7 La propagazione elle onde Q mediante un moto ondoso. La parola «onda" ci fa subito pensare alle onde del mare. Tuttavia molti fenomeni in apparenza diversi hanno a che fare con le onde, per esempio il suono e la luce. In questo capitolo parleremo delle onde sonore, nei. prossimi della luce. uando un corpo si . muove, la sua energia meccanica si sposta da un punto all'altro dello spazio. Ma l'energia meccanica può anche propagarsi senza che vi sia spostamento di materia. L'energia meccanica si può trasmettere da un punto all'altro di un mezzo elastico ,./ 7.1 I SISTEMI OSCILLANTI Nella figura 1 compaiono alcuni semplici sistemi oscillanti: una molla, un pendolo, una lamina, una punta vibrante. Che cosa hanno in comune? 96 Figura 1. Il pendolo oscilla attorno alla posizione verticale, la massa appesa alla molla oscilla attorno alla posizione d'equilibrio. L'asta vibra attorno alla posizione orizzontale. La punta appesa alla molla vibra sulla superficie dell'acqua. Tutti questi sistemi oscillano perché sono sottoposti a una forza che tende a riportarli nella posizione d'equilibrio. 7. La propagazione delle onde Una forza proporzionale allo spostamento dalla posizione di equilibrio si chiama forza elastica. >(Per tutti esiste una posizione di equilibrio stabile. • Se ognuno di quegli oggetti viene spostato dalla posizione di equilibrio, comincia a oscillare . • Responsabile dell'oscillazione è una forza di richiamo proporzionale allo spostamento dalla posizione di equilibrio. • Durante l'oscillazione l'energia cinetica si trasforma in potenziale e viceversa. I sistemi oscillanti sono interessanti perché permettono di generare delle onde, cioè delle perturbazioni che si propagano trasportando energia ma non materia. Per esempio, la lamina che vibra comprime gli strati d'aria quando si muove verso di essi. Uno strato compresso preme a sua volta quello successivo e questo ne comprime un altro e così via dando origine a una perturbazione che si propaga nel mezzo. Le onde più semplici sono quelle sinusoidali: esse sono generate da sorgenti che oscillano con moto armonico. Possiamo rappresentare il moto di un'onda nel tempo (fig.,2, ) e nello spazio (fig;~. I due diagrammi hanno significato ~",<ì.t diverso. La figura 2 mostra le successive posizioni di una Q particella del mezzo elastico, per esempio una molecola di acqua, al trascorrere del tempo (quando è investita da un'onda). La figura 3 mostra la posizione delle particelle del mezzo in un dato istante (fotografia dell'onda). o 'C @ '3 cr ~ -;;; -c o ~ O~------*-------~------~-------.~----~ E ~o o. '" posizione o 'C g '3 cr ~ -;;; . -c o c i o 5l- Figura 2. Grafico che rappresenta lo spnstamento delle molecole d'acqua (e in generale delle particelle di un mezzo elastico) a un determinato istante di tempo, quando sono raggiunte da un'onda sinusoidale. Il grafico equivale a una fotografia istantanea di una sezione trasversale dell'acqua: si «vedono •• molecole sul pelo dell'acqua (a livello O), sopra e sotto. Le molecole che distano una (o più) lunghezze d'onda À hanno lo stesso spostamento e si muovono nello stesso modo. Figura 3. Grafico che rappresenta lo spostamento di una molecola d'acqua (e in generale di una particella di un mezzo elastico) in funzione del tempo, quando è raggiunta da un'onda sinusoidale. In ogni intervallo di tempo O'--------~------~--~--~------~~----~uguale a un periodo (T) la molecola va su e giù, compiendo un'oscillazione completa intorno alla posìztone di equilibrio. tempo 97 ACUSTICA 7.2 LE ONDE Le grandezze che caratterizzano un'onda sono: • il periodo (T): tempo impiegato a compiere un'oscillazione completa (fig. 2); • la frequenza (f): numero di oscillazioni complete in un secondo; • la lunghezza d'onda (À): distanza percorsa in un periodo (fig. 3); • la velocità di propagazione (v): rapporto fra distanza percorsa e tempo impiegato; • l'ampiezza (a): massimo spostamento subito da un punto del mezzo; Equazione fondamentale di un'onda: lunghezza d'onda velocità = ---'-----periodo À L'equazione è valida per ogni tipo di onda. Un mezzo è elastico se, sottoposto a uno sforzo, subisce una deformazione. Quando la causa della deformazione cessa, il mezzo riassume la configurazione iniziale. v=-. T Tipi di onde Esistono due tipi di onde: quelle meccaniche e quelle elettromagnetiche. In questo capitolo studiamo le onde che si propagano in un mezzo elastico: le onde meccaniche. Sia i corpi solidi sia i fluidi sono più o meno elastici perché, entrambi sottoposti a delle forze, subiscono deformazioni. Perciò le onde si propagano sia nei solidi sia nei fluidi. Distinguiamo due tipi di onde meccaniche, quelle longitudinali e quelle trasversali. Le onde longitudinali sono quelle in cui le particelle del mezzo oscillano nella direzione in cui si propaga 1'onda. Per esempio, se comprimiamo alcune spire di una molla vincolata a un estremo e poi le lasciamo andare, nella molla si propaga un impulso longitudinale (fig. 4a). Figura 4. Onda longitudi· naie su una molla (a), fotografata a tre istanti di tempo successivi. Ciascun punto della molla si muove avanti e indietro in orizzontale, nella stessa direzione in cui si propaga l'onda. Onda trasversale su una molla (b), totnarafata a tre istanti di tempo successivi. Ciascun punto della molla si muove in alto e in basso in verticale, in direzione perpendicalare a quella in cui si propaga l'onda. t2 h/'V\/l,/\J\/'d"/\ 98 7. La propagazione delle onde 1 Puoi generare un'onda trasversale stendendo una corda per terra e dando un impulso verso l'alto a una estremità. «; 7.3 Il suono non si propaga nel vuoto. Le onde trasversali sono quelle in cui le particelle del mezzo oscillano in direzione perpendicolare alla direzione in cui si propaga l'onda. Per esempio, nella figura 4b un impulso è stato applicato alla molla in direzione perpendicolare alla direzione di propagazione, che è orizzontale. ONDE SONORE Il suono è una tipica perturbazione longitudinale prodotta in un mezzo elastico (di solito l' aria) da un corpo che vibra con una certa frequenza. Si propaga nei solidi, nei liquidi e nei gas con velocità diversa. La velocità di propagazione dipende dalle caratteristiche elastiche del mezzo e, per ogni mezzo, la velocità dipende anche dalla temperatura. Alcune velocità di propagazione del suono velocità (m/s) Mezzo 331 Aria Una formula empirica è ricavata dall'esperienza. 340 Note ~~3,ç O°C Acqua 1465 15°C Ferro 5130 20 -c Acciaio 5100 20°C Esistono alcune formule empiriche che permettono di calcolare in modo approssimato la velocità di propagazione in funzione della temperatura. Indicando con t la temperatura del mezzo espressa in gradi celsius, la velocità v del suono si può calcolare con le seguenti equazioni: = 331,5 + 0,6· t v = 1400 + 4,2· t nell'aria, v nell'acqua. L'orecchio umano percepisce i suoni che hanno frequenza compresa fra 16 e 20000 Hz. Si chiamano ultrasuoni quei suoni che hanno frequenza superiore a 20 000 Hz. Alcuni animali riescono a percepire anche gli ultrasuoni. 7.4 La potenza è l'energia nell'unità di tempo. INTENSITA DI UN'ONDA È la quantità di energia che, in un intervallo di tempo unitario, attraversa una superficie di area unitaria, disposta perpendicolarmente alla direzione di propagazione. Dato che il rapporto fra energia e tempo è la potenza, la relazione risulta: Intensità Potenza = ---- area el Sistema Internazionale i misura in watt/m' (,vV/m2). Poiché l'intensità è inversamente proporzionale all'area, 99 A~/2.DC D ~ç ACUSTICA maggiore è l'area su cui si distribuisce l'energia, minore è l'intensità dell'onda. Consideriamo una sorgente puntiforme di potenza P. Poiché l'onda si propaga nello spazio in tutte le direzioni, l'energia si distribuisce su una sfera con il centro nella sorgente (fig. 5). La superficie della sfera di raggio r è 411 • r 2, pertanto l'intensità vale: p 1=---2 . Abbiamo già incontrato una dipendenza di questo tipo: la forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato della distanza. 411 • r L'intensità diminuisce a mano a mano che ci si allontana dalla sorgente ed è inversamente proporzionale al quadrato della distanza; se la distanza raddoppia l'intensità diventa 1/4, se triplica diventa 1/9 e così via. Figura 5. L'intensità dell'onda diminuisce con l'inverso del quadrato della distanza dalla sorgente: raddoppiando la distanza l'intensità diventa 1/4, triplicando la distanza l'intensità diventa 1/9". Le circonferenze potrebbero per esempio rappresentare le creste delle onde che si creano nell'acqua dopo avervi gettato un sasso (sorgente della perturbazione l. LIMITI DI UDffiIUTÀ L'intensità dell'onda sonora più debole che l'orecchio umano può udire prende il nome di soglia di udibilità e vale circa 1min = 1x lO Suoni di intensità minori di 'min non vengono percepiti, suoni di intensità maggiore di 'rnax provocano dolore o danni per l'orecchio. 7.6 Se l'onda incide in una direzione obliqua, l'angolo secondo cui è riflessa è uguale all'angolo secondo cui incide. -16 W :~ I --2-'- cm Il suono più forte che l'orecchio può sopportare ha intensità 1m.x = 1 x lO -6 W ..; --2-' cm FENOMENI LEGATI ALIA PROPAGAZIONE DELLE ONDE Riflessione Quando un'onda incontra un ostacolo, in genere viene riflessa e torna indietro (fig. 6). Un tipico fenomeno legato alla riflessione di un'onda sonora è l'eco. Interferenza Quando due onde passano per uno stesso punto si sovrappongono senza deformarsi e poi proseguono nella loro direzione 100 7. La propagazione delle onde ~ _._ .. ===".".,,-~ 'c ~. Figura 5. Un'onda che si propaga su una corda avanza verso destra (in alto) e viene riflessa (in basso) dalla parete, dove è fissata l'estremità della corda. L'onda riflessa appare rovesciata rispetto all'rmda incidente. •• i di propagazione (principio di sovrapposizione). L'ampiezza dell'onda risultante dipende dalla sovrapposizione in P di due creste (onde in fase), come nella figura 7, oppure una cresta e un ventre (onde in opposizione di fase), come nella figura 8. el primo caso si ha interferenza costruttiva, le ampiezze si sommano e l'ampiezza dell'onda risultante è massima; nel secondo caso si ha interferenza distruttiva, le ampiezze si sottraggono e l'ampiezza dell'onda risultante è minima. Figura 7. L'impulso a e l'impulso /J si avvicinano (in alto), si «scontrano» (in mezzo), poi si allontanano (in basso) riprendendo la forma iniziale. Mentre si «scontrano» i due impulsi interferiscono in modo costruttivo: poiché entrambi sono positivi, si rinforzano dando luogo a un'impulso che ha ampiezza uguale alla somma delle ampiezze di a eh. ~=========-~-~ l. Figura B. Gli impulsi a e h, che si avvicinano (in alto), si «scontrano» (in mezzo), poi si allontanano (in basso), sono l'uno l'opposto dell'altro. Mentre si «scontrano» i due impulsi interferiscono in modo distruttivo, annullandosi: per un istante la corda appare orizzontale, come se non fosse perturbata. b~ ti •• Effetto Doppler Se una sorgente sonora ferma emette un suono di una certa frequenza, un osservatore fermo riceve un suono con la stessa frequenza. Quando una sorgente sonora emette un'onda e nello stesso tempo si muove rispetto a chi percepisce l'onda, la frequenza 101 ACUSTICA percepita è diversa dalla frequenza emessa: questo fenomeno prende il nome di effetto Doppler (fig. 9). Indicando con fa la frequenza emessa dalla sorgente e confla frequenza percepita dall'osservatore valgono le due formule: f = fa' f In generale, l'effetto Doppler si ha quando vi è un movimento relativo fra la sorgente sonora e l'osservatore. Se l'osservatore si avvicina percepisce una frequenza maggiore (suono più acuto), se si allontana una frequenza minore (suono più grave). v v - se la sorgente si avvicina all'osservatore, Vs v = fa' se la sorgente si allontana dall'osservatore. v + Vs Vs è la velocità della sorgente sonora e v la velocità di propagazione del suono. .L'effetto Doppler si ha anche quando l'osservatore si muove rispetto a una sorgente ferma (fig. lO). Indicando con Vo la velocità dell'osservatore, la frequenza che egli percepisce è data da f f i + Vo = fa . -- v ~ '~-v = fa . __ o quando si avvicina alla sorgente, quando si allontana dalla sorgente. v --...J f=1o(~+~) ~~tC~-~) Figura 9. L'ambulanza è ferma (a), la sirena emette delle onde sonore. All'uomo e alla donna arrivano con la stessa lungheua d'onda À. (b), quindi entrambi sentono lo stesso suono. t Figura 10. Quando l'ambulanza si muove (a), le onde sonore emesse dalla sirena non sono più concentriche ma appaiono schiacciate nel senso del movimento. Infatti, poiché la sirena si muove verso destra, anche i centri delle onde si spostano verso destra (b): l'onda A è stata emessa quando la sirena si trovava in a, l'onda B quando la sirena si trovava in b e cosi via. Pertanto la donna percepisce un suono più acuto perché le onde arrivano al suo orecchio con una lunghezza d'onda piccola (À. 2)' L'uomo, invece, percepisce un suono niù grave. t 102