rivista di architettura e arti del progetto luglio/agosto 2013 Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00 Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Bologna 129 Motta Architettura urban architecture MVRDV / Bernardes + Jacobsen Arquitetura / Alatas Architecture and Consulting / Archea Associati / ECDM architectes / James&Mau Arquitectos / Mathias Klotz, Renzo Alvano, Pablo Riquelme / Robbrecht en Daem architecten, Marie-José Van Hee architecten / Younghan Chung + studio Archiholic / AS.Architecture-Studio / Carmen Izquierdo Arkitektkontor AB / Franz Prati and Una2 / Lens°ass Architecten / Moussafir Architectes / RARE Architecture / design focus plein-air design focus plein-air essay II Alfonso Morone VI Ali Filippini zoom VIII Diogene by Renzo Piano XII XIII XIV XV XVI XVII XVIII XIX object Dowtown, ABK design department/ABK I massivi, Archea Associati – Marco Casamonti/Itlas Hard Rock Beton, Tagina design department/Tagina Ceramiche d’Arte Costes, Ethimo design department/Ethimo Two.0, Century design department/Century, Fincibec Group Pergotesa, BT Group design department/BT Group Jumper 1, 2, 3, Kinnasand design department/Kinnasand Cassia & Lastra Park, Magnetti design department/Magnetti XX XXI XXII XXIII project Sassoitalia/Ideal Work BlueStyle® Skimmer/Piscine Castiglione Porfido Trentino/E.S.PO Decking in frassino/Listone Giordano XXIV review factory XXXI Antolini II design focus essay l’outdoor in copertura: dal tetto-giardino ai roof garden outdoor life on roof gardens text by Alfonso Morone ...oggi molti sono i tentativi di risolvere il rapporto tra natura e costruzione in maniera sempre più integrata, in modo da ottenere un’unica concrezione... ...many attempts are made today to solve the relationship between nature and construction in a more and more integrated manner... A partire dal tetto-giardino, uno dei cinque punti del manifesto architettonico modernista, l’integrazione tra interno ed esterno ha trovato nello spazio di copertura il luogo privilegiato di una possibile mediazione. Per la sua complessità questa missione si avvolge, sin dagli esordi, di un alone utopistico alimentato da episodi in cui l’integrazione tra architettura e natura viene sviluppata nei modi più immaginifici e sorprendenti. Una chiara esemplificazione di questo atteggiamento è data proprio da uno dei primi appartamenti giardino di Le Corbusier, l’attico di Charles de Beistegui, realizzato tra il 1929 ed il 1931 sugli Champs Elysées a Parigi. Lo stesso Le Corbusier, in una lettera al suo committente del luglio del 1929, dichiara il suo forte interesse per il progetto proposto, proprio in quanto può rappresentare quella soluzione, da lui ricercata da 15 anni, al tema più generale dei “Tetti di Parigi”. Per il suo tetto giardino si è giustamente parlato di una macchina surrealista che mette in scena, come in un film di Buñuel, assurdi accostamenti, come quello tra il prato ed il suo muro di cinta su cui si apre un finto camino, rifinito di tutto punto con tanto di sedie a dondolo e con un sorprendente affaccio aereo sull’Arco di Trionfo che si intravede in lontananza. Associazioni bizzarre che spingono ad interrogarsi sul senso di quelle presenze e sulla natura dello spazio terrazzo, inteso come un’ulteriore camera ”a cielo aperto”. Questa riflessione, porta a continui rimandi tra dentro e fuori, natura e costruito, reale e immaginario, e prosegue con altre sbalorditive installazioni in cui entra in gioco un altro elemento fondamentale del dualismo possibile tra naturale artificiale: la tecnologia. Un periscopio permette di proiettare, mediante un complesso gioco di specchi, sul piano di un tavolo, all’interno, un altro tassello dell’esperienza della vita all’aperto quale il cielo notturno stellato, mentre la movimentazione elettrificata di pareti e di un’intera siepe fanno in modo da aprire ancor più l’attico al circostante paesaggio urbano. Partendo da questo primo, nobile, esperimento oggi molti sono i tentativi di risolvere il rapporto tra natura e costruzione in maniera sempre più integrata, in modo da ottenere un’unica concrezione in cui, di fatto, i due iniziali opposti del naturale e dell’artificiale non sono più distinguibili tra loro, convergendo verso un nuovo organismo unitario. È ciò che si ritrova in particolare nei roof gardens, fenomeno che riguarda tutte le possibili dimensioni architettoniche, dai grossi edifici pubblici in cui il tetto verde riesce ad assicurare coibentazione termica e nuovi spazi sociali, agli insediamenti residenziali condominiali in cui lo spazio del terrazzo assume una nuova vivibilità in relazione alle diverse piantumazioni che vi si possono insediare, sino alle piccole abitazioni monofamiliari in cui il tetto giardino può assumere connotati specifici come quelli di un piccolo orto. Uno degli episodi più noti di roof garden è quello della nuova Accademia delle Scienze della California progettata da Renzo Piano. Si tratta di un edificio straordinario per la sua qualità architettonica, ma soprattutto uno spettacolare contenitore scientifico, finalizzato ad esplorare, spiegare e motivare alla protezione del mondo naturale. Perno del progetto è il particolare tetto erboso, sul quale sono applicate più di 55.000 cellule fotovoltaiche per la generazione di energia pulita. Tutta la superficie è ricoperta da una vegetazione che crea un tappeto erboso ideale per gli insetti e gli uccelli del luogo. Sono stati utilizzati cinquantamila malli di noci di cocco per creare sul tetto il suolo biodegradabile dove sono state piantate 1,7 milioni di piante locali, 13 milioni di litri d’acqua piovana sono raccolti in un anno e riutilizzati, 60mila cellule fotovoltaiche producono da sole il 10 per cento dell’energia necessaria all’attività del centro. Anche la linea ondulata del tetto non è soltanto un riferimento metaforico al profilo di un paesaggio collinare, ma un modo per convogliare l’aria fresca all’interno dell’edificio, grazie ad un attento gioco di volumi. Volendo concludere con una aggregazione urbana, proprio a testimoniare della diffusione del fenomeno dei roof garden, basterebbe dare uno sguardo dall’alto a Manhattan. La sorprendente diffusione di orti e giardini sul piano attico di tanti grattacieli, non sono la testimonianza di una delle tante mode passeggere, ma uno degli effetti del piano di eco sostenibilità strategico PLANYC 2030, lanciato dal sindaco Bloomberg, che si ripromette di ridurre del 30 per cento in un quarto di secolo le emissioni di ossido di carbonio. Un piano che punta molto sugli incentivi per impiantare il verde sui tetti di New York. Estraendo dall’insieme alcuni tra gli esempi più interessanti, possiamo citare l’orto del Brooklyn Grang, con le sue quaranta varietà di pomodori, peperoni, finocchio ,insalata e altri ortaggi o quello dello Standard Hotel che proprio all’apice dell’albergo ha un bar che permette di consumare i drink distesi sull’erba e guardare dall’alto il cuore del Village. Starting with roof gardens, one of the five points of the manifesto of modern architecture, the integration between interior and exterior has found an ideal place of a possible meditation on the roof. Due to the complexity of the theme this mission has from the first stages been surrounded by a utopian halo, nourished by episodes in which the integration between architecture and nature takes the most fantastic and amazing forms. An illustrative example of this attitude is provided precisely by one of Le Corbusier’s first garden apartments, the attic of Charles de Beistegui, realized between 1929 and 1931 on the Champs Elysées in Paris. In a letter to his customer from July 1929 Le Corbusier himself expressed his strong interest in the proposed project, precisely because it could represent a solution to a more general theme that he had pursued for 15 years, namely the “Roofs of Paris”. His roof garden has with good reason been described as a Surrealist machine that stages, not unlike a movie by Buñuel, absurd combinations as the one between the lawn and the wall surrounding the area, which features a fake chimney finished in every detail down to a rocking chair, and with a surprising bird’s eye view of the Arch of Triumph, visible in the distance. Such bizarre associations make us wonder about the significance design focus essay © Griffith Tim Mc Neal Jon © Rpbw IV of those elements and the nature of the terrace space, understood as extra room “under the open sky”. This reflection leads to continuous cross-references between inside and outside, natural and man-made, real and imaginary, and continues with other stunning installations in which another fundamental aspect of the possible dualism between natural and artificial, namely technology, comes into play. A periscope makes it possible, by means of a complex play with mirrors, to project another part of the outdoor experience, namely the starry nocturnal sky, on top of a table inside the home, while the electrically powered movement of walls and of an entire hedge opens the attic even more to the surrounding townscape. Starting from this initial and noble experiment, many attempts are made today to solve the relationship between nature and construction in a more and more integrated manner, in order to achieve a single concretion where, in fact, the two initially opposite aspects, natural and artificial, can no longer be distinguished and where they converge towards a new unitary organism. This is very clearly exemplified in roof gardens, a phenomenon that involves every architectural dimension from large public buildings in which green roofs provide thermal insulation and new spaces for socializing, to residential condominiums in which the terrace becomes more agreeable with different types of plants and gardening designs, to small one-family homes where the roof garden may serve more specific purposes, as that of a small kitchen garden. One of the most famous roof gardens is the one of the new California Academy of Sciences designed by Renzo Piano. It is a matter of an extraordinary building in terms of architectural quality, but above all a spectacular scientific container aimed at exploring, explaining and motivating the protection of the natural world. The central feature of the project is the special green roof, on which more than 55,000 photovoltaic cells for the generation of clean energy have been installed. The whole surface is covered by vegetation and offers an ideal habitat for the local insects and birds. Fifty thousand coconut hulls have been used to create a layer of biodegradable soil on the roof, on which 1.7 million local plants have been planted; 13 million litres of rainwater are gathered and reused every year, 60 thousand photovoltaic cells produce 10 per cent of the energy required for the activities of the centre. And the waving line of the roof is not a metaphoric reference to the profile of a hilly landscape, but a means of channelling cool air into the building thanks to an attentive play with volumes. If we want to conclude this overview with an urban setting, precisely to witness the diffusion of the phenomenon of roof gardens, all we need to do is take a look at Manhattan from the air. The surprising diffusion of kitchen gardens and gardens on top of many skyscrapers is not an indication of just a passing fashion, but one of the effects of the PLANYC 2030 strategic eco-sustainability plan launched by mayor Bloomberg, aimed at reducing the emissions of carbon dioxide by 30% in a quarter of a century. One of the priorities of this plan centres on incentives to plant greenery on the roofs of New York. Wanting to choose some of the most interesting examples, we may mention the kitchen garden of Brooklyn Grang with its forty varieties of tomato, sweet peppers, fennel, salad and other vegetables, or the garden of the Standard Hotel. In the bar right on top of the hotel it is possible to enjoy a drink lying on the grass and watching the heart of the Village from above. Nic Lehoux © Rpbw Ishida Shunji © Rpbw Justin Lee © Rpbw Bibliografia / Bibliography California Academy of Sciences San Francisco, USA, 2000-2008, Renzo Piano Building Workshop, in collaborazione con Stantec Architecture (San Francisco). California Academy of Sciences San Francisco, USA, 2000-2008, Renzo Piano Building Workshop, in collaboration with Stantec Architecture (San Francisco). – W. Boesiger, Le Corbusier et Pierre Jeanneret, œuvre complète 1929-1934, Zürich, Editions Girsberger, 1952, p. 56. – M. Tafuri, Machine et Memoire: The City in the Work of Le Corbusier, in H. Allen Brooks Editor, Le Corbusier, Princeton University Press, Princeton, New Jersey, 1989, pp. 203-218. – Bellini Oscar Eugenio, Daglio Laura, Verde Verticale. Aspetti figurativi, ragioni funzionali e soluzioni tecniche nella realizzazione di living walls e green façades, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2009. VI design focus essay intorno all’acqua on and around water text by Ali Filippini Piscine, spa, aree relax, centri acquatici: i prodotti per l’esterno intrecciano con l’acqua un rapporto di reciprocità. Pools, spas, areas for relax, water parks: products conceived for outdoor use establish a relationship of reciprocity precisely from or with water. Minipool, Ludovica+Roberto Palomba, Kos. Bordo piscina, SPA, aree relax di centri acquatici, fioriti nell’ultimo periodo anche sotto forma di parchi a tema: sono solo alcuni dei luoghi dove trovano visibilità prodotti pensati per l’esterno, che magari proprio dall’acqua o con l’acqua intrecciano un rapporto di reciprocità. L’elemento fluido, per eccellenza, è preso come ispirazione, ad esempio, dal progetto ibrido della doccia orizzontale presentata all’ultimo Salone del Mobile tra i progetti del Cristalplant Design Contest 2013, a cura dell’azienda medesima con Falper. Si tratta di un oggetto multifunzione, una sorta di doccia allungata, dalle forme organiche, formata da un elemento centrale realizzato in Cristalplant® su cui poggiano schiena e testa, che singolarmente può essere impiegato come lavabo o doccia, a seconda del sistema idraulico affiancato. Il poggiapiedi diventa un elemento individuale pensato per l’appoggio della schiena, sedendosi a terra; chiude la composizione un pouf che può essere utilizzato come seduta o come tavolino da esterni. La proposta di questa insolita “longue shower”, pensata dal gruppo di designer del giovane studio About_blank (Federico Elli, Marco Febbo, Stefano Filipuzzi, Andrea Fiorito) ricade all’interno di una nuovissima categoria, quella dell’arredo bagno outdoor per il settore contract: un potenziale mercato, per un nuovo concetto di arredo da esterno che con l’elemento liquido sceglie di giocare. Nello scenario di “outdoor evoluto”, per tipologie e performance degli oggetti, che sta emergendo, svolgono un ruolo chiave anche le minipool, “macchine” sempre più attrezzate per portare un assaggio di ambiente piscina dove meglio lo si desidera. Minipool di Kos, nella nuova versione sempre disegnata da Roberto e Ludovica Palomba è un’autentica minipiscina a sfioro, anche da incasso, con una forma geometrica rotonda d’impatto e dalla consistenza materica data da una finitura speciale color ardesia che le conferisce un aspetto quasi naturale. La vasca è inoltre dotata di un impianto di diffusione della musica tramite bluetooth che la rende un oggetto conviviale a tutto tondo. Il modello minipiscina Seaside 641di Teuco, design Giovanna Talocci, è rivestito in laminato o con pannellature a doghe di legno e modula l’intensità del massaggio in acqua regolando al contempo l’assorbimento del motore, per garantire il risparmio energetico. Per costruire vere piscine, il sistema Twin Pro – all’insegna dell’”intelligent pool” – dell’azienda i.Blue, coniuga alle tradizionali tecniche costruttive della vasca, con pannelli prefabbricati autoportanti in acciaio, un ulteriore rivestimento in PVC su tutti i lati, che ne aumenta la durata nel tempo. Un’attenzione al progetto che tiene conto anche del contenimento dei costi e ragiona in termini di industrial design. Il focus torna quindi sull’arredo, che trova specialmente nel lettino da riposo o per esposizione al sole una delle tipologie più progettate per il settore, dove i materiali giocano un ruolo decisamente importante. Nella nuova collezione outdoor di B&B Italia, il lettino e la poltroncina della linea Mirto di Antonio Citterio, abbinano rete e metallo e la nuova versione da esterni della seduta Papilio di Naoto Fukasawa, già cult, è ora completamente in versione intrecciata e waterproof con filo in polietilene che l’alleggerisce nel peso e nella forma. Kartell metterà in produzione il prossimo anno i lettini della serie O/K di Rodolfo Dordoni, realizzati con una base in tecnopolimero termoplastico trasparente colorato abbinata a tessuto plastificato. Ed è in corso di sviluppo la nuova collezione Aunts and Uncles di Philippe Starck, di cui il divano Uncle Jack è un primissimo prototipo presentato all’ultima Design Week. Quando andrà in produzione sarà realizzato interamente in policarbonato trasparente e sarà il primo divano al mondo di quelle dimensioni realizzato tramite un unico stampo. L’innovazione di prodotto riparte dall’esterno. Poolside areas, spas, areas for relax in the water parks that have flourished in recent years, also in the form of theme parks: these are only some of the places where products conceived for outdoor use, and that may establish a relationship of reciprocity precisely from or with water, find an ideal setting. The liquid element par excellence has, for instance, served as inspiration for the hybrid design of a horizontal shower presented at the last Furniture Salon among the projects participating in the Cristalplant Design Contest 2013, organized by the self-same company and Falper. It is a matter of a multipurpose object, a kind of extended shower with organic forms, comprising a central module in Cristalplant® that serves as back and headrest, and that may be used on its own as washbasin or shower depending on the water connections. The footrest can be used as an individual element, as a backrest when one is sitting on the ground; the composition is completed by a pouf that may be used as a seat or as an outdoor table. This unusual “longue shower”, ideated by the design team of the young firm About_blank (Federico Elli, Marco Febbo, Stefano Filipuzzi, Andrea Fiorito) belongs to a completely new category, that of outdoor bathroom furniture for the contract sector: a potential market for a new concept of outdoor furniture made to interact with the liquid element. In the scenario of outdoor furniture characterized by advanced typologies or performances, an emergent area, an important role is also played by mini-pools, “machines” with more and more complex equipment that create a pool atmosphere wherever it should be desired. Minipool by Kos, in the new version, also this designed by Roberto and Ludovica Palomba, is a true minipool with water to the floor level, which may be sunken, with a striking round geometric form and a textural effect created by the special slate-colour surface which makes it look almost natural. The pool also features a music diffusion system with Bluetooth, which makes it a convivial all-purpose object. The Seaside 641 minipool by Teuco, designed by Giovanna Talocci, is covered with laminated boards or panels with wooden slats, and adapts the intensity of the water massage, at the same time regulating the absorption of the motor to save energy. To build true pools the Twin Pro system – in the name of “intelligent pools” – of i.Blue combine traditional pool building techniques with self-supported prefabricated steel panels with an additional PVC coat on all sides that makes it more durable. An attentive design, that also considers economic aspects and reasons in terms of industrial design. The centre of attention is once again furniture and above all the deckchair or sunbed, one of the categories with the greatest number of new designs, where materials play a decidedly important role. In the new outdoor collection of B&B Italia the sunbed and armchair in the Mirto line designed by Antonio Citterio combine net and metal, while the new outdoor version of the Papilio chair by Naoto Fukasawa, by now a cult item, is a completely woven and water-resistant version with polyurethane threads that make it light, both in weight and in appearance. Kartell will start the production of the new sunbeds in the O/K series by Rodolfo Dordoni next year; they are realized with a base in transparent coloured thermoformed techno-polymer combined with plasticized fabric. And the new Aunts and Uncles collection by Philippe Starck is under way; the very first prototype from the range, the Uncle Jack couch, was presented at the last Design Week. When it enters into production it will be made wholly in transparent polycarbonate, and it will be the first couch in the world of that size realized with a single mould. Product innovation begins from the outdoors. VIII design focus zoom diogene by renzo piano piccolo edificio o grande prodotto? little building or big product? Un ambiente accogliente, uno spazio minimo, una soluzione abitativa ridotta all’essenziale, un rifugio da scegliere volontariamente, come fece il filosofo Diogene che viveva in una botte perché riteneva superfluo il lusso mondano. A cosy environment for living, a minimal space, a basic living solution; a shelter to be chosen voluntarily, like the philosopher Diogenes, who lived in a barrel because he considered worldly luxuries superfluous. © Renzo Piano text by Davide Cattaneo Se “Dal cucchiaio alla città” è il celebre slogan spesso utilizzato per indicare l’approccio al progetto che ogni architetto dovrebbe avere per passare dalla scala dell’oggetto a quella dell’architettura o ancora più in grande dell’urbanistica, capita a volte che oggetto ed edificio possano essere la stessa cosa o meglio che le caratteristiche architettoniche e il funzionamento dell’organismo edilizio diventino del tutto assimilabili al design e allo sviluppo di un prodotto industriale. È il caso di Diogene, la dimora minima concepita da Renzo Piano che diventa un elemento autonomo da collocare all’aperto e che dal giugno scorso arricchisce lo straordinario panorama architettonico del Campus Vitra di Weil am Rhein. Dopo lo stabilimento industriale realizzato da Nicholas Grimshaw negli anni ’80 e le costruzioni di Claas Oldenburg (Balancing Tools, 1984), Frank Gehry (Vitra Design Museum, 1989), Zaha Hadid (Stazione dei vigili del fuoco, 1993), Tadao Ando (Padiglione per conferenze, 1993), Alvaro Siza (Stabilimento industriale, 1994), Richard Buckminster Füller (cupola geodetica, 2000), Jean Prouvé (Stazione di servizio, 2003), Jasper Morrison (Pensilina di attesa per autobus, 2006), Herzog & de Meuron (VitraHaus, 2010) e Sanaa (Stabilimento industriale, 2012), a giugno ha preso forma il più piccolo edificio del Campus, sviluppato dal progettista genovese con il suo Renzo Piano Building Workshop (RPBW) a testimonianza della commistione tra architettura e design che sottende tutto il progetto. Un’idea che nasce da lontano, perché come ha più volte ricordato Piano realizzare uno spazio abitativo minimo era già nei suoi sogni di studente all’Università ed è stata alimentata verso la fine degli anni Sessanta, quando durante l’insegnamento all’Architectural Association di Londra costruì con i suoi studenti case in miniatura sulla Bedford Square. La ricerca sulla casa minima ha continuato a interessare Piano, viceversa chiamato spesso a sviluppare progetti di notevoli dimensioni (come l’ultimo completato, il grattacielo “The Shard” di Londra), ma capace allo stesso tempo di calarsi in realizzazioni dalle dimensioni più contenute come nelle celle per il convento delle Clarisse a Ronchamp. Dopo numerosi prototipi realizzati con diversi materiali (tra cui legno e cemento), Piano arrivò a una soluzione soddisfacente nel 2009 ben sapendo però quanto fosse diventato necessario avere un committente per proseguire nel progetto. Rolf Fehlbaum, il Chairman di Vitra, raccolse la sfida nel 2010, spinto dalla mission che da sempre governa l’attività della sua azienda: riqualificare lo spazio abitativo umano attraverso i mobili e gli oggetti di design. Quella installata tra la VitraHaus e la cupola geodetica non è una struttura finita, bensì un apparato sperimentale volto a testare le potenzialità della casa minima attraverso il coinvolgimento della comunità, la condivisione di un’esperienza, la compartecipazione della gente comune. Diogene è un’architettura perché è una casa vera e propria, perfettamente funzionante, una “macchina per abitare” come diceva Le Corbusier. Il padre del Movimento Moderno ritorna in modo esplicito nell’ispirazione del progetto con il “Cabanon”, costruito nei primi anni Cinquanta a Cap-Martin in Costa Azzurra. Come il Cabanon, Diogene ha una struttura in legno ma propone un rivestimento in alluminio per proteggerlo dalle intemperie e una copertura costituita da un tetto a due falde. Il tetto a doppio spiovente, richiama l’archetipo della capanna, tuttavia, con i suoi angoli arrotondati e il rivestimento integrale della facciata assume le sembianze di un prototipo avveniristico, di una capsula funzionale ed esteticamente attraente per vivere nel futuro. Diogene non rimarrà un prototipo, verrà proposto da Vitra con tre differenti allestimenti dell’interno. Nonostante l’apparente semplicità è in realtà un’opera ingegneristica altamente complessa, perché equipaggiata con impianti e sistemi tecnici in grado di garantire l’autosufficienza e l’indipendenza dalle infrastrutture locali: celle fotovoltaiche e pannelli solari, serbatoio di acqua piovana, toilette biologica, ventilazione naturale, finestre con doppia vetrocamera. Il particolare rivestimento permette di isolare termicamente in modo assoluto l’interno della casa. Diogene è antisismica e ospita tutto quanto è necessario per vivere. La parte frontale è utilizzata come spazio abitativo: da un lato vi è un divano letto, dall’altro un tavolo pieghevole sotto la finestra. Dietro un divisorio vi sono doccia e toilette, nonché una piccola cucina ridotta anch’essa all’essenziale. È un prodotto complesso ma replicabile perché funziona in diverse condizioni climatiche e indipendentemente dalle infrastrutture esistenti, come sistema autonomo. L’acqua necessaria viene raccolta dalla casa stessa e pulita dopo l’uso, la corrente viene generata autonomamente e l’ingombro ridotto al minimo (2,40x2,96m, altezza al colmo 3,2m, peso 1,2 tonnellate) consente di caricarla su un camion già completamente assemblata e arredata e trasportarla in qualsiasi luogo. Diogene può servire come casetta per il fine settimana, come studiolo, come piccolo ufficio. Può essere collocato liberamente nella natura, ma anche posizionato nell’ambiente di lavoro (nella sua versione semplificata persino in mezzo a un ufficio open-space). Può inoltre diventare un modulo da ripetere in sequenza, con il quale, ad esempio, organizzare gruppi di casette per realizzare un hotel informale o una pensione. Diogene invita a ripensare alla relazione tra individuo e comunità perché è così piccola che, pur funzionando perfettamente come rifugio individuale, volutamente non soddisfa tutte le esigenze umane lasciando ad esempio ad altri luoghi il compito di ospitare la socializzazione e la comunicazione tra più individui. While “from the spoon to the city” is the famous slogan often used to identify an approach to design every architect ought to adopt to make the transition from the small scale of objects to the large scale of architecture or, even larger, urban planning, the object and the building can sometimes be the same thing. Or rather, the architectural properties and functioning of a constructed organism may be perfectly comparable to design and development of an industrial product. This is the case of Diogene, a minimal home designed by Renzo Piano which becomes an independent element for installation outdoors and has since last June added to the extraordinary architectural panorama of the Vitra Campus in Weil am Rhein. After the industrial building constructed by Nicholas Grimshaw in the ’80s and other constructions by Claas Oldenburg (Balancing Tools, 1984), Frank Gehry (Vitra Design Museum 1989), Zaha Hadid (Fire Station, 1993), Tadao Ando (Conference Pavilion, 1993) , Alvaro Siza (Industrial Building, 1994), Richard Buckminster Fuller (Geodesic Dome, 2000), Jean Prouvé (Service Station, 2003), Jasper Morrison (Bus Shelter, 2006), Herzog & de Meuron (VitraHaus, 2010) and Sanaa (Industrial Building, 2012), the smallest building on the Campus took shape in June, developed by the Genoese designer with his studio Renzo Piano Building Workshop (RPBW), expressing the concept of a combination of architecture and design that underlies the whole project. The idea originated long ago, for as Piano has repeatedly said, building a minimal living space had been a dream of his when he was a university student, reinforced in the late sixties when he taught at the Architectural Association of London and built miniature houses on Bedford Square with his students. Piano remained interested in the idea of the minimal home, despite the fact that he was often asked to work on projects at the opposite end of the scale (such as his most recently completed project, “The Shard” skyscraper in London), but was at the same time capable of working on smaller scale projects such as the cells for the convent of the Poor Clares in Ronchamp. After creating a number of prototypes with different materials (including wood and cement), Piano came up with a satisfactory solution in 2009, though he realised he needed a client if he was to continue with the project. Rolf Fehlbaum, Chairman of Vitra, took up the challenge in 2010, driven by what had always been his company’s mission: redeveloping human living space through the design of furniture and objects. Julien Lanoo ©Vitra design focus zoom Julien Lanoo ©Vitra X What has been installed between the VitraHaus and the geodesic dome is not a finished structure but an experimental apparatus which aims to demonstrate the potential of the minimal home with the involvement of the community, the sharing of an experience and the participation of ordinary people. Diogene is architecture, because it is a fully functional home, a “machine for dwelling” as Le Corbusier used to say. The father of the Modernist Movement is explicitly cited in the project’s inspiration with his “Cabanon”, built in the early Fifties in Cap-Martin on the Azure Coast. Like the Cabanon, Diogene has a wooden structure with aluminium cladding to protect it from the weather and a gabled roof. The roof recalls the archetype of human living, but with its rounded corners and complete covering of the façade, it also looks like a futuristic prototype, a functional and aesthetically attractive capsule for living in the future. Diogene will not remain a prototype, but will be offered by Vitra with three different interior layouts. Despite its apparent semplicity it is in actual fact a highly complex work of engineering, for it is equipped with technical systems and installations capable of guaranteeing self-sufficiency and independence from local infrastructures: photovoltaic cells and solar panels, a rainwater tank, a biological toilet, natural ventilation, double glazed windows. The unusual cladding thermally insulates the interior of the home. Diogene is earthquake-proof and contains everything required for life. The front is a living space, with a sofa bed on one side and a folding table under the window on the other. Behind a divider is a shower and toilet, with a very simple little kitchen. It is a complex product which may however be replicated because it works in different climatic conditions independently of existing infrastructures, as an autonomous system. The water it requires is collected from the home itself and cleaned after use, electricity is generated independently and footprint is reduced to a minimum (2.40x2.96m, height at the ridge line 3.2m, weight 1.2 tons) so that it can be loaded onto a truck fully assembled and taken anywhere. There are many ways the unit could be used: as a home for weekends away or as a little study or office. It can be set on its own in natural surroundings or positioned on a work site (the simplified version may even be used in an open-space office). It can become a unit to be repeated in sequence, with which to organise groups of homes to form an informal hotel or pension. Diogene is also an invitation to reconsider the relationship between the individual and the community, because it is so small that even though it works perfectly as an individual shelter, it is intentionally not to meet all human needs, leaving, for instance, the functions of socialisation and communication for other locations. Ariel Huber ©Vitra Ariel Huber ©Vitra Julien Lanoo ©Vitra Diogene è un prodotto contemporaneo adatto alla produzione industriale in serie proprio perché casa e dotazioni formano un’unità indivisibile e come conferma Piano: “Questa casetta è il risultato di un lungo viaggio, determinato in parte da desideri e sogni, ma in parte anche dalla tecnologia e un approccio scientifico”. Diogene is a contemporary product suitable for industrial mass production, because the home and the fittings form an indivisible whole, and as Piano says: “This little house is the result of a long voyage, partly the result of dreams and desires but partly also the result of technology and a scientific approach”. XII design focus object Unicità, materiali inediti, contaminazioni e sovrapposizioni casuali danno origine alle immagini metropolitane della nuova collezione Downtown. Unique quality, new materials, contaminations and random overlapping create the metropolitan image of the new collection Downtown. dowtown abk design department azienda ABK anno realizzazione prodotto 2013 materiale grès porcellanato dimensioni 200/400/800x800mm, 300/600x600mm e mosaico 300x300 (bordo rettificato); 300/600x600mm (bordo naturale) finiture Naturale (Matt), lappata, strutturata (Walk) firm ABK year of realization 2013 material porcelain dimensions 200/400/800x800mm, 300/600x600mm and mosaic 300x300 (ground edge); 300/600x600mm (natural edge) finishes Natural (Matt), honed, structured (Walk) Una superficie nuova e originale, nella quale leggere le storie inedite e sempre diverse di intricati percorsi urbani: Dowtown è la collezione in grès porcellanato che rimanda all’immagine di pietre, ciottoli e marciapiedi calpestati mille volte nelle nostre città. La memoria di questi frammenti, la sovrapposizione di tecnologie e materiali, le loro irripetibili variazioni cromatiche, contribuiscono a definire inequivocabilmente l’identità di un luogo e a descriverne l’unicità. Diverse ispirazioni materiche legate a un passato moderno permettono di definire le cinque colorazioni di Dowtown, con il quale realizzare superfici dall’aspetto contemporaneo in grado di dialogare con materiali naturali, supporti artificiali o all’esterno con aree verdi. Proprio per l’outdoor ABK ha sviluppato la finitura strutturata Walk, ideale per la posa in esterno e disponibile nel formato 300x600mm, nei colori Ivory, Earth e Ash. Per progettisti e architetti sempre alla ricerca si soluzioni esclusive, la scelta migliore è Random, un pavimento interamente decorato da montare senza soluzione di continuità, disponibile nei colori Ivory ed Ecru nei formati 600x600mm e 300x600mm. A new and original surface in which to read the new, ever-different stories of intricate urban routes: Downtown is a porcelain collection recalling the stones, pebbles and sidewalks we walk on every day in town. The memory of these fragments, overlapping technologies and materials and their unrepeatable colour variations uniquely define the identity of a place and describe its uniqueness. Different material inspirations linked with a modern past help define the five hues of Downtown, with which to produce surfaces with a contemporary look that dialogue with natural materials, artificial supports or the outdoors and greenery. ABK has developed the Walk structured finish specifically for outdoor use, perfect for installation outside and available in the size 300x600mm, in the colours Ivory, Earth and Ash. For designers and architects always in search of exclusive solutions, the best choice is Random, a decorated floor tile to be assembled for continuous flooring in the colours Ivory and Ecru and the sizes 600x600mm and 300x600mm. i massivi archea associati/marco casamonti azienda Itlas anno realizzazione prodotto 2013 materiale legno massello di quercia elementi sedute, panche, comodini, sgabelli e tavoli firm Itlas year of realization 2013 material massive oak elements chairs, benches, bedside tables, stools and tables Itlas, da anni impegnata nell’uso e nello sviluppo delle risorse naturali, oltre ad aver introdotto il concetto di “coltivazione” e di sfruttamento “ecocompatibile” del patrimonio forestale, ha chiesto ad Archea Associati di estendere i confini della propria ricerca sull’uso dei materiali naturali immaginando una “collezione biologica” di complementi di arredo. Si tratta di sedute, panche, comodini, sgabelli, tavoli, rigorosamente in massello di legno di quercia, la cui naturalità diviene caratteristica intrinseca e formale del prodotto. La collezione “I massivi” non richiede artificiose trasformazioni della materia che spesso le fanno perdere, nel ciclo di metamorfosi industriale, qualsiasi caratteristica espressa dalla materia grezza in termini di resistenza, massa, tattilità, colore, odore. La capacità e consuetudine espressa da Itlas nella lavorazione del legno, a partire dalla materia prima, consente, differentemente da qualsiasi altra azienda produttrice di mobili, un’attenta selezione di tronchi da cui estrarre quell’eccellenza dimensionale che costituisce la premessa alla produzione di oggetti unici, eccezionali, per questo numerati singolarmente come un’opera d’arte. Itlas, which has dedicated itself to the use and development of natural resources for years, has in addition to introducing concepts as forest stewardship asked Archea Associati to explore a new field of design research, by creating a “biological collection” of furniture items. It is a matter of chairs, benches, bedside tables, stools and tables, all in massive oak, rendered precious and useful by virtue of their naturalness, which becomes an intrinsic and formal characteristic of the range. The “I massivi” collection not to require the artificial and elaborate transformations that usually deprive them, in the course of an industrial metamorphosis, of any characteristic expressed by the material in terms of resistance, mass, tactile quality, colour and odour, usable in the domestic environment. Itlas’ distinctive skills and experience with the crafting of wood, starting from the raw materials, enables it, in a manner incomparable to any other furniture manufacturer, to make a careful selection of the trunks from which to obtain that dimensional excellence which constitutes the premise of the production of unique, exceptional items, which are in fact numbered as if they were works of art. © Pietro Savorelli I Massivi è una collezione di elementi d’arredo per interni ed esterni realizzata interamente in legno massello scegliendo ogni singolo tronco. I Massivi is a collection of indoor and outdoor furnishings made entirely out of solid wood, choosing every single trunk individually. XIV design focus object hard rock beton tagina design department azienda Tagina Ceramiche d’Arte anno realizzazione prodotto 2012 materiale grès porcellanato dimensioni 820x820mm, 610x610mm, 610x920mm (spessore 12mm); 610x610mm (spessore 20mm) colori Beton Grey, White, Light Grey, Ash Brown, Sand, Anthracite firm Tagina Ceramiche d’Arte year of realization 2012 material porcelain dimensions 820x820mm, 610x610mm, 610x920mm (thickness 12mm); 610x610mm (thickness 20mm) colours Beton Grey, White, Light Grey, Ash Brown, Sand, Anthracite Una personalità forte, determinata dalla profondità cromatica e dalla ricercatezza dei dettagli: Hard Rock Beton reinventa la tessitura del cemento e la trasforma in un prodotto ceramico dalle elevate prestazioni tecniche ed estetiche. Ideale sia per pavimenti interni che outdoor, grazie alla tecnologia Compact 20, Hard Rock Beton può essere montata su differenti supporti e posata in modo tradizionale, flottante, su sabbia, ghiaia ma anche direttamente su prato. La collezione non vuole essere solo l’ennesima proposta di pavimentazione minimale e contemporanea, ma grazie alle tinte naturali e alla tessitura pulita ed essenziale ma allo stesso tempo densa e piena di sfumature, genera superfici di forte identità in grado di inserirsi in qualsiasi ambiente e stile. Sono proprio i dettagli a fare la differenza: i maestri che operano nei laboratori Tagina hanno lavorato intensamente per riprodurre la poesia delle superfici industriali segnate del tempo, quell’affiorare leggero di sali, umidità e screziature che trasmettono l’immagine della superficie invecchiata, consumata... ma per questo carica di tracce di storia e di memoria. A bold personality determined by depth of colour and elegance of details: Hard Rock Beton reinvents the texture of cement and transforms it into a ceramic product offering advanced technical and aesthetic performance. Perfect for both indoor and outdoor flooring, thanks to Compact 20 technology, Hard Rock Beton may be assembled on different bases and laid in the conventional way, floating, on sand or gravel or even directly over the lawn. The collection is more than just another minimalist contemporary flooring project: its natural hues and clean, simple texture which is nonetheless dense and packed with different hues create surfaces with a bold identity capable of fitting into any context and style. It’s the details that make the difference: the master craftsmen who work in Tagina’s workshops worked hard to reproduce the poetry of industrial surfaces marked by time, with the slight bloom of mineral salts, moisture and speckling that convey the image of an aged, worn surface... laden with history and memories. costes ethimo design department azienda Ethimo anno realizzazione prodotto 2013 materiale teak decapato, hardwood verniciato dimensioni 1800x800xH700mm (divano 3 posti), 800x800xH700mm (poltrona), 1000x600xH380mm (tavolino) firm Ethimo year of realization 2013 material pickled teak, varnished hardwood dimensions 1800x800xH700mm (3 seats sofa), 800x800xH700mm (armchair), 1000x600xH380mm (coffee table) Tratti geometrici trapezoidali ammorbiditi da angoli smussati contraddistinguono i profili della struttura del nuovo salotto Costes di Ethimo. Una proposta semplice ed essenziale ma anche elegante e raffinata, nella quale l’equilibrio delle proporzioni e l’ergonomia della seduta definiscono una soluzione bella e funzionale allo stesso tempo, che garantisce un comfort perfetto grazie anche alla curvatura degli schienali. Gli spessori importanti dei profili in legno conferiscono una sensazione di solidità e robustezza e determinano un’immagine generale di estrema naturalezza che lo rende ideale per la collocazione in aree verdi ma anche in contesti costruiti o più artificiali come dehor e bordo piscina. La qualità dei materiali è il filo conduttore di tutte le proposte Ethimo e quindi anche di Costes. Nella variante in teak decapato con tessuto Black Stone, è un prodotto indoor/outdoor dallo stile caldo e contemporaneo, mentre la variante in hardwood (mogano) verniciato verde agave lo rende più fresco e leggero, adatto ad ambienti meno formali, garantendo allo stesso tempo resistenza e durabilità. Trapezoidal geometric features softened by rounded corners distinguish the frames in the structure of the new Costes living room by Ethimo. Simple, essential design which is nonetheless elegant and refined, in which the balance of proportions and the ergonomics of the seat define a solution that is both beautiful and functional, guaranteeing perfect comfort thanks to the curve of the backrests. The thick wooden frames contribute a sense of solidity and strength, creating a very natural overall image which makes these items ideal for use in the garden or in constructions or more artificial settings, on the patio or by the pool. The quality of the materials is the common thread running through all Ethimo’s designs, including Costes. The pickled teak version with Black Stone fabric is an indoor/outdoor product in a cosy contemporary style, while the green agave varnished hardwood (mahogany) version is fresh and light, perfect for less formal settings, while offering the same strength and durability. Qualità dei materiali naturali, spessori importanti dei profili in legno, comfort ottimale della seduta per un’elegante collezione indoor-outdoor. The quality of natural materials, great thick wooden frames and optimal seat comfort for an elegant indooroutdoor collection. XVI design focus object two.0 century design department azienda Century, Fincibec Group anno realizzazione prodotto 2013 materiale grès porcellanato dimensioni 600x600mm colori Desert, Ocean, Forest, Lyra, Pegasos, Terra, Grey firm Century, Fincibec Group year of realization 2013 material porcelain dimensions 600x600mm colours Desert, Ocean, Forest, Lyra, Pegasos, Terra, Grey Una collezione di lastre monolitiche di grès fine porcellanato caratterizzate da uno spessore di 20mm: Two.0 è la nuova serie sviluppata da Century e proposta per la realizzazione di pavimentazioni outdoor per spazi pubblici o privati, percorsi pedonali o carrabili all’interno di giardini o spiagge, terrazze e balconi, bordi piscina. Le caratteristiche intrinseche del materiale e lo spessore delle lastre lo rendono infatti estremamente resistente ai carichi di rottura e alle sollecitazioni. Antisdrucciolo, facile da posare, rimuovere e riposizionare, Two.0 è facile da pulire, resistente al gelo e al fuoco, agli agenti atmosferici, agli sbalzi termici e all’azione del sale. Le lastre perfettamente squadrate e monocalibro sono disponibili in sette colori e, grazie all’elevato contenuto tecnico, la collezione risulta idonea anche per la posa di pavimenti sopraelevati negli ambienti esterni dove è richiesta la presenza di un vano ispezionabile tra il sottofondo e il piano di calpestio, per esempio per lasciare spazio a impianti come quelli di illuminazione e irrigazione. A collection of monolithic slabs of fine porcelain 20mm thick: Two.0 is a new series developed by Century recommended for outdoor pavement of public or private spaces, pedestrian pathways or driveways in gardens and on beaches, patios and balconies, or by the swimming pool. The material’s intrinsic properties and the thickness of the slabs ensure great resistant to loads and stress. Non-slip, easy to install, remove and reposition, Two.0 is also easy to clean and resistant to frost, fire, weather, temperature excursions and the action of salt. Perfectly square slabs all the same size are available in seven different colours, and the collection’s advanced technology makes them suitable for raised floors outdoors requiring the presence of an inspectable gap between the substrate and the floor, for instance to leave room for lighting or irrigation systems. La collezione per esterni Century Two.0 si può posare a secco su sottofondi in erba, sabbia o ghiaia, evitando l’utilizzo di collanti o stucchi. Century Two.0 outdoor collection may be laid dry over grass, sand or gravel, with no need for adhesives or stucco. pergotesa bt group design department azienda BT Group anno realizzazione prodotto 2013 materiale PVC (telo), alluminio (struttura) dimensioni 12000x6000mm (massima) firm BT Group year of realization 2013 material PVC (sheeting), aluminum (structure) dimensions 12000x6000mm (max) Sempre alla ricerca di soluzioni per l’outdoor sintesi di efficienza e design, BT Group propone R125 Pergotesa, il nuovo pergolato che associa alle caratteristiche prestazionali di tutti i prodotti dell’azienda un’estetica ricercata per un sistema altamente personalizzabile anche con decori in ferro battuto. Caratterizzato da un sistema di trazione con cinghia dentata ad alta resistenza, funzionante su cuscinetti a sfera e carrelli particolarmente silenziosi, Pergotesa consente la realizzazione di coperture dalle forme asimmetriche con sporgenze laterali fuori squadra in grado di soddisfare le specifiche esigenze progettuali. La copertura mobile, a telo unico, in tessuto PVC ignifugo di ottima stabilità dimensionale, è indicata per la protezione dal sole, dalla pioggia e dal vento e permette di creare zone coperte da utilizzare in qualsiasi stagione. Grazie alla flessibilità produttiva di BT Group e all’esperienza professionale dei suoi tecnici è possibile realizzare strutture fuori standard movimentabili a motore e su richiesta con comando radio. Pergotesa può inoltre essere integrata con tende a rullo frontali e laterali complete di guide verticali antivento. Always in search of new solutions for the outdoors combining efficiency with design, BT Group offers R125 Pergotesa, a new pergola combining the excellent performance of all the company’s products with an elegant aesthetic for a highly customisable system also decorated with wrought iron. Characterised by a traction system with a strong toothed belt that works on particularly silent ball bearings and carriages, Pergotesa permits creation of asymmetrical roofs with overhanging sides to meet all design requirements. A mobile roof made of a single sheet of fireproof PVC offering outstanding dimensional stability is recommended to provide shelter from sun, rain and wind and can be used to create covered areas for use at any time of year. The BT Group’s flexibility in production and the professional experience of its technicians make it possible to build non-standard moveable structures with motors and, on request, with radio controls. Pergotesa can be combined with front and side roller blinds complete with windproof vertical guides. XVIII design focus object jumper 1, 2, 3 kinnasand design department azienda Kinnasand anno realizzazione prodotto 2012 materiale poliolefina dimensioni larghezza 1450mm (Jumper 1), 1420mm (Jumper 2), 1450mm (Jumper 3) firm Kinnasand year of realization 2012 material polyolephine dimensions width 1,450mm (Jumper 1), 1,420mm (Jumper 2), 1,450mm (Jumper 3) Una nuova fibra high-tech versatile e molto resistente, la poliolefina; tre textures che presentano palette cromatiche molto simili tra loro, realizzati con uno speciale filato mélange: la nuova collezione di tessuti Jumper è ideale per l’outdoor e gli spazi all’aperto di hotel, ristoranti, navi ma anche residenze private, grazie all’eccellente resistenza alle intemperie, alla luce e alla capacità di mantenere inalterate le prestazioni tecniche ed estetiche nel tempo. I tessuti sono antimacchia e resistenti al cloro, sale, muffa e batteri, non sono idrorepellenti ma non assorbono l’acqua, lasciandola filtrare rapidamente. Disegnata da Kinnasand, un’azienda tessile tedesca acquisita da Kvadrat nel 2012, la collezione è declinata in otto gamme cromatiche, ciascuna composta da due o più colori complementari. Jumper 1 si caratterizza per la struttura ricca e l’elegante motivo a quadri, che cambia espressione a secondo delle diverse combinazioni dei filati nei vari colori; aspetto tridimensionale per Jumper 2 che propone una texture definita da un delicato motivo a quadri; tinta unita invece per Jumper 3, che presenta una struttura più fitta e compatta. A new, versatile, resistant high-tech fibre, polyolephine; three textures presenting very similar colour palettes made using a special mélange yarn: the new collection of Jumper fabrics is perfect for outdoor use and outdoor spaces in hotels, restaurants, ships and private homes, thanks to its excellent resistance to the elements and to light and its ability to maintain its technical and aesthetic performance unchanged over time. Fabrics are stainproof and resistant to chlorine, salt, mould and bacteria, and while they are not waterproof they do not absorb water, but allow it to filter through quickly. Designed by Kinnasand, a German textiles company taken over by Kvadrat in 2012, the collection includes eight colour schemes, each including two or more complementary colours. Jumper 1 is characterised by its rich structure and elegant chequered motif, which changes its expression depending on the combination of different coloured yarns; the three-dimensional look of Jumper 2 offers a definite texture with a delicate chequered motif; Jumper 3 is solid coloured, with a closer, more compact weave. cassia & lastra park magnetti design department azienda Magnetti anno realizzazione prodotto 2013 materiale masselli in calcestruzzo dimensioni 500x500mm (Cassia), 500x625mm (Lastra), H80mm colori mix luserna, mix granito (Cassia Park); mix luserna, mix granito, rosso, grigio, bianco, giallo (Lastra Park) firm Magnetti year of realization 2013 material concrete blocks dimensions 500x500mm (Cassia), 500x625mm (Lastra), H80mm colours mix luserna, mix granito (Cassia Park); mix luserna, mix granito, red, grey, white, yellow (Lastra Park) Dalla combinazione di due nuovi prodotti complementari, Cassia Park & Lastra Park, nasce il nuovo modulo parcheggio, un innovativo sistema di pavimentazione esterna pensato e sviluppato da Magnetti per essere facilmente impiegato in qualsiasi tipologia di parcheggio, compresi parcheggi per disabili o parcheggi rosa. Il massello Cassia Park è stato disegnato per ottenere un effetto estetico che nasconda l’allineamento delle fughe, mentre la sua tessitura irregolare consente di percepire un effetto pietra naturale. Lastra Park è invece una lastra con smusso perimetrale appositamente studiata per non creare disagio al passaggio dei carrelli. All’interno di una gamma cromatica più ampia, propone anche le colorazioni Mix Luserna e Mix Granito, per ottenere un effetto cromatico coordinato alle tonalità di Cassia Park. La facilità di esecuzione rende questo binomio ideale per interventi di ampia superficie come centri commerciali, centri direzionali, piazze, scuole ed ospedali. La versatilità delle dimensioni e delle composizioni permette infatti di limitare al minimo i tagli durante la posa, che può essere effettuata a macchina. A combination of two new complementary products, Cassia Park & Lastra Park, creates a new parking lot module, an innovative outdoor paving system designed by Magnetti for easy use in any kind of parking lot, including disabled parking and parking for pregnant women and mothers with small children. The Cassia Park block is designed to create an aesthetic effect concealing the alignment of grouting, while its irregular pattern produces a look similar to natural stone. Lastra Park is a slab with rounded edges specifically designed to permit easy passage of wheels. The broad colour palette also includes Mix Luserna and Mix Granito to create colours coordinated with the hues of Cassia Park. The ease of construction makes this combination ideal for installation in large areas such as parking lots for shopping malls and office complexes, town squares, schools and hospitals. The system’s versatility in terms of dimensions and composition minimises cutting during laying, which may be performed by machine. Un versatile sistema modulare per la pavimentazione delle aree di sosta che rispetta la normativa e conferisce all’opera un alto pregio estetico. A modular and versatile parking lot system that complies with regulations and adds aesthetic value. XX design focus project sassoitalia ideal work progetto ristrutturazione villa privata luogo Castelli di Monfumo (TV) progettista Caprioglio Associati committente privato anno di realizzazione 2013 project refurbishment of a private villa location Castelli di Monfumo (TV) designer Caprioglio Associati client private year of realization 2013 Un complesso edilizio novecentesco di grande prestigio ma in condizioni di grave degrado è stato oggetto di un importante intervento di restauro che ha interessato sia i due corpi di fabbrica, sia gli spazi esterni. Proprio la sistemazione delle aree verdi e dei percorsi pedonali e carrabili è stata condotta con un’attenzione particolare al rispetto e alla salvaguardia del territorio. In particolare, secondo i vincoli paesaggistici, la pavimentazione del viale che porta all’abitazione doveva riprodurre l’effetto di una vecchia strada di campagna, integrandosi in modo armonico al contesto. Tra le possibili soluzioni, considerando anche la notevole pendenza del terreno, Ideal Work ha scelto Sassoitalia, per la capacità di coniugare l’effetto “naturale” che si può ottenere con una performance tecnica eccellente ed innovativa. Sassoitalia ha consentito di realizzare una superficie morbida e sinuosa con effetto “sasso lavato”, associando alle indiscusse qualità estetiche la garanzia di un’elevata resistenza agli agenti atmosferici ed all’usura, con facilità di pulizia e manutenzione. Il pavimento monolitico è esente da avvallamenti e assestamenti. A prestigious 20th century building complex which had fallen into neglect is the subject of a major restoration project including both the buildings and the outdoor spaces. Great care was taken to protect the natural landscape in the landscaping and creation of pedestrian paths and driveways. In accordance with landscape protection regulations, the pavement on the driveway had to look like an old country road to fit harmoniously into its surroundings. Among the many possible solutions, taking into consideration the steep slope of the land, Ideal Work preferred Sassoitalia for its ability to combine the “natural” look that can be obtained with excellent, innovative technical performance. Sassoitalia made it possible to create a soft, curved surface that looks like “washed stone”, combining unrivalled aesthetic qualities with guaranteed high resistance to atmospheric agents and wear, plus easy cleaning and maintenance. The solid block of pavement will not form hollows or settle. bluestyle® skimmer piscine castiglione progetto piscina privata luogo Taranto progettista Arch. Azzurra Garzone dimensione piscina 12x4m anno di realizzazione 2013 project private pool location Taranto designer Arch. Azzurra Garzone pool size 12x4m year of realization 2013 Uno specchio d’acqua trasparente, una superficie azzurra come il mare, una vasca dalla forma rettangolare inserita nella splendida cornice del golfo di Taranto: una nuova piscina realizzata da Piscine Castiglione valorizza un tipico trullo completamente ristrutturato e immerso nella selvaggia campagna pugliese. Progettata dall’architetto Azzurra Garzone, la piscina, oltre ad esprimere il perfetto connubio tra tradizione modernità, esprime al meglio la versatilità e la tecnologia offerta dall’azienda leader nel settore delle piscine pubbliche e private. L’architettura e i suoi tratti così particolari si fondono con i colori del paesaggio circostante e con i materiali sapientemente scelti per la realizzazione della vasca. Il cemento verniciato per il rivestimento esterno e la sabbia per quello interno donano un’immagine naturale e totalmente “immerse” nell’ambiente. La piscina, realizzata con tecnologia BlueStyle® Skimmer, dalla forma estremamente lineare e arricchita da una scalinata interna in muratura, è ulteriormente valorizzata dalla pietra rossa naturale esterna, che ne aumenta il fascino arricchendola di calde tonalità. A pool of clear water, its surface as blue as the sea, in a rectangular pool in the splendid setting of the Gulf of Taranto: a new pool by Piscine Castiglione for a traditional “trullo” home, completely restored and surrounded by the wild countryside of Puglia. Designed by architect Azzurra Garzone, the swimming pool not only represents the perfect combination of tradition and modernity but expresses the versatility and technology offered by this leader in public and private swimming pools in the best possible way. The architecture and its particularly unusual features blend into the colours of the surrounding landscape and the materials skilfully chosen for the pool. The painted concrete outer facing and sand on the inside give it a natural look, completely “immersed” in its surroundings. The pool, constructed with BlueStyle® Skimmer technology, with its linear shape enriched with masonry steps inside, is further enhanced by use of natural red stone on the outside, underlining its beauty with its warm hues. XXII design focus project porfido trentino e.s.po progetto riqualificazione Piazza Oldrini luogo Sesto San Giovanni (MI) progettista Arch. Marco Magni committente misto pubblico privato fornitori Sa-Fer, Porfido Trentino, Ferrari Gianlucio, I.D.M. , E.S.PO anno di realizzazione 2013 project redevelopment of Piazza Oldrini location Sesto San Giovanni (MI) designer Arch. Marco Magni client public/private suppliers Sa-Fer, Porfido Trentino, Ferrari Gianlucio, I.D.M. , E.S.PO year of realization 2013 Un’estesa superficie urbana poco valorizzata nel cuore della città; una sinergia pubblico privato per un mix funzionale che amplificasse le possibilità d’utilizzo e la capacità connettiva: l’Arch. Marco Magni ha completato la riqualificazione di Piazza Oldrini a Sesto S.G. La pavimentazione svolge un ruolo importante nella definizione funzionale ed estetica dello spazio. È composta da due materiali, porfido del Trentino e granito bianco sardo beta, posati sia perpendicolarmente rispetto all’area commerciale sia orizzontalmente per il resto della superficie, in stretta connessione geometrica e funzionale al sistema di sedute e di illuminazione della piazza. È stata posata da operatori specializzati e sottoposti al costante controllo di E.S.PO Ente Sviluppo Porfido, consorzio che da decenni svolge attività di formazione, informazione, consulenza tecnica e promozione del Porfido del Trentino. L’intervento realizzato con elementi in larghezza fissa di 20cm, lunghezze a correre, piano naturale di cava, coste segate, spessori variabili tra 5 e 8cm, tipologia idonea a sostenere il transito di mezzi pesanti. A vast underused urban space in the heart of the city; public and private contributions offering a variety of functions to amplify its potential and connective capacity: architect Marco Magni has completed his redevelopment of Piazza Oldrini in Sesto San Giovanni. The pavement plays a important role in the functional and aesthetic definition of the space. It is made up of two materials, Trentino porphyry and white Sardinian beta granite, laid perpendicularly with respect to the commercial area and horizontally on the rest of the surface, in close geometric and functional connection with the benches and lighting in the square. The pavement was laid by specialised workers under the supervision of E.S.PO Ente Sviluppo Porfido, an association that has been providing services in instruction, providing of information, technical consultancy and promotion of Trentino porphyry. The project involves use of pieces of natural quarried stone 20cm wide laid end to end with hewn edges, varying from 5 to 8cm in width, of a type suitable to support vehicle traffic. decking in frassino listone giordano progetto estensione di Villa Kolovec luogo Slovenia progettista Ofis Arhitekti committente privato anno di realizzazione 2012 (completamento) project extension of Villa Kolovec location Slovenia designer Ofis Arhitekti client private year of realization 2012 (extension) Una residenza privata immersa in uno splendido spazio verde, un edificio dallo stile contemporaneo nel quale il rapporto tra interno ed esterno è uno dei tratti salienti del progetto: Ofis Arhitekti ha portato a termine l’estensione di una villa in Slovenia per una famiglia di avvocati, nella quale il Decking in frassino trattato termicamente di Listone Giordano definisce appunto la continuità tra spazi indoor e outdoor della struttura, sia al piano terra valorizzando le vetrate continue, sia nella terrazza al primo piano antistante la camera dei bambini. Il trattamento termico mediante vapore del frassino, senza l’impiego di prodotti chimici, migliora le caratteristiche di durabilità e stabilità dimensionale necessarie per l’impiego all’esterno. La superficie spazzolata e l’assenza di un trattamento di finitura valorizzano inoltre l’aspetto naturale ed elegante del legno. Questo tipo di trattamento rappresenta la fase finale di una filiera produttiva con base presso lo stabilimento Margaritelli Fontaines in Borgogna, che valorizza l’utilizzo di risorse naturali rinnovabili e una gestione sostenibile delle foreste. A private home surrounded by beautiful greenery, a building in a contemporary style in which the relationship between indoors and outdoors is a key feature. Ofis Arhitekti have completed an extension on a home in Slovenia for a family of lawyers, in which Listone Giordano’s heat treated ash decking underlines the continuity of indoor and outdoor spaces on the ground floor, making the most of the strip windows, and on the first floor patio by the children’s room. Steam treating ash, without any chemicals, improves the durability and dimensional stability needed for outdoor use. The brushed surface and the absence of finishing treatments also underline the elegant natural look of the wood. This type of treatment is the final stage in a productive process based at Margaritelli Fontaines factory in Burgundy, employing renewable natural resources and sustainable forestry. XXIV design focus review Accoya Accsys Technologies Il legno Accoya® è prodotto da Accsys grazie al processo di acetilazione, che converte efficacemente legno tenero, coltivato in modo sostenibile e legno duro non durevole, in “legno ad alta tecnologia”. Le eccellenti caratteristiche di durabilità, stabilità dimensionale e affidabilità lo rendono particolarmente adatto alle applicazioni per esterni, ove prestazioni e estetica sono molto importanti. Accoya® wood is produced by Accsys thanks to the acetylation process, which effectively converts softwood, grown in a sustainable manner, and non-durable hardwood into “hi-tech wood”. The excellent characteristics of durability, dimensional stability and reliability make it particularly suitable for outdoor applications, where performance and appearance are both very important. Accsys Technologies Royal Albert House, Sheet Street, Windsor (England) tel +31 (0)263201400 www.accoya.com Amy Alma Design design Valerio Sommella Nata dall’avanzata tecnologia air moulding, Amy è l’esclusiva seduta dalle linee dolci e avvolgenti, realizzata in tecnopolimero resistente ai raggi UV, ideale anche per l’installazione outdoor. Il design essenziale e le forme armoniose e leggere vengono valorizzate dalle diverse e intense tonalità che traggono ispirazione dai colori della terra come la raffinata nuance sabbia o la più decisa antracite. An outcome of advanced air-moulding technology, Amy is the exclusive seat featuring soft and embracing lines. Made of UV-resistant engineering polymer, it is also ideal for outdoor installation. The plain design and the harmonious and light shapes are highlighted by the various intense hues inspired by those of the earth, like the refined “sand” colour or the more assertive anthracite. Alma Design srl via P. Mazzolari, 21 – z.i. 25050 Passirano (BS) tel 030 6857523 – fax 030 6577771 www.alma-design.it – [email protected] Cucu Caimi Brevetti design Caimi Lab Un oggetto dall’aspetto ludico, ironico ed evocativo, progettato per risolvere il problema degli anti-estetici mozziconi di sigaretta sempre presenti nei luoghi pubblici o di passaggio: Cucu è un posacenere per esterni che si ispira alle casette degli uccellini ed è realizzato interamente in acciaio zincato e verniciato finitura ruggine o multicolore molto piacevoli alla vista. An object with a playful, ironic and evocative look, designed to solve the problem of ugly cigarette buts always to be found in public places or places of passage: Cucu is an ashtray for outdoor use inspired by bird-boxes and is made entirely of galvanised steel with a very pleasant-looking rust-coloured or multi-coloured painted finish. Caimi Brevetti spa via Brodolini, 25/27 – 20834 Nova Milanese (MB) tel 0362 49101 – fax 0362 491060 www.caimi.com – [email protected] Bluetech Ceramiche Refin Il pregio e l’eleganza della Pierre Bleue del Belgio rivivono, grazie alle avanzate tecnologie produttive, all’esperienza e alla cultura ceramica di Ceramiche Refin, in una collezione in grès porcellanato dal contenuto altamente innovativo: Bluetech, ideale anche per spazi outdoor è disponibile in cinque colori nei formati 30x30cm e 60x60cm. The quality and elegance of Pierre Bleue from Belgium have come back to life thanks to advanced production technology, experience and ceramic culture of Ceramiche Refin, in a highly innovative porcelain tiles collection: Bluetech is ideal also for outdoor use and is available in five colours in the formats 30x30cm and 60x60cm. Ceramiche Refin spa via I Maggio, 22 Salvaterra – 42013 Casalgrande (RE) tel 0522 990499 – fax 0522 849270 www.refin.it – [email protected] Muffin Bonaldo design Ryosuke Fukusada Un complemento versatile che funge da seduta, tavolino o contenitore: Muffin si ispira alla semplice geometria degli stampi del famoso dolce americano e pone l’attenzione sul packaging, spesso trascurato negli oggetti di uso comune. Realizzato in polietilene colorato in massa è disponibile nei colori bianco, antracite, rosso, tortora e verde. Il piano, optional, è realizzato in metallo verniciato bianco o grigio antracite. A versatile complement that acts as a seat, a low table or a container: Muffin is inspired by the simple shape of a muffin tin and draws attention to the packaging, often neglected when it comes to commonly used object. It is made of mass-dyed polyethylene and is available in white, anthracite, red, dove-coloured or green. The top, which is optional, is made of metal and painted white or anthracite grey. Bonaldo spa via Straelle, 3 – 35010 Villanova di Camposampiero (PD) tel 049 9299011 – fax 049 9299000 www.bonaldo.it – [email protected] Canasta ’13 B&B Italia Outdoor design Patricia Urquiola Un filato in polietilene color tortora melangiato per Canasta ’13, la collezione di sedute disegnata da Patricia Urqiola che propone una raffinata texture dall’effetto naturale che la rende più leggera, trasparente e luminosa grazie ad un intreccio che favorisce il passaggio della luce. Nuovi i tessuti e nuove tonalità per tutti gli elementi: divani, poltrone, poltroncine, accompagnate da tavolini. A dove-coloured mélange polyethylene yarn for Canasta ’13, the collection of seatings designed by Patricia Urqiola, offering a refined texture with a natural effect that makes it lighter, more transparent and brighter thanks to the way it is woven to let the light pass through it. New fabrics and new shades of colour for all the items: sofas, armchairs and small armchairs, accompanied by tables. B&B Italia spa Strada provinciale, 32 – 22060 Novedrate (CO) tel 031 795111 – fax 031 791592 www.bebitalia.it – [email protected] Sunbrella® Renaissance Dickson Composta fino al 50% da fibre acriliche riciclate, la collezione Sunbrella® Renaissance propone una linea di prodotti coordinabili dal sapore vagamente vintage, rivisitato secondo il gusto contemporaneo, per applicazioni outdoor rispettose dell’ambiente. Direttamente tinti in massa, i tessuti sono progettati per resistere alle diverse condizioni climatiche. Made with up to 50% of re-cycled acrylic fibres, the Sunbrella® Renaissance collection offers a line of co-ordinated products with a vaguely vintage flavour, re-visited according to contemporary taste, for environmentfriendly outdoor applications. Dyed directly in the mass, the fabrics are designed to withstand all sorts of weather conditions. Dickson Constant srl via C. Cavour, 99 – 13894 Gaglianico (BI) tel 015 2496303 – fax 015 2496309 www.dickson-constant.it – [email protected] Aristotele De Castelli design Patrice Caramalli Trae ispirazione dai banchi da lavoro ed è caratterizzato dalla sovrapposizione fra la lamiera esterna e il profilo interno della gamba, dettaglio che conferisce all’insieme un particolare effetto di linee e volumi: il tavolo Aristotele è realizzato interamente in metallo e può essere utilizzato sia in interni che in esterni. È disponibile nelle finiture cor-ten, acciaio inox satinato Aisi 304, ferro maistral o laccato. It draws inspiration from workbenches and features an overlap between the outer metal sheet and the inside edge of the leg. This detail gives the whole a special effect made up of lines and volumes. The Aristotele table is made entirely of metal and can be used both indoors and out of doors. It is available with the following finishes: Corten, ground AISI 304 stainless steel, Maistral iron or painted. De Castelli srl via del Commercio, 14/16/18 – 31041 Cornuda (TV) tel 0423 638218 – fax 0423 83467 www.decastelli.com – [email protected] XXVI design focus review Shine Emu design Arik Levy Leggera, funzionale e resistente agli agenti atmosferici: Shine è la collezione realizzata interamente in alluminio ideale per l’arredo di aree dining e relax. Una collezione completa elegante e versatile che grazie ai nuovi e originali colori trova posto nel settore residenziale ma anche contract. Poltrone, sedie e lounge, impilabili, sono dotate di braccioli in teak, i tavoli vengono forniti con top in teak. Lightweight, functional and able to withstand weathering: Shine is the collection made entirely of aluminium that is ideal for furnishing dining and relaxation areas. A complete elegant and versatile collection that, thanks to the new and original colours, will fit into both residential and contract contexts. Armchairs, chairs and lounge furniture, stackable, all have teak arms. The tables are supplied with teak tops. Emu Group spa z.i. 06055 Marsciano (PG) tel 075 874021 – fax 075 8743903 www.emu.it Toy Driade design Philippe Starck Spigoli vivi e larghi piani contraddistinguono la poltroncina Toy, nata dalla creatività di Philippe Starck che ha dato vita ad una composizione volutamente astratta ma allo stesso tempo confortevole. Realizzata con un monoblocco in polipropilene stampato, la poltroncina impilabile è oggi disponibile anche nei nuovi colori arancio, rosso e grigio antracite. Sharp edges and wide tops distinguish the small armchair Toy, a product of the creativity of Philippe Starck and giving life to a purposely abstract composition but, at the same time, comfortable. Each of these stackable chairs is made from a single piece of moulded polypropylene. It is currently available also in the new colours orange, red and anthracite grey. Driade via Padana Inferiore, 12 – 29012 Fossadello di Caorso (PC) tel 0523 818650 www.driade.com Jolly Roger Gufram design Fabio Novembre Una seduta che formalmente allude al teschio simbolo di spavalderia marcato sul vessillo rosso dei corsari: Jolly Roger è l’omaggio di Fabio Novembre ai codici non scritti di audacia e temerarietà. Il globo terrestre è impresso nella scocca interna, una mappa circondata dagli oceani, il desiderio di conquista insaziabile, un’esortazione quasi a non rimanere fermi. A seat that alludes formally to the skull that is the symbol of swagger on the red corsairs’ flag: Jolly Roger is Fabio November tribute to the unwritten codes of audacity and daring. The terrestrial globe is impressed on the inside of the body, a map surrounded by the oceans, the insatiable desire for conquest, almost an exhortation never to remain still. Gufram srl via XXV Aprile, 22 – 12060 Barolo (CN) tel 0173 56102 – fax 0173 560883 www.gufram.it – [email protected] Bau e Miao Lettera G design Fabio Guaricci Bau e Miao sono i perfetti amici dell’uomo: non sporcano, non mangiano tappeti, non graffiano, ma custodiscono amorevolmente riviste e libri nel loro manto in metacrilato fluorescente. Fabio Guaricci ha disegnato questi complementi versatili che fungono da portariviste, porta libri, comodini e tavolini d’appoggio proposti nella versione trasparente con profilo giallo fluoring o violetto flouring. Bau and Miao are man’s perfect friends: they do not make messes, they do not eat the carpets and they do not scratch. But with their fluorescent methacrylate coats they do look after magazines and books lovingly. Fabio Guaricci designed these versatile ornaments that act as magazine racks, book-ends, bedside tables and small tables, available in the transparent version with fluorescent yellow or violet edgings. Lettera G srl via Ozanam, 35 – 20863 Concorezzo (MI) tel 039 647916 – fax 039 6040963 www.letterag.it – [email protected] Klio Zink Fontanot Solidità e resistenza per affrontare le condizioni climatiche più sfavorevoli: Klio Zink è la scala a chiocciola per esterni con gradini in acciaio stampato con fori a rilievo con funzione antisdrucciolo e di scorrimento dell’acqua piovana. I distanziatori tra i gradini consentono la variazione della misura dell’alzata. La ringhiera presenta colonnine in acciaio con corrimano in pvc di colore nero. Solidity and strength for withstanding even the most adverse weather conditions: Klio Zink is the winding staircase for outdoor use with moulded steel treads with holes in relief to prevent slipping an allow rainwater to drain away. The spacers between each step enable their height to be varied, The railing has steel balusters and a black PVC handrail. Fontanot - Albini & Fontanot via P. Paolo Pasolini, 6 – 47853 Cerasolo Ausa (RN) tel 0541 906111 – fax 0541 906124 www.fontanot.it – [email protected] Tropez Gandia Blasco design Stefan Diez Una linea dall’estetica casual e dalla flessibilità, ispirata allo sport dei primi anni del 900: eleganza e artigianalità caratterizzano Tropez la collezione che porta nell’outdoor il comfort dell’arredo d’interni. Grazie alla sua struttura in alluminio termolaccato che permette l’aggiunta di diversi complementi, Tropez può offrire la massima funzionalità per ogni utilizzo. A line featuring a casual look and flexibility, inspired by early 20th century sports: elegance and the craftsman’s touch characterise Tropez, the collection that brings the comfort of interior decoration out of doors. Thanks to its hot-painted aluminium structure that enables various different components to be added, Tropez can offer top functional quality for any kind of use. Gandia Blasco S.A c/Músico Vert, 4 – 46870 Ontinyent, Valencia, Spain tel +34 96 291 13 20 – fax +34 96 291 30 44 www.gandiablasco.com – [email protected] Aria Nardi design Raffaello Galiotto Allegra, estiva e glamour: Aria è la poltroncina dogata in resina con pendant di cuscini imbottiti adatta ad ogni tipo di dehor che voglia un tocco di vivacità ed eccentrica ironia. Il motivo leggermente avvolgente della struttura dogata rimanda all’immagine dei pieni e vuoti delle romantiche staccionate di legno. È oggi proposta nei nuovi spumeggianti colori purple e blu con abbinamenti di cuscini diversi. Nardi spa via Arso, 4 – 36072 Chiampo (VI) tel 0444 422100 – fax 0444 422150 www.nardigarden.it – [email protected] Banjooli Moroso design Sebastian Herkner Un nuovo elemento per outdoor della collezione M’Afrique: le linee curve e armoniose di Banjooli, realizzata a mano in Senegal, traggono ispirazione dalla danza di corteggiamento degli struzzi. Il battito delle ali crea forme sporgenti che sono state trasferite alla silhouette della sedia. L’intreccio sulla struttura in acciaio è realizzato con fili da pesca colorati presentati in un interessante motivo bicolore. A new outdoor piece for the M’Afrique collection: the harmonious curved lines of Banjooli, hand-made in Senegal, draw their inspiration from the courtship dance of ostriches. The beating of the wings creates protruding shapes that were transferred to the silhouette of the chair. The interwoven pattern on the steel structure was created with coloured fishing lines presented in an interesting two-coloured motif. Moroso spa via Nazionale, 60 – 33010 Cavalicco (UD) tel 0432 577111 – fax 0432 570761 www.moroso.it – [email protected] Cheerful, summery and glamorous: Aria is the small slatted resin armchair with matching padded cushions. It is suitable for any outdoor environment requiring a touch of liveliness and eccentric irony. The slightly hugging shape of the slatted structure recalls the full-and-empty image of romantic wooden picket fences. It is now available in the new scintillating colours purple and blue, combined with various different cushions. XXVIII design focus review Big Cut Plust design Matali Crasset Un taglio a “V” è il tratto distintivo che caratterizza tutti gli elementi della collezione Big Cut, un sistema modulare estetico e funzionale che attraverso cinque elementi base consente di generare molteplici composizioni: divani, poltrone, chaise longue, isole, pouf e tavolini. Un set di cuscini tecnici completa le sedute e le rende ideali sia per installazioni indoor sia per outdoor. A V-shaped cut is the distinguishing trait featured on all the items of the Big Cut collection, an aesthetic and functional modular system consisting of five basic pieces that enable all sorts of compositions to be generated: sofas, armchairs, chaises longues, islands, poufs and low tables. A set of technical cushions completes the seats and makes them ideal for both indoor and outdoor use. Plust, brand of Euro 3 Plast spa viale del lavoro, 45 – 360121 Ponte di Barbarano (VI) tel 0444 788200 – fax 0444 788290 www.plust.com – [email protected] Madame O Roche Bobois design Marcello Ziliani Un omaggio all’universo espressivo degli anni sessanta, alla ricerca progettuale e alla visione meno seriosa dell’arredo di quegli anni: Madame O è la collezione da esterni disegnata da Marcello Ziliani e composta da poltroncina, poltrona lounge, tavolo tondo e tavolino da caffè. Utilizzabile anche in interni è realizzata in tondo d’acciaio protetto da trattamento a cataforesi e verniciato a polveri. A tribute to the expressive universe of the nineteen-sixties, to design research and to a less serious view of the furniture of these years: Madame O is the outdoor collection designed by M. Ziliani and consisting of a small armchair, a lounge armchair, a round table and a coffee-table. It can also be used indoors. It is made of round steel protected by a cataphoretic treatment and painted with powder paint. Roche Bobois 18 Rue de Lyon – 75010 Paris, France tel +33 153461000 – fax +33 143075185 www.roche-bobois.com Zidiz Royal Botania Una sottile lastra di alluminio sostenuta da una struttura con telaio in teak dalle forme organiche: è il connubio perfetto che da origine a Zidiz, la nuova collezione per esterni dal design minimale ma elegante. Le sedute impilabili sono perfettamente abbinabili al tavolo che ha una struttura in teak e piano liscio in Corian® dal bordo arrotondato. A thin sheet of aluminium supported by a structure with an organically shaped teak frame: this is the perfect combination giving rise of Zidiz, the new outdoor collection featuring a minimal but elegant design. The stackable chairs fit in perfectly with the table, which has a teak structure and a smooth Corian® top with a rounded edge. Royal Botania Elsendonkstraat, 146 – 2560 Nijlen, Belgium tel +32 34112285 – fax +32 34112286 www.royalbotania.com – [email protected] Aggregati Selva Vetri design Davide Vercelli Aggregati è una veranda bioclimatica modulare realizzata con una struttura interna in Ecolarice lamellare a campiture regolari, all’interno della quale posizionare e collocare le vetrate isolanti e i serramenti. Esternamente una seconda maglia in profilo metallico collabora strutturalmente con la precedente e funge da supporto ai pannelli di protezione solare. Selva Vetri via Cavour, 59/B – 13894 Gaglianico (BI) tel 015 543113 www.selvavetri.it – [email protected] Aggregati is a modular bioclimatic veranda made with an internal structure of lamellar “Ecolarch” (wood subjected to a heat treatment that improves its performance) featuring regular bays, inside which to position and place the insulating glazing and doors and windows. Externally, a second series of metal sections works structurally with the first, and acts as a support for panels protecting against the sun. antolini Un’instancabile attività di ricerca, un modo nuovo e innovativo di “leggere” la storia e di valorizzare la memoria della terra, di utilizzare, interpretandole con uno stile unico, le preziose risorse che la natura ci regala: Antolini è tutto questo, è un amore sconfinato per la pietra, è rispetto per ogni materiale e conoscenza delle sue caratteristiche, è la capacità di lavorarlo per “estrarre” il meglio da ogni lastra, è l’innovazione tecnologica che consente di traghettare nel futuro un materiale così antico. Graniti, marmi, onici, travertini e qualsiasi altra pietra naturale proveniente da cave dislocate in tutti i continenti, trovano casa in Italia, a Sega di Cavaion, in uno stabilimento che è una vera e propria città fatta di spazi dedicati alla produzione, alla vendita, all’esposizione di questi materiali preziosi, unici, inimitabili. Tireless research work, an innovative new interpretation of the history and memory of the earth, a new way of using the precious resources nature has given us and interpreting them through a unique style: Antolini is all this, plus an unbounded love of stone; it is respect for all materials and knowledge of their unique properties, ability to work with them to “extract” the best in every slab of stone, technological innovation to take an ancient material with a long tradition into the future. Granite, marble, onyx, travertine and other natural stones from the quarries on five continents may be found at Sega di Cavaion in Italy, in a plant that is a little city in itself, with spaces for production, sale and exhibit of these unique, inimitable precious materials. XXXII design focus factory antolini naturale passione per la pietra a natural passion for stone text by Davide Cattaneo photo by Ferdinando Sacco C’è sicuramente uno spirito pionieristico dietro l’attività di Antolini, c’è qualcosa che sta nel DNA della famiglia che alimenta le ininterrotte esplorazioni e ricerche del nuovo, c’è lo spirito e la passione per la pietra di Alberto Antolini e prima ancora di suo padre Luigi, c’è la capacità di fare impresa e di guidarla con i fratelli Francesco e Alessandra, c’è la consapevolezza che tecnologia e tradizione possono, anzi devono, convivere perché valorizzare al meglio tutto ciò che la natura ci offre dovrebbe essere l’obiettivo di ciascuno di noi e di un produttore di pietre in particolare. Antolini è andata oltre, mixando ogni singolo aspetto per reinterpretare le unicità e le infinite sfaccettature di ogni materiale, per dare nuove chiavi di lettura, per rendere possibili nuove applicazioni, per allontanare i preconcetti che associano alla pietra scarsa flessibilità e ridotta possibilità d’impiego. L’azienda dimostra esattamente il contrario. Attraverso interpretazioni uniche, nuove finiture, composizioni di materiali diversi o riproposizione di decori naturali esclusivi, esprime la versatilità di questi materiali, ne descrive le qualità, le caratteristiche tecniche eccellenti, la capacità di suscitare emozioni uniche. Proprio per far questo ogni singola lastra deve essere lavorata con tecnologie industriali ma con un approccio e uno spirito artigianale, deve essere seguita passo passo in tutte le fasi produttive per ottenere il meglio, per estrarne l’identità, per mettere in luce le peculiarità uniche e irripetibili. Blocchi e lastre popolano i 200.000mq (di cui 40.000 coperti) dell’headquarter Antolini, presenze importanti che incutono rispetto e generano stupore: un museo a cielo aperto nel quale perdersi ed emozionarsi mentre si cerca la propria lastra, nel quale sorprendesi per una scoperta inattesa, nel quale imbattersi in legni pietrificati, fossili e minerali millenari, piante esotiche cresciute spontaneamente. Infinite sorprese che arricchiscono una vera e propria città, costellata da fabbricati destinati alla produzione, depositi e piazzali all’aperto, sette showroom dedicati specificatamente alle diverse collezioni, oltre ad uffici e spazi di servizio. Varcato il portale che segna l’ingresso dello stabilimento di Sega di Cavaion ci accoglie la Stone Garden, uno spazio espositivo all’aperto che diventa location di eventi e presentazioni in occasione di fiere o del lancio di nuovi collezioni. In questo ambiente outdoor trovano infatti posto alcune delle novità più importanti dell’azienda, esposte sotto forma di lastre singole o contestualizzate in ambientazioni che permettono di verificare la capacità di dialogare con altri materiali sia come pavimento che come rivestimento, ma anche di realizzare elementi d’arredo e complementi di grande valore. La tipologia e lo sviluppo planimetrico dello stabilimento enfatizzano al meglio uno dei valori aggiunti dell’azienda. Dalla cava al prodotto finale, Antolini segue tutta la lavorazione della pietra senza intermediari: dalla corretta gestione delle cave, alla scelta di ogni singolo blocco, dal taglio delle lastre alla loro lavorazione, dalla finitura all’imballaggio per finire con la spedizione e il supporto alla realizzazione di progetti importanti. La scelta dei blocchi è importantissima e solo l’esperienza e l’intuito di Alberto Antolini e dei suoi collaboratori permette di selezionare e lavorare il giusto blocco per ogni collezione. La natura riserva sempre piacevoli sorprese ma non sempre è possibile prevedere cosa ci si troverà di fronte continuando a scavare. Pur nel rispetto delle dinamiche che governano il suolo, un produttore deve garantire per quanto possibile una certa continuità di prodotto con le stesse caratteristiche e proprio per questo la ramificazione della rete di cave di Antolini raggiunge territori lontani ed è sempre in espansione. I blocchi che arrivano nello stabilimento veronese vengono squadrati e poi tagliati per essere ridotti in lastre dello spessore opportuno, solitamente 2 o 3cm. Un’operazione complessa per l’elevatissima resistenza di alcuni materiali (i graniti in particolare) e per le necessarie accortezze dovute alla movimentazione e alla conseguente sicurezza degli operatori. Anche la direzione del taglio può essere decisiva per valorizzare al meglio le lastre, tanto che un diverso tipo di taglio ne muta completamente l’aspetto e la resa estetica. L’innovazione e la ricerca di Antolini non coinvolgono solo materiali e nuove collezioni che entrano a far parte dell’amplissima gamma ma interessano ad esempio anche le modalità di esposizione e vendita delle lastre, che si traducono in ambienti e gallery concepite perché ogni materiali possa esprimere la propria bellezza al meglio, possa evocare ricordi e atmosfere lontane, possa suscitare emozioni: la Stone Gallery, realizzata nel 2002, è uno spazio innovativo completamente coperto, all’interno del quale le lastre di pietra naturale sono disposte in sequenza una accanto all’altra su espositori progettati ad hoc, grazie ai quali è possibile conoscerne provenienza, caratteristiche tecniche, dimensioni e modalità d’applicazione. La sequenza è interrotta da speciali installazioni composte da più lastre dello stesso tipo, accostate fra loro a comporre le cosiddette “macchie aperte” con le quali valorizzare proprio le proprietà estetiche più importanti come le variazioni cromatiche, le venature, l’esistenza di un disegno o di una traccia replicabile, ma che diventano anche uno strumento prezioso per valutare le possibilità compositive e di posa. Alle pareti un abaco dei materiali presenti consente di poter valutare la differenza tra le finiture disponibili (polished, leather, sand blasted, riven e molte altre). L’aspetto finale della lastra è incredibilmente diverso, l’accostamento tra finiture differenti dello stesso materiale è una possibilità sicuramente da esplorare per architetti e progettisti. Nulla è lasciato al caso, l’attenzione ai dettagli contraddistingue tutte le fasi della produzione. All’interno del complesso, Antolini ha destinato un intero fabbricato alla realizzazione dei propri campioni, un’attività importante e delicata svolta artigianalmente, che richiede un’attenzione particolare per garantire l’omogeneità di ogni pezzo sia dal punto di vista dimensionale che cromatico. Proprio da questo prefabbricato, in un angolo quasi nascosto, si apre a sorpresa un piccolo varco, una breccia nel terreno, un passaggio segreto che attraverso una ripida scala conduce allo Showroom Lifestyle, uno spazio progettato da Alessandro La Spada, che dal 2004 si rinnova periodicamente ogni due anni. Una sequenza di stanze di diversa tipologia, dimensione e caratteristiche, una serie di ambientazioni dall’identità profondamente diversa nelle quali i prodotti Antolini rivestono i pavimenti, le superfici verticali, i bagni, le vasche o i piani cucina. La versatilità dei materiali diventa evidente, così come la capacità delle trame naturali di dialogare con gli elementi primordiali i t a l y Oltre cinquant’anni di esperienza nella lavorazione di marmi, graniti e pietre naturali. Dal piccolo laboratorio aperto a Sant’Ambrogio in Valpolicella nel 1920 alla grande svolta tra il 1950 e il 1960, quando Luigi prende in mano le redini dell'azienda affiancando gli zii nella direzione e la nuova Antolini Luigi & C. si sistema in quella che è tuttora la sua sede principale, nelle vicinanze del fiume Adige, a Sega di Cavaion. Oggi Antolini è un gruppo industriale in continua evoluzione, attivo in tutto il mondo con oltre 30 cave di proprietà o in concessione esclusiva, con sedi internazionali, stabilimenti produttivi in Italia e Brasile (Antolini do Brasil), showroom in importanti città italiane ed europee. Antolini produce ogni anno 1.000.000mq di materiale che esporta in tutto il mondo con prevalenza nei mercati degli Stati Uniti, Russia, Europa, Medio Oriente. More than fifty years of experience working with marble, granite and natural stone. From the little workshop opened in 1920 in Sant’Ambrogio in the Valpolicella district to the turning point when Luigi joined his uncles in management of the company between 1950 and 1960 and the new Antolini Luigi & C. moved to its present location near the Adige River in Sega di Cavaion. Antolini is now a continually evolving industrial group which does business all over the world, with more than 30 quarries either owned or granted as exclusive concessions and locations world-wide, with production facilities in Italy and Brazil (Antolini do Brasil) and showrooms in major cities in Italy and Europe. Antolini produces 1,000,000 square metres of material every year, exporting it all over the world, primarily to the United States, Russia, Europe, the Middle East. Antolini via Marconi, 101 37010 Sega di Cavaion (VE) tel 045 6836611 fax 045 6836666 www.antolini.com – [email protected] XXXIV design focus factory come l’acqua e il fuoco, ma anche di arricchirsi dal dialogo con altri materiali, con i riflessi del metallo o le venature del legno. Le collezioni presentate in questo spazio offrono un’ampia panoramica delle novità proposte dall’azienda e delle ultime collezioni sviluppate dalla creatività e dal gusto estetico di Antolini. Decori e motivi geometrici o naturali da incidere sulla lastra, trame originali, ricami carichi di personalità o più leggeri e delicati, materiali preziosi: la Luxury Collection è un nuovo modo di interpretare in modo creativo la pietra che si avvale dell’inserimento di altri materiali e della capacità di lavorarne la superficie per ottenere rilievi e disegni anche complessi. I decori grafici della Natura Collection rimandano al mondo naturale, alla vegetazione, alla ricchezza di essenze esotiche o autoctone: arabeschi, foglie e piante decorano con personalità e raffinatezza la superficie della lastra, che diventa una sorta di “carta da parati” da applicare a parete. La collezione trova posto nel Natura Pavillon, uno spazio appositamente progettato che presenta un fondale prospettico costituito da una sorprendente parete fatta di uova realizzate in diversi materiali a simboleggiare la nascita di tutto, di una vita, di un progetto, di un’idea... Più di 100 varietà di gemme preziose e selezionate arricchiscono invece la Precioustone Collection grazie alla quale, per la prima volta, è possibile acquistare intere lastre di materiali inediti e originali, solitamente utilizzate per la realizzazione di gioielli: ametiste, quarzi, diaspri e agate si trasformano in rivestimenti, consolle, pareti e quadri d’arredo di grande eleganza. Alcuni materiali sono traslucidi e possono essere perciò retroilluminati, dando vita ad un caleidoscopio di colori e a suggestioni cromatiche irripetibili che decorano gli ambienti con effetti originali. Alla Luxury Collection è dedicato un apposito showroom, la Stone Boutique, che ripropone l’impostazione della Stone Gallery in un ambiente ancora più accogliente e invitante nel quale poter ammirare le lastre singolarmente ma anche osservare piccole composizioni e installazioni. Luci soffuse e atmosfera raccolta per godere al meglio di questi “gioielli” davvero unici e tornare all’origini grazie all’esposizione, che si sviluppa lungo le pareti perimetrali, di minerali autentici scovati nei suoi viaggi da Alberto Antolini, perché è proprio da lì che tutto ha inizio, dalla terra, vera miniera di storie e racconti. Emozioni uniche insomma, come quelle generate dalle esclusive lavorazioni della nuova collezione di pietre e graniti Natura Collection, che esprime al meglio tutte le potenzialità dei materiali naturali attraverso trame e ricami originali sulle superfici. Molteplici texture che si sovrappongono a quelle della natura generando superfici piacevoli al tatto, con un'alternanza di parti lisce e lucide a quelle ruvide e opache a seconda del disegno. Una particolare tecnica di lavorazione consente di incidere con delicata precisione l'uniformità del manto delle pietre creando infiniti giochi ottici. Insomma una gamma infinita di prodotti che Antolini mette a disposizione di architetti e designer chiamati ad interpretare la sorprendente duttilità della pietra, a dare valore aggiunto ad ogni realizzazione di architettura o di design attraverso un utilizzo corretto e consapevole questi materiali. L’attenzione del mondo del progetto è sempre alta, anzi i dati di vendita per il settore della pietra sono abbastanza confortevoli (+ 9,2% Export in crescita nel primo trimestre 2013) e confermano una tendenza degli ultimi anni che vede un costante ritorno all’utilizzo di materiali naturali. In un periodo di crisi, non solo economica ma anche di valori, viene naturale ancorarsi a qualcosa di rassicurante, solido, non effimero, viene voglia di investire solo in beni durevoli, in prodotti unici e irripetibili che sappiano affermare la propria identità, definire uno stile…come ha fatto Antolini… Antolini is definitely inspired by the pioneering spirit. There’s something in the family’s DNA that inspires its never-ending exploration and innovation: the spirit and passion for stone embodied by Alberto Antolini and his father Luigi before him, the ability to run a business with success along with his brother and sister Francesco and Alessandra, the awareness that technology and tradition can, and must, live side by side to make the most of all that nature offers us, which should be a key goal for everyone, and particularly manufacturers of stone materials. Antolini goes beyond this, tying all the different aspects together and reinterpreting the uniqueness and infinite different possibilities offered by every material to provide a new key to interpretation, to make new applications possible, to eliminate the preconceived idea of stone as a material which is inflexible and cannot be used under any circumstances. The company demonstrates that the opposite is true: its unique interpretations, new finishes, compositions of different materials and new versions of exclusive natural decorations give voice to the materials’ versatility and describe their qualities, their outstanding technical properties and their ability to call up unique emotions. It is precisely to do this that every single slab is worked using industrial technologies but with a craftsman’s approach and spirit, followed step by step at all stages in production to obtain the best, to extract its identity, to cast light on its unique, unrepeatable characteristics. Blocks and slabs of stone fill the 200,000 square metres (including 40,000 square metres of indoor space) at Antolini’s headquarters. The stone’s imposing presence inspires awe and respect , in an open-air Grazie a tecnologie avanzate e a macchinari di ultima generazione Antolini ha aumentato la qualità della produzione, riducendo contemporaneamente gli sprechi, di tempo e di materiale, per stabilizzarsi su una capacità produttiva di circa 4500mq di materiale al giorno. Advanced new generation technologies have made it possible to improve the quality of production while at the same time reducing waste of time and material, with a productive capacity of around 4,500 square metres of material a day. XXXVI design focus factory museum where you can get lost searching for the perfect stone and be amazed by unexpected new discoveries, finding petrified wood, age-old fossils and minerals and exotic wild plants. Infinite surprises enrich an area that is truly a city in its own right, with production facilities, storage areas and open-air yards as well as seven showrooms dedicated specifically to different collections, offices and service areas. As we come through the portal marking the entrance to the plant in Sega di Cavaion we find ourselves in the Stone Garden, an open-air exhibition space that is also used as a location for events and presentations during trade fairs and launches of new collections. In this outdoor area we find some of the company’s most important new collections, on exhibit in the form of single slabs or set in installations where we can appreciate their ability to interact with other materials as floor and wall coverings and to form items of furniture and accessories of great value. The type and layout of the plant underline one of the company’s key values: from the quarry to the finished product, Antolini oversees all the working of stone without any intermediaries. From proper quarry management to the choice of each individual block of stone, from cutting of slabs to processing, from finishing to packaging, concluding with shipping and assistance for the major projects. The choice of the block of stone is very important, and only the experience and intuition of Alberto Antolini and his co-workers can permit choice and processing of just the right block for each collection. Nature always has pleasant little surprises in store, and it is not always possible to foresee what we will find as we continue to dig. While respecting the dynamics of the earth, a manufacturer of stone products must ensure a certain degree of continuity in the product, offering the same properties, which is why the network of Antolini quarries goes so far and is continually growing. The blocks of stone that come to the factory near Verona are squared off and then cut to reduce them into slabs of the appropriate thickness, normally 2 or 3cm. This is a complex operation due to the high resistance of a number of materials (particularly granites) and the measures necessary to ensure the workers’ safety when handling the stone. The direction of the cut may also be of decisive importance for making the most of the slabs, as a different cut can change their look and aesthetic performance completely. Antolini’s innovation and research go beyond the materials and new collections added to its vast range, but also affect how the slabs of stone are displayed and sold, in spaces and galleries designed to enhance the beauty of every material, evoking distant memories and atmospheres and calling up emotions: the Stone Gallery, built in 2002, is an innovative space entirely roofed over, in which slabs of natural stone are exhibited in sequence, one after the other, on special display units through which it is possible to discover their origins, technical properties, dimensions and methods of application. The sequence is interrupted by special installations made up of multiple slabs of the same type, set side by side to make up “open spots” encouraging appreciation of their most important aesthetic qualities, such as variations in colour, veins or the existence of a repeatable design or pattern, which also become a valuable tool for assessing their possibilities for composition and installation. On the walls, an abacus of materials demonstrates the differences between the available finishes (polished, leather, sandblasted, riven and other). The final look of the slabs is incredibly different, and juxtaposition of different finishes on the same material is definitely a possibility worth exploring for architects and designers. Nothing is left to chance, and careful attention to detail characterises all phases in production. Antolini has allocated a whole building the complex to production of samples: an important and very delicate task done entirely by hand, requiring special attention to ensure the homogeneity of each piece in both dimensional and chromatic terms. From this prefabricated construction, a secret passageway opening up In queste pagine. Decori, nuove texture, bassorilievi modulari, giochi di pieni e vuoti, di ombre e penombre che rendono la pietra vitale, eclettica, dinamica: Natura Collection nasce dalla creatività di Antolini e dalla capacità dell’azienda di estrapolare dalla pietra finiture cariche di energia e fascino. On these pages. Decorations, new textures, modular bas reliefs, effects created by alternating full and empty volumes, shadows and penumbra to bring stone to life and add a touch of eclecticism and dynamism: the Natura Collection is a product of the creativity of Antolini and the company’s ability to create finishes for stone offering great energy and charm. in a hidden corner leads up a steep staircase to the Lifestyle Showroom, a space designed by Alessandro La Spada and renewed every two years since 2004. A sequence of different types of rooms, with different sizes and features; a series of spaces with profoundly different identities in which Antolini products cover the floors, walls, bathrooms, tubs and kitchen countertops. The materials’ versatility becomes clear here, as does the ability of natural textures to dialogue with primordial elements such as water and fire, and to be enriched by dialogue with other materials, with the reflections of metal or the veins of wood. The collections presented in the space offer a wide-ranging overview of the new products offered by the company and the latest new collections developed thanks to Antolini’s creativity and taste. Geometric and natural decorations and motifs engraved on slabs of stone, original textures, carvings with a bold personality or with a lighter, more delicate nature, precious materials: the Luxury Collection represents a new way of creatively interpreting stone with the inclusion of other materials and the ability to work the surface to create complex reliefs and designs. The graphic designs in the Natura Collection are inspired by the world of nature, vegetation, and a wealth of exotic and native species: arabesques, leaves and plants decorate the surfaces of the stone with personality and refinement, making it into a sort of “wallpaper”. The collection is displayed in the Natura Pavillon, a space designed specifically for it, against the backdrop of a surprising wall of eggs made of different materials, symbolising the birth of everything, of life, of a project, of an idea... More than 100 varieties of precious stone enrich the Precioustone Collection, making it possible for the first time to buy whole slabs of original new materials of the type normally used to make jewellery: amethyst, quartz, jasper and agate become coverings, consoles, walls and panels for particularly elegant furnishings. Some materials are translucent and therefore can be backlit, creating a kaleidoscope of colours and chromatic evocations to decorate spaces with original effects. The Luxury Collection has its own showroom, the Stone Boutique, like the Stone Gallery but with an even more inviting atmosphere where visitors can not only admire individual slabs but observe their effect in little compositions and installations. Soft light and an elegant atmosphere add to our appreciation of these truly unique “jewels” and illustrate their origins thanks to the exhibition along the outside walls of authentic minerals discovered by Alberto Antolini on his travels, for it is in the earth, a true mine of stories, that it all began. Unique emotions such as those called up by the exclusive finishes of the new Natura Collection of stones and granites, offering the best of all the potential of natural materials with their original surface textures and patterns. A multitude of textures appear alongside the natural finishes to generate surfaces that are pleasant to the touch, alternating smooth, rough and matt finishes according to the design. An unusual way of working with stone, with delicately precise engraving all over the surface creating an infinite variety of optical effects. Antolini offers architects and designers an infinite range of products interpreting the surprising ductility of stone, adding value to all architecture and design projects through correct, conscious use of the materials. With a constant focus on the world of design: stone sales are doing well (with exports up by 9.2% in the first quarter of 2013), confirming the trend of recent years towards a return to use of natural materials. At a time of crisis in the economy and in values, it is only natural to turn to something reassuringly solid, not ephemeral, to want to invest in durable goods, in a unique, unrepeatable product that boldly claims its own identity and defines its own style – as Antolini has done! direttore responsabile editor urban architecture Marco Casamonti vicedirettore deputy editor Laura Andreini Philipp Meuser comitato di direzione editorial commitee Augusto Romano Burelli Aurelio Cortesi Claudio D’Amato Giangiacomo D’Ardia Nicola Pagliara Franz Prati Franco Stella comitato di redazione editorial committee Maria Argenti Laura P. Bertolaccini Davide Cattaneo Isotta Cortesi Nicola Flora Paolo Giardiello Maura Manzelle Alessandro Massarente Efisio Pitzalis Giovanni Polazzi Gennaro Postiglione consulenti consultants Luca Basso Peressut Antonio D’Auria Aldo De Poli Sergio Polano 129 area n°129 anno XXIV 2013 luglio/agosto rivista bimestrale bimonthly magazine registrazione Tribunale di Milano n. 306 del 1981 08 08 R.O.C. n° 6553 del 10 dicembre 2001 spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Bologna abbonamenti Italia: abbonamento annuo € 77,00 una copia € 12,00 Foreign subscription by priority mail: €114,00 customer service tel +39 02 30225680 fax +39 02 30225402 www.shopping24.it amministrazione vendite fax +39 02-06 30225402-5406 associato a corrispondenti corrispondents Cristiano Bianchi, Londra Annegret Burg, Berlino Jorge Carvalho, Porto Galina Kim, Taschkent Cristiana Mazzoni, Parigi Thomas Mc Kay, New York Philippe Meier, Ginevra Antonio Pizza, Barcellona Yoshio Sakurai, Tokio Jamal Shafiq A. Ilayan, Amman Zhi Wenjun, Shanghai Marco Zuttioni, Pechino hanno collaborato contributions Silvia Agozzino Maria Amarante Federica Arman Silvia Avanzi Sara Benzi Cecilia Bianchi Lorenzo Bonfietti Roberta Borghi Monica Bruzzone Alessandro Gattara Alessandro Massera Andrea Nicolosi Carmine Piscopo traduzioni translations Jorunn Monrad Elisabetta Zoni Selig fotolito photolito Art and Pixel, Firenze stampa printing Faenza Industrie Grafiche, Faenza distribuzione esclusiva Italia distribution in Italy m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione estero distribution abroad m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione librerie bookshop distribution Joo Distribuzione, Milano cover: MVRDV, Chungha Building. Photo by Kyungsub Shin realizzazione editoriale editorial production Archea Associati via della Fornace 30/r 50125 Firenze redazione editorial staff Archea Associati coordinamento redazionale editorial coordination Beatrice Papucci Katia Carlucci Sara Castelluccio telefono +39 055 683199 fax +39 055 685193 [email protected] presentazione/introduction 2 Planning along the street text by Marco Casamonti editoriale/editorial 4 Modernity of Via Novissima, Paolo Portoghesi a dialogue with Marco Casamonti and Vittorio Pizzigoni letture critiche/critical lectures 18 Franco Albini and the reconstructionof the city of Parma: the method and the rule text by Aurelio Cortesi scenari di architettura/architectural scenario progetto grafico graphic design A G Fronzoni 28 direttore editoriale Business Media: Mattia Losi MVRDV Chungha Building 36 Bernardes + Jacobsen Arquitetura MAR – Art Museum of Rio 44 Alatas Architecture and Consulting Ipera 25 54 Archea Associati Dwelling in Via Maestri Campionesi 64 ECDM architectes Day-Nursery and apartment 72 James&Mau Arquitectos San Vicente Ferrer 80 Mathias Klotz, Renzo Alvano, Pablo Riquelme Hotel Palacio Astoreca 88 Robbrecht en Daem architecten, Marie-José Van Hee architecten Market Hall 98 Younghan Chung + studio Archiholic Poroscape proprietario ed editore: Il Sole 24 ORE spa sede legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano presidente: Benito Benedini amministratore delegato: Donatella Treu sede operativa: Via C. Pisacane, 1 20016 Pero (MI) tel. +39 02 30223002 ufficio pubblicità: Lorena Villa tel. +39 02 30226836 [email protected] ufficio traffico: Sandra Forlani tel. +39 051 6575842 [email protected] segreteria di redazione: Elena Palazzolo, Caterina Zanni Informativa ex D. Lgs 196/3 (tutela della privacy) Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od aquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si applica l’art. 24, comma 1, lett. d del D.Lgs n. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’art. 7 del D.Lgs n. 196/03 (accesso, cancellazione, correzione, ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area Professionale, presso Il Sole 24 ORE S.p.A., per le testate gestite dalle sedi di Milano: l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via C. Pisacane 1, – 20016 Pero (MI). Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permesso scritto dell’editore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento è disponibile presso l’Ufficio Privacy, Via Monte Rosa 91, 20149 Milano. I Suoi dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’amministrazione e potranno essere comunicati alla società di Gruppo 24 ORE per il perseguimento delle medesime finalità della raccolta, a società esterne per la spedizione della Rivista e per l’invio di nostro materiale promozionale. Annuncio ai sensi dell’art. 2 comma 2 del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio della attività giornalistica” “La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista Area rende noto al pubblico che esistono banche dati ad uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali. Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dal D.Lgs. 196/3 è l’ufficio del responsabile del trattamento dei dati personali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali (fax 02 39844802)”. 106 AS.Architecture-Studio Novancia Business School 114 Carmen Izquierdo Arkitektkontor AB Domkyrkoforum 124 Franz Prati and Una2 Casa della Giovane 132 Lens°ass Architecten Lagere School Sint-Gillis 140 Moussafir Architectes Tetris 150 RARE Architecture Town Hall Hotel 158 Consolidated city and design in action text by Silvia Pericu 164 urban architecture bibliography itinerario contemporaneo/contemporary itinerary 166 Rhein-Ruhr area itinerary 176 esiti concorsi/competitions 182 recensioni mostre e libri/ exhibition and book reviews 2 Planning along the street Marco Casamonti Nella città Europea e, più in generale, in tutti quei contesti urbani che vi si ispirano, la strada costituisce il luogo rispetto al quale si fronteggiano gli edifici, il limite tra lo spazio collettivo, la vita pubblica e lo spazio privato. Solitamente tale separazione è rappresentata da una cortina muraria rispetto alla quale gli edifici si attaccano in aderenza, uno a fianco all’altro, senza soluzione di continuità. Conseguentemente le fronti dei singoli edifici rappresentano il limite che diviene al contempo l’involucro dello spazio pubblico, cioè il disegno del suo interno, e l’immagine esterna di una privatezza che si mostra su strada denunciando i desideri, i gusti, il livello sociale ed economico di che vi abita. Secondo tale chiave interpretativa la facciata è la parte più complessa di un’architettura urbana, simultaneamente il dentro e il fuori, l’individuale e il multiplo, il singolo e l’insieme, dove “la parte” è retoricamente fondamentale nella definizione di quella consistenza urbana che è “il tutto”. Pertanto l’edificio urbano è prioritariamente, oltre l’occasione puntuale, il frammento concatenato di una sequenza dove il progetto architettonico è anche porzione di un più generale progetto urbano, è la conferma di una regola iterata che consente al monumento di celebrarsi quale eccezione, è la misura conforme della struttura della città che si consolida e si afferma proprio per una specifica quanto necessaria armonia. Si tratta allora di progetti rispetto ai quali non si deve ricercare la trasgressione – pena lo sconfinamento dal campo dell’abitare a quello dell’affermare – quanto piuttosto l’originale variazione su tema secondo una “normativa” non scritta ma impressa nel DNA della città e dei luoghi nei quali si interviene. Il tema, come moltissime altre questioni che riguardano interventi in contesti consolidati, si ricollega a quella straordinaria riflessione rogersiana sulle “preesistenze ambientali“ (1957), per tanto, ancora una volta, occorre ripartire da quella lezione per comprendere il senso più compiuto di un pensiero che attraversando con Rossi “l‘architettura della città“ (1966) si afferma nella “Via Novissima“ (1980) per consolidarsi concretamente nella Berlino contemporanea ricostruita, come è noto, intorno alle ceneri del ‘muro‘ su di un‘idea che appare più attuale e confortevole di molte esperienze contemporanee di pseudo avanguardia. In the European city and, more in general, in all urban contexts that are inspired by it, the street represents the place the buildings look onto, the border between the collective space, the public life and the private sphere. This separation is usually represented by a wall that forms a curtain, where the buildings are joined to one another, side by side, uninterruptedly. The facades of the single buildings therefore represent a limit that becomes, at the same time, the shell of the public space, that is to say the design of its interior, and the external image of a private existence that is flaunted on the street, revealing the desires, tastes, and the social and economic level of those living inside. According to this key of interpretation the façade is the most complex part of an urban architecture, as it is at the same time inside and outside, individual and multiple, part and whole, where “part” is rhetorically fundamental for purposes of defining the urban consistency represented by the “whole”. It follows that the urban building is not only a unique case but above all a concatenated fragment of a sequence where the architectural project is also a portion of a larger urban plan, and the confirmation of an iterated rule that allows the monument to celebrate itself as exception; it is the harmonized measure of the structure of the city, which is consolidated and asserted precisely to achieve an equally specific and necessary harmony. When designing such buildings one must therefore avoid pursuing transgression, something that would be tantamount to trespassing from the field of living to that of asserting, and instead seek to conduct an original research for variations on the theme, following “rules” that are not written but impressed in the DNA of the city and the site. The theme, like a great many other issues concerning projects in consolidated contexts, is linked to Rogers’ extraordinary reflection on “Surrounding Pre-existences” (1957), and it is therefore yet again necessary to start from that lesson to understand the most accomplished meaning of a thought that, via Rossi and his “The Architecture of the City” (1966) is asserted in the “Via Novissima” (1980), to become reality in contemporary Berlin, which has as we know been rebuilt on the ashes of the “Wall” on an idea that, if one takes a walk through it, appears more topical and comfortable than many contemporary pseudoavant-garde experiences. Giovanni Michelucci, Casa INA di Via Guicciardini. Archivio Fondazione Michelucci. Photo by Andrea Aleardi. Chungha Building MVRDV Seoul, Korea location: Apgujeong-ro, Gangnam, Seoul, Korea client: Woon Nam Management Co. Ltd. Seoul program: shops, offices, café (transformation of 2820 sqm) budget: undisclosed architect: MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries with Fokke Moerel, Kyosuk Lee, Daehee Suk, Sara Bjelke, Ferdjan van der Pijl) co-architect: InC Design Group (Chang rock Kim, Jaehoon Lee, Boram Lee, Anna Lee, Jinju Dong, Eun ae Choi) contractor: Ain Construction structure: 1’st Structure, Seoul lighting: Total LED. tiles: M&S Ceramic photo by Kyungsub Shin 28 www.mvrdv.nl Pochissimo tempo prima che una canzone pop coreana, per la prima volta nella storia, conquistasse l’intero pianeta grazie a Youtube, e che il gangnam diventasse famoso in tutto il mondo come luogo di ritrovo dei nouveau riches della capitale sudcoreana Seoul, Woon Nam Management Ltd. ha commissionato a MVRDV il restyling di un edificio in Apgujung Road, la strada chic del Gangnam. Completato nel 1980, l’edificio Chungha era già allora obsoleto per una via che vantava i principali negozi di alta moda. La trasformazione, che prevedeva l’aggiunta di un livello, è stata realizzata in soli nove mesi. L’edificio Chungha era ormai un dente guasto in mezzo a un paesaggio urbano in rapido mutamento, con negozi di singoli marchi, mentre il Chungha ospita più marchi al suo interno. Sulla facciata precedente, una giungla di font diversi che facevano a pugni per attirare l’attenzione dei passanti, e la superficie in pietra naturale di color beige deturpata dai messaggi commerciali. Ora il piano terra ospita il marchio francese di pelletteria Louis Quatorze, mentre i piani superiori sono occupati dagli uffici di un’agenzia che organizza cerimonie di nozze, dalla società di manutenzione del cliente e da due studi di chirurgia plastica. Just before a Korean pop-song became a global success on YouTube for the first time in history, and Gangnam became world famous as the nouveau riche hangout of the South-Korean capital Seoul, MVRDV was commissioned by Woon Nam Management Ltd. to redefine a building on Gangnams chic Apgujung Road. Even though the Chungha building was completed in the 1980’s it was already outdated in a street dominated by flagship stores. The transformation, which added an extra level, was completed in just 9 months. The Chungha building had become a rotten tooth in a fast changing streetscape dominated by single brand stores, this building contains a collection of brands in one. On the previous façade, a motley collection of fonts competed for the attention of passersby. The sober building’s beige natural stone façade was ruined by commercial messages. The ground floor is occupied by French leather accessories label Louis Quatorze, the floors above hold a wedding planners’ office, the clients’ maintenance society and two plastic surgery practices. The discretion required by the clients of the plastic surgeries also had implications for the building. The windows of these floors were hermetically sealed, adding to the worn out feel of the structure. The new façade concept is convincingly simple: Chungha is a multiple identity building which was transformed into a collection of shop windows so each commercial venture imposed onto the façade would have a fitting canvas for its display. 30 La discrezione richiesta dai clienti dei chirurghi condizionava l’aspetto dell’edificio: le finestre erano sigillate ermeticamente, il che contribuiva a dare alla struttura un aspetto usurato. L’idea alla base della nuova facciata è semplice ed efficace: Chungha è un edificio dall’identità multipla, ora trasformato in una carrellata di vetrine commerciali, in modo che ogni negozio rappresentato sulla facciata riceva uno spazio adeguato alla propria esposizione. La facciata stessa diventa una sorta di pubblicità e per questo risulta, paradossalmente, più onesta. Le strutture curvilinee apparivano la scelta migliore, dato il notevole numero di vetrine; per contornare le curve sono state quindi utilizzate tessere di mosaico. Le luci LED fanno cambiare aspetto all’edificio. MVRDV ha avuto nove mesi di tempo per completare il restauro. Un’altra difficoltà era data dalle dimensioni limitate del sito di costruzione: cinque piani in altezza, con una larghezza di appena 2,5 metri nel punto di maggiore ampiezza. Gli operai hanno dovuto improvvisarsi equilibristi e stringersi entro spazi angusti. Dopo l’inaugurazione, l’edificio appare rinato, con le larghe finestre ricoperte di poster trasparenti, che offrono spazio per cambi di brand identity e sufficiente discrezione per i clienti del chirurgo plastico. Un’estensione del 10% sopra l’ultimo piano sarà trasformata in un caffè con terrazze esterne, per una superficie complessiva di 820 mq. Le tessere della facciata esterna, simili a schiuma bianca se osservate da vicino, e a pietra bianca liscia da lontano, sono state utilizzate anche per il marciapiede e per l’atrio. The building’s façade becomes more advertisement, and in that sense paradoxically more honest. Curvaceous frames were found to be the best match to the large amount of shop windows, and a mosaic tile consequently became the façade material to follow the curves. LED lights change the buildings appearance. MVRDV was given nine months to complete the refurbishment. Adding to the complexity was the limited size of the construction site – five storeys tall but only 2,5 metres at its widest point. Construction workers were required to balance and squeeze themselves into narrow spaces. Once unwrapped, the building appears reborn, its large windows are filled with transparent posters which provide space for changing brand identities and discretion for the clients of the plastic surgeon. A 10% addition on the top floor will be turned into a café with outside terraces, resulting in a total surface of 2,820 sqm. The exterior façade tiles, which resemble white foam from close-up and smooth white stone from further away, are also used on the sidewalk and in the lobby. The Chungha building had become a rotten tooth in a fast changing streetscape dominated by single brand stores, this building contains a collection of brands in one. elevations 0 2 5 32 33 scenari di architettura architectural scenario Curvaceous frames were found to be the best match to the large amount of shop windows, and a mosaic tile consequently became the façade material to follow the curves. LED lights change the buildings appearance. section roof floor 0 2 5 contemporary itinerary: Rhein-Ruhr area in collaboration with Roberto Bosi - Proviaggiarchitettura 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. Kolumba Museum, Peter Zumthor Wallraf Richartz Museum, Oswald Mathias Ungers Peek & Cloppenburg Department Store, Renzo Piano Building Workshop Academy of Media Arts, JSWD Architekten RheinauArtOffice, Freigeber Architects+Schuett Architects Kranhaus Süd, BRT Architekten Chelsea Hotel, Hartmut Gruhl Seilerhöfe. Office, Atelier und Production, Trint+Kreuder d.n.a. hwROD storage, Trint+Kreuder d.n.a. Buschfeldstraße school expansion, Schilling Architekten KAP am Südkai, KSP Jürgen Engel Architekten Cologne Oval Offices, Sauerbruch Hutton High Water Pump Station, Kaspar Kraemer Architekten New entry for Köln cathedral, Kaspar Kraemer Architekten Bruder Klaus Chapel, Peter Zumthor Museum Insel Hombroich, Erwin Heerich, Bernhard Korte Langen Foundation, Tadao Ando Siza Pavilion, Alvaro Siza Capricorn Haus, Gatermann + Schossig Architekten SIGN!, Helmut Jahn Maki-Solitaire, Fumihiko Maki Port Event Center, Wansleben Architekten DOCK Office Tower, Jo Coenen Colorium, SMC Alsop Hyatt Regency, JSK Architekten The Living Bridge, JSK Architekten House in front of the wind, Zamp Kelp Kaistraße 16, David Chipperfield Architects Kaistraße 18, Steven Holl Media Centre, BM+P Beucker Maschlanka und Partner Grand Bateau, Claude Vasconi, Frankreich The New Zollhof, Frank O. Gehry Stadttor, Overdiek, Petzinka & Partner edited by Nicola Barbugian and Elisa Iotti photo by Cornelia Suhan (64), Stefan Schilling (11) 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. Feldmühleplatz Office Building, Richard Meier Diakonie Düsseldorf, Baumschlager Eberle Ex Wilhelmschule, bob-architektur Microelectronic Centre, Norman Foster Business Promotion Centre, Norman Foster Five Boats Duisburg, Bahl Architekten Speicher Allgemeine, Bahl Architekten Looper, Bahl Architekten Museum Küppersmühle, Herzog & de Meuron Binnenschifffahrts museum, AFA + Ron Bernstein Nord Landscape Park, Peter Latz & Partner Aquarium Watermuseum, Hans-Herman Hofstadt, Markus Schneider, Ernst Höhler Gasometer, Babcock AG Zollverein Coal Washing Plant, OMA - Rem Koolhaas Zollverein World Heritage Site, Fritz Schupp Red Dot Design Museum, Norman Foster Zollverein Design School, SANAA Glückaufhaus, Bahl Architekten Museum Folkwang, David Chipperfield Architects Aalto Theatre, Alvar Aalto Extension of the Domhofs, Ralf Meyers, Claudia Lehnen ThyssenKrupp Quartier, JSWD Architekten Bochum Railway Museum, AA.VV. Jahrunderthalle Bochum, Heinrich Schumacher German Mining Museum, Benthem Crouwel Architekten Situation Kunst - Kubus, Pfeiffer Ellermann Preckel Architekten Situation Kunst - museum extension, soan architekten, Boländer und Hülsmann gbr LWL - Industriemuseum Henrichshütte, AA.VV. Footbridge Grimberg Harbour, Schlaich Bergermann & Partner Dortmunder U, Gerber Architekten Central library, Mario Botta E34 evinger straße A5 2 A31 6 51 vinker st raße E34 A5 7 62 A42 63 64 KAMP-LINTFORT DORTMUND 36 46 ESSEN OBERHAUSEN E34 F E D 61 HATTINGEN A59 DUISBURG 56 51 52 53 A4 3 E41 A57 7 E3 08 K4 r straße brachte A52 19/35 DÜSSELDORF witzel straße aachenerstraße klei ne ller 04 n be ngra filze B lux em bu rge rs tra ße e aß str dorm age ner straß e r ge ur gb sie 11 er n-uf man eine tav-h gus e aß str nd la KÖLN deutz er rin g L12 4 12 e aß rstr use a h 14 ön sch VORGERBIRGS PARK uptstraße kalker ha RHEIN straße bonner bergheimer straße 13 09 E31 34 1 E3 ter fur nk fra KÖLN 01/14 r st raß RHEIN PARK BILK e raß e ße 15 hem C DÜSSELDORF ße gladb acher straße raße st er dorf hamm WACHENDORF 33 volkin ger s traße e ch ba ust BURGER PARK siegstraße e raß r st me m ha stra nzi erftstraße ff llho zo kar holz fra a nec 19 ße stra nstraße brücke rstra gil 5 55 ße stra in rhe 32 30 31 ße istr ka 20 21 a fen ha els nd a mh uppe aß sp ed iti 27 e tra ß els 22 23 29 28 on ss 24 26 str E59 25 ße inn ere ka na lstr aß e me tra A bre E4 0 E40 E40 e aß str E3 1 35 RHEIN kes s r lne kö A 05 sac hse nri ng po hli gs tra ße 06 e sbrück severiin ße stra yen ba aße ätstr ersit univ A4 6 obenmarspforten ke deutzer brüc ro on str aß e 7 A5 540 03 07 NEUSS 16 17 7 18 02 01 vorg erb irg stra ße C RHEIN PARK au en we g we ins be rgs tra ße innere kanals traße ße stra er ers mo mörsenbroicher weg g rin nsa ha gotenring ve nlo er stra ße 4 A4 kon rad -ad ena uer -ufe r A5 2 A44 10 KE ÜC BR O ZO e aß str ler h rie pfälz isch er r ing 42 RING DO OVIE 59 60 MULHEIM AN DER RUR 38 BOCHUM de utz -mü lhe ime r st raß e 40 41 57 7 58 ße stra er en s s e A5 2 39 G 54 45 37 50 55 A40 43 49 48 RUHRALLEE 44 47 1 E4 aße er str röhm linforter straße A42 A44 A40 mers ploc kstra ße bach weg G E D F C B A 01 02 A project tipology architect realization address A Kolumba Museum cultural Peter Zumthor 2007 Kolumastraße 4, Köln 05 A project tipology architect RheinauArtOffice office Freigeber Architects + Schuett Architects realization 2008 address Bayenstraße 65, Köln 04 03 A A project Wallraf Richartz Museum tipology cultural architect Oswald Mathias Ungers realization 2001 address Obenmarspforten, Köln project Peek & Cloppenburg Department Store tipology commercial architect Renzo Piano Building Workshop realization 2001 address Schildergaße 65-67, Köln project tipology architect realization address 06 07 08 A A A project tipology architect realization address Kranhaus Süd office BRT Architekten 2008 Rheinauhalbinsel, Köln project tipology architect realization address Academy of Media Arts educational JSWD Architekten 2004 Filzengraben 2, Köln Chelsea Hotel commercial, hotel Hartmut Gruhl 2001 Jülicher Straße 1, Köln project Seilerhöfe. Office, Atelier & Production tipology office architect Trint+Kreuder d.n.a realization 2010 address Schanzenstraße 41, Köln G E D F C B A 09 10 A project tipology architect realization address A hwROD storage industrial Trint+Kreuder d.n.a 2009 Heinrich-Lübke-Ufer, Köln 13 A project High Water Pump Station tipology industrial architect Kaspar Kraemer Architekten realization 2008 address Schönhauser Straße, Köln 12 11 A A project Buschfeldstraße school expansion tipology educational architect Schilling Architekten realization 2007 address Buschfeldstraße 46, Köln project tipology architect KAP am Südkai office KSP Jürgen Engel Architekten realization 2004 address Agrippinawerft 28-30, Köln project tipology architect realization address 14 15 16 A project New entry for Köln cathedral tipology cultural architect Kaspar Kraemer Architekten realization 2009 address Bayenthal, Köln B B project tipology architect realization address Cologne Oval Offices office Sauerbruch Hutton 2010 Gustav-Heinemann-Ufer 72-74, Köln Bruder Klaus Chapel religious Peter Zumthor 2007 Rißdorfer Weg, Wachendorf project Museum Insel Hombroich tipology exposition architect Erwin Heerich, Bernhard Korte realization 1993 address Hombroicher Straße 1, Neuss G E D F C B A 17 18 C B B project tipology architect realization address Langen Foundation exposition Tadao Ando 2004 Raketenstation Hombroich 1, Neuss 21 project tipology architect realization address Siza Pavilion exposition Alvaro Siza 2009 Minkel 2, Neuss C Maki-Solitaire office Fumihiko Maki 2001 Speditionstraße 5, Düsseldorf project tipology architect realization address 20 C 22 C project tipology architect realization address 19 C project tipology architect Capricorn Haus office Gatermann + Schossig Architekten realization 2005 address Holzstraße 6, Düsseldorf project tipology architect realization address 23 24 C Port Event Center office, restaurant Wansleben Architekten 2002 Am Handelshafen 4, Düsseldorf project tipology architect realization address SIGN! office Helmut Jahn 2010 Speditionstraße 115, Düsseldorf C DOCK Office Tower office Jo Coenen 2002 Kaistraße 2, Düsseldorf project tipology architect realization address Colorium office SMC Alsop 2002 Speditionstraße 10, Düsseldorf G E D F C B A 26 C project tipology architect realization address C Hyatt Regency office, hotel, restaurant JSK Architekten 2010 Speditionstraße 19, Düsseldorf 29 project tipology architect realization address C The Living Bridge public JSK Architekten 2005 Düsseldorf 30 C project tipology architect realization address 27 C Kaistraße 18 office Steven Holl 1997 Kaistraße 18, Düsseldorf project tipology architect Media Centre office BM+P Beucker Maschlanka Und Partner realization 1995 address Kaistraße 7-9, Düsseldorf 28 C project House in front of the wind tipology office architect Zamp Kelp realization 2007 address Kaistraße 8, Düsseldorf project tipology architect 31 32 C project tipology architect Grand Bateau office Claude Vasconi, Frankreich realization 1997 address Zollhoff 2-4-6-8, Düsseldorf Kaistrasse 16 office David Chipperfield Architects realization 1997 address Kaistraße 16, Düsseldorf C project tipology architect realization address The New Zollhof office Frank O. Gehry 1999 Neuer Zollhof 2-6, Düsseldorf 171 itinerario contemporaneo: rhein-ruhr area contemporary itinerary: rhein-ruhr area 25 G E D F C B A 33 34 C C 36 35 C D project tipology architect Stadttor office, commercial Overdiek, Petzinka & Partner realization 1998 address Stadttor 1, Düsseldorf project Feldmühleplatz Office Building tipology office architect Richard Meier realization 2004 address Feldmühleplatz 1, Düsseldorf project Diakonie Düsseldorf, Pflegeheim und kirche tipology religious architect Baumschlager Eberle realization 2009 address Platz der Diakonie 1, Düsseldorf project tipology architect realization address 37 38 39 40 D project tipology architect realization address D Microelectronic Centre office Norman Foster 1996 Bismarckstraße 120142, Duisburg project Business Promotion Centre tipology office architect Norman Foster realization 1993 address Mülheimerstraße 100, Duisburg D project tipology architect realization address Ex Wilhelmschule office bob-architektur 2010 Wilhelmstraße 45, Kamp-Lintfort D Five Boats Duisburg office Bahl Architekten 2004 Schifferstraße 92, Duisburg project tipology architect realization address Speicher Allgemeine office Bahl Architekten 2000 Philosophenweg 17, Duisburg G E D F C B A 41 42 D project tipology architect realization address C D Looper office Bahl Architekten 2009 Schifferstraße 166, Duisburg 45 D project 43 Aquarium Watermuseum tipology culture. archaeological architect Hans-Herman Hofstadt, Markus Schneider, Ernst Höhler realization 1892-1992 address Burgstraße 70, Mülheim an der Ruhr project tipology architect realization address D Museum Küppersmühle cultural Herzog & de Meuron 1999 Philosophenweg 55, Duisburg 46 D project tipology architect realization address D project Binnenschifffahrts museum tipology cultural architect AFA + Ron Bernstein realization 1998 address Apostelstraße 84, Duisburg project tipology architect realization address 47 48 E Gasometer cultural, archaelogical Babcock AG 1920-1994 Arenastraße 11, Oberhausen 44 project Zollverein Coal Washing Plant tipology cultural architect OMA - Rem Koolhaas realization 2006 address Gelsenkirchener straße 181, Essen Nord Landscpae Park cultural, archaeological Peter Latz & Partner 1999 Emscherstraße 30, Duisburg E project Zollverein World Heritage Site tipology archaelogical architect Fritz Schupp realization 2001 address Gelsenkirchener straße 181, Essen G E D F C B A 49 50 E project tipology architect realization address C E Red Dot Design Museum cultural Norman Foster 1997 Gelsenkirchener straße 181, Essen 53 E project tipology architect realization address Zollverein Design School tipology cultural, educational architect SANAA realization 2006 address Gelsenkirchener straße 209, Essen project tipology architect realization address 54 55 project Extension of the Domhofs tipology cultural architect Ralf Meyers, Claudia Lehnen realization 2009 address Kettwiger straße 38, Essen 52 E project E Aalto Theatre cultural Alvar Aalto 1959 Opernplatz 10, Essen 51 E Glückaufhaus cultural Bahl Architekten 2009 Friedrichstraße 1, Essen Museum Folkwang cultural David Chipperfield Architects realization 2010 address Museumplatz 1, Essen 56 E project tipology architect realization address project tipology architect F ThyssenKrupp Quartier office, residential JSWD Architekten 2010 ThyssenKrupp Allee 1, Essen project Bochum Railway Museum tipology cultural architect AA.VV realization 1995 address Dr.-C.-Otto-Straße 191, Bochum G E D F C B A 58 F F 60 59 F F project Jahrhunderthalle Bochum tipology cultural architect Heinrich Schumacher realization 1903-2003 address An der Jahrhunderthalle 1, Bochum project German Mining Museum tipology cultural architect Benthem Crouwel Architekten realization 2009 address Am Bergbaumesuem 28, Bochum project tipology architect Situation Kunst - Kubus cultural Pfeiffer Ellermann Preckel Architekten realization 2010 address Nevelstraße 29, Bochum project 61 62 63 64 F project tipology architect address F LWL - Industriemuseum Henrichshütte cultural, archaelogical AA.VV. Werksstraße 31-33, Hattingen project Footbridge Grimberg Harbour tipology bridge architect Schlaich Bergermann & Partner realization 2009 address Willy Brand Allee 66, Dortmund G project tipology architect realization address Situation Kunst museum extension tipology cultural architect soan architekten, Boländer und Hülsmann gbr realization 2005 address Nevelstraße 29c, Bochum G Dortmunder U office, cultural Gerber Architekten 2010 Rheinischestraße 2, Dortmund project tipology architect realization address Central library cultural Mario Botta 1995 Koningswall 18, Dortmund 175 itinerario contemporaneo: rhein-ruhr area contemporary itinerary: rhein-ruhr area 57