rivista di architettura e arti del progetto luglio/agosto 2013
Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00
Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Bologna
129
Motta Architettura
urban
architecture
MVRDV / Bernardes + Jacobsen Arquitetura / Alatas Architecture and Consulting / Archea Associati /
ECDM architectes / James&Mau Arquitectos / Mathias Klotz, Renzo Alvano, Pablo Riquelme /
Robbrecht en Daem architecten, Marie-José Van Hee architecten / Younghan Chung + studio Archiholic /
AS.Architecture-Studio / Carmen Izquierdo Arkitektkontor AB / Franz Prati and Una2 / Lens°ass Architecten /
Moussafir Architectes / RARE Architecture / design focus plein-air
design
focus
plein-air
essay
II Alfonso Morone
VI Ali Filippini
zoom
VIII Diogene by Renzo Piano
XII
XIII
XIV
XV
XVI
XVII
XVIII
XIX
object
Dowtown, ABK design department/ABK
I massivi, Archea Associati – Marco Casamonti/Itlas
Hard Rock Beton, Tagina design department/Tagina Ceramiche d’Arte
Costes, Ethimo design department/Ethimo
Two.0, Century design department/Century, Fincibec Group
Pergotesa, BT Group design department/BT Group
Jumper 1, 2, 3, Kinnasand design department/Kinnasand
Cassia & Lastra Park, Magnetti design department/Magnetti
XX
XXI
XXII
XXIII
project
Sassoitalia/Ideal Work
BlueStyle® Skimmer/Piscine Castiglione
Porfido Trentino/E.S.PO
Decking in frassino/Listone Giordano
XXIV review
factory
XXXI Antolini
II
design focus essay
l’outdoor in copertura:
dal tetto-giardino ai roof garden
outdoor life on roof gardens
text by Alfonso Morone
...oggi molti
sono i tentativi
di risolvere il rapporto
tra natura e costruzione in
maniera sempre più integrata,
in modo da ottenere un’unica
concrezione...
...many attempts are made
today to solve the relationship
between nature and
construction in a more
and more integrated
manner...
A partire dal tetto-giardino, uno dei cinque punti del manifesto
architettonico modernista, l’integrazione tra interno ed esterno ha
trovato nello spazio di copertura il luogo privilegiato di una possibile
mediazione. Per la sua complessità questa missione si avvolge,
sin dagli esordi, di un alone utopistico alimentato da episodi in cui
l’integrazione tra architettura e natura viene sviluppata nei modi più
immaginifici e sorprendenti.
Una chiara esemplificazione di questo atteggiamento è data proprio
da uno dei primi appartamenti giardino di Le Corbusier, l’attico di
Charles de Beistegui, realizzato tra il 1929 ed il 1931 sugli Champs
Elysées a Parigi.
Lo stesso Le Corbusier, in una lettera al suo committente del luglio del
1929, dichiara il suo forte interesse per il progetto proposto, proprio
in quanto può rappresentare quella soluzione, da lui ricercata da 15
anni, al tema più generale dei “Tetti di Parigi”.
Per il suo tetto giardino si è giustamente parlato di una macchina
surrealista che mette in scena, come in un film di Buñuel, assurdi
accostamenti, come quello tra il prato ed il suo muro di cinta su cui
si apre un finto camino, rifinito di tutto punto con tanto di sedie a
dondolo e con un sorprendente affaccio aereo sull’Arco di Trionfo
che si intravede in lontananza.
Associazioni bizzarre che spingono ad interrogarsi sul senso di quelle
presenze e sulla natura dello spazio terrazzo, inteso come un’ulteriore
camera ”a cielo aperto”. Questa riflessione, porta a continui rimandi
tra dentro e fuori, natura e costruito, reale e immaginario, e prosegue
con altre sbalorditive installazioni in cui entra in gioco un altro
elemento fondamentale del dualismo possibile tra naturale artificiale:
la tecnologia. Un periscopio permette di proiettare, mediante
un complesso gioco di specchi, sul piano di un tavolo, all’interno,
un altro tassello dell’esperienza della vita all’aperto quale il cielo
notturno stellato, mentre la movimentazione elettrificata di pareti
e di un’intera siepe fanno in modo da aprire ancor più l’attico al
circostante paesaggio urbano.
Partendo da questo primo, nobile, esperimento oggi molti sono
i tentativi di risolvere il rapporto tra natura e costruzione in maniera
sempre più integrata, in modo da ottenere un’unica concrezione in
cui, di fatto, i due iniziali opposti del naturale e dell’artificiale non
sono più distinguibili tra loro, convergendo verso un nuovo organismo
unitario.
È ciò che si ritrova in particolare nei roof gardens, fenomeno che
riguarda tutte le possibili dimensioni architettoniche, dai grossi edifici
pubblici in cui il tetto verde riesce ad assicurare coibentazione
termica e nuovi spazi sociali, agli insediamenti residenziali
condominiali in cui lo spazio del terrazzo assume una nuova vivibilità
in relazione alle diverse piantumazioni che vi si possono insediare,
sino alle piccole abitazioni monofamiliari in cui il tetto giardino può
assumere connotati specifici come quelli di un piccolo orto.
Uno degli episodi più noti di roof garden è quello della nuova
Accademia delle Scienze della California progettata da Renzo Piano.
Si tratta di un edificio straordinario per la sua qualità architettonica,
ma soprattutto uno spettacolare contenitore scientifico, finalizzato ad
esplorare, spiegare e motivare alla protezione del mondo naturale.
Perno del progetto è il particolare tetto erboso, sul quale sono
applicate più di 55.000 cellule fotovoltaiche per la generazione di
energia pulita. Tutta la superficie è ricoperta da una vegetazione che
crea un tappeto erboso ideale per gli insetti e gli uccelli del luogo.
Sono stati utilizzati cinquantamila malli di noci di cocco per creare
sul tetto il suolo biodegradabile dove sono state piantate 1,7 milioni
di piante locali, 13 milioni di litri d’acqua piovana sono raccolti in
un anno e riutilizzati, 60mila cellule fotovoltaiche producono da sole
il 10 per cento dell’energia necessaria all’attività del centro. Anche
la linea ondulata del tetto non è soltanto un riferimento metaforico al
profilo di un paesaggio collinare, ma un modo per convogliare l’aria
fresca all’interno dell’edificio, grazie ad un attento gioco di volumi.
Volendo concludere con una aggregazione urbana, proprio
a testimoniare della diffusione del fenomeno dei roof garden,
basterebbe dare uno sguardo dall’alto a Manhattan.
La sorprendente diffusione di orti e giardini sul piano attico di tanti
grattacieli, non sono la testimonianza di una delle tante mode
passeggere, ma uno degli effetti del piano di eco sostenibilità
strategico PLANYC 2030, lanciato dal sindaco Bloomberg, che
si ripromette di ridurre del 30 per cento in un quarto di secolo le
emissioni di ossido di carbonio. Un piano che punta molto sugli
incentivi per impiantare il verde sui tetti di New York.
Estraendo dall’insieme alcuni tra gli esempi più interessanti, possiamo
citare l’orto del Brooklyn Grang, con le sue quaranta varietà di
pomodori, peperoni, finocchio ,insalata e altri ortaggi o quello dello
Standard Hotel che proprio all’apice dell’albergo ha un bar che
permette di consumare i drink distesi sull’erba e guardare dall’alto
il cuore del Village.
Starting with roof gardens, one of the five points of the manifesto of
modern architecture, the integration between interior and exterior has
found an ideal place of a possible meditation on the roof. Due to the
complexity of the theme this mission has from the first stages been
surrounded by a utopian halo, nourished by episodes in which the
integration between architecture and nature takes the most fantastic
and amazing forms.
An illustrative example of this attitude is provided precisely by one
of Le Corbusier’s first garden apartments, the attic of Charles de
Beistegui, realized between 1929 and 1931 on the Champs Elysées
in Paris.
In a letter to his customer from July 1929 Le Corbusier himself
expressed his strong interest in the proposed project, precisely
because it could represent a solution to a more general theme that he
had pursued for 15 years, namely the “Roofs of Paris”.
His roof garden has with good reason been described as a
Surrealist machine that stages, not unlike a movie by Buñuel, absurd
combinations as the one between the lawn and the wall surrounding
the area, which features a fake chimney finished in every detail down
to a rocking chair, and with a surprising bird’s eye view of the Arch
of Triumph, visible in the distance.
Such bizarre associations make us wonder about the significance
design focus essay
© Griffith Tim
Mc Neal Jon © Rpbw
IV
of those elements and the nature of the terrace space, understood as
extra room “under the open sky”. This reflection leads to continuous
cross-references between inside and outside, natural and man-made,
real and imaginary, and continues with other stunning installations
in which another fundamental aspect of the possible dualism between
natural and artificial, namely technology, comes into play.
A periscope makes it possible, by means of a complex play with
mirrors, to project another part of the outdoor experience, namely
the starry nocturnal sky, on top of a table inside the home, while the
electrically powered movement of walls and of an entire hedge opens
the attic even more to the surrounding townscape.
Starting from this initial and noble experiment, many attempts are
made today to solve the relationship between nature and construction
in a more and more integrated manner, in order to achieve a single
concretion where, in fact, the two initially opposite aspects, natural
and artificial, can no longer be distinguished and where they
converge towards a new unitary organism.
This is very clearly exemplified in roof gardens, a phenomenon that
involves every architectural dimension from large public buildings
in which green roofs provide thermal insulation and new spaces for
socializing, to residential condominiums in which the terrace becomes
more agreeable with different types of plants and gardening designs,
to small one-family homes where the roof garden may serve more
specific purposes, as that of a small kitchen garden.
One of the most famous roof gardens is the one of the new California
Academy of Sciences designed by Renzo Piano. It is a matter of an
extraordinary building in terms of architectural quality, but above all
a spectacular scientific container aimed at exploring, explaining and
motivating the protection of the natural world.
The central feature of the project is the special green roof, on
which more than 55,000 photovoltaic cells for the generation of
clean energy have been installed. The whole surface is covered
by vegetation and offers an ideal habitat for the local insects and
birds. Fifty thousand coconut hulls have been used to create a layer
of biodegradable soil on the roof, on which 1.7 million local plants
have been planted; 13 million litres of rainwater are gathered and
reused every year, 60 thousand photovoltaic cells produce 10 per
cent of the energy required for the activities of the centre. And the
waving line of the roof is not a metaphoric reference to the profile of a
hilly landscape, but a means of channelling cool air into the building
thanks to an attentive play with volumes.
If we want to conclude this overview with an urban setting, precisely
to witness the diffusion of the phenomenon of roof gardens, all we
need to do is take a look at Manhattan from the air. The surprising
diffusion of kitchen gardens and gardens on top of many skyscrapers
is not an indication of just a passing fashion, but one of the effects
of the PLANYC 2030 strategic eco-sustainability plan launched by
mayor Bloomberg, aimed at reducing the emissions of carbon dioxide
by 30% in a quarter of a century. One of the priorities of this plan
centres on incentives to plant greenery on the roofs of New York.
Wanting to choose some of the most interesting examples, we may
mention the kitchen garden of Brooklyn Grang with its forty varieties
of tomato, sweet peppers, fennel, salad and other vegetables, or the
garden of the Standard Hotel. In the bar right on top of the hotel it
is possible to enjoy a drink lying on the grass and watching the heart
of the Village from above.
Nic Lehoux © Rpbw
Ishida Shunji © Rpbw
Justin Lee © Rpbw
Bibliografia / Bibliography
California Academy of Sciences
San Francisco, USA, 2000-2008,
Renzo Piano Building Workshop,
in collaborazione con Stantec
Architecture (San Francisco).
California Academy of Sciences
San Francisco, USA, 2000-2008,
Renzo Piano Building Workshop,
in collaboration with Stantec
Architecture (San Francisco).
– W. Boesiger, Le Corbusier et Pierre Jeanneret, œuvre complète
1929-1934, Zürich, Editions Girsberger, 1952, p. 56.
– M. Tafuri, Machine et Memoire: The City in the Work of Le
Corbusier, in H. Allen Brooks Editor, Le Corbusier, Princeton University
Press, Princeton, New Jersey, 1989, pp. 203-218.
– Bellini Oscar Eugenio, Daglio Laura, Verde Verticale. Aspetti
figurativi, ragioni funzionali e soluzioni tecniche nella realizzazione
di living walls e green façades, Santarcangelo di Romagna,
Maggioli, 2009.
VI
design focus essay
intorno all’acqua
on and around water
text by Ali Filippini
Piscine, spa,
aree relax, centri
acquatici: i prodotti
per l’esterno intrecciano
con l’acqua un rapporto
di reciprocità.
Pools, spas, areas for relax,
water parks: products conceived
for outdoor use establish
a relationship of reciprocity
precisely from or
with water.
Minipool, Ludovica+Roberto Palomba, Kos.
Bordo piscina, SPA, aree relax di centri acquatici, fioriti nell’ultimo
periodo anche sotto forma di parchi a tema: sono solo alcuni dei
luoghi dove trovano visibilità prodotti pensati per l’esterno, che
magari proprio dall’acqua o con l’acqua intrecciano un rapporto
di reciprocità.
L’elemento fluido, per eccellenza, è preso come ispirazione, ad
esempio, dal progetto ibrido della doccia orizzontale presentata
all’ultimo Salone del Mobile tra i progetti del Cristalplant Design
Contest 2013, a cura dell’azienda medesima con Falper. Si tratta
di un oggetto multifunzione, una sorta di doccia allungata, dalle forme
organiche, formata da un elemento centrale realizzato in Cristalplant®
su cui poggiano schiena e testa, che singolarmente può essere
impiegato come lavabo o doccia, a seconda del sistema idraulico
affiancato. Il poggiapiedi diventa un elemento individuale pensato per
l’appoggio della schiena, sedendosi a terra; chiude la composizione
un pouf che può essere utilizzato come seduta o come tavolino da
esterni. La proposta di questa insolita “longue shower”, pensata dal
gruppo di designer del giovane studio About_blank (Federico Elli,
Marco Febbo, Stefano Filipuzzi, Andrea Fiorito) ricade all’interno
di una nuovissima categoria, quella dell’arredo bagno outdoor
per il settore contract: un potenziale mercato, per un nuovo concetto
di arredo da esterno che con l’elemento liquido sceglie di giocare.
Nello scenario di “outdoor evoluto”, per tipologie e performance
degli oggetti, che sta emergendo, svolgono un ruolo chiave anche le
minipool, “macchine” sempre più attrezzate per portare un assaggio
di ambiente piscina dove meglio lo si desidera. Minipool di Kos, nella
nuova versione sempre disegnata da Roberto e Ludovica Palomba
è un’autentica minipiscina a sfioro, anche da incasso, con una forma
geometrica rotonda d’impatto e dalla consistenza materica data da
una finitura speciale color ardesia che le conferisce un aspetto quasi
naturale. La vasca è inoltre dotata di un impianto di diffusione della
musica tramite bluetooth che la rende un oggetto conviviale a tutto
tondo. Il modello minipiscina Seaside 641di Teuco, design Giovanna
Talocci, è rivestito in laminato o con pannellature a doghe di legno
e modula l’intensità del massaggio in acqua regolando al contempo
l’assorbimento del motore, per garantire il risparmio energetico.
Per costruire vere piscine, il sistema Twin Pro – all’insegna
dell’”intelligent pool” – dell’azienda i.Blue, coniuga alle tradizionali
tecniche costruttive della vasca, con pannelli prefabbricati autoportanti
in acciaio, un ulteriore rivestimento in PVC su tutti i lati, che ne aumenta
la durata nel tempo. Un’attenzione al progetto che tiene conto anche
del contenimento dei costi e ragiona in termini di industrial design.
Il focus torna quindi sull’arredo, che trova specialmente nel lettino da
riposo o per esposizione al sole una delle tipologie più progettate per
il settore, dove i materiali giocano un ruolo decisamente importante.
Nella nuova collezione outdoor di B&B Italia, il lettino e la poltroncina
della linea Mirto di Antonio Citterio, abbinano rete e metallo e la
nuova versione da esterni della seduta Papilio di Naoto Fukasawa,
già cult, è ora completamente in versione intrecciata e waterproof
con filo in polietilene che l’alleggerisce nel peso e nella forma.
Kartell metterà in produzione il prossimo anno i lettini della serie
O/K di Rodolfo Dordoni, realizzati con una base in tecnopolimero
termoplastico trasparente colorato abbinata a tessuto plastificato. Ed
è in corso di sviluppo la nuova collezione Aunts and Uncles di Philippe
Starck, di cui il divano Uncle Jack è un primissimo prototipo presentato
all’ultima Design Week. Quando andrà in produzione sarà realizzato
interamente in policarbonato trasparente e sarà il primo divano al
mondo di quelle dimensioni realizzato tramite un unico stampo.
L’innovazione di prodotto riparte dall’esterno.
Poolside areas, spas, areas for relax in the water parks that have
flourished in recent years, also in the form of theme parks: these are
only some of the places where products conceived for outdoor use,
and that may establish a relationship of reciprocity precisely from or
with water, find an ideal setting. The liquid element par excellence has,
for instance, served as inspiration for the hybrid design of a horizontal
shower presented at the last Furniture Salon among the projects
participating in the Cristalplant Design Contest 2013, organized by the
self-same company and Falper. It is a matter of a multipurpose object,
a kind of extended shower with organic forms, comprising a central
module in Cristalplant® that serves as back and headrest, and that
may be used on its own as washbasin or shower depending on the
water connections. The footrest can be used as an individual element,
as a backrest when one is sitting on the ground; the composition is
completed by a pouf that may be used as a seat or as an outdoor
table. This unusual “longue shower”, ideated by the design team
of the young firm About_blank (Federico Elli, Marco Febbo, Stefano
Filipuzzi, Andrea Fiorito) belongs to a completely new category, that
of outdoor bathroom furniture for the contract sector: a potential market
for a new concept of outdoor furniture made to interact with the liquid
element.
In the scenario of outdoor furniture characterized by advanced
typologies or performances, an emergent area, an important role is
also played by mini-pools, “machines” with more and more complex
equipment that create a pool atmosphere wherever it should be
desired. Minipool by Kos, in the new version, also this designed by
Roberto and Ludovica Palomba, is a true minipool with water to the
floor level, which may be sunken, with a striking round geometric form
and a textural effect created by the special slate-colour surface which
makes it look almost natural. The pool also features a music diffusion
system with Bluetooth, which makes it a convivial all-purpose object.
The Seaside 641 minipool by Teuco, designed by Giovanna Talocci,
is covered with laminated boards or panels with wooden slats, and
adapts the intensity of the water massage, at the same time regulating
the absorption of the motor to save energy. To build true pools the Twin
Pro system – in the name of “intelligent pools” – of i.Blue combine
traditional pool building techniques with self-supported prefabricated
steel panels with an additional PVC coat on all sides that makes it more
durable. An attentive design, that also considers economic aspects and
reasons in terms of industrial design.
The centre of attention is once again furniture and above all the
deckchair or sunbed, one of the categories with the greatest number
of new designs, where materials play a decidedly important role.
In the new outdoor collection of B&B Italia the sunbed and armchair
in the Mirto line designed by Antonio Citterio combine net and metal,
while the new outdoor version of the Papilio chair by Naoto Fukasawa,
by now a cult item, is a completely woven and water-resistant version
with polyurethane threads that make it light, both in weight and in
appearance.
Kartell will start the production of the new sunbeds in the O/K series by
Rodolfo Dordoni next year; they are realized with a base in transparent
coloured thermoformed techno-polymer combined with plasticized
fabric. And the new Aunts and Uncles collection by Philippe Starck is
under way; the very first prototype from the range, the Uncle Jack couch,
was presented at the last Design Week. When it enters into production it
will be made wholly in transparent polycarbonate, and it will be the first
couch in the world of that size realized with a single mould.
Product innovation begins from the outdoors.
VIII
design focus zoom
diogene by renzo piano
piccolo edificio o grande prodotto?
little building or big product?
Un ambiente accogliente, uno spazio minimo, una soluzione abitativa
ridotta all’essenziale, un rifugio da scegliere volontariamente, come
fece il filosofo Diogene che viveva in una botte perché riteneva
superfluo il lusso mondano.
A cosy environment for living, a minimal space, a basic living
solution; a shelter to be chosen voluntarily, like the philosopher
Diogenes, who lived in a barrel because he considered worldly
luxuries superfluous.
© Renzo Piano
text by Davide Cattaneo
Se “Dal cucchiaio alla città” è il celebre slogan spesso utilizzato
per indicare l’approccio al progetto che ogni architetto dovrebbe
avere per passare dalla scala dell’oggetto a quella dell’architettura
o ancora più in grande dell’urbanistica, capita a volte che oggetto ed
edificio possano essere la stessa cosa o meglio che le caratteristiche
architettoniche e il funzionamento dell’organismo edilizio diventino
del tutto assimilabili al design e allo sviluppo di un prodotto
industriale. È il caso di Diogene, la dimora minima concepita
da Renzo Piano che diventa un elemento autonomo da collocare
all’aperto e che dal giugno scorso arricchisce lo straordinario
panorama architettonico del Campus Vitra di Weil am Rhein.
Dopo lo stabilimento industriale realizzato da Nicholas Grimshaw
negli anni ’80 e le costruzioni di Claas Oldenburg (Balancing Tools,
1984), Frank Gehry (Vitra Design Museum, 1989), Zaha Hadid
(Stazione dei vigili del fuoco, 1993), Tadao Ando (Padiglione per
conferenze, 1993), Alvaro Siza (Stabilimento industriale, 1994),
Richard Buckminster Füller (cupola geodetica, 2000), Jean Prouvé
(Stazione di servizio, 2003), Jasper Morrison (Pensilina di attesa per
autobus, 2006), Herzog & de Meuron (VitraHaus, 2010) e Sanaa
(Stabilimento industriale, 2012), a giugno ha preso forma il più
piccolo edificio del Campus, sviluppato dal progettista genovese con
il suo Renzo Piano Building Workshop (RPBW) a testimonianza della
commistione tra architettura e design che sottende tutto il progetto.
Un’idea che nasce da lontano, perché come ha più volte ricordato
Piano realizzare uno spazio abitativo minimo era già nei suoi sogni
di studente all’Università ed è stata alimentata verso la fine degli anni
Sessanta, quando durante l’insegnamento all’Architectural Association
di Londra costruì con i suoi studenti case in miniatura sulla Bedford
Square. La ricerca sulla casa minima ha continuato a interessare
Piano, viceversa chiamato spesso a sviluppare progetti di notevoli
dimensioni (come l’ultimo completato, il grattacielo “The Shard”
di Londra), ma capace allo stesso tempo di calarsi in realizzazioni
dalle dimensioni più contenute come nelle celle per il convento delle
Clarisse a Ronchamp.
Dopo numerosi prototipi realizzati con diversi materiali (tra cui legno
e cemento), Piano arrivò a una soluzione soddisfacente nel 2009 ben
sapendo però quanto fosse diventato necessario avere un committente
per proseguire nel progetto. Rolf Fehlbaum, il Chairman di Vitra,
raccolse la sfida nel 2010, spinto dalla mission che da sempre
governa l’attività della sua azienda: riqualificare lo spazio abitativo
umano attraverso i mobili e gli oggetti di design.
Quella installata tra la VitraHaus e la cupola geodetica non è una
struttura finita, bensì un apparato sperimentale volto a testare le
potenzialità della casa minima attraverso il coinvolgimento della
comunità, la condivisione di un’esperienza, la compartecipazione
della gente comune.
Diogene è un’architettura perché è una casa vera e propria,
perfettamente funzionante, una “macchina per abitare” come diceva
Le Corbusier. Il padre del Movimento Moderno ritorna in modo
esplicito nell’ispirazione del progetto con il “Cabanon”, costruito
nei primi anni Cinquanta a Cap-Martin in Costa Azzurra.
Come il Cabanon, Diogene ha una struttura in legno ma propone
un rivestimento in alluminio per proteggerlo dalle intemperie e
una copertura costituita da un tetto a due falde. Il tetto a doppio
spiovente, richiama l’archetipo della capanna, tuttavia, con i suoi
angoli arrotondati e il rivestimento integrale della facciata assume
le sembianze di un prototipo avveniristico, di una capsula funzionale
ed esteticamente attraente per vivere nel futuro. Diogene non rimarrà
un prototipo, verrà proposto da Vitra con tre differenti allestimenti
dell’interno. Nonostante l’apparente semplicità è in realtà un’opera
ingegneristica altamente complessa, perché equipaggiata con
impianti e sistemi tecnici in grado di garantire l’autosufficienza e
l’indipendenza dalle infrastrutture locali: celle fotovoltaiche e pannelli
solari, serbatoio di acqua piovana, toilette biologica, ventilazione
naturale, finestre con doppia vetrocamera. Il particolare rivestimento
permette di isolare termicamente in modo assoluto l’interno della
casa. Diogene è antisismica e ospita tutto quanto è necessario per
vivere. La parte frontale è utilizzata come spazio abitativo: da un lato
vi è un divano letto, dall’altro un tavolo pieghevole sotto la finestra.
Dietro un divisorio vi sono doccia e toilette, nonché una piccola
cucina ridotta anch’essa all’essenziale.
È un prodotto complesso ma replicabile perché funziona in diverse
condizioni climatiche e indipendentemente dalle infrastrutture esistenti,
come sistema autonomo. L’acqua necessaria viene raccolta dalla casa
stessa e pulita dopo l’uso, la corrente viene generata autonomamente
e l’ingombro ridotto al minimo (2,40x2,96m, altezza al colmo
3,2m, peso 1,2 tonnellate) consente di caricarla su un camion già
completamente assemblata e arredata e trasportarla in qualsiasi luogo.
Diogene può servire come casetta per il fine settimana, come
studiolo, come piccolo ufficio. Può essere collocato liberamente nella
natura, ma anche posizionato nell’ambiente di lavoro (nella sua
versione semplificata persino in mezzo a un ufficio open-space). Può
inoltre diventare un modulo da ripetere in sequenza, con il quale,
ad esempio, organizzare gruppi di casette per realizzare un hotel
informale o una pensione.
Diogene invita a ripensare alla relazione tra individuo e comunità
perché è così piccola che, pur funzionando perfettamente come
rifugio individuale, volutamente non soddisfa tutte le esigenze
umane lasciando ad esempio ad altri luoghi il compito di ospitare la
socializzazione e la comunicazione tra più individui.
While “from the spoon to the city” is the famous slogan often used
to identify an approach to design every architect ought to adopt to
make the transition from the small scale of objects to the large scale
of architecture or, even larger, urban planning, the object and the
building can sometimes be the same thing. Or rather, the architectural
properties and functioning of a constructed organism may be perfectly
comparable to design and development of an industrial product. This
is the case of Diogene, a minimal home designed by Renzo Piano
which becomes an independent element for installation outdoors and
has since last June added to the extraordinary architectural panorama
of the Vitra Campus in Weil am Rhein.
After the industrial building constructed by Nicholas Grimshaw in the
’80s and other constructions by Claas Oldenburg (Balancing Tools,
1984), Frank Gehry (Vitra Design Museum 1989), Zaha Hadid
(Fire Station, 1993), Tadao Ando (Conference Pavilion, 1993) ,
Alvaro Siza (Industrial Building, 1994), Richard Buckminster Fuller
(Geodesic Dome, 2000), Jean Prouvé (Service Station, 2003), Jasper
Morrison (Bus Shelter, 2006), Herzog & de Meuron (VitraHaus, 2010)
and Sanaa (Industrial Building, 2012), the smallest building on the
Campus took shape in June, developed by the Genoese designer with
his studio Renzo Piano Building Workshop (RPBW), expressing the
concept of a combination of architecture and design that underlies
the whole project.
The idea originated long ago, for as Piano has repeatedly said,
building a minimal living space had been a dream of his when he
was a university student, reinforced in the late sixties when he taught
at the Architectural Association of London and built miniature houses
on Bedford Square with his students. Piano remained interested in the
idea of the minimal home, despite the fact that he was often asked
to work on projects at the opposite end of the scale (such as his most
recently completed project, “The Shard” skyscraper in London), but
was at the same time capable of working on smaller scale projects
such as the cells for the convent of the Poor Clares in Ronchamp.
After creating a number of prototypes with different materials
(including wood and cement), Piano came up with a satisfactory
solution in 2009, though he realised he needed a client if he was
to continue with the project. Rolf Fehlbaum, Chairman of Vitra, took
up the challenge in 2010, driven by what had always been his
company’s mission: redeveloping human living space through the
design of furniture and objects.
Julien Lanoo ©Vitra
design focus zoom
Julien Lanoo ©Vitra
X
What has been installed between the VitraHaus and the geodesic
dome is not a finished structure but an experimental apparatus which
aims to demonstrate the potential of the minimal home with the
involvement of the community, the sharing of an experience and the
participation of ordinary people.
Diogene is architecture, because it is a fully functional home, a
“machine for dwelling” as Le Corbusier used to say. The father of the
Modernist Movement is explicitly cited in the project’s inspiration with
his “Cabanon”, built in the early Fifties in Cap-Martin on the Azure
Coast.
Like the Cabanon, Diogene has a wooden structure with aluminium
cladding to protect it from the weather and a gabled roof. The roof
recalls the archetype of human living, but with its rounded corners
and complete covering of the façade, it also looks like a futuristic
prototype, a functional and aesthetically attractive capsule for living
in the future. Diogene will not remain a prototype, but will be offered
by Vitra with three different interior layouts. Despite its apparent
semplicity it is in actual fact a highly complex work of engineering,
for it is equipped with technical systems and installations capable
of guaranteeing self-sufficiency and independence from local
infrastructures: photovoltaic cells and solar panels, a rainwater tank,
a biological toilet, natural ventilation, double glazed windows. The
unusual cladding thermally insulates the interior of the home. Diogene
is earthquake-proof and contains everything required for life. The front
is a living space, with a sofa bed on one side and a folding table
under the window on the other. Behind a divider is a shower and
toilet, with a very simple little kitchen.
It is a complex product which may however be replicated because
it works in different climatic conditions independently of existing
infrastructures, as an autonomous system. The water it requires
is collected from the home itself and cleaned after use, electricity
is generated independently and footprint is reduced to a minimum
(2.40x2.96m, height at the ridge line 3.2m, weight 1.2 tons) so that
it can be loaded onto a truck fully assembled and taken anywhere.
There are many ways the unit could be used: as a home for weekends
away or as a little study or office. It can be set on its own in natural
surroundings or positioned on a work site (the simplified version may
even be used in an open-space office). It can become a unit to be
repeated in sequence, with which to organise groups of homes to
form an informal hotel or pension.
Diogene is also an invitation to reconsider the relationship between
the individual and the community, because it is so small that even
though it works perfectly as an individual shelter, it is intentionally
not to meet all human needs, leaving, for instance, the functions of
socialisation and communication for other locations.
Ariel Huber ©Vitra
Ariel Huber ©Vitra
Julien Lanoo ©Vitra
Diogene è un prodotto contemporaneo adatto alla produzione
industriale in serie proprio perché casa e dotazioni formano un’unità
indivisibile e come conferma Piano: “Questa casetta è il risultato di un
lungo viaggio, determinato in parte da desideri e sogni, ma in parte
anche dalla tecnologia e un approccio scientifico”.
Diogene is a contemporary product suitable for industrial mass
production, because the home and the fittings form an indivisible
whole, and as Piano says: “This little house is the result of a long
voyage, partly the result of dreams and desires but partly also
the result of technology and a scientific approach”.
XII
design focus object
Unicità,
materiali
inediti, contaminazioni
e sovrapposizioni casuali
danno origine alle immagini
metropolitane della nuova
collezione Downtown.
Unique quality, new materials,
contaminations and random
overlapping create the
metropolitan image of
the new collection
Downtown.
dowtown abk design department
azienda ABK
anno realizzazione prodotto 2013
materiale grès porcellanato
dimensioni 200/400/800x800mm, 300/600x600mm e mosaico
300x300 (bordo rettificato); 300/600x600mm (bordo naturale)
finiture Naturale (Matt), lappata, strutturata (Walk)
firm ABK
year of realization 2013
material porcelain
dimensions 200/400/800x800mm, 300/600x600mm and
mosaic 300x300 (ground edge); 300/600x600mm (natural edge)
finishes Natural (Matt), honed, structured (Walk)
Una superficie nuova e originale, nella quale leggere le storie inedite
e sempre diverse di intricati percorsi urbani: Dowtown è la collezione
in grès porcellanato che rimanda all’immagine di pietre, ciottoli
e marciapiedi calpestati mille volte nelle nostre città. La memoria
di questi frammenti, la sovrapposizione di tecnologie e materiali,
le loro irripetibili variazioni cromatiche, contribuiscono a definire
inequivocabilmente l’identità di un luogo e a descriverne l’unicità.
Diverse ispirazioni materiche legate a un passato moderno permettono
di definire le cinque colorazioni di Dowtown, con il quale realizzare
superfici dall’aspetto contemporaneo in grado di dialogare con
materiali naturali, supporti artificiali o all’esterno con aree verdi. Proprio
per l’outdoor ABK ha sviluppato la finitura strutturata Walk, ideale per la
posa in esterno e disponibile nel formato 300x600mm, nei colori Ivory,
Earth e Ash. Per progettisti e architetti sempre alla ricerca si soluzioni
esclusive, la scelta migliore è Random, un pavimento interamente
decorato da montare senza soluzione di continuità, disponibile nei
colori Ivory ed Ecru nei formati 600x600mm e 300x600mm.
A new and original surface in which to read the new, ever-different
stories of intricate urban routes: Downtown is a porcelain collection
recalling the stones, pebbles and sidewalks we walk on every day in
town. The memory of these fragments, overlapping technologies and
materials and their unrepeatable colour variations uniquely define
the identity of a place and describe its uniqueness. Different material
inspirations linked with a modern past help define the five hues of
Downtown, with which to produce surfaces with a contemporary
look that dialogue with natural materials, artificial supports or the
outdoors and greenery. ABK has developed the Walk structured
finish specifically for outdoor use, perfect for installation outside and
available in the size 300x600mm, in the colours Ivory, Earth and Ash.
For designers and architects always in search of exclusive solutions,
the best choice is Random, a decorated floor tile to be assembled
for continuous flooring in the colours Ivory and Ecru and the sizes
600x600mm and 300x600mm.
i massivi archea associati/marco casamonti
azienda Itlas
anno realizzazione prodotto 2013
materiale legno massello di quercia
elementi sedute, panche, comodini, sgabelli e tavoli
firm Itlas
year of realization 2013
material massive oak
elements chairs, benches, bedside tables, stools and tables
Itlas, da anni impegnata nell’uso e nello sviluppo delle risorse
naturali, oltre ad aver introdotto il concetto di “coltivazione” e di
sfruttamento “ecocompatibile” del patrimonio forestale, ha chiesto ad
Archea Associati di estendere i confini della propria ricerca sull’uso
dei materiali naturali immaginando una “collezione biologica” di
complementi di arredo. Si tratta di sedute, panche, comodini, sgabelli,
tavoli, rigorosamente in massello di legno di quercia, la cui naturalità
diviene caratteristica intrinseca e formale del prodotto. La collezione
“I massivi” non richiede artificiose trasformazioni della materia che
spesso le fanno perdere, nel ciclo di metamorfosi industriale, qualsiasi
caratteristica espressa dalla materia grezza in termini di resistenza,
massa, tattilità, colore, odore. La capacità e consuetudine espressa
da Itlas nella lavorazione del legno, a partire dalla materia prima,
consente, differentemente da qualsiasi altra azienda produttrice di
mobili, un’attenta selezione di tronchi da cui estrarre quell’eccellenza
dimensionale che costituisce la premessa alla produzione di oggetti unici,
eccezionali, per questo numerati singolarmente come un’opera d’arte.
Itlas, which has dedicated itself to the use and development of natural
resources for years, has in addition to introducing concepts as forest
stewardship asked Archea Associati to explore a new field of design
research, by creating a “biological collection” of furniture items. It is
a matter of chairs, benches, bedside tables, stools and tables, all in
massive oak, rendered precious and useful by virtue of their naturalness,
which becomes an intrinsic and formal characteristic of the range.
The “I massivi” collection not to require the artificial and elaborate
transformations that usually deprive them, in the course of an industrial
metamorphosis, of any characteristic expressed by the material in terms
of resistance, mass, tactile quality, colour and odour, usable in the
domestic environment. Itlas’ distinctive skills and experience with the
crafting of wood, starting from the raw materials, enables it, in a manner
incomparable to any other furniture manufacturer, to make a careful
selection of the trunks from which to obtain that dimensional excellence
which constitutes the premise of the production of unique, exceptional
items, which are in fact numbered as if they were works of art.
© Pietro Savorelli
I Massivi è una
collezione di elementi
d’arredo per interni ed
esterni realizzata interamente
in legno massello scegliendo
ogni singolo tronco.
I Massivi is a collection of indoor
and outdoor furnishings made
entirely out of solid wood,
choosing every single
trunk individually.
XIV
design focus object
hard rock beton tagina design department
azienda Tagina Ceramiche d’Arte
anno realizzazione prodotto 2012
materiale grès porcellanato
dimensioni 820x820mm, 610x610mm, 610x920mm (spessore
12mm); 610x610mm (spessore 20mm)
colori Beton Grey, White, Light Grey, Ash Brown, Sand, Anthracite
firm Tagina Ceramiche d’Arte
year of realization 2012
material porcelain
dimensions 820x820mm, 610x610mm, 610x920mm (thickness
12mm); 610x610mm (thickness 20mm)
colours Beton Grey, White, Light Grey, Ash Brown, Sand, Anthracite
Una personalità forte, determinata dalla profondità cromatica
e dalla ricercatezza dei dettagli: Hard Rock Beton reinventa la
tessitura del cemento e la trasforma in un prodotto ceramico dalle
elevate prestazioni tecniche ed estetiche. Ideale sia per pavimenti
interni che outdoor, grazie alla tecnologia Compact 20, Hard Rock
Beton può essere montata su differenti supporti e posata in modo
tradizionale, flottante, su sabbia, ghiaia ma anche direttamente su
prato. La collezione non vuole essere solo l’ennesima proposta di
pavimentazione minimale e contemporanea, ma grazie alle tinte
naturali e alla tessitura pulita ed essenziale ma allo stesso tempo
densa e piena di sfumature, genera superfici di forte identità in
grado di inserirsi in qualsiasi ambiente e stile. Sono proprio i dettagli
a fare la differenza: i maestri che operano nei laboratori Tagina
hanno lavorato intensamente per riprodurre la poesia delle superfici
industriali segnate del tempo, quell’affiorare leggero di sali, umidità
e screziature che trasmettono l’immagine della superficie invecchiata,
consumata... ma per questo carica di tracce di storia e di memoria.
A bold personality determined by depth of colour and elegance
of details: Hard Rock Beton reinvents the texture of cement and
transforms it into a ceramic product offering advanced technical
and aesthetic performance. Perfect for both indoor and outdoor
flooring, thanks to Compact 20 technology, Hard Rock Beton may
be assembled on different bases and laid in the conventional way,
floating, on sand or gravel or even directly over the lawn. The
collection is more than just another minimalist contemporary flooring
project: its natural hues and clean, simple texture which is nonetheless
dense and packed with different hues create surfaces with a bold
identity capable of fitting into any context and style. It’s the details
that make the difference: the master craftsmen who work in Tagina’s
workshops worked hard to reproduce the poetry of industrial surfaces
marked by time, with the slight bloom of mineral salts, moisture and
speckling that convey the image of an aged, worn surface... laden
with history and memories.
costes ethimo design department
azienda Ethimo
anno realizzazione prodotto 2013
materiale teak decapato, hardwood verniciato
dimensioni 1800x800xH700mm (divano 3 posti),
800x800xH700mm (poltrona), 1000x600xH380mm (tavolino)
firm Ethimo
year of realization 2013
material pickled teak, varnished hardwood
dimensions 1800x800xH700mm (3 seats sofa),
800x800xH700mm (armchair), 1000x600xH380mm (coffee table)
Tratti geometrici trapezoidali ammorbiditi da angoli smussati
contraddistinguono i profili della struttura del nuovo salotto Costes
di Ethimo. Una proposta semplice ed essenziale ma anche elegante
e raffinata, nella quale l’equilibrio delle proporzioni e l’ergonomia
della seduta definiscono una soluzione bella e funzionale allo
stesso tempo, che garantisce un comfort perfetto grazie anche alla
curvatura degli schienali. Gli spessori importanti dei profili in legno
conferiscono una sensazione di solidità e robustezza e determinano
un’immagine generale di estrema naturalezza che lo rende ideale
per la collocazione in aree verdi ma anche in contesti costruiti o più
artificiali come dehor e bordo piscina.
La qualità dei materiali è il filo conduttore di tutte le proposte Ethimo
e quindi anche di Costes. Nella variante in teak decapato con
tessuto Black Stone, è un prodotto indoor/outdoor dallo stile caldo e
contemporaneo, mentre la variante in hardwood (mogano) verniciato
verde agave lo rende più fresco e leggero, adatto ad ambienti meno
formali, garantendo allo stesso tempo resistenza e durabilità.
Trapezoidal geometric features softened by rounded corners
distinguish the frames in the structure of the new Costes living room
by Ethimo. Simple, essential design which is nonetheless elegant
and refined, in which the balance of proportions and the ergonomics
of the seat define a solution that is both beautiful and functional,
guaranteeing perfect comfort thanks to the curve of the backrests.
The thick wooden frames contribute a sense of solidity and strength,
creating a very natural overall image which makes these items ideal
for use in the garden or in constructions or more artificial settings,
on the patio or by the pool.
The quality of the materials is the common thread running through all
Ethimo’s designs, including Costes. The pickled teak version with Black
Stone fabric is an indoor/outdoor product in a cosy contemporary
style, while the green agave varnished hardwood (mahogany) version
is fresh and light, perfect for less formal settings, while offering the
same strength and durability.
Qualità
dei materiali
naturali, spessori
importanti dei profili
in legno, comfort ottimale
della seduta per un’elegante
collezione indoor-outdoor.
The quality of natural materials,
great thick wooden frames
and optimal seat comfort
for an elegant indooroutdoor collection.
XVI
design focus object
two.0 century design department
azienda Century, Fincibec Group
anno realizzazione prodotto 2013
materiale grès porcellanato
dimensioni 600x600mm
colori Desert, Ocean, Forest, Lyra, Pegasos, Terra, Grey
firm Century, Fincibec Group
year of realization 2013
material porcelain
dimensions 600x600mm
colours Desert, Ocean, Forest, Lyra, Pegasos, Terra, Grey
Una collezione di lastre monolitiche di grès fine porcellanato
caratterizzate da uno spessore di 20mm: Two.0 è la nuova
serie sviluppata da Century e proposta per la realizzazione di
pavimentazioni outdoor per spazi pubblici o privati, percorsi pedonali
o carrabili all’interno di giardini o spiagge, terrazze e balconi, bordi
piscina. Le caratteristiche intrinseche del materiale e lo spessore delle
lastre lo rendono infatti estremamente resistente ai carichi di rottura
e alle sollecitazioni. Antisdrucciolo, facile da posare, rimuovere
e riposizionare, Two.0 è facile da pulire, resistente al gelo e al fuoco,
agli agenti atmosferici, agli sbalzi termici e all’azione del sale.
Le lastre perfettamente squadrate e monocalibro sono disponibili
in sette colori e, grazie all’elevato contenuto tecnico, la collezione
risulta idonea anche per la posa di pavimenti sopraelevati negli
ambienti esterni dove è richiesta la presenza di un vano ispezionabile
tra il sottofondo e il piano di calpestio, per esempio per lasciare
spazio a impianti come quelli di illuminazione e irrigazione.
A collection of monolithic slabs of fine porcelain 20mm thick:
Two.0 is a new series developed by Century recommended for
outdoor pavement of public or private spaces, pedestrian pathways
or driveways in gardens and on beaches, patios and balconies,
or by the swimming pool. The material’s intrinsic properties and
the thickness of the slabs ensure great resistant to loads and stress.
Non-slip, easy to install, remove and reposition, Two.0 is also easy
to clean and resistant to frost, fire, weather, temperature excursions
and the action of salt.
Perfectly square slabs all the same size are available in seven
different colours, and the collection’s advanced technology makes
them suitable for raised floors outdoors requiring the presence of an
inspectable gap between the substrate and the floor, for instance to
leave room for lighting or irrigation systems.
La collezione
per esterni Century
Two.0 si può posare a
secco su sottofondi in erba,
sabbia o ghiaia, evitando
l’utilizzo di collanti o stucchi.
Century Two.0 outdoor collection
may be laid dry over grass,
sand or gravel, with no
need for adhesives
or stucco.
pergotesa bt group design department
azienda BT Group
anno realizzazione prodotto 2013
materiale PVC (telo), alluminio (struttura)
dimensioni 12000x6000mm (massima)
firm BT Group
year of realization 2013
material PVC (sheeting), aluminum (structure)
dimensions 12000x6000mm (max)
Sempre alla ricerca di soluzioni per l’outdoor sintesi di efficienza
e design, BT Group propone R125 Pergotesa, il nuovo pergolato che
associa alle caratteristiche prestazionali di tutti i prodotti dell’azienda
un’estetica ricercata per un sistema altamente personalizzabile anche
con decori in ferro battuto. Caratterizzato da un sistema di trazione
con cinghia dentata ad alta resistenza, funzionante su cuscinetti
a sfera e carrelli particolarmente silenziosi, Pergotesa consente la
realizzazione di coperture dalle forme asimmetriche con sporgenze
laterali fuori squadra in grado di soddisfare le specifiche esigenze
progettuali. La copertura mobile, a telo unico, in tessuto PVC ignifugo
di ottima stabilità dimensionale, è indicata per la protezione dal
sole, dalla pioggia e dal vento e permette di creare zone coperte da
utilizzare in qualsiasi stagione. Grazie alla flessibilità produttiva di
BT Group e all’esperienza professionale dei suoi tecnici è possibile
realizzare strutture fuori standard movimentabili a motore e su richiesta
con comando radio. Pergotesa può inoltre essere integrata con tende
a rullo frontali e laterali complete di guide verticali antivento.
Always in search of new solutions for the outdoors combining
efficiency with design, BT Group offers R125 Pergotesa, a new
pergola combining the excellent performance of all the company’s
products with an elegant aesthetic for a highly customisable system
also decorated with wrought iron. Characterised by a traction
system with a strong toothed belt that works on particularly silent ball
bearings and carriages, Pergotesa permits creation of asymmetrical
roofs with overhanging sides to meet all design requirements.
A mobile roof made of a single sheet of fireproof PVC offering
outstanding dimensional stability is recommended to provide shelter
from sun, rain and wind and can be used to create covered areas for
use at any time of year. The BT Group’s flexibility in production and
the professional experience of its technicians make it possible to build
non-standard moveable structures with motors and, on request, with
radio controls. Pergotesa can be combined with front and side roller
blinds complete with windproof vertical guides.
XVIII design focus object
jumper 1, 2, 3 kinnasand design department
azienda Kinnasand
anno realizzazione prodotto 2012
materiale poliolefina
dimensioni larghezza 1450mm (Jumper 1), 1420mm (Jumper 2),
1450mm (Jumper 3)
firm Kinnasand
year of realization 2012
material polyolephine
dimensions width 1,450mm (Jumper 1), 1,420mm (Jumper 2),
1,450mm (Jumper 3)
Una nuova fibra high-tech versatile e molto resistente, la poliolefina;
tre textures che presentano palette cromatiche molto simili tra loro,
realizzati con uno speciale filato mélange: la nuova collezione di
tessuti Jumper è ideale per l’outdoor e gli spazi all’aperto di hotel,
ristoranti, navi ma anche residenze private, grazie all’eccellente
resistenza alle intemperie, alla luce e alla capacità di mantenere
inalterate le prestazioni tecniche ed estetiche nel tempo. I tessuti
sono antimacchia e resistenti al cloro, sale, muffa e batteri, non
sono idrorepellenti ma non assorbono l’acqua, lasciandola filtrare
rapidamente. Disegnata da Kinnasand, un’azienda tessile tedesca
acquisita da Kvadrat nel 2012, la collezione è declinata in otto gamme
cromatiche, ciascuna composta da due o più colori complementari.
Jumper 1 si caratterizza per la struttura ricca e l’elegante motivo a
quadri, che cambia espressione a secondo delle diverse combinazioni
dei filati nei vari colori; aspetto tridimensionale per Jumper 2 che
propone una texture definita da un delicato motivo a quadri; tinta unita
invece per Jumper 3, che presenta una struttura più fitta e compatta.
A new, versatile, resistant high-tech fibre, polyolephine; three textures
presenting very similar colour palettes made using a special mélange
yarn: the new collection of Jumper fabrics is perfect for outdoor use
and outdoor spaces in hotels, restaurants, ships and private homes,
thanks to its excellent resistance to the elements and to light and its
ability to maintain its technical and aesthetic performance unchanged
over time. Fabrics are stainproof and resistant to chlorine, salt, mould
and bacteria, and while they are not waterproof they do not absorb
water, but allow it to filter through quickly. Designed by Kinnasand,
a German textiles company taken over by Kvadrat in 2012, the
collection includes eight colour schemes, each including two or more
complementary colours. Jumper 1 is characterised by its rich structure
and elegant chequered motif, which changes its expression depending
on the combination of different coloured yarns; the three-dimensional
look of Jumper 2 offers a definite texture with a delicate chequered
motif; Jumper 3 is solid coloured, with a closer, more compact weave.
cassia & lastra park magnetti design department
azienda Magnetti
anno realizzazione prodotto 2013
materiale masselli in calcestruzzo
dimensioni 500x500mm (Cassia), 500x625mm (Lastra), H80mm
colori mix luserna, mix granito (Cassia Park); mix luserna,
mix granito, rosso, grigio, bianco, giallo (Lastra Park)
firm Magnetti
year of realization 2013
material concrete blocks
dimensions 500x500mm (Cassia), 500x625mm (Lastra), H80mm
colours mix luserna, mix granito (Cassia Park); mix luserna,
mix granito, red, grey, white, yellow (Lastra Park)
Dalla combinazione di due nuovi prodotti complementari, Cassia
Park & Lastra Park, nasce il nuovo modulo parcheggio, un innovativo
sistema di pavimentazione esterna pensato e sviluppato da Magnetti
per essere facilmente impiegato in qualsiasi tipologia di parcheggio,
compresi parcheggi per disabili o parcheggi rosa. Il massello
Cassia Park è stato disegnato per ottenere un effetto estetico che
nasconda l’allineamento delle fughe, mentre la sua tessitura irregolare
consente di percepire un effetto pietra naturale. Lastra Park è invece
una lastra con smusso perimetrale appositamente studiata per non
creare disagio al passaggio dei carrelli. All’interno di una gamma
cromatica più ampia, propone anche le colorazioni Mix Luserna e
Mix Granito, per ottenere un effetto cromatico coordinato alle tonalità
di Cassia Park. La facilità di esecuzione rende questo binomio ideale
per interventi di ampia superficie come centri commerciali, centri
direzionali, piazze, scuole ed ospedali. La versatilità delle dimensioni
e delle composizioni permette infatti di limitare al minimo i tagli
durante la posa, che può essere effettuata a macchina.
A combination of two new complementary products, Cassia Park &
Lastra Park, creates a new parking lot module, an innovative outdoor
paving system designed by Magnetti for easy use in any kind of
parking lot, including disabled parking and parking for pregnant
women and mothers with small children.
The Cassia Park block is designed to create an aesthetic effect
concealing the alignment of grouting, while its irregular pattern
produces a look similar to natural stone. Lastra Park is a slab with
rounded edges specifically designed to permit easy passage of
wheels. The broad colour palette also includes Mix Luserna and Mix
Granito to create colours coordinated with the hues of Cassia Park.
The ease of construction makes this combination ideal for installation
in large areas such as parking lots for shopping malls and office
complexes, town squares, schools and hospitals. The system’s
versatility in terms of dimensions and composition minimises cutting
during laying, which may be performed by machine.
Un versatile
sistema modulare per
la pavimentazione delle
aree di sosta che rispetta la
normativa e conferisce all’opera
un alto pregio estetico.
A modular and versatile parking
lot system that complies
with regulations and adds
aesthetic value.
XX
design focus project
sassoitalia ideal work
progetto ristrutturazione villa privata
luogo Castelli di Monfumo (TV)
progettista Caprioglio Associati
committente privato
anno di realizzazione 2013
project refurbishment of a private villa
location Castelli di Monfumo (TV)
designer Caprioglio Associati
client private
year of realization 2013
Un complesso edilizio novecentesco di grande prestigio ma in
condizioni di grave degrado è stato oggetto di un importante
intervento di restauro che ha interessato sia i due corpi di fabbrica,
sia gli spazi esterni. Proprio la sistemazione delle aree verdi e dei
percorsi pedonali e carrabili è stata condotta con un’attenzione
particolare al rispetto e alla salvaguardia del territorio. In particolare,
secondo i vincoli paesaggistici, la pavimentazione del viale che porta
all’abitazione doveva riprodurre l’effetto di una vecchia strada di
campagna, integrandosi in modo armonico al contesto. Tra le possibili
soluzioni, considerando anche la notevole pendenza del terreno,
Ideal Work ha scelto Sassoitalia, per la capacità di coniugare l’effetto
“naturale” che si può ottenere con una performance tecnica eccellente
ed innovativa. Sassoitalia ha consentito di realizzare una superficie
morbida e sinuosa con effetto “sasso lavato”, associando alle
indiscusse qualità estetiche la garanzia di un’elevata resistenza agli
agenti atmosferici ed all’usura, con facilità di pulizia e manutenzione.
Il pavimento monolitico è esente da avvallamenti e assestamenti.
A prestigious 20th century building complex which had fallen into
neglect is the subject of a major restoration project including both the
buildings and the outdoor spaces. Great care was taken to protect the
natural landscape in the landscaping and creation of pedestrian paths
and driveways. In accordance with landscape protection regulations,
the pavement on the driveway had to look like an old country road
to fit harmoniously into its surroundings. Among the many possible
solutions, taking into consideration the steep slope of the land, Ideal
Work preferred Sassoitalia for its ability to combine the “natural” look
that can be obtained with excellent, innovative technical performance.
Sassoitalia made it possible to create a soft, curved surface that looks
like “washed stone”, combining unrivalled aesthetic qualities with
guaranteed high resistance to atmospheric agents and wear, plus easy
cleaning and maintenance. The solid block of pavement will not form
hollows or settle.
bluestyle® skimmer piscine castiglione
progetto piscina privata
luogo Taranto
progettista Arch. Azzurra Garzone
dimensione piscina 12x4m
anno di realizzazione 2013
project private pool
location Taranto
designer Arch. Azzurra Garzone
pool size 12x4m
year of realization 2013
Uno specchio d’acqua trasparente, una superficie azzurra come
il mare, una vasca dalla forma rettangolare inserita nella splendida
cornice del golfo di Taranto: una nuova piscina realizzata da Piscine
Castiglione valorizza un tipico trullo completamente ristrutturato e
immerso nella selvaggia campagna pugliese. Progettata dall’architetto
Azzurra Garzone, la piscina, oltre ad esprimere il perfetto connubio
tra tradizione modernità, esprime al meglio la versatilità e la
tecnologia offerta dall’azienda leader nel settore delle piscine
pubbliche e private. L’architettura e i suoi tratti così particolari
si fondono con i colori del paesaggio circostante e con i materiali
sapientemente scelti per la realizzazione della vasca. Il cemento
verniciato per il rivestimento esterno e la sabbia per quello interno
donano un’immagine naturale e totalmente “immerse” nell’ambiente.
La piscina, realizzata con tecnologia BlueStyle® Skimmer, dalla
forma estremamente lineare e arricchita da una scalinata interna
in muratura, è ulteriormente valorizzata dalla pietra rossa naturale
esterna, che ne aumenta il fascino arricchendola di calde tonalità.
A pool of clear water, its surface as blue as the sea, in a rectangular
pool in the splendid setting of the Gulf of Taranto: a new pool by
Piscine Castiglione for a traditional “trullo” home, completely restored
and surrounded by the wild countryside of Puglia. Designed by
architect Azzurra Garzone, the swimming pool not only represents
the perfect combination of tradition and modernity but expresses the
versatility and technology offered by this leader in public and private
swimming pools in the best possible way. The architecture and its
particularly unusual features blend into the colours of the surrounding
landscape and the materials skilfully chosen for the pool. The painted
concrete outer facing and sand on the inside give it a natural look,
completely “immersed” in its surroundings. The pool, constructed with
BlueStyle® Skimmer technology, with its linear shape enriched with
masonry steps inside, is further enhanced by use of natural red stone
on the outside, underlining its beauty with its warm hues.
XXII
design focus project
porfido trentino e.s.po
progetto riqualificazione Piazza Oldrini
luogo Sesto San Giovanni (MI)
progettista Arch. Marco Magni
committente misto pubblico privato
fornitori Sa-Fer, Porfido Trentino, Ferrari Gianlucio, I.D.M. , E.S.PO
anno di realizzazione 2013
project redevelopment of Piazza Oldrini
location Sesto San Giovanni (MI)
designer Arch. Marco Magni
client public/private
suppliers Sa-Fer, Porfido Trentino, Ferrari Gianlucio, I.D.M. , E.S.PO
year of realization 2013
Un’estesa superficie urbana poco valorizzata nel cuore della città;
una sinergia pubblico privato per un mix funzionale che amplificasse
le possibilità d’utilizzo e la capacità connettiva: l’Arch. Marco Magni
ha completato la riqualificazione di Piazza Oldrini a Sesto S.G.
La pavimentazione svolge un ruolo importante nella definizione
funzionale ed estetica dello spazio. È composta da due materiali,
porfido del Trentino e granito bianco sardo beta, posati sia
perpendicolarmente rispetto all’area commerciale sia orizzontalmente
per il resto della superficie, in stretta connessione geometrica
e funzionale al sistema di sedute e di illuminazione della piazza.
È stata posata da operatori specializzati e sottoposti al costante
controllo di E.S.PO Ente Sviluppo Porfido, consorzio che da decenni
svolge attività di formazione, informazione, consulenza tecnica
e promozione del Porfido del Trentino. L’intervento realizzato con
elementi in larghezza fissa di 20cm, lunghezze a correre, piano
naturale di cava, coste segate, spessori variabili tra 5 e 8cm,
tipologia idonea a sostenere il transito di mezzi pesanti.
A vast underused urban space in the heart of the city; public and
private contributions offering a variety of functions to amplify its
potential and connective capacity: architect Marco Magni has
completed his redevelopment of Piazza Oldrini in Sesto San
Giovanni.
The pavement plays a important role in the functional and aesthetic
definition of the space. It is made up of two materials, Trentino
porphyry and white Sardinian beta granite, laid perpendicularly with
respect to the commercial area and horizontally on the rest of the
surface, in close geometric and functional connection with the benches
and lighting in the square. The pavement was laid by specialised
workers under the supervision of E.S.PO Ente Sviluppo Porfido,
an association that has been providing services in instruction,
providing of information, technical consultancy and promotion
of Trentino porphyry. The project involves use of pieces of natural
quarried stone 20cm wide laid end to end with hewn edges, varying
from 5 to 8cm in width, of a type suitable to support vehicle traffic.
decking in frassino listone giordano
progetto estensione di Villa Kolovec
luogo Slovenia
progettista Ofis Arhitekti
committente privato
anno di realizzazione 2012 (completamento)
project extension of Villa Kolovec
location Slovenia
designer Ofis Arhitekti
client private
year of realization 2012 (extension)
Una residenza privata immersa in uno splendido spazio verde,
un edificio dallo stile contemporaneo nel quale il rapporto tra interno
ed esterno è uno dei tratti salienti del progetto: Ofis Arhitekti ha
portato a termine l’estensione di una villa in Slovenia per una famiglia
di avvocati, nella quale il Decking in frassino trattato termicamente
di Listone Giordano definisce appunto la continuità tra spazi indoor
e outdoor della struttura, sia al piano terra valorizzando le vetrate
continue, sia nella terrazza al primo piano antistante la camera dei
bambini. Il trattamento termico mediante vapore del frassino, senza
l’impiego di prodotti chimici, migliora le caratteristiche di durabilità
e stabilità dimensionale necessarie per l’impiego all’esterno.
La superficie spazzolata e l’assenza di un trattamento di finitura
valorizzano inoltre l’aspetto naturale ed elegante del legno. Questo
tipo di trattamento rappresenta la fase finale di una filiera produttiva
con base presso lo stabilimento Margaritelli Fontaines in Borgogna,
che valorizza l’utilizzo di risorse naturali rinnovabili e una gestione
sostenibile delle foreste.
A private home surrounded by beautiful greenery, a building in a
contemporary style in which the relationship between indoors and
outdoors is a key feature. Ofis Arhitekti have completed an extension
on a home in Slovenia for a family of lawyers, in which Listone
Giordano’s heat treated ash decking underlines the continuity of
indoor and outdoor spaces on the ground floor, making the most of
the strip windows, and on the first floor patio by the children’s room.
Steam treating ash, without any chemicals, improves the durability
and dimensional stability needed for outdoor use. The brushed surface
and the absence of finishing treatments also underline the elegant
natural look of the wood. This type of treatment is the final stage
in a productive process based at Margaritelli Fontaines factory in
Burgundy, employing renewable natural resources and sustainable
forestry.
XXIV design focus review
Accoya Accsys Technologies
Il legno Accoya® è prodotto da Accsys
grazie al processo di acetilazione,
che converte efficacemente legno
tenero, coltivato in modo sostenibile
e legno duro non durevole, in “legno
ad alta tecnologia”. Le eccellenti
caratteristiche di durabilità, stabilità
dimensionale e affidabilità lo rendono
particolarmente adatto alle applicazioni
per esterni, ove prestazioni e estetica
sono molto importanti.
Accoya® wood is produced by Accsys
thanks to the acetylation process, which
effectively converts softwood, grown in
a sustainable manner, and non-durable
hardwood into “hi-tech wood”. The
excellent characteristics of durability,
dimensional stability and reliability
make it particularly suitable for outdoor
applications, where performance and
appearance are both very important.
Accsys Technologies
Royal Albert House, Sheet Street, Windsor (England)
tel +31 (0)263201400
www.accoya.com
Amy Alma Design
design Valerio Sommella
Nata dall’avanzata tecnologia air
moulding, Amy è l’esclusiva seduta
dalle linee dolci e avvolgenti, realizzata
in tecnopolimero resistente ai raggi
UV, ideale anche per l’installazione
outdoor. Il design essenziale e le
forme armoniose e leggere vengono
valorizzate dalle diverse e intense
tonalità che traggono ispirazione
dai colori della terra come la raffinata
nuance sabbia o la più decisa antracite.
An outcome of advanced air-moulding
technology, Amy is the exclusive seat
featuring soft and embracing lines.
Made of UV-resistant engineering
polymer, it is also ideal for outdoor
installation. The plain design and
the harmonious and light shapes are
highlighted by the various intense hues
inspired by those of the earth, like
the refined “sand” colour or the more
assertive anthracite.
Alma Design srl
via P. Mazzolari, 21 – z.i. 25050 Passirano (BS)
tel 030 6857523 – fax 030 6577771
www.alma-design.it – [email protected]
Cucu Caimi Brevetti
design Caimi Lab
Un oggetto dall’aspetto ludico, ironico
ed evocativo, progettato per risolvere
il problema degli anti-estetici mozziconi
di sigaretta sempre presenti nei luoghi
pubblici o di passaggio: Cucu è un
posacenere per esterni che si ispira
alle casette degli uccellini ed è
realizzato interamente in acciaio
zincato e verniciato finitura ruggine
o multicolore molto piacevoli alla vista.
An object with a playful, ironic and
evocative look, designed to solve the
problem of ugly cigarette buts always
to be found in public places or places
of passage: Cucu is an ashtray for
outdoor use inspired by bird-boxes and
is made entirely of galvanised steel with
a very pleasant-looking rust-coloured
or multi-coloured painted finish.
Caimi Brevetti spa
via Brodolini, 25/27 – 20834 Nova Milanese (MB)
tel 0362 49101 – fax 0362 491060
www.caimi.com – [email protected]
Bluetech Ceramiche Refin
Il pregio e l’eleganza della Pierre
Bleue del Belgio rivivono, grazie
alle avanzate tecnologie produttive,
all’esperienza e alla cultura ceramica
di Ceramiche Refin, in una collezione
in grès porcellanato dal contenuto
altamente innovativo: Bluetech, ideale
anche per spazi outdoor è disponibile
in cinque colori nei formati 30x30cm
e 60x60cm.
The quality and elegance of Pierre
Bleue from Belgium have come back
to life thanks to advanced production
technology, experience and ceramic
culture of Ceramiche Refin, in a highly
innovative porcelain tiles collection:
Bluetech is ideal also for outdoor use
and is available in five colours in the
formats 30x30cm and 60x60cm.
Ceramiche Refin spa
via I Maggio, 22 Salvaterra – 42013 Casalgrande (RE)
tel 0522 990499 – fax 0522 849270
www.refin.it – [email protected]
Muffin Bonaldo
design Ryosuke Fukusada
Un complemento versatile che funge da
seduta, tavolino o contenitore: Muffin
si ispira alla semplice geometria degli
stampi del famoso dolce americano e
pone l’attenzione sul packaging, spesso
trascurato negli oggetti di uso comune.
Realizzato in polietilene colorato in
massa è disponibile nei colori bianco,
antracite, rosso, tortora e verde. Il
piano, optional, è realizzato in metallo
verniciato bianco o grigio antracite.
A versatile complement that acts as
a seat, a low table or a container:
Muffin is inspired by the simple shape
of a muffin tin and draws attention to
the packaging, often neglected when
it comes to commonly used object.
It is made of mass-dyed polyethylene
and is available in white, anthracite,
red, dove-coloured or green. The top,
which is optional, is made of metal
and painted white or anthracite grey.
Bonaldo spa
via Straelle, 3 – 35010 Villanova di Camposampiero (PD)
tel 049 9299011 – fax 049 9299000
www.bonaldo.it – [email protected]
Canasta ’13 B&B Italia Outdoor
design Patricia Urquiola
Un filato in polietilene color tortora
melangiato per Canasta ’13,
la collezione di sedute disegnata
da Patricia Urqiola che propone una
raffinata texture dall’effetto naturale
che la rende più leggera, trasparente
e luminosa grazie ad un intreccio che
favorisce il passaggio della luce.
Nuovi i tessuti e nuove tonalità per
tutti gli elementi: divani, poltrone,
poltroncine, accompagnate da tavolini.
A dove-coloured mélange polyethylene
yarn for Canasta ’13, the collection
of seatings designed by Patricia
Urqiola, offering a refined texture with
a natural effect that makes it lighter,
more transparent and brighter thanks
to the way it is woven to let the light
pass through it. New fabrics and
new shades of colour for all the items:
sofas, armchairs and small armchairs,
accompanied by tables.
B&B Italia spa
Strada provinciale, 32 – 22060 Novedrate (CO)
tel 031 795111 – fax 031 791592
www.bebitalia.it – [email protected]
Sunbrella® Renaissance Dickson
Composta fino al 50% da fibre
acriliche riciclate, la collezione
Sunbrella® Renaissance propone una
linea di prodotti coordinabili dal sapore
vagamente vintage, rivisitato secondo il
gusto contemporaneo, per applicazioni
outdoor rispettose dell’ambiente.
Direttamente tinti in massa, i tessuti
sono progettati per resistere alle diverse
condizioni climatiche.
Made with up to 50% of re-cycled
acrylic fibres, the Sunbrella®
Renaissance collection offers a line
of co-ordinated products with a vaguely
vintage flavour, re-visited according
to contemporary taste, for environmentfriendly outdoor applications. Dyed
directly in the mass, the fabrics are
designed to withstand all sorts of
weather conditions.
Dickson Constant srl
via C. Cavour, 99 – 13894 Gaglianico (BI)
tel 015 2496303 – fax 015 2496309
www.dickson-constant.it – [email protected]
Aristotele De Castelli
design Patrice Caramalli
Trae ispirazione dai banchi da
lavoro ed è caratterizzato dalla
sovrapposizione fra la lamiera esterna e
il profilo interno della gamba, dettaglio
che conferisce all’insieme un particolare
effetto di linee e volumi: il tavolo
Aristotele è realizzato interamente in
metallo e può essere utilizzato sia in
interni che in esterni. È disponibile nelle
finiture cor-ten, acciaio inox satinato
Aisi 304, ferro maistral o laccato.
It draws inspiration from workbenches
and features an overlap between the
outer metal sheet and the inside edge
of the leg. This detail gives the whole
a special effect made up of lines and
volumes. The Aristotele table is made
entirely of metal and can be used
both indoors and out of doors. It is
available with the following finishes:
Corten, ground AISI 304 stainless steel,
Maistral iron or painted.
De Castelli srl
via del Commercio, 14/16/18 – 31041 Cornuda (TV)
tel 0423 638218 – fax 0423 83467
www.decastelli.com – [email protected]
XXVI design focus review
Shine Emu
design Arik Levy
Leggera, funzionale e resistente agli
agenti atmosferici: Shine è la collezione
realizzata interamente in alluminio
ideale per l’arredo di aree dining
e relax. Una collezione completa
elegante e versatile che grazie ai
nuovi e originali colori trova posto nel
settore residenziale ma anche contract.
Poltrone, sedie e lounge, impilabili,
sono dotate di braccioli in teak, i tavoli
vengono forniti con top in teak.
Lightweight, functional and able to
withstand weathering: Shine is the
collection made entirely of aluminium
that is ideal for furnishing dining and
relaxation areas. A complete elegant
and versatile collection that, thanks
to the new and original colours, will
fit into both residential and contract
contexts. Armchairs, chairs and lounge
furniture, stackable, all have teak arms.
The tables are supplied with teak tops.
Emu Group spa
z.i. 06055 Marsciano (PG)
tel 075 874021 – fax 075 8743903
www.emu.it
Toy Driade
design Philippe Starck
Spigoli vivi e larghi piani
contraddistinguono la poltroncina Toy,
nata dalla creatività di Philippe Starck
che ha dato vita ad una composizione
volutamente astratta ma allo stesso
tempo confortevole. Realizzata con
un monoblocco in polipropilene
stampato, la poltroncina impilabile è
oggi disponibile anche nei nuovi colori
arancio, rosso e grigio antracite.
Sharp edges and wide tops distinguish
the small armchair Toy, a product of the
creativity of Philippe Starck and giving
life to a purposely abstract composition
but, at the same time, comfortable.
Each of these stackable chairs is
made from a single piece of moulded
polypropylene. It is currently available
also in the new colours orange, red
and anthracite grey.
Driade
via Padana Inferiore, 12 – 29012 Fossadello di Caorso (PC)
tel 0523 818650
www.driade.com
Jolly Roger Gufram
design Fabio Novembre
Una seduta che formalmente allude
al teschio simbolo di spavalderia
marcato sul vessillo rosso dei corsari:
Jolly Roger è l’omaggio di Fabio
Novembre ai codici non scritti di
audacia e temerarietà. Il globo terrestre
è impresso nella scocca interna,
una mappa circondata dagli oceani,
il desiderio di conquista insaziabile,
un’esortazione quasi a non rimanere
fermi.
A seat that alludes formally to the skull
that is the symbol of swagger on the
red corsairs’ flag: Jolly Roger is Fabio
November tribute to the unwritten
codes of audacity and daring. The
terrestrial globe is impressed on the
inside of the body, a map surrounded
by the oceans, the insatiable desire for
conquest, almost an exhortation never
to remain still.
Gufram srl
via XXV Aprile, 22 – 12060 Barolo (CN)
tel 0173 56102 – fax 0173 560883
www.gufram.it – [email protected]
Bau e Miao Lettera G
design Fabio Guaricci
Bau e Miao sono i perfetti amici
dell’uomo: non sporcano, non
mangiano tappeti, non graffiano,
ma custodiscono amorevolmente riviste
e libri nel loro manto in metacrilato
fluorescente. Fabio Guaricci ha
disegnato questi complementi versatili
che fungono da portariviste, porta
libri, comodini e tavolini d’appoggio
proposti nella versione trasparente con
profilo giallo fluoring o violetto flouring.
Bau and Miao are man’s perfect friends:
they do not make messes, they do not
eat the carpets and they do not scratch.
But with their fluorescent methacrylate
coats they do look after magazines and
books lovingly. Fabio Guaricci designed
these versatile ornaments that act as
magazine racks, book-ends, bedside
tables and small tables, available in
the transparent version with fluorescent
yellow or violet edgings.
Lettera G srl
via Ozanam, 35 – 20863 Concorezzo (MI)
tel 039 647916 – fax 039 6040963
www.letterag.it – [email protected]
Klio Zink Fontanot
Solidità e resistenza per affrontare le
condizioni climatiche più sfavorevoli:
Klio Zink è la scala a chiocciola
per esterni con gradini in acciaio
stampato con fori a rilievo con funzione
antisdrucciolo e di scorrimento
dell’acqua piovana. I distanziatori
tra i gradini consentono la variazione
della misura dell’alzata. La ringhiera
presenta colonnine in acciaio con
corrimano in pvc di colore nero.
Solidity and strength for withstanding
even the most adverse weather
conditions: Klio Zink is the winding
staircase for outdoor use with moulded
steel treads with holes in relief to
prevent slipping an allow rainwater
to drain away. The spacers between
each step enable their height to be
varied, The railing has steel balusters
and a black PVC handrail.
Fontanot - Albini & Fontanot
via P. Paolo Pasolini, 6 – 47853 Cerasolo Ausa (RN)
tel 0541 906111 – fax 0541 906124
www.fontanot.it – [email protected]
Tropez Gandia Blasco
design Stefan Diez
Una linea dall’estetica casual e dalla
flessibilità, ispirata allo sport dei primi
anni del 900: eleganza e artigianalità
caratterizzano Tropez la collezione che
porta nell’outdoor il comfort dell’arredo
d’interni. Grazie alla sua struttura in
alluminio termolaccato che permette
l’aggiunta di diversi complementi,
Tropez può offrire la massima
funzionalità per ogni utilizzo.
A line featuring a casual look and
flexibility, inspired by early 20th century
sports: elegance and the craftsman’s
touch characterise Tropez, the collection
that brings the comfort of interior
decoration out of doors. Thanks to its
hot-painted aluminium structure that
enables various different components
to be added, Tropez can offer top
functional quality for any kind of use.
Gandia Blasco S.A
c/Músico Vert, 4 – 46870 Ontinyent, Valencia, Spain
tel +34 96 291 13 20 – fax +34 96 291 30 44
www.gandiablasco.com – [email protected]
Aria Nardi
design Raffaello Galiotto
Allegra, estiva e glamour: Aria è
la poltroncina dogata in resina con
pendant di cuscini imbottiti adatta
ad ogni tipo di dehor che voglia un
tocco di vivacità ed eccentrica ironia.
Il motivo leggermente avvolgente della
struttura dogata rimanda all’immagine
dei pieni e vuoti delle romantiche
staccionate di legno. È oggi proposta
nei nuovi spumeggianti colori purple e
blu con abbinamenti di cuscini diversi.
Nardi spa
via Arso, 4 – 36072 Chiampo (VI)
tel 0444 422100 – fax 0444 422150
www.nardigarden.it – [email protected]
Banjooli Moroso
design Sebastian Herkner
Un nuovo elemento per outdoor della
collezione M’Afrique: le linee curve
e armoniose di Banjooli, realizzata a
mano in Senegal, traggono ispirazione
dalla danza di corteggiamento degli
struzzi. Il battito delle ali crea forme
sporgenti che sono state trasferite alla
silhouette della sedia. L’intreccio sulla
struttura in acciaio è realizzato con
fili da pesca colorati presentati in un
interessante motivo bicolore.
A new outdoor piece for the M’Afrique
collection: the harmonious curved lines
of Banjooli, hand-made in Senegal,
draw their inspiration from the courtship
dance of ostriches. The beating of the
wings creates protruding shapes that
were transferred to the silhouette of
the chair. The interwoven pattern on
the steel structure was created with
coloured fishing lines presented in
an interesting two-coloured motif.
Moroso spa
via Nazionale, 60 – 33010 Cavalicco (UD)
tel 0432 577111 – fax 0432 570761
www.moroso.it – [email protected]
Cheerful, summery and glamorous: Aria
is the small slatted resin armchair with
matching padded cushions. It is suitable
for any outdoor environment requiring
a touch of liveliness and eccentric irony.
The slightly hugging shape of the slatted
structure recalls the full-and-empty image
of romantic wooden picket fences. It is
now available in the new scintillating
colours purple and blue, combined with
various different cushions.
XXVIII design focus review
Big Cut Plust
design Matali Crasset
Un taglio a “V” è il tratto distintivo
che caratterizza tutti gli elementi
della collezione Big Cut, un sistema
modulare estetico e funzionale che
attraverso cinque elementi base
consente di generare molteplici
composizioni: divani, poltrone, chaise
longue, isole, pouf e tavolini. Un set
di cuscini tecnici completa le sedute
e le rende ideali sia per installazioni
indoor sia per outdoor.
A V-shaped cut is the distinguishing
trait featured on all the items of the
Big Cut collection, an aesthetic and
functional modular system consisting of
five basic pieces that enable all sorts of
compositions to be generated: sofas,
armchairs, chaises longues, islands,
poufs and low tables. A set of technical
cushions completes the seats and
makes them ideal for both indoor and
outdoor use.
Plust, brand of Euro 3 Plast spa
viale del lavoro, 45 – 360121 Ponte di Barbarano (VI)
tel 0444 788200 – fax 0444 788290
www.plust.com – [email protected]
Madame O Roche Bobois
design Marcello Ziliani
Un omaggio all’universo espressivo
degli anni sessanta, alla ricerca
progettuale e alla visione meno seriosa
dell’arredo di quegli anni: Madame
O è la collezione da esterni disegnata
da Marcello Ziliani e composta da
poltroncina, poltrona lounge, tavolo
tondo e tavolino da caffè. Utilizzabile
anche in interni è realizzata in tondo
d’acciaio protetto da trattamento a
cataforesi e verniciato a polveri.
A tribute to the expressive universe of
the nineteen-sixties, to design research
and to a less serious view of the
furniture of these years: Madame O
is the outdoor collection designed by
M. Ziliani and consisting of a small
armchair, a lounge armchair, a round
table and a coffee-table. It can also be
used indoors. It is made of round steel
protected by a cataphoretic treatment
and painted with powder paint.
Roche Bobois
18 Rue de Lyon – 75010 Paris, France
tel +33 153461000 – fax +33 143075185
www.roche-bobois.com
Zidiz Royal Botania
Una sottile lastra di alluminio sostenuta
da una struttura con telaio in teak
dalle forme organiche: è il connubio
perfetto che da origine a Zidiz, la
nuova collezione per esterni dal design
minimale ma elegante. Le sedute
impilabili sono perfettamente abbinabili
al tavolo che ha una struttura in teak
e piano liscio in Corian® dal bordo
arrotondato.
A thin sheet of aluminium supported
by a structure with an organically
shaped teak frame: this is the perfect
combination giving rise of Zidiz,
the new outdoor collection featuring
a minimal but elegant design. The
stackable chairs fit in perfectly with the
table, which has a teak structure and
a smooth Corian® top with a rounded
edge.
Royal Botania
Elsendonkstraat, 146 – 2560 Nijlen, Belgium
tel +32 34112285 – fax +32 34112286
www.royalbotania.com – [email protected]
Aggregati Selva Vetri
design Davide Vercelli
Aggregati è una veranda bioclimatica
modulare realizzata con una struttura
interna in Ecolarice lamellare a
campiture regolari, all’interno della
quale posizionare e collocare le vetrate
isolanti e i serramenti. Esternamente
una seconda maglia in profilo metallico
collabora strutturalmente con la
precedente e funge da supporto ai
pannelli di protezione solare.
Selva Vetri
via Cavour, 59/B – 13894 Gaglianico (BI)
tel 015 543113
www.selvavetri.it – [email protected]
Aggregati is a modular bioclimatic
veranda made with an internal structure
of lamellar “Ecolarch” (wood subjected
to a heat treatment that improves its
performance) featuring regular bays,
inside which to position and place
the insulating glazing and doors and
windows. Externally, a second series of
metal sections works structurally with the
first, and acts as a support for panels
protecting against the sun.
antolini
Un’instancabile attività di ricerca, un modo nuovo e innovativo di
“leggere” la storia e di valorizzare la memoria della terra, di utilizzare,
interpretandole con uno stile unico, le preziose risorse che la natura
ci regala: Antolini è tutto questo, è un amore sconfinato per la pietra,
è rispetto per ogni materiale e conoscenza delle sue caratteristiche, è la
capacità di lavorarlo per “estrarre” il meglio da ogni lastra, è l’innovazione
tecnologica che consente di traghettare nel futuro un materiale così antico.
Graniti, marmi, onici, travertini e qualsiasi altra pietra naturale proveniente
da cave dislocate in tutti i continenti, trovano casa in Italia, a Sega di
Cavaion, in uno stabilimento che è una vera e propria città fatta di spazi
dedicati alla produzione, alla vendita, all’esposizione di questi materiali
preziosi, unici, inimitabili.
Tireless research work, an innovative new interpretation of the history
and memory of the earth, a new way of using the precious resources
nature has given us and interpreting them through a unique style: Antolini
is all this, plus an unbounded love of stone; it is respect for all materials
and knowledge of their unique properties, ability to work with them to
“extract” the best in every slab of stone, technological innovation to take an
ancient material with a long tradition into the future. Granite, marble, onyx,
travertine and other natural stones from the quarries on five continents may
be found at Sega di Cavaion in Italy, in a plant that is a little city in itself,
with spaces for production, sale and exhibit of these unique, inimitable
precious materials.
XXXII design focus factory
antolini
naturale passione per la pietra
a natural passion for stone
text by Davide Cattaneo
photo by Ferdinando Sacco
C’è sicuramente uno spirito pionieristico dietro l’attività di Antolini,
c’è qualcosa che sta nel DNA della famiglia che alimenta le ininterrotte
esplorazioni e ricerche del nuovo, c’è lo spirito e la passione per
la pietra di Alberto Antolini e prima ancora di suo padre Luigi, c’è
la capacità di fare impresa e di guidarla con i fratelli Francesco
e Alessandra, c’è la consapevolezza che tecnologia e tradizione
possono, anzi devono, convivere perché valorizzare al meglio tutto
ciò che la natura ci offre dovrebbe essere l’obiettivo di ciascuno di
noi e di un produttore di pietre in particolare. Antolini è andata oltre,
mixando ogni singolo aspetto per reinterpretare le unicità e le infinite
sfaccettature di ogni materiale, per dare nuove chiavi di lettura, per
rendere possibili nuove applicazioni, per allontanare i preconcetti che
associano alla pietra scarsa flessibilità e ridotta possibilità d’impiego.
L’azienda dimostra esattamente il contrario. Attraverso interpretazioni
uniche, nuove finiture, composizioni di materiali diversi o riproposizione
di decori naturali esclusivi, esprime la versatilità di questi materiali, ne
descrive le qualità, le caratteristiche tecniche eccellenti, la capacità
di suscitare emozioni uniche. Proprio per far questo ogni singola lastra
deve essere lavorata con tecnologie industriali ma con un approccio
e uno spirito artigianale, deve essere seguita passo passo in tutte le fasi
produttive per ottenere il meglio, per estrarne l’identità, per mettere
in luce le peculiarità uniche e irripetibili.
Blocchi e lastre popolano i 200.000mq (di cui 40.000 coperti)
dell’headquarter Antolini, presenze importanti che incutono rispetto
e generano stupore: un museo a cielo aperto nel quale perdersi ed
emozionarsi mentre si cerca la propria lastra, nel quale sorprendesi
per una scoperta inattesa, nel quale imbattersi in legni pietrificati, fossili
e minerali millenari, piante esotiche cresciute spontaneamente.
Infinite sorprese che arricchiscono una vera e propria città, costellata
da fabbricati destinati alla produzione, depositi e piazzali all’aperto,
sette showroom dedicati specificatamente alle diverse collezioni, oltre
ad uffici e spazi di servizio. Varcato il portale che segna l’ingresso
dello stabilimento di Sega di Cavaion ci accoglie la Stone Garden,
uno spazio espositivo all’aperto che diventa location di eventi e
presentazioni in occasione di fiere o del lancio di nuovi collezioni.
In questo ambiente outdoor trovano infatti posto alcune delle novità
più importanti dell’azienda, esposte sotto forma di lastre singole o
contestualizzate in ambientazioni che permettono di verificare la
capacità di dialogare con altri materiali sia come pavimento che come
rivestimento, ma anche di realizzare elementi d’arredo e complementi
di grande valore. La tipologia e lo sviluppo planimetrico dello
stabilimento enfatizzano al meglio uno dei valori aggiunti dell’azienda.
Dalla cava al prodotto finale, Antolini segue tutta la lavorazione della
pietra senza intermediari: dalla corretta gestione delle cave, alla scelta
di ogni singolo blocco, dal taglio delle lastre alla loro lavorazione,
dalla finitura all’imballaggio per finire con la spedizione e il supporto
alla realizzazione di progetti importanti. La scelta dei blocchi è
importantissima e solo l’esperienza e l’intuito di Alberto Antolini e dei
suoi collaboratori permette di selezionare e lavorare il giusto blocco per
ogni collezione. La natura riserva sempre piacevoli sorprese ma non
sempre è possibile prevedere cosa ci si troverà di fronte continuando a
scavare. Pur nel rispetto delle dinamiche che governano il suolo,
un produttore deve garantire per quanto possibile una certa continuità
di prodotto con le stesse caratteristiche e proprio per questo la
ramificazione della rete di cave di Antolini raggiunge territori lontani
ed è sempre in espansione.
I blocchi che arrivano nello stabilimento veronese vengono squadrati
e poi tagliati per essere ridotti in lastre dello spessore opportuno,
solitamente 2 o 3cm. Un’operazione complessa per l’elevatissima
resistenza di alcuni materiali (i graniti in particolare) e per le necessarie
accortezze dovute alla movimentazione e alla conseguente sicurezza
degli operatori. Anche la direzione del taglio può essere decisiva per
valorizzare al meglio le lastre, tanto che un diverso tipo di taglio
ne muta completamente l’aspetto e la resa estetica.
L’innovazione e la ricerca di Antolini non coinvolgono solo materiali
e nuove collezioni che entrano a far parte dell’amplissima gamma
ma interessano ad esempio anche le modalità di esposizione e vendita
delle lastre, che si traducono in ambienti e gallery concepite perché
ogni materiali possa esprimere la propria bellezza al meglio, possa
evocare ricordi e atmosfere lontane, possa suscitare emozioni: la Stone
Gallery, realizzata nel 2002, è uno spazio innovativo completamente
coperto, all’interno del quale le lastre di pietra naturale sono disposte
in sequenza una accanto all’altra su espositori progettati ad hoc,
grazie ai quali è possibile conoscerne provenienza, caratteristiche
tecniche, dimensioni e modalità d’applicazione. La sequenza è interrotta
da speciali installazioni composte da più lastre dello stesso tipo,
accostate fra loro a comporre le cosiddette “macchie aperte” con le
quali valorizzare proprio le proprietà estetiche più importanti come le
variazioni cromatiche, le venature, l’esistenza di un disegno o di una
traccia replicabile, ma che diventano anche uno strumento prezioso
per valutare le possibilità compositive e di posa. Alle pareti un abaco
dei materiali presenti consente di poter valutare la differenza tra le
finiture disponibili (polished, leather, sand blasted, riven e molte altre).
L’aspetto finale della lastra è incredibilmente diverso, l’accostamento tra
finiture differenti dello stesso materiale è una possibilità sicuramente da
esplorare per architetti e progettisti.
Nulla è lasciato al caso, l’attenzione ai dettagli contraddistingue tutte
le fasi della produzione. All’interno del complesso, Antolini ha destinato
un intero fabbricato alla realizzazione dei propri campioni, un’attività
importante e delicata svolta artigianalmente, che richiede un’attenzione
particolare per garantire l’omogeneità di ogni pezzo sia dal punto di
vista dimensionale che cromatico.
Proprio da questo prefabbricato, in un angolo quasi nascosto, si apre
a sorpresa un piccolo varco, una breccia nel terreno, un passaggio
segreto che attraverso una ripida scala conduce allo Showroom
Lifestyle, uno spazio progettato da Alessandro La Spada, che dal
2004 si rinnova periodicamente ogni due anni. Una sequenza di
stanze di diversa tipologia, dimensione e caratteristiche, una serie di
ambientazioni dall’identità profondamente diversa nelle quali i prodotti
Antolini rivestono i pavimenti, le superfici verticali, i bagni, le vasche
o i piani cucina. La versatilità dei materiali diventa evidente, così come
la capacità delle trame naturali di dialogare con gli elementi primordiali
i t a l y
Oltre cinquant’anni di
esperienza nella lavorazione di
marmi, graniti e pietre naturali.
Dal piccolo laboratorio aperto
a Sant’Ambrogio in Valpolicella
nel 1920 alla grande svolta
tra il 1950 e il 1960, quando
Luigi prende in mano le redini
dell'azienda affiancando gli
zii nella direzione e la nuova
Antolini Luigi & C. si sistema
in quella che è tuttora la
sua sede principale, nelle
vicinanze del fiume Adige, a
Sega di Cavaion. Oggi Antolini
è un gruppo industriale in
continua evoluzione, attivo
in tutto il mondo con oltre
30 cave di proprietà o in
concessione esclusiva, con sedi
internazionali, stabilimenti
produttivi in Italia e Brasile
(Antolini do Brasil), showroom
in importanti città italiane ed
europee. Antolini produce ogni
anno 1.000.000mq di materiale
che esporta in tutto il mondo
con prevalenza nei mercati
degli Stati Uniti, Russia, Europa,
Medio Oriente.
More than fifty years
of experience working
with marble, granite and
natural stone. From the little
workshop opened in 1920
in Sant’Ambrogio in the
Valpolicella district to the
turning point when Luigi joined
his uncles in management of
the company between 1950
and 1960 and the new Antolini
Luigi & C. moved to its present
location near the Adige River
in Sega di Cavaion. Antolini
is now a continually evolving
industrial group which does
business all over the world,
with more than 30 quarries
either owned or granted as
exclusive concessions and
locations world-wide, with
production facilities in Italy
and Brazil (Antolini do Brasil)
and showrooms in major cities
in Italy and Europe. Antolini
produces 1,000,000 square
metres of material every year,
exporting it all over the world,
primarily to the United States,
Russia, Europe, the Middle East.
Antolini
via Marconi, 101
37010 Sega di Cavaion (VE)
tel 045 6836611
fax 045 6836666
www.antolini.com – [email protected]
XXXIV design focus factory
come l’acqua e il fuoco, ma anche di arricchirsi dal dialogo con altri
materiali, con i riflessi del metallo o le venature del legno.
Le collezioni presentate in questo spazio offrono un’ampia panoramica
delle novità proposte dall’azienda e delle ultime collezioni sviluppate
dalla creatività e dal gusto estetico di Antolini.
Decori e motivi geometrici o naturali da incidere sulla lastra, trame
originali, ricami carichi di personalità o più leggeri e delicati, materiali
preziosi: la Luxury Collection è un nuovo modo di interpretare in modo
creativo la pietra che si avvale dell’inserimento di altri materiali e
della capacità di lavorarne la superficie per ottenere rilievi e disegni
anche complessi. I decori grafici della Natura Collection rimandano al
mondo naturale, alla vegetazione, alla ricchezza di essenze esotiche
o autoctone: arabeschi, foglie e piante decorano con personalità e
raffinatezza la superficie della lastra, che diventa una sorta di “carta
da parati” da applicare a parete. La collezione trova posto nel Natura
Pavillon, uno spazio appositamente progettato che presenta un fondale
prospettico costituito da una sorprendente parete fatta di uova realizzate
in diversi materiali a simboleggiare la nascita di tutto, di una vita, di un
progetto, di un’idea...
Più di 100 varietà di gemme preziose e selezionate arricchiscono
invece la Precioustone Collection grazie alla quale, per la prima
volta, è possibile acquistare intere lastre di materiali inediti e originali,
solitamente utilizzate per la realizzazione di gioielli: ametiste, quarzi,
diaspri e agate si trasformano in rivestimenti, consolle, pareti e quadri
d’arredo di grande eleganza. Alcuni materiali sono traslucidi e possono
essere perciò retroilluminati, dando vita ad un caleidoscopio di colori
e a suggestioni cromatiche irripetibili che decorano gli ambienti con
effetti originali.
Alla Luxury Collection è dedicato un apposito showroom, la Stone
Boutique, che ripropone l’impostazione della Stone Gallery in un
ambiente ancora più accogliente e invitante nel quale poter ammirare
le lastre singolarmente ma anche osservare piccole composizioni e
installazioni. Luci soffuse e atmosfera raccolta per godere al meglio di
questi “gioielli” davvero unici e tornare all’origini grazie all’esposizione,
che si sviluppa lungo le pareti perimetrali, di minerali autentici scovati
nei suoi viaggi da Alberto Antolini, perché è proprio da lì che tutto ha
inizio, dalla terra, vera miniera di storie e racconti.
Emozioni uniche insomma, come quelle generate dalle esclusive
lavorazioni della nuova collezione di pietre e graniti Natura Collection,
che esprime al meglio tutte le potenzialità dei materiali naturali
attraverso trame e ricami originali sulle superfici. Molteplici texture che
si sovrappongono a quelle della natura generando superfici piacevoli
al tatto, con un'alternanza di parti lisce e lucide a quelle ruvide e
opache a seconda del disegno. Una particolare tecnica di lavorazione
consente di incidere con delicata precisione l'uniformità del manto delle
pietre creando infiniti giochi ottici.
Insomma una gamma infinita di prodotti che Antolini mette a
disposizione di architetti e designer chiamati ad interpretare la
sorprendente duttilità della pietra, a dare valore aggiunto ad ogni
realizzazione di architettura o di design attraverso un utilizzo corretto
e consapevole questi materiali. L’attenzione del mondo del progetto
è sempre alta, anzi i dati di vendita per il settore della pietra sono
abbastanza confortevoli (+ 9,2% Export in crescita nel primo trimestre
2013) e confermano una tendenza degli ultimi anni che vede un
costante ritorno all’utilizzo di materiali naturali. In un periodo di crisi,
non solo economica ma anche di valori, viene naturale ancorarsi a
qualcosa di rassicurante, solido, non effimero, viene voglia di investire
solo in beni durevoli, in prodotti unici e irripetibili che sappiano
affermare la propria identità, definire uno stile…come ha fatto Antolini…
Antolini is definitely inspired by the pioneering spirit. There’s something
in the family’s DNA that inspires its never-ending exploration and
innovation: the spirit and passion for stone embodied by Alberto
Antolini and his father Luigi before him, the ability to run a business with
success along with his brother and sister Francesco and Alessandra,
the awareness that technology and tradition can, and must, live side by
side to make the most of all that nature offers us, which should be a key
goal for everyone, and particularly manufacturers of stone materials.
Antolini goes beyond this, tying all the different aspects together and
reinterpreting the uniqueness and infinite different possibilities offered
by every material to provide a new key to interpretation, to make
new applications possible, to eliminate the preconceived idea of
stone as a material which is inflexible and cannot be used under any
circumstances. The company demonstrates that the opposite is true: its
unique interpretations, new finishes, compositions of different materials
and new versions of exclusive natural decorations give voice to the
materials’ versatility and describe their qualities, their outstanding
technical properties and their ability to call up unique emotions. It is
precisely to do this that every single slab is worked using industrial
technologies but with a craftsman’s approach and spirit, followed
step by step at all stages in production to obtain the best, to extract its
identity, to cast light on its unique, unrepeatable characteristics.
Blocks and slabs of stone fill the 200,000 square metres (including
40,000 square metres of indoor space) at Antolini’s headquarters.
The stone’s imposing presence inspires awe and respect , in an open-air
Grazie a tecnologie avanzate e
a macchinari di ultima generazione
Antolini ha aumentato la qualità
della produzione, riducendo
contemporaneamente gli sprechi, di
tempo e di materiale, per stabilizzarsi
su una capacità produttiva di circa
4500mq di materiale al giorno.
Advanced new generation
technologies have made it possible
to improve the quality of production
while at the same time reducing
waste of time and material, with a
productive capacity of around 4,500
square metres of material a day.
XXXVI design focus factory
museum where you can get lost searching for the perfect stone and be
amazed by unexpected new discoveries, finding petrified wood, age-old
fossils and minerals and exotic wild plants.
Infinite surprises enrich an area that is truly a city in its own right, with
production facilities, storage areas and open-air yards as well as seven
showrooms dedicated specifically to different collections, offices and
service areas. As we come through the portal marking the entrance
to the plant in Sega di Cavaion we find ourselves in the Stone Garden,
an open-air exhibition space that is also used as a location for events
and presentations during trade fairs and launches of new collections.
In this outdoor area we find some of the company’s most important new
collections, on exhibit in the form of single slabs or set in installations
where we can appreciate their ability to interact with other materials as
floor and wall coverings and to form items of furniture and accessories
of great value.
The type and layout of the plant underline one of the company’s key
values: from the quarry to the finished product, Antolini oversees all
the working of stone without any intermediaries. From proper quarry
management to the choice of each individual block of stone, from
cutting of slabs to processing, from finishing to packaging, concluding
with shipping and assistance for the major projects. The choice of the
block of stone is very important, and only the experience and intuition
of Alberto Antolini and his co-workers can permit choice and processing
of just the right block for each collection. Nature always has pleasant
little surprises in store, and it is not always possible to foresee what we
will find as we continue to dig. While respecting the dynamics of the
earth, a manufacturer of stone products must ensure a certain degree of
continuity in the product, offering the same properties, which is why the
network of Antolini quarries goes so far and is continually growing.
The blocks of stone that come to the factory near Verona are squared
off and then cut to reduce them into slabs of the appropriate thickness,
normally 2 or 3cm. This is a complex operation due to the high
resistance of a number of materials (particularly granites) and the
measures necessary to ensure the workers’ safety when handling the
stone. The direction of the cut may also be of decisive importance for
making the most of the slabs, as a different cut can change their look
and aesthetic performance completely.
Antolini’s innovation and research go beyond the materials and new
collections added to its vast range, but also affect how the slabs of stone
are displayed and sold, in spaces and galleries designed to enhance
the beauty of every material, evoking distant memories and atmospheres
and calling up emotions: the Stone Gallery, built in 2002, is an
innovative space entirely roofed over, in which slabs of natural stone
are exhibited in sequence, one after the other, on special display units
through which it is possible to discover their origins, technical properties,
dimensions and methods of application. The sequence is interrupted
by special installations made up of multiple slabs of the same type,
set side by side to make up “open spots” encouraging appreciation
of their most important aesthetic qualities, such as variations in colour,
veins or the existence of a repeatable design or pattern, which also
become a valuable tool for assessing their possibilities for composition
and installation. On the walls, an abacus of materials demonstrates
the differences between the available finishes (polished, leather,
sandblasted, riven and other). The final look of the slabs is incredibly
different, and juxtaposition of different finishes on the same material is
definitely a possibility worth exploring for architects and designers.
Nothing is left to chance, and careful attention to detail characterises
all phases in production. Antolini has allocated a whole building the
complex to production of samples: an important and very delicate
task done entirely by hand, requiring special attention to ensure the
homogeneity of each piece in both dimensional and chromatic terms.
From this prefabricated construction, a secret passageway opening up
In queste pagine. Decori, nuove
texture, bassorilievi modulari, giochi
di pieni e vuoti, di ombre e penombre
che rendono la pietra vitale, eclettica,
dinamica: Natura Collection nasce
dalla creatività di Antolini e dalla
capacità dell’azienda di estrapolare
dalla pietra finiture cariche di energia
e fascino.
On these pages. Decorations, new
textures, modular bas reliefs, effects
created by alternating full and empty
volumes, shadows and penumbra to
bring stone to life and add a touch of
eclecticism and dynamism: the Natura
Collection is a product of the creativity
of Antolini and the company’s ability
to create finishes for stone offering
great energy and charm.
in a hidden corner leads up a steep staircase to the Lifestyle Showroom,
a space designed by Alessandro La Spada and renewed every two
years since 2004. A sequence of different types of rooms, with different
sizes and features; a series of spaces with profoundly different identities
in which Antolini products cover the floors, walls, bathrooms, tubs and
kitchen countertops. The materials’ versatility becomes clear here, as
does the ability of natural textures to dialogue with primordial elements
such as water and fire, and to be enriched by dialogue with other
materials, with the reflections of metal or the veins of wood.
The collections presented in the space offer a wide-ranging overview of
the new products offered by the company and the latest new collections
developed thanks to Antolini’s creativity and taste.
Geometric and natural decorations and motifs engraved on slabs
of stone, original textures, carvings with a bold personality or with a
lighter, more delicate nature, precious materials: the Luxury Collection
represents a new way of creatively interpreting stone with the inclusion
of other materials and the ability to work the surface to create complex
reliefs and designs. The graphic designs in the Natura Collection are
inspired by the world of nature, vegetation, and a wealth of exotic and
native species: arabesques, leaves and plants decorate the surfaces
of the stone with personality and refinement, making it into a sort of
“wallpaper”. The collection is displayed in the Natura Pavillon, a space
designed specifically for it, against the backdrop of a surprising wall
of eggs made of different materials, symbolising the birth of everything,
of life, of a project, of an idea...
More than 100 varieties of precious stone enrich the Precioustone
Collection, making it possible for the first time to buy whole slabs of
original new materials of the type normally used to make jewellery:
amethyst, quartz, jasper and agate become coverings, consoles, walls
and panels for particularly elegant furnishings.
Some materials are translucent and therefore can be backlit, creating
a kaleidoscope of colours and chromatic evocations to decorate spaces
with original effects.
The Luxury Collection has its own showroom, the Stone Boutique, like
the Stone Gallery but with an even more inviting atmosphere where
visitors can not only admire individual slabs but observe their effect in
little compositions and installations. Soft light and an elegant atmosphere
add to our appreciation of these truly unique “jewels” and illustrate
their origins thanks to the exhibition along the outside walls of authentic
minerals discovered by Alberto Antolini on his travels, for it is in the
earth, a true mine of stories, that it all began.
Unique emotions such as those called up by the exclusive finishes of the
new Natura Collection of stones and granites, offering the best of all
the potential of natural materials with their original surface textures and
patterns. A multitude of textures appear alongside the natural finishes
to generate surfaces that are pleasant to the touch, alternating smooth,
rough and matt finishes according to the design. An unusual way of
working with stone, with delicately precise engraving all over the surface
creating an infinite variety of optical effects.
Antolini offers architects and designers an infinite range of products
interpreting the surprising ductility of stone, adding value to all
architecture and design projects through correct, conscious use of the
materials. With a constant focus on the world of design: stone sales
are doing well (with exports up by 9.2% in the first quarter of 2013),
confirming the trend of recent years towards a return to use of natural
materials. At a time of crisis in the economy and in values, it is only
natural to turn to something reassuringly solid, not ephemeral, to want
to invest in durable goods, in a unique, unrepeatable product that boldly
claims its own identity and defines its own style – as Antolini has done!
direttore responsabile
editor
urban architecture
Marco Casamonti
vicedirettore
deputy editor
Laura Andreini
Philipp Meuser
comitato di direzione
editorial commitee
Augusto Romano Burelli
Aurelio Cortesi
Claudio D’Amato
Giangiacomo D’Ardia
Nicola Pagliara
Franz Prati
Franco Stella
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editorial committee
Maria Argenti
Laura P. Bertolaccini
Davide Cattaneo
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Nicola Flora
Paolo Giardiello
Maura Manzelle
Alessandro Massarente
Efisio Pitzalis
Giovanni Polazzi
Gennaro Postiglione
consulenti
consultants
Luca Basso Peressut
Antonio D’Auria
Aldo De Poli
Sergio Polano
129
area n°129 anno XXIV
2013 luglio/agosto
rivista bimestrale
bimonthly magazine
registrazione
Tribunale di Milano
n. 306 del 1981 08 08
R.O.C. n° 6553
del 10 dicembre 2001
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(conv. 27/02/2004 n°46)
art.1 comma 1, DCB Bologna
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hanno collaborato
contributions
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Maria Amarante
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Silvia Avanzi
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Alessandro Gattara
Alessandro Massera
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traduzioni
translations
Jorunn Monrad
Elisabetta Zoni
Selig
fotolito
photolito
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stampa
printing
Faenza Industrie Grafiche,
Faenza
distribuzione esclusiva Italia
distribution in Italy
m-dis distribuzione media spa,
Milano
distribuzione estero
distribution abroad
m-dis distribuzione media spa,
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distribuzione librerie
bookshop distribution
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cover:
MVRDV, Chungha Building.
Photo by Kyungsub Shin
realizzazione editoriale
editorial production
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via della Fornace 30/r
50125 Firenze
redazione
editorial staff
Archea Associati
coordinamento redazionale
editorial coordination
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Katia Carlucci
Sara Castelluccio
telefono +39 055 683199
fax +39 055 685193
[email protected]
presentazione/introduction
2
Planning along the street
text by Marco Casamonti
editoriale/editorial
4
Modernity of Via Novissima,
Paolo Portoghesi
a dialogue with Marco Casamonti
and Vittorio Pizzigoni
letture critiche/critical lectures
18
Franco Albini and the reconstructionof the city
of Parma: the method and the rule
text by Aurelio Cortesi
scenari di architettura/architectural scenario
progetto grafico
graphic design
A G Fronzoni
28
direttore editoriale Business
Media: Mattia Losi
MVRDV
Chungha Building
36
Bernardes + Jacobsen Arquitetura
MAR – Art Museum of Rio
44
Alatas Architecture and Consulting
Ipera 25
54
Archea Associati
Dwelling in Via Maestri Campionesi
64
ECDM architectes
Day-Nursery and apartment
72
James&Mau Arquitectos
San Vicente Ferrer
80
Mathias Klotz, Renzo Alvano, Pablo Riquelme
Hotel Palacio Astoreca
88
Robbrecht en Daem architecten,
Marie-José Van Hee architecten
Market Hall
98
Younghan Chung + studio Archiholic
Poroscape
proprietario ed editore:
Il Sole 24 ORE spa
sede legale: Via Monte Rosa, 91
20149 Milano
presidente:
Benito Benedini
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20016 Pero (MI)
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personali, presso il coordinamento delle
segreterie redazionali (fax 02 39844802)”.
106
AS.Architecture-Studio
Novancia Business School
114
Carmen Izquierdo Arkitektkontor AB
Domkyrkoforum
124
Franz Prati and Una2
Casa della Giovane
132
Lens°ass Architecten
Lagere School Sint-Gillis
140
Moussafir Architectes
Tetris
150
RARE Architecture
Town Hall Hotel
158
Consolidated city and design in action
text by Silvia Pericu
164
urban architecture bibliography
itinerario contemporaneo/contemporary itinerary
166
Rhein-Ruhr area itinerary
176
esiti concorsi/competitions
182
recensioni mostre e libri/
exhibition and book reviews
2
Planning along the street
Marco Casamonti
Nella città Europea e, più in generale, in tutti
quei contesti urbani che vi si ispirano, la strada
costituisce il luogo rispetto al quale si fronteggiano
gli edifici, il limite tra lo spazio collettivo, la vita
pubblica e lo spazio privato. Solitamente tale
separazione è rappresentata da una cortina
muraria rispetto alla quale gli edifici si attaccano in
aderenza, uno a fianco all’altro, senza soluzione
di continuità. Conseguentemente le fronti dei
singoli edifici rappresentano il limite che diviene al
contempo l’involucro dello spazio pubblico, cioè
il disegno del suo interno, e l’immagine esterna di
una privatezza che si mostra su strada denunciando
i desideri, i gusti, il livello sociale ed economico di
che vi abita. Secondo tale chiave interpretativa la
facciata è la parte più complessa di un’architettura
urbana, simultaneamente il dentro e il fuori,
l’individuale e il multiplo, il singolo e l’insieme,
dove “la parte” è retoricamente fondamentale nella
definizione di quella consistenza urbana che è “il
tutto”. Pertanto l’edificio urbano è prioritariamente,
oltre l’occasione puntuale, il frammento concatenato
di una sequenza dove il progetto architettonico è
anche porzione di un più generale progetto urbano,
è la conferma di una regola iterata che consente
al monumento di celebrarsi quale eccezione, è la
misura conforme della struttura della città che si
consolida e si afferma proprio per una specifica
quanto necessaria armonia.
Si tratta allora di progetti rispetto ai quali non
si deve ricercare la trasgressione – pena lo
sconfinamento dal campo dell’abitare a quello
dell’affermare – quanto piuttosto l’originale
variazione su tema secondo una “normativa” non
scritta ma impressa nel DNA della città e dei luoghi
nei quali si interviene. Il tema, come moltissime
altre questioni che riguardano interventi in contesti
consolidati, si ricollega a quella straordinaria
riflessione rogersiana sulle “preesistenze ambientali“
(1957), per tanto, ancora una volta, occorre
ripartire da quella lezione per comprendere il senso
più compiuto di un pensiero che attraversando con
Rossi “l‘architettura della città“ (1966) si afferma
nella “Via Novissima“ (1980) per consolidarsi
concretamente nella Berlino contemporanea
ricostruita, come è noto, intorno alle ceneri del
‘muro‘ su di un‘idea che appare più attuale
e confortevole di molte esperienze contemporanee
di pseudo avanguardia.
In the European city and,
more in general, in all urban
contexts that are inspired by it,
the street represents the place
the buildings look onto, the
border between the collective
space, the public life and the
private sphere. This separation
is usually represented by a
wall that forms a curtain,
where the buildings are joined
to one another, side by side,
uninterruptedly. The facades of
the single buildings therefore
represent a limit that becomes,
at the same time, the shell of
the public space, that is to say
the design of its interior, and
the external image of a private
existence that is flaunted
on the street, revealing the
desires, tastes, and the social
and economic level of those
living inside. According to
this key of interpretation the
façade is the most complex
part of an urban architecture,
as it is at the same time inside
and outside, individual and
multiple, part and whole,
where “part” is rhetorically
fundamental for purposes of
defining the urban consistency
represented by the “whole”. It
follows that the urban building
is not only a unique case but
above all a concatenated
fragment of a sequence where
the architectural project is also
a portion of a larger urban
plan, and the confirmation of
an iterated rule that allows the
monument to celebrate itself as
exception; it is the harmonized
measure of the structure of the
city, which is consolidated and
asserted precisely to achieve
an equally specific and
necessary harmony.
When designing such
buildings one must therefore
avoid pursuing transgression,
something that would be
tantamount to trespassing from
the field of living to that of
asserting, and instead seek to
conduct an original research
for variations on the theme,
following “rules” that are
not written but impressed in
the DNA of the city and the
site. The theme, like a great
many other issues concerning
projects in consolidated
contexts, is linked to Rogers’
extraordinary reflection on
“Surrounding Pre-existences”
(1957), and it is therefore yet
again necessary to start from
that lesson to understand the
most accomplished meaning
of a thought that, via Rossi
and his “The Architecture of
the City” (1966) is asserted
in the “Via Novissima”
(1980), to become reality in
contemporary Berlin, which
has as we know been rebuilt
on the ashes of the “Wall” on
an idea that, if one takes a
walk through it, appears more
topical and comfortable than
many contemporary pseudoavant-garde experiences.
Giovanni Michelucci,
Casa INA di Via
Guicciardini. Archivio
Fondazione Michelucci.
Photo by Andrea Aleardi.
Chungha Building
MVRDV
Seoul, Korea
location: Apgujeong-ro, Gangnam,
Seoul, Korea
client: Woon Nam Management
Co. Ltd. Seoul
program: shops, offices, café
(transformation of 2820 sqm)
budget: undisclosed
architect: MVRDV (Winy Maas,
Jacob van Rijs, Nathalie de Vries
with Fokke Moerel, Kyosuk Lee,
Daehee Suk, Sara Bjelke, Ferdjan
van der Pijl)
co-architect: InC Design Group
(Chang rock Kim, Jaehoon Lee,
Boram Lee, Anna Lee, Jinju Dong,
Eun ae Choi)
contractor: Ain Construction
structure: 1’st Structure, Seoul
lighting: Total LED.
tiles: M&S Ceramic
photo by Kyungsub Shin
28
www.mvrdv.nl
Pochissimo tempo prima che una canzone
pop coreana, per la prima volta nella storia,
conquistasse l’intero pianeta grazie a Youtube,
e che il gangnam diventasse famoso in tutto il
mondo come luogo di ritrovo dei nouveau riches
della capitale sudcoreana Seoul, Woon Nam
Management Ltd. ha commissionato a MVRDV
il restyling di un edificio in Apgujung Road, la
strada chic del Gangnam. Completato nel 1980,
l’edificio Chungha era già allora obsoleto per una
via che vantava i principali negozi di alta moda.
La trasformazione, che prevedeva l’aggiunta di un
livello, è stata realizzata in soli nove mesi.
L’edificio Chungha era ormai un dente guasto
in mezzo a un paesaggio urbano in rapido
mutamento, con negozi di singoli marchi, mentre
il Chungha ospita più marchi al suo interno. Sulla
facciata precedente, una giungla di font diversi
che facevano a pugni per attirare l’attenzione dei
passanti, e la superficie in pietra naturale di color
beige deturpata dai messaggi commerciali. Ora il
piano terra ospita il marchio francese di pelletteria
Louis Quatorze, mentre i piani superiori sono
occupati dagli uffici di un’agenzia che organizza
cerimonie di nozze, dalla società di manutenzione
del cliente e da due studi di chirurgia plastica.
Just before a Korean
pop-song became a global
success on YouTube for the
first time in history, and
Gangnam became world
famous as the nouveau riche
hangout of the South-Korean
capital Seoul, MVRDV was
commissioned by Woon Nam
Management Ltd. to redefine
a building on Gangnams chic
Apgujung Road. Even though
the Chungha building was
completed in the 1980’s it was
already outdated in a street
dominated by flagship stores.
The transformation, which
added an extra level, was
completed in just 9 months.
The Chungha building had
become a rotten tooth in
a fast changing streetscape
dominated by single brand
stores, this building contains
a collection of brands in one.
On the previous façade,
a motley collection of fonts
competed for the attention of
passersby. The sober building’s
beige natural stone façade
was ruined by commercial
messages. The ground floor
is occupied by French leather
accessories label Louis
Quatorze, the floors above
hold a wedding planners’
office, the clients’ maintenance
society and two plastic surgery
practices. The discretion
required by the clients of the
plastic surgeries also had
implications for the building.
The windows of these floors
were hermetically sealed,
adding to the worn out feel
of the structure.
The new façade concept is
convincingly simple: Chungha
is a multiple identity building
which was transformed into
a collection of shop windows
so each commercial venture
imposed onto the façade
would have a fitting canvas
for its display.
30
La discrezione richiesta dai clienti dei chirurghi
condizionava l’aspetto dell’edificio: le finestre erano
sigillate ermeticamente, il che contribuiva a dare alla
struttura un aspetto usurato. L’idea alla base della
nuova facciata è semplice ed efficace: Chungha è un
edificio dall’identità multipla, ora trasformato in una
carrellata di vetrine commerciali, in modo che ogni
negozio rappresentato sulla facciata riceva
uno spazio adeguato alla propria esposizione.
La facciata stessa diventa una sorta di pubblicità
e per questo risulta, paradossalmente, più onesta.
Le strutture curvilinee apparivano la scelta migliore,
dato il notevole numero di vetrine; per contornare le
curve sono state quindi utilizzate tessere di mosaico.
Le luci LED fanno cambiare aspetto all’edificio.
MVRDV ha avuto nove mesi di tempo per completare
il restauro. Un’altra difficoltà era data dalle
dimensioni limitate del sito di costruzione: cinque
piani in altezza, con una larghezza di appena 2,5
metri nel punto di maggiore ampiezza. Gli operai
hanno dovuto improvvisarsi equilibristi e stringersi
entro spazi angusti. Dopo l’inaugurazione, l’edificio
appare rinato, con le larghe finestre ricoperte di
poster trasparenti, che offrono spazio per cambi di
brand identity e sufficiente discrezione per i clienti
del chirurgo plastico. Un’estensione del 10% sopra
l’ultimo piano sarà trasformata in un caffè con
terrazze esterne, per una superficie complessiva di
820 mq. Le tessere della facciata esterna, simili a
schiuma bianca se osservate da vicino, e a pietra
bianca liscia da lontano, sono state utilizzate anche
per il marciapiede e per l’atrio.
The building’s façade becomes
more advertisement, and in
that sense paradoxically more
honest. Curvaceous frames
were found to be the best
match to the large amount of
shop windows, and a mosaic
tile consequently became the
façade material to follow the
curves. LED lights change the
buildings appearance. MVRDV
was given nine months to
complete the refurbishment.
Adding to the complexity
was the limited size of the
construction site – five storeys
tall but only 2,5 metres at its
widest point. Construction
workers were required
to balance and squeeze
themselves into narrow spaces.
Once unwrapped, the
building appears reborn, its
large windows are filled with
transparent posters which
provide space for changing
brand identities and discretion
for the clients of the plastic
surgeon. A 10% addition on
the top floor will be turned into
a café with outside terraces,
resulting in a total surface
of 2,820 sqm. The exterior
façade tiles, which resemble
white foam from close-up and
smooth white stone from further
away, are also used on the
sidewalk and in the lobby.
The Chungha building
had become a rotten
tooth in a fast changing
streetscape dominated
by single brand stores,
this building contains
a collection of brands
in one.
elevations
0
2
5
32
33 scenari di architettura architectural scenario
Curvaceous frames were
found to be the best
match to the large amount
of shop windows, and a
mosaic tile consequently
became the façade
material to follow the
curves. LED lights change
the buildings appearance.
section
roof floor
0
2
5
contemporary itinerary: Rhein-Ruhr area
in collaboration with Roberto Bosi - Proviaggiarchitettura
01.
02.
03.
04.
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Kolumba Museum, Peter Zumthor
Wallraf Richartz Museum, Oswald Mathias Ungers
Peek & Cloppenburg Department Store, Renzo Piano Building Workshop
Academy of Media Arts, JSWD Architekten
RheinauArtOffice, Freigeber Architects+Schuett Architects
Kranhaus Süd, BRT Architekten
Chelsea Hotel, Hartmut Gruhl
Seilerhöfe. Office, Atelier und Production, Trint+Kreuder d.n.a.
hwROD storage, Trint+Kreuder d.n.a.
Buschfeldstraße school expansion, Schilling Architekten
KAP am Südkai, KSP Jürgen Engel Architekten
Cologne Oval Offices, Sauerbruch Hutton
High Water Pump Station, Kaspar Kraemer Architekten
New entry for Köln cathedral, Kaspar Kraemer Architekten
Bruder Klaus Chapel, Peter Zumthor
Museum Insel Hombroich, Erwin Heerich, Bernhard Korte
Langen Foundation, Tadao Ando
Siza Pavilion, Alvaro Siza
Capricorn Haus, Gatermann + Schossig Architekten
SIGN!, Helmut Jahn
Maki-Solitaire, Fumihiko Maki
Port Event Center, Wansleben Architekten
DOCK Office Tower, Jo Coenen
Colorium, SMC Alsop
Hyatt Regency, JSK Architekten
The Living Bridge, JSK Architekten
House in front of the wind, Zamp Kelp
Kaistraße 16, David Chipperfield Architects
Kaistraße 18, Steven Holl
Media Centre, BM+P Beucker Maschlanka und Partner
Grand Bateau, Claude Vasconi, Frankreich
The New Zollhof, Frank O. Gehry
Stadttor, Overdiek, Petzinka & Partner
edited by Nicola Barbugian and Elisa Iotti
photo by Cornelia Suhan (64), Stefan Schilling (11)
34.
35.
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60.
61.
62.
63.
64.
Feldmühleplatz Office Building, Richard Meier
Diakonie Düsseldorf, Baumschlager Eberle
Ex Wilhelmschule, bob-architektur
Microelectronic Centre, Norman Foster
Business Promotion Centre, Norman Foster
Five Boats Duisburg, Bahl Architekten
Speicher Allgemeine, Bahl Architekten
Looper, Bahl Architekten
Museum Küppersmühle, Herzog & de Meuron
Binnenschifffahrts museum, AFA + Ron Bernstein
Nord Landscape Park, Peter Latz & Partner
Aquarium Watermuseum, Hans-Herman Hofstadt, Markus
Schneider, Ernst Höhler
Gasometer, Babcock AG
Zollverein Coal Washing Plant, OMA - Rem Koolhaas
Zollverein World Heritage Site, Fritz Schupp
Red Dot Design Museum, Norman Foster
Zollverein Design School, SANAA
Glückaufhaus, Bahl Architekten
Museum Folkwang, David Chipperfield Architects
Aalto Theatre, Alvar Aalto
Extension of the Domhofs, Ralf Meyers, Claudia Lehnen
ThyssenKrupp Quartier, JSWD Architekten
Bochum Railway Museum, AA.VV.
Jahrunderthalle Bochum, Heinrich Schumacher
German Mining Museum, Benthem Crouwel Architekten
Situation Kunst - Kubus, Pfeiffer Ellermann Preckel Architekten
Situation Kunst - museum extension, soan architekten,
Boländer und Hülsmann gbr
LWL - Industriemuseum Henrichshütte, AA.VV.
Footbridge Grimberg Harbour, Schlaich Bergermann & Partner
Dortmunder U, Gerber Architekten
Central library, Mario Botta
E34
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A5
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KAMP-LINTFORT
DORTMUND
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OBERHAUSEN
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DÜSSELDORF
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D
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C
B
A
01
02
A
project
tipology
architect
realization
address
A
Kolumba Museum
cultural
Peter Zumthor
2007
Kolumastraße 4, Köln
05
A
project
tipology
architect
RheinauArtOffice
office
Freigeber Architects +
Schuett Architects
realization 2008
address
Bayenstraße 65, Köln
04
03
A
A
project
Wallraf Richartz
Museum
tipology cultural
architect Oswald Mathias Ungers
realization 2001
address
Obenmarspforten, Köln
project
Peek & Cloppenburg
Department Store
tipology commercial
architect Renzo Piano Building
Workshop
realization 2001
address
Schildergaße 65-67,
Köln
project
tipology
architect
realization
address
06
07
08
A
A
A
project
tipology
architect
realization
address
Kranhaus Süd
office
BRT Architekten
2008
Rheinauhalbinsel, Köln
project
tipology
architect
realization
address
Academy of Media Arts
educational
JSWD Architekten
2004
Filzengraben 2, Köln
Chelsea Hotel
commercial, hotel
Hartmut Gruhl
2001
Jülicher Straße 1, Köln
project
Seilerhöfe. Office,
Atelier & Production
tipology office
architect Trint+Kreuder d.n.a
realization 2010
address
Schanzenstraße 41,
Köln
G
E
D
F
C
B
A
09
10
A
project
tipology
architect
realization
address
A
hwROD storage
industrial
Trint+Kreuder d.n.a
2009
Heinrich-Lübke-Ufer,
Köln
13
A
project
High Water Pump
Station
tipology industrial
architect Kaspar Kraemer
Architekten
realization 2008
address
Schönhauser Straße,
Köln
12
11
A
A
project
Buschfeldstraße school
expansion
tipology educational
architect Schilling Architekten
realization 2007
address
Buschfeldstraße 46,
Köln
project
tipology
architect
KAP am Südkai
office
KSP Jürgen Engel
Architekten
realization 2004
address
Agrippinawerft 28-30,
Köln
project
tipology
architect
realization
address
14
15
16
A
project
New entry for Köln
cathedral
tipology
cultural
architect Kaspar Kraemer
Architekten
realization 2009
address
Bayenthal, Köln
B
B
project
tipology
architect
realization
address
Cologne Oval Offices
office
Sauerbruch Hutton
2010
Gustav-Heinemann-Ufer
72-74, Köln
Bruder Klaus Chapel
religious
Peter Zumthor
2007
Rißdorfer Weg,
Wachendorf
project
Museum Insel
Hombroich
tipology
exposition
architect Erwin Heerich,
Bernhard Korte
realization 1993
address
Hombroicher Straße 1,
Neuss
G
E
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C
B
A
17
18
C
B
B
project
tipology
architect
realization
address
Langen Foundation
exposition
Tadao Ando
2004
Raketenstation
Hombroich 1, Neuss
21
project
tipology
architect
realization
address
Siza Pavilion
exposition
Alvaro Siza
2009
Minkel 2, Neuss
C
Maki-Solitaire
office
Fumihiko Maki
2001
Speditionstraße 5,
Düsseldorf
project
tipology
architect
realization
address
20
C
22
C
project
tipology
architect
realization
address
19
C
project
tipology
architect
Capricorn Haus
office
Gatermann + Schossig
Architekten
realization 2005
address
Holzstraße 6,
Düsseldorf
project
tipology
architect
realization
address
23
24
C
Port Event Center
office, restaurant
Wansleben Architekten
2002
Am Handelshafen 4,
Düsseldorf
project
tipology
architect
realization
address
SIGN!
office
Helmut Jahn
2010
Speditionstraße 115,
Düsseldorf
C
DOCK Office Tower
office
Jo Coenen
2002
Kaistraße 2, Düsseldorf
project
tipology
architect
realization
address
Colorium
office
SMC Alsop
2002
Speditionstraße 10,
Düsseldorf
G
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D
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C
B
A
26
C
project
tipology
architect
realization
address
C
Hyatt Regency
office, hotel, restaurant
JSK Architekten
2010
Speditionstraße 19,
Düsseldorf
29
project
tipology
architect
realization
address
C
The Living Bridge
public
JSK Architekten
2005
Düsseldorf
30
C
project
tipology
architect
realization
address
27
C
Kaistraße 18
office
Steven Holl
1997
Kaistraße 18,
Düsseldorf
project
tipology
architect
Media Centre
office
BM+P Beucker
Maschlanka Und
Partner
realization 1995
address
Kaistraße 7-9,
Düsseldorf
28
C
project
House in front of the
wind
tipology
office
architect Zamp Kelp
realization 2007
address
Kaistraße 8, Düsseldorf
project
tipology
architect
31
32
C
project
tipology
architect
Grand Bateau
office
Claude Vasconi,
Frankreich
realization 1997
address
Zollhoff 2-4-6-8,
Düsseldorf
Kaistrasse 16
office
David Chipperfield
Architects
realization 1997
address
Kaistraße 16,
Düsseldorf
C
project
tipology
architect
realization
address
The New Zollhof
office
Frank O. Gehry
1999
Neuer Zollhof 2-6,
Düsseldorf
171 itinerario contemporaneo: rhein-ruhr area contemporary itinerary: rhein-ruhr area
25
G
E
D
F
C
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A
33
34
C
C
36
35
C
D
project
tipology
architect
Stadttor
office, commercial
Overdiek, Petzinka &
Partner
realization 1998
address
Stadttor 1, Düsseldorf
project
Feldmühleplatz Office
Building
tipology office
architect Richard Meier
realization 2004
address
Feldmühleplatz 1,
Düsseldorf
project
Diakonie Düsseldorf,
Pflegeheim und kirche
tipology religious
architect Baumschlager Eberle
realization 2009
address
Platz der Diakonie 1,
Düsseldorf
project
tipology
architect
realization
address
37
38
39
40
D
project
tipology
architect
realization
address
D
Microelectronic Centre
office
Norman Foster
1996
Bismarckstraße 120142, Duisburg
project
Business Promotion
Centre
tipology office
architect Norman Foster
realization 1993
address
Mülheimerstraße 100,
Duisburg
D
project
tipology
architect
realization
address
Ex Wilhelmschule
office
bob-architektur
2010
Wilhelmstraße 45,
Kamp-Lintfort
D
Five Boats Duisburg
office
Bahl Architekten
2004
Schifferstraße 92,
Duisburg
project
tipology
architect
realization
address
Speicher Allgemeine
office
Bahl Architekten
2000
Philosophenweg 17,
Duisburg
G
E
D
F
C
B
A
41
42
D
project
tipology
architect
realization
address
C
D
Looper
office
Bahl Architekten
2009
Schifferstraße 166,
Duisburg
45
D
project
43
Aquarium
Watermuseum
tipology
culture. archaeological
architect Hans-Herman Hofstadt,
Markus Schneider,
Ernst Höhler
realization 1892-1992
address
Burgstraße 70,
Mülheim an der Ruhr
project
tipology
architect
realization
address
D
Museum Küppersmühle
cultural
Herzog & de Meuron
1999
Philosophenweg 55,
Duisburg
46
D
project
tipology
architect
realization
address
D
project
Binnenschifffahrts
museum
tipology
cultural
architect AFA + Ron Bernstein
realization 1998
address
Apostelstraße 84,
Duisburg
project
tipology
architect
realization
address
47
48
E
Gasometer
cultural, archaelogical
Babcock AG
1920-1994
Arenastraße 11,
Oberhausen
44
project
Zollverein Coal
Washing Plant
tipology
cultural
architect OMA - Rem Koolhaas
realization 2006
address
Gelsenkirchener straße
181, Essen
Nord Landscpae Park
cultural, archaeological
Peter Latz & Partner
1999
Emscherstraße 30,
Duisburg
E
project
Zollverein World
Heritage Site
tipology
archaelogical
architect Fritz Schupp
realization 2001
address
Gelsenkirchener straße
181, Essen
G
E
D
F
C
B
A
49
50
E
project
tipology
architect
realization
address
C
E
Red Dot Design Museum
cultural
Norman Foster
1997
Gelsenkirchener straße
181, Essen
53
E
project
tipology
architect
realization
address
Zollverein Design
School
tipology
cultural, educational
architect SANAA
realization 2006
address
Gelsenkirchener straße
209, Essen
project
tipology
architect
realization
address
54
55
project
Extension of the
Domhofs
tipology
cultural
architect Ralf Meyers, Claudia
Lehnen
realization 2009
address
Kettwiger straße 38,
Essen
52
E
project
E
Aalto Theatre
cultural
Alvar Aalto
1959
Opernplatz 10, Essen
51
E
Glückaufhaus
cultural
Bahl Architekten
2009
Friedrichstraße 1, Essen
Museum Folkwang
cultural
David Chipperfield
Architects
realization 2010
address
Museumplatz 1, Essen
56
E
project
tipology
architect
realization
address
project
tipology
architect
F
ThyssenKrupp Quartier
office, residential
JSWD Architekten
2010
ThyssenKrupp Allee 1,
Essen
project
Bochum Railway
Museum
tipology
cultural
architect AA.VV
realization 1995
address
Dr.-C.-Otto-Straße 191,
Bochum
G
E
D
F
C
B
A
58
F
F
60
59
F
F
project
Jahrhunderthalle
Bochum
tipology cultural
architect Heinrich Schumacher
realization 1903-2003
address
An der Jahrhunderthalle
1, Bochum
project
German Mining
Museum
tipology cultural
architect Benthem Crouwel
Architekten
realization 2009
address
Am Bergbaumesuem
28, Bochum
project
tipology
architect
Situation Kunst - Kubus
cultural
Pfeiffer Ellermann
Preckel Architekten
realization 2010
address
Nevelstraße 29,
Bochum
project
61
62
63
64
F
project
tipology
architect
address
F
LWL - Industriemuseum
Henrichshütte
cultural, archaelogical
AA.VV.
Werksstraße 31-33,
Hattingen
project
Footbridge Grimberg
Harbour
tipology bridge
architect Schlaich Bergermann &
Partner
realization 2009
address
Willy Brand Allee 66,
Dortmund
G
project
tipology
architect
realization
address
Situation Kunst museum extension
tipology cultural
architect soan architekten,
Boländer und Hülsmann
gbr
realization 2005
address
Nevelstraße 29c,
Bochum
G
Dortmunder U
office, cultural
Gerber Architekten
2010
Rheinischestraße 2,
Dortmund
project
tipology
architect
realization
address
Central library
cultural
Mario Botta
1995
Koningswall 18,
Dortmund
175 itinerario contemporaneo: rhein-ruhr area contemporary itinerary: rhein-ruhr area
57
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AREA 129 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione