rivista di architettura e arti del progetto settembre/ottobre 2012 124 Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00 Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Bologna Motta Architettura new geometries Asymptote architecture JOHO architecture RUR architecture Shigeru Ban architects Kyeong Sik Yoon/KACI International + Shigeru Ban architects Rojkind Arquitectos+Esrawe Studio Coop Himmelb(l)au soma architecture Massimiliano e Doriana Fuksas UNStudio design focus bath essay II Alfonso Morone VI Ali Filippini zoom VIII Exelen, Gabriele e Oscar Buratti/antoniolupi XII XIII XIV XV XVI XVII XVIII XIX XX XXI object Oval, Giulio Cappellini/Flaminia Cavalletto, Meneghello Paolelli Associati/Artceram Flat, Meneghello Paolelli Associati/Hidra Delos, Studio EOOS/Duravit Frame, Studio FM - Refin/Ceramiche Refin Lagoon, Mariano Moroni/Cordivari Woodays, Tagina design department/Tagina Ceramiche d’Arte Harmonia, Design Centro Ricerca FIMA/FIMA Carlo Frattini Levante, Rodolfo Dordoni/Fantini Area25, Mosaico+ design department/Mosaico+ XXII review XXIX factory Azzurra II design focus essay pulizia e benessere attraverso l’uso dell’acqua dalla antichità all’attualità water as a means of obtaining cleanliness and wellness from antiquity until today text by Alfonso Morone La cura del corpo ed il benessere richiedono soluzioni sempre più elaborate con accessori che danno luogo a una “architettura sartoriale”. The body care and wellness have been requiring more and more elaborate solutions with accessories creating a “tailored architecture” La cura del corpo ed il benessere, passano attraverso il rapporto dell’uomo con l’acqua e con l’ambiente che più di altri la accoglie nella casa: lo spazio del bagno. Per restituire il rapporto dell’uomo con l’acqua in tutta la sua complessità basta ricordare che dall’antichità tutti i riti di purificazione, trasferiti poi nel battesimo cristiano, erano compiuti con l’acqua e che il miglioramento della qualità della vita, prima di ogni altro indicatore , è evidenziato proprio da una costante crescita del consumo d’acqua. Un gradino fondamentale verso il progresso e l’emancipazione da quei bisogni essenziali che avevano caratterizzato i primordi della storia dell’uomo, è dato proprio dalla nascita dei primi acquedotti nel VI sec. a.C. Come riferisce Renate Tolle-Kastenbein nel suo, ancora oggi, fondamentale studio sull’Archeologia dell’acqua è necessario ricostruire alcuni punti iniziali per esemplificare l’eterna dinamica acqua-benessere. Un elemento fondamentale, sin dall’antichità, è rappresentato dai bagni pubblici nella loro duplice finzione igienica e rigenerativa. Mentre per i Greci, che per primi nel V sec. a.C. introdussero questa nuova funzione nella struttura urbana, il bagno pubblico era un frugale complemento della palestra e prevedeva esclusivamente la doccia o l’ immersione in acqua fredda, per i Romani si trattava di un aspetto fondamentale della vita sociale che impegnava buona parte dello spazio della giornata libero dal lavoro. Le Terme Romane nel I sec. d.C. aggiunsero alla tradizione greca un elemento nuovo: l’acqua con le enormi piscine natatorie dei frigidari. L’Islam, una volta venuto a contatto con l’esperienza termale romana, ne compì dall’VIII sec. d.C., una ulteriore progressione adeguando alla cultura musulmana, che mai avrebbe ammesso la promiscuità del bagno, il principio di rigenerazione del corpo dalle fatiche quotidiane. Le terme islamiche, dette hammam, introdussero pertanto, al posto delle grandi vasche natatorie, sale per i massaggi a frizione. Il medioevo rappresentò un periodo di generale regressione della cura e pulizia del corpo, dovuta in primo luogo ad una minore disponibilità di acqua. Proprio questa scarsità impose delle nuove pratiche, come quella di usare una vasca comune capace di contenere più persone, in modo da ottimizzare l’uso dell’acqua calda e di ridurre al minimo l’operazione di riempire e svuotare a mano la tinozza. Proseguendo nel tempo, movimenti come la Riforma e la Controriforma imposero costumi più severi rispetto alla nudità e cura del corpo, viste come pratiche degenerate, comportando la regressione per tutto il XVII e XVIII sec. delle più elementari pratiche di pulizia. Verso la fine del Settecento le condizioni igieniche delle città cominciarono a migliorare, come testimonia Lawrence Wright nel suo Clean and Decent. La rivoluzione industriale, tra i suoi vari meriti, ebbe quello di dotare le abitazioni di una serie di attrezzature che permisero maggiore disponibilità e facilità di gestione domestica dell’acqua. Tra queste fondamentale furono il water closet e il bidet, comparso per la prima volta in Francia nel 1710. Come è noto il processo di diffusione di quest’ultimo in Europa non si è mai sviluppato omogeneamente, poiché alcuni paesi come la Gran Bretagna si sono tenacemente opposti alla “bideificazione” delle abitazioni private, esercitando così una singolare, e per molti incomprensibile, pratica di igiene personale. Questa nuova disponibilità e interesse per gli accessori industriali per il bagno trovò una vetrina nell’episodio espositivo più importante della Rivoluzione Industriale. Alla Great Exhibition del 1851, infatti, vennero presentati numerosi modelli di vasche di ogni genere: il Bagno Spugnatura, il Bagno Generale, la Mezza Vasca, il Semicupio, il Bagno a Spruzzo, il Bagno a Stivale, il Bagno Doccia e perfino il Bagno da Viaggio, con modelli fabbricati a mano, in rame, zinco o ferro, verniciati o laccati. Dal 1880 la doccia iniziò a sostituire il bagno ad immersione, essendo più economica, più igienica e più rapida. Finalmente, a partire dal 1920 anche le case popolari e non solo quelle alto borghesi, iniziano ad essere attrezzate con una autonoma stanza da bagno. Tra le due guerre e nel successivo immediato dopoguerra, si diffonde e completa il sistema di attrezzature a fini igienici propri dell’ambiente domestico. In questi ultimi decenni la cura del corpo ed il benessere richiedono soluzioni sempre più elaborate. Proprio per questo, per dare cioè conto delle nuove prospettive che si pongono in questo ambito, si ritiene di poter utilmente concludere questa sintetica descrizione introducendo una tra le esperienze commerciali più interessanti tratte dall’attualità produttiva. Si tratta di Exelen, un nuovo sistema per l’ambiente bagno di Antonio Lupi progettato da Gabriele e Oscar Buratti. La collezione propone una serie di combinazioni integrate che si sviluppano in lavabi, vasche e docce, mobili orizzontali e verticali, fuoco , specchi e vetri. Tutti questi accessori, per la loro adattabilità ad ambienti diversi attraverso componenti coerenti e coordinati, disegnano direttamente essi stessi lo spazio, senza ricorrere a interventi murari, e danno luogo a quella che il linguaggio aziendale ha definito come “architettura sartoriale”. Il sistema è caratterizzato da alcune componenti che destano una particolare attenzione, come il lavabo Dieresi, ricavato da un monolite in marmo di Carrara che, sui bordi, raggiunge uno spessore minimo di appena 1cm o, come ormai tradizione per Antonio Lupi antesignano dell’introduzione dell’elemento “fuoco” nell’ambiente bagno, il camino a bioetanolo incassato nei piani in corian termoformato. Body care and wellness are closely linked to how we human beings relate to water and to the environment of the home where it is most abundant, namely the bathroom. To appreciate how complex our relationship with water is, we only need to consider that all the purification rites from antiquity, which have then been transferred to Christian baptism, were based on the use of water and that improved living standards are indicated first and foremost precisely by a steady increase of the water consumption. La Piscina Mirabilis è un’enorme cisterna a pianta quadrangolare scavata nel tufo costruita in età augustea sulla collina prospiciente il porto di Miseno (foto di Enzo Papa). The Piscina Mirabilis is a huge quadrangular tank dug in the tuff and built on the hill overlooking the port of Miseno during the Augustan age (photo by Enzo Papa). A fundamental step towards progress and emancipation from the essential needs that had characterized the early stages of the history of Man is represented precisely by the appearance of the first aqueducts in the 6th century B.C. As Renate Tolle-Kastenbein points out in her Archaeology of water, which still remains a fundamental reference, it is necessary to reconstruct a number of initial points to exemplify the eternal dynamics between water and wellness. In this context a fundamental role has been played ever since antiquity by the public baths, with their dual function of guaranteeing hygiene and providing recreation. While the Greeks, who were the first to introduce this new facility in the urban structure, considered the bath as a frugal accessory to the gym, where one had a quick shower or a dip in cold water, it was an essential part of the social life of the Romans, who dedicated much of their leisure time to it. In the 1st century AD the Roman baths added a new element to the Greek tradition, namely water in the form of the enormous swimming pools of the frigidariums. After having come into contact with the Roman bath, as of the 8th century the Moslems adapted it to their culture, which would never have allowed the promiscuity of the bath, by introducing the principle of bodily regeneration from daily fatigue. The baths of the Islamic countries, called hammams, therefore replaced the large swimming pools with halls for scrub massages. The Middle Age saw a general regression of body care and cleanliness, first of all because water became increasingly scarce. Precisely this shortage called for new practices, as that of sharing a tub that was large enough for several persons, in order to make the most of the hot water and reduce the work with filling and emptying the bathtub to a minimum. With time, movements as the reformation and the counterreformation imposed stricter costumes with respect to nudity and body care, considered degenerate practices; this led to a regression, throughout the 17th and 18th centuries, of the most elementary practices of cleanliness. Towards the end of the 18th century the hygienic conditions of the cities began to improve, as witnessed by Lawrence Wright in his Clean and Decent. One of the several merits of the industrial revolution has been that of equipping homes with a series of facilities that made water more abundant and easier to manage. The fundamental developments of the period comprised the water closet and the bidet, which made its debut in France in 1710. It is a well-known fact that the use of the latter has never been diffused homogeneously in Europe, because some countries as Great Britain have tenaciously opposed the introduction of this foreign invention in private dwellings, thus maintaining practices of personal hygiene that many find it hard to comprehend. The availability of new products and a greater interest for industrially produced bathroom accessories became manifest during the greatest showcase of the industrial revolution, namely the Great Exhibition of 1851. In fact, countless bathtub models of every kind were presented at this show: the Sponge Bath, the General Bath, the Half Tub, the Hip-bath, the Spray Bath, the Boot Bath, the Shower bath and finally the Travel Bath; the models were handmade, in painted or varnished copper, zinc or iron. As of 1880 showers began to replace bathtubs, as the cheaper, more hygienic and quicker solution. Finally, since 1920 even the homes of the working classes, and not only those of the upper middle classes, began to be equipped with their own bathroom. Between the two wars and in the years immediately after World War fixtures aimed at personal hygiene were diffused and became standard equipment in all homes. In the last decades body care and wellness have been requiring more and more elaborate solutions. It is precisely for this reason, that is to say to reflect the new prospects appearing in this environment, that we believe this brief description may be appropriately concluded by mentioning one of the most interesting commercial experiences in the recent production, namely Exelen, a new system for the bathroom designed by Gabriele and Oscar Buratti for Antonio Lupi. The collection features a range of integrated combinations with basins, tubs and showers, horizontal and vertical furniture, a fireplace, mirroring surfaces and glass. Due to their adaptability to different environments through coherent and coordinated elements, all these accessories directly design the space, without requiring any alterations of walls, creating what corporate jargon has defined “tailored architecture”. The system is characterized by a number of elements worthy of attention as the Dieresi washbasin made from a single block of Carrara marble which tapers to a thickness of only 1cm at the edges and, something which is by now a distinctive trait of Antonio Lupi, one of the first to introduce the element of fire in the bathroom, a fireplace running on bioethanol, embedded in the tops in heat-formed Corian. VI design focus essay arredo bagno tra re-design e nuovi comportamenti design and new habits in the bathroom text by Ali Filippini destrutturazione calcolata per cambiare la fisionomia a una delle stanze più conservatrici di casa. a calculated destructuring to change the appearance of one of the most conservative environments in the home. The Nendo Collection, Studio Nendo, Bisazza, 2012. I cambiamenti nella stanza da bagno obbediscono a ritmi lenti. La tecnologia, continuamente evocata negli ultimi anni, ad esempio, non ha ancora reso questo ambiente simile a una stanza del benessere iper connessa e in odore di virtuale, né la corsa al fitness domestico e simile ha stravolto completamente l’assetto tradizionale del luogo. Si è assistito piuttosto, nell’ultimo periodo, a indicazioni che andavano verso un’idea di destrutturazione calcolata; con l’inserimento di accessori diversi, nell’ipotesi che una libertà compositiva di fondo possa bastare per cambiare in totale libertà, a seconda delle necessità, la fisionomia a una delle stanze più notoriamente conservatrici di casa. In questo filone si inseriscono alcune delle proposte più recenti, volte a ripensare certi stereotipi del bagno (chi l’ha detto che un mobile per il soggiorno non possa funzionare anche dove si fa la doccia?), a introdurre piccole variazioni, modificando comportamenti e attitudini. Boffi, azienda che al bagno è arrivata dopo la cucina (mentre da poco, Scavolini passa al bagno con una collezione molto estesa) con il sistema CTline disegnato da Victor Vasilev propone una libreria dissimulata dietro pannelli posizionati in diagonale rispetto alla parete, che può transitare senza problemi dalla zona giorno al bagno. Il sistema è simile a un pensile aperto (da un lato non si vede niente mentre dall’altro si svela tutto) ed i suoi elementi sfalsati – ispirati dalla scomposizione dei volumi degli edifici delle grandi città – possono essere posizionati a piacere secondo le esigenze dell’acquirente. La libertà compositiva è al centro anche del ragionamento con cui i designer LucidiPevere ridisegnano l’area doccia di Glass Idromassaggio. L’idea anche qui è di “portare un po’ di salotto in bagno”, ibridando tipologie e ambienti: il sistema Osmos si compone, infatti, di moduli pensili multifunzione che possono configurare pareti liberamente attrezzate con elementi che, sconfinando dall’area dedicata al benessere, si espandono in tutta la stanza da bagno. Bisazza affida la nuova collezione al segno preciso di Nendo che scompone il bagno in blocchi funzionali contenuti in scatole di legno, rigidamente squadrate e lineari con dettagli interessanti che rinnovano la percezione dell’arredo bagno e annessi accessori. Come i rubinetti che sono contenuti e non appoggiati all’interno del lavabo quasi galleggiassero nel liquido; o il tubo dell’acqua che salendo dal pavimento diventa rubinetto e si inserisce nella cornice in legno molto leggera, wireframe, che fa da appoggio al piano del lavabo. Dei vassoi sempre in legno sono inseriti, come se si trattasse di un’isola a sé, accanto al lavandino per conservare gli oggetti che non devono essere bagnati; queste scatole-vassoio si possono spostare rinforzando il concetto di componibilità, aggregabilità alla base del sistema e al centro dell’attenzione degli esempi visti finora. In un bagno che perde i riferimenti tradizionali per rinnovare le sue tipologie d’uso non può mancare una variante materica, come quella portata avanti dall’azienda spagnola Boing con la sua collezione di sanitari in poliuretano morbido. Cambia così la percezione tattile del materiale, ma anche cromatica – vista la palette di riferimento – dei sanitari che da duri e freddi diventano morbidi e sensorialmente piacevoli, invitanti al tocco. Dal punto di vista tecnico, il poliuretano, pur se flessibile, è un materiale massiccio e non assorbe l’umidità pertanto evita la proliferazione di muschi e batteri. Il design dei lavabi per esempio è stato pensato e testato per evitare la formazione di residui di sporco e la superficie liscia evita alla polvere di attaccarsi, garantendo una facile pulizia. Inoltre il materiale non soffre la temperatura dell’acqua ma sopporta fino ad alte temperature, resiste al vapore acqueo, al calore secco. In questo paesaggio mutevole la doccia entra in orizzontale. È la soluzione pensata e sviluppata da Dornbracht, dove la doccia tradizionale si trasforma da verticale in una specie di lettino sovrastato da un soffitto dove diversi soffioni erogano getti d’acqua. Si tratta di una soluzione utile ad unire con un nuovo elemento la praticità della doccia con il comfort del bagno in vasca, destinata sicuramente a declinazioni future. The wheels of change turn slowly in the bathroom. In fact, even if technology has been invoked time and time again in the last few years, it has not yet succeeded in turning this room into a kind of hyper-connected spa smacking of virtual reality; nor has the popularity of home fitness and similar trends wholly overturned the traditional arrangement of the place. Rather, we have recently witnessed indications in the direction of an idea of calculated destructuring, with the introduction of a number of accessories based on the hypothesis that a greater underlying freedom may suffice to change, without any restrictions and according to necessity, the appearance of one of the notoriously most conservative environments in the home. This approach is, among other things, witnessed by some of the latest designs aimed at unhinging some stereotypes associated with the bathroom (who said that furniture intended for the living room cannot be perfect for having a shower?), at introducing small variations and at changing behaviours and attitudes. Boffi, a company that has made its debut in the bathroom after specializing in kitchens (also Scavolini has recently passed to the bathroom with a very large collection) has, with the CTline system designed by Victor Vasilev, presented a bookcase concealed behind panels placed diagonally to the wall, that may be moved from the living room to the bathroom without any problem. The system is similar to an open shelf (nothing is visible from one side, everything from the other) and its shifted elements – inspired by the decomposition of the volumes of buildings in large cities – may be placed anywhere in the home as its buyer sees fit. The possibility to freely compose the interior is also the basic idea underlying the LucidiPevere designer team’s new creations for the shower areas of Glass whirlpool baths. Also in this case the idea is to introduce a touch of the living room in the bathroom, creating hybrids between categories and environments. In fact, the Osmos system consists of hanging multipurpose modules that may be used to freely compose walls with elements that may be used not only in spa areas but everywhere in the bathroom. Bisazza has entrusted its new collection to the distinctive traits of Nendo, which decomposes the bathroom into functional units contained by rigidly squared and linear wooden boxes with interesting details that make us see bathroom furniture and accessories in a new light. As, for instance, faucets that are contained, and not fixed to the washbasin, almost as if they floated in the liquid; or a water pipes that rises from the floor, becomes a faucet and enters a light wooden frame, a wireframe that supports the washbasin. Wooden trays are inserted alongside the washbasin, as if to form a separate island; they serve to keep objects that must not get wet. These boxes or trays can be moved, as confirmation of the concept of modularity and compatibility on which the system is based, and on which all the above examples seem to centre. A bathroom that is leaving tradition behind, to incorporate new types of use and habits, cannot be without new materials, as the one launched by Boing, a Spanish company, which presents a collection of bathroom fixtures in soft polyurethane. Not only the tactile experience, but also the chromatic one – due to the palette of available colours – of the material therefore changes. Items that used to be hard and cold now become soft and pleasant and inviting to the touch. From a technical viewpoint polyurethane is a massive material even if it is flexible; it does not absorb humidity and therefore prevents the spreading of fungi and bacteria. The design of the washbasins, for instance, has been conceived and tested in order to prevent residuals of dirt from accumulating, and the smooth surface is dust-repellent and easy to clean. Moreover, the material is resistant to any temperature, even very hot water, steam and dry heat. The shower enters this changing scene horizontally. This is the solution ideated and developed by Dornbracht: the traditional shower has been transformed from vertical to a kind of bed that may be used to combine, with a new element, the practicality of the shower with the comfort of a tub bath. We are sure to see further developments of this idea in the future. VIII design focus zoom exelen gabriele e oscar buratti per antoniolupi gabriele and oscar buratti for antoniolupi “I nostri occhi sono fatti per vedere le forme sotto la luce; ombre e luci rivelano le forme; i cubi, i coni, le sfere, i cilindri o le piramidi sono le grandi forme originarie che la luce rivela; la loro immagine ci appare netta, tangibile, senza ambiguità. È per questo che sono belle forme, le più belle forme. Tutti concordano su questo, il bambino, il selvaggio, il metafisico“. (Le Corbusier) “Our eyes are made to see shapes under light; shadows and light reveal the shapes – squares, cones, spheres, cylinders and pyramids are the great original forms revealed by light. Their image appears sharp, tangible and unambiguous. This is why they are beautiful forms, the most beautiful forms of all. Everybody agrees on this, be it the child, the savage, or the metaphysician.“ (Le Corbusier) “Con antoniolupi proponiamo una sorta di rivoluzione, come quella che avvenne in cucina quarant'anni fa. Non pensare più al bagno come a un insieme di singoli pezzi ma di moduli che si aggregano, si intersecano e si fondono, dando luogo a un nuovo scenario e a nuove proporzioni dell'ambiente bagno“. (Gabriele e Oscar Buratti) “With antoniolupi, we propose a kind of revolution, like the one that took place in the kitchen forty years ago. Don’t think of the bathroom as a set of individual pieces, but rather as modules that come together, intersect and merge, giving rise to new settings and lending new proportions to the bathroom area.“ (Gabriele and Oscar Buratti) Un progetto importante, ambizioso, sicuramente originale; una collezione completa, coerente, funzionale, in grado di plasmarsi sulle reali esigenze dello spazio ma capace di imprimere a sua volta personalità, emozione, appeal ad ogni ambiente. Exelen non è solo un sistema d’arredo dell’ambiente bagno ma una microarchitettura sartoriale, un gioco di linee, di volumi e superfici che “misurano“ lo spazio senza perdere mai la scala e le proporzioni, lo trasformano generando prospettive inedite e nuove linee di fuga. Pensato per antoniolupi da Gabriele e Oscar Buratti, Exelen fa proprio uno dei concetti chiave attorno al quale ruota tutta l’attività dell’azienda, la contaminazione, divenendo espressione evidente di un modus operandi che non esclude mai, a priori, spunti provenienti da discipline diverse, interpretazioni inconsuete della materia e possibilità di lavorarla in modo innovativo, espressioni di tradizioni lontane o forme di lettura di una memoria a noi vicina. Contaminazioni che si trasformano in combinazioni, accostamenti inusuali di funzioni e piaceri, compresenza di acqua e fuoco, composizioni di spazialità e tipologie diverse. Un complesso armonico ed equilibrato che si arricchisce anche dal punto di vista formale grazie al contrasto tra i segni rigorosi ed essenziali (tipici dei progetti dei fratelli Buratti) e la morbidezza di forme e i volumi curvi e raccordati degli elementi scavati e delle parti in appoggio. Ecco che allora dalla differenza nasce una coerenza d’insieme, dalle diversità emerge un obiettivo comune, dal disegno e dalla forma propria di ciascun elemento prende vita un soggetto nuovo, che cattura il meglio di ogni sua parte secondo un meccanismo di “valorizzazione reciproca della parte e del tutto“. Exelen esplora e indaga tutte le tipologie di arredo presenti in una stanza bagno: lavabi, vasche e docce, mobili orizzontali e verticali, specchi e vetri, si fondono, si sovrappongono e si accostano, parlando il linguaggio condiviso della loro origine e finalità architettonica. Materia plasmata dall’acqua, volumi disegnati dall’uomo, superfici illuminate dal fuoco: Exelen! Water shaped materials, hand designed sizes and flame illuminated surfaces… this is Exelen! An important design that is ambitious and very original – a complete collection that is coherent, functional, able to adapt to real space constraints, yet capable of providing personality, emotion and appeal to any room. Exelen is not only a bathroom furnishing system, but also a form of microarchitectural tailoring – a play of lines, shapes and surfaces that “measure“ the space without ever losing sight of scale and proportions. It transforms the bathroom, generating new perspectives and new forms of escape. Designed for antoniolupi by Gabriele and Oscar Buratti, Exelen is one of the key concepts around which all of the company's activities revolve. It “contaminates“ or imbues the others, becoming an evident expression of a modus operandi that never excludes ideas a priori from different disciplines; unusual interpretations of materials and the possibility to work them in innovative ways; expressions of distant traditions or ways of rendering a memory that is close to us. This contamination is transformed into combinations and unusual pairings of functions and pleasures featuring water and fire, and different types of spatial compositions. A harmonious and balanced whole that is also enriched by formality, thanks to the contrast between precise and minimalist lines (a hallmark of the Buratti brothers’ designs) and the smoothness of curved and connected shapes, of hollowed out elements and countertop pieces. It is from these differences that an overall coherence is created, and from diversity emerges a common goal – from the design and shape of each element, a new piece comes to life that captures the best of every element according to a mechanism of “mutual enhancement between the parts and the whole.“ Exelen explores and looks into all types of bathroom furnishings: sinks, bathtubs and showers, horizontal and vertical cabinets, mirrors and glass. These are merged, overlapped and combined, speaking the common language of their origin and architectural purpose. X design focus zoom Sono proprio questi accostamenti a dare vita a tipologie compositive inedite, in termini di rapporto tra i vari componenti del sistema, di dimensioni e proporzioni, risultato di un’ interpretazione innovativa ed originale degli elementi classici dell’ambiente bagno. Così come è innovativo (anche se non per antoniolupi che ne è l’antesignano dal 2008) il perfetto inserimento del fuoco in un microcosmo in cui regna l’acqua. Vasche e docce vengono “scaldati“ dal camino a bioetanolo incassato nei piani in Corian termoformato, capace attraverso la fiamma e le sue infinite variazioni d’immagine, di generare atmosfere uniche e trasmettere sensazioni di protezione e “calda“ accoglienza. Ancora una volta, senza troppi effetti speciali, sono bastate la materia e gli elementi naturali plasmati e valorizzati dalle mani sapienti dell’uomo, per dar vita ad un sistema integrato che nasce dal passato e in esso trova le sue fondamenta ma che guarda al futuro, indagando le mutazioni in atto nell’ambiente bagno e mette un punto sul modo di capirle, interpretarle,assecondarle. Antoniolupi ha sempre cercato di anticiparle, guidarle, indirizzarle, attraverso soluzioni che hanno delineato tendenze, dato vita a trend ancora in corso e definito nuovi stili del vivere in bagno… forse Exelen ne è l’espressione più matura… It is these very combinations that give rise to new types of compositions, in terms of the relationship between the various system components, sizes and proportions – the result of an innovative and original interpretation of classic bathroom elements. Just as innovative (though not for antoniolupi, which has been a forerunner since 2008) is the perfect integration of fire in a microcosm in which water is king. Bathtubs and showers are “warmed“ by the bioethanol fireplace flush mounted into thermoformed Corian countertops, whose flames and endless image variations create a unique atmosphere, offering a “warm“ and protective welcome. Once again, without too many special effects, all it took were materials and natural elements shaped and enhanced by the skilled hands of man to create an integrated system that has its foundations in the past but looks to the future, examining the changes taking place in the bathroom setting and finding a way to understand, interpret and support them. Antoniolupi has always tried to anticipate, guide and direct these changes through solutions that have shaped trends and created new ones still in progress, and defined new styles of living in the bathroom. And Exelen is perhaps the most mature expression of these. “Abbiamo fatto della sartorialità la nostra mission aziendale, il nostro credo, il filo conduttore di tutto quello che facciamo. Exelen è un progetto straordinario per le sue possibilità compositive, perché si può sviluppare sia verticalmente che orizzontalmente. Non più solo oggetti freestanding ma combinazioni e giochi di volumi dal forte impatto emozionale“. (Andrea Lupi) “We have made [microarchitecural] tailoring our company mission, our creed, the underlying theme of everything we do. Exelen is an extraordinary design because of its compositional possibilities, lending itself to both vertical and horizontal combinations. These are no longer just freestanding objects, but combinations and layering of shapes with a strong sensory impact.“ (Andrea Lupi) XII design focus object oval giulio cappellini azienda Flaminia materiale Pietraluce dimensioni 1700x700xH530mm anno realizzazione prodotto 2012 firm Flaminia material Pietraluce dimensions 1700x700xH530mm year of realization 2012 Porta la firma di Giulio Cappellini, art director dell’azienda, la nuova vasca di Flaminia; un nuovo progetto che conferma l’attenzione verso questa tipologia di elemento e la costante ricerca sull’utilizzo di materiali innovativi che possano aprire nuove possibilità espressive all’interno dell’ambiente bagno. Oval propone uno stile semplice ed essenziale, un disegno nel complesso armonico e proporzionato grazie all’eleganza degli spessori sottili e all’unione di forme squadrate e linee tondeggianti, che dà vita a uno spazio ampio e confortevole che rimanda all’immagine classica del catino in legno nel quale ci si immergeva per il bagno. La vasca è realizzata in Pietraluce, materiale sintetico resistente a urti, graffi e acidi, che non perde la sua brillantezza nel tempo e mantiene inalterate le sue proprietà. Le caratteristiche di Oval permettono di posizionarla a parete o di collocarla, nella versione freestanding, a centro stanza. Grazie alla sua immagine neutra ed elegante può affiancare, valorizzandole, le diverse linee di sanitari della collezione Flaminia. Flaminia’s new tub is designed by Giulio Cappellini, the company’s art director, a new project confirming the company’s focus on this type of element and constant research into use of innovative materials that can open up new expressive possibilities in the bathroom. Oval proposes a simple, pared-down style, a design which is on the whole harmonious and well-proportioned thanks to the elegance of reduced thicknesses and the union of square shapes with rounded lines, creating a large, comfortable space recalling the classic image of the wooden tub people used to bathe in. The tub is made of Pietraluce, a synthetic material resistant to blows, scratches and acids which will not lose its shine and maintains its properties unaltered. Oval’s features allow it to be positioned on the wall or in the centre of the room, in the freestanding version. Its neutral, elegant image makes it suitable for installation alongside various lines of bathroom fixtures in the Flaminia collection. Molte funzioni in un unico elemento dalle dimensioni contenute. Originale, divertente, equilibrato: è il mobile bagno free-standing Cavalletto Many functions in a unique compact element. Original, fun and well balanced: Cavalletto is the free-standing bathroom cabinet cavalletto meneghello paolelli associati azienda Artceram materiale ceramica (trave), legno (cavalletti) dimensioni 1200x480mm, H880mm; 1200x160mm, H100mm (dimensione trave) elementi lavabo, piano d’appoggio, porta asciugamani, lampada anno realizzazione prodotto 2012 firm Artceram material ceramic (beam), wood (stands) dimensions 1200x480mm, H880mm; 1200x160mm, H100mm (beam dimensions) elements sink, supporting surface, towel rack, lamp year of realization 2012 Un progetto originale e divertente con il quale Artceram consolida il proprio percorso di sperimentazione alla ricerca di soluzioni per l’ambiente bagno che sappiano integrare in maniera inedita le funzioni della zona lavabo: lo studio Meneghello Paolelli Associati ha messo a punto Cavalletto, una soluzione dalle dimensioni contenute in grado di riassumere le possibili funzionalità del mobile bagno condensandole in un insieme equilibrato ed elegante, una composizione da adattare liberamente in base alle proprie esigenze di spazio. Sopra una trave, realizzata in ceramica e sorretta all’estremità da due cavalletti in legno, sono allineati in modo ordinato tutti gli elementi (lavabo, luce, rubinetteria, mensola, portasalviette). Il lavabo (la Ciotola di Artceram, Ø46cm) può essere posizionato indifferentemente al centro, a destra o sinistra con il rubinetto a canna alta o a parete. Ai due estremi della trave trovano posto invece un piccolo ripiano in ceramica e l’innovativa lampada da tavolo Kelvin Led, in co-branding con Flos. Il ruolo di porta salviette viene svolto in maniera essenziale da un tirante d’acciaio teso tra i due cavalletti proprio sotto la trave. An original, fun project in which Artceram consolidates its process of experimentation in search of solutions for the bathroom offering new combinations of the functions associated with the sink area: Meneghello Paolelli Associati has come up with Cavalletto, a compact solution combining all the possible functions of the bathroom cabinet and condensing them into a balanced, elegant whole, a composition to be freely adapted on the basis of the available space. All the necessary elements – sink, light, taps, shelf, towel rack – are lined up in orderly fashion on a beam made of ceramic, supported at the ends by two wooden stands. The sink (Artceram’s Ciotola, Ø46cm) can be placed in the centre, to the right or to the left with a tall barrel tap or a wall-mounted tap. At the ends of the beam are a little ceramic shelf and the innovative Kelvin Led table-top lamp, supplied under a co-branding agreement with Flos. A steel tie rod stretching between the two stands under the beam serves as a simple towel rack. XIV design focus object flat meneghello paolelli associati azienda Hidra materiale ceramica colori bianco, bianco e nero anno realizzazione prodotto 2011 firm Hidra material ceramic colours white, black and white year of realization 2011 Volumi contemporanei ma espliciti riferimenti classici sia nelle linee sia nell’immagine complessiva della collezione: Flat, disegnata da Meneghello Paolelli Associati, è una serie di ceramica sanitaria, versatile ed elegante allo stesso tempo, contraddistinta da un piano continuo dallo spessore importante (4,5cm) su cui si modella delicatamente la vasca. Di fatto, il piano divide lavabo e sanitario in due parti distinte: quella superiore caratterizzata dal bacino, quella inferiore, destinata alla base/colonna che si stringe gradualmente man mano che scende a terra. Un insieme armonico ed equilibrato, sculture che sembrano elevarsi dal terreno per allargarsi in sommità ad accogliere generosamente l’acqua. La collezione Flat è composta da: vaso e bidet a terra, vaso e bidet sospesi, vaso monoblocco; lavabo 65 sospeso, d’appoggio, con colonna e semi colonna; consolle sospese, d’appoggio, da incasso e con gambe ceramiche disponibili nelle seguenti dimensioni: 71, 86, 96, 106 e 120cm doppia vasca. La serie è disponibile anche nella variante bicolore (bianco e nero). Contemporary volumes with explicit classic references in the lines and overall image of the collection: Flat, designed by Meneghello Paolelli Associati, is a series of versatile yet elegant ceramic bathroom fixtures distinguished by a thick continuous plane (4.5cm) on which the bathtub is delicately modelled. The surface becomes a sink and toilet in two separate parts: the upper part is the washbasin, while the lower part is a column or base which narrows gradually toward the ground. A harmonious, balanced whole; sculptures that seem to rise out of the earth and broaden at the top to generously hold water. The Flat collection includes a free-standing toilet and bidet, a wall-hung toilet and bidet, and a toilet in a single block; a 65 cm washbasin available in wall-hung, countertop, column and semi-column versions; wall-mounted, countertop and inset console washbasins and one with ceramic legs available in the following sizes: 71, 86, 96, 106 and 120cm with twin sinks.The series is also available in a two-tone variant (black and white). delos studio eoos azienda Duravit elementi della collezione consolle, contenitori, colonne, specchi finiture legno (noce e rovere spazzolato), bianco laccato anno realizzazione prodotto 2012 firm Duravit items in the collection consoles, containers, columns, mirrors finishes wood (brushed walnut and oak), lacquered white year of realization 2012 Leggerezza e design ridotto all’essenziale per una collezione di mobili firmata EOOS: il fissaggio a parete nascosto, ottenuto tramite supporti invisibili, consente alla consolle della linea Delos di “fluttuare nello spazio”, fondendosi perfettamente con gli altri elementi dell’ambiente. La serie è composta da colonne alte e basse e da cassetti, dalle linee semplici e minimali come la consolle. Le ante dei contenitori sono prive di maniglie e sono leggermente sporgenti rispetto al bordo per consentire una facile apertura. Nelle finiture in vero legno, le superfici spazzolate con effetto a rilievo evidenziano le caratteristiche naturali e rendono piacevole e invitante la stanza da bagno. Negli specchi, illuminati tramite Led, un esclusivo e sottile tettuccio illuminabile nel quale non si distingue chiaramente la fonte di luce, garantisce un effetto innovativo e un’illuminazione indiretta e non abbagliante. I mobili Delos sono il perfetto completamente delle serie di ceramica di successo Darling New, D-Code e Vero, ma si combinano perfettamente anche con altre bacinelle da appoggio soprapiano di Duravit. Light weight and simple design for a collection of cabinets by EOOS: a hidden wall mounting with invisible support allows the Delos console to “float in space”, fitting in perfectly with the other items in the room. The series also includes tall and short columns and drawers with simple, minimal lines like those of the console. The doors of the containers have no handles, and extend out slightly farther than the edge for easy opening. The brushed surfaces of real wood finishes with a relief look highlight the wood’s natural properties and make for a particularly pleasant, inviting bathroom. In the mirrors, lit up with leds, an exclusive thin crown which may be lit up without a clearly visible light source creates an innovative look with indirect lighting that does not dazzle. Delos furnishings are the perfect addition to the successful Darling New, D-Code and Vero lines of ceramic bathroom fittings, but can also be perfectly combined with other Duravit countertop sinks. XVI design focus object “Nella progettazione della collezione Frame abbiamo tratto ispirazione da tradizioni decorative molto diverse fra loro” Studio FM “In designing the Frame collection we drew inspiration from very different decorative traditions” Studio FM frame refin/studio fm azienda Ceramiche Refin materiale ceramica dimensioni 600x600mm finiture e decori Majolica, Geometric, Carpet, Weave anno realizzazione prodotto 2012 firm Ceramiche Refin material ceramic dimensions 600x600mm finishes and decorations Majolica, Geometric, Carpet, Weave year of realization 2012 Innovazione tecnologica e spirito creativo hanno sempre contraddistinto ogni progetto di DTS, DesignTaleStudio, il laboratorio di sperimentazione ceramica di Refin. Dopo anni di importanti collaborazioni con i protagonisti del design e dell’architettura, il laboratorio ha deciso di esplorare una nuova strada, affidando un nuovo progetto a un importante studio di progettazione grafica: la collezione Frame nasce dalla collaborazione con lo Studio FM. Un “ritorno al futuro“ per la tradizione ceramica italiana, un linguaggio grafico che sfrutta le più moderne tecnologie ceramiche per esprimersi in superfici fortemente decorative che traggono la loro ispirazione da materie, oggetti e suggestioni dei tempi passati evolvendo in un nuovo concetto di pavimento ceramico. “Abbiamo accolto con molto interesse la proposta di Refin di interpretare la ceramica decorata recuperando la tradizione e il valore della decorazione. L’avere applicato il disegno bidimensionale – prerogativa del grafico – all’oggetto tridimensionale, al “prodotto“, ci ha consentito di relazionarci con aspetti progettuali e tecnologici diversi“. Technological innovation and creativity have always characterised all projects by DTS, DesignTaleStudio, Refin’s ceramics experimentation laboratory. After years of prestigious partnerships with key figures in design and architecture, the laboratory has decided to explore a new path, entrusting a new project to a prominent graphic design studio: the Frame collection is the product of a partnership with Studio FM. It’s “back to the future“ of the Italian ceramics tradition, in a graphic idiom exploiting the latest ceramic technologies to express itself in highly decorative surfaces inspired by the materials, objects and imagery of the past, evolving into a new concept of the ceramic floor. “We were happy to accept Refin’s proposal that we interpret decorated ceramics with a return to tradition and to the value of decoration. Applying two-dimensional design – the prerogative of graphics – to the three-dimensional object, to the “product“, allowed us to address different aspects of design and technology of interest to us“. lagoon mariano moroni azienda Cordivari materiale acciaio al carbonio dimensioni H1800/2000x478/590mm anno realizzazione prodotto 2012 firm Cordivari material carbon steel dimensions H1800/2000x478/590mm year of realization 2012 L’obiettivo dell’artista Mariano Moroni era quello di ricreare la percezione dell’acqua, attraverso la trasposizione di un’immagine pittorica sulla lastra del radiatore Frame: grazie a una tecnologia di altissimo livello Cordivari ha mantenuto la luminosità del colore e delle sue infinite gradazioni, fissando l’immagine del fluire dell’acqua. È nato così il nuovo radiatore d’arredo Lagoon, realizzato in acciaio al carbonio verniciato con polveri epossiepoliestere ecologiche a totale recupero a 90 gloss di brillantezza. Una veste pittorica esclusiva e inedita, ottenuta attraverso la stesura del colore ad acqua tramite pennelli opportunamente adattati nella consistenza della setola, secondo antiche tecniche, per imprimere la delicatezza, la luminosità, la raffinatezza, riflessi e sfumature in quantità ma soprattutto la trasparenza del colore. Dalla forma rettangolare, Lagoon è posizionato a parete in verticale e con la sua immagine fresca e vivace, conferisce identità e personalità a ogni ambiente. L’intera gamma è accessoriabile con utili ed essenziali maniglioni porta salviette in acciaio inox satinato. Artist Mariano Moroni wished to recreate our perception of water by transposing a pictorial image onto the plate of the Frame radiator: advanced technology allows Cordivari to maintain the brightness and infinite hues of the colour and fix the image of water flowing. The result is the new Lagoon design radiator, made of carbon steel painted with ecological epoxy polyester paint with total recovery and a brilliance of 90 gloss. The exclusive new painting technique involves application of watercolours with brushes of appropriately adapted consistency using age-old techniques to ensure the delicacy, brightness, refinement, quantity of hues and reflections and, above all, the transparency of the colours. Lagoon is a rectangular radiator positioned vertically on the wall with a fresh, lively image contributing identity and personality to any room. The entire range of radiators may be accessorised with useful, essential matt stainless steel towel rails. XVIII design focus object woodays tagina design department azienda Tagina Ceramiche d’Arte materiale ceramica dimensioni spessore 20mm (outdoor), spessore da 12mm (indoor) anno realizzazione prodotto 2012 firm Tagina Ceramiche d’Arte material ceramic dimensions thickness 20mm (outdoor), thickness 12mm (indoor) year of realization 2012 Bellezza e calore del legno si associano alla praticità e alla resistenza della ceramica in Woodays, la collezione di pavimenti e rivestimenti per pareti nata dall’accurata analisi svolta dai tecnici di Tagina su alcune tra le migliori specie legnose attualmente conosciute, che ha consentito di campionare ogni essenza. La texture è stata riprodotta sui moduli della collezione fino a 20 diversi disegni di venatura. Ne è nato un prodotto del tutto simile ai pavimenti in legno che restituisce le vibrazioni di questo materiale nella forma esteriore, ma presenta un cuore durevole e resistente nel tempo proprio della ceramica. Disponibile nella versione per interni, con il classico spessore di 12mm, grazie alla tecnologia Compact 20 (spessore 20mm) Woodays è ideale anche per esterni, per rivestire portici, aree bordo piscina e terrazzi. Può essere posata in modo tradizionale, flottante, su sabbia, ghiaia e direttamente su prato, oppure impiegata nella realizzazione di pavimentazioni sopraelevate. The beauty and warmth of wood are associated with the practicality and strength of ceramic materials in Woodays, the collection of floorings and wall coverings arising out a thorough analysis by the Tagina technical staff into some of the best species of wood currently known, enabling each species to be sampled. Their textures were reproduced on the modules of the collection, resulting in up to 20 different grain patterns. The result is a product very much like wooden flooring, restoring the vibrations of this material in its external form but presenting a longlasting, resistant ceramic core. Available in a version for indoor use in the classic 12mm thickness, thanks to Compact 20 technology (with a thickness of 20mm) Woodays can also be used outdoors to cover arcades, swimming pool areas and patios. It can be laid by the traditional floating method, on sand, gravel, or directly on grass, or it can be used to build raised flooring. harmonia design centro ricerca fima azienda FIMA Carlo Frattini materiale acciaio inox dimensioni 450x450mm, 600x400mm anno realizzazione prodotto 2012 firm FIMA Carlo Frattini material stainless steel dimensions 450x450mm, 600x400mm year of realization 2012 Un programma che conferisce identità e personalità al bagno, due nuovi soffioni doccia a soffitto dedicati al wellness, in equilibrio tra essenzialità, rigore estetico e multifunzionalità. Forme geometriche essenziali nelle linee ma generose nelle dimensioni, caratterizzano gli elementi della collezione Harmonia, soffioni esclusivi di diversa forma e dimensione in grado di trasformare la doccia in un’esperienza totalizzante regalando sensazioni uniche. Il soffione quadrato è dotato di un getto a pioggia al centro, 8 getti che nebulizzano l’acqua ai lati per un effetto rinfrescante e due fari con cicli cromatici con Led da 3 watt che stimolano benefiche azioni cromoterapiche in 8 differenti colorazioni. Il soffione rettangolare presenta invece 2 lame con getti a cascata che, convergendo nel centro, creano un rigenerante effetto vitalizzante. Anch’esso è dotato di effetto raining e di sistema cromoterapico. Cuore tecnologico del progetto è il display digitale da incasso Nomos che permette di regolare con precisione l’erogazione e la temperatura dell’acqua. A programme giving the bathroom a new identity and personality, two new wall-mounted showerheads for wellness offering the perfect balance between simplicity, aesthetic rigour and multi-functionality. Geometric forms with simple lines but generous proportions characterise the items in the Harmonia collection, exclusive showerheads of different shapes and sizes capable of transforming the shower into a totalising experience offering truly unique sensations. The square showerhead has a rainfall jet in the centre, 8 jets which mist the water at the sides for a cooling effect and contains two spotlights with colour cycles produced with 3 watt leds offering all the benefits of chromotherapy in 8 different colours. The rectangular showerhead has 2 blades with cascade jets which come together in the centre to create a regenerative vitalising effect. It also has a raining effect and a chromotherapy system. The high-tech heart of the project is a Nomos built-in digital display permitting precise regulation of the water jet and temperature. XX design focus object levante rodolfo dordoni azienda Fantini materiale ottone dimensioni miscelatore 166x43xH140mm, soffione doccia 200x200mm finiture cromo lucido anno realizzazione prodotto 2012 firm Fantini material brass dimensions mixer 166x43xH140mm, showerhead 200x200mm finishes glossy chrome year of realization 2012 Un nuovo rapporto armonico tra manopola e corpo del miscelatore, una proposta innovativa di compenetrazione dei due volumi che esplora un’alternativa possibile alla consueta sovrapposizione di uno sull’altro: l’idea base del progetto Levante, la serie di rubinetteria disegnata da Rodolfo Dordoni per Fantini e presentata per la prima volta allo scorso Salone del Mobile, è quella di ottenere una collezione che mantenga le necessarie caratteristiche ergonomiche, proponendo allo stesso tempo un’immagine più omogenea. Il disegno distintivo del miscelatore monoforo per lavabo, vero elemento icona della collezione, è armonizzato dalla condivisione di linee, morbidezze e raggiature tra il corpo da impugnare e la bocca di erogazione che indirizza il flusso d’acqua. La leva di regolazione ripropone forme e linee della bocca, sovrapponendosi di fatto a essa con una superficie che comprende e amalgama anche la sezione del corpo. Anche il nuovo soffione doccia conferma l’accurato studio del dettaglio e la piacevolezza di abbinamento dei materiali, caratteristiche riscontrabili in tutti gli elementi della serie ma anche tratti distintivi dello “stile Dordoni“. A harmonious relationship between the mixer knob and body, an innovative proposal for co-penetration of the two volumes exploring a possible alternative to the usual superimposition of one over the other: the basic idea behind the Levante project, a series of taps and fittings designed by Rodolfo Dordoni for Fantini unveiled at the last Salone del Mobile, is to create a collection that maintains the necessary ergonomic qualities while at the same time offering a more homogeneous image. The distinctive design of the single-hole mixer for the sink, the true iconic element representing the collection, is harmonised by sharing the same lines, softness and radiuses for the volume held in the hand and the dispenser nozzle directing the flow of water. The control lever repeats the shapes and lines of the nozzle, overlapping it with a surface that also includes and amalgamates the section of the body. The new showerhead confirms the careful study of detail and the delight of combining different materials characterising all the items in the series and are particularly associated with the “Dordoni style“. area25 mosaico+ design department azienda Mosaico+ materiale vetro sinterizzato dimensioni 50x50mm, spessore 6mm anno realizzazione prodotto 2011 firm Mosaico+ material sintered glass dimensions 50x50mm, thickness 6mm year of realization 2011 Una gamma senza tempo, un progetto sempre attuale, un concetto astratto che diventa espressione del colore puro, un prodotto sostenibile che rispetta l’ambiente, realizzato con un processo produttivo a basso consumo energetico e tecnologicamente innovativo: le tessere in vetro sinterizzato della collezione Area25 sono ottenute con la macinazione e la compressione a caldo di polvere di vetro proveniente dal riciclo di prodotti vetrosi. Il risultato è un materiale ad altissima resistenza, adatto anche per un utilizzo in ambienti ad alta calpestabilità. Una collezione di successo da ampliare, valorizzare, aggiornare. Anche per questo, la vera novità di Cersaie 2012 è la nuova collaborazione con Carlo Dal Bianco, chiamato da Mosaico+ a rivedere e arricchire l’intera gamma aziendale: nuove proposte decorative realizzate con il mosaico vetroso di spessore 4mm, ma anche la riorganizzazione di collezioni storiche (da Pulsar, la tessera firmata Giugiaro, fino ad Area25). Area25 ha ottenuto la certificazione Leed per la percentuale di vetro riciclato contenuta nell’impasto (95%). A timeless range, a project that is always up to date, an abstract concept that becomes an expression of pure colour, a sustainable and eco-friendly product made by an innovative energy-saving production process: the sintered glass tiles in the Area25 collection are created by grinding and hot compressing glass from recycled glass products. The result is a very strong material suitable for use even where it will be walked on. A successful collection to be expanded, enhanced and updated. This is partly why the most interesting new development unveiled at Cersaie 2012 is a new partnership with Carlo Dal Bianco, whom Mosaico+ asked to revise and enrich their entire range: adding new decorative proposals produced with glass mosaics 4mm thick and reorganising the company’s historic collections (from Pulsar, the tile designed by Giugiaro, to Area25). Area25 achieved the Leed certification for the percentage of recycled glass contained in the mixture (95%). Una gamma di prodotti strutturata, ricca e funzionale: il mosaico ritorna protagonista grazie a modularità, geometria, dinamismo e storicità A well-organised, rich and practical product range brings the mosaic back into the forefront thanks to its modularity, geometry, light weight and historic heritage XXII design focus review Ping, Pong, Madame Dai Ceramica Cielo design Archea Associati Piatti doccia caratterizzati da superfici e finiture inedite, misure extra e personalizzabili: The Shower World by Cielo è una gamma di prodotti creata per soddisfare anche le esigenze più difficili. Ping, Pong e Madame Dai sono le nuove finiture disegnate da Archea Associati, tre inedite soluzioni che vestono il piatto doccia con texture astratte o trame sofisticate ispirate agli antichi tessuti cinesi. Shower trays featuring new finishes and surfaces, along with extra and customizable sizes: The Shower World by Cielo is a product line created to satisfy even the most demanding needs. Ping, Pong, and Madame Dai are the new finishes designed by Archea Associati – three new solutions that dress up the shower tray with abstract textures or sophisticated weaves inspired by ancient Chinese fabrics. Ceramica Cielo spa Falerina, km 7.800 – 01034 Fabrica di Roma (VT) tel 0761 56701– fax 0761 540363 www.ceramicacielo.it – [email protected] Monte Napoleone Fast Ceramica Del Conca Nella collezione Monte Napoleone Fast, la ceramica indossa trame e colori del legno per un perfetto compromesso tra resistenza all’usura e calore della natura. Fast è un sistema estremamente innovativo di posa a secco per pavimenti in ceramica che garantisce la stabilità della superficie grazie a speciali inserti che una volta inseriti nelle fessure delle piastrelle non ne escono. The ceramic tiles in the Monte Napoleone Fast collection feature wood textures and colors, offering a perfect compromise between resistance to wear and the warmth of nature. Fast is a highly innovative system for dry laying ceramic floor tiles that ensures the stability of the surface, thanks to special inserts that remain permanently embedded in the tile joints. Ceramica Del Conca – Gruppo Del Conca via Croce, 8 – 47832 San Clemente (RN) tel 0541 988453 – fax 0541 988783 www.delconca.com – [email protected] Daily 44 Fir Italia Linee semplici e pulite, con particolari arrotondati che ne ingentiliscono le forme: Daily 44 è caratterizzato da geometrie squadrate che si addolciscono all’estremità della maniglia e nella parte inferiore della bocca. Sui miscelatori Daily 44, con Handy 42 e Ready 43 inseriti nel programma FIR Bathroom Easy, è possibile montare aeratori “green“, con riduzione della portata d’acqua a 6 l/m. Simple and clean lines, with rounded edges that soften the forms: Daily 44 features squared shapes with softened handle and faucet ends. In the Daily 44 mixers (part of the FIR Bathroom Easy collection, along with models Handy 42 and Ready 43), “green“ aerators can be installed to reduce the water flow to 6 l/m. Fir Italia spa via Borgomanero, 6 – 28010 Vaprio d’Agogna (NO) tel 0321 996423 – fax 0321 996426 www.fir-italia.it – [email protected] Acqua R 5000 Duka Acqua R 5000 è una cabina doccia con porte scorrevoli che rientra nel segmento Quadra in posizione “classe top” che raccoglie le cabine con telaio. Duka propone questi modelli con altezza standard di 2000mm, finitura delle maniglie e dei profili in cromo alluminio brillantato e con vetri “securit” dello spessore di 8mm nella versione trasparente (con serigrafia bianca sul bordo del vetro) o grigio parsol. Duka spa via Ontani, 19 – 39042 Bressanone (BZ) tel 0472 273100 – fax 0472 273270 www.duka.it – [email protected] Acqua R 5000 is a shower unit with sliding doors that is part of the “top class” Quadra line that features metal frame units. Duka offers these models with a standard height of 2000mm, finished handles and profiles in polished chrome aluminum, and 8mm-thick “security” glass in the transparent version (with white silkscreen border along the edge of the glass) or Parsol gray. Link Ceramiche Keope Carattere pulito e lineare, design metropolitano e contemporaneo e sorprendente effetto cemento per la collezione in grès porcellanato rettificato Link. L’ampia stonalizzazione della superficie dona un effetto “used”, aggiungendo una dimensione nuova alle tradizionali finiture delle piastrelle. Interessante anche l’esclusiva finitura outdoor che riprende la struttura “rullata” dei cementi da esterno. A clean linear look, contemporary urban design, and a surprising cement effect are the distinguishing features of Link, the rectified porcelain stoneware collection. The wide color shading effect of the tile surface gives it a used look, adding a new dimension to traditional tile finishes. Another interesting novelty is the exclusive “outdoor” finish, inspired by the rolled texture found in cement exteriors. Ceramiche Keope, divis. di Atlas Concorde spa s.s. 467,21 – 42013 Casalgrande (RE) tel 0522 997511 – fax 0522 997544 www.keope.com – [email protected] Azulej Ceramiche Mutina design Patricia Urquiola Una rivisitazione in chiave contemporanea delle antiche maioliche artigianali a base di cemento idraulico. La sfida di Azulej è stata quella di riuscire a ricreare la precisione “artigianale” dei decori e delle colorazioni con un materiale prodotto serialmente. La composizione a patchwork è volutamente casuale, abbina disegni astratti e colori non saturi, neutri, appena consumati. Azulej is a contemporary reinterpretation of antique artisanal majolica with a hydraulic cement base. The technological challenge of Azulej was to accurately recreate the artisanal precision of motifs and colors in a high-tech material that is serially produced. The patchwork composition is deliberately random, combining abstract designs, non-saturated, neutral colors that have a slightly weathered look. Ceramiche Mutina srl via Ghiarola Nuova, 16 – 41042 Fiorano (MO) tel 0536 812800 – fax 0536 812808 www.mutina.it – [email protected] Monolith Geberit design Studio Tribecraft Un sottile parallelepipedo che permette di installare lavabo, vaso o bidet, un modulo in alluminio rivestito in vetro temperato collocabile davanti a pareti preesistenti, anche in cartongesso, senza complicate opere di muratura. Monolith, nella versione lavabo, funge da mensola con pratici contenitori laterali a scomparsa, può essere corredato di elementi portaasciugamani doppi. A thin all-in-one aluminum module covered with tempered glass that allows mounting the washbasin, WC or bidet on existing walls, including drywall, without complicated masonry work. The Monolith washbasin version also serves as a shelf with practical hidden side drawers; and can be equipped with a double towel bars. Geberit Marketing e Distribuzione SA via Gerre, 4 – 6928 Manno (Svizzera) tel (0041 91) 6119292 – fax (0041 91) 6119393 www.geberit.it – [email protected] Sento Graff design Angeletti Ruzza Design Nel programma di rubinetteria e accessori bagno coordinati Sento, la forma pura viene esaltata dalla ricerca quasi maniacale di proporzioni perfette. Una riduzione all’essenza che si traduce in diversi elementi dal forte impatto visivo e dalle linee minimali. La leva è solida e leggera allo stesso tempo, il diametro del corpo importante: forma contemporanea senza comprometterne la funzionalità. The Senta collection of coordinated taps and bathroom accessories features pure forms enhanced by the almost fanatical search for perfect proportions. This reduction to the essence translates into different elements offering strong visual impact and minimal lines. The mixer lever is solid and light at the same time, with a prominent faucet body: contemporary form without compromising functionality. Graff Division Europe via Aretina, 159 – 50136 Firenze tel 055 9332115 – fax 055 9332116 www.graff-mixers.com – [email protected] XXIV design focus review New Road Gruppo Nobili Rubinetterie design Centro Stile Nobili Robustezza, affidabilità, risparmio energetico sono le costanti di New Road, la serie ecologica per eccellenza del Gruppo Nobili Rubinetterie. Tra le varie versioni spicca un miscelatore per lavabo dall’elegante e originale bocca a cascata, perfetto per un bagno raffinato e moderno. Le versioni lavabo proposte con bocca a cascata sono tre, con altezza diversa del corpo (normale, medio e alto). Robustness, reliability and energy savings are the constants of the New Road, the eco-friendly collection by Gruppo Nobile Rubinetterie. Among, one of the standouts is a washbasin mixer with an elegant and original water cascade, perfect for a sophisticated and modern bathroom. Three cascade faucet versions for washbasins are available, with different body heights (normal, medium and tall). Gruppo Nobili Rubinetterie s.s. 229, Km 19+600 – 28019 Suno (NO) tel 0322 885885 – fax 0322 858091 www.grupponobili.it Talis ComfortZone Hansgrohe Una risposta intelligente alle diverse esigenze di spazio sotto il rubinetto: la “ComfortZone” prevede altezze diverse per ogni modello di rubinetteria. Talis prevede tre altezze del corpo del miscelatore (80, 150, 250mm) per rispondere a ogni tipo di utilizzo. La praticità del modello più alto (250mm) è aumentata dall’angolo di rotazione (120°) che permette di spostare la bocca di erogazione durante l’utilizzo. An intelligent approach to various needs for under-the-tap space: the “ComfortZone” provides different heights for each tap model. The Talis mixer is available in three body heights (80, 150, 250mm) to satisfy any need. The practicality of the tallest model (250mm) is enhanced by the angle of rotation (120°), which allows movement of the faucet spout. Hansgrohe srl s.s. 10, Km 24.4 – 14019 Villanova d’Asti (AT) tel 0141 931111 – fax 0141 946594 www.hansgrohe.ti – [email protected] Flat Provex design Studio Talocci Design Linearità e rigorosità stilistica, eleganza e trasparenza assoluta, semplicità ed ergonomia: sono le caratteristiche di Flat, un box dall’immagine inedita nel quale la scelta di materiali eccezionali e innovativi ha permesso di sviluppare una cerniera interna ed esterna senza spessori rendendo la pulizia facilissima. L’elegante vetro trasparente è incorniciato da profili verticali “siliconfree” sono completamente piatti. Provex Industrie srl z.i. nord, 10 – 39031 Brunico (BZ) tel 0474 571511 – fax 0474 571571 www.provex.eu – [email protected] Touch Milldue design Michele Marcon I legni restaurati, i legni naturali, le eco malte, i laccati: materiali esclusivi e autentici trattati con nuove tecnologie, in grado di esaltare lo stile minimal e l’essenzialità di Touch, una collezione di mobili senza tempo dalle caratteristiche fortemente sartoriali. Disponibile nella versione Monolite in tre larghezze, Touch si adatta sia a centro stanza che a parete e può essere corredato da colonne a terra o sospese. Milldue Arredi spa via Balegante, 7 – 31039 Riese Pio X (TV) tel 0423 756611 – fax 0423 756699 www.milldue.it – [email protected] Restored woods, natural woods, eco plasters, lacquers: these are the exclusive and authentic materials treated with new technologies that enhance the minimalist style and simplicity of Touch, a collection of timeless furniture with highly tailored features. Available in three widths in the Monolite version, Touch can be either freestanding or wall-mounted, and may be equipped with floor or suspended columns. Linearity and stylistic rigor; elegance and absolute transparency; simplicity and ergonomics: these are the hallmarks of Flat, a shower box with a brand new look. The choice of outstanding and innovative materials has allowed internal and external hinges to be designed without shims, making cleaning easy. The stylish clear glass is framed by vertical silicon-free profiles that are completely flat. O2 Mamoli Rubinetteria design Fabrizio Batoni Limpido nel disegno e pulito nelle forme, O2 è il nuovo rubinetto della gamma showroom Mamoli, caratterizzato da leggerezza e rigore compositivo di due elementi molto diversi: una leva sottile e slanciata, ispirata alla leggerezza dell’aria, e un corpo rigoroso e razionale, dai volumi netti e decisi. O2 rimanda proprio all’ossigeno, alla sua energia e al suo peso impalpabile. O2 is the new tap faucet of the Mamoli showroom line, featuring clean design and forms, and two very different elements that are light yet rigorous in composition: a thin and slender lever, inspired by the lightness of air; and a thick, bold faucet that is precise and functional. O2 recalls the properties of oxygen, and its energy and intangible weight. Mamoli Rubinetteria spa p.zza Mamoli, 1 – 20084 Lacchiarella (MI) tel 0236645299 – fax 02 90033122 www.mamoli.com – [email protected] Must Megius design Piet Billekens Un prodotto essenziale e pulito, ma allo stesso tempo una proposta dal carattere deciso con linee estetiche ben definite, espresse attraverso pochi dettagli di stile: nel box doccia Must la cerniera e il braccetto di sostegno riprendono nelle forme arrotondate il segno grafico della lettera “S”, conferendo soprattutto all’elemento funzionale un significato altamente estetico. A simple and clean, yet at the same time bold design, with well-defined aesthetic lines expressed through a few elegant details. The rounded hinges and supporting bars of the Must shower box recall the shape of the letter “S”, lending high aesthetic significance to a functional element. Megius spa via Torino, 16 – 35035 Mestrino (PD) tel 049 9048711 www.megius.com – [email protected] Big Regia design Bruna Rapisarda Design pulito, colori brillanti e dimensioni generose per il lavabo da appoggio Big di Regia, realizzato in LivingTec® laccato, Tecnoglass e Vetroghiaccio® trasparente. Big misura 80x44x15,7cm ed è disponibile anche nella finitura bicolore (interno ed esterno della vasca) per far fronte a qualsiasi esigenza stilistica e inserirsi al meglio in ambienti dinamici e dallo spirito giovane e vivace. Clean design, bright colors and generous sizes are all found in Big, the counter top washbasin by Regia. Available in lacquered LivingTec®, transparent Tecnoglass or Vetroghiaccio®. Big measures 80x44x15,7cm and is also available in two-tone finish (washbasin interior and exterior) to meet any style need and complement young. Regia srl via Vigevano, z.i. – Taccona di Muggiò (MI) tel 039 2782510 – fax 039 2782571 www.regia.it – [email protected] Amarcord Rapsel design Marco Merendi “Un rubinetto dalla forma iconica, lineare, semplice che evocasse il passato ma allo stesso tempo avesse funzioni adatte alla nostra quotidianità”. Marco Merendi racconta così il progetto Amarcord, una serie di rubinetti realizzati 100% in ottone e prodotti in Italia, con leva di apertura e chiusura nella zona superiore, e valvola termostatica, disponibile in molte finiture inedite. “A tap in an iconic shape, simple and linear, that evokes the past but at the same time offers features suitable to our daily lifestyle.” This is how Marco Merendi describes the Amarcord line, a tap series produced in Italy and made of 100% brass, featuring an opening and closing lever on the top, and a thermostatic valve. Available in many different finishes. Rapsel spa via Volta, 13 – 20019 Settimo Milanese (MI) tel 02 3355981 – fax 02 33501306 www.rapsel.it – [email protected] XXVI design focus review Titian Rubinetterie Stella design Michele De Lucchi Design estremamente contemporaneo per una collezione il cui nome richiama le infinite terrazze coltivate della Cina: il tratto distintivo di Titian, che accomuna tutte e tre le versioni disponibili, è la struttura piramidale a cerchi concentrici che compone la base del rubinetto. Per il monocomando a bocca alta e a bocca bassa, la pratica ed elegante leva joystick permette una perfetta impugnatura. An extremely contemporary design for a collection whose name recalls the cultivated endless terraces of China: Titian features a pyramid structure composed of concentric circles that form the basis of the tap. The pyramid pattern is the common theme in all three available versions. In the single lever mixer, in both high and low spout versions, the practical and stylish joystick lever allows for a perfect handling. Rubinetterie Stella spa via Brunelli Maioni, 44 – 28021 Borgomanero (NO) tel 0321 473351 www.rubinetteriestella.it – [email protected] Acrux Atelier Samo Continuità e uniformità di stile per una soluzione “total colour”. Sono cinque i colori opachi scelti per personalizzare l’area doccia con Acrux Atelier: nero Superbo, perla Aristocratico, verde Esuberante, turchese Sfacciato e viola Ambiguo, un’esplosione di colore che si estende non solo ai profili, ma anche sulle maniglie e sui particolari plastici, creando una soluzione unica esaltata dalle lastre di vetro temperato. Continuity and uniformity of style for a total color solution. Acrux Atelier offers five opaque colors for customizing the shower area: Superbo black, Aristocratico pearl, Esuberante green, Sfacciato turquoise and Ambiguo purple. The line offers an explosion of color that extends beyond the shower box profiles to the handles and plastic details, creating a unique solution enhanced by tempered glass panels. Samo spa via Cav. Orvile Venturato, 1 – 37040 Bonavigo (VR) tel 0442 73018 – fax 0442 670033 www.samo.ti – [email protected] Joice Villeroy & Boch Accessori in ceramica colorata intercambiabili e funzionali, le App, con cui personalizzare il bagno secondo il proprio gusto: grazie alla collezione Joice si possono realizzare bagni che possono essere costantemente trasformati e adattati alle esigenze in tutta flessibilità. Concepita come collezione completa per il bagno, abbraccia tutte le categorie di prodotti, dalle ceramiche ai mobili. Colored porcelain accessories that are interchangeable and functional, to customize the bath to your taste: the Joice collection lets you create bathrooms that can be constantly changed and adapted to your needs with the greatest flexibility. Designed as a complete collection for the bath, it covers all product categories from porcelain fittings to bathroom furniture. Villeroy & Boch AG Casella Postale 1120 – 66688 Mettlach (Germania) tel +49 (0) 6864810 www.villeroy-boch.com Pavoni, Gardenia Trend design Veronica Tommasini Si ispirano entrambi alla natura, ma riflettono due diversi filoni del nuovo corso del decoro artistico: sono i nuovi decori presentati da Trend. Il primo, il cui motivo raffigura dei pavoni, si rifà alla tradizione musiva tardo-antica sia nella scelta del soggetto sia nella resa del disegno. Il secondo è un raffinato esercizio di stile, con un motivo floreale che emerge nettamente dal colore di fondo. The new designs presented by Trend are both inspired by nature, but reflect two different aspects of new artistic decoration tendencies. The first features a peacock motif, which recalls the late ancient mosaic tradition in both subject choice and design execution. The second is an elegant exercise in style, featuring a floral pattern that clearly emerges from the colored background. Trend Group spa piazzale Fraccon, 8 – 36100 Vicenza tel 0444 338711 – fax 0444 338777 www.trend-group.com – [email protected] azzurra Semplicità e coerenza, innovazione e responsabilità, ricerca e memoria. Questi i fili conduttori lungo i quali si dipana tutta l’attività di un’azienda nata nel 1985 sull’onda (è proprio il caso di dire così) del grande successo di un’imbarcazione che regalò agli italiani gioie inaspettate facendo conoscere a tutti il mondo della vela: Azzurra Sanitari in Ceramica prende vita a Civita Castellana, nel cuore del distretto della ceramica sanitaria, e da sempre fa del radicamento nel territorio e della conservazione delle proprie radici i punti di forza della propria attività. Un filo conduttore che si traduce nel recupero e nella salvaguardia della memoria, nella conoscenza delle tradizioni, nel tramandare il know how di un lavoro antico, in parte ancora manuale, nella riattualizzazione delle tecnologie, dei materiali, dei sistemi produttivi. Simplicity and consistency, innovation and accountability, research and memory. These are the main themes upon which Azzurra Sanitaria in Ceramica’s business has ridden the wave of success (quite literally) on a boat that has given Italians unexpected joys and brought the world of sailing to all. Founded in 1985 in Civita Castellana, in the heart of the ceramic bathroom fittings district, the company has always made its local presence and roots the strength of its business. A common thread can be seen in the restoration and preservation of memory, in the knowledge of traditions, and in the handing down of the know-how of an ancient trade, still partly manual, as well as in reproducing technologies, materials and production systems. XXX design focus factory azzurra progetti in ceramica (e non solo!) ceramic designs (and not only!) text by Davide Cattaneo photo by Ferdinando Sacco “Proponiamo al mercato una gamma di prodotti versatile ma equilibrata, collezioni ricercate ma non inavvicinabili, soluzioni di stile e personalità diverse… lavoriamo ogni giorno per progettare il bagno del futuro senza dimenticare da dove veniamo e cosa sappiamo fare“ così Lorenzo Rossini, direttore marketing di Azzurra ci accoglie negli stabilimenti dell’azienda a Castel S.Elia, all’interno del distretto di Civita Castellana (VT). A riaffermare l’importanza del rapporto tra azienda e territorio ecco le parole dell’AD Alberto Serraglini che fanno il punto sulle opportunità delle aziende italiane in un mercato complesso come quello attuale: “A volte è difficile spiegare al mercato l’enorme differenza di prezzo fra un prodotto di un’azienda italiana rispetto ad altri produttori stranieri. Ritengo che ognuno sia accompagnato sempre dalla propria storia, dalle proprie tradizioni, dal legame con le proprie radici. Le aziende italiane e soprattutto quelle del nostro comprensorio hanno molto da mostrare in questo campo, presentando al mercato una linea indissolubile fra produzione industriale e territorio. Possiamo offrire un prodotto unico al mondo che non è fatto di sola materia ma che ha al proprio interno, una cultura, un’anima. Oggi parlare solo di made in Italy può essere limitante. I nostri prodotti sono tuttora molto apprezzati nel mercato internazionale, ma vanno sostenuti da una grande ricerca tecnologica. Solo con una giusta combinazione fra design, cultura e innovazione ci si riesce a distinguere. Coerenza e continuità sono le caratteristiche di tutta l’attività dell’azienda, testimoniate dalla quotidiana ricerca di soluzioni eleganti ma mai eccessive, dalla forte personalità ma “non urlate“, perché l’obiettivo non è quello di stupire con proposte ardite o effetti speciali fini a se stessi, ma portare avanti in un percorso di innovazione responsabile, articolato in collezioni di sanitari dal design accattivante e contemporaneo, ma allo stesso tempo capaci di soddisfare le esigenze funzionali dei potenziali clienti. Due esigenze primarie che non mettono in secondo piano l’attenzione al tema della salvaguardia ambientale e del risparmio idrico in particolare. Proprio in quest’ottica, l’azienda ha sviluppato l’innovativo progetto Water Saving, che si è tradotto nella realizzazione di sanitari capaci di scaricare con quantità irrisorie di acqua, soli 2,7 lt (in conformità allo standard europeo per i vasi di Classe 2), che consentono, rispetto ai tradizionali scarichi con 9 lt, di risparmiare 6,3 lt di acqua ovvero il 70% dei consumi a ogni scarico. Azzurra ha raggiunto traguardi importanti con il sistema “fino a 2,7 litri“ di Thin (Angeletti Ruzza Design) e Jubilaeum e lo scarico monoflusso a 3 litri di Glaze (design Gordon Guillaumier). Inoltre, tutti i wc delle collezioni Azzurra scaricano con massimo 4,5 litri. L’azienda presenta ogni anno al mercato serie complete di sanitari in ceramica a cui si affiancano progetti speciali, sviluppati in collaborazione con designer diversi particolarmente vicini allo spirito dell’azienda, nei quali vengono utilizzati materiali differenti dalla ceramica, sviluppate superfici innovative, forme inedite, finiture particolari, capaci di esaltare la percezione tattile del materiale. Progetti dall’elevato valore artistico che si affiancano a proposte modulari per far fronte a differenti esigenze stilistiche e soddisfare qualsiasi esigenza progettuale; collezioni apparentemente semplici perché capaci di arrivare a tutti, ma ricche di sfumature nascoste, da cogliere anche nel più piccolo dettaglio. Il lavabo Tandem di Paolo Ulian (progetto che ha consentito di scardinare il concetto di lavabo sospeso), il lavabo freestanding in terracotta e Civita, realizzato in tufo, di Angeletti Ruzza Design o Pool, di Marti Guixè, realizzato in metallo e tek, sono solo alcuni dei progetti speciali che hanno consentito ad Azzurra di ottenere numerosi riconoscimenti, dal Premio IF al Red Dot Award, DesignPlus alla menzione d’onore in occasione del XXII Compasso d’Oro ADI. Estetica e design senza dimenticare la funzionalità, le nuove abitudini di utilizzo dello spazio e il profondo cambiamento che l’ambiente bagno ha vissuto negli ultimi anni, trasformandosi da ambiente di servizio a luogo di relax e benessere che si diffonde nel resto della casa. Ogni idea progettuale viene sviluppata da Angeletti Ruzza Design in collaborazione con l’ufficio tecnico dell’azienda all’interno del laboratorio di modellazione. Vengono effettuate le prime prove sui materiali, tracciate le linee essenziali e definita la forma di massima che si tradurrà in un modello in polistirolo a grandezza naturale. Dal modello si ricaverà poi lo stampo, tenendo ben presente nel calcolo dimensionale, la riduzione che subirà ogni pezzo in ceramica in seguito alla perdita totale dell’acqua dell’impasto. Tutto il processo produttivo avviene internamente all’azienda. “La fase iniziale è sicuramente una delle più delicate perché il controllo della materia prima deve essere rigoroso e frequente; l’argilla, proveniente dalla Germania e il caolino, che arriva da fornitori britannici, devono soddisfare precisi requisiti di viscosità e lavorabilità, indispensabili per ottenere la miscela prestabilita“. Rossini sottolinea come in questa fase risulti decisivo il bagaglio di conoscenze nel settore chimico dell’azienda perché solo un perfetto dosaggio dei materiali e l’aggiunta della corretta quantità d’acqua (circa il 30%) permette di ottenere un impasto fluido ma consistente, omogeneo e privo di impurità (definito in gergo “barbottina“). La stessa attenzione viene rivolta dall’azienda agli smalti, attraverso ricette esclusive messe a punto nei propri laboratori per ottenere una composizione brillante, resistente e di alta qualità, che possa durare nel tempo. Proprio la ricerca sugli smalti merita un discorso approfondito. Azzurra ha infatti ottenuto il brevetto di invenzione per lo smalto “Corteccia“, una nuova finitura ottenuta tramite una composizione chimica esclusiva e un processo di applicazione complesso e specifico. Grazie alla sua “rugosità“ la superficie ricorda i tronchi secolari propri della natura incontaminata e rappresenta un’ottima alternativa alla semplice superficie liscia o ad applicazione esterne a più alto rischio di deterioramento. Alle qualità estetiche e tattili, la finitura associa infatti un’ottima durata nel tempo. Già presente sul lavabo Nativo è ora applicabile a diversi sanitari. Ritornando alla sala impasto, svolgere un corretto lavoro in questa fase vuol dire ridurre notevolmente le possibilità di rottura dei pezzi durante le fasi successive del processo produttivo, limitare microfessurazioni e crepe in fase di cottura, contenere gli scarti. La barbottina viene colata all’interno degli stampi in gesso, nei quali Investimenti in ricerca, innovazione tecnologica, utilizzo di nuovi materiali, riorganizzazione degli stabilimenti produttivi, progettazione del nuovo showroom aziendale che verrà completato nel 2013: l’attività di Azzurra non si limita ai 35.000mq di superficie coperta, all’interno dei quali i 150 dipendenti realizzano circa 300.000 pezzi l’anno, distribuiti in Italia (il 70% del fatturato), ma anche esportati in tutto il mondo. Un processo progettuale integrato e completamente interno all’azienda, un’attenzione ad ogni aspetto della produzione che si traduce in collezioni sviluppate con un pensiero unico, quello di Silvana Angeletti e Daniele Ruzza (dal 2007 art director dell’azienda), che fa della coerenza stilistica, pur nella pluralità di voci, il suo tratto distintivo. Investments in research, technological innovation, use of new materials, reorganization of its manufacturing and design of a new company showroom to be completed in 2013: Azzurra’s activities are not limited to its 35,000 square meters of covered space – in which 150 employees produce about 300,000 units a year that are distributed not only in Italy (70% of sales), but also exported worldwide. The company has a fully integrated in-house design process and its attention to every aspect of production results in collections developed with a single line of thinking belonging to Silvana Angeletti and Daniele Ruzza (art directors since 2007) – which makes stylistic consistency, despite the shared design helm, the company’s trademark. Azzurra Sanitari in Ceramica Spa via Civita Castellana Snc 01030 Castel S.Elia (VT) tel 0761 518155 fax 0761 514560 www.azzurraceramica.it – [email protected] XXXII design focus factory rimarrà per un tempo predefinito che consentirà al materiale di aderire uniformemente alle pareti dello stampo, lasciando il vuoto nella parte centrale e determinando così il corretto spessore di ogni pezzo. In questa fase ogni stampo viene controllato periodicamente dagli operatori che ne variano inclinazione e posizione in base alla propria esperienza e al confronto con un piccolo stampo manuale, che evidenzia il comportamento del materiale in base alle condizioni di temperatura e umidità presenti al momento del colaggio. Gli stampi in gesso hanno una durata media di 100 colate, al termine delle quali vengono eliminati e il materiale può essere riciclato. Una volta aperto manualmente lo stampo, il pezzo, ancora malleabile, viene ripulito con cura eliminando tutto il materiale in eccesso, prima di lasciarlo riposare per una giornata intera durante la quale perderà tutta lacqua dell’impasto. Il prodotto sarà quindi avviato alle operazioni di verniciatura e smaltatura. Una fase molto delicata, per la quale Azzurra ha sviluppato una propria tecnologia che consente una verniciatura automatica tramite robot a tre stazioni successive. Una sequenza prestabilita grazie alla quale il pezzo viene tinto su tutti i lati assicurando una notevole qualità e resistenza dello smalto. Al termine della verniciatura, i pezzi rimangono sui carrelli per un giorno prima di essere cotti nel forno attraverso un ciclo di cottura della durata 22 ore durante il quale la temperatura cresce gradualmente fino a raggiungere un picco massimo di 1250°C per poi ridiscendere altrettanto gradualmente per consentire un raffreddamento continuo. Al termine della cottura gli elementi vengono mantenuti per una giornata in condizioni di umidità e temperatura definite. Anche se giunge alla fine del ciclo, il controllo è una fase importantissima per mantenere un’elevata qualità della produzione; ciascun elemento viene verificato sia dal punto di vista estetico, attraverso un controllo visivo, sia per quanto riguarda la tenuta all’acqua e l’assenza di fessurazioni, verificabili grazie a una macchina nella quale i pezzi vengono messi sottovuoto a 58mPa per verificarne la tenuta. Discorso a parte merita la produzione dei piatti doccia, alla quale Azzurra dedica un’unità produttiva specifica, a testimonianza dell’attenzione che l’azienda riserva verso questa tipologia di prodotto, con l’obiettivo di razionalizzare le materie prime, le tipologie di stampi, le dimensioni delle linee, aumentandone la capacità produttiva. Anche sui piatti doccia, l’azienda si propone in questi anni di sviluppare un percorso progettuale di riattualizzazione delle forme e del design, in linea con quanto già avvenuto per i sanitari. “We offer the market a versatile but balanced product range; collections that are sought-after but affordable; solutions with different style and personalities... we work hard every day to design the bathroom of the future without forgetting where we came from and what our expertise is“ says Lorenzo Rossini, marketing director at Azzurra, who welcomed us in the company’s factories in Castel S. Elia, located in the Civita Castellana (VT) district. Managing Director Alberto Serraglini reaffirms the importance of the relationship between the company and its region, pointing to the opportunities for Italian companies in today’s complex market: “Sometimes it’s hard to explain to the market the reason behind the huge price difference between a product made by an Italian company and one made by other foreign manufacturers. I believe that each of us always has our own history, traditions and ties with our roots. Italian companies, especially those in our sector, have much to show for in this field, because we offer the market an indissoluble link between industrial production and region. We offer a unique product that is not just made of materials, but also carries a culture, a soul within. Today, it can be limiting to say only that a product is made in Italy. Our products are still very popular on the international market, but they must be supported by a large amount of technology research. The right combination of design, culture and innovation enables to stand out from the rest“. Consistency and continuity are the hallmarks of all the company’s activities, evidenced by its daily search for solutions which are elegant but never excessive and a character which is bold but not ostentatious. Because the goal is not to impress with bold designs or special effects as an end in themselves, but to pursue a path of responsible innovation that is organized into bathroom fittings collections that are attractive and modern, but at the same time capable of meeting the practical needs of potential customers. However, these two main requirements do not overshadow Azzurra’s focus on environmental protection, and water conservation in particular. With this in mind, the company created the innovative Water Saving Project, which resulted in the development of toilet bowls that can be flushed with very small quantities of water – only 2.7 l (in accordance with European standards for Class 2 toilet bowls). These designs allow for a water savings of 6,3 l, in comparison with 9 l for conventional flushing systems. This translates into a water savings of 70% with each flush. Azzurra has achieved important goals with its Thin (Angeletti Ruzza Design) and Jubilaeum “up to 2.7 l“ models, as well as its 3 l Glaze monoflow flush model (Gordon Guillaumier design). Dalla materia prima al controllo finale e alla correzione di piccoli difetti di cottura: tutte le fasi del processo produttivo sono svolte nello stabilimento di Azzurra Sanitari di Castel S.Elia. From the raw material to the final check and to the mending of the small firing imperfection: all the manufacturing process takes place in Azzurra Sanitari’s factory of Castel S.Elia. XXXIV design focus factory In addition, all flush systems in the Azzurra wc collections do not exceed 4,5 l. The company launches a complete series of bathroom fittings ever year, in addition to special designs developed in collaboration with various designers closely reflecting the company’s spirit. Materials other than ceramic are also used; innovative surfaces and new shapes are developed; and special finishes are produced to enhance the tactile feel of the material. Highly artistic designs are flanked by modular ones to meet different stylistic needs and satisfy any project’s requirements. The company’s collections seem simple because of their universal appeal, yet they are rich in hidden nuances, down to the smallest detail. The Tandem washbasin by Paul Ulian, a design that has upended the concept of the suspended washbasin; the freestanding terracotta washbasin and Civita, made of tufa (by Angeletti Ruzza Design); Pool (by Marti Guixè), made of metal and teak – these are only some of the special designs that have garnered Azzurra numerous awards, including the IF Award at the Red Dot Awards and a DesignPlus honorable mention at the XXII edition of the ADI Golden Compass Awards. Azzurra combines aesthetics and design without forgetting functionality and the new ways in which people use space, keeping in mind the profound change the bathroom has undergone in recent years – transforming itself from a utilitarian space into a place for relaxation and well-being that extends to the rest of the home. Each design idea is developed by Angeletti Ruzza Design in collaboration with the company’s technical department and executed in its modeling laboratory. Here materials undergo their first rounds of testing, drafts are drawn and shapes are defined before creating a life-sized model in polystyrene. A mold is then cast from the model, keeping in mind the size reduction each ceramic piece will undergo once all the water is removed from the mix. The laboratory represents the crucial moment in the entire process, because it is only through test runs and subsequent corrections of initial choices that a decision will be made to either put a new collection into production or put it aside for a future do-over. The entire production process takes place in-house. “The initial phase is certainly one of the most delicate because the control checks for the raw materials must be rigorous and frequent; the clay, which comes from Germany, and the kaolin arriving from UK suppliers, must meet specific viscosity and workability requirements, which are essential for obtaining the predetermined mixture“. Rossini emphasizes that a decisive factor in this phase is the company’s stock of chemical knowledge, because only a perfect blend of materials and adding the correct amount of water (approximately 30%) will yield a fluid but consistent mixture (known as “slip“) that is homogeneous and free of impurities. The company pays the same attention to its enamels and glazes, using exclusive recipes developed in its laboratories to obtain a bright, durable and high quality composition that will last over time. Azzurra’s research on glazes merits further mention: the company has been granted a patent for its invention of the “Corteccia“ (Bark) glaze, a new finish obtained through an exclusive chemical composition and a specific, complex application process. The “rough“ surface recalls century old tree trunks from pristine nature, and represents an excellent alternative to a simple smooth surface or exterior applications that run a higher risk of deterioration. In addition to its aesthetic and tactile qualities, the finish offers great durability. It is already available for the Nativo washbasin and can now be applied to a variety of different bathroom fittings. Returning to the mixing room, the correct execution of the work at this stage significantly reduces the chances of pieces breaking during the later stages of the production process, limiting micro-cracks and crevices during the firing phase containing waste. The slip is poured into plaster molds, where is sits for a specific amount of time to allow the material to adhere uniformly to the walls of the mold, with the central part left empty to determine the correct thickness of each piece. In this phase, each mold is checked Nella pagina precedente: la collezione Thin per la quale Azzurra detiene il primato mondiale di “water saving“ grazie al brevetto dello scarico fino a 2,7 l. I wc della nuova collezione Glaze hanno ottenuto la certificazione per lo scarico a 3 litri. In questa pagina: la nuova ed esclusiva finitura Corteccia, brevetto dell’azienda, applicata al lavabo Nativo (design Giovanni Levanti). In the previous page: with the Thin collection Azzurra holds the water saving world leading position, thanks to the patented flushing system up to 2.7 l. The new Glaze collection wc got the certification for the 3 l flush. In this page: the new and exclusive Corteccia finishing, Azzurra’s patented applied on the Nativo wash basin (Giovanni Levanti design). periodically by operators, who vary the mold’s angle and position based on experience. They also compare it with a small test mold, which shows how the material will react to the temperature conditions and humidity present at the time of casting. The plaster molds have an average life of 100 castings, at the end of which they are discarded and the material they are made of is recycled. Once the mold has been opened by hand, the still soft piece is carefully cleaned and all excess material is removed before letting it stand for a whole day, during which time all the water will drain off from the mix. At this point, the product will then be ready for painting and glazing. This is a very delicate phase, for which Azzurra has developed a proprietary technology for automatic machine painting of the product through three subsequent stations. The piece is dyed on all sides throughout this predetermined sequence, thus ensuring the glaze’s remarkable quality and durability. At the end of the painting process, the pieces remain on trolleys for a day before being fired in the oven in a firing cycle lasting 22 hours. During this time, the temperature is gradually increased to a maximum of 1,250°C before being brought down just as gradually to allow continuous cooling. After firing, the pieces are kept for a day under specific humidity and temperature conditions. Even if checks are only done at the end of the cycle, it is a very important phase for maintaining high production quality. Each element is checked both for aesthetics, through a visual inspection, as well as for watertightness and the absence of cracks. This is done with a machine in which the pieces are put under vacuum at 58mPa to verify their watertightness. Also worthy of mention are Azzurra’s shower trays, for which the company has a separate production unit, reflecting the attention it reserves for this product line. The goal is to reduce the quantity of raw materials, types of molds and size of the lines even while increasing production capacity. In recent years, the company has also been developing a process for updating the shapes and design of its shower line, in the same way it has already done for its wc. direttore responsabile editor new geometries Marco Casamonti vicedirettore deputy editor Laura Andreini Philipp Meuser comitato di direzione editorial commitee Alessandro Anselmi Augusto Romano Burelli Aurelio Cortesi Claudio D’Amato Giangiacomo D’Ardia Nicola Pagliara Franz Prati Franco Stella comitato di redazione editorial committee Maria Argenti Laura P. Bertolaccini Davide Cattaneo Isotta Cortesi Nicola Flora Paolo Giardiello Maura Manzelle Alessandro Massarente Efisio Pitzalis Giovanni Polazzi Gennaro Postiglione 124 area n°124 anno XXIII 2012 settembre/ottobre rivista bimestrale bimonthly magazine registrazione Tribunale di Milano n. 306 del 1981 08 08 R.O.C. n° 6553 del 10 dicembre 2001 spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Bologna abbonamenti Italia: abbonamento annuo € 75,00 una copia € 12,00 Foreign subscription by priority mail: €114,00 customer service tel +39 02 30225480 fax +39 02 30225402/30225406 www.shopping24.it amministrazione vendite fax +39 02-06 30225402-5406 associato a cover: Rojkind Arquitectos+Esrawe Studio, Tori Tori Restaurant. Photo by Paul Rivera. consulenti consultants Luca Basso Peressut Antonio D’Auria Aldo De Poli Sergio Polano corrispondenti corrispondents Cristiano Bianchi, Londra Annegret Burg, Berlino Jorge Carvalho, Porto Galina Kim, Taschkent Cristiana Mazzoni, Parigi Thomas Mc Kay, New York Philippe Meier, Ginevra Antonio Pizza, Barcellona Yoshio Sakurai, Tokio Jamal Shafiq A. Ilayan, Amman Zhi Wenjun, Shanghai Marco Zuttioni, Pechino hanno collaborato contributions Maria Amarante Federica Arman Roberta Borghi Monica Bruzzone Alessandro Massera Umberto Minuta Carmine Piscopo Filippo Turchi traduzioni translations Ilaria Ciccioni Francesca Gamurrini Jorunn Monrad Selig fotolito photolito Art and Pixel, Firenze stampa printing Faenza Industrie Grafiche, Faenza distribuzione esclusiva Italia distribution in Italy m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione estero distribution abroad m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione librerie bookshop distribution Joo Distribuzione, Milano presentazione/introduction realizzazione editoriale editorial production Archea Associati via della Fornace 30/r 50125 Firenze redazione editorial staff Archea Associati coordinamento redazionale editorial coordination Beatrice Papucci Katia Carlucci Sara Castelluccio telefono +39 055 683199 fax +39 055 685193 [email protected] progetto grafico graphic design A G Fronzoni 2 New geometries testo Marco Casamonti editoriale/editorial 4 Data-driven<>geometry mutation text by Davide Del Giudice letture critiche/critical lectures 14 A Lineage of Formation text by Matias del Campo & Sandra Manninger 20 Precursors and experiments in “non-linear” geometry text by Silvia Fabi direttore editoriale Business Media: Mattia Losi scenari di architettura/architectural scenario 30 Asymptote architecture Yas Hotel Il Sole 24 ORE spa 42 sede legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano presidente: JOHO architecture Herma Parking Building 52 RUR architecture 0-14 tower proprietario ed editore: Giancarlo Cerutti amministratore delegato: Donatella Treu sede operativa: Via C. 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Lgs 196/3 (tutela della privacy) Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od aquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si applica l’art. 24, comma 1, lett. d del D.Lgs n. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’art. 7 del D.Lgs n. 196/03 (accesso, cancellazione, correzione, ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area Professionale, presso Il Sole 24 ORE S.p.A., per le testate gestite dalle sedi di Milano: l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via Patecchio 2 – 20141 Milano. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. 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Annuncio ai sensi dell’art. 2 comma 2 del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio della attività giornalistica” “La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista Area rende noto al pubblico che esistono banche dati ad uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali. Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dal D.Lgs. 196/3 è l’ufficio del responsabile del trattamento dei dati personali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali (fax 02 39844802)”. eventi/events 156 The part for the whole text by Valter Scelsi itinerario contemporaneo/contemporary itinerary 161 Minho-Galicia itinerary a cura di Joao Alves 170 esiti concorsi/competitions 176 recensioni mostre e libri/ exhibition and book reviews 182 new media Data-driven<>geometry mutation Davide Del Giudice 4 Il cambiamento del paradigma in architettura Negli ultimi anni è avvenuto un cambiamento del paradigma in architettura e nello sviluppo delle forme, un cambiamento che va oltre il post modernismo e la visione che abbiamo degli architetti che generano forme forzate dove la priorità è l‘estetica e non la componente prestazionale. La variazione dei modelli di riferimento in architettura si è spostata infatti verso una priorità di tipo prestazionale: pur non essendo un nuovo concetto esso viene applicato in modalità originali e mai viste in precedenza. Stiamo vivendo un periodo dell‘architettura in continua mutazione in cui la computazione svolge un ruolo importante nella progettazione. Essa è diventata uno strumento sempre più utilizzato e parte integrante del design della forma, colmando il divario tra il concept iniziale e la costruzione finale perché ottimizza le performances dell‘oggetto architettonico che vengono ritenute rilevanti per la realizzazione della forma finale costruita. Il nuovo paradigma tenta di superare la superficialità del post modernismo inserendo l‘architettura in un quadro più obiettivo in cui l‘uso ottimizzato delle risorse è più efficiente delle indulgenze estetiche. L‘alfabetizzazione computazionale Nel corso degli ultimi decenni i computer sono arrivati a dominare quasi tutte le aree del design, prendendo in consegna tutte le operazioni ripetitive in modo che il progettista possa concentrarsi sull‘atto creativo. Il risultato però è stato che i progettisti sono diventati dipendenti dal software, utilizzando strumenti impiegati sia per il processo che per il risultato finale. La dipendenza diventa sempre più un limite, costringendo il progettista ad adattare il suo lavoro e il suo modo di pensare alle strutture dei software pensate dal programmatore. Il design computazionale rappresenta un nuovo approccio, un tentativo di fornire ai progettisti e agli artisti una nuova alfabetizzazione nei media digitali. L‘alfabetizzazione computazionale significa essere in grado di “scrivere“ e “leggere“ in ambito digitale, il designer diventa progettista dei processi computazionali e interagisce con l‘architettura del software. In questo modo è in grado di mettere in discussione i modelli esistenti di spazio e di interazione, esplorando completamente le possibilità dei mezzi elettronici. Pochi anni fa parlavamo in codici criptati e nascondevamo i nostri strumenti digitali per il timore che terzi potessero copiare il nostro lavoro. The change of the paradigm in architecture. The last few years have seen a change in the paradigm in architecture and in the development of forms that goes beyond postmodernism and our visions of architects who generate forced forms where the priority is aesthetics, not the performance aspect. In fact, the variation of the models of reference in architecture has shifted towards a prioritizing of performance. And while this is an anything but new concept, it is applied in original and completely new ways. We are living in a period where architecture is undergoing continuous changes, and where calculation plays an important role in design. This instrument is more and more widely used and is becoming an essential part of design and form, bridging the gap between the initial concept and the final building because it optimizes the performance of the architecture object which is considered significant for the realization of the final built form. The new paradigm aims to overcome the superficiality of postmodernism by identifying the architecture in a more objective scenario in which an optimized use of resources is more efficient than aesthetic whims. Davide del Giudice è un architetto che si occupa di design computazionale ed è online dal 2005 con il suo blog MadeInCalifornia, archivio di sperimentazioni su sistemi parametrici. Ha collaborato con Studio Griffa, Studio Comoglio Architetti, Micha de Haas Architecture e Giugiaro Architettura. Partecipa a workshop con Sauerbruch & Hutton, SU11 e MCArchitects. È assistente alla international summer school “Prototyping the city”, nell’ambito di Torino World Design Capital. Espone i suoi lavori alla Biennale di Venezia, all’Architectural Association e alla SCI_ARC. Nel 2009 è organizzatore di AAST///Advanced Architecture Settimo Tokyo e di un ciclo di workshop sull’architettura parametrica con Andrea Graziano e CASARTARC. Co-fondatore del gruppo Co-de-iT ( Computational Design Italy) e tutor di workshop di Rhinoceros 3D e Grasshopper. Dal 2009 lavora come architetto nello studio Zaha Hadid Architects e si occupa di interviste ad esperti del design computazionale per il magazine CityVision. Davide del Giudice is an architect who deals with computational design and since 2005 he is online with the blog MadeInCalifornia, archive of experimentations on parametric systems. He collaborated with Studio Griffa, Studio Comoglio Architects, Micha de Haas Architecture and Giugiaro Architettura. He participated in workshops with Sauerbruch & Hutton, SU11 and MCArchitects. He is assistant at the international summer school “Prototyping the City“, in the Turin World Design Capital. He exhibited his work at the Venice Biennale, at the Architectural Association and SCI_ARC. In 2009, he organized the AAST / / / Advanced Architecture Settimo Tokyo and a series of workshops on parametric architecture with Andrea Graziano and CASARTARC. He is co-founder of Code-iT (Computational Design Italy) and tutor of Rhinoceros 3D and Grasshopper workshops. Since 2009 he works at Zaha Hadid Architects and he makes interviews on computational design topic for CityVision magazine. Il problema è che ognuno prova a reinventare “la ruota“ ogni volta ma una delle sfide del computational design è quello di coinvolgere più individui e anni di ricerca in un sistema collaborativo e aperto che accelera gli sviluppi e i miglioramenti di questa disciplina. Dobbiamo smettere di parlare dei puri strumenti di progettazione ma dobbiamo discutere e condividere idee; gli strumenti non devono essere onnipresenti ma devono diventare la nostra seconda natura. Un nuovo processo costruito dai dati Con il web in continua espansione (pensiamo ai social network come facebook e twitter) e la libertà di pubblicare online le proprie ricerche, i dati sono sempre più disponibili ora più che mai. Abbiamo accesso ad ogni tipo di dato sulle città, sul clima e sulla società fino ad arrivare a dati più soggettivi come l‘opinione umana. Siamo in grado di trovare risposte ad ogni domanda e allora cosa potremmo fare? Forse siamo ancora bloccati in un processo di ego, un processo che si basa molto poco sullo spazio da vivere e più sull‘estetica personale dell‘architettura, oppure sull‘estetica del cliente filtrata dall‘architetto. Questo porta a pensare ad una figura dell‘architetto come un creatore di organismi quasi come un concetto di generatore di vita e di forme complesse grazie allo strumento macchina. Al contrario, la vera innovazione è un processo che produce forme guidate dagli utenti e dal contesto. La risorsa dati che abbiamo è una grande finestra nel mondo e può darci un sostanziale aiuto nel processo progettuale, in modo da costruire organismi in cui gli esseri umani preferiscono vivere. L‘utilizzo dei dati guida direttamente l‘architettura, essendo essa in grado di produrre moduli basati direttamente sui suoi utenti piuttosto che sull‘interpretazione libera degli architetti. Possiamo dire che si tratta di un‘architettura che conosce di più i suoi utenti, una macchina intelligente costruita da un sistema di dati che collaborano ad un processo generativo. Computational alphabetization In the course of the last few decades computers have come to dominate almost all fields of design, providing for performing repetitive operations in order that the architect may focus on the creative aspects. However, the result has been that the architect has become dependent upon the software, using instruments applied both in the process and in the final result. This dependency is to an increasing extent becoming a limitation, forcing the architect to adapt his way to work and think to the structure of the software ideated by the programmer. Computational design represents a new approach, an attempt to make architects and artists reach a new level of alphabetization in digital media. Computational alphabetization means to be able to “read” and “write” in a digital environment; the designer becomes the planner of the computational processes and interacts with the architecture of the software. He is thus able to challenge the existing spatial models and interactions, exploring every possibility offered by the electronic instrument. A few years ago we spoke in ciphered codes, concealing our digital instruments for fear that third parties might copy our work. The problem is that everyone tries to “invent the wheel” every time. However, one of the challenges of computational design is that of involving more individuals and research years in a cooperative and open system that accelerates the developments and improvements in the field. We must cease to speak of pure design instruments, to instead discuss and share ideas: the instruments must not be omnipresent but must become our second nature. Prototype of a lamp made with Tspline for Rhinoceros and rhomboidal pattern realized in Rhinoscript code. In the previous page: hexagonal pattern on the surface, smoothing achieved with the plugin Weaverbird (Clever Skin//Grasshopper workshop Rome). Il come “Within contemporary architectural design, a significant shift in emphasis can be detected, a move away from an architecture justified by its performance. Structural, constructional, economic, environmental and other parameters that were once secondary concerns have become primary, are now beginning embraced as positive inputs within the design process from the outset.“ (Leach) È semplice dire di fare “l‘architettura guidata dai dati“, ma come si fa effettivamente a produrre una forma sulla base di liste di dati? Ci sono diversi problemi con questa linea di pensiero ma quello principale è come usarli veramente. La risposta è attraverso la costruzione di una struttura, una struttura di dati che guida i parametri specifici degli elementi costruttivi. Per questo ci vengono in aiuto i software parametrici come Grasshopper, plugin del modellatore 3d Rhinoceros della McNeel. I dati prima di essere utilizzati hanno bisogno di una formattazione generale e devono essere facilmente collegati per poter essere utilizzati nei software. Una volta inseriti nel software essi hanno la capacità di creare moduli che potranno essere tradotti in proprietà geometrico spaziale o elaborati e mischiati tra loro per ottenere altri dati o essere utilizzati per un processo di analisi. Parliamo quindi di design parametrico introducendo una nuova profondità nel design architettonico. Il design in questo caso è fondamentale da definire come design di tipo relazionale, con una struttura di geometrie che hanno il potenziale di essere modificate e alterate nel tempo. Our data resource is a great window to the world, and offers a valuable help in the Due to a constantly expanding design process, enabling us web (we are thinking of social to build the kind of organisms in which human beings prefer networks as Facebook and to live. The use of the data Twitter) and the freedom to directly guides the architecture, publish one’s research online, as it is able to produce more and more data is today modules that are based becoming readily available. directly on the users rather We have access to every than on the free interpretation kind of data on cities, on the of architects. We can say that climate and on society, and on more subjective information it is a matter of an architecture that knows more about its such as human opinions. users, an intelligent machine We can find an answer to built by a system of data every question, and so what which collaborates could we achieve? in a generative process. Perhaps we are still blocked What comes into play is in an ego process, a process computational design, that that is to a very little extent is to say the discipline based on spaces to live in that adopts computational and more on the personal approaches to design aesthetics of the architect, or problems, whether they the aesthetics of the customer as filtered by the architect. This concern planning, analysis leads one to think of the figure or aesthetic expressions. The space in which we live of the architect as a creator consists of constantly evolving of organisms, almost as a and changing gradients of concept of generator of life data or information, and one and complex forms thanks to the machine instrument. On the of the major advantages of parametric instruments is that contrary, the real innovation lies in a process that produces they are able to form the forms guided by the users and design processes with accurate data flows capable the context. of changing in time and space. A new process built from the data 7 editoriale editorial Entra in scena il design computazionale, cioè la disciplina che applica approcci computazionali ai problemi della progettazione, siano essi legati al design, all‘analisi o alle espressioni estetiche. Lo spazio in cui viviamo è costituito da gradienti di dati-informazioni in continua evoluzione e cambiamento e uno dei maggiori vantaggi degli strumenti parametrici è quello di poter informare i processi progettuali con flussi di dati accurati e variabili nel tempo e nello spazio. Questo spostamento della ricerca porta ad un pensiero di modelli di tipo performativo, in cui il design può essere continuamente testato, analizzato e modificato all‘interno di una struttura di vincoli, di variabili e di parametri. All‘interno della progettazione si misurano e si codificano i comportamenti dei componenti che costituiscono un modello parametrico per esplorare l‘interrelazione tra diversi tipi di prestazione. Le proprietà dei componenti sotto l‘influenza di un comportamento complesso di elementi possono essere presi in considerazione e utilizzati nella progettazione. Le interfacce dei software sono strumenti che consentono ai progettisti di sviluppare un sistema di tipo relazionale e parametrico dove le richieste e le variabili dei protocolli servono a formulare la struttura dei dati e la forma del progetto. Ciò comporta che le intenzioni e le conoscenze siano collegate con variabili che non sfuggono al controllo del team di progettazione, che vengono poi aggiornate da specificità contestuali che definiscono il progetto. Specifiche per l‘architettura Un‘analogia a questo modo di lavorare potrebbe essere il concetto di costruzione di un‘automobile. Tutte le auto iniziano con una struttura di base che include lo sterzo, le ruote e l‘asse principale. Ci sono dei fattori principali che possono essere considerati la base di una struttura, la quale permette dei cambiamenti mantenendo gli elementi di base. Sappiamo infatti che i veicoli sono prodotti a seconda delle richieste di mercato partendo da una struttura di base e cambiandola in itinere. Quindi, se la struttura di base rimane invariata, la forma del veicolo può variare drasticamente, parliamo cioè di una configurazione progettuale di tipo data-driven geometry. Gli architetti creano le basi per una struttura prototipo e i parametri per costruirla, poi la forma può essere manipolata dall‘user e dal contesto in cui viene usata. La differenza sostanziale tra l‘architettura e le auto è che l‘architettura è molto più complessa delle auto. Nelle automobili le parti che le compongono sono oggetti complessi, mentre in architettura più che gli oggetti sono i parametri emergenti che risultano essere molto complessi. L‘intuizione umana e il lavoro manuale possono fare molto in questo tipo di processo. Trovare delle soluzioni quantitative ai problemi è uno dei punti di forza di questo approccio, creando un feeling tra computer e architetti che permette a quest’ultimi di disegnare una struttura usando l‘intuizione e la computazione. L‘ottimizzazione delle prestazioni Dicevamo in precedenza che vi è stato uno spostamento di interesse dall‘estetica alle prestazioni, ma anche se l‘ottimizzazione delle performance è considerato un approccio migliore parliamo di un processo statico e manuale. I fattori che informano la progettazione di spazi sono troppo spesso fondati sulla base di post-analisi, piuttosto che su pre-analisi. The how ”Within contemporary architectural design, a significant shift in emphasis can be detected, a move away from an architecture justified by its performance. Structural, constructional, economic, environmental and other parameters that were once secondary concerns have become primary, are now beginning embraced as positive inputs within the design process from the outset” (Leach) It is easy to speak of “dataguided architecture” but how does not really produce a form on the basis of lists of data? There are various problems associated with this line of thought, but the main one consists of how the data is used in the real world. The answer is through the construction of a structure, a data structure that guides the specific parameters of the building elements. In this we are aided by parametric software programs as Grasshopper, plugin of McNeel’s 3D Rhinoceros modeller. Before being used, the data needs a general formatting and must be easily connectable in order for it to be used by the software. Once entered in the program, it is used to create modules that may be translated into geometric-spatial properties or elaborated and mixed to obtain other data, or to be used for an analytic processes. We are therefore speaking of parametric design, introducing a new profundity in architectural design. It is in this case essential to define architectural planning as a relational kind of design, with a structure of geometries that may be modified and altered over time. This shift in the research leads to the conception of models of a performative kind, in which the design may be continuously tested, analysed and modified within a structure of limits, variables and parameters. Within the plan, the behaviours of the components that constitute a parametric model are measured and codified in order to explore the interrelations between different kinds of performance. The properties of the components under the influence of the complex behaviour of elements may be taken into account and used in the design. Software interfaces are instruments that make it possible for the architects to develop a system of a relational and parametric kind where the demands and variables of the protocols serve to formulate the structure of the data and the form of the project. Hexagonal pattern with smoothing achieved with the plugin Weaverbird; on the bottom, prototype of a natural system realized in Rhinoscript code. 9 editoriale editorial On the left: prototype of a tower made with rules of bundling in Kangaroo. As a result, the aims and the knowledge are connected to variables that do not escape the control of the design team, and which are then adapted to the contextual peculiarities that define the project. Specifications for architecture Anche se il problema sta diventando sempre meno importante con l‘introduzione di software come Autodesk Ecotect, che da la possibilità all‘utente di testare i prototipi in base all‘ambiente, questo processo richiede all‘utente di regolare manualmente e modificare il modello portando il tutto ad un ciclo di controllo e azioni manuali quasi infinito. Ciò si traduce in un divario tra concept e realizzazione del progetto in quanto i parametri che iniziano a interagire con esso sotto forma di data-driven sono testati per mezzo di approssimazioni generiche, lasciando l‘edificio in una situazione non ottimale. In questo caso ci vengono in aiuto algoritmi evolutivi che permettono di considerare una miriade di configurazioni e di dati portando la configurazione finale alla soluzione più ottimale possibile per quel tipo di forma in quel contesto ambientale. Esistono diversi tipi di risolutori algoritmici in commercio ma tra i tanti ne possiamo citare uno gratuito, Galapagos, sempre per la piattaforma McNeel. L‘evolutionary problem solving imita la teoria dell‘evoluzione impiegando gli stessi successi e gli stessi errori che la natura fa per arrivare ad un risultato ottimizzato. Quando viene automatizzata per parametri e risultati specifici, questa tecnica diventa un processo effettivo di risultati controllati in modo computazionale, seguendo un processo iterativo di analisi dei dati che ottimizzano una forma, ad esempio tramite dei dati energetici. Come designer possiamo controllare gli input iniziali e formali, dove i parametri vengono manipolati e i risultati dei valori raggiungono un livello desiderato. An analogy with this approach could be the concept of building a car. All cars begin with a basic structure comprising the steering wheel, the wheels and the main axis. There are main factors that can be considered the foundation of a structure, which allows for changes while maintaining the basic elements. In fact, we know that vehicles are produced according to market demands, starting from a basic structure that is changed in the course of production. If the basic structure remains unchanged, the form of the vehicle can therefore vary drastically. We are in other words speaking of a design configuration of a data-driven geometry type. Architects create the foundations for a prototype structure and the parameters for building it, and then the form can be manipulated by the user and by the context in which it is placed. The essential difference between architecture and cars is that architecture is much more complex than cars. The parts cars are made from are complex objects, while in architecture it is not so much the objects as the emergent parameters that prove to be very complex. Human intuition and manual work do a lot in this kind of process. To find quantitative solutions to the problems is one of the strong points of this approach; in other words, to create a feeling between computers and architects that enable the latter to design a structure by using intuition and computation. Optimization of performances We have mentioned that there has been a shift of interest from aesthetics to performance, but even if the optimizing of performances is considered a better approach, we are dealing with a static and manual process. The factors that contribute to form the architectural design of spaces are all too often defined on the basis of postanalyses, rather than on preanalyses. Even if the problem is becoming less and less important with the introduction of software programs as Autodesk Ecotect, which makes it possible for the user to test the prototypes on the basis of the environment, this process makes it necessary for the user to manually regulate and modify the model, leading everything to an almost infinite cycle of control and manual actions. This is translated in a gap between the concept of the design and its realization, since the parameters that begin to interact with it in the data-driven form are tested by means of general approximation, leaving the building in a non-optimal situation. Porous structure made with Grasshopper 3d. L‘evoluzione delle tecniche computazionali e lo sviluppo dei software sono connessi ai più rilevanti cambiamenti della ricerca architettonica contemporanea. Le innovazioni dei processi computazionali sono stati sperimentati prima in campi diversi dall‘architettura, ad esempio dall‘industria navale, automobilistica, aereospaziale spostandosi poi verso il settore dell‘industria delle costruzioni. L‘introduzione dei pacchetti software parametrici nel mondo dell‘architettura e dell‘ingegneria ridefinisce la disciplina dall‘interno. I tradizionali software CAD che creano linee, archi e una grande varietà di oggetti geometrici hanno la possibilità di modificare una sola geometria alla volta portando l‘utente a modificare tutti i componenti del caso al fine di rendere il disegno corretto. La nuova generazione di sistemi di progettazione parametrica stabilisce dei modelli definiti da un insieme di rapporti vincolati di oggetti, in altre parole il processo consente di impostare modalità parametriche geometriche in grado di costruire variazioni previste tra gli oggetti. Per capire meglio che cos‘è un sistema parametrico poniamo ad esempio che ci sia un attrattore che regola l‘apertura di pannelli di una facciata a seconda della distanza che hanno essi dall‘attrattore: ogni spostamento del punto attrattore tradotto in coordinate cartesiane x,y,z porterà la modifica delle aperture della facciata che si auto-organizzerà a seconda delle leggi parametriche che abbiamo impostato in precedenza. Un parametro è quindi una variabile controllata dall‘utente alla quale altre variabili sono collegate per mezzo di equazioni parametriche: la modifica che avviene nella progettazione è quella della realizzazione di una famiglia di componenti che può essere costruita attraverso la creazione di modelli intelligenti riconfigurabili e che catturano la logica di fondo del progetto. La strumentazione di configurazioni parametriche negli studi di architettura sta iniziando a cambiare il ruolo dell‘architetto: dalla progettazione di forme specifiche alla determinazione di relazioni geometriche/ algoritmiche per la descrizione del progetto e dei suoi componenti. Il design si sposta dal disegno delle superfici alla creazione di regole di interdipendenza, genotipi, che portano alla differenziazione dei componenti, fenotipi. La novità rappresentata dagli strumenti parametrici nella cultura architettonica non ha trovato impreparato l‘architetto che comprende concettualmente il suo potenziale per la pratica contemporanea: la reattività dimostrata dagli architetti e dagli studi di progettazione avanzati ha innescato una rapida implementazione degli strumenti parametrici nell‘industria dei software e la curiosità dell‘applicazione nella progettazione architettonica contemporanea. Oltre alla ricettività di alcuni dei più interessanti studi di architettura d‘avanguardia è possibile rintracciare alcune tendenze in materia anche se con approcci diversi, ad esempio c‘è chi si occupa del design dell‘involucro e chi della struttura interna. L‘utilizzo e l‘approccio a questi software è diverso per ogni studio proprio a sottolineare la completa assimilazione nella propria linea di design. In this case we are aided by evolutionary algorithms that make it possible to consider a myriad of configurations and data, giving the final configuration the optimal solution that is feasible for that kind of form in that environmental context. There are various types of algorithmic resolvers in the market, of which I mention a free one, Galapagos, also for the McNeel platform. The evolutionary problem solving imitates the evolution theory, using the very same successes and errors that nature makes to arrive at an optimal result. When it is automated on the basis of specific parameters and results, this technique becomes an actual process of results controlled by computational means, following a repetitive process of analyses of the data that optimize a form, for instance according to energy data. We, the architects, can control the initial and formal inputs, where the parameters are edited and the results of the values reach the desired level. Parametric technology The evolution of computational techniques and the development of software programs are associated with the most significant changes of contemporary architectural research. The innovations in the field of computational processes have first been experimented in various fields of architecture, as for instance in the naval, automobile and aerospace industry, later involving the building industry. The introducing of parametric software packages in the world of architecture and engineering redefines the discipline from within. Traditional CAD software programs that create lines, arches and a great variety of geometric objects make it possible to modify a single geometry at a time, requiring the user to modify all the relevant components in order to assure the drawing is correct. Parametric design systems of the new generation establish models defined by a series of interdependent relations between objects; in other words, the process makes it possible to establish geometric parametric modalities capable of building prefixed variations between the objects. To get a clearer understanding of what a parametric system consists in, let us for instance assume that an attractor regulates the opening of panels on a façade depending on the distance they are placed from the attractor; every movement of the attractor point translated in Cartesian coordinates x,y,z will result in the modification of the openings on the façade, which will organize themselves according to the parametric laws we have imposed in advance. A parameter is therefore a variable controlled by the user, to which other variables are linked by means of parametric equations: the modification which takes place in the design consists of the realization of a family of parts that can be built through the creation of reconfigurable intelligent models, and that capture the underlying logic of the project. Parametric configuration instrumentation in architecture firms is beginning to change the role of the architect: from the design of specific forms to the determination of geometric/ algorithmic relations for the description of the project and its parts. Architectural planning has shifted from the design of surfaces to the creation of rules and interdependencies, genotypes, which lead to a differentiation of the components, phenotypes. 11 editoriale editorial La tecnologia parametrica È importante la necessità di una logica progettuale coerente tra i diversi elementi che formano un insieme costituito da un‘interiorità e un‘esteriorità. Qualità e significato sono raggiunti attraverso la determinazione rigorosa di tutti quegli elementi che contribuiscono all‘interfaccia tra i vari componenti e la costruzione nella sua interezza: facciate, dettagli, proporzioni, simmetria, modularità. Così la progettazione parametrica diventa importante proprio per la possibilità di creare un sistema intricato di relazioni tra diversi oggetti e le proprietà gerarchiche tra le parti e il tutto. C‘è stato un ritardo nei tempi impiegati dalla progettazione parametrica nello sviluppo degli approcci bottom-up in cui la determinazione dei componenti è stata effettuata in precedenza sulla progettazione del complesso. Ci riferiamo alla grande progettazione basata sui componenti e alla gigantesca proliferazione di pattern in architettura. Rimodellando la dicotomia tra l‘edificio e le sue parti, i nuovi strumenti parametrici si lasciano alle spalle un certo potenziale inespresso per l‘architettura contemporanea, in particolare per quanto riguarda la possibilità di definire insiemi altamente modulati e componenti standard non differenziati. L‘approccio problem solving Nel settore delle costruzioni contemporanee invece il software parametrico è spesso impiegato nei processi di progettazione di razionalizzazione e di post-razionalizzazione, dove la risposta a problemi specifici è necessaria per la realizzazione della forma desiderata. In questo caso il potenziale degli strumenti di calcolo viene impiegato per il suo elevato grado di precisione e velocità nel fornire adeguate soluzioni ad hoc; la modellazione parametrica è guidata dalla necessità di progettare soluzioni razionali per soddisfare requisiti strutturali, geometrici o di fabbricazione. In questo caso le potenzialità di un approccio generativo si distinguono in favore di strategie più pragmatiche. Diversi pacchetti di programmi tradizionali di modellazione 3d possono inizialmente sviluppare un modello veloce e preciso, ma allo stesso tempo qualsiasi modifica implicherebbe la ricostruzione del modello più e più volte fino a quando la determinazione finale del progetto e dei suoi aspetti non è definitiva: è qui che i modelli parametrici entrano in azione. L‘innovazione paradigmatica del disegno parametrico ha origine nel suo modus operandi: la resistenza intrinseca alla forma libera dello sketch ad esempio in un software come Digital Project della Gehry Technologies ( che appartiene alla famiglia dei software BIM: Building Information Technology) richiede la comprensione nitida e complessa e induce il designer a pensare alla logica del sistema ancora prima di iniziare a disegnare una linea. In questo senso si trasporta la prospettiva in cui viene generata la progettazione architettonica a partire da un insieme di regole e relazioni interdipendenti tra le parti che disciplinano i molteplici aspetti del progetto. L‘avvento della parametrizzazione aumenta la complessità del compito della progettazione in relazione alla necessità di costruire non solo il modello da progettare ma anche la struttura concettuale che guida le variazioni parametriche. The novelty represented by the parametric instrument in architectural culture has not taken by surprise the architect who conceptually appreciates its possibilities in contemporary practice: the reactivity demonstrated by architects and advanced design firms has led to a rapid implementation of parametric instruments in the software industry, and the curiosity of application in contemporary architectural design. In addition to the receptivity of some of the most interesting and avant-garde architecture firms, one may retrace a number of trends on the subject in spite of very different approaches; for instance there are those who focus on the design of the shell and those who prioritize the inner structure. Each firm has a different way to use and approach this software, precisely to underscore its complete assimilation in its own line of design. What matters is the necessity of a coherent design of the different elements making up an aggregate formed of an interiority and an exteriority. Quality and meaningfulness are achieved through a rigorous determination of all the elements that contribute to form the interface between the different parts and the construction as a whole: facades, details, proportions, symmetry, modularity. Parametric design therefore becomes important precisely due to the possibility to create an intricate system of relations between different objects and to define the hierarchic properties between the parts and the whole. There has been a delay in the time required by parametric design for the development of bottom-up approaches, where the determination of the components was formerly effectuated on the basis of the design of the whole. We are referring to the overall design based on the components and the great proliferation of patterns in architecture. Remodelling the dichotomy between the building and its parts, the new parametric instruments leave in their wake a certain unexpressed potential for contemporary architecture, in particular with regard to the possibility to define highly modulated aggregates and nondifferentiated standard components. The problem-solving approach In the field of contemporary constructions parametric software is on the contrary often used in the design processes of rationalization and post-rationalization, where it becomes necessary to solve specific problems in order to obtain the desired form. In this case the potential of the calculation instruments is used by virtue of its great precision and speed in providing adequate ad hoc solutions; the parametric modelling is guided by the need to design rational solutions to meet structural, geometric or productive prerequisites. In this case the potentials of a generative approach are distinguished in favour of more pragmatic strategies. Various traditional 3d modelling program packages may serve for a rapid and precise development of a model, but at the same time any modification would make it necessary to reconstruct the model several times until the definitive and final determination of the project and its aspects: this is where parametric models come into play. The paradigmatic innovation of parametric design has its origin in its modus operandi: the intrinsic resistance to the free form of the sketch in, for instance, a software as Gehry Technologies’ Digital Project (which belongs to the Building Information Technology or BIM software family) calls for a clear and complex understanding and requires the designer to think of the system logic before he begins to design a single line. On the right: interface of Monkey plugin for Rhinoceros 3D. The prospect is thus transposed to one in which the architectural planning is generated on the basis of an aggregate of rules and interdependent relations between the parts, that regulate the many aspects of the design. The introduction of parametrization makes the task of architectural design more complex, as it is not only necessary to build the model to be designed, but also the conceptual structure guiding the parametric variations. On the contrary, parametric design, despite its more complex development stage, offers greater advantages: it is able to deal with unpredictable changes occurring during the planning process, and it extracts precise data for the structural analysis and calculation of costs. In terms of design, one may imagine the advent of design methods based on codified geometric operations that proliferate and interact in order to reach a higher level of complex order: the development of a specific design vocabulary based on codified parametric instances prefigures a design that is completely integrated with an approach in which complexity and differentiation emerge from the setup of coherent and controlled operations. In this type of scenario the role of the architect, engineer, system engineer, landscape designer and so on is of a contiguous type; they are mutually interconnected in a process of generative cooperation and design. Patrik Schumacher, partner of Zaha Hadid Architects, has coined the term Parametricism, which implies that all elements in architecture are becoming parametrically pliant and thus adaptable to one another and to the context. Rather than aggregating a pair of Platonic solids (cubes, cylinders, etc.) in simple compositions – as all the other architectural styles have done for 5000 years – we are not working with intrinsic variables, that is to say with forms of adaptation that form aggregates in consistently differentiated fields or systems. Current design software programs resemble the paradigms of science, and most architecture schools in the world are participating in this effort of research and experimental design. 13 editoriale editorial La progettazione parametrica al contrario, nonostante il più complesso tempo di sviluppo, offre maggiori vantaggi: accoglie cambiamenti imprevedibili che avvengono durante il processo di progettazione ed estrae dati precisi per l‘analisi strutturale e dei costi. Da un punto di vista del design è possibile immaginare l‘avvento di metodi di progettazione basati su operazioni geometriche codificate che proliferano e interagiscono per raggiungere un livello superiore di ordine complesso: lo sviluppo di un vocabolario specifico del progetto sulla base di istanze parametriche codificate prefigura un design completamente integrato con un approccio in cui la complessità e la differenziazione emergono dal set-up di operazioni coerenti e controllate. In questo tipo di scenario il ruolo dell‘architetto, dell‘ingegnere, dell‘impiantista, del paesaggista ecc. è di tipo contiguo e si intrecciano reciprocamente in un processo di cooperazione e design generativo. Patrik Schumacher, partner dello studio Zaha Hadid Architects ha coniato il termine Parametricismo, termine che implica che tutti gli elementi dell’architettura stanno diventando parametricamente malleabili e quindi adattabili tra loro e al contesto. Invece di aggregare un paio di solidi platonici (cubi, cilindri, ecc) in composizioni semplici – come tutti gli altri stili architettonici hanno fatto per 5000 anni – ora stiamo lavorando con variabili intrinseche, ossia forme di adattamento che si aggregano in campi continuamente differenziati o sistemi. I software di progettazione attuali sono affini ai paradigmi della scienza e la maggior parte delle scuole di architettura del mondo partecipano a questo sforzo di ricerca e di progettazione sperimentale. Dalian International Conference Center Coop Himmelb(l)au Dalian, China project: Dalian International Conference Center location: Dalian, China project (from competition to completion): 2008-2012 client: Dalian Municipal People’s Government general contractor: China Construction Eight Engineering Division site area: 40.000 sqm gross floor area conference center: 91.250 sqm gross floor area parking: 24.400 sqm gross floor area total: 117.650 sqm footprint: 33.000 sqm gross cubage above ground: 1.250.000 mc gross cubage underground: 220.000 mc façade area: 30.600 sqm roof area: 28.000 sqm 106 portrait photo Clemens Fabry photo by Coop Himmelb(l)au renderings by Coop Himmelb(l)au www.coop-himmelblau.at Il progetto del Dalian International Conference Center si prefigge di realizzare un’architettura simbolo, immediatamente riconoscibile e caratterizzante per il nuovo insediamento urbano di Dalian. Situato all’estremità di quella che diverrà un’estensione dell’asse principale della città, il centro è destinato a divenire un punto di riferimento nel paesaggio mentale della comunità internazionale. L’impronta dell’edificio sul sito tiene conto pertanto dell’orientamento dei due assi urbani principali, che si incontrano e si fondono proprio di fronte all’architettura. Gli spazi adibiti a sale conferenze penetrano le diverse facciate, creando sporgenze che conferiscono al volume un aspetto multisfaccettato a livello spaziale, aspetto che distingue ulteriormente l’edificio da ciò che è immediatamente circostante. I teatri e le sale conferenze sono coperte da un tetto-schermo conico, che permette di controllare l’ingresso della luce naturale, facilitando l’orientamento spaziale dei visitatori e in grado di creare atmosfere diverse tra loro. The task for the design of the Dalian International Conference Center is to create an instantly recognizable landmark of the above mentioned urban development in Dalian. Situated at the terminal point of the future extension of the main city axis, the center will be anchored as its focal point in the mental landscape of the international community. The footprint of the building on the site is therefore arranged in accordance with the orientation of the two major urban axis which merge in front of the building. The close surroundings are further differentiated with the conference spaces that penetrate the facades, cantilevering and thereby creating a spatially multifaceted building volume. The various theaters and conference spaces are covered by a cone-shaped roof screen, whose controlled daylight input assures good spatial orientation for the visitors and atmospheric variety. The building has both to reflect the promising modern future of Dalian and its tradition as an important port, trade, industry and tourism city. The formal language of our project is not pictographic, but associative; it will combine and merge the rational structure and organization of its modern conference center typology with the floating spaces of traditional Asian architecture as well as with a design reminescent of the soft surfaces generated by the forces of the sea. The project combines the following functions within one hybrid building with synergetic effects of functionality and spatial richness. 108 L’edificio si prefigge non solo di rappresentare la modernità e il promettente futuro di Dalian, mira altresì a sottolineare l’importanza della città quale storico porto marittimo, area commerciale, industriale e turistica. Il linguaggio formale del progetto non è di tipo pittografico, quanto piuttosto associativo; la razionalità della struttura e della divisione degli spazi all’interno del moderno centro congressi si uniscono e si fondono con gli spazi fluttuanti tipici dell’architettura tradizionale asiatica e con un design che riprende superfici “morbide”, create dalle forze del mare. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio ibrido, una sinergia di spazio e funzionalità, in cui coesisteranno ambienti dalle funzioni diverse: UÊÕÊViÌÀÊV}ÀiÃÃÊ UÊÕÊÌi>ÌÀÊiÊÕÊÌi>ÌÀÊ`i½«iÀ>Ê UÊÕÊViÌÀÊiëÃÌÛÊ UÊ>Ài>Ê«>ÀV i}}]ÊVÃi}>ÊiÀVÊiÊÃ>ÌiÌÊ rifiuti. L’area pubblica posta a piano terra crea ingressi differenziati per i diversi gruppi di utenti; la zona shopping e l’area espositiva sono collegate direttamente alle sale conferenze all’interno dell’edificio, grazie ad uno spettacolare asse visuale; in realtà, sia lo spazio-eventi che le sale conferenze si collocano 15 metri sopra la hall d’ingresso. Il teatro principale, con i suoi 1600 posti e la macchina tecnica posta sul lato opposto rispetto a una sala conferenze flessibile da 2500 posti, si colloca nel nucleo centrale dell’edificio. La speciale configurazione del palcoscenico principale permette di utilizzare lo spazio sia come classico auditorium che come sala flessibile e polifunzionale; non manca tuttavia un retro-palco, simile a quelli dei teatri tradizionali. UÊ viÀiViÊ iÌiÀÊ UÊ/ i>ÌiÀÊ>`Ê"«iÀ>ÊÕÃi UÊÝ LÌÊ iÌiÀ UÊ*>À}]ÊiÛiÀÞÊ>`Ê Disposal A public zone at ground level allows for differentiating accessibility for the different groups of users, with the shopping and exhibition facilities directly connected to the conference center providing dramatic sight axis within the building. The actual performance and conference spaces are situated at +15 m above the entrance hall. The grand theater, with a capacity of 1.600 seats and a stage tower, directly opposite of a flexible conference hall for 2.500 seats, is positioned at the core in the center of the building. With this arrangement the main stage can be used for the classical theater auditorium as well as for the flexible multipurpose hall. The main auditorium is additionally equipped with backstage areas like in traditional theaters and opera houses. This scheme is appropriate to broaden the range of options for the use of this space: from convention, musical, theater even up to classical opera, with very little additional investment. The focus of the architectural design and project development lies on technology, construction and their interplay. The technical systems have a service function. Like an organism, they fulfil the tasks required for the spatial use of the building automatically, invisibly and silently. La configurazione di questo spazio gli permette di adattarsi ad usi diversi: può essere utilizzato per convention, per il musical, per la prosa o perfino come un tradizionale teatro dell’opera, con interventi che richiedono investimenti esigui. L’auditorium principale può essere inoltre dotato di un pavimento flessibile, una soluzione che consente a tale spazio di essere utilizzato nei modi più disparati, per ricevimenti o addirittura per sedute parlamentari. Attorno a questo nucleo centrale si collocano, come perle, le salette conferenze più piccole; una configurazione che permette di collegare tra loro le diverse aree dell’edificio, rendendo più agevole e breve ogni spostamento tra un’unità e l’altra del complesso. La maggior parte delle sale conferenze e delle aree di circolazione sono raggiunte dalla luce naturale che penetra dall’alto. La configurazione aperta e fluida del teatro e delle sale conferenze, posti sul piano principale del complesso, crea un impianto di tipo urbano, con piazze e strade che non solo facilitano l’orientamento del visitatore grazie alla presenza di veri e propri “indirizzi” identificabili, ma danno altresì vita, tra una sala e l’altra, a tutta quella serie di luoghi di incontro informali, aree relax e ristoro, con vista sull’esterno, necessari a creare la giusta atmosfera di un moderno centro congressi. L’accesso all’area parcheggi, di consegna merci e smaltimento rifiuti si trova sul lato sud ovest del complesso, la via d’accesso principale rimane dunque libera da mezzi in transito. L’ingresso principale sul lato mare si colloca in corrispondenza dell’area destinata a futuri interventi, si trova ad esempio sulla via di accesso al futuro terminal per navi da crociera. The main auditorium has the option to get equipped with a flexible floor providing all possible utilization from banquet to parliamentary seating. The smaller conference spaces are arranged like pearls around this core, providing very short connections between the different areas, thus saving time while changing between the different units. Most conference rooms and the circulation areas have direct daylight from above. Through this open and fluid arrangement the theater and conference spaces on the main level establish a kind of urban structure with “squares” and “street spaces”, which facilitates on the one hand user orientation within the building by identifiable “addresses”, and on the other hand provides also the required informal meeting places, chill-out and catering zones in between the halls, with view on the outside – an ideal atmosphere for modern conference utilization. The access to the basement parking garage, truck delivery and waste disposal is located at the southwest side of the site, thus freeing the front driveway to the entrances from transit traffic. The main entrance from the sea side corresponds to the future developments, including the connection to the future cruise terminal. 112 113 scenari di architettura architectural scenario 114 contemporary itinerary: Minho-Galicia 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. Single Family Home in Gerês, Graça Correia, Roberto Ragazzi Spinpark, André Fontes and António Fontes Pousada de Santa Marinha, Fernando Távora São Salvador de Figueiredo Parish Church, Paulo Providência Delães Health Centre, Arquiporto House of Camilo, Álvaro Siza Vieira Pinhal House and Marina House, João Álvaro Rocha River Front Garden, Proap House in the Dunes, Nuno Campos Winery Casa Da Torre, Carlos Castanheira Clerical House of São Martinho de Dume, André Fonte, António Fontes Braga Municipal Stadium, Eduardo Souto De Moura Braga Market / Cultural Market, Eduardo Souto De Moura Companies Incubator, Graça Dias, Egas José Vieira Reconversion of the Santa Maria do Bouro Convent, Eduardo Souto De Moura Gerês Museum, José Manuel Carvalho Araújo Restaurant in the village of Brufe, António Portugal, Manuel Maria Reis Adropeixe House, Carlos Castanheira Municipal Library, Álvaro Siza Vieira Multiporpose Pavillion, Eduardo Souto Moura Axis Hotel, Jorge Sodré de Albuquerque Vianapolis, Paula Santos MIMA House, MIMA House in Lugar do Paçô, João Álvaro Rocha House in Carreço, Nuno Grande, Pedro Gadanho Elderly Home of Magalhães, José Manuel Carvalho Araújo Ponte de Lima Golf Course Residences, Eduardo Souto Moura CEIA, Filipa Guerreiro, Tiago Correia Primary School and Alto Minho, Filipa Guerreiro, Tiago Correia Student Residence in Vigo, Alfonso Penela Vigo Seafront, Guillermo Vázquez Consuegra edited by Joao Alves 32. Single Family Dwelling in Redondela, Jesús Irisarri / Guadalupe Piñera 33. Beluso Harbour Facilities, Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera 34. University of Chancellery Extension, Nieto-Sobejano 35. Vigo College of Architects, Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera 36. Pedro Barrié de la Maza Foundation Building, Mansilla Tuñon 37. Swimming Pool for Ourense University, Francisco Mangado 38. Sport Pavillion in Cabeza de Manzaneda, Alfonso Penela 39. AVE Station, Foster + Partners 40. Court Building, Patricia Muñiz, Luciano Alfaya 41. Vigo University Campus, Enrique Miralles 42. Museum of The Sea, Aldo Rossi, César Portela 43. Interactive Museum of the History of Lugo, Nieto-Sobejano 44. Baltanás House, Baltanás House 45. Lugo Square, Juan Creus, Covadonga Carrasco, Juan Coira, Juan Linares 46. Technological Celtic Village in Lalín, Mansilla Tuñon 47. Music Studies Center, Antón García Abril 48. Center for New Technologies, Francisco Mangado 49. Residential Complex in Vaquería Carme De Abaixo, Victor López Cotelo 50. Residential Complex in Puente Sarela, Victor López Cotelo 51. Residential Complex in Caramoniña, Victor López Cotelo 52. City of Culture, Peter Eisenman 53. House in San Lourenzo, Víctor López-Cotelo, Juan Manuel Vargas 54. Galician Center of Contemporary Art, Siza Vieira 55. Journalism University, Siza Vieira 56. Fishermen House San José, Juan Creus, Covadonga Carrasco 57. Sea Cementery, César Portela 58. Fisterra Fish Market, Juan Creus, Covadonga Carrasco 59. The Truffle, Antón García Abril 60. Seafront, uan Creus, Covadonga Carrasco 61. A Coruña Arts Centre, Victoria Acebo, Miguel Alonso 62. Mercedes House in City Garden, Juan Creus, Covadonga Carrasco 63. Domus, Arata Isozaki, César Portela 64. Enchanted House, MYCC 64 E-1 A8 62 63 A CORUÑA 61 60 5 G5 A A8 A6 F 59 A6 E- 1 E 45 46 57 LUGO SANTIAGO DE COMPOSTELA 58 A6 47 48 49 56 50 51 52 53 54 55 44 A6 D 43 PONFERRADA AG-53 42 E-1 PONTEVEDRA 38 39 40 37 34 35 36 ATLANTIC OCEAN 41 OURENSE C VIGO PARQUE NATURAL DEL LAGO DE SANABRIA Y ALREDEDORES A52 32 33 5 30 31 A5 2 A5 A5 2 2 A5 SPAIN 29 28 A75 B PORTUGAL A3 25 24 7 A2 23 19 20 21 A2 16 26 A28 11 09 A3 07 06 05 15 14 13 22 08 4 PARQUE NACIONAL PENEDA-GERÊS 17 18 27 12 A BRAGA 10 03 A1 1 04 A7 02 A7 PARQUE NATURAL DO ALVÃO A1 1 A28 01 A42 A41 A4 PORTO E82 4 A2 F E 01 A 02 A 03 A 04 A project Single Family Home in Gerês tipology residential architect Graça Correia, Roberto Ragazzi realization 2006 address Caniçada, Gerês, Vieira do Minho project Spinpark – Incubator of Technology Based Companies tipology commercial/services architect André Fontes and António Fontes realization 2008 address Avepark, Fracções 13.3 e 13.4, Zona Industrial de Gândra, Caldas das Taipas project Pousada de Santa Marinha - Hotel tipology hotels / lodging architect Fernando Távora realization 1984 address Largo Domingos Leite Castro, Lugar da Costa project 05 06 07 08 A project tipology architect Delães Health Centre health services Arquiporto (Alexandre Teixeira Da Silva, Miguel Ribeiro Sousa) realization 2007 address Rua do Pavilhão A project House of Camilo / Studies Center tipology cultural architect Álvaro Siza Vieira realization 2003 address Avenida de São Miguel, São Miguel de Ceide, Famalicão A project Pinhal House and Marina House (Quinta da Barca housing Estate) tipology residential architect João Álvaro Rocha realization 2002 address Quinta da Barca, Lugar da Barca do Lago, Gemeses, Esposende São Salvador de Figueiredo Parish Church tipology religious architect Paulo Providência realization 2004 address São Salvador de Figueiredo, Braga A project tipology architect realization address River Front Garden public space Proap 2009 Barcelos F E 09 10 A project tipology architect realization address A House in the Dunes residential Nuno Campos 2009 Avenida dos Banhos, Marginal de Esposende, Esposende 13 A project 11 Braga Market / Cultural Market tipology cutural / commercial architect Eduardo Souto De Moura realization 2004 address Bairro Carandá, Praça Araújo Carandá, Braga project tipology architect realization address A Winery Casa Da Torre commercial Carlos Castanheira 2009 Louro 14 A project tipology architect Companies Incubator commercial/services Graça Dias, Egas José Vieira realization 2008 address Vila Verde 12 A project Clerical House of São Martinho de Dume tipology social welfare architect André Fonte, António Fontes realization 2005 address Rua de São Domingos, Dume, Braga project 15 16 A project Reconversion of the Santa Maria do Bouro Convent tipology hotels / lodging architect Eduardo Souto De Moura realization 1997 address Amares Braga Municipal Stadium tipology sport architect Eduardo Souto De Moura realization 2003 address Monte Crasto, Parque Norte, Dume, Braga A project tipology architect Gerês Museum cultural José Manuel Carvalho Araújo realization 2007 address Campo do Gerês, Terras do Bouro F E 17 A 18 C A project Restaurant in the village of Brufe tipology commercial architect António Portugal, Manuel Maria Reis realization 2004 address Brufe project tipology architect realization address 21 22 B project tipology architect Axis Hotel hotel Jorge Sodré de Albuquerque realization 2008 address Avenida Capitão Gaspar de Castro 19 B Adropeixe House residential Carlos Castanheira 2008 Vilar da Veiga tipology architect realization address project tipology architect realization address B Municipal Library cultural Álvaro Siza Vieira 2008 Avenida 5 de Outubro 23 B project 20 project tipology architect realization address Multiporpose Pavillion public building Eduardo Souto Moura 2012 Avenida 5 de Outubro 24 B Vianapolis Commercial and Residential Block Minho Professional College commercial/housing Paula Santos 2006 Rua Alves Cerqueira project tipology architect realization address B MIMA House residential MIMA 2012 Rua da Oedreira de Arosa project tipology architect realization address House in Lugar do Paçô residential João Álvaro Rocha 1997 Carreço F E 26 B B project tipology architect 27 B 28 B House in Carreço residential Nuno Grande, Pedro Gadanho realization 2006 address Carreço project Elderly Home of Magalhães tipology public architect José Manuel Carvalho Araújo realization 2006 address Lugar dos Carvalhos, Freixo project Ponte de Lima Golf Course Residences tipology residential architect Eduardo Souto Moura realization 2002 address Campo de Golfe de Ponte de Lima, Quinta de Pias project tipology architect 29 30 31 32 B project tipology architect realization address C Primary School and Alto Minho Professional College educational Filipa Guerreiro, Tiago Correia 2005 Rua Pereira Cunha and Rua Combatentes de Travanca project Student Residence in Vigo tipology educational architect Alfonso Penela realization 2002 address Campus de Vigo C project tipology architect Vigo Seafront public Guillermo Vázquez Consuegra realization 2004 address Borde Marítimo de Vigo / Plaza de la Estrella realization address CEIA cultural Filipa Guerreiro, Tiago Correia 2007 Chã de Lamas, Vascões C project Single Family Dwelling in Redondela tipology residential architect Jesús Irisarri / Guadalupe Piñera realization 2006 address Camiño do Poste, Picoto 165 itinerario contemporaneo: minho e galizia contemporary itinerary: minho and galicia 25 F E 33 C project 34 C 36 35 C C Beluso Harbour Facilities tipology store building architect Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera realization 2008 address Beluso, Bueu project University of Chancellery Extension tipology educational architect Nieto Y Sobejano realization 1995 address Rua de Oporto, 1 project Vigo College of Architects tipology educational architect Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera realization 2009 address Plaza de Portugal, 2 project 37 38 39 40 C project Swimming Pool for Ourense University tipology educational architect Francisco Mangado realization 2009 address Canella da Costa Vela, 25 C project Sport Pavillion in Cabeza de Manzaneda tipology sport architect Alfonso Penela realization 2000 address Cabeza de Manzaneda D project tipology architect realization address tipology architect realization address Pedro Barrié de la Maza Foundation Building cultural Mansilla Tuñon 2005 Calle Policarpo Sanz, 31 D AVE Station public Foster + Partners 2014 Ourense Centre project tipology architect Court Building public Patricia Muñiz, Luciano Alfaya realization 2009 address C/ Santa Rita con C/ Eulogio Fernandez; Barco de Valdeorras F E 41 42 D project tipology architect realization address C D Vigo University Campus educational Enrique Miralles 2003 University Campus 45 D project tipology architect realization address Museum of The Sea educational Aldo Rossi, César Portela realization 2002 address Alcabre project 46 47 project Technological Celtic Village in Lalín tipology educational architect Mansilla Tuñon realization 2010 address Lalín 44 D project tipology architect D Lugo Square public Juan Creus, Covadonga Carrasco, Juan Coira, Juan Linares 2000 Lugo Centre 43 tipology architect realization address D Interactive Museum of the History of Lugo cultural Nieto Y Sobejano 2011 Avda. Infanta Elena esquina con Calle Río Narla Baltanás House residential Carlos Quintáns 2010 Lugar de Paderne 48 E project tipology architect realization address project tipology architect realization address E Music Studies Center educational Antón García Abril 2002 Vista Alegre project Center for New Technologies tipology educational architect Francisco Mangado realization 2007 address C/ Ramón Baltar, S/N, Conxo F E 49 50 E 51 C E project E Residential Complex in Vaquería Carme De Abaixo tipology residential architect Victor López Cotelo realization 2002 address Carme de Abaixo project Residential Complex in Puente Sarela tipology residential architect Victor López Cotelo realization 2009 address Puente Sarela project 53 54 55 E project tipology architect realization address E House in San Lourenzo residential Víctor López-Cotelo, Juan Manuel Vargas 2006 Ribera de San Lourenzo, Puente Sarela project tipology architect realization address 52 tipology architect realization address E Residential Complex in Caramoniña residential Victor López Cotelo 2009 Rua da Caramoniña project tipology architect realization address City of Culture cultural Peter Eisenman 2012 Calle Do Cruceiro de Sar 56 E Galician Center of Contemporary Art cultural Siza Vieira 1993 Rúa de Ramón del Valle-Inclán project tipology architect realization address E Journalism University cultural Siza Vieira 2000 Avda. De Castelao s/n. Campus norte project tipology architect realization address Fishermen House San José store building Juan Creus, Covadonga Carrasco 2007 Quilmass F E 58 E project tipology architect realization address E Sea Cementery religious César Portela 2000 Fisterra 61 F project tipology architect A Coruña Arts Centre cultural Victoria Acebo, Miguel Alonso realization 2003 address Avda. de Labañou F project tipology architect Fisterra Fish Market store building Juan Creus, Covadonga Carrasco realization 2007 address Fisterra Seaport project tipology architect realization address 62 63 F project tipology architect realization address 60 59 F The Truffle residential Antón García Abril 2010 Costa da Morte F Mercedes House in City Garden residential Juan Creus, Covadonga Carrasco 2009 Cidade Xardín project tipology architect Domus cultural Arata Isozaki, César Portela realization 1995 address Paseo Marítimo A Coruña. Santa Teresa, 1 project tipology architect Seafront public Juan Creus, Covadonga Carrasco realization 2008 address Malpica Harbour 64 F project tipology architect realization address Enchanted House residential MYCC 2010 Cedeira 169 itinerario contemporaneo: minho e galizia contemporary itinerary: minho and galicia 57