rivista di architettura e arti del progetto settembre/ottobre 2012
124
Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00
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Motta Architettura
new geometries
Asymptote architecture
JOHO architecture
RUR architecture
Shigeru Ban architects
Kyeong Sik Yoon/KACI International + Shigeru Ban architects
Rojkind Arquitectos+Esrawe Studio
Coop Himmelb(l)au
soma architecture
Massimiliano e Doriana Fuksas
UNStudio
design
focus
bath
essay
II Alfonso Morone
VI Ali Filippini
zoom
VIII Exelen, Gabriele e Oscar Buratti/antoniolupi
XII
XIII
XIV
XV
XVI
XVII
XVIII
XIX
XX
XXI
object
Oval, Giulio Cappellini/Flaminia
Cavalletto, Meneghello Paolelli Associati/Artceram
Flat, Meneghello Paolelli Associati/Hidra
Delos, Studio EOOS/Duravit
Frame, Studio FM - Refin/Ceramiche Refin
Lagoon, Mariano Moroni/Cordivari
Woodays, Tagina design department/Tagina Ceramiche d’Arte
Harmonia, Design Centro Ricerca FIMA/FIMA Carlo Frattini
Levante, Rodolfo Dordoni/Fantini
Area25, Mosaico+ design department/Mosaico+
XXII review
XXIX factory
Azzurra
II
design focus essay
pulizia e benessere attraverso l’uso
dell’acqua dalla antichità all’attualità
water as a means of obtaining cleanliness
and wellness from antiquity until today
text by Alfonso Morone
La cura
del corpo ed il
benessere richiedono
soluzioni sempre più
elaborate con accessori che
danno luogo a una “architettura
sartoriale”.
The body care and wellness
have been requiring more
and more elaborate
solutions with accessories
creating a “tailored
architecture”
La cura del corpo ed il benessere, passano attraverso il rapporto
dell’uomo con l’acqua e con l’ambiente che più di altri la accoglie
nella casa: lo spazio del bagno.
Per restituire il rapporto dell’uomo con l’acqua in tutta la sua
complessità basta ricordare che dall’antichità tutti i riti di
purificazione, trasferiti poi nel battesimo cristiano, erano compiuti
con l’acqua e che il miglioramento della qualità della vita, prima
di ogni altro indicatore , è evidenziato proprio da una costante
crescita del consumo d’acqua.
Un gradino fondamentale verso il progresso e l’emancipazione
da quei bisogni essenziali che avevano caratterizzato i primordi
della storia dell’uomo, è dato proprio dalla nascita dei primi
acquedotti nel VI sec. a.C. Come riferisce Renate Tolle-Kastenbein nel
suo, ancora oggi, fondamentale studio sull’Archeologia dell’acqua
è necessario ricostruire alcuni punti iniziali per esemplificare l’eterna
dinamica acqua-benessere.
Un elemento fondamentale, sin dall’antichità, è rappresentato dai
bagni pubblici nella loro duplice finzione igienica e rigenerativa.
Mentre per i Greci, che per primi nel V sec. a.C. introdussero questa
nuova funzione nella struttura urbana, il bagno pubblico era un
frugale complemento della palestra e prevedeva esclusivamente
la doccia o l’ immersione in acqua fredda, per i Romani si trattava
di un aspetto fondamentale della vita sociale che impegnava buona
parte dello spazio della giornata libero dal lavoro.
Le Terme Romane nel I sec. d.C. aggiunsero alla tradizione greca un
elemento nuovo: l’acqua con le enormi piscine natatorie dei frigidari.
L’Islam, una volta venuto a contatto con l’esperienza termale romana,
ne compì dall’VIII sec. d.C., una ulteriore progressione adeguando
alla cultura musulmana, che mai avrebbe ammesso la promiscuità
del bagno, il principio di rigenerazione del corpo dalle fatiche
quotidiane. Le terme islamiche, dette hammam, introdussero pertanto,
al posto delle grandi vasche natatorie, sale per i massaggi a frizione.
Il medioevo rappresentò un periodo di generale regressione della
cura e pulizia del corpo, dovuta in primo luogo ad una minore
disponibilità di acqua.
Proprio questa scarsità impose delle nuove pratiche, come quella
di usare una vasca comune capace di contenere più persone,
in modo da ottimizzare l’uso dell’acqua calda e di ridurre al minimo
l’operazione di riempire e svuotare a mano la tinozza.
Proseguendo nel tempo, movimenti come la Riforma e la
Controriforma imposero costumi più severi rispetto alla nudità
e cura del corpo, viste come pratiche degenerate, comportando
la regressione per tutto il XVII e XVIII sec. delle più elementari
pratiche di pulizia.
Verso la fine del Settecento le condizioni igieniche delle città
cominciarono a migliorare, come testimonia Lawrence Wright nel
suo Clean and Decent. La rivoluzione industriale, tra i suoi vari
meriti, ebbe quello di dotare le abitazioni di una serie di attrezzature
che permisero maggiore disponibilità e facilità di gestione domestica
dell’acqua. Tra queste fondamentale furono il water closet e il bidet,
comparso per la prima volta in Francia nel 1710.
Come è noto il processo di diffusione di quest’ultimo in Europa non
si è mai sviluppato omogeneamente, poiché alcuni paesi come la
Gran Bretagna si sono tenacemente opposti alla “bideificazione”
delle abitazioni private, esercitando così una singolare, e per
molti incomprensibile, pratica di igiene personale. Questa nuova
disponibilità e interesse per gli accessori industriali per il bagno trovò
una vetrina nell’episodio espositivo più importante della Rivoluzione
Industriale. Alla Great Exhibition del 1851, infatti, vennero presentati
numerosi modelli di vasche di ogni genere: il Bagno Spugnatura,
il Bagno Generale, la Mezza Vasca, il Semicupio, il Bagno a
Spruzzo, il Bagno a Stivale, il Bagno Doccia e perfino il Bagno
da Viaggio, con modelli fabbricati a mano, in rame, zinco o ferro,
verniciati o laccati.
Dal 1880 la doccia iniziò a sostituire il bagno ad immersione,
essendo più economica, più igienica e più rapida. Finalmente,
a partire dal 1920 anche le case popolari e non solo quelle alto
borghesi, iniziano ad essere attrezzate con una autonoma stanza
da bagno. Tra le due guerre e nel successivo immediato dopoguerra,
si diffonde e completa il sistema di attrezzature a fini igienici propri
dell’ambiente domestico.
In questi ultimi decenni la cura del corpo ed il benessere richiedono
soluzioni sempre più elaborate. Proprio per questo, per dare cioè
conto delle nuove prospettive che si pongono in questo ambito,
si ritiene di poter utilmente concludere questa sintetica descrizione
introducendo una tra le esperienze commerciali più interessanti tratte
dall’attualità produttiva.
Si tratta di Exelen, un nuovo sistema per l’ambiente bagno di Antonio
Lupi progettato da Gabriele e Oscar Buratti.
La collezione propone una serie di combinazioni integrate che si
sviluppano in lavabi, vasche e docce, mobili orizzontali e verticali,
fuoco , specchi e vetri.
Tutti questi accessori, per la loro adattabilità ad ambienti diversi
attraverso componenti coerenti e coordinati, disegnano direttamente
essi stessi lo spazio, senza ricorrere a interventi murari, e danno
luogo a quella che il linguaggio aziendale ha definito come
“architettura sartoriale”. Il sistema è caratterizzato da alcune
componenti che destano una particolare attenzione, come il lavabo
Dieresi, ricavato da un monolite in marmo di Carrara che, sui
bordi, raggiunge uno spessore minimo di appena 1cm o, come
ormai tradizione per Antonio Lupi antesignano dell’introduzione
dell’elemento “fuoco” nell’ambiente bagno, il camino a bioetanolo
incassato nei piani in corian termoformato.
Body care and wellness are closely linked to how we human beings
relate to water and to the environment of the home where it is most
abundant, namely the bathroom.
To appreciate how complex our relationship with water is, we only
need to consider that all the purification rites from antiquity, which
have then been transferred to Christian baptism, were based on
the use of water and that improved living standards are indicated
first and foremost precisely by a steady increase of the water
consumption.
La Piscina Mirabilis è un’enorme
cisterna a pianta quadrangolare
scavata nel tufo costruita in età
augustea sulla collina prospiciente
il porto di Miseno (foto di Enzo Papa).
The Piscina Mirabilis is a huge
quadrangular tank dug in the tuff and
built on the hill overlooking the port
of Miseno during the Augustan age
(photo by Enzo Papa).
A fundamental step towards progress and emancipation from the
essential needs that had characterized the early stages of the history
of Man is represented precisely by the appearance of the first
aqueducts in the 6th century B.C. As Renate Tolle-Kastenbein points
out in her Archaeology of water, which still remains a fundamental
reference, it is necessary to reconstruct a number of initial points
to exemplify the eternal dynamics between water and wellness.
In this context a fundamental role has been played ever since
antiquity by the public baths, with their dual function of guaranteeing
hygiene and providing recreation. While the Greeks, who were the
first to introduce this new facility in the urban structure, considered
the bath as a frugal accessory to the gym, where one had a quick
shower or a dip in cold water, it was an essential part of the social
life of the Romans, who dedicated much of their leisure time to it.
In the 1st century AD the Roman baths added a new element to the
Greek tradition, namely water in the form of the enormous swimming
pools of the frigidariums.
After having come into contact with the Roman bath, as of the 8th
century the Moslems adapted it to their culture, which would never
have allowed the promiscuity of the bath, by introducing the principle
of bodily regeneration from daily fatigue. The baths of the Islamic
countries, called hammams, therefore replaced the large swimming
pools with halls for scrub massages.
The Middle Age saw a general regression of body care and
cleanliness, first of all because water became increasingly scarce.
Precisely this shortage called for new practices, as that of sharing
a tub that was large enough for several persons, in order to make
the most of the hot water and reduce the work with filling and
emptying the bathtub to a minimum.
With time, movements as the reformation and the counterreformation
imposed stricter costumes with respect to nudity and body care,
considered degenerate practices; this led to a regression, throughout
the 17th and 18th centuries, of the most elementary practices of
cleanliness.
Towards the end of the 18th century the hygienic conditions
of the cities began to improve, as witnessed by Lawrence Wright
in his Clean and Decent. One of the several merits of the industrial
revolution has been that of equipping homes with a series of facilities
that made water more abundant and easier to manage.
The fundamental developments of the period comprised the water
closet and the bidet, which made its debut in France in 1710.
It is a well-known fact that the use of the latter has never been
diffused homogeneously in Europe, because some countries as Great
Britain have tenaciously opposed the introduction of this foreign
invention in private dwellings, thus maintaining practices of personal
hygiene that many find it hard to comprehend. The availability
of new products and a greater interest for industrially produced
bathroom accessories became manifest during the greatest showcase
of the industrial revolution, namely the Great Exhibition of 1851.
In fact, countless bathtub models of every kind were presented at this
show: the Sponge Bath, the General Bath, the Half Tub, the Hip-bath,
the Spray Bath, the Boot Bath, the Shower bath and finally the Travel
Bath; the models were handmade, in painted or varnished copper,
zinc or iron.
As of 1880 showers began to replace bathtubs, as the cheaper, more
hygienic and quicker solution. Finally, since 1920 even the homes
of the working classes, and not only those of the upper middle
classes, began to be equipped with their own bathroom. Between
the two wars and in the years immediately after World War fixtures
aimed at personal hygiene were diffused and became standard
equipment in all homes.
In the last decades body care and wellness have been requiring more
and more elaborate solutions. It is precisely for this reason, that is
to say to reflect the new prospects appearing in this environment, that
we believe this brief description may be appropriately concluded
by mentioning one of the most interesting commercial experiences in
the recent production, namely Exelen, a new system for the bathroom
designed by Gabriele and Oscar Buratti for Antonio Lupi.
The collection features a range of integrated combinations with
basins, tubs and showers, horizontal and vertical furniture,
a fireplace, mirroring surfaces and glass.
Due to their adaptability to different environments through coherent
and coordinated elements, all these accessories directly design
the space, without requiring any alterations of walls, creating what
corporate jargon has defined “tailored architecture”. The system
is characterized by a number of elements worthy of attention as
the Dieresi washbasin made from a single block of Carrara marble
which tapers to a thickness of only 1cm at the edges and, something
which is by now a distinctive trait of Antonio Lupi, one of the first
to introduce the element of fire in the bathroom, a fireplace running
on bioethanol, embedded in the tops in heat-formed Corian.
VI
design focus essay
arredo bagno tra re-design
e nuovi comportamenti
design and new habits in the bathroom
text by Ali Filippini
destrutturazione
calcolata per
cambiare la fisionomia
a una delle stanze
più conservatrici di casa.
a calculated destructuring
to change the appearance
of one of the most
conservative
environments
in the home.
The Nendo Collection, Studio Nendo,
Bisazza, 2012.
I cambiamenti nella stanza da bagno obbediscono a ritmi lenti.
La tecnologia, continuamente evocata negli ultimi anni, ad esempio,
non ha ancora reso questo ambiente simile a una stanza del benessere
iper connessa e in odore di virtuale, né la corsa al fitness domestico
e simile ha stravolto completamente l’assetto tradizionale del luogo.
Si è assistito piuttosto, nell’ultimo periodo, a indicazioni che andavano
verso un’idea di destrutturazione calcolata; con l’inserimento di
accessori diversi, nell’ipotesi che una libertà compositiva di fondo
possa bastare per cambiare in totale libertà, a seconda delle necessità,
la fisionomia a una delle stanze più notoriamente conservatrici di casa.
In questo filone si inseriscono alcune delle proposte più recenti, volte
a ripensare certi stereotipi del bagno (chi l’ha detto che un mobile per
il soggiorno non possa funzionare anche dove si fa la doccia?),
a introdurre piccole variazioni, modificando comportamenti e attitudini.
Boffi, azienda che al bagno è arrivata dopo la cucina (mentre da
poco, Scavolini passa al bagno con una collezione molto estesa) con
il sistema CTline disegnato da Victor Vasilev propone una libreria
dissimulata dietro pannelli posizionati in diagonale rispetto alla parete,
che può transitare senza problemi dalla zona giorno al bagno.
Il sistema è simile a un pensile aperto (da un lato non si vede niente
mentre dall’altro si svela tutto) ed i suoi elementi sfalsati – ispirati dalla
scomposizione dei volumi degli edifici delle grandi città – possono
essere posizionati a piacere secondo le esigenze dell’acquirente.
La libertà compositiva è al centro anche del ragionamento con
cui i designer LucidiPevere ridisegnano l’area doccia di Glass
Idromassaggio. L’idea anche qui è di “portare un po’ di salotto in
bagno”, ibridando tipologie e ambienti: il sistema Osmos si compone,
infatti, di moduli pensili multifunzione che possono configurare pareti
liberamente attrezzate con elementi che, sconfinando dall’area
dedicata al benessere, si espandono in tutta la stanza da bagno.
Bisazza affida la nuova collezione al segno preciso di Nendo che
scompone il bagno in blocchi funzionali contenuti in scatole di
legno, rigidamente squadrate e lineari con dettagli interessanti che
rinnovano la percezione dell’arredo bagno e annessi accessori. Come
i rubinetti che sono contenuti e non appoggiati all’interno del lavabo
quasi galleggiassero nel liquido; o il tubo dell’acqua che salendo dal
pavimento diventa rubinetto e si inserisce nella cornice in legno molto
leggera, wireframe, che fa da appoggio al piano del lavabo.
Dei vassoi sempre in legno sono inseriti, come se si trattasse di un’isola
a sé, accanto al lavandino per conservare gli oggetti che non devono
essere bagnati; queste scatole-vassoio si possono spostare rinforzando
il concetto di componibilità, aggregabilità alla base del sistema e al
centro dell’attenzione degli esempi visti finora.
In un bagno che perde i riferimenti tradizionali per rinnovare le sue
tipologie d’uso non può mancare una variante materica, come quella
portata avanti dall’azienda spagnola Boing con la sua collezione di
sanitari in poliuretano morbido. Cambia così la percezione tattile
del materiale, ma anche cromatica – vista la palette di riferimento –
dei sanitari che da duri e freddi diventano morbidi e sensorialmente
piacevoli, invitanti al tocco.
Dal punto di vista tecnico, il poliuretano, pur se flessibile, è un materiale
massiccio e non assorbe l’umidità pertanto evita la proliferazione
di muschi e batteri. Il design dei lavabi per esempio è stato pensato
e testato per evitare la formazione di residui di sporco e la superficie
liscia evita alla polvere di attaccarsi, garantendo una facile pulizia.
Inoltre il materiale non soffre la temperatura dell’acqua ma sopporta
fino ad alte temperature, resiste al vapore acqueo, al calore secco.
In questo paesaggio mutevole la doccia entra in orizzontale.
È la soluzione pensata e sviluppata da Dornbracht, dove la doccia
tradizionale si trasforma da verticale in una specie di lettino sovrastato
da un soffitto dove diversi soffioni erogano getti d’acqua. Si tratta
di una soluzione utile ad unire con un nuovo elemento la praticità della
doccia con il comfort del bagno in vasca, destinata sicuramente
a declinazioni future.
The wheels of change turn slowly in the bathroom.
In fact, even if technology has been invoked time and time again
in the last few years, it has not yet succeeded in turning this room into
a kind of hyper-connected spa smacking of virtual reality; nor has
the popularity of home fitness and similar trends wholly overturned
the traditional arrangement of the place. Rather, we have recently
witnessed indications in the direction of an idea of calculated
destructuring, with the introduction of a number of accessories based on
the hypothesis that a greater underlying freedom may suffice to change,
without any restrictions and according to necessity, the appearance
of one of the notoriously most conservative environments in the home.
This approach is, among other things, witnessed by some of the latest
designs aimed at unhinging some stereotypes associated with the
bathroom (who said that furniture intended for the living room cannot
be perfect for having a shower?), at introducing small variations and
at changing behaviours and attitudes. Boffi, a company that has made
its debut in the bathroom after specializing in kitchens (also Scavolini
has recently passed to the bathroom with a very large collection) has,
with the CTline system designed by Victor Vasilev, presented
a bookcase concealed behind panels placed diagonally to the wall,
that may be moved from the living room to the bathroom without any
problem. The system is similar to an open shelf (nothing is visible from
one side, everything from the other) and its shifted elements – inspired
by the decomposition of the volumes of buildings in large cities – may
be placed anywhere in the home as its buyer sees fit.
The possibility to freely compose the interior is also the basic idea
underlying the LucidiPevere designer team’s new creations for the
shower areas of Glass whirlpool baths. Also in this case the idea is to
introduce a touch of the living room in the bathroom, creating hybrids
between categories and environments. In fact, the Osmos system
consists of hanging multipurpose modules that may be used to freely
compose walls with elements that may be used not only in spa areas
but everywhere in the bathroom.
Bisazza has entrusted its new collection to the distinctive traits
of Nendo, which decomposes the bathroom into functional units
contained by rigidly squared and linear wooden boxes with interesting
details that make us see bathroom furniture and accessories in a new
light. As, for instance, faucets that are contained, and not fixed to the
washbasin, almost as if they floated in the liquid; or a water pipes that
rises from the floor, becomes a faucet and enters a light wooden frame,
a wireframe that supports the washbasin. Wooden trays are inserted
alongside the washbasin, as if to form a separate island; they serve to
keep objects that must not get wet. These boxes or trays can be moved,
as confirmation of the concept of modularity and compatibility on which
the system is based, and on which all the above examples seem to
centre. A bathroom that is leaving tradition behind, to incorporate new
types of use and habits, cannot be without new materials, as the one
launched by Boing, a Spanish company, which presents a collection
of bathroom fixtures in soft polyurethane. Not only the tactile
experience, but also the chromatic one – due to the palette of available
colours – of the material therefore changes. Items that used to be hard
and cold now become soft and pleasant and inviting to the touch.
From a technical viewpoint polyurethane is a massive material even
if it is flexible; it does not absorb humidity and therefore prevents the
spreading of fungi and bacteria. The design of the washbasins, for
instance, has been conceived and tested in order to prevent residuals
of dirt from accumulating, and the smooth surface is dust-repellent and
easy to clean. Moreover, the material is resistant to any temperature,
even very hot water, steam and dry heat. The shower enters this
changing scene horizontally. This is the solution ideated and developed
by Dornbracht: the traditional shower has been transformed from
vertical to a kind of bed that may be used to combine, with a new
element, the practicality of the shower with the comfort of a tub bath.
We are sure to see further developments of this idea in the future.
VIII
design focus zoom
exelen
gabriele e oscar buratti
per antoniolupi
gabriele and oscar buratti
for antoniolupi
“I nostri occhi sono fatti per vedere le forme sotto la luce; ombre
e luci rivelano le forme; i cubi, i coni, le sfere, i cilindri o le piramidi
sono le grandi forme originarie che la luce rivela; la loro immagine
ci appare netta, tangibile, senza ambiguità. È per questo che sono
belle forme, le più belle forme. Tutti concordano su questo,
il bambino, il selvaggio, il metafisico“. (Le Corbusier)
“Our eyes are made to see shapes under light; shadows and light
reveal the shapes – squares, cones, spheres, cylinders and pyramids
are the great original forms revealed by light. Their image appears
sharp, tangible and unambiguous. This is why they are beautiful
forms, the most beautiful forms of all. Everybody agrees on this,
be it the child, the savage, or the metaphysician.“ (Le Corbusier)
“Con antoniolupi proponiamo una sorta di rivoluzione, come quella
che avvenne in cucina quarant'anni fa. Non pensare più al bagno
come a un insieme di singoli pezzi ma di moduli che si aggregano,
si intersecano e si fondono, dando luogo a un nuovo scenario e a
nuove proporzioni dell'ambiente bagno“. (Gabriele e Oscar Buratti)
“With antoniolupi, we propose a kind of revolution, like the one that
took place in the kitchen forty years ago. Don’t think of the bathroom
as a set of individual pieces, but rather as modules that come
together, intersect and merge, giving rise to new settings and lending
new proportions to the bathroom area.“ (Gabriele and Oscar Buratti)
Un progetto importante, ambizioso, sicuramente originale; una
collezione completa, coerente, funzionale, in grado di plasmarsi
sulle reali esigenze dello spazio ma capace di imprimere a sua volta
personalità, emozione, appeal ad ogni ambiente. Exelen non è solo
un sistema d’arredo dell’ambiente bagno ma una microarchitettura
sartoriale, un gioco di linee, di volumi e superfici che “misurano“
lo spazio senza perdere mai la scala e le proporzioni, lo trasformano
generando prospettive inedite e nuove linee di fuga.
Pensato per antoniolupi da Gabriele e Oscar Buratti, Exelen
fa proprio uno dei concetti chiave attorno al quale ruota tutta l’attività
dell’azienda, la contaminazione, divenendo espressione evidente di
un modus operandi che non esclude mai, a priori, spunti provenienti
da discipline diverse, interpretazioni inconsuete della materia e
possibilità di lavorarla in modo innovativo, espressioni
di tradizioni lontane o forme di lettura di una memoria a noi vicina.
Contaminazioni che si trasformano in combinazioni, accostamenti
inusuali di funzioni e piaceri, compresenza di acqua e fuoco,
composizioni di spazialità e tipologie diverse. Un complesso
armonico ed equilibrato che si arricchisce anche dal punto di vista
formale grazie al contrasto tra i segni rigorosi ed essenziali (tipici
dei progetti dei fratelli Buratti) e la morbidezza di forme e i volumi
curvi e raccordati degli elementi scavati e delle parti in appoggio.
Ecco che allora dalla differenza nasce una coerenza d’insieme,
dalle diversità emerge un obiettivo comune, dal disegno e dalla
forma propria di ciascun elemento prende vita un soggetto nuovo,
che cattura il meglio di ogni sua parte secondo un meccanismo di
“valorizzazione reciproca della parte e del tutto“. Exelen esplora
e indaga tutte le tipologie di arredo presenti in una stanza bagno:
lavabi, vasche e docce, mobili orizzontali e verticali, specchi e vetri,
si fondono, si sovrappongono e si accostano, parlando il linguaggio
condiviso della loro origine e finalità architettonica.
Materia
plasmata
dall’acqua, volumi
disegnati dall’uomo,
superfici illuminate dal fuoco:
Exelen!
Water shaped materials,
hand designed sizes
and flame illuminated
surfaces… this is
Exelen!
An important design that is ambitious and very original – a complete
collection that is coherent, functional, able to adapt to real space
constraints, yet capable of providing personality, emotion and appeal
to any room. Exelen is not only a bathroom furnishing system, but
also a form of microarchitectural tailoring – a play of lines, shapes
and surfaces that “measure“ the space without ever losing sight of
scale and proportions. It transforms the bathroom, generating new
perspectives and new forms of escape.
Designed for antoniolupi by Gabriele and Oscar Buratti, Exelen is
one of the key concepts around which all of the company's activities
revolve. It “contaminates“ or imbues the others, becoming an evident
expression of a modus operandi that never excludes ideas a priori
from different disciplines; unusual interpretations of materials and the
possibility to work them in innovative ways; expressions of distant
traditions or ways of rendering a memory that is close to us.
This contamination is transformed into combinations and unusual
pairings of functions and pleasures featuring water and fire, and
different types of spatial compositions. A harmonious and balanced
whole that is also enriched by formality, thanks to the contrast
between precise and minimalist lines (a hallmark of the Buratti
brothers’ designs) and the smoothness of curved and connected
shapes, of hollowed out elements and countertop pieces.
It is from these differences that an overall coherence is created, and
from diversity emerges a common goal – from the design and shape
of each element, a new piece comes to life that captures the best of
every element according to a mechanism of “mutual enhancement
between the parts and the whole.“ Exelen explores and looks into
all types of bathroom furnishings: sinks, bathtubs and showers,
horizontal and vertical cabinets, mirrors and glass. These are merged,
overlapped and combined, speaking the common language of their
origin and architectural purpose.
X
design focus zoom
Sono proprio questi accostamenti a dare vita a tipologie compositive
inedite, in termini di rapporto tra i vari componenti del sistema, di
dimensioni e proporzioni, risultato di un’ interpretazione innovativa
ed originale degli elementi classici dell’ambiente bagno. Così come
è innovativo (anche se non per antoniolupi che ne è l’antesignano dal
2008) il perfetto inserimento del fuoco in un microcosmo in cui regna
l’acqua. Vasche e docce vengono “scaldati“ dal camino a bioetanolo
incassato nei piani in Corian termoformato, capace attraverso la
fiamma e le sue infinite variazioni d’immagine, di generare atmosfere
uniche e trasmettere sensazioni di protezione e “calda“ accoglienza.
Ancora una volta, senza troppi effetti speciali, sono bastate la materia
e gli elementi naturali plasmati e valorizzati dalle mani sapienti
dell’uomo, per dar vita ad un sistema integrato che nasce
dal passato e in esso trova le sue fondamenta ma che guarda al
futuro, indagando le mutazioni in atto nell’ambiente bagno e mette
un punto sul modo di capirle, interpretarle,assecondarle. Antoniolupi
ha sempre cercato di anticiparle, guidarle, indirizzarle, attraverso
soluzioni che hanno delineato tendenze, dato vita a trend ancora
in corso e definito nuovi stili del vivere in bagno… forse Exelen
ne è l’espressione più matura…
It is these very combinations that give rise to new types of
compositions, in terms of the relationship between the various system
components, sizes and proportions – the result of an innovative and
original interpretation of classic bathroom elements. Just as innovative
(though not for antoniolupi, which has been a forerunner since 2008)
is the perfect integration of fire in a microcosm in which water is king.
Bathtubs and showers are “warmed“ by the bioethanol fireplace flush
mounted into thermoformed Corian countertops, whose flames and
endless image variations create a unique atmosphere, offering
a “warm“ and protective welcome.
Once again, without too many special effects, all it took were
materials and natural elements shaped and enhanced by the skilled
hands of man to create an integrated system that has its foundations
in the past but looks to the future, examining the changes taking place
in the bathroom setting and finding a way to understand, interpret
and support them. Antoniolupi has always tried to anticipate, guide
and direct these changes through solutions that have shaped trends
and created new ones still in progress, and defined new styles
of living in the bathroom. And Exelen is perhaps the most mature
expression of these.
“Abbiamo fatto della sartorialità la nostra mission aziendale, il nostro
credo, il filo conduttore di tutto quello che facciamo. Exelen è un
progetto straordinario per le sue possibilità compositive, perché si può
sviluppare sia verticalmente che orizzontalmente. Non più solo oggetti
freestanding ma combinazioni e giochi di volumi dal forte impatto
emozionale“. (Andrea Lupi)
“We have made [microarchitecural] tailoring our company mission,
our creed, the underlying theme of everything we do. Exelen is an
extraordinary design because of its compositional possibilities, lending
itself to both vertical and horizontal combinations. These are no longer
just freestanding objects, but combinations and layering of shapes with
a strong sensory impact.“ (Andrea Lupi)
XII
design focus object
oval giulio cappellini
azienda Flaminia
materiale Pietraluce
dimensioni 1700x700xH530mm
anno realizzazione prodotto 2012
firm Flaminia
material Pietraluce
dimensions 1700x700xH530mm
year of realization 2012
Porta la firma di Giulio Cappellini, art director dell’azienda, la nuova
vasca di Flaminia; un nuovo progetto che conferma l’attenzione verso
questa tipologia di elemento e la costante ricerca sull’utilizzo
di materiali innovativi che possano aprire nuove possibilità espressive
all’interno dell’ambiente bagno. Oval propone uno stile semplice
ed essenziale, un disegno nel complesso armonico e proporzionato
grazie all’eleganza degli spessori sottili e all’unione di forme
squadrate e linee tondeggianti, che dà vita a uno spazio ampio
e confortevole che rimanda all’immagine classica del catino in
legno nel quale ci si immergeva per il bagno. La vasca è realizzata
in Pietraluce, materiale sintetico resistente a urti, graffi e acidi, che
non perde la sua brillantezza nel tempo e mantiene inalterate le sue
proprietà.
Le caratteristiche di Oval permettono di posizionarla a parete o di
collocarla, nella versione freestanding, a centro stanza. Grazie alla
sua immagine neutra ed elegante può affiancare, valorizzandole,
le diverse linee di sanitari della collezione Flaminia.
Flaminia’s new tub is designed by Giulio Cappellini, the company’s
art director, a new project confirming the company’s focus on this
type of element and constant research into use of innovative materials
that can open up new expressive possibilities in the bathroom. Oval
proposes a simple, pared-down style, a design which is on the whole
harmonious and well-proportioned thanks to the elegance of reduced
thicknesses and the union of square shapes with rounded lines,
creating a large, comfortable space recalling the classic image
of the wooden tub people used to bathe in. The tub is made of
Pietraluce, a synthetic material resistant to blows, scratches and acids
which will not lose its shine and maintains its properties unaltered.
Oval’s features allow it to be positioned on the wall or in the centre
of the room, in the freestanding version. Its neutral, elegant image
makes it suitable for installation alongside various lines of bathroom
fixtures in the Flaminia collection.
Molte
funzioni in un
unico elemento dalle
dimensioni contenute.
Originale, divertente,
equilibrato: è il mobile bagno
free-standing Cavalletto
Many functions in a unique
compact element. Original, fun
and well balanced: Cavalletto
is the free-standing
bathroom cabinet
cavalletto meneghello paolelli associati
azienda Artceram
materiale ceramica (trave), legno (cavalletti)
dimensioni 1200x480mm, H880mm;
1200x160mm, H100mm (dimensione trave)
elementi lavabo, piano d’appoggio, porta asciugamani, lampada
anno realizzazione prodotto 2012
firm Artceram
material ceramic (beam), wood (stands)
dimensions 1200x480mm, H880mm;
1200x160mm, H100mm (beam dimensions)
elements sink, supporting surface, towel rack, lamp
year of realization 2012
Un progetto originale e divertente con il quale Artceram consolida
il proprio percorso di sperimentazione alla ricerca di soluzioni per
l’ambiente bagno che sappiano integrare in maniera inedita le funzioni
della zona lavabo: lo studio Meneghello Paolelli Associati ha messo
a punto Cavalletto, una soluzione dalle dimensioni contenute in grado
di riassumere le possibili funzionalità del mobile bagno condensandole
in un insieme equilibrato ed elegante, una composizione da adattare
liberamente in base alle proprie esigenze di spazio. Sopra una trave,
realizzata in ceramica e sorretta all’estremità da due cavalletti in
legno, sono allineati in modo ordinato tutti gli elementi (lavabo, luce,
rubinetteria, mensola, portasalviette). Il lavabo (la Ciotola di Artceram,
Ø46cm) può essere posizionato indifferentemente al centro, a destra o
sinistra con il rubinetto a canna alta o a parete.
Ai due estremi della trave trovano posto invece un piccolo ripiano
in ceramica e l’innovativa lampada da tavolo Kelvin Led, in co-branding
con Flos. Il ruolo di porta salviette viene svolto in maniera essenziale
da un tirante d’acciaio teso tra i due cavalletti proprio sotto la trave.
An original, fun project in which Artceram consolidates its process
of experimentation in search of solutions for the bathroom offering
new combinations of the functions associated with the sink area:
Meneghello Paolelli Associati has come up with Cavalletto, a compact
solution combining all the possible functions of the bathroom cabinet
and condensing them into a balanced, elegant whole, a composition
to be freely adapted on the basis of the available space. All the
necessary elements – sink, light, taps, shelf, towel rack – are lined up
in orderly fashion on a beam made of ceramic, supported at the ends
by two wooden stands.
The sink (Artceram’s Ciotola, Ø46cm) can be placed in the centre,
to the right or to the left with a tall barrel tap or a wall-mounted tap.
At the ends of the beam are a little ceramic shelf and the innovative
Kelvin Led table-top lamp, supplied under a co-branding agreement
with Flos. A steel tie rod stretching between the two stands under the
beam serves as a simple towel rack.
XIV
design focus object
flat meneghello paolelli associati
azienda Hidra
materiale ceramica
colori bianco, bianco e nero
anno realizzazione prodotto 2011
firm Hidra
material ceramic
colours white, black and white
year of realization 2011
Volumi contemporanei ma espliciti riferimenti classici sia nelle linee
sia nell’immagine complessiva della collezione: Flat, disegnata da
Meneghello Paolelli Associati, è una serie di ceramica sanitaria,
versatile ed elegante allo stesso tempo, contraddistinta da un
piano continuo dallo spessore importante (4,5cm) su cui si modella
delicatamente la vasca. Di fatto, il piano divide lavabo e sanitario
in due parti distinte: quella superiore caratterizzata dal bacino, quella
inferiore, destinata alla base/colonna che si stringe gradualmente
man mano che scende a terra. Un insieme armonico ed equilibrato,
sculture che sembrano elevarsi dal terreno per allargarsi in sommità
ad accogliere generosamente l’acqua. La collezione Flat è composta
da: vaso e bidet a terra, vaso e bidet sospesi, vaso monoblocco;
lavabo 65 sospeso, d’appoggio, con colonna e semi colonna; consolle
sospese, d’appoggio, da incasso e con gambe ceramiche disponibili
nelle seguenti dimensioni: 71, 86, 96, 106 e 120cm doppia vasca.
La serie è disponibile anche nella variante bicolore (bianco e nero).
Contemporary volumes with explicit classic references in the lines
and overall image of the collection: Flat, designed by Meneghello
Paolelli Associati, is a series of versatile yet elegant ceramic bathroom
fixtures distinguished by a thick continuous plane (4.5cm) on which
the bathtub is delicately modelled. The surface becomes a sink and
toilet in two separate parts: the upper part is the washbasin, while the
lower part is a column or base which narrows gradually toward the
ground. A harmonious, balanced whole; sculptures that seem to rise
out of the earth and broaden at the top to generously hold water. The
Flat collection includes a free-standing toilet and bidet, a wall-hung
toilet and bidet, and a toilet in a single block; a 65 cm washbasin
available in wall-hung, countertop, column and semi-column versions;
wall-mounted, countertop and inset console washbasins and one with
ceramic legs available in the following sizes: 71, 86, 96, 106 and
120cm with twin sinks.The series is also available in a two-tone variant
(black and white).
delos studio eoos
azienda Duravit
elementi della collezione consolle, contenitori, colonne, specchi
finiture legno (noce e rovere spazzolato), bianco laccato
anno realizzazione prodotto 2012
firm Duravit
items in the collection consoles, containers, columns, mirrors
finishes wood (brushed walnut and oak), lacquered white
year of realization 2012
Leggerezza e design ridotto all’essenziale per una collezione
di mobili firmata EOOS: il fissaggio a parete nascosto, ottenuto
tramite supporti invisibili, consente alla consolle della linea Delos
di “fluttuare nello spazio”, fondendosi perfettamente con gli altri
elementi dell’ambiente. La serie è composta da colonne alte e basse
e da cassetti, dalle linee semplici e minimali come la consolle. Le ante
dei contenitori sono prive di maniglie e sono leggermente sporgenti
rispetto al bordo per consentire una facile apertura. Nelle finiture
in vero legno, le superfici spazzolate con effetto a rilievo evidenziano
le caratteristiche naturali e rendono piacevole e invitante la stanza
da bagno. Negli specchi, illuminati tramite Led, un esclusivo e sottile
tettuccio illuminabile nel quale non si distingue chiaramente la fonte
di luce, garantisce un effetto innovativo e un’illuminazione indiretta
e non abbagliante. I mobili Delos sono il perfetto completamente
delle serie di ceramica di successo Darling New, D-Code e Vero,
ma si combinano perfettamente anche con altre bacinelle da
appoggio soprapiano di Duravit.
Light weight and simple design for a collection of cabinets by EOOS:
a hidden wall mounting with invisible support allows the Delos
console to “float in space”, fitting in perfectly with the other items
in the room. The series also includes tall and short columns and
drawers with simple, minimal lines like those of the console. The doors
of the containers have no handles, and extend out slightly farther than
the edge for easy opening. The brushed surfaces of real wood finishes
with a relief look highlight the wood’s natural properties and make
for a particularly pleasant, inviting bathroom. In the mirrors, lit up with
leds, an exclusive thin crown which may be lit up without a clearly
visible light source creates an innovative look with indirect lighting
that does not dazzle. Delos furnishings are the perfect addition to the
successful Darling New, D-Code and Vero lines of ceramic bathroom
fittings, but can also be perfectly combined with other Duravit
countertop sinks.
XVI
design focus object
“Nella
progettazione
della collezione Frame
abbiamo tratto ispirazione
da tradizioni decorative
molto diverse fra loro”
Studio FM
“In designing the Frame
collection we drew inspiration
from very different
decorative traditions”
Studio FM
frame refin/studio fm
azienda Ceramiche Refin
materiale ceramica
dimensioni 600x600mm
finiture e decori Majolica, Geometric, Carpet, Weave
anno realizzazione prodotto 2012
firm Ceramiche Refin
material ceramic
dimensions 600x600mm
finishes and decorations Majolica, Geometric, Carpet, Weave
year of realization 2012
Innovazione tecnologica e spirito creativo hanno sempre
contraddistinto ogni progetto di DTS, DesignTaleStudio, il laboratorio
di sperimentazione ceramica di Refin. Dopo anni di importanti
collaborazioni con i protagonisti del design e dell’architettura,
il laboratorio ha deciso di esplorare una nuova strada, affidando
un nuovo progetto a un importante studio di progettazione grafica:
la collezione Frame nasce dalla collaborazione con lo Studio FM.
Un “ritorno al futuro“ per la tradizione ceramica italiana, un
linguaggio grafico che sfrutta le più moderne tecnologie ceramiche
per esprimersi in superfici fortemente decorative che traggono la
loro ispirazione da materie, oggetti e suggestioni dei tempi passati
evolvendo in un nuovo concetto di pavimento ceramico. “Abbiamo
accolto con molto interesse la proposta di Refin di interpretare
la ceramica decorata recuperando la tradizione e il valore della
decorazione. L’avere applicato il disegno bidimensionale – prerogativa
del grafico – all’oggetto tridimensionale, al “prodotto“, ci ha consentito
di relazionarci con aspetti progettuali e tecnologici diversi“.
Technological innovation and creativity have always characterised
all projects by DTS, DesignTaleStudio, Refin’s ceramics experimentation
laboratory. After years of prestigious partnerships with key figures in
design and architecture, the laboratory has decided to explore a new
path, entrusting a new project to a prominent graphic design studio:
the Frame collection is the product of a partnership with Studio FM.
It’s “back to the future“ of the Italian ceramics tradition, in a graphic
idiom exploiting the latest ceramic technologies to express itself in
highly decorative surfaces inspired by the materials, objects and
imagery of the past, evolving into a new concept of the ceramic floor.
“We were happy to accept Refin’s proposal that we interpret decorated
ceramics with a return to tradition and to the value of decoration.
Applying two-dimensional design – the prerogative of graphics –
to the three-dimensional object, to the “product“, allowed us to address
different aspects of design and technology of interest to us“.
lagoon mariano moroni
azienda Cordivari
materiale acciaio al carbonio
dimensioni H1800/2000x478/590mm
anno realizzazione prodotto 2012
firm Cordivari
material carbon steel
dimensions H1800/2000x478/590mm
year of realization 2012
L’obiettivo dell’artista Mariano Moroni era quello di ricreare
la percezione dell’acqua, attraverso la trasposizione di un’immagine
pittorica sulla lastra del radiatore Frame: grazie a una tecnologia
di altissimo livello Cordivari ha mantenuto la luminosità del colore
e delle sue infinite gradazioni, fissando l’immagine del fluire
dell’acqua. È nato così il nuovo radiatore d’arredo Lagoon, realizzato
in acciaio al carbonio verniciato con polveri epossiepoliestere
ecologiche a totale recupero a 90 gloss di brillantezza. Una veste
pittorica esclusiva e inedita, ottenuta attraverso la stesura del colore
ad acqua tramite pennelli opportunamente adattati nella consistenza
della setola, secondo antiche tecniche, per imprimere la delicatezza,
la luminosità, la raffinatezza, riflessi e sfumature in quantità ma
soprattutto la trasparenza del colore.
Dalla forma rettangolare, Lagoon è posizionato a parete in verticale
e con la sua immagine fresca e vivace, conferisce identità
e personalità a ogni ambiente. L’intera gamma è accessoriabile con
utili ed essenziali maniglioni porta salviette in acciaio inox satinato.
Artist Mariano Moroni wished to recreate our perception of water
by transposing a pictorial image onto the plate of the Frame radiator:
advanced technology allows Cordivari to maintain the brightness
and infinite hues of the colour and fix the image of water flowing.
The result is the new Lagoon design radiator, made of carbon steel
painted with ecological epoxy polyester paint with total recovery
and a brilliance of 90 gloss. The exclusive new painting technique
involves application of watercolours with brushes of appropriately
adapted consistency using age-old techniques to ensure the delicacy,
brightness, refinement, quantity of hues and reflections and, above all,
the transparency of the colours.
Lagoon is a rectangular radiator positioned vertically on the wall
with a fresh, lively image contributing identity and personality to any
room. The entire range of radiators may be accessorised with useful,
essential matt stainless steel towel rails.
XVIII design focus object
woodays tagina design department
azienda Tagina Ceramiche d’Arte
materiale ceramica
dimensioni spessore 20mm (outdoor), spessore da 12mm (indoor)
anno realizzazione prodotto 2012
firm Tagina Ceramiche d’Arte
material ceramic
dimensions thickness 20mm (outdoor), thickness 12mm (indoor)
year of realization 2012
Bellezza e calore del legno si associano alla praticità e alla resistenza
della ceramica in Woodays, la collezione di pavimenti e rivestimenti
per pareti nata dall’accurata analisi svolta dai tecnici di Tagina
su alcune tra le migliori specie legnose attualmente conosciute, che ha
consentito di campionare ogni essenza. La texture è stata riprodotta
sui moduli della collezione fino a 20 diversi disegni di venatura.
Ne è nato un prodotto del tutto simile ai pavimenti in legno che
restituisce le vibrazioni di questo materiale nella forma esteriore,
ma presenta un cuore durevole e resistente nel tempo proprio della
ceramica. Disponibile nella versione per interni, con il classico
spessore di 12mm, grazie alla tecnologia Compact 20 (spessore
20mm) Woodays è ideale anche per esterni, per rivestire portici,
aree bordo piscina e terrazzi. Può essere posata in modo
tradizionale, flottante, su sabbia, ghiaia e direttamente su prato,
oppure impiegata nella realizzazione di pavimentazioni sopraelevate.
The beauty and warmth of wood are associated with the practicality
and strength of ceramic materials in Woodays, the collection of
floorings and wall coverings arising out a thorough analysis by the
Tagina technical staff into some of the best species of wood currently
known, enabling each species to be sampled. Their textures were
reproduced on the modules of the collection, resulting in up to 20
different grain patterns.
The result is a product very much like wooden flooring, restoring the
vibrations of this material in its external form but presenting a longlasting, resistant ceramic core. Available in a version for indoor use
in the classic 12mm thickness, thanks to Compact 20 technology
(with a thickness of 20mm) Woodays can also be used outdoors
to cover arcades, swimming pool areas and patios. It can be laid by
the traditional floating method, on sand, gravel, or directly on grass,
or it can be used to build raised flooring.
harmonia design centro ricerca fima
azienda FIMA Carlo Frattini
materiale acciaio inox
dimensioni 450x450mm, 600x400mm
anno realizzazione prodotto 2012
firm FIMA Carlo Frattini
material stainless steel
dimensions 450x450mm, 600x400mm
year of realization 2012
Un programma che conferisce identità e personalità al bagno, due
nuovi soffioni doccia a soffitto dedicati al wellness, in equilibrio tra
essenzialità, rigore estetico e multifunzionalità. Forme geometriche
essenziali nelle linee ma generose nelle dimensioni, caratterizzano
gli elementi della collezione Harmonia, soffioni esclusivi di diversa
forma e dimensione in grado di trasformare la doccia
in un’esperienza totalizzante regalando sensazioni uniche.
Il soffione quadrato è dotato di un getto a pioggia al centro, 8 getti
che nebulizzano l’acqua ai lati per un effetto rinfrescante e due fari
con cicli cromatici con Led da 3 watt che stimolano benefiche azioni
cromoterapiche in 8 differenti colorazioni. Il soffione rettangolare
presenta invece 2 lame con getti a cascata che, convergendo nel
centro, creano un rigenerante effetto vitalizzante. Anch’esso è dotato
di effetto raining e di sistema cromoterapico.
Cuore tecnologico del progetto è il display digitale da incasso
Nomos che permette di regolare con precisione l’erogazione e la
temperatura dell’acqua.
A programme giving the bathroom a new identity and personality,
two new wall-mounted showerheads for wellness offering the perfect
balance between simplicity, aesthetic rigour and multi-functionality.
Geometric forms with simple lines but generous proportions
characterise the items in the Harmonia collection, exclusive
showerheads of different shapes and sizes capable of transforming
the shower into a totalising experience offering truly unique
sensations. The square showerhead has a rainfall jet in the centre,
8 jets which mist the water at the sides for a cooling effect and
contains two spotlights with colour cycles produced with 3 watt leds
offering all the benefits of chromotherapy in 8 different colours.
The rectangular showerhead has 2 blades with cascade jets which
come together in the centre to create a regenerative vitalising effect.
It also has a raining effect and a chromotherapy system.
The high-tech heart of the project is a Nomos built-in digital display
permitting precise regulation of the water jet and temperature.
XX
design focus object
levante rodolfo dordoni
azienda Fantini
materiale ottone
dimensioni miscelatore 166x43xH140mm,
soffione doccia 200x200mm
finiture cromo lucido
anno realizzazione prodotto 2012
firm Fantini
material brass
dimensions mixer 166x43xH140mm,
showerhead 200x200mm
finishes glossy chrome
year of realization 2012
Un nuovo rapporto armonico tra manopola e corpo del miscelatore,
una proposta innovativa di compenetrazione dei due volumi
che esplora un’alternativa possibile alla consueta sovrapposizione
di uno sull’altro: l’idea base del progetto Levante, la serie di rubinetteria
disegnata da Rodolfo Dordoni per Fantini e presentata per la prima
volta allo scorso Salone del Mobile, è quella di ottenere una collezione
che mantenga le necessarie caratteristiche ergonomiche, proponendo
allo stesso tempo un’immagine più omogenea. Il disegno distintivo del
miscelatore monoforo per lavabo, vero elemento icona della collezione,
è armonizzato dalla condivisione di linee, morbidezze e raggiature tra
il corpo da impugnare e la bocca di erogazione che indirizza il flusso
d’acqua. La leva di regolazione ripropone forme e linee della bocca,
sovrapponendosi di fatto a essa con una superficie che comprende
e amalgama anche la sezione del corpo. Anche il nuovo soffione
doccia conferma l’accurato studio del dettaglio e la piacevolezza
di abbinamento dei materiali, caratteristiche riscontrabili in tutti
gli elementi della serie ma anche tratti distintivi dello “stile Dordoni“.
A harmonious relationship between the mixer knob and body,
an innovative proposal for co-penetration of the two volumes exploring
a possible alternative to the usual superimposition of one over
the other: the basic idea behind the Levante project, a series
of taps and fittings designed by Rodolfo Dordoni for Fantini unveiled
at the last Salone del Mobile, is to create a collection that maintains
the necessary ergonomic qualities while at the same time offering
a more homogeneous image. The distinctive design of the single-hole
mixer for the sink, the true iconic element representing the collection,
is harmonised by sharing the same lines, softness and radiuses
for the volume held in the hand and the dispenser nozzle directing
the flow of water. The control lever repeats the shapes and lines
of the nozzle, overlapping it with a surface that also includes and
amalgamates the section of the body. The new showerhead confirms
the careful study of detail and the delight of combining different
materials characterising all the items in the series and are particularly
associated with the “Dordoni style“.
area25 mosaico+ design department
azienda Mosaico+
materiale vetro sinterizzato
dimensioni 50x50mm, spessore 6mm
anno realizzazione prodotto 2011
firm Mosaico+
material sintered glass
dimensions 50x50mm, thickness 6mm
year of realization 2011
Una gamma senza tempo, un progetto sempre attuale, un concetto
astratto che diventa espressione del colore puro, un prodotto
sostenibile che rispetta l’ambiente, realizzato con un processo
produttivo a basso consumo energetico e tecnologicamente
innovativo: le tessere in vetro sinterizzato della collezione Area25
sono ottenute con la macinazione e la compressione a caldo di
polvere di vetro proveniente dal riciclo di prodotti vetrosi. Il risultato
è un materiale ad altissima resistenza, adatto anche per un utilizzo
in ambienti ad alta calpestabilità. Una collezione di successo da
ampliare, valorizzare, aggiornare. Anche per questo, la vera novità
di Cersaie 2012 è la nuova collaborazione con Carlo Dal Bianco,
chiamato da Mosaico+ a rivedere e arricchire l’intera gamma
aziendale: nuove proposte decorative realizzate con il mosaico
vetroso di spessore 4mm, ma anche la riorganizzazione di collezioni
storiche (da Pulsar, la tessera firmata Giugiaro, fino ad Area25).
Area25 ha ottenuto la certificazione Leed per la percentuale di vetro
riciclato contenuta nell’impasto (95%).
A timeless range, a project that is always up to date, an abstract
concept that becomes an expression of pure colour, a sustainable and
eco-friendly product made by an innovative energy-saving production
process: the sintered glass tiles in the Area25 collection are created
by grinding and hot compressing glass from recycled glass products.
The result is a very strong material suitable for use even where it will
be walked on. A successful collection to be expanded, enhanced and
updated. This is partly why the most interesting new development
unveiled at Cersaie 2012 is a new partnership with Carlo Dal Bianco,
whom Mosaico+ asked to revise and enrich their entire range: adding
new decorative proposals produced with glass mosaics 4mm thick
and reorganising the company’s historic collections (from Pulsar, the
tile designed by Giugiaro, to Area25).
Area25 achieved the Leed certification for the percentage of recycled
glass contained in the mixture (95%).
Una
gamma di
prodotti strutturata,
ricca e funzionale:
il mosaico ritorna protagonista
grazie a modularità, geometria,
dinamismo e storicità
A well-organised, rich and practical
product range brings the mosaic
back into the forefront thanks
to its modularity, geometry,
light weight and historic
heritage
XXII
design focus review
Ping, Pong, Madame Dai Ceramica Cielo
design Archea Associati
Piatti doccia caratterizzati da superfici
e finiture inedite, misure extra e
personalizzabili: The Shower World by
Cielo è una gamma di prodotti creata
per soddisfare anche le esigenze più
difficili. Ping, Pong e Madame Dai
sono le nuove finiture disegnate da
Archea Associati, tre inedite soluzioni
che vestono il piatto doccia con texture
astratte o trame sofisticate ispirate agli
antichi tessuti cinesi.
Shower trays featuring new finishes
and surfaces, along with extra and
customizable sizes: The Shower World
by Cielo is a product line created to
satisfy even the most demanding needs.
Ping, Pong, and Madame Dai are
the new finishes designed by Archea
Associati – three new solutions that
dress up the shower tray with abstract
textures or sophisticated weaves
inspired by ancient Chinese fabrics.
Ceramica Cielo spa
Falerina, km 7.800 – 01034 Fabrica di Roma (VT)
tel 0761 56701– fax 0761 540363
www.ceramicacielo.it – [email protected]
Monte Napoleone Fast Ceramica Del Conca
Nella collezione Monte Napoleone
Fast, la ceramica indossa trame
e colori del legno per un perfetto
compromesso tra resistenza all’usura e
calore della natura. Fast è un sistema
estremamente innovativo di posa a
secco per pavimenti in ceramica che
garantisce la stabilità della superficie
grazie a speciali inserti che una volta
inseriti nelle fessure delle piastrelle non
ne escono.
The ceramic tiles in the Monte
Napoleone Fast collection feature
wood textures and colors, offering
a perfect compromise between
resistance to wear and the warmth
of nature. Fast is a highly innovative
system for dry laying ceramic floor tiles
that ensures the stability of the surface,
thanks to special inserts that remain
permanently embedded in the tile joints.
Ceramica Del Conca – Gruppo Del Conca
via Croce, 8 – 47832 San Clemente (RN)
tel 0541 988453 – fax 0541 988783
www.delconca.com – [email protected]
Daily 44 Fir Italia
Linee semplici e pulite, con particolari
arrotondati che ne ingentiliscono
le forme: Daily 44 è caratterizzato
da geometrie squadrate che si
addolciscono all’estremità della maniglia
e nella parte inferiore della bocca. Sui
miscelatori Daily 44, con Handy 42 e
Ready 43 inseriti nel programma FIR
Bathroom Easy, è possibile montare
aeratori “green“, con riduzione della
portata d’acqua a 6 l/m.
Simple and clean lines, with rounded
edges that soften the forms: Daily 44
features squared shapes with softened
handle and faucet ends. In the Daily 44
mixers (part of the FIR Bathroom Easy
collection, along with models Handy
42 and Ready 43), “green“ aerators
can be installed to reduce the water
flow to 6 l/m.
Fir Italia spa
via Borgomanero, 6 – 28010 Vaprio d’Agogna (NO)
tel 0321 996423 – fax 0321 996426
www.fir-italia.it – [email protected]
Acqua R 5000 Duka
Acqua R 5000 è una cabina doccia
con porte scorrevoli che rientra nel
segmento Quadra in posizione “classe
top” che raccoglie le cabine con telaio.
Duka propone questi modelli con
altezza standard di 2000mm, finitura
delle maniglie e dei profili in cromo
alluminio brillantato e con vetri “securit”
dello spessore di 8mm nella versione
trasparente (con serigrafia bianca
sul bordo del vetro) o grigio parsol.
Duka spa
via Ontani, 19 – 39042 Bressanone (BZ)
tel 0472 273100 – fax 0472 273270
www.duka.it – [email protected]
Acqua R 5000 is a shower unit
with sliding doors that is part of the
“top class” Quadra line that features
metal frame units. Duka offers these
models with a standard height
of 2000mm, finished handles and
profiles in polished chrome aluminum,
and 8mm-thick “security” glass in
the transparent version (with white
silkscreen border along the edge
of the glass) or Parsol gray.
Link Ceramiche Keope
Carattere pulito e lineare, design
metropolitano e contemporaneo
e sorprendente effetto cemento per
la collezione in grès porcellanato
rettificato Link. L’ampia stonalizzazione
della superficie dona un effetto “used”,
aggiungendo una dimensione nuova
alle tradizionali finiture delle piastrelle.
Interessante anche l’esclusiva finitura
outdoor che riprende la struttura
“rullata” dei cementi da esterno.
A clean linear look, contemporary
urban design, and a surprising cement
effect are the distinguishing features
of Link, the rectified porcelain
stoneware collection. The wide color
shading effect of the tile surface gives
it a used look, adding a new dimension
to traditional tile finishes. Another
interesting novelty is the exclusive
“outdoor” finish, inspired by the rolled
texture found in cement exteriors.
Ceramiche Keope, divis. di Atlas Concorde spa
s.s. 467,21 – 42013 Casalgrande (RE)
tel 0522 997511 – fax 0522 997544
www.keope.com – [email protected]
Azulej Ceramiche Mutina
design Patricia Urquiola
Una rivisitazione in chiave
contemporanea delle antiche
maioliche artigianali a base di
cemento idraulico. La sfida di Azulej
è stata quella di riuscire a ricreare la
precisione “artigianale” dei decori
e delle colorazioni con un materiale
prodotto serialmente. La composizione
a patchwork è volutamente casuale,
abbina disegni astratti e colori non
saturi, neutri, appena consumati.
Azulej is a contemporary
reinterpretation of antique artisanal
majolica with a hydraulic cement
base. The technological challenge of
Azulej was to accurately recreate the
artisanal precision of motifs and colors
in a high-tech material that is serially
produced. The patchwork composition is
deliberately random, combining abstract
designs, non-saturated, neutral colors
that have a slightly weathered look.
Ceramiche Mutina srl
via Ghiarola Nuova, 16 – 41042 Fiorano (MO)
tel 0536 812800 – fax 0536 812808
www.mutina.it – [email protected]
Monolith Geberit
design Studio Tribecraft
Un sottile parallelepipedo che permette
di installare lavabo, vaso o bidet,
un modulo in alluminio rivestito in
vetro temperato collocabile davanti
a pareti preesistenti, anche in
cartongesso, senza complicate opere
di muratura. Monolith, nella versione
lavabo, funge da mensola con pratici
contenitori laterali a scomparsa, può
essere corredato di elementi portaasciugamani doppi.
A thin all-in-one aluminum module
covered with tempered glass that allows
mounting the washbasin, WC or bidet
on existing walls, including drywall,
without complicated masonry work.
The Monolith washbasin version also
serves as a shelf with practical hidden
side drawers; and can be equipped
with a double towel bars.
Geberit Marketing e Distribuzione SA
via Gerre, 4 – 6928 Manno (Svizzera)
tel (0041 91) 6119292 – fax (0041 91) 6119393
www.geberit.it – [email protected]
Sento Graff
design Angeletti Ruzza Design
Nel programma di rubinetteria
e accessori bagno coordinati Sento,
la forma pura viene esaltata dalla
ricerca quasi maniacale di proporzioni
perfette. Una riduzione all’essenza
che si traduce in diversi elementi
dal forte impatto visivo e dalle linee
minimali. La leva è solida e leggera
allo stesso tempo, il diametro del corpo
importante: forma contemporanea
senza comprometterne la funzionalità.
The Senta collection of coordinated
taps and bathroom accessories features
pure forms enhanced by the almost
fanatical search for perfect proportions.
This reduction to the essence translates
into different elements offering strong
visual impact and minimal lines.
The mixer lever is solid and light at
the same time, with a prominent faucet
body: contemporary form without
compromising functionality.
Graff Division Europe
via Aretina, 159 – 50136 Firenze
tel 055 9332115 – fax 055 9332116
www.graff-mixers.com – [email protected]
XXIV design focus review
New Road Gruppo Nobili Rubinetterie
design Centro Stile Nobili
Robustezza, affidabilità, risparmio
energetico sono le costanti di New
Road, la serie ecologica per eccellenza
del Gruppo Nobili Rubinetterie. Tra le
varie versioni spicca un miscelatore
per lavabo dall’elegante e originale
bocca a cascata, perfetto per un bagno
raffinato e moderno. Le versioni lavabo
proposte con bocca a cascata sono
tre, con altezza diversa del corpo
(normale, medio e alto).
Robustness, reliability and energy
savings are the constants of the New
Road, the eco-friendly collection
by Gruppo Nobile Rubinetterie.
Among, one of the standouts is a
washbasin mixer with an elegant and
original water cascade, perfect for a
sophisticated and modern bathroom.
Three cascade faucet versions for
washbasins are available, with different
body heights (normal, medium and tall).
Gruppo Nobili Rubinetterie
s.s. 229, Km 19+600 – 28019 Suno (NO)
tel 0322 885885 – fax 0322 858091
www.grupponobili.it
Talis ComfortZone Hansgrohe
Una risposta intelligente alle diverse
esigenze di spazio sotto il rubinetto: la
“ComfortZone” prevede altezze diverse
per ogni modello di rubinetteria. Talis
prevede tre altezze del corpo del
miscelatore (80, 150, 250mm) per
rispondere a ogni tipo di utilizzo. La
praticità del modello più alto (250mm)
è aumentata dall’angolo di rotazione
(120°) che permette di spostare la
bocca di erogazione durante l’utilizzo.
An intelligent approach to various
needs for under-the-tap space: the
“ComfortZone” provides different
heights for each tap model. The Talis
mixer is available in three body heights
(80, 150, 250mm) to satisfy any need.
The practicality of the tallest model
(250mm) is enhanced by the angle
of rotation (120°), which allows
movement of the faucet spout.
Hansgrohe srl
s.s. 10, Km 24.4 – 14019 Villanova d’Asti (AT)
tel 0141 931111 – fax 0141 946594
www.hansgrohe.ti – [email protected]
Flat Provex
design Studio Talocci Design
Linearità e rigorosità stilistica, eleganza
e trasparenza assoluta, semplicità ed
ergonomia: sono le caratteristiche di
Flat, un box dall’immagine inedita nel
quale la scelta di materiali eccezionali
e innovativi ha permesso di sviluppare
una cerniera interna ed esterna
senza spessori rendendo la pulizia
facilissima. L’elegante vetro trasparente
è incorniciato da profili verticali “siliconfree” sono completamente piatti.
Provex Industrie srl
z.i. nord, 10 – 39031 Brunico (BZ)
tel 0474 571511 – fax 0474 571571
www.provex.eu – [email protected]
Touch Milldue
design Michele Marcon
I legni restaurati, i legni naturali,
le eco malte, i laccati: materiali esclusivi
e autentici trattati con nuove tecnologie,
in grado di esaltare lo stile minimal
e l’essenzialità di Touch, una
collezione di mobili senza tempo dalle
caratteristiche fortemente sartoriali.
Disponibile nella versione Monolite
in tre larghezze, Touch si adatta sia a
centro stanza che a parete e può essere
corredato da colonne a terra o sospese.
Milldue Arredi spa
via Balegante, 7 – 31039 Riese Pio X (TV)
tel 0423 756611 – fax 0423 756699
www.milldue.it – [email protected]
Restored woods, natural woods,
eco plasters, lacquers: these are the
exclusive and authentic materials treated
with new technologies that enhance
the minimalist style and simplicity of
Touch, a collection of timeless furniture
with highly tailored features. Available
in three widths in the Monolite version,
Touch can be either freestanding
or wall-mounted, and may be equipped
with floor or suspended columns.
Linearity and stylistic rigor; elegance
and absolute transparency; simplicity
and ergonomics: these are the
hallmarks of Flat, a shower box with
a brand new look. The choice of
outstanding and innovative materials
has allowed internal and external
hinges to be designed without shims,
making cleaning easy. The stylish clear
glass is framed by vertical silicon-free
profiles that are completely flat.
O2 Mamoli Rubinetteria
design Fabrizio Batoni
Limpido nel disegno e pulito nelle
forme, O2 è il nuovo rubinetto
della gamma showroom Mamoli,
caratterizzato da leggerezza e rigore
compositivo di due elementi molto
diversi: una leva sottile e slanciata,
ispirata alla leggerezza dell’aria,
e un corpo rigoroso e razionale,
dai volumi netti e decisi. O2 rimanda
proprio all’ossigeno, alla sua energia
e al suo peso impalpabile.
O2 is the new tap faucet of the Mamoli
showroom line, featuring clean design
and forms, and two very different
elements that are light yet rigorous
in composition: a thin and slender lever,
inspired by the lightness of air; and
a thick, bold faucet that is precise and
functional. O2 recalls the properties
of oxygen, and its energy and
intangible weight.
Mamoli Rubinetteria spa
p.zza Mamoli, 1 – 20084 Lacchiarella (MI)
tel 0236645299 – fax 02 90033122
www.mamoli.com – [email protected]
Must Megius
design Piet Billekens
Un prodotto essenziale e pulito, ma allo
stesso tempo una proposta dal carattere
deciso con linee estetiche ben definite,
espresse attraverso pochi dettagli di
stile: nel box doccia Must la cerniera
e il braccetto di sostegno riprendono
nelle forme arrotondate il segno grafico
della lettera “S”, conferendo soprattutto
all’elemento funzionale un significato
altamente estetico.
A simple and clean, yet at the same
time bold design, with well-defined
aesthetic lines expressed through a few
elegant details. The rounded hinges
and supporting bars of the Must shower
box recall the shape of the letter “S”,
lending high aesthetic significance
to a functional element.
Megius spa
via Torino, 16 – 35035 Mestrino (PD)
tel 049 9048711
www.megius.com – [email protected]
Big Regia
design Bruna Rapisarda
Design pulito, colori brillanti e
dimensioni generose per il lavabo da
appoggio Big di Regia, realizzato
in LivingTec® laccato, Tecnoglass e
Vetroghiaccio® trasparente. Big misura
80x44x15,7cm ed è disponibile
anche nella finitura bicolore (interno
ed esterno della vasca) per far fronte
a qualsiasi esigenza stilistica e inserirsi
al meglio in ambienti dinamici e dallo
spirito giovane e vivace.
Clean design, bright colors and
generous sizes are all found
in Big, the counter top washbasin
by Regia. Available in lacquered
LivingTec®, transparent Tecnoglass
or Vetroghiaccio®. Big measures
80x44x15,7cm and is also available
in two-tone finish (washbasin interior
and exterior) to meet any style need
and complement young.
Regia srl
via Vigevano, z.i. – Taccona di Muggiò (MI)
tel 039 2782510 – fax 039 2782571
www.regia.it – [email protected]
Amarcord Rapsel
design Marco Merendi
“Un rubinetto dalla forma iconica,
lineare, semplice che evocasse
il passato ma allo stesso tempo
avesse funzioni adatte alla nostra
quotidianità”. Marco Merendi racconta
così il progetto Amarcord, una serie
di rubinetti realizzati 100% in ottone
e prodotti in Italia, con leva di apertura
e chiusura nella zona superiore,
e valvola termostatica, disponibile
in molte finiture inedite.
“A tap in an iconic shape, simple and
linear, that evokes the past but at the
same time offers features suitable to
our daily lifestyle.” This is how Marco
Merendi describes the Amarcord line,
a tap series produced in Italy and
made of 100% brass, featuring an
opening and closing lever on the top,
and a thermostatic valve. Available
in many different finishes.
Rapsel spa
via Volta, 13 – 20019 Settimo Milanese (MI)
tel 02 3355981 – fax 02 33501306
www.rapsel.it – [email protected]
XXVI design focus review
Titian Rubinetterie Stella
design Michele De Lucchi
Design estremamente contemporaneo
per una collezione il cui nome
richiama le infinite terrazze coltivate
della Cina: il tratto distintivo di Titian,
che accomuna tutte e tre le versioni
disponibili, è la struttura piramidale a
cerchi concentrici che compone la base
del rubinetto. Per il monocomando a
bocca alta e a bocca bassa, la pratica
ed elegante leva joystick permette una
perfetta impugnatura.
An extremely contemporary design for
a collection whose name recalls the
cultivated endless terraces of China:
Titian features a pyramid structure
composed of concentric circles that
form the basis of the tap. The pyramid
pattern is the common theme in all
three available versions. In the single
lever mixer, in both high and low spout
versions, the practical and stylish joystick
lever allows for a perfect handling.
Rubinetterie Stella spa
via Brunelli Maioni, 44 – 28021 Borgomanero (NO)
tel 0321 473351
www.rubinetteriestella.it – [email protected]
Acrux Atelier Samo
Continuità e uniformità di stile per una
soluzione “total colour”. Sono cinque
i colori opachi scelti per personalizzare
l’area doccia con Acrux Atelier: nero
Superbo, perla Aristocratico, verde
Esuberante, turchese Sfacciato e viola
Ambiguo, un’esplosione di colore che
si estende non solo ai profili, ma anche
sulle maniglie e sui particolari plastici,
creando una soluzione unica esaltata
dalle lastre di vetro temperato.
Continuity and uniformity of style
for a total color solution. Acrux Atelier
offers five opaque colors for customizing
the shower area: Superbo black,
Aristocratico pearl, Esuberante green,
Sfacciato turquoise and Ambiguo
purple. The line offers an explosion
of color that extends beyond the shower
box profiles to the handles and plastic
details, creating a unique solution
enhanced by tempered glass panels.
Samo spa
via Cav. Orvile Venturato, 1 – 37040 Bonavigo (VR)
tel 0442 73018 – fax 0442 670033
www.samo.ti – [email protected]
Joice Villeroy & Boch
Accessori in ceramica colorata
intercambiabili e funzionali, le App,
con cui personalizzare il bagno
secondo il proprio gusto: grazie
alla collezione Joice si possono
realizzare bagni che possono essere
costantemente trasformati e adattati alle
esigenze in tutta flessibilità. Concepita
come collezione completa per il bagno,
abbraccia tutte le categorie di prodotti,
dalle ceramiche ai mobili.
Colored porcelain accessories that
are interchangeable and functional,
to customize the bath to your taste:
the Joice collection lets you create
bathrooms that can be constantly
changed and adapted to your needs
with the greatest flexibility. Designed
as a complete collection for the bath,
it covers all product categories from
porcelain fittings to bathroom furniture.
Villeroy & Boch AG
Casella Postale 1120 – 66688 Mettlach (Germania)
tel +49 (0) 6864810
www.villeroy-boch.com
Pavoni, Gardenia Trend
design Veronica Tommasini
Si ispirano entrambi alla natura, ma
riflettono due diversi filoni del nuovo
corso del decoro artistico: sono i nuovi
decori presentati da Trend. Il primo,
il cui motivo raffigura dei pavoni, si rifà
alla tradizione musiva tardo-antica sia
nella scelta del soggetto sia nella resa
del disegno. Il secondo è un raffinato
esercizio di stile, con un motivo floreale
che emerge nettamente dal colore
di fondo.
The new designs presented by Trend
are both inspired by nature, but reflect
two different aspects of new artistic
decoration tendencies. The first features
a peacock motif, which recalls the late
ancient mosaic tradition in both subject
choice and design execution.
The second is an elegant exercise
in style, featuring a floral pattern that
clearly emerges from the colored
background.
Trend Group spa
piazzale Fraccon, 8 – 36100 Vicenza
tel 0444 338711 – fax 0444 338777
www.trend-group.com – [email protected]
azzurra
Semplicità e coerenza, innovazione e responsabilità, ricerca e memoria.
Questi i fili conduttori lungo i quali si dipana tutta l’attività di un’azienda
nata nel 1985 sull’onda (è proprio il caso di dire così) del grande successo
di un’imbarcazione che regalò agli italiani gioie inaspettate facendo
conoscere a tutti il mondo della vela: Azzurra Sanitari in Ceramica prende
vita a Civita Castellana, nel cuore del distretto della ceramica sanitaria,
e da sempre fa del radicamento nel territorio e della conservazione delle
proprie radici i punti di forza della propria attività. Un filo conduttore
che si traduce nel recupero e nella salvaguardia della memoria, nella
conoscenza delle tradizioni, nel tramandare il know how di un lavoro
antico, in parte ancora manuale, nella riattualizzazione delle tecnologie,
dei materiali, dei sistemi produttivi.
Simplicity and consistency, innovation and accountability, research
and memory. These are the main themes upon which Azzurra Sanitaria
in Ceramica’s business has ridden the wave of success (quite literally)
on a boat that has given Italians unexpected joys and brought the world
of sailing to all. Founded in 1985 in Civita Castellana, in the heart of the
ceramic bathroom fittings district, the company has always made its local
presence and roots the strength of its business. A common thread can
be seen in the restoration and preservation of memory, in the knowledge
of traditions, and in the handing down of the know-how of an ancient trade,
still partly manual, as well as in reproducing technologies, materials and
production systems.
XXX
design focus factory
azzurra
progetti in ceramica (e non solo!)
ceramic designs (and not only!)
text by Davide Cattaneo
photo by Ferdinando Sacco
“Proponiamo al mercato una gamma di prodotti versatile ma
equilibrata, collezioni ricercate ma non inavvicinabili, soluzioni
di stile e personalità diverse… lavoriamo ogni giorno per progettare
il bagno del futuro senza dimenticare da dove veniamo e cosa
sappiamo fare“ così Lorenzo Rossini, direttore marketing di Azzurra
ci accoglie negli stabilimenti dell’azienda a Castel S.Elia, all’interno
del distretto di Civita Castellana (VT). A riaffermare l’importanza
del rapporto tra azienda e territorio ecco le parole dell’AD Alberto
Serraglini che fanno il punto sulle opportunità delle aziende italiane
in un mercato complesso come quello attuale: “A volte è difficile
spiegare al mercato l’enorme differenza di prezzo fra un prodotto
di un’azienda italiana rispetto ad altri produttori stranieri. Ritengo
che ognuno sia accompagnato sempre dalla propria storia, dalle
proprie tradizioni, dal legame con le proprie radici. Le aziende italiane
e soprattutto quelle del nostro comprensorio hanno molto da mostrare
in questo campo, presentando al mercato una linea indissolubile fra
produzione industriale e territorio. Possiamo offrire un prodotto unico
al mondo che non è fatto di sola materia ma che ha al proprio interno,
una cultura, un’anima.
Oggi parlare solo di made in Italy può essere limitante. I nostri
prodotti sono tuttora molto apprezzati nel mercato internazionale,
ma vanno sostenuti da una grande ricerca tecnologica. Solo con una
giusta combinazione fra design, cultura e innovazione ci si riesce
a distinguere. Coerenza e continuità sono le caratteristiche di tutta
l’attività dell’azienda, testimoniate dalla quotidiana ricerca di soluzioni
eleganti ma mai eccessive, dalla forte personalità ma “non urlate“,
perché l’obiettivo non è quello di stupire con proposte ardite o effetti
speciali fini a se stessi, ma portare avanti in un percorso di innovazione
responsabile, articolato in collezioni di sanitari dal design accattivante
e contemporaneo, ma allo stesso tempo capaci di soddisfare
le esigenze funzionali dei potenziali clienti. Due esigenze primarie che
non mettono in secondo piano l’attenzione al tema della salvaguardia
ambientale e del risparmio idrico in particolare. Proprio in quest’ottica,
l’azienda ha sviluppato l’innovativo progetto Water Saving, che si è
tradotto nella realizzazione di sanitari capaci di scaricare con quantità
irrisorie di acqua, soli 2,7 lt (in conformità allo standard europeo per
i vasi di Classe 2), che consentono, rispetto ai tradizionali scarichi con
9 lt, di risparmiare 6,3 lt di acqua ovvero il 70% dei consumi a ogni
scarico. Azzurra ha raggiunto traguardi importanti con il sistema “fino
a 2,7 litri“ di Thin (Angeletti Ruzza Design) e Jubilaeum e lo scarico
monoflusso a 3 litri di Glaze (design Gordon Guillaumier). Inoltre, tutti
i wc delle collezioni Azzurra scaricano con massimo 4,5 litri.
L’azienda presenta ogni anno al mercato serie complete di sanitari
in ceramica a cui si affiancano progetti speciali, sviluppati in
collaborazione con designer diversi particolarmente vicini allo spirito
dell’azienda, nei quali vengono utilizzati materiali differenti dalla
ceramica, sviluppate superfici innovative, forme inedite, finiture
particolari, capaci di esaltare la percezione tattile del materiale.
Progetti dall’elevato valore artistico che si affiancano a proposte
modulari per far fronte a differenti esigenze stilistiche e soddisfare
qualsiasi esigenza progettuale; collezioni apparentemente semplici
perché capaci di arrivare a tutti, ma ricche di sfumature nascoste,
da cogliere anche nel più piccolo dettaglio. Il lavabo Tandem di Paolo
Ulian (progetto che ha consentito di scardinare il concetto di lavabo
sospeso), il lavabo freestanding in terracotta e Civita, realizzato in tufo,
di Angeletti Ruzza Design o Pool, di Marti Guixè, realizzato in metallo
e tek, sono solo alcuni dei progetti speciali che hanno consentito
ad Azzurra di ottenere numerosi riconoscimenti, dal Premio IF al Red
Dot Award, DesignPlus alla menzione d’onore in occasione del XXII
Compasso d’Oro ADI.
Estetica e design senza dimenticare la funzionalità, le nuove abitudini
di utilizzo dello spazio e il profondo cambiamento che l’ambiente
bagno ha vissuto negli ultimi anni, trasformandosi da ambiente
di servizio a luogo di relax e benessere che si diffonde nel resto
della casa.
Ogni idea progettuale viene sviluppata da Angeletti Ruzza Design
in collaborazione con l’ufficio tecnico dell’azienda all’interno del
laboratorio di modellazione. Vengono effettuate le prime prove sui
materiali, tracciate le linee essenziali e definita la forma di massima
che si tradurrà in un modello in polistirolo a grandezza naturale.
Dal modello si ricaverà poi lo stampo, tenendo ben presente nel calcolo
dimensionale, la riduzione che subirà ogni pezzo in ceramica in
seguito alla perdita totale dell’acqua dell’impasto.
Tutto il processo produttivo avviene internamente all’azienda.
“La fase iniziale è sicuramente una delle più delicate perché il controllo
della materia prima deve essere rigoroso e frequente; l’argilla,
proveniente dalla Germania e il caolino, che arriva da fornitori
britannici, devono soddisfare precisi requisiti di viscosità e lavorabilità,
indispensabili per ottenere la miscela prestabilita“.
Rossini sottolinea come in questa fase risulti decisivo il bagaglio di
conoscenze nel settore chimico dell’azienda perché solo un perfetto
dosaggio dei materiali e l’aggiunta della corretta quantità d’acqua
(circa il 30%) permette di ottenere un impasto fluido ma consistente,
omogeneo e privo di impurità (definito in gergo “barbottina“).
La stessa attenzione viene rivolta dall’azienda agli smalti, attraverso
ricette esclusive messe a punto nei propri laboratori per ottenere una
composizione brillante, resistente e di alta qualità, che possa durare
nel tempo. Proprio la ricerca sugli smalti merita un discorso
approfondito. Azzurra ha infatti ottenuto il brevetto di invenzione
per lo smalto “Corteccia“, una nuova finitura ottenuta tramite una
composizione chimica esclusiva e un processo di applicazione
complesso e specifico. Grazie alla sua “rugosità“ la superficie ricorda
i tronchi secolari propri della natura incontaminata e rappresenta
un’ottima alternativa alla semplice superficie liscia o ad applicazione
esterne a più alto rischio di deterioramento. Alle qualità estetiche
e tattili, la finitura associa infatti un’ottima durata nel tempo.
Già presente sul lavabo Nativo è ora applicabile a diversi sanitari.
Ritornando alla sala impasto, svolgere un corretto lavoro in questa fase
vuol dire ridurre notevolmente le possibilità di rottura dei pezzi durante
le fasi successive del processo produttivo, limitare microfessurazioni
e crepe in fase di cottura, contenere gli scarti.
La barbottina viene colata all’interno degli stampi in gesso, nei quali
Investimenti in ricerca,
innovazione tecnologica,
utilizzo di nuovi materiali,
riorganizzazione degli
stabilimenti produttivi,
progettazione del nuovo
showroom aziendale che verrà
completato nel 2013: l’attività
di Azzurra non si limita ai
35.000mq di superficie coperta,
all’interno dei quali i 150
dipendenti realizzano circa
300.000 pezzi l’anno, distribuiti
in Italia (il 70% del fatturato),
ma anche esportati in tutto
il mondo. Un processo
progettuale integrato e
completamente interno
all’azienda, un’attenzione ad
ogni aspetto della produzione
che si traduce in collezioni
sviluppate con un pensiero
unico, quello di Silvana
Angeletti e Daniele Ruzza (dal
2007 art director dell’azienda),
che fa della coerenza stilistica,
pur nella pluralità di voci,
il suo tratto distintivo.
Investments in research,
technological innovation, use
of new materials, reorganization
of its manufacturing and design
of a new company showroom
to be completed in 2013:
Azzurra’s activities are not
limited to its 35,000 square
meters of covered space – in
which 150 employees produce
about 300,000 units a year that
are distributed not only in Italy
(70% of sales), but also exported
worldwide. The company has
a fully integrated in-house design
process and its attention to every
aspect of production results
in collections developed with
a single line of thinking
belonging to Silvana Angeletti
and Daniele Ruzza (art directors
since 2007) – which makes
stylistic consistency, despite
the shared design helm, the
company’s trademark.
Azzurra
Sanitari in Ceramica Spa
via Civita Castellana Snc
01030 Castel S.Elia (VT)
tel 0761 518155
fax 0761 514560
www.azzurraceramica.it – [email protected]
XXXII design focus factory
rimarrà per un tempo predefinito che consentirà al materiale di aderire
uniformemente alle pareti dello stampo, lasciando il vuoto nella parte
centrale e determinando così il corretto spessore di ogni pezzo.
In questa fase ogni stampo viene controllato periodicamente dagli
operatori che ne variano inclinazione e posizione in base alla propria
esperienza e al confronto con un piccolo stampo manuale,
che evidenzia il comportamento del materiale in base alle condizioni
di temperatura e umidità presenti al momento del colaggio.
Gli stampi in gesso hanno una durata media di 100 colate, al termine
delle quali vengono eliminati e il materiale può essere riciclato.
Una volta aperto manualmente lo stampo, il pezzo, ancora malleabile,
viene ripulito con cura eliminando tutto il materiale in eccesso, prima
di lasciarlo riposare per una giornata intera durante la quale perderà
tutta lacqua dell’impasto.
Il prodotto sarà quindi avviato alle operazioni di verniciatura
e smaltatura. Una fase molto delicata, per la quale Azzurra ha
sviluppato una propria tecnologia che consente una verniciatura
automatica tramite robot a tre stazioni successive. Una sequenza
prestabilita grazie alla quale il pezzo viene tinto su tutti i lati
assicurando una notevole qualità e resistenza dello smalto.
Al termine della verniciatura, i pezzi rimangono sui carrelli per
un giorno prima di essere cotti nel forno attraverso un ciclo di
cottura della durata 22 ore durante il quale la temperatura cresce
gradualmente fino a raggiungere un picco massimo di 1250°C per poi
ridiscendere altrettanto gradualmente per consentire un raffreddamento
continuo. Al termine della cottura gli elementi vengono mantenuti per
una giornata in condizioni di umidità e temperatura definite. Anche
se giunge alla fine del ciclo, il controllo è una fase importantissima per
mantenere un’elevata qualità della produzione; ciascun elemento viene
verificato sia dal punto di vista estetico, attraverso un controllo visivo,
sia per quanto riguarda la tenuta all’acqua e l’assenza di fessurazioni,
verificabili grazie a una macchina nella quale i pezzi vengono messi
sottovuoto a 58mPa per verificarne la tenuta.
Discorso a parte merita la produzione dei piatti doccia, alla quale
Azzurra dedica un’unità produttiva specifica, a testimonianza
dell’attenzione che l’azienda riserva verso questa tipologia di
prodotto, con l’obiettivo di razionalizzare le materie prime, le tipologie
di stampi, le dimensioni delle linee, aumentandone la capacità
produttiva.
Anche sui piatti doccia, l’azienda si propone in questi anni di
sviluppare un percorso progettuale di riattualizzazione delle forme
e del design, in linea con quanto già avvenuto per i sanitari.
“We offer the market a versatile but balanced product range; collections
that are sought-after but affordable; solutions with different style and
personalities... we work hard every day to design the bathroom of the
future without forgetting where we came from and what our expertise
is“ says Lorenzo Rossini, marketing director at Azzurra, who welcomed
us in the company’s factories in Castel S. Elia, located in the Civita
Castellana (VT) district.
Managing Director Alberto Serraglini reaffirms the importance
of the relationship between the company and its region, pointing
to the opportunities for Italian companies in today’s complex market:
“Sometimes it’s hard to explain to the market the reason behind the huge
price difference between a product made by an Italian company and
one made by other foreign manufacturers. I believe that each
of us always has our own history, traditions and ties with our roots.
Italian companies, especially those in our sector, have much to show
for in this field, because we offer the market an indissoluble link between
industrial production and region. We offer a unique product that is not
just made of materials, but also carries a culture, a soul within. Today,
it can be limiting to say only that a product is made in Italy.
Our products are still very popular on the international market, but they
must be supported by a large amount of technology research. The right
combination of design, culture and innovation enables to stand out
from the rest“.
Consistency and continuity are the hallmarks of all the company’s
activities, evidenced by its daily search for solutions which are elegant
but never excessive and a character which is bold but not ostentatious.
Because the goal is not to impress with bold designs or special effects
as an end in themselves, but to pursue a path of responsible innovation
that is organized into bathroom fittings collections that are attractive and
modern, but at the same time capable of meeting the practical needs
of potential customers.
However, these two main requirements do not overshadow Azzurra’s
focus on environmental protection, and water conservation in particular.
With this in mind, the company created the innovative Water Saving
Project, which resulted in the development of toilet bowls that can be
flushed with very small quantities of water – only 2.7 l (in accordance
with European standards for Class 2 toilet bowls). These designs allow
for a water savings of 6,3 l, in comparison with 9 l for conventional
flushing systems. This translates into a water savings of 70% with each
flush. Azzurra has achieved important goals with its Thin (Angeletti
Ruzza Design) and Jubilaeum “up to 2.7 l“ models, as well as its 3 l
Glaze monoflow flush model (Gordon Guillaumier design).
Dalla materia prima al controllo finale
e alla correzione di piccoli difetti
di cottura: tutte le fasi del processo
produttivo sono svolte nello stabilimento
di Azzurra Sanitari di Castel S.Elia.
From the raw material to the final check
and to the mending of the small firing
imperfection: all the manufacturing
process takes place in Azzurra
Sanitari’s factory of Castel S.Elia.
XXXIV design focus factory
In addition, all flush systems in the Azzurra wc collections do not exceed
4,5 l. The company launches a complete series of bathroom fittings ever
year, in addition to special designs developed in collaboration with
various designers closely reflecting the company’s spirit. Materials other
than ceramic are also used; innovative surfaces and new shapes are
developed; and special finishes are produced to enhance the tactile feel
of the material. Highly artistic designs are flanked by modular ones to
meet different stylistic needs and satisfy any project’s requirements. The
company’s collections seem simple because of their universal appeal, yet
they are rich in hidden nuances, down to the smallest detail.
The Tandem washbasin by Paul Ulian, a design that has upended
the concept of the suspended washbasin; the freestanding terracotta
washbasin and Civita, made of tufa (by Angeletti Ruzza Design); Pool
(by Marti Guixè), made of metal and teak – these are only some of the
special designs that have garnered Azzurra numerous awards, including
the IF Award at the Red Dot Awards and a DesignPlus honorable
mention at the XXII edition of the ADI Golden Compass Awards.
Azzurra combines aesthetics and design without forgetting functionality
and the new ways in which people use space, keeping in mind the
profound change the bathroom has undergone in recent years –
transforming itself from a utilitarian space into a place for relaxation
and well-being that extends to the rest of the home.
Each design idea is developed by Angeletti Ruzza Design in
collaboration with the company’s technical department and executed
in its modeling laboratory. Here materials undergo their first rounds
of testing, drafts are drawn and shapes are defined before creating
a life-sized model in polystyrene. A mold is then cast from the model,
keeping in mind the size reduction each ceramic piece will undergo
once all the water is removed from the mix. The laboratory represents
the crucial moment in the entire process, because it is only through test
runs and subsequent corrections of initial choices that a decision will
be made to either put a new collection into production or put it aside
for a future do-over. The entire production process takes place in-house.
“The initial phase is certainly one of the most delicate because the
control checks for the raw materials must be rigorous and frequent;
the clay, which comes from Germany, and the kaolin arriving from UK
suppliers, must meet specific viscosity and workability requirements,
which are essential for obtaining the predetermined mixture“.
Rossini emphasizes that a decisive factor in this phase is the company’s
stock of chemical knowledge, because only a perfect blend of materials
and adding the correct amount of water (approximately 30%) will yield
a fluid but consistent mixture (known as “slip“) that is homogeneous and
free of impurities. The company pays the same attention to its enamels
and glazes, using exclusive recipes developed in its laboratories
to obtain a bright, durable and high quality composition that will
last over time. Azzurra’s research on glazes merits further mention:
the company has been granted a patent for its invention of the
“Corteccia“ (Bark) glaze, a new finish obtained through an exclusive
chemical composition and a specific, complex application process.
The “rough“ surface recalls century old tree trunks from pristine nature,
and represents an excellent alternative to a simple smooth surface or
exterior applications that run a higher risk of deterioration. In addition
to its aesthetic and tactile qualities, the finish offers great durability. It is
already available for the Nativo washbasin and can now be applied
to a variety of different bathroom fittings. Returning to the mixing room,
the correct execution of the work at this stage significantly reduces the
chances of pieces breaking during the later stages of the production
process, limiting micro-cracks and crevices during the firing phase
containing waste. The slip is poured into plaster molds, where is sits
for a specific amount of time to allow the material to adhere uniformly
to the walls of the mold, with the central part left empty to determine
the correct thickness of each piece. In this phase, each mold is checked
Nella pagina precedente: la
collezione Thin per la quale Azzurra
detiene il primato mondiale di “water
saving“ grazie al brevetto dello
scarico fino a 2,7 l. I wc della nuova
collezione Glaze hanno ottenuto la
certificazione per lo scarico a 3 litri.
In questa pagina: la nuova ed
esclusiva finitura Corteccia, brevetto
dell’azienda, applicata al lavabo
Nativo (design Giovanni Levanti).
In the previous page: with the Thin
collection Azzurra holds the water
saving world leading position, thanks
to the patented flushing system up to
2.7 l. The new Glaze collection wc
got the certification for the 3 l flush.
In this page: the new and exclusive
Corteccia finishing, Azzurra’s
patented applied on the Nativo wash
basin (Giovanni Levanti design).
periodically by operators, who vary the mold’s angle and position based
on experience. They also compare it with a small test mold, which shows
how the material will react to the temperature conditions and humidity
present at the time of casting. The plaster molds have an average life
of 100 castings, at the end of which they are discarded and the material
they are made of is recycled. Once the mold has been opened by
hand, the still soft piece is carefully cleaned and all excess material is
removed before letting it stand for a whole day, during which time all the
water will drain off from the mix. At this point, the product will then be
ready for painting and glazing. This is a very delicate phase, for which
Azzurra has developed a proprietary technology for automatic machine
painting of the product through three subsequent stations. The piece is
dyed on all sides throughout this predetermined sequence, thus ensuring
the glaze’s remarkable quality and durability. At the end of the painting
process, the pieces remain on trolleys for a day before being fired in the
oven in a firing cycle lasting 22 hours. During this time, the temperature
is gradually increased to a maximum of 1,250°C before being brought
down just as gradually to allow continuous cooling. After firing, the
pieces are kept for a day under specific humidity and temperature
conditions. Even if checks are only done at the end of the cycle, it is
a very important phase for maintaining high production quality. Each
element is checked both for aesthetics, through a visual inspection,
as well as for watertightness and the absence of cracks. This is done
with a machine in which the pieces are put under vacuum at 58mPa to
verify their watertightness. Also worthy of mention are Azzurra’s shower
trays, for which the company has a separate production unit, reflecting
the attention it reserves for this product line. The goal is to reduce the
quantity of raw materials, types of molds and size of the lines even while
increasing production capacity. In recent years, the company has also
been developing a process for updating the shapes and design of its
shower line, in the same way it has already done for its wc.
direttore responsabile
editor
new geometries
Marco Casamonti
vicedirettore
deputy editor
Laura Andreini
Philipp Meuser
comitato di direzione
editorial commitee
Alessandro Anselmi
Augusto Romano Burelli
Aurelio Cortesi
Claudio D’Amato
Giangiacomo D’Ardia
Nicola Pagliara
Franz Prati
Franco Stella
comitato di redazione
editorial committee
Maria Argenti
Laura P. Bertolaccini
Davide Cattaneo
Isotta Cortesi
Nicola Flora
Paolo Giardiello
Maura Manzelle
Alessandro Massarente
Efisio Pitzalis
Giovanni Polazzi
Gennaro Postiglione
124
area n°124 anno XXIII
2012 settembre/ottobre
rivista bimestrale
bimonthly magazine
registrazione
Tribunale di Milano
n. 306 del 1981 08 08
R.O.C. n° 6553
del 10 dicembre 2001
spedizione
in abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. 27/02/2004 n°46)
art.1 comma 1, DCB Bologna
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Sergio Polano
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corrispondents
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Annegret Burg, Berlino
Jorge Carvalho, Porto
Galina Kim, Taschkent
Cristiana Mazzoni, Parigi
Thomas Mc Kay, New York
Philippe Meier, Ginevra
Antonio Pizza, Barcellona
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Jamal Shafiq A. Ilayan,
Amman Zhi Wenjun, Shanghai
Marco Zuttioni, Pechino
hanno collaborato
contributions
Maria Amarante
Federica Arman
Roberta Borghi
Monica Bruzzone
Alessandro Massera
Umberto Minuta
Carmine Piscopo
Filippo Turchi
traduzioni
translations
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Francesca Gamurrini
Jorunn Monrad
Selig
fotolito
photolito
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Faenza
distribuzione esclusiva Italia
distribution in Italy
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m-dis distribuzione media spa,
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progetto grafico
graphic design
A G Fronzoni
2
New geometries
testo Marco Casamonti
editoriale/editorial
4
Data-driven<>geometry mutation
text by Davide Del Giudice
letture critiche/critical lectures
14
A Lineage of Formation
text by Matias del Campo
& Sandra Manninger
20
Precursors and experiments
in “non-linear” geometry
text by Silvia Fabi
direttore editoriale Business
Media: Mattia Losi
scenari di architettura/architectural scenario
30
Asymptote architecture
Yas Hotel
Il Sole 24 ORE spa
42
sede legale: Via Monte Rosa, 91
20149 Milano
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JOHO architecture
Herma Parking Building
52
RUR architecture
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proprietario ed editore:
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The Scent of the System
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Centre Pompidou Metz
Shigeru Ban architects
84
Haesley Nine Bridges Golf Clubhouse
Kyeong Sik Yoon/KACI International
+ Shigeru Ban architects
98
Tori Tori Restaurant
Rojkind Arquitectos+Esrawe Studio
106
Dalian International Conference Center
Coop Himmelb(l)au
116
One Ocean
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130
Shenzhen Bao’an International Airport
Massimiliano e Doriana Fuksas
142
Raffles City
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eventi/events
156
The part for the whole
text by Valter Scelsi
itinerario contemporaneo/contemporary itinerary
161
Minho-Galicia itinerary
a cura di Joao Alves
170
esiti concorsi/competitions
176
recensioni mostre e libri/
exhibition and book reviews
182
new media
Data-driven<>geometry mutation
Davide Del Giudice
4
Il cambiamento del paradigma in architettura
Negli ultimi anni è avvenuto un cambiamento
del paradigma in architettura e nello sviluppo
delle forme, un cambiamento che va oltre il post
modernismo e la visione che abbiamo degli architetti
che generano forme forzate dove la priorità
è l‘estetica e non la componente prestazionale.
La variazione dei modelli di riferimento in
architettura si è spostata infatti verso una priorità
di tipo prestazionale: pur non essendo un nuovo
concetto esso viene applicato in modalità originali
e mai viste in precedenza. Stiamo vivendo un
periodo dell‘architettura in continua mutazione
in cui la computazione svolge un ruolo importante
nella progettazione. Essa è diventata uno strumento
sempre più utilizzato e parte integrante del design
della forma, colmando il divario tra il concept
iniziale e la costruzione finale perché ottimizza
le performances dell‘oggetto architettonico che
vengono ritenute rilevanti per la realizzazione della
forma finale costruita. Il nuovo paradigma tenta
di superare la superficialità del post modernismo
inserendo l‘architettura in un quadro più obiettivo
in cui l‘uso ottimizzato delle risorse è più efficiente
delle indulgenze estetiche.
L‘alfabetizzazione computazionale
Nel corso degli ultimi decenni i computer sono
arrivati a dominare quasi tutte le aree del design,
prendendo in consegna tutte le operazioni ripetitive
in modo che il progettista possa concentrarsi sull‘atto
creativo. Il risultato però è stato che i progettisti
sono diventati dipendenti dal software, utilizzando
strumenti impiegati sia per il processo che per il
risultato finale. La dipendenza diventa sempre più
un limite, costringendo il progettista ad adattare il
suo lavoro e il suo modo di pensare alle strutture dei
software pensate dal programmatore.
Il design computazionale rappresenta un nuovo
approccio, un tentativo di fornire ai progettisti e agli
artisti una nuova alfabetizzazione nei media digitali.
L‘alfabetizzazione computazionale significa essere
in grado di “scrivere“ e “leggere“ in ambito
digitale, il designer diventa progettista dei processi
computazionali e interagisce con l‘architettura del
software. In questo modo è in grado di mettere
in discussione i modelli esistenti di spazio e di
interazione, esplorando completamente le possibilità
dei mezzi elettronici.
Pochi anni fa parlavamo in codici criptati
e nascondevamo i nostri strumenti digitali per il
timore che terzi potessero copiare il nostro lavoro.
The change of the paradigm
in architecture.
The last few years have seen
a change in the paradigm
in architecture and in the
development of forms that
goes beyond postmodernism
and our visions of architects
who generate forced forms
where the priority is aesthetics,
not the performance aspect.
In fact, the variation of
the models of reference
in architecture has shifted
towards a prioritizing of
performance. And while this is
an anything but new concept,
it is applied in original and
completely new ways. We
are living in a period where
architecture is undergoing
continuous changes, and
where calculation plays an
important role in design. This
instrument is more and more
widely used and is becoming
an essential part of design
and form, bridging the gap
between the initial concept
and the final building because
it optimizes the performance of
the architecture object which
is considered significant for
the realization of the final
built form. The new paradigm
aims to overcome the
superficiality of postmodernism
by identifying the architecture
in a more objective scenario
in which an optimized use of
resources is more efficient than
aesthetic whims.
Davide del Giudice
è un architetto che
si occupa di design
computazionale ed è
online dal 2005 con il suo
blog MadeInCalifornia,
archivio di sperimentazioni
su sistemi parametrici. Ha
collaborato con Studio
Griffa, Studio Comoglio
Architetti, Micha de Haas
Architecture e Giugiaro
Architettura. Partecipa a
workshop con Sauerbruch
& Hutton, SU11
e MCArchitects.
È assistente alla
international summer
school “Prototyping the
city”, nell’ambito di
Torino World Design
Capital. Espone i suoi
lavori alla Biennale di
Venezia, all’Architectural
Association e alla
SCI_ARC. Nel 2009
è organizzatore di
AAST///Advanced
Architecture Settimo
Tokyo e di un ciclo di
workshop sull’architettura
parametrica con Andrea
Graziano e CASARTARC.
Co-fondatore del gruppo
Co-de-iT ( Computational
Design Italy) e tutor di
workshop di Rhinoceros 3D
e Grasshopper. Dal 2009
lavora come architetto
nello studio Zaha Hadid
Architects e si occupa di
interviste ad esperti del
design computazionale per
il magazine CityVision.
Davide del Giudice is
an architect who deals
with computational
design and since 2005
he is online with the blog
MadeInCalifornia, archive
of experimentations on
parametric systems.
He collaborated with
Studio Griffa, Studio
Comoglio Architects,
Micha de Haas
Architecture and Giugiaro
Architettura.
He participated
in workshops with
Sauerbruch & Hutton,
SU11 and MCArchitects.
He is assistant at the
international summer
school “Prototyping the
City“, in the Turin World
Design Capital.
He exhibited his work at
the Venice Biennale, at the
Architectural Association
and SCI_ARC. In 2009,
he organized the AAST /
/ / Advanced Architecture
Settimo Tokyo and a
series of workshops on
parametric architecture
with Andrea Graziano and
CASARTARC.
He is co-founder of Code-iT (Computational
Design Italy) and tutor
of Rhinoceros 3D and
Grasshopper workshops.
Since 2009 he works at
Zaha Hadid Architects and
he makes interviews on
computational design topic
for CityVision magazine.
Il problema è che ognuno prova a reinventare
“la ruota“ ogni volta ma una delle sfide del
computational design è quello di coinvolgere più
individui e anni di ricerca in un sistema collaborativo
e aperto che accelera gli sviluppi e i miglioramenti
di questa disciplina. Dobbiamo smettere di parlare
dei puri strumenti di progettazione ma dobbiamo
discutere e condividere idee; gli strumenti non
devono essere onnipresenti ma devono diventare
la nostra seconda natura.
Un nuovo processo costruito dai dati
Con il web in continua espansione (pensiamo ai
social network come facebook e twitter) e la libertà
di pubblicare online le proprie ricerche, i dati sono
sempre più disponibili ora più che mai.
Abbiamo accesso ad ogni tipo di dato sulle città,
sul clima e sulla società fino ad arrivare a dati più
soggettivi come l‘opinione umana. Siamo in grado
di trovare risposte ad ogni domanda e allora cosa
potremmo fare?
Forse siamo ancora bloccati in un processo di ego,
un processo che si basa molto poco sullo spazio da
vivere e più sull‘estetica personale dell‘architettura,
oppure sull‘estetica del cliente filtrata dall‘architetto.
Questo porta a pensare ad una figura dell‘architetto
come un creatore di organismi quasi come un
concetto di generatore di vita e di forme complesse
grazie allo strumento macchina. Al contrario, la
vera innovazione è un processo che produce forme
guidate dagli utenti e dal contesto. La risorsa dati
che abbiamo è una grande finestra nel mondo e può
darci un sostanziale aiuto nel processo progettuale,
in modo da costruire organismi in cui gli esseri umani
preferiscono vivere.
L‘utilizzo dei dati guida direttamente l‘architettura,
essendo essa in grado di produrre moduli
basati direttamente sui suoi utenti piuttosto che
sull‘interpretazione libera degli architetti.
Possiamo dire che si tratta di un‘architettura che
conosce di più i suoi utenti, una macchina intelligente
costruita da un sistema di dati che collaborano ad un
processo generativo.
Computational alphabetization
In the course of the last few
decades computers have
come to dominate almost all
fields of design, providing
for performing repetitive
operations in order that the
architect may focus on the
creative aspects.
However, the result has been
that the architect has become
dependent upon the software,
using instruments applied both
in the process and in the final
result. This dependency is to
an increasing extent becoming
a limitation, forcing the
architect to adapt his way to
work and think to the structure
of the software ideated by the
programmer.
Computational design
represents a new approach,
an attempt to make architects
and artists reach a new level
of alphabetization in digital
media.
Computational alphabetization
means to be able to “read”
and “write” in a digital
environment; the designer
becomes the planner of the
computational processes and
interacts with the architecture
of the software.
He is thus able to challenge
the existing spatial models
and interactions, exploring
every possibility offered by the
electronic instrument.
A few years ago we spoke in
ciphered codes, concealing
our digital instruments for fear
that third parties might copy
our work.
The problem is that everyone
tries to “invent the wheel”
every time. However,
one of the challenges of
computational design is
that of involving more
individuals and research
years in a cooperative and
open system that accelerates
the developments and
improvements in the field. We
must cease to speak of pure
design instruments, to instead
discuss and share ideas:
the instruments must not be
omnipresent but must become
our second nature.
Prototype of a lamp made
with Tspline for Rhinoceros
and rhomboidal pattern
realized in Rhinoscript
code.
In the previous page:
hexagonal pattern on
the surface, smoothing
achieved with the plugin
Weaverbird (Clever
Skin//Grasshopper
workshop Rome).
Il come
“Within contemporary architectural design,
a significant shift in emphasis can be detected,
a move away from an architecture justified by its
performance. Structural, constructional, economic,
environmental and other parameters that were once
secondary concerns have become primary, are now
beginning embraced as positive inputs within the
design process from the outset.“ (Leach)
È semplice dire di fare “l‘architettura guidata dai
dati“, ma come si fa effettivamente a produrre una
forma sulla base di liste di dati? Ci sono diversi
problemi con questa linea di pensiero ma quello
principale è come usarli veramente.
La risposta è attraverso la costruzione di una
struttura, una struttura di dati che guida i parametri
specifici degli elementi costruttivi. Per questo ci
vengono in aiuto i software parametrici come
Grasshopper, plugin del modellatore 3d Rhinoceros
della McNeel.
I dati prima di essere utilizzati hanno bisogno di una
formattazione generale e devono essere facilmente
collegati per poter essere utilizzati nei software.
Una volta inseriti nel software essi hanno la capacità
di creare moduli che potranno essere tradotti in
proprietà geometrico spaziale o elaborati e mischiati
tra loro per ottenere altri dati o essere utilizzati per
un processo di analisi. Parliamo quindi di design
parametrico introducendo una nuova profondità
nel design architettonico. Il design in questo caso
è fondamentale da definire come design di tipo
relazionale, con una struttura di geometrie che hanno
il potenziale di essere modificate e alterate
nel tempo.
Our data resource is a great
window to the world, and
offers a valuable help in the
Due to a constantly expanding design process, enabling us
web (we are thinking of social to build the kind of organisms
in which human beings prefer
networks as Facebook and
to live. The use of the data
Twitter) and the freedom to
directly guides the architecture,
publish one’s research online,
as it is able to produce
more and more data is today
modules that are based
becoming readily available.
directly on the users rather
We have access to every
than on the free interpretation
kind of data on cities, on the
of architects. We can say that
climate and on society, and
on more subjective information it is a matter of an architecture
that knows more about its
such as human opinions.
users, an intelligent machine
We can find an answer to
built by a system of data
every question, and so what
which collaborates
could we achieve?
in a generative process.
Perhaps we are still blocked
What comes into play is
in an ego process, a process
computational design, that
that is to a very little extent
is to say the discipline
based on spaces to live in
that adopts computational
and more on the personal
approaches to design
aesthetics of the architect, or
problems, whether they
the aesthetics of the customer
as filtered by the architect. This concern planning, analysis
leads one to think of the figure or aesthetic expressions.
The space in which we live
of the architect as a creator
consists of constantly evolving
of organisms, almost as a
and changing gradients of
concept of generator of life
data or information, and one
and complex forms thanks to
the machine instrument. On the of the major advantages of
parametric instruments is that
contrary, the real innovation
lies in a process that produces they are able to form the
forms guided by the users and design processes with accurate
data flows capable
the context.
of changing in time and
space.
A new process built
from the data
7 editoriale editorial
Entra in scena il design computazionale, cioè la
disciplina che applica approcci computazionali ai
problemi della progettazione, siano essi legati
al design, all‘analisi o alle espressioni estetiche.
Lo spazio in cui viviamo è costituito da gradienti
di dati-informazioni in continua evoluzione e
cambiamento e uno dei maggiori vantaggi degli
strumenti parametrici è quello di poter informare
i processi progettuali con flussi di dati accurati e
variabili nel tempo e nello spazio.
Questo spostamento della ricerca porta ad un
pensiero di modelli di tipo performativo, in cui il
design può essere continuamente testato, analizzato
e modificato all‘interno di una struttura di vincoli,
di variabili e di parametri.
All‘interno della progettazione si misurano e si
codificano i comportamenti dei componenti che
costituiscono un modello parametrico per esplorare
l‘interrelazione tra diversi tipi di prestazione.
Le proprietà dei componenti sotto l‘influenza
di un comportamento complesso di elementi possono
essere presi in considerazione e utilizzati nella
progettazione.
Le interfacce dei software sono strumenti che
consentono ai progettisti di sviluppare un sistema
di tipo relazionale e parametrico dove le richieste
e le variabili dei protocolli servono a formulare
la struttura dei dati e la forma del progetto. Ciò
comporta che le intenzioni e le conoscenze siano
collegate con variabili che non sfuggono al controllo
del team di progettazione, che vengono poi
aggiornate da specificità contestuali che definiscono
il progetto.
Specifiche per l‘architettura
Un‘analogia a questo modo di lavorare potrebbe
essere il concetto di costruzione di un‘automobile.
Tutte le auto iniziano con una struttura di base che
include lo sterzo, le ruote e l‘asse principale.
Ci sono dei fattori principali che possono essere
considerati la base di una struttura, la quale permette
dei cambiamenti mantenendo gli elementi di base.
Sappiamo infatti che i veicoli sono prodotti a
seconda delle richieste di mercato partendo da una
struttura di base e cambiandola in itinere.
Quindi, se la struttura di base rimane invariata,
la forma del veicolo può variare drasticamente,
parliamo cioè di una configurazione progettuale
di tipo data-driven geometry. Gli architetti creano
le basi per una struttura prototipo e i parametri
per costruirla, poi la forma può essere manipolata
dall‘user e dal contesto in cui viene usata.
La differenza sostanziale tra l‘architettura e le auto
è che l‘architettura è molto più complessa delle auto.
Nelle automobili le parti che le compongono sono
oggetti complessi, mentre in architettura più che gli
oggetti sono i parametri emergenti che risultano
essere molto complessi.
L‘intuizione umana e il lavoro manuale possono
fare molto in questo tipo di processo. Trovare delle
soluzioni quantitative ai problemi è uno dei punti
di forza di questo approccio, creando un feeling
tra computer e architetti che permette a quest’ultimi
di disegnare una struttura usando l‘intuizione e la
computazione.
L‘ottimizzazione delle prestazioni
Dicevamo in precedenza che vi è stato uno
spostamento di interesse dall‘estetica alle prestazioni,
ma anche se l‘ottimizzazione delle performance è
considerato un approccio migliore parliamo di un
processo statico e manuale.
I fattori che informano la progettazione di spazi
sono troppo spesso fondati sulla base di post-analisi,
piuttosto che su pre-analisi.
The how
”Within contemporary
architectural design, a
significant shift in emphasis
can be detected, a move
away from an architecture
justified by its performance.
Structural, constructional,
economic, environmental and
other parameters that were
once secondary concerns
have become primary, are
now beginning embraced
as positive inputs within the
design process from the outset”
(Leach)
It is easy to speak of “dataguided architecture” but how
does not really produce a form
on the basis of lists of data?
There are various problems
associated with this line of
thought, but the main one
consists of how the data is
used in the real world.
The answer is through the
construction of a structure,
a data structure that guides
the specific parameters of the
building elements.
In this we are aided by
parametric software programs
as Grasshopper, plugin of
McNeel’s 3D Rhinoceros
modeller.
Before being used, the
data needs a general
formatting and must be easily
connectable in order for it
to be used by the software.
Once entered in the program,
it is used to create modules
that may be translated into
geometric-spatial properties
or elaborated and mixed to
obtain other data, or to be
used for an analytic processes.
We are therefore speaking
of parametric design,
introducing a new profundity
in architectural design.
It is in this case essential to
define architectural planning
as a relational kind of design,
with a structure of geometries
that may be modified and
altered over time.
This shift in the research
leads to the conception of
models of a performative
kind, in which the design
may be continuously tested,
analysed and modified within
a structure of limits, variables
and parameters. Within the
plan, the behaviours of the
components that constitute
a parametric model are
measured and codified
in order to explore the
interrelations between different
kinds of performance.
The properties of the
components under the
influence of the complex
behaviour of elements may be
taken into account and used in
the design.
Software interfaces are
instruments that make it
possible for the architects
to develop a system of
a relational and parametric
kind where the demands and
variables of the protocols
serve to formulate the structure
of the data and the form of the
project.
Hexagonal pattern with
smoothing achieved with
the plugin Weaverbird;
on the bottom, prototype
of a natural system
realized in Rhinoscript
code.
9 editoriale editorial
On the left: prototype
of a tower made with rules
of bundling in Kangaroo.
As a result, the aims and the
knowledge are connected to
variables that do not escape
the control of the design team,
and which are then adapted
to the contextual peculiarities
that define the project.
Specifications for architecture
Anche se il problema sta diventando sempre meno
importante con l‘introduzione di software come
Autodesk Ecotect, che da la possibilità all‘utente
di testare i prototipi in base all‘ambiente, questo
processo richiede all‘utente di regolare manualmente
e modificare il modello portando il tutto ad un ciclo
di controllo e azioni manuali quasi infinito.
Ciò si traduce in un divario tra concept
e realizzazione del progetto in quanto
i parametri che iniziano a interagire con esso
sotto forma di data-driven sono testati per mezzo
di approssimazioni generiche, lasciando l‘edificio
in una situazione non ottimale. In questo caso ci
vengono in aiuto algoritmi evolutivi che permettono
di considerare una miriade di configurazioni e di
dati portando la configurazione finale alla soluzione
più ottimale possibile per quel tipo di forma in quel
contesto ambientale. Esistono diversi tipi di risolutori
algoritmici in commercio ma tra i tanti ne possiamo
citare uno gratuito, Galapagos, sempre per la
piattaforma McNeel.
L‘evolutionary problem solving imita la teoria
dell‘evoluzione impiegando gli stessi successi
e gli stessi errori che la natura fa per arrivare ad un
risultato ottimizzato. Quando viene automatizzata
per parametri e risultati specifici, questa tecnica
diventa un processo effettivo di risultati controllati
in modo computazionale, seguendo un processo
iterativo di analisi dei dati che ottimizzano una
forma, ad esempio tramite dei dati energetici.
Come designer possiamo controllare gli input iniziali
e formali, dove i parametri vengono manipolati
e i risultati dei valori raggiungono un livello
desiderato.
An analogy with this approach
could be the concept of
building a car. All cars
begin with a basic structure
comprising the steering wheel,
the wheels and the main
axis. There are main factors
that can be considered the
foundation of a structure,
which allows for changes
while maintaining the basic
elements. In fact, we know
that vehicles are produced
according to market demands,
starting from a basic structure
that is changed in the course
of production. If the basic
structure remains unchanged,
the form of the vehicle can
therefore vary drastically. We
are in other words speaking
of a design configuration
of a data-driven geometry
type. Architects create the
foundations for a prototype
structure and the parameters
for building it, and then the
form can be manipulated by
the user and by the context in
which it is placed.
The essential difference
between architecture and
cars is that architecture is
much more complex than
cars. The parts cars are made
from are complex objects,
while in architecture it is not
so much the objects as the
emergent parameters that
prove to be very complex.
Human intuition and manual
work do a lot in this kind of
process. To find quantitative
solutions to the problems is
one of the strong points of
this approach; in other words,
to create a feeling between
computers and architects that
enable the latter to design a
structure by using intuition and
computation.
Optimization of performances
We have mentioned that
there has been a shift of
interest from aesthetics to
performance, but even if the
optimizing of performances is
considered a better approach,
we are dealing with a static
and manual process.
The factors that contribute to
form the architectural design
of spaces are all too often
defined on the basis of postanalyses, rather than on preanalyses. Even if the problem
is becoming less and less
important with the introduction
of software programs as
Autodesk Ecotect, which
makes it possible for the user
to test the prototypes on the
basis of the environment, this
process makes it necessary
for the user to manually
regulate and modify the
model, leading everything
to an almost infinite cycle of
control and manual actions.
This is translated in a gap
between the concept of the
design and its realization,
since the parameters that
begin to interact with it in
the data-driven form are
tested by means of general
approximation, leaving the
building in a non-optimal
situation.
Porous structure made
with Grasshopper 3d.
L‘evoluzione delle tecniche computazionali
e lo sviluppo dei software sono connessi ai più
rilevanti cambiamenti della ricerca architettonica
contemporanea. Le innovazioni dei processi
computazionali sono stati sperimentati prima
in campi diversi dall‘architettura, ad esempio
dall‘industria navale, automobilistica, aereospaziale
spostandosi poi verso il settore dell‘industria
delle costruzioni. L‘introduzione dei pacchetti
software parametrici nel mondo dell‘architettura e
dell‘ingegneria ridefinisce la disciplina dall‘interno.
I tradizionali software CAD che creano linee, archi
e una grande varietà di oggetti geometrici hanno
la possibilità di modificare una sola geometria alla
volta portando l‘utente a modificare tutti i componenti
del caso al fine di rendere il disegno corretto.
La nuova generazione di sistemi di progettazione
parametrica stabilisce dei modelli definiti da un
insieme di rapporti vincolati di oggetti, in altre
parole il processo consente di impostare modalità
parametriche geometriche in grado di costruire
variazioni previste tra gli oggetti.
Per capire meglio che cos‘è un sistema parametrico
poniamo ad esempio che ci sia un attrattore che
regola l‘apertura di pannelli di una facciata a
seconda della distanza che hanno essi dall‘attrattore:
ogni spostamento del punto attrattore tradotto in
coordinate cartesiane x,y,z porterà la modifica delle
aperture della facciata che si auto-organizzerà a
seconda delle leggi parametriche che abbiamo
impostato in precedenza. Un parametro è quindi
una variabile controllata dall‘utente alla quale altre
variabili sono collegate per mezzo di equazioni
parametriche: la modifica che avviene nella
progettazione è quella della realizzazione di una
famiglia di componenti che può essere costruita
attraverso la creazione di modelli intelligenti
riconfigurabili e che catturano la logica di fondo
del progetto. La strumentazione di configurazioni
parametriche negli studi di architettura sta
iniziando a cambiare il ruolo dell‘architetto:
dalla progettazione di forme specifiche alla
determinazione di relazioni geometriche/
algoritmiche per la descrizione del progetto e dei
suoi componenti. Il design si sposta dal disegno delle
superfici alla creazione di regole di interdipendenza,
genotipi, che portano alla differenziazione dei
componenti, fenotipi. La novità rappresentata dagli
strumenti parametrici nella cultura architettonica
non ha trovato impreparato l‘architetto che
comprende concettualmente il suo potenziale per
la pratica contemporanea: la reattività dimostrata
dagli architetti e dagli studi di progettazione
avanzati ha innescato una rapida implementazione
degli strumenti parametrici nell‘industria dei
software e la curiosità dell‘applicazione nella
progettazione architettonica contemporanea.
Oltre alla ricettività di alcuni dei più interessanti
studi di architettura d‘avanguardia è possibile
rintracciare alcune tendenze in materia anche
se con approcci diversi, ad esempio c‘è chi si
occupa del design dell‘involucro e chi della struttura
interna. L‘utilizzo e l‘approccio a questi software
è diverso per ogni studio proprio a sottolineare la
completa assimilazione nella propria linea di design.
In this case we are aided by
evolutionary algorithms that
make it possible to consider
a myriad of configurations
and data, giving the final
configuration the optimal
solution that is feasible for
that kind of form in that
environmental context.
There are various types of
algorithmic resolvers in the
market, of which I mention a
free one, Galapagos, also for
the McNeel platform.
The evolutionary problem
solving imitates the evolution
theory, using the very same
successes and errors that
nature makes to arrive at an
optimal result.
When it is automated on the
basis of specific parameters
and results, this technique
becomes an actual process
of results controlled by
computational means,
following a repetitive process
of analyses of the data that
optimize a form, for instance
according to energy data.
We, the architects, can control
the initial and formal inputs,
where the parameters are
edited and the results of the
values reach the desired level.
Parametric technology
The evolution of computational
techniques and the
development of software
programs are associated with
the most significant changes
of contemporary architectural
research. The innovations in
the field of computational
processes have first been
experimented in various fields
of architecture, as for instance
in the naval, automobile and
aerospace industry, later
involving the building industry.
The introducing of parametric
software packages in the
world of architecture and
engineering redefines the
discipline from within.
Traditional CAD software
programs that create lines,
arches and a great variety
of geometric objects make it
possible to modify a single
geometry at a time, requiring
the user to modify all the
relevant components in order
to assure the drawing is
correct.
Parametric design systems of
the new generation establish
models defined by a series
of interdependent relations
between objects; in other
words, the process makes it
possible to establish geometric
parametric modalities capable
of building prefixed variations
between the objects.
To get a clearer understanding
of what a parametric system
consists in, let us for instance
assume that an attractor
regulates the opening of
panels on a façade depending
on the distance they are
placed from the attractor;
every movement of the
attractor point translated in
Cartesian coordinates x,y,z
will result in the modification
of the openings on the façade,
which will organize themselves
according to the parametric
laws we have imposed in
advance.
A parameter is therefore a
variable controlled by the
user, to which other variables
are linked by means of
parametric equations: the
modification which takes place
in the design consists of the
realization of a family of parts
that can be built through the
creation of reconfigurable
intelligent models, and that
capture the underlying logic
of the project. Parametric
configuration instrumentation
in architecture firms is
beginning to change the
role of the architect: from the
design of specific forms to the
determination of geometric/
algorithmic relations for the
description of the project and
its parts.
Architectural planning has
shifted from the design of
surfaces to the creation of
rules and interdependencies,
genotypes, which lead
to a differentiation of the
components, phenotypes.
11 editoriale editorial
La tecnologia parametrica
È importante la necessità di una logica progettuale
coerente tra i diversi elementi che formano un
insieme costituito da un‘interiorità e un‘esteriorità.
Qualità e significato sono raggiunti attraverso la
determinazione rigorosa di tutti quegli elementi che
contribuiscono all‘interfaccia tra i vari componenti
e la costruzione nella sua interezza: facciate,
dettagli, proporzioni, simmetria, modularità.
Così la progettazione parametrica diventa
importante proprio per la possibilità di creare un
sistema intricato di relazioni tra diversi oggetti
e le proprietà gerarchiche tra le parti e il tutto.
C‘è stato un ritardo nei tempi impiegati dalla
progettazione parametrica nello sviluppo degli
approcci bottom-up in cui la determinazione dei
componenti è stata effettuata in precedenza sulla
progettazione del complesso. Ci riferiamo alla
grande progettazione basata sui componenti e alla
gigantesca proliferazione di pattern in architettura.
Rimodellando la dicotomia tra l‘edificio e le sue
parti, i nuovi strumenti parametrici si lasciano alle
spalle un certo potenziale inespresso per l‘architettura
contemporanea, in particolare per quanto riguarda
la possibilità di definire insiemi altamente modulati
e componenti standard non differenziati.
L‘approccio problem solving
Nel settore delle costruzioni contemporanee invece
il software parametrico è spesso impiegato nei
processi di progettazione di razionalizzazione e di
post-razionalizzazione, dove la risposta a problemi
specifici è necessaria per la realizzazione della
forma desiderata. In questo caso il potenziale degli
strumenti di calcolo viene impiegato per il suo elevato
grado di precisione e velocità nel fornire adeguate
soluzioni ad hoc; la modellazione parametrica
è guidata dalla necessità di progettare soluzioni
razionali per soddisfare requisiti strutturali, geometrici
o di fabbricazione. In questo caso le potenzialità
di un approccio generativo si distinguono in favore
di strategie più pragmatiche. Diversi pacchetti
di programmi tradizionali di modellazione 3d
possono inizialmente sviluppare un modello veloce
e preciso, ma allo stesso tempo qualsiasi modifica
implicherebbe la ricostruzione del modello più
e più volte fino a quando la determinazione finale
del progetto e dei suoi aspetti non è definitiva:
è qui che i modelli parametrici entrano in azione.
L‘innovazione paradigmatica del disegno
parametrico ha origine nel suo modus operandi: la
resistenza intrinseca alla forma libera dello sketch
ad esempio in un software come Digital Project della
Gehry Technologies ( che appartiene alla famiglia
dei software BIM: Building Information Technology)
richiede la comprensione nitida e complessa e induce
il designer a pensare alla logica del sistema ancora
prima di iniziare a disegnare una linea.
In questo senso si trasporta la prospettiva in cui viene
generata la progettazione architettonica a partire
da un insieme di regole e relazioni interdipendenti
tra le parti che disciplinano i molteplici aspetti del
progetto. L‘avvento della parametrizzazione aumenta
la complessità del compito della progettazione
in relazione alla necessità di costruire non solo
il modello da progettare ma anche la struttura
concettuale che guida le variazioni parametriche.
The novelty represented by
the parametric instrument in
architectural culture has not
taken by surprise the architect
who conceptually appreciates
its possibilities in contemporary
practice: the reactivity
demonstrated by architects and
advanced design firms has
led to a rapid implementation
of parametric instruments in
the software industry, and
the curiosity of application in
contemporary architectural
design.
In addition to the receptivity
of some of the most interesting
and avant-garde architecture
firms, one may retrace a
number of trends on the
subject in spite of very different
approaches; for instance
there are those who focus
on the design of the shell
and those who prioritize the
inner structure. Each firm
has a different way to use
and approach this software,
precisely to underscore its
complete assimilation in its
own line of design.
What matters is the necessity
of a coherent design of the
different elements making up
an aggregate formed of an
interiority and an exteriority.
Quality and meaningfulness
are achieved through a
rigorous determination of all
the elements that contribute
to form the interface between
the different parts and the
construction as a whole:
facades, details, proportions,
symmetry, modularity.
Parametric design therefore
becomes important precisely
due to the possibility to
create an intricate system of
relations between different
objects and to define the
hierarchic properties between
the parts and the whole.
There has been a delay in the
time required by parametric
design for the development
of bottom-up approaches,
where the determination of
the components was formerly
effectuated on the basis of the
design of the whole.
We are referring to the
overall design based on the
components and the great
proliferation of patterns in
architecture.
Remodelling the dichotomy
between the building and its
parts, the new parametric
instruments leave in their
wake a certain unexpressed
potential for contemporary
architecture, in particular
with regard to the possibility
to define highly modulated
aggregates and nondifferentiated standard
components.
The problem-solving approach
In the field of contemporary
constructions parametric
software is on the contrary
often used in the design
processes of rationalization
and post-rationalization,
where it becomes necessary
to solve specific problems in
order to obtain the desired
form.
In this case the potential of
the calculation instruments
is used by virtue of its great
precision and speed in
providing adequate ad hoc
solutions; the parametric
modelling is guided by the
need to design rational
solutions to meet structural,
geometric or productive
prerequisites.
In this case the potentials of
a generative approach are
distinguished in favour of
more pragmatic strategies.
Various traditional 3d
modelling program packages
may serve for a rapid and
precise development of a
model, but at the same time
any modification would make
it necessary to reconstruct
the model several times
until the definitive and final
determination of the project
and its aspects: this is where
parametric models come
into play. The paradigmatic
innovation of parametric
design has its origin in
its modus operandi: the
intrinsic resistance to the free
form of the sketch in, for
instance, a software as Gehry
Technologies’ Digital Project
(which belongs to the Building
Information Technology or
BIM software family) calls
for a clear and complex
understanding and requires
the designer to think of the
system logic before he begins
to design a single line.
On the right: interface
of Monkey plugin for
Rhinoceros 3D.
The prospect is thus
transposed to one in which
the architectural planning is
generated on the basis of
an aggregate of rules and
interdependent relations
between the parts, that
regulate the many aspects of
the design.
The introduction of
parametrization makes the
task of architectural design
more complex, as it is not only
necessary to build the model
to be designed, but also the
conceptual structure guiding
the parametric variations.
On the contrary, parametric
design, despite its more
complex development stage,
offers greater advantages: it is
able to deal with unpredictable
changes occurring during
the planning process, and
it extracts precise data for
the structural analysis and
calculation of costs.
In terms of design, one may
imagine the advent of design
methods based on codified
geometric operations that
proliferate and interact in
order to reach a higher
level of complex order: the
development of a specific
design vocabulary based on
codified parametric instances
prefigures a design that is
completely integrated with an
approach in which complexity
and differentiation emerge
from the setup of coherent and
controlled operations.
In this type of scenario the
role of the architect, engineer,
system engineer, landscape
designer and so on is of a
contiguous type; they are
mutually interconnected in
a process of generative
cooperation and design.
Patrik Schumacher, partner of
Zaha Hadid Architects, has
coined the term Parametricism,
which implies that all elements
in architecture are becoming
parametrically pliant and thus
adaptable to one another and
to the context.
Rather than aggregating
a pair of Platonic solids
(cubes, cylinders, etc.) in
simple compositions – as all
the other architectural styles
have done for 5000 years
– we are not working with
intrinsic variables, that is to
say with forms of adaptation
that form aggregates in
consistently differentiated fields
or systems. Current design
software programs resemble
the paradigms of science, and
most architecture schools in
the world are participating
in this effort of research and
experimental design.
13 editoriale editorial
La progettazione parametrica al contrario,
nonostante il più complesso tempo di sviluppo,
offre maggiori vantaggi: accoglie cambiamenti
imprevedibili che avvengono durante il processo
di progettazione ed estrae dati precisi per l‘analisi
strutturale e dei costi. Da un punto di vista del
design è possibile immaginare l‘avvento di metodi
di progettazione basati su operazioni geometriche
codificate che proliferano e interagiscono per
raggiungere un livello superiore di ordine complesso:
lo sviluppo di un vocabolario specifico del progetto
sulla base di istanze parametriche codificate
prefigura un design completamente integrato con un
approccio in cui la complessità e la differenziazione
emergono dal set-up di operazioni coerenti
e controllate. In questo tipo di scenario il ruolo
dell‘architetto, dell‘ingegnere, dell‘impiantista, del
paesaggista ecc. è di tipo contiguo e si intrecciano
reciprocamente in un processo di cooperazione
e design generativo.
Patrik Schumacher, partner dello studio Zaha Hadid
Architects ha coniato il termine Parametricismo,
termine che implica che tutti gli elementi
dell’architettura stanno diventando parametricamente
malleabili e quindi adattabili tra loro e al contesto.
Invece di aggregare un paio di solidi platonici (cubi,
cilindri, ecc) in composizioni semplici – come tutti gli
altri stili architettonici hanno fatto per 5000 anni –
ora stiamo lavorando con variabili intrinseche, ossia
forme di adattamento che si aggregano in campi
continuamente differenziati o sistemi. I software
di progettazione attuali sono affini ai paradigmi
della scienza e la maggior parte delle scuole di
architettura del mondo partecipano a questo sforzo
di ricerca e di progettazione sperimentale.
Dalian International Conference Center
Coop Himmelb(l)au
Dalian, China
project: Dalian International
Conference Center
location: Dalian, China
project (from competition
to completion): 2008-2012
client: Dalian Municipal People’s
Government
general contractor: China
Construction Eight Engineering
Division
site area: 40.000 sqm
gross floor area conference center:
91.250 sqm
gross floor area parking:
24.400 sqm
gross floor area total: 117.650 sqm
footprint: 33.000 sqm
gross cubage above ground:
1.250.000 mc
gross cubage underground:
220.000 mc
façade area: 30.600 sqm
roof area: 28.000 sqm
106
portrait photo Clemens Fabry
photo by Coop Himmelb(l)au
renderings by Coop Himmelb(l)au
www.coop-himmelblau.at
Il progetto del Dalian International Conference
Center si prefigge di realizzare un’architettura
simbolo, immediatamente riconoscibile e
caratterizzante per il nuovo insediamento urbano
di Dalian. Situato all’estremità di quella che
diverrà un’estensione dell’asse principale della
città, il centro è destinato a divenire un punto di
riferimento nel paesaggio mentale della comunità
internazionale.
L’impronta dell’edificio sul sito tiene conto
pertanto dell’orientamento dei due assi urbani
principali, che si incontrano e si fondono proprio
di fronte all’architettura. Gli spazi adibiti a sale
conferenze penetrano le diverse facciate, creando
sporgenze che conferiscono al volume un aspetto
multisfaccettato a livello spaziale, aspetto che
distingue ulteriormente l’edificio da ciò che
è immediatamente circostante.
I teatri e le sale conferenze sono coperte da un
tetto-schermo conico, che permette di controllare
l’ingresso della luce naturale, facilitando
l’orientamento spaziale dei visitatori e in grado di
creare atmosfere diverse tra loro.
The task for the design of
the Dalian International
Conference Center is to create
an instantly recognizable
landmark of the above
mentioned urban development
in Dalian. Situated at the
terminal point of the future
extension of the main city axis,
the center will be anchored
as its focal point in the mental
landscape of the international
community.
The footprint of the building
on the site is therefore
arranged in accordance
with the orientation of the
two major urban axis which
merge in front of the building.
The close surroundings
are further differentiated
with the conference
spaces that penetrate the
facades, cantilevering and
thereby creating a spatially
multifaceted building volume.
The various theaters and
conference spaces are covered
by a cone-shaped roof screen,
whose controlled daylight
input assures good spatial
orientation for the visitors and
atmospheric variety.
The building has both to reflect
the promising modern future of
Dalian and its tradition as an
important port, trade, industry
and tourism city.
The formal language of our
project is not pictographic,
but associative; it will combine
and merge the rational
structure and organization of
its modern conference center
typology with the floating
spaces of traditional Asian
architecture as well as with
a design reminescent of the
soft surfaces generated by the
forces of the sea.
The project combines the
following functions within one
hybrid building with synergetic
effects of functionality and
spatial richness.
108
L’edificio si prefigge non solo di rappresentare
la modernità e il promettente futuro di Dalian,
mira altresì a sottolineare l’importanza della città
quale storico porto marittimo, area commerciale,
industriale e turistica.
Il linguaggio formale del progetto non è di tipo
pittografico, quanto piuttosto associativo; la
razionalità della struttura e della divisione degli
spazi all’interno del moderno centro congressi si
uniscono e si fondono con gli spazi fluttuanti tipici
dell’architettura tradizionale asiatica e con un design
che riprende superfici “morbide”, create dalle forze
del mare. Il progetto prevede la realizzazione di un
edificio ibrido, una sinergia di spazio e funzionalità,
in cui coesisteranno ambienti dalle funzioni diverse:
UÊ՘ÊVi˜ÌÀœÊVœ˜}ÀiÃÈÊ
UÊ՘ÊÌi>ÌÀœÊiÊ՘ÊÌi>ÌÀœÊ`i½œ«iÀ>Ê
UÊ՘ÊVi˜ÌÀœÊiëœÃˆÌˆÛœÊ
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rifiuti.
L’area pubblica posta a piano terra crea ingressi
differenziati per i diversi gruppi di utenti; la
zona shopping e l’area espositiva sono collegate
direttamente alle sale conferenze all’interno
dell’edificio, grazie ad uno spettacolare asse visuale;
in realtà, sia lo spazio-eventi che le sale conferenze
si collocano 15 metri sopra la hall d’ingresso.
Il teatro principale, con i suoi 1600 posti e la
macchina tecnica posta sul lato opposto rispetto
a una sala conferenze flessibile da 2500 posti,
si colloca nel nucleo centrale dell’edificio.
La speciale configurazione del palcoscenico
principale permette di utilizzare lo spazio sia come
classico auditorium che come sala flessibile
e polifunzionale; non manca tuttavia un retro-palco,
simile a quelli dei teatri tradizionali.
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Disposal
A public zone at ground
level allows for differentiating
accessibility for the different
groups of users, with the
shopping and exhibition
facilities directly connected
to the conference center
providing dramatic sight axis
within the building. The actual
performance and conference
spaces are situated at +15 m
above the entrance hall. The
grand theater, with a capacity
of 1.600 seats and a stage
tower, directly opposite of a
flexible conference hall for
2.500 seats, is positioned at
the core in the center of the
building.
With this arrangement the
main stage can be used for
the classical theater auditorium
as well as for the flexible
multipurpose hall. The main
auditorium is additionally
equipped with backstage
areas like in traditional
theaters and opera houses.
This scheme is appropriate to
broaden the range of options
for the use of this space: from
convention, musical, theater
even up to classical opera,
with very little additional
investment.
The focus of the
architectural design
and project development
lies on technology,
construction and their
interplay. The technical
systems have a service
function. Like an
organism, they fulfil the
tasks required for the
spatial use of the building
automatically, invisibly
and silently.
La configurazione di questo spazio gli permette di
adattarsi ad usi diversi: può essere utilizzato per
convention, per il musical, per la prosa o perfino
come un tradizionale teatro dell’opera, con interventi
che richiedono investimenti esigui. L’auditorium
principale può essere inoltre dotato di un pavimento
flessibile, una soluzione che consente a tale spazio
di essere utilizzato nei modi più disparati, per
ricevimenti o addirittura per sedute parlamentari.
Attorno a questo nucleo centrale si collocano,
come perle, le salette conferenze più piccole; una
configurazione che permette di collegare tra loro
le diverse aree dell’edificio, rendendo più agevole
e breve ogni spostamento tra un’unità e l’altra del
complesso. La maggior parte delle sale conferenze e
delle aree di circolazione sono raggiunte dalla luce
naturale che penetra dall’alto.
La configurazione aperta e fluida del teatro e
delle sale conferenze, posti sul piano principale
del complesso, crea un impianto di tipo urbano,
con piazze e strade che non solo facilitano
l’orientamento del visitatore grazie alla presenza
di veri e propri “indirizzi” identificabili, ma danno
altresì vita, tra una sala e l’altra, a tutta quella serie
di luoghi di incontro informali, aree relax e ristoro,
con vista sull’esterno, necessari a creare la giusta
atmosfera di un moderno centro congressi.
L’accesso all’area parcheggi, di consegna merci
e smaltimento rifiuti si trova sul lato sud ovest del
complesso, la via d’accesso principale rimane
dunque libera da mezzi in transito. L’ingresso
principale sul lato mare si colloca in corrispondenza
dell’area destinata a futuri interventi, si trova ad
esempio sulla via di accesso al futuro terminal per
navi da crociera.
The main auditorium has the
option to get equipped with
a flexible floor providing
all possible utilization from
banquet to parliamentary
seating.
The smaller conference spaces
are arranged like pearls
around this core, providing
very short connections
between the different areas,
thus saving time while
changing between the different
units. Most conference rooms
and the circulation areas have
direct daylight from above.
Through this open and fluid
arrangement the theater
and conference spaces on
the main level establish a
kind of urban structure with
“squares” and “street spaces”,
which facilitates on the one
hand user orientation within
the building by identifiable
“addresses”, and on the
other hand provides also the
required informal meeting
places, chill-out and catering
zones in between the halls,
with view on the outside – an
ideal atmosphere for modern
conference utilization.
The access to the basement
parking garage, truck delivery
and waste disposal is located
at the southwest side of the
site, thus freeing the front
driveway to the entrances
from transit traffic. The main
entrance from the sea side
corresponds to the future
developments, including the
connection to the future cruise
terminal.
112
113 scenari di architettura architectural scenario
114
contemporary itinerary: Minho-Galicia
01.
02.
03.
04.
05.
06.
07.
08.
09.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
Single Family Home in Gerês, Graça Correia, Roberto Ragazzi
Spinpark, André Fontes and António Fontes
Pousada de Santa Marinha, Fernando Távora
São Salvador de Figueiredo Parish Church, Paulo Providência
Delães Health Centre, Arquiporto
House of Camilo, Álvaro Siza Vieira
Pinhal House and Marina House, João Álvaro Rocha
River Front Garden, Proap
House in the Dunes, Nuno Campos
Winery Casa Da Torre, Carlos Castanheira
Clerical House of São Martinho de Dume, André Fonte,
António Fontes
Braga Municipal Stadium, Eduardo Souto De Moura
Braga Market / Cultural Market, Eduardo Souto De Moura
Companies Incubator, Graça Dias, Egas José Vieira
Reconversion of the Santa Maria do Bouro Convent,
Eduardo Souto De Moura
Gerês Museum, José Manuel Carvalho Araújo
Restaurant in the village of Brufe, António Portugal,
Manuel Maria Reis
Adropeixe House, Carlos Castanheira
Municipal Library, Álvaro Siza Vieira
Multiporpose Pavillion, Eduardo Souto Moura
Axis Hotel, Jorge Sodré de Albuquerque
Vianapolis, Paula Santos
MIMA House, MIMA
House in Lugar do Paçô, João Álvaro Rocha
House in Carreço, Nuno Grande, Pedro Gadanho
Elderly Home of Magalhães, José Manuel Carvalho Araújo
Ponte de Lima Golf Course Residences, Eduardo Souto Moura
CEIA, Filipa Guerreiro, Tiago Correia
Primary School and Alto Minho, Filipa Guerreiro,
Tiago Correia
Student Residence in Vigo, Alfonso Penela
Vigo Seafront, Guillermo Vázquez Consuegra
edited by Joao Alves
32. Single Family Dwelling in Redondela, Jesús Irisarri /
Guadalupe Piñera
33. Beluso Harbour Facilities, Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera
34. University of Chancellery Extension, Nieto-Sobejano
35. Vigo College of Architects, Jesús Irisarri, Guadalupe Piñera
36. Pedro Barrié de la Maza Foundation Building, Mansilla Tuñon
37. Swimming Pool for Ourense University, Francisco Mangado
38. Sport Pavillion in Cabeza de Manzaneda, Alfonso Penela
39. AVE Station, Foster + Partners
40. Court Building, Patricia Muñiz, Luciano Alfaya
41. Vigo University Campus, Enrique Miralles
42. Museum of The Sea, Aldo Rossi, César Portela
43. Interactive Museum of the History of Lugo, Nieto-Sobejano
44. Baltanás House, Baltanás House
45. Lugo Square, Juan Creus, Covadonga Carrasco,
Juan Coira, Juan Linares
46. Technological Celtic Village in Lalín, Mansilla Tuñon
47. Music Studies Center, Antón García Abril
48. Center for New Technologies, Francisco Mangado
49. Residential Complex in Vaquería Carme De Abaixo, Victor López Cotelo
50. Residential Complex in Puente Sarela, Victor López Cotelo
51. Residential Complex in Caramoniña, Victor López Cotelo
52. City of Culture, Peter Eisenman
53. House in San Lourenzo, Víctor López-Cotelo, Juan Manuel Vargas
54. Galician Center of Contemporary Art, Siza Vieira
55. Journalism University, Siza Vieira
56. Fishermen House San José, Juan Creus, Covadonga Carrasco
57. Sea Cementery, César Portela
58. Fisterra Fish Market, Juan Creus, Covadonga Carrasco
59. The Truffle, Antón García Abril
60. Seafront, uan Creus, Covadonga Carrasco
61. A Coruña Arts Centre, Victoria Acebo, Miguel Alonso
62. Mercedes House in City Garden, Juan Creus, Covadonga Carrasco
63. Domus, Arata Isozaki, César Portela
64. Enchanted House, MYCC
64
E-1
A8
62 63
A CORUÑA
61
60
5
G5
A
A8
A6
F
59
A6
E-
1
E
45 46
57
LUGO
SANTIAGO
DE COMPOSTELA
58
A6
47 48 49
56
50 51 52
53 54 55
44
A6
D
43
PONFERRADA
AG-53
42
E-1
PONTEVEDRA
38
39 40
37
34 35 36
ATLANTIC OCEAN
41
OURENSE
C
VIGO
PARQUE
NATURAL
DEL LAGO DE
SANABRIA Y
ALREDEDORES
A52
32 33
5
30 31
A5
2
A5
A5
2
2
A5
SPAIN
29
28
A75
B
PORTUGAL
A3
25
24
7
A2
23
19 20 21
A2
16
26
A28
11
09
A3
07
06 05
15
14
13
22
08
4
PARQUE
NACIONAL
PENEDA-GERÊS
17 18
27
12
A
BRAGA
10
03
A1
1
04
A7
02
A7
PARQUE
NATURAL
DO ALVÃO
A1
1
A28
01
A42
A41
A4
PORTO
E82
4
A2
F
E
01
A
02
A
03
A
04
A
project
Single Family Home
in Gerês
tipology residential
architect Graça Correia,
Roberto Ragazzi
realization 2006
address
Caniçada, Gerês,
Vieira do Minho
project
Spinpark – Incubator
of Technology Based
Companies
tipology commercial/services
architect André Fontes
and António Fontes
realization 2008
address
Avepark, Fracções
13.3 e 13.4, Zona
Industrial de Gândra,
Caldas das Taipas
project
Pousada de Santa
Marinha - Hotel
tipology hotels / lodging
architect Fernando Távora
realization 1984
address
Largo Domingos Leite
Castro, Lugar da Costa
project
05
06
07
08
A
project
tipology
architect
Delães Health Centre
health services
Arquiporto
(Alexandre Teixeira Da
Silva, Miguel Ribeiro
Sousa)
realization 2007
address
Rua do Pavilhão
A
project
House of Camilo /
Studies Center
tipology cultural
architect Álvaro Siza Vieira
realization 2003
address
Avenida de São Miguel,
São Miguel de Ceide,
Famalicão
A
project
Pinhal House and
Marina House
(Quinta da Barca
housing Estate)
tipology residential
architect João Álvaro Rocha
realization 2002
address
Quinta da Barca,
Lugar da Barca do
Lago, Gemeses,
Esposende
São Salvador de
Figueiredo Parish
Church
tipology religious
architect Paulo Providência
realization 2004
address
São Salvador de
Figueiredo, Braga
A
project
tipology
architect
realization
address
River Front Garden
public space
Proap
2009
Barcelos
F
E
09
10
A
project
tipology
architect
realization
address
A
House in the Dunes
residential
Nuno Campos
2009
Avenida dos Banhos,
Marginal de Esposende,
Esposende
13
A
project
11
Braga Market /
Cultural Market
tipology cutural / commercial
architect Eduardo Souto
De Moura
realization 2004
address
Bairro Carandá,
Praça Araújo Carandá,
Braga
project
tipology
architect
realization
address
A
Winery Casa Da Torre
commercial
Carlos Castanheira
2009
Louro
14
A
project
tipology
architect
Companies Incubator
commercial/services
Graça Dias,
Egas José Vieira
realization 2008
address
Vila Verde
12
A
project
Clerical House of São
Martinho de Dume
tipology social welfare
architect André Fonte,
António Fontes
realization 2005
address
Rua de São Domingos,
Dume, Braga
project
15
16
A
project
Reconversion of the
Santa Maria do Bouro
Convent
tipology hotels / lodging
architect Eduardo Souto
De Moura
realization 1997
address
Amares
Braga Municipal
Stadium
tipology sport
architect Eduardo Souto
De Moura
realization 2003
address
Monte Crasto, Parque
Norte, Dume, Braga
A
project
tipology
architect
Gerês Museum
cultural
José Manuel Carvalho
Araújo
realization 2007
address
Campo do Gerês,
Terras do Bouro
F
E
17
A
18
C
A
project
Restaurant in the
village of Brufe
tipology commercial
architect António Portugal,
Manuel Maria Reis
realization 2004
address
Brufe
project
tipology
architect
realization
address
21
22
B
project
tipology
architect
Axis Hotel
hotel
Jorge Sodré de
Albuquerque
realization 2008
address
Avenida Capitão
Gaspar de Castro
19
B
Adropeixe House
residential
Carlos Castanheira
2008
Vilar da Veiga
tipology
architect
realization
address
project
tipology
architect
realization
address
B
Municipal Library
cultural
Álvaro Siza Vieira
2008
Avenida 5 de Outubro
23
B
project
20
project
tipology
architect
realization
address
Multiporpose Pavillion
public building
Eduardo Souto Moura
2012
Avenida 5 de Outubro
24
B
Vianapolis Commercial and
Residential Block
Minho Professional
College
commercial/housing
Paula Santos
2006
Rua Alves Cerqueira
project
tipology
architect
realization
address
B
MIMA House
residential
MIMA
2012
Rua da Oedreira
de Arosa
project
tipology
architect
realization
address
House in Lugar do
Paçô
residential
João Álvaro Rocha
1997
Carreço
F
E
26
B
B
project
tipology
architect
27
B
28
B
House in Carreço
residential
Nuno Grande,
Pedro Gadanho
realization 2006
address
Carreço
project
Elderly Home
of Magalhães
tipology public
architect José Manuel
Carvalho Araújo
realization 2006
address
Lugar dos Carvalhos,
Freixo
project
Ponte de Lima Golf
Course Residences
tipology residential
architect Eduardo Souto Moura
realization 2002
address
Campo de Golfe de
Ponte de Lima,
Quinta de Pias
project
tipology
architect
29
30
31
32
B
project
tipology
architect
realization
address
C
Primary School
and Alto Minho
Professional College
educational
Filipa Guerreiro,
Tiago Correia
2005
Rua Pereira Cunha
and Rua Combatentes
de Travanca
project
Student Residence
in Vigo
tipology educational
architect Alfonso Penela
realization 2002
address
Campus de Vigo
C
project
tipology
architect
Vigo Seafront
public
Guillermo Vázquez
Consuegra
realization 2004
address
Borde Marítimo de Vigo
/ Plaza de la Estrella
realization
address
CEIA
cultural
Filipa Guerreiro,
Tiago Correia
2007
Chã de Lamas,
Vascões
C
project
Single Family Dwelling
in Redondela
tipology residential
architect Jesús Irisarri /
Guadalupe Piñera
realization 2006
address
Camiño do Poste, Picoto
165 itinerario contemporaneo: minho e galizia contemporary itinerary: minho and galicia
25
F
E
33
C
project
34
C
36
35
C
C
Beluso Harbour
Facilities
tipology store building
architect Jesús Irisarri,
Guadalupe Piñera
realization 2008
address
Beluso, Bueu
project
University of
Chancellery Extension
tipology educational
architect Nieto Y Sobejano
realization 1995
address
Rua de Oporto, 1
project
Vigo College
of Architects
tipology educational
architect Jesús Irisarri,
Guadalupe Piñera
realization 2009
address
Plaza de Portugal, 2
project
37
38
39
40
C
project
Swimming Pool for
Ourense University
tipology
educational
architect Francisco Mangado
realization 2009
address
Canella da Costa Vela,
25
C
project
Sport Pavillion in
Cabeza de Manzaneda
tipology sport
architect Alfonso Penela
realization 2000
address
Cabeza de Manzaneda
D
project
tipology
architect
realization
address
tipology
architect
realization
address
Pedro Barrié de la
Maza Foundation
Building
cultural
Mansilla Tuñon
2005
Calle Policarpo Sanz,
31
D
AVE Station
public
Foster + Partners
2014
Ourense Centre
project
tipology
architect
Court Building
public
Patricia Muñiz,
Luciano Alfaya
realization 2009
address
C/ Santa Rita con C/
Eulogio Fernandez;
Barco de Valdeorras
F
E
41
42
D
project
tipology
architect
realization
address
C
D
Vigo University Campus
educational
Enrique Miralles
2003
University Campus
45
D
project
tipology
architect
realization
address
Museum of The Sea
educational
Aldo Rossi,
César Portela
realization 2002
address
Alcabre
project
46
47
project
Technological Celtic
Village in Lalín
tipology
educational
architect Mansilla Tuñon
realization 2010
address
Lalín
44
D
project
tipology
architect
D
Lugo Square
public
Juan Creus,
Covadonga Carrasco,
Juan Coira,
Juan Linares
2000
Lugo Centre
43
tipology
architect
realization
address
D
Interactive Museum
of the History of Lugo
cultural
Nieto Y Sobejano
2011
Avda. Infanta Elena
esquina con Calle Río
Narla
Baltanás House
residential
Carlos Quintáns
2010
Lugar de Paderne
48
E
project
tipology
architect
realization
address
project
tipology
architect
realization
address
E
Music Studies Center
educational
Antón García Abril
2002
Vista Alegre
project
Center for New
Technologies
tipology educational
architect Francisco Mangado
realization 2007
address
C/ Ramón Baltar, S/N,
Conxo
F
E
49
50
E
51
C
E
project
E
Residential Complex
in Vaquería Carme De
Abaixo
tipology
residential
architect Victor López Cotelo
realization 2002
address
Carme de Abaixo
project
Residential Complex
in Puente Sarela
tipology
residential
architect Victor López Cotelo
realization 2009
address
Puente Sarela
project
53
54
55
E
project
tipology
architect
realization
address
E
House in San Lourenzo
residential
Víctor López-Cotelo,
Juan Manuel Vargas
2006
Ribera de San
Lourenzo, Puente
Sarela
project
tipology
architect
realization
address
52
tipology
architect
realization
address
E
Residential Complex
in Caramoniña
residential
Victor López Cotelo
2009
Rua da Caramoniña
project
tipology
architect
realization
address
City of Culture
cultural
Peter Eisenman
2012
Calle Do Cruceiro de Sar
56
E
Galician Center
of Contemporary Art
cultural
Siza Vieira
1993
Rúa de Ramón del
Valle-Inclán
project
tipology
architect
realization
address
E
Journalism University
cultural
Siza Vieira
2000
Avda. De Castelao s/n.
Campus norte
project
tipology
architect
realization
address
Fishermen House
San José
store building
Juan Creus,
Covadonga Carrasco
2007
Quilmass
F
E
58
E
project
tipology
architect
realization
address
E
Sea Cementery
religious
César Portela
2000
Fisterra
61
F
project
tipology
architect
A Coruña Arts Centre
cultural
Victoria Acebo,
Miguel Alonso
realization 2003
address
Avda. de Labañou
F
project
tipology
architect
Fisterra Fish Market
store building
Juan Creus,
Covadonga Carrasco
realization 2007
address
Fisterra Seaport
project
tipology
architect
realization
address
62
63
F
project
tipology
architect
realization
address
60
59
F
The Truffle
residential
Antón García Abril
2010
Costa da Morte
F
Mercedes House
in City Garden
residential
Juan Creus,
Covadonga Carrasco
2009
Cidade Xardín
project
tipology
architect
Domus
cultural
Arata Isozaki,
César Portela
realization 1995
address
Paseo Marítimo A
Coruña. Santa Teresa, 1
project
tipology
architect
Seafront
public
Juan Creus,
Covadonga Carrasco
realization 2008
address
Malpica Harbour
64
F
project
tipology
architect
realization
address
Enchanted House
residential
MYCC
2010
Cedeira
169 itinerario contemporaneo: minho e galizia contemporary itinerary: minho and galicia
57
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AREA 124 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione