Lavoro individuale di Veronica Pozzi, matricola 3710739 indirizzo infanzia IO…Veronica Complessità Operatività Modernità Progresso Utilità Tecnologia Efficienza Rapidità Input Nome utente File Open source Roll back Motore di ricerca Account Taggare Internet Chat Antivirus La scoperta del computer Difficile dire a quando risale esattamente il mio primo incontro col computer, questo strano e curioso “aggeggio”, così come mi si presentava al mio sguardo quando avevo più o meno 8 anni. Se non sbaglio frequentavo la seconda elementare quando la televisione iniziò a trasmettere lo spot pubblicitario del Commodore 64, facendo gola a migliaia di bambini straniti da una simile “meraviglia”! Ricordo ancora lo slogan del bimbo che diceva una frase del tipo <<dai papà compramelo, così ci giochi anche tu!>> E fu così che questa “scatolina magica” entrò anche nella mia casa. Eravamo andati tutti insieme, io, mamma, papà e mio fratello Gionata(la mia sorellina ancora non era nata) in un negozio di elettronica gigantesco, di tutto punto: io e Gionata ci guardavamo intorno con occhi sgranati e bocca spalancata, emozionatissimi per il regalo che mamma e papà stavano per farci! Consisteva in una tastiera grigia con 62 tasti, due joystick neri e rossi, un registratore bianco a nastro, un disck drive e le cartucce di espansione. Credo anche un monitor o forse si collegava alla televisione. Lo schermo era azzurro e la scrittura che compariva aveva lo stesso carattere dei monitor che si vedevano nei telefilm americani. Suppongo sia stato papà a studiarne il funzionamento per spiegarcelo e insegnarci a gestirlo autonomamente: lui non è mai stato un grande amante della tecnologia, non lo è tutto’ora! Non potevamo usarlo molto spesso in realtà, solo 1 oretta al giorno, poi si richiudeva nell’armadio. Mio fratello era molto più bravo di me- non per niente ora lavora nel ramo informatico -: io ero piuttosto imbranata, col joystick non ho mai avuto un buona dimistichezza e in generale, non ho mai avuto feeling coi video games!Non faccio in tempo a iniziare un gioco che dopo pochi secondi mi compare la scritta “GAME OVER”!!Nonostante questo però, mi divertivo a lanciarmi in sfide impossibili contro mio fratello a PAc-Man, a footbal soccer, a tennis…: penso di non averne mai vinta una, o forse, a volte, lui ha fatto in modo che vincessi!Poco importa! Direi che il mio approccio al primo computer è stato positivo, “magico”, decisamente ludico. Il mio rapporto col computer La vera e propria ”scoperta” del computer, delle sue funzioni, di quel che davvero consisteva la sua “magia” ha avuto inizio circa 5 o 6 anni dopo, quando papà comprò a mio fratello un computer Amstrad. Non ricordo che modello fosse, aveva lo schermo grigio e azzurro e c’era ancora il floppy disk! Anche la tastiera non era più grigia ma un bianco sporco e al posto del joystick c’era il mouse. A quell’epoca Gionata studiava fuori casa per cui avevo piena – o quasi - libertà di cimentarmici e divertirmi a conoscerne il funzionamento, esplorarne le varie possibilità di utilizzo: scrittura, disegno, stampante, musica… Inizialmente era un litigio continuo: lui, forte della sua complessa natura, si faceva beffa della mia ignoranza in materia, nonché della mia sete crescente di dominarlo, di diventare una sua intima amica. Essendo una convinta autodidatta – i manuali non fanno per me! - incorrevo spesso in rompicapo procedurali, inceppamenti, errori … e più mi arrabbiavo, più ci perdevo il mio tempo per “venirne a capo”. Ero decisamente una testona!Tenace nei miei intenti. Soprattutto nello sviscerare le varie funzioni, finestre, i file, le caselle su cui cliccare, l’interfaccia grafica del sistema operativo Windows 95 della Microsoft. Mi piaceva da matti curiosare, capire se potevo ampliare le mie possibilità di utilizzo del programma e questo nonostante temessi le “arrabbiature” di mio fratello ogni qualvolta combinavo un guaio! Al vecchio Amstrad è subentrato un Vobis con il sistema operativo Windows 98 della Microsoft col quale sono entrata più velocemente in confidenza, non senza qualche problemino: immagini come questa apparivano piuttosto frequentemente sul mio schermo, ma in un modo o nell’altro riuscivo a ripristinare il tutto, o, in extremis, ricorrevo a implorare l’aiuto di mio fratello, ormai rassegnato alla mia caparbietà. Ero diventata Piuttosto brava anche a utilizzare i floppy disk: ci salvavo di tutto: immagini, documenti, mie poesie, lettere,ricerche … Li catalogavo per colore:su quelli rossi ci salvavo i documenti, su quelli gialli le immagini, su quelli verdi le mie poesie, i miei scritti e le lettere e via dicendo. Ne avevo una montagna! Ricordo ancora il rumore che si sentiva durante i salvataggi e le copiature: un po’ fastidioso. Anche se non era niente in confronto a quello emesso dalla stampante a impatto lineprinters: tra le più vecchie in uso, pur essendo a tutt’oggi quelle maggiormente a basso costo di stampa. A questa ne sono susseguite diverse: ho avuto quella a getto d’inchiostro, quella laser, con scanner a parte o incorporato, con fotocopiatrice e possibilità di stampare fotografie di media/ottima qualità. L’ultimo mio acquisto, e quindi l’attuale in uso, è una stampante Epson Stylus DX 8400, una stampante multifunzionale, che integra fotocopiatrice e scanner, interfaccia USB e tutta una serie di caratteristiche tecniche avanzate, almeno dal mio punto di vista. Tornando ai computer, ho poi acquistato un Pc assemblato Pentium, passando al sistema operativo Windows 2000, Windows 2000 Professional e poco dopo al sistema operativo Windows XP Professional sempre della Microsoft. Cambiando computer e sistemi operativi ho via via sostituito i cari vecchi floppy disk con i cd, i dvd e le chiavette USB, scoprendo i tanto criticati, quanto adoperati “masterizzatori”: pur condividendo la lotta all’illegalità della pirateria, ammetto che per uso personale e professionale di masterizzazioni ne ho fatte e ne faccio tutt’ora, anche se mai per scopo di lucro o uso inappropriato terzi. Non è stato neppure difficile capirne le proprietà e i modi d’uso! E bisogna ammetterlo, sono una gran comodità, specie i cd e i dvd RW(ri-registrabili) e, soprattutto, le chiavette USB. Ormai credo siano di uso comune: io ci salvo le foto dei miei nipoti, delle vacanze, dei bimbi di scuola, appunti, lavori e tesine universitarie, programmazioni didattiche, musiche, filmati, ricerche, documenti importanti, e-mail, catalogazioni, … un’infinità di cartelle, presentazioni power-point, file zippati e non, che uso più o meno quotidianamente. Il computer è diventato un po’ la mia “seconda mano destra”, nel senso che, sia per comodità, che per la mia pessima (ai miei occhi!) calligrafia, lo prediligo per scrivere o appuntare qualsiasi cosa, salvo le epistole private o per ricorrenze speciali: pur avendo un elementare interesse per la tecnologia, amo e difendo la tradizione nei rapporti interpersonali privilegiati, ricorrendo alla carta da lettere e alla cara datata stilografica. Col computer mi diletto anche nei giochi, quelli semplici semplici, come progettare e curare una mia fattoria, o giochi matematici come il sudoku, o ancora il mai jong… In realtà il tempo a disposizione per giocare è molto poco e mi va bene così, giusto per svagare un attimo la mente. Lo uso più spesso per creare caricature, fumetti, avvalendomi di software che trovo on-line: sono decisamente più attratta dall’aspetto, dalle infinite possibilità creative che il computer mi propone. Sul mio portatile – da tempo ormai ne posseggo uno(un Acer Aspire 3630)! A cui si aggiungono il Pentium fisso e il portatile di mia sorella – ho scoperto un mondo di infinite potenzialità e appena ho del tempo mi piace sperimentarne qualcuna. A volte combino solo pasticci o impiego parecchio tempo per capire come “farle mie”, riuscire nel mio intento, ma di fatto non mi stanco mai di provarci. Mi arrabbio, mi incaponisco, chiudo e riaccendo, ma alla fine torno sempre lì, al punto di partenza, finché non supero l’ostacolo. E’ tutto un “fai da te”, un mettermi in gioco per me stessa e sostanzialmente per curiosità:non ho mai sviluppato un reale o più approfondito interesse per l’INFORMATICA e tutto ciò che sta dentro e dietro il funzionamento di un computer. Al biennio, quando frequentavo il liceo linguistico, ho scelto informatica come materia propedeutica, ma non mi è servita a molto:non ha fatto scattare in me la scintilla, tutt’altro! Ore e ore di “vuota e noiosa” teoria senza mai avvicinarci a un computer: è come se ai bambini venissero insegnate le lettere dell’alfabeto senza dare loro la possibilità di riprodurle sul quaderno! Mi auguro che adesso, aumentando notevolmente e innegabilmente l’importanza dei computer e della tecnologia informatica in generale, l’insegnamento dell’informatica a scuola sia cambiato: portato avanti in maniera più responsabile, approfondita, coinvolgente e soprattutto pratica. Sono dell’idea infatti che è dall’esperienza diretta, concreta, in prima persona, che si impara maggiormente, sperimentando, sbagliando anche, ma certamente non rimanendo fermi all’astrattezza della sola teoria. Il mio rapporto con internet Tra gli usi più comuni che faccio del computer sicuramente internet occupa una parte centrale o comunque non marginale. L’avvento prorompente di questo grandioso, imponente mezzo di comunicazione di massa, non poteva lasciarmi indifferente: ha travolto anche la mia curiosità, pur entrando a piccoli, misurati passi nella mia quotidianità. Mi posso definire una “navigatrice” oculata, regolare non proprio assidua, interessata a quanto vi potrei scoprire, ingorda di ciò che può servire alla mia professione di insegnante alla scuola dell’infanzia. Spesso infatti ricerco materiale per la scuola, per le attività didattiche, i laboratori che di anno in anno programmiamo, nonché strategie, informazioni, teorie, metodi pedagogici utili a un’osservazione più accurata e consapevole dei bambini, approfondimenti, confronti … Se usato con intelligenza e criterio internet permette veramente di arricchire il proprio patrimonio di conoscenze e non solo questo. Lo si può usare per scaricare - anche se non sempre legalmente! - musica, filmati, e-book, software gratuiti o a pagamento; per cercare testi, indirizzi, persone; per “creare”, “progettare”, “arredare” con software specifici, dai più semplici ai più sofisticati; per gestire, scaricare, ritoccare, stampare fotografie; per aprire un blog o un sito personale o professionale; per mandarsi sms, per telefonare, per chattare, scambiarsi e-mail, per comunicare attraverso video-conferenze … Le possibilità che offre sfiorano veramente l’infinito! Nel mio primo affacciarmi ad internet mi avvalevo della linea telefonica di casa e di un modem tra i più elementari e ricordo che collegarsi richiedeva sempre un po’ di tempo, non era immediato, Anche la navigazione era piuttosto lenta e, per quanto mi riguarda, snervante: a volte capitava che rinunciavo e spegnevo tutto, o perché non avevo abbastanza tempo per “rispettare” i tempi del computer, o perché la mia pazienza traboccava. La lentezza, inoltre, era sinonimo o comunque favoriva i vari “impallamenti”, pagine che si chiudevano, l’incursione di Virus. Fondamentali i programmi Anti-Virus!! Fondamentali i loro continui aggiornamenti!Ne ho installati di diversi sui miei computer: ricordo Norton, Avast, Spyware … Più passano gli anni più diventano efficaci, complessi, accurati, “potenti”. Se non li avessi avuti avrei passato giornate intere a “formattare”, e questa ipotesi nel migliore dei casi! Ora, fortunatamente, usufruisco della connessione illimitata ADSL, notevolmente più veloce e direi quasi immediata. Certo, succede a volte che aprendo più pagine web contemporaneamente, il computer ne risenta in lentezza o addirittura possa bloccarsi, rischiando di perdere i dati su cui si lavora, il che non è piacevole. Tuttavia, rispetto alle prime connessioni i passi avanti sono stati enormi, in termini di efficienza, velocità, capacità, tanto da aver avuto una diffusione su larga scala, entrando nelle case della maggior parte della popolazione nazionale ed internazionale. Il suo utilizzo comune spazia ormai tra le diverse generazioni – bambini, giovani, adulti- e tra i più svariati ambiti: professionale, privato, ludico, medico, giornalistico, propagandistico, pubblicitario, scientifico, di socializzazione e comunicazione … La diffusione delle chat, l’ampia adesione a social-network come Facebook, Twitter, Windows-life, Messenger confermano l’importanza e, in un certo senso, la quasi essenzialità che internet riveste ai nostri giorni e che, a pensarci bene, rovesciando la medaglia è alquanto preoccupante. E’ una sorta di moda infatti, e come tale Probabilmente – mi auguro - passeggera, questa che ha preso piede di creare, sviluppare, mantenere rapporti con amici e sconosciuti via etere, a discapito della veridicità delle relazioni interpersonali. Soprattutto fra i giovani e i giovanissimi. Così si rischia di svuotare raffreddare, privare di significato qualsiasi rapporto, perché come per ogni cosa nella vita, anche l’utilizzo di questi social-network, come di internet e del computer in generale, richiede criterio, accortezza, misura, responsabilità e, nel caso dei più giovani, un controllo da parte dei genitori e perché no, degli insegnanti. Sarebbe auspicabile, a mio avviso, che fin dalla scuola primaria (lascio fuori la scuola dell’infanzia, in quanto gli utenti di quelle fasce d’età li reputo troppo piccoli per navigare nell’oceano insidioso delle reti telematiche!) gli insegnanti accompagnassero i propri alunni alla scoperta responsabile e vigilata di internet, facendo apprendere loro le regole per un sua corretta esplorazione e indirizzandone l’utilizzo a scopi educativo-didattici, ludici e di ricerca, favorendone inoltre l’approccio a software o programmi interattivi volti a facilitare e migliorare le loro prestazioni a scuola e il loro processo di apprendimento. Esattamente come i vari Iperlogo, le QQ storie, cmapTools, Genopro; o ancora l’utilizzo delle LIM, le lavagne interattive che hanno il vantaggio di rendere le lezioni stimolanti, attive, motivando gli alunni a una più attenta e solerte partecipazione. Da non dimenticare l’essenzialità di quei software programmati appositamente per bambini con difficoltà nell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia..) o per bambini con ritardo mentale o portatori di handicap fisico e limitate capacità motorie. Fondamentali allora i monitor touch screen, i particolari e sofisticati mouse e consolle appositamente progettati per ovviare ai limiti) motori, fisici o cognitivi. La tecnologia oggigiorno nelle scuole può davvero migliorare la qualità dell’apprendimento e far fronte a diverse Problematiche. Tuttavia non è ancora un terreno di così fertile presa. Si rendono necessari corsi di formazione e “preparazione” specifici e basilari per ciascun docente e insegnante di ogni ordine e grado, aiutandoli e invogliandoli a stare al passo coi tempi senza dover necessariamente rinunciare a tutto ciò che è “passato”, ma pur sempre valido.