Scritti di Nichiren Daishonin
volume 8
CONSACRAZIONE DI UNA STATUA DEL BUDDA SHAKYAMUNI
OFFERTA DA SHIJO KINGO
Nel tuo diario1 parli di una statua di legno del Budda Shakyamuni. Per quanto
riguarda la cerimonia di "apertura degli occhi"2, il Sutra Fugen afferma: «Questo sutra
mahayana3 è lo scrigno di tutti i Budda, è l'occhio di tutti i Budda delle dieci direzioni
e delle tre esistenze». Dice inoltre: «Questo Sutra Hodo4 è l'occhio di tutti i Budda
perché per mezzo di questo sutra i Budda ottengono i cinque tipi di visione».
I cinque tipi di visione di cui parla questo sutra sono: primo, l'occhio del corpo umano;
secondo, l'occhio divino; terzo, l'occhio della saggezza; quarto, l'occhio della Legge e,
quinto, l'occhio del Budda5. Coloro che professano il Sutra del Loto
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1. Diario: nell'epoca di Kamakura si usava tenere un diario dettagliato degli eventi ufficiali e delle
cerimonie condotte che fosse di guida per i discendenti. Evidentemente Shijo Kingo inviò il suo diario al
Daishonin insieme alla richiesta di consacrazione di una statua di Shakyamuni.
2. Cerimonia di apertura degli occhi: cerimonia eseguita per consacrare un'immagine del Budda e
dotarla di proprietà spirituali.
3. Questo sutra mahayana: il Sutra del Loto. Il Sutra Fugen è considerato l'epilogo del Sutra del
Loto.
4. Sutra Hodo: qui è il Sutra del Loto. Il termine Hodo si compone di due ideogrammi indicanti la
dottrina corretta e universale o imparziale ed è usato per indicare i sutra mahayana in generale.
5. L'occhio del corpo umano distingue forma e colore; l'occhio divino è la facoltà degli esseri celesti
di vedere a distanza e al buio; l'occhio della saggezza 0 la capacità delle persone dei due veicoli di percepire
la vacuità o non-sostanzialità di tutti i fenomeni; l'occhio della Legge permette ai bodhisattva di conoscere
tutti gli insegnamenti allo scopo di salvare la gente: l'occhio del Budda percepisce la vera natura della vita
nelle tre esistenze del passato, presente e futuro e include le altre quattro facoltà.
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ottengono questi cinque occhi naturalmente, come il governante è naturalmente
seguito dalla popolazione del paese e come il signore del mare è naturalmente seguito
dai pesci.
Nei Sutra Kegon, Agon, Hodo, Hannya e Dainichi, si trova il nome dei cinque
occhi, ma non la loro sostanza, mentre nel Sutra del Loto sono presenti sia il nome che
la sostanza. E quand'anche non esistesse il nome, vi è senza alcun dubbio la sostanza.
Riguardo ai tre corpi, il Sutra Fugen dice: «I tre corpi del Budda originano dal
Sutra Hodo. Questo è il sigillo della grande Legge, che dà accesso al mare del nirvana.
Da questo mare sorgono i tre puri corpi del Budda. Questi tre corpi sono il fertile
campo della fortuna per tutti gli esseri umani e divini e sono "degni di ricevere
offerte"6».
I tre corpi del Budda sono: primo, il corpo della Legge del Tathagata; secondo,
il corpo di retribuzione (o di beatitudine) del Tathagata e, terzo, il corpo di
manifestazione del Tathagata. Tutti i Budda sono invariabilmente dotati dei tre corpi.
Prendendo ad esempio la luna, il corpo della luna è paragonabile al corpo della Legge,
la luce della luna al corpo di retribuzione, il riflesso della luna al corpo di
manifestazione. Come una singola luna possiede questi tre differenti aspetti, così ogni
singolo Budda possiede le virtù dei tre corpi.
Le dottrine dei cinque occhi e dei tre corpi non sono esposte in nessun luogo al di
fuori del Sutra del Loto. Per questo il Gran Maestro T'ien-t'ai ha detto: "Nelle tre
esistenze il Budda possiede sempre i tre corpi, ma nei suoi vari
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6. Degno di offerte: uno dei dieci titoli del Budda.
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insegnamenti lo tenne segreto e non lo trasmise»7. I "vari insegnamenti" di questa
frase del commentario di T'ien-t'ai si riferiscono non solo ai Sutra Kegon, Hodo e
Hannya, ma a tutti i sutra al di fuori del Sutra del Loto. "Lo tenne segreto e non lo
trasmise" significa che il Signore della dottrina Shakyamuni non lo rivelò e non lo
trasmise in nessuno dei suoi insegnamenti tranne che nel capitolo Juryo del Sutra del
Loto.
Perciò la cerimonia di "apertura degli occhi" di statue o dipinti del Budda
compete soltanto alla setta Tendai del Sutra del Loto8.
Inoltre, la dottrina di ichinen sanzen si basa sui tre regni dell'esistenza. I tre
regni sono: primo, il regno degli esseri viventi; secondo, il regno dei cinque aggregati;
terzo, il regno della terra. Lasciamo da parte per il momento i primi due. Nel regno
della terra è compreso il regno delle piante e degli alberi. Dal regno delle piante e degli
alberi si ottengono i pigmenti dei cinque colori usati per dipingere le immagini, dagli
alberi si ottengono le statue lignee. Il Gran Maestro T'ien-t'ai realizzò che ciò che
rende possibile infondere un'anima, o proprietà spirituali, in tali dipinti e statue è il
potere del Sutra del Loto. Questa dottrina, nel caso degli esseri umani si chiama
Illuminazione nella forma presente (sokushin jobutsu), nel caso delle immagini
dipinte o scolpite si chiama Illuminazione delle piante e degli alberi. Per questo
motivo [il Gran Maestro Chang-an] scrisse: «Nelle epoche precedenti non vi è mai
stato nulla tanto luminoso e sereno quanto la meditazione Shikan9», e [il Gran
Maestro Miao-lo] disse: «Rimasero stupiti e dubitarono quando udirono parlare della
natura di Budda degli esseri insenzienti»10.
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7. Hokke mongu, vol. 9.
8. La ragione è che la setta Tendai, basata sul Sutra del Loto, espone la dottrina di ichinen sanzen.
9. Maka shikan, vol. 1, prefazione.
10. Maka shikan bugyoden guketsu, vol. 1.
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Questa dottrina [di ichinen sanzen] non esisteva prima [di T'ien-t'ai] e neanche nelle
epoche successive. E se comparve, fu certamente rubata. Infatti, duecento e più anni
dopo la scomparsa di T'ien-t'ai, Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k'ung fondarono la
setta Shingon basata sul Sutra Dainichi e, benché la dottrina di ichinen sanzen non
fosse menzionata nel Dainichi né in altri sutra esposti dal Budda, ne fecero il cardine
della setta Shingon rubandola al Sutra del Loto e all'interpretazione di T'ien-t'ai.
Inoltre, dicendo che era originata in India, essi ingannarono i successivi studiosi cinesi
e giapponesi così che, non conoscendo la verità, tutti all'unanimità credettero loro. Da
allora sono passati più di cinquecento anni. Stando così le cose, le immagini dipinte o
scolpite consacrate prima della setta Shingon [quando si praticavano le cerimonie
T'ien-t'ai] hanno straordinari poteri, ma quelle dei templi e pagode fatte dopo
l'adozione delle cerimonie Shingon producono ben pochi benefici. Poiché vi sono
molti esempi di ciò, non mi dilungo oltre.
Questo tuo Budda è un vero Budda vivente, del tutto simile alla statua fatta dal
re Udayana11 e a quella del re Bimbisara12. Bonten, Taishaku, le divinità del Sole e della
Luna e i quattro Re celesti ti proteggeranno sempre, sicuramente come l'ombra
accompagna il corpo. (Questo è il primo punto).
Nel tuo diario dici anche che per novanta giorni, dall'8 aprile al 15 luglio di ogni
anno, tieni cerimonie in onore del dio del Sole. Il palazzo del dio del Sole è adorno di
sette tipi
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11. Udayana: re indiano di Kaushambi ai tempi di Shakyamuni. Quando il Budda ascese al cielo
Trayastrimsha per predicare la Legge alla propria madre, Udayana si ammalò per il dispiacere di non
poterlo venerare. I suoi ministri fecero allora una statua del Budda a grandezza naturale e il re guarì. Si
dice che questa sia stata la prima immagine del Budda.
12. Bimbisara: re di Magadha in India e devoto patrono del Budda. Non si conosce la fonte di
questa citazione.
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consacrazione di una statua del Budda Shakyamuni di gemme13 e misura 816 ri14 o 51
yojana15. Nel centro sta il dio del Sole con le due consorti Sho e Musho; a destra e a
sinistra si allineano i sette luminari e i nove luminari16, di fronte sta la dea
Marishiten17. Su un cocchio fatto di sette gemme e tirato da otto destrieri, fa un giro
intorno ai quattro continenti in un giorno e una notte agendo da occhio per gli esseri
che vivono entro i quattro oceani.
Abbiamo sentito dire che i Budda, i bodhisattva e altre divinità concedono agli
uomini straordinari benefici, ma agli occhi dei comuni mortali sono ancora invisibili,
mentre, nel caso del dio del Sole, non possono esserci dubbi perché i suoi benefici
sono davanti ai nostri occhi. Se non fosse per Shakyamuni, il Signore della dottrina,
come potrebbe concedere tali benefici? E se non fosse per il potere del meraviglioso
sutra dell'Unico veicolo18, come potrebbero apparire tali prodigi davanti ai nostri
occhi? È una cosa veramente meravigliosa!
Ricercando come si possa ripagare il debito di gratitudine verso questa divinità,
vediamo che anche fra gli uomini
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13. Sette tipi di gemme: oro, argento, lapislazzuli, madreperla, corallo, perla e corniola.
14. Ri: unità di misura lineare corrispondente in origine a 6 cho (0,65 km), poi dall'era Heian
(794-1185) a 36 cho (3,93 km).
15. Yojana: antica unità di misura indiana, equivalente alla distanza che l'armata reale poteva
percorrere in una giornata di marcia. Varia da 9,6 fino a I8 o 24 chilometri.
16. Sette luminari e nove luminari: i sette luminari sono il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte,
Giove e Saturno. I nove luminari comprendono anche le comete e un corpo celeste chiamato Rahu che si
diceva provocasse le eclissi.
17. Marishiten (sanscrito Marichi): divinità che in origine personificava i raggi solari. In India era
considerata una divinità maschile, ma il Sutra Marishiten dice che veniva rappresentata come divinità
femminile. Avrebbe avuto il potere di rendersi invisibile per sconfiggere i nemici senza farsi catturare ed
era perciò particolarmente venerata dai samurai.
18. È il Sutra del Loto.
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dell'epoca pre buddista, quelli forniti di discernimento che si inchinavano davanti a
essa o le facevano offerte, ricevevano tutti un segno di apprezzamento. Mentre tutti
quelli che si rivoltavano contro di essa, venivano puniti.
Considerando ora cosa dicono le scritture, il Sutra Konkomyo afferma: «Le
divinità del Sole e della Luna sono ricche di vitalità perché ascoltano questo sutra». E il
Sutra Saishoo afferma: «Questi luminari possono ruotare intorno ai quattro continenti
grazie al potere di questo re dei sutra».
Sappi che è il potere della Legge buddista quello che permette alle divinità del
Sole e della Luna di ruotare intorno ai quattro continenti. I Sutra Konkomyo e Saishoo
sono insegnamenti preparatori (hoben) al Sutra del Loto. In confronto al Sutra del
Loto sono come il latte di fronte al ghee9 o come il metallo di fronte a pietre preziose.
Ma, pur essendo inferiori, essi permettono alle divinità celesti di ruotare intorno ai
quattro continenti. Quanto maggiore sarà il potere di queste divinità se assaggiano il
dolce ghee del Sutra del Loto!
Per questo nel capitolo Jo del Sutra del Loto le troviamo accanto alla divinità
delle stelle. E nel capitolo Hosshi è predetto che [il dio del Sole] conseguirà la perfetta
suprema Illuminazione e diventerà il Tathagata Custode del fuoco21.
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19. Ghee: burro raffinato, l'ultimo dei cinque sapori (latte, panna, latte cagliato, burro e ghee).
T'ien-t'ai e altri paragonarono il Sutra del Loto, il più elevato di tutti i sutra, al burro raffinato.
20. Capitolo Jo: il primo del Sutra del Loto. Jo significa introduzione. Elenca i principali personaggi
che si radunarono per assistere alla predicazione del sutra sul Picco dell'Aquila.
21. Il capitolo Hosshi non fa menzione della cosa, ma predice la suprema Illuminazione a tutti
coloro che abbracciano una singola frase del sutra. T'ien-t'ai nell'ottavo volume dello Hokke mongu cita il
Sutra Kenjitsu Zammai nel quale è detto che tutti i re celesti diventeranno Budda con il nome di Tathagata
Custode del fuoco. Miao-lo nel suo commento afferma che anche le divinità dei corpi celesti avranno lo
stesso nome.
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Oltre tutto, poiché tu hai tenuto queste cerimonie per lungo tempo
continuando in seconda generazione la tradizione iniziata dal tuo defunto padre,
come potrebbe abbandonarti la divinità? Anche io, Nichiren, ho lottato in Giappone
per molti anni affidandomi a questa divinità. Ormai sento di aver riportato una
completa vittoria: tale evidente beneficio non può essere attribuito ad altri [che a
questa divinità].
Oltre a questi, vi sono altri punti ammirevoli nel tuo diario, ma non posso
trattarli tutti in questa lettera. Per Nichiren, la cosa più ammirevole di tutte è che nelle
tue lettere hai più volte espresso la tua devozione filiale e, leggendo la presente lettera,
non ho potuto trattenere lacrime di pietà per il tuo dolore al pensiero che forse i tuoi
genitori si trovino nell'inferno.
Fra i discepoli del Budda c'era il venerabile Maudgalyayana. Il padre si
chiamava Kissen Shishi e la madre Shodai-nyo. La madre cadde dopo la morte nel
regno degli spiriti affamati. Finché era un comune mortale, Maudgalyayana non lo
sapeva e non aveva ragione di addolorarsi, ma dopo essere divenuto discepolo del
Budda e aver conseguito lo stato di arhat, ottenne l'occhio divino con il quale vide la
madre nel regno degli spiriti affamati. Vedendo ciò, egli le fece offerte di cibo e
bevande che però si trasformarono in fiamme accrescendo il suo tormento. Allora si
affrettò a tornare dal Budda e gli raccontò cosa era successo. Immagina cosa deve aver
provato in quei momenti!
Ora, poiché tu sei un comune mortale e possiedi solo l'occhio umano, non puoi
vederli e ti crucci pensando che possano trovarsi nell'inferno. Questa è già una
dimostrazione di pietà filiale. Bonten, Taishaku, gli dei del Sole e della Luna e i quattro
Re celesti avranno sicuramente pietà di te.
Il Sutra Kegon dice: «Molti di coloro che non conoscono la gratitudine,
morranno di morte violenta». E il Sutra Kambutsu Sokai dice: «Questa [mancanza di
riconoscenza] è causa di rinascita nell'inferno Avichi». Ma tu ora hai già mostrato una
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sincera devozione per i tuoi genitori e le divinità celesti ascolteranno sicuramente le
tue preghiere. (Questo è il secondo punto).
Nella tua lettera menzioni certe cose che, a ben considerare la sostanza della
questione, tu non dovresti fare. Io, Nichiren, sono odiato dal popolo giapponese e ciò è
dovuto interamente all'ostilità del signore di Sugami22. Ma benché il governo abbia
agito senza ragione, anche prima che incontrassi queste difficoltà sapevo che
dovevano succedere e decisi che, qualunque cosa mi fosse capitata in futuro, non avrei
nutrito rancore verso gli altri. Questo pensiero agì forse come una preghiera, perché
ho potuto uscire illeso dalle varie persecuzioni e ora non ho più alcuna difficoltà.
Chi mi ha aiutato a non morire di fame nella provincia di Sado e chi mi ha
aiutato finora a recitare il Sutra del Loto fra queste montagne? Solo tu mi hai aiutato.
E perché hai potuto aiutarmi? Grazie al nyudo, il signore di Ema23. Benché a sua
insaputa, indubbiamente la sua è stata come una preghiera per me. E se le cose stanno
così, sarà una specie di preghiera anche per te.
Inoltre, se puoi ripagare il debito di gratitudine verso i tuoi genitori lo devi a
lui. Qualunque cosa possa accadere, come puoi abbandonare il servizio di un simile
uomo? Se lui ti respinge ripetutamente, non puoi far nulla, ma non devi abbandonarlo
tu, anche se ne andasse della tua vita.
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22. Signore di Sagami: Hojo Tokimune (1251-1284), ottavo reggente del governo di Kamakura. La
carica di signore e governatore di Sagami spettava al reggente.
23. Ema Nyudo: Ema Mitsutoki, nipote del secondo reggente di Kamakura, Hojo Yoshitoki.
Quando nel 1246 fu sospettato di tradimento ed esiliato a Ema nella penisola di Izu, fu seguito in esilio dal
suo vassallo Nakatsukasa Yoshikazu, padre di Shijo Kingo. Shijo Kingo servì Ema Mitsutoki e in seguito il
di lui figlio Chikatoki.
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Il brano del sutra citato sopra dice che chi non riconosce i propri obblighi di
gratitudine, farà una fine prematura. Al contrario, chi adempie gli obblighi verso i
genitori, morrà di morte naturale.
Benché il cormorano mangi il ferro e riesca a digerirlo, i pulcini nel ventre
materno non vengono danneggiati. Ci sono pesci che mangiano pietre, ma i piccoli nel
ventre materno non muoiono. L'albero di sandalo non può essere bruciato e il fuoco
nei cieli della purezza24 non è spento dall'acqua. Il corpo del Budda Shakyamuni non
potè essere bruciato nonostante gli appiccassero il fuoco trentadue uomini robusti25 e,
quando le fiamme emanarono dal corpo del Budda queste non si estinsero, nonostante
le divinità dei draghi del triplice mondo cercassero di spegnerle facendo piovere.
Tu hai aiutato Nichiren nelle sue opere meritevoli e gli uomini malvagi non
potranno farti del male. Se per caso ti dovesse capitare qualcosa, si tratterebbe di una
retribuzione nella vita presente dell'odio da te nutrito in una vita precedente contro
un seguace del Sutra del Loto. Questa retribuzione non può essere evitata neanche
rifugiandosi fra le montagne o in alto mare. Questo è il motivo per cui il bodhisattva
Fukyo fu colpito con bastoni e il venerabile Maudgalyayana fu ucciso dai brahmani del
Boschetto di bambù.
La cosa migliore è cercare di evitare incidenti imprevisti, perciò, per cento
giorni dopo aver letto questa lettera, non uscire sconsideratamente di notte con i tuoi
compagni, ma
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24. Cieli della purezza: i cinque cieli più alti del mondo della forma, nei quali rinascono gli shomon
che raggiungono il terzo stadio dell'Illuminazione (stadio del non-ritorno). In questi cieli non si alzano
forti venti e ondate violente che facciano cadere i pelali dei fiori e spegnere il fuoco.
25. Questa storia appare nel Daihatsunehangyo gobun (Epilogo del sutra Daihatsunehan), una
delle varie versioni cinesi del Sutra del Nirvana. Nel sutra si parla però di trentasei forti uomini e non di
trentadue.
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bevi sakè a casa tua. Se il tuo signore ti convoca durante il giorno, affrettati ad andare,
ma se ti chiama di notte, per le prime tre volte scusati col pretesto di un improvviso
malessere. Se insiste più di tre volte, informa i tuoi uomini o qualcun altro e fa
sorvegliare le strade prima di uscire per recarti in servizio.
Se ti comporti con tale prudenza e se i mongoli dovessero attaccarci, i
sentimenti degli altri cambieranno e cesseranno di esserti ostili.
Riguardo a ciò che mi scrivi, che tu sia in errore o meno, non dovresti
comunque lasciare il tuo servizio. Non preoccuparti di qualunque cosa possano dire gli
altri.
Quanto al tuo desiderio di diventare un prete laico, ci sarà tempo in futuro. Se
dovessero sorgere circostanze sfavorevoli, sia materiali che spirituali, potresti essere
soggetto di nuovo a varie cattive influenze. Di questi tempi vi sono donne che si fanno
suore e ingannano la gente, e uomini che si fanno preti e si macchiano di gravi colpe.
Non devi assolutamente fare una cosa simile.
Anche se non accusi alcun disturbo, fatti la moxa in uno o due punti, così da
giustificare il pretesto di una malattia. Se dovesse verificarsi qualche disordine, per il
momento manda qualcun altro a osservare cosa sta succedendo.
Non posso entrare in dettaglio su tanti argomenti e per questo non ti scrivo su
questioni dottrinali. Scriverò il sutra per te quando farà più fresco.
Rispettosamente, Nichiren
Il 15 luglio del secondo anno di Kenji (1276), segno ciclico hinoe-ne.
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Shijo Kingo Shaka Butsu kuyo no koto
Gosho Zenshu, pag. 1144
Scritto il 15 luglio 1276, a 55 anni, da Minobu
Destinato a Shijo Kingo
CENNI STORICI - Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu, il 15 settembre
1276, all'età di cinquantacinque anni. Era indirizzata a Shijo Kingo che aveva fabbricato
una scultura di legno del Budda Shakyamuni a beneficio dei suoi genitori defunti e
aveva chiesto al Daishonin di eseguire una cerimonia di apertura degli occhi per
consacrarla. Secondo la credenza popolare, la cerimonia di apertura degli occhi serviva
a infondere una sorta di "spirito" o "anima" al dipinto o scultura del Budda. Il
Daishonin spiega invece più profondamente che, secondo la dottrina di ichinen
sanzen, anche gli esseri insenzienti, come le piante e gli alberi dei quali sono fatte tali
immagini, possiedono intrinsecamente la natura di Budda e sono in grado di
manifestarla. Lo stesso tema è sviluppato anche ne L'apertura degli occhi di immagini
dipinte o scolpite ("Gli scritti di Nichiren Daishonin", vol. 6, pag.19)
In realtà Nichiren Daishonin stabilì che l'oggetto di culto è il Gohonzon delle
Tre Grandi Leggi Segrete e non le varie effigi del Budda. Tuttavia, all'epoca di stesura
di questo Gosho, il Gohonzon non era ancora stato iscritto; inoltre la fabbricazioni di
immagini del Budda era una pratica molto diffusa e, in un'epoca in cui la maggior
parte delle persone riveriva il Budda Amida, il Daishonin approvava provvisoriamente
le immagini del Budda Shakyamuni come primo passo verso una comprensione
corretta. (Per una spiegazione dottrinale più dettagliata vedi anche Ibid., pagg. 56-57).
Considerazioni simili valgono anche per la pratica tradizionale di Shijo Kingo di
onorare il dio del Sole in certi periodi
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dell'anno. Egli spiega che il potere e le funzioni del dio del Sole derivano in ultima
analisi dalla Legge buddista esposta nel Sutra del Loto.
In quel periodo Shijo Kingo era oggetto di severe persecuzioni da parte del suo
signore a causa della fede nel Sutra del Loto e probabilmente aveva detto al Daishonin
che desiderava licenziarsi. Ma questi, preoccupato che il proprio discepolo agisse
impulsivamente invece di risolvere il problema attraverso la fede lo spinge a non
nutrire rancore verso il suo signore. Infatti fa notare a Shijo Kingo che la rendita
fornitagli dal signore di Ema gli aveva permesso non solo di assolvere ai propri doveri
filiali ma anche di fare offerte al devoto del Sutra del Loto. Sarebbe stato un errore
dunque abbandonare superficialmente una persona verso cui si nutre un così grande
debito di gratitudine. In questo modo egli incoraggia Shijo Kingo ad affrontare la
relazione feudale tra signore e vassallo dal punto di vista della fede.
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consacrazione di una statua del budda shakyamuni