L’INFORMATORE ENDODONTICO Estratto dal Vol. 5 n° 1, 2002 La tecnica di condensazione termoidraulica YOSEPH NAHMIAS, DDS TERENCE MAB, DDS, MS JOSEPH S. DOVGAN, BSC, DDS IL TRIDENTE EDIZIONI ODONTOIATRICHE La tecnica di condensazione termoidraulica Yoseph Nahmias, DDS Terence Mah, DDS, Ms Joseph S. Dovgan, BSc, DDS In Odontoiatria si è sempre alla ricerca di progressi e miglioramenti tecnologici delle esistenti tecniche. Chi non desidera fare le cose meglio, in minor tempo e con maggior efficacia? Per interi decenni si è cercato di migliorare i concetti dell’otturazione, gli strumenti e le procedure per cercare di renderli sempre più semplici e migliori. Nel 1967 il Dr. Herbert Schilder1 ha descritto una tecnica per otturare in maniera prevedibile in tre dimensioni i canali radicolari, usando guttaperca rammollita dal calore e cemento. Ha dimostrato infatti come la sua tecnica potesse generare delle forze idrauliche capaci di riempire i canali laterali, le comunicazioni, i cul di sacco e molte delle irregolarità anatomiche complesse esistenti all’interno del sistema dei canali radicolari. Ciononostante, la tecnica di Schilder ha dimostrato di essere di non facile apprendimento e di richiedere una certa quantità di tempo. La sua tecnica originale comprende l’uso di un portatore di calore, che veniva scaldato su di una fiamma fino al color rosso ciliegia. Questo strumento veniva quindi rapidamente immerso nel cono di guttaperca, precedentemente provato all’interno del canale, e quindi rimosso per lasciare materiale rammollito dal calore, che veniva quindi condensato in direzione apicale con un plugger. Figura 1 Il Touch ‘n Heat della Analytic Technology, Orange, California. Pag. - 28 1 Questa sequenza veniva ripetuta numerose volte con l’utilizzo dei vari plugger precedentemente tarati all’interno del canale, finché la guttaperca non veniva condensata a 5-7 mm dal termine radiografico del canale. Il canale veniva quindi riempito in direzione coronale, utilizzando numerosi pezzettini di guttaperca, nuovamente con cicli di riscaldamento e di condensazione, fino a che il canale non era completamente otturato. Negli anni, sono stati fatti numerosi miglioramenti tecnologici che hanno notevolmente migliorato la capacità del clinico di eseguire la condensazione verticale della guttaperca calda. Nel 1982 è stato introdotto il portatore di calore Touch’n Heat (Fig. 1), che ha eliminato la necessità della fiamma a gas. Anche i pazienti hanno preferito questa innovazione. Essa infatti ha ridotto l’incidenza di ustioni alle labbra, in quanto il portatore di calore viene attivato solo prima che la punta entri all’interno del canale, invece di essere trasferito nella zona di lavoro quando è riscaldato al color rosso ciliegia. Con questa tecnologia i canali potevano essere quindi otturati efficacemente e rapidamente. Nel 1987 il Dr. Stephen Buchanan ha sviluppato la tecnica dell’Onda Continua di Condensazione,2 che ha ulteriormente migliorato la tecnica di otturazione di Schilder. Ha infatti eliminato il bisogno di tarare più plugger e ha consentito l’otturazione della guttaperca in un unico movimento di compattazione in direzione apicale. Questa tecnica consente ad un unico singolo plugger di forma conica di catturare un’onda di condensazione all’orifizio del canale e di “trasportarla”, senza perdere di efficacia, in direzione apicale in un unico continuo movimento di compattazione. In questa maniera, si genera un’onda conti- PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Yoseph Nahmias DDS, MS, ha attualmente uno studio privato ad Oakville, Ontario, Canada, dove esercita la professione limitatamente all’Endodonzia. E’ istruttore nel reparto di Endodonzia dell’Università di Toronto. E’ creatore e direttore responsabile del giornale endodontico consultabile su Internet www.endoweb.com. E’ autore di molte pubblicazioni su argomenti endodontici e ha tenuto corsi e conferenze in USA, Messico, Canada, Sud America sulla microendodonzia e sulle nuove tecnologie. Il Dr. Nahmias è membro dell’Ontario Dental Association, dell’American Association of Endodontists, della Canadian Dental Association, della Canadian Academy of Endodontics, dell’Alpha-Omega, del George Hare Study Club, dell’Apical Excellence Study Club e dell’ACE Group. 2 nua di forza idraulica che può spingere la guttaperca riscaldata e il cemento all’interno delle irregolarità anatomiche e dei canali laterali. Nella tecnica di Schilder quest’onda è interrotta numerose volte e così l’onda di pressione e il calore sono perduti ogni volta che la condensazione si ferma e la guttaperca si raffredda. Questa tecnica usa uno strumento chiamato System B, che non è altro che una modifica dell’originale Touch ‘n Heat (Fig. 2). Attraverso la sorgente di calore System B è possibile controllare la temperatura alla punta del portatore di calore stesso, rilasciando una precisa quantità di calore per un lungo periodo di tempo. I portatori di calore, o plugger di Buchanan (Fig. 3), sono stati disegnati con delle geometrie che si avvicinano molto alle sagomature delle preparazioni coniche canalari. Questi plugger esistono in quattro dimensioni: fine, fine-medium, medium e medium-large, che ricordano le conicità dei coni non standardizzati. Inoltre, questi plugger costruiti in acciaio relativamente tenero sono leggermente flessibili e consentono una più profonda condensazione, specialmente in canali sottili e curvi. Questi portatori di calore sono stati disegnati per rammollire la guttaperca e, allo stesso tempo, condensarla. 3 Figura 2 Il portatore di calore System B per la tecnica di otturazione della guttaperca calda (Analytic Technology, Orange, California). Figura 3 I plugger di Buchanan (F, F-M, M, M-L) disegnati per essere utilizzati con la sorgente di calore System B. La temperatura delle punte del System B può essere regolata fino a 600 °C. Hand e coll.3 hanno dimostrato che un rapido riscaldamento a temperature elevate fino a 360 °C provoca una breve e debole infiammazione a livello dei tessuti parodontali, non più visibile dopo 12 ore. Pertanto, temperature elevate fino a 350 °C per brevi periodi di tempo non causano alcun danno periradicolare irreversibile. Condensazione Termo-Idraulica Recentemente è stata sviluppata una nuova tecnica di otturazione che utilizza lo strumento System B. Questa tecnica è stata nominata “Tecnica di Condensazione Termo-Idraulica”. Questa tecnica sfrutta i vantaggi del System B, modificando le fasi originali di otturazione dettate dal Dr. Buchanan, con il risultato di un’aumentata pressione idraulica durante la fase di condensazione corono-apicale. L’aumentato sviluppo di pressione idraulica derivante dalla tecnica termoidraulica porta all’otturazione di un maggior numero di canali laterali (Fig. 4a, 4b). Si pensa che ciò sia dovuto all’aumento di tempo in cui la guttaperca scorre in direzione apicale e laterale sotto la pressione sviluppata durante questa procedura. Pag. - 29 PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Terence Mah DDS, MS, ha uno studio privato a Toronto, Ontario e a Chicago, Illinois, dove esercita la parodontologia e l’implantologia. E’ stato Assistant Professor of Periodontology and Stomatology presso la Northwestern University e ha tenuto conferenze sia in Canada che negli USA. Il Dr. Mah è anche laureato in Discipline Endodontiche presso l’Università di Toronto, Canada. Figura 4 L’otturazione del dente di plastica (a) e del dente naturale (b) eseguita con la tecnica di condensazione termoidraulica, mostra evidenti numerosi canali laterali riempiti con cemento e/o guttaperca. 4a 4b La tecnica tradizionale del System B usa delle temperature elevate, con il risultato che la punta scioglie la guttaperca rapidamente come farebbe un coltello caldo in un panetto di burro. Secondo il Figura 5 Per controllare che il canale sia stato preparato in maniera adeguata per l’otturazione da eseguirsi con la tecnica termo-idraulica, il plugger di Dovgan deve scendere fino a 3-5 mm dal termine della lunghezza di lavoro. Pag. - 30 5 parere degli Autori, ciò non garantisce abbastanza tempo alla “cementoperca” per scorrere in maniera adeguata. Allo scopo di otturare il sistema dei canali radicolari con la tecnica termoidraulica, è necessario raggiungere alcuni obiettivi: 1) Mantenere la costrizione apicale la più piccola che sia pratico. 2) Il cono di guttaperca precedentemente provato deve avere un forte impegno fino a 0,5 mm dal termine radiografico del canale. 3) Il canale deve avere una conicità graduale. 4) Il canale deve consentire a un plugger in nichel titanio di Dovgan con conicità .04 (Fg. 5) e al plugger del System B di scendere fino a 3-5 mm dalla lunghezza di lavoro. Materiali 1) Coni di guttaperca non standardizzati (F-M, M, M-L) e coni standardizzati per quei canali preparati con la tecnica delle forze bilanciate di Roane. 2) Pulp Canal Sealer Kerr. 3) System B con plugger di Buchanan (F, F-M, M, M-L). 4) Plugger di Dovgan 5) Obtura II con ago del calibro 23. Tecnica 1) Si prova un cono di guttaperca non standardizzato (F-M, M, M-L) che scenda fino a 1 mm dalla lunghezza di lavoro (Fig. 6). 2) Si sceglie un plugger di Buchanan, in accordo con la misura del cono di guttaperca scelto. Se è stato provato un cono della misura medium, verrà utilizzato un plugger della stessa misura medium. Le punte di tutti i plugger hanno un diametro di 0,5 mm e devono scendere fino a 4-7 mm dal termine della preparazione apicale. PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Joseph Dovgan si è laureato in Endodonzia presso la Creighton University con i titoli di Bachelor of Science (Physics) e DDS, e ha ottenuto il Certificate in Endodontics and Master of Science presso l’Università di Iowa. E’ anche Diplomate, American Board of Endodontics, ed esercita esclusivamente l’Endodonzia nel suo studio privato in Paradise Valley, Arizona. Inventore di oltre 15 strumenti per l’endodonzia, può essere contattato all’indirizzo di posta elettronica joe@endodovgan e presso il sito www.endodovgan.com. L’Informatore Endodontico Vol. 5, Nr. 1 2002 Figura 6 Il cono di guttaperca viene provato in maniera che arrivi 1 mm corto rispetto alla lunghezza di lavoro. 6 7b 7a Si prova il plugger prima per verificare che il suo punto di impegno all’interno del canale sia fra 4 e 7 mm (Figg. 7a, 7b). Si posiziona quindi uno stop di gomma sul plugger a livello del punto di repere. 3) Si asciuga il canale e si posiziona il cono all’interno. 4) Si accende la Siringa Obtura II e si regola la temperatura a 200°C (Fig. 8a). Si posiziona la punta riscaldata all’orifizio e si seziona la porzione coronale del cono mentre si inietta la guttaperca termoplastica all’interno del canale (Fig. 8b). Si iniettano circa 2-3 mm di materiale e si condensa la guttaperca con i plugger di Schilder (si sceglie un plugger di misura leggermente più piccola rispetto all’orifizio). Questo serve a creare una massa di guttaperca all’imbocco del canale che contribuisce a rendere massima la pressione idraulica che si svilupperà durante la fase di compattazione in direzione apicale. 5) Si accende la sorgente di calore System B e si regola in posizione “uso” e nella modalità “touch”. Si seleziona la temperatura a 100 °C e la potenza al massimo. Questa temperatura bassa consentirà alla guttaperca di diventare plastica senza bruciarsi. Si stabilisce quindi il contatto e si guida delicatamente il plugger preriscaldato attraverso la guttaperca, fino a che non si raggiunge una distanza di circa 3-4 mm dal punto di impegno. Si avverte un aumento di resistenza alla nostra ulteriore spinta o addirittura la punta può anche fermarsi (Fig. 9). Questo richiede all’incirca 2 secondi, dopo di che si interrompe il contatto a livello della molla del manipolo. 6) A questo punto la nostra assistente immediatamente aumenta la temperatura a 300°C, si attiva nuovamente il calore e si applica pressione per spingere il plugger fino al punto di impegno, quin- 8a Figura 7 Si prova il plugger di Buchanan nel canale preparato (a) e si verifica che si impegni entro 4-7 mm dal termine apicale del canale (b). Figura 8 a. La Siringa Obtura II per l’iniezione della guttaperca termoplastica. b. La porzione più coronale del cono di guttaperca viene sezionata a livello dell’orifizio del canale, utilizzando la punta dell’ago della siringa Obtura mentre si inietta guttaperca termoplastica all’interno del canale. 8b Pag. - 31 La tecnica di condensazione termoidraulica 9 10 Figura 9 Il plugger di Buchanan è preriscaldato a 100°C e portato all’interno del cono di guttaperca fino a che non si incontra resistenza. Figura 10 La temperatura del System B viene elevata a 300°C e si applica pressione apicale al plugger fino a che non si arriva al punto di impegno. Il plugger quindi viene immediatamente rimosso. Figura 11 Per condensare la guttaperca termoplastica con movimenti di su e giù, si utilizza il plugger di Dovgan precedentemente tarato e quindi si applica pressione costante per circa 10 secondi, mentre il materiale si raffredda. Figura 12 L’otturazione è stata completata con il riempimento apico-coronale del canale utilizzando la Siringa Obtura Pag. - 32 11 di rapidamente si rimuove il plugger dal canale. Questo “riscaldamento di separazione” richiede circa 1,5 secondi (Fig. 10). Il calore è portato fino a 300°C per rendere plastica la guttaperca nella porzione più apicale del canale. 7) Usando il plugger di Dovgan, che scende fino a 3-5 mm dalla lunghezza di lavoro, si applica pressione e si condensa la guttaperca per alcuni secondi. Mentre il materiale si raffredda, si continua la condensazione e si applica una pressione apicale per circa 10 secondi; ciò serve a prevenire la retrazione del materiale stesso (Fig. 11). 8) Il canale ora è pronto per l’otturazione apico-coronale. Gli Autori raccomandano di eseguire il back-packing utilizzando il sistema di iniezione di guttaperca termoplastica della siringa Obtura II. Ciò può essere ottenuto iniettando piccole quantità di guttaperca (2-3 mm) all’interno del canale e compattandole verticalmente con un plugger (Fig. 12). La procedura viene ripetuta fino a che l’intero canale non è stato riempito. Se non è disponibile l’Obtura II, può essere utilizzata qualsiasi altra tecnica. 12 Vantaggi della Tecnica di Condensazione Termo-Idraulica 1) Eccellente controllo apicale. 2) Completa condensazione dei canali principale e laterali. 3) Più facilmente eseguibile rispetto alla tecnica di Schilder classica. 4) L’otturazione corono-apicale viene eseguita in un unico movimento. 5) E’ veloce, facile e dà risultati prevedibili. Svantaggi della tecnica 1) Deve esistere una buona sagomatura ed una buona forma di resistenza apicale. 2) E’ necessario possedere il System B, l’Obtura II e i plugger di Dovgan. In conclusione, la Tecnica di Condensazione Termo-Idraulica introduce una tecnica di condensazione di guttaperca calda di terza generazione, utilizzando il System B, l’Obtura II e i plugger in nichel-titanio di Dovgan. Utilizzando la temperatura più bassa per un periodo di tempo leggermente superiore, si genera una maggiore pressione idraulica che consente di ottenere L’Informatore Endodontico Vol. 5, Nr. 1 13 14a 14b il massimo dei risultati nella fase di otturazione. Tutto ciò porta allo scorrimento della “cementoperca”, che dimostra la complessità dei casi trattati (Figg. 13, 14). 14c Figura 13 Premolare superiore che mostra canali laterali riempiti con la tecnica termo-idraulica. Figura 14 a. Originariamente era stato trovato un solo canale, che era stato quindi preparato ed otturato con la tecnica termo-idraulica. Si noti la presenza dell’altro canale, che è stato riempito dal cemento grazie alla pressione idraulica generata nel corso di questa tecnica di otturazione. b. Con l’aiuto del microscopio operatorio è stato possibile visualizzare questo canale sovrannumerario. c. Il canale sovrannumerario è stato quindi preparato ed otturato. Traduzione dall’articolo originale: The Thermo-Hydraulic Condensation technique Endodontic Practice, 5, 1:12-18, 2002 BIBLIOGRAFIA 1) - Schilder, H.: Filling root canals in three dimension. Dent. Clin. North Amer., 723-44, 1967. 2) - Buchanan, L.S.: The continuous wave of condensation technique: a convergence of conceptual and procedural advances in obtu- 2002 ration. Dentistry Today, 13(10):80, 82, 84-85, 1994. 3) - Hand, R.E.: Effects of a warm gutta-percha technique on the lateral periodontium. Oral Surg., 42(3):395-401, 1976. Pag. - 33