UNIVERSITA’ DI CATANIA
M.CALTABIANO
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GUTTAPERCA
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È una gomma naturale che viene prodotta dall’estrazione del lattice dall’albero ”isonandra gutta (Palaquium
gutta)”.Il Palaquium è un genere di alberi tropicali nativi sud-est asiatico e del nord Australasia, daTaiwan a
sud della penisola malese e ad est fino alla Isole Salomone. Essa, essendo un polimero al elevato peso
molecolare, può facilmente venire sintetizzato, ma per uso odontoiatrico, si usa esclusivamente, quella di
origine naturale.
Chimicamente, guttaperca è un polyterpene, un polimero di isoprene, o poliisoprene in particolare (trans-1
,4-isoprene) a cui per uso odontoiatrico viene aggiunto:
ossido di Zn (aumenta la durezza);
silicio (riempitivo);
ac.grassi (plastificanti);
coloranti ed antiossidanti (4%).
CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE:
1) isomero del caucciù,il quale a seconda del luogo di origine presenta diversi punti di fusione;
2) non viene intaccata da acidi e da basi;
3) è solubile nel cloroformio;
4) lasciata all’aria perde l’elasticità, diventando secca e fragile per l’ossidazione;
5) allo stato puro si presenta di colore giallo;
6) scarsamente plastica a temperatura ambiente;
7) termoplastica, si ammorbidisce a 60° C,per ritornare allo stato rigido al di sotto dei 30°C. ”isonandra gutta”
(Per questa caratteristica fisica fondamentale essa viene usata in Odontoiatria);
8) con gli additivi aumenta la viscosità, la radiopacità, la batteriostaticità.
Esistono in commercio, per uso odontoiatrico, due tipi:
GUTTA IN CONI (punte Standardizzate): di color rosa,bianco, a secondo dell’impiego per uso endodontico
GUTTA IN CILINDRETTI: di consistenza più duri e friabili,di color rosa per restauri provvisori.o di
consistenza minore per endodonzia (Sistema OBTURA Spartan).
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MANIPOLAZIONE PER ENDODONZIA
TECNICHE DI OTTURAZIONE CANALARE
1) TECNICHE CON SOLVENTI (CLOROPERCA O CLOROGUTTA) (Storici);
2) CONDENSAZIONE LATERALE;
3) CONDENSAZIONE VERTICALE A CALDO (Schilder 1967);
4) INIEZIONE DI GUTTAPERCA TERMOPLASTICIZZATA
O SISTEMA OBTURA(Yee et al., 1977);
5) SISTEMI CON CARRIERS RIVESTITI DI GUTTAPERCA O TECNICA
THERMAFIL(Ben Johnson,1978);
6) CONDENSAZIONE TERMOMECCANICA O TECNICA McSpadden
(McSpadden, 1980).
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1) TECNICHE CON SOLVENTI (CLOROPERCA O CLOROGUTTA)
(Storici)
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Nel passato, sono state utilizzate tecniche che per plasticizzare la guttaperca si avvalevano dell'utilizzo di solventi come il
cloroformio, l'eucaliptolo, lo xilolo.
Il cloroformio è stato certamente, tra i solventi,
il più impiegato per plasticizzare la guttaperca (tecnica della cloroperca).
Nella tecnica della "Diffusione Johnston-Callahan" i canali venivano irrigati con cloroformio che penetrava nei canali accessori,
solubilizzando guttaperca e grassi organici, e successivamente venivano introdotti e compattati i coni di guttaperca, con conseguente
penetrazione negli spazi del materiale fortemente plasticizzato.
Il cloroformio
è risultato carcinogenetico (Food and Drug Administration 1974, The Council of Dental Therapeutics 1979,
IARC 1987, Allard & Andersson 1992), e anche se il suo utilizzo non è stato mai correlato con certezza all'insorgenza di tumori
maligni,
negli USA è stato eliminato dalla lista dei solventi utilizzabili in campo dentale nel 1979 (The Council of Dental Therapeutics).
L’EUCALIPTOLO è stato impiegato in passato per l’azione meno tossica, rispetto al cloroformio, nelle tecniche di otturazione
(tecnica dell'eucaperca).
VANTAGGI:
1) notevole plasticità;
2) penetrazione del materiale, oltre nel canale principale,anche nei canali collaterali pulpari;
3) riempimento degli spazidei canali pulpari.
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SVANTAGGI :
1) provocavano la contrazione del materiale dopo evaporazione del solvente stesso (Marlin & Schilder 1973) ;
2) scarso controllo del materiale dovuto alla notevole plasticità e il correlato rischio di estrusione (Marlin & Schilder 1973)
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Il cloroformio
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è diffusamente
utilizzato anche per la rimozione della guttaperca dai canali.
solventi alternativi:
Per quest'uso, in sua sostituzione, sono stati cercati
L’ALOTANO (Wennberg & Orstavic 1989; Wourms et al. 1990), che rispetto al cloroformio è più volatile, si dimostrò di pari
efficacia solvente (Wourms et al. 1990, Hunter et al. 1991).
L’EUCALIPTOLO dimostrò un'azione più lenta, ma anche meno lesiva per i tessuti (Grossman & Lally 1982, Morse et al. 1984),
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2) CONDENSAZIONE LATERALE
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prevede la condensazione a freddo della guttaperca:
viene cementato un cono master, scelto in relazione allo strumento master impiegato per sagomare il canale.
Ad esso vengono addossati coni accessori, che vengono compattati lateralmente mediante uno spreader.
VANTAGGI
a) non comporta variazioni volumetriche del materiale dovute ai cambiamenti di fase indotti dal riscaldamento
(Camps & Pertot 1996);
b) non provoca estrusione.
SVANTAGGI
1) scarsa deformabilità plastica;
2) un modesto grado di deformazione elastica (che agisce negativamente);
3) nessuna capacità di flusso;
4) si ottiene è una massa di coni addossati, con una grande quantità di spazi interposti che vengono riempiti
da cemento canalare;
5) possibilità di micro-cracks e fratture (Holcomb et al. 1986, Lindauer et al. 1989) come complicazioni
della condensazione laterale a freddo che, dovendo agire sul materiale in fase cristallina e scarsamente
deformabile, richiede l'applicazione di forze elevate per adattare la guttaperca (Camp & Pertot 1996)
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3) CONDENSAZIONE VERTICALE A CALDO (Schilder 1967)
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prevede l'introduzione nel canale di un cono di guttaperca rivestito da un sottile strato di cemento
endodontico (come lubrificante).La guttaperca viene sottoposta all'azione del calore mediante un
carrier
e compattata verticalmente con
pluggers
heat
elettrici.
Heat Standard
Anterior
Calor Carrier
Casi clinici
Pluggers elettrico
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Strumentario impiegato nella tecnica di Schilder
Variante direttamente derivata, ma più recente, della tecnica di Schilder è la tecnica dell’ " Onda
Continua"
proposta da Buchanan: essa prevede l'impiego del System B, che riunisce in un unico strumento
le caratteristiche di portacalore e di compattatore della guttaperca
Coni di carta
di guttaperca
System B,
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3) CONDENSAZIONE VERTICALE A CALDO (Schilder 1967)
VANTAGGI:
1) riempimento del sistema canalare in tutte le sue complessità
(canali principali ed accessori);
2) compattazione del materiale risulta importante non solo
per permettere un migliore adattamento dello stesso,
ma
anche, sostengono Schilder et al. (1985),
per compensare i cambiamenti di volume il cui esito finale
corrisponde sempre ad un certo grado di contrazione.
CRITICHE:
Caso clinico
1) In realtà gli heat carriers elettrici non riescono a trasferire il calore verticalmente alla massa di
guttaperca contenuta nel canale ad una distanza superiore a 1-2 mm dalla punta dell'inserto. La guttaperca è
infatti un pessimo conduttore di calore;
2) l'area di contatto fra l'inserto del riscaldatore elettrico è minima, la sua possibilità di penetrare canali
sottili e curvi è limitata;
3) vi è un'azione termodispersiva importante da parte del circolo peri-radicolare;
4) in corrispondenza dell'area di contatto con l'inserto, 1 mm circa di guttaperca raggiunge temperature
eccessive, e andrebbe rimossa dal canale in quanto alterata.
Pertanto, rimane il problema ancora non risolto, proprio di tutte le procedure che impiegano la guttaperca a
caldo, rappresentato dai fenomeni di contrazione del materiale (Schilder et al. 1985), che contrariamente a
quanto comunemente si crede non sono affatto risolvibili compattando la guttaperca.
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4) INIEZIONE DI GUTTAPERCA TERMOPLASTICIZZATA O
SISTEMA OBTURA (Yee et al., 1977);
Esistono varie tecniche che prevedono l'iniezione di guttaperca termoplasticizzata all'interno dei canali
radicolari.Uno dei dispositivi commercializzati allo scopo è l'Obtura (un tempo Unitek Corporation, Monrovia,
California, USA; oggi Obtura Spartan), comparsa nel 1977 (Yee et al. 1977).
La guttaperca viene riscaldata entro una camera del dispositivo sul quale è inserito un terminale a forma di ago
con cui viene iniettata. All'interno dei canali viene poi compattata.
Obtura (Unitek)
Obtura II (Spartan)
Ultrafil 3D
Il sistema tridimensionale Ultrafil 3D (Hygenic Corporation, Akron, Ohio, USA) è un altro dispositivo per
l'iniezione della guttaperca termoplasticizzata, a valori di temperatura però più bassi (Michanowicz &
Czonstkowsky 1984)
VANTAGGI:
1) rapidità d'esecuzione;
2) Buon sigillo apicale,quello del’Ultrafil, risulta superiore rispetto all’Obtura;
3) Il sistema a iniezione con gutta termoplasticizzata,dopo la condensazione verticale della guttaperca apicale,,
risulta facile ed efficace nel riempimento dei terzi medio e coronale.
SVANTAGGI:
1) difficoltoso controllo del materiale plastecizzato;
2) contrazione del materiale (Schilder et al. 1985),dovuta alla guttaperca riscaldata e non viene contrastata con il
Caso clinico
compattamento.
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5) SISTEMI CON CARRIERS RIVESTITI DA GUTTAPERCA O
TECNICA THERMAFIL (Ben Johnson,1978)
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VANTAGGI:
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a) è una tecnica semplice, rapida e scarsamente operatore-dipendente;
b) prevede l'utilizzo di "guttaperca Thermafil“, avente caratteristiche specifiche.
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c)
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d)
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Si tratta di
guttaperca α che plasticizza a temperatura inferiore ai 70°C, che è caratterizzata da aumento di
volume, viscosità, effetto bagnante (aderisce al metallo, alla plastica del carrier ed anche alle pareti
dentinali), limitata contrazione;
la guttaperca viene veicolata da un carrier centrale rigido che trasmette la spinta necessaria ad otturare
il sistema canalare. In passato il carrier era costruito in acciaio o in nichel-titanio, mentre oggi viene
realizzato in materiale plastico biocompatibile, radiopaco e flessibile.
la presenza di un carrier dovrebbe consentire un più preciso posizionamento del materiale da otturazione,
oltre a ridurre l'entità della contrazione volumetrica legata ai fenomeni termici (che riguarda infatti solo lo
strato di guttaperca e cemento, e non il carrier stesso)
SVANTAGGI:
è una tecnica che prevede l'introduzione di guttaperca termoplasticizzata fino a lunghezza di lavoro, e quindi
comporta i fenomeni di contrazione del materiale portato a fase amorfa con calore (Schilder et al. 1985), che
contrariamente a quanto comunemente si crede non sono affatto risolvibili mantenendo compressa la
guttaperca.
Caso trattato in vitro
con Thermafil
Otturatore (Carrier) Thermafil
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6) CONDENSAZIONE TERMOMECCANICA O TECNICA
McSpadden (McSpadden 1980)
La condensazione con McSpadden Compactors (McSpadden 1980) consiste nella condensazione
termomeccanica della guttaperca mediante l'uso di compattatori rotanti montati su contrangolo a bassa
velocità.
I compattatori sono simili a lime di Hedström, ma presentano spirali orientate in senso inverso
La guttaperca viene riscaldata dal calore generato per frizione su di essa dalla rotazione dello strumento, e
viene contemporaneamente spinta dallo stesso sia apicalmente che lateralmente.
Gutta Condensor (Dentsply/Maillefer, Ballaigues, Switzerland)
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Il sistema GPII (Advanced Endodontic Concepts, Inc, Chattanooga, Tenn, USA) è un sistema di
condensazione termomeccanica simile al precedente.
Esso fa uso di un cono master, ma si differenzia dalla tecnica McSpadden tradizionale per l'impiego di una
guttaperca particolare (GPII), a bassa temperatura di fusione ed adesiva (McSpadden 1991, 1993).
Dopo aver inserito un cono master di gutta nel canale, la guttaperca GPII pre-riscaldata, viene veicolata da
uno strumento rotante che la condensa. Il calore della guttaperca GPII permette l'ammorbidimento del cono
master, attorno a quale si distribuisce a riempire gli spazi.
CRITICHE:
A) Opinioni discordanti sono riportate in letteratura circa la qualità del sigillo ottenuto con la condensazione
termomeccanica.
B) Alcuni studi hanno rilevato come eccessive e potenzialmente lesive dell’integrità dei tessuti periradicolari le
temperature indotte dalla condensazione termomeccanica (McCullagh et al. 1997).
C) Sono stati segnalate la difficoltà di impiego e la possibilità di rottura di questi strumenti nei canali curvi
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MANIPOLAZIONE PER RESTAURO PROVVISORIO
Si riscalda una spatola su un bunsen e si preleva con la stessa un pezzetto di gutta; si rimette nuovamente la
spatola con la gutta sulla fiamma fino ad ottenere una gutta molle.
A questo punto si porta la gutta rammollita nella cavità da otturare comprimendola sulle pareti con uno
strumento compressore liscio e freddo; dopo alcuni secondi la gutta è tornata allo stato duro ed aderisce
perfettamente alle pareti della cavià.
Per togliere l’eccesso di gutta basta riscaldare la spatola e tagliare con questo strumento l’eccesso di gutta.
Per rimuovere l’otturazione provvisoria, essendo la gutta un materiale termoplastico, viene di nuovo riscaldata
ed asportata allo stato molle.
SVANTAGGI:
1) Difficile manipolazione;
2) Se rimane nella cavità orale per alcuni mesi, indurisce,diventando molto difficile la sua rimozione, per un
processo di vulcanizzazione che si instaura a contatto con i liquidi orali, perdendo così, la sua termoplasticità.
3) non si ottiene una otturazione perfettamente ermetica.
Per i suddetti motivi ed anche perchè le otturazioni provvisorie ormai appartengono al passato i restauri
provvisori in guttaperca sono da considerarsi storici.
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7. Guttaperga