1 / 12 Gripen per la Svizzera 7 La milizia permette ai Tiger di volare 8 Soldati d’aviazione preparano i jet da combattimento a Meiringen Lo spazio aereo sotto controllo 14 I radar d’alta quota durante l’impiego WEF Il cannone con munizioni da combattimento La difesa contraerea al Forum economico mondiale 26 Editoriale La scelta giusta per la Svizzera Care lettrici, cari lettori, Dall’uscita dell’ultimo numero di esercito.ch la situazione è cambiata, in quanto il Consiglio federale ha adottato la decisione sul tipo di velivolo per la sostituzione parziale della flotta di Tiger (SPFT). Il Saab JAS 39 Gripen E/F sostituirà i Tiger obsoleti. Questa decisione del Governo nazionale è stata spesso criticata. Secondo me si tratta tuttavia di critiche infondate, poiché, da pilota e comandante delle Forze aeree, sono convinto che il Consiglio federale abbia fatto la scelta giusta. I piloti militari sono d’accordo. Fino agli anni ’80, le caratteristiche più importanti in un aereo erano la velocità e l’efficienza. La potenza del motore era un fattore decisivo nel combattimento aereo. Con l’introduzione delle armi a lunga gittata e dei sistemi radar, la situazione è tuttavia cambiata. Oggi è avvantaggiato chi vede per primo l’avversario e riesce a combatterlo con sistemi d’arma efficienti. Nel combattimento aereo la velocità è in genere inferiore a quella dell’epoca dei Mirage. Se consideriamo un aviogetto da combattimento come un sistema integrato con sensori, elettronica per l’elaborazione preliminare e la rappresentazione della situazione nonché, infine, armi per combattere contro un avversario, il Gripen risulta all’avanguardia. Basti pensare, ad esempio, all’ultramoderno radar AESA a scansione elettronica e al missile aria-aria Meteor, estremamente flessibile, a lunga gittata e maneggevole. Inoltre non dobbiamo dimenticare che attualmente le Forze aeree non dispongono di aviogetti da combattimento adatti per la ricognizione aerea e il combattimento al suolo. Con il Gripen E/F è possibile ripristinare queste due capacità fondamentali a favore delle Forze terrestri. Se si osserva attentamente bisogna ammettere che sul mercato esistono degli aviogetti da combattimento che sono almeno altrettanto validi, ma il fulcro della questione non è questo. La domanda fondamentale è: il Gripen E/F soddisfa le esigenze della Svizzera? Una domanda a cui rispondo subito sì. E dirò di più: il Gripen è il giusto aviogetto da combattimento per la Svizzera. È un jet efficiente e competitivo che, grazie al suo prezzo contenuto, ci consente di effettuare anche gli investimenti urgenti necessari in altri ambiti dell’esercito. Comandante di corpo Markus Gygax, comandante delle Forze aeree 2 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 Contenuto Immagine di copertina Un Saab JAS 39D Gripen svedese (in primo piano) con un F/A-18 svizzero durante la valutazione del 2008. (Foto: Forze aeree svizzere) Contenuto 4 Proteggere il Forum economico mondiale Le Forze aeree al World Economic Forum 6 Il «Flying Diamond» decolla Successo per il film sul PC-7 TEAM 7 Un pacchetto adatto al combattimento Il Saab JAS 39E/F Gripen 8 La milizia permette ai Tiger di volare Soldati d’aviazione preparano i jet a Meiringen 12 Sempre ben collegati Aiuto alla condotta per l’impiego delle Forze aeree 10 Da 45 anni in impiego 14 Sorvegliare lo spazio aereo 20 In volo verso la professione dei sogni 17 «Il capogruppo è decisivo» Il gruppo informatori nelle montagne grigionesi Oltre al Pilatus Porter, anche il PC-7, il Super Puma, l’Hornet e il Beech 1900D festeggiano l’anniversario di servizio. 22 Brevetto e bachelor Undici nuovi piloti militari hanno ottenuto il brevetto 23 Ospiti d’onore alla promozione Il ministro dell’interno è intervenuto alla cerimonia di promozione 24 «Pa Capona» – lo slogan Le prestazioni della FOA dell’aviazione 31 26 Proteggere il cielo sopra il WEF Cannone con munizioni da combattimento nel settore Davos 28 Il futuro è iniziato Nuovi sistemi per la difesa contraerea Il gruppo radar delle Forze aeree 1 gestisce il sistema FLORAKO durante il WEF. 30 «Qui si tratta della sicurezza» Cerimonia di promozione presso la FOA DCA 33 32Agenda Impressum esercito.ch, la rivista dei militari della Forze aeree, viene pubblicata due volte all’anno in tedesco, francese e italiano. Prossima edizione: 2 / 2012 Chiusura redazionale: 5.10.2012 Esce il: 7.12.2012 Editore: capo dell’esercito e comandante delle Forze aeree Redazione: responsabili della comunicazione delle Forze aeree, Redazione esercito.ch, David Marquis, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna, Telefono 031 324 37 46, [email protected] Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Impaginazione: Comunicazione delle Forze aeree Stampa: Stämpfli Publikationen AG, 3001 Bern Cambiamenti d’indirizzo: i militari incorporati annunciano i cambiamenti d’indirizzo per scritto al caposezione militare del luogo di domicilio. Le persone restanti effettuano l’annuncio per scritto alla comunicazione delle Forze aeree, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.armee.ch www.forzeaeree.ch Visita all’istruzione di base dei piloti di elicotteri e di jet. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 3 Impiego Il WEF sotto lo scudo delle Forze aeree Proteggere il Forum economico mondiale Foto: cap Erich Riester / Forze aeree I leader politici ed economici del mondo si sono incontrati al WEF di Davos sotto uno scudo protettivo realizzato dalle Forze aeree. I partecipanti al vertice mondiale, in parte di grande fama, non sono stati sorvegliati esclusivamente dall’alto – ogni anno a gennaio le Forze aeree ricorrono a diversi mezzi durante lo svolgimento dell’incontro. L’EC635 è stato uno dei molti mezzi delle Forze aeree impiegato in occasione del WEF 2012. Uff spec Marc Forster, SM parziale Comca FA Un velivolo che in volo da nord a sud virava sulla Svizzera centrale in direzione del Cantone dei Grigioni è finito inevitabilmente nella rete. Anche un elicottero proveniente dall’Austria o dall’Italia che compiva un’incursione aerea nello spazio aereo sbarrato nel raggio di 25 miglia attorno a Davos, 4 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 non è sfuggito all’occhio vigile. «Sistema di sensori integrati» così è chiamato il dispendioso scenario composto da aviogetti da combattimento armati, PC-7, impianti radar, cannoni della DCA, posti d’informazione ed esplorazione elettronica (CGE). Al WEF 2012 si sono verificati circa una mezza dozzina di contrattempi, che di fatto si sono rivelati innocui. In genere si trattava di piloti che avevano perso l’orientamento e dopo il relativo avvertimento lasciavano la zona di sbarramento. Ordine di abbattimento Se però un jet si fosse avvicinato con cattive intenzioni, in caso d’emergenza avrebbe potuto essere abbattuto con un ordine del consigliere federale Ueli Maurer. Per tutta Impiego la durata del WEF il ministro della Difesa è stato accompagnato ovunque da un ufficiale di stato maggiore generale che portava con sé la valigetta con i relativi ordini. In quanto «effettore» in un caso simile l’ordine sarebbe andato agli F/A-18 o agli F-5 Tiger che erano impiegati sulla Svizzera sudorientale oppure a un pezzo d’artiglieria della DCA. Lo sforzo principale era incentrato sul riconoscimento della situazione aerea. I PC-7 non armati sorvolavano il territorio retico e l’Alta Engadina e hanno fornito il proprio aiuto nell’identificazione di oggetti volanti. Sulle cime delle montagne è stato impiegato il radar FLORAKO, nelle cui zone d’ombra la stazione radar mobile TAFLIR avrebbe dovuto individuare velivoli o elicotteri in avvicinamento. Anche i posti d’informazione sul terreno sono stati allestiti con il compito di avvistare oggetti insoliti, in particolare tutto ciò che volava a quote molto basse. Postazioni minori I posti d’osservazione – piccoli e a mala pena visibili grazie alle reti di mascheramento imbiancate viste le condizioni atmosferiche – sono una componente fondamentale nel dispositivo delle Forze aeree (cfr. anche «Il capogruppo è decisivo», pag. 17). Senza gli osservatori sul terreno le Forze aeree non avrebbero potuto operare al WEF. Hanno trasmesso via radio le loro osservazioni alle squadre dei posti d’informazione delle Forze aeree. Gli osservatori avevano precedentemente allestito, unitamente alle loro postazioni, l’antenna di otto metri: «Siamo stati rapidi. Abbiamo iniziato alle sette e mezzo e a mezzogiorno avevamo già terminato», ha affermato il sergente Alessandro Chiarello, stazionato con il suo gruppo in Prettigovia. La compagnia TAFLIR nel Sarganserland aveva tre compiti, come ha illustrato l’ufficiale radar Manuel Fischer: «il funzionamento del proprio radar, la trasmissione e la sicurezza degli impianti». Durante il WEF TAFLIR ha funzionato 24 ore su 24: due sezioni d’impiego si sono alternate per l’esercizio dell’impianto ogni 24 ore. Una sezione logistica le ha appoggiate. Centro nevralgico a Dübendorf Anche gli F/A-18 e gli F-5 Tiger che decollavano dall’aerodromo militare di Sion e sorvolavano quasi ininterrottamente il territorio avvicendandosi tra loro, osservavano lo spazio aereo e con i loro radar coprivano in particolare le valli alpine. Tra l’altro, ricevevano informazioni riguardo al tempo dai soldati meteo delle Forze aeree stazionati in parte sulle cime delle montagne in tenda che osservavano e annunciavano le condizioni meteorologiche. I sensori militari e civili fornivano tutte le informazioni alla centrale d’impiego della difesa aerea di Dübendorf, dove veniva sorvegliata ininterrottamente l’immagine della situazione aerea sotto la direzione del «chief Air Defence» (CAD). «Il sistema di sensori integrati deve funzionare in maniera ottimale», ha affermato il colonnello Roland Gabriel, che in quanto capo Condotta degli impieghi (capo cond impg) siede a sua volta direttamente nel centro nevralgico delle decisioni. Rivestono un ruolo importante anche i loadmaster che sono a bordo degli elicotteri delle Forze aeree, soprattutto del Super Puma o del Cougar. Al WEF non erano unicamente responsabili del trasporto dei VIP, ma accompagnavano anche soldati nel trasporto aereo verso i luoghi d’impiego più distanti. Inoltre, come ogni anno, anche la polizia contava sulla loro collaborazione. Anche i convogli di limousine con a bordo le personalità presenti al WEF sono stati in parte sorvegliati dagli elicotteri. Tuttavia, non vi erano loadmaster a bordo, ma agenti di polizia, i cosiddetti capi impiego elicotteri; i loadmaster però preparavano gli elicotteri anche per questi impieghi. Infine, gli elicotteri rivestono un ruolo importante anche in caso d’emergenza. Con un medico d’urgenza a bordo di un EC635 appositamente equipaggiato, grazie agli elicotteri è stato possibile garantire il salvataggio di persone e il trasporto in ospedale. Esercizio 24 ore su 24 Durante il WEF il servizio è stato ininterrotto. Per i loadmaster la realtà quotidiana era quindi più stressante del solito, in compenso il compito offriva anche qualcosa di nuovo. «L’impiego in questo contesto rappresenta un diversivo», afferma il soldato Benjamin Rieder, istruito anche quale preposto agli elicotteri. Se i loadmaster non erano a bordo degli elicotteri, preparavano i Super Puma, i Cougar e gli EC635 ai voli, li rifornivano o cambiavano, se necessario, la configurazione dei sedili. Eseguivano anche piccole riparazioni. ■ esercito.ch Forze aeree 1 / 12 5 Impiego Il film sul PC-7 TEAM viene mostrato sui voli di linea Il «Flying Diamond» decolla Circa un anno e mezzo fa è stato presentato il film «Flying Diamond» sul PC-7 TEAM delle Forze aeree svizzere. Il film ha lo scopo di entusiasmare i giovani per l’aeronautica e vanta notevoli successi: da un lato ha vinto il primo premio al Festival del film militare di Roma, dall’altro viene mostrato sui voli di linea. David Marquis, Comunicazione Forze aeree «Flying Diamond» è stato concepito da un lato quale ritratto del PC-7 TEAM delle Forze aeree. D’altro canto, il filmato ha lo scopo di entusiasmare i giovani a intraprendere la formazione di pilota militare. Le riprese in volo del PC-7 TEAM sullo sfondo del Churfirsten sono spettacolari e uniche e riescono ad armonizzare le eccezionali prestazioni dei piloti militari con le bellezze naturali del Toggenburgo. Ciò è spesso fonte di soddisfazione ed entusiasmo. Sia l’aeroporto di Zurigo che le linee aeree Edelweiss, Swiss e Air Berlin hanno incluso il filmato nel proprio programma d’intrattenimento a bordo. «Il PC-7 TEAM presenta un’immagine positiva della Svizzera e fa riferimento al mondo dell’aviazione», spiega Paul Estoppey, Head of Cabin interior Developement and Infotainment presso Swiss. Proprio questo genere di film con riferimenti alla Svizzera sono ricercati per il programma d’intrattenimento a bordo. Estoppey sottolinea anche la stretta relazione tra Swiss e l’aviazione militare: «Da noi lavorano numerosi piloti di milizia delle Forze aeree». In aereo e in aeroporto Primo premio «Flying Diamond» è stato realizzato presso il Centro dei media elettronici (CME) dell’esercito. Christel Knorr è responsabile della postproduzione e quindi garante della qualità tecnica del film. «‹Flying Diamond› rappresenta una delle nostre produzioni più impegnative. Ci siamo mossi già quasi nell’ambito di un lungometraggio», constata. Viste la molte riprese aeree e le telecamere montate sugli aerei, la produzione è stata alquanto fuori dal comune. Lo sforzo profuso per «Flying Diamond» è stato ricompensato a fine novembre 2011 in occasione del Festival internazionale del film militare di Roma. «La giuria internazionale ci ha attribuito il premio all’unanimità e senza alcuna discussione» afferma con soddisfazione Knorr. «Flying Diamond» si è così imposto su più di 50 altre produzioni provenienti da 19 Nazioni. Un successo che è stato sottolineato anche nella trasmissione cinematografica «Box Office» della Televisione svizzera. ■ Foto: Toggenburger Tagblatt Steve Coger, Manager Cabin Crew presso Air Berlin, spiega: «I nostri passeggeri sui voli da Basilea e Zurigo sono molto soddisfatti che una compagnia tedesca presenti un film riguardante la Forze aeree svizzere». Una versione ridotta di «Flying Diamond» viene mostrata su tutti i voli che durano meno di un’ora. Su alcuni voli a lungo raggio è inoltre possibile, su richiesta, vedere il film completo. Le immagi- ni del PC-7 TEAM sono però apprezzate anche al suolo. L’aeroporto di Zurigo ha montato alcune immagini aeree per mostrarle su diversi schermi. «In aeroporto transitano molte persone interessate all’aviazione, sia in qualità di passeggeri che come visitatori» spiega Sonja Zöchling Stucki, Head Corporate Communication della Flughafen Zürich AG. «Le riprese aeree sono molto belle ed entusiasmano anche i nostri ospiti», aggiunge Zöchling, che prosegue sorridendo: «I nostri passeggeri possono però essere contenti che i loro piloti non volino con le stesse manovre spericolate del PC-7 TEAM». Le riprese di «Flying Diamond» sono state molto spettacolari. 6 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 Impiego Acquisto dell’aviogetto da combattimento Gripen E/F Un pacchetto adatto al combattimento Foto: Forze aeree Alla fine di novembre 2011 il Consiglio federale ha deciso di acquistare, nel quadro del Programma d’armamento 2012, complessivamente 22 aviogetti svedesi del tipo JAS-39E/F Gripen. Questi aviogetti sono destinati a sostituire gli ormai obsoleti F-5 Tiger. Il tenente colonnello SMG Fabio Antognini parla del nuovo aviogetto. Un Gripen D svedese durante la valutazione in Svizzera. La decisione di acquistare il Gripen è stata preceduta da una lunga procedura di valutazione nell’ambito del progetto «sostituzione parziale della flotta di Tiger». In qualità di capoprogetto «impiego», il tenente colonnello SMG Antognini ha rappresentato le Forze aeree nel quadro di tale progetto. «In questa funzione ho portato avanti temi di carattere dottrinale, prestando attenzione anche alla futura istruzione dei piloti. Altri punti importanti dal punto di vista dell’impiego sono il tempo di permanenza nel settore d’impiego o l’efficacia dei sistemi d’arma», spiega Fabio Antognini, che nel 1996 è stato uno dei primi a seguire l’addestramento per l’F/A-18 Hornet negli USA. «Rivoluzionare la tattica» Ma che cosa ci si può aspettare da questo nuovo aereo? «Il Gripen può fornire appoggio all’F/A‑18 nel servizio di polizia aerea e nella difesa aerea. Contrariamente all’F/A‑18, inoltre, permetterà alle Forze aeree svizzere di riacquistare le capacità operative per la ricognizione aerea e per il combattimento al suolo», afferma il pilota collaudatore operativo, il quale aggiunge che tali capacità sono state abbandonate con la messa fuori servizio del Mirage III RS nel 2003 e dell’Hawker Hunter nel 1994. Il Gripen si situa invece nella media europea per quanto riguarda l’adempimento di tutti questi compiti: «È chiaro che, a livello di potenza, questo aereo con un solo propulsore non è tra i migliori. L’efficienza della difesa aerea, tuttavia, non dipende soltanto dalla potenza del propulsore», fa notare Antognini. Poi aggiunge: «Con il ‹Meteor›, il Gripen E/F può portare e impiegare uno dei più moderni missili aria-aria. Quest’arma, che gli F/A-18 non possono impiegare, rivoluzionerà la tattica». A ciò si aggiungo- no un radar modernissimo e un’elettronica all’avanguardia: «Questo pacchetto di funzionalità fa del Gripen un aereo assolutamente adatto al combattimento», conclude Antognini. Collaborazione con la Svezia Il tenente colonnello SMG Fabio Antognini ricorda tuttavia che non ci si limiterà soltanto ad acquistare un aereo dalla Svezia, ma sarà avviata anche una cooperazione militare con questo Paese neutrale. Ciò è necessario in quanto: «Mentre nella ricognizione aerea disponiamo ancora di una competenza fondamentale, abbiamo perso quasi completamente il know-how relativo al combattimento al suolo. Solo alcuni ufficiali svizzeri conoscono questo mestiere», spiega Antognini. Per il momento si è optato per l’acquisto di un solo tipo di arma, ovvero una bomba INS/GPS/Laser, poiché: «Ora occorre realizzare una competenza fondamentale minima a favore delle Forze terrestri, e tale competenza comprende anche, oltre all’acquisto del sistema d’arma, anche l’istruzione di personale specializzato come i comandanti di tiro d’aviazione», continua Antognini. Si tratta di una grande sfida: «Possiamo ripristinare questo knowhow soltanto con l’aiuto degli svedesi», aggiunge. In sintesi, si può affermare che il JAS-39E/F non è il miglior aereo in circolazione, ma: «È adatto per soddisfare le esigenze delle Forze aeree svizzere insieme ai 33 F/A-18 già presenti», conFabio Antognini. clude Antognini. ■ Foto: maggiore Aldo Wicki David Marquis, Comunicazione Forze aeree esercito.ch Forze aeree 1 / 12 7 Impiego Comando d’aerodromo 13 a Meiringen La milizia permette ai Tiger di volare Lavorano come impiegati di banca, manager di prodotti o come piloti di linea. Sono studenti, ingegneri elettronici o meccanici anche in ambito civile. Stiamo parlando dei soldati e dei sottufficiali del comando d’aerodromo 13 a Meiringen. Solo grazie al loro impiego nella milizia è possibile far volare durante un corso di ripetizione un numero così elevato di Tiger per la squadriglia d’aviazione 8. Subito dopo l’atterraggio i Tiger vengono portati nella caverna. Hansjörg Bürgi, caporedattore «SkyNews» Non appena entrati in servizio l’obiettivo è di rinfrescare quanto già appreso in precedenza. La maggior parte dei militari del comando d’aerodromo 13 hanno assolto la loro scuola reclute già diversi anni fa. Poiché si riteneva vicina la messa fuori servizio degli F-5 Tiger, per lungo tempo non sono più state svolte scuole reclute sui Tiger. Ciò ha determinato la mancanza di personale di milizia per la manutenzione dei Tiger. Poiché il momento della loro messa fuori servizio non era ancora chiaro, nel 2010 è stata nuovamente svolta una scuola reclute F-5 al fine di istruire giovani specialisti per il vecchio velivolo. Tuttavia 8 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 come in precedenza alcune funzioni sono solo scarsamente occupate. Nell’officina dei Tiger presso l’aerodromo di Meiringen regna un intenso fervore. Meiringen rappresenta l’organo di competenza per l’esercizio degli F-5 Tiger in Svizzera. Sono in corso gli ultimi preparativi affinché per l’imminente esercizio delle Forze aeree di ampia portata «Stabante» siano pronti all’impiego in ogni momento otto Tiger. Nell’hangar diversi meccanici di apparecchi, meccanici di motori a propulsione, lattonieri di velivoli, meccanici di velivoli, elettromeccanici, armaioli, addetti al materiale e meccanici di apparecchi elettrici lavorano su vari velivoli F-5. Come sottolinea Markus Signer, capo Supporto servizio di volo presso l’aerodromo militare di Meiringen, solo con la collaborazione degli impiegati professionisti non sarebbe possibile far volare un numero così elevato di Tiger. Oltre ai 50 militari di milizia, anche l’intera organizzazione di professionisti collabora a pieno regime durante il corso di ripetizione (CR). La ripartizione del lavoro è chiara: «Facciamo attenzione al fatto che durante il CR tutti i lavori ai velivoli vengano svolti dalla milizia. I professionisti sono al loro fianco fornendo consulenza e assistenza, controllando anche il lavoro svolto dalla milizia», precisa Markus Signer. Dal punto di vista puramente ottico, i professionisti si riconoscono dalla loro tuta Impiego blu mentre i soldati e gli ufficiali per lavorare indossano la tuta mimetica. Sostituzione di una ruota Un gruppo di meccanici d’apparecchi esegue un check di sistema completo alla strumentazione di bordo di un F-5. Questo controllo periodico viene effettuato ogni quattro settimane. Nelle immediate vicinanze il militare di professione Urs Matti ripete con il soldato Lukas Jung le basi teoriche e pratiche per la regolazione dell’effusore di un propulsore J85 della General Electric. Presso un’altra postazione di lavoro un gruppo di meccanici di apparecchi ha riparato un guasto ad un lanciamissili Sidewinder di un F-5. I meccanici di aeroplani sostituiscono la ruota sinistra di un Tiger con i colori biancorossi della Patrouille Suisse che con questa silhouette viene utilizzato in particolare come velivolo bersaglio. Anche il seggiolino eiettabile viene nuovamente montato dagli armaioli all’interno del velivolo. Tutti i lavori vengono meticolosamente verbalizzati e documentati, anche questo da parte della Impiegati di banca come meccanici di velivoli L’appuntato Ettore Mariani, meccanico di macchine con diploma, lavora oggi come capo team presso un importante istituto bancario. Quale terzo curriculum formativo ha assolto una formazione come specialista di titoli finanziari. Il lavoro sul Tiger rappresenta per il 31enne impiegato d’ufficio proveniente da Spreitenbach un interessante diversivo all’attività lavorativa quotidiana: «Svolgere di nuovo, almeno una volta, un lavoro manuale dà grande soddisfazione. La sera si sa che cosa si è fatto e poi dormo sempre molto bene. Il mio lavoro in banca richiede un grande sforzo mentale e non mi fa dormire sempre bene», racconta Ettore Mariani. Sebbene i Tiger diventino sempre più vecchi, Mariani è sorpreso del buono stato in cui si trovano questi velivoli. Poiché l’effettivo di personale è piuttosto scarso, sono spesso previsti impieghi notturni, ma l’appuntato Mariani considera la situazione accettabile. L’esperienza che maggiormente ricorda dei CR svolti con i Tiger? «Quando una volta abbiamo dovuto sostituire quattro propulsori, è stato molto impegnativo. Si tratta di un’operazione molto complessa che richiede grande concentrazione e un ottimo lavoro di squadra», risponde Ettore Mariani. Dopo il CR 2011 deve ancora prestare undici giorni di servizio e poi dirà addio ai Tiger. truppa, in modo che in ogni momento esista la certezza sullo stato del veicolo. Al fine di assicurare la garanzia della qualità, un controllore professionista verifica l’esecuzione di questi lavori e in seguito autorizza nuovamente l’impiego del velivolo. Foto: Hansjörg Bürgi Dopo l’atterraggio subito nella caverna Il militare di professione Urs Matti ripete con il soldato Lukas Jung (a sinistra) la regolazione dell’effusore di un propulsore di Tiger. Al piano superiore si trovano due soldati vicini a lunghi tavoli. Stanno ripiegando i paracadute frenanti dei Tiger e sono contenti che non piova. Infatti in caso di pioggia prima di essere piegati i paracadute dovrebbero essere asciugati. Ci vuole quindi un giorno intero finché un paracadute frenante è di nuovo pronto all’impiego. Fuori intanto un F-5 dopo l’altro si appresta ad atterrare. I meccanici osservano solo brevemente se tutti atterrano come di consueto. Dopo il controllo delle armi, gli F-5 rollano subito fino alla caverna e in pochi minuti vengono portati da soldati di milizia all’interno della montagna, in quella caverna che ha già ospitato Vampire, Venom e Hunter. Gli Hornet proseguono fino alla nuova caverna. E tra l’altro, anche gli Hornet sono pronti al decollo nel numero richiesto di otto velivoli d’impiego solo grazie alla collaborazione di soldati e sottufficiali di milizia. ■ esercito.ch Forze aeree 1 / 12 9 Impiego Fino a 45 anni d’impiego Nonostante il progresso tecnologico incalzante, succede spesso che i velivoli militari rimangano in servizio per vari decenni. Ciò è possibile non da ultimo anche grazie ai programmi d’aggiornamento proposti a scadenze regolari. Nel 2012 ben cinque tipi di velivoli in dotazione alle Forze aeree svizzere hanno l’onore di festeggiare un «anniversario di servizio», in primis il Pilatus Porter che viene impiegato già da 45 anni e volerà probabilmente ancora a lungo nei nostri cieli. Il Pilatus Porter si accontenta di un prato lungo 250 metri come pista di decollo e di atterraggio. David Marquis, Comunicazione Forze aeree «Il Porter non è certamente un’icona del design», dichiara il capitano Daniel Fausch, capo pilota dei Porter. Questo aereo svolge però egregiamente i suoi compiti sin dal 1967 con un’affidabilità notevole – d’estate e d’inverno, di giorno e di notte. I primi dodici Porter acquistati 45 anni fa erano ancora dotati di motori a pistoni. La seconda tranche, acquistata nel 1976, comprendeva invece sei Pilatus PC-6 Turbo-Porter con motore a turbina. «Le esperienze furono talmente positive da indurre i responsabili a trasformare in TurboPorter anche i primi dodici velivoli acquistati. Ciò avvenne nel 1981», spiega Fausch. Oggi le Forze aeree hanno ancora in dotazione 15 Porter, in quanto gli altri tre sono andati distrutti in incidenti. Questi velivoli vengono utilizzati per il lancio di esploratori paracadutisti, per accompagnare i droni nello spazio aereo incontrollato e per eseguire trasporti. I piloti della squadriglia di trasporto aereo 7 utilizzano regolarmente questo robusto aereo decollando da aerodromi da campo. Il Porter 10 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 si accontenta infatti di una pista lunga 250 metri. «Il PC-6 si contraddistingue per la sua maneggevolezza nonché per la sua affidabilità e la sua polivalenza. Inoltre è in grado di trasportare un carico quasi equivalente al suo peso a vuoto», aggiunge il capitano Fausch. Il capo pilota dei Porter conosce però anche i punti deboli del suo aereo. Da un lato non è proprio facile compiere un atterraggio veramente ineccepibile e inoltre il cockpit rispecchia ancora in larga misura gli standard del 1967. Daniel Fausch spiega: «Muoversi nello spazio aereo svizzero sempre più complesso e più trafficato con questa strumentazione estremamente semplice diventa un’impresa che assume sempre più il carattere di una sfida». Egli spera quindi che nel giro dei prossimi due o tre anni la flotta dei Porter possa essere equipaggiata con un nuovo cockpit: «Un transponder moderno, una moving map, un sistema d’avvertimento anticollisione e la possibilità di eseguire atterraggi con navigazione GPS renderebbero questo velivolo adatto per affrontare il futuro». Dato che le cellule della flotta dei Porter hanno raggiunto solo i due terzi del loro ciclo di vita, un cockpit moderno permetterebbe di prolungare l’impiego fino al 2025, nella migliore delle ipotesi addirittura fino al 2030. In tal caso i PC-6 rimarrebbero al servizio delle Forze aeree per ben 63 anni: una prestazione veramente ragguardevole. Un valido mezzo per l’istruzione Un altro velivolo della Pilatus, il PC-7, ha già superato il processo di rimodernamento. Nel 1982 ne sono stati acquistati 40 esemplari verniciati in arancione. Oggi, a 30 anni dall’acquisto, le Forze aeree ne possiedono ancora 28. Dal 2006 questi aerei d’addestramento sono equipaggiati con un moderno glass cockpit. Parallelamente al rifacimento totale del cockpit, i Turbo-Trainer sono stati verniciati in bianco e rosso. Ciò ha permesso di migliorare sensibilmente la loro visibilità, specialmente sopra i boschi ticinesi in autunno. I PC-7 volano spesso in Ticino, poiché è lì che si svolge l’istruzione di base dei piloti di jet, che fa capo prevalentemente a questo tipo di aereo. «A tutt’oggi i piloti militari che hanno assolto la loro istruzione di base sul Foto: Forze aeree Cinque festeggiati volanti Impiego Foto: Forze aeree Qualche tempo fa anche i Boeing F/A-18C/D Hornet sono stati equipaggiati con un display per il casco. È vero che questa punta di lancia della difesa aerea è ancora relativamente giovane, ma nel caso dei jet da combattimento il progresso tecnologico è enorme. Di conseguenza gli Hornet stanno già attraversando il secondo programma d’ammodernamento. Il capo della flotta, tenente colonnello René Schläppi, dichiara: «L’acquisto di questi velivoli avvenuto nel 1997 ci ha aperto nuovi orizzonti nell’ambito della difesa aerea, in particolare per quanto riguarda il campo visivo dei radar e la gittata delle armi». Inoltre, anche la navigazione è risultata notevolmente semplificata e più precisa. Tuttavia la tecnica ha anche rappresentato una sfida per i piloti, «e così nel 1998 abbiamo purtroppo perduto uno dei 34 aerei acquistati in seguito a una caduta». Un’altra conseguenza della complessità è data dal fatto che, come nel caso dei computer, si rendono necessari continui aggiornamenti. Però il santo vale la candela: «Infatti, anche a distanza di 15 anni disponiamo tuttora di un sistema affidabile e assolutamente competitivo. Secondo me potremo utilizzare gli F/A-18 ancora per molti anni». I Pilatus PC-7 vengono impiegati da ormai 30 anni per l’istruzione dei piloti. Foto: Forze aeree Come i PC-7, anche i Super Puma delle Forze aeree hanno un aspetto straordinariamente fresco. I primi tre degli attuali 15 elicotteri da trasporto sono tuttavia stati acquistati già un quarto di secolo fa, precisamente nel 1986. Tre anni dopo, nel 1989, se ne sono poi aggiunti altri dodici. «Per il Super Puma il battesimo del fuoco è giunto già nel 1987. In seguito alle inondazioni verificatesi nel Canton Uri e in Vallese, molte persone sono state evacuate con gli elicotteri, che sono anche stati utilizzati per trasportare materiale nelle zone colpite», spiega il tenente colonnello Mariano Spada, capo della flotta trasporto aereo. Fecero poi seguito vari impieghi per portare aiuto in Svizzera e all’estero. Dal 1996 questi velivoli sono impiegati anche per la lotta contro gli incendi boschivi. A tutt’oggi l’impiego all’estero più lungo è quello in Kosovo, dove sono stazionati in permanenza due Super Puma delle Forze aeree svizzere dal 2002. Il compito principale di questi elicotteri rimane comunque il trasporto di truppe, armi e materiali a favore dell’Esercito svizzero. «Complessivamente abbiamo finora compiuto 54 000 ore di volo. A velocità di crociera ciò equivale a 241 giri del globo terrestre», spiega il tenente colonnello Spada. Attualmente la flotta è sottoposta a un programma di ammodernamento affinché possa servire fedelmente le Forze aeree ancora per molti anni. Anche in questo caso l’intervento Alta tecnologia Da 25 anni il Super Puma è il cavallo di battaglia nel settore dei trasporti aerei. Foto: cap Erich Riester Animale da lavoro nel trasporto aereo più importante prevede il montaggio di un cockpit moderno. La nuova avionica comprende tra l’altro un sistema d’avvertimento anticollisione e un display applicato al casco. Il maggior numero di ore di volo L’aereo da trasporto Beech 1900D assume un ruolo un po’ esotico nella flotta delle Forze aeree. Ne esiste un unico esemplare che è stato dapprima preso in leasing cinque anni fa e successivamente acquistato. Il pilota del Beech 1900D, capitano Rolf Schellenberg, spiega: «Si tratta di un velivolo estremamente variabile. In cabina c’è posto per 18 sedili, che possono però essere tolti singolarmente per eseguire trasporti di materiale». Il Beech vola quasi ogni settimana a Pristina per rifornire il distaccamento di elicotteri delle Forze aeree che è di stanza laggiù. Il volo più lungo finora effettuato è durato cinque ore e sette minuti, da Odense (Danimarca) a Malta. Il capitano Schellenberg spiega: «Con le sue 530 ore di volo all’anno, il Beech è in testa alla classifica tra la flotta delle Forze aeree. Nessun altro aereo si libra in aria più a lungo». ■ Gli F/A-18 costituiscono la punta di lancia della difesa aerea da 15 anni. Foto: Forze aeree PC-7 sono 450, mentre i candidati che hanno volato su questo aereo per la selezione dei piloti sono addirittura 800», spiega il tenente colonnello SMG Daniel Pfiffner, comandante del Corso di formazione selezione piloti e formazione di base. L’intera flotta ha al suo attivo già 146 000 ore di volo. Nella scuola piloti i PC-7, il cui cockpit ha ora una forte somiglianza con quello degli F/A-18 nei suoi tratti di base, vengono impiegati prevalentemente per allenarsi nel volo acrobatico, nei voli in formazione e anche per l’introduzione al servizio di polizia aerea. Successivamente gli allievi piloti passano al Pilatus PC-21, prima di essere riconvertiti all’F/A-18. Tuttavia, i PC-7 non sono impiegati esclusivamente nell’ambito della scuola per piloti. Vengono infatti utilizzati anche per l’addestramento al volo strumentale, per il servizio di polizia aerea, come aerei di collegamento e, non da ultimo, dal PC-7 TEAM. Il Beech 1900D viene usato come aereo da trasporto da cinque anni. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 11 Impiego Aiuto alla condotta durante l’impiego Sempre ben collegati Quando si sente parlare di Forze aeree si pensa subito agli aerei e alla difesa contraerea. Tuttavia, affinché queste due componenti possano essere impiegate, è necessaria tutta una serie di mezzi d’aiuto alla condotta. Il colonnello Christoph Wiesner, insieme al suo team, garantisce il funzionamento di tutti i collegamenti. Il colonnello Christoph Wiesner (a sinistra) risolve un problema tecnico sul posto insieme a due specialisti. David Marquis, Comunicazione Forze aeree L’Eurocopter EC635 è sospeso a poca distanza dal suolo. Qui, nella parte più bassa del Prättigau, vicino al paese di Grüsch, i collegamenti non sono buoni. La stretta vallata non favorisce le comunicazioni radio. Come previsto dal colonnello Wiesner, è possibile stabilire un collegamento con la centrale d’impiego della difesa aerea a Dübendorf, ma la qualità della comunicazione lascia a desiderare. Mentre l’elicottero prosegue il suo volo attraverso la stretta gola in direzione di Landquart, Christoph Wiesner osserva: «Là davanti sarà meglio. Entreremo subito 12 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 in contatto visivo con la vicina postazione Taflir, dove ho fatto installare un relais per la radiocomunicazione aeronautica». Questa volta, però, lo specialista si sbaglia. Il collegamento peggiora ulteriormente e alla fine si interrompe. «L’unica spiegazione è che il relais non è in funzione», constata il colonnello, che ordina subito al pilota, capitano Marc Bertschi, di volare direttamente verso la postazione Taflir. Lì il problema viene discusso con il sergente maggiore tecnico della compagnia radar, il quale avvia immediatamente le misure necessarie e dopo poco tempo annuncia che il relais è di nuovo pronto all’impiego. Garantire il contatto radio Gli aerei e gli elicotteri che, durante il WEF, hanno ottenuto l’autorizzazione a volare all’interno dello spazio aereo del Cantone dei Grigioni interdetto al volo devono annunciarsi regolarmente via radio presso «mil radar», la centrale d’impiego a Dübendorf. Tuttavia, chi richiede questo contatto radio deve anche garantire la sua raggiungibilità alla frequenza indicata, il che non è facile nelle strette valli grigionesi. Pertanto, il concetto del colonnello Wiesner in materia di aiuto alla condotta prevede tutta una serie di relais per la radiocomunicazione aeronautica. Dopo l’installazione, Wiesner effettua un volo Impiego di collaudo per verificare la presenza della copertura radio necessaria. Quest’anno, oltre al piccolo problema nella zona di Landquart non sono state riscontrate lacune. Al servizio della sicurezza di volo Interfaccia tra i partner Il WEF è solo uno dei tanti esempi del lavoro di Christoph Wiesner e del suo team, che in tutti gli impieghi delle Forze aeree sono responsabili della prontezza dei necessari mezzi d’aiuto alla condotta. «Definiamo le prestazioni necessarie per l’impiego e sottoponiamo la relativa richiesta alla cellula di aiuto alla condotta dello Stato maggiore di condotta dell’esercito (J6)», spiega il colonnello Wiesner. In tale sede si decide quali dei mezzi richiesti sono effettivamente disponibili e chi li deve approntare. La competenza in quest’ambito può essere ad esempio affidata alla Base d’aiuto alla condotta dell’esercito (BAC), alla Formazione d’addestramento dell’aiuto alla condotta 30 (FOA aiuto cond 30), la Ruag o la Swisscom. «Una volta che è stato allestito il dispositivo procedo al collaudo e garantisco così che le prestazioni richieste siano disponibili durante l’impiego», continua Wiesner. Il suo sostituto, l’ufficiale specialista Andreas Aschwanden, spiega: «Non svolgiamo soltanto un compito tecnico, ma fungiamo anche da interfaccia tra tutti gli uffici coinvolti. Forniamo consulenza e risolviamo eventuali problemi». Queste prestazioni non vengono fornite soltanto per gli impieghi pianificabili ma anche in caso di esigenze a breve termine. «Quando si verificano degli eventi, spesso ci si dimentica di ricorrere alle nostre prestazioni, ma noi siamo in grado di mettere a disposizione i mezzi necessari in tempi molto rapidi. Abbiamo in deposito una certa quantità di materiale d’impiego che può essere richiesto 24 ore su 24 tramite una hotline», sottolinea Aschwanden, che ricorda anche come abbiano garantito già diverse volte l’aiuto alla condotta in occasione di impieghi all’estero a breve termine, ad esempio dopo lo Tsunami a Sumatra o durante gli incendi boschivi in Grecia e in Israele. Pronti 24 ore su 24 Nel frattempo Christoph Wiesner è tornato dal suo volo di collaudo e, con la coscienza tranquilla, può affidare alla formazione d’impiego aereo il dispositivo di aiuto alla condotta per il WEF: «Ora siamo più tranquilli perché in genere le nostre installazioni sono molto affidabili. Durante l’impiego siamo tuttavia 24 ore su 24 in stato di prontezza per poter intervenire in caso di guasti o fornire appoggio qualora si verificassero eventi legati all’impiego», conclude Wiesner. ■ Foto: David Marquis «Questo volo di controllo è importante per l’impiego in occasione del WEF. Dei buoni collegamenti radio sono fondamentali per il lavoro della centrale d’impiego della difesa aerea», afferma Christoph Wiesner. Il colonnello di milizia, impiegato con contratto civile presso lo Stato maggiore delle Forze aeree, aggiunge: «I componenti per la radiocomunicazione aeronautica sono molto affidabili. Quando sono in funzione, i blackout si verificano raramente. È tuttavia indispensabile verificarne il funzionamento all’inizio dell’impiego». Durante il collaudo Wiesner non controlla in modo approfondito soltanto la radiocomunicazione aeronautica, ma fa anche visita al posto di comando presso l’ubicazione esterna per il trasporto aereo a Coira e all’ufficio dei piloti che sorvegliano lo spazio aereo con i loro PC-7 a partire da Samedan. «La sicurezza di volo è garantita soltanto se funzionano i collegamenti. Per questo faccio controlli molto accurati e, a volte, sono anche un po’ pignolo», spiega il colonnello. Wiesner esige che tutti i cavi vengano posati in modo ordinato e che ogni apparecchio contrassegnato in maniera appropriata: «Non possiamo permettere che un collegamento si interrompa perché qualcuno inciampa su un cavo posato male», aggiunge il colonnello. Anche la postazione Taflir è stata ispezionata dal colonnello Wiesner prima del WEF. La copertura per la radiocomunicazione aeronautica tra le montagne grigionesi è stata verificata con un EC635. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 13 FOA aiuto cond 30 Il gruppo radar FA 1 al WEF Mantenere una visuale chiara In qualità di comandante della compagnia radar delle Forze aeree 16, durante il WEF 2012 il capitano Michael Kupferschmid era responsabile della sicurezza di persone e materiale presso la sua ubicazione FLORAKO. In questa occasione, gli elementi della sicurezza, della protezione degli impianti e della sanità hanno assicurato l’esercizio ininterrotto in caso di lunghi impieghi. La specializzazione di ogni ambito tecnico e la consapevolezza della propria affidabilità sono state le chiavi del successo. I ten Markus Meer, uff spec Sandro Büchler, uff spec Cedric Sapey, uff spec Stephan Schmucki La cabinovia fluttua tranquillamente tra le punte innevate degli alberi e sopra maestose vallate, muovendosi in direzione della destinazione. L’atmosfera è tranquilla, il massiccio montuoso della Svizzera centrale e le sue imponenti masse nevose infondono calma e stabilità. È praticamente impossibile immaginare che in questo massiccio roccioso viene fornito un importante contributo alla sorveglianza dello spazio aereo per il WEF 2012. Garantire la capacità d’esercizio Contro accessi non autorizzati Il tenente Lukas Heimgartner siede tranquillamente nella centrale d’impiego della sicurezza. L’atmosfera è rilassata, in quanto le abbondanti nevicate garantiscono un periodo piacevole a lui e alla sua sezione: diversi metri di neve e pessime condizioni meteorologiche ostacolano notevolmente l’accesso all’impianto per le persone non autorizzate in questa area di svago. In qualità di caposezione sicurezza, è responsabile del controllo e della sorveglianza dell’impianto radar. Regolarmente vengono svolti pattugliamenti da parte di coppie di soldati, che permettono in ogni momento un intervento consono alla situazione. Molti chilometri più a valle sono impiegati ulteriori membri della sezione di sicurezza, che osservano gli indizi di possibili situazioni pericolose e rimangono in stretto contatto con i colleghi nel massiccio roccioso. Delle cosiddette «social patrols» sorvegliano il terreno ad ampio raggio e fungono così da sistema di preallarme. Nel caso si sviluppino delle situazioni pericolose, questo sistema Foto: gruppo radar FA 1 La compagnia radar FA 16 garantisce la sicurezza e la sorveglianza del FLORAKO, che individua i movimenti aerei nello spazio aereo circostante. I movimenti registrati vengono raccolti ed esaminati presso la centrale d’impiego nell’Air Operation Center (AOC). Le tre sezioni responsabili per la sicurezza, la sanità e la protezione degli impianti lavorano a stretto contatto con i collaboratori civili della Base d’aiuto alla condotta (BAC); durante le ultime settimane di gennaio, il lavoro svolto è stato tutto all’insegna dell’impiego a favore del WEF. L’impianto radar è molto distante da Davos ma fornisce un importante contributo alla sicurezza del WEF. 14 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 FOA aiuto cond 30 permette di guadagnare abbastanza tempo per la preparazione di eventuali misure di difesa. «È particolarmente importante una buona collaborazione tra valle e montagna», afferma il tenente Lukas Heimgartner, che aggiunge: «L’una non potrebbe funzionare senza l’altra». Assistenza medica di base L’impervio accesso all’impianto e la distanza da installazioni mediche più grandi impongono un’assistenza medica di base autonoma. Per questo motivo, alla compagnia radar delle Forze aeree 16 è sempre assegnato almeno un medico. Tale situazione apparentemente privilegiata è un presupposto fondamentale e irrinunciabile per garantire la prima assistenza sul posto. Un rapido trasporto di pazienti sarebbe possibile solamente tramite l’elicottero e, a questa altitudine, sarebbe sempre dipendente dalla situazione meteorologica del momento. In ogni caso, fino ad ora non si è verificato alcun incidente grave. Può quindi accadere che, in momenti tranquilli, venga offerta un’istruzione di pronto soccorso al personale civile dell’impianto e che i soldati sanitari della compagnia insegnino ai collaboratori dalla BAC come applicare un bendaggio compressivo. «Una mano lava l’altra», afferma il capitano Kupferschmid, che prosegue: «In cambio, in caso di necessità possiamo utilizzare materiali ed equipaggiamenti della BAC che ci facilitano la vita quotidiana». Isolati dal mondo esterno Per i soldati di protezione delle opere della compagnia radar FA 16, la seconda settimana del CR è iniziata con un impiego reale. Le abbondanti nevicate e il forte vento avevano isolato l’impianto radar dal mondo esterno, non era possibile utilizzare né la teleferica né gli elicotteri. Il comandante di compagnia Kupferschmid ha valutato che l’evacuazione sarebbe stata la soluzione migliore: «Saremmo potuti rimanere ancora alcuni giorni sulla montagna. Siccome persisteva un debole rischio di valanghe, ho però deciso di effettuare l’evacuazione. Equipaggiati con racchette da neve, i soldati di protezione delle opere hanno portato a valle tutti i camerati senza alcun problema». Accanto alla spiccata idoneità ad operare in montagna dei propri soldati, che vengono istruiti anche da specialisti di montagna, la protezione delle opere si distingue per le Il corso di ripetizione è stato caratterizzato dalla grande quantità di neve. variate attività nell’ambito della sicurezza interna dell’impianto. Nel caso scoppiasse un incendio, questa sezione si troverebbe in prima linea, in quanto sia la lotta al fuoco che il salvataggio di persone rientrano nelle sue competenze. In un vasto impianto sotterraneo, questo risulta un compito difficile e di grande responsabilità, che presuppone una buona forma fisica. Siccome l’estensione di alcuni corridoi non permette sempre un avanzamento diretto, in diverse postazioni vengono mantenuti degli apparecchi di protezione della respirazione. In caso di bisogno, con essi è possibile respirare aria pulita per circa 30 minuti e raggiungere così una delle varie uscite di sicurezza. Tra gli altri incarichi dei soldati di protezione delle opere rientra il controllo degli accessi. Nell’impianto è possibile muoversi liberamente solo con il relativo documento. I complessi meccanismi di sicurezza e i controlli rigorosi rendono impossibile l’accesso senza autorizzazione. «La cosa più importante è poter contare gli uni sugli altri», afferma il capitano Kupferschmid, che prosegue: «Qui in cima ad una montagna, la buona collaborazione tra la truppa e i quadri è l’elemento centrale per un buon adempimento del compito». Kupferschmid parla circondato dai propri camerati, nel «Bistro» dell’edificio di servizio, dove quotidianamente si incrociano le strade di soldati e quadri. A oltre 2000 metri sul livello del mare non esiste possibilità migliore per una pausa caffè o per una birra dopo il termine del lavoro. In queste condizioni l’atmosfera è rilassata e risulta evidente la coesione della truppa. Sempre pronti Se il comandante di compagnia Kupferschmid potesse esprimere un desiderio, chiederebbe che la propria ubicazione fosse risparmiata da qualsiasi tentativo di accesso non autorizzato. «Se ciò dovesse comunque avvenire, siamo sempre pronti!», conclude. ■ esercito.ch Forze aeree 1 / 12 15 FOA aiuto cond 30 Maggiore Marco Lucchinetti Per il comandante del gruppo radar Forze aeree 1 si tratta già del quinto impiego a un WEF. Per la prima volta però le condizioni meteorologiche hanno intralciato i suoi piani. «A causa dell’abbondante neve, l’occupazione dell’impianto ha subito un notevole ritardo», spiega il maggiore Lucchinetti. Ciò ha rappresentato una sfida per i quadri, in quanto a causa del ritardo molte cose hanno dovuto essere organizzate ad hoc e praticamente niente ha seguito l’andamento normale. «I soldati hanno però potuto constatare che i superiori assumono i propri obblighi di condotta anche in situazioni straordinarie», aggiunge Lucchinetti. Questo ha rappresentato anche un’ulteriore motivazione a impegnarsi a fondo. Soldato Pascal Curtolo In qualità di soldato di sicurezza, Pascal Curtolo è stato inizialmente preparato presso la fanteria ai compiti di sicurezza negli impianti FLORAKO. Tuttavia, in impiego, sicurezza a volte significa anche solamente spalare la neve. «Quest’anno c’è stata molta neve fresca e ciò si è fatto sentire molto nei muscoli», afferma sorridendo Pascal Curtolo, che in civile svolge la professione di elettricista. Durante il periodo d’impiego è necessario mantenere la concentrazione: «Non ci si può far distrarre dalle scarpe bagnate. Siccome però dopo il lavoro è possibile scaldarsi al ‹Bistro› insieme ai colleghi, ciò non rappresenta un grosso problema», conclude il venticinquenne. Appuntato capo Patrik Buholzer Il periodo quale soldato di protezione delle opere è stato molto variato, tra stazionamenti sulle montagne, esercizi di lotta antincendio e discese con la funivia. L’informatico ventottenne assolve quest’anno il suo ultimo CR. «Per me contano i bei momenti nella natura, è stata un’esperienza istruttiva», constata Buholzer. Grazie alla sua attività militare è entrato a far parte dei pompieri anche nella vita civile: «In questo modo posso aiutare in caso d’incendio e continuare a coltivare il cameratismo», spiega ancora Patrik Buholzer. Primotenente Christoph Rüegger «Il WEF è sempre speciale, in quanto la nostra ubicazione in montagna si trova molto distante da tutte le installazioni mediche civili e a volte, a causa delle condizioni meteorologiche, non si può né salire né scendere», osserva il medico di truppa, primotenente Christoph Rüegger, che anche nella vita civile esercita la professione di medico. È quindi importante conoscere 16 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 bene i propri limiti medici e comportarsi di conseguenza. «Dopo sette impieghi in occasione del WEF presso questo impianto sono fiero dei miei collaboratori affidabili e ben istruiti», afferma il primotenente Rüegger, che conclude con uno sguardo al suo ultimo servizio: «È stato un bel periodo e lascio il servizio felice e triste allo stesso tempo». FOA aiuto cond 30 Il gruppo informatori delle Forze aeree 6 al WEF «Il capogruppo è decisivo» Foto: FOA aiuto cond 30 Nel gennaio del 2012 la compagnia informatori 62, sotto la guida del primotenente Maurizio Meyer, ha svolto il suo CR di tre settimane nell’area dei Grigioni a favore dell’impiego dell’esercito in occasione del WEF. I posti d’informazione, pressoché invisibili, acquisiscono informazioni importanti per la condotta. I ten Markus Meer, uff spec Sandro Büchler, uff spec Cedric Sapey, uff spec Stephan Schmucki Quando si entra negli accantonamenti della compagnia informatori 62 delle Forze aeree si sente odore di involtini di carne e purea di patate con salsa. È ora di pranzo. Il comandante di compagnia Maurizio Meyer mangia con i militari e si nota subito la sua vicinanza alla truppa. «Il capo deve andare incontro alla truppa», spiega il romando in un tedesco fluente, «e in una compagnia trilingue la comunicazione non deve essere un problema», aggiunge. Dato che la sua compagnia è composta perlopiù da soldati germanofoni, nelle attività di tutti i giorni parla principalmente tedesco. Con i ticinesi parla sia in tedesco che in francese. «A volte bisogna anche ricorrere ai gesti per farsi capire», aggiunge il comandante sorridendo. Primo CR come cdt di compagnia Durante il WEF 2012 il primotenente Maurizio Meyer ha prestato il suo primo CR come comandante della compagnia informatori 62 delle Forze aeree . Per questo Meyer annota sistematicamente in un libretto per gli appunti i singoli problemi che ha riscontrato e che non possono essere risolti immediatamente: «Il dopo WEF è anche il prima del WEF!», sottolinea il comandante, il quale aggiunge anche di non avere molta esperienza con gli apparecchi di trasmissione, visto il suo passato di fante. È per questo motivo che, ad esempio, ha sottovalutato l’importanza dei meccanici d’apparecchi e, di conseguenza, ha reagito troppo tardi. I complessi apparecchi tecnici utilizzati dalla compagnia informatori nel suo impiego quotidiano hanno bisogno di una manutenzione regolare che deve essere fatta da meccanici d’apparecchi appositamente istruiti. «È un errore che sicuramente non commetterò più nel prossimo WEF», aggiunge il primotenente Meyer. Prima dell’impiego, il comandante si è occupato soprattutto dell’effettivo della sua compagnia. È stato infatti necessario inviare innumerevoli e-mail prima del servizio e esercito.ch Forze aeree 1 / 12 17 FOA aiuto cond 30 chiedere l’appoggio di altre compagnie per poter convocare il numero di militari richiesto. Come spiega Meyer, l’effettivo attuale della sua compagnia è appena sufficiente per adempiere il compito. Acquisizione di informazioni La compagnia informatori 62 delle Forze aeree è composta da una sezione di comando, da una sezione «centrale d’informazioni», da una sezione «esercizio d’opera» e da tre sezioni informatori che, durante l’impiego in occasione del WEF, sono state distribuite in diversi posti d’informazione su tutto il territorio dei Grigioni. Il compito principale della compagnia informatori 62 delle Forze aeree è l’osservazione dello spazio aereo nella zona d’impiego. A tal fine, i soldati impiegati nei posti d’informazione annunciano immediatamente alla centrale d’impiego delle Forze aeree tutti i movimenti di aerei riscontrati nelle vicinanze e le altre osservazioni effettuate. A livello di compagnia vengono raccolti, analizzati e rielaborati anche altri annunci rilevanti per la condotta. Come sottolinea il primotenente Meyer, la sua compagnia non svolge un CR d’istruzione ma un impiego reale e per questo c’è poco spazio per gli errori. Di conseguenza, gli obiettivi principali dell’impiego in occasione del WEF sono un esercizio tecnico impeccabile fino alla fine dell’impiego stesso e la prevenzione di incidenti. annunci relativi alle osservazioni effettuati dall’altro soldato che si trova all’esterno. Il comandante spiega che, durante il WEF, c’è sempre una bella atmosfera tra i soldati della truppa: «Ogni anno la truppa non vede l’ora che arrivi questo momento, perché sa bene che il suo lavoro è necessario e quindi anche apprezzato, il che rappresenta una grande motivazione» afferma. Mentre un PC-7 delle Forze aeree compie i suoi giri attorno a un posto, il soldato Frédéric Studer racconta orgoglioso che alcuni giorni prima il suo gruppo è riuscito a individuare e ad annunciare la presenza di un aereo ancora prima del TAFLIR. I soldati hanno l’impressione di essere molto più utili che durante un normale CR, come ricorda il collega di Studer, l’appuntato Marco Muntwyler. Ciò soprattutto quando un pilota militare comunica direttamente via radio con il posto d’informazione per chiedere aggiornamenti sulla situazione meteorologica locale. Finora la compagnia ha occupato quasi sempre lo stesso posto ogni anno. Spesso il posto è stato anche gestito dalle stesse truppe. «Chi, durante il CR, passa tutti gli anni diverse ore al giorno sulla stessa collina e nella stessa valle ha bisogno di variare un po’», osserva il primotenente Meyer. Per questo, durante l’impiego in occasione del WEF 2012, ha fatto sì che le sue sezioni informatori fossero dislocate in diversi posti e, laddove possibile, ha aggiunto altre ubicazioni. In tal modo il comandante di compagnia evita anche che nel posto si diffondano abitudini che potrebbero ripercuotersi negativamente sull’adempimento del compito. I posti funzionano autonomamente Durante l’impiego in occasione del WEF il primotenente Meyer visita e ispeziona almeno una volta personalmente tutti i posti. Tuttavia, a causa delle notevoli distanze tra i vari posti e del avoro quotidiano nel posto di comando, non sono possibili visite frequenti. Durante il WEF i posti d’informazione funzionano perlopiù autonomamente. Il capogruppo organizza l’impiego nel suo posto in maniera autonoma ed è inoltre responsabile di garantire, con la cucina di distaccamento, la capacità di resistenza della truppa. «Per questo devo potermi fidare del mio team dirigente», afferma il ventottenne primotenente. Soprattutto nelle ubicazioni dove, a causa della posizione o della mancanza di possibilità di mascheramento, non è stato possibile costruire una capanna di legno che offrisse una certa protezione dalle intemperie e dal freddo, servono dirigenti capaci di ragionare e pianificare con lungimiranza. «La chiave del successo della mia compagnia sono i capigruppo!», conclude il giovane comandante. ■ Forte sostegno «Siamo soddisfatti dei buoni contatti instaurati con la popolazione locale», afferma Meyer, romando di Yverdon, mentre si sta dirigendo verso un posto d’informazione nel Prättigau: «I residenti sono davvero molto cordiali e ogni anno sono contenti dell’arrivo della truppa», aggiunge. Questo è un grande vantaggio per l’impiego e offre anche delle occasioni di svago ai soldati. I bambini del paese chiedono il tradizionale cioccolato militare e i vicini offrono di tanto in tanto del caffè caldo ai militari nel freddo posto d’informazione. Impiego reale motivante Nel posto d’informazione coperto di neve, due soldati informatori stanno svolgendo il proprio turno nonostante il freddo. Con legname e materiali da costruzione hanno costruito una piccola capanna dove sono stati collocati gli apparecchi di telecomunicazione e da cui un soldato del nucleo inoltra gli 18 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 I posti d’informazione funzionano perlopiù in maniera autonoma e comunicano immediatamente quanto osservato. FOA aiuto cond 30 Primotenente Maurizio Meyer Il ventottenne capomastro Maurizio Meyer da Yverdon parla del suo inizio positivo al WEF. Nel suo primo CR come comandante della compagnia informatori 62 delle Forze aeree può contare su un team motivato e coscienzioso. «I miei soldati si adeguano all’autonomia che vige nei vari posti d’informazione e forniscono un lavoro eccellente nonostante le copiose nevicate», sottolinea Meyer. Il suo obiettivo è quello di concludere l’impiego senza incidenti. I contatti con la popolazione sono importanti ai fini della collaborazione: «Qui l’esercito è accolto davvero molto bene, cosa che ho constatato raramente altrove», conclude il comandante. Sergente Andreas Nett Il capoposto Andreas Nett ha constatato in prima persona quanto sia importante osservare i movimenti degli aerei nonostante le temperature gelide. Quando il posto d’informazione delle Forze aeree ha annunciato la presenza di un aereo che volava a bassa quota prima ancora che il velivolo apparisse sugli schermi radar, è stato subito ordinato un intervento degli F/A-18. «In questi momenti si capisce quanto rapidamente un pericolo può diventare realtà», spiega il venticinquenne di Gossau, che sottolinea anche come l’organizzazione autonoma del gruppo abbia funzionato in maniera ottimale anche quest’anno: «Anche se installare il posto d’informazione qui è difficilissimo, unendo le forze abbiamo trovato una soluzione molto confortevole e ora siamo attrezzati al meglio per l’impiego!», aggiunge Nett. Appuntato Marco Muntwyler Dopo quattro impieghi, il ventitreenne soldato informatore e futuro giurista ha già molta esperienza nel posto d’informazione. È contento di potersi riscaldare ogni tanto nel tramezzo in legno costruito da lui stesso ed elogia il buon clima e la motivazione che regnano all’interno del suo gruppo. Ricorda con piacere in particolare la telefonata ricevuta la mattina nel posto d’informazione: «La centrale di meteorologica ha chiesto direttamente a noi informazioni sulle condizioni meteorologiche attuali». Quando si è così coinvolti nelle attività e si può fornire appoggio all’impiego in occasione del WEF, il servizio è ovviamente molto più piacevole, come afferma l’appuntato Muntwyler pensando all’impiego che si protrarrà ancora per tutto il weekend. Soldato Frédéric Studer In alto, sopra l’Inn, c’è il soldato informatore Frédéric Studer, che a intervalli regolari scruta l’intera valle e il cielo per individuare eventuali movimenti di aerei. Per Studer, che nella vita civile è mediamatico, è il quinto impiego in occasione del WEF. «Negli ultimi cinque anni alcune cose sono cambiate», afferma. L’organizzazione dell’impiego militare si è professionalizzata e le procedure sono state snellite. Studer si ritiene soddisfatto del suo ultimo impiego. «Abbiamo un alloggio eccellente», dice, e poiché il capocuoco è assente per malattia, i soldati si sono organizzati come in un appartamento condiviso da soli uomini. L’aspetto più importante continua comunque a essere il buon clima creatosi tra i militari: «Al WEF nascono amicizie che poi durano al di là dell’impiego», conclude Studer. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 19 FOA av 31 Istruzione di base alla scuola per piloti In volo verso la professione dei sogni I futuri piloti militari dell’Esercito svizzero assolvono un’istruzione di base di un anno a Locarno (piloti di jet) e ad Alpnach (piloti d’elicottero). La scuola per piloti delle Forze aeree è estremamente esigente. Tuttavia, l’eccezionale cameratismo tra gli aspiranti rende tutto un po’ più facile. In volo verticale verso le nuvole: un PC-7 della scuola per piloti poco dopo il decollo da Locarno-Magadino. Uff sup Gian Sandro Genna, SM parziale Comunicazione Forze aeree «Personalità equilibrata, resistenza allo stress, grande senso di responsabilità, elevate capacità comunicative, spiccato spirito di gruppo, buona condizione fisica». È questo il profilo dei requisiti, non esagerato, previsto dalle Forze aeree per i loro futuri piloti militari. In altre parole, per una carriera come pilota di jet o d’elicottero dell’esercito vengono presi in considerazione soltanto i migliori. L’anno scorso l’istruzione di base di un anno alla scuola per piloti è stata frequentata da sei aspiranti a Locarno e da altri sei ad Alpnach. Da professionista a professionista Volare è affascinante, ma può anche essere mortale, tanto più che anche il più piccolo errore può avere conseguenze estremamente gravi. Tuttavia, chi pensa che questo perico- 20 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 lo costante si ripercuota negativamente sul clima che si respira nella scuola per piloti si sbaglia. Il cameratismo e la semplicità con cui gli istruttori di volo militari interagiscono con i propri allievi – e questi ultimi tra loro – sono sorprendenti. Si nota subito che questo è un incontro faccia a faccia tra professionisti dell’aeronautica. Gli aspiranti piloti militari non sono infatti principianti, ma, dopo aver superato la procedura di selezione per l’aeronautica militare (SPHAIR) e l’istruzione per ufficiali, hanno concluso un ciclo di studi in aviazione della durata di tre anni presso l’Università di Scienze applicate di Zurigo (ZHAW) nonché l’istruzione per diventare pilota di linea civile presso la Swiss (SAT). L’istruzione di base inizia comincia dunque già da un livello elevato: le ore di volo sull’aereo d’addestramento PC-7 per i piloti di jet e sull’elicottero EC635 per i piloti d’elicottero rappresentano sin dall’inizio l’elemento più importante dell’istruzione. Tempo permettendo, gli aspiranti volano due volte al giorno. Il rigoroso programma è inoltre integrato con lezioni di teoria e sport nonché con addestramenti di sopravvivenza. Sopra le nuvole Aerodromo militare di Locarno in un piovoso mercoledì d’estate: «Ready for departure», comunica via radio alla torre di controllo l’aspirante pilota di jet David «Pepe» Pereira. È in programma un volo strumentale (IFR). Il tempo coperto e nebbioso è l’ideale. A 130 km all’ora l’aereo d’addestramento PC-7 percorre la pista di decollo nel Piano di Magadino, inizia il volo verticale e ben presto scompare al di sopra dello strato di nuvole basse. Il pilota Pereira procede a 250 km all’ora, sotto l’occhio vigine dell’istruttore di volo David «Mensen» Menth, pilota militare di professione e membro del PC-7 TEAM delle FOA av 31 Atterraggio sul ghiacciaio Aerodromo di Alpnach in un’afosa giornata di piena estate: l’aspirante pilota d’elicottero Roman «Sputnik» Berli si dirige a passo spedito verso il campo d’aviazione. Accompagnato dal capo istruttore di volo per piloti d’elicottero Beat Schöni, dovré effettuare un volo in montagna con atterraggio su un ghiacciaio e un volo d’avvicinamento strumentale (ILS) sull’aerodromo di Emmen. Durante il briefing l’istruttore di volo ricorda agli allievi in particolare la temperatura elevata e il notevole traffico aereo. Inoltre, chiede all’aspirante che cosa pensa di fare nel caso in cui scoppiasse un incendio a bordo. Dopo una breve riflessione, Berli ripassa la procedura prevista in caso di incendio. Nel frattempo l’EC635, con un peso al decollo di tre tonnellate, è pronto a decollare e il pilota inizia a preparare il cockpit. Berli lavora seguendo le varie liste di controllo e controlla ogni dettaglio dell’elicottero finché non riceve l’autorizzazione al decollo. Con la mano sinistra tira la leva per la regolazione del passo collettivo del rotore principale e l’elicottero si solleva lentamente da terra. Grazie ai precisi movimenti con i pedali, Berli raggiunge l’angolo di registrazione desiderato per il rotore di coda in modo che l’elicottero possa restare tranquillamente sospeso in aria. «Hover Check completed», annuncia l’allievo, che aumenta la potenza e porta l’EC635 in volo verticale. La prima destinazione è un ghiacciaio nel massiccio del Titlis, verso cui l’elicottero si dirige a circa 150 km all’ora. L’area d’atterraggio sul ghiaccio viene dapprima sorvolata per una ricognizione e il pilota individua un punto di riferimento per l’atterraggio. I piloti d’elicottero delle Forze aeree devono essere in grado di effettuare con sicurezza anche in montagna atterraggi per trasporti di persone e materiale. Roman Berli riesce nell’impresa e l’EC635 rimane stabile sul ghiacciaio. Dopo quasi un’ora e mezza di volo, Roman Berli è di nuovo ad Alpnach ed esce dal cockpit grondante di sudore. «Volare con una temperatura così alta è stressante», afferma con un sorriso compiaciuto. Gli atterraggi in montagna sono anche molto impegnativi. Nel debriefing con Beat Schöni constatano entrambi che gli obiettivi sono stati raggiunti. Il capo istruttore di volo segnala tuttavia un particolare aspetto all’allievo: «È proprio nel volo in montagna che devi fare sempre attenzione al problema dei cavi». «Gerarchia piatta» L’istruzione di base dei piloti militari è stata riorganizzata in modo sostanziale due anni fa. Da allora gli aspiranti vengono istruiti sin dall’inizio per diventare piloti di jet o d’elicottero, poiché i profili dei requisiti e di personalità richiesti per i due tipi di velivolo sono diversi. Vista la complessità tecnica dei moderni aviogetti da combattimento ed elicotteri militari, per una carriera quale pilota militare vengono presi in considerazione soltanto professionisti. «Le caratteristiche della scuola per piloti sono la gerarchia piatta, inusuale per l’esercito, e una cultura del feedback aperta», spiega Daniel Pfiffner, comandante dell’istruzione di base, che sottolinea anche come gli aspiranti piloti militari debbano avere una personalità adatta all’impiego nelle Forze aeree, poiché: «Volare è una cosa che sanno fare in molti». Dopo l’istruzione di base di un anno, gli aspiranti passano al perfezionamento, sempre della durata di un anno, sull’EC635 o sul PC-21, compiendo così un altro passo verso la realizzazione del loro sogno di pilotare un aviogetto da combattimento F/A-18 oppure un elicottero Super Puma / Cougar. ■ Foto: soldato Fabian Biasio Forze aeree, seduto sul sedile del copilota. Negli addestramenti acrobatici con il PC-7 il pilota può anche subire accelerazioni superiori a 4g. Il volo strumentale è invece più tranquillo. Non si richiede un coraggio alla «Top Gun», bensì l’attuazione precisa delle istruzioni trasmesse via radio dai controllori del traffico aereo alla strumentazione di volo. David Pereira sa bene che, in caso di clima umido e freddo, deve fare particolarmente attenzione al rischio di formazione di ghiaccio sul velivolo. Conosce dunque a memoria la relativa lista di controllo, che ha studiato ancora una volta durante il briefing. Quest’ultimo, effettuato prima di ogni decollo, serve a visualizzare mentalmente il volo che si sta per compiere. Dopo l’atterraggio si procede invece al debriefing, durante il quale l’istruttore di volo e l’allievo analizzano approfonditamente i punti positivi e negativi del volo. L’istruzione di base dei piloti di jet segue un concetto chiaro: «Innanzitutto viene simulato teoricamente ogni elemento del volo, dopodiché l’istruttore di volo ne fornisce la dimostrazione e, infine, l’aspirante l’istruttore di volo svolge l’esercizio», spiega il capo istruttore di volo per piloti di jet Fredy «Rämsi» Ramseier. Volo d’esercitazione nelle Alpi con l’Eurocopter EC635: alla ricerca di un’area d’atterraggio adatta sul terreno. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 21 FOA av 31 Undici nuovi piloti militari Brevetto e bachelor Quella di pilota militare è una delle professioni più esclusive in assoluto. Dopo un intervallo di un anno e mezzo, il 15 dicembre 2011 undici nuovi piloti hanno ottenuto il brevetto. Questi nuovi diplomati della classe di piloti 05 sono i primi ad aver assolto il nuovo programma di formazione comprendente un ciclo di studi in scienze dell’aviazione. David Marquis, Comunicazione Forze aeree Foto: soldato Luzius Wespe Degli iniziali 550 candidati, soltanto undici hanno potuto ricevere le ambite «ali» nell’esclusivo Hotel Waldstätterhof a Brunnen (SZ). Queste ali applicate all’uniforme sono il segno esteriore dell’istruzione estremamente lunga e impegnativa portata a termine da questi giovani. Dopo la severa procedura di selezione, inizialmente hanno dovuto assolvere l’istruzione per diventare ufficiali. Successivamente hanno frequentato per tre anni l’Università zurighese di Scienze applicate (ZHAW) a Winterthur e hanno inoltre conseguito parallelamente una licenza civile di pilota di professione. Hanno poi fatto seguito due anni presso la scuola per piloti delle Forze aeree dove i giovani hanno appreso i dettagli dell’aviazione militare sul Pilatus PC-7, sul Pilatus PC-21 e sull’Eurocopter EC635. Il colonnello Thierry Goetschmann, comandante della scuola per piloti, ha tuttavia sottolineato in occasione della cerimonia di consegna dei brevetti: «Oggi ricevete il brevetto e venite promossi al grado di primotenente. Tuttavia non si tratta della fine della vostra istruzione ma è soltanto una tappa». Infatti, come ha spiegato il brigadiere Werner Epper, comandante della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31: «Ora lascerete la Formazione d’addestramento e sarete incorporati in squadriglie dove però vi attenderà inizialmen- te un nuovo corso d’addestramento sugli F/A-18 Hornet oppure sui Cougar». I piloti militari di professione volano oggi su jet ed elicotteri modernissimi ed estremamente complessi. Questo è anche il motivo della nuova formazione accademica. «I moderni piloti hanno un’elevata responsabilità e devono gestire un vero e proprio flusso di informazioni. A tale scopo, oltre alla flessibilità e all’immaginativa nello spazio, è anche necessaria un’elevatissima competenza tecnica», ha affermato il colonnello Goetschmann. A tali obiettivi si è mirato con la quinquennale istruzione per piloti, e ciò è stato fatto con successo. «Grazie ai vostri istruttori di volo, potete oggi essere competitivi in molti ambiti. La differenza consiste essenzialmente nell’esperienza», ha aggiunto il colonnello Goetschmann. E ha concluso dicendo: «È motivo di grande soddisfazione per un istruttore quando i suoi allievi raggiungono o addirittura superano il suo livello». È intervenuto come relatore il consigliere nazionale dell’UDC Pirmin Schwander (SZ), imprenditore e colonnello di milizia. Si è mostrato soddisfatto per il fatto che dopo 20 anni il Parlamento ha preso le distanze dalla strategia di risparmio in seno all’esercito. «Mi impegnerò affinché l’esercito, come deciso dal precedente Parlamento, riceva più risorse e nuovi jet da combattimento», ha sottolineato. La conclusione della cerimonia di consegna dei brevetti è stata segnata dalle esibizioni di volo del Super Puma Display Team e della Patrouille Suisse. ■ I piloti freschi di brevetto: Mario Thöni, Marius Krüsi, Damien Vielle, Andreas Menk, Matthias Müller (dietro, da sinistra), Marc Lauber, Marco Merz, Alain Fleury, Stephan Schaupp, Adrian Guerrazzi e Willi Hug (davanti, da sinistra). 22 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 FOA av 31 Il consigliere federale Alain Berset ospite presso la FOA av 31 Ospiti d’onore alla promozione I giovani ufficiali, sottufficiali superiori e sottufficiali della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 (FOA av 31) dell’anno 2011/2012 ricorderanno a lungo la loro promozione. Non tutte le cerimonie possono vantare un elenco di ospiti come questo: un consigliere federale, Alain Berset, capo del Dipartimento federale dell’interno; due consiglieri nazionali, Christine Bulliard-Marbach e Jacques Bourgeois; un consigliere di Stato, Erwin Jutzet e il comandante delle Forze aeree, comandante di corpo Markus Gygax. Laurent Savary, Sostituto del Capo Comunicazione FA Assumersi la responsabilità Le affermazioni del nuovo consigliere federale hanno trovato eco in quelle del brigadiere Werner Epper, che si è rivolto ai genitori dei giovani militari promossi: «I candidati sono consapevoli del fatto che, in quanto giovani cittadini svizzeri, devono anche assumersi una responsabilità nei confronti del nostro Paese e del nostro esercito. Prendere una simile decisione oggi è un atto che merita un grande riconoscimento», ha sottolineato Epper. Zampogne e salva di saluto Anche se i discorsi sono una parte importante della cerimonia di promozione, non è stato dimenticato l’aspetto festoso della manifestazione. Erano presenti gli «Bag Pipers of Wangen an der Aare», che hanno suonato musiche scozzesi, e il prestigioso «Contingente Dei Granatieri Friburghesi». Nonostante il vento gelido, la salva di saluto sparata da quest’ultimo sul sagrato della chiesa ha riscaldato i cuori dei genitori, dei militari promossi e degli ospiti. La cerimonia si è conclusa con un ricco aperitivo nella vicina sala parrocchiale. ■ Foto: Laurent Savary In seguito ai recenti sviluppi politici, il 3 febbraio nella chiesa di Belfaux, tra Friburgo e Payerne, era presente anche il neoeletto consigliere federale Alain Berset. Il comandante della FOA av 31, brigadiere Werner Epper, l’aveva già invitato nel luglio del 2011 quando era ancora consigliere di Stato nel Cantone di Friburgo. La cerimonia si sarebbe infatti svolta nel Comune d’attinenza di Berset, il quale aveva pertanto accettato l’invito. L’elezione alla carica superiore non ha cambiato i piani di Berset, che ha mantenuto la promessa nonostante la sua agenda di consigliere federale fosse al completo. Berset ha innanzitutto espresso tutta la sua soddisfazione per l’opportunità di parlare nella chiesa della sua comunità, dopodiché ha illustrato i parallelismi tra la futura vita militare dei nuovi ufficiali e sottufficiali, con la relativa responsabilità, e la sua funzione di consigliere federale: «Ogni inizio è caratterizzato da difficoltà e sorprese, sia positive che negative. Anche voi, come me, avete dichiarato di impegnarvi a favore della società, e questo impegno è importante», ha affermato Berset. Il consigliere federale ha poi concluso il suo discorso elogiando le istituzioni che fanno della Svizzera il Paese che è oggi: «La coesione sociale è determinante per il nostro Paese. I cittadini svizzeri non devono perdere la fiducia nelle istituzioni e la loro abilità nel trovare soluzioni costrut- tive. La Svizzera ha un enorme potenziale che è importante non solo mantenere ma anche ampliare costantemente. Questa identità svizzera è una formula vincente e lo rimarrà anche in futuro». Il freddo pungente non ha tolto il sorriso agli ospiti sul sagrato della chiesa di Belfaux. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 23 FOA av 31 Le prestazioni della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 «Pa Capona» – lo slogan Foto: FOA av 31 Lo slogan «Pa Capona» della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 trae le sue origini dal pittoresco villaggio vallesano di Savièse. Questo motto significa «Non arrenderti!» e simboleggia la volontà di affrontare con coraggio qualsiasi sfida, per quanto pesante possa essere. Anche l’istruzione dei piloti delle Forze aeree rientra nei compiti della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31. Brigadiere Werner Epper, cdt FOA av 31 Talvolta il contesto e le esigenze dei committenti e dei partner mutano in termini assai brevi e pongono la Formazione d’addestramento di fronte a compiti sempre nuovi. E proprio per il fatto che interpreta il suo ruolo come fornitrice di prestazioni per l’impiego delle Forze aeree, la Formazione d’addestramento ragiona in modo orientato al futuro e si adatta alla situazione. La Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 ci tiene molto ad essere riconosciuta come partner affidabile. Di conseguenza, già solo per questo motivo le collaboratrici e i collaboratori sono disposti a fornire prestazioni d’alta qualità nonché ad apportare costantemente un contributo per aumentare la sicurezza di volo in seno alle Forze aeree. La Formazione d’addestramento si sente inoltre nell’obbligo di curare una comunicazione proattiva e trasparente. Questa è infatti l’unica soluzione 24 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 per essere recepiti correttamente. La Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 (FOA av 31) è la formazione d’addestramento più importante per quanto riguarda l’addestramento del personale necessario per svolgere il compito principale delle nostre Forze aeree. Tra impiegati civili e militari, complessivamente 145 persone fanno il necessario affinché le oltre 35 funzioni di milizia e gli aspiranti piloti militari possano beneficiare di un’istruzione d’alto livello qualitativo prima di essere messi a disposizione delle Forze aeree per l’impiego. Oltre che dei noti ambiti fondamentali di condotta convenzionali, lo stato maggiore è anche responsabile dell’istruzione degli ufficiali informatori dell’aviazione. Inoltre, anche il servizio di coordinamento «Paracadutisti» è integrato in questo contenitore. Il servizio si occupa dell’istruzione dei paracadutisti per tutto l’esercito e gestisce l’interfaccia verso il comando forze speciali, che dal 1° gennaio 2011 comprende anche la compagnia di esploratori paracadutisti 17. Tutte le esperienze fatte finora sono positive e la collaborazione è ineccepibile. L’istruzione di base I futuri quadri (comprese le funzioni logistiche come quelle di sergente maggiore e di furiere) e le truppe svolgono la prima parte della loro istruzione di base sotto il Cdo SSU / SR av 81. Durante le prime sette settimane di SR, nell’ambito dell’istruzione di base generale (IBG), tutte le reclute acquisiscono le competenze generali del soldato (uso dell’arma personale, difesa NBC, servizio sanitario, servizio di guardia, mezzi coercitivi, ecc.). Nel corso delle successive sei settimane di istruzione di base alla funzione (IBF) vengono poi trasmesse ai giovani militari le conoscenze e le capacità fondamentali in prospettiva della loro futura funzione tecnica. In quel periodo, lavorando FOA av 31 presso un aerodromo operativo, ottengono la preparazione necessaria nei settori aerei da combattimento, trasporto aereo e aerodromo, in vista dell’imminente istruzione di reparto (IDR). Contemporaneamente all’IDR inizia anche la scuola sottufficiali (SSU), per la quale vengono selezionate dal 25 al 30 per cento delle reclute. L’istruzione della durata di nove settimane tocca i settori condotta, metodica dell’istruzione e servizio tecnico. Circa una dozzina degli aspiranti che frequentano la SSU saranno poi ammessi alla scuola ufficiali. tua impieghi con droni a favore dell’esercito o di terzi, come per esempio l’assistenza al Corpo delle guardie di confine, per circa 150 giorni l’anno. Inoltre collabora anche alla valutazione di un nuovo sistema di drone che dovrebbe sostituire l’ADS-95 in un prossimo futuro. Dopo lo scioglimento della squadra di drone avvenuto l’anno scorso, rimane solo una piccola quota di milizia. L’Esercito svizzero è leader nel settore delle operazioni di UAV nel «non-segregated Airspace» (spazio aereo non specificamente sbarrato). L’istruzione di reparto Il quarto comando in seno alla FOA av 31 è costituito dalla scuola per piloti FA 85, sotto la cui responsabilità si svolge tutta l’istruzione dei piloti, a partire da SPHAIR (www.sphair.ch, in passato istruzione aeronautica preparatoria) fino al conseguimento del brevetto di pilota d’elicottero o di futuro pilota di F/A-18. Dall’ubicazione principale di Emmen vengono gestite tre annate presso l’Università di scienze applicate di Zurigo e nell’ambito del Swiss Aviation Training. Inoltre, la scuola per piloti si occupa di due ulteriori corsi di formazione nel contesto dell’istruzione aeronautica militare che è affidata a un corpo insegnante costituito da membri della Formazione d’addestramento e piloti di squadriglia attivi. Ogni anno circa 12 – 16 candidati conseguono il brevetto di pilota militare di professione. Dopo aver assolto l’IBG e l’IBF, i soldati, i sergenti e i tenenti freschi di promozione passano al cdo IDR dell’aviazione / SU dell’aviazione 82. Durante le otto settimane di IDR acquisiscono le loro prime esperienze operative subordinati a comandanti di compagnia che stanno «conseguendo il grado» e sotto la direzione d’impiego diretta della centrale operativa delle Forze aeree. Durante questa fase d’impiego vengono ad aggiungersi la compagnia di sicurezza d’aerodromo, proveniente dalla Formazione d’addestramento della fanteria, e una sezione di automobilisti, dalla Formazione d’addestramento della logistica, che vanno a costituire un gruppo d’aerodromo o un gruppo di trasporto aereo ad hoc. Il comando IDR dell’aviazione / SU dell’aviazione 82 è anche incaricato di svolgere i corsi di formazione tecnici (Cfo tecn), durante i quali i futuri comandanti di compagnia e di gruppo nonché gli ufficiali superiori dell’Impiego FA vengono preparati ai rispettivi compiti. Un ulteriore ambito di responsabilità è costituito dalla condotta della compagnia d’intervento rapido dell’aviazione 104 (cp interv av 104). Ad ogni inizio di scuola reclute un centinaio di militari delle Forze aeree assolvono il loro obbligo di servizio come militari in ferma continuata. Essi vengono impiegati prevalentemente nel servizio di volo per tutti i tipi di velivoli nonché nei settori della sicurezza e del supporto e forniscono per 365 giorni all’anno un contributo irrinunciabile per la capacità di resistenza e lo svolgimento del compito delle Forze aeree in Svizzera e, a titolo volontario, anche all’estero. La scuola per piloti Obiettivi del comandante Vogliamo che la fiducia e l’etica abbiano un ruolo importante nell’operato della Formazione d’addestramento. Devono riflettersi come filo conduttore negli obiettivi strategici: personale motivato, sfruttamento efficiente delle risorse, un transfer ottimale delle conoscenze con l’Impiego delle FA e un clima di lavoro positivo. Il perfezionamento e lo sviluppo delle collaboratrici e dei collaboratori rappresentano un tema centrale. Infatti, solo dei quadri perfettamente istruiti sono in grado di trasmettere le loro conoscenze in modo credibile e con la necessaria competenza. La trasparenza nelle decisioni e il coinvolgimento dei subordinati agevolano il lavoro quotidiano e aumentano la credibilità del capo. Di fronte a una tale quantità di funzioni tecniche, il fatto di attribuire un buona dose di responsabilità personale ai subordinati rappresenta una caratteristica della nostra Formazione d’addestramento. Collaborazione con l’Impiego È evidente quanto sia importante una stretta collaborazione con l’Impiego delle Forze aeree. Le unità della Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 assolvono il loro servizio d’istruzione su uno degli aerodromi effettivamente in funzione. Già in questa sede si offre dunque la possibilità di collaborare con il personale professionista di terra e d’aria dell’Impiego delle Forze aeree. Sarebbe difficile realizzare degli impieghi nella terza dimensione senza un sostegno reciproco. Inoltre, in questo modo le esperienze acquisite durante l’impiego confluiscono immediatamente nell’istruzione. La FOA il suo futuro È ancora troppo presto per poter dire come sarà strutturata la Formazione d’addestramento dell’aviazione 31 in futuro. Siamo comunque fiduciosi di essere ben preparati per affrontare le prossime sfide. La Formazione d’addestramento si concentra appieno sui compiti principali a favore del «fronte». In questo modo, apporta il suo contributo per un Esercito svizzero efficiente e d’alta qualità! ■ Il comando dei droni 84 di stanza a Emmen assicura il mantenimento della competenza nel settore dell’aviazione militare senza equipaggio. Questo impegno prevede l’allenamento di tutti i processi necessari per l’impiego, l’istruzione e il perfezionamento dei rispettivi piloti e operatori del carico utile nonché degli ufficiali d’impiego e d’analisi e degli ufficiali informatori. Il comando effet- Foto: soldato Fabian Biasio Il comando dei droni Il personale di terra dell’aviazione viene istruito nelle scuole di Payerne. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 25 FOA DCA 33 Cannone DCA nella zona di Davos Proteggere il cielo sopra il WEF Durante il WEF le Forze aeree hanno sorvegliato lo spazio aereo attorno a Davos su un raggio di circa 46 km. Oltre agli aerei in volo, la sicurezza è stata garantita anche dalla difesa terra-aria, ovvero dalla difesa contraerea (DCA). Nella postazione DCA il clima tra i soldati era buono. Nonostante qualche piccolo problema logistico i soldati erano motivati a prestare servizio per la sicurezza del WEF. Quasi invisibili: il cannone dal 35 mm (a sinistra) e l’apparecchio di direzione del fuoco (a destra) sono compatti e si mimetizzano pressoché completamente con il paesaggio invernale attorno a Davos. Uff spec David Eichler, comca gruppo FOA DCA 33 È il 25 gennaio 2012. Il WEF a Davos è iniziato e l’élite dell’economia e della politica, così come alcuni rappresentanti dello show business, discutono della situazione economica mondiale. Chilometri di filo spinato, tramezzi con sacchi di sabbia, controlli degli accessi e militari in uniforme caratterizzano l’immagine della località sciistica. Ad alcuni chilometri di distanza dal luogo del vertice, un cannone DCA m da 35 mm è pronto all’impiego. L’apparecchio di direzione del fuoco si trova a circa dieci metri e l’antenna del radar sul tetto scansiona l’ambiente circostante. La DCA garantisce da terra la sicurezza dello spazio aereo sopra Davos. Quando un aereo entra nella zona di sbarramento, la DCA viene messa in prontezza d’allarme. In genere queste violazioni della zona di sbarramento vengono chiarite in modo relativamente rapido. Durante il WEF del 2011 si sono verificati 26 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 cinque casi di violazione dello spazio aereo. Quest’anno se ne sono riscontrati nove. La DCA è comunque preparata anche per i casi peggiori. Il cannone è carico, le munizioni sono pronte all’uso, la prontezza al tiro è stata annunciata e il collegamento con la centrale d’impiego a Dübendorf è attivo. Un eventuale tiro con il cannone sarebbe telecomandato dalla centrale. Mettere sempre nel bagaglio indumenti caldi L’ondata di freddo con temperature attorno ai –20 gradi non è ancora arrivata e non riguarda dunque l’impiego della DCA. Fa però già relativamente freddo a Davos. I soldati hanno ricevuto un equipaggiamento supplementare per questo impiego. Per il servizio di guardia notturno sono inoltre a disposizione cappotti di pelliccia di pecora e soprastivali per proteggere i soldati dal freddo. Al centro della postazione DCA c’è una tenda riscal- data dove la truppa può ripararsi. I soldati hanno costruito anche un igloo e lo hanno arredato in modo confortevole con coperte di lana e portacenere d’emergenza. Nella tenda incontriamo anche il soldato Roger Zeier, padre di famiglia e ingegnere edile di Kriens. Questo è il suo primo impiego al WEF e lo considera più impegnativo di un normale CR. Sottolinea il fatto che qui si pretende di più, ci sono più controlli e i superiori sono un po’ più nervosi del solito. Si vedono anche più quadri superiori. Il clima che si respira tra i soldati è fondamentalmente buono, nonostante ogni tanto ci sia qualche problema. Il percorso per arrivare alla postazione DCA è lungo, circa un ora all’andata e una al ritorno, il che è un po’ demotivante. Per poter entrare in servizio alle sei e mezza, i soldati del turno di giorno devono alzarsi alle due e mezza di notte. Questa mattina a colazione non c’era abbastanza pane e naturalmente la motivazione è scesa ancora di più. «Poi FOA DCA 33 comunque hanno consegnato la colazione», dice il soldato Zeier con un sorriso malizioso e si mette in viaggio. Sostituisce il camerata che è di guardia al posto di controllo davanti alla postazione DCA. Primo impiego al pezzo d’artiglieria Il soldato David Rüegsegger, che nella vita civile è il sostituto del segretario comunale di Laupen, durante il WEF è impiegato come cannoniere. Il soldato Rüegsegger ha già esperienza nel servizio per il WEF, ma finora non era mai stato impiegato in prima persona al pezzo d’artiglieria. Il fatto che si tratti di un cannone carico non rende tuttavia speciale il suo compito. Per lui il lavoro al pezzo d’artiglieria è sempre lo stesso e non fa molta differenza tra munizioni d’esercizio e da combattimento. forma un’idea dell’impiego DCA a Davos. Le attività vengono svolte senza agitazione e tutti conoscono il proprio compito. La DCA è pronta all’impiego, il WEF può iniziare e la sicurezza dello spazio aereo è garantita. Ciò anche grazie all’impiego di soldati come Roger Zeier e David Rüegsegger, due ingranaggi di quel grande meccanismo che è l’esercito. Come ogni anno a gennaio, gli occhi dell’economia mondiale sono puntati su Davos. L’esercito adempie con successo il suo compito e provvede alla sicurezza del WEF e dei capi dell’economia mondiale come pure della Svizzera. ■ Quasi come al corso di ripetizione La truppa ha utilizzato un igloo come locale di soggiorno. Foto: Uff spec David Eichler Prima dell’intervista a David Rüegsegger la postazione DCA è passata per un breve lasso di tempo al grado di prontezza «arancione». Ciò significa che un aereo ha violato la zona di sbarramento. In questo momento il cannoniere addetto al pezzo d’artiglieria lascia il controllo del proprio cannone all’apparecchio di direzione del fuoco, il quale a sua volta è comandato dalla centrale d’impiego delle Forze aeree sempre in contatto diretto con il capo del DDPS, consigliere federale Ueli Maurer, che in caso di estrema emergenza dovrebbe ordinare l’abbattimento dell’invasore dello spazio aereo. Rüegsegger aggiunge che, nel momento in cui affida il controllo all’apparecchio di direzione del fuoco, il cannoniere si preoccupa sempre per diversi aspetti. Naturalmente ci si domanda sempre chi stia volando all’interno della zona di sbarramento e come si evolverà questa situazione. Tuttavia, per lui non si tratta di un impiego straordinario. I procedimenti sono gli stessi di un CR con servizio di campagna tradizionale. Inoltre, la preparazione per l’impiego al WEF ha permesso di colmare eventuali vuoti di memoria e di riportare alla mente le procedure e le liste di controllo necessarie. Parlando con i soldati nella postazione ci si Il soldato Roger Zeier ha fatto la guardia sfidando le bassissime temperature. Il soldato David Rüegsegger è stato impiegato al cannone con munizioni da combattimento. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 27 FOA DCA 33 Difesa terra-aria 2020 Il futuro è iniziato Oggi l’Esercito svizzero è munito di una difesa contraerea e presto avrà bisogno della difesa terra-aria 2020 (DTA 2020), la difesa contraerea del futuro. Più probabile: Attori non statali con supporti d’arma civili e armi militari Più pericoloso: Attori statali con supporti d’arma militari Conclusione: La minaccia aerea esiste in tutte le situazione con il potenziale e l’efficacia più diversi. Problematica: Gli elevati costi dei propri mezzi con efficacia e capacità di resistenza Conseguenza: La DTA agisce in collaborazione con «L’aria» (velivoli da combattimento) in tutte le situazioni. Le esigenze poste alla DTA 2020 scaturiscono dalle minacce portate con mezzi aerei. Brigadiere Marcel Amstutz, cdt FOA DCA 33 La difesa aria-aria si serve oggi di due modelli di velivoli da combattimento, l’F-5 Tiger e l’F/A-18 Hornet. La DCA dispone di tre sistemi d’arma (DCA m, Rapier e Stinger) conosciuti con il nome di «Trio». Nel quadro delle riforme dell’esercito 95 e XXI e della fase di sviluppo 8/11 si è passati dalle 600 unità di fuoco del passato alle 160 attuali. Alla DCA mancano oggi in gran parte l’interconnessione verticale (lungo la gerarchia) e completamente quella orizzontale (stesso livello tattico). Le capacità tecniche sono limitate alle brevi distanze (pochi chilometri) e al combattimento contro aeromobili (aerei ed elicotteri). Le capacità di «Trio» sono sicuramente applicabili a tutte le situazioni, ma non a tutti i 28 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 sistemi. Soltanto la DCA m con i sensori integrati DCA DTA 10 è operativa in tutte le situazioni. Otto unità di fuoco verranno ancora consegnate alla truppa nel corso di quest’anno e nel 2011 e nel 2012 durante il WEF hanno già avuto luogo impieghi reali con effettore. Minaccia asimmetrica Un’analisi della situazione in materia di sicurezza in Europa non prevede conflitti militari tra Stati europei (NATO, UE, Stati neutrali). Nel periodo di tempo considerato appare anche improbabile una minaccia militare dall’esterno ai danni dell’Europa, come fu il caso all’epoca della Guerra fredda. Una modifica di questa situazione è oggigiorno accompagnata da un tempo di preallarme. Nei prossimi anni saranno possibili conflitti regionali militari nelle zone periferiche d’Europa. Una minaccia considerevole deriva invece dall’asimmetria. Sono probabili attacchi terroristici e in pratica non esistono tempi di preallarme. La proliferazione delle armi di distruzione di massa e di sistemi vettoriali (missili balistici e missili da crociera) acquista un’importanza crescente. Con il progresso tecnologico e la computerizzazione la minaccia esercitata con l’ausilio di mezzi aerei contro oggetti situati al suolo è cresciuta in modo estremamente rapido. Se fino alla metà degli anni Ottanta per la DCA era di primaria importanza la lotta ai supporti d’arma per lo più operativi a bassa quota, oggi sono le armi stesse che devono essere combattute. Questa situazione deriva dal fatto che l’attuale tecnologia FOA DCA 33 delle armi non esige più imperativamente una penetrazione del supporto d’arma nel dispositivo della DTA. I sistemi di minaccia sono più complessi e la loro diversificazione è aumentata. Inoltre, l’acquisto e l’utilizzo di mezzi offensivi nello spazio aereo da parte di attori non militari diventa più semplice (disponibilità) e più accessibile (costi). La minaccia aerea appare in crescita in tutte le situazioni con forme e intensità diverse. Di conseguenza la difesa terra-aria deve essere efficace in tutte le situazioni per completare e supportare i velivoli da combattimento e per proteggere opere, settori e formazioni di truppa. In tal senso l’incisività della prestazione di combattimento deve essere applicata in maniera invariata alla forza militare volta alla difesa. goli, ma come parte del sistema DTA 2020 all’interno del sistema globale che esercita la propria efficacia sullo spazio aereo. La diversificazione deve essere ridotta al minimo per contrastare la complessità e l’incremento dei costi che ne risulta. In questo caso occorre prestare particolare attenzione all’introduzione tecnica e procedurale di sensori ed effettori nell’ambito di tutte le misure volte alla protezione dello spazio aereo. Tenendo in considerazione le capacità richieste e le possibilità tecnologiche e finanziarie prevedibili, l’attuale pianificazione si basa su due sistemi parziali che oggi vengono denominati «Ultimo miglio» (fino a circa 10 chilometri) e «Media gittata» (fino a circa 50 chilometri). Esigenze del futuro Con la messa fuori servizio del missile terra-aria Bloodhound 64 l’Esercito svizzero ha perso la capacità permanente di difesa terra-aria efficace nell’intero spazio aereo. In seguito, con la separazione spaziale della difesa terra-aria e aria-aria (3000 metri dal suolo), è andata persa la vera e propria difesa integrata operativa. La libertà d’azione è stata limitata e i compiti della difesa ariaaria sono aumentati. Inoltre, dal 1995 la La DTA deve assicurare nel modo più completo possibile la protezione di gruppi di opere, formazioni di truppa e settori entro un raggio di circa 50 km per ottenere da una parte la ridondanza rispetto ai mezzi ariaaria e permettere dall’altra di concentrare lo sforzo dei velivoli da combattimento nei settori situati al di fuori del raggio di gittata DTA. Nel settore interno (fino a 10 km circa) la DTA deve garantire autonomamente come mezzo estremo la protezione delle opere contro tutte le armi avversarie e i supporti d’arma. Sistema globale coordinato DCA è passata da 38 a 9 gruppi ancora attivi. Si è dovuto fare i conti con forti riduzioni delle formazioni di milizia e della loro capacità di resistenza. Contemporaneamente la DCA non ha mai svolto così tanti impieghi reali, come ad esempio il Vertice della Francofonia nel 2010 e il WEF 2011 e 2012. Tuttavia, a causa delle esigenze future, nei prossimi anni TRIO verrà sostituito. Oggi la pianificazione parte dal presupposto che la DTA 2020 debba garantire la protezione di sei opere e di una superficie di 7200 chilometri quadrati e che a tale scopo siano necessari due sistemi parziali, denominati «Ultimo miglio» e «Media gittata». Lo spiegamento di forze per le formazioni di milizia equivale a circa sei battaglioni o gruppi. Per quanto concerne la DTA 2020 non si tratta della sostituzione dei singoli sistemi di «Trio», ma del passaggio coordinato a un sistema globale DTA come parte integrante della Sicurezza dello spazio aereo svizzero. Dal profilo dell’ordine di grandezza questa sostituzione è comparabile al passaggio dalla protezione antiaerea attiva al sistema globale difesa aerea con i sistemi Florida, Mirage, Bloodhound cannone DCA da 35 mm, avvenuto all’inizio degli anni Sessanta. ■ Entro il 2025: DTA 2020 introdotta Dal 2019: inizio dell’introduzione Dal 2017: programma d’armamento Dal 2013 al 2015: valutazione 2012: mandato di progetto DTA 2020 Soluzioni DTA 2020 Per quanto concerne la DTA 2020 non si tratta della sostituzione dei singoli sistemi di «Trio», ma del passaggio coordinato a un sistema globale DTA come parte integrante della Sicurezza dello spazio aereo svizzero. Contrariamente all’attuale soluzione priva di interconnessioni l’architettura futura è un sistema globale di sensori e effettori interconnesso orizzontalmente e verticalmente. I requisiti per il combattimento efficace contro l’avversario e le opere da proteggere in modo diverso (statico, mobile, piccolo, massiccio, piano, meccanizzato, ecc.) come anche per le caratteristiche fisiche dei mezzi offensivi richiedono il mix di effettori al completo. In tal caso gli effettori non devono essere considerati sistemi sin- I valori di riferimento dello scadenzario della DTA 2020. esercito.ch Forze aeree 1 / 12 29 FOA DCA 33 Cerimonia di promozione 01-12 «Qui si tratta della sicurezza» Foto: David Marquis Nell’idilliaca cornice della «Festhalle Seepark» a Sempach, lo scorso 10 febbraio si è tenuta la prima delle tre cerimonie di promozione annuali della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 (FOA DCA 33). 73 giovani, tra uomini e donne, sono stati promossi a un grado superiore. 13 sergenti capi sono stati promossi a tenenti della difesa contraerea. David Marquis, Comunicazione Forze aeree «L’esercito è come un’assicurazione. Si è disposti a investire per avere più sicurezza», ha affermato il brigadiere Marcel Amstutz, comandante della Formazione d’addestramento, nel suo discorso di apertura. Amstutz ha poi aggiunto: «Se oggi siamo qui per promuovere nuovi quadri è perché si tratta della sicurezza del nostro Paese». L’esercito – e in particolare le Forze aeree – è necessario anche oggi, in tempo di pace: «Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro. I sorprendenti sviluppi politici in Nord Africa ne sono esempi lampanti», ha concluso il comandante. Richiesti quando la situazione diventa difficile I sottufficiali e i sottufficiali superiori sono stati promossi dai rispettivi comandanti di scuola. Il colonnello SMG Beat Meister, comandante del corso di formazione istruzione di base e perfezionamento DCA ogni tempo a Emmen, ha constatato: «In qualità di capi, siete richiesti soprattutto quando, nonostante le circostanze siano difficili, gli obiettivi devono comunque essere essere raggiunti al 100 per cento». In tal caso occorre spesso mettere da parte le proprie esigenze a favore di quelle della comunità: «Le persone non possono essere gestite, devono essere guidate. Ciò è possibile soltanto a partire dai capi e dando il buon esempio», ha aggiunto Meister. Nel suo corso di formazione, il colonnello SMG Meister ha promosso 26 appuntati capi a sergenti, altri due appuntati capi a capicucina, due sergenti 30 esercito.ch Forze aeree 1 / 12 a furieri e un altro sergente a sergente maggiore capo. Il colonnello SMG René Wellinger, comandante del corso di formazione istruzione di base e perfezionamento DCA ogni tempo a Payerne, ha affermato: «Le reclute vogliono essere guidate da capi che sanno quello che vogliono e agiscono in maniera ponderata». E ha aggiunto: «Nel frattempo hanno acquisito l’autorità specialistica, mentre per quella personale devono ancora lottare ogni giorno». Il colonnello SMG Wellinger ha promosso 27 appuntati capi a sergenti, un sergente a furiere e un altro sergente a sergente maggiore capo. Vantaggi per la vita professionale Il comandante della Formazione d’addestramento Marcel Amstutz ha promosso 13 sergenti capi a tenenti. «L’esercito ha bisogno di cittadini come voi, disposti a fornire maggiori prestazioni in qualità di ufficiali e ad assumersi delle responsabilità», ha affermato il brigadiere, sottolineando anche i vantaggi per la vita civile: «Nessuna scuola di condotta può trasmettere l’esperienza pratica che voi acquisite nell’esercito. E questa esperienza di condotta è molto richiesta dai datori di lavoro», ha concluso Amstutz. Il consigliere nazionale Leo Müller (PPD, LU) ha sottolineato nel suo discorso di benvenuto la dimensione politica dell’istruzione militare dei quadri: «L’esercito ha bisogno di voi, nella vostra funzione, per garantire sicurezza. Una sicurezza che, a sua volta, rappresenta per la Svizzera un importante vantaggio legato all’ubicazione». ■ Notizie in breve Incidente di pullman in Vallese Hornet contro Mirage Un sostegno apprezzato Dal 16 al 27 aprile si è svolta presso l’aerodromo militare di Payerne la campagna «Epervier». L’Escadron de chasse 1/2 di Luxeuil (F) è stato ospite con sei Mirage e un Transall. Sono stati svolti allenamenti nel servizio di polizia aerea, nel combattimento aereo e nel rifornimento di carburante in volo. Nessun incidente prima d’ora aveva suscitato tali emozioni e mobilizzato tanti mezzi di soccorso come quello che si è verificato nel mese di marzo. 28 vittime: un bilancio insopportabile. Le Forze aeree hanno fornito il loro contributo mettendo a disposizione l’infrastruttura della Base aerea di Sion. Foto: Olivier Devènes Foto: cap Erich Riester Campagna «Epervier» Due Mirage 2000-5 francesi al momento del decollo della pattuglia. Un’ala d’onore assiste alla partenza delle vittime. «I compiti della nostra squadra sono il servizio di polizia aerea e la difesa aerea. I nostri Mirage 2000-5 sono predisposti esclusivamente per questi incarichi», ha dichiarato il tenente colonnello Laurent Rosevicz, comandante dell’Escadron de chasse 1/2 «Cigognes». L’Armée de l’air francese è giunta da Luxeuil con sei Mirage, 12 piloti e circa 35 membri del personale di terra. A questi vanno ad aggiungersi un C-160 Transall equipaggiato per il rifornimento di carburante in volo e il personale necessario al suo esercizio. L’omologo svizzero di Rosevicz, tenente colonnello SMG Jérôme d’Hooghe, comandante della squadra d’aviazione 11 di stanza a Payerne, ha preso parte all’«Epervier» con circa 15 piloti, sei F/A-18 Hornet e i professionisti della squadra di terra dell’aerodromo di Payerne. «Ci alleniamo in scenari complessi impiegando fino a nove velivoli», ha dichiarato d’Hooghe. Il Transall potrebbe ad esempio rappresentare un velivolo che deve essere protetto da quattro velivoli di una nazione. L’altra nazione a sua volta rivestirebbe il ruolo dell’aggressore con quattro jet. dam Una dopo l’altra, le bare bianche, portate a spalla dagli agenti di polizia, vengono trasportate all’interno degli C-130 Hercules belgi. Il balletto macabro si protrarrà sul tarmac della Base aerea di Sion in questa mattinata di venerdì 16 marzo, rischiarata da timidi raggi di sole. L’incidente di pullman in una galleria autostradale a Sierre, che qualche giorno prima aveva mietuto 28 vittime, tra cui 24 bambini, nella sua tragicità ha scosso gli animi nel mondo intero. Sono stati soprattutto i mezzi d’intervento civili ad essere impiegati in occasione di questa catastrofe; tuttavia, anche le Forze aeree hanno fornito il loro contributo. La Base aerea di Sion è stata infatti utilizzata per garantire il sostegno logistico, dapprima per accogliere una delegazione ministeriale e in seguito per il rimpatrio dei corpi delle vittime effettuato dalle Forze armate belghe. Ogni sforzo è stato profuso per accogliere questo distaccamento che doveva adempiere una missione tristemente speciale. L’ubicazione militare è stata inoltre scelta per l’imbarco dei feriti negli aerei di soccorso medico della REGA. Un desiderio espresso dalle autori, una scelta che si è rivelata giudiziosa al fine di garantire l’intimità delle vittime. sal Informazione interna Per il gruppo della comunicazione della FOA dell’aiuto alla condotta 30 (FOA aiuto cond 30) si cercano professionisti dei media – giornalisti, specialisti in PR, fotografi o web designer – che amino lavorare in modo autonomo all’interno di un team piccolo e motivato. In linea di principio, i servizi militari non devo- Foto: dam. La FOA aiuto cond 30 cerca professionisti dei media no essere prestati in un unico periodo, bensì, all’occorrenza, vengono distribuiti nell’arco dell’anno. Le domande o le candidature per il gruppo della comunicazione vanno inviate al capo della comunicazione della FOA aiuto cond 30, maggiore Stefan Varonier (e-mail: [email protected]). ■ esercito.ch Forze aeree 1 / 12 31 Manifestazioni Agenda 15 giugno Tappa a cronometro individuale del Tour de Suisse con il PC-7 TEAM www.tour-de-suisse-gossau.ch Gossau (ZH) 7 luglio Festival Wake + JamMorat con il PC-7 TEAM e i parà www.wakeandjam.ch 13 – 21 luglio Basel TattooBasilea Fanfara delle reclute con tamburini e Swiss Army Strings Caserma, ore 21.30, www.baseltattoo.ch 22 luglio Giornata finale Crédit Agricole Suisse Tennis OpenGstaad con il PC-7 TEAM www.creditagricolesuisseopengstaad.ch 11 agosto 20 anni Associazione HunterInterlaken con la Patrouille Suisse huver.jimdo.com 25 agosto Festa della pistaBirrfeld con la Patrouille Suisse, il PC-7 TEAM, il display F/A-18 e il display Super Puma, www.pistenfest.ch 25 agosto Campionato del mondo di triathlon CISMLosanna con la Patrouille Suisse e i parà www.cism-milsport.org 30 + 31 agosto Campionati estivi dell’esercito www.militaerwettkaempfe.ch Wangen a.A. 1° settembre 56esima Coppa aeronautica Gordon BennettEbnat-Kappel con la Patrouille Suisse www.gordonbennett2012.ch 4 settembre «Offener Campus» di LucernaLucerna Escursione: settore chiave ovest Settore Morat / Seeland, ore 07.30 – 18.00 www.armee.ch/hka 29 settembre Swiss Aero ExpoBuochs con la Patrouille Suisse www.swiss-aero-expo.ch 10 + 11 ottobre Tiro d’aviazioneAxalp con diverse esibizioni in volo delle FA www.esercito.ch/axalp 17 ottobre «Offener Campus» di LucernaLucerna Conferenza: condotta nell’esercito e nell’economia HSLU-W di Lucerna, www.armee.ch/hka 29 ottobre «Offener Campus» di LucernaLucerna Conferenza: Cyber Defense Centro d’istruzione dell’esercito, www.armee.ch/hka Questa agenda presenta una selezione di manifestazioni. Un elenco completo e costantemente aggiornato delle dimostrazioni di volo delle Forze aeree è disponibile in Internet all’indirizzo seguente: www.armee.ch/airshows. 32 esercito.ch Forze aeree 1 / 12