A.N.Te.I.
Associazione Nazionale Tecnici Iperbarici
Presidente Vincenzo Cesario, Vice presidente Valeria Campanaro, Segretario Alberto Ruggiu, Tesoriere Renato Mancuso , Consiglieri: Andrea Cenci
Adriano Chelariu, Marco Fasano, Francesco Grancagnolo, Francesco La Monica Marco Tarantino, William Fossen
Genova, 22.02.2014
Onorevole Daniela Sbrollini
[email protected]
Egregio onorevole
L'ANTei Associazione Nazionale Tecnici Iperbarici da oltre quattordici anni
promuove i temi della sicurezza in camera iperbarica approfondendo gli
aspetti tecnologici e costruttivi che interessano una terapia iperbarica. Unico
riferimento normativo sono le linee guida ISPESL del 30 set.1998 in seguito
alle quali in tutti questi anni ci siamo fatti carico di proporre ed organizzare
convegni , giornate di studio e aggiornamento in particolare per i colleghi
Tecnici Iperbarici che già operano nelle strutture sanitarie pubbliche e private
del nostro Paese. Compito del Tecnico Iperbarico infatti è garantire la
sicurezza dei pazienti e degli altri operatori sanitari mettendo in atto controlli
e procedure operative prima durante e dopo la terapia secondo quanto recita
il documento ISPESL:
13.2.2 Operatore tecnico: "L'operatore tecnico ha il compito di
supervisionare e controllare tutte le operazioni che vengono eseguite durante
un trattamento iperbarico; egli è il responsabile della conduzione e del buon
funzionamento di tutto l'impianto iperbarico: camera iperbarica e tutti i
sistemi connessi.
L'operatore tecnico è tenuto a segnalare tempestivamente al responsabile
medico tutte le disfunzioni che si dovessero manifestare e ha la responsabilità
di mantenere aggiornato il registro delle anomalie e delle manutenzioni.
Tutto il personale tecnico deve operare sotto la direzione del responsabile
medico."
13.2 Durante l'effettuazione di una terapia nella struttura iperbarica devono essere
presenti almeno:
- un responsabile medico (rif.: punto 13.2.1)
- un operatore tecnico (rif.: punto 13.2.2)
- personale sanitario di assistenza (rif.: punto 13.2.3)
Viale Marx 56, Roma CAP 00137 – tel. +3933396222724 – fax +390682004126 – email [email protected] – website www.antei.it
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Gentile On. Sbrollini, l'ISPESL sancisce importante e necessaria la presenza del tecnico
iperbarico durante la terapia, condensando in poche righe una attività fatta di
molteplici aspetti tecnico-sanitari dispersi per un impianto esteso e composto da
moltissimi apparati che vanno continuamente monitorati, testati, manutenuti come si
evince dalla norma UNI 14931. Il paradosso però consiste nel fatto che fatte le norme
e le linee guida ISPESL, a distanza di oltre 15 anni dalla stesura di queste, nessuno si è
interessato di normare il Tecnico Iperbarico perché venisse inserito a pieno titolo nel
comparto sanità definendo in modo chiaro ed inequivocabile ruoli, funzioni e percorso
formativo.
Ancor di più la sentenza del processo sull'incidente della camera iperbarica di Milano
dell'ottobre 1998 in cui morirono a causa dell’incendio sviluppatosi all’interno durante
la terapia 11 persone, sottolinea la complessità della figura professionale del tecnico
iperbarico:
TRIBUNALE ORDINARIO DI MILANO - sez. IV penale 13/10/1999
Camera iperbarica: il caso Milano
...la macchina non va intesa nel senso ristretto di strumento per la terapia come se il tecnico ad
essa addetto debba limitare il proprio controllo all'efficienza del sistema di erogazione
dell'ossigeno o delle cellule di rilevazione dell'ossimetria ovvero alla rumorosità dei compressori
e non anche al funzionamento dell'impianto antincendio, quasi non si trattasse di una dotazione
della macchina e come se creare le condizioni concrete perché la terapia si possa svolgere in
sicurezza non sia uno dei suoi compiti o forse il suo compito principale, se non unico. Sicurezza
dal punto di vista medico certamente, competendo al tecnico raggiungere la quota di
trattamento e ritornare "in superficie" in maniera da non provocare barotraumi, ma sicurezza
soprattutto in relazione a quel ben più temibile rischio dell'ossigenoterapia iperbarica che è
l'incendio. E questo obbligo di sicurezza non si adempie imparando a distinguere nel pannello,
tra i più, il pulsante da schiacciare in caso d'incendio, ma facendosi carico anche delle anomalie
apparenti dell'impianto che proprio perché manifeste.
L’ANTeI sostiene che il Tecnico Iperbarico è una figura professionale Tecnico Sanitaria
così come la proposta di legge presentata il 10 dicembre 2008 definisce chiaramente
(“Istituzione della professione sanitaria di tecnico iperbarico” Camera dei Deputati n°
2000). Codesta proposta di legge che porta tra gli altri la Sua firma, non è mai stata
oggetto di discussione è chiusa in un cassetto e chissà se mai vedrà la luce. Quanto ci
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Adriano Chelariu, Marco Fasano, Francesco Grancagnolo, Francesco La Monica Marco Tarantino, William Fossen
chiediamo da quel drammatico incidente di Milano è come può un “fantasma” farsi
carico della sicurezza di un impianto iperbarico e di una terapia che comporta tutti
questi aspetti tecnici? Proprio un fantasma, come altro definire una figura professionale
indispensabile ma non normata e riconosciuta nel comparto Sanità? Come altro definire
una figura professionale drammaticamente e giustamente chiamata in causa da un
evento luttuoso che mai ha visto nelle istituzioni la premura e l’interesse a volerne
finalmente definire l’identità? Gentile On. Sbrollini, siamo scoraggiati, la nostra
Associazione da quattordici anni chiede il riconoscimento della figura del Tecnico
Sanitario Iperbarico perché è l’unico modo per definire un percorso formativo chiaro
garanzia di un atto terapeutico eseguito in sicurezza. Troppi corsi di formazione di
variegata natura e che rilasciano attestati che le Aziende Sanitarie a volte non
accettano o piuttosto con riserva, disorientate da una incomprensibile vacanza
normativa. Ogni Cittadino ha il diritto di conoscere la professionalità di chi lo sta
curando. La nostra Associazione e tutti i Tecnici Iperbarici Le chiedono di portare alla
luce nuovamente la proposta di legge presentata il 10 dicembre 2008 “Istituzione della
professione sanitaria di tecnico iperbarico” Camera dei Deputati n° 2000” nella quale ci
riconosciamo pienamente. Una proposta che può suggerire di utilizzare percorsi
universitari già esistenti per i profili delle professioni sanitarie come ad esempio il corso
di laurea per “tecnici della prevenzione ambiente e luoghi di lavoro” che offre una base
formativa estremamente aderente alla nostra professione protesa a garantire la
sicurezza con azioni e procedure di prevenzione quotidianamente svolte nei centri
iperbarici, un interfaccia singolare ma indispensabile tra un atto terapeutico e la
responsabilità tecnico-operativa di un impianto tecnologicamente complesso ed
avanzato (UNI EN14931). On. Sbrollini Le risparmiamo l’elenco delle porte sbattute in
faccia durante questi lunghi anni, l’umiliazione di mendicare un diritto e sentirsi quelli
che
chiedono un losco privilegio…vogliamo ancora credere in un Paese
dove un
legittimo diritto possa camminare da solo, senza timore, con le
proprie
gambe.
Restando
in attesa ed a disposizione, porgiamo Distinti Saluti.
Vincenzo
Cesario
Presidente ANTeI
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Lettera all`On.le Daniela Sbrollini cofirmataria della