La riforma Fischler
per i seminativi
Maria Rosaria Pupo D’Andrea
Istituto Nazionale di Economia Agraria
(INEA)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Seminativi
L’OCM seminativi comprende:
 Cereali (frumento tenero, frumento duro, mais, segale,
orzo, avena, …)
 Semi oleosi (soia, colza e ravizzone, girasole)
 Piante proteiche (piselli, fave e favette, lupini dolci)
 Semi di lino non destinati alla produzione di fibre
 Lino e canapa destinati alla produzione di fibre
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Cereali
Produzione mondiale (2004)
Orzo
9%
Frumento
38%
Mais
43%
Altri
3%
Sorgo
4%
Avena
2%
Fonte: FAO
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Segale
1%
Cereali
Mais
Frumento
UE
18%
Altri
39%
USA
9%
Cina
15%
India
12%
UE
6%
Altri
27%
Cina
19%
Russia
7%
Fonte: FAO (2003)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Brasile
6%
USA
42%
Cereali
UE (2003)
Frumento
 6,1% della produzione agricola dell’UE-25
 produzione concentrata in Francia (29%), Germania (19%) e Regno
Unito (14%)
1° posto nelle importazioni (10%)
2° posto nelle esportazioni (14%, dopo gli USA)
Mais
 2,4% della produzione agricola dell’UE-25
 produzione concentrata in Francia (29%) e Ungheria (10%)
 2° posto nelle importazioni (18%, dopo Giappone)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Cereali
Italia (2003)
La produzione di frumento è pari al 4,1% della produzione
agricola nazionale (in valore) (mais, 4%)
L’Italia è importatrice netta di cereali ed esportatrice netta di
derivati dei cereali
Oltre la metà delle importazioni è costituita da frumento
tenero
Le esportazioni di derivati sono costituite da pasta, prodotti
della biscotteria e della pasticceria, prodotti della panetteria
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Semi oleosi
UE (2003)
 2° produttore mondiale di semi di colza (28%, dopo la Cina)
 4° produttore mondiale di semi di girasole (12%)
Sede di una importante attività di trasformazione
 1° posto nelle importazioni di girasole (62%) e colza (37%)
 2° posto nelle importazioni di soia (29%, dopo la Cina)
 1° posto nelle esportazioni di olio (70%) e panelli di semi di
colza (49%)
 1° posto nelle esportazioni di olio di semi di girasole (29%)
 3° posto nelle esportazioni di panelli (15%) e olio di soia
(18%) e di panelli di girasole (24%)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Il funzionamento dell’OCM
prima della riforma Fischler
L’OCM seminativi ha subito una prima profonda revisione con la
riforma Mac Sharry (1992), che ha sostituito gli aiuti alla
produzione con aiuti ad ettaro (disaccoppiamento degli aiuti)
La successiva riforma di Agenda 2000 (1992) ha approfondito
questo approccio
Strumenti:
 Aiuto ad ettaro
 Set aside obbligatorio
 Stabilizzatore di bilancio
 Prezzo di intervento
 Regime degli scambi con i paesi terzi
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Aiuti ad ettaro
Il sistema di sostegno per i seminativi si basa su un importo di
base (63 euro/t) da moltiplicare per la resa cerealicola (t/ha)
media (media olimpica 86/97 – 90/91) della zona di produzione
in cui ricade l’azienda
63 euro/t * resa (t/ha) = aiuto ad ettaro (euro/ha) differenziato
per zona omogenea di produzione
In Italia il “piano di regionalizzazione” ha dato vita a circa 276
zone omogenee di produzione (province per fasce altimetriche)
L’importo di 63 euro/t è usato per calcolare l’aiuto per tutte le
colture del settore per il set aside
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Altri aiuti
Per il grano duro è previsto un sostegno particolare che prevede
la concessione di un aiuto supplementare, riservato alle aziende
che ricadono nelle aree storiche di produzione, che si somma
all’aiuto ad ettaro dell’OCM seminativi
L’aiuto è limitato ad una superficie massima nazionale (SMN)
stabilita per Stato membro. La SMN è distinta in :
 aree tradizionali di produzione dove ai produttori è
pagato un aiuto supplementare di 344,5 euro/ha
 aree semi-tradizionali di produzione dove ai produttori è
pagato un aiuto specifico di 138,9 euro/ha
Ai produttori di piante proteiche è concesso un aiuto
supplementare di 9,5 euro/t per mantenere la competitività con i
cereali
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Set aside
Per potere ricevere l’aiuto i produttori devono obbligatoriamente
mettere a riposo (set aside) il 10% della superficie a seminativi
per la quale richiedono gli aiuti
Da tale obbligo sono esentati i “piccoli produttori” cioè i
produttori che, sulla base della resa cerealicola media della zona
di produzione di appartenenza, hanno una superficie inferiore a
quella necessaria a produrre 92 tonnellate di cereali
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Stabilizzatore di bilancio
Al fine di stabilizzare la spesa per il settore, i pagamenti per
ettaro sono limitati ad una superficie di base assegnata a
ciascuno Stato membro (media triennio 1989-1991)
Superficie di base UE = 53, 6 milioni di ettari
Superficie di base Italia = 5,8 milioni di ettari
Se in un anno la superficie a seminativi o posta a set aside
supera la superficie di base nazionale la superficie ammissibile
per singolo agricoltore viene ridotta proporzionalmente, nella
stessa campagna, al fine di rientrare nel tetto
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Prezzo di intervento
Il livello dei prezzi dei cereali all’interno dell’UE è controllato
mediante un prezzo di intervento che è il prezzo al quale l’UE compra
tutta la produzione che soddisfa requisiti minimi di qualità
Dalla campagna 2001/02 tale prezzo è pari a 101,31 euro/t
In condizioni di eccedenza (offerta superiore alla domanda) è il prezzo
minimo al quale si colloca il prezzo di mercato
L’abbassamento del prezzo di intervento, che si è avuto come
conseguenza delle riforme che si sono succedute, comporta la
riduzione del sostegno accordato ai produttori, in quanto si riduce il
prezzo minimo garantito e il prezzo interno (che dovrebbe seguire
l’andamento del prezzo di intervento) tende sempre più verso il prezzo
mondiale (riorientamento al mercato)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
La riforma Fischler
Le modifiche apportate dalla riforma Fischler per il settore dei
seminativi si possono così riassumere:
 l’aiuto ad ettaro di 63 euro confluisce nel regime di
pagamento unico
 viene abolito il regime di acquisti all’intervento per la segale,
compensato da misure transitorie nell’ambito della
modulazione
 le maggiorazioni mensili del prezzo di intervento vengono
ridotte del 50%
 il premio supplementare per le proteiche viene trasformato in
un aiuto ad ettaro di 55,57 euro/ha
 viene istituita una SMG di 1 400 000 ettari per le piante
proteiche
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
La riforma Fischler
Per il grano duro le modifiche riguardano la riduzione dell’aiuto ad
ettaro da utilizzare per il calcolo degli importi storici di riferimento
Nelle zone tradizionali l’aiuto supplementare passa da 344,5 euro/ha:
 a 291 euro/ha per il pagamento unico da erogare nel 2005
 a 285 euro/ha per il pagamento unico da erogare dal 2006
Nelle zone semi-tradizionali l’aiuto specifico passa da 138,9 euro/ha:
 a 46 euro/ha per il pagamento unico da erogare nel 2005
 dal 2006 l’aiuto specifico non viene più erogato
Tali importi dovranno essere utilizzati anche in caso di applicazione
dell’opzione di parziale disaccoppiamento
Viene introdotto un premio specifico alla qualità (accoppiato) di 40
euro/ha destinato alle zone tradizionali di produzione
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
La riforma Fischler
Le modifiche da apportare al grano duro sono state oggetto di un intenso dibattito
in fase di negoziazione della riforma
L’Italia ha più volte paventato il rischio di abbandono di vaste aree di produzione
al Sud come conseguenza dell’introduzione degli aiuti per il settore nel regime di
pagamento unico (produttori intascano l’aiuto e abbandonano la produzione per
mancanza di alternative colturali)
L’Italia ha chiesto ed ottenuto che fossero previste delle misure correttive che si
sono concretizzate nella possibilità di mantenere parzialmente accoppiato il 40%
degli aiuti per il settore
Al momento di operare le scelte nazionali l’Italia ha deciso di non utilizzare
l’opzione di parziale disaccoppiamento, contrariamente a quanto (pare) si
apprestano a fare Spagna e Grecia
Tale scelta è stata dettata dalla volontà di utilizzare appieno le risorse finanziarie
maturate evitando il rischio di sottoutilizzazione dei plafond destinati ai premi
accoppiati, e di permettere il completo orientamento al mercato delle aziende
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dell’UE
Scarica

Le politiche dell`UE per i prodotti seminativi