MINIGUIDA – Sezione grafici La sezione relativa contiene due grafici per ogni titolo e per ogni timeframe (5minuti, 15 minuti, 60 minuti e giornaliero): in tutto sono 8 grafici per ogni titolo aggiornati quotidianamente a partire dalle 19-19,30. Il grafico principale di ogni timeframe contiene: 1) In alto a sinistra il nome del titolo e la data di aggiornamento: 2) In alto a destra le misurazioni della forza e della volatilità del titolo rispetto all’indice SPMIB in tre periodi consecutivi per consentire di vederne l’evoluzione: La forza è la misura di variazione del titolo rispetto alla variazione dell’indice nel periodo considerato, dopo aver neutralizzato la diversa volatilità del titolo rispetto all’indice: cioè se un titolo sale più dell’indice ma nel periodo considerato è anche molto più volatile dell’indice l’indice della forza potrebbe anche essere pari a 0 o al limite negativo. 3) in alto al centro è indicata la misura delle due medie mobili che dalle ottimizzazioni effettuate hanno dato risultati migliori nel periodo considerato (i periodi ed i risultati sono indicati in dettaglio nella sezione Titoli alla quale si può accedere dal grafico cliccando sul link “Pagina titolo” di colore rossa in basso a destra): Il sistema considerato è un sistema che opera di continuo, a rialzo e a ribasso, all’incrocio rispettivamente della media mobile più veloce con quella più lenta dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso. L’entrata in ogni singola operazione è effettuata al tick successivo a quello del segnale considerando una commissione del 0,1% . Vengono effettuati periodicamente test simulando l’incrocio delle medie di varie lunghezza al titolo ed al time frame considerato. Il test verifica, per il periodo considerato tutti gli incroci di medie mobili semplici delle lunghezze sotto specificate: - media mobile corta (più veloce): da 20 tick a 90 tick step 5 (n. 15 lunghezze diverse) - media mobile corta (più veloce): da 100 tick a 300 tick step 25 (n. 9 lunghezze diverse) Per titolo e per ogni timeframe vengono così effettuati periodicamente 15x9=135 test: le lunghezze delle medie indicate appunto in alto al centro sono quelle che hanno dato i risultati migliori nell’ultimo periodo considerato. 4) Viene visualizzata insieme al grafico la linea di trend attuale insieme alle due linee che rappresentano la variabilità media del titolo in più e in meno intorno al trend: Dato un trend in atto può essere conveniente acquistare nella parte inferiore del canale e vendere nella parte superiore. I trend non durano all’infinito: occorre cioè stare attenti alla rottura di un trend. La conferma di una rottura di un trend ribassista si può avere quando il prezzo realizza un minimo in prossimità o al di fuori della parte superiore del canale, viceversa la rottura di un trend rialzista si può avere quando il prezzo realizza un massimo in prossimità o al di fuori della parte inferiore del canale: Il grafico secondario di ogni timeframe contiene: 1) Un indicatore prezzo-volume che tiene conto delle variazioni di prezzo e di volume degli scambi contemporaneamente: - se il prezzo aumenta ed il volume aumenta l’indicatore cresce; - se il prezzo diminuisce ed il volume aumenta l’indicatore scende; - se il prezzo aumenta ed il volume diminuisce l’indicatore rallenta la crescita e/o comincia a scendere; - se il prezzo diminuisce ed il volume diminuisce l’indicatore rallenta la discesa e/o comincia a salire. Il significato dell’indicatore è di visualizzare l’antica regola dell’analisi tecnica: il volume che cresce dà conferma della tendenza in atto, il volume che diminuisce significa che la tendenza in atto sta esaurendosi. Così l’indicatore dovrebbe cercare di anticipare la fine di una tendenza. Le linee sono due: quella più volatile rappresenta l’indicatore smussato con una media mobile più veloce, quella meno volatile rappresenta l’indicatore smussato con una media mobile più lunga. L’indicazione corretta per entrare è quando l’indicatore sta salendo e diventa positivo, viceversa per aprire posizioni ribassiste. 2) Un indicatore RSI (Relative Strength Index): è utile utilizzare tale indicatore rilevandone le divergenze con il prezzo: se il prezzo raggiunge un nuovo massimo e l’indicatore no può rappresentare un segnale di indebolimento della crescita in atto e viceversa; 3) Un indicatore di forza del titolo rispetto all’indice: viene costruito rapportando le variazioni percentuali del titolo rispetto alle variazioni percentuali dell’indice. In tale indicatore tali variazioni percentuali non sono depurate della differenza di volatilità (tra titolo ed indice), diversamente dalla misurazioni della forza nella pagina principale. Il vantaggio però è quello di avere una misurazione continua. L’indicatore, analogamente al prezzo-volume, dà segnale di acquisto quando comincia a crescere e diventa positivo, viceversa dà segnale di vendita. Sullo sfondo in colore grigio un po’ sfumato viene visualizzato senza scala il grafico del prezzo del titolo per consentire visivamente l’andamento dei tre indicatori rispetto al prezzo. Possibili strategie Considerati i dati presenti nei grafici e la visualizzazione di tali dati nelle quattro scale temporali (5 minuti, 15 minuti, 60 minuti e giornaliero) si possono impostare diverse strategie di trading. Occorre effettuare alcune considerazioni: - I trend dei periodi più lunghi sono più forti di quelli dei timeframe più piccoli. Posso aprire una posizione rialzista quando mi trovo sul giornaliero nella parte inferiore del canale di trend e nei timeframe inferiori il titolo ha iniziato a crescere. E’ opportuno aprire una posizione rialzista su titoli più forti dell’indice la cui forza stia possibilmente crescendo; - E’ opportuno prima di aprire una posizione attendere che più aspetti favorevoli si concatenino: per esempio se voglio aprire una posizione rialzista è meglio attendere che il titolo collocato nella parte inferiore del canale di trend inizi a crescere e contemporaneamente gli indicatori inizino a salire magari diventando positivi. Ancor meglio se queste condizioni si verifichino in più timeframe contemporaneamente, tenuto presente che i timeframe più lunghi sono più importanti. - I timeframe inferiori possono essere utilizzati per operare più volte durante ad esempio un periodo rialzista sul giornaliero per sfruttare tutti i piccoli momenti di ritracciamento nell’ambito della crescita sul timeframe più lungo. - I timeframe inferiori possono essere altresì utilizzati per cercare di anticipare la rottura dei trend nei periodi temporali più lunghi: per esempio un forte movimento ribassista sul grafico a 60 minuti può anticipare una rottura di trend sul grafico giornaliero.