367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 367 CASO CLINICO/ CASE REPORT A proposito di un caso di tumore cistico mucinoso del pancreas ALESSANDRO VINCO, DIEGO CIMASCHI, GIUSEPPE PULCINI, GIUSEPPE CHIAMETTI,VITTORIO DE CESARE, ELEONORA FRASSI, GIAN CARLO CERVI Unità Operativa di Chirurgia Generale Presidio di Gardone Val Trompia Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia Corrispondenza a: Dott. Diego Cimaschi - Via Tito Speri, 10 - 25069 Villa Carcina (Brescia) Riassunto Nonostante la loro rarità (5% dei tumori esocrini), i tumori cistici del pancreas hanno sempre destato grande interesse a causa della loro potenziale curabilità. Mentre le forme cistiche sierose sono generalmente benigne, quelle mucinose possono più frequentemente essere maligne. La maggioranza degli Autori concorda sul fatto che non esistono tecniche di imaging in grado, con sufficiente accuratezza, di differenziare tra le varie forme benigne, borderline o maligne che possono essere visualizzate. Presentiamo il caso di una giovane donna portatrice di tumore mucinoso cistico del pancreas, trattato da noi chirurgicamente con successo, confrontando i nostri dati con quelli della letteratura. La paziente, una donna di 26 anni, presentava una massa addominale e sintomatologia dolorosa sfumata; la TC evidenziava una neoplasia cistica mucinosa del pancreas. Abbiamo trattato chirurgicamente la paziente eseguendo l’asportazione della cisti con pancreasectomia sinistra. L’esame istologico ha evidenziato trattarsi di cistoadenoma pancreatico benigno. Le neoplasie mucinose del pancreas hanno un importante potenziale maligno e per tale motivo devono essere trattate chirurgicamente con adeguati margini di resezione. Inoltre, secondo la nostra opinione, anche le lesioni piccole, specialmente se sintomatiche o presenti in pazienti anziani, possono essere maligne e necessitano una esplorazione chirurgica ove le condizioni del paziente lo permettano. Parole chiave: tumori cistici pancreatici, cistoadenomi pancreatici, pancreasectomia Introduzione Nonostante la loro rarità nell’ambito dei tumori pancreatici (circa il 5% dei tumori esocrini),i tumori cistici hanno sempre suscitato l’interesse di chirurghi e patologi, prevalentemente a causa di un comportamento clinico non sempre prevedibile e della prognosi generalmente più favorevole rispetto ai più comuni adenocarcinomi duttali. Presentiamo un caso di una giovane donna portatrice di un tumore cistico mucinoso di grandi dimensioni e sottoposta a trattamento chirurgico con asportazione della cisti associata a pancreasectomia sinistra. Scopo di questo report è valutare,alla luce dei dati della letteratura,quali sono gli esami diagnostici più idonei e le opzioni chirurgiche più adeguate nei confronti di una patologia rara e potenzialmente maligna. 367 367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 368 CASO CLINICO/CASE REPORT Caso clinico Una paziente di sesso femminile di 26 anni ha eseguito una TAC addominale per il riscontro clinico occasionale di una massa addominale in sede mesogastrica-fianco sx, paucisintomatica (vaghi dolori e senso di peso). La TAC evidenziava, nella sede della coda pancreatica,una voluminosa formazione a contenuto liquido, del diametro di circa 15 cm,delimitata in periferia da un sottile cercine,pluriconcamerata all’interno da fini sepimenti dotati di modesto enhancement dopo somministrazione di mdc, in assenza di vegetazioni endoluminali. Erano evidenti fenomeni compressivi e dislocativi a carico del rene sx, dello stomaco e di anse ileali,in assenza di infiltrazioni e adenopatie (Fig.1). Il reperto strumentale era suggesti- vo per neoplasia cistica mucinosa della coda pancreatica. Normali risultavano gli esami ematochimici di routine, e in particolare il dosaggio dei più comuni markers oncologici (CEA,CA 19-9). La paziente è stata quindi sottoposta a laparotomia esplorativa; in tale occasione si confermava la presenza della massa occupante l’emiaddome sx,a origine dalla coda pancreatica, riconoscibile posteriormente alla lesione, senza infiltrazione di organi adiacenti. Dopo accesso alla retrocavità degli epiploon e sezione di alcune aderenze omentali, la massa veniva asportata previa sezione con GIA del corpo pancreatico (Fig.2). Il decorso postoperatorio è stato privo di complicanze e la paziente è stata dimessa in VIII giornata postoperatoria. La paziente è viva e in buona salu- Chirurgia Italiana 2006 - vol. 58 n. 3 pp 367-372 te a 2 anni dall’intervento, senza segni di recidiva della neoplasia. Esame istologico macroscopico: formazione cistica di 18 ¥ 13 ¥ 9 cm, a superficie esterna liscia con adesa coda pancreatica di 8 ¥ 2 cm, macroscopicamente indenne. All’apertura la cisti si presenta pluriconcamerata, a pareti sottili, di colorito biancastro e a contenuto liquido discretamente ematico e di aspetto torbido. Esame microscopico: le multiple sezioni mostrano struttura cistica rivestita da epitelio colonnare mucinoso privo di atipie. Il restante parenchima pancreatico mostra edema e iperemia senza altre alterazioni significative. Il reperto è di tumore cistico mucinoso benigno (cistoadenoma mucinoso). Discussione Summary Mucinous cystic tumour of the pancreas. A case report. A. Vinco, D. Cimaschi, G. Pulcini, V. De Cesare, E. Frassi, G.C. Cervi Although cystic neoplasms and lesions of the pancreas are rare (5% of exocrine tumours), they have attracted a great deal of attention because of their potential curability. In contrast to serous cystic neoplasms, which are generally benign, the mucinous variant is known to have considerable malignant potential. Most authorities agree that no imaging technique (US, CT, MRI) is sufficiently accurate to differentiate between the multiple benign, premalignant and malignant lesions that can be visualised. We report a case of a young woman with a mucinous cystic tumour of the pancreas which was successfully treated surgically and compare our data with those emerging from a review of the literature. We observed a 26-year-old woman who presented with an abdominal mass and mild symptoms. CT scan suggested a mucinous cystic neoplasm of the pancreas. We treated the patient surgically, performing resection of the neoplasm with left pancreatectomy. The histological examination revealed a benign pancreatic cystadenoma. Mucinous cystic neoplasms of the pancreas have a substantial malignant potential and should be treated surgically with adequate resection margins. Moreover, in our opinion, even small lesions, especially if symptomatic or present in older patients, are likely to be malignant and warrant thorough exploration in patients whose condition permits it. Key words: pancreatic cystic tumour, pancreatic cystadenoma, pancreatectomy Chir Ital 2006; 58; 3: 367-372 368 I tumori cistici pancreatici rappresentano un’entità nosologica di crescente interesse; tecniche di imaging sempre più raffinate consentono il riscontro di neoformazioni del pancreas anche di piccole dimensioni, mentre gli sviluppi della chirurgia pancreatica, permettendo un maggior numero di interventi resettivi, portano all’indagine anatomopatologica un numero crescente di tali neoformazioni. Dopo la prima segnalazione di Becourt nel 18301, a cui sono seguite solo segnalazioni sporadiche e piccole serie, solo nel 1978 è stata fatta una prima classificazione a carattere anatomoclinico dei tumori cistici del pancreas, distinguendo, accanto a cisti non neoplastiche (disontogenetiche, da ritenzione, parassitarie, post-infiammatorie), tumori cistici sierosi, ge- 367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 369 A proposito di un caso di tumore cistico mucinoso del pancreas Fig. 1. Quadro TC di neoplasia cistica mucinosa del pancreas. neralmente benigni, e tumori mucinosi,tendenzialmente maligni. All’analisi anatomopatologica i primi sono costituiti da piccoli (microcistici) o più grandi (macrocistici) compartimenti rivestiti da epitelio cubico ricco di glicogeno, mentre i tumori mucinosi si presentano con ampie cavità ripiene di muco,rivestite da epitelio colonnare secernente mucina2. Pur rimanendo assai raro il riscontro di cistoadenocarcinomi sierosi (3% secondo Strobel)3, nel tempo è stato possibile individuare forme neoplastiche a malignità variabile Fig. 2. Quadro intraoperatorio di tumore cistico mucinoso. (benigne, borderline, maligne) sia tra le forme sierose sia mucinose, mentre più raffinate tecniche di indagine patologica, anche immunoistochimiche, hanno caratterizzato anche altre forme istologiche, solitamente meno frequenti (neoplasia papillare mucinosa intraduttale - IPMN, tumore solido pseudopapillare - SPT)4,5, dal comportamento clinico non sempre prevedibile (Tab. I).Anche se nelle casistiche meno recenti solo il 10-20% delle cisti pancreatiche sono di tipo neoplastico6 e le forme maligne cistiche sono solo l’1% dei tumori maligni pancreatici7, in alcune esperienze più recenti le neoplasie con aspetti cistici risultano essere oltre il 30% delle neoplasie pancreatiche8, il che può essere dovuto alla maggiore frequenza con cui tali neoplasie vengono riconosciute e trattate. I tumori cistici mucinosi (TCM) rappresentano circa il 50% delle neoplasie cistiche pancreatiche, con il 50% circa di forme benigne e il 50% tra forme maligne e borderline9,10. Localizzati più spesso al corpo-coda del pancreas, sono caratterizzati da cisti di diametro solitamente superiore ai 2 cm,uni- o multiloculari,che non comunicano con il sistema duttale. Il tumore è di solito capsulato e le cisti sono delimitate da un epitelio colonnare producente mucina, soprastante uno stroma simil-ovarico, il che spiegherebbe la netta prevalenza per il sesso femminile (80-90%). L’età media dei pazienti è circa 50 anni, ma le forme maligne si presentano in pazienti tendenzialmente più anziani, suggerendo una potenziale degenerazione delle forme benigne con una sequenza adenoma-carcinoma; spesso il patologo è in grado di rilevare nella stessa 369 367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 370 CASO CLINICO/CASE REPORT Tab. I. Classificazione dei tumori esocrini del pancreas (WHO 1996). Tumori epiteliali Benigni Cistoadenoma sieroso Cistoadenoma mucinoso Adenoma papillare intraduttale mucinoso Teratoma maturo Carcinoma adenosquamoso Carcinoma anaplastico Carcinoma misto dutto-endocrino Cistoadenocarcinoma sieroso Cistoadenocarcinoma mucinoso – Non invasivo – Invasivo Tumore cistico mucinoso con displasia moderata Carcinoma papillare intraduttale mucinoso – Non invasivo – Invasivo Tumore papillare intraduttale mucinoso con displasia moderata Cistoadenocarcinoma a cellule acinari Tumore solido pseudopapillare Carcinoma misto acinareendocrino Borderline Maligni Carcinoma in situ Pancreatoblastoma Carcinoma solido pseudopapillare Adenocarcinoma duttale Carcinoma mucinoso non cistico Carcinoma a cellule signet-ring neoplasia aree a diverso grado di degenerazione. Risulta così importante una diagnosi precoce, anche per il potenziale metastatizzante delle forme maligne che, secondo alcuni Autori, hanno una prognosi non dissimile dalle forme adenocarcinomatose11; nella maggior parte delle esperienze, tuttavia, il cistoadenocarcinoma pancreatico presenta una prognosi assai migliore rispetto all’adenocarcinoma duttale,con sopravvivenze a 5 anni del 50%12. Alle indagini diagnostiche (US, TAC) le forme multiloculari appaiono come una massa al corpocoda del pancreas, delimitata da una parete ispessita, con fini sepimenti all’interno che delimitano delle cavità; comuni sono fini cal- 370 Tumori non epiteliali Tumori metastatici cificazioni, solitamente lamellari, evidenti nella fase pre-contrastografica13. Con la somministrazione del mezzo di contrasto la parete e i setti mostrano un modesto enhancement, comparato con il restante parenchima pancreatico, a causa della fibrosi e della scarsa vascolarizzazione. Criteri riconosciuti di possibile degenerazione maligna risultano essere l’ispessimento dei setti e della parete, le estese calcificazioni e le proliferazioni endocavitarie. Meno caratteristiche sono le forme uniloculari,ove la diagnosi differenziale con altre forme cistiche prive di calcificazioni e proliferazioni appare più difficile,e in letteratura sono riportati casi in cui tali neoplasie sono state trattate erro- Chirurgia Italiana 2006 - vol. 58 n. 3 pp 367-372 neamente come pseudocisti pancreatiche, con evoluzione della lesione verso neoplasie maligne in un intervallo di tempo variabile14; in tali casi potrebbero essere di aiuto altre metodiche diagnostiche, quali la EUS e l’analisi del liquido endocistico con il dosaggio di alcuni marcatori oncologici (CEA,CA 19-9,CA 72-4)10. La RMN appare utile soprattutto per lo studio dei rapporti tra la neoplasia e il sistema duttale escretore nelle immagini T2 pesate; l’assenza di comunicazione con il dotto pancreatico principale è caratteristica dei tumori sierosi e mucinosi, contrariamente a quanto evidenziabile nelle IPMN, neoplasie potenzialmente maligne per la cui corretta diagnosi risulta ancora fondamentale la ERCP. Per quanto le metodiche di indagine siano solitamente in grado di distinguere preoperatoriamente le forme istologiche più comuni tra le neoplasie cistiche15,16, la maggior parte degli Autori concorda che CT, US e RMN non sono sufficientemente accurate nel distinguere tra forme benigne, borderline e maligne; a tal fine più promettente risulta l’associazione tra EUS (endo ultrasonografia), agoaspirato e analisi del liquido endocistico17-19.Tuttavia agoaspirati percutanei ed endoscopici presentano un potenziale rischio di disseminazione neoplastica, e inoltre tali metodiche risultano costose e non sempre disponibili. Quindi, in assenza di una diagnostica altamente predittiva di malignità nella pianificazione di un appropriato iter terapeutico,anche la considerazione dei parametri clinici può essere fondamentale. Numerosi studi riportano che pazienti di età superiore a 70 anni presentano più frequentemente forme 367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 371 A proposito di un caso di tumore cistico mucinoso del pancreas cistiche maligne; cistoadenomi sierosi e mucinosi hanno un’età media di presentazione di 50 anni, mentre carcinomi mucosi generalmente si presentano a un’età media di 60-65 anni;anche IPMN degenerati hanno un’età media più avanzata rispetto alle forme benigne (65-70 anni vs 60-65 anni)20,21. Anche la presenza di sintomi può indicare la degenerazione della neoplasia; nella casistica di Moesinger le forme maligne erano sintomatiche nell’80% dei casi22, mentre pazienti con forme benigne presentavano sintomi nel 25-50%22,23. Meno importanti sembrano essere le dimensioni della cisti, con possibilità di forme maligne anche nel caso di cisti di piccole dimensioni (< 2 cm)24, e la loro localizzazione, anche se in alcune casistiche l’interessamento della testa del pancreas sembra essere predittivo di malignità20,25.Anche il sesso è poco utile ai fini predittivi,essendo quello femminile generalmente più colpito;solo l’IPMN sembra prediligere lievemente il sesso maschile. Riconosciuta comunque la potenzialità maligna della maggioranza delle forme neoplastiche cistiche,e l’impossibilità di una corretta diagnosi senza l’analisi anatomopatologica della neoformazione in toto, riteniamo che l’indicazione chirurgica resettiva sia corretta nella maggioranza dei casi. Per le forme francamente maligne l’unico trattamento curativo è ovviamente la loro completa asportazione, talvolta estesa a organi adiacenti. Data la minore aggressività di queste forme, numerosi Autori si sono spinti anche all’asportazione sincrona di metastasi epatiche, se uniche e facilmente resecabili; la resecabilità riportata da diversi Autori risulta quindi del 60-80%14,26. Considerando i buoni risultati di una chirurgia pancreatica su tali istotipi neoplastici,contrariamente a quanto comunemente riscontrabile con gli adenocarcinomi duttali,non stupisce come in alcune casistiche circa un terzo degli interventi resettivi sul pancreas sia condotto per forme cistiche9. Le resezioni pancreatiche sono, ovviamente,in relazione alla sede della neoplasia: se la sede è cefalica è solitamente necessaria una duodenocefalopancreasectomia (DCP); in caso di tumori piccoli, senza chiari segni di malignità agli esami preoperatori, sono stati proposti semplici interventi di enucleoresezioni27, ma la maggior parte degli Autori concordano nel ritenere tale intervento ad alto rischio di fistole postoperatorie, senza inoltre poter ottenere a volte idonei margini istologici di sicurezza28.Se il tumore è a localizzazione corpo-caudale si esegue una pancreasectomia sx, con o senza splenectomia, ma con un margine sufficiente di parenchima pancreatico sano. Per queste ragioni nel nostro caso, anche se, nonostante le notevoli dimensioni, lo sviluppo esofitico della massa rispetto al parenchima pancreatico avrebbe permesso la sua semplice enucleazione, abbiamo preferito procedere a una più estesa mobilizzazione del pancreas distale e alla sezione con stapler del parenchima al corpo pancreatico, con ampio margine di sicurezza rispetto alla neoplasia, non potendosi escludere con sicurezza focolai di degenerazione già presenti. Anche la giovane età e la sintomaticità della paziente hanno contribuito a farci optare per un intervento resettivo; infatti, anche se i dati strumentali preoperatori indicavano una forma adenomatosa (cisti a pareti sottili, assenza di vegetazioni endocistiche, fini calcificazioni), un intervento più conservativo avrebbe lasciato del parenchima strettamente adiacente alla neoplasia potenzialmente in grado di dar luogo,nel corso degli anni,a una recidiva23,27. A nostro avviso può rimanere oggetto di discussione il trattamento di piccoli tumori cistici in pazienti asintomatici, per i quali alcuni Autori29 raccomandano un follow-up, condotto preferibilmente con EUS. Anche Fernandez del Castillo et al. propongono un follow-up per cisti incidentali di dimensioni < 2 cm, ma è stimabile che circa il 60-70% di tali neoformazioni abbia perlomeno un potenziale maligno, e un regolare follow-up condotto per molti anni è problematico e costoso24. Anche pazienti anziani, ad alto rischio chirurgico, con evidenza di cistoadenoma sieroso agli esami strumentali, in cui l’aspirato del liquido endocistico sia ricco di glicogeno con cellule cuboidali,possono essere a nostro parere non operati e rimandati ai controlli, considerando che il riscontro di malignità nelle forme cistiche sierose è probabilmente inferiore al 5%3,specie in caso di tumore cefalopancreatico in cui si renderebbe necessaria una DCP. 371 367-372_vinco 12-06-2006 14:48 Pagina 372 CASO CLINICO/CASE REPORT Chirurgia Italiana 2006 - vol. 58 n. 3 pp 367-372 Bibliografia 1. Becourt PJ, BG. Recherches sur le pancreas: ses functions et ses alterations organique. Strasbourg, Levrault, 1830. 2. Compagno J, Oertel JE. Microcystic adenomas of the pancreas (glycogenich cystoadenomas). A clinicopathologic study of 36 cases. Am J Clin Pathol 1978; 69: 289-98. 3. Strobel O, Z’gaggen K, Schmitz-Winnenthal FH, Friess H, Kappeler A, Zimmerman A, Uhl W, Buchler MW. 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