PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE G. POLLITZER Via dell’Istria 170 - Trieste ANNO SCOLASTICO 2012/2013 Elaborato dal Collegio degli Educatori in data 17.09.2012 e adottato dal Consiglio della Scuola nella seduta del 26.10.2012 2 La rete degli asili nido e delle scuole dell’infanzia del Comune di Trieste costituisce un patrimonio indiscutibile di tradizione culturale che non può e non deve essere disperso e di cui tutta la nostra città deve essere orgogliosa. Trieste ha infatti una lunga tradizione di servizi che hanno avuto percorsi diversi legati anche alla particolare identità della città, incrocio di vari mondi e di varie culture. Sorte nel 1841 come servizi assistenziali per i figli dei lavoratori delle nascenti industrie cantieristiche cittadine, le scuole per l’infanzia comunali hanno saputo costruire e consolidare con sensibilità ed intuizione i luoghi per educare il bambino e farlo crescere come uomo e cittadino in un clima di libertà e di rispetto sociale, senza discriminazioni di sorta. La richiesta delle famiglie si è trasformata negli anni, chiedendo sempre più un servizio che non sia solo un posto sicuro dove lasciare il bambino per il tempo occupato dal lavoro ma anche un luogo per l’educazione dei propri figli, dove trovare occasioni per crescere serenamente, per sviluppare creatività e intelligenza, per socializzare e per imparare a conoscere il mondo degli adulti. Sulla scia della tradizione e delle nuove sfide che ci vengono quindi poste dai genitori, ogni anno le scuole dell’infanzia comunali si ripensano e si rinnovano per essere accanto alle famiglie nell’importante compito di offrire ai bambini dai 3 ai 6 anni stimoli ed opportunità per crescere e diventare cittadini. L’amministrazione comunale assicura importanti risorse per garantire il consolidamento di questo servizio: strutture, personale, progetti educativi. Pur in anni di difficoltà economica è riuscita a consolidare i servizi esistenti ed aprire in quest’anno scolastico una nuova sezione con lingua d’insegnamento slovena, mentre una nuova scuola è in costruzione a San Giovanni per sostituire il prefabbricato esistente ed ampliare la scuola lì ospitata. Ciò che rendono concrete e reali le opportunità per i bambini sono le azioni, le proposte, gli spazi costruiti all’interno di ciascuna scuola, la cui realizzazione è affidata agli educatori per creare una comunità in cui i genitori sono i partner importanti per l’azione educativa che si va realizzando. Il POF, in linea con la normativa in vigore, è un importante strumento di programmazione ed esplicitazione dell’operare della singola scuola, ma è solo un primo passo di un anno ricco di nuove esperienze che vedono i bambini come primi protagonisti; il buon successo è dato dall’impegno di tutti gli attori di questa avventura chiamata scuola dell’infanzia. Nell’esprimere la mia vicinanza ad ogni scuola, ai suoi operatori e alle famiglie, auguro a tutti un buon anno scolastico. Antonella GRIM Assessore all’Educazione Scuola Università e Ricerca 3 4 PARTE PRIMA 5 PREMESSA1 I temi delle Nuove Indicazioni per il Curricolo (Sett. 2007) per la scuola dell’infanzia sono essenzialmente i seguenti: l’aver cura del soggetto, del suo conoscere, del suo esistere. Esso pone al centro del progetto l’idea di persona, un’idea antica e grande che rischiava di venire avvilita nell’assimilazione a pratiche in uso nel mondo commerciale, al marketing, al confezionamento di un prodotto secondo le aspettative del “cliente” e le sue manifestazioni di godimento. Le nuove Indicazioni difendono, al contrario, l’idea di persona come riferimento a qualcosa di originario, irripetibile, infinito, intassonomizzabile. La stesura del POF deve confrontarsi con questi principi, ovvero con il fatto che la persona non è un “per sé”, ma esiste entro un orizzonte di relazioni; vive nella inscindibile compenetrazione di soggetto e mondodella-vita. Si diventa persone nel confronto con gli eventi e la cultura, affrontati insieme ad altre persone. Ecco perché si parla di “nuovo umanesimo”: ogni progetto deve elaborare al proprio interno i saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario, interdipendente fra locale e globale. Questa diviene la premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. Le scuole dell’infanzia, dunque, dovranno creare situazioni di apprendimento della consapevolezza dei legami tra i soggetti e con le cose. Ma credere che la persona cresce quando arriva a sentire che anche a scuola c’è qualcuno attento a lei e che le vuole bene, qualcuno che ha fiducia nei suoi confronti. Imparerà meglio se crescerà insieme a un insegnante colto, consapevole che viene da una storia immensa e può guardare avanti, anche lontanissimo. 1 Elaborazione dal documento ufficiale Indicazioni Nazionali, in particolare il capitolo “Cultura Scuola Persona” curato dalla commissione del Ministero della Pubblica Istruzione 6 INTRODUZIONE La cosa più importante nella vita è vedere con gli occhi di un bambino (Einstein) Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” attraverso la quale si rendono note ai genitori dei bambini frequentanti, le scelte educative, organizzative ed operative della “scuola dell’infanzia”. Esso comprende: 1. I PRINCIPI GENERALI OMOGENEI: • • CENTRALITA’ DEL BAMBINO LA NUOVA SCUOLA DELL’INFANZIA 2. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO: • • • • CAMPI DI ESPERIENZA SCELTE ORGANIZZATIVE DIVERSITA’, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE CONTINUITA’ 3. LE PROGETTAZIONI ELABORATE DA OGNI SINGOLA SCUOLA: • • IDEE PROGRAMMI 7 NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA CENTRALITA’ BAMBINO DEL E’ AL CENTRO DELL’AZIONE EDUCATIVA NEGLI ASPETTI: - L’AZIONE EDUCATIVA DEVE RISPONDERE AI SUOI BISOGNI ATTRAVERSO: COGNITIVI AFFETTIVI RELAZIONALI CORPOREI ESTETICI ETICI SPIRITUALI RELIGIOSI - LA CURA DEI LUOGHI DI FORMAZIONE LA PROMOZIONE DEI LEGAMI LA GESTIONE DEI CONFLITTI Per una nuova cittadinanza attraverso: UNA FORMAZIONE LUNGO L’INTERO ARCO DELLA VITA COLLABORAZIONI/ALLEANZE TRA SERVIZI EDUCATIVI, FAMIGLIE, SCUOLE (COMUNITÀ EDUCATIVE) 8 NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA Ama giocare IL BAMBINO E’ UN SOGGETTO ATTIVO CHE: Ama costruire Ama comunicare 9 ELEMENTI DELL’IDENTITA’ PEDAGOGICA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: UN CONTESTO DI RELAZIONI LA SCUOLA DELL’INFANZIA E’ UN LUOGO DI CURA DELLA PERSONA UN LUOGO DI APPRENDIMENTI 10 PROMUOVE LO SVILUPPO DELL’IDENTITA’ PROMUOVE LO SVILUPPO DELL’AUTONOMIA FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PROMUOVE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PROMUOVE LO SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA 11 PERCHE’ SVILUPPARE L’IDENTITA’ 1) Per imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze 2) Per imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile 3) Per sperimentare nuovi ruoli e diverse forme d’identità (come figlio/a, maschio, femmina, cittadino…) PERCHE’ SVILUPPARE L’AUTONOMIA 1) Per acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo 2) Per partecipare alle attività nei diversi contesti 3) Per realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi 4) Per provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto 5) Per esprimere sentimenti ed emozioni 6) Per esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana 12 PERCHE’ SVILUPPARE LA COMPETENZA 1) Per imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio del confronto 2) Per descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali (narrando e/o rappresentando fatti significativi) 3) Per fare domande, riflettere, negoziare i significati PERCHE’ SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA 1) Per scoprire gli altri e i loro bisogni 2) Per gestire i contrasti attraverso le regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri 3) Per porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato 13 IMPLICITO 1) spazio accogliente, caldo, curato, orientato con gusto 2) tempo disteso, adatto al ritmo del bambino 3) documentazione come processo che produce tracce, memorie 4) stile educativo fondato sull’ascolto, regia, osservazione e progettualità 5) partecipazione, incoraggiamento al dialogo e alla cooperazione ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO ovvero tutto ciò che gli insegnanti fanno al fine di conseguire obiettivi di apprendimento e traguardi di sviluppo ESPLICITO CAMPI D’ESPERIENZA COME LUOGHI DEL FARE E DELL’AGIRE DEL BAMBINO CHE ORIENTANO L’AZIONE CONSAPEVOLE DEGLI INSEGNANTI 14 IL SE’ E L’ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme IL CORPO IN MOVIMENTO Identità, autonomia, salute CAMPI D’ESPERIENZA LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Gestualità, arte, musica, multimedialità I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, misura, spazio, tempo, natura 15 LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL COMUNE DI TRIESTE Il tempo per l’attività coi bambini/e La giornata dalle 7.30 alle ore 17.00 La settimana dal lunedì al venerdì (più un Polo del Sabato: aperto dalle 7.30 alle 13.00) Raggruppamenti dei bambini per le attività L’organizzazione della scuola Gruppi sezione Strutturazione degli spazi • • • • • • • • • - Gruppi – intersezione l’aula-sezione gli angoli attrezzati i centri d’interesse i centri specializzati i laboratori gli atelier lo spazio per l’individualizzazione degli apprendimenti lo spazio per l’accoglienza la sala da pranzo 16 DIVERSITÀ, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE la diversità riferita sia alle caratteristiche fisicopsichiche e di personalità, sia alle caratteristiche cognitive (la pluralità delle intelligenze, la variabilità degli stili, dei ritmi, dei tempi, delle strategie di apprendimento) la diversità che deriva da svantaggi di tipo socioeconomico-culturale e che si caratterizza con le difficoltà di apprendimento e/o di relazione Vari tipi la diversità conseguente a situazioni di handicap la diversità derivante dalle multietnie presenti nella città Relativamente al tipo di diversità derivante da svantaggi di tipo socio – economico – culturale, allo scopo di comprendere le condizioni e le esigenze di ciascuno, le modalità educative cercano di adeguarsi alle singole esigenze utilizzando: • • • le risorse a disposizione: utilizzo flessibile della compresenza; le metodologie d’insegnamento individualizzato; i mediatori culturali. 17 LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E’ un principio pedagogico che assicura la coerenza tra le esperienze di vita dei bambini e i processi di apprendimento proposti da varie agenzie educative. Mette in relazione le storie di formazione dei bambini e le intende non come frammentate e nuclei a se stanti bensì come processo unitario di crescita. Essa è così articolata: Continuita’ Orizzontale = attraverso l’integrazione della vita scolastica con quella familiare e sociale Verticale = attraverso il collegamento tra le varie esperienze di apprendimento che precedono e/o seguono la scuola dell’infanzia Scuola dell’infanzia Famiglie Territorio (ASS, altri partner…) Asilo nido Agenzie educative extrascolastiche Scuola dell’infanzia Scuola primaria 18 PARTE SECONDA La scuola”G.Pollitzer” 19 20 ANALISI DELLE RISORSE La scuola dell’infanzia “Pollitzer” è composta da 5 sezioni eterogenee per un totale massimo di 125 bambini iscritti. Il numero degli iscritti di ogni sezione varia da 20 a 25, a seconda della presenza o meno di bambini diversamente abili. ISCRIZIONI La domanda d’iscrizione alle scuole dell’infanzia comunali viene presentata nel mese di gennaio di ciascun anno, secondo tempi e modalità che sono resi noti con pubblico avviso (vedi modalità e graduatorie sul Regolamento per le scuole dell’infanzia del Comune di Trieste). Sempre a gennaio, anticipando le iscrizioni, vengono organizzate alcune giornate di open day, affinché i genitori possano conoscere gli ambienti delle scuole dell’infanzia comunali e ricevere informazioni sui criteri educativi e le scelte metodologiche adottate da ognuna. LA SCUOLA “POLLITZER” La scuola dell’infanzia comunale “Pollitzer” è un edificio di 114 anni. Nell’anno scolastico 2007-2008 sono iniziati i lavori di ripristino che le hanno conferito un aspetto nuovo per funzionalità e accoglienza. L’inaugurazione della nuova struttura ha avuto luogo nel mese di settembre 2009. Il personale adulto che vi opera è così composto: 1 coordinatrice pedagogica, 10 insegnanti di sezione, 1 insegnante di religione cattolica, un numero variabile di insegnanti di sostegno (quando vi siano minori diversamente abili), 1 cuoca, 3 bambinaie ed un adeguato numero di personale esterno addetto alla refezione scolastica e alle pulizie degli ambienti. In determinati casi di disabilità o disagio, possono essere aggiunti degli educatori con funzioni specifiche, mentre per esigenze didattiche mirate può esser dato un incarico ad insegnanti o laboratoristi specializzati afferenti ad agenzie esterne per un tempo definito (es: inglese, ecc.). ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI Un’attenta organizzazione degli spazi, costituisce nella scuola un pre-requisito fondamentale per una corretta attuazione dell’esperienza educativa in generale e per un produttivo svolgimento delle attività didattiche in particolare. La scuola viene organizzata con criterio, fantasia e creatività, da tutte le insegnanti che in essa vi operano, al fine di garantire ai vari gruppi di bambini un ambiente stimolante, accogliente, educativo ed esplorativo, per raggiungere in modo globale e armonico le finalità previste dalle Indicazioni Ministeriali. Nella nostra scuola è stato possibile allestire, nelle sezioni e nel salone, degli spazi flessibili pensati per il gioco, per i laboratori o per centri d’interesse. Vediamo di seguito la loro dislocazione. L’edificio è strutturato su 4 piani, 1 dei quali con funzioni di soffitta; sugli altri 3 si svolge l’attività didattica e di routine. Gli spazi sono così suddivisi: 21 5 aule; 3 corridoi utilizzati anche come zona spogliatoio/bambini; 3 bagni (p.t., 1°, e 2° piano) con servizi igienici; 1 sala giochi comprendente: zona per giochi ed esercizi motori, automobiline, angolo video e angolo PC ad uso dei bambini. 1 sala da pranzo; 1 cucina con annessa dispensa; 1 direzione; 1 stanza insegnanti. Spazi comuni La sala giochi, collocata al primo piano, viene utilizzata a seconda delle esigenze delle insegnanti di sezione, dalle referenti dei progetti specifici e dall’insegnante I.R.C. ( nella giornata del lunedì e nel pomeriggio del martedì ). Giardino Durante la giornata, qualora le condizioni climatiche e metereologiche e le attività didattiche lo consentano, i bambini usufruiscono anche dello spazio verde. Il giardino, essendo particolarmente ampio e flessibile nell’uso, può consentire l’uscita contemporanea di più sezioni. Inoltre, tenuto conto che il giardino della scuola può diventare un piacevole momento d’incontro e di socializzazione tra adulti, oltre che un tempo importante del genitore da vivere vicino al proprio bambino, la scuola offre l’uso di questo spazio agli utenti che lo desiderino, quando non sia impegnato dall’attività didattica. LE DOTAZIONI DELLA SCUOLA Sono per lo più attrezzature e materiali ludici per l’interno e per l’esterno, strutturati e non, che assieme agli strumenti audiovisivi possono essere accresciuti periodicamente o sostituiti sulla base delle esigenze didattiche. Il materiale di facile consumo (carta, tempere, pennelli, pennarelli, pasta per modellare, ecc...) viene reintegrato una o due volte l’anno anche in funzione delle proposte educative da realizzare. 22 IL TEMPO SCOLASTICO DEL BAMBINO ORARI ROUTINE SPAZI 7. 30 Ingresso Sezione Verde 1° piano 8. 9. 15 00 Ingresso e attività libere Sezioni 9. 05 Igiene Bagno 9. 30 Colazione Sala da pranzo 10. 00 Attività guidate a gruppi di sezione o di intersezione Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc… 11. 30 Igiene Bagno 12. 00 Pranzo Sala da pranzo 12. 45 Igiene Bagno 13. 00 Uscita intermedia Sezioni 13. 20 13 45 Igiene Bagno 14. 15 Uscita intermedia Sezioni 14. 30 Attività guidate prevalentemente di tipo creativo Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc… 15. 00 Igiene, merenda Bagno \sala da pranzo 15. 16. 30 00 16. 17. 00 00 Attività guidate prevalentemente di tipo creativo Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc… Uscita prolungata con attività libere, racconti, giochi finalizzati per i bambini in attesa dei genitori Sezioni Sezione Verde 23 CALENDARIO SCOLASTICO per l’anno scolastico 2012-2013 Inizio anno scolastico 1 settembre 2012 Apertura all’utenza 12 settembre 2012 Sospensione per vacanze natalizie dal 24 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013 compreso Ulteriori sospensioni Dal 11 al 13 febbraio 2013 compreso, 26 aprile 2013. Sospensione per vacanze pasquali dal 28 marzo al 2 aprile 2013 compreso Sospensione per festività nazionali tutte le domeniche, 1° novembre 2012, 3 novembre 2012 (festa Santo Patrono),8 dicembre 2012, 25 aprile 2013, 1° maggio 2013 Ultimo giorno di apertura all’utenza 28 giugno 2013 Interruzione estiva Dal 1° luglio 2013 al 31 agosto 2013 compreso 24 IL GRUPPO DOCENTE E’ formato da insegnanti di sezione e quando sia necessario anche da un numero d’insegnanti di sostegno adeguato al numero dei bimbi diversamente abili presenti nella scuola, inoltre, c’è un'insegnante di religione cattolica presente tutti i lunedì e martedì pomeriggio. Le insegnanti svolgono un orario settimanale di 25 ore con i bambini, ed seguono una turnazione di base equa tra i due turni di lavoro, a garanzia della copertura dell’intero arco della giornata. Secondo le necessità didattiche della scuola, potranno essere sperimentati anche degli orari intermedi diversi, allo scopo di migliorare lo svolgimento dei progetti e\o dei laboratori indicati nella programmazione educativa. Gli orari intermedi sono svolti di preferenza durante la compresenza delle insegnanti, ma talvolta possono essere recuperati se compiuti in eccedenza alle loro ore di servizio giornaliere. Orario di base Turno antimeridiano: 5 insegnanti ore 08.00-13.00 1 insegnante ore 07.30\12.30 (con la rotazione giornaliera di tutte le maestre). Turno pomeridiano: 5 insegnanti ore 11.00-16.00 1 insegnante ore 12.00-17.00 (con la rotazione giornaliera di tutte le maestre) Tutto ciò contribuisce a migliore un rapporto numerico adulto-bambino ed a realizzare un percorso didattico differenziato e calibrato in base alle competenze e all’età. Le insegnanti hanno anche l’obbligo di effettuare un monte ore annuo per adempimenti di non insegnamento, tra i quali le riunioni collegiali per: • programmare-verificare e documentare l’attività didattica • confrontarsi sullo sviluppo-crescita dei bambini • partecipare ad attività di ricerca e formazione. PERSONALE AUSILIARIO Il personale ausiliario, oltre ad occuparsi della preparazione dei pasti (cuoca) e dell’igiene dei giochi e degli ambienti interni ed esterni dell’edificio (bambinaie), assiste i bambini al momento della colazione, del pranzo e della merenda; nella loro igiene personale e durante tutti i momenti di routine e di cura giornalieri. Per tale motivo il personale ausiliario diventa per il bambino una figura di riferimento che, in accordo con le insegnanti, segue le finalità educative proprie delle scuole dell’infanzia. L’orario giornaliero previsto è di 7h e 12m. per ogni ausiliaria, ed in parte si svolge attraverso una turnazione funzionale rispetto all’orario di apertura e chiusura della scuola e dell’ottimizzazione delle risorse umane. RAPPORTI CON I GENITORI Durante l’anno sono previste delle assemblee con le famiglie, nel corso delle quali si cercherà di interessare il genitore ad un confronto su aspetti evolutivi ed educativi negli ambiti scolastici e familiari dei bambini. Su richiesta dei genitori e/o delle insegnanti si realizzeranno anche incontri individuali per meglio affrontare problematiche specifiche e per confrontarsi maggiormente nel dettaglio su aspettative e modalità dell’intervento educativo. Ogni tre anni scolastici viene rinnovato il Consiglio della scuola composto da: una rappresentanza dei genitori, in ragione di un delegato per sezione eletto dai genitori delle bambine\i che frequentano la sezione stessa; una rappresentanza del personale educativo, in ragione di un delegato per sezione 25 eletta dal Collegio delle Educatrici; un rappresentante del personale ausiliario, eletto tra i colleghi dello stesso nella scuola e dal coordinatore come membro di diritto. Il Consiglio della scuola si occupa principalmente di agevolare le relazioni scuola-famiglia e di formulare al Collegio degli educatori proposte in merito all’azione educativa RAPPORTO CON LE FAMIGLIE (Schema orientativo) Settembre - Assemblea d’inizio d’anno e incontro di sezione con i genitori dei bambini nuovi per colloqui individuali. - Elezioni dei rappresentanti dei genitori Ottobre - Consiglio di plesso per l’adozione del P.O.F. Incontro con l’insegnante di religione presentazione dell’attività annuale per la Novembre - incontri di sezione con le famiglie per la presentazione dell’attività educativa annuale - incontri individuali Gennaio - Incontro con un rappresentante della scuola primaria per modalità di passaggio e iscrizione dei bimbi “grandi” - Consiglio di plesso - Open day. Marzo Aprile - Incontri di sezione con le famiglie - incontri individuali. Maggio - Giugno Consiglio di plesso. Colloqui individuali legati alle schede di passaggio dei bimbi alla scuola Primaria. Incontro per la consegna del diploma ai bimbi “grandi” e festa di fine anno - Incontro con i genitori dei bambini che inizieranno a frequentare dal mese di settembre 2013. Inoltre - Il colloquio individuale con i genitori è garantito su appuntamento durante l’intero arco dell’anno scolastico. Su richiesta si offre ai genitori la possibilità di organizzare riunioni tra loro per confrontare esperienze, ecc. Durante l’anno vengono proposti alle famiglie degli incontri informativi o di approfondimento su tematiche varie anche con la presenza di figure competenti ( ass.sanitari, psicologi…) 26 SCUOLA E TERRITORIO La scuola dell’infanzia G. Pollitzer è ubicata nel rione di San Sabba. La nostra utenza scolastica è formata prevalentemente da bambini che abitano nel rione; un numero minimo proviene da altre zone della città ed è minimo pure quello dei bimbi stranieri appartenenti a etnie diverse. Quest’ultimi, si inseriscono comunque senza grosse difficoltà nella vita scolastica e apprendono velocemente i nostri usi, insegnandoci parte dei loro, dando così vita ad uno scambio emotivo-culturale apportatore di conoscenza, ma soprattutto di tolleranza e di rispetto delle reciproche diversità. Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Istituto educativo intende intrattenere con il territorio, si conferma la volontà di mantenere una posizione di apertura e di collaborazione, allacciandosi alla rete di Servizi esistenti per migliorare la gestione delle attività didattiche, com’ è già avvenuto negli anni precedenti. Tutto ciò attraverso rapporti di collaborazione educativa e sociale, con realtà territoriali come: - Le scuole dell’infanzia del territorio e non, in occasione di percorsi e progetti educativi rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie; la scuola primaria Slataper e all’occasione altre scuole primarie cittadine, che nell’ottica di una continuità scolastica verticale offrano occasioni d’incontro per i bambini del terzo anno, perché possano conoscere anticipatamente e con “allegria”, la tappa successiva del loro percorso scolastico. Oltre a ciò, sempre per garantire la continuità, esperienze con gli Asili Nido territoriali e l’organizzazione, con entrambi i gradi di scuola, di attività per i docenti, come: • incontri per uno scambio di informazioni ed esperienze • incontri per facilitare il raccordo tra le due scuole con la realizzazione di progetti educativi comuni • scambio di documentazioni (documenti e quaderni di passaggio degli alunni) • progettazione comune di un percorso didattico propedeutico alla continuità educativa. - I Servizi socio-assistenziali afferenti alle U.O.T e ai Distretti S.S.T.S.B.A.a cui fanno capo le assistenti sociali, psicologhe, logopedisti, ecc., indispensabili per gestire adeguatamente e con profitto le situazioni di disagio o disabilità presenti nella scuola o, ancora, per organizzare incontri informativi verso le famiglie. - La partecipazione a concorsi e manifestazioni proposte dal Comune, da Enti pubblici, o da altre Agenzie. - L’accoglienza di tirocinanti dell’Istituto sup. Carducci o della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste o di altri Istituti, nell’intento di collaborare con altre strutture educative per favorire buone pratiche finalizzate all’insegnamento. - Quando possibile, e necessario, la presenza nella scuola di un mediatore linguistico-culturale a favore dell’inserimento degli alunni stranieri (con un numero di ore da definire annualmente). Il mediatore ha il duplice compito di lavorare in classe per un miglior inserimento del bimbo straniero utilizzando il supporto della sua lingua d’appartenenza, e di mediare e comunicare informazioni tra la scuola e la famiglia del minore, cercando di trasmettere a quest’ultima uno stato di serenità e fiducia. Tutto ciò, ovviamente, in perfetta sintonia con gli insegnanti di classe e secondo il progetto educativo della sezione e della scuola. In conclusione, forte delle esperienze già vissute, la scuola Pollitzer continuerà ad aprirsi sul territorio ogni qualvolta questo renderà possibile un arricchimento in ambito educativodidattico. 27 OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO La scuola dell’infanzia concorre, nell’ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale e armonica della personalità dei bambini e delle bambine, nella prospettiva della formazione di soggetti responsabili e partecipi alla vita della comunità. Essa persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico e operativo, sia un’equilibrata maturazione e organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando con questo un contributo alla realizzazione dell’uguaglianza delle opportunità educative. La scuola, perciò, attraverso una pedagogia attiva e delle relazioni, manifestata dalle insegnanti tramite un’attenzione personale verso ogni bambino e bambina frequentante, si propone di favorire lo sviluppo delle seguenti finalità educative generali: a) IDENTITA’ PERSONALE: b) AUTONOMIA: c) COMPETENZE: d) CITTADINANZA: maturazione - di sé come persona, sentendosi riconosciuti come persona unica e irripetibile - in relazione al proprio sesso - in relazione alla comunità di appartenenza rispetto a - l’orientamento nell’ambiente, imparando a interpretare e governare il proprio corpo. - ai valori condivisi di giustizia, solidarietà, libertà, ecc… partecipando alle negoziazioni, imparando a prendere decisioni e motivando le proprie idee o scelte - alla fiducia ed al rispetto di sé e degli altri - alla capacità di esprimere sentimenti ed emozioni con linguaggi diversi sviluppo - di esperienze esplorative, culturali e cognitive utili per la comprensione e attraverso alle quali imparare a riflettere sulle proprie esperienze - dell’utilizzo di strumenti linguistici e rappresentazione simbolica della realtà - delle capacità d’osservazione e dell’esercizio del confronto; rievocando e condividendo le proprie esperienze - della rielaborazione e comunicazione di conoscenze - della capacità creativa, dell’intuizione, di abilità sensoriali, percettive, motorie e linguistiche scoperta - degli altri e dei loro bisogni - della necessità di gestire i contrasti attraverso delle regole condivise ed il dialogo - di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, in un ambito democratico aperto e rispettoso verso l’uomo e la natura secondo una visione ecosostenibile Considerate tali finalità, il Collegio degli educatori di questa scuola si propone di operare affinché i bambini\e frequentanti godano di una vita serena, libera e creativa, improntata al benessere psico-fisico, che li aiuti a superare, dove ve ne fossero, condizionamenti sociali e culturali, promuovendo un’ esperienza formativa che sia: 28 GIOIOSA per consentire al bambino di inserirsi, offrendogli uno spazio accogliente e rassicurante in cui possa giocare, esprimere al meglio le proprie capacità, capire gli altri, essere ascoltato e ascoltare, aumentare l’autostima, esprimere sentimenti ed emozioni. SOCIO-RELAZIONALE perché inizi la costruzione dell’identità personale e ogni bambino impari ad esprimere il proprio pensiero, maturando la consapevolezza che non si cresce da soli, ma dentro ad una rete di relazioni significative, divenendo parte di un gruppo e partecipandovi senza ricorrere ad atteggiamenti conflittuali, condividendo giochi e regole, distinguendo la realtà dalla fantasia, aprendosi al futuro. STIMOLANTE in termini di autonomia, capacità di organizzarsi, di fare esperienze nuove, di osservare, apprendere, di modificare la realtà per arricchire le proprie conoscenze progettando e trovando soluzioni, accrescendo il piacere di essere competenti e riflettendo sulle proprie esperienze traducendole in tracce personali e condivise CREATIVA E SIGNIFICANTE perché aiuti ogni bimbo a dare un senso di interezza al suo sviluppo in un ambiente che motivi l’azione, dando forza alle sue competenze attraverso il gioco, il dialogo, la scoperta e la “meraviglia” la quale, come afferma Bettelheim, è un’emozione preziosa perchè sollecita la disponibilità a conoscere. METODOLOGIA OPERATIVA • • • • • • • • • • • Gioco come forma primaria per l’apprendimento e la relazione. Centralità del bambino. Trasversalità delle esperienze tra i vari campi e linguaggi. “Imparare facendo”. Ricerca ed esplorazione dell’ambiente. Salvaguardia dei bisogni. Figure costanti di riferimento per le sezioni (compatibilmente con le graduatorie delle insegnanti). Organizzazione di uscite didattiche, partecipazione a concorsi o ad iniziative cittadine nell’intento di esplicare al meglio le finalità educative prefissate. Utilizzazione ottimale del “tempo del pranzo”, per abituare i bimbi ad una sana educazione alimentare. Collaborazione con le famiglie per mezzo di un dialogo costruttivo attraverso il Consiglio di Scuola, riunioni periodiche e offrendo la possibilità di organizzare incontri tra i genitori per aumentare, in tal modo, i rapporti amicali che sono alla base della costruzione del tessuto sociale di relazione. Questo modo informale di avvicinare le famiglie, dovrebbe favorire anche l’inserimento nella scuola dei nuclei familiari stranieri. Supporto di un mediatore linguistico-culturale, a sostegno dell’inserimento dei bambini stranieri e delle famiglie con difficoltà linguistica a seconda delle necessità. Oltre a ciò, il Collegio degli educatori ha ritenuto di organizzare la scuola con il modulo base della sezione eterogenea per età, perché questa scelta offre la continuità dei rapporti bimbi-adulti e la possibilità di sperimentare occasioni d’aiuto reciproco e di collaborazione, attuando un’azione di 29 “tutoring” dove il bambino grande della scuola appoggia quello più piccolo e inesperto. Dal modulo base si possono, secondo la programmazione e i progetti, creare poi dei gruppi più piccoli e omogenei per età, allo scopo di realizzare obiettivi specifici consentendo un rapporto maggiormente individualizzato tra insegnante- bambino e bambini di pari età. OSSERVAZIONE VALUTAZIONE e DOCUMENTAZIONE Assieme all’osservazione sistematica, questi tre momenti sono fondamentali e indispensabili nel lavoro didattico e competono agli insegnanti. “La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.” (Indicazioni per il curricolo) Particolare importanza viene attribuita alla documentazione dei percorsi didattici e ai risultati raggiunti tramite la testimonianza: di testi, interviste, elaborati di gruppo ed individuali, di filmati, di foto, ecc.., indirizzati a più destinatari (bambini, famiglie, insegnanti,…) con lo scopo di rendere visibili le scelte metodologiche applicate. Da non scordare l’importanza della documentazione come momento di continuità con la scuola che segue, per far conoscere la storia progressiva e le esperienze più importanti vissute dai bambini quale patrimonio di osservazioni realizzate nel corso dell’anno e raccolte in un profilo individuale. USCITE DIDATTICHE Assieme all’ambiente familiare e a quello scolastico, l’ambiente esterno è il luogo dove il bambino vive ed esperisce. Anche nella scuola dell’infanzia il bambino potrà venire a contatto con l’ambiente esterno e lo farà attraverso le uscite didattiche che, tuttavia, proporranno un mondo con valori e connotazioni differenti da quello sperimentato con la famiglia. Ciò avviene perché le uscite proposte dalla scuola nascono da esigenze specifiche e mirate, che offrono ai bambini percorsi esperienziali di ricerca oltre che di conoscenza e di osservazione non limitandosi a trasmettere delle risposte preconfezionate. Uscire con la scuola significherà quindi fare scoperte, esplorare, vedere, sperimentare, affrontare problemi nuovi e cercare (assieme agli amici e alle insegnanti) di risolverli trovando soluzioni originali. Per offrire tutto ciò, da parte delle insegnanti dovrà esserci un’attenta programmazione, calendarizzazione e organizzazione per ogni singola uscita; tale lavoro si suddividerà necessariamente in 3 fasi metodologico-didattiche. Prima Fase : “IL PRIMA” - - Sopralluogo dell’insegnante nell’unità ambientale, museale, ecc., da visitare. Coinvolgimento ed istruzione degli altri adulti partecipanti all’uscita (bambinaie, colleghi, guide, personale specializzato, ecc.). Autorizzazioni: sia quando servano per accedere a luoghi da visitare, sia quella all’Area Educazione e Cond. Giov. per usufruire della copertura assicurativa scolastica. Raccolta delle firme dei genitori che autorizzano l’uscita dei figli (non possono uscire bambini per i quali non sia stato firmato, ne possono firmare nonni o persone prive della patria potestà). Eventuali prenotazioni di aulabus. Già da alcuni anni, la spesa per quest’ultimi (fino ad un certo numero d’uscite) viene finanziata direttamente dall’Area Educazione. Spese da sostenere. La raccolta dei soldi per spese legate all’uscita dovrà esser effettuata a cura del genitore rappresentante di classe, che dovrà pagare eventuali fatture, biglietti 30 - di musei ecc.. rendendone conto ai restanti genitori. Va da sé che il denaro per l’acquisto di biglietti d’entrata o di qualche gelato, dopo raccolti e nel caso i genitori non partecipino all’uscita, saranno consegnati direttamente all’insegnante, che in ogni caso, al rientro a scuola, li rendiconterà alle famiglie come testimonianza dell’avvenuto pagamento. Anche in caso dell’uso di biglietti d’autobus questi dovranno essere obliterati e restituiti ai genitori dei bimbi. Si fa, ad ogni modo, divieto alle insegnanti di ricevere e maneggiare soldi delle famiglie (se non nei casi sopra citati e condivisi), di proporre spese ai genitori senza una motivazione fondata e preventivamente discussa nel Collegio Docenti, con la coordinatrice e con il genitore rappresentante di sezione ma, soprattutto si fa divieto di raccogliere contante sotto qualsiasi forma. Il personale della scuola non è autorizzato a gestire denaro extra dotazioni comunali. Seconda Fase : “IL DURANTE” - Introduzione nella classe di stimoli che anticipino l’argomento dell’uscita. Uscire con gli elenchi dei minori partecipanti, apponendo sulla maglietta di ogni alunno il cartellino di riconoscimento con il suo nome e l’indirizzo e numero telefonico della scuola. - Visita guidata con strumenti (macchina fotografica, registratore, ecc.) materiali e persone specifiche, utili per ampliare al massimo la fase osservativa e di primo apprendimento degli alunni. Terza Fase : “IL DOPO” In classe: - riscontro immediato con attività di: raccolta, registrazione dati, conversazioni, drammatizzazione, attività grafico-pittoriche, attività plastico-manipolative, incollatura, ecc. - riscontro medio-differito con esercizi: linguistici, percettivi, drammatizzazioni, esercizi logici, classificazioni, costruzioni di sequenze, ecc. FORMAZIONE DELLE CLASSI Le classi sono formate nell’ambito del Collegio degli educatori con l’intento di renderle il più possibile omogenee tra loro, secondo i principi condivisi con il Consiglio di Plesso. Questi ultimi prevedono i criteri dell’età, del sesso e della presenza equilibrata nelle sezioni di bambini con particolari esigenze di salute, familiari, ecc. Si evidenzia che in caso di frequenza di fratelli, sarà valutata l’opportunità di assegnarli a classi differenti. Ciò in base ad una scelta educativa che poggia le sue fondamenta non solo sull’esperienza, ma anche su sperimentazioni che hanno dimostrato come questa eventuale scelta porti ad una diminuzione di confronto e rivalità, aiutando i due fratelli a gestire con maggiore serenità i rapporti con la sfera emotiva affettiva relazionale nella scuola. 31 PROGETTARE L’ACCOGLIENZA Il bambino di 3 anni entra alla scuola dell’infanzia già ricco di una storia personale, che lo ha portato ad acquisire conoscenze e atteggiamenti propri. Entrare in un ambiente nuovo, completamente diverso da quello familiare, potrà quindi essergli gravoso, creando in lui stati d’ansia e d’insicurezza, che potrebbero indurlo ad assumere atteggiamenti conflittuali non solo nei confronti di persone o degli ambienti scolastici, ma anche verso la propria famiglia a causa delle implicazioni emotivoaffettive comportate dal distacco. Anche per i genitori questa fase può comportare apprensione. Possono sentirsi titubanti, ma sempre comunque speranzosi di trovare nella scuola un ambiente sereno, accogliente e stimolante, dove i loro figli possano crescere gioiosi. In ambito scolastico le regole e le abitudini sono diverse da casa e per il bambino sarà soprattutto diversa la condizione di non sentirsi “unico”, al centro dell’attenzione, come avviene all’interno della famiglia; dovendo imparare a condividere momenti di gioco e di cura con i nuovi compagni. L’accoglienza e l’ambientamento nella scuola dei bambini/e e delle loro famiglie, ha inizio già al momento dell’iscrizione e durante i primi approcci come l’open day, le richieste d’informazioni alla scuola, le riunioni di giugno e di settembre, ecc., momenti che consentono ai genitori di muoversi senza troppe difficoltà nell’ambiente scolastico. Gli incontri che precedono l’inizio della scuola servono principalmente a riflette assieme (scuola-famiglia) sul modo migliore per preparare il bambino alla nuova esperienza formativa, oltre a fornire indicazioni sul funzionamento del Servizio. Le attività proposte nei primi mesi saranno un primo gradino per iniziare un percorso che porterà, nel secondo periodo dell’anno, ad una graduale conquista esperienziale nei campi: relazionale, psicomotorio, linguistico, espressivo, matematico\scientifico; che si amplieranno e rafforzeranno nell’arco dell’intero ciclo scolastico. OBIETTIVI DEL 1° PERCORSO o o o o o o o o o o o o o o Agevolare il distacco dalla famiglia Costruire un clima rassicurante e accogliente Imparare a condividere giochi e regole di vita comune Favorire l’approccio con l’ambiente in un inserimento graduale instaurare un senso di fiducia verso le insegnanti; riconoscere il proprio contrassegno e quelli del proprio gruppo; iniziare ad esprimere i bisogni; imparare a controllare l’ansia; ascoltare brevi storie; avere cura delle proprie cose; acquisire fiducia nelle proprie capacità; esprimersi attraverso diversi linguaggi del corpo verbali e non; accompagnare il canto con movimenti del corpo; sviluppare lo spirito di osservazione; ATTIVITA’ o o o o o o Giochi per l’inserimento dei bambini di 3 anni Giochi per il coinvolgimento dei bambini di 4 e 5 anni Giochi per la conoscenza Giochi di identificazione con l’ambiente scolastico Giochi per la conoscenza dell’adulto di riferimento Attività di vita pratica 32 SPAZI o o o o Gli angoli delle sezioni La sala da pranzo Tutti gli altri spazi della scuola Il giardino RUOLO DELL’INSEGNANTE o o o o o o Agevola le relazioni e il coinvolgimento dei più piccoli Distribuisce i ruoli Punto di riferimento affettivo Aiuta l’autonomia nell’uso degli ambienti Supporta le attività dei bambini organizzando i contesti Aiuta la comprensione delle regole dello stare assieme PERSONE COINVOLTE o o o Le insegnanti e il personale ausiliario I bambini della scuola Le famiglie L’ACCOGLIENZA ED IL BAMBINO STRANIERO Trattando di accoglienza, è bene ricordare che negli ultimi anni sempre più spesso le scuole dell’infanzia sono divenute dei luoghi multiculturali, punti di incontro tra vari saperi. Sebbene in modo non rilevante, anche nella scuola Pollitzer c’è una compresenza multietnica che consente di costruire e sviluppare rapporti sociali e civili di diverse origini. Qui ogni famiglia e ogni bambino rappresenta un mondo culturale con le proprie caratteristiche e la propria identità specifica, eppure, anche le differenze spesso sanno fondersi senza rinunciare alla loro singolarità. Per affrontare il momento dell’accoglienza e dell’inserimento del bambino straniero e della sua famiglia, è stata prevista l’attuazione di atteggiamenti didattico\educativi che mirino a facilitare le relazioni interpersonali, i rapporti di socializzazione, oltre che l’apprendimento della lingua italiana dove ciò sia necessario. PROPOSTA PER L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI DI 3 ANNI (PICCOLI) E PER IL REINSERIMENTO DEI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI (MEDI E GRANDI) NELLE PRIME SETTIMANE DI SCUOLA A tre anni il bambino matura delle abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... Il bambino è pronto per fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia! L’arrivo nell’ambiente scolastico è un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di tutto il bambino, poi la famiglia e le insegnanti. Per tale motivo, la scuola ha stilato un “progetto specifico” che assecondi al meglio l’inserimento dei bimbi nuovi (vedi pag.25) ma, inoltre, offre ai genitori la seguente proposta: PROPOSTA PER I GENITORI - modalità di attuazione: Per aiutare un graduale distacco dai genitori, per i bambini piccoli vengono previsti tempi di frequenza ridotti per le prime settimane, compatibilmente alle possibilità delle famiglie. Il primo giorno di apertura della scuola sarà dedicato ai bambini “vecchi”, che si rincontreranno e rincontreranno le proprie maestre, gli spazi della scuola, riconosceranno i ritmi della giornata scolastica e, soprattutto, si prepareranno all’arrivo dei bambini nuovi; il secondo giorno sarà invece quello in cui entreranno i bambini piccoli. 33 Per favorire la massima compresenza delle insegnanti di sezione, per la prima settimana la scuola, similmente alle altre scuole dell’infanzia, seguirà per alcuni giorni un orario ridotto, di norma con chiusura entro le ore 14.00. Quindi: Prima settimana o per le giornate previste con riduzione dell’orario: BAMBINI MEDI E GRANDI (4-5 ANNI) orario 7.30-14.00, con il pranzo BAMBINI PICCOLI (3 ANNI) ingresso dal secondo giorno, da quest’anno, con la suddivisione del gruppo in due sottogruppi (laddove sia possibile) con orario 9.00 - 10.30 (1°gruppo) / 10.30 – 12.00 (2°gruppo). Seconda settimana: 7.30- 17.00: BAMBINI MEDI E GRANDI (orario completo) 7.30-12,30\13.00: BAMBINI PICCOLI, con pranzo ed uscita alle ore 12,30\13.00, se possibile dalla Terza settimana: orario completo per tutti salvo esigenze individuali gestite in collaborazione con la famiglia. Nota Bene: La proposta vuole essere un suggerimento per i genitori, alla luce dell’importanza che riveste un inserimento graduale dei bambini in un ambiente nuovo. Non è, in ogni caso, vincolante al fine della fruizione del servizio di scuola dell’infanzia. 34 PROGETTO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE Anno Scolastico2012-2013 Donare ogni giorno la scoperta di un colore che con la sua tonalità parlare di tutto e di noi vorrà, Accendi l’allegria giallo sole in questa scuola mia, Rendi sereno il cielo piovoso amico blu e in giardino facci andare tu, Spruzza la terra calda e generosa signor verde che tanta speranza doni tu, se poi da un seme una nuova piantina nascerà che la nostra mano accarezzerà. Quando la tristezza dai nostri cuori andare via non vorrà Intervieni ti prego forte, acceso e determinato, passionale, amico rosso. Unisci i colori più belli e mettili insieme come tanti diversi bambini, forma una lunga fila e costruisci un arcobaleno….l’arcobaleno della Scuola della Felicità. Le “Indicazioni per il curricolo” della scuola dell’infanzia, affidano alle Istituzioni scolastiche la progettazione curricolare. La costruzione di un curricolo esplicito serve a dare impulso alle proposte educative e didattiche, organizzando le situazioni per promuovere le prime esplorazioni, scoperte e intuizioni del bambino, nella prospettiva del maggior coinvolgimento di ogni alunno attraverso una didattica che punti al dialogo e alla negoziazione delle esigenze del singolo. La progettazione annuale delle attività educative di una scuola implica, dunque, una pianificazione creativa, aperta e flessibile dei percorsi d’apprendimento, che tengano conto: dell’analisi del contesto, dell’organizzazione dell’ambiente, dell’adozione di strategie metodologiche adeguate, dell’individuazione degli obiettivi formativi trasversali ai campi di esperienza per maturare e sviluppare le reali competenze, della definizione di strumenti osservativi, valutativi e di verifica. La progettazione deve, quindi, corrispondere alla specifica situazione socio-ambientale in cui si colloca la scuola implicando, conseguentemente, una continua riflessione e costanti modifiche per adattare le sue scelte al reale contesto esperienziale. Il Collegio degli Educatori della scuola dell’infanzia G. Pollitzer, partendo da una riflessione sull’importanza di lavorare in intersezione per fasce d’età su uno sfondo integratore comune, ha pensato di trovare una tematica che coinvolgesse tutti i bambini della scuola in attività creative, espressive, linguistiche, musicali, motorie, ecologiche e interculturali, che attraverso “ il FARE E L’AGIRE ” li inserisse in un contesto ludico, sereno, stimolante e democratico, portandoli al raggiungimento degli obiettivi che la scuola si prefigge. In questo modo il realizzazione dello sviluppo di ogni singolo bambino avverrà in maniera globale, armonica e non frammentaria, nel rispetto delle esigenze di ogni singolo, considerando anche le fasce di età di appartenenza, all’interno delle quali sono possibili acquisizioni di abilità e competenze specifiche sempre in relazione alle tappe dello sviluppo globale. La Programmazione Educativa della scuola per l’a.s. 2012\2013si intitola “Un viaggio nel colore assieme ai Barbapapà” con l’aggiunta di “noi…assieme ai nostri genitori”, un programma, quest’ultimo, che viaggia parallelo ad altre strutture educative comunali e affiancherà il progetto didattico della nostra scuola coinvolgendo i genitori in una riflessione su vari aspetti della crescita e dello sviluppo dei bambini anche con la presenza di figure esterne competenti ( logopediste, psicologi, dietiste …). Le tematiche proposte saranno inerenti sia ad aspetti quotidiani all’interno della struttura educativa, che ad argomenti di rilevanza pedagogia e genitoriale, in un percorso di collaborazione che porti alla condivisione educativa. Gli incontri avranno luogo all’interno della scuola e saranno inerenti ai seguenti argomenti: l’accoglienza nella scuola dell’infanzia, lo sviluppo del linguaggio-approccio logopedico e psicologico, la valenza di regole e limiti nel contesto educativo, alimentazione-scelte e proposte per una sana alimentazione a scuola, nati per leggere- approccio al mondo della lettura sin dalla più tenera infanzia, incontro di continuità con insegnanti di primaria e ricreatorio\SIS per il passaggio dei bambini alla scuola primaria- aspettative e modalità\tempistica d’iscrizione, ed infine oltre alle consolidate riunioni di sezione, argomenti vari d’interesse generale. 35 Il progetto didattico annuale, invece, porterà i bambini a continuare la scoperta del mondo dei colori iniziata lo scorso anno, con fantasia, creatività, immaginazione … in un contesto continuo di ricerca e sperimentazione, con la numerosa e multicolore famiglia dei Barbapapà, i cui personaggi saranno i fili conduttori dello sfondo integratore. Nell’ambito del citato curricolo generale, discusso e approvato nel Collegio dei docenti, le insegnanti intendono attivare progetti di approfondimento volti a rivisitare i contenuti curricolari, attraverso riorganizzazioni specifiche dei percorsi formativi attuati. Tra i vari progetti organizzati in intersezione per fasce d’età, si ricorda il laboratorio rivolto ai bambini di cinque anni, “Alla scoperta di Barbamusica”, che si pone come obiettivo la formazione e lo sviluppo armonico del bambino attraverso la conoscenza e l'uso corretto del suono, del silenzio, della pausa, del ritmo e del canto, accompagnato e scandito dal movimento, affinando la tecnica della vocalità sia solistica che corale. Il progetto “Danziamo sulle note dei colori del mondo” condurrà, invece, i bambini in una attività volta alla comprensione del valore dell’accettazione rispetto a ciò che sembra essere diverso da noi, attraverso i simpatici Barbapapà, diversi per colore, attitudini, capacità e interessi. Il discorso si amplierà, successivamente, con la scoperta di alcune diversità culturali che potranno esplicarsi all'interno del gruppo e che favoriranno la motivazione a “raccontarsi” . Entrambi i progetti, potrebbero usufruire dell’intervento di agenzie esterne per un numero di ore non ancora quantificato e vincolato allo stanziamento di fondi afferenti ai Bandi Regionali per le aree: espressivo-musicale ed intercultura. In caso positivo, le agenzie saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. Ancora quest'anno, i bambini grandi continueranno il progetto intitolato “Piantiamola.. insieme a Barbazoo” il cui tema sul giardinaggio coinvolgerà anche la nutrizione, con l’invito a scegliere una alimentazione varia e sana, privilegiando la frutta e la verdura e stimolando comportamenti ecologici ed ecosostenibili che sensibilizzino i bambini sull’aspetto relativo alla riduzione degli sprechi in ogni campo, con particolare riguardo al cibo e all’ acqua. Lo sviluppo di tale pensiero, permetterà di ampliare e rafforzare in ogni bambino un pensiero ecologico verso l’ambiente e il micro-ambiente, oltre a favorire il raggiungimento di un’autonomia personale e la consapevolezza di sé nel proprio territorio e all’esterno. Il discorso non mancherà di coinvolgere anche il tema della raccolta differenziata, che dallo scorso anno è stata organizzata all’interno della scuola. Un pensiero va fatto anche per il progetto “Nati prer Leggere”che vedrà coinvolti anche i genitori che ne avranno desiderio in un percorso organizzato dal Comune. Inoltre, le insegnanti Roberta, Paola e Roberta, dopo aver concluso la formazione al corso osservativo\preventivo sui disturbi dell’apprendimento (DSA), organizzato dall’Area Educazione del Comune di Trieste, assieme alla Facoltà di Psicologia dell’Università e all’Ospedale Infantile Burlo Garofolo nello scorso anno, eseguiranno incontri di supervisione ed approfondimento con le responsabili del corso. Il percorso ha lo scopo di aiutare le docenti, laddove ce ne fosse bisogno, ad individuare precocemente eventuali difficoltà di apprendimento nello sviluppo del bambino, introducendole all’uso di strumenti osservativi adeguati. Tutti i progetti di seguito enunciati e approfonditi, renderanno visibili nella loro stesura gli strumenti e le interazioni trasversali che intercorrono tra i Campi di esperienza delineati dalle ultime indicazioni ministeriali, indicando gli obiettivi formativi, i tempi, i criteri e le modalità sia del lavoro sia della documentazione, al fine di valutare gli esiti del processo educativo. La documentazione, seppur semplice e in maggior parte prodotta con gli elaborati dei bambini, sarà il mezzo fondamentale ed immediato per offrire alle parti una più ampia informazione. Sarà cura della scuola esporre sul pannello all’entrata della struttura, unitamente ad una copia del POF, la progettazione annuale per l’anno scol. 2012-2013 “Un viaggio nel colore assieme ai Barbapapà noi…assieme ai nostri genitori”, divisa per ambiti didattici - i luoghi del fare e dell’agire dei bambini illustrandone le attività nei diversi mesi scolastici e sottolineando gli obiettivi formativi privilegiati. 36 1.PROGETTO GIARDINAGGIO: “PIANTIAMOLA…ASSIEME A BARBAZOO – 2°anno ” Bambini di 5 anni PREMESSA La cura e l’ecosostenibilità dell’ambiente, la ciclicità delle stagioni, la buona alimentazione ed i colori della natura concorrono ed arricchiscono il progetto di giardinaggio della scuola Pollitzer. I bambini con la collaborazione delle famiglie cureranno le aiuole sistemate dal Verde Pubblico del Comune di Trieste e gli alberi da frutto acquistati dalla medesima Area lo scorso anno e piantati a settembre 2011 (pero, melograno e mandorlo), Ci occuperemo delle piantine aromatiche (menta, salvia e rosmarino) e dei fiori che semineranno e cureranno i bambini per giocare con i “barba colori”. Il progetto inizierà a novembre e terminerà tra maggio e giugno 2013 e il gruppo dei grandi parteciperà attivamente alla sua attuazione sperimentale. I tempi saranno variabili e funzionali alla stagionalità; sono previsti degli incontri invernali di una o due volte al mese per intensificarsi poi durante la primavera con la cura e l’irrigazione contestualizzata al clima del periodo. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO o Ascoltare e comprendere le narrazioni delle stagioni o Ascoltare e intervenire con osservazioni sul campo o Esplorare ed esprimere i colori delle stagioni o Esprimere e rappresentare con i disegni le situazioni vissute o Produrre suoni ed esperienze o Osservare i cambiamenti climatici o Realizzare le attività pratiche di cura e giardinaggio o Ascoltare i suoni prodotti dalla natura o Esplorare con curiosità l’ambiente naturale o Percepire e collegare i cambiamenti stagionali e atmosferici o Ritrovarsi a realizzare un’esperienza di gruppo METODOLOGIA Narrazioni di storie delle stagioni, uscite in giardino, rappresentazioni grafiche, osservazioni della natura in giardino, realizzazione di cartelloni di gruppo, conoscere e cantare una canzone a tema stagionale, piantagione di bulbose o di altre piante portate dai bambini. TEMPI: Dal mese di novembre 2012 al mese di maggio/giugno 2013 SPAZI: Giardino della scuola, sezione e salone. DOCUMENTAZIONE: Cartelloni, disegni ed elaborati raccolti, interviste, foto. VERIFICA: Verifica periodica e finale attraverso l’osservazione delle esperienze svolte. MATERIALI o Annaffiatoio per irrorare il terreno e le piante, o Piccola zappa per piantare, o Guantini per maneggiare il terreno, o Abiti e scarpe comode e adatte all’attività. 37 USCITA DIDATTICA: eventuali uscite verranno decise in itinere (nel contesto del gruppo grandi). DESTINATARI: Bambini grandi, di 5 anni, di tutte le sezioni della scuola. REFERENTI: Francesca e Giada. 2. PROGETTO INTERCULTURA: “DANZIAMO SULLE NOTE DEI COLORI DEL MONDO” Bambini di 4 anni PREMESSA L’educazione interculturale inizia già a partire dalla scuola dell’Infanzia come discorso da sviluppare e consolidare poi nei successivi ordini scolastici. La scuola deve cercare di favorire lo sviluppo di una identità “aperta” e valorizzare la specificità di ogni bambino esaltando la propria cultura anche in relazione al contesto famigliare. Le specificità culturali favoriscono la conoscenza di tradizioni, usi e costumi altri, contribuendo ad un arricchimento per tutta la scuola. Il progetto “Danziamo sulle note dei colori del mondo” intende lavorare sulle emozioni che nascono quando avviene l’incontro con una cultura diversa rispetto alla propria. DESTINATARI Il progetto sarà rivolto ai bambini medi di tutta la scuola. CONTENUTI Partendo dal concetto di diversità intesa come ricchezza si procederà con la tematica del viaggio fantastico che un amico immaginario realizzerà in alcuni paesi del mondo anche attraverso l’utilizzo del mappamondo sonoro. I paesi verranno conosciuti dai bambini attraverso le musiche e le danze tradizionali. I bambini potranno portare a scuola oggetti, foto, immagini di alcuni posti visitati raccontando agli altri compagni la loro esperienza di viaggio. OBIETTIVI -sviluppare nel bambino l’interesse per la diversità come fonte di ricchezza, rispetto e condivisione; -scoprire approfondendo la conoscenza di paesi e culture di provenienza di alcuni compagni; - sviluppare la capacità di rapportarsi con una cultura “altra” anche attraverso l’uso di linguaggi simbolici artistici e musicali; -sviluppare e rafforzare la propria identità scoprendo le proprie attitudini. TEMPI E RISORSE ESTERNE Il progetto inizierà nel mese di gennaio 2013 e si concluderà nel mese di maggio 2013. Gli incontri si realizzeranno settimanalmente dalle ore 11 alle ore 11.50 circa e coinvolgeranno due gruppi di circa 20 bambini che si alterneranno settimanalmente. N.B. Il progetto potrebbe avvalersi del contributo di mediatori culturali e dell’intervento di un’agenzia esterna che valorizzerà il lavoro delle insegnanti referenti per un tempo ancora non quantificato. Tale presenza è comunque vincolata allo stanziamento di fondi afferenti ai Bandi 38 Regionali per l’area intercultura. In caso positivo, le agenzie saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. MATERIALI: Macchina fotografica, stereo, cd musicali, libri illustrati, oggetti tradizionali, materiale cartaceo… METODOLOGIA: Si utilizzerà una metodologia ludica che lasci spazio alla creatività dei bambini favorendo il raggiungimento degli obiettivi tra i quali principalmente la creazione del gruppo e la condivisione dei valori. SPAZI: Le attività si realizzeranno nella sala giochi della scuola. VERIFICA: Si utilizzerà una verifica in itinere per misurare gli apprendimenti dei bambini e una verifica conclusiva che metta in luce il grado di coinvolgimento e la motivazione dei bambini attorno al progetto. DOCUMENTAZIONE: Attraverso l’utilizzo del materiale fotografico si potrà ripercorrere il percorso svolto all’interno del progetto e i momenti più significativi. INSEGNANTI REFERENTI: Giuliana e Fabiana Con il supporto per la parte tecnica (riprese video e foto) dell’insegnante Raffaella. N.B. Al progetto di intercultura potrebbe affiancarsi durante il corso dell’anno scolastico il progetto L2 (insegnamento della lingua italiana) il cui percorso ha avuto inizio, in modo sperimentale e con un piccolo gruppo di bambini, nell’anno scolastico 2011-2012. L’attivazione del progetto è vincolata alla proposta dell’Area Educazione. In caso di attuazione, le insegnanti referenti saranno Giuliana e Fabiana 3. A SCUOLA D' INFORMATICA...CON I BARBAPAPA' bambini di 5 anni della sez.Celeste PREMESSA Nel corso dell' anno scolastico verrà utilizzato il salone nel quale è presente lo "Young Explorer", una postazione multimediale disegnata per poter essere usata con facilità e sicurezza anche dai bambini in tenera età. Ad essa, infatti, il bambino può avvicinarsi in maniera naturale e non intrusiva, col fine di favorire i processi di apprendimento per mezzo del gioco e della creatività. Attraverso il pc il bambino diventa un fruitore attivo, capace di cambiare gli eventi tramite l'interazione con il sistema; i bambini possono ricevere le medesime informazioni anche più volte e allo stesso modo, ciò può aiutare ad allentare in loro le tensioni e lo stress stimolandoli a sentirsi più sicuri e motivati. I vari programmi che verranno utilizzati consentiranno attività singole o di gruppo, tese a sviluppare nei bambini l'abilità alla comprensione incoraggiando la creatività: il computer potrà diventare pertanto uno dei tanti strumenti per svolgere diverse attività didattiche. Il progetto prevederà, in alcuni casi, l'uso della Comunicazione Aumentativa-Alternativa (CAA), che consentirà di facilitare la comprensione di racconti, filastrocche e canzoni oltre a migliorare la comunicazione tra bambini . 39 L'idea è di coinvolgere i “grandi” della sezione dei celesti, al fine di raggiungere una maggiore autonomia decisionale ed aumentare la relazione con i coetanei e con l'ambiente, offrendo pari opportunità a tutti i soggetti coinvolti. OBIETTIVI GENERALI Rendere il pc un mezzo didattico da alternare agli strumenti tradizionalmente usati; Utilizzare il pc per raggiungere degli apprendimenti educativi in forma ludica e divertente; Documentare momenti importanti con un linguaggio espressivo alternativo a quello grafico. OBIETTIVI FORMATIVI Affinare la manualità; Aumentare l'autostima; Acquisire maggiore autonomia nelle scelte personali ed operative; Aumentare la comprensione; Favorire la relazione con i coetanei. OBIETTIVI DIDATTICI Riconoscere le componenti del computer e le sue periferiche (monitor, mouse, stampante.) anche attraverso la costruzione di un finto pc con materiali poveri; Acquisire una maggiore confidenza con il pc (accendere, spegnere, ecc); Utilizzare il mouse (puntare, cliccare, trascinare, ecc) per affinare l'attenzione e la capacità oculo-manuale; Stimolare l'apprendimento di forme, colori, lettere, numeri, ecc. attraverso l'attività ludica. SPAZI: Salone TEMPI: Dal mese di Dicembre 2012 a Maggio 2013 con cadenza settimanale. DOCUMENTAZIONE Lavori svolti dai bambini (disegni liberi e produzioni al pc); Reportage fotografico; Interviste rivolte ai bambini relative alle attività di laboratorio svolte; Diploma di partecipazione. VERIFICA Si attuerà una verifica periodica delle attività attraverso l'osservazione sistematica ed occasionale per verificare: I tempi di attenzione; La capacità di comprensione; Il rispetto delle regole nei giochi collettivi. Infine verrà effettuata una verifica finale attraverso l'utilizzo di una griglia osservativa sulle competenze raggiunte da ciascun bambino. INSEGNANTE REFERENTE: Petra 40 4.PROGETTO “NATI PER LEGGERE” PREMESSA Nel 1999 è nato il progetto Nati per Leggere, con l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce da parte dell’adulto a bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Ciò allo scopo di favorire, anche in età futura, l'abitudine alla lettura grazie ad un approccio precoce legato alla relazione bambino genitori, bambino- educatore. Il progetto è attivo su tutto il territorio nazionale e il Comune di Trieste vi aderisce in collaborazione con il Centro della Salute del Bambino. Anche la nostra scuola desidera introdurre ed accompagnare i bambini nel “mondo incantato delle parole” attraverso il progetto “Nati per leggere”. Dalle favole i bambini possono ricavare, dedurre, imparare …I racconti di fiabe, favole, storie, e novelle, forniscono ai bambini gli strumenti per la narrazione delle proprie esperienze passate e presenti. Le favole non si prefiggono tanto lo scopo di descrivere realtà esistenti, quanto di trasmettere l’esistenza di difficoltà che il bambino incontra ogni giorno ,facendo riscoprire le proprie risorse ed aiutandolo a crescere. DESTINATARI DEL PROGETTO: Il progetto è rivolto a tutti i bambini medi (4 anni), ma l’iniziativa Nati per Leggere è aperta a tutti i genitori della scuola che desiderino parteciparvi. FINALITA’ • .Incoraggiare e sostenere la curiosità e la creatività di ogni bambino • . Aiutare i bambini più timidi ad “entrare” attivamente nel mondo fantastico delle favole OBIETTIVI GENERALI • . Sviluppare la fantasia • . Sviluppare il pensiero creativo • . Arricchire il lessico • . Sviluppare la capacità di attenzione e di comprensione OBIETTIVI SPECIFICI • • • • • • .Distinguere gli aspetti magici ed irreali da quelli reali .Saper riconoscere i diversi stati d’animo dei personaggi .Saper riconoscere i diversi ruoli dei personaggi .Arricchire il proprio lessico .Inventare, ricostruire e ipotizzare soluzioni differenti .Collocare ATTIVITA’ Saranno proposti degli incontri sul territorio per i genitori, organizzati dal Comune con personale esterno alla scuola, volti a mettere in evidenza l’importanza della lettura per la crescita del bambino. Agli incontri parteciperà anche l’insegnante della scuola referente del progetto. PIANO VERBALE E NARRATIVO: E’ previsto nella scuola l’incontro con dei lettori volontari (genitori o nonni) che avranno la possibilità di regalare qualche ora per la lettura di favole ai nostri bambini, collaborando con l’attività delle insegnanti che a loro volta proporranno il racconto e l’ ascolto utilizzando diversi linguaggi espressivi. PIANO ESPRESSIVO: Attività grafico-pittoriche, drammatizzazioni, canti, danze, attività motorie 41 METODOLOGIA Per la realizzazione del progetto si utilizzerà una metodologia ludica in grado di favorire la motivazione dei bambini attorno alle attività proposte e insieme lo sviluppo di capacità attentive e creative. TEMPI: Il progetto avrà inizio presumibilmente nel mese di novembre/dicembre 2012 e si concluderà nel mese di maggio 2013. SPAZI: Le attività si realizzeranno nel salone (angolo morbido) della scuola, all’interno delle sezioni, nel giardino e all’esterno della scuola potranno essere realizzate alcune uscite didattiche guidate e non presso biblioteche comunali cittadine. MATERIALI: Libri illustrati di varie tipologie, stereo, cd sonori, peluche e burattini, materiale cartaceo e di recupero. VERIFICA: La verifica in itinere permetterà attraverso conversazioni guidate ed elaborati di misurare gli apprendimenti dei bambini attorno alle attività proposte e la loro motivazione; la verifica conclusiva evidenzierà invece il raggiungimento degli obiettivi nel medio-lungo termine. DOCUMENTAZIONE: Si realizzerà attraverso materiale fotografici,cartelloni, elaborati personali e di gruppo. INSEGNANTI REFERENTI: Paola e Fabiana 5. PROGETTO “GIOCHIAMO CON I COLORI” bambini di 3 anni PREMESSA Il progetto “Giochiamo con i colori” nasce dal desiderio di avvicinare i bambini al mondo dell’arte e della creatività , per permettergli di fare esperienze diverse, di mettersi in gioco in ruoli inconsueti, per aiutarli ad uscire dagli stereotipi e conquistare un proprio personale modo di essere al mondo. L’approccio ludico è quello privilegiato all’interno di questa esperienza. Una dimensione giocosa proposta per avvicinarsi alle opere,attraverso la manipolazione, l’osservazione, l’esplorazione e la sperimentazione. Si utilizzeranno varie tecniche pittoriche : tempere,pennarelli, collage,ecc. in una dimensione molto libera e giocosa. Il laboratorio vuole avvicinare i bambini al linguaggio artistico attraverso un percorso didattico che consenta loro di sperimentare nuove potenzialità espressive. Così scopriranno che l’arte può diventare un gioco piacevole e divertente,e al tempo stesso un mezzo per comunicare ed esprimersi in modo originale e inedito. DESTINATARI DEL PROGETTO I bambini di 3 anni frequentanti la nostra struttura. Il nostro progetto sarà centrato sulla conoscenza dei colori .Il laboratorio sarà il luogo privilegiato dove il bambino sarà libero di esprimersi liberamente sperimentando materiali con caratteristiche differenti, che gli permetteranno di scoprire, conoscere, dare spazio alla fantasia, di provare piacere, sensazioni ed emozioni,relazionandosi e rapportandosi con gli altri 42 OBIETTIVI GENERALI • Stimolare l’interesse , la curiosità e la fantasia • Sviluppare il senso dell’autonomia e la relazione di gruppo • Acquisire semplici regole sociali • Rafforzare la fiducia nelle proprie capacità OBIETTIVI SPECIFICI • Conoscere i colori :primari e secondari • Conoscere il proprio sé corporeo • Saper inventare, creare, immaginare e raccontare brevi storie • Sviluppare le capacità percettive,visive e manipolative • Conoscere materiali vari • Sperimentare varie tecniche grafico- pittoriche METODOLOGIA Si partirà dalla conoscenza dei colori primari,con l’ausilio del libro di Leo Lionni “Piccolo blu, piccolo giallo” per arrivare alla creazione dei colori secondari. MATERIALI: Plastilina, carta, pennarelli, cerette, acquerelli, tempere, gessetti, pasta di sale . TEMPI: Dalla metà di novembre 2012 alla fine di maggio 2013 con cadenza settimanale . DOCUMENTAZIONE E VERIFICA: Si provvederà alla realizzazione di elaborati personali, cartelloni di gruppo ,foto. INSEGNANTI REFERENTI AL PROGETTO: Roberta (sez. arancione), Paola e Raffaella . 6. ALLA SCOPERTA DELLA BARBAMUSICA bambini di 5 anni Solo la musica è un linguaggio universale che non ha bisogno di essere tradotto; ed è per questo che parla all’anima. (Auerbach Berthold) PREMESSA Il progetto di musica rivolto a tutti i bambini grandi della scuola, pone come obiettivo la formazione e crescita globale ed armonica del bambino. Mediante la conoscenza e l’uso corretto del suono, del silenzio, del ritmo e del canto accompagnato e scandito dal movimento, il bambino sarà aiutato ad esprimersi da prima in modo spontaneo, per raggiungere alla fine del percorso la presa di coscienza di essere membro attivo di un coro diretto dall’insegnante. Il bambino al termine del percorso, oltre che saper attribuire un suono alle personali emozioni, produrrà in modo semplice e completo diverse melodie sia da solista che in coro. La tecnica vocale, sarà affinata dall’insegnante durante tutto l’arco del percorso musicale, al fine di raggiungere la capacità nei bambini di produrre il canto corale a cappella; inoltre i bambini saranno iniziati all’esperienza del canto a canone. 43 OBIETTIVI • ascoltare e decodificare i suoni dell’ambiente circostante • conoscenza di alcuni strumenti musicali • produzione vocale • produzione vocale corale • esecuzione di canti • rapporto suono-ritmo-movimento CONTENUTI Partendo dall’esperienza quotidiana dei bambini, le insegnanti utilizzeranno semplici percorsi strutturati e non per favorire l’acquisizione di figure musicali quali la chiave di violino (chiave di SOL), il pentagramma, la nota, la pausa, per giungere alla costruzione di semplici sequenze ritmiche, e all’esecuzione solistica e corale di canti. METODOLOGIA Le attività proposte avranno prevalentemente un carattere ludico; inoltre, con l’aiuto dell’insegnante, i bambini coglieranno sempre meglio l’importanza della concentrazione, dell’ordine e della disciplina, elementi di grande importanza e valore sia per il canto da solista che per quello corale. STRUMENTI e MATERIALI • il proprio corpo vissuto come strumento per produrre e riprodurre suoni • strumentario ORFF e non • CD (musica strumentale, basi per canti, danze…) TEMPI: Il progetto si svolgerà con cadenza settimanale, a partire dal mese di novembre 2012 fino alla fine del mese di maggio 2013. SPAZI: Salone della scuola, sezione “celeste” DOCUMENTAZIONE e VERIFICA • Elaborati, schede con i testi dei canti, foto, video • La verifica sarà sistematica in itinere e durante le esecuzioni canore (Cantabimbo, festa di fine anno) RISORSE e USCITE DIDATTICHE • Interne alla scuola • Esterne alla scuola (qualora vengano proposti alla scuola, dal Comune di Trieste, eventuali incontri didattici in collaborazione con il Teatro Stabile di Trieste “G. Verdi”) • L’uscita prevista è nel mese di febbraio per partecipare al Cantabimbo INOLTRE Il progetto potrebbe avvalersi dell’intervento di un’agenzia esterna che arricchirà il lavoro delle insegnanti. Tale presenza è comunque vincolata allo stanziamento di fondi afferenti ai Bandi Regionali per l’area espressivo-musicale. In caso positivo, agenzie e tempi saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. INSEGNANTI REFERENTI • Giuliana e Francesca. 44 7. PROGETTO CONTINUITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA-SCUOLA PRIMARIA Bambini di 5 anni PREMESSA Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria rappresenta una tappa fondamentale e significativa nel percorso di crescita di ogni bambino. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa cambiare il gruppo di amici, uscire dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali. Questo significa crescere, affrontare nuove e più impegnative responsabilità; in questo periodo così delicato di transizione diventa perciò cruciale aiutare i bambini a fronteggiare i sentimenti di preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti evolutivi che li aspettano. Appare quindi fondamentale il raccordo che vede insegnanti della scuola dell’infanzia e quelli della primaria progettare ed attuare percorsi didattici comuni. La continuità tra diversi ordini di scuola rappresenta l’asse portante affinchè tale sviluppo avvenga in modo armonioso ed efficace, occorre perciò costruire una progettazione che sia un punto di riferimento nell’intero curricolo degli alunni, per garantire opportunità educative adeguate a tutti, attraverso: • momenti di collaborazione e confronto tra i due ordini di scuola • iniziative comuni ai due ordini di scuola per realizzare la continuità • collegamenti con le realtà culturali e sociali del territorio attraverso l’utilizzo dei servizi e degli enti • momenti per l’informazione reciproca sui bambini FINALITÀ DEL PROGETTO favorire un passaggio sereno da un grado scolastico all’altro, superando i disagi e le paure generate dai nuovi contesti scolastici osservare, attraverso strumenti pratici, lo sviluppo dei prerequisiti agli apprendimenti scolastici in età prescolare sostenere e sviluppare attraverso attività specifiche le competenze cognitive per ciascuna area di apprendimento PERCORSI TEMATICI la continuità tra scuola dell’infanzia e scuola primaria attraverso visite guidate alle singole strutture e/o eventuale condivisione, progettazione e sviluppo di un percorso educativo con una classe della scuola primaria Slataper o Biagio Marin osservazione e rinforzo dei prerequisiti (le competenze mnestiche, i meccanismi attentivi, lo sviluppo linguistico, i prerequisiti della letto-scrittura, le competenze aritmetiche, le abilità grafo-motorie) per tutti i bambini del gruppo grandi. METODOLOGIA • letture a tema • illustrazioni e riproduzioni grafiche • conversazioni guidate • giochi motori e di simulazione • esercizi di grafo motricità • quantificazioni e classificazioni • giochi sonori e di attenzione • lettura e memorizzazione di filastrocche • canti 45 SPAZI • salone • giardino • sezione • scuola primaria TEMPI: a partire da gennaio2013, con cadenza bimensile, in parallelo con gli altri progetti INSEGNANTI REFERENTI: Roberta(sez. verde), Paola e Roberta (sez. arancione) 8. EDUCAZIONE RELIGIOSA –PROGETTO “LE PAROLE CHE NON SO’ DIRE, NEL MIO CUORE SANNO VOLARE ” Bambini che aderiscono all’I.R.C. PREMESSA I bambini possiedono una sensibilità e una interiorità ricchissima e profonda. Il non essere sempre in grado di esprimere i propri sentimenti attraverso le parole, vuoi per una immaturità lessicale o per una difficile codificazione, spesso imprigiona e vela tale dimensione. Educare all’ascolto del cuore, al fare silenzio, al cercare di identificare sensazioni e stati d’animo. Aiutare i bambini a comprendersi e a comprendere, sentirsi accolti e amati sono alcune tra le esperienze più belle e gratificanti che coinvolgono l’essere umano. Per farlo è necessario “aprire la porticina del cuore”. Il nostro amico draghetto Religio e Gesù saranno i nostri compagni di viaggio, Vedremo come a Gesù piaceva proprio ascoltare i cuori di chi incontrava, leggeremo i suoi racconti che ci insegneranno a scoprire l’altro, a volergli bene. Religio il nostro amico pasticcione farà un sacco di domande per capire cosa significa amare, accogliere, perdonare, gioire, etc… Anche Religio è piccolo, lui ha 4 anni, e anche lui proprio non sà come si spiegano le farfalle nella pancia o la gioia di riabbracciare un amico, lo aiuteremo noi bambini insieme alla maestra. FESTA DI FINE ANNO CON TUTTI Già da diversi anni in collaborazione con le insegnanti di sezione i bambini alla fine dell’anno scolastico, seguiranno un piccolo progetto musicale che prevede l’apprendimento di una canzone che vuole veicolare messaggi universali che coinvolgeranno tutti i bambini della scuola, anche chi non si avvale di tale insegnamento . Tutti ma proprio tutti i bambini formeranno un unico coro, le parole che nel cuore sanno volare oltrepasseranno le barriere di religione e di lingua per arrivare oltre le nuvole. 46 FINALITA’ Le attività didattiche di educazione religiosa si integrano nello specifico della scuola materna e ne assumono tutti i valori pedagogici , sono attività specifiche , cioè distinte, ma non separate, rispetto gli aspetti educativi che coinvolgono tutto lo sviluppo dei bambini nella loro dimensione affettiva , morale , intellettuale, sociale. Sono specifiche in quanto riguardano il particolare rapporto che l’uomo ha nella sua esperienza religiosa , con il mondo, il creato, con le creature umane, con l’assoluto. Sono attività specifiche autonome rispetto ai successivi gradi di scuola in quanto rispondono ai bisogni attuali, alle esperienze, alle capacità ed astrazione dei bambini in questa prima età scolare. Attività che si ispirano alla concezione della realtà e del modo proprio della vita che la religione cattolica propone, senza però operare una attività di proselitismo CONTENUTI Come contenuti di queste attività educative si propongono le seguenti indicazioni: • i segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella natura e nelle sue stagioni nella vita e nelle opere degli uomini, • Festività e ricorrenze cristiane • La vita di Gesù , alcune parabole • La vita di alcuni santi, San Francesco, santa Chiara, san Nicolò Utilizzeremo diverse tecniche la drammatizzazione, canto, ritaglio, manipolazione, lettura di immagini e racconti, attività grafico-pittoriche, giochi liberi e guidati. REFERENTE: insegnante Agnese PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON PERSONALE ESTERNO Compatibilmente con le risorse messe a disposizione dall'Area Educazione, Università e Ricerca, e la disponibilità di Enti e Agenzie educative presenti sul territorio, potranno essere attivati dei progetti in collaborazione con personale esterno, ai quali la scuola sarà libera di partecipare dopo aver valutato la proposta didattica. In continuità allo scorso anno scolastico, si pensa di aderire ai seguenti progetti: 1. PROGETTO: “GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE” 2. PROGETTO: “GIOCHIAMO CON LA LINGUA TEDESCA” 3. PROGETTO: “ED.STRADALE “CONQUISTIAMO LE REGOLE DEL GIOCO Inoltre: 4.PROGETTO GENITORIALITA’: “PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE” MOMENTI DI CONDIVISIONE PARTECIPATA TRA FAMIGLIE -DISTRETTO 2 –SCUOLA 47 1.PROGETTO- GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE Bambini di 3,4 e 5 anni PREMESSA Lo studio di una seconda lingua in età precoce costituisce una tendenza in atto ormai in molti paesi. Le motivazioni principali a favore di questo insegnamento sono di ordine socio-psicologico: i bambini hanno un’età in cui l’apertura e l’attitudine verso i nuovi apprendimenti si trovano nel pieno delle loro potenzialità e la plasticità dei centri cerebrali, atti all’acquisizione della parola e delle abilità fonatorie, sono al massimo della loro espansione. Per realizzare in modo ottimale tale progetto intendiamo avvalerci di un insegnante specializzato in collaborazione con le insegnanti di sezione, evitando in tal modo verbalismi artificiali e curando che l’insegnamento sia principalmente basato su attività di gioco, drammatizzazione e coinvolgimento elevato dei bambini. METODI Prima dell’inizio del corso d’inglese, sarà importante creare nei bambini delle aspettative sull’attività da intraprendere. Si terranno perciò in considerazione la fascia d’età alla quale sarà rivolto tale percorso didattico ritenendo fondamentale quanto segue: a) Proposta del solo approccio orale della lingua. b) c) Attività pratiche (ritagli, disegno, manipolazione,ecc.). Gioco (strutturato per garantire un suo equilibrio interno tale,ad esempio, da evitare il sopravvento della motricità sulla comunicazione verbale.) Canzoni e filastrocche. Drammatizzazione. d) e) MATERIALI Libri. Schede. Giochi. Cassette musicali. PERSONE COINVOLTE Il progetto è rivolto a tutti i bambini delle 5 sez. Sono coinvolte un’insegnante di madrelingua inglese, assieme alle insegnanti di classe. N.B. L’attuazione di questo progetto è da considerarsi vincolata alla presenza di un insegnante d’inglese. Tale incarico è legato alla disponibilità finanziaria dell’Area Educazione. 48 2. PROGETTO: GIOCHIAMO CON LA LINGUA TEDESCA Bambini di 5 anni Il progetto intende portare i bambini a familiarizzare con il suono della lingua tedesca aprendo, nel contempo, una finestra su usi e costumi diversi dai nostri. METODOLOGIA TEMPI L’introduzione alla lingua e alla cultura germanica sarà proposta attraverso attività di gioco, filastrocche, drammatizzazioni e racconti. Durante gli incontri verranno presentate alcune delle tradizioni più vive legate alla vita di quelle terre, oltre ad un primo e semplice approccio alla lingua orale anche con l’uso di schede da proporre ai bambini. Una volta la settimana per 5 settimane. Di norma, mezz’ora di “lezione” per ogni gruppo di bambini (16 bambini a gruppo), tenendo conto della capacità di attenzione che a questa età i bambini riescono a sostenere. MATERIALI Libri, schede, cassette video e musicali. PERSONE COINVOLTE Il progetto è rivolto ai bambini di 5 anni. Sono coinvolte un’insegnante di madrelingua tedesca, assieme alle insegnanti referenti della scuola. Il progetto è vincolato alla presenza dell’insegnante della scuola di lingua tedesca . 3. PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE“CONQUISTIAMO LE REGOLE DEL GIOCO” bambini di 5 anni MOTIVAZIONE: La motivazione che sta alla base della realizzazione di un progetto di educazione stradale nella scuola dell’infanzia è quella di favorire nei bambini l’acquisizione di comportamenti adeguati e sicuri per la strada. Le attività legate all’educazione stradale consentono: - di individuare che la strada è un bene culturale e sociale di cui tutti possono godere - che è un luogo di traffico e di vita che presenta occasioni stimolanti per conoscere persone e ambienti diversi; - che è un luogo che presenta dei rischi e dei pericoli se non si rispettano correte norme di comportamento. L’interiorizzazione di alcune regole fin dalla prima infanzia assume un significato fondamentale nel percorso di crescita del bambino in qualità di futuro cittadino e di utente consapevole e responsabile del sistema stradali OBIETTIVI EDUCATIVI Educare alla sicurezza individuale e collettiva Educare al rispetto delle regole e dei segnali Sviluppare le conoscenze della segnaletica stradale Sensibilizzare alle norme di comportamento previste dal codice della strada 49 Sensibilizzare ai pericoli e ai rischi della strada OBIETTIVI DIDATTICI -conoscere i principali mezzi di trasporto, -distinguere i comportamenti corretti e quelli scorretti, -conoscere il significato delle differenti segnaletiche, -saper ricostruire un percorso stradale, -rispettare le azioni che indica il vigile, -ascoltare e comprendere racconti sulla strada e sui segnali stradali TEMPI E SPAZI: Sono previsti tre incontri durante l'anno scolastico nel periodo che sarà concordato con i vigili urbani. Due incontri avranno luogo a scuola, nel salone, il terzo incontro si terrà nel campo scuola dei vigili urbani sito in V. Revoltella VERIFICA: La verifica viene condotta attraverso l’osservazione dei bambini durante lo svolgimento delle attività, attraverso l’osservazione dei loro elaborati e attraverso le conversazioni. DOCUMENTAZIONE: Il percorso di educazione stradale può essere documentato utilizzando diverse modalità: fotografie, disegni ed elaborati dei bambini, cartelloni. INSEGNANTE REFERENTE: Roberta (sez. Arancione) 4. PROGETTO GENITORIALITA’- PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE Rivolto alle famiglie INTRODUZIONE L’ormai pluriennale collaborazione tra il Distretto 2 di Via Vespucci e la nostra scuola dell’infanzia, continua anche quest’anno scolastico con un ciclo d’incontri dedicato a genitori ed insegnanti. La proposta progettuale era nata dalla volontà di approfondire il dialogo con le famiglie, per riflettere e discutere assieme sulle strategie da adottare riguardo lo sviluppo euritmico dei nostri bambini. La partecipazione del Distretto 2 offrirà ai genitori e al personale della scuola, la possibilità di analizzare e dialogare, i messaggi che i bambini ci trasmettono attraverso il loro comportamento e non solo. A questi incontri se ne affiancheranno degli altri, con la presenza di referenti diversi, che in veste di esperti ci aiuteranno a conoscere più a fondo i volti della scuola (alimentazione, nati per leggere, passaggio alla scuola primaria, ecc..) Gli incontri serviranno anche ad avviare la conoscenza e la comunicazione interpersonale: parlare, raccontare e dialogare, interrogarsi, scambiando domande e informazioni; costruire nuove relazioni; ascoltare e comprendere messaggi di carattere affettivo-emotivo; strutturare strategie operative improntate su dinamiche relazionali. DESTINATARI DEL PROGETTO Tutti i genitori e il personale della scuola, assieme agli psicologi del Distretto 2 di V.Vespucci, la dietista del Comune, l’ins. ref. della scuola primaria, ecc.. TEMPI Un numero d’incontri da definire nel corso dell’anno scolastico 2012\13. … FINE 50