PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE DI “RENA NUOVA” Via degli Antenorei, 14 Trieste ANNO SCOLASTICO 2012/2013 Elaborato dal Collegio degli Educatori in data 09\10\2012 e adottato dal Consiglio della Scuola nella seduta del 24 \10\2012 2 La rete degli asili nido e delle scuole dell’infanzia del Comune di Trieste costituisce un patrimonio indiscutibile di tradizione culturale che non può e non deve essere disperso e di cui tutta la nostra città deve essere orgogliosa. Trieste ha infatti una lunga tradizione di servizi che hanno avuto percorsi diversi legati anche alla particolare identità della città, incrocio di vari mondi e di varie culture. Sorte nel 1841 come servizi assistenziali per i figli dei lavoratori delle nascenti industrie cantieristiche cittadine, le scuole per l’infanzia comunali hanno saputo costruire e consolidare con sensibilità ed intuizione i luoghi per educare il bambino e farlo crescere come uomo e cittadino in un clima di libertà e di rispetto sociale, senza discriminazioni di sorta. La richiesta delle famiglie si è trasformata negli anni, chiedendo sempre più un servizio che non sia solo un posto sicuro dove lasciare il bambino per il tempo occupato dal lavoro ma anche un luogo per l’educazione dei propri figli, dove trovare occasioni per crescere serenamente, per sviluppare creatività e intelligenza, per socializzare e per imparare a conoscere il mondo degli adulti. Sulla scia della tradizione e delle nuove sfide che ci vengono quindi poste dai genitori, ogni anno le scuole dell’infanzia comunali si ripensano e si rinnovano per essere accanto alle famiglie nell’importante compito di offrire ai bambini dai 3 ai 6 anni stimoli ed opportunità per crescere e diventare cittadini. L’amministrazione comunale assicura importanti risorse per garantire il consolidamento di questo servizio: strutture, personale, progetti educativi. Pur in anni di difficoltà economica è riuscita a consolidare i servizi esistenti ed aprire in quest’anno scolastico una nuova sezione con lingua d’insegnamento slovena, mentre una nuova scuola è in costruzione a San Giovanni per sostituire il prefabbricato esistente ed ampliare la scuola lì ospitata. Ciò che rendono concrete e reali le opportunità per i bambini sono le azioni, le proposte, gli spazi costruiti all’interno di ciascuna scuola, la cui realizzazione è affidata agli educatori per creare una comunità in cui i genitori sono i partner importanti per l’azione educativa che si va realizzando. Il POF, in linea con la normativa in vigore, è un importante strumento di programmazione ed esplicitazione dell’operare della singola scuola, ma è solo un primo passo di un anno ricco di nuove esperienze che vedono i bambini come primi protagonisti; il buon successo è dato dall’impegno di tutti gli attori di questa avventura chiamata scuola dell’infanzia. Nell’esprimere la mia vicinanza ad ogni scuola, ai suoi operatori e alle famiglie, auguro a tutti un buon anno scolastico. Antonella GRIM Assessore all’ Educazione, Scuola, Università e Ricerca 3 4 PARTE PRIMA 5 PREMESSA1 I temi delle Nuove Indicazioni per il Curricolo (Sett. 2007) per la scuola dell’infanzia sono essenzialmente i seguenti: l’aver cura del soggetto, del suo conoscere, del suo esistere. Esso pone al centro del progetto l’idea di persona, un’idea antica e grande che rischiava di venire avvilita nell’assimilazione a pratiche in uso nel mondo commerciale, al marketing, al confezionamento di un prodotto secondo le aspettative del “cliente” e le sue manifestazioni di godimento. Le nuove Indicazioni difendono, al contrario, l’idea di persona come riferimento a qualcosa di originario, irripetibile, infinito, intassonomizzabile. La stesura del POF deve confrontarsi con questi principi, ovvero con il fatto che la persona non è un “per sé”, ma esiste entro un orizzonte di relazioni; vive nella inscindibile compenetrazione di soggetto e mondo-della-vita. Si diventa persone nel confronto con gli eventi e la cultura, affrontati insieme ad altre persone. Ecco perché si parla di “nuovo umanesimo”: ogni progetto deve elaborare al proprio interno i saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario, interdipendente fra locale e globale. Questa diviene la premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. Le scuole dell’infanzia, dunque, dovranno creare situazioni di apprendimento della consapevolezza dei legami tra i soggetti e con le cose. Ma credere che la persona cresce quando arriva a sentire che anche a scuola c’è qualcuno attento a lei e che le vuole bene, qualcuno che ha fiducia nei suoi confronti. Imparerà meglio se crescerà insieme a un insegnante colto, consapevole che viene da una storia immensa e può guardare avanti, anche lontanissimo. 1 Elaborazione dal documento ufficiale Indicazioni Nazionali, in particolare il capitolo “Cultura Scuola Persona” curato dalla commissione del Ministero della Pubblica Istruzione 6 INTRODUZIONE La cosa più importante nella vita è vedere con gli occhi di un bambino (Einstein) Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” attraverso la quale si rendono note ai genitori dei bambini frequentanti, le scelte educative, organizzative ed operative della “scuola dell’infanzia”. Esso comprende: 1. I PRINCIPI GENERALI OMOGENEI: • • CENTRALITA’ DEL BAMBINO LA NUOVA SCUOLA DELL’INFANZIA 2. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO: • • • • CAMPI DI ESPERIENZA SCELTE ORGANIZZATIVE DIVERSITA’, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE CONTINUITA’ 3. LE PROGETTAZIONI ELABORATE DA OGNI SINGOLA SCUOLA: • • IDEE PROGRAMMI 7 NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA CENTRALITA’ BAMBINO DEL E’ AL CENTRO DELL’AZIONE EDUCATIVA NEGLI ASPETTI: - L’AZIONE EDUCATIVA DEVE RISPONDERE AI SUOI BISOGNI ATTRAVERSO: COGNITIVI AFFETTIVI RELAZIONALI CORPOREI ESTETICI ETICI SPIRITUALI RELIGIOSI - LA CURA DEI LUOGHI FORMAZIONE LA PROMOZIONE DEI LEGAMI LA GESTIONE DEI CONFLITTI Per una nuova cittadinanza attraverso: UNA FORMAZIONE LUNGO L’INTERO ARCO DELLA VITA COLLABORAZIONI/ALLEANZE TRA SERVIZI EDUCATIVI, FAMIGLIE, SCUOLE (COMUNITÀ EDUCATIVE) 8 DI NUOVO UMANESIMO IDEA DI PERSONA Ama giocare IL BAMBINO E’ UN SOGGETTO ATTIVO CHE: Ama costruire Ama comunicare 9 ELEMENTI DELL’IDENTITA’ PEDAGOGICA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: UN CONTESTO DI RELAZIONI LA SCUOLA DELL’INFANZIA E’ UN LUOGO DI CURA DELLA PERSONA UN LUOGO DI APPRENDIMENTI 10 PROMUOVE LO SVILUPPO DELL’IDENTITA’ PROMUOVE LO SVILUPPO DELL’AUTONOMIA FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PROMUOVE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PROMUOVE LO SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA 11 PERCHE’ SVILUPPARE L’IDENTITA’ 1) Per imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze 2) Per imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile 3) Per sperimentare nuovi ruoli e diverse forme d’identità (come figlio/a, maschio, femmina, cittadino…) PERCHE’ SVILUPPARE L’AUTONOMIA 1) Per acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo 2) Per partecipare alle attività nei diversi contesti 3) Per realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi 4) Per provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto 5) Per esprimere sentimenti ed emozioni 6) Per esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana 12 PERCHE’ SVILUPPARE LA COMPETENZA 1) Per imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio del confronto 2) Per descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali (narrando e/o rappresentando fatti significativi) 3) Per fare domande, riflettere, negoziare i significati PERCHE’ SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA 1) Per scoprire gli altri e i loro bisogni 2) Per gestire i contrasti attraverso le regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri 3) Per porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato 13 IMPLICITO 1) spazio accogliente, caldo, curato, orientato con gusto 2) tempo disteso, adatto al ritmo del bambino 3) documentazione come processo che produce tracce, memorie 4) stile educativo fondato sull’ascolto, regia, osservazione e progettualità 5) partecipazione, incoraggiamento al dialogo e alla cooperazione ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO ovvero tutto ciò che gli insegnanti fanno al fine di conseguire obiettivi di apprendimento e traguardi di sviluppo ESPLICITO CAMPI D’ESPERIENZA COME LUOGHI DEL FARE E DELL’AGIRE DEL BAMBINO CHE ORIENTANO L’AZIONE CONSAPEVOLE DEGLI INSEGNANTI 14 IL SE’ E L’ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme IL CORPO IN MOVIMENTO Identità, autonomia, salute CAMPI D’ESPERIENZA LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE Gestualità, arte, musica, multimedialità I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, misura, spazio, tempo, natura 15 LE SCELTE ORGANIZZATIVE DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL COMUNE DI TRIESTE Il tempo per l’attività coi bambini/e La giornata dalle 7.30 alle ore 17.00 La settimana dal lunedì al venerdì (più un Polo del Sabato: aperto dalle 7.30 alle 13.00) Raggruppamenti dei bambini per le attività L’organizzazione della scuola Gruppi sezione Strutturazione degli spazi • • • • • • • • • - Gruppi – intersezione l’aula-sezione gli angoli attrezzati i centri d’interesse i centri specializzati i laboratori gli atelier lo spazio per l’individualizzazione degli apprendimenti lo spazio per l’accoglienza la sala da pranzo 16 DIVERSITÀ, INTEGRAZIONE E INTERAZIONE la diversità riferita sia alle caratteristiche fisicopsichiche e di personalità, sia alle caratteristiche cognitive (la pluralità delle intelligenze, la variabilità degli stili, dei ritmi, dei tempi, delle strategie di apprendimento) la diversità che deriva da svantaggi di tipo socioeconomico-culturale e che si caratterizza con le difficoltà di apprendimento e/o di relazione Vari tipi la diversità conseguente a situazioni di handicap la diversità derivante dalle multietnie presenti nella città Relativamente al tipo di diversità derivante da svantaggi di tipo socio – economico –culturale, allo scopo di comprendere le condizioni e le esigenze di ciascuno, le modalità educative cercano di adeguarsi alle singole esigenze utilizzando: • le risorse a disposizione: utilizzo flessibile della compresenza; • le metodologie d’insegnamento individualizzato; • i mediatori culturali. 17 LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E’ un principio pedagogico che assicura la coerenza tra le esperienze di vita dei bambini e i processi di apprendimento proposti da varie agenzie educative. Mette in relazione le storie di formazione dei bambini e le intende non come frammentate e nuclei a se stanti bensì come processo unitario di crescita. Essa è così articolata: Continuita’ Orizzontale = attraverso l’integrazione della vita scolastica con quella familiare e sociale Verticale = attraverso il collegamento tra le varie esperienze di apprendimento che precedono e/o seguono la scuola dell’infanzia Scuola dell’infanzia Famiglie Territorio (ASS, altri partner…) Asilo nido Agenzie educative extrascolastiche Scuola dell’infanzia Scuola primaria 18 PARTE SECONDA La scuola di”Rena Nuova” 19 ANALISI DELLE RISORSE La scuola dell’infanzia di “Rena Nuova” è composta da 4 sezioni eterogenee per un totale massimo di 100 bambini iscritti. Il numero degli iscritti di ogni sezione varia da 20 a 25, a seconda della presenza o meno di bambini diversamente abili. ISCRIZIONI La domanda d’iscrizione alle scuole dell’infanzia comunali viene presentata nel mese di gennaio di ciascun anno, secondo tempi e modalità che sono resi noti con pubblico avviso (vedi modalità e graduatorie sul Regolamento per le scuole dell’infanzia del Comune di Trieste). Sempre a gennaio, anticipando le iscrizioni, vengono organizzate alcune giornate di open day, affinché i genitori possano conoscere gli ambienti delle scuole dell’infanzia comunali e ricevere informazioni sui criteri educativi e le scelte metodologiche adottate da ognuna. LA SCUOLA DI “RENA NUOVA” La scuola dell’infanzia comunale di “Rena Nuova” è un edificio di 136 anni, ciò nonostante si presenta come una struttura funzionale ed accogliente. Il personale adulto che vi opera è così composto: 1 coordinatrice pedagogica, 8 insegnanti di sezione, 1 insegnante di religione cattolica, un numero variabile di insegnanti di sostegno (quando vi siano minori diversamente abili), 1 cuoca, 3 bambinaie ed un adeguato numero di personale esterno addetto alla refezione scolastica e alle pulizie degli ambienti. Nei casi in cui siano presenti bambini con disabilità o disagio, possono esser aggiunti educatori con funzioni specifiche, mentre per esigenze didattiche mirate può esser dato un incarico ad insegnanti o laboratoristi specializzati afferenti ad agenzie esterne per un tempo definito (es: inglese, ecc.). 20 ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI Un’attenta organizzazione degli spazi, costituisce nella scuola un pre-requisito fondamentale per una corretta attuazione dell’esperienza educativa in generale e per un produttivo svolgimento delle attività didattiche in particolare. Dove ciò sia possibile, una ponderata organizzazione prevede che le aule siano affiancate da spazi di intersezione, dove i bambini possano incontrarsi in gruppi omogenei o eterogenei per età o per sezione, secondo quanto previsto dai progetti educativi o anche solo dall’intenzionalità delle insegnanti. Nella nostra scuola è stato possibile allestire, sia nelle sezioni che al di fuori delle stesse, degli spazi flessibili pensati per il gioco, per i laboratori o per centri d’interesse. Vediamo di seguito la loro dislocazione. L’edificio è strutturato su 5 piani, 2 dei quali con funzioni di cantina, soffitta, lavanderia, ecc.; sugli altri 3 si svolge l’attività didattica e di routine. Gli spazi sono così suddivisi: 4 aule; 2 corridoi il 1°piano comprende la zona utilizzata come spogliatoio/ bambini; 3 bagni ( p.t., 1° e 2° piano) con servizi igienici; 1 sala da pranzo; 1 cucina con annessa dispensa; 1 direzione; 1 stanza insegnanti; 1 sala giochi (2° piano) comprendente: zona per giochi ed esercizi motori, attrezzatura da parete con elementi ginnici, attrezzatura per esercizi di ginnastica ritmica, angolo dei travestimenti e teatrino dei burattini, pianoforte e materiali per giochi imitativi, strumenti musicali, tricicli e automobiline; 1 aula (1° piano) suddivisa in centro lettura, laboratorio di computer, ecc. Tale saletta è usata anche per l’accoglimento dei bambini che iniziano alle ore 7,30, per l’uscita dalle 16,00\17,00 e come laboratorio per le attività di religione cattolica. 1 aula (piano terra) suddivisa in: spazio\video, angolo attività grafico\creative, pianoforte per canto corale e attività legate al corso d’inglese. Parte dello spazio è usato come spogliatoio\bambini. Spazi comuni Gli spazi comuni sopra illustrati, sono usati dalle sezioni secondo opportune turnazioni, fatti salvi i momenti di lavoro dove la programmazione educativa abbia contemplato delle scansioni temporali specifiche. Ad ogni modo, di seguito si evidenziano le turnazioni di routine predisposte per l’uso più appropriato di alcuni di questi spazi: 21 Sala giochi N.B. Pomeriggi con organizzazione libera. Possibili cambiamenti di turni in caso di laboratori. Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì sezione A 8.00 11.30 sezione sezione sezione A disposizione delle sezioni interessate B C D 8.00 8.00 8.00 11.30 11.30 11.30 Aula primo piano laboratorio computer (per i progetti che lo specificano) insegnamento I.R.C. – tutti i lunedì angolo lettura Aula piano terra Un giorno alla settimana viene usata per l’intersezione legata all’insegnamento della lingua inglese. Nelle altre giornate l’organizzazione è libera, fatti salvi i tempi concordati per i previsti laboratori e canto corale. Giardino Durante la mattina non escono più di due sezioni in contemporanea; al pomeriggio può esserci un’aggregazione maggiore a seconda del numero di bambini rimasti dopo l’uscita intermedia. Inoltre, tenuto conto che il giardino della scuola può diventare un piacevole momento d’incontro e di socializzazione tra adulti, oltre che un tempo importante del genitore da vivere vicino al proprio bambino o bambina in maniera distensiva e piacevole, la scuola intende offrire l’uso di questo spazio, quando non sia impegnato dall’attività didattica, agli utenti che lo desiderino. Ritenendo che i genitori sono parte integrante dell’azione educativa, non rivolta solo ai loro figli, ma in alcuni casi anche a quelli degli altri, il Consiglio di Scuola ha stilato un Regolamento dove il rispetto, la gentilezza e il senso di responsabilità di ognuno aiuti a mantenere in vita la nostra piccola area verde. I punti fondamentali del Regolamento recitano: o Non fermarsi in giardino quando siano presenti i bambini con le insegnanti. o Non fumare (L.n584- direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/95). o Usare i cestini per le immondizie. o Non usare in modo improprio giochi o altre attrezzature. o Rispettare le piante e le aiuole. 22 o o Usare con discrezione i servizi igienici che la scuola offre quando i bambini sono già stati affidati ai loro genitori. Ricordare che dopo aver ritirato il bambino, la persona adulta che lo accompagna diviene responsabile del minore e dei suoi comportamenti anche verso terzi. LE DOTAZIONI DELLA SCUOLA Sono per lo più attrezzature e materiali ludici per l’interno e per l’esterno, strutturati e non, che assieme agli strumenti audiovisivi possono essere accresciuti periodicamente o sostituiti sulla base delle esigenze didattiche. Il materiale di facile consumo (carta, tempere, pennelli, pennarelli, pasta per modellare, ecc...) viene reintegrato una o due volte l’anno anche in funzione delle proposte educative da realizzare. 23 IL TEMPO SCOLASTICO DEL BAMBINO ORARI ROUTINE SPAZI 7. 30 Ingresso Saletta 1° piano o piano terra 8. 9. 00 00 Ingresso e attività libere Sezioni 9. 00 Igiene Bagno 9. 30 Colazione Sala da pranzo 10. 00 11. 30 Attività guidate a gruppi di sezione o di intersezione Attività libere Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc… Sezioni, giardino, ecc. 11. 45 Igiene Bagno 12. 00 Pranzo Sala da pranzo 12. 45 Igiene Bagno 13. 00 Uscita intermedia Sezioni, giardino 13. 20 14. 00 Igiene Bagno 14. 15 Uscita intermedia Sezioni, giardino 14. 30 15. 00 15. 30 16. 17. 00 00 Attività Attività guidate prevalentemente di tipo creativo guidate prevalentemente di tipo creativo Igiene\merenda Uscita prolungata con attività libere, racconti, giochi finalizzati per i bambini in attesa dei genitori Sezioni, sala giochi, strutturati, giardino, ecc… angoli Sezioni, sala giochi, angoli strutturati, giardino, ecc… Bagno\sala da pranzo Sezioni, giardino Saletta al 1° piano 24 CALENDARIO SCOLASTICO per l’anno scolastico 2012-2013 Inizio anno scolastico 1° settembre 2012 Apertura all’utenza 12 settembre 2012 Sospensione per vacanze natalizie dal 24 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013 compreso Ulteriori sospensioni Dal 11 al 13 febbraio 2013 compreso, 26 aprile 2013 Sospensione per vacanze pasquali dal 28 marzo al 02 aprile 2013 compreso Sospensione per festività nazionali tutte le domeniche, 1° novembre 2012, 3 novembre 2012 (festa Santo Patrono), 8 dicembre 2012, 25 aprile 2013, 1° maggio 2013 Ultimo giorno di apertura all’utenza 28 giugno 2013 Interruzione estiva Dal 1° luglio 2013 al 30 agosto 2013 compreso 25 IL GRUPPO DOCENTE E’ formato da insegnanti di sezione e quando sia necessario anche da un numero d’insegnanti di sostegno adeguato al numero dei bimbi diversamente abili presenti nella scuola, inoltre, c’è un'insegnante di religione cattolica presente tutti i lunedì. Le insegnanti hanno un orario settimanale di 25 ore con i bambini, e svolgono una turnazione di base equa tra due turni di lavoro, a garanzia della copertura dell’intero arco della giornata. Secondo le necessità didattiche della scuola, potranno essere sperimentati anche degli orari intermedi diversi, allo scopo di migliorare lo svolgimento dei progetti e\o dei laboratori indicati nella programmazione educativa. Gli orari intermedi sono svolti di preferenza durante la compresenza delle insegnanti, ma talvolta possono essere recuperati se compiuti in eccedenza alle loro ore di servizio giornaliere. Orario di base Turno antimeridiano: 3 insegnanti ore 08.00-13.00 1 insegnante ore 07.30\12.30 (con la rotazione giornaliera di tutte le maestre). Turno pomeridiano: 3 insegnanti ore11.00-16.00 1 insegnante ore 12.00-17.00 Tutto ciò contribuisce a migliore un rapporto numerico adulto-bambino e a realizzare un percorso didattico differenziato e calibrato in base alle competenze e all’età. Le insegnanti hanno anche l’obbligo di effettuare un monte ore annuo per adempimenti di non insegnamento, tra i quali le riunioni collegiali per: • programmare-verificare e documentare l’attività didattica • confrontarsi sullo sviluppo-crescita dei bambini • partecipare ad attività di ricerca e formazione. PERSONALE AUSILIARIO Il personale ausiliario, oltre ad occuparsi della preparazione dei pasti (cuoca) e dell’igiene dei giochi e degli ambienti interni ed esterni dell’edificio (bambinaie), assiste i bambini al momento della colazione, del pranzo e della merenda; nella loro igiene personale e durante tutti i momenti di routine e di cura giornalieri. Per tale motivo il personale ausiliario diventa per il bambino una figura di riferimento che, in accordo con le insegnanti, segue le finalità educative proprie delle scuole dell’infanzia. L’orario giornaliero previsto è di 7h e 12m. per ogni ausiliaria, ed in parte si svolge attraverso una turnazione funzionale rispetto all’orario di apertura e chiusura della scuola e dell’ottimizzazione delle risorse umane. 26 RAPPORTI CON I GENITORI Durante l’anno sono previste delle assemblee con le famiglie, nel corso delle quali si cercherà di interessare il genitore ad un confronto su aspetti evolutivi ed educativi negli ambiti scolastici e familiari dei bambini. Su richiesta dei genitori e/o delle insegnanti si realizzeranno anche incontri individuali per meglio affrontare problematiche specifiche e per confrontarsi maggiormente nel dettaglio su aspettative e modalità dell’intervento educativo. Ogni tre anni scolastici viene rinnovato il Consiglio della scuola composto da: una rappresentanza dei genitori, in ragione di un delegato per sezione eletto dai genitori delle bambine\i che frequentano la sezione stessa; una rappresentanza del personale educativo, in ragione di un delegato per sezione eletta dal Collegio delle Educatrici; un rappresentante del personale ausiliario, eletto tra i colleghi dello stesso nella scuola e dal coordinatore come membro di diritto. Il Consiglio della scuola si occupa principalmente di agevolare le relazioni scuola-famiglia e di formulare al Collegio degli educatori proposte in merito all’azione educativa. RAPPORTO CON LE FAMIGLIE (Schema orientativo) Settembre - Assemblea d’inizio d’anno e incontro di sezione con i genitori dei bambini nuovi per colloqui individuali. Elezioni dei rappresentanti dei genitori Consiglio di plesso per l’adozione del P.O.F. Incontro con l’insegnante di religione per la presentazione dell’attività annuale incontri di sezione con le famiglie per la presentazione dell’attività educativa annuale Ottobre - Novembre - Gennaio - Incontro con un rappresentante della scuola primaria per modalità di passaggio e iscrizione dei bimbi “grandi” - Consiglio di plesso - Open day. - Incontri di sezione con le famiglie - Su richiesta incontri individuali. Marzo Aprile Maggio Giugno - Consiglio di plesso. Colloqui individuali legati alle schede di passaggio dei bimbi alla scuola Primaria. - Incontro per la consegna del diploma ai bimbi “grandi” e festa di fine anno. - Assemblea con i genitori dei bambini che inizieranno a frequentare dal mese di settembre del nuovo anno. Inoltre - Il colloquio individuale con i genitori è garantito su appuntamento durante l’intero arco dell’anno sco scolastico. - Su richiesta si offre ai genitori la possibilità di organizzare riunioni tra loro per confrontare esperienze, ecc. - Durante l’anno vengono proposti alle famiglie degli incontri informativi o di approfondimento su tematiche varie anche con la presenza di figure competenti (es. ass.sanitari, psicologi…) 27 SCUOLA E TERRITORIO La scuola dell’infanzia di Rena Nuova è ubicata nel rione di S. Giacomo, da molti considerato il cuore della città, che racchiude nel suo ambito un ambiente sociale variegato. Nel territorio circostante la scuola sono presenti numerose strutture educative quali: scuole dell’infanzia statali anche di lingua slovena, scuole primarie tra cui una di lingua slovena, un asilo nido comunale, un ricreatorio, un oratorio, ecc. La nostra utenza scolastica è formata prevalentemente da bambini che abitano nel rione, ma è compresente anche una discreta quantità di alunni provenienti da altre zone cittadine, ed un numero significativo di alunni stranieri appartenenti ad etnie diverse. Quest’ultimi, si inseriscono senza grosse difficoltà nella vita scolastica e apprendono velocemente i nostri usi insegnandoci parte dei loro, dando così vita ad uno scambio emotivo-culturale apportatore di conoscenza, ma soprattutto di tolleranza e di rispetto delle reciproche diversità. Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Istituto educativo intende intrattenere con il territorio, si conferma la volontà di mantenere una posizione di apertura e di collaborazione allacciandosi alla rete di Servizi esistenti, per migliorare la gestione delle attività didattiche com’ è avvenuto negli anni precedenti. E di fare ciò attraverso rapporti di collaborazione educativa e sociale con realtà territoriali come: - le scuole dell’infanzia comunali o statali del territorio e non, in occasione di percorsi e progetti educativi rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie; - la scuola primaria Duca d’Aosta e all’occasione con altre scuole elementari cittadine che, nell’ottica di una continuità scolastica verticale, hanno creato occasioni d’incontro per i bambini del terzo anno, affinché potessero conoscere anticipatamente, e con “allegria”, la tappa successiva del loro percorso scolastico; inoltre, sempre per garantire la continuità, tra la nostra scuola dell’infanzia, la scuola primaria Duca d’Aosta e l’asilo nido Semi di mela, sono previsti per i docenti: • incontri per uno scambio di informazioni ed esperienze • incontri per facilitare il raccordo tra le due scuole con la realizzazione di progetti educativi comuni • scambio di documentazioni (documenti e quaderni di passaggio degli alunni) • progettazione in comune di un percorso didattico che favorisca la continuità educativa. - I Servizi socio-assistenziali afferenti alle U.O.T e ai Distretti S.S.T.S.B.A.a cui fanno capo le assistenti sociali, psicologhe, logopedisti, ecc., indispensabili per gestire adeguatamente e con profitto le situazioni di disagio o disabilità presenti nella scuola o, ancora, per organizzare incontri informativi verso le famiglie. - La partecipazione a progetti, iniziative, concorsi e manifestazioni proposte dal Comune da altri Enti pubblici, o da Associazioni e Agenzie. - L’accoglienza di tirocinanti dell’Istituto sup. Carducci, della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste o di altre Facoltà ed Istituti scolasici, nell’intento di collaborare con altri Enti educativi per instaurare buone pratiche finalizzate all’insegnamento. - Quando possibile e necessario, la presenza nella scuola di un mediatore linguisticoculturale a favore dell’inserimento degli alunni stranieri (con un numero di ore da definire annualmente). Il mediatore ha il duplice compito di lavorare in classe per un 28 miglior inserimento del bimbo straniero utilizzando il supporto della sua lingua d’appartenenza, e di mediare e comunicare informazioni tra la scuola e la famiglia del minore, cercando di trasmettere a quest’ultima uno stato di serenità e fiducia. Tutto ciò, ovviamente, in perfetta sintonia con gli insegnanti di sezione e secondo il progetto educativo della sezione e della scuola. In conclusione, forte delle esperienze già vissute, la scuola di Rena Nuova continuerà ad aprirsi sul territorio ogni qualvolta questo renderà possibile un arricchimento in ambito educativo-didattico. OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO E’ necessario che l’insegnante “adotti nei confronti degli allievi i sentimenti di un padre e si consideri il rappresentante di coloro che gli hanno affidato i bambini” Quintiliano La scuola dell’infanzia concorre, nell’ambito del sistema scolastico, a promuovere la formazione integrale e armonica della personalità dei bambini e delle bambine, nella prospettiva della formazione di soggetti responsabili e partecipi alla vita della comunità. Essa persegue sia l’acquisizione di capacità e di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico e operativo, sia un’equilibrata maturazione e organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali della personalità, apportando con questo un contributo alla realizzazione dell’uguaglianza delle opportunità educative. La scuola, perciò, attraverso una pedagogia attiva e delle relazioni, manifestata dalle insegnanti tramite un’attenzione personale verso ogni bambino e bambina frequentante, si propone di favorire lo sviluppo delle seguenti finalità educative generali: a) b) IDENTITA’ PERSONALE: AUTONOMIA: maturazion - di sé come persona, sentendosi riconosciuti come persona unica e irripetibile e rispetto a - in relazione al proprio sesso - in relazione alla comunità di appartenenza nell’ambiente, imparando - l’orientamento a interpretare e governare il proprio corpo. 29 - ai valori condivisi di giustizia, solidarietà, libertà, c) COMPETENZE: sviluppo - - ecc… partecipando alle negoziazioni, imparando a prendere decisioni e motivando le proprie idee alla fiducia ed al rispetto di sé e degli altri alla capacità di esprimere sentimenti ed emozioni con linguaggi diversi di esperienze esplorative, culturali e cognitive utili per la comprensione e attraverso alle quali imparare a riflettere sulle proprie esperienze dell’utilizzo di strumenti linguistici e rappresentazione simbolica della realtà delle capacità d’osservazione e dell’esercizio del confronto; rievocando e condividendo le proprie esperienze della rielaborazione e comunicazione di conoscenze - della capacità creativa, dell’intuizione, di abilità d) CITTADINANZA: scoperta sensoriali, percettive, motorie e linguistiche - degli altri e dei loro bisogni - della necessità di gestire i contrasti attraverso delle regole condivise ed il dialogo - di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, in un ambito democratico aperto e rispettoso verso l’uomo e la natura secondo una visione ecologica. Considerate tali finalità, il Collegio degli educatori di questa scuola si propone di operare affinché i bambini\e frequentanti godano di una vita serena, libera e creativa, improntata al benessere psico-fisico, che li aiuti a superare, dove ve ne fossero, condizionamenti sociali e culturali, promuovendo un’esperienza formativa che sia: GIOIOSA per consentire al bambino di inserirsi, offrendogli uno spazio accogliente e rassicurante in cui possa giocare, esprimere al meglio le proprie capacità, capire gli altri, essere ascoltato e ascoltare, aumentare l’autostima, esprimere sentimenti ed emozioni. SOCIO-RELAZIONALE perché inizi la costruzione dell’identità personale e ogni bambino impari a manifestare il proprio pensiero, maturando la consapevolezza che non si cresce da soli, ma dentro ad una rete di relazioni significative, divenendo parte di un gruppo e partecipandovi senza ricorrere ad atteggiamenti conflittuali, condividendo giochi e regole, distinguendo la realtà dalla fantasia, aprendosi al futuro. STIMOLANTE in termini di autonomia, capacità di organizzarsi, di fare esperienze nuove, di osservare, apprendere, di modificare la realtà per arricchire le proprie conoscenze, progettando e trovando soluzioni, accrescendo il piacere di essere competenti e riflettendo sulle proprie esperienze traducendole in tracce personali e condivise CREATIVA E SIGNIFICANTE perché aiuti ogni bimbo a dare un senso di interezza al suo sviluppo in un ambiente che motivi l’azione, dando forza alle sue competenze attraverso il gioco, il dialogo, la scoperta e la “meraviglia” che, come afferma Bettelheim, è un’emozione preziosa perchè sollecita la disponibilità a conoscere. 30 METODOLOGIA OPERATIVA • • • • • • • • • • • • Gioco come forma primaria per l’apprendimento e la relazione. Centralità del bambino. Trasversalità delle esperienze tra i vari campi e linguaggi. “Imparare facendo”. Ricerca ed esplorazione dell’ambiente. Salvaguardia dei bisogni. Figure costanti di riferimento per le sezioni (compatibilmente con le graduatorie delle insegnanti). Organizzazione di spazi e materiali a misura di bambino in base all’età/bisogni e loro modifica in itinere per stimolare nuovi interessi. Organizzazione di uscite didattiche, partecipazione a concorsi o ad iniziative cittadine nell’intento di esplicare al meglio le finalità educative prefissate. Utilizzazione ottimale del “tempo del pranzo”, per abituare i bimbi ad una sana educazione alimentare. Collaborazione con le famiglie per mezzo di un dialogo costruttivo attraverso il Consiglio di Scuola, riunioni periodiche e offrendo la possibilità di organizzare incontri tra i genitori per aumentare, in tal modo, i rapporti amicali che sono alla base della costruzione del tessuto sociale di relazione. Questo modo informale di avvicinare le famiglie, dovrebbe favorire anche l’inserimento nella scuola dei nuclei familiari stranieri. Supporto di un mediatore linguistico-culturale, a sostegno dell’inserimento dei bambini stranieri e delle famiglie con difficoltà linguistica. Oltre a ciò, il Collegio degli educatori ha ritenuto di organizzare la scuola con il modulo base della sezione eterogenea per età, perché questa scelta offre la continuità dei rapporti bimbi-adulti e la possibilità di sperimentare occasioni d’aiuto reciproco e di collaborazione, attuando un’azione di “tutoring” dove il bambino grande della scuola appoggia quello più piccolo e inesperto. Dal modulo base si possono, secondo la programmazione e i progetti, creare poi dei gruppi più piccoli e omogenei per età, allo scopo di realizzare obiettivi specifici consentendo un rapporto maggiormente individualizzato tra insegnante- bambino e bambini di pari età. OSSERVAZIONE VALUTAZIONE e DOCUMENTAZIONE Assieme all’osservazione sistematica, questi tre momenti sono fondamentali e indispensabili nel lavoro didattico e competono agli insegnanti. “La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine.” (Indicazioni per il curricolo) Particolare importanza viene attribuita alla documentazione dei percorsi didattici e ai risultati raggiunti tramite la testimonianza: di testi, interviste, elaborati di gruppo ed 31 individuali, di filmati, di foto, ecc.., indirizzati a più destinatari (bambini, famiglie, insegnanti,…) con lo scopo di rendere visibili le scelte metodologiche applicate. Da non scordare l’importanza della documentazione come momento di continuità con la scuola che segue, per far conoscere la storia progressiva e le esperienze più importanti vissute dai bambini quale patrimonio di osservazioni realizzate nel corso dell’anno e raccolte in un profilo individuale. USCITE DIDATTICHE Assieme all’ambiente familiare e a quello scolastico, l’ambiente esterno è il luogo dove il bambino vive ed esperisce. Anche nella scuola dell’infanzia il bambino potrà venire a contatto con l’ambiente esterno e lo farà attraverso le uscite didattiche che, tuttavia, proporranno un mondo con valori e connotazioni differenti da quello sperimentato con la famiglia. Ciò avviene perché le uscite proposte dalla scuola nascono da esigenze specifiche e mirate, che offrono ai bambini percorsi esperienziali di ricerca oltre che di conoscenza e di osservazione non limitandosi a trasmettere delle risposte preconfezionate. Uscire con la scuola significherà quindi fare scoperte, esplorare, vedere, sperimentare, affrontare problemi nuovi e cercare (assieme agli amici e alle insegnanti) di risolverli trovando soluzioni originali. Per offrire tutto ciò, da parte delle insegnanti dovrà esserci un’attenta programmazione, calendarizzazione e organizzazione per ogni singola uscita; tale lavoro si suddividerà necessariamente in 3 fasi metodologico-didattiche. Prima Fase : “IL PRIMA” - Sopralluogo dell’insegnante nell’unità ambientale, museale, ecc., da visitare. - Coinvolgimento ed istruzione degli altri adulti partecipanti all’uscita (bambinaie, colleghi, guide, personale specializzato, ecc.). - Autorizzazioni: sia quando servano per accedere a luoghi da visitare, sia quella all’Area Educazione e Cond. Giov. per usufruire della copertura assicurativa scolastica. - Raccolta delle firme dei genitori che autorizzano l’uscita dei figli (non possono uscire bambini per i quali non sia stato firmato, ne possono firmare nonni o persone prive della patria potestà). - Eventuali prenotazioni di aulabus. Già da alcuni anni, la spesa per quest’ultimi (fino ad un certo numero d’uscite) viene finanziata direttamente dall’Area Educazione. - Spese da sostenere. La raccolta dei soldi per spese legate all’uscita dovrà esser effettuata a cura del genitore rappresentante di classe, che dovrà pagare eventuali fatture, biglietti di musei ecc.. rendendone conto ai restanti genitori. Va da sé che il denaro per l’acquisto di biglietti d’entrata o di qualche gelato, dopo raccolti e nel caso i genitori non partecipino all’uscita, saranno consegnati direttamente all’insegnante, che in ogni caso, al rientro a scuola, li rendiconterà alle famiglie come testimonianza dell’avvenuto pagamento. Anche in caso dell’uso di biglietti d’autobus questi dovranno essere obliterati e restituiti ai genitori dei bimbi. - Si fa, ad ogni modo, divieto alle insegnanti di ricevere e maneggiare soldi delle famiglie (se non nei casi sopra citati e condivisi), di proporre spese ai genitori senza una 32 (se non nei casi sopra citati e condivisi), di proporre spese ai genitori senza una motivazione fondata e preventivamente discussa nel Collegio Docenti, con la coordinatrice e con il genitore rappresentante di sezione ma, soprattutto si fa divieto di raccogliere contante sotto qualsiasi forma. Il personale della scuola non è autorizzato a gestire denaro extra dotazioni comunali. Seconda Fase : “IL DURANTE” - Introduzione nella classe di stimoli che anticipino l’argomento dell’uscita. - Uscire con gli elenchi dei minori partecipanti, apponendo sulla maglietta di ogni alunno il cartellino di riconoscimento con il suo nome e l’indirizzo e numero telefonico della scuola. - Visita guidata con strumenti (macchina fotografica, registratore, ecc.) materiali e persone specifiche, utili per ampliare al massimo la fase osservativa e di primo apprendimento degli alunni. Terza Fase : “IL DOPO” In classe: - riscontro immediato con attività di: raccolta, registrazione dati, conversazioni, drammatizzazione, attività grafico-pittoriche, attività plastico-manipolative, incollatura, ecc. - riscontro medio-differito con esercizi: linguistici, percettivi, drammatizzazioni, esercizi logici, classificazioni, costruzioni di sequenze, ecc. FORMAZIONE DELLE CLASSI Le classi sono formate nell’ambito del Collegio degli educatori con l’intento di renderle il più possibile omogenee tra loro, secondo i principi condivisi con il Consiglio di Plesso. Questi ultimi prevedono i criteri dell’età, del sesso e della presenza equilibrata nelle sezioni di bambini con particolari esigenze di salute, familiari, ecc. Si evidenzia che in caso di frequenza di fratelli, sarà valutata l’opportunità di assegnarli a classi differenti. Ciò in base ad una scelta educativa che poggia le sue fondamenta non solo sull’esperienza, ma anche su sperimentazioni che hanno dimostrato come questa eventuale scelta porti ad una diminuzione di confronto e rivalità, aiutando i due fratelli a gestire con maggiore serenità i rapporti con la sfera emotiva affettiva relazionale nella scuola. 33 PROGETTARE L’ACCOGLIENZA Il bambino di 3 anni entra alla scuola dell’infanzia già ricco di una storia personale, che lo ha portato ad acquisire conoscenze e atteggiamenti propri. Entrare in un ambiente nuovo, completamente diverso da quello familiare, potrà quindi essergli gravoso, creando in lui stati d’ansia e d’insicurezza, che potrebbero indurlo ad assumere atteggiamenti conflittuali non solo nei confronti di persone o degli ambienti scolastici, ma anche verso la propria famiglia a causa delle implicazioni emotivo-affettive comportate dal distacco. Anche per i genitori questa fase può comportare apprensione. Possono sentirsi titubanti, ma sempre comunque speranzosi di trovare nella scuola un ambiente sereno, accogliente e stimolante, dove i loro figli possano crescere gioiosi. In ambito scolastico le regole e le abitudini sono diverse da casa e per il bambino sarà soprattutto diversa la condizione di non sentirsi “unico”, al centro dell’attenzione, come avviene all’interno della famiglia; dovendo imparare a condividere momenti di gioco e di cura con i nuovi compagni. L’accoglienza e l’ambientamento nella scuola dei bambini/e e delle loro famiglie, ha inizio già al momento dell’iscrizione e durante i primi approcci come l’open day, le richieste d’informazioni alla scuola, le riunioni di giugno e di settembre, ecc., momenti che consentono ai genitori di muoversi senza troppe difficoltà nell’ambiente scolastico. Gli incontri che precedono l’inizio della scuola servono principalmente a riflette assieme (scuola-famiglia) sul modo migliore per preparare il bambino alla nuova esperienza formativa, oltre a fornire indicazioni sul funzionamento del Servizio. Le attività proposte nei primi mesi saranno un primo gradino per iniziare un percorso che porterà, nel secondo periodo dell’anno, ad una graduale conquista esperienziale nei campi: relazionale, psicomotorio, linguistico, espressivo, matematico\scientifico; che si amplieranno e rafforzeranno nell’arco dell’intero ciclo scolastico. OBIETTIVI DEL 1° PERCORSO o o o o o o o o o o o o o o Agevolare il distacco dalla famiglia Costruire un clima rassicurante e accogliente Imparare a condividere giochi e regole di vita comune Favorire l’approccio con l’ambiente in un inserimento graduale instaurare un senso di fiducia verso le insegnanti; riconoscere il proprio contrassegno e quelli del proprio gruppo; iniziare ad esprimere i bisogni; imparare a controllare l’ansia; ascoltare brevi storie; avere cura delle proprie cose; acquisire fiducia nelle proprie capacità; esprimersi attraverso diversi linguaggi del corpo verbali e non; accompagnare il canto con movimenti del corpo; sviluppare lo spirito di osservazione; 34 ATTIVITA’ o o o o o o Giochi per l’inserimento dei bambini di 3 anni Giochi per il coinvolgimento dei bambini di 4 e 5 anni Giochi per la conoscenza Giochi di identificazione con l’ambiente scolastico Giochi per la conoscenza dell’adulto di riferimento Attività di vita pratica SPAZI o o o o Gli angoli delle sezioni La sala da pranzo Tutti gli altri spazi della scuola Il giardino RUOLO DELL’INSEGNANTE o o o o o o Agevola le relazioni e il coinvolgimento dei più piccoli Distribuisce i ruoli Punto di riferimento affettivo Aiuta l’autonomia nell’uso degli ambienti Supporta le attività dei bambini organizzando i contesti Aiuta la comprensione delle regole dello stare assieme PERSONE COINVOLTE o o o Le insegnanti e il personale ausiliario I bambini della scuola Le famiglie L’ACCOGLIENZA ED IL BAMBINO STRANIERO Trattando di accoglienza, è bene ricordare che negli ultimi anni le scuole dell’infanzia sono divenute dei luoghi multiculturali e plurilingui, e che anche la scuola di Rena Nuova è un punto di incontro tra vari saperi, per la compresenza multietnica che consente di costruire e sviluppare rapporti sociali e civili di diverse origini. Qui ogni famiglia e ogni bambino rappresenta un mondo culturale con le proprie caratteristiche e la propria identità specifica, eppure, anche le differenze spesso sanno fondersi senza rinunciare alla loro singolarità, creando un’alchimia che si trova spesso nei luoghi educativi. Per affrontare il momento dell’accoglienza e dell’inserimento del bambino straniero e della sua famiglia, è stato pensato un protocollo che preveda l’attuazione di atteggiamenti didattico\educativi che mirino a facilitare le relazioni interpersonali, i rapporti di socializzazione, oltre all’apprendimento della lingua italiana dove ciò sia necessario. Di seguito, si indicano alcuni dei punti previsti dal protocollo d’accoglienza della scuola: o o o Nella scuola e nelle singole sezioni, gli insegnanti hanno il compito d’instaurare un clima sereno e di benvenuto verso i bambini stranieri, allo scopo di favorirli nelle relazioni riducendo il loro senso di ansia nei confronti del nuovo. La formazione del contesto classe dovrà valorizzare la presenza di più culture egualmente accettate. Fissare nel mese di Settembre un primo colloquio individuale con le famiglie nuove, allo scopo di conoscere la storia del bambino, spiegare le caratteristiche della scuola, offrire informazioni sull’inserimento. In presenza di nuclei familiari stranieri avvalersi, dove necessario, di un mediatore culturale che aiuti a creare tra la scuola e la famiglia un clima disteso e senza fraintendimenti, allo scopo di 35 o o o o o o o o o prevenire rapporti conflittuali. Nell’occasione sarà usata una scheda di intervista dove raccogliere le informazioni bimbo\famiglia. Chiedere la presenza dei mediatori culturali nei giorni dell’inserimento: affiancamento dell’insegnante, traduzione delle necessità dei genitori. I bambini stranieri non saranno “forzati” a parlare, nel rispetto della loro necessità di “silenzio”, durante il quale elaborano la comprensione dell’italiano come L2. Saranno organizzati giochi e attività che favoriscano sia la comprensione della L2 sia la socializzazione e la conoscenza dell’ambiente e dei suoi costumi. Come le insegnanti, così il personale ausiliario dovrà rendersi disponibile alle esigenze di comprensione e rassicurazione che i bambini stranieri possono dimostrare, dovendo affrontare consuetudini diverse anche nei momenti di cura proposti dalla scuola (uso dei servizi, pranzo, ecc.). Assegnare al bambino straniero un tutor, scelto tra i compagni di classe per aiutarlo ad orientarsi, favorendo in tal modo la maggior comprensione di attività e di routine, oltre all’ inserimento nel gruppo. Effettuare, da parte delle insegnanti di sezione, osservazioni periodiche nei confronti dei bambini di altra nazionalità, per valutare il loro reale inserimento e l’acquisizione delle competenze Proporre, laddove necessario e accettato dai genitori, la presenza di mediatori culturali per agevolare l’incontro del bambino con la scuola italiana. In alcune situazioni, anche i genitori di altri alunni stranieri presenti nella scuola possono essere impiegati come mediatori linguistici o culturali. Aiuto al genitore, da parte del personale ausiliario, nella conoscenza dell’ambiente scolastico (anche accompagnandolo fisicamente nei vari luoghi) e nella comprensione degli avvisi affissi all’albo della scuola. PROPOSTA PER L’ACCOGLIENZA DEI BAMBINI DI 3 ANNI (PICCOLI) E PER IL REINSERIMENTO DEI BAMBINI DI 4 E 5 ANNI (MEDI E GRANDI) NELLE PRIME SETTIMANE DI SCUOLA A tre anni il bambino matura delle abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... Il bambino è pronto per fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia! L’arrivo nell’ambiente scolastico è un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di tutto il bambino, poi la famiglia e le insegnanti. Per tale motivo, la scuola ha stilato un “progetto specifico” che assecondi al meglio l’inserimento dei bimbi nuovi (vedi pag.25) ma, inoltre, offre ai genitori la seguente proposta: PROPOSTA PER I GENITORI - modalità di attuazione: Per aiutare un graduale distacco dai genitori, per i bambini piccoli vengono previsti tempi di frequenza ridotti per le prime settimane, compatibilmente alle possibilità delle famiglie. Il primo giorno di apertura della scuola sarà dedicato ai bambini “vecchi”, che si rincontreranno e rincontreranno le proprie maestre, gli spazi della scuola, riconosceranno i ritmi della giornata scolastica e, soprattutto, si prepareranno all’arrivo dei bambini nuovi; il secondo giorno sarà invece quello in cui entreranno i bambini piccoli. 36 Per favorire la massima compresenza delle insegnanti di sezione, per la prima settimana la scuola, similmente alle altre scuole dell’infanzia, seguirà per alcuni giorni un orario ridotto, di norma con chiusura entro le ore 14.00. Quindi: Prima settimana o per le giornate previste con riduzione dell’orario: BAMBINI MEDI E GRANDI (4-5 ANNI) orario 7.30-14.00, con il pranzo BAMBINI PICCOLI (3 ANNI) ingresso dal secondo giorno con orario 8.30 - 10.30\11,30 Seconda settimana: 7.30- 17.00: BAMBINI MEDI E GRANDI (orario completo) 7.30-12,30\13.00: BAMBINI PICCOLI, con pranzo ed uscita alle ore 12,30\13.00 dalla Terza settimana: orario completo per tutti salvo esigenze individuali gestite in collaborazione con la famiglia. Nota Bene: La proposta vuole essere un suggerimento per i genitori, alla luce dell’importanza che riveste un inserimento graduale dei bambini in un ambiente nuovo. Non è, in ogni caso, vincolante al fine della fruizione del servizio di scuola dell’infanzia. 37 PROGETTO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ EDUCATIVE A.S.2012\2013 “Questa dunque è l’ipotesi: essa ha ancora bisogno di sperimentazione. Ma è un’ipotesi di tale importanza umana, che non possiamo permetterci di non sperimentarla: e la sperimentazione dovrà essere fatta a scuola.” (J.S.Bruner) Le “Indicazioni per il curricolo” della scuola dell’infanzia, affidano alle Istituzioni scolastiche la progettazione curricolare. La costruzione di un curricolo esplicito serve a dare impulso alle proposte educative e didattiche, organizzando le situazioni per promuovere le prime esplorazioni, scoperte e intuizioni del bambino, nella prospettiva del maggior coinvolgimento di ogni alunno attraverso una didattica che punti al dialogo e alla negoziazione delle esigenze del singolo. La progettazione annuale delle attività educative di una scuola implica, dunque, una pianificazione creativa, aperta e flessibile dei percorsi d’apprendimento, che tengano conto: dell’analisi del contesto, dell’organizzazione dell’ambiente, dell’adozione di strategie metodologiche adeguate, dell’individuazione degli obiettivi formativi trasversali ai campi di esperienza per maturare e sviluppare le reali competenze, della definizione di strumenti osservativi, valutativi e di verifica. La progettazione deve, quindi, corrispondere alla specifica situazione socio-ambientale in cui si colloca la scuola implicando, conseguentemente, una continua riflessione e costanti modifiche per adattare le sue scelte al reale contesto esperienziale. Con tali premesse il Collegio degli educatori della scuola dell’infanzia di “Rena Nuova”, partendo da un attento esame della sua realtà, per l’anno scolastico 2012/2013, ha ravvisato l’opportunità d’inserire accanto ai curricoli tradizionali dai contenuti “irrinunciabili” per la formazione di base, dei percorsi che coinvolgano i bambini all’assunzione di un atteggiamento che spazi in ambito creativo\teatrale, non disgiunto però dall’osservazione propria di un approccio scientifico e dall’avvio di un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri di ogni persona, in un ambito democratico ed ecologico, aperto e rispettoso verso l’uomo e la natura. Pertanto, la programmazione di quest’anno continuerà il progetto iniziato lo scorso anno, dando modo ai bambini di conoscere, approfondire, riflettere ed entrare in contatto, con un prezioso elemento che li circonda. “ACQUA…IL MARE ”, sarà il titolo dell’argomento che farà da sfondo integratore alla quotidianità scolastica e considerata l’importanza e l’unicità di questo bene comune, i bambini saranno invitati a riprendere il “viaggio” già iniziato, per fare la conoscenza degli aspetti tralasciati lo scorso anno. Partendo dalle nuvole, la pioggia, … passando attraverso le sorgenti, i fiumi, si giungerà al mare e alle sue onde… ai suoi abitanti, per ritornare all’acqua che “nutre” tutto il mondo e di cui impareremo l’utilizzo e le funzioni che svolge nell’ambiente. Questo sguardo “creativo e di 38 scoperta” permetterà di sviluppare e rafforzare in ogni bambino un pensiero ecologico: il rapporto con l’ambiente e il micro-ambiente, oltre al raggiungimento di un’autonomia personale, la consapevolezza di sé nel proprio territorio e all’esterno. Per ristabilire degli equilibri significativi tra uomo e ambiente bisogna cominciare proprio dai bambini, educandoli al rispetto della natura, allo scopo di proteggerla dall’inquinamento e dallo spreco. Si presterà, quindi, particolare attenzione ai concetti chiave dell’importanza, della necessità e della preziosità di questo elemento, identificandolo come bene primario e, conseguentemente, tali osservazioni offriranno uno spunto per rivolgere un attento sguardo all’ecosostenibilità, ben sapendo che quest’ultima si basa principalmente sui valori fondamentali dell’uomo, primo fra tutti il rispetto. Questo tema vuole essere “motivante”, in modo da trasmettere con entusiasmo nozioni, emozioni e abilità a tutti i bimbi; educando alla cittadinanza, per far sentire l’individuo parte integrante del mondo che lo ospita, considerando che fin da piccoli è necessario assumere atteggiamenti, abitudini e comportamenti positivi e corretti verso l’ambiente naturale in cui vive l’uomo. Durante tutto l’anno scolastico, i bambini verranno accompagnati, attraverso laboratori mirati, alla sperimentazione diretta, finalizzando il lavoro alla conoscenza e all’acquisizione di competenzespecifiche. In aggiunta al progetto didattico “ACQUA….IL MARE” la Programmazione della scuola affronterà anche il tema “NOI…ASSIEME AI NOSTRI GENITORI”, un progetto che viaggia in parallelo con altre strutture educative comunali e affiancherà il percorso didattico della nostra scuola, coinvolgendo le famiglie in una riflessione su vari aspetti della crescita e dello sviluppo dei bambini anche con la presenza di figure esterne competenti (logopediste, psicologi, dietiste …). Le tematiche proposte saranno inerenti sia a temi quotidiani all’interno della struttura educativa, che su argomenti di rilevanza pedagogia e genitoriale, in un percorso di collaborazione che porti alla condivisione educativa. Gli incontri avranno luogo all’interno della scuola e saranno inerenti ai seguenti argomenti: accoglienza nella scuola dell’infanzia, sviluppo del linguaggio con approccio logopedico e psicologico, la valenza di regole e limiti nel contesto educativo, alimentazione-scelte e proposte per una sana alimentazione a scuola , nati per leggere- approccio al mondo della lettura sin dalla più tenera infanzia, incontro di continuità con insegnanti di primaria e ricreatorio\SIS per il passaggio dei bambini alla scuola primaria- aspettative e modalità\tempistica d’iscrizione e, oltre alle consolidate riunioni di sezione, argomenti vari d’interesse generale. Da ultimo, ma non per ultimo, il percorso didattico porterà alla scoperta, all’ osservazione e alla conoscenza di altre usanze e di altri costumi, insegnando la stima reciproca e la condivisione di esperienze differenti dalle nostre; sviluppando nei confronti di tutti gli alunni sane identità e positive disponibilità verso gli “altri”, nel rispetto dei propri e degli altrui saperi e diversità. Per tali ragioni, l’educazione interculturale sarà trasversale all’azione educativo-didattica della scuola; non intesa come attività affiancata alle altre, ma come prospettiva pedagogica in grado di influire sulla vita scolastica quotidiana. Inoltre, l’insegnante Chiara, osservativo\preventivo sui Educazione del Comune di all’Ospedale Infantile Burlo dopo aver partecipato lo scorso anno al corso di formazione disturbi dell’apprendimento (DSA), organizzato dall’Area Trieste, assieme alla Facoltà di Psicologia dell’Università e Garofalo, parteciperà ad ulteriori incontri di supervisione ed 39 approfondimento. Il percorso ha lo scopo di formare la docente a sostenere, laddove ce ne fosse bisogno, le colleghe nell’individuazione precoce di eventuali difficoltà di apprendimento nello sviluppo dei bambini, introducendole all’uso di strumenti osservativi adeguati. Sarà cura della scuola esporre sul pannello all’entrata della struttura, unitamente alla copia del POF, la progettazione annuale per l’anno scol. 2012\2013 “ ACQUA…IL MARE”– “NOI…ASSIEME AI NOSTRI GENITORI”,, divisa per ambiti didattici - i luoghi del fare e dell’agire dei bambini - illustrandone le attività nei diversi mesi scolastici e sottolineando gli obiettivi formativi privilegiati. La progettazione sarà corredata dalla proposta formativa per il pensiero interculturale e dal protocollo di accoglienza redatto dal Collegio degli Educatori per i bambini stranieri. Nell’ambito del citato curricolo generale, discusso e approvato nel Collegio dei docenti, le insegnanti intendono attivare dei progetti di approfondimento volti a rivisitare i contenuti curricolari, attraverso riorganizzazioni specifiche dei percorsi didattici attuati. Ciò allo scopo di facilitare lo sviluppo delle competenze – che a questa età va inteso in modo globale ed unitario - ed il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento legati alle finalità educative elencate nel POF e rese operative dal curricolo stesso. Questi progetti, di seguito esposti, nella loro stesura renderanno visibili gli strumenti e le interazioni trasversali che intercorrono tra i Campi di esperienza delineati dalle ultime indicazioni ministeriali, indicando gli obiettivi formativi, i tempi, i criteri e le modalità sia del lavoro sia della documentazione, al fine di valutare gli esiti del processo educativo. La documentazione, seppur semplice e in maggior parte prodotta con gli elaborati dei bambini, sarà il mezzo fondamentale ed immediato per offrire alle parti una più ampia informazione. A completamento del discorso si sottolinea che, dove sarà possibile, la scuola proporrà l’utilizzo delle tecnologie didattiche più nuove e di quanto offerto dal territorio in relazione agli obiettivi prestabiliti. Nello specifico, i progetti “Teatro” e “Teniamoci per mano” potrebbero usufruire dell’intervento di agenzie esterne per un numero di ore non ancora quantificate e vincolate allo stanziamento dei fondi previsti dai Bandi Regionali per le aree: espressivo-musicale ed intercultura. In caso positivo, le agenzie saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. 40 1. PROGETTO “TEATRO” Bambini di 5 anni PREMESSA Il teatro a scuola è un’importante fonte di espressione e comunicazione. Un’attività artistica e creativa in cui primeggia il piacere, da ricercare nell’essenza finalistica dell’attività teatrale, nella motivazione e nell’interesse dei bambini a “fare teatro” e a ricercarlo per l’esclusiva gioia di “produrre”. Il mantenimento della motivazione del “fare” è un obiettivo basilare in questa attività: la migliore condizione per porre in essere tutti i processi di apprendimento e di maturazione. Fare teatro a scuola comporterà sicuramente esperienze culturali importanti, che i bambini potranno coltivare fin dagli inizi in una relazione affettiva con il mondo della narrativa e della rappresentazione. Per tutti, questa attività sarà sicuramente all’origine della scoperta della plasticità espressiva del corpo e del buon controllo delle sue potenziali capacità. Nel contesto teatrale i bambini arricchiranno con le loro sensazioni il vissuto corporeo, scoprendo e favorendo diverse dimensioni psicologiche (intellettuali, morali, sociali, affettive, etc.), usando sia il codice verbale che quello non verbale (mimico e gestuale). Inoltre, sarà favorita la maturazione delle capacità logiche-intellettuali, linguistiche e sociali, facilitando il decentramento e il rispetto cosciente delle regole, poiché l’attività comporta esperienze educative importanti a carico della funzione sociale-affettiva ed emozionale, nello sviluppo della personalità infantile. METODOLOGIA E CONTENUTI Il laboratorio teatrale che verrà predisposto sarà un luogo privilegiato, magico, dove predominerà la fantasia dei bambini e la loro creatività; un luogo dove l’attività teatrale sarà incentivante per la sua multimedialità (gesto – movimento – parola – suono – musica – scena – effetti speciali) e per la partecipazione emotiva e cognitiva cui dà luogo. Il laboratorio teatrale diventerà un contenitore perfetto per qualsiasi attività che vorremo fare sul tema conduttore che sarà L’ACQUA, perché permetterà una libera espressione individuale su sfondi musicali, in sintonia con l’attività del gruppo. Il percorso di attività teatrale verrà abbinato ad un valido supporto di musiche e donerà ai bambini uno strumento efficace per il superamento delle proprie insicurezze e per la loro “crescita”, attraverso l’utilizzo della voce, del corpo e della musica. Contenuti speciali saranno i RACCONTI D’ACQUA, di mare e di acque dolci, dove ci immergeremo nei suoni, nei colori, nelle luci e nelle sensazioni che l’acqua genera. Mare d’acqua, mare di suoni, di luci, di colori, di animali, bambini, persone! Un mare di immaginazione. Un incontro dove drammatizzazioni, movimento, danze, gesti, oggetti e parole si mescoleranno fino a formare un’esperienza suggestiva Nel laboratorio teatrale faremo: • Giochi motori, di imitazione e di rielaborazione di esperienze, anche con l’ausilio di oggetti e materiali diversi: carte varie, teli, stoffe, fazzoletti… di cui scopriremo l’uso. • Drammatizzazioni, con la musica fatte su storie inventate • Attività mimiche – gestuali, fatte dopo aver ascoltato determinate musiche • Attività varie sull’espressività del viso, della voce, nelle sue varie tonalità e modulazioni 41 • Attività di animazione, fatte con oggetti vari, immagini e materiali di recupero In tutte le attività di animazione teatrale con la musica i bambini sapranno che con il loro corpo “potranno” raffigurare gli elementi della natura. Prevediamo inoltre: • Teatro dei burattini per permettere ai bambini di fruire di uno spettacolo interattivo • Uscite didattiche per conoscere e familiarizzare con l’ambiente del teatro, anche partecipando alla visione di uno spettacolo • Piccolo laboratorio scenografico, che verrà fatto in collaborazione con i genitori dei bambini, i quali aiuteranno i “piccoli” a creare addobbi, cartelloni e scenografie per le nostre “feste” a scuola OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO • Acquisire padronanza dei mezzi espressivi • Stimolare fantasia e creatività • Arricchire il lessico • Espriemersi con il linguaggio mimico – gestuale • Interpretare un personaggio o una “cosa” rispettandone le caratteristiche • Favorire la capacità di orientamento nello spazio • Sviluppare la capacità di confrontarsi con gli altri riuscendo a condividere le risorse di ciascuno anche attraverso la cooperazione • Favorire il superamento di inibizioni • Stimolare la fiducia nelle proprie capacità • Vivere una positiva esperienza teatrale che porti a una gratificazione personale STRUMENTI: Materiale cartaceo da poter trasformare di volta in volta, materiale di cotone, veli, stoffe, fazzoletti, teli, materiale da recupero, burattini, pupazzi, strumentini, cd musicali, riproduttore musicale. Tappetti, basi di gomma piuma, corde, bastoni e attrezzi vari. DOCUMENTAZIONE: in itinere attraverso fotografie, cartelloni, scenografie varie. SPAZI: All’interno, nel salone grande; all’esterno, sia nel giardino della scuola che nelle uscite didattiche. INTERVENTO ESTERNO: il progetto potrebbe usufruire dell’intervento di agenzie esterne per un numero di ore non ancora quantificate e vincolate allo stanziamento di fondi afferenti ai Bandi Regionali per le aree: espressivo-musicale. In caso positivo, le agenzie saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. VERIFICA: Verrà fatta durante le attività, monitorandone l’andamento e accertandone le competenze acquisite dai bambini. Poi seguirà una verifica scritta finale a conclusione dell’anno scolastico. TEMPI: Da gennaio a maggio 2013, con cadenza settimanale. INSEGNANTE REFERENTE: Linda 42 2. PROGETTO CONTINUITA’- “INCONTRIAMOCI A SCUOLA Bambini di 3 e di 5 anni PREMESSA La continuità tra i diversi ordini scolastici, rappresenta l’ASSE PORTANTE affinché lo sviluppo del bambino avvenga in maniera armoniosa ed efficace pur nei cambiamenti dell’età evolutiva e nelle diverse istituzioni scolastiche. Il passaggio scuola dell’infanzia-scuola primaria, così come il passaggio verso i diversi gradi della scuola, rappresenta per il bambino un momento estremamente delicato attorno al quale si concentrano fantasie, interrogativi e timori. Entrare in un nuovo ordine di scuola significa per l’alunno cambiare il gruppo di amici, uscire dalle sicurezze affettive costruite nella vecchia scuola, affrontare nuovi sistemi relazionali, incontrare nuove regole e nuove responsabilità, ma è anche accompagnato da entusiasmo per il nuovo, trepidazione, desiderio di scoperta e speranza. Attraverso questo progetto, ci si prefigge di aiutare i bambini ad affrontare i sentimenti di confusione, preoccupazione e rassicurarli circa i cambiamenti che li aspettano. La nostra scuola effettuerà la continuità con la Scuola Primaria Duca D’ Aosta per i bambini di 5 anni e con un Asilo Nido per quelli di 3 anni. I bambini di 5 anni si recheranno con l’insegnante referente e i genitori a far visita ai bambini delle classi I della Duca D’ Aosta; mentre i bambini di 3 anni ospiteranno qui a scuola i bambini del nido. OBIETTIVO SPECIFICO Elaborare piani d’intervento per promuovere adeguatamente la continuità educativa e didattica. METODOLOGIE, STRUMENTI • Incontri fra insegnanti • Analisi dei bisogni tra i vari ordini scolastici • Scelta collegiale del Progetto e del raccordo metodologico • Progettazione condivisa dei tempi e degli spazi • Attività di raccordo • Scambi e confronti sulle strategie educative, metodologiche e sugli strumenti utilizzati • Per quanto riguarda gli strumenti e le modalità operative, verranno definite ulteriormente dal team docente dei vari ordini di scuola nella riunione che si terrà verso la fine di ottobre. DOCUMENTAZIONE: Elaborati, manufatti,fotografie,… VERIFICA: La prima verrà effettuata a febbraio e a giugno quella finale attraverso l'osservazione sistematica ed occasionale, per valutare il grado d’interesse per gli argomenti proposti, i tempi di attenzione, la comprensione dei risultati DESTINATARI • i 28 bambini grandi della Scuola • i 35 bambini piccoli della Scuola 43 USCITE: Sono previste diverse uscite didattiche-educative per i Grandi: si aspettano indicazioni precise sulle modalità delle giornate. I bambini Piccoli non escono ma accolgono nella scuola i bimbi del Nido. TEMPI: Da Gennaio a Giugno 2013. In base alla scelta del raccordo metodologico e all’ambito esperienziale si deciderà il tempo da dedicare al progetto all’interno della nostra Scuola: solitamente si lavora in modo parallelo, pur adottando strategie e metodologie diverse, a seconda dei destinatari, con incontro settimanale. Poiché entrambi i gruppi sono numerosi, si deciderà a tempo debito per la formazione di più sottogruppi per gruppo e con la possibilità di fare il laboratorio anche ogni due settimane. INSEGNANTI REFERENTI: Edda e Giovanna 3.LABORATORIO INTERCULTURALE: “TENIAMOCI PER MANO ” Bambini di 4 anni PREMESSA La nostra scuola è ubicata in un rione con alta frequenza di bambini stranieri; pertanto anche quest'anno verrà proposto un progetto riguardante la multicultura. Le differenze date da cultura, etnia, religione, se vissute da soli sono solo specialità, se vissute e condivise nella scuola con gli altri diventano una preziosa risorsa. Sarà compito delle insegnanti valorizzare le diversità culturali di ognuno senza però tralasciare le conoscenze e la trasmissione delle nostre tradizioni. OBIETTIVI FORMATIVI • Stimolare in ogni bambino l'insorgere dell'empatia con l'altro e nel contempo la consapevolezza della propria identità. • Far riconoscere, accogliere e integrare le differenze presenti nel gruppo dei compagni. • Rafforzare l'autostima. • Imparare a confrontarsi. • Considerare la diversità come una ricchezza. • Entrare in contatto con tradizioni, usi e costumi tipici di altre culture. CONTENUTI E METODOLOGIA Il laboratorio inizierà con il racconto di semplici storie, che verranno drammatizzate assieme ai bambini. Impareremo filastrocche, canzoncine e alcune parole anche in qualche lingua che non sia la nostra. SPAZI: all'interno della scuola nelle stanze laboratorio. TEMPI: dal mese di gennaio fino a giugno 2013. 44 OSSERVAZIONE VERIFICA E VALUTAZIONE. Saranno osservati nei bambini: • I tempi di attenzione. • L'interesse per gli argomenti proposti. • La capacità di intervenire con contributi personali e del riconoscimento delle caratteristiche del proprio paese. • La comprensione dei racconti e dei loro significati. • La capacità di ricostruire secondo sequenze logiche le competenze grafico-pittoriche. • Saper cogliere caratteristiche di somiglianza e di differenza. Al termine del laboratorio il percorso delle attività sarà visibile attraverso la documentazione costruita in itinere con foto ed elaborati vari. USCITE E INTERVENTO ESTERNO Sarà effettuata un'uscita a tema. Il progetto potrebbe usufruire dell’intervento di agenzie esterne per un numero di ore non ancora quantificate e vincolate allo stanziamento di fondi afferenti ai Bandi Regionali per l’intercultura. In caso positivo, le agenzie saranno individuate dall’Area Educazione in accordo con le esigenze progettuali delle singole scuole partecipanti al Bando. INSEGNANTI REFERENTI: Rossella e Maria Chiara 4. PROGETTO DANZA: GIOCARE CON LA DANZA Bambini di 5 anni “Chiunque sia, ovunque si trovi l’uomo vive nel movimento: Il suo corpo è un mondo di movimento in sé…Il movimento non è verbale eppure comunica..Il corpo non mente. L’essere umano non importa cosa sta facendo o dicendo, ha il suo modo di fare e di dire, ed è il modo che rivela come egli è” (M.Whitehouse.1955) FINALITA’ Questo progetto è rivolto a tutti i bambini e le bambine “grandi” della scuola con l’intento di accostarli ed educarli alla danza attraverso il gioco, considerando l’attività ludica nel suo aspetto educativo. Attraverso giochi di immaginazione e fantasia, i bambini verranno condotti alla conoscenza del corpo e delle sue possibilità motorie ed espressive, alla conoscenza dello spazio, del tempo, della forma, rafforzandone le potenzialità artistiche e creative. L'approccio alla danza sarà in tal modo spontaneo e naturale e, allo stesso tempo, i bambini saranno educati non solo al movimento, ma anche alla conoscenza di sè, acquisendo in tal modo la consapevolezza ed il controllo delle proprie espressioni emotive e comportamentali migliorando le capacità cognitive. In questo modo, i piccoli fruitori del progetto, saranno 45 liberi di esprimere la loro creatività ed emotività interiore attraverso il linguaggio del corpo e della voce. OBIETTIVI • Favorire nel bambino un primo approccio alla danza e al movimento espressivo. • Migliorare la capacità di discriminare in modo corretto i suoni in rapporto ai gesti. • Sviluppare le capacità di relazionarsi con se stessi e con gli altri in un clima di distensione e di svago. • Migliorare la sensibilità uditiva, acuire la memoria, la sicurezza, rafforzare la percezione dello spazio in cui si muove ascoltando le posizioni del corpo e i suoni corrispondenti. SPAZI • • La sala giochi della scuola. Il giardino. STRUMENTI E MATERIALI • Verranno utilizzati vari oggetti tra cui: palle, cerchi e quant’altro possa coinvolgerli e divertirli. • Favole, racconti, filastrocche e musiche saranno uno stimolo per la loro creatività. • Stereo, CD, video. TEMPI • Ottobre2012 _ Maggio 2013 • I bambini verranno suddivisi in due gruppi di 15 partecipanti per ogni incontro. VERIFICA E VALUTAZIONE Osservazioni delle insegnanti referenti sull’interesse suscitato negli alunni, sull’impegno manifestato dagli stessi nella realizzazione delle attività proposte e sulle capacità comunicative e interpretative maturate e manifestate. DOCUMENTAZIONE Feste: Natale, Carnevale, Festina fine anno. INOLTRE L’Amministrazione Comunale è in contatto con il teatro Verdi al fine di rendere possibile un accordo finalizzato alla promozione dell’ascolto della musica classica nelle scuole di Trieste. In particolare è stata ipotizzata la possibilità di un intervento presso le nostre strutture educative da parte di professionisti, per permettere un contatto diretto dei bambini con la musica d’autore. Essendo questa una proposta molto interessante che verrebbe a completare ed arricchire il nostro percorso, avremmo piacere di aderire all’iniziativa. Restiamo in attesa di una risposta dall’Amministrazione nella speranza che il progetto possa concretizzarsi. INSEGNANTI REFERENTI: Filli, Mariagrazia 46 5. PROGETTO KIDSMART – APPRENDO CON UN CLICK Bambini di 4 anni PREMESSA KidSmart è un programma internazionale sviluppato dalla IBM negli USA e in 30 nazioni del mondo, avviato in Italia nel 2000 dalla Fondazione IBM Italia in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha l’obiettivo di avvicinare i bambini delle scuole dell’infanzia a una tecnologia che è in grado di favorire i processi di apprendimento facendo leva sul gioco e sulla creatività. KidSmart consiste nella donazione alle scuole dell'infanzia della postazione multimediale Young Explorer, corredata da un software didattico e disegnata appositamente per essere utilizzata con facilità e sicurezza dai bambini fin dalla più tenera età. La postazione contiene un personal computer inserito in un contenitore plastico dai colori vivaci e dalle forme arrotondate; un seggiolino bi-posto permette ai piccoli di sedersi in coppia davanti al computer e di utilizzarlo insieme con l’insegnante o con un altro bambino, condividendo giochi e scoperte. I software inseriti, permettono di svolgere attività singole o di gruppo volte a sviluppare le abilità logico-cognitive dei bambini e delle bambine partecipanti e ad incoraggiarne la creatività e la libera espressione. La postazione si trova in una stanza della scuola dove di norma vengono svolte anche altre attività durante la giornata, andando quindi a integrarsi con gli altri strumenti di uso quotidiano, in continuità con l’ambiente domestico, dove ormai il computer è quasi un “elettrodomestico” come gli altri. OBIETTIVI FORMATIVI • Distinguere le componenti del computer • Acquisire confidenza con lo strumento e un software grafico, affinando le proprie abilità oculo-manuali. • Sviluppare fiducia nelle proprie capacità • Sviluppare il dialogo e la condivisione con gli altri • Arricchire il lessico • Stimolare la fantasia e la creatività METODOLOGIA E CONTENUTI I bambini verranno divisi in piccoli gruppi e ogni gruppo parteciperà a tre o più incontri, in cui i bambini innanzitutto prenderanno familiarità con il computer e le sue componenti: tastiera, mouse, video, software; poi verranno invitati singolarmente e in gruppo ad elaborare esperienze e sensazioni vissute durante il percorso educativo e formativo svolto a scuola, in particolare sul tema dell’ACQUA, che fa da sfondo alla vita scolastica di quest’anno, attraverso la presentazione di immagini, foto e video. Infine avranno la possibilità individualmente di utilizzare e sperimentare autonomamente l’uso del computer, per realizzare in particolare un disegno a tema, con uno dei software disponibili. STRUMENTI: Postazione KidSmart, foto e lavori realizzati a scuola. 47 DOCUMENTAZIONE: Fotografie, disegni e esperienze raccontate dai bambini. TEMPI: Da Dicembre 2012 a Maggio 2013. VERIFICA: La verifica verrà fatta in itinere attraverso l’osservazione dei bambini, di conseguenza il percorso proposto potrà subire delle variazioni in funzione delle risposte dei bambini durante le attività. DESTINATARI: Tutti i bambini medi della scuola INSEGNANTE REFERENTE: Eva 6. PROGETTO NATI PER LEGGERE Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi bene Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima Bruno Tognolini PREMESSA Amare la lettura attraverso un gesto d'amore: un adulto che legge una storia. Nel 1999 nasce il progetto Nati per Leggere con l'obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori, bambino e educatore), che cognitivo. Inoltre si favorisce nel bambino l’installarsi dell'abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce legato alla relazione. Il progetto è attivo su tutto il territorio nazionale; anche il Comune di Trieste aderisce a questo progetto in collaborazione con il Centro della Salute del Bambino. OBIETTIVI FORMATIVI • Promuovere l’amore per la lettura e i libri • Sviluppare le capacità di ascolto • Sviluppare il linguaggio • Promuovere una relazione positiva tra insegnante e bambino e tra bambina 48 METODOLOGIE Verranno proposti degli incontri sul territorio per i genitori, organizzati dal Comune con personale esterno alla scuola, volti a mettere in evidenza l’importanza della lettura per la salute del bambino. Agli incontri parteciperà anche l’insegnante della scuola referente del progetto. Verrà proposta la lettura ad alta voce a bambini in piccolo gruppo di libri individuati dalle insegnanti sul tema dell’Acqua, in uno spazio lettura allestito appositamente all’interno della scuola. I bambini poi verranno stimolati a condividere la propria esperienza e realizzare dei disegni. I bambini creeranno un segnalibro da portare a casa. I genitori verranno sensibilizzati sull’iniziativa. DOCUMENTAZIONE Fotografie, disegni e elaborati vari. VERIFICA La verifica verrà fatta in itinere attraverso l’osservazione dei bambini e dei loro elaborati, di conseguenza il percorso proposto potrà subire delle variazioni in funzione delle risposte dei bambini stessi durante le attività. TEMPI Da Gennaio a Maggio 2013. DESTINATARI Il progetto è rivolto ai bambini piccoli, ma è anche aperto a tutti i genitori della scuola che desiderino partecipare all’iniziativa di Nati per Leggere INSEGNANTE REFERENTE: Eva 7. PROGETTO “ARTE PER RI-CERCARE!” PREMESSA Arte per conoscere, crescere e ricercare! Con questo progetto i bambini si avvicineranno al mondo dell’arte attraverso la scoperta delle possibilità di espressione dei colori e dei “segni”, trasmettendo con le loro opere significati ed emozioni. Ciò che caratterizza questo progetto è un’impostazione che utilizza la produzione artistica (grafico – pittorico – plastica) come occasione privilegiata dell’intervento educativo. Come strumento per sviluppare ogni capacità sensoriale, motoria, manipolativa, logica, intellettuale, comunicativa, espressiva, creativa, affettiva, emotiva e sociale. 49 Partiremo dal presupposto che il “colore” è un linguaggio e come tale può diventare comunicazione e opportunità creativa, per vivere emozioni, sensazioni, sentimenti, che ritroveremo nelle “opere d’arte” prodotte dai bambini. Il laboratorio è nato dal desiderio di educare i bambini all’arte e al senso del “bello”! METODOLOGIE E CONTENUTI Verrà strutturato un laboratorio artistico da dove si partirà alla scoperta del colore, si passerà quindi al colore espresso con tecniche diverse: acquarello, tempera, cera, olio, colla – colore – lustrini, introducendo poi i bambini alla manipolazione portandoli a scoprire che tutti i materiali possono essere utilizzati per realizzare un’opera d’arte. Quindi, utilizzeremo i più svariati elementi di recupero. L’intenzione di questo progetto è anche quella di educare i bambini al riciclo dei rifiuti solidi, cercando di trasformare con creatività cose considerate ormai fuori uso. Tutto ciò, in vista di un positivo sviluppo ecologico che abitui i bambini ad “aiutare” il nostro mondo nel rispetto del suo ecosistema, perché...più pulito è più bello… E cosa c’è di più bello di grandi cartelloni illustrativi della natura, feste, percorsi d’acqua e di mari… laghi, fiumi di colori, luci, ombre, fatti come grandi quadri? Questi saranno i contenuti delle nostre attività artistiche. Impariamo a guardare oggetti e cose da più punti di vista, con creatività ! Le tecniche varie e i linguaggi usati aiuteranno i bambini a capire alcuni meccanismi di trasformazione utilizzati dagli artisti per esprimere e trasmettere emozioni, stimolando l’espressività e l’avvio alla conoscenza cromatica e dei materiali. OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO • Apprendimento di specifiche tecniche artistiche • Utilizzo dei colori nella più vasta gamma cromatica • Utilizzo dei materiali più svariati in modo personale e creativo • Sviluppo della creatività • Potenziamento delle capacità artistiche e delle abilità manuali • Acquisizione di competenze espressive, comunicative, logiche • Produzione di immagini iconiche, simboliche • Rafforzamento della fiducia nelle proprie capacità • Veicolare relazioni interpersonali positive • Favorire la crescita personale attraverso la collaborazione e la condivisione di esperienze STRUMENTI: Pennelli, rulli, accessori e stampi vari; colori e materiali di ogni tipo: tempere, acquarelli, acrilici, cere, carte, veline, cartoncini, plastiche, stoffe e oggetti vari di recupero. DOCUMENTAZIONE: Fotografie e cartelloni illustrativi. VERIFICA: Si accerteranno competenze e abilità acquisite in itinere durante le attività. TEMPI: Da ottobre 2012 a maggio 2013, una volta ogni due settimane. DESTINATARI: Tutti i bambini grandi della scuola. REFERENTE: Linda 50 8. PROGETTO “ O R T O M A G I C O “ Bambini di 5 anni PREMESSA Il progetto educativo “ORTO MAGICO”, nasce dal desiderio di avvicinare i bambini ai prodotti della natura, attraverso la progettazione e la realizzazione di un orto didattico nel giardino della scuola, proponendo esperienze di semina e di coltivazione, con un approccio plurisensoriale per conoscere la ciclicità delle colture e per promuovere al consumo di frutta e verdura, elementi nutritivi indispensabili per una corretta alimentazione. Inoltre, tale progetto rappresenterà una grande occasione di stimolo per i bambini, al fine di poter dare loro un’occasione di arricchimento culturale ad affinare le capacità di ragionamento e di logica in maniera facile e divertente, sia attraverso il gioco e la didattica tradizionale, che attraverso visite di approfondimento esterne alla scuola come l’orto botanico e la fattoria didattica. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPROFONDIMENTO • Conoscere gli elementi indispensabili alla vita. • Rispettare la vita con le sue diversità e le sue regole. • Percepire lo scorrere del tempo e la necessità dell’attesa. • Sviluppare la capacità di collocare gli eventi nel tempo. • Potenziare la capacità di osservare, toccare, sentire, scoprire e rispettare il mondo vegetale, maturando comportamenti responsabili ed attenti. • Realizzare individualmente qualcosa che fa parte della nostra vita di ogni giorno (es. coltivare personalmente un pianta). • Responsabilizzare nella cura delle piante coinvolgendo la famiglia. • Ampliare l’acquisizione delle conoscenze e la partecipazione ai problemi ecologici. • Riconoscere e discriminare gli elementi. METODOLOGIA Il lavoro sarà organizzato per tutti i bambini GRANDI, con incontri esplorativi,emotivi ed operativi nel giardino della scuola, nella classe e in gite scolastiche. MATERIALI - carta e cartoncino di vario genere - colori(tempere,acquarelli,colori a dita, pennarelli, matite colorate) - materiale vario riciclato(scatole e recipienti di materiali riutilizzabili) - materiale per giardinaggi: rastrelli,palette,annaffiatoi - piante di frutta - piante aromatiche: rosmarino,salvia, basilico - semenze: girasoli, zucche, zucchine, mais, patate, insalata ecc… - semenze e bulbi di fiori - cassette per le semine - terra per vasi 51 ATTUAZIONE DEL PROGETTO: Da novembre 2012 a maggio 2013. VERIFICA: Avverrà sia attraverso l’osservazione del coinvolgimento e della partecipazione dei bambini,alle attività proposte che attraverso i loro elaborati e le foto attuate lungo il percorso. DESTINATARI: Tutti i bambini grandi della scuola INSEGNANTE REFERENTE: Edda, Rossella 10. EDUCAZIONE RELIGIOSA –PROGETTO “MARIA MAMMA DI GESU’ ” Bambini che aderiscono all’I.R.C. PREMESSA Nella scuola dell’infanzia l'Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.) si colloca all' interno di una proposta educativa più ampia che riguarda le formazione dell’identità del bambino. La dimensione religiosa è presente fin dall' infanzia in quanto il bambino pone domande di senso che necessitano di risposte adeguate a quello che è il suo “grado di maturità”. Lo scopo che l’insegnante di religione cattolica si prefigge con bambini di queste età è quello di accompagnarli in questa “ricerca di senso”, aiutandoli ad esprimere con le parole e i gesti la loro incipiente esperienza religiosa. Tale insegnamento non si configura come catechismo e non richiede né mira a suscitare un’adesione di fede da parte dei bambini; esso è e rimane una proposta di risposta alle domande di senso poste dai bambini nel pieno rispetto della loro educazione familiare, scolastica e sociale. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Tre sono gli obiettivi specifici di apprendimento dell’ IRC nella scuola dell’ infanzia: • Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore • Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane • Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell’ amore testimoniato dalla Chiesa. CONTENUTI La figura di Maria, mamma di Gesù, presenta un carattere di universalità, così prezioso in una società tanto variegata come quella attuale. Il suo ruolo di “madre” che si prende cura si avvicina all'esperienza quotidiana del bambino che sperimenta l'interesse nei propri confronti da parte delle persone che lui ha accanto. Questa 52 cura avviene attraverso i gesti, le parole o anche il semplice sguardo che ritroviamo in Maria così attenta ai bisogni del suo figlio e di tutte le persone a Lei accanto. Quest'anno il tema proposto ai bambini è proprio quello della figura di Maria, madre di Gesù. Gli episodi della Sacra Scrittura in cui Maria è citata sono moltissimi (annunciazione, nascita di Gesù, Gesù al tempio, nozze di Canaa..) e si proverà a proporli ai bambini in modo semplice e comprensibile. Oltre alla figura di Maria che farà “da sfondo” al nostro progetto di quest'anno, si proporranno ai bambini altri temi e momenti di riflessione su alcune parabole, attraverso brevi storie di “vita quotidiana” che stanno a significare qualcosa di “altro”(per es: come è corretto comportarsi con il proprio fratello/amico nella parabola del buon samaritano) e verranno pure proposti ai bambini altri passi della Bibbia e letture adeguate all’età di particolare rilevanza in determinati periodi dell'anno come il Natale e la Pasqua e anche alcune feste di santi. METODOLOGIA Letture di passi inerenti la figura di Maria ed altri momenti significativi della vita di Gesù e di Sua madre, lettura di libri specifici per l'infanzia e anche visione di elementi dell'arte sacra riguardanti le parabole e i miracoli, dialogo con i bambini per l’approfondimento degli argomenti, attività grafico-pittoriche, drammatizzazioni, canti, filastrocche, giochi. STRUMENTI Libri, schede, cartelloni, giochi, cassette musicali, cd, dvd, libri, audiovisivi, materiale vario da cancelleria. TEMPI E AMBIENTE DI APPRENDIMENTO L’attività di I.R.C. verrà svolta ogni lunedì dal mese di settembre 2012 al mese di giugno 2013 in una stanza della scuola, a disposizione per l’attività, dove i bambini che si avvalgono di tale insegnamento lavoreranno suddivisi in gruppi omogenei per fascia d' età. DOCUMENTAZIONE Alla fine dell’ anno scolastico verrà consegnato ad ogni bambino un elaborato contenente tutto il materiale da lui prodotto nel corso dell’anno scolastico durante le ore di I.R.C. introdotto da una descrizione dell’attività svolta così da favorire una sua visione organica del lavoro fatto durante l'anno. VERIFICA Per monitorare l’andamento delle diverse attività e per accertare le competenze acquisite, si proporranno ai bambini momenti di dialogo sul tema trattato, eventuali ripetizioni delle parti più significative delle storie e la realizzazione di schede, elaborati e disegni liberi sugli argomenti proposti, il tutto fatto in un clima giocoso e gioioso! REFERENTE insegnante di R.C. 53 PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON PERSONALE ESTERNO Compatibilmente con le risorse messe a disposizione dall'Area Educazione, Università e Ricerca, e la disponibilità di Enti e Agenzie educative presenti sul territorio, potranno essere attivati dei progetti in collaborazione con personale esterno, ai quali la scuola sarà libera di partecipare dopo aver valutato la proposta didattica. In continuità allo scorso anno scolastico, si pensa di aderire ai seguenti progetti: 1. PROGETTO: GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE 2. PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE 3. PROGETTO “SORRISO” Inoltre: 4.PROGETTO GENITORIALITA’: “PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE” MOMENTI DI CONDIVISIONE PARTECIPATA TRA FAMIGLIE DISTRETTO 2 –SCUOLA 1. PROGETTO- GIOCHIAMO CON LA LINGUA INGLESE Bambini di 3, 4 e 5 anni Lo studio di una seconda lingua in età precoce costituisce una tendenza in atto ormai in molti paesi. Le motivazioni principali a favore di questo insegnamento sono di ordine sociopsicologico: i bambini hanno un’età in cui l’apertura e l’attitudine verso i nuovi apprendimenti si trovano nel pieno delle loro potenzialità e la plasticità dei centri cerebrali, atti all’acquisizione della parola e delle abilità fonatorie, sono al massimo della loro espansione. Per realizzare in modo ottimale tale progetto intendiamo avvalerci di un insegnante specializzato in collaborazione con insegnanti di sezione, evitando in tal modo verbalismi artificiali e curando che l’insegnamento sia principalmente basato su attività di gioco, drammatizzazione e coinvolgimento elevato dei bambini. le L’attuazione di questo progetto è da considerarsi vincolata alla presenza di un insegnante d’inglese. Tale incarico è legato alla disponibilità finanziaria dell’Area Educazione. 54 2. PROGETTO DI ED.STRADALE- SICURAMENTE “CONQUISTIAMO LE REGOLE DEL GIOCO” Bambini di 5 anni PREMESSA L’interiorizzazione, fin dalla prima infanzia, dei comportamenti corretti da tenere sulla strada assume un significato fondamentale nel percorso di crescita del bambino in qualità di futuro cittadino e di utente consapevole e responsabile del sistema stradale. Un percorso di educazione stradale nella scuola dell’infanzia, rappresenta un'occasione educativa fondamentale per far comprendere che la strada è un luogo di traffico e di vita che presenta occasioni stimolanti per conoscere persone e ambienti diversi, ma è anche un luogo che presenta dei rischi e pericoli se non vengono rispettate le corrette norme di comportamento. Partecipando a questo progetto, i bambini e le bambine, assumono un ruolo attivo, diventando "veicolo" di sicurezza stradale all'interno della famiglia. Il Progetto sarà attuato in diversi momenti facenti parte dello stesso cammino e finalizzati al raggiungimento di un comune obiettivo: fare in modo che i bambini e le bambine imparino a muoversi sulla strada, tranquillamente, consapevoli dei rischi e dei pericoli e capaci nell’evitarli. L’intento, quindi, è quello di far nascere una “cultura della strada” che li stimoli ad osservare l’ambiente che li circonda con altri occhi e che faccia loro comprendere la ragione per cui certe regole vanno osservate, nel rispetto non solo di se stessi ma anche degli altri. NUOVO PERCORSO Da quest’anno scolastico la Polizia Locale di Trieste in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha intenzione di portare nelle scuole dell’infanzia cittadine un nuovo progetto per la sicurezza stradale denominato “SICURAMENTE” concernente un nuovo percorso formativo volto all’educazione stradale ed alla mobilità ed in particolare alla “conquista della regola”. “SICURAMENTE” prevede anche momenti di formazione, progettazione e di laboratorio in collaborazione con altri istituti (continuità con scuola primaria) con la realizzazione di un percorso di “peer education” o di “tutoring” per l’assimilazione e la diffusione delle competenze acquisite. Questa parte del progetto è ancora in fase di sviluppo, pertanto la nostra partecipazione è legata alla disponibilità e adesione delle insegnanti della scuola primaria. OBIETTIVI • Conoscere l'ambiente stradale in modo positivo e controllabile. • Affinare le percezioni visivo-cromatiche e la capacità di orientarsi nello spazio. • Promuovere la capacità di riconoscere simboli. • Favorire l'interiorizzazione di semplici regole di comportamento stradale attraverso situazioni di gioco. • Riconoscere la figura del vigile e le sue principali funzioni. ATTIVITA’ Saranno privilegiate situazioni gioco come: • Percorsi con uso di simboli e colori segnali stradali e semaforo. • Uscite didattiche per imparare alcuni semplici comportamenti da pedoni: uso del marciapiede, attraversamento pedonale. 55 • • Intervista agli Agenti e conoscenza della loro strumentazione: paletta, fischietto, auto, moto. Attività di rielaborazione grafica : disegni, schede didattiche con percorsi e labirinti, ecc... COMPETENZE DA ACQUISIRE • Raggiungimento della conoscenza e del rispetto dei principali regolamenti della vita sociale. • Sapersi muovere per strada senza mettersi in pericolo, né esserlo per gli altri. METODOLOGIA la modalità di attuazione del progetto consisterà nel distribuire le varie attività lungo tutto l’anno scolastico in collegamento con altre unità di apprendimento. VERIFICA E VALUTAZIONE Verrà effettuata attraverso brevi conversazioni, schede didattiche, uscite nel rione e al campo scuola della Polizia Locale. N.B.: Le uscite nel rione, e al campo scuola sono legate alle condizioni atmosferiche del momento. DESTINATARI: Tutti i bambini compresi nella fascia d’età dei 5 anni. PERSONALE ESTERNO: Polizia Locale e in caso di collaborazione anche i bambini e le insegnanti della scuola primaria. INSEGNANTI REFERENTI Filli e Mariagrazia 3. PROGETTO SORRISO Bambini di 4 e 5 anni Nel quadro del più ampio compito di EDUCAZIONE ALLA SALUTE, tutte le scuole e soprattutto quella dell’Infanzia, sono chiamate a rispondere alla “PREVENZIONE PRIMARIA” che va letta come DIRITTO alla SALUTE. La scuola di Rena Nuova ha aderito al Progetto “SORRISO”, che tratta l’aspetto riguardante l’IGIENE ORALE. La scelta dell’adesione all’iniziativa non è stata casuale, anzi, è stata ponderata e contestualizzata. 56 Il percorso del progetto rientra nel quadro educativo e le sue potenzialità saranno esplicate inserendolo principalmente nel contesto delle attività scolastiche di cura e dell’educazione alimentare, aiutando così il bambino a raggiungere l’autonomia e favorendo la sua maturazione dell’identità: come previsto dalle finalità della scuola. L’attività sarà presentata da un tecnico dentista, che in due giornate esporrà ai bambini i motivi e le tecniche per una corretta igiene dentale. L’insegnante provvederà ad approfondire l’argomento con attività di gioco attinenti. INSEGNANTI REFERENTI: Chiara e Rossella N.B. Nel caso in cui il tecnico non risulti disponibile all’incontro, il progetto sarà comunque svolto dalle insegnanti. 4. PROGETTO GENITORIALITA’- PAROLE PER CAPIRE E FARSI CAPIRE Rivolto alle famiglie INTRODUZIONE Alla luce della collaborazione tra S.S.T.S.B.A e le scuole dell’infanzia, continua anche quest’anno scolastico un ciclo d’incontri dedicato a genitori ed insegnanti. La proposta progettuale era nata dalla volontà di approfondire il dialogo con le famiglie, per riflettere e discutere assieme sulle strategie da adottare riguardo lo sviluppo euritmico dei nostri bambini. La partecipazione del Distretto 2 offrirà, ai genitori e al personale della scuola, la possibilità di analizzare e ragionare sui messaggi che i bambini ci trasmettono attraverso i loro comportamenti. A questi incontri se ne affiancheranno degli altri, con la presenza di referenti diversi, che in veste di esperti ci aiuteranno a conoscere più a fondo i volti della scuola (alimentazione, nati per leggere, passaggio alla scuola primaria, ecc..) Gli incontri serviranno ad avviare la comunicazione interpersonale: • parlare, raccontare e dialogare, interrogarsi, scambiando domande e informazioni; • costruire nuove relazioni; • ascoltare e comprendere messaggi di carattere affettivo-emotivo; • strutturare strategie operative improntate su dinamiche relazionali. DESTINATARI DEL PROGETTO Tutti i genitori e il personale della scuola, assieme alla psicologa e alla logopedista del Distretto 2 di V.Vespucci, la dietista del Comune, l’ins. ref. della scuola primaria, ecc. TEMPI: Un numero d’incontri da definire nel corso dell’anno scolastico 2012\13. FINE 57