P A G I N A
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Sondrio
CRONACA DI
E
P R O V I N C I A
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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 6 NOVEMBRE 2010
SONDRIO TANTI I PARTECIPANTI AL PERCORSO PROMOSSO DALLA ZONA MEDIA VALTELLINA
Come ripartire dalla formazione
Tre incontri
per approfondire
i temi del
cammino
catechistico
diocesano
concentrato
sull’itinerario
catecumenale;
in calendario,
intanto, ci sono
le proposte per
lettori e cantori
nità si stanno orientando
verso questa nuova proposta di cui già in Zona
avevamo parlato dieci
anni fa, quando era intervenuto monsignor Italo
Mazzoni per l’aggiornamento zonale dei catechisti sul tema dell’Iniziazione Cristiana».
Martedì 28 settembre
don Battista ha parlato
del primo annuncio in famiglia e della dinamica
catecumenale, quindi il 5
ottobre è stata trattata la
dinamica catecumenale
nella catechesi dei ragazzi, per concludere martedì 12 con l’incontro sulla
mistagogia. In ogni serata, accanto alla relazione
di don Battista, c’è sempre stato spazio per il confronto e la discussione cui
non si sono tirati indietro
i catechisti accompagnati anche da molti sacerdo-
di ALBERTO GIANOLI
A
nche quest’anno sono stati
molto apprezzati e partecipati gli incontri
per catechisti organizzati dalla Zona Pastorale
Media Valtellina. In tre
martedì consecutivi, dal
28 settembre al 12 ottobre, si sono svolti altrettanti incontri con don
Battista Rinaldi, direttore dell’Ufficio Diocesano
per la Catechesi. Temi
delle riflessioni e dei confronti sono stati gli stili,
le modalità e i contenuti
dell’itinerario catechistico
catecumenale proposto
dalla Diocesi e già attuato in diverse parrocchie,
tra cui quelle di Sondrio.
«Dobbiamo fare di tutto per conoscere sempre
meglio la figura di Gesu,
per avere di lui una cono-
scenza non “di seconda
mano”, ma una conoscenza attraverso l’incontro
nella preghiera, nella liturgia, nell’amore per il
prossimo». Le parole di
papa Benedetto XVI a
conclusione dell’ultima
visita ad limina Apostolorum a Roma dei vescovi lombardi ha offerto lo
spunto ai pastori delle
nostre Chiese di scrivere
una lettera alle diocesi
dal titolo «La sfida della
fede: il primo annuncio».
I cambiamenti nell’impegno che ogni comunità
deve compiere per il passaggio al percorso catecumenale sono per molti catechisti ancora da scoprire e così gli incontri, organizzati da don Ferruccio Citterio, hanno visto
una crescente partecipazione. «Sono sempre stati
presenti più di cento ca-
techisti – assicura il vicario delle parrocchie di
Sondrio –, tanto che non
sono mai state sufficienti
le fotocopie che preparavamo. La buona riuscita
di questi incontri è segno
del crescente interesse
per il tema della catechesi
non più legata ad un’impostazione scolastica. La
partecipazione numerosa
è anche indice del fatto
che anche le piccole comu-
LUNEDÌ 1 NOVEMBRE IN UMBRIA LA PROFESSIONE RELIGIOSA
Suor Silvana da Gordona a Foligno
L
ora del Vespro raggiunge anche il
monastero di santa Lucia in Foligno, nella vigilia
della solennità di tutti i
santi. Al di fuori, gordonesi,
un po’ affaticati dal lungo
viaggio, sui quali sembrano pesare le nuvole, che anticipano il calar del sole.
Sono in attesa! Una attesa
ricolma di stupore e di gioia, di gratitudine riconoscente a suor Silvana Maria, che sta per dire il suo
si al Signore, nella professione religiosa che la rende, anche giuridicamente,
sorella povera di santa
Chiara. Un sì, reso luminoso, dal cammino della vita
claustrale e monastica, di
cui, il volto di Silvana, rende conto in maniera convincente. Un sì, che dice la
capacità generativa di vita
da parte della sua famiglia,
così provata, per l’improvvisa morte dell’amato papà
Martino, e così unita nell’affetto. Un si, che dice ed
esprime la verità dell’amore di un Dio, il nostro Dio,
che si dona e si fa offerta e
possibilità di felicità.
Vorremmo, carissima Silvana, come Chiesa, e soprattutto come comunità
parrocchiale di Gordona,
dirti grazie, per quanto ci
hai donato in questi anni
di scelta vocazionale, per
quanto ci doni, ora, nella
tua professione religiosa.
Grati, con te e per te, nel
dono della fede.
Le navate della nostra
’
chiesa Collegiata, sono avvolte, e quasi raccolte dall’abbraccio del suo santo
protettore, Martino di Tours. La grande pala, dominante l’altare maggiore,
ritrae Martino, nell’atto di
dare metà del suo mantello al povero, sulla parete di
fondo ancora lui, Martino,
intento ad accudire il povero mendicante. A unire
le arcate con le opere d’arte, una via, quasi laterale,
che si apre come un raggio
di sole: il fonte battesimale! Qui, in questo grembo
ecclesiale, dove siamo stati immersi nella vita di
grazia, nella vita divina di
Gesù Cristo, risiede anche
lo Spirito di san Martino.
Qui, si trova, forse, il segreto per cui, il Signore chiama, dalla nostra comunità,
alla vita claustrale di spiritualità francescana: Suor
Bianca, suor Michaela, e
ora tu, suor Silvana. Noi
sappiamo e conosciamo che
nel nostro cammino nulla
è improvvisato. Tutto, in
noi, spiega il disegno che
Dio Padre, con amore, ha
pensato per ciascuno, e che
il battesimo che riceviamo
è anche imporporato, di
storia, di scelte evangeliche, di volti, che permettono la vita cristiana presente e futura. No davvero,
non è per caso che ieri è
sgorgata la tua vocazione,
e oggi il tuo si!
Grati, con te e per te, per
la beatitudine della fede.
Noi, leggiamo, senza che tu
parli, nel tuo cuore, il Vangelo che ha illuminato a
giorno, la sera che invade-
va la vita degli uomini: “Beati i poveri in spirito, di essi
è il regno dei cieli”. Chi era
li, ascoltava, guardava verso di te. Chi, ha avuto la
possibilità di incontrarti
nei giorni in cui la tua famiglia era abitata da lutto, non ha avuto dubbi, nel
riconoscere che Gesù, è
davvero la verità della felicità, è autentica beatitudine. Professare i consigli
evangelici, dentro alle
orme della madre, Chiara
d’Assisi, altro non è che diventare come Gesù, inermi! Resi come incapaci di
rinchiudersi in sé. Certi
che la paternità di Dio, che
Gesù svela agli eletti, fa
traboccare il cuore di felicità autentica.
Grati, con te e per te, per il
volto nuovo che dai alla
nostra gente.
Colui che possiamo indicare come il Patriarca dei
consacrati gordonesi, don
Siro, più volte ha detto che
il nome, “Gordona”, può
essere spiegato, con: “Cuore che dona”. Ecco, carissima noi ti vediamo così, in
questo dono, in questo
cammino, lì nel monastero
di Foligno. Con te, noi tutti
generati dallo stesso grembo di fede, nel volto di San
Martino, seppur in ambiti
e luoghi diversi e distanti
tra loro, ci sentiamo, ora
più che mai, veri fratelli.
Ciao, carissima.
don SAMUELE
e tutta la COMUNITÀ
di GORDONA
ti delle comunità della
Zona. Ben rappresentata
la città di Sondrio, ma
anche le comunità della
Valmalenco, di Berbenno,
Montagna e Albosaggia.
Soddisfatto don Ferruccio, che già pensa alle
prossime iniziative da
proporre lungo l’anno pastorale ai catechisti
della zona. Nel frattempo,
in queste settimane, ha
imbastito un’iniziativa
rivolta ai lettori e agli animatori della liturgia delle comunità di Sondrio.
Dopo il primo incontro
introduttivo sulla Parola
di Dio, tenuto da don Battista Rinaldi, la formazione per i lettori prosegue
con Mira Andriolo. Con
don Ferruccio e la collaborazione dell’organista
Michele Melazzini si svolgeranno poi i laboratori di
canto e vocalità.
ALL’ANGELUS CON IL PAPA
IL SALUTO DELLE GIOVANI
DELLA POLISPORTIVA
SAN ROCCO DI SONDRIO
Non capita spesso di assistere in televisione
all’Angelus e vedere il Papa interrompersi per lasciare spazio all’esibizione di gruppi in piazza San
Pietro, soprattutto se si tratta di un’improvvisata
come quella che non sarà sfuggita a chi ha seguito la diretta televisiva della preghiera di lunedì,
solennità di Tutti i Santi. Impossibile non notare
il gruppo di sbandieratrici che, accompagnate da
una banda musicale, sono intervenute al termine
della preghiera in latino, prima che Benedetto XVI
potesse riprendere la parola per rivolgere il suo
saluto ai pellegrini presenti. Erano le giovani
sbandieratrici della Polisportiva Giovanile
Salesiana di Sondrio, scese a Roma, assieme ai
giovani dell’oratorio San Rocco, in occasione della
Corsa dei Santi. I telecronisti di Rai 1, spiazzati
dall’inusuale intervento nella tradizionale preghiera del Papa, non hanno saputo dire agli spettatori chi fossero e da dove provenissero le giovani inquadrate dalla regia del Centro Televisivo
Vaticano. Chi però conosce l’impegno che da alcuni anni anima il gruppo delle sbandieratrici non
ha potuto mancare di riconoscerle e di ammirare
lo sguardo divertito del papa, incuriosito dall’intervento che poi ha salutato con un «grazie». Nei
giorni scorsi, i giovani sondriesi dell’oratorio San
Rocco hanno vissuto una trasferta romana, accompagnati da don Stefano D’Aprile. Motivo del viaggio è stata la partecipazione alla Corsa dei Santi,
una gara dallo sfondo turistico che ha visto la partecipazione di circa 4 mila podisti che hanno percorso le vie del centro di Roma. Partendo da piazza Pio XII, hanno toccato due delle Basiliche e il
Colosseo, prima di compiere il percorso al contrario e giunte al traguardo posto in piazza San Pietro, dove a mezzogiorno hanno partecipato
all’Angelus di Benedetto XVI.
La gara podistica, legata ad un progetto di beneficenza per aiutare i profughi della recente alluvione in Pakistan, è stata organizzata con due percorsi, uno di 10,5 chilometri competitivo e uno di
circa 3 chilometri aperto alla partecipazione di
giovani e famiglie. La manifestazione, promossa
dalla «Fondazione Don Bosco nel mondo Onlus» e
dal CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane), è
stata realizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Corsa dei Santi in collaborazione con
Romaratona. Tra i partecipanti circa mille erano
ragazzi provenienti da oratori salesiani di ogni
parte d’Italia. Con loro i giovani di Sondrio che, in
occasione della gita a Roma hanno anche proposto il musical «Cose di cuore», realizzato la scorsa
primavera e replicato diverse volte nelle ultime
settimane. Gli stessi giovani hanno partecipato
all’Angelus e hanno offerto assieme alle sbandieratrici il breve intermezzo accompagnato dalla
melodia dell’inno salesiano «Giù dai colli».
Al. Gia.
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