P A G I N A 24 Sondrio CRONACA DI E P R O V I N C I A ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 6 NOVEMBRE 2010 SONDRIO TANTI I PARTECIPANTI AL PERCORSO PROMOSSO DALLA ZONA MEDIA VALTELLINA Come ripartire dalla formazione Tre incontri per approfondire i temi del cammino catechistico diocesano concentrato sull’itinerario catecumenale; in calendario, intanto, ci sono le proposte per lettori e cantori nità si stanno orientando verso questa nuova proposta di cui già in Zona avevamo parlato dieci anni fa, quando era intervenuto monsignor Italo Mazzoni per l’aggiornamento zonale dei catechisti sul tema dell’Iniziazione Cristiana». Martedì 28 settembre don Battista ha parlato del primo annuncio in famiglia e della dinamica catecumenale, quindi il 5 ottobre è stata trattata la dinamica catecumenale nella catechesi dei ragazzi, per concludere martedì 12 con l’incontro sulla mistagogia. In ogni serata, accanto alla relazione di don Battista, c’è sempre stato spazio per il confronto e la discussione cui non si sono tirati indietro i catechisti accompagnati anche da molti sacerdo- di ALBERTO GIANOLI A nche quest’anno sono stati molto apprezzati e partecipati gli incontri per catechisti organizzati dalla Zona Pastorale Media Valtellina. In tre martedì consecutivi, dal 28 settembre al 12 ottobre, si sono svolti altrettanti incontri con don Battista Rinaldi, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Catechesi. Temi delle riflessioni e dei confronti sono stati gli stili, le modalità e i contenuti dell’itinerario catechistico catecumenale proposto dalla Diocesi e già attuato in diverse parrocchie, tra cui quelle di Sondrio. «Dobbiamo fare di tutto per conoscere sempre meglio la figura di Gesu, per avere di lui una cono- scenza non “di seconda mano”, ma una conoscenza attraverso l’incontro nella preghiera, nella liturgia, nell’amore per il prossimo». Le parole di papa Benedetto XVI a conclusione dell’ultima visita ad limina Apostolorum a Roma dei vescovi lombardi ha offerto lo spunto ai pastori delle nostre Chiese di scrivere una lettera alle diocesi dal titolo «La sfida della fede: il primo annuncio». I cambiamenti nell’impegno che ogni comunità deve compiere per il passaggio al percorso catecumenale sono per molti catechisti ancora da scoprire e così gli incontri, organizzati da don Ferruccio Citterio, hanno visto una crescente partecipazione. «Sono sempre stati presenti più di cento ca- techisti – assicura il vicario delle parrocchie di Sondrio –, tanto che non sono mai state sufficienti le fotocopie che preparavamo. La buona riuscita di questi incontri è segno del crescente interesse per il tema della catechesi non più legata ad un’impostazione scolastica. La partecipazione numerosa è anche indice del fatto che anche le piccole comu- LUNEDÌ 1 NOVEMBRE IN UMBRIA LA PROFESSIONE RELIGIOSA Suor Silvana da Gordona a Foligno L ora del Vespro raggiunge anche il monastero di santa Lucia in Foligno, nella vigilia della solennità di tutti i santi. Al di fuori, gordonesi, un po’ affaticati dal lungo viaggio, sui quali sembrano pesare le nuvole, che anticipano il calar del sole. Sono in attesa! Una attesa ricolma di stupore e di gioia, di gratitudine riconoscente a suor Silvana Maria, che sta per dire il suo si al Signore, nella professione religiosa che la rende, anche giuridicamente, sorella povera di santa Chiara. Un sì, reso luminoso, dal cammino della vita claustrale e monastica, di cui, il volto di Silvana, rende conto in maniera convincente. Un sì, che dice la capacità generativa di vita da parte della sua famiglia, così provata, per l’improvvisa morte dell’amato papà Martino, e così unita nell’affetto. Un si, che dice ed esprime la verità dell’amore di un Dio, il nostro Dio, che si dona e si fa offerta e possibilità di felicità. Vorremmo, carissima Silvana, come Chiesa, e soprattutto come comunità parrocchiale di Gordona, dirti grazie, per quanto ci hai donato in questi anni di scelta vocazionale, per quanto ci doni, ora, nella tua professione religiosa. Grati, con te e per te, nel dono della fede. Le navate della nostra ’ chiesa Collegiata, sono avvolte, e quasi raccolte dall’abbraccio del suo santo protettore, Martino di Tours. La grande pala, dominante l’altare maggiore, ritrae Martino, nell’atto di dare metà del suo mantello al povero, sulla parete di fondo ancora lui, Martino, intento ad accudire il povero mendicante. A unire le arcate con le opere d’arte, una via, quasi laterale, che si apre come un raggio di sole: il fonte battesimale! Qui, in questo grembo ecclesiale, dove siamo stati immersi nella vita di grazia, nella vita divina di Gesù Cristo, risiede anche lo Spirito di san Martino. Qui, si trova, forse, il segreto per cui, il Signore chiama, dalla nostra comunità, alla vita claustrale di spiritualità francescana: Suor Bianca, suor Michaela, e ora tu, suor Silvana. Noi sappiamo e conosciamo che nel nostro cammino nulla è improvvisato. Tutto, in noi, spiega il disegno che Dio Padre, con amore, ha pensato per ciascuno, e che il battesimo che riceviamo è anche imporporato, di storia, di scelte evangeliche, di volti, che permettono la vita cristiana presente e futura. No davvero, non è per caso che ieri è sgorgata la tua vocazione, e oggi il tuo si! Grati, con te e per te, per la beatitudine della fede. Noi, leggiamo, senza che tu parli, nel tuo cuore, il Vangelo che ha illuminato a giorno, la sera che invade- va la vita degli uomini: “Beati i poveri in spirito, di essi è il regno dei cieli”. Chi era li, ascoltava, guardava verso di te. Chi, ha avuto la possibilità di incontrarti nei giorni in cui la tua famiglia era abitata da lutto, non ha avuto dubbi, nel riconoscere che Gesù, è davvero la verità della felicità, è autentica beatitudine. Professare i consigli evangelici, dentro alle orme della madre, Chiara d’Assisi, altro non è che diventare come Gesù, inermi! Resi come incapaci di rinchiudersi in sé. Certi che la paternità di Dio, che Gesù svela agli eletti, fa traboccare il cuore di felicità autentica. Grati, con te e per te, per il volto nuovo che dai alla nostra gente. Colui che possiamo indicare come il Patriarca dei consacrati gordonesi, don Siro, più volte ha detto che il nome, “Gordona”, può essere spiegato, con: “Cuore che dona”. Ecco, carissima noi ti vediamo così, in questo dono, in questo cammino, lì nel monastero di Foligno. Con te, noi tutti generati dallo stesso grembo di fede, nel volto di San Martino, seppur in ambiti e luoghi diversi e distanti tra loro, ci sentiamo, ora più che mai, veri fratelli. Ciao, carissima. don SAMUELE e tutta la COMUNITÀ di GORDONA ti delle comunità della Zona. Ben rappresentata la città di Sondrio, ma anche le comunità della Valmalenco, di Berbenno, Montagna e Albosaggia. Soddisfatto don Ferruccio, che già pensa alle prossime iniziative da proporre lungo l’anno pastorale ai catechisti della zona. Nel frattempo, in queste settimane, ha imbastito un’iniziativa rivolta ai lettori e agli animatori della liturgia delle comunità di Sondrio. Dopo il primo incontro introduttivo sulla Parola di Dio, tenuto da don Battista Rinaldi, la formazione per i lettori prosegue con Mira Andriolo. Con don Ferruccio e la collaborazione dell’organista Michele Melazzini si svolgeranno poi i laboratori di canto e vocalità. ALL’ANGELUS CON IL PAPA IL SALUTO DELLE GIOVANI DELLA POLISPORTIVA SAN ROCCO DI SONDRIO Non capita spesso di assistere in televisione all’Angelus e vedere il Papa interrompersi per lasciare spazio all’esibizione di gruppi in piazza San Pietro, soprattutto se si tratta di un’improvvisata come quella che non sarà sfuggita a chi ha seguito la diretta televisiva della preghiera di lunedì, solennità di Tutti i Santi. Impossibile non notare il gruppo di sbandieratrici che, accompagnate da una banda musicale, sono intervenute al termine della preghiera in latino, prima che Benedetto XVI potesse riprendere la parola per rivolgere il suo saluto ai pellegrini presenti. Erano le giovani sbandieratrici della Polisportiva Giovanile Salesiana di Sondrio, scese a Roma, assieme ai giovani dell’oratorio San Rocco, in occasione della Corsa dei Santi. I telecronisti di Rai 1, spiazzati dall’inusuale intervento nella tradizionale preghiera del Papa, non hanno saputo dire agli spettatori chi fossero e da dove provenissero le giovani inquadrate dalla regia del Centro Televisivo Vaticano. Chi però conosce l’impegno che da alcuni anni anima il gruppo delle sbandieratrici non ha potuto mancare di riconoscerle e di ammirare lo sguardo divertito del papa, incuriosito dall’intervento che poi ha salutato con un «grazie». Nei giorni scorsi, i giovani sondriesi dell’oratorio San Rocco hanno vissuto una trasferta romana, accompagnati da don Stefano D’Aprile. Motivo del viaggio è stata la partecipazione alla Corsa dei Santi, una gara dallo sfondo turistico che ha visto la partecipazione di circa 4 mila podisti che hanno percorso le vie del centro di Roma. Partendo da piazza Pio XII, hanno toccato due delle Basiliche e il Colosseo, prima di compiere il percorso al contrario e giunte al traguardo posto in piazza San Pietro, dove a mezzogiorno hanno partecipato all’Angelus di Benedetto XVI. La gara podistica, legata ad un progetto di beneficenza per aiutare i profughi della recente alluvione in Pakistan, è stata organizzata con due percorsi, uno di 10,5 chilometri competitivo e uno di circa 3 chilometri aperto alla partecipazione di giovani e famiglie. La manifestazione, promossa dalla «Fondazione Don Bosco nel mondo Onlus» e dal CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane), è stata realizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Corsa dei Santi in collaborazione con Romaratona. Tra i partecipanti circa mille erano ragazzi provenienti da oratori salesiani di ogni parte d’Italia. Con loro i giovani di Sondrio che, in occasione della gita a Roma hanno anche proposto il musical «Cose di cuore», realizzato la scorsa primavera e replicato diverse volte nelle ultime settimane. Gli stessi giovani hanno partecipato all’Angelus e hanno offerto assieme alle sbandieratrici il breve intermezzo accompagnato dalla melodia dell’inno salesiano «Giù dai colli». Al. Gia.