ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE IL PSC DEVE CONTENERE L'ANALISI OLTRE CHE DEGLI ELEMENTI INDICATI NEL TU, ANCHE DEI SEGUENTI: LE EVENTUALI MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI LA DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE LA DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO LE ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO MATERIALI E DEI RIFIUTI LE EVENTUALI ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO D'INCENDIO O DI ESPLOSIONE Organizzazione del cantiere Le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro; ove necessario, vanno prodotte tavole e disegni tecnici esplicativi Le misure di coordinamento atte a realizzare quanto previsto 1 Attività in presenza di traffico Nel caso in cui il traffico si svolge ad una distanza ravvicinata rispetto all’area di cantiere gli addetti ai lavori, sono sottoposti ad evidenti situazioni di possibile pericolo di investimento Misure di sicurezza Nei cantieri dove i lavori vengono svolti nel medio e lungo periodo la sicurezza passiva del personale operante all’interno del cantiere viene ottenuta attraverso la posa di una barriera di protezione realizzata in new-jersey; La visibilità ed individuazione del cantiere deve avvenire attraverso un efficace schema di segnalamento Barriere di sicurezza in calcestruzzo CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE calcestruzzo di classe Rck 450 daN/cm² armatura in acciaio Fe B44k giunti con piastre e/o barre dywidag Il valore dell’energia massima di contenimento è di 533 kNm 2 I principi che devono ispirare il progettista nella definizione dello schema di segnalamento sono l’adattamento; la coerenza; la credibilità; la visibilità; I segnali Lo E’ necessario schema devono deve accertarsi, essere in credibile, innumero particolare, informando che limitato la segnaletica e disposti l'utente con segua, sulla il giusto situazione nel tempo spazio die cantiere, nello di avvistamento, spazio, sullal'evoluzione sua orientamento localizzazione, del cantiere. e cura sua importanza della verticalità. e sulle condizioni di circolazione in prossimità e lungo lo stesso. la leggibilità. Lavorazioni Le lavorazioni vengono svolte: estradosso intradosso Interventi sulle pile, pozzi e strada sottostante i viadotti 3 estradosso intradosso 4 pile Strada di servizio 5 LE PRESCRIZIONI OPERATIVE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ED I DISPOSITIVI DI PREVENZIONE INDIVIDUALI IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI Sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti e modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni; Il coordinatore per l'esecuzione verifica periodicamente la compatibilità della relativa parte di PSC con l'andamento dei lavori, aggiornando il piano ed in particolare il cronoprogramma dei lavori LE MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DA PARTE DI PIU’ IMPRESE DI APPRESTAMENTI ATTREZZATURE , INFRASTRUTTURE , MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA autorizzazione all’accesso definizione aree di lavoro consegna procedure comportamentali uso dei DPI 6 LE MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO NONCHE’ DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE FRA I DATORI DI LAVORO E TRA QUESTI ED I LAVORATORI AUTONOMI VISITE IN CANTIERE RIUNIONI DI COORDINAMENTO PROGRAMMA DEI LAVORI EVENTUALE COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DEFINIZIONE DELLE MISURE DI SICUREZZA DA OSSERVARE ANALISI DELLE OSSERVAZIONI FATTE NEL CORSO DEI SOPRALLUOGHI DAL C.S.E CRONOPROGRAMMA DELLE SOTTOFASI DELLE LAVORAZIONI 7 COORDINAMENTO LAVORAZIONI DISTANTI Le varie lavorazioni verranno svolte in aree separate una dall’altra. La possibilità di effettuare all’interno della zona di lavoro attività diverse in spazi diversi comporterà per l’impresa appaltatrice la necessità di garantire un’area sicura da adibire alla viabilità dei mezzi e del personale all’interno del cantiere . (larghezza dell’area adibita a viabilità = larghezza mezzo più largo +70 cm.). Le varie aree di lavoro andranno inoltre delimitate e segnalate. COORDINAMENTO LAVORAZIONI CONFINANTI Si dovrà evitare la sovrapposizione spaziale tra le lavorazioni. A questo scopo, giornalmente i responsabili delle diverse lavorazioni dovranno informare, prima dell’inizio dell’attività, il direttore di Cantiere dello sviluppo previsto delle lavorazioni. E’ compito del Direttore di cantiere concordare con il CSE le modalità di conduzione in modo da evitare, per quanto possibile, periodi nei quali per scongiurare sovrapposizioni sarebbe necessario la sospensione di alcune lavorazioni. In tutti gli altri casi dovranno essere assegnate con rigore le aree di lavoro per le diverse attività sovrapposte temporalmente in modo da non avere sovrapposizioni spaziali. Gli stessi percorsi utilizzati per raggiungere le diverse aree di lavoro dovranno essere approntati di volta in volta in modo da non interferire anche con le altre attività interferenti. COORDINAMENTO LAVORAZIONI CONTIGUE (SOVRAPPOSTE) L’esecuzione di interventi diversi in spazi comuni non è ammessa. Per tale ragione dove le lavorazioni presentano sovrapposizioni spazio temporali con conseguenti interventi diversi in spazi diversi ma vicini tra loro il lavoro potrà essere svolto solo alla presenza e supervisione continua del Direttore di cantiere con funzioni di coordinamento. Detta prescrizione vale anche in tutti i casi in cui tali lavorazioni vengano svolte da subappaltatori. DURATA PREVISTA DELLE LAVORAZIONI E DELLE FASI DI LAVORO CRONOPROGRAMMA DELLE SOTTOFASI DELLE LAVORAZIONI 8 CRONOPROGRAMMA DELLE SOTTOFASI DELLE LAVORAZIONI PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO OVE LA PARTICOLARITA’ DELLE LAVORAZIONI LO RICHIEDA IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE PROGETTUALE DEFINISCE NEL PSC LE PROCEDURE COMPLEMENTARE DI DETTAGLIO DA ESPLICIRARE NEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA DEVONO ESSERE CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL’IMPRESA 9 Conclusioni Questo metodo di lavoro, con il quale si integra la programmazione, l’organizzazione del lavoro e la sicurezza sul lavoro per cantieri interferenti con la viabilità nella fase di concezione dell’opera, offre una valida risposta alla mission di riduzione dei disagi e dei rischi per gli utenti della strada e per gli addetti ai lavori. Il piano di sicurezza e di coordinamento così concepito deve essere adeguato durante i lavori. Il ruolo del Coordinatore in fase esecutiva diviene così ancor più centrale nel sistema sicurezza di un cantiere • Eventi negativi accaduti anche per non idonea redazione dei piani di sicurezza 10 11 12 CASO N.6 CASO N.7 13 14 Posizione lavoratore CASO N.9 15 16 17 CASO N.10 18 19 CASO N.11 20 21 Effetto “vela” Effetto “vela” Vento a circa 50 Km/h 22 Possibili conseguenze dell’effetto “vela” • TRENTO • Inverno 2000 23