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Bollettino n. 8 - 2013
La pianificazione della coltura è il presupposto
per il successo
Prepariamo tempestivamente la coltura della bietola
I maggiori limiti all’ottenimento di alte produzioni di saccarosio nei nostri comprensori sono
ascrivibili a errori che molto spesso risultano facili da prevenire attraverso una scrupolosa pianificazione della coltura.
Le precessioni colturali ideali alla barbabietola da zucchero sono i cereali autunno-vernini in
quanto permettono al terreno di essere lavorato nel periodo in cui le condizioni sono ottimali.
Il Sorghum halepense: una pianta infestante insidiosa
A queste lavorazioni può essere associata una
ripuntatura che, se dotata di ogiva (talpa),
facilita lo sgrondo delle acque. Le lavorazioni secondarie, lasciano il terreno leggermente zolloso e vanno effettuate entro l’autunno
per evitare successivi calpestamenti e favorire
l’azione disgregante del gelo.
Aratura su stoppie di grano
Tali colture inoltre non sono fonte di moltiplicazione delle principali fitopatie che colpiscono la bietola. Una settimana prima dell’inizio
delle lavorazioni, in situazioni particolarmente
inerbite con presenza di infestanti perenni, si
raccomanda l’applicazione di un erbicida totale
per effettuare la devitalizzazione preventiva delle malerbe. Tutte le lavorazioni vanno
eseguite con il terreno in tempera. Per la principale è raccomandabile un’ aratura profonda
o in sua sostituzione una estirpatura, preferibilmente con arieggiatore.
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Lavorazione di affinamento con erpice per ridurre la zollosità del terreno
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Per prevenire i fenomeni di asfissia radicale è
necessario ricorrere a una corretta sistemazione idraulico agraria dei terreni che implica
un’adeguata manutenzione della rete di scolo,
che deve essere più profonda dello strato di lavorazione ed un corretto livellamento del terreno.
Macchina scavafossi. La rete di scolo efficiente è uno dei
primi fattori da verificare
notevole abbassamento nel corso degli ultimi
decenni al punto che in diversi terreni agricoli
è già sceso sotto la soglia dell’1,5%. E’ raccomandabile la valorizzazione di risorse organiche
esterne (compost e biodigestati), ma anche lasciare sul posto i residui colturali qualora ciò
sia conveniente. L’analisi del terreno permette
di valutarne lo stato di salute evidenziando le
possibili carenze (per i consigli sull’apporto di
fosforo vedi tab.1) e l’eventuale presenza di nematodi. L’irrigazione si è rivelata una pratica
necessaria per la stabilizzazione del reddito e il
potenziamento della produttività laddove gli interventi hanno costituito parte integrante della
tecnica colturale e non sono stati effettuati solo
per soccorso. Per tal motivo, dove ne esistono
le condizioni, è opportuno in fase di pianificazione, verificare le disponibilità delle risorse e
l’idoneità delle attrezzature, nonché la stesura
di eventuali linee sotterranee di ausilio.
Durante le lavorazioni è necessario procedere
con l’apporto dei fertilizzanti a base di fosforo e potassio, quest’ultimo meno necessario
nei terreni argillosi. Il fosforo, elemento fondamentale per la germinazione e il processo di
fotosintesi, negli ultimi anni si è spesso rivelato carente nei nostri terreni agricoli; anche il
contenuto di sostanza organica ha registrato un
Tabella 1
APPORTO DI CONCIME FOSFATICO
(analisi metodo Olsen)
Dotazione terreno
scarsa
media
elevata
P (mg/kg o ppm)
meno di 10
10-20
20-30
P2O5 (mg/kg o ppm)
meno di 23
23-46
46-69
+ di 100 a pieno
campo
+ 40 -70 in
localizzazione
80-100 a pieno
campo +40-70 in
localizzazione
40-70
localizzati
oppure a pieno
campo
Consiglio di
concimazione
unità/ha a di P2O5
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E’ buona prassi verificare l’idoneità delle
attrezzature irrigue fin dalla fase di pianificazione della coltura
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La pianificazione della coltura è il presupposto per il successo