BETA news www.betaitalia.it Bollettino n. 8 - 2013 La pianificazione della coltura è il presupposto per il successo Prepariamo tempestivamente la coltura della bietola I maggiori limiti all’ottenimento di alte produzioni di saccarosio nei nostri comprensori sono ascrivibili a errori che molto spesso risultano facili da prevenire attraverso una scrupolosa pianificazione della coltura. Le precessioni colturali ideali alla barbabietola da zucchero sono i cereali autunno-vernini in quanto permettono al terreno di essere lavorato nel periodo in cui le condizioni sono ottimali. Il Sorghum halepense: una pianta infestante insidiosa A queste lavorazioni può essere associata una ripuntatura che, se dotata di ogiva (talpa), facilita lo sgrondo delle acque. Le lavorazioni secondarie, lasciano il terreno leggermente zolloso e vanno effettuate entro l’autunno per evitare successivi calpestamenti e favorire l’azione disgregante del gelo. Aratura su stoppie di grano Tali colture inoltre non sono fonte di moltiplicazione delle principali fitopatie che colpiscono la bietola. Una settimana prima dell’inizio delle lavorazioni, in situazioni particolarmente inerbite con presenza di infestanti perenni, si raccomanda l’applicazione di un erbicida totale per effettuare la devitalizzazione preventiva delle malerbe. Tutte le lavorazioni vanno eseguite con il terreno in tempera. Per la principale è raccomandabile un’ aratura profonda o in sua sostituzione una estirpatura, preferibilmente con arieggiatore. pagina 1 Lavorazione di affinamento con erpice per ridurre la zollosità del terreno BETA news www.coprob.it www.anb.it www.betaitalia.it Per prevenire i fenomeni di asfissia radicale è necessario ricorrere a una corretta sistemazione idraulico agraria dei terreni che implica un’adeguata manutenzione della rete di scolo, che deve essere più profonda dello strato di lavorazione ed un corretto livellamento del terreno. Macchina scavafossi. La rete di scolo efficiente è uno dei primi fattori da verificare notevole abbassamento nel corso degli ultimi decenni al punto che in diversi terreni agricoli è già sceso sotto la soglia dell’1,5%. E’ raccomandabile la valorizzazione di risorse organiche esterne (compost e biodigestati), ma anche lasciare sul posto i residui colturali qualora ciò sia conveniente. L’analisi del terreno permette di valutarne lo stato di salute evidenziando le possibili carenze (per i consigli sull’apporto di fosforo vedi tab.1) e l’eventuale presenza di nematodi. L’irrigazione si è rivelata una pratica necessaria per la stabilizzazione del reddito e il potenziamento della produttività laddove gli interventi hanno costituito parte integrante della tecnica colturale e non sono stati effettuati solo per soccorso. Per tal motivo, dove ne esistono le condizioni, è opportuno in fase di pianificazione, verificare le disponibilità delle risorse e l’idoneità delle attrezzature, nonché la stesura di eventuali linee sotterranee di ausilio. Durante le lavorazioni è necessario procedere con l’apporto dei fertilizzanti a base di fosforo e potassio, quest’ultimo meno necessario nei terreni argillosi. Il fosforo, elemento fondamentale per la germinazione e il processo di fotosintesi, negli ultimi anni si è spesso rivelato carente nei nostri terreni agricoli; anche il contenuto di sostanza organica ha registrato un Tabella 1 APPORTO DI CONCIME FOSFATICO (analisi metodo Olsen) Dotazione terreno scarsa media elevata P (mg/kg o ppm) meno di 10 10-20 20-30 P2O5 (mg/kg o ppm) meno di 23 23-46 46-69 + di 100 a pieno campo + 40 -70 in localizzazione 80-100 a pieno campo +40-70 in localizzazione 40-70 localizzati oppure a pieno campo Consiglio di concimazione unità/ha a di P2O5 pagina 2 E’ buona prassi verificare l’idoneità delle attrezzature irrigue fin dalla fase di pianificazione della coltura