UPANIúAD DI GAöAPATI g[pTyupin;t! Testo sanscrito, traslitterazione e traduzione italiana della Ganapatyupani Ga apatyupanisad apatyupani ad a cura di Dario Chioli http://www.superzeko.net http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati NOTA INTRODUTTIVA Tradussi la Gaõapatyupaniùad nel 1993 su sollecitazione del mio compianto amico Giancarlo Frassinelli, ricercatore dello spirito ed ottimo pittore, che ne voleva fare il commento ad una sua serie di tavole – bellissime quelle che furono completate – che vedevano come personaggio principale uno strano elefantino di nome Bisi Bak, che altri non era che la trasposizione pittorica di Giancarlo stesso. Avendogli io raccontato che in India simbolo della sapienza era proprio un dio dalla testa di elefante, ovvero Gaõe÷a ( =Gaõapati ), insistette che gli traducessi dal sanscrito un testo che ne parlasse e potesse essere abbinato alle sue tavole. L’idea mi piacque e tradussi questa upaniùad. La mia traduzione peraltro non era un granché, l’avevo fatta troppo in fretta e conteneva un congruo numero di errori di traduzione, che solo in seguito provvidi a correggere. Quanto al progettato connubio pittorico-sapienziale, non ebbe infine modo di attuarsi, perché Giancarlo di lì a poco iniziò un doloroso processo che si concluse nella sua morte. Mi ricordo il suo convinto entusiasmo quando, a lui così goloso, lessi il passo dove si dice che “Colui che sacrifica con mille dolci, quegli raccoglie il frutto desiderato”. E mi sembra di vedere lui, o il suo Bisi Bak, quando mi soffermo “sull’amabile, dal ventre prominente, dalle orecchie simili a ventagli sventolanti”. Le note alla traduzione – ora riveduta – le ho concepite estremamente sintetiche, intese a permettere la comprensione letterale del testo. Chi poi possiede la capacità dell’interpretazione anagogica, potrà entrare nel gran fiume ( mahànadã ) della propria aspirazione mistica, confidando, fuor d’ogni ordinaria sicurezza, nel Sole interiore, sempre in eclissi rispetto all’esperienza profana. Tale aspirazione costituisca così la perfetta invocazione ( siddhamantra ) che elimina il “grande ostacolo”, che dissolve la “grande oscurità”, così attuando nell’uomo l’unificazione delle potenze con l’apparizione di Gaõapati, l’intimo padrone delle schiere delle potenze, il Signore della trasformazione operata mediante la gnosi. Dario Chioli 8.XI.1996 http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 2 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati NOTA BIBLIOGRAFICA Testo originale Il testo originale della Gaõapatyupaniùad è ricavato da Upaniùatsaügrahaþ. Edited with Sanskrit Introduction by Prof. J. L. SHASTRI. Motilal Banarsidass, Delhi - Varanasi - Patna, n. 92, pagg. 570-571. Opere citate nelle note Arthur AVALON. The Serpent Power. Madras-Londra 1931. Trad. it.: Il Potere del Serpente. Mediterranee, Roma 1968. Arthur AVALON. The Tantra of the Great Liberation ( Mahànirvàõa Tantra ). Madras 1927. Trad. it.: Tantra della Grande Liberazione ( Mahànirvàõa Tantra ). Ed. Mediterranee, Roma 1987. Michael COULSON. Sanskrit. An Introduction to the Classical Language. Teach Yourself Books, Hodder and Stoughton, 1976. Carlo DELLA CASA. Upaniùad, UTET, Torino,1976. Jeanine MILLER. The Vedas. Harmony, Meditation and Fulfilment. Rider & Company, Londra 1974. Trad. it.: I Veda. Armonia, meditazione e realizzazione. Ubaldini, Roma 1976. Margaret STUTLEY e James STUTLEY. A Dictionary of Hinduism. Routledge & Kegan Paul, Londra 1977. Trad. it.: Dizionario dell’Induismo. Ubaldini, Roma 1980. Giuseppe TUCCI. Teoria e Pratica del Maõóala con particolare riguardo alla moderna psicologia del profondo. Seconda edizione: Ubaldini, Roma 1969. Ernest WOOD. Yoga. Pelican Books, 1959. Trad. it.: Yoga. Sansoni, Firenze 1978. http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 3 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati PRONUNCIA APPROSSIMATIVA DELLE LETTERE SANSCRITE à c ó g h þ “a” lunga sempre dolce come in cena simile alla “d” del siciliano beddu sempre duro come in gara sempre aspirata ( visarga ) simile grosso modo ad una “h” aspirata, a cui segue talvolta un’eco della vocale precedente ã “i” lunga all’inglese, come “g” di gelo j jñ si legge “gy” ( ghi di ghiera ) o da taluni “dny” ( M. Coulson, Sanskrit. An Introduction to the Classical Language, Teach Yourself Books, p.18 ) ovvero similmente alla “j” francese ( Ch. Wikner, A Practical Sanskrit Introductory, p. 57, in http ://www.alkhemy.com/sanskrit/lear ning_tutorial_wikner/ ) ë “l” vocalica come nell’inglese able í come la precedente un po’ più lunga § (ü) ( anusvàra ) simile grosso modo alla “n” del francese bon Þ ( anunàsika ) come la precedente ï ¤ õ ç é s ÷ ù ñ å v simile alla “n” di unghia o alla “n-” piemontese di lun-a simile alla “gn” di gnomo simile alla “n” del siciliano sangu “r” vocalica come nella città ceca Brno come la precedente un po’ più lunga pronuncia sorda di sano pronuncia tra “sc” di scimmia e “ch” del tedesco Ich simile a “sc” di scimmia simile alla “t” del siciliano Turiddu “u” lunga suona spesso come la “w” inglese, ovvero come la “u” semivocalica di uomo kh, gh, ch, jh, ñh, óh, th, dh, ph, bh si pronunciano con suono separato “k+h”, “g+h” ecc. tutte le altre lettere come in italiano http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 4 g[pTyupin;t! GAö öAPATYUPANIú úAT Upaniùad di Gaõapati 1 y< nTva muny> sveR inivR¹< yaiNt tTpdm!, gnezaepin;Öe*< tÓ+üEvaiSm svRgm!. yaà natvä munayaù sarve nirvighnaà yänti tatpadam | 2 ganeçopaniñadvedyaà tadbrahmaiväsmi sarvagam || Proprio quel Brahman sono, onnipresente, celebrato dalla upaniùad di Gaõe÷a, 3 essendosi sottomessi al quale in ogni cosa i saggi avanzano allora con ininterrotto procedere. ` ÉÔ< k[eRiÉirit zaiNt>. oð bhadraà karëebhiriti çäntiù || OÞ ! Così felicità venga dall’udire ! pace ! hir> `. hariù oð || Signore ! OÞ ! nmSte g[ptye, Tvmev àTy]< tÅvmis, Tvmev kevl< ktaRis, Tvmev kevl< xtaRis, Tvmev kevl< htaRis, Tvmev sv¡ oiLvd< äüais, Tv< sa]adœ AaTmais inTy<, namaste gaëapataye | tvameva pratyakñaà tattvamasi | tvameva kevalaà kartäsi | tvameva kevalaà dhartäsi | tvameva kevalaà hartäsi | tvameva sarvaà khalvidaà brahmäsi | tvaà säkñäd ätmäsi nityaà | Omaggio a te, Gaõapati ! Tu invero sei il principio manifesto.4 Tu soltanto invero sei il creatore. Tu soltanto invero sei il reggitore. Tu soltanto invero sei il distruttore. Tu invero tutto certamente questo Brahman sei. 5 Tu visibilmente sei l’eterno Sé. Gaõapati = Padrone ( pati ) delle schiere ( gaõa ) celesti. Strofa in metro anuùñubh. Cfr. COULSON, pp. 249-251 e 310. 3 Gaõe÷a = Sire ( ã÷a ) delle schiere ( gaõa ). 1 2 4 5 DELLA CASA, p. 521, traduce “Tu sei [la formula] «Questo sei tu» resa visibile”. DELLA CASA, p. 521, traduce “Tu solo sei [la formula] «Tutto questo universo è Brahman»”. http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 5 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati \t< viCm, sTy< viCm, Av Tv< mam!, Av v´arm!, Av ïaetarm!, Av datarm!, Av xatarm!, AvanUcanmv iz:ym!, Av píaÄat!, Av purStat!, Av caeÄraÄat!, Av di][aÄat!, Av caeXvaRÄat!, AvaxraÄat!, svRtae ma< paih paih smNtat!, åtaà vacmi | satyaà vacmi | ava tvaà mäm | ava vaktäram | ava çrotäram | ava dätäram | ava dhätäram | avänücänamava çiñyam | ava paçcättät | ava purastät | ava cottarättät | ava dakñiëättät | ava cordhvättät | avädharättät | sarvato mäà pähi pähi samantät | Annunzio la legge sacra. Annunzio la verità. Tu proteggimi. Proteggi chi proclama. Proteggi chi ascolta. Proteggi chi dà. Proteggi chi concede. Proteggi chi sa ripetere, proteggi il discepolo. Proteggi a occidente. Proteggi a oriente. E proteggi a nord. Proteggi a sud. E proteggi di sopra. Proteggi di sotto. Me ovunque difendi, difendi completamente. Tv< va’œmySTv< icNmy>, TvmanNdmySTv< äümy>, Tv< si½danNdaiÖtIyae=is, Tv< àTy]< äüais, Tv< }anmyae iv}anmyae=is, sv¡ jgidd< TvÄae jayte, sv¡ jgidd< TvÄiStóit, sv¡ jgidd< Tviy lyme:yit, sv¡ jgidd< Tviy àTyeit, tvaà väìmayastvaà cinmayaù | tvamänandamayastvaà brahmamayaù | tvaà saccidänandädvitéyo’si | tvaà pratyakñaà brahmäsi | tvaà jïänamayo vijïänamayo’si | sarvaà jagadidaà tvatto jäyate | sarvaà jagadidaà tvattastiñöhati | sarvaà jagadidaà tvayi layameñyati | sarvaà jagadidaà tvayi pratyeti | Tu fatto di parola, tu fatto di pensiero ; tu fatto di felicità, tu fatto di Brahman ; tu sei l’unico Saccidànanda ; 6 tu sei il Brahman manifesto ; tu sei fatto di conoscenza, fatto di discernimento. Tutto questo mondo da te vien generato. Tutto questo mondo per te si mantiene. Tutto questo mondo in te troverà dissoluzione. Tutto questo mondo in te ritorna. Tv< ÉUimrapae=nlae=inlae nÉ>, Tv< cTvair vaKpdain, Tv< gu[ÇyatIt>, Tv< kalÇyatIt>, Tv< dehÇyatIt>, Tv< mulaxariSwtae=is inTym!, Tv< zi´ÇyaTmk>, Tv< yaeignae XyayiNt inTym!, Tv< äüa Tv< iv:[uSTv< éÔSTvimNÔSTvmi¶STv< vayuSTv< sUyRSTv< cNÔmaSTv< äü ÉUÉuRv> suvraem!, g[aid< pUvRmu½ayR v[aRid< tdnNtrm!, AnuSvar> prtr>, AxeRNÊlistm!,, tvaà bhümiräpo’nalo’nilo nabhaù | tvaà catväri väkpadäni | tvaà guëatrayätétaù | tvaà kälatrayätétaù | tvaà dehatrayätétaù | tvaà mulädhärasthito’si nityam | tvaà 6 Saccidànanda = sat + cit + ànanda = essere - coscienza - gioia. http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 6 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati çaktitrayätmakaù | tvaà yogino dhyäyanti nityam | tvaà brahmä tvaà viñëustvaà rudrastvamindrastvamagnistvaà väyustvaà süryastvaà candramästvaà brahma bhürbhuvaù suvarom | gaëädià pürvamuccärya varëädià tadanantaram | anusväraù parataraù | ardhendulasitam | | Tu [sei] terra, acqua, fuoco, aria, etere.7 Tu [sei] i quattro stati della parola.8 Tu, di là dalla triade dei guõa ; 9 tu, di là dalla triade dei tempi ; 10 tu, di là dalla triade dei corpi, 11 tu sei in permanenza dimorante nel målàdhàra. 12 Su di te [come] essenziato della triade delle potenze, 13 su di te gli yogã costantemente meditano. Tu [sei] Brahmà, tu Viùõu, tu Rudra, tu Indra, tu Agni [Fuoco], tu Vàyu [Vento], tu Sårya [Sole], tu Candra [Luna], tu la santa formula Bhår Bhuvas Suvar Om [Terra, Atmosfera, Cielo, OÞ]. Il principio dei Gaõa [G] dapprima avendo emesso, quindi immediatamente il principio de’ suoni [A], [sei] l’anusvàra [ý], l’energia del Supremo, sorta dalla mezzaluna.14 tare[ éÏm!, @tÄv mnuSvêpm!, gkar> pUvRêpm!, Akarae mXymêpm!, AnuSvaríaNTyêpm!, ibNÊéÄrêpm!, nad> s<xanm!, s<ihta s<ix>, sE;a g[eziv*a, g[k \i;> inc&ÌayÇI DNd>, ïImhag[pitdeRvta, ` g<, g[ptye nm>, @kdNtay ivÒhe v³tu{fay xImih, tÚae dNtI àcaedyat!,, täreëa ruddham | etattava manusvarüpam | gakäraù pürvarüpam | akäro madhyamarüpam | anusväraçcäntyarüpam | binduruttararüpam | nädaù saàdhänam | saàhitä saàdhiù | saiñä gaëeçavidyä | gaëaka åñiù nicådgäyatré chandaù | çrémahägaëapatirdevatä | oð gaà | (gaëapataye namaù) | ekadantäya vidmahe vakratuëòäya dhémahi | tanno danté pracodayät | | [È] tenuta a freno col [mantra] salvifico così la tua forma propria di uomo. La lettera 7 Ovvero i cinque princìpi elementari. Ovvero : parà - pa÷yantã – madhyamà - vaikharã = suprema – veggente – intermedia – pronunziata. Cfr. MILLER, p. 80, che rimanda a ègveda I.164.45, e TUCCI, p. 132. 9 Ovvero : tamas – rajas – sattva = oscurità – attività – lucentezza. 10 Ovvero : passato – presente – futuro. 11 Ovvero : sthåla-÷arãra – såkùma-÷arãra – kàraõa-÷arãra = corpo grossolano – corpo sottile – corpo causale. 12 Ovvero il cakra ( centro ) inferiore dello yoga tantrico. All’interno di tale cakra è, tra l’altro, presente l’elefante Airàvata, cavalcatura di Indra, dalle quattro zanne. Cfr. AVALON, Il Potere del serpente, pp. 96-98 e 257-274. 13 Ovvero : icchà - j¤àna - kriyà = volontà – conoscenza – azione. 14 Descrizione del mantra GAM, che prosegue sotto. La lettera G, iniziale di Gaõapati, si unisce alla prima lettera dell’alfabeto sanscrito, la A, ed alla risonanza M, rappresentata nella scrittura da un punto sotto cui talora fa da culla una mezzaluna ( nel qual caso sarebbe però più preciso parlare di anunàsika invece che di anusvàra ). 8 http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 7 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati G [costituisce] la forma iniziale, la lettera A la forma intermedia e l’anusvàra la forma ultima. Il punto ( bindu ) [rappresenta] la forma superiore, la risonanza ( nàda ) l’unione. La [loro] congiunzione [costituisce] il sa§dhi. 15 Questa, ecco, [è] la scienza di Gaõe÷a. Abile nel conteggio [delle sillabe è] il poeta ( çùi ) , improntato al gàyatrã [è] il metro.16 Il glorioso Mahàgaõapati 17 [è] la divinità. OÞ ! Ga§ ! ( Onore a Gaõapati ! ).18 All’Unidentato 19 attentamente guardiamo, su Quegli dalla curva proboscide meditiamo. Quello dalla zanna possa così ispirarci. @kdNt< ctuhRSt< pazm»‚zxair[m!, AÉy< vrd< hStEibRæa[< mU;kXvjm!,, r´< lMbaedr< zUpRk[Rk< r´vassm!, r´gNxanuilÝa¼< r´pu:pE> supUijtm!,, É´anukiMpn< dev< jgTkar[mCyutm!, AaivÉURt< c s&ò(adaE àk«te> pué;aTprm!,, @v< Xyayit yae inTy< s yaegI yaeigna< vr>, ekadantaà caturhastaà päçamaìkuçadhäriëam | abhayaà varadaà hastairbibhräëaà müñakadhvajam | | raktaà lambodaraà çürpakarëakaà raktaväsasam | raktagandhänuliptäìgaà raktapuñpaiù supüjitam | | bhaktänukampinaà devaà jagatkäraëamacyutam | ävirbhütaà ca såñöyädau prakåteù puruñätparam | | 15 Cioè il fenomeno eufonico continuamente ricorrente nel sanscrito per cui due o più lettere si fondono insieme con trasformazioni fonetiche talora assai sensibili. Qui peraltro il sa§dhi diviene simbolo del quarto stato, quello dell’unificazione interiore, in cui mediante la risonanza dello spirito ( nàda ) è abolita la discontinuità di coscienza tra veglia, stato onirico e sonno profondo. 16 DELLA CASA traduce “il metro è una gàyatrã difettosa”. Ma sarebbe ben strano se un autore definisse difettoso il metro che tuttavia usa. Per gàyatrã si intende in genere un metro di ventiquattro sillabe, suddivise in tre ottonari o diversamente. Qui la divisione è in due versi di sedici ed otto. 17 Mahàgaõapati = Grande ( mahà ) Gaõapati, ovvero Gaõapati visto, di là dal suo aspetto particolare, come divinità suprema. 18 Nel paragrafo seguente è riportata l’invocazione a Gaõapati, evidente adattamento del mantra detto Brahmagàyatrã, di cui si paragoni, se si vuole, il testo : “parame÷varàya parame÷varàya vidmahe paratattvàya dhãmahi | tanno brahma pracodayàt”. pracodayàt Cfr. WOOD, p. 191, ed AVALON, Tantra della grande liberazione, p. 128. Parecchio diversa è la sacerrima gàyatrã di ègveda III, 62, detta anche sàvitrã, il mantra dedicato al Sole ( savitç ) : “tat tat savitur vareõyaü bhargo devasya dhãmahi dhiyo yo naþ pracodayàt”. pracodayàt 19 Cioè dall’unica zanna, avendone Gaõe÷a spezzata e gettata una contro la Luna che rideva di lui. Cfr. STUTLEY-STUTLEY, p. 133. http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 8 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati evaà dhyäyati yo nityaà sa yogé yoginäà varaù | 20 Sull’Unidentato, dalle quattro braccia, su Quegli dal cappio, che porta il pungolo [per elefanti], su Colui che terrore non infonde, l’esauditore dei desideri, che con le [sue] mani sorregge, il cui veicolo è il topo ; sull’amabile, dal ventre prominente, dalle orecchie simili a ventagli sventolanti, dalle vesti rosse, dalle membra cosparse d’unguento dal dolce profumo, su Colui che con fiori rossi è giustamente onorato ; sul dio compassionevole verso i suoi devoti, cagion dell’universo, imperituro e manifestatosi nel principio della creazione, di là da prakçti e puruùa ; 21 su di lui sempre medita lo yogã eccellente tra gli yogã. nmae ìatptye nmae g[ptye nm> àmwptye nmSte=Stu lMbaedrayEkdNtay iv¹ivnaizne izvsutay ïIvrdmUtRye nmae nm>,, namo vrätapataye namo gaëapataye namaù pramathapataye namaste’stu lambodaräyaikadantäya vighnavinäçine çivasutäya çrévaradamürtaye namo namaù | | Omaggio al Signore dell’Assemblea, omaggio a Gaõapati, omaggio al Signore dei Tormentatori [Pramatha], 22 sia reso omaggio a te, a Colui dal ventre prominente, Unidentato, Distruttore degli ostacoli, Figlio di øiva, gloriosa manifestazione dell’esauditore di desideri. Omaggio ! omaggio ! @tdwvRizrae yae=xIte s äüÉUyay kLpte, s svRiv¹EnR baXyte, s svRt> suomexte, s p mhapatkaeppatkaTàmuCyte, saymxIyanae idvsk«t< pap< nazyit, àatrxIyanae raiÇk«t< pap< nazyit, say<àat> àyu<janae=papae Évit, xmaRwRkammae]< c ivNdit, etadatharvaçiro yo’dhéte sa brahmabhüyäya kalpate | sa sarvavighnairna bädhyate | sa sarvataù sukhamedhate | sa païca mahäpätakopapätakätpramucyate | säyamadhéyäno divasakåtaà päpaà näçayati | prätaradhéyäno rätrikåtaà päpaà näçayati | säyamprätaù prayuàjäno’päpo bhavati | dharmärthakämamokñaà ca vindati | Chi questo sommo insegnamento degli Atharvan 23 recita, riesce nell’identificazione col Brahman. Egli rimuove tutti gli ostacoli, egli sempre al bene s’accompagna, egli si libera dai cinque grandi peccati e dai peccati secondari. Tre strofe e mezza in metro anuùñubh. Grosso modo, prakçti = materia, sostanza, polo passivo, e puruùa = spirito, forma, polo attivo. 22 Spiriti affini ai Gaõa. cfr. STUTLEY-STUTLEY, pp. 336-337. 23 Atharvan = sacerdote del fuoco. In particolare quello che produsse per primo il fuoco, ne fece culto offrendogli il soma e formulò l’Atharvaveda. 20 21 http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 9 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati Chi lo recita di sera, quel che di giorno ha fatto di male cancella. Chi lo recita di mattina, quel che la notte ha fatto di male cancella. Chi mattino e sera lo recita diviene senza macchia ed ottiene la giustizia, l’utile, il piacere e la liberazione. #dmwvRzI;Rmiz:yay n deym!, yae yid maehaÎaSyit s papIyaNÉvit, idamatharvaçérñam açiñyäya na deyam | yo yadi mohäddäsyati sa päpéyänbhavati | Questo sommo insegnamento degli Atharvan non va impartito all’incapace d’istruzione. Chi eventualmente per ignoranza dovesse impartirlo diventa peggiore. shöavtRna*< y< kammxIte t< tmnen saxyet!, Anen g[pitmiÉi;Âit s vaGmI Évit, ctuWyaRmnîÃpit s iv*avaNÉvit, #TywvR[vaKym!, äüa*acr[< iv*at!, n ibÉeit kdacneit, sahasrävartanädyaà yaà kämamadhéte taà tamanena sädhayet | anena gaëapatimabhiñiïcati sa vägmé bhavati | caturthyämanaçnaïjapati sa vidyävänbhavati | ityatharvaëaväkyam | brahmädyäcaraëaà vidyät | na bibheti kadäcaneti | A partire da mille ripetizioni può, trattenendo il respiro, far adempiere quel desiderio a cui si volge il pensiero. [Se] con il respiro [quale un olio santo] unge Gaõapati, egli eloquente diviene. [Se] nel quarto [giorno della quindicina lunare] a digiuno [lo] recita, egli diviene sapiente. Così la sentenza degli Atharvan. In virtù di [tale] scienza [ottiene] il primo approssimarsi al Brahman ; così non ha timore giammai. yae ËvaR»‚rEyRjit s vEïv[aepmae Évit, yae lajEyRjit s yzaevaNÉvit, s mexavaNÉvit, yae maedkshöe[ yjit s vaiÁDt)lmvaßaeit, y> saJysimiÑyRjit s sv¡ lÉte s sv¡ lÉte, AòaE äaü[aNsMyG¢ahiyTva sUyRvcRSvI Évit, sUyR¢Rhe mhan*a< àitmas<inxaE va jÞva isÏmÙae Évit, mhaiv¹aTàmuCyte, mhapapaTàmuCyte, mhadae;aTàmuCyte, s svRivÑvit s svRivÑvit, y @v< vedeTyupin;t!,, yo dürväìkurairyajati sa vaiçravaëopamo bhavati | yo läjairyajati sa yaçovänbhavati | sa medhävänbhavati | yo modakasahasreëa yajati sa väïchitaphalamaväpnoti | yaù säjyasamidbhiryajati sa sarvaà labhate sa sarvaà labhate | añöau brähmaëänsamyaggrähayitvä süryavarcasvé bhavati | süryargrahe mahänadyäà pratimäsaànidhau vä japtvä siddhamantro bhavati | mahävighnätpramucyate | mahäpäpätpramucyate | mahädoñätpramucyate | sa sarvavidbhavati sa sarvavidbhavati | ya evaà vedetyupaniñat | | http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 10 Ganapatyupanisad – Upanisad di Ganapati Colui che sacrifica con fili di erba dårvà 24 diviene l’altissimo Vai÷ravana. 25 Colui che sacrifica con grano arrostito diviene il Glorioso. Egli diviene il Saggio. Colui che sacrifica con mille dolci, quegli raccoglie il frutto desiderato. Colui che sacrifica con bruciamenti di burro chiarificato egli tutto ottiene, egli tutto ottiene. Otto bràhmaõa insieme avendo fatto raccogliere, diviene splendente come il Sole. Il Sole in eclissi, effettuata la recitazione entro la [corrente della] Mahànadã 26 o in presenza d’una statua, diviene il siddhamantra : 27 vien liberato dal grande ostacolo ; dal gran peccato vien liberato ; dalla grand’oscurità vien liberato : quei diventa onnisciente, quei diventa onnisciente che in tal modo ha conosciuto. Così l’upaniùad. hir> ` tTst!,, ` ÉÔ< k[eRiÉirit zaiNt>,, hariù oð tatsat | | oð bhadraà karëebhiriti çäntiù | | Signore ! OÞ ! Quello è la realtà ! OÞ ! Così felicità venga dall’udire ! pace ! #it g[pTyupin;TsmaÝa,, iti gaëapatyupaniñatsamäptä | | Fine dell’Upanisad di Ganapati. Dårvà = Panicum Dactylon. Vai÷ravana è un appellativo di Kubera, figlio di Vi÷ravas, dio della ricchezza. 26 Mahànadã = gran fiume = Gange o altro fiume. 24 25 27 Siddhamantra = mantra perfetto. http://www.superzeko.net/tradition/UpanishadDiGanapati.html – 11