BILANCIO 2014
01
capitolo
DATI GENERALI
02
capitolo
RELAZIONE
SULLA GESTIONE
03
capitolo
BILANCIO
04
capitolo
NOTA INTEGRATIVA
05
capitolo
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
SINDACALE
06
capitolo
RELAZIONE
DELLA SOCIETA’
DI REVISIONE
Società per azioni con unico socio
BANCA EUROMOBILIARE S.P.A. Gruppo Bancario Credito Emiliano - Credem
SEDE SOCIALE E DIREZIONE
Via Santa Margherita n. 9 - 20121 Milano
Capitale interamente versato 60.760.000 Euro
Codice Fiscale, Partita IVA e Registro delle Imprese di Milano n. 08935810153
Banca iscritta all’Albo delle Banche al n. 4999
Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento (ex art. 2497 bis c.c.)
da parte di Credito Emiliano S.p.A.
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia
Tel. +39.02.6376.1 - Telefax +39.02.6376.998
email [email protected] - sito internet www.bancaeuro.it
INDICE
01
capitolo
DATI GENERALI
ORGANI SOCIALI
LA STRUTTURA TERRITORIALE
I PRINCIPALI INDICATORI
I PRODOTTI E SERVIZI
02
13
capitolo
BILANCIO
STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO
SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA
04
07
08
10
11
capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
03
05
49
50
51
capitolo
NOTA INTEGRATIVA
59
Parte A Parte B
Parte C Parte D Parte E Parte F
Parte G Parte H Parte I
60
86
123
139
140
193
201
201
207
05
POLITICHE CONTABILI
INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI
capitolo
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
06
209
capitolo
RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE 217
BILANCIO 2014
03
BILANCIO 2014
04
capitolo
DATI GENERALI
01
BILANCIO 2014
05
BILANCIO 2014
06
01 capitolo
DATI GENERALI
ORGANI SOCIALI
CONSIGLIO DI Presidente
AMMINISTRAZIONE
Matteo Mattei Gentili
Vice Presidente
Alberto Milla
Stefano Pilastri
Amministratori
Adolfo Bizzocchi
Enrico Corradi
Giorgio Ferrari
Nazzareno Gregori
Cesare Manfredi*
Rossella Manfredi
Vittorio Palazzi Trivelli*
Francesco Reggiani
Lucio Zanon di Valgiurata
Segretario
Alberto Brazzelli
COLLEGIO Presidente
SINDACALE
Carlo Riccò
Sindaci effettivi
Adelio Bollini
Gianni Tanturli
Sindaci supplenti
Gaetano Signoriello
DIREZIONE Direttore Generale
GENERALE
Vice Direttore Generale
Giuseppe Rovani
Stefano Bisi
SOCIETÀ RECONTA ERNST & YOUNG S.p.A
DI REVISIONE
* Amministratori indipendenti ex art. 148, comma 3, D.Lgs. n. 58/1998 (TUF)
BILANCIO 2014
07
LA STRUTTURA TERRITORIALE
2014
2013
Filiali
19
19
Negozi e Centri Finanziari
15
14
Diffusione territoriale (in unità)
Peschiera d.G.
Como
Sede
Verona
Filiali
Sondrio
Vicenza
Varese
Borgosesia
CF
Pordenone
Salò
MILANO
Pavia
Treviso
Cremona
Torino
Fidenza
Modena
Padova
Ravenna
Bologna
Firenze
Perugia
Orvieto
Foligno
Pescara
Roma
Formia
Napoli
Cagliari
Palermo
BILANCIO 2014
08
NF
01 capitolo
DATI GENERALI
LE FILIALI
BOLOGNA
CAGLIARI
COMO
CREMONA
FIRENZE
MILANO
NAPOLI
PADOVA
PALERMO
PAVIA
PERUGIA
PESCHIERA DEL GARDA
PORDENONE
ROMA
ROMA 2
SONDRIO
TORINO
VARESE
VERONA
Via dell’Indipendenza, 22
Via Armando Diaz, 103
P.za Cavour, 24
Via Giuseppe Verdi, 14
Via Leone X, 9
Via Santa Margherita, 9
Via Nazario Sauro, 23/A
L.go Europa, 16
P.za Vittorio Veneto, 1/C
Via Fabio Filzi, 1
Via Settevalli, 131
Via Marzan, 4
Via del Cristo 1 (ang. Corso Vittorio Emanuele)
P.za di Sant’Apollinare, 33
Via Bruxelles, 51
P.za Garibaldi, 9
Via Giovanni Botero, 18
Via Gaetano Donizetti, 6
C.so Porta Nuova, 59/61
I NEGOZI
E I CENTRI FINANZIARI
BORGOSESIA
FIDENZA
FOLIGNO
FORMIA
MILANO
MODENA
NAPOLI
NAPOLI
ORVIETO
PESCARA
RAVENNA
SALÒ
TORINO
TREVISO
VICENZA
Via Monte Rosa, 17
Via Primo Maggio, 2
Via Cesare Battisti, 10
P.za Mattei, 7
L.go Donegani, 2
Via Mario Vellani Marchi, 70-70A
Via Orsini, 47
Via Francesco Cilea, 39
C.so Cavour, 151
V.le Regina Margherita, 108
Via Boccaccio, 8
Galleria Vittorio Emanuele II, 54
Via Pietro Micca, 20
Via Sant’Agostino, 6
Contrà Porta Padova, 99
BILANCIO 2014
09
I PRINCIPALI INDICATORI
(dati in milioni di euro)
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Margine d'intermediazione
56,4
54,1
2,3
4,3%
Risultato di gestione (*)
11,5
11,5
0,0
0,0%
Risultato netto
5,0
4,3
0,7
16,3%
ROE (%) (**)
6,5
6,0
0,5
8,3%
Spese amministrative (*) / Margine d'intermediazione (%)
79,7
78,8
0,9
1,1%
Totale attività
721,6
700,3
21,3
3,0%
Patrimonio netto escluso risultato d'esercizio
80,0
75,1
4,9
6,5%
Economici e Patrimoniali
(*) Proventi da recupero bolli clientela, all’interno della voce 190 del Conto Economico, riclassificati tra le spese amministrative
(**) Risultato netto/Patrimonio netto medio escluso utile
(dati in milioni di euro)
Masse della clientela e raccolta netta
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Masse della clientela in gestione e amministrazione
8.938,0
7.948,4
989,6
12,5%
Patrimonio "gestito" su masse clientela (%)
67,9
67,1
0,8
1,2%
Raccolta netta da clientela
796,8
99,0
697,8
704,8%
Struttura operativa
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Filiali e centri finanziari
34
33
1,0
3,0%
Private banker e promotori finanziari
358
361
(3,0)
(0,8%)
Numero dipendenti (*)
200
197
3,0
1,5%
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni %
Totale Fondi Propri
49,4
43,5
5,9
13,6%
Coefficiente di solvibilità (*) (%)
11,3
10,4
0,9
8,7%
(*) Occupazione puntuale di fine periodo senza considerare comandi dati o ricevuti
(dati in milioni di euro)
Indici di vigilanza
(*) Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (total capital ratio)
Il coefficiente di solvibilità 2013 è stato ricalcolato tenendo conto del venir meno dello sconto del 25% sul totale dei requisiti
patrimoniali che fino al 2013 era concesso alla banche appartenenti a guppi bancari.
BILANCIO 2014
10
DATI GENERALI
01 capitolo
I PRODOTTI E SERVIZI
 Principali soluzioni di investimento per il private banking
GESTIONI PATRIMONIALI
GPM - 34 linee
GPS - 10 linee
SERVIZI DI ADVISORY
Servizio di consulenza finanziaria MiFID compliant
FONDI COMUNI ITALIANI E SICAV LUSSEMBURGHESI
Fondi comuni di investimento di diritto italiano
Sicav lussemburghesi
PRODOTTI ASSICURATIVI
Unit-linked e prodotti previdenziali
SOLUZIONI PERSONALIZZATE
Prodotti finanziari personalizzati (mandati di gestione, polizze con fondi interni dedicati, soluzioni tattiche per la gestione
della liquidità)
 Servizi di private banking
PIANIFICAZIONE FISCALE E INTESTAZIONE FIDUCIARIA
Per la tutela dei beni personali e familiari e per garantire la riservatezza verso terzi nelle operazioni di acquisto,
detenzione e trasferimento di titoli, prodotti finanziari, partecipazioni e immobili
CONSULENZA PREVIDENZIALE E ASSICURATIVA
Per pianificare il futuro nella massima tranquillità attraverso la creazione di un piano previdenziale personalizzato sulle
esigenze individuali e finalizzato a mantenere lo stile di vita nel tempo
CONSULENZA SUCCESSORIA
Per proteggere e conservare il patrimonio attraverso una pianificazione patrimoniale orientata a garantire la continuità
SERVIZI DI CORPORATE FINANCE E INVESTMENT BANKING
Per il supporto delle aziende nelle operazioni di finanza straordinaria e gestione dei rischi d’impresa
 Servizi di banking
CONTI CORRENTI
In appoggio all’attività di investimento e per una completa operatività transazionale
CARTE DI CREDITO/DEBITO
Carte di credito e debito su tutti i principali circuiti di pagamento
CREDITI
Tutte le forme di finanziamento per la clientela privata (scoperto di cc, mutui, leasing, …)
INTERNET BANKING
Operatività informativa e dispositiva
BILANCIO 2014
11
BILANCIO 2014
12
capitolo
RELAZIONE
SULLA GESTIONE
02
BILANCIO 2014
13
Signori Azionisti,
Il Bilancio che Vi sottoponiamo per l’esame e l’approvazione è oggetto di revisione legale, in applicazione del disposto del D.Lgs
24/2/1998 n. 58, da parte di Reconta Ernst & Young S.p.A.
Dedichiamo una breve sintesi preliminare alla situazione del contesto macroeconomico, ai mercati finanziari ed alle principali
evidenze in atto nel sistema bancario.
La ripresa mondiale resta graduale e disomogenea. Dopo una crescita globale piuttosto volatile e moderata nella prima metà
dell’anno, l’attività si è rafforzata nella seconda metà, sostenuta soprattutto da fondamentali più solidi in alcune delle maggiori
economie avanzate, malgrado segnali di una certa attenuazione della crescita nel quarto trimestre. La dinamica espansiva si è
consolidata negli Stati Uniti e si è mantenuta robusta nel Regno Unito, sospinta da una solida domanda interna. Per contro, il PIL
si è contratto in Giappone per il secondo trimestre consecutivo, inducendo l’applicazione di ulteriori misure di quantitative easing
da parte della Banca Centrale del Giappone. In Cina l’attività si è in qualche misura ridotta, principalmente a causa
dell’indebolimento degli investimenti. Quanto alle altre economie emergenti, nei trimestri recenti il Brasile ha evidenziato
un’espansione contenuta e un’inflazione elevata, mentre la crescita russa è stata frenata dall’inasprimento delle condizioni
finanziarie e dalle sanzioni internazionali. Al contrario, l’economia dell’India si è mostrata in fase di miglioramento. La forte
flessione dei corsi petroliferi, in atto da giugno, si è ulteriormente intensificata nel quarto trimestre 2014. Il calo è stato legato
sia all’inaspettato aumento dell’offerta, connesso in particolare con il netto incremento dell’attività estrattiva statunitense, sia
alla debolezza dei consumi, in particolare in Asia.
Entrando nel dettaglio dell’area euro, il PIL in termini reali è aumentato dello 0,2% sul periodo precedente, sostenuto dal rialzo
dei consumi delle famiglie e delle Amministrazioni Pubbliche. La domanda interna è stata frenata dalla nuova flessione degli
investimenti e dalla variazione delle scorte; quella estera netta ha fornito un contributo alla crescita pressoché nullo. Tra le
maggiori economie il prodotto è tornato ad aumentare in Francia (0,3%, grazie all’espansione dei consumi pubblici e privati e
della variazione delle scorte) e molto lievemente in Germania (0,1%, per l’accelerazione della spesa delle famiglie e delle
Amministrazioni Pubbliche).
In tale contesto, il PIL dell’Italia, nel terzo trimestre del 2014 è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5%
nei confronti del terzo trimestre del 2013. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,4%. Rispetto al trimestre precedente, i
consumi finali nazionali hanno registrato una variazione nulla mentre gli investimenti fissi lordi sono scesi dell’1,0%. Le
importazioni sono diminuite dello 0,3% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%. La contrazione degli investimenti è stata
determinata da una flessione della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti, per mezzi di trasporto e degli investimenti in
costruzioni. Le condizioni del mercato del lavoro rimangono difficili.
Relativamente alla politica monetaria, il 5 giugno 2014 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di varare un insieme di misure
volte ad assicurare un ulteriore accomodamento della politica monetaria e a sostenere il credito all’economia reale.
In primo luogo la BCE ha ridotto di 10 punti base, allo 0,15%, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e di
35 punti base, allo 0,40%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale. Il tasso sui depositi presso la Banca Centrale è
stato ridotto di 10 punti base, al ‑0,10%.
In secondo luogo, per sostenere l’erogazione di prestiti bancari a favore delle famiglie e delle società non finanziarie, esclusi i
prestiti concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, la BCE ha deciso che l’Eurosistema condurrà una serie di operazioni
mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO). Tutte le TLTRO scadranno nel settembre 2018. Alle controparti verrà
assegnato un plafond iniziale per un importo pari al 7% dell’ammontare totale dei prestiti da esse erogati al settore privato non
finanziario dell’area euro, esclusi i prestiti concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, in essere al 30 aprile 2014. I prestiti
a favore del settore pubblico non saranno considerati ai fini di questo calcolo. Il plafond iniziale complessivo ammonta a circa
400 miliardi di euro. A tal fine sono state condotte due TLTRO successive nel settembre e nel dicembre 2014. Inoltre, fra marzo
2015 e giugno 2016 ciascuna controparte avrà la possibilità di attivare, su base trimestrale, per un determinato periodo di tempo,
finanziamenti per un ammontare massimo pari al triplo dei prestiti netti concessi al settore privato non finanziario dell’area euro,
esclusi i prestiti a favore delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, che risultino superiori a uno specifico valore di riferimento.
I prestiti netti saranno misurati in termini di nuovi prestiti meno rimborsi al netto dell’impatto di cessioni, cartolarizzazioni
e svalutazioni. Alle TLTRO si applicherà, per la durata di ciascuna operazione, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento
principali dell’Eurosistema in essere al momento dell’erogazione del finanziamento, con l’aggiunta di un differenziale fisso
di 10 punti base. A partire da 24 mesi dopo ciascuna TLTRO, le controparti avranno l’opzione di effettuare rimborsi.
Saranno adottati provvedimenti allo scopo di assicurare che i finanziamenti sostengano l’economia reale. Le controparti che non
BILANCIO 2014
14
RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
avranno soddisfatto determinate condizioni riguardo al volume dei prestiti netti erogati all’economia reale dovranno
rimborsare i finanziamenti nel settembre 2016.
In terzo luogo, la BCE ha deciso di intensificare i lavori preparatori per gli acquisti definitivi nel mercato delle
cartolarizzazioni (asset-backed securities, ABS) con sottostanti credito verso il settore bancario non finanziario dell’area
euro, al fine di migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.
In quarto luogo, in linea con le proprie indicazioni prospettiche e la determinazione a mantenere un elevato grado di
accomodamento monetario e al fine di contenere la volatilità nei mercati monetari, la BCE ha deciso di continuare a
condurre le ORP mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, finché sarà necessario e
almeno sino alla fine del periodo di mantenimento delle riserve che terminerà nel dicembre 2016. Il Consiglio Direttivo ha
inoltre deciso di condurre le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT) con scadenza a tre mesi e
aggiudicazione prima della fine del periodo di mantenimento delle riserve mediante aste a tasso fisso con piena
aggiudicazione degli importi richiesti. Il Consiglio Direttivo ha altresì deciso di sospendere l’operazione settimanale di
regolazione puntuale (fine tuning) finalizzata al riassorbimento della liquidità erogata nel quadro del Programma per il
mercato dei titoli finanziari.
Il 4 settembre 2014 il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di ridurre il tasso di interesse sulle operazioni di
rifinanziamento principali di 10 punti base allo 0,05%. Ha deciso inoltre di ridurre sia il tasso di interesse sulle operazioni di
rifinanziamento marginale sia quello sui depositi presso la banca centrale di 10 punti base, rispettivamente allo 0,30% e a
-0,20%. Ha stabilito, a partire da ottobre 2014, inoltre di (a) acquistare un ampio portafoglio di titoli, semplici e trasparenti,
emessi a seguito della cartolarizzazione di crediti verso il settore privato non finanziario dell’area euro, nell’ambito di un
specifico programma di acquisto di attività cartolarizzate denominato ABSPP (Asset-Backed Securities Purchase Programme)
e (b) acquistare un ampio portafoglio di titoli garantiti denominati in euro ed emessi da IFM domiciliate nell’area dell’euro,
nel quadro di un nuovo programma per l’acquisto di obbligazioni garantite (CBPP3, Covered Bond Purchase Programme).
Nella riunione del 2 Ottobre, in cui sono stati mantenuti invariati i tassi, il Consiglio della BCE ha stabilito le principali
modalità operative del programma di acquisto di attività cartolarizzate e del programma per l’acquisto di obbligazioni
garantite.
Il ricorso ai primi due TLTRO è stato, per l’area euro, pari a 212 miliardi, poco più della metà del massimo potenzialmente
ottenibile dall’intero sistema; per le banche italiane, il ricorso è stato di 57 miliardi, contro un potenziale massimo di circa
75. Questi risultati sono risultati coerenti con la fase di debolezza della domanda di credito.
Nei primi mesi del 2014, nonostante alcuni episodi di volatilità (legati ai dati del PIL inferiori alle aspettative e ai timori circa
l’esito delle elezioni del Parlamento europeo), le condizioni dei mercati finanziari delle economie avanzate si sono
progressivamente distese. Nel complesso le condizioni dei mercati del debito sovrano nell’area dell’euro hanno continuato a
migliorare significativamente, con la continua discesa degli spread rispetto alla Germania nei paesi più esposti alla crisi del
debito, grazie al consolidarsi delle aspettative di ripresa ciclica, all’orientamento espansivo della politica monetaria e agli
afflussi di capitale dai paesi emergenti. I tassi di interesse sui titoli pubblici decennali delle economie avanzate sono
diminuiti leggermente; tra le determinanti, i dati meno favorevoli sull’occupazione negli Stati Uniti e la ricomposizione dei
portafogli verso attività ritenute meno rischiose, connessa con il riaffiorare delle incertezze circa la ripresa nei paesi
emergenti. La crisi ucraina e il rallentamento dell’economia cinese hanno avuto un impatto contenuto sui mercati finanziari
globali.
Tra la fine di agosto e gli inizi di dicembre i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine con rating AAA nell’area euro sono
diminuiti, in seguito alla pubblicazione di dati economici deboli per l’area, alle aspettative di calo dell’inflazione e ad una
generale incertezza nei mercati circa le prospettive per la crescita mondiale. I rendimenti sugli analoghi titoli dei paesi
dell’area euro più colpiti dalle tensioni sono saliti verso la metà di ottobre, riflettendo sia le incertezze sulle prospettive per
la crescita globale sia notizie riguardanti singoli paesi; tuttavia, in gran parte dei casi l’andamento ha subito
successivamente un’inversione di tendenza, anche per le attese di un Quantitative Easing da parte della BCE alimentate dal
discorso di Mario Draghi al Parlamento Europeo. L’incertezza degli investitori sull’evoluzione di breve periodo dei mercati
obbligazionari ha mostrato ampie fluttuazioni nella seconda parte del 2014. Sul finire dell’anno, il peggioramento delle
prospettive di crescita globale, il nuovo calo dell’inflazione nell’area euro e i timori delle condizioni politiche e finanziarie in
Grecia hanno determinato un brusco aumento della volatilità, un ampliamento dei premi per il rischio sulle obbligazioni
societarie e una temporanea flessione delle quotazioni azionarie. Relativamente ai titoli di Stato italiani, il venir meno dei
timori di disgregazione della moneta unica, l’avanzamento delle riforme strutturali nei paesi più colpiti dalla crisi e progressi
conseguiti dalle istituzioni europee hanno concorso a determinare una progressiva discesa dei rendimenti. Lo spread
BTP-BUND è sceso nel corso dell’anno fino a raggiungere i 118 punti base il 5 dicembre 2014. Nei giorni successivi, a
BILANCIO 2014
15
seguito del declassamento dell’Italia da parte di S&P e delle tensioni provocate dall’annuncio di elezioni anticipate in
Grecia, lo spread è tornato ad oscillare tra i 130 e 140 punti base. In generale, i rendimenti dei titoli di Stato non hanno
risentito degli sviluppi politici in Grecia, pur con un aumento della volatilità; hanno invece beneficiato delle attese di
interventi espansivi da parte della BCE.
I corsi dei principali mercati azionari nel primo trimestre del 2014 hanno subito l’acuirsi di tensioni geopolitiche (RussiaUcraina) e della decisione della FED di ridimensionare gli acquisti di titoli. Il miglioramento delle condizioni dei paesi
periferici ha favorito invece l’investimento nei mercati azionari di tali paesi. Nel secondo trimestre i mercati azionari sono
stati influenzati in negativo dal riaccendersi delle tensioni tra Russia e Ucraina e dal rallentamento della crescita
economica. Effetti positivi sono stati legati alle attese di un rimbalzo dell’economia USA e alle rassicurazioni della FED
relativamente al suo sostegno all’economia USA. Il terzo trimestre è stato caratterizzato da un incremento della volatilità a
causa del protrarsi delle tensioni geopolitiche e del deterioramento delle aspettative sulla crescita economica nella zona
Euro. Nel quarto trimestre le quotazioni azionarie hanno evidenziato ampie oscillazioni, con un ulteriore incremento della
volatilità. Dalla fine di settembre gli indici azionari sono cresciuti solo negli Stati Uniti e in Giappone. Nell’area dell’euro si è
osservato un aumento dei corsi azionari per alcune categorie di azioni, mentre le quotazioni del comparto bancario hanno
risentito dell’annuncio da parte della BCE dei risultati dell’esercizio di valutazione approfondita.
Dalla fine del 2013 a giugno 2014 i corsi azionari italiani sono cresciuti ad un tasso di sviluppo a due cifre. L’aumento è stato
determinato da una significativa riduzione del premio per il rischio richiesto dagli investitori, che ha raggiunto livelli prossimi
a quelli medi dell’area euro, da una lieve crescita della redditività attesa delle società quotate e dalla diminuzione dei tassi
di interesse a lungo termine sui titoli degli emittenti pubblici. Nel terzo trimestre l’indice di borsa italiano (che era
aumentato del 74% tra luglio del 2012 e giugno del 2014) ha registrato una flessione intorno al 10%, dovuta al significativo
aumento del premio per il rischio richiesto dagli investitori, a causa anche della maggiore incertezza sul quadro
macroeconomico nell’area euro e dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche. Nell’ultimo trimestre dell’anno la flessione delle
quotazioni è proseguita, nonostante il contributo positivo scaturito dalla riduzione dei tassi di interesse a lungo termine sui
titoli con maggiore merito di credito. La variabilità attesa dei corsi azionari, desunta dai prezzi delle opzioni sugli indici di
borsa, ha registrato ampie oscillazioni.
Nel primo trimestre del 2014 è proseguita, sia pur in attenuazione, la tendenza all’apprezzamento dell’euro, sostenuto anche
dagli afflussi di portafoglio connessi con la riduzione del rischio sovrano. Nel corso del secondo e del terzo trimestre l’euro
si è lievemente deprezzato sulle valute della maggior parte dei principali partner commerciali dell’area, sia per le
aspettative relative alle politiche monetarie che per prospettive economiche dell’area. L’indebolimento nei confronti del
dollaro è stato particolarmente intenso a partire da fine novembre, quando alle motivazioni sopra esposte si sono aggiunte
le tensioni relative alla crisi politica in Grecia. Per contro, l’euro si è rafforzato nei confronti dello yen (dopo il nuovo
programma espansivo della Banca Centrale del Giappone), su alcune economie emergenti dell’Asia (escluso il renminbi
cinese) o paesi esportatori di materie prime e nei confronti del rublo russo.
Il 14 febbraio 2014 l’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating sovrano per l’Italia, portandole da “negative” a
“stabile”. Il 25 aprile Fitch ha migliorato l’outlook dell’Italia da “negativo” a “stabile”, confermando il rating a “BBB+”. Il 6
giugno S&P ha confermato a “BBB” il rating sul debito sovrano dell’Italia ma le prospettive sul rating per i prossimi esercizi
restano “negative”, in quanto le stime sulla crescita economica restano basse. Fitch è intervenuta, nel mese di luglio, sul
sistema bancario italiano e ha confermato, con una sola eccezione negativa, i rating dei gruppi bancari.
Il 5 dicembre 2014 S&P ha portato il rating dell’Italia a “BBB-”, con outlook “stabile”; a pesare sulla decisione sarebbe stato
un mix di preoccupazioni tra una crescita molto bassa e un debito pubblico ancora rilevante.
Dal 1° gennaio 2014 sono entrate in vigore le nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3), così come definite in
ambito europeo dalle CRD4-CRR; in Italia saranno pienamente in vigore nel 2018. Il 2014 è stato caratterizzato dal
cosiddetto Comprehensive Assessment (valutazione approfondita) delle principali banche dell’area euro propedeutica
all’entrata in funzione del meccanismo unico di vigilanza (Single Supervisory Mechanism - SSM) divenuto ufficialmente
operativo il 4 novembre scorso. L’esercizio, condotto da parte della BCE e dalle autorità di vigilanza nazionali, si proponeva
tre principali obiettivi: valutare l’effettivo stato di salute degli intermediari secondo criteri armonizzati, quantificare
eventuali misure correttive necessarie, diffondere informazioni chiare e confrontabili sulle condizioni delle banche. La
valutazione approfondita ha avuto un vasto perimetro di azione. Il valore degli attivi dei 130 enti creditizi inclusi
nell’esercizio (le “banche partecipanti”) ammontava nel complesso a 22.000 miliardi di euro, pari all’81,6% del totale delle
BILANCIO 2014
16
RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
attività bancarie nell’SSM.
La valutazione approfondita ha riguardato due componenti. La prima è stata l’esame della qualità degli attivi (asset quality
review, AQR) che ha fornito una valutazione puntuale nel tempo dell’accuratezza del valore contabile degli attivi delle
banche al 31 dicembre 2013, fungendo da punto di partenza per la prova di stress. L’AQR, condotta dalla BCE e dalle autorità
di vigilanza nazionali (ANC), si è basata su una metodologia uniforme e su definizioni armonizzate. L’esercizio ha avuto una
portata senza precedenti e ha fornito una valutazione accurata sullo stato di salute delle banche che saranno sottoposte alla
vigilanza diretta della BCE. Nell’ambito dell’AQR, alle banche è stato richiesto di mantenere un coefficiente minimo di
capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1) pari all’8%. La seconda componente è stata la prova di stress che
ha fornito un’analisi prospettica della tenuta della solvibilità delle banche in due ipotesi di scenario, sfruttando anche le
nuove informazioni emerse dall’AQR. La prova di stress è stata condotta dalle banche partecipanti, dalla BCE e dalle ANC in
collaborazione con l’EBA, che ne ha anche definito la metodologia insieme alla BCE e al Comitato europeo per il rischio
sistemico (CERS). Nello scenario di base alle banche è stato richiesto di detenere un coefficiente minimo di CET1 dell’8%,
mentre nello scenario avverso il requisito relativo a tale coefficiente era pari al 5,5%. Il 26 ottobre 2014 la BCE ha
pubblicato gli esiti della valutazione approfondita. In 12 delle 25 banche la carenza patrimoniale è già stata coperta con
aumenti di capitale pari a 15 miliardi di euro nel 2014. Gli istituti che presentavano carenze erano tenuti a predisporre piani
patrimoniali entro due settimane dall’annuncio dei risultati. Per colmare invece le carenze di capitale le banche hanno fino a
nove mesi di tempo. Per quanto riguarda la situazione italiana si rimanda alla parte finale del presente capitolo, dedicata ai
principali eventi che hanno interessato il Gruppo Credem.
Come accennato in precedenza, l’SSM è divenuto ufficialmente operativo nel novembre 2014. Esso promuove l’applicazione
di un corpus unico di norme alla vigilanza prudenziale degli enti creditizi, per conferire maggiore solidità al sistema bancario
nell’area euro. Istituito in risposta alle criticità evidenziate dalla crisi finanziaria, l’SSM si basa su principi e norme
concordati. L’attività di vigilanza è svolta dalla BCE insieme alle autorità di vigilanza nazionali degli Stati membri
partecipanti. L’obiettivo sarà sviluppare le migliori prassi di vigilanza già esistenti, in cooperazione con l’EBA, il Parlamento
europeo, l’Eurogruppo, la Commissione europea e il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) nell’ambito dei
rispettivi mandati, nonché con tutte le parti interessate e altri organismi internazionali e organi di normazione. Per garantire
una vigilanza efficiente, gli enti creditizi sono stati classificati come “significativi” o “meno significativi”. I primi sono stati
sottoposti alla vigilanza diretta della BCE, mentre alle autorità di vigilanza nazionali è affidata la vigilanza delle banche
meno significative.
Relativamente alla normativa comunitaria, il 15 aprile 2014 il Parlamento europeo ha approvato il regolamento relativo al
meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016. Il Comitato unico di risoluzione
(composto da membri permanenti, dalle autorità nazionali e, in qualità di osservatori, da rappresentanti della Commissione
europea e della BCE), sulla base di valutazioni della BCE riguardo all’esistenza di una situazione di dissesto
dell’intermediario, avrà il compito di avviare la procedura di risoluzione. Lo schema potrà essere approvato rapidamente,
nell’arco di un fine settimana, in corrispondenza della chiusura dei mercati finanziari.
Complementari ai meccanismi unici di supervisione bancaria e di risoluzione delle crisi sono i quadri regolamentari (questa
volta relativi al livello di EU-28) previsti dalle direttive sulle misure di risoluzione per le banche in difficoltà (Bank Recovery
and Resolution Directive, BRRD) e sulla riforma della disciplina sui sistemi di garanzia dei depositi (Deposit Guarantee
Scheme Directive) entrambe approvate dal Parlamento Europeo il 15 aprile 2014. Relativamente alla prima Direttiva (BRRD),
sono state messe a disposizione delle autorità quattro strumenti da utilizzare in fase di risoluzione: la vendita di alcune linee
di business, la creazione di una banca ponte, la separazione in bad bank e good bank, il bail-in. Tali misure saranno
finanziate dal Fondo nazionale per la risoluzione che ogni stato membro dovrà costituire e finanziare ex-ante con contributi
obbligatori a carico delle banche fino a raggiungere in dieci anni la capienza dell’1% dei depositi garantiti. L’entrata in
vigore è prevista il 1° gennaio 2015 (in funzione del recepimento nazionale) mentre per il bail-in è previsto il differimento al
primo gennaio 2016.
La direttiva sui sistemi di garanzia dei depositanti prevede un’ampia armonizzazione dei sistemi nazionali e rafforzerà i
sistemi nazionali di garanzia già esistenti. I depositanti continueranno a beneficiare della garanzia entro i 100.000 euro in
caso di insolvenza. Saranno facilitati e ridotti i tempi di rimborso dagli attuali 20 giorni a 7 giorni (dal 1° gennaio 2024). La
direttiva prevede per la prima volta un’armonizzazione dei finanziamenti dei fondi di tutela dei depositi con una
contribuzione per paese ex ante pari allo 0,8% dei depositi garantiti, in dieci anni. La contribuzione delle banche al fondo
sarà funzione del profilo di rischio delle stesse.
Il 14 e 15 aprile 2014 il Parlamento europeo ha approvato diverse proposte che impatteranno in varia maniera sul sistema
bancario: la Direttiva sui mercati di strumenti finanziari (MIFID2) e il relativo Regolamento (MIFIR), la Direttiva sul
BILANCIO 2014
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coordinamento delle disposizioni in materia di taluni organismi di investimento collettivo (UCITS V), il Regolamento relativo
ai documenti contenenti le informazioni chiave per i prodotti di investimento (KID), la Direttiva e il Regolamento di revisione
disciplina relativa agli abusi di mercato (MAD2), la Direttiva sulla comparabilità delle commissioni sui conti di pagamento,
trasferibilità dei conti e accesso a conti di pagamento di base.
Il 10 Giugno 2014 gli stati membri dell’Unione Monetaria hanno raggiunto un accordo preliminare sulla costituzione
all’interno dell’European Stability Mechanism (ESM) di un Direct Recapitalisazion Instrument (DRI) con risorse fino a 60
miliardi di euro (la capacità di credito dell’ESM è pari a 500 miliardi). Questo accordo diventerà operativo nel gennaio 2016,
solo dopo che tutti gli Stati membri avranno adottato la Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD) e dopo
l’approvazione unanime del Board of Governors dell’ESM (i ministri delle finanze dell’Unione Monetaria). Il DRI potrà essere
utilizzato nel caso in cui una banca non riesca a reperire fondi privati sufficienti a rispettare i requisiti di capitale stabiliti
dalla BCE in quanto supervisore e lo Stato membro non abbia risorse adeguate (per cui sarebbe costretto a ricorrere all’ESM
in quanto stato). L’ESM diventerà azionista attivo della banca.
Dopo l’approvazione del Parlamento europeo del 15 aprile 2014, è stata adottata dal Consiglio del 23 luglio 2014 il
Regolamento sui Depositari Centrali.
Relativamente ai progetti normativi, ricordiamo che il 29 gennaio 2014 la Commissione europea ha proposto nuove norme
per impedire alle banche più grandi e più complesse di dedicarsi alla rischiosa attività di negoziazione per conto proprio. Le
nuove norme conferirebbero altresì alle autorità di vigilanza il potere d’imporre a tali banche di separare alcune attività di
negoziazione potenzialmente rischiose dalla funzione di raccolta di depositi, se l’esercizio di tali attività compromette la
stabilità finanziaria. Saranno interessate le banche che superano certi limiti (30 miliardi di asset totali, attività di trading che
superano i 70 miliardi o il 10% del totale attivo). In Europa su ottomila banche, la norma dovrebbe interessare circa 30
banche che rappresentano il 65% del totale degli asset bancari. Il divieto al trading proprietario dovrebbe essere applicato
dal 1° gennaio 2017 mentre la separazione delle attività andrebbe applicata dal 1° luglio 2018.
Il Comitato di Basilea ha proseguito i lavori necessari al completamento del programma di riforme post-crisi al fine di
aumentare la resilienza del settore bancario. Il 12 gennaio 2014 il Comitato ha proposto una definizione comune dell’indice
di leva finanziaria (leverage ratio), formulata per superare le differenze contabili che avevano finora ostacolato il confronto
fra gli indici delle banche di paesi diversi. L’indice di leva finanziaria vuole essere una misura semplice, non basata sul
rischio, volta a integrare e rafforzare i coefficienti patrimoniali ponderati per il rischio. La calibrazione definitiva sarà
effettuata entro il 2017. Sempre il 12 gennaio 2014 il Comitato di Basilea ha pubblicato i Requisiti di informativa pubblica
relativamente al Liquidity Coverage Ratio (LCR), la Guida per le autorità di vigilanza sugli indicatori di mercato basati su
liquidità e l’integrazione alla Disciplina dell’LCR (relativamente al trattamento delle eventuali linee di liquidità contrattuali
irrevocabili ad uso ristretto). Il 31 marzo 2014 è stato proposto l’approccio standard per misurare le counterparty credit risk
exposures. Il 10 aprile è stato pubblicato il Documento finale relativo ai requisiti di capitale relativamente alle esposizioni
verso controparti centrali. Il 16 aprile sono state diffuse le FAQ relative al Liquidity Coverage Ratio. Il 24 giugno è stato
pubblicato un documento consultativo relativamente ai requisiti di disclosure relativi al III Pilastro (il 28 gennaio 2015 è
stato pubblicato lo standard finale, relativamente ai requisiti di trasparenza relativamente agli RWA). Relativamente a
quest’ultimo, le modifiche proposte sono volte a migliorare la comparabilità tra le banche assicurando una maggiore
coerenza nel modo di divulgare informazioni relativamente alle esposizioni al rischio. In particolare, il Comitato di Basilea
sta rivedendo i suoi obblighi di informazione in due fasi. Il presente documento di consultazione copre la prima fase e si
concentra sulla revisione degli obblighi informativi relativi alle attività di rischio ponderate. Una volta finalizzato, andrà a
sostituire il III Pilastro esistente. La seconda fase amplierà la portata, includendo norme che sono attualmente in fase di
sviluppo o in fase di revisione, insieme ad obblighi di informativa supplementari per migliorare ulteriormente la
comparabilità dei profili di rischio delle banche. Il 7 ottobre 2014 sono state pubblicate le FAQ relative al Leverage Ratio. Il
31 Ottobre è stata definita la regolamentazione relativamente dell’indicatore strutturale di liquidità (Net Stable Funding
Ratio, NSFR). L’NSFR costituisce un altro importante elemento di Basilea 3: complementare all’indicatore di breve termine,
promuove l’adozione di strutture di finanziamento prudenti da parte delle banche, evitando in particolare che ricorrano
eccessivamente alla provvista all’ingrosso a breve termine. Il 9 dicembre 2014 è stato reso noto un documento consultativo
relativo agli standard di disclosure dell’NSFR.
L’11 dicembre 2014 è stata rilasciata la nuova normativa sulle cartolarizzazioni, che entrerà in vigore nel gennaio 2018.
L’EBA, che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore
bancario europeo (livello EU-28), ha proseguito l’attività volta a definire norme tecniche vincolanti e orientamenti con
impatto sul settore bancario europeo (principalmente riferiti alla CRD4/CRR, BRRD, DGS, SRM, …).
Nel corso dell’anno sono stati pubblicati numerosi aggiornamenti, da parte della Banca d’Italia, della Circolare n. 285 del 17
dicembre 2013. Il nuovo quadro regolamentare, composto da principi generali e disposizioni di contenuto specifico, è
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
finalizzato a rafforzare gli assetti di governance delle banche italiane. La qualità del governo societario è un fattore
determinante per la stabilità, l’efficienza e la competitività del sistema bancario. Le norme confermano principi già presenti
nelle precedenti disposizioni, tra cui: la chiara distinzione di compiti e poteri tra gli organi societari, l’adeguata dialettica
interna, l’efficacia dei controlli e una composizione degli organi societari coerente con le dimensioni e la complessità delle
aziende bancarie.
L’8 settembre 2014 la Banca d’Italia ha deciso di ampliare la gamma dei prestiti che le banche possono utilizzare a garanzia
delle operazioni di finanziamento con l’Eurosistema. Le misure introdotte sono finalizzate a incentivare il credito alle piccole
e medie imprese e alle famiglie. Il nuovo collaterale faciliterà anche la partecipazione delle banche alle prossime operazioni
di rifinanziamento della BCE (TLTRO). Le misure sono conformi alle regole stabilite dal Consiglio direttivo della BCE per lo
schema ordinario dell’Eurosistema e per quello temporaneo degli Additional Credit Claims (ACC), che ammette la
stanziabilità di crediti con caratteristiche di rischio meno stringenti.
Passando ad analizzare l’andamento del sistema bancario italiano, il credito al settore privato risulterebbe ancora in
contrazione del -1,6% a dicembre 2014, dal -3,7% a dicembre 2013. E’ proseguita per tutto l’anno, con una lieve
attenuazione nell’ultima parte del periodo in analisi, la contrazione dei prestiti alle imprese, risentendo, dal lato della
domanda, della debolezza degli investimenti e, dal lato dell’offerta, della persistente rischiosità dei prenditori di fondi.
In merito alle iniziative messe in campo per affrontare il protrarsi della crisi economica, si ricordano alcuni piani pubblici e
privati adottati nei confronti di imprese e famiglie. In prospettiva, le misure di sostegno delle imprese andranno tuttavia
adeguate all’evoluzione dello scenario regolamentare europeo conseguente alle nuove regole in materia di attività
deteriorate definite dall’EBA.
E’ proseguito il deterioramento della qualità del credito, riflettendo gli effetti della recessione, la debolezza della ripresa e
l’ulteriore rigore nella classificazione dei crediti deteriorati indotta dal già citato Comprehensive Assessment. A dicembre
2014 le sofferenze lorde hanno raggiunto i 184 miliardi di euro, (evidenziando un incremento del 17,8% su base annua),
erano 156 miliardi di euro a dicembre 2013. Le sofferenze nette hanno registrato una dinamica più contenuta: +5,6%
l’evoluzione annua, raggiungendo gli 85 miliardi di euro. Il flusso di nuove sofferenze in rapporto alle consistenze degli
impieghi è in riduzione ma resta elevato (al 2,6% dal massimo del 3% registrato a metà del 2013).
Relativamente alla raccolta diretta interna delle banche italiane, la dinamica dei depositi del settore privato ha evidenziato
una lieve decelerazione nel corso dei primi mesi del 2014 (crescita inferiore al 2%), con una evoluzione leggermente più
positiva a partire da maggio grazie alla dinamica dei conti correnti. In sintesi, i depositi hanno evidenziato un +3,9% a
dicembre 2014 su base annua, rispetto al +2,3% a dicembre 2013.
Entrando nel dettaglio, la liquidità a vista detenuta sui conti correnti ha registrato un’accelerazione nella seconda parte
dell’anno (+9,1% su base annua a dicembre 2014; +2,8% a dicembre 2013) per il sempre minore costo-opportunità connesso
alla detenzione di attività liquide, ma anche a seguito dell’inversione di tendenza dei mercati borsistici nell’ultimo scorcio
dell’esercizio. Le forme di deposito a durata prestabilita hanno evidenziato un progressivo rallentamento entrando in un
territorio negativo (-5,0% i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso a dicembre 2014; l’evoluzione
era al +0,3% a dicembre 2013), per effetto di rendimenti sempre meno attraenti per la clientela e per la scelta degli
intermediari bancari di favorire la raccolta gestita. Le forme a più lunga scadenza potrebbero aver risentito anche
dell’ulteriore aumento dell’imposta di bollo previsto dalla Legge di Stabilità 2014. Nell’ambito della raccolta con durata
prestabilita, il comparto obbligazionario ha registrato una progressiva flessione, raggiungendo il -17,3% su base annua a
dicembre 2014 (-8,3% a dicembre 2013) anche per le mancate emissioni da parte degli istituti, viste le minori esigenze di
finanziamento degli impieghi e l’ampia liquidità a basso costo messa a disposizione dall’Eurosistema.
L’andamento positivo dei mercati finanziari nella prima parte del 2014, in un contesto di bassi tassi di interesse sui mercati
monetari, e la modesta crescita della diretta della clientela retail si sono accompagnati a flussi positivi delle componenti
gestite nel 2014. Tutti i prodotti finanziari gestiti hanno riportato risultati positivi (per maggiori dettagli vedasi la sottostante
sezione “I principali trend nell’industria del risparmio gestito”).
Nel contempo, i titoli in deposito delle famiglie (al valore nominale) hanno evidenziato a dicembre 2014 una flessione
intorno al 16%, condizionati dalla decrescente appetibilità dei rendimenti.
In un contesto che resta problematico, le relazioni trimestrali dei gruppi bancari a settembre 2014 segnalano, con alcune
eccezioni rilevanti, un generalizzato ritorno all’utile d’esercizio; la redditività del capitale è risultata peraltro assai
contenuta.
A tale miglioramento hanno in particolare concorso il positivo andamento della componente stabile dei ricavi (sia di natura
finanziaria che commissionale), la contrazione delle spese generali, il venir meno di componenti straordinarie negative. Si è
accresciuto il peso del costo del credito, che ha risentito, oltre che del permanere della crisi economica, delle appostazioni,
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peraltro ancora parziali, seguite all’esame degli attivi effettuato nell’ambito del Comprehensive Assessment.
Alla fine di settembre i coefficienti patrimoniali dei primi cinque gruppi sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a
giugno: il common equity tier 1 ratio, il tier 1 ratio e il total capital ratio erano pari, rispettivamente, al 12,0%, 12,5% e
16,1%.
Sulla base dei piani industriali presentati al mercato, una più soddisfacente remunerazione del capitale sarebbe conseguita
principalmente mediante un aumento dei ricavi da commissioni, una sostanziale razionalizzazione degli organici e delle
strutture e una forte diminuzione del costo del rischio di credito (ovvero il rapporto tra le rettifiche e la consistenza dei
prestiti). I piani industriali presentati dai principali gruppi bancari prevedono quindi ampi guadagni di produttività nell’arco
del prossimo quadriennio. L’innalzamento del livello di efficienza complessivo dell’offerta di servizi bancari richiede
investimenti nelle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e una loro piena integrazione nei processi
produttivi e nella rete distributiva. La razionalizzazione dal lato dei costi dovrà accompagnarsi a quella delle configurazioni
societarie, anche all’interno dei gruppi, e alla semplificazione degli organi amministrativi, necessaria per accrescere
l’efficacia e la funzionalità delle catene decisionali.
Le strategie di gestione dei costi resteranno pertanto rilevanti ma dovranno contemperarsi alla necessità di mantenere
investimenti adeguati a sostenere l’evoluzione del business e dei modelli distributivi.
Il complesso quadro normativo e di vigilanza europeo in via di definizione richiede una gestione dei rischi sempre più
organica e stringente ed onerosi adeguamenti a livello di attività, passività e patrimonio. Avrà, nel contempo, impatti
virtuosi, in termini di stabilizzazione del sistema, ma ha già comportato e comporterà inevitabilmente onerosi interventi e
più focalizzate evoluzioni del business. A tale riguardo gli operatori dovranno prestare particolare attenzione alla
rimodulazione dei modelli di servizio alla clientela, sempre più tesi a valorizzare i profili consulenziali, a consolidare la
relazione con il cliente ed a supportare i nuovi bisogni delle famiglie e delle imprese.
Passiamo ad una breve disamina dei principali eventi che hanno caratterizzato il Gruppo Credem.
Il gruppo ha partecipato al cosiddetto “Comprehensive Assessment”, valutazione approfondita del sistema bancario europeo
promossa dalla Banca Centrale Europea, in vista dell’assunzione della funzione di Vigilanza, che è stata attivata nell’ultimo
scorcio dell’esercizio: a tale complessa attività sono state dedicati sforzi ed energie aziendali assai significativi.
Come già più ampiamente ricordato nella prima parte di tale relazione, l’esercizio, conclusosi alla fine del mese di ottobre
con la pubblicazione dei risultati dopo un anno di intenso lavoro, ha riguardato tre profili strettamente interconnessi:
l’analisi dei rischi ai fini di vigilanza, l’esame della qualità degli attivi (AQR), una prova di stress secondo metodologie
predefinite, sviluppata in stretta cooperazione con l’Autorità Bancaria Europea (EBA).
I gruppi che hanno presentato carenze patrimoniali sono stati chiamati a presentare nelle due settimane successive alla
pubblicazione piani finalizzati a colmare i divari evidenziati e a realizzare le misure necessarie in tempi brevi (9 mesi).
In ambito nazionale l’esito della valutazione è risultato, nel contesto europeo, problematico oltre la media. Va anche
preliminarmente detto che sono sorte non poche discussioni, certamente fondate, in riferimento alla particolare severità
utilizzata in tale esercizio nella valutazione di rischi e operatività tipici del banking commerciale, preponderanti (e
penalizzanti) nella situazione bancaria italiana. In tale quadro le informazioni pubblicate dalla BCE indicavano a fine 2013,
potenziali carenze di capitale per 9,7 miliardi di euro riferite a 9 gruppi bancari; la carenza di capitale ed il numero dei gruppi
interessati si riducevano, rispettivamente, a 3,3 miliardi di euro e a 4 gruppi tenendo anche conto delle operazioni sul
capitale realizzate nei primi nove mesi del 2014.
Considerando altresì (ambito quest’ultimo non rilevante nelle segnalazioni europee, ma evidenziato da Banca d’Italia) le
misure di potenziamento patrimoniale già decise nel corso dei primi nove mesi del 2014, ma non ancora realizzate, le
potenziali carenze si sono ridotte a 2,9 miliardi di euro, interessando due gruppi bancari.
In questo contesto, il Gruppo Credem non ha evidenziato alcuna esigenza di rafforzamento patrimoniale, registrando un
adjusted CET1 ratio, comprensivo degli esiti congiunti dell’AQR e degli Stress Test, pari a:
- 10,91% nello scenario “base”, rispetto ad una soglia regolamentare dell’8%, pari ad un’eccedenza di capitale
di 480 milioni di euro;
- 8,89% nello scenario “avverso”, rispetto ad una soglia regolamentare del 5,5%, pari ad un’eccedenza patrimoniale
di 599 milioni di euro.
Con riferimento alle risultanze della sola attività di “Asset Quality Review”, l’adjusted CET1 ratio è risultato pari al 10,86%,
evidenziando un’eccedenza di capitale, rispetto al valore minimo richiesto dell’8%, di 463 milioni di euro.
Alcune comparazioni di sistema sono significative per qualificare ulteriormente l’eccellente risultato conseguito dal gruppo;
in particolare:
- l’impatto negativo per il gruppo dell’esercizio di AQR è risultato pari, rispetto al CET1 ratio di fine 2013, a 9 basis point;
BILANCIO 2014
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
l’analogo impatto medio negativo per il sistema bancario nazionale ed europeo è stato pari, rispettivamente, a 70 e 40 basis
point;
- l’impatto negativo per il gruppo dell’esercizio di Stress Test, è risultato pari, rispetto al CET1 ratio di fine 2013 e
nell’ambito dello scenario “avverso”, a 197 basins point; l’analogo impatto medio negativo per il sistema bancario nazionale
ed europeo è stato pari, rispettivamente, a 340 e 300 basis point.
Nel mese di settembre la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lista dei gruppi europei inizialmente rientranti nelle sue
competenze di vigilanza.
In riferimento ai criteri dimensionali adottati, il gruppo resta al momento vigilato dall’Autorità nazionale. Non è peraltro da
escludere, considerando la cadenza annuale di aggiornamento della citata lista e della limitata distanza rispetto ai livelli
dimensionali minimi richiesti, una futura modifica nella situazione di vigilanza del gruppo.
Anche nel corso del presente esercizio le società di rating sono intervenute con intensità nella valutazione del sistema
bancario.
Nella prima parte dell’anno i giudizi sono stati complessivamente positivi, in particolare a seguito di rilevanti operazioni di
potenziamento patrimoniale.
Per quanto riguarda il gruppo le società Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch hanno, rispettivamente nei mesi di gennaio
giugno e luglio, confermato i rating assegnati. Nella valutazione delle società hanno positivamente inciso la posizione di
rischio e l’adeguatezza patrimoniale e reddituale.
Nel mese di dicembre, Standard & Poor’s è intervenuta rivedendo al ribasso il giudizio sul debito italiano. A seguito di tale
revisione, anche il sistema bancario nazionale è stato interessato da un prevalente declassamento da parte della stessa
società, che ha ritenuto in aumento il rischio economico legato al mercato domestico.
E’ pertanto assai significativo che, stante la suddetta valutazione generale, Standard & Poor’s abbia confermato i rating
assegnati al Credito Emiliano: la conferma è motivata dal convincimento che il gruppo sarà maggiormente in grado, in un
contesto economico più fragile, di assorbire l’impatto delle maggiori rettifiche creditizie attese.
Tale positivo giudizio è stato altresì rafforzato dal miglioramento dell’outlook, passato da “negativo” a “stabile”, che riflette
l’opinione dell’agenzia di rating che la qualità del credito del Gruppo Credem si manterrà superiore alla media del sistema.
BILANCIO 2014
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MERCATO DEL PRIVATE BANKING:
CONTESTO COMPETITIVO
Il contesto economico, descritto nella sezione precedente, ha favorito la crescita della ricchezza finanziaria delle famiglie
private*, che ha registrato nel 2014 una crescita pari a +5,2% rispetto al 2013, grazie alla rivalutazione dei mercati e in
misura minore al recupero dei flussi di risparmio destinati agli investimenti finanziari. Alla fine dell’anno la ricchezza
finanziaria dovrebbe toccare un nuovo punto di massimo storico, superando i 980 miliardi di euro, come indicato
dall’indagine AIPB-Prometeia**. Il contesto in cui continuano a muoversi diversi segmenti della clientela private italiana
permane ancora fragile e strettamente legato a quello del contensto economico e competitivo del Paese.
Nonostante l’andamento ancora negativo del PIL italiano, il recupero dei flussi di risparmio è stato comunque favorito
dall’indebolirsi della fase recessiva e dall’ulteriore deteriorarsi del clima di fiducia accordato alle forme alternative di
investimento (mercato immobiliare in particolare).
In termini di attitudini di investimento è proseguito il processo di ristrutturazione dei portafogli delle famiglie private con
una crescita del peso dei prodotti di risparmio gestito e assicurativi, a fronte di una riduzione significativa dell’esposizione
diretta ai titoli di debito pubblici e bancari.
Esaminando i singoli strumenti, nel corso del 2014 si è accentuata la flessione della componente più liquida dei portafogli
delle famiglie private, soprattutto dei depositi con durata prestabilita (che comprendono i depositi a risparmio e i conti
correnti vincolati): la quota dei prodotti piu liquidi si attesta in un intorno del 12,5% a fine 2014 (dal 13,5% del 2013). Tra i
depositi con durata prestabilita anche nei mesi più recenti sono stati intensi i deflussi dai prodotti vincolati tra 1 e 2 anni,
probabilmente per il progressivo venire a scadenza dei vincoli stipulati fino a meta 2013 non rinnovati agli attuali tassi di
interesse.
Nel 2014, il peso della componente azionaria nel portafoglio medio della clientela private è risultato stabile rispetto al 2013
e sostenuto principalmente dall’effetto performance dei mercati.
Gli investimenti delle famiglie private, nel corso del 2014, si sono indirizzati prevalentemente verso gli strumenti di
risparmio gestito. I livelli dei tassi di interesse e dei rendimenti a scadenza dei titoli governativi straordinariamente bassi,
coniugati a condizioni positive sui mercati azionari, hanno favorito l’allocazione del risparmio delle famiglie in prodotti
gestiti e assicurativi, principalmente di tipo tradizionale, in misura più intensa di quanto avvenuto nel 2013. I maggiori
investimenti delle famiglie in prodotti gestiti e assicurativi continuano a segnalare anche la maggiore propensione delle
banche a offrire prodotti di gestione del risparmio, che stanno sostituendo nei portafogli delle famiglie i titoli pubblici e
bancari.
Con riferimento al comparto assicurativo, per tutto il 2014 è proseguito l’appeal per il segmento private sia con riferimento
alla componente unit, dove si sono concentrati gli orientamenti di innovazione di molti operatori, ed in particolare nella
direzione di conferire flessibilità ed elevato grado di personalizzazione dell’investimento, sia soprattutto con riferimento alla
componente tradizionale, il cui appeal, rappresentato principalmente dalla garanzia di rendimento, è sempre più apprezzato
ed ulteriormente incrementato dalle recenti modifiche in tema di tassazione del rendimento finanziario.
Per quanto riguarda la segmentazione dei clienti, la stima della crescita per il 2014 per i diversi segmenti patrimoniali
individuati premia quelli più elevati, soprattutto per effetto di un maggior accumulo di nuovi flussi di investimento
finanziario: a fine anno le famiglie private con piu di 5 milioni di euro dovrebbero sperimentare incrementi medi dei
portafogli finanziari di poco superiori al 5,5% a fronte di un 5% medio dei restanti. In termini di “effetto flusso” si stima che
la classe patrimoniale più premiata sia quella con oltre 10 milioni di euro con un apporto stimato alla crescita dell’aggregato
complessivo prossimo al 1,8%, più alto di quello medio delle classi con meno di 5 milioni di euro, che dovrebbe attestarsi in
un intorno del 1,2%.
In particolare, il segmento 0,5÷5 milioni di euro totalizza il 70% degli asset e il 95% del numero delle famiglie. Il restante
30% delle masse è suddiviso equamente tra i segmenti Very HNWI (5÷10 milioni di euro) e Ultra HNWI (>10 milioni di euro),
con il primo che raccoglie il 3% dei nuclei familiari private nazionali, il secondo l’1%. Questi ultimi due segmenti mostrano
un incremento delle masse medie rispettivamente del 3,8% (attestandosi a circa 7 milioni di euro) e 5,2% (circa 18 milioni di
euro medi).
La struttura del mercato mostra stabilità sia con riferimento alla penetrazione delle istituzioni utilizzate in generale per
tipologia e numero, sia per la penetrazione dell’istituzione riconosciuta come principale. Lo Share of Wallet dell’istituzione
principale si attesta sul 66%, confermando quel trend di incremento di un punto percentuale all’anno che caratterizza il
lento sviluppo di questro mercato, che vede ancora due quinti dei clienti Private rimanere fuori dal suo perimetro.
BILANCIO 2014
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RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
Sul fronte della domanda, il 2014 si è caratterizzato per un aumento dell’indice di multibancarizzazione per i clienti serviti da
operatori generalisti: in questo caso il numero di istituzioni finanziarie di riferimento aumenta rispettivamente da 1,3 a 1,7.
Per i clienti serviti da strutture di Private Banking, invece, il numero rimane stabile a 2,4.
Relativamente alla soddisfazione della clientela, il mercato del private banking anche nel 2014 ha registrato valori di
soddisfazione superiori rispetto al mercato generalista: per entrambi i mercati si osserva una significativa crescita dei livelli
di soddisfazione rispetto al 2013. In particolare, come ha evidenziato lo studio condotto da AIPB in collaborazione con Gfk
Eurisko***, l’81% degli intervistati tra i clienti di strutture private ha dichiarato di essere soddisfatto del servizio ricevuto
(era il 73% nel 2013) rispetto al 71% dei clienti di strutture non specializzate (69% nel 2013), riconoscendo maggior valore
differenziale in primis al referente negli investimenti, ma anche alla qualità dei servizi e alle informazioni fornite e alla
gestione degli investimenti.
(*)
Convenzionalmente definito come il totale delle attività finanziarie detenute dai soggetti residenti con una disponibilità finanziaria
personale superiore ai 500.000 euro
(**) AIPB-Prometeia, Stima del mercato potenziale del Private Banking in Italia al 2014, Novembre 2014
(***) AIPB-Gfk Eurisko, Nona Indagine sulla clientela private in Italia, Novembre 2014
PRINCIPALI TREND NELL’INDUSTRIA
DEL RISPARMIO GESTITO
Il settore del risparmio gestito* ha raggiunto a fine 2014 un patrimonio pari a 1.584 miliardi di euro, con il 54% delle masse
investito nelle Gestioni di Portafoglio (857 miliardi) e il restante 46% custodito nelle casse delle gestioni collettive (727
miliardi).
In termini di raccolta, l’anno si chiude con flussi positivi pari a 133,8 miliardi di euro, un record per l’industria.
Le gestioni collettive sono state le vere protagoniste della raccolta, con 92,4 miliardi di euro nel corso del 2014.
L’ottimo trend è trainato dalla raccolta dei fondi comuni che ha realizzato +91,5 miliardi di euro nel 2014, raggiungendo
un patrimonio complessivo di 684 miliardi di euro, rappresentati per il 70% da fondi di diritto estero.
In termini di categorie, si distinguono i fondi flessibili con una raccolta pari a 42,4 miliardi nel corso dell’anno, seguiti dagli
obbligazionari (+31,6 miliardi), dai bilanciati (+11,5 miliardi) e dagli azionari (+7,6 miliardi).
Per quanto riguarda l’industria della Promozione Finanziaria**, il 2014 si è chiuso positivamente con una raccolta netta
complessiva pari a 23,6 miliardi di euro, evidenziando una significativa crescita rispetto ai 16,6 miliardi del 2013 (+42%).
La raccolta sulla componente gestita ha trainato fortemente la crescita, con flussi positivi per 23,7 miliardi di euro (20,6
miliardi nel 2013), realizzando il migliore risultato di sempre. Le movimentazioni sui prodotti in regime amministrato
registrano, invece, una contenuta prevalenza delle uscite per 67 milioni di euro (-4 miliardi di euro nel 2013).
La spinta sul gestito arriva dal comparto assicurativo: i volumi complessivi di raccolta sono pari a 12,4 miliardi di euro con
un tasso di crescita pari al 75% (7,1 miliardi nel 2013). Le unit linked si confermano i prodotti assicurativi più congeniali alle
esigenze dei clienti delle reti, con premi netti per 10 miliardi di euro (6,7 miliardi nel 2013), ma cresce anche l’interesse per
le polizze vita tradizionali sulle quali vengono versate risorse per 3 miliardi di euro (1,6 miliardi nel 2013). La raccolta netta
diretta in quote di OICR ammonta a poco meno di 8 miliardi (12,1 miliardi nel 2013). Gli investimenti si concentrano sugli
OICR domiciliati all’estero, con una raccolta complessiva di 6,3 miliardi di euro (12,2 miliardi nel 2013); tra questi, 2 miliardi
sono destinati a fondi di fondi (6,4 miliardi nel 2013). Torna positivo il bilancio annuale sugli OICR aperti di diritto italiano,
con flussi netti di risorse per 1,8 miliardi (-72 milioni nel 2013), mentre si osservano perdite nette sui fondi speculativi per 66
milioni (-131 milioni nel 2013) e sui fondi chiusi per 49 milioni (17 milioni nel 2013). Importante crescita dei volumi di
raccolta anche per le gestioni patrimoniali individuali: gli investimenti complessivi dell’anno ammontano a 2,7 miliardi di
euro (822 milioni nel 2013) e si concentrano principalmente sulle GPF (1,7 miliardi di euro).
(*) Assogestioni, Comunicato Stampa – 18 Febbraio 2015
(**) Assoreti, Comunicato Stampa – 29 Gennaio 2015
BILANCIO 2014
23
NUOVI PRODOTTI E SERVIZI IN BANCA EUROMOBILIARE
Nel 2014 è proseguita l’evoluzione della gamma di soluzioni di investimento personalizzate per la clientela private grazie ai
servizi a elevato valore aggiunto introdotti negli anni precedenti.
In particolare:
• è stata confermata la gamma di gestioni patrimoniali personalizzate e a modello in grado di poter rispondere a tutte le
esigenze di investimento della clientela target;
• l’offerta di OICR di Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A. e Euromobiliare International Fund Sicav è stata
ulteriormente focalizzata sulle esigenze della clientela private, in particolare con prodotti target date in grado
di inseguire specifiche idee di investimento con grande attenzione al controllo del rischio. Inoltre, verso la fine dell’anno è
stato lanciato, in esclusiva per Banca Euromobiliare, “Euromobiliare Science 4 Life” un fondo comune di investimento
armonizzato alla Direttiva 2009/65/CE flessibile i cui investimenti azionari saranno focalizzati in emittenti operanti nel settore
salute e con attenzione particolare a quattro tematiche: longevità, cambiamento abitudini alimentari, malattie neuro
degenerative e ricerca, terapia e diagnostica oncologica;
• relativamente al catalogo delle soluzioni multimanager, è stata confermata la ricerca della specializzazione nell’offerta di
Sicav in collocamento diretto. A fine 2014 risultano pertanto effettivi accordi di distribuzione con i seguenti asset manager
internazionali: Amundi, Black Rock, Carmignac, Fidelity, Franklin Templeton, DNCA Invest, Invesco Fund, JP Morgan, Julius
Baer, Morgan Stanley, Pictet, Pimco, Schroders ISF, M&G, Raiffeisen, BNY Mellon;
• è proseguito lo sviluppo del servizio di consulenza finanziaria a pagamento MiFID compliant, sia nella forma (refresh grafico
della reportistica per una maggiore fruibilità) sia dei contenuti (nuova reportistica – Idee Operative Azionario,
Obbligazionario, Materie Prime e Valutario, Market Watch, nuovo Scenario Macro, nuovo Piano Finanziario – e introduzione
di nuove metodologie di calcolo del rischio di portafoglio – metodo VAR, come descritto più dettagliatamente tra le attività di
sviluppo organizzativo); ricordiamo che il servizio fornisce al cliente specifiche raccomandazioni sia su OICR sia su titoli in
amministrata, lasciando al relationship manager il compito di personalizzare il portafoglio del cliente attraverso il ricorso alle
ampie market list selezionate dall’Advisory Unit di Euromobiliare A.M. SGR;
• è stata ulteriormente ampliata l’offerta di soluzioni assicurative, rispetto agli accordi pre-esistenti con AVIVA, Old Mutual
Wealth (ex SKANDIA) e la compagnia del Gruppo CredemVita, tramite l’accordo con quest’ultima per il collocamento di una
polizza di ramo I denominata “Investire Sicuro”, tariffa che prevede anche la possibilità di cedola. Sono stati attivati i servizi
aggiuntivi sulle polizze già esistenti di ramo III (stop loss, invest plan, dynamic rebalance, cedola periodica). Inoltre sempre
con CredemVita è partita la nuova CredemVita Private Collection (che sostituisce la Collection), di ramo III. La differenza
sostanziale rispetto alla precedente è che la misura percentuale delle commissioni viene calcolata in funzione
dell’ammontare del cumulo dei premi versati e non in funzione dei sottostanti;
• al fine di intercettare raccolta fresca è stata rinnovata l’offerta di Time Deposit per clienti privati e non (lordisti): si tratta di
un’operazione di deposito vincolato destinata alla clientela che detiene disponibilità liquide sul proprio conto corrente e
intende impiegare una determinata somma, per un periodo di tempo prefissato ad un tasso prestabilito, non esponendosi a
rischio di variabilità dei tassi di mercato;
• infine, l’offerta dei prodotti e servizi banking è stata ampliata con l’inserimento della carta di credito EGO su circuito
Mastercard (emessa da Credem) e con brand Banca Euromobiliare. La carta di credito verrà proposta ai nuovi clienti
della Banca progressivamente in sostituzione della precedente carta di credito CartaSi. Inoltre, è stato siglato un nuovo
accordo con American Express per la distribuzione dei prodotti premium, caratterizzati da contenuti esclusivi ed ideati per
un segmento di clientela private, più precisamente: la carta “Platino” e l’esclusiva carta “Centurion” (solitamente ad “invito”
Amex). La contestuale offerta di un prodotto di altissimo standing con contenuti di servizio esclusivo (AMEX) abbinato ad una
carta a spendibilità universale (EGO) consente di poter utilizzare gli strumenti di pagamento di Banca Euromobiliare in
qualsiasi circostanza presso tutti i canali (remoti e fisici), di canalizzare maggiori flussi, di migliorare contenuti di servizio e
tasso di retention.
BILANCIO 2014
24
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
RACCOLTA E CREDITI CLIENTELA
(dati in milioni di euro)
Assets under Management
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Raccolta diretta (*)
563,7
545,6
18,1
3,3%
- Risparmio gestito
6.070,1
5.330,9
739,2
13,9%
- Risparmio amministrato
2.304,2
2.072,0
232,2
11,2%
Raccolta indiretta
8.374,3
7.402,9
971,4
13,1%
Totale AuM
8.938,0
7.948,4
989,6
12,5%
(*) Il dato evidenziato nel Passivo dello Stato Patrimoniale alla Voce 20 - “Debiti verso clientela”, pari a 587 milioni di euro, si differenzia rispetto alla Raccolta
diretta, in quanto quest’ultima ricomprende Time Deposit e i debiti verso la clientela che detiene conti correnti, mentre la prima ricomprende anche la liquidità
delle gestioni patrimoniali (che nella tabella sopra esposta viene classificata nella voce Risparmio gestito) e debiti di funzionamento.
Al 31/12/2014 gli Assets under Management (AuM) della clientela mostrano un notevole incremento (+12,5% rispetto alla fine
del 2013), determinato soprattutto dalla dinamica positiva della raccolta netta (+797 milioni di euro nel 2014), a fronte della
performance comunque positiva dei prodotti e della Raccolta Indiretta in generale (mediamente pari a circa +2,5% nel 2014).
Nel corso dell’anno si è assistito in particolare ad una crescita degli asset della clientela in prodotti di risparmio gestito, sia in
valore assoluto (+739 milioni di euro) sia in termini di incidenza percentuale sul totale AuM (passata dal 67,1% di fine 2013 al
67,9%). In aumento anche gli asset detenuti nel risparmio amministrato (+232 milioni di euro) e in raccolta diretta (+18 milioni
di euro).
(dati in milioni di euro)
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Raccolta diretta
17,9
(106,0)
123,9
116,9%
- Risparmio gestito
605,0
445,0
160,0
36,0%
- Risparmio amministrato
173,9
(240,0)
413,9
172,5%
Raccolta indiretta
778,9
205,0
573,9
280,0%
Totale Raccolta Netta
796,8
99,0
697,8
704,8%
Raccolta Netta
Molto positivo, e notevolmente in crescita rispetto al 2013, il dato di Raccolta Netta complessiva nel 2014, determinata
principalmente dai nuovi reclutamenti (sia sul canale Private Banking sia sulla Promozione Finanziaria) e dal contributo positivo
delle risorse commerciali già in struttura (la cui attività di sviluppo e retention ha beneficiato di un’offerta commerciale efficace,
con soluzioni di investimento - del Gruppo e di terzi - di qualità e servizi ad alto valore aggiunto), che hanno più che compensato
la raccolta netta negativa derivante dall’uscita di alcune risorse commerciali (in larga parte previste dal budget 2014).
Il dettaglio per categoria di prodotto della sopra citata raccolta netta, evidenzia afflussi netti molto positivi sui prodotti di
risparmio gestito (+605 milioni €, in continuità e in miglioramento rispetto ai buoni risultati del 2013) e pur sempre positivi sulla
raccolta amministrata (+174 milioni €) e diretta (+18 milioni €).
BILANCIO 2014
25
(dati in milioni di euro)
La Raccolta Diretta
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
C/C
521,1
463,5
57,6
12,4%
TD
37,9
77,8
(39,9)
(51,3%)
Deposito Più
4,7
4,3
0,4
9,3%
563,7
545,6
18,1
3,3%
Totale Raccolta diretta
L’aggregato della raccolta diretta da clientela registra un aumento del 3% circa nel corso del 2014, passando dai 546 milioni
di euro di fine 2013 ai 564 di fine 2014, in controtendenza rispetto alla diminuzione dell’anno precedente.
Più in dettaglio, il saldo dei conti correnti della clientela ha segnato un incremento del 12% circa rispetto al dato 2013,
beneficiando dell’intensa attività di sviluppo commerciale, a fronte della rilevante contrazione degli investimenti in Time
Deposit (-51% circa), i quali, similmente a quanto già avvenuto nel corso del 2013, sono risultati meno convenienti per la
clientela a causa della continua discesa dei tassi monetari di mercato e delle performance mediamente positive dei mercati
finanziari, preferendo pertanto i prodotti di risparmio gestito. Il prodotto comunque, seppur in misura inferiore al passato, ha
contribuito all’afflusso di “raccolta fresca”, anche a fronte di un investimento collaterale in prodotti di risparmio gestito.
Relativamente al prodotto Deposito Più, lanciato nel luglio 2012, le consistenze risultano ormai molto limitate (dai circa 34
milioni di euro a fine 2012 ai 4 di fine 2013, sostanzialmente invariate per tutto il 2014).
Non risultano investimenti in PcT, similmente alla situazione di dicembre 2013.
(dati in milioni di euro)
Gli Impieghi
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Impieghi diretti (*)
412,0
389,2
22,8
5,9%
Impieghi di firma
25,9
15,8
10,1
63,9%
Impieghi intermediati sul Gruppo
74,8
80,9
(6,1)
(7,5%)
(*) Il dato, in coerenza con quanto rappresentato a livello di Raccolta Netta, include solo i crediti verso clientela, senza crediti di funzionamento, depositi
cauzionali in “procedura DEBCRE” e fondo svalutazione crediti.
Nel corso del 2014, il quadro economico non ha segnalato le inversioni di tendenza positive auspicate. Il mercato
ha visto una flessione del credito, con effetti per il finanziamento degli investimenti, sia delle imprese che delle famiglie.
Banca Euromobiliare, in coerenza con le linee guida del gruppo, ha posto in essere iniziative finalizzate, da un lato
a contenere i rischi sul credito a causa del perdurare della crisi economica, e dall’altro a sviluppare l’acquisizione
di nuova clientela, oltre a sostenere i propri clienti nel far fronte ad esigenze di liquidità senza disinvestire i propri asset
amministrati o gestiti.
Il perdurare di un costo del denaro contenuto ha favorito l’erogazione del credito a breve termine, rispetto a quelle
a medio lungo.
Gli impieghi diretti di Banca Euromobiliare a fine 2014 ammontano a 412 milioni di euro (389 a fine 2013), in crescita
del 6% circa.
BILANCIO 2014
26
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Come per l’anno precedente, nell’ultimo trimestre sono state chiuse operazioni importanti, che se da un lato hanno
consentito di ridurre il grado di concentrazione, dall’altro hanno limitato il tasso di crescita dei volumi. In aumento l’attività
svolta dall’ufficio crediti, che ha deliberato nel corso del 2014 n. 2.604 pratiche con un incremento del 6% sull’anno
precedente. In crescita anche i crediti di firma, che passano da 16 milioni di euro circa di fine 2013 ai 26 di fine 2014.
All’attività di erogazione diretta si affianca anche la sinergia con la Capogruppo, alla quale vengono canalizzate operazioni
tipicamente commerciali, corporate e mutui ipotecari. Questa attività ha consentito di segnalare e far deliberare affidamenti
per circa 75 milioni di euro al 31/12 (in diminuzione rispetto agli 81 milioni di euro di fine anno precedente).
(dati in %)
2014
2013
GP1 - sostanziale assenza di rischi
20,47
27,49
GP2 - assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel breve
76,60
72,28
GP3 - rischio compatibile con possibilità di sua attenuazione/lieve peggioramento nel breve
2,31
0,20
GP4 - situzione di rischio con sintomi di peggioramento già evidenti
0,60
0,03
GP5 - situazione di moderata problematicità
0,02
0,00
GP6 - situazione che evidenzia aspetti di evidente problematicità
0,00
0,00
GP7 - situazione di marcata problematicità, potenziali rischi di default
0,00
0,00
GP8 - situazione di forte problematicità con rischio di default nel breve
0,00
0,00
100,00
100,00
Gli impieghi - classificazione in base allo scoring interno
Totale
Posto che la banca non dispone di rating interni per la classificazione della clientela, gli affidamenti vengono classificati secondo
le classi di merito del sistema di scoring interno (“giudizio di proposta”): come evidenziato nella tabella sopra riportata, fra le otto
classi (da GP1 fino a GP8), anche nel 2014, similmente agli ultimi esercizi, sono le prime due (caratterizzate dalla massima
affidabilità) ad accogliere la quasi totalità (97% circa) delle consistenze dei crediti sottoposti a scoring.
Con riferimento alla valutazione collettiva dei crediti (Collective Provisioning) la BCE nell’AQR ha utilizzato un modello
di calcolo di tali svalutazioni (c.d. “Challenger Model”) che differisce da quello ordinariamente utilizzato per le finalità
del bilancio d’esercizio.
La Banca, in coerenza con la Capogruppo ha attentamente valutato i suggerimenti dell’Autorità di Vigilanza e nell’ambito
del ciclico processo di affinamento dei modelli e parametri utilizzati per lo sviluppo delle valutazioni su base collettiva,
ha proceduto a rivedere in particolare il parametro definito “intervallo di conferma della perdita“ (Loss Confirmation Period).
La metodologia in essere prevede l’utilizzo di tale parametro che esprime, per le diverse categorie di esposizioni omogenee,
il ritardo medio che intercorre tra il deterioramento delle condizioni finanziarie di un debitore e la sua classificazione tra
le esposizioni deteriorate.
L’identificazione di tale periodo univoco per tutte le tipologie di controparti (sia Retail che Corporate) era motivato
prevalentemente dai presidi organizzativi definiti nell’ambito del processo del credito come ad esempio la frequenza
di revisione degli affidamenti e l’attività di controllo crediti.
Negli ultimi tempi il quadro macroeconomico ha subito un sensibile deterioramento acuendo le criticità dei segmenti
strutturalmente più fragili quali sono le microattività, le famiglie produttrici e i consumatori. La dimensione ridotta
(patrimoniale e reddituale) e la tipologia di indebitamento (più sbilanciata sul medio/lungo termine) espone maggiormente
alle repentine contrazioni economiche. Tali segmenti sono anche caratterizzati da informazioni economico/finanziarie meno
strutturate rispetto al mondo Corporate.
L’osservazione dei suddetti elementi di fragilità attribuibili in particolare al comparto Retail ha permesso di affinare – come
BILANCIO 2014
27
detto in un’ottica leggermente più conservativa – la stima dei suddetti parametri relativi a tale comparto.
In particolare, tenendo conto di tali caratteristiche distintive delle tipologie di controparti Retail e Corporate, e pur
confermando la continuità dei presidi organizzativi e creditizi adottati, il Loss Confirmation Period per la funzione
regolamentare Retail è stato aggiornato a 12 mesi.
L’impatto di tale affinamento dei parametri di stima è stato registrato anche per Banca Euromobiliare nel terzo trimestre
2014 ed è stato di circa 0,3 milioni di euro, al lordo dell’effetto fiscale.
Sempre nell’ottica del collective provisioning, oltre a quanto detto in precedenza in tema di “svalutazione collettiva dei
crediti in bonis”, nell’ambito della revisione della policy di impairment, la Banca ha aggiornato in un’ottica più conservativa,
i parametri utilizzati per il calcolo delle svalutazioni collettive, anche per la valutazione dei livelli di rettifica per le
esposizioni “past due” e per quelle classificate a “incaglio oggettivo”.
In particolare è stato effettuato un intervento sulla metodologia di provisioning di tali due categorie di crediti attraverso un
affinamento delle percentuali di svalutazione, che costituisce il naturale completamento ed approfondimento delle Linea
Guida della Banca sulle posizioni non performing già approvate nel dicembre 2013. Tale metodologia consente infatti una
piena omogeneità e coerenza dei criteri di svalutazione dei crediti deteriorati nel rispetto dei differenti gradi di rischio
espressi da ognuna delle categorie di default.
(dati in %)
2014
2013
variaz.
assol.
variaz. %
Tasso medio impieghi
1,99
1,87
0,12
6,4%
Tasso medio raccolta
0,32
0,61
(0,29)
(47,5%)
"forbice"
1,67
1,26
0,41
32,5%
Evoluzione Tassi Interni
I dati relativi ai tassi di interesse riconosciuti alla clientela registrano un notevole miglioramento della “forbice” tra tassi attivi
sugli impieghi e tassi passivi sulla raccolta, passando da 1,26% a 1,67% tra il 2013 e il 2014. In particolare, sugli impieghi
clientela il continuo presidio delle condizioni applicate ha portato ad un incremento dei tassi attivi (tasso medio 2014 pari a
1,99% contro 1,87% del 2013), nonostante la sostanziale stabilità dei tassi monetari medi di mercato (seppur in discesa a livelli
prossimi a zero negli ultimi mesi 2014), mentre sulla raccolta diretta la contrazione del tasso medio riconosciuto alla clientela
(tasso medio 2014 pari a 0,32% contro 0,61% del 2013) ha beneficiato soprattutto del minor ricorso ai prodotti di liquidità ad
elevata remunerazione per il cliente.
(dati in %)
BILANCIO 2014
28
La Raccolta Indiretta
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Gestioni Patrimoniali
1.894,0
1.690,1
203,9
12,1%
Fondi comuni d’investimento e Sicav di Gruppo
818,4
712,3
106,1
14,9%
Prodotti assicurativi di Gruppo
406,9
209,1
197,8
94,6%
Prodotti strutturati
13,3
35,0
(21,7)
(62,0%)
Altri prodotti (di terzi)
2.937,5
2.684,4
253,1
9,4%
- di cui sicav
2.057,1
1.843,9
213,2
11,6%
- di cui assicurativi
880,4
840,5
39,9
4,7%
Risparmio gestito
6.070,1
5.330,9
739,2
13,9%
Risparmio amministrato
2.304,2
2.072,0
232,2
11,2%
Totale Raccolta indiretta
8.374,3
7.402,9
971,4
13,1%
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
COMPOSIZIONE RACCOLTA INDIRETTA
27,5%
28%
72,5%
72%
2014
2013
COMPOSIZIONE RISPARMIO GESTITO
Assicurativo
di terzi
Assicurativo
di terzi
7%
15%
4%
16%
31%
32%
FCI e Sicav
di terzi
FCI e Sicav
di terzi
34%
34%
0%
1%
2014
2013
La raccolta indiretta nel suo complesso, analogamente a quanto avvenuto nel 2013, registra una crescita nel corso dell’anno,
passando da 7.403 milioni di euro di fine 2013 a 8.374 milioni di euro a fine 2014, con una variazione di +971 milioni di euro
(+13% rispetto all’anno precedente).
Sia il risparmio gestito sia quello amministrato, grazie soprattutto alla raccolta netta positiva, sono aumentati in valore
assoluto, (+739 milioni di euro, pari a +14% circa il primo, +232 milioni di euro, pari a +11% il secondo), mentre, in termini di
incidenza percentuale sul totale raccolta indiretta, si assiste ad un lieve incremento della quota in risparmio gestito rispetto a
quella in risparmio amministrato (da 72,0% a 72,5% la prima, da 28,0% a 27,5% la seconda).
Osservando la composizione del portafoglio gestito della clientela, è possibile riscontrare nel 2014 una crescita rilevante in
valore assoluto di tutte le principali tipologie di prodotti: gestioni patrimoniali, OICR e prodotti assicurativi. In particolare, le
gestioni patrimoniali godono di rinnovato interesse rispetto al recente passato, in attesa delle innovazioni di prodotto previste
per l’anno 2015 (con i relativi progetti già partiti nel corso dell’anno 2014, come più ampiamente argomentato nella sezione su
“le attività di sviluppo organizzativo –> attività a supporto del business”), mentre OICR e prodotti assicurativi vedono,
similmente al 2013, un maggior incremento dei prodotti del Gruppo rispetto a quelli di terzi (+15% per gli OICR di Gruppo vs
+12% di terzi; +95% per i prodotti assicurativi di Gruppo vs +5% di terzi), grazie agli sforzi profusi negli ultimi due anni
nell’innovazione di prodotto che hanno caratterizzato le diverse società del Gruppo (lancio delle nuove polizze di Ramo III
BILANCIO 2014
29
Credemvita Collection nel 2013, delle nuove polizze di Ramo I Credemvita Investire Sicuro nel corso del 2014 e dei nuovi OICR
di Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A. e Euromobiliare International Fund Sicav, come citato precedentemente nella
sezione “Nuovi prodotti e servizi in Banca Euromobiliare”).
Tali dinamiche sono coerenti con il modello di servizio adottato dalla Banca e dal Gruppo Credito Emiliano per i segmenti di
clientela di fascia alta, che si fonda sull’offerta dei servizi di gestione patrimoniale e di consulenza a pagamento mediante
consigli di investimento, nell’ambito di una architettura aperta che mette “in competizione” i migliori prodotti di terzi e del
Gruppo al servizio delle esigenze del cliente.
Più in particolare, all’interno del portafoglio gestito si evidenzia quanto segue:
• il controvalore delle gestioni patrimoniali al 31/12/2014 è pari a 1.894 milioni di euro, con una crescita di 204 milioni di euro
(+12% circa) e con una incidenza percentuale del 31%;
• gli OICR di Gruppo (fondi e sicav) hanno fatto registrare una crescita delle consistenze da 712 milioni di euro di fine 2013 a
818 milioni di euro di fine 2014 (+106 milioni di euro, pari a +15% circa), con una incidenza percentuale del 13%;
• i prodotti strutturati continuano a diminuire, alla luce dell’assenza di nuovi collocamenti, con un controvalore a fine 2014
ormai pari a soli 13 milioni di euro (rispetto ai 35 di fine 2013 e agli 81 di fine 2012) e una incidenza percentuale dello 0,2%;
• i prodotti assicurativi di Gruppo ammontano a fine 2014 a 407 milioni di euro, quasi il doppio rispetto alla situazione di fine
2013 (209 milioni di euro, pari ad una crescita del +95% nell’anno), con un peso che passa nell’anno dal 4% al 7%;
• è proseguito anche nel corso del 2014 il notevole sviluppo dei prodotti gestiti di terzi (che comprendono sia sicav che prodotti
assicurativi) che sono passati da 2.684 milioni di euro di fine 2013 a 2.937 milioni di euro di fine 2014 (+253 milioni di euro,
pari a circa +10%), con una incidenza percentuale complessiva in lieve calo rispetto all’anno precedente (dal 50% al 48% tra
dicembre 2013 e dicembre 2014); le sicav in particolare hanno consistenze pari a 2.057 milioni di euro a fine 2014 (+213
milioni di euro rispetto a fine 2013, pari a +12% circa) e un peso sul totale portafoglio gestito del 34%, mentre i prodotti
assicurativi ammontano a fine 2014 a 880 milioni di euro (+40 milioni di euro rispetto a fine 2013, pari a +5%), con una incidenza percentuale del 14%.
(dati in milioni di euro)
Le Gestioni Patrimoniali
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Gestioni Patrimoniali Mobiliari
897,2
945,5
(48,3)
(5,1%)
Gestioni Patrimoniali in Sicav
996,8
744,6
252,2
33,9%
1.894,0
1.690,1
203,9
12,1%
Totale Gestioni patrimoniali *
(*) Il dato evidenziato in Nota Integrativa - Altre informazioni, Tabella 4 “Gestione e intermediazione per conto terzi”, pari a 1.863 milioni di Euro, si differenzia
rispetto al Totale Gestioni patrimoniali sopra riportato in quanto il primo è comprensivo di controvalore dei titoli, plus/minus e proventi da accreditare, mentre il
secondo è comprensivo di controvalore dei titoli e liquidità
COMPOSIZIONE GESTIONI PATRIMONIALI
53%
44%
47%
2014
BILANCIO 2014
30
56%
2013
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Nel corso dell’anno il complessivo aumento delle consistenze (+204 milioni di euro, pari a +12% circa) è determinato dalla
crescita delle Gestioni Patrimoniali in Sicav, passate da circa 745 a 997 milioni di euro (+252 milioni di euro, pari a +34% circa),
solo in parte compensata dal calo delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari, passate da circa 946 milioni di euro a 897 (circa -48
milioni di euro, pari a -5%).
In termini di incidenza percentuale sul totale gestioni patrimoniali, le GPM passano dal 56% al 47% nel corso dell’anno, con le
GPS conseguentemente in aumento dal 44% al 53%.
All’interno delle GPM, il peso delle gestioni delegate a Euromobiliare A.M. SGR passa dall’89% di fine 2013 all’86% di fine
2014 (con il peso delle gestioni Personalizzate, originariamente gestite in Banca Euromobiliare dal “Centro Investimenti
Private”, ramo d’azienda ceduto a Euromobiliare A.M. SGR in data 1° maggio 2013, in diminuzione dall’86% circa all’80% del
totale GPM), mentre il peso di quelle delegate a Equita SIM passa dall’11% circa al 14%.
Le GPS sono invece delegate totalmente a Euromobiliare A.M. SGR.
RISORSE UMANE E RETE COMMERCIALE
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Occupazione puntuale di fine periodo
202
197
5
2,5%
Meno comandi dati - società Gruppo
2
1
1
100,0%
Più comandi ricevuti - società Gruppo
5
6
(1)
(16,7%)
205
202
3
1,5%
Di cui part-time
6
6
0
0,0%
Di cui a tempo determinato
3
5
(2)
(40,0%)
Strutture operative e direzionali centrali
88
87
1
1,1%
Strutture operative periferiche
47
43
4
9,3%
Private banker di direzione
59
61
(2)
(3,3%)
Private banker di rete
11
11
0
0,0%
Totale risorse impiegate
205
202
3
1,5%
Totale risorse impiegate
L’evoluzione dell’organico, in aumento rispetto a fine 2013, è spiegabile dai seguenti fenomeni:
• lieve crescita del personale delle direzioni centrali (+1 unità);
• potenziamento delle strutture operative periferiche (+4 unità);
• ulteriore diminuzione netta (che fa seguito a quella più significativa degli anni precedenti) del numero dei private banker,
a causa principalmente dei nuovi reclutamenti inferiori alle uscite.
BILANCIO 2014
31
(in unità)
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Promotori finanziari
285
284
1
0,4%
- entrati
23
24
(1)
(4,2%)
- usciti
22
24
(2)
(8,3%)
Private Banker (*)
73
77
(4)
(5,2%)
- entrati
3
6
(3)
(50,0%)
- usciti
7
12
(5)
(41,7%)
Rete Commerciale
(*) Sono considerate tutte le risorse che ricoprono il ruolo indipendentemente dall’inquadramento contrattuale e dalla % di comando in BE.
I dati 2014 evidenziano la sostanziale stabilità della numerosità dei promotori finanziari e la riduzione del numero dei private
banker. Relativamente ai promotori finanziari, i reclutamenti e le uscite risultano circa in linea con l’anno precedente (con
queste ultime comunque dimezzate rispetto al triennio 2010-2012, caratterizzato dall’opera di razionalizzazione della struttura
commerciale prevista dalla Pianificazione Strategica); in merito ai private banker, si segnala sia un minor reclutamento sia
minori uscite rispetto al 2013, con un saldo netto negativo.
Riportiamo inoltre alcuni dati statistici, confrontati con il “sistema Assoreti” (*).
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
0,09
5,4%
(0,03)
(2,4%)
3,10
19,7%
Patrimonio della clientela
- ranking
n.
11
11
- quota di mercato
%
1,83
1,74
- ranking
n.
14
13
- quota di mercato
%
1,41
1,44
- ranking
n.
4
4
- masse
Euro milioni
18,86
15,76
Numero Promotori Finanziari
Patrimonio per Promotore
(*) Si precisa che Banca Euromobiliare ha interrotto nel 2009 il flusso delle segnalazioni statistiche ad Assoreti; il numero dei Promotori Finanziari è stato
comunque comunicato all’Associazione e su questa base sono state ricalcolate le quote di mercato rappresentate in tabella; gli indicatori riguardanti il
patrimonio della clientela sono invece stati ricalcolati sulla base dei dati statistici interni.
Sul fronte del posizionamento della Banca rispetto al perimetro Assoreti si evidenzia:
• il mantenimento del ranking e un aumento della quota di mercato in termini di patrimonio della clientela (da 1,74% a 1,83%);
• un lieve peggioramento del ranking e della quota di mercato relativa al numero di promotori finanziari (da 1,44% a 1,41%);
• il mantenimento del ranking relativo al patrimonio per promotore, con l’aumento di quest’ultimo da 15,76 a 18,86 milioni
di euro, a conferma sia del fatto che la Banca resta una delle principali realtà del settore per dimensione di tale aggregato,
sia del lavoro svolto sul fronte della razionalizzazione della rete commerciale.
BILANCIO 2014
32
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
ATTIVITÀ DI SVILUPPO ORGANIZZATIVO
Nel corso del 2014 le iniziative di natura organizzativa attivate dalla Banca si possono suddividere in due filoni principali:
• Attività legate all’adeguamento normativo dei processi/procedure, per mezzo di aggiornamenti procedurali e informatici
in grado di garantire l’aderenza dei processi della banca ai dettami della normativa di riferimento;
• Iniziative finalizzate all’efficientamento delle strategie di business, mediante l’implementazione di funzionalità atte a
consentire una semplificazione degli aspetti operativi a beneficio di quelli consulenziali nei confronti della clientela,
garantendo nel contempo un maggior presidio di compliance.
 Attività di carattere normativo
In materia di normativa fiscale, è stato attivato il progetto di Gruppo FATCA, finalizzato a recepire la normativa FATCA
(Foreign Account Tax Compliance Act) varata dagli Stati Uniti per contrastare l’evasione fiscale dei contribuenti US che
utilizzano società o veicoli off-shore per i propri investimenti. La normativa obbliga le istituzioni finanziarie (Foreign Financial
Institution) aderenti al FATCA a comunicare le informazioni su conti esteri detenuti da clienti US PERSON al fisco
statunitense (Internal Revenue Service – IRS).
FATCA è entrato in vigore il 1 luglio 2014 e i principali ambiti di intervento riguardano: gli impatti sui processi di
identificazione della clientela, l’adeguamento delle procedure IT a supporto dell’attività di identificazione/censimento, la
verifica dei clienti e l’adeguamento della modulistica con l’introduzione dei dati FATCA obbligatori.
Nel 2014 è stato aperto il progetto di Gruppo TARGET2S, con l’obiettivo di adeguare le banche del Gruppo Credem a Target
2 Securities (T2S). T2S è il nuovo sistema europeo per il regolamento delle transazioni in titoli, finalizzato ad offrire un
sistema di regolamento centralizzato, basato su una piattaforma tecnica unica e integrata in tempo reale con i sistemi di
regolamento lordo delle Banche Centrali.
Gli obiettivi principali del progetto TARGET2S sono:
• integrare e armonizzare l’attuale infrastruttura europea di settlement titoli, caratterizzata da elevata frammentazione;
• ridurre la complessità delle attività di post-trading e i costi di regolamento cross border di titoli nell’area Euro;
• armonizzare e regolare a T+2 le operazioni su strumenti finanziari diversi dagli OICR (quest’ultima attività è già stata
realizzata con decorrenza 6 ottobre 2014).
L’attivazione di T2S prevede quattro wave di adesione da parte dei Paesi Europei (la prima wave fissata per il 22 giugno
2015 comprende anche l’Italia, con il depositario centrale Monte Titoli).
Con riferimento alla normativa antiriciclaggio, è stato avviato il progetto EVORIC, finalizzato a recepire i provvedimenti
emanati da Banca d’Italia in materia di Archivio Unico Informatico (AUI) e Adeguata Verifica della clientela, entrati in vigore
il 1° gennaio 2014, e il provvedimento IVASS in materia di Adeguata Verifica del 21 luglio 2014. Il progetto ha l’obiettivo di
gestire le attività di evoluzione e adeguamento delle procedure interne in materia.
Nel corso 2014 la Banca ha partecipato ai progetti EVO263 e RAF263 in merito all’aggiornamento della Circolare della
Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (“Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”). Entrambi i progetti
sono stati avviati da parte della Capogruppo.
RAF263 ha realizzato il Risk Appetite Framework del Gruppo Credito Emiliano, sia in termini di processi a supporto che di
normativa interna, portando all’approvazione del CdA (25 giugno 2014) i seguenti regolamenti:
• Regolamento “Risk Appetite Framework del Gruppo Credem”;
• Regolamento “Risk Management di Gruppo”;
• Regolamento “Pianificazione, Programmazione e Controllo per il Gruppo Credem”.
Lo sviluppo degli adeguamenti dettati dai capitoli 7 e 9 della nuova Circolare è stato completato dal Progetto EVO263,
che ha adeguato la normativa interna di riferimento ed ha portato all’approvazione del CdA (25 giugno 2014) i seguenti
documenti:
• “Documento di coordinamento tra Organi Aziendali e Funzioni di controllo”;
• “Regolamento Esternalizzazione Funzioni Aziendali” di Banca Euromobiliare;
• “Piano di Business Continuity” di Banca Euromobiliare;
BILANCIO 2014
33
• “Regolamento Comitato Interfunzionale di Crisi” di Banca Euromobiliare;
• “Nomina dei referenti per le funzioni di controllo di internal audit, compliance, risk management”;
• “Regolamento gestione del rischio fiscale derivante dall’operatività della clientela” di Banca Euromobiliare.
Nella seduta del CdA di Banca Euromobiliare del 10 febbraio 2015 viene proposta la deliberazione dell’aggiornamento della
normativa interna e dei processi a supporto, relativi al Capitolo 8 “Sistema Informativo” dell’aggiornamento della circolare.
Nel 2014 il Gruppo Credito Emiliano ha avviato il programma interno Comprehensive Assessment finalizzato a gestire la
valutazione del sistema bancario europeo che BCE ha concluso nell’ottobre 2014, anteriormente all’assunzione dei nuovi
compiti di vigilanza. Sono stati pertanto aperti tre progetti di Gruppo, che hanno coinvolto anche Banca Euromobiliare,
denominati AQRUNO (Asset Quality Review UNO), AQRDUE (Asset Quality Review DUE) ed AQRTRE (Asset Quality
Review TRE).
AQRUNO si è focalizzato sull’invio nei termini richiesti e su formato BCE delle prime informazioni qualitative e quantitative
di AQR. Si sono inoltre effettuate attività di Data Mapping delle informazioni potenzialmente rilevanti e della verifica
dell’integrità delle stesse. Il progetto ha inoltre individuato le aree di miglioramento su Policy e Processi ed infine ha definito
la “Forbearence roadmap”.
AQRDUE invece ha svolto una attività di supporto all’intera fase di esecuzione dell’AQR (accesso on-site), garantendo tutte
le risorse necessarie in relazione all’importanza dell’esercizio, in funzione delle caratteristiche dei portafogli creditizi
selezionati ed in base alla dimensione del campione richiesto dall’Autorità di Vigilanza.
AQRTRE si è occupato invece della preparazione e conduzione degli stress test (ultima fase del programma di
Comprehensive Assessment del Single Supervisory Mechanism), sulla base di template e scenari di stress comunicati da
EBA e BCE. Il progetto ha eseguito e concluso le fasi “Preparatoria”, “di Execution” e di “Tuning”.
Il risultato finale dell’esercizio, congiuntamente per tutte le banche, è stato pubblicato a fine ottobre 2014.
 Attività a supporto del business
Nel corso del 2014, nell’ambito del progetto CONSUL, è stato concluso il processo di consolidamento ed efficientamento
delle modalità di erogazione del servizio di consulenza alla clientela. In particolare, è stato adottato il nuovo modello di
valutazione dell’Adeguatezza di Portafoglio Multivariata e sono stati introdotti gli indicatori di rischio di portafoglio nella
Posizione Investimenti. Tali strumenti consentono ai gestori della relazione con il cliente di:
• monitorare l’effettiva esposizione al rischio dei portafogli della clientela;
• costruire proposte di investimento che corrispondano alle esigenze finanziarie dei clienti e in una reale logica
Rischio-Rendimento.
Il progetto CONSUL ha consentito, inoltre, di elevare gli standard di compliance in relazione alle regole di adeguatezza
degli investimenti.
Sempre in ambito di processi d’investimento, sono stati avviati due importanti progetti di Gruppo, che si concluderanno nel
corso del 2015: NUGESP (Nuove Gestioni Patrimoniali ad Ombrello) e CONSU3 (Consul Step 3). Si tratta di iniziative
progettuali molto correlate, in quanto rappresentano la fase successiva del Progetto CONSUL, che realizzano il
collegamento automatico tra la procedura di Consulenza e le procedure dispositive (c.d. “HUB”). Mentre il progetto
CONSU3 realizza l’impianto tecnologico per gestire gli ordini, NUGESP si focalizza sulla gamma Gestioni Patrimoniali ed
ha come obiettivo la realizzazione del nuovo servizio di Gestione Patrimoniale Multilinea e l’efficientamento dell’attuale
gamma di gestioni patrimoniali.
In ambito di banking tradizionale, a maggio 2014 Credito Emiliano ha attivato il progetto di Gruppo MODELBE (Modello di
Servizio Banca Euromobiliare). A partire da gennaio 2015 i clienti di Banca Euromobiliare possono accedere al servizio di
cassa (sistema Pegaso) presso alcune filiali Credito Emiliano ben identificate. Il “servizio transazionale” consente, infatti, ai
clienti di Banca Euromobiliare di recarsi presso una filiale Credito Emiliano e svolgere una serie di operazioni predefinite
(versamenti contante e assegni, prelievi contante, bonifici, giroconti, pagamenti, richiesta di assegno circolare, pagamento
MAV/RAV, pagamento F23 ed F24) direttamente sui propri conti ed utilizzando la modulistica di Banca Euromobiliare. Scopo
di tale impianto è quello di incrementare la raccolta sui Promotori Finanziari e Private Banker già operanti, nonché di creare
maggiori opportunità di reclutamento.
A luglio 2013 è stato avviato il progetto di Gruppo FIRCON (Firma Contratti) finalizzato ad evolvere gli attuali sistemi di
firma elettronica (in filiale con modalità grafometrica, tramite internet banking e promotore finanziario con l’uso di “one time
BILANCIO 2014
34
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
password”) nelle forme di Firma Digitale e Firma Elettronica Avanzata, entrambe disciplinate dal D.Lgs. 82/2005 e dalla
relative norme di attuazione. FIRCON permetterà di estendere l’utilizzo della firma elettronica, attualmente in uso soltanto
per le operazioni dispositive, anche alla sottoscrizione dei contratti e della documentazione collegata (ad esempio, il
questionario antiriciclaggio) con firma biometrica in filiale e con firma tramite OTP da Internet Banking.
Sarà pertanto possibile abilitare un nuovo modello di servizio basato sull’interazione multicanale del cliente, con minore
ricorso ai supporti cartacei e conseguenti benefici legati alla dematerializzazione.
Nel corso del 2015 è previsto un primo rilascio del sistema di firma sul perimetro contratti c.d. “NEWCON”, ossia conto
corrente e servizi accessori.
Sempre in tema di multicanalità, il progetto di Gruppo MOBILE sta sviluppando la nuova piattaforma di Mobile Banking,
che permetterà ai clienti di accedere ai sistemi Internet Banking anche tramite App dedicate e scaricate su dispositivi Tablet
e Smartphone.
Relativamente ai processi del credito, nel corso del 2014 si è proceduto ad una revisione del processo di delibera degli
affidamenti e all’introduzione di nuovi supporti per rendere più semplice ed efficace l’istruttoria delle pratiche. Nel
contempo, per dare maggiore trasparenza ai clienti, è stato modificato il processo di sottoscrizione delle condizioni prima
della messa disposizione dell’affidamento, permettendo di attivare un nuovo iter di invio della documentazione e
consentendo il miglioramento del servizio.
BILANCIO 2014
35
SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
E GESTIONE DEI RISCHI
 La struttura organizzativa
Le attività e le strutture di controllo interno e di governo del rischio di Banca Euromobiliare fanno parte di un articolato sistema
di controllo nell’ambito del Gruppo Credem, organizzato secondo un modello in grado di rispondere alle richieste poste dalla
attuale normativa in materia da parte di Banca d’Italia, Consob ed altre Autorità di controllo e Vigilanza. Esso coinvolge diverse
strutture organizzative interne ed esterne alla Banca; i principali organi di questo sistema sono:
• gli Organi Societari (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale), che svolgono una funzione di coordinamento
e supervisione e su cui ricade la responsabilità finale del corretto funzionamento del Sistema;
• la Funzione di Revisione Interna, che è svolta in outsourcing dal Servizio Audit di Credito Emiliano S.p.A. nell’ambito
di un modello “accentrato” che prevede il conferimento dell’incarico da parte delle società del Gruppo al Servizo Audit; quest’ultimo dipende direttamente dal Consiglio di Amministrazione di Credito Emiliano S.p.A. e risponde al Comitato
Consiliare Rischi di Gruppo, cui fornisce le informazioni necessarie a valutare la funzionalità, l’efficacia e l’efficienza del
sistema di controlli interni;
• la Funzione di Controllo di Conformità alle norme (Compliance), struttura di controllo di secondo livello affidata in outsourcing
a Credito Emiliano, istituita in coerenza con le disposizioni di vigilanza di Banca d’Italia, con il regolamento congiunto Banca
d’Italia – Consob del 29/10/2007 e con le linee guida emanate dalla Capogruppo, che hanno sancito:
- l’assetto organizzativo minimale al quale le diverse Società del Gruppo Bancario Credem devono adeguarsi per gestire il
proprio rischio di non conformità;
- l’approccio metodologico da seguire per l’attività di verifica, basato su tecniche di identificazione, valutazione, gestione e
monitoraggio dei rischi di non conformità; il responsabile della Funzione è il Compliance Officer pro-tempore di Credem,
che ricopre tale carica in tutte le banche e le società di gestione del risparmio italiane del Gruppo Credem;
• la Funzione Antiriciclaggio, costituita in ottemperanza alle disposizioni di Banca d’Italia del 10 marzo 2011 (provvedimento
recante disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l’utilizzo degli
intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo); quale
responsabile della Funzione Antiriciclaggio è stato nominato il responsabile antiriciclaggio pro-tempore di Credem, che ricopre tale carica anche presso le altre società del Gruppo bancario soggette a tale normativa. La società ha, inoltre,
nominato un Referente Interno, che operando in stretto coordinamento funzionale con la funzione antiriciclaggio di
Credembanca, presidia i processi collegati alla normativa antiriciclaggio presso Banca Euromobiliare;
• la Direzione Controlli di Banca Euromobiliare, cui spetta il compito di garantire l’applicazione delle politiche di auditing di
Gruppo e del complesso sistema di norme interne che regola l’attività di controllo. Il direttore controlli svolge il ruolo di
interfaccia con audit e con il Collegio Sindacale della Banca, sia per quanto riguarda l’attività di “link auditor”, cioè di
presidio e coordinamento delle attività ispettive svolte sulla Banca da audit, sia per quanto riguarda tutti gli altri controlli
effettuati direttamente. I risultati dell’attività di controllo vengono periodicamente rendicontati al direttore generale e al
Consiglio di Amministrazione. Al direttore controlli è inoltre attribuito il compito di supportare e facilitare le attività svolte
dalla Funzione di Compliance e di trasmettere i report, prodotti dalla funzione stessa, alle funzioni organizzative della Banca
che risultano coinvolte, ed il ruolo di referente della Funzione Antiriciclaggio;
• il servizio di Risk Management, delegato presso la struttura GRM (Global Risk Management) della Capogruppo.
 L’attività di controllo interno
Cinque sono gli ambiti in cui si articola l’attività di controllo interno: controlli giornalieri di linea, attività di auditing, attività di
controllo di conformità alle norme, attività di presidio di rischi di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo e altre attività di
controllo svolte dalla direzione controlli della Banca.
I controlli giornalieri “di linea” sul regolare svolgimento delle attività operative ed amministrative sono effettuati dalle singole unità
organizzative e formalizzati nei regolamenti interni e nei manuali procedurali e controlli di secondo livello, svolti sia nell’ambito
dell’analisi dell’andamento gestionale della Banca che dell’attività di presidio dei rischi e dell’attività di controllo interno.
BILANCIO 2014
36
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
Rientrano nell’ambito dell’attività di auditing svolta dal Servzio Audit sul rispetto delle disposizioni di legge e delle norme
operative, i controlli di terzo livello volti ad assicurare la normale operatività dell’attività della Banca, il monitoraggio dei rischi,
la funzionalità del sistema dei controlli interni di primo e secondo livello. Tra le priorità dell’audit rientrano l’individuazione di
andamenti anomali, di violazioni delle procedure ed i conseguenti suggerimenti per il miglioramento delle procedure aziendali
e delle modalità di controllo e gestione dei rischi. L’attività di cui sopra viene rendicontata al Consiglio di Amministrazione
ed al Collegio Sindacale della Banca attraverso report specifici, la relazione annuale delle verifiche effettuate ed il piano delle
verifiche programmate per l’anno successivo.
Relativamente al piano 2014 sono stati effettuati i seguenti interventi: 21 sull’operato dei promotori finanziari e 8 controlli
a distanza su universo PF. Nello specifico:
• Fraud analisys: controllo promotori che non hanno raggiunto gli obiettivi commerciali;
• nr. 5 monitoraggi a distanza sull’operatività dei Promotori Finanziari (sulla base degli indicatiori di rischio al 31/12/2013);
• monitoraggio “sms alert” non recapitati originati da disposizioni su OICR impartite con “firma elettronica” dalla clientela
seguita dalla rete dei Promotori Finanziari;
• analisi di conformità sull’operatività in prodotti assicurativi effettuata nel periodo 01/01/2014 - 30/04/2014;
• monitoraggio a distanza sulle emissioni di assegni circolari disposte dai clienti a favore dei propri gestori.
Sono stati inoltre effettuati: 47 controlli su dipendenze (area finanza e incassi, pagamenti e adempimenti normativi) e controlli
su processi ed unità operative interne. Nello specifico sono stati condotti i seguenti interventi:
• verifica sulle modalità di attribuzione dei profili di rischio alla clientela;
• verifica del processo di consulenza in materia di investimenti;
• processo di rilevazione e gestione degli “incentivi” e delle conseguenti situazioni di “conflitti di interesse”;
• modalità di imputazione e di registrazione rimborsi OICR;
• revisione del ruolo del direttore di filiale: analisi attività in corso;
• verifica del processo di gestione dei rischi operativi - follow up 2014;
• verifica sulle azioni mitigative individuate in ambito Risk Self Assessment;
• verifica del processo di manutenzione del Piano di Business Continuity per l’anno 2014;
• normativa Antiriciclaggio: verifica di allineamenti tra procedure contabili e Archivio Unico Informatico.
A questi si aggiungono 3 accertamenti specifici aventi ad oggetto contestazioni legate alla clientela di due promotori finanziari
e un private banker e il rapporto annuale richiesto da AVIVA spa, ai sensi dell’articolo 40 del Regolamento ISVAP n.5 del
10/2006 e del provvedimento Isvap n.2473 del 27/10/09, in merito alle verifiche svolte sui promotori finanziari che hanno
collocato prodotti della Compagnia.
L’attività di controllo di conformità alle norme, che Banca Euromobiliare ha affidato in outsourcing alla Funzione di Controllo di
Conformità di Credito Emiliano, designando come proprio Compliance Officer lo stesso esponente nominato in tale ruolo dalla
Controllante, ha riguardato principalmente i seguenti ambiti normativi:
• credito al consumo;
•privacy;
• trasparenza bancaria;
• distribuzione prodotti assicurativi;
• “market abuse”;
• prestazione dei servizi di investimento.
Nel corso del 2014 sono stati effettuati dalla funzione di Compliance interventi:
• di tipo “ex-ante”, relativi, cioè, ad analisi sull’adeguatezza delle misure organizzative sviluppate dall’azienda a fronte delle
modifiche intervenute in termini di nuove normative e/o di nuovi prodotti/servizi/processi, prima dell’adozione delle stesse
da parte delle strutture organizzative, e di consulenza;
• di tipo “ex-post”, relativi, cioè, a verifiche di esistenza/adeguatezza dei presidi organizzativi già adottati a presidio dei rischi
di non conformità. Tali attività possono essere svolte anche dal servizio audit, per conto della funzione di compliance, sulla
base di un apposito accordo di servizio fra le due strutture di controllo;
• di consulenza, aventi ad oggetto richieste di approfondimento su singoli argomenti.
BILANCIO 2014
37
In aggiunta alle attività sopra descritte, nel corso del 2014 la Funzione Compliance ha partecipato alle attività progettuali
finalizzate all’adeguamento delle strutture di controllo alle disposizioni di vigilanza emanate da Banca d’Italia ed entrate in
vigore nel luglio scorso.
Gli impatti più rilevanti di tali attività, per la Funzione Compliance, hanno riguardato:
• la ridefinizione del perimetro normativo oggetto di presidio;
• l’individuazione delle attività rilevanti ai fini della gestione del rischio di non conformità;
• la ridefinizione delle modalità di presidio di tale rischio, a fronte dell’estensione del perimetro normativo di riferimento; in
particolare è stato introdotto un modello di “Compliance diffusa”, che prevede il coinvolgimento di altre strutture (c.d. Presidi
Specialistici) nella gestione del rischio di non conformità relativamente ad alcune aree normative (fiscale, sicurezza sul
lavoro, vigilanza bancaria ).
L’attività di presidio dei rischi di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo è svolta dalla funzione antiriciclaggio, affidata in
outsourcing all’omonima funzione di Credito Emiliano, che si occupa di:
• verificare nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di
norme in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo;
• prestare consulenza e assistenza agli organi aziendali ed all’alta direzione;
• verificare l’affidabilità del sistema informativo di alimentazione dell’Archivio Unico Informatico aziendale;
• presidiare la trasmissione mensile alla UIF dei dati aggregati concernenti le registrazioni nell’Archivio Unico Informatico;
• curare la predisposizione di un adeguato piano di formazione finalizzato a conseguire un aggiornamento su base continuativa
del personale dipendente e dei collaboratori.
Le attività di controllo svolte dalla direzione controlli della Banca si articolano in:
• visite periodiche alle filiali, effettuate per il tramite del “Supervisor”, per il monitoraggio delle aree di attività che riguardano
sicurezza e valori, ordine amministrativo, contrattualistica, intermediazione mobiliare, trasparenza e antiriciclaggio (nel corso
dell’anno sono state effettuati incontri in loco in tutte le Filiali);
• presidio centrale con verifiche a distanza su due aree di particolare importanza per l’attività della Banca, quella di gestione
dei patrimoni della clientela e quella di collocamento del servizio di raccolta ordini, attraverso controlli ex-ante ed ex-post;
• presidio sulla corretta applicazione della normativa antiriciclaggio, attraverso il monitoraggio accentrato dei dati e la verifica
della corretta applicazione dei regolamenti interni. A questa attività, svolta con il supporto della direzione filiali, si affianca
un’attività di formazione normativa ed operativa sul territorio e con periodiche riunioni (promotori, private banker e filiali).
 Il governo del rischio
RISCHI DI CREDITO
Il rischio di credito, relativo alle probabilità di inadempimento degli obblighi contrattuali da parte dei debitori della Banca o al
peggioramento del merito creditizio degli stessi, dipende in senso generale da molteplici fattori appartenenti al contesto macro
di riferimento (andamento dell’economia, crisi di specifici settori produttivi, ecc.) o a specifiche situazioni della controparte.
Come già evidenziato nei precedenti paragrafi, la concessione di linee di credito alla clientela non rappresenta un’attività core
in Banca Euromobiliare, ma è subordinata alla raccolta di patrimoni da gestire e rappresenta, quindi, un servizio di
completamento della gamma offerta ai clienti, con facilitazioni concesse sempre assistite da garanzie reali. Esiste comunque
una codificata procedura di monitoraggio dei rischi di credito, presidiata sia da strutture interne della Banca che da organismi
della Capogruppo, che assicura il mantenimento di una elevata qualità dell’attivo della Banca. Per una più approfondita
trattazione dell’argomento rinviamo alla specifica sezione di nota integrativa (parte E – sezione 1).
RISCHI DI MERCATO
Il rischio di mercato viene inteso come probabilità di subire delle perdite di valore dei titoli detenuti in portafoglio
conseguentemente all’andamento dei mercati finanziari ed alle specificità dei titoli stessi. Riguardo ai fattori endogeni di
mercato, la mitigazione dei rischi deve tener conto in particolare dell’andamento dei tassi d’interesse, dei corsi azionari e dei
cambi. Il monitoraggio dei fattori specifici deve riguardare le caratteristiche proprie dei titoli e l’affidabilità dell’emittente.
L’attività di valutazione e monitoraggio dei rischi di mercato è effettuata con metodologia VaR (Value at Risk) ed ha come
oggetto il portafoglio titoli di proprietà della Banca.
Per ulteriori dettagli sull’analisi dei rischi di mercato rinviamo alla specifica sezione di nota integrativa (parte E – sezione 2).
BILANCIO 2014
38
RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
Nel 2014 è proseguita l’attività di monitoraggio del rischio delle gestioni patrimoniali della Banca. Alla definizione di limiti di
rischio assegnati ad ogni linea d’investimento (approvati almeno annualmente dagli organi societari, rendicontati su base
trimestrale presso gli organi deputati e monitorati su base settimanale) ed alle analisi di contribuzione al rischio complessivo di
portafoglio lungo le differenti direttrici d’investimento, di sensitività degli impatti marginali sul rischio prospettico di singole
componenti di portafoglio e di stress test in ipotesi di scenari di mercato avversi, la Banca, per il tramite delle funzioni di Risk
Management di Gruppo, ha affiancato ulteriori analisi che consentono di ottenere la più ampia visibilità sulla curva dei
rendimenti attesi e di associare i diversi strumenti di analisi per un’estesa comprensione delle dinamiche di rischio.
L’attività delle funzioni di Risk Management di Gruppo ha continuato a ricomprendere le valutazioni circa l’andamento dei
risultati di gestione delle gestioni patrimoniali oggetto del servizio di gestione di portafogli (incluse le deleghe gestionali), dei
rispettivi parametri contrattuali di riferimento, del rapporto di efficienza rischio-rendimento e delle dispersioni rispetto ai
“portafogli modello”. Sono stati, inoltre, forniti in modo sistematico addizionali strumenti di supporto alla verifica del rispetto
delle indicazioni strategiche quantitative deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed assegnate ai centri gestori.
Per una trattazione analitica su rischio di prezzo, di tasso di interesse, di cambio e di liquidità, si rimanda alla specifica sezione
di nota integrativa (parte E – sezioni 2 e 3), ma si anticipa sin da ora come la Banca non sia significativamente esposta ad
alcuno dei sopra menzionati rischi.
RISCHI OPERATIVI
Il Nuovo Accordo sul Capitale “Basilea 2” (in vigore dal 2007) ha introdotto la necessità di considerare i rischi operativi nel
calcolo dei requisiti patrimoniali.
I rischi operativi vengono definiti come “il rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, personale e sistemi
interni, oppure da eventi esogeni”: da tale definizione sono esclusi i rischi strategici e reputazionali.
Il sistema di gestione dei rischi operativi è definito come l’insieme strutturato di processi, funzioni e risorse per l’identificazione,
la valutazione e il controllo dei rischi operativi ed è articolato nei processi di identificazione, misurazione, reporting e
mitigazione.
In tale ambito vengono svolte internamente al Gruppo Credem, compresa Banca Euromobiliare, le attività di Loss Data
Collection (raccolta dei dati di perdita operativa) e Risk Self Assessment (raccolta, attraverso questionari di stime soggettive
espresse dai risk owner con riferimento agli eventi di natura operativa potenzialmente rilevanti per le proprie unità di business).
Tali attività sono funzionali a rafforzare la capacità valutativa e di gestione consapevole dei rischi operativi, anche attraverso la
valutazione delle opportune azioni di mitigazione del rischio.
Inoltre è in corso di valutazione da parte della Capogruppo, l’introduzione a fini gestionali, di metodologie AMA (“Advanced
Measurement Approaches”) che facciano riferimento a dati interni di perdita, dati di sistema, analisi di scenario e valutazione
del business environment. Per ulteriori dettagli sull’analisi dei rischi operativi, si rinvia alla specifica sezione di nota integrativa
(parte E – sezione 4).
BILANCIO 2014
39
ATTIVITÀ DI MARKETING
Le iniziative di comunicazione esterna sviluppate nel 2014 sono state finalizzate a consolidare la brand awareness di Banca
Euromobiliare mediante interventi coerenti con l’immagine ed il posizionamento della Banca.
Per quanto riguarda le relazioni con i media, è proseguita intensamente anche nel 2014 l’attività di media relations a supporto
della diffusione del brand e delle strategie di Banca Euromobiliare, con focus sull’attività di reclutamento. Particolare attenzione
è stata dedicata agli speciali sul private banking dei principali quotidiani e magazine finanziari nazionali.
Nel corso del 2014 è proseguita l’accurata attività di organizzazione e sponsorizzazione di eventi finalizzati al consolidamento
della relazione tra clientela e Banca e allo sviluppo di nuovi contatti con clientela prospect.
A questo riguardo:
• a partire dal mese di gennaio e per tutto il 2014 siamo stati sponsor di BAA Bocconi Alumni Association, associazione che ha
come missione quella di essere una forza positiva della società, capace di mobilitare le energie migliori delle persone
cresciute professionalmente e culturalmente all’interno del mondo Bocconi, allo scopo di realizzare una comunità di alumni
che contribuisca, attraverso progetti, attività, studi e scambi, allo sviluppo e alla valorizzazione dell’Università, degli studenti
e della società civile. Per queste motivazioni, e per le conseguenti elevate potenzialità di contatto con la clientela in target,
abbiamo valutato l’associazione meritevole del sostegno di Banca Euromobiliare, concretizzato attraverso 5 appuntamenti
denominati “Dinner Speach” e di altri eventi organizzati sul territorio italiano;
• il 6 aprile abbiamo contribuito alla realizzazione del concerto “Una preghiera per L’Aquila”, in memoria dei 5 anni del
terremoto, tenutosi a Roma presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. La manifestazione, che ha avuto l’obiettivo di
raccogliere testimonianze e visibilità a favore della ricostruzione de L’Aquila, è stata ripresa dai media e dalla stampa
nazionale. Rilevante è stato il ritorno in termini di immagine con particolare riguardo alle tematiche di sensibilità sociale;
• dal 9 al 11 maggio si è svolta, presso il Golf Club Perugia, la Bizzarri Golf Cup, importante evento sul territorio umbro, grazie
al quale Banca Euromobiliare, in qualità di main sponsor, ha potuto incontrare gli imprenditori provenienti dal centro Italia
che hanno partecipato alla manifestazione sportiva;
• il 22 maggio abbiamo organizzato il convegno “La continuità e lo sviluppo delle imprese familiari del territorio”, in
collaborazione con Canturium, prestigioso periodico di storia, arti e ambienti del Canturino e del Comasco, con il sostegno
dell’Università dell’Insubria di Como, presso la cui sede si è tenuto l’evento. Hanno partecipato relatori con elevata e
riconosciuta professionalità, provenienti sia dal mondo accademico che da realtà di spicco nell’ambito della finanza e del
diritto. Sono state invitate famiglie imprenditoriali del territorio, prevalentemente clientela prospect, direttamente
interessate alle tematiche trattate ed in target per il modello di servizio da noi offerto;
• il 25 maggio, in occasione delle giornate nazionali di apertura al pubblico delle dimore storiche, organizzate da ADSI
Associazione Dimore Storiche Italiane, siamo stati sponsor unico della sezione Emilia Romagna nella realizzazione delle
visite a Palazzo Albergati ed al Museo della Beata Vergine di San Luca, a Bologna. L’evento si è svolto sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Bologna. La presenza di una breve presentazione del nostro istituto nel volantino dedicato
all’iniziativa culturale e la visibilità del nostro brand all’ingresso della dimore aperte al pubblico, hanno garantito un’ottima
visibilità e, soprattutto, un’ulteirore occasione per confermare la nostra attenzione nei confronti di progetti volti a tutelare il
patrimonio delle famiglie italiane;
• il 7 giugno si è tenuta la 25° edizione della Coppa Banca Euromobiliare presso la Pinetina Golf Club, ad Appiano Gentile,
competizione golfistica di primavera-estate promossa per raccogliere fondi da destinare all’Associazione per il Bambino
Nefropatico (fondata a Milano nel 1978 con lo scopo di creare, presso la Clinica De Marchi, un centro per l’assistenza e la
cura dei bambini affetti da insufficienza renale);
• il 13 settembre abbiamo contribuito alla realizzazione della regata “Remiamo per salvare Palermo”, presso il Club Canottieri
Roggero Lauria, in collaborazione con la Fondazione Salvare Palermo. L’iniziativa ha consentito di consolidare le relazioni con
la clientela storica ed di entrare in contatto con nuovi potenziali clienti;
• il 25 settembre, nell’incantevole cornice di Villa Botta Adorno a Torre d’Isola (PV), abbiamo organizzato l’esclusivo evento
“Parole e Sapori”, un percorso sensoriale di ricercate degustazioni che metaforicamente hanno richiamato l’importanza di
essere guidati da specialisti, in ogni settore. L’evento, che ha coinvolto prevalentemente la nuova clientela gestita dalla
filiale di Pavia aperta di recente, ha riscosso un notevole successo e apprezzamento con particolare riferimento ai temi
trattati ed allo standing dell’iniziativa;
BILANCIO 2014
40
RELAZIONE SULLA GESTIONE
02 capitolo
• il 9 ottobre presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale a Torino si è svolto il convegno “Come valutare gli investimenti
finanziari e la serietà del proponente”, dedicato alle famiglie imprenditoriali del territorio con le quali sono state attivate
nuove relazioni;
• il 9 ed il 14 ottobre, rispettivamente a Milano, presso l’esclusiva location di Palazzo Parigi, ed a Roma, presso la meravigliosa
cornice dello storico Palazzo Corsini, si sono tenute due prestigiose cene di gala, in collaborazione con la Fondazione
Umberto Veronesi, con la quale abbiamo avviato una proficua partnership. Nel corso delle due manifestazioni sono
intervenute personalità di eccellenza del mondo della ricerca e dell’alimentazione, primo fra tutti il Professor Umberto
Veronesi. Il filo conduttore di entrambe le iniziative è stato quello di creare un ideale collegamento tra la qualità della vita e
la finanza, con particolare riferimento ad uno strumento di investimento “Euromobiliare Science fo Life”, un comparto
flessibile i cui investimenti azionari saranno focalizzati su emittenti operanti nel settore salute e con attenzione particolare a
quattro tematiche: longevità, cambiamento delle abitudini alimentari, malattie neuro degenerative, ricerca, terapia
e diagnostica oncologica;
• il 21 ottobre abbiamo promosso la realizzazione del convegno intitolato “Conoscenza e Consulenza: il primo investimento”,
nell’incantevole Villa Borromeo a Padova. Durante l’incontro si sono confrontati autorevoli e noti personaggi del mondo del
giornalismo finanziario, accademico e della finanza, che hanno condiviso con i partecipanti riflessioni e considerazioni sullo
scenario economico in continua evoluzione e sul ruolo centrale dell’advisor nella relazione con il cliente;
• dal 22 ottobre al 3 dicembre i private banker hanno accompagnato clienti e prospect ad una serie di visite guidate alla mostra
“Marc Chagall, una retrospettiva 1908-1985”, con l’obiettivo di fidelizzare e sviluppare nuove relazioni;
• il 23 ottobre nell’elegante dimora storica di Villa Borromeo a Senago abbiamo sostenuto in qualità di main sponsor
l’esclusivo evento “Younique”, riservato ad un ristretto numero di invitati selezionati tra i big spender della Lombardia dei
brand partner dell’iniziativa. Ai partecipanti è stato riservato un programma studiato su misura da prestigiose case del lusso
che si è sviluppato in un percorso emozionale e coinvolgente sull’eccellenza fatta di creatività e passione per i dettagli, che
fa di certi oggetti delle vere icone di stile senza tempo. L’esclusività dell’evento ci ha permesso di creare valore intorno al
nostro marchio e di entrare in contatto con prospect in target per il nostro modello di servizio;
• Il 06 novembre abbiamo organizzato la tavola rotonda “Scenari di mercato: i benefici di un approccio razionale nelle scelte di
investimento”. Il convegno si è tenuto nell’importante sede museale di Cà de Carraresi di Treviso e si è sviluppato secondo
un originale programma che ha creato un connubio interessante tra i temi della finanza e quelli dell’arte, facendo seguire al
briefing su tematiche economiche una visita privata alla mostra “Giappone. Dai Samurai a Mazinga”. L’evento si è concluso
con una cena riservata durante la quale abbiamo potuto consolidare le relazioni con la clientela storica ed entrare in contatto
con nuovi potenziali clienti invitati all’evento.
Inoltre, nel corso dell’anno, sono stati organizzati molti workshop (Ravenna, Empoli, San Miniato, Spoleto, Pordenone, Cremona)
in partnership con selezionati professionisti esterni del network di contatti certificati dalla Banca, al fine di sensibilizzare la
clientela target (clienti e prospect) sull’importanza della pianificazione fiscale e successoria. Come negli anni precedenti non
sono mancati gli incontri sul territorio nazionale con selezionati asset managers internazionali, durante i quali sono stati
sviluppati approfondimenti tecnici, view di mercato e principi per la corretta diversificazione degli investimenti e per la
costruzione di un asset allocation coerente con il profilo di rischio e con le indicazioni fornite dalla consulenza finanziaria
evoluta a pagamento.
BILANCIO 2014
41
IMMOBILIZZAZIONI E INVESTIMENTI
(dati in milioni di euro)
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Mobili e arredi
4,80
4,74
0,06
1,3%
Impianti, attrezzature e automezzi
3,52
3,47
0,05
1,4%
HW edp
0,58
0,95
(0,37)
(38,9%)
Immobilizzazioni materiali lorde
8,90
9,16
(0,26)
(2,8%)
Fondi ammortamento
8,24
8,53
(0,29)
(3,4%)
Immobilizzazioni materiali nette
0,66
0,63
0,03
4,8%
Oneri pluriennali - lavori (*)
1,94
1,64
0,30
18,3%
Oneri pluriennali - software
0,20
0,17
0,03
17,6%
Oneri pluriennali - lista clienti
2,13
2,51
(0,38)
(15,1%)
Oneri pluriennali - avviamento
36,31
36,31
0,00
0,0%
Immobilizzazioni immateriali nette
40,58
40,63
(0,05)
(0,1%)
Quota ammortizzata (escluso avviamento) %
86,3
78,9
7,4
9,4%
Immobilizzazioni
(*) Le migliorie su beni di terzi vengono qui rappresentate fra le immobilizzazione immateriali, mentre nello schema di stato patrimoniale sono ricomprese nella
Voce 150
Al 31/12/2014 i cespiti nel loro complesso, escludendo l’avviamento (non soggetto ad ammortamento), risultano
complessivamente ammortizzati per l’86% del loro valore contro il 79% circa di fine 2013. Escludendo, oltre all’avviamento,
anche la “lista clienti”, che a fine 2014 risulta ammortizzata per il 54% circa, gli altri cespiti sono complessivamente
ammortizzati per il 95% (si veda parte B della nota integrativa per ulteriori dettagli).
Nel corso del 2014 non sono stati effettuati investimenti di rilievo di carattere strutturale.
PARTECIPAZIONI
Non si rilevano variazioni rispetto al precedente esercizio: il controvalore complessivo delle partecipazioni in Credem Private
Equity e Credem International Luxemburg ammonta a 346 migliaia di euro.
BILANCIO 2014
42
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
RISULTATI ECONOMICI
(dati in migliaia di euro)
2014
2013
Variazioni
Assolute
Variazioni
%
Margine finanziario *
8.554
7.316
1.238
16,9%
Margine servizi **
47.815
46.773
1.042
2,2%
Margine d'intermediazione
56.369
54.089
2.280
4,2%
Spese amministrative ***
(44.900)
(42.608)
(2.292)
(5,4%)
Risultato di gestione
11.469
11.481
(12)
(0,1%)
(643)
(630)
(13)
(2,1%)
(1.987)
(3.211)
1.224
38,1%
(54)
942
(996)
(105,7%)
Utile (Perdita) delle attività ordinarie
8.785
8.582
203
2,4%
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
e da partecipazioni
(1)
(278)
277
99,6%
Utile (Perdita) prima delle imposte
8.784
8.304
480
5,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio
(3.754)
(4.043)
289
7,1%
Utile (Perdita) d'esercizio
5.030
4.261
769
18,0%
Ammortamenti
Accantonamenti, rettifiche e riprese di valore
Altri oneri / proventi di gestione ***
(*) Il margine finanziario corrisponde alla voce 30 del Conto Economico.
(**) Il margine servizi corrisponde alla voce 60, 70, 80, 90 e 100 del Conto Economico.
(***) Proventi da recupero bolli clientela, all’interno della voce 190 del Conto Economico, riclassificati tra le spese amministrative
Il risultato dell’esercizio 2014 risulta positivo e in miglioramento rispetto all’anno precedente, da +4,3 a +5,0 milioni di euro.
Il margine di intermediazione nel suo complesso risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,3 milioni
di euro, pari a +4,2%), grazie alla crescita sia del margine finanziario (da 7,3 milioni di euro a 8,6, pari a +17% circa) sia del margine da
servizi (passato da 46,8 milioni di euro a 47,8, pari a +2% circa). Più in dettaglio, il margine finanziario è positivamente influenzato dalla
crescita della “forbice” fra tassi attivi e tassi passivi (da 1,26% a 1,67%). In particolare, sugli impieghi clientela il continuo presidio
delle condizioni applicate ha portato ad un incremento della redditività complessiva, nonostante la sostanziale stabilità dei tassi
monetari medi di mercato (seppur in discesa a livelli prossimi a zero negli ultimi mesi 2014) e dei volumi medi annui, mentre sulla
raccolta diretta il tasso medio riconosciuto alla clientela ha beneficiato soprattutto del minor ricorso ai prodotti di liquidità ad elevata
remunerazione per il cliente e a marginalità negativa per la Banca. Margini in capo alla tesoreria complessivamente in diminuzione,
nonostante il contributo positivo e in miglioramento degli investimenti del portafoglio di proprietà in titoli di Stato.
Sul fronte del margine da servizi, si assiste al notevole miglioramento generato dall’attività caratteristica (circa +2,8 milioni di euro in
termini di commissioni nette, pari a +6% circa), grazie soprattutto alle maggiori consistenze medie in prodotti di risparmio gestito (con
in particolare il rinnovato interesse per le gestioni patrimoniali e il continuo sviluppo di OICR e prodotti assicurativi, sia di Gruppo sia di
terzi) e alla maggior diffusione del servizio di consulenza multibrand, a fronte di minori commissioni nette di performance sulle gestioni
patrimoniali e di un impatto negativo in termini di commissioni di delega derivante dalla cessione del ramo d’azienda Centre
Investment Private (CIP) avvenuta il 1° maggio 2013. Stabile il contributo dell’attività di corporate finance (gestione di mandati di
advisory nell’ambito di operazioni Merger & Acquisitions).
BILANCIO 2014
43
Sostanzialmente nullo il risultato netto dell’attività di negoziazione (rispetto agli 1,7 milioni di euro circa dell’anno precedente), a causa
della completa cessazione del servizio di negoziazione titoli in capo alla Banca a partire da fine luglio 2013, per via dell’introduzione a
livello di Gruppo della best-execution dinamica sulle compravendite dei titoli obbligazionari.
Debolmente negativa la somma del risultato netto dell’attività di copertura e utili/perdite da cessione (rispetto ad un valore prossimo a
zero nell’anno precedente).
Le spese amministrative, al netto dei bolli attivi (riclassificati dalla voce “altri oneri/proventi di gestione” all’interno delle “altre spese
amministrative”), sono in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+2,3 milioni di euro, pari a +5,4%), in termini sia
di spese del personale (da 24,4 a 26,0 milioni di euro, pari a +6% circa) sia di spese generali (da 18,2 a 18,9 milioni di euro, pari a +4%
circa).
In particolare, le maggiori spese del personale sono imputabili in larga parte al superiore accantonamento netto bonus dipendenti e al
recente reclutamento di Private Banker, mentre le spese generali registrano un peggioramento soprattutto sul fronte dei costi IT, a
causa dell’incremento delle consistenze patrimoniali della clientela e all’impatto degli investimenti effettuati dal Gruppo negli anni
precedenti, e sul fronte dei costi immobiliari, anche a causa delle azioni messe in atto nel corso dell’anno per la razionalizzazione dei
punti distributivi e non ancora a regime. Sostanzialmente stabili i costi operativi, amministrativi e di marketing.
Le componenti fra il risultato di gestione e l’utile prima delle imposte (oneri e proventi diversi/straordinari, accantonamenti e rettifiche
di valore, riclassificando i bolli attivi assieme ai bolli passivi all’interno delle spese amministrative) registrano un saldo
complessivamente negativo ma migliore rispetto all’esercizio precedente (-2,7 milioni di euro vs -3,2). Da segnalare il miglioramento
del costo del credito (da circa -0,5 a -0,3 milioni di euro) e del saldo netto su altre svalutazioni/perdite/proventi/oneri straordinari (+1,2
milioni di euro nell’insieme, di cui circa +0,7 grazie all’assenza, rispetto al 2013, della svalutazione del credito d’imposta sui FoHF in
Proprietà e delle perdite da cessioni di investimenti, con il restante delta positivo legato a poste soprattutto di natura commerciale),
solo in parte compensate dalla dinamica più sfavorevole relativa alla gestione dei contenziosi non creditizi (tra variazione netta del
Fondo rischi e oneri e sopravvenienze, saldo netto pari a circa -1,5 milioni di euro vs -0,8) e dai maggiori accantonamenti dell’Indennità
Aggiuntiva di Fine Rapporto per i Promotori Finanziari (-0,2 milioni di euro circa), Gli ammortamenti risultano invece stabili rispetto
all’anno precedente.
Il risultato ante imposte, rispetto al precedente esercizio, cresce da 8,3 a 8,8 milioni di euro (+6% circa), con un tax rate che passa dal
49% al 43% essenzialmente a causa del venir meno dell’addizionale IRES pari all’8,5%, una tantum per il 2013.
Le dinamiche patrimoniali e reddituali registrate nell’esercizio in corso hanno permesso di superare i rispettivi obiettivi di budget 2014 e
hanno costituito la base per la predisposizione del nuovo budget per l’anno 2015, approvato dal CdA in data 17 dicembre 2014.
BILANCIO 2014
44
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
SOCIETÀ CAPOGRUPPO
La Banca è controllata al 100% da Credito Emiliano S.p.A., sede sociale in via Emilia S. Pietro, 4 - Reggio Emilia, che, in qualità
di Capogruppo di Gruppo creditizio, redige il bilancio consolidato sottoponendolo a revisione contabile.
Ai sensi dell’art. 2497 bis del codice civile, in nota integrativa, parte H - operazioni con parti correlate, vengono esposti i dati
dell’ultimo bilancio approvato di Credito Emiliano S.p.A.
Alla data del bilancio la Banca non detiene azioni della Capogruppo.
RAPPORTI CON SOCIETÀ DEL GRUPPO
La Banca ha collocato presso la propria clientela:
• fondi comuni di investimento gestiti da Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.;
• sicav di Credemlux S.A.;
• polizze vita di Credemvita S.p.A.;
• prodotti bancari di Credito Emiliano S.p.A.;
• contratti di leasing di Credemleasing S.p.A.;
• servizi offerti da Credemfactor S.p.A.
La Banca ha inoltre fornito:
• servizi amministrativi e logistici a società del Gruppo;
• servizi di gestione di patrimoni per conto di Euromobiliare Fiduciaria S.p.A.
Tutti i servizi sono stati remunerati a normali condizioni di mercato.
I rapporti con Credito Emiliano S.p.A. sul fronte della gestione della tesoreria trovano riscontro nell’incidenza, in riduzione
rispetto a fine 2013, delle poste infragruppo (in particolare alla voce 60 – crediti verso banche dell’attivo, mentre alla voce 10
– debiti verso banche del passivo dello stato patrimoniale si registra un lievissimo incremento): tali rapporti di credito e debito
si riflettono chiaramente nel conto economico, che più in generale vede nel controvalore dei ricavi, così come dei costi,
la presenza di contropartite infragruppo (in particolare con Credito Emiliano S.p.A.).
Per quanto riguarda i dettagli analitici delle attività, passività, garanzie e impegni intrattenuti con imprese del Gruppo,
si rimanda a quanto indicato in nota integrativa, parte H – operazioni con parti correlate.
FATTI DI RILIEVO VERIFICATISI
DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Nessun fatto di rilievo si è verificato dopo la chiusura dell’esercizio.
BILANCIO 2014
45
LA PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE
Per quanto riguarda il contesto esterno, nella zona euro (al riguardo si ricorda il +0,3% del PIL UE nel quarto trimestre 2014 su
quello precedente), ci si attende un progressivo recupero del prodotto nell’area. In particolare, la crescita sarà sostenuta dagli
effetti espansivi legati al basso prezzo del petrolio, alla debolezza dell’euro e al quantitative easing della BCE. Sembrerebbero
esserci tutte le condizione per contrastare con successo il clima di sfiducia che grava sulle imprese, il basso livello di inflazione
e la disoccupazione che attanaglia ancora l’UEM.
Anche per quanto riguarda l’Italia (dove il PIL ha registrato un +0,0% nel quarto trimestre 2014 su quello precedente) le
prospettive per i prossimi mesi sono in miglioramento.
Relativamente all’economia italiana, le principali indicazioni per il 2015 sono al momento le seguenti:
• il prodotto interno lordo dovrebbe registrare un’evoluzione positiva (+0,7%, dopo il –0,4% del 2014);
• i consumi delle famiglie, dopo il lento recupero del 2014, dovrebbero beneficiare della prosecuzione del miglioramento del
reddito disponibile, grazie agli impulsi dalla Legge di Stabilità e dalla caduta del prezzo del petrolio: è atteso un progresso
dell’1,1%, dopo il +0,3% del 2014;
• gli investimenti dovrebbero evidenziare una ripresa, più evidente nel 2016, alimentata soprattutto dal recupero della
domanda interna e dall’andamento delle esportazioni;
• le esportazioni evidenzieranno un +4,9% (+2,0% nel 2014) per l’andamento del tasso di cambio e del ciclo mondiale;
• l’inflazione è prevista in ulteriore contrazione (-0,2% contro il +0,2% del 2014) principalmente per l’evoluzione dei prezzi dei
prodotti petroliferi nella prima parte del 2015.
Relativamente ai principali aggregati bancari si segnala:
• sul fronte della raccolta diretta da residenti, si dovrebbe continuare ad evidenziare uno sviluppo dei depositi (+2,6%), anche
per la procedura di rientro dei capitali;
• le minori esigenze di raccolta diretta da parte delle banche alimenterà il processo di diversificazione del risparmio delle
famiglie verso gli strumenti di risparmio gestito e assicurativi;
• la ripresa del ciclo economico e le politiche non convenzionali della BCE favoriranno una ripresa degli impieghi: si ipotizza
per il 2015 un’evoluzione del +2,1%; gli impieghi verso famiglie e imprese evidenzieranno una dinamica del +2,3%, grazie
all’evoluzione del reddito disponibile e dell’attività economica.
Le previsioni restano però soggette a un’elevata incertezza, connessa principalmente con l’evolversi delle condizioni
geopolitiche e con il loro impatto sul commercio internazionale, sul prezzo del petrolio e sugli stessi tassi di cambio.
Il carattere di fragilità delle principali evidenze sistemiche (i timidi segnali di ripresa economica che, peraltro, sembrano
riguardare più l’area euro nel suo complesso che il nostro paese, le favorevoli ripercussioni sui tassi dei titoli governativi e su
quelli delle emissioni bancarie pluriennali) non consentono di formulare previsioni di “durevole discontinuità” rispetto alla
situazione in atto.
In estrema sintesi le principali incognite entro cui si svolgerà la gestione bancaria riguardano l’intensità di crescita
dell’economia, la stabilizzazione degli attuali livelli dello spread BTP-Bund, la tenuta, in relazione ai livelli assai ridotti o
negativi dei tassi di riferimento e delle politiche monetarie espansive della BCE, della forbice bancaria, l’evoluzione del rischio
creditizio, le possibili criticità di singoli soggetti bancari, il livello di stabilità dei mercati.
Altri fattori di rilievo potranno incidere, in modo contrastante, nel 2015.
In particolare, le misure espansive e non convenzionali poste in essere dalla Banca Centrale Europea potranno favorire il
sostegno all’economia e la stabilizzazione del sistema bancario. Per contro, i più volte citati esiti del Comprehensive
Assessment e gli ulteriori presidi che si vanno prospettando da parte delle autorità europee potranno condizionare l’entità degli
attivi, i livelli di capitalizzazione e, conseguentemente, la propensione all’espansione degli investimenti dal parte del sistema
bancario.
Per quanto riguarda il gruppo e in particolare Banca Euromobiliare, fatte salve le incognite sopra evidenziate, i principali
obiettivi del 2015 prospettano la conferma di significativi ritmi di sviluppo commerciali ed il conseguente progresso dei risultati
economici.
Si confermerà infine (ed in discontinuità rispetto alle tendenze del sistema bancario ancora improntate alla razionalizzazione e
parziale dismissione) la crescita della spesa, al servizio degli sforzi commerciali in atto e dei sempre più complessi adeguamenti
alle norme finalizzate al potenziamento ed all’articolazione dei presidi organizzativi.
BILANCIO 2014
46
02 capitolo
RELAZIONE SULLA GESTIONE
PROPOSTE ALL’ASSEMBLEA
Signori Azionisti,
Vi invitiamo ad approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, così come presentato dal Consiglio di
Amministrazione, nel suo complesso e nelle singole appostazioni.
Vi proponiamo inoltre di destinare integralmente l’utile di esercizio pari ad euro 5.029.974,31 a riserva legale.
********
Milano, 11 marzo 2015
Il Consiglio di Amministrazione
BILANCIO 2014
47
BILANCIO 2014
48
capitolo
BILANCIO
03
BILANCIO 2014
49
STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO
Il bilancio d’esercizio della Banca è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività
complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dalla nota integrativa e dalle relative
informazioni comparative. Il bilancio è corredato dalla relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla
situazione della Banca, così come previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e dalla circolare di Banca d’Italia n° 262
del 22 dicembre 2005 (e successivi aggiornamenti) che ha disciplinato i conti annuali e consolidati degli enti creditizi e degli
istituti finanziari.
Il bilancio della Banca è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la
situazione finanziaria ed il risultato economico dell’esercizio.
La nota integrativa ha la funzione di fornire l’illustrazione, l’analisi ed in taluni casi un’integrazione dei dati di bilancio. Contiene
le informazioni richieste dalla circolare di Banca d’Italia n° 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti.
Vengono, infine, fornite tutte le informazioni complementari ritenute necessarie a dare una rappresentazione veritiera e
corretta.
Gli schemi di stato patrimoniale, di conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto delle variazioni del
patrimonio netto e il rendiconto finanziario sono redatti in unità di euro, mentre la nota integrativa è redatta in migliaia di euro.
BILANCIO 2014
50
03 capitolo
BILANCIO AL 31/12/2014
SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA
 Stato Patrimoniale
Voci dell’attivo
31/12/2014
31/12/2013
10.
Cassa e disponibilità liquide
354.177
319.370
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
649.499
863.574
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
120.810.142
96.651.118
60.
Crediti verso banche
94.937.712
127.734.190
70.
Crediti verso clientela
425.998.398
402.001.064
80.
Derivati di copertura
-
16.962
100.
Partecipazioni
346.087
346.087
110.
Attività materiali
670.450
628.372
120.
Attività immateriali
38.638.525
38.980.738
di cui avviamento
36.307.216
36.307.216
Attività fiscali
4.364.021
3.595.493
b) anticipate
4.364.021
3.595.493
-
-
34.856.518
29.141.809
721.625.529
700.278.777
31/12/2014
31/12/2013
1.829.800
1.144.475
587.020.392
570.038.999
10.371
82.935
130.
di cui alla L. 214/2011
150.
Altre attività
Totale dell'attivo
Voci del passivo e del patrimonio netto
10.
Debiti verso banche
20.
Debiti verso clientela
40.
Passività finanziarie di negoziazione
60.
Derivati di copertura
1.653.565
165.626
80.
Passività fiscali
6.318.517
5.757.913
a) correnti
125.833
441.808
b) differite
6.192.684
5.316.105
27.324.216
31.215.338
2.216.253
2.060.199
100.
Altre passività
110.
Trattamento di fine rapporto del personale
120.
Fondi per rischi ed oneri
10.262.566
10.500.760
b) altri fondi
10.262.566
10.500.760
130.
Riserve da valutazione
1.634.893
987.550
160.
Riserve
17.564.982
13.304.220
180.
Capitale
60.760.000
60.760.000
200.
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
5.029.974
4.260.762
721.625.529
700.278.777
Totale del passivo e del patrimonio netto
BILANCIO 2014
51
 Conto Economico
Voci
52
31/12/2013
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
10.887.386
10.993.522
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
(2.333.799)
(3.678.012)
30.
Margine di interesse
8.553.587
7.315.510
40.
Commissioni attive
91.767.916
81.427.336
50.
Commissioni passive
(43.889.457)
(36.347.688)
60.
Commissioni nette
47.878.459
45.079.648
70.
Dividendi e proventi simili
851
686
80.
Risultato netto dell'attività di negoziazione
6.209
1.681.376
90.
Risultato netto dell'attività di copertura
(145.414)
(6.767)
100.
Utile/perdita da cessione o riacquisto di:
74.452
17.652
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
74.452
17.652
56.368.144
54.088.105
120.
Margine di intermediazione
130.
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
(288.871)
(649.297)
a) crediti
(288.871)
(452.725)
-
(196.572)
56.079.273
53.438.808
d) altre operazioni finanziarie
BILANCIO 2014
31/12/2014
140.
Risultato della gestione finanziaria
150.
Spese amministrative:
(57.375.964)
(51.061.120)
a) spese per il personale
(25.946.739)
(24.408.959)
b) altre spese amministrative
(31.429.225)
(26.652.161)
(1.698.435)
(2.561.449)
160.
Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri
170.
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(188.961)
(188.610)
180.
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
(453.907)
(441.306)
190.
Altri oneri/proventi di gestione
12.422.598
9.395.139
200.
Costi operativi
(47.294.669)
(44.857.346)
240.
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
(817)
(277.555)
250.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
8.783.787
8.303.907
260.
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
(3.753.813)
(4.043.145)
270.
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
5.029.974
4.260.762
290.
Utile (Perdita) d'esercizio
5.029.974
4.260.762
03 capitolo
BILANCIO AL 31/12/2014
 Prospetto della redditività complessiva
Voci
10.
Utile (Perdita) d'esercizio
31/12/2014
31/12/2013
5.029.974
4.260.762
(120.394)
17.661
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
40.
Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro
a conto economico
100.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
767.737
749.854
130.
Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
647.343
767.515
140.
Redditività complessiva (Voce 10+130)
5.677.317
5.028.277
BILANCIO 2014
53
BILANCIO 2014
54
4.260.762
-
-
2.771.995
987.550
-
-
4.260.762
79.312.532
b) altre
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
-
-
-
Dividendi e altre
destinazioni
79.312.532
(4.260.762)
-
4.260.762
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.677.317
5.029.974
-
647.343
Redditività
complessiva esercizio al
31/12/2014
987.550
2.771.995
-
-
Variazioni di riserve
10.532.225
10.532.225
-
-
-
-
Operazioni sul
patrimonio
netto
Variazioni dell’esercizio
Stock options
a) di utili
Riserve:
Sovrapprezzi di emissione
-
Modifica saldi apertura
-
Esistenze al 31/12/2013
b) altre azioni
Esistenze al 1/1/2014
60.760.000
Riserve
60.760.000
Allocazione risultato
esercizio precedente
Emissione
nuove azioni
a) azioni ordinarie
Capitale:
 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
84.989.849
5.029.974
-
-
1.634.893
2.771.995
14.792.987
-
-
60.760.000
Patrimonio netto al 31/12/2014
3.695.505
-
-
126.907
220.035
-
-
3.695.505
71.639.167
b) altre
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
-
-
-
Dividendi e altre
destinazioni
71.639.167
(3.695.505)
-
3.695.505
2.645.088
-
2.645.088
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
5.028.277
4.260.762
-
767.515
Redditività
complessiva esercizio al
31/12/2013
220.035
126.907
-
-
Variazioni di riserve
6.836.720
6.836.720
-
-
-
-
Stock options
a) di utili
Riserve:
Sovrapprezzi di emissione
Esistenze al 31/12/2012
-
Modifica saldi apertura
-
Esistenze al 1/1/2013
b) altre azioni
-
Riserve
60.760.000
Operazioni sul
patrimonio
netto
Variazioni dell’esercizio
Emissione
nuove azioni
60.760.000
Allocazione risultato
esercizio precedente
79.312.532
4.260.762
-
-
987.550
2.771.995
10.532.225
-
-
60.760.000
Patrimonio netto al 31/12/2013
a) azioni ordinarie
Capitale:
 Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
BILANCIO AL 31/12/2014
03 capitolo
BILANCIO 2014
55
 Rendiconto finanziario (metodo indiretto)
A.
ATTIVITÀ OPERATIVA
31/12/2013
8.330.744
21.569.525
-
risultato d’esercizio (+/-)
5.029.974
4.260.762
-
plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione
e su attività/passività valutate al fair value (-/+)
560.390
(49.070)
-
plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
145.414
6.767
-
rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
288.871
649.297
-
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e
immateriali (+/-)
642.868
629.916
-
accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
1.698.435
2.561.449
-
imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
2.190.846
2.192.301
-
altri aggiustamenti (+/-)
(2.226.054)
11.318.103
(22.200.875)
102.824.756
(346.315)
814.185
- attività finanziarie disponibili per la vendita
(24.159.024)
(60.528.338)
- crediti verso banche: a vista
(67.884.964)
21.027.315
- crediti verso banche: altri crediti
100.681.442
175.596.207
- crediti verso clientela
(24.050.855)
(17.280.674)
- altre attività
(6.441.159)
(16.803.939)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
14.248.113
(127.773.105)
685.769
(216.784)
(287.995)
(67)
17.404.936
(131.633.245)
(72.564)
18.563
(3.482.033)
4.058.428
377.982
(3.378.824)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
debiti verso banche: a vista
-
debiti verso banche: altri debiti
-
debiti verso clientela
-
passività finanziarie di negoziazione
-
altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
56
31/12/2014
1. Gestione
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
BILANCIO 2014
Importo
03 capitolo
BILANCIO AL 31/12/2014
B.
ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
851
3.809.696
- dividendi incassati su partecipazioni
851
686
- vendite di attività materiali
-
73.010
- vendite di rami d’azienda
-
3.736.000
2. Liquidità assorbita da
(344.026)
(426.838)
- acquisti di attività materiali
(232.332)
(345.525)
- acquisti di attività immateriali
(111.694)
(81.313)
(343.175)
3.382.858
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
-
-
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
34.807
4.034
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C.
ATTIVITÀ DI PROVVISTA
Legenda
(+) generata
(-) assorbita
 Riconciliazione
Voci di bilancio
Importo
31/12/2014
31/12/2013
319.370
315.336
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
34.807
4.034
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
354.177
319.370
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
BILANCIO 2014
57
BILANCIO 2014
58
capitolo
NOTA INTEGRATIVA
04
BILANCIO 2014
59
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
 A.1 - Parte generale
SEZIONE 1 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI
INTERNAZIONALI
Il bilancio è stato redatto nella piena conformità a tutti i Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) emanati dall’International
Accounting Standard Board e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti
alla data del 31 dicembre 2014 e omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura prevista dal regolamento UE n.
1606/2002 del 19 luglio 2002, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D.Lgs. n. 38/2005.
Non sono stati applicati, ai fini della predisposizione del bilancio, principi ed interpretazioni la cui entrata in vigore è successiva
al 31 Dicembre 2014.
Gli schemi di bilancio riportano i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio 2013, riclassificati conformemente alla
circolare di Banca d’Italia n° 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti.
SEZIONE 2 - PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE
Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto
delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dalla nota integrativa e dalle relative informazioni comparative.
Il bilancio è inoltre corredato da una relazione degli amministratori sull’andamento della gestione, sui risultati economici
conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca.
Il bilancio è redatto con l’applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla
commissione europea e illustrati nella parte A.2 della presente nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali
previste dal quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB.
Non sono state effettuate deroghe all’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio è redatto
utilizzando l’euro come moneta di conto e si fonda sull’applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1:
• Continuità aziendale - Gli amministratori hanno la ragionevole aspettativa che la società continuerà con la sua esistenza
operativa in un futuro prevedibile ed hanno predisposto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale; si ritiene,
quindi, che non siano presenti dubbi sulla continuità aziendale. Conseguentemente le attività, passività ed operazioni “fuori
bilancio” sono valutate secondo valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo;
• Competenza economica - Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario,
per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione;
• Coerenza di presentazione - Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di
garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un principio contabile internazionale
o da una interpretazione oppure che ciò renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la
rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica - ove
possibile - in modo retroattivo; in tal caso vengono anche indicati la natura e il motivo della variazione, nonché le voci
interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi predisposti dalla Banca d’Italia per
i bilanci delle banche, contenuti nella circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti ed integrazioni;
• Aggregazione e rilevanza - Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati
separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto;
• Divieto di compensazione - Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto
o permesso da un principio contabile internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca
d’Italia per i bilanci delle banche;
• Informativa comparativa - Le informazioni comparative dell’esercizio precedente sono riportate per tutti i dati contenuti nei
prospetti contabili di confronto, ad eccezione di quando un principio contabile internazionale o una interpretazione consenta
diversamente;
• Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio - In conformità agli IFRS, gli amministratori devono
formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l’applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle
passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e
le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state
BILANCIO 2014
60
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
04 capitolo
adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti. In
particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione delle più rilevanti poste valutative iscritte
nel bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2014, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra
descritti. Detti processi sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio secondo le
regole dettate dalle norme vigenti e sono stati effettuati in un’ottica di continuità aziendale, ossia prescindendo da ipotesi di
liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre
2014. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2014. Il processo valutativo è risultato
particolarmente complesso in considerazione della persistente incertezza riscontrabile nel contesto macroeconomico e di
mercato, caratterizzato, sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della
valutazione, sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati. I parametri e le
informazioni utilizzati per la verifica dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da detti fattori che
potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, talché non si possono escludere conseguenti effetti sui futuri
valori di bilancio. Le stime e le ipotesi sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono
rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la
revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei
relativi periodi futuri.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della Direzione sono:
• la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie e delle
partecipazioni;
• l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
• la stima del valore recuperabile dell’avviamento;
• la quantificazione del TFR, dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri.
Tali valutazioni sono prevalentemente legate sia all’evoluzione del contesto socio-economico nazionale e internazionale,
sia all’andamento dei mercati finanziari, che provocano conseguenti riflessi sull’andamento dei tassi, sulla fluttuazione
dei prezzi, sulle basi attuariali e, più in generale, sul merito creditizio delle controparti.
Contenuto dei prospetti contabili
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi
(i “di cui” delle voci e sottovoci). Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.
Allo stesso modo sono esposte le componenti reddituali positive e negative incluse nel prospetto della redditività complessiva.
Rendiconto finanziario
Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nel periodo di riferimento del bilancio ed in quello dell’esercizio precedente è stato
predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall’attività operativa sono rappresentati dal risultato
dell’esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall’attività operativa, quelli generati dall’attività di investimento e quelli
prodotti dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso del periodo sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono indicati fra
parentesi.
Contenuto della Nota integrativa
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dalla Circolare n. 262/2005, e successive modifiche ed integrazioni, della
Banca d’Italia e le ulteriori informazioni previste dai principi contabili internazionali.
SEZIONE 3 - EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO
Si rimanda a quanto già analiticamente esposto nella relazione sulla gestione, nel capitolo evoluzione prevedibile della gestione
e fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio.
Si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dal Consiglio di
Amministrazione della Banca è il 11/03/2015.
BILANCIO 2014
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SEZIONE 4 - ALTRI ASPETTI
Principali norme ed interpretazioni contabili omologate dall’Unione Europea, la cui applicazione è divenuta
obbligatoria a partire dall’esercizio 2014
IFRS 10 – Consolidated Financial Statements. L’IFRS 10 sostituisce la parte dello IAS 27 Bilancio consolidato e separato
che disciplina la contabilizzazione del bilancio consolidato. Esso comprende anche le problematiche sollevate nel SIC-12
Consolidamento – Società a destinazione specifica. L’IFRS 10 stabilisce un singolo modello di controllo che si applica a tutte
le società, comprese le società di scopo (special purpose entities). I cambiamenti introdotti dall’IFRS 10 richiedono al
management di effettuare valutazioni discrezionali rilevanti per determinare quali società sono controllate e, quindi, devono
essere consolidate dalla controllante. La modifica, successiva alla prima omologa del principio prevede inoltre un’eccezione
al consolidamento per le entità che rientrano nella definizione di entità di investimento ai sensi dello IFRS 10 – Bilancio
Consolidato. Questa eccezione al consolidamento richiede che le entità di investimento valutino le società controllate al fair
value rilevato a conto economico. A seguito dei nuovi IFRS 10 e IFRS 12, ciò che rimane dello IAS 27 è limitato alla
contabilizzazione delle partecipazioni in società controllate, a controllo congiunto e collegate nel bilancio d’esercizio.
IFRS 11 – Joint Arrangements. L’IFRS 11 sostituisce lo IAS 31 Partecipazioni in Joint venture e il SIC-13 Entità a controllo
congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo. L’IFRS 11 elimina l’opzione di contabilizzare le
società controllate congiuntamente usando il metodo di consolidamento proporzionale. Le società controllate
congiuntamente che rispettano la definizione di una joint venture devono invece essere contabilizzate usando il metodo del
patrimonio netto. A seguito dei nuovi IFRS 11 e IFRS 12, lo IAS 28 è stato rinominato Partecipazioni in società collegate e
joint venture, e descrive l’applicazione del metodo del patrimonio netto per le partecipazioni in società a controllo congiunto,
in aggiunta alle collegate.
IFRS 12 - Disclosures of Interest in Other Entities. L’IFRS 12 include tutte le disposizioni in materia di informativa in
precedenza incluse nello IAS 27 relativo al bilancio consolidato, nonché tutte le disposizioni di informativa dello IAS 31 e
dello IAS 28. Questa informativa è relativa alle partecipazioni di una società in società controllate, joint venture, collegate e
in veicoli strutturati. Le informazioni richieste dall’IFRS 12 sono presentate nelle note esplicative al bilancio consolidato al
paragrafo “ Controllate con interessenze di minoranze significative”.
Transition Guidance, modifiche all’IFRS 10, IFRS 11 e IFRS 12. L’obiettivo delle modifiche è chiarire l’intenzione dello IASB al
momento della prima pubblicazione della guida alle disposizioni transitorie nell’IFRS 10. Le modifiche prevedono inoltre un
ulteriore alleggerimento della transizione nell’IFRS 10, IFRS 11 e IFRS 12, limitando l’obbligo di fornire informazioni
comparative rettificate al solo esercizio comparativo precedente. Inoltre, per le informazioni relative alle entità strutturate
non consolidate, le modifiche sopprimono l’obbligo di presentare informazioni comparative per gli esercizi precedenti alla
data in cui l’IFRS 12 è applicato per la prima volta. Le società applicano le modifiche, al più tardi, a partire dalla data di
inizio del loro primo esercizio finanziario che cominci il 1° gennaio 2014.
In data 16 dicembre 2011 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti allo IAS 32 – Strumenti Finanziari: esposizione nel
bilancio, per chiarire l’applicazione di alcuni criteri per la compensazione delle attività e delle passività finanziarie presenti
nello IAS 32. Le modifiche chiariscono il significato di “ha correntemente un diritto legale a compensare” chiariscono inoltre
l’applicazione del criterio di compensazione dello IAS 32 nel caso di sistemi di regolamento (ad esempio stanze di
compensazione centralizzate) che applicano meccanismi di regolamento lordo non simultanei.
Recoverable Amount Disclosures for Non-Financial Assets (modifiche al principio contabile IAS 36). Queste modifiche
rimuovono le conseguenze sull’informativa richiesta dallo IAS 36 involontariamente introdotte dallo IFRS 13. Inoltre, queste
modifiche richiedono informativa sul valore recuperabile delle attività o CGU per le quali nel corso dell’esercizio è stata
rilevata o rigirata una riduzione di valore (impairment loss).
Amendments IAS 39 Novation of Derivatives and Continuation of Hedge Accounting. Le modifiche mirano a disciplinare
le situazioni in cui un derivato designato come strumento di copertura è oggetto di novazione da una controparte a una
controparte centrale in conseguenza di normative o regolamenti. La contabilizzazione di copertura può così continuare
a prescindere dalla novazione, cosa che senza la modifica non sarebbe consentita.
Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun principio, interpretazione o miglioramento emanato ma non ancora
in vigore.
BILANCIO 2014
62
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
Principali norme e interpretazioni contabili omologate dall’Unione Europea nel corso del 2014 ma che non
trovano applicazione al 31 dicembre 2014 e per i quali la Banca ed il Gruppo di appartenenza non si sono
avvalsi, nei casi eventualmente previsti, dell’applicazione anticipata
IFRIC 21 – Levies. L’IFRIC 21 chiarisce che una entità riconosce una passività per tributi non prima di quando si verifica
l’evento a cui è legato il pagamento, in accordo con la legge applicabile. Per i pagamenti che sono dovuti solo al
superamento di una determinata soglia minima, la passività è iscritta solo al raggiungimento di tale soglia. E’ richiesta
l’applicazione retrospettiva per l’IFRIC 21. Questa interpretazione si applica per esercizi che iniziano il 1 gennaio 2015 o
successivamente a tale data.
Amendments IAS 19 - Defined Benefit Plans: Employee Contributions. Lo IAS 19 chiede ad un’entità di considerare le
contribuzioni da parte dei dipendenti o di terze parti quando contabilizza i piani a benefici definiti. Quando le contribuzioni
sono legate alla prestazione del servizio, dovrebbero essere attribuite al periodo di servizio come benefici negativi. La
modifica chiarisce che, se l’ammontare delle contribuzioni è indipendente dal numero di anni di servizio, è permesso
all’entità di rilevare queste contribuzioni come una riduzione del costo del servizio nel periodo in cui il servizio è prestato,
anziché allocare le contribuzioni ai periodi di servizio. Questa modifica è efficace per gli esercizi che iniziano al 1 luglio 2014
o successivamente.
Annual improvements 2010 – 2012. L’obiettivo dei miglioramenti annuali è quello di trattare argomenti necessari relativi a
incoerenze riscontrate negli IFRS oppure a chiarimenti di carattere terminologico, che non rivestono un carattere di urgenza,
ma che sono stati discussi dallo IASB nel corso del ciclo progettuale iniziato nel 2011.
Le modifiche all’IFRS 8 e agli IAS 16, 24 e 38 sono chiarimenti o correzioni ai principi in questione. Le modifiche agli IFRS 2
e 3 comportano cambiamenti alle disposizioni vigenti o forniscono ulteriori indicazioni in merito alla loro applicazione.
Le società applicano le modifiche, al più tardi, a partire dalla data di inizio del loro primo esercizio finanziario che cominci il
1° febbraio 2015 o successivamente.
Annual improvements 2011 – 2013. I miglioramenti saranno effettivi dal 1 gennaio 2015 o successivamente e riguardano i
seguenti argomenti:
• IFRS 1: Significato degli “Effective IFRSs”;
• IFRS 3: Eccezioni nell’applicazione del concetto di joint ventures;
• IFRS 13: Modificata l’ambito di applicazione del paragrafo 52 (portfolio exception);
• IAS 40: Chiarimenti sulla correlazione dell’IFRS 3 “Business Combinations” e lo IAS 40 Investimenti immobiliari quando
l’investimento immobiliare è classificato come un investimento immobiliare o come un immobile ad uso del proprietario.
Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni IFRS non ancora omologati dall’Unione Europea
IFRS 9 – Financial Instruments. Nel luglio 2014, lo IASB ha emesso la versione finale dell’IFRS 9 Strumenti Finanziari che
riflette tutte le fasi del progetto relativo agli strumenti finanziari e sostituisce lo IAS 39 Strumenti Finanziari: Rilevazione e
valutazione e tutte le precedenti versioni dell’IFRS 9. Il principio introduce nuovi requisiti per la classificazione, valutazione,
perdita di valore e hedge accounting. L’IFRS 9 è efficace per gli esercizi che iniziano al 1 gennaio 2018 o successivamente; è
consentita l’applicazione anticipata. E’ richiesta l’applicazione retrospettica del principio, ma non è obbligatorio fornire
l’informativa comparativa. E’ consentita l’applicazione anticipata delle precedenti versioni dell’IFRS 9 (2009, 2010 e 2013) se
la data di applicazione iniziale è precedente al 1 febbraio 2015.
IFRS 14 Regulatory Deferral Accounts. L’IFRS 14 è un principio opzionale che consente ad un’entità, le cui attività sono
soggette a tariffe regolamentate di continuare ad applicare, al momento della prima adozione degli IFRS, i precedenti
principi contabili adottati per gli importi relativi alla rate regulation. Le entità che adottano l’IFRS 14 devono presentare i
saldi relativi alla rate regulation in linee separate del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria e presentare i
movimenti di questi conti in linee separate del prospetto dell’utile/(perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto
economico complessivo. Il Principio richiede che venga data informativa sulla natura, e i rischi associati, della
regolamentazione tariffaria e gli effetti di questa sul bilancio dell’entità. L’IFRS 14 è efficace per gli esercizi che iniziano al 1
gennaio 2016 o successivamente.
BILANCIO 2014
63
IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers. L’IFRS è stato emesso a maggio 2014 ed introduce un nuovo modello in
cinque fasi che si applicherà ai ricavi derivanti da contratti con i clienti. L’IFRS 15 prevede la rilevazione dei ricavi per un
importo che rifletta il corrispettivo a cui l’entità ritiene di avere diritto in cambio del trasferimento di merci o servizi al
cliente. Il principio fornisce un approccio più strutturato per la rilevazione e valutazione dei ricavi, sostituendo tutti gli attuali
requisiti presenti negli altri IFRS in tema di riconoscimento dei ricavi. L’IFRS 15 è efficace per gli esercizi che iniziano al 1
gennaio 2017 o successivamente, con applicazione retrospettica piena o modificata. L’applicazione anticipata è consentita.
Amendments IFRS 10, IFRS 12 e IAS 28. La modifica ha per oggetto le problematiche derivanti dall’applicazione
dell’eccezione al consolidamento previsto per le entità di investimento. Tali modifiche non sono ancora state omologate
dalla comunità europea ma la data di prima applicazione introdotta dallo IASB è per gli esercizi che hanno inizio il 1 gennaio
2016 o successivamente a tale data. L’applicazione anticipata è consentita.
Amendments IAS 1. Le modifiche mirano ad introdurre chiarimenti nello IAS 1 per affrontare alcuni elementi che sono
percepiti come limitazioni all’uso del giudizio da parte di chi predispone il bilancio. Tali modifiche sono in attesa di omologa.
Lo IASB ha indicato che sono applicabili per esercizi che iniziano il 1 gennaio 2016 o successivamente a tale data.
L’applicazione anticipata è consentita.
Annual Improvements 2012 – 2014. L’obiettivo dei miglioramenti annuali è quello di trattare argomenti necessari relativi a
incoerenze riscontrate negli IFRS oppure a chiarimenti di carattere terminologico, che non rivestono un carattere di urgenza,
ma che sono stati discussi dallo IASB nel corso del ciclo progettuale. Tra i principi interessati dalle modifiche l’IFRS 5 per il
quale è stato introdotto un chiarimento per i casi in cui si modifica il metodo di cessione di una attività riclassificando la
stessa da detenuta per la vendita a detenuta per la distribuzione; e l’IFRS 7 dove è stato introdotto un chiarimento per
stabilire se e quando i contratti di servizio costituisce coinvolgimento continuo ai fini dell’informativa; i quali sono stati
introdotti ulteriori indicazioni per chiarire punti dubbi, lo IAS 19 dove si è chiarito che la valuta dei titoli utilizzati come
riferimento per la stima del tasso di sconto deve essere la stessa di quella in cui i benefici saranno pagati; e lo IAS 34 dove
viene chiarito il signficato di “altrove” nel cross referencing. Le modifiche sono in attesa di omologa.
Amendments IFRS 10 e IAS 28. La modifica mira ad eliminare il conflitto tra i requisiti dello IAS 28 e dell’IFRS 10 e chiarisce
che in una transazione che coinvolge una collegata o joint venture la misura in cui è possibile rilevare un utile o una perdita
dipende dal fatto che l’attività oggetto della vendita o del conferimento sia un business. La modifica è in attesa di omologa.
Lo IASB ha indicato che è applicabile per esercizi che iniziano il 1 gennaio 2016 o successivamente a tale data.
L’applicazione anticipata è consentita.
Amendments IAS 27. Le modifiche consentiranno alle entità di utilizzare il metodo del patrimonio netto per contabilizzare le
partecipazioni in controllate, joint-ventures e collegate nel proprio bilancio separato. Le entità che stanno già applicando gli
IFRS e decidano di modificare il criterio di contabilizzazione passando al metodo del patrimonio netto nel proprio bilancio
separato dovranno applicare il cambiamento retrospetticamente. In caso di prima adozione degli IFRS, l’entità che decide di
utilizzare il metodo del patrimonio netto nel proprio bilancio separato lo dovrà applicare dalla data di transizione agli IFRS.
Le modifiche sono efficaci per gli esercizi che iniziano al 1 gennaio 2016 o successivamente; è consentita l’applicazione
anticipata.
Amendments IAS 16 e IAS 41. Le modifiche prevedono l’inclusione della trattazione delle attività biologiche fruttifere
(Bearer Plants) nell’ambito dello IAS 16 Property, Plant and Equipment.
Amendments IAS 16 - Property, Plant and Equipment e IAS 38 - Intangible Assets. Le modifiche chiariscono il principio
contenuto nello IAS 16 e nello IAS 38: i ricavi riflettono un modello di benefici economici generati dalla gestione di un
business (di cui l’attività fa parte), piuttosto che benefici economici che si consumano con l’utilizzo del bene. Ne consegue
che un metodo basato sui ricavi non può essere utilizzato per l’ammortamento di immobili, impianti e macchinari e potrebbe
essere utilizzato solo in circostanze molto limitate per l’ammortamento delle attività immateriali. Le modifiche devono
essere applicate prospetticamente per gli esercizi che iniziano al 1 gennaio 2016 o successivamente; è consentita
l’applicazione anticipata.
BILANCIO 2014
64
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
Amendments IFRS 11 – Accounting for Acquisition of Interest in Joint Operations. Le modifiche all’IFRS 11 richiedono che un
joint operator che contabilizza l’acquisizione di una quota di partecipazione in un accordo a controllo congiunto, le cui
attività rappresentano un business, deve applicare i principi rilevanti dello IFRS 3 in tema di contabilizzazione delle
aggregazioni aziendali. Le modifiche chiariscono anche che, nel caso di mantenimento del controllo congiunto, la
partecipazione precedentemente detenuta in un accordo a controllo congiunto non è oggetto di rimisurazione al momento
dell’acquisizione di un ulteriore quota. Inoltre, è stata aggiunta un’esclusione dallo scopo dell’IFRS 11 per chiarire che le
modifiche non si applicano quando le parti che condividono il controllo, inclusa l’entità che redige il bilancio, sono
sottoposte al comune controllo dello stesso ultimo soggetto controllante.
Le modifiche si applicano sia all’acquisizione della quota iniziale di partecipazione in un accordo a controllo congiunto che
all’acquisizione di ogni ulteriore quota nel medesimo accordo a controllo congiunto. Le modifiche devono essere applicate
prospetticamente per gli esercizi che iniziano al 1 gennaio 2016 o successivamente, è consentita l’applicazione anticipata.
Opzione per il consolidato fiscale nazionale
A partire dal 2004 Credem e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. “consolidato fiscale nazionale”, disciplinato
dagli artt. 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D.Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime
opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al
consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta – sono trasferiti alla società
controllante (Credemholding), in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un’unica perdita fiscale
riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti e,
conseguentemente, un unico debito/credito di imposta).
In virtù di questa opzione le imprese del Gruppo che hanno aderito al “consolidato fiscale nazionale” determinano l’onere
fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito a Credemholding. Qualora una o più
partecipate presentino un reddito imponibile negativo, in presenza di reddito consolidato nell’esercizio o di elevate
probabilità di redditi imponibili futuri, le perdite fiscali vengono trasferite a Credemholding.
Il Gruppo ha deciso di aderire al Consolidato fiscale per il triennio 2013-2015 e la Banca ha deliberato l’adesione nel
Consiglio di Amministrazione del 27 giugno 2013.
Revisione contabile
Il bilancio è sottoposto a revisione legale ai sensi del D.Lgs.39/2010 da parte della società Reconta Ernst & Young S.p.A. alla
quale è stato conferito l’incarico per il novennio 2014-2022.
Ai sensi dell’art.149-duodecies del D.Lgs.58/98, in virtù del regime transitorio previsto dall’articolo 43, comma 2 del D.Lgs
39/2010, si riportano le informazioni in materia di pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile suddivisi per tipologia.
Soggetto che ha erogato il
servizio
Destinatario
compensi
(migliaia di euro)
Revisione contabile
RECONTA ERNST & YOUNG S.P.A.
Banca Euromobiliare S.p.A.
25,3
Servizi di attestazione
RECONTA ERNST & YOUNG S.P.A.
Banca Euromobiliare S.p.A.
5,6
Tipologia di servizi
Totale
30,9
BILANCIO 2014
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 A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio
SEZIONE 1 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di
sottoscrizione per i contratti derivati.
In particolare, quando viene applicata la contabilizzazione alla data di regolamento, un’entità rileva qualsiasi variazione di fair
value dell’attività che deve essere ricevuta nel periodo tra la data di negoziazione e la data di regolamento, nello stesso modo in
cui contabilizza l’attività acquistata.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al costo, inteso come il fair
value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Eventuali derivati impliciti presenti in strumenti finanziari ibridi, classificati in categorie diverse dalle attività o passività valutate
al fair value, non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di “derivato”,
vengono scorporati dal contratto ospite, classificati nella presente categoria e valutati al fair value, mentre al contratto ospite è
applicato il criterio contabile proprio della categoria nella quale è stato classificato.
Criteri di classificazione
Sono stati classificati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione gli strumenti finanziari che sono detenuti con
l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi di tali strumenti.
Rientrano in tale categoria gli strumenti derivati non aventi finalità di copertura.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value.
Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale attività è contabilizzata come una passività finanziaria.
Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value sono riportate alla Sezione 17- Altre informazioni della presente
nota integrativa.
I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile
secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse
o quando l’attività finanziaria viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. Qualora si sia
mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere
iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono
cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione,
anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo,
misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Nel caso in cui la Banca venda un’attività finanziaria classificata nel proprio portafoglio di negoziazione, procede all’eliminazione
dell’attività alla data del suo trasferimento (data regolamento).
I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito
di un’operazione che contrattualmente prevede il riacquisto, non vengono registrati o stornati dal bilancio.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a
ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri
soggetti terzi (Cfr. par.19 IAS39).
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi sui titoli, i differenziali ed i margini dei contratti derivati classificati in tale categoria, ma gestionalmente
collegati ad attività o passività valutate al fair value, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli
interessi.
BILANCIO 2014
66
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
I differenziali e i margini degli altri contratti vengono rilevati nel “risultato netto dell’attività di negoziazione”.
Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o rimborso e quelli non realizzati dalle variazioni di fair value sono classificati nel
“risultato netto delle attività di negoziazione”, ad eccezione della quota relativa ai contratti derivati gestionalmente collegati
ad attività o passività valutate al fair value rilevata nel “risultato netto delle attività o passività valutate al fair value”.
SEZIONE 2 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale.
Fatte salve le eccezioni previste dallo IAS 39, i titoli del portafoglio disponibile per la vendita non possono essere trasferiti in
altri portafogli né titoli di altri portafogli possono formare oggetto di trasferimento al portafoglio disponibile per la vendita.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al costo inteso come fair value dello strumento, comprensivo dei
costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili,
l’iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del
trasferimento.
I titoli disponibili per la vendita che formano oggetto di operazioni di compravendita a pronti non ancora regolate (regular way)
vengono iscritti (se acquistati) oppure cancellati (se venduti) secondo il principio della “data di regolamento”. Gli interessi dei
titoli vengono computati in base al loro tasso interno di rendimento; le quantità in rimanenza a fine periodo sono stimate
secondo il metodo del costo medio ponderato continuo. I titoli di tipo strutturato, costituiti dalla combinazione di un titolo e di
uno o più strumenti derivati incorporati, sono disaggregati e contabilizzati separatamente dai derivati in essi impliciti, se questi
presentano caratteristiche economiche e di rischio differenti da quelle dei titoli sottostanti e se sono configurabili come
autonomi contratti derivati.
Criteri di classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come crediti, attività
detenute per la negoziazione, attività finanziarie valutate al fair value o attività detenute sino a scadenza.
In particolare, vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili
come partecipazioni di collegamento e controllo congiunto.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value.
Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value e i principali criteri per la rilevazione di un impairment delle attività
finanziarie disponibili per la vendita sono riportati alla Sezione 17 - Altre informazioni della presente nota integrativa.
I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo e linee guida sopra
indicate, sono mantenuti al costo.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione
infrannuale.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o
quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell’attività
finanziaria. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie
cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata
effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono
cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione,
anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo,
misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Nel caso in cui la banca venda un’attività finanziaria classificata nel suddetto portafoglio, procede all’eliminazione dell’attività
alla data del suo trasferimento (data regolamento).
I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito
di un’operazione che contrattualmente prevede il riacquisto, non vengono registrati o stornati dal bilancio.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a
ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri
BILANCIO 2014
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soggetti terzi (Cfr. par.19 IAS39).
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi, calcolati in base alla metodologia del TIR (tasso interno di rendimento), vengono contabilizzati per
competenza nelle voci “interessi attivi e proventi assimilati”, i dividendi alla voce “dividendi e proventi simili” nel momento in
cui sorge il diritto a riceverne il pagamento, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati
in una specifica riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita
di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati
a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della
riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di titoli di debito, ed a
patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che
lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
SEZIONE 3 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA
La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.
SEZIONE 4 - CREDITI
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di
erogazione o, nel caso di un titolo di debito, con quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari
all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e
determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo
le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi
interni di carattere amministrativo.
I crediti e i titoli sono allocati nel portafoglio all’atto dell’erogazione o dell’acquisto e non possono formare oggetto di successivi
trasferimenti in altri portafogli.
I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in
bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono
rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine
sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
Per le operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni inferiori a quelle di mercato, la rilevazione iniziale è effettuata
per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati ad un tasso di mercato. L’eventuale differenza tra la rilevazione iniziale e
l’ammontare erogato è rilevata nel conto economico al momento dell’iscrizione iniziale.
Criteri di classificazione
I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non
sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita.
Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali e le operazioni pronti contro termine.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato
dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse
effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi
imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore
attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al
credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/
proventi lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata (12 mesi) fa ritenere trascurabile l’effetto
dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico. Analogo criterio di
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04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca, in relazione ai quali i costi o proventi sono
imputati direttamente a conto economico.
I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro
iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato
attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto secondo le vigenti regole di Banca d’Italia, coerenti con la
normativa IAS/IFRS.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun
credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore
attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie
nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui
recupero è previsto entro breve durata (12 mesi) non vengono attualizzati.
Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del
rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica,
infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico.
Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno
determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente
alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che
il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore.
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti alla valutazione di una
perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative
percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione,
che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Nella valutazione si tiene conto anche
della rischiosità connessa con il paese di residenza della controparte.
Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento
di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti
ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata
effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal
bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi.
In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi
finanziari degli stessi.
Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i
relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’ allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di
seguito:
• gli interessi attivi dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “interessi attivi e proventi assimilati” per competenza
sulla base del tasso di interesse effettivo; • gli utili e perdite da cessione dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “utile/perdita da cessione o riacquisto
di crediti”;
• le perdite da impairment e le riprese di valore dei crediti e dei titoli vengono allocate nella voce “rettifiche/riprese di valore
nette per deterioramento di crediti”. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di
valore.
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SEZIONE 5 - ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE
Alla data del bilancio la Banca non detiene “attività finanziarie valutate al fair value”.
SEZIONE 6 - OPERAZIONI DI COPERTURA
Criteri di iscrizione
I derivati di copertura sono inizialmente rilevati al fair value . La copertura di fair value ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla
variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio.
Criteri di classificazione
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o
gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi,
nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono valutati al fair value; in particolare, nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del
fair value dell’elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta
attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all’elemento coperto (per quanto riguarda le
variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura; l’eventuale differenza, che rappresenta la
parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto.
Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento
coperto e lo strumento di copertura e se è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la
vita della stessa.
L’efficacia di copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari
attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l’efficacia è apprezzata dal confronto di suddette
variazioni, tenuto conto dell’intento perseguito dall’impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125%) quando le variazioni di fair value dello strumento finanziario di
copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l’elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell’efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio utilizzando:
• test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l’attesa
sua efficacia;
• test retrospettivi (fair value hedge) che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono.
In altri termini, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.
Criteri di cancellazione
Se le verifiche sopra descritte non confermano l’efficacia della copertura, la contabilizzazione delle operazioni di copertura,
secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di
negoziazione. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna possono essere designati come strumenti di copertura.
Pertanto ogni risultato riconducibile a transazioni interne effettuate tra diverse entità della Banca è eliminato dal bilancio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di
seguito:
• i differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse (oltre agli interessi delle posizioni
oggetto di copertura) vengono allocati nella voce “interessi attivi e proventi assimilati” o “interessi passivi e oneri assimilati”;
• le plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla valutazione degli strumenti derivati di copertura e delle posizioni oggetto di
copertura di fair value hedge vengono allocate nella voce “risultato netto dell’attività di copertura”.
Si rende noto che la Banca non ha posto in essere operazioni di copertura di cash flow hedge.
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NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
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SEZIONE 7 - PARTECIPAZIONI
Criteri di iscrizione
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono
contabilizzate al costo, comprensivo dei costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione.
Criteri di classificazione
La voce include le interessenze detenute in società controllate, collegate e soggette a controllo congiunto.
Sono considerate controllate le imprese nelle quali la Banca, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di
voto o quando pur con una quota di diritti di voto inferiore la Banca ha il potere di nominare la maggioranza degli amministratori
della partecipata o di determinare le politiche finanziarie ed operative della stessa. Nella valutazione dei diritti di voto si tiene
conto anche dei diritti “potenziali” che siano correntemente esercitabili o convertibili in diritti di voto effettivi in qualsiasi
momento. Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell’attività
economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dalla Banca, direttamente o indirettamente, e da un altro
soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza
di una quota paritetica di diritti di voto, il controllo sull’attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso
con altri soggetti in virtù di accordi contrattuali.
Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali si possiede almeno il 20% dei diritti di
voto (ivi inclusi i diritti di voto “potenziali” come sopra definiti) o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - si ha il
potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami
giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.
Criteri di valutazione
Le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. Se esistono evidenze che il valore di una
partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa,
tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione
finale dell’investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della
riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico che non possono eccedere
l’ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate.
Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o
quando la partecipazione viene ceduta, trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli utili e le perdite delle partecipate realizzate, le perdite da impairment e le riprese di valore vengono allocate nella voce di
conto economico “utili/perdite delle partecipazioni”, mentre i dividendi incassati nell’anno vengono allocati nella voce “dividendi
e proventi simili” nel momento in cui sorge il diritto a riceverne il pagamento.
SEZIONE 8 - ATTIVITÀ MATERIALI
Criteri di iscrizione
Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali
oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad
incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi
amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
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Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il
metodo a quote costanti, ad eccezione del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata
ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se
esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il
valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita,
ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite.
Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione
della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli
ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Gli ammortamenti sono calcolati con criteri basati sul decorrere del tempo.
Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione, o quando il bene è
permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di
seguito:
• gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce “rettifiche
di valore nette su attività materiali”;
• i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce “utili/perdite da cessione
di investimenti”.
SEZIONE 9 - ATTIVITÀ IMMATERIALI
Criteri di iscrizione
Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali.
Le predette attività sono iscritte ai costi di acquisto, comprensivi degli oneri accessori ed aumentati delle spese successive
sostenute per accrescerne il valore o la capacità produttiva iniziale.
L’avviamento iscritto nello stato patrimoniale come attività immateriale è rappresentato, secondo l’IFRS 3, dai futuri benefici
economici derivanti da attività, che non possono essere identificate individualmente né rilevate separatamente in contabilità. Il
principio IAS 38, inoltre, stabilisce che al momento dell’iscrizione dell’avviamento è possibile scorporare dall’avviamento stesso
alcune altre attività immateriali, che rappresentano risorse generate internamente dall’entità acquisita. Secondo le disposizioni
dell’IFRS 3, un acquirente contabilizza una attività immateriale distinta dall’avviamento se il suo fair value può essere
quantificato in modo attendibile e realistico, anche se tale attività immateriale non era contabilizzata prima dell’acquisizione.
Questo significa in pratica che colui che acquisisce o crea la nuova entità può contabilizzare un’attività immateriale separata
dall’avviamento (che nella precedente entità prima dell’integrazione aziendale costituiva una risorsa generata internamente): è il
caso, ad esempio, di una lista clienti, quando può essere separabile dal resto di un’impresa.
Criteri di classificazione
Il portafoglio delle attività immateriali include i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale rappresentati in particolare
dall’avviamento e dalla “lista clienti” legati all’operazione di acquisizione Citi (si veda parte B - Sezione 12 della nota integrativa
del presente bilancio per maggiori dettagli).
Criteri di valutazione
Le attività immateriali di durata limitata vengono valutate secondo il principio del costo al netto degli ammortamenti e delle
perdite per riduzioni durevoli di valore. Gli ammortamenti sono di durata pari alla vita utile dei beni da ammortizzare e sono
basati sul metodo a quote costanti. Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli, le attività immateriali
sono sottoposte ad impairment test, registrando le eventuali perdite di valore; successive riprese di valore non possono
eccedere l’ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate.
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NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
Lo IAS 38 stabilisce che il fair value di un’attività immateriale acquisita con una business combination può essere misurato
generalmente con una sufficiente attendibilità in modo da poter permettere la sua contabilizzazione separata dall’avviamento.
Queste attività immateriali, che costituiscono, per l’acquirente, attività “acquisite esternamente”, possono rientrare nella
definizione di “attività immateriali a vita definita” e quindi essere assoggettate ad ammortamento.
L’avviamento acquistato in una aggregazione di imprese è rilevato al costo al netto delle svalutazioni per perdite di valore.
L’avviamento non deve essere ammortizzato ma assoggettato alla verifica delle perdite di valore (impairment test) annualmente
o più frequentemente, se eventi o cambiamenti di circostanze indicano possibile una perdita di valore.
Il test avviene in due fasi:
• si confrontano il fair value e il valore contabile della CGU (Cash Generating Unit). L’avviamento ha perso valore se il valore
recuperabile, inteso come il maggiore tra il valore d’uso e il fair value, è inferiore al valore contabile;
• se l’avviamento deve essere svalutato, la svalutazione è costituita dall’eccedenza del valore contabile della CGU rispetto al
suo valore recuperabile. Il fair value implicito è determinato calcolando il fair value delle attività e passività che fanno parte
della “reporting unit” nello stesso modo in cui l’avviamento è determinato quando si contabilizza un’acquisizione. Eventuali
successive riprese di valore non possono essere contabilizzate.
Criteri di cancellazione
Le attività immateriali vengono cancellate dal bilancio quando hanno esaurito integralmente le loro funzionalità economiche.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce “rettifiche di valore
nette su attività immateriali” del conto economico.
SEZIONE 10 - ATTIVITÀ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE
La Banca non detiene attività non correnti e gruppi di attività in via di dimissione.
SEZIONE 11 - FISCALITÀ CORRENTE E DIFFERITA
Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione
La Banca rileva gli effetti relativi alle imposte correnti e differite applicando rispettivamente le aliquote di imposta vigenti e le
aliquote di imposta che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la
passività fiscale. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o
accreditate direttamente a patrimonio netto.
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di
quello anticipato e di quello differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle
differenze temporanee - senza limiti temporali - tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici
ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le attività per imposte anticipate relative a differenze temporanee deducibili vengono iscritte in bilancio nella misura in cui
esiste un’elevata probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo
per effetto della opzione relativa al c.d. “consolidato fiscale nazionale” (si veda la presente Sezione 4 - Altri aspetti per ulteriori
dettagli in merito) di generare con continuità redditi imponibili nei futuri esercizi. Le imposte anticipate e quelle differite vengono
contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce “attività fiscali” e le
seconde nella voce “passività fiscali”. Le imposte correnti, invece, vengono compensate.
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di
eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote.
Criteri di classificazione
Le poste della fiscalità corrente includono gli acconti versati (attività correnti) e debiti da assolvere (passività correnti) per
imposte sul reddito di competenza del periodo. Le poste della fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito
recuperabili in periodi futuri in connessione con differenze temporanee deducibili (attività differite) e imposte sul reddito pagabili
in periodi futuri come conseguenza di differenze temporanee tassabili (passività differite).
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Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Attività e passività fiscali sono imputate al conto economico (voce “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”),
salvo quando esse derivino da operazioni i cui effetti vanno attribuiti direttamente al patrimonio netto (nel qual caso vengono
imputate al patrimonio) o da operazioni di aggregazione societaria (nel qual caso entrano nel computo del valore di avviamento).
SEZIONE 12 - FONDI PER RISCHI ED ONERI
Criteri di iscrizione, classificazione e di cancellazione
I fondi per rischi ed oneri sono passività d’ammontare o scadenza incerti, rilevati in bilancio quando ricorrono le seguenti
contestuali condizioni:
• esiste un’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento passato; l’obbligazione deve
essere di tipo legale (trova origine da un contratto, normativa o altra disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in
cui l’impresa genera nei confronti di terzi l’aspettativa che assolverà i propri impegni, anche se non rientranti nella casistica
delle obbligazioni legali);
• è probabile che si verifichi un’uscita finanziaria;
• è possibile effettuare una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Criteri di valutazione
Gli accantonamenti vengono attualizzati, laddove l’elemento temporale sia significativo, utilizzando i tassi correnti di mercato.
L’accantonamento è rilevato a conto economico.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli accantonamenti/recuperi a fronte dei fondi per rischi e oneri vengono allocati nella voce “accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri”.
SEZIONE 13 - DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o dell’emissione di titoli di
debito. L’iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato,
aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista e non rimborsati
dalla controparte creditrice.
Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
Criteri di classificazione
I debiti verso banche e i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e
con clientela, le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine, la raccolta effettuata attraverso certificati
di deposito, titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati, ed altri strumenti di raccolta in
circolazione non classificati tra le passività finanziarie valutate al fair value.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse
effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono
iscritte per il valore incassato ed i costi eventualmente imputati sono registrati a conto economico in modo lineare lungo la
durata contrattuale della passività.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi vengono allocati nella voce “interessi passivi e oneri assimilati” del conto economico.
BILANCIO 2014
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04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
SEZIONE 14 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE
Criteri di iscrizione e di cancellazione
Sono applicati, con gli opportuni adattamenti, i medesimi criteri di iscrizione e di cancellazione delle attività finanziarie detenute
per la negoziazione (precedente Sezione 1 - attività finanziarie detenute per la negoziazione).
Criteri di classificazione
La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading valutati al fair value.
Criteri di valutazione
Sono applicati, con gli opportuni adattamenti, i medesimi criteri di valutazione delle attività finanziarie detenute per la
negoziazione (precedente Sezione 1 - attività finanziarie detenute per la negoziazione).
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Sono applicati, con gli opportuni adattamenti, i medesimi criteri di rilevazione delle componenti reddituali delle attività
finanziarie detenute per la negoziazione (precedente Sezione 1 - attività finanziarie detenute per la negoziazione).
SEZIONE 15 - PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE
Alla data del bilancio la Banca non detiene “passività finanziarie valutate al fair value”.
SEZIONE 16 - OPERAZIONI IN VALUTA
Criteri di iscrizione
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in
valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di classificazione
Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e le passività denominate in valute diverse dall’euro.
Criteri di cancellazione
Si applicano i criteri indicati per le voci di bilancio corrispondenti.
Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di estinzione.
Criteri di valutazione
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:
• le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
• le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione;
• le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi
diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo
in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la
differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono
rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio delle operazioni in valuta sono rilevate nella voce del conto economico “risultato netto dell’attività di
negoziazione”.
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SEZIONE 17 - ALTRE INFORMAZIONI
Trattamento di Fine Rapporto del personale
In base alla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (Legge Finanziaria 2007), le imprese con almeno 50 dipendenti versano
mensilmente ed obbligatoriamente, in conformità alla scelta effettuata dal dipendente, le quote di Trattamento di Fine Rapporto
(TFR) maturato successivamente al 1° gennaio 2007, ai Fondi di previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/05 ovvero ad un
apposito Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all’art.2120 del
Codice Civile (di seguito Fondo di Tesoreria) istituito presso l’INPS.
Alla luce di ciò si hanno le seguenti due situazioni:
• il TFR maturando dal 1° gennaio 2007, per i dipendenti che hanno optato per il Fondo di Tesoreria, e dalla data successiva alla
scelta (in ossequio alle disposizioni normative in materia) per quelli che hanno optato per la previdenza complementare, si
configura come un piano a contribuzione definita, che non necessita di calcolo attuariale; la stessa impostazione vale anche
per il TFR di tutti i dipendenti assunti dopo il 31 dicembre 2006, indipendentemente dalla scelta effettuata in merito alla
destinazione del TFR;
• il TFR maturato alle date indicate al punto precedente, permane invece come piano a prestazione definita, ancorché la
prestazione sia già completamente maturata. Conseguentemente il TFR alla data del 31 dicembre 2006, viene sottoposto a
ricalcolo attuariale da parte di un consulente esterno.
Il TFR del personale viene iscritto sulla base del suo valore attuariale, certificato da attuari esterni alla Banca. Ai fini
dell’attualizzazione, si utilizza il metodo della proiezione unitaria del credito che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla
base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di
interesse di mercato. I contributi versati fino al 31/12/2006 sono considerati come unità separate, rilevate e valutate
singolarmente ai fini della determinazione dell’obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l’attualizzazione è determinato,
coerentemente con il paragrafo 78 dello IAS 19, con riferimento all’indice IBoxx Eurozone Corporate AA 10+.
I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di contributi versati, contributi
di competenza di esercizi precedenti non ancora contabilizzati, ricavi attesi derivanti dalle attività a servizio del piano. I profitti/
perdite attuariali sono imputati ad apposita riserva di patrimonio netto.
Spese per migliorie su beni di terzi
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del
contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi,
classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d’Italia, vengono ammortizzati per un periodo non
superiore alla durata del contratto di affitto.
Pagamenti basati su azioni
Nell’ambito del sistema premiante del personale rilevante viene contemplata la corresponsione di strumenti finanziari (azioni
della controllante Credito Emiliano S.p.A.), di cui la stessa Capogruppo procurerà la provvista e la successiva attribuzione, per
conto di ogni singola controllata interessata, ai relativi dipendenti. Si applicano le prescrizioni dell’IFRS 2, allocando il relativo
onere di competenza tra le “spese del personale”. Quanto alla contropartita contabile, la parte del piano in azioni va classificata
tra le “cash settled share-based payment transactions”, poiché, relativamente a questa parte del piano, l’obbligo del pagamento
delle azioni ricade sulla società controllata che rimborserà la controllante nel momento in cui quest’ultima consegnerà le azioni
ai dipendenti beneficiari. Secondo questa qualificazione occorre, pertanto, rilevare in contropartita delle “spese del personale”
un debito verso la controllante che verrà chiuso al momento della consegna delle azioni ai dipendenti beneficiari.
Operazioni under common control
Un’aggregazione aziendale che coinvolge imprese o aziende sotto comune controllo è un’aggregazione in cui tutte le imprese o
aziende sono, in ultimo, controllate dallo stesso soggetto o dagli stessi soggetti sia prima sia dopo l’aggregazione aziendale ed
il controllo non è di natura temporanea (IFRS 3.10). Considerata la peculiarità di queste operazioni e il fatto che gli IFRS non le
trattano in modo specifico, si ritiene che la scelta del principio contabile più idoneo debba essere guidata dai canoni generali
previsti da IAS 8.
In particolare, lo IAS 8.10 prevede che, in assenza di un principio o di un’interpretazione IFRS che si applichi specificamente ad
un’operazione, altro evento o condizione, la direzione aziendale debba fare uso del proprio giudizio nello sviluppare e applicare
BILANCIO 2014
76
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
04 capitolo
un principio contabile che fornisca un’informativa che sia: (a) rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli
utilizzatori; e (b) attendibile, in modo che il bilancio: (i) rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale - finanziaria, il risultato
economico e i flussi finanziari dell’entità; (ii) rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri eventi e circostanze, e non
meramente la forma legale; (iii) sia neutrale, cioè scevra da pregiudizi; (iv) sia prudente; e (v) sia completa con riferimento a tutti
gli aspetti rilevanti.
Nella ricerca di un trattamento contabile che rientri nell’ambito concettuale del Framework e che soddisfi i criteri dello IAS 8.10
l’elemento critico è rappresentato dal fatto che il principio contabile prescelto per rappresentare le operazioni under common
control deve riflettere la sostanza economica delle stesse, indipendentemente dalla loro forma giuridica. La presenza o meno di
“sostanza economica” appare pertanto l’elemento chiave da porre alla base della scelta del principio contabile.
La sostanza economica deve consistere in una generazione di valore aggiunto per il complesso delle parti interessate (quale ad
esempio maggiori ricavi, risparmi di costi, realizzazioni di sinergie), che si concretizzi in significative variazioni nei flussi di cassa
ante e post operazione delle attività trasferite. In particolare, le operazioni che hanno una significativa influenza sui flussi di
cassa futuri per le parti interessate dovranno essere suffragate da una esauriente analisi dei flussi di cassa ante e post
operazione sulla base di evidenze adeguate e verificabili fornite dagli amministratori. In ossequio al principio della prudenza, tale
analisi dei flussi di cassa deve avere caratteristiche di concretezza, ragionevole possibilità di realizzazione (tecnica, economica,
finanziaria), brevità di attuazione. Dati questi elementi di base, la selezione del principio contabile per le operazioni in esame,
pur giuridicamente rilevanti ma prive di una significativa influenza sui flussi di cassa futuri, deve essere guidata in particolar
modo dal principio di prudenza. In questi casi, pertanto, la scelta dei criteri di contabilizzazione deve privilegiare principi idonei
ad assicurare la continuità dei valori.
L’ applicazione del principio della continuità dei valori dà luogo alla rilevazione nello stato patrimoniale di valori uguali a quelli
che risulterebbero se le imprese oggetto di aggregazione fossero state unite da sempre. Le attività nette dell’entità acquisita e
dell’entità acquirente devono essere pertanto rilevate ai valori di libro che avevano nelle rispettive contabilità prima
dell’operazione. In linea di principio le iscrizioni contabili successive continueranno portando avanti i valori utilizzati per la
contabilizzazione precedente.
Il conto economico sarà uguale alla somma dei conti economici delle due entità integrate a partire dalla data della transazione.
Ovviamente saranno necessarie rettifiche per uniformare l’applicazione dei principi contabili e per l’eliminazione delle partite
intercompany. Ove i valori di trasferimento siano superiori a quelli storici, l’eccedenza va stornata rettificando in diminuzione il
patrimonio netto dell’impresa acquirente/conferitaria, con apposito addebito di una riserva.
Nel caso di operazioni che abbiano una significativa influenza sui flussi di cassa futuri delle attività nette trasferite, le attività
saranno iscritte al costo, inteso come fair value delle attività trasferite al momento dell’operazione (IFRS 3), ivi incluso
l’avviamento.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali
benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:
• gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento
del loro effettivo incasso;
• dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;
• i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla differenza tra il prezzo della
transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se
il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo
strumento è negoziato. I proventi relativi a strumenti finanziari per i quali la suddetta misurazione non è possibile affluiscono
al conto economico lungo la durata dell’operazione.
Procedura di impairment test sull’avviamento
L’avviamento iscritto a seguito di acquisizioni viene assoggettato ad impairment test almeno una volta all’anno e comunque
quando vi siano segnali di deterioramento. Ai fini del test, una volta allocato l’avviamento in unità generatrici di flussi finanziari
(CGU) si pone a confronto il valore contabile ed il valore recuperabile di tali unità, rappresentato dal maggiore fra il fair value, al
netto di eventuali costi di vendita, ed il valore d’uso. L’apposita informativa presentata nella sezione 12 dell’attivo della nota
integrativa fornisce maggiori informazioni.
BILANCIO 2014
77
Modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività
Aspetti generali
Gli strumenti finanziari valutati al fair value includono le attività e le passività finanziarie detenute per la negoziazione, gli
strumenti finanziari designati al fair value, gli strumenti derivati e, infine, gli strumenti classificati come disponibili per la vendita.
Il principio IFRS13 definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe
per il trasferimento di una passività in una regolare operazione nel mercato principale (o più vantaggioso) alla data di
valutazione, alle correnti condizioni di mercato (ossia un prezzo di chiusura), indipendentemente dal fatto che quel prezzo sia
osservabile direttamente o che venga stimato utilizzando un’altra tecnica di valutazione.
Le funzioni coinvolte nei processi di determinazione del fair value includono le funzioni amministrative, le funzioni di front office
Finanza e le funzioni di Risk Management di Gruppo.
Gli uffici amministrativi, direttamente responsabili della redazione dell’informativa finanziaria, sono chiamati a presidiare le
regole utilizzate per la determinazione del fair value nel rispetto dei principi contabili di riferimento.
Gli uffici Finanza, a loro volta, detengono le conoscenze legate alle tecniche di valutazione applicate e presiedono i sistemi
informativi utilizzati nei processi di determinazione del fair value.
Infine gli uffici della funzione Risk Management sono chiamati a validare le tecniche di valutazione utilizzate, inclusi i relativi
modelli e i parametri utilizzati. Tali uffici verificano la potenziale presenza di un mercato attivo e analizzano le possibili fonti
disponibili. Le variabili utilizzate nel processo valutativo sono soggette periodicamente ad attività di verifica mediante back
testing. In generale, la Banca determina il fair value di attività e passività finanziarie secondo tecniche di valutazione scelte in
base alla natura degli strumenti detenuti ed in base alle informazioni disponibili al momento della valutazione.
Sulla base delle informazioni disponibili al momento delle valutazioni, gli strumenti finanziari sono suddivisi tra quelli il cui
prezzo è quotato in un mercato attivo da quelli per i quali un mercato attivo al momento della valutazione non esiste.
La gerarchia del fair value attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività
identiche (dati di livello 1) e la priorità minima agli input non osservabili (dati di Livello 3).
Gli input di Livello 1 sono prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche a cui l’entità può
accedere alla data di valutazione. Un prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e,
quando disponibile, deve essere utilizzato senza alcuna rettifica per valutare il fair value.
Gli input di Livello 2 sono input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1 osservabili direttamente o indirettamente per
l’attività o per la passività.
Allo stesso modo non sono considerate osservabili tutte le altre variabili impiegate nelle tecniche valutative che non possono
essere corroborate sulla base di dati osservabili di mercato.
La presenza di mercati attivi e l’utilizzo di prezzi quotati (Mark to Market)
Le principali fonti utilizzate per l’acquisizione dei prezzi ai fini contabili sono:
• CED Borsa, nel caso di prezzi rilevati in mercati regolamentati (Italia);
• Reuters, per quanto valorizzato attraverso l’applicativo di front office Murex utilizzando prezzi rilevati su mercati
regolamentati;
• Bloomberg, per i rimanenti strumenti, utilizzando prezzi rilevati in mercati regolamentati e non.
Qualora le informazioni Reuters e Bloomberg non siano disponibili, si utilizzano altri Information Providers indipendenti.
L’utilizzo di tecniche di valutazione (Mark to Model)
Nel determinare il fair value degli strumenti finanziari si ricorre al Mark to Model qualora l’analisi evidenzi che per gli strumenti
detenuti non esistano prezzi quotati nel mercato principale (o più vantaggioso).
Le tecniche di valutazione utilizzate per valutare il fair value devono massimizzare l’utilizzo di input osservabili rilevanti e ridurre
al minimo l’utilizzo di input non osservabili.
Gli input di Livello 2 sono input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1 osservabili direttamente o indirettamente per
l’attività o per la passività.
Gli input di livello 2 comprendono:
• prezzi quotati per attività o passività similari in mercati attivi;
• prezzi quotati per attività o passività identiche o similari in mercati non attivi;
BILANCIO 2014
78
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
04 capitolo
• dati diversi dai prezzi quotati osservabili per l’attività o passività (per esempio tassi di interesse e curve dei rendimenti
osservabili a intervalli comunemente quotati, volatilità implicite e spread creditizi);
• input corroborati dal mercato.
Gli input non osservabili, Livello 3, devono essere utilizzati per valutare il fair value nella misura in cui gli input osservabili
rilevanti non siano disponibili, consentendo pertanto situazioni di scarsa attività del mercato per l’attività o passività alla data di
valutazione. Tuttavia, la finalità della valutazione del fair value resta la stessa, ossia un prezzo di chiusura alla data di
valutazione dal punto di vista di un operatore di mercato che possiede l’attività o la passività. Pertanto, gli input non osservabili
devono riflettere le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell’attività o passività,
incluse le assunzioni circa il rischio.
Le rettifiche agli input di Livello 2 varieranno in funzione di fattori specifici dell’attività o della passività. Tali fattori comprendono
i seguenti elementi:
• la condizione o l’ubicazione dell’attività;
• la misura in cui gli input fanno riferimento a elementi comparabili all’attività o alla passività;
• il volume o il livello di attività nei mercati in cui gli input sono osservati.
L’utilizzo di input non osservabili significativi o eventuali rettifiche di un input di Livello 2 significativo per l’intera valutazione
dello strumento, possono comportare nella valutazione del fair value una classificazione a Livello 3 nella gerarchia del fair value.
L’utilizzo di una tecnica di valutazione ha l’obiettivo di stimare il prezzo a cui avrebbe luogo una regolare operazione di vendita di
una attività o di trasferimento di una passività tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato
correnti. Tre tecniche di valutazione ampiamente utilizzate sono il metodo basato sulla valutazione di mercato, il metodo del
costo e il metodo reddituale. Un’entità deve utilizzare tecniche di valutazione coerenti con uno o più di questi metodi per valutare
il fair value. L’evidenza dell’affidabilità di tali tecniche è valutata attraverso periodiche attività di back testing.
Esempi dei principali parametri osservabili di mercato di cui si servono le più comuni tecniche di valutazione applicate sono i
seguenti:
• curva dei tassi Risk Free. Sulla base delle rilevazioni storicizzate nell’applicativo di Front Office (Murex) viene ricavata
una curva tassi Euro c.d. Risk-Free, attraverso un bootstrapping dei tassi impliciti in depositi, future, swap
e Forward Rate Agreement;
• tassi di cambio. Il sistema Murex acquisisce giornalmente, in automatico, i tassi di cambio spot fixing BCE dall’infoprovider
Reuters;
• curve di volatilità. Vengono mappate le curve di volatilità rilevate da fonte esterna precedentemente individuata (Bloomberg),
e storicizzate nell’applicativo di front office (Murex); va sottolineato che l’operatività del Gruppo in conto proprio si concentra
prevalentemente su strumenti di tasso;
• curve tasso per differenti classi di rating (credit spread).
In particolare, per quanto riguarda i Credit Spread, al fine di determinare la curva di tasso da applicare, si procede:
• all’individuazione degli spread senior da applicare alla curva Risk-Free (fonte Bloomberg) selezionando un paniere di titoli
(titoli benchmark) per ogni classe di rating;
• alla rilevazione dei discount margin relativi ad ogni classe di rating;
• all’estrapolazione e interpolazione, da questi, degli spread da applicare alla curva risk-free.
In presenza di strumenti subordinati, in aggiunta ai processi suddetti si procede all’individuazione degli spread tra titolo senior e
titolo subordinato per ogni emittente (credit spread subordinato):
• tramite rilevazione delle quotazioni dei Credit Default Swaps;
• applicando agli strumenti subordinati, in misura proporzionale, la stessa variazione di spread rilevata sugli strumenti senior;
• fatte le debite interpolazioni si ricavano gli spread e da questi, tramite l’applicativo di Front Office (Murex), le curve
corrispondenti.
Diversamente, qualora le tecniche di valutazione si basino in via prevalente su parametri non osservabili sul mercato, vengono
svolti processi di stima interni. Ciò avviene limitatamente ai casi in cui i relativi dati di mercato non siano disponibili o non siano
ritenuti affidabili.
BILANCIO 2014
79
L’utilizzo delle tecniche di valutazione che fanno uso di dati osservabili di mercato o di dati stimati internamente, implicano
l’utilizzo di modelli valutativi all’interno dei quali sono calati tali parametri.
Il metodo reddituale converte importi futuri (per esempio, flussi finanziari o ricavi e costi) in un unico importo corrente (ossia
attualizzato). Quando si utilizza il metodo reddituale, la valutazione del fair value riflette le attuali aspettative del mercato su tali
importi futuri.
A titolo esemplificativo, tali tecniche di valutazione comprendono:
• tecniche del valore attuale;
• modelli di misurazione del prezzo delle opzioni, quali la formula di Black-Scholes-Merton o il modello degli alberi binomiali,
che incorporano tecniche di calcolo del valore attuale e riflettono sia il valore temporale, sia il valore intrinseco di un’opzione.
Qualora però si faccia ricorso a modelli valutativi proprietari, l’affidabilità degli stessi è testata confrontando, per strumenti
simili quotati, le valutazioni fornite da tali tecniche con i relativi prezzi quotati (back testing). Inoltre, l’affidabilità di tali tecniche
è verificata, ex post, monitorando nel tempo i risultati ottenuti.
Impairment degli strumenti finanziari available for sale (AFS)
Lo IAS 39 impone di determinare a ogni data di riferimento del bilancio se vi è qualche obiettiva evidenza che un’attività
finanziaria abbia subito una riduzione di valore.
Il paragrafo 67 stabilisce che “quando una riduzione di fair value di un’attività finanziaria disponibile per la vendita è stata
rilevata direttamente nel patrimonio netto e sussistono evidenze obiettive che l’attività abbia subito una riduzione di valore, la
perdita cumulativa che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto deve essere stornata e rilevata a conto economico
anche se l’attività finanziaria non è stata eliminata”.
Il paragrafo 68 precisa che “l’importo della perdita complessiva che viene stornata dal patrimonio netto e rilevata nel conto
economico deve essere la differenza tra il costo di acquisizione (al netto di qualsiasi rimborso in conto capitale e ammortamento)
e il fair value (valore equo) corrente, dedotta qualsiasi perdita per riduzione di valore su quell’attività finanziaria rilevata
precedentemente nel conto economico”. Dunque l’intera riserva negativa del patrimonio netto deve essere imputata al conto
economico nel caso di evidenze di impairment.
La differenza tra il valore di iscrizione ed il valore recuperabile rappresenta una perdita di valore. Lo IAS 39 prevede che il valore
recuperabile, vale a dire il valore a cui l’attività finanziaria debba essere iscritta, sia, nel caso di strumenti finanziari classificati
nel comparto AFS, il fair value.
Le attività finanziarie del portafoglio disponibile per la vendita (AFS) ed i titoli di debito aventi le caratteristiche per la
classificazione nel portafoglio crediti e, qualora esistente, nel portafoglio immobilizzato, sono sottoposti ad impairment test ogni
qualvolta si manifestino eventi tali da far ritenere che l’investimento abbia subito una perdita di valore. Il procedimento è
articolato in due fasi:
• individuazione delle situazioni di deterioramento tali da determinare l’impairment;
• quantificazione delle perdite associabili alle situazioni di impairment. Per le attività del portafoglio AFS queste perdite si
ragguagliano alla differenza negativa tra il valore corrente di mercato (oppure, per gli strumenti non quotati, il valore attuale
- ai tassi correnti di rendimento “risk free” di investimenti simili - dei flussi di cassa attesi) delle attività deteriorate ed il
valore di libro. Analoga quantificazione per i titoli di debito del portafoglio crediti, anche’essi periodicamente valutati per
individuare le evidenze di perdite di valore.
I criteri applicati dal Gruppo per identificare situazioni di impairment del portafoglio AFS, distinguono tra titoli di debito e titoli di
capitale.
L’obiettiva evidenza che un titolo di debito abbia subito una perdita di valore è rintracciabile nella lista degli eventi di perdita
riportati nello IAS 39.59, tra i quali:
• significative difficoltà finanziarie dell’emittente;
• una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;
• il sottoscrittore/acquirente per ragioni economiche o legali relative alle difficoltà finanziarie dell’emittente, estende
all’emittente una concessione che il sottoscrittore/acquirente non avrebbe altrimenti preso in considerazione;
• sussiste la probabilità che l’emittente dichiari bancarotta o venga sottoposto ad altre procedure di ristrutturazione finanziaria;
BILANCIO 2014
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NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
04 capitolo
• la scomparsa di un mercato attivo di quel titolo dovuta a difficoltà finanziarie.
Nel caso di titoli obbligazionari con un “rating” si valuta il deterioramento del merito creditizio dell’emittente.
Al riguardo si ritiene che un deterioramento tale da far ricadere i titoli di debito in classi di rating inferiori alla soglia ”investment
grade” sia indicativo della necessità di procedere nel verificare l’esistenza di un impairment, mentre, negli altri casi, il
deterioramento del merito creditizio è invece da valutare congiuntamente con gli altri fattori disponibili.
Nel caso di titoli obbligazionari si considera la disponibilità di fonti specializzate (ad esempio indicazioni di investimento fornite
da istituzioni finanziarie, rating reports, etc.) o di informazioni disponibili su “info-provider” (ad es. Bloomberg, Reuters, etc.),
attraverso cui si determina più puntualmente la rilevanza della situazione di deterioramento dell’emittente.
Con riferimento ai titoli di capitale (inclusi i fondi), è ragionevole ipotizzare che le azioni in portafoglio siano da assoggettare ad
impairment prima dei titoli obbligazionari emessi dalla stessa società emittente; pertanto, gli indicatori di svalutazione dei titoli
di debito emessi da una società, ovvero la svalutazione di tali titoli di debito, sono forti indicatori dell’impairment dei titoli di
capitale della stessa società.
Inoltre, per stabilire se vi è un’evidenza di impairment per un titolo di capitale, oltre alla presenza degli eventi indicati dallo IAS
39.59, ed alle considerazioni in precedenza riportate ove applicabili, sono da considerare i due seguenti eventi (IAS 39.61):
• cambiamenti significativi con effetti avversi relativi alle tecnologie, mercati, ambiente economico o legale relativamente
all’emittente, che indicano che il costo dell’investimento non può più essere recuperato;
• un significativo o prolungato declino nel fair value dell’investimento al di sotto del suo costo.
Si procede a rilevare un impairment se:
• il fair value del titolo è inferiore del 35% rispetto al valore di carico di prima iscrizione;
• il fair value è inferiore al valore di carico per un arco temporale di almeno 18 mesi.
Relativamente agli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, la necessità di rilevare un impairment considera, in caso
non si verifichino le condizioni sopra indicate, singolarmente o congiuntamente, le seguenti situazioni:
• il fair value dell’investimento risulta significativamente inferiore al costo di acquisto o comunque è significativamente
inferiore a quello di società similari dello stesso settore;
• il management della società non è considerato di adeguato standing ed in ogni caso capace di assicurare una ripresa
delle quotazioni;
• si rivela la riduzione del “credit rating” dalla data dell’acquisto;
• significativo declino dei profitti, dei cash flow o nella posizione finanziaria netta dell’emittente dalla data di acquisto;
• si rileva una riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi;
• scompare un mercato attivo per i titoli obbligazionari emessi;
• si verificano cambiamenti del contesto normativo, economico e tecnologico dell’emittente che hanno un impatto negativo
sulla situazione reddituale, patrimoniale e finanziaria dello stesso;
• esistono prospettive negative del mercato, settore o area geografica nel quale opera l’emittente.
Criteri di determinazione del fair value di attività e passività non misurate al fair value su base ricorrente
Di seguito si riportano le informazioni richieste dall’IFRS 13.
Per i rapporti creditizi attivi e passivi non misurati al fair value su base ricorrente, il fair value, riportato nelle tabelle presenti
nelle note illustrative, è stato determinato con i seguenti criteri:
• per le attività e passività a vista, con scadenza a breve termine (entro 12 mesi) o indeterminata, il valore di iscrizione;
stessa impostazione è stata utilizzata per i crediti non performing;
• per le attività e passività a medio lungo termine, la valutazione è stata determinata mediante l’attualizzazione dei flussi di
cassa futuri. Tale operazione è stata eseguita utilizzando tassi privi di rischio e, per le attività, correggendo i flussi di cassa
futuri, tenendo conto della rischiosità della controparte mediante parametri di PD (Probability of Default) e di LGD
(Loss Given Default).
Per tali strumenti, la determinazione del fair value si basa anche sull’utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul
mercato ed è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste di informativa e non ha alcun impatto sullo stato patrimoniale e sul
conto economico.
BILANCIO 2014
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 A.3 - Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie
La Banca non si è avvalsa della facoltà di riclassificare strumenti finanziari ai sensi dello IAS 39.
 A.4 - Informativa sul fair value
Informativa di natura qualitativa
A.4.3 – GERARCHIA DEL FAIR VALUE
In accordo alle disposizioni contenute nel principio contabile internazionale IFRS 7 - Improving Disclosures about Financial
Instruments, le valutazioni al Fair Value dei propri strumenti finanziari sono classificate sulla base di una gerarchia che riflette la
significatività degli input utilizzati nelle valutazioni (Livelli).
I livelli utilizzati per le classificazioni riportate nel seguito della presenta nota integrativa sono i seguenti:
• ”Livello 1”: lo strumento finanziario è quotato in un mercato attivo;
• ”Livello 2”: il fair value è misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili
sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario;
• ”Livello 3”: il fair value è calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili
sul mercato.
Tra le principali regole applicate per la determinazione dei Livelli di Fair Value si segnala che sono ritenuti di “Livello 1” i titoli di
debito governativi, i titoli di debito corporate, i titoli di capitale, i fondi aperti, gli strumenti finanziari derivati e le passività
finanziarie emesse il cui Fair Value corrisponde, alla data di valutazione, al prezzo quotato in un mercato attivo.
Sono considerati di “Livello 2”:
• le passività finanziarie emesse, non quotate su un mercato attivo e valutate in via prevalente attraverso dati osservabili
di mercato;
• i titoli di debito il cui fair value è determinato attraverso il prezzo del mercato del CDS (Credit Default Swap) ed esista un
prezzo del CDS rilevabile su un mercato attivo;
• gli altri strumenti finanziari per i quali non esistono, alla data di valutazione, prezzi quotati su mercati attivi e valutati secondo
una tecnica basata su dati osservabili di mercato.
Infine, sono classificati di “Livello 3”:
• i titoli di debito governativi, i titoli di debito corporate, i titoli di capitale, i fondi, gli strumenti finanziari derivati e le passività
finanziarie emesse per le quali non esistono, alla data di valutazione, prezzi quotati sui mercati attivi e valutati secondo una
tecnica basata su dati non osservabili di mercato;
• i fondi chiusi il cui fair value corrisponda al relativo NAV pubblicato in prossimità della data di valutazione;
• i fondi aperti il cui ultimo NAV rilevato non è riferito in prossimità della data di valutazione;
• i titoli AFS valutati al costo.
BILANCIO 2014
82
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 – GERARCHIA DEL FAIR VALUE
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
Totale 31/12/2014
L1
L2
Totale 31/12/2013
L3
L1
L2
L3
1.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
10
639
-
83
781
2.
Attività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
-
-
3.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
120.810
-
-
96.651
-
-
4.
Derivati di copertura
-
-
-
-
17
-
5.
Attività materiali
-
-
-
-
-
-
6.
Attività immateriali
-
-
-
-
-
-
120.810
10
639
96.651
100
781
Totale
1.
Passività finanziarie detenute per la negoziazione
-
10
-
-
83
-
2.
Passività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati di copertura
-
1.654
-
-
166
-
-
1.664
-
-
249
-
Totale
Legenda
L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3
Si segnala che i fondi di fondi hedge gestiti dalla società del Gruppo Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A. sono stati
classificati all’interno del “Livello 3”, in quanto trattasi di fondi in liquidazione, per i quali è stato sospeso il calcolo ufficiale
della quota.
BILANCIO 2014
83
781
-
-
-
-
-
Aumenti
-
-
-
-
-
-
2.1
Acquisti
-
-
-
-
-
-
2.2
Profitti imputati a:
-
-
-
-
-
-
2.2.1
Conto Economico
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.
Esistenze iniziali
2.
- di cui: plusvalenze
X
X
2.2.2
Patrimonio netto
2.3
Trasferimenti da altri livelli
-
-
-
-
-
-
2.4
Altre variazioni in aumento
-
-
-
-
-
-
3.
Diminuzioni
142
-
-
-
-
-
3.1
Vendite
-
-
-
-
-
-
3.2
Rimborsi
117
-
-
-
-
-
3.3
Perdite imputate a:
-
-
-
-
-
-
3.3.1
Conto Economico
25
-
-
-
-
-
25
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- di cui: minusvalenze
X
X
3.3.2
Patrimonio netto
3.4
Trasferimenti ad altri livelli
-
-
-
-
-
-
3.5
Altre variazioni in diminuzione
-
-
-
-
-
-
4.
Rimanenze finali
639
-
-
-
-
-
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value.
BILANCIO 2014
84
Attività
immateriali
Attività
materiali
Derivati
di copertura
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività finanziare
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al fair value
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3)
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE A
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:
ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività
non misurate al fair value o misurate
al fair value su base non ricorrente
1.
Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
2.
31/12/2014
VB
L1
31/12/2013
L2
L3
VB
-
-
-
Crediti verso banche
94.938
3.
Crediti verso clientela
425.998
-
-
4.
Attività materiali detenute a scopo
di investimento
-
-
-
-
5.
Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
-
-
-
-
520.936
1.830
Totale
L3
-
-
94.938 127.734
-
- 127.734
425.998 402.001
-
- 401.992
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 520.936 529.735
-
- 529.726
-
1.144
-
-
587.020 570.039
-
- 570.039
Debiti verso banche
2.
Debiti verso clientela
3.
Titoli in circolazione
-
-
4.
Passività associate ad attività
in via di dismissione
-
-
-
588.850
-
Totale
L2
-
1.
587.020
-
L1
1.830
-
1.144
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- 588.850 571.183
-
- 571.183
 A.5 - Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
La Banca non ha transazioni rientranti in tale tipologia.
BILANCIO 2014
85
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
 Attivo
SEZIONE 1 - CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
354
319
-
-
354
319
SEZIONE 2 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE - VOCE 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Totale 31/12/2014
Voci/Valori
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Livello
1
Livello
2
Livello
3
-
-
-
-
-
-
1.1 Titoli strutturati
-
-
-
-
-
-
1.2 Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
A.
Attività per cassa
1.
Titoli di debito
2.
Titoli di capitale
-
-
-
-
-
-
3.
Quote di O.I.C.R.
-
-
639
-
-
781
4.
Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
4.1 Pronti contro termine attivi
-
-
-
-
-
-
4.2 Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
639
-
-
781
-
10
-
-
83
-
1.1 di negoziazione
-
10
-
-
83
-
1.2 connessi con la fair value option
-
-
-
-
-
-
1.3 altri
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
2.1 di negoziazione
-
-
-
-
-
-
2.2 connessi con la fair value option
-
-
-
-
-
-
2.3 altri
-
-
-
-
-
-
-
10
-
-
83
-
-
10
639
-
83
781
Totale A
B.
Strumenti derivati
1.
Derivati finanziari
2.
Totale B
Totale (A+B)
BILANCIO 2014
86
Totale 31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
-
-
a) Governi e Banche Centrali
-
-
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Altri emittenti
-
-
-
-
a) Banche
-
-
b) Altri emittenti:
-
-
- imprese di assicurazione
-
-
- società finanziarie
-
-
- imprese non finanziarie
-
-
- altri
-
-
639
781
a) Governi e Banche Centrali
-
-
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Altri soggetti
-
-
639
781
a) Banche
5
-
b) Clientela
5
83
10
83
649
864
Voci/Valori
A.
Attività per cassa
1.
Titoli di debito
2.
Titoli di capitale
3.
Quote di O.I.C.R.
4.
Finanziamenti
Totale A
B.
Strumenti derivati
Totale B
Totale (A+B)
BILANCIO 2014
87
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di
debito
Totale
-
781
-
781
204
400
-
-
604
204
393
-
-
597
B2. Variazioni positive di fair value
-
-
-
-
-
B3. Altre variazioni
-
7
-
-
7
204
400
142
-
746
200
379
-
-
579
C2. Rimborsi
-
-
117
-
117
C3. Variazioni negative di fair value
-
-
25
-
25
C4. Trasferimenti ad altri portafogli
-
-
-
-
-
C5. Altre variazioni
4
21
-
-
25
-
-
639
-
639
Esistenze iniziali
B.
Aumenti
B1. Acquisti
Diminuzioni
C1. Vendite
D.
Finanziamenti
-
A.
C.
Quote di
O.I.C.R.
Titoli di
capitale
Rimanenze finali
SEZIONE 4 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA - VOCE 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Totale 31/12/2014
Voci/Valori
1.
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Livello
1
Livello
2
Livello
3
120.810
-
-
96.651
-
-
-
-
-
-
-
-
120.810
-
-
96.651
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1 Valutati al fair value
-
-
-
-
-
-
2.2 Valutati al costo
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2.
Totale 31/12/2013
Titoli di capitale
3.
Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
4.
Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
120.810
-
-
96.651
-
-
Totale
Tra i titoli di debito figura esclusivamente l’esposizione nei confronti dello Stato italiano.
BILANCIO 2014
88
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Totale
31/12/2014
120.810
Totale
31/12/2013
120.810
96.651
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Altri emittenti
-
-
-
-
a) Banche
-
-
b) Altri emittenti
-
-
- imprese di assicurazione
-
-
- società finanziarie
-
-
- imprese non finanziarie
-
-
- altri
-
-
3.
Quote di O.I.C.R.
-
-
4.
Finanziamenti
-
-
a) Governi e Banche Centrali
-
-
b) Altri enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Altri soggetti
-
-
120.810
96.651
Voci/Valori
1.
Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
2.
Titoli di capitale
Totale
96.651
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
1.
Totale
31/12/2014
119.255
Totale
31/12/2013
119.255
61.694
b) rischio di prezzo
-
-
c) rischio di cambio
-
-
d) rischio di credito
-
-
e) più rischi
-
-
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari
-
-
a) rischio di tasso di interesse
-
-
b) rischio di cambio
-
-
c) altro
-
-
119.255
61.694
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value
a) rischio di tasso di interesse
2.
Totale
61.694
BILANCIO 2014
89
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Totale
Esistenze iniziali
96.651
-
-
-
96.651
B.
Aumenti
85.188
-
-
-
85.188
78.355
-
-
-
78.355
2.633
-
-
-
2.633
B3. Riprese di valore
-
-
-
-
-
- imputate al conto economico
-
-
-
-
- imputate al patrimonio netto
-
-
-
-
-
B4. Trasferimenti da altri portafogli
-
-
-
-
-
4.200
-
-
-
4.200
61.029
-
-
-
61.029
C1. Vendite
35.967
-
-
-
35.967
C2. Rimborsi
20.000
-
-
-
20.000
406
-
-
-
406
C4. Svalutazioni da deterioramento
-
-
-
-
-
- imputate al conto economico
-
-
-
-
-
- imputate al patrimonio netto
-
-
-
-
-
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
-
-
-
-
-
4.656
-
-
-
4.656
120.810
-
-
-
120.810
B2. Variazioni positive di FV
B5. Altre variazioni
C.
Diminuzioni
C3. Variazioni negative di FV
C6. Altre variazioni
D.
90
Finanziamenti
A.
B1. Acquisti
BILANCIO 2014
Quote di
O.I.C.R.
Titoli di
capitale
Rimanenze finali
X
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 6 - CREDITI VERSO BANCHE - VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Totale
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
FV
VB
A.
B.
L1
-
Crediti verso Banche Centrali
Totale
31/12/2013
L2
-
L3
-
FV
VB
-
L1
-
L2
-
L3
-
-
1. Depositi vincolati
-
X
X
X
-
X
X
X
2. Riserva obbligatoria
-
X
X
X
-
X
X
X
3. Pronti contro termine
-
X
X
X
-
X
X
X
4. Altri
-
X
X
X
-
X
X
X
Crediti verso banche
94.938
-
-
1. Finanziamenti
94.938
-
-
94.938 127.734
X
127.734
-
-
127.734
-
-
127.734
1.1. Conti correnti e depositi liberi
76.677
X
X
X
8.831
X
X
X
1.2. Depositi vincolati
17.486
X
X
X
118.167
X
X
X
775
X
X
X
736
X
X
X
- Pronti contro termine attivi
-
X
X
X
-
X
X
X
- Leasing finanziario
-
X
X
X
-
X
X
X
775
X
X
X
736
X
X
X
1.3. Altri finanziamenti:
- Altri
-
2. Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
2.1 Titoli strutturati
-
X
X
X
-
X
X
X
2.2 Altri titoli di debito
-
X
X
X
-
X
X
X
Totale
94.938
-
-
94.938 127.734
-
-
127.734
La riserva obbligatoria è ricompresa nei crediti verso banche, alla voce “depositi vincolati”, in quanto assolta in via indiretta
tramite conto accentrato presso Credito Emiliano S.p.A. Al 31 dicembre 2014 la riserva obbligatoria ammonta a 6.208 migliaia
di euro.
6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica
Alla data di bilancio non si rilevano crediti verso banche oggetto di copertura specifica.
6.3 Leasing finanziario
Banca Euromobiliare non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
BILANCIO 2014
91
BILANCIO 2014
92
Totale
-
-
Titoli strutturati
Altri titoli di debito
8.
9.
-
-
-
Titoli di debito
2.986
-
-
-
2
-
-
-
23
-
2.961
2.986
Altri
L1
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
-
L2
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
425.998
425.998
L3
396.295
-
-
-
58.820
-
-
-
19.724
-
317.751
396.295
Bonis
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Acquistati
5.706
-
-
-
92
-
-
-
25
-
5.589
5.706
Altri
Deteriorati
Valori di bilancio
L1
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
-
L2
Fair Value
Totale 31/12/2013
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
401.992
401.992
L3
Tra i crediti deteriorati, che ammontano a 2.986,2 mila euro al netto del relativo fondo, figurano crediti “scaduti e/o sconfinati deteriorati”, crediti incagliati e due posizioni in sofferenza, interamente
svalutate. Le posizioni deteriorate sono esposte al netto di rettifiche di valore complessive pari a 407,3 mila euro.
423.012
-
Altri finanziamenti
7.
60.033
Factoring
6.
-
Leasing finanziario
5.
-
Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
4.
-
-
21.940
Mutui
3.
-
-
-
Pronti contro termine attivi
2.
-
-
341.039
Conti correnti
1.
-
-
Acquistati
Deteriorati
423.012
Bonis
Fair Value
Totale 31/12/2014
Valori di bilancio
Finanziamenti
Tipologia operazioni/Valori
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
SEZIONE 7 - CREDITI VERSO CLIENTELA - VOCE 70
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
Totale 31/12/2014
Totale 31/12/2013
Deteriorati
Deteriorati
Bonis
Bonis
Acquistati
1.
2.
Altri
Acquistati
Altri
-
-
-
-
-
-
a) Governi
-
-
-
-
-
-
b) Altri Enti pubblici
-
-
-
-
-
-
c) Altri emittenti
-
-
-
-
-
-
- imprese non finanziarie
-
-
-
-
-
-
- imprese finanziarie
-
-
-
-
-
-
- assicurazioni
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
423.012
-
2.986
396.295
-
5.706
a) Governi
-
-
-
-
-
-
b) Altri Enti pubblici
-
-
-
-
-
-
423.012
-
2.986
396.295
-
5.706
103.347
-
1
90.837
-
3.381
16.506
-
-
11.010
-
3
2.092
-
-
1.856
-
-
301.067
-
2.985
292.592
-
2.322
423.012
-
2.986
396.295
-
5.706
Titoli di debito:
Finanziamenti verso:
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
7.3 Crediti verso clientela oggetto di copertura specifica
Alla data di bilancio non si rilevano crediti verso clientela oggetto di copertura specifica.
7.4 Leasing finanziario
Banca Euromobiliare non ha in essere contratti di locazione finanziaria.
BILANCIO 2014
93
SEZIONE 8 - DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV 31/12/2014
L1
A.
B.
L2
VN
31/12/2014
L3
FV 31/12/2013
L1
L2
VN
31/12/2013
L3
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
17
-
15.050
1) Fair value
-
-
-
-
-
17
-
15.050
2) Flussi finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
3) Investimenti esteri
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati Creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
1) Fair value
-
-
-
-
-
-
-
-
2) Flussi finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
17
-
15.050
Totale
Legenda
VN = valore nozionale
L1 = Livello1
L2 = Livello2
L3 = Livello3
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Alla data di bilancio non si rilevano derivati di copertura
SEZIONE 10 - LE PARTECIPAZIONI - VOCE 100
10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi
Sede
Legale
Sede
Operativa
Quota di
partecipazione
%
Disponibilità
voti %
1. Credem Private Equity SGR S.p.A.
Reggio Emilia
Reggio Emilia
12,500
12,500
2. Credem International Luxemburg SA
Lussemburgo
Lussemburgo
0,010
0,010
Denominazioni
BILANCIO 2014
94
A.
Imprese controllate in via esclusiva
B.
Imprese controllate in modo congiunto
C.
Imprese sottoposte ad influenza notevole
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano partecipazioni significative.
10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano partecipazioni significative.
Imprese controllate in via
esclusiva
Imprese controllate in modo
B.
congiunto
Imprese sottoposte ad influenza
C.
notevole
1. Credem Private Equity
SGR S.p.A.
2. Credem International
Luxemburg SA
Redditività complessiva
(3)=(1)+(2)
Altre componenti reddituali al
netto delle imposte (2)
Utile (Perdita) d'esercizio (1)
Utile (Perdita) dei gruppi di
attivtà in via di dismissioneal
netto delle imposte
Utile (Perdita) della operatività
corrente al netto delle imposte
Ricavi totali
Totale passività
Totale attivo
Denominazioni
Valore di bilancio delle
partecipazioni
10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili
A.
341
4.096
227
1.250
227
0
227
(18)
209
5
716.026
583.306
83.204
15.405
0
15.405
664
16.069
BILANCIO 2014
95
10.5 Partecipazioni: variazioni annue
Totale
31/12/2014
A.
Esistenze iniziali
B.
Totale
31/12/2014
346
346
Aumenti
-
-
B.1 Acquisti
-
-
B.2 Riprese di valore
-
-
B.3 Rivalutazioni
-
-
B.4 Altre variazioni
-
-
Diminuzioni
-
-
C.1 Vendite
-
-
C.2 Rettifiche di valore
-
-
C.3 Altre variazioni
-
-
D.
Rimanenze finali
346
346
E.
Rivalutazioni totali
-
-
F.
Rettifiche totali
1.389
1.389
C.
10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano impegni riferiti a società controllate in modo congiunto.
10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano impegni riferiti a società sottoposte ad influenza notevole.
10.8 Restrizioni significative
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano restrizioni significative.
10.9 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni.
BILANCIO 2014
96
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 11 - ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE 110
11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Totale
31/12/2014
Attività/Valori
1.
2.
Attività di proprietà
Totale
31/12/2013
670
628
a) terreni
-
-
b) fabbricati
-
-
c) mobili
234
249
d) impianti elettronici
116
74
e) altre
320
305
Acquisite in leasing finanziario
-
-
a) terreni
-
-
b) fabbricati
-
-
c) mobili
-
-
d) impianti elettronici
-
-
e) altre
-
-
670
628
Totale
11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
Alla data di riferimento non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento.
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate
Alla data di riferimento non sono presenti attività materiali ad uso funzionale.
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value
Alla data di riferimento non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento.
BILANCIO 2014
97
11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
98
Fabbricati
Mobili
Impianti
elettronici
Altre
Totale
A.
Esistenze iniziali lorde
-
-
4.741
954
3.466
9.161
A.1
Riduzioni di valore totali nette
-
-
4.492
880
3.161
8.533
A.2
Esistenze iniziali nette
-
-
249
74
305
628
B.
Aumenti:
-
-
63
554
100
717
B.1
Acquisti
-
-
61
91
80
232
B.2
Spese per migliorie capitalizzate
-
-
-
-
-
-
B.3
Riprese di valore
-
-
-
-
-
-
B.4
Variazioni positive di fair value
imputate a
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
-
-
-
-
-
-
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
B.5
Differenze positive di cambio
-
-
-
-
-
-
B.6
Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
-
-
-
-
-
-
B.7
Altre variazioni
-
-
2
463
20
485
C.
Diminuzioni:
-
-
78
512
85
675
C.1
Vendite
-
-
-
-
-
-
C.2
Ammortamenti
-
-
76
49
64
189
C.3
Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
-
-
-
-
-
-
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
Variazioni negative di fair value imputate
a
-
-
-
-
-
-
a) patrimonio netto
-
-
-
-
-
-
b) conto economico
-
-
-
-
-
-
C.5
Differenze negative di cambio
-
-
-
-
-
-
C.6
Trasferimenti a:
-
-
-
-
-
-
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
-
-
-
-
-
-
b) attività in via di dismissione
-
-
-
-
-
-
C.7
Altre variazioni
-
-
2
463
21
486
D.
Rimanenze finali nette
-
-
234
116
320
670
D.1
Riduzioni di valore totali nette
-
-
4.567
466
3.204
8.237
D.2
Rimanenze finali lorde
-
-
4.801
582
3.524
8.907
E.
Valutazione al costo
-
-
-
-
-
-
C.4
BILANCIO 2014
Terreni
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Alla data di riferimento non sono presenti attività materiali detenute a scopo di investimento.
11.7 Impegni per acquisto di attività materiali
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano impegni per acquisto di attività materiali.
SEZIONE 12 - ATTIVITÀ IMMATERIALI - VOCE 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Totale 31/12/2014
Attività/Valori
Durata
definita
Totale 31/12/2013
Durata
indefinita
X
Durata
definita
36.307
Durata
indefinita
X
36.307
A.1
Avviamento
A.2
Altre attività immateriali
2.332
-
2.674
-
A.2.1
Attività valutate al costo:
2.332
-
2.674
-
-
-
-
-
2.332
-
2.674
-
Attività valutate al fair value:
-
-
-
-
a) Attività immateriali generate internamente
-
-
-
-
b) Altre attività
-
-
-
-
2.332
36.307
2.674
36.307
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
A.2.2
Totale
Come disposto dallo IAS 36, è necessario verificare, con cadenza almeno annuale, se l’avviamento iscritto all’attivo abbia
subito riduzioni di valore (c.d. “impairment test”).
Ai fini della verifica di impairment, l’avviamento riveniente dall’acquisizione del ramo d’azienda Citi (avvenuta in data 9 maggio
2008), tenuto conto dell’avvenuta piena integrazione del ramo stesso nel modello di business della società, è stato allocato alla
Banca nel suo complesso, intesa come un’unica unità generatrice di flussi finanziari (Cash Generating Unit, di seguito “CGU”).
Il test di impairment è stato effettuato sulla base dei seguenti elementi fondamentali:
• la configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile è il valore d’uso, che rappresenta il valore attuale
dei flussi finanziari che si attende deriveranno in futuro dall’uso continuativo della CGU in esame;
• il metodo valutativo adottato è il “Dividend Discount Model”;
• le stime dei flussi finanziari sono state desunte, per l’anno 2015, dal budget annuale approvato dal CdA in data 17/12/2014,
mentre per gli anni 2016 e 2017 è stata effettuata una proiezione sulla base delle linee guida strategiche e delle relative
azioni di supporto delineate nel corso del 2014 e condivise con il top management di Gruppo. Tali stime rappresentano le
migliori previsioni del management in merito al futuro andamento economico e finanziario della CGU;
• l’affidabilità delle previsioni del management relativamente ai flussi finanziari è supportata dalle evidenze storiche: nel corso
del periodo 2003-2014 infatti, senza considerare gli impatti economici negativi relativi ad alcune tematiche fiscali (in
particolare negli anni 2010, 2011 e 2012, per cui si rimanda ai relativi Bilanci), in termini di Utile Netto cumulato il grado di
raggiungimento degli obiettivi è stato superiore al 100%;
BILANCIO 2014
99
• le principali assunzioni alla base delle previsioni sui flussi finanziari prevedono:
- sviluppo della raccolta grazie al mantenimento della buona produttività di Promotori Finanziari già in struttura e al
miglioramento sul fronte dei Private Banker, al continuo apporto del reclutamento sul Canale PF e all’accelerazione lato PB
- target di “asset under management” complessivi pari a 10,0 miliardi di euro a fine 2015, con lieve crescita nell’anno
dell’incidenza delle consistenze gestite (dal 64,2% di fine 2014 al 64,8%);
- crescita del margine di intermediazione del 6,6%, grazie principalmente alle maggiori commissioni sui prodotti di
risparmio gestito e sulla consulenza multibrand (che beneficiano in particolare del continuo incremento delle consistenze
gestite e della maggior diffusione del servizio di consulenza);
- sempre nel corso del 2015, costante presidio sia dei costi del personale, in aumento per via principalmente
dell’intensificazione dell’attività di reclutamento di private banker in target, sia sul fronte delle spese amministrative,
in crescita soprattutto a causa dei maggiori costi (in particolare IT&operations e immobiliari) legati alle azioni di sviluppo e
all’incremento degli stock medi;
- per il biennio 2016-2017 vengono mantenute, rispetto al budget 2015, le stesse fonti dati relative alle variabili di natura
esogena (es. scenario tassi monetari ed evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche) ma vengono stimati gli effetti dell’attuazione delle sopra citate linee guida strategiche condivise anche con il top management di Gruppo e delle azioni a supporto delle stesse. In tale contesto si prevede per il 2016 un continuo miglioramento della produttività delle
risorse commerciali in struttura e un continuo rilevante apporto in termini di raccolta da parte dei nuovi PB e PF reclutati
nel periodo, mentre per l’anno 2017 si stima uno sviluppo più contenuto, con un target di “asset under management”
complessivi a fine 2017 superiore agli 11,0 miliardi di euro. In termini di redditività, le innovazioni di prodotto relative in
particolare alle gestioni patrimoniali e al continuo miglioramento del servizio di consulenza multibrand, introdotte nel
corso del 2015 e con effetti a regime a partire dal 2016, unitamente al costante presidio delle condizioni applicate alla
clientela sui diversi prodotti e agli stock medi (in particolare gestiti) molto superiori ai livelli attuali, si stima determinino
nel 2017 un Utile Netto target di circa 10,5 milioni di euro (con una notevole crescita dimensionale del margine di
intermediazione, +18,5% circa rispetto all’obiettivo 2015, solo parzialmente compensata dall’aumento dei costi, +8,5%
circa sempre rispetto al budget 2015 in termini di maggiori costi operativi al netto dei bolli clientela);
• il saggio di crescita, oltre il periodo di previsione esplicita, è stato assunto convenzionalmente stabile, pari a 1,7%
(coerentemente con il tasso di inflazione stimato da Prometeia per l’anno 2017), tale da non superare la crescita di lungo
termine del settore di riferimento;
• il tasso di attualizzazione dei flussi corrisponde al tasso di rendimento dei mezzi propri richiesto dagli azionisti per
investimenti con analoghe caratteristiche di rischio/rendimento; tale tasso è stato stimato applicando il modello “Capital
Asset Pricing Model” sulla base di parametri osservati sul mercato:
- tasso di rendimento delle attività prive di rischio (“risk free rate”): è stata utilizzata la media per il secondo semestre 2014
dei rendimenti lordi dei titoli di stato italiani a 10 anni (BTP decennali), in modo da ricomprendere in questa grandezza il
“rischio Paese” senza però venire eccessivamente influenzata dalle “turbolenze” sui debiti sovrani;
- coefficiente Beta: coefficiente medio di un campione di banche medie quotate; tale campione, invariato rispetto all’anno
precedente, è stato utilizzato con l’obiettivo di attenuare il cosiddetto “rischio specifico”;
- premio per il rischio del mercato azionario di riferimento (“Market risk premium”): in linea con la prassi valutativa e con la
comune applicazione nel settore degli intermediari finanziari italiani, depurato del “rischio Paese” (già compreso
all’interno del sopra citato tasso di rendimento delle attività prive di rischio);
- Il costo del capitale è stato pertanto stimato nella misura del 8,17%;
• il livello di patrimonializzazione minimo, inteso in termini di total capital ratio, assunto ai fini della determinazione dei flussi
finanziari, include un “buffer” di conservazione del capitale in aggiunta al livello minimo richiesto del 8%, in ottemperanza a
quanto previsto dall’Autorità di Vigilanza con decorrenza 1/1/2014 per le banche appartenenti a gruppi bancari: tale livello di
patrimonializzazione minimo è previsto pertanto pari a 8,625% per il triennio 2014/2016 e a 9,25% per il 2017 (la normativa
prevede successivamente un valore di 9,875% per il 2018 e infine di 10,5% a partire dal 2019; in questa sede, in ottica
prudenziale, abbiamo considerato sempre il 10,5% oltre il periodo di pianificazione esplicita, fin dal 2018), ottenuto sulla
base dei requisiti patrimoniali relativi al rischio di credito, di mercato e di controparte senza l’applicazione dello sconto del
25%, previsto fino a fine 2013 per le banche appartenenti a gruppi bancari;
• il valore d’uso della CGU è dato dalla somma del valore attuale dei flussi finanziari previsti nel periodo esplicito e del valore
attuale del “terminal value”, ossia del valore della CGU al termine del periodo di pianificazione, ottenuto proiettando
all’infinito i flussi finanziari, in ipotesi di rendita perpetua, al sopra citato saggio di crescita.
BILANCIO 2014
100
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
Di seguito le principali evidenze relative al test di impairment:
(dati in valore assoluto in migliaia di euro)
Periodo di pianificazione esplicita
2015 - 2017
Tasso di crescita di lungo periodo: "g"
1,70%
Tasso di rendimento delle attività prive di rischio: "Risk free rate"
2,42%
1,15
Fattore di correlazione tra titolo Credem e mercato azionario di riferimento: "Beta Credem"
Premio per il rischio del mercato azionario di riferimento: "Market risk premium"
5,00%
Costo del Capitale (tasso di attualizzazione dei flussi finanziari): “Ke”
8,17%
Valore attuale CGU per il periodo esplicito (cons. 2014, budget 2015 e proiez. 2016/17)
21.206
Valore CGU al termine del periodo esplicito: "Terminal Value"
150.202
Valore attuale del "Terminal Value"
114.827
Valore d’uso della CGU al 31/12/2014
136.033
Patrimonio Netto contabile al 31/12/2014 (escluso risultato d’esercizio)
Esito del test di impairment
79.960
SUPERATO
A fronte di un patrimonio netto contabile (escluso risultato d’esercizio) a fine 2014 di 80,0 milioni di euro circa, il valore d’uso
della CGU Banca Euromobiliare, con le sopra citate ipotesi, risulta essere pari a 136,0 milioni di euro; pertanto il test di
impairment è stato superato e l’avviamento iscritto a bilancio non è soggetto a perdita di valore.
E’ stata infine effettuata un’analisi di “sensitività” in relazione ai principali parametri valutativi adottati; i parametri la cui
variabilità ha maggiore impatto sulla stima del valore d’uso sono:
• il saggio di crescita degli utili previsti nel periodo di pianificazione esplicita;
• il saggio di crescita di lungo termine, oltre il periodo di pianificazione;
• il costo del capitale.
BILANCIO 2014
101
Di seguito le evidenze per ciascun parametro analizzato:
“Ke“
7,17%
“g“
7,67%
8,17%
8,67%
9,17%
0,70%
145.928
135.037
125.621
117.403
110.170
1,20%
153.147
140.914
130.454
121.410
113.516
1,70%
161.685
147.775
136.033
125.992
117.310
2,20%
171.940
155.890
142.546
131.282
121.648
2,70%
184.489
165.637
150.250
137.457
126.656
Solo nell’ipotesi di un tasso di crescita di lungo termine pari a zero e di un costo del capitale pari a 12,0%, il valore d’uso della
CGU sarebbe pari al patrimonio netto contabile (escluso risultato d’esercizio).
“Ke“
7,17%
%
Abbattimento
utili annuali
2015 - 2017
7,67%
8,17%
8,67%
9,17%
10,00%
144.088
131.723
121.287
112.363
104.649
5,00%
152.886
139.749
128.660
119.178
110.979
0,00%
161.685
147.775
136.033
125.992
117.310
-5,00% *
170.483
155.801
143.406
132.806
123.640
-10,00% *
179.282
163.827
150.779
139.620
129.970
* Incremento utili
L’analisi di “sensitività” sopra riportata non evidenzia, anche negli scenari più sfavorevoli, un potenziale deterioramento del
valore d’uso al di sotto del patrimonio netto contabile (escluso risultato d’esercizio).
Fra le attività immateriali si segnala, infine, l’iscrizione in sede di bilancio 2008 di ulteriori due poste legate all’acquisizione Citi:
• client relationship afferente i rapporti facenti capo ai private banker, per 2.495,0 migliaia di euro (sottoposta ad
ammortamento sistematico a quote costanti secondo la vita utile prevista, pari a 15 anni), con un valore al 31/12/2014 pari a
1.407 migliaia di euro;
• client relationship afferente i rapporti facenti capo ai promotori finanziari, per 2.095,0 migliaia di euro (sottoposta ad
ammortamento sistematico a quote costanti secondo la vita utile prevista, pari a 10 anni), con un valore al 31/12/2014 pari a
725 migliaia di euro.
Per le due poste non si sono ravvisati elementi tali da dover modificare la vita utile prevista in sede di iscrizione iniziale e non vi
sono evidenze di impairment.
BILANCIO 2014
102
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
Altre attività
immateriali:
generate
internamente
DEF
Altre attività
immateriali: altre
INDEF
DEF
Totale
INDEF
36.307
-
-
6.640
-
42.947
-
-
-
(3.966)
-
(3.966)
36.307
-
-
2.674
-
38.981
Aumenti
-
-
-
112
-
112
B.1
Acquisti
-
-
-
112
-
112
B.2
Incrementi di attività immateriali interne
X
-
-
-
-
-
B.3
Riprese di valore
X
-
-
-
-
-
B.4
Variazioni positive di fair value:
-
-
-
-
-
A.
Esistenze iniziali
A.1
Riduzioni di valore totali nette
A.2
Esistenze iniziali nette
B.
-
- a patrimonio netto
X
-
-
-
-
-
- a conto economico
X
-
-
-
-
-
B.5
Differenze di cambio positive
-
-
-
-
-
-
B.6
Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
C.
Diminuzioni
-
-
-
454
-
454
C.1
Vendite
-
-
-
-
-
-
C.2
Rettifiche di valore
-
-
-
454
-
454
-
-
454
-
454
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Ammortamenti
X
-
- Svalutazioni:
+ patrimonio netto
X
+ conto economico
C.3
Variazioni negative di fair value:
- a patrimonio netto
X
-
-
-
-
-
- a conto economico
X
-
-
-
-
-
C.4
Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
-
-
-
-
-
-
C.5
Differenze di cambio negative
-
-
-
-
-
-
C.6
Altre variazioni
-
-
-
-
-
-
D.
Rimanenze finali nette
36.307
-
-
2.332
-
38.639
D.1
Rettifiche di valore totali nette
-
-
-
(4.420)
-
(4.420)
E.
Rimanenze finali lorde
36.307
-
-
6.752
-
43.059
F.
Valutazione al costo
-
-
-
-
-
-
Legenda
DEF: a durata definita
INDEF: a durata indefinita
BILANCIO 2014
103
12.3 Altre informazioni
Al 31 dicembre 2014 non si segnalano impegni per acquisto di attività immateriali.
SEZIONE 13 - LE ATTIVITÀ FISCALI E LE PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 130 DELL’ATTIVO
E VOCE 80 DEL PASSIVO
Relativamente alle vicende fiscali, in data 23 Luglio 2013 l’Agenzia delle Entrate (Direzione Regionale della Lombardia)
ha consegnato alla Banca il Processo Verbale di Constatazione (PVC) relativo ad operazioni di controllo che hanno riguardato
i periodi d’imposta 2009 e 2010: relativamente al 2009 la verifica fiscale era generale (Imposte Dirette, IVA, IRAP e obblighi
del Sostituto d’Imposta), mentre per il 2010 era finalizzata esclusivamente all’analisi delle operazioni di raccolta ed impiego
effettuate mediante pronti contro termine.
Da un punto di vista formale la verifica non ha evidenziato situazioni fiscalmente rilevanti, ma è stata riscontrata a carico
della Banca una violazione attinente al c.d. “abuso del diritto”, relativamente al trattamento di operazioni di pronti contro
termine, con un supposto aggiramento dei principi contenuti nelle disposizioni dell’art. 26, comma 2, del d.p.r. 600 del 1973,
dettati dal legislatore in merito alla tassazione dei proventi corrisposti su conti correnti, depositi e rapporti simili: tale
comportamento avrebbe determinato l’omessa effettuazione di ritenute per un importo pari ad € 207.704,96 relativamente al
periodo d’imposta 2009 e per un importo pari ad € 32.823,77 relativamente al periodo d’imposta 2010.
Il 23 Settembre 2013 la Banca ha depositato presso la DRE una nota di deposito e memoria con la quale si è fornito puntuale
riscontro rispetto al contenuto del PVC e si è ribadita la convinzione circa la correttezza dell’operato della Banca e
l’infondatezza del rilievo formulato: per tali motivi non si era provveduto ad accantonare alcuna somma nel Bilancio 2013.
In data 23 Settembre 2014 sono stati notificati, da parte dell’Agenzia delle Entrate, due questionari sulla sopracitata
materia, invitando la Banca a fornire chiarimenti relativi alle ragioni di diritto ed economiche alla base del trattamento
fiscale delle operazioni finanziarie individuate nel PVC, nonché a produrre eventuale documentazione ritenuta utile ad
illustrare tali aspetti: in data 20 novembre 2014 la Banca ha depositato la risposta ai questionari sopra menzionati.
Alla luce della positiva interlocuzione instauratasi con l’Agenzia delle Entrate sulla materia del contendere ed essendo
trascorso il 31 dicembre 2014, termine utile alla notifica della cartella per il periodo d’imposta 2009 (dei due, quello di gran
lunga più rilevante in termini economici, come sopra evidenziato), non si è provveduto ad accantonare alcuna somma nel
Bilancio 2014.
BILANCIO 2014
104
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Voci
In contropartita
al CE
In contropartita
al PN
IRES
IRES
IRAP
IRAP
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
Rettifiche di valore su crediti verso clientela
138
28
-
-
166
-
Svalutazione di partecipazioni e di titoli
674
64
-
-
738
609
Spese di rappresentanza ed avviamento
-
-
87
17
104
112
Crediti di firma, revocatorie fallimentari
e cause legali in corso
1.041
-
-
-
1.041
2.024
Accantonamenti per spese per il personale
1.224
-
83
-
1.307
814
Altre
1.008
-
-
-
1.008
37
Totale
4.085
92
170
17
4.364
3.596
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Voci
Plusvalenze strumenti finanziari
Plusvalenza cessione ramo d’azienda
Accantonamenti effettuati esclusivamente
in ambito fiscale
Altre - Residuale
Totale
In contropartita
al CE
In contropartita
al PN
IRES
IRES
IRAP
IRAP
21
4
679
138
842
462
-
-
616
-
616
822
3.883
787
-
-
4.670
4.005
-
-
65
-
65
27
3.904
791
1.360
138
6.193
5.316
Gli accantonamenti effettuati esclusivamente in ambito fiscale sono riferiti all’avviamento.
BILANCIO 2014
105
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
1.
Importo iniziale
3.484
3.146
2.
Aumenti
1.945
1.830
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
1.945
1.830
a) relative a precedenti esercizi
-
21
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) riprese di valore
-
-
1.945
1.809
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
-
Diminuzioni
1.252
1.492
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
1.252
1.492
1.252
1.373
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
-
-
c) mutamento di criteri contabili
-
-
d) altre
-
119
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n.214/2011
-
-
b) altre
-
-
4.177
3.484
d) altre
3.
a) rigiri
4.
Importo finale
13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico)
Alla data di bilancio la Banca non detiene imposte anticipate di cui alla L.214/2011.
BILANCIO 2014
106
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
Totale
31/12/2014
4.030
3.677
Aumenti
665
688
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
665
688
a) relative a precedenti esercizi
-
21
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
665
667
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
-
Diminuzioni
-
335
1.
Importo iniziale
2.
c) altre
3.
Totale
31/12/2013
-
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
4.
a) rigiri
-
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) altre
-
335
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
4.695
4.030
Importo finale
BILANCIO 2014
107
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
Totale
31/12/2014
112
119
82
-
-
-
a) relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) altre
-
-
-
-
82
-
Diminuzioni
7
7
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio
-
7
a) rigiri
-
7
b) valutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
-
-
c) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
d) altre
-
-
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
7
-
187
112
1.
Importo iniziale
2.
Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3.
4.
BILANCIO 2014
108
Totale
31/12/2013
Importo finale
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
Totale
31/12/2014
1.286
116
Aumenti
417
1.269
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio
417
1.192
a) relative a precedenti esercizi
-
-
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
417
1.192
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
-
-
2.3 Altri aumenti
-
77
Diminuzioni
205
99
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio
205
99
205
99
b) dovute al mutamento di criteri contabili
-
-
c) altre
-
-
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
-
-
3.3 Altre diminuzioni
-
-
1.498
1.286
1.
Importo iniziale
2.
c) altre
3.
a) rigiri
4.
Totale
31/12/2013
Importo finale
13.7 Altre informazioni
A partire dal bilancio al 31 dicembre 2011 i debiti per imposte correnti ed i relativi crediti per gli acconti versati ancora in essere
a fine esercizio, sono stati iscritti in bilancio in un’unica voce per il loro ammontare netto (debito o credito), separatamente per
IRES ed IRAP.
Banca Euromobiliare, aderendo al consolidato fiscale nazionale, ha esposto un debito netto nei confronti dell’Erario
esclusivamente per IRAP da versare.
BILANCIO 2014
109
SEZIONE 15 - ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150
15.1 Altre attività: composizione
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
452
932
Effetti esteri scaduti e inviati all'incasso
-
-
Operazioni su titoli in lavorazione
-
0
578
965
1.465
2.301
Operazioni relative a servizi di pagamento in attesa di maturazione
5
588
Erogazioni tramite fondo interbancario di tutela dei depositi
-
-
18
19
10.698
6.529
-
181
1.937
1.645
Assegni in check truncation
2
1
Debitori per fatture emesse
289
198
Debitori diversi - dipendenti
58
293
1.897
1.960
16.482
12.596
976
934
34.857
29.142
Assegni negoziati da compensare
Assegni in corso di lavorazione
Operazioni relative a servizi di pagamento in corso di lavorazione
Ratei attivi
Risconti attivi
Assegni ed effetti insoluti ed al protesto tratti sull'azienda e su terzi
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da quelle riconducibili alla voce
"attività materiali"
Debitori diversi - promotori finanziari
Debitori diversi - altri
Partite viaggianti con le filiali
Totale
Le maggiori differenze con l’anno precedente si riscontrano principalmente nelle seguenti voci:
• Incremento dei “risconti attivi” di 4.169 mila euro per maggior risconto su bonus ai promotori finanziari;
• Incremento dei “debitori diversi – altri” di 3.886 mila euro dovuto principalmente ai maggiori versamenti effettuati all’Erario per attività di sostituto d’imposta. Questi versamenti includono in particolare, l’imposta a titolo di acconto
per Capital Gain su raccolta in amministrata che è stata versata per 4.147 mila euro contro i 2.438 mila euro versati
nell’esercizio precedente.
BILANCIO 2014
110
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
 Passivo
SEZIONE 1 - DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Totale
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
Totale
31/12/2013
-
-
Debiti verso banche
1.830
1.144
2.1 Conti correnti e depositi liberi
1.830
1.143
2.2 Depositi vincolati
-
-
2.3 Finanziamenti
-
-
2.3.1 Pronti contro termine passivi
-
-
2.3.2 Altri
-
-
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
-
-
2.5 Altri debiti
-
1
Totale
1.830
1.144
Fair value - livello 1
-
-
Fair value - livello 2
-
-
Fair value - livello 3
1.830
1.144
Totale Fair value
1.830
1.144
1.
Debiti verso banche centrali
2.
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
Alla data di bilancio non si rilevano debiti subordinati.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
Alla data di bilancio non si rilevano debiti strutturati.
1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica
Alla data di bilancio non si rilevano debiti verso banche oggetto di copertura specifica.
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Banca non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
BILANCIO 2014
111
SEZIONE 2 - DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Totale
31/12/2014
Tipologia operazioni/Valori
538.345
480.345
42.710
82.463
-
-
3.1 Pronti contro termine passivi
-
-
3.2 Altri
-
-
-
-
5.965
7.231
Totale
587.020
570.039
Fair value - livello 1
-
-
Fair value - livello 2
-
-
Fair value - livello 3
587.020
570.039
Totale Fair value
587.020
570.039
1.
Conti correnti e depositi liberi
2.
Depositi vincolati
3.
Finanziamenti
4.
Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5.
Altri debiti
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati
Alla data di bilancio non si rilevano debiti subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati
Alla data di bilancio non si rilevano debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica
Alla data di bilancio non si rilevano debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.
2.5 Debiti per leasing finanziario
Alla data di bilancio non si rilevano contratti di locazione finanziaria con clientela.
BILANCIO 2014
112
Totale
31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 4 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
FV *
VN
Livello 3
Livello 1
VN
Livello 2
FV
Livello 1
FV
Tipologia operazioni/Valori
Livello 3
Totale 31/12/2013
Livello 2
Totale 31/12/2014
FV *
A.
Passività per cassa
1.
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Debiti verso clientela
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.1 Obbligazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.1.1 Strutturate
-
-
-
-
X
-
-
-
-
X
3.1.2 Altre obbligazioni
-
-
-
-
X
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
3.2.1 Strutturati
-
-
-
-
X
-
-
-
-
X
3.2.2 Altri
-
-
-
-
X
-
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.2 Altri titoli
Totale A
B.
Strumenti derivati
1.
Derivati finanziari
2.
-
-
1.1 Di negoziazione
X
-
10
-
X
X
-
83
-
X
1.2 Connessi con la fair value option
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
1.3 Altri
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi
-
-
-
2.1 Di negoziazione
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
2.2 Connessi con la fair value option
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
2.3 Altri
X
-
-
-
X
X
-
-
-
X
Totale B
-
-
10
-
-
-
-
83
-
-
Totale (A+B)
X
-
10
-
X
X
-
83
-
X
Legenda
FV = fair value
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente
rispetto alla data di emissione
VN = valore nominale o nozionale
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate
Alla data di bilancio non si rilevano passività subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati
Alla data di bilancio non si rilevano debiti strutturati.
BILANCIO 2014
113
4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici“) di negoziazione: variazioni annue
Alla data di bilancio non si rilevano passività finanziarie per cassa.
SEZIONE 6 - DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici
FV 31/12/2014
L1
A.
B.
L2
FV 31/12/2013
VN
31/12/2014
L3
L1
L2
VN
31/12/2013
L3
Derivati finanziari
-
1.654
-
116.750
-
166
-
45.600
1) Fair value
-
1.654
-
116.750
-
166
-
45.600
2) Flussi finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
3) Investimenti esteri
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati Creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
1) Fair value
-
-
-
-
-
-
-
-
2) Flussi finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale
-
1.654
-
116.750
-
166
-
45.600
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
investimenti esteri
Flussi
finanziari
Fair Value
-
-
-
-
-
-
1.
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
2.
Crediti
3.
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
X
4.
Portafoglio
X
5.
Altre operazioni
-
-
-
-
-
Totale attività
1.654
-
-
-
-
-
-
-
1.
Passività finanziarie
2.
Portafoglio
X
114
X
X
-
Totale passività
BILANCIO 2014
X
-
-
X
-
X
X
X
-
X
-
X
X
X
-
X
-
X
X
X
X
generica
Rischio di
prezzo
-
specifica
Rischio di
credito
-
generica
Rischio di
cambio
1.654
più rischi
Rischio di
tasso
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
X
X
-
X
-
X
1.
Transazioni attese
X
X
X
X
X
2.
Portafoglio di attività
e passività finanziarie
X
X
X
X
X
-
X
X
-
-
X
-
X
-
X
-
X
X
-
X
-
-
-
X
-
X
X
X
X
-
-
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 8 - PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Sezione 13 dell’attivo.
SEZIONE 10 - ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100
10.1 Altre passività: composizione
Voci
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
3.176
6.526
961
2.163
Somme a disposizione della clientela
16
373
Risconti passivi
19
23
829
640
20
1
578
442
Fornitori diversi
3.024
2.715
Promotori finanziari diversi
8.941
8.500
Partite viaggianti con le filiali
166
121
Debiti verso Enti Previdenziali
582
529
Debiti verso Enasarco
141
546
Partite in lavorazione titoli
765
1.888
Altre partite
3.994
3.320
Somme da accreditare a banche
4.112
3.428
27.324
31.215
Debiti verso l'erario
Scarto valuta su operazioni di portafoglio
Retribuzioni da corrispondere e relativi contributi
Ratei Passivi
Partite in lavorazione su estero
Totale
Le variazioni più significative si riferiscono alle seguenti voci:
• riduzione del debito verso l’Erario determinata principalmente dal debito per imposta di bollo virtuale che a fine 2013 era
pari a 2.331 migliaia di euro, mentre nel 2014 sono stati effettuati versamenti in acconto maggiori rispetto a quanto dovuto
con un conseguente credito pari a 925 migliaia di euro riportato fra le altre attività. La riduzione del debito verso l’Erario è
dovuta inoltre a minori debiti per conto terzi pari a 1.299 migliaia di euro;
• la riduzione dello scarto valuta su operazioni di portafoglio è essenzialmente dovuta alla diminuzione degli effetti S.B.F. e
dopo incasso per 1.270 migliaia di euro;
• riduzione delle partite in lavorazione titoli di 1.123 migliaia di euro, per un calo delle operazioni per conto della clientela a
fine esercizio 2014;
• aumento delle somme da accreditare a banche dovuto a maggiori debiti verso Credito Emiliano S.p.A. per 684 migliaia di euro.
BILANCIO 2014
115
SEZIONE 11 - TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale
31/12/2014
2.060
2.093
210
92
-
56
210
36
Diminuzioni
54
125
C.1
Liquidazioni effettuate
54
93
C.2
Altre variazioni
-
32
D.
Rimanenze finali
2.216
2.060
2.216
2.060
A.
Esistenze iniziali
B.
Aumenti
B.1
Accantonamento dell'esercizio
B.2
Altre variazioni
C.
Totale
11.2 Altre informazioni
I parametri utilizzati al fine della determinazione del T.F.R. sono i seguenti:
31/12/2014
Tasso annuo di attualizzazione
Tasso annuo di inflazione
1,490%
0,600% per il 2015
1,200% per il 2016
1,500% 2017 e 2018
2,000% dal 2019 in poi
Tasso annuo incremento TFR
1,950% per il 2015
2,400% per il 2016
2,625% 2017 e 2018
3,000% dal 2019 in poi
Tasso annuo reale di incremento salariale
BILANCIO 2014
116
Totale
31/12/2013
1,000%
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 12 - FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Totale
31/12/2014
Voci/Valori
Totale
31/12/2013
-
-
10.263
10.501
2.1 controversie legali
3.599
3.076
2.2 oneri per il personale
4.232
2.778
2.3 altri
2.432
4.647
10.263
10.501
1.
Fondi di quiescenza aziendali
2.
Altri fondi per rischi ed oneri
Totale
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di
quiescenza
Totale
Altri fondi
A.
Esistenze iniziali
-
10.501
10.501
B.
Aumenti
-
6.803
6.803
B.1
Accantonamento dell'esercizio
-
6.790
6.790
B.2
Variazioni dovute al passare del tempo
-
13
13
B.3
Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
-
-
-
B.4
Altre variazioni
-
-
-
C
Diminuzioni
-
7.041
7.041
C.1
Utilizzo nell'esercizio
-
6.395
6.395
C.2
Variazioni dovute a modifiche del tesso di sconto
-
3
3
C.3
Altre variazioni
-
643
643
D
Rimanenze finali
-
10.263
10.263
BILANCIO 2014
117
12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti
Non sono previsti fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Voci
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
1.
controversie legali per contenzioso non creditizio
4.154
6.694
2.
oneri per il personale
4.232
2.778
2.1 bonus per perfomances dell'esercizio
4.101
2.693
131
85
altri
1.877
1.029
3.1 indennità suppletiva di clientela dei promotori finanziari
1.127
762
750
267
10.263
10.501
2.2 premio di fedeltà
3.
3.2 altri fondi per spese future promotori finanziari
Totale
Nella sottovoce “controversie legali per contenzioso non creditizio”, si evidenzia l’appostazione di un fondo per 364 migliaia di
euro a fronte della dubbia esigibilità del credito d’imposta sui fondi di fondi hedge in proprietà.
Per una più ampia informativa vedasi parte E della Nota Integrativa - Sezione 4 - Rischi Legali.
BILANCIO 2014
118
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
SEZIONE 14 - PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 130, 150, 160, 170, 180, 190 E 200
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Il capitale sociale ammonta a 60.760,0 migliaia di euro costituito da 9.800.000 azioni ordinarie dal valore di euro 6,20 cadauna.
Alla data del presente documento il capitale risulta interamente versato e liberato.
Non vi sono azioni proprie riacquistate.
14.2 Capitale - numero azioni: variazioni annue (in unità)
Voci/Tipologie
A.
Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate
- non interamente liberate
Ordinarie
Altro
9.800.000
-
9.800.000
-
-
-
-
-
9.800.000
-
A.1
Azioni proprie (-)
A.2
Azioni in circolazione: esistenze iniziali
B.
Aumenti
-
-
B.1
Nuove emissioni
-
-
-
-
- operazioni di aggregazioni di imprese
-
-
- conversione di obbligazioni
-
-
- esercizio di warrant
-
-
- altre
-
-
-
-
- a favore dei dipendenti
-
-
- a favore degli amministratori
-
-
- altre
-
-
- a pagamento:
- a titolo gratuito:
B.2
Vendita di azioni proprie
-
-
B.3
Altre variazioni
-
-
C.
Diminuzioni
-
-
C.1
Annullamento
-
-
C.2
Acquisto di azioni proprie
-
-
C.3
Operazioni di cessione di imprese
-
-
C.4
Altre variazioni
-
-
D.
Azioni in circolazione: rimanenze finali
9.800.000
-
D.1
Azioni proprie (+)
-
-
D.2
Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
9.800.000
-
9.800.000
-
-
-
- interamente liberate
- non interamente liberate
BILANCIO 2014
119
14.3 Capitale: altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nella presente sezione.
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Ai sensi dell’art. 2427, comma 1, n°7-bis del codice civile, si riporta di seguito il prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio
netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e di distribuibilità.
Voci
Importo
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
13.578
B
13.578
Riserve da First Time Adoption
1.488
A,B
1.488
Altre riserve
2.499
Riserva legale
Riserve da valutazione:
- riserve da utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti
- riserve da attività finanziarie disponibili per la vendita*
Totale complessivo
(17)
1.652
B
19.200
* Tali riserve potranno essere utilizzate per copertura perdite successivamente all’utilizzo delle riserve disponibili e della riserva legale.
Possibilità di utilizzazione:
A per aumento di capitale
B per copertura perdite
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Voce non applicabile per Banca Euromobiliare.
14.6 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nella presente sezione.
BILANCIO 2014
120
15.066
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B
 Altre informazioni
1.Garanzie rilasciate e impegni
Totale
31/12/2014
Operazioni
1)
2)
3)
Totale
31/12/2013
Garanzie rilasciate di natura finanziaria
4.242
3.843
a) Banche
1.384
1.235
b) Clientela
2.858
2.608
22.954
13.105
a) Banche
1.785
1.674
b) Clientela
21.169
11.431
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
767
a) Banche
-
365
i) a utilizzo certo
-
365
ii) a utilizzo incerto
-
-
-
402
i) a utilizzo certo
-
402
ii) a utilizzo incerto
-
-
Garanzie rilasciate di natura commerciale
b) Clientela
4)
Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
-
-
5)
Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi
-
-
6)
Altri impegni
-
-
27.196
17.715
Totale
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
La Banca non ha in essere attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni al 31/12/2014.
3.Informazioni sul leasing operativo
La Banca non ha in essere operazioni di leasing operativo al 31/12/2014.
BILANCIO 2014
121
4.Gestione e intermediazione per conto terzi*
Tipologia servizi
1.
Esecuzione di ordini per conto della clientela
4.513.463
a) Acquisti
2.241.662
1. regolati
2. non regolati
b) Vendite
1. regolate
2. non regolate
2.
Importo
2.240.234
1.428
2.271.801
2.270.384
1.417
Gestioni portafogli
1.862.690
a) individuali*
1.862.690
-
a) collettive
3.
Custodia e amministrazione di titoli
3.316.395
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento
di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
-
2. altri titoli
-
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri
3.200.864
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4.
3.200.864
3.200.864
115.531
Altre operazioni
-
* Le gestioni patrimoniali, comprensive della liquidità e al netto degli oneri relativi al 31.12.14 ammontano ad euro 1883,7 milioni
5.Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione
o ad accordi similari
La Banca non detiene tali attività.
6.Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione
o ad accordi similari
La Banca non detiene tali passività.
7.Operazioni di prestito titoli
La Banca nel corso del 2014 non ha effettuato operazioni di prestito titoli.
8.Informativa sulle attività a controllo congiunto
Non si evidenzia alcuna informativa.
BILANCIO 2014
122
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE B • C
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
SEZIONE 1 - GLI INTERESSI - VOCI 10 E 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
3
Titoli di
debito
Finanziamenti
Altre
operazioni
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
-
-
-
-
-
2.512
-
-
2.512
1.594
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
-
-
-
-
-
4
Crediti verso banche
-
671
-
671
2.210
5
Crediti verso clientela
-
7.681
-
7.681
7.114
6
Attività finanziarie valutate
al fair value
-
-
-
-
-
7
Derivati di copertura
X
X
-
-
-
8
Altre attività
X
X
23
23
76
23
10.887
10.994
Totale
2.512
8.352
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Le informazioni sui differenziali relativi alle operazioni di copertura sono illustrate nella tabella 1.5, in quanto il saldo è negativo.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Voci/Valori
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
-
3
Totale
-
3
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
Fattispecie non presente.
BILANCIO 2014
123
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Debiti
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
-
X
-
-
-
(21)
X
-
(21)
(9)
(2.013)
X
-
(2.013)
(3.552)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
-
-
(12)
X
(300)
(300)
(105)
(300)
(2.334)
(3.678)
1.
Debiti verso banche centrali
2.
Debiti verso banche
3.
Debiti verso clientela
4.
Titoli in circolazione
5.
Passività finanziarie di
negoziazione
6.
Passività finanziarie valutate
al fair value
7.
Altre passività e fondi
X
8.
Derivati di copertura
X
X
Totale
Altre
operazioni
Titoli
(2.034)
-
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori
Totale
31/12/2014
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura:
87
52
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura:
(387)
(157)
C. Saldo (A-B)
(300)
(105)
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: alte informazioni
Non si segnalano altre informazioni oltre a quelle già fornite nella presente sezione.
BILANCIO 2014
124
Totale
31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
SEZIONE 2 - LE COMMISSIONI - VOCI 40 E 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Totale
31/12/2014
Tipologia servizi/Valori
Totale
31/12/2013
62
54
-
-
90.758
80.395
211
123
42
46
25.697
26.113
25.697
26.113
-
-
130
122
-
-
32.837
29.536
7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione di ordini
6.382
4.399
8. attività di consulenza
5.924
4.499
5.182
3.775
742
724
19.535
15.557
9.1. gestioni di portafogli
-
-
9.1.1. individuali
-
-
9.1.2. collettive
-
-
18.820
14.731
715
826
294
288
a)
garanzie rilasciate
b)
derivati su crediti
c)
servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
8.1. in materia di investimenti
8.2. in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d)
servizi di incasso e pagamento
e)
servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
-
-
f)
servizi per operazioni di factoring
-
-
g)
esercizio di esattorie e ricevitorie
-
-
h)
attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
-
-
i)
tenuta e gestione dei conti correnti
526
595
j)
altri servizi
128
95
91.768
81.427
Totale
BILANCIO 2014
125
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Totale
31/12/2014
Canali/Valori
a)
presso propri sportelli:
30.981
29.696
1. gestioni di portafogli
12.376
12.564
2. collocamento di titoli
16.929
15.764
1.676
1.368
offerta fuori sede:
47.088
41.510
1. gestioni di portafogli
13.321
13.549
2. collocamento di titoli
15.908
13.772
3. servizi e prodotti di terzi
17.859
14.189
altri canali distributivi:
-
-
1. gestioni di portafogli
-
-
2. collocamento di titoli
-
-
3. servizi e prodotti di terzi
-
-
3. servizi e prodotti di terzi
b)
c)
Totale
31/12/2013
2.3 Commissioni passive: composizione
Totale
31/12/2014
Servizi/Valori
a)
garanzie ricevute
(5)
(6)
b)
derivati su crediti
-
-
c)
servizi di gestione e intermediazione:
(43.791)
(36.257)
1. negoziazione di strumenti finanziari
(952)
(667)
-
-
3. gestioni di portafogli
(2.893)
(3.475)
3.1. proprie
(2.893)
(3.475)
-
-
4. custodia e amministrazione di titoli
(163)
(158)
5. collocamento di strumenti finanziari
-
(112)
(39.783)
(31.845)
(92)
(84)
(1)
(1)
(43.889)
(36.348)
2. negoziazione di valute
3.2. delegate da terzi
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d)
servizi di incasso e pagamento
e)
altri servizi
Totale
BILANCIO 2014
126
Totale
31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
SEZIONE 3 - DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI - VOCE 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
Totale 31/12/2014
Voci/Proventi
Totale 31/12/2013
proventi
da quote
di O.I.C.R.
dividendi
proventi
da quote
di O.I.C.R.
dividendi
A.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
-
B.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
-
C.
Attività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
D.
Partecipazioni
1
X
1
1
Totale
-
X
1
-
SEZIONE 4 - IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti reddituali
1.
2.
Utili da
Plusvalenze
negoziazio(A)
ne (B)
Minusvalenze (C)
Perdite da
negoziazione (D)
Risultato
netto
[(A+B) (C+D)]
Attività finanziarie di negoziazione
-
5
(25)
(21)
(41)
1.1 Titoli di debito
-
-
-
-
-
1.2 Titoli di capitale
-
5
-
(21)
(16)
1.3 Quote di O.I.C.R.
-
-
(25)
-
(25)
1.4 Finanziamenti
-
-
-
-
-
1.5 Altre
-
-
-
-
-
Passività finanziarie di negoziazione
-
-
-
-
-
2.1 Titoli di debito
-
-
-
-
-
2.2 Debiti
-
-
-
-
-
2.3 Altre
-
-
-
-
-
3.
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
4.
Strumenti derivati
-
4
-
-
4
4.1 Derivati finanziari:
-
4
-
-
4
Su titoli di debito e tassi di interesse
-
-
-
-
-
Su titoli di capitale e indici azionari
-
4
-
-
4
Su valute e oro
X
X
X
X
-
Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
9
(25)
(21)
6
X
4.2 Derivati su crediti
Totale
X
X
X
43
BILANCIO 2014
127
SEZIONE 5 - IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI COPERTURA - VOCE 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddittuali/Valori
A.
Proventi relativi a:
A.1
Derivati di copertura del fair value
A.2
Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3
5
1.152
63
Passività finanziarie coperte (fair value)
-
-
A.4
Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
-
-
A.5
Attività e passività in valuta
-
-
1.152
68
(1.297)
(75)
B.
Oneri relativi a:
B.1
Derivati di copertura del fair value
B.2
Attività finanziarie coperte (fair value)
-
-
B.3
Passività finanziarie coperte (fair value)
-
-
B.4
Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
-
-
B.5
Attività e passività in valuta
-
-
(1.297)
(75)
(145)
(7)
Totale oneri dell'attività di copertura (B)
C.
128
Totale
31/12/2013
-
Totale proventi dell'attività di copertura (A)
BILANCIO 2014
Totale
31/12/2014
Risultato netto dell'attività di copertura (A - B)
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
SEZIONE 6 – UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO- VOCE 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Risultato
netto
Utili
Utili
Perdite
Risultato
netto
Voci/Componenti reddituali
Totale
31/12/2013
Perdite
Totale
31/12/2014
Attività finanziarie
1.
Crediti verso banche
-
-
-
-
-
-
2.
Crediti verso clientela
-
-
-
-
-
-
3.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
18
-
18
3.1 Titoli di debito
-
-
-
18
-
18
3.2 Titoli di capitale
-
-
-
-
-
-
3.3 Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
3.4 Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
-
-
-
-
-
-
18
-
18
4.
Totale attività
Passività finanziarie
1.
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
2.
Debiti verso clientela
-
-
-
-
-
-
3.
Titoli in circolazione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale passività
BILANCIO 2014
129
SEZIONE 8 - LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO VOCE 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Altre
Cancellazioni
Di
portafoglio
Specifiche
Operazioni/Componenti
reddittuali
Riprese di valore
Di portafoglio
Specifiche
Rettifiche di
valore
A
B
A
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
B
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(69) (351)
-
133
-
-
(289)
(453)
A. Crediti verso banche
B. Crediti verso clientela
(2)
Crediti deteriorati acquistati
- Finanziamenti
-
-
X
-
-
-
X
-
-
- Titoli di debito
-
-
X
-
-
-
X
-
-
- Finanziamenti
(2)
(69)
(351)
-
133
-
-
(289)
(453)
- Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(69) (351)
-
133
-
-
(289)
(453)
Altri crediti
C. Totale
(2)
Legenda
A = da interessi
B = altre riprese
A partire dal 30 giugno 2010, per il calcolo della valutazione collettiva, la Capogruppo ha adottato i parametri di rischio ricavati
tramite i modelli interni per il rischio di credito validati, o per i quali sono in corso le attività volte alla richiesta di validazione da
parte dell’Organo di Vigilanza. Nel caso specifico di Banca Euromobiliare, a partire dal 31 marzo 2011, in assenza di un modello
interno di stima della probabilità di default (PD) della clientela, si sono utilizzati i giudizi proposta elaborati dalla funzione
Crediti. Tali Giudizi, che, come meglio dettagliato all’interno della relazione sulla gestione, evidenziano una concentrazione
della clientela nelle prime due classi, sono stati convertiti in PD mediante i valori stimati dall’ufficio di Capogruppo Rischi
Operativi e di Credito (ROC) per il portafoglio retail.
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
La Banca non ha riscontrato elementi tali da comportare rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione
Fattispecie non presente.
BILANCIO 2014
130
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Altre
Cancellazioni
Di
portafoglio
Specifiche
Operazioni/Componenti
reddittuali
Riprese di valore
Di portafoglio
Specifiche
Rettifiche di
valore
A
B
A
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
B
A. Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
(197)
B. Derivati su crediti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C. Impegni ad erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
D. Altre operazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
E. Totale
-
-
-
-
-
-
-
-
(197)
A = da interessi
B = altre riprese
BILANCIO 2014
131
SEZIONE 9 - LE SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Totale
31/12/2014
Tipologia di spese/Valori
1)
Personale dipendente:
(23.967)
(22.131)
a) salari e stipendi
(17.599)
(16.167)
(4.685)
(4.213)
c) indennità di fine rapporto
(139)
(4)
d) spese previdenziali
(180)
(134)
(44)
(56)
-
-
- a contribuzione definita
-
-
- a benefici definiti
-
-
(903)
(874)
(903)
(874)
-
-
-
-
(417)
(683)
(1.112)
(1.248)
(225)
(228)
-
-
400
96
(1.043)
(898)
(25.947)
(24.409)
b) oneri sociali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2)
Altro personale in attività
3)
Amministratori e sindaci
4)
Personale collocato a riposo
5)
Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6)
Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
BILANCIO 2014
132
Totale
31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Totale
31/12/2014
Voci/Valori
Personale dipendente:
a) dirigenti
b) quadri direttivi
c) restante personale dipendente
Altro personale
Totale
Totale
31/12/2013
200
205
30
29
101
105
69
71
13
15
213
220
9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi
La Banca non sostiene nessun costo per fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti in quanto non previsti.
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
Il saldo della voce al 31 dicembre 2014 ammonta a 417 mila euro, di cui 175 mila euro per ticket restaurant, 15 mila euro per
spese di iscrizione a corsi di aggiornamento, 74 mila euro per assicurazioni a favore dei dipendenti, 115 mila euro per stock
grants e i restanti 37 mila euro riferiti ad altri oneri e benefici minori, voce in leggero aumento (11 mila euro) rispetto al
precedente esercizio.
BILANCIO 2014
133
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Totale
31/12/2014
Voci
Totale
31/12/2013
Imposte indirette e tasse:
(12.983)
(8.999)
Imposta di bollo su conti correnti e titoli
(12.561)
(8.818)
(422)
(181)
Altre spese:
(18.446)
(17.652)
Assicurazioni
(418)
(340)
Economato
(477)
(439)
Fitti passivi
(4.256)
(4.213)
Altre spese immobiliari
(1.103)
(981)
(384)
(435)
(3.149)
(2.802)
(53)
(58)
(4.298)
(4.133)
Marketing
(596)
(638)
Mobilità
(979)
(889)
Postali
(215)
(252)
Consulenze
(104)
(352)
Legali
(529)
(425)
(46)
(76)
(376)
(206)
Trasporto valori
(75)
(74)
Trasporto valori e contazione
(42)
(51)
Vigilanza
(44)
(52)
Visure e informazione
(50)
(32)
(1.252)
(1.205)
(31.429)
(26.652)
Altre imposte indirette e tasse
Info provider
IT
Macchine ufficio
Lavorazioni bancarie esternalizzate
Professionisti esterni
TLC
Altre spese
Totale
L’incremento della spese amministrative è dovuto principalmente al maggior costo dell’imposta di bollo sui conti correnti e
deposito titoli, con un aumento rispetto al precedente esercizio di 3.743 migliaia di euro.
BILANCIO 2014
134
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
SEZIONE 10 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione
Totale
31/12/2014
Voci
Totale
31/12/2013
(1.609)
(1.332)
Interessi passivi da attualizzazione fondo per cause passive e revocatorie
(13)
(8)
Riattribuzione a conto economico relative al fondo rischi per cause passive e revocatorie
491
520
(805)
(1.826)
238
85
(1.698)
(2.561)
Accantonamento netto al fondo rischi per cause passive e revocatorie
Accantonamenti ad altri fondi
Riattribuzione a conto economico relative ad altri fondi
Totale
SEZIONE 11 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI VOCE 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Ammortamento
(A)
Rettifiche
di valore per
deterioramento
(B)
Attività materiali
(189)
-
-
(189)
A.1 Di proprietà
(189)
-
-
(189)
(189)
-
-
(189)
-
-
-
-
-
-
-
-
- Ad uso funzionale
-
-
-
-
- Per investimento
-
-
-
-
(189)
-
-
(189)
Attività/Componente reddituale
A
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale
Risultato netto
(A+B+C)
Riprese
di valore (C)
BILANCIO 2014
135
SEZIONE 12 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI VOCE 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componente reddituale
A
Rettifiche
Ammortamento
di valore per
(A)
deterioramento
(B)
Riprese di valore (C)
Risultato
netto
(A+B+C)
Attività immateriali
(454)
-
-
(454)
A.1 Di proprietà
(454)
-
-
(454)
-
-
-
-
(454)
-
-
(454)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
-
-
-
-
Totale
(454)
-
-
(454)
- Generate internamente
dall'azienda
- Altre
SEZIONE 13 - GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Totale
31/12/2014
Voci
Totale
31/12/2013
(2)
-
Ammortamento spese per migliorie su beni di terzi ricondotti ad altre attività
(302)
(296)
Sopravvenienze passive e insussistenze
(253)
(252)
Altri oneri
(416)
(104)
(973)
(652)
Rimborsi interessi per incassi e pagamenti in stanza di compensazione
Totale
Lo scostamento della voce altri oneri di gestione è dovuto principalmente al maggior onere sostenuto dalla Banca per la
chiusura di transazioni relative al contenzioso non creditizio.
BILANCIO 2014
136
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Totale
31/12/2014
Voci
Totale
31/12/2013
12.476
8.454
-
1
Recupero costi amministrativi e ricavi per servizi da società del Gruppo
165
191
Altri proventi
679
1.376
76
25
13.396
10.047
Recupero bolli su conti correnti e fissati di Borsa
Affitti attivi
Sopravvenienze attive e insussistenze
Totale
L’incremento su recupero bolli su conti correnti e fissati di Borsa è dovuto al nuovo metodo di calcolo introdotto con l’art.19 del
D.L.n.201/2011 e successive modifiche.
SEZIONE 17 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI - VOCE 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Totale
31/12/2014
Componente reddituale/Valori
A.
B.
Totale
31/12/2013
Immobili
-
-
- Utili da cessione
-
-
- Perdite da cessione
-
-
(1)
(278)
2
-
(3)
(278)
(1)
(278)
Altre attività
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
BILANCIO 2014
137
SEZIONE 18 - IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE
- VOCE 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Valori
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
(4.011)
(4.138)
229
110
Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+)
-
-
3.bis
Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla
legge n. 214/2011 (+)
-
-
4.
Variazione delle imposte anticipate (+/-)
693
338
5.
Variazione delle imposte differite (+/-)
(665)
(353)
6.
Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5)
(3.754)
(4.043)
1.
Imposte correnti (-)
2.
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3.
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico ed effettivo di bilancio
Descrizione
Imponibile
Aliquota ordinaria applicabile
138
8.784
33,07%
Onere fiscale teorico
2.905
Effetto delle variazioni in aumento rispetto all'aliquota ordinaria
3.909
Costi indeducibili ai fini IRES
2.217
Costi indeducibili ai fini IRAP
1.692
Effetto delle variazioni in diminuzione rispetto all'aliquota ordinaria
3.060
Altre differenze permanenti ai fini IRES
2.549
Altre differenze permanenti ai fini IRAP
511
Onere fiscale effettivo
BILANCIO 2014
Totale
31/12/2014
3.754
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE C • D
PARTE D - REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
 Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci
10.
Utile (Perdita) d'esercizio
Importo lordo
Importo sul
reddito
X
X
Importo netto
5.030
Altre componenti reddituali senza rigiro
a conto economico
20.
Attività materiali
30.
Attività immateriali
40.
Piani a benefici definiti
50.
60.
-
-
-
-
-
-
(166)
46
(120)
Attività non correnti in via di dismissione
-
-
-
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrinonio netto
-
-
-
Altre componenti reddituali con rigiro
a conto economico
70.
80.
90.
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
Copertura di investimenti esteri:
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Differenze di cambio:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Copertura dei flussi finanziari:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
-
-
-
1.146
(379)
767
1.155
(382)
773
(9)
3
(6)
-
-
-
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
110. Attività non correnti in via di dismissione:
Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni
120.
valutate a patrimonio netto:
-
-
-
- rettifiche da deterioramento
-
-
-
- utili/perdite da realizzo
-
-
-
-
-
-
130. Totale altre componenti reddituali
980
(333)
647
140.
980
(333)
5.677
c) altre variazioni
Redditività complessiva (10+130)
BILANCIO 2014
139
PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE
POLITICHE DI COPERTURA
SEZIONE 1 - RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il Gruppo Credem e Banca Euromobiliare al suo interno, storicamente considerano l’elevata qualità del credito come un elemento
fondante della propria stabilità patrimoniale ed un fattore strategico nel processo di creazione del valore. Questo criterio
generale trova il proprio riferimento nella policy creditizia che ne declina i principi fondamentali:
• la tecnica, come principio generale delle concessioni di credito, assicura un presupposto oggettivo e coerente con le finalità e
le esigenze finanziarie del cliente, con le sue dimensioni patrimoniali e finanziarie e con le relative capacità di rimborso
storiche e prospettiche;
• la qualità e l’adeguatezza delle informazioni costituiscono il presupposto essenziale per la valutazione oggettiva del profilo di
rischio che trova nel rating/giudizi di proposta la sua espressione di sintesi;
• la selettività nelle concessioni che in Banca Euromobiliare si concretizza in facilitazioni riservate a privati e sociatà immobiliari
i cui soci siano clienti depositari;
• il frazionamento del rischio di credito perseguito diversificando il portafoglio clienti con un approccio selettivo e coerente con
gli obiettivi di capitale e di rischio/rendimento;
• la valutazione “consolidata” delle controparti a livello di Gruppo Credem in modo da delineare una prospettiva unitaria e non
frammentata del profilo di rischio di ciascuna singola controparte o gruppo controparte;
• il modello di governance imperniato sull’accentramento nelle strutture centrali delle autonomie di credito, sulla segregazione
delle funzioni deliberanti centrali dalle funzioni periferiche proponenti, sulla condivisione dei principi e delle metodologie
all’interno di tutto il Gruppo Credem;
• la cura riservata alla regolarità formale prima dell’erogazione delle concessioni di credito anche attraverso il supporto di
strutture specialistiche presso la Capogruppo che assicurano i necessari riferimenti tecnici e consulenziali per ogni tipo di
concessione di credito;
• l’attenta gestione dei rapporti da parte delle unità di linea e i controlli effettuati dalle funzioni centrali dedicate, che assicurano
la corretta applicazione delle linee di credito, l’aggiornamento costante del quadro informativo della clientela, il presidio
dell’evoluzione dei rapporti, la tempestiva individuazione delle posizioni problematiche e l’adozione delle azioni necessarie al
recupero delle relative esposizioni.
Banca Euromobiliare anche nel corso del 2014, pur in presenza di un peso limitato dall’attività di concessione del credito rispetto
al totale delle proprie attività, ha adottato, coerentemente con le policy di Gruppo, strumenti e soluzioni organizzative, che
coniugano le esigenze di business alla necessità di mantenere elevata la qualità dei propri crediti.
La Banca ha deciso di affidare unicamente clientela privata e società immobiliari i cui soci detengono disponibilità rilevanti
presso i propri sportelli, l’erogazione del credito è infatti vincolata alla presenza di garanzie quali pegno, mandato a vendere e
fideiussione. Le posizioni riconducibili al settore immobiliare vengono, inoltre, valutate con criteri di elevata selettività, tecnica e
prudenza.
L’intera attività riconducibile alla concessione del credito è disciplinata da un apposito regolamento fidi e segue le direttive
impartite dalla policy crediti di Gruppo in coerenza con il Credit Risk Appetite Framework di Gruppo.
In particolare, il regolamento definisce: autonomia di delibera, tipologie di linee di credito, tipologie di garanzia, sconti, tempi di
revisione delle singole posizioni, monitoraggi e informative a favore del Consiglio di Amministrazione.
BILANCIO 2014
140
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
La struttura organizzativa che governa l’attività di valutazione, erogazione e gestione del rischio è costituita dalle seguenti aree:
• la Credit Strategy, che definisce obiettivi di sviluppo del credito in termini di quota di mercato e profilo di rischio coerenti con le
strategie di gruppo; all’interno dell’area operano le funzioni Policy Crediti, Industry Analysis, Financial Institution e Country
Risk; le linee guida di Credit Strategy vengono approvate da uno specifico Comitato Interfunzionale di Gruppo e deliberate dal
Consiglio di Amministrazione;
• il Credit Management, che attraverso l’attività deliberativa e la consulenza tecnica alle strutture commerciali garantisce nel
tempo un profilo di rischiosità degli impieghi coerente con gli obiettivi di strategy. All’interno dell’area operano due uffici
competenti rispettivamente dei mercati Corporate e Retail, una struttura dedicata ai Grandi Fidi ed una dedicata alle gestione
del credito problematico;
• il Controllo Crediti, che effettua attività di controllo e monitoraggio sull’area credito per garantire l’individuazione dei rapporti
caratterizzati da anomalie andamentali e verificare la corretta attribuzione dei rating e degli override;
• il Credito Problematico e Non Performing, che si occupa delle attività di gestione e recupero sul credito anomalo e sulle
posizioni a default.
Alle precedenti funzioni di Gruppo, in Banca Euromobiliare si aggiunge la Direzione Crediti che, oltre ad istruire le pratiche,
effettua un monitoraggio costante sull’andamento dei rapporti e controlla la valorizzazione delle garanzie reali prestate alla
clientela.
Le disposizioni introdotte dalla circolare Banca d’Italia n.263 del dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche) e successivi aggiornamenti sono state accolte dal Gruppo Credem come un’opportunità per migliorare la gestione del
rischio e per incrementare il valore generato per gli azionisti grazie alla storica qualità del credito, nonché alla diffusione degli
strumenti di rating utilizzati nell’attività di valutazione ed erogazione del credito.
Dal 2007 Banca Euromobiliare ha adottato, seguendo le direttive di Gruppo, un sistema di score proprietario (giudizio di proposta),
calibrato sulla tipologia di clientela target della Banca (privati), che incide direttamente sui processi di approvazione delle
operazioni.
Gli impieghi alla clientela a cui è assegnato lo score evidenziano un’elevata qualità del credito erogato da Banca Euromobiliare.
La clientela è ripartita interamente su otto classi di scoring: circa il 97% degli impieghi in bonis appartiene alle prime due classi,
a conferma di quanto sopra indicato e come più ampiamente illustrato all’interno della relazione sulla gestione.
A marzo 2014, in considerazione del cambiamento regolamentare che prevede il passaggio dei poteri di Vigilanza alla Banca
Centrale Europea e l’applicazione della nuova normativa comunitaria in tema di reporting di vigilanza, sono state approvate le
“Linee guida per l’individuazione e la gestione delle esposizioni Forborne”.
In conformità agli standard dell’EBA, si definiscono forborne le esposizioni nei confronti delle quali sono state accordate misure di
forbearance, ossia misure di sostegno a debitori che affrontano, o sono prossimi ad affrontare, difficoltà ad adempiere alle
proprie obbligazioni finanziare (c.d. stato di difficoltà finanziaria).
In linea generale, le possibili misure di forbearance accordate al debitore in difficoltà finanziaria possono ricadere nelle seguenti
fattispecie:
• modifica dei termini e delle condizioni contrattuali su un’esposizione che la controparte non è in grado di ripagare, con nuove
condizioni che non sarebbero state accordate se il cliente non si fosse trovato in difficoltà finanziaria;
• rifinanziamento parziale o totale del debito che non sarebbe stato accordato in assenza di difficoltà finanziaria della
controparte.
In conformità con gli standard EBA, la classificazione nel portafoglio Forborne è indipendente dalla classificazione a default o
dalla presenza di svalutazioni analitiche.
Nella gestione del rischio di credito intervengono inoltre, per le rispettive competenze, ruoli operanti all’interno del Servizio
Rischi:
• il Risk Officer, che misura il rischio di credito del portafoglio e la coerenza con gli obiettivi di capital allocation;
• il Rating Office, che è responsabile dell’attribuzione dei rating interni a tutta la clientela del gruppo rientrante nella funzione
regolamentare corporate.
BILANCIO 2014
141
Tali funzioni vengono svolte dalla Capogruppo per tutto il Gruppo Credem.
Le disposizioni introdotte dalla circolare Bankit n. 263 del dicembre 2006 ed i successivi aggiornamenti sono stati
sistematicamente accolti dal Gruppo come un’opportunità per migliorare la gestione del rischio e per incrementare il valore
generato per gli azionisti, grazie alla storica qualità dell’attivo creditizio nonché all’ampia e consolidata diffusione degli strumenti
di rating utilizzati nell’attività di valutazione, erogazione, monitoraggio e prezzatura del credito.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
L’attività di valutazione ed erogazione del credito di Banca Euromobiliare è basata su un processo di analisi, che tiene conto dei
dati economico/patrimoniali del cliente, delle evidenze della Centrale Rischi, di visure camerali e garanzie collaterali; tali dati
sono recepiti nella proposta di affidamento e incidono sull’entità delle autonomie creditizie, sia periferiche che centrali.
La funzione di definizione e di controllo dei limiti di affidamento si avvale del supporto di uno specifico Comitato Crediti di
gruppo, che fissa i limiti alle esposizioni massime, garantendo un’omogenea misurazione dei rischi di credito. Le soglie di
massima esposizione verso gruppi di clientela interessano l’ammontare massimo di accordato complessivamente concedibile ad
una controparte.
A livello di portafoglio, le analisi periodiche e il monitoraggio sono svolti dalla funzione di gruppo Global Risk Management
(GRM), la cui mission è supportare la Capogruppo nella definizione dei principi di funzionamento del modello di Risk
Management di Gruppo e della struttura dei limiti e delle deleghe operative.
GRM svolge anche i compiti di coordinamento del progetto Basilea 2 e di segreteria tecnica del Comitato Rischi di Gruppo, che
supporta il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nella definizione delle strategie e delle metodologie per la gestione
dei rischi di credito.
In particolare, per quanto riguarda il rischio di credito, l’ufficio Rischi Operativi e di Credito (ROC) svolge le seguenti attività a
livello di gruppo:
• supporta l’ufficio Rating Office e l’ufficio Policy Crediti nelle attività di sviluppo dei modello interno di rating;
• sviluppa i modelli interni di Loss Given Default ed Exposure at Default;
• quantifica i parametri di rischio;
• effettua le attività di stress test relative ai fattori di rischio;
• valuta periodicamente i livelli di rischio di credito per singola società e complessivamente assorbiti a livello di Gruppo;
• effettua una costruzione di indicatori rischio/rendimento del tipo R.A.P.M. (Risk Adjusted Performance Measurement);
• sviluppa i processi di allocazione del capitale, e ottimizzazione dell’accantonamento di capitale a fronte dei rischi assunti;
• monitora il rischio corrente e prospettico in condizioni di stress economico.
A seguito delle modifiche apportate nel luglio 2013 alla circolare Bankit n.263, sono in corso le attività progettuali di
adeguamento alle risultanze della Gap Analysis ed alla predisposizione del Risk Appetite Framework.
2.3Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Per alcune tipologie di concessioni e per alcune controparti, il Gruppo acquisisce garanzie con lo scopo di mitigare la rischiosità
delle concessioni. La particolare attenzione e prudenza nelle erogazioni di credito ha infatti consolidato la prassi di supportare il
rischio attraverso l’acquisizione di garanzie sia reali che personali (ipoteche, pegni su valori mobiliari e fideiussioni).
Nello specifico Banca Euromobiliare, per la particolare tipologia di credito erogato, richiede sempre la presenza di garanzie
collaterali (pegno valori mobiliari, mandato a vendere, fideiussioni).
In tal senso nel “Regolamento per l’assunzione dei rischi verso la clientela”, per quanto riguarda le garanzie reali su valori
mobiliari sono previsti scarti cauzionali da applicare a seconda della tipologia del prodotto acquisito in garanzia e dell’eventuale
rating dell’emittente. Si osserva, infine, come la valorizzazione delle garanzie fideussorie venga sempre effettuata sulla base di
una valutazione prudenziale del patrimonio del garante e delle masse che lo stesso detiene presso il nostro Istituto.
BILANCIO 2014
142
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
2.4 Attività finanziarie deteriorate
Rientrano tra le attività finanziarie deteriorate due sofferenze per un totale di 9 migliaia di euro (esposizione al lordo delle
svalutazioni) e posizioni incagliate per un totale di 104 migliaia di euro (esposizione al lordo delle svalutazioni).
Per quanto riguarda, invece, l’attività di determinazione delle valutazioni, che è analitica per tutti i crediti problematici, la stessa è
supportata da un sistema di revisione periodica delle varie posizioni che permette un adeguamento costante e che tiene conto
delle evoluzioni giudiziali o stragiudiziali intervenute.
Nella definizione di attività deteriorate, in base alle disposizioni contenute nella circolare Banca d’Italia n.272 con oggetto
“matrice dei conti” del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, rientrano anche esposizioni scadute e sconfinanti da oltre 90
giorni: all’interno dei crediti verso clientela tali esposizioni ammontano al 31/12/2014 a 3.280 migliaia di euro ( esposizione al
lordo delle svalutazioni).
BILANCIO 2014
143
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITÀ DEL CREDITO
Ai fini dell’informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine “esposizioni creditizie” si intendono esclusi
i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine “esposizioni” include i suddetti elementi.
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica
e territoriale
Esposizioni
ristrutturate
Esposizioni scadute
detoriorate
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
-
-
10
10
2.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
-
-
120.810
120.810
3.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
-
-
-
-
4.
Crediti verso banche
-
-
-
-
-
94.938
94.938
5.
Crediti verso clientela
-
2
-
2.984
24.121
398.891
425.998
6.
Attività finanziarie valutate al fair value
-
-
-
-
-
-
-
7.
Attività finanziarie in corso di dismissione
-
-
-
-
-
-
-
8.
Derivati di copertura
-
-
-
-
-
-
-
Totale 31/12/2014
-
2
-
2.984
24.121
614.649
641.756
Totale 31/12/2013
2
159
-
5.545
27.524
593.255
626.485
Totale
Altre attività
Incagli
1.
Portafogli/qualità
Esposizioni scadute
non detoriorate
Sofferenze
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di
bilancio)
Le esposizioni deteriorate, in assenza di esposizioni ristrutturate, sono rappresentate da due categorie di crediti assoggettate
a differenti trattamenti:
• le sofferenze e gli incagli, per le quali è prevista una svalutazione analitica per singola posizione;
• le esposizioni scadute e/o sconfinate da oltre 90 giorni, alle quali si applica una percentuale individuata all’interno
delle maggiori svalutazioni applicate ai crediti in bonis.
L’esposizione complessiva verso un debitore deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento
della segnalazione, il maggiore tra i due seguenti valori sia pari o superiore alla soglia del 5%: a) media delle quote scadute e/o
sconfinanti sull’intera esposizione rilevate su base giornaliera nell’ultimo trimestre precedente; b) quota scaduta e/o sconfinante
sull’intera esposizione riferita alla data di riferimento della segnalazione.
BILANCIO 2014
144
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e
netti)
Attività
deteriorate
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
-
-
-
X
X
2.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
-
-
-
120.810
3.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
-
-
-
4.
Crediti verso banche
-
-
5.
Crediti verso clientela
3.393
6.
Attività finanziarie valutate al fair value
7.
8.
Totale
(esposizione
netta)
Rettifiche
specifiche
1.
Portafogli/qualità
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
In bonis
10
10
-
120.810
120.810
-
-
-
-
-
94.938
-
94.938
94.938
407
2.986
423.629
617
423.012
425.998
-
-
-
-
-
Attività finanziarie in corso di dismissione
-
-
-
-
-
Derivati di copertura
-
-
-
-
-
Totale 31/12/2014
3.393
407
Totale 31/12/2013
6.247
541
X
X
-
-
X
X
2.986
639.377
617
638.770
641.756
5.706
620.946
266
620.779
626.485
All’interno dei portafogli esposti nella tabella di cui sopra (negoziazione, disponibili per la vendita, crediti, ecc.) non sono presenti
esposizioni oggetto di rinegoziazione nell’ambito di accordi collettivi (ad esempio accordo quadro ABI-MEF).
Tra i crediti verso clientela in bonis si rilevano:
• esposizioni scadute e/o sconfinate fino a 3 mesi pari a 18.431 migliaia di euro;
• esposizioni scadute e/o sconfinate tra 3 e 6 mesi pari a 1.341 migliaia di euro;
• esposizioni scadute e/o sconfinate da oltre 6 mesi e fino ad un anno pari a 3.329 migliaia di euro;
• esposizioni scadute e/o sconfinate da oltre un anno pari a 1.020 migliaia di euro.
Il totale delle esposizioni scadute e/o sconfinate non deteriorate al 31/12/2014 ammonta, quindi, a 24.121 migliaia di euro.
Tra i crediti verso clientela in bonis oggetto di rinegozazione si rilevano 37 migliaia di euro.
BILANCIO 2014
145
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/lavori
A.
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
di portafoglio
Esposizione
netta
ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
-
-
X
-
b) Incagli
-
-
X
-
c) Esposizioni ristrutturate
-
-
X
-
d) Esposizioni scadute deteriorate
-
-
X
-
94.938
e) Altre attività
TOTALE A
B.
Rettifiche
di valore
specifiche
X
94.938
-
-
-
-
94.938
-
94.938
ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
3.174
b) Altre
X
X
-
3.174
TOTALE B
3.174
-
-
3.174
TOTALE A+B
98.112
-
-
98.112
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche, qualunque sia il portafoglio di
allocazione contabile (negoziazione, crediti). Le esposizioni fuori bilancio includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle
per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati) che comportano l’assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di
tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.).
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
La Banca non detiene esposizione deteriorate verso banche.
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive
La Banca non detiene esposizione deteriorate verso banche.
BILANCIO 2014
146
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/lavori
A.
Rettifiche
di valore
specifiche
Rettifiche
di valore
di portafoglio
Esposizione
netta
ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute deteriorate
9
9
X
-
104
102
X
2
-
-
X
-
3.280
296
X
2.984
544.440
e) Altre attività
TOTALE A
B.
Esposizione
lorda
X
547.833
407
-
-
617
543.823
617
546.809
ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate
24.031
b) Altre
TOTALE B
24.031
X
-
X
-
24.031
-
24.031
Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso clientela, qualunque sia il portafoglio di
allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti).
Le esposizioni fuori bilancio includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni,
derivati) che comportano l’assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura,
ecc.).
I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti ad impairment
collettivo (rettifiche di valore di portafoglio pari a 617 migliaia di euro).
Il modello di calcolo della valutazione collettiva delle esposizioni in bonis adottato dal Gruppo si fonda su un concetto di perdita
stimata mediante i modelli valutativi ed i parametri utilizzati per la misurazione del rischio di credito in coerenza con l’Accordo di
Basilea 2. In particolare, a ciascuna attività con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, è associata una “probabilità di
inadempienza” (Probability of Default - PD) ed una “perdita in caso di inadempienza” (Loss Given Default - LGD) commisurata alla
tipologia di finanziamento, ossia alla forma tecnica, alla tipologia di garanzia o ad altri fattori rilevanti. A partire dal 30 giugno
2010, per il calcolo della valutazione collettiva, la Capogruppo ha adottato i parametri di rischio ricavati tramite i modelli interni
per il rischio di credito validati, o per i quali sono in corso le attività volte alla richiesta di validazione da parte dell’Organo di
Vigilanza. Nel caso specifico di Banca Euromobiliare, a partire dal 31 marzo 2011, in assenza di un modello interno di stima della
probabilità di default della clientela, si sono utilizzati i giudizi proposta elaborati dalla funzione Crediti. Tali giudizi, che come
meglio dettagliato all’interno della relazione sulla gestione evidenziano una concentrazione della clientela nelle prime due classi,
sono stati convertiti in PD mediante i valori stimati dall’ufficio di Capogruppo Rischi Operativi e di Credito (ROC) per il portafoglio
retail.
BILANCIO 2014
147
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie
148
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
81
216
-
5.950
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
-
-
-
-
B.
Variazioni in aumento
9
24
-
3.248
B.1
Ingressi da esposizioni creditizie in bonis
-
-
-
3.230
B.2
Trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
9
3
-
-
B.3
Atre variazioni in aumento
-
21
-
18
C.
Variazioni in diminuzione
81
136
-
5.918
C.1
Uscite verso esposizioni creditizie in bonis
-
117
-
5.909
C.2
Cancellazioni
66
-
-
-
C.3
Incassi
15
10
-
6
C.4
Realizzi per cessioni
-
-
-
-
C.4
bis
Perdite da cessione
-
-
-
-
C.5
Trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
-
9
-
3
C.6
Altre variazioni in diminuzione
-
-
-
-
D.
Esposizione lorda finale
9
104
-
3.280
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
-
-
-
-
A.
BILANCIO 2014
Sofferenze
Esposizione lorda iniziale
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie
A.
Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
Sofferenze
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Esposizioni
scadute
79
56
-
405
-
-
-
-
B.
Variazioni in aumento
11
51
-
293
B.1
Rettifiche di valore
11
51
-
293
B.1
bis
Perdite da cessione
-
-
-
-
B.2
Trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
-
-
-
-
B.3
Altre variazioni in aumento
-
-
-
-
C.
Variazioni in diminuzione
81
5
-
402
C.1
Riprese di valore da valutazione
-
-
-
-
C.2
Riprese di valore da incasso
15
5
-
402
C.2
bis
Utili da cessione
-
-
-
-
C.3
Cancellazioni
66
-
-
-
C.4
Trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
-
-
-
-
C.5
Altre variazioni in diminuzione
-
-
-
-
D.
Rettifiche complessive finali
9
102
-
296
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
-
-
-
-
BILANCIO 2014
149
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni
classi di rating esterni
Esposizioni
classe
1
classe
2
classe
3
classe
4
classe
5
classe
6
Senza
rating
Totale
A.
Esposizioni
creditizie per cassa
-
-
215.748
-
-
-
425.998
641.746
B.
Derivati
-
-
-
-
-
-
10
10
B.1
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
10
10
B.2
Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
C.
Garanzie rilasciate
-
-
-
-
-
-
27.196
27.196
D.
Impegni a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
E.
Altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
215.748
-
-
-
453.204
668.952
Totale
Nella tabella sopra esposta, come da indicazioni della Banca d’Italia, le esposizioni per cassa comprendono le quote di O.I.C.R.,
mentre le azioni sono escluse.
Le classi di rating esterni indicate si riferiscono alle classi di merito creditizio dei debitori/garanti di cui alla normativa
prudenziale.
Le valutazioni del merito creditizio utilizzate sono fornite dall’agenzia di rating Fitch (si veda di seguito il raccordo tra rating
esterni e classi di rischio fornito dalla Banca d’Italia).
Le esposizioni verso Credito Emiliano S.p.A. sono collocate in classe di merito 3.
Raccordo tra classi di rischio e rating esterni:
Classe 1: da AAA a AAClasse 2: da A+ a AClasse 3: da BBB+ a BBBClasse 4: da BB+ a BBClasse 5: da B+ a BClasse 6: CCC+ e inferiori
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
La Banca non dispone di rating interni per la classificazione della propria clientela.
A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
La Banca non detiene esposizione creditizie verso banche garantite.
BILANCIO 2014
150
-
41.205
912
-
24.019
12
-
2.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
-
24.031
Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- di cui deteriorate
1.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
-
Valore
esposizione netta
-
Ipoteche
505.604
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli
-
7
-
27.073
27.080
1.000
13.313
-
513.105
-
-
-
15
15
-
2.859
-
3.270
6.129
Altre garanzie
reali
526.418
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Governi
e banche centrali
1.1 totalmente garantite
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Altri
soggetti
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Governi
e banche centrali
546.809
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Crediti di firma
-
-
-
5.000
5.000
-
6.000
-
10.000
16.000
Banche
Esposizioni creditizie per cassa garantite:
Altri derivati
Derivati su crediti
Garanzie personali (2)
-
-
-
18
18
-
-
-
8.114
8.114
Altri soggetti
2.
Immobili
Garanzie reali (1)
-
7
-
32.106
32.113
1.000
22.172
-
534.489
556.661
Totale (1)+(2)
1.
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
Altri enti pubblici
Banche
Altri enti pubblici
CLN
Leasing Finanziario
BILANCIO 2014
151
BILANCIO 2014
152
120.810
120.810
Altre esposizioni
TOTALE A
A.5
X
-
-
-
-
120.810
96.651
TOTALE B
TOTALE (A+B) 31/12/2014
TOTALE (A+B) 31/12/2013
X
-
Altre esposizioni
B.4
-
-
Altre attività deteriorate
B.3
-
-
Incagli
B.2
-
Sofferenze
B.1
-
Esposizioni "fuori bilancio"
X
X
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
X
-
-
-
-
-
-
-
X
X
X
X
X
-
-
-
-
-
-
-
-
11.013
16.506
-
-
-
-
-
16.506
16.506
Esposizione netta
-
-
-
X
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3
22
X
X
X
22
22
X
X
X
-
-
-
1.856
2.092
-
-
-
-
-
2.092
2.092
Esposizione netta
-
-
-
-
-
-
X
X
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
X
X
X
X
X
X
X
1
-
-
-
1.382
1.382
-
96.185
7 104.730
-
-
-
-
-
7 103.348
7 103.347
Esposizione netta
B.
X
X
-
X
-
-
-
-
-
-
334
X
X
-
-
-
-
2.983
-
2
-
-
-
22.650
22.650
-
-
-
90 307.469
211 326.702
X
X
X
211 304.052
211 301.067
X
X
X
X
Altri soggetti
Esposizione netta
-
-
-
Esposizioni scadute
A.4
-
-
Esposizioni ristrutturate
A.3
Rettifiche valore
specifiche
X
Rettifiche valore
specifiche
-
Rettifiche valore di
portafoglio
-
-
Rettifiche valore
specifiche
-
Rettifiche valore di
portafoglio
X
Rettifiche valore di
portafoglio
X
Rettifiche valore
specifiche
-
Imprese
non finanziarie
Rettifiche valore
specifiche
-
-
Società
di assicurazione
Rettifiche valore di
portafoglio
-
Incagli
A.2
Rettifiche valore di
portafoglio
X
Società finanziarie
-
207
406
X
-
-
-
406
X
295
-
102
9
Rettifiche valore
specifiche
-
Sofferenze
A.1
Altri
enti pubblici
-
-
-
-
-
172
X
X
X
X
X
X
X
Rettifiche valore di
portafoglio
-
Esposizioni per cassa
Esposizione netta
A.
Esposizioni/Controparti
Governi
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di
bilancio)
Esposizione netta
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela
(valore di bilancio)
A.
Rettifiche valore
complessive
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Resto del
mondo
Asia
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Esposizione/Aree
geografiche
America
Esposizione netta
Altri Paesi
europei
Italia
Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
-
9
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2 Incagli
2
102
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3 Esposizioni ristrutturate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.985
295
-
-
-
-
-
-
-
-
532.804
609
9.289
6
1.729
2
-
-
-
-
535.791
1.015
9.289
6
1.729
2
-
-
-
-
B.1 Sofferenze
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2 Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.3 Altre attività deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
24.031
-
-
-
-
-
-
-
-
-
24.031
-
-
-
-
-
-
-
-
-
TOTALE 31/12/2014 559.822
1.015
9.289
6
1.729
2
-
-
-
-
TOTALE 31/12/2013 498.634
801
11.564
4
2.913
2
-
-
64
-
A.4 Esposizioni scadute deteriorate
A.5 Altre esposizioni
TOTALE
B.
Esposizioni “fuori bilancio”
B.4 Altre esposizioni
TOTALE
BILANCIO 2014
153
B.2 BIS Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
clientela (valore di bilancio)
BILANCIO 2014
154
Italia Sud e
Isole
Rettifiche
Esposizione netta
Rettifiche
Esposizione netta
Italia Centro
Rettifiche
Esposizione netta
Italia Nord Est
Rettifiche
Esposizione/Aree geografiche
Esposizione netta
Italia Nord
Ovest
A.
Esposizioni per cassa
A.1
Sofferenze
-
7
-
-
-
3
-
-
A.2
Incagli
-
-
-
-
1
1
1
101
A.3
Esposizioni ristrutturate
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Esposizioni scadute
925
91
1.986
196
44
4
29
3
A.5
Altre esposizioni
168.015
257 127.109
186 198.014
106
39.666
60
TOTALE
168.940
355 129.095
382 198.059
114
39.696
164
B.
Esposizioni "fuori bilancio"
B.1
Sofferenze
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2
Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
B.3
Altre attività deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
B.4
Altre esposizioni
4.033
-
1.678
-
2.227
-
16.094
-
TOTALE
4.033
-
1.678
-
2.227
-
16.094
-
TOTALE 31/12/2014
172.973
355 130.773
382 200.286
114
55.790
164
TOTALE 31/12/2013
160.849
171 118.492
483 180.115
67
39.178
80
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche
(valore di bilancio)
A.
Rettifiche valore
complessive
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Resto del
mondo
Asia
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
Esposizione/Aree
geografiche
America
Esposizione netta
Altri Paesi
europei
Italia
Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2 Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3 Esposizioni ristrutturate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4 Esposizioni scadute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
94.666
-
271
-
-
-
-
-
-
-
94.666
-
271
-
-
-
-
-
-
-
B.1 Sofferenze
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2 Incagli
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.3 Altre attività deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.174
-
-
-
-
-
-
-
-
-
3.174
-
-
-
-
-
-
-
-
-
97.840
-
271
-
-
-
-
-
-
-
TOTALE 31/12/2013 130.767
-
259
-
-
-
-
-
-
-
A.5 Altre esposizioni
TOTALE
B.
Esposizioni “fuori bilancio”
B.4 Altre esposizioni
TOTALE
TOTALE 31/12/2014
BILANCIO 2014
155
B.4 Grandi esposizioni
31/12/2014
a) Importo non ponderato
b) Importo ponderato
c) Numero *
339.614
48.049
9
* Numero di clienti (o gruppi di clienti connessi) oggetto di segnalazione alla Banca d’Italia.
Formano oggetto di rilevazione nella presente voce l’importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle
“posizioni di rischio” che costituiscono una “grande esposizione” secondo quanto disciplinato dalla Circolare n. 286 del 17
dicembre 2013 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione
mobiliare” emanata dalla Banca d’Italia.
L’esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo
valore è pari o superiore al 10 % del capitale ammissibile dell’ente.
Per capitale ammissibile si intende la somma del capitale di classe 1 e il capitale di classe 2 quest’ultimo pari o inferiore a un
terzo del capitale di classe 1 (si veda parte F – sezione 2 della nota integrativa).
Rientrano nella segnalazione delle “grandi esposizioni” le seguenti tipologie di esposizioni: attività di rischio rientranti nel
portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, impieghi, partecipazioni in imprese non finanziarie, titoli obbligazionari, altre attività
di rischio per cassa (ivi inclusa la categoria delle “operazioni SFT - Securities Financing Transactions”, comprensiva dei pronti
contro termine attivi e passivi su titoli o merci) e attività di rischio fuori bilancio (garanzie rilasciate e impegni, contratti derivati
finanziari e creditizi).
Nel caso specifico di Banca Euromobiliare sono, quindi, segnalate come ”grandi esposizioni” anche le esposizioni verso le società
del Gruppo (ricondotte in capo a Credito Emiliano S.p.A.), i titoli di Stato e le esposizioni verso schemi di investimento.
Al 31 dicembre 2014, tenuto conto dell’effetto dell’attenuazione del rischio di credito conformemente a quanto previsto nel
Regolamento (UE) N. 575/2013, l’ammontare dell’esposizione verso un singolo cliente o un gruppo di clienti connessi non supera
il 25 % del capitale ammissibile della Banca.
Alla data del bilancio tra le esposizioni classificate come “grandi esposizioni” non sono presenti incagli o sofferenze.
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
C.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività
cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia di attività
cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.4 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
BILANCIO 2014
156
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
C.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno
creditizio
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.6 Società veicolo per la cartolarizzazione
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.7 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
C.8 Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la
cartolarizzazione
La Banca non ha in essere operazioni di cartolarizzazione.
D. INFORMATIVA SULLE ENTITÀ STRUTTURATE NON CONSOLIDATE
CONTABILMENTE (DIVERSE DALLE SOCIETÀ VEICOLO PER LA CARTOLARIZZAZIONE)
La Banca non ha entità strutturate non consolidate.
E. OPERAZIONI DI CESSIONE
A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente
La Banca non ha in essere operazioni di cessione.
E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero
La Banca non ha in essere operazioni di cessione.
E.2 Passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate: valore di bilancio
La Banca non ha in essere operazioni di cessione.
E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value
La Banca non ha in essere operazioni di cessione.
E.4 Operazioni di covered bond
La Banca non ha in essere covered bond.
F. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La Banca non si avvale di modelli interni per la misurazione del rischio di credito.
BILANCIO 2014
157
SEZIONE 2 - RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI
NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Il presidio e il monitoraggio dei rischi di mercato vengono ritenuti nel Gruppo Credem attività prioritarie ai fini di una corretta
gestione finanziaria, volta alla creazione di valore, ma che tenga conto della duplice dimensione rischio/rendimento e della
coerenza tra strategie, processi operativi e regolamenti interni. Presupposti per un efficace operare sono la separatezza tra
funzioni operative e di controllo, l’individuazione di funzioni specialistiche e di organismi di governo a livello di Capogruppo.
Questa impostazione consente di definire in maniera efficiente le strategie di gestione, la misurazione ed il controllo dei rischi e
la conseguente verifica del buon funzionamento del sistema.
Il modello permette, quindi, alla Capogruppo di svolgere un ruolo di Governance nell’attuare un presidio complessivo sulla
corretta applicazione delle politiche di copertura e limitazione dei rischi stabilite dalla Capogruppo stessa, tenendo sempre in
considerazione le specificità delle singole società.
Gli organismi specialistici che governano il sistema del controllo dei rischi sono:
• la funzione di Risk Management di Credito Emiliano S.p.A.;
• il Comitato Consiliare Rischi di Gruppo, collocato nella Capogruppo.
Gli altri organismi che completano il sistema dei controlli sono:
• il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, che definisce le linee generali del governo dei rischi e i poteri e le
responsabilità in tale ambito;
• i Consigli di Amministrazione delle singole società, che condividono con il precedente gli obiettivi assegnati in termini di profili
di rischio e fissano il sistema di deleghe e responsabilità all’interno delle società che governano;
• le direzioni delle singole società, che coordinano le strutture operative di presidio nell’ambito delle deleghe ricevute dal
proprio Consiglio di Amministrazione.
I principali compiti della funzione di Risk Management, oltre alla misurazione e rendicontazione dei rischi per singola società ed a
livello di Gruppo, risiedono nel fornire un supporto al Comitato Consiliare Rischi di Gruppo nella definizione delle linee generali di
governo dei rischi, nello sviluppo e gestione delle metodologie di misurazione e nella configurazione del sistema di deleghe
operative per tipologia di rischio finanziario.
Il rischio di mercato, inteso come probabilità di sostenere delle perdite di valore nelle poste patrimoniali a seguito di un
andamento sfavorevole dei tassi, prezzi, cambi ed altre componenti di mercato, viene misurato sia in riferimento al banking book
che al trading book.
BILANCIO 2014
158
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo
I rischi di mercato sono gestiti tramite la definizione di massimali operativi differenziati in base al portafoglio (negoziazione,
investimento, tesoreria). Il regolamento finanza prevede massimali di posizione a valore di mercato, credit spread sensitivity e
posizione “ten years equivalent”. Il controllo periodico dei massimali è effettuato su base settimanale dalla funzione di Risk
Management della Capogruppo.
Il rischio generico di mercato viene calcolato settimanalmente tramite metodologia VaR; il VaR misura la massima perdita
potenziale nella quale può incorrere il portafoglio in base all’evoluzione dei fattori di mercato, dato un certo livello di confidenza,
nel corso di un determinato orizzonte temporale. In accordo ai requisiti della Vigilanza, l’orizzonte temporale di valutazione è pari
a 10 giorni, l’intervallo di confidenza è pari al 99% e il fattore moltiplicativo è pari a 3.
Il rischio specifico, che evidenzia il rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo dei titoli dovuta a fattori
connessi con la situazione dell’emittente, viene calcolato sulla base delle ponderazioni regolamentari.
Nella tabella di seguito sono riportati i valori medi, massimi e minimi del VaR di tasso e del rischio specifico relativi all’anno 2014
e 2013. Il dato include anche il rischio di tasso generato dalla posizione in titoli di stato italiani in AFS.
Dati di rischio di tasso di interesse e rischio specifico
Dati in milioni di euro, VaR 99% 10 gg * 3
2014
2013
Rischio di tasso d’interesse (Value at Risk)
- medio
0,212
0,052
- minimo
0,037
0,020
- massimo
0,473
0,227
- medio
0,000
0,001
- minimo
0,000
0,000
- massimo
0,000
0,002
Rischio specifico
L’esposizione al rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banca Euromobiliare è riconducibile
sostanzialmente alla parte del portafoglio di proprietà della Banca costituita da quote di fondi di fondi hedge gestiti da una
società del Gruppo, Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.
Gli aspetti organizzativi, di misurazione e gestione del rischio sono stati già esposti nel paragrafo precedente, cui rimandiamo.
Nella tabella di seguito sono riportati i valori medi, massimi e minimi del VaR relativi all’anno 2014 e 2013.
Dati di rischio di prezzo
Dati in milioni di euro, VaR 99% 10 gg * 3
2014
2013
Value at Risk
- medio
0,2
0,3
- minimo
0,1
0,2
- massimo
0,2
0,4
BILANCIO 2014
159
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e
delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Attività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
1.1
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1
P.C.T. passivi
-
-
-
-
-
-
-
-
2.2
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
465
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
465
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
465
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
250
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
215
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
- Altri derivati
BILANCIO 2014
160
Oltre 10 anni
A vista
Durata
indeterminata
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
1.
Tipologia/Durata residua
Fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Valuta di denominazione: euro
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Attività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
1.1
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1
P.C.T. passivi
-
-
-
-
-
-
-
-
2.2
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
373
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
373
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
373
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
179
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
194
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
- Altri derivati
Oltre 10 anni
A vista
Durata
indeterminata
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
1.
Tipologia/Durata residua
Fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Valuta di denominazione: dollari
BILANCIO 2014
161
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Attività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
1.1
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1
P.C.T. passivi
-
-
-
-
-
-
-
-
2.2
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
19
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
19
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
19
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
19
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
- Altri derivati
BILANCIO 2014
162
Oltre 10 anni
A vista
Durata
indeterminata
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
1.
Tipologia/Durata residua
Fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Valuta di denominazione: sterline
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Attività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
1.1
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1
P.C.T. passivi
-
-
-
-
-
-
-
-
2.2
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
6
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
6
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
6
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
6
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
- Altri derivati
Oltre 10 anni
A vista
Durata
indeterminata
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
1.
Tipologia/Durata residua
Fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Valuta di denominazione: franchi svizzeri
BILANCIO 2014
163
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Attività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
1.1
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Altre attività
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
-
-
-
-
-
-
-
-
2.1
P.C.T. passivi
-
-
-
-
-
-
-
-
2.2
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
87
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
87
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
87
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
40
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
47
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
- Altri derivati
BILANCIO 2014
164
Oltre 10 anni
A vista
Durata
indeterminata
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
1.
Tipologia/Durata residua
Fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Valuta di denominazione: altre
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i
principali Paesi del mercato di quotazione
La Banca non presenta tali esposizioni alla data di bilancio.
3 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività
La Banca non si avvale di modelli interni per la misurazione del rischio di mercato.
2.2 RISCHIO DI TASSO D’INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO
BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio
di prezzo
Il rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario è molto contenuto alla luce del sostanziale bilanciamento per durata
residua delle attività e passività per cassa, entrambe tipicamente a tasso variabile.
B. Attività di copertura del fair value
L’applicazione della metodologia di hedge accounting consente di rappresentare contabilmente in modo simmetrico sia le poste
coperte (titoli di Stato classificati nelle attività finanziarie disponibili per la vendita) che i prodotti derivati utilizzati per la
copertura. In particolare, per la copertura del rischio di tasso, vengono utilizzati strumenti derivati non quotati (IRS, OIS).
Il fair value hedge prevede che la relazione di copertura sia formalmente documentata da una hedging card e che la tenuta della
copertura sia verificata attraverso dei test di efficacia sia prospettici che retrospettivi.
Tali test di efficacia sono svolti periodicamente durante tutta la vita dell’operazione. La copertura è considerata efficace se il
rapporto tra la variazione di fair value dell’elemento coperto rispetto allo strumento di copertura è compreso nel range 80% 125%. Il test di verifica della tenuta prospettica e retrospettiva delle coperture è svolto su base trimestrale. L’hedge accounting
non può essere mantenuto qualora la copertura divenga inefficace (fuori dal range 80% - 125%).
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Nessuna copertura dei flussi finanziari è stata effettuata dalla Banca.
BILANCIO 2014
165
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
18.981
4.878
74.542
75.569
2
-
-
-
-
45.263
75.547
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
1.2
1.3
-
-
-
-
45.263
75.547
-
-
-
74.386
6.208
-
3.041
-
-
-
-
Finanziamenti a clientela
379.519
12.773
4.878
26.238
22
2
-
-
- c/c
343.997
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a banche
- altri finanziamenti
35.522
12.773
4.878
26.238
22
2
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
21.935
1
1
3
22
2
-
-
- altri
13.587
12.772
4.877
26.235
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
535.367
35.724
1.315
3.042
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
535.367
35.724
1.315
3.042
-
-
-
-
- c/c
529.797
616
1.034
3.042
-
-
-
-
5.570
35.108
281
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
5.570
35.108
281
-
-
-
-
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
56.100
15.800
89.700
71.900
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
3.2
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
56.100
15.800
89.700
71.900
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
166
Durata
indeterminata
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
453.905
Oltre 10 anni
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Attività per cassa
Titoli di debito
A vista
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
BILANCIO 2014
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: euro
-
56.100
15.800
89.700
71.900
-
-
-
-
56.100
15.800
44.850
-
-
-
-
-
-
-
44.850
71.900
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre operazioni fuori bilancio
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Durata
indeterminata
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Attività per cassa
1.615
8.621
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
8.237
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a clientela
2
384
-
-
-
-
-
-
- c/c
2
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
384
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a banche
1.3
2.1
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
384
-
-
-
-
-
-
7.190
2.475
154
-
-
-
-
-
Debiti verso clientela
7.190
2.475
154
-
-
-
-
-
- c/c
7.190
-
-
-
-
-
-
-
Passività per cassa
- altri debiti
2.2
2.3
2.4
-
1.613
1.2
2.
Oltre 10 anni
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
A vista
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: dollari
-
2.475
154
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
2.475
154
-
-
-
-
-
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
3.
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
3.1
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
-
-
- Altri derivati
3.2
-
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
BILANCIO 2014
167
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
-
522
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a clientela
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Finanziamenti a banche
1.3
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
501
-
-
-
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
501
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
501
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
3.2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
-
+ posizioni corte
- Opzioni
168
Durata
indeterminata
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
522
Oltre 10 anni
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Attività per cassa
Titoli di debito
A vista
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
BILANCIO 2014
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: sterline
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Durata
indeterminata
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Attività per cassa
-
-
-
344
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
Oltre 10 anni
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
A vista
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: yen
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Finanziamenti a banche
-
-
-
-
-
-
-
-
1.3
Finanziamenti a clientela
-
-
-
344
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
-
-
344
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
344
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
338
-
-
-
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
92
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
92
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
246
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
246
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
- Altri derivati
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
-
Debiti verso banche
+ posizioni lunghe
3.2
-
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
BILANCIO 2014
169
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
475
1.362
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Finanziamenti a banche
-
-
-
-
-
-
-
-
1.3
Finanziamenti a clientela
-
475
1.362
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
475
1.362
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
475
1.362
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
1.853
-
-
-
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
297
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
297
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
- con opzione di rimborso anticipato
- altri
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
1.556
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
-
1.556
- Altri derivati
3.2
-
Debiti verso banche
+ posizioni lunghe
170
Durata
indeterminata
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
-
Oltre 10 anni
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Attività per cassa
Titoli di debito
A vista
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
BILANCIO 2014
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: franchi svizzeri
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Durata
indeterminata
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Attività per cassa
22
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
1.2
1.3
Finanziamenti a banche
Oltre 10 anni
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
A vista
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: dollari canadesi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
22
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a clientela
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
16
-
-
-
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
16
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
16
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
3.2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
4.
-
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
BILANCIO 2014
171
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
910
-
-
-
-
-
-
-
Finanziamenti a clientela
1
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
1
-
-
-
-
-
-
-
- altri finanziamenti
-
-
-
-
-
-
-
-
1.2
Finanziamenti a banche
1.3
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
2.
Passività per cassa
875
-
-
-
-
-
-
2.1
Debiti verso clientela
848
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
452
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
396
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
396
-
-
-
-
-
-
Debiti verso banche
27
-
-
-
-
-
-
-
- c/c
27
-
-
-
-
-
-
-
- altri debiti
-
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
- con opzione di rimborso anticipato
-
-
-
-
-
-
-
-
- altri
2.2
2.3
2.4
3.
3.1
- altre
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari
-
-
-
-
-
-
-
-
Con titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
3.2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Senza titolo sottostante
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
4.
-
+ posizioni corte
- Opzioni
172
Durata
indeterminata
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
911
Oltre 10 anni
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Attività per cassa
Titoli di debito
A vista
1.
1.1
Tipologia/Durata residua
BILANCIO 2014
Fino a 3 mesi
Valuta di denominazione: altre
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
Altre operazioni fuori bilancio
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
+ posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
2 Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
La Banca non si avvale di modelli interni di misurazione del rischio di mercato.
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
L’esposizione al rischio di cambio è molto contenuta soprattutto in relazione al marginale peso delle poste in valuta rispetto al
totale delle attività e passività.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Nel corso del 2014 la Banca non ha posto in essere operazioni di copertura del rischio di cambio.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Valute
Voci
Dollari
USA
Sterline
Franchi
svizzeri
Yen
Dollari
canadesi
Altre
valute
10.236
522
344
1.838
22
911
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
A.2
Titoli di capitale
-
-
-
-
-
-
A.3
Finanziamenti a banche
9.850
522
-
-
22
910
A.4
Finanziamenti a clientela
386
-
344
1.838
-
1
A.5
Altre attività finanziarie
-
-
-
-
-
-
B
Altre attività
C
Passività finanziarie
C.1
Debiti verso banche
C.2
Debiti verso clientela
C.3
A.
Attività finanziarie
A.1
11
6
-
5
-
1
9.819
501
338
1.853
16
875
-
-
246
1.556
-
27
9.819
501
92
297
16
848
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
C.4
Altre passività finanziarie
-
-
-
-
-
-
D.
Altre passività
-
-
-
-
-
-
E.
Derivati finanziari
373
19
-
6
-
87
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Opzioni
+ posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
373
19
-
6
-
87
+ posizioni lunghe
179
-
-
6
-
40
+ posizioni corte
194
19
-
-
-
47
Totale attività
10.426
528
344
1.849
22
952
Totale passività
10.013
520
338
1.853
16
922
413
8
6
(4)
6
30
+ posizioni corte
- Altri derivati
Sbilancio (+/-)
BILANCIO 2014
173
2 Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitivita
La Banca non si avvale di modelli interni di misurazione del rischio.
2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI
A. Derivati finanziari
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Totale 31/12/2014
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1.
2.
3.
BILANCIO 2014
174
Over the
counter
Totale 31/12/2013
Over the
counter
Controparti
centrali
Controparti
centrali
-
-
-
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
Valute e oro
165
-
6.105
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
165
-
6.105
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
Titoli di debito e tassi d'interesse
Titoli di capitale e indici azionari
4.
Merci
-
-
-
-
5.
Altri sottostanti
-
-
-
-
Totale
165
-
6.105
-
Valori medi
3.135
-
7.797
-
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Totale 31/12/2014
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1.
Over the
counter
Controparti
centrali
-
60.650
-
-
-
-
-
116.750
-
60.650
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
-
-
-
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
c) Forward
-
-
-
-
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
Valute e oro
-
-
-
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Swap
-
-
-
-
-
-
-
b) Swap
3.
Over the
counter
Controparti
centrali
116.750
Titoli di debito e tassi d'interesse
a) Opzioni
2.
Totale 31/12/2013
Titoli di capitale e indici azionari
c) Forward
d) Futures
-
-
-
-
e) Altri
-
-
-
-
4.
Merci
-
-
-
-
5.
Altri sottostanti
-
-
-
-
Totale
116.750
-
60.650
-
Valori medi
88.700
-
48.200
-
A.2.2 Altri derivati
La Banca non detiene derivati rientranti in tale categoria.
BILANCIO 2014
175
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
Fair Value positivo
Attività sottostanti/Tipologie derivati
Totale 31/12/2014
Over the
counter
A.
C.
176
Over the
counter
Controparti
centrali
-
82
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Interest rate swap
-
-
-
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
10
-
82
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
Portafoglio bancario - di copertura
-
-
17
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Interest rate swap
-
-
17
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
e) Forward
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
Portafoglio bancario - altri derivati
-
-
-
-
b) Interest rate swap
-
-
-
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
e) Forward
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
10
-
99
-
Totale
BILANCIO 2014
Controparti
centrali
10
Portafoglio di negoziazione di vigilanza
e) Forward
B.
Totale 31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
Fair Value positivo
Attività sottostanti/Tipologie derivati
Totale 31/12/2014
Over the
counter
A.
Over the
counter
Controparti
centrali
-
82
-
a) Opzioni
-
-
-
-
b) Interest rate swap
-
-
-
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
10
-
82
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
1.654
-
166
-
-
-
-
-
1.654
-
166
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
e) Forward
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
Portafoglio bancario - altri derivati
-
-
-
-
b) Interest rate swap
-
-
-
-
c) Cross currency swap
-
-
-
-
d) Equity swap
-
-
-
-
e) Forward
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
f) Futures
-
-
-
-
g) Altri
-
-
-
-
1.664
-
248
-
Portafoglio bancario - di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
C.
Controparti
centrali
10
Portafoglio di negoziazione di vigilanza
e) Forward
B.
Totale 31/12/2013
Totale
BILANCIO 2014
177
1)
2)
3)
4)
Altri soggetti
Imprese non
finanziarie
Società
di assicurazione
Società
finanziarie
Banche
Altri
enti pubblici
Contratti non rientranti
in accordi di compensazione
Governi e Banche
Centrali
A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
Titoli di debito e tassi d'interesse
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
Titoli di capitale e indici azionari
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
Valute e oro
-
-
93
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
82
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
5
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
5
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
1
-
-
-
-
Altri valori
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
A.6 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e
negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
La Banca non detiene derivati rientranti in tale categoria.
BILANCIO 2014
178
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
1)
2)
3)
4)
Altri soggetti
Imprese non
finanziarie
Società
di assicurazione
Società
finanziarie
Banche
Altri
enti pubblici
Contratti non rientranti
in accordi di compensazione
Governi e Banche
Centrali
A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti
- contratti non rientranti in accordi di compensazione
Titoli di debito e tassi d'interesse
-
-
118.763
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
116.750
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
1.654
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
359
-
-
-
-
Titoli di capitale e indici azionari
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
Valute e oro
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
Altri valori
-
-
-
-
-
-
-
- valore nozionale
-
-
-
-
-
-
-
- fair value positivo
-
-
-
-
-
-
-
- fair value negativo
-
-
-
-
-
-
-
- esposizione futura
-
-
-
-
-
-
-
A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti
- contratti rientranti in accordi di compensazione
La Banca non detiene derivati rientranti in tale categoria.
BILANCIO 2014
179
A.9 Vita residua dei derivati finanziari “OTC”: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni
165
-
-
165
Fino a 1
anno
Totale
A.
Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1
Derivati finanziari su titoli di debito e tassi
d'interesse
-
-
-
-
A.2
Derivati finanziari su titoli di capitale e indici
azionari
-
-
-
-
A.3
Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
165
-
-
165
A.4
Derivati finanziari su altri valori
-
-
-
-
B.
Portafoglio bancario
44.850
71.900
-
116.750
B.1
Derivati finanziari su titoli di debito e tassi
d'interesse
44.850
71.900
-
116.750
B.2
Derivati finanziari su titoli di capitale e indici
azionari
-
-
-
-
B.3
Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
-
-
-
-
B.4
Derivati finanziari su altri valori
-
-
-
-
Totale 31/12/2014
45.015
71.900
-
116.915
Totale 31/12/2013
6.105
60.650
-
66.755
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario - Modelli interni
La Banca non utilizza modelli interni ai fini della stima del rischio di controparte/finanziario per i derivati OTC.
B. Derivati creditizi
La Banca non detiene derivati creditizi.
C. Derivati finanziari e creditizi
La Banca non detiene tale tipologia di derivati.
SEZIONE 3 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità identifica l’eventualità che la Banca possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di
pagamento, previsti o imprevisti, senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria.
La gestione di questo rischio può essere suddivisa fra:
• gestione della liquidità di breve termine, ivi compresa la liquidità intra-day: il cui obiettivo è quello di garantire che i flussi di
liquidità in uscita siano fronteggiabili attraverso i flussi di liquidità in entrata nell’ottica di sostenere la normale continuità
operativa dell’attività bancaria;
BILANCIO 2014
180
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
• gestione della liquidità strutturale: il cui obiettivo è quello di mantenere un equilibrio tra passività complessive e attività a
medio-lungo termine, finalizzato a garantire un adeguato livello di liquidità in ottica di medio lungo periodo.
La Banca ha da tempo recepito una Policy di Gruppo per la Gestione del rischio liquidità ed approvato il Regolamento Interno sulla
“Gestione del rischio di liquidità”.
La Policy di Gruppo disciplina:
• i principi di governo e di gestione del rischio di liquidità adottati dal Gruppo Credito Emiliano cui la Banca appartiene;
• l’insieme delle norme e dei processi di controllo finalizzati a prevenire l’insorgere di situazioni di crisi di liquidità per il Gruppo e
per le singole società del Gruppo, con l’obiettivo di ispirare una sana e prudente gestione del rischio di liquidità a livello
consolidato, tale da assicurare la stabilità la sicurezza delle operazioni aziendali, la solidità finanziaria e, conseguentemente, la
solvibilità del Gruppo.
I principi essenziali cui si ispira la politica di gestione della liquidità di Gruppo sono:
• una struttura operativa che opera all’interno dei limiti assegnati e strutture di controllo autonome dalla prima;
• una valutazione di impatto derivante da ipotesi di stress su alcuni aggregati;
• il mantenimento di un livello adeguato di attività prontamente liquidabili;
• il costante monitoraggio degli attivi di bilancio che possono essere utilizzati come collaterale per le operazioni di finanziamento.
Su base giornaliera, mediante un modello di liquidity gap definito a livello di Gruppo, che espone l’evoluzione temporale dei flussi
di cassa, e mediante il monitoraggio del conto corrente reciproco tra Banca Euromobiliare e la Capogruppo, viene osservato
puntualmente l’equilibrio di liquidità nel breve/medio termine.
Come precisato nel Regolamento interno “Gestione del Rischio di Liquidità”, l’accesso ai mercati esterni della liquidità a breve e a
medio/lungo termine è riservato a Credembanca che funge da controparte di Banca Euromobiliare per regolare gli sbilanci di
liquidità complessivi (fabbisogno/surplus).
Al Comitato Asset Liability & Management di Gruppo (c.d. ALM) sono assegnati poteri decisionali per la declinazione delle
strategie in merito alle politiche di funding del Gruppo. Periodicamente sono analizzate, in sede di Comitato, le condizioni di
equilibrio finanziario per orientare le decisioni circa le strategie di funding. Sempre in sede di Comitato sono analizzati interventi
straordinari eventualmente richiesti per le contingenti situazioni di mercato.
L’attività di gestione della liquidità a breve e del funding strutturale è svolta dalla Business Unit Finanza della Capogruppo che
complessivamente:
• gestisce i flussi di liquidità infragruppo rivenienti dai fabbisogni/surplus di liquidità netti delle Società del Gruppo;
• coordina ed effettua la raccolta sul mercato interbancario al fine di mantenere condizioni adeguate di liquidità per il Gruppo;
• determina periodicamente gli interventi finanziari utili per conseguire gli equilibri nel medio e lungo termine, la sostenibilità
della crescita e la maggior efficienza della provvista.
Questa impostazione consente di supportare adeguatamente i fabbisogni finanziari ed è finalizzata a:
• ridurre i fabbisogni complessivi di finanziamento da parte di controparti esterne al Gruppo;
• ottimizzare l’accesso ai mercati e conseguentemente minimizzare i costi complessivi di raccolta esterna.
Per i processi di gestione e i metodi di misurazione del rischio di liquidità si rimanda al suddetto Regolamento interno “Gestione del
rischio di liquidità”.
La principale linea evolutiva del Gruppo in ambito rischio di liquidità nel 2015 è rappresentata da tutte le attività legate al
progressivo adeguamento al processo di evoluzione normativa. In particolare il Gruppo ha implementato le segnalazioni di liquidità
previste nel regolamento UE 575/2013 (CRR), sotto forma di requisito in materia di copertura della liquidità (LCR) e di finanziamento
stabile (SF).
Il Gruppo prosegue inoltre la partecipazione al monitoraggio Basilea 3, trimestrale per il LCR e semestrale per il NSFR (Net Stable
Funding Ratio), indicatori calcolati a livello consolidato e non individualmente per entità giuridica.
BILANCIO 2014
181
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
2.346
5.283
8.011
6.606
77.507
77.796
6.999
6.207
Oltre 5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
651
Titoli di Stato
-
-
-
-
1.500
630
46.129
66.450
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
640
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
431.707
651
2.346
5.283
6.511
5.976
31.378
11.346
6.999
6.207
- Banche
74.404
-
-
-
-
-
3.022
-
-
6.207
- Clientela
357.303
651
2.346
5.283
6.511
5.976
28.356
11.346
6.999
-
Passività per cassa
549.470
2.736
4.583
6.530
21.983
1.316
3.022
-
-
-
B.1
543.900
2.736
4.583
6.530
21.983
1.316
3.022
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e conti correnti
- Clientela
543.900
2.736
4.583
6.530
21.983
1.316
3.022
-
-
-
B.2
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.3
Altre passività
5.570
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
320
-
-
385
76
-
1.234
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
320
-
-
146
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
178
-
-
73
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
142
-
-
73
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
239
76
-
1.234
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
4
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
239
76
-
1.230
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
C.2
C.3
C.4
C.8
182
432.347
A.1
- Banche
BILANCIO 2014
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
A vista
Voci/Scaglioni temporali
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: euro
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
1.615
-
8.237
127
258
-
-
-
-
-
Oltre 5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
A vista
Voci/Scaglioni temporali
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: dollari
A.1
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
1.615
-
8.237
127
258
-
-
-
-
-
- Banche
1.613
-
8.237
-
-
-
-
-
-
-
2
-
-
127
258
-
-
-
-
-
Passività per cassa
- Clientela
7.190
2.477
-
-
-
154
-
-
-
-
B.1
7.190
2.477
-
-
-
154
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
7.190
2.477
-
-
-
154
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2
Titoli di debito
B.3
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
209
-
-
164
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
209
-
-
164
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
97
-
-
82
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
112
-
-
82
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
C.2
C.3
C.4
C.8
BILANCIO 2014
183
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
-
-
-
-
-
-
-
-
Oltre 5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
-
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
522
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
522
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Passività per cassa
501
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.1
501
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
501
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2
Titoli di debito
B.3
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
19
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
19
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
19
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
C.2
C.3
C.4
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.8
184
522
A.1
- Clientela
BILANCIO 2014
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
A vista
Voci/Scaglioni temporali
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: sterline
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
-
-
-
-
2
-
348
-
-
-
A.1
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
-
-
-
-
2
-
348
-
-
-
- Banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
-
-
-
-
2
-
348
-
-
-
Passività per cassa
338
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.1
Depositi e conti correnti
338
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
246
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
92
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2
Titoli di debito
B.3
Altre passività
C.2
C.3
C.4
Oltre 5 anni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
Durata
indeterminata
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
Voci/Scaglioni temporali
A vista
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: yen
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.8
BILANCIO 2014
185
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
-
-
-
275
201
1.375
-
-
-
-
A.1
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
-
-
-
275
201
1.375
-
-
-
-
- Banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
-
-
-
275
201
1.375
-
-
-
-
Passività per cassa
1.853
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.1
Depositi e conti correnti
1.853
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
1.556
-
-
-
-
-
-
-
-
-
297
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
B.2
Titoli di debito
B.3
Altre passività
C.2
C.3
C.4
-
-
-
-
-
-
-
-
-
6
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
6
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
6
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.8
BILANCIO 2014
186
Oltre 5 anni
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
Durata
indeterminata
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
Voci/Scaglioni temporali
A vista
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: franchi svizzeri
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
22
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Oltre 5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
A vista
Voci/Scaglioni temporali
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: dollari canadesi
A.1
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
22
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
22
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Passività per cassa
16
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.1
16
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
16
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
Depositi e conti correnti
B.2
Titoli di debito
B.3
Altre passività
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
C.2
C.3
C.4
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.8
BILANCIO 2014
187
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
-
-
-
-
-
-
-
-
Oltre 5 anni
Durata
indeterminata
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
-
Titoli di Stato
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.2
Altri titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.3
Quote O.I.C.R.
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A.4
Finanziamenti
911
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
910
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Passività per cassa
875
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.1
479
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Banche
27
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Clientela
Depositi e conti correnti
452
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2
Titoli di debito
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.3
Altre passività
396
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
87
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari con scambio di
capitale
-
87
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
40
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
47
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati finanziari senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Depositi e finanziamenti da ricevere
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Impegni irrevocabili a erogare fondi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Operazioni "fuori bilancio"
C.1
C.2
C.3
C.4
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.5
Garanzie finanziarie rilasciate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.6
Garanzie finanziarie ricevute
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.7
Derivati creditizi con scambio di capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Derivati creditizi senza scambio di
capitale
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni lunghe
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
- Posizioni corte
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
C.8
188
911
A.1
- Clientela
BILANCIO 2014
Da oltre 7 giorni
a 15 giorni
Attività per cassa
A vista
Voci/Scaglioni temporali
Da oltre 1 giorno
a 7 giorni
Valuta di denominazione: altre
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
2. Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio
Forme tecniche
Impegnate
VB
Non impegnate
FV
VB
x
Totale
31/12/2014
FV
1.
Cassa e disponibilità liquide
-
354
2.
Titoli di debito
-
-
120.810
3.
Titoli di capitale
-
-
640
4.
Finanziamenti
-
x
520.936
5.
Altre attività finanziarie
-
x
6.
Attività non finanziarie
-
x
x
Totale
31/12/2013
354
319
-
120.810
96.651
-
640
346
x
520.936
529.735
356
x
356
881
78.530
x
78.530
72.347
Totale al 31/12/2014
-
-
721.262
-
Totale al 31/12/2013
-
-
700.279
96.651
721.262
x
x
700.279
3. Informativa sulle attività di proprietà impegnate non iscritte in bilancio
La Banca non detiene tali attività alla data di bilancio.
SEZIONE 4 - RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Il Gruppo ha sviluppato un sistema integrato di gestione dei rischi operativi assunti che, in attuazione degli indirizzi strategici,
consente di rafforzare la capacità delle Unità Organizzative di gestirli consapevolmente, introducendo strumenti di rilevazione,
misurazione e controllo tali da garantire un’assunzione dei rischi consapevole e compatibile con le strategie di Governance e con
le condizioni economiche e patrimoniali, nel rispetto delle indicazioni provenienti dalle Autorità di Vigilanza”.
Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato il regolamento “Gestione dei rischi operativi” (Regolamento ORM)
con cui definisce le politiche di gestione del rischio operativo a livello di Gruppo e Banca e determina un sistema comune e
coordinato caratterizzato da regole condivise per l’allocazione di compiti e responsabilità.
Il regolamento definisce come rischio operativo “il rischio di perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di processi,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, ivi compreso il rischio giuridico; non sono inclusi quelli strategici e di
reputazione”.
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha approvato, ai fini della determinazione del requisito patrimoniale,
l’utilizzo del metodo TSA per tutte le società appartenenti al Gruppo Bancario.
Non sono intervenute variazioni significative rispetto all’esercizio precedente in relazione al modello di gestione dei rischi
operativi che di seguito viene rappresentato sinteticamente: l’Organo con funzioni di supervisione strategica di Gruppo è
identificato nel Consiglio di Amministrazione di Credito Emiliano SpA, Capogruppo del Gruppo Bancario Credito Emiliano –
CREDEM. L’azione viene esercitata con il supporto del Comitato Consiliare Rischi di Gruppo (Comitato di Governance, privo di
deleghe, istituito con la finalità di svolgere un ruolo istruttorio).
A livello di Gruppo sono stati individuati più organi con funzioni di gestione, coincidenti con i Consigli di Amministrazione delle
singole controllate, che hanno adottato il Regolamento ORM traducendo il relativo “schema” nella specifica realtà aziendale ed
individuando concretamente le funzioni “locali” richieste per il buon esito del processo.
Dal punto di vista operativo gli organi con funzione di supervisione strategica e quelli con funzioni di gestione sono supportati
dall’attività dell’ufficio Rischi Operativi e di Credito (ROC). Nell’ambito del processo coordinato centralmente da ROC (c.d. “ORM
BILANCIO 2014
189
Centrale”), l’attività viene svolta con il supporto di alcune funzioni “ORM Periferico” appartenenti a diversi servizi della banca.
L’Organo con funzioni di controllo è identificato nel Collegio Sindacale, coerentemente con la disciplina vigente relativa agli enti
che adottano un modello “tradizionale” di governance societaria. Più in particolare, il Collegio della Capogruppo è responsabile di
vigilare sull’osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie, sulla corretta amministrazione, sull’adeguatezza degli
assetti organizzativi e contabili del Gruppo anche tramite il coordinamento con gli omologhi organi collegiali presenti nelle
controllate.
Nell’espletamento delle proprie attività tale organo viene supportato dal Servizio Audit di Gruppo.
Il Regolamento ORM istituisce, inoltre, specifici flussi informativi verso l’organo di controllo delle società interessate dal modello
TSA (a livello individuale e consolidato, secondo le rispettive competenze).
Il Sistema di Gestione dei Rischi Operativi è periodicamente sottoposto a revisione indipendente da parte del Servizio Audit della
Capogruppo.
Il sistema di gestione dei rischi operativi è definito come l’insieme strutturato dei processi funzioni e risorse per l’identificazione,
la valutazione e il controllo dei rischi operativi ed è articolato nei seguenti sottoprocessi:
•Identificazione;
•Misurazione;
• Monitoraggio e Controllo;
•Mitigazione.
Il processo di “Identificazione” è composto dalle seguenti procedure:
• Loss Data Collection: consiste nella raccolta dei dati di perdita operativa interna con il coinvolgimento diretto di tutte le unità
di business. In tale ambito, gli eventi di perdita operativa sono classificati per Business Line (corporate finance, trading and
sales, retail banking, commercial banking, payment and settlement,, agency services, asset management, retail Brokerage) ed
Event Type (frodi interne, frodi esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, clientela - prodotti e prassi professionali,
danni da eventi esterni, interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi, esecuzione, consegna e gestione dei processi);
• Risk Self Assessment: consiste nella raccolta, attraverso questionario, di stime soggettive espresse dai risk owner con
riferimento agli eventi di natura operativa potenzialmente rilevanti per le proprie unità di business;
• Data Pooling/Comunicazione verso enti esterni: consiste nella partecipazione ad iniziative consortili esterne e nella gestione
delle relative interrelazioni (ad es. consorzio DIPO) ed alla comunicazione dei dati di perdita operativa raccolti agli Organi di
Vigilanza (Banca d’Italia).
Il processo di “Misurazione” è rappresentato dalla quantificazione del Capitale a Rischio (CaR) mediante stime soggettive.
Le metodologie di misurazione delle perdite attese e inattese sono finalizzate ad un’attività di controllo ed individuazione di
situazioni potenzialmente critiche e si basano sulla esecuzione di questionari (RSA), con frequenza almeno annuale, che per ogni
tipologia di evento richiedono ai responsabili delle unità organizzative (UO) che possono generare/gestire i rischi operativi, una
stima soggettiva di alcuni fattori di rischio:
• “frequenza tipica”, il numero medio atteso di eventi nell’arco temporale di riferimento;
• “impatto tipico”, la perdita media attesa per tipologia di evento;
• “impatto peggiore”, l’impatto del singolo evento qualora esso si manifesti nel peggior modo (ragionevolmente) concepibile.
L’analisi è svolta su più livelli: unità organizzativa, business units, società e gruppo consolidato e per ogni livello sono prodotti:
un valore di perdita attesa ed un valore di perdita inattesa.
Il processo di “Monitoraggio e controllo” mira a identificare tempestivamente eventuali disfunzioni nei processi aziendali o nelle
procedure di gestione del rischio al fine di consentire di valutare le necessarie azioni di mitigazione.
I Rischi Operativi sono inoltre monitorati all’interno del più ampio processo di Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo
(monitoraggio trimestrale).
Il sistema di reporting fornisce agli organi aziendali ed ai responsabili delle funzioni interessate informazioni sul livello di
esposizione ai rischi operativi e rappresenta uno strumento di supporto per la loro gestione attiva e rappresenta la sintesi dei
processi di misurazione, monitoraggio e controllo.
Il processo di “Mitigazione” definisce le azioni da intraprendere per la prevenzione e l’attenuazione dei rischi operativi ed è
composto dalle seguenti procedure:
• Analisi gestionale: consiste nell’analisi delle criticità emerse e delle diverse possibili soluzioni a disposizione nell’ambito delle
BILANCIO 2014
190
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E
04 capitolo
tradizionali modalità alternative di gestione del rischio (ritenzione, trasferimento, mitigazione), in ottica costi-benefici;
• Gestione dell’attività di mitigazione: consiste nella scelta, pianificazione, avvio delle attività, implementazione e
completamento degli interventi di mitigazione messi in atto e successivo controllo dell’avanzamento e dell’efficacia degli
interventi di mitigazione del rischio attuati;
• Gestione delle forme di trasferimento: consiste nella individuazione, valutazione, scelta e gestione delle diverse forme di
trasferimento del rischio.
La classificazione delle attività nelle linee di business regolamentari è declinata nelle fasi di:
• mappatura dati;
• determinazione requisito patrimoniale individuale.
La mappatura dei dati si delinea a livello individuale attraverso il collocamento di ciascuno dei centri gestionali nella business
line regolamentare di pertinenza seguendo i principi sanciti dal Regolamento UE n. 575/2013; segue quindi l’individuazione delle
fonti dati che riportano i dati reddituali di tali centri e gli eventuali criteri di ripartizione.
In applicazione della mappatura definita, ciascuna società procede alla determinazione dei valori per centro, alla collocazione
sulle business line previste e alla determinazione del requisito individuale.
RISCHI LEGALI
Banca Euromobiliare, nel normale svolgimento della propria attività d’impresa, è parte di diversi procedimenti giudiziari dai quali
potrebbero anche derivare obblighi di natura risarcitoria e/o restitutoria, con conseguente possibile esborso di risorse
economiche (c.d. rischio legale).
Tutte le controversie in essere sono state debitamente analizzate dalla Banca e, alla luce di tale analisi, nonché delle indicazioni
provenienti dai legali fiduciari, sono stati effettuati, ove ritenuto necessario, accantonamenti a bilancio nella misura idonea ed
appropriata alle singole circostanze. Più in particolare è stato costituito un fondo rischi ed oneri diversi, pari a 3,63 milioni di euro
al 31 dicembre 2014, a presidio delle passività che potrebbero scaturire dalle cause pendenti (si veda la tabella 12.1 “Fondi per
rischi e oneri”: composizione rappresentata all’interno della sezione 12 – parte B della nota integrativa).
La maggior parte di tali controversie è riconducibile alle principali attività della Banca e riguarda, in particolare, l’area dei servizi
di investimento, situazioni di infedeltà/malversazioni poste in essere da promotori e private banker, contenziosi con ex promotori
finanziari. Nei paragrafi che seguono vengono illustrate le pendenze legali rilevanti.
Contenzioso in materia di Servizi d’Investimento
Quanto alle contestazioni aventi ad oggetto bond in default la policy adottata dalla Banca in materia è quella di procedere ad una
valutazione analitica delle singole posizioni, prestando particolare attenzione al dato documentale ed al profilo di adeguatezza
degli investimenti contestati rispetto alla posizione del singolo investitore.
Per effetto di detta analisi, ove ritenuto opportuno, vengono pertanto di volta in volta disposti gli accantonamenti ritenuti congrui
in relazione alle specifiche circostanze della fattispecie in esame.
Si segnala a questo riguardo il contenzioso attivato a fine 2013 da un cliente che ha convenuto in giudizio Banca Euromobiliare,
Credem ed Euromobiliare Fiduciaria ed il cui valore ammonta a euro 5 mln. La prima udienza di comparizione è fissata per il
7/6/2016, pertanto trattandosi della fase iniziale del procedimento le valutazioni in merito alle perdite potenziali verranno
effettuate nel corso del 2016: nessun accantonamento è stato effettuato in esercizio in quanto non può essere effettuata una
stima attendibile dell’obbligazione in capo alla Banca.
Rileviamo, inoltre, l’apertura di due nuovi contenziosi promossi da clienti per un valore di causa complessivo di circa euro 620.000
per i quali si è proceduto ad accantonamenti per un totale di euro 300.000.
Contenziosi relativi a malversazioni a danno della clientela
Al 31 dicembre 2014 sono pendenti contenziosi con diversi clienti a seguito di malversazioni poste in essere negli anni passati da
tre ex promotori finanziari. Nel corso del 2014 si sono aperti contenziosi relativi a malversazioni poste in essere da due promotori
finanziari e da un private banker a danno complessivamente di n. 6 clienti.
In conformità con la policy legale le singole posizioni vengono esaminate dal Consiglio di Amministrazione e viene conferito
mandato al legale civilista per la difesa giudiziale della Banca e al legale penalista per i risvolti penalmente rilevanti e le possibili
denunce/querele avverso i responsabili delle azioni illecite.
BILANCIO 2014
191
Contenziosi con ex promotori finanziari
Al 31 dicembre 2014 sono inoltre attivi contenziosi con ex promotori che, dopo aver risolto il mandato di agenzia, hanno richiesto
alla Banca il pagamento di provvigioni/indennità a loro avviso non correttamente liquidate, oltre al risarcimento del danno
conseguente a risoluzioni pagate su una presunta giusta causa da loro contestata. In particolare, segnaliamo la presenza di
posizioni di rilevante entità che sono state oggetto di specifica analisi e valutazione da parte dei legali di fiducia della Banca con
conseguenti accantonamenti.
Contenziosi di natura fiscale
Per quanto riguarda le contestazioni relative alle imposte dirette e indirette si rimanda alla relazione sulla gestione del presente
bilancio e alla nota integrativa sezione 13 - le attività fiscali e le passività fiscali - voce 130 dell’attivo e voce 80 del passivo.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Le attività definite per la determinazione del requisito patrimoniale prevedono l’identificazione dell’”Indicatore Rilevante”
seguendo i principi sanciti dal Regolamento UE n. 575/2013.
Il requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, calcolato sull’ Indicatore Rilevante del triennio 2012 - 2014,
è pari a 5,5 milioni di euro.
BILANCIO 2014
192
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE E • F
PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 - IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Dal 1° gennaio 2014 è entrato in vigore il regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) con il quale vengono introdotte nell’Unione
Europea le regole definite dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria con l’articolato insieme di documenti unitariamente
denominato “Basilea 3” in materia di adeguatezza patrimoniale (Primo pilastro) e informativa al pubblico (Terzo pilastro).
Il regolamento (UE) n. 575/2013 e la direttiva 2013/36/UE (“CRD IV”) definiscono il nuovo quadro normativo di riferimento
nell’Unione Europea per banche e imprese di investimento. Dal 1° gennaio 2014 CRR e CRDIV sono integrati da norme tecniche
di regolamentazione o di attuazione approvate dalla Commissione Europea su proposta delle Autorità europee di supervisione
(“ESA”), che danno attuazione alla normativa primaria.
Con l’adozione del regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 sono state stabilite le norme tecniche di attuazione
(Implementing Technical Standards) vincolanti in materia di segnalazioni prudenziali armonizzate delle banche e delle imprese
di investimento relative a: fondi propri, rischio di credito e controparte, rischi di mercato, rischio operativo, grandi rischi,
rilevazione su perdite ipotecarie, posizione patrimoniale complessiva, monitoraggio liquidità e leva finanziaria.
Inoltre, la Banca d’Italia ha emanato le Circolari n. 286 e n. 154, che traducono secondo lo schema matriciale, attualmente
adottato nelle segnalazioni di vigilanza, i citati ITS.
Una delle priorità strategiche del Gruppo e di Banca Euromobiliare è rappresentata dalla consistenza e dalla dinamica dei
mezzi patrimoniali. L’evoluzione del patrimonio aziendale non solo accompagna puntualmente la crescita dimensionale, ma
rappresenta un elemento decisivo nelle fasi di sviluppo.
Il patrimonio netto della Banca è determinato dalla somma del capitale sociale, delle riserve e del risultato d’esercizio, così
come meglio illustrato nella parte B - sezione 14 passivo della presente nota integrativa.
Ai fini di vigilanza, l’aggregato patrimoniale rilevante è, invece, determinato in base alle disposizioni della Banca d’Italia. I
Fondi Propri costituiscono il presidio di riferimento della regolamentazione di vigilanza prudenziale, in quanto risorsa finanziaria
in grado di assorbire le possibili perdite prodotte dall’esposizione della Banca ai rischi tipici della propria attività, assumendo
un ruolo di garanzia nei confronti di depositanti e creditori.
Gli organi di Gruppo deputati al controllo del patrimonio sono il Comitato Rischi di Gruppo e la funzione di Global Risk
Management.
Le analisi vengono effettuate sia sotto il profilo regolamentare, secondo le disposizioni prudenziali della Banca d’Italia, sia
sotto il profilo gestionale, avvalendosi di modelli interni di calcolo.
Il monitoraggio del patrimonio viene svolto periodicamente sia a livello individuale che di Gruppo.
Ulteriori verifiche vengono effettuate, ogni trimestre, dal presidio di vigilanza sul patrimonio individuale di Banca Euromobiliare,
esaminando gli assorbimenti di capitale ed il margine disponibile.
Il monitoraggio viene effettuato anche in ottica prospettica, con l’obiettivo di un’adeguata gestione del patrimonio nel divenire,
realizzato attraverso un’attenta pianificazione dell’utilizzo dello stesso nel processo di crescita della Banca.
BILANCIO 2014
193
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Importo
31/12/2014
Voci/Valori
60.760
60.760
-
-
Riserve
17.565
13.304
- di utili
17.565
13.304
13.578
9.317
b) statutaria
-
-
c) azioni proprie
-
-
3.987
3.987
- altre
-
-
4.
Strumenti di capitale
-
-
5.
(Azioni proprie)
-
-
6.
Riserve da valutazione
1.635
988
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
1.652
884
- Attività materiali
-
-
- Attività immateriali
-
-
- Copertura di investimenti esteri
-
-
- Copertura dei flussi finanziari
-
-
- Differenze di cambio
-
-
- Attività non correnti in via di dismissione
-
-
(17)
104
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate
al patrimonio netto
-
-
- Leggi speciali di rivalutazione
-
-
5.030
4.261
84.990
79.313
1.
Capitale
2.
Sovrapprezzi di emissione
3.
a) legale
d) altre
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
7.
Utile (perdita) d'esercizio
Totale
BILANCIO 2014
194
Importo
31/12/2013
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE FE
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Totale 31/12/2014
Attività/Valori
Riserva
positiva
Totale 31/12/2013
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1.652
-
939
(55)
Titoli di capitale
-
-
-
-
3.
Quote di O.I.C.R.
-
-
-
-
4.
Finanziamenti
-
-
-
-
1.652
-
939
(55)
Quote di
O.I.C.R
Finanziamenti
1.
Titoli di debito
2.
Totale
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Totale
di debito
Totale
di capitale
884
-
-
-
Variazioni positive
1.046
-
-
-
2.1
Incrementi di fair value
1.046
-
-
-
2.2
Rigiro a conto economico di riserve negative:
-
-
-
-
- da deterioramento
-
-
-
-
- da realizzo
-
-
-
-
2.3
Altre variazioni
-
-
-
-
3.
Variazioni negative
278
-
-
-
3.1
Riduzioni di fair value
272
-
-
-
3.2
Rettifiche da deterioramento
-
-
-
-
3.3
Rigiro a conto economico di riserve positive:
- da realizzo
6
-
-
-
3.4
Altre variazioni
-
-
-
-
4.
Rimanenze finali
1.652
-
-
-
1.
Esistenze iniziali
2.
B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue
Le variazioni annue ammontano a 120 migliaia di euro.
BILANCIO 2014
195
SEZIONE 2 - I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 Fondi Propri
A. Informazioni di natura qualitativa
I fondi propri (ovvero il patrimonio di vigilanza come veniva definito in precedenza) sono pari alla somma del Capitale di classe 1
e del Capitale di classe 2.
Il Capitale di classe 1 è pari, a sua volta, alla somma del Capitale primario di classe 1 e del Capitale aggiuntivo di classe 1.
Il Capitale primario di classe 1 (o Common Equity Tier 1) è costituito dal capitale sociale e relativi sovrapprezzi, dalle riserve di
utili, dalle riserve da valutazione positive e negative considerate nel prospetto della redditività complessiva, dalle altre riserve,
dai pregressi strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering), dai filtri prudenziali e dalla detrazione. I filtri
prudenziali consistono in aggiustamenti regolamentari del valore contabile di elementi del Capitale primario di classe 1, mentre
le detrazioni rappresentano elementi negativi del Capitale primario di classe 1.
Il Capitale aggiuntivo di classe 1 è costituito da elementi positivi e negativi, strumenti di capitale e relativi sovrapprezzi,
pregressi strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie e detrazioni.
Il Capitale di classe 2 è costituito da elementi positivi e negativi, strumenti capitale e prestiti subordinati e relativi sovrapprezzi,
rettifiche di valore generiche, eccedenza sulle perdite attese, pregressi strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie e
detrazioni.
E’ previsto un regime transitorio delle disposizioni di vigilanza sui fondi propri che prevede l’introduzione graduale di parte della
nuova disciplina sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali lungo un periodo generalmente di 4 anni e regole di
“grandfathering” pe la computabilità parziale, con gradale esclusione entro il 2021, dei pregressi strumenti di capitale del
patrimonio di base e del patrimonio supplementare che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dal Regolamento CRR per gli
strumenti patrimoniali del CET1, AT1 e T2.
Le scelte sul predetto regime transitorio operate dalla Banca d’Italia, in quanto di competenza delle autorità di vigilanza
nazionali secondo quanto consentito dal Regolamento CRR, sono contenute dalla circolare 285 del 17 dicembre 2013.
Per il corrente anno devono essere soddisfatti i seguenti requisiti patrimoniali, espressi in percentuale degli attivi ponderati per
il rischio (RWA – Risk Weighted Assets):
• il Capitale primario di classe 1 (o Common Equity Tier 1) deve essere almeno pari al 4,5% degli RWA totali;
• il Capitale di classe 1 (Tier 1) deve essere almeno pari al 5,5% degli RWA totali;
• i fondi propri (pari alla somma del Tier 1 e del Tier 2 capital) devono essere almeno pari all’8% degli RWA totali.
Inoltre, le banche hanno l’obbligo di detenere una riserva di conservazione del capitale pari al 2,5% degli attivi ponderati per il
rischio. Pertanto, i coefficienti patrimoniali minimi richiesti ai Gruppi bancari, per il 2014, sono pari al 7% di Common Equity Tier
1, inclusa la riserva di conservazione del capitale, all’8% di Tier 1 e al 10,5% del totale fondi propri.
Per le banche appartenenti a gruppi bancari le nuove misure individuali della riserva nel periodo transitorio sono, per il periodo
2014/2016, 0,625%, per l’anno 2017, 1,250% e per l’anno 2018 1,875%.
BILANCIO 2014
196
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE FE
B. Informazioni di natura quantitativa
I Fondi Propri ammontano a fine 2014 a 49,370 milioni di euro, in crescita rispetto al 2013 essenzialmente per l’utile di esercizio.
Totale
31/12/2014
Totale
31/12/2013
84.990
79.313
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
-
-
B.
Filtri prudenziali del CET1 (+/-)
-
-
C.
CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
(A +/- B)
84.990
79.313
A.
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)
prima dell’applicazione dei filtri prudenziali
D.
Elementi da dedurre dal CET1
(33.969)
(34.976)
E.
Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza
oggetto di disposizioni transitorie
(1.651)
(884)
F.
Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1)
(C – D +/- E)
49.370
43.452
G.
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi
da dedurre e degli effetti del regime transitorio
-
-
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizione transitorie
-
-
H.
Elementi da dedurre dall’AT1
-
-
I.
Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da
filiazioni e inclusi nell’AT1 per effetti di disposizioni transitorie
-
-
L.
Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G – H +/- I)
-
-
M.
Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli
effetti del regime transitorio
-
-
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie
-
-
N.
Elementi da dedurre dal T2
-
-
O.
Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni
e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie
-
-
P.
Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) (M – N +/- O)
-
-
Q.
Totale fondi propri (F + L + P)
49.370
43.452
I dati al 31 dicembre 2013 sono stati ricalcolati con le nuove norme CRD4 in vigore dal 1° gennaio 2014, al fine di assicurare un confronto omogeneo con il 2014.
BILANCIO 2014
197
Nel corso del 2010, la Banca d’Italia ha riconosciuto alle banche, alle SIM e agli Intermediari finanziari iscritti nell’“elenco
speciale”, limitatamente ai titoli emessi da amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea inclusi nel
portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”, la possibilità di adottare l’impostazione sub a) in alternativa
all’approccio previsto dalle vigenti disposizioni di vigilanza.
A seguito del provvedimento della Banca d’Italia, il Consiglio d’Amministrazione della Capogruppo, nella seduta del 26 maggio
2010, ha deliberato di aderire all’opzione di “neutralizzazione piena” e di estendere tale opzione a tutti i titoli della specie
detenuti nel predetto portafoglio, applicandola in modo omogeneo a tutte le componenti del Gruppo e mantenendola costante
nel tempo. Il 30 giugno 2010, il Consiglio di Amministrazione di Banca Euromobiliare, allineandosi a quanto stabilito dalla
Capogruppo, ha deliberato l’esercizio della medesima opzione nel patrimonio di vigilanza a partire da giugno 2010.
Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel
regolamento (CRR) e nella direttiva (CRBIV) comunitaria del 26 giugno 2013, che traspongono nell’Unione Europea gli standard
definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria.
Il Gruppo bancario Credem, a seguito della emanazione della circolare 285 del 17 dicembre 2013, Parte Seconda, Capitolo 14,
Sezione II, disposizioni transitorie in materia di fondi propri, in merito alla possibilità di mantenere il filtro prudenziale sui profitti
e sulle perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria “Attività
finanziarie disponibili per la vendita” fino all’adozione in Europa dell’IFRS 9 che sostituirà lo IAS 39 in tema di strumenti
finanziari, ha deliberato nella seduta del 23 gennaio 2014 di avvalersi di tale facoltà.
2.2 Adeguatezza patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
La Banca d’Italia, in data 17 dicembre 2013, ha emanato la circolare 285 (Disposizioni di vigilanza per le banche), in sostituzione
della circolare 263 del 27 dicembre 2006 (Nuove disposizioni di vigilanza), e la circolare 286 (Istruzioni per la compilazione delle
segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare), in sostituzione della circolare 155 del 18
dicembre 1991 (Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali).
La struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre pilastri:
• il primo attribuisce rilevanza alla misurazione dei rischi e del patrimonio, prevedendo il rispetto di requisiti patrimoniali
minimi per fronteggiare alcune principali tipologie di rischi dell’attività bancaria e finanziaria (credito, controparte, mercato
e operativi);
• il secondo richiede agli intermediari finanziari di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza
patrimoniale, attuale e prospettica, evidenziando l’importanza della governance quale elemento di fondamentale
significatività anche nell’ottica dell’Organo di Vigilanza, a cui è rimessa la verifica dell’attendibilità e della correttezza di
questa valutazione interna;
• il terzo introduce specifici obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi
e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo.
Con specifico riferimento al primo pilastro ed al fine della misurazione di rischi, le disposizioni di vigilanza prudenziale
prevedono diverse metodologie di calcolo con livelli di complessità crescente.
La metodologia adottata da Banca Euromobiliare per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito
è rappresentata dal metodo standardizzato, che comporta:
• la suddivisione delle esposizioni in diverse classi (portafogli), a seconda della natura della controparte e delle caratteristiche
tecniche del rapporto, ovvero delle modalità di svolgimento di quest’ultimo;
• l’applicazione a ciascun portafoglio di coefficienti di ponderazione diversificati, eventualmente anche in funzione di
valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie specializzate (External Credit Assessment Institution, ECAI) registrate ai
sensi del Regolamento CE n. 1060/2009, ovvero da agenzie di credito alle esportazioni (Export Credit Agency, ECA)
riconosciute dalle Autorità di Vigilanza.
Alle banche che adottano il metodo standardizzato vengono, quindi, forniti fattori di ponderazione regolamentari da associare
alle esposizioni in funzione della presenza di rating rilasciati da agenzie esterne, del segmento di appartenenza della
BILANCIO 2014
198
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE FE
controparte, della tipologia di rapporto e della presenza di garanzie reali o personali (dal prodotto tra esposizioni e relativi
fattori di ponderazione si ottengono le attività ponderate per il rischio). In base alle istruzioni di vigilanza, le banche devono
mantenere costantemente, quale requisito patrimoniale in relazione ai rischi di perdita per inadempimento dei debitori (rischio
di credito), un ammontare di Fondi Propri pari ad almeno l’8% delle esposizioni ponderate per il rischio.
Le banche sono tenute, inoltre, a rispettare in via continuativa i requisiti patrimoniali per i rischi generati dall’operatività sui
mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci. Con riferimento ai rischi di mercato calcolati sull’intero
portafoglio di negoziazione la normativa identifica e disciplina il trattamento dei diversi tipi di rischio: rischio di posizione su
titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento e rischio di concentrazione.
Con riferimento all’intero bilancio occorre, inoltre, determinare il rischio di cambio ed il rischio di posizione su merci. In Banca
Euromobiliare i rischi di mercato sono quantificati mediante le formule stabilite dall’Organo di Vigilanza per le banche che non
dispongono di modelli interni di valutazione del rischio.
In merito alla misurazione degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio operativo, definito come “il rischio di perdite
derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni” (per
ulteriori dettagli si rimanda alla parte E di nota integrativa - sezione 4, la metodologia adottata da parte di Credito Emiliano
S.p.A. e Banca Euromobiliare è il metodo standardizzato (TSA – Traditional Standardised Approach).
I principali coefficienti utilizzati come parametri di controllo prudenziale applicabili agli enti creditizi sono il Common Equity tier
1 capital ratio e il Total capital ratio.
Il CET 1 capital ratio è calcolato come rapporto tra il capitale primario di classe 1 e le attività di rischio ponderate, mentre il
Total capital ratio ha come numeratore il totale Fondi Propri e denominatore le attività di rischio ponderate.
B. Informazioni di natura quantitativa
I dati inseriti nei quadri A, B e C sono stati estratti dalle segnalazioni di vigilanza individuali della base informativa “Y”.
Alle voci B della tabella che segue sono riportati i requisiti prudenziali di vigilanza, determinati secondo le norme di vigilanza
stesse:
• il rischio di credito, che rappresenta il rischio cui è esposta la Banca nella concessione del credito, è determinato nella
percentuale dell’ 8% del totale delle attività di rischio ponderate;
• rischi di mercato, generati dall’operatività sui mercati riguardanti gli strumenti finanziari, le valute e le merci, al 31/12/2014
rappresentano per Banca Euromobiliare una quota esigua del totale degli assorbimenti;
• il rischio operativo è calcolato sulla base dell’Indicatore Rilevante degli anni 2012-2014 e si considera valido
per tutto il 2015.
Le attività di rischio ponderate (indicate alla voce C.1) sono calcolate moltiplicando il totale dei requisiti prudenziali per il
reciproco del coefficiente minimo obbligatorio (12,5) previsto per i rischi di credito e di controparte (8%).
Alle voci C.2, C.3 e C.4 sono, infine, indicati i coefficienti di vigilanza della Banca (CET 1 capital ratio, Tier 1 capital ratio e Total
capital ratio).
In Banca Euromobiliare il valore dei due indici al 31/12/2014 si colloca al di sopra del livello minimo dell’8% imposto
dagli Organi di Vigilanza.
Il margine disponibile è rappresentato dall’eccedenza di capitale, ossia dalla quota del patrimonio di vigilanza che residua a
seguito della copertura degli assorbimenti patrimoniali connessi ai rischi sopra indicati (cd. rischi di primo pilastro). Al netto
della quota assorbita da tali rischi, il margine disponibile individuale risulta al 31/12/2014 essere pari a 14,5 milioni di euro.
BILANCIO 2014
199
Importi ponderati/
requisiti
Importi non ponderati
Categorie/Valori
31/12/2014
31/12/2013
31/12/2014
31/12/2013
A.
ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1
Rischio di credito e di controparte
694.457
666.774
331.675
331.675
1.
Metodologia standardizzata
694.457
666.774
331.675
331.675
2.
Metodologia basata sui rating interni
-
-
-
-
2.1 Base
-
-
-
-
2.2 Avanzata
-
-
-
-
3.
Cartolarizzazioni
-
-
-
-
B.
REQUISITI PATRIMONIALI DI
VIGILANZA
B.1
Rischio di credito e di controparte
29.123
26.534
B.2
Rischio di aggiustamento della valutazione
del credito
-
-
B.3
Rischio di regolamento
-
-
B.4
Rischi di mercato
205
250
205
250
2. Modelli interni
-
-
3. Rischio di concentrazione
-
-
5.496
6.579
-
-
5.496
6.579
-
-
-
-
34.824
33.363
435.304
417.038
1. Metodologia standard
B.5
Rischio operativo
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6
Altri elementi di calcolo
B.7
Totale requisiti prudenziali
C.
ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI
DI VIGILANZA
C.1
Attività di rischio ponderate
C.2
Capitale primario di classe 1 / Attività di
rischio ponderate (CET1 capital ratio)
11,3%
10,4%
C.3
Capitale di classe 1 / Attività di rischio
ponderate (Tier 1 capital ratio)
11,3%
10,4%
C.4
Totale fondi proprri / Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
11,3%
10,4%
I dati al 31 dicembre 2013 sono stati ricalcolati con le nuove norme CRD4 in vigore dal 1° gennaio 2014, al fine di assicurare un confronto omogeneo con il 2014.
BILANCIO 2014
200
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE G
E•H
PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE
RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA
SEZIONE 1 - OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO
Non sono state effettuate operazioni di aggregazione aziendale durante l’esercizio.
SEZIONE 2 - OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO
Non sono state effettuate operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura dell’esercizio.
SEZIONE 3 - RETTIFICHE RETROSPETTIVE
Non si evidenziano rettifiche retrospettive.
PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
 Società capogruppo
La Banca è controllata al 100% da Credito Emiliano S.p.A., che ha la sede sociale in via Emilia S. Pietro, 4 a Reggio Emilia,
a propria volta controllato da Credito Emiliano Holding S.p.A.
Il bilancio della Società sarà incluso nel bilancio consolidato della controllante e Capogruppo Credito Emiliano S.p.A.
Ai sensi dell’art. 2497 bis vengono esposti i dati essenziali desunti dall’ultimo bilancio approvato (chiuso al 31/12/2013)
dalla controllante Credito Emiliano S.p.A.
STATO PATRIMONIALE
CREDITO EMILIANO SPA
Totale attivo
27.335.335
Totale delle passività
25.500.864
Patrimonio netto
1.834.471
CONTO ECONOMICO
CREDITO EMILIANO SPA
Margine Finanziario
412.275
Margine Servizi
346.280
Spese amministrative
(585.728)
Risultato Lordo di Gestione
172.827
Utile prima delle imposte
132.220
Imposte sul reddito
(59.411)
Utile netto
Numero medio dipendenti
72.809
5.121
BILANCIO 2014
201
Elenco parti correlate IAS 24
Key Management dell'ente (IAS 24 paragrafo 9.d)
Nome e Cognome
Carica ricoperta
Matteo Mattei Gentili
Presidente CdA
Alberto Milla
Vice Presidente CdA
Stefano Pilastri
Vice Presidente CdA
Adolfo Bizzocchi
Amministratore
Enrico Corradi
Amministratore
Giorgio Ferrari
Amministratore
Cesare Manfredi
Amministratore
Rossella Manfredi
Amministratore
Vittorio Palazzi Trivelli
Amministratore
Francesco Reggiani
Amministratore
Lucio Zanon di Valgiurata
Amministratore
Nazzareno Gregori
Amministratore
Carlo Riccò
Presidente CS
Adelio Bollini
Sindaco effettivo
Gianni Tanturli
Sindaco effettivo
Gaetano Signoriello
Sindaco supplente
Giuseppe Rovani
Direttore Generale
Stefano Bisi
Vice Direttore Generale
Soggetti che controllano, sono controllati da, o sono sottoposti a comune controllo con l’ente (IAS 24 paragrafo 9.a, i)
Credito Emiliano S.p.A.
Credem International Lux SA
Credemholding S.p.A.
Credemleasing S.p.A.
Credemfactor S.p.A.
Credem Private Equity
Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.
Credemtel S.p.A.
Euromobiliare Fiduciaria S.p.A.
Credemvita S.p.A.
Creacasa s.r.l.
Fondo Pensione per dipendenti dell'ente (IAS 24 paragrafo .g)
Cassa di previdenza e assistenza dei dipendenti del gruppo Credito Emiliano
BILANCIO 2014
202
04 capitolo
NOTA INTEGRATIVA - PARTE H
E
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
(dati in euro)
169.407
Compensi ad Amministratori
57.497
Compensi a Sindaci
443
Compensi ad Organismo di Vigilanza
630.213
Compensi alla Direzione Generale
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Impegni
irrevocabli a
erogare fondi
Garanzie ricevute
Garanzie
rilasciate
Passività
finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività
finanziarie detenute
per la negoziazione
Debiti
Società
Crediti
Tra le evidenze che riguardano le parti correlate punto a) dello IAS 24 segnaliamo:
Credito Emiliano S.p.A.
94.759
5.942
5
5
1.882
42.869
-
TOTALE
94.759
5.942
5
5
1.882
42.869
-
Società
Commissioni
attive
Interessi attivi
Proventi diversi
Totale ricavi
Credito Emiliano S.p.A.
671
689
54
1.414
TOTALE
671
689
54
1.414
Società
Interessi passivi
Commissioni
passive
Altre spese
Totale costi
Credito Emiliano S.p.A.
21
844
8.694
9.559
TOTALE
21
844
8.694
9.559
Tra le ulteriori evidenze che riguardano le parti correlate, punto d) dello IAS 24, non rientranti nelle informazioni fornite al
precedente paragrafo (compensi amministratori, sindaci, dirigenti, parentela e aziende delle precedenti parti correlate),
segnaliamo:
BILANCIO 2014
203
(dati in migliaia di euro)
65
Ricavi
Crediti (della clientela)
140
Debiti (della clientela)
0
Raccolta Amministrata
900
39.310
Raccolta Gestita
365
- di cui OICR
38.945
- di cui Gestioni
 Rapporti intercompany
5.942
5
5
1.882
42.869
-
271
-
-
-
-
-
-
95.030
5.942
5
5
1.882
42.869
-
Credemholding S.p.A.
1.435
493
-
-
-
-
-
Credemleasing S.p.A.
-
-
-
-
-
-
-
Credemfactor S.p.A.
3
58
-
-
-
-
-
1
-
-
-
-
-
-
461
1.026
-
-
-
-
-
1.900
1.577
-
-
-
-
-
1
102
-
-
-
-
-
28
-
-
-
-
-
-
1.230
141
-
-
-
-
-
Credito Emiliano S.p.A.
Credem International Lux SA
TOTALE BANCHE
Credem Private Equity SGR
S.p.A.
Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.
TOTALE ENTI FINANZIARI
Credemtel S.p.A.
Euromobiliare Fiduciaria
S.p.A.
Credemvita S.p.A.
204
Impegni
irrevocabli a
erogare fondi
Garanzie ricevute
Debiti
17
-
-
-
-
-
-
TOTALE CLIENTELA
ALTRA
1.276
243
-
-
-
-
-
TOTALE GENERALE
98.206
7.762
5
5
1.882
42.869
-
Creacasa s.r.l.
BILANCIO 2014
Garanzie rilasciate
Passività
finanziarie detenute
per la negoziazione
94.759
Società
Crediti
Attività
finanziarie detenute
per la negoziazione
Gli schemi seguenti evidenziano i rapporti complessivi con le società del Gruppo Credem e ricomprendono quelli già evidenziati
al precedente punto 2, relativi alle parti correlate punto a) dello IAS 24.
04 capitolo
Totale ricavi
Negoziazione netta
/Proventi diversi
Interessi attivi
Società
Commissioni attive
NOTA INTEGRATIVA - PARTE H
E
671
689
54
1.414
-
3.180
-
3.180
671
3.869
54
4.594
Credemleasing S.p.A.
-
32
-
32
Credemfactor S.p.A.
-
8
-
8
Credem Private Equity SGR S.p.A.
-
14
1
15
Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.
-
6.680
37
6.717
TOTALE ENTI FINANZIARI
-
6.734
38
6.772
Credemtel S.p.A.
-
2
9
11
Euromobiliare Fiduciaria S.p.A.
-
14
9
23
Credemvita S.p.A.
-
6.545
-
6.545
Creacasa s.r.l.
-
-
55
55
TOTALE CLIENTELA ALTRA
-
6.561
73
6.634
671
17.164
165
18.000
Credito Emiliano S.p.A.
Credem International Lux SA
TOTALE BANCHE
TOTALE GENERALE
BILANCIO 2014
205
Totale costi
Negoziazione netta
/Oneri diversi
/Altre spese
844
8.694
9.559
-
-
-
-
21
844
8.694
9.559
Euromobiliare Asset Management SGR S.p.A.
-
1.651
531
2.182
TOTALE ENTI FINANZIARI
-
1.651
531
2.182
Credemtel S.p.A.
-
-
8
8
Credemvita S.p.A.
-
-
-
-
TOTALE CLIENTELA ALTRA
-
-
8
8
21
2.495
9.233
11.749
Credem International Lux S.A.
TOTALE BANCHE
TOTALE GENERALE
206
Commissioni
passive
21
Credito Emiliano S.p.A.
BILANCIO 2014
Interessi passivi
Società
NOTA INTEGRATIVA - PARTE H
E •I
04 capitolo
PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI
STRUMENTI PATRIMONIALI
I piani di stock grants attualmente in essere in Banca Euromobiliare fanno riferimento a strumenti patrimoniali della
Capogruppo Credito Emiliano S.p.A.
BILANCIO 2014
207
BILANCIO 2014
208
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
SINDACALE
capitolo
05
BILANCIO 2014
209
BILANCIO 2014
210
NOTA INTEGRATIVA
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
- PARTE ESINDACALE
04 capitolo
05
BILANCIO 2014
211
BILANCIO 2014
212
NOTA INTEGRATIVA
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
- PARTE ESINDACALE
04 capitolo
05
BILANCIO 2014
213
BILANCIO 2014
214
NOTA INTEGRATIVA
RELAZIONE
DEL COLLEGIO
- PARTE ESINDACALE
04 capitolo
05
BILANCIO 2014
215
BILANCIO 2014
216
capitolo
RELAZIONE DELLA
SOCIETÀ DI REVISIONE
06
BILANCIO 2014
217
BILANCIO 2014
218
NOTA INTEGRATIVA
RELAZIONE
DELLA-SOCIETÀ
PARTE EDI REVISIONE
04 capitolo
06
BILANCIO 2014
219
BILANCIO 2014
220
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