a società svizzera impresari costruttori sezione ticino ,, l) Per avere incisività oltre Gottardo, al Ticino occorrono perseveranza e determinazione Intervista con Gian-Luca Lardi, Presidente centrale SSIC e CEO CSC Impresa Costruzione SA di Lugano Chi è Gian-Luca Lardi? "Un padre di famiglia cresciuto fra le montagne, con i piedi per terra. Ho avuto il privilegio di lavorare in tutte le parti del nostro Paese e all'estero. Questo mi ha reso sensibile alla diversità e nei confronti delle diverse culture di lavoro". Come mai da Poschiavo ha deciso di venire in Ticino? "Durante il mio studio e nel mio lavoro con gli anni mi sono specializzato nei lavori in sotterraneo. Quando- nel 2001 -partirono i lavori per la galleria di base del San Gottardo, intravidi l'occasione per me e mia moglie di tornare nella Svizzera Italiana. Inizialmente volevamo starei per alcuni anni. Poi sono arrivate le nostre due figlie e mia moglie ed io ci siamo trovati molto bene a Rovio .. . Dopo tutti questi anni ormai qui ci sentiamo a casa nostra". Cosa l'ha spinta a candidarsi per il Consiglio Nazionale? "Quale presidente della Società Svizzera degli Impresari Costruttori sono spesso a Berna per discutere con i politici e i funzionari dell'amministrazione. Durante questi incontri mi rendo conto che molti fra di loro vivono lontani dalla realtà quotidiana dei cantieri, dal vero mondo del lavoro e dalle difficoltà delle piccole e medie imprese. Vorrei portare queste esperienze a Berna anche quale membro del Parlamento, per poter collaborare ancora più efficacemente nell'attività del legislativo". E perché proprio nel PLR? "Il mio percorso personale e professionale mi ha mostrato quanto sia fondamentale la competizione nel mercato libero al fine di progredire e migliorare la nostra qualità di vita. Senza la competizione la società impigrisce e si atrofizza. Nel PLR apprezzo la volontà di garantire la libertà d'azione agli individui e alle imprese, in modo tale che la competizione possa giocare a favore di tutta la società". 50 l Ticino Business Quali sono le priorità politiche per la Svizzera? E per il Ticino? "È molto difficile riassumere un programma politico in poche righe. A livello nazionale direi che la massima priorità va data al contenimento della burocrazia . Berna cerca spesso la via normativa per risolvere determinati problemi, mentre a volte basterebbe abolire leggi vetuste per ottenere migliori risultati. A livello cantonale invece vedo quale priorità la gestione efficiente dell'enorme divario economico fra il Ticino e la vicina Italia". In Svizzera come stiamo a livello di burocrazia? "Nei confronti con l'estero possiamo oggi ancora considerarci come nazione competitiva; ma i concorrenti non dormono. E i concorrenti oggi non sono in primo luogo i nostri vicini, ma le economie emergenti. Nel tennis non si rimane al top fregiandosi del numero uno, ma solo vincendo torneo dopo torneo!" Berna è davvero così lontana dal Ticino o sono i Ticinesi ad essere lontani da Berna? "Berna è lontana per il Ticino quanto lo è per Ginevra o Coira. Per farsi sentire a Berna bisogna argomentare con oculatezza e persever an za, non con gli zoccoli e la voce grossa". La struttura del sistema politico svizzero è ancora attuale e riesce a rispondere alle esigenze dei cittadini? "Io sono un convinto sostenitore della democrazia diretta e del nostro sistema federalista: un sistema più lento rispetto ad altri, ma infinitamente più stabile rispetto alle democrazie che ci circondano. Ed è proprio questa stabilità politica che fa la differenza rispetto ad altri Paesi". Il mercato si sa ancora regolare da solo o è veramente necessario introdurre più controlli e maggiori sanzioni? "Ogni mercato necessita di paletti ben disposti per evitare abusi e esagerazioni. La difficoltà sta proprio nel calibrare la posizione di questi paletti. Sul mercato delle costruzioni, in Ticino per esempio, il divario enorme nei confronti dell'Italia richiede un controllo più intenso che non in altre regioni. Se lasciassimo completamente libero il mercato del lavoro ticinese, ci ritroveremmo con dei salari mensili di 2'000 franchi o addirittura meno. Anche come liberale ritengo salari del genere non adeguati e non confacenti alla nostra economia". Il settore della costruzione gode di condizioni contrattuali invidiate da tanti altri rami dell'e· conomia, eppure secondo i sindacati non è ancora sufficiente. Cosa risponde? "Chi sta troppo bene rischia di diventare insaziabile. Non possiamo non considerare il mercato che ci circonda e vivere su un isolotto. Prima di migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro nel nostro settore, che sono le migliori in assoluto, ne dobbiamo garantire il rispetto a tutti i livelli". Nonostante le condizioni di impiego mancano migliaia di lavoratori nell'edilizia. Come si potrebbero incentivare più ragazzi ad intraprendere delle professioni in questo ambito? "In Ticino abbiamo a disposizione personale in numero quasi illimitato; nella nostra azienda riceviamo giornalmente decine di richieste di lavoro. Il problema non è la mancanza di manodopera, ne è la formazione. Il personale non sempre è formato a sufficienza per affrontare le necessità odierne del mercato. La sfida è quella di trovare un numero sufficiente di giovani con un potenziale adeguato per affrontare con successo una carriera nel nostro settore, che offre possibilità di crescita fino alla gestione di un'azienda in proprio". Adesione all'Unione Europea, sì o no? "Chiaramente no! I.:Unione Europea è costruita su un sistema economico incompleto e pertanto instabile. D'altra parte il nostro vicino di casa è di gran lunga il nostro partner economico più importante; non possiamo tagliare il ramo sul quale siamo seduti. Dobbiamo perciò cercare di convivere nel migliore dei modi, anche se l'impresa è tutt'altro che facile". Tunnel di risanamento del San Gottardo, è veramente necessario? "Quando alcuni anni fa il tema divenne attuale, ho faticato a optare per una delle varianti in discussione. Nel frattempo ambedue le varianti hanno assunto connotati concreti. Personalmente ho maturato la convinzione che la costruzione della galleria di risanamento sia la via migliore tanto dal punto di vista economico quanto dal punto di vista delle esigenze regionali. I.:altra soluzione, ossia la chiusura dell'autostrada durante tre anni, danneggerebbe in maniera eccessiva la nostra economia. Nell'ottica ticinese i vantaggi della galleria di risanamento sono pertanto evidenti". Cosa significa per lei AlpTransit? "Sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista sociopolitico, ritengo AlpTransit l'opera del secolo. La costruzione ha posto tanti nuovi problemi legati alla lunghezza inedita di quest'opera. Gli addetti ai lavori hanno approfittato molto da AlpTransit. Io sono onorato di aver potuto contribuire alla costruzione di quest'opera e ho imparato tantissimo in questi dieci anni. Ogni volta che mi ritrovo in una delle due canne della galleria penso alle fatiche, ai problemi e alle tante discussioni che si nascondono dietro all'anello in calcestruzzo della galleria finita! " Ci dica un politico che ammira e perché? "Ammiro Winston Churchill; non in primo luogo come politico, bensì come personalità. Churchill, con le sue molteplici vittorie e sconfitte, aveva maturato l'esperienza per analizzare le situazioni in modo assai pragmatico; quello che lo rendeva eccezionale era il suo talento nel comunicare in modo semplice e efficace decisioni molto dolorose e complesse". Perché i cittadini dovrebbero votarla? "Voglio rappresentare i cittadini che a Berna desiderano avere delle persone con idee chiare e concrete, uomini e donne con i piedi per terra, che vedono nel mondo politico il garante della nostra libertà e non un enorme apparato creato per regolare ogni aspetto della nostra vita" . Il suo motto? "Credi in quelli che stanno cercando la verità, dubita di quelli che l'hanno trovata". Società Svizzera Impresari Costruttori SSIC Sezione Ticino viale Portone 4 6500 Bellinzona Tel. +41 91 825 54 23 Fax +41 91 825 75 38 [email protected] www.ssic-ti. eh Ticino Business l 51