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ELEZIONI
CANTONALI
Paolo Pagnamenta
Lista PLR
Candidato n. 38
al Gran Consiglio
Marcello Censi
Lista PLR
Candidato n. 22
al Gran Consiglio
Costruttivi anche in politica
GENNAIO
FEBBRAIO
2015
1
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ELEZIONI CANTONALI
Le elezioni cantonali del 19 aprile
2015 si avvicinano e la tensione
cresce, sia tra i vari schieramenti,
sia tra i singoli candidati. In questo contesto, si susseguono i proclami, le promesse e i programmi
politici spesso incentrati sulla salvaguardia degli interessi della
popolazione ticinese. Spero però
che coloro che saranno chiamati a
condurre politicamente il nostro
Cantone durante il prossimo quadriennio, riescano a farlo dimostrando una spiccata capacità
decisionale, così da far fronte alle
numerose difficoltà che riguardano il nostro Paese. Le finanze pubbliche sono in difficoltà ormai da
anni, la piazza finanziaria ticinese
sta soffrendo, il mercato del lavoro è messo costantemente sotto
pressione dalle ditte e dai lavoratori esteri, il problema del franco
forte sta mettendo in seria difficoltà l’industria d’esportazione e
il turismo, per non parlare del
malumore causato dalla libera circolazione delle persone. Insomma, siamo confrontati con un
quadro economico e congiunturale non facile e che dunque va
affrontato con coraggio e una
visione politica lungimirante.
Le istituzioni politiche devono
perciò investire le proprie energie
nella ricerca di soluzioni e iniziative in grado di portare positività e
slancio alla nostra economia, ai
giovani, alle famiglie e ai vari tessuti sociali. Soltanto uno Stato
politicamente e finanziariamente
sano è in grado di contribuire a
generare ricchezza e a distribuirla
a chi davvero ne ha bisogno. In
questo ambito, assume un ruolo
fondamentale l’iniziativa e l’imprenditorialità privata, formata
anche da tante piccole e medie
imprese che negli anni si sono
guadagnate, con serietà ed etica
professionale, grande rispetto.
Per questo motivo ritengo sia importante che in un Parlamento di
milizia, eletto democraticamente
come il nostro Gran Consiglio,
siano rappresentati un po’ tutti i
rami economici e i ceti sociali. Per
il settore della costruzione, esserci
è importante anche per combattere i molti preconcetti che indicano gli impresari costruttori
come deturpatori del suolo e
divulgatori tenaci della cementificazione, incuranti dell’ambiente.
Una serie di pregiudizi ai quali
occorre mettere fine, ribadendo
tutto quanto di buono viene svolto da chi costruisce strade, ponti,
gallerie, ospedali, scuole, case per
anziani, canalizzazioni, oppure più
semplicemente il sogno della vita
di ogni famiglia, la casa.
Il 19 aprile,
sostegno agli
imprenditori
Candidati di riferimento della Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino
Paolo PAGNAMENTA Lista PLR candidato n. 38 al Gran Consiglio
(uscente)
Direttore e membro del CdA dell’impresa di costruzione Taddei SA di Lugano
Marcello CENSI
Lista PLR candidato n. 22 al Gran Consiglio
Membro di Direzione dell’impresa di costruzione Censi & Ferrari SA di Grono
Candidati attivi nelle altre Associazioni economiche vicine alla SSIC Sezione Ticino
Nicola PINI
Lista PLR
candidato n. 4 al Consiglio di Stato e n. 59 al Gran Consiglio
Fabio REGAZZI
Lista PPD
candidato n. 5 al Consiglio di Stato
Marco PASSALIA
Lista PPD
candidato n. 61
(uscente)
Vicedirettore Camera di commercio, industria, artigianato e servizi del Cantone Ticino
Andrea BERTAGNI
Lista PLR
Collaboratore di Direzione dell’Associazione industrie ticinesi
Vicepresidente dell’Associazione industrie ticinesi
candidato n. 19
Collaboratore di Direzione dell’Associazione industrie ticinesi
Nella realtà delle cose, la presenza
nella politica cantonale di “gente
del mestiere” (o vicina al mondo
imprenditoriale) è importante, sia
per salvaguardare i legittimi interessi dell’economia, sia per alimentare il dibattito parlamentare
e approfondire temi puntuali
all’interno della varie Commissioni del Gran Consiglio. Vi chiedo
pertanto, con rispetto, di voler
sostenere, al di là degli steccati di
partito, i due candidati di riferimento della SSIC Ticino. Si tratta
dell’uscente Paolo Pagnamenta
e di Marcello Censi, entrambi
validi e seri imprenditori che
sanno cosa vuol dire pagare ogni
mese gli stipendi ai propri dipendenti o faticare per incassare
quanto dovuto per lavori eseguiti.
Nel riquadro sono riportate le
indicazioni di dettaglio e i riferimenti anche dei candidati attivi
presso le associazioni economiche a noi più vicine. Vi sono poi
diverse altre persone, facilmente
individuabili, che per professione
sono affini alla costruzione e che
certamente possono contribuire a
raggiungere importanti obiettivi.
Vi ringrazio per il sostegno.
ing. Cleto Muttoni
Presidente
SSIC Sezione Ticino
1
EDITORIALE
3
PAOLO PAGNAMENTA
Lista PLR, candidato n. 38
per il Gran Consiglio
MARCELLO CENSI
Lista PLR, candidato n. 22
per il Gran Consiglio
5
LA POLTRONA
Intervista a Luca Albertoni,
Direttore della Camera di
commercio, dell’industria,
dell’artigianato e dei servizi
del Cantone Ticino
6
INDICAZIONE DI VOTO
No all’iniziativa popolare «Imposta sull’energia invece dell’IVA»
RIFLETTORI SU...
Sicurezza e noleggio gru
da cantiere
7
APPALTI PUBBLICI
Seminario: candidarsi
con successo
SOLARE TERMICO
Nuove prescrizioni energetiche
per gli edifici
9
PARLIAMO DI ...
Leasing su beni di investimento
aziendale
MODULI FOTOVOLTAICI
Copertura integrata Designery
11
Responsabile
Nicola Bagnovini
Editore ©
SSIC Sezione Ticino
Viale Portone 4
6500 Bellinzona
tel. 091 825 54 23
fax 091 825 75 38
www.ssic-ti.ch
e-mail: [email protected]
Fotografie redazionali
SSIC TI, Bellinzona
Stampa
Tipo Print Roncoroni+Sulmoni
Mendrisio
Grafica
Guido Robbiani
Tiratura 2'700 copie
6 volte all’anno
In copertina:
i candidati di riferimento
della SSIC Sezione Ticino
in corsa per il Gran Consiglio
durante le elezioni cantonali
del 19 aprile 2015.
QUADRI DELL’EDILIZIA
Corso «Segnaletica di cantiere
corretta»
EDILIZIA IN DIALETTO
Poesia tratta dal libro
“Scapa ‘l temp... di milagüst”
12
HGC
Sigillante bituminoso
impermeabilizzante
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PAOLO PAGNAMENTA
L’ing. Paolo Pagnamenta – Direttore e membro del CdA dell’impresa di costruzione Taddei SA di
Lugano – è attualmente l’unico
rappresentante in Gran Consiglio
delle imprese di costruzione associate alla SSIC Sezione Ticino.
Ing. Pagnamenta, come ha vissuto la sua prima legislatura nel
Parlamento cantonale e cosa
l’ha spinta a ricandidarsi?
Un’esperienza gratificante considerati i numerosi e variegati temi
affrontati sia in aula che nelle tre
commissioni del legislativo di cui
faccio parte: pianificazione del territorio, bonifiche fondiarie, costituzione e diritti politici. Il momento
politico non è facile, soprattutto per
gli imprenditori, "accusati" in modo
generalizzato di assumere troppi
frontalieri, di creare inquinamento,
di consumare troppo territorio con
nuove edificazioni, ecc. È quindi
assolutamente necessario che in
Parlamento e nelle Commissioni vi
siano deputati che, operando nel
settore, abbiano le conoscenze per
controbattere a questi luoghi
comuni ricorrenti e ingiustificati.
Purtroppo in Parlamento siamo in
pochi a difendere la nostra categoria, confrontata ogni giorno con il
fenomeno attualissimo dei padroncini e della concorrenza sleale, della
carenza di depositi per inerti, della
mobilità difficoltosa e della burocrazia che ci attanaglia. La necessità di individuare delle soluzioni
risolutive concrete è l’obiettivo prefissato da chi come me è cosciente
e sensibile (e anche vittima) di tutte
queste problematiche. Ecco perché
mi piacerebbe poter continuare l’attività di parlamentare a Bellinzona.
Come riesce a conciliare i pressanti impegni di un’attività
dirigenziale privata con quelli
richiesti dalla politica attiva?
In effetti talvolta è stato difficile
conciliare l’attività di deputato con
quelle di impresario costruttore e di
sindaco di Cureglia. Ma la passione
per il lavoro e la volontà di fare concretamente qualcosa per il Ticino lo
rende possibile.
Lei si è impegnato in prima
persona per la salvaguardia
delle aziende ticinesi, confrontate con un’accresciuta concorrenza estera anche sleale. Cosa
ci può dire in tal senso?
Sul tema padroncini/concorrenza
sleale ho proposto e portato avanti
diversi atti parlamentari; tra l’altro
alcuni di questi condivisi con il
compianto Michele Barra, Saverio
Lurati e Gianni Guidicelli. Di fatto,
per la modifica della Legge sull’esercizio della professione di impresario costruttore e l’introduzione
della Legge sulle imprese artigianali, impresari e sindacalisti spesso
contrapposti, hanno svolto azione
comune nell’interesse del lavoro.
Per una soluzione ragionevole di
questi problemi a cui lei fa riferimento occorre, senza dover introdurre nuove leggi o aumentare
controlli spesso difficoltosi, far capire ai cittadini che bisogna rivolgersi
ad aziende ticinesi serie e preparate
e privilegiare il commercio locale.
Come ho avuto modo di ribadire in
più occasioni, una famiglia non
può lamentarsi se il proprio figliolo
non trova il posto di lavoro quando
poi va a fare la spesa tutte le settimane nella vicina Italia o, se deve
sostituire una finestra di casa, si
rivolge al padroncino di turno.
Ognuno di noi deve imparare a fare
autocritica ed agire con coerenza.
MARCELLO CENSI
Tra i candidati al Parlamento che
fanno parte della nostra Associazione vi è pure Marcello Censi,
membro di Direzione della ditta
Censi & Ferrari SA di Grono.
Sig. Censi, la sua famiglia vanta
una forte tradizione imprenditoriale e di gestione della cosa
pubblica. Quali sono gli aspetti
che possono aiutare un buon
imprenditore ad essere anche
un buon politico?
In famiglia la passione per la politica è stata tramandata da generazioni e ho sempre nutrito un forte
interesse per la cosa pubblica. Le
decisioni adottate dalla politica in
fin dei conti hanno delle ricadute,
anche rilevanti, sulla vita economica e sociale del Paese e delle nostre
aziende. Ritengo pertanto di fondamentale importanza che coloro che
fanno impresa, creando occupazione e ricchezza sul territorio, possano assumere un ruolo di milizia in
ambito politico. Un buon politico
dal mio punto di vista deve essere
un buon mediatore, saper ascoltare, avere visioni e coraggio di prendere delle decisioni nell’interesse
del paese e dei cittadini che rappresenta.
Quali sono, secondo lei, i temi
prioritari per consentire agli
imprenditori della costruzione
di poter contare su buone condizioni quadro a supporto della
loro attività?
Vi sono molteplici temi che vanno
affrontati, anche con una certa
urgenza. In primis penso al problema, annoso e per nulla risolto, degli
inerti e dei relativi depositi. Una
tematica che va affrontata con
serietà adottando nel limite del
possibile delle strategie a mediolungo termine. In secondo luogo
arginare e introdurre delle misure
per limitare il fenomeno dei
padroncini e dei lavoratori distaccati, un aspetto che crea una forte
concorrenza sleale e che mette in
ginocchio le aziende presenti sul
territorio che vanno maggiormente
tutelate. Senza dimenticare la problematica sorta negli ultimi anni
riguardante l’impostazione degli
appalti pubblici, dove l’asticella
delle referenze richieste sono una
spada di Damocle per le nostre PMI,
favorendo in gran parte i grandi
gruppi della costruzione. Non da
ultimo credo sia necessario lavorare sull’immagine dell’impresario
costruttore, purtroppo spesso percepito come uno sciacallo quando
la realtà dice che gran parte degli
imprenditori opera invece con etica
e professionalità, con un occhio di
riguardo per la formazione professionale e creando posti di lavoro
non solo a frontalieri, ma soprattutto a personale residente sul nostro
territorio.
In generale, cosa si aspetta da
un’esperienza particolare come
può essere la campagna elettorale che sta vivendo attualmente?
La campagna elettorale è sicuramente un’esperienza molto arricchente che mi permette di scoprire
il Ticino da ogni sua angolatura
e soprattutto di incontrare, conoscere ed ascoltare giovani, famiglie
ed anziani che dalla politica richiedono meno litigiosità, più unità
d’intenti e soprattutto concretezza
nell’affrontare i problemi che affliggono il nostro Cantone e i loro
cittadini.
Lista PLR,
candidato
n. 38
per il Gran
Consiglio
Paolo Pagnamenta,
Direttore e membro del CdA
dell’impresa di costruzione
Taddei SA di Lugano.
Lista PLR,
candidato
n. 22
per il Gran
Consiglio
Marcello Censi,
membro di Direzione
dell’impresa di costruzione
Censi & Ferrari SA di Grono.
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LA POLTRONA
Lo scorso 15 gennaio, la Banca
nazionale svizzera (BNS) ha
annunciato a sorpresa l’abolizione della soglia minima di
cambio di 1.20 franchi per un
euro, in vigore dal 2011. L’annuncio ha fatto scendere in
pochi minuti il corso dell’euro e
ha suscitato una valanga di reazioni anche nel mondo economico. Sig. Albertoni, in veste
di Direttore dell’associazione
mantello dell’economia ticinese, qual è la sua percezione riferita a questo repentino cambiamento della politica monetaria
della BNS?
Si sapeva che il tasso di cambio
“bloccato” era una misura temporanea, per cui la decisione della BNS
non si può definire inattesa ma è
stata sorprendente e poco “elvetica”
per modalità e tempistica. Probabilmente la decisione era inevitabile
perché mantenere la soglia minima
di cambio era diventato insostenibile, ma è innegabile che tale soglia
sia stata di importanza vitale per la
nostra economia. Anche sapendo
che la misura sarebbe stata temporanea e tenendo conto dei molti
sforzi fatti dalle aziende dal 2011
per adeguarsi alla nuova situazione, il contesto al momento è
comunque difficile. Questo perché,
nonostante l’impegno profuso da
molte imprese, mantenere i clienti
esistenti è una sfida non da poco e
cercare alternative anche su nuovi
mercati non è operazione che si
conclude in tempi brevi. Essendoci
inoltre molte variabili, gli adattamenti sono estremamente impegnativi e raramente immediati.
Le associazioni economiche,
assieme ai vari organi di controllo cantonali e federali, sono
da tempo impegnate nella lotta
contro la concorrenza sleale a
difesa delle aziende serie che
operano nel rispetto delle leggi
e dei contratti collettivi di lavoro vigenti sul nostro territorio.
Nonostante ciò, la forte pressione dall’estero nei confronti del
mercato del lavoro ticinese non
si attenua e dunque problematiche come il crescente numero
di lavoratori distaccati, indipendenti (o presunti tali) e frontalieri sono di stretta attualità. In
questo contesto, come valuta la
situazione in cui è chiamata ad
operare l’economia ticinese?
Sappiamo come il Ticino, Cantone
di frontiera con un vicino “ingombrante” come la Lombardia, abbia
sempre dovuto convivere con situa-
zioni se non più difficili, perlomeno
diverse rispetto a quelle di molti
Cantoni svizzeri. Anche se va detto
che la pressione dall’estero e in particolare dai Paesi vicini riguarda
ormai quasi tutta la Svizzera e non
solo le zone di frontiera. L’accresciuta pressione sul nostro mercato
è evidentemente figlia del nostro
benessere e delle disgrazie altrui,
per cui non penso vi saranno grandi cambiamenti nel breve periodo,
viste le difficoltà di alcuni Paesi che
ci circondano. Non possiamo però
in alcun modo transigere sull’esigenza di poter giocare ad armi pari
con i concorrenti esteri, nel senso
che essi devono rispettare le regole
vigenti. E tutte le ticinesi e tutti i
ticinesi devono rendersi conto che
ogni loro comportamento ha un
effetto concreto sull’economia. In
parte posso comprendere chi è tentato dal ricorrere a prestazioni estere meno costose, ma poi le stesse
persone non possono lamentarsi se
vi sono effetti negativi sulle nostre
aziende, sulla formazione, sul substrato fiscale e in ultima analisi
anche su talune prestazioni dello
Stato. Occorre recuperare una visione di sistema, che la politica oggi
ha completamente abbandonato.
Lo spot televisivo realizzato qualche mese fa unitamente proprio a
SSIC Ticino, UAE e AIC intitolato
“Non annaffiate il giardino del vicino” mi sembra abbia avuto qualche
effetto in tal senso. Non si tratta di
negare la concorrenza, ma di far
capire che bagnare indiscriminatamente il giardino del vicino, prima
o poi, porta ad inaridire fatalmente
il proprio.
Un progetto che segnerà le
sorti a medio e lungo termine
del Cantone Ticino è certamente
quello relativo alla realizzazione del Tunnel di risanamento
della galleria stradale del San
Gottardo, l’unica soluzione in
grado di evitare la chiusura
della galleria per ben 3 anni e di
migliorarne la sicurezza e l’affidabilità in senso lato. Ora però,
considerata la riuscita del referendum contro il Tunnel di
risanamento, sarà il Popolo
svizzero a doversi esprimere.
Dir. Albertoni, quali sono secondo lei gli aspetti fondamentali
sui quali si giocherà la delicata
campagna informativa di avvicinamento al voto popolare?
Questa campagna si preannuncia
complessa, perché la discussione
verte soprattutto su risvolti ideologici. Abbiamo ampiamente dimostrato che il Ticino e la Svizzera non
possono prescindere da un collegamento stradale sicuro e affidabile,
perché il treno non basta. Anche
con AlpTransit non sarà possibile
assorbire tutti i flussi di traffico
della strada, cifre alla mano che
dimostrano come non è possibile lo
spostamento di tutte le merci su
rotaia, per cui non vi è una vera e
propria alternativa alla strada. Gli
elementi tecnici sono però più difficili da spiegare alla popolazione,
rispetto agli slogan intimidatori di
chi vuole isolare il Ticino dal resto
della Svizzera. Un progetto come
quello proposto rispetta la Costituzione federale perché non amplia le
capacità di traffico. Tengo anche
a sottolineare che in molte altre
regioni svizzere si sono costruite
corsie supplementari e triplicati i
tunnel e nessuno ha detto nulla, né
tantomeno impugnato l’arma referendaria. Il che dimostra come la
discussione sul San Gottardo sia
esclusivamente di tipo ideologico e
confonda ad arte molti elementi
che nulla hanno a che vedere con la
vera questione della realizzazione
di una galleria di risanamento.
Senza questa opera il Ticino subirebbe un colpo mortale, questo va
detto senza mezzi termini.
Invito tutti a seguire il sito Internet
http://www.2tunnel.ch/ per le
informazioni e gli aggiornamenti
sulla votazione popolare che, verosimilmente, si terrà nel febbraio
2016.
Intervista a
Luca
Albertoni
Luca Albertoni, Direttore
della Camera di commercio,
dell’industria, dell’artigianato
e dei servizi del Cantone Ticino.
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INDICAZIONE DI VOTO
Posso condividere il principio
secondo cui il prezzo dell’energia
(olio da riscaldamento, benzina,
elettricità, ecc.) può influenzare,
entro certi limiti, il comportamento delle persone e delle aziende.
Sono però consapevole del fatto
che le alternative attualmente a
disposizione per evitare l’uso di
energia non rinnovabile sono
spesso inadeguate o inesistenti.
Nel campo immobiliare, ad esempio, le norme e le disposizioni in
vigore per le nuove costruzioni o
per le ristrutturazioni vanno già
nella giusta direzione di ridurre il
fabbisogno energetico degli edifici e di far capo a energia rinnovabile. Da qui ad arrivare a voler
penalizzare oltre misura chi vive
in una casa riscaldata con olio da
riscaldamento e che magari non
dispone dei mezzi finanziari per
ristrutturarla, mi pare eccessivo.
Lo stesso discorso vale per chi
risiede nelle regioni periferiche,
dunque servite limitatamente dai
mezzi pubblici, e che tutti i giorni
deve usare la propria auto per
recarsi al lavoro o per altre neces-
sità. Se fosse accettata l’iniziativa
in votazione, tutte queste persone
dovrebbero sborsare attorno ai 5
franchi al litro per la benzina e ca.
4 franchi al litro per l’olio da riscaldamento! Anche il settore della
costruzione sarebbe sensibilmente toccato dalla tassa a causa di
un forte aumento del costo dei
materiali e dei trasporti verso i
cantieri, che per loro natura sono
sparsi sul territorio. Tutto questo
richiede energia e ciò incide sui
costi a carico della committenza.
Insomma, la proposta sottoposta al Popolo svizzero il prossimo 8 marzo è di quelle pericolose visto che chiede addirittura
di sostituire l’IVA con una
nuova imposta sull’energia. Dal
lato economico trovo addirittura
irresponsabile questa idea di
modifica costituzionale visto che
proprio l’IVA rappresenta, con
oltre 22 miliardi di franchi all’anno, la principale fonte di entrate
della Confederazione ed è sempre
più importante anche per le assicurazioni sociali. Ricaricare tutte
queste entrate unicamente sulla
tassa sull’energia bloccherebbe di
fatto l’intera economia nazionale
oltre che i consumi privati. Per
sostituire l’IVA sarebbero necessarie aliquote di imposta sull’energia molto elevate oltre al fatto
che occorrerebbe aumentarle di
continuo, poiché il consumo di
energia non rinnovabile diminuirebbe a causa degli sproporzionati costi. Ne deriverebbe un onere
insopportabile per l’economia,
per l’industria e per tutte le
famiglie. Tra di esse, quelle a
basso reddito sarebbero le più
colpite. Questi sono solo alcuni
dei motivi per i quali l’Ufficio
presidenziale della SSIC Sezione Ticino raccomanda con fermezza di respingere l’iniziativa.
Vittorino Anastasia
Direttore
SSIC Sezione Ticino
RIFLETTORI SU...
La sicurezza nell’uso delle gru sui
cantieri è uno degli aspetti centrali sui quali si sta lavorando da
tempo per evitare incidenti
durante l’attività delle imprese di
costruzione. Molto è già stato
fatto a livello di formazione, in
particolare attraverso l’introduzione dell’obbligo della patente
federale per tutti gli utilizzatori
delle gru, ma è anche importante
chiarire i compiti e le responsabilità in materia di utilizzo e di verifica delle gru. L’impresa utilizzatrice della gru è tenuta a mettere a
disposizione dei propri lavoratori
esclusivamente macchine in perfetto stato di funzionamento.
Quando l’utilizzatore di gru intende trasferire ad un’altra impresa
completamente o parzialmente la
responsabilità di utilizzo, ciò va
convenuto per iscritto.
Le verifiche delle gru vanno suddivise almeno in tre categorie:
1. Verifica giornaliera, settimanale e mensile da parte del
gruista. Tali verifiche fanno parte
dell’iter formativo del gruista,
svolto presso il Centro di formazione professionale della SSIC TI a
Gordola.
2. Verifica trimestrale da parte
di uno specialista di gru.
Annualmente occorre inoltre prevedere controlli più approfonditi
da parte sempre di uno speciali-
sta che controllerà lo stato generale della macchina e della ralla.
L’estensione della verifica dipende dalle indicazioni specifiche del
costruttore della gru. Il controllo
di uno specialista va eseguito
anche in caso di montaggio su un
nuovo cantiere, di modifiche delle
configurazioni (stati d’impiego), di
riparazioni importanti, di trasformazioni o di eventi speciali.
3. Controllo periodico da parte
di un esperto in ambito gruistico (“collaudo” secondo le disposizioni dell’art. 15, cpv. 3 dell’Ordinanza gru).
Per le gru che vengono noleggiate, la responsabilità principale
rimane comunque all’utilizzatore.
A scanso di equivoci e per migliorare l’attenzione alla sicurezza, è
comunque importante che l’impresa di costruzione, al momento
che noleggia una gru, si faccia
attestare l’effettivo svolgimento dei lavori di manutenzione
così da essere sicuri di avere sul
proprio cantiere un’attrezzatura
perfettamente a norma nonché
rispettosa di tutte le prescrizioni
del produttore. È caldamente raccomandato ad ogni datore di
lavoro di farsi consegnare dal
No all’iniziativa popolare
«Imposta
sull’energia
invece
dell’IVA»
noleggiatore copia dei seguenti
documenti: libro d’istruzione del
costruttore, attestato di conformità, schema elettrico, libretto
Suva e ultimo rapporto di controllo eseguito da parte dell’esperto
del settore gruistico. Almeno la
copia di quest’ultimo documento
dovrebbe essere in cantiere.
Anche a tutela delle parti coinvolte, riteniamo importante chiedere
al noleggiatore di far capo ai contratti di noleggio standard tipo
quello elaborato dall’Associazione
svizzera dei noleggiatori di macchine edili. In alternativa, la SSIC TI
ha elaborato con gli esperti del
settore un “Promemoria per il
noleggio di gru da cantiere” che
può essere scaricato dal nostro
sito Internet www.ssic-ti.ch.
Il tema della sicurezza e delle
responsabilità durante il noleggio
delle gru da cantiere sono peraltro oggetto di approfondimento
durante i corsi di aggiornamento
2015 dei Preposti (il 4 e 5 marzo al
Centro di formazione SSIC di Gordola e il 10 marzo alla SUPSI di
Trevano).
Sicurezza e
noleggio gru
da cantiere
Il sito www.suva.ch/gru
riporta diverse indicazioni
importanti e strumenti utili
nell’ambito della sicurezza
delle gru, oltre all’elenco
nazionale degli esperti
autorizzati.
Nicola Bagnovini
Vicedirettore
SSIC Sezione Ticino
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gennaio-febbraio
2015
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APPALTI PUBBLICI
Venerdì 23 gennaio, presso il
nostro Centro di formazione professionale a Gordola, si è tenuto
l’annuale incontro dell’Ufficio federale delle costruzioni e della
logistica (UFCL) con gli interessati
alle commesse pubbliche della
Confederazione. Un’importante
occasione di presentazione e
scambio di opinioni che, grazie
alla competente e accurata organizzazione di economiesuisse –
sostenuta dalla Confederazione
Svizzera, dall’Associazione industrie ticinesi, dalla Camera di commercio del Cantone Ticino, da
Pubblicità Svizzera e dalla nostra
Associazione – ha interessato
oltre un centinaio di partecipanti.
Nella fase introduttiva e di saluto
hanno preso la parola Angelo
Geninazzi (responsabile della sede di Lugano di economiesuisse),
Vittorino Anastasia (direttore
della SSIC TI) e Claudio Zali (Consigliere di Stato e direttore del
Dipartimento del territorio), che
hanno sottolineato l’importanza
delle commesse pubbliche, sia
per il loro valore economico che
per la chiarezza delle procedure
applicate nella loro attribuzione.
Il tema degli appalti pubblici è poi
stato presentato da Marco Fetz
(sostituto del capo della logistica
presso l’UFCL) che, con l’ausilio di
una grafica schematica ed evocativa, ne ha saputo riassumere efficacemente l’importanza economica (ca. 34 miliardi di franchi
all’anno in Svizzera, suddivisi tra
Confederazione (20%), Cantoni
(38%) e il rimanente 42% riguardante i Comuni), le basi legali, le
procedure d’incarico e l’organizzazione dei principali servizi federali interessati (UFCL, USTRA, FFS,
La Posta, armasuisse, politecnici).
In estrema sintesi, i regolamenti
degli acquisti pubblici hanno
quale scopo di garantire l’economicità attraverso la concorrenza
in un quadro di parità di trattamento, tutelata dalla trasparenza
nelle procedure di attribuzione.
Per la presentazione e la discussione di aspetti pratici, i parteci-
panti hanno poi potuto ascoltare
Marco Aschwanden (servizio
giuridico di ATG), Lucio Sacino
(responsabile per la SECO dell’applicazione simap.ch) e i collaboratori dell’UFCL Denis Cerantola,
Philippe Monaco e Giovanni
Bignasca. Tra le molte informazioni trasmesse da questi esperti,
segnaliamo che gli offerenti hanno diritto a ricevere un commento personale che gli permetta
di capire le ragioni della mancata attribuzione (Debriefing).
Per quanto concerne simap.ch,
attualmente il sito gestisce un
registro degli offerenti nel quale è
possibile iscriversi quali eventuali
candidati per procedure senza
bando pubblico. Prossimamente
l’accesso a simap.ch sarà inoltre
possibile anche attraverso una
“App”.
L’applicazione simap.ch che
permette di iscriversi quali
eventuali candidati a procedure
di aggiudicazione su invito
o incarico diretto.
Alain Hohl
Capo Ufficio tecnico
SSIC Sezione Ticino
SOLARE TERMICO
Le modifiche degli articoli 12, 13,
e 14 del Regolamento sull’utilizzazione dell’energia (RUEn), pubblicate sul Bollettino Ufficiale del
19 dicembre 2014, introducono
quanto previsto dalla mozione del
20 giugno 2011 “Promozione
sistematica del solare termico”
(messaggio 6586) accolta dal
Gran Consiglio il 15 aprile 2013.
A partire dal primo gennaio 2015,
quindi, gli edifici abitativi con più
di due unità d’uso di nuova
costruzione, i loro ampliamenti,
così come quelli esistenti soggetti
a risanamento completo del sistema di riscaldamento o di quello di
produzione di acqua calda sanitaria, dovranno essere muniti di collettori solari termici così da coprire almeno il 30% del fabbisogno
energetico per la produzione di
acqua calda sanitaria.
Tale esigenza verrà automaticamente ritenuta soddisfatta alla
presentazione di una domanda di
costruzione qualora il progetto
preveda la posa di collettori solari
termici per una superficie pari ad
almeno il 2% della superficie di
riferimento energetico (AE) dell’edificio. La superficie di riferimento
energetico di un edificio, utilizzata
nella verifica della protezione termica invernale SIA 380/1 (calcolo
termico), è definita dalla norma
SIA 416/1 come la somma delle
Seminario:
candidarsi
con successo
Nuove
prescrizioni
energetiche
per gli edifici
Estratto della mappatura solare
che, a questo livello di dettaglio,
mostra il potenziale di
irraggiamento solare.
Fonte: www.ti.ch/oasi.
superfici dei pavimenti piani inclusi nell’involucro termico, la cui
utilizzazione richiede un riscaldamento. La superficie di riferimento energetico è lorda, si riferisce
quindi alle misure esterne.
È prevista l’esenzione dal requisito per gli edifici muniti di pompa
di calore e di un impianto fotovoltaico, per gli edifici allacciati a reti
di teleriscaldamento, o per gli edifici per cui è dimostrabile uno
scarso potenziale solare. A tal proposito si ricorda come sia da
tempo disponibile la mappatura
solare dell’intero Cantone Ticino
sulla pagina internet dell’Osservatorio Ambientale della Svizzera
Italiana (www.ti.ch/oasi). Si tratta
di una carta geografica elettronica che permette di quantificare il
potenziale di irraggiamento solare di ogni tetto del Cantone. Ogni
cittadino può andare a cercare
casa sua e trovare prime informazioni sulla sua situazione.
Per ulteriori informazioni
rivolgersi a:
DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO
Jody Trinkler,
Ufficio dell’aria, del clima
e delle energie rinnovabili
(tel. 091 814 29 70).
Dr. Mirco Moser
Ing. Jody Trinkler
Dipartimento del territorio
7
gennaio-febbraio
2015
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gennaio-febbraio 2015_impag. novembre/dicembre 2007 23.02.15 09:37 Pagina 11
PARLIAMO DI...
Dotarsi di strumenti di lavoro
nuovi, efficienti, costosi, anche
durante un momento come quello attuale – che con le sue incertezze può porre le aziende nella
condizione di rimandare gli investimenti – potrebbe sembrare una
situazione “paradossale”. Ma non
è così. BancaStato, infatti, mette
a disposizione delle ditte una
possibilità per poter contare su
strumenti di lavoro sempre all’avanguardia senza intaccare sensibilmente la liquidità. Come? Ce lo
spiega Mauro Stocker, membro
dei quadri e consulente aziendale
dell’Istituto cantonale a Chiasso.
Signor Stocker: come può la sua
banca venire incontro a un’azienda per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti di lavoro
sempre moderni?
Con uno strumento semplice ed
efficace: il leasing su beni di investimento aziendali. È una forma di
finanziamento che permette ad
un’azienda di fruire di un bene
d’investimento mobile, ad esempio
impianti, macchinari o veicoli.
Pagando una rata fissa si ha la possibilità di utilizzare questo bene
per un periodo predefinito. In altre
parole, si paga “l’affitto” dell’oggetto e a fine contratto si può riscattare l’oggetto in questione, pagando
il valore residuo, oppure rinunciarvi
per magari dotarsi di una versione
di ultima generazione. E come sappiamo bene tutti, le risorse tecnologiche si rivelano uno dei presupposti essenziali per differenziarsi
dalla concorrenza. Possono fruirne
tutti: PMI, grandi aziende, indipendenti, Comuni o altri.
Ci fa un esempio concreto?
Certo. Prendiamo il caso di una
ditta di trasporti. Rinnovare il parco
veicoli è un’esigenza periodica, che
richiede investimenti ingenti. Con
il leasing la ditta potrà disporre
di automezzi all’avanguardia, efficienti, che giovano anche all’immagine aziendale, senza dover sborsare importi considerevoli. E alla fine
del periodo contrattuale potrà
acquisirne di nuovi.
Questo è un indubbio vantaggio. Ve ne sono altri?
Il leasing consente anche di non
intaccare i limiti di credito dell’azienda. Le rate, poi, sono spesso
calcolate come spese aziendali e
dunque possono essere fiscalmente
dedotte. Ma più che altro è un’ottima opportunità per realizzare
progetti di ammodernamento, di
crescita, di espansione, specie in
periodi come questi, nei quali i
dubbi legati all’economia non sono
ancora del tutto sciolti. Veniteci a
trovare: vi spiegheremo volentieri
tutti i dettagli.
MODULI FOTOVOLTAICI
A San Vittore è stato inaugurato
il nuovo capannone dell’azienda
Belloli SA con l’innovativa copertura integrata, composta da 390
elementi TCR di Designergy per
una superficie complessiva di 720
metri quadrati. I moduli fotovoltaici assicurano una notevole
potenza installata: in questo caso
90 kW. Questo sistema consente
di realizzare in un’unica operazione di posa una copertura completa con sistema fotovoltaico integrato. Gli elementi TCR hanno nel
tempo un’eccezionale resistenza
meccanica, al calpestio, alla neve
e alla grandine grazie all’utilizzo
di moduli vetro-vetro assemblati
secondo sistemi brevettati; un isolamento termico molto elevato e
costante negli anni, grazie all’impiego di lana minerale ad alta
densità; una doppia barriera
all’acqua. L’aspetto estetico del
sistema è molto curato: la superficie del tetto può essere fornita
anche in colore nero uniforme, il
sistema di chiusure assicura la
ventilazione del tetto e lo smaltimento dell’acqua piovana.
La posa degli elementi TCR è stata
effettuata in collaborazione con
la ditta Carpenteria Alpina. Il suo
titolare, sig. Alberto Gusmerini,
ha così commentato: «Prima di iniziare avevo qualche dubbio, perché
il sistema è nuovo e non lo conoscevo bene. Ma il lavoro di posa si è
rivelato estremamente semplice ed
ha richiesto molto meno tempo del
previsto: adesso che è completato
siamo molto soddisfatti e pronti per
la prossima realizzazione».
Il committente ing. Alberto Belloli ha motivato così la sua scelta:
«Volevo realizzare una copertura
di qualità superiore che garantisse
lunga durata nel tempo, ben isolata
per ridurre il consumo di energia e
che potesse al tempo stesso produrre energia da fonti rinnovabili: la
tecnologia Designergy mi è sembrata la scelta vincente».
Il progetto è stato realizzato con il
sostegno dell’Azienda Elettrica
Ticinese, che si è impegnata a ritirare l’energia prodotta dall’impianto per i prossimi 25 anni. Il
vicedirettore responsabile della
produzione, Edy Losa, ha dichiarato in proposito: «L’aumento della
produzione di elettricità da nuove
fonti rinnovabili in Ticino, in linea
con gli obiettivi fissati dal Piano
Energetico Cantonale, è una delle
Leasing
su beni di
investimento
aziendale
Mauro Stocker,
membro dei quadri e
consulente aziendale della sede
di Chiasso di BancaStato
(tel. 091 803 71 11).
Copertura
integrata
Designergy
priorità strategiche di AET. Questo
particolare progetto ha attirato da
subito il nostro interesse in quanto
adotta una tecnologia innovativa
sviluppata e prodotta interamente
in Ticino».
Il titolare di Designergy SA, ing.
Daniel Lepori, ci ha detto: «Dopo
aver realizzato due piccoli impianti
pilota, questa è la prima vera installazione realizzata con il nostro
sistema TCR e pure di dimensioni
ragguardevoli. Abbiamo molti altri
progetti in fase di sviluppo e sono
sicuro che presto, in tutta la Svizzera, si vedranno altre realizzazioni
come questa dato che vanno a sposare alla perfezione la strategia
energetica della Confederazione,
combinando rinnovabili e risparmio energetico».
Matteo Robitschek
Sales & Marketing Manager
Designergy SA, San Vittore
www.designergy.ch
9
gennaio-febbraio
2015
gennaio-febbraio 2015_impag. novembre/dicembre 2007 23.02.15 09:37 Pagina 12
Corso
„Segnaletica di cantiere corretta“
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QUADRI DELL’EDILIZIA
Corso per evitare incidenti e
onerosi costi conseguenti
Quadri dell’edilizia Svizzera vanta
oltre 20 anni di esperienza nell’insegnamento in ogni parte della
Svizzera. Il corso proposto per una
corretta segnaletica di cantiere
viene costantemente aggiornato
ai nuovi sviluppi delle norme e
dei metodi d’insegnamento.
Durante la parte pratica il relatore
illustra le 28 regole relative alla
sicurezza. In piccoli gruppi di lavoro vengono poi risolti gli esercizi
che riguardano cantieri reali, in
modo che possano essere successivamente discussi fra tutti i partecipanti, dando la possibilità di
acquisire nuove conoscenze. Un
effetto della formazione da non
sottovalutare. I commenti dei presenti hanno generalmente maggiore impatto rispetto ad altre
forme di comunicazione. L’intensa
interazione fra i partecipanti fa
rivivere la quotidianità del cantiere e fornisce anche spiegazioni
chiare e veloci di situazioni particolari. Il pomeriggio i partecipanti
vengono suddivisi in gruppi per
realizzare all’esterno della scuola
diverse situazioni presenti sui
cantieri con il materiale messo a
loro disposizione; al termine segue una discussione in comune.
Il corso termina al più tardi alle
16.30. Già dal giorno seguente i
partecipanti possono realizzare
una segnaletica di cantiere più
sicura e corretta; la sicurezza ha la
priorità. I responsabili dei cantieri
possono dormire con la coscienza
tranquilla oppure occuparsi di
altre priorità come il programma
dei lavori, il rispetto dei costi e la
qualità esecutiva.
Il corso è rivolto in particolare a
muratori, capi squadra, capi muratore, direttori dei lavori e assistenti tecnici.
Valore aggiunto per tutti gli
attori, argomenti del corso
I motivi per i quali un’impresa o
un Comune dovrebbero iscrivere
al corso i propri impiegati sono
molteplici. I riscontri e le valutazioni dei corsi in nostro possesso
segnalano la grande attenzione
rivolta ai seguenti temi:
1. evitare incidenti e onerosi costi
diretti e indiretti (considerando
anche il possibile risparmio sui
premi della SUVA);
2. attualizzare le proprie conoscenze alle norme e alle leggi
vigenti (documentazione);
3. ogni cantiere è diverso dall’altro e vi sono più eccezioni di
quelle che si possono pensare;
4. rispettare le direttive di gestione della qualità interna dell’azienda;
5. applicare e trasporre quanto
appreso già a partire dal giorno
successivo del corso;
6. chiarire i dubbi legati alle leggi
e alle responsabilità;
7. collaborare con la polizia/autorità (collaudo della segnaletica).
Il corso può aver luogo direttamente presso l’azienda
Se per motivi logistici siete
impossibilitati a partecipare al
corso di Gordola, offriamo anche
lo stesso corso secondo esigenze
individuali, per esempio presso
singole imprese. Un’offerta formativa da professionista a professionista, affinché la sicurezza del
personale, degli utenti della strada e dei pedoni possa essere
garantita. Se non venite al corso,
il corso viene da voi!
Rut Verdegaal
Responsabile comunicazione
BAUKADER SCHWEIZ, Olten
EDILIZIA IN DIALETTO
Cazzöl e fratazz
Gh’o cüntàa incöö sètt grü
squasi vüna visìna a l’altra
in una brancàda da métar.
Bèsti da fèr che i girà sura i cà
che adàsi i müradûr i tira sü.
Sai sent sü pe ‘l’aria che i möv
i brasc prüdent quasi a raséntass.
L’ómm da sótt, da par lü,
i’à fa girà cui butùn
in un intràchen eletrònich.
La gent che passa la dögia
intant che i palazz crèssan
e i ved i magütt dal casco giald
che i rampìga cifulando
süi balaüstri da tübi
cunt i cazzöl in di man
e la buiàca sül fratazz.
Gian Paolo
Lavelli,
Giubiasco
Corso
«Segnaletica
di cantiere
corretta»
Nel suo ultimo libro, scritto in
occasione del suo 75° compleanno
e pubblicato da Fontana Edizioni
lo scorso mese di ottobre, Gian
Paolo Lavelli ha voluto dedicare
all’edilizia una poesia dialettale.
La pubblichiamo con piacere perché l’autore riesce a dar forma alle
nuvole anche con parole e sentimenti usuali, presi dal mondo cui
è affezionato. Fra questo mondo
vi è pure quello della costruzione
al quale egli guarda sempre con
attenzione e curiosità.
Poesia tratta
dal libro
“Scapa ’l temp
... di milagüst”
Nicola Bagnovini
Vicedirettore
SSIC Sezione Ticino
CAZZUOLE E SPIANATOI – Ho contato oggi sette gru / quasi una
vicina all’altra / in una manciata di metri. / Bestie di ferro che girano
sopra le case / che adagio i muratori costruiscono, / Si sentono su in
aria che muovono / le braccia prudenti quasi a sfiorarsi. // L’uomo li
sotto, da solo, / le fa girare con i bottoni / in un marchingegno elettronico. // La gente che passa le adocchia / intanto che i palazzi crescono
/ e vedono gli edili dal casco giallo / che si arrampicano zufolando /
sulle balaustre dei tubi / con le cazzuole nelle mani / e la calcina sullo
spianatoio.
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gennaio-febbraio
2015
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