Liceo di Lugano 2 Lavoro di maturità interdisciplinare in Economia e Diritto e in Geografia (2003) “Da Rio a Johannesburg: lo sviluppo sostenibile” LA MOBILITÀ SOSTENIBILE IN TICINO Gian Riccardo Giotto Docenti responsabili: Prof. Claudio Ferrata e Prof. Gian Carlo Werner INDICE Premessa 2 1. Introduzione storica (Ticino via delle genti) 2 2. Gli agenti inquinanti maggiormente presenti in Ticino 3 3. La mobilità ticinese 5 3.1. Ferrovie 5 3.1.1 L’autostrada viaggiante 6 3.1.2 Il traffico combinato non accompagnato 8 3.1.3 Progetti ferroviari 8 a) Alptransit 8 Galleria del S.Gottardo 11 Galleria del Ceneri 12 b) Attraversamento della piana di Magadino 14 c) Raccordo alla rete ferroviaria italiana 14 d) Ferrovia Mendrisio – Stabio – Varese – Malpensa 14 e) Tilo 15 3.2. Strade 16 3.2.1 Traffico locale 16 3.2.2 Ticino punto di transito 20 3.3. Aerodromi 22 Lugano-Agno 22 4. Progetti alternativi 24 4.1. Vel 2 24 4.2. Swissmetro 25 5. Conclusione 27 Glossario 29 Bibliografia 30 1 PREMESSA Questo mio lavoro intende procedere ad un’analisi del livello di sostenibilità all’interno dei tre principali ambiti della mobilità ticinese: quella aerea, stradale e ferroviaria. Per ogni caso procederò all’analisi dei problemi, dei casi e delle situazioni principali. Per ciò che riguarda il settore aereo mi concentrerò principalmente sull’aeroporto di Lugano-Agno in quanto è l’unico aerodromo ticinese ad essere coperto da dei voli di linea da parte di compagnie aeree. 1. INTRODUZIONE STORICA ( Ticino via delle genti) Il nostro cantone, grazie alla sua posizione geografica e alla sua morfologia, rappresenta il punto d’attraversamento delle alpi più rapido e comodo. Conseguentemente esso diviene parte del più importante asse di collegamento nord/sud d'Europa. Allo stesso tempo questa realtà fa sì che esso diventi anche un punto di raccolta dello smog1 proveniente dalla pianura Padana, ed in particolare dall’agglomerato urbano di Milano, e del Ticino stesso. Ciò avviene a causa dei venti provenienti da sud con direzione nord, i quali accumulano, principalmente sopra la regione del Sottoceneri, queste sostanze inquinanti. Un problema che sta prendendo delle dimensioni preoccupanti. Il Ticino nel 1803 era un cantone che traeva i suoi profitti principali dai dazi di transito territoriale, era quindi d’obbligo per il mantenimento di tali profitti, di possedere vie di comunicazione in perfetto stato. Infatti, esso era la via più celere per collegare i due maggiori centri economici d’Europa: la regione tedesca del Reno ed il nord Italia. Per tale motivo si da inizio ad una serie di opere atte a migliorare il transito attraverso il nostro cantone e nel 1804 si cominciano i lavori per ciò che riguarda i tratti di strada che collegano Airolo a Chiasso e Locarno a Bellinzona. Nel 1827, poi, si da inizio alla costruzione della via del Gottardo: la via della Tremola, larga 6 metri e carrabile nei due sensi,che venne ultimata nel 1832. Si passò poi alla costruzione di un ponte sul Ticino, situato all’altezza di Bellinzona, composto di undici arcate che rese possibile un collegamento più veloce tra Locarno e Bellinzona. Nel 1850 il tempo di viaggio necessario per percorrere la distanza Basilea – Milano con la diligenza, era di sole 49 ore e 25 minuti. Con l’avvento della ferrovia, nel 1869, Italia, Germania e Confederazione elvetica decidono la costruzione di un tunnel ferroviario attraverso il massiccio del S. Gottardo. A seguito di tale decisione si da inizio anche ai lavori per la costruzione di una rete ferroviaria ticinese adeguata. 1 Da incarta.it: Combinazione di nebbia e particelle di fumo prodotte da reazioni di combustione, che si accumula nell'aria in assenza di vento e in presenza di umidità. Il termine deriva dalle parole inglesi smoke e fog, che significano rispettivamente "fumo" e "nebbia". In aree urbane densamente popolate, lo smog aumenta soprattutto quando un'inversione termica produce un ristagno della circolazione atmosferica; si produce più spesso in grandi città costiere, come Atene, Los Angeles e Tokyo, dove causa problemi particolarmente gravi di inquinamento atmosferico. Oltre a ridurre la visibilità, può provocare irritazioni e favorire le patologie dell'apparato respiratorio. 2 Nel 1882 sia il traforo che i lavori della rete ferroviaria sono ultimati, ora è possibile trasportare in una sola settimana, tutta la merce che prima valicava le alpi in un anno. Negli anni Venti, con l’avvento dell’automobile, le strade ticinesi concepite per carri e diligenze vengono ammodernate per la nuova realtà. Nel secondo dopoguerra l’economia entra in una fase di grande accelerazione e porta ad un aumento esponenziale del traffico motorizzato, al punto tale che nel 1971 sul valico del S.Gottardo transita quasi un milione di veicoli. Nel 1967 si decide che la situazione richiede la costruzione della superstrada sul valico e sulla serpentina della Tremola, che verrà poi ultimata nel 1977. Il 5 settembre del 1980 viene inaugurata la galleria autostradale del S.Gottardo. ed il passaggio per il 100 milionesimo veicolo era previsto per il 2080, ma in realtà transiterà già nel marzo del 2000 2 . Soltanto ora si possono attraversare le alpi con gli autoveicoli durante tutto l’arco dell’anno evitando di dover superare il grande dislivello costituito dal passo con condizioni climatiche non sempre favorevoli Alle 9.39 del 24 ottobre 2001 un automezzo pesante, circolante verso nord, invade la corsia nord – sud del tunnel e si scontra con un altro automezzo pesante a circa 1.1 km dal portale sud della galleria. I morti sono undici, la volta del traforo crolla per una lunghezza di 250 metri, l’incendio che scoppia in seguito alla collisione sprigiona fumo nero densissimo ed irrespirabile causato dal rogo del carico di pneumatici di uno dei due TIR e la temperatura comincia ad aumentare fino a raggiungere i 900°C. I lavori di riparazione non permetteranno la riapertura prima del 12 dicembre dello stesso anno. A seguito della catastrofe i TIR non potranno più incrociarsi all’interno della galleria; conseguentemente si assiste alla formazione di colonne chilometriche di mezzi pesanti situate davanti ad entrambi i portali d’entrata. Il 30 settembre 2002, al fine di ovviare alle insostenibili colonne di TIR, viene introdotto il sistema contagocce che consentirà nuovamente l’incrocio in galleria di mezzi pesanti. Il sistema prevede di far mantenere una distanza di 300 – 400 metri tra di loro e lo scopo di quest’ultimo è di rendere più fluido il traffico dei mezzi pesanti attraverso le Alpi svizzere. 3 Oggi, ottobre 2003, i TIR si possono nuovamente incrociare nel tunnel ed il volume del traffico sta lentamente ritornando ai valori raggiunti prima dell’incidente. Tuttavia è stata introdotta una nuova norma di sicurezza che dovrebbe persistere e cioè la distanza minima di 250 metri da mantenere tra i vari TIR. Ma ciò non toglie che ogni 250 metri due mezzi pesanti si incrociano. Va, però aggiunto che sono sensibilmente aumentate le misure di sicurezza all’interno del traforo. 2. GLI AGENTI INQUINANTI MAGGIORMENTE PRESENTI IN TICINO Le definizioni che seguono riguardano gli agenti inquinanti, a livello atmosferico, maggiormente presenti in Ticino e dei quali il dipartimento del territorio pubblica settimanalmente i bollettini inerenti i valori per ognuno delle seguenti sostanze. L'ozono (O 3 ) é un gas che ci protegge dall'entrata nell’atmosfera delle componenti nocive dei raggi solari (quali i raggi ultravioletti UV). È situato nella parte più alta dell’atmosfera e lì si forma grazie all’azione dei raggi UV sulle molecole di ossigeno. 2 3 Secondo i dati storici della galleria autostradale del S.Gottardo, di Alptransit. Da http://www.ti.ch, comunicati stampa riguardanti l’incidente; http:// www.sangottardosud.ch news 3 Ma nella parte più bassa dell’atmosfera, vale a dire sino ad un’altezza di cinque chilometri dal livello del mare, l’ozono si forma dalla combinazione di più molecole di ossigeno e di biossidi di azoto, che entrando nei motori degli autoveicoli, si combinano fra loro a causa del calore prodotto dal motore in O3. Ovviamente maggiore è il volume di traffico maggiori sono le quantità di O3 presenti nell’aria. L’ozono fin tanto che resta nella parte più alta dell’atmosfera, e che quindi non viene respirato, è, come già detto, un gas benefico che ci protegge. Ma esso è anche una sostanza altamente nociva per gli esseri umani, per la fauna e per la flora. Quindi se è presente nella biosfera, quella fascia dell’atmosfera in cui risiede la vita, le conseguenze ad una lunga esposizione a tale sostanza sono estremamente pericolose. Le polveri fini (PM10) sono polveri solidi o liquide molto nocive per l’uomo. Il nostro naso può trattenere particelle aventi fino ad un diametro massimo di 10micrometri. Diametri inferiori non riesce a trattenerli e quindi le polveri fini si accumulano nei polmoni provocando gravi malattie respiratorie. Il traffico stradale in Svizzera, genera ogni anno circa 4500 tonnellate di polveri fini (PM10), 1800 delle quali sono costituite da fuliggine da diesel, sostanza ritenuta cancerogena. La quantità rimanente è invece composta da polvere prodotta dall’abrasione delle gomme sul manto stradale o sollevata dai veicoli in movimento. 4 Aggiungo, inoltre, una concisa spiegazione sul CO2 e degli effetti di questa sostanza a livello planetario. Da ritenere che il diossido di carbonio “CO2 “ non è così dannoso per il nostro organismo, come gli altri agenti inquinanti sopraccitati. Tuttavia il traffico ticinese ne produce una quantità considerevole ed è per questo che a mio avviso non sono trascurabili gli effetti che ne derivano. I motori a combustibile fossile provocano un'aumento del quantitativo di CO2 , che viene liberato come sostanza di scarto della combustione, nell'atmosfera. Un automobile può produrre in un anno CO2 nella misura di 3 - 4 volte il suo peso 5 . Il diossido di carbonio é un gas serra, ciò significa che i raggi solari, dopo aver toccato la superficie terrestre ed aver rimbalzato per ritonare nel cosmo, rimbalzano di nuovo su questi gas serra. Provocando un aumento della temperatura media mondiale con conseguenze disastrose per l'intero pianeta. L’inquinamento atmosferico provoca ogni anno 3300 vittime e comporta costi per la salute pari a 6.6 miliardi di franchi 6 . 4 http://www.umwelt-schweiz.ch/buwal/it/medien/presse/artikel/20031002/01036/ . Dati Vel 2 http://www.vel2.ch. 6 http://www.umwelt-schweiz.ch/buwal/it/medien/umwelt/2000_2/unterseite5/ . 5 4 3. LA MOBILITÀ TICINESE 3.1. Ferrovie Attualmente le linee ferroviarie ticinesi rispecchiano ancora l'antico tracciato risalente a 120 anni fa. Tracciato questo che non risponde più alle esigenze odierne e future di attraversamento delle alpi tramite la ferrovia, dato l'aumento vertiginoso del traffico merci anche su rotaia. Inoltre la continua espansione delle linee ferroviarie ad alta velocità in Europa, crea una necessità di adattamento agli standard europei anche in Svizzera. Opere ferroviarie 7 • Alptransit: Ø galleria di base Gottardo Ø galleria di base del Ceneri • Attraversamento della piana di Magadino • Raccordo alla rete ferroviaria italiana • Ferrovia Mendrisio-Varese-Malpensa • Collaborazione Ticino-Lombardia (TILO) Per questo é stato varato il progetto Alptransit, che nell’ambito delle NTFA8 , si propone di rendere notevolmente più celere l'attraversamento delle Alpi tramite la ferrovia e di incrementare il volume di merci trasportabile. Una volta ultimato il progetto, il tragitto Zurigo-Milano sarà percorso in circa due ore e dieci minuti. Essenzialmente, quindi, la maggior parte delle opere ferroviarie si propone di collegare le linee ferroviarie esistenti, sia svizzere che italiane, alla nuova linea ferroviaria Alptransit. Attualmente la ferrovia assorbe circa il 66% dell’intero traffico merci della Svizzera9 e con il progetto Alptransit questa quota dovrà aumentare sensibilmente per ovviare al problema del traffico. È necessario spiegare sin d’ora la differenza tra vari tipi di treni merci attualmente circolanti in Svizzera e che quindi costituiranno anche dopo la realizzazione del progetto Alptransit la base infrastrutturale ferroviaria per lo spostamento di merci. 7 Associazione Traffico e Ambiente (ATA): “Opere stradali, ferroviarie e potenziamento degli aerodromi previste nei prossimi decenni nel Cantone Ticino”, di Werner Herger, gennaio 2003. 8 Nuove Trasversali Ferroviarie Alpine, vedi glossario. 9 Da “l’evoluzione del traffico merci attraverso le Alpi” della divisione della pianificazione territoriale del Dipartimento del Territorio a cura di Riccardo de Gottardi. 5 3.1.1 L’autostrada viaggiante Si tratta di speciali vagoni, molto bassi (tipo Bombardier) 10 , sui quali vengono fatti salire gli automezzi pesanti (figura 1 e 2), completi di rimorchio e motrice. Gli autisti vengono poi alloggiati in una carrozza con cuccette. Questa soluzione permette ai TIR di quaranta tonnellate di viaggiare su rotaia. Dunque anche la domenica. Purtroppo TIR con un’altezza laterale superiore ai quattro metri non possono usufruire di questo sistema su determinati tragitti, in quanto troppo alti per le gallerie in cui dovrebbero passare. L’autostrada viaggiante rappresenta un’ottima soluzione ecologica per tutti quelle ditte trasportatrici che necessitano di attraversare la Svizzera in modo rapido. Attualmente solamente due compagnie affiliate alle FFS offrono questa prestazione: la Hupac SA, che copre le tratte Milano – Singen e Lugano – Basilea, e la Ralpin SA, che si occupa della tratta Friburgo (D) - Novara. figura 1 L’autostrada viaggiante. figura 2 Un altro tipo di autostrada viaggiante quella utilizzante il metodo Modalohr11 ; esso consiste nell’utilizzo di particolari vagoni anch’essi molto bassi che sono, però, rotanti. Il principio è molto semplice, il TIR sale su speciali pedane che gli consentono di salire sul vagone; scarica poi il suo carico sul vagone e la motrice risale su di un altro vagone assieme alla motrice di un altro camion. In pratica tre vagoni ogni due camion. Un treno Modalohr si carica e parte in soli venti minuti, ed impiega lo stesso tempo per scaricarsi. Qui di seguito le 4 fasi di caricamento Modalohr con un’immagine di scarico (figura 3). 10 Le varie tipologie sono quelle più utilizzate per il trasporto di merci in ed attraverso la Svizzera. Le prestazioni per le queste modalità sono offerte dalle FFS, o da ditte ad essa affine, conseguentemente le informazioni riguardanti ciascuna offerta sono reperibili sotto www.sbbcargo.ch. 11 http://www.modalohr.com. 6 Fase 1: un treno è appena giunto al terminal finale, si procede a scaricare i camion che trasportava. Fase 2: terminata la fase di scarico i camion in attesa possono salire sui vagoni per staccare il loro rimorchio. Fase 3: una volta depositati i rimorchi sui vagoni, le motrici possono ora salire sul loro vagone, al massimo due per vagone. Fase 4: gli speciali vagoni a fondo rotante vengono fatti ruotare e bloccati. A questo punto il treno è pronto per partire e per il completamento dell’operazione non sono necessari più di venti minuti. figura 3 7 3.1.2 Il traffico combinato non accompagnato Questo sistema si propone di far viaggiare esclusivamente le merci attraverso le Alpi facendo arrivare gli automezzi pesanti sino ai vari terminal di frontiera ed eseguire poi il trasbordo dei soli container o dei soli rimorchi sulla ferrovia (figura 4). Anche questo sistema è offerto dalla Hupac (principale ditta svizzera di trasporto combinato). Le grandi ditte trasportatrici, generalmente, dispongono di filiali sia in Italia che in Germania, pertanto risulta loro più conveniente far sì che i TIR della filiale italiana restino in Italia e che viaggino solo le merci. Sarà poi la filiale tedesca a prendere in consegna la merce per l’ultima parte del viaggio. figura 4 3.1.3 Progetti ferroviari a) Alptransit Il progetto Alptransit 12 è sorto come risposta al crescente bisogno di spostamento di merci all’interno del bacino di utenza del S.Gottardo, in cui vivono circa 20 milioni di persone. L’intero progetto rientra sotto le NTFA13 . Nasce anche come un progetto atto a riportare la ferrovia a livello concorrenziale con gli altri mezzi di trasporto esistenti (mobilità aerea e stradale). Inoltre, nasce come alternativa ecologica e competitiva per il trasporto di merci e persone all’interno delle diverse aree di utenza del bacino del S.Gottardo. Per quanto riguarda il Ticino, ciò significa una ristrutturazione ed un ammodernamento della linea ferroviaria esistente, ormai vecchia di quasi 120 anni. La struttura di ogni cantiere del progetto Alptransit è studiata in modo tale che l’aspetto ambientale sia sempre al primo posto in ogni intervento. Infatti, è sempre presente la figura del “generalista ambientale”, da considerare come braccio destro della direzione lavori. Una persona il cui compito è quello di sorvegliare gli aspetti ambientali relativi ad ogni opera di costruzione. Per fare un esempio, delle soluzioni prese in materia di rispetto ambientale nei cantieri, si può notare al cantiere di Bodio il lungo nastro trasportatore coperto giallo, adibito a portar via il materiale di scavo evitando l’utilizzo di automezzi pesanti ed evitando lo spargimento di polvere con l’alzarsi del vento (figura 5). 12 13 http:// www.alptransit.ch. Nuove Trasversali Ferroviarie Alpine, vedi glossario 8 figura 5 Anche l’acqua usata per il raffreddamento delle frese deve subire un processo di decantificazione e neutralizzazione prima di essere restituita alla natura. Di questo si occupa, per quel che riguarda il portale sud, il consorzio IDAAT 14 . Esso si incarica di restituire al Ticino un’acqua molto simile dal punto di vista qualitativo a quella originale. Abbassandone la temperatura e liberandola da tutte quelle impurità a cui è stata soggetta all’interno della galleria 15 La realizzazione dell’intero progetto avverrà a tappe, a seconda dell’importanza di ogni opera. Come prima tappa si è deciso di dare la precedenza al traforo del S.Gottardo. Il progetto Alptransit si basa essenzialmente sulla costruzione di tre gallerie di base: Zimmerberg (20km), Gottardo (57km) e Ceneri (15km). Le gallerie permettono ai treni in transito attraverso le Alpi di evitare un dislivello pari a quasi 1000 metri, con conseguente risparmio energetico. Il tracciato completo dell'Alptransit prevede di partire da Zurigo e di terminare alla stazione ferroviaria di Lugano. Come illustrato dalla cartina 1 qui di seguito, la maggior parte del tracciato sarà fatto a nuovo mentre saranno apportate modifiche alla vecchia linea per renderla compatibile con il nuovo progetto. 14 IDAAT: Impianto Depurazione Acque AlpTransit, consorzio composto dalle ditte Premel, Bassi Scossa SA e Silvano Pozzi SA. 15 Opuscolo Alptransit concernente lotto 503 del cantiere di Bodio a cura del consorzio IDAAT “Riconsegnamo l’acqua depurata alla natura!” 9 Cartina 1 10 Le opere del progetto Alptransit previste per il Ticino si suddividono in due tappe principali: • Realizzazione della galleria del S.Gottardo • Realizzazione della galleria di base del Ceneri GALLERIA DEL S.GOTTARDO Una volta terminata, sarà la galleria ferroviaria più lunga del mondo, che percorrerà i 57 chilometri che separano Bodio (portale sud) da Erstfeld (portale nord) La sua struttura prevede la costruzione di due tubi ben distinti per i due sensi di marcia con cunicoli di rifugio d’emergenza ogni 250 metri colleganti i due tunnel. Vi saranno poi due posti multifunzionali cioè stazioni di interscambio dei treni fra i due tubi e posto di raccolta in caso catastrofe. I posti sono situati a Faido e a Sedrun e saranno collegati con l’esterno tramite dei cunicoli. A Sedrun è collocata anche la galleria d’aerazione e sia a Faido che a Sedrun verranno installati degli scambi ferroviari tra i due cunicoli in modo tale da poter trasbordare l’intero traffico ferroviario su uno dei due tubi della galleria in caso di emergenza. La costruzione prevede che l’evacuazione del materiale di scarto della galleria avvenga per ciò che concerne il portale sud tramite il nastro trasportatore (figura 5) sopraccitato ed al portale nord tramite le FFS Cargo. Le ferrovie provvederanno a cinque treni giornalieri con un peso massimo di 1000 tonnellate di materiale ciascuno 16 . Quindi in entrambi i portali l’utilizzo di mezzi pesanti stradali per l’evacuazione del materiale non è previsto. Sezione della galleria 17 ove si possono notare la struttura del tunnel (figura 6), i due punti multi funzionali di Faido e Sedrun e la galleria di accesso di Amsteg. figura 6 16 17 http:// www.sbbcargo.ch. http://www.technoscop.ch/f/2-2002/images/alptransit2.gif. 11 Si può notare dal profilo longitudinale del progetto Alptransit (figura 7), che la galleria di base del Gottardo è l’opera che più di tutte consentirà la riduzione dei tempi dell’attraversamento delle Alpi. Essa eviterà ai treni di dover affrontare dislivelli di oltre 600 metri e di percorrere inutili chilometri in più per poterli superare. figura 7 Profilo longitudinale del progetto Alptansit. Si possono notare le gallerie elicoidali sui due versanti del Gottardo ed è facilmente intuibile la minor energia elettrica necessaria all’attraversamento del massiccio del Gottardo. GALLERIA DEL CENERI I due portali sono situati uno a Vezia (portale sud) e l’altro a Camorino (portale nord), sarà la più corta delle tre gallerie previste da Alptransit, essa misurerà solo 16 chilometri (lo Zimmerberg ne misurerà 20) Avrà la stessa struttura del tunnel del S. Gottardo, vale a dire un sistema a due tubi per i due sensi di marcia ed i lavori per la sua costruzione cominceranno nel 2006 e termineranno nel 2016. L’opera rappresenta un’importante modifica della realtà ticinese poiché consentirà un collegamento più rapido tra il sopra ed il sottoceneri. Permetterà infatti di dimezzare i tempi di spostamento fra le tre principali città ticinesi ed offrirà un collegamento diretto fra Lugano e Locarno. Il sistema di scambi ferroviari che dovrà essere installato per poter dirottare i treni verso Locarno o verso Bellinzona sarà effettuato già negli ultimi 670 metri della galleria, al fine di risparmiare il territorio del Piano di Magadino. L’allacciamento della nuova galleria al resto della linea ferroviaria avverrà tramite due bretelle di collegamento con la linea Bellinzona – Locarno. Una di queste permetterà ai passeggeri provenienti da Lugano di giungere a Locarno senza dover cambiare treno. Essa partirà dall’interno della galleria di base del Ceneri ed andrà a collegarsi alla linea ferroviaria Bellinzona – Locarno. La bretella sarà lunga circa 1.4 chilometri e rappresenterà un altro passo in avanti anche per il progetto TILO (vedi in seguito). L’altra bretella, di cui non si sa molto, dato che la data di inizio dei lavori è ancora molto distante, collegherebbe la galleria alla stazione di Giubiasco, portando i binari di collegamento della stazione da due a quattro. Essa attraverserà sopra la cantonale e in sotterranea dell’autostrada. 12 Una volta realizzate queste opere e dopo aver ultimato la galleria dello Zimmerberg, la nuova tratta ferroviaria sarà in grado di organizzare circa 200220 treni merci al giorno, portando così il traffico merci su ferrovia dagli attuali 20 milioni di tonnellate all’anno 18 a 40 milioni di tonnellate all’anno. Non dimenticando il fatto che la vecchia tratta ferroviaria continuerà ad esistere. I treni passeggeri potranno percorrere il percorso in galleria alla velocità di circa 250 chilometri all’ora, mentre determinati treni merci potranno viaggiare alla velocità di circa 160 chilometri all’ora. Il costo complessivo di Alptransit è di circa 30 miliardi di franchi. Alptransit porterà sicuramente delle migliorie nel nostro sistema viario a livello ambientale; tuttavia il progetto da solo non costituirà la soluzione al traffico stradale, ed a quello merci in special modo. Infatti è bene tener presente che quando Alptransit sarà ultimato, l’offerta per il trasporto di merci su rotaia, quindi il volume di merci trasportabili su ferrovia, sarà raddoppiato. Ma la questione è un’altra; se Alptransit raddoppierà la capacità di trasporto merci in Svizzera e la Confederazione porterà gradualmente il limite di peso degli automezzi pesanti da 28 a 40 tonnellate, come gli accordi bilaterali stipulati con l’Europa prevedono, e nel contempo essa aumenterà la TTPCP (Tassa sul Traffico Pesante Commisurata alle Prestazioni) 19 fino ad un massimo di 2.75 cts. per chilometro e tonnellata, sarà Alptransit abbastanza concorrenziale da essere preferibile alla strada? Dal mio punto di vista se grazie ad Alptransit il traffico merci tramite ferrovia attraverso la Svizzera aumenterà, è auspicabile una diminuzione, da parte di Hupac e FFS, delle loro tariffe per il trasporto merci. Se ciò avvenisse, insorgerebbe, però, un altro problema, vale a dire che assisteremo ad un raddoppio delle colonne di TIR e del traffico merci complessivo nei terminal di Chiasso e Basilea, con un conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico. La linea ferroviaria sarebbe nuova e più celere, ma la capacità logistica e di smaltimento dei camion alle dogane e nei terminal ferroviari non adeguata alla capacità di trasporto della nuova linea. Infatti il problema risiede nella necessità di trovare nuovi lotti di terreno adibibili ad area d’attesa e di smistamento degli automezzi pesanti. Una buona soluzione sarebbe rappresentata dal sopraccitato sistema di carico Modalohr, che grazie ai suoi brevi tempi di carico e di scarico dei treni, consentirebbe uno smistamento dei TIR notevolmente più celere. La produzione in serie dei vagoni del tipo Modalohr è già cominciata, in quanto la Francia ne ha deciso l’utilizzo, anch’essa al fine di ridurre il traffico merci su strada. Il problema di questa soluzione risiede nel fatto che necessita di grandi spazi per lo smistamento dei TIR ed inoltre le spese per la realizzazione delle rampe sono piuttosto alte, ma una volta messa in esercizio, questa opzione di trasporto risulterà essere la più conveniente rispetto agli altri sistemi di trasporto attualmente reperibili sul mercato 20 . 18 http://www.are.admin.ch/imperia/md/content/are/are2/publikationen/italienisch/19.pdf. Vedi glossario 20 fascicolo ATA “Via libera all’autostrada viaggiante!”, di Werner Herger. 19 13 b) Attraversamento della piana di Magadino Questo progetto prevede la realizzazione di una grande stazione al raccordo tra la tratta Alptransit Bodio (portale sud galleria del Gottardo) – Camorino (portale nord galleria di base del Ceneri) e la tratta Bellinzona - Locarno. E più precisamente situata nei pressi dello svincolo autostradale di Bellinzona sud e nei pressi del comune di S. Antonino. I passeggeri provenienti dal sottoceneri e diretti a Locarno non dovranno più proseguire sino a Giubiasco, ma proseguiranno già da questa stazione alla volta di Locarno, senza cambiare treno, grazie anche alla galleria di base del Ceneri, descritta in seguito. Anche per questo progetto non vi è ancora niente di preciso in quanto, sarà ultimato solo in seguito alla realizzazione della prima tappa di Alptransit. Quello che si sa è che si vorrebbe realizzare un progetto di tipo aeroportuale, completo di grandi parcheggi e di centri commerciali. A livello di sostenibilità è un progetto poco ponderato, che toglierebbe altre superfici agricole al piano di Magadino. Dato il volume di traffico ferroviario che questa stazione dovrà sostenere, sono previsti dei ripari fonici dall’altezza minima fissata a due metri e che non passerebbero inosservati lungo la piana di Magadino con un impatto sul paesaggio, molto forte e negativo. c) Raccordo alla rete ferroviaria italiana Questo progetto ha come scopo quello di collegare la nuova linea ferroviaria Alptransit alla rete ferroviaria italiana. Vale a dire che la linea ad alta velocità non debba fermarsi alla dogana, ma possa continuare anche sul territorio italiano. Da un punto di vista ecologico quest’opera di raccordo potrebbe avere dei riscontri abbastanza negativi, in quanto vi sarà sicuramente la costruzione di nuove tratte ferroviarie a cielo aperto che porteranno dell’inquinamento fonico molto rilevante poiché stiamo parlando di tratte ad alta velocità. Tuttavia non bisogna dimenticare il fatto che la costruzione di una linea ad alta velocità rappresenta comunque e sempre un’ottima alternativa all’utilizzo di veicoli a motore per lo spostamento fra i vari centri economici. A livello di costi e di tempi di realizzazione non è ancora dato a sapere niente di specifico in quanto il progetto Alptransit è ben lungi dall’essere in dirittura di arrivo. d) Ferrovia Mendrisio – Stabio – Varese – Malpensa Quest’opera si propone di stabilire un collegamento diretto fra Mendrisio e l’aeroporto internazionale della Malpensa. In pratica, per esempio, chi proverebbe da Lugano, cambiando treno a Mendrisio giungerebbe diretto allo scalo italiano. Il 21 aprile 2002 la popolazione di Stabio ha approvato il progetto ferroviario ed i ministri dei trasporti d’Italia e Svizzera hanno indicato che il progetto è da perseguire bilateralmente. Attualmente il collegamento Stabio – Arcisate manca, ma salvo intoppi entro il 2007 l’intero progetto dovrebbe essere concluso ed i costi per l’ammodernamento e la realizzazione delle tratte 14 mancanti tra Mendrisio e Varese dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di franchi. 21 Quest’opera rappresenterà una vera alternativa ecologica a chiunque debba recarsi allo scalo italiano. Grazie a questa nuova tratta si può giungere all’aeroporto evitando di dover fare colonne ed inutili affannamenti alla ricerca di un posteggio. Si arriverà allo scalo in maniera sicura e puntuale ed evitando l’utilizzo del proprio veicolo. Ovviamente essa comporta dei problemi a livello fonico, tuttavia il tracciato è in parte interrato ed in parte su viadotto ed in globale non comporta gravi problemi. e) TILO Si tratta di un progetto atto ad instaurare un sistema regionale ferroviario del tipo S – Bahn, quindi treni ogni trenta minuti in ogni direzione. Il progetto vuole collegare in maniera più celere, efficace e sostenibile Lugano, Locarno, Bellinzona, Mendrisio e Chiasso estendendosi poi anche agli agglomerati di Como e Varese. Pertanto esso diviene una collaborazione tra Ticino e Lombardia, chiamata TILO. In sostanza il progetto potenzierà l’offerta attuale delle FFS, ne migliorerà le infrastrutture là dove sarà necessario ed usufruirà delle nuove infrastrutture create da Alptransit. Praticamente Lugano – Mendrisio – Varese in 31 minuti, per Como – Varese via Chiasso – Mendrisio in 29 minuti22 . Nell’ottobre del 2002 il Cantone e le FFS hanno siglato un accordo per la realizzazione di TILO a tappe. La realizzazione avverrà in tre tappe. La prima, che sarà conseguita entro il 2005, prevede l’introduzione di partenze ogni trenta minuti sulle tratte Bellinzona – Locarno e Bellinzona – Chiasso, e la costruzione di nuove fermate al fine di ottenere un’offerta più capillare. La seconda tappa, entro il 2007, prevede la messa in esercizio della nuova linea tra Mendrisio e Varese ed offrire treni diretti per Malpensa. La terza, nel 2009, consisterà nell’estensione del progetto anche a nord di Bellinzona. TILO nasce come risposta al sempre crescente bisogno di mobilità dei frontalieri e dei lavoratori ticinesi nel nostro Cantone. Rappresenta un’alternativa pratica all’utilizzo dei propri veicoli, anche grazie all’introduzione di nuove fermate ferroviarie. Evita lo stress da incolonnamento e la ricerca di parcheggi, grazie anche al potenziamento dei P + R23 delle stazioni ferroviarie più importanti. 21 Fonte: fascicolo ATA “Opere stradali, ferroviarie e potenziamento degli aerodromi previsti nei prossimi decenni nel Cantone Ticino”, 22 Fascicolo ATA “Opere stradali, ferroviarie e potenziamento degli aerodromi previsti nei prossimi decenni nel Cantone Ticino” di Werner Herger; http://www.varesenews.it/articoli/2001/aprile/insubria-lombardia/94trasporti.htm. 23 Park & Ride vedi glossario 15 3.2. Strada Decidere di muoversi con il proprio veicolo è una scelta che compie il 77% circa, dei ticinesi24 , ma è una scelta che comporta un aumento dell’inquinamento atmosferico e fonico, un aumento del traffico globale cantonale ed un aumento dei tempi di percorrenza delle strade. È bene dividere il settore del traffico stradale del nostro cantone in due ambiti ben distinti. Il primo è quello autostradale, che chiameremo “Ticino punto di transito”, in cui il Ticino é soprattutto un punto di transito obbligato per l’attraversamento delle Alpi. Il secondo, che chiameremo “Traffico locale”, è un ambito decisamente più regionale, più locale, dove la popolazione del Ticino e la sua area d’influenza sono protagoniste. È la realtà del traffico e dei suoi effetti a Lugano e nel Mendrisiotto. Vorrei far notare che nello sviluppo di questo punto ho avuto non poche difficoltà nel reperire materiale d’analisi ed in special modo per ciò che riguarda il Piano dei Trasporti del Luganese. Non mi è stato possibile reperire i progetti di massima per le opere previste per quest’ambito in internet, e tali progetti erano esposti nei comuni interessati dalle varie opere del PTL nell’estate del 2002. Mi sono dunque affidato al documentario “Piano del Traffico del Luganese”, di Ruben Rossello trasmesso alla TSI1 nella trasmissione “Falò” del 6 novembre 2003, al dibattito tra il conduttore Aldo Sofia ed il sindaco di Lugano Giorgio Giudici ed all’intervento sulla Commissione regionale dei trasporti del Luganese, del Consigliere Di Stato Marco Borradori intitolato “Le prime grandi opere” del 22 gennaio 2003. 3.2.1 Traffico locale Nel 1960 circa il 50% della popolazione attiva lavorava fuori dal proprio comune di residenza, nel 1990 questa cifra è salita al 70% e dal 1970 al 2000 il traffico nelle principale arterie di comunicazione del cantone è triplicato. Il traffico ticinese è sollecitato ogni giorno feriale dall’entrata nel cantone di 32186 frontalieri25 , che tenendo conto della media occupazionale dei veicoli ticinese, pari a 1.49 persone per veicolo, vorrebbe dire un traffico di circa 22000 veicoli al giorno dovuto esclusivamente ai frontalieri. Mendrisio è un caso eclatante del problema del traffico e delle sue conseguenze. Gli elevati ed eccessivi livelli di ozono e di polveri fini (PM10) che la città raggiunge in più occasioni all’anno da alcuni anni a questa parte, anche grazie al carico inquinante della vicina Milano. Ciò ha portato ad un aumento delle malattie legate all’apparato respiratorio nelle persone asmatiche, nelle persone anziane e negli infanti. Categorie di persone molto sensibili ai mutamenti dell’aria che respirano. Soprattutto gli infanti sono condannati ad avere problemi respiratori a vita a causa della continua esposizione a questi intollerabili livelli di ozono e di PM10. 24 Ufficio federale di statistica e Ufficio dello sviluppo territoriale: “Mobilität in der Schweiz,” Ergebnisse des Mikrozensus 2000 zum Verkhesverhalten, Berna e Neuchâtel 2001. In seguito citato come UST e ARE 2001. 25 Ufficio cantonale di statistica, “Annuario di statistica ticinese 2002”, 16 Il Ticino ha il grado di motorizzazione 26 più alto della Svizzera, 129 auto per 100 economie domestiche 27 . Probabilmente questo elevato tasso è dovuto, come accennato nell’introduzione storica, alla particolare morfologia del Cantone ed ad una centralizzazione dei servizi e delle infrastrutture, principalmente nei tre poli urbani del Ticino. La combinazione di questi due fattori accresce il fabbisogno di una autonomia individuale di spostamento, da parte di quelle persone che risiedono in quei luoghi ove l’offerta dei trasporti pubblici è carente e fa sì che il ticinese effettui 3.3 spostamenti ogni giorno. È comunque impensabile pretendere una copertura globale ed adeguata del territorio da parte dei servizi di trasporto pubblico. Per ciò che riguarda il Mendrisiotto, il problema del traffico si localizza principalmente al valico del Giaggiolo e sulla strada Mendrisio – Stabio – Giaggiolo. Il problema risiede nella dogana che non essendo in grado di assorbire e smaltire il volume di traffico a cui è soggetta in modo celere, crea delle colonne. I contenuti del Piano dei Trasporti del Mendrisiotto (PTM) non sono stato in grado di reperirli, ma comunque rientrava nel piano l’opera della bretella di Stabio – Rancate, respinta in votazione popolare il 14 settembre 2003. Questa avrebbe aggirato il monte S.Giorgio, dichiarato patrimonio mondiale dall’ UNESCO, e ne avrebbe sacrificato circa 4700 metri quadri. Il PTM si compone di quattro opere da realizzarsi a Coldrerio, Morbio inferiore, San Pietro di Stabio e Rancate. Come già detto, una di queste è la bretella che si sarebbe poi congiunta con la circonvallazione di Rancate. Queste misure, tuttavia non rappresentano delle soluzioni, ma delle migliorie alla circolazione, infatti la situazione non verrebbe risolta potenziando le strade e sacrificando il San Giorgio, poiché ciò apporterebbe, molto probabilmente, altre quantità di traffico in aggiunta a quelle già oggi esistenti. È bene tener presente che se oggi il Mendrisiotto ha problemi di inquinamento atmosferico le cause non sono da ricercare, principalmente, nel proprio contingente di traffico, ma dalla sua posizione che funge da punto di raccolta di parte dello smog creato da Milano. Questo problema è dovuto alla depressione morfologica in cui questa zona si trova ed al fatto che le montagne (Generoso, …) facciano un effetto barriera e lascino che gran parte dell’inquinamento atmosferico si installi come una cappa sopra la regione Prendiamo in esame il caso di Lugano. La tosse cronica nei bambini, secondo i dati emersi dalle ricerche di Scarpol28 sulla città del Ceresio, risulterebbe essere provocata nella misura del 20% dalle polveri fini PM10. Per ciò che riguarda la produzione di queste sostanze, Lugano è seconda solo a Ginevra. Sorge subito un interrogativo 29 : quanto è ancora vivibile la città di Lugano? È bene spiegare le ragioni storiche del perché oggi, la città si trovi in queste condizioni. Negli anni ’70 l’autostrada si sviluppa lungo tutto il Cantone e forma così l’asse più celere di attraversamento delle Alpi. Il tracciato originale prevedeva di situare l’uscita per Lugano decisamente più a nord rispetto all’attuale posizione, facendo nascere l’idea che ciò avrebbe potuto nuocere allo sviluppo della 26 Numero di autoveicoli ogni 100 economie domestiche. UST e ARE 2001, elaborazione Rapp Trans AG. 28 Programma svizzero di sorveglianza delle allergie infantili 29 Interrogativo che viene posto nel documentario “Il piano del traffico del luganese” di Ruben Rossello proposto durante la trasmissione “Falò” del 6 novembre 2003. 27 17 Lugano dei tempi. Si pensò quindi che portare lo svincolo sino alle porte della città stessa rappresentasse la miglior soluzione. In realtà si rivelò ben presto un grave sbaglio, infatti la nuova variante, cioè l’uscita autostradale esistente ancora oggi, immette direttamente il grande volume di traffico in via Besso ed in via S.Gottardo che va poi a confluire sul lungolago e nel cuore della città (figura 8). figura 8 Nasce quindi già nei primi anni settanta l’idea della realizzazione di una galleria del Cassarate che possa assorbire buona parte del traffico da e per Lugano. Tuttavia nel 1975 tutto viene bloccato a causa della crisi edilizia e la mancanza di fondi. Nel 1987 nasce la Commissione Regionale sul Traffico la quale porterà all’elaborazione, dal 1990 al 1993, del Piano dei Trasporti del Luganese (PTL) che verrà accettato dalla Confederazione nel 1993. Da sempre vi sono solo tre varianti per raggiungere il centro della city, vale a dire via Besso, via S.Gottardo e dal lungolago partendo da Paradiso. Tre sole entrate per un traffico di dimensioni impressionanti e che provoca i ben noti disagi. Le ragioni del perché si formi questo traffico sono, come già detto, d’attribuire alla centralizzazione dei servizi e delle infrastrutture nel polo di Lugano, tuttavia anche il fatto che in città siano presenti circa 64000 posteggi privati è una causa che favorisce l’utilizzo dell’automobile. La garanzia di giungere nel posto di lavoro ed avere un posteggio riservato è un fatto che stimola i lavoratori a muoversi con il proprio mezzo, a causa del citato desiderio di autonomia di movimento. Una buona parte dei movimenti per e dalla città, effettuati con il proprio veicolo, non sono necessari, tuttavia i conosciuti motivi (posteggi riservati e autonomia individuale), non fanno prendere in considerazione l’idea di spostarsi con i mezzi di trasporto pubblico. I quali il più delle volte non sono in grado di offrire un servizio corrispondente alle esigenze delle persone in movimento. D'altronde sarebbe anche utopico pretendere una copertura globale e più frequente del trasporto pubblico data la grande diversità delle zone di partenza dei singoli individui. Il PTL prevede la realizzazione di una cosiddetta tangenziale “Omega” che aggirerebbe il centro di Lugano dalla zona delle Fornaci, vale a dire svincolo di Lugano sud, sino a Vezia all’altezza dell’entrata della nuova galleria del Vedeggio – Cassarate. Costruire poi tre nuovi punti P + R nelle zone delle Fornaci (a fianco al centro di manutenzione stradale di Noranco), a Molinazzo 18 (circa ove sorge oggi la nuova stazione della Ferrovia Lugano – Ponte Tresa di Molinazzo, realizzata proprio in previsione di quest’opera) ed a Vezia all’entrata della galleria. Potenziare poi l’esistente P + R di Cornaredo e la strada costeggiante il Cassarate in direzione del lago. A collegare la tangenziale Omega con il P + R di Cornaredo e la rinnovata arteria stradale del Cassarate, verrà realizzata la galleria del Vedeggio – Cassarate. Essa passerà sotto la collina di Trevano/Cornaredo ed i due portali saranno situati a Vezia ed a Cornaredo. Una volta ultimata, se tutto procede per il meglio avverrà nel 2008, quest’opera avrà una portata di circa 27000 autoveicoli al giorno 30 . I costi di quest’opera sono di circa 355 milioni di franchi, 200 dei quali dovrebbero essere stanziati dalla Confederazione. L’obbligo imposto dalla Confederazione al PTL è sorto sulla base di quanto accaduto con la galleria della Mappo – Morettina a Locarno, la quale è stata aperta nel 1995 senza le misure fiancheggiatrici previste. Ciò ha portato alle lunghe colonne ed agli allungamenti dei tempi di percorrenza da Quartino sino a Locarno e, come è previsto per Lugano, la galleria ha portato il traffico della strada cantonale direttamente in città con le conseguenze oggi ben note di disagi nella viabilità e nella vivibilità della città del Festival. Il PTL non rappresenta la soluzione alla diminuzione del traffico, ma è un piano atto ad attuare una migliore distribuzione del traffico, apportando, appunto, nuovi punti d’entrata in città dall’Omega (tramite la galleria ed i vari P + R posizionati su questo anello distributivo) e cercando al contempo di ridurre il traffico che non ha una vera necessità d’entrata nella città grazie ai P + R. È in pratica una struttura atta ad organizzare il traffico che in un primo momento, secondo il Piano della Viabilità del Polo, non interverrà con nuove infrastrutture, ma provvederà ad una migliore organizzazione di quelle esistenti. Si vuole quindi rendere più leggero il lungolago, facendo confluire il traffico in punti diversi, ed il fine ultimo è giungere ad una pedonalizzazione di buona parte del centro. Per fare ciò il Piano prevede innanzitutto di limitare in maniera drastica i posteggi di lunga durata in centro, quindi a livello di posteggi pubblici aumentando le tariffe e riducendo i posti disponibili, e per quanto riguarda i privati che hanno intenzione di costruire, il nuovo piano regolatore della città stabilisce il numero di posteggi massimi realizzabili in base ad i metri quadri di terreno. Quindi per ciò che riguarda gli stabili e le infrastrutture private esistenti, si provvederà ad una conformazione di ciò che è esistente in base alle nuove norme, tenendo conto delle esigenze di ogni infrastruttura (residenziale, commerciale, …). Il business dei posteggi a Lugano è abbastanza grande ed attualmente un posteggio coperto a Lugano ha un valore commerciale di circa 160000 Fr. e l’affitto mensile varia intorno ai 400 Fr. Se il Piano dei Trasporti del Luganese attua questa riduzione, tramite il Piano dei Posteggi del Polo, dovrà confrontarsi anche con chi di posteggi ne ha fatto mestiere, vale a dire i grandi posteggi a pagamento all’aperto che alcuni privati hanno costruito su quei terreni, ancora liberi da edifici, in centro e che quindi hanno una cifra d’affari notevole. Si noti l’assenza di posteggi vuoti durante i giorni feriali. Sempre per ciò che riguarda i posteggi, non sono riuscito a trovare un’indicazione sulla capienza complessiva dei P + R previsti dal Piano, tuttavia 30 Secondo le stime dell’ATA e degli ingegneri del PTL. 19 dopo essermi recato ad osservare i luoghi in cui sorgeranno penso di poter essere nel vero affermando che non saranno in grado di contenere un numero di veicoli tale da poter diminuire sostanzialmente il traffico interno alla city. Un altro problema è che il PTL non ha previsto nessun intervento per via Maraini e via Trevano, due vie molto abitate e sottoposte già oggi ad un volume di traffico insostenib ile per il loro carattere abitativo e strutturale. Con l’attuazione del PTL la prima subirà un aumento del traffico del 46% passando dagli attuali 18000 veicoli al giorno ai 27000 previsti nel 2010, discorso analogo con un aumento previsto del 38% in via Trevano. Besso non subirà aumenti del traffico, ma come per le altre due zone, è già oggi ad un punto critico e grazie alla diversa conformazione del suo territorio e della sua posizione geografica la commissione consultiva di Besso, formata da alcuni cittadini del quartiere, ha proposto ed ottenuto dalla città di Lugano di chiudere alcune strade del quartiere ai non autorizzati e risolvere almeno in parte il problema. La realtà di una città spopolata, non è quindi un’ipotesi fuori luogo, ed anzi potrebbe essere lo scenario a cui assisteremmo dopo l’apertura della galleria del Cassarate, il dubbio che ne consegue è logico, a cosa è servito realmente il PTL? 3.2.2 Ticino punto di transito Da sempre il nostro Cantone viene attraversato per raggiungere il nord od il sud dell’Europa, ed è appunto per questo motivo che il Ticino viene anche chiamato la “via delle genti”. Ma se una volta era la diligenza Basilea – Milano ad attraversare il nostro Cantone, con le dovute soste, oggi sono per lo più i turisti ed i TIR. L’intero arco alpino è sollecitato da un traffico merci che nel 2002 ammontava a circa 105 milioni di tonnellate di merci, ripartite fra Francia, Austria e Svizzera. La quota svizzera di quel anno era di 29.7 milioni di tonnellate di merci, delle quali, come già detto, il 66% ha viaggiato tramite la ferrovia ed il resto, vale a dire circa 10.6 milioni di tonnellate su strada. 7.5 milioni delle quali attraverso il tunnel autostradale del S.Gottardo 31 . Nel 2001 dalla galleria autostradale del S.Gottardo sono transitate circa 7.4 milioni di tonnellate tramite circa 5500 TIR al giorno cioè circa 1.2 milioni di TIR. Ed anche nel 2000 la cifra di mezzi pesanti che ha usufruito della galleria era più o meno simile, 1.4 milioni. L’articolo cosituzionale sulla protezione delle Alpi prevede in modo chiaro che al più tardi entro due anni dall’apertura della galleria del Lötschberg la quota annua massima di TIR che possono circolare in Svizzera sia di 650000 unità. Per riuscirci la Confederazione ha adottato svariate misure. Nel 1994 il popolo svizzero accetta “l’iniziativa delle Alpi” sancendo così la volontà di trasferire il traffico pesante sulla ferrovia, vengono poi proposti ed accettati i due progetti del Lötschberg e del Gottardo nell’ambito delle NTFA e quindi del progetto Alptransit. Sempre all’interno di questo ambito di salvaguardia delle Alpi e dunque di trasbordo del traffico pesante sulla ferrovia e dati i tempi di realizzazione dei progetti delle NTFA, a partire dal gennaio del 2001 è stata introdotta la TTPCP (Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni). 31 http://www.statistik.admin.ch/stat_ch/ber11/iufr11.htm. 20 La Svizzera, a differenza dei suoi vicini, non riscuote pedaggi lungo le tratte autostradali, ma riscuote una tassa alla dogana da ogni TIR in entrata. Prima dell’entrata in vigore della Tassa sul Traffico Pesante Commisurata alle Prestazioni (TTPCP), la riscossione era forfetaria, vale a dire che indipendentemente dal peso e dai chilometri che un TIR aveva intenzione di percorrere pagava un importo uguale per tutti i TIR. Ora questa tassa viene riscossa in base al peso, alle emissioni inquinanti, in base alle norme europee EURO 1,2,3 e 4, ed ai chilometri di percorso in Svizzera. Attualmente un camion avente 30 tonnellate di peso complessivo ha la sua TTPCP fissata ad 1.68 centesimi 32 . Gradualmente si sta alzando la quota della TTPCP, già nel 2005 essa dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.44 centesimi per chilometro ed arrivare poi nel 2007 al suo livello massimo di 2.75 centesimi. Parallelamente si sta alzando il limite di peso dei TIR e l’obbiettivo è quello delle 40 tonnellate, conformemente al limite europeo, in base anche a quanto sancito negli accordi bilaterali tra Confederazione ed Unione Europea. Un problema, per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, é costituito dagli inutili trasferimenti, principalmente di derrate alimentari, da nord a sud dell’Europa, che i vari distributori fanno con le loro merci. È ormai consuetudine che un prodotto, prima di finire sul posto di vendita, compia viaggi attraverso mezzo Europa. Prendiamo l’esempio dell’ acqua minerale San Pellegrino 33 . Essa viene prodotta a San Pellegrino in provincia di Bergamo, da qui ogni giorno partono svariati TIR carichi di bottiglie d’acqua che hanno per destinazione Gland (VD) distanza: 432 chilometri. Dal centro di distribuzione ripartono poi, sempre tramite camion, alla volta dei centri di vendita (centri commerciali, ristoranti,…), di tutta la Svizzera, distanza media: circa 200 chilometri. Pertanto una bottiglia di San Pellegrino al momento della sua consumazione ha percorso mediamente, circa 600 chilometri. Secondo i dati dell’Iniziativa delle Alpi ciò corrisponderebbe a circa 12000 inutili spostamenti all’anno, fomentando quindi un inquinamento ed un traffico già elevati. Un altro problema non indifferente da tenere in considerazione è la formazione di colonne, in prossimità della dogana di Chiasso – Brogeda, specialmente in direzione sud,le quali si ripropongono ogni anno specialmente nei periodi di vacanza estiva ed invernale. Colonne di TIR e di automobili, in maggior parte turisti, che procedono piano ed emettono quantitativi di inquinanti spaventosi, aggravando ancora di più il problema dell’inquinamento nel Mendrisiotto che ne è già fortemente sollecitato. Le cause, dal mio punto di vista sono da ricercare nell’amministrazione delle due dogane, quella per autoveicoli e quella per gli automezzi pesanti, in quanto le loro strutture sono tranquillamente in grado di assorbire e smaltire il volume di traffico che si presenta al valico. Intendo dire che la soluzione del problema va ricercata, probabilmente, nella gestione amministrativa delle dogane. Un’opera di sensibilizzazione atta a far rendere i singoli cittadini più attenti, e quindi più integrati nella realtà ticinese dell’inquinamento, potrebbe portare ad 32 http://www.zoll.admin.ch/i/firmen/steuern/lsva/konkret/starti.pdf . http://www.alpeninitiative.ch/i/PDFs/pressemappe_i.pdf denuncia dell’Iniziativa delle Alpi sui trasporti inutili attraverso le Alpi. 33 21 una migliore organizzazione da parte degli stessi nei loro spostamenti. Vale a dire che spostamenti di lavoro nella stessa direzione 3.3. Aerodromi Per ciò che concerne il settore dell’aereonautica, il Ticino dispone attualmente di tre aeroporti: Lugano-Agno, Ambrì e Locarno-Magadino. Gli aeroporti di Ambrì e Locarno-Magadino sono usati tutti e due per scopi o civili o militari, ma entrambi non sono coperti dalla compagnia aerea di bandiera, infatti l’unico aeroporto ticinese ad essere uno scalo di Swiss è quello di Lugano – Agno. cambiare LUGANO – AGNO. Nel 2001 a Lugano si sono registrati 28930 movimenti per un totale di 273123 passeggeri (Ufficio di Statistica Cantonale 2002). Di questi 14376 erano commerciali (cioè voli di linea, fuori linea, voli di diporto) con 268592 passeggeri. Ciò equivale a circa 40 voli giornalieri coperti dalle compagnie aeree Crossair, Lufthansa, Sunshine e Airdolomit. 10930 di questi movimenti sono stati eseguiti da Crossair con 265340passeggeri, cioè circa 30 voli giornalieri all’interno della fascia oraria di volo (6.00-23.00) consentita dalla concessione federale, ciò significa 1.7 voli all’ora. 34 Negli ultimi periodi del 2002 e per l’intero 2003 a seguito del fallimento dello SAir Group (Swissair e Crossair) e degli inizi difficoltosi della nuova compagnia di bandiera Swiss, i voli di linea coperti dall’aerodromo di Lugano Agno sono stati giornalmente 6, 4 per Zurigo e 2 per Ginevra. È stato quindi soppresso il collegamento Lugano - Berna. Nel mese di agosto 2003 la Swiss ha dichiarato l’intenzione di chiudere definitivamente tutti i collegamenti da lei coperti a Lugano - Agno. In seguito a tale decisione si sono fatte avanti tre proposte private prevedenti 2/3 collegamenti giornalieri con Ginevra. Vi è da aggiungere che dopo gli incidenti avvenuti sul versante tedesco del lago di Costanza e nel bosco nei pressi dell’aeroporto di Zurigo - Kloten, la confederazione ha deciso un aumento di fondi per l’Ufficio Federale dell’Aviazione Civile (UFAC) il quale ha proceduto con un’ana lisi dello stato di sicurezza di ogni singolo aerodromo svizzero. Da quest’analisi sono emerse delle irregolarità nell’aeroporto di Lugano – Agno. Le nuove norme JAR-OPS1 (joint aviation requirement operations)35 europee, adottate anche dalla Svizzera, impongono un angolo di picchiata (quindi di discesa finale in avvicinamento alla pista) non superiore ai 6°, la pista di Lugano - Agno prevede che questo angolo sia di 11°. 34 “Annuario di statistica ticinese”, dell’Ufficio di statistica cantonale. Le normative Jar-ops1 sono state emesse dal Jaa (joint aviation authorities) il 22 maggio del 1995. Il Jaa rappresenta la massima autorità in materia di aviazione civile in Europa ed ha come scopo quello di sviluppare e rendere operative procedure standard di sicurezza comuni a tutti i 27 paesi membri di quest’ente, tra i quali anche la Svizzera. http://orari.alitalia.it/it/know/press/archives/1998/pr_20_05_1998.htm sito Alitalia. 35 22 Inoltre, la visibilità minima prevista per l’avvicinamento e l’atterraggio a Lugano – Agno è di 1500 metri, distanza che l’UFAC ha ritenuto essere insufficiente ed ha pertanto imposto che essa venga portata ad una distanza di 3100 metri. In data 22 agosto 2003 l’UFAC ha emanato un comunicato stampa in cui dichiarava la decisione di non poter più permettere in base alle sopraccitate cause il persistere di tale situazione nell’aeroporto di Lugano – Agno. Per tanto o l’aeroporto si adopererà a prendere provvedimenti per attuare le nuove norme di sicurezza di avvicinamento imposte dall’UFAC o esso dovrà cessare le sue funzioni di scalo per compagnie aeree. 36 Purtroppo con le nuove norme imposte dall’UFAC, i principali aerei che atterrano allo scalo ticinese, vale a dire i SAAB 2000 “Jumbolino”, non saranno più idonei ad atterrare. Conseguentemente a quest’ultima considerazione, una delle tre proposte è stata ritirata poiché non possedeva i mezzi per sostituire i propri apparecchi. La seconda, invece, avrebbe posseduto i mezzi necessari per sostituire i propri velivoli, tuttavia ciò l’avrebbe spinta a chiedere agevolazioni finanziarie insostenibili per il Cantone e per la Città di Lugano, per poter iniziare la sua attività senza ripercussioni economiche. Così delle tre proposte iniziale, rimane solamente la “Baboo airlines” compagnia ginevrina la quale dispone di velivoli in grado di soddisfare le nuove normative di sicurezza imposte dall’UFAC. Essa provvederà a stabilire quattro collegamenti giornalieri con Ginevra ed uno con Venezia. L’eventualità che l’aeroporto possa essere chiuso è assai improbabile in quanto nonostante la cancellazione dei voli di linea da parte di Swiss, rimane comunque una buona alternativa quale la sopraccitata “Baboo”. Tuttavia vi sarà sicuramente una riduzione del personale e vi è un altro fattore molto importante a livello di sostenibilità da tenere in considerazione. Se la capacità operativa di Lugano – Agno ammontava nel 2001, grazie all’allora Crossair, a circa 270000 passeggeri l’anno, con la nuova compagnia, i cui velivoli trasportano un massimo di 50 passeggeri e che non provvederà, almeno nei primi tempi, ad un collegamento con l’aeroporto di Zurigo – Kloten, la capacità dello scalo si ridurrà notevolmente. Infatti la griglia oraria, prevista per il periodo che va dal 3 novembre al 16 novembre, della compagnia prevede due arrivi e due partenze da e per Ginevra ogni giorno, quindi un totale di quattro movimenti al giorno con conseguenti 200 passeggeri al giorno. A partire poi dal 17 novembre la compagnia s’impegnerà ad effettuare 36 spostamenti settimanali di andata e ritorno con la capitale ginevrina, trasportando così, ipotizzando che tutti i velivoli abbiano il carico massimo di passeggeri, cioè 50 ognuno, 1800 passeggeri alla settimana, il che equivale a 93600 passeggeri l’anno 37 . Stiamo quindi parlando di un totale equivalente a circa un terzo della capacità dello scalo antecedente la crisi. Cioè circa 180000 dovranno viaggiare tramite altri sistemi o spostarsi sino all’aeroporto di collegamento più vicino, che nel nostro caso significherebbe spostarsi sino a Orio al Serio, Linate o Malpensa, con conseguente aumento del traffico stradale, e delle colonne a Chiasso – Brogeda. 36 37 http://www.aviation.admin.ch , comunicati stampa UFAC http://www.baboo.ch 23 E se teniamo in considerazione il fatto che la media di passeggeri per autoveicolo in Ticino è di 1.5 persone per autoveicolo ci potremmo aspettare un aumento del traffico pari a circa 120000 veicoli in più all’anno. In termini di rispetto ambientale, la mobilità aerea è sicuramente la più dannosa, in quanto il consumo di carburante e conseguenti emissioni di agenti inquinanti quali il CO2, di un velivolo quale il Saab 2000 “Jumbolino” dalla capacità di trasporto di 50 passeggeri, è nettamente superiore al consumo ed alle emissioni di un torpedone che viaggia su strada avente la stessa capienza di passeggeri. Naturalmente il tempo di spostamento per l’aereo è di soli 50 minuti, mentre per il torpedone si aggira intorno alle quattro ore e mezza, senza tener conto dei disagi causati dal traffico stradale. Se poi si volesse prendere in considerazione il treno, che è, ovviamente, la soluzione più sostenibile per arrivare a Ginevra, bisognerebbe mettere in conto circa sei ore di viaggio. A livello di costi, un torpedone da 50 posti delle autolinee bleniesi costa 600 Fr. al giorno, quindi a persona stiamo parlando di 12 Fr. per arrivare sino alla città di Calvino, segue poi la baboo airlines con i suoi 69 Fr. ed infine le FFS richiedono 104 Fr. per lo stesso tragitto. 38 Come si può ben notare l’aereo è il mezzo di gran lunga più pratico per ciò che riguarda il risparmio temporale, ed anche se esso non rappresenta la soluzione più economica, ha comunque il miglior rapporto prezzo/qualità, infatti il più grande vantaggio di cui l’aeroplano dispone è, ovviamente, la sua velocità di collegamento tra le due città. 4. PROGETTI ALTERNATIVI 4.1. Vel 2 Il progetto Vel39 1(veicoli elettrici leggeri) era sorto in seguito ad un concorso emanato dall’Ufficio Federale dell’Energia per conoscere i diversi aspetti della mobilità con veicoli elettrici. Tra i 34 candidati Mendrisio risultò il più appropriato per condurre un progetto pilota e dimostrativo. Gli obbiettivi del progetto erano di dimostrare come i veicoli elettrici leggeri (vel) potessero integrarsi senza disagi nella mobilità quotidiana delle persone, la sperimentazione e valutazione delle misure promoziona li per vel e di immatricolare 350 vel, corrispondenti all’8% del parco macchine della zona di prova, Mendrisio e gli 8 comuni limitrofi40 . Il progetto durò dal 23 giungo 1995 al 30 giugno 2001 ed in questo lasso di tempo furono immatricolati 395 vel. Tuttavia incentrare il progetto esclusivamente sui veicoli elettrici, non rappresenta una soluzione a livello cantonale e federale al problema della mobilità, ed infatti venne poi sviluppato tutto il resto del progetto comprendente il Vel 2 ed il Vel 3. Il 2 luglio 2001 prende avvio il progetto Vel 2 (veicoli efficienti leggeri), che è un’evoluzione del Vel 1. Questa volta il raggio d’azione si estende a tutto il Ticino ed il tipo di veicoli non si limita più solo a quelli elettrici, ma a veicoli il cui peso massimo non superi le 3.5 tonnellate e che le loro emissioni inquinanti di CO2 non siano superiori ai 120 grammi al chilometro. Il progetto 2 ha come obbiettivi anche 38 http://www.baboo.ch , http://www.autolinee.ch , http://www.ffs.ch, tariffe. http://www.vel2.ch . 40 http://www.vel2.ch/01_vel/01_vel1/obiettivo.cfm?lingua=it. 39 24 quelli ridurre le emissioni inquinanti e risparmiare energia, creando sinergie con i trasporti pubblici. Il Vel 2 ha provveduto ad installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici nei più grandi centri commerciali e nei centri delle nostre città, ed ha provveduto alla realizzazione di centri regionali infoVel a Bellinzona, Locarno, Mend risio e Lugano. Come per Vel 1, anche per il Vel 2 il Cantone sussidia i veicoli conformi alle norme sopraccitate ed iscritti, dunque nella lista dei veicoli offerti dal Vel 2. Il Vel 2 si ancora un altro obbiettivo: quello di aumentare la massa di veicoli efficienti in Ticino al fine di rendere questa nicchia di mercato concorrenziale ed attrattiva e fino all’ 8 novembre 2003 il totale dei Vel immatricolati ammonta a 1264. Per ciò che riguarda il Vel 3 non si sa ancora niente di preciso, visto che il Vel 2 ha appena due anni di vita, ma è facile prevedere che si orienterà su compiti di gestione e di marketing della massa di veicoli efficienti che il Vel 2 dovrebbe riuscire ad immatricolare. 4.2. Swissmetro Una mobilità sempre più veloce e rispettosa dell’ambiente è già oggi la richiesta di chi si sposta. Riuscire a muovere grandi quantità di persone in poco tempo sarà una prerogativa per il futuro. Come si muoverà la Svizzera nel 2020? La risposta è Swissmetro. Treni ad altissima velocità che viaggeranno in gallerie parzialmente depressurizzate poste a circa 50 metri sotto il suolo. Le carrozze avranno una forma affusolata molto aerodinamica e viaggeranno in gallerie circolari dal diametro massimo di 5 metri che come illustra la figura 9 sono poco più grandi delle carrozze. I binari non saranno di tipo convenzionale, ma a sostentazione magnetica e la propulsione dei convogli avverrà grazie a motori elettrici. Come già detto le gallerie saranno in parte depressurizzate al fine di ridurre al minimo l’attrito con l’aria e far sì che la velocità di crociera si attesti intorno ai 372 Km/H con punte massime di 500 Km/H. La depressurizzazione avverrà grazie a delle pompe d’aspirazione poste ogni 15 chilometri lungo i vari tracciati di Swissmetro. Ogni galleria sarà monodirezionale e sulla stessa linea si potrà organizzare una partenza ogni sei minuti, proponendo quindi una capacità di trasporto di circa 5000 passeggeri all’ora per direzione. figura 9 25 Le stazioni saranno situate sotto le stazioni delle FFS attuali e per il momento non si ha ancora ipotizzato il costo di un biglietto. La prima tratta, che sarà anche chiamata tratta di prova, sarà molto probabilmente la tratta Basilea – Zurigo ed in seguito l’ambizione sarebbe quella di realizzare una rete come quella illustrata in figura 10. Le tratte in giallo chiaro tra Basilea, Zurigo e Berna dovrebbero essere le prime ad essere realizzate seguirà poi la tratta est – ovest cioè da Ginevra a S. Gallo (arancione) ed infine Basilea –Bellinzona (blu). Le tratte tra S. Gallo e Coira e tra Losanna e Sion saranno le ultime ad essere realizzate poiché la loro importanza nel quadro generale è minima. I collegamenti marcati in verde con destinazioni internazionali saranno attuati qualora anche i paesi della comunità europea vogliano adottare un sistema simile di spostamento figura 10 A detta delle autorità federali, prima del 2020 non se ne farà niente; in seguito se tutto procederà per il meglio, si realizzerà dapprima una tratta di prova ove perfezionare e testare le carrozze ed il sistema di depressurizzazione, attualmente non ancora omologati. Si passerà in seguito alla realizzazione di una tratta pilota Basilea – Zurigo grazie alla quale si valuterà l’efficacia del progetto, si svilupperà poi, la rete di collegamenti, come descritto. Le dimensioni di tale progetto sono mastodontiche ed i costi, almeno attualmente, proibitivi. Swissmetro nasce come soluzione innovativa ed all’avanguardia per il sempre crescente bisogno di mobilità in Svizzera. Personalmente ritengo che il concetto, le dimensioni e l’organizzazione previsti dal progetto, facciano di esso una proposta eccellente nell’ambito della mobilità elvetica, ma che al momento, e probabilmente anche nel 2020, non è e non sarà in grado di soddisfare le esigenze del nostro paese. 26 Mi sto riferendo in particolar modo al fatto che la Svizzera abbia bisogno di soluzioni atte a porre rimedio principalmente al traffico regio – locale ed a quello merci. Swissmetro si pone in un contesto ove la necessità di spostare grandi masse di persone è prioritaria, infatti se si organizzasse una partenza ogni sei minuti in modo tale da poter trasportare circa 5000 persone all’ora, vorrebbe dire che in un giorno si potrebbero spostare circa 120000 persone. Necessità che, ripeto, attualmente e presumibilmente neanche nel 2020 si presenterà. Nonostante ciò sono estremamente entusiasta del concetto e dell’idea di fondo del progetto. Magari con accorgimenti tecnici ed una riorganizzazione delle infrastrutture affinché esse possano trasportare anche delle merci, esso potrebbe rappresentare una gran parte della soluzione al problema della mobilità in Svizzera. 5. CONCLUSIONI La mobilità in Ticino è costituita principalmente di due elementi: il trasporto di merci ed il trasporto di persone. È prioritario trovare soluzioni per una mobilità sostenibile di questi due elementi. La mia proposta per il trasporto di persone/la mobilità sostenibile in Ticino, è una combinazione dei progetti TILO, Vel 2, Alptransit ed il sistema Modalohr. TILO rappresenterà la soluzione ai problemi di mobilità della regione insubrica grazie alla sua offerta oraria ed all’estensione della sua area di copertura. Nelle località di Como e Varese si potrebbe pensare di realizzare dei parcheggi nei pressi delle due stazioni italiane, e far recare i frontalieri in Svizzera con il treno. Alla stazione di destinazione elvetica vi saranno dei bus navetta frequenti che copriranno in modo abbastanza omogeneo il territorio circostante le fermate ferroviarie. Chi dovesse recarsi in luoghi non coperti dal servizio potrà usufruire di un veicolo Vel, disponibile nelle stazioni, che sarà poi riconsegnato a fine giornata. L’organizzazione di bus navetta dovrà essere capillare: per esempio un frontaliere in arrivo da Ponte – Tresa e che lavora a Manno, giungerà, tramite la FLP alla stazione di Lugano. Qui troverà usufruirà del servizio menzionato che percorrerà tutta la piana di Bioggio, con varie fermate. Grazie alla frequenza oraria il problema della coincidenza non si pone. Se invece dovesse lavorare ad Agra, per esempio, potrà allora prendere un Vel per la giornata e riconsegnarlo alla fine della stessa. La possibilità di poter utilizzare un Vel o meno, deve essere sancita al momento della stipulazione dell’abbonamento, è in pratica un opzione aggiuntiva all’offerta di TILO. L’utilizzo di TILO e dei Vel dovrà rientrare sotto un’unica offerta e dunque anche in questo caso sarà d’obbligo instaurare una comunità tariffale che copra la rete TILO, e consenta comunque l’utilizzo degli altri mezzi di trasporto, in Ticino e nella regione italiana menzionata e che coordini il sistema di noleggio dei veicoli. Un esempio pratico in tal senso esiste già: nel 1996 si crea la Comunità tariffale Ticino e Moesano. Essa consiste di una coordinazione delle aziende di trasporto pubblico del Cantone e del Moesano, vale a dire, FFS, FLP, Trasporti Pubblici di Lugano, le autopostali, i servizi di trasporto pubblico del Locarnese e Valle Maggia, battelli e funicolari vari, al fine di creare un titolo di trasporto valido per tutte le citate aziende. Il risultato è stato la divisione territoriale in zone e la creazione di “Arcobaleno”, un abbonamento riconosciuto da tutti i mezzi di trasporto operanti sul territorio ticinese, che consente di viaggiare all’interno di tutte le zone per cui è stato 27 stipulato, senza dover pagare svariati biglietti. La sua validità può variare dalle due settimane all’intero anno, il costo aumenta in base al numero di zone ed alla sua durata. Questa offerta rappresenta una svolta, soprattutto per gli studenti che hanno bisogno di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico per recarsi sino ai propri istituti di studio. In tal senso diversi comuni provvedono a rimborsare parte dei costi dell’abbonamento I risultati sono ottimi, tant’è che già nel primo anno di commercializzazione sono stati venduti 140000 Arcobaleno della durata di un mese e nel 2001 ne sono stati venduti 220000. È un’ottima innovazione nel settore del trasporto pubblico ed un buon passo avanti per una mobilità sostenibile in Ticino. Per quanto riguarda il traffico merci attraverso e per la Svizzera, e quindi transitante in Ticino, ripeto che Alptransit da solo non sarà in grado di evitare il formarsi di colonne, ma con l’applicazione del sistema Modalohr si otterrà una riduzione del tempo di smistamento e di smaltimento dei TIR in arrivo. Per ciò che concerne il traffico interno del Cantone penso che la soluzione sia da ricercarsi essenzialmente in un’opera di sensibilizzazione dei cittadini, al fine di promuovere un’organizzazione tra gli abitanti dei vari comuni nell’ambito degli spostamenti lavorativi. Creare, quindi, delle comunità di trasporto nella realtà dei comuni. Ove la gente si informa su chi va dove e possa usufruire dei mezzi altrui, dividendo le spese di manutenzione fra tutti gli utilizzatori ed invertendo i turni. Passato un certo lasso di tempo i turni s’invertiranno, chi prima metteva a disposizione il proprio veicolo, ora usufruirà di quello altrui. Oggi l’automobile è uno status symbol, ed il suo utilizzo è un atto quotidiano che rientra ormai nelle nostre abitudini e nella nostra mentalità. L’auto è vista come una conquista sociale nella nostra cultura, sembra che ci renda indipendenti, che ci renda liberi, quando in verità siamo noi gli schiavi dell’automobile. Un vero sviluppo sostenibile sarà difficilmente attuabile fin tanto che non vorremo cambiare ed allargare le nostre vedute, andando oltre ciò che vogliamo, vedendo il mondo come un unico essere che anch’esso ha bisogno di cure e di attenzioni. Proprio come noi non vorremo essere maltrattati allo stesso modo non abbia mo nessun diritto di maltrattare questo nostro pianeta. Come si può far cambiare le abitudini alla gente? Io non ho la risposta, ma so per certo che quando il petrolio finirà, e ciò avverrà verosimilmente attorno al 2050, allora ci renderemo conto che no n potremo più utilizzare le nostre automobili come vorremo poiché il prezzo della benzina salirà in maniera esponenziale e non potremo più permettercelo. Solo allora ci limiteremo. Ma di sicuro troveremo un’altra sostanza da sfruttare ed esaurire, magari non sarà nociva per l’ambiente ma l’uomo sicuramente non saprà utilizzarla con la dovuta coscienza. 28 GLOSSARIO NTFA: Nuove Trasversali Ferroviarie Alpine, queste consistono essenzialmente di due progetti: la costruzione della galleria del Gottardo (57km) e di quella del Lötschberg (36km) ed il completamento delle loro vie d’accesso. Le NTFA sono pensate nell’ambito di un trasbordo dei camion dalla strada alla ferrovia. PTL: Piano dei Trasporti del Luganese. Questo piano racchiude i vari aspetti della mobilità luganese, non è quindi un semplice piano viario, ma è l’insieme di piani o commissioni riguardanti la pianificazione territoriale, la logistica delle infrastrutture, la viabilità, l’urbanistica ed il risanamento ambientale. Il Piano prevede anche di migliorare la vivibilità della città. P + R: Park & Ride. Grandi spazi adibiti a posteggio ove l’individuo può lasciare il suo veicolo ed utilizzare i frequenti bus – navetta organizzati per entrare nella city a lavorare o ad usufruire di servizi che non necessitano di uno spostamento tramite il proprio veicolo. PVP: Piano della Viabilità del Polo, questo piano è atto a proporre soluzioni non comprendenti la realizzazione di nuove infrastrutture, ma ad una riorganizzazione delle esistenti e dei trasporti pubblici. Rappresenterà inoltre una gestione coordinata di tutta la rete semaforica del Polo ed organizzerà l’allacciamento dei nuovi P + R con i trasporti pubblici. Come per il PPP il PVP è stato creato nell’ambito del PTL. PPP: Piano dei Posteggi del Polo, questo piano regola nel piano regolatore il numero di posteggi a seconda della zona di locazione, dei terreni e degli edifici, ed a seconda del carattere dell’infrastruttura, cioè se essa è di tipo residenziale, commerciale o d’altro tipo ancora. Il PPP è anch’esso stato creato nell’ambito del PTL. Iniziativa delle Alpi: nasce nel 1990, dopo tre anni di preparazione, come chiaro segno di ostilità nei confronti del traffico di transito attraverso le alpi, e nel 1994 il popolo svizzero la appoggia. Nel 1995 viene estesa a tutta l’Europa. L’iniziativa si farà promotrice della TTPCP e dell’autostrada viaggiante oltre a parecchie altre iniziative e proposte. 29 BIBLIOGRAFIA Werner Herger, Via libera all’autostrada viaggiante, ATA, ottobre 2002. Werner Herger, Opere stradali, ferroviarie e potenziamento degli aerodromi previsti nei prossimi decenni nel Cantone Ticino, ATA, 2003. 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