MASTITE BOVINA CONTAGIOSA (da S. aureus) Caratteristiche della patologia E.1 Informazioni Malattia Mastite Bovina Contagiosa (da S. aureus) Staphylococcus aureus; cocco gram positivo, immobile, asporigeno, anaerobio facoltativo, generalmente β-emolitico, catalasi e coagulasi positivo (in rari casi la coagulasi può non essere espressa). Breve descrizione Le mastiti sono diffuse in tutto il mondo e rappresentano una delle principali cause di perdita economica nell’allevamento della bovina da latte. S. aureus rappresenta il principale agenti eziologico in grado di causare mastiti contagiose. Le forme cliniche, indotte da questi agenti, sono diventante sempre meno frequenti e si presentano generalmente in forma lieve o moderata. Il controllo delle mastiti contagiose, si basa su alcuni punti chiave quali una routine di mungitura corretta e igienica, separazione dei soggetti infetti, terapia antibiotica in asciutta efficace contro l’agente eziologico e riforma degli animali affetti da infezioni croniche. S. aureus è in grado di sintetizzare enterotossine (SE) termostabili che possono indurre tossicosi nell’uomo, queste forme sono principalmente di natura modesta e si risolvono spontaneamente in 1-2 giorni (molto raro lo shock tossico). Inoltre l’agente è in grado di colonizzare numerose specie animali, uomo compreso, senza necessariamente indurre malattia. Rilevanza della patologia Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale Presenza e frequenza della Le indagini svolte negli ultimi anni in Regione Lombardia malattia in Regione Lombardia hanno indicato una prevalenza di S. aureus nel 30 % degli allevamenti e nel 12-15% delle bovine. I controlli sugli stafilococchi coagulasi positivi (CPS) svolti durante il piano di monitoraggio del latte crudo in Lombardia nel 2007 e nel 2008 hanno evidenziato cariche batteriche superiori a 100 ufc/ml nel latte di massa rispettivamente nel 2,9% e 8,6% dei campioni. Presenza e frequenza della Le mastiti sono presenti e diffuse in tutte quelle aree del malattia in regioni / Stati Mondo dove è sviluppato l’allevamento della bovina da latte, confinanti generalmente con distribuzioni differenti degli agenti causali. Per quanto riguarda S. aureus studi tedeschi hanno isolato l’agente nel 21,8% dei campioni positivi all’esame batteriologico; in Finlandia 10,1%; in Belgio 19%; in Olanda 515% (a seconda della conta delle cellule somatiche); In Norvegia in oltre il 60% dei campioni positivi. Frequenza eventuali epidemie Agente presente e diffuso in varie aree del mondo, con (specificare aree) diversa frequenza senza vere e proprie epidemie. Possibili epidemie o enedemizzazioni a livello di singolo allevamento. E.1.1 Nome patologia E.1.2 Agente/i eziologico/i E.1.3 1 1.1/2 1.1/2.1 1.1/2.2 1.1/2.3 Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 1 1.1/2.4 Animali / Vettori / Ambiente 1.1/2.5 1.1/2.6 1.1/2.7 1.1/2.8 1.3 1.3.1 1.4 1.4.1 1.4.2 1.4.3 Per quanto riguarda i ceppi adattati alla colonizzazione della mammella la principale fonte di contagio sono i quarti infetti del bovino, altre importanti fonti sono la cute della mammella quando lesionata e le manze sia come reservoir sia come fomiti (S. aureus). L’agente è presente in un elevato numero specie animali differenti (uomo compreso) tuttavia queste non sembrano avere un ruolo epidemiologico rilevante (ceppi geneticamente diversi, eventuali infezioni occasionali). Descritta la possibilità che alcune mosche fungano da vettore meccanico (S. aureus), il ruolo epidemiologico di questi insetti non è tutt’ora chiaro (presumibilmente minore). La contaminazione ambientale ha un ruolo cardine nella trasmissione degli agenti contagiosi solo per quanto riguarda la mungitura, poco rilevante negli altri casi. Eventuali cicli stagionali / focolai La stagionalità sembra non avere un ruolo rilevante nella influenzati da anomalie climatiche diffusione della malattia. Anomalie climatiche quali periodi eccezionalmente freddi possono favorire l’infezione danneggiando le barriere naturali della mammella e del capezzolo Fattori che favoriscono la presenza Scarse misure igieniche, basso livello di management ed dell'agente (scarse misure elevato livello di movimentazione animale (ingresso in igieniche, biosicurezza, allevamento di animali infetti). Insufficiente igiene nella management, ecc.) mungitura, cattivo stato delle guaine e in generale mancanza di una corretta routine di mungitura. Stabilità nell'ambiente dell'agente Buona, S. aureus può sopravvivere alcune settimane in eziologico ambienti favorevoli. Tuttavia, eccezion fatta per tutti gli aspetti legati alla mungitura, la sopravvivenza ambientale degli agenti è poco rilevante ai fini della trasmissione. Possibilità di eliminare l'agente Nessuna, agente in grado di colonizzare numerosi animali dall'ambiente anche senza indurre malattia. L’eliminazione degli agenti dall’ambiente presenta una rilevanza relativa poiché l’interesse principale è rivolto all’eradicazione degli agenti a livello di mammella. Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche Bovino. colpite (indicare anche quali) S. aureus è stato isolato in numerose specie domestiche, come ad esempio bufali, ovini, caprini, suini, equini, pollame, camelidi, roditori, cani e gatti; negli ovi-caprini inoltre è tra le principali cause di mastiti. Tuttavia i ceppi in grado di colonizzare la mammella bovina e comportarsi da agenti contagiosi sembra si siano adattati a tale nicchia e sono geneticamente differenti da quelli che infettano le altre specie, le infezioni crociate sono un fenomeno possibile ma poco probabile. Velocità di diffusione Rapidità di diffusione Relativamente rapida in assenza di mezzi di controllo e scarso livello di igiene e management. nell'allevamento Rapidità di diffusione tra Variabile a seconda della movimentazione degli animali infetti allevamenti e dei mezzi di controllo. Capacità di diffondersi senza Improbabile / nessuna. movimentazione di animali Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 2 Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio 1.5 1.5.1 Ciclo della patologia influenzato da Descritta la possibilità di alcune mosche di fungere da vettori vettori 1.5.2 Presenza del vettore sul territorio regionale / nazionale 1.5.3 Presenza del vettore legata a 1.5.4 1.6 1.6.1 1.6.2 1.6.3 1.7 1.7.1 1.7.2 1.7.3 1.8 1.8.1 1.8.2 meccanici. Il ruolo di questi artropodi non è stato del tutto chiarito, presumibilmente irrilevante se non per quelle aree dove esiste un serio problema legato al controllo di questi insetti. Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in allevamento). Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in allevamento). determinate aree / condizioni climatiche Capacità del vettore di Non applicabile (poco rilevante ai fini dell’eradicazione in allevamento). sopravvivere, riprodursi, trasmettere l'infezione, fungere da reservoir Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione Medio - alta durante la mungitura in presenza di fattori di rischio. Improbabile per altre vie. Modalità di trasmissione Principalmente attraverso il contatto indiretto tra le bovine infette e quelle ricettive durante le operazioni di mungitura; il contatto diretto tra mammelle di bovine diverse è piuttosto improbabile. Le manze possono fungere da reservoir o da fomite. Le altre vie trasmissione (infezione in altri siti, da specie diverse, tramite vettori) sono occasionali e non sembrano ricoprire un ruolo particolarmente rilevante ai fini dell’eradicazione. Particolari condizioni che Scarse misure igieniche, basso livello di management (routine favoriscono la trasmissione e condizioni dell’impianto di mungitura), assenza di controllo dei soggetti infetti. Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite Numerose, tuttavia, i ceppi di S. aureus in grado di colonizzare la mammella bovina e comportarsi da agenti contagiosi sembra si siano adattati a tale nicchia presentando delle differenze genetiche rispetto a quelli che infettano le altre specie. Per quanto riguarda la fauna selvatica le infezioni crociate sono, in teoria, possibili ma altamente improbabili. Interazioni selvatici / domestici / Non applicabile. uomo Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile. Potenziale diffusione silente Riconoscibilità della patologia Scarsa. Le forme cliniche si presentano con sintomatologia attraverso i segni clinici analoga a quelle indotte da altri agenti, inoltre negli ultimi anni in Lombardia si sono registrate principalmente mastiti subcliniche causate da questo batterio. Diffusione attraverso soggetti sub- Attualmente l’agente induce forme prevalentemente clinici / asintomatici asintomatiche, per la corretta identificazione è necessario ricorrere alla diagnosi di laboratorio. La quantità di UFC eliminate col latte non è regolare ne consegue che non tutti i protocolli diagnostici presentino la stessa sensibilità. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 3 1.8.3 Periodo d'incubazione 1.9 1.9.1 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 Variabile, da alcuni giorni ad alcune settimane. La manifestazione dei segni clinici, quando presente, è legata alle differenze tra i singoli animali, i ceppi coinvolti e l’ambiente in cui vive il soggetto. Variabilità dell’agente Specie / Tipi conosciuti S. aureus, presenta un’elevata variabilità di ceppi capaci di colonizzare un’ampia gamma di ospiti e nicchie biologiche. I ceppi in grado di indurre mastiti contagiose presentano delle differenze genetiche rispetto a quelle di altri ospiti. Mutazioni Frequenti, studi sul genoma di questo batterio hanno permesso l’identificazione di ceppi adattati alle diverse specie o nicchie. Sono di particolare rilevanza le mutazioni che portano alla creazione di fenotipi SCV (small-colony variant) e MRSA (Methicillin-resistant Staphylococcus aureus). Specie - specificità In S. aureus la specie-specificità è molto bassa se si considera la sola specie dell’agente; tuttavia particolare importanza va invece rivolta ai singoli ceppi che sembrano essersi adattati alla ghiandola mammaria mostrando specie-specificità relativamente elevata e tropismo specifico. Le peculiarità genetiche di questi ceppi e come essi interagiscano come i diversi ospiti necessitano di ulteriori studi. L’importanza dei ceppi bovini nello scambio di “informazioni” genetiche con quelli umani non è del tutto chiarito, particolare rilevanza riveste la possibilità di trasmettere fattori di antibioticoresistenza, anche in relazione alla crescente diffusione dei ceppi meticillino-resistenti. Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica Parziale. Particolare importanza riveste la capacità dell’agente sulla patogenesi di colonizzare la ghiandola mammaria, invadere l’epitelio mammario e localizzarsi negli interstizi lasciando così una finestra d’intervento molto ristretta alla terapia in lattazione. Altro aspetto rilevante, per le sue conseguenze economiche, è la capacità del batterio di indurre infezioni subcliniche con conseguente aumento delle cellule somatiche nel latte (SCC). Restano da chiarire numerosi aspetti dei differenti comportamenti dell’agente legati sia alle sue caratteristiche genetiche e che a quelle dell’ospite. Il ruolo delle manze nella diffusione dell’infezione necessita di ulteriori studi. La speciespecificità dei diversi ceppi e l’importanza epidemiologica di questi non sono del tutto chiarite. Alcuni fattori di patogenicità non sono stati ancora identificati, la conoscenza di tali fattori della loro regolazione sarebbe importante sia ai fini di una migliore comprensione della patogenesi che per l’implementazione di vaccini efficaci. Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna Parziale. L’immunità umorale non sembra avere un ruolo conoscenza dell'immunità umorale protettivo con le infezioni mammarie da S. aureus ponendo grossi limiti all’efficacia dei vaccini inattivati. Il ruolo degli anticorpi neutralizzanti e l’interazione tra immunità cellulomediata e umorale, ai fini della protezione dalla malattia, non sono stati del tutto chiariti. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 4 1.11.2 Totale / parziale / nessuna Parziale. Il ruolo dell’immunità cellulo-mediata nella conoscenza dell'immunità cellulo- patogenesi e nel controllo dell’infezione necessita di ulteriori mediata studi. 2 Impatto socio-economico 2.1 Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda 2.1.1 Perdite produttive (mortalità / Le mastiti, in generale, sono tra le prime cause di perdita scarti) economica nell’allevamento bovino. In Lombardia per la sola riduzione produttiva indotta dalle infezioni di S. aureus sono stimate perdite per 2 milioni di euro l’anno. Il costo delle forme sub-cliniche è stato stimato tra i 60 ed i 350€ per animale, 136-267€ per la terapia delle forme cliniche. Perdite dirette: − riduzione produzione lattea − calo della qualità del latte − eliminazione del latte per infezione o per rispetto dei tempi di sospensione (in caso di terapia) − riforma dei soggetti con infezione cronica / refrattari alla terapia e costi legati conseguente alla rimonta − minore resa casearia − mortalità (rara per i contagiosi) Perdite indirette: − spese routinarie anche per animali che non producono o producono meno − calo della fertilità − mancanti profitti futuri per riforma di un animale in lattazione o per perdita di un quarto. A cui si sommano i costi aggiuntivi legati agli interventi veterinari (diagnosi e terapia), eventuali piani di controllo e alle restrizioni commerciali (ad esempio sul latte crudo). 2.1.2 Riduzione della qualità dei prodotti Significativo impatto sulla qualità del latte: − aumento delle cellule somatiche (deprezzamento del latte e interferenza con la caseificazione) − riduzione della quantità di lattosio (5-20%) − riduzione della caseina (6-18%) − riduzione del grasso (5-12%) − riduzione dei sali minerali (Ca, P e K) Nel caso di infezione della ghiandola mammaria può, inoltre, verificarsi un aumento della concentrazione di plasminogeno nel latte; questa proteina a contatto col caglio viene attivata in plasmina con conseguente riduzione della concertazione di k-caseine (difficoltà nella formazione della cagliata). L’aumento di albumina sierica e di γ-globuline nel latte ne riduce la stabilità termica rendendo più difficoltosi i processi di lavorazione. 2.1.3 Minacce alla sopravvivenza Impatto economico elevato ma, attualmente, rischi per la dell'industria sopravvivenza della singola azienda più che per l’intero comparto produttivo. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 5 2.2 Impatto economico del piano di controllo 2.2.1 Presenza e obbligatorietà del piano Nessun piano di controllo ufficiale, né obbligatorio né 2.2.2 2.2.3 2.2.4 2.3 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 facoltativo, presente in Regione Lombardia. Piano di controllo volontario attuato da alcuni allevatori. Costo delle misure di monitoraggio Non applicabile. in atto Presenza di focolai sul territorio Non applicabile. Tipologia e costo delle misure di Non applicabile. controllo in atto. Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) Limitazioni e divieti alla produzione Sospensione o divieto di distribuzione del latte crudo non e alla movimentazione animale conforme alla normativa (Circ. 19/SAN/07). Potenziale costo economico Significative riduzioni della produzione lattea. Nel caso d’infezioni da S. aureus riduzioni di circa 150-300 litri per vacca. Perdite produttive legate a ritardi nel primo calore, ipofertilità e maggior rischio di riassorbimento fetale negli animali con mastite; problemi riproduttivi registrati in animali con storico di mastite clinica (incremento dell’intervallo parto-concepimento). Possibili mezzi di controllo Possibili vari mezzi di controllo. Biosicurezza, igiene e (vaccinazione e terapia medica / managent (fondamentali, costi variabili a seconda del livello Test-and-cull / Stamping out) inizale). Terapia medica in asciutta e/o lattazione (inefficace da sola, risultati altalenanti anche sul singolo animale). Vaccinazione per S. aureus (scarsamente efficace). Piano di eradicazione basato sul “test-and-cull” (i costi insostenibili in caso di prevalenza elevata); piano di eradicazione basato sulla segregazione (efficace quando può essere eseguito correttamente). Costi degli eventuali interventi Bassi per il monitoraggio del latte di massa. Stimati 100 € / richiesti (monitoraggio e controllo) anno per vacca per un piano di eradicazione razionale ed efficace (durata media 2 anni). Variabili per il controllo. Elevati in caso di riforma dell’animale o alata prevalenza della malattia. I costi della terapia si assestano mediamente a 136-267€ nelle forme cliniche. La terapia in asciutta attorno ai 10€ per vacca. I costi di un adeguato piano di controllo possono essere più o meno elevati a seconda della diffusione della malattia e dello caratteristiche dell’allevamento (livello di biosicurezza, igiene e management) tuttavia, sul lungo periodo, i benefici superano i costi. Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Minori / nessuna di natura indiretta, conseguenze dirette per prodotti la vendita di latte crudo destinato al consumo umano. Riduzione del prezzo di mercato Attualmente la riduzione del prezzo di mercato di natura indiretta risulta irrilevante (scarso / nullo impatto mediatico) a differenza della riduzione diretta per decrementi qualitativi. Qualora le forme cliniche gravi da S. aureus nell’uomo dovessero acquisire maggior risalto mediatico, nonostante siano scollegate dalle infezioni mammarie, i riflessi sulle vendite del latte potrebbero essere significativi. Anche nel Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 6 2.4.3 Divieto di distribuzione a livello caso in cui venisse messo in risalto il ruolo dei ceppi bovini di S. aureus come fonte o serbatoio “genetico” per l’induzione dell’antibiotico-resistenza (in particolare MRSA) l’impatto sul prezzo di mercato del latte potrebbe essere elevato. Nessuno. nazionale 2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Bassi. Le intossicazioni alimentari causate dalle tossine di S. della patologia negli esseri umani aureus portano generalmente a forme gastro-enteriche lievi e autolimitanti, rare le forme gravi che necessitano di ricoveri prolungati. Nell’uomo le infezioni da ceppi specifici posso essere anche molto gravi, in particolare le forme setticemiche e/o meniningoencefaliche causate da infezioni nosocomiali con batteri multi-antibioticoresistenti, con elevati costi dovuti all’ospedalizzazione prolungata dei pazienti e mortalità frequente. 2.4.5 Riduzioni del turismo e della Non segnalate. biodiversità 2.4.6 Restrizioni sul sistema produttivo Attualmente nessuna restrizione indiretta che interessi l’intero sistema produttivo. Restrizioni a carico del singolo allevamento in caso di non conformità dei parametri per la vendita del latte crudo. 3 Impatto sulla salute pubblica 3.1 Presente in normativa 3.1.1 Se presente ambito territoriale Comunitario. interessato 3.2 Potenziale zoonosico 3.2.1 Possibilità di trasmissione agli Molto bassa per quanto riguarda le infezioni dirette dei ceppi esseri umani bovini all’uomo, le intossicazioni alimentari invece sono piuttosto frequenti. 3.2.2 Frequenza di trasmissione agli Bassa, numericamente non stimata. Le intossicazioni da SE si presentano con una certa frequenza, S. aures non è l’unico esseri umani stafilococco in grado di sintetizzare le SE, altri CPS quali ad esempio S. intermedius e S. hyicus (in alcuni casi può essere coagulasi negativo). Gli Stafilococchi coagulasi negativi (CNS) non sembrano avere un ruolo rilevante nelle intossicazioni da SE. 3.2.3 Modalità di trasmissione agli esseri Ingestione di tossine preformate presenti negli alimenti, umani (diretto, indiretto, vettori, Inalazione accidentale o contatto con le mucose alimenti, aerogena) (enterotossina B o SEB), eventuale contatto diretto con bovini infetti. 3.2.4 Barriere di specie Medie per le infezioni (differenze genetiche tra ceppi umani e bovini), nessuna per le intossicazioni alimentari. 3.2.5 Fattori di patogenicità Riconosciuti numerosi fattori di patogenicità (alcuni non sono ancora stati identificati). L’espressione dei fattori di patogenicità è regolata da diversi meccanismi, alcuni dei quali non sono stati del tutto chiariti. Particolare importanza per questa regolazione rivestono l’ambiente, il tipo di substrato e la fase di crescita dell’agente. La patogenicità dei diversi ceppi è legata essenzialmente alla capacità di sintetizzare delle tossine secretorie così come determinate componenti della parete cellulare. Tra i principali fattori: Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 7 − Enterotossine (SE), superantigeni secreti in almeno 11 3.2.6 3.3 3.3.1 3.4 3.4.1 3.4.2 varianti di cui SEB è quella che presenta maggior tossicità per l’uomo. − Tossine esfoliative (A e B), proteasi importante nelle infezioni cutanee. − Leucocidina PV (Panton-Valentine), tossina che induce la formazione di pori nelle cellule dell’ospite, importante fattore nelle polmoniti necrotizzanti. Frequente nei ceppi MRSA. − Proteina A, legameno con le IgG ed inibizione della fagocitosi. − Penicillin-binding protein 2a (PB2a), codificata dal gene mecA, proteina alla base dei meccanismi di resistenza ai β-lattamici. − Fibronectin-binding protein, fattore che favorisce l’invasione dell’ospite. − Coagulasi, enzima che favorisce l’invasione dell’ospite ed ha importi risvolti nella diagnostica batteriologica e molecolare. − Polisaccaridi capsulari, molecole che conferiscono resistenza alla fagocitosi, adesione alle cellule dell’ospite e formazione di biofilm. − Altre tossine (alfa-tossina, beta-emolisina, gamma-emolisina, delta-emolisina). − Altri enzimi (protesi A-F, Endopeptidasi V8, jaluronidasi. stafilochinasi). Eventuale sottostima dei casi Presumibilmente piuttosto elevata. Le intossicazioni umani alimentari, causate dalle tossine di questo agente, sono generalmente caratterizzate da decorso breve, sintomatologia lieve / moderata e di natura autolimitante. Queste caratteristiche rendono molto probabile una sottostima dei casi umani. Probabilità di contagio Probabilità di contagio Molto bassa per le infezioni vere e proprie, relativamente alta nel caso delle intossicazioni. Tra il 1993 ed il 1998 la WHO ha riportato 574 focolai d’intossicazione da SE in vari Paesi europei (Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Paesi scandinavi) localizzati principalmente in Spagna e Francia. Trasmissibilità tra esseri umani Probabilità di trasmissione tra Nessuna per le intossicazioni alimentari, improbabile negli esseri umani altri casi (i ceppi adattati all’uomo posso essere relativamente contagiosi). Modalità di trasmissione tra esseri Non applicabile (diretta e indiretta per i ceppi umani). umani (diretta / indiretta) Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 8 3.5 Impatto sulla salute umana 3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica S. aureus − Lieve per le intossicazioni alimentari, con esordio dei soggetti colpiti 3.5.2 Durata della sintomatologia e dell'eventuale interruzione dell'attività lavorativa 3.5.3 Danni permanenti 3.5.4 Mortalità 3.6 3.6.1 Probabilità d'infezione / tossinfezione / intossicazione attraverso gli alimenti 3.6.2 Dosi necessarie per causare infezione / tossinfezione / intossicazione 3.6.3 Precauzioni richieste dei sintomi 1-6 ore dopo l’ingestione caratterizzati da nausea, vomito, dolori addominali e diarrea. L’inazione della SEB causa sintomi respiratori (tosse, dispnea, dolore al torace), febbre anche elevata, cefalea e dolori muscolari; in caso di inazione di alti dosaggi la sintomatologia può essere anche molto grave (i ceppi adattati all’uomo possono causare forme cliniche severe con grave ripercussione sistemica e sintomi neurologici). Generalmente 1-2 giorni per le intossicazioni, lo shock tossico è raro (ospedalizzazioni prolungate nelle infezioni severe da ceppi umani). Generalmente nessuno per le intossicazioni, l’inalazione di dosi elevate di SEB potrebbe causare danni permanenti (eventuali danni permanenti organi “filtro” e SNC nelle infezioni severe con ceppi umani). Molto rara per le tossinfezioni (elevata nelle forme gravi da ceppi umani, rara nelle altre). Impatto sulla sicurezza alimentare Pressoché nulla per le infezioni vere e proprie, elevata per le intossicazioni da enterotossine (SE). Rischi per tutti gli alimenti che possono andare in contro a contaminazioni crociate qualora permettano lo crescita dell’agente; latte e sui derivati (tossine termostabili). Le SE sono proteine idrosolubili che si comportano da superantigeni ovvero sono in grado di bypassare le normali vie di presentazione dell’antigene stimolando direttamente i linfociti T-helper con conseguente e abbondante rilascio di citochine, SEB presenta delle spiccate proprietà pirogene per l’uomo inducendo sintomatologia anche attraverso l’inazione (da lieve a molto grave a seconda della dose). In caso d’ingestione predominano i segni gastroenterici tipici, in caso d’inalazione invece prevale il quadro respiratorio (tosse, dispnea, forti dolori toracici) con ripercussioni sistemiche più o meno severe. Basse; 10-50 ppm di tossina nel cibo sufficienti per causare sintomatologia gastroenterica. La capacità dell’agente di produrre tossine è legata a numeorsi fattori quali la temperatura (range 10-45° C con optimum a 37-40° C), il pH (5,15-9,0) e la presenza di nutrienti per lo sviuluppo del batterio. Precauzioni richieste per il commercio del latte crudo quali presenza degli stafilococchi coagulasi positivi (CPS) in misura inferiore a 100 UFC/ml (Circ. 19/SAN/07). Le SE sono variamente termostabili (alcune attive anche dopo 30 minuti bollitura), non vengono inattivate dai principali enzimi proteolitici (tripsina, chimotripsina, rennina e papaina) e possono resistere ai trattamenti con le radiazioni. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 9 3.7 Potenziale bioterroristico Scarso, i ceppi che si comportano da agenti contagiosi di sull'uomo mastite sono geneticamente diversi da quelli umani e raramente sono in grado di causare malattia. Le tossine inducono generalmente sintomi lievi o moderati e autolimitanti. L’unica eccezione riguarda l’enterotossina B (SEB), inclusa nella categoria B del CDC. Reperibilità dell'agente Scarsa rilevanza nel contesto delle mastiti bovine. In generale i ceppi di S. aureus produttori della SEB sono relativamente diffusi in tutto il mondo. Facilità d’impiego e conservazione Scarsa rilevanza nel contesto delle mastiti bovine. dell'agente (laboratori / personale Richieste competenze, strutture e attrezzature specifiche per specializzato / singoli individui) la sintesi e la purificazione della tossina. SEB presenta una buona stabilità ambientale e facilità di trasporto tuttavia l’impiego come arma biologica presenta dei limiti relativi alla quantità e alle modalità necessarie per un attacco su larga scala. Possibile impatto mediatico rilevante anche in casi isolati. Impatto sugli scambi commerciali Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di (singolo animale, mandria, area animali. delimitata, totale) Lista di prodotti vietati Sospensione o divieto di distribuzione del latte crudo non conforme alla normativa (Circ. 19/SAN/07). Perdita di indennità Possibile sospensione o revoca della licenza alla distribuzione del latte crudo per il consumo umano. Difficoltà e tempistica del recupero Variabili, a seconda delle tempistiche con cui il latte rientra di eventuali indennità perse nei parametri. Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di (singolo animale, mandria, area animali. delimitata, totale) Lista di prodotti vietati Prodotti non conformi alla normativa comunitaria per quanto riguarda le contaminazioni da CPS e da SE (CE 2073/2005). Perdita di indennità L’Italia non risulta indenne. Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Generalmente nessuna limitazione legale al commercio di (singolo animale, mandria, area animali. delimitata, totale) Lista di prodotti vietati Prodotti non conformi alla normativa comunitaria (CE 2073/2005). Perdita di indennità L’Italia non risulta indenne. Paesi con legislazioni REGIONE LOMBARDIA. particolarmente restrittive Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area Non applicabile. Attualmente la normativa lombarda non prevede l’istituzione di alcuna area di controllo. 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente 3.7.2 3.7.3 4 4.1 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.2 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.5 4.4 4.4.1 Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 10 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 5.3 5.3.1 5.3.2 5.4 5.4.1 6 6.1 6.1.1 6.1.2 Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al Possibili forme cliniche lievi della durata di alcuni giorni che benessere animale possono cronicizzare seguendo generalmente un andamento subclinico. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Variabile. Attualmente le forme cliniche sono generalmente meno frequenti delle subcliniche. Eventuali stati di sofferenza dell’animale, soprattutto durante la mungitura, possono passare inosservati nei casi subclinici. Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica / reversibilità della Variabile. Rare forme cliniche, possibile cronicizzazione malattia dell’infezione con danni irreversibili ai quarti colpiti, rara la guarigione spontanea. Sia le forme cliniche che quelle subcliniche possono portare ad una cronicizzazione dell’infezione con lesioni irreversibili alla ghiandola quali fibrosi, ascessi e ostruzione per sclerosi degli sfinteri. I ceppi adattati alla mammella di canidi e ovi-caprini sono in grado di indurre gravi mastiti gangrenose. Interventi terapeutici e loro Variabile. La terapia delle infezioni acute può essere efficacia inefficace, la risposta è legata alla sua tempestività. La terapia antibiotica, con il corretto principio attivo, in asciutta è quella che presenta le maggiori possibilità di essere efficace. Nelle rare forme iperacute la terapia antibiotica associata a quella di sostegno risultano generalmente inefficaci (morte dell’animale o riforma per compromissione irreversibile della mammella). Impatto sulle Libertà Animali Libertà animali impedite Impedimento delle Libertà: − Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie. − Di esprimere un comportamento normale (conseguenze sulla fertilità). Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Kit validati disponibili in Italia Non applicabile. Normative che regolano la Monitoraggio obbligatorio per i produttori di latte crudo: diagnostica − Esame colturale che attesti la presenza di CPS per quantità < 100 UFC/ml Gli esami dei campionamenti ufficiali sono svolti dall’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna secondo normativa (circ. 19/SAN/07). Per quanto riguarda gli alimenti il regolamento CE n° 2073/2005 stabilisce controlli su: − Latte e siero di latte in polvere per la ricerca di CPS con n = 5, c = 2, m = 10 ufc/g e M = 100 ufc/g − Formaggi, latte e siero di latte in polvere per la ricerca di enterotossine qualora i controlli sopracitati evidenzino valori > 105 ufc/g, tali tossine non devono essere rilevabili in 25g di prodotto (n = 5) Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 11 6.1.3 Metodologie diagnostiche descritte REGOLAMENTO CE n° 2073/2005: da enti internazionali (OIE, UE) − ELISA per la ricerca di enterotossine effettuato dai laboratori di referenza europei. − ESAME BATTERIOLOGICO per la ricerca dei CPS 6.1.4 Possibilità / Obbligo di effettuare test DIVA (vaccini marker) secondo lo standard ISO 6888-1 (agar Baird-Parker) o ISO 6888-2 (agar RPF). Nessuna. 6.1.5 Giudizio complessivo Il controllo e l’eradicazione di questi agenti sono possibili a dell’adeguatezza degli strumenti di livello di singolo allevamento, la possibilità d’instaurare un piano di eradicazione obbligatorio per aree estese è da controllo valutare (situazione epidemiologica, sforzi economici e organizzativi). A prescindere dall’approccio che s’intende seguire per la messa in atto di un piano finalizzato a tali obiettivi è fondamentale che siano presenti in allevamento delle condizioni iniziali quali un buon livello di biosicurezza, igiene e management, con particolare attenzione a tutti gli aspetti inerenti alla mungitura ed all’ingresso di nuovi animali in azienda (vacche e manze). Nei casi in cui non sia praticabile l’eradicazione ma solo il controllo degli agenti in maniera accettabile si resta esposti ad alcuni rischi quali l’introduzione di nuovi ceppi e l’aumento di nuovi casi al verificarsi di particolari condizioni ambientali (periodi eccezionalmente rigidi che possono portare al lesioni della cute mammaria). Un piano di eradicazione basato sulla segregazione degli animali infetti e sull’eventuale riforma dei soggetti cronici che non rispondono al trattamento presenta un rapporto costi/benefici decisamente favorevole sul lungo periodo; affinché questo sia possibile, oltre alle pre-condizioni inizialmente elencate, è fondamentale l’impiego di un corretto protocollo diagnostico (campionamento, identificazione sane/infette, controlli periodici) e terapeutico (in particolare scelta dei corretti principi attivi per la terapia delle forme cliniche e durante l’asciutta). I Metodi di controllo basati sulla sola riforma dell’animale hanno dato risultati altalenanti e comunque inferiori quelli della segregazione. La vaccinazione, nei Paesi dove viene impiegata, non ha mostrato particolare efficacia nel prevenire il contagio. 6.2 Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione 6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli − Eventuali sforzi organizzativi ed economici anche importanti per migliorare igiene, management e biosicurezza; costi a carico dell’allevatore; mancanza di un test rapido ed affidabile da effettuare in campo; vaccini inefficaci (dove disponibili); difficoltà tecniche nella costituzione dei gruppi; problematiche nelle aziende che impiegano mungitura robotizzata. Incentivi − Rapporto costi/benefici favorevole; indispensabile per controllo ed eradicazione; obblighi correlati alla vendita di latte crudo. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 12 6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza, management e igiene sono efficaci per ridurre la efficacia 6.2.3 6.2.4 6.2.5 6.2.6 6.3 6.3.1 diffusione all’interno dell’allevamento e per prevenire l’ingresso di nuovi ceppi o bovini infetti (controllo delle manze e delle vacche acquistate da allevamenti esterni). La segregazione degli animali infetti e la creazione di gruppi mungitura basati sullo stato sanitario delle bovine previene efficacemente la diffusione degli agenti (quando impiegate correttamente). La vaccinazione contro S. aureus ha mostrato risultati altalenanti e, in generale, scarsa efficacia nella prevenzione ed il controllo delle infezioni. Disponibilità di vaccini commerciali A livello internazionale sono disponibili due formulati a livello Europeo / Internazionale vaccinali spenti relativi a S. aureus: − StarVac® di Hipra, disponibile in alcuni Paesi Europei, tra cui l’Italia. − Lysigin® di Boehringer Ingelheim, coltura lisata contenente diversi ceppi (disponibile in Nord America). Disponibilità di vaccini marker a Nessuna. livello Europeo / Internazionale Efficacia della vaccinazione Attualmente inefficace. I presidi impiegati per la prevenzione della mastite da S. aureus sono costituiti dall’intero agente inattivato, il loro impiego stimola efficacemente solo l’immunità umorale (per altro già presente anche in animali sani) che non pare in grado di proteggere le bovine dall’infezione; ulteriori limiti legati alla vaccinazione sono le interferenze dei costituenti del latte con la risposta anticorpale, l’incompleta conoscenza dei fattori di patogenicità dell’agente, l’elevata variabilità dei ceppi nelle diverse aree del mondo, la difficoltà nella scelta di un corretto formulato (adiuvanti compresi). Studi sperimentali e di campo in varie parti del mondo hanno evidenziato risultati altalenanti, in alcuni casi registrando un decremento di infezioni negli animali vaccinati in altri no. Nuovi vaccini sono in fase di studio, con differenti approcci, in particolare i vaccini a DNA hanno mostrato dei risultati promettenti per la loro capacità di stimolare anche la risposta immunitaria cellulo-mediata senza indurre stress vaccinale. Normative che regolano gli Impiego del vaccino registrato. interventi vaccinali Adeguatezza degli strumenti per il controllo Ostacoli / incentivi al controllo Ostacoli − Eventuali sforzi organizzativi ed economici iniziali, anche importanti, per migliorare igiene, management e biosicurezza; costi a carico dell’allevatore; notevole livello collaborativo tra allevatore, veterinario aziendale e laboratorio; mancanza di un test rapido ed affidabile da effettuare in campo; vaccini inefficaci (anche dove disponibili); difficoltà tecniche nella costituzione dei gruppi; problematiche nelle aziende che impiegano mungitura robotizzata. Incentivi − Rapporto costi/benefici decisamente favorevole quando effettuato correttamente; obblighi correlati alla vendita di latte crudo. Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 13 6.3.2 Possibili mezzi di controllo e loro 6.3.3 6.4 6.4.1 6.4.2 6.4.3 Igiene, Biosicurezza e management sono fondamentali per il efficacia controllo e l’eradicazione degli agenti a livello di allevamento. Il Controllo basato sulla sola riforma degli infetti fornisce risultati altalenanti. Un piano controllo e l’eradicazione basato sulla segregazione permette di eradicare gli agenti nelle realtà dove esso è applicabile correttamente. La terapia è un importante mezzo per il controllo in asciutta mentre durante la lattazione deve essere attentamente valutata. La vaccinazione è scarsamente efficace. Normative che regolano i mezzi di Controlli obbligatori (latte di massa) solo per gli allevatori che controllo vendono latte crudo (circ. 19/SAN/07). Adeguatezza degli strumenti per la terapia Sistemi terapeutici in uso (cura e Terapia antibiotica in lattazione ed eventuale terapia prevenzione) sintomatica per le forme cliniche. Terapia antibiotica con prodotti specifici per l’asciutta (maggiore efficacia). Normative che regolano la terapia Rispetto dei tempi di sospensione dei prodotti impiegati medica durante la lattazione. Eventuali residui / tempi di Possibile presenza di residui nel latte qualora non vengano sospensione rispettati i tempi di sospensione dei presidi impiegati per la terapia in lattazione (generalmente 2-4 giorni). Possibile presenza di residui nelle carni (riforma di animali che non rispondono alla terapia). Scheda mastite bovina contagiosa (da S. aureus) Pag. 14