“La scuola sicura” Convegno del 3/10/2014 svoltosi a Milano. Lo sviluppo delle competenze nei curricula scolastici Il convegno si è aperto con l’intervento del Vice Presidente e Assessore alla Salute Mario Mantovani, che ha evidenziato come la cultura della prevenzione, orientata all’acquisizione di competenze e abilità da spendere nel mondo del lavoro, spetta alla Scuola come formazione curricolare articolata in un percorso di crescita che inizia fin dalla scuola primaria per arrivare alla scuola secondaria di secondo grado. L’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Arpea, ha sottolineato come la promozione dei cambiamenti dei comportamenti in materia di salute e sicurezza è un ambito trasversale che costituisce un’opportunità di arricchimento per gli studenti e uno strumento funzionale all’occupazione. La regione Lombardia promuove una strategia per la formazione di una metodologia indirizzata alla prevenzione strutturata in una fase di conoscenza, una di esperienza e una di valutazione in un progetto quadriennale 2014/2018(Piano regionale d.g.r. n. IX/1104 del 20/12/2013 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). La Scuola, come operatore della prevenzione in partnership con famiglie, ASL, impresa, INAIL e sindacati, deve adottare azioni di sostegno e promozione “della buona cultura della salute”. Morena Modenini, Dirigente Ufficio IV Rete scolastica USR Lombardia, partendo dal D.lgs. 81/2008 che in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro indirizza gli istituti scolastici all’inserimento di percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche, ha presentato il documento “La scuola sicura”. Esito del lavoro dei percorsi funzionali di formazione per i docenti di ogni ordine e grado, attivato dalla regione Lombarda in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, con il supporto metodologico di Eupolis Lombardia. Un documento con indicazioni metodologiche e didattiche, declinate in base all’età e al percorso di studio, indirizzato alla trasformazione delle conoscenze degli studenti in comportamenti responsabili, in abitudini e di conseguenza in automatismi; propone un approccio innovativo, orientato all’esperienza, che coinvolge il ragazzo dalla primaria alla secondaria di II Grado, finalizzato allo sviluppo delle competenze chiave orientate alla salute e alla sicurezza e alla loro certificazione. Salute, rischio, sicurezza e danno sono concetti distanti dal comune percepire degli studenti, per coinvolgerli risulta pertanto importante: adottare metodi innovativi(problem-solving); fare esempi concreti; stimolarli nella dimensione emozionale; presentare contesti familiari e azioni quotidiane che li coinvolgono in prima persona; usare strumenti innovativi (web, audiovisivi, tecnologie multimediali); favorire l’interdisciplinarietà. Consegnare alla società un cittadino più consapevole e al mondo dell’impresa un lavoratore più orientato ai comportamenti sicuri: questi gli obiettivi del percorso curriculare. Bruna Baggio, referente rete SPS, ha analizzato le cinque chiavi di lettura del documento presentato. 1. Il contesto culturale: la scuola ha il compito di garantire la sicurezza degli alunni (responsabilità diretta) e di formare gli alunni alla sicurezza (responsabilità indiretta); 2. Il contesto normativo: D.lgs. 81/2008; 3. Il contesto regionale: la Regione Lombardia e l’Ufficio Scolastico Regionale hanno stipulato un’intesa per la creazione di una rete di “Scuola che promuove salute”; 4. Approccio globale: ambiente sociale, strutturale, relazionale; 5. La logica delle competenze(conoscenze più abilità). La metodologia proposta si attua con: Gradualità Sviluppo longitudinale Ricorsività Trasversalità Significatività Rilevanza nel curricolo E’ necessario intrecciare le competenze in chiave di sicurezza con le competenze in chiave di cittadinanza in un’ottica di collaborazione attiva di tutti gli insegnanti. Nadia Garuglieri, responsabile del coordinamento tecnico ASL Monza-Brianza, ha presentato il Piano di prevenzione adottato nella sua provincia da un biennio e la rispettiva certificazione sul raggiungimento delle competenze consegnata agli alunni alla fine del loro percorso “informativo e formativo”. La Dott.ssa in psicologia Marina Cassoni e La Dott.ssa in psicologia della salute Paola Ragazzoni hanno spiegato per quali ragioni la scuola è un ambiente ideale per infondere negli studenti la cultura della prevenzione: In primo luogo perché è possibile verificare i risultati I comportamenti vengono assunti con più facilità da piccoli e diventano automatismi mediante il rinforzo della ripetitività e della ciclicità Nei giovani è molto accentuata la capacità di immedesimarsi e di conseguenza di stare male nel vedere altri in situazioni critiche La capacità di riconoscere e comprendere il rapporto di causa-effetto in ambiente scolastico viene trasmessa alla vita familiare ed extrascolastica in generale E’ possibilità di simulare le situazioni critiche Si può attivare la “peer-education”. Auspicano, inoltre, un coinvolgimento delle famiglie, i genitori, sul versante educativo devono rinforzare i valori trasmessi dalla scuola sulla cultura della prevenzione, della salute e della sicurezza. Prof.ssa Franchino Nada