Dachau 1933 – 1945 Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’ inverno. Meditate se questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpite nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. 2 Primo Levi Dachau 1933 – 1945 Concepito inizialmente come centro di formazione e campo modello delle SS, fu poi utilizzato secondo il sistema nazista dei campi di concentramento e infine dei campi di sterminio di Auschwitz, Majdanek, Treblinka, ecc. Anche nel campo di Dachau - pur non essendo esso stato progettato come campo di sterminio - veniva praticata l'eliminazione sistematica di massa: con il lavoro pesante, le privazioni, le fame, le malattie, le uccisioni arbitrarie, con le esecuzioni in massa e con gli esperimenti pseudoscientifici eseguiti dai medici delle SS. Più di 3.000 prigionieri di Dachau, malati ed handicappati, vennero inoltre assassinati nella camera a gas dell’ "Istituto di Eutanasia" di Hartheim presso Linz. Molti prigionieri, soprattutto ebrei, vennero deportati nei campi di sterminio. Già il 21 Marzo 1933 Heinrich - allora presidente della polizia di Monaco di Baviera - aveva reso noto, nel corso di una conferenza stampa, che vicino a Dachau sarebbe stato aperto, il 22 Marzo, il primo campo di concentramento per funzionari comunisti e socialdemocratici. Questo campo, progettato per 5000 prigionieri, doveva servire soprattutto a togliere dalla circolazione ed a neutralizzare gli avversari politici. Più tardi vennero internati, oltre ad ebrei, zingari, preti e pastori ostili al regime, anche tutti i cittadini tedeschi in qualche modo ostili al regime. Inoltre si tentò di discriminare i prigionieri politici internando in questi campi di 3 concentramento anche criminali comuni, omosessuali e cosiddetti "asociali". Poiché il numero dei detenuti aumentava di continuo già nel 1937 i prigionieri vennero costretti a costruire un campo più grande. Negli anni 1939-45 i prigionieri di nazionalità diverse presenti nel campo riflettevano, in un certo modo, il corso della guerra. Subito dopo che un paese era stato occupato dalle truppe tedesche, cominciavano ad arrivare a Dachau i primi trasporti di prigionieri. Deportando la classe dirigente politica ed intellettuale dei paesi occupatisi tentava di rendere impossibile la resistenza dell’invasore tedesco; gli ebrei vennero perseguitati ovunque. Negli ultimi anni di guerra questa deportazione massiccia servì in sempre maggior misura a procurare schiavi all’industria bellica. Al momento della liberazione si trovarono nelle baracche di Dachau, spaventosamente sovraffollate, oltre 30.000 sopravvissuti di 31 paesi e altrettanti detenuti erano nelle succursali esterne di Dachau. Nei dodici anni della sua esistenza vennero registrati al campo di Dachau 206.000 prigionieri. Non è possibile stabilire il numero dei prigionieri non registrati. Nello stesso periodo vennero registrati 31.951 decessi. Quanti siano stati veramente i morti di Dachau - comprese le vittime di singole esecuzioni, di fucilazioni di massa e delle ultime marce verso la morte di migliaia di detenuti - non si saprà mai con certezza. 4 Pianta del campo museo 1 strada del lager 2 baracche 3 piazzale appello 4 ingresso lager 5 infermeria 6 obitorio 7 baracche punizione 8 baracca nr. 26 9 spaccio 10 baracca disinfezione 11 orto 12 fossato- torrette 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 carcere crematorio poligono Leitenberg Waldfriedhof cappella cattolica tempio ebraico chiesa evangelica monumento monastero cappella russo-ortodossa 5 Strada del lager Da ambo le parti della strada del Lager vi sono pioppi, piantati dai deportati. Baracche Vi erano quindici baracche (blocchi), due baracche ospedale (Krankenbau) uno spaccio, in realtà sempre sprovvisto di merci, ed una baracca di lavoro. Ogni baracca di lavoro era suddivisa in quattro camerate (Stuben). Una camerata comprendeva un vano soggiorno ed un dormitorio. Un lavatoio ed una serie di gabinetti servivano due camerate. Ogni camerata avrebbe dovuto contenere 52 deportati con un totale 208 per ogni baracca. Dopo la violenta espansione del terzo Reich su tutta l’Europa affluirono a Dachau, ininterrottamente, convogli di deportati provenienti dai paesi occupati. Il campo era sovraffollato. Alcune baracche dovettero contenere fino a 1.600 detenuti. Le fondamenta numerate su ambo i lati della strada del lager contrassegnarono le baracche dei detenuti allora esistenti, che dovettero essere demolite perché pericolanti. Piazzale appello Mattina e sera tutti i deportati dovevano radunarsi, con qualsiasi tempo, sul piazzale dell'appello. Quando un deportato riusciva ad evadere, l'appello di punizione durava, per tutti gli altri, almeno una notte ed una mezza giornata. Jourhaus Il campo aveva un unico accesso, attraverso il cosiddetto "Jourhaus". Nel mezzo del cancello stava scritto "Il lavoro rende liberi" - Arbeit macht frei. A destra ed a sinistra c’era il corpo di guardia delle SS. Gli uffici e l’amministrazione erano alloggiati al piano superiore. 6 Infermeria Subito all’inizio, a destra della strada del Lager, si trova l’infermeria (Revierbaracken). Dopo il 1939, a seguito dello spaventoso aumento dei casi di malattia e per il dilagare di epidemie, si dovettero aumentare da 2 a 13 la baracche ospedale, passando così da 70 a 3.400 "letti". Nella baracca 5 il dr. Rascher effettuava i suoi esperimenti sulla resistenza alla pressione ed al freddo, su inermi deportati. Nella stazione sperimentale per la malaria il prof. Schilling si procurava artificialmente casi di malaria. Appartenevano a queste esperienze, spesso mortali, anche ricerche biochimiche. Se un prigioniero si ammalava, non era il medico, ma il comandante del campo, che decideva se mandarlo all’infermeria. Malattie frequenti: disturbi circolatori, congelamenti, foruncolosi, flemmoni, tubercolosi, edemi da denutrizione. Epidemie: dissenteria, tifo (967 decessi per tifo da gennaio a marzo 1943), scabbia. Nessuna profilassi. Cause ufficiali dei decessi: debolezza generale, sincope cardio-circolatoria, polmonite. Operazione sperimentali dei medici delle SS con esito mortale. Selezioni effettuate regolarmente fra i detenuti malati per formare dei "trasporti di invalidi ". Obitorio L’obitorio era sempre traboccante di salme, secondo documenti del Servizio Internazionale di Ricerche di Dachau morirono 31.591 deportati. Inoltre vi vennero giustiziati migliaia di prigionieri non registrati. I morti di Dachau dalle indagini effettuate finora dal Servizio Internazionale delle Ricerche di Arolsen risultano: 31.951 casi di morti documentati. Non è documentato e non si conosce il numero dei morti in seguito a: 7 "Sonderbehandlung" ("trattamento speciale" riservato alle persone che durante la guerra venivano trasferite a Dachau dalla Gestapo per esservi giustiziate ) "Kommissar-Erlaß " ( prigionieri di guerra sovietici, giustiziati per il cosiddetto ,"decreto del commissario”) "Decessi durante i trasporti di evacuazione o nel corso delle marce della morte in partenza da Dachau e succursali in Marzo e Aprile 1945" Baracche di punizione Nelle baracche di punizione (Strafblöcke) si trovavano i deportati che venivano isolati dalle baracche confinanti con filo spinato. Erano deportati cosiddetti "recidivi", cioè liberati e poi rimandati nel campo o destinati, dalle SS o dalla Gestapo, a "detenzione particolarmente severa". La baracca n°26 ospitava religiosi detenuti n° totale Rilasciati Trasferiti Liberati ad altri il 24. 4. Deceduti campi 45 Albanesi 2 - 2 - - Belgi 46 1 3 33 9 Danesi 5 5 - - - 447 208 100 45 94 2 - 1 1 - 156 5 4 137 10 Greci 2 - - 2 - Olandesi 63 10 - 36 17 Italiani 28 - 1 26 1 Tedeschi Inglesi Francesi 8 Lituani 3 - - 3 1 Lussemburghesi 16 2 - 8 6 Norvegesi 1 1 - - - Polacchi 1780 78 4 830 868 Rumeni 1 - - 1 - Iugoslavi 50 2 6 38 4 Spagnoli 1 - - 1 - Svizzeri 2 1 - - 1 Cecoslovacchi 109 1 10 74 24 Ungheresi 3 - - 3 - Apolidi 3 - 1 2 - 2720 314 132 1240 1034 TOTALE Cattolici 2579 Protestanti Greco-ortodossi 109 22 Vetero-cattolici e Maroniti Musulmani 8 2 Carcere del lager (bunker) Situato dietro l’edificio dei servizi. Nel cortile di quest’edificio venivano eseguite le punizioni inflitte ai deportati (fustigazioni, tortura del palo) e le fucilazioni. Crematorio La mortalità fra i deportati aumentò rapidamente. Il forno crematorio, eretto nel 1940 fuori dal campo vero e proprio, non era più sufficiente. Nel 1942 si dovette costruire un crematorio 9 più grande (baracca x).Su ordine della Amministrazione Centrale delle SS, a Berlino, venne inclusa una camera gas, camuffata da doccia, che però non venne mai usata. I deportati destinati alla camera a gas erano trasportati da Dachau al castello di Hartheim nei pressi di Linz (3.166 deportati tra il gennaio del 1942 e il novembre del 1944) ed in altri campi. Poligono di tiro Circa 6.000 prigionieri di guerra russi furono fucilati nel poligono delle S.S. Le fucilazioni al campo di Dachau Novembre 1940 1941/42 Febbraio 1944 Settembre 1944 Aprile 1945 55 Polacchi Migliaia di prigionieri di guerra sovietici 31 prigionieri di guerra sovietici 90 prigionieri di guerra sovietici Il generale Delestrain e 11 ufficiali cecoslovacchi Molti prigionieri sconosciuti furono inoltre fucilati segretamente fra il 1933 e il 1945 Leitenberg 7.500 cittadini di tutte le nazioni europee, deceduti poco prima. della liberazione, sono stati sepolti sul Leitenberg. Waldfriedhof Gli ultimi 1.230 detenuti, morti nel campo di concentramento di Dachau, furono sepolti nel Waldfriedhof (cimitero della città di Dachau). 10