Risiera di San Sabba, Trieste
Prima tappa: il
nostro viaggio
inizia tra
queste mura
Intervento delle autorità e dei
testimoni
...Pronti a
partire...
Tutti fremevano, in
attesa dell’arrivo di
un treno che ci
avrebbe portato a
est, verso la nostra
avventura...
E dopo un lungo viaggio di 17 ore, ecco le nostre mete...
“Auschwitz I
Conosciuto in seguito
come Stammlager («lager
principale»), era
l'originario
Konzentrationslager
(«campo di
concentramento») reso
operativo dal 14 giugno
1940 e centro
amministrativo dell'intero
complesso. Il numero di
prigionieri rinchiuso in
questo campo fluttuò tra
le 15.000 e le oltre 20.000
unità. Qui furono uccise,
in una piccola camera a
gas ricavata dall'obitorio,
o morirono, a causa delle
difficili condizioni di vita,
circa 70.000 persone, per
lo più intellettuali polacchi
e prigionieri di guerra
sovietici.”
Tratto da “Wikipedia”
Prima...
...e dopo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Se questo è un uomo, Primo Levi
<<Il campo di concentramento ha sorpreso tutta la silenziosa fanteria di studenti:
chi per le dimensioni, chi per le enormi quantità di capelli, valigie e oggetti di uso
comune visibili dietro a grandissime bacheche, chi per le torture, chi per le
condizioni delle persone massacrate, chi ancora per le foto appese dei
prigionieri.>>
Da “Il Piccolo”, 18 febbraio 2009
Eppure tutti quanti sono
rimasti ancora più allibiti
a Birkenau. La nebbia
lattiginosa che era scesa
durante il giorno dava
l’illusione
che
quello
sterminato campo fosse
ancora più grande. Con i
piedi inzuppati di fango,
non c’era passeggero del
treno che riuscisse a
scorgere in lontananza i
confini della fabbrica
della morte. Ognuna delle
numerosissime baracche
aveva
ospitato
tante
persone quante il treno
intero,
nonostante
fossero in precedenza
stalle adibite a soli 52
cavalli. Il silenzio regnava
sovrano,
mentre
si
succedevano uno dopo
l’altro forni crematori,
camere a gas, baracche
su baracche.
Da “Il Piccolo”, 18 febbraio
2009
<<Al calare della notte iniziava quello che era il momento centrale della visita, il rito
commemorativo. Ognuno aveva scelto ad Auschwitz una delle persone delle foto, e durante
il rito la ricordava noinandola al microfono, lasciava la propria indelebile impronta digitale
su un cartellone e accendeva una candela. Momenti di grande emozione e solennità che
resteranno nel cuore di tutti.>>
Da “Il Piccolo”, 18 febbraio 2009
La commemorazione
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Maria Benes e Stanislao Nesic
Josefa Bala e Milovan Zelen
Tafil Ryszard Longinus
Bruno Tedeschi
Amelia Primosic e Estefania Primosic
Drzybyla Kazimierz
Noi vi ricordiamo...
I momenti di riflessione
La visita alla città...
... e i momenti
conviviali
...è il momento di ripartire
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Martin Niemöller (Bertold Brecht, Berlino 1932)
Affinché ciò non accada mai più,
il nostro impegno continua...
Un vivo ringraziamento a
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Terra Del Fuoco
Tenda Per La Pace
Mario Candotto
Vilma Braini
Mario Sverco
Riccardo Goruppi
Giacomo Scotti
Erica Marcioni, Federico Giunta,
Federica Piemonte, Luca Bidut,
Matteo Bianco
Classe 4^A Liceo scientifico “Duca
degli Abruzzi” Gorizia
Prof.ssa Laura Cadenar
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