Percorso diagnostico terapeutico del paziente affetto da Stroke Gruppo di lavoro: dr. Galdino Cassavia dr.ssa Patrizia Triberti dr. Giuseppe Micieli dr. Giovanni Meola dr. Francesco Sasanelli dr.ssa Graziella Molini dr. Giuseppe Micieli dr. Giovanni Meola dr. Francesco Sasanelli dr. Mauro Martini dr. Massimo Sorghi dr. Paolo Bozzolo dr.ssa Maria Sessa dr. Emerico Panciroli dr. Silvano Casazza responsabile area territoriale Sud Ovest ASL MI 2 responsabile area territoriale Nord Est ASL MI 2 direttore stroke unit ICH direttore stroke unit PSD direttore UO neurologia AO Melegnano medico UO AO Melegnano direttore stroke unit ICH direttore stroke unit PSD direttore UO neurologia AO Melegnano medico di famiglia Distretto 2 medico di famiglia Distretto 3 medico di famiglia Distretto 4 Istituto san Raffaele direttore PAC ASL Milano 2 responsabile Servizio Welfare Locale e Innovazione ASL MI 2 ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 1 A. Percorso diagnostico-terapeutico (pdt) Premessa E' noto che il ricovero in una struttura dedicata ad alta specializzazione come la Stroke Unit migliora la prognosi in termini di sopravvivenza e di deficit funzionale residuo di pazienti affetti da patologia cerebrovascolare acuta. Per STROKE UNIT (UCV) si intende un'area di degenza specializzata per la cura dell'ictus, collocata nell'ambito di reparti di neurologia o in strutture di degenza a caratterizzazione neurologica. La specializzazione deriva dalla disponibilità di letti, una parte dei quali dotati di monitoraggio di alcuni parametri vitali (ECG, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, temperatura, ecc). dal convergere in modo organizzato di competenze multidisciplinari (neurologia, cardiologia, chirurgia vascolare, fisioterapia, eventualmente rianimazione) e dalla presenza di personale infermieristico specializzato e quantitativamente adeguato. La Stroke Unit opera in stretta connessione funzionale con l'area dell’emergenza-urgenza. Nella Stroke Unit viene realizzato il momento diagnostico che richiede un'interazione efficiente e tempestiva con vari reparti e servizi dell'ospedale. Le procedure diagnostiche di cui la Stroke Unit deve potersi servire sono quelle previste dalle linee guida SPREAD. La riabilitazione, nei pazienti in cui vi sia un'indicazione va iniziata precocemente, già durante la degenza nella Stroke Unit, ma deve poi estrinsecarsi nei reparti di riabilitazione post evento acuto. E' opportuno che ogni Stroke Unit stabilisca relazioni operative con unità di riabilitazione dotate di una équipe specializzata per il trattamento di tali pazienti: parte delle attività di riabilitazione possono essere svolte in ambito extra-ospedaliero. Per i pazienti per cui non vi è indicazione al trattamento riabilitativo il percorso assistenziale si chiude col rientro al domicilio, con integrazione di assistenza da parte dei servizi del territorio o col trasferimento a RSA. Pazienti eleggibili per il ricovero in stroke unit (SU): Il primo criterio di ammissione alla SU è la presenza di un evento cerebrovascolare acuto. Possono essere ricoverati in SU pazienti provenienti da: Pronto Soccorso Altri Reparti di degenza dell'ospedale Altri Ospedali Valutazione clinica ambulatoriale e che presentano i seguenti quadri clinici: Ictus Ischemico. Si intende per Ictus Ischemico il quadro neurologico caratterizzato da un'improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale e/o globale (in tal caso il paziente è in coma) delle funzioni cerebrali della durata superiore alle 24 ore e /o con segni di ischemia cerebrale alle neuroimmagini, non attribuibili ad altre cause apparenti, se non a vasculopatia cerebrale. Ictus emorragico: ictus con evidenza di lesione emorragica senza evidenza di indicazione a trattamento neurochirurgico. ( emorragie intraparenchimali, subaracnoidee, MAV/ aneurismi ,fase di preintervento di embolizzazione/chirurgico/endovascolare) Valutazione in pronto soccorso ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 2 Valutazione dello stato di coscienza e dei parametri vitali, storia clinica ed esame obiettivo generale Visita neurologica Esami ematochimici di routine ECG TC encefalo Ecocolordoppler TSA. Criteri e priorità di accesso alla stroke unit: stroke ischemico acuto score pre-stroke: gravità: <2 esclusi i pazienti con necessità di interventi rianimatori esordio: entro 24 ore possibilità di trattamento (fibrinolisi, neuroprotezione): entro le prime 3-6 ore stroke ischemico acuto/subacuto (0-72 ore) in pazienti con necessità monitoraggio continuo cardiaco: disturbi del sonno, IMA recente pressorio: ipertensione severa o difficilmente controllabile respiratorio: stato di coscienza compromesso, anamnesi positiva per BPCO EEGgrafico: crisi comiziali, monitoraggio terapia antiepilettica di TIA recidivanti (2 o più episodi di TIA in 24 ore, o 3 o più episodi nella settimana precedente) terapia anticoagulante: inquadramento diagnostico-strumentale: infusiva con monitoraggio coagulazione ◊ monitoraggio ritmo cardiaco e PA ◊ ECODDS TSA ◊ TCD ◊ ecocardiogramma ◊ esame angiografico, se indicato (stenosi > 70%) emorragie intraparenchimali non suscettibili di terapia chirurgica emorragia subaracnoidea non suscettibile di intervento chirurgico MAV/aneurismi fase di preintervento di embolizzazione / chirurgico / trattamento endovascolare Criteri di accesso al trattamento neurochirurgico Emorragia subaracnoidea (ESA) dimostrazione angiografica di aneurisma cerebrale suscettibile di intervento chirurgico o di terapie endovascolari presenza di finestra terapeutica per intervento neurochirurgico precoce o assenza di finestra per intervento neuriochirurgico differito Emorragia intraparenchimale (Intra Cerebral Hemorrhage – ICH) ICH sintomatiche sia per la compromissione dello stato di coscienza (GCS = 5-10) sia per la presenza di segni neurologici focali ICH con evidente effetto massa all’esame TAC encefalo (edema, ernia transfalcale e/o uncale) ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 3 volume medio dell’ematoma compreso fra 10 e 30 ml, oppure < 10 ml con effetto massa ed edema, oppure > 30 ml con rapido deterioramento della coscienza ed ingravescenza dei segni neurologici pressione intracranica (ICP) costantemente elevata e resistenza alla terapia medica peggioramento clinico rapido localizzazione particolarmente favorevole ◊ ICH lobari ◊ ICH cerebellari (GCS < 13 o ematoma > 4 cm) ◊ ICH emisfero non dominante pazienti in buone condizioni generali intervento il più possibile precoce Criteri di dimissione dalla SU, incluso l'orientamento del paziente sui successivi livelli appropriati di cura I pazienti in condizioni cliniche stabili possono essere: trasferiti presso letti non monitorati della stessa Unità Operativa di Neurologia qualora sia necessario un completamento degli accertamenti e dell'osservazione clinica; trasferiti presso Unità di recupero e Riabilitazione Funzionale qualora sussista una prognosi riabilitativa (1); trasferiti presso Lungodegenza qualora non sussista prognosi riabilitativa e non sia possibile un rientro a domicilio per mancanza di supporto familiare; trasferiti presso altri reparti per competenza se i pazienti presentano delle comorbidità che richiedano ulteriori approfondimento diagnostici e/o terapeutici; dimissione direttamente a domicilio dalla SU o dalla Unità cerebrovascolare è possibile solo in una condizione di completa stabilità clinica, in pazienti svezzati dalla terapia infusionale e con impostata terapia medica da proseguire a domicilio. Per stabilità clinica si intende l'assenza di nuovi episodi ischemici, la tendenza alla normalizzazione dei parametri clinici e compenso cardiocircolatorio soddisfacente. In alcuni casi, in presenza di risorse familiari e socio-assistenziali adeguate, viene segnalato il quadro clinico al medico curante, con congruo anticipo, allo scopo di attivare l’assistenza domiciliare integrata, prima della dimissione. Prima della dimissione al domicilio (almeno tre giorni) vengono prescritti sulla modulistica prevista (mod. 03) i presidi e gli ausili concedibili agli invalidi civili (carrozzina, pannoloni, etc.) e rilasciati gli attestati per l’esenzione e il modello per la eventuale ossigeno terapia. A tutti i pazienti viene consegnata una relazione di dimissione contenente : 1. Il motivo del ricovero 2. Riscontri e accertamenti fisici e di altro genere significativi al momento del ricovero 3. Diagnosi e comorbilità significative 1. sintesi dell’anamnesi patologica remota contenente le comorbidità significative 2. grado di autonomia al domicilio con cenno alla situazione familiare (es: se il paziente viveva solo) 4. Procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite 1 la prognosi riabilitativa verrà condivisa con gli specialisti riabilitatori ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 4 5. Terapia farmacologica significativa e altre terapie significative 1. terapia farmacologica e altre terapie significative introdotte durante il ricovero 6. Condizioni del paziente alla dimissione con particolare riferimento a: 1. quadro neurologico, modalità di nutrizione, presenza o meno di incontinenza sfinterica 2. schema contenente le seguenti scale di valutazione: NIHSS alla dimissione Indice di Barthel alla dimissione Rankin scale alla dimissione 3. indicazioni date dallo specialista fisiatra circa l’eventuale necessità di invio in riabilitazione specificando il tipo di riabilitazione dallo stesso ritenuta più idonea (es: specialistica, generale geriatrica ) 7. Terapia farmacologica alla dimissione, tutti i farmaci da assumere al domicilio 1. terapia farmacologica alla dimissione contenente tutti i farmaci introdotti durante il ricovero ( principi attivi) specificando la posologia e la durata del trattamento e le eventuali precedenti terapie abituali che si ritiene indicato proseguire 2. Schema relativo alla posologia di eventuale terapia anticoagulante e dei valori di INR degli ultimi giorni 8. Istruzioni di follow-up 1. raccomandazioni circa eventuali modificazioni dello stile di vita ( es: astensione dal fumo, dieta, ecc.) e visite o accertamenti strumentali consigliati 2. istruzioni di follow up contenenti l’appuntamento per la visita di controllo abitualmente a tre mesi. nella lettera di dimissione vengono indicati i nomi dei medici curanti e del responsabile dell’Unità Operativa a cui appartiene la Stroke Unit, e vengono segnalati i recapiti telefonici a cui riferirsi in caso di dubbi o necessità oltre all’ indirizzo mail dell’Unità Operativa. Cosa è importante indicare/comunicare al MMG al momento della dimissione? Se sono state attivate le procedure di prescrizione sulla modulistica prevista (mod. 03) di presidi e ausili concedibili agli invalidi civili (carrozzina, pannoloni, etc.). Se è necessario un programma di riabilitazione domiciliare, con indicazioni sulle modalità e intensità della FKT. Condivisione delle Procedure di attivazione ADI in fase di dimissione con il MMG Altri problemi gestione territoriale post evento La TAO ed il suo monitoraggio Riabilitazione cognitiva dopo ictus cerebrale Follow Up Il medico di famiglia ha come supporto ambulatori dedicati e integrati per il monitoraggio e la rivalutazione periodica dei pazienti dimessi dalle SU. Cfr. allegato 2: I percorsi assistenziali nel post acuto e i rapporti con il territorio. Il follow up prevede: Esami periodici Visite Specialistiche ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 5 Procedure semplificate per valutazione di ricoveri di sollievo in condizioni stabilizzate ad elevato livello di inabilità attivabili in ADI B. Sistema degli indicatori in ambito di Stroke Unit Indicatori di processo: Numero di riunioni settimanali multiprofessionali (almeno 2/settimane) N. di programmi personalizzati di assistenza acuta e post-acuta (80% sul totale). N. di casi mobilizzati entro le 48 ore (obiettivo 100%). N. di nuovi protocolli introdotti nella pratica. Realizzazione di un opuscolo di accoglimento del paziente con ictus. N. di riunioni informative periodiche per i pazienti e per i loro familiari (1 la settimana). N. di riunioni per i medici di medicina generale (2 l’anno). Organizzazione di corsi per la formazione continua del personale (2 l’anno) Indicatori di esito (efficienza): Tempo di arrivo in ospedale dall’esordio dei sintomi Intervallo di tempo di esecuzione della visita neurologica Intervallo di tempo di esecuzione della TC Giorni di degenza media. Peso medio dei ricoveri. N. dei ricoveri inappropriati. N. delle giornate di ricovero inappropriate Indicatori di efficacia: N. di complicanze (eventi sentinella: infezioni urinarie, infezioni broncopolmonari, tromboflebiti, embolia polmonare, ulcere da decubito). Mortalità intraospedaliera in terza giornata e alla dimissione. Sopravvivenza a un mese e a 6 mesi. Disabilità valutata dopo 6 mesi. (scala mRS) Percentuale di pazienti inviati in riabilitazione Percentuale di pazienti al domicilio e/ o in RSA dopo 6 mesi ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 6 Allegato: 1 Stroke Registry Regione Lombardia Anagrafica Centro __________ ID Centro Cognome __________ Nome Data di nascita: __/__/____ Sesso Razza: Caucasica, Ispanica, Asiatica, Nera Recapito telefonico: ________ ___________ ___________ CF: ________________ (M, F) Dipartimento di Emergenza Data e ora di arrivo Data e ora esordio sintomi Data e ora valutazione neurologica __/__/____ __:__ Non noto __/__/____ __:__ Non noto __/__/____ __:__ Non noto Neuroimmagini: (Sì, No) Tipo:(TAC, RMN senza DWI, RMN con DWI, Altro, Specificare: __________) Data e ora di esecuzione __/__/____ __:__ Non noto Referto: (Normale;Segni precoci di ischemia;Ischemia recente;ICH;SAH;ICH/SAH;Stroke pregresso, Altro, non noto) NIHSS: ____ Rankin pre-stroke: __ Trattamenti fase acuta: (No, tPA ev, tPA ia, procedure interventistiche, endoarterectomia carotidea, altro, Specificare: __________) Protocollo di studio: (Sì, No) Ricovero Data: __/__/____ Fattori di rischio TIA/Stroke pregressi Infarto miocardio Coronaropatia Fibrillazione atriale Insufficienza cardiaca Protesi valvolare Ipertensione arteriosa (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) Diabete mellito Dislipidemia Arteriopatia periferica Fumo Demenza (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) Altro (Specificare): ____________ (Sì, No) Accertamenti diagnostici* ECG TAC encefalo senza mdc Screening coagulativo TAC encefalo con mdc Rx torace Angio-TAC Ecocardiogramma transtoracico RMN encefalo senza DWI Ecocardiogramma transesofageo RMN encefalo con DWI Ecocolordoppler TSA RMN encefalo con mdc Doppler transcranico Angio-RMN Ecocolor doppler arterioso arti inferiori Angiografia cerebrale Ecocolor doppler venoso arti inferiori Altro, Specificare: __________ * codifica: "No";”entro 6 ore”;"entro 12 ore";"entro 24 ore";"entro 48 ore";"entro 72 ore";"entro 7 giorni"; “oltre 7 giorni” Procedure Monitoraggio continuo parametri vitali (Sì, No) Screening per disfagia (Sì, No) Posizionamento sondino nasogastrico Posizionamento catetere vescicale ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 (Sì, No) (Sì, No) 7 Mobilizzazione precoce Complicanze Ipertensione endocranica Crisi comiziali Crisi ipertensive Fibrillazione/flutter atriale Aritmie ventricolari TVP/Embolia polmonare Infezione vie urinarie Polmonite (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) Profilassi per TVP nei pazienti ad alto rischio Infarto miocardico Ipossiemia Iperglicemia Ipertermia Piaghe da decubito Complicanze emorragiche Cadute a terra Altro, Specificare: __________ (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) Terapia medica* Antiaggreganti Anticoagulanti * codifica: "No";”entro 6 ore”;"entro 12 ore";"entro 24 ore";"entro 48 ore";"entro 72 ore";"entro 7 giorni"; “oltre 7 giorni” Procedure/Interventi terapeutici invasivi* Clippaggio aneurisma Angioplastica/stenting Embolizzazione aneurisma Aspirazione ematoma Emicraniectomia Altro, Specificare: __________ Endoarterectomia carotidea * codifica: "No";”entro 6 ore”;"entro 12 ore";"entro 24 ore";"entro 48 ore";"entro 72 ore";"entro 7 giorni"; “oltre 7 giorni” Terapia riabilitativa: "No";”entro 6 ore”;"entro 12 ore";"entro 24 ore";"entro 48 ore";"entro 72 ore";"entro 7 giorni"; “oltre 7 giorni” Dimissione Data NIHSS: ___ __/__/____ Rankin: ___ (0-6 dove 6=deceduto) Barthel: ___ Modalità di dimissione: (al domicilio solo, al domicilio assistito, riabilitazione, lungodegenza, trasferito presso altro reparto ospedaliero, Altro, specificare: __________) Diagnosi: TIA, TIA recidivanti, stroke ischemico, stroke ischemico in evoluzione, emorragia cerebrale intraparenchimale, emorragia subaracnoidea Se TIA/stroke ischemico: Classificazione TOAST: Aterosclerosi dei grossi vasi, cardioembolica (possibile/probabile), occlusione dei piccoli vasi, ictus da cause diverse, ictus da cause non determinate Codici ICD-9-CM Diagnosi principale: Altre condizioni patologiche e/o complicanze: Terapia/interventi per ridurre il rischio di recidiva di stroke Antiggreganti Ipolipemizzanti orali (Sì, No) Anticoagulanti Consigli dietetici (Sì, No) Terapia antiipertensiva Consigliare di smettere di fumare (Sì, No) Terapia antidiabetica (Sì, No) ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 (Sì, No) (Sì, No) (Sì, No) 8 All. 2 I PERCORSI ASSISTENZIALI NEL POSTACUTO E I RAPPORTI CON IL TERRITORIO: LA NECESSITA’ DI ASSICURARE UNA CONTINUITA’ ALL’ASSISTENZA. 1. Introduzione Nella fase della post acuzie, alla dimissione dalla SU, devono essere messe in atto procedure in grado di assicurare appropriatezza e continuità nel proseguimento del percorso di cura, considerando l’assistenza all’interno di un sistema di servizi territoriali integrati. L’obiettivo è realizzare la convergenza tra i bisogni sanitari del paziente e i servizi disponibili, il coordinamento e la pianificazione della dimissione e del follow-up. Il risultato atteso è il miglioramento complessivo degli esiti (outcome) delle cure erogate al paziente e un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili. In questo scenario acquistano rilevanza la corretta valutazione dei bisogni di cura nel proseguimento del percorso assistenziale e una efficace comunicazione tra i nodi della rete dei servizi coinvolti. 2. Il percorso dopo la dimissione dalla SU R I A B I L I T A Z I O N E Un paziente con esiti di stroke può necessitare fondamentalmente di due macrocategorie di prestazioni, tra esse, in alcuni casi, sovrapponibili: riabilitative assistenziali Il percorso è sintetizzato nella figura seguente, che mette in evidenza le possibilità offerte dalla rete territoriale dei servizi. Regime di ricovero Regime ambulatoriale A domicilio A S S I S T E N Z A valutazione A domicilio RSA ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 9 Riabilitazione La rete “riabilitativa” può contare sulle seguenti possibilità: riabilitazione in regime di ricovero, ricorrendo in prima battuta alle strutture di riabilitazione specialistica e successivamente di riabilitazione generale e geriatrica riabilitazione a livello ambulatoriale riabilitazione domiciliare, attraverso il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) o un soggetto accreditato per questa tipologia di prestazione Assistenza Le prestazioni assistenziali sono assicurate: dalla famiglia o da altre figure professionali (servizio assistenza domiciliare – SAD comunale) e non professionali (“badante”) a domicilio dalle RSA, nei casi non assistibili a domicilio Il passaggio dalla SU alla rete riabilitativa (di ricovero e ambulatoriale) può giovarsi di “accordi” e intese con strutture specifiche, in modo da rendere fluido e garantire la continuità dell’assistenza, senza interruzione del percorso di cura. Nel caso di rientro diretto al domicilio, sia nell’ambito riabilitativo che in quello assistenziale, è necessario organizzare le dimissioni in modo protetto, così da saldare lo iatus, dare continuità a livello territoriale, attraverso l’assistenza domiciliare integrata, agli interventi iniziati in regime di ricovero. Strumenti sperimentati per l’attuazione delle “dimissioni protette” sono protocolli, condivisi tra i vari attori coinvolti, che definiscono in modo preciso: criteri di ammissibilità, fasi, tempi, responsabilità. Gli accordi, tra strutture ospedaliere, servizi territoriali, ASL devono prevedere anche tempi realistici tra comunicazione della dimissione e attivazione dell’assistenza domiciliare e la prescrizione di protesi e ausili in tempo utile per assicurare la loro presenza a domicilio, al rientro del paziente dopo il periodo di degenza nella SU. Base imprescindibile per l’attuazione dei protocolli è la consapevolezza da parte di tutti i soggetti interessati di essere inseriti in una rete, che per funzionare, nell’interesse dell’assistito, richiede il rispetto da parte di ciascuno delle proprie responsabilità. Sul versante assistenziale, il lavoro di cura della famiglia può essere supportato e completato da interventi di natura socio assistenziale, offerti dai comuni, aggregati nei distretti sociali. Anche questa tipologia di servizio è opportuno la condivisione di percorsi di continuità, d’intesa ed in integrazione con i servizi sanitari offerti dalla ASL: Tuttavia, non sempre è possibile, per la complessità assistenziale legata alle condizioni cliniche o al contesto familiare, il percorso dalla SU al domicilio e prende forma la soluzione del trasferimento ad una Residenza sanitario assistenziale (Rsa). Al riguardo va considerato che la scelta della RSA da parte della famiglia sta divenendo sempre più ponderata ma anche più consapevole. La conseguenza è la richiesta di un’attenzione sempre maggiore nei confronti dell’anziano inteso non solo come malato e bisognoso di cure, ma in termini di persona e di persona prima inserita in un contesto familiare. E’ per queste ragioni che la soluzione deve essere proposta in anticipo lasciando alla famiglia momenti e spazi per riflessioni di approfondimento. 3. Le fasi del processo Il percorso ipotetico che porta alla corretta opzione assistenziale tra quelle descritte, nell’ottica della continuità dell’assistenza, può essere sintetizzato in tre fasi: ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 1 0 1. valutazione dell’assistito e definizione del percorso (entro 48 ore); 2. attivazione del percorso: trasmissione prima relazione “standardizzata” (entro 72 ore) 3. trasferimento/dimissione L’avvio del percorso avviene a partire da un processo di valutazione precoce della persona al fine di pianificare il trasferimento presso un’altra unità d’offerta. In particolare, è necessario che il processo: definisca chi è responsabile della valutazione avvenga entro 48 ore dall’ingresso nella SU; utilizzi scale e strumenti validati (NIHSS; Barthel, Rankin,..) L’attivazione del percorso di trasferimento può giovarsi, sempre nell’ottica della continuità dell’assistenza, di accordi formali o informali con le strutture di destinazione presso cui le persone vengono trasferite con una certa frequenza. E’ opportuno che questi accordi prevedano: un contatto entro 72 dal ricovero; il trasferimento delle informazioni preliminari attraverso una scheda di prima relazione standardizzata e condivisa; l’identificazione di referenti del processo di trasferimento; una risposta da parte della struttura accettante entro tempi concordati, comunque tali da non interrompere il percorso di cura. Nel trasferimento/dimissione assume particolare importanza anche il trasferimento delle informazioni tra le unità d’offerta interessate. E’ necessario che la struttura/servizio di destinazione riceva una relazione scritta delle condizioni cliniche e non cliniche della persona e degli interventi prestati dalla struttura di provenienza. La relazione deve essere impostata considerando cosa serve conoscere da parte della unità d’offerta accettante per dare continuità agli interventi avviati nella stroke unit. A titolo esemplificativo, la lettera/relazione potrebbe essere così strutturata: a) Motivo del ricovero a. una breve sintesi delle motivazioni che hanno portato il paziente al ricovero b. la provenienza del paziente (per es: PS, domicilio, altra struttura ospedaliera, ecc.) c. in caso di provenienza dal PS la modalità attraverso la quale il paziente7 è arrivato (es: 118, familiari, altro) b) Riscontri e accertamenti fisici e di altro genere significativi al momento del ricovero a. riscontri, accertamenti di laboratorio o strumentali, terapie farmacologiche eseguiti, immediatamente prima del ricovero, in PS o presso altre sedi b. obiettività neurologica all’ingresso c. schema contenente le seguenti scale di valutazione: i. NIHSS all’ ingresso ii. Indice di Barthel pre ricovero iii. Rankin scale all’ingresso c) Diagnosi e comorbilità significative a. sintesi dell’anamnesi patologica remota contenente le comorbidità significative b. grado di autonomia al domicilio con cenno alla situazione familiare (es: se il paziente viveva solo) d) Procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite a. procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite durante il ricovero ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 1 1 b. breve descrizione dei dati relativi al monitoraggio dei parametri vitali se eseguito e) Terapia farmacologica significativa e altre terapie significative a. terapia farmacologica e altre terapie significative introdotte durante il ricovero f) Condizioni del paziente alla dimissione con particolare riferimento a: a. quadro neurologico, modalità di nutrizione, presenza o meno di incontinenza sfinterica b. schema contenente le seguenti scale di valutazione: i. NIHSS alla dimissione ii. Indice di Barthel alla dimissione iii. Rankin scale alla dimissione c. indicazioni date dallo specialista fisiatra circa l’eventuale necessità di invio in riabilitazione specificando il tipo di riabilitazione dallo stesso ritenuta più idonea (es: specialistica, generale geriatrica) g) Terapia farmacologica alla dimissione, tutti i farmaci da assumere al domicilio a. terapia farmacologica alla dimissione contenente tutti i farmaci introdotti durante il ricovero ( principi attivi) specificando la posologia e la durata del trattamento e le eventuali precedenti terapie abituali che si ritiene indicato proseguire b. Schema relativo alla posologia di eventuale terapia anticoagulante e dei valori di INR degli ultimi giorni h) Istruzioni di follow-up a. raccomandazioni circa eventuali modificazioni dello stile di vita e visite o accertamenti strumentali consigliati b. istruzioni di follow up contenenti l’appuntamento per la visita di controllo Al termine della lettera di dimissione occorre indicare i nomi dei medici curanti e del responsabile dell’Unità Operativa a cui appartiene la Stroke Unit. Sul frontespizio della lettera vengono segnalati i recapiti telefonici a cui riferirsi in caso di dubbi o necessità oltre all’ indirizzo mail dell’Unità Operativa. 4. Il medico di medicina generale Va rilevato come un importante “nodo” e “snodo” della rete dei servizi per pazienti con esiti di ictus sia costituito dalla medicina generale. Ciò assume particolare rilievo a livello domiciliare, dove il medico di famiglia svolge spesso il ruolo di “case manager” del paziente cronico, tra cui quello con esiti invalidanti di ictus, con il compito di: intercettare e valutare direttamente i bisogni socio-sanitari del paziente, attivando coerenti processi assistenziali valutare la singola situazione e costruire intorno all’assistito, a domicilio, una risposta complessiva ai bisogni sanitari ed assistenziali. garantire e supervisionare il processo di cura secondo il piano personalizzato responsabilizzare ed educare il paziente verso l’ottenimento della compliance alle terapie prescritte e verso l’aderenza ad uno stile di vita adeguato in riferimento alle patologie di cui è affetto operare con i pazienti, onde monitorarne le condizioni e fornire tutti i consigli necessari a favorire una migliore auto-gestione. In questa prospettiva, assume grande rilevanza sviluppare forme di comunicazione e integrazione tra SU e medicina di famiglia, attraverso strumenti e percorsi locali. ASL MI2 – PDT del paz. affetto da Stroke – dicembre 2010 1 2