Lo Studio Multicentrico Italiano sulle Legionellosi: Risultati e Dati Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica Paola Borella Direttore Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università degli Studi di Modena e Reggio E. e-mail: [email protected] Corso di aggiornamento “La Legionella in provincia di Modena: dati ed esperienze per minimizzare un rischio” Modena, 27 settembre 2005 Letteratura Editorial Paola Borella La Ricerca ! MIUR - PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE Studio multicentrico sul rischio legionellosi in Italia: diffusione ambientale di Legionella e valutazione della frequenza di infezione e dei suoi fattori di rischio in alcune realtà territoriali ! SItI – Gruppo di lavoro “Le infezioni da Legionella” ! Sito web www.legionellaonline.it Studio Multicentrico sulla Legionellosi Milano Torino Modena Bologna Roma NapoliBari Unità partecipanti Catania Caratteristiche del microrganismo Agente etiologico Legionella pneumophila e altre specie di Legionella Attualmente si riconoscono 48 specie suddivise in 70 distinti sierogruppi L. pneumophila è ritenuta responsabile di circa l’85% dei casi L. pneumophila sierogruppo 1 è ritenuta responsabile fino all’ 84% di tutti i casi Legionella spp Benson RF and Fields BS, Classification of the genus Legionella. Semin Respir Infect 1998; 13:90-99. Legionella nell’ambiente " Microrganismo acquatico ubiquitario che predilige ambienti caldi " Si riproduce tra 25°- 45° C e a pH tra 5,5 e 8,1 " Resta in vita tra 5,7° e 63°C " Può infettare amebe e protozoi ciliati I serbatoi artificiali si pensa agiscano da amplificatori o disseminatori del microrganismo assumendo importanza per la diffusione della legionellosi Fields BS, Benson RF, Besser RE. Legionella and Legionnaires’ Disease: 25 year of Investigation. Clinical Microbiology Reviews 2002; 15(3):506-26. Letteratura Letteratura Ruolo della flora batterica acquatica nell’ecologia microbica di L. pneumophila INTERAZIONI DIRETTE competizione e produzione di batteriocine INDIRETTE interazioni con i protozoi Screening su 72 ceppi di Pseudomonadaceae: Nei confronti dei protozoi batteri possono: 64% PRODUTTORI DI BATTERIOCINE attive contro L. pneumophila #Fungere da nutrimento ⇒ favorire le legionelle #Parassitarli ⇒ sfavorire le legionelle Messi P, Guerrieri E, Bondi M, Borella P. Interferenza microbica: quale ruolo nell’ecologia di Acanthamoeba polyphaga e Legionella pneumophila? Atti del 41° Congresso Nazionale SItI “Obiettivo salute: l’evoluzione cultuale in Europa” Genova, 20-23 ottobre 2004. Interferenza microbica e sviluppo di biofilm in vitro 10000000 1000000 ufc/cm2 100000 10000 1000 L.p. L.p. + Pseudomonas aeruginosa L.p. + Pseudomonas fluorescens L.p. + Acinetobacter lwoffii 100 10 1 0 3 6 Tempo (giorni) 9 12 P. aeruginosa ⇒ produce PIOCINE ma non influisce su L.p. P. fluorescens ⇒ produce una BATTERIOCINA e inibisce L.p. A. lwoffii ⇒ non produce alcuna sostanza e promuove L.p. Messi P, Bondi M, Marchesi I, Borella P, Guerrieri E. “Role of direct bacterial interference and biofilm in Legionella pneumophila water ecology” Atti del 20th Annual Meeting of EWGLI, 2005 Siti di distribuzione Docce, rubinetti, fontane, impianti termali, idromassaggi Sistemi di condizionamento e umidificatori Apparecchi per aerosol, attrezzature per la respirazione assistita e ossigenoterapia Fattori favorenti la colonizzazione di ambienti idrici artificiali • temperatura dell’acqua • fenomeni di ristagno/ostruzione • incrostazioni • presenza di alghe e amebe acquatiche Altri fattori sospetti • durezza dell’acqua • altri germi e materiali biodegradabili • situazione climatica • vibrazioni o cambiamenti di pressione nel sistema idrico Fattori di rischio per l’infezione nell’uomo • Tipo e intensità dell’esposizione • Virulenza del ceppo: capacità di sopravvivere e moltiplicarsi all’interno dei macrofagi • Appartenenza a gruppi a rischio: anziani, fumatori, diabetici, soggetti con malattie polmonari, cardiache o renali croniche e soggetti immunocompromessi (es. trapiantati, HIV positivi) e con prolungata degenza ospedaliera Essendo un microrganismo opportunista la maggior parte degli individui sani resiste alla malattia, ma i meccanismi di protezione e/o suscettibilità sono poco conosciuti Fonti di Infezione ● I primi casi di Legionellosi sono stati ricondotti ad aerosol provenienti da impianti di climatizzazione ● Le infezioni più recenti sono state causate da contaminazione di: impianti per l’acqua potabile apparecchi sanitari, umidificatori ultrasonici fontane ● Numerosi clusters epidemici vengono segnalati per la diffusione di aerosol contaminati da torri di raffreddamento di grandi edifici ● Segnalati casi acquisiti attraverso ferite e in bambini a seguito di parto in acqua Obiettivi dello studio Multicentrico Italiano • Studiare la diffusione ambientale del microrganismo indagando sui fattori legati alla colonizzazione e verificare l’efficacia dei sistemi di bonifica. • Stimare la prevalenza di legionellosi su un numero consistente (circa 5.000) di polmoniti comunitarie e nosocomiali in pazienti ricoverati negli ospedali partecipanti. • Approfondire le conoscenze sui fattori di rischio della malattia e sulle fonti di infezione nei casi individuati. Suggerire, alla luce dei risultati acquisiti, idonee e innovative strategie di prevenzione e controllo Gruppo Multicentrico Italiano: STUDIO AMBIENTALE " Analisi di campioni di acqua calda sanitaria in abitazioni, alberghi ed ospedali " Studio dei fattori di rischio: compilazione di un questionario sulle caratteristiche degli edifici, degli impianti idrici e dell’acqua di approvvigionamento " Eventuale adozione di misure di bonifica con verifica dell’efficacia nel breve e lungo periodo Letteratura Contaminazione da Legionella spp nei campioni di acqua calda domestici Legionella spp. totale L. pneum. sgr. 1 L. pneum. sgr. 2-14 Legionella spp. 33/146 (22,6) 6/33 (18,2) 19/33 (57,6) 8/33 (24,2) 1,17 x 103 0,96 x 103 0,94 x 103 2,30 x 103 1- 9,9 x 102 15/33 (45,4) 3/6 (50,0) 9/19 (47,4) 3/8 (37,5) 103- 9,9 x 103 15/33 (45,4) 3/6 (50,0) 8/19 (42,1) 4/8 (50,0) 3/33 (9,2) 0/6 (0,0) 2/19 (10,5) 1/8 (12,5) Positivi n(%) Carica (ufc/l) Media geometrica Categorie n (%) ≥ 104 Fattori di rischio associati alla contaminazione da Legionella negli impianti idrici domestici (Regressione logistica multipla) Legionella spp presente/assente OR (95% IC) Sistema di riscaldamento centralizzato 4,88 (1,61-14,76) Distanza dal serbatoio >10 metri 4,55 (1,55-13,33) Vetustà impianto >10 anni 3,68 (1,25-10,82) Zn >100 microgrammi/litro 4,49 (1,52-13,30) Cu >50 microgrammi/litro 0,08 (0,01-0,97) P.Borella et al. Risk factors associated with the presence of legionellae in domestic hot waters. Emerging Infectious Disease, 2004, 10 (3): 457-64. Distribuzione di Legionella in rapporto al tipo di impianto di riscaldamento dell’acqua Letteratura Distribuzione di Legionella e Pseudomonas negli alberghi Legionella spp. Pseudomonas spp. Hotels n (%) Total samples n (%) Hotels n (%) Sampled points n (%) Total 30/40 (75.0%) 72/119 (60.5%) 18/40 (45.0%) 33/119 (27.7%) Milan 4/5 (80.0%) 11/17 (64.7%) 1/5 (20.0%) 3/17 (17.6%) Modena 7/10 (70.0%) 12/22 (54.5%) 8/10 (80.0%) 14/22 (63,6%) Bologna 7/10 (70.0%) 28/44 (63.6%) 7/10 (70.0%) 12/44 (27.3%) Naples 3/5 (60.0%) 6/16 (37.5%) 2/5 (40.0%) 4/16 (25.0%) Bari 9/10 (90.0%) 15/20 (75.0%) 0/10 (0.0%) 0/20 (0.0%) χ2(P) 2.13 (ns) 5.93 (ns) 16.97 (<0.002) 22.75 (<0.001) Caratteristiche della contaminazione da Legionella negli alberghi Legionella spp. total Legionella pneumophila sg 1 Legionella pneumophila sg 2 to 14 Unknown Legionella spp. Positive samples n. (%) 72/119 (60.5%) 33/119 (27.7%) 41/119 (34.5%) 11/119 (9.2%) ≥103 CFU liter-1 n. (%) 45/72 (62.5%) 25/33 (75.8%) 20/41 (48.8%) 10/11 (90.9%) ≥104 CFU liter-1 n. (%) 14/72 (19.4%) 9/33 (27.3%) 4/41 (9.7%) 3/11 (27.3%) 1.9 x 103 2.7 x 103 1.1 x 103 4.3 x 103 Count* (CFU liter-1) Geometric mean (*) only positive samples Tipizzazione con metodo PFGE: dendrogramma ricavato dall’analisi di macrorestrizione Dice (Tol 1.0%-1.0%) (H>0.0% S>0.0%) [0.0%-100.0%] 100 90 80 70 60 50 40 30 sg 1 sg 2 sg 3 sg 4 sg 5 sg 6 sg 7 sg 8 sg 9 sg 10 sg 11 sg 12 sg 13 sg 14 sg 15 serogroup PFGE MO Ho q-2 1 MO Ho q-4 1 MO Ho q-5 1 MO Ho q-1 6 MO Ho q-3 6 BO Ho m-1 1 BO Ho l-1 3 MO Ho l-1 6 MO Ho m-1 6 BO Ho j-1 3 BO Ho j-2 6 MO Ho p-1 9 BO Ho k-1 1 BO Ho i-1 1 MO Ho l-2 1 MO Ho r-2 6 MO Ho r-1 9 MO Ho n-1 6 MO Ho o-1 6 MO Ho s-1 9 NA Ho e-1 1 BO Ho n-1 3 Nessuna similarità genetica negli isolati raccolti in diversi hotel Fattori di rischio per la contaminazione degli alberghi - Regressione logistica multipla Legionella spp totale L.pneumophila sg 1 L.pneumophila sg 2 to 14 Pseudomonas spp Fattori favorenti Fattori protettivi VETUSTÀ ALBERGO RAME TEMP > 60°C CLORO LIBERO DUREZZA VETUSTA ALBERGO SOSTANZE ORGANICHE CLORO LIBERO Fattori di rischio aggiuntivi nelle strutture turistiche Particolarità delle strutture turistiche - soggiorni brevi, variabilità nell’uso in base alla stagione - consumo di acqua concentrato in certe ore del giorno e notte (calo della temperatura dell’acqua) - la qualità dell’acqua erogata può variare e dovrebbe essere monitorata più frequentemente - in bassa stagione, scarso consumo o albergo chiuso con possibile ristagno che facilita la formazione di biofilm - sistema di distribuzione dell’acqua complesso (ogni stanza ha il bagno) con percorsi lunghi dal sito di distribuzione ai rubinetti - scarsa conoscenza del problema da parte del personale dei servizi tecnici dell’hotel Contaminazione degli ospedali Ospedale Campioni positivi N (%) MinimoMassimo ufc/l A (Nord) 15/46 (32,6) 1,0 × 102 – 3,7 × 104 B (Nord) 13/17 (76,4) 40 - 9,5 × 105 C (Nord) 30/32 (93,7) 2,0 × 102 – 1,0 × 105 D (Centro) 12/64 (18,7) 20 - 90 E (Sud) 24/31 (77,4) 1,0 × 102 – 1,0 × 105 F (Sud) 1716/2642 (64,9) 2,0 × 102 – 4,0 × 104 Sorveglianza ambientale nell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena • raccolti campioni di acqua calda sanitaria dai reparti a rischio (Rianimazione, Centro trapianti, Oncoematologia Pediatrica, Neonatologia, Pneumologia, ecc.) • sono stati raccolti campioni di base prima del trattamento di disinfezione (iperclorazione con 70 ppm di ipoclorito di sodio) • i prelievi sono stati ripetuti dopo 7-15 giorni, 2-4 mesi e 6 mesi dall’iperclorazione Da Marchegiano P, Marchesi I, Borella P et al, Sorveglianza clinico-epidemiologica ed ambientale della legionellosi in ambito ospedaliero. Congresso Nazionale ANMDO,Sorrento, 23-25 settembre 2004 Contaminazione da Legionella prima della bonifica • Più del 70% dei campioni di base era contaminato da L. pneumophila, tra 40 e 950.000 ufc/l. • La maggior parte dei campioni positivi era contaminato dai sg 7-14, seguiti dai sg 2-6 mentre il sg 1 era pressochè assente. • Oltre il 60% dei campioni concentrazione di 104 ufc/l positivi superava la Dopo il trattamento • subito dopo l’iperclorazione sono state rinvenute cariche notevolmente ridotte, anche se 1 solo campione si è negativizzato • si è registrato un aumento del numero di campioni positivi per il sierogruppo 1, presente solo in un campione prima della disinfezione • dopo 6 mesi le concentrazioni di Legionella sono risultate sovrapponibili o addirittura più elevate rispetto ai campioni di base Sorveglianza clinica Nonostante la contaminazione del sistema idrico e il suo perdurare dopo i trattamenti di disinfezione nessun caso di legionellosi nosocomiale è stato registrato tra i pazienti che hanno contratto la polmonite durante il ricovero ospedaliero nel periodo dello studio Considerazioni Legionella spp è un germe acquatico che trova il suo habitat ideale negli ambienti caldo-umidi, è capace di sopravvivere in condizioni sfavorevoli agli altri germi (temperatura elevata, presenza di biocidi, ecc.) e si moltiplica in nicchie ecologiche particolari (amebe e altri protozoi, biofilm). Per questo, si ritrova spesso, ed in concentrazioni elevate, nell’acqua calda sanitaria di case, alberghi, campeggi, centri sportivi, ospedali, case di riposo, ecc, oltre che nelle torri di raffreddamento degli impianti di condizionamento di grandi edifici e in ogni situazione in cui l’acqua ristagna a temperatura di almeno 25°C. Considerazioni L’infezione è un evento frequente, dai nostri dati circa il 10% della popolazione generale possiede anticorpi verso i ceppi più frequenti nell’ambiente, ma fortunatamente la comparsa di malattia rimane un fenomeno raro, di solito associato a condizioni di immunodepressione, in soggetti non più giovanissimi, prevalentemente maschi che fumano e assumono alcolici, eventualmente affetti da patologie cronico-degenerative. STUDIO EPIDEMIOLOGICO ! Sorveglianza attiva con ricerca dei casi di legionellosi comunitaria e nosocomiale tra i pazienti ricoverati affetti da polmonite ! Ricerca dell’antigene urinario di L.pneumophila ed, in caso di positività, isolamento colturale da escreato e sieroconversione come conferma della diagnosi ! Reclutamento dei soggetti di controllo (1 sano e 1 con polmonite per ogni caso comunitario) per indagare sui fattori di rischio per la legionellosi P.Borella et al. Environmental diffusion of Legionella spp and legionellosis frequency among patients with pneumonia: preliminary results of a multicentric Italian survey. Ann.Igiene 2003 Gruppo Multicentrico Italiano Ospedali partecipanti • Policlinico di Modena • Ospedale “Le Molinette” di Torino • Ospedale “San Raffaele” di Milano • Policlinico “S.Orsola” di Bologna • Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma • Policlinico di Napoli • Policlinico di Bari • Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Catania Risultati relativi a tutti gli ospedali partecipanti - Anni 2001-2 • Su 2287 polmoniti sorvegliate sono stati riscontrati 89 casi di legionellosi con una frequenza pari al 3,89% • 59 casi e 117 controlli sono stati reclutati per lo studio caso-controllo P. Borella et al. The Italian multicentric study on legionnaires’ disease: active surveillance to detect cases and investigation on risk factors. 19th EWGLI Meeting Chamonix 15-18 May 2004 V.Romano-Spica et al. Genetic polymorphisms as susceptibility factors to Legionella pneumonia. 19th EWGLI Meeting Chamonix 15-18 May 2004 Valutazione economica della sorveglianza clinica sui casi comunitari e nosocomiali Diagnosi con test urinario, solo costi vivi Stima dei costi addizionali per la diagnosi: 200 - 260 euro x ogni paziente diagnosticato " Stima dei costi aggiuntivi per un ospedale di 800 posti letto: 4-5.000 euro/anno, dei quali 1.000 euro/ anno per i casi nosocomiali P.Borella et al. (1999) Surveillance of legionellosis within a hospital in northern Italy. May 1998 to September 1999. Eurosurveillance 4:118-20. Considerazioni La sorveglianza attiva condotta in sei ospedali ha permesso di individuare circa 80 casi l’anno, con una prevalenza di circa il 4% tra i casi ricoverati, e dimostra l’importanza di un attento monitoraggio clinico per riconoscere le polmoniti da Legionella Considerazioni Includere la legionellosi nella diagnosi differenziale dei pazienti affetti da polmonite è un metodo efficace per riconoscere sia i casi di origine nosocomiale che quelli comunitari. I costi aggiuntivi sono limitati e la diagnosi tempestiva riduce il rischio di morte dei pazienti. Considerazioni Il rischio di contrarre la malattia dipende dalla modalità ed intensità dell’esposizione, anche se la concentrazione minima infettante non è conosciuta, ma anche dalla specie e/o dai sierogruppi, la cui diffusione varia secondo la capacità di ciascun ceppo di sopravvivere in determinate condizioni ambientali. La virulenza del ceppo è così importante che l’80-90% dei casi è associato all’esposizione a L. pneumophila sg 1, 3 e 6, nonostante che questi sierogruppi non siano i più diffusi nell’ambiente. Il problema è di particolare interesse per le strutture sanitarie, perché la maggior parte di loro risultano contaminate, ed il paziente ricoverato è solitamente un soggetto a rischio di ammalarsi, anche in forma grave, con elevato rischio di morte. Considerazioni Chiunque si trovi a gestire il controllo della contaminazione ambientale da legionella e la prevenzione della malattia dei legionari, dovrebbe farlo seguendo alcune raccomandazioni: a) lavorare in equipe coinvolgendo tutte le figure interessate: dall’impiantista al tecnico ambientale, dall’infermiere al medico clinico, dal microbiologo al medico di sanità pubblica, includendo eventualmente gli esperti universitari del settore; b) verificare la situazione ambientale della struttura, studiando con attenzione le caratteristiche dell’impianto, i parametri chimico-fisici e batteriologici dell’acqua, e in presenza di contaminazione capirne la dinamica e individuare i punti critici del sistema; Considerazioni c) valutare il rischio per le persone esposte sia in rapporto alla virulenza dei germi contaminanti che alla numerosità dei fruitori della struttura e alle loro condizioni di salute; d) decidere le soluzioni da adottare dopo una attenta quantificazione del costo-beneficio, tenendo presente che gli interventi di bonifica ambientale non sono generalmente sufficienti a tenere sotto controllo il rischio di infezione, per cui occorre mettere in atto un complesso di attività di prevenzione, tra cui la manutenzione degli impianti, la formazione del personale sanitario, l’istituzione di una sorveglianza clinica, mirata all’individuazione precoce dei casi. Considerazioni E’ pericoloso ignorare il problema, così come creare allarmismo alla comparsa di un caso o di un cluster epidemico. Tutti gli esperti concordano che le strutture sanitarie che decidono di affrontare il problema isolando le legionelle dall’ambiente e individuando i casi dovrebbero essere “premiate” per il contributo che forniscono alla conoscenza del problema, piuttosto che esposte alla pubblica riprovazione da parte della stampa e dei media in generale. Considerazioni Il Gruppo Multicentrico Italiano di Studio sulle Legionellosi, grazie alla collaborazione di grandi ospedali dislocati in tutta la penisola, dei gestori degli alberghi, degli operatori dei servizi di Sanità Pubblica, della popolazione in genere, ha potuto raccogliere in quattro anni di attività molti dati e informazioni preziose sulla diffusione di legionella nelle strutture italiane, sulle caratteristiche molecolari dei ceppi isolati, sulla prevalenza dell’infezione e della malattia, sui fattori di rischio per l’infezione. Ringraziamenti Si ringraziano tutti coloro che hanno dato un contributo alla realizzazione del progetto: ● Gruppo di Lavoro del Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica- Università di Modena e Reggio E. ● Direzione Sanitaria, medici, capisala, infermieri, e personale tecnico dell’Azienda Universitaria Policlinico di Modena ● Medici del Servizio Igiene Pubblica Controllo Rischi Biologici - Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Modena Per informazioni e aggiornamenti, potete visitare il nostro sito web www.legionellaonline.it