Kilometro Zero a cura di Fortunato D’Amico – Massimo Domenicucci – Franco Papale Roma, 15 ottobre – 8 dicembre 2015 N ell’ambito della mostra “BAR. Bellezza Arte Ristoro. Architettura, cibo e design nell’Italia del ‘900” dell’Archivio centrale dello Stato (15 ottobre-8 dicembre 2015), si propone una selezione di opere di artisti contemporanei, che confermano lo stretto legame che unisce da sempre il cibo all’arte, in un percorso lungo e articolato che pare inesauribile: dalla realistica pittura murale romana che rappresenta vari generi alimentari insieme a vasellame e a banchetti, all’opulenza dei mosaici bizantini de L’ultima Cena di Sant’Apollinare Nuovo, al realismo popolare del Mangiafagioli di Annibale Carracci, al simbolismo affidato all’opera Canestra di frutta dal Caravaggio, fino al nostro tempo con la ripetizione ossessiva della lattina di zuppa in 200 Campbell’s Soup Cans di Andy Warhol. E anche con le opere d’arte moderna che fanno parte del patrimonio artisticodocumentario dell’Archivio, presenti nella mostra, a firma di autori come Afro Basaldella, Vinicio Berti, Angelo Canevari, Carlo Levi, Siro Penagini. Qui si presenta un importante gruppo di artisti di provenienza internazionale, che si sono confrontati recentemente con il tema più in generale della “nutrizione”. Pittori, scultori, designer, videoartisti, ciascuno con un linguaggio proprio, del nostro tempo, nell’infinito avvicendamento del ciclo della vita, rappresentano con le loro opere questo inscindibile rapporto tra uomo e cibo. Massimo Domenicucci e Franco Papale Cura redazionale di Antonella Parisi 2 KILOMETRO ZERO I l 2015 è nato sotto il segno del cibo. L’Expo Universale di Milano ha offerto l’occasione per riflettere e confrontarsi su un tema così vitale, dai molteplici risvolti, nella sfera politica, sociale, economica e culturale. Su questa linea si pone questa mostra, allestita negli spazi dell’Archivio centrale dello Stato a Roma, che intende raccontare il rapporto tra gli artisti e il cibo (e tra il pubblico e il cibo) nella contemporaneità. Potremmo intenderla come un minestrone, un mercato o un supermercato alimentare, o un ristorante trattoria che segue le ricette della tradizione o quelle del chilometro zero, oppure un self service, slow o fast food. L’idea è di mettere a confronto, nell’Italia del nuovo millennio, le infinite possibilità offerte dalla nuova condizione dell’italianità, assolutamente diversa da quella che abbiamo vissuto nei 100 anni e più dell’Unità. La globalizzazione alimentare, l’arrivo dei nuovi italiani da paesi comunitari ed extra comunitari, ha certamente trasformato la vocazione campanilista delle ricette italiane del secolo scorso, e ha aperto nuove possibilità di incontro, a volte scontro, nei deschi del Bel Paese. Ciascuna delle opere esposte rappresenta una posizione artistica individuale, identificabile anche rispetto ad un’area di provenienza geografica, che potrà farci riflettere, discutere o emozionare. La lettura critica di questa esposizione è stata lasciata al visitatore, il quale, osservando le opere, dovrà attingere al proprio vissuto e sensibilità, confrontandosi con gli artisti sul piano dei valori etici ed estetici. In questo modo sarà più facile per ciascuno leggere il cambiamento e il passaggio dalle tradizioni alimentari e culturali del secolo scorso alle nuove pratiche avviate negli ultimi 25 anni di storia del Paese tricolore, sempre più proteso verso il multicolore e la multietnicità. Alla fine del nostro tour, tra le molteplici forme emblematiche dell’armonia e della disarmonia figurativa proposta in questo itinerario, sarà interessante constatare in quanti modi l’arte può “cucinare il cibo” e trasformarlo non solo in fenomeno estetico e poetico, ma più in generale in un argomento essenziale alla nostra conoscenza del mondo e degli altri. Nel mare magnum dell’universo gastronomico siamo disponibili a riconoscerci e a navigare, tentando di non farci fagocitare dallo tsunami intestinale dei termini del confronto: cucina mediterranea, etnica, kebab, ristoranti giapponesi e marocchini, trattorie, self service, fast food, slow food, breakfast, frutta verdura, bar, tavola calda e fredda, carni, vegetariani crudisti, carnivori, fame nel mondo, obesità, bulimia, anoressia, dietisti... Buona digestione. Fortunato D’Amico KILOMETRO ZERO 3 Massimo Antonelli VISTA DAL FINESTRINO, 2013 stampa digitale su alluminio, cm 70x100 Le tavole imbandite, piene di colori, cibi e profumi offrono il piacere al gusto dei commensali. Oltre a questi, per Massimo Antonelli, anche gli oggetti legati alla tavola e alla cucina possono diventare oggetti di indagine e creatività. La grattugia, da più di vent’anni, è l’elemento che lui ha sottratto alla sua quotidiana funzione, proiettandola nell’universo artistico e rendendola simbolo di palazzi e abitanti, capace di svariate elaborazioni, da metallo a creta e a digitale. In queste trasformazioni, l’elemento cibo si allontana, ma è pur sempre presente nella mente del pubblico che assiste all’ironia sottile di un Antonelli che “gratta” la vita quotidiana della nostra società. Bruno Contensou PAROLE ROSA, 2013 scultura, cm 60x40 Bruno Contensou con le due opere evoca la dolcezza delle prime parole d’amore. Nella sua scultura sono come caramelle e nella istallazione restano ancora galleggianti, eteree e immortali. 4 KILOMETRO ZERO Paola Crema UOVO, 2010 bronzo, cm 80x50 Uovo come vita, sia in senso simbolico che reale. Paola Crema, crea in scultura una sua “archeologia immaginaria”, fa uscire dall’uovo primordiale il più potente dei volatili, l’aquila, già ad ali spiegate, simbolo di protendente vitalità. Mario Di Lorenzo DOPO SCI, 2014 carta fine art, cm 15x21 Alta quota è tutto ciò che puoi aver pensato ma mai potuto credere di potere vedere. Ogni immagine è un vero e proprio set fotografico creato con miniature di alta precisione 87 volte più piccole di tutto ciò che è in scala reale, che si misurano, si confrontano ed interagiscono con il cibo. KILOMETRO ZERO 5 Roberto Fallani TRONO diVino, 2014 scultura, legno laccato, cm 235x50 Vino che coinvolge e talvolta stravolge, legato all’uomo dei tempi più lontani come alimento e come euforizzante. La sua importanza economica sta così crescendo che l’artista-designer Roberto Fallani ingigantisce la bottiglia-contenitore trasformandola in un paradossale sedile-contenitore di energia vitale. Duilio Forte HOMO Garum ferro, legno, monitor, video, cm 210x90x60 L’opera, realizzata specificamente per questa mostra, prende il nome dall’antica salsa usata dai romani per insaporire le pietanze. Come il GARVM esaltava i sapori del cibo così l’opera HOMO GARVM attraverso i filmati visualizzati permetterà di assaporare la genesi delle sculture della serie Sleipnir attraverso un menù che ci porterà dall’Italia alla Svezia. 6 KILOMETRO ZERO Cesare Giardini CUOCHI D’ITALIA LA LOMELLINA, 2014 olio su tela, cm 178x195 Questo dipinto fa parte della serie di quadri realizzata per Expo Milano 2015, intitolata Cuochi d’Italia. Il tema legato all’alimentazione in tutte le sue valenze mi ha suggerito di dipingere dei cuochi nelle loro cucine alchemiche. L’ambientazione e i prodotti alimentari sono legati a varie zone d’Italia così come le ricette che si stanno cucinando. Sono quadri d’invenzione tranne il ritratto di Alfonso Iaccarino ambientato nel suo Don Alfonso. L’atmosfera che si respira in queste cucine è misteriosa, si avverte tensione, seduzione e gelosia ma anche ironia. Rossella Gilli NATURA MORTA CON VETRO, 2005 olio su tela, cm 60x70 Il dipinto qui presentato, inedito e mai esposto, fa parte di una serie di Nature Morte – tra cui un’incisione – con vetro, materiale antico ed ottenuto dalla sabbia, elemento che si ricollega alla mostra, proposta durante la Biennale di Architettura 2014, Storia di un granello di sabbia, a cura di Fortunato D’Amico. Rossella Gilli compie una ricerca sugli elementi, la terra, l’acqua, il cielo, un modo per arrivare al centro di se stessa. Il suo primo paesaggio è quindi quello interiore, anche fisico, corporeo e naturale. KILOMETRO ZERO 7 Raluca Andreea Hartea PREESISTENTE E ETERNO, OMAGGIO A LAVOISIER”, 2015 Video, 3’ 41’’ Nell’opera si osservano i pattern che alimentano la nostra esistenza. Sezioni di frutta mutano in corpi celesti e si trasformano nell’organo della vista, in un ciclo perpetuo. Mandala naturali rilevati dalla nostra coscienza e universale, riconosciuti come prove per alimentare e sostenere la nostra presenza di osservatori consapevoli. L’opera integra la visione del mondo in quella dell’intero universo, dilatato nel flusso del continuum divenire, dove “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Jean-Pierre Landau IL GUSTO DELLA LETTERA, 2015 tecnica mista, cm 97x187 Jean-Pierre Landau, nei suoi quadri, racconta la storia dell’essere umano. Il seno e il latte ristorano il neonato al ritmo delle melopee materne che lasciano, nell’inconscio, la traccia del gusto e i colori di questa prima scrittura indelebile. 8 KILOMETRO ZERO Tamara Landau DE L’(A)MURA L’AMOUR, 2015 scultura in alabastro, cm 44x34x20 Omaggio a Jaques Lacan L’artista crea per ritrovare il gusto e l’intensità del rapporto passionale con l’oggetto originario, causa e frutto del desiderio. Giuseppe (Pippo) Mannino PENSIERI DIPINTI LA NOTTE DELL’OLIO, 2010 tecnica mista, cm 80x150 Per scrivere queste poche righe mi sono sentito a disagio. E non perché io sia un uomo di panza, anzi; piuttosto perché fino all’età di vent’anni non sono stato uno che stava volentieri a tavola: mi sembrava una perdita di tempo. Il mio tempo mi piaceva dedicarlo ai pensieri, alla contemplazione. Fissavo per ore la terra per vedere se si muoveva. Avevo un soprannome, tra i quaranta che mi avevano affibbiato: “stampato”, come a dire autistico, cioè affetto da sindrome egocentrica. In verità mi piaceva poco o nulla tutto quello che mangiavano i grandi: non mangiavo pasta, non mangiavo carne, odiavo il latte e i suoi derivati. Mi nutrivo solo di pane, di frutta, di dolci, di pasta e legumi; andavo pazzo per la pasta e piselli, che però non riuscivo a mangiare. Mio padre aveva scoperto che l’unica punizione che riusciva ad affibbiarmi era quella di vietarmi la pasta e piselli, visto che a tavola non c’ero quasi mai, tranne che per le ricorrenze, e non sempre. Il mio tempo nelle ore dei pasti lo dedicavo ai pensieri, avendo per istinto capito che il mio stomaco dava loro molto spazio. Forse è per questo che apprezzo i valori delle tradizioni legati alla Bellezza, all’Arte e al Ristoro, che cerco di tramandare. KILOMETRO ZERO 9 Vincenzo Maugeri FRUTTA AL TRAMONTO, 2015 acrilico su tela, cm 60x60 Maugeri è un autore modernissimo e incardinato nel suo tempo, osserva le cose attraverso un filtro metafisico-razionalista e non se ne fa condizionare. Vive l’arte come un baluardo, un’illuminazione che ci preserva dall’irrazionale e dall’assurdo della vita, in una dimensione circoscritta e solida, che ha i caratteri del fiabesco e i contorni di una scienza incantata. Mauro Pinotti 13re, 2015 stampa su cartone, cm 290x55 Tutti i soggetti ripresi sino a poco tempo fa erano artefici del proprio destino, erano come dei Re, ma ora hanno perso la corona. La citazione dell’ultima cena di Leonardo invita a riflettere così come il particolare punto di ripresa dall’alto, dal cielo, che diventa un dialogo visivo tra il “Gesù” e lo spettatore. Lui è l’unico che cerca un confronto visibile diretto, che funge da portavoce di una situazione di cui noi tutti siamo testimoni. 10 KILOMETRO ZERO Sonja Quarone NUTRIMENTO, 2013 stampa fotografica su lumaframe, cm 130x115 L’opera di Sonja Quarone offre una personale visione dell’India dove la messa a fuoco di alcuni elementi, con un’accurata elaborazione digitale, mette in risalto precisi dettagli da cui emerge una riflessione sulla società orientale per una vita sociale e ecologica del pianeta in evoluzione. L’installazione Nutrimento ritrae la bicicletta dei “Trasportatori di cibo di Mumbay” che evidenzia i caratteristici contenitori di latta quotidianamente prelevati dalle abitazioni e consegnati presso i luoghi di lavoro, affiancata dalle sculture realizzate in resina contenenti cibo e immagini di persone nell’atto di cibarsi. Ludovica Sitajolo TEA TIME, 2015 installazione, 2322 bustine, cm 324x258 Da uno studio fotografico dell’immagine, attraverso la grafitizzazione delle forme e la scomposizione digitale, i pixel sono stati sostituiti dalle bustine di tè: l’accostamento dei colori crea il volume del volto, e il gioco cromatico delle sfumature dà origine alla profondità e al chiaroscuro. KILOMETRO ZERO 11 Pablo Stomeo – Claudia Marzocchi KOSMIESE Video, formato 9:16 Video-performance in cui simboli come l’uovo e la benda richiamano tematiche quali la vita e la fatalità. Il mutamento dell’azione compiuta è in un primo momento uditivo, diventando successivamente visibile e fisico. Una relazione causa effetto in cui il corpo resterà macchiato, segnato, dall'insistenza delle sue azioni e, allo stesso tempo, lascia emergere lo stretto legame tra distruzione e nascita o per meglio dire rinascita. Bruno Varacalli LA NATURA COME CIBO DEL RISVEGLIO, 2015 tecnica mista su tela, cm 100x100 Nello sguardo che si ciba dei colori s’avverte il divenire del desiderio e le cose che si vanno immaginando portano il pensiero percettivo verso un luogo, dove è l’occhio che pensa a raccogliere nelle semine cromatiche i nuovi germogli. Ecco: la natura nutre ciò che l’uomo possiede, ancor di più nutre quello che sta per nascere nel potenziale risveglio della terra. 12 KILOMETRO ZERO Laura Zeni EMOTIONAL FOOD, 2015 acrilico su tela, cm 120x100 Emotional food invita alla riflessione sul rapporto uomo e alimentazione, tema chiave della ricerca artistica di Laura Zeni. Sottolinea la dualità dell’essere umano, in bilico tra le tradizionali modalità di consumo del cibo e una nuova e più elevata concezione di nutrimento, non solo del corpo ma anche della mente. KILOMETRO ZERO 13 Biografie MASSIMO ANTONELLI Nato ad Asmara (Etiopia) nel 1942, si trasferisce a due anni in Italia nella sua terra di origine, il Molise. Dal 1967 al ‘69 frequenta a Roma il Centro Sperimentale di Cinematografia con il maestro Roberto Rossellini. Partecipa ai seminari di Jean-Luc Godard e Louis Malle. Dal 1996 si dedica alla ricerca nel mondo dell’Arte. Dal 1969 al 1972 collabora come regista e operatore alla realizzazione del film inchiesta La Fabbrica di Alberto Lauriello, sulle lotte operaie a Torino presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1969 è aiuto regista - cinema e teatro. Con Francesco Maselli realizza i film Lettera Aperta ad un Giornale della Sera e Roma ‘70. Del 1972 è il suo primo film da regista e sceneggiatore Tema di Marco interpretato da Carla Gravina e Paolo Graziosi, premiato con il Laceno d’oro al Festival Cinema del Sud di Avellino e con la targa Leone d’Argento alla 33° Mostra di Venezia. Dal 1972 al 1979 è consulente e copywriter nel settore pubblicitario. Dal 1979 al 2006 firma numerosi documentari e film inchiesta e film a soggetto per la RAI, prevalentemente di denuncia e su temi sociali. BRUNO CONTENSOU Artista e scenografo vive e lavora a Parigi. Diplomato alla Scuola Superiore d’Arte Moderna a Parigi, crea del reale per un’esperienza effimera. Ha esposto all’Expo Universale di Siviglia, Fondazione Cartier e Grand Palais a Parigi, Moma New York, Open XI Venezia, Nuit Blanche à Paris. Fotografa qualsiasi cosa che gli cattura lo sguardo fino a renderla unica in un’immagine fotografica. Da qualche anno si dedica a creare piccoli set fotografici allestiti con miniature di alta precisione 87 volte più piccole di tutto ciò che è in scala reale, che si misurano, si confrontano ed interagiscono prevalentemente con il cibo... ognuna è accompagnata da argute didascalie che ne spiegano il concetto e che contribuiscono a suscitare curiosità e stupore. Il 2 maggio 2015 si è inaugurata Alta Quota presso Villa Boselli in Arma di Taggia. Un’esposizione di messaggi straordinari. L’apparente arcano ci viene così subliminalmente rivelato dalla genuinità di un solo artista il quale, forse senza rendersene conto, compie la più penetrante opera pubblicitaria che l’uomo possa mai realizzare... La stimolante rassegna di cinquanta scatti fotografici ha attirato un notevole successo di pubblico. Prossima mostra, nell’ottobre 2015 presso la Galleria Giorgio Marosi, Torino. sono infinite, come infinite sono le fonti letterarie e cinematografiche sul viaggio. Le prime mostre risalgono agli anni ‘70. Nel 2015 in occasione di Expo Milano ha tenuto una personale intitolata Cuochi d’Italia e Opere recenti di viaggi, viaggiatori e compagni di viaggio, nel Castello di Vigevano, a cura di Fortunato D’Amico, (catalogo Giorgio Mondadori Editore, Milano). ROSSELLA GILLI Pittrice, scultrice e incisore milanese (oltre che storica dell’arte, laureata all’Università degli Studi di Milano con Pier Luigi De Vecchi e dottore di ricerca in quella di Firenze con Mina Gregori), attiva tra il capoluogo lombardo, Parigi e Marrakech, ha scelto fin dall’inizio un percorso, consapevole del fatto che sarebbe stato lungo, uno di quelli che richiedono pazienza e dedizione, in un’epoca in cui la soddisfazione immediata è riuscita a trionfare su tutto tranne che sulla disciplina artistica. ROBERTO FALLANI Pittore, scultore, designer e altro ancora, vive e lavora tra Firenze e Roma. Le sue opere sono in vari musei e collezioni private non solo italiane. Tra le ultime esposizioni: 2003 New Delhi, Istituto Italiano di Cultura 2005 Algeri, Ambasciata d’Italia 2007 Roma, Centrale Montemartini 2010 Venezia, Biennale di Architettura (Spazio Tethis – Arsenale) 2011 Firenze, 54. Biennale di Venezia 2012 Milano, Triennale di Milano 2013 Kiew, Arsenale 2014 Pechino, University Technical Museum 2014 Roma, Casa dell’Architettura (ex Acquario Romano). RALUCA ANDREEA HARTEA Di origine rumena, vive e lavora a Milano. Ha studiato Arti Visive alla NABA sotto la guida di Marcello Maloberti, Luca Vitone, Vincenzo Castella e Yuri Ancarani. Ho continuato il suo percorso formativo, con forte attrazione per le dinamiche interne umane, indice di un approccio multidisciplinare, completando il biennio in Ipnosi Dinamica e Psicologia Analogica presso l’Istituto CID-CNV. Successivamente, ha amplificato il suo bagaglio con corsi sul colore di Max Luscher, seminari di pratiche meditative e ipnotiche, studi sull’astronomia e fisica quantistica. PAOLA CREMA Artista poliedrica, si è inizialmente dedicata alla creazione di sculture tipo Wunderkammer in argento e materiali preziosi (corallo, perle, cristallo di roccia, pietre semipreziose) e gioielli esclusivi, piccole sculture da indossare. Opere ospitate per un anno nel Museo degli argenti a Palazzo Pitti, alcune delle quali esposte in modo permanente. Si è dedicata alla scultura in bronzo di grandi dimensioni, con opere esposte al Museo Archeologico di Firenze, Museo del Corso a Roma, Villa Adriana a Tivoli e altre numerose prestigiose sedi romane tra le quali il Tempio di Adriano, la Casina delle Civette, la Centrale Montemartini. Le sue opere, apprezzate da un pubblico non solo italiano, fanno parte di numerose collezioni private di carattere internazionale. MARIO DI LORENZO Coltiva la passione per la fotografia come parte integrale di sé, in completa simbiosi con l’occhio fotografico, pronto a cogliere l’attimo. 14 JEAN-PIERRE LANDAU DUILIO FORTE Artista architetto italo-svedese, è nato a Milano nel 1967. Con le sue opere esplora lo spazio naturale, antropico ma soprattutto poetico riportando nell’oggi la forza e l’esemplarità del mito per costruire l’avvento anacronistico di una nuova epoca: l’era ArkiZoic. La ricerca delle infinite identità di Sleipnir, impareggiabile destriero del dio Odino della mitologia norrena, iniziata nel 2008, è l’occasione per ripensare il rapporto tra l’uomo e la natura costruendo spazi sacri dove vivere un’esperienza più autentica del tempo. Pittore, psicoanalista e poeta, vive e lavora a Parigi. Cofondatore del gruppo MnemoArt, ha studiato la scultura con A. Carlinski, allievo di Zadkine, e la pittura agli ateliers delle Belle Arti di Parigi. Espone dal 2000 in mostre collettive internazionali e personali a Parigi (Palais de Tokyo, Musée du Montparnasse, Musée Chopin, Galerie Orenda, Institut Hongrois, Le Musée Privé, Galerie de l’Angle), Boulogne, Marsiglia, Tolosa, Lyon, Cracovia, Lugano, Monza, Venezia, Mirano, Chiavenna, Milano (Galleria Babele, Istituto Francese alle Stelline, Spazio Tadini). CESARE GIARDINI TAMARA LANDAU Nato a Vigevano nel 1948, ha studiato pittura alla scuola degli artefici dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La sua pittura indaga il tema del viaggio, inteso come metafora dell’esistere e come luogo della memoria e della fantasia. Le citazioni che inserisce nella sua pittura Artista, psicoanalista e scrittrice, vive e lavora a Parigi. Cofondatrice della Società di Psicoanalisi Freudiana a Parigi e del gruppo di ricerca MnemoArt. Autrice di saggi e articoli di psicoanalisi tradotti in diverse lingue. Ha esposto sculture, istallazioni e video in mostre collettive KILOMETRO ZERO internazionali e performance a Venezia, Mirano, Chiavenna, Monza, Milano, Lugano, Londra, Parigi, Boulogne, Lione, Marsiglia, Buenos Aires. sin da giovanissimo, in ogni suo più piccolo aspetto, tutte le forme d’arte sino ad arrivare alla fotografia. Ha esposto in molti luoghi tra cui Vigevano, Torino, Roma, Trieste, Livorno, Ajdovscina. GIUSEPPE (PIPPO) MANNINO SONJA QUARONE È nato il 12 dicembre 1939 a Graniti (Messina) nella Valle dell’Alcantara. Poeta, scrittore, pittore e scultore. Ha pubblicato, tra l’altro, Insalata d’arancia (ed. dB, 2000); Noi Siciliani (ed. Arion, 2001); Pensieri dipinti (2001), una raccolta di poesie e opere pittoriche, presentata a Palazzo Firenze a Roma dalla Società Dante Alighieri; Pane e Olio (ed. Pagine, 2002); Giocatore di sogni (ed. Lepisma, 2003); Quant’è buona la cipolla (ed. Croce, 2004); Orgia di serpi (ed. Lepisma, 2005); Foibe – La forma della memoria (ed. Lepisma, 2006); Dalle Gole dell’Alcàntara a Berlino e oltre (ed. Il Gabbiano, 2007); L’Italia nel pallone (ed. Pagine, 2009). Suoi i testi della Cantata per la pace, insieme a quelli di Papa Wojtyla e S. Quasimodo: l’opera, tradotta in tutte le lingue, è stata rappresentata in varie nazioni. Ha dipinto la bandiera della pace, che Angelo D’Arrigo ha portato sull’Everest. Ha eseguito il Monumento alle Foibe, collocato a Roma (P.le delle Foibe) il 10 febbraio 2008. Ha illustrato il Don Chisciotte in edizione pregiata (ed. TREC), scrivendo la nota introduttiva. Ha illustrato Da dove viene la polvere? Il vuoto nei testi taoisti di L. Gabbrielli (ed. Pagine, 2011). Ha illustrato Cavalcare il sole e la luna di L. Gabbrielli (ed. Palombi, 2013). VINCENZO MAUGERI Nato a Catania, vive a Roma. È noto anche per i suoi ritratti. Tra le 23 personali: 1986, Ferrara, Palazzo dei Diamanti; 1995, Capri, Palazzo Cerio; 2003, Roma, Accademia di Romania; 2005, Sabaudia, Museo E. Greco; 2007, Napoli, Palazzo Marigliano; 2007, Arezzo, Archivio di Stato; 2009, Complesso dei Dioscuri al Quirinale (cat. Gangemi); 2010, Roma, Il Vittoriano (cat. Electa con poesie di Italo Benedetti); 2011, Venezia, Biblioteca Marciana, Museo Correr (cat. Skira); 2012, Roma, Santa Marta e Sala della Crociera; 2013, Pescara, Aurum, Festival dannunziano. Tra le 21 collettive: 2004, Istanbul e Bakù, Azerbaijan; 2008, Cairo, Gezira Art Center e Museum of Israeli; 2014, Tel Aviv. Tra i molti critici: P. Bucarelli, E. Mercuri, L. Tallarico, R. Civello, C. F. Carli, A. Paolucci, G. Faccenda, C. Crescentini. MAURO PINOTTI Usa le fotografie come strumento con cui tramutare i propri pensieri in immagini, su di esse ci si ferma a pensare senza limitarsi a guardare. Ogni suo soggetto è nudo, senza barriere, mostra la parte fondamentale di ogni essere umano: il cuore. Nato a Vigevano, classe ‘74, esplora KILOMETRO ZERO Nasce a Vigevano nel 1972. Studia all’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano. Il corpo è il soggetto che ispira i suoi lavori e attesta i processi del cambiamento evolutivo nel percorso di crescita artistica. Sperimenta ambiti inquieti della sua personalità, indagando tra i ricordi dell’infanzia e i turbamenti della crescita. Una naturale predisposizione al viaggio, la curiosità e il desiderio di sapere, l’emozione della scoperta, la spingono a utilizzare la fotografia documentaria come strumento per esplorare regioni lontane dalla cultura occidentale, ma vicine al suo sentire le diversità della vita. L’India non è solo un luogo fisico del mondo, ma anche uno spazio interiore dove il lavoro di Sonja Quarone registra la raggiunta consapevolezza dell’esistenza di una dimensione sociale e antropologica implicita nelle sue opere. LUDOVICA SITAJOLO Nasce l’11 novembre 1995 a Roma, dove vive e lavora. Compie la sua formazione artistica al Liceo Artistico Caravaggio, dove si diploma nel 2015. Artista eclettica, spazia dalla pittura, con propensione alla ritrattistica, alle installazioni e allo studio di nuove tecniche di rappresentazione. Espone nel 2013 alcune opere realizzate con tecniche diverse alla mostra pittorica 70 opere per 70 anni, in occasione del 70° anniversario della liberazione di Roma, alla centrale Montemartini dei Musei capitolini di Roma. Appassionata fotografa, vince con una sua composizione fotografica il concorso Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita. PABLO STOMEO - CLAUDIA MARZOCCHI Pablo Stomeo Nasce a Vigevano nel 1993. Dopo aver frequentato il liceo artistico F. Casorati di Novara dal 2007-2012 studia all’Accademia di Belle Arti di Milano, nel dipartimento di Nuove Tecnologie dell’Arte, avvicinandosi subito alla video arte. Da sempre è legato ad un immaginario cupo e al di là dei limiti che va a contaminare il suo gusto estetico e musicale. Nel 2013 inizia la sua produzione di musica teKno e teCHno sotto il nome di Noid Vicious, suonando ai rave. Claudia Marzocchi, Clodia Nasce a Milano nel 1988. Comincia i suoi studi formandosi all’Istituto d’Arte di Monza (20022007). Trascorre due anni e mezzo in Australia dove per sei mesi segue il corso di Graphic Design al TAFE Institute di Perth. Dal 2012 frequenta il corso di Nuove Tecnologie dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Milano lau- reandosi a luglio del 2015, dopo aver trascorso l’ultimo semestre allAccademia di Belle Arti di Trondheim, Norvegia. È qui che ha inizio la collaborazione tra i due artisti. Pablo e Clodia iniziano lavorando fotograficamente, spostando successivamente la loro attenzione su performance e video-performance. Elemento comune dei lavori è la ripetizione dell’azione compiuta, la quale, nei video, viene ripresa da un’inquadratura fissa e continua, lasciando percepire il reale stato fisico e mentale, grazie alla durata dell'atto performativo. BRUNO VARACALLI Nasce a Ciminà, paese della Calabria Jonica meridionale, terra che ricompone la sua memoria nella cultura del Mediterraneo. Dall’adolescenza si dedica al disegno e alla pittura e negli anni di liceo artistico, i suoi interessi confluiscono verso l’iconografia dei frammenti archeologici e l’architettura. Quell’esperienza acuisce la capacità di percepire il tempo della materia come sinestesi d’uno scavo esplorativo, specchio di riscoperta negli studi successivi, proseguiti a Milano, ove matura la sua formazione d’artista. Trasferitosi a Roma frequenta l’ambiente poetico-letterario, per poi intraprendere un’intensa fase pittorica che vede le opere collocarsi in diverse sedi espositive e con l’inizio del nuovo millennio molte sono le mostre personali e collettive. Sin dai primi dipinti s’avverte nella sua pittura che le molteplicità degli spazi sorgono da una rimovibile incidenza cromatica, soglia visuale di un rifluente processo stratigrafico, che rivela nelle articolazioni del segno tutte le tracce dell’impianto compositivo. Sicuramente esposizioni come Impronte d’incidenza, 2002, I luoghi sorgente d’utopia, 2003, Stratigrafie graduali, 2004, L’icasticità delle fenditure, 2005, Fragmentos temporales, 2006, La rinfrangenza delle stratigrafie, 2009, Dal fluire dell’occhio, 2013, sono state il passaggio inesorabile verso un confronto che si è esercitato su visualizzati reperti memoriali, esplorati attraverso le sorgive radici delle preesistenze ravvisabili. LAURA ZENI Artista poliedrica, ama sperimentare i linguaggi dell’arte. Frequenta l’Accademia di Brera e da subito partecipa a diverse mostre personali e collettive, fiere e manifestazioni artistiche. Degli ultimi anni si ricordano le personali presso: Superstudio Più (Milano), Spazio Tadini (Milano), Palazzo Comunale di Cremona, Triennale di Milano, Eataly Smeraldo (Milano), DAI Studio (Roma), ArtMoorHouse (Londra), Le Dame Art Gallery (Londra) e la partecipazione alla Biennale Italia-Cina. Attualmente vive e lavora a Milano. 15 Massimo Antonelli | Bruno Contensou | Paola Crema | Mario Di Lorenzo | Roberto Fallani | Duilio Forte | Cesare Giardini | Rossella Gilli | Raluca Handrea Hartea | Jean-Pierre Landau | Tamara Landau | Giuseppe (Pippo) Mannino | Vincenzo Maugeri | Mauro Pinotti | Sonja Quarone | Ludovica Sitajolo | Pablo Stomeo – Claudia Marzocchi | Bruno Varacalli | Laura Zeni