M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione COMPORTAMENTO A LUNGO TERMINE DEI SISTEMI DI IMPERMEABILIZZAZIONE Marco Favaretti Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Marittima e Geotecnica Università di Padova - Via Ognissanti, 39 - 35129 Padova tel. +39-0498277901 fax +39-0498277888 e-mail [email protected] 1. PREMESSA Il mantenimento nel tempo delle caratteristiche meccaniche ed idrauliche di una barriera di impermeabilizzazione, costituita dalla sovrapposizione di una geomembrana di HDPE ed uno strato di argilla compattata, costituisce un problema di grande rilevanza nella progettazione geotecnica di una discarica controllata di RSU. Le proprietà a breve ed a lungo termine di una siffatta barriera dipendono in egual misura dalla natura dei materiali sintetici e naturali impiegati e dalle condizioni ambientali (composizione del percolato, temperatura, cedimenti differenziali, ecc.) che si succedono nel tempo. Nel presente articolo vengono esaminati i principali fattori che controllano e che condizionano nel tempo le proprietà meccaniche ed idrauliche dello strato argilloso. 2. PROPRIETA’ DELL’ARGILLA L’argilla compattata viene impiegata nelle barriere impermeabilizzanti di fondo e di copertura di una discarica controllata principalmente perché è caratterizzata da valori particolarmente bassi sia della conducibilità idraulica, sia della diffusività. La conducibilità idraulica di un terreno argilloso dipende essenzialmente dalla sua configurazione strutturale (ossia dalla sua macro-porosità), che a sua volta risulta influenzata da fattori, quali la composizione mineralogica, la densità ed il contenuto d’acqua, il livello tensionale applicato, le modalità di posa in opera ed, infine, le proprietà chimico-fisiche del fluido interstiziale. La componente inquinata del percolato può migrare attraverso una barriera di argilla oltre che per convezione (per effetto di un gradiente idraulico) anche per diffusione molecolare, prodotta da un gradiente di concentrazione chimica presente tra la zona interna alla discarica e l’ambiente circostante. La diffusione molecolare è un processo che si sviluppa indipendentemente dalla presenza di un gradiente idraulico, ed anzi può verificarsi anche in presenza di un flusso d’acqua inverso per direzione. Se la barriera argillosa è ben progettata e 1 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione altrettanto bene realizzata, e la sua conducibilità idraulica è ridotta, il meccanismo principale di trasporto dell’inquinante è costituito proprio dalla diffusione molecolare. Un’altra caratteristica rilevante dell’argilla è la sua duttilità, ovvero la sua capacità di adattarsi alle deformazioni del terreno naturale, sopra cui è impostata la discarica, per effetto del peso dell’accumulo di rifiuti, ed a quelle generate nella barriera stessa dalle interazioni tra l’argilla ed il percolato. Se l’argilla è caratterizzata da una sufficiente duttilità, i fenomeni di fessurazione risulteranno ridotti o assenti. La stabilità a lungo termine dello strato di argilla compattata può essere garantita solo se esiste compatibilità chimica tra il percolato, ricco di sostanze organiche e inorganiche, ed i minerali argillosi che compongono l’argilla (o la miscela sabbia-argilla) impiegata. Anche i cosiddetti processi di attenuazione chimica (adsorbimento, precipitazione, processi biologici, reazioni di ossido-riduzione, reazioni acidobase, ecc.) richiedono un’attenta analisi. L’adsorbimento, ad esempio, consente di ritardare il rilascio di inquinante all’ambiente circostante; la precipitazione o l’occlusione biologica possono invece portare ad una diminuzione della porosità dell’argilla e a una conseguente diminuzione nel tempo della conducibilità idraulica. Infine l’argilla utilizzata per la realizzazione di una barriera deve possedere caratteristiche di palabilità e di compattabilità tali da poter essere messa in opera senza eccessiva difficoltà. A tal fine è necessario che sia caratterizzata da una plasticità variabile tra bassa e media. 3. PROPRIETA’ DI UNO STRATO DI ARGILLA COMPATTATA Le normative vigenti in alcuni Paesi (tra questi anche l’Italia) si limitano ad indicare che al fondo di una discarica controllata deve essere realizzato uno strato di argilla compattata dello spessore minimo di circa 1 m, caratterizzato da una conducibilità idraulica k minore di 10-9 cm/s, senza ulteriori specificazioni relative alle procedure di posa in opera della barriera e di misura sperimentale del coefficiente k. In realtà alcuni importanti fattori, quali quelli indicati in Tabella 1, caratterizzanti lo strato argilloso, dovrebbero essere trattati e specificati in maniera più estesa e con un rigore maggiore di quanto di norma non venga fatto; tutto ciò al fine di garantire il mantenimento nel tempo dell’efficienza del sistema di impermeabilizzazione. 2 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione Tabella 1 fattore considerato strato di appoggio della barriera proprietà dell’argilla • • • • • • • • • • • • geometria della barriera modalità di compattazione attrezzature di compattazione • • specificazioni terreno naturale adeguatamente compattato con superficie liscia composizione mineralogica granulometria (passante ASTM 200>20%; trattenuto ASTM 10 < 10%) limiti di Atterberg (Ip = 10÷40 %) -9 conducibilità idraulica (k < 10 m/s) compatibilità chimica spessore totale al fondo e sui versanti laterali pendenza longitudinale e trasversale al fondo pendenza del versante laterale riferimento a prove di compattazione in laboratorio compattazione per strati successivi compattazione dei versanti lungo la linea di massima pendenza o lungo curve di livello a seconda della pendenza della scarpata frantumazione delle aggregazioni d’argilla > 25÷50 mm rulli a piede di pecora Tabella 2: vantaggi e svantaggi connessi all’uso di differenti permeametri Apparecchiatura fustella da compattazione • Vantaggi prova semplice ed economica • • • fustella a doppio anello cella edometrica • • • • cilindro rigido • cella triassiale • • • • controllo della filtrazione laterale la prova può essere condotta su un provino indisturbato controllo della tensione verticale controllo delle deformazioni verticali nessun vantaggio particolare • • • • • • • • • controllo del livello tensionale • controllo delle portate d’acqua • controllo delle deformazioni del provino limitata filtrazione laterale Svantaggi il provino può risultare parzialmente saturo non è possibile misurare il ritiro ed il rigonfiamento controllo incompleto del livello tensionale agente sul provino possibile filtrazione laterale come sopra possibile filtrazione laterale difficoltà applicare livelli tensionali ridotti possibili difficoltà nel confezionamento di provini limitato spessore del provino difficoltà nel confezionamento del provino possibile filtrazione laterale non è possibile applicare una tensione verticale prova complessa e costosa possibili difficoltà nel confezionamento del provino La fase di determinazione in laboratorio della conducibilità idraulica dovrebbe essere sviluppata avendo chiari i vantaggi e gli svantaggi che sono associati all’uso di un’apparecchiatura a parete fissa (Fig.1) o a parete flessibile (Tab.2). Inoltre dovrebbero essere ben valutati e quantificati gli effetti indotti sulla conducibilità idraulica dai differenti fattori variabili nel corso della sperimentazione (Tab.3). Lo strato di fondo viene esteso in tutto o in parte anche sui versanti laterali della discarica, per impedire la fuoruscita del percolato qualora il suo livello interno risulti superiore al previsto. In tale eventualità oltre che la tenuta idraulica della barriera deve essere garantita la stabilità geotecnica del versante, che spesso 3 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione per l’accoppiamento di numerosi materiali sintetici (geomembrana, geotessili, georeti, ecc.) e naturali (argilla) risulta assai precaria. Per garantire la stabilità geotecnica dei versanti della discarica è pertanto necessario considerare e quantificare la resistenza tangenziale d’attrito che si sviluppa al contatto tra materiali di differente natura (es. geomembranaargilla), cercando nei casi più critici di adottare pendenze idonee e materiali sintetici ad aderenza migliorata. Attenzione analoghe vanno riservate alla progettazione della copertura di una discarica controllata. Il comportamento a lungo termine delle barriere d’argilla è influenzato da numerosi fattori, raggruppabili in tre categorie distinte: • composizione mineralogica e compatibilità chimica • procedure esecutive • variazioni ambientali in condizioni di esercizio Fig.1. Differenti tipi di apparecchiatura di prova a parete fissa: a) fustella da compattazione; b) fustella da compattazione a doppio anello; c) edometro; d) permeametro con anelli porosi ridotti alle estremità (Daniel et Al., 1985) Tabella 3: Fattori che condizionano le prove di permeabilità in laboratorio 4 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione Fattore gradiente tensione efficace migrazione orienta-zione particelle Causa deve essere mantenuto elevato per garantire un sufficiente passaggio di acqua in tempi brevi deve essere mantenuta elevata e positiva alla estremità del provino in cui entra il flusso ed gradienti elevati delle • • • • • • Errore non è rappresentativo • delle condizioni in posto migrazione delle particelle fini consolidazione differen- • ziale non rappresentativo delle condizioni in posto sottostima di k sottostima di k • • consolidazione diffe- come sopra • renziale saturazione la pressione generata con • un sistema ad aria compressa può causare aria in soluzione area trasversale del • provino ridotta • diminuzione di k per • effetto dell’aria presente • diffusione attraverso in presenza di gradienti di • la membrana concentrazione chimica la composizione chimica • del permeante non rappresentativa delle condizioni in posto • • effetti ai bordi pressione di cella elevata • • rapporto altezza/ dia- dimensione del provino • metro del provino durata della prova generalmente troppo • breve area trasversale del • provino ridotta sottostima di k k diminuisce all’aumen- • tare del rapporto L/φ sovrastima di k • Soluzioni è necessario condurre ulteriori prove per determinare k a bassi gradienti come sopra come sopra controllare la migrazione delle particelle con un’analisi granulometri-ca a fine prova come sopra usare provini corti arieggiare il permeante frequentemente eliminare l’interfaccia aria/permeante eliminare il gradiente di diffusione usando anche nella cella acqua inquinata usare sistemi alternativi alla membrana usare olio al silicone come fluido di cella usare provini di diametro maggiore di 35 mm necessaria una standardizzazione la misura di k deve avvenire in condizioni stazionarie di flusso 3.1. Cenni di mineralogia delle argille ed effetti del fluido interstiziale I minerali argillosi sono dei fillosilicati, le cui unità strutturali elementari sono costituite da tetraedri e da ottaedri, che si uniscono fra loro disponendosi planarmente e formando rispettivamente i cosiddetti foglietti tetraedrici (T) ed ottaedrici (O). Lo strato elementare della caolinite è costituito da un foglietto T ed uno O (1:1), mentre l’illite e la montmorillonite presentano uno strato elementare costituito da due foglietti T ed uno O interposto (2:1). Nel cristallo di caolinite ciascun tetraedro è legato all'altro tramite legami di tipo covalente; il foglietto T è invece legato a quello O tramite legami idrogeno. Ambedue i legami sono stabili e forti; per questa ragione i fenomeni di rigonfiamento e di ritiro, tipici di una caolinite, sono relativamente poco rilevanti, così come la sua capacità di scambio cationico. Nell'illite il legame tra gli strati elementari è garantito efficacemente attraverso ioni potassio non scambiabili. La zona interstrato della montmorillonite è occupata da molecole di acqua e da cationi ed anioni. I cationi vengono adsorbiti e legati alla superficie dell'argilla 5 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione stessa per effetto della carica superficiale negativa che essa presenta. Il legame prevalente è costituito da forze di Van der Waals, (molto intense per distanze tra le particelle dell'ordine delle dimensioni atomiche e decrescenti rapidamente all'aumentare di questa distanza), che si esercitano attraverso i cationi interstrato scambiabili con quelli presenti nella soluzione idratante l'argilla. I cationi interstrato coordinano molecole di acqua in quantità variabile a seconda della loro natura. Lo spessore dello strato elementare non è fisso, ma varia in relazione alla quantità d'acqua adsorbita. Le molecole d'acqua attratte dai cationi producono un aumento della cosiddetta distanza basale, ossia dello spessore dello strato elementare (2:1). Durante questa fase il fenomeno del rigonfiamento è contrastato dalle forze elettriche di attrazione che si generano tra i cationi e gli strati caricati negativamente. La concentrazione dei cationi diminuisce all'aumentare della distanza dalla particella argillosa; la loro posizione è infatti governata dagli effetti opposti di attrazione elettrostatica verso la superficie e di diffusione verso l'esterno. Al contrario, a causa delle cariche negative presenti sulla superficie delle particelle argillose la concentrazione di anioni, in prossimità delle particelle stesse, è minore di quella esistente nella soluzione esterna (adsorbimento negativo di anioni) (Fig.2). I cationi di valenza più elevata (e pertanto di carica maggiore) sono attratti maggiormente dall'argilla caricata negativamente che non quelli di valenza minore. A parità di valenza la capacità di scambio ionico è funzione delle dimensioni del catione ed aumenta all'aumentare del raggio ionico. Ciò è attribuibile alla maggiore idratazione degli ioni più piccoli, che con un raggio idratato maggiore sono più distanti dalle cariche negative della argilla. La capacità di scambio cationico può essere espressa sinteticamente, in ordine + 3+ 2+ 2+ + + + + decrescente, nel seguente modo: Al >>Ca >Mg >>NH4 >K >H >Na >Li + + + I livelli di Na , K e NH4 presenti nel percolato di rifiuti solidi urbani sono sufficientemente elevati da produrre, nel corso dei fenomeni di convezione e 2+ 2+ diffusione, scambi cationici con Ca e Mg presenti nelle argille naturali. I cationi eventualmente in eccesso, quelli cioè che non servono a neutralizzare l'elettronegatività delle particelle d'argilla, e gli anioni associati che sono presenti in soluzione, tenderanno a disporsi lontano dalla superficie dell'argilla, dove sussiste una più elevata concentrazione cationica. Questo tipo di distribuzione ionica prende anche il nome di doppio strato diffuso (Fig.2). Lo spessore di questo strato è inversamente proporzionale alla concentrazione dell’elettrolita presente nel fluido interstiziale ed alla sua valenza cationica, e direttamente proporzionale alla costante dielettrica del mezzo. La capacità di scambio cationico è una caratteristica di ciascuna argilla ed è governata dalla legge di Coulomb (la forza di attrazione F tra due punti di carica q1 e q2 è direttamente proporzionale al prodotto delle cariche ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza L tra i punti stessi). 6 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione Un'altra grandezza molto importante per i terreni argillosi è la superficie specifica, da cui dipende la maggiore o minore capacità di attirare le molecole d'acqua. La montmorillonite (elevata superficie specifica, elevata deficienza di carica) è il minerale argilloso che riesce a adsorbire la maggior quantità di acqua. Lo spessore dello strato di acqua adsorbita è praticamente lo stesso per un cristallo di montmorillonite e per uno di caolinite, ma cambiano le dimensioni del cristallo e la proporzione di acqua presente. Questo si traduce, per la montmorillonite, in una maggiore attività, una maggiore plasticità ed un più elevato potere di rigonfiamento. Le forze di repulsione elettrostatica dipendono dalla concentrazione ionica, dallo spazio interparticellare e da altri fattori più complessi. Se lo spessore dello strato adsorbito è elevato, le forze di repulsione sono rilevanti rispetto a quelle di Van der Waals, per cui la risultante è decisamente negativa (repulsione) e il contatto tra particelle pressochè assente (struttura dispersa). Invece, se lo strato adsorbito è relativamente sottile la forza risultante risulterà pressochè nulla, determinando dei movimenti casuali delle particelle sufficienti a portarle in contatto. Si potranno così formare gruppi di particelle che si aggregano in sospensione (struttura flocculata). I fattori che possono determinare la formazione di una struttura flocculata o dispersa sono riassunti in Tabella 4. Le differenti strutture che si vengono a determinare condizionano ovviamente il comportamento meccanico ed idraulico dell’argilla (Fig.3). Fig.2. Distribuzione degli ioni prossimi alla superficie di una particella argillosa, secondo lo schema del doppio strato diffuso (Mitchell, 1993) 7 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione concentrazione dell'elettrolita valenza dello ione costante dielettrica temperatura dimensione dello ione idratato pH adsorbimento dell'anione parametro relativo al fluido interstiziale + + + + + + + - spessore doppio strato diffuso + + + + + + + - struttura del terreno F D F D D F D F D F D F D F (+) aumento; (-) diminuzione; (F) struttura flocculata; (D) struttura dispersa Tabella 4. Influenza dei parametri del fluido interstiziale sullo spessore del doppio strato e sulla struttura del terreno [EVANS ET AL., 1985]. Fig.3. Variazioni della conducibilità idraulica dovute alla presenza di cationi di sodio e di calcio nell’acqua adsorbita (Yong e Warkentin, 1975) Le variazioni della conducibilità idraulica che si registrano facendo filtrare attraverso l’argilla fluidi diversi dall’acqua distillata sono essenzialmente da attribuire a modifiche sia della microstruttura che della macrostruttura del materiale (per le definizioni vedi il paragrafo successivo), in quanto possono essere ricondotte a fenomeni di contrazione/espansione del doppio strato diffuso e quindi di variazione nelle forze di attrazione-repulsione tra le particelle. In particolare, durante la percolazione, può accadere, da una parte che la struttura del materiale muti da dispersa a flocculata, per cui la distribuzione dei 8 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione pori interaggregati cambia; dall'altra che si abbia una riduzione di volume con fenomeni di ritiro e con la formazione di crepe o fessure all’interno del terreno. Il ritiro che si sviluppa ad esempio quando una soluzione contenente NaCl permea un materiale argilloso è collegato al processo di consolidazione osmotica; la riduzione delle forze di repulsione porta ad una contrazione degli aggregati ed all'incremento della resistenza al taglio al contatto tra gli stessi, per cui la struttura del terreno tende ad irrigidirsi (Favaretti e Moraci, 1995). In tal modo la riduzione globale di volume del terreno è sensibile, ma inferiore all'entità della contrazione all'interno dei singoli aggregati e ciò comporta una maggiore apertura dei pori e la nascita di nuove porosità interaggregati o di fessurazioni vere e proprie. Qualora la soluzione salina venga utilizzata come fluido interstiziale si osserva una consolidazione del provino (pur restando costante la pressione verticale esterna) e l'indice dei vuoti complessivo diminuisce (Favaretti e Moraci, 1997). Nello stesso tempo, però, il fenomeno del ritiro e la conseguente apertura di pori interaggregati fa sì che la porosità effettiva, attraverso cui si ha il flusso principale, cresca e quindi la conducibilità idraulica possa aumentare anche se l'indice dei vuoti mediamente si è ridotto. La tensione verticale agente riveste una grande importanza nel controllare la variazione di permeabilità dovuta alla percolazione di una soluzione salina: essa infatti limita la apertura dei macropori causata dalla contrazione degli aggregati e previene lo sviluppo di un ritiro laterale dei campioni e quindi si oppone all'incremento dell'indice dei vuoti effettivo nel terreno. Le ricerche sperimentali hanno evidenziato infatti che, se non è realizzata alcuna azione di confinamento verticale, la percolazione può incrementare la permeabilità anche di alcuni ordini di grandezza, mentre se il provino è sufficientemente confinato l'apertura dei macropori può essere in gran parte evitata proprio perché è ostacolata la deformazione orizzontale di ritiro durante la consolidazione osmotica. I risultati sperimentali dimostrano che una soluzione concentrata di NaCl ha un effetto irrilevante su alcune miscele contenenti varie percentuali di bentonite e soggette ad elevate tensioni di confinamento, mentre produce un deciso incremento di conducibilità idraulica per basse tensioni. Esistono infine minerali argillosi che si sciolgono a contatto con alcune sostanze chimiche. Pertanto la compatibilità chimica tra argilla e percolato dovrà essere attentamente analizzata in fase progettuale. In particolare gli acidi causano la soluzione dei carbonati, degli ossidi di ferro e degli strati ottaedrici di alluminio dei minerali argillosi; mentre le basi determinano la soluzione degli strati tetraedrici di silicio, ed in minor misura, degli strati ottaedrici di alluminio dei minerali argillosi. La rimozione di alcune sostanze chimiche sciolte nell’acqua può portare ad un incremento della conducibilità idraulica, mentre la loro precipitazione può portare all’intasamento dei pori, con conseguente diminuzione della conducibilità idraulica dell’argilla. 9 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione Numerosi liquidi organici interagiscono con l’argilla causando ritiro e fessurazioni, con conseguente aumento della conducibilità idraulica. Tale aumento può risultare non rilevante se l’argilla è ben compattata, non contiene minerali argillosi espansivi, e se la tensione di confinamento applicata è elevata. 3.2. Procedure esecutive Mitchell (1993), riferendosi ad un terreno sciolto qualsiasi, definisce con il termine fabric la disposizione delle particelle, dei gruppi di particelle e dei pori (o vuoti); mentre con il termine structure (che talvolta viene usato come sinonimo di fabric) intende gli effetti associati di fabric, composizione mineralogica e forze interparticellari. Nel seguito verrà indicato con il termine struttura ciò che Mitchell definisce come fabric. Per definire compiutamente la struttura di un terreno è necessario definire la dimensione, la forma e la funzione di ciascun tipo di possibile struttura: • micro-struttura: aggregazioni regolari di particelle e di pori di piccolissime dimensioni, posti tra le particelle stesse; la dimensione massima di queste aggregazioni è dell’ordine delle decine di micron; • mini-struttura: associazione di aggregazioni della mini-struttura e dei pori posti tra tali aggregazioni; la dimensione massima di queste aggregazioni è dell’ordine delle centinaia di micron; • macro-struttura: contiene crepe, fessure, cavità, laminazioni, discontinuità varie. Le proprietà meccaniche ed idrauliche dipendono in varia misura dai tre livelli di struttura sopra indicati. Ad esempio la conducibilità idraulica di un terreno coesivo è per lo più condizionato dalla macro- e dalla mini-struttura; mentre gli effetti di consolidazione primaria e secondaria sono principalmente da imputare alla mini- ed alla micro-struttura. La struttura di un’argilla compattata è principalmente influenzata dai seguenti fattori: • contenuto d’acqua e densità • procedura ed energia di compattazione • dimensione delle aggregazioni • essiccazione Contenuto d’acqua e densità Al variare del contenuto d’acqua e della densità secca di una argilla compattata la conducibilità idraulica può aumentare o diminuire anche di diversi ordini di grandezza (Fig.4). Da sottolineare il fatto che l’argilla preparata con un contenuto d’acqua uguale o leggermente superiore all’optimum può essere compattata alla massima densità secca possibile e risulta caratterizzata dalla minima conducibilità idraulica. 10 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione L’eccessiva umidità dell’argilla può produrre inconvenienti seri, quali la perdita di consistenza e la diminuzione di resistenza al taglio, particolarmente pericolosa ai contatti tra materiali di diversa natura posti sulle scarpate laterali della discarica. Fig. 4: Effetti della densità e del contenuto d’acqua sulla permeabilità di un’argilla compattata (Benson e Daniel, 1990) Procedura ed energia di compattazione Uno strato di argilla compattata seguendo differenti metodi di compattazione può essere caratterizzata dallo stesso contenuto d’acqua, dalla stessa densità secca, ma da differente conducibilità idraulica. Seguendo ad esempio la procedura di compattazione in laboratorio tipo kneading si ottiene una struttura particolarmente dispersa, per effetto della elevate deformazioni tangenziali che vengono prodotte durante la compattazione, ed una conducibilità idraulica minore di quella ottenuta mediante le classiche prove di compattazione. Pertanto la compattazione di uno strato argilloso dovrebbe preferibilmente essere eseguita mediante rulli a piede di pecora, che producono proprio elevate deformazioni tangenziali. Per ottenere una migliore compattazione è inoltre consigliabile procedere alla compattazione per sottili strati successivi, di spessore confrontabile con l’altezza delle protuberanze dei rulli. La compattazione per strati successivi, nel caso di contatto incompleto degli stessi, può generare vie di filtrazione preferenziali, con aumento della conducibilità idraulica e l’accorciamento del tempo di attraversamento della barriera. E’ necessario pertanto procedere alla scarificazione ed al controllo 11 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione della umidità naturale superficiale di ciascun straterello. Un proprietà indice che testimonia la buona esecuzione o meno di uno strato di argilla compattata è costituita dalla porosità effettiva, ossia al rapporto tra il volume dei pori, attraverso i quali si sviluppa effettivamente il moto di filtrazione, ed il volume totale. La porosità effettiva di un’argilla compattata non può essere maggiore della sua porosità totale. La velocità di filtrazione vs di un fluido attraverso un mezzo poroso, nella direzione del gradiente idraulico i, è inversamente proporzionale alla sua porosità effettiva ne: vs = v k ⋅i = ne ne dove con v si è indicata la velocità media di filtrazione, calcolata con la legge di Darcy e con k la conducibilità idraulica. Nel caso in cui vengano trascurati gli effetti della diffusione e dell’attenuazione chimica, il tempo di attraversamento ta della barriera di argilla è pari al rapporto d/vs (dove d è lo spessore dello strato della barriera) ed è proporzionale alla porosità effettiva. Alla luce di quanto detto è pertanto auspicabile che le procedure di compattazione dello strato di argilla portino ad ottenere una porosità effettiva quanto più prossima alla porosità totale; in tal caso infatti il tempo di attraversamento dello strato risulterebbe massimo. La porosità effettiva è funzione del gradiente idraulico e diminuisce al decrescere del gradiente. Dimensione delle aggregazioni La dimensione dei pori presenti a livello di mini-struttura in un’argilla compattata dipende dalla dimensione delle aggregazioni di particelle argillose. Quanto maggiori sono le aggregazioni, tanto maggiori saranno i pori inter-aggregati e la conducibilità idraulica complessiva (Fig.4). Le aggregazioni non dovrebbero superare la dimensiona massima di 25÷50 mm; in caso contrario devono essere frantumate, qualora sia possibile, prima della posa in opera e della compattazione. Per essere frantumate durante la compattazione bisognerebbe procedere alternativamente: • su argilla preparata con un contenuto d’acqua elevato (consistenza relativa bassa), purché la sua plasticità consenta un’adeguata palabilità e compattazione; • su un’argilla piuttosto asciutta procedendo alla frantumazione delle aggregazioni con rulli molto pesanti. Essiccazione I fenomeni di essiccazione e di fessurazione che si verifichino in uno strato d’argilla compattata possono portare all’aumento della conducibilità idraulica complessiva anche di 2-3 ordini di grandezza. Lo strato argilloso deve pertanto 12 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione essere mantenuto umido attraverso lo spruzzo di acqua o di sigillanti bituminosi, la successiva copertura con geomembrana o con altro terreno. 3.3 Variazioni ambientali in condizioni di esercizio Tutti i fattori esaminati nel paragrafo precedente sono controllabili attraverso un’accurata scelta del tipo di terreno e delle procedure di posa in opera. Tuttavia variazioni delle condizioni ambientali che si verifichino durante la fase di esercizio della discarica possono portare a compromettere il rendimento della barriera. Variazione della tensione di confinamento Lo stoccaggio di rifiuti all’interno di una discarica determina un incremento graduale della pressione verticale sulla barriera di fondo, la conseguente consolidazione dello strato, la chiusura delle crepe che si fossero eventualmente generate, ed infine la diminuzione della conducibilità idraulica. E’ importante sottolineare come un incremento del livello del percolato all’interno della discarica, dovuto al mancato funzionamento totale o parziale del sistema di smaltimento del percolato stesso, possa causare una diminuzione della tensione di confinamento. Migrazione delle particelle Le forze di filtrazione prodotte dal movimento del percolato all’interno della barriera possono causare la migrazione delle particelle più fini del terreno, con diminuzione della conducibilità idraulica (dovuta alla chiusura di numerosi pori), o con la rottura della barriera per eccesso di dilavamento. Cedimenti differenziali I cedimenti differenziali, indotti sulla barriera argillosa al fondo o in copertura, dalla compressione a breve e lungo termine degli strati di terreno su cui la discarica è impostata, possono generare crepe e fessure sull’argilla compattata. Per minimizzare tali effetti è consigliabile realizzare uno strato di notevole spessore con argilla di idonea duttilità. Gelo/Disgelo Cicli ripetuti di gelo e disgelo possono determinare sulla barriera argillosa un forte aumento della conducibilità idraulica e una perdita di resistenza. Tali effetti derivano da variazioni strutturali dell’argilla, che portano alla formazioni di crepe e fessure. La protezione della barriera dagli effetti di gelo e disgelo può essere realizzata ponendo in opera nel minor tempo possibile uno strato di terreno di copertura, di spessore non minore della profondità di penetrazione locale del gelo. Occlusione biologica Nel caso in cui si verifichino lente filtrazioni di percolato attraverso la barriera d’argilla potrebbero crescere e svilupparsi dei micro-organismi, che ostruendo 13 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione parzialmente i pori della struttura, determinano un decremento della conducibilità idraulica complessiva dell’argilla. Instabilità dei versanti laterali della discarica Fenomeni locali di instabilità sui versanti laterali e sulla copertura di una discarica possono portare alla rottura della barriera ed alla successiva fuoruscita di percolato. Fenomeni meno drammatici, legati a scorrimenti tangenziali verso il basso prodotti dal peso dei rifiuti o della copertura, possono comunque fessurare la barriera, causando un incremento della conducibilità idraulica globale. Per limitare tali fenomeni di instabilità è necessario imporre pendenze relativamente limitate ed impiegare geomembrane ad aderanza migliorata. A volte può essere anche opportuno inserire un geosintetico di rinforzo (es. geogriglia) capace di migliorare la stabilità globale del pendio. 4. CONCLUSIONI Da questa breve rassegna dei problemi connessi alla definizione dei parametri geotecnici di progetto delle barriere argillose nelle discariche controllate, ed al mantenimento nel tempo delle proprietà meccaniche ed idrauliche iniziali, emerge innanzi tutto la conferma dell’inadeguatezza della normativa vigente, che molto sommariamente si limita a definire lo spessore minimo richiesto dello strato di argilla compattata, ed il coefficiente di permeabilità massimo dell’argilla, senza altre specificazioni. Si è sottolineata l’importanza della scelta dell’apparecchiatura di prova, per la determinazione della conducibilità idraulica dell’argilla, evidenziando i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna. Si sono poi elencati i numerosi fattori che condizionano il risultato della sperimentazione, dall’entità del gradiente applicato alla possibile incompleta saturazione del provino, dalla disuniformità della tensione efficace agente ai possibili fenomeni di filtrazione lungo la superficie perimetrale del permeametro. I risultati che si ottengono, a parità di terreno di prova, sono assai differenti, variando anche di ordini di grandezza. Un altro aspetto che è stato trattato è quello della compatibilità chimica tra argilla e percolato; a tal fine si è raccomandato di sottoporre a prova un provino rappresentativo di argilla, assoggettarlo ad livello tensionale prossimo a quello reale, e possibilmente utilizzare come fluido permeante una soluzione prossima (se non uguale) per composizione chimica al percolato reale. Particolare attenzione dovrà essere posta sulla quantità di percolato filtrata attraverso il provino nel corso della prova di laboratorio, che dovrà essere pari ad almeno 4-5 volte il volume dei pori del provino. La durata della prova deve essere sufficientemente lunga da permettere al fluido permeante di saturare per bene tutto il provino e nello stesso tempo di sviluppare tutte le possibili interazioni fisiche e chimiche con i minerali argillosi costituenti il terreno in esame. Infine sono stati illustrati gli effetti sul rendimento della barriera delle procedure 14 M.Favaretti - Comportamento a lungo termine dei sistemi di impermeabilizzazione esecutive e delle variazioni ambientali che si potrebbero succedere nel tempo. Nel caso in cui questi due aspetti non vengano attentamente considerati, anche una progettazione condotta con competenza e rigore potrebbe risultare insufficiente a garantire l’efficacia della barriera nel tempo. 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