26 .Società
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 20 GIUGNO 2012
Le date
il caso
BRUNO RUFFILLI
F
ino a qualche settimana
fa, Surface era una tecnologia Microsoft usata su
computer in forma di tavolino con grandi display
touch, pensati per sale d’attesa e
luoghi pubblici. Da ieri è il nome del
nuovo «tablet» di Redmond.
Che non è quello mostrato al Ces
di due anni fa, poco prima che Steve
Jobs lanciasse l’iPad, e mai arrivato
nei negozi (Hp, che doveva produrlo,
ha fatto in tempo a lanciarne una
versione con software proprietario,
per poi annunciare il ritiro dal settore dei tablet e ripensarci qualche
mese dopo). Quello presentato a Los
Angeles è un prodotto che dovrebbe
sfidare l’iPad, oggi dominatore assoluto del mercato. E che dovrebbe Il nuovo Surface della Microsoft: in evidenza la tastiera che fa anche da «copertina» al nuovo tablet
costituire il paradigma per tutti i tablet Windows, perché stavolta Microsoft – seguendo l’esempio di Cupertino - ha progettato in proprio
anche l’hardware (realizzato, però,
da altri, pare Samsung).
Al momento, nonostante le foto,
un video e qualche commento dei
partecipanti alla presentazione, del
Surface si sa poco. Intanto non è
uno, ma due: un modello per il mercato professionale e uno per gli
utenti «consumer». Hanno processori diversi e adottano versioni differenti del sistema operativo: Windows 8 per il pro, Windows Rt per
l’altro modello. L’interfaccia è però lizzare il primo tablet pc, 10 anni fa, e
simile, e anzi nell’ottica di Micro- pochi se ne accorsero, finché Jobs
soft, è proprio questo il punto di for- non lo reinventò, spinto – come racza della prossima versione del siste- conta Walter Isaacson nella sua bioma operativo: un aspetto elegante e grafia – dalla volontà di «mostrare a
coerente che accomuna apparecchi Microsoft com’era davvero un tamolto diversi tra loro, come Xbox, blet»: Apple sta per arrivare a quota
computer, tablet, smartphone.
100 milioni di iPad venduti.
1 Il noleggio di dvd e blu-ray è
Interessante poi il posizionamenOltre che con Apple, Ballmer deve
in crisi (tra il 2007 e il 2010 hanno
to di mercato: per Ballmer il Surfa- fare i conti con gli altri produttori che
chiuso oltre 1.400 punti vendita e
ce è un apparechanno annunciato
recentemente la catena Blockbuchio con cui creare
ster), ma l’acquisto e il noleggio di
LE DIFFERENZE apparecchi comcontenuti, non sopatibili con Winfilm via Internet è in crescita. Per
C’è
una
tastiera
incorporata
lo consumarli.
dows 8, ma che doquesto, Fastweb ha deciso di traQuindi, oltre alla e vuole essere un apparecchio po il Surface posformare Chili Cinema, la sua piatcapace di creare contenuti trebbero cambiapossibilità di digitaforma per vedere film in streatare direttamente
re strategia e abming nata nel 2011, in una società
sullo schermo, torna il pennino e c’è bandonare la piattaforma. Il modello
indipendente nella quale i manapure la tastiera, in forma di una co- base dovrà poi scontrarsi con i tanti
ger che la gestiranno avranno il
1 Dalla cameretta al salotto e
ver ultrasottile con tasti in rilievo tablet Android (cui a breve se ne agora al centro ideale della casa:
43,2% delle azioni, il 15,4% sarà in
che permettono di scrivere como- giungerà uno firmato da Google),
nella sua terza fase la Wii di Ninmano a Antares Private Equity,
damente testi lunghi. Incerto il quello superiore con gli Ultrabook, i
tendo, presentata ieri, vuole far
mentre Fastweb manterrà il
prezzo («Allineato a quello dei con- pc superleggeri che Intel sta spingenconvergere su di sé molte modali41,4%. «A oggi - ha detto l’ad Giorcorrenti», e siamo sui 500 dollari al- do con grande dispendio di forze e che
tà di gioco e intrattenimento, angio Tacchia - la nostra offerta ammeno), vaga la data di uscita («In pure girano con Windows 8. La battache grazie a un nuovo display di
monta a 900 film, entro l’anno arcontemporanea con Windows 8», glia è aperta, ma per Microsoft non
6,2 pollici. Nintendo ha rivelato
riverà a 2.000 titoli, dall’ultima
tra la fine dell’estate e l’inizio del- sarà facile recuperare il tempo perche la nuova Wii porterà sui teleuscita nelle sale al film per cinefili».
l’autunno per il modello base).
duto in un mondo dove tavolette e tevisori i video in streaming, e che si
Pellicole da guardare sulle smart
Ma il rischio è che anche questa lefonini intelligenti hanno sorpassato
potrà anche navigare in Rete e adtv, che in Italia sono già 1,5 milioni,
seconda vita della tavoletta si riveli i computer. Anche se il 90% dei pc
dirittura telefonare via Internet.
su computer, tablet, cellulari.
difficile. Fu Bill Gates a commercia- continua a funzionare con Windows.
Così Microsoft riapre
la sfida delle tavolette
2002
ESATTAMENTE DIECI ANNI FA BILL GATES IN PERSONA SI
IMPEGNA NEL LANCIO DEL MICROSOFT TABLET PC, CHE
FUNZIONA CON UNO STILO: ANCHE PER QUESTO (E PER IL
PESO E I POCHI PROGRAMMI DISPONIBILI) FU UN FLOP
L’azienda di Bill Gates torna a sorpresa a contrastare l’iPad
Terza generazione
LanuovaNintendo
alcentrodellacasa
Film a richiesta
DaFastwebsistacca
lapiattaformaChili
2010
UN ANNO E MEZZO PRIMA DI MORIRE, A GENNAIO 2010,
STEVE JOBS LANCIA L’IPAD, CON IL SUO SCHERMO TOUCH
E MOLTE NOVITÀ: È UN SUCCESSO STREPITOSO, ORA
VICINO A QUOTA 100 MILIONI DI ESEMPLARI VENDUTI
2012
STEVE BALLMER, ALLA GUIDA DI MICROSOFT DAL 2008,
HA RILANCIATO IERI LA SFIDA CON «SURFACE»
IL NUOVO TABLET PESA 676 E 903 GRAMMI NELLE DUE
VERSIONI E HA UN DISPLAY DI 10.6” IN FORMATO 16:9
I tesori ritrovati dall’Italia che funziona
A Parigi l’Unesco
celebra con una mostra
i Carabinieri che vanno
a caccia dei ladri d’arte
ALBERTO MATTIOLI
CORRISPONDENTE DA PARIGI
S
i chiamava Assteas e lavorava a Paestum fra il
375 e il 350 avanti Cristo.
Dipinse e firmò anche un cratere a calice alto 71 centimetri: da una parte Europa rapita da Zeus sotto le sembianze
di un toro, dall’altra Dioniso
nudo, preceduto da un satiro
e seguito da una menade.
Sullo sfondo nero, il rosso è
vivido come quando lo stese
Assteas e come quando il cratere fu scavato (clandestinamente, come si scoprì) in una
tomba dell’antica Saticula,
che oggi si chiama Sant’Agata
dei Goti e sta in provincia di
Benevento. Molti secoli dopo,
nel 1995, i carabinieri del Re-
Guercino
Il San
Giovanni
Battista (a
sinistra)
rubato nel
1999 a Roma
In alto, il
calice di
Paestum
parto Tutela Patrimonio Culturale sequestrano delle foto a un
trafficante di reperti archeologici. Nel mazzo c’era anche una
Polaroid che ritraeva un altro
pregiudicato in posa accanto a
un grande vaso a figure rosse.
I carabinieri si misero a cercarlo e lo trovarono in un museo californiano, che l’aveva
comprato nel 1981. Nel ‘99 partì
la richiesta di sequestro, gli
americani collaborarono e nel
2005 partì il cratere per il viaggio di ritorno. Adesso è esposto
al Museo archeologico di Paestum, proprio dove Assteas lo
firmò 24 secoli fa.
Anche se spesso lo ignoriamo, c’è qualcosa in cui noi, noi
italiani in generale e i carabinieri del Reparto in particolare, siamo i più bravi del mondo:
riportare a casa le opere d’arte
che ne sono uscite illegalmente.
Chi non lo ignora è l’Unesco,
che ha inaugurato una bella
mostra, «Tresors retrouvés»,
cio è tesori ritrovati, e che,
mentre si riuniscono i Paesi
che hanno aderito alla Convenzione del 1970 contro il
commercio illegale di beni culturali, propone come esempio
quel che si fa in Italia.
Guest star a Parigi, il generale Pasquale Muggeo, che comanda il Reparto, appena 300
carabinieri iperspecializzati
che però bastano, «perché la
quantità non vuol dire qualità»
e poi perché lavorano con l’ap-
poggio degli altri 118 mila militari dell’Arma. «Con Internet spiega Muggeo -, il mercato nero delle opere d’arte è diventato più effervescente e rapido.
Però è anche aumentata la collaborazione internazionale, per
esempio con la Svizzera che è il
crocevia dei traffici o gli Usa,
dove arrivano molte opere».
Così i carabinieri, l’anno
scorso, hanno restituito beni
a 15 Paesi, addestrano i colleghi stranieri, intervengono
in Afghanistan o in Iraq e
hanno messo al sicuro i capolavori emiliani minacciati dal
terremoto.
Ognuna delle 31 opere esposte ha una storia. C’è il crocifisso del XII secolo sparito nel
1983 dalla cattedrale di San Sabino di Canosa e ritrovato a Parigi 25 anni dopo. Ci sono il
Guercino e il Carracci rubati
nel 1999 dalla Pinacoteca capitolina di Roma. C’è l’incunabolo con l’«Epistola de su gran descumbrimiento» di Cristoforo
Colombo, sostituito con una copia alla Biblioteca di Fermo e
recuperato a New York nel
1992, 500 anni dopo il «descumbrimiento». E c’è l’orgoglio di
mostrare al mondo un’Italia
che funziona.
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