Algebra vettoriale e Matrici Rita L. D’Ecclesia 1 1.1 Richiami di Algebra Vettoriale Spazio Vettoriale Consideriamo lo spazio Euclideo n−dimensionale, si dice vettore ad n componenti una n-ple ordinata di numeri reali <n = {x = (x1, . . . , xn); xi ∈ <} Introduciamo tra gli elementi (o vettori) di <n, x ed y , le operazioni di somma fra vettori (+) (fig.1.1): ∀x, y ∈ <n, x = (x1, x2, ..., xn) , y = (y1, y2, ..., yn) x + y = (x1 + y1, . . . , xn + yn) e di moltiplicazione per scalari, ∀ scalare α ∈ < , e ∀x ∈ <n (fig.1.2): αx = (αx1, . . . , αxn) In particolare: −x = −1x = (−x1, ..., −x2) (x − y) = x + (−y) = (x1 − y1, . . . , xn − yn) È facile vedere che in <n valgono le usuali proprietà di addizione e moltiplicazione che valgono in <. • 1. proprietà commutativa: ∀x, y ∈ <n x+y =y+x 2. proprietà associativa ∀x ∈ <n, b, c ∈ < b (cx) = (bc) x 3. esistenza dell’elemento neutro ∀x ∈ <n x · 1 =x 4. proprietà distributiva del prodotto per uno scalare rispetto alla somma vettoriale ∀x, y ∈ <n, b ∈ < ³ ´ b x + y = bx + by L’insieme (<n; +, ·) si chiama spazio vettoriale. Un elemento, o vettore, x ∈ <n si può rappresentare anche in notazione matriciale, come matrice di dimensione n × 1 : x= x1 x2 .. xn , xT = [x1, x2, . . . , xn] Definiamo ora un’operazione di moltiplicazione fra vettori detta prodotto scalare, che può essere vista come una funzione che agisce su due vettori (ha come dominio il prodotto cartesiano (<n ×<n) ) e fornisce come risultato uno scalare, ossia un numero reale: x · y = y T x = (x, y) = n X xiyi (1) i=1 Proprietá del prodotto scalare • proprietà commutativa: x·y =y·x • proprietà distributiva: (αx1 + βx2) · y = αx1 · y + βx2 · y V ⊂ <n é un sottospazio vettoriale se V é chiuso rispetto alle operazioni di somma (+) e moltiplicazione per scalari, ossia V è un sottospazio vettoriale se αx1 + βx2 ∈ V ∀x1, x2 ∈ V e ∀α, β ∈ < 2 Spazio Metrico Una funzione d : <n × <n → < si dice distanza se soddisfa le seguenti proprietà 1. d(x, y) ≥ 0;. d(x, y) = 0 ⇐⇒ x = y 2. d(x, y) = d(y, x) (simmetria); 3. d(x, z) ≤ d(x, y) + d(y, z) angolare). (disuguaglianza tri- Se lo spazio é normato si puó sempre definire una distanza associata alla norma : d(x, y) = kx − yk (2) Un esempio é rappresentato dalla distanza euclidea: v u n uX d(x, y) = t (xi − yi)2 i=1 (3) proprietà 3 (disuguaglianza triangolare) rappresenta la proprietà nota dalla geometria che “la misura di un lato di un triangolo è minore o uguale alla somma delle misure degli altri due lati” Curiosità: L’interpretazione geometrica del prodotto scalare si deriva dalla formula trigonometrica che tiene conto dell’angolo fra due vettori: c2 = a2 + b2 − 2ab cos θ dove a, b , c sono i lati di un triangolo. Riscrivendo la regola del coseno in termini di vettori otteniamo:Riscrivendolo in termini di vettori abbiamo kv − wk2 = kvk2 + kwk2 − 2 kvk kwk cos θ (4) Figure 1: Figure 2: dove θ è l’angolo tra v e w, scelto in modo tale 0 ≤ θ ≤ π. |v − w|2 = = = = Quindi: (v − w) · (v − w) v·v−w·v−v·w+w·w v · v − 2v ·°w + w · w ° ° 2 °2 °v k+k w° − 2v · w kv − wk2 = kvk2 + kwk2 − 2v · w (5) da cui confrontando la 4 con la 5 otteniamo: v · w = kvk · kwk cos θ Tornando alla notazione iniziale il prodotto scalare fra vettori può essere calcolato anche utilizzando la norma euclidea e l’angolo α formato dagli stessi (fig.1.4): x · y = kxk kykcosα Disuguaglianza di Cauchy: |x · y| ≤ kxk kyk e |x · y| = kxk kyk ⇐⇒ x = αy Due vettori si dicono ortogonali se (fig.1.5): x·y =0 (x ⊥ y) Figura 1.5. Vettori ortogonali ( cos α = 0). Si dice che u é un versore se kuk = 1. Ogni vettore x 6= 0 si puó esprimere in funzione del suo versore u = x con: kxk x = kxk u Sono versori i vettori della base canonica di <n: ei = 0 .. 1 .. 0 ← i − esima riga per i = 1, . . . , n essendo keik = 1. I versori ei sono i vettori componenti la matrice identitá I(n × n). 2.1 Combinazione lineare fra vettori Dati n vettori xs ∈ <n si definisce combinazione lineare di vettori la seguente espressione: n X i=1 cixi = c1x1+c2x2+. . .+csxs+. . .+cnxn ∀ci ∈ < Ad esempio dati i seguenti tre vettori ∈ <3 1 x1 = 2 , 3 1 x2 = 4 0 0 x2 = 1 2 Dati c1 = 1, c2 = 2, c3 = 0.5 la combinazikone lineare è la seguente: 1 1 0 5.05 3.0 2 + 2 4 + 0.5 1 = 14.05 3 3 0 2 10 Matrici Definizione: Sia dato lo spazio vettoriale <, una tabella A di m × n elementi appartenenti a < si dice matrice ad n ed m colonne si dice matrice a m righe e n colonne. o A= a11 a12 . . . a21 a22 .. am1 am2 h i 3 2 1 3 1 3 2 4 A = aij a1n amn La matrice si dice quadrata se m = n, in tal caso n si dice ordine della matrice. Gli elementi aii i = 1, 2, . . . , n costituiscono la diagonale principale della matrice. La somma degli elementi sulla diagonale si dice traccia di A e si indica con T r (A) . Esempio, la matrice A= 2 1 0 2 4 1 3 2 è una matrice quadrata di ordine 4 la cui traccia è =8. Definizioni: • Una matrice si dice nulla se ha nulli tutti i suoi elementi: A=0 • Due matrici si dicono dello stesso tipo quando hanno lo stesso numero di righe e di colonne. • In due matrici dello stesso tipo due elementi che si trovano nello stesso posto si dicono corrispondenti. • Due matrici dello stesso tipo A e B si dicono uguali quando tali htuttii gli elementi corrispondenti, h sono i A = aij e B = bij di dimensioni m × n: aij = bij ∀i = 1, 2, 3, . . . , n, j = 1, 2, 3, . . . , m In una matrice quadrata A= a11 a12 . . . a21 a22 .. an1 am2 a1n ann gli elementi ajk e akj che hanno gli stessi indici ma in ordine inverso si dicono coniugati; i loro posti sono simmetrici rispetto alla diagonale principale. In particolare, se gli elementi coniugati sono tutti uguali fra loro, ajk =akj , la matrice si dice simmetrica; se gli elemneti coniugati sono tutti opposti fra loro, ajk = −akj , la matrice si dice emisimmetrica. 3.1 Operazioni fra matrici OPERAZIONE h i h iSOMMA: Siano date le matrici A = aij e B = bij di dimensioni m × n, si dice somma h i di A e B la matrice C = cij di dimensione m × n tale che cij = aij + bij ∀i = 1, 2, . . . , n j = 1, 2, . . . , m La somma gode delle seguenti proprietà: 1. proprietà commutativa A+B =B+A ∀A, B 2. proprietà associativa (A + B) + C = A + (B + C) ∀A, B, C 3. elemento neutro: A+0=A 4. Esistenza della matrice opposta: per ogni matrice A, ∃ un’unica ,matrice dello stesso tipo di A che sommata ad A dà la matrice nulla PRODOTTOh PER i UNO SCALARE k : Sia data la matrice A = aij di dimensioni m × n, e lo scalare k, h si dice prodotto dello scalare k per A la matrice C = cij di dimensione m×n tale che i cij = kaij da cui C = kA COMBINAZIONE LINEARE FRA Siano h i h MATRICI: i date le matrici A = aij e B = bij di dimensioni m × n, h sii dice combinazione lineare di A e B la matrice C = cij di dimensione m × n tale che cij = haij + kbij ∀h, k ∈ < L’operazione di uno scalare per una matrice, kA, gode di 1. proprietà distributtiva rispetto alla somma di matrici:: ∀A, B; ∈ ∀k ∈ < k (A + B) = kA + kB 2. proprietà distributtiva rispetto alla somma fra scalari: ∀h, k, ∈ <; ∀A, B (h + k) A = hA + kA 3. proprietà associativa ∀h, k ∈ <∀A h (kA) = (hk) A Valgono inoltre: (−1) A = −A 0A = 0 h0 = 0 ∀A ∀A ∀h PRODOTTO FRA MATRICI: Sianohdate h i i le matrici A = aij di dimensioni m × n, e B = bij di dimenh sioni n × p, si dice prodotto di AB la matrice C = cij di dimensione m × p tale che cij = m X h=1 aihbhj i ∀i = 1, . . . , m; j = 1, . . . , p ossia l’lelemento di C sulla i − esima riga e j − esima colonna si ottiene moltiplicando gli elementi della i − esima riga con gli elemeti corrispondenti alla j −esima, colonna di B e sommando i prodotti parziali . Il prodotto così definito fra due matrici si può eseguire solo se il numero delle colonne di A è uguale al numero delle righe di B, ossia se la matrice A è conformabile con A. Esempio: A = 1 1 0 1 2 0 3 1 A·B = C = 3 1 3 2 B= 4 2 3 3 5 3 3 4 " 1 2 3 1 1 1 # L’operazione di moltiplicazione fra matrici gode delle seguenti proprietà: • 1. proprietà distributtiva: ∀A, B; (A + B) C = AC + BC 2. proprietà associativa: ∀A, B, C A (BC) = (AB) C 3. proprietà della matrice nulla A0 = 0A = 0 non gode invece della proprietà commutativa perchè non sempre le matrici sono conformabili. OSSERVAZIONE: 1. matrici commutabili: Date de matrici quadrate di ordine n, A e B, sono commutabili se risulta: A·B=B·A 2. non vale la legge di annullamento del prodotto. Il prodotto di una matrice A per una matrice nulla dà la matrice nulla. Ciò non è invertibile, ovvero se il prodotto tra due matrici A·B = 0, non necessariamente una delle due deve essere nulla. 3. nonb vale la legge di semplificazione del prodotto: Se A·B =A·C ciò non implica che B=C. Esempio 1: Date le matrici A e B di ordine n si osservi che la seguente espressione matriciale (A + B)2 risulta uguale a A2 + AB + BA + B 2 e non vale pertanto al stessa regola che vale nel calcolo di un quadrato di binomio algebrico. Inoltre, per il prodotto fra matrici non vale: AC = 0 ⇔ A = 0 ∨ C = 0 Il prodotto fra A= " 1 2 −1 −2 # B= " −2 2 1 −1 # →→ C = " 0 0 0 0 MATRICE IDENTITA’: Una matrice di ordine n con gli elementi sulla diagonale principale pari ad 1 e tutti gli # altri elementi nulli si dice matrice identità e si indica con In. Le colonne di In si dicono vettori fondamentali e si indicano con e(1), e(2), . . . , e(n). 4 5 6 Esempio 2: Sia data la matrice A = 1 2 3 il prodotto 1 2 4 fra A eI : 4 5 6 1 0 0 4 5 6 1 2 3 · 0 1 0 = 1 2 3 1 2 4 0 0 1 1 2 4 La matrice identità funziona da elemento neutro rispetto all’operazione di prodotto fra matrici AI = IA = A L’algebra matriciale si presenta in numerosissime situazioni, ad esempio la tavola che segue indica il numero di persone che hanno visitato l’Australia ed il Sud Africa nel 1998 Da A Australia Sud Af rica N ord America 440 190 Europa 950 950 Asia 1790 200 Ipotizziamo che il numero di visitatori in Australia in dieci anni, precisamente nel 2008, siano pari a 1.2A. Le cifre per il turismo in Australia nel 2008 è quindi dato da C: 528 228 C = 1.2 · A = 1140 1140 2148 240 Se consideriamo la matrice C-A=B otteniamo l’aumento di turisti in Australia e SudAfrica provenienti dai vari paesi nel decennio dato da 528 228 440 190 88 38 1140 1140 − 950 950 = 190 190 2148 240 1790 200 358 40 Consideriamo la matrice D: D= −40 0 50 100 −300 0 e si ipotizzi che il turismo del 2004 è dato da 440 190 −40 0 400 190 950 + 50 100 = 1000 1050 1790 200 −300 0 1490 200 A+D = 950 Esempi sulle operazioni SOMMA 3. Compensi al management: La tabella seguente mostra i salari per l’anno 1991 dei quattro direttori più pagati della Toronto Dominion Bank e i rispettivi aumenti annui per i due anni successivi. Utilizzate l’algebra matriciale per determinare gli stipendi annui dei direttori negli anni a. 1992, b.1993: salario 1991 aumento nel 1992 890.000 576 675.000 411 275.000 20.822 275.000 411 ⇓ salario 1992 salario 1993 890.576 925.000 675.411 700.000 295.822 350.192 275.411 300.192 aumento 1993 34.424 24.589 54.370 24.781 4. Tassi di Cambio: La tabella seguente mostra il valore che il dollaro candese aveva rispetto ad altre valute in data 3 novembre 1993e i successivi cambiamenti 3nov1993 ∆3nov − 3dic ∆3dic − 10dic U SA $ 0.7612 −0.003 −0.0005 DM 1.2825 0.0127 −0.0109 Y 80.44 1.22 0.44 1.9621 0.0184 0.0072 U K$ Utilizzate l’algebra matriciale per determinare i tassi di cambio alle date successive. 1. MOLTIPLICAZIONE 5. Ricavi: Le vendite del negozio di ricambi per auto Aplus di Vancouver sono state le seguenti Spazzole 20 Liquido 10 tappetini 6 ai prezzi seguenti Spazzole $7 Liquido $3 tappetini $12 Qual’è il ricavo totale generato dalla vendita di questi aricoli? R=Q·P = h 20 10 6 i 7 · 3 = 266 12 6. Le vendite di gennaio dei negozi di ricambi per auto di Vancouver e Quebec sono Vancouver Quebec Spazzole 20 15 Liquido 10 12 tappetini 6 4 I normali prezzi di vendita di questi prodotti sono quelli indicati enll’esercizio 3 si hanno inoltre i prezzi applicati ai soci dell’A plus di Vancouver che possono avvalersi di un piccolo sconto: normale scontato Spazzole 7 6 Liquido 3 2 tappetini 12 10 Per calcolare i prezzi dei due negozi nei due casi possiamo fare una moltiplicazione fra matrici: A·B = " 7 3 12 6 2 10 # " # 20 15 242 189 · 10 12 = 200 154 6 4 Sottomatrice: Sia data la matrice A = h i aij di dimensioni m×n. Una matrice ottenuta da A eliminando alcune righe e/o colonne di A si dice sottomatrice di A. SOTTOMATRICE PRINCIPALE: Sia A una matrice di ordine n. Una sottomatrice di A la cui diagonale principale sia costituita da elementi della diagonale principale di A si dice sottomatrice principale di A. SOTTOMATRICE PRINCIPALE DI GUIDA: Sia A una matrice di ordine n. Una sottomatrice di A costituita dalle prime k righe e k colonne di A si dice sottomatrice principale di guida di A di ordine k. MATRICE A BLOCCHI: Sia A una matrice di ordine n×m Se è possibile determinare h·l sottomtarici Aij di dimensione ni × mj con n1 + n2 + . . . + nh = n e m1 + m2 + . . . + ml = m tali che h i A11 A12 . . . A1l A A2l 21 A22 A = Aij = Ah1 Ah2 . . . Anl si dice che A è una matrice a blocchi o partizionata in blocchi. La matrice identità di ordine n si può vedere partizionata per colonne nei suoi n vettori fondamentali: 1 0 ... 0 0 1 0 In = 0 0 ... 1 ESEMPIO 7. Consideriamo la matrice dell’esempio 4 sui tassi di cambio e dividiamola in matrice a blocchi del tipo 0.7612 −0.003 | −0.0005 1.2825 A 0.0127 | −0.0109 A = ______ ______ | ______ = ___ A 80.44 1.22 | 0.44 1.9621 0.0184 | 0.0072 "dove # " # 0.7612 −0.003 −0.0005 A12 = A11 = 1.2825 0.0127 −0.0109 A21 = " 80.44 1.22 1.9621 0.0184 # A22 = " 0.44 0.0072 #