Ritratti d’impresa | Gruppo Crp La società modenese guidata da Livia e Franco Cevolini è all’avanguardia nella mobilità a zero emissioni embra l’incipit di un film drammatico: «Per la prima volta nella nostra vita abbiamo le richieste ma non il prodotto». Ma è la stessa Livia Cevolini, con un sorriso lieve ma determinato, a suggerire piuttosto l’evidente sintomo di un successo. Quasi inaspettato. Se non altro per quell’antefatto un po’ amaro: «Il mondo del motorsport, alimentato dal denaro degli sponsor, ha vissuto nell’illusione di essere immune ai momenti di crisi. E in parte davvero lo è stato. Ma negli ultimi anni gli introiti hanno subito una drastica cura dimagrante», chiosa Franco Cevolini, fratello di Livia nonché presidente del consiglio d’amministrazione del gruppo modenese Crp. «E non posso certo negare che il ritiro dalla Formula 1 di Honda e Bmw, due scuderie con cui vantavamo uno stretto rapporto di collaborazione, si sia rivelato per l’azienda un duro colpo. L’inevitabile ristruttu- S Motorsport 66 OUTLOOK I titolari del gruppo Crp Livia e Franco Cevolini con, al centro, Gianpiero Testoni, responsabile del progetto elettrico della società Si chiama Energica ed è l’unica vera streetbyke italiana con motore elettrico. È nata dall’esperienza che la moto da corsa ecologica della Crp si è fatta nel campionato ad hoc per le due ruote. Vincendo il titolo europeo. Un simbolo della capacità del gruppo di diversificare e trovare nuovi canali di business. di Arianna De Micheli ELETTRICO OUTLOOK 67 Ritratti d’impresa | Gruppo Crp I numeri Sei aziende, il segreto del successo Crp I l gruppo modenese Crp, le cui origini risalgono al 1970, anno di fondazione della Roberto Cevolini & C, è attivo in differenti campi applicativi: fabbricazione additiva, lavorazioni Cnc ad alta precisione, sviluppo di veicoli racing a due ruote tanto elettrici quanto endotermici, creazione di servizi commerciali focalizzati sulle esigenze del cliente. Conta 45 dipendenti, un fatturato di sette milioni di euro e di una quota export del 75 per cento. Terra d’elezione il Regno Unito, dove arriva il 65 per cento della sua produzione, e a seguire Francia (6 per cento), Stati Uniti e Belgio (2 per cento) e, con quote via via inferiori, Sud Africa, Brasile e Giappone. Le società del gruppo sono sei: Crp Technology, che svolge attività nel settore della fabbricazione additiva, spaziando dal motorsport, all’avio sino all’aerospaziale, Commercializza in tutto il mondo i materiali compositi Windform di propria concezione e sviluppo. Crp Usa, con base a Mooresville in Nord Carolina, cura il mercato americano delle stockcar e si occupa della vendita oltreoceano dei materiali Windform. Crp Meccanica realizza lavorazioni meccaniche di alta precisione per il settore motorsport e avio. Crp Engineering si occupa dei progetti, segue i clienti grazie all’uso di software cad/cam e vanta uno staff di ingegneri specializzati in tutti quei settori che richiedono un servizio di progettazione di elevata performance. Crp Service offre servizi di marketing, di amministrazione e di risposte alle esigenze del cliente. Crp Racing è attiva da anni nella ricerca e nello sviluppo di processi focalizzati sulle due ruote, e dal 2010 si occupa di mobilità sostenibile. 68 OUTLOOK Il settore motorsport è da sempre il cuore dell’attività di Crp. «Già nostro nonno si occupava di lavorazione meccanica», spiega Franco Cevolini. «Ma è stato nostro padre, che per lungo tempo ha collaborato con la Ferrari, a dare all’azienda un’impronta sportiva, dedicandosi alla componentistica per la Formula 1» razione ha portato quindi alla scissione di Crp Technology in tre società distinte, più piccole e dinamiche. Nonostante sia stato necessario congelare parte degli investimenti previsti per l’aggiornamento tecnologico, siamo convinti di avere preso la strada giusta. Anche nel malaugurato caso in cui ci trovassimo nelle condizioni di dover affrontare un’ulteriore recessione (le aspettative non sono buone né per Modena né per il resto d’Europa) siamo pronti a competere ad armi pari c on la concorrenza». Da una costola di Crp Technology, cinque anni or sono, nasce dunque Crp Racing, new entry imprenditoriale che sin dal primo vagito, grazie all’esperienza di oltre 40 anni dei «genitori» nell’ambito del motorsport internazionale di alto livello, si fa notare nel mondo delle gare su due ruote. E attira l’attenzione del non ancora quarantenne magnate delle telecomunicazioni e dei software elettronici Azhar Hussein, ex ragioniere britannico nonché intraprendente demiurgo delle gare motociclistiche a zero emissioni. Tipico esempio della passione bruciante trasformata in profitto, inventato di sana pianta da Hussein, il TTXGP conquista in breve tempo un posto al sole nel programma 2009 dell’assai più famoso Tourist Trophy dell’Isola di Man, divenendo così il primo evento agonistico mondiale dedicato in esclusiva alle moto elettriche. «Hussein cercava qualcuno che fosse in grado di garantire una presenza fissa nel campionato», racconta Gianpiero Testoni, responsabile del progetto elettrico targato Crp. «Si è rivolto a noi, e per quanto a digiuno di esperienza specifica in questa realtà, abbiamo deciso di accettare la sfida». Crp si butta dunque a capofitto in questa avventura confidando in un happy end non necessariamente scontato. Un rischio presto ripagato dal lancio su pista di eCrp, prima moto elettrica da corsa made in Italy (e secondo prodotto made in Crp dopo Windform, famiglia di materiali innovativi pensati ad hoc per la prototipazione rapida) che conquista il titolo di campione d’Europa e vice campione del mondo TTXGP nel 2010 e 2011. Dal circuito prende vita Energica, concept pionieristico di superbike da strada presentata di recente a Eicma, salone internazionale delle due ruote di Milano. Il mondo delle moto elettriche parla modenese: al debutto nel 2010 nel Campionato europeo TTXGP la eCRP ha vinto il titolo ed è stata vice campione del mondo. «Oggi siamo l’unico costruttore italiano e l’unico team del nostro Paese in quei campionati», ricorda con orgoglio Livia Cevolini Focus I punti di forza • Energica. Primo concept di moto elettrica da strada made in Italy, Energica è ancora in fase di sviluppo. Il debutto è infatti previsto per il 2013. Carta d’identità: velocità di punta 220 km/h,potenza 100 kW, peso 210 kg, autonomia 150 km in percorso misto, tempo di ricarica quattro ore, coppia 16 kgm, motore PMAC sincrono a magneti permanenti, prezzo a partire da 15.000 euro. • Windform. Sviluppato a metà anni Novanta da Crp Technology, a base poliammidica e rinforzato con fibre, Windform è un materiale studiato ad hoc per realizzare prototipi sls (sinterizzazione laser selettiva) nonché parti complesse. Interessante compromesso tra proprietà tecniche e prezzo delle polveri, Windform è caratterizzato da elevata capacità di resistenza termica, efficace rigidità, ottimo carico di rottura, buona finitura superficiale. Può inoltre essere impiegato in qualsivoglia settore, dall’aerospaziale al design, dal motorsport al packaging. Windform in tandem con la tecnologia di Rapid Prototyping ha permesso di realizzare sia particolari di alta prestazione tecnica sia componenti finiti e funzionali. Il Rapid prototyping, identificato oggi con il termine fabbricazione additiva è una tecnologia in grado di «trasformare fuggevoli immagini in un oggetto solido concreto». Partendo infatti da una sua definizione matematica definita su un Cad tridimensionale (e grazie a processi rapidi, flessibili e automatizzati) le tecniche di prototipazione rapida, attraverso operazioni additive e senza l’ausilio di alcuna attrezzatura (stampo), consentono di riprodurre con precisione l’oggetto disegnato. E questo a prescindere dalla sua complessità costruttiva. Con questa tecnica si possono ottenere in tempi ridotti modelli finiti utili per le prove funzionali. Un esempio? Il modellino in scala, completo di specchietti e casco, realizzato ad hoc per la galleria del vento della Formula 1. OUTLOOK 69 Ritratti d’impresa IL GRUPPO CRP Nasce nel 1970 come Roberto Cevolini & C Oggi raggruppa 6 imprese Crp Technology, Crp Usa, Crp Racing, Crp Meccanica, Crp Engineering, Crp Service 45 dipendenti 7 milioni di fatturato nel 2011 75% di quota export Principali mercati: Regno Unito, Francia, Belgio, Usa, Sud Africa, Brasile, Giappone Cento per cento a batteria, 150 chilometri di autonomia, un tempo di ricarica stimato in quattro ore, prezzo base pari a 15.000 euro: questa in sintesi la carta identità di una moto che, grazie a uno spiccato carattere racing mutuato da un Dna da competizione e strutturato su una tecnologia green all’avanguardia, rappresenta una valida alternativa alle due ruote endotermiche di ultima generazion e. Ancora in fase di sviluppo, Energica debutterà su strada tra un paio di stagioni. Eppure, un po’ a sorpresa, gli ordini stanno già fioccando. «Dopo la fiera tutto è cambiato», conferma Livia Cevolini. «Non ci aspettavamo un mercato tanto reattivo. L’idea era infatti di vendere nel 2013 circa 150 moto elettriche da strada. Una cifra ragionevole, ma nel settore non è mancato chi ci ha considerato ingenui sognatori. Ma in breve tempo le richieste hanno toccato quota mille. Con il solo progetto siamo stati in grado di catturare l’attenzione di mezzo mondo, soprattutto del mercato californiano. Al salone di Milano le persone sono rimaste incantate da Energica. Senza neppu- re sapere che fosse elettrica, si fermavano a guardarla congratulandosi per il design. Il pregiudizio infatti è ancora forte, forse perché i veicoli di questo tipo sviluppati sino a oggi appaiono in effetti piuttosto brutti. Ciò non toglie che da un anno all’altro, al contrario delle moto Gp, quelle a zero emissioni hanno migliorato i propri tempi di oltre 20 secondi. Risultati che incidono positivamente anche sul fronte economico (notorietà del marchio, vendite). Come possano le istituzioni mostrarsi ancora reticenti in proposito per me resta un mistero». Certo il percorso è in salita: «Per produrre Energica abbiamo bisogno di un partner finanziario e di un costruttore. Li stiamo ancora cercando», ammettono gli imprenditori modenesi. Ma con sette milioni di fatturato, di cui il 75 per cento realizzato grazie all’export per la quasi totalità verso il mercato inglese, il gruppo guidato dalla famiglia Cevolini non sembra intenzionato a mostrarsi eccessivamente timoroso. «Per realizzare la eCrp abbiamo investito oltre un milione di euro solo il primo anno. E siamo scesi in pista partendo da zero dopo appena cinque mesi. È stato Roberto Locatelli (pilota delle due ruote campione del mondo nella categoria 125 nel 2000, attualmente responsabile del Team Italia 125) a testare la moto a 200 km all’ora nelle prove a porte chiuse che abbiamo effettuato prima dell’inizio della «Per realizzare la eCrp abbiamo investito oltre un milione di euro solo il primo anno», ricorda Giampiero Testoni. «E siamo scesi in pista partendo da zero dopo appena cinque mesi. Ma fin dall’inizio tutto ha funzionato: abbiamo vinto il campionato europeo con il nostro pilota Alessandro Branetti, e abbiamo mancato per un soffio il podio più alto ai mondiali di Spagna» stagione agonistica 2010 e fin dall’inizio tutto è andato nei migliore dei modi, tanto che abbiamo vinto il campionato europeo con il nostro pilota Alessandro Branetti, e giusto per un soffio abbiamo mancato il podio più alto ai mondiali di Spagna», ricorda Testoni. Poi però il gioco si è complicato. Per quanto made in Italy, la eCrp monta un sistema di controllo cinese e motore indiano. «Con l’obiettivo di contenere i costi, il produttore indiano, a nostra insaputa, ha cambiato qualcosa nei motori. Tanto che quest’anno siamo stati costretti a sostituirne due dozzine. Un’enormità che non trova alcuna gius tificazione», stigmatizza l’ingegnere. «Il fatto è che, alla luce della contingente situazione di crisi, non siamo stati in grado di progettare nulla di nuovo». Dunque per l’azienda modenese quest’ultimo anno non è stato certo facile. Nessuno però in Crp, soprattutto dopo i consensi ottenuti da Energica, è disposto ad abbandonare la convinzione che orbitare nella galassia della mobilità sostenibile rappresenti una mossa vincente. Lo stesso dicasi per il settore del motorsport, da sempre attività di riferimento per il gruppo modenese. «Già nostro nonno si occupava di lavorazione meccanica», spiega Franco Cevolini. «Ma è stato nostro padre, che per lungo tempo ha collaborato con la Ferrari, a dare all’azienda un’impronta sportiva. Si è infatti allontanato dal OUTLOOK 71 RETRIBUZIONE DELLE PRESTAZIONI LAVORO PREST TAZIONI A AVORO VORO DI LA OCCASIONALE ACCESSORIO Messaggio pubblicitario con finalità pr promozionali. omozionali. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela pr presso esso ogni filiale della Banca o sul sito web www www.bper.it .bper.it - gennaio 2012 Ritratti d’impresa | Gruppo Crp A GARANTISCE LA COPERTURA PREVIDENZIALE PRESSO L’INPS E L’ASSICURA AZIONE INAIL IN: Attività Agricole Lavori domestici Manifestazioni, eventi e fiere Qualunque attività à in tuttti i setttori per giovani stu udenti, pensionati, lavoratori in partt-time e percetttore di prestazioni a sostegno del reddito, che svolgono atttività occasionali IIll d atore d lavoro può può a cquistare datore dii lavoro acquistare ib uoni lavoro lavoro presso presso lle e fi liali buoni filiali d ella B anca p opolare dell’Emilia dell’Emilia R omagna della Banca popolare Romagna bper.it bperr.it settore delle attrezzature per conto terzi per dedicarsi alle componenti meccaniche proprie della Formula 1». La Roberto Cevolini & C. nasce infatti nel 1970, votata alla produzione di segmenti di cambio, scocca, motore e di parti ricavate dal pieno (ossia il blocco di materiale da cui prendono vita i componenti). Sono del 2003 le nozze con Crp Technology, società fondata nel 1996 come reparto di ricerca e sviluppo e guidata dal figlio Franco, fresco di laurea in ingegneria dei materiali e artefice di una vera e propria rivoluzione. È infatti lui in quegli anni a sviluppare Windform, materiale innovativo pensato ad hoc per la prototipazione rapida, tecnologia all’avanguardia in Italia pressoché sconosciuta. «Non siamo mai stati meri esecutori, l’essere propositivi rappresenta per noi il valore aggiunto», tiene a sottolineare Livia Cevolini, che per Crp si occupa soprattutto di comunicazione e marketing per cui la moto elettrica rappresenta quasi il 50 per cento del lavoro. E aggiunge: «Siamo stati tra i primi a introdurre nel nostro Paese il Rapid Prototyping, tecnologia che grazie alla sinterizzazione selettiva delle polveri consente di realizzare i pezzi in tempi r idottissimi senza il supporto dello stampo. Ed è stato Windform, materiale ad altissima prestazione, a rendere possibile il passaggio dal prototipo al manufatto». Ma come reagiscono i clienti di fronte alle novità? «In linea di massima i nostri clienti mostrano un atteggiamento positivo, il cambiamento non sembra affatto spaventarli. Certo, a volte si devono correre dei rischi», am- «La nostra forza sta soprattutto nell’anticipare le esigenze del cliente», ricorda Livia Cevolini. «Grazie all’esperienza accumulata nell’automotive, Crp è stata in grado di trasferire il proprio know-how e di affermarsi anche in campo avio e aerospaziale. Il nostro impegno futuro? Mettere a punto strategie cucite su misura per ognuna delle sei aziende del gruppo» mette Livia. «Penso per esempio all’impiego di materiali che in seguito sono stati vietati, come è accaduto con il titanio, che avevamo usato per costruire il mozzo montato sulle auto da rally. Costretti al ritiro, il danno fu ingente. Ma la nostra forza sta anche e soprattutto nel comprendere in anticipo le esigenze del cliente. Inoltre, pur essendosi distinta nell’ambito dell’automotive, grazie all’esperienza accumulata nel corso degli anni, Crp si è rivelata capace di trasferire il proprio know-how in altri settori, affermandosi anche in campo avio e aerospaziale. Il nostro impegno futuro? Mettere a punto strategie cucite su misura per ognuna delle sei aziende del gruppo». Ossia Crp Technology, Crp Racing, Crp Meccanica, Crp Engineering, Crp Service e Crp Usa, alter ego oltreoceano di Crp Technology. Un gruppo che si dimostra ogni giorno innovativo e creativo. Come Livia Cevolini, che per sua stessa ammissione non era scontato finisse in azienda. Se infatti la consegna del testimone dal padre Roberto al figlio Franco ha seguito l’ordine predefinito delle cose, lo stesso non si può dire per lei, per nulla persuasa all’idea di sacrificare il proprio spirito creativo a vantaggio del mondo produttivo. «Da bambina sognavo di avere un futuro come ballerina di danza classica o pittrice. Poi a 18 anni mi dibattevo indecisa tra medicina, architettura e ingegneria». Oggi il suo ruolo di ambasciatrice delle innovazioni del gruppo pare soddisfarla. «È il giusto compromesso», conferma la Cevolini. «Mi permette infatti di esprimermi pienamente». • OUTLOOK 73