Le aziende, la tecnologia e lo SCEC
Introduzione
01­07­2009
In questo momento, quando aziende di qualità soffrono o chiudono, cosa può fare un imprenditore per minimizzare gli effetti negativi della crisi finanziaria ?
Alle aziende italiane non manca la merce, né la materia prima e la forza produttiva. Il problema attuale è come fare un buon uso delle risorse, evitando sprechi per compensare la diminuzione delle vendite a causa dalla scarsità di moneta disponibile. Siamo in una situazione analoga a un cinema vuoto che non può fare entrare la gente, perché la tipografia non ha consegnato i pezzi di carta chiamati biglietti di ingresso. A tutti noi mancano i pezzi di carta (o semplici numeri in un computer) chiamati soldi, che le banche non forniscono più: dobbiamo fare un salto in avanti.
Il modello attuale
La situazione attuale può essere descritta come una deviazione dalle più semplici regole del buon senso. Regole ben conosciute alle generazioni passate e ancora oggi passibili di applicazione con l'uso di una tecnologia a misura dell'uomo. La figura 1 rappresenta il modello attuale della filiera tradizionale (lunga) per la produzione nazionale:
Figura 1 ­ Filiera tradizionale lunga
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Le principali caratteristiche del sistema produttivo attuale sono :
● bassa qualità dei prodotti industrializzati, fatti per durare un tempo pari alla durata media dei finanziamenti per l'acquisto;
● bassa qualità dei prodotti agricoli, dovuto a scelte di una produzione in larga scala. ● Uso massiccio di prodotti chimici : pesticidi, conservanti, coloranti e OGM; giustificabili per ragioni di lungo trasporto, immagazzinamento e imballaggio;
● necessità di trasporto a lunghe distanze;
● condizioni di commercializzazione che penalizzano chi produce. ● oneri finanziari, dovuti a anticipi su crediti (la grande distribuzione paga poco e a lunga scadenza);
● grande differenza tra prezzo alla produzione e al consumo; ● costi addizionali dovuti a imballaggio spesso eccessivo e inutile;
● costi addizionali dovuti a pubblicità;
● spreco: i prodotti non venduti vengono distrutti e non riciclati;
● riduzione della biodiversità: molte piante non vengono più coltivate (direttive CEE);
● prodotti artigianali sempre più rari, soffocati da produzione in larga scala e potere d'acquisto ridotto delle famiglie. La situazione è ulteriormente aggravata, da almeno un decennio, dal problema causato della merce di importazione, specie dal sud­est asiatico, contro la quale non ci sono soluzioni aziendali “tradizionali” da mettere in campo; le istituzioni sono assenti o non rispondono ai problemi reali. La ricchezza è stata lentamente travasata lontano da chi la produce.
Il quadro generale non è dei migliori. La promessa di lavoro per tutti, in fabbriche ed uffici e uno standard di vita elevato, è stata completamente disattesa. Oggi, abbiamo difficoltà ad arrivare alla fine del mese ed il tasso di disoccupazione è sempre più alto in Italia e in Europa.
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Linee generali delle possibili soluzioni
Dal punto di vista aziendale, le trasformazioni del modello economico sono viste come molto difficile o addirittura impossibili o comunque sono considerate al di fuori del potere della direzione aziendale. Veramente ? Tutti i sistemi passano periodi di crisi. Un esempio per tutti è il corpo umano: quando il livello delle tossine o la mancanza di qualche sostanza va oltre un certo limite, sopravviene la malattia; un insiemi di sintomi che in qualche modo forzano verso cambiamento del comportamento che, alla fine, favorisce il ritrovamento di un nuovo equilibrio. Nella società e nell'economia accade lo stesso.
Vediamo i punti attraverso i quali una soluzione aziendale valida deve per ragione di logica passare :
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i costi di realizzazione devono essere molto contenuti (per definizione, nella crisi mancano i soldi);
i tempi di realizzazione devono essere ridotti (viceversa la crisi consuma le ultime risorse e l'azienda chiude);
le risorse necessarie devono essere reperibili facilmente e pronte per l'uso (non possiamo sperare di trovare una palla di cristallo o la bacchetta magica);
il piano di azione deve essere chiaro e all'altezza del personale a disposizione (le aziende non hanno premi Nobel o esperti di fama mondiale).
Avendo presente le caratteristiche (negative) del sistema produttivo attuale, possiamo vedere che sono necessarie delle azione strategiche per :
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aumentare la qualità dei prodotti (agricoli e non);
ridurre le distanze fisiche (km) tra la produzione e il consumo;
liberarsi da oneri finanziari;
diminuire la differenza di prezzo tra la produzione e il consumo, senza togliere un giusto compenso a chi lavora;
usare meno imballaggio o comunque ridurne la complessità; non avere bisogno di pubblicità tradizionale, pagata ad alto prezzo;
eliminare gli sprechi, riciclando o producendo il giusto e sufficiente;
aumentare l'offerta di prodotti originali, naturali, con contenuto culturale autentico e locale;
difendere i piccoli artigiani dalla massificazione dei consumi.
Possibile soluzione, difficoltà e tecniche
Tutto è facile per chi sa come fare! Non solo, ci vuole anche il coraggio e l'apertura mentale per abbracciare soluzioni che, fino a ieri, sembravano impensabili. Una delle funzioni della crisi è proprio la distruzione dei luoghi comuni e lo smascheramento degli inganni.
La riduzione della distanza, non solo fisica misurata in km, ma anche di rapporto tra gli attori di una economia è fondamentale per raggiungere il grado di efficienza necessario e per Openlinea informatica S.r.l.
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abbattere le difficoltà presenti nell'attuale modello economico. Segue uno schema di filiera corta, alternativa alla dominante filiera lunga attuale :
Figura 3 – Filiera agricola­industriale corta
I punti verso la soluzione
➢ Primo punto La collaborazione è al centro dello schema (Fig.4). Tramite la collaborazione, i produttori possono attuare la trasformazione dei raccolti e offrire articoli ad un più alto margine di guadagno. La trasformazione in collaborazione riduce costi e ottimizza l'uso delle risorse. Una singola macchina per lavorare, acquistata in gruppo, viene ad incidere meno sui singoli produttori. Inoltre, può essere il solo modo, economicamente fattibile, per avere una determinata macchina. Anche il trasporto e la vendita dei prodotti devono essere fatti in collaborazione. Quali sono le difficoltà di realizzazione per questo punto della soluzione ?
La prima difficoltà è la naturale diffidenza che esiste tra esseri umani. Quando si parla di soldi, investimenti, duro lavoro, la cosa diventa seria. Come l'uso di una macchina o altra risorsa può essere controllato da tutti gli interessati che hanno contribuito all'acquisto? Come possiamo essere sicuri che le vendite di un determinato prodotto siano state registrate correttamente e la divisione delle quote sia giusta tra i produttori ?
La risposta a queste domande richiede non una cieca fiducia nell'essere umano, ma l'uso di tecnologia. Con la giusta tecnica, possiamo fornire la trasparenza necessaria per avere fiducia nel prossimo e nel processo collaborativo. La tecnologia che ci serve è a portata di mano ed è già Openlinea informatica S.r.l.
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disponibile in moltissime abitazioni. Stiamo parlando di Internet.
Figura 4 – Monitoraggio dei Processi
Prendiamo come esempio un gruppo di agricoltori che decidono di acquistare in collaborazione una macchina per la produzione di marmellata di albicocche. Ogni agricoltore porterà la sua produzione di albicocche per essere trasformata in marmellata di alta qualità da vendere nei negozi della zona. La figura 4 rappresenta una situazione generica di questo tipo: le materie prime sono le albicocche, coltivate dai singoli agricoltori, e altre cose necessarie (barattoli, etichette etc..), la lavorazione rappresenta l'uso della macchina per la marmellata e il prodotto è la marmellata confezionata. Gli agricoltori hanno tutti delle domande e vogliano risposte immediate senza intermediari. Il monitoraggio è l'acquisizione dei dati e il loro inserimento in una applicazione software (Dittaweb) accessibile via Internet da un qualsiasi browser (navigatore : Firefox, Explorer, Safari, Opera etc...).
L'operatività potrebbe essere :
1. Arrivo di 200 kg di albicocche dalla azienda agricola X, registrato sul computer e immediatamente visibile da tutti gli agricoltori interessati.
2. Altro arrivo, 100 kg di albicocche dalla Azienda agricola Y, registrato sul computer e immediatamente consultabile da tutti gli agricoltori interessati. Il totale finora è di 300 kg di albicocche da lavorare.
3. Lavorazione di 150 kg nella giornata (6 ore di lavoro). Prodotti 80 kg di marmellata (320 Openlinea informatica S.r.l.
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baratoli da 250 g). Restano 150 kg di albicocche da lavorare. Si farà domani !
4. Trasportati 60 baratoli al negozio N di via Roma. Abbiamo 260 barattoli ancora da vendere.
Tutti i dati sono memorizzati e presentati in forma chiara e semplice e possono essere stampati a qualsiasi momento comodamente da casa dopo cena !
Il processo informatico è semplice : qualcuno scrive, tutti leggono. I dati sono immagazzinati per tempo indeterminato e possono servire per fare i conti tra gli agricoltori collaboranti . Grazie a Internet, qualsiasi computer, in qualsiasi luogo può essere usato per fare le registrazioni e le consultazioni. Nessun software deve essere installato sui computer, in pratica è come navigare in un normale sito web. La sicurezza è garantita da un nome utente e una parola chiave di accesso.
Lo stesso principio può essere applicato ad altre attività:
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La vendita al pubblico (con l'automazione tramite un punto di vendita). Il reso di prodotti scaduti.
Il fabbisogno di altri risorse. Inoltre, il software può eseguire dei calcoli aritmetici in modo immediato per la spartizione delle quote in dare e avere tra agricoltori.
➢ Secondo Punto L'efficienza è la capacità di produrre l'effetto voluto. Vogliamo lavorare, produrre, vendere, guadagnare il giusto compenso. L'efficienza di un sistema è data dal modo in cui i diversi componenti interagiscono nel produrre l'effetto desiderato. Una attività di impresa efficiente minimizza gli oneri e gli sprechi e massimizza la capacità di vendita/produzione. Meno trasporto
La distanza fisica tra la zona di produzione e i consumatori deve essere ridotta al minimo. In ogni caso, nessuna merce deve viaggiare più di 50 km per arrivare al punto di vendita. L'uso efficienti dei mezzi di trasporto è la chiave di svolta. Una collaborazione tra produttori per il trasporto della merce e la conseguente divisione di costi, può rappresentare un risparmio notevole. L'uso di un unico mezzo in comune può essere programmato e monitorato con l'uso di software disponibile via Internet.
Più mercato (locale)
Il mercato va sviluppato non con la pubblicità, ma con la solidarietà. Chi acquista e chi vende deve essere rispettato e non ci deve essere sfruttamento di nessun tipo: un affare è buono, se è buono per tutte le parti. Come vediamo, la strategia migliore è quella che avvicina i produttori e i consumatori in un rapporto trasparente. I consumatori devono essere in grado di conoscere a fondo i prodotti che acquistano e le aziende che li producono. Oggi, in Italia, contiamo centinaia di GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) coinvolti nella ricerca di prodotti di qualità e nel sostegno delle aziende che li producono.
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La legge n. 244 (legge finanziaria) del 24 dicembre 2007 definisce un GAS : Art. 266 Sono definiti “gruppi di acquisto solidale” i soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita. Una definizione ottenuta da materiale ricavato da Internet :
I GAS sono gruppi di persone che acquistano insieme, seguendo il principio della solidarietà che li porta a preferire produttori piccoli e locali, rispettosi dell'ambiente e delle persone, con cui entrare in relazione diretta . Il funzionamento di base è molto semplice: il gruppo in primo luogo definisce i principi sui quali fondare la propria attività e in base ai quali selezionare i produttori da cui rifornirsi. Quando viene il momento di fare un ordine, uno dei membri del gruppo raccoglie gli ordini dagli altri e li trasmette al produttore. Questo invia o consegna il prodotto, che viene quindi diviso tra chi ha partecipato all'acquisto. Dal punto di vista formale, i GAS sono solitamente organizzati secondo tre forme:
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Gruppo informale
Associazione
Tramite “appoggio” ad un’altra realtà, tipo bottega / cooperativa. Gestire un piccolo GAS con pochi fornitori è facile, come si fa a gestire in modo efficiente un grande numero di membri ?
La tecnologia necessaria per rendere le informazioni accessibili in ambito GAS è, ancora una volta, una applicazione disponibile via Internet (GAS­web). Se ogni produttore si registra ad un database consultabile online che fornisca schede tecniche dei prodotti, metodi di lavorazione, luogo di provenienza e tutto il necessario per una valutazione da parte dei consumatori, avremmo raggiunto in nostro obiettivo di trasparenza. Il controllo da parte dei consumatori è allora possibile. Responsabili dei GAS potrebbero stabilire rapporti con i produttori e verificare di persona la veracità delle informazioni. È anche ipotizzabile un sistema di giudizio (feedback) da parte dei consumatori nei confronti dei produttori.
Inoltre, se questa applicazione web fornisce anche i mezzi per la gestione amministrativa degli ordini dei GAS o singoli consumatori, avremmo una riduzione di costi operativi ed errori e dunque una maggiore efficienza. I GAS potranno formarsi con meno oneri lavorativi e sacrifici dei membri coinvolti nel lavoro burocratico di smistare gli ordini.
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Più organizzazione della distribuzione
Una volta creato un gruppo consistente di consumatori, il passo successivo è la formazione di centri dove questi consumatori (e i nuovi) possano venire a acquistare direttamente dai produttori locali. La realtà di questi centri è già presente, ma non è di formazione derivata dai GAS, che sono preesistenti, sono botteghe o cooperative che si sono messe a disposizione come punti di raccolta e centri organizzativi. Il nostro desiderio è di creare centri appositamente progettati (vedi progetto “Il Sapore del cuore”) che rispettino i principi dei GAS e della strategia per garantire ai produttori la sicurezza della vendita dei loro prodotti.
Creare un centro o emporio, “Il sapore del cuore”, rappresenta un investimento rilevante da parte dei produttori. Il numero e la varietà di produttori deve essere elevata per ridurre costi ed allo stesso tempo offrire una vasta gamma di prodotti in grado di attrarre i consumatori locali. I prodotti devono avere alta qualità e prezzi paragonati alla grande distribuzione, senza togliere il giusto guadagno ai produttori partecipanti. Come facciamo a gestire tanti prodotti e produttori in modo economico, semplice e efficiente ?
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Le barriere da superare sono : la tradizione di competizione tra produttori, l'incapacità di gestire progetti complessi e le incertezze legate alla vendita.
La competizione, fino a certi livelli, può essere salutare, ma quando preclude la collaborazione e la solidarietà diventa dannosa. Per stabilire una atmosfera di collaborazione tra produttori, abbiamo bisogno di obiettivi chiari e massima trasparenza. Openlinea informatica S.r.l.
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Come visto, la tecnologia ci aiuta a impostare un sistema di lavoro dove l'informazione non è ad uso esclusivo di pochi, ma accessibile a tutti. Stiamo parlando di un sistema informatico completo che permette la registrazione in tempo reale degli arrivi merce, vendita, contabilità in modo automatico e senza la necessità di una infrastruttura costosa. Il servizio Dittaweb, descritto alla fine di questo documento, è la soluzione non solo al problema della trasparenza, ma anche a quello della gestione della complessità del progetto.
Per quanto riguarda l'incertezza delle vendite, possiamo posizionare la realizzazione di un tale centro (o emporio) dopo un consolidamento dei GAS della zona che hanno stabilito buoni rapporti con i produttori. Offrire ai consumatori GAS un locale dove realizzare i loro acquisti e allo stesso tempo pagare un prezzo conveniente, sarebbe una semplificazione. Inoltre, tramite internet, l'emporio potrebbe accettare ordini dei singoli consumatori, ottimizzando le quantità di merce in magazzino (utile per i prodotti da orto) e organizzando meglio i turni di lavoro. Con Dittaweb tutti gli interessati (produttori in collaborazione/società) potrebbero controllare i conti in tempo reale dalla propria abitazione o ufficio senza bisogno di intermediari. Quanto maggiore il numero di soci, tanto più controlli e verifiche avremmo sull'operato del centro/emporio.
Meno oneri finanziari
Quando un GAS o altri consumatori con principi affini stabiliscano una rapporto con produttori di una zona, abbiamo un gruppo prevedibile e coeso per quanto riguarda il consumo di certi prodotti. L'introduzione dello ŠCEC dà una ulteriore forza all'unione di questi attori economici e permette una riduzione degli oneri finanziari e un ampliamento del potere di acquisto delle famiglie.
Lo ŠCEC viene distribuito alle famiglie gratuitamente. L'uso dello SCEC dai GAS (famiglie) presso le botteghe (piccola distribuzione) e produttori (agricoltori, artigiani) è un elemento di stimolo economico e ancoraggio della ricchezza nel territorio. Tutti possono beneficiare dallo ŠCEC. La nostra strategia non può fare ameno dallo ŠCEC, in quanto esso è un modo efficace per ridurre gli oneri finanziari. Per ulteriori informazioni riguardo lo ŠCEC vedi :
http://arcipelagotoscana.org http://arcipelagoscec.org ➢ Terzo punto La semplicità come in ciò che è formato da una sola parte senza aggiunte o artificialità. Siamo stati portati a credere che il semplice è povero e non degno della nostra attenzione. I prodotti nei supermercati non sono semplici: nemmeno l'acqua, l'essenza della vita, è semplice, viene in bottiglie di plastica, trasportata per centinai di chilometri e promossa da costose e contorte campagne pubblicitarie. É ora di ritornare alle cose semplici ! Non soltanto per una ragione etica, ma per necessità. Il peso delle nostre scelte sbagliate ci sta schiacciando economicamente e sta causando seri danni alla nostra salute.
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Più qualità
I prodotti dalla terra, i prodotti artigianali devono essere sani e puri. La loro qualità non viene da un atto di convincimento pubblicitario, ma viene conseguita da scelte durante la produzione.
I produttori possono puntare sulla qualità e la certificazione della bontà dei loro prodotti. Il mercato locale non ha bisogno di grande quantità, magazzini e trasporto. L'accorciamento della filiera compensa eventuali incrementi di costo per ragione di maggiore qualità nella produzione. Prima che esistesse la grande distribuzione, i prodotti erano identificati e associati a produttori di una zona e conosciuti. Il rapporto diretto con chi produce (vedi GAS) porta ad una maggiore responsabilità e trasparenza nel commercio.
Meno imballaggio
La merce, sempre che possibile, dovrebbe essere venduta al dettaglio sfusa. I consumatori dovrebbero fare uso di contenitori riutilizzabili portati da casa. Quando l'imballaggio non può essere eliminato, esso deve essere semplice e essenziale.
Chiarezza e identificazione dei produttori
La stampa dei cartelli di filiera, dove vengono indicati tutti i passaggi nella lavorazione e i produttori responsabili, è un ulteriore modo, per chi acquista. di conoscere cosa sta acquistando. Conclusione
Senza commettere l'errore di pensare alla tecnologia come la risposta ai nostri problemi ma, avendo sempre presente che sono i rapporti umani a fare la differenza, possiamo utilizzare Internet per quello che è : un ottimo mezzo di comunicazione e supporto operativo per sistemi software.
Per informazioni su Dittaweb : http://www.dittaweb.it
Per informazioni su GAS­web : http://www.gas­web.it
Paulo Paganelli / Paolo Tintori
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