DOCUP Ob. 2 2000-2006 Regione Piemonte SERVIZIO DI VALUTAZIONE INDIPENDENTE INTERMEDIA RAPPORTO TEMATICO SULLA QUALITÀ DEI PROCESSI DI GOVERNANCE DEL DOCUP PIEMONTE OB.2 2000-06 Un’analisi della customer satisfaction Roma, Novembre 2005 INDICE 1. 2. 3. INTRODUZIONE ...............................................................................................................................1 1.1. Generalità ..................................................................................................................................1 1.2. L’attenzione comunitaria e nazionale al tema della governance ...............................................5 1.3. L’influenza indiretta dei Programmi comunitari sui processi di ammodernamento della PA ...........................................................................................................................................22 LA RICOSTRUZIONE DEI PRINCIPALI MECCANISMI E PROCESSI DI GESTIONE DEL DOCUP PIEMONTE .........................................................................................28 2.1. Una descrizione del funzionamento del programma ...............................................................28 2.2. Le procedure attuative.............................................................................................................30 2.3. L’avvio operativo delle linee d’intervento ..............................................................................35 2.4. Il trasferimento dei flussi finanziari ........................................................................................40 2.5. La gestione on line degli interventi .........................................................................................47 LA VERIFICA DEI PROCESSI DI GOVERNANCE DEL DOCUP ATTRAVERSO L’ANALISI SULLA CUSTOMER SATISFACTION....................................................................49 3.1. L’analisi della customer satisfaction: una prospettiva esterna della qualità del sistema .........49 3.2. L’approccio metodologico all’indagine ..................................................................................49 3.3. 4. 3.2.1. Obiettivi perseguiti dall’analisi .................................................................................49 3.2.2. Individuazione dell’Universo di riferimento.............................................................50 3.2.3. Le procedure di campionamento ...............................................................................53 3.2.4. La ratio e la struttura del questionario.......................................................................60 I risultati conseguiti.................................................................................................................61 3.3.1. L’analisi della soddisfazione tra i soggetti beneficiari pubblici ................................61 3.3.2. L’analisi della soddisfazione tra i soggetti destinatari privati ...................................73 CONCLUSIONI.................................................................................................................................88 ALLEGATO 1 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP - DESTINATARI PUBBLICI..........................................100 ALLEGATO 2 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP - DESTINATARI PRIVATI ............................................108 APPENDICE METODOLOGICA DOCUMENTAZIONE DEL PROCESSO: ANALISI CUSTOMER SATISFACTION DOCUP OB. 2 REGIONE PIEMONTE ................................................. 116 I 1. INTRODUZIONE 1.1. GENERALITÀ Il focus tematico sulla “qualità dei processi di governance” del DOCUP ob.2 è stato finalizzato a verificare l’efficacia della gestione del DOCUP ob.2 intesa come capacità della PA di orientare le scelte politiche di fondo e le procedure espresse dalla struttura amministrativa, verso visioni strategiche e ad informarli alla cultura del risultato. Per misurare adeguatamente la qualità dell’azione implementata nel corso dell’attuale periodo programmatico ed i risultati conseguiti, la stessa Amministrazione, ha sentito la necessità di raccogliere direttamente presso i propri utenti una valutazione attraverso una autentica analisi di “customer satisfaction” su efficacia ed efficienza delle pratiche attuative inerenti la gestione delle strategie di sviluppo programmate con il DOCUP, assumendo come riscontro quello diretto con gli utenti del servizio. L’intento della verifica è stato quello di appurare con un particolare metodo- quello dell’analisi esterna dei risultati- dinamiche virtuose in termini di “efficacia attuativa” da trasmettere nel prossimo ciclo di programmazione, verso il quale la stessa Amministrazione sta già operando, ovvero pervenire all’identificazione di possibili nodi critici riguardanti la gestione del DOCUP, in modo tale da identificare correttivi volti a migliorare la qualità dei processi attuativi. Il presente rapporto, risulta particolarmente attuale, se si tiene conto dei seguenti elementi: (i) la crescente attenzione dedicata dalle Istituzioni comunitarie al tema della governance; (ii) il consolidamento del processo di modernizzazione e miglioramento della PA italiana, avviato a partire dalla fine degli anni novanta con le riforme amministrative, che ha notevolmente stimolato gi amministratori (a livello centrale e soprattutto locale) a perseguire obiettivi di efficienza ed efficacia ed orientare la propria azione alle esigenze del territorio (bisogni della collettività). Occorre precisare infatti che: - l’ampio dibattito portato avanti a livello delle istituzioni europee sullo Spazio Amministrativo Europeo (si veda in particolare il “Libro Bianco sulla Governance”) indirizza l’azione pubblica a principi di chiarezza, trasparenza e responsabilità evi- 1 denziando ulteriormente i principi ispiratori di sussidiarietà e proporzionalità dell’intervento comunitario rispetto al governo regionale di ciascun Paese membro1; - le recenti riforme istituzionali (riforma del Titolo V della Costituzione sul decentramento amministrativo) e legislative (riforma dell’organizzazione della P.A., e impostazione delle attività di valutazione e controllo interno delle strutture pubbliche centrali), introdotte nel Settore Pubblico, hanno stimolato gli operatori istituzionali ad implementare meccanismi di miglioramento delle performance della Pubblica Amministrazione. In particolare l’introduzione di una moderna logica di auditing e di valutazione della funzionalità/efficienza delle operazioni di amministrazione e la maturazione di meccanismi di razionalizzazione dell’azione pubblica, hanno indotto le Amministrazioni Pubbliche a impegnarsi sempre di più nel rilevare gli effetti e i risultati della propria attività, guardando sempre di più all’esterno, osservando i risultati con l’ottica della collettività che beneficia dei provvedimenti posti in essere. Gli organismi nazionali stanno indirizzando notevoli sforzi nell’intento di trasferire una cultura della buona amministrazione e del miglioramento della qualità dei servizi attraverso il contatto diretto con il cittadino-utente del servizio pubblico. Recente è la Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica sulla “customer satisifaction” (2004), che pone l’accento per la prima volta anche a livello nazionale, sui principi a cui si deve ispirare l’azione pubblica e sottolinea la necessità di misurare l’efficienza e l’ efficacia della amministrazione attraverso la soddisfazione dell’utente. Risulta in questa sede necessario precisare che la verifica sui processi di governance effettuata nell’ambito del presente studio è stata essenzialmente rivolta a cogliere quanto la struttura regionale, principale beneficiaria di strumenti programmatici come i DOCUP, sia stata in grado di ottimizzare, l’esperienza della gestione di tali programmi in una logica di miglioramento interno ed adeguamento generale delle funzioni, producendo effetti di un incremento della qualità. 1 Gli indirizzi comunitari per un efficace gestione ed un miglioramento dei processi di governance dei governi locali insistono sulla necessità di semplificazione delle procedure amministrative in termini di ambiente normativo per regolamentare e migliorare la performance delle pubbliche amministrazioni, argomento proposto alle istituzioni comunitarie e agli Stati membri nel Consiglio europeo di Lisbona. Tale obiettivo è perseguibile attraverso forme di cooperazione tra soggetti-operatori all’interno delle stesse amministrazioni e tra istituzioni. Gli obiettivi di trasparenza, chiarezza, responsabilità e sussidiarietà enunciati chiaramente nel “Libro bianco sulla Governance”, evidenziano l’esigenza espressa a livello comunitario e fatta propria anche dalla Amministrazione responsabile della gestione del DOCUP Piemonte, di legare l’azione pubblica alle esigenze dell’utenza. 2 L’esigenza di effettuare tale verifica è stata avanzata proprio dall’ AdG del DOCUP Piemonte che ha fatto propri tali indirizzi, ritenendo necessario andare a verificare i principali risultati conseguiti presso i principali utenti del servizio con l’implementazione dell’attuale programma (periodo 2000-06), ciò con il principale intento di registrare utili indicazioni per un miglioramento dei processi da mettere a frutto per la futura programmazione 2007-20132. In tal senso, la stessa AdG, in qualità di principale stakeholders dell’attività della Valutazione, si è reso portavoce di una specifica domanda valutativa, interessato a appurare la validità delle scelte operative effettuate. Ha dimostrato di saper valorizzare adeguatamente la funzione tipica della valutazione, quella di supporto al miglioramento dei processi interni per una maggiore efficacia. Infatti, attraverso le attività di valutazione intermedia e soprattutto nella presente fase di “Aggiornamento della Valutazione Intermedia”, è stato possibile sviluppare delle specifiche verifiche sugli esiti delle politiche di sviluppo attuate in termini di registrazione dei primi effetti prodotti rispetto al bacino d’utenza territoriale. Gli esiti conseguiti sono necessari alla stessa struttura Responsabile dell’attuazione, soprattutto ad oggi, alla luce dell’attuale fase si formulazione degli orientamenti per la prossima programmazione. Con la verifica dei cosiddetti “risultati” dunque, è dalle politiche e ancor più nello specifico di evidenziare quali linee programmate e attuate possano giudicarsi più attuali di altre ovvero con quali strumenti si siano conseguiti effetti di “sistema” o si siano innescate dinamiche virtuose di sviluppo del territorio. A partire da tali considerazioni, la verifiche effettuate dal valutatore hanno riguardato i principali processi sottostanti l’attuazione del DOCUP. La validità e l’attualità delle prime risultanze della analisi così poste in essere si avvalora alla luce dell’attuale fase di avanzamento programmatico (livello di attuazione del programma) e in relazione alla formulazione delle prime ipotesi di programmazione futura per i programmi monofondo FESR e FSE dell’obiettivo Competitività e occupazio- 2 Con riguardo proprio ai DOCUP, l’amministrazione regionale, nel corso delle varie fasi di programmazione, ha potuto sperimentare, nei limiti normativi imposti dalla legislazione nei vari periodi, contenuti e modalità di programmazione/gestione particolarmente condivise e coerenti alle dinamiche emergenti dal territorio stesso. L’esperienza che l’Ente Regionale ha raccolto con l’implementazione dei programmi comunitari cofinanziati dai fondi strutturali, quali i DOCUP per l’ob.2 (nei vari cicli di programmazione), si può dire abbia favorito nel corso del tempo il miglioramento delle stesse pratiche gestionali indirizzandole con più attenzione all’utenza del servizio pubblico. 3 ne. Il principale risultato che si è voluto conseguire con le verifiche effettuate, è stato quello di individuare i necessari spunti di riflessione per la futura programmazione. L’analisi, particolarmente complessa, dal momento che ha richiesto il coinvolgimento a diversi livelli di più stakeholders, è stata avviata a partire dall’approfondimento su un sistema di gestione considerato (probabilmente in maniera errata) “secondario” (si tratta di una gestione straordinaria, perché addizionale rispetto alla gestione ordinaria delle funzioni comuni all’Ente Territoriale ed alle unità operative che strutturalmente lo compongono) quello del DOCUP, e che tuttavia si è dimostrata essere almeno nel caso del DOCUP Piemonte, funzionale rispetto alle procedure individuate dai regolamenti comunitari e in linea con le aspettative dei beneficiari/destinatari del programma, tanto da configurare per alcuni aspetti un esempio di buona gestione. Una volta analizzato il contesto di riferimento comunitario e nazionale con riguardo alla qualità dei processi di governance, si è ritenuto opportuno concentrare l’attenzione su due aspetti che corrispondono alla principali sezioni di cui si compone il Rapporto: (i) ricognizione sulle procedure attuative del DOCUP con riguardo alla gestione del ciclo di progetto (fase di avvio, selezione/valutazione e rendicontazione dei progetti finanziati; (ii) verifica dell’efficienza e dell’efficacia della gestione come percepita dai soggetti destinatari diretti degli interventi. I risultati di ricerca si basano sul contributo diretto di un campione di soggetti destinatari degli interventi – pubblici (Enti Locali) e privati (imprese) - contattati nell’ambito di un’indagine ad hoc e considerati interlocutori privilegiati per rilevare la c.d. “customer satisfaction”. In prima istanza si è ricostruito anche con la collaborazione dei Responsabili dell’attuazione delle misure /linee del programma, il quadro delle procedure attivate per l’implementazione del DOCUP; in particolare ciò è avvenuto rispetto a tutte le fasi inerenti le procedure avviate dai vari soggetti responsabili dell’attuazione delle misure/linee d’intervento del programma (attivazione delle operazioni di selezione/valutazione dei progetti giudicati ammissibili sino alla erogazione dei contribuiti). La verifica è avvenuta con il coinvolgimento dei soggetti attuatori e attraverso l’attenta analisi della documentazione specifica. L’intento è stato quello di offrire una descrizione del processo successivamente sottoposto a verifica diretta dell’utente–beneficiario (è stato selezionato un campione) chiamato a esprimere un giudizio, attraverso la compilazione di un questionario, sulla qualità del sistema gestionale complessivo. Con la successiva indagine si è rilevata direttamente presso i soggetti beneficiari/destinatari degli interventi del DOCUP 2000-06 la percezione esterna della qualità 4 raggiunta dall’Amministrazione nella gestione e la capacità di perseguire efficacemente le strategie di sviluppo concertate3. I soggetti “destinatari” (distinti tra imprese e Soggetti Pubblici) sono stati selezionati con procedura a campione, rispetto all’universo di riferimento delle imprese beneficiarie dei finanziamenti DOCUP, selezionate con procedura a bando, e del complesso dei beneficiari pubblici (Enti Locali e soggetti misti) individuati tramite selezione pubblica di manifestazione d’interesse. Ai soggetti ritenuti coinvolgibili, distinti in pubblici e privati, sono stati somministrati dei questionari valutativi (il questionario è stato adattato alla tipologia di rispondente). Essi sono stati sollecitati ad esprimere una valutazione qualitativa in termini di soddisfazione rispetto alle principali procedure utilizzate per l’accesso e utilizzo dei contributi ricevuti. Il risultato di tali verifiche, riportato nelle conclusioni deve, rispondendo alle necessità analitiche, evidenziare i possibili spunti e formulare suggerimenti utili alla programmazione futura dei fondi strutturali per il Piemonte ovvero indurre l’amministrazione ad una riflessione sulla possibilità i adottare le procedure efficaci per la programmazione “ordinaria”. 1.2. L’ATTENZIONE COMUNITARIA E NAZIONALE AL TEMA DELLA GOVERNANCE Il tema della governance e più nello specifico il miglioramento dei processi di governance delle istituzioni ha assunto a partire dalla fine degli anni novanta un notevole rilievo. Ciò è avvenuto a livello nazionale a partire dal processo di ammodernamento che ha coinvolto tutta la Pubblica Amministrazione italiana e che ne ha modificato in modo rilevante i caratteri. Tale processo riformistico tuttora in atto, ha rappresentato, contestualmente alla sua stessa realizzazione, una risposta alla domanda di adeguamento formulata dal resto delle istituzioni comunitarie e considerata necessaria al fine di migliorare la qualità dell’assetto interno alla organizzazione del settore pubblico nazionale. I principali protagonisti del disegno di riforma istituzionale sono stati gli Enti Locali e ancor prima le Regioni, riconosciute come responsabile della programmazione dello sviluppo del territorio. L’Istituto regionale, sia pur di recente costituzione (l’attuazione del dettato costituzionale che prevedeva l’istituzione delle Regioni come amministra- 3 Come già accennato, il soggetto ultimo in qualità di “consumatore” o più precisamente di “fruitore” dei finanziamenti comunitari è stato individuato e coinvolto in qualità di osservazione privilegiato per la valutazione dei risultati delle azioni poste in essere. Se da un lato infatti, essi sono resi partecipi solo di alcune specifiche fasi del processo di gestione, dall’altra proprio in relazione a queste fasi possono contribuire a determinare una valutazione sulla “buona amministrazione”, nella misura in cui la stessa abbia dimostrato di essere in grado con la sua azione, di soddisfarne le aspettative. 5 zioni periferiche dello Stato è avvenuta a partire dai primi anni ’70), vive una fase di adeguamento nell’ambito dell’ordinamento giuridico e dell’organizzazione istituzionale italiana. Si tratta in effetti di un processo di ammodernamento, in cui l’ente regionale rappresenta il principale beneficiario di innovazioni normative avanzate in tema di adeguamento funzionale (decentramento amministrativo) e di assetto organizzativo4. Se da un lato, dal punto di vista normativo manca un riferimento legislativo comunitario sul tema della buona amministrazione europea, dall’altro negli ultimi anni tale tematica è risultata al centro di un dibattito ancora aperto. Gli orientamenti comunitari che ne sono derivati costituiscono un fil rouge per le Amministrazioni Pubbliche di tutti i Paesi Membri 5.. Proprio, nell’ottica di integrazione europea, ciascun Stato membro ha sentito la necessità di adeguare l’organizzazione della propria Pubblica Amministrazione centrale e soprattutto locale alle esigenze espresse dal cittadino inteso non più solo come destinatario dell’azione locale ma come parte del contesto allargato ad una prospettiva sovranazionale europea e quindi in qualità di “cittadino europeo”. Nell’ambito dello “Spazio Amministrativo Europeo” s’inseriscono gli obiettivi di miglioramento dei meccanismi di governance all’interno e all’esterno delle istituzioni. Sul concetto di “spazio amministrativo europeo” si sta concentrando da qualche tempo un forte interesse. Nel campo della regolazione e dell’azione amministrativa, l’omogeneità e la semplificazione sono state individuate quali componenti importanti e necessarie per il processo d’integrazione. Al fine di conseguire risultati positivi nell’attuazione di politiche pubbliche di sviluppo si è giunti a condividere l’istanza comune e condivisa da più parti di miglioramento dell’efficacia delle politiche pubbliche, di necessità di maggiore snellezza ed economicità dell’azione amministrativa. Anche sull’approccio metodologico, sul come operare per conseguire risultati positivi, il confronto tra i vari attori, ha portato alla condivisione di prospettive comuni ( la qualità come parametro di riferimento e lo scambio delle esperienze come base 4 La riforma attuata rispondendo ad obiettivi di modernizzazione, tutt’ora in progress, sta rappresentato una risposta alla domanda di allineamento allo standard europeo in tema di organizzazione dell’amministrazione pubblica. 5 Nel diritto comunitario non è mai stata predisposta una direttiva specifica sui sitemi amministrativi dell’U.E.. Tuttavia il tema del buon funzionamento dei sistemi amministrativi ha assunto una rilevanza notevole. Si ritiene infatti che, la qualità dell’azione pubblica incida complessivamente sul miglioramento della competitività dei territori. Migliori performance pubbliche sono indice di maggiore efficienza (l’obiettivo attuale è il rispetto del patto di stabilità) e di efficacia (miglioramento degli standard dei servizi pubblici comuni a tutti i paesi membri) con effetti diretti sul diritto alla cittadinanza. 6 dell’apprendimento). Inoltre, l' obiettivo principale dell' agenda di Lisbona è quello di fare in modo che l' Europa diventi l' economia della conoscenza più concorrenziale al mondo, con uno sviluppo sociale ed economico sostenibile. La strategia di Lisbona interessa le attività economiche, sociali ed ambientali e comprende un ampio numero di azioni specifiche quali misure per promuovere la società dell' informazione per tutti, la creazione di un' area europea per la ricerca e l' innovazione, la creazione di un ambiente favorevole per l' avvio e lo sviluppo di imprenditoria innovativa, riforme economiche per un mercato interno completo e pienamente operativo, mercati finanziari efficienti ed integrati e il coordinamento di politiche macroeconomiche. Risulta in tal senso strategico l’intervento dei Governi che ricoprono un ruolo di primo piano nella realizzazione dello sviluppo sociale ed economico.; è importante pertanto considerare come fondamentale il ruolo delle pubbliche amministrazioni nel quadro del processo di Lisbona. Il 6 settembre 2001 il Parlamento europeo ha approvato, con una specifica risoluzione, un Codice di buona condotta amministrativa, affidando al Mediatore europeo il potere di condurre indagini su possibili casi di cattiva amministrazione. E il diritto ad una buona amministrazione è riconosciuto dall’art. 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione di Nizza, confluita nella nuova Costituzione europea. Oggi, dunque si prefigura sempre di più uno spazio amministrativo europeo a 27, uno spazio cioè, nel quale sono in procinto di entrare a partecipare anche i paesi dell’est già integrati (dal maggio 2004) nell’U.E.. Il dibattito su tali tematiche è stato raccolto e sistematizzato dagli organismi comunitari nel “Libro Bianco sulla Governance”. La Commissione Europea si è espressa con una certa attenzione rispetto al concetto di “governance”, dedicando alla questione uno specifico documento. Nel “Libro Bianco sulla Governance” accanto ai principi di sussidiarietà e proporzionalità6, vengono avanzati obiettivi più specifici, quali della responsabilità ed efficacia, che possano contribuire ad una gestione migliore del potere affidato direttamente dai cittadini alle istituzioni. Il concetto di governance europeo, designa “le norme, i processi e i comportamenti che influiscono sul modo in cui le competenze sono esercitate a livello europeo, soprattutto 6 Il principio di sussidiarietà, menzionato dal Trattato sull’Unione Europea (trattato di Maastricht, 1992), richiama come opportuno in via prioritaria, l’intervento dell’Ente che risulta più vicino al cittadino e limita l’ingerenza di Istituzioni superiori (lo Stato o la U.E.) in ambiti di carattere strettamente locale, salvo nei casi in cui l’Ente locale non sia in grado di intervenire adeguatamente. Il Principio di proporzionalità, legittima l’intervento dell’Ente in proporzione alle effettive possibilità; in relazione ad esso si rende opportuno verificare l’adeguatezza dell’azione pubblica implementata e della sua coerenza contemperando misure proposte ad obiettivi perseguibili. 7 con riferimento ai principi di apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza”. !" ! # $ % % !& % !# ' ( ) ! *+&#,+!,-,-...-../0 1 2 $ ( !+ %! 3 2 ( % $ ! 2 ) 2 $ !# ( % ! & ! ( % 4 % $ $ ( ) 2! 55 4 4 % 6 Fonte: La Governance Europea. Un Libro Bianco, C.E. Bruxelles 2001 Da un lato l’input a cui ha intrinsecamente risposto la stessa Commissione Europea con un simile documento, è stato quello di verificare il livello d’integrazione e la coerenza 8 della propria azione pubblica rispetto alle politiche nazionali7. Dall’altro promuovendo al proprio interno l’esigenza di semplificazione del sistema istituzionale- organizzativo e normativo ha avviato per prima, stimolando l’adeguamento all’interno delle istituzioni nazionali, un processo di rinnovamento. Il Libro Bianco raccoglie lo stimolo ad una riflessione sul tema del rinnovamento del processo politico europeo, rappresentando in prospettiva, uno strumento utile per avviare un processo analogo per i governi nazionali. Per migliorare i processi di qualità della governance interna ed esterna le proposte del Libro bianco si basano sui cinque principi politici - apertura, partecipazione, responsabilità, efficacia e coerenza - ai quali deve ispirarsi l' Unione per organizzare il suo funzionamento e far procedere le riforme nell’ambito del trattato in vigore. Le risposte in relazione a tali principi/obiettivi sono sintetizzabili come di seguito specificato: - strutturare le relazioni dell' Unione europea con la società civile. Un codice di condotta in materia di consultazioni individuerà le responsabilità e obbligherà tutte le parti in causa a rispondere delle proprie azioni. Ciò potenzierà il dialogo e contribuirà all’apertura della società civile organizzata; - sfruttare meglio le competenze e l' esperienza pratica delle autorità regionali e locali. È anzitutto compito delle autorità nazionali affrontare tale questione, secondo le rispettive disposizioni costituzionali e amministrative. All' Unione spetterebbe invece sfruttare appieno il potenziale di flessibilità esistente per migliorare l' attuazione concreta delle politiche europee; - rafforzare la fiducia del pubblico su come i responsabili politici si avvalgono dei pareri degli esperti. Il sistema di consultazione pluridisciplinare dell' Unione sarà reso più trasparente, per consentire all' opinione pubblica di valutarlo e di dibatterne. 7 L' integrazione graduale che ha caratterizzato la crescita dell' Unione ha portato a perseguire una varietà di politiche settoriali con riguardo ad una molteplicità di obiettivi tra loro eterogenei e attraverso diversi strumenti. Ciò, è avvenuto col rischio di non garantire la coerenza delle politiche e di deludere le aspettative della cittadinanza. Infatti, con il forte livello d' integrazione raggiunto, i cittadini nutrono nei confronti dell' Unione le stesse aspettative che hanno nei confronti della politica interna e delle istituzioni politiche nazionali. Tuttavia l' Unione non può elaborare né attuare le politiche come se fosse un governo nazionale. Il suo ruolo è invece quello di promuovere partenariati e affidarsi a tutta una varietà di interlocutori. Si rammenta che l' Unione ha tentato qualche risposta parziale varando programmi politici trasversali come il piano di Tampere (1999) per uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, quello di Lisbona (2000) per un rinnovamento economico e sociale scadenzato fino al 2010 e quello di Göteborg (2001) per lo sviluppo sostenibile. L’intento ad oggi è invece di rivedere tale processo. Le istituzioni e gli Stati membri devono operare di concerto e definire una strategia politica globale. 9 Quest' apertura è necessaria per gestire le sfide, i rischi e i problemi etici suscitati dalla scienza e dalla tecnologia; - contribuire ad una definizione più chiara degli obiettivi politici dell' Unione e rendere le politiche più efficaci, combinando gli atti legislativi ufficiali con soluzioni non legislative e di autoregolamentazione, per facilitare il raggiungimento di tali obiettivi; - stabilire le condizioni per costituire agenzie europee di regolamentazione. Simili agenzie possono rafforzare l’efficacia e la visibilità del diritto comunitario agli occhi delle imprese e della pubblica opinione, prendendo decisioni più pertinenti ai settori interessati, nelle materie più tecniche e complesse; - ridefinire i ruoli e le responsabilità di ciascuna istituzione. In questo modo risulterà più facile per i cittadini chiamare i loro leader politici e le istituzioni a rispondere delle decisioni prese dall’Unione. In una logica di sussidarietà e proporzionalità, le istituzioni internazionali devono poter intervenire rispondendo direttamente ai cittadini sul miglioramento delle politiche di sviluppo. Per questo, alla luce di questi principi, le proposte del Libro bianco hanno inteso rafforzare l’attenzione dei governi locali sull' uso equilibrato dei diversi strumenti per attuare politiche commisurate agli obiettivi, rispondenti a risultati raggiungibili e appropriati rispetto alle aspettative del territorio. Gli Stati membri, operando assieme all’interno dell’Unione, possono offrire risposte più efficaci alle preoccupazioni della cittadinanza8. Rispetto al tema di miglioramento della governance a livello nazionale, e soprattutto per quello che riguarda i governi regionali, lo stimolo che viene dalle istituzioni comunitarie 8 Si evince che, i terreni di confronto e di intervento sono svariati e tra loro collegati: elaborazione e diffusione di indirizzi comuni, definizione di obiettivi omogenei in termini di qualità dei servizi, colloquio, scambio informativo e di esperienze tra amministrazioni nazionali e tra queste e gli organismi comunitari, attivazione e realizzazione di progetti riguardo a processi che già oggi prevedono il coinvolgimento di più attori nazionali, modalità di finanziamento pubblico a vari livelli (comunitario, nazionale, regionale), partecipazione privata alle iniziative, diffusione della cultura dell’innovazione, confronto continuo. In questo senso lo sforzo da attuare è comune in quanto il cambiamento richiede l’impegno di tutte le altre istituzioni e, negli Stati membri attuali e futuri, delle amministrazioni centrali, delle regioni, delle città e della società civile. È soprattutto a loro che si rivolge il Libro bianco. Serve anzitutto una forte volontà politica, perché il progetto è parte di un processo più ampio che riguarda tutti i governi nazionali e regionali. Adattando la governance in casa propria, l' Unione si dà i mezzi per contribuire a nuove forme di governance mondiale (cfr. “Governance Europea. Un Libro Bianco, C.E. Bruxelles 2001”) 10 è stata in parte recepito. Tuttavia, sulla base del modello comunitario le azioni delle Amministrazioni Pubbliche dovrebbero applicarsi secondo una logica “a rete”, coinvolgendo tutti gli attori territoriali ai vari livelli (verso una cultura della consultazione e del dialogo) e dovrebbero orientarsi sempre più a garantire una crescente apertura e interazione con i soggetti destinatari delle politiche pubbliche (più trasparenza e apertura e partecipazione). Questi ultimi, rappresenterebbero il target per valutare i risultati rispetto agli obiettivi fissati (per verificare l’efficacia e la coerenza). Per realizzare tale fine è necessario operare ridefinendo il ruolo delle istituzioni nazionali, stimolandole ad agire con un maggior senso di responsabilità. Risulta fondamentale un’operazione di razionalizzazione e semplificazione delle normative e un conseguente miglioramento delle politiche. Accrescendo la rilevanza strategica dei processi di programmazione si renderà opportuno monitorare i risultati conseguiti con riguardo alla qualità delle performance e all' efficacia Come emerge dagli stessi orientamenti comunitari è fondamentale una più accentuata cultura della valutazione e del feedback, così da trarre insegnamento dai successi e dagli errori del passato. Ciò contribuirà ad evitare che le proposte siano eccessivamente normative e ad assicurare che le decisioni siano prese e attuate al livello opportuno. Il termine governance inteso in una accezione più stretta, rappresenta la capacità della PA di orientare le scelte politiche di fondo e i programmi espressi dalla struttura amministrativa verso visioni strategiche e ad informarli alla cultura del risultato9. A livello locale, applicando i principi di una buona governance come suggerito dagli orientamenti comunitari è possibile perseguire e realizzare obiettivi di sviluppo dei territori conseguendo risultati sotto molteplici profili: (i) uno più strettamente legato allo sviluppo locale di aumento della competitività del singolo territorio (che si avvale della capacità delle istituzioni di dialogare fra di loro e di lavorare in rete con il parternariato sociale, con le istituzioni sovraordinate); (ii) un secondo- conseguente al primo- di miglioramento degli standard qualitativi delle realtà locali e della qualità della vita della cittadinanza destinataria delle azioni pubbliche (obiettivo finale a cui si deve ispirare l’amministrazione pubblica). 9 Per realizzare tale finalità con efficacia, la PA può decidere di attuare le proprie politiche avvalendosi di organizzazioni separate dall’amministrazione, alle quali sono affidate l’erogazione di servizi ai cittadini, lo svolgimento di attività di supporto alle funzioni svolte o altro. La delegazione delle funzioni rientra nel concetto di “Governance esterna”. Altro il caso della cooperazione interistituzionale che è strettamente legato al concetto di governance, attraverso cui la PA orienta la propria azione pubblica, in modo sinergico e convergente alle azioni realizzate da diversi soggetti istituzionali (enti locali, regioni, Stato), per la realizzazione di progetti comuni. 11 Anche se, sono ancora molti e complessi i passi da compiere perché si concretizzi uno “spazio amministrativo europeo”, risultano sostanziali i passi avanti fatti negli ultimi anni con riguardo al contesto nazionale italiano. Nel passaggio dall’ambito comunitario a quello dell’Amministrazione Pubblica regionale, sono i cittadini od utenti ad essere al centro delle verifiche sulla qualità dei servizi offerti, sull’efficacia dell’azione pubblica posta in essere. I due piani quello organizzativo relativo all’implementazione dell’azione pubblica e quello della percezione della qualità del servizio offerto sono strettamente correlati tra loro tanto da influenzarsi a vicenda. Se infatti, l’azione pubblica, perseguendo bisogni comuni relativi all’universo dei soggetti appartenenti alla collettività (o solo a categorie di essi), è chiamata alla produzione di risultati di interesse collettivo (ovvero alla produzione di servizi pubblici), per contro, l’utente destinatario dell’azione pubblica col suo ruolo sempre più centrale risulta oggi legittimato a rispondere sul quantum sia stato realizzato, e soprattutto con quale efficacia. Il controllo sulla qualità dell’azione pubblica è divenuto oggi, un controllo sui risultati, è effettuato ed affidato direttamente sul e al destinatario ultimo dell’azione pubblica, in cui quest’ultima trova fondamento. La capacità della amministrazione pubblica di rispondere ai bisogni dei singoli cittadini, si può misurare a partire dalla soddisfazione espressa da quest’ultimi. Sono proprio i cittadini a rappresentare, la cartina tornasole, la chiave di volta che legittima il perdurare di forme di gestione pubblica più o meno efficaci. Sarà pertanto interesse della stessa amministrazione, nei termini della libertà d’azione che gli è stata riconosciuta per effetto delle recenti riforme amministrative, di ispirare la propria azione a principi di maggiore trasparenza, efficienza coerenza ed efficacia, così come suggerito a livello comunitario. Per cogliere adeguatamente il senso del concetto di governance e come esso abbia assunto a livello regionale un significato più forte alla luce dell’esperienze di gestione di programmi comunitari (in cui, nel corso degli ultimi vent’anni, hanno ricoperto un ruolo da protagonisti gli enti periferici- Regioni ed Enti Locali- oltre che l’Amministrazione Centrale dello stato), si è ritenuto opportuno evidenziare alcuni aspetti relativi al processo di adeguamento interno della PA strettamente legato al concetto di governance. Ciò è avvenuto con riguardo al tema della sistematizzazione della disciplina normativa e della conseguente razionalizzazione e responsabilizzazione delle funzioni e dei ruoli (accountability) all’interno della stessa PA italiana. Negli ultimi anni l' esperienza del regionalismo italiano è stata segnata da significativi mutamenti istituzionali, sia attraverso interventi di legislazione ordinaria sia mediante novellazioni di rango costituzionale; tali novità hanno inciso profondamente sul delicato 12 assetto delle relazioni fra Stato e Regioni, valorizzando il ruolo di programmazione di queste ultime e ridimensionando i compiti di più stretta gestione delle funzioni amministrative. Le principali novità del mutato quadro ordinamentale regionale sono: - l' esteso decentramento delle funzioni amministrative, nel rispetto del principio di sussidiarietà, introdotto dalle leggi Bassanini e attuato dalla decretazione delegata (in primis il d. lgs. 112/1998); - l' introduzione con la L. cost. 1/1999 dell' elezione diretta del Presidente della Regione e il potenziamento dell'autonomia statutaria regionale con conseguente recupero del ruolo istituzionale delle Regioni; - la riforma del Titolo V della Costituzione con la L. cost. 3/2001 (successivamente attuata dalla L. 131/2003, cd. legge La Loggia) che ha fornito una copertura costituzionale alle novità introdotte con la legislazione ordinaria negli anni precedenti. In tema di riorganizzazione degli uffici pubblici, risulta di fondamentale importanza il Decreto Legislativo 29/1993 “Razionalizzazione della organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell' articolo 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”10. La variabile su cui si gioca molto della attuale sfida al miglioramento della gestione pubblica ispirata sempre pi al principio dell’efficienza della Pubblica Amministrazione si relaziona alla variabile organizzativa dell’Ente11. 10 Dal punto di vista della governance si enuncia per la prima volta il principio di differenziazione nell’Ente Pubblico tra Politica e Amministrazione ( assegnazione di differenti funzioni ai ruoli politici rispetto a quelli “tecnici”). L’effetto è stato quello di assegnare la funzione programmatica e di controllo al politico, mentre le scelte gestionali sono attribuite alla dirigenza (la figura del Direttore Generale responsabile davanti all’Assessore del conseguimento di risultati del cosiddetto PEG che possano essere quanto più efficienti, si rafforza con tale provvedimento). Tuttavia, ancora poca attenzione in termini formali è stata indirizzata al tema dell’efficacia. In questo senso si rivolgono gli attuali sforzi delle Amministrazioni centrali e periferiche, maggiormente sensibilizzate a misurare anche e soprattutto la qualità dei servizi offerti alla propria cittadinanza. 11 In questo senso, la prima disposizione innovativa è stata introdotta con il D.Lgs 29/93, che da l’avvio al processo di “privatizzazione del pubblico impiego”. Il D.Lgs. 286/99 fissa i principi generali per l’impostazione del sistema di valutazione e controllo interno dell’Amministrazione centrale (“Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, e i rendimenti e dei risultati delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche”); si definisce in linea di continuità con quest’ulltimo il D.Lgs. 267/2000, conosciuto come Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali; Gli obiettivi di gestione sono legati al conseguimento di una maggiore accountability; ciò in linea con il perseguimento di obiettivi di efficacia/efficienza ed economicità a cui si ispira anche la P.A (a patire dal D.Lgs. 29/93). La responsabilizzazione degli amministratori e la “managerializzazione” del sistema di gestione pubblico ha modificato l’ordinamento 13 Con la riforma attuale è stata avviata una prima razionalizzazione del funzionamento degli Enti Pubblici, l’obiettivo di rinnovamento da conseguire riguarda in particolare l’organizzazione interna in termini di valorizzazione delle risorse umane a disposizione dell’ente funzioni e competenze a disposizione dell’Ente Pubblico. la separazione tra le funzioni politiche e tecniche all’interno dell’ente locale ed in generale dell’ente pubblico, sono da interpretare come avvio di un percorso di rinnovamento interno alla pubblica amministrazione, teso a riconoscere la professionalità della dirigenza pubblica al servizio del raggiungimento di obiettivi di efficienza ed efficacia e di qualità del servizio pubblico. Pur tuttavia, la razionalizzazione delle competenze è un percorso molto lungo e complesso che coinvolge a più livelli diverse componenti e impegna il politico impegnato con un maggior margine discrezionale rispetto al passato nella selezione di una classe dirigente maggiormente qualificata, coinvolta direttamente nella realizzazione di obiettivi condivisi di sviluppo e soprattutto misurabili. Così come si è configurato, tale processo di riforma, ha rappresentato un’occasione di sviluppo ed un’opportunità di ammodernamento per la pubblica amministrazione italiana. La normativa vigente, novellando le disposizioni passate ha proiettato l’Ente Pubblico (regionale e locale) in una nuova dimensione di autonomia organizzativa. Per la prima volta nella storia costituzionale italiana l’Ente locale (l’ente riconosciuto come più vicino al cittadino) si è trovato ad essere protagonista effettivo nella definizione dei programmi di sviluppo con riguardo al proprio territorio e autonomo nell’organizzare le modalità ed i tempi necessari alla realizzazione delle strategie selezionate. Il decentramento legislativo e amministrativo, seguito solo parzialmente da quello finanziario (non esiste una autonomia effettiva dal punto di vista finanziario) ha rappresentato a livello di politica regionale una grande opportunità per le regioni italiane, considerate ciascuna nella propria specificità. Il Policy making, la possibilità di programmare il proprio sviluppo, si concretizza con il limite dell’interesse locale. Il programmatore, chi elabora le strategie, si preoccupa di rilevare le potenzialità di sviluppo che emergono spontaneamente dal territorio stesso ed organizza strategicamente un programma tenendo conto del fabbisogno espresso dalla popolazione destinataria delle azioni del programma stesso. Il politico è divenuto in questo senso il policy maker, colui che opera le scelte sulle linee strategiche di sviluppo perseguibili. Esso tuttavia è tenuto a rilevare le esigenze di sviluppo, definisce gli obiet- del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni (ex D.Lgs. 165/2001), mutandone anche la strutturazione organizzativa, maggiormente ispirata a conseguire obiettivi di efficacia ed efficienza, nonché di economicità gestionale. 14 tivi in relazione a queste. Per la prima volta ad esso è riconosciuta la responsabilità di individuare, rispetto alle risorse finanziarie disponibili, con quali tempi e con quali mezzi (strumenti, risorse umane) conseguire i risultati per cui è stato scelto, rispondendo alla domanda del territorio stesso12. L’obiettivo è infatti quello di rendere concreta e misurabile l’azione pubblica e di qualificarla realmente come “al servizio del cittadino”, visibile al destinatario diretto delle strategie di sviluppo implementate, di pari passo alla loro realizzazione. L’elemento caratterizzante il nuovo sistema normativo e regolamentare della PA, nonché quella che rappresenta la ratio che ha mosso il legislatore a dare avvio al processo di razionalizzazione della pubblica amministrazione, è l’identificazione di un sistema controlli a cui è sottoposta l’azione politica (e di conseguenza anche quella tecnica, di cui la prima necessariamente si serve)13. L’obiettivo è infatti quello di rendere concreta e misurabile l’azione pubblica e visibile al destinatario diretto delle strategie di sviluppo implementate, di pari passo alla loro realizzazione. In questo senso gli elementi che hanno fatto registrare il cambiamento si riferiscono ad una azione orientata ad obiettivi di efficienza ed efficacia (oltre che economicità) applicati alla pubblica amministrazione come al settore privato. L’impegno del policy maker è quello di utilizzare le risorse che ha (le risorse da gestire sono pubbliche, provengono dal contributo della collettività) non solo nel rispetto dell’equilibrio economico, ma ottenendo il massimo risultato (efficienza). A partire dai risultati ottenuti è possibile misurare l’efficacia raggiunta. Il risultato perché sia percepito deve essere sempre misurabile e dunque soggetto a forme di controllo. Il controllo è in primo luogo effettuato come verifica da parte del cittadino beneficiario dell’azione pubblica sulla qualità del servizio posto in essere dall’ente pubblico (verifica qualitativa). In secondo luogo è possibile quantificare il raggiungimento degli obiettivi fissati 12 Programmare significa adeguare gli obiettivi che ci si propone di raggiungere alle risorse umane (in termini di numerosità e competenze) e risorse materiali (nei limiti di un’autonomia finanziaria imperfetta che caratterizza al momento l’Ente Locale) che partecipano al conseguimento degli stessi obiettivi. Tutto ciò deve essere rapportato alla dimensione temporale, termine entro cui realizzare il programma e conseguire gli obiettivi. 13 Occorre ricordare che l’azione pubblica si deve ispirare al principio di “trasparenza” per cui la produzione di un servizio a favore della collettività deve essere tangibile agli occhi della stessa in qualsiasi momento. L’opera dell’Amministratore deve rivolgersi dunque, in primo luogo alla sua utenza, che deve trovarsi in grado di leggere facilmente i risultati dell’utilizzo efficiente delle risorse pubbliche a cui contribuisce (management by objectives). I controlli attualmente si configurano come verifiche sui risultati conseguiti. Si parla in questo senso di controllo di gestione 15 verificando quantitativamente i servizi prodotti e i risultati ottenuti (misurazione degli indicatori, azione di valutazione e di controllo attuata dalla stessa pubblica amministrazione) rispetto a quanto programmato. L’azione pubblica posta in essere dall’Ente Locale nell’interesse del cittadino (programmazione e d’attuazione del programma di sviluppo, declinato in obiettivi e misurato in risultati) è orientata oggi strategicamente ad obiettivi condivisi e sottoposta ai principi di differenziazione” “adeguatezza” “e “sussidiarietà”. Differenziazione: L’ente territoriale può e deve programmare il proprio percorso di sviluppo tenendo conto delle specificità del territorio, rispetto a quanto è rilevata l’esigenza del territorio stesso. Adeguatezza: L’ente territoriale può e deve programmare il proprio percorso di sviluppo tenendo conto delle risorse a disposizione e delle potenzialità o dei limiti funzionali, relativi alla propria organizzazione. Il programma di sviluppo, si concretizza in obiettivi perseguibili in relazione alle risorse (soprattutto umane, in termini di competenze) a disposizione dell’ente stesso. L’ente deve fissare i propri obiettivi, in relazione alla propria adeguatezza. Sussidiarietà: L’ente territoriale (in primo luogo quello che risulta più vicino al cittadino) è autorizzato ad agire in attuazione al programma definito, con riguardo alle specificità territoriali (differenziazione) e alla rispondenza del proprio apparato amministrativo (adeguatezza), per realizzare in modo più diretto possibile le esigenze di sviluppo emerse. L’azione pubblica si giustifica in relazione alla dimensione locale della domanda di servizi pubblici e solo quando la risposta non può pervenire correttamente dall’Ente più vicino al cittadino, titolare dell’iniziativa amministrativa, a complemento è legittimato ad intervenire l’ente superiore (che si tratti dello Stato ovvero dell’U.E). La rivoluzione copernicana dell’organizzazione della Pubblica amministrazione ed in generale della capacità di governare nell’interesse collettivo14, sconvolge i parametri della governance sotto due aspetti in particolare: (i) il tema della buona governance si lega sempre di più ad azioni cooperative tra Amministrazioni ed Enti che contribuiscono allo sviluppo del territorio; (ii) per definirsi buona la governance dell’Ente Pubblico 14 Oltre alla produzione di servizi per la collettività è compito della PA di produrre politiche pubbliche. Queste devono ispirarsi ad obiettivi di miglioramento delle performance nel rispetto dei vincoli di bilancio andando a monitorare la qualità dei propria output con riguardo ad entrambi gli aspetti suddetti. 16 deve essere misurata dal punto di vista della collettività destinataria dell’azione pubblica. In primo luogo (i) occorre precisare che, il sistema della governance intesa come organizzazione governativa interna ed esterna all’Ente è stato modificato. Infatti, per effetto delle riforme istituzionali, si è accresciuto il ruolo al centro della scena di un notevole numero di attori, che entrano a partecipare al processo programmatico e amministrativo. Ciò è avvenuto anche in relazione all’aumento dei settori di competenza legislativa ed amministrativa esclusiva dell’Ente territoriale, ed in relazione alla nuova ripartizione delle funzioni e dei ruoli nell’organizzazione degli uffici coinvolti nel processo di gestione. I processi decisionali risultano sempre più complessi in quanto includono la partecipazione di tutti i cosiddetti stakeholders, soggetti portatori d’interesse del territorio stesso. Si tratta di Enti, Istituzioni, Associazioni e tutta la pluralità di soggetti rappresentanti di principali interessi della collettività, i quali personificano i bisogni del contesto locale e se ne rendono portavoce davanti agli Amministratori responsabili della programmazione e attuazione delle strategie di sviluppo. Essi risultano partecipativi, soprattutto in fase di programmazione, quando al fine di razionalizzare il sistema normativo territoriale rispetto alle tematiche di sviluppo comuni da perseguire, si concertano le strategie da perseguire. Incoraggiati dalle disposizioni normative comunitarie, che vincolano al ricorso a tali forme di programmazione e gestione condivise, le occasioni di incontro- confronto ai tavoli di partenaraito pubblici, sono diventate sistematiche ed istituzionalizzate nel corso degli ultimi anni; ciò ha contribuito ad incrementare logiche di condivisione degli obiettivi, partecipazione alle scelte, producendo come effetto il rafforzamento della cooperazione. Dal punto di vista normativo, l’attenzione alla “programmazione negoziata” è notevolmente cresciuta nella Amministrazione Pubblica a tutti i livelli, tanto da rendere diffuso il ricorso a strumenti condivisi di sviluppo: è crescente il ricorso alla Conferenza di Servizi (all’interno dello stesso ente) al fine di razionalizzare e semplificare le procedure amministrative per una maggiore efficienza dell’azione pubblica; si è ulteriormente rafforzato il ricorso agli strumenti di programmazione negoziata per progetti di sviluppo condivisi tra più Enti sullo stesso territorio (si tratta dei patti territoriali, dei progetti territoriali integrati, i piani strategici delle città, i progetti di riqualificazione urbana, le agenda 21 locale). Se da un lato tali logiche hanno contribuito al miglioramento delle performance della PA, in termini di governance il principale rischio si è rilevato in ordine alla frammentazione delle competenze e alla differenziazione dei centri decisionali. In questo senso è 17 ancora molto importante lo sforzo di miglioramento da compiersi, nel senso di aumentare le occasioni di confronto e migliorarne le modalità15. In secondo luogo (ii), la capacità di governare la fa il cittadino, che si “riappropria” di strumenti di audit, ritornando ad essere allo stesso tempo promotore e beneficiario dell’azione pubblica. In questo senso, l’input comunitario di rendere la cittadinanza al centro delle politiche di produzione pubblica e di erogazione dei servizi, è stato recepito dall’Amministrazione pubblica nazionale, tanto da ribaltare la logica del sistema amministrativo: una volta il cittadino era la servizio dell’ente pubblico mentre oggi è considerato il protagonista. In molti ambiti è crescente l’approccio del cittadino “cliente” della Pubblica amministrazione. Ad esso s’indirizza la buona gestione pubblica (buona governance). Al fine di offrire risposte adeguate a bisogni specifici, l’Amministrazione si preoccupa di verificare il conseguimento degli obiettivi strategici. Cresce la cultura dell’ascolto nella PA che coinvolge direttamente la soddisfazione della sua utenza, per un miglioramento dei servizi. Le PA si orientano a aumentare le relazioni e la comunicazione con l’utenza andando a rilevare presso di essa la qualità del proprio intervento. Nel contesto nazionale, sotto il profilo normativo, si annovera come recente il provvedimento del Dipartimento della Funzione Pubblica che ha emanato nel 2004 una Direttiva sulla Rilevazione della qualità percepita dai cittadini: si tratta della cosiddetta “Direttiva sulla Customer satisfaction” . In linea con il processo di trasformazione e modernizzazione delle amministrazioni pubbliche avviato nei primi anni novanta è cresciuta l’attenzione delle amministrazioni locali e centrali sulla necessità di migliorare la soddisfazione dei cittadini e delle imprese per i servizi offerti16. In tale processo, la qualità dei servizi pubblici è particolarmente legata alla percezione del cittadino/ soggetto fruitore, non solo nella veste di destinatario dei servizi ma anche quale risorsa strategica per valutare la rispondenza dei servizi erogati ai bisogni reali. Tra gli strumenti a disposizione per verificare ciò vi è la misurazio- 15 Il miglioramento della cooperazione interistituzionale a favore del miglioramento della qualità dell’azione pubblica è oggi complementare allo sviluppo nella stessa PA di nuove tecnologie che permettono una maggiore condivisione delle politiche e l’inclusione di tutti gli attori (Enti e cittadinanza) 16 Già il decreto legislativo n. 29 del 1993 nell’art. 12, così come la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio1994, hanno richiamato il concetto di verifica presso i cittadini per evidenziare la qualità e l’efficacia dei servizi prestati. 18 ne del grado di soddisfazione degli utenti o, in altri termini, del grado della qualità percepita da parte dei cittadini e delle imprese, comunemente denominata indagine di customer satisfaction. La direttiva si sofferma a chiarire il senso delle indagini sul grado di soddisfazione degli utenti dei servizi pubblici: “servono ad ascoltare e comprendere a fondo i bisogni che il cittadino-cliente esprime, porre attenzione costante al suo giudizio, sviluppare e migliorare la capacità di dialogo e di relazione tra chi eroga il servizio e chi lo riceve”. La logica dell’audit presso l’utenza si collega al superamento del limite dell’autoreferenzialità tipica della PA ed è funzionale alla riprogettazione per un miglioramento delle politiche implementate (politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi). Rilevare la customer satisfaction è una opportunità per la PA ed in quanto tale dovrebbe, secondo tale direttiva diventare una pratica consolidata. !""#$ 1 % 7 $ ( $ % ! $ % % $ 4 % & '( $ % 4 4 8 9 4 ! Fonte: Direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica sulla rilevazione della qualità percepita dai cittadini (2004). 19 Come già sostenuto, l’obiettivo di modernizzazione e il conseguente miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione, fortemente indotto dalle scelte operate a livello programmatico comunitario e recepite a partire dagli anni novanta dagli organismi nazionali attraverso una legislazione adeguata, è stato avvalorato ulteriormente alla luce di nuove interpretazioni condivise dai soggetti responsabili della amministrazione pubblica. Infatti, un sinonimo attraverso cui è possibile nell’immediatezza misurare l’efficienza dell’azione pubblica e nel tempo registrarne l’efficacia ovvero il miglioramento qualitativo è quello di customer satisfaction. La locuzione anglosassone che sta per “soddisfazione del consumatore”, è comunemente utilizzata per descrivere la qualità percepita tra i clienti, consumatori di un bene, in ordine all’utilizzo del prodotto o degli utenti di un servizio in relazione alla fruizione di cui hanno goduto. Utilizzata come elemento per la valutazione dell’efficienza gestionale nell’economia aziendale, a partire dalle azioni di riforma della PA, recentemente conseguite tale pratica ha acquisito notevole rilevanza anche nell’ambito del settore pubblico17. Il valore della customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche consiste nell’individuare il potenziale di miglioramento dell’amministrazione, nonché dei fattori su cui si registra lo scarto maggiore tra ciò che l’amministrazione è stata in grado di realizzare e ciò di cui gli utenti hanno effettivamente bisogno o che si aspettano di ricevere dalla stessa amministrazione. Rilevare la customer satisfaction serve a costruire un modello di relazione amministrazionecittadini basato sulla fiducia e a dare nuova legittimazione all’azione pubblica fondata sulla capacità di dare risposte tempestive e corrispondenti ai reali bisogni dei cittadini e delle imprese. Anche in questo si rispecchia un principio di buona governance. 17 Originariamente, la nozione di soddisfazione del cliente era strettamente legato alle strategie di marketing nelle politiche di sviluppo aziendale, ad identificare l’obiettivo aziendale di catturare nuovi target di domanda e di trattenere i segmenti ormai consolidati. In entrambi i casi, le strategie da implementare per raggiungere la fidelizzazione del cliente riguardano la qualità o il miglioramento dell’efficienza del servizio o del risultato. Nelle organizzazioni che operano in regime di concorrenza e di mercato la molla che spinge a sviluppare un sempre maggiore orientamento al consumatore e alla valutazione della customer satisfaction è la ricerca della competitività. L’impresa ha bisogno di un consumatore soddisfatto, di un cliente fidelizzato. Le ricerche di marketing dimostrano che è molto più difficile – e oneroso – per le imprese catturare nuovi clienti che trattenere quelli già presenti. Per questo aumentare la sua soddisfazione diventa un investimento redditizio e l’obiettivo da privilegiare per mantenere o incrementare quote di mercato. Anche la Pubblica Amministrazione ha bisogno, nella stessa accezione utilizzata con riferimento al settore privato, di un cliente soddisfatto. Spesso però il cliente pubblico è una vasta classe di soggetti della Società (ad esempio le imprese) ovvero tutta la collettività con aspettative molto elevate rispetto al servizio pubblico di cui sono fruitori. 20 L’attualità di una tematica come questa trova riscontri nelle attività del Governo italiano, ad oggi impegnato ad estendere la sfida sulla “buona governance” come comune a tutti i governi europei. Da qui, la recente proposta del Ministro della Funzione Pubblica Baccini sulla “ human governance”, presentato in occasione dell’ultima riunione dei Direttori generali europei responsabili della funzione pubblica svoltasi a Maastricht, il 22 e 23 novembre 2004, ha contribuito a riportare l’attenzione sul tema della buona governance in ambito comunitario. L’obiettivo è stato quello di avviare una cooperazione informale sul tema della Pubblica Amministrazione in Europa più vicina al cittadino e dunque più umana. L’oggetto della proposta è quello di creare una Carta europea della Human Governance. Nell’intento di realizzare gli obiettivi di miglioramento, risulta senza dubbio fondamentale investire per il presente e in relazione alle sfide future su un rafforzamento nell’uso delle tecnologie ICT per la Pubblica Amministrazione. ' : ) * & ; % 7 < < $ ( % $ 8 9 < < $ % ! 1 $ # 5! -! =! >! ?! /! @! A! B! $ 5. ! * % % % % % % % ( % $ ! Fonte: Contributo del Ministro della Funzione Pubblica Baccini sulla “ human governance” al Convegno Bruxelles, Marzo 2005 21 Il rafforzamento delle politiche a favore dello sviluppo della Società dell’Informazione garantirebbe un incremento notevole dell’efficienza e dell’efficacia per la PA. Con la diffusione delle tecnologie informatiche, risulta infatti crescente il fenomeno dell’egovernment che si applica al settore dei servizi pubblici, e cresce la domanda di tale tipologia di servizi digitalizzati (on line). 1.3. L’INFLUENZA INDIRETTA DEI PROGRAMMI COMUNITARI SUI PROCESSI DI AMMODERNAMENTO DELLA PA L’aspetto che preme evidenziare prima di entrare nel merito dei contenuti e dei principali risultati dell’indagine che sottende al presente Rapporto è che le politiche comunitarie – e più in particolare la Politica di Coesione Economica e Sociale – hanno contribuito ad alimentare sia il processo di regionalizzazione dell’intera UE che, indirettamente, quello di rafforzamento della efficienza della macchina amministrativa italiana. A partire dall’Atto Unico Europeo (entrato in vigore nel corso del 1987) e soprattutto dalla ratifica del Trattato di Maastricht (1992)18, con l’affermazione del “principio di sussidiarietà” quale principio cardine dell’ordinamento istituzionale e amministrativo comunitario, si registra un processo di crescente “regionalizzazione” delle politiche di sviluppo e più in particolare delle politiche per la coesione. A rafforzare questo processo concorrono parimenti il “Libro Bianco” di Delors (1993) e la crescente attenzione all’efficacia di strategie di sviluppo locale “dal basso” in grado di valorizzare punti di forza e vocazioni di aree territoriali circoscritte in una prospettiva gestionale di forte coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e socio-economici locali. I principi di sussidiarietà e di “partenariato istituzionale” che informano la definizione e l’implementazione dei Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali hanno comportato in tutti i Paesi membri una responsabilizzazione crescente degli Enti amministrativi che si collocano a un livello inferiore a quello statale nella gestione delle politiche di sviluppo. Nel caso dell’Italia tale processo ha investito di maggiori responsabilità in particolare le Regioni, anche per il parallelo processo di devoluzione interna di poteri è funzioni che si è andato accelerando negli anni ’90, di cui si è diffusamente reso conto in precedenza. 18 Non è sicuramente causale che una delle principali innovazione nell’architettura istituzionale comunitaria comportata dal Trattato di Maastricht è la creazione del Comitato delle Regioni. 22 Nell’ambito dei due cicli 1989-1993 e 1994-99, soprattutto a livello regionale, emergono delle difficoltà di adattamento di strategie di sviluppo regionale e modus operandi italiane a principi e prassi dell’azione comunitaria. In questi due cicli, infatti, sono soprattutto le Regioni a registrare performance attuative alquanto deludenti. Segnali di un superamento di questa impasse (o quantomeno della volontà di superarla) emergono nello scorcio finale degli anni ’90 in corrispondenza, non a caso, dell’ampio dibattito sviluppato in vista della programmazione 2000-2006. Ciò per almeno tre ordini di fattori: (i) l’avvio della “nuova programmazione”, ossia di quel processo di rinnovamento delle strategie di politica regionale in Italia caratterizzato dalla volontà di coordinare maggiormente interventi di sostegno allo sviluppo finanziati con risorse nazionali con quelli cofinanziati dai Fondi Strutturali19; (ii) l’ulteriore spinta dell’UE verso la responsabilizzazione delle Regioni anche nella fase di policy maiking; (iii) la maggiore autonomia – anche statutaria – delle Regioni nell’ordinamento italiano. Il processo di cui sopra – sia in relazione all’ampliamento delle funzioni devolute alle Regioni, sia in relazione alla centralità che esse acquisiscono nella gestione delle risorse comunitarie - ha imposto anche un rafforzamento delle loro capacità di programmazione e di quelle amministrative. Le Regioni hanno dovuto migliorare sia la capacità di policy making che quella di governance. «Da questo punto di vista le politiche comunitarie hanno avuto effetti molto importanti: hanno aiutato le regioni europee deboli a creare istituzioni per lo sviluppo, hanno introdotto la cultura della programmazione e, in parte dell’integrazione degli interventi, hanno introdotto la cultura della valutazione, stanno introducendo forme di benchmarking, di concorrenza virtuosa tra diverse istituzioni regionali; stanno introducendo complesse ma importanti forme di cooperazione e di scambio internazionale di esperienze e di buone pratiche»20. L’esperienza maturata in tema di programmazione, implementazione, monitoraggio e valutazione delle iniziative da attivare con le risorse dei Fondi Strutturali, in questi ultimi anni, nelle Amministrazioni Centrali e regionali del nostro Paese è certamente positiva. Si tratta di un’attività processuale che ha permesso alle nostre Amministrazioni di introdurre tecniche, procedure e modalità di programmazione/implementazione, che sia pure 19 Ministero del Tesoro, La nuova programmazione e il Mezzogiorno; Donzelli, Roma, 1998. 20 G. Viesti – F. Prota; Le politiche regionali dell’Unione Europea; Il Mulino, Bologna, 2004, p. 184. 23 nella loro complessità, hanno determinato un miglioramento nell’efficienza ed efficacia nell’uso di risorse pubbliche (per definizione sempre scarse). L’approccio metodologico indicato dalla regolamentazione comunitaria – certamente collegato alla esperienza del Planning Programming Budgeting System e/o a la Rationalisation de choix budgetaires sperimentata nei Paesi anglosassoni ed in quelli di lingua francese – è in effetti una forma di “programmazione di bilancio” indicata e prevista nella nostra normativa di riferimento per la costruzione dei bilanci delle AA.PP. (Centrali e Territoriali). La più puntuale definizione del processo di programmazione/implementazione regolato dalla normativa comunitaria, tuttavia, ha prodotto una crescita nella capacità di dominare tale problematica da parte delle strutture pubbliche. Certamente il processo di programmazione “a cascata”, caratteristico dell’approccio implicito nell’utilizzo dei fondi comunitari è un processo strutturato e logico che permette di coniugare correttamente problemi e potenzialità ad obiettivi ed interventi da realizzare: dall’analisi dei punti di forza e di debolezza del sistema, alla definizione e formulazione di obiettivi gerarchizzati da perseguire; da questi alla tipologia di misure/azioni/linee di intervento da realizzare per conseguire gli obiettivi; dall’analisi dei fabbisogni di intervento per realizzare gli obiettivi quantificati alla costruzione del piano finanziario; per poi concludere sulle modalità e procedure attuative e sull’attribuzione di responsabilità attuative alla pluralità di operatori direttamente coinvolti nell’attuazione dei programmi. Processo di programmazione complesso, ma logico e concatenato in ogni sua fase, che è oggi largamente adottato nelle strutture pubbliche, seppure con qualche difficoltà nella fase di impostazione. Non si sarebbe potuto, d’altra parte, agire in modo diverso. Le risorse comunitarie infatti non avrebbero potuto essere utilizzate, da parte delle nostre Amministrazioni, se non si fossero puntualmente rispettate le condizioni richieste dalla regolamentazione comunitaria. Quello che invece sarebbe importante oggi verificare è se questa “best practice” in termini di “processo di programmazione/implementazione/monitoraggio/valutazione”, sia stata di fatto adottata anche nell’uso delle risorse ordinarie che le nostre Amministrazioni destinano alle attività di formazione e di supposto all’occupazione. 24 Certamente è questo un aspetto più complesso da verificare. Il tentativo esperito con l’indagine di cui si dà conto nel resto del Rapporto, comunque, è proprio quello di capire in che misura l’esperienza della Regione Piemonte nella gestione del DOCUP Ob. 2 possa essere valorizzata non solo in sede di definizione dei programmi regionali cofinanziati dai Fondi Strutturali nel corso del ciclo 2007-2013 – nell’ipotesi ottimistica che l’impasse del negoziato possa essere superata in tempi ragionevoli e positivamente anche in relazione alle esigenze delle Regioni ex Ob. 2 – ma anche nell’ambito della gestione ordinaria. Risulta in questa sede necessario precisare che la verifica sui processi di governance effettuata nell’ambito del presente studio è essenzialmente rivolta a cogliere quanto la struttura regionale, principale beneficiaria di strumenti programmatici come i DOCUP, sia stata in grado di ottimizzare, l’esperienza della gestione di tali programmi in una logica di miglioramento interno ed adeguamento generale delle funzioni, producendo effetti di un incremento della qualità. Facendo tesoro della metodologia comunitaria, nello specifico, attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari, le Regioni italiane, in particolare hanno potuto sperimentare con una certa continuità temporale, la progettazione e gestione strategica dello sviluppo del territorio; ciò è avvenuto con particolare riguardo alle scelte programmatiche sugli obiettivi di sviluppo e la capacità di conseguire i risultati. La programmazione si è definita “dal basso”, ossia in relazione all’individuazione del fabbisogno espresso dei cittadini e delle imprese. L’esperienza del DOCUP Piemonte nella gestione dei programmi regionali cofinanziati attraverso i fondi strutturali ha contribuito all’obiettivo di miglioramento ed ammodernamento della Pubblica amministrazione, avvalorando la pratica della gestione efficiente della cosa pubblica e orientata agli obiettivi. Infatti, l’adeguamento amministrativo dell’Italia, rispetto a standard europei ha permesso a quelle realtà regionali, probabilmente già avanzate dal punto di vista della governance, di mettere al frutto l’opportunità offerta da strumenti di sviluppo del territorio come quelli offerti dai fondi strutturali e massimizzando la continuità nel tempo (tre cicli programmatici si sono succeduti in più di 20 anni). La logica della programmazione strategica, tipicamente legata alla gestione del ciclo di progetto comunitario, si è radicata lentamente nella riformata organizzazione dell’Ente Pubblico sino a produrre risultati tangibili di ammodernamento. Le strategie individuate- selezionate come obiettivi di sviluppo comuni a buona parte dei paesi membri- rispecchiano priorità d’intervento se- 25 gnalate dallo stesso territorio ove si applicano: si tratta di obiettivi che abbracciano sotto più aspetti lo sviluppo del territorio come la riqualificazione urbana e ambientale, la pianificazione delle politiche sociali. Tali strategie oltre ad essere state individuate secondo il principio di partenariato enunciato dai Regolamenti comunitari, in maniera partecipata da tutti i soggetti portatori d’interesse, sono state gestite coerentemente agli obiettivi individuati e nel rispetto dei limiti finanziari. Il senso della politiche di coesione comunitarie, è infatti quello di innescare meccanismi di sviluppo andando ad intervenire solo su alcuni specifici anelli strategici del sistema e non incidendo su tutto il sistema. I meccanismi attuativi previsti per la gestione dei DOCUP, sia pur complessi, hanno avvicinato l’amministratore regionale ad una governance più aperta ai principi di efficienza, efficacia e economicità. Hanno costituito una scuola di governance rivolta ai principi di partenariato sociale ed istituzionale (governance esterna), di equilibrio economico (efficienza/efficacia) e di responsabilità e trasparenza (governance interna). Pochi Uffici dell’amministrazione regionale si sono occupati, nel corso di più di un decennio, di attuare politiche di sviluppo e produrre servizi per il territorio con riguardo un numero ristretto di settori/ambiti, seguendo indicazioni e strumenti comunitari specifici. Nell’ottica di partenariato, gli stakeholders del DOCUP hanno continuato ad interagire anche in fase di gestione garantendo la massima partecipazione alle pratiche messe in atto sul territorio e collaborando a migliorare i percorsi più validi per il conseguimento dei risultati attesi, andando a valorizzare le pratiche di gestione partecipata e garantendo lo scambio di esperienze tra varie amministrazioni o all’interno di diversi uffici relativi alla amministrazione stessa. Inoltre, grazie al ricorso ai meccanismi di delivery, individuati nelle disposizioni comunitarie per il miglioramento delle pratiche gestionali, è stato possibile incrementare la qualità dei servizi erogati e la trasparenza delle procedure attuate, orientandoli sempre più a favore del cittadino. Rilevare effetti diretti dell’attuazione degli interventi DOCUP 2000-06, può essere a volte verificare anche direttamente come siano state percepite nel complesso dal punto di vista del destinatario. Come suggerito dai regolamenti per i fondi strutturali, a verificare ed indicare indicazioni e correttivi per il miglioramento delle performance nel quadro del ciclo strategico della programmazione del DOCUP, è il Valutatore Indipendente. Quando la sua funzione è percepita correttamente dalle Autorità di gestione dei programmi, risulta prezioso il contributo per conseguire miglioramenti dei processi decisionali in progress. La necessità di ricorrere a verifiche continue e processi di riprogrammazione in corso anche grazie al supporto di strutture esterne alle amministrazioni regionali (Società individuate per 26 l’Assistenza Tecnica e il monitoraggio nonché la valutazione) ma anche per effetto dell’azione dei nuclei interni di valutazione per il miglioramento delle politiche pubbliche. La valutazione interviene a supporto nel processo della programmazione strategica per quanto riguarda tutte le fasi di attuazione del programma. Essa, sulla scorta di specifiche analisi socio-economiche e di processo è intervenuta a individuare le strategicità del contesto territoriale a supporto delle attività di elaborazione del programma e l’orientamento dei processi decisionali (valutazione ex ante). Ha suggerito, ove necessario, le correzione in itinere dei processi decisionali delle priorità strategiche e dei processi di attuazione sulla base della verifica dei primi esiti conseguiti. A fianco di un più “tradizionale” servizio di accountability, volto a rendere conto delle realizzazioni e dei risultati/impatti emersi nel ciclo di programmazione in corso, offre un supporto al processo decisionale dell’AdG, finalizzato al miglioramento delle scelte di policy in ordine alle priorità attuative da perseguire nel successivo ciclo di programmazione. 27 2. LA RICOSTRUZIONE DEI PRINCIPALI MECCANISMI E PROCESSI DI GESTIONE DEL DOCUP PIEMONTE 2.1. UNA DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO DEL PROGRAMMA Prima di procedere alla sintesi dei principali risultati conseguiti con la rilevazione della qualità del sistema di gestione dal punto di vista dell’utenza, si provvede a sintetizzare, qui, il funzionamento dei principali meccanismi selezionati ed attuati per l’implementazione del programma21. Nel processo di programmazione strategica, alla fase propriamente di programmazione segue l’attuazione e implementazione delle misure/linee programmate. Su tale fase si concentra l’analisi del valutatore, con l’intento di ricostruire questo step del processo strategico della programmazione con riguardo ad ogni processo che lo compone e contraddistingue. A partire da ciò è stato possibile verificare i primi esiti conseguiti per effetto di tale attività dal punto di vista del destinatario tipo del programma. L’analisi di processo per i programmi complessi come il DOCUP prevede un’articolazione dell’implementazione per fasi che, nel seguito, vengono definite quali “macroprocessi: Le fasi dell’implementazione per il DOCUP 5# 3 C $ 7 8 9 # D # ! 3 E - % % % ' ! = E 3 1 $ 8 !1 $ 9 ! 3 > E #! 21 È opportuno precisare che quanto qui ricostruito è frutto dell’analisi dei principali documenti relativi al funzionamento del programa, prodotti dall’AdG; inoltre, le verifiche sui principali aspetti tecnici/operativi relativi alle procedure attivate, sono state effettuate presso i principali opeatori (AdG, RdM e soggetti attuatori) con analisi avviate già in fase di RVI e oggi aggiornate. 28 Queste quattro fasi dovrebbero funzionare secondo un meccanismo circolare che prevede l’attivazione di feed back correttivi del processo programmatorio: eventuali criticità dei processi di selezione degli interventi e di quelli implementativi e i risultati rilevati dal sistema di monitoraggio dovrebbero fornire gli elementi sulla cui scorta rivedere il processo di programmazione. Tutti i macroprocessi che caratterizzano il complesso processo di gestione del DOCUP sono implementate dai soggetti responsabili dell’attuazione (a seconda dei casi, come individuati dall’AdG) identificati come soggetti attuatori, Responsabili di Misura, soggetti gestori o beneficiari finali delle azioni del programma. In relazione alla varietà delle formule gestionali individuate nel DOCUP, coerentemente con la tipologia di progetto, i quattro macroprocessi si dettagliano in una serie di operazioni attuative, operazioni in cui si instaurano le relazioni dirette tra Amministrazione Pubblica e soggetto destinatario della gestione. Con riguardo all’obiettivo di analisi perseguito, nell’intento di indagare sulla cosiddetta “cutomer satisfaction” dell’utente DOCUP, le verifiche condotte dal valutatore hanno dato maggiore rilievo proprio a tali operazioni o procedure attuative. Si è ritenuto opportuno in questa sezione, verificare alcuni aspetti relativi ai principali processi gestionali del programma. In particolare, si è trattato di ricostruire la funzionalità delle fasi di: (i) avvio operativo delle linee d’intervento del DOCUP (con riguardo alle differenti tipologie d’intervento attuate), che comprende al suo interno le succitate operazioni di selezione delle operazioni (comprese tutte le attività preliminari compiute dall’AdG per dare inizio al processo attuativo: approvazione e pubblicazione/pubblicizzazione bandi/avvisi; costituzione comitati tecnici e applicazione criteri di selezione ecc..); (ii) attuazione e chiusura delle operazioni delle misure/linee del DOCUP, che comprende le suddette fasi di realizzazione e rendicontazione degli interventi ammessi a finanziamento. Come si avrà modo di evidenziare anche nel capitolo 3, nella cosiddetta analisi della “customer satisfaction”, attraverso la verifica della funzionalità di tali operazioni, si è pervenuti ad evidenziare sono la qualità della gestione complessiva del DOCUP dal punto di vista prettamente esterno, con il “metro” del “consumatore” di tale servizio. 29 Per cogliere appieno le osservazioni che il destinatario finale (o beneficiario finale) fa in ordine al servizio di cui ha fruito, risulta essenziale definire come si susseguono le operazioni che lo compongono22. 2.2. LE PROCEDURE ATTUATIVE L’iter attuativo per il DOCUP si differenzia in relazione alle specifiche procedure di gestione previste secondo tre tipologie attuative differenti (riassunte nella Tav. 2.1.): - a bando; - a regia regionale; - a titolarità regionale. Le misure a bando sono attuate attraverso un bando per la presentazione di progetti di soggetti privati, Enti, Società, Associazioni. I progetti selezionati con procedura a regia regionale sono riferiti ad azioni di interesse per amministrazioni locali o altri enti pubblici; la Regione predispone un invito a presentare le proposte progettuali. Nel caso della titolarità regionale, i progetti vengono individuati dalla Regione stessa in programmi di settore. Le misure/linee del DOCUP attuate con procedura a bando numericamente sono quasi la metà (45%), delle linee d’intervento del programma; esse rappresentano (alla luce dell’ultima fase di riprogrammazione) circa il 32% del costo totale del programma. Le misure/linee del DOCUP attuate con procedura a regia regionale rappresentano il 27,5% delle linee del programma, ricoprendo circa il 50% del costo totale del programma. 22 La possibilità di sorvegliare i macroprocessi sopraindicati e di garantire la continuità e l’efficienza del meccanismo circolare, pertanto, dipende ampiamente dalla completezza del sistema di monitoraggio e cioè dalla capacità del sistema di rilevare non solo l’avanzamento fisico e finanziario delle varie operazioni ammesse a beneficio, ma anche l’avanzamento procedurale nelle articolazioni delle attività precedentemente illustrate. 30 Tav. 2.1. Tipologie attuative delle misure-linee del Docup Le misure / linee del DOCUP attuate 1.2 a Promozione internazionale delle imprese PROCEDURA A BANDO Predisposizione di bandi e moduli di do- 2.1 a Finanziamento Legge 488/92 manda, campagna informativa, distribuzio- 2.1 b Finanziamenti per gli investimenti delle imprese 2.1 c Leggi integrative per gli investimenti imprenditoriali ne dei moduli; 2.1 d Aiuti agli investimenti in connessione con prestiti BEI Raccolta delle domande; 2.2 b Interventi di ingegneria finanziaria tramite prestiti parteProtocollo di verifica ammissibilità formale cipativi e di conformità ed archiviazione delle do2.2 c Consulenze strategiche per la qualificazione delle imprese mande; 2.4 c Azioni a sostegno dell’e-business Istruttoria di merito; 2.6 a Atti amministrativi di ammissione al con2.6 b tributo; 3.3 Interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti Comunicazioni agli interessati; privati Realizzazione progetti; 4.1 b Regime di aiuto rimborsabile per il sostegno di attività eControlli pagamenti intermedi; conomiche Controlli pagamenti finali. 4.2 a Strumenti finanziari per la creazione d' impresa 1.1 b Promozione internazionale per settori economici ed aree geografiche 2.3 Completamento e sviluppo di strutture insediative per il PROCEDURA A REGIA REGIONALE sistema economico Invito a presentare progetti23; 2.5 b Sviluppo del sistema dei prodotti turistici territoriali e termalicontinua Valutazione e identificazione priorità; 3.1a Progetti integrati di sviluppo socioeconomico di area Atto amministrativo di ammissione; 3.2 Interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti Realizzazione del progetto; pubblici Controlli e pagamenti intermedi; 3.4 Iniziative multiassiali di supporto all’attività economica Controlli e pagamenti finali. 4.1 a Riqualificazione edifici ed aree a funzione sociale plurima Procedure attuative previste 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 1) 2) 3) 4) 5) 6) 4.2 b Realizzazione infrastrutture territoriali per lo sviluppo imprenditoriale 1.1 a Piemonte nel Mondo PROCEDURA A TITOLARITÀ REGIONALE 1.2 b Supporto agli investimenti esteri in Piemonte Individuazione soggetto attuatore; 2.2 a Interventi di ingegneria finanziaria tramite consorzi di gaDefinizione del progetto esecutivo; ranzia ’ Affidamento dell incarico per la realizza- 2.4 a Ricerca Applicata di sistema zione; 2.4 b Azioni di sostegno alla realizzazione della SI Realizzazione del progetto; 2.5 a Sistema delle residenze sabaude Controlli e pagamenti intermedi; 3.1 b Sistema della Corona Verde 5.1. Assistenza Tecnica Controlli e pagamenti finali Le linee d’intervento del DOCUP attuate con procedura a titolarità sono il 27,5% delle linee del programma, rappresentando circa il 18% del costo totale del programma. 23 La linea 3.1a prevede una procedura specifica dei progetti a regia regionale, in quanto rivolta ad attuare progetti integrati. Le principali differenze con la regia regionale sono riferibili all’atto amministrativo: per i progetti integrati tale atto è un impegno alla realizzazione del progetto integrato con il soggetto individuato come “capo fila”. 31 Graf. 2.1 - Tipologia attuativa delle misure/linee d’intervento del DOCUP 27,5% 45% 27,5% bando regia titolarità L’attuazione del Programma è realizzata attraverso l’emanazione periodica da parte dell’AdG di avvisi/bandi di partecipazione per la presentazione di progetti. Nel caso delle Misure e linee a regia regionale previste dal DOCUP e dal relativo CdP, gli avvisi sono rivolti alle Amministrazioni Pubbliche coinvolte nell’implementazione24 e si configurano come “Inviti alla Presentazione delle domande”. Tab. 2.1. - Peso delle misure/linee di intervento sul programma per procedura di attuazione Procedura a bando Misura/ Linee 1.2 a Procedura a Regia Regionale Risorse finanziarie Risorse finanziarie Costo totale % sul CT del DOCUP 53.833.333 4 181.900.000 14 2.1 a 30.000.000 2 2.1 b 91.400.000 2.1 c Misura/ Linee Risorse finanziarie Costo totale % sul CT del DOCUP Misura/ Linee Risorse finanziarie Risorse finanziarie Costo totale % sul CT del DOCUP 28.500.000 2 1.1 a 22.500.000 2 134.125.000 10 1.2 b 11.250.000 1 2.5 b 36.737.500 3 2.2 a 60.000.000 5 7 3.1 a 156.750.000 12 2.4 a 28.571.429 2 25.000.000 2 3.2 191.450.211 15 2.4 b 22.500.000 2 2.1 d 35.500.000 3 3.4 49.965.614 4 2.5 a 67.200.000 5 2.2 b 19.500.000 2 4.1 a 24.812.500 2 3.1 b 12.500.000 1 2.2 c 21.666.667 2 4.2 b 22.625.000 2 5.1 a 17.999.302 2.6 47.550.000 4 2.1 2.6 a 2.800.000 0 2.6 b 44.750.000 3 3.3 14.000.000 1 4.1 b 7.000.000 1 4.2 a 27.666.667 2 Tot. Mis. A Bando 401.450.000 31 1.1 b Procedura a titolarità Risorse finanziarie 2.3 1 19 Tot. Mis. A Regia 644.965.825 TOTALE DOCUP 50 Tot. Mis. A Titolarità 242.520.731 19 1.288.936.556 * Le somme riportate in tabella si riferiscono al piano finanziario vigente, approvato con Decisione della Commissione C(2004) 3338 del 3/9/2004 con cui la Commissione Europea ha approvato il “Documento Unico di Programmazione” Reg. (CE) 1260/99 ob. 2 periodo di programmazione 2000/2006 proposto nella seduta del 15 aprile 2004 del Comitato di Sorveglianza rettificando e modificando la Decisione C(2001) 2045 del 7/9/2001. 24 Queste ultime a loro volta sono tenute a raccogliere e selezionare i progetti che vengono presentati a livello locale, procedendo a valutarli secondo i criteri definiti dal CdP. 32 Nel caso delle misure/linee di aiuto, i bandi sono rivolti alle aziende/istituti/ enti/associazioni che presentino i requisiti per essere ammesse a finanziamento, come determinato dai criteri del DOCUP. Nel caso delle misure/linee a titolarità regionale, nella maggior parte dei casi si realizza un progetto unico (si tratta di un “macroprogetto”, il quale a sua volta si compone di una serie di interventi specifici), finanziato nell’ambito di un programma d’interventi regionali (infatti essendo programmato e gestito direttamente dalla struttura regionale non da luogo ad alcuna procedura di selezione). In alcuni casi, come ad esempio la linea d’intervento 1.2 b, la struttura regionale individua un soggetto “terzo” (nello specifico si tratta della Fondazione ITP), alla quale viene affidata, con incarico diretto, la gestione del progetto stesso o di alcuni interventi che lo compongono25. In tutti i casi è stato emanato un unico bando/avviso: per tutte le misure/linee, gli avvisi/bandi sono “aperti”, non prevedono un termine temporale per la presentazione delle domande/progetti; il termine coincide con la chiusura del programma stesso. Come si evidenzia nella tabella 2.2, sono diversi gli “attori” che contribuiscono alle operazioni di attuazione delle misure/linee d’intervento del programma. Rilevante il contributo, nel caso delle misure di aiuto alle imprese (misure a bando), dell’Ente Finpiemonte, (individuato dalla Direzione Industria, come Ente Gestore). Per le linee 2.1a e 2.1c, trattandosi del cofinanziamento di interventi di aiuto sulle Leggi 488/92 (linea 2.1a) e Leggi 1329/65 e L. 598/94 (2.1c), l’AdG ha stipulato convenzione per la gestione, rispettivamente con L’I.P.I .(e il MAP), e con MCC. 25 In altri casi specifici come la linea a titolarità 2.2a, le Regione seleziona con avviso pubblico i soggetti attuatori (gli enti bancari che provvederanno a costituire garanzie verso i soggetti destinatari degli interventi); invece nel caso della linea 3.1 b il progetto regionale della “Corona verde” è attuato attraverso il coinvolgimento di alcune Amministrazioni pubbliche dei territori coinvolti. Spetta alla struttura regionale di selezionare con avviso pubblico/invito alla presentazione delle manifestazioni d’interesse gli enti da coinvolgere. 33 Tab. 2.2. - Procedura di selezione delle misure/linee di intervento del programma per tipologia Misura /Linea 1.1 a Piemonte nel Mondo 1.1 b Promozione internazionale per settori economici ed aree geografiche 1.2. a Promozione internazionale delle imprese 1.2. b Supporto agli investimenti esteri in Piemonte 2.1 a Finanziamento Legge 488/92 2.1 b Finanziamenti per gli investimenti delle imprese 2.1 c Leggi integrative per gli investimenti imprenditoriali 2.1 d Aiuti agli investimenti in connessione con prestiti BEI 2.2 a Interventi di ingegneria finanziaria tramite consorzi di garanzia 2.2 b Interventi di ingegneria finanziaria tramite prestiti partecipativi 2.2 c Consulenze strategiche per la qualificazione delle imprese 2.3 Completamento e sviluppo di strutture insediative per il sistema economico 2.4 a Ricerca Applicata di sistema 2.4b Azioni di sostegno alla realizzazione della SI 2.4c Azioni a sostegno dell’e-business 2.5 a Sistema delle residenze sabaude 2.5 b Sviluppo del sistema dei prodotti turistici territoriali e termalicontinua 3.1a Progetti integrati di sviluppo socioeconomico di area 3.1 b Sistema della Corona Verde 3.2 3.3 3.4 4.1a 4.1b 4.2a 4.2 b 5.1 Interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti pubblici Interventi di riqualificazione locale effettuati da soggetti privati Iniziative multiassiali di supporto all’attività economica Riqualificazione edifici ed aree a funzione sociale plurima Regime di aiuto rimborsabile per il sostegno di attività economiche Strumenti finanziari per la creazione d' impresa Realizzazione infrastrutture territoriali per lo sviluppo imprenditoriale Assistenza Tecnica Beneficiari/Destinatari Procedura gestione Presentazione delle domande Ente Responsabile della gestione Pubblici Titolarità Progetto regionale Regione Piemonte: Settore Comunicazione Istituzionale della Giunta Regionale Pubblici/ Privati Regia Regionale Presentazione progetti a Regione Piemonte: Direzione sportello Commercio e Artigianato Privati Bando Regione Piemonte: Direzione Presentazione progetti a Commercio e Artigianato Finsportello permanente Piemonte Pubblici/ Privati Titolarità Privati Bando Privati Bando Privati Bando Privati Bando Privati Titolarità Privati Bando Privati Bando Pubblici Regia Regionale Pubblici Titolarità Pubblici Titolarità Progetto regionale Presentazione progetti a sportello permanente Presentazione progetti a sportello permanente Presentazione progetti a sportello permanente Presentazione progetti a sportello permanente Progetto regionale Investi Torino Piemonte Ministero Attività Produttive/IPI Regione Piemonte: FinPiemonte Medio Credito Centrale Regione Piemonte: FinPiemonte Regione Piemonte: Direzione Industria Presentazione progetti a Regione Piemonte: FinPiemonte sportello permanente Presentazione progetti a Regione Piemonte: FinPiemonte sportello permanente Presentazione progetti a Regione Piemonte: Direzione Indusportello stria Progetto regionale Progetto regionale Regione Piemonte: Direzione Industria Regione Piemonte: Direzione Industria Presentazione progetti a Regione Piemonte: FinPiemonte sportello permanente Regione Piemonte: Direzione Beni Progetto regionale Culturali Privati Bando Pubblici Titolarità Pubblici Regia Regionale Presentazione progetti a sportello Regione Piemonte: Direzione Turismo Pubblici Regia Regionale Presentazione progetti a sportello Pubblici Titolarità Progetto regionale Regione Piemonte: Direzione Industria Regione Piemonte: Direzione Turismo Pubblici Regia Regionale Presentazione progetti a sportello Regione Piemonte: Direzione Industria Privati Bando Presentazione progetti a sportello permanente Regione Piemonte: FinPiemonte Pubblici Regia Regionale Pubblici Regia Regionale Privati Bando Privati Bando Pubblici - Presentazione progetti a sportello Presentazione progetti a sportello Presentazione progetti a sportello permanente Presentazione progetti a sportello permanente Regione Piemonte: Direzione Industria Regione Piemonte: Direzione Industria Regia Regionale Presentazione progetti a sportello Regione Piemonte: Direzione Industria titolarità Progetto regionale Regione Piemonte: Direzione Industria: 34 Regione Piemonte: FinPiemonte Regione Piemonte: FinPiemonte Graf. 2.2 - Procedure di selezione adottate 4% 26% 51% 19% valutativa a bando progetto regionale invito a manifestazione interesse affidamento diretto L’affidamento dell’incarico attuativo ad altri soggetti esterni alla Regione, è stato effettuato anche nel caso di alcune misure a titolarità regionale. Si tratta della linea d’intervento1.2b “ Supporto agli investimenti esteri in Piemonte”, affidata all’Ente “Investi Torino Piemonte” (il Beneficiario finale è sempre la regione Piemonte). In tutti gli altri casi, la gestione resta alla Regione Piemonte; tuttavia accanto alla Direzione Industria, sono stati individuati altri importanti settori in qualità di responsabili di alcune linee del DOCUP: si tratta del Settore Comunicazione istituzionale della Giunta Regionale (1.1a), il Settore Commercio ed artigianato (1.1b), Settore Beni Culturali (2.5 a) e Settore Turismo e Parchi (2.5 b e 3.1b). Per quanto riguarda la modalità scelta per la presentazione delle domande/progetti di finanziamento è a sportello sia per le misure/linee a bando, sia per le misure/linee a regia regionale, sia per alcune linee a titolarità (si tratta della linea 2.2a)26. 2.3. L’AVVIO OPERATIVO DELLE LINEE D’INTERVENTO L’avvio operativo delle linee d’intervento si ha al momento della pubblicazione del bando o dell’avviso pubblico sul Bollettino della Regione Piemonte (successiva alla Approvazione della relativa Determina da parte della Giunta Regionale). Tra le opera- 26 Va detto che, la scelta di attuare le linee d’intervento (tutte le tipologie sono interessate) con procedura valutativa a sportello in relazione ad un unico bando aperto (la chiusura del bando avviene di norma contestualmente alla conclusione del programma ovvero con l’utilizzo del totale delle risorse disponibili) permette da un lato di ottimizzare il livello di risposta progettuale, dall’altro lato, non ha permesso di mettere in atto formule di “correttivi” in progress per un miglioramento delle procedure attuative (con successivi bandi). 35 zioni preliminari, che caratterizzano la fase di avvio operativo, risultano di notevole rilevanza tutte le attività di pubblicizzazione e promozione delle linee d’intervento in partenza. Si tratta di azioni di animazione, organizzate dall’AdG del DOCUP per promuovere l’esistenza e l’utilizzo dei canali di finanziamento delle azioni/linee d’intervento del DOCUP e per informare i potenziali destinatari delle modalità di partecipazione/adesione. Tra i canali maggiormente utilizzati per dare comunicazione dell’avvio e delle modalità di accesso ai finanziamenti, è stato privilegiato l’incontro tra l’AdG e i soggetti coinvolgibili (imprese e Enti Locali) durante i workshop e seminari specifici (cfr. grafico 2.3). Accanto a questi, si evidenzia il ricorso all’utilizzo di strumenti di comunicazione come le brochure informative, newsletter e altro materiale informatico (es. cd rom). Opportuna, la scelta dell’AdG di “produrre”, con la collaborazione e la sponsorizzazione della Finpiemonte degli opuscoli (vademecum) esplicativi per i soggetti destinatari delle misure di aiuto alle imprese (uno per l’obiettivo 2 e uno per il phasing out). Graf. 2.3 - Modalità di pubblicizzazione dell’avvio delle misure/linee del DOCUP 25 22 21 18 4 4 Fiere/ eventi Vis it e p ro mo zio nali Sit i WEB alt ro 5 Seminari/ wo rks ho p s Camp ag ne p ro mo zio nali t ramit e i med ia Strumenti d i co municazio ne Con la pubblicazione dei bandi/avvisi e l’apertura dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento si apre il macroprocesso “Selezione delle operazioni, istruttoria e valutazione”. 36 L’attività di valutazione dipende dalla costituzione dei nuclei di valutazione. Il carattere “aperto” dei bandi/avvisi e la procedura a sportello permanente presuppongono che, la selezione si effettui in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e proceda sino a concorrenza di risorse finanziarie. Pertanto, è possibile presentare domanda di finanziamento sino alla conclusione del programma o sino a quando le risorse finanziarie stanziate per la misura/linea non vengano esaurite. La conclusione degli interventi (termine ultimo della presentazione delle domande) relativi alle aree dell’obiettivo 2 è fissata al 31.12.2006; per gli interventi delle aree del Phasing out è invece il 31.12.2005. Graf. 2.4 - Modalità di selezione: commissioni di valutazione 5% 11% 30% 55% Commissione tecnica costituita solo da esperti interni Commissione tecnica mista Commissione tecnica costituita da esperti esterni altro La Commissione tecnica di valutazione è costituita, nella maggior parte dei casi, da esperti interni ed esterni alla struttura di gestione regionale. Per il 55% delle misure/linee l’attuazione degli interventi coinvolge diversi soggetti in qualità di beneficiari finali. È il caso delle misure/linee a bando che sono gestite da Finpiemonte e di alcune linee a titolarità regionale che coinvolgono nella valutazione delle proposte progettuali esperti appartenenti a istituzioni esterne alla regione. Le misure/linee a regia regionale (sia pur coinvolgendo nell’attuazione degli interventi, soggetti esterni come le Amministrazioni Pubbliche) prevedono una valutazione delle domande totalmente “internalizzata”, affidata cioè ai funzionari regionali. In un solo caso, la linea 2.2a “Costituzione di consorzi di garanzia” la valutazione delle domande di garanzia viene effettuata da una commissione esterna, che seleziona in ottemperanza ai criteri determinati dal DOCUP: dal consorzio degli enti bancari selezionati (con avviso pubblico) dalla Regione, in qualità di soggetti attuatori, prestatori di garanzia. 37 Due casi distinti (l’11% della totalità delle misure) di istruttoria e valutazione riguardano le linee d’intervento a bando 2.1a “Legge 488” e la 2.1c “ Leggi integrative per gli investimenti imprenditoriali”, la cui gestione è affidata rispettivamente al Ministero delle Attività Produttive e alla Società MCC S.p.a.. Le procedure di selezione e valutazione sono relative alle istruttorie previste dalle relative leggi: la legge 488/92, la L. 1329/65 e 598/9427. L’istruttoria formale si conclude, in tutti i casi, con la selezione dei progetti per i quali si sono verificati i requisiti di ammissibilità formale fissati dal DOCUP. I progetti selezionati sono considerati proponibili al finanziamento. La graduatoria viene poi composta sulla base della valutazione di merito dei progetti. I progetti entrati in graduatoria sono ammessi a finanziamento. Il processo qui descritto (fasi di avvio operativo delle linee d’intervento e di selezione e valutazione della progettualità) viene sintetizzato in un apposito diagramma (graf. 2.5). Le fasi riportate nel grafico, riguardano in generale sia gli interventi di aiuto alle imprese, sia gli interventi infrastrutturali. Nello specifico occorre precisare che, ciascuna linea si distingue a seconda della tipologia e si differenzia a seconda delle procedure individuate prima nel CdP e poi nei bandi/avvisi28. Inserisci il grafico 2.5 (vecchio grafico6). 27 L’ammissione a finanziamento degli interventi del DOCUP per le relative linee avviene attingendo alle graduatorie regionali delle suddette Leggi d’incentivazione nazionali. 28 Nell’ambito dell’analisi del processo attuativo, come si è già avuto modo di evidenziare ampiamente nel corso delle verifiche della valutazione intermedia (cfr, RVI 2003, cap. 6), un ruolo fondamentale ha assunto la valutazione dei criteri e delle modalità adottate per il macroprocesso “istruttoria, valutazione e selezione” degli interventi da finanziare con le risorse programmate a livello di misura/linea d’intervento. Tale macroprocesso è una fase al contempo significativa e critica in quanto si pone tra la programmazione e la realizzazione degli interventi, dovendo garantireil collegamento funzionale tra le indicazioni programmatiche contenute nel CdP e le disposizioni formali dei bandi. Questi ultimi coerentemente col CdP devono richiamare nel contenuto, criteri e modalità procedurali per la presentazione delle domande, criteri di selezione da adottare per la valutazione dell’ammissibilità e della proponibilità, griglia di valutazione per l’assegnazione dei punteggi, modalità per la costruzione della graduatoria, verifica della documentazione presentata dagli aggiudicatari degli interventi, provvedimenti di concessione e criteri per l’avvio delle operazioni). In relazione alle verifiche effettuate per il RVI 2003, è stato verificato, il dettaglio sulle procedure del macroprocesso selezione/valutazione ed istruttoria, attraverso il confronto diretto con l’AdG. In relazione a ciascuna misura/linea d’intervento è stata pertanto verificata la congruenza delle procedure in relazione ai criteri di selezione e alle relative griglie di valutazione, ripercorrendo il collegamento tra criteri prioritari da adottare per la selezione degli interventi programmati con il CdP e criteri contenuti nei bandi pubblicati per l’implementazione delle varie misure) Il risultato delle verifiche valutative ha evidenziato come tale processo di regola, è stato gestito con estrema diligenza, attraverso: (i) la predisposizione di avvisi e di bandi molto dettagliati che, a parere del Valutatore, costituisce in generale conditio sine qua non per stimolare potenziali soggetti proponenti, dal momento che la genericità dei bandi, di regola, tende a scoraggiare i potenziali destinatari (specialmente nel caso delle PMI); (ii) la definizione particolareggiata delle procedure di selezione; (iii) il rispetto dei criteri di selezione e delle griglie di valuta- 38 Come si evince dal grafico 2.5, il processo di selezione e valutazione si conclude in tutti i casi con l’ammissione a finanziamento dei progetti valutati positivamente (in ordine di punteggio premiale). Da questo momento in poi si dà luogo alla realizzazione dei progetti “finanziati”. La fase realizzativa ha una durata variabile a seconda della tipologia del progetto. Graf. 2.5 - Macroprocesso: Istruttoria, Valutazione, Selezione delle operazioni Fasi ed iter procedurale adottati Approvazione e pubblicazione del Bando che stabilisce modalità e termini di presentazione domande e criteri di selezione (nel rispetto prescrizioni Docup e C.d.P.) Presentazione delle domande Costituzione dei nuclei di valutazione Istruttoria per valutare l' ammissibilità formale dei progetti presentati Per questi progetti si conclude l'iter istruttorio NON AMMISSIBILI AMMISSIBILI Per questi progetti si procede alla costruzione della graduatoria Proponibili al finanziamento Per questi progetti si procede nella ulteriore fase di valutazione Non Proponibili Questi progetti non sono proposti al finanziamento Approvazione (con determina dirigenziale) della graduatoria dei progetti (ammessi ed in lista d' attesa) Progetti finanziati con le risorse disponibili Progetti da finanziare in caso di recesso/ revoca di altri progetti o di assegnazione di ulteriori risorse finanziarie e ribassi d' asta Progettazione esecutiva Appalto lavori/forniture Avvio (comunicazione di avvio lavori) dei Progetti Per quanto riguarda i progetti infrastrutturali, si verifica che, i progetti finanziati debbano risultare immediatamente cantierabili (devono essere presentati sottoforma di progetti esecutivi). Per l’attuazione dei progetti, è necessario che i soggetti Beneficiari (Enti Pubblici) provvedano a realizzare alcune necessarie operazioni: (i) il soggetto Beneficiario deve far seguire al progetto esecutivo, la comunicazione di aggiudicazione dei la- zione che erano specificati nella descrizione delle misure del DOCUP (criteri che, peraltro, si sono rilevati pertinenti rispetto agli obiettivi della strategia adottata. 39 vori (entro 9 mesi dalla data di ammissione a contributo); (ii) provvede in seguito, a comunicare l’inizio dei lavori,; (ii) presentazione di un ulteriore stato di avanzamento intermedio dei lavori (che deve avvenire entro 18 mesi dalla data di ammissione a contributo); (iii) con la comunicazione dello stato finale dei lavori, raggiunge la conclusione operativa del progetto; (iv) conclude infine le relazioni con l’amministrazione responsabile della concessione dei finanziamenti con la presentazione del certificato di collaudo. Per i soggetti privati, infine, le procedure attuative dei progetti d’investimento delle imprese, sono gestiti da Finpiemonte. Le operazioni che le imprese ammesse a finanziamento devono compiere in raccordo con l’ente gestore per portare a conclusione i propri progetti possono variare da una a tre comprendono: (i)l’avvio dei lavori da parte dell’impresa titolare del finanziamento; (ii) una eventuale fase intermedia di avanzamento dei lavori; (iii) la fase finale di conclusione dei lavori. Ognuna di queste operazioni da luogo alla verifica o controllo da parte del Responsabile di Misura (sono possibili richieste d’integrazioni o chiarimenti)e avvia il processo di rendicontazione finanziaria come previsto in genere dai documenti operativi29. 2.4. IL TRASFERIMENTO DEI FLUSSI FINANZIARI Nel presente rapporto, la descrizione del funzionamento del ciclo finanziario deve concentrarsi, in particolare, sul circuito più ristretto che mette in connessione i soggetti attuatori delle linee d’intervento con i soggetti beneficiari/destinatari dei finanziamenti. Si tratta di un sottoinsieme del più ampio processo del cosiddetto “Ciclo finanziario del Programma”. Quest’ultimo, coinvolge l’Amministrazione Regionale e la Commissione Europea, negli step di assunzione dell’impegno comunitario in sede di approvazione del programma, ed erogazioni periodiche (con reiterazione annuale) nel corso della vita del programma. Il Ciclo finanziario in senso stretto è il processo che coinvolge soggetti beneficiari e Amministrazione regionale nella rendicontazione/erogazione delle quote di finanziamento. Le fasi di realizzazione degli interventi sono seguite dalle operazioni di rendicontazione delle spese effettuate. 29 Accanto alle disposizioni del CdP, riportate in ciascun bando/avviso, per le linee d’intervento a Regia Regionale, è stato approvato dalla Giunta con specifica determina un “manuale” contenente le procedure di gestione sulle misure/linee a regia regionale. 40 Nei successivi due grafici si provvede a sintetizzare un modello di ciclo finanziario per quanto riguarda le fasi di attuazione progettuale/rendicontazione sia per i progetti di realizzazione di opere pubbliche, sia per la erogazione dei contributi per i progetti d’investimento delle imprese. Come si evince dalla lettura del grafico 2.6, per l’attuazione dei progetti di infrastrutturazione (si tratta in particolare dei progetti a Regia regionale) in generale le fasi attuative di rendicontazione che mettono in relazione Soggetti attuatori e Soggetti beneficiari si possono sintetizzare come di seguito riportato: 1) l’erogazione della prima quota di contributo avviene contestualmente alla notifica di ammissione a finanziamento avanzata nei confronti dell’Ente selezionato (anticipo del primo 30% del totale del contributo); 2) l’erogazione del secondo contributo avviene al momento della comunicazione di avvio lavori da parte dell’Ente (la quota che rappresenta il secondo 30% del totale del contributo); 3) l’erogazione del terzo contributo che segue la comunicazione della fine lavori (l’ultimo 30%); 4) l’erogazione del saldo effettuata in seguito alla presentazione della certificazione dell’avvenuto collaudo (10% finale). Nel grafico 2.7 si delineano i principali flussi finanziari attivati tra Soggetto gestore (Finpiemonte) e i soggetti destinatari finali degli interventi di erogazione dei contribuiti alle imprese. L’AdG ha individuato al massimo tre step attuativi (per molte linee d’intervento è prevista una procedura di erogazione a saldo in unica soluzione): 1) per alcune linee d’intervento è stata prevista l’erogazione della prima quota di contributo contestualmente alla notifica di ammissione a finanziamento avanzata nei confronti dell’impresa selezionata (si tratterebbe dell’a anticipo del primo 30% del totale del contributo, a cui seguono un pagamento intermedio del secondo 30% e il pagamento finale a saldo dell’ultima parte di contributo); 2) per altre linee d’intervento l’erogazione viene effettuata in due fasi; la prima quota pari al 50% viene effettuata dietro presentazione della documentazione di spesa intermedia da parte dell’impresa; il secondo pagamento, viene effettuato a saldo a se- 41 guito della trasmissione della certificazione di spesa finale (documentazione di fine lavori da parte dell’impresa) e rappresenta l’ultimo 50% del contributo totale); 3) in molti casi, l’erogazione del contributo viene effettuata in un' unica tranche a seguito della presentazione della certificazione di spesa relativa alla conclusione dei lavori (saldo o ultimo 30%). Per ciascuna linea d’intervento del programma, in ottemperanza alle disposizioni normative del Reg. CE 438/01, il processo di realizzazione attuativa e rendicontazione progettuale è stato ricostruito nelle “piste di controllo”. Nel corso dell’attività d’implementazione, l’AdG, con la collaborazione dei Responsabili delle strutture di gestione e dell’assistenza tecnica, ha provveduto a predisporre ed approvare con relativa Determinazione dell’Ufficio competente, le piste di controllo per tutte le misure/linee d’intervento attuate. Esse si compongono di tre parti: (i) una scheda anagrafica con funzione di fornire tutte le informazioni relative ai centri responsabili dell’attuazione della misura/linea; (ii) una scheda descrittiva i flussi relativi ai processi di programmazione e attuazione delle misure/linee, individuante le fasi dei controlli corrispondenti; (iii) una scheda finale la quale ricostruisce il dettaglio delle attività di controllo da effettuarsi nelle varie fasi del processo. In tutti i casi, si è verificata una sostanziale rispondenza delle suddette piste in termini di completezza delle informazioni anagrafiche relative a ciascuna linea e alla fluidità dei flussi individuati in relazione a ciascun processo per tutte le azioni. 42 Graf. 2.6 - Macroprocesso: Attuazione e Rendicontazione (modello standard realizzazione opere pubbliche) Fasi ed iter procedurale adottati nelle relazioni tra Soggetto attuatore e Beneficiario Finale ATTIVITÀ Avvio operativo: definizione graduatorie relative ai progetti ammissibili o non ammissibili al finanziamento Approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili SOGGETTO ATTUATORE BENEFICIARIO FINALE SOGGETTI ESTERNI SOGGETTI FLUSSI FINANZIARI DIREZIONE INDUSTRIA RESPONSABILE DI MISURA Comunicazione al beneficiario e al monitoraggio dell’esito di ammissione/non ammissione Dichiarazione di accettazione contributo SOGGETTO GESTORE Sistema Informativo Regionale RESPONSABILE DI MISURA comunicazione progettazione esecutiva comunicazione avvenuto appalto Rideterminazione del costo dell’investimento (Quadro tecnico economico ridefinito) RAGIONERIA DECENTRATA Concessione del contributo impegno di spesa sui capitoli di bilancio regionale Comunicazione di inizio lavori RESPONSABILE DI MISURA RAGIONERIA DECENTRATA Liquidazione del 30% a titolo di anticipazione Emissione del mandato di pagamento Comunicazione del raggiungimento dell'avanzamento di spesa nella misura del 30% TESORERIA RESPONSABILE DI MISURA Attuazione del 60% dell'intervento RESPONSABILE DI MISURA Liquidazione di un ulteriore 30% RAGIONERIA DECENTRATA continua 43 segue ATTIVITÀ SOGGETTO ATTUATORE BENEFICIARIO FINALE SOGGETTO GESTORE SOGGETTI ESTERNI Emissione del mandato di pagamento SOGGETTI FLUSSI FINANZIARI TESORERIA Comunicazione di fine lavori RESPONSABILE DI MISURA Liquidazione di un ulteriore 30% RAGIONERIA Emissione del mandato di pagamento TESORERIA Riderminazione del contributo rispetto della Rideterminazione del contributo da erogare a saldo sulla base del rispetto del cronoprogramma di attuazione mancato rispetto della tempistica Emissione del certificato di collaudo RESPONSABILE DI MISURA Liquidazione a saldo RAGIONERIA DECENTRATA Emissione del mandato di pagamento TESORERIA Stato di avanzamento fisico e rendicontazione finanziaria (trimestrale e finale) Trasmissione dei dai di monitoraggio e di certificazione della spesa RESPONSABILE DI MISURA cartaceo elettronico Sistema informativo Regionale Verifica di validità del dato ok Comunicazione di avvenuta verifica Consolidamento e trasferimento dei dati nel sistema informativo IGRUE Certificazione all'AdG dell'avanzamento della Misura Sistema informativo Regionale MONIT 2000 DIREZIONE INDUSTRIA (AdG) 44 Graf. 2.7 - Macroprocesso: Attuazione e Rendicontazione (modello standard realizzazione erogazione di contributi alle imprese) Fasi ed iter procedurale adottati nelle relazioni tra Soggetto attuatore e destinatari ultimi ATTIVITÀ REGIONE PIEMONTE DESTINATARI Ammissione a contributo delle domande che raggiungono i punteggi minimi Comunicazione elenco domande approvate Comunicazione ai destinatari dell'ammissione al finanziamento ed impegno Attuazione dell'intervento SOGGETTI ESTERNI SOGGETTI FLUSSI FINANZIARI FINPIEMONTE RESPONSABILE DI MISURA LETTERE FINPIEMONTE DESTINATARIO Presentazione della documentazione comprovante la spesa sostenuta (pari o superiore al 50% dell'intervento) Erogazione del contributo SOGGETTO GESTORE FINPIEMONTE DESTINATARIO FINPIEMONTE Presentazione della documentazione finale di spesa (pari al 50% del contributo pubblico o il minor importo) e di una sintesi dettagliata sulle attività svolte FINPIEMONTE FINPIEMONTE Verifica del rendiconto Verifica delle tempistiche previste per la realizzazione del progetto Verifica del rispetto dell'incremento occupazionale previsto si Erogazione dell'acconto e/o del saldo DESTINATARIO Riduzione del contributo effettivamente maturato DESTINATARIO Relazione tecnica - illustrativa degli interventi effettuati ed in corso (semestrale) Relazione annuale no FINPIEMONTE continua 45 segue ATTIVITÀ REGIONE PIEMONTE Trasmissione delle relazioni RESPONSABILE DI MISURA DESTINATARI SOGGETTO GESTORE SOGGETTI ESTERNI SOGGETTI FLUSSI FINANZIARI no Stato di avanzamento fisico e finanziario (trimestrale) Trasmissione dello stato di avanzamento fisico e finanziario FINPIEMONTE RESPONSABILE DI MISURA elettronico cartaceo Sistema Informativo Regionale/Archivio di storicizzazione ok Verifica del dato Rendiconto trimestrale delle liquidazioni relative alle domande pervenute Valutazione a chiusura programmazione della posizione finanziaria delle risorse per stabilire se la misura sia stata interamente eseguita MONIT 2000 DIREZIONE INDUSTRIA (AdG) RESPONSABILE DI MISURA FINPIEMONTE no RAGIONERIA TESORERIA Restituzione delle disponibilità residue no FINPIEMONTE Trasmissione rendicontazione finale al responsabile di Misura RESPONSABILE DI MISURA cartaceo CSI - Archivio di storicizzazione ok Verifica prospetto di rendiconto finale Trasmissione rendicontazione finale all'AdG elettronico MONIT 2000 DIREZIONE INDUSTRIA (AdG) 46 2.5. LA GESTIONE ON LINE DEGLI INTERVENTI Con riguardo all’utente che accede a tali operazioni, l’AdG ha programmato ed attuato una specifica procedura di gestione a carattere informatico delle operazioni sopradescritte. Questa procedura è stata ideata per permettere al soggetto beneficiario, “all’istruttore” (o soggetto responsabile della gestione), e ad altri soggetti (ad esempio alle Province ed Enti capofila) di seguire l’iter della pratica relativa alla Domanda di finanziamento DOCUP 2000-2006 presentata telematicamente dai soggetti attuatori o i destinatari). L’istruttore e i soggetti beneficiari sono gli unici in grado di poter modificare i dati relativi alle pratiche, mentre i soggetti “altri” possono solo prendere “visione “ e“commentare” il lavoro svolto all’interno di ognuna. La gestione on line spetta in primo luogo ai soggetti operatori interni che possono accedere con una loro password dispositiva alle operazioni on line, alla verifica dei dati e delle informazioni fornite dall’utente e richiedere delle integrazioni. L’operatore, può ricorrere all’uso di un apposito manuale esplicativo per le operazioni da effettuare attraverso il format digitale (le fasi implementate e le operazioni sono sintetizzate nel box qui riportato). % & + 5! ' F 8 G 9 ,, '' ' , ' ' F F 4 =! >! % F 4 4 8 4 4 5H !-4 ' ?! 4 ' +' 4 ++ !554 ' / ' . 4 4 , 8 - . 4 4 ' $. ' 4 H != 4 '' / & ' , 4 + '' ' 54 -4 !54 4 H I , 4 !> 4 + ' + , '' 4 4 . '' / & 4 9! : !; Fonte: '' ! “Guida alla compilazione della procedura di gestione degli interventi Ammessi al finanziamento”, Sistema Piemonte – finanziamenti pubblici –DOCUP 2000 / 2006 (Manuale “altro”) Tale sistema è stato impostato e realizzato, anche e soprattutto a beneficio del soggetto partecipante (impresa o Ente Pubblico); esso interagisce con l’Amministrazione attraverso uno specifico format digitale presente sul web della regione Piemonte (che rinvia al sito creato ad hoc www.sistemapiemonte.it). L’utente vi accede per compilare on line 47 la domanda di partecipazione e presentare il proprio progetto di finanziamento, anticipando il successivo invio cartaceo della documentazione presso gli uffici competenti. % & + ' 5! ,, '' / F 8 G 9 - 0 +' ' , ' ' F F 4 =! >! % F 4 4 8 4 5H 4 4 4 54 -4 4 !54 !-94 ?! 8 4 4 H 4 H != 4 !554 4 4 4 !> 4 I 4 4 9 Fonte: “Guida alla compilazione della procedura di gestione degli interventi Ammessi al finanziamento”, Sistema Piemonte – finanziamenti pubblici –DOCUP 2000 / 2006 (Manuale Beneficiario) La procedura informatica, attivata in via iniziale già a partire dal 2002 e portata a completamento negli ultimi mesi del 2004, permette al soggetto destinatario o utente del servizio, di verificare l’avanzamento progettuale con riguardo alla domanda di contributo presentata. Trattandosi di una procedura informatica, lo sforzo della AdG, è stato quello di assicurare all’utente, un supporto adeguato in tutte le fasi relative alle procedure di presentazione delle proposte progettuali. Si è trattato di attivare dei “call center” per il supporto tipo “font office” all’utenza. Inoltre, è stato predisposto un supporto cartaceo disponibile anche on line sottoforma di Manuale operativo per i Beneficiari Pubblici e per i destinatari privati. I soggetti utenti sono, secondo tale procedura, messi in condizione di interagire con l’Amministrazione, in tutte le fasi del processo gestionale. http://www.sistemapiemonte.it/finanz_pubbl/docupWFR/index.htm Il funzionamento completo di tale procedura entra a regime proprio in questi mesi, in corrispondenza con la conclusione operativa degli interventi. In questo senso, considerata come esperienza “pilota” si è rivelata anch’essa oggetto di verifica esterna presso i soggetti destinatari del servizio o utenti. Già prima di raccogliere le valutazioni specifiche di questi ultimi sembrerebbe configurasi come particolarmente innovativa, Si rinvia pertanto alla specifica trattazione che gli è stata riservata nel capitolo 3 del presente rapporto. 48 3. LA VERIFICA DEI PROCESSI DI GOVERNANCE DEL DOCUP ATTRAVERSO L’ANALISI SULLA CUSTOMER SATISFACTION 3.1. L’ANALISI DELLA CUSTOMER SATISFACTION: UNA PROSPETTIVA ESTERNA DELLA QUALITÀ DEL SISTEMA Fino a qualche anno fa, la nozione di soddisfazione del consumatore si applicava esclusivamente alle strategie di sviluppo aziendale, con l’obiettivo di catturare nuovi target di domanda e di trattenere i segmenti ormai consolidati. In entrambi i casi, le strategie da implementare per raggiungere la fidelizzazione del cliente riguardano la qualità o il miglioramento dell’efficienza del servizio o del risultato. Oggi, alla luce dei mutamenti rilevanti sia nel quadro competitivo- che richiedono una maggiore efficienza e qualità dei servizi amministrativi per le imprese- e nel quadro di finanza pubblica- restringimento dei vincoli di bilancio- la Pubblica Amministrazione ha fatto proprio tale principio, rendendosi necessaria l’adozione dei criteri gestionali con gli obiettivi tipicamente aziendali di economicità e di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Anche per il settore pubblico, e soprattutto per quei settori dell’amministrazione impegnati nella attuazione di programmi comunitari complessi come i DOCUP, si è reso necessario ed utile verificare la qualità delle azioni implementate a favore della collettività. Si è ritenuto di farlo con riguardo alla qualità dei servizi erogati dal punto di vista del “bisogno del cliente” e coinvolgendo quest’ultimo direttamente nelle verifiche. L’oggetto del presente lavoro è proprio la verifica della qualità dei processi di governance del DOCUP come percepita dai “clienti” (potenziali beneficiari). In relazione a tale verifica è stato necessario, come in parte già evidenziato, con la collaborazione dell’AdG definire gli elementi strategici dell’indagine: definire i destinatari, le misure/interventi oggetto dell’indagine e le questioni analitiche. 3.2. L’APPROCCIO METODOLOGICO ALL’INDAGINE 3.2.1. Obiettivi perseguiti dall’analisi Nell’intento di rilevare la qualità del sistema della governance dell’attuale DOCUP, si è ritenuto opportuno coinvolgere direttamente i beneficiari delle risorse. L’analisi si è focalizzata soprattutto sulla verifica della funzionalità del sistema di gestione rispetto all’importante prospettiva esterna, rispetto cioè alle percezioni che i destinatari finali 49 hanno maturato sui servizi di cui hanno beneficiato. Questi ultimi sono stati coinvolti in qualità di “consumatori” o più precisamente di “fruitori” dei finanziamenti comunitari dei quali l’amministrazione regionale è responsabile, e hanno rappresentato degli autentici “testimoni privilegiati” per la valutazione dei risultati delle azioni poste in essere. Per misurare la “customer satisfaction” si è avviata un indagine ad hoc, certamente di natura campionaria30, finalizzata a rilevare presso i destinatari la qualità dei servizi offerti, i risultati conseguiti e l’effetto provocato sui soggetti più generali del sistema su cui si opera, evidenziando nello specifico il livello di soddisfazione sulle principali fasi di gestione (da quella relativa ai canali di accesso per la fruizione dei contributi a quella relativa alle modalità utilizzate per la erogazione dei singoli finanziamenti). La valutazione ha riguardato: 1) il processo di accesso ai finanziamenti in relazione alle attività di pubblicità/informazione realizzate dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere la partecipazione ai finanziamenti comunitari; 2) il processo di selezione/valutazione (e ammissione a finanziamento) delle richieste di contributo (qualità della selezione progettuale ed efficienza/tempestività della gestione delle domande di partecipazione/progetti); 3) il processo di rendicontazione/pagamento e le procedure di raccordo con l’Autorità responsabile del procedimento nelle varie fasi di finanziamento/erogazione dei contributi. Tale valutazione è stata orientata a verificare se vi è stato un gradimento dell’utenteprivato delle procedure attuate e quali processi sono risultati più efficienti ovvero migliorabili dal punto di vista dell’utenza. 3.2.2. Individuazione dell’Universo di riferimento Primo step dell’indagine, necessario all’avvio della rilevazione diretta (e che ha richiesto un significativo spazio in termini progettuali e operativi), è stato quello dell’individuazione della cosiddetta “popolazione di riferimento” dell’indagine di cam- 30 L’indagine campionaria per la rilevazione degli aspetti qualitativi del programma costituisce un’indagine complessa, in quanto persegue obiettivi di tipo differente, ciascuno dei quali può implicare soluzioni campionarie ottimali diverse. Le specifiche soluzioni adottate saranno quindi, necessariamente, soluzioni di compromesso tra le diverse soluzioni ottimali specifiche per i singoli obiettivi conoscitivi. 50 po. Per effettuare le verifiche necessarie alla suddetta attività, è risultato opportuno, in primo luogo, operare alcune riflessioni rispondendo a delle specifiche domande valutative: è stato infatti necessario individuare i soggetti definiti “consumatori”, dei contributi/obiettivi di sviluppo del DOCUP. Una volta verificata l’esistenza di almeno due categorie di soggetti “consumatori” si è ritenuto utile rispondere ad una seconda domanda valutativa: fino a che punto tali soggetti potessero essere coinvolgibili effettivamente come “consumatori” delle risorse e opportunità messe a disposizione con il programma? Da tali considerazioni, è emerso che: i) in ordine al coinvolgimento di destinatari/consumatori fruitori del finanziamento, questi ultimi sono stati individuati in destinatari pubblici (Enti locali) titolari della progettualità delle opere infrastrutturali (in qualità di “beneficiari finali”) e destinatari privati titolari dei progetti di investimento; ii) in ordine all’individuazione di quali destinatari (tra i pubblici e privati) coinvolgere effettivamente in qualità di Beneficiari/consumatori, la selezione è ricaduta su tutti quelli che alla data del 30/06/04 (come è risultato dal dato di monitoraggio) hanno ricevuto il pagamento di almeno una tranche relativa al totale del contributo finanziato. Una tale scelta ha permesso di escludere in primo luogo tutte le misure che alla suddetta data non avessero ancora registrato alcuna erogazione (si tratta delle misure/linee 2.4a e 2.4b, 2.6a e 2.6b, 3.3, 3.4)31. In sintesi, si è definito che destinatari dei contributi potessero essere tutti i soggetti pubblici e privati che fino al momento del primo avvio delle operazioni avessero beneficiato di almeno una parte dei contributi in relazione al loro progetto approvato. Nel procedere alla individuazione della popolazione di riferimento dell’indagine, sono state effettuate delle ulteriori selezioni, tenendo conto di alcuni elementi/variabili particolarmente significativi: - in primo luogo, come già richiamato, si sono distinte le misure/linee coinvolgibili, a seconda che fossero rivolte a beneficiari pubblici o a destinatari privati32; 31 32 Le misure/linee del DOCUP che nel 2004 sono risultate “operative” producendo degli effettivi esiti procedurali, (i cui progetti finanziati abbiano registrato almeno una prima erogazione), rappresentano il 35% del Programma al 30-06-2004 Le misure che hanno costituito oggetto di indagine sono relative a: a) le linee d’intervento del programma che si rivolgono ai soggetti destinatari privati e ai beneficiari pubblici (Enti Locali e Consorzi a partecipazione pubblica); b) le linee d’intervento del programma che sono gestite dalla struttura regionale direttamente o con il sostegno di soggetti/Istituzioni esterne (Finpiemonte). 51 - in secondo luogo si è ritenuto opportuno considerare tra queste quelle che afferisse- - ro al maggior numero di Uffici regionali coinvolti nell’attuazione delle misure del DOCUP; accanto a ciò si è valutato quali di queste coinvolgevano anche soggetti attuatori esterni corresponsabili della gestione accanto al funzionario regionale; per ultimo si è verificata l’opportunità di coinvolgere progetti inerenti a tutte le tipologie d’intervento previste dal programma (regimi d’aiuto, infrastrutture, servizi, animazione economica) andando a valutare contemporaneamente le relative procedure attuative (a bando, a regia regionale, a titolarità). La sintesi, della selezione operata misura per misura è riassunta nella tabella 3.1. Una volta impostati i “campi di indagine” e i criteri per l’individuazione dell’universo statistico, si è reso necessario avviare le procedure di coinvolgimento dei soggetti responsabili del monitoraggio per verificare le informazioni utili alla identificazione della popolazione di riferimento33. La procedura ha coinvolto referenti regionali e responsabili della Finpiemonte a più riprese, a seconda che si trattasse di destinatari/progetti privati e beneficiari/progetti pubblici. In relazione agli obiettivi dell’indagine, con la collaborazione dell’AdG, è stata effettuata una selezione delle misure coinvolgibili nell’indagine. Ciò è avvenuto tenendo conto di alcune necessità analitiche: 1) rappresentare l’eterogeneità dell’utenza. Si è ritenuto opportuno quindi coinvolgere le due più importanti tipologie di soggetti destinatari, quelli pubblici (Enti Locali) e quelli privati (imprese); 2) rappresentare l’eterogeneità delle tipologie di intervento che interessano il programma, con riguardo in particolare a quelle che hanno registrato alla data del 31/06/2004 esiti operativi (progetti che hanno ricevuto un finanziamento); 3) rappresentare l’eterogeneità delle procedure attuate a regia regionale e a bando, fatta eccezione la titolarità regionale34. 33 34 Il coinvolgimento dell’operatore interno, in qualità di responsabile del monitoraggio ovvero di Responsabile di Misura, è necessario al fine di reperire tutte le informazioni anagrafiche relative ai progetti finanziati e ai relativi titolari dei progetti (destinatari privati e beneficiari pubblici). Ciò dal momento che i progetti da attuare per le misure/linee a titolarità regionale (1.1a, 1.2b, 2.2a, 2.5a), rientrano in un programma pluriennale di interventi predisposto dal settore competente dell’attuazione, che si caratterizza come complementare alle azioni DOCUP. In molti casi poi, i destinatari ultimi sono slegati dalla relazione diretta con il Beneficiario regionale, entrando a contatto esclusivamente con l’Ente gestore, che svolge la funzione di intermediazione tra il primo (l’ente finanziatore) e il secondo (il destinatario). 52 Tab.3.1. - Misure/linee che rappresentano l’universo di riferimento dell’indagine e relative entità progettuali Misura Destinatari Settore N° progetti finanziati al 30/06/04 Misto: privati e camere di commercio Commercio e artigianato 33 Animazione economica A bando Privati Industria/ FinPiemonte 445 Regime d’aiuto A bando Privati Industria/ FinPiemonte 538 Tipologia 1.1b Promozione internazionale set- Azione promozionatori economici le a Regia regionale 1.2a Promozione internazionale imprese 2.1b Finanziamenti imprese 2.1d Prestiti in connessione con BEI Regime d’aiuto A bando Privati Industria/ FinPiemonte 45 2.2b Fondo di rotazione per prestiti partecipativi Servizi A bando Privati Industria/ FinPiemonte 64 2.2c Consulenza strategica alle imprese Servizi A bando Privati Industria/ FinPiemonte 462 2.3 Completamento e sviluppo di strutture insediative per il sistema economico Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Industria 28 2.4c E governament/ e- commerce / e-buisiness Animazione tecnologica A bando Privati/pubblici Industria/ FinPiemonte 310 2.5b Prodotti turistici e Termali Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Turismo e Sport 23 3.1a Progetti integrati di sviluppo d’area Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Industria 473 3.2 Riqualificazione per soggetti pubblici Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Industria 97 4.1a Riqualificazione edifici a funzione sociale Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Industria 28 4.1b Regime aiuto per attività economiche Regime d’aiuto A bando Privati Industria/ FinPiemonte 25 4.2a Creazione d’impresa Regime d’aiuto A bando Privati Industria/ FinPiemonte 60 4.2b Infrastrutture (incubatori) Infrastrutture A Regia Regionale Pubblici (Enti Locali- Comuni) Industria 3 investimenti imprenditoriale Totale progetti 3.2.3. 2634 Le procedure di campionamento Il risultato delle precedenti attività ha condotto alla selezione del campione effettivo dell’indagine35. 35 L’avvio delle procedure di campionamento ha previsto le seguenti fasi preliminari: 1° fase: coinvolgimento dei responsabili regionali per richiesta dati anagrafici delle imprese e degli Enti (per le misure selezionate) necessari alla costruzione dell’universo; 53 Una volta raccolte (negli archivi informatici) tutte le informazioni necessarie a delineare le due popolazioni di riferimento riguardanti (i) il complesso dei soggetti destinatari privati e (ii) i beneficiari pubblici selezionati e finanziati sulle misure/linee individuate, si è trattato di isolare le variabili considerate rilevanti al fine della selezione statistica delle unità di analisi. Con riferimento alle unità di analisi ed agli obiettivi individuati per l’indagine campionaria, le informazioni raccolte che contraddistinguono la popolazione di riferimento hanno riguardato sia per i soggetti privati sia per i pubblici: - i dati anagrafici distintivi: denominazione dell’impresa o dell’Ente, tipologia e sede di localizzazione (distinguendo le zone ob.2 e phasing out), nome del responsabile del procedimento; - i dati relativi ai progetti di cui sono risultati titolari: entità finanziaria del progetto e stato di avanzamento procedurale e finanziario. Per la realizzazione dell’indagine, è stato adottato un disegno di campionamento ad un unico stadio di stratificazione. In generale, le unità di tale stadio – i progetti – sono state stratificate sulla base dei seguenti caratteri: - stato di avanzamento procedurale dei progetti; - tipologia dei progetti; - sede dei progetti; - dimensione dei progetti (espressa dalla dimensione finanziaria). Come già richiamato, è risultato opportuno seguire una duplice procedura che coinvolge da una parte i soggetti destinatari privati e dall’altra i pubblici con le relative stratificazioni. 2° fase: coinvolgimento dei responsabili del monitoraggio (RdM, ovvero responsabili del procedimento anche se esterni alla Regione, struttura del monitoraggio regionale) per la ricostruzione del dettaglio delle informazioni richieste; 3° fase: individuazione dei criteri per la stratificazione del campione e operazioni di campionamento; verifica della rappresentatività del campione selezionato; 4° fase: impostazione delle domande valutative e dei campi d’indagine del questionario; individuazione delle modalità per il coinvolgimento degli utenti da intervistare e relativa scelta delle modalità per la somministrazione dello stesso; avvio indagine con invio questionari. 54 La selezione delle unità di analisi per i soggetti privati L’unità di misura utilizzata per la definizione della popolazione di riferimento è stata il progetto. L’universo dei privati risulta essere composto da un totale di 1949 progetti. Tab. 3.2. - Numerosità dell’universo progettuale relativo ai destinatari privati Misura Totale 1.2a Promozione internazionale imprese 445 2.1b Finanziamenti investimenti imprese 538 2.1d Prestiti in connessione con BEI 45 2.2b Fondo di rotazione per prestiti partecipativi 64 2.2c Consulenza strategica alle imprese 462 2.4c E governament/ e- commerce / e-buisiness 310 4.1b Regime aiuto per attività economiche 25 4.2a Creazione d’impresa 60 Totale complessivo 1.949 Sono stati selezionati i quattro criteri scelti per la stratificazione del campione come di seguito sintetizzati: ' 12 9 9 ' ' ! !2 3 D ' 3 !-4 + . 5!- 4 -!5 42 ++ 4 -!+' 3 ( 9 9 9 9 ' & & & & #2 9 5 = > 4-!> 4 > !5 4 >!- ! & 5? . !.. . J 4 5? . !.. . J ? . .!. .. J 4 ? . . !. . . J 5!.. . !. . . J 4 5!.. . !. . . J ! 1 1 1 1 & * ' , '' 3 # 8 $ 9 94 # 8 9! 55 La stratificazione è stata effettuata tenendo conto di tutti e quattro i criteri individuati. Il campione individuato è costituito da 191 progetti (su 1949), e rappresenta il 9,8% dell’universo. Tab. 3.3 - L’universo dei progetti privati per classi di costo e ipotesi di campione Classe costo 1 Classe costo 4 Universo Campione Campione Campione Universo Campione Universo Campione Totale Campione Classe costo 3 Universo Misure/ linee Selezionate Classe costo 2 1.2a 385 31 60 6 0 0 0 0 445 37 2.1b 318 25 175 17 40 13 5 4 538 59 2.1d 2 0 17 2 10 4 16 13 45 19 2.2b 31 3 33 3 0 0 0 0 64 6 2.2c 462 37 0 0 0 0 0 0 462 37 2.4c 310 25 0 0 0 0 0 0 310 25 4.1b 14 1 8 1 3 1 0 0 25 3 4.2a 51 4 9 1 0 0 0 0 60 5 1.573 126 302 30 53 18 21 17 1.949 191 Totale La selezione delle unità di analisi per i soggetti pubblici L’universo risulta essere composto da 685 progetti. Anche in questo caso ogni titolare può risultare beneficiario di più progetti ammessi a contributo e finanziati. Tab. 3.4. - Numerosità dell’universo progettuale relativo ai beneficiari pubblici Misure/linee selezionate Totale 1.1b Promozione internazionale settori economici 33 2.3a Completamento e sviluppo di strutture insediative per il sistema economico 28 2.5b Prodotti turistici e Termali 23 3.1a Progetti integrati di sviluppo d’area 473 3.2 Riqualificazione per soggetti pubblici 97 4.1a Riqualificazione edifici a funzione sociale 28 4.1b Regime aiuto per attività economiche 3 Totale complessivo 685 Si è tenuto conto di quattro criteri ipotizzati per la stratificazione del campione: 56 ' 9 9 9 ' 9 9 ' 12 & & & ++ !2 & , + D ' 9 9 9 #2 + # 3 / 4 8# 42 3 +' +' ' + / + 5 -?. !.. . J 4 -? .!. .. 5!. . .!. .. J 4 = 5!. .. !.. . -5!-@= !5?= J ! & / +' ' ' +' * ' $3 3 %3 # 9! 3 5!5 4 -!= 4 -!? 4 = !5 4 = !- 8 94 > !5 > !- ! ' 3 -4 4 83 5!5 9! A partire dalla elaborazione del database, si è proseguito con la costruzione delle variabili di stratificazione, analizzando le varie combinazioni delle variabili/criteri individuati, le frequenze relative all’universo di riferimento (ciò in funzione della misura, della classe di costo e dell’avanzamento dei progetti portati avanti da ciascun destinatario). Il campione estratto è costituito da 82 unità (su 685), e rappresenta il 12% circa dell’universo (vedi tabella successiva). Tab. 3.5. - Rappresentatività dell’universo pubblici per classi di costo e ipotesi di campionamento progetti beneficiari pubblici 2 0 33 Campione Universo 12 2.3a 2 0 7 1 19 6 28 3 2.5b 5 0 17 2 1 0 23 3 3.1a 302 24 142 14 29 9 473 57 3.2 22 2 40 4 35 12 97 12 4.1a 9 1 14 1 5 2 28 3 4.2b 0 0 0 0 3 1 3 0 352 28 241 24 92 30 685 82 57 0 Campione Campione Universo 21 Totale 1.1b Totale complessivo 1 Classe costo 3 Campione Classe costo 2 Campione Universo Misure/ linee Selezionate Classe costo 1 4 Alla vigilia dell’avvio operativo dell’indagine ci si è posti l’obiettivo, una volta estratto il campione, di verificare la validità delle ipotesi formulate per il campionamento, in termini di rappresentatività (numerica e finanziaria) del campione rispetto all’universo. Ciò al fine di individuare una rispondenza in sede di analisi dei risultati della validità dell’impostazione dell’indagine in oggetto. Una volta estrapolata la quota rilevante di soggetti da coinvolgere, ci si è posti il quesito su quali fossero gli utenti effettivi del servizio, in qualità di “interlocutori privilegiati” per valutare l’efficacia del processo gestionale. In considerazione della differente qualità delle informazioni inerenti la duplice tipologia di utenti coinvolti, pubblici e privati, le procedure attuate hanno previsto uno sdoppiamento delle attività operative con procedure di avvio separate e con la definizione di questionari distinti riportati in allegato. Di seguito le due figure visualizzano le procedure che è stato necessario attivare da subito al fine di giungere, nel più breve tempo, all’avvio effettivo dell’indagine (Fig.1 e 2). Occorre precisare che le procedure di somministrazione del questionario hanno coinvolto la struttura di Ecoter, per una fase abbastanza lunga. Se da un lato, le procedure utilizzate hanno previsto l’invio del questionario on line, con conseguente velocizzazione delle fasi di avvio, dall’altro lato i soggetti contattati non sempre si sono dimostrati interessati alla risposta. Pertanto, soprattutto nel caso dei soggetti privati, a seguito degli invii e-mail dei questionari, è stata affiancata un’attività di accompagnamento ai soggetti compilatori che sono stati raggiunti telefonicamente con azioni di indirizzo e guida, nonché di sollecito per il rinvio della risposta (con effetto di rallentamento sulla tempistica prevista originariamente: sono stati effettuati due solleciti). 58 Fig.1. Sequenze avvio indagine:destinatari privati 3-4: Avvio indagine Privati (1) VALUTATORE AdG (2) Responsabili di procedimento Database Anagrafe Indirizzi Aziende - Privati Fig.2. Sequenze avvio indagine: beneficiari pubblici 3-4: Avvio indagine Enti Locali (1) VALUTATORE AdG (2) Responsabili di procedimento Regionali 59 Database Anagrafe Indirizzi Enti Locali - Comuni 3.2.4. La ratio e la struttura del questionario I principali obiettivi di analisi sono stati strutturati in uno specifico questionario d’analisi. Le tre sezioni in cui si articola il formato utilizzato per l’invio sono relative ai seguenti aspetti36. 1) Verifica delle modalità di accesso ai finanziamenti: a. pubblicità/informazione predisposta dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere le possibilità di accesso ai finanziamenti comunitari; le analisi si concentreranno sui giudizi espressi dai destinatari su ciascuna modalità selezionata ed attuata dalla Regione per dare visibilità ai canali di finanziamento e alle modalità/requisiti di partecipazione. A questo proposito un giudizio specifico riguarderà il grado di chiarezza e trasparenza dei bandi/avvisi pubblici;37 b. modalità (informatiche e non) di accesso ai finanziamenti comunitari predisposte dalla A.d.G. del DOCUP, in termini di presentazione delle richieste di contributo; valutazione dei tempi e della rispondenza dello staff operativo. 2) Verifica delle modalità di ammissione a finanziamento: - procedure di elaborazione (selezione- valutazione e ammissione a finanziamento)38 delle richieste di contributo (qualità della selezione progettuale ed efficienza/tempestività della gestione delle domande di partecipazione/progetti); rilevazione dei giudizi dei destinatari in termini di tempestività della valutazione delle domande di partecipazione e nella capacità della amministrazione rendere servizio e assistenza alla verifica degli esiti. 36 Al tempo stesso, ovviamente, si è tenuto conto dell’esigenza di non appesantirlo eccessivamente, in modo da conseguire tassi di risposta soddisfacenti, a fronte di costi di rilevazione ragionevoli. 37 L’intento principale è rilevare gli elementi che condizionano la percezione e il giudizio dell’utente tipo” dei servizi front –office predisposti dall’A.d.G. del DOCUP, anche quando la gestione è affidata a più soggetti e coinvolge più categorie di “utenti” (destinatari finali e beneficiari). 38 Non è stato possibile indagare nello specifico su aspetti strategici relativi l’attività di selezione e valutazione (ad esempio la verifica dei criteri specifici e trasversali, come ambiente e pari opportunità, applicati dalle strutture valutative per la selezione/istruttoria) in ragione del fatto che, l’utente del servizio ha un limitato coinvolgimento rispetto a tale fasi, partecipandole solo in relazione al risultato/esito del processo (ammissione o no in graduatoria). Avrebbe pertanto potuto fornire un giudizio scarsamente “critico” (dal momento che i soggetti coinvolti hanno visto tutti approvato il proprio progetto). Pertanto tale sezione è stata notevolmente semplificata. 60 3) Verifica sulle attività di rendicontazione/pagamenti: - procedure di raccordo con l’Autorità responsabile del procedimento nelle varie fasi di finanziamento/erogazione dei contributi; si accerteranno i giudizi dei soggetti attuatori sui tempi di pagamento e si cercherà di evidenziare possibili nodi critici che producano ritardi in questa fase. 4) Sezione di valutazione complessiva su effetti della gestione: - verifica degli esiti/effetti della gestione dei finanziamenti DOCUP; - verifica della “fidelizzazione” dell’utente e del grado complessivo di soddisfazione In allegato al presente lavoro sono stati riportati i due modelli di questionario, utilizzati per le verifiche presso i Beneficiari Pubblici e Destinatari Privati. 3.3. I RISULTATI CONSEGUITI 3.3.1. L’analisi della soddisfazione tra i soggetti beneficiari pubblici La verifica effettuata presso gli “utenti” beneficiari pubblici dei contributi del DOCUP, ha portato ad evidenziare in primo luogo che, tra i rispondenti, il Comune è l’ente che più di frequente utilizza i finanziamenti del DOCUP Ob. 2 (ciò avviene nel 67% dei casi); sensibile risulta anche la partecipazione delle Comunità Montane (13%)39. Tra gli Enti locali, il Comune si configura come il soggetto istituzionale più vicino al cittadino, promuovendo iniziative di sviluppo del territorio. Emerge in particolare come i Comuni coinvolti abbiano partecipato soprattutto con la presentazione di progetti di infrastrutturazione e o riqualificazione di zone a valenza turistica e per la valorizzazione 39 Con la Deliberazione della Giunta Regionale 21 dicembre 2001, n. 26-4892 Reg. (CE) 1260/99 DOCUP obiettivo 2. Programmazione 2000/2006, è stato approvato il documento denominato “Criteri della Regia Regionale” per l’attuazione delle misure rivolte agli enti pubblici. La Regione ha istituito un Fondo di finanziamento, denominato Fondo Parco Progetti (FPP), allo scopo di favorire i Comuni, di piccola dimensione e con maggiori difficoltà finanziare, per sostenere le progettazioni definitive e concorrere, mediante una sorta di overbooking regionale, a finanziare i progetti che risultano in lista di attesa. Potranno beneficiare dei contributi per la progettazione definitiva: comunità montane, comuni montani e collinari, comuni singoli o associati fino a 10.000 abitanti. 61 di aree d’interesse storico artistico. Rilevante anche il ruolo delle Comunità Montane, che intervengono con progetti di infrastrutturazione e recupero ambientale e turistico. Il 60% degli Enti rispondenti è la prima volta che presenta progetti per ricevere contributi sul DOCUP ob.2. Il 68% di essi non ha avuto accesso a tale tipologia di finanziamenti neanche durante le precedenti fasi programmatiche (1994-1996, 1997-1999)40. Per 25 Comuni su 40, vi è stata l’opportunità di partecipare con altra progettazione ad altre misure dell’attuale programma. Così è avvenuto anche per 5 Comunità Montane su 8 (più del 60% dei casi). Graf. 3.1 - Tipologia di Enti Pubblici rispondenti 8,33% 1,67% 10,00% 13,33% 66,67% Provincia Comune Comunità Montana S.p.A. Altro Più in generale emerge che, l’attenzione dei soggetti beneficiari si è rivolta alla misura 3.2 “ Interventi di riqualificazione urbana da parte di soggetti pubblici” (il cui contenuto finanziario è di 191.450.211 Euro e rappresenta da sola il 14,8% del Costo totale del DOCUP). Una certa linea di continuità rispetto alla fasi programmatiche precedenti è riconosciuta alle “imprese” S.p.a. o soggetti misti, che insieme agli Enti Pubblici partecipano alla gestione di iniziative di sviluppo del territorio (ad esempio la costituzione di Consorzi interessati della realizzazione dei PIS, AIA e Parchi Tecnologici avviati con il DOCUP Ob.2 1994-1996 e 1997-1999 ed oggi in fase di completamento). 40 Va tuttavia qui rilevato che i territori dell’obiettivo 2 dell’attuale fase di programmazione, nei quali ricadono come ovvio, anche gli Enti rispondenti all’indagine, non sempre risultano geograficamente coincidenti con quelli obiettivo 2 relativi alle precedenti fasi programmatiche (1994-1996 e 19971999). 62 Sono questi ultimi a segnalare una partecipazione già al DOCUP Ob.2 1994-1996 (nel 40% dei casi) e del DOCUP Ob.2 1997-1999 (per il 50%). Solo il 32% degli Enti rispondenti evidenzia la propria partecipazione ad altre iniziative di sviluppo del territorio. Il 15% di essi ha beneficiato di finanziamenti attivati dalla Legge Regionale sullo sviluppo turistico L. R. 4/2000. Emerge che vi è una certa frequenza di partecipazione anche ad iniziative di programmazione negoziata come i Patti territoriali, e di sviluppo sostenibile del territorio come i P.R.U.S.S.T.. Alcuni dei soggetti intervistati hanno presentato progettazione anche su altri programmi comunitari come Urban II e Interreg III. I beneficiari pubblici, sono stati chiamati ad offrire una valutazione su ogni singola fase del percorso attuativo relativo al ciclo di progetto per le fasi in cui sono venuti direttamente a contatto con l’Ente gestore: fasi di (i) sensibilizzazione all’accesso all’informazione sulla possibilità di accesso ai finanziamenti, (ii) risposta ai bandi, (iii) ammissione a contributo per effetto delle procedure di selezione e valutazione e (iv) beneficio delle agevolazioni. Si propongono di seguito le principali evidenze risultanti dall’elaborazione dei dati raccolti. 3.3.1.1. Le procedure di pubblicità e comunicazione sull’ accesso ai finanziamenti In ordine al livello di soddisfazione espresso sulla pubblicità/informazione predisposta dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere le possibilità di accesso ai finanziamenti comunitari, le verifiche effettuate hanno fatto emergere una valutazione nel complesso positiva. L’AdG ha attivato in modo efficiente tutte le procedure per dare una adeguata informazione ai potenziali beneficiari dei contributi delle misure/linee del programma. Come si evidenzia nel successivo grafico, i Comuni nella maggior parte dei casi sono stati invitati a partecipare alle iniziative organizzate dalla Regione, trovandosi al centro di varie iniziative come seminari e workshop (nel 27% dei casi) e risultando destinatari di materiale promozionale predisposto ad hoc (per un altro 27%). Si segnala inoltre un atteggiamento “proattivo” di autoconvolgimento e partecipazione spontanea di una quota di Comuni rispondenti (23,53%) che indica il sito web come rilevante canale di accesso all’informazione sull’avvio delle operazioni. Anche per la Comunità Montana il canale informatico risulta di notevole importanza; nel 25% dei casi l’informazione è stata raccolta sul web, attraverso il sito della Regione o attraverso la partecipazione a specifiche newsletter. Resta prevalente, nel 33% dei casi, l’accesso attraverso gli eventi promozionali. 63 L’unica Provincia rispondente all’indagine, evidenzia una altra modalità di accesso, ossia la partecipazione ad una attività partenariale presso il tavolo di Coordinamento Provinciale Patti Territoriali. In generale, la modalità d’informazione risultata più utilizzata dal punto di vista degli Enti coinvolgibili, è l’organizzazione e realizzazione da parte della Regione di seminari, workshop o eventi promozionali per diffondere le informazioni sulla apertura di termini per la presentazione dei progetti. Graf. 3.2 - Modalità di partecipazione degli Enti Pubblici alle attività di pubblicizzazione dell’avvio del DOCUP A ltro 20,00% 20,00% 20,00% 33,33% S .p.A . 26,67% P ro v inc ia 0,00% 0,00% 20,00% 20,00% 0,00% 20,00% 100,00% 33,33% C o m unità M o ntana C o m une 20,00% 27,45% 10,00% 20,00% 0,00% 25,00% 11,76% 30,00% 33,33% 23,53% 40,00% 50,00% 27,45% 60,00% 70,00% 80,00% 8,33% 9,80% 90,00% 100,00% S e m ina ri/wo rks ho ps (e ve nti pro m o zio na li ) C a m pa gne pro m o zio na li tra m ite i m e dia (a udio /vide o ) S iti WEB R ic e zio ne di m a te ria le pubblic ita rio (bro c hure info rm a tive ; Ne ws le tte r; C D…) Altro Fonte: Domanda A1 del Questionario Beneficiari Pubblici I soggetti intervistati, hanno espresso una serie di valutazioni sul grado di chiarezza e trasparenza delle informazioni trasferite da parte della struttura gestionale. È emerso che, vi è una medio-alta soddisfazione da parte degli utenti in termini di comprensibilità e completezza delle informazioni ricevute. Il 55% dei rispondenti evidenziano una adeguata tempestività nella pubblicizzazione delle opportunità a loro disposizione per poter presentare le domande di ammissione. Per il 71% dei casi, vi è inoltre stato un buon livello di rintracciabilità dell’Ente o ufficio responsabile della raccolta delle domande di ammissione. Tale valutazione è avvalorata ulteriormente dal giudizio sulla scarsa necessità di ricorrere all’aiuto alla compilazione delle domande di ammissione presso la deputata struttura tecnica della Regione. 64 3.3.1.2. Le procedure di presentazione delle domande di partecipazione Con riguardo al livello di soddisfazione espresso sulle modalità (informatiche e non) di accesso ai finanziamenti comunitari, in primo luogo emerge una valutazione complessivamente positiva sulla reperibilità dei bandi. Questi sono risultati ampiamente reperibili (buono il giudizio espresso dal 52% dei soggetti intervistati), trasparenti e chiari in maniera più che sufficiente (60%) sia per quanto riguarda le procedure che occorre seguire per rispondere adeguatamente alla selezione, sia con riguardo alla indicazione della documentazione da presentare. Graf. 3.3 - Valutazione sulla reperibilità e chiarezza dei bandi /avvisi pubblici 6 ,6 7% Chiare z z a de lle ric hie st e pe r 56 ,6 7% 3 6 ,6 7% pre se nt az ione doc um e nt az ione Chiare z z a/ Traspare nz a de lle 6 ,6 7% 6 0 ,0 0 % 3 3 ,3 3 % proc e dure bandi R e pe ribilit à de l bando 0 ,0 0 % 0,00% 4 8 ,3 3 % 10,00% 20,00% 51,6 7% 30,00% 40,00% Scarsa Fonte: 50,00% Sufficiente 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Buona Domanda A4 del Questionario Beneficiari Pubblici Pur tuttavia, gli intervistati hanno fatto ricorso nella maggioranza dei casi (65%) all’assistenza predisposta dalla struttura regionale per reperire informazioni aggiuntive o elementi di chiarificazione sui bandi. Ciò è avvenuto con maggior frequenza per la compilazione e presentazione della domanda di partecipazione presso l’ufficio competente. 65 Alla luce di ciò, confermata la valenza formale del documento-bando (avviso pubblico), il quale è giudicato adeguato dal soggetto destinatario, si è manifestata la necessità (da parte dello stesso utente) di entrare a contatto con l’Ente appaltante (Regione) per migliorare il processo di formulazione e presentazione della documentazione e dei contenuti progettuali, rispetto alle necessità espresse dalla Amministrazione (bando). Come già evidenziato, gli Enti rispondenti nella maggior parte dei casi non sono avvezzi alla partecipazione a forme di finanziamento pubblico; tale elemento ha probabilmente indotto l’utente a cercare il contatto e l’assistenza. In relazione a ciò, è rilevante che il risultato dell’attività front-office predisposta ed attivata dalla struttura regionale per rispondere alle richieste dell’utente è stata giudicata all’altezza delle aspettative. Infatti il giudizio su tale ricorso è risultato buono circa nel 70% dei casi. In relazione invece alla esigenza di ricorrere alla assistenza per la domanda di partecipazione (ciò è avvenuto per il 78% degli enti rispondenti), essa trova un fondamento nel fatto che la compilazione della domanda di partecipazione è avvenuta attraverso il sistema informatico, predisposto dalla struttura regionale, cui segue l’avvio in forma cartacea presso gli uffici responsabili della raccolta delle domande di partecipazione. Graf. 3.4 - Modalità di compilazione e presentazione delle domande di partecipazione 28,33% 71,66% Compilazione della domanda di partecipazione online Invio della domanda cartacea di partecipazione all’ufficio competente Fonte: Domanda A3 del Questionario Beneficiari Pubblici L’utilizzo di strumenti di compilazione attraverso il web ha indotto gli utenti a ricorrere anche alla specifica assistenza tecnica della Regione per le procedure informatiche (help 66 desk attraverso il numero verde). Anche in questo caso, il giudizio sull’esito delle richieste informative e di accompagnamento è stato medio alto (nel 70% dei casi il giudizio è buono). Gli utenti sono infatti stati coinvolti nella verifica sulla facilità di compilazione on line delle domande di partecipazione. Ne è emerso nel complesso un giudizio mediamente sufficiente. Per circa 43 Enti (sul totale di 60 rispondenti) la compilazione oltre che in forma cartacea è avvenuta on- line. Per il 48% di essi è stato sufficientemente facile l’inserimento dei dati e delle informazioni richieste con criteri del format on line. Anche la fase di modifica o integrazione dei dati e documenti è avvenuta con sufficiente facilità (per circa il 47%). Tuttavia, la fase di feedback delle informazioni da parte della struttura regionale sullo stato d’avanzamento della domanda presentata potrebbe essere, dal punto di vista dell’utente, ancora migliorabile (il 49% ha giudicato sufficientemente reperibili sul web tali informazioni). Per i 17 Enti che hanno, come previsto dalle disposizioni normative, predisposto solo la compilazione cartacea, il giudizio sulla facilità di risposta ai bandi per ogni sezione di cui si compone la domanda di partecipazione è mediamente buono, anche con riguardo al ricorso alla consulenza regionale a supporto della compilazione (in questo caso il ricorso risulta meno frequente, avvenendo solo per pochi soggetti e comunque il giudizio è di una buona assistenza). Graf. 3.5 - Valutazione espressa sul servizio di Assistenza Tecnica per la fase di accesso ai contributi Capacità dell’ufficio res pons abile di fo rnire 0,00% indicazioni s ulle modalità di pres entazio ne delle do mande di partecipazio ne Tempes tività dell’ufficio 0,00% res pons abile nel fo rnire chiarimenti s ui bandi 30,61% 69,39% 28,57% 69,39% 0,00% 2,04% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Scars a Sufficiente Fonte: Domanda A5 del Questionario Beneficiari Pubblici 67 Buo na Non ris ponde In generale, la valutazione su tale fase è risultata positiva, se si considerano gli elementi che condizionano la percezione e il giudizio dell’utente tipo dei servizi front –office predisposti dall’A.d.G. del DOCUP, soprattutto quando la gestione è affidata a più soggetti e coinvolge più categorie di “utenti” (misti e pubblici). Inoltre, dal punto di vista dell’utente, risulta sempre critico, il ricorso a procedure informatiche che per quanto semplificate richiedono una certa familiarità con strumenti informatici da parte dei soggetti destinatari. 3.3.1.3. Le procedure di selezione e valutazione della progettualità In ordine al livello di soddisfazione espresso sulle procedure di selezione delle richieste di contributo, gli utenti coinvolti nelle verifiche hanno espresso un giudizio mediamente positivo sulla gestione delle fasi di selezione e valutazione delle proposte progettuali sino alla comunicazione dell’avvenuta ammissione a beneficio dei progetti finanziati. Si tratta di fasi in cui l’intervento dei soggetti utenti è operativamente ristretto (i risultati della fase di valutazione sono le evidenze della graduatoria di ammissione). Pur tenuto conto di ciò, l’utente intervistato è stato in grado di esprimere un giudizio sulle evidenze che risultano relative al processo di gestione di tali fasi/procedure; ciò è avvenuto, in particolare, in termini di intelligibilità e tempestività dei principali passaggi compiuti operativamente dall’amministrazione per giungere alla formulazione della lista dei progetti ammessi a finanziamento (il giudizio dell’utente è in questo senso buono o più che buono per la quasi totalità dei rispondenti). Mediamente buono anche il giudizio sulle relazioni e lo scambio di comunicazione tra gli Enti Gestori delle misure/linee e gli Enti beneficiari dei contributi, come emerge dal grafico successivo. Il giudizio positivo sulla tempistica si conferma anche in termini di affidabilità riconosciuta alla struttura di gestione. 68 Graf. 3.6 - Valutazione sulla chiarezza e tempestività delle l’Amministrazione in fase di selezione della progettualità Relazio ni in fas e di conclus ione interventi 3,33% Relazio ni in fas e di 1,67% attuazione interventi Relazio ni in fas e di co municazione della 1,67% ammis s ione a finanziamento 36,67% relazioni 45,00% intercorse con 15,00% 43,33% 55,00% 0,00% 45,00% 53,33% 0,00% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Scars a Fonte: 3.3.1.4. Sufficiente Buona Non ris ponde Domanda B2 del Questionario Beneficiari Pubblici Le procedure di erogazione dei contributi Infine, per quanto riguarda il livello di soddisfazione relativo alle attività di rendicontazione/erogazione dei contributi, fasi conclusive del processo, i soggetti pubblici risultano, come prevedibile, particolarmente sensibili al problema e attenti nella definizione di valutazioni. La complessità delle procedure e dei passaggi per quanto compongono il ciclo finanziario non risulta sempre evidente al destinatario, il quale tuttavia è molto sensibile rispetto al tema del ricevimento dei pagamenti da parte dell’Amministrazione regionale. La velocità delle erogazioni all’utente/beneficiario finale dipende spesso dai flussi finanziari interni all’Amministrazione stessa la quale- una volta effettuate le verifiche sulla documentazione presentata dall’Ente (certificazione di spesa)-garantisce le erogazioni al beneficiario, anticipando con propri impegni di bilancio la quota comunitaria (questa viene poi rimborsata alla Regione in un tempo successivo). Ciò richiede un notevole sforzo in termini di liquidità non sempre possibile. La verifica dei suddetti processi è stata comunque effettuata dal punto di vista del soggetto/utente che evidenzia di essere stato in- 69 formato al momento della firma dell’ordinanza di pagamento (il 72% si ritiene soddisfatto) e dell’emissione del mandato di pagamento (l’80% è stato tempestivamente informato). Anche il giudizio sulla fluidità delle relazioni con l’Amministrazione responsabile, risulta positivo; ciò sia in fase di comunicazione della ammissione a finanziamento (è buona per il 53% dei soggetti), sia in fase di attuazione degli interventi (55%), sia in fase di conclusione degli interventi (45%). Infatti, come abbiamo già avuto modo di descrivere nel capitolo 2 del presente rapporto, con riguardo ai momenti di contatto tra Amministrazione regionale e soggetti beneficiari, l’AdG ha individuato i quattro step attuativi: (i) l’erogazione della prima quota di contributo (30%) all’avvio operativo del progetto; (ii) l’erogazione della seconda quota di contributo (30%) come avanzamento intermedio; (iii) l’erogazione della terza quota di contributo (30%) alla conclusione dei lavori; (iv) l’erogazione della ultima quota di contributo o saldo (10%) con il collaudo. Tenuto conto della complessità delle procedure, l’utente manifesta alcune riserve rispetto ai tempi dei pagamenti: i tempi intercorsi tra le comunicazioni di avanzamento dei lavori e le erogazioni dei contributi relativi sono stati valutati medio- lunghi. La lunghezza della tempistica evidenziata dall’utente sulle varie fasi di rendicontazione/liquidazione, risulterebbe concentrata in particolare sulla fase di avvio lavori (comunicazione da parte dell’ente realizzatore all’amministrazione regionale) che corrisponde alla erogazione del secondo contributo (tempi giudicati lunghi dal 48% degli intervistati). Sicuramente, è in questa fase che aumenta la complessità operativa delle verifiche necessarie alla certificazione di spesa e che potrebbero rallentare l’esecuzione del mandato di pagamento. Pur tuttavia, lo stato di avanzamento del programma cui si riferisce l’avvio dell’indagine, non permette di effettuare una valutazione complessiva sugli esiti di una tempistica media riguardante tutto il ciclo finanziario di progetto: sono pochi i casi di progetti conclusi al 30/06/04, data alla quale è stata avviata l’indagine41. Pertanto, anche alla luce delle segnalazioni dell’utenza, risulta attualmente difficile evidenziare l’esistenza o le cause di eventuali strozzature o difficoltà interne, tali da giustificare i 41 Si vuole qui ricordare che, l’avvio degli interventi infrastrutturali del DOCUP, è stata posposta alla partenza e messa a regime degli interventi di aiuto, per effetto di una scelta organizzativa-gestionale della stessa Direzione Industria. Per tale ragione, il dato sullo scarso numero di progetti conclusi al giugno/settembre 2004, non è indice di ritardo attuativo e resta in linea con le aspettative realizzative della stessa amministrazione. 70 rallentamenti qui segnalati. Sarà opportuno, in fase conclusiva dell’aggiornamento della valutazione intermedia del dicembre 2005 (Rapporto di Valutazione finale), andare a verificare la tempistica delle operazioni relative ai progetti infrastrutturali. Graf. 3.7 - Valutazione della tempistica in ordine alle fasi di rendicontazione 3 ,3 3 %6 ,6 7%5,0 0 % Ero g az io ne d el s ald o 5,0 0 % Ero g az io ne d el terz o co ntrib uto 13 ,3 3 % 10 ,0 0 % Ero g az io ne d el s eco nd o co ntrib uto Ero g az io ne d ella p rima q uo ta d i co ntrib uto 0 ,0 0 % 8 5,0 0 % 2 3 ,3 3 % 2 8 ,3 3 % 3 8 ,3 3 % 2 0 ,0 0 % 3 0 ,0 0 % Brevi Fonte: 3.3.1.5. 4 8 ,3 3 % 2 0 ,0 0 % 10 ,0 0 % 58 ,3 3 % 4 0 ,0 0 % M ed i 13 ,3 3 % 4 1,6 7% 50 ,0 0 % Lung hi 6 0 ,0 0 % 70 ,0 0 % 8 0 ,0 0 % 0 ,0 0 % 9 0 ,0 0 % 10 0 ,0 0 % No n ris p o nd e Domanda C.2 del Questionario Beneficiari Pubblici Alcuni suggerimenti dell’“utenza Pubblica” Nel complesso si evince una valutazione largamente positiva sull’efficacia della gestione. Si sottolinea una crescente attenzione della Regione verso l’utilizzo di canali di informazione/comunicazione web per attivare la partecipazione dell’utenza pubblica (Enti Locali). Tale sistema si configura come quello maggiormente democratico, permettendo l’agevole accesso alle informazioni di base necessarie all’utenza potenziale per la partecipazione anche di quelle realtà geograficamente più periferiche (i comuni di piccola entità o appartenenti a zone di confine). In questo senso è da segnalare anche il giudizio espresso sull’utilizzo del sistema informatico per la compilazione on line delle domande 71 di partecipazione e per tutte le successive procedure. Si evidenzia un livello di soddisfazione relativo alle procedure informatiche sufficiente e tuttavia ancora migliorabile (l’utente medio, Ente Locale utilizza l’accesso web anche se non lo padroneggia appieno). Considerate le difficoltà operative degli uffici comunali e tenendo conto che si tratta nel caso del DOCUP Piemonte di piccoli Comuni e piccole Comunità Montane (che possono contare su un organico ristrettissimo) è sicuramente un buon risultato quello raggiunto (capita che lo stesso soggetto rispondente sia responsabile per più comuni o Comunità Montane della gestione dei progetti). Alcune riflessioni “critiche” possono riguardare un miglioramento nello snellimento delle procedure, così come suggerito dagli stessi soggetti/utenti (cfr. grafico successivo). Graf. 3.8 - Osservazioni dei beneficiari pubblici su possibili miglioramenti M aggio re c o o rdinam e nto c o n gli uffic i c o m pe te nti pe r le v arie attiv ità 3 34 0 M aggio re te m pe s tiv ità ne lla ge s tio ne de lle v arie fas i 36 5 S ne llim e nto de lle pro c e dure 0 10 3 28 20 M e dio 5 21 25 S c a rs o Fonte: 18 30 Ele va to 40 2 50 60 No n ris po nde Domanda D.1 del Questionario Beneficiari Pubblici Pur tuttavia il riferimento sembra riguardare più le operazioni e la tempistica dei pagamenti che le fasi di selezione e valutazione, dove il giudizio è risultato complessivamente buono. 72 3.3.2. L’analisi della soddisfazione tra i soggetti destinatari privati Le informazioni di ordine generale raccolte attraverso il questionario evidenziano che tra le imprese rispondenti hanno avuto accesso ai finanziamenti del DOCUP per l’attuale fase, in prevalenza, imprese di piccola (52,82%) e media (30,28%) dimensione (CFR. Graf,. 3.9)42. Graf. 3.9 - Tipologia delle imprese rispondenti 14,79% 2,11% 52,82% 30,28% Piccole imprese Medie imprese Medio-grandi imprese Non rispondono Tra le piccole imprese, una quota rilevante (il 20%) dei rispondenti è giovane, esiste cioè da pochi anni (massimo cinque). Tra le piccole imprese rispondenti il 37% ha raggiunto da 6 a 15 anni di attività, e per un altro 20%, ha consolidato la propria presenza sul mercato (con un anzianità fino a 25 anni). Le imprese più anziane, come quelle fino e oltre i cinquant’anni di attività hanno raggiunto un organico che va dai 21 ai cinquanta dipendenti (per il 47% circa di queste) o oltre i cinquanta (si tratta del 14% dei casi). Sono dunque pochi i casi in cui ad aver avuto accesso sono strutture produttive forti, prevalgono piuttosto le piccole medie imprese di recente costituzione. 42 Va tenuto conto, in questo caso che le azioni del programma sono espressamente rivolte alle Piccole e Medie Imprese, relative ai settori industria, artigianato, commercio, costruzioni. Ai fini dell’elaborazione delle analisi, si è ritenuto opportuno considerare come piccole imprese quelle con al massimo venti dipendenti (considerati come totale di dipendenti a tempo determinato e indeterminato). Le medie imprese raggiungono fino a 50 dipendenti (a tempo determinato e indeterminato). Le medio-grandi imprese hanno una struttura che supera le 50 unità tra dipendenti a tempo determinato e indeterminato. Tra i rispondenti queste ultime rappresentano il 15% circa e si configurano come consolidate, in quanto sono in attività da un minimo di 25 anni a oltre 50 (66,66%). 73 Graf. 3.10 - Profilo delle imprese rispondenti per dimensione e anni di attività Oltre 50 a nni 1,33% 11,63% Da 26 a 50 a nni Da 16 a 25 a nni 12% 23,26% 20% 37,21% 20% 19,05% 20,93% 14,29% 6,98%4,76% P ic c o le Fonte: 47,62% 37,33% Da 6 a 15 a nni F ino a 5 a nni 14,29% M e die M e dio -gra ndi Elaborazione dalle risposte al Questionario Destinatari Privati Si evidenzia che le imprese rispondenti, nel 66% dei casi, è la prima volta che aderiscono alle procedure di finanziamento del DOCUP ob.2.; per il restante 32 % circa, le imprese hanno già presentato domanda di finanziamento su altre linee di intervento del DOCUP. In particolare, ciò è avvenuto con riguardo alla linea d’intervento 2.2c “Consulenze strategiche per la qualificazione delle imprese” che in generale, ha suscitato ampio interesse tra i potenziali beneficiari. Il profilo medio delle imprese rispondenti (relativamente di “nuova generazione”), conferma altresì, una tendenza di limitata continuità col passato: sono pochi (si tratta del 25% circa) i casi in cui le imprese rispondenti dichiarano di aver partecipato durante le precedenti fasi programmatiche (1994-1996 e 1997-1999) ad iniziative avviate col DOCUP Ob. 2. Tra queste si rileva una maggiore linea di continuità col DOCUP 19971999 (in particolare sulla misura 3.2 “Fondo di rotazione a sostegno degli investimenti innovativi e ambientali delle PMI”)43. Anche in questo caso, come già ribadito per 43 Dall’analisi si evince che, la quasi totalità di imprese giovani contattate (quelle esistenti da massimo cinque anni) non ha mai avuto accesso ai finanziamenti DOCUP dei programmi passati, tranne una 74 l’analisi degli “utenti” Enti Pubblici, attualmente sono considerati ammissibili territori dell’obiettivo 2 differenti rispetto alle aree geografiche individuate nel passato obiettivo 244. L’analisi su esposta ha pertanto evidenziato una prevalenza nell’ accesso agli attuali contributi di nuovi destinatari privati. Per contro per il 65% delle imprese contattate si evidenzia un ricorso frequente ad altri strumenti programmatici regionali di sostegno. Si segnala in particolare che l’attenzione degli imprenditori è rivolta a strumenti finanziari come gli incentivi automatici (interventi conferiti alle Regioni); si tratta in particolare delle Leggi L.140/97 “Incentivi automatici per la ricerca e l’innovazione” a cui hanno aderito il 22% degli intervistati, come credito d’imposta la L.341/95 “Incentivi automatici per le aree depresse (e all’art. 9 “Assistenza tecnica al commercio”) a cui ha aderito un altro 17% ed infine la L.266/97 “Incentivi automatici per le PMI dell’intero territorio nazionale” utilizzata da circa il 12%. Inoltre, si rileva una certa adesione anche alla principale legge di finanziamento delle imprese nelle aree depresse (L.488/92)45. Poco rilevante (meno del 5%) la partecipazione ai patti territoriali attivati sul territorio regionale46. Anche le imprese contattate, come gli Enti pubblici, hanno potuto esprimere una valutazione su ciascuna fase caratterizzante il percorso attuativo (da quella di informazione sulla possibilità di partecipare ai finanziamenti, attraverso la risposta ai bandi, a quella relativa all’ammissione a contributo per effetto delle procedure di selezione e valutazione fino a quella di conclusione del progetto d’investimento e il ricevimento dell’ultima che ha aderito al DOCUP 1997-1999. Al contrario tra le consolidate che dichiarano una maturità pari o superiore a cinquant’anni si osserva che è maggiormente diffuso il ricorso ai finanziamenti attraverso i precedenti canali DOCUP Ob.2 (il 18% di esse ha aderito al DOCUP 1994-1996 e il 45% circa al DOCUP 1997-1999). 44 Inoltre, le imprese destinatarie di contributi sul Phasing out sono numericamente inferiori rispetto all’obiettivo 2. 45 La 341/95 e la 266/97 sono conosciute come i due strumenti agevolativi tipici tra gli “incentivi automatici”, relativi alla procedura automatica per l’assegnazione del bonus fiscale alle imprese. Rappresentano l’alternativa alla legge 488 per il contributo in conto impianti e finanziano gli investimenti di imprese nei settori industria, artigianato, servizi reali alle imprese, commercio e turismo per l’acquisizione di beni strumentali e servizi. Come confermato nel corso delle precedenti valutazioni (cfr. Rapporto di Valutabilità 2002, Ecoter e il RVI 2003), si riscontra da un lato una complemetarietà nell’utilizzo di tali strumenti a disposizione delle imprese, dall’altra potrebbe risultare come effetto “spiazzamento” sull’attuazione del DOCUP stesso. 46 Come già detto in relazione alla partecipazione delle imprese contattate ai passati DOCUP, si conferma anche nel caso del ricorso ad altre forme di finanziamento una maggiore attitudine a fare ricorso agli altri strumenti regionali da parte delle imprese mature. Infatti il 90% di queste hanno dichiarato di aver utilizzato tali strumenti. Il ricorso, eccezion fatta per le giovani imprese (solo il 20% ha utilizzato altri finanziamenti), è diffuso tra tutte le tipologie di imprese. 75 erogazione) offrendo notevoli spunti di riflessione sui percorsi realizzati dall’Amministrazione responsabile dell’attuazione. Si propongono di seguito le principali evidenze risultanti dall’elaborazione delle risposte. 3.3.2.1. Le procedure di pubblicità e comunicazione sull’ accesso ai finanziamenti In ordine al livello si soddisfazione espresso sulla pubblicità/informazione predisposta dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere le possibilità di accesso ai finanziamenti comunitari, le verifiche effettuate hanno fatto emergere che l’utente destinatario privato utilizza come prevalente canale di accesso alle informazioni specifiche (si tratta del 50% dei casi) l’intermediazione dei consulenti esterni (liberi professionisti o studi di consulenza). Questi ultimi, insieme alle Associazioni di categoria, sensibilizzano le imprese direttamente sull’opportunità di accedere ai finanziamenti DOCUP, con la presentazione di uno specifico progetto. Per la restante metà delle imprese contattate, si è verificato che l’accesso alle informazioni è avvenuto direttamente attraverso i canali usuali attivati dalla Regione: nel 25% dei casi, gli utenti hanno ricevuto materiale pubblicitario ad hoc (brochure informative, newsletter, cd rom….); per il 12 % attraverso il sito web; per il 10% i seminari attraverso workshop o altri eventi promozionali specificamente attivati (diversamente dai soggetti pubblici per i quali è risultato il principale canale di accesso); solo per il 2% dei rispondenti, attraverso campagne promozionali tramite i media. Le Società di consulenza e/o di Associazioni di categoria svolgono quindi, una rilevante azione di sensibilizzazione, stimolando il tessuto produttivo alla partecipazione, e contribuiscono a creare continuità (rispetto a vari canali di finanziamento e rispetto alla partecipazione nei vari anni) e sinergie d’azione (stimolano la cooperazione tra sistemi di imprese e tra imprese e settore pubblico). Pur tuttavia, è necessario segnalare che la loro funzione appone un filtro alla relazione diretta dell’impresa con l’Ente Responsabile della gestione del programma. Gli intervistati, nel 50% dei casi, riferiscono una loro “mediata” partecipazione alle iniziative di accompagnamento all’utilizzo delle opportunità del DOCUP, tanto da individuare nel consulente (sotto la voce altro) il canale di informazione percepito 47. In tutti 47 Sono i consulenti, prima che le imprese a captare le informazioni sull’accesso ai canali di finanziamento DOCUP. In qualche modo però l’attività di mediazione risulta nella fasi seguenti (selezione, valutazione ed in particolare erogazione) compartecipa; l’impresa interagisce assieme al consulente 76 gli altri casi, la Regione risulta avere avviato adeguate procedure per dare una informazione ai potenziali destinatari dei contributi delle misure/linee del programma, riscuotendo un maggiore risultato in termini di materiali pubblicitari inviati direttamente presso l’utenza. Meno utilizzato (rispetto agli Enti Pubblici) il canale web. Per migliorare ulteriormente l’efficacia delle azioni di pubblicizzazione e conseguire un utilizzo maggiormente condiviso delle azioni di promozione e pubblicizzazione, equilibrando la funzione svolta dagli intermediari, si ravvede l’opportunità di potenziare ulteriormente (per l’attuale fase o in vista delle futura programmazione) la realizzazione di campagne promozionali tramite video (che risultano ancora poco diffusi) o tramite stampa e attraverso il sito web. I soggetti intervistati hanno espresso una serie di valutazioni sul grado di chiarezza e trasparenza delle informazioni trasferite da parte della struttura gestionale. È emerso che vi è una medio-alta soddisfazione da parte degli utenti in termini di comprensibilità e completezza delle informazioni ricevute. Il 52% dei rispondenti riferiscono su una sufficiente tempestività nella pubblicizzazione delle opportunità a loro disposizione per poter presentare le domande di ammissione; il giudizio sulla tempistica si trasforma in buono per il 32% di essi. Valutato adeguato (medio- buono) anche il livello di rintracciabilità dell’Ente o ufficio responsabile della raccolta delle domande di ammissione48. 3.3.2.2 Le procedure di presentazione delle domande di partecipazione Per quanto concerne il livello di soddisfazione espresso sulle modalità (informatiche e non) di accesso ai finanziamenti comunitari, si evidenzia che la compilazione della domanda di partecipazione da parte degli utenti destinatari privati è avvenuta, per il 49,7% dei soggetti, attraverso il sistema informatico, predisposto dalla struttura regionale, cui segue l’invio in forma cartacea presso gli uffici responsabili della raccolta delle doman- nel processo, partecipando interattivamente alle fasi. Infatti, si evidenzia che, l’utente compilando correttamente tutte le altre sezioni del questionario, ha dato evidenza di aver partecipato attivamente alle attività che lo hanno relazionato con l’Ente gestore nelle varie fasi operative del ciclo di progetto, anche grazie al supporto del consulente stesso. L’esternalizzazione di tali attività da parte delle imprese ha come risvolto positivo quello di migliorare la qualità progettuale, producendo un valore aggiunto per lo sviluppo del territorio e per la stessa impresa. 48 Ad avvalorare tale giudizio positivo, si evidenzierà successivamente, come sia risultato scarso il ricorso all’aiuto della struttura tecnica della Regione per le varie attività, tra cui la compilazione delle domande di ammissione; ciò è indicatore di chiarezza delle informazioni fornite dall’AdG. 77 de di partecipazione. Una quota rilevante di intervistati, 37,7% segnala l’invio cartaceo presso l’ufficio competente per la raccolta (Finpiemonte)49. L’11% dei rispondenti ha preferito affidare anche questa operazione direttamente al consulente ovvero alla Associazione di categoria intermediaria. Graf. 3.11 - Modalità di compilazione e presentazione delle domande di partecipazione 11,06% 1,51% 49,75% 37,69% C o m pila zio ne de lla do m a nda di pa rte c ipa zio ne o nline Invio de lla do ma nda c a rta c e a di pa rte c ipa zio ne a ll’uffic io c o m pe te nte Altro No n ris po nde Fonte: Domanda A.3 del Questionario Destinatari Privati In generale, chi ha visionato (ed estratto per l’utilizzo) il bando sui principali canali informativi, esprime di tale documento una valutazione positiva; ciò in termini di chiarezza e trasparenza delle procedure da attuare sia della presentazione della documentazione di gara sia infine della redazione progettuale (cfr. Graf 3.12.). Meno deciso, il giudizio sulla reperibilità del documento. Gli intervistati si dividono nel valutarlo sufficientemente reperibile (per il 41%) oppure attribuiscono a tale requisito un buon giudizio (per il 46% di essi). Il giudizio mediamente positivo è avvalorato dal fatto che, gli intervistati nel 52,82% dei casi non hanno dovuto ricorrere all’assistenza predisposta dalla struttura regionale per reperire informazioni aggiuntive o elementi di 49 Si rammenta che, nel caso dei destinatari privati tutte le procedure operative dalla fase di raccolta delle domande di ammissione alla fase della rendicontazione dei progetti conclusi, sono effettuate direttamente da FINPIEMONTE per conto delle Regione (AdG del DOCUP- Direzione Industria). Le valutazioni degli utenti sono riferibili a tale ente gestore che cura le varie fasi, anche se l’individuazione delle modalità è stata condivisa con la stessa AdG alla quale resta comunque la funzione di controllo. 78 chiarificazione sui bandi. Così anche è avvenuto per la compilazione (on line o cartacea della domanda di ammissione): il 52,11% dichiara di non aver utilizzato tale servizio di supporto. La restante parte (47,89%) che ha dichiarato di averne fatto ricorso, esprime un giudizio di soddisfazione delle aspettative medio: per il 50% circa degli utenti l’utilizzo dell’help desk rispetto alle domande effettuate è sufficiente (sia per quesiti sul bando sia per quelli sulle domande di ammissione da presentare). Graf. 3.12 - Valutazione sulla reperibilità e chiarezza dei bandi Chiarezza delle richies te per la pres entazio ne della documentazione Chiarezza/Tras parenza delle procedure previs te dai bandi Reperibilità del bando s ui principali canali informativi 13,38% 11,27% 8,45% 47,89% 35,21% 51,41% 33,80% 41,55% 46,48% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Scars a Fonte: Sufficiente Buo na Domanda A.4 del Questionario Destinatari Privati Soprattutto nei casi in cui la procedura di risposta al bando e della compilazione della domanda di ammissione è avvenuta senza la partecipazione o supporto del consulenteintermediario, si è potuta verificare una buona qualità del documento-bando (che è risultato comunque rispondente alle necessità dell’utenza) e si è osservata una “fisiologica” necessità (da parte dello stesso utente) di ricorrere al supporto diretto (tipo front-office) dell’Ente gestore (Finpiemonte ovvero la Regione stessa) al fine di migliorare il processo di formulazione e presentazione della documentazione. I soggetti intervistati, esprimono dunque un giudizio positivo ma contenuto sull’efficacia degli strumenti predisposti dalla AdG del DOCUP per quanto riguarda le prime procedure attuative che li mettono in connessione con l’ente gestore (presentazio- 79 ne della documentazione di gara). Questa evidenza si può attribuire ad un elevato livello delle aspettative delle imprese rispondenti le quali posseggono una esperienza consolidata sugli strumenti di finanziamento (avendone fatto frequente ricorso). La soddisfazione contenuta può riferirsi, per contro al fatto che quelle imprese che sono scarsamente avvezze all’uso delle suddette procedure, vivono come difficoltoso l’utilizzo di strumenti informatici di accesso a procedure complesse come queste. L’utilizzo di strumenti di compilazione web da parte dell’utente, risulta in ogni caso, sempre critico; ciò indipendentemente da quanto l’utente sia preparato o avvezzo a tali procedure. Dai destinatari privati emerge che, tra i rispondenti, circa la metà ha formulato la propria domanda di ammissione utilizzando il format predisposto dalla Regione sullo specifico sito web. Tra questi, il giudizio sulla facilità di effettuare tutte le procedure web richieste è in alcuni casi di sufficienza, in altri l’accesso a tali procedure è giudicato buono. Per il 37% dei rispondenti, è stato sufficientemente facile l’inserimento dei dati e delle informazioni richieste con i criteri del format on line (per il 26% la procedura dà un esito buono). Anche la fase di modifica o integrazione dei dati e documenti è avvenuta con sufficiente facilità (per circa il 41,5%). Per i destinatari privati come per i soggetti pubblici, si evidenzia un giudizio più incerto per quanto riguarda la fase di feedback delle informazioni d parte della struttura regionale sullo stato d’avanzamento della domanda presentata (un 17% ha valutato poco reperibile tale informazione sul web, il 32% l’ha giudicato sufficientemente reperibile ed infine per il 27%l’accesso all’informazione è risultato buono). Nel ricorso alle strutture di assistenza tecnica telefonica (a supporto dell’utilizzo degli strumenti informatici e per l’aiuto alla compilazione on line, inserimento e modifica dati) gli utenti hanno riscontrato un esito positivo, valutando sufficientemente semplice l’accesso a tale servizio aggiuntivo. Anche per gli utenti che hanno effettuato le operazioni utilizzando solo i modelli cartacei, la valutazione complessiva sulla facilità delle procedure di compilazione della domanda si conferma medio buona (con la medesima rilevanza data alla restituzione delle informazioni sullo stato d’avanzamento degli step procedurali inerenti la domanda presentata- per i quali il giudizio è meno positivo). Per questi ultimi vi è stato un minore ricorso al supporto della Regione per chiarimenti sulla compilazione della domanda. 80 Lo staff contattato in entrambi i casi (compilazione web o cartacea) è risultato adeguato alle aspettative; ciò sia in termini di disponibilità e cortesia, sia di competenza e di tempestività. Ciò non di meno, il sistema, dal punto di vista dell’utente, risulterebbe ulteriormente migliorabile dal punto di vista della “trasparenza”, con particolare riguardo alla restituzione delle informazioni relative allo stato d’avanzamento della richiesta di contributo. Se si considera che la “digitalizzazione” di un servizio diretto all’utenza è espressione di efficienza della pubblica amministrazione ed è in linea con le strategie di innovazione e snellimento delle procedure per la qualità del servizio stesso, i risultati conseguiti da tale punto di vista sono valutabili come molto positivi. In primo luogo, l’utente privato (impresa) percepisce tale servizio come coerente con un crescente e condiviso bisogno di razionalizzazione e snellimento delle procedure che collegano la Pubblica Amministrazione con l’utenza. La conferma che il privato ha vissuto tale potenzialità come opportunità, viene dal fatto stesso che in media, l’utente ne ha fatto ricorso e ha avuto interesse a segnalare possibili miglioramenti. In secondo luogo è stata la stessa amministrazione che, cogliendo per se stessa una opportunità di sviluppo, ha investito in tale esperienza e si sta ancora applicando per accrescere ulteriormente la qualità del servizio offerto preoccupandosi di rilevare i primi esiti conseguiti. L’esperienza attuale della AdG per il DOCUP Piemonte ob. 2 2000-06, per l’implementazione di un sistema digitale di gestione raccolta e selezione della progettazione, è configurabile perciò, come una “buona prassi”, sia pur tenuto conto del suo carattere ancora “sperimentale”. Va infatti segnalato che il sistema attualmente in uso si basa su procedimenti che si stanno dinamicamente perfezionando o e per questo è caratterizzato da margini di miglioramento. I risultati di questa sezione dell’indagine hanno mostrato come l’utente privato abbia manifestato una generale soddisfazione e nel contempo elevate aspettative di miglioramento rispetto al Servizio di assistenza tecnica. 81 Graf. 3.13 - Valutazione espressa sul servizio di Assistenza Tecnica per la fase di accesso ai contributi C a pa c ità de ll’uffic io re s po ns a bile di fo rnire indic a zio ni s ulle mo da lità di pre s e nta zio ne de lle do m a nde di pa rte c ipa zio ne Te mpe s tività de ll’uffic io re s po ns a bile ne l fo rnire c hia rime nti s ui ba ndi 0,00% 14,29% 45,45% 15,58% 10,00% 49,35% 20,00% S c a rs a Fonte: 3.3.2.3. 37,66% 30,00% S uffic ie nte 40,00% Buo na 28,57% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 2,60% 6,49% 90,00% 100,00% No n ris po nde Domanda A.5 del Questionario Destinatari Privati Le procedure di selezione e valutazione della progettualità In ordine al livello di soddisfazione espresso sulle procedure di selezione delle richieste di contributo, gli utenti coinvolti nelle verifiche hanno evidenziato un loro buon coinvolgimento e partecipazione nella gestione (da parte dell’ente gestore) delle fasi di selezione e valutazione delle proposte progettuali sino alla comunicazione dell’avvenuta ammissione dei progetti finanziati. Tale giudizio è inteso come più che positivo se si considera che queste sono fasi/operazioni di scarsa intellegibilità da parte dell’utenza. Ad ognimodo, l’utente è pervenuto a formulare un giudizio comunque positivo in merito alle procedure di selezione e valutazione effettuate dalll’Amministrazione: si è espresso in termini di buona tempestività con riguardo alle operazioni compiute dall’Ente Gestore per giungere alla formulazione della graduatoria di finanziamento (tale giudizio è stato espresso dalla quasi totalità dei rispondenti). Giudicate positive (soddisfazione medio- elevata) anche le relazioni e lo scambio di comunicazione tra gli Enti Gestori delle misure/linee e le imprese destinatarie dei contributi, come emerge dal grafico 3.14. 82 Graf. 3.14 - Valutazione sulla chiarezza e tempestività delle l’Amministrazione in fase di selezione della progettualità Relazio ni in fas e di co nclus ione interventi Relazio ni in fas e di attuazione interventi Relazioni in fas e di co municazio ne della ammis s ione a finanziamento 0,00% 11,97% 50,70% 13,38% 3.3.2.4. 29,58% 51,41% 16,90% 48,59% intercorse con 7,75% 28,87% 6,34% 28,87% 5,63% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Scars a Fonte: relazioni Sufficiente Buo na No n ris po nde Domanda B.2 del Questionario Destinatari Privati Le procedure di erogazione dei contributi Infine, per quanto riguarda il livello di soddisfazione relativo alle attività di rendicontazione/erogazione dei contributi, fasi conclusive del processo, i soggetti privati manifestano (come prevedibile) in modo più marcato rispetto ai soggetti pubblici (avvezzi alla tempistica di procedure complesse come quelle relative ad interventi di infrastrutturazione) elevate aspettative di miglioramento soprattutto con riguardo ai tempi delle erogazioni. È necessario segnalare che per le imprese private, diversamente dagli enti pubblici, al momento della selezione del campione, l’avanzamento degli interventi era molto più inoltrato (sono più frequenti i casi di progetti conclusi). Nel caso dei destinatari privati, la complessità delle procedure si è ridotta notevolmente se si tiene conto che il numero dei passaggi riguardanti il ciclo finanziario è inferiore rispetto ai beneficiari pubblici (gli step previsti vanno da uno a tre)50. Inoltre, la scelta 50 Con riguardo alla descrizione del funzionamento dei flussi finanziari in fase di rendicontazione tra il Soggetto attuatore e il destinatario finale, si rinvia al capitolo due. 83 dell’AdG di incaricare ad un soggetto attuatore “terzo” l’implementazione di tali procedure, affidandole a Finpiemonte, si può leggere anche al fine di garantire una maggiore tempestività (alleggerendo gli oneri organizzativi e materiali a carico dell’amministrazione regionale). Graf. 3.15 - Valutazione della tempistica in ordine alle fasi di rendicontazione 9,86% Ero gazio ne de l s aldo Ero gazio ne de l s e c o ndo c o ntributo 7,75% Ero gazio ne de lla prim a quo ta di c o ntributo 39,44% 30,99% 13,38% 0,00% 19,72% 41,55% 20,42% 41,55% 25,35% 19,72% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Bre vi Fonte: 30,28% M e di Lunghi No n ris po nde Domanda C.2 del Questionario Destinatari Privati Non a caso, le verifiche sulla documentazione presentata dall’impresa (per la certificazione di spesa)- spettano direttamente alla finanziaria regionale, che punta all’ottimizzazione della tempistica relativa a tale operazione51. 51 Finpiemonte, è stato individuato come Ente gestore e rappresenta anche il soggetto beneficiario delle misure/linee di aiuto alle imprese per il DOCUP 2000-06. La gestione delle procedure finanziarie (per il ciclo “strettamente finanziario”, quello cioè che lega il soggetto destinatario all’ente gestore che autorizza -una volta conseguiti i controlli- i pagamenti ovvero li effettua) attiene a tale Ente, senza che intervenga altro soggetto o la Regione (almeno sino alla erogazione del contributo al destinatario). Non si riscontrano pertanto interferenze di “terzi” che possano produrre allungamenti delle procedure da questo punto di vista. Inoltre, dalla verifica dei documenti procedurali, come si è già avuto modo di evidenziare in precedenti analisi, emerge la scelta programmatica di procedure abbastanza lineari e dunque snelle. Si tenga conto infine che sono molto frequenti i casi in cui il processo di rendicontazione si limita al pagamento in unica soluzione (le fasi intermedie non sono previste e i tempi si riducono molto). 84 Ad ogni modo l’utente destinatario, sollecitato sulla verifica delle principali operazioni sottolinea di essere stato informato al momento della firma dell’ordinanza di pagamento (nel 52%dei casi) e dell’emissione del mandato (nel 56% dei casi). Dalle verifiche, sul circuito “strettamente finanziario”, quello cioè che lega il soggetto destinatario all’ente gestore che autorizza (una volta conseguiti i controlli) i pagamenti, si evince-dal punto di vista dell’utenza- un certo allungamento dei tempi; ciò avverrebbe tra la fase di comunicazione dell’ammissione a finanziamento cui segue l’erogazione del primo contributo (tempi giudicati medio-lunghi dal 66% degli intervistati) ed in parte anche nella fase finale che intercorre tra la trasmissione della documentazione finale e l’erogazione del saldo (tempi giudicati medi per il 39% dei rispondenti e lunghi per il 30%). Sui controlli, effettuati dal soggetto gestore, si aggiunga che, sono usualmente concentrati in un' unica fase, contestualmente alla presentazione della documentazione finale prima dell’erogazione del saldo. Per evidenziare eventuali nodi critici relativi a tali procedure, anche in questo caso sarà opportuno validare il giudizio espresso dall’utenza sui tempi, verificando i valori medi registrati sull’attuazione delle misure di aiuto, operazione che sarà effettuata nel corso dell’aggiornamento della valutazione intermedia. Pertanto, se in qualche modo il livello di soddisfazione dell’utenza non raggiunge un giudizio di “eccellenza” in ordine alla tempistica, è opportuno relazionarlo alle esigenze specifiche delle aziende che richiedono il contributo; il fenomeno rispecchia la percezione soggettiva dei destinatari sulla fase relativa ai pagamenti che, è sicuramente la più critica trattandosi della momento conclusivo di un progetto d’investimento dell’impresa. La velocità dell’erogazione del finanziamento è una variabile su cui si basa l’attività stessa dell’impresa. Il giudizio espresso da parte dei destinatari privati contattati, che restituisca tempi medio- lunghi necessari alla erogazione del contributo, deve essere attenuato considerando tale rilevanza; aldilà degli impegni dei responsabili della gestione per migliorare la fluidità delle operazioni, inevitabilmente le aspettative dei soggetti privati resteranno sempre molto elevate con riguardo a tale processo. 3.3.2.5. Alcuni suggerimenti dell’“utenza Privata” Nel complesso, le valutazioni formulate dall’utente privato sugli esisti complessivi delle procedure selezionate e attuate dalla AdG del DOCUP, restano positive. Sicuramente migliorabili le relazioni (anche in termini di comunicazione) tra il destinatario finale e l’Ente gestore. Si avvalora in questo senso la posizione dell’utente stesso che segnala 85 (come si evidenzia nel graf. 3.16) il miglioramento dello scambio informativo quest’ultimo, accanto all’obiettivo di snellimento delle procedure, e del miglioramento della tempistica, come obiettivo di sviluppo futuro; il 78% dei rispondenti, giudica infatti di media-elevata importanza l’opportunità di realizzare un maggiore coordinamento con gli uffici competenti per le attività di gestione52. L’utente privato, così come delineato dagli esiti dell’indagine svolta, si configura quale soggetto dotato di significativa consapevolezza del servizio del quale ha fruito orientandosi con notevole interesse verso il miglioramento dello stesso. Ciò in quanto è a conoscenza del procedimento che va a giudicare e, segnalando i margini di miglioramento applicabili, comprende in qualche modo il valore aggiunto della sua risposta. L’approccio medio è stato dunque propositivo e partecipato. Ne emerge un quadro sicuramente positivo, ulteriormente confermato dal fatto che, al di là di possibili nodi critici riscontrati ed evidenziati, praticamente la totalità (95% dei rispondenti), manifesta la volontà di ricorrere nuovamente ai finanziamenti del DOCUP Piemonte. Rispetto a quanto su esposto occorre, in conclusione, confermare come buona pratica l’esperienza “innovativa” della gestione delle procedure attuative attraverso il sistema digitale con accesso all’utenza privata (ma vale anche per i soggetti pubblici che ne hanno usufruito). Tra gli elementi ulteriormente migliorabili, a giudizio del valutatore, vanno annoverate le operazioni di diffusione dell’informazioni sull’esistenza dei finanziamenti DOCUP, potenziando da ora al futuro (2007/2013) i canali di comunicazione di massa considerati più democratici come il video, la stampa e il sito web. La comunicazione, in termini di scambio informativo, potrebbe essere migliorata ulteriormente anche in fase attuativa degli interventi ammessi a finanziamento. L’impegno per il futuro potrebbe riguardare il raccordo tra i vari “attori” (la Regione, il CSI, FinPiemonte, ecc..) che entrano a partecipare al processo “operativo” delle attività di gestione (selezione, valutazione, erogazione contributi), e che sono in contatto diretto 52 Dall’analisi dei risultati emerge che, la tempistica è fondamentale per le imprese di piccole dimensioni che hanno difficoltà di accesso al credito e che sopportano da questo punto di vista dei costi elevati per la realizazione di investimenti anche se cofinanziati o agevolati (infatti il 43% di esse segnala come rilevante un miglioramento dei tempi per la gestione); chiaramente legata alla tempestività è la necessità di snellire le procedure (anch’essa giudicata rilevante per il 41% delle piccole imprese rispondenti). Le grandi imprese invece, meno preoccupate della tempistica, avrebbero come interesse più vivo quello del miglioramento delle procedure in termini di semplificazione (tale obiettivo è rilevante per il 43% delle grandi imprese rispondenti). 86 con l’utenza (per cui resta importante la fase di feedback delle informazioni da parte della struttura di gestione). Graf. 3.16 - Osservazioni dei destinatari privati sui possibili miglioramenti Maggiore co ordinamento con gli uffici co mpetenti per le varie attività Maggiore tempes tività nella ges tio ne delle varie fas i S nellimento delle pro cedure 6,34% 53,52% 25,35% 14,79% 6,34% 45,77% 35,92% 11,97% 7,04% 45,07% 37,32% 10,56% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00% Scars o Fonte: Medio Elevato Non ris ponde Domanda D.1 del Questionario Destinatari Privati Una maggiore comunicazione e interazione è sinonimo di maggiore trasparenza, che a sua volta è percepita dall’utenza come più alta qualità. Per la categoria dei destinatari privati, resta rilevante la tempestività. Tuttavia, è spesso difficile conciliare tale interesse con le procedure attuative che sono da esperire obbligatoriamente a garanzia dell’efficienza del procedimento e in relazione ai risultati53. Un incremento e potenziamento del contatto con l’utenza, tuttavia, consente sicuramente di incrementare la qualità dei servizi percepita dai potenziali beneficiari. 53 Sarà opportuno in fase di redazione finale del presente Rapporto andare a verificare la tempistica media per quanto riguarda le procedure attuative implementate. Ciò al fine di verificare i giudizi espressi dall’utenza con riguardo sia alla gestione degli interventi di sostegno ai privati, sia rispetto alla attuazione delle misure “Pubbliche”. 87 4. CONCLUSIONI Alla luce di quanto emerso, è possibile formulare in sintesi un giudizio ampiamente positivo in termini di risultati/esiti registrati relativamente al processo di programmazione e implementazione del programma DOCUP 2000/06. L’analisi svolta, orientata a cogliere i principali risultati della gestione del programma attraverso la rilevazione dei primi effetti direttamente “sul campo” andando a effettuare le verifiche presso i destinatari diretti del programma, ha evidenziato l’esistenza di meccanismi di governance interna rispondenti in larga parte alle aspettative dell’utenza. Attraverso la descrizione dei principali meccanismi di attuazione prima programmati adeguatamente dall’Amministrazione regionale54 e successivamente posti in essere nel rispetto delle disposizioni programmatiche dall’AdG, con il presente studio si è potuto verificare l’effetto di feedback dell’azione posta in essere con l’attuazione del DOCUP. Fig. 4.1 Il ciclo della Programmazione strategica e ruolo della Valutazione e dell’audit # Valutazio ne Ve rific a C o ntro llo Valutazio ne Ve rific a C o ntro llo 7 Anche attraverso il contributo delle attività Valutative, legate all’Aggiornamento della Valutazione Intermedia, fase strategica del ciclo della programmazione, si è proceduto ad una verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati in sede programmatica 54 Le verifiche effettuate sul sistema di gestione in fase di Valutazione Intermedia (Rapporto di Valutazione Intermedia, Dicembre 20003, Ecoter) avevano messo in evidenza la rispondenza/coerenza dei principali processi sottostanti l’attuazione del DOCUP rispetto a quanto programmato e sottolineando un buona funzionalità avevano offerto spunti di riflessione e indirizzi di ulteriore miglioramento per la successiva fase attuativa (2004-2006). 88 all’avvio del ciclo 2000/06; ciò, è stato effettuato sia più in generale rispetto ad alcuni aspetti della governance caratterizzanti tale fase, sia nello specifico- come evidenziato nel presente studio- sotto il profilo della gestione del programma, alla luce dei primi risultati raggiunti e verificati direttamente “sul campo”. L’analisi così strutturata ed in particolare incentrata sulle verifiche effettuate con l’analisi della “customer satisfaction ” è risultata in tal senso particolarmente funzionale al fine di evidenziare: a) in un ambito analitico più “macro”, il grado di accountability (in tema di governance ed in attuazione delle recenti riforme di ammodernamento della P.A.) della Amministrazione responsabile della gestione del programma; b) da un punto di vista “micro”la qualità del sistema di gestione programmato/attuato attraverso la verifica dei servizi erogati all’utenza target; c) in sintesi, l’importanza dell’attivazione di meccanismi di fine tuning, di gestione orientata al miglioramento della qualità e dell’efficienza ed efficacia, da prospettare in continuità col futuro programmatico. In tema di accountability, bisogna ricordare che, la stessa analisi sulla customer satisfaction ha rappresentato un riscontro all’esigenza espressa della stessa AdG del DOCUP Piemonte ob. 2 2000/06 di verificare oggettivamente i risultati dell’azione posta in essere attraverso il coinvolgimento dell’utente-tipo dei servizi erogati e giungere attraverso l’analisi di questi ad isolare buone pratiche e correttivi necessari. Al contempo, in tema di governance, come già messo in evidenza, l’esperienza maturata in tema di programmazione, implementazione, monitoraggio e valutazione delle iniziative da attivare con le risorse dei Fondi Strutturali, in questi ultimi anni, nelle Amministrazioni Centrali e regionali del nostro Paese è certamente positiva (sia pur scontando le difficoltà intrinseche alla realizzazione di un difficile decentramento amministrativo e ad un complesso processo di razionalizzazione e ammodernamento). Ciò in quanto ha permesso alle nostre Amministrazioni di introdurre tecniche, procedure e modalità di programmazione/implementazione, che sia pure nella loro complessità, hanno determinato un miglioramento nell’efficienza ed efficacia nell’uso di risorse pubbliche (per definizione sempre scarse). In relazione a ciò, risulta pertanto significativa l’esperienza perseguita con la gestione del DOCUP Piemonte obiettivo 2 2000-06. A conclusione dello studio effettuato (seb- 89 bene esso abbia potuto considerare solo alcuni aspetti della tematica, considerati particolarmente rilevanti per la presente fase) il giudizio sulla azione posta in essere può dirsi positivo: l’azione implementata è risultata coerente con principi di chiarezza trasparenza e responsabilità, rispondendo così a obiettivi non solo nazionali di qualità del sistema di governance ma anche comunitari (ampiamente richiamati nel capitolo 1 del presente lavoro). Alla luce in particolare, delle analisi svolte nel cap.2 e 3 del presente elaborato, per evidenziare ulteriormente la singolarità di tale esperienza e il contributo in tema di miglioramento dei meccanismi di governance, si riporta di seguito una tavola riassuntiva (tav. 4.1) che contiene le principali riflessioni a cui il valutatore è potuto giungere in relazione alle verifiche effettuate. Come si evince dalla tavola 4.1, nel ciclo della programmazione strategica relativa all’attuazione del DOCUP 2000-06, un punto di forza a favore del rafforzamento del meccanismi di governance per il programma è stato rappresentato dalla valorizzazione delle esperienze positive e non, fatte registrate dalle precedenti fasi attuative (19941996 e 1997-1999). In fase di programmazione (1999/2000) le scelte effettuate sulle formule gestionali da attuare sono state influenzate dalla valutazione sugli esiti passati (potenziamento di azioni e formule gestionali risultate già di successo). Uno dei principali obiettivi della politica regionale comunitaria e nazionale è costituito dal rafforzamento delle capacità amministrative dei diversi livelli di governo, attraverso adeguate innovazioni di tipo organizzativo e procedurale: si tratta di un obiettivo, perseguito con successo dall’Amministrazione Responsabile del DOCUP Piemonte, che garantendo il più possibile, la continuità/stabilità tra un periodo programmatico e l’altro ha scelto la linea della continuità programmatica/amministrativa perseguita per la gestione dell’attuale DOCUP. Allo stesso tempo, ha introdotto una serie di innovazioni, alla luce di un’ attenta analisi delle potenzialità/limiti dell’organizzazione interna all’Ente individuando in alcuni casi, (misure di aiuto) utili forme di “affidamento esterno” della gestione di misure/linee (partnership interistituzionali). Se da un lato tali logiche hanno contribuito al miglioramento delle performance della PA (miglioramento dell’efficienza, confermato anche attraverso le verifiche presso l’utenza), in termini di governance il principale rischio si è rilevato in ordine alla frammentazione delle competenze e alla differenziazione dei centri decisionali. 90 Tav. 4.1 La Qualità dei processi di governance del DOCUP Piemonte: ottimizzazione dei processi di gestione per il DOCUP 2000/06 LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA 1. FASE DI PROGRAMMAZIONE Obiettivi Azioni Risultati Concentrazione su obiettivi coerenti e rag- Innovazioni indotte dal recepimento nella Programgiungibili (rispetto alle risorse disponibili); mazione 2000/06 di alcune esperienze passate: Individuazione e recepimento di esperienze positive già messe a frutto nel corso delle precedenti programmazioni (1994-1996 e 1997/1999) e superamento dei nodi critici passati: Individuazione della Formula FPP: Fondo Parco Progetti (per agevolare la presentazione di progetti esecutivi rispondenti ai criteri DOCUP anche per i Messa a frutto di formule gestionali risultate piccoli comuni); già positive; Individuazione della presentazione a sportello permanente per tutte le Misure/linee del DOCUP; Rafforzamento della capacity bulding Potenziamento delle strutture a disposizione e garantendo il più possibile la continuiIndividuazione della formula della partenership getà/stabilità tra un periodo programmatico e stionale (Affidamento a Finpiemonte della gestione l’altro di tutti i regimi d’aiuto); Individuazione di azioni migliorative nuove Individuazione della Gestione in linea degli interventi (digitalizzazione del servizio). (continua) 91 (segue) 2. FASE D’IMPLEMENTAZIONE Obiettivi Azioni Risultati Assegnazione di riserva di premialità e superamento della soglia N+2 Funzionalizzazione della scelta dello sportello Raggiungimento di esiti elevati in termini di tassi di permanente: risposta progettuale (sia nel caso di privati sia di pubblici) e buoni tassi di efficienza attuativa già nei Avvio operativo prioritario per le misure di aiuprimi anni (2002-2004) e coerenza con i criteri quato; Avvio posticipato delle misure infrastruttulitativi fissati dal DOCUP: rali( i progetti selezionati sono però immediatamente cantierabili: FPP) legate attuativamente a rigidi cronogrammi e legate a meccanismi Elevata qualità progettuale rispondente interni di premialità Buon Tasso di utilizzo delle risorse Attuazione della programmazione e raccolta dei primi esiti (verifica in itinere) Funzionalizzazione della scelta della formula della partenership gestionale (Affidamento a Finpiemonte della gestione di tutti i regimi d’aiuto): ripartizione delle funzioni, valorizzazione dell’esperienza della struttura esterna Finpiemonte Processi di selezione – valutazione della progettazione molto selettivi: buona qualità progettuale e buon tasso di risposta progettuale Rispetto della tempistica Completamento del format informatico di gestione on line con l’aumento dell’accessibilità/scambio Funzionalizzazione della formula di gestione informativo per tutti i beneficiari delle azioni digitale delle operazioni DOCUP e ottimizzazione dei tempi/costi per le strutture di gestione (continua) 92 (segue) 3. FASE DI VALUTAZIONE/AUDIT Obiettivi Azioni Risultati Recepimento dei suggerimenti della valutazio- Miglioramento dell’organizzazione interna alla struttura: maggiore accountability e capacity builne (RVI 2003) Valutazione della funzionalità di tutti i ding. processi di gestione per suggerire correttivi Attuazione dell’ audit interno alla programmazione in itinere: Incremento della trasparenza e dell’efficienza delle Adeguata valorizzazione del ruolo dell’A.T. operazioni Valutazione dei primi risultati per effetto dell’attuazione (processi di gestione per Attuazione di formule di individuare le formule positive o suggeri- (tipo customer satisfaction) menti utili alla programmazione futura) 4. audit esterno Verifica con l’utenza della buona qualità del sistema e individuazione d miglioramenti per i servizi erogati (si veda tab 4.2) INDIVIDUAZIONE DI BUONE PRATICHE E POSSIBILI TRASFERIMENTI ALLA FUTURA PROGRAMMAZIONE Obiettivi Azioni Risultati Individuazione e recepimento di esperienAnalisi dei risultati che provengono dalla Valu- Individuazione Buone pratiche e suggerimenti per ze positive che si delineano nella fase contazione e bilancio dell’azione posta in essere possibili miglioramenti. clusiva dell’attauazione e trasmissione alla col DOCUP 2000-06 programmazione regionale ordinaria e/o al Programma futuro Riflessioni sulla programmazione futura (peRecepimento nei documenti programmatici riodo 2007/2013) 93 In questo senso è ancora molto importante lo sforzo di miglioramento da compiersi, nel senso di aumentare le occasioni di confronto e migliorarne le modalità55 (come si evince anche dal giudizio espresso dall’utenza). La più importante delle innovazioni individuate in fase programmatica e introdotte in fase di implementazione, che hanno caratterizzato il processo di gestione del DOCUP aggiungendo notevole valore aggiunto alla erogazione dei servizi presso i destinatari, è l’introduzione del sistema digitale di gestione degli interventi. In linea con gli obiettivi nazionali e comunitari di ammodernamento dell’azione pubblica, snellimento delle procedure e razionalizzazione delle funzioni, l’AdG ha fortemente puntato sull’obiettivo del rafforzamento dell’informatizzazione dei servizi (il sistema regionale informatico o e-governament è già molto avanzato in tema di PA –efficiente la RUPAR- e collegamento con i privati) e con il,Contributo del CSI-Piemonte ha completato il portale digitale SISTEMA PIEMONTE per la gestione on line degli interventi, ed in generale ha introdotto l’accesso “telematico” ai contributi del DOCUP. Anche in questo caso, l’esperienza innovativa, definibile quale buona pratica realizzata col DOCUP Piemonte ob. 2 2000/06, centra il risultato del miglioramento dell’efficienza dell’azione posta in essere, avvalora la qualità del servizio (sempre più accessibile) e dunque raggiunge l’efficacia auspicata (si veda in tal senso la verifica effettuata presso l’utenza). Accanto all’analisi sui “macro-effetti” di una efficiente/efficace azione pubblica, sono risultate strategiche le verifiche (a livello di micro-effetti) presso l’utenza. Infatti, l’azione pubblica deve ispirarsi ad obiettivi di efficienza ed efficacia orientando la propria azione alle esigenze del territorio. Anche in questo caso, la misurazione della soddisfazione dell’utenza del servizio pubblico è risultata come segno di una cultura di orientamento al cittadino e di consapevolezza dell’importanza del suo giudizio (capacità di ascolto e di risposta della P.A.) per orientare/riorientare le scelte dell’amministrazione e valutare la qualità dei servizi offerti, garantendo una maggiore trasparenza e migliorando l’accesso. La capacità di governare la valuta il cittadino, che si “riappropria” di strumenti di audit, ritornando ad essere allo stesso tempo promotore e beneficiario dell’azione pubblica. In 55 Il miglioramento della cooperazione interistituzionale a favore del miglioramento della qualità dell’azione pubblica è oggi complementare allo sviluppo nella stessa PA di nuove tecnologie che permettono una maggiore condivisione delle politiche e l’inclusione di tutti gli attori (Enti e cittadinanza) 94 questo senso, l’input comunitario di rendere la cittadinanza al centro delle politiche di produzione pubblica e di erogazione dei servizi (buona governance), è stato recepito dall’Amministrazione pubblica regionale, tanto da ribaltare la logica del sistema amministrativo: una volta il cittadino era la servizio dell’ente pubblico mentre oggi è considerato il protagonista. In quest’ ottica, l’utente tipo DOCUP (beneficiari pubblici: Enti Locali e altri Enti; destinatari privati: imprese, Consorzi,Associazioni, Cooperative) si è espresso dando il suo giudizio a volte anche rispetto ad aspetti tecnici rilevanti per la gestione del DOCUP. Premiante, soprattutto, la logica innovativa “digitalizzata” della gestione scelta per l’attuale fase programmatica. Migliorabile la cooperazione tra i centri attuatori. Nella tavola 4.2 si riporta come schema sintetico le principali valutazioni espresse dall’utenza, analizzate nel dettaglio nel capitolo 3 del presente elaborato (a cui si rinvia per maggior dettaglio). Le verifiche interne ed esterne effettuate permettono al valutatore, in relazione alle attuali esigenze analitiche, di evidenziare alcuni considerazioni conclusive. L’esperienza della gestione del DOCUP 2000/06, è risultata in qualche modo “esemplare”, sia pure nella sua specificità. L’analisi, particolarmente complessa, avviata a partire dall’approfondimento su un sistema di gestione considerato (probabilmente in maniera errata) “secondario” (si tratta di una gestione straordinaria, perché addizionale rispetto alla gestione ordinaria delle funzioni comuni all’Ente Territoriale ed alle unità operative che strutturalmente lo compongono) quello del DOCUP, e ha portato ad evidenziare, almeno nel caso del DOCUP Piemonte, un buon livello di funzionalità gestionale del programma rispetto alle procedure individuate dai regolamenti comunitari e in linea con le aspettative dei beneficiari/destinatari del programma, tanto da configurare per alcuni aspetti un esempio di buona gestione. La validità e l’attualità delle prime risultanze della analisi così poste in essere si avvalora alla luce dell’attuale fase di avanzamento programmatico (livello di attuazione del programma) e in relazione alla formulazione delle prime ipotesi di programmazione futura per i programmi monofondo FESR e FSE dell’obiettivo Competitività e occupazione. In questa fase programmatica- il 2005 rappresenta il penultimo anno attuativo- evidenziare risultati positivi e negativi dell’attuazione deve, più che influenzare la stessa implementazione, innescare un processo di rivalutazione e orientare la programmazione 95 Tav. 4.2 La Qualità dei processi di governance del DOCUP Piemonte: la soddisfazione dell’utenza, giudizio complessivo Azioni specifiche Soggetti pubblici Soggetti privati 1. INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ 1.a Informazione e pubblicità Giudizio nel complesso positivo 1. 2. Rilevanza dei contributi informativi di Società di consulenza e Associazioni di categoria Giudizio nel complesso positivo 2. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE 2.a Reperibilità dei bandi/avvisi Positivo Mediamente positivi Mediamente positivo Positivo Positivo Positivo 3.a Durata di istruttoria e selezione Positivo Positivo 3.b Affidabilità dell’Ente gestore Positivo Positivo 3.c Comunicazioni con l’Ente gestore Positivo Mediamente positivo/da migliorare Positivo Positivo Poco positivo/da migliorare Poco positivo/da migliorare 2.b Chiarezza dei bandi/avvisi 2.c Assistenza tecnica degli Uffici preposti 3. VALUTAZIONE DEI PROGETTI 4. EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI 4.a Tempestività delle comunicazioni 4.b Ritardi nelle erogazioni 96 dei futuri processi gestionali (verificare la possibile riproposizione delle azioni in vista della formulazione del futuro programma operativo regionale per il Piemonte)56. Alla luce delle già positive risultanze, l' amministrazione regionale in tema di Governance e istituzioni, potrà, in coerenza con gli orientamenti comunitari espressi per il 2007/2013, perseguire ulteriormente i seguenti obiettivi (come evidenziato nella tav. 4.3): 1- incrementare ulteriormente la qualità dell' attività attuativa e, sulla base dell’esempio positivo del DOCUP, proseguire nel conseguire maggiore efficienza nell' erogazione dei servizi collettivi anche attraverso promozione di modelli organizzativi più efficienti per la gestione dei servizi nonché la trasparenza dell' attività amministrativa sulla base dell’ esperienza positiva sin ora maturata: a- accrescere la qualità e la produttività delle strutture regionali promuovendo la trasposizione dei processi di programmazione e implementazione/controllo/sorveglianza adottati nell' utilizzo delle risorse comunitarie e FAS alla programmazione regionale ordinaria; ciò deve avvenire in coerenza con il suesposto obiettivo dell' integrazione finanziaria e con l' obiettivo di promuovere un approccio sistemico alla politica di sviluppo alla quale devono concorrere in un ottica unitaria tutte le risorse finanziarie e le professionalità disponibili all' interno della struttura regionale; b- 56 ricorrere in maniera sistematica, periodicamente, a verifiche esterne sull’efficienza/efficacia della gestione dei servizi implementati attraverso analisi tipo “customer satisfaction”; L' assetto istituzionale e i processi di governance, da predisporre per la programmazio-ne ed implementazione dei fondi comunitari per la politica di coesione economica e sociale - per il periodo 2007/2013 - necessitano di una rivisitazione delle attuali strutture e norme procedurali e procedimentali al fine di “adeguarle” alle modifiche introdotte dalle proposte di regolamentazione della Commissione, tuttora in fase di negoziato. 97 Tav. 4.3 Indicazioni e suggerimenti in coerenza con gli orientamenti 2007-2013 Orientamenti 2007/2013 Miglioramento della governance: Miglioramento delle capacità istituzionali Azioni da perseguire Azioni di Empowerement Suggerimenti provenienti dalla valutazione Dare continuità al processo (già avviato)di formazione/accrescimento delle competenze del personale interno alla struttura di gestione che ha aggiunto specifiche competenze (soprattutto in campo informatico) Diffusione di una cultura della Valutazione Rafforzamento della cooperazione e Maggiore diffusione dei risultati delle valutazioni scambi delle pratiche migliori Maggiore parternship Recepire le azioni di successo, trasmettendole ai processi di programmazione ordinari (si veda tav. 4.1) Aumento della trasparenza e maggiore re- Rafforzamento dell’accountability sponsabilizzazione Aumentare le occasioni di interazione/partecipazione ai tavoli (in fase di programmaRafforzamento dell’informatizzazione zione e implementazione) dei vari soggetti responsabili dell’attuazione , garantendo così: maggiore dei servizi partnership, maggiore accountability e dunque aumento della trasparenza Far proprio lo strumento della verifica dell’efficienza/efficacia e della qualità dei servizi pubblici con l’analisi della soddisfazione dell’utente (tipo customer satisfaction) Rafforzare i processi di digitalizzazione dei servizi legati all’implementazione delle azioni dei futuri programmi operativi ed in generale ampliare la rete di infrastrutturazione immateriale alla gestione dei servizi regionali (completamento RUPAR e il format on line per la gestione degli interventi) 98 c- migliorare i processi di accountability regionale potenziando a tal fine le strutture regionali nell' ottica di promuovere la cultura della Valutazione (ex ante, in itinere ed ex post) con l' obiettivo di allocare le "risorse scarse" secondo criteri di efficacia ed efficienza della spesa pubblica; d- completare i processi di informatizzazione delle P.A locali anche attraverso la piena realizzazione della RUPAR e conseguire il processo di egovernament già avviato con l’attuale fase al fine di incrementare l’accessibilità ai servizi; 2- semplificare e snellire la macchina amministrativa regionale, razionalizzare l' uso delle risorse provenienti dal bilancio regionale orientandole prioritariamente in favore di politiche di crescita delle competenze e delle professionalità interne; 3- promuovere e agevolare in misura maggiore rispetto al passato, forme di partenariato pubblico/privato (PPP - Public Private Partnership) nell' implementazione (finanziamento, realizzazione e gestione) di investimenti pubblici al fine di accelerare il processo di crescita ed integrazione del sistema economico; 4- accrescere la propensione ad investimenti produttivi del settore pubblico perseguendo l' allocazione ottimale di "risorse scarse" verso gli usi più efficienti; in tal senso avvalorare ulteriormente dell’informatizzazione dei processi. 99 l’esperienza positiva del 2000-06 ALLEGATO 1 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP - DESTINATARI PUBBLICI 100 Direzione Industria Indagine sulla qualità dei processi di governance del DOCUP OB. 2 2000/2006 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP Destinatari pubblici Misure/Linee 1.1b; 2.3; 2.5b; 3.1a; 3.2; 4.1a; 4.2b INFORMAZIONI GENERALI 1. Data di compilazione ¶ 2. Nome dell’Ente ¶ 3. Posizione dell’intervistato ¶ 4. N° di Pratica (posizione) ¶ 5. Misura/Linea DOCUP 1.1b 6. Territorio di riferimento Obiettivo 2 1. 2.3 2.5b 3.1a 3.2 4.1a 4.2b phasing out TIPOLOGIA DEL PROGETTO: barrare la casella corrispondente alla tipologia del progetto rispetto ai principali interventi previsti 1. Azioni di promozione del territorio Piemontese all’estero 2. Infrastrutturazione, attrezzaggio, urbanizzazione al servizio dei sistemi produttivi 3. Infrastrutturazione, attrezzaggio, urbanizzazione e riqualificazione al servizio dei sistemi turistici 4. Riqualificazione urbana/ambientale e valorizzazione storico/artistica 5. Altro (specificare) ¶ 2. TEMPISTICA DELCONTRIBUTO/PROGETTO: (indicare le date specificando mese ed anno) 1. Data di presentazione della richiesta del contributo ¶ 2. Data di comunicazione della concessione del contributo ¶ 3. Data di inizio della realizzazione/avvio lavori ¶ 4. Data del 1° pagamento ¶ 5. Data del 2° pagamento ¶ 6. Data dell’ultimo pagamento o saldo (solo per progetti conclusi) ¶ 101 Direzione Industria 3. E’ LA PRIMA VOLTA CHE IL SUO ENTE È AMMESSO A FINANZIAMENTO SUL DOCUP PIEMONTE OBIETTIVO 2 2000/2006? No Sì ; Se No, specificare su quale altra misura/linea, l’Ente ha ricevuto il finanziamento durante l’attuale ciclo programmatico: ¶...................... 4. IL SUO ENTE HA GIÀ BENEFICIATO DI CONTRIBUTI DOCUP PROGRAMMAZIONI? ; Sì, sul DOCUP Piemonte ob.2 1994-1996 No ; OBIETTIVO 2, NEL CORSO DELLE PRECEDENTI Sì, sul DOCUP Piemonte ob.2 1997-1999 Se si, specificare su quale misura/linea relativa a ciascun programma, l’Ente ha ricevuto il finanziamento ¶...................... 5. Sì IL SUO ENTE HA BENEFICIATO DI CONTRIBUTI SU ALTRI DOCUMENTI PROGRAMMATICI? No ; Se si, specificare su quale programma ¶...................... 102 Direzione Industria A. SEZIONE DI VERIFICA SULLE MODALITÀ DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 A.1. CON QUALE MODALITÀ IL SUO ENTE È VENUTO A CONOSCENZA DELL’OPPORTUNITÀ DI PRESENTARE MANIFESTAZIONE D’INTERESSE (DOMANDA DI AMMISSIONE) PER IL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/06? Scegliere tra i seguenti canali informativi di accesso (è possibile più di una risposta) 1 Seminari/workshops (eventi promozionali ) 2 Campagne promozionali tramite i media (audio/video) 3 Siti WEB 4 5 Ricezione di materiale pubblicitario (brochure informative; Newsletter; CD…) Altro (specificare) ¶...................... A.2 ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE/PUBBLICIZZAZIONE ATTIVATE DALLA REGIONE PIEMONTE PER L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DEL DOCUP 2000/06 IN TERMINI DI: Variabili 1. 2. 3. 4. A.3. Scarsa Sufficiente Buona Comprensibilità delle informazioni ricevute sulle opportunità/modalità di accesso al finanziamento Completezza delle informazioni ricevute sulle opportunità/modalità di accesso al finanziamento Tempestività nella pubblicizzazione delle opportunità/modalità di accesso al finanziamento rispetto ai termini di apertura delle operazioni Rintracciabilità dell’Autorità/ufficio competente per la presentazione delle domande di ammissione QUALI SONO STATE LE MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER ESSERE AMMESSI A RICEVERE IL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/2006: Descrizione Barrare le caselle corrispondenti alle modalità di adesione effettivamente utilizzate (è possibile più di una risposta) 1 Compilazione della domanda di ammissione online 2 Invio della domanda cartacea di ammissione all’ufficio competente 3 Altro (specificare) ¶...................... A.4. ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SUI BANDI/AVVISI: Variabili Scarsa 1. Reperibilità del bando/avviso sui principali canali informativi 2. Chiarezza/Trasparenza delle procedure previste dai bandi/avvisi 3. Chiarezza delle richieste per la presentazione della documentazione 103 Sufficiente Buona Direzione Industria A.5 IL SUO ENTE HA RISCONTRATO IN QUESTA FASE LA NECESSITÀ DI RICORRERE ALL’ASSISTENZA DELLE STRUTTURE REGIONALI PER CHIARIMENTO SUL BANDO/AVVISO E/O PER LA COMPILAZIONE E PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AMMISSIONE? si 1. Assistenza per bando/avviso 2. Assistenza per domanda no Se si, esprima un giudizio riguardo alla: Scarsa 1. Tempestività dell’ufficio responsabile nel fornire chiarimenti sui bandi/avvisi 2. Capacità dell’ufficio responsabile di fornire indicazioni sulle modalità di presentazione delle domande di ammissione A.6.1. Sufficiente Buona DA COMPILARSI PER GLI ENTI CON PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE MEDIANTE SISTEMA ELETTRONICO (WEB. REGIONE PIEMONTE: HTTP//WWW.SISTEMAPIEMONTE.IT). ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLA FACILITÀ DI EFFETTUARE ON LINE LE SEGUENTI OPERAZIONI: Variabili Scarsa 1. Compilazione on line della domanda per l’inserimento dei dati/informazioni richiesti 2. Compilazione on line della domanda per la modifica/ integrazione (web) dei dati/informazioni forniti 3. Reperibilità delle informazioni web sullo stato di avanzamento della domanda di ammissione presentata 4. Ricorso all’assistenza telefonica come supporto tecnico per il software informatico 5. Ricorso all’assistenza telefonica per la compilazione on line della domanda di ammissione 104 Sufficiente Buona Direzione Industria A.6.2. SOLO PER GLI ENTI CHE NON HANNO PRESENTATO DOMANDA MEDIANTE IL SISTEMA ELETTRONICO E CHE HANNO UTILIZZATO ESCLUSIVAMENTE IL MODULO CARTACEO ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLA FACILITÀ DI EFFETTUARE LE SEGUENTI OPERAZIONI: Scarsa Variabili 1. Compilazione dei moduli relativi alla domanda di ammissione 2. Modifica/ integrazione dei dati/informazioni forniti 3. Reperibilità delle informazioni sullo stato di avanzamento della domanda di ammissione presentata 4. Ricorso all’assistenza telefonica per la compilazione della domanda di ammissione A.7. Sufficiente Buona ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLO STAFF OPERATIVO DELL’UFFICIO IMPEGNATO NELLA RACCOLTA DELLE MANIFESTAZIONI D’INTERESSE (DOMANDE DI AMMISSIONE) /PROGETTI IN TERMINI DI: Scarsa Variabili 1. Disponibilità/cortesia della struttura/ufficio nel fornire assistenza 2. Competenza della struttura/ufficio nel fornire assistenza 3. Tempestività della struttura/ufficio nel fornire assistenza B. Sufficiente Buona SEZIONE DI VERIFICA SULLE MODALITÀ DI AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 B.1. GESTIONE DELLE FASI DI SELEZIONE E DI VALUTAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ: Variabili Basso 1. In che grado, ritiene che, le fasi di selezione/valutazione previste, siano state gestite in modo intellegibile dall’amministrazione responsabile 2. In che grado, ritiene che, le operazioni di selezione, siano state effettuate tempestivamente dalla amministrazione responsabile 3. In che grado, ritiene che, le operazioni di valutazione e la pubblicazione dei risultati (nella graduatoria di merito), siano state gestite tempestivamente dall’amministrazione responsabile 105 Medio Elevato Direzione Industria B.2. COME VALUTA LA FLUIDITÀ DELLE RELAZIONI CON L’AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE NELLE FASI DI AVANZAMENTO DEGLI INTERVENTI, IN TERMINI DI: Variabili Scarsa 1. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di comunicazione della progettazione esecutiva; 2. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di avvio lavori 3. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di conclusione lavori Sufficiente Buona C. SEZIONE DI VERIFICA SULLE ATTIVITÀ DI RENDICONTAZIONE/PAGAMENTO DEI FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 C.1. IL SUO ENTE È STATO INFORMATO AL MOMENTO IN CUI SONO STATE EFFETTUATE LE SEGUENTI OPERAZIONI? si 1. Firma dell’ordinanza di pagamento 2. Emissione del mandato di pagamento C.2. no RISPETTO ALLA COMPLESSITÀ DELLE PROCEDURE IMPLEMENTATE, COME VALUTA I TEMPI INTERCORSI TRA LE SEGUENTI FASI: Variabili brevi 1. Come valuta i tempi intercorsi tra la notifica di ammissione a finanziamento e l’erogazione della prima quota di contributo (anticipo del 30%) 2. Come valuta i tempi intercorsi tra la comunicazione di avvio lavori e l’erogazione del secondo contributo (successivo 30%) 3. Come valuta i tempi intercorsi tra la comunicazione della fine lavori e l’erogazione del terzo contributo (Ultimo 30%) 4. Come valuta i tempi intercorsi tra la certificazione del collaudo e l’erogazione del saldo (10%) C.3 medi lunghi COME VALUTA LE RELAZIONI MANTENUTE CON L’ENTE GESTORE RISPETTO A: Scarse Lo scambio di comunicazione nelle attività di rendicontazione/erogazione dei contributi DOCUP 2000/06 106 Sufficienti Buone Direzione Industria D. SEZIONE DI VALUTAZIONE COMPLESSIVA SUGLI EFFETTI DELLA GESTIONE DEL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/06 D.1 GRADO DI SODDISFAZIONE: QUALI MIGLIORAMENTI RITIENE NECESSARI PER UN PIÙ ADEGUATO FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE E QUALE GRADO DI RILEVANZA ATTRIBUISCE A CIASCUNO DI ESSI? Variabili Scarso 1. Snellimento delle procedure 2. Maggiore tempestività nella gestione delle varie fasi 3. Maggiore coordinamento con gli uffici competenti per le varie attività 4. Altro (specificare) ¶...................... D.2. Medio Elevato GRADO DI FIDELIZZAZIONE: AL MOMENTO, IL SUO ENTE RISULTA INTERESSATO A PRESENTARE (O HA GIÀ PRESENTATO) MANIFESTAZIONE D’INTERESSE /DOMANDA DI AMMISSIONE (CON ALTRA PROGETTAZIONE), PER BENEFICIARE DI NUOVI FINANZIAMENTI COMUNITARI? Sì No ; Se Si, Specificare di seguito su quale Programma e su quale misura/linea¶...................... Il questionario è finito. La ringraziamo per la collaborazione e Le ricordiamo che in relazione al trattamento dei Suoi dati personali, Lei potrà esercitare i diritti previsti dal D.Lgs. 196/2003 sulla tutela della privacy. Le richiediamo infine di spedire il questionario possibilmente in formato elettronico tramite e-mail al seguente [email protected] entro 20 giorni dalla data di ricevimento della presente comunicazione. In alternativa può inviarlo via fax al numero 06. 8411459, o all’indirizzo di posta ordinaria ECOTER srl via Tevere, 44, 00198 ROMA. In caso di difficoltà di compilazione, può contattarci e richiedere il supporto della Dr.ssa Daniela Romeo 107 indirizzo: . ALLEGATO 2 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP - DESTINATARI PRIVATI 108 Direzione Industria Indagine sulla qualità dei processi di governance del DOCUP OB. 2 2000/2006 QUESTIONARIO PER LE IMPRESE/ENTI DESTINATARI DI CONTRIBUTI DOCUP Destinatari privati Ente Gestore FINPIEMONTE: Misure/Linee 1.2a; 2.1b; 2.1d; 2.2b;2.2c;2.4c; 4.1b;4.2a; INFORMAZIONI GENERALI 1. Data di compilazione ¶ 2. Denominazione dell’impresa ¶ 3. Posizione dell’intervistato ¶ 4. N° di Pratica (posizione) ¶ 5. Misura/Linea DOCUP 1.2a 6. Territorio di riferimento Obiettivo 2 1. 2.1b 2.1d 2.2b 2.2c 2.4c 4.1b 4.2a phasing out INFORMAZIONI SULL’IMPRESA 1. Data di costituzione dell’impresa ¶ 2. Attività caratteristica dell’impresa (Descrizione secondo la classificazione ISTAT) ¶ 3. N° di dipendenti totali dell’impresa a tempo indeterminato Fino a 10 ; da 11 a 25 ; da 26 a 50 ; oltre i 50 4. N° di dipendenti totali dell’impresa a tempo determinato Fino a 10 ; da 11 a 25 ; da 26 a 50 oltre i 50 2. INFORMAZIONI SUL CONTRIBUTO/PROGETTO: TEMPISTICA (indicare le date specificando mese ed anno) 1. Data di presentazione della richiesta del contributo ¶ 2. Data di comunicazione della concessione del contributo ¶ 3. Data di inizio della realizzazione/avvio lavori ¶ 4. Data del 1° pagamento ¶ 5. Data del 2° pagamento ¶ 6. Data dell’ultimo pagamento o saldo (solo per progetti conclusi) ¶ 109 Direzione Industria 3. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA SUA IMPRESA È AMMESSA A FINANZIAMENTO SUL DOCUP PIEMONTE OBIETTIVO 2 2000/2006? Sì No ; Se No, specificare su quale altra misura/linea, l’impresa ha ricevuto il finanziamento durante l’attuale ciclo programmatico: ¶...................... 4. No LA SUA IMPRESA HA GIÀ BENEFICIATO DI CONTRIBUTI DOCUP OBIETTIVO 2, NEL CORSO DELLE PRECEDENTI PROGRAMMAZIONI? ; Sì, sul DOCUP Piemonte ob.2 1994-1996 ; Sì, sul DOCUP Piemonte ob.2 1997-1999 Se si, specificare su quale misura/linea relativa a ciascun programma, l’impresa ha ricevuto il finanziamento ¶...................... 5. LA SUA IMPRESA HA BENEFICIATO DI CONTRIBUTI SU ALTRI DOCUMENTI PROGRAMMATICI E/O SU ALTRI STRUMENTI FINANZIARI DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE? Sì No ; Se si, specificare su quale programma/ strumento finanziario ¶...................... 110 Direzione Industria A. SEZIONE DI VERIFICA SULLE MODALITÀ DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 A.1. CON QUALE MODALITÀ LA SUA IMPRESA È VENUTA A CONOSCENZA DELL’OPPORTUNITÀ DI PRESENTARE DOMANDA DI PARTECIPAZIONE PER IL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/06? Scegliere tra i seguenti canali informativi di accesso (è possibile più di una risposta) 1 Seminari/workshops (eventi promozionali ) 2 Campagne promozionali tramite i media (audio/video) 3 Siti WEB 4 Ricezione di materiale pubblicitario (brochure informative; Newsletter; CD…) 5 Altro (specificare) ¶...................... A.2 ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE/PUBBLICIZZAZIONE ATTIVATE DALLA REGIONE PIEMONTE PER L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DEL DOCUP 2000/06 IN TERMINI DI: Scarsa Variabili 1. Comprensibilità delle informazioni ricevute sulle opportunità/modalità di accesso al finanziamento 2. Completezza delle informazioni ricevute sulle opportunità/modalità di accesso al finanziamento 3. 4. A.3. Sufficiente Buona Tempestività nella pubblicizzazione delle opportunità/modalità di accesso al finanziamento rispetto ai termini di apertura delle operazioni Rintracciabilità dell’Autorità/ufficio competente per la presentazione delle domande di partecipazione QUALI SONO STATE LE MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER ESSERE AMMESSI A RICEVERE IL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/2006: Descrizione Barrare le caselle corrispondenti alle modalità di adesione effettivamente utilizzate (è possibile più di una risposta) 1 Compilazione della domanda di partecipazione online 2 Invio della domanda cartacea di partecipazione all’ufficio competente 3 Altro (specificare) ¶...................... A.4. 1. 2. 3. ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SUI BANDI: Variabili Scarsa Reperibilità del bando sui principali canali informativi Chiarezza/Trasparenza delle procedure previste dai bandi Chiarezza delle richieste per la presentazione della documentazione 111 Sufficiente Buona Direzione Industria A.5 LA SUA IMPRESA HA RISCONTRATO IN QUESTA FASE LA NECESSITÀ DI RICORRERE ALL’ASSISTENZA DELLE STRUTTURE REGIONALI PER CHIARIMENTO SUL BANDO E/O PER LA COMPILAZIONE E PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE? si 1. Assistenza per bando 2. Assistenza per domanda no Se si, esprima un giudizio riguardo alla: Scarsa 1. Tempestività dell’ufficio responsabile nel fornire chiarimenti sui bandi 2. Capacità dell’ufficio responsabile di fornire indicazioni sulle modalità di presentazione delle domande di partecipazione A.6.1. DA Sufficiente COMPILARSI PER LE IMPRESE CON PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE MEDIANTE SISTEMA ELETTRONICO (WEB. Buona REGIONE PIEMONTE: HTTP//WWW.SISTEMAPIEMONTE.IT). ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLA FACILITÀ DI EFFETTUARE ON LINE LE SEGUENTI OPERAZIONI: Scarsa Variabili 1. Compilazione della domanda per l’inserimento dei dati/informazioni richiesti 2. Compilazione della domanda per la modifica/ integrazione (web) dei dati/informazioni forniti 3. Reperibilità delle informazioni web sullo stato di avanzamento della domanda di partecipazione presentata 4. Ricorso all’assistenza telefonica come supporto tecnico per il software informatico 5. Ricorso all’assistenza telefonica per la compilazione on line della domanda di partecipazione 112 Sufficiente Buona Direzione Industria A.6.2. SOLO PER LE IMPRESE CHE NON HANNO PRESENTATO DOMANDA MEDIANTE IL SISTEMA ELETTRONICO E CHE HANNO UTILIZZATO ESCLUSIVAMENTE IL SISTEMA CARTACEO ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLA FACILITÀ DI EFFETTUARE LE SEGUENTI OPERAZIONI: Scarsa Variabili 1. Compilazione dei moduli relativi alla domanda di partecipazione 2. Modifica/ integrazione dei dati/informazioni forniti 3. 4. A.7. Sufficiente Buona Reperibilità delle informazioni sullo stato di avanzamento della domanda di partecipazione presentata Ricorso all’assistenza telefonica per la compilazione della domanda di partecipazione ESPRIMA UNA VALUTAZIONE SULLO STAFF OPERATIVO DELL’UFFICIO IMPEGNATO NELLA RACCOLTA DELLE DOMANDE DI PARTECIPAZIONE/PROGETTI IN TERMINI DI: Variabili Scarsa 1. Disponibilità/cortesia della struttura/ufficio nel fornire assistenza 2. Competenza della struttura/ufficio nel fornire assistenza 3. Tempestività della struttura/ufficio nel fornire assistenza Sufficiente Buona B. SEZIONE DI VERIFICA SULLE MODALITÀ DI AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 B.1. GESTIONE DELLE FASI DI SELEZIONE E DI VALUTAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ: Basso 1. In che grado, ritiene che, le fasi di selezione/valutazione previste, siano state gestite in modo intellegibile dall’amministrazione responsabile 2. In che grado, ritiene che, le operazioni di selezione, siano state effettuate tempestivamente dalla amministrazione responsabile 3. In che grado, ritiene che, le operazioni di valutazione e la pubblicazione dei risultati (nella graduatoria di merito), siano state gestite tempestivamente dall’amministrazione responsabile 113 Medio Elevato Direzione Industria B.2. COME VALUTA LA FLUIDITÀ DELLE RELAZIONI CON L’AMMINISTRAZIONE RESPONSABILE NELLE FASI DI AVANZAMENTO DEGLI INTERVENTI, IN TERMINI DI: Scarsa 1. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di comunicazione della ammissione a finanziamento; 2. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di attuazione interventi 3. Chiarezza/tempestività delle relazioni in fase di conclusione interventi ATTIVITÀ DI Sufficiente Buona D. SEZIONE DI VERIFICA SULLE FINANZIAMENTI DOCUP 2000/06 RENDICONTAZIONE/PAGAMENTO C.1. LA SUA IMPRESA È STATA INFORMATA AL MOMENTO IN CUI SONO STATE EFFETTUATE LE SEGUENTI OPERAZIONI? si 1. Firma dell’ordinanza di pagamento 2. Emissione del mandato di pagamento C.2. no RISPETTO ALLA COMPLESSITÀ DELLE PROCEDURE IMPLEMENTATE, COME VALUTA I TEMPI INTERCORSI TRA LE SEGUENTI FASI: brevi 1. La notifica di ammissione a finanziamento e l’erogazione della prima quota di contributo 2. La comunicazione di avvio lavori e l’erogazione del secondo contributo 3. La comunicazione della fine lavori e l’erogazione del saldo C.3 DEI medi lunghi COME VALUTA LE RELAZIONI MANTENUTE CON L’ENTE GESTORE RISPETTO A: Scarse Lo scambio di comunicazione nelle attività di rendicontazione/erogazione dei contributi DOCUP 2000/06 114 Sufficienti Buone Direzione Industria D. SEZIONE DI VALUTAZIONE COMPLESSIVA SUGLI EFFETTI DELLA GESTIONE DEL FINANZIAMENTO DOCUP 2000/06 D.1 GRADO DI SODDISFAZIONE: QUALI MIGLIORAMENTI RITIENE NECESSARI PER UN PIÙ ADEGUATO FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE E QUALE GRADO DI RILEVANZA ATTRIBUISCE A CIASCUNO DI ESSI? Scarso 1. Snellimento delle procedure 2. Maggiore tempestività nella gestione delle varie fasi 3. Maggiore coordinamento con gli uffici competenti per le varie attività 4. Altro (specificare) ¶...................... D.2. Medio Elevato GRADO DI FIDELIZZAZIONE: AL MOMENTO, LA SUA IMPRESA RISULTA INTERESSATA A PRESENTARE (O HA GIÀ PRESENTATO) DOMANDA DI PARTECIPAZIONE (CON ALTRA PROGETTAZIONE), PER BENEFICIARE DI NUOVI FINANZIAMENTI COMUNITARI? Sì No ; Se Si, Specificare di seguito su quale Programma e su quale misura/linea¶...................... D.3 AVENDONE L’OPPORTUNITÀ, RICORREREBBE NUOVAMENTE AI FINANZIAMENTI DOCUP, PER FINANZIARE UN PROGETTO D’INVESTIMENTO? Sì No ; Il questionario è finito. La ringraziamo per la collaborazione e Le ricordiamo che in relazione al trattamento dei Suoi dati personali, Lei potrà esercitare i diritti previsti dal D.Lgs. 196/2003 sulla tutela della privacy. Le richiediamo infine di spedire il questionario possibilmente in formato elettronico tramite e-mail al seguente indirizzo: [email protected] entro 20 giorni dalla data di ricevimento della presente comunicazione. In alternativa può inviarlo via fax al numero 06. 8411459, o all’indirizzo di posta ordinaria ECOTER srl via Tevere, 44, 00198 ROMA. In caso di difficoltà di compilazione, può contattarci e richiedere il supporto della Dr.ssa Daniela Romeo. 115 APPENDICE METODOLOGICA DOCUMENTAZIONE DEL PROCESSO: ANALISI CUSTOMER SATISFACTION DOCUP OB. 2 REGIONE PIEMONTE 116 DOCUMENTAZIONE DEL PROCESSO: ANALISI CUSTOMER SATISFACTION DATI IDENTIFICATIVI DEL PROCESSO 1.1. Dati identificativi del processo: denominazione Indagine sulla soddisfazione dell’utente Docup Ob. 2 2000/2006. 1.2. Dati identificativi del processo: soggetto titolare Ecoter S.r.l. 1.3. Dati identificativi del processo: data di compilazione Progettazione delle rilevazioni: marzo 2004. Data rilevazioni = settembre – ottobre 2004. PROGETTAZIONE DEL PROCESSO OBIETTIVI CONOSCITIVI 2.1. Obiettivi conoscitivi: sorgente del processo Tale valutazione è stata orientata a verificare se vi è stato un gradimento dell’utente-privato delle procedure attuate e quali processi sono risultati più efficienti ovvero migliorabili dal punto di vista dell’utenza. 2.2. Obiettivi conoscitivi: fenomeni oggetto di studio La valutazione ha riguardato: 1) il processo di accesso ai finanziamenti in relazione alle attività di pubblicità/informazione realizzate dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere la partecipazione ai finanziamenti comunitari; 2) il processo di selezione/valutazione (e ammissione a finanziamento) delle richieste di contributo (qualità della selezione progettuale ed efficienza/tempestività della gestione delle domande di partecipazione/progetti); 117 3) il processo di rendicontazione/pagamento e le procedure di raccordo con l’Autorità responsabile del procedimento nelle varie fasi di finanziamento/erogazione dei contributi. POPOLAZIONE OGGETTO DI STUDIO 3.1. Popolazione oggetto di studio (o universo di riferimento), unità di analisi In sintesi, si è definito che destinatari dei contributi potessero essere tutti i soggetti pubblici e privati che fino al momento del primo avvio delle operazioni avessero beneficiato di almeno una parte dei contributi in relazione al loro progetto approvato. 3.2. Popolazione oggetto di studio (o universo di riferimento), unità di analisi: definizioni e classificazioni adottate Nel procedere alla individuazione della popolazione di riferimento dell’indagine, sono state effettuate delle ulteriori selezioni, tenendo conto di alcuni elementi/variabili particolarmente significativi: - in primo luogo, come già richiamato, si sono distinte le misure/linee coinvolgibili, a seconda che fossero rivolte a beneficiari pubblici o a destinatari privati57; - in secondo luogo si è ritenuto opportuno considerare tra queste quelle che afferissero al maggior numero di Uffici regionali coinvolti nell’attuazione delle misure del DOCUP; accanto a ciò si è valutato quali di queste coinvolgevano anche soggetti attuatori esterni corresponsabili della gestione accanto al funzionario regionale; - per ultimo si è verificata l’opportunità di coinvolgere progetti inerenti a tutte le tipologie d’intervento previste dal programma (regimi d’aiuto, infrastrutture, servizi, animazione economica) andando a valutare contemporaneamente le relative procedure attuative (a bando, a regia regionale, a titolarità). La sintesi, della selezione operata misura per misura è riassunta nella tabella 3.1. VARIABILI E CLASSIFICAZIONI 4.1. Variabili e classificazioni: descrizione In generale, le unità di tale stadio – i progetti – sono state stratificate sulla base dei seguenti caratteri: 57 Le misure che hanno costituito oggetto di indagine sono relative a: a) le linee d’intervento del programma che si rivolgono ai soggetti destinatari privati e ai beneficiari pubblici (Enti Locali e Consorzi a partecipazione pubblica); b) le linee d’intervento del programma che sono gestite dalla struttura regionale direttamente o con il sostegno di soggetti/Istituzioni esterne (Finpiemonte). 118 - stato di avanzamento procedurale dei progetti; - tipologia dei progetti; - sede dei progetti; - dimensione dei progetti (espressa dalla dimensione finanziaria). Come già richiamato, è risultato opportuno seguire una duplice procedura che coinvolge da una parte i soggetti destinatari privati e dall’altra i pubblici con le relative stratificazioni. QUESTIONARIO 5.1. Questionario: tecniche di progettazione I principali obiettivi di analisi sono stati strutturati in uno specifico questionario d’analisi. Le tre sezioni in cui si articola il formato utilizzato per l’invio sono relative ai seguenti aspetti58. 1) Verifica delle modalità di accesso ai finanziamenti: a. pubblicità/informazione predisposta dalla A.d.G. del DOCUP per promuovere le possibilità di accesso ai finanziamenti comunitari; le analisi si concentreranno sui giudizi espressi dai destinatari su ciascuna modalità selezionata ed attuata dalla Regione per dare visibilità ai canali di finanziamento e alle modalità/requisiti di partecipazione. A questo proposito un giudizio specifico riguarderà il grado di chiarezza e trasparenza dei bandi/avvisi pubblici;59 b. modalità (informatiche e non) di accesso ai finanziamenti comunitari predisposte dalla A.d.G. del DOCUP, in termini di presentazione delle richieste di contributo; valutazione dei tempi e della rispondenza dello staff operativo. 58 Al tempo stesso, ovviamente, si è tenuto conto dell’esigenza di non appesantirlo eccessivamente, in modo da conseguire tassi di risposta soddisfacenti, a fronte di costi di rilevazione ragionevoli. 59 L’intento principale è rilevare gli elementi che condizionano la percezione e il giudizio dell’utente tipo” dei servizi front – office predisposti dall’A.d.G. del DOCUP, anche quando la gestione è affidata a più soggetti e coinvolge più categorie di “utenti” (destinatari finali e beneficiari). 119 2) Verifica delle modalità di ammissione finanziamenti: - procedure di elaborazione (selezione- valutazione e ammissione a finanziamento)60 delle richieste di contributo (qualità della selezione progettuale ed efficienza/tempestività della gestione delle domande di partecipazione/progetti); rilevazione dei giudizi dei destinatari in termini di tempestività della valutazione delle domande di partecipazione e nella capacità della amministrazione rendere servizio e assistenza alla verifica degli esiti. 3) Verifica sulle attività di rendicontazione/pagamenti: - procedure di raccordo con l’Autorità responsabile del procedimento nelle varie fasi di finanziamento/erogazione dei contributi; si accerteranno i giudizi dei soggetti attuatori sui tempi di pagamento e si cercherà di evidenziare possibili nodi critici che producano ritardi in questa fase. 4) Sezione di valutazione complessiva su effetti delle gestioni - verifica degli esiti/effetti della gestione dei finanziamenti DOCUP; - verifica della “fidelizzazione” dell’utente e del grado complessivo di soddisfazione. 5.2. Questionario: test del questionario Il questionario è stato testato su un gruppo di imprese e Enti Beneficiari. L’esito positivo ha portato a lasciare invariato il questionario. VERIFICA PREVENTIVA DEL PROCESSO 6.1. Verifica preventiva del processo: test o sperimentazioni sulle procedure Non è stato effettuato alcun test o sperimentazione sulle procedure poi utilizzate durante il processo di rilevazione. Le tecniche adottate sono state scelte sulla base di precedenti esperienze e avvalendosi della consulenza di esperti nell’ambito dei servizi pubblici comunali (responsabili/addetti di Uffici di Statistica di comuni della provincia bergamasca). 60 Non è stato possibile indagare nello specifico su aspetti strategici relativi l’attività di selezione e valutazione (ad esempio la verifica dei criteri specifici e trasversali, come ambiente e pari opportunità, applicati dalle strutture valutative per la selezione/istruttoria) in ragione del fatto che, l’utente del servizio ha un limitato coinvolgimento rispetto a tale fasi, partecipandole solo in relazione al risultato/esito del processo (ammissione o no in graduatoria). Avrebbe pertanto potuto fornire un giudizio scarsamente “critico” (dal momento che i soggetti coinvolti hanno visto tutti approvato il proprio progetto). Pertanto tale sezione è stata notevolmente semplificata. 120 6.2. Verifica preventiva del processo: indagine pilota Per la struttura ed il tipo di indagine, non si è ritenuto opportuno effettuare l’indagine pilota. ESECUZIONE DEL PROCESSO CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROCESSO 7.1. Caratteristiche generali del processo: periodicità Indagine non ha carattere periodico. 7.2. Caratteristiche generali del processo: indagine totale o campionaria Indagine campionaria. Popolazione beneficiari pubblici: 685 unità (progetti) Popolazione beneficiari privati: 1.949 unità (progetti) Campione estratto beneficiari pubblici: 85 Campione estratto beneficiari privati: 191 È stato compreso il campione sostitutivo nel caso di tasso di caduta elevato. CARATTERISTICHE DEL DISEGNO CAMPIONARIO 8.1. Caratteristiche del disegno campionario: descrizione Campionamento stratificato. 121 8.2. Caratteristiche del disegno campionario: modalità di stratificazione Sono stati individuati 4 strati: Beneficiari Privati Criterio 1. Territorio: a) ob.2; b) phasing out. Criterio 2. Misura; Misure/linee 1.2a; 2.1b- d; 2.2b-c;2.4c; 4.1b; 4.2a. Criterio 3. Classi di costo: La classe di costo è costruita sulla variabile Costo totale dell’investimento: a) Classe 1: Investimenti totali fino a 150.000 ; b) Classe 2: Investimenti totali da 150.000 a 500.000 ; c) Classe 3: Investimenti totali da 500.000 a 1.000.000 ; d) Classe 4: Investimenti totali oltre 1.000.000 . Criterio 4. Avanzamento dei progetti: Sono stati individuati due livelli di avanzamento: a) Progetti non saldati, corrispondenti ai progetti con uno stato d’avanzamento primario, (corrispondenti ai progetti che hanno ricevuto il primo o successivi pagamenti ma non ancora l’ultima quota o saldo); b) Progetti saldati: corrispondono ai progetti con una fase di avanzamento conclusiva, sia che si tratti del pagamento di una tranche intermedia sia che sia stata effettuata un’unica erogazione (“erogazione in unica soluzione”o pagamento a saldo). Beneficiari pubblici Criterio 1. a) Classe di costo (costruito sulla base della variabile costo totale investimento): Classe di costo 1: fino a 250.000 ; b) Classe di costo 2:da 250.000 fino a 1.000.000 ; c) Classe di costo 3:da 1.000.000 a 21.273.153 . 122 Criterio 2. Tipologia beneficiari: a) Comuni; b) altro: (Province, Comunità Montane, Parchi, Associazioni e privati). Criterio 3. Misura: Misure/linee 1.1b; 2.3; 2.5b; 3.1 a; 3.2 (a-b-c-d); 4.1a 4.2b. Criterio 4. Territorio: a) Obiettivo 2; b) Phasing out; c) Miste (Misura 1.1b). 8.3. Caratteristiche del disegno campionario: metodo di selezione del campione Le selezioni del campione è avvenuta per numero causale. UNITÀ DI RILEVAZIONE, ARCHIVI E LISTE DI RIFERIMENTO 9.1. Unità di rilevazione, archivi e liste di riferimento: unità di rilevazione Progetti finanziati per i beneficiari pubblici/privati dei contributi Docup 9.2. Unità di rilevazione, archivi e liste di riferimento: archivio utilizzato per l‘estrazione del campione Liste di riferimento: Database dati del Monitoraggio regionale (dati imprese e dati Enti Pubblici). 9.3. Unità di rilevazione, archivi e liste di riferimento Enti/soggetti coinvolti: - AD6 del Docup - Responsabili di Misura/Linea - Responsabili dell’azione(FinPiemonte) 123 INDAGINI (O RILEVAZIONI) DIRETTE ACQUISIZIONE DEI DATI 10.1. Acquisizione dei dati: tecnica di rilevazione Poiché l’aggiornamento affrontato dall’indagine ed il tipo di popolazione erano tali da confidare in un buon livello di collaborazione, si è adottata l’autocompilazione quale tecnica di rilevazione. Il questionario cartaceo, accompagnato da lettera di presentazione della Regione, è stato rinviato per e-mail ai soggetti campionati. In termini di tempi, la consegna dei questionari ha richiesto un mese circa, data la dispersione territoriale del territorio nazionale; per la raccolta, invece, poiché è stato previsto un piano dei solleciti (due), sono state dedicate più di tre settimane. Tra la consegna e la raccolta, è stato lasciato un lasso di tempo per l’autocompilazione pari a due settimane. 10.2. Acquisizione dei dati: enti che hanno collaborato nella fase di rilevazione sul campo La fase di rilevazione sul campo è stata curata da Ecoter. 10.3. Acquisizione dei dati: controlli di qualità Trattandosi di autocompilazione, non vi sono stati controlli durante la fase di compilazione. È stato effettuato da parte del rilevatore un controllo durante la fase del ritiro volto a verificare la completa compilazione del questionario in tutte le sezioni. 10.4. Acquisizione dei dati: azioni intraprese per la massimizzazione della partecipazione all‘indagine Nessuna sensibilizzazione è stata possibile. 10.5. Acquisizione dei dati: dati sensibili Nessun dato sensibili ai sensi del Deg. 167/03. 10.6. Acquisizione dei dati: informazione relativa a chi ha fornito le risposte Nella sessione anagrafica sono state rilevate le definizioni generali del rispondente. 124 ESECUZIONE DEL PROCESSO REVISIONE MANUALE 17.1. Revisione manuale: modalità di revisione È stata effettuata una revisione manuale dei questionari cartacei per la verifica della corretta compilazione della coerenza delle risposte date e per la verifica della completezza dei questionari stessi. 17.2. Revisione manuale: autori della revisione La revisione è stata svolta all’esterno 8società che ha elaborato: (“Ceris”). CODIFICA 18.1. Codifica: modalità di effettuazione La procedura di codifica è avvenuta manualmente, con l’ausilio di tabelle di codifica predisposte per alcune variabili e la pre-codifica (indicata sul questionario) per altre variabili. 18.2. Codifica: svolta internamente o affidata all‘esterno L’attività di codifica è stata svolta da Ente esterno. 18.3. Codifica: caratteristiche della codifica manuale La fase di codifica ha coinvolto una persona che è stata incaricata di seguire anche le altre fasi dell’indagine (elaborazione e rendicontazione del risultato). 18.4. Codifica: software utilizzato per la codifica Non è stato implementato alcun processo di codifica automatica. 18.5. Codifica: variabili sottoposte a codifica Sono state sottoposte a codifica tutte le variabili che si rilevano alle domande a risposta chiusa; non sono state sottoposte a codifica le variabili riferite alle domande a risposta aperta. Solo in alcuni quesiti ultimi sono state raggruppate e codificate. 125 REGISTRAZIONE 19.1. Registrazione: modalità di effettuazione della registrazione La registrazione è stata effettuata manualmente ed ha portato alla creazione di un database su foglio di lavoro formato Excel. Il personale impiegato è in questa fase è composto da una unità che seguito l’indagine fino alla elaborazione. 19.2. Registrazione: svolta internamente o affidata all‘esterno La fase di registrazione è stata svolta esternamente. REVISIONE AUTOMATICA O SEMIAUTOMATICA 20.1. Revisione automatica o semiautomatica: descrizione Data la dimensione del database generato attraverso la registrazione dei dati, non si è reso necessario procedere con alcuna revisione automatica o semiautomatica per l’individuazione e correzione di eventuali errori. 20.2. Revisione automatica o semiautomatica: modalità di formazione e supervisione dei revisori Nessuna. 20.3. Revisione automatica o semiautomatica: procedura generalizzata/predisposta ad hoc Nessuna. 20.4. Revisione automatica o semiautomatica: test preventivo Nessuna. 20.5. Revisione automatica o semiautomatica: follow-up Nessuna. 20.6. Revisione automatica o semiautomatica: editing selettivo, identificazione degli outliers, … Nessuna. 126 20.7. Revisione automatica o semiautomatica: trattamento delle mancate risposte totali Nessuna. ELABORAZIONE DEI DATI 21.1. Elaborazione dei dati: architettura hardware e prodotti software utilizzati Per l’elaborazione dei dati è stato utilizzato un PC con processore Pentium IV Ram 1 gigabyte e disco fisso 10 gigabyte ed il pacchetto SPSS versione 11.0. METODI DI STIMA 22.1. Metodi di stima: tipologia di stime calcolate Le stime calcolate si riferiscono ai valori percentuali delle variabili e ai valori medi delle variabili che misurano la soddisfazione degli utenti sui diversi aspetti dei servizi indagati. 22.2. Metodi di stima: metodo di riporto all‘universo Per il calcolo delle stime, è stato utilizzato il metodo diretto di riporto all’universo che tiene conto del peso da attribuire a ciascuna unità (numerosità della popolazione nello strato su numerosità del campione nello strato). 22.3. Metodi di stima: vincolo a quantità note da altre fonti Non sono state calcolate stime a quantità note da altre fonti. 22.4. Metodi di stima: correzione in presenza di mancate risposte totali Non sono stati utilizzati metodi per correggere le stime rispetto alle mancate risposte totali. DIFFUSIONE DEI RISULTATI 30.1. Diffusione dei risultati: dati provvisori In relazione alla tempistica necessaria per l’elaborazione, sono stati diffusi i primi dati a maggio 2005. 127 30.2. Diffusione dei risultati: canali di diffusione La presentazione è avvenuta in sede di CdS – Maggio 2005. 30.3. Diffusione dei risultati: tutela della riservatezza La tutela della riservatezza in fase di diffusione dei risultati è stata garantita attraverso la presentazione e pubblicazione dei dati in forma aggregata. 30.4. Diffusione dei risultati: metodologie e software usati per garantire la tutela della riservatezza L’accesso al data base era consentito solo alla persona che si è occupata dalla registrazione, controllo ed elaborazione dei dati. I dati elaborati con i software indicati al punto 21.1 sono stati diffusi anche in formato elettronico, ma solo in forma aggregata. RISTRUTTURAZIONI O RIPROGETTAZIONE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ 31.1. Ristrutturazioni o riprogettazioni per il miglioramento della qualità: modifiche al processo di produzione È prevista una successiva ripresentazione di dati definitivi in relazione all’aggiornamento della Valutazione Intermedia a dicembre 2005. RIFERIMENTI ALLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE Allegato: Questionario della Customer Satisfaction. 128