Percorsi integrati Diagnostico-Terapeutici in Pediatria
14 aprile 2015
Aula Convegni P.O. Boscotrecase
ASL Napoli 3 Sud
Argomento: Le neutropenie nell’infanzia
Discussant: Dr Rosanna Di Concilio
La neutropenia è definita come un numero assoluto di neutrofili inferiore
alla soglia minima normale per l’età
Nella razza caucasica tale limite dei neutrofili è
1000/mm3 tra 2 settimane e l’anno di vita
1500/mm3 nei bambini di età successive
1800/mm3 negli adulti
 3-5% dei soggetti di razza africana presenta neutrofili < 1500/mmc
 In alcune popolazioni (Arabi beduini, Ebrei Sefarditi ecc.) è normale un n.ro
di neutrofili <1000/mmc
Shoenfeld Y (1988) Benign familial leukopenia and neutropenia in different ethnic group
Eur J Haematol.; 41;273-7
Lieve se i neutrofili sono tra 1000/mm3 e 1500/mm3
Moderata se i neutrofili sono tra 1000/mm3 e 500/mm3
Grave se i neutrofili sono < 500/mm3
E’ una malattia rara con frequenza di 1/100.000 (forme autoimmuni)
e di 1/1.000.000 per le forme congenite
Classificazione delle neutropenie
Forme congenite isolate
In Sindromi complesse
Forme autoimmuni
In Sindromi da immunodeficienza
Forme alloimmuni
In compromissioni midollari
Da deficit nutrizionali
Approccio diagnostico
o Storia familiare e anamnesi personale
o Esame obiettivo
o Inquadramento diagnostico
o Accertamenti specifici in base al sospetto diagnostico
Storia familiare e anamnesi personale
 Attenzione a malattie virali, assunzione di farmaci in gravidanza e decorso del
periodo neonatale.
 Indagare l’origine geografica, eventuali altri casi di neutropenia in famiglia e
se presente consanguineità.
 Descrivere le infezioni da un punto di vista quali-quantitativo(n.ro, tipo, sede
e ricorrenza degli episodi infettivi come: afte, gengiviti, peridontiti, infezioni
cutanee/ascessi, otomastoiditi, polmoniti. Puntualizzare il principio attivo, la
via di somministrazione e la durata della terapia antibiotica
Inquadramento diagnostico
Anche se Hb e PLT sono normali è consigliato
eseguire una valutazione al microscopio ottico
dello striscio periferico.
Se N tra 1000-1500/mm3 controllare l’emocromo dopo 4
settimane se si conferma prevedere accertamenti per
alterazioni genetiche correlate alla neutropenia.
 Se la conta dei N è > 1500/mm3, con qualche ulteriore
conferma, si può dichiarare concluso il follow up.
 Se N tra 500-1000/mm3 eseguire 3 determinazioni
dell’emocromo a distanza di almeno 7 gg entro 3 mesi.
e
se persiste N < 1000/mm3 procedere con accertamenti di
primo livello: (funzionalità epato-renale, ionogramma,
emogasanalisi venoso, PCR, dosaggio Ig, indagini
infettivologiche, test di Coombs diretto e indiretto, ANA,
anticorpi antineutrofili )
Neutropenia immune primitiva: anticorpi neutrofili.
La positività di una determinazione di Ac indiretti conferma la diagnosi.
In caso di negatività e persistenza del sospetto clinico ripetere il test fino a 4
volte
ANTICORPI DIRETTI
ANTICORPI INDIRETTI
Ac antineutrofili adesi alla superficie dei
neutrofili
Ac antineutrofili liberi nel siero del
paziente
Bassa specificità
Bassa sensibilità (74%)
Elevato numero di FP
Elevato numero di FN
Se N < 500/mm3 solo 2
determinazioni eseguite almeno
a distanza di una settimana
entro 3 mesi, per procedere agli
accertamenti di primo livello
Accertamenti in base al sospetto diagnostico
• Se neutropenia post-infettiva: un emocromo a
settimana per 6 settimane
• Se gli anticorpi antineutrofilo indiretti sono positivi
sulla coppia madre/figlio si parla di neutropenia
alloimmune

Neutropenia ciclica: in caso di indagini negative di primo livello e in
presenza di almeno 2 valori ematologici di N<500 a distanza di 21 gg,
intervallati da valori di neutrofili normali, si richieda l’analisi dell’ELA2. Se
ELA2 mutato diagnosi di Neutropenia ciclica; se non mutato si procede alla
conferma della diagnosi con 3 emocromi a sett. X 6 sett. Una così fitta
esecuzione di indagini può scoraggiare la famiglia pertanto può essere
consigliato l’aspirato midollare, in ogni caso necessario prima di iniziare la
terapia con fattore di crescita.

Se il puntato midollare morfologico mostra arresto maturativo a carico del
promielocito/mielocito si può fare diagnosi di neutropenia congenita grave
ed avviare lo studio delle mutazioni dei geni ELA2 e HAX1.
Nel caso di neutropenia persistente, dopo tutto quanto sopra è già stato
determinato, è corretta la definizione di neutropenia idiopatica (diagnosi di
esclusione)
Dopo la conferma della neutropenia, condotte le indagini di
primo livello, se il paziente presenta sintomi orientativi per
patologie associate, va riferito al Centro di competenza più
vicino.
Se la neutropenia, dopo 6 settimane, persiste e non si correla
a tutte le ipotesi diagnostiche menzionate, è bene effettuare
aspirato midollare, meglio se biopsia ossea per meglio
identificare le forme associate ad insufficienza midollare
intrinseca o estrinseca.
ed ora iniziamo la discussione….con toni
meno vivaci
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La neutropenia è definita come un numero assoluto di neutrofili