E lucean le stelle … [ XIV, 5 ] [1] Noctem sideribus inlustrem et placido mari quietam quasi convincendum ad scelus dii praebuere. Nec multum erat progressa navis, duobus e numero familiarium Agrippinam comitantibus, ex quis Crepereius Galius haud procul gubernaculis adstabat, Acerronia su‐ per pedes cubitantis reclinis paenitentiam filii et reciperatam matris gratiam per gaudium memorabat, cum dato signo ruere tectum loci multo plumbo grave, pressusque Crepe‐ reius et statim exanimatus est: Agrippina et Acerronia eminentibus lecti parietibus, ac for‐ te validioribus quam ut oneri cederent, protectae sunt. [2] Nec dissolutio navigii sequeba‐ tur, turbatis omnibus et quod plerique ignari etiam conscios impediebant. Visum dehinc remigibus unum in latus inclinare atque ita navem submergere; sed neque ipsis promptus in rem subitam consensus, et alii contra nitentes dedere facultatem lenioris in mare iac‐ tus. [3] Verum Acerronia imprudentia, dum se Agrippinam esse utque subveniretur matri principis clamitat, contis et remis et quae fors obtulerat navalibus telis conficitur. Agrippi‐ na silens eoque minus adgnita (unum tamen vulnus umero excepit) nando, deinde occur‐ su lenunculorum Lucrinum in lacum vecta villae suae infertur. [1] Noctem ... praebuere: il capitolo si apre con una de‐ scrizione paesaggistica, rara in Tacito, dal tono alto e so‐ lenne. La stessa disposizione delle parole conferisce un colorito poetico di sapore enniano o virgiliano alla frase: «Quieta fu quella notte e chiara di stelle e immoto il ma‐ re, quasi volessero i numi mostrare la certezza del delit‐ to» (E. Cetrangolo). Certamente un mare agitato avreb‐ be reso più plausibile !'ipotesi di una disgrazia. Dii prae‐ buere: (= dii praebuerunt), il soggetto e il verbo prin‐ cipale sono posti in fondo al periodo. • Nec multum erat ... cum: dopo la pausa descrittiva riprende la narrazione concitata degli eventi che preludono alla catastrofe: «Né la nave si era molto allontanata ... quando ... ». Nec mul‐ tum erat: litote. • duobus ... comitantibus: abl. ass. da rendere con una coordinata alla principale «e due per‐ sone del seguito (e numero familiarium) accompagnava‐ no Agrippina». • ex quis: = ex quibus. • haud procul gu‐ bernaculis adstabat: «stava dritto vicino (haud procul litote) al timone»; Crepereio Gallo è altrimenti ignoto. • Acerronia: Acerronia Polla, come la chiama Dione Cas‐ sio, era figlia di C. Acerronio Proculo, console nel 37. • super pedes ... reclinis: «chinata ai piedi di Agrippina che era distesa» (cubitantis da cubito, frequentativo di cubo, usato da Tacito con lo stesso significato). • paenitentiam ... memorabat: «le ricordava con gioia (per gaudium) il pentimento del figlio e il riacquistato (reciperatam arcai‐ co per recuperatam) prestigio di madre». • cum ... ruere: da ricollegare al nec multum precedente, «quando» vie‐ ne introdotta nella narrazione, finora distesa, una circo‐ stanza inattesa e sconvolgente. • dato signo «al segnale prefissato». • pressusque ... exanimatus est: la conse‐ guenza del crollo del soffitto, appesantito dal carico e‐ norme di piombo, fu la morte immediata di Crepereio, che rimase schiacciato. • eminentibus ... parietibus: le due donne, Agrippina e Acerronia, furono invece pro‐ tette dalle «spalliere alte del letto» che per fortuna era‐ no abbastanza robuste per non cedere al peso (va‐ lidioribus quam ut oneri cederent, prop. comparativa). L'avverbio forte sottolinea !'intervento del caso, l'im‐ ponderabile, che determina il fallimento dell'attentato pur minuziosamente preparato . [2] Nec ... sequebatur: viene ripetuta la litote in inizio di periodo (nec multum erat progressa) «E la nave tardava a disgregarsi», secondo il progetto di Aniceto. • turbatis omnibus et quod ... impediebant: variatio nel costrutto sintattico. Le manovre sono intralciate dalla grande con‐ fusione e dal fatto che quelli che erano ignari del piano, la maggior parte, intralciavano coloro che ne erano con‐ sapevoli (conscios). • Visum (est)...remigibus ... submer‐ gere: «Parve allora opportuno ai rematori spostare il proprio peso (inclinare intransitivo) sullo stesso fianco della nave in modo da farla rovesciare». I rematori evi‐ dentemente erano a conoscenza dell'attentato. • prom‐ ptus ... consensus (fuit): «ma non ci fu un accordo im‐ mediato tra loro per la manovra improvvisa (in rem subi‐ tam)», • alii contra nitentes ... : gli altri, ignari del com‐ plotto, fanno forza in senso contrario (contra), quindi per le due donne la caduta in mare non fu troppo violen‐ ta. [3] Verum: avversativo, «Ma», «senonché». • impruden‐ tia: ablativo in forte rilievo «incautamente»; in cosa con‐ sista l'imprudentia è spiegato dal seguente dum clamitat frequentativo di clamo. • se Agrippinam esse utque sub‐ veniretur ... clamitat: esse e subveniretur sono dipen‐ denti in zeugma da dum clamitat «mentre va gridando di essere Agrippina e che si porti aiuto alla madre dell'im‐ peratore». • contis ... remis ... telis: ablativi strumentali dipendenti da conficitur «viene massacrata». • quae fors obtulerat: «che il caso aveva fatto trovare sotto mano» relativa riferita a navalibus telis posposto. • Agrippina: l'ultimo periodo è collegato per asindeto. • silens … mi‐ nus adgnita: «non riconosciuta in quanto rimasta in si‐ lenzio». • nando: «nuotando». • occursu lenunculorum ... vecta: Agrippina viene trasportata da alcune barche piccole e veloci (lenunculus o lembunculus diminutivo di lembus) al lago Lucrino e di là è condotta nella sua villa. «Dalla nave naufragata davanti a Baia la donna si diresse dunque verso nord per raggiungere la villa che posse‐ deva presso il lago Lucrino» (A. Garzetti). 8