La Casa Editrice Pellegrini al Salone del Libro di Torino
La Creatività e la Cultura del Progetto sono i temi conduttori del Salone Internazionale del
Libro
in programma a
Torino - Lingotto Fiere
dal 16 al 20 maggio
. L'appuntamento con i libri giunge dunque alla sua
ventiseiesima edizione
con molte novità e un programma straripante di appuntamenti.
Ospite dell’evento la regione Calabria che , ricca di creatività e idee potenziali, pone la cultura
al centro della sua crescita e del suo riscatto sociale.
Un
a Regione per Leggere
è la frase- chiave che racconta appunto la Calabria. Spazio particolare, quindi, agli editori
calabresi che hanno un ampio stand dedicato dall’Amministrazione regionale nel Padiglione 1,
con una vasta esposizione di libri e due sale per incontri ed eventi culturali. Importante
presenza per
la Casa Editrice Pellegrini
, sempre presente all’appuntamento torinese anche con un suo stand che propone una serie di
eventi nella Sala Meeting e nello Spazio Incontri della Regione Calabria.
Si inizia lunedì 20 maggio nello Spazio Meeting alle 11.15 con il volume dello psicologo Ame
deo Pingitore
L’urlo di Gaber. Psicologia di un artista
L’urlo di Gaber. Psicologia di un artista.
Il volume L’Urlo di Gaber sulla psicologia di un artista entra in una materia assai magmatica
che è la complessa caleidoscopicità di Giorgio Gaber. E lo fa con grande originalità perché il
suo autore,
Amedeo Pingitore, è uno psicologo di professione che ,
in questo lavoro- omaggio al grande artista, vuole intanto proporre un’ osservazione di Giorgio
Gaber utilizzando la prospettiva ampiamente utilizzata e sperimentata in psicologia: conoscere
gli aspetti psicologici di un autore attraverso le sue opere, in quanto, in ogni opera prodotta,
l’uomo, inevitabilmente, è portato a proiettare parti di sé. Vuole poi analizzare e mettere in
evidenza anche le assonanze e le disarmonie tra l’opera gaberiana e altri universi del sapere e
della arti. Cosicché risulta interessante scoprire altri autori delle diverse arti espressive messi a
confronto con Gaber. Una sorta di “gioco” psicologico da quale emergono contenuti più o meno
coscienti e vissuti inconsci. L’autore senza tralasciare gli uni o gli altri, senza far prevalere
interesse su una delle due condizioni psicologiche, posa la sua attenzione sui testi gaberiani
con l’intento di analizzare aspetti riguardanti Gaber e i contenuti proposti nelle sue
rappresentazioni teatrali.
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Si continua nel pomeriggio di lunedì alle 16.15 nello Spazio Incontri con la presentazione del r
omanzo
La regina delle nevi
,
opera prima
del giovanissimo
Gianmarco Nicoletti
.
Il romanzo “La regina delle nevi”, che si muove bene nel genere fantasy, è ambientato a metà
tra la Londra ottocentesca, e la capitale britannica dei giorni nostri dove si consuma una storia
vecchia secoli che prosegue i suoi intrighi e le sue ombre. Mescolandosi alla folla Selene, la
protagonista, ritorna nella città, teatro della sua giovane disgrazia, la fine della sua vita
precedente, l’inizio di una dannazione che ancora la tormenta. Lentamente i fili della vendetta
vengono tirati dalla giovane ragazza, che sotto le mentite spoglie di una studentessa liceale si
mescola alla vita cittadina, lasciando indizi capaci di incolparla, un chiaro segnale ai suoi
nemici, a chi la aspetta. Arrestata dalla polizia e fuggita grazie allo stravagante Jaise, insegue i
suoi vecchi aguzzini, grazie soprattutto alle prodezze della giovane e altezzosa Simon, ladra
ricercata in tutto il paese, fino a sopraggiungere davanti il suo vecchio nemico, autore della sua
fine. Tuttavia la sua storia si intreccia in una ragnatela molto più fitta e oscura, una ragnatela
che i ragni tessono da prima della sua nascita, al compimento della sua vendetta, due figure
aspettano pazienti alla fine del tunnel, Lucy e Myr, la prima vecchia conoscenza del suo
passato, ragazza in grado di salvarle la vita, la seconda sconosciuta e insensibile donna,
capace di spalancare un nuovo mondo davanti i suoi occhi, un mondo che non sembra mai
esaurire le proprie sorprese
Ancora lunedì alle 17.15 l’incontro con il romanzo di Tommaso Orsimarsi Con altri occhi.
Un piacevole imprevisto a una sosta all’autogrill sulla Salerno-Reggio Calabria s’intromette
nelle ferie programmate di tre amiche. Il passaggio in auto a un garbato signore romano,
incontrato casualmente, trasforma infatti il tranquillo itinerario verso le vacanze in un viaggio
pieno di sorprese. Così, partite da Roma alla ricerca delle spiagge e del mare della Sicilia, si
ritrovano ad infilarsi nelle innumerevoli strade dell’interno della Calabria cosentina e dei suoi
suggestivi paesaggi. Si sentono incredibilmente rapite dalle misteriose leggende, gli aneddoti, le
antiche tradizioni di quei paesi. Vedono allora intrecciarsi le pagine di storia con le esperienze
di vita di Ferdinando e con i ricordi delle sue amicizie e dei suoi affetti più cari. Immerse in una
dimensione nuova, non avvertono i disagi che di solito quegli spostamenti possono comportare.
Imparano invece che qualunque viaggio ha senso se riesce ad arricchirci umanamente e
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culturalmente, se i luoghi e le persone si guardano “con gli occhi di chi cerca, non con gli occhi
di chi sa cosa vedere”, e con tutta la curiosità di cui si è capaci. Per Ferdinando quel viaggio è
un tornare sui propri passi, per ripercorrere cammini già tracciati e poi fermarsi, per sempre.
Invece, scoprirà dentro di sé il gusto sorprendente di ricominciare
.
Un romanzo che racconta un viaggio reale e interiore
ma racconta anche la Calabria in maniera straordinaria e consente al lettore di guardarla
con altri occhi.
3/3
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