“L’approccio dialogico-conversazionale per la comunicazione in classe” “L’approccio dialogico-conversazionale per la comunicazione in classe” “ … la traduzione in termini comunicativi ha un rilievo determinante nell’assicurare la realizzazione dei progetti educativi … qualunque forma assuma il contesto in cui la comunicazione dell’insegnante coll’allievo si colloca e qualunque condizione essa si proponga di rispettare, il momento dell’interazione tra insegnante e allievo ha un’importanza decisiva, in quanto è il momento in cui si controlla l’adeguatezza dell’azione educativa al progetto ed alle finalità e quindi si controlla la qualità e l’efficacia dell’azione educativa stessa.” L.LUMBELLI, Comunicare a scuola. Bologna 1982 “… le più recenti acquisizioni conseguite dalla psicosociologia delle organizzazioni umane applicata alle istituzioni educative mostrano una progressiva attenzione alla molteplicità delle variabili e condizioni che influenzano … ciascun contesto scolastico e il clima specifico delle relazioni umane che in esso si realizza.” B.VEZZANI L.TARTAROTTI, Benessere e malessere nella scuola “L’approccio dialogico-conversazionale per la comunicazione in classe” • Aspetti generali della comunicazione • L’approccio pragmatico: assiomi e patologie • Le relazioni disfunzionali: comunicazione paradossale e doppio legame Aspetti generali della comunicazione 1 - La struttura Significato Emittente Messaggio Codice Canale (Shannon Weaver 1949) Ricevente Aspetti generali della comunicazione 2 - La struttura • La comunicazione umana non è semplice trasmissione di informazioni • Pluralità delle funzioni • La comunicazione umana non è neutrale • Polisemia • Contesto • Diversità dei codici • La comunicazione umana non è unidirezionale • Feedback - retroazione Aspetti generali della comunicazione 3 - Le funzioni 1. REFERENZIALE: definire/spiegare/illustrare (significato) 2. EMOTIVA: manifestare/esclamare/partecipare (emittente) 3. CONATIVA: imporre/chiedere/comandare (referente) 4. FATICA: stabilire/prolungare un contatto (canale) 5. METALINGUISTICA: verificare/comprendere (codice) 6. POETICA: abbellire/perfezionare (messaggio) (Roman Jakobson) Aspetti generali della comunicazione 4 - Le funzioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Funzione strumentale Funzione di controllo Funzione informativa Funzione espressiva Funzione di contatto sociale Funzione di alleviamento dell’ansia Funzione di stimolazione Funzione legata al ruolo (S. Stevens) Aspetti generali della comunicazione 5 - Polisemia LO STESSO CODICE PUO’ ESSERE IMPIEGATO SECONDO SIGNIFICATI DIVERSI “Giorgio è il PADRE di Carlo” “Freud è il PADRE della psicoanalisi” Aspetti generali della comunicazione 6 - Contesto • Differenti ambienti sociali tendono a costruire codici linguistici particolari • Codice ristretto • Codice elaborato • A seconda dell’ambiente sociale in cui avviene la comunicazione lo stesso soggetto può variare il codice e lo stile comunicativo • Codice alto • Codice medio • Codice basso Aspetti generali della comunicazione 7 - Contesto “Un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica” (P.Watzlawick) Aspetti generali della comunicazione 8 - Diversità dei codici Codice numerico lingue parlate/scritte/artificiali/per macchina… • Convenzionalità arbitrarietà “Non c’è nulla di specificamente simile a un tavolo nella parola tavolo” (G.Bateson) • Dualità di strutturazione Il significato non è trasmesso dai suoni in sé (fonemi) ma dal modo con cui sono organizzati (monemi) Aspetti generali della comunicazione 9 - Diversità dei codici Codice analogico Comunicazione animale/linguaggi non verbali umani … • Iconicità Tra significante e significato sussiste un rapporto di somiglianza (visiva, uditiva, sensoriale …) • Assenza della doppia articolazione Il sistema non linguistico non costituisce un sistema di segni discreti che siano oggetto di combinazione Aspetti generali della comunicazione 10 - Feedback - retroazione “Azione di ritorno dell’effetto sulla causa che l’ha prodotto, con conseguente modificazione a posteriori del principio che ha attivato il il processo” (U.Galimberti) “Rendersi conto che l’informazione su un effetto, se correttamente trasmessa indietro (fed back) all’effettore, garantisce la stabilità di quest’ultimo e l’adattamento al cambiamento d’ambiente … ci ha dato la possibilità di osservare in in modo davvero nuovo e illuminante il funzionamento di sistemi di interazione assai complessi esistenti in biologia, psicologia, sociologia, economia e altri campi.” (P.Watzlawick) Aspetti generali della comunicazione 11 - Feedback - retroazione La comunicazione è un evento circolare “Mentre nelle catene causali, che sono lineari e progressive, ha senso parlare del principio e della fine di una catena, tali termini sono privi di significato in sistemi con circuiti di retroazione. Non c’è fine né principio in un cerchio” (P.Watzlawick) L’approccio pragmatico 1 - sintassi semantica e pragmatica SEMANTICA: studio del significato ossia studio della relazione tra il segno/significante e ciò che esso designa SINTASSI: studio delle regole che presiedono la combinazione dei segni/significanti nella loro successione sequenziale PRAGMATICA: studio del rapporto tra comunicazione e comportamento o meglio dell’influenza che la comunicazione ha sul comportamento (Ch.Morris) L’approccio pragmatico 1 - assiomi e patologie • E’ possibile definire alcuni principi generali della comunicazione • Gli assiomi stabiliscono le leggi della relazione e dei comportamenti interpersonali • Ogni perturbazione, ogni deroga o disturbo relativo a ciascun assioma comporta, come conseguenza, l’insorgere di disturbi comunicativi che riversano i loro effetti pragmatici nel comportamento relazionale “Tutti gli assiomi … implicano, come corollari certe patologie ad esse inerenti … Le conseguenze comportamentali di tali fenomeni … corrispondono spesso a varie psicopatologie individuali …” (P.Watzlawick) L’approccio pragmatico 2 - assiomi e patologie I ASSIOMA “E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE” “Il comportamento non ha un suo opposto” Attività inattività, silenzi prolungati come animati dibattiti sono tutte forme di comunicazione influenzano gli altri e gli altri a loro volta sono obbligati a rispondere a tali comunicazioni L’approccio pragmatico 3 - assiomi e patologie COROLLARIO PATOLOGICO I Tentativi di non comunicare Rifiuto Squalificazione Ricorso al sintomo IL SINTOMO COME COMUNICAZIONE Questa strategia diventa perfetta una volta che il soggetto ha convinto se stesso di essere alla mercé di forse che non può controllare liberandosi così sia dalle fitte della propria coscienza sia dal biasimo delle altre persone che contano in quella situazione L’approccio pragmatico 4 - assiomi e patologie II ASSIOMA “OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE DI MODO CHE IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO ED E’ METACOMUNICAZIONE” Nella comunicazione noi non offriamo solo un contenuto (serie di dati informativi) ma definiamo anche il tipo di relazione che intendiamo istituire con il nostro interlocutore, relazione all’interno della quale questi stessi dati trovano la loro giusta collocazione e possono venir correttamente intesi. Questa comunicazione sulla comunicazione è detta METACOMUNICAZIONE ed è rilevante all’efficacia degli scambi L’approccio pragmatico 5 - assiomi e patologie COROLLARIO PATOLOGICO Il disaccordo sulla relazione “Le relazioni malate sono caratterizzate da una lotta costante per definire la natura natura della relazione mentre l’aspetto di contenuto della comunicazione diventa sempre meno importante” DEFINIZIONE DEL SE’ E DELL’ ALTRO “Ecco come mi vedo in rapporto a te in questa situazione” Conferma - “Hai ragione” Negazione/rifiuto - “Hai torto” Disconferma - “Tu per me non esisti” “Se fosse realizzabile, non ci sarebbe pena più diabolica di quella di concedere a un individuo la libertà assoluta dei suoi atti in una società in cui nessuno si accorga mai di lui” (William James) L’approccio pragmatico 6 - assiomi e patologie III ASSIOMA LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI Un periodo privo di punteggiatura, rischia di risultare scarsamente comprensibile o di creare fraintendimenti. Allo stesso modo nel flusso degli scambi comunicativi, si rendono necessarie delle punteggiature che organizzino la comunicazione e diano il senso della stessa relazione. Tuttavia non sempre accade che i comunicanti punteggino all’identico modo. Questo determina errori interpretativi dai quali dipende la stessa natura della relazione L’approccio pragmatico 7 - assiomi e patologie COROLLARIO PATOLOGICO Gli errori di punteggiatura Grado di informazione Univocità interpretativa Discrepanze nelle attribuzioni di causa “Rise perché credeva che non riuscivano a colpirlo - non immaginava che si esercitavano a mancare la mira” (B.Brecht) L’approccio pragmatico 8 - assiomi e patologie IV ASSIOMA GLI ESSERI UMANI COMUNICANO SIA CON IL MODULO NUMERICO CHE CON QUELLO ANALOGICO. IL LINGUAGGIO NUMERICO HA UNA SINTASSI LOGICA ASSAI COMPLESSA E DI ESTREMA EFFICACIA MA MANCA DI UNA SEMANTICA ADEGUATA NEL SETTORE DELLA RELAZIONE - MENTRE IL LINGUAGGIO ANALOGICO HA LA SEMANTICA MA NON HA ALCUNA SINTASSI ADEGUATA PER DEFINIRE IN MODO CHE NON SIA AMBIGUO LA NATURA DELLE RELAZIONI Nella comunicazione non solo dobbiamo costantemente combinare linguaggio verbale a linguaggio non verbale ma ci troviamo costretti a dover tradurre dall’uno all’altro L’approccio pragmatico 9 - assiomi e patologie COROLLARIO PATOLOGICO Gli errori di traduzione Tocca sempre al mio interlocutore attribuire un significato al mio messaggio analogico (di relazione) che assume quindi sempre la forma di una proposta L’approccio pragmatico 10 - assiomi e patologie V ASSIOMA TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI A SECONDA CHE SIANO BASATI SULL’UGUAGLIANZA O SULLA DIFFERENZA L’approccio pragmatico 11 - assiomi e patologie COROLLARIO PATOLOGICO Complementarietà rigida - Escalation della simmetria Esiti relazionali patologici si registrano quando uno o l’altro dei due modelli diventa esclusivo Complementarietà rigida DISCONFERMA Escalation simmetrica RIFIUTO Le relazioni disfunzionali 1 : comunicazione paradossale e doppio legame Rosenthal-Jacobson 1966 “Pigmalione in classe” la comunicazione non intenzionale delle aspettative dell’insegnante condiziona il successo scolastico degli allievi - Esperimenti alla Oak School di Londra Bambini di provenienza socioculturale svantaggiata hanno un considerevole aumento di successo scolastico se viene riferito agli insegnanti che si tratta di alunni con potenzialità di apprendimento superiori alla media Le relazioni disfunzionali 2 : comunicazione paradossale e doppio legame Errori di comunicazione nel rapporto insegnante/allievo possono generare disturbi nel comportamento creando situazioni contraddittorie, manipolatorie e senza uscita “… a seconda con cui tali errori ricorrono nel comportamento educativo dell’insegnante, essi potranno avere un’influenza più o meno grave sullo sviluppo psichico dei suoi interlocutori … anche errori isolati di questo tipo possono disturbare, pur non in modo grave e determinante, il rendimento cognitivo e linguistico … essi inoltre possono rendere ragione di silenzi o amnesie improvvise, di oscillazioni nelle prestazioni e nel comportamento sociale degli allievi …” (L.Lumbelli) Le relazioni disfunzionali 3 : comunicazione paradossale e doppio legame ERRORI DI COMUNICAZIONE Doppio legame Risposta tangenziale Mistificazione dell’io Le relazioni disfunzionali 4 : comunicazione paradossale e doppio legame IL DOPPIO LEGAME Tipo di comando/richiesta in se stessa contraddittoria così da porre l’allievo nell’impossibilità di obbedirvi senza sbagliare Ingiunzioni paradossali “Sii spontaneo” I: “Scrivete ragazzi, scrivete quello che volete, scrivete cose carine” I: “Dimmi quali sono i sentimenti che ti hanno colpito di più” A: L’amore tra i due protagonisti I: Ma no, questi non sono i più importanti Le relazioni disfunzionali 5 : comunicazione paradossale e doppio legame RISPOSTA TANGENZIALE La risposta si focalizza su qualcosa di inessenziale rispetto a quello che l’altro comunicante intende affermare A: Guardi i nostri fiori colorati I: Tirate fuori i libri, dobbiamo far lezione I: Corri a lavarti quelle mani sporche (al bambino che arriva trionfante con il suo disegno) La risposta tangenziale implica la DISCONFERMA Nega che il Messaggio sia stato ricevuto e che l’altro esista come interlocutore A: Maestra, come nascono i bambini ? I: Basta chiacchiere, è già tardi ! Le relazioni disfunzionali 6 : comunicazione paradossale e doppio legame MISTIFICAZIONE DELL’IO Attribuire all’interlocutore desideri, bisogni, stati d’animo che in realtà non ha espresso A: Desidero fare la hostess per girare il mondo. I: Tu vuoi fare il liceo linguistico per fare l’interprete Le relazioni disfunzionali 7 : comunicazione paradossale e doppio legame LE REAZIONI DI DIFESA POSSIBILI Ricerca del significato sfuggente e deviazione dalla realtà Osservanza di tutte le prescrizioni alla lettera e esibizione di condotte insensate Evasione dal problema chiusura e autismo Le relazioni disfunzionali 8 : comunicazione paradossale e doppio legame SOLUZIONI METACOMUNICAZIONE ESPLICITA Secondo i teorici della pragmatica la soluzione alla comunicazione paradossale e al doppio legame consiste nella capacità di di consentire a tutti comunicanti di comprendere la relazione e quindi di permettere loro di ristrutturarla DISPONIBILITA’ CONTRATTAZIONE Questo richiede la disponibilità a “mettersi in gioco” e ad accettare che l’altro possa temporaneamente - anche in una relazione “asimmetrica” (docente/alunno medico/paziente) - dirigere a sua volta la comunicazione fornendo definizioni che devono essere considerate e contrattate. Le relazioni disfunzionali 9 : comunicazione paradossale e doppio legame ECOLOGIA RELAZIONALE Attenta gestione della comunicazione in classe Capacità di alternare complementarietà a simmetria Sviluppo di forme di empatia Incentivazione della metacomunicazione esplicita Spirito dialogico