Scuola di Medicina Corso di Studi “Medicina e Chirurgia” LA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE Una definizione… Trasmissione di dati e conoscenze da un emittente a un destinatario per mezzo di messaggi strutturati attraverso l’uso di un condice condiviso dalle due parti INFORMAZIONE COMUNICAZIONE Dal latino “communis” = mettere in comune… Un atto psicologico e sociale di “partecipazione”, mediato dall’uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi, che contraddistingue e regola il “reciproco” comportamento degli individui e/o dei gruppi “La comunicazione è una conditio sine qua non della vita umana e dell’ordinamento sociale” Paul Watzlawick, 1967 LE TRE DIMENSIONI DELLA COMUNICAZIONE SINTASSI analisi dell’organizzazione e della combinazione degli elementi della comunicazione SEMANTICA analisi dei significati (semantica del significato) e dei riferimenti (semantica referenziale) attribuiti ai segni PRAGMATICA analisi della relazione tra comunicazione, interlocutori e contesti d’uso La comunicazione è un PROCESSO DI SCAMBIO tra persone che si trovano all’interno di un certo contesto. La comunicazione è lo STRUMENTO mediante il quale si instaurano e si sviluppano le relazioni. La comunicazione si attua attraverso un canale VERBALE e un canale NON VERBALE ed è possibile solo se le persone condividono lo stesso linguaggio. LA COMUNICAZIONE VERBALE Si attua attraverso l’utilizzo della parola e del paralinguaggio (ritmo, velocità, pause della voce …) Fornisce due diversi tipi di informazioni: 1) informazioni relative al contenuto “Ti amo” 2) informazioni relative alla natura della relazione “Sto scherzando” LA COMUNICAZIONE NON VERBALE Si attua attraverso elementi che completano ed integrano la comunicazione verbale: ° la prossemica (distanza tra gli interlocutori) ° la cinesica (gestualità, spazialità) ° la mimica ° l’aspetto esteriore ° il contatto GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Paul Watzlawich e la Scuola di Palo Alto (California) hanno teorizzato i cinque principi base della comunicazione umana PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE UMANA L’elemento che unifica gli assiomi generali della comunicazione non è la loro origine, ma piuttosto la loro importanza pragmatica Gli assiomi della comunicazione sono: “alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali” PRIMO ASSIOMA Non si può non comunicare Ogni comportamento è comunicazione; non si può non manifestare un comportamento, quindi è impossibile non comunicare. Chiunque si trovi in una situazione sociale è sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca. Anche il silenzio è una forma di comunicazione Può assumere significati diversi (facilitante, permissivo, seducente, imbarazzato…) Può veicolare anche rispetto e partecipazione (nel caso di un dolore o di un lutto) SECONDO ASSIOMA “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo” notizia trasmette i dati informativi e corrisponde quindi al contenuto comando informa sul modo in cui deve essere ricevuta la notizia e si riferisce alla natura della relazione tra i comunicanti Mi farebbe piacere ricevere una tua telefonata Cosa aspetti a chiamarmi? stesso tipo di contenuto (notizia) differente livello di relazione (comando) Il livello di relazione (comando) definisce quello di contenuto (notizia), in quanto afferma qualcosa su quest’ultimo, ed è perciò “comunicazione sulla comunicazione” ovvero METACOMUNICAZIONE verbale “Questo è un ordine!” non verbale urlando, sorridendo, gesticolando, ecc. coerente “Avviso importante: leggere con attenzione!” incoerente (paradossa) “Ignorate questa indicazione” TERZO ASSIOMA La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra le persone coinvolte In un sistema interattivo i cui membri sono legati da rapporti di continua interazione reciproca, la comunicazione tra essi può essere considerata come una sequenza ininterrotta di scambi di tipo circolare In base alla circolarità della comunicazione risultano improponibili rapporti lineari di tipo causa-effetto tra i comunicanti La punteggiatura è la procedura (arbitraria) che: 1) segmenta le fasi di un processo di comunicazione (segna una interpunzione) 2) le colloca in una relazione di causa/effetto 3) incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori poiché ne stabilisce le responsabilità Il disaccordo su come punteggiare una sequenza di eventi è alla base dei conflitti di relazione Bevo perché mi trascura! Lo trascuro perché beve! QUARTO ASSIOMA Esistono due livelli complementari nella comunicazione: quello analogico e quello digitale (o numerico) Linguaggio digitale (verbale) possiede una sintassi logica complessa ed efficace, ma non sempre permette di definire adeguatamente la natura della relazione Linguaggio analogico (non verbale) ha la capacità di definire adeguatamente la natura della relazione, ma non ha la ricchezza di sfumature di quello verbale Linguaggio analogico Linguaggio digitale La difficoltà è rappresentata dal fatto che la comunicazione analogica ha una maggiore ambiguità (possibili più interpretazioni) Linguaggio analogico Linguaggio digitale La difficoltà è rappresentata una notevole perdita di informazione dovuta alla traduzione stessa QUINTO ASSIOMA Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza Relazione simmetrica I modelli comportamentali tendono a rispecchiare i comportamenti dell’altro Relazione complementare Tra gli interagenti esistono due posizioni diverse: una superiore o dominante (one-up) e una inferiore o subordinata (one-down) Per facilitare la comprensione del MESSAGGIO: ° utilizzare sempre un linguaggio condiviso ° fare attenzione al contesto culturale dell’interlocutore ° fare attenzione all’informazione “di ritorno” (feedback) ° essere disponibili a modificare il messaggio se non compreso ° porre attenzione ai nostri atteggiamenti e comportamenti mentre comunichiamo EMPATIA Alla base di ogni comunicazione efficace, oltre che di una relazione d’aiuto, c’è il concetto di empatia: ° “assumere il ruolo dell’altro, vedere il mondo come questi lo vede e sperimentare così come li vive i suoi sentimenti” ° “essere pronti a leggere le comunicazioni non verbali e a rilevare i sentimenti sottostanti ad esse” ° “comunicare interesse, prendersi cura e comprendere in maniera non giudicante l’altra persona” (Macarov, 1978) ASCOLTO ATTIVO Consiste nella abilità di concentrare la nostra attenzione sul modo in cui il nostro interlocutore percepisce sé stesso e la realtà vedendo le cose dalla sua prospettiva. “ASCOLTARE ATTIVAMENTE” E’ COSA DIVERSA DAL “SENTIRE DISTRATTAMENTE” Per attuare l’ascolto attivo è necessario: ° Sospendere il giudizio, cioè mettere da parte i nostri valori e le nostre opinioni personali ° Prestare attenzione alla persona ° Prestare attenzione ai contenuti ° Rispondere alla persona (con empatia) ed al contenuto (con parafrasi) ° Non dare consigli o soluzioni premature