Spizzica.. Spizzica.. SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti Siracusa in saldo con Catania come acquirente (lo chiamano Distretto Sud Orientale) Dopo il viaggio di Napolitano a Catania, la pubblicizzazione di un Distretto della Sicilia Sud-Orientale con capitale Catania sembra languire. O meglio: non abbiamo più notizie certe né il sindaco Garozzo ci informa.. Non è un male perché le iniziative che vedono protagonista Ivan Lo Bello suscitano sempre legittime preoccupazioni. Questo fantomatico Distretto era stato concepito con Catania (e Bianco) al centro della scena e degli interessi e con il compito principale di intercettare i fondi comunitari destinati alla Sicilia Orientale (di quelli della Sicilia Occidentale si guardano bene dal mettere il naso). A me restano interrogativi pesanti conoscendo bene la famelicità dei catanesi ed il disnteresse della classe politica siracusana rispetto agli interessi della nostra provincia. Insomma mi preoccuperei non tanto dei fondi comunitari che non sono mai arrivati e che non arriveranno mai o arriveranno per progetti che non ci riguardano, mi preoccuperei piuttosto della spregiudicatezza con cui potrebbero speculare sul nostro territorio. Non ho certo dimenticato che appena pochi mesi fa qualche anima bella di quel gruppo di affaristi aveva concepito di affidare la gestione del nostro Porto Grande all’Autorità Portuale di…Augusta. Fu anche ipotizzato di “unificare” la zona industriale di Siracusa con quella di Catania per fronteggiare insieme alcune emergenze ambientali e necessità di risanamento. E’ stata anche ipotizzato di considerare insieme a Catania il nostro patrimonio storico ed archeologico…Mamma mia! Da brividi : conoscendo i galantuomini che ci governano non è necessario saperne di più?. Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl Anno 26 Il sindaco Garozzo fa la voce grossa Pane risponde picche Garozzo riunisce la Giunta. Appena comincia la seduta, Garozzo dice di avere solo sette minuti disponibili e che le delibere da approvare sono tante. Quindi si approva tutto senza discutere. Non è la prima volta che succede e gli assessori non hanno mai fiatato, hanno approvato e basta. Stavolta no. Chiede conto di questa procedura fascista e pericolosa l'assessore Pane. Garozzo s'incazza e i due litigano gridando, Interviene Italia in difesa di Garozzo, ma la lite continua con Garozzo che va via sbattendo la porta. Pane pensa di dimettersi ma poi indugia aspettando che sia il sindaco a revocargli il mandato. Tutto questo e' successo in questi giorni e ammesso che qualche giornalista lo abbia saputo non ne ha fatto cenno. Noi lo scriviamo e denunciamo un sindaco fino ad oggi sterile e autoritario, in Giunta e con un Consiglio comunale sin qui scarsamente propositivo, sostanzialmente asservito. Questo è il clima della Giunta Comunale. Guai a chi parla, a chi ragiona, a chi ha voglia di confrontarsi e portare all’attenzione degli altro colleghi problemi cittadini. Non si può. C’è un sindaco dittatore alla Bokassa. Una caricatura. Purtroppo l’assessore Pane si è fermato nel formalizzare le sue dimissioni. Errore grandissimo. Se l’assessore Pane ragiona il suo destino è segnato. Ne tragga le conseguenze con dignità, spieghi alla città e alla stampa cosa è successo e cosa succede. Sarebbe un gesto di dignità politica. Pane dovrebbe rispettare i suoi elettori che lo hanno votato “contro lo strapotere dei partiti”. L’auto di Ivan Lo Bello parcheggiata davanti allo scivolo per disabili L’auto nella foto è del presidente della CamCommercio di Siracusa Ivan Lo Bello ed è parcheggiata in Ortigia davanti ad uno scivolo per disabili proprio mentre lo stesso Lo Bello presiede un convegno sulla legalità. Casualità, arroganza, convinzione di impunità? Certo, parlare di legalità è più facile di esercitarla. In un altro convegno, Ivan Lo Bello, che è anche Presidente di Confindustria Sicilia ha sottolineato l’impegno assunto nel vigilare sulla legalità: "Le imprese conniventi associate a Confindustria vengono espulse" ha ricordato. Insomma, chi non denunzia le estorsioni è fuori di Confindustria. Non ci pare che a Siracusa sia così, come ha sottolineato con toni garbati ma decisi l’on. Pippo Zappulla in una sua interrogazione parlamentare su Igm e la raccolta di rifiuti nel capoluogo aretuseo. Comunale a +3398 TeatroVerga +3280 La prima falsa inaugurazione venne annunziata 9 anni fa Ci sono poche speranza e tanta, ma tanta, superficialità FONDATO NEL 1988 N° 17/2014 Domenica 4 maggio 2014 Polemiche e scontri su Igm e Sai8 (ma la matrice è la faida politica nel Pd) Riceviamo e pubblichiamo: Il sottoscritto Elio Di Lorenzo, considerata la particolare attenzione rivoltagli dall'on. Zappulla, stranamente interessato più alle dinamiche politiche locali che a quelle nazionali, con la presente chiede di aderire al gruppo consiliare del PD al comune di Siracusa. Nell'attesa che la suddetta richiesta venga attenzionata in tempi rapidi e nelle opportune sedi, confida di ricevere dall'on. Zappulla le stesse attenzioni e sponsorizzazioni messe in atto dal suddetto all'atto dell'omologa richiesta effettuata dalla collega Princiotta, già avversaria del sindaco Garozzo, nel passaggio al gruppo consiliare del PD qualche mese addietro. L'auspicata adesione alla richiesta del sottoscritto, consentirebbe allo stesso di colloquiare e dibattere all'interno del più rappresentativo partito della coalizione che ha, almeno sulla carta, sostenuto la candidatura del nostro primo cittadino, sulle problematiche attinenti lo sviluppo della nostra collettività. Approfitterebbe nell'occasione di dare il proprio modesto contributo nella proposizione su una diversa concezione di un partito progressista del 21° secolo, ben lontano e diverso di chi vorrebbe continuare ad identificarlo nell'ideologia del vecchio partito comunista statalista leninista, ostaggio il più delle volte del sindacato di riferimento e dei suoi deboli rappresentanti. Che mortificante polemica che ha sottotraccia polemiche violente e fuori misura che saltiamo a piedi giunti. Di Lorenzo svolge la funzione di “disturbatore” a nome del gruppo Foti-Garozzo perché ZappullaPrinciotta si sono permessi di sollevare interrogativi legittimi sulla futura gara IGM e sulla realtà della SAI 8. Ma questi interrogativi disturbano il manovratore Foti e Di Lorenzo reagisce cercando di creare problemi dentro il gruppo del PD, facendo finta di non farne già parte. Nel frattempo la gara dell’IGM resta una chimera, come avevamo da tempo chiarito, con l’assessore al ramo che continua a raccontare panzane, coi mesi che passano e le proroghe miliardarie che si accumulano. E SAI 8 precipita nelle mani di una curatela fallimentare che sembra muoversi senza un adeguato controllo. Via Crispi +2738 Insistiamo col tormento anche se l’ignavia è dirompente 2 Domenica 4 maggio 2014 La storia vera del Plemmirio Visita guidata alla batteria militare della Lamba Doria. Il fascino delle popolazioni che in passato hanno vissuto in questa parte del territorio Riceviamo e pubblichiamo: La Storia raccontata in diretta ed a colori. Questa in sintesi l‟esperienza che abbiamo vissuto domenica scorsa a Capo Murro di Porco attraverso la visita guidata alla batteria militare della Lamba Doria, organizzata dall'Associazione Plemmirio Blu nell'ambito del grand Tour della Maddalena di SOS Siracusa. Attraverso le spiegazioni della guida e le letture di documenti da parte di alcuni soci dell'Associazione abbiamo rivissuto uno spicchio della nostra Storia più recente. Il sito della Lamba Doria occupa una porzione d‟altura del Plemmirio di circa 48 mila mq nella parte meridionale della Penisola della Maddalena interamente di proprietà del demanio pubblico dello Stato ramo marina e con una quota che va da 20 a 34 metri sul livello del mare. E‟ risaputo che il Plemmirio è stato importante per la difesa e lo sviluppo di Siracusa e Virgilio descrive, in modo superbo, l‟allocazione e la funzione di questo promontorio, che lega il suo nome e la sua ragion d‟essere alla difesa d‟Ortigia chiudendo con la sua mole il porto grande. La presenza d‟insediamenti umani è certificata dai ritrovamenti risalenti alla Media Età del Bronzo, appartenenti a quella civiltà che prende il nome di Thapsos e che con Pantalica occupava tutto l‟arco della provincia. La presenza di villaggi neolitici a Ortigia, a Cozzo Pantano e alla Maddalena dava il controllo totale sul Porto Grande e sugli scambi commerciali che ne derivavano. Ma è con la nascita di Siracusa che il Plemmirio assume importanza militare strategica ed economica. Sappiamo che era la “zona industriale” di Siracusa con il suo porto di attracco vicino il lido della Finanza, con i suoi siloy per stoccare il grano e con le latomie a mare che fornivano i blocchi per la costruzione della Città. Ma oltre la natura agricola ed industriale la penisola della Maddalena era dotata anche di alcuni forti tra punta del Pero e punta Castelluccio che erano posti a guardia dell'imbocco del porto Grande e che furono strategicamente importanti nella battaglia contro gli Ateniesi. Ma tale natura difensiva si è ulteriormente accentuata durante l‟ultimo conflitto mondiale dove fu protagonista diretta delle vicende belliche. Risale difatti agli anni trenta la costruzione delle due batterie navali di grosso calibro che il Genio Militare edificò: la Lamba Doria a Capo Murro di Porco e la Emmanuele Russo a Punta della Mola che facevano Eros e Mithos nuova mostra di Turi Volanti della Penisola Maddalena un punto di forza nel sistema difensivo della piazzaforte Augusta-Siracusa nell'ultima guerra mondiale. Sono, appunto, gli edifici e le strutture della batteria Lamba Doria che abbiamo visitato e che attraverso le informazioni e le spiegazioni date sono servite a tracciare la storia dello sbarco alleato presso le nostre coste. Questo è un luogo reale con i suoi edifici storici e le sue strutture militari che hanno visto svolgersi fatti significativi legati all‟ultimo conflitto mondiale e che visitandoli abbiamo avuto l'opportunità di riconoscervi tracce della storia stessa della nostra Riccioli Solo una donna sa come vuole essere accarezzata una donna. Solo una donna sa leggere le mute parole nel pianto di una donna. Solo una donna sa vivere descrivendolo, il dolore “L'opera d'arte è sempre un'equadi un'altra donna. zione: c'entra la intuizione pura, Ed è così che Mala preparazione culturale, l’esperiannina Coffa rienza etica e che so io (forse antorna in vita, anche fattori empirici). C'entra ancorché virtuale, col che un poco il coup de foudre, e suo calvario di cioè la grazia". donna nata prima Questo aforisma di Eugenio Mondel tempo in cui si tale può essere il viatico per chi si parlerà di femminismo, che da bambina scrive poesie, che accinge a visitare E " ros e Mythos", la Noto dove nacque guarda con malcelato sospetto, che si innamora perdutamente di un giovane maestro di pianoforla Mostra antologica di Turi Vote osteggiata dalla famiglia con l'imposizione del matrimolanti, inaugurata al Museo Civinio con un possidente, che genera figli non voluti, che abco d'Arte Contemporanea di Floribandona il marito e sopravviverà di dia, alla presenza del sindaco della Servizi di Aldo Formosa poesia e slanci di libertà, che morirà con la stessa sofferenza di cui è vissucittà, del critico ta... d'arte Corrado Di Pietro, del prof. Questa Mariannina Coffa, così ricca di aneliti virtuosi e Egidio Ortisi, di numerosi persocondannata al dolore, torna a vibrare dalle pagine di naggi del mondo della cultura, e "Ferita all'ala un'allodola" di Maria Lucia Riccioli: perché di un folto pubblico. solo una donna sa vivere, descrivendolo, lo strazio di un'alNella presentazione della Mostra, tra donna. che Corrado Di Pietro ha titolato È un diario intimo della più bell‟acqua, dove accadimenti, "La curva del mondo, la curva delpensieri, sentimenti, vengono alla luce emergendo dal buio la vita, espressionismo e inquietudi un tardo ottocento sullo sfondo di una società retriva, dine nella pittura di Turi Volanti", l’itinerario analitico si snoda lungo tre mentre la singolarità di una donna come Mariannina divendirettrici: la classicità, Eros e Thanatos, il paesaggio ibleo. ta lo straordinario simbolo di un mondo che cambierà opAddentrandosi nelle numerose sale del Museo, il visitatore compie una full ponendo il coraggio muliebre alla ottusità e alla ingiustizia. immersion in un mondo, quello di Turi Volanti, del quale subito si evidenUn libro denso, di assidua e amorosa copresenza nelle vizia il cromatismo: acceso, privo di fronzoli, definitivo come l'ineluttabilità cissitudini, con una scrittura limpida e umanamente partedell' esistenza, ricco ora di solarità ed ora (specialmente nelle figure) della cipe, che ci conduce per mano con la grazia della trasparenpervasione di un sentimento che definiresti onirico. za negli anni, nei giorni, negli istanti di vita di una donna Filosofo, scrittore, e poeta oltre che pittore, Turi Volanti crea poesia dipinstraordinaria che può insegnarci la virtù del coraggio: il gendo, così come dipinge pulsioni dell'animo quando scrive poesie. I suoi coraggio del "no”. paesaggi emanano il profondo respiro pietroso degli Iblei, e le sue armoMaria Lucia Riccioli, narratrice persuadente e leggera, posniose figure fluttuanti sembrano provenire da quell'universo spirituale siede il dono tutto femminile dell'introspezione capace di (ancorché di fervida carnalità) assai composito e di prorompente creativileggere tra le pieghe dell'anima con la freschezza giovanile tà, come la personalità stessa di Volanti. La Mostra resterà aperta fino al 7 di una dedizione sororale. E dunque: "Ferita nell'ala un'algiugno. lodola", editrice L‟erudita Roma, 445 pagg., 23 euro. comunità. Questo sito possiede una storia letterale che è stata ricavata attraverso la testimonianza dei militi della Batteria ed oggi questi scritti letti, con evidente commozione dai Soci di Plemmirio Blu, ci sono serviti per stabilire un contatto ed una connessione con le esperienze del passato che appartengono a noi ed al nostro Territorio e rappresentano anch'essi l‟identità storica della nostra comunità. Queste strutture, questi eventi, riguardano una parte del Plemmirio e servono a farci recepire e percepire una vicinanza con le comunità che un tempo occupavano il sito e metterci così in contatto con il nostro passato collettivo. Questa nostra costa ha visto genti d‟ogni parte approdarvi nel corso degli ultimi millenni; dalle genti greche che fondarono Siracusa, ai romani, ai bizantini, agli arabi e quelle che a seguire la occuparono, non ultimi quelle che arrivarono con lo sbarco alleato sulle nostre coste. Dobbiamo prendere atto che le genti che hanno abitato il Territorio lo hanno reso un importante crocevia di civiltà, d‟idee e di spiritualità e che pur utilizzandolo, lo hanno consegnato a noi non deturpato e con tutte le sue risorse integre. Oggi, che è stato permesso al nostro Territorio di subire in modo incontrollato una forte antropizzazione della delicatissima fascia costiera, dobbiamo impegnarci per farlo ridiventare nuovo crocevia di interessi indirizzati ad un corretto utilizzo ed alla tutela intelligente dell‟ambiente, per un futuro sostenibile che sia connesso per un verso, allo sviluppo dell‟attuale società industriale e per l‟altro, ad evitare un possibile impoverimento delle risorse naturali, reagendo se necessario agli abusi che continuano, resi possibili dalla mancanza di una specifica, adeguata e diffusa tutela ambientale. Marcello Lo Iacono Lanza Jorge Luis Borges lo ha scritto: "Noi siamo la nostra memoria". Se è vero, come è vero, che questa lapidaria asserzione deve insegnarci che un popolo non ha un futuro degno di questo nome se dimentica il proprio passato, allora occorre ogni tanto fare riferimento a chi ci ha preceduto e ai suoi grani di saggezza. Francesco Lanza, per esempio, autore di scritti emblematici di una società che non c‟è più ma che possedeva il senso della vita che scaturiva dal lavoro e dall‟onestà. Lanza indulge anche a tratteggiare personaggi divertenti come Giufà, comari intraprendenti, contadini dabbene, femmine vogliose, mariti accomodanti. Oggi dagli scritti di Lanza estrapoliamo un bozzetto di sapore campestre e un ammonimento riferito al nuovo anno. 3 Domenica 4 maggio 2014 l’intervistal’intervistal’intervistal’i Sarà un assessore Reale “Crocetta? Sono curioso di conoscerlo, perché per essere stato scelto dai cittadini deve avere una forte personalità ed un proprio carisma” Ezechia Paolo Reale, puoi raccontarci come sei diventato assessore regionale di Crocetta? Dovrei rispondere che non lo so, ma in pochi mi crederebbero. Progetto Siracusa di cui sono il portavoce, si è federata ad Articolo 4 dal mese di dicembre scorso perché con un movimento fuori dal territorio siracusano aveva necessità e volontà di misurarsi. Ad Articolo 4 ed ai suoi deputati regionali si deve la volontà di scommettere sul mio nome perché in me, nella mia persona, nei principi che ho sempre portato avanti di trasparenza, competenza e fuori dai compromessi che spesso soffocano i partiti, crede da tempo. Sei stato proposto assessore regionale dal raggruppamento parlamentare guidato dall’On.le Leanza, Articolo 4, forte di ben 10 deputati regionali. Ma cosa è l’Articolo 4? Come è schierato? Alle imminenti elezioni europee con chi si schiererà ? Articolo 4 è un movimento civico nato, non solo guidato, con l’on.Leanza. Il lavoro, come recita lo stesso articolo della Costituzione richiamato nella denominazione del Movimento, è il perno su cui ruota tutta la sua politica. E’ un movimento che conta un numero elevato di giovani esponenti in tutta la Sicilia, tra i quali anche ottimi assessori del Comune di Catania, ed ha in cantiere, tra gli altri, un piano contro la disoccupazione, una legge già presentata sul diritto allo studio, una legge quadro sull’immigrazione e un altro disegno di legge sulla questione sociosanitaria. Soprattutto in questo momento così difficile per la Sicilia e per tanti siciliani il movimento ha ritenuto indispensabile garantire governabilità alla Regione e dare forza e finalizzazione agli sforzi di moralizzazione e rilancio dell’azione pubblica portati avanti dal presidente Crocetta. Comprendendo che siamo di fronte ad un referendum pro o contro l’Europa, forte della sua indipendenza, Articolo 4, alle elezioni Europee, schiera una giornalista, Michela Giuffrida, una donna competente, da sempre al servizio della gente, inserita come candidato indipendente nella lista del PD, unica formazione politica che oggi sembra in grado di affrontare l’ondata irrazionale di antieuropeismo che rischia di sommergerci.. Risulta dalla stampa che i renziani ed i crocettiani di Siracusa si siano opposti alla tua nomina ad assessore. “ Paolo Reale è stato” hanno obbiettato “nel ballottaggio il candidato opposto al centrosinistra”. “I Consiglieri comunali del suo raggruppamento sono all’opposizione,sarebbe una incongruenza”. Che effetto ti hanno fatto e come replichi? Questo fa parte della politica dei partiti, prima lo schieramento poi il valore delle persone. Non mi appartiene, per questo non ho mai avuto una tessera di partito. Non credo, però, che chi ricopre ruoli politici o istituzionali a Siracusa possa aver provato ad Il nostro territorio ha Le riserve sulla mia nomina ad assessore bisogno di una sinergia di intenti e di volontà regionale? Fa parte da parte di tutti i della politica dei rappresentanti eletti partiti, prima lo dai siciliani che spero, ma ne sono sicuro, ben schieramento poi il presto emergerà valore delle persone. nitidamente. Credo Non mi appartiene, soprattutto che a per questo non ho mai cadere saranno i avuto una tessera di personalismi e le rigide ideologie partito ostacolare la mia nomina. La provincia intera ed i suoi rappresentanti non possono che avere un vantaggio concorrenziale dalla mia presenza nella Giunta Regionale. Agricoltura: un universo con tantissimi interessi. Come pensi di muoverti? Sarà possibile agli agricoltori della tua provincia, alle imprese e a chi lavora nel settore, raggiungerti direttamente o ti eclisserai e avremo sempre davanti un segretario o segretaria tutto fare con cui praticamente è inutile parlare? Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, per essere esatti. Un universo complesso dove ho molto da imparare e gli stessi esponenti del settore sono quelli da cui io stesso voglio apprendere, conoscere per poi agire. Certamente ho delle persone che mi aiuteranno in questo lavoro complesso, ma voglio io stesso parlare con le persone che mi scrivono e che mi cercano. E nel possibile lo farò, soprattutto dopo un primo periodo che dedicherò quasi interamente a prendere piena conoscenza dei compiti e delle responsabilità che mi sono state assegnate e a sostenere la candidatura di Michela Giuffrida alle prossime elezioni europee, per far sì che prosegua il percorso politico di valorizzazione del merito e non quello di premiare la semplice appartenenza, che tanto male ha fatto alla politica. Crocetta è un presidente difficile, umorale,capace di cambiare posizione di ora in ora…. Tu non lo hai mai conosciuto, che impressione ti ha fatto, come pensi che saranno i vostri rapporti? Personalmente sono curioso di conoscerlo, perché per essere stato scelto dai cittadini come Presidente della nostra Regione deve certamente avere una forte personalità ed un proprio carisma. Non ho motivo di dubitare che i nostri rapporti saranno sereni, come si addice a due persone che fanno parte dello stesso equipaggio e vogano nella stessa direzione, che è quella dell’interesse della Sicilia e dei siciliani. La provincia di Siracusa conta 6 deputati regionali (Marziano,Coltraro,Cirone,Bandiera,Vinc iullo,Gianni), alcuni li conosci benissimo (Vinciullo, Bandiera, Gianni, Marziano). Pensi di stabilire con loro un rapporto di collaborazione continua? E con i sindaci e gli amministratori della provincia? Come potrei non stabilire con tutti i deputati regionali della provincia di Siracusa un rapporto di collaborazione. Molti di loro già li conosco personalmente. Il nostro territorio ha molto bisogno di una sinergia di intenti e di volontà da parte di tutti i rappresentanti eletti dai siciliani che spero, ma ne sono sicuro, ben presto emergerà nitidamente. Credo soprattutto che a cadere saranno i personalismi e le rigide ideologie. Ne va di mezzo lo sviluppo del nostro territorio che troppo ha sofferto, per troppi anni, di divisioni rivelatesi assai sterili. Da assessore regionale all’agricoltura quali sono le tue priorità? Quelle di cui mi sono già occupato mettendo piede in Assessorato: lo sblocco di risorse per favorire l’occupazione dei tanti precari del settore trasformando l’assistenzialismo in risorsa destinata alla messa in sicurezza del nostro territorio ed alla valorizzazione delle nostre reti di irrigazione; l’allentamento della morsa della burocrazia sulla gestione dei fondi europei; la salvaguardia, anche attraverso la lotta all’agropirateria ed all’agromafia, delle nostre risorse agricole e dei nostri prodotti, che tanto sviluppo e ricchezza possono portare al territorio; la possibilità di trasformare con piccole e importanti operazioni la Sicilia in una terra capace di esportare non solo in Europa ma nei nuovi mercati e di arricchirsi con quello che considero “il nuovo petrolio”: le risorse alimentari della terra e del mare. Guardare di nuovo a questi due settori non significa affatto tornare indietro ma sapere vedere un futuro sicuro per la nostra Sicilia. Sono quello che posso liberamente volere. (Erik Erikson) 4 Domenica 27 aprile 2014 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcitt Ambiente&potere Silvio (ri)attacca Gli scribacchini.. E ancora c'è chi si ostina, con frasi roboanti ed astruserie stilistiche, a considerare questa città in corsa alla candidatura come città culturale ed artistica. Ma dico, ma dove vivono quelli che come Savonarola lanciano strali velenosi a chi addita il marcio? Quali oscure motivazioni rilanciano la polemica generata dall'esclusione a capitale...Ad ogni angolo il fetore degli escrementi animali, bulloni e ferri vecchi scaricati vicino a bottiglie e spazzatura. Verso l'interno, nei vicoli, gonfi di umidità, i gatti si leccano i rifiuti riversati sull'asfalto unto e scivoloso. Ma dove vivono i detentori della verità, quelli che schizzano veleni contro chi riesce ad ammettere la lordura di una città fatta fuori da chi ha sposato il senso civile e la bellezza dei luoghi. Qualche solitario filosofo della domenica arroventa i propri carboni per conficcargli la propria testa quando capirà che il salto sarà un miraggio. Uomini che sanno di cultura solo perchè la moltitudine dei siracusani ha sempre delegato chi si è eretto a capo di un gruppo o di una società a rappresentarli e a gestirli. I giovani più spigliati sono riusciti, in virtù della loro vanagloria, a divenire scribacchini di testate locali e magari alla fine, dopo oscure raccomandazioni, ai vertici di responsabilità, a mio avviso, esagerate e da carrozzone. Magari si indignano per una buccia di banana lanciata da un turista in via Minerva e scrivono e riscrivono dell'inciviltà di alcuni turisti, ma non descrivono lo sfacelo quotidiano che si consuma in una delle più belle piazze del mondo quando eserciti di bambini tirano la palla contro le antiche colonne di un tempio e scivolano con le biciclette sul sagrato della cattedrale. E si infuriano quando i vigili allontanano giocolieri, suonatori di fisarmoniche, venditori di palloncini, di fiori, di ombrelli, di cianfrusaglie, caramelle, calia e semenza...Ma perchè non scrivono dei lavori mai finiti, degli abusi di potere che rivelano costruzioni sui terrazzi di alberghi e di case di amici e politici? Perchè non si da abbastanza spazio alle immagini poco decorose di un centro storico avvilito e invaso da zingari, rifiuti, da motocicli che ammorbano l'aria e sfrecciano anche in piena piazza del duomo? Oggi, non occorrono autori di recensioni approssimative, ma autentici seminatori di discordie che sappiano, con squisitezza formale, rilanciare il gusto per la bellezza e il rispetto dei luoghi. Aldo Federico Mi riferiscono solo oggi che un giovane siracusano che non mi è stato mai presentato e con cui non ho mai parlato, insomma che non conosco, dando solidarietà a un suo amico e scrivendo de I Fatti, ha scritto: “Ma ancora leggi questo opuscolo petulante?”. Detto con tono sprezzante. Merita una risposta..petulante. Si chiama Carlo Gradenigo e fa parte di Sos l’associazione ambientalista nata da un paio d’anni, dopo che I Fatti, anzi per usare le sue parole l’opuscolo petulante, dal 2008 portava avanti una battaglia quotidiana contro la cementificazione di Siracusa. Va anche aggiunto che molti siracusani negli ultimi anni hanno poi sostenuto la battaglia ambientalista iniziata da questo giornale in assoluta solitudine. Ma le battaglie si fanno per affermazioni di principi e senza mai scendere a compromessi. Dopo un percorso comune, anche con Sos, I Fatti hanno preso le distanze quando hanno saputo dei ripetuti incontri di giovani virgulti siracusani di Sos col presidente Lombardo, il luciferino Lombardo. Appunto Gradenigo, Guarnaccia, don Rosario Lo Bello, Patti ed altri di Sos sono andati più volte a far visita e hanno fatto politica col governatore poi condannato per collusioni mafiose. Una scelta inconcepibile: non ci si può alleare col diavolo per raggiungere risultati. Spulciando la cronaca apprendo poi che lo stesso Gradenigo ha portato gli ambientalisti di Sos a manifestare sotto il palazzo dell’Inda di corso Matteotti a sostegno del sovrintendente del tempo, Fernando Balestra. Ma che c’entrano gli ambientalisti con l’Inda e con Balestra? Nulla, ma il fatto resta. Allora, uno che parla a vanvera? Un vanitoso? Uno a cui piace ostentare il suo piccolo potere? Chissà. Diciamo un piccolo ambientalista di potere? Diciamo così, ma senza toni sprezzanti, siamo buoni noi. Lo ripeterò all’infinito, era meglio che parlasse con Dudù. Il Cavaliere, in verità ex, in quanto condannato, ha incassato la flebile (per usare un eufemismo), condanna, che le male lingue attribuiscono alla condivisione delle cosiddette riforme fortemente comunicate dal Presidente del Consiglio, MatteoFormat-BerlusconianoRenzi. Ora incassata la “condanna”, che pensate lo obbliga a espiare la pena per quattro ore a settimana , come dire una media di 34 minuti al giorno, concentrati in un giorno solo, in modo che la stessa possa anche espletarsi nella fantastica trovata che il condannato Berlusconi Silvio, possa recarsi a Roma tra il martedì e il giovedì, per esercitare quella “agibilità politica” tanto invocata dai berluscones, che senza capo resterebbero a casa con il triste presentimento di andare a lavorare. Era questo il prezzo da pagare per l’appoggio al Matteo-FormatBerlusconiano-Renzi? Potrebbe essere? A occhio e croce, potrebbe. Ora il pregiudicato Berlusconi attacca, e come Grillo dice che ottanta euro al mese nelle buste paga di Molti ma non di Tutti, sono una specie di elemosina elettorale. Certo se pensiamo che il condannato Berlusconi Silvio, con ottanta euro comprava un chilo di fagiolini…….. Ora la Pascale pare sia incinta, ma fonti bene informate dicono che questa volta lo Spirito Santo ha un alibi. In tutto questo il nostro Cavalierino manda le sue amazzoni in televisione a raccontarci di quanto è bravo, di come vuole cambiare l’Italia.. Magari la rigirerà come un calzino o la aprirà come una scatoletta di tonno di Grilliana memoria. A proposito tutti abbiamo visto che i Grillini ora partecipano ai Talk in tv. E tutti quelli che sono stati “condannati dalla Rete” per aver partecipato a trasmissioni televisive e di conseguenza epurati non dovrebbero essere riammessi? Cosa dice la Rete? Oh ragassi, mi sa che nella rete ci siamo finiti noi,... non siamo mica qui ad asciugare la “Rete” sugli scogli...!! Umberto Guidi Vitadacani Vigili urbani uno e due Dirigente Miccoli, non chiediamo troppo. Basterebbe far frequentare dei corsi di formazione al personale della Polizia Municipale di Siracusa per avere risposte telefoniche adeguate quando si chiede un intervento ed un servizio all'altezza della città di Archimede. Il rispetto delle norme rende il cittadino più sereno e consapevole dei diritti e dei doveri. Purtroppo capita spesso che ad ignorare e quindi a non rispettare le più elementari norme in vigore siano proprio coloro che dovrebbero farle applicare e rispettare. Vi sarà capitato di chiamare il Comando della Polizia Municipale di Siracusa per chiedere ed avere un aiuto o una semplice informazione e aver ricevuto in cambio risposte assolutamente inaccettabili. Giorno 24 Aprile ho chiamato la PM per chiedere un intervento per una gattina investita e morta per strada. Chi era in servizio al centralino della Polizia Municipale, senza neanche darmi il tempo di spiegare che si trattava solo di far prelevare una carcassa che avevo anche provveduto a chiudere in un sacchetto di plastica, rispondeva che da pochissimi giorni avevano ricevuto nuove disposizioni e non potevano intervenire per animali in difficoltà con la sola eccezione per i cani pericolosi. Ho subito spiegato che si trattava di una piccola carcassa e la risposta è stata che avrebbero avvertito l'IGM per prelevarla. Ho preferito chiudere educatamente la conversazione telefonica ed immaginavo già l'operatore dell'IGM prelevare il sacchetto con la gattina e depositarlo nel suo mezzo oppure in un contenitore della spazzatura come fosse un normale rifiuto. All'insegna del risparmio per le casse comunali chissà quanti animaletti finiscono tra i rifiuti urbani disattendendo la normativa in vigore sullo smaltimento delle carcasse. Eppure quando SI VUOLE, la collaborazione ed il rispetto delle norme riescono a salvare animali e lasciare nei cittadini la speranza che SI PUO' CAMBIARE IN MEGLIO. La sera del giorno di Pasqua, ho potuto essere testimone diretta di una efficace ed efficiente collaborazione tra Polizia Municipale, Servizio cattura convenzionato con il Comune, ASP Veterinaria di Siracusa e semplice volontariato. Ho segnalato tre cani di un branco che avevano degli aculei di istrice infilzati in posti piuttosto delicati (vicino alla gola, vicino all'occhio, nella mandibola). Appena ho chiamato la Polizia Municipale, dal centralino ho ricevuto questa volta la massima disponibilità ed infatti due agenti della Polizia Municipale sono arrivati nell'arco di poco tempo. Subito dopo è arrivata la responsabile del servizio cattura ed il veterinario di turno dell'ASP. I cani sono stati liberati dagli aculei ed hanno avuto somministrato l'antibiotico. Questa dovrebbe essere la normalità di un intervento degli enti preposti alla salvaguardia degli animali ed invece quando ciò avviene pare di assistere ad un miracolo. Elena Caligiore 5 Domenica 4 maggio 2014 Prg: Le scelte di Foti-Garozzo favoriscono ex Spero (in foto) e lo sviluppo di Santa Panagia, annessa all‟autorità di Augusta Dopo un anno Foti-Garozzo vengono fuori e sono costretti a dire come vogliono “aggiustare” il Piano regolatore generale. La direttiva di massima, il fumo negli occhi, è quello di evitare nuove cementificazioni e limitare gli interventi edilizi al recupero del patrimonio preesistente. Ma è solo il fumo negli occhi, quello che serve a tenere buoni 3 o 4 ambientalisti in buona fede e una mezza dozzina di ambientalisti fasulli. Nei fatti in queste direttive - formulate da tecnici all’uopo stimolati ci sono ben precise scelte che obbediscono a un principio che credevamo superato delle politica e cioè: favori per gli amici, la legge per gli altri. Chi sono gli amici? Ogni giorno aumentano perché i siracusani sono fatti così, non sanno resistere all’impulso di andare col vincitore, anche se è impresentabile, incompetente, arruffone. Intanto viene salvaguardata l’ex Spero dell’amico Di Stefano che va riqualificata più di quanto era stato già concesso il 4 luglio del 2012 quando la commissione urbanistica, anche allora come oggi presieduta dal Pd, approvò i mini appartamenti col voto dell’intero gruppo democratico anche in Consiglio comunale, d’intesa con l’odiato e cementificatore centrodestra. Ci sono poi altri amici per la creazione di nuove strutture turistiche, creazione che potrà avvenire ex novo o “anche per il patrimonio esistente”. E a questo punto diventa difficilissimo spiegare perché non si dà la concessione alla Pillirina dove si crea una struttura turistica di appena 50 camere con 200 assunzioni a tempo indeterminato e le ricadute economiche facilmente immaginabili. C’è invece lo sviluppo verso la rada di Santa Panagia, magari annessa all’autorità portuale di Augusta, come da proposta targata 2013 di Garozzo nella veste di capogruppo del Pd. Gli altri amici? A Cassibile e Belvedere e nuova viabilità viene prevista in particolare a contrada Carozzieri. Perché in particolare a Carrozzieri e a Tremilia no? Ma questo sono le direttive di Foti-Garozzo che sono al Comune per farsi gli affari loro e non per pettinare le bambole. In altri tempi avremmo concluso dicendo che in ogni caso queste erano le direttive scelte dalla Giunta e che sarebbe toccato poi al Consiglio comunale fare pulizia e votare uno strumento funzionale, equanime, approfondendo tutti i pro e i contro di ogni singola direttiva. Oggi purtroppo una conclusione di questo tipo è impossibile visto che il Consiglio comunale e in particolare i “giovani” consiglieri di maggioranza hanno dimostrato sin qui di non avere nessuna autonomia, eseguono ordini e basta. Naturalmente speriamo di sbagliarci, nell’interesse di Siracusa che non ha davvero bisogno di nuovi assalti alla diligenza, truccati da falso ambientalismo. Qui di seguito le scelte che la Giunta Garozzo intende portare avanti per la revisione del Prg: 1. APPROVARE le seguenti direttive di carattere generale: a) prevedere sistemi perequativi e compensativi per le diverse zone del territorio comunale e utilizzare sistemi di fiscalità urbanistica per favorire l’innovazione nelle costruzioni, come compensazione ecologica preventiva, tecniche antisismiche innovative, interventi di ingegneria naturalistica e uso di materiali eco-compatibili, adozione di principi di efficienza energetica e innovazione tecnologica, che apportino alla comunità cittadina vantaggi energetici ed ambientali; b) prevedere perequazione e fiscalità tali da ridurre il ricorso a vincoli e procedure espropriative evitandone, per quanto possibile, la reiterazione; c) individuare le vocazioni economico-sociali del territorio e creare le condizioni perché queste siano sviluppate per il benessere collettivo, integrando ogni elemento socio economico innovativo; d) sviluppare la cultura del mare e della campagna, come elementi caratterizzanti ed identificativi della città e privilegiare la vocazione turistica della città, prevedendo la destinazione e lo sviluppo di infrastrutture alberghiere o comunque ricettive per i turisti recuperando anche il patrimonio esistente; e) puntare sulla nautica da diporto sia a motore che a vela, realizzando il piano particolareggiato del Porto di Levante (marmoreo) con il riordino degli spazi acquei in ragione di una modifica del water-front e con il completamento dell’iter di approvazione del Piano Particolareggiato del Porto Grande con la realizzazione di una nuova pianificazione che tiene conto della attuale progettualità puntando alla riqualificazione del water-front della zona Elorina; f) puntare alla realizzazione di punti di varo ed alaggio per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle imbarcazioni da diporto, yacht e imbarcazione di media dimensione; g) individuare percorsi culturali - enogastronomici – turistici - agrituristici di cui la città è portatrice; h) elaborare un Regolamento Edilizio che definisca in modo chiaro e univoco i requisiti prestazionali dei progetti proposti, relativi alle varie zone della città, ad es. inserimento nel tessuto circostante, fruibilità del verde attrezzato, facile accessibilità, sicurezza, ecc., al fine del rilascio del provvedimento richiesto; i) far convergere all'interno della pianificazione generale. 1. quanto determinato dal Consiglio Comunale in ordine al Piano di Urbanistica Commerciale, alla modifica all'art. 39 del R.E.C. e delle parti incluse nel regolamento dei Dehors che, data la loro natura, possano essere restituite sul piano normativo e regolamentare del nuovo strumento urbanistico; 2. quanto disposto dalla legge in materia di inquinamento acustico; 3. quanto disposto dalla legge in materia di Piano della Mobilita e Piano Urbano del Traffico, tenendo conto degli studi già acquisiti dall'Amministrazione Comunale. 2. APPROVARE le seguenti direttive di carattere specifico riguardanti: a) Gli strumenti di progettazione sostenibile Adottare e promuovere, anche mediante incentivi, riduzioni e agevolazioni tributarie e fiscali, e/o riduzione degli oneri di urbanizzazione, e/o incentivi di maggiorazione della superficie o volumetria edificabile per interventi ad alta qualità energetico-ambientale per la diffusione di sistemi e componenti di edilizia eco biocompatibile, interventi di progettazione per la ristrutturazione e manutenzione del patrimonio esistente che nelle loro diverse fasi considerino e contemperino obiettivi energetici ed ambientali e in particolare interventi che: considerino i dati climatici locali quali materiali primari; controllino i consumi di energia, il ciclo delle acque (piovane, grigie, potabili), le emissioni e i rifiuti; utilizzino materiali ecocompatibili e materiali locali e tecnologie energetico-efficienti; considerino gli spazi esterni come parte integrante e non complementare del progetto degli edifici; prevedano una cantierizzazione ispirata ai principi energeticoambientali. b) La città da recuperare 1. limitare il consumo di suolo non urbanizzato attraverso il recupero delle aree ed il riuso di edifici dismessi e/o sottoutilizzati o sottratti alla fruizione dei cittadini da asservire per la creazione di nuove cen- Demanio a convenienza Riceviamo e pubblichiamo: Certo che al Comune di Siracusa sono strani questi amministratori, come fanno a dimenticare l'esistenza di un ufficio regionale chiamato "Ufficio Periferico del Demanio Marittimo di Siracusa" che non viene nemmeno invitato e preso in considerazione quando si presentano pubblicamente le linee guida per la stesura del nuovo piano regolatore di Siracusa. Capisco se un Comune montano ignora l'esistenza di questo Ufficio Pubblico ma Garozzo ed i suoi Ass.ri no. Il Bon ton istituzionale sembra non interessare a meno che non serva per chiedere di poter mettere giostrine o fare mercatini rionali in aree demaniali e, peggio per i siracusani, quando fa le multe in aree demaniali incassandone impropriamente i proventi. Salvo Petrilla tralità per attrezzature e servizi; 2. favorire il turismo e l’agriturismo con la previsione di apposite zone di espansione con edificazione estensiva e bassi indici di urbanizzazione; 3. mantenere la complessità delle preesistenti geometrie e giaciture di carattere ambientale o storico ed assecondare la conformazione geomorfologica del terreno; 4. incrementare le superfici verdi e favorire la rinaturalizzazione e la formazione di corridoi ecologici, anche con l’obbligo di previsione di giardini pensili e verticali per i nuovi fabbricati e per la ristrutturazione o il rifacimento della sola facciata per gli esistenti, anche tramite l’utilizzo della compensazione ecologica preventiva; 5. rimappare gli spazi aperti con una o più rappresentazioni che lascino in secondo piano gli edifici e illustrino la caratterizzazione formale degli spazi aperti (es: migliorare l’arredo urbano, incrementare il ruolo delle architetture a zero cubatura; ripensare lo spazio pubblico stradale), anche in sinergia con i piani di Protezione Civile relativamente al reperimento di aree di primo sfollamento e di soccorso; 6. contribuire alla costituzione di un sistema di verde urbano che risulti realmente fruibile, connesso agli insediamenti e non puramente normativo (es: il verde deve essere parte integrante del progetto, sia nelle parti botaniche sia in quelle pavimentate o d’arredo); 7. integrare le funzioni assegnate alle aree per servizi destinati al verde con quelle compatibili ma riconducibili alle attività di reddito, al fine di poter creare i presupposti urbanistici per una migliore gestione del verde attrezzato; 8. individuare le possibili soluzioni urbane anche attraverso l’uso di incentivi per l’allocazione di attività commerciali ed aree mercatali, per la riqualificazione delle zone di contrada Mazzarona, di contrada Santa Panagia Palazzo, comprendendo quelle di primo impianto destinate agli alloggi popolari, per il conseguimento di uno standard qualitativo che contrasti efficacemente con l’odierno appellativo loro dato di “quartieri dormitorio”; 9. rivedere il quadro delle destinazioni funzionali attributi dal vigente P.R.G. alle zone territoriali omogenee CR1b di Cassibile; 10. incrementare gli indici assegnati dal vigente P.R.G. alle zone CR1c, ripristinando l’indice espresso dai precedenti Piani Particolareggiati di Recupero (0,40 mc/mq) redatti ai sensi della L. R. 37/85, per il recupero di ulteriore monetizzazione utile al miglioramento ambientale delle zone già antropizzate presenti lungo la fascia costiera; 11. individuare aree per il social housing, IACP da attuare secondo la regolamentazione regionale, che consentano la riqualificazione urbana dei sistemi urbani di riferimento anche attraverso: il riconoscimento di volumetrie aggiuntive rispetto a quelle preesistenti come misura premiale; la delocalizzazione delle relative volumetrie; l'ammissibilita' delle modifiche di destinazione d'uso per il recupero, a scopo residenziale, delle volumetrie preesistenti. c) La qualità urbana 1. disciplinare le emissioni del rumore in base a norme generali esistenti, mai adeguate alla città, con l’uso di particolari isolanti acustici, differenziando le aree residenziali e/o ospedaliere, e le aree con attività rumorose; 2. ricercare una valorizzazione reciproca tra progetto e contesto, ed esaltare i profili architettonici ed urbanistici, privilegiando ed esaltando la qualità progettuale; 3. progettare spazi pubblici verificando, rispetto al periodo estivo ed a quello invernale, l’effettiva possibilità di una loro confortevole fruizione; 4. privilegiare la fruizione dei meno favoriti (bambini, anziani, diversamente abili, persone in difficoltà o a mobilità ridotta) e privilegiare la predisposizione di percorsi che possano essere utilizzati indistintamente da tutti i cittadini, senza la necessità di prevedere fruizioni differenziate. d) Le infrastrutture, i servizi e i trasporti 1. fissare precise scelte relative alla politica dei servizi, garantendo la dotazione necessaria di attrezzature e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale; 2. individuare un’area per le Attrezzature Fieristiche non presenti nel territorio; 3. creare nuove viabilità o ampliare, ove possibile, quelle esistenti al fine di urbanizzare correttamente ogni zona, con speciale riguardo alla zona di contrada Carrozzieri ed agli ingressi NORD e SUD della città; 4. individuare un percorso alternativo costituente il bypass alla circolazione nel centro abitato di Cassibile; 5. ristudiare la viabilità perimetrale alla Frazione di Belvedere; 6. rivedere la viabilità del territorio tenendo conto delle risultanze dei procedimenti amministrativi intrapresi per l’acquisizioni per usucapione dei tracciati viari preesistenti; 7. utilizzare il mare anche per il trasporto urbano; 8. individuare aree in prossimità degli assi di penetrazione al sistema urbano funzionali all’allocazione di “logistic-center” attrezzati allo scopo di supportare la distribuzione delle merci all’interno della città con il decremento dei flussi circolatori; 9. individuare aree nei pressi delle stazioni ferroviarie di Santa Teresa Longarini e Fontane Bianche per l’interscambio dei vettori di trasporto; 10. recuperare il fronte a mare (waterfront) all’interno del Porto Grande e quello che a levante va da Ortigia sino alla rada di Santa Panagia per migliorare la qualità urbana e promuovere lo sviluppo economico; 11. individuare un nuovo sistema urbano per il riuso delle aree centrali precedentemente adibite alle infrastrutture ferroviarie, attualmente non utilizzate. 6 Domenica 4 maggio 2014 Decreto Parco, rinvio di 90 giorni Gianni: Esperti ed ordini professionali hanno palesato la necessità di alcuni approfondimenti e l‟assessore Furnari ha ritenuto opportuno di accogliere la richiesta. Non c‟è nulla di strano, lo stesso è successo anche ad Agrigento Riceviamo e pubblichiamo: In queste ore circola voce che al neo Assessore regionale ai Beni Culturali Giusy Furnari sia stata fatta pressione affinché non pubblichi sulla Gazzetta ufficiale entro la data prevista del 3 maggio p.v. il decreto di perimetrazione del nuovo Parco archeologico di Siracusa. Il decreto è stato firmato il 3 aprile scorso dall'ex assessore Maria Rita Sgarlata. La nascita del Parco, pur essendo un obbligo di legge e pur rappresentando un efficacissimo strumento di gestione sostenibile del patrimonio archeologico aretuseo, la si attende da 14 anni. Manca solo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale. La nascita non è stata ben accolta da chi, per decenni, era abituato a rilasciare o a ottenere concessioni edilizie anche in aree di pregio archeologico. Con il parco ne consegue il limite assoluto di inedificabilità per 200 m oltre il perimetro. Considerato che il Parco archeologico comprenderà l‟area monumentale della Neapolis e, proseguendo lungo l‟asse di viale Paolo Orsi, passando per contrada Fusco, Tremilia e Sinerchia arriverà al Castello Eurialo per poi girare verso Santa Panagia/Scala Greca fino a toccare le latomie dei Cappuccini (riproducendo in buona parte il perimetro delle Mura Dionigiane), diventeranno inedificabili aree che il Piano Regolatore riteneva edificabili. Sono l‟area Open Land, Fiera del Sud, contrada Bufalaro, Tonnara S. Panagia, Scala Greca. E allora sorge spontaneo il dubbio: forse all'Assessore Furnari è stato suggerito di non pubblicare il decreto di perimetrazione per un “liberi tutti” generale? E chi può essere il suggeritore considerato che l'assessore vive a Messina e che a Siracusa fa politicamente riferimento all'onorevole Pippo Gianni? Se vero è che il sospetto è l‟anticamera della verità, a ciascuno le pro- Macchè project financing, state vendendo a un privato la Cittadella dello Sport! Riceviamo e pubblichiamo: I Consiglieri Comunali della Lista Garozzo hanno voluto incontrare, presso la sala Giunta, l‟Assessore allo Sport Maria Grazia Cavarra. All‟incontro erano presenti tutti e nove i consiglieri (Salvo Cavarra, Cristina Merlino, Gaetano Favara, Antonio Grasso, Cristina Garozzo, Elio Di Lorenzo, Enrico Lo Curzio, Gaetano Malignaggi, Giuseppe Rabbito). Tema dell‟incontro, molto attenzionato da tutti i consiglieri del Gruppo Garozzo, è stato la Cittadella dello Sport e il programma dell‟Amministrazione di predisporre un bando di gara per l‟affidamento della struttura ai privati, attraverso il project financing. Dopo una disamina sulle attuali condizioni in cui versa la Cittadella dello Sport e le cause che l‟hanno ridotta in questo stato, che qui tralasceremo per non ribadire che la politica clientelare ed accomodante del passato ha permesso tanta speculazione a favore di pochi e a danno di molti su quella ed altre strutture comunale nel nome dello sport, si è parlato di come si intende sviluppare il project financing- affermano in una nota congiunta i nove consiglieri. Rimarrà forte la valenza sociale dell‟impianto, con le scuole che continueranno a utilizzare la struttura gratuitamente, l‟amministrazione si riserverà il diritto di svolgere alcune manifestazioni comunali, le società sportive saranno tutelate con tariffe pari a quelle attuali, indicizzate secondo l‟andamento dei dati Istat, il gestore dovrà garantire la manutenzione degli impianti durante gli anni di gestione; inoltre il vincitore del bando potrà sviluppare all‟interno della Cittadella tutte le attività imprenditoriali in sinergia con il contesto (es. negozi sportivi, bar, ecc.). Sentita, attraverso l‟ass. Cavarra, la previsione dell‟Amministrazione, che smentisce fortemente ogni speculazione demagogica di chi deve fare opposizione ad ogni costo, senza dare alcuna indicazione di soluzioni alternative, veloci e realizzabili, i consiglieri della Lista Garozzo, sono perfettamente in linea con il proprio Sindaco Garozzo e con il suo rappresentante con delega allo Sport Cavarra. I consiglieri, soddisfatti della valenza tecnica e sociale del project financing, invitano il proprio Sindaco Garozzo ad "andare avanti con forza e determinazione, come sta facendo in tanti settori, non curandosi di chi prima ha distrutto e depredato tutti i gioielli della città, come la Cittadella dello Sport, ed oggi si erge sul pulpito di chi è interessato alla cosa pubblica. Alla cosa pubblica o a mantenere il proprio status quò?" “ Bando di gara per l’affidamento della Cittadella dello Sport ai privati, attraverso il project financing”: che vi ricorda? Le peggiori pagine dell’amministrazione di questa città. I Fatti per anni hanno denunziato a lungo il “project financing” del Nuovo Ospedale, di un accordo dove la parte pubblica ci rimetteva l’osso del collo senza guadagnarci niente, lasciando l’utenza nelle mani di una speculazione forsennata di un privato. Qui sarà diverso? Ma questi consiglieri di parte “fotiana” così decisi nel volerlo perché non hanno spiegato con eguale chiarezza in che consiste la contropartita pubblica ?. La dico io: è una cessione camuffata della Cittadella dello Sport, il Comune di Siracusa esce di scena ed entra un privato per 30 anni che vorrà guadagnarci e che ne farà un uso personale che non possiamo prevedere e che non ci è stato spiegato. Concetto Lo Bello per lo sdegno risorgerà dalla sua tomba? Purtroppo non è possibile. Certo nessuno ha mai immaginato che un opera che fu il frutto di decenni di fatica da parte di Lo Bello sia svenduta come l’ultima e la piu insignificante delle opere. Per decenni la Cittadella è stata una grande palestra di agonismo e di sport per migliaia e migliaia di giovani siracusani. Una storia esaltante. Diventerà una bella piscina privata a pagamento dove prendere il sole e fare il bagno per turisti e siracusani bene? Auguri e vergogna. prie deduzioni. Fabio Morreale Abbiamo chiesto all’onorevole Gianni di dare una risposta alle accuse di Morreale. “Non so, anzi so chi ha suggerito a Monreale – afferma Gianni – di dire queste cose non vere. L’assessore regionale Furnari ha partecipato ad una riunione pubblica che non si è tenurta in nessun sotterraneo, ma apertamente alla luce del sole. In sostanza molti esperti, professionisti ed ordini professionali hanno chiesto degli approfondimenti sul decreto del parco archeologico. Ci sarebbero infatti molte cose da discutere e/o rivedere. Lo stesso ho fatto personalmente in commissione dell’Ars e non mi pare che ci sia qualcosa di strano. Ci saranno 90 giorni di tempo per gli approfondimenti che è poi quello che è successo anche con il parco di Agrigento”. Migranti e tante malattie Ho prestato molta attenzione alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo in merito al problema dell‟ immigrazione nel nostro territorio. Premesso che per forma mentis riconosco a qualunque soggetto con cui mi confronto il diritto ad essere compreso e valutato in buona fede, voglio rammentare al Sindaco Garozzo che il nostro ordinamento giuridico attribuisce poteri speciali allo stesso in materia d‟ incolumità pubblica e non solo. Tutti siamo coscienti del dramma che si sta consumando nel nostro territorio, ancor di più dopo le immagini mandate in onda dalla trasmissione di Italia Uno denominata LE IENE, dove si parla di un sistema di accoglienza per gli immigrati al collasso, con alcuni soggetti malati presubilmente di scabbia, e con una Dottoressa che in riferimento alle condizioni igienico-sanitarie afferma testualmente : " che Dio ce la mandi buona ". Vorrei che il Sindaco comunicasse pubblicamente l‟ iter ospedaliero di un immigrato nel caso in cui venisse ricoverato presso l‟ Azienda Ospedaliera Umberto I di Siracusa per malattie quali tubercolosi, colera, scabbia etc… Esiste, un reparto specifico adibito per queste persone oppure questi malati vengono ricoverati nei medesimi reparti in cui vi sono altri soggetti con patologie differenti. E‟ compito del Sindaco informarsi e fare di tutto al fine di prevenire ed eliminare possibili pericoli ed epidemie che potrebbero minacciare la salute della nostra comunità??? Il problema oggi, non riguarda la convivenza civile e la coesione sociale tra i Siracusani e gli immigrati, ritengo che nessun Siracusano possa essere accusato di razzismo, mancanza di tolleranza o di essere leghista, bensì l‟ impossibilità reale ed oggettiva di accogliere in maniera dignitosa un numero sempre maggiore, di giorno in giorno, di immigrati. Inoltre, non ho compreso il senso del convegno di questo sabato tenutosi a Palazzo Vermexio, ove si è parlato dei problemi della Siria quando a Siracusa c'è gente che muore di fame, lo trovo alquanto singolare, soprattutto quando alcuni di coloro che hanno preso parola non sono mai stati in Siria. Lei Sindaco quante volte si è recato nei centri di accoglienza presenti nel nostro territorio per ascoltare le storie degli immigrati Siriani ??? In molti si mascherano dietro il termine accoglienza, non avrà nulla in contrario Ill.mo Sindaco, se le dico che preferisco partecipare ad un convegno sulle decine di imprenditori siracusani che vivono nella disperazione ed hanno chiuso la propria attività commerciale. Ed ancora, sono certo che non potrà negarmi il diritto di affermare che ormai molti siracusani vivono in uno stato di povertà che nulla può invidiare ai paesi del terzo mondo e senza offesa per nessuno penso proprio che abbiano la precedenza. Infine, se affermo provocatoriamente che bisogna chiudere le nostre coste non penso che sia corretto eclissare sull‟ argomento con l‟ affermazione roba da lega nord. A differenza di alcuni esponenti politici, io come tantissimi altri Siracusani, penso che ad ogni essere umano debba essere data la possibilità di scegliere come vivere e come morire, cosa che non viene concessa all' immigrato quando giunge in Sicilia ed a Siracusa. Non si può chiedere ai Siracusani di accettare questo fenomeno con le cupi lenti della rassegnazione !!! Basta con certi abusi morali di alcuni consiglieri comunali ed assessori. Dario Tota 7 Domenica 4 maggio 2014 Litigano e non risolvono i problemi Maurizio Landieri sullo scontro Garozzo-Pane. Terrorismo psicologico sui migranti. Vigili urbani? Ognuno dovrebbe fare il suo ruolo. Chiedo troppo? Maurizio Landieri, c’è un diffuso malessere contro i migranti, contro gli stessi ai semafori..Che succede? Succede che qualcuno vuol fare terrorismo psicologico. Siamo un paese di frontiera, siamo l‟avamposto dell‟Europa. E‟ chiaro che per motivi geografici siamo investiti dal problema. Ma se guardiamo i numeri non siamo il paese con il maggior numero di migranti, né di richiedenti asilo. E non è nemmeno vero che l‟Europa ci ha abbandonati. Attingiamo a fondi europei stanziati per i richiedenti asilo. Però a molti fa comodo gridare contro l‟uomo nero, per motivi vari. E si paventano epidemie spaventose. E si mettono in giro bufale. Adesso tutti hanno paura dell‟Ebola, quando l‟OMS non ha neppure posto alcuna restrizione ai viaggi nei paesi dove si è registrato il contagio. Approfitto per tranquillizzare i siracusani: abbiamo molte più probabilità di morire per un meteorite che ci colpisce in testa che per il virus Ebola. La multa all’artista di strada al Duomo è solo un nuovo episodio, qualcosa proprio non va con questi vigili urbani. Un rimedio possibile quale sarebbe? Vicenda grottesca. Due vigili si trovano in Piazza Duomo a fare il loro lavoro, stanno per sanzionare un artista da strada, simpaticissimo, ma abusivo. La gente insorge, e siccome siamo nell‟era di Internet, il filmato finisce in rete. I vigili vengono massacrati. Interviene il Sindaco, ma lo fa nel peggiore dei modi, affermando che un episodio simile non si ripeterà. La frase è di per sé senza senso. Che significa di preciso? Che verrà ordinato ai vigili di non fare il loro dovere? E‟ un reato e il Sindaco non può farlo. Verrà modificato il regolamento comunale? Non è competenza del Sindaco, ma del Consiglio comunale. Verranno puniti i vigili? E perché? Il buon Garozzo, con quella frase, ha placato la pancia dei siracusani che volevano vedere scorrere il sangue. Alla fine della fiera non cambierà nulla. Gli unici che hanno pagato sono stati il simpatico artista da strada ed i due vigili, finiti nel tritacarne mediatico. Mi chiedi che rimedio può esserci a tutto ciò? Uno, semplice semplice: che il sindaco faccia il sindaco, il comandante faccia il comandante e l‟assessore faccia l‟assessore. Ma forse chiedo troppo. Maurizio, su lavoro e occupazione restiamo all’anno zero e stanno arrivando nuove tasse… Ho letto che il Sindaco avrebbe litigato con l‟assessore al bilancio chiedendone le dimissioni. L‟assessore che in campagna elettorale era vicino alla gente e lontano dai partiti, ma al quale i partiti tanto antipatici non dovevano stare visto che ha ottenuto un assessorato, anche prestigioso. I motivi della lite sarebbero futili, tra l‟altro. Tra un litigio e l‟altro, magari, prima o poi troveranno anche il tempo per dedicarsi ai problemi dei siracusani. E’ assordante il silenzio della chiesa siracusana in un momento così drammatico per la nostra città. E’ un silenzio motivato, è un silenzio di comodo? Guarda c‟è una Chiesa militante che ha tutta la mia stima. Te lo dice un anticlericale dichiarato. Penso ad organizzazioni come la Caritas. Guai se non ci fosse. Da parte della gerarchia ecclesiale, invece, sarebbe opportuno, a mio parere, esercitare una sorta di moral suasion nei confronti dei nostri amministratori. Dovrebbe ciò usare la propria autorità morale per spingere l‟amministrazione ad intervenire con decisione ed efficacia verso i bisogni dei siracusani. Che poi, tradotto in soldoni, sarebbe come prendere per le orecchie i nostri amministratori e dir loro: “datevi una mossa”, ma fatto da un Vescovo ha più valore. Pensiamo che i commercianti che lavorano all’ingresso del parco della Neapolis sono fra i pochi che non subiscono la crisi, i turisti infatti sono assai numerosi. Anche il resto della città ne potrebbe avere benefici con meno improvvisazione. Ad oggi infatti si pagano 13 euro per l’ingresso senza lo straccio di una guida.. Quanti eventi culturali organizza il Museo Paolo Orsi? Quanta cultura si produce a Siracusa? Circa zero. Ed è un delitto. Abbiamo un patrimonio inutilizzato. Una fonte di ricchezza che non sfruttiamo. Ma possibile che non ci sia nessuno, in questa città, dotato di capacità manageriali, perché anche la cultura è un‟azienda, un business. Vedo solo improvvisazione e dilettantismo. Villa Reimann, c’è la corsa al suo accaparramento. Come la pensi? Tutta la mia stima per l‟iniziativa di Marcello Lo Iacono. Le attività cui è destinata la struttura sono ben indicate nel testamento della signora Reimann. Anche a me piacerebbe avere Villa Reimann per una grigliata con gli amici, ma non si può fare. E‟ un patrimonio da salvaguardare. Così andrà in malora. E sarebbe un delitto. Gianni al Ciapi: Trasporti, a Siracusa La lotta all’amianto raccontiamo cazzate Domenica 4 Maggio alle ore 10,00 nei locali di contrada Biggemi del CIAPI di Priolo, si terrà la Conferenza sull‟amianto organizzata dall‟Osservatorio Nazionale sull‟Amianto (conferenza tenuta sempre da Pippo Gianni a Palermo mercoledì scorso con l’annuncio di 50mila nuovi posti di lavoro ndr). Nel corso della conferenza l’on. Pippo Gianni che è stato il promotore del disegno di legge n.306 che ha portato alla approvazione, da parte dell‟ ARS in data 26 Marzo 2014, della legge regionale “ Norme per la tutela della salute e del territorio dei rischi derivanti dall‟amianto”, presenterà ed illustrerà il provvedimento che intende porre in Sicilia, territorio particolarmente interessato e dove s‟è accumulato un ritardo ventennale , dei punti fermi per definire e risolvere la questione. Il disegno di legge presentato in data 14 Marzo 2013 da Pippo Gianni recava “Norme in materia di prevenzione e lotta al rischio amianto” da cui risalta subito che il suo approccio è stato principalmente di natura sanitaria, perché gli sta a cuore la salute della gente, in linea con la sua professionalità di medico. Dopo novanta anni di utilizzo, negli anni 90 si scopri che le polveri di amianto (microfibrille), minerale naturale brevettato all’inizio del secolo scorso (1901)e che è servito a fabbricare tutta un serie di manufatti che hanno avuto una diffusissima utilizzazione civile, quali coperture a tetto, tubi per acquedotti e quindi serbatoi per l‟accumulo e la distribuzione dell‟acqua potabile, svolgono, se ingerite o inalate, un‟azione patogena su tutti i tessuti, un‟azione cancerogena. La Regione, insomma, si sensibilizza ai problemi che sono derivati dall‟uso dell‟amianto, prima ritenuto un ottimo materiale per manufatti e poi cancerogeno, al punto da venirne bandito l‟utilizzo e intimato lo smantellamento di tutti i manufatti in uso con il conferimento dei detriti in particolari discariche. La Regione Siciliana lo fa nel modo istituzionale che le compete, attraverso l‟approvazione di una apposita legge che detta norme e direttive da far osservare da parte di tutti gli interessati. Se ne parla da ben 25 anni, ricordo i primi interventi qui a Siracusa a difesa dei dipendenti dello stabilimento Eternit di Targia portati avanti dall‟avvocato Silvio Aliffi. Perché la nostra zona oltre ad essere toccata come utilizzatori di manufatti in amianto ha vissuto e vive ancora problemi di salute derivati a quanti per decenni sono vissuti a contatto continuo con la polvere di amianto, nello stabilimento di Eternit Sicilia a Targia. Ma l‟attualità del problema viene anche dalla constatazione che esistono ancora nel nostro territorio “discariche abusive” di questo materiale pericoloso e addirittura (vedi la foto allegata al servizio) in una strada, via degli zaffiri, che porta ad uno dei Varchi della Riserva del Plemmirio. L‟iniziativa legislativa dell‟on. Pippo Gianni a tutela della salute dei lavoratori dell‟amianto e dei cittadini di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa di cui avrà potuto constatare la malattia, anche personalmente, nel corso della sua professione di medico si pone anche il problema di dare ordine agli interventi pubblici in materia, dettando particolari regole per il territorio della Regione e norme per l‟intervento degli organi regionali al fine governare finalmente e completamente le questioni connesse che vanno dalla raccolta e smaltimento in loco dei manufatti ancora in impianto o diversamente abbandonati in discariche o in stato di abbandono casuale come generici inerti da edilizia urbana o rurale, là dove si è ristrutturato e sostituito i manufatti in materiale nocivo o per stato di abbandono complessivo della costruzione. Vedi nei vicoli e nei ronchi della Giudecca, della Graziella o nelle aree edificate per espansione dell‟edilizia abitativa vicino al mare dove si è abbattuta la vecchia casa di campagna per costruirvi la nuova villetta. Tettoie e serbatoi in amianto che si sfalda per vetustà e sottoposto all‟acqua, al sole e poi al vento che ne sparge le polveri. E‟ chiaro che si tratta di problemi di prevenzione sanitaria che non si potevano risolvere solo con la costituzione di un registro dei tumori. Occorreva ben altro. Per cui giustamente la l.r. 24 marzo 2014 fa delle prescrizioni e impone dei comportamenti un po‟ a tutti gli addetti ai lavori al fine da perseguire l‟esclusivo interesse dei cittadini . Non si tratta insomma di distribuire somme pubbliche per ristori privati, per altro in un periodo di grande austerità, bensì di provvedimenti di buona prevenzione sanitaria, di tutela dell‟ambiente e quindi della salute dei cittadini. Pepè Genovese A Siracusa è piuttosto noto che il servizio pubblico di trasporto urbano non esiste quasi più e la causa è lo stato di dissesto finanziario nel quale versa l’AST. Dissesto generato a sua volta dall’Assessorato ai Trasporti della Sicilia che sarebbe in debito verso l’AST di svariati milioni di euro. Di conseguenza, l’Azienda di Trasporto Siciliana taglia di qua e taglia di la non è più in grado di garantire il servizio di trasporto erogato in alcuni comuni della Sicilia dove, il più grande, è proprio quello di Siracusa. Che per un’Azienda come l’AST, l’erogazione di trasporto pubblico urbano fosse un’anomalia è da sempre noto, infatti, l’Azienda che è di proprietà al 100% della Regione Sicilia, nasceva nel 1947 per collegare i comuni della Sicilia e così ha fatto per qualche anno dopo la nascita. A cavallo tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 nel corso del ventesimo secolo, i politici siracusani di allora, in testa il Sindaco Giuliano, la sapiente regia del potente On. Graziano Verzotto e giovani virgulti Democristiani in crescita come Lo Magro, Foti, Nicita, Brancati e Lo Curzio, fecero si che per la crescente città industriale, importantissima nello scacchiere economico della Sicilia, l’AST diventasse il gestore del servizio urbano di trasporto della Città. Il ragionamento dell’epoca fu in parte il seguente: Tu AST sei pagata a chilometri di servizio effettuato dalla Regione. Il Comune di Siracusa ti da la concessione del suo trasporto urbano e ti ristorna il contributo regionale di competenza comunale per tali servizi al cittadino. In sostanza, se tu AST sei brava, ci puoi guadagnare due volte per lo stesso servizio: la prima con la Regione, la seconda con il Comune. Un vero affare che i palermitani non si fecero sfuggire, ma il tempo cambia tante cose e oggi Siracusa non è più un affare per l’AST e nell’attesa che il Presidente Crocetta decida che farsene di quest’Azienda e delle altre 150 concessioni erogate in Sicilia per il trasporto urbano ed extraurbano, intanto, tiene fermi gli autobus in rimessa. Non so quanti a Siracusa hanno notato che ci sono giorni (cioè quasi tutti) in cui di autobus in giro per Siracusa non se ne vede neanche uno. Particolarmente nei festivi e in alcune ore della giornata, se uno è abbastanza curioso e si passa lo sfizio di recarsi alla rimessa dei Pantanelli, vede fermi e ben allineati tutti gli autobus in dotazione a Siracusa cioè, circa una quarantina. Quelli bianchi, non possono essere non notati. Dovrebbero essere circa una decina ed essendo quelli che sono visibili ogni tanto in giro per Siracusa, fanno specie vederli fermi in rimessa in orario (diciamo dalle 13 alle 16/17 ??) che dovrebbero essere al servizio della Città. Dopo le dichiarazioni dell’Assessore al ramo che, a nome e per conto del Sindaco Garozzo, ha perso l’occasione per stare zitta e ha preferito far sapere alla Città che presto Lei avrebbe messo le cose a posto garantendo un rapido miglioramento del servizio urbano, appare evidente che né per Lei né per il Sindaco, la questione trasporti ha carattere di priorità. Capisco che ci sono affari più interessanti di cui occuparsi, vedi ad esempio l’ipotesi di nuovo Ospedale, ma è preoccupante per tantissimi operatori turistici, prossimi alla stagione estiva, sapere che dovranno dire ai propri ospiti italiani o stranieri che e meglio andare a piedi o affittarsi un’automobile o prendere un taxi, piuttosto che aspettare il passaggio di un autobus. Forse non molti sanno che nel 1951 il regista Elia Kazan si trovava in vacanza a Siracusa e già allora gli autobus non erano molto puntuali e Lui, nell’attesa che ne passasse uno, decise di fare il suo film capolavoro e cioè: Un tram chiamato desiderio, con Vivien Leigh e Marlon Brando tratto dal dramma scritto da Tennessee Williams . Al di là se questa storiella sia una fesseria o no, mi sembra che possa diventare benissimo una scusa per dire a tutto il mondo che a Siracusa, saremo anche babbi e sciroccati però, le cazzate le sappiamo raccontare bene. Enrico Caruso 8 Domenica 4 maggio 2014 contromano Due settimane fa è morto il mio scrittore preferito, quello che ha scritto il più bel romanzo che ho mai letto. Due settimane fa è morto l‟uomo che mi ha convinto definitivamente, quando avevo diciott‟anni e ho cominciato a leggere i suoi libri, che scrivere era ciò che volevo fare davvero nella vita, per tutta la vita, con la consapevolezza però che mi sarei dovuto accontentare della mediocrità che avevo avuto in sorte, perchè il genio è altra cosa e io non l‟avevo, ma forse mi era stato regalato il privilegio di riconoscerlo e goderne nell‟anima. Due settimane fa è morto lo scrittore che mi ha dimostrato che non era sbagliato il piacere della lettura, che non era minore il gusto della storia, che non era necessariamente tedioso l‟impegno, come i noiosi maestri di tanta letteratura europea del „900 sembravano obbligarmi a pensare. No. In quel Sudamerica molto mediterraneo di amore e di orrore, di magia e sregolatezze esisteva, fioriva la “mia” letteratura, rutilante, colorata e assieme profondissima, carnale, crudele, appassionata, veloce, schierata senza bisogno di sovrastrutture ideologiche a spiegarla e giustificarla, senza oscuri tarli dell‟anima, ma con scintillanti ossessioni del corpo e della mente. “Durante il fine settimana gli avvoltoi s'introdussero nella casa presidenziale, fiaccarono a beccate le maglie di filo di ferro delle finestre e smossero con le ali il tempo stagnato nell'interno, e all'alba del lunedì la città si svegliò dal suo letargo di secoli con una tiepida e tenera brezza di morto grande e di putrefatta grandezza...” Sono queste le prime righe che ho letto di Gabriel Garcia Marquez, era la fine del „75 o il 76 e sull‟Espresso uscì in anteprima il primo capitolo del nuovo romanzo del famoso autore di “Cent’anni di solitudine”. Avevo 18 anni e abitavo, come ora, a Roma, studiavo svogliatamente giurisprudenza, svogliatamente perché volevo far altro nella vita: il giornalista, scrivere. Lessi avidamente quelle pagine che raccontavano dell‟ingresso del popolo nella casa del dittatore finalmente morto. Mi esaltarono, corsi a comprare il romanzo. Lo lessi avidamente quanto avidamente un ragazzo può leggere un libro dallo stile difficile, senza punti, uno scorrere infinito di storia e storie. M‟esaltai per quell‟epopea in cui un generale Ogni tanto qualcuno ci pensa, però anche Pippo Gennuso ha smesso di agitarsi su quella sentenza del CGA impossibile da eseguire, come ha scritto, l‟avvocatura dello Stato agli stessi giudici che l‟hanno emessa. Ormai, i deputati regionali sono tornati all‟Ars, riprendendo il loro lavoro di routine, interrompendo quella campagna elettorale ridicola che li portava a visitare le famiglie iscritte al voto in quei 9 seggi elettorali – tre a Rosolini e sei a Pachino - dove secondo i giudici amministrativi si sarebbero verificati dei brogli elettorali. Eventualità però smentita dalla Procura della Repubblica di Siracusa che ha escluso, dopo avere portato a termine le dovute indagini, che qualcuno abbia commesso, nella fattispecie, reati elettorali. Anche il trafugamento delle schede elettorali dall‟archivio del Tribunale di Siracusa è stato ridimensionato, infatti, non ha influenzato il corso degli eventi, perché l‟impiegato del tribunale che si è prestato a commettere il reato si sarebbe pentito riportando indietro gran parte della documentazione, rendendola disponibile ad eventuali accertamenti. Il caso è certamente unico al mondo e di difficile comprensione sotto il profilo giudiziario perché non lascia fuori nessuna giurisdizione, amministrativa, civile e penale, rendendo quasi impossibile dare sostanza all‟esecuzione di una sentenza emessa dal massimo organismo in materia di procedimenti riguardanti la pubblica amministrazione. Eppure, dicevamo, c‟è ancora qualcuno che aspetta la decisione finale del CGA, adito da Gennuso con un atto di ottemperanza per indire in maniera coatta le elezioni. Nello stesso tempo, il Consiglio di Giustizia Amministrativa dovrebbe pronunciarsi per fornire i chiarimenti alla Regione sulla complessa procedura da eseguire nel disporre le elezioni. Comunque vadano le cose ce n‟è abbastanza per portare l‟intricata vicenda in tutte le sedi giudiziarie d‟Italia e forse anche mondiali, giusto per fare ridere tutti. Il fatto più incredibile è che il cittadino normale non riuscirà mai a comprendere nulla dell‟intreccio, perché a malapena solo gli addetti ai lavori del mondo forense sono in grado di percepire la complessità del caso, Melquiades, Florentino e il mio lutto per Gabo vendeva il mare del suo paese, impazziva per una Manuela Sanchez, ragazza del suburbio, uccideva chi lo voleva uccidere e lo dava in pasto agli altri congiurati. Lessi le recensioni entusiaste che sottolineavano tutte però come “l‟altro” romanzo, il precedente fosse una cosa diversa e speciale. Ma non c‟era in libreria nella Roma della metà degli anni ‟70 “quel” romanzo. Sembra assurdo a raccontarlo ma era così. Io almeno non lo trovai. Oggi Marquez è un mito, allora era uno scrittore che aveva scritto un grande romanzo e tanti anni dopo era difficile trovarne una copia in giro. Lo beccai in un mercatino sull‟Ostiense. C‟era con me una ragazza ricordo, aveva grandi occhi azzurri, non ricordo il nome. Frequentava con me il gruppo di cristiani per il socialismo che si riuniva attorno a Don Franzoni, l’ex abate della basilica di San Paolo fuori le mura. Vidi il “mio” romanzo sulla bancarella, era di seconda mano, costava pochissimo, lo voleva anche lei. Fui maleducato e irremovibile lo presi io e lo lessi con lentezza. Ogni sera prima di spegnere la luce entravo a Macondo e ci restavo tutta la notte, nel sonno e nel sogno. Fu un lungo rito bellissimo e quando si avverò la profezia di Melquiades dopo le 7 generazioni dei Buendia, quando l‟ultimo Aureliano nacque con la temuta coda di porco e finì mangiato dalle formiche, quando la città venne “spianata dal vento e bandita dalla memoria degli uomini” perché “le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra,“ quando chiusi quel romanzo comprato sulla bancarella dell‟Ostiense ebbi netta la sensazione che mai avrei vissuto una avventura più bella, intensa, più “mia”. Sono passati 38 anni da allora e la penso ancora allo stesso modo, oggi che quella profezia s‟è portato via anche il suo autore magnifico. Ho letto tanti necrologi, tante rievocazioni, tanti commenti alla morte di Gabo e li ho trovati tutti insoddisfacenti, parziali, retorici. Era inevitabile che fosse così. Cercavo le mie emozioni in quei pezzi, le mie sensazioni, le mie riflessioni rielaborate in 38 anni di letture e riletture; non potevo trovarle. Non potevo trovare gli incastri e le evocazioni sulla vita, l‟amore, la guerra, il destino, il potere, la vecchiaia e la morte che i romanzi di Marquez hanno innescato nella mia esistenza. Era inevitabile. Ciò che era evitabile è che passasse sostanzialmente in secondo piano la sua meravigliosa scrittura. Va bene la biografia, va bene l‟impegno politico, l‟amicizia con Castro, la scazzottata con Vargas LLosa (altro mio idolo, che il dio degli scrittori me lo conservi a lungo), va bene tutto. Ma quanti intellettuali castristi si sono visti negli anni, quanti indomiti oppositori delle dittature latinoamericane, quanti coraggiosi combattenti per la libertà? Centinaia, migliaia, rispettabilissimi, eroici. Ma è questo che aveva di speciale Garcia Marquez? No, no, no. Lui aveva il miracolo della scrittura, che l‟avranno avuto 10, forse, nella storia della letteratura del mondo e di tutti i tempi, lui trasformava in piacere, amore, emozione stupenda, le cose della vita, lui sarebbe stato immenso anche se fosse stato tutta la vita chiuso dentro una stanza in un paesino sperduto perché il dio della parola scritta lo aveva scelto, lui fra miliardi, fra generazioni, fra infinite possibilità aveva dato a lui “il dono” di raccontare in maniera universale l‟uomo, affinchè lo leggessero e comprendessero tutti, a tutte le latitudini, colti e ignoranti, di tutte le religioni, le ideologie, le vocazioni e le ossessioni. E se mi chiedessero cosa mi ha raccontato Garcia Marquez ripeterei la risposta che Florentino Ariza diede al capitano del battello fluviale dove finalmente aveva coronato il suo sogno d‟amore con Fermina Daza, quando gli chiese: “Per quanto tempo crede che possiamo continuare con questo avanti e indietro del cazzo?” Se mi chiedessero cosa mi ha raccontato Gabo, ripeterei quello che Florentino aspettava di rispondere da ”cinquantatre anni, sette mesi e un giorno notti comprese”. “Tutta la vita”, risponderei. Hasta lo Garcia Marquez siempre Joe Strummer Brogli all’Ars? Abbiamo scherzato che resterà unico nella storia e che non potrà purtroppo neanche fare giurisprudenza. Difficile dire se, alla luce di quanto accaduto, Pippo Gennuso sceglierebbe di seguire la stessa strada del ricorso che ha mirato a far decadere l‟intera deputazione regionale eletta in provincia di Siracusa. Quanto hanno guadagnato gli avvocati coinvolti nel caso Gennuso, non è dato sapere con precisione, con certezza si tratta di centinaia di migliaia di euro che quasi tutti gli interessati hanno dovuto tirare fuori di tasca propria, vuoi per attaccare vuoi per difendersi. Anche senza fare giurisprudenza, ha sortito l‟effetto di essere esemplare per quanti in futuro, dopo una sconfitta elettorale, dovessero avvertire il bisogno di farne annullare il risultato per tentare di rimettersi in gioco. Ovviamente, il pronunciamento del Cga ci dovrà essere, però non è dato ipotizzare nulla sugli effetti reali che produrrà. Tanto si doveva ai lettori che ripetutamente ci chiedono chiarimenti sul caso Gennuso e Company. Altre elezioni, quelle per eleggere il Parlamento europeo, sono entrate, in questi giorni, nel quotidiano di tanta gente. A cosa serve un parlamento europeo così come si presenta agli elettori è qualcosa di poco comprensibile. Fino a quando tutti hanno parlato bene degli abiti del re, è stata accettata per buona cosa, ora che molti hanno cominciato a vedere le nudità del re, è facile immaginare che a Bruxelles e a Strasburgo accadranno tanti, ma proprio tanti, casini. Molti s‟interrogano su www.ifattidelladomenica.it cosa realmente producono, in termini di ricaduta sulla collettività europea, tutti questi parlamentari che sono tra i più pagati del mondo. Qualcuno comincia ad aprire gli occhi e si accorge che sono al massimo tre o quattro gli Stati che decidono per tutti, con la finalità di essere loro stessi i beneficiati. Inutile dire che Germania e Francia sono i cocchieri della carrozza che riescono ad ammutolire tutti gli altri paesi aderenti meno capaci e preparati. Chi ha creato il sistema l‟ha fatto tutelandosi rendendo difficile le azioni di contrasto degli ultimi arrivati. L‟incapacità dei politici italiani viene da lontano, perché pur essendo tra i “soci” fondatori nessuno si è preso la briga di far rispettare la sovranità e gli interessi veri dell‟Italia all‟interno del contesto. Viene da chiedersi perché mai un solo politico nostrano ha denunciato che il parlamento europeo è probabilmente il più dispendioso del mondo? Nessuno ci aveva mai offerto questa inedita prospettiva che apparteneva a pochi che godono i massimi privilegi, standosene in silenzio. In Europa sono andati uomini come Giorgio Napoletano, però, nessuno ha denotato comportamenti diversi dagli altri. Come si può raccomandare la spending review ed entrare nei conti dei paesi aderenti più in difficoltà economiche se prima non chiarisce perché il parlamento europeo deve essere l‟unico al mondo ad avere due distinte sedi che fanno lo stesso lavoro con il doppio degli impiegati, dei funzionari e delle attrezzature. Mantenere in attività il solo Palazzo di Strasburgo costa 600 milioni di euro l‟anno, senza contare il costo del personale. Tutti gridano allo spreco, ma nessuno può intervenire perché la Francia, ovviamente per interesse, oppone il suo diritto di veto che impedisce a tutti il solo discuterne. Ci siamo fatti spiegare perché non si può almeno sopprimere la sede in Belgio. La risposta è stata che il sindaco di Bruxelles si oppone (un sindaco si oppone all‟intera Europa?) perché ha dettagliato con dovizia di particolari come su quel Palazzo si fonda l‟intera economia della sua città. Insomma a Bruxelles oltre il 90 per cento dell‟economia poggia sul soggiorno dei deputati europei, dei portaborse dei parlamentari europei, degli interpreti, degli autisti. Supermercati e locali pubblici di ogni genere restano aperti e creano ricchezza ai gestori, solamente perché i frequentatori di un solo palazzo mangiano, bevono e si divertono. A Bruxelles sostanzialmente non esiste disoccupazione e lo stipendio medio di un impiegato supera i 2500 euro. Per un solo istante si pensi a cosa accadrebbe se uno dei due palazzi in questione si trovasse in Italia? Al popolo italico-sprecone la signora Merkel imporrebbe l‟immediato abbattimento e i primi ad approvare sarebbero i premier nostrani. Ecco la differenza dell‟essere tedeschi o francesi e appartenere invece a un popolo bonaccione disposto a cedere anche il deretano per il quieto vivere. Nel prossimo Parlamento europeo arriveranno le truppe antieuropeiste di ogni dove. Gli italiani invieranno tanti ragazzotti disposti a ripetere in aula gli slogan di Beppe Grillo e pronti a rivelare le magagne dei “due palazzi” fino ad ora coperte dai partiti ortodossi e allineati. Nel parlamento europeo sono pochi a prendere la parola e per giunta per pochissimi minuti, inoltre, non si arriva mai a espellere qualche membro dall‟aula. Da giugno in poi, potete già scommettere, anche L‟Europa comincerà a diventare meno tedesca e più italiana. In Europa non ci sarà Pippo Gennuso, lui si, porterebbe una ventata nuova nella UE, peccato si sia concentrato solo per ritornare all‟Ars, quando invece il vero Bengodi si trova a Strasburgo e a Bruxelles.