Spizzica..
Spizzica..
SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
Spedizione in
abbonamento postale
Pubblicità inferiore al 70 %
€ 0,50
diretto da Salvo Benanti
Siracusa in saldo
con Catania
come acquirente
(lo chiamano
Distretto Sud
Orientale)
Dopo il viaggio di Napolitano a Catania, la
pubblicizzazione di un Distretto della Sicilia
Sud-Orientale con capitale Catania sembra
languire. O meglio: non abbiamo più notizie
certe né il sindaco Garozzo ci informa.. Non è
un male perché le iniziative che vedono protagonista Ivan Lo Bello suscitano sempre legittime preoccupazioni. Questo fantomatico Distretto era stato concepito con Catania (e
Bianco) al centro della scena e degli interessi
e con il compito principale di intercettare i
fondi comunitari destinati alla Sicilia Orientale (di quelli della Sicilia Occidentale si guardano bene dal mettere il naso).
A me restano interrogativi pesanti conoscendo
bene la famelicità dei catanesi ed il disnteresse della classe politica siracusana rispetto
agli interessi della nostra provincia. Insomma
mi preoccuperei non tanto dei fondi comunitari che non sono mai arrivati e che non arriveranno mai o arriveranno per progetti che non
ci riguardano, mi preoccuperei piuttosto della
spregiudicatezza con cui potrebbero speculare sul nostro territorio. Non ho certo dimenticato che appena pochi mesi fa qualche anima
bella di quel gruppo di affaristi aveva concepito di affidare la gestione del nostro Porto
Grande all’Autorità Portuale di…Augusta. Fu
anche ipotizzato di “unificare” la zona industriale di Siracusa con quella di Catania per
fronteggiare insieme alcune emergenze ambientali e necessità di risanamento. E’ stata
anche ipotizzato di considerare insieme a Catania il nostro patrimonio storico ed archeologico…Mamma mia! Da brividi : conoscendo
i galantuomini che ci governano non è necessario saperne di più?.
Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl
Anno 26
Il sindaco Garozzo
fa la voce grossa
Pane risponde picche
Garozzo riunisce la Giunta. Appena comincia
la seduta, Garozzo dice di avere solo sette minuti disponibili e che le delibere da approvare
sono tante. Quindi si approva tutto senza discutere. Non è la prima volta che succede e gli assessori non hanno mai fiatato, hanno approvato
e basta. Stavolta no. Chiede conto di questa
procedura fascista e pericolosa l'assessore Pane. Garozzo s'incazza e i due litigano gridando,
Interviene Italia in difesa di Garozzo, ma la lite
continua con Garozzo che va via sbattendo la
porta. Pane pensa di dimettersi ma poi indugia
aspettando che sia il sindaco a revocargli il
mandato. Tutto questo e' successo in questi
giorni e ammesso che qualche giornalista lo
abbia saputo non ne ha fatto cenno. Noi lo scriviamo e denunciamo un sindaco fino ad oggi
sterile e autoritario, in Giunta e con un Consiglio comunale sin qui scarsamente propositivo,
sostanzialmente asservito.
Questo è il clima della Giunta Comunale. Guai a chi parla, a chi ragiona, a chi ha voglia
di confrontarsi e portare all’attenzione degli altro colleghi problemi cittadini. Non si può.
C’è un sindaco dittatore alla Bokassa. Una caricatura. Purtroppo l’assessore Pane si è
fermato nel formalizzare le sue dimissioni. Errore grandissimo. Se l’assessore Pane ragiona il suo destino è segnato. Ne tragga le conseguenze con dignità, spieghi alla città e alla
stampa cosa è successo e cosa succede. Sarebbe un gesto di dignità politica. Pane dovrebbe rispettare i suoi elettori che lo hanno votato “contro lo strapotere dei partiti”.
L’auto di Ivan Lo Bello
parcheggiata davanti
allo scivolo per disabili
L’auto nella foto è del presidente della CamCommercio di Siracusa Ivan Lo Bello ed è
parcheggiata in Ortigia davanti ad uno scivolo per disabili proprio mentre lo stesso
Lo Bello presiede un convegno sulla legalità. Casualità, arroganza, convinzione di impunità? Certo, parlare di legalità è più facile di esercitarla. In un altro convegno, Ivan
Lo Bello, che è anche Presidente di Confindustria Sicilia ha sottolineato l’impegno assunto nel vigilare sulla legalità: "Le imprese conniventi associate a Confindustria vengono espulse" ha ricordato. Insomma, chi non denunzia le estorsioni è fuori di Confindustria. Non ci pare che a Siracusa sia così, come ha sottolineato con toni garbati
ma decisi l’on. Pippo Zappulla in una sua interrogazione parlamentare su Igm e la
raccolta di rifiuti nel capoluogo aretuseo.
Comunale a +3398 TeatroVerga +3280
La prima falsa inaugurazione venne annunziata 9 anni fa
Ci sono poche speranza e tanta, ma tanta, superficialità
FONDATO NEL 1988
N° 17/2014
Domenica 4 maggio 2014
Polemiche e
scontri
su Igm e Sai8
(ma la matrice
è la faida
politica nel Pd)
Riceviamo e pubblichiamo:
Il sottoscritto Elio Di Lorenzo, considerata
la particolare attenzione rivoltagli dall'on.
Zappulla, stranamente interessato più alle
dinamiche politiche locali che a quelle nazionali, con la presente chiede di aderire al
gruppo consiliare del PD al comune di Siracusa. Nell'attesa che la suddetta richiesta
venga attenzionata in tempi rapidi e nelle
opportune sedi, confida di ricevere dall'on.
Zappulla le stesse attenzioni e sponsorizzazioni messe in atto dal suddetto all'atto
dell'omologa richiesta effettuata dalla collega Princiotta, già avversaria del sindaco
Garozzo, nel passaggio al gruppo consiliare
del PD qualche mese addietro. L'auspicata
adesione alla richiesta del sottoscritto, consentirebbe allo stesso di colloquiare e dibattere all'interno del più rappresentativo partito
della coalizione che ha, almeno sulla carta,
sostenuto la candidatura del nostro primo
cittadino, sulle problematiche attinenti lo
sviluppo della nostra collettività. Approfitterebbe nell'occasione di dare il proprio modesto contributo nella proposizione su una diversa concezione di un partito progressista
del 21° secolo, ben lontano e diverso di chi
vorrebbe continuare ad identificarlo nell'ideologia del vecchio partito comunista statalista leninista, ostaggio il più delle volte del
sindacato di riferimento e dei suoi deboli
rappresentanti.
Che mortificante polemica che ha sottotraccia polemiche violente e fuori misura che
saltiamo a piedi giunti. Di Lorenzo svolge la
funzione di “disturbatore” a nome del gruppo Foti-Garozzo perché ZappullaPrinciotta si sono permessi di sollevare interrogativi legittimi sulla futura gara IGM e
sulla realtà della SAI 8. Ma questi interrogativi disturbano il manovratore Foti e Di Lorenzo reagisce cercando di creare problemi
dentro il gruppo del PD, facendo finta di
non farne già parte. Nel frattempo la gara
dell’IGM resta una chimera, come avevamo
da tempo chiarito, con l’assessore al ramo
che continua a raccontare panzane, coi mesi
che passano e le proroghe miliardarie che si
accumulano. E SAI 8 precipita nelle mani di
una curatela fallimentare che sembra muoversi senza un adeguato controllo.
Via Crispi +2738
Insistiamo col tormento anche se l’ignavia è dirompente
2
Domenica 4 maggio 2014
La storia vera del Plemmirio
Visita guidata alla batteria militare della Lamba Doria. Il fascino delle
popolazioni che in passato hanno vissuto in questa parte del territorio
Riceviamo e pubblichiamo:
La Storia raccontata in diretta ed a colori.
Questa in sintesi l‟esperienza che abbiamo
vissuto domenica scorsa a Capo Murro di
Porco attraverso la visita guidata alla batteria
militare della Lamba Doria, organizzata
dall'Associazione Plemmirio Blu nell'ambito
del grand Tour della Maddalena di SOS Siracusa.
Attraverso le spiegazioni della guida e le letture di documenti da parte di alcuni soci
dell'Associazione abbiamo rivissuto uno spicchio della nostra Storia più recente.
Il sito della Lamba Doria occupa una porzione
d‟altura del Plemmirio di circa 48 mila mq
nella parte meridionale della Penisola della
Maddalena interamente di proprietà del demanio pubblico dello Stato ramo marina e con
una quota che va da 20 a 34 metri sul livello
del mare.
E‟ risaputo che il Plemmirio è stato importante per la difesa e lo sviluppo di Siracusa e Virgilio descrive, in modo superbo, l‟allocazione
e la funzione di questo promontorio, che lega
il suo nome e la sua ragion d‟essere alla difesa
d‟Ortigia chiudendo con la sua mole il porto
grande.
La presenza d‟insediamenti umani è certificata
dai ritrovamenti risalenti alla Media Età del
Bronzo, appartenenti a quella civiltà che prende il nome di Thapsos e che con Pantalica occupava tutto l‟arco della provincia. La presenza di villaggi neolitici a Ortigia, a Cozzo Pantano e alla Maddalena dava il controllo totale
sul Porto Grande e sugli scambi commerciali
che ne derivavano. Ma è con la nascita di Siracusa che il Plemmirio assume importanza
militare strategica ed economica.
Sappiamo che era la “zona industriale” di Siracusa con il suo porto di attracco vicino il
lido della Finanza, con i suoi siloy per stoccare il grano e con le latomie a mare che fornivano i blocchi per la costruzione della Città.
Ma oltre la natura agricola ed industriale la
penisola della Maddalena era dotata anche
di alcuni forti tra punta del Pero e punta
Castelluccio che erano posti a guardia
dell'imbocco del porto Grande e che furono
strategicamente importanti nella battaglia
contro gli Ateniesi. Ma tale natura difensiva si è ulteriormente accentuata durante
l‟ultimo conflitto mondiale dove fu protagonista diretta delle vicende belliche.
Risale difatti agli anni trenta la costruzione
delle due batterie navali di grosso calibro
che il Genio Militare edificò: la Lamba Doria a Capo Murro di Porco e la Emmanuele
Russo a Punta della Mola che facevano
Eros e Mithos
nuova mostra
di Turi Volanti
della Penisola Maddalena un punto di forza
nel sistema difensivo della piazzaforte Augusta-Siracusa nell'ultima guerra mondiale.
Sono, appunto, gli edifici e le strutture della batteria Lamba Doria che abbiamo visitato e che attraverso le informazioni e le
spiegazioni date sono servite a tracciare la
storia dello sbarco alleato presso le nostre
coste.
Questo è un luogo reale con i suoi edifici
storici e le sue strutture militari che hanno
visto svolgersi fatti significativi legati
all‟ultimo conflitto mondiale e che visitandoli abbiamo avuto l'opportunità di riconoscervi tracce della storia stessa della nostra
Riccioli
Solo una donna sa
come vuole essere
accarezzata una
donna. Solo una
donna sa leggere le
mute parole nel
pianto di una donna. Solo una donna
sa vivere descrivendolo, il dolore
“L'opera d'arte è sempre un'equadi un'altra donna.
zione: c'entra la intuizione pura,
Ed è così che Mala preparazione culturale, l’esperiannina Coffa
rienza etica e che so io (forse antorna in vita, anche fattori empirici). C'entra ancorché virtuale, col
che un poco il coup de foudre, e
suo calvario di
cioè la grazia".
donna nata prima
Questo aforisma di Eugenio Mondel tempo in cui si
tale può essere il viatico per chi si
parlerà di femminismo, che da bambina scrive poesie, che
accinge a visitare E
" ros e Mythos",
la Noto dove nacque guarda con malcelato sospetto, che si
innamora perdutamente di un giovane maestro di pianoforla Mostra antologica di Turi Vote osteggiata dalla famiglia con l'imposizione del matrimolanti, inaugurata al Museo Civinio con un possidente, che genera figli non voluti, che abco d'Arte Contemporanea di Floribandona il marito e sopravviverà di
dia, alla presenza
del sindaco della Servizi di Aldo Formosa poesia e slanci di libertà, che morirà
con la stessa sofferenza di cui è vissucittà, del critico
ta...
d'arte Corrado Di Pietro, del prof.
Questa Mariannina Coffa, così ricca di aneliti virtuosi e
Egidio Ortisi, di numerosi persocondannata al dolore, torna a vibrare dalle pagine di
naggi del mondo della cultura, e
"Ferita all'ala un'allodola" di Maria Lucia Riccioli: perché
di un folto pubblico.
solo una donna sa vivere, descrivendolo, lo strazio di un'alNella presentazione della Mostra,
tra donna.
che Corrado Di Pietro ha titolato
È un diario intimo della più bell‟acqua, dove accadimenti,
"La curva del mondo, la curva delpensieri, sentimenti, vengono alla luce emergendo dal buio
la vita, espressionismo e inquietudi un tardo ottocento sullo sfondo di una società retriva,
dine nella pittura di Turi Volanti", l’itinerario analitico si snoda lungo tre
mentre la singolarità di una donna come Mariannina divendirettrici: la classicità, Eros e Thanatos, il paesaggio ibleo.
ta lo straordinario simbolo di un mondo che cambierà opAddentrandosi nelle numerose sale del Museo, il visitatore compie una full
ponendo il coraggio muliebre alla ottusità e alla ingiustizia.
immersion in un mondo, quello di Turi Volanti, del quale subito si evidenUn libro denso, di assidua e amorosa copresenza nelle vizia il cromatismo: acceso, privo di fronzoli, definitivo come l'ineluttabilità
cissitudini, con una scrittura limpida e umanamente partedell' esistenza, ricco ora di solarità ed ora (specialmente nelle figure) della
cipe, che ci conduce per mano con la grazia della trasparenpervasione di un sentimento che definiresti onirico.
za negli anni, nei giorni, negli istanti di vita di una donna
Filosofo, scrittore, e poeta oltre che pittore, Turi Volanti crea poesia dipinstraordinaria che può insegnarci la virtù del coraggio: il
gendo, così come dipinge pulsioni dell'animo quando scrive poesie. I suoi
coraggio del "no”.
paesaggi emanano il profondo respiro pietroso degli Iblei, e le sue armoMaria Lucia Riccioli, narratrice persuadente e leggera, posniose figure fluttuanti sembrano provenire da quell'universo spirituale
siede il dono tutto femminile dell'introspezione capace di
(ancorché di fervida carnalità) assai composito e di prorompente creativileggere tra le pieghe dell'anima con la freschezza giovanile
tà, come la personalità stessa di Volanti. La Mostra resterà aperta fino al 7
di una dedizione sororale. E dunque: "Ferita nell'ala un'algiugno.
lodola", editrice L‟erudita Roma, 445 pagg., 23 euro.
comunità.
Questo sito possiede una storia letterale che è
stata ricavata attraverso la testimonianza dei
militi della Batteria ed oggi questi scritti letti,
con evidente commozione dai Soci di Plemmirio Blu, ci sono serviti per stabilire un contatto ed una connessione con le esperienze del
passato che appartengono a noi ed al nostro
Territorio e rappresentano anch'essi l‟identità
storica della nostra comunità.
Queste strutture, questi eventi, riguardano una
parte del Plemmirio e servono a farci recepire
e percepire una vicinanza con le comunità che
un tempo occupavano il sito e metterci così in
contatto con il nostro passato collettivo. Questa nostra costa ha visto genti d‟ogni parte approdarvi nel corso degli ultimi millenni; dalle
genti greche che fondarono Siracusa, ai romani, ai bizantini, agli arabi e quelle che a seguire la occuparono, non ultimi quelle che arrivarono con lo sbarco alleato sulle nostre coste.
Dobbiamo prendere atto che le genti che hanno abitato il Territorio lo hanno reso un importante crocevia di civiltà, d‟idee e di spiritualità e che pur utilizzandolo, lo hanno consegnato a noi non deturpato e con tutte le sue
risorse integre. Oggi, che è stato permesso al
nostro Territorio di subire in modo incontrollato una forte antropizzazione della delicatissima fascia costiera, dobbiamo impegnarci per
farlo ridiventare nuovo crocevia di interessi
indirizzati ad un corretto utilizzo ed alla tutela
intelligente dell‟ambiente, per un futuro sostenibile che sia connesso per un verso, allo sviluppo dell‟attuale società industriale e per l‟altro, ad evitare un possibile impoverimento
delle risorse naturali, reagendo se necessario
agli abusi che continuano, resi possibili dalla
mancanza di una specifica, adeguata e diffusa
tutela ambientale.
Marcello Lo Iacono
Lanza
Jorge Luis Borges lo ha scritto: "Noi siamo la nostra memoria". Se è vero, come è
vero, che questa lapidaria asserzione deve
insegnarci che un popolo non ha un futuro
degno di questo nome se dimentica il proprio passato, allora occorre ogni tanto fare
riferimento a chi ci ha preceduto e ai suoi
grani di saggezza. Francesco Lanza, per
esempio, autore di scritti emblematici di una
società che non c‟è più ma che possedeva il
senso della vita che scaturiva dal lavoro e
dall‟onestà. Lanza indulge anche a tratteggiare personaggi divertenti come Giufà, comari intraprendenti, contadini dabbene, femmine vogliose, mariti accomodanti. Oggi
dagli scritti di Lanza estrapoliamo un bozzetto di sapore campestre e un ammonimento riferito al nuovo anno.
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Domenica 4 maggio 2014
l’intervistal’intervistal’intervistal’i
Sarà un assessore Reale
“Crocetta? Sono curioso di conoscerlo, perché per essere stato scelto
dai cittadini deve avere una forte personalità ed un proprio carisma”
Ezechia Paolo Reale, puoi raccontarci come sei diventato assessore regionale di
Crocetta?
Dovrei rispondere che non lo so, ma in pochi mi crederebbero. Progetto Siracusa di
cui sono il portavoce, si è federata ad Articolo 4 dal mese di dicembre scorso perché
con un movimento fuori dal territorio siracusano aveva necessità e volontà di misurarsi.
Ad Articolo 4 ed ai suoi deputati regionali si
deve la volontà di scommettere sul mio nome
perché in me, nella mia persona, nei principi
che ho sempre portato avanti di trasparenza,
competenza e fuori dai compromessi che
spesso soffocano i partiti, crede da tempo.
Sei stato proposto assessore regionale dal
raggruppamento parlamentare guidato
dall’On.le Leanza, Articolo 4, forte di ben
10 deputati regionali. Ma cosa è l’Articolo
4? Come è schierato? Alle imminenti elezioni europee con chi si schiererà ?
Articolo 4 è un movimento civico nato, non
solo guidato, con l’on.Leanza. Il lavoro, come recita lo stesso articolo della Costituzione richiamato nella denominazione del Movimento, è il perno su cui ruota tutta la sua
politica. E’ un movimento che conta un numero elevato di giovani esponenti in tutta la
Sicilia, tra i quali anche ottimi assessori del
Comune di Catania, ed ha in cantiere, tra gli
altri, un piano contro la disoccupazione, una
legge già presentata sul diritto allo studio,
una legge quadro sull’immigrazione e un
altro disegno di legge sulla questione sociosanitaria. Soprattutto in questo momento
così difficile per la Sicilia e per tanti siciliani il movimento ha ritenuto indispensabile
garantire governabilità alla Regione e dare
forza e finalizzazione agli sforzi di moralizzazione e rilancio dell’azione pubblica portati avanti dal presidente Crocetta. Comprendendo che siamo di fronte ad un referendum pro o contro l’Europa, forte della
sua indipendenza, Articolo 4, alle elezioni
Europee, schiera una giornalista, Michela
Giuffrida, una donna competente, da sempre
al servizio della gente, inserita come candidato indipendente nella lista del PD, unica
formazione politica che oggi sembra in grado di affrontare l’ondata irrazionale di antieuropeismo che rischia di sommergerci..
Risulta dalla stampa che i renziani ed i
crocettiani di Siracusa si siano opposti alla
tua nomina ad assessore. “ Paolo Reale è
stato” hanno
obbiettato
“nel ballottaggio il candidato opposto al centrosinistra”.
“I Consiglieri comunali
del suo raggruppamento sono all’opposizione,sarebbe una incongruenza”. Che effetto ti hanno fatto e come replichi?
Questo fa parte della politica dei partiti, prima lo schieramento poi il valore delle persone. Non mi appartiene, per questo non ho
mai avuto una tessera di partito. Non credo,
però, che chi ricopre ruoli politici o istituzionali a Siracusa possa aver provato ad
Il nostro territorio ha
Le riserve sulla mia
nomina ad assessore bisogno di una sinergia
di intenti e di volontà
regionale? Fa parte
da parte di tutti i
della politica dei
rappresentanti eletti
partiti, prima lo
dai siciliani che spero,
ma ne sono sicuro, ben
schieramento poi il
presto emergerà
valore delle persone.
nitidamente. Credo
Non mi appartiene,
soprattutto che a
per questo non ho mai
cadere saranno i
avuto una tessera di personalismi e le rigide
ideologie
partito
ostacolare la mia nomina. La provincia
intera ed i suoi rappresentanti non possono
che avere un vantaggio concorrenziale dalla mia presenza nella Giunta Regionale.
Agricoltura: un universo con tantissimi
interessi.
Come
pensi di
muoverti? Sarà
possibile
agli agricoltori
della tua
provincia,
alle imprese e a
chi lavora
nel settore, raggiungerti direttamente o
ti eclisserai e avremo sempre davanti un
segretario o segretaria tutto fare con cui
praticamente è inutile parlare?
Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, per essere esatti. Un universo
complesso dove ho molto da imparare e gli
stessi esponenti del settore sono quelli da
cui io stesso voglio apprendere, conoscere
per poi agire. Certamente ho delle persone
che mi aiuteranno in
questo lavoro complesso, ma voglio io
stesso parlare con le
persone che mi scrivono e che mi cercano. E nel possibile
lo farò, soprattutto
dopo un primo periodo che dedicherò
quasi interamente a
prendere piena conoscenza dei compiti e delle responsabilità che mi sono
state assegnate e a sostenere la candidatura di Michela Giuffrida alle prossime elezioni europee, per far sì che prosegua il
percorso politico di valorizzazione del merito e non quello di premiare la semplice
appartenenza, che tanto male ha fatto alla
politica.
Crocetta è un presidente difficile, umorale,capace di cambiare posizione di ora
in ora…. Tu non lo hai mai conosciuto,
che impressione ti ha fatto, come pensi che
saranno i vostri rapporti?
Personalmente sono curioso di conoscerlo,
perché per essere stato scelto dai cittadini
come Presidente della nostra Regione deve
certamente avere una forte personalità ed un
proprio carisma. Non ho motivo di dubitare
che i nostri rapporti saranno sereni, come si
addice a due persone che fanno parte dello
stesso equipaggio e vogano nella stessa direzione, che è quella dell’interesse della Sicilia e dei siciliani.
La provincia di Siracusa conta 6 deputati
regionali
(Marziano,Coltraro,Cirone,Bandiera,Vinc
iullo,Gianni), alcuni li conosci benissimo
(Vinciullo, Bandiera, Gianni, Marziano).
Pensi di stabilire con loro un rapporto di
collaborazione continua? E con i sindaci e
gli amministratori della provincia?
Come potrei non stabilire con tutti i deputati
regionali della provincia di Siracusa un rapporto di collaborazione. Molti di loro già li
conosco personalmente. Il nostro territorio
ha molto bisogno di una sinergia di intenti e
di volontà da parte di tutti i rappresentanti
eletti dai siciliani che spero, ma ne sono sicuro, ben presto emergerà nitidamente. Credo soprattutto che a cadere saranno i personalismi e le rigide ideologie. Ne va di mezzo
lo sviluppo del nostro territorio che troppo
ha sofferto, per troppi anni, di divisioni rivelatesi assai sterili.
Da assessore regionale all’agricoltura
quali sono le tue priorità?
Quelle di cui mi sono già occupato mettendo
piede in Assessorato: lo sblocco di risorse
per favorire l’occupazione dei tanti precari
del settore trasformando l’assistenzialismo
in risorsa destinata alla messa in sicurezza
del nostro territorio ed alla valorizzazione
delle nostre reti di irrigazione; l’allentamento della morsa della burocrazia sulla gestione dei fondi europei; la salvaguardia, anche
attraverso la lotta all’agropirateria ed all’agromafia, delle nostre risorse agricole e dei
nostri prodotti, che tanto sviluppo e ricchezza possono portare al territorio; la possibilità di trasformare con piccole e importanti
operazioni la Sicilia in una terra capace di
esportare non
solo in Europa
ma nei nuovi
mercati e di arricchirsi con
quello che considero “il nuovo
petrolio”: le risorse alimentari
della terra e del
mare. Guardare
di nuovo a questi
due settori non
significa affatto
tornare indietro
ma sapere vedere un futuro sicuro per la nostra Sicilia.
Sono quello che posso
liberamente volere.
(Erik Erikson)
4
Domenica 27 aprile 2014
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili
con la necessità di dare visibilità a tutti.
cittadinisulwebcittadinisulwebcitt
Ambiente&potere Silvio (ri)attacca Gli scribacchini..
E ancora c'è chi si ostina, con frasi roboanti
ed astruserie stilistiche, a considerare questa
città in corsa alla candidatura come città culturale ed artistica. Ma dico, ma dove vivono
quelli che come Savonarola lanciano strali
velenosi a chi addita il marcio? Quali oscure
motivazioni rilanciano la polemica generata
dall'esclusione a capitale...Ad ogni angolo il
fetore degli escrementi animali, bulloni e
ferri vecchi scaricati vicino a bottiglie e
spazzatura. Verso l'interno, nei vicoli, gonfi
di umidità, i gatti si leccano i rifiuti riversati
sull'asfalto unto e scivoloso. Ma dove vivono i detentori della verità, quelli che schizzano veleni contro
chi riesce ad ammettere la lordura di una città fatta fuori da
chi ha sposato il senso civile e la bellezza dei luoghi. Qualche solitario filosofo della domenica arroventa i propri carboni per conficcargli la propria testa quando capirà che il
salto sarà un miraggio. Uomini che sanno di cultura solo perchè la moltitudine dei siracusani ha sempre delegato chi si è
eretto a capo di un gruppo o di una società a rappresentarli e
a gestirli. I giovani più spigliati sono riusciti, in virtù della
loro vanagloria, a divenire scribacchini di testate locali e magari alla fine, dopo oscure raccomandazioni, ai vertici di responsabilità, a mio avviso, esagerate e da carrozzone. Magari si indignano per una buccia di banana lanciata da un turista in via Minerva e scrivono e riscrivono dell'inciviltà di
alcuni turisti, ma non descrivono lo sfacelo quotidiano che si
consuma in una delle più belle piazze del mondo quando
eserciti di bambini tirano la palla contro le antiche colonne
di un tempio e scivolano con le biciclette sul sagrato della
cattedrale. E si infuriano quando i vigili allontanano giocolieri, suonatori di fisarmoniche, venditori di palloncini, di
fiori, di ombrelli, di cianfrusaglie, caramelle, calia e semenza...Ma perchè non scrivono dei lavori mai finiti, degli abusi
di potere che rivelano costruzioni sui terrazzi di alberghi e di
case di amici e politici? Perchè non si da abbastanza spazio
alle immagini poco decorose di un centro storico avvilito e
invaso da zingari, rifiuti, da motocicli che ammorbano l'aria
e sfrecciano anche in piena piazza del duomo? Oggi, non
occorrono autori di recensioni approssimative, ma autentici
seminatori di discordie che sappiano, con squisitezza formale, rilanciare il gusto per la bellezza e il rispetto dei luoghi.
Aldo Federico
Mi riferiscono solo oggi che un giovane siracusano che non
mi è stato mai presentato e con cui non ho mai parlato, insomma che non conosco, dando solidarietà a un suo amico
e scrivendo de I Fatti, ha scritto: “Ma ancora leggi questo
opuscolo petulante?”. Detto con tono sprezzante.
Merita una risposta..petulante.
Si chiama Carlo Gradenigo e fa parte di Sos l’associazione
ambientalista nata da un paio d’anni, dopo che I Fatti, anzi
per usare le sue parole l’opuscolo petulante, dal 2008 portava avanti una battaglia quotidiana contro la cementificazione di Siracusa. Va anche aggiunto che molti siracusani negli ultimi anni hanno poi sostenuto la
battaglia ambientalista iniziata da questo giornale in assoluta solitudine. Ma le battaglie si
fanno per affermazioni di principi e senza mai
scendere a compromessi. Dopo un percorso comune, anche con Sos, I Fatti hanno preso le distanze quando hanno saputo dei ripetuti incontri
di giovani virgulti siracusani di Sos col presidente Lombardo, il luciferino Lombardo. Appunto Gradenigo, Guarnaccia, don Rosario Lo Bello, Patti ed altri di Sos
sono andati più volte a far visita e hanno fatto politica col
governatore poi condannato per collusioni mafiose. Una
scelta inconcepibile: non ci si può alleare col diavolo per
raggiungere risultati.
Spulciando la cronaca apprendo poi che lo stesso Gradenigo ha portato gli ambientalisti di Sos a manifestare sotto il
palazzo dell’Inda di corso Matteotti a sostegno del sovrintendente del tempo, Fernando Balestra. Ma che c’entrano
gli ambientalisti con l’Inda e con Balestra? Nulla, ma il fatto resta. Allora, uno che parla a vanvera? Un vanitoso? Uno
a cui piace ostentare il suo piccolo potere? Chissà. Diciamo
un piccolo ambientalista di potere? Diciamo così, ma senza
toni sprezzanti, siamo buoni noi.
Lo ripeterò all’infinito, era
meglio che parlasse con Dudù. Il Cavaliere, in verità ex,
in quanto condannato, ha
incassato la flebile (per usare un eufemismo), condanna,
che le male lingue attribuiscono alla condivisione delle
cosiddette riforme fortemente comunicate dal Presidente
del
Consiglio,
MatteoFormat-BerlusconianoRenzi. Ora incassata la
“condanna”, che pensate lo
obbliga a espiare la pena per quattro ore a settimana , come dire una media di 34 minuti al giorno, concentrati in un
giorno solo, in modo che la stessa possa anche espletarsi
nella fantastica trovata che il condannato Berlusconi Silvio, possa recarsi a Roma tra il martedì e il giovedì, per
esercitare quella “agibilità politica” tanto invocata dai
berluscones, che senza capo resterebbero a casa con il triste presentimento di andare a lavorare. Era questo il prezzo da pagare per l’appoggio al Matteo-FormatBerlusconiano-Renzi? Potrebbe essere? A occhio e croce,
potrebbe. Ora il pregiudicato Berlusconi attacca, e come
Grillo dice che ottanta euro al mese nelle buste paga di
Molti ma non di Tutti, sono una specie di elemosina elettorale. Certo se pensiamo che il condannato Berlusconi Silvio, con ottanta euro comprava un chilo di fagiolini……..
Ora la Pascale pare sia incinta, ma fonti bene informate
dicono che questa volta lo Spirito Santo ha un alibi. In
tutto questo il nostro Cavalierino manda le sue amazzoni
in televisione a raccontarci di quanto è bravo, di come
vuole cambiare l’Italia.. Magari la rigirerà come un calzino o la aprirà come una scatoletta di tonno di Grilliana
memoria. A proposito tutti abbiamo visto che i Grillini ora
partecipano ai Talk in tv. E tutti quelli che sono stati
“condannati dalla Rete” per aver partecipato a trasmissioni televisive e di conseguenza epurati non dovrebbero essere riammessi? Cosa dice la Rete? Oh ragassi, mi sa che
nella rete ci siamo finiti noi,... non siamo mica qui ad
asciugare la “Rete” sugli scogli...!!
Umberto Guidi
Vitadacani
Vigili urbani uno e due
Dirigente Miccoli, non chiediamo troppo. Basterebbe far
frequentare dei corsi di formazione al personale della Polizia
Municipale di Siracusa per avere risposte telefoniche adeguate quando si chiede un intervento ed un servizio all'altezza della città di Archimede. Il rispetto delle norme rende il
cittadino più sereno e consapevole dei diritti e dei doveri.
Purtroppo capita spesso che ad ignorare e quindi a non rispettare le più elementari norme in vigore siano proprio coloro che dovrebbero farle applicare e rispettare. Vi sarà capitato di chiamare il Comando della Polizia Municipale di Siracusa per chiedere ed avere un aiuto o una semplice informazione e aver ricevuto in cambio risposte assolutamente
inaccettabili. Giorno 24 Aprile ho chiamato la PM per chiedere un intervento per una gattina investita e morta per strada. Chi era in servizio al centralino della Polizia Municipale, senza neanche darmi il tempo di spiegare che si trattava
solo di far prelevare una carcassa che avevo anche provveduto a chiudere in un sacchetto di plastica, rispondeva che
da pochissimi giorni avevano ricevuto nuove disposizioni e
non potevano intervenire per animali in difficoltà con la sola
eccezione per i cani pericolosi. Ho subito spiegato che si
trattava di una piccola carcassa e la risposta è stata che
avrebbero avvertito l'IGM per prelevarla. Ho preferito chiudere educatamente la conversazione telefonica ed immaginavo già l'operatore dell'IGM prelevare il sacchetto con la
gattina e depositarlo nel suo mezzo oppure in un contenitore della spazzatura come fosse un normale rifiuto. All'insegna del risparmio per le casse comunali chissà quanti animaletti finiscono tra i rifiuti urbani disattendendo la normativa
in vigore sullo smaltimento delle carcasse. Eppure quando SI
VUOLE, la collaborazione ed il rispetto delle norme riescono a salvare animali e lasciare nei cittadini la speranza che
SI PUO' CAMBIARE IN MEGLIO. La sera del giorno di
Pasqua, ho potuto essere testimone diretta di una efficace
ed efficiente collaborazione tra Polizia Municipale, Servizio
cattura convenzionato con il Comune, ASP Veterinaria di
Siracusa e semplice volontariato. Ho segnalato tre cani di un
branco che avevano degli aculei di istrice infilzati in posti
piuttosto delicati (vicino alla gola, vicino all'occhio, nella
mandibola). Appena ho chiamato la Polizia Municipale, dal
centralino ho ricevuto questa volta la massima disponibilità
ed infatti due agenti della Polizia Municipale sono arrivati
nell'arco di poco tempo. Subito dopo è arrivata la responsabile del servizio cattura ed il veterinario di turno dell'ASP. I
cani sono stati liberati dagli aculei ed hanno avuto somministrato l'antibiotico. Questa dovrebbe essere la normalità di un
intervento degli enti preposti alla salvaguardia degli animali
ed invece quando ciò avviene pare di assistere ad un miracolo.
Elena Caligiore
5
Domenica 4 maggio 2014
Prg: Le scelte di Foti-Garozzo
favoriscono ex Spero (in foto)
e lo sviluppo di Santa Panagia,
annessa all‟autorità di Augusta
Dopo un anno Foti-Garozzo
vengono fuori e sono costretti
a dire come vogliono
“aggiustare” il Piano regolatore generale. La direttiva di
massima, il fumo negli occhi,
è quello di evitare nuove cementificazioni e limitare gli
interventi edilizi al recupero
del patrimonio preesistente.
Ma è solo il fumo negli occhi,
quello che serve a tenere buoni 3 o 4 ambientalisti in buona
fede e una mezza dozzina di
ambientalisti fasulli. Nei fatti
in queste direttive - formulate
da tecnici all’uopo stimolati ci sono ben precise scelte che
obbediscono a un principio
che credevamo superato delle
politica e cioè: favori per gli
amici, la legge per gli altri.
Chi sono gli amici? Ogni
giorno aumentano perché i
siracusani sono fatti così, non
sanno resistere all’impulso di
andare col vincitore, anche se
è impresentabile, incompetente, arruffone.
Intanto viene salvaguardata
l’ex Spero dell’amico Di Stefano che va riqualificata più
di quanto era stato già concesso il 4 luglio del 2012
quando la commissione urbanistica, anche allora come
oggi presieduta dal Pd, approvò i mini appartamenti col
voto dell’intero gruppo democratico anche in Consiglio
comunale, d’intesa con l’odiato e cementificatore centrodestra. Ci sono poi altri amici
per la creazione di nuove
strutture turistiche, creazione
che potrà avvenire ex novo o
“anche per il patrimonio esistente”. E a questo punto diventa difficilissimo spiegare
perché non si dà la concessione alla Pillirina dove si crea
una struttura turistica di appena 50 camere con 200 assunzioni a tempo indeterminato e le ricadute economiche
facilmente immaginabili.
C’è invece lo sviluppo verso
la rada di Santa Panagia, magari annessa all’autorità portuale di Augusta, come da
proposta targata 2013 di Garozzo nella veste di capogruppo del Pd.
Gli altri amici? A Cassibile e
Belvedere e nuova viabilità
viene prevista in particolare a
contrada Carozzieri. Perché
in particolare a Carrozzieri e
a Tremilia no? Ma questo sono le direttive di Foti-Garozzo
che sono al Comune per farsi
gli affari loro e non per pettinare le bambole.
In altri tempi avremmo concluso dicendo che in ogni caso
queste erano le direttive scelte
dalla Giunta e che sarebbe
toccato poi al Consiglio comunale fare pulizia e votare
uno strumento funzionale,
equanime, approfondendo tutti i pro e i contro di ogni singola direttiva. Oggi purtroppo
una conclusione di questo tipo
è impossibile visto che il Consiglio comunale e in particolare i “giovani” consiglieri di
maggioranza hanno dimostrato sin qui di non avere nessuna autonomia, eseguono ordini e basta. Naturalmente speriamo di sbagliarci, nell’interesse di Siracusa che non ha
davvero bisogno di nuovi assalti alla diligenza, truccati da
falso ambientalismo.
Qui di seguito le scelte che la Giunta Garozzo intende portare avanti per la
revisione del Prg:
1.
APPROVARE le seguenti direttive di carattere generale:
a)
prevedere sistemi perequativi e compensativi per le diverse zone
del territorio comunale e utilizzare sistemi di fiscalità urbanistica per
favorire l’innovazione nelle costruzioni, come compensazione ecologica
preventiva, tecniche antisismiche innovative, interventi di ingegneria
naturalistica e uso di materiali eco-compatibili, adozione di principi di
efficienza energetica e innovazione tecnologica, che apportino alla comunità cittadina vantaggi energetici ed ambientali;
b) prevedere perequazione e fiscalità tali da ridurre il ricorso a vincoli e procedure espropriative evitandone, per quanto possibile, la reiterazione;
c)
individuare le vocazioni economico-sociali del territorio e creare
le condizioni perché queste siano sviluppate per il benessere collettivo,
integrando ogni elemento socio economico innovativo;
d) sviluppare la cultura del mare e della campagna, come elementi
caratterizzanti ed identificativi della città e privilegiare la vocazione
turistica della città, prevedendo la destinazione e lo sviluppo di infrastrutture alberghiere o comunque ricettive per i turisti recuperando
anche il patrimonio esistente;
e)
puntare sulla nautica da diporto sia a motore che a vela, realizzando il piano particolareggiato del Porto di Levante (marmoreo) con
il riordino degli spazi acquei in ragione di una modifica del water-front
e con il completamento dell’iter di approvazione del Piano Particolareggiato del Porto Grande con la realizzazione di una nuova pianificazione che tiene conto della attuale progettualità puntando alla riqualificazione del water-front della zona Elorina;
f)
puntare alla realizzazione di punti di varo ed alaggio per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle imbarcazioni da diporto,
yacht e imbarcazione di media dimensione;
g)
individuare percorsi culturali - enogastronomici – turistici - agrituristici di cui la città è portatrice;
h) elaborare un Regolamento Edilizio che definisca in modo chiaro
e univoco i requisiti prestazionali dei progetti proposti, relativi alle varie zone della città, ad es. inserimento nel tessuto circostante, fruibilità
del verde attrezzato, facile accessibilità, sicurezza, ecc., al fine del rilascio del provvedimento richiesto;
i)
far convergere all'interno della pianificazione generale.
1.
quanto determinato dal Consiglio Comunale in ordine al Piano di
Urbanistica Commerciale, alla modifica all'art. 39 del R.E.C. e delle
parti incluse nel regolamento dei Dehors che, data la loro natura, possano essere restituite sul piano normativo e regolamentare del nuovo
strumento urbanistico;
2.
quanto disposto dalla legge in materia di inquinamento acustico;
3.
quanto disposto dalla legge in materia di Piano della Mobilita e
Piano Urbano del Traffico, tenendo conto degli studi già acquisiti
dall'Amministrazione Comunale.
2.
APPROVARE le seguenti direttive di carattere specifico riguardanti:
a)
Gli strumenti di progettazione sostenibile
Adottare e promuovere, anche mediante incentivi, riduzioni e agevolazioni tributarie e fiscali, e/o riduzione degli oneri di urbanizzazione, e/o
incentivi di maggiorazione della superficie o volumetria edificabile per
interventi ad alta qualità energetico-ambientale per la diffusione di sistemi e componenti di edilizia eco biocompatibile, interventi di progettazione per la ristrutturazione e manutenzione del patrimonio esistente che nelle loro diverse fasi considerino e contemperino obiettivi energetici ed ambientali e in particolare interventi che:
considerino i dati climatici locali quali materiali primari;
controllino i consumi di energia, il ciclo delle acque (piovane, grigie, potabili), le emissioni e i rifiuti;
utilizzino materiali ecocompatibili e materiali locali e tecnologie
energetico-efficienti;
considerino gli spazi esterni come parte integrante e non complementare del progetto degli edifici;
prevedano una cantierizzazione ispirata ai principi energeticoambientali.
b) La città da recuperare
1.
limitare il consumo di suolo non urbanizzato attraverso il recupero delle aree ed il riuso di edifici dismessi e/o sottoutilizzati o sottratti
alla fruizione dei cittadini da asservire per la creazione di nuove cen-
Demanio a convenienza
Riceviamo e pubblichiamo:
Certo che al Comune di Siracusa sono strani questi amministratori, come
fanno a dimenticare l'esistenza di un ufficio regionale chiamato "Ufficio
Periferico del Demanio Marittimo di Siracusa" che non viene nemmeno
invitato e preso in considerazione quando si presentano pubblicamente le
linee guida per la stesura del nuovo piano regolatore di Siracusa. Capisco
se un Comune montano ignora l'esistenza di questo Ufficio Pubblico ma
Garozzo ed i suoi Ass.ri no. Il Bon ton istituzionale sembra non interessare
a meno che non serva per chiedere di poter mettere giostrine o fare mercatini rionali in aree demaniali e, peggio per i siracusani, quando fa le multe in
aree demaniali incassandone impropriamente i proventi.
Salvo Petrilla
tralità per attrezzature e servizi;
2.
favorire il turismo e l’agriturismo con la previsione di apposite zone
di espansione con edificazione estensiva e bassi indici di urbanizzazione;
3.
mantenere la complessità delle preesistenti geometrie e giaciture di
carattere ambientale o storico ed assecondare la conformazione geomorfologica del terreno;
4.
incrementare le superfici verdi e favorire la rinaturalizzazione e la
formazione di corridoi ecologici, anche con l’obbligo di previsione di giardini pensili e verticali per i nuovi fabbricati e per la ristrutturazione o il
rifacimento della sola facciata per gli esistenti, anche tramite l’utilizzo
della compensazione ecologica preventiva;
5.
rimappare gli spazi aperti con una o più rappresentazioni che lascino in secondo piano gli edifici e illustrino la caratterizzazione formale degli spazi aperti (es: migliorare l’arredo urbano, incrementare il ruolo delle architetture a zero cubatura; ripensare lo spazio pubblico stradale),
anche in sinergia con i piani di Protezione Civile relativamente al reperimento di aree di primo sfollamento e di soccorso;
6.
contribuire alla costituzione di un sistema di verde urbano che risulti realmente fruibile, connesso agli insediamenti e non puramente normativo (es: il verde deve essere parte integrante del progetto, sia nelle parti
botaniche sia in quelle pavimentate o d’arredo);
7.
integrare le funzioni assegnate alle aree per servizi destinati al verde
con quelle compatibili ma riconducibili alle attività di reddito, al fine di
poter creare i presupposti urbanistici per una migliore gestione del verde
attrezzato;
8.
individuare le possibili soluzioni urbane anche attraverso l’uso di
incentivi per l’allocazione di attività commerciali ed aree mercatali, per la
riqualificazione delle zone di contrada Mazzarona, di contrada Santa Panagia Palazzo, comprendendo quelle di primo impianto destinate agli alloggi popolari, per il conseguimento di uno standard qualitativo che contrasti efficacemente con l’odierno appellativo loro dato di “quartieri dormitorio”;
9.
rivedere il quadro delle destinazioni funzionali attributi dal vigente
P.R.G. alle zone territoriali omogenee CR1b di Cassibile;
10. incrementare gli indici assegnati dal vigente P.R.G. alle zone CR1c,
ripristinando l’indice espresso dai precedenti Piani Particolareggiati di
Recupero (0,40 mc/mq) redatti ai sensi della L. R. 37/85, per il recupero
di ulteriore monetizzazione utile al miglioramento ambientale delle zone
già antropizzate presenti lungo la fascia costiera;
11. individuare aree per il social housing, IACP da attuare secondo la
regolamentazione regionale, che consentano la riqualificazione urbana
dei sistemi urbani di riferimento anche attraverso:
il riconoscimento di volumetrie aggiuntive rispetto a quelle preesistenti come misura premiale;
la delocalizzazione delle relative volumetrie;
l'ammissibilita' delle modifiche di destinazione d'uso per il recupero, a scopo residenziale, delle volumetrie preesistenti.
c)
La qualità urbana
1.
disciplinare le emissioni del rumore in base a norme generali esistenti, mai adeguate alla città, con l’uso di particolari isolanti acustici, differenziando le aree residenziali e/o ospedaliere, e le aree con attività rumorose;
2.
ricercare una valorizzazione reciproca tra progetto e contesto, ed
esaltare i profili architettonici ed urbanistici, privilegiando ed esaltando
la qualità progettuale;
3.
progettare spazi pubblici verificando, rispetto al periodo estivo ed a
quello invernale, l’effettiva possibilità di una loro confortevole fruizione;
4.
privilegiare la fruizione dei meno favoriti (bambini, anziani, diversamente abili, persone in difficoltà o a mobilità ridotta) e privilegiare la
predisposizione di percorsi che possano essere utilizzati indistintamente
da tutti i cittadini, senza la necessità di prevedere fruizioni differenziate.
d) Le infrastrutture, i servizi e i trasporti
1.
fissare precise scelte relative alla politica dei servizi, garantendo la
dotazione necessaria di attrezzature e servizi pubblici e di interesse pubblico o generale;
2.
individuare un’area per le Attrezzature Fieristiche non presenti nel
territorio;
3.
creare nuove viabilità o ampliare, ove possibile, quelle esistenti al
fine di urbanizzare correttamente ogni zona, con speciale riguardo alla
zona di contrada Carrozzieri ed agli ingressi NORD e SUD della città;
4.
individuare un percorso alternativo costituente il bypass alla circolazione nel centro abitato di Cassibile;
5.
ristudiare la viabilità perimetrale alla Frazione di Belvedere;
6.
rivedere la viabilità del territorio tenendo conto delle risultanze dei
procedimenti amministrativi intrapresi per l’acquisizioni per usucapione
dei tracciati viari preesistenti;
7.
utilizzare il mare anche per il trasporto urbano;
8.
individuare aree in prossimità degli assi di penetrazione al sistema
urbano funzionali all’allocazione di “logistic-center” attrezzati allo scopo
di supportare la distribuzione delle merci all’interno della città con il decremento dei flussi circolatori;
9.
individuare aree nei pressi delle stazioni ferroviarie di Santa Teresa
Longarini e Fontane Bianche per l’interscambio dei vettori di trasporto;
10. recuperare il fronte a mare (waterfront) all’interno del Porto Grande e quello che a levante va da Ortigia sino alla rada di Santa Panagia per
migliorare la qualità urbana e promuovere lo sviluppo economico;
11. individuare un nuovo sistema urbano per il riuso delle aree centrali
precedentemente adibite alle infrastrutture ferroviarie, attualmente non
utilizzate.
6
Domenica 4 maggio 2014
Decreto
Parco,
rinvio
di
90
giorni
Gianni: Esperti ed ordini professionali hanno palesato la necessità di alcuni
approfondimenti e l‟assessore Furnari ha ritenuto opportuno di accogliere la
richiesta. Non c‟è nulla di strano, lo stesso è successo anche ad Agrigento
Riceviamo e pubblichiamo:
In queste ore circola voce che al neo Assessore regionale ai Beni Culturali Giusy Furnari sia stata fatta pressione affinché non
pubblichi sulla Gazzetta ufficiale entro la
data prevista del 3 maggio p.v. il decreto di
perimetrazione del nuovo Parco archeologico di Siracusa. Il decreto è stato firmato
il 3 aprile scorso dall'ex assessore Maria
Rita Sgarlata.
La nascita del Parco, pur essendo un obbligo di legge e pur rappresentando un efficacissimo strumento di gestione sostenibile
del patrimonio archeologico aretuseo, la si
attende da 14 anni. Manca solo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale.
La nascita non è stata ben accolta da chi,
per decenni, era abituato a rilasciare o a
ottenere concessioni edilizie anche in aree
di pregio archeologico. Con il parco ne
consegue il limite assoluto di inedificabilità
per 200 m oltre il perimetro. Considerato
che il Parco archeologico comprenderà l‟area monumentale della Neapolis e, proseguendo lungo l‟asse di viale Paolo Orsi,
passando per contrada Fusco, Tremilia e
Sinerchia arriverà al Castello Eurialo per
poi girare verso Santa Panagia/Scala Greca
fino a toccare le latomie dei Cappuccini
(riproducendo in buona parte il perimetro
delle Mura Dionigiane), diventeranno inedificabili aree che il Piano Regolatore riteneva edificabili. Sono l‟area Open Land,
Fiera del Sud, contrada Bufalaro, Tonnara
S. Panagia, Scala Greca.
E allora sorge spontaneo il dubbio: forse
all'Assessore Furnari è stato suggerito di
non pubblicare il decreto di perimetrazione
per un “liberi tutti” generale? E chi può
essere il suggeritore considerato che l'assessore vive a Messina e che a Siracusa fa
politicamente riferimento all'onorevole
Pippo Gianni? Se vero è che il sospetto è
l‟anticamera della verità, a ciascuno le pro-
Macchè project financing,
state vendendo a un privato
la Cittadella dello Sport!
Riceviamo e pubblichiamo:
I Consiglieri Comunali della Lista Garozzo hanno voluto incontrare, presso la sala Giunta, l‟Assessore allo Sport Maria Grazia Cavarra. All‟incontro erano presenti tutti e nove i consiglieri (Salvo
Cavarra, Cristina Merlino, Gaetano Favara, Antonio Grasso,
Cristina Garozzo, Elio Di Lorenzo, Enrico Lo Curzio, Gaetano
Malignaggi, Giuseppe Rabbito).
Tema dell‟incontro, molto attenzionato da tutti i consiglieri del
Gruppo Garozzo, è stato la Cittadella dello Sport e il programma
dell‟Amministrazione di predisporre un bando di gara per l‟affidamento della struttura ai privati, attraverso il project financing. Dopo una disamina sulle attuali condizioni in cui versa la Cittadella
dello Sport e le cause che l‟hanno ridotta in questo stato, che qui
tralasceremo per non ribadire che la politica clientelare ed accomodante del passato ha permesso tanta speculazione a favore di pochi
e a danno di molti su quella ed altre strutture comunale nel nome
dello sport, si è parlato di come si intende sviluppare il project financing- affermano in una nota congiunta i nove consiglieri.
Rimarrà forte la valenza sociale dell‟impianto, con le scuole che
continueranno a utilizzare la struttura gratuitamente, l‟amministrazione si riserverà il diritto di svolgere alcune manifestazioni comunali, le società sportive saranno tutelate con tariffe pari a quelle
attuali, indicizzate secondo l‟andamento dei dati Istat, il gestore
dovrà garantire la manutenzione degli impianti durante gli anni di
gestione; inoltre il vincitore del bando potrà sviluppare all‟interno
della Cittadella tutte le attività imprenditoriali in sinergia con il
contesto (es. negozi sportivi, bar, ecc.). Sentita, attraverso l‟ass.
Cavarra, la previsione dell‟Amministrazione, che smentisce fortemente ogni speculazione demagogica di chi deve fare opposizione
ad ogni costo, senza dare alcuna indicazione di soluzioni alternative, veloci e realizzabili, i consiglieri della Lista Garozzo, sono perfettamente in linea con il proprio Sindaco Garozzo e con il suo rappresentante con delega allo Sport Cavarra.
I consiglieri, soddisfatti della valenza tecnica e sociale del project financing, invitano il proprio Sindaco Garozzo ad "andare avanti con
forza e determinazione, come sta facendo in tanti settori, non curandosi di chi prima ha distrutto e depredato tutti i gioielli della città, come la Cittadella dello Sport, ed oggi si erge sul pulpito di chi è interessato alla cosa pubblica. Alla cosa pubblica o a mantenere il proprio
status quò?"
“ Bando di gara per l’affidamento della Cittadella dello Sport ai privati, attraverso il project financing”: che vi ricorda? Le peggiori pagine dell’amministrazione di questa città. I Fatti per anni hanno denunziato a lungo il “project financing” del Nuovo Ospedale, di un
accordo dove la parte pubblica ci rimetteva l’osso del collo senza
guadagnarci niente, lasciando l’utenza nelle mani di una speculazione forsennata di un privato. Qui sarà diverso? Ma questi consiglieri
di parte “fotiana” così decisi nel volerlo perché non hanno spiegato
con eguale chiarezza in che consiste la contropartita pubblica ?. La
dico io: è una cessione camuffata della Cittadella dello Sport, il Comune di Siracusa esce di scena ed entra un privato per 30 anni che
vorrà guadagnarci e che ne farà un uso personale che non possiamo
prevedere e che non ci è stato spiegato. Concetto Lo Bello per lo
sdegno risorgerà dalla sua tomba? Purtroppo non è possibile. Certo
nessuno ha mai immaginato che un opera che fu il frutto di decenni
di fatica da parte di Lo Bello sia svenduta come l’ultima e la piu insignificante delle opere. Per decenni la Cittadella è stata una grande
palestra di agonismo e di sport per migliaia e migliaia di giovani siracusani. Una storia esaltante. Diventerà una bella piscina privata a
pagamento dove prendere il sole e fare il bagno per turisti e siracusani bene? Auguri e vergogna.
prie deduzioni.
Fabio Morreale
Abbiamo chiesto all’onorevole Gianni di
dare una risposta alle accuse di Morreale.
“Non so, anzi so chi ha suggerito a Monreale – afferma Gianni – di dire queste cose non
vere. L’assessore regionale Furnari ha partecipato ad una riunione pubblica che non si
è tenurta in nessun sotterraneo, ma apertamente alla luce del sole. In sostanza molti
esperti, professionisti ed ordini professionali
hanno chiesto degli approfondimenti sul decreto del parco archeologico. Ci sarebbero
infatti molte cose da discutere e/o rivedere.
Lo stesso ho fatto personalmente in commissione dell’Ars e non mi pare che ci sia qualcosa di strano. Ci saranno 90 giorni di tempo per gli approfondimenti che è poi quello
che è successo anche con il parco di Agrigento”.
Migranti
e tante malattie
Ho prestato molta attenzione alle dichiarazioni
rilasciate dal sindaco di Siracusa Giancarlo
Garozzo in merito al problema dell‟ immigrazione nel nostro territorio. Premesso che per
forma mentis riconosco a qualunque soggetto
con cui mi confronto il diritto ad essere compreso e valutato in buona fede, voglio rammentare al Sindaco Garozzo che il nostro ordinamento giuridico attribuisce poteri speciali
allo stesso in materia d‟ incolumità pubblica e
non solo. Tutti siamo coscienti del dramma
che si sta consumando nel nostro territorio,
ancor di più dopo le immagini mandate in onda dalla trasmissione di Italia Uno denominata
LE IENE, dove si parla di un sistema di accoglienza per gli immigrati al collasso, con alcuni soggetti malati presubilmente di scabbia, e
con una Dottoressa che in riferimento alle
condizioni igienico-sanitarie afferma testualmente : " che Dio ce la mandi buona ". Vorrei
che il Sindaco comunicasse pubblicamente l‟
iter ospedaliero di un immigrato nel caso in
cui venisse ricoverato presso l‟ Azienda Ospedaliera Umberto I di Siracusa per malattie
quali tubercolosi, colera, scabbia etc… Esiste,
un reparto specifico adibito per queste persone
oppure questi malati vengono ricoverati nei
medesimi reparti in cui vi sono altri soggetti
con patologie differenti. E‟ compito del Sindaco informarsi e fare di tutto al fine di prevenire ed eliminare possibili pericoli ed epidemie
che potrebbero minacciare la salute della nostra comunità??? Il problema oggi, non riguarda la convivenza civile e la coesione sociale
tra i Siracusani e gli immigrati, ritengo che
nessun Siracusano possa essere accusato di
razzismo, mancanza di tolleranza o di essere
leghista, bensì l‟ impossibilità reale ed oggettiva di accogliere in maniera dignitosa un numero sempre maggiore, di giorno in giorno, di
immigrati. Inoltre, non ho compreso il senso
del convegno di questo sabato tenutosi a Palazzo Vermexio, ove si è parlato dei problemi
della Siria quando a Siracusa c'è gente che
muore di fame, lo trovo alquanto singolare,
soprattutto quando alcuni di coloro che hanno
preso parola non sono mai stati in Siria. Lei
Sindaco quante volte si è recato nei centri di
accoglienza presenti nel nostro territorio per
ascoltare le storie degli immigrati Siriani ???
In molti si mascherano dietro il termine accoglienza, non avrà nulla in contrario Ill.mo Sindaco, se le dico che preferisco partecipare ad
un convegno sulle decine di imprenditori siracusani che vivono nella disperazione ed hanno
chiuso la propria attività commerciale. Ed ancora, sono certo che non potrà negarmi il diritto di affermare che ormai molti siracusani vivono in uno stato di povertà che nulla può invidiare ai paesi del terzo mondo e senza offesa
per nessuno penso proprio che abbiano la precedenza. Infine, se affermo provocatoriamente
che bisogna chiudere le nostre coste non penso che sia corretto eclissare sull‟ argomento
con l‟ affermazione roba da lega nord. A differenza di alcuni esponenti politici, io come
tantissimi altri Siracusani, penso che ad ogni
essere umano debba essere data la possibilità
di scegliere come vivere e come morire, cosa
che non viene concessa all' immigrato quando
giunge in Sicilia ed a Siracusa. Non si può
chiedere ai Siracusani di accettare questo fenomeno con le cupi lenti della rassegnazione !!! Basta con certi abusi morali di alcuni
consiglieri comunali ed assessori.
Dario Tota
7
Domenica 4 maggio 2014
Litigano e non risolvono i problemi
Maurizio Landieri sullo scontro Garozzo-Pane. Terrorismo psicologico sui
migranti. Vigili urbani? Ognuno dovrebbe fare il suo ruolo. Chiedo troppo?
Maurizio Landieri, c’è un diffuso malessere contro i migranti, contro gli
stessi ai semafori..Che succede?
Succede che qualcuno vuol fare terrorismo psicologico. Siamo un paese di
frontiera, siamo l‟avamposto dell‟Europa. E‟ chiaro che per motivi geografici
siamo investiti dal problema. Ma se
guardiamo i numeri non siamo il paese
con il maggior numero di migranti, né di
richiedenti asilo. E non è nemmeno vero
che l‟Europa ci ha abbandonati. Attingiamo a fondi europei stanziati per i richiedenti asilo. Però a molti fa comodo
gridare contro l‟uomo nero, per motivi
vari. E si paventano epidemie spaventose. E si mettono in giro bufale. Adesso
tutti hanno paura dell‟Ebola, quando
l‟OMS non ha neppure posto alcuna restrizione ai viaggi nei paesi dove si è
registrato il contagio. Approfitto per
tranquillizzare i siracusani: abbiamo
molte più probabilità di morire per un
meteorite che ci colpisce in testa che per
il virus Ebola.
La multa all’artista di strada al Duomo è solo un nuovo episodio, qualcosa
proprio non va con questi vigili urbani.
Un rimedio possibile quale sarebbe?
Vicenda grottesca. Due vigili si trovano in
Piazza Duomo a fare il loro lavoro, stanno
per sanzionare un artista da strada, simpaticissimo, ma abusivo. La gente insorge, e siccome siamo nell‟era di Internet, il filmato
finisce in rete. I vigili vengono massacrati.
Interviene il Sindaco, ma lo fa nel peggiore
dei modi, affermando che un episodio simile non si ripeterà. La frase è di per sé senza
senso. Che significa di preciso? Che verrà
ordinato ai vigili di non fare il loro dovere?
E‟ un reato e il Sindaco non può farlo. Verrà modificato il regolamento comunale?
Non è competenza del Sindaco, ma del
Consiglio comunale. Verranno puniti i vigili? E perché? Il buon Garozzo, con quella
frase, ha placato la pancia dei siracusani
che volevano vedere scorrere il sangue.
Alla fine della fiera non cambierà nulla. Gli unici che hanno pagato sono
stati il simpatico artista da strada ed i
due vigili, finiti nel tritacarne mediatico. Mi chiedi che rimedio può esserci
a tutto ciò? Uno, semplice semplice:
che il sindaco faccia il sindaco, il comandante faccia il comandante e l‟assessore faccia l‟assessore. Ma forse
chiedo troppo.
Maurizio, su lavoro e occupazione
restiamo all’anno zero e stanno arrivando nuove tasse…
Ho letto che il Sindaco avrebbe litigato
con l‟assessore al bilancio chiedendone le dimissioni. L‟assessore che in
campagna elettorale era vicino alla
gente e lontano dai partiti, ma al quale
i partiti tanto antipatici non dovevano
stare visto che ha ottenuto un assessorato, anche prestigioso. I motivi della
lite sarebbero futili, tra l‟altro. Tra un
litigio e l‟altro, magari, prima o poi
troveranno anche il tempo per dedicarsi ai problemi dei siracusani.
E’ assordante il silenzio della chiesa
siracusana in un momento così drammatico per la nostra città. E’ un silenzio
motivato, è un silenzio di comodo?
Guarda c‟è una Chiesa militante che ha tutta la mia stima. Te lo dice un anticlericale
dichiarato. Penso ad organizzazioni come
la Caritas. Guai se non ci fosse. Da parte
della gerarchia ecclesiale, invece, sarebbe
opportuno, a mio parere, esercitare una sorta di moral suasion nei confronti dei nostri
amministratori. Dovrebbe ciò usare la propria autorità morale per spingere l‟amministrazione ad intervenire con decisione ed efficacia verso i bisogni dei siracusani. Che
poi, tradotto in soldoni, sarebbe come prendere per le orecchie i nostri amministratori e
dir loro: “datevi una mossa”, ma fatto da un
Vescovo ha più valore.
Pensiamo che i commercianti che lavorano all’ingresso del parco della Neapolis
sono fra i pochi che non subiscono la crisi,
i turisti infatti sono assai numerosi. Anche
il resto della città ne potrebbe avere benefici con meno improvvisazione. Ad oggi
infatti si pagano 13 euro per l’ingresso
senza lo straccio di una guida..
Quanti eventi culturali organizza il Museo
Paolo Orsi? Quanta cultura si produce a Siracusa? Circa zero. Ed è un delitto. Abbiamo
un patrimonio inutilizzato. Una fonte di ricchezza che non sfruttiamo. Ma possibile che
non ci sia nessuno, in questa città, dotato di
capacità manageriali, perché anche la cultura
è un‟azienda, un business. Vedo solo improvvisazione e dilettantismo.
Villa Reimann, c’è la corsa al suo accaparramento. Come la pensi?
Tutta la mia stima per l‟iniziativa di Marcello Lo Iacono. Le attività cui è destinata la
struttura sono ben indicate nel testamento
della signora Reimann. Anche a me piacerebbe avere Villa Reimann per una grigliata
con gli amici, ma non si può fare. E‟ un patrimonio da salvaguardare. Così andrà in malora. E sarebbe un delitto.
Gianni al Ciapi: Trasporti, a Siracusa
La lotta all’amianto raccontiamo cazzate
Domenica 4 Maggio alle ore 10,00 nei locali di contrada Biggemi del CIAPI di Priolo, si
terrà la Conferenza sull‟amianto organizzata dall‟Osservatorio Nazionale sull‟Amianto
(conferenza tenuta sempre da Pippo Gianni a Palermo mercoledì scorso con l’annuncio di
50mila nuovi posti di lavoro ndr). Nel corso della conferenza l’on. Pippo Gianni che è stato
il promotore del disegno di legge n.306 che ha portato alla approvazione, da parte dell‟ ARS
in data 26 Marzo 2014, della legge regionale “ Norme per la tutela della salute e del territorio dei rischi derivanti dall‟amianto”, presenterà ed illustrerà il provvedimento che intende
porre in Sicilia, territorio particolarmente interessato e dove s‟è accumulato un ritardo ventennale , dei punti fermi per definire e risolvere la questione. Il disegno di legge presentato in
data 14 Marzo 2013 da Pippo Gianni recava “Norme in materia di prevenzione e lotta al rischio amianto” da cui risalta subito che il suo approccio è stato principalmente di natura sanitaria, perché gli sta a cuore la salute della gente, in linea con la sua professionalità di medico. Dopo novanta anni di utilizzo, negli anni 90 si scopri che le polveri di amianto
(microfibrille), minerale naturale brevettato all’inizio del secolo scorso (1901)e che è servito
a fabbricare tutta un serie di manufatti che hanno avuto una diffusissima utilizzazione civile,
quali coperture a tetto, tubi per acquedotti e quindi serbatoi per l‟accumulo e la distribuzione
dell‟acqua potabile, svolgono, se ingerite o inalate, un‟azione patogena su tutti i tessuti,
un‟azione cancerogena. La Regione, insomma, si sensibilizza ai problemi che sono derivati
dall‟uso dell‟amianto, prima ritenuto un ottimo materiale per manufatti e poi cancerogeno,
al punto da venirne bandito l‟utilizzo e intimato lo smantellamento di tutti i manufatti in uso
con il conferimento dei detriti in particolari discariche. La Regione Siciliana lo fa nel modo
istituzionale che le compete, attraverso l‟approvazione di una apposita legge che detta norme
e direttive da far osservare da parte di tutti gli interessati. Se ne parla da ben 25 anni, ricordo
i primi interventi qui a Siracusa a difesa dei dipendenti dello stabilimento Eternit di Targia
portati avanti dall‟avvocato Silvio Aliffi. Perché la nostra zona oltre ad essere toccata come
utilizzatori di manufatti in amianto ha vissuto e vive ancora problemi di salute derivati a
quanti per decenni sono vissuti a contatto continuo con la polvere di amianto, nello stabilimento di Eternit Sicilia a Targia.
Ma l‟attualità del problema viene anche dalla constatazione che esistono ancora nel nostro
territorio “discariche abusive” di questo materiale pericoloso e addirittura (vedi la foto allegata al servizio) in una strada, via degli zaffiri, che porta ad uno dei Varchi della Riserva
del Plemmirio. L‟iniziativa legislativa dell‟on. Pippo Gianni a tutela della salute dei lavoratori dell‟amianto e dei cittadini di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa di cui avrà potuto constatare la malattia, anche personalmente, nel corso della sua professione di medico si pone
anche il problema di dare ordine agli interventi pubblici in materia, dettando particolari regole per il territorio della Regione e norme per l‟intervento degli organi regionali al fine governare finalmente e completamente le questioni connesse che vanno dalla raccolta e smaltimento in loco dei manufatti ancora in impianto o diversamente abbandonati in discariche o
in stato di abbandono casuale come generici inerti da edilizia urbana o rurale, là dove si è
ristrutturato e sostituito i manufatti in materiale nocivo o per stato di abbandono complessivo
della costruzione. Vedi nei vicoli e nei ronchi della Giudecca, della Graziella o nelle aree
edificate per espansione dell‟edilizia abitativa vicino al mare dove si è abbattuta la vecchia
casa di campagna per costruirvi la nuova villetta. Tettoie e serbatoi in amianto che si sfalda
per vetustà e sottoposto all‟acqua, al sole e poi al vento che ne sparge le polveri. E‟ chiaro
che si tratta di problemi di prevenzione sanitaria che non si potevano risolvere solo con la
costituzione di un registro dei tumori. Occorreva ben altro.
Per cui giustamente la l.r. 24 marzo 2014 fa delle prescrizioni e impone dei comportamenti
un po‟ a tutti gli addetti ai lavori al fine da perseguire l‟esclusivo interesse dei cittadini . Non
si tratta insomma di distribuire somme pubbliche per ristori privati, per altro in un periodo
di grande austerità, bensì di provvedimenti di buona prevenzione sanitaria, di tutela dell‟ambiente e quindi della salute dei cittadini.
Pepè Genovese
A Siracusa è piuttosto noto che il servizio pubblico di
trasporto urbano non esiste quasi più e la causa è lo stato di dissesto finanziario nel quale versa l’AST. Dissesto
generato a sua volta dall’Assessorato ai Trasporti della
Sicilia che sarebbe in debito verso l’AST di svariati milioni di euro. Di conseguenza, l’Azienda di Trasporto
Siciliana taglia di qua e taglia di la non è più in grado di
garantire il servizio di trasporto erogato in alcuni comuni della Sicilia dove, il più grande, è proprio quello di
Siracusa. Che per un’Azienda come l’AST, l’erogazione
di trasporto pubblico urbano fosse un’anomalia è da
sempre noto, infatti, l’Azienda che è di proprietà al
100% della Regione Sicilia, nasceva nel 1947 per collegare i comuni della Sicilia e così ha fatto per qualche
anno dopo la nascita. A cavallo tra la fine degli anni 50
e i primi anni 60 nel corso del ventesimo secolo, i politici siracusani di allora, in testa il Sindaco Giuliano, la
sapiente regia del potente On. Graziano Verzotto e giovani virgulti Democristiani in crescita come Lo Magro,
Foti, Nicita, Brancati e Lo Curzio, fecero si che per la crescente città industriale, importantissima nello scacchiere economico della Sicilia, l’AST diventasse il gestore del servizio urbano di trasporto della Città. Il ragionamento dell’epoca fu in parte il seguente: Tu AST sei
pagata a chilometri di servizio effettuato dalla Regione. Il Comune di Siracusa ti da la concessione del suo trasporto urbano e ti ristorna il contributo regionale di competenza comunale per tali servizi al cittadino. In sostanza, se tu AST sei brava, ci puoi guadagnare due
volte per lo stesso servizio: la prima con la Regione, la seconda con il Comune. Un vero affare che i palermitani non si fecero sfuggire, ma il tempo cambia tante cose e oggi Siracusa
non è più un affare per l’AST e nell’attesa che il Presidente Crocetta decida che farsene di
quest’Azienda e delle altre 150 concessioni erogate in Sicilia per il trasporto urbano ed extraurbano, intanto, tiene fermi gli autobus in rimessa. Non so quanti a Siracusa hanno notato che ci sono giorni (cioè quasi tutti) in cui di autobus in giro per Siracusa non se ne vede
neanche uno. Particolarmente nei festivi e in alcune ore della giornata, se uno è abbastanza
curioso e si passa lo sfizio di recarsi alla rimessa dei Pantanelli, vede fermi e ben allineati
tutti gli autobus in dotazione a Siracusa cioè, circa una quarantina. Quelli bianchi, non possono essere non notati. Dovrebbero essere circa una decina ed essendo quelli che sono visibili ogni tanto in giro per Siracusa, fanno specie vederli fermi in rimessa in orario (diciamo
dalle 13 alle 16/17 ??) che dovrebbero essere al servizio della Città. Dopo le dichiarazioni
dell’Assessore al ramo che, a nome e per conto del Sindaco Garozzo, ha perso l’occasione
per stare zitta e ha preferito far sapere alla Città che presto Lei avrebbe messo le cose a posto garantendo un rapido miglioramento del servizio urbano, appare evidente che né per Lei
né per il Sindaco, la questione trasporti ha carattere di priorità. Capisco che ci sono affari
più interessanti di cui occuparsi, vedi ad esempio l’ipotesi di nuovo Ospedale, ma è preoccupante per tantissimi operatori turistici, prossimi alla stagione estiva, sapere che dovranno
dire ai propri ospiti italiani o stranieri che e meglio andare a piedi o affittarsi un’automobile o prendere un taxi, piuttosto che aspettare il passaggio di un autobus. Forse non molti
sanno che nel 1951 il regista Elia Kazan si trovava in vacanza a Siracusa e già allora gli
autobus non erano molto puntuali e Lui, nell’attesa che ne passasse uno, decise di fare il suo
film capolavoro e cioè: Un tram chiamato desiderio, con Vivien Leigh e Marlon Brando
tratto dal dramma scritto da Tennessee Williams . Al di là se questa storiella sia una fesseria o no, mi sembra che possa diventare benissimo una scusa per dire a tutto il mondo che a
Siracusa, saremo anche babbi e sciroccati però, le cazzate le sappiamo raccontare bene.
Enrico Caruso
8
Domenica 4 maggio 2014
contromano
Due settimane fa è morto
il mio scrittore preferito,
quello che ha scritto il
più bel romanzo che ho
mai letto.
Due settimane fa è morto
l‟uomo che mi ha convinto definitivamente,
quando avevo diciott‟anni e ho cominciato a leggere i suoi libri, che scrivere era ciò che volevo
fare davvero nella vita,
per tutta la vita, con la
consapevolezza però che
mi sarei dovuto accontentare della mediocrità
che avevo avuto in sorte, perchè il genio è altra cosa e io non
l‟avevo, ma forse mi era stato regalato il privilegio di riconoscerlo e goderne nell‟anima.
Due settimane fa è morto lo scrittore che mi ha dimostrato
che non era sbagliato il piacere della lettura, che non era minore il gusto della storia, che non era necessariamente tedioso l‟impegno, come i noiosi maestri di tanta letteratura europea del „900 sembravano obbligarmi a pensare. No. In quel
Sudamerica molto mediterraneo di amore e di orrore, di magia e sregolatezze esisteva, fioriva la “mia” letteratura, rutilante, colorata e assieme profondissima, carnale, crudele,
appassionata, veloce, schierata senza bisogno di sovrastrutture ideologiche a spiegarla e giustificarla, senza oscuri tarli
dell‟anima, ma con scintillanti ossessioni del corpo e della
mente.
“Durante il fine settimana gli avvoltoi s'introdussero nella
casa presidenziale, fiaccarono a beccate le maglie di filo di
ferro delle finestre e smossero con le ali il tempo stagnato
nell'interno, e all'alba del lunedì la città si svegliò dal suo
letargo di secoli con una tiepida e tenera brezza di morto
grande e di putrefatta grandezza...” Sono queste le prime
righe che ho letto di Gabriel Garcia Marquez, era la fine
del „75 o il 76 e sull‟Espresso uscì in anteprima il primo capitolo del nuovo romanzo del famoso autore di “Cent’anni
di solitudine”. Avevo 18 anni e abitavo, come ora, a Roma,
studiavo svogliatamente giurisprudenza, svogliatamente perché volevo far altro nella vita: il giornalista, scrivere.
Lessi avidamente quelle pagine che raccontavano dell‟ingresso del popolo nella casa del dittatore finalmente morto.
Mi esaltarono, corsi a comprare il romanzo. Lo lessi avidamente quanto avidamente un ragazzo può leggere un libro
dallo stile difficile, senza punti, uno scorrere infinito di storia e storie. M‟esaltai per quell‟epopea in cui un generale
Ogni tanto qualcuno ci pensa, però anche
Pippo Gennuso ha smesso di agitarsi su
quella sentenza del CGA impossibile da eseguire, come ha scritto, l‟avvocatura dello Stato agli stessi giudici che l‟hanno emessa. Ormai, i deputati regionali sono tornati all‟Ars,
riprendendo il loro lavoro di routine, interrompendo quella campagna elettorale ridicola
che li portava a visitare le famiglie iscritte al
voto in quei 9 seggi elettorali – tre a Rosolini
e sei a Pachino - dove secondo i giudici amministrativi si sarebbero verificati dei brogli
elettorali. Eventualità però smentita dalla
Procura della Repubblica di Siracusa che ha
escluso, dopo avere portato a termine le dovute indagini, che qualcuno abbia commesso,
nella fattispecie, reati elettorali. Anche il trafugamento delle schede elettorali dall‟archivio del Tribunale di Siracusa è stato ridimensionato, infatti, non ha influenzato il corso
degli eventi, perché l‟impiegato del tribunale
che si è prestato a commettere il reato si sarebbe pentito riportando indietro gran parte
della documentazione, rendendola disponibile ad eventuali accertamenti. Il caso è certamente unico al mondo e di difficile comprensione sotto il profilo giudiziario perché non
lascia fuori nessuna giurisdizione, amministrativa, civile e penale, rendendo quasi impossibile dare sostanza all‟esecuzione di una
sentenza emessa dal massimo organismo in
materia di procedimenti riguardanti la pubblica amministrazione. Eppure, dicevamo, c‟è
ancora qualcuno che aspetta la decisione finale del CGA, adito da Gennuso con un atto
di ottemperanza per indire in maniera coatta
le elezioni. Nello stesso tempo, il Consiglio
di Giustizia Amministrativa dovrebbe pronunciarsi per fornire i chiarimenti alla Regione sulla complessa procedura da eseguire
nel disporre le elezioni. Comunque vadano le
cose ce n‟è abbastanza per portare l‟intricata
vicenda in tutte le sedi giudiziarie d‟Italia e
forse anche mondiali, giusto per fare ridere
tutti. Il fatto più incredibile è che il cittadino
normale non riuscirà mai a comprendere nulla dell‟intreccio, perché a malapena solo gli
addetti ai lavori del mondo forense sono in
grado di percepire la complessità del caso,
Melquiades,
Florentino e
il mio lutto
per Gabo
vendeva il mare del suo paese, impazziva per una Manuela
Sanchez, ragazza del suburbio, uccideva chi lo voleva uccidere e lo dava in pasto agli altri congiurati. Lessi le recensioni
entusiaste che sottolineavano tutte però come “l‟altro” romanzo, il precedente fosse una cosa diversa e speciale. Ma non
c‟era in libreria nella Roma della metà degli anni ‟70 “quel”
romanzo. Sembra assurdo a raccontarlo ma era così. Io almeno non lo trovai. Oggi Marquez è un mito, allora era uno scrittore che aveva scritto un grande romanzo e tanti anni dopo era
difficile trovarne una copia in giro. Lo beccai in un mercatino
sull‟Ostiense. C‟era con me una ragazza ricordo, aveva grandi
occhi azzurri, non ricordo il nome. Frequentava con me il
gruppo di cristiani per il socialismo che si riuniva attorno a
Don Franzoni, l’ex abate della basilica di San Paolo fuori le
mura. Vidi il “mio” romanzo sulla bancarella, era di seconda
mano, costava pochissimo, lo voleva anche lei. Fui maleducato e irremovibile lo presi io e lo lessi con lentezza. Ogni sera
prima di spegnere la luce entravo a Macondo e ci restavo tutta
la notte, nel sonno e nel sogno. Fu un lungo rito bellissimo e
quando si avverò la profezia di Melquiades dopo le 7 generazioni dei Buendia, quando l‟ultimo Aureliano nacque con la
temuta coda di porco e finì mangiato dalle formiche, quando
la città venne “spianata dal vento e bandita dalla memoria
degli uomini” perché “le stirpi condannate a cent'anni di solitudine non avevano una seconda opportunità sulla terra,“
quando chiusi quel romanzo comprato sulla bancarella
dell‟Ostiense ebbi netta la sensazione che mai avrei vissuto
una avventura più bella, intensa, più “mia”. Sono passati 38
anni da allora e la penso ancora allo stesso modo, oggi che
quella profezia s‟è portato via anche il suo autore magnifico.
Ho letto tanti necrologi, tante rievocazioni, tanti commenti
alla morte di Gabo e li ho trovati tutti insoddisfacenti, parziali, retorici. Era inevitabile che fosse così. Cercavo le mie
emozioni in quei pezzi, le mie sensazioni, le mie riflessioni
rielaborate in 38 anni di letture e riletture; non potevo trovarle. Non potevo trovare gli incastri e le evocazioni sulla vita,
l‟amore, la guerra, il destino, il potere, la vecchiaia e la morte che i romanzi di Marquez hanno innescato nella mia esistenza. Era inevitabile.
Ciò che era evitabile è che passasse sostanzialmente in secondo piano la sua meravigliosa scrittura. Va bene la biografia, va bene l‟impegno politico, l‟amicizia con Castro, la
scazzottata con Vargas LLosa (altro mio idolo, che il dio
degli scrittori me lo conservi a lungo), va bene tutto. Ma
quanti intellettuali castristi si sono visti negli anni, quanti
indomiti oppositori delle dittature latinoamericane, quanti
coraggiosi combattenti per la libertà? Centinaia, migliaia,
rispettabilissimi, eroici. Ma è questo che aveva di speciale
Garcia Marquez? No, no, no.
Lui aveva il miracolo della scrittura, che l‟avranno avuto 10,
forse, nella storia della letteratura del mondo e di tutti i tempi, lui trasformava in piacere, amore, emozione stupenda, le
cose della vita, lui sarebbe stato immenso anche se fosse stato tutta la vita chiuso dentro una stanza in un paesino sperduto perché il dio della parola scritta lo aveva scelto, lui fra
miliardi, fra generazioni, fra infinite possibilità aveva dato a
lui “il dono” di raccontare in maniera universale l‟uomo, affinchè lo leggessero e comprendessero tutti, a tutte le latitudini, colti e ignoranti, di tutte le religioni, le ideologie, le vocazioni e le ossessioni.
E se mi chiedessero cosa mi ha raccontato Garcia Marquez
ripeterei la risposta che Florentino Ariza diede al capitano
del battello fluviale dove finalmente aveva coronato il suo
sogno d‟amore con Fermina Daza, quando gli chiese: “Per
quanto tempo crede che possiamo continuare con questo
avanti e indietro del cazzo?”
Se mi chiedessero cosa mi ha raccontato Gabo, ripeterei
quello che Florentino aspettava di rispondere da
”cinquantatre anni, sette mesi e un giorno notti comprese”.
“Tutta la vita”, risponderei.
Hasta lo Garcia Marquez siempre
Joe Strummer
Brogli all’Ars?
Abbiamo scherzato
che resterà unico nella storia e che non potrà
purtroppo neanche fare giurisprudenza. Difficile dire se, alla luce di quanto accaduto,
Pippo Gennuso sceglierebbe di seguire la
stessa strada del ricorso che ha mirato a far
decadere l‟intera deputazione regionale eletta in provincia di Siracusa. Quanto hanno
guadagnato gli avvocati coinvolti nel caso
Gennuso, non è dato sapere con precisione,
con certezza si tratta di centinaia di migliaia
di euro che quasi tutti gli interessati hanno
dovuto tirare fuori di tasca propria, vuoi per
attaccare vuoi per difendersi. Anche senza
fare giurisprudenza, ha sortito l‟effetto di
essere esemplare per quanti in futuro, dopo
una sconfitta elettorale, dovessero avvertire
il bisogno di farne annullare il risultato per
tentare di rimettersi in gioco. Ovviamente, il
pronunciamento del Cga ci dovrà essere, però non è dato ipotizzare nulla sugli effetti
reali che produrrà. Tanto si doveva ai lettori
che ripetutamente ci chiedono chiarimenti
sul caso Gennuso e Company. Altre elezioni, quelle per eleggere il Parlamento europeo, sono entrate, in questi giorni, nel quotidiano di tanta gente. A cosa serve un parlamento europeo così come si presenta agli
elettori è qualcosa di poco comprensibile.
Fino a quando tutti hanno parlato bene degli
abiti del re, è stata accettata per buona cosa,
ora che molti hanno cominciato a vedere le
nudità del re, è facile immaginare che a Bruxelles e a Strasburgo accadranno tanti, ma
proprio tanti, casini. Molti s‟interrogano su
www.ifattidelladomenica.it
cosa realmente producono, in termini di ricaduta sulla collettività europea, tutti questi
parlamentari che sono tra i più pagati del
mondo. Qualcuno comincia ad aprire gli occhi e si accorge che sono al massimo tre o
quattro gli Stati che decidono per tutti, con la
finalità di essere loro stessi i beneficiati. Inutile dire che Germania e Francia sono i cocchieri della carrozza che riescono ad ammutolire tutti gli altri paesi aderenti meno capaci e preparati. Chi ha creato il sistema l‟ha
fatto tutelandosi rendendo difficile le azioni
di contrasto degli ultimi arrivati. L‟incapacità dei politici italiani viene da lontano, perché pur essendo tra i “soci” fondatori nessuno si è preso la briga di far rispettare la sovranità e gli interessi veri dell‟Italia all‟interno del contesto. Viene da chiedersi perché
mai un solo politico nostrano ha denunciato
che il parlamento europeo è probabilmente il
più dispendioso del mondo? Nessuno ci aveva mai offerto questa inedita prospettiva che
apparteneva a pochi che godono i massimi
privilegi, standosene in silenzio. In Europa
sono andati uomini come Giorgio Napoletano, però, nessuno ha denotato comportamenti diversi dagli altri. Come si può raccomandare la spending review ed entrare nei
conti dei paesi aderenti più in difficoltà economiche se prima non chiarisce perché il
parlamento europeo deve essere l‟unico al
mondo ad avere due distinte sedi che fanno
lo stesso lavoro con il doppio degli impiegati, dei funzionari e delle attrezzature. Mantenere in attività il solo Palazzo di Strasburgo
costa 600 milioni di euro l‟anno, senza contare il costo del personale. Tutti gridano allo
spreco, ma nessuno può intervenire perché la
Francia, ovviamente per interesse, oppone il
suo diritto di veto che impedisce a tutti il
solo discuterne. Ci siamo fatti spiegare perché non si può almeno sopprimere la sede in
Belgio. La risposta è stata che il sindaco di
Bruxelles si oppone (un sindaco si oppone
all‟intera Europa?) perché ha dettagliato con
dovizia di particolari come su quel Palazzo
si fonda l‟intera economia della sua città.
Insomma a Bruxelles oltre il 90 per cento
dell‟economia poggia sul soggiorno dei deputati europei, dei portaborse dei parlamentari europei, degli interpreti, degli autisti.
Supermercati e locali pubblici di ogni genere
restano aperti e creano ricchezza ai gestori,
solamente perché i frequentatori di un solo
palazzo mangiano, bevono e si divertono. A
Bruxelles sostanzialmente non esiste disoccupazione e lo stipendio medio di un impiegato supera i 2500 euro. Per un solo istante
si pensi a cosa accadrebbe se uno dei due
palazzi in questione si trovasse in Italia? Al
popolo italico-sprecone la signora Merkel
imporrebbe l‟immediato abbattimento e i
primi ad approvare sarebbero i premier nostrani. Ecco la differenza dell‟essere tedeschi o francesi e appartenere invece a un popolo bonaccione disposto a cedere anche il
deretano per il quieto vivere. Nel prossimo
Parlamento europeo arriveranno le truppe
antieuropeiste di ogni dove. Gli italiani invieranno tanti ragazzotti disposti a ripetere in
aula gli slogan di Beppe Grillo e pronti a
rivelare le magagne dei “due palazzi” fino ad
ora coperte dai partiti ortodossi e allineati.
Nel parlamento europeo sono pochi a prendere la parola e per giunta per pochissimi
minuti, inoltre, non si arriva mai a espellere
qualche membro dall‟aula. Da giugno in poi,
potete già scommettere, anche L‟Europa
comincerà a diventare meno tedesca e più
italiana. In Europa non ci sarà Pippo Gennuso, lui si, porterebbe una ventata nuova nella
UE, peccato si sia concentrato solo per ritornare all‟Ars, quando invece il vero Bengodi
si trova a Strasburgo e a Bruxelles.
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Il sindaco Garozzo fa la voce grossa Pane risponde picche