SCIENZE INFERMIERISTICHE Qualità delle prescrizioni farmacologiche mediche scritte e orali e prevenzione degli errori: revisione della letteratura Annamaria Ferraresi1, Monica Casati2, Rita Maricchio3, Valeria Scotti4, Annalisa De Silvestri5, Carmine Tinelli6 1 infermiera, responsabile formazione Comparto Sanitario, UO formazione e Aggiornamento, Azienda Ospedaliero Universitaria di ferrara 2 infermiera, responsabile ricerca, formazione e Sviluppo – Direzione delle Professioni Sanitarie Azienda Ospedaliera Ospedali riuniti di Bergamo 3 infermiera, Coordinatrice rSA, Distretto eST – ASS n. 5 “Bassa friulana” 4 Bibliotecaria, Servizio di Documentazione Scientifica, irCCS S. matteo Pavia 5 Biologa, Servizio Biometria, irCCS S. matteo Pavia 6 medico, Servizio Biometria, irCCS S. matteo Pavia Corrispondenza: [email protected] rIaSSUnTo Introduzione. L’errore di terapia rappresenta un fattore importante nella pratica clinico-assistenziale e si può tradurre in un evento avverso potenzialmente pericoloso per la persona assistita. Tale evento può essere individuato in diverse fasi del processo terapeutico (prescrizione, trascrizione/interpretazione, preparazione, distribuzione, somministrazione). Per quanto attiene gli errori di terapia correlati alle modalità di trasmissione orale e scritta delle prescrizioni farmacologiche è stata effettuata un’analisi della letteratura finalizzata a conoscere la correlazione tra le due modalità di trasmissione e gli errori di terapia, e per descrivere attraverso quali strategie sia possibile migliorare le performance cliniche in questa complessa fase del processo terapeutico. Materiali e metodi. È stata condotta un’analisi della letteratura relativa alle modalità di trasmissione orale e scritta delle prescrizioni farmacologiche. La ricerca ha individuato 184 citazioni di cui otto sono state incluse nella revisione. Gli articoli sono stati analizzati da indipendentemente e in duplicato da due persone. La ricerca è stata condotta il 12 novembre 2009. risultati. Nella letteratura selezionata un solo studio valuta gli errori di terapia correlati alle modalità di trasmissione delle prescrizioni; gli ordini verbali sono risultati associati a un livello inferiore di errore rispetto a quelli scritti o registrati in un sistema informatico. Due indagini riguardano l’ambito della prescrizione orale; il primo studio è rappresentato da una ricerca trasversale nella popolazione dei farmacisti, dove i principali fattori percepiti come ostacolo alla corretta interpretazione delle prescrizioni orali sono i rumori nell’ambiente, la vicinanza a persone che dialogano e l’eloquio veloce del prescrittore, mentre il secondo studio descrive l’uso delle prescrizioni orali (non solo farmacologiche), nei diversi contesti sanitari. Nei cinque audit clinici reperiti si può osservare come vi sia una significativa percentuale di prescrizioni scritte inesatte o incomplete, in tutti gli studi si rileva un sensibile miglioramento dopo le azioni educative/organizzative poste in essere. Conclusioni. In base ai risultati ottenuti non possono essere descritte raccomandazioni univoche ed esaustive. Entrambe le forme di prescrizione possono essere soggette a molteplici fraintendimenti se attuate con scarsi standard di qualità e in presenza di alcuni elementi di contesto ambientale. È comunque raccomandabile limitare l’uso della prescrizione orale solo in situazione di emergenza/urgenza. Parole chiave Errori di terapia, prescrizioni verbali, prescrizioni scritte qUaLITY oF wrITTEn and oraL PrESCrIPTIonS For MEdICaTIon and Error PrEvEnTIon: a rEvIEw oF LITEraTUrE aBSTraCT Introduction. Therapeutic error represents an important factor in clinical practice and healthcare and can translate into a potentially hazardous adverse event for the patient. This kind of event can be identified in the different phases of the therapeutic process (prescription, transcription/ interpretation, preparation, dispensing and administration). As regards the therapeutic errors connected with the oral and written transmission of medication prescriptions, an analysis of literature has been conducted to identify the relationship between the two modes of transmission and therapeutic errors and to describe the strategies that could improve clinical performance in this complex phase of the treatment process. Materials and methods. An analysis of literature on the oral and written transmission of medication prescriptions was conducted. The research identified 184 citations of which eight were included in the review. The articles were analysed independently and in duplicate by two people. The research was conducted on 12th November 2009. results. Of the literature selected, only one study evaluated therapeutic errors connected with prescription transmission modes; verbal orders were correlated with a lower error level than written prescriptions or those recorded in a computerised system. Two surveys focused on oral prescription; the first was a transverse study in a population of pharmacists, where the main factors perceived as an obstacle to correct interpretation of oral prescriptions were background noise, people talking nearby and the speed at which the prescriber talks, whereas the second study describes the use of oral prescriptions (not just for medication), in various healthcare settings. In the five clinical audits reviewed, it was observed that a significant percentage of written prescriptions are inexact or incomplete, in all studies there was a significant improvement after the training/organisational initiatives implemented. Conclusions. It is not possible to formulate univocal and exhaustive recommendations on the basis of the results obtained. Both forms of prescription can be prone to various misunderstandings when made according to poor quality standards and in the presence of certain environmental elements. It is, however, advisable for the use of oral prescription to be restricted to emergency and/or urgent situations only. Key words Medication error, verbal prescription, writing prescription L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 27 SCIENZE INFERMIERISTICHE INTRODUZIONE Secondo la definizione proposta dal National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention (NCCMERP1) per errore di terapia si intende ogni evento avverso, indesiderabile, non intenzionale, prevenibile che può causare o portare a un uso inappropriato del farmaco o a un pericolo per il paziente. Tale episodio può essere dovuto a errore di prescrizione, di trasmissione della prescrizione, etichettatura, confezionamento o denominazione, allestimento, assegnazione, distribuzione, somministrazione, educazione, monitoraggio ed uso. Gli errori di terapia possono essere classificati in cinque categorie2: errore di prescrizione errore di trascrizione/interpretazione errore di preparazione errore di distribuzione errore di somministrazione Gli errori di prescrizione riguardano i processi decisionali del medico e includono una scelta sbagliata per il paziente (a causa di allergie, interazioni tra due farmaci, presenza di insufficienza epatica o renale, dosaggio o via di somministrazione ecc.), mentre errori di trascrizione/interpretazione della prescrizione sono favoriti dall’uso di abbreviazioni ambigue e informazioni incomplete relative al paziente, alla dose e alla via di somministrazione. Infine, errori di preparazione, distribuzione e somministrazione che riguardano la fase di erogazione diretta da parte dell’infermiere; per esempio: diluizioni e ricostituzioni non corrette, associazioni di farmaci fisicamente o chimicamente incompatibili o confezionamento non appropriato di farmaci. Anche se frequentemente non rilevati nell’ambito degli studi, fanno parte di questa categoria anche gli errori di dete- rioramento, quando la validità medica e chimica di una somministrazione è compromessa a causa di un medicinale scaduto o non correttamente conservato. Diversi studi in letteratura internazionale hanno sottolineato come l’uso di sistemi informatici di supporto decisionale computerizzato possano ridurre significativamente, anche se non eliminare, gli errori di trascrizione/ interpretazione e migliorare la sicurezza nella somministrazione dei farmaci (Bates et al., 2001; Jayawardena et al., 2007). L’introduzione del sistema informatico deve essere inclusa all’interno di un percorso di miglioramento complessivo del processo terapeutico. Nello studio svolto in Italia (Giurdanella e Di Denia, 2007) vengono confermati tali assunti e viene sottolineato come sia fondamentale la pianificazione, il monitoraggio e l’adeguamento del sistema informatico alla realtà locale per garantire l’efficacia dell’innovazione tecnologica. Tuttavia, un investimento in tecnologie dell’informazione non è sempre possibile, almeno non a breve termine, in tutti i contesti sanitari. Pertanto, le prescrizioni orali e scritte continueranno a svolgere un ruolo importante negli ospedali e dovranno essere sicure, chiare e conformi ai documenti di indirizzo locali, nazionali e internazionali. Dell’articolato processo terapeutico che va dalla prescrizione alla somministrazione del farmaco, si è scelto di approfondire la fase di trascrizione/interpretazione della prescrizione, analizzando la letteratura relativa alle modalità di trasmissione orale3 e scritta delle prescrizioni farmacologiche, per identificare in che misura le due modalità di trasmissione siano correlate agli errori di terapia e per descrivere attraverso quali strategie, sia possibile migliorare le performance cliniche in questa complessa fase del processo. METODI Si è deciso di considerare gli studi con le caratteristiche descritte nella Tabella 1. 1. National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention (NCC MERP) [http://www.nccmerp.org/ aboutMedErrors.html]; lo stesso ente propone di classificare con una specifica tassonomia gli errori di terapia farmacologica (medication error) [http://www.nccmerp.org/pdf/taxo2001-07-31.pdf; consultato l’8 dicembre 2009]. 2. Procedura di utilizzo scheda unica di terapia. [http://www.asur.marche.it/bo/allegati/usersFiles/16/Procedura%20 di20%STU.pdf; consultato il 10 dicembre 2009]. 3. Oltre al termine orale, sia in italiano sia in inglese, viene comunemente utilizzato il sinonimo verbale; i due termini indicano una prescrizione trasmessa attraverso comunicazione faccia a faccia o telefonica, pertanto non scritta. Per tale ragione, in questo documento vengono utilizzati in modo indistinto. 28 L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 1 - qUESITo SECondo METodoLogIa P&PICo Parole chiave Medico, infermiere Population Medici e infermieri nella fase di prescrizione farmacologia scritta o orale Problem Non si conoscono la tipologia e l’entità degli errori di terapia farmacologica legati all’una o all’altra modalità di prescrizione medica Errori di terapia farmacologica Intervention Prescrizione verbale (orale o telefonica) Prescrizione verbale (orale, telefonica) Comparison Prescrizione scritta Prescrizione scritta Outcome Conoscere la tipologia e l’entità degli errori di terapia farmacologica legati all’una o all’altra modalità di prescrizione medica Errori di terapia farmacologica Oltre alla rispondenza al PICO, sono stati considerati i seguenti criteri di inclusione/esclusione: inclusione: articoli pubblicati, articoli in lingua inglese o italiana, report di ricerca originale esclusione: letteratura grigia, commentary, lettere La ricerca bibliografica è stata condotta il 12 novembre 2009 utilizzando i database elettronici, considerando le strategie di ricerca riportate nella Tabella 2 a p. 30. Gli abstract sono stati valutati indipendentemente e in duplicato da due lettori che hanno scelto gli artico- 184 citazioni dalla ricerca bibliografica 160 citazioni dopo l’eliminazione dei doppi 131 abstract esclusi 29 full-text valutati 21 full-text esclusi 8 full-text inclusi Figura 1 - FLow-CharT SELEzIonE LETTEraTUra L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 li da reperire in full-text; anche tali full-text sono stati valutati indipendentemente in base al PICO e ai criteri di inclusione/esclusione da più lettori per identificare quelli eleggibili per la revisione. RISULTATI Vengono di seguito presentati i risultati della selezione e analisi della letteratura e i risultati individuati nelle pubblicazioni reperite. RISULTATI DELLA SELEZIONE E ANALISI DELLA LETTERATURA Come mostrato dal flow-chart nella Figura 1, la ricerca bibliografica ha individuato 184 citazioni, ridotte a 160 dopo aver escluso gli articoli doppi individuati in più database; 131 abstract sono stati esclusi, in quanto non pertinenti. Dei rimanenti 29, 19 sono stati esclusi perché non c’era menzione di nessun tipo di outcome, uno perché si tratta di una review narrativa e uno studio per scarsa validità interna, poiché mancava qualsiasi riferimento alla popolazione oggetto di studio. Sono stati pertanto inclusi otto studi, riportati nella Tabella 3 a pp. 31-32. RISULTATI INDIVIDUATI NELLE PUBBLICAZIONI REPERITE Dall’analisi degli otto studi selezionati sono state individuate quattro aree di informazioni relative ad argomenti di interesse al presente lavoro: A: Modalità di trasmissione della prescrizione ed errori di terapia B: Prescrizioni orali: fattori di rischio ed elementi di contesto 29 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 2 - STraTEgIa dELLa rICErCa BIBLIograFICa Banca dati PubMed Strategia di ricerca verbal prescription AND telephone prescription Limiti NO PubMed (verbal or telephone prescrition) AND handwriting prescription NO PubMed “Medication Errors/prevention and control” AND (verbal OR writing prescription) Human, abstract, english, italian Cinhal (verbal or telephone) prescription AND medicine errors AND patient safety AND medical orders NO Embase (verbal or telephone prescription) AND handwriting prescription NO Embase medication/exp AND errors AND (verbal OR telephone/exp) AND prescription* NO C: Livelli di adeguatezza delle prescrizioni terapeutiche registrate in cartella D: Azioni di miglioramento e riduzione delle prescrizioni non corrette. A. Modalità di trasmissione della prescrizione ed errori di terapia Nonostante la percezione diffusa del potenziale rischio per l’utente, nell’uso delle prescrizioni orali e scritte le indicazioni e le corrette modalità di utilizzo non sono ancora state definite in modo chiaro ed univoco. Dalla letteratura selezionata risulta un solo studio, sviluppato nel 1994 in ambito pediatrico (West et al., 1994), che ha analizzato gli errori di terapia correlati alle modalità di trasmissione delle prescrizioni. Lo studio di West ha esaminato 18.262 prescrizioni per un periodo di tre mesi. Sono stati riscontrati, attraverso il sistema di gestione informatizzata della distribuzione dei farmaci e l’incident reporting dell’ospedale, 115 errori (di dosaggio, di trascrizione e identificazione del paziente). Gli ordini verbali sono risultati associati a un livello inferiore di errore rispetto a quelli scritti o registrati in un sistema informatico (2,6, 8,5 e 6,3 per mille rispettivamente). Poiché tali risultati potevano essere influenzati dal livello di complessità delle prescrizioni e dall’abitudine al loro utilizzo, si è operata un’analisi in base alla frequenza delle prescrizioni orali utilizzate. Nelle prescrizioni verbali più frequentemente utilizzate il livello di errore è limitato e con percentuali maggiori tra prescrizioni scritte, 30 mentre nelle prescrizioni verbali meno frequentemente utilizzate il livello di errore cresce sensibilmente (13,9 verbali, 16,8 scritte e 14,1 computerizzate), per mille. Lo studio è caratterizzato da alcuni importanti limiti, come l’assenza di randomizzazione, le conclusioni non esaurienti rispetto ai diversi livelli di complessità delle prescrizioni e l’abitudine all’uso da parte dell’équipe; inoltre, come dichiarato dagli autori, eventuali errori nell’ambito della prescrizione orale potevano essere chiariti all’interno dell’équipe prima della registrazione e pertanto non riscontrabili. Pertanto, in base agli esiti di questo studio non può essere raccomandato alcun tipo di modalità di trasmissione della prescrizione rispetto a un’altra, tanto meno può essere giustificato un uso incondizionato della prescrizione orale. B. Prescrizioni orali: fattori di rischio ed elementi di contesto La letteratura esistente sulle prescrizioni orali consiste principalmente in documenti di basso rigore scientifico, come opinioni di esperti e descrizioni aneddotiche di casi clinici. In tali articoli viene sempre sottolineato il potenziale rischio di errata comprensione della prescrizione insito in tale prassi, e ne viene consigliato l’uso solo in situazioni di emergenza. Nell’ambito di questa revisione sono state selezionate solo due indagini descrittive sull’uso della prescrizione orale; il primo studio è rappresentato da una ricerca trasversale finalizzata a indagare nella popolazione L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 3 - STUdI InCLUSI nELLa rEvISIonE Tabella 2 - STraTEgIa dELLa rICErCa BIBLIograFICa autori Metodo Partecipanti West DW et al. (1994) Pediatric medication order error rates related to the mode of order transmission, Arch Pediatr Adolesc Med, 148, 1322-6. Studio trasversale Medici e infermieri Meyer TA (2000) improving the quality of the order – writing process for inpatient orders and outpatient prescription, Am J Syst Pharm, 57 (15), S18-22. Audit e studio trasversale Medici Francois P et al. (2001) evaluation of a program to improve the prescription – writing quality in hospital, International Journal of Health Care Quality Assurance, 14 (6/7), 268-74. Tre audit e studio trasversale Shaw J (2003) error reduction: academic detailing as a method to reduce incorrect prescription, Eur J Clin Pharmacol, 59, 697-9. Studio pre e post con gruppo di controllo non randomizzato Medici assunti da meno di due anni Allison TT, Szeinbach SL e Schneider PJ (2005) Perceived accuracy of drug orders transmitted orally by telephone, Am J Health Syst Pharm, Jan 62 (1), 78-83. Studio trasversale 250 direttori o manager di farmacia ospedaliera selezionati con modalità randomizzata dall’elenco del Medical Marketing Services Garbutt JM et al. (2006) Safe prescribing: an educational intervention for medical student, teaching and learning in medicine, Teaching and Learning in medicine, 18 (3), 244-250. Studio pre e post 28 studenti di medicina del terzo anno Medici e infermieri Intervento risultati principali Gli ordini verbali sono associati a un livello inferiore di errore rispetto a quelli scritti o registrati in un sistema informatico (rispettivamente 2,6, 8,5 e 6,3 per mille) Programmi educativi per medici finalizzati ad approfondire le modalità di prescrizione scritta e consegna di un timbro Diffusione degli esiti dell’audit e di raccomandazioni sulle modalità di prescrizione scritta Prescrizioni intraospedaliere: Riduzione delle prescrizioni scritte con pennarello (dal 13,03% all’1,37%) e assenza di prescrizioni illeggibili. Prescrizioni extraospedaliere: Uso del timbro consegnato ma presenza di prescrizioni illeggibili (2,36%) Aumento nell’identificazione del medico prescrittore (p<0,001) completezza della prescrizione (p<0,001), ma non raggiungimento di tutti gli standard previsti. L’81% dei medici informati ha valutato l’intervento come parte integrante della politica della qualità e ha dichiarato il proprio consenso al prosecuzione del percorso L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 Due incontri individuali e consegna di materiale esplicativo Riduzione significativa delle prescrizioni non corrette di stupefacenti (da 41% a 24%) nell’ospedale selezionato rispetto all’ospedale di controllo e aumento fiducia nella capacità di prescrizione da parte dei giovani medici. I fattori percepiti come maggiormente rischiosi nella corretta comprensione delle prescrizioni orali sono risultati: rumori nell’ambiente, vicinanza a persone che dialogano ed eloquio veloce del prescrittore (media 3,9 – Likert 1-5) Due incontri interattivi (Modello di Prochaska) Aumento del numero medio di prescrizioni corrette (valutate con il Verbal Order Transcription Test) dallo 0,82 al 4,54 per studente e riduzione della media del numero di errori ed errori pericolosi dal 13,96 al 7,36 (p<0,0001) e dal 4,75 al 2,68 (p<0,0001) rispettivamente 31 SCIENZE INFERMIERISTICHE continua Tabella 2 - STraTEgIa dELLa rICErCa BIBLIograFICa autori Metodo Partecipanti Intervento risultati principali Gommans J et al. (2008) improving the quality of written prescription in a general hospital: the influence of 10 years of serial audit and targeted intervention, Internal Medicine Journal, 38, 243-8. Nove audit seriali Medici e infermieri •Diffusionedi raccomandazioni sulle modalità di prescrizione scritta •Incontri di formazione •Identificazione del medico prescrittore con timbro •Medication alert •Usodiadesivi per prescrizioni temporanee •Sensibilizzazione alla riduzione di prescrizioni verbali Tutti i criteri di qualità hanno superato il 95% di conformità, ad eccezione dell’identificazione del medico prescrittore attraverso il timbro (53%) e la numerazione delle pagine (48%) Wakefield DS et al (2009) An exploratory study measuring verbal order content and context, Qual Saf Health Care, 18, 169-73. Studio esplorativo Medici e infermieri dei farmacisti quali siano, a loro avviso, i fattori che ostacolano la corretta interpretazione delle prescrizioni orali; il secondo studio descrive, invece, l’uso delle prescrizioni orali (non solo farmacologiche) nei diversi contesti sanitari. I farmacisti intervistati nel primo studio (Allison et al., 2005), percepiscono particolarmente rischiosa la presenza di rumori, di persone che conversano nelle vicinanze di chi riceve la prescrizione e l’eloquio veloce del prescrittore (media 3,9 – Likert 1-5), seguiti da scarse conoscenze del prescrittore sul paziente e imperfetta qualità del suono riprodotto (per esempio: telefono). Lo studio di Wakefield indaga un altro aspetto della prescrizione orale, ossia i diversi contenuti di tali prescrizioni (diagnostiche o terapeutiche) nei diversi orari e contesti organizzativi. Le prescrizioni farmacologiche (nuove terapie, modificazioni e sospensioni) rappresentano circa l’80% degli ordini verbali; di cui il 45% riguarda un solo farmaco, il 32 Le prescrizioni farmacologiche rappresentano circa l’80% degli ordini verbali, di cui il 45% riguarda un solo farmaco, il 27% due o tre farmaci e il 28% quattro o più farmaci Gli ordini verbali sono più frequenti nell’orario mattutino (8-12) e il 76% sono rappresentati da prescrizioni farmacologiche 27% due o tre farmaci e il 28% quattro o più farmaci. Si possono inoltre identificare differenze tra le diverse fasce orarie: gli ordini orali sono più frequenti nell’orario mattutino (8-12) e il 76% sono rappresentati da prescrizioni farmacologiche. C. Livelli di adeguatezza delle prescrizioni terapeutiche registrate in cartella Dalla letteratura selezionata si possono evidenziare diverse sperimentazioni finalizzate all’analisi e al miglioramento della qualità delle prescrizioni scritte: dalla formazione dei giovani medici all’audit clinico. Nei diversi audit clinici descritti in letteratura (Meyer 2000; Francois, 2001; Shaw, 2003; Gommans, 2008) si può osservare come vi sia una significativa percentuale di prescrizioni scritte inesatte o incomplete riscontrate dai ricercatori; tali criticità riguardano i diversi criteri di qualità della prescrizione scritta; in tutti gli studi si rileva un sensibile miglioramento dopo le azioni educative/organizzative poste in essere. L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 SCIENZE INFERMIERISTICHE Nello studio di Gommans, condotto in un ospedale della Nuova Zelanda, alla prima rilevazione (effettuata nell’anno 1998) furono riscontrate percentuali inferiori al 90% di prescrizioni complete nella dose, via e date di somministrazione; tali percentuali aumentarono sensibilmente attraverso azioni educative e informative rivolte al personale sanitario in un periodo molto lungo, ossia nell’arco di dieci anni: nove rilevazioni, alternate a diffusione dei risultati e interventi educativi/organizzativi rivolti al personale. Dopo dieci anni, tutti i criteri di qualità hanno superato il 95% di performance conformi, ad eccezione dell’identificazione del medico prescrittore attraverso il timbro (53%) e la numerazione delle pagine (48%). D. Azioni di miglioramento e riduzione delle prescrizioni non corrette Diverse sono le azioni di miglioramento descritte in letteratura per incrementare i livelli di qualità delle prescrizioni scritte: 1. Diffusione degli standard relativi alle modalità di prescrizione scritta Diffusione via mail e cartacea di materiale illustrativo riguardante i criteri di una buona prescrizione, progettati per soddisfare i requisiti giuridici e ridurre il rischio di errore (Francois, 2008), poster da appendere nei locali frequentati dai sanitari e newsletter (Meyer, 2000). 2. Interventi educativi Le sessioni di formazione hanno riguardato diffusamente l’analisi critica dei risultati dell’audit e l’analisi di casi anonimi relativi a prescrizioni di scarsa qualità (Gommas, 2008). Nell’ambito dei modelli educativi utilizzati si distingue l’academic detailing (Shaw et al., 2003), ossia un breve incontro caratterizzato da comunicazione efficace, basato sull’identificazione del bisogno formativo del medico, sulla trasmissione di messaggi chiave e la promozione del cambiamento verso nuovi modelli di comportamento. È stato inoltre sperimentato su un gruppo limitato di studenti di medicina il modello di Prochaska (Garbutt, 2006), teoria del (motivazione al) cambiamento. L’intervento educativo è stato strutturato in due incontri; nel primo incontro gli studenti hanno potuto sviluppare consapevolezza dei propri comportamenti e definire obiettivi congiunti di apprendimento, mentre nel secondo sono stati condivisi i principi della teoria del cambiamento nell’ambito delle prescrizioni farmacologiche. L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 3. Audit seriali Le esperienze di audit seriale (Francois, 2008; Gommans, 2008) ha mostrato miglioramenti progressivi in leggibilità, dose, data e identificazione del paziente. 4. Identificazione del medico prescrittore L’identificazione del medico prescrittore è un elemento centrale nella qualità della trasmissione della prescrizione, poiché può essere contattato in caso di dubbio. Nei diversi audit analizzati rimane spesso una criticità, anche dopo le azioni di miglioramento progettate. DISCUSSIONE In relazione ai limiti metodologici della letteratura esistente sulle modalità di trasmissione orale e scritta delle prescrizioni farmacologiche non possono essere descritte raccomandazioni di comportamento univoche ed esaustive relative a tale aspetto della pratica clinica. Ciò nonostante, è ampiamente condiviso nella comunità scientifica che la prescrizione orale rappresenti una fonte di rischio per l’utente, poiché vi sono un ampia gamma di fattori umani e ambientali che possono causare incomprensioni nella comunicazione, come ad esempio fonti di distrazione o il rumore (Tabella 4). Tabella 4 - FaTTorI ChE oSTaCoLano La CorrETTa InTErPrETazIonE dELLE PrESCrIzIonI vErBaLI IndICaTI nELLa LETTEraTUra rEPErITa ConTESTo Presenza di persone che dialogano Rumori di fondo Essere interrotti da altre persone Scarsa qualità del suono riprodotto (telefono, citofono ecc.) PrESCrITTorE Scarsa conoscenza del farmaco e del paziente da parte del prescrittore Qualità della pronuncia del prescrittore (eloquio veloce, accento marcato ecc.) Uso di abbreviazioni rICEvEnTE Scarsa conoscenza del paziente e del farmaco da parte del ricevente 33 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 5 - raCCoMandazIonI dEL naTIonaL CoordInaTIng CoUnCIL For MEdICaTIon Error rEPorTIng and PrEvEnTIon (nCC MErP) adoTTaTE nEL 2001 E aggIornaTE nEL 2006 - ModIFICaTo 1. Le prescrizioni orali devono essere limitate a situazioni di urgenza dove la prescrizione scritta o computerizzata non sia attuabile 2. Le organizzazioni sanitarie dovrebbero elaborare politiche e procedure per: • Descrivere le limitazioni e i divieti nell’uso della prescrizione orale • Indicareunmeccanismopergarantirelavalidità/ autenticità del medico prescrittore • Definirel’elencodeglielementichegarantiscono la completezza delle prescrizioni orali • Descriverelesituazioniincuileprescrizioniorali possono essere utilizzate • Definire ed elencare le persone che possono prescrivere oralmente e chi può ricevere le prescrizioni • Fornirelineeguidaperunacomunicazionechiara ed efficace delle prescrizioni verbali 3. I leader delle organizzazioni sanitarie devono promuovere una cultura in cui è accettabile, e fortemente incoraggiata, la discussione con i prescrittori quando ci sono domande o disaccordi sugli ordini verbali. Domande sugli ordini verbali devono ricevere risposta prima della preparazione, o la somministrazione, o la somministrazione del farmaco 4. Prescrizioni verbali di agenti antineoplastici non dovrebbe essere consentite in nessun caso. Questi farmaci non vengono somministrati in situazioni di emergenza o di urgenza, e hanno uno stretto margine di sicurezza 5. Elementi che dovrebbero essere inclusi in una prescrizione orale: • Nomedelpaziente • Etàepesodelpaziente,seappropriato • Nomedelfarmaco • Forma farmacologica (per esempio: compresse, capsule, inalanti) • Esattodosaggiooconcentrazione • Dose,frequenzaeviadisomministrazione • Quantitàe/odurata • Scopooindicazione(amenocheladivulgazione sia ritenuta inopportuna dal medico prescrittore) 34 • Specificheistruzioniperl’uso • Nomedelmedicoesuonumeroditelefono,se appropriato • Nome di coloro che trasmettono la prescrizione orale, se diversi dal medico prescrittore 6. Il contenuto delle prescrizioni verbali deve essere comunicato con chiarezza 7. Il nome del farmaco deve essere confermato nei seguenti modi: • spelling • forniturasiadeimarchisiadeinomigenericidei farmaci • fornituradell’indicazioned’uso Al fine di evitare fraintendimenti, i numeri utilizzati nella forma parlata devono essere pronunciati singolarmente; per esempio una dose di 50 mg deve essere dettata come “cinquanta milligrammi ... cinque zero milligrammi”, per distinguerla da “quindici milligrammi ... uno cinque milligrammi” Al fine di evitare confusione, in presenza di modificatori del nome del farmaco, come prefissi e suffissi, se ne dovrebbe fare lo spelling (per esempio: S come Sam, X come in x-ray) Istruzioni per l’uso devono essere fornite senza abbreviazioni. Ad esempio, “1tab 3/die” deve essere comunicata come “somministrare una compressa tre volte al giorno” Ove possibile, il destinatario della prescrizione deve annotarla in modo completo quindi leggerla nuovamente e ricevere conferma da parte del soggetto che ha effettuato la prescrizione orale 8. Tutti le prescrizioni verbali devono essere immediatamente scritte e firmate dai singoli operatori che hanno ricevuto la prescrizione 9. Le prescrizioni verbali devono essere documentate nella cartella clinica del paziente, riviste e controfirmate dal prescrivente il più presto possibile L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 SCIENZE INFERMIERISTICHE Tabella 6 - CrITErI dI qUaLITà dELLa PrESCrIzIonE SCrITTa IndICaTI nELLa LETTEraTUra rEPErITa 1. ChIarEzza graFICa E dI ConTEnUTo Assenza di abbreviazioni improprie (utilizzare solo quelle consentite dai documenti aziendali) Evitare l’uso di numeri decimali Uso corretto degli zeri (specificati prima della virgola e omessi dopo la virgola) 2. CoMPLETEzza Generalità del paziente (nome e cognome, data di nascita e se appropriato peso e altezza) Principio attivo o nome farmaceutico Dose Forma farmaceutica Posologia Via di somministrazione Inizio trattamento Fine trattamento (se previsto) Data e ora di prescrizione Firma leggibile del prescrittore 3. TraCCIaBILITà Utilizzo di penna indelebile Modificazioni terapeutiche che consentano la comprensione del regime terapeutico cessato 4. USo dI PrESCrIzIonI oraLI SoLo In CondIzIonI dI UrgEnza Diversi organismi – come la Joint Commission international, l’institute for Safe medication Practices e l’American national Coordinating Council for medication error reporting and Prevention – raccomandano l’eliminazione della prescrizione orale, ad eccezione delle situazioni di urgenza. Di particolare interesse si evidenziano le raccomandazioni emanate dall’ultimo ente, riportate nella Tabella 5 a p. 34. In merito alla prescrizione scritta, si può riscontrare un’ampia area di corrispondenza tra gli indicatori relativi alla qualità di tali prescrizioni negli studi selezionati. I diversi criteri di qualità descritti in letteratura (Tabella 6) riguardano la chiarezza grafica e di contenuto, la completezza, la tracciabilità, l’identificazione del me- L’Infermiere, 2010;47;1:27-36 dico prescrittore e l’uso di prescrizioni orali solo in situazioni predefinite. La prima area di indicatori riguarda la chiarezza grafica, ossia la possibilità di identificare con chiarezza il farmaco prescritto, che deve essere facilmente leggibile anche da chi non ha familiarità con il contesto sanitario; viene consigliato di usare il carattere stampatello, che comunque, di per sé, non è garanzia assoluta di prescrizione chiara e inequivocabile. In merito alle abbreviazioni devono essere utilizzate solo quelle consentite dai documenti aziendali; è inoltre necessario evitare l’uso di decimali, vale a dire, anziché utilizzare 0,5 g è preferibile utilizzare 500 mg, poiché i dosaggi con la virgola possono indurre errori correlati alla non corretta interpretazione del dosaggio scritto. In merito all’uso degli zeri è raccomandato il loro uso prima della virgola (0,3 e non ,3) ed è sconsigliato l’uso dopo la virgola (1,5 e non 1,50). Le azioni di miglioramento finalizzate al sviluppo della qualità delle prescrizioni sono diverse, caratterizzate da interventi formativi (sessioni educative, analisi di casi) ad azioni strettamente organizzative (reminder, uso di timbri ecc). Dalla letteratura analizzata si può osservare come la distribuzione di raccomandazioni scritte, abbia minore efficacia rispetto a interventi educativi di counseling, finalizzati a ridurre le resistenze al cambiamento attraverso l’analisi critica di comportamenti consolidati. Come per altri atteggiamenti relativi alla dimensione del rischio, sono le resistenze psicologiche a determinare il comportamento scorretto (fretta, attribuzione di scarsa importanza ecc.) non la carenza di informazioni; di conseguenza il cambiamento durevole si verifica solo attraverso un mutamento nei valori e delle credenze dell’individuo. Inoltre, altri fattori critici di successo, nel miglioramento della qualità delle prescrizioni scritte, sono rappresentati dagli interventi multidimensionali (educativi e organizzativi) che possono avere un’azione sinergica, ossia la loro azione combinata è più efficace della somma delle loro azioni; dal fattore tempo, laddove sono stati effettuati audit seriali per lunghi periodi, anche fino a dieci anni; e dal coinvolgimento di tutte le professioni sanitarie che a diverso titolo partecipano al processo di prescrizione farmacologica. CONCLUSIONI Dalla letteratura analizzata è possibile evidenziare come il processo di prescrizione/somministrazione della terapia sia un complesso di interazioni sociali tra 35 SCIENZE INFERMIERISTICHE i professionisti, influenzato da elementi individuali e di contesto. Diverse variabili – modalità di prescrizione, elementi di contesto, esperienza dei professionisti ecc. – concorrono a determinare l’esito per l’utente. In base ai risultati degli studi reperiti, non possono essere descritte raccomandazioni univoche ed esaustive. Inoltre, non sembra opportuno orientarsi verso una valutazione dicotomica (sicura/non sicura) delle due diverse modalità di trasmissione della prescrizione (orale/scritta), poiché inevitabilmente parziale. Come già sottolineato, entrambe le forme di prescrizione possono essere oggetto di molteplici fraintendimenti, soprattutto se attuate con scarsi standard di qualità e in presenza di alcuni elementi di contesto ambientale. Come sottolineato da diversi organismi nazionali e internazionali, la prescrizione orale è quanto più possibile da evitare, e da utilizzare solo in situazioni di urgenza; si raccomanda comunque, un feed-back immediato e completo e un chiarimento obbligatorio in caso di disaccordo o dubbio, da parte dell’infermiere. In relazione alla totale assenza di studi metodologicamente rigorosi in tale ambito di pratica infermieristica, si auspicano future ricerche con l’obiettivo di indagare le diverse modalità di trasmissione/interpretazione della prescrizione, unitamente a elementi di contesto, e di indagare come la loro combinazione possa influenzare gli esiti per l’utente. Una possibile “agenda di ricerca” potrebbe riguardare l’uso della prescrizione orale nei diversi contesti socio-sanitari italiani (terapie intensive, chirurgie, medicine), per quali farmaci e in quali orari viene maggiormente utilizzata e infine quali elementi favoriscono l’errore o al contrario lo facilitano. In relazione all’ampio utilizzo della prescrizione scritta, possono essere effettuati audit di conformità ai criteri ormai condivisi dalla comunità scientifica e in seguito possono essere sperimentati uno o più interventi tra quelli descritti in letteratura. Infine sarebbe auspicabile anche l’impiego di tecnologie informatizzate per la gestione delle prescrizioni, a patto che tali sistemi informativi siano il più possibili progettati ad hoc per tener conto di tutte le specifiche situazioni in cui si articola la complessa “macchina” della sanità. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Allison TT, Szeinbach SL e Schneider PJ (2005) Perceived accuracy of drug orders transmitted orally by telephone, Am J Health Syst Pharm Jan 62(1), 78-83. ASUR - Marche, Procedura di utilizzo scheda unica di terapia (Internet). Consultato il 10 dicembre 2009, di- 36 sponibile all’indirizzo: http://www.asur.marche.it/bo/ allegati/usersFiles/16/Procedura%20di20%STU.pdf. Bates BW, Cohen M, Leape LL, Overhage JM, Shabot MM, Sheridan T (2001), reducing the frequency of errors in medicine using information technology, J AM Med Inform Associat Jul-Aug 8 (4), 398-9. Francois P, Bertrand D, Labarere J, Fourny M, Calop J (2001) evaluation of a program to improve the prescription – writing quality in hospital, International Journal of Health Care Quality Assurance; 14 (6/7), 268-74. Garbutt JM, De Fer TM, Highstein G, McNaughton C, Milligan P, Fraser VF (2006) Safe prescribing: an educational intervention for medical student, teaching and learning in medicine,Teaching and Learning in medicine, 18 (3), 244-50. Giurdanella P, Di Denia P (2007) La gestione informatizzata delle prescrizioni terapeutiche riduce gli errori di terapia? Confronto fra sistema informatizzato e il sistema tradizionale, Assistenza infermieristica e ricerca, 26 (2), 92-8. Gommans J, McIntosh P, Bee S, Allan W (2008) improving the quality of written prescription in a general hospital: the influence of 10 years of serial audit and targeted intervention, Internal Medicine Journal, 38, 243-8. Jayawaradena S, Eisdorfer J, Indulkar S, Pal SA, Sooriabalan D, Cucco R (2007) Prescription errors and the impact of computerized prescription order entry system in a community-based hospital. Am J Ther, Jul-Aug 14 (4), 336-40. National Coordinating Council for Medication Error Reporting and Prevention (NCC MERP) (Internet). Consultato l’8 dicembre 2009, disponibile all’indirizzo: http://www.nccmerp.org/aboutMedErrors.html. Meyer TA (2000) improving the quality of the order – writing process for inpatient orders and outpatient prescription, Am J Syst Pharm, 57 (15), S18-22. Shaw J, Harris P, Keogh G, Graudins L, Perks E, Thomas PS (2003) error reduction: academic detailing as a method to reduce incorrect prescription. Eur J Clin Pharmacol, 59, 697-9. Wakefield DS, Brokel J, Ward MM, Scwichtenberg T, Groath D, Kolb M, Davis JW, Crandall D (2009) An exploratory study measuring verbal order content and context. Qual Saf Health Care, 18, 169-73. West DW, Levine S, Magram G, MacCorkle H, Thomas P, Upp K (1994) Pediatric medication order error rates related to the mode of order transmission. Arch Pediatr Adolesc Med, 148, 1322-6. L’Infermiere, 2010;47;1:27-36