Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica
in Piemonte
Schede e programma di attività 2010,
relazione di attività 2009,
elenco pubblicazioni 2009
A
2010
T T I V I T A’
INDICE
Schede di attività 2010
● Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
pag.
1
● Registro Tumori
pag. 18
● Prevenzione secondaria
pag. 64
● Epidemiologia eziologica
pag. 131
● Epidemiologia clinica
pag. 207
● Rete Oncologica
pag. 254
Pr og ra mma d i att ivit à pe r il 201 0
pag. 259
R e l az io ne d i att i vit à p er i l 200 9
pag. 287
Ele nco pub b lic az ioni 2 009
pag. 315
Indice schede di attività 2010
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi ............................................... 1
1.001
Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte
mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di
prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio
1
1.002
Archivio cancerogeni
3
1.003
Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in
Piemonte
5
1.004
DIANA (Dieta e Androgeni)-5 studio randomizzato e controllato per valutare l'efficacia
della dieta e dell'attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma
mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici
8
1.005
Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro
famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività fisica
12
1.006
Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’Attività fisica e il Tabagismo
nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero
14
1.007
STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella
popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e colorettale.
16
Registro Tumori ................................................................................................................... 18
2.001
Incidenza dei tumori nella popolazione piemontese
18
2.002
Sopravvivenza: aggiornamento del follow-up, analisi, divulgazione dei risultati e
contributi a studi collaborativi
21
2.003
Registrazione della mortalità tumorale nella Regione Piemonte
24
2.006
Follow-up della coorte EPIC-Torino: end point di stato in vita, causa di morte e
incidenza tumorale
26
2.007
Registro Tumori Infantili
28
2.008
Incidenza dei tumori negli adolescenti (15-19 anni) in Piemonte
33
2.010
Realizzazione e manutenzione sistema informatico dell’unità di epidemiologia
35
2.011
Qualità di vita lungosopravvissuti dopo tumore infantile
36
2.012
Sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati presso i centri di
oncoematologia pediatrica italiani
38
2.013
Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico
40
2.016
Produzione d’indicatori di prevalenza dei tumori nella popolazione torinese
42
2.017
Tumori Multipli Primitivi: raccomandazioni per la registrazione e l'analisi
43
2.020
Nuovo nomenclatore nazionale di anatomia patologica – progetto NAP Italia
45
2.022
Studio sull’uso della terapia ormono sostitutiva (TOS), pratica di screening e tumore
della mammella
47
2.023
I tumori nella popolazione immigrata in Piemonte dall’estero. Stima della frequenza
nel prossimo decennio
48
2.024
Progetto EUNICE (sopravvivenza di periodo)
50
2.027
Assistenza all’avvio del registro tumori di popolazione della regione Valle d’Aosta
52
2.029
Indicatori di processo e di risultato dei programmi di screening
54
2.030
Progetto EUROCOURSE (UE, 7th Framework Programme. ERAnet)
56
2.031
Incidenza dei tumori nella popolazione provincia di Biella
58
2.032
Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori in Piemonte
60
2.033
Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua
promozione
62
Prevenzione secondaria ....................................................................................................... 64
3.001
Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella
64
3.001 bis
Programma formativo di screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e
del colon retto nella Regione Piemonte. Formazione teorica e pratica per il personale
addetto ai programmi di screening per l’anno 2009-2010
67
3.002
Valutazione di processo e impatto per lo screening del cervicocarcinoma
70
3.003
Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di
valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità
73
3.004
Monitoraggio di indicatori di qualità della diagnosi e del trattamento del carcinoma
76
mammario
3.005
Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione di efficacia dello
screening sigmoidoscopio nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE)
79
3.005 Alleg.
Banca biologica dei polipi colorettali
82
3.006
Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del
cervicocarcinoma
85
3.007
Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi
di screening del cervicocarcinoma
89
3.008
Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (CCR) – progetto
dimostrativo a Torino e studio multicentrico italiano
91
3.008 Alleg.
Valutazione di impatto di diverse strategie di screening dei tumori del colon-retto.
Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3
94
3.010
Programma regionale di screening dei tumori colorettali
96
3.011
Confronto di diverse metodiche di screening dei tumori colorettali. Valutazione della
colonscopia come test di screening
98
3.012
Costruzione di un database di dati individuali per la valutazione dello screening 101
mammografico in Europa
3.014
Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell'utero (Pap-test) 103
nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia)
3.016
Valutazione dell’impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografici in 105
Italia
3.018
Prevenzione Serena. Integrazione anche nella prevenzione. La prevenzione del 107
tumore del collo dell’utero
3.019
Stima dei costi dell’attività di screening
109
3.020
La gestione del rischio organizzativo nell’attività di screening
110
3.021
Valutazione dell’attività di screening di popolazione nelle province di Novara e 111
Verbano Cusio Ossola
3.022
Studio delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV per stimare l’impatto 113
della vaccinazione per alcuni tipi di HPV sullo screening cervicale
3.024
Interazione dello screening cervicale con la vaccinazione per alcuni tipi di 115
papillomavirus umano nella prevenzione del cancro della cervice uterina
3.025
Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali
3.026
Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. 119
Confronto con la sigmoidoscopia
3.027
Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la 122
partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici
3.028
Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di 125
screening mammografico, cervicale e del colon retto
3.030
Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test 127
primario di screening per i precursori del cancro cervicale
3.031
Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia
117
129
Epidemiologia eziologica ................................................................................................... 131
4.001
Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale 131
e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato
4.002
Approfondimenti sulla patologia da amianto a Casale Monferrato
133
4.003
Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte
135
4.004
Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC
138
4.006
Studio europeo sui tumori rari
144
4.009
Studio multicentrico italiano sull'eziologia dei tumori infantili linfoemopoietici e dei 146
neuroblastomi (SETIL)
4.018
Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2: sopravvivenza dei 148
soggetti GEM
4.021
Studio di coorte sui lavoratori di un'industria della gomma
150
4.022
Studio italiano sui disturbi respiratori nell'infanzia e l'ambiente, II
152
4.023
Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni
155
4.025
Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: 157
uno studio collaborativo in Italia e negli USA
4.026
Epidemiologia geografica: analisi spaziali applicate alle basi di dati correnti
159
4.028
Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del capo collo: 161
studio epidemiologico multicentrico europeo
4.030
Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione 164
femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM
4.031
Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di 165
gruppi ad alto rischio
4.033
Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA
167
4.036
Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo familiare
168
4.037
Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza 171
prognostica in tumori della laringe e ipofaringe
4.039
Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata
4.040
Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore 174
infantile
4.042
GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della 175
mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche
4.044
Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli
177
4.045
Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave
178
4.046
Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni 180
cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento
4.048
Effetti dell’introduzione del bando nel fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero per 182
infarto miocardico in Piemonte ed in Italia
4.049
Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare 184
in pazienti oncologici trattati con difosfonati
4.050
Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale 185
San Giuseppe, Piancavallo
4.051
Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica
4.052
Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione dell’ASL 15 189
(Cuneo)
4.053
Synergy
191
4.054
Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi collaborativi
193
4.055
Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non 195
correlate ad HCV
4.056
Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio
4.057
Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto 200
dell’immigrazione e delle misure di prevenzione
4.058
Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico
201
4.059
Tumori professionali nella popolazione residente nell'ASL Verbano-Cusio-Ossola
203
4.060
Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker di sviluppo e 204
progressione del tumore della prostata
4.061
MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante 205
l’infanzia e l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale
173
187
198
Epidemiologia clinica ......................................................................................................... 207
5.001
Analisi dei dati amministrativi correnti a fini di programmazione della Rete Oncologica 207
Regionale e di valutazione dell’assistenza oncologica
5.002
Centro di Evidence-Based Medicine
5.003
Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco e consulenza ad 214
altri progetti di epidemiologia clinica in ambito gastroenterologico
5.005
Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento
216
5.006
Linee Guida regionali per l’oncologia
219
5.008
Progetto di ricerca-intervento triennale: la qualità in oncologia
222
5.009
Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord Est
226
5.011
Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen)
227
5.016
Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia: il progetto 229
EPICLIN
5.017
Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante 2, analisi 234
dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO)
5.019
Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica
236
5.020
Definizione di un sistema di indicatori per la Rete Regionale di Cure Palliative
240
211
5.021
Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni 242
(FDG-PET) e valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete
Oncologica piemontese
5.023
Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di 244
dati da fonti istituzionali
5.024
Progetto per l’attivazione di una funzione di valutazione delle tecnologie sanitarie in 246
Piemonte
5.025
Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie
5.026
Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze con 252
tamoxifen a basse dosi in donne con neoplasia intraepiteliale della mammella
248
Rete Oncologica ................................................................................................................ 254
6.001
Uso dei dati epidemiologici per la programmazione e la valutazione dell’assistenza 254
oncologica. Relazione sanitaria sull’oncologia: aspetti epidemiologici
6.002
Progetto collaborativo con l’AReSS per la valutazione e la promozione della qualità 256
dell’assistenza sanitaria
Current research projects: table of contents
Primary prevention and documentation on carcinogens ........................................................ 1
1.001
Primary prevention: cancer cases potentially preventable in Piedmont and review of
the effectiveness of intervention
1
1.002
Database of carcinogenic agents
3
1.003
Primary prevention: planning of anti smoking interventions in Piedmont
5
1.004
DIANA (Diet and Androgens)-5 randomized controlled trial to test the efficacy of
dietary change and physical activity to prevent or delay the development of
recurrences in breast cancer (BC) patients estimated to be at high risk based on their
hormonal or metabolic milieu
8
1.005
Exercise-based smoking cessation intervention for pregnant women and their family
12
1.006
Cervical cancer screening as a setting for the delivery of smoking cessation and
physical activity promotion counseling
14
1.007
STI.VI.: pilot study evaluation of interventions for primary prevention programs in the
population invited to mammography and colorectal cancer screening programs.
16
Cancer registries ................................................................................................................. 18
2.001
Cancer incidence in Piedmont
18
2.002
Survival: updating the follow-up, the analysis, and the results’ dissemination;
contribution to collaborative studies
21
2.003
Cancer mortality registration in Piedmont
24
2.006
Turin EPIC cohort follow-up: causes of death and cancer incidence
26
2.007
Childhood cancer registry
28
2.008
Cancer incidence in adolescent (15-19 years)
33
2.010
Design, implementation and maintenance of the epidemiology unit computing system
35
2.011
Health related quality of life among longterm survivors after a childhood cancer
36
2.012
Long term survival after childhood malignancy in the database of Italian centres of
pediatric hematology and oncology
38
2.013
Late effects (in adult life) after anti-cancer therapy in childhood
40
2.016
Cancer prevalence in Turin residents
42
2.017
Multiple Primary Tumours: reccomendations for registration and analysis
43
2.020
New national nomenclator of pathological anatomy – NAP Italia project
45
2.022
Hormone Replacement Therpy (HRT), screening practice and breast cancer
47
2.023
Cancer in migrant populations in Turin. Estimate of the frequency in the next decade
48
2.024
EUNICE project (period survival)
50
2.027
Consultancy for the start up of population based Valle d’Aosta cancer registry
52
2.029
Early and impact indicators for screening programmes
54
2.030
Optimisation of the Use of Registres for Scientific Excellence in Research
56
2.031
Cancer incidence in Biella province
58
2.032
Incidence, prevalence and survival estimates of principal cancers in Piedmont
60
2.033
TNM classification of malignant tumours, VII edition 2009: Italian edition and its
promotion
62
Secondary prevention .......................................................................................................... 64
3.001
Cervical and breast cancer screening regional programme
64
3.001 bis
Breast-cervical and colorectal cancer screening educational programme in Piedmont.
Theoretical and practical training for the staff assigned to screening programmes for
the year 2009-2010
67
3.002
Process and impact evaluation of cervical cancer screening programmes
70
3.003
Evaluation and quality assurance of breast cancer screening programmes in
Piedmont
73
3.004
Monitoring diagnosis and treatment of screen-detected breast cancer
76
3.005
Multicentre randomized controlled trial of “once-only” sigmoidoscopy screening for
colorectal cancer (SCORE)
79
3.005 Alleg.
Colorectal polyps biological databank
82
3.006
Costs and benefits of new technologies in cervical cancer screening
85
3.007
Quality assurance for smear interpretation, histology and colposcopy in cervical
cancer screening programmes
89
3.008
Comparing risk-benefit ratio and costs of different screening strategies for colorectal
cancer. Turin pilot project and Italian multicentre study
91
3.008 Alleg.
Evaluating the impact of different screening strategies for colorectal cancer
94
3.010
Colorectal cancer screening
96
3.011
Assessing the role of colonoscopy in screening for colorectal cancer
98
3.012
European breast cancer screening evaluation database
3.014
Implementation of a cervical cancer screening pilot project in Zenica Duboj Canton 103
(Bosnia Erzegovina)
3.016
Impact on mortality of breast cancer screening programmes in Italy
105
3.018
Approaching a multicultural prevention in cervical cancer screening
107
3.019
Screening costs evaluation
109
3.020
Risk management in screening organisation
110
3.021
Assessment of population based cancer screening in the provinces of Novara and 111
Verbano Cusio Ossola
3.022
Investigation of HPV transmission dynamics in order to estimate the impact of 113
vaccination for some HPV types on cervical screening
3.024
Interaction between cervical screening and vaccination for some types of human 115
papillomavirus in preventing cervical cancer
3.025
Assessing the role of fecal DNA testing in selecting FOBT positive subjects with 117
advanced colonic neoplasia
3.026
Assessing the role of virtual colonoscopy in screening for colorectal cancer. A 119
comparison with sigmoidoscopy
3.027
Interventions to reduce the inequalities in accessing screening and to increase the 122
participation in the target population, with specific focus on disadvantaged
sub-groups
3.028
Implementation of a regional service for monitoring the cancers detected by 125
mammography, cervical and colorectal screening programmes in Piedmont
3.030
Pilot project on the use of Human Papillomavirus DNA testing as primary screening 127
test for cervical cancer precursors
3.031
Improving control of health inequalities in Italy
101
129
Aetiology ........................................................................................................................... 131
4.001
Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after environmental and 131
occupational exposure to asbestos in the area of Casale Monferrato, Italy
4.002
Follow-up study on asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato
133
4.003
Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont
135
4.004
Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation
138
4.006
Rare cancers in Europe
144
4.009
Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia, lymphoma and 146
neuroblastoma (SETIL)
4.018
GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects survival
148
4.021
Cohort mortality study on rubber workers
150
4.022
Italian study on childhood respiratory disorders and the environment, II
152
4.023
Molecular biology of malignant mesothelioma
155
4.025
Endometrial cancer, diet, body weight, and gene-environment interactions: a 157
collaborative study in Italy and the United States
4.026
Geographical epidemiology: spatial analyses applied to health statistics
4.028
Environmental factors and genetic susceptibility in the aetiology of head and neck 161
cancers: a multicentric European epidemiological study
4.030
Risk factors for breast cancer among women invited for mammography screening: a 164
population survey
4.031
Skin cancer prevention: development of a biochemical test for screening of high risk 165
groups
4.033
Web-based birth cohort: the NINFEA project
167
4.036
Cancer biomarkers identification for familial and hereditary prostate cancer
168
4.037
Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes and papillomavirus 171
infection in laryngeal and hypopharyngeal cancer
159
4.039
Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes in prostate cancer
173
4.040
International study on incidence of second malignancies in childhood cancer 174
survivors
4.042
GENE-RAD-Risk radiation exposures at an early age: impact of genotype on breast 175
cancer risk. A European multicentre study
4.044
Empirical bayes adjustments for multiple comparisons
177
4.045
Italian multicentric mortality study of severely obese patients
178
4.046
Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical 180
lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing
4.048
Effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute 182
myocardial infarction in Piedmont and in Italy
4.049
Case control study on risk factors for osteonecrosis of the jaw in cancer patients 184
treated with bisphosphonates
4.050
Cohort study of patients with severe or compicated obesity, recruited at San 185
Giuseppe hospital, Piancavallo
4.051
Turin bladder cancer case control study
4.052
Bladder cancer and occupational exposures among residents in the local health 189
authority 15 (Cuneo)
4.053
Synergy
4.054
Testicular cancer: Case-control study in the Piedmont region and collaborative 193
studies
4.055
HCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes of subjects free 195
of HCV related pathologies
4.056
Systematic review of the transmission of tuberculosis in high risk settings
4.057
Investigation of tuberculosis transmission dynamics in order to estimate the impact of 200
immigration and prevention measures
4.058
Cohort study on long term effects of air pollution
4.059
Occupational cancer in the general population of the "Verbano Cusio Ossola" Health 203
Authority
4.060
DNA methylation in non-neoplastic prostate tissue as a marker of prostate cancer 204
development and progression
4.061
MOBI-KIDS: Brain cancer risk from exposure to radiofrequency fields in childhood 205
and adolescence: a multicentric international study
187
191
198
201
Clinical epidemiology ........................................................................................................ 207
5.001
Analysis of regional administrative data for planning the oncological regional network 207
and evaluating cancer care
5.002
Centre of Evidence-Based Medicine
5.003
Conservative versus radical surgery for stomach cancer and clinical epidemiology 214
consulting in other projects in gastroenterology
5.005
Social inequalities, access to health services and type of treatment
216
5.006
Regional guidelines for oncology
219
5.008
A project of research-intervention on quality of care in oncology
222
5.009
Descriptive and clinical epidemiology in the area of N.E. Piedmont
226
5.011
The HOT trial (Hormones Opposed by Tamoxifen)
227
5.016
Randomized controlled trials centre in clinical oncology: the EPICLIN project
229
5.017
Patterns of hospitalisation in an area of Northern Piedmont – use of hospital 234
discharge data
5.019
Economic evaluation and quality assessment in clinical epidemiology studies
236
5.020
Definition of a system of indicators for the Regional Palliative care network
240
5.021
Positron emision tomography (PET) needs, demand and supply at regional level and 242
evaluation of appropriateness of services currently offered by the oncological regional
network
5.023
Investigation of asthma and COPD epidemiology in Turin (Italy) through the linkage 244
of surveillance data sources
5.024
Implementation of health technology assessment in the Piedmont regional health 246
service
5.025
Evaluation of cosmetic results in patients surgical treated for mammary lesion
5.026
Randomized controlled trial on prevention of recurrences by low dose tamoxifen in 252
211
248
women with breast intra-epithelial neoplasia
Oncologic network ............................................................................................................. 254
6.001
Using epidemiologic data for health care planning and evaluation in oncology. Health 254
care report on oncology: epidemiological aspects
6.002
Assessment and improvement of quality in health care: a collaborative project with 256
the Regional Agency for Health Services
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.001
Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in
Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione
dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare
abitudini e stili di vita a rischio
Primary prevention: cancer cases potentially preventable in Piedmont
and review of the effectiveness of intervention
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Stimare la quota di casi di tumore nella popolazione piemontese potenzialmente prevenibili
attraverso interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento.
Valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a
modificare abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita).
Acquisire strumenti e materiali (opuscoli, filmati ecc...) già utilizzati e validati in precedenti programmi
di prevenzione primaria.
Stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione
il 12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La stima dei casi di tumore potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria si
è basata su dati di incidenza e mortalità prodotti dal Registro Tumori Piemonte del CPO e
sull’applicazione di rischi attribuibili stimati sia localmente, sia riportati in rassegne.
E’ stato stampato in lingua inglese, italiana, francese e tedesca un libro sulle strategie di prevenzione
del cancro basate sulle prove di efficacia, cui hanno contribuito ricercatori piemontesi ed italiani.
E’ stata effettuata una prima ricerca bibliografica e di esperienze non pubblicate su interventi di
prevenzione formalmente valutati.
Sono stati pubblicati i risultati di una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione
alimentare da parte dei medici di medicina generale.
SCALA DEI TEMPI:
Il progetto è in progress. Al momento è in atto un'analisi, tra le altre, volta a quantificare il rischio
attribuibile al fumo e all'alcool nei tumori del capo-collo.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ in corso la valutazione a livello italiano degli effetti della legge del bando del fumo ed è stato
pubblicato un lavoro sulla valutazione degli effetti della legge in Piemonte.
Una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare è stata condotta in
collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Sanità e un gruppo di medici di medicina generale di
Torino.
Scopo della sperimentazione è stato valutare, secondo un disegno randomizzato, se un messaggio
di educazione alimentare da parte dei MMG è in grado di modificare le abitudini in modo percepibile.
1
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.001
COLLABORATORI INTERNI:
Livia GIORDANO, Corrado MAGNANI, Carlo SENORE, Benedetto TERRACINI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Costi relativi al personale e alla ricerca e acquisizione di documentazione (revisioni della letteratura,
Linee-Guida) sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO.
PUBBLICAZIONI:
•TERRACINI B. What kind of health surveillance for those exposed to carcinogens? Med Lav 2003; 94: 331.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Occupational exposures. In: AA.VV. "Evidence-based. Cancer Prevention: Strategies for
NGOs". UICC, Geneva, 2004. Vol. 1, 135-147.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. In: AA.VV. "Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia".
Edito dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004. Vol. 1, 97-107.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Les expositions professionnelles. In: AA.VV. "Prévention des cancers: Stratégies d’actions à
l’usage des ONG européennes". UICC, Genéve, 2004. Vol. 1, 137-149.
•BARONE-ADESI F, RICHIARDI L, MERLETTI F. Population attributable risk for occupational cancer in Italy. Int J Occup
Environ Health 2005; 11: 23-31.
•SACERDOTE C, FIORINI L, ROSATO R, AUDENINO M, VALPREDA M, VINEIS P. Randomized controlled trial: effect of
nutritional counselling in general practice. Int J Epidemiol 2006; 35: 409-15.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Exposition am Arbeitsplatz. In: AA.VV. "PRÄVENTION VON KREBS Aktueller Stand und
wirksame Strategien". UICC, Genf, Schweiz, 2006. Vol. 1, 135-149.
•TOMATIS L, CANTONI S, CARNEVALE F, MERLER E, MOLLO F, RICCI P, SILVESTRI S, VINEIS P, TERRACINI B. [The
role of asbestos fibre dimensions in the pathogenesis and prevention of mesothelioma] Epidemiol Prev 2006; 30: 289-94.
•TERRACINI B. Additional features of the worldwide double standards in the prevention of asbestos-related diseases. Ann Ist
Super Sanita 2006; 42: 174-7.
•BARONE-ADESI F, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of
hospital admission for acute myocardial infarction. Eur Heart J 2006; 27: 2468-72.
•TERRACINI B. The scientific basis of a total asbestos ban. Med Lav 2006; 97: 383-92.
•BAILAR JC 3RD, BALLAL SG, BOBACK M, CASTLEMAN B, CHEE HL, CHERNIACK M, CHRISTIANI D, CICOLELLA A,
FERNÁNDEZ DE D'POOL J, EGILMAN D, FRANK AL, GARCIA MA, GIANNASI F, GREENBERG M, HARRISON RJ, HUFF
J, INFANTE P, DE SOUZA EJ, JOSHI TK, KAMUZORA P, KAZAN-ALLEN L, KERN DG, KROMHOUT H, KUSWADJI S,
LADOU J, LEMEN RA, LEVENSTEIN C, LUETHJE B, MANCINI F, MEEL BL, MEKONNEN Y, MENDES R, MURIE F, MYERS
J, O'NEILL R, OSARO E, PAEK D, RICHTER E, ROBERTSON E, SAMUELS SW, SOSKOLNE CL, STUCKEY R,
TEITELBAUM DT, TERRACINI B, THÉBAUD-MONY A, VANHOORNE M, WANG X, WATTERSON A, WEDEEN R.
FIOH-sponsored newsletter misrepresents asbestos hazards in Zimbabwe. Int J Occup Environ Health 2006; 12: 254-8.
•TERRACINI B. [Environmental risk communication and civil rights] Epidemiol Prev 2007; 31: 76-8. Italian.
•ABASCAL ALONSO M, DE ABAJO IGLESIAS FJ, CAMPOS CASTELLÓ J, FEITO GRANDE L, HERRERA CARRANZA J,
JÚDEZ GUTIÉRREZ J, MARTÍN ARRIBAS MC, MARTÍN UA, PÀMPOLS ROS T, SÁNCHEZ MARTÍNEZ MJ, TERRACINI B;
Comité de Etica del Instituto de Investigación de Enfermedades Raras (IIER) Instituto de Salud Carlos III, Madrid.
[Recommendations on the ethical aspects of specimen collections and human biobanks for biomedical research purposes]
Rev Esp Salud Publica 2007; 81: 95-111. Spanish.
•TOMATIS L, CANTONI S, CARNEVALE F, MERLER E, MOLLO F, RICCI P, SILVESTRI S, VINEIS P, TERRACINI B. The
role of asbestos fiber dimensions in the prevention of mesothelioma. Int J Occup Environ Health 2007; 13: 64-9.
•RICHIARDI L, VIZZINI L, MERLETTI F, BARONE-ADESI F. Cardiovascular benefits of smoking regulations: The effect of
decreased exposure to passive smoking. Prev Med. 2009; 48: 167-72. (IF 2.314)
Altre pubblicazioni sono attese alla fine del progetto.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.002
Archivio cancerogeni
Database of carcinogenic agents
RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI
COORDINAMENTO:
CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Offrire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che
semplici raccolte bibliografiche.
Pubblicazione e divulgazione di dati italiani sulla esposizione a cancerogeni (studio CAREX, mappe
di occupazioni e industrie che comportano rischi di cancerogenicità – cfr. sito web www.cpo.it, alla
voce “Documentazione cancerogeni” – ed altri, tra cui WOODEX, prevalenza e livelli di esposizione a
polveri di legni in Europa).
Raccolta di informazioni utili a valutare l’evoluzione della esposizione a cancerogeni.
Fornitura di assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini
epidemiologiche.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Ricerca di documenti, anche su banche dati in linea. Stesura di relazioni di sintesi e valutazione.
SCALA DEI TEMPI:
Attività permanente
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L’archivio si trova presso la SCDU di Epidemiologia dei Tumori, sede del presidio Ospedale S. Vito.
Nel 2009 il Servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (Regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a
privati cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima
dell’esposizione.
E’ stata mantenuta la raccolta di documentazione di base con la prosecuzione degli abbonamenti a
banche dati bibliografiche (RTECS, IRIS ecc).
E’ in corso la partecipazione al progetto SYNERGY (cfr. scheda 4.053) dell’Agenzia Internazionale
per le Ricerche sul Cancro (IARC) fornendo la matrice esposizione professione dei cancerogeni
respiratori e l’esperienza necessaria al suo utilizzo nell’analisi di studi caso-controllo, nonché la
raccolta di dati nazionali sui livelli di esposizione agli agenti considerati in SYNERGY. Si è
collaborato alla revisione sistematica della letteratura sul rischio cancerogeno nella produzione di
mobili ai fini dell’aggiornamento della relativa Monografia IARC, la cui pubblicazione è prevista nel
Volume 100 della Serie di Monografie.
COLLABORATORI INTERNI:
Claudia GALASSI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Benedetto
TERRACINI
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.002
COLLABORATORI ESTERNI:
R. Calisti.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
CPO-Piemonte
PUBBLICAZIONI:
•MIRABELLI D. Stima del numero di lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, nel contesto dello studio europeo CAREX.
Epidemiol Prev 1999; 23: 346-59.
•KAUPPINEN T, TOIKKANEN J, PEDERSEN D. et al. Occupational exposure to carcinogens in the European Union. Occup
Environ Med 2000; 57: 10-8.
•MIRABELLI D, CHIUSOLO M, CALISTI R, MASSACESI S, RICHIARDI L, NESTI M, MERLETTI F. Database di occupazioni
e attività industriali che comportano rischio di tumore del polmone. Epidemiol Prev 2002; 25: 215-21.
•BERRINO F, RICHIARDI L, BOFFETTA P, ESTEVE J, BELLETTI I, RAYMOND L, TROSCHEL L, PISANI P, ZUBIRI L,
ASCUNCE N, GUBERAN E, TUYNS A, TERRACINI B, MERLETTI F; MILAN JEM WORKING GROUP. Occupation and
larynx and hypopharynx cancer: a job-exposure matrix approach in an international case-control study in France, Italy, Spain
and Switzerland. Cancer Causes Control 2003; 14: 213-23.
•AXELSON O, BALBUS JM, COHEN G, DAVIS D, DONNAY A, DOOLITTLE R, DURAN BM, EGILMAN D, EPSTEIN SS,
GOLDMAN L, GRANDJEAN P, HANSEN ES, HELTNE P, HUFF J, INFANTE P, JACOBSON MF, JOSHI TK, LADOU J,
LANDRIGAN PJ, LEE PR, LOCKWOOD AH, MACGREGOR G, MELNICK R, MESSING K, NEEDLEMAN H, OZONOFF D,
RAVANESI B, RICHTER ED, SASS J, SCHUBERT D, SUZUKI D, TEITELBAUM D, TEMPLE NJ, TERRACINI B,
THOMPSON A, TICKNER J, TOMATIS L, UPTON AC, WHYATT RM, WIGMORE D, WILSON T, WING SB, SHARPE VA. Re:
Regulatory Toxicology and Pharmacology. Int J Occup Environ Health 2003; 9: 386-9; author reply 389-90.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Intervention and Implementation Strategies and Activities for Occupational Exposures. In:
Sancho-Garnier H, Anderson A, Biedermanm A, Lynge E, Slama K, de Sabata MS, Rajeswaran L (eds). Evidence-based
cancer prevention: strategies for NGOs. UICC, Geneva 2004, 134-147.
•MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. In: Sancho-Garnier H, Anderson A, Biedermanm A, Lynge E, Slama
K, de Sabata MS, Rajeswaran L (eds). Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia. UICC, Geneva 2004, 97-107.
•RICHIARDI L, BOFFETTA P, SIMONATO L, FORASTIERE F, ZAMBON P, FORTES C, GABORIEAU V, MERLETTI F.
Occupational risk factors for lung cancer in men and women: a population-based case-control study in Italy. Cancer Causes
Control 2004; 15: 285-94.
•MIRABELLI D, KAUPPINEN T. Occupational exposures to carcinogens in Italy: an update of CAREX database. Int J Occup
Environ Health. 2005; 11: 53-63.
•KAUPPINEN T, VINCENT R, LIUKKONEN T, GRZEBYK M, KAUPPINEN A, WELLING I, AREZES P, BLACK N,
BOCHMANNF, CAMPELO F, COSTA M, ELISGAN G, GOERENS R, KIKEMENIS A, KROMHOUT H, MIGUEL S, MIRABELLI
D, MCNEANY R, PESCH B, PLATO N, SCHLUNSSEN V, SCHULZE J, SONNTAG R, VEROUGSTRAETE V, DE VICENTE
MA, WOLF J, ZIMMERMANN M, HUSGAFVEL-PURSIAINEN K, SAVOLAINEN K. Occupational exposure to inhalable wood
dust in the member states of the European Union. Ann Occup Hyg 2006; 50: 549-61.
•MILIGI L, COSTANTINI AS, BENVENUTI A, KRIEBEL D, BOLEJACK V, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S,
STAGNARO E, CROSIGNANI P, AMADORI D, MORABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI
G, TOZZI GA, MENDICO I, VINEIS P. Occupational exposure to solvents and the risk of lymphomas. Epidemiology 2006; 17:
552-61.
•RICHIARDI L, MIRABELLI D, CALISTI R, OTTINO A, FERRANDO A, BOFFETTA P, MERLETTI F. Occupational exposure
to diesel exhausts and risk for lung cancer in a population-based case-control study in Italy. Ann Oncol 2006; 17: 1842-7.
•COSTANTINI AS, BENVENUTI A, VINEIS P, KRIEBEL D, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S, STAGNARO E,
CROSIGNANI P, AMADORI D, MIRABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI G, TOZZI GA,
MENDICO I, MALTONI SA, MILIGI L. Risk of leukemia and multiple myeloma associated with exposure to benzene and other
organic solvents: evidence from the Italian Multicenter Case-control study. Am J Ind Med 2008;51:803-11.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.003
Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del
tabagismo in Piemonte
Primary prevention: planning of anti smoking interventions in Piedmont
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
PREMESSA. Nel 2002 il CPO ha ottenuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo,
nell’ambito del Bando Oncologia, per la realizzazione del Progetto per la prevenzione e riduzione
dell’abitudine al fumo in Piemonte. Tale progetto ha previsto l’istituzione del Gruppo Tecnico
Antitabacco gruppo a carattere multidisciplinare, con compiti di pianificazione, conduzione e
valutazione di interventi di controllo del tabagismo sulla base delle più recenti evidenze scientifiche. Il
Gruppo Tecnico Antitabacco formato da sei componenti specializzati in medicina preventiva,
biologia, psicologia e scienze della comunicazione, i quali hanno seguito un percorso formativo ad
hoc attraverso la partecipazione a master, seminari e summer school riguardanti la prevenzione, la
promozione della salute e le strategie di contrasto al fumo di tabacco.
Il Gruppo Tecnico Antitabacco ha svolto le seguenti attività:
- Rielevazione di tutte le iniziative antifumo effettuate o in corso nella regione Piemonte e tutti gli
organismi e le associazioni (volontari e non) attivi in questo settore su tutto il territorio regionale,
pubblicate in "Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte".
- organizzazione di un seminario, tenutosi il 23 febbraio 2005, dal titolo le "Attività di contrasto al
fumo di tabacco in Piemonte. Situazione attuale e prospettive".
- supporto tecnico-scientifico alle attività della Commissione Regionale Anti-Tabacco, incaricata della
programmazione e del coordinamento delle azioni di controllo del tabagismo sul territorio
piemontese. Si vedano le schede-progetto 2004-2005 e 2005-2006 per una descrizione dettagliata
delle attività relative.
- nel settembre 2006 pubblicazione del report edito dalla Regione, con il titolo “Smettere di fumare in
Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo”.
- partecipazione alla redazione delle Linee guida clinico-organizzative per la cessazione del fumo di
tabacco della Regione Piemonte, pubblicate nel maggio 2007.
- elaborazione del nuovo Piano Regionale Antitabacco 2008-2012
- progettazione delle "Linee guida nazionali per il controllo del fumo negli ambienti di lavoro"
- nel 2008 avvio dello uno studio di valutazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e
secondaria, in collaborazione con l’ISPO di Firenze (vedi scheda progetto specifica).
- parteciapazione al progetto europeo, finanziato dal bando Public Heath, denominato Guidelines for
Prevention of Obesity at the Workplace (GPOW)
- coordinamento delle equipes regionali impegnate nell’elaborazione di strumenti e strategie per il
miglioramento dei servizi di disassuefazione, per le seguenti attività: formazione dei medici di
famiglia sulla cessazione del fumo, sistema informativo per la gestione delle cartelle cliniche,
creazione di una cartella clinica comune destinata ad essere utilizzata uniformemente da tutti i CTT,
5
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.003
progettazione di una piattaforma di e-learning per la formazione a distanza degli operatori di 1° livello
all’utilizzo delle Linee Guida nella pratica.
- amministrazione dell’area focus “fumo” sul sito del Centro Regionale di Documentazione sulla
Promozione della Salute (DoRS), che contiene documentazione utile alla progettazione di attività di
contrasto del tabagismo da parte degli operatori locali.
- a partire dal 2009 pianificazione di una campagna di comunicazione a supporto
dell’implementazione delle Linee Guida, per la promozione della disassuefazione e la
pubblicizzazione dei servizi disponibili sul territorio.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Risultati attesi:
- contributo alla diffusione delle "Linee Guida clinico organizzative per la cessazione del fumo di
tabacco" su tutto il territorio regionale e loro implementazione nelle singole Asl, attraverso
l'adeguamento o la creazione di Centri per il Trattamento del Tabagismo, secondo le indicazioni
contenute nelle Linee Guida stesse.
- monitoraggio delle attività di contrasto al tabagismo all'interno delle Asl , alla luce del fatto che il
tabagismo è stato inserito negli anni 2008-2009 tra gli obiettivi dei Direttori Generali delle Aziende
Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere del Piemonte.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
A supporto del programma di diffusione delle Linee Guida clinico-organizzative regionali per la
Cessazione del Fumo, sono state avviate le seguenti attività:
- Progettazione ed erogazione di un Programma di Formazione a Distanza, creato in base alle
raccomandazioni contenute nelle Linee Guida regionali per la cessazione. Tale programma è
indirizzato a tutti gli operatori del primo livello sanitario quali, medici di famiglia, pediatri di libera
scelta, infermieri, psicologi, ostetriche, etc...
- Progettazione e diffusione di una Campagna di Comunicazione diretta alla popolazione del
Piemonte e mirata a motivare i fumatori ad intraprendere dei percorsi per smettere di fumare,
fornendogli informazioni di orientamento tra le risorse disponibili sul territorio.
- Coordinamento dei diversi gruppi professionale coinvolti nell'ambito del tema Tabagismo a livello
regionale e nazionale e la Commissione del PRAT al fine di promuovere l'attuazione delle azioni
previste dalle Linee Guida
- collaborazione con l'Assessorato della Regione, per il monitoraggio degli obiettivi dei Direttori
Generali delle ASL/ASO piemontesi al fine di valutare il grado di implementazione delle Linee Guida
per la cessazione e verificare eventuali cambiamenti negli obiettivi raggiunti dal 2008 al 2009 dalle
Asl.
- partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto "Comuni liberi dal Fumo",
inserito all'interno dei PePS (Profili e Piani per la Salute) del Distretto 3 dell'Asl To3. Si tratta di un
intervento di comunità, che coinvolge 6 Comuni del Distretto 3, per attivare a livello territoriale delle
strategie volte alla prevenzione del tabagismo tra i giovani ed alla riduzione nella popolazione
generale.
- partecipazione al Gruppo di lavoro aziendale dell'AOU Molinette che ha avuto il mandato di
occuparsi del problema tabagismo all'interno dell'ospedale, per la realizzazione di un progetto,
"Molinette libero dal fumo" che porti ad elilminare il fumo di tabacco all'interno della struttura
ospedaliera, focalizzando l'attenzione sui dipendenti prima e sui pazienti ospedalizzati in una
seconda fase.
- partecitazione al gruppo di lavoro regionale "Genitori più"
6
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.003
Prosegue l’attività di consulenza agli operatori locali per la progettazione di interventi di contrasto al
tabagismo.
COLLABORATORI INTERNI:
Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Cristiano PICCINELLI, Nereo SEGNAN, Carlo
SENORE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Le attività saranno finanziate attingendo ad un fondo vincolato erogato dalla Regione Piemonte.
PUBBLICAZIONI:
•GIORDANO L, CHARRIER L, COPPO A, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N.
Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte. Quaderni CPO-Piemonte n°8, Torino gennaio 2005.
•GIORDANO L, SENORE C, COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SEGNAN N.
Raccomandazioni per Ambienti di lavoro Liberi dal Fumo. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 1. Torino,
maggio 2006.
•CHARRIER L, PICCINELLI C, COPPO A, DI STEFANO F, D’ELIA P, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N.
Interventi legislativi efficaci per il controllo del tabagismo: direttive dell’Unione Europea e applicazione in Italia. Epidemiol Prev
2006; 30: 366-9.
•MOLINAR R, D’ELIA P, GIORDANO L, SENORE C, CHARRIER L, COPPO A, DI STEFANO F, PICCINELLI C, SEGNAN N.
Scuola libera dal fumo: una strategia di intervento per la riduzione del fumo di sigarette tra gli adolescenti. Educazione
sanitaria e promozione della salute, vol. 30, n. 2, aprile-giugno 2007.
•FAGGIANO F, GELORMINO E, MATHIS F, VADRUCCI S, GIORDANO L, SENORE C, PICCINELLI C, MOLINAR R,
CHARRIER L, LEIGHEB F, FEDELE M, BONVINI D. Cessazione del fumo di tabacco. Linee Guida clinico-organizzative per la
Regione Piemonte. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 3. Torino, maggio 2007.
•COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, GIORDANO L, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N.
Smettere di fumare in Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il trattamento del Tabagismo. Commissione
Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 5. Torino, maggio 2008.
•D’ELIA P, COPPO A, DI STEFANO F, CHARRIER L, PICCINELLI C, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N.
Definizione e valutazione degli interventi di comunità nell’ambito delle strategie di contrasto al fumo di tabacco. Epidemiol Prev
2008; 32: 156-61.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.004
DIANA (Dieta e Androgeni)-5 studio randomizzato e controllato per
valutare l'efficacia della dieta e dell'attività fisica nella riduzione del
rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri
ormonali e/o metabolici
DIANA (Diet and Androgens)-5 randomized controlled trial to test the
efficacy of dietary change and physical activity to prevent or delay the
development of recurrences in breast cancer (BC) patients estimated to
be at high risk based on their hormonal or metabolic milieu
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Coordinamento per il CPO: dr.ssa Maria Piera MANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una
corretta alimentazione ed un'adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del
rischio di recidive di carcinoma della mammella.
Trattasi di uno studio randomizzato di intervento alimentare ed attività fisica per ridurre le recidive
(locali, a distanza o un secondo tumore al seno) nelle pazienti ad alto rischio ormonale e/o
metabolico (con testosterone maggiore o uguale a 0.4 ng/ml, o insulina maggiore o uguale a 50
pmol/L o la presenza di sindrome metabolica). In queste pazienti il tasso stimato di recidive nei 5
anni successivi la diagnosi è del 30%.
Obiettivi secondari sono: valutare l'efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione,
attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie.
Lo studio è coordinato dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (dott. Franco Berrino) e dall'Istituto
Europeo di Oncologia di Milano in collaborazione con altri 5 centri sparsi in tutto il territorio nazionale
tra i quali il Centro di Prevenzione Oncologica (CPO) di Torino.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studi epidemiologici hanno dimostrato che alti livelli di testosterone sia prima che dopo la
menopausa aumentano il rischio di cancro al seno. Dopo la menopausa anche alti livelli di estrogeni
e bassi livelli della proteina che veicola gli ormoni sessuali (SHBG) sono risultati associati con un
incremento del rischio di cancro al seno.
Anche alti livelli di insulina e del fattore di crescita insulino-simile di tipo I (IGF-I) sono associati ad un
incremento del rischio di cancro al seno. L'Insulina ha proprietà gonadotropiche e stimola la sintesi di
androgeni nelle ovaie; inoltre inibisce, nel fegato, la sintesi della SHBG e di due proteine veicolanti
l'IGF-I (IGFBP1 and 2), aumentando così la biodisponibilità sia degli ormoni sessuali che dell'IGF-I.
Oggi sappiamo che le pazienti che hanno già avuto un cancro al seno, che sono in sovrappeso e
hanno alti livelli di insulina e testosterone sono a maggior rischio di recidive. Abbiamo anche
dimostrato un incremento delle recidive in pazienti con sindrome metabolica, definita dalla presenza
di tre o più dei seguenti indicatori metabolici: obesità addominale, ipertensione, glicemia alta,
trigliceridi alti o HDL colesterolo basso.
Gli studi DIANA hanno mostrato che una dieta volta a tenere bassa l'Insulina, basata su ricette della
tradizione Macrobiotica e mediterranea riduce significativamente il peso corporeo, il testosterone,
l'Insulina e la biodisponibilità degli estrogeni e dell'IGF-I sia nelle donne sane che in quelle che
hanno avuto il tumore. Un trial randomizzato sull'effetto di una moderata attività fisica ha evidenziato
una significativa diminuzione della resistenza insulinica e del testosterone.
Inoltre, molti studi osservazionali hanno coerentemente suggerito che l'attività fisica e la riduzione del
peso corporeo aiutano a prevenire sia il cancro al seno che le sue recidive. Lo studio randomizzato
WINS su donne con carcinoma mammario, ha mostrato una riduzione significativa del 24% delle
8
Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.004
recidive in 5 anni nel gruppo di intervento a basso intake di grassi rispetto al gruppo di controllo (ad
alto intake).
Le partecipanti allo studio DIANA 5 sono state reclutate on l'aiuto delle Strutture Sanitarie Regionali,
delle Associazioni di donne operate e attraverso i media.
I fattori di Inclusione sono:
a.Testosterone maggiore o uguale a 0,4 ng/ml
b.Insulina sierica maggiore o uguale a 50 pmol/L
c.Sindrome Metabolica (3 di questi fattori):
i.Glicemia maggiore o uguale a 100 mg/dl o in terapia per iperglicemia
ii.Trigliceridi maggiori o uguali a 150 mg/dl o in terapia per ipertrigliceridemia
iii.HDL < 50 mg/dl o in terapia per ipercolesterolemia
iv.Giro vita maggiore o uguale a 85 cm
v.Pressione arteriosa maggiore o uguale a 130/85 mmHg o in terapia per ipertensione.
Altro fattore di inclusione al di là di altri è ER- all'intervento.
Le partecipanti non devono essere state operate da più di 5 anni.
Sono fattori di esclusione:
età maggiore di 70 o minore di 35
diagnosi di carcinoma in situ
diagnosi di recidiva o metastasi
secondo tumore controlaterale non sincrono
altro tumore in sede diversa dalla mammella
gravi disturbi psico-fisici.
Nei centri collaboranti si prevede di reclutare un minimo di 200 pazienti da randomizzare in due
gruppi: 100 riceveranno le raccomandazioni standard per uno stile di vita sano senza, tuttavia,
nessun supporto attivo; 100 riceveranno una combinazione di in-formazioni individuali e di gruppo in
due anni di intervento, includendo corsi di cucina, corsi di ginnastica, pasti in comune e incontri di
rinforzo. La dieta proposta comprenderà una diminuzione dei grassi saturi, dei carboidrati raffinati e
un incremento del consumo di cereali in chicco e legumi. L'adesione alle indicazioni alimentari ed alla
pratica dell'attività fisica sarà monitorata nel tempo con le rilevazioni del cambiamento del peso
corporeo, della glicemia, trigliceridi, colesterolo e testosterone.
SCALA DEI TEMPI:
Il reclutamento iniziato a settembre 2008 si è concluso a gennaio 2010. A gennaio 2009 è iniziata la
fase operativa che ha previsto 1 incontro teorico ogni 3 mesi per il gruppo di controllo (gruppo
VERDE) e 4 incontri al mese per il gruppo di intervento (gruppo BLU). Dei 4 incontri due sono di
cucina, uno teorico su argomenti nutrizionali e, uno di attività motoria. A giugno 2010 termineranno
tutti i corsi di cucina mentre proseguiranno fino a fine 2010 i corsi teorici e di attività motoria. A partire
dal 2011 e fino a tutto il 2013 si proseguirà con almeno 2 incontri l'anno per entrambi i gruppi. Il
protocollo dello studio prevede infatti una durata complessiva di 5 anni. Ogni anno verranno
effettuate le misurazioni antropometriche e aggiornamento del follow up oncologico; a 3 e 5 anni
verranno effettuati i prelievi e le valutazioni endocrino-metaboliche.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L'arruolamento, per il CPO, è iniziato in data 01 Settembre 2008.
Si prevede a gennaio 2010 di reclutare circa 288 donne delle quali:
11 non randomizzabili per problemi insorti prima del prelievo di baseline
83 non eleggibili
194 eleggibili delle quali 96 randomizzate nel gruppo di intervento e 98 nel gruppo di controllo.
Alla data odierna si sono registrate:
10 recidive nel gruppo di controllo
3 recidive nel gruppo di intervento.
Alle donne che hanno sviluppato la recidiva è stato permesso di continuare a partecipare agli incontri
fissati dal calendario per il gruppo di appartenenza.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.004
COLLABORATORI INTERNI:
Cristina BELLATI, Simona FEIRA, Maria Piera MANO
COLLABORATORI ESTERNI:
dr. PEZZANA Andrea - Direttore Dietetica e Nutrizione Clinica - San Giovanni Bosco - Torino
dr.ssa CAZZOLI Stefania - Docente Scienze Motorie - Torino
ALLEGRO Giovanni - Cuoco - Ivrea
RISORSE E FINANZIAMENTO:
I costi relativi ai corsi di cucina (cuoco) e al personale che si occupa del reclutamento e del
counseling, sono coperti dal finanziamento PIO previsto per il CPO.
I costi per l'acquisto di attrezzature necessarie al reclutamento (Impedenziometro Tanita,
SenseWear, Sfigmomanometro eletronico, Contapassi) sono coperti dal coordinamento dello studio
(Istituto Tumori di Milano).
Lo spazio (Aula didattica Iperccop Torino) e gli alimenti utilizzati per lo svolgimento degli incontri di
cucina e tutte le attività riportate in calendario sono offerte gratuitamente, per tutta la durata dello
studio.
E' stata ottenuta inoltre la collaborazione di alcuni centri sportivi torinesi per la realizzazione di lezioni
di prova gratuite e per l'applicazione di sconti alle donne del gruppo di intervento.
PUBBLICAZIONI:
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
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J.Natl.Cancer Inst. 2006;98:1406-15.
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Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). J.Natl.Cancer Inst. 2005;97:755-65.
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investigation into cancer and nutrition. Endocr.Relat Cancer. 2005;12:1071-82.
5. Key T et al. Endogenous sex hormones and breast cancer in postmenopausal women: reanalysis of nine prospective
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.004
Clin Epidemiol. 1991;44:1055-61.
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40. Irwin ML et al. Relationship of obesity and physical activity with C-peptide, leptin, and insulin-like growth factors in breast
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41. Sopotsinskaia EB et al. [Experience with the use of a low-calorie diet in breast cancer patients to prevent metastasis].
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42. de Waard F et al. A feasibility study on weight reduction in obese postmenopausal breast cancer patients. Eur J Cancer
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androgens and estrogens in postmenopausal women. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2001;10:757-65.
45. Berrino F et al. Survival of cancer patients in Europe: the EUROCARE-3 study. Ann.Oncol. 14 suppl. 5. 2003.
Pubblicazione dei risultati dello studio prevista al termine del progetto.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.005
Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e
la loro famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività
fisica
Exercise-based smoking cessation intervention for pregnant women
and their family
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Nel 2009, in seguito a un finanziamento da parte del bando regionale per la ricerca sanitaria
finalizzata, il CPO insieme all’ASL TO1 ha concordato di sperimentare un intervento per favorire la
disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza attraverso un programma di promozione
dell’attività fisica. Dalla letteratura scientifica emerge come il counselling antitabagico durante la
gravidanza abbia un’efficacia 2-4 volte superiore rispetto allo stesso intervento somministrato alla
popolazione generale. Nonostante in alcuni consultori questo intervento venga offerto, sono
comunque ancora molte le fumatrici che non riescono a smettere. Una revisione sugli interventi brevi
di counselling afferma che una moderata attività fisica, come la camminata veloce, riduce gli effetti
del craving nei fumatori astinenti (Taylor, 2007). La sperimentazione di un modello di intervento che
fa propri questi principi è già stato sperimentato in Inghilterra in un contesto ospedaliero (Ussher,
2008). Il presente progetto intende sperimentare l’iniziativa in un contesto sanitario territoriale.
L’obiettivo dello studio è 1) valutare l’efficacia dell’intervento, e 2) verificare la validità di un nuovo
protocollo per promuovere la disassuefazione delle donne in gravidanza che preveda la
collaborazione dei Consultori Familiari e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La popolazione oggetto dello studio è rappresentata dalle donne fumatrici e gravide che accedono
agli 8 Consultori Familiari dell’ASL TO1. Le ostetriche valuteranno l’abitudine al fumo delle donne
che accedono per la prima visita e proporranno la partecipazione al programma. L’intervento
consiste in 8 incontri di gruppo gestiti dal Centro per il Trattamento del Tabagismo dove sarà
proposto un percorso di accompagnamento alla disassuefazione e all’incremento dell’attività fisica.
La verifica dello stato di disassuefazione della donna dopo l’intervento verrà effettuata a 6 mesi e a
un anno dalla conclusione, in un periodo in cui la maggior parte delle donne che è riuscita a smettere
durante la gravidanza riprende a fumare. Ai soggetti che si dichiarano ex fumatori verrà proposta la
verifica della cessazione attraverso un metodo di validazione biochimica.
Per confrontare il gruppo oggetto di studio con uno in assenza di intervento saranno valutate le
modificazioni dell’abitudine al fumo delle donne afferenti agli stessi consultori in un periodo più
avanzato di gestazione (oltre il primo trimestre di gravidanza) ed in assenza di intervento.
SCALA DEI TEMPI:
Aprile 2010 - Marzo 2011: reclutamento
Maggio 2010 - Maggio 2011: gruppi di disassuefazione
Ottobre 2010 - Giugno 2012: follow up
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.005
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il progetto ha richiesto la costituzione di un gruppo di lavoro tra CPO e ASL TO1 che sta lavorando
da ottobre 2009 alla preparazione dell’intervento. All’interno dell’ASL i soggetti coinvolti sono il
Gruppo Antifumo aziendale, il Centro per il Trattamento del Tabagismo, la Medicina dello Sport e i
Consultori Familiari.
Ad oggi sono stati definiti il protocollo di intervento e gli strumenti per la raccolta dei dati e per
supportare l’iniziativa.
COLLABORATORI INTERNI:
Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
Dr.ssa Antonella Arras, dr.ssa Paola Conterio, dr.ssa Maria Clara Zanotto
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Le attività sono finanziate dalla Regione Piemonte nell’ambito del Bando Ricerca sanitaria
Finalizzata 2009.
PUBBLICAZIONI:
Taylor AH, Ussher MH, Faulkner G: The acute effects of exercise on cigarette cravings, withdrawal symptoms, affect and
smoking behaviour: a systematic review. Addiction 2007, 102:534-543.
Ussher M, Aveyard P, Coleman T, Straus L, West R, Marcus B, Lewis B, Manyonda I. Physical activity as an aid to smoking
cessation during pregnancy: two feasibility studies. BMC Public Health. 2008 Sep 23;8:328.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.006
Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’Attività fisica e
il Tabagismo nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero
Cervical cancer screening as a setting for the delivery of smoking
cessation and physical activity promotion counseling
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
ISPO di Firenze
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Nel 2008 il CPO ha aderito a uno studio coordinato dall’ISPO di Firenze volto a valutare l’efficacia del
counselling orientato alle donne nell’ambito delle attività di prevenzione primaria del cancro della
cervice uterina. Il setting dello screening per il cervico-carcinoma rappresenta una potenziale
opportunità per contattare le fumatrici, specialmente tra le più giovani, che presentano le prevalenze
di fumo maggiori. Obiettivo principale dello studio è predisporre e validare un modello di intervento
breve per la riduzione dell’abitudine al fumo fra le fumatrici che afferiscono ai servizi ambulatoriali di
screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’intervento prevede l’offerta di counselling breve e la distribuzione di materiale informativo per la
cessazione del fumo e la promozione dell’attività fisica da parte di personale ostetrico a donne
sottoposte a screening citologico.
La popolazione in studio in Piemonte è rappresentata da 495 donne nella fascia compresa tra 25-64
anni, identificate come fumatrici tra quelle afferenti ai servizi ambulatoriali di screening per il tumore
del collo dell’utero. Oltre al Piemonte gli altri centri coinvolti sono a Firenze, Sesto Fiorentino,
Cesena e Mantova. I centri coordinati dal CPO sono 3: due a Torino e uno in Provincia. Le donne
partecipanti allo studio sono state randomizzate in uno dei tre bracci dello studio (un braccio di
intervento sul fumo; uno di intervento sul fumo e l'attività fisica; ed un braccio di controllo).
A tutte le donne in studio è stato somministrato un questionario al momento dell’arruolamento e
un’intervista telefonica dopo 6 mesi per verificare eventuali cambiamenti comportamentali o
motivazionali.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
In seguito a un evento formativo organizzato nel 2009, gli operatori dei tre centri piemontesi hanno
iniziato l’attività di counselling. Il reclutamento è stato completato nei tre centri. A inizio marzo
inizieranno le interviste telefoniche di follow-up che dovrebbero concludersi ad ottobre 2010. A breve
inizierà il data entry.
COLLABORATORI INTERNI:
Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.006
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ministero del Welfare - Programma Integrato Oncologia P.I.O.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.007
STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria
nella popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e
colorettale.
STI.VI.: pilot study evaluation of interventions for primary prevention
programs in the population invited to mammography and colorectal
cancer screening programs.
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Coordinamento per il CPO: Dr.ssa Livia GIORDANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo principale dello studio è di determinare la fattibilità e l’impatto su alcuni outcomes di salute
di modelli di intervento per il cambiamento degli stili di vita (dieta, attività fisica) nella popolazione
torinese invitata nei programmi regionali di screening della mammella e del colon-retto.
Gli obiettivi secondari sono:
- la valutazione dell’adesione della popolazione target e dei medici di medicina generale;
- il mantenimento dei cambiamenti dello stile di vita a breve e medio termine;
- il confronto tra diversi setting di intervento:
- Setting Screening: l’intervento verrà proposto al momento dell’effettuazione del test di screening
(mammografia per le donne e rettosigmoidoscopia/Fobt per donne e uomini). Saranno invitate a
partecipare le donne di età compresa tra i 50 e i 54 anni derivanti dallo screening mammografico, e
gli uomini e le donne di 58 anni derivanti dallo screening colorettale.
- Setting Medici di Medicina Generale (MMG): l’intervento verrà proposto dai medici di medicina
generale agli assistiti in una fascia di età antecedente la loro prima chiamata ad effettuare il test di
screening perciò donne tra i 45 e i 49 anni e gli uomini e le donne tra i 53 e i 56 anni.
Lo studio intende valutare e verificare l’efficacia dei modelli di intervento per la modifica delle
abitudini alimentari scorrette e dei comportamenti sedentari oltre a mettere a punto modelli di
integrazioni e sinergie sempre più ampie tra prevenzione primaria e programmi regionali di
screening.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Si prevede di reclutare un totale di 1600 soggetti (800 per il ramo screening e 800 per il ramo MMG).
Ai partecipanti verrà distribuito un opuscolo informativo messo a punto per questo studio e
contenente informazioni generali di prevenzione primaria, il consenso informato ed il questionario
STI.VI.
Il disegno prevede la randomizzazione dei soggetti eleggibili in 4 gruppi: Gruppo Attività Fisica,
Gruppo Dieta, Gruppo Attività Fisica e Dieta, Gruppo di Controllo.
Tutti i partecipanti (escluso il gruppo di controllo) verranno avviati ad un modulo base di intervento
che prevede incontri informativi condotti da esperti della materia. Successivamente verrà loro
proposto un modulo avanzato che prevede azioni più specifiche e l’analisi più approfondita delle
tematiche proprie del gruppo di studio.
A tutte le persone (compreso il gruppo di controllo) verranno prese delle misurazioni antropometriche
e verrà effettuato anche un prelievo venoso a digiuno al fine di valutare alcuni parametri biochimici.
Sono inoltre previsti 2 momenti di follow-up:
- a 6 mesi: i partecipanti dei tre gruppi di intervento (Attività Fisica, Dieta, Attività Fisica + Dieta)
saranno contattati telefonicamente dagli operatori STI.VI. per verificare la compliance alle
raccomandazioni erogate, le eventuali difficoltà incontrate e fornire indicazioni di supporto.
- a 12 mesi: tutti i partecipanti (anche i controlli) verranno invitati a compilare nuovamente il
questionario STI.VI e ad eseguire il prelievo e le misurazioni antropometriche.
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Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 1.007
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il reclutamento dei soggetti eleggibili verrà attivato a partire dal mese di aprile 2010. Il termine dello
studio è previsto per ottobre 2011.
COLLABORATORI INTERNI:
Caterina ANATRONE, Cristina BELLATI, Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Federica
GALLO, Fabrizio GILI, Livia GIORDANO, Elena KOLOMOETS, Maria Piera MANO, Franco
MERLETTI, Andrea ORTALE, Cristiano PICCINELLI, Carlo SENORE, Paolo VINEIS
COLLABORATORI ESTERNI:
Prof. MATULLO Giuseppe
Dr. PEZZANA Andrea
Dr. RISIO Mauro
RISORSE E FINANZIAMENTO:
I costi relativi al progetto saranno coperti dal finanziamento del Ministero della Salute nell'ambito del
progetto PIO e dalla Compagnia di San Paolo.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.001
Incidenza dei tumori nella popolazione piemontese
Cancer incidence in Piedmont
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione torinese per l’anno 2007.
Avvio della rilevazione per il 2008.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei
residenti nel comune di Torino. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene
sempre effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi.
La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti:
A) archivi dei servizi d’anatomia patologica di tutti gli ospedali e le cliniche private della città di
Torino e di quegli ospedali del circondario cui afferisce un significativo numero di pazienti torinesi: la
maggior parte di questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli
operatori del Registro che selezionano i casi di interesse.
B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di
conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico
C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital
D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero
E) archivio della fondazione FARO
F) Altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche.
I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile
utilizzando software specifico di gestione dati.
I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali
dei Registri Tumori. La codifica nosografica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e
della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione.
Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage
necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza.
Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi
di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente anche all’atto
della registrazione dell’incidenza: per queste neoplasie, infatti, vengono raccolte delle informazioni
aggiuntive necessarie alla definizione dell’iter diagnostico, dello stadio ed al calcolo degli indicatori
precoci di valutazione dei programmi stessi. Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia
degli screenings, sono oggetto di rilevazione anche le lesioni precancerose della cervice uterina e
del colon retto.
Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono
raccolte anche per i melanomi della cute, per i carcinomi della prostata e per i tumori della vescica
urinaria.
Gli archivi del Registro Tumori Piemonte vengono periodicamente incrociati, in maniera anonima,
con il Registro nazionale dei casi di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per lo studio dei tumori
AIDS correlati.
I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.001
Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali “EuroCIM” ed “ACCESS”,
anch’essi gestiti dallo IARC; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori.
SCALA DEI TEMPI:
L’attività di registrazione dell’incidenza a Torino è da considerarsi routinaria.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stata conclusa la rilevazione dell’incidenza dell’anno 2006. I dati sono stati aggiornati sul sito web
del CPO.
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene
SOBRATO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Queste attività utilizzano il finanziamento CPO. Gli studi collaborativi prevedono unicamente un
rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Come già detto i dati d’incidenza prodotti alimentano tutti i data-base nazionali e internazionali.
PUBBLICAZIONI:
Gli indicatori d’incidenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it. Tale presentazione raccoglie gli
indicatori di incidenza, sopravvivenza, prevalenza e mortalità in un’unica pagina web per ciascuna delle principali neoplasie.
I dati dei Registri Tumori Italiani sono inoltre presentati sul sito www.registri-tumori.it.
•ROSSO S, TERRACINI L, RICCERI F, ZANETTI R. Multiple primary tumours: incidence estimation in the presence of
competing risks. Popul Health Metr 2009; 7: 5.
•SPADEA T, D’ERRICO A, DEMARIA M, FAGGIANO F, PASIAN S, ZANETTI R, ROSSO S, VICARI P, COSTA G.
Educational inequalities in cancer incidence in Turin, Italy. Eur J Cancer Prev 2009; 18: 169-78.
•RAPITI E, FIORETTA G, SCHAFFAR R, NEYROUD-CASPAR I, VERKOOIJEN HM, SCHMIDLIN F, MIRALBELL R,
ZANETTI R, BOUCHARDY C. Impact of socioeconomic status on prostate cancer diagnosis, treatment, and prognosis.
Cancer 2009 Sep 28. [Epub ahead of print]
•BONET M, MERGLEN A, FIORETTA G, RAPITI E, NEYROUD-CASPAR I, ZANETTI R, MIRALBELL R, BOUCHARDY C.
Characteristics and outcome of prostate cancer with PSA <4 ng/ml at diagnosis: a population-based study. Clin Transl Oncol
2009; 11: 312-7.
•ZANETTI R, PONTI A, ROSSO S, RICCERI F, PITARELLA S, SEGNAN N. The beginning of a decline in breast cancer
incidence in Italy? Tumori 2008; 94: 293-6.
•DAL MASO L, POLESEL J, SERRAINO D, LISE M, PISELLI P, FALCINI F, RUSSO A, INTRIERI T, VERCELLI M, ZAMBON
P, TAGLIABUE G, ZANETTI R, FEDERICO M, LIMINA RM, MANGONE L, DE LISI V, STRACCI F, FERRETTI S, PIFFER S,
BUDRONI M, DONATO A, GIACOMIN A, BELLÙ F, FUSCO M, MADEDDU A, VITARELLI S, TESSANDORI R, TUMINO R,
SULIGOI B, FRANCESCHI S; CANCER AND AIDS REGISTRIES LINKAGE (CARL) STUDY. Pattern of cancer risk in persons
with AIDS in Italy in the HAART era. Br J Cancer 2009; 100: 840-7.
•CURADO M, EDWARDS B. SHIN HR, STORM H, FERLAY J, HEANUE M, BOYLE P. eds: Cancer incidence in five
continents. Vol. IX. IARC Scientific Publications n 160, Lyon, 2008.
• BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE G. A high positive predictive value algorithm using hospital administrative data identified incident cancer cases. J
Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9.
•BUCCHI L, PULITI D, RAVAIOLI A, CORTESI L, DE LISI V, FALCINI F, FERRETTI S, FRIGERIO A, MANGONE L,
PETRELLA M, PETRUCCI C, SASSOLI DE BIANCHI P, TRAINA A, TUMINO R, ZANETTI R, ZORZI M, PACI E. Breast
screening: axillary lymph node status of interval cancers by interval year. Breast 2008; 17: 477-83.
•CROCETTI E, GUZZINATI S, PACI E, FALCINI F, ZANETTI R, VERCELLI M, RASHID I, DE LISI V, RUSSO A, VITARELLI
S, FERRETTI S, MANGONE L, CESARACCIO R, TUMINO R, PANNOZZO F. The risk of developing a second, different,
cancer among 14 560 survivors of malignant cutaneous melanoma: a study by AIRTUM (the Italian Network of Cancer
Registries). Melanoma Res 2008; 18: 230-4.
•GOLDONI CA, BONORA K, CIATTO S, GIOVANNETTI L, PATRIARCA S, SAPINO A, SARTI S, PULITI D, PACI E; THE
IMPACT WORKING GROUP. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes
Control 2008 Nov 18.
•NIETERS A, ROHRMANN S, BECKER N, LINSEISEN J, RUEDIGER T, OVERVAD K, TJØNNELAND A, OLSEN A, ALLEN
19
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.001
NE, TRAVIS RC, BINGHAM S, KHAW KT, ARDANAZ E, REDONDO ML, BASTERRECHEA M, MARTINEZ C, TORMO MJ,
ROSSO S, TAGLIABUE G, MASALA G, MATTIELLO A, TUMINO R, BOEING H, BERGMANN M, KAAKS R,
TRICHOPOULOU A, TRICHOPOULOS D, PEETERS PH, BUENO-DE-MESQUITA B, BOFFETTA P, BRENNAN P, FERRARI
P, NEASHAM D, LUND E, BERGLUND G, MANJER J, HALLMANS G, JOHANSSON I, VINEIS P, RIBOLI E. Smoking and
lymphoma risk in the European prospective investigation into cancer and nutrition. Am J Epidemiol 2008; 167: 1081-9.
•OLSEN CM, GREEN AC, ZENS MS, STUKEL TA, BATAILLE V, BERWICK M, ELWOOD JM, GALLAGHER R, HOLLY EA,
KIRKPATRICK C, MACK T, OSTERLIND A, ROSSO S, SWERDLOW AJ, KARAGAS MR. Anthropometric factors and risk of
melanoma in women: A pooled analysis. Int J Cancer 2008; 122: 1100-8.
•PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V,
PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT
WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J
Cancer 2008; 44: 858-65.
•PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L,
NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT
WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J
Cancer 2008; 99: 423-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756.
•FERRETTI S, GIACOMIN A, BELLÙ F, CASSETTI T, DAL MASO L, MAGNANI C, PATRIARCA S, PONZ DE LEON M,
RASHID I, VICARI P, VITARELLI S. Manuale di tecniche di registrazione. Inferenze edizioni, Milano, dicembre 2007.
•AIRT WORKING GROUP. I tumori in Italia – Rapporto 2006. Incidenza, mortalità e stime. Epidemiol Prev 2006; 30 Suppl 2.
•ZANETTI R, ROSSO S. Past and future of International Classifications of Diseases Epidemiol Prev 2005; 29: 230-1.
•CROCETTI E, CAPOCACCIA R, CASELLA C, FERRETTI S, GUZZINATI S, ROSSO S, SACCHETTINI C, SPITALE A,
STRACCI F, TUMINO R. Gli andamenti temporali della patologia oncologica in Italia: i dati dei registri tumori (1986-1997).
Epidemiol Prev 2004; 28: 1-6.
•ROSSO S, SPITALE A, BALZI D, FRANCESCHI S, ZANETTI R. Stima dell’incidenza dei tumori nelle regioni italiane nel
Epidemiol Prev 2004; 28: 247-57.
•ZANETTI R, ROSSO S. eds. Fatti e Cifre del cancro in Italia. Vol 2. Roma: Il pensiero Scientifico editore, 2003.
•PARKIN DM, WHELAN SL, FERLAY J, TEPPO L, THOMAS D. eds: Cancer incidence in five continents. Vol. VIIII. IARC
Scientific Publications n 155, Lyon, 2002.
•FERLAY J, BRAY F, SANKILA R, PARKIN DM. eds: Eurocim database, version 4.0, ENCR-IARC, Lyon, 2001.
20
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.002
Sopravvivenza: aggiornamento del follow-up, analisi, divulgazione dei
risultati e contributi a studi collaborativi
Survival: updating the follow-up, the analysis, and the results’
dissemination; contribution to collaborative studies
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Aggiornamento periodico delle informazioni sull'esistenza in vita per i casi incidenti a partire dai casi
incidenti nel 1985.
Collaborazione con studi EUROCARE, ITACARE, ITAPREVAL e IMPATTO con l’invio dei dati
aggiornati, ed aggiornamento banca dati AIRT.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il follow-up si attua mediante una prima fase di linkage automatico con gli archivi anagrafici e del
censimento. Gli strumenti di linkage sono stati perfezionati nel corso del 2004 ed attualmente
vengono identificati automaticamente i casi deceduti ed emigrati. Per i casi deceduti si procede
all’identificazione delle cause di morte presso l’archivio di mortalità regionale del Registro. Tale
procedura si avvale parzialmente per le cause tumorali di software dedicato, mentre procede
manualmente per le altre cause. I casi emigrati attivano una richiesta d’esistenza in vita presso i
comuni di emigrazione.
I dati vengono inviati alla banca dati AIRT ed EUROCARE per le analisi congiunte. La partecipazione
agli studi collaborativi prevede inoltre l'impegno, come autori ed editori, dei ricercatori del RTP nelle
fasi di progettazione, analisi e pubblicazione dei risultati degli studi stessi. Nel corso del 2007 si è
aggiunta la collaborazione allo studio EUNICE per la stima della sopravvivenza con il metodo detto
“di periodo”, descritta in dettaglio in una scheda specifica. Ciò ha implicato una maggiore frequenza
degli aggiornamenti di follow-up che in questi anni sono divenuti per questa ragione annuali.
SCALA DEI TEMPI:
L’attività è da considerarsi routinaria per quanto attiene la rilevazione delle caratteristiche cliniche ed
il record linkage con la mortalità tumorale.
Il record linkage con l’anagrafe ed il follow-up postale hanno scadenza biennale (ora annuale).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31.12.2009:
Aggiornamento follow-up al 31-12-08 di tutti i casi incidenti.
Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento del database EUNICE
Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento dello studio IMPATTO
Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento del database AIRTum
21
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.002
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene
SOBRATO
COLLABORATORI ESTERNI:
STUDI MULTICENTRICI
EUROCARE: Franco Berrino, Istituto Tumori di Milano.
ITACARE: Stefano Rosso in qualità di coordinatore del gruppo AIRT.
ITAPREVAL: Andrea Micheli, Istituto Tumori di Milano.
IMPATTO: Eugenio Paci, CSPO di Firenze
EUNICE: Hermann Brenner German, Cancer Research Center di Heidelberg
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Questa attività fa parte delle rilevazioni e statistiche routinarie del Registro. Gli studi collaborativi
prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per
l’invio del materiale.
PUBBLICAZIONI:
Le analisi di sopravvivenza sono pubblicate e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it e www.registri-tumori.it.
•ROSSO S, DE ANGELIS R, CICCOLALLO L, CARRANI E, SOERJOMATARAM I, GRANDE E, ZIGON G, BRENNER H;
THE EUROCARE-4 WORKING GROUP. Multiple tumours in survival estimates. Eur J Cancer 2009 Jan 2.
•BERRINO F, VERDECCHIA A, LUTZ JM, LOMBARDO C, MICHELI A, CAPOCACCIA R; EUROCARE WORKING GROUP.
(GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Comparative cancer survival information
in Europe. Eur J Cancer 2009; 45: 901-8.
•BRENNER H, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, MARCOS-GRAGERA R, VERDECCHIA A, GATTA G, ALLEMANI C,
CICCOLALLO L, COLEMAN M, SANT M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G,
PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Long-term survival expectations of cancer patients in Europe in 2000-2002. Eur J
Cancer 2009; 45: 1028-41.
•CICCOLALLO L, LICITRA L, CANTÚ G, GATTA G; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C,
PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Survival from salivary glands adenoid cystic carcinoma in European
populations. Oral Oncol 2009; 45: 669-74.
•DE ANGELIS R, FRANCISCI S, BAILI P, MARCHESI F, ROAZZI P, BELOT A, CROCETTI E, PURY P, KNIJN A, COLEMAN
M, CAPOCACCIA R; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO
S, ZANETTI R.) The EUROCARE-4 database on cancer survival in Europe: data standardisation, quality control and methods
of statistical analysis. Eur J Cancer 2009; 45: 909-30.
•FRANCISCI S, CAPOCACCIA R, GRANDE E, SANTAQUILANI M, SIMONETTI A, ALLEMANI C, GATTA G, SANT M,
ZIGON G, BRAY F, JANSSEN-HEIJNEN M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G,
PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) The cure of cancer: a European perspective. Eur J Cancer 2009; 45: 1067-79.
•GATTA G, ZIGON G, CAPOCACCIA R, COEBERGH JW, DESANDES E, KAATSCH P, PASTORE G, PERIS-BONET R,
STILLER CA; EUROCARE WORKING GROUP (GIACOMIN A, MAGNANI C, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.).
Survival of European children and young adults with cancer diagnosed 1995-2002. Eur J Cancer 2009; 45: 992-1005.
•MICHELI A, CIAMPICHINI R, OBERAIGNER W, CICCOLALLO L, DE VRIES E, IZARZUGAZA I, ZAMBON P, GATTA G, DE
ANGELIS R; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S,
ZANETTI R.) The advantage of women in cancer survival: an analysis of EUROCARE-4 data. Eur J Cancer 2009; 45:
1017-27.
•QUAGLIA A, TAVILLA A, SHACK L, BRENNER H, JANSSEN-HEIJNEN M, ALLEMANI C, COLONNA M, GRANDE E,
GROSCLAUDE P, VERCELLI M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA
S, ROSSO S, ZANETTI R.) The cancer survival gap between elderly and middle-aged patients in Europe is widening. Eur J
Cancer 2009; 45: 1006-16.
• SANT M, ALLEMANI C, SANTAQUILANI M, KNIJN A, MARCHESI F, CAPOCACCIA R; EUROCARE WORKING GROUP.
(GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) EUROCARE-4. Survival of cancer
patients diagnosed in 1995-1999. Results and commentary. Eur J Cancer 2009; 45: 931-91.
•VERDECCHIA A, GUZZINATI S, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, BRAY F, ALLEMANI C, TAVILLA A, SANTAQUILANI M,
SANT M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI
R.) Survival trends in European cancer patients diagnosed from 1988 to 1999. Eur J Cancer 2009; 45: 1042-66.
•GONDOS A, BRAY F, HAKULINEN T, BRENNER H; THE EUNICE SURVIVAL WORKING GROUP. (ROSSO S.) Trends in
cancer survival in 11 European populations from 1990 to 2009: a model-based analysis. Ann Oncol 2009; 20: 564-73.
•GONDOS A, HOLLECZEK B, JANSSEN-HEIJNEN M, BREWSTER DH, BRAY F, ROSSO S, HAKULINEN T, BRENNER H.
Model-based projections for deriving up-to-date cancer survival estimates: an international evaluation. Int J Cancer 2009; 125:
2666-72.
•ROSSO S, RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R. Methodological issues in estimating survival in patients with multiple
primary cancers: an application to women with breast cancer as a first tumour. Emerg Themes Epidemiol 2009; 6: 2.
•GONDOS A, BRAY F, BREWSTER DH, COEBERGH JW, HAKULINEN T, JANSSEN-HEIJNEN ML, KURTINAITIS J,
BRENNER H; EUNICE SURVIVAL WORKING GROUP. Recent trends in cancer survival across Europe between 2000 and
2004: a model-based period analysis from 12 cancer registries. Eur J Cancer 2008; 44: 1463-75.
•ROSSO S, SERA F, SEGNAN N, ZANETTI R. Sun exposure prior to diagnosis is associated with improved survival in
melanoma patients: Results from a long-term follow-up study of Italian patients. Eur J Cancer 2008 Apr 10.
22
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.002
•SANT M, ALLEMANI C, DE ANGELIS R, CARBONE A, DE SANJOSE S, GIANNI AM, GIRALDO P, MARCHESI F,
MARCOS-GRAGERA R, MARTOS-JIMENEZ C, MAYNADIE M, RAPHAEL M, BERRINO F; EUROCARE-3 WORKING
GROUP. Influence of morphology on survival for non-Hodgkin lymphoma in Europe and the United States. Eur J Cancer 2008;
44: 579-87.
•STRATTA P, MARCUCCIO C, CAMPO A, SANDRI L, MESSUEROTT A, COLLA L, ROSSO S, MAZZUCCO G, MARIANI L,
CICCONE G. Improvement in relative survival of patients with vasculitis: study of 101 cases compared to the general
population. Int J Immunopathol Pharmacol 2008; 21: 631-42.
•VIRGILI G, GATTA G, CICCOLALLO L, CAPOCACCIA R, BIGGERI A, CROCETTI E, LUTZ JM, PACI E; EUROCARE
WORKING GROUP. Survival in patients with uveal melanoma in Europe. Arch Ophthalmol 2008; 126: 1413-8.
•BERRINO F, DE ANGELIS R, SANT M, ROSSO S, BIELSKA-LASOTA M, COEBERGH JW, SANTAQUILANI M;
EUROCARE WORKING GROUP. Survival for eight major cancers and all cancers combined for European adults diagnosed in
1995-99: results of the EUROCARE-4 study. Lancet Oncol 2007; 8: 773-83.
•ROSSO S AND THE AIRTUM WORKING GROUP. Italian Cancer Figures. Report 2007. Survival. Epidemiol Prev (suppl. 1),
2007.
•INGHELMANN R, GRANDE E, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, MICHELI A, VERDECCHIA A, FERRETTI S, VERCELLI M,
RAMAZZOTTI V, PANNELLI F, FEDERICO M, DE LISI V, TUMINO R, FALCINI F, BUDRONI M, ZANETTI R, PACI E,
CROSIGNANI P, ZAMBON P, CAPOCACCIA R. National estimates of cancer patients survival in Italy: a model-based
method. Tumori 2005; 91: 109-15.
•PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C,
CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains
better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34.
•BERRINO F, CAPOCACCIA R, COLEMAN RP, ESTEVE J, GATTA G, HAKULINEN T, MINCHELI A, SANT M,
VERDECCHIA A. eds.: Survival of cancer patients in Europe: the EUROCARE-3 Study. Annals of Oncology: Volume 14, 2003
Supplement 5.
•ROSSO S, CASELLA C, CROCETTI E, FERRETTI S, GUZZINATI S. eds. Survival of cancer patients in Italy in the nineties:
figures from the cancer registries. Epidemiol Prev 2001; 25(3 suppl): 1-375.
23
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.003
Registrazione della mortalità tumorale nella Regione Piemonte
Cancer mortality registration in Piedmont
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Acquisizione di copia della scheda ISTAT di decesso (o di sua equivalente trascrizione) per tutti i
decessi avvenuti nei comuni della Regione Piemonte e in residenti piemontesi deceduti fuori
Regione.
Gli utilizzi sono:
- Follow-up di mortalità dei casi incidenti
- Epidemiologia descrittiva della mortalità tumorale nella Regione
- Service di end point per la mortalità ad altri studi interni ed esterni al CPO.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’archivio è alimentato da un flusso postale in provenienza da Comuni e ASL per quanto riguarda i
comuni diversi da quello di Torino. Per quest’ultimo viene codificata la mortalità generale ed è
acquisito direttamente un file informatizzato dai dati codificati, nell’ambito delle funzioni vicarie al
Servizio di Igiene Pubblica che il Registro Tumori ha acquisito. L’acquisizione dei dati per i residenti
deceduti fuori Regione avviene per corrispondenza postale con tutti i comuni d’Italia.
I dati cartacei in arrivo sono sottoposti a:
- controllo di completezza degli invii;
- codificazione nosografica e registrazione delle cause di decesso dei residenti in Torino e dei
deceduti in Torino non residenti;
- registrazione delle cause di decesso per i residenti in Piemonte;
- archiviazione strutturata dei documenti cartacei per i soli residenti in Torino.
Nel 2009 è stata avviata la sperimentazione di registrazione del dati con il software WSIM.
SCALA DEI TEMPI:
L’attività è iniziata nel 1985 ed è permanente. Nel gennaio di ogni anno viene completato il processo
relativo agli invii dell’anno precedente. Entro il 1° semestre di ogni anno viene completata
l’acquisizione dei casi dell’anno precedente che hanno richiesto una procedura di sollecito per il loro
ottenimento; entro la fine di ogni anno vengono acquisiti i dati relativi ai decessi fuori della Regione.
UTILIZZI
L’archivio, da alcuni anni, è utilizzato come strumento di case finding e di follow-up da un’ampia
utenza di epidemiologi anche extrapiemontesi, e da clinici piemontesi. A causa della sua non perfetta
completezza, si è invece smesso di usarlo come base per le elaborazioni statistiche descrittive della
mortalità tumorale. Queste sono state realizzate a partire dai file ISTAT, disponibili in passato con
soddisfacente latenza, e ciò anche per evidenti ragioni di omogeneità con i dati pubblicati in sede
nazionale e dalle altre regioni.
Dopo l’introduzione dell’ICD 10 e di sistemi automatici di codificazione, il sistema dell’ISTAT ha però
subito un grave rallentamento ed è andato incontro a difficoltà tali da portare alla decisione di non
codificare i casi degli anni 2004-2005 e sostituire, per quegli anni, la misura della mortalità con una
stima. La conseguenza di tali decisioni, per il Registro Tumori Piemonte, è che il suo archivio di
mortalità deve poter essere utilizzabile come base per statistiche descrittive. Per questo motivo si è
proceduto, nel 2008, ad una manutenzione straordinaria del flusso regionale che ha portato al
recupero della maggior parte dei dati mancanti.
24
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.003
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ in corso di completamento l’acquisizione dei dati relativi al 2009.
Per quanto riguarda il quadrante Nord-est, si sono acquisiti su supporto informatico i dati di mortalità
di Biella ( 1995-2007), di Vercelli (2003-2007), e Novara 2006-2007, in corso per gli anni precedenti,
mentre per il VCO è stata effettuata una raccolta attiva sulla fonte cartaceo presente in loco.
PROGRAMMA 2010
All’attività di routine deve aggiungersi il consolidamento della manutenzione dei flussi.
Al proseguimento della raccolta, dovrà affiancarsi un’analisi sui livelli di completezza dei flussi locali
di mortalità.
COLLABORATORI INTERNI:
Adriano GIACOMIN, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO
COLLABORATORI ESTERNI:
C. Lefevre.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
L’attività è finanziata nell’ambito delle funzioni di base e permanenti del CPO.
PUBBLICAZIONI:
Gli indicatori di mortalità sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it
•CAPOCACCIA R, MARTINA L, INGHELMANN R, CROCETTI E, DE LISI V, FALCINI F, GUZZINATI S, ROSSO S,
TAGLIABUE G, TUMINO R, VERCELLI M, ZANETTI R, DE ANGELIS R. A method to estimate mortality trends when death
certificates are imprecisely coded: an application to cervical cancer in Italy. Int J Cancer 2009; 124: 1200-5. (IF 4.734)
25
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.006
Follow-up della coorte EPIC-Torino: end point di stato in vita, causa di
morte e incidenza tumorale
Turin EPIC cohort follow-up: causes of death and cancer incidence
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Individuare la patologia incidente (distinguendola da quella prevalente) nella coorte EPIC. Per la
patologia tumorale la fonte di individuazione è l’archivio del Registro Tumori. Per la patologia non
tumorale l’incidenza è approssimata dalla mortalità. I criteri sono stati definiti da un Comitato EPIC
internazionale (End Points Committee).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1. "Pulizia" dei dati anagrafici dei soggetti della coorte per confronto con l’anagrafe della
popolazione.
2. Verifica periodica (annuale) dell’esistenza in vita dei membri della coorte attraverso il terminale
dell’anagrafe; per i soggetti trasferiti, corrispondenza postale con i comuni di destinazione.
3. Individuati i casi di decesso, acquisizione del loro certificato di morte presso l’archivio cartaceo
della mortalità del Registro Tumori; per i soggetti trasferiti, procedura come sopra.
4. Individuazione dei casi incidenti di patologia tumorale nell’archivio di incidenza del Registro
Tumori.
5. Individuazione dei casi prevalenti come in 4, ed attraverso l’archivio delle Schede di Dimissione
Ospedaliera.
6. Predisposizione dei file per l’invio dei dati al data base centrale a Lione.
SCALA DEI TEMPI:
Le operazioni di linkage e controllo dei risultati sono programmate per il mese d’ottobre.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stato aggiornato il follow-up mediante linkage con l’incidenza tumorale nei residenti torinesi
nell'anno disponibile 2006.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura FIORINI, Stefano ROSSO, Carlotta SACERDOTE, Paolo VINEIS
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è attualmente non coperto da finanziamenti.
26
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.006
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI. La dimensione multicentrica è quella descritta nella scheda del progetto
EPIC.
CONNESSIONI: Articolazione Epidemiologia Eziologica
PUBBLICAZIONI:
Sono indicate nella scheda ”Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC”.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.007
Registro Tumori Infantili
Childhood cancer registry
RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Si tratta di un’attività routinaria condotta per la sorveglianza epidemiologica della frequenza dei
tumori infantili e della loro prognosi. I principali obiettivi sono:
1. Sorveglianza sull’incidenza di tumore infantile in Piemonte
2. Analisi dei trend temporali e spaziali dell’incidenza
3. Studio della sopravvivenza
4. Studio della frequenza di secondi tumori
Alcuni di questi obiettivi sono illustrati separatamente, come progetti di epidemiologia clinica o
eziologica.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I casi di tumore incidenti in bambini tra 0 e 14 anni residenti in Piemonte vengono rilevati in modo
attivo ad intervalli periodici di due anni.
Per ciascun caso viene periodicamente accertato lo stato in vita presso il comune di residenza.
Vengono calcolati tassi di incidenza e di mortalità e probabilità cumulative di sopravvivenza. L’analisi
dei trend temporali e delle variazioni spaziali dell’incidenza viene effettuata con metodi di regressione
multivariata.
La frequenza di secondi tumori viene misurata con surveys periodiche presso i reparti e con l’esame
dei file delle dimissioni ospedaliere.
Nel 2009 è stata avviata una radicale ristrutturazione delle procedure di raccolta e gestione dati,
incluso l’aggiornamento di alcuni sistemi di classificazione e codifica, per adeguare il registro a nuovi
standard sia nazionali che europei. Si è proceduto per esempio alla ricodifica di tutti i tumori (incluso
l’archivio storico) secondo la terza revisione della Classificazione Internazione delle Malattie per
l’Oncologia, che riflette nuove conoscenze e osservazioni isto-patologiche dei tumori del sistema
emolinfopoietico.
SCALA DEI TEMPI:
aprile 2010 completamento ristrutturazione procedure routinarie. Maggio 2010 completamento analisi
tendenze temporali RTP e avvio pubblicazione. Giugno 2010 acquisizione dati AIRTUM e avvio
analisi tendenze temporali.
Continuazione della raccolta dati routinaria, nuovo aggiornamento (incidenza 2008-2009) previsto
per il 2011.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le attività vengono svolte con una sequenza biennale e sono ripetute periodicamente.
E’ completato l’aggiornamento della rilevazione di incidenza al 31.12.2007. E`stato inoltre aggiornato
lo stato in vita al 31/12/2009 dei casi inclusi nel registro fino al 2007. Il successivo aggiornamento
avverrà nel 2011.
Sono state completate le analisi dei trend temporali dell’incidenza nel periodo fino al 2001 e della
sopravvivenza fino al 2004. I risultati di queste analisi sono state oggetto di pubblicazioni scientifiche
su riviste internazionali. Queste analisi sono aggiornate periodicamente, non appena si concludono
le corrispondenti attività di aggiornamento dati.
I dati del RTIP hanno permesso di valutare (ed escludere) segnalazioni giunte al CPO di aumento
della frequenza di tumori in comuni del Piemonte. L’analisi degli ultimi due anni di incidenza
completati mostra che i tassi di incidenza (tutti i tipi di tumore) non sono più in aumento. Si
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Scheda: 2.007
interrompe quindi il trend negativo che persisteva da due decenni. L’analisi per tipo di tumore mostra
due sole variazioni significative, entrambi aumenti, dei tumori del fegato nei bambini e dei linfomi di
Hodgkin nelle bambine. L’approfondimento è in corso.
Il RTIP ha programmato l’aggiornamento delle tendenze temporali al 2007 anche sui dati dei registri
tumori di popolazione AIRTUM che hanno 20 anni di registrazione. Sempre sui dati AIRTUM
procederà al confronto della sopravvivenza per tipo di tumore in bambini (0-14 anni), adolescenti
(15-19) e giovani adulti (20-29) al fine di individuare differenze significative.
Il registro partecipa agli studi nazionali ed internazionali AIRT, EUROCARE, ECLIS ed ACCIS
(banca dati sui tumori infantili presso la IARC) sull’epidemiologia descrittiva e sulla sopravvivenza dei
Tumori Infantili. Partecipa inoltre ad un gruppo di lavoro europeo denominato PanCare per lo studio
degli effetti a lungo termine dei trattamenti del tumore pediatrico.
Nel 2006 è stato prodotto un aggiornamento sull’epidemiologia dei tumori infantili in Piemonte per i
quaderni del CPO. Nel corso del 2007 è stata curata l’analisi dei dati dei tumori pediatrici in Italia,
sulla base dei dati forniti dalla Banca Dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum). Il
fascicolo monografico è stato pubblicato nel 2008.
COLLABORATORI INTERNI:
Tiziana CENA, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria
Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI
COLLABORATORI ESTERNI:
Dalmasso P.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Risorse CPO, finanziamento Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Piemonte
NOTE:
CONNESSIONI
Articolazione Epidemiologia Clinica ed articolazione Epidemiologia Eziologica.
PUBBLICAZIONI:
• SULTAN I, RODRIGUEZ-GALINDO C, EL-TAANI H, PASTORE G, CASANOVA M, GALLINO G, FERRARI A. Distinct
features of colorectal cancer in children and adolescents: a population-based study of 159 cases. Cancer. 2010 Feb
1;116(3):758-65. PubMed PMID: 19957323.
• DAMA E, MAULE MM, MOSSO ML, ALESSI D, GHISLENI M, PIVETTA E, PISANI P, MAGNANI C, PASTORE G,
MERLETTI F. Life after childhood cancer: marriage and offspring in adult long-term survivors - a population-based study in the
Piedmont region, Italy. Eur J Cancer Prev. 2009 Sep 3. [Epub ahead of print] PubMed PMID:19734794.
• MAULE MM, VIZZINI L, CZENE K, AKRE O, RICHIARDI L. How the effect of maternal age on the risk of childhood leukemia
changed over time in Sweden, 1960-2004.Environ Health Perspect. 2009 Feb;117(2):299-302. Epub 2008 Nov 7. PubMed
PMID:19270803; PubMed Central PMCID: PMC2649235.
• PASTORE G, DE SALVO GL, BISOGNO G, DAMA E, INSERRA A, CECCHETTO G, FERRARI A; TREP GROUP; CSD OF
EPIDEMIOLOGY BIOSTATISTICS, AIEOP. Evaluating access to pediatric cancer care centers of children and adolescents
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• AIRTUM WORKING GROUP, CROCETTI E, BUZZONI C. [New incidence and mortality data. 2003-2005]. Epidemiol Prev.
2009 Apr 23;33(1-2 Suppl 2):e1-3, e5-26. Italian. PubMed PMID: 19773603.
• GATTA G, ZIGON G, CAPOCACCIA R, COEBERGH JW, DESANDES E, KAATSCH P, PASTORE G, PERIS-BONET R,
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• BRENNER H, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, MARCOS-GRAGERA R, VERDECCHIA A, GATTA G, ALLEMANI C,
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Scheda: 2.007
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• BAUSSANO I, MAULE MM, DAMA E, DALMASSO P, MOSSO ML, GALZERANO M, MERLETTI F, MAGNANI C, PASTORE
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European children (1978-1997): report from the Automated Childhood Cancer Information System project. Eur J Cancer 2006;
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• DALMASSO P, PASTORE G, ZUCCOLO L, MAULE MM, PEARCE N, MERLETTI F, MAGNANI C. Temporal trends in the
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Scheda: 2.007
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• KRAMAROVA E, MANN JR, MAGNANI C, CORRAZIARI I, BERRINO F. Survival of children with malignant germ cell,
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• MAGNANI C, PANNELLI F, MOSCIATTI P, VISCOMI S, ROSSO S, SPITALE AB, PASTORE G. Analisi della sopravvivenza
per tumore infantile. I dati dai registri tumori italiani. Epidemiol Prev 2001; 25(3 Suppl): 347-53.
• MAGNANI C, PASTORE G, MOSSO ML, DALMASSO P, VISCOMI S, MADON E, ZANETTI R, MERLETTI F, TERRACINI B.
Frequenza e prognosi dei tumori infantili in Piemonte. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte 1967-94. Quaderni
CPO-Piemonte n° 4. Torino, 2001.
• MOLLER TR, GARWICZ S, CORAZZIARI I, MAGNANI C. Survival of children with liver tumours in Europe 1978-1989. Eur J
Cancer 2001; 37: 744-9.
• PANNELLI F, MOSCIATTI P, FELICI L, MAGNANI C, PASCUCCI C, PASTORE G. Andamento nel tempo della
sopravvivenza per tumori infantili in Italia nel periodo 1978-94: primo rapporto dai registri Tumori Italiani. Epidemiol Prev 2001;
25: 354-75.
• PASTORE G, MAGNANI C, VERDECCHIA A, PESSION A, VISCOMI S, COEBERGH JW. Survival of childhood lymphomas
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• PASTORE G, MOSSO ML, CARNEVALE F, CORDERO DI MONTEZEMOLO L, FORNI M, MADON E, RICARDI U,
TERRACINI B & MAGNANI C. Survival trends of childhood cancer diagnosed during 1970-94 in Piedmont, Italy: a report from
the childhood cancer registry. Med Pediatr Oncol 2001; 37: 703-10.
• PASTORE G, MOSSO ML, CORDERO DI MONTEZEMOLO L, MADON E, TERRACINI B, MAGNANI C. Variazione della
sopravvivenza dei bambini affetti da tumore maligno in Piemonte 1970-94: uno studio del Registro Tumori Infantili del
Piemonte. Riv Ital Ped 2001; 27: 337-344.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.007
• PASTORE G, MOSSO ML, MAGNANI C, LUZZATTO L, BIANCHI M, TERRACINI B. Physical impairment and social life
goals among adult long-term survivors of childhood cancer: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of
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• SPIX C, AARELEID T, STILLER C, MAGNANI C, KAATSCH P, MICHAELIS J. Survival of children with neuroblastoma. time
trends and regional differences in Europe, 1978-1992. Eur J Cancer 2001; 37: 722-9.
• STILLER CA, STEVENS MC, MAGNANI C, CORAZZIARI I. Survival of children with soft-tissue sarcoma in Europe since
1978: results from the EUROCARE study. Eur J Cancer 2001; 37: 767-74.
• TERRACINI B, COEBERGH JW, GATTA G, MAGNANI C, STILLER C, VERDECCHIA A, ZAPPONE A. Childhood cancer
survival in Europe: an overview. Eur J Cancer 2001; 37: 810-6.
• MOSSO ML, PASTORE G., MAGNANI C, MADON E, BARISONE E, RICARDI U, TERRACINI B. Stato di salute ed
inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica. Uno studio del Registro
dei Tumori Infantili del Piemonte. Riv Ital Pediatr 2000, 26: 813-20.
• PESSION A, RONDELLI R, HAUPT R, MAGNANI C, PASTORE G, TERRACINI B, DE ROSA M, RAGO S, PAOLUCCI G.
Sistema di rilevazione dei casi di tumore maligno in età pediatrica in Italia su base ospedaliera. Rivista Italiana di Pediatria
2000; 26: 333-41.
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Registro Tumori
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Scheda: 2.008
Incidenza dei tumori negli adolescenti (15-19 anni) in Piemonte
Cancer incidence in adolescent (15-19 years)
RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
PREMESSA
In questi anni si è assistito ad un progressivo spostamento del limite superiore di età dei ricoveri in
strutture pediatriche, cioè dell’età per cui, in ambito ospedaliero viene effettuato un ricovero in reparti
od ospedali pediatrici piuttosto che dell’adulto. Questo spostamento è più evidente per i ricoveri per
cause rare o per malattie più frequenti nel bambino che nel giovane adulto.
Il gruppo di lavoro per i tumori infantili della Commissione Oncologica Regionale ha chiesto di
estendere l’attività del registro includendo nella rilevazione i casi incidenti fino ai 19 anni compiuti e
monitorarne la sopravvivenza al fine di individuare differenze significative nella prognosi per età. Il
problema è rilevante per l’allocazione delle risorse necessarie per il trattamento di tali casi.
OBIETTIVO
Stimare l’incidenza e la sopravvivenza dei tumori maligni negli adolescenti (15-19 anni) residenti in
Piemonte.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il metodo di rilevazione correntemente adottato dal Registro dei Tumori Infantili, basato sulla
rilevazione attiva presso i reparti, è stato modificato per tenere conto della proporzione di casi che,
malgrado quanto indicato in premessa, viene tuttora ricoverato in reparti dell’adulto.
Questa difficoltà è stata peraltro compensata con la disponibilità dei file dei dimessi e, per alcuni
ospedali, delle anatomie patologiche. Inoltre sono disponibili fonti di segnalazione dei casi per quanto
riguarda le cure all’estero e l’archivio dei segnalati nel registro ospedaliero dell’AIEOP.
LINEE OPERATIVE DELLA RILEVAZIONE
1. E’ stata estesa la rilevazione a 19 anni per quanto riguarda le strutture pediatriche;
2. è stata avviata la rilevazione fino a 19 anni per quanto riguarda le principali strutture oncologiche;
3. sono stati individuati i possibili casi dall’archivio dimissioni (Piemonte, file con i rimborsi per i
ricoveri fuori Regione), dalla registrazione autorizzazioni cure all’estero, dalle anatomie patologiche,
dal Registro Tumori città di Torino e dall’ archivio dell’AIEOP
4. confronto del numero (e dei singoli casi) individuati con l’uso di ciascuna fonte;
5. confronto con i file del RTP.
Il RTIP ha richiesto i dati di sopravvivenza degli adolescenti ai registri tumori di popolazione certificati
inclusi nella banca dati AIRTUM (www.AIRTUM.it) al fine di condurre confronti sulla sopravvivenza
per età e tipo di tumore fra adolescenti e bambini.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.008
SCALA DEI TEMPI:
settembre 2010, acquisizione dei dati da AIRTM e della documentazione relativa (inclusione di
benigni del sistema nervoso e mielodisplasie). Ottobre 2010-marzo 2010 analisi e pubblicazioni.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2009 è stata completata la registrazione dei casi incidenti 2006-2007 che aggiorna
l’archivio già formato dell’incidenza 2000-2005, ed è stato completato il follow-up per lo stato in vita.
Sono in corso analisi e pubblicazione dei dati descrittivi inclusi i tassi di sopravvivenza a breve
termine.
COLLABORATORI INTERNI:
Tiziana CENA, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria
Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI
COLLABORATORI ESTERNI:
P. Dalmasso.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Risorse CPO, Progetto finanziato Ricerca Sanitaria finalizzata.
PUBBLICAZIONI:
• SULTAN I, RODRIGUEZ-GALINDO C, EL-TAANI H, PASTORE G, CASANOVA M, GALLINO G, FERRARI A. Distinct
features of colorectal cancer in children and adolescents: a population-based study of 159 cases. Cancer. 2010 Feb
1;116(3):758-65. PubMed PMID: 19957323.
• GATTA G, ZIGON G, CAPOCACCIA R, COEBERGH JW, DESANDES E, KAATSCH P, PASTORE G, PERIS-BONET R,
STILLER CA; EUROCARE WORKING GROUP. Survival of European children and young adults with cancer diagnosed
1995-2002. Eur J Cancer. 2009 Apr;45(6):992-1005. Epub 2009 Feb 21. PubMed PMID: 19231160.
• FERRARI A, DAMA E, PESSION A, RONDELLI R, PASCUCCI C, LOCATELLI F, FERRARI S, MASCARIN M, MERLETTI F,
MASERA G, ARICÒ M, PASTORE G. Adolescents with cancer in Italy: entry into the national cooperative paediatric oncology
group AIEOP trials. Eur J Cancer. 2009 Feb;45(3):328-34. Epub 2009 Jan 8. PubMed PMID:19135358.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.010
Realizzazione e
epidemiologia
manutenzione
sistema
informatico
dell’unità
di
Design, implementation and maintenance of the epidemiology unit
computing system
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Coordinamento nella progettazione, realizzazione e manutenzione delle risorse informatiche
hardware e software di base per il complesso delle attività della SC Epidemiologia dei Tumori 2.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Trattasi d’attività routinaria di gestione delle risorse informatiche a disposizione di tutti i componenti
della Struttura Semplice. Nello specifico, oltre a coordinare la progettazione e la realizzazione delle
strutture di base si tratta di valutare la compatibilità delle installazioni software e hardware proposte
all'interno dei vari progetti con le risorse esistenti. In questo progetto sono comprese le attività di
formazione e di manutenzione.
SCALA DEI TEMPI:
-Progettazione.
-Direzione lavori.
-Formazione.
-Istruzione procedure per l’assistenza tecnica ed aggiornamento materiale.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2009 si è proceduto a:
- aggiornamento di risorse hardware relative ai sistemi di rete (server e router);
- aggiornamento risorse software;
- predisposizione del software per l'aggiornamento delle schede di progetto;
- aggiornamento della documentazione relativa alla normativa sulla privacy.
COLLABORATORI INTERNI:
Marta GIROTTO, Andrea ORTALE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Questa attività è finanziata direttamente all'interno dei finanziamenti CPO.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.011
Qualità di vita lungosopravvissuti dopo tumore infantile
Health related quality of life among longterm survivors after a childhood
cancer
RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Fornire informazioni sulla qualità della vita e sull'accesso ai servizi sanitari delle persone divenute
adulte guarite da una neoplasia insorta prima del compimento del 15° anno di vita. La prognosi dei
bambini affetti da tumore maligno è migliorata in modo sensibile in questi ultimi 3 decenni. Il Registro
dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva casi incidenti di tumori maligni dal 1965 e costituisce
una base dati unica per questo studio. Uno studio pilota ha permesso di rilevare che i
lungosopravvissuti dopo una neoplasia infantile, se non presentano sequele dovute alle terapie e alla
malattia, raggiungono un grado di scolarità più elevato della popolazione generale piemontese, una
maggiore probabilità di svolgere un'attività lavorativa e una minore probabilità di essere coniugati.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sono stati studiati alcuni indicatori dell’inserimento sociale: in particolare la frequenza dei
matrimoni/convivenze e la fertilità, il titolo di studio, l'attività lavorativa e gli effetti a distanza delle
cure e della malattia per le circa 1.100 persone residenti in Piemonte vive nel 1999, dopo almeno 5
anni dalla diagnosi di un tumore maligno diagnosticato prima del compimento del 15° anni di vita.
L'acquisizione delle informazioni è avvenuta sia contattando gli uffici anagrafici dei comuni di
residenza, sia inviando un apposito questionario ai sopravvissuti e ai medici di medicina generale
che hanno in cura queste persone.
SCALA DEI TEMPI:
attività continuativa
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2005 è stata completata la raccolta dei questionari con una rispondenza dei pazienti e
dei medici di circa il 72%, nel 2005 si è proceduto alle analisi dei fattori legati alla rispondenza ai
questionari e nel 2006 si è proceduto all’analisi dei questionari. Si è preparato un testo sottomesso
nel 2007 ad una rivista internazionale. E’ stato eseguito il linkage tra i nominativi delle persone e le
SDO per riconoscere eventuali ricoveri e si è proceduto all’analisi dei dati. E`stata completata
l’acquisizione degli stati di famiglia presso le anagrafi dei comuni di residenza per i sopravvissuti al
2006 e si è proceduto all’analisi della probabilità di matrimonio, pubblicata nel 2009.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela ALESSI, Tiziana CENA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria
Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Rosalba ROSATO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
E’ stato utilizzato un finanziamento della Regione Piemonte (Ricerca sanitaria Finalizzata 2003) ed
un finanziamento S. Paolo, progetto Oncologia.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.011
PUBBLICAZIONI:
• DAMA E, MAULE MM, MOSSO ML, ALESSI D, GHISLENI M, PIVETTA E, PISANI P, MAGNANI C, PASTORE G,
MERLETTI F. Life after childhood cancer: marriage and offspring in adult long-term survivors - a population-based study in the
Piedmont region, Italy. Eur J Cancer Prev. 2009 Sep 3. [Epub ahead of print] PubMed PMID:19734794.
• ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of
Non-response in the Assessment of Health-related Quality of Life of Childhood Cancer Survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16:
576-80.
• ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of
life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy.
Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52.
• PASTORE G, MAGNANI C, MOSSO ML, VISCOMI S, TERRACINI B, MERLETTI F. Marriage and offspring in adult
long-term survivors of childhood cancer: a study from the childhood cancer registry of the Piedmont region (Italy). Ital J Pediatr
2002; 28: 121-7.
• PASTORE G, MOSSO ML, MAGNANI C, LUZZATTO L, BIANCHI M, TERRACINI B. Physical impairment and social life
goals among adult long-term survivors of childhood cancer: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of
Piedmont - Italy. Tumori 2001; 87: 372-8.
• MOSSO ML, PASTORE G., MAGNANI C, MADON E, BARISONE E, RICARDI U, TERRACINI B. Stato di salute ed
inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica. Uno studio del Registro
dei Tumori Infantili del Piemonte. Riv Ital Pediatr 2000; 26: 813-20.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.012
Sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati
presso i centri di oncoematologia pediatrica italiani
Long term survival after childhood malignancy in the database of Italian
centres of pediatric hematology and oncology
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Dagli anni ’70 si è assistito, in Italia come negli altri paesi industrializzati ad un netto miglioramento
della prognosi dei bambini affetti da neoplasia, dapprima per le Leucemie Linfatiche Acute (LLA) e
successivamente anche per le Leucemie non-Linfatiche Acute e per la maggior parte degli altri tipi di
neoplasia.
L’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP), fondata all’inizio degli
anni’70, include 53 centri di oncologia pediatrica distribuiti in quasi tutte le regioni Italiane ed ha
coordinato i maggiori studi cooperativi sul trattamento delle neoplasie pediatriche in Italia. Dal 1989 è
stato costituito un data base centralizzato in cui vengono registrati dati anagrafici e clinici di tutti i
pazienti seguiti in uno dei centri AIEOP. E’ stato stimato che siano stati registrati oltre il 90% dei casi
di leucemia e di linfoma incidenti in Italia dal 1989. Tale data-base è stato utilizzato sinora
prevalentemente a scopo descrittivo ma costituisce una fonte di dati unica anche per la valutazione
della sopravvivenza in diverse aree italiane, obiettivo di questo studio.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il data base AIEOP usato per lo studio comprende 10.013 casi di neoplasia infantile diagnosticati dal
1989 al 1998, di cui 4.500 tra leucemie e linfomi. Il follow-up di sopravvivenza è in corso, con
aggiornamento al 2001. Il follow-up è stato condotto inizialmente in base alle informazioni disponibili
presso i centri che hanno trattato i casi; successivamente, per i soggetti persi di vista dai centri viene
richiesta informazione sullo stato in vita al comune di residenza, secondo procedure validate in altri
studi.
L’analisi statistica dei dati è stata condotta con tecniche univariate, stratificate e multivariate (con il
modello di Cox). Le informazioni individuali comprendono: età, sesso, residenza, tipo di neoplasia,
data di diagnosi e di ultima osservazione, stato in vita, protocollo terapeutico e centro. Il follow-up va
da tre anni a 13 anni, rispettivamente per i casi diagnosticati nel 1998 e nel 1989.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
RISULTATI
Sono state ricevute ed archiviate le informazioni dai centri ed è stato completato il follow-up, che ha
riguardato oltre 3.000 casi. E’ stata verificata la concordanza tra le informazioni sullo stato in vita
fornite dai centri e quelle fornite dall’anagrafe in un campione del 10% dei soggetti (concordanza del
99,2%). Sono state condotte le analisi dei dati ed è stato prodotto un testo che è stato pubblicato. E’
stato inoltre condotto uno studio delle migrazioni dei bambini residenti nelle diverse aeree
geografiche italiane affetti da tumore.
I pazienti trattati secondo un protocollo terapeutico presentano una prognosi migliore. L’accesso dei
pazienti ai protocolli terapeutici è diverso in base all’età: questi aspetti sono stati valuti recentemente
e presentati nella letteratura internazionale.
Lo studio è concluso, si valuta la possibilità di aggiornare il follow-up dei casi includendo quelli
diagnosticati in anni recenti.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.012
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela FERRANTE, Franco MERLETTI, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Paola PISANI,
Assunta RASULO
COLLABORATORI ESTERNI:
A. Pession, R. Rondelli.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento dell’Università del Piemonte Orientale (ex Murst 60%) al Prof. Magnani.
Collaborazione con AIEOP ed Università del Piemonte Orientale.
NOTE:
CONNESSIONI
Articolazione Epidemiologia Clinica
PUBBLICAZIONI:
•FERRARI A, DAMA E, PESSION A, RONDELLI R, PASCUCCI C, LOCATELLI F, FERRARI S, MASCARIN M, MERLETTI F,
MASERA G, ARICÒ M, PASTORE G. Adolescents with cancer in Italy: Entry into the national cooperative paediatric oncology
group AIEOP trials. Eur J Cancer 2009 Jan 7.
•DAMA E, RONDELLI R, DE ROSA M, ARICÒ M, CARLI M, BELLANI FF, MAGNANI C, MERLETTI F, PASTORE G,
PESSION A; ITALIAN ASSOCIATION OF PEDIATRIC HEMATOLOGY AND ONCOLOGY (AIEOP). Patterns of domestic
migrations and access to childhood cancer care centres in Italy: A report from the hospital based registry of the Italian
Association of Pediatric Hematology and Oncology (AIEOP). Eur J Cancer 2008; 44: 2101-5.
•PESSION A, DAMA E, RONDELLI R, MAGNANI C, DE ROSA M, LOCATELLI F, FAGIOLI F, HAUPT R, JANKOVIC M,
TERRACINI B, MERLETTI F, PASTORE G; ITALIAN ASSOCIATION OF PAEDIATRIC HAEMATOLOGY AND ONCOLOGY.
Survival of children with cancer in Italy, 1989-98. A report from the hospital based registry of the Italian Association of
Paediatric Haematology and Oncology (AIEOP). Eur J Cancer 2008; 44: 1282-9.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.013
Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore
pediatrico
Late effects (in adult life) after anti-cancer therapy in childhood
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte partecipa ad un programma nazionale coordinato dal dr.
Riccardo Haupt (Istituto Giannina Gaslini di Genova) e dal dr. Momcilo Jankovich (Osp. S. Gerardo
di Monza). Gli obiettivi del programma sono:
-Implementare nell’attuale registro nazionale riguardante oltre 10.000 soggetti fuori terapia dopo una
diagnosi di tumore maligno contratta in età pediatrica, informazioni cliniche rilevanti sui trattamenti
ricevuti e sulle eventuali complicazioni occorse durante le cure, per studiarne la relazione con il
rischio di eventi sanitari avversi in età adulta.
-Implementare l’attuale registro nazionale dei soggetti fuori terapia dopo una diagnosi di tumore
maligno contratta in età pediatrica raccogliendo, per ogni paziente inserito nel registro, informazioni
cliniche rilevanti sui trattamenti ricevuti e sulle eventuali complicazioni occorse durante le cure.
-Correlare tali dati con il rischio di eventi sanitari avversi in età adulta.
OBIETTIVO DELL’ATTIVITÀ DEL RTI-P NEL PROGRAMMA NAZIONALE
1.Valutazione dell’esaustività della base dati del Registro Off-Therapy (ROT) a fronte delle basi dati
dei registri tumori di popolazione, in particolare con riferimento ai Registri dei Tumori Infantili del
Piemonte e delle Marche ed ai Registri Tumori generali di popolazione.
2.Coordinamento e conduzione del linkage con le basi dati esterne al programma di ricerca, (archivi
delle Schede di Dimissione Ospedaliera, Registri Tumori di Popolazione per la ricerca dei secondi
tumori, INPS per l’attività lavorativa).
3.Rilevazione dati anagrafici relativi allo stato civile ed al numero di figli, in modo coordinato con il
follow-up di sopravvivenza svolto dal ROT.
4.Analisi dei dati.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
METODOLOGIA
1.Confronto con le basi dati dei Registri Tumori di popolazione per 1) verificare la completezza della
base dati del ROT rispetto alla frequenza dei casi di tumore infantile incidenti e lungosopravvissuti; 2)
identificare i casi di secondo tumore che si verificano in pazienti inclusi nel ROT, cercandoli tra i casi
rilevati dai Registri Tumori generali di popolazione.
2.Linkage con gli archivi delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), inizialmente del Piemonte
e quindi esteso alle altre regioni.
3.Studio di fattibilità per un linkage con la base dati dell’INPS per identificare i soggetti che svolgono
attività lavorativa.
4.Rilevazione dati anagrafici relativi allo stato civile ed al numero di figli. Quest’attività sarà svolta in
modo coordinato con il follow-up di sopravvivenza svolto dal ROT, in modo da evitare eccessive
richieste agli uffici anagrafici.
5.L’analisi dei dati raccolti ai punti precedenti e della frequenza di secondi tumori sarà condotta sia
con metodi tradizionali (distribuzioni di frequenza semplici e cumulative, probabilità cumulative
calcolate con metodi attuariali) sia con metodi multivariati.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.013
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stato completato il linkage con le SDO. E’ stata valutata la completezza della base dati. Sono in
corso le procedure per richiedere la disponibilità della base dati AIRT per la ricerca dei secondi
tumori. L'attività di ricostruzione delle esposizioni pregresse a chemio e radio terapia è in corso,
coordinata dal dr. Riccardo Haupt dell'Istituto G. Gaslini.
La conclusione è prevista nel 2010.
COLLABORATORI INTERNI:
Tiziana CENA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Daniela FERRANTE, Milena MAULE,
Franco MERLETTI, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Paola PISANI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento Ministro della Sanità coordinato dal dr. Riccardo Haupt (Istituto Giannina Gaslini di
Genova) e finanziamento S. Paolo, progetto Oncologia, coordinato dal dr. Momcilo Jankovich (Osp.
S. Gerardo di Monza).
Collaborazione con
AIEOP ed Università del Piemonte Orientale.
NOTE:
CONNESSIONI
Articolazione Epidemiologia Clinica
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.016
Produzione d’indicatori di prevalenza dei tumori nella popolazione
torinese
Cancer prevalence in Turin residents
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Disporre di indicatori di prevalenza a fini di valutazione generale di impatto e di programmazione
sanitaria.
All’interno dell’Europa, come si può vedere dai dati finora pubblicati da IARC-IACR e dal Progetto
Europreval, la variabilità della prevalenza è maggiore di quella dell’incidenza e della sopravvivenza.
Ciò è dovuto al fatto che la prevalenza è determinata dalle altre due grandezze, ma ancor più dalla
struttura per età della popolazione e dalla mortalità generale. Pertanto è importante disporre di
misure di prevalenza luogo e tempo specifiche.
Il Registro Tumori Piemonte dispone oggi di dati con un rinculo temporale di 20 anni, il che consente
di calcolare per tutte le sedi tumorali la prevalenza a 20 anni dalla diagnosi; per molte sedi tumorali
ed in particolare per quelle a maggiore letalità, ciò esaurisce il totale della prevalenza.
Le misure consentono inoltre un raffronto con i risultati dei metodi di stima, e quindi una validazione
di questi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Da un punto di vista operativo, la misura della prevalenza richiede la completa verifica di esistenza in
vita di tutta la coorte dei casi registrati presenti nell’archivio ad una determinata data. Le procedure
sono quindi largamente comuni a quelle per la determinazione della sopravvivenza. Comuni ad
entrambi è anche il potenziale studio dei casi lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore ad
alta letalità, dietro le quali si cela una parte di errori diagnostici di falsa positività.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L’attività è da considerarsi routinaria.
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene
SOBRATO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lo studio è realizzato con risorse interne al CPO.
PUBBLICAZIONI:
Gli indicatori di prevalenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it
42
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.017
Tumori Multipli Primitivi: raccomandazioni per la registrazione e l'analisi
Multiple Primary Tumours: reccomendations for registration and
analysis
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
CPO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
I precedenti lavori del RTP concernenti analisi d'incidenza e sopravvivenza per i tumori multipli
primitivi, in particolare della mammella e melanomi, hanno evidenziato la necessità di rivedere le
regole di registrazione dei tumori multipli.
Questo argomento è all'ordine del giorno anche in ambito internazionale: il SEER ha recentemente
rivisto, pur non risolvendo del tutto i problemi evidenziati, le regole di registrazione; il network
Europeo ha inserito la revisione delle sue regole fra le proprie priorità; infine le attività di valutazione
dei programmi di screening organizzato richiedono a loro volta definizione dei casi intervallo e
multipli differenti
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Si intende in questo progetto rivedere le raccomandazioni per la registrazione dei tumori multipli, sia
per quanto di competenza nelle collaborazioni internazionali, sia per la registrazione locale in
Piemonte.
Attualmente l'argomento è inserito in diversi WP delprogetto Eurocourse (WP3, WP4,e WP6) dove i
ricercatori del CPO sono a vario titolo inseriti.
L'obiettivo è quello di raccogliere le varie evidenze emerse nei lavori dei WP di Eurocourse in un
documento condiviso da pubblicare come rapporto tecnico a cura dell'ENCR, e secondariamente,
modificare le procedure del RTP in modo da poter corrispondere alle varie esigenze di ricerca.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
I WP di Eurocourse si attiveranno nel corso del 2010 e 2011, con produzione della documentazione
finale per il 2012.
COLLABORATORI INTERNI:
Silvia PATRIARCA, Roberto ZANETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
CPO ed Eurocourse
43
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.017
PUBBLICAZIONI:
•Rosso S, Ricceri F, Terracini L, Zanetti R.Methodological issues in estimating survival in patients with multiple primary
cancers: an application to women with breast cancer as a first tumour. Emerging Themes in Epidemiology 2009,
6:2doi:10.1186/1742-7622-6-2.
•Rosso S, De Angelis R, Ciccolallo L, Carrani E, Soerjomataram I, Grande E, Zigon G, Brenner H; The EUROCARE-4
Working Group. Multiple tumours in survival estimates. Eur J Cancer. 2009 Jan 2.
•RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R, ROSSO S. Survival of patients with multiple primary tumours: an application to
patients with primary breast cancer from the Piedmont cancer Registry. Atti del XXXI Convegno GRELL, Palma de Maiorca,
2006.
•ROSSO S, RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R. Is patients survival affected by the occurrence of a subsequent primary
cancer? An application to patients with a primary breast cancer from the Piedmont Cancer Registry. Atti del Convegno IACR,
Goiania, 2006.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.020
Nuovo nomenclatore nazionale di anatomia patologica – progetto NAP
Italia
New national nomenclator of pathological anatomy – NAP Italia project
RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN
COORDINAMENTO:
AIRTUM Associazione Italiana Registri Tumori – in collaborazione con SIAPEC
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Adozione di un nomenclatore unificato di Anatomia Patologica nel territorio Italiano.
Partendo dalla necessità di pervenire ad un sistema unificato di nomenclatura per i servizi di
anatomia patologica, come base necessaria per avviare programmi di costruzione di reti regionali ed
interregionali, la SIAPEC si è quindi fatta promotrice del progetto NAP ITALIA, con la quale si può
pervenire ad una standardizzazione accettabile a basso costo ed in tempi ragionevoli, ed alla sua
implementazione nel sistemi di datawarehouse specialistici attualmente in uso in Italia, qualora non
venissero assunte decisioni governative sul prodotto IHTSDO®.
Il gruppo di lavoro SIAPEC ha cooptato, previ accordi con l’AIRTUM, i rappresentanti del RT
Piemonte, Provincia di Biella, del RT Provincia di Ferrara e del RT Provincia di Ragusa.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’attività di competenza dei rappresentanti dei Registri Tumori è consistita nella stesura di un listato
di un nomenclatore delle diagnosi morfologiche codificate sulla base della classificazione ICD-O-3,
con l’integrazione di una cifra aggiuntiva che consentisse di mantenere una correlazione univoca tra
diagnosi morfologica e codice ( l’ICD-O-3 mantiene infatti sono uno stesso codice termini principali,
equivalenti ed affini).
Tale listato è stato messo a disposizione della SIAPEC, affinchè fossero condotte operazioni di
verifiche di allineamento con listati già in uso.
SCALA DEI TEMPI:
Nel corso del 2010 si prevede una ripresa dei rapporti collaborativi tra AIRTUM e SIAPEC, insieme
al Centro Collaborativo OMS del Friuli.
L'attività di progetto è per il momento sospesa.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Dopo una prima sperimentazione all’ISTGE, con presentazione dei risultati in un meeting a Genova
gestito da quella struttura, la situazione non ha avuto ulteriori evoluzioni a livello nazionale, in quanto
il Ministero deve ancora assumere decisioni finali sull’eventuale implementazione del IHTSDO® ; è in
ogni caso necessario la stipula di accordi di programma tra SIAPEC e Ministero della Salute.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.020
COLLABORATORI ESTERNI:
S. Ferretti - Registro Tumori Provincia di Ferrara
R. Tumino - Registro Tumori Provincia di Ragusa
SIAPEC
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Non previste
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.022
Studio sull’uso della terapia ormono sostitutiva (TOS), pratica di
screening e tumore della mammella
Hormone Replacement Therpy (HRT), screening practice and breast
cancer
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Individuare i pattern d’uso della TOS nelle donne in età di screening a Torino, prima e dopo la
diffusione dei risultati dello studio Women’s Health Initiative.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La popolazione di riferimento è quella delle donne residenti a Torino invitate allo screening
mammografico nel periodo 2000-2005. I dati sono stati linkati con i file delle prescrizioni
farmaceutiche di quegli anni, identificando così le utilizzatrici di TOS ed i pattern di consumo. La
coorte sarà poi caratterizzata per le pratiche di screening (aderenza agli inviti, compliance al
programma, mammografie al di fuori del programma). Infine, verranno individuati i casi positivi allo
screening ed i casi intervallo grazie agli archivi del locale registro tumori.
SCALA DEI TEMPI:
Nel corso del 2010 si sottoporrà il lavoro ad una rivista scientifica.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stata completata l'analisi e si è in corso la revisione del draft da inviare ad una rivista scientifica.
COLLABORATORI INTERNI:
Giovannino CICCONE, Antonio PONTI, Roberto ZANETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Non sono previsti attualmente finanziamenti.
PUBBLICAZIONI:
Previste alla fine dello studio nel 2010.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.023
I tumori nella popolazione immigrata in Piemonte dall’estero. Stima
della frequenza nel prossimo decennio
Cancer in migrant populations in Turin. Estimate of the frequency in the
next decade
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Stimare i fabbisogni assistenziali oncologici della popolazione immigrata (in termini sia di
prevenzione primaria, sia di diagnosi precoce, sia di trattamento e di riabilitazione).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il presente progetto mira a:
1. affinare i metodi già utilizzati e monitorare le fonti per la stima delle popolazioni immigrate, per
area di origine;
2. estendere le procedure già sperimentate per trovare i casi di tumore negli immigrati: estensione a
tutti i tipi di tumore e ad entrambi i sessi delle esperienze sviluppate con i tumori della mammella e
del collo dell’utero;
3. acquisire elementi per il calcolo dei rischi tumorali di base a seconda delle zone di provenienza
delle popolazioni immigrate (Paesi dell’Est europeo, africa del Nord e Sud America);
4. analizzare gli elementi di possibile modificazione dei profili di rischio in conseguenza della
migrazione e dell’inserimento nella società ospite;
5. calcolare le frequenze attese di incidenza, mortalità e prevalenza per i diversi tumori nelle diverse
componenti della popolazione immigrata.
Le frequenze attese saranno calcolate secondo diversi scenari:
- di evoluzione del rischio di base e del rischio legato all’ambientazione;
- di tendenza dei flussi migratori;
- di evoluzione delle politiche migratorie (es. ricongiungimenti familiari);
- di invecchiamento della popolazione immigrata.
Fonti di dati:
-demografici: misure e stime per i diversi contingenti di status migratorio;
- sanitari locali: Registro Tumori Piemonte, Archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera,
Archivio Regionale delle Prestazioni Ambulatoriali, Archivio Regionale della Mortalità;
-sanitari internazionali: la rete mondiale dei Registri Tumori e le stime sistematiche che ne vengono
derivate (Globocan).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L’attività sta progredendo secondo i metodi dello studio “I tumori del collo dell’utero e della
mammella nella popolazione immigrata in Italia e in Torino” , testo della relazione Finale alla Regione
Piemonte
COLLABORATORI INTERNI:
Livia GIORDANO, Gioia MONTANARI, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO
48
Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.023
COLLABORATORI ESTERNI:
dott.ssa L. Mondo.
dott. M.A. Tazi
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Risorse correnti di personale e strumentali a carico del CPO - Registro Tumori Piemonte.
1.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2006.
2.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2008.
PUBBLICAZIONI:
•ZANETTI R, TAZI MA, ROSSO S. New data tell us more about cancer incidence in North Africa. Eur J Cancer 2009 Dec 21.
[Epub ahead of print]
•Presentazione orale alla XIII Riunione annuale dell'AIRTUM, Siracusa 6-7-8 maggio 2009.
•Sobrato I., Busso P., Zanetti R:. Cosa ci dicono i nuovi dati sull’incidenza del cancro in Africa settentrionale ( Epidemiol
Prev, in corso di stampa
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.024
Progetto EUNICE (sopravvivenza di periodo)
EUNICE project (period survival)
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto. Prof. Hermann Brenner Abt. Klinische Epidemiologie
Alternsforschung. Deutsches Krebsforschungszentrum Bergheimer Str. 20 D-69115 Heidelberg
und
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Comparare i risultati delle analisi di sopravvivenza condotte con il metodo “di periodo” in alcuni
selezionati database di registri europei.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I dati provengono dai casi incidenti nel periodo 1980-2004, con follow-up al 2004 registrati dai registri
di: Cracovia, Lituania, Estonia, Slovenia, Einhdoven, Scozia, Ginevra, Finlandia, Norvegia, Saarland,
Toscana e Torino.
L’analisi viene condotta secondo il cosiddetto metodo “di periodo”, che, a differenza di quello
tradizionale “di coorte” dovrebbe essere in grado di fornire stime più aggiornate e vicine alla realtà
clinica dei nuovi casi diagnosticati, in particolare in presenza di forti trend di miglioramento della
sopravvivenza. Si vuole arricchire tale tecnica, già sperimentata e validata, tramite l’introduzione di
modelli per controllare l’effetto di variabili associate.
Il presente progetto intende applicare tale metodo e la modellizzazione ai dati di alcuni registri scelti
in modo da garantire qualità, ma anche variabilità di risultato, dai valori superiori di sopravvivenza
osservati nei registri del Nord Europa a quelli più modesti dei paesi dell’Est.
Il progetto è proseguito con l'inclusione dei nuovi dati d'incidenza e follow-up (anno limite 2007)
SCALA DEI TEMPI:
Il progetto ha fornito i primi risultati pubblicati nel corso del 2008.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati inviati i dati di Torino che includono l’incidenza 1985-2006, con follow-up minimo al
31/12/2008.
Si prevede di aggiornare per l'estate l'incidenza del 2007 con follow-up minimo sempre al 31/12/2008
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Antonio PONTI, Rossana PRANDI, Irene
SOBRATO, Roberto ZANETTI
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.024
COLLABORATORI ESTERNI:
Tutto il personale del registro è coinvolto nell’attività routinaria di rilevazione dell’incidenza e di
aggiornamento del follow-up.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il presente progetto dispone di limitati fondi destinati alla formazione ed all’organizzazione di
meeting. I fondi sono gestiti dal centro coordinatore.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Studio multicentrico europeo.
PUBBLICAZIONI:
PUBBLICAZIONI IN DATA 31.12.2008
E’ stato definito un piano di pubblicazione, e le relative authorship, che prevede circa 8 articoli comprendenti un paio di articoli
generali di risultati e metodologia ed altri specifici per tumore o gruppi di tumori.
•GONDOS A, BRAY F, HAKULINEN T, BRENNER H; THE EUNICE SURVIVAL WORKING GROUP. Trends in cancer
survival in 11 European populations from 1990 to 2009: a model-based analysis. Ann Oncol 2009; 20: 564-73.
•Gondos A, Holleczek B, Janssen-Heijnen M, Brewster DH, Bray F, Rosso S, Hakulinen T, Brenner H.Model-based
projections for deriving up-to-date cancer survival estimates: an international evaluation. Int J Cancer. 2009 Dec
1;125(11):2666-72.
•Gondos A, Bray F, Brewster DH, Coebergh JW, Hakulinen T, Janssen-Heijnen ML, Kurtinaitis J, Brenner H; EUNICE
Survival Working Group. Recent trends in cancer survival across Europe between 2000 and 2004: a model-based period
analysis from 12 cancer registries. Eur J Cancer. 2008 Jul;44(10):1463-75
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.027
Assistenza all’avvio del registro tumori di popolazione della regione
Valle d’Aosta
Consultancy for the start up of population based Valle d’Aosta cancer
registry
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
La Regione Valle d’Aosta è stata finora la sola fra le regioni settentrionali e centrali del paese a non
disporre di un Registro Tumori. Ciò è derivato da un’implicita e consapevole decisione di politica
sanitaria: un registro di dimensioni molto piccole non avrebbe aggiunto molto alla rete nazionale di
misura dell’impatto del cancro nel paese ed ai confronti internazionali, mentre la valutazione locale
dell’impatto pareva soddisfatta dall’uso di tecniche di stima dell’incidenza e della prevalenza basate
sui dati di mortalità.
Le esigenze informative per la valutazione dei programmi di screening sono state finora soddisfatte
con dati raccolti ad hoc.
Recentemente gli orientamenti in materia dell’Assessorato alla Sanità sono mutati ed è stato
considerato che la somma delle seguenti esigenze e potenzialità:
-Completa disponibilità degli indicatori di impatto ed in particolare della sopravvivenza
-Service informativo ai programmi di screening, esigenza accresciuta dal recente avvio dello
screening dei tumori colorettali
-Messa a disposizione di dati di epidemiologia clinica per i medici dell’ospedale
Poteva giustificare la creazione di una vera e propria completa funzione di registrazione, con
impegno di risorse pari o poco superiori a quelle già ora indirettamente investite per la soddisfazione
dei medesimi scopi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
E’ stato dato incarico al locale Dipartimento di Prevenzione di gestire il progetto (con la formazione e
l’impegno a tempo parziale di due medici) ed al RTP di garantire la consulenza di Start up la
supervisione.
SCALA DEI TEMPI:
2008: avvio della registrazione. Anni successivi: proseguimento.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono state realizzate:
-Studio di fattibilità e progettazione generale. Il testo dello studio di fattibilità è stato ufficialmente
adottato dalla Amministrazione Regionale con propria deliberazione.
-Formazione del personale e dotazione di biblioteca di base (libri, manuali, data base di dati,
bibliografia di articoli e siti web)
-Acquisizione di software di registrazione (Canreg4, nella versione italiana in uso al Registro Tumori
di Napoli)
-Iscrizione del registro all’IACR, e sua presentazione alla riunione annuale IACR del 2005 in Brasile
-Gli operatori locali hanno iniziato la raccolta dei casi (sono stati raccolti 300 casi del 2007, a fronte
di un atteso di circa 800) e sperimentato le modalità di classificazione e codifica, e di caricamento dei
dati mediante il Software di registrazione Canreg4.
-Nel corso del 2009 la Direzione del Dipartimento di Prevenzione da cui il personale del Registro
dipende è stata rinnovata. Dalle analisi effettuate congiuntamente è emerso come fosse necessario
un avvicendamento del personale dedicato alla registrazione.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.027
COLLABORATORI INTERNI:
Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Piera VICARI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Messe a disposizione dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta in modo diretto (consulenza CPO-RTP
attraverso convenzione).
PUBBLICAZIONI:
Documento “Studio di fattibilità per l’avvio di un Registro Tumori in Valle d’Aosta”.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.029
Indicatori di processo e di risultato dei programmi di screening
Early and impact indicators for screening programmes
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il ruolo del Registro Tumori Piemonte nello screening oncologico si rivolge particolarmente alla
valutazione di efficacia, a livello di popolazione, dello screening stesso. Per far ciò ha sempre
collaborato con i tre programmi di screening torinese.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi
di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente già nell’atto
della registrazione dell’incidenza.
Per queste neoplasie vengono sistematicamente raccolte delle informazioni aggiuntive necessarie a
stabilire lo stadio del tumore alla diagnosi e a definire l’iter diagnostico e le terapie praticate. Si
prende nota, inoltre, di numerosi fattori prognostici, diversi da tumore a tumore.
Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia dello screening, sono oggetto di rilevazione
sistematica anche le lesioni precancerose della cervice uterina, a partire alle CIN II.
I casi registrati e le informazioni raccolte alimentano il database del Registro Tumori e vengono
trasmesse, quando richieste, ai tre programmi di screening. Viene poi effettuato da parte dei
programmi di screening un record-linkage con i loro archivi ed, ai casi incidenti, viene aggiunto lo
stato di screening. In questo modo vengono identificati i casi di intervallo e viene ampliato il corredo
di informazioni dei casi screen-detected.
I dati così raccolti, per quanto riguarda il carcinoma mammario, partecipano allo studio collaborativo
“IMPATTO”.
Per quanto riguarda il carcinoma del colon-retto i dati sono stati inviati ad AIRTum per uno studio
collaborativi nazionale.
SCALA DEI TEMPI:
PROGRAMMA DI ATTIVITA’ 2010
Trasmettere gli anni d’incidenza 2005-2007; costruire un sistema che preveda anche la restituzione
del file arricchito dell’informazione sullo stato di screening; perfezionare le modalità di record-linkage.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati trasmessi ai programmi di screening ed analizzati secondo i criteri suddetti i seguenti
database
Colon-retto: anni di incidenza 1998-2004
Collo utero: anni di incidenza 1992-2004
Mammella: anni di incidenza 1988-2005
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene
SOBRATO
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.029
RISORSE E FINANZIAMENTO:
STUDI MULTICENTRICI
Studio IMPATTO (responsabile E. Paci , CSPO Firenze)
PUBBLICAZIONI:
•BUCCHI L, PULITI D, RAVAIOLI A, CORTESI L, DE LISI V, FALCINI F, FERRETTI S, FRIGERIO A, MANGONE L,
PETRELLA M, PETRUCCI C, SASSOLI DE BIANCHI P, TRAINA A, TUMINO R, ZANETTI R, ZORZI M, PACI E. Breast
screening: axillary lymph node status of interval cancers by interval year. Breast 2008; 17: 477-83.
•CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, GIORGI-ROSSI P,
PONTENANI G, ROSSO S, SANI C, SINTONI C, SEGNAN N, ZORZI M, CUZICK J, RIZZOLO R, RONCO G; NEW
TECHNOLOGIES FOR CERVIVAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP.Use of p16-INK4A overexpression to
increase the specificity of human papillomavirus testing: a nested substudy of the NTCC randomised controlled trial. Lancet
Oncol 2008; 9: 937-45.
•GOLDONI CA, BONORA K, CIATTO S, GIOVANNETTI L, PATRIARCA S, SAPINO A, SARTI S, PULITI D, PACI E; THE
IMPACT WORKING GROUP. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes
Control 2008 Nov 18.
•PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V,
PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT
WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J
Cancer 2008; 44: 858-65.
•PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L,
NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT
WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J
Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756.
•PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, RICCERI F, TOMATIS M, SEGNAN N. Breast cancer incidence, 1980-2006: combined
roles of menopausal hormone therapy, screening mammography, and estrogen receptor status. J Natl Cancer Inst 2007; 99:
1817-8;
•PACI E, MICCINESI G, PULITI D, BALDAZZI P, DE LISI V, FALCINI F, CIRILLI C, FERRETTI S, MANGONE L, FINARELLI
AC, ROSSO S, SEGNAN N, STRACCI F, TRAINA A, TUMINO R, ZORZI M. Estimate of overdiagnosis of breast cancer due to
mammography after adjustment for lead time. A service screening study in Italy. Breast Cancer Res. 2006; 8: R68.
•RONCO G, PILUTTI S, PATRIARCA S, MONTANARI G, GHIRINGHELLO B, VOLANTE R, GIORDANO L, ZANETTI R,
MANCINI E, SEGNAN N; Turin Cervical Screening Working Group. Impact of the introduction of organised screening for
cervical cancer in Turin, Italy: cancer incidence by screening history 1992-98. Br J Cancer 2005; 93: 376-8.
•PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C,
CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains
better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34.
•BUCCHI L, BARCHIELLI A, RAVAIOLI A, FEDERICO M, DE LISI V, FERRETTI S, PACI E, VETTORAZZI M, PATRIARCA
S, FRIGERIO A, BUIATTI E; SCREENREG WORKING GROUP. Screen-detected vs clinical breast cancer: the advantage in
the relative risk of lymph node metastases decreases with increasing tumour size. Br J Cancer 2005; 92: 156-61.
•BUIATTI E, BARCHIELLI A, BARTOLACCI S, BUCCHI L, DE LV, FEDERICO M, FERRETTI S, PACI E, VETTORAZZI M,
ZANETTI R; SCREENREG WORKING GROUP. Stage-specific incidence of breast cancer before the beginning of organized
screening programs in Italy. Cancer Causes Control. 2002.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.030
Progetto EUROCOURSE (UE, 7th Framework Programme. ERAnet)
Optimisation of the Use of Registres for Scientific Excellence in
Research
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto. JWW Coebergh, (Olanda). Working Packages Leaders: H. Storm,
(Danimarca), H. Comber (Irlanda), R. Zanetti (Italia), J Dillner (Svezia), Ahti Anttila (Finlandia)
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il progetto, nato nel seno della European Network of Cancer Registres, ha per obiettivo lo sviluppo
scientifico, tecnico ed organizzativo della rete dei Registri Tumori dell’Unione Europea.
Il progetto ha l’esplicito compito di definire criteri per la copertura di registrazione (numero,
dimensione e localizzazione dei registri) e di porre le basi per un data set dei dati Europei, che
assolva compiti simili a quelli del SEER statunitense.
Il Progetto prende in esame anche gli aspetti legali e giuridici dell’attività di registrazione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il progetto vede la partecipazione, in qualità di Owners, di 15 Istituti nazionali o regionali, di 13 paesi
Europei (oltre a quelli dei WPL citati qui sopra, anche Belgio, Romania, Estonia, Austria, Islanda, UK
e Spagna).
Il progetto è organizzato in 10 Working Packages:
1.Scambio di conoscenze sui programmi nazionali (di registrazione)
2.Condotta etica nella ricerca
3.Strumenti per migliorare qualità, copertura e uso dei dati
4.Sviluppo, armonizzazione, analisi e condivisione dei dati
5.Interfaccia con i programmi di screening
6.Interfaccia col sistema clinico
7.Interfaccia con le banche biologiche
8.Disseminazione delle informazioni e Formazione
9.Summit Europeo sul Controllo del Cancro (Conferenza finale)
10.Coordinamento del Progetto.
Inoltre, tre Enti hanno funzioni di Sub Contractor su aspetti legati alla realizzazione di prodotti/servizi
specifici definiti nel progetto.
Il Working Package 3 è diretto dal CPO-Registro Tumori Piemonte, e ad esso sono affidati i seguenti
obiettivi.
a.Armonizzazione dei dati (in particolare negli aspetti di stadiazione dei casi, delle classificazioni
morfologiche, e del processamento automatico delle informazioni)
b.Miglioramento della completezza e tempestività nella produzione dei dati
c.Aumento della gamma di dati (in particolare clinici) offerti
d.Miglioramento delle procedure di Follow-up dei casi
e.Stima dei fabbisogni di espansione della copertura continentale
f.Valutazione della rappresentatività degli schemi di copertura sub-nazionali
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.030
SCALA DEI TEMPI:
Il progetto avrà durata triennale (tra il 2009 e il 2012).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il progetto è formamelmente iniziato il 01.04.09.
Nel corso del 2009 il CPO, come affidatario del WP3 ha organizzato un meeting a Torino sul
problema della completezza della registrazione tumorale nei paesi europei ed ha organizzato un
meeting congiunto con il WP4 sulla qualità dei dati e costruzione di un database europeo comune.
COLLABORATORI INTERNI:
Paola BUSSO, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto dispone di un finanziamento Europeo
NOTE:
Studio multicentrico europeo.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.031
Incidenza dei tumori nella popolazione provincia di Biella
Cancer incidence in Biella province
RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN
COORDINAMENTO:
CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione Biellese per l’anno 2007. Partecipazione a
studi collaborativi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei
residenti nella Provincia. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene sempre
effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi.
La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti:
A) archivi dei servizi d’anatomia patologica delle strutture sanitarie locali, e delle strutture di
quadrante o regionali cui afferisce un significativo numero di pazienti biellesi: la maggior parte di
questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli operatori del
Registro che selezionano i casi di interesse.
B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di
conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico
C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital
D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero
E) archivio del Polo Oncologico
F) altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche.
I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile
utilizzando software specifico di gestione dati.
I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali
dei Registri Tumori. La codifica nosografica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e
della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione.
Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono
raccolte per le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, i melanomi della
cute, i carcinomi della prostata e per i tumori emolinfopoietici.
I rilevanti problemi di mobilità verso strutture esterne all’ASL, comprese le strutture sanitarie
lombarde, riscontrati in anni precedenti, hanno indotto ad una cospicua ristrutturazione dei flussi
informativi, integrando nella routine i dati derivanti dal Polo Oncologico e dalla Radioterapia, come
strumento utile anche al recupero di casi non presenti nei flussi SDO (paganti), rilevati soprattutto in
alcune strutture lombarde.
Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage
necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza.
I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer
Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali “EuroCIM ” anch’essi gestiti
dallo IARC; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.031
STUDI COLLABORATIVI
Continua la partecipazione agli studi Eurocare Alta risoluzione-ACC sui tumori della mammella, del
colon e del polmone, ed i melanomi.
Il Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella è presente anche nell’ambito del progetto Rarecare,
dedicato ai tumori rari, con uno specifico sviluppo in Italia con il progetto RITA.
E' stata data la disponibilità alla partecipazione allo studio Eurocourse.
Il Registro collabora anche agli studi SCORE relativi alla sperimentazione dello screening
colo-rettale, coordinato dal CPO, ed allo studio ANGEM, relativo all'anemia nell'anziano, coordinato
dall'Istituto Mario Negri.
SCALA DEI TEMPI:
L’attività di registrazione dell’incidenza a Biella è da considerarsi routinaria.
Nel corso del 2009 si prevede il completamento della raccolta 2007.
Nel contempo è in avanzamento l’aggiornamento del follow-up al 31.12.2008 sull’intera casistica.
Nel corso del primo semestre verranno prodotti gli indicatori aggiornati di incidenza, mortalità e
sopravvivenza per il periodo 1995-2006.
STUDI COLLABORATIVI
Nel primo quadrimestre è previsto il completamento della revisione della casistica relativa allo studio
Eurocare-ACC: casi incidenti 2003-2005 di tumori della mammella (500 casi), colon-retto (500 casi),
polmone (300 casi) e melanomi (90 casi)
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stata completata la raccolta dell'incidenza relativa all'anno 2006, ed è in corso di completamento la
raccolta della mortalità provinciale per il 2009.
La casistica 1995-2005 è stata integrata con le variabili richieste da Eurocim.
E' stato aggiornato il follow-up clinico degli studi SCORE al 31.12.2008.
E' stato restituito un aggiornamento del Follow-up ai servizi collaboranti con il Registro.
COLLABORATORI INTERNI:
Simona ANDREONE, Anna BUSATO, Pier Carlo VERCELLINO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Queste attività utilizzano il finanziamento aziendale.
Per quanto riguarda i progetti Eurocare-ACC, si prevede l’erogazione di fondi per il progetto. Gli altri
studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di
coordinamento e per l’invio del materiale.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.032
Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori
in Piemonte
Incidence, prevalence and survival estimates of principal cancers in
Piedmont
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
CPO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
La parziale copertura della registrazione dei tumori nel territorio Piemontese rende necessarie
l'introduzione di procedure di stima per le aree attualmente non coperte.
Il progetto prevede, con tecniche statistiche differenti a seconda dell'indicatore considerato, la stima
dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza tumorale nelle ASL e/o Poli oncologici e/o macro aree
sub-regionali, con riferimento geografico dipendente dalla stabilità statistica delle stime stesse.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Le stime vengono affrontate con tecniche differenti.
- Incidenza. Le stime d'incidenza saranno calcolate per i principali tumori adottando modelli di trend
del rapporto mortalità/incidenza. Tali modelli permettono d'intercettare l'effetto dei principali
cambiamenti in incidenza e sopravvivenza e di tenerne conto nelle proiezioni. I modelli consentono
inoltre di limitare l'effetto della ariabilità statistica e del rumore di fondo.
- Sopravvivenza. In questo caso si è deciso di adottare un approccio diverso che possa tenere conto
della effettiva variabilità della risposta dell'organizzazione dell'assistenza a livello locale. Si
procederà quindi ad estrarre un campione casuale di casi presumibilmente incidenti dagli archivi
delle SDO. Successivamente per questo campione si procederà al recupero delle principali
informazioni sullo stadio alla presentazione tramite la consultazione manuale delle cartelle cliniche. Il
follow-up per i pazienti del campione è effettuato dal personale e con le procedure usuali del RTP.
Sarà così possibile procedere ad un'analisi controllata per case-mix.
- Prevalenza. Con i risultati delle stime d'incidenza e sopravvivenza sarà quindi possibile stimare la
prevalenza con modelli ricorsivi che tengano conto dei diversi profili di rischi delle coorti che
compongono le popolazioni nelle aree oggetto di stima.
SCALA DEI TEMPI:
Nel corso del 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno
incidenti nel 2002 e nel 2004 identificati nell'ambito del progetto San Paolo (vedi scheda 5.008).
Nel corso del 2010 si procederà al calcolo dei modelli che consentiranno le stime d'incidenza.
Contemporaneamente, terminata l'analisi per il tumore del seno si procederà al follow-up di una
analogo campione di pazienti con tumore del colon-retto.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.032
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' in corso di preparazione la relazione per le stime di soppravvivenza delle pazienti con tumore del
seno.
COLLABORATORI INTERNI:
Rossana PRANDI, Nereo SEGNAN, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è finanziato con risorse interne al CPO
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.033
Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione
italiana e sua promozione
TNM classification of malignant tumours, VII edition 2009: Italian edition
and its promotion
RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI
COORDINAMENTO:
CPO-PIEMONTE
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
L’Unione Internazionale contro il Cancro (UICC) ha pubblicato a fine 2009 la VII edizione della
classificazione TNM dei tumori maligni. Questa nuova edizione presenta alcune sostanziali revisioni
e diversi aggiornamenti delle regole di stadiazione dei tumori, con l’introduzione di criteri basati sul
dettaglio patologico e la caratterizzazione biologica delle lesioni e raggruppamenti di stadio su base
prognostica.
Avendo collaborato all’edizione italiana, l’obiettivo attuale è promuoverne la diffusione tempestiva,
sia in Italia, sia a livello locale, da parte di clinici, patologi ed epidemiologi; e di “fomentare” la
produzione di edizioni complementari.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’ annuncio nazionale dell’uscita della edizione italiana verrà fatto attraverso comunicazioni a
congressi e short communications a riviste scientifiche.
La promozione in sede locale avverrà attraverso iniziative che verranno proposte a clinici, patologi e
direttori sanitari, tradizionali fornitori di dati per il Registro Tumori Piemonte.
SCALA DEI TEMPI:
La pubblicazione dell’edizione inglese è del dicembre 2009, l’uscita dell’edizione italiana è prevista
per maggio 2010. Per quella data si intende
aver avviato la maggior parte dell’attività
promozionale, in maniera tale che l’uscita del volume e la sua pubblicità avvenga con un buon
sincronismo.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L'edizione italiana è in corso di stampa.
COLLABORATORI INTERNI:
Silvia PATRIARCA
COLLABORATORI ESTERNI:
Dott. S.Ferretti
Prof. A. Carbone
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Registro Tumori
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 2.033
PUBBLICAZIONI:
•UICC Unione Internazionale contro il cancro: TNM Classificatione dei Tumori Maligni, settima edizione 2009 Sobin L.,
Gospodarowicz M., Wittekind C. eds., edizione italiana a cura di A. Carbone e R. Zanetti , Raffaello cortina Editore (in corso di
stampa)
•Ferretti S, Patriarca S , Carbone A, Zanetti R. Classificazione TNM dei tumori maligni, VII. Novità e ricadute pratiche per
l’epidemiologia dei tumori. ( Sottomesso ad Epidemiologia e Prevenzione)
•Patriarca S , Ferretti S, Carbone A, Zanetti R La settima edizione del TNM e la sua traduzione italiana: quali le novità?
Comunicazione orale accettata alla XIV riunione annuale dell’AIRTUM, Sabaudia 23 aprile 2010.
63
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001
Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e
della mammella
Cervical and breast cancer screening regional programme
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
•Attivare nella Regione Piemonte i programmi territoriali di screening citologico e mammografico.
•Realizzare un data warehouse per la valutazione degli indicatori di qualità e di attività dei
programmi di screening.
•Formare il personale addetto.
•Sviluppare il sistema informativo regionale e locale.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I Dipartimenti Interaziendali di Screening continuano a svolgere il proprio operato su tutto il territorio
regionale. Il Gruppo di Coordinamento Regionale ha collaborato alla produzione degli allegati alla
DGR 111-3632 del 2 agosto 2006 recentemente pubblicata e che ridefinisce, potenziandone
l’organizzazione, le modalità di erogazione della prevenzione secondaria dei tumori nella Regione
Piemonte. Il sistema evolverà verso l’erogazione di test di screening SSN esclusivamente entro il
programma organizzato.
Proseguono le attività delle UVOS (Unità di Valutazione ed Organizzazione dello Screening) nel
cercare di incrementare l’attività di invito su tutta la Regione.
Prosegue la collaborazione con il CSI Piemonte per la manutenzione evolutiva del sistema
informativo e informatico, gestionale e valutativo.
Il Settore della Formazione, in ambito CPO si occupa di calendarizzare ed organizzare gli incontri
destinati agli operatori di screening che necessitano di formazione specifica.
SCALA DEI TEMPI:
Il sistema informativo è in costante manutenzione evolutiva, sia dal punto di vista gestionale che
valutativo (Data Warehouse) e la programmazione per il prossimo anno vedrà l’adattamento del
sistema alle nuove esigenze organizzative.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
I programmi di screening sono attivi in tutta la Regione. Le attività di invito sono complessivamente
ottimali per lo screening della cervice uterina (97%), mentre è necessario incrementare la copertura
da invito per lo screening mammografico (70%).
Metà dei dipartimenti di prevenzione secondaria dei tumori sono stati istituiti e stanno realizzando i
rispettivi Piani di Riconversione ex DGR 111 del 2.8.06.
A Torino è stato avviato il Centro Unificato per la lettura dei test per la cervice uterina ed è stato
avviato un nuovo centro di mammografia.
Sul versante della formazione sono stati condotti ed organizzati dal CPO corsi di formazione teorica
e pratica (vedi relativa scheda). L’attività annuale di screening trova descrizione dettagliata, come di
consueto nei workshop formativi specificatamente ad essa dedicati, che si tengono annualmente.
Gli ultimi dati di attività disponibili sono reperibili sul sito http://www.cpo.it
Gli interventi sul sistema informativo sono stati condotti con massima parsimonia, rinviando all'anno
successivo interventi importanti ma non altrettanto urgenti.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001
COLLABORATORI INTERNI:
Ettore MANCINI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Secondo le modalità definite nella DGR 111-3632 del 2 agosto 2006.
Le ASL, cui compete la funzione di tutela, erogano le prestazioni di screening attraverso
l’organizzazione dipartimentale.
Per le compensazioni interaziendali è stato attivato un sistema di calcolo automatizzato delle
prestazioni di screening che ne permette la quantificazione analitica per struttura erogante, per
donna sottoposta a screening.
Con DGR 73-15077 del 17 marzo 2005 la Regione Piemonte ha adottato il sistema di calcolo in
mobilità compensatoria. La DGR 111-3632 del 2 agosto 2006 ha inoltre definito le modalità di
finanziamento per l’anno 2006 e aggiornato le tariffe per donna sottoposta a screening.
PUBBLICAZIONI:
•APPIANO S, MANCINI E, SEGNAN N. Gli Screening oncologici nella Regione Piemonte. ARESS, Anno 1, n°4, Dicembre
2001. Pag. 10-11.
•CICCONE G, GIORDANO L, MAGNANI C, MANCINI E, MERLETTI F, PASTORE G, PATRIARCA S, PONTI A, RONCO G,
ROSSO S, SEGNAN N, SENORE C, ZANETTI R. Tumori. In: Morgagni S, Valpreda M, Gnavi R, Costa G. eds, La salute in
Piemonte 2000. Torino, Regione Piemonte, 2001. Pag. 117-234.
•SEGNAN N, APPIANO S, FRIGERIO A, GIORDANO L, MANCINI E, PONTI A, RONCO G, SENORE C, VOLANTE R. Il
monitoraggio di alcuni indicatori di qualita’ dei programmi di screening nella Regione Piemonte. In: Rosselli del Turco M,
Zappa M. eds, Osservatorio nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto. Lega Italiana per la Lotta
contro i Tumori Roma, 2002. Pag. 72-79.
•RONCO G, RICCIARDI V, NALDONI C, VETTORAZZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L,
FEDERICI A, ANGELONI A, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di
attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la
Prevenzione dei Tumori Femminili – Secondo Rapporto.
•MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in: Rapporto
Osservasalute – Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane. Vita e Pensiero, Roma 2004.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, BREZZI S, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di
processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori
Femminili – Terzo Rapporto.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A.,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di
attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la
Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto.
•GIORGI D, GIORDANO L, VENTURA D, PULITI, P. PICCINI, PACI E. Lo screening mammografico in Italia: survey
2003-2004. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto.
•VOLANTE R. RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma.
Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto.
•GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA
SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ANTONIO FEDERICI, CLAUDIO ANGELONI, STEFANIA PRANDINI,
ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA. LIVELLO
DI ATTIVAZIONE E INDICATORI DI PROCESSO DEI PROGRAMMI ORGANIZZATI DI SCREENING DEI TUMORI DEL
COLLO DELL’UTERO IN ITALIA Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto.
•DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA.
LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2004E DATI PRELIMINARI 2005. Osservatorio Nazionale per la
Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto.
•RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. I DATI DELLA SURVEY NAZIONALE SULLA QUALITÀ
DEL 2° LIVELLO SCREENING PER IL CERVICOCARCINOMA – DONNE INVITATE NEL 2004. OSSERVATORIO
NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI FEMMINILI – QUINTO RAPPORTO.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A.,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di
attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la
Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto.
•PONTI A. SEGNAN N., ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale
Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto.
•DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA.
LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2005 E DATI PRELIMINARI 2006. Osservatorio Nazionale per la
Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto
•RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualità della colposcopia e del trattamento: i dati della
survey nazionale sui programmi organizzato dei screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori
Femminili – Sesto Rapporto.
•GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA
SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ALESSANDRA BARCA, CLAUDIO ANGELONI, MARIA DONATA GAIMO,
ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA Livello di
attivazione e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell'utero in Italia Osservatorio
Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001
•RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualita' della colposcopia e del trattamento: i dati della
survey nazionale sui programmi organizzati di screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori
Femminili – Settimo Rapporto.
•DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA.
Lo screening mammografico in Italia: survey 2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo
Rapporto.
•LIVIA GIORDANO, DANIELA GIORGI, LEONARDO VENTURA, VALERIA STEFANINI, CARLO SENORE, ROBERTA
CASTAGNO, PAOLA PICCINI, EUGENIO PACI, NEREO SEGNAN Trend temporali di alcuni indicatori dei programmi di
screening mammografico in Italia: 1998-2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo
Rapporto.
• Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Federici A, Angeloni C, Prandini
S, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening
programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007 Mar-Jun;31(2-3 Suppl 2):33-47.PMID: 17824361
[PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles
• Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Prandini S,
Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening
programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2008 Mar-Apr;32(2 Suppl 1):37-54.PMID: 18770994
[PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles
• Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Gaimo MD, Maglietta R,
Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and
their process indicators: 2007 activity. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):41-56.PMID: 19776486 [PubMed indexed for MEDLINE]Related articles
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001 bis
Programma formativo di screening dei tumori del collo dell’utero, della
mammella e del colon retto nella Regione Piemonte. Formazione teorica
e pratica per il personale addetto ai programmi di screening per l’anno
2009-2010
Breast-cervical and colorectal cancer screening educational programme
in Piedmont. Theoretical and practical training for the staff assigned to
screening programmes for the year 2009-2010
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Questo progetto ha l’obiettivo di coordinare ed organizzare il percorso formativo teorico e pratico di
tutti gli operatori che sono inseriti in un programma di screening mammografico, citologico e
colorettale nella Regione Piemonte.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il percorso formativo, che vede la partecipazione sia di docenti esperti nella valutazione e nella
conduzione dei programmi di screening che di esperti nelle varie discipline scientifiche coinvolte nello
screening, prevede dei corsi di base, specialistici e pratici. La frequenza dei corsi è propedeutica a
tutti per avere un inquadramento teorico sui principi e sull’organizzazione dello screening. I corsi
specialistici e pratici sono mirati a fornire specifiche competenze professionali e strumenti per il
controllo di qualità.
La metodologia didattica prevede sessioni magistrali, tenute da esperti che illustrano i problemi, le
tecniche, le valutazioni più rilevanti ed attuali e un diretto coinvolgimento dei partecipanti che hanno
così la possibilità di confrontare le personali esperienze con i colleghi e discutere i diversi temi.
L’articolazione di corsi pratici è determinata dall’organizzazione e dall’orario delle unità operative sedi
del tirocinio.
All’interno di questa attività formativa vengono allestiti anche dei workshop, incontri di aggiornamento
della durata di un giorno, monotematici, che consentono un approfondimento e una discussione tra
operatori degli screening oncologici.
I temi sono scelti, su indicazione dei partecipanti ai corsi precedenti, per approfondire alcune
problematiche di maggior interesse e fornire un aggiornamento continuo su tematiche nuove.
SCALA DEI TEMPI:
Il Calendario dell’attività formativa 2010 è in via di definizione.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
SCREENING DELLA MAMMELLA, DEL COLLO DELL’UTERO E DEL COLON
Nel corso dell’ultimo anno (2009), l’attività formativa ed il numero di operatori coinvolti è stata la
seguente:
CORSI AGGIORNAMENTO E/O APPROFONDIMENTO (276 partecipazioni)
-Corso di aggiornamento sul controllo di qualità in citologia cervico-vaginale (154 partecipanti)
-Comunicare la diagnosi all’interno dei programmi di screening del dipartimento di Torino: strategie
relazionali per affrontare le criticità (36 partecipanti)
-Il lavoro di èquipe nello screening citologico: confronto tra preleva tori e lettori (31 partecipanti)
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001 bis
-Corso teorico per tecnici sanitari di radiologia medica inseriti nello screening mammografico (43
partecipanti)
-Primo incontro informativo-formativo sul counseling nell’ambito del progetto SPRINT (6
partecipanti)
CORSI PRATICI E TEORICO PRATICI (49 partecipazioni)
-Corso pratico per Ginecologi del II livello screening (1 partecipante)
-Corso pratico per Ostetriche (7 partecipanti)
-Corso pratico per Radiologi (14 partecipanti)
-Corso pratico per Tecnici di Radiologia (27 partecipanti)
WORKSHOP (483 partecipazioni)
-Risultati del programma regionale di screening mammografico (136 partecipanti)
-Risultati del programma regionale di screening citologico (181 partecipanti)
-Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali (99 partecipanti)
-Ginecologi, Anatomo Patologi e coordinatori nel controllo di qualità dell’attivita del II livello di
screening per il cervicocarcinoma (67 partecipanti)
ATTIVITA’ PREVISTA PER IL 2010
Per quel che riguarda l’attività formativa del CPO-Piemonte relativa all’anno 2010, sono in
programmazione i seguenti corsi:
Corsi comuni ai tre programmi di screening:
-Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale medico
-Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale sanitario ed
amministrativo
-Corso di comunicazione per gli operatori inseriti nel II livello screening
-Modelli e strategie di interazione tra prevenzione primaria e secondaria
-Disuguaglianze e screening
-Gli indicatori di Qualità (nuovo DWH)
Screening mammografico:
-Workshop: “Risultati del programma regionale di screening mammografico”
-Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica
-Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (mammografia digitale)
-Corso teorico pratico per Radiologi
-Corso teorico per Infermieri e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica
-Tecnica mammografica controlli di qualità
-Diagnosi e terapia della mammella
-Corso per radiologi attivi nello screening mammografico: cancri intervallo
-Giornata di approfondimento sulla mammografia digitale
Screening citologico:
-Controllo di qualità in citologia cervico-vaginale
-Workshop: “Programma regionale di screening per il cervicocarcinoma: attività, risultati e
prospettive ”
-Corso teorico- pratico per Ostetriche addette al prelievo citologico
-Corso teorico-pratico per ginecologi II livello screening
-Workshop tematico screening citologico
-HPV test come test primario di screening: il progetto pilota
Screening colorettale:
-Workshop: “Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali”
-Workshop tematico screening colorettale
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.001 bis
COLLABORATORI INTERNI:
Matilde CERESA, Alfonso FRIGERIO, Francesca GARENA, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO,
Gioia MONTANARI, Antonio PONTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il finanziamento per l’attività formativa prevista per l’anno 2008 è erogato dalla Regione Piemonte.
NOTE:
Collaborano in qualità di direttori dei corsi teorici e responsabili dei tirocini pratici nelle specifiche
discipline:
Dott.ssa M.P. Mano, Dott.ssa A. Sapino, Dott.ssa R. Volante, Prof.ssa G. Montanari, Sig.ra F.
Artuso, Dott. B. Ghiringhello, Dott. A. Pera, Prof. R. Navone.
In qualità di docenti collaborano:
V. Aguggia, M. Airoldi, M.P. Alibrandi, D. Ambrogetti, A. Andreozzi, G. Angeli, G. Antonioli, S.
Arnaud, A. Arrigoni, S Arrotta, F. Artuso, M. Barbero, M. C. Bellati, E. Berardengo, L. Binaschi, L. M.
Bona, R. Bordon, F. Calcedonio, M. Canni’, L. Carratta, C. Chersan, M. Ciminale, V. Costa, S.
Crotta, B. Dagnes, L. De Marco, A. De Matteis, G. De Rosa, V. De Micheli, A Di Marco, G. Faragli,
C. Favero, R. Ferraris, C. Fiorito, E. Volpini, M Fracchia, R. Fugaldi, L. Galletto, E. Gallo, E. Gentile,
B. Ghiringhello, A. Gillio Tos, R. Giani, G. Giardina, F. Gili, L. Giordano, Istituto Change, R. Jura, C.
Larato, B. Lazzari, N. Lorenzini, C. Magnani, M. Magurano, G. Maina, E. Montini, V. Marra, L.
Micheletti, L. Milanesio, T. Miroglio, G. Montanari, R. Navone, M. Negro, P. Occhipinti, S. Ongari, L.
Orione, L. Ostacoli, R. Panetta, F. Parisio, L. Pasero, S. Patriarca, M. Pavesi, A Peruzzo Cornetto,
F. Petruzza, F. Pietribiasi, S. Polizzi, G. Pretti, S. Privitera, C. Raffaghello, E. Ramonda, S. Recchia,
R. Ribaldone, C. Rinaldi, M. Risio, A. Rosati, A. Rosi, V. Rossetti, P. Rovea, C. Santoro, A. Sapino,
G. Saracco, M. Sartori, F. Schiavina, V. Selvestrel, G. Sessa, M. Spandre, D. Stramignoni, N. Surico,
M. Tomatis, M. Torello Viera, G.F. Trossarelli, D. Turco, F. Vanara, A. Varetto, A. Vercelloni, L.
Viberti, D. Vizzotto, R. Volante.
La programmazione dell'attività 2010 è stata effettuata in collaborazione con i coordinatori dei
dipartimenti piemontesi di screening: M. P. Alibrandi, G. Faragli, N. Lorenzini, C. Magnani, T.
Miroglio, L. Orione, S. Polizzi, M. Sartori.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.002
Valutazione di processo
cervicocarcinoma
Process and
programmes
impact
e
impatto
evaluation
of
per
cervical
lo
screening
cancer
del
screening
RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Produrre indicatori per la valutazione di processo dell’attività di screening, monitorarne i risultati ed
utilizzarli per migliorare la qualità. Consentire confronti tra i programmi organizzati in Italia ed a livello
europeo. Valutare l’impatto dell’introduzione di programmi organizzati di screening cervicale in
Piemonte sull’incidenza di tumori invasivi della cervice uterina.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Raccolta dei dati e calcolo degli indicatori definti a livello italiano ed europeo. Monitoraggio e analisi
della stabilità temporale. Raccolta di dati e confronti tra regioni italiane e tra diversi paesi europei.
Ricostruzione della storia di screening dei casi di tumore invasivo della cervice uterina segnalati dal
Registro Tumori. Studio dell’andamento dell’incidenza prima e dopo l’introduzione dei programmi
organizzati, anche in funzione dell’andamento nelle altre aree italiane coperte da Registri Tumori.
SCALA DEI TEMPI:
Nel 2010:
-Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate nel
2009 (autunno 2010). Analisi della distribuzione dei valori tra programmi e feedback ai Dipartimenti.
Utilizzo per miglioramento della qualità.
-Effettuazione, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening ed in collaborazione con il GISCi,
della rilevazione 2009 in ambito italiano.
-Linkage dei dati aggiornati del Registro Tumori Piemonte con la storia di screening per un
aggiornamento riguardo all’impatto dello screening cervicale sull’incidenza. Interazione con altri
programmi italiani.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato preparato nell’ambito del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi) un
documento con l’individuazione di una serie di indicatori e, per ognuno, definizione, significato,
rilevanza e problemi interpretativi, dati necessari e problemi pratici di raccolta, standard finora
proposti.
E' stata fatta nel 1997 una prima survey dei programmi organizzati esistenti in Italia, con rilevazione
soprattutto delle caratteristiche organizzative e di alcuni primi indicatori. Nel 1998 è stata eseguita
un’ulteriore survey, basata su un questionario standardizzato e con rilevazione dettagliata di un
maggiore numero di indicatori. Sono state effettuate nuove survey annuali a livello italiano dal 1999
al 2009. Sono stati man mano forniti dati dai nuovi programmi organizzati attivatisi. La scheda di
rilevazione è stata accettata come base per la definizione dei sistemi di valutazione da parte di tutti i
programmi regionali italiani in attivazione, garantendo così la paragonabilità dei dati a livello italiano.
E’ stata studiata la distribuzione empirica di una serie di indicatori ed individuate alcune fonti di
variabilità. E’ stata valutata l’evoluzione temporale della media nazionale e della dispersione tra
indicatori.
Si è collaborato alla costituzione dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori
70
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.002
Femminili e poi dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ed alla preparazione dei suoi rapporti.
Le surveys italiane vengono ora condotte su incarico dell’ONS che agisce per conto del Ministero
della Salute (ora del Welfare). Si è partecipato alla stesura delle linee-guida italiane sullo screening
cervicale e al loro aggiornamento.
Si è partecipato come co-editors e coautori alla preparazione delle nuove “European guidelines on
quality assurance for cervical cencer screening” in particolare par la parte legata alla valutazione di
processo nonché alla preparazione del rapporto sullo stato dello screening cervicale nell’Unione
Europea.
Si è partecipato al Gruppo di Lavoro che ha preparato il volume “Cancer Screening” della collana
“Handbooks on Cancer Prevention” dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
A livello piemontese è stata individuata una serie di indicatori ed alcuni standard. E' stato definito un
protocollo operativo che permette la definizione di un modello standardizzato di sistema informativo
per la Regione, che è stato messo a disposizione dei programmi in fase di avvio. Si è definito con il
CSI il “data warehouse” per la valutazione dei programmi. Si sono prodotti gli indicatori per le donne
invitate a partire dal 2001 in 6/8 Dipartimenti e si sono acquisiti dai rimanenti. Si è analizzata la
distribuzione dei valori tra programmi ed in confronto alla situazione italiana. I risultati sono stati
discussi in workshop con i Dipartimenti.
E’ stato effettuato il linkage dei casi incidenti di Ca della cervice 1995-98 forniti dal Registro Tumori
con la storia di screening eseguite analisi e pubblicati i risultati. I dati indicano una protezione molto
elevata delle donne aderenti al programma di screening torinese. E’ stato ripetuto il linkage per il
periodo 1992-2000.
Si sono raccolti, nell’ambito del progetto EUNICE, in collaborazione con il registro tumori finlandese,
dati sul monitoraggio dello screening cervicale in diversi paesi europei ed eseguiti confronti tra i vari
programmi nazionali. E' stato pubblicato nel 2009 un numero speciale di European Journal of cancer
sullo screening cervicale in Europa.
COLLABORATORI INTERNI:
Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Raffaella RIZZOLO, Nereo
SEGNAN
RISORSE E FINANZIAMENTO:
CPO. Per la survey nazionale contributo da CSPO Firenze/Ministero Sanità.
Per studio comparativo europeo contributo da EU. Per lo studio sull’impatto contributo dal Ministero
del Welfare (CCM, L138) alla Regione Friuli-Venezia Giulia.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
La survey nazionale sullo screening cervicale è svolta dal CPO Piemonte in collaborazione con
l’Osservatorio Nazionale Screening ed il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi).
Lo studio europeo è stato coordinato dal CPO Piemonte e dal Registro Tumori Finlandese
nell’ambito del progetto EUNICE coordinato dalla IARC. Lo studio sull’impatto in Italia è coordinato
dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.
PUBBLICAZIONI:
•RONCO G, IOSSA A, NALDONI C, PILUTTI S, ANGHINONI E, ZAPPA M, DALLA PALMA P, CIATTO S, SEGNAN N. A first
survey of organised cervical cancer screening programmes in Italy. Tumori 1998; 84: 624-30.
•RONCO G, ZAPPA M, NALDONI C, IOSSA A, BERRINO F, ANGHINONI E, DALLA PALMA P, MAGGINO T, VETTORAZZI
M, SEGNAN N. GISCi. Indicatori e standard per la valutazione di processo di programmi di screening del cancro del collo
dell'utero - manuale operativo. Supplemento ad Epidemiol Prev 1999; 23(80): 1-32.
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71
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.002
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI M, SCALISI A,DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Activity Level and
process indicators for cervical cancer screening in Italy. Epidemiol Prev 2006; 30 Suppl 3:25-38.
•RONCO G, GIUBILATO P, C NALDONI, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI
A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of
organised cervical screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007; 31 Suppl 2: 33-47.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of
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LINEE- GUIDA E RAPPORTI
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monitoraggio dei programmi di screening nella regione Piemonte. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori
femminili. Primo rapporto” Roma, 2002.
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“Informazione statistica e politiche per la promozione della salute. Roma 10-12 settembre 2002. ISTAT, Roma 2004
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, BREZZI S, ZAPPA M. Livello di attivazione
ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la
prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto”
•MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in Rapporto
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•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed
indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale screening. Quarto
rapporto” . Firenze, 2005.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone
e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M,
Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano 2006.
•RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A,
ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone
e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M,
Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto rapporto. Milano 2007.
• ARBYN M, ANTTILA A, JORDAN J, RONCO G, SCHENCK U, SEGNAN N, WIENER H. Exective Summary. In: Arbyn M,
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•RONCO G, VONKARSA L, ANTTILA A. Chapter 7. Key performance indicators. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G,
Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2 ed.
Brussels: European Community; 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities,
2008.
•ANTTILA A, RONCO G, LYNGE E, FENDER M, ARBYN M. BALDAUF JJ, PATNICK J, MCGOOGAN E, HAKAMA M,
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Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer
screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008.
•VON KARSA L, ANTTILA A, RONCO G, PONTI A, MALILA N, ARBYN M, SEGNAN N, CASTILLO-BELTRAN M, BONIOL M,
FERLAY J, HERY C, SAUVAGET C, VOTI L, AUTIER P. Cancer screening in the European Union. Report on the
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72
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.003
Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un
sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità
Evaluation and quality
programmes in Piedmont
assurance
of
breast
cancer
screening
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Attivare un sistema di valutazione corrente e la quality assurance nei programmi di screening
mammografico regionali utilizzando l’esperienza pilota del programma torinese e l’esperienza dei
Network italiano (Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico) ed europeo (Europe Against
Cancer Breast Screening Pilot Network).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
- Valutazione del programma pilota di Torino
- supporto allo sviluppo di un sistema di statistiche correnti per il programma regionale
- valutazione dei programmi regionali.
SCALA DEI TEMPI:
Il programma di Torino è in corso dal 1992. I programmi regionali hanno iniziato gli inviti nel 1999.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono state condotte analisi a scadenza annuale dei dati correnti di valutazione del programma di
Torino. E’ stata completata, in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte, la registrazione di tutti
i casi insorti dal 1992 al 2003 nella popolazione femminile residente di età 40-79 ed è stato effettuato
il linkage di questo file con quello dello screening. Ciò ha permesso di porre le basi per la valutazione
di efficacia del programma di screening e di identificare i casi intervallo. E’ stato effettuato
l'aggiornamento del follow-up per la mortalità dei casi screen detected al luglio 2007. Il programma di
Torino ha avuto una site visit europea, con esito lusinghiero, e ha richiesto l’accreditamento Euref
(Europe Against Cancer, Commissione Europea) come Centro di riferimento a carattere nazionale ed
europeo. La site visit è avvenuta nell'aprile 2003 e la certificazione è subordinata all'attuazione di una
serie di provvedimenti sulla qualità. A livello dell’Osservatorio Nazionale Screening vengono
effettuate con regolarità pubblicazioni multicentriche dei dati ed è in corso la pubblicazione di una
seconda (resp. L. Giordano con il gruppo epidemiologi GISMa).
In ambito regionale, sono stati definiti e deliberati gli indicatori per la valutazione dei programmi di
screening. Nel 2001 è stata completata con la collaborazione del CSI-Piemonte la versione pilota del
sistema di statistiche correnti per i programmi regionali (datawarehouse) ed è stata effettuata la
prima analisi dei dati regionali. Nel 2001 è stata condotta una survey tramite questionario ai Servizi
chirurgici di riferimento per lo screening regionale in merito all'utilizzo della tecnica del linfonodo
sentinella. Inoltre il gruppo regionale costituito ad hoc (vedi schede Epidemiologia Clinica n°……),
che opera in collegamento con la Commissione Oncologica Regionale e il progetto di rete su
finanziamento regionale ed è coordinato dal CPO-Piemonte, ha in programma l'effettuazione di corsi
di formazione teorici e pratici sulla tecnica del linfonodo sentinella presso le Unità di Senologia
afferenti ai Poli oncologici regionali e a questo scopo nel 2001-2002 ha allestito il materiale didattico
multimediale. Il medesimo gruppo ha anche proseguito lo studio di fattibilità sulla realizzazione di una
rete di Unità specialistiche multidisciplinari per la diagnosi e il trattamento del carcinoma della
mammella in Piemonte, concentrandosi sul completamento delle Linee Guida regionali, pubblicate
73
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.003
nel luglio 2002 e sulla produzione di materiale audiovisivo per la conduzione di corsi sulla tecnica del
linfonodo sentinella.
E' stato effettuato il follow-up per il disease free survival dei carcinomi duttali in situ identificati allo
screening per valutare la predittività del grado e di altri indicatori biologici rispetto all’occorrenza di
recidive ed è in corso l’analisi dei dati, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica
dell’Università di Torino (Prof.ssa Anna Sapino).
E’ stato attivato, su base regionale e periodicità regolare, la valutazione dei casi intervallo con
l’utilizzo dei file del Registro Tumori e delle Schede di Dimissione Ospedaliera.
E’ stato istituito, con finanziamento regionale, il Centro di Riferimento Regionale per la qualità nello
screening mammografico (CRR), diretto dal Dott. A. Frigerio.
COLLABORATORI INTERNI:
Rita BORDON, Denise CASELLA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Aurora DI LEO,
Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO, Silvia PATRIARCA,
Stefano ROSSO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Giosuè SESSA, Mariano TOMATIS, Viviana
VERGINI, Roberto ZANETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento CPO. Europe Against Cancer contribuisce alla valutazione del programma pilota di
Torino attraverso il parziale finanziamento della ricerca dei casi intervallo negli anni 1992-1998 e
della costruzione del sistema di valutazione degli indicatori di qualità del trattamento (vedi scheda
relativa). A partire dal 2004 la Regione Piemonte ha finanziato il Centro di Riferimento Regionale per
lo Screening Mammografico, presso il CPO e il I Centro di screening di Torino, con funzioni di
formazione ed aggiornamento in ambito di senologia diagnostica per immagini. Il Direttore del Centro
è il Dott. Alfonso Frigerio.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Principali collaboratori:
A. Frigerio e gli altri membri del gruppo mammella del Comitato Tecnico e del gruppo mammella del
programma di screening “Prevenzione Serena” di Torino.
I coordinatori dei programmi di screening regionali.
Il C.S.I. Piemonte
Il gruppo degli epidemiologi del GISMa e del Network Europeo.
Sven Tornberg (Stoccolma) è il coordinatore dello studio europeo sui casi intervallo.
PUBBLICAZIONI:
•SEGNAN N, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C. Il programma torinese di screening del carcinoma della
mammella e del collo dell'utero. Professione - Sanità Pubblica e Medicina Pratica 1999; 7: 8-11.
•The Breast Cancer Screening Programme in the Piedmont Region, Italy. Euref News n. 8, 1999.
•Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze Politiche, Diploma universitario in Statistica di Floriana De Nicola.
Indicatori precoci di efficacia per la valutazione dello screening in campo oncologico: l'esempio del cancro della mammella.
Anno accademico 1999-2000.
•SAPINO A, BIANCHI S, ARISIO R, BERARDENGO E, PONTI A, RU G, GIORGI D, MORRONE D, MARRA V, VEZZOSI V,
BONGIOANNI M, FRIGERIO A, ROSSELLI DEL TURCO M, MANO M.P, COLUCCIA C, GIANI R, DISTANTE V, SIMONCINI
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Bordon, A. De Luca, M. Donadio, S. Gribaudo, M.P. Mano, R. Ponzone, A. Sapino, 2002.
•BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG
WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence
trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50.
•BROEDERS M, SCHARPANTGEN A, ASCUNCE N, GAIRARD B, OLSEN AH, MANTELLINI P, CERDA MOTA T, VAN
LIMBERGEN E, SERADOUR B, PONTI A, SALAS TREJO L, NYSTRÖM L, FOR THE EUROPEAN BREAST CANCER
NETWORK (EBCN) (SEGNAN N, DELMASTRO G, FRIGERIO A). Comparison of early performance indicators for screening
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74
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.003
•PONTI A, MANO MP, ROSSELLI DEL TURCO M, WELLS CA, SEGNAN N. AND THE EBCN WORKING GROUP (SENORE
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Quality Assurance in breast cancer screening. In: PERRY N, BROEDERS M, DE WOLF C, TORNBERG S. eds. European
Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer
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ITALIANO PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO. Indicatori e standard per la valutazione di processo dei programmi di
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retto. Rapporto Osservasalute 2006. Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie Milano, 2006.
•CIATTO S, NALDONI C, PONTI A, GIORDANO L, FRIGERIO A, VETTORAZZI M, BUCCHI L, BISANTI L, PETRELLA M,
PACI E, SAGUATTI G, SANTINI D, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M, GIORGI ROSSI P, CORSETTI V, MILANESIO L,
SASSOLI DE’ BIANCHI P. I carcinomi di intervallo quali indicatori di performance di un programma di screening. Modalità e
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• TÖRNBERG S, KEMETLI L, ASCUNCE N, HOFVIND S, ANTTILA A, SÈRADOUR B, PACI E, GULDENFELS C, AZAVEDO
E, FRIGERIO A, RODRIGUES V, PONTI A. A pooled analysis of interval cancer rates in six European countries. Eur J Cancer
Prev 2010; 19: 87-93. (IF 1.865)
• CASTELLANO I, MARCHIÒ C, TOMATIS M, PONTI A, CASELLA D, BIANCHI S, VEZZOSI V, ARISIO R, PIETRIBIASI F,
FRIGERIO A, MANO MP, RICARDI U, ALLIA E, ACCORTANZO V, DURANDO A, BUSSOLATI G, TOT T, SAPINO A.
Micropapillary ductal carcinoma in situ of the breast: an inter-institutional study. Mod Pathol 2010; 23: 260-9. Epub 2009 Nov
13. (IF 4.678)
75
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.004
Monitoraggio di indicatori di qualità della diagnosi e del trattamento del
carcinoma mammario
Monitoring diagnosis and treatment of screen-detected breast cancer
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
-Assicurare un trattamento adeguato ai casi di cancro della mammella identificati allo screening.
-Sperimentare un sistema di assicurazione di qualità basato sul monitoraggio di indicatori di
processo e validare per quanto possibile i medesimi indicatori.
-Valutare la qualità del trattamento rispetto a determinanti quali il volume di casi per chirurgo e
istituzione, l’identificazione allo screening o clinica, ecc., ed in relazione allo stadio e agli indicatori
prognostici.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
-Definizione degli indicatori (circa 40) sulla base di Linee Guida ed expert opinion.
-Definizione operativa di ciascun indicatore e costruzione di un’applicazione informatica (SQTM) per
l’inserimento dei dati ed il calcolo automatico.
-Monitoraggio su diverse casistiche; verifica della fattibilità e confronto dei risultati tra centri;
selezione di un set di indicatori misurabili e rappresentativi di aspetti importanti di qualità.
-Feed back, individuazione dei problemi in diversi centri, continuazione del monitoraggio e verifica
dei cambiamenti.
-Validazione rispetto a misure di esito (per esempio recidive, mortalità).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Gli indicatori sono stati definiti e l’applicativo SQTM è stato sviluppato, testato e aggiornato. E' stata
sviluppata la versione 3.0 su Microsoft Access ed una versione su web. SQTM si è esteso oltre
l’ambito dei centri che collaborano allo studio: esso ha ora oltre 200 utilizzatori. Set di dati analizzati
comprendono i casi del programma di screening di Torino per il periodo 1991-99 (circa 900), un
campione di casi di popolazione (donne residenti a Torino, Firenze e Dublino (IRL) 1992-95: 600), i
casi di 50 programmi aderenti al Gruppo italiano di Screening Mammografico (GISMa) per gli anni
1997-2007 (oltre 15.000), i casi identificati a Dublino, Huddersfield (UK), Nottingham (UK), Ormylia
(GR) ed Atene (GR) nel 1998 (350), 5.000 casi di assessment e 1.500 casi di interventi chirurgici in
11 centri europei nell'ambito dello studio finanziato dalla CE per gli anni 2002-03. La raccolta dati nel
GISMa negli anni 2000-2007 ha coinvolto i centri di riferimento regionali per lo screening in
numerose Regioni.
Nel 2004 è iniziata la collaborazione del nostro progetto con l’attività di accreditamento delle Breast
Unit a livello europeo da parte dell’EUSOMA. A. Ponti è membro del board di accreditamento
dell’EUSOMA e del comitato esecutivo dell’EUSOMA ed è responsabile degli aspetti relativi all’Audit.
Inoltre nel 2004 si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei dati su screening,
diagnosi e terapia entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico.
Nel 2003-2006 si è adottato sperimentalmente SQTM per la valutazione della qualità della diagnosi e
trattamento del tumore della mammella nelle donne residenti nelle province di Ragusa e Trapani.
Nel dicembre 2006 è stata sperimentata con successo la versione di SQTM su web, distribuita in
Regione Piemonte dal CSI sulla rete Rupar. Al di fuori del Piemonte sqtm web viene utilizzato
dall’Ospedale Careggi di Firenze. A inizio 2010 la versione 4.0 su web sarà distribuita in Piemonte.
76
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.004
COLLABORATORI INTERNI:
Rita BORDON, Denise CASELLA, Aurora DI LEO, Maria Piera MANO, Sabina PITARELLA, Nereo
SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il
periodo febbraio 1999-febbraio 2004. Dal 2005 al 2008 esiste un cofinanziamento da parte della
Commissione Europea (Public Health) entro il Network “Eunice”. Il progetto si avvale inoltre di un
co-finanziamento da parte dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili.
L’EUSOMA finanzia il CPO Piemonte in quanto data centre per le attività di accreditamento delle
Breast Unit. Nel febbraio 2008 è stato finanziato dal Ministero della Salute un progetto multicentrico
sul monitoraggio e la formazione entro le Unità specialistiche di senologia coordinato dal CPO
Piemonte che coinvolge come centri collaboratori le Regioni Sicilia, Puglia e Friuli Venezia Giulia.
PUBBLICAZIONI:
•PONTI A, DISTANTE V, MANO MP, BLAMEY RW, CODD M, GIORGI D, GOREY T, LINOS DA, SAINSBURY JRC,
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•DISTANTE V, MANO MP, PONTI A, CATALIOTTI L, FILIPPINI L, GIORGI D, LAZZARETTI MG, MARCHESI C, PERFETTI
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•PONTI A, SEGNAN N, BLAMEY R, BORDON R, CATALIOTTI L, CODD M, DISTANTE V, GIORGI D, GOREY T, LINOS A,
LINOS DA, MANO MP, SAINSBURY R. Data Collection on Treatment of Screen-Detected lesions. In Perry N., Broeders M.,
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•BLAMEY R, BLICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, COSTA A, GRECO M, HOLLAND R, KAUFMANN M, PERRY N, PONTI
A, REDMOND K, SAINBURY R (EUSOMA WORKING PARTY). The requirements of a specialist breast unit. European
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•RUTGERS EJT, BARTELINK H, BLAMEY R, LICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, FOURQUET A, GRECO M, HOLLAND R,
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MONNI A, MURA E, PITARELLA S, ROSSELLI DEL TURCO M, SACERDOTE C, SENORE C, VERGINI V, ZANETTI R,
SEGNAN N. Database per la valutazione della qualità dello screening e dell’assistenza per il carcinoma della mammella.
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•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M,
PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL
TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati
degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili.
Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97.
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Frigero A et al) Data Collection and monitoring in Breats Cancer Screening and Care. In Perry N, Broeders M, de Wolf C,
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77
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.004
Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006.
•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIROLAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO
G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M,
SEGNAN N. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results from the survey on
screen-detected lesions in Italy, 2003-2004. Epidemiol Prev 2006; 30: 59-63.
•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, FRIGERIO A., SAPINO A., TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F,
VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P,
CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i
programmi di screening: risultati degli indicatori 2004. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la
prevenzione dei tumori femminili. Quinto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 80-89.
•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V. Monitoraggio della qualità della diagnosi e della terapia. In: Trattato di Senologia, Piccin
Editore, 2006.
•Il “progetto SQTM” sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening in Italia: risultati degli indicatori
2005. Maria Piera Mano, Vito Distante, Mariano Tomatis, Diego Baiocchi, Alessandra Barca, Rita Bordon, Giovanni Donati,
Luigi Filippini, Alfonso Frigerio, Paola Mantellini, Carlo Naldoni, Giovanni Pagano, Deborah Ramera, Alessandra Ravaioli,
Anna Sapino, Mario Taffurelli, Marcello Vettorazzi, Federica Zangirolami, Manuel Zorzi, Luigi Cataliotti, Marco Rosselli Del
Turco, Nereo Segnan, Antonio Ponti. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei
tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 94-104.
•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, BAIOCCHI D, BORDON R, FEDERICI A, FRIGERIO A, MANTELLINI P, NALDONI C,
PAGANO G, SAPINO A, TAFFURELLI M, TOMATIS M, VETTORAZZI M, ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L,
ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Audit system on quality of breast cancer diagnosis and treatment (QT): results from
the survey on screen-detected lesions in Italy, 2004. Epidemiol Prev 2007; 31: 69-75.
•MANO MP, DISTANTE V, TOMATIS M, BAIOCCHI D, BARCA A, BORDON R, DONATI G, FILIPPINI L, FRIGERIO A,
MANTELLINI P, NALDONI C, PAGANO G, RAMERA D, RAVAIOLI A, SAPINO A, TAFFURELLI M, VETTORAZZI M,
ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N, PONTI A. Audit system on quality of
breast cancer diagnosis and treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy in 2005 and
preliminary results for 2006. Epidemiol Prev 2008; 32: 77-84.
• Tomatis M, Mano MP, Baiocchi D, Barca A, Bordon R, Casella D, Donati G, Berti R, Filippini L, Frigerio A, Furini A, Mantellini
P, Naldoni C, Pagano G, Ramera D, Ravaioli A, Sapino A, Taffurelli M, Vettorazzi M, Zorzi M, Cataliotti L, Rosselli Del Turco
M, Segnan N, Ponti A. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results of quality indicators on
screen-detected lesions in Italy for 2006 and preliminary results for 2007. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):83-90.
78
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005
Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione di
efficacia dello screening sigmoidoscopio nella prevenzione del
carcinoma colorettale (SCORE)
Multicentre randomized controlled trial of “once-only” sigmoidoscopy
screening for colorectal cancer (SCORE)
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
•Valutare l'efficacia di un protocollo di screening sigmoidoscopico (sigmoidoscopia 1 sola volta nella
vita tra 55 e 64 anni) per la prevenzione del cancro colorettale.
•Definire la durata dell'effetto protettivo e l'intervallo di età ottimale per l'offerta del test.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
•Selezione di una coorte di soggetti disponibili ad effettuare il test tramite questionario postale
autocompilato che rileva anche informazioni circa l'eleggibilità dei rispondenti. - Criteri di esclusione:
•1) precedente diagnosi di CRC, polipi, malattia infiammatoria cronica del colon;
•2) colonscopia/sigmoidoscopia nel corso degli ultimi 2 anni;
•3) malattia invalidante o terminale (attesa di vita inferiore a 5 anni);
•4) sintomi psichiatrici gravi, o comunque incapacità ad esprimere un consenso informato;
•5) decesso o emigrazione al momento della randomizzazione;
•6) anamnesi famigliare positiva per CRC (2 parenti consanguinei di I grado).
•Randomizzazione dei rispondenti eleggibili che si dichiarano interessati allo screening. Invito ad
effettuare la sigmoidoscopia inviato ai soggetti nel gruppo di intervento. I controlli non vengono
ulteriormente contattati
•Dimensioni previste: 19.200 soggetti per ciascun gruppo; 11.760-13.440 sigmoidoscopie effettuate
assumendo un’adesione variabile tra il 60 e il 70%
•Invito con lettera personale a firma del medico di famiglia. Sollecito postale e reinvito a un anno per
i non rispondenti.
•Criteri di invio in colonscopia: 1) polipi di diametro superiore a 5 mm (centri italiani), 2) almeno un
polipo di tipo villoso o tubulo-villoso o con displasia grave; 3) lesione maligna; >= 3 adenomi. Nessun
ulteriore accertamento verrà indicato negli altri casi.
•Follow-up per incidenza e mortalità per tutti i soggetti reclutati nello studio.
SCALA DEI TEMPI:
Il reclutamento si è concluso nel 1999. Sono in corso le procedure per il follow-up di incidenza e
mortalità dei soggetti randomizzati. Si prevede di effettuare le prime analisi entro l'estate del 2008.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato completato il follow-up di incidenza e mortalità al 31/12/2007, condotto autonomamente in
ciascun centro, secondo procedure concordate. In particolare, per la ricerca dei casi incidenti, e’
stato sviluppato un applicativo per la selezione dagli archivi regionali delle SDO dei ricoveri con
codici di diagnosi di trattamento o di anamnesi da controllare in quanto potenzialmente associati con
una diagnosi di neoplasia colorettale. Questo ha permesso uno screening di questi archivi sulla base
di criteri standardizzati e omogenei.
A Torino, Arezzo e Biella sono stati anche registrati di tutti i casi di CCR o polipo colorettale in un
archivio di patologia, che è stato poi linkato con l’archivio dello studio.
E' stato raccolto l'elenco dei soggetti non più residenti nelle aree coperte dagli archivi di riferimento
per ciascun centro (trasferiti) con relativa data di emigrazione. E previsto un follow-up a cura del
centro di Torino.
E’ stata completatta la registrazione delle informazioni derivate dalle cartelle cliniche sulla scheda di
rilevazione standardizzata presentata e discussa ad una riunione del gruppo di coordinamento
inglese.
Per tutti i casi sono stati inseriti i dati relativi alla stadiazione ricavabili dalla documentazione clinica
recuperata per i casi incidenti.
Sono stati individuati tutti i casi di CCR pT1 e IS nei diversi centri e sono stati raccolti i relativi
preparati istologici che sono stati inviati al dr. Risio per una revisione della classificazione e della
stadiazione.
Si prevede di sottomettere per la pubblicazione il report conclusivo entro il mese di Aprile 2010
STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi allegato)
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela BRUNETTI, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali S Giovanni AS (M Pennazio, A Arrigoni) e
Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia).
CENTRI PARTECIPANTI: Il progetto italiano è collegato al trial in corso in Gran Bretagna in 14
centri, coordinato da WS Atkin, ICRF, Colorectal Cancer Unit, St Mark's Hospital, London.
Centri Italiani:
IST, Genova: L Bonelli;
IEO, Milano: B Andreoni;
Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: A Penna;
Centro Oncologico, Arezzo: P Ghezzi - ISPO, Firenze: M Zappa;
Ospedale degli Infermi, Rimini: O Giuliani.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il follow-up e l’analisi dello studio saranno condotti con impegno di risorse CPO.
NOTE:
ALLEGATO: STUDIO SATELLITE
80
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005
PUBBLICAZIONI:
•Comunicazioni a congressi: VII Congresso della Società Italiana di Coloproctologia -Sorrento, Settembre 1998; National
Meeting of Digestive Diseases - Milano, Novembre 1998; AGA - Orlando 1999; IEA Firenze, Settembre 1999; UEGW -Roma,
Novembre 1999; AGA San Diego 2000.
•SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, et al. Baseline Findings of the Italian Multicenter Randomized Controlled Trial of
"Once-Only Sigmoidoscopy"-SCORE. J Natl Cancer Inst 2002; 94 (23): 1763-72.
•FERRARIS R, SENORE C, FRACCHIA M, SCIALLERO S, BONELLI L, ATKIN WS, SEGNAN N; SCORE WORKING
GROUP, ITALY. Predictive value of rectal bleeding for distal colonic neoplastic lesions in a screened population. Eur J Cancer
2004; 40(2): 245-52.
•SENORE C, SEGNAN N, BONELLI L, et al. Predictive value for proximal lesions of the characteristics of distal colorectal
polyps Diseases of the Colon & Rectum 2004; 47: 1331-40.
•Absolute risk of rectosigmoid neoplasms at screening flexible sigmoidoscopy and history of negative colorectal endoscopy.
Int J Colorectal Dis 2006; 21:105-113.
81
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005 Alleg.
Banca biologica dei polipi colorettali
Colorectal polyps biological databank
RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Si possono per ora formulare i seguenti obiettivi generali di ricerca:
A) Studiare le frequenze di alterazioni molecolari e in particolare genetiche su lesioni che si
collocano in momenti diversi della storia naturale del tumore
B) Studiare il valore predittivo di tali alterazioni rispetto a:
b.1.) presenza di lesioni sincrone nello stesso soggetto nel colon prossimale;
b.2.) comparsa di lesioni nello stesso soggetto nel corso del follow-up.
C) Studiare l'associazione tra alterazioni diverse e la loro interazione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il materiale biologico, sia congelato che fissato, viene stoccato presso il servizio di Anatomia
Patologica che ha effettuato la diagnosi. E' prevista la registrazione su un archivio centralizzato delle
seguenti informazioni:
- codice individuo (linkabile ai dati trial ed a dati di anamnesi familiare)
- codice del centro
- numero referto
- codice pezzo entro individuo
- codice lesione entro referto
- eventuale numero di frammenti (se il polipo è stato frazionato)
I campioni di sangue, ove disponibili verranno codificati secondo il seguente schema:
- codice individuo (linkabile ai dati trial ed ai dati di anamnesi familiare)
- numero provette
I campioni congelati dovranno essere conservati in un unico congelatore dedicato (oppure in una
sezione riservata). I campioni fissati dovranno anche essere tutti stoccati in un' unica area dedicata
al materiale della banca biologica. Per ogni campione saranno disponibili le informazioni registrate
sulla scheda di refertazione del programma SCORE (tipo, dimensioni, sede, grado di displasia,
istologia). La disponibilità di tali dati su un archivio computerizzato centralizzato permetterà di
individuare facilmente i campioni con caratteristiche di interesse.
Il materiale biologico è accessibile solo sulla base di progetti di ricerca adeguatamente documentati,
che indichino anche il tipo e la quantità di materiale che verrà distrutto. I progetti verranno valutati da
un comitato, che si propone di costituire, formato da patologi, gastroenterologi ed epidemiologi,
indicati dai centri partecipanti e da referee esterni. In ogni caso verranno privilegiati studi che
implichino la rilevazione di più variabili sugli stessi pezzi, piuttosto che la distruzione di campioni per
la rilevazione di un'unica variabile. Una parte di materiale dovrà essere conservata per studi futuri.
Per la ricerca di mutazioni è sufficiente la conservazione di sangue eparinato a -80 °C, in azoto
liquido senza separazione preventiva dei linfociti. E' possibile suddividere un campione di 10 ml di
sangue eparinato in 5 provette da 2 ml senza procedure particolari (siringare direttamente da siringa
eparinata). Da ogni campione è possibile estrarre il DNA ed eseguire la ricerca di più markers (in
PCR circa 50 markers da un campione di sangue di 3 ml). Il DNA estratto può essere suddiviso tra
più laboratori, secondo necessità (numero di geni analizzati e dimensione). Il trasporto può avvenire
in provetta a +4°C o meglio a -20°C. Un campione di sangue verrà comunque prelevato per scopi
clinici a tutti i soggetti sottoposti a pancolonscopia. In tale occasione un campione di sangue
eparinato di 10 cc dovrebbe essere allocato per lo studio, e congelato. Si ritiene opportuno
suddividere il campione in 5 provette prima del congelamento. La procedura di frazionamento del
campione non richiede attrezzature particolari e sembra quindi fattibile in tutti i centri ove sia
possibile conservare materiale congelato. Non è previsto attualmente prelievo di sangue in assenza
di pancolonscopia e non si ritiene organizzativamente fattibile l'effettuazione sistematica di prelievi di
sangue in questi soggetti.
82
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005 Alleg.
SCALA DEI TEMPI:
L'archivio viene alimentato con i dati relativi ai polipi individuati nel trial SCORE, nel progetto
dimostrativo di confronto tra politiche di screening e nei successivi controlli di follow-up.
Per quanto riguarda il primo studio, è stata completata l'analisi di 137 casi consecutivi di adenoma
avanzato, diagnosticati presso il centro del Mauriziano, per identificare possibili caratteristiche da
studiare sull'intero campione di lesioni diagnosticate nei trial SCORE, SCORE2 e SCORE3. E' stata
inoltre condotta un' analisi comparativa sul data set di Torino, confrontando la frequenza relativa di
diversi tipi di lesioni (adenomi tubulari <10 mm con displasia di basso grado; adenomi tubulari >= 10
mm con displasia di basso grado; adenomi con componente villosa e displasia di alto grado < 10
mm; con componente villosa e displasia di alto grado >= 10 mm) nei pazienti sottoposta a FS rispetto
a quelli esaminat con il FOBT.
Per quanto riguarda il secondo studio, sono stati identificati tutti i casi di polipi iperplastici >= 10 mm.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato definito un protocollo per il trattamento, l'analisi e lo stoccaggio del materiale biologico
asportato nel corso dello studio. E' stato definito il tracciato record dell'archivio informatizzato per la
raccolta dei dati relativi ai polipi asportati nei centri partecipanti. I centri stanno inviando i dati al
gruppo di coordinamento a Torino dove sarà gestito l'archivio centralizzato. Non sono stati stoccati
campioni congelati di sangue o mucosa intestinale, per cui sono solo disponibili attualmente i
blocchetti fissati in paraffina dei polipi asportati.
I servizi partecipanti al progetto dimostrativo dei tumori colorettali (scheda 3.011) hanno consentito a
contribuire al progetto mettendo a disposizione il materiale per studi concordati a livello del Comitato
tecnico che coordina il progetto.
Sono stati approvati nel 2005 i seguenti progetti proposti dal dr. Risio:
MECCANISMI PATO-BIOLOGICI IMPLICATI NELLA DETEZIONE FOBT ED ENDOSCOPICA
DEGLI ADENOMI AVANZATI
Lo studio si propone di esplorare alcuni meccanismi che si suppongono sottendere la detezione
FOBT degli adenomi avanzati. In una prima valutazione si esamineranno le caratteristiche
macroscopiche/endoscopiche (sessile vs peduncolato) ed istopatologiche (architettura del network
microvascolare) che possano giustificare una più alta propensione al sanguinamento endoluminale
degli adenomi identificati mediante FOBT rispetto a quelli primariamente identificati all'esame
endoscopico. In una fase successiva, verranno comparate le incidenze di alterazioni geniche
implicate nella crescita dell'adenoma (mutazioni k-ras, APC, Instabilità microsatellitare etc) con
l'obiettivo di evidenziare, se esistenti, differenti potenziali di evolutività nei due gruppi.
Lo studio è stato completato ed è in fase di stesura il report.
CARATTERISTICHE CLINICO-PATOLOGICHE DELLA NEOPLASIA SERRATA
Un recente modello di tumorigenesi colorettale prevede lo sviluppo di carcinoma nel contesto o a
partire da un precursore polipoide non displastico, il polipo iperplastico e dalle sue configurazioni
varianti, collettivamente comprese nel termine di "Polipo Serrato". La ricerca è attualmente
focalizzata a definire caratteristiche cliniche, patologiche, molecolari che distinguano il frequente e
stabile piccolo polipo iperplastico del colon distale da lesioni analoghe del colon più prossimale a cui
riferire l'innesco della tumorigenesi serrata, cui conseguono procedure differenziate di sorveglianza e
gestione dei pazienti. La ricerca si propone la raccolta e, in prima istanza, la caratterizzazione
clinico-patologica della neoplasia serrata in un'ampia casistica italiana in follow-up o potenzialmente
arruolabile in esso.
83
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.005 Alleg.
COLLABORATORI INTERNI:
Nereo SEGNAN, Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINO: M Risio, Servizi di Anatomia Patologica degli ospedali partecipanti al progetto dimostrativo
di screening dei tumori colorettali (vedi scheda 3.011)
CENTRI PARTECIPANTI: IST, Genova; IEO, Milano: G Viale; Fondo "Edo Tempia" e Ospedale degli
Infermi, Biella: M Giudici; Centro Oncologico, Arezzo: V Sforza; Ospedale Infermi, Rimini: P Rinaldi.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
La gestione delle procedure e dell'archivio viene condotta nell'ambito dei finanziamenti erogati per gli
studi di riferimento. Eventuali studi condotti sul materiale stoccato dovranno ottenere finanziamenti
dedicati.
PUBBLICAZIONI:
Si prevede di pubblicare entro il 2008 un report sui risultati sull'analisi del confronto tra adenomi avanzati individuati dal FOBT
e dalla FS e un report sulle differenze morfologiche e biomolecolari riscontrate tra gli adenomi asportati nei pazienti FOBT
positivi e nello screening con FS.
84
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.006
Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening
del cervicocarcinoma
Costs and benefits of new technologies in cervical cancer screening
RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Stimare i benefici e costi di una serie di nuove tecnologie che si sono rese potenzialmente disponibili
per lo screening del cervicocarcinoma, quali l’uso di preparazione in strato sottile della citologia e
l’uso della ricerca molecolare dell’HPV.
1)Valutare protezione e costi dell’utilizzo della ricerca molecolare dell’HPV e della citologia in fase
liquida, eseguite sole e in combinazione, con intervalli di screening prolungati, come test di screening
primario.
2)Valutare il ruolo della tipizzazione virale e di diversi marker molecolari tra donne HPV positive tra
donne HPV positive nell’individuare tra donne HPV positive quelle portatrici di lesioni di alto grado, e
nel predire, tra le stesse donne, la persistenza dell’infezione ed il successivo sviluppo di lesioni di
alto grado.
3)Stimare la frequenza di nuove infezioni da HPV in donne precedentemente negative.
4)Svolgere attività di revisione sistematica della letteratura sull’uso del test HPV per lo screening
primario e preparare un rapporto di Health technology assessment per l’italia.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1)Trial controllato e randomizzato multicentrico italiano (Studio NTCC: New technologies for cervical
cancer screening). Lo studio è condotto in programmi organizzati di screening. I programmi
partecipanti sono Torino, Trento, Emilia-Romagna (Bologna, Imola e Ravenna), Veneto (Padova e
Verona), Firenze e Viterbo. Erano eligibili le donne di età tra 25 e 60 anni che si presentano per un
nuovo round di screening. La randomizzazione è stata individuale, dopo consenso ad entrare nello
studio. Si prevedeva il reclutamento di circa 100.000 donne, 50.000 per ogni braccio di studio. Il
braccio di controllo ha eseguito citologia convenzionale. Per il braccio sperimentale si sono seguite
due fasi: nella prima si sono eseguiti citologia in fase liquida e test per il papillomavirus (Hybrid
Capture II, sola sonda B per tipi ad alto-medio rischio). Le donne positive per HPV e citologicamente
negative sono state inviate in colposcopia se di età >= 35 anni, hanno ripetuto il test dopo un anno
se di età inferiore. Le donne HPV positive ma negative alla colposcopia eseguono un follow-up
annuale fino a negativizzazione del test. Nella seconda fase si è avuta l’esecuzione del solo test
HPV. Tutte le donne reclutate sono state richiamate per screening con citologia convenzionale dopo
3 anni. L’outcome di maggiore interesse è la Detection Rate di lesioni CIN2 o più gravi confermate
istologicamente al test di reclutamento e dopo 3 anni. La somma delle lesioni trovate al reclutamento
ed al rescreening nei due bracci permette di valutare l’entità della sopradiagnosi di lesioni regressive
entro 3 anni con i metodi sperimentali; se la DR è molto bassa nel braccio HPV ciò indica che è
sicuro utilizzare intervalli più lunghi; un’anticipazione complessiva della diagnosi suggerisce
fortemente maggiore protezione. Vengono stimati per ogni test (e per età) indicatori utili per definire i
costi ed i migliori protocolli di screening, quali referral rate, frequenza di ripetizioni, durata del
follow-up e VPP.
2)Nell’ambito dello studio NTCC si è costituita una banca biologica basata sul materiale residuo
dopo l’effettuazione dei test di screening ed, in alcuni centri, su ulteriori prelievi (sangue, cellule
cervicali e muco) eseguiti nel corso delle colposcopie. In generale si prevede di utilizzare la banca
biologica per lo studio di indicatori molecolari della presenza di lesioni di alto grado, di futuro sviluppo
delle stesse e di persistenza dell’infezione utilizzando una strategia caso-controllo nested. Si
prevede comunque la tipizzazione di tutti i casi HPV positivi.
85
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.006
3)Un campione casuale di circa 8.000 donne negative al test HPV al momento del reclutamento
nello studio (2) viene ri-testato mediante HCII e successivamente tipizzato.
4)Viene eseguita attività di revsione sistematica della letteratura in modo coordinato con quella
svolta a livello internazionale, in particolare Europeo. Verrà preparato un rapporto di HTA
coinvolgendo sia componenti del gruppo di lavoro NTCC che altri professionisti e gli stakeholders.
SCALA DEI TEMPI:
Per il 2010:
1Invito delle donne al terzo round di screening. Analisi preliminari sullo stesso. Avvio di analisi
pooled con i dati di altri trials randomizzati.
2Tipizzazione dei casi positivi al follow-up. Analisi statistiche dell’accuratezza trasversale e del
valore prognostico di diverse strategie d triage. Analisi statistiche sulla clearance dell’infezione e sui
suoi determinanti.
3Conclusione della tipizzazione dei campioni positivi.
4Conclusione dell’aggiornamento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV nello screening
cervicale e preparazione del rapporto di HTA per l’Italia.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
1)E’ stato tenuto il coordinamento dello studio. Entrambe le fasi di reclutamento si sono concluse:
sono state randomizzate circa 95.000 donne. Si sono eseguite le analisi e pubblicati i risultati relativi
al reclutamento. Si sono condotte e pubblicate analisi specifiche sul valore del test HPV per il triage
delle donne con citologia ASCUS e LSIL e analisi pooled sull’accuratezza della citologia liquida. Le
donne reclutate sono state re-invitate alla scadenza pre-definita per il nuovo round di screening. Si
sono ottenute le diagnosi istologiche di lesioni di alto grado diagnosticate al di fuori del trial. Sono
stati pubblicati i risultati relativi ai primi due rounds di screening. Essi indicano una maggiore
protezione dello screening con test HPV rispetto alla citologia riguardo alla comparsa di tumori
invasivi. Tuttavia il test HPV ha dimostrato una minore specificità rispetto alla citologia, indicando la
necessità di un “triage” delle donne HPV positive prima dell’invio in colposcopia. Inoltre essi hanno
suggerito una sovradagnosi di lesioni che rarebbero regredite spontaneamente tra le donne con
meno di 35 anni. Di conseguenza lo screening con HPV non dovrebbe essere applicato prima dei 35
anni.
2)Si è costituita la banca biologica del materiale residuo dei test ed in alcuni centri di altri materiali.
Inoltre durante la seconda fase di reclutamento, tra circa 1.000 donne del braccio sperimentale
inviate in colposcopia, si sono raccolti campioni di cellule cervicali in mezzo di trasporto per citologia
liquida che sono state testate per sovraespressione della proteina p16 mediante immunoistochimica.
Si sono analizzati i dati per valutare il valore di tale test per lo screening delle donne HPV positive e
pubblicati i dati. Sono stati tipizzati mediante reverse line blot i campioni positivi per HC2 al
reclutamento ed analizzata l’accuratezza trasversale. Si è studiato il carico virale e lo stato di
integrazione del virus nelle donne con infezione da HPV16.
3)Si è concluso il re-testing di un campione di donne precedentemente negative per la presenza di
HPV.
4)Si è partecipato alla revisione delle linee-guida europee.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO,
Ettore MANCINI, Franco MERLETTI, Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.006
COLLABORATORI ESTERNI:
A Torino: V. Ghisetti, R. Volante, B. Ghiringhello.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento Regione Piemonte per il progetto “Nuove tecnologie nello screening del
cervicarcinoma”. Finanziamento dal Ministero della Salute (ricerca finalizzata) e dall’UE (Public
Health) conclusi nel 2003. Nuovo finanziamento per il follow-up dal Ministero della Salute (ricerca
finalizzata) nel 2005, concluso nel 2007. Ulteriore finanziamento dal Ministero della Salute nel 2006
(ricerca screening). Per il punto 4 finanziamento del Ministero del Welfare nell’ambito dei progetti di
ricerca finalizzata.
PUBBLICAZIONI:
ARTICOLI
• CAROZZI F, DEL MISTRO A , CONFORTINI M, SANI C, PULITI D, TREVISAN R, DE MARCO L , GILLIO TOS A,
GIRLANDO S, DALLA PALMA P, PELLEGRINI A, SCHIBONI ML, CRUCITTI P, PIEROTTI P, VIGNATO A, RONCO G.
Reproducibility of HPV DNA testing by Hybrid Capture 2 in a screening setting: Intralaboratory and Interlaboratory quality
control in seven laboratories participating in the same Clinical Trial. Am J Clin Pathol 2005; 124: 716-21.
•DAVIES P, ARBYN M, DILLNER J, KITCHENER HC, MEIJER CJ, RONCO G, HAKAMA M. A Report on the Current
Status of European Research on the use of Human Papillomavirus Testing for Primary Cervical Cancer Screening. Int J
Cancer, 2006; 118: 791-6.
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2006; 36:126-32.
•RONCO G, SEGNAN N, GIORGI-ROSSI P, ZAPPA M, CASADEI GP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO AR,
FOLICALDI S, GILLIO-TOS A, NARDO G, NALDONI C, SCHINCAGLIA P, ZORZI P, CONFORTINI M, CUZICK J FOR THE
NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER WORKING GROUP. Human Papillomavirus testing and liquid-based
cytology: results at recruitment from the New Technologies for Cervical Cancer randomized controlled trial. J Natl Cancer Inst
2006; 98:765-74.
•RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, DE MARCO L, DE LILLO M, NALDONI C,
PIEROTTI P, RIZZOLO R, SEGNAN N, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, CONFORTINI M, CUZICK J, AND THE NEW
TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Human papillomavirus testing and
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•RONCO G, CUZICK J, SEGNAN N, BREZZI S, CAROZZI F, FOLICALDI S, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS
A, GIUBILATO P, NALDONI C, POLLA E, IOSSA A, ZORZI M, CONFORTINI M, GIORGI-ROSSI P AND THE NTCC
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•RONCO G, CUZICK J, PIEROTTI P, CARIAGGI MP, DALLA PALMA P, NALDONI C, GHIRINGHELLO B, GIORGI-ROSSI
P, MINUCCI D, PARISIO F, POJER A, SCHIBONI ML, SINTONI C, ZORZI M, SEGNAN N, CONFORTINI M AND THE NEW
TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Accuracy of liquid-based versus
conventional cytology: overall results of the new technologies for cervical cancer screening randomised controlled trial. BMJ
2007; 335: 28-31. (e-published 21 May 2007 doi: 10.1136/bmj.39196.740995.BE)
•GIORGI ROSSI P, SEGNAN N, ZAPPA M, NALDONI C, ZORZI M, CONFORTINI M, MERITO M, RONCO G AND THE
NTCC WORKING GROUP. The impact of new technologies in cervical cancer screening: results of the recruitment phase of a
large randomised controlled trial from a public health perspective. Int J Cancer 2007; 121: 2729-34.
•RONCO G, BREZZI S, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GIORGI-ROSSI P, MINUCCI D, NALDONI C, SEGNAN N, ZAPPA
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•RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, MINUCCI
D, NALDONI C, RIZZOLO R, SCHINCAGLIA P, VOLANTE R, ZAPPA M, ZORZI M, CUZICK J, SEGNAN N and the New
Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) Working Group. Results at Recruitment from a Randomized Controlled
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•CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, GIORGI-ROSSI P,
PONENTANI G, ROSSO S, SANI C, SINTONI C, SEGNAN N, CUZICK J, RIZZOLO R, RONCO G and the New Technologies
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87
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.006
•RODRIGUES DE ARAUJO M, DE MARCO L, SANTOS CF, FISHER RUBINA-BULLEN IR, RONCO G, PENNINI I, VIZZINI
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•RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GHIRINGHELLO B,
GIRLANDO S, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, NALDONI C, PIEROTTI P, RIZZOLO R, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, ZAPPA
M, SEGNAN N, CUZICK J and the New Technologies for Cervical Cancer screening (NTCC) Working Group. Efficacy of
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LINEE GUIDA
•Arbyn M, Dillner J,Schenk U, Nieminen P, Weiderpass E, Da Silva GD, Jordan J, Ronco G, McGoogan E, Patnick J, Sparen
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COMUNCAZIONI CON ABSTRACT A CONVEGNI INTERNAZIONALI
•RONCO G, SEGNAN N, DE MARCO L, RIZZOLO R, GHIRINGHELLO B, COMFORTINI M, CAROZZI F, ZAPPA M, IOSSA
A, VETTORAZZI M, DEL MISTRO A, NALDONI C, SINTONI C, SCHINCAGLIA P, BONDI A, CASADEI GP, DALLA PALMA
P, BREZZI S, GIORGI-ROSSI P, PELLEGRINI A, CUZICK J. A randomised trial on HPV testing for primary screening of
cervical cancer: preliminary results. Oral communication. Abstract 338. Proceedings 21st International Papillomavirus
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•Carozzi F, Del Mistro AR, DE MARCO L, Gillio-Tos A, Girlando S, Obrelli C, Pellegrini A, Pierotti P, Sani C, Schiboni ML,
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samples in seven laboratories participating at the same trial. Poster presentation. Abstract 152. Proceedings 21st International
Papillomavirus conference. Mexico City February 20-26 2004.
•Ronco G, Segnan N, Confortini M, Vettorazzi M, Naldoni C, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Carozzi F, Gillio-Tos A, Cuzick J.
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International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005.
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testing combined with cytology for primary screening of cervical cancer in women aged 25-34 years: Preliminary results from a
randomised trial. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005.
•Carozzi F, Del Mistro AR, Confortini M, Baldini A, Gillio-Tos A, Girlando S, Sani C, Pierotti P, Vignato A, Ronco G. Quality
control in Human papillomavirus diagnosis: is there an influence of sample collection medium on HC2 assay performance?
The Italian experience for intra and interlaboratory quality control. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference.
Vancouver April 30-May 6 2005.
•Carozzi F, Confortini M, Del Mistro AR, De Marco L, Girlando S, Crucitti P, Folicaldi S, Schidoni ML, Sintoni C, Ronco G.
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Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005.
•Gillio-Tos A, Ghisetti V, Snijders P, Segnan N, Ronco G, Merletti F Human papillomavirus typing by PCR_EIA_RLB, LIPA
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Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005.
•Ronco G, Parisio F, Ghiringhello B, Dalla Palma P, Minucci D, Lestani M, Sintoni C, Confortini M, Cariaggi MP, Pellegrini A,
Schiboni ML and the NTCC working group. Randomized studies for cervical screening: HPV versus LBC cytology: Italian
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•Ronco G, Segnan N, Confortini M, Giorgi-Rossi P, Zorzi M, Naldoni C, Dalla Palma P, Cuzick J.A Randomised trial on HPV
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Epidemiology. Utrecht 28 June 1st July 2006.
•Ronco G, Segnan N, Cuzick J, Gillio-Tos A, Carozzi F, Del Mistro A, Dalla Palma P, Zorzi M, Naldoni C, Confortini M,
Giorgi-Rossi P and the NTCC Working Group. The age-dependent performance of HPV testing in triaging women with ASCUS
and with LSIL cytology: data from the NTCC randomised trial. Oral presentation. Proceedings 23rd International
Papillomavirus Conference, Prague, September 3-7, 2006.
•Ronco G, Segnan N, Gillio-Tos A, Rizzolo R, Confortini M, Carozzi F, Zappa M, Zorzi M, Del Mistro A, Naldoni C,
Schincaglia P, Casadei GP, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Cuzick J and the NTCC Working Group. HPV screening – Italian
trial. Proceedings Eurogin 2007. Montecarlo 4-6 October 2007.
•Ronco G, Segnan N, Gillio-Tos A, Rizzolo R, Confortini M, Carozzi F, Zappa M, Zorzi M, Del Mistro A, Naldoni C,
Schincaglia P, Collina G, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Cuzick J and the NTCC Working Group. Detection Rate of High
Grade CIN 3 years after normal cytology and after normal HPV testing: preliminary follow up results from phase 1 of the
NTCC randomised study. Proceedings 24th International Papillomavirus Conference. Beijing Nov. 3-9 2007.
•Carozzi F, Confortini M, Del Mistro A, Sani C, De Marco L, Gillio-Tos A. Girlando S, Crucitti P, Folicaldi S, Schiboni M,
Sintoni C, Ronco G. HPV as a primari screening test: p161nk4a expression in cervical specimens to triage HR-HPV-positive.
Proceedings 24th International Papillomavirus Conference. Beijing Nov. 3-9 2007.
•Ronco G. HPV as a primary screening test. Proceedings 2008 World congress of cervical pathology and colposocpy.
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•Ronco G. Triage strategies when cytology and when HPV are primary screening tests. Proceedings Eurogin 2008. Nice, Nov
12-15 2008.
88
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.007
Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei
programmi di screening del cervicocarcinoma
Quality assurance for smear interpretation, histology and colposcopy in
cervical cancer screening programmes
RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Promozione della qualità dell’interpretazione della citologia ed istologia della cervice uterina, della
colposcopia e del trattamento delle lesioni individuate allo screening.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Lettura in cieco di set di preparati citologici ed istologici da parte di vari servizi di Anatomia
Patologica coinvolti in programmi organizzati di screening del cervicocarcinoma a livello locale o
nazionale. Discussione dei risultati. Confronto su preparati a diagnosi discordante. Produzione di
statistiche per la valutazione della performance dei laboratori a livello torinese. Interazione con i
laboratori stessi per migliorare situazioni problematiche. Promozione di attività di scambio e
discussione dei preparati. Valutazione, sulla base dei risultati e delle discussioni, dell’eventuale
necessità di modifiche di classificazioni e protocolli a livello regionale.
Raccolta dati sui trattamenti effettuati sulle lesioni screen-detected e su alcuni aspetti procedurali
delle colposcopie.
SCALA DEI TEMPI:
Nel 2010: produzione di statistiche per laboratorio a livello torinese (per l’attività 2009) ed interazione
con i laboratori. Continuazione delle riunioni di scambio e discussione dei preparati con il
coinvolgimento di altri centri regionali.
Consolidamento della raccolta dati sui trattamenti e sulla correlazione colpo-istologica a livello
regionale e produzione di statistiche. Attività di peer-reviewing della appropriatezza dei trattamenti.
Nell’ambito della valutazione di impatto dello screening cervicale sull’incidenza di tumori invasivi
(vedi scheda 3.002) analisi sull’occorrenza di tumori invasivi e CIN di alto grado dopo colposcopie
negative.
Proseguimento del progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Si sono promossi e si è collaborato all’analisi di studi sulla riproducibilità della diagnosi citologica ed
istologica cervicale a livello locale e nazionale. A Torino si sono prodotte statistiche di distribuzione
delle classi diagnostiche, VPP per lesioni di alto grado confermate istologicamente di detection rate
di lesioni di alto grado per laboratorio e di proporzione di strisci con indicazione a ripetere. Tali dati
sono stati discussi con i laboratori. Si sono promossi incontri di discussione dei preparati (iniziati nel
1999 ed ora attuati in modo sistematico anche con il coinvolgimento di centri regionali). Sono stati
approvati parametri di qualità vincolanti per i laboratori del programma di Torino e si sono calcolati i
valori. E’ stata concordata, in accordo con i Patologi coinvolti nel programma regionale, una nuova
scheda di refertazione citologica e protocollo di gestione e si è dato supporto alla sua
implementazione sul sistema informatico del programma regionale di screening, ora completata.
E’ stata attivata, a livello regionale, la registrazione dei trattamenti eseguiti alle donne con neoplasia
inteapiteliale cervicale o Ca cervicale invasivo individuato dallo screening e se ne sono analizzati i
risultati. Si è avviata dal 2006 e consolidata nel 2007 un’attività di peer review di casi, con particolare
attenzione a quelli di trattamento apparentemente inappropriato.
Sono state prodotte, a livello regionale e nazionale, in collaborazione con i ginecologi, statistiche per
la valutazione della colposcopia (es. correlazione grading colposcopico-istologia) e dei trattamenti.
Nel 2009 si è avviato un progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.007
Nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie si è studiata la concordanza tra i centri
partecipanti sulla diagnosi istologica e sull’interpretazione citologica con citologia in fase liquida. Si è
effettuata una lettura in cieco di un campione di vetrini in citologia liquida letti nell’ambito del trial da
parte di esperti riconosciuti a livello internazionale per valutare l’effetto dell’esperienza.
COLLABORATORI INTERNI:
Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Gioia MONTANARI, Nereo
SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
Parisio, Ghiringhello, Berardengo, Campione, Confortini, Navone, Dalla Palma, Volante, Micheletti.
PUBBLICAZIONI:
•MONTANARI G, RONCO G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, CRISTINA MV, ARNAUD S, CAMPIONE D,
BALDINI D, MANCINI E, SEGNAN N. The effect on agreement of discussing cervical smears that were differently classified.
Cytopathology 2000; 11: 463-467.
•RONCO G, MONTANARI G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, DELPIANO AM, ARNAUD S, CAMPIONE D,
BALDINI D, POLL P, LYNGE E, MANCINI E, SEGNAN N. Effect of circulation and discussion of cervical smears on
agreement between laboratories. Cytopathology 2003; 14: 115-20.
•MONTANARI G, CONFORTINI M, BELLOMI A, COCCHI V, DALLA PALMA P, D'AMBROSIO E, GIOVAGNOLI MR,
NAVONE R, RONCO G. Assessment of specimen adequacy reproducibility: an Italian experience. Diagn Cytopathol 2003; 28:
224-6.
•CONFORTINI M, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, PARISIO F, PRANDI S, RONCO G, CIATTO S,
MONTANARI G, and the GISCi Working Group for Cervical Cytology. Interlaboratory reproducibility of atypical squamous
cells of undetermined significance: a national survey. Cytopathology 2003; 14: 263-68.
•CONFORTINI M, MONTANARI G, PRANDI S. (a cura di) Raccomandazioni per il controllo di qualità in citologia
cervico-vaginale. Con il contributo di Alasio R, Arisio R, Bufalmante G, Carcangiu ML, Cariaggi MP, Carozzi FM, Cocchi V,
Dalla Palma P, Di Bonito L, Gentili C, Ghiringhello B, Giovagnoli MR, Migliore G, Minucci D, Navone R, Parisio F, Pellegrini A,
Ronco G, Tinacci G, Viberti L. Epidemiol Prev 2004; 28 suppl 1-16.
•VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In
“Osservatorio per la Prevenzione dei Tumori femminili: Terzo rapporto”.
•VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In
“Osservatorio Nazionale screening. Quarto rapporto”. Firenze, 2004. Firenze, 2005.
•VOLANTE R, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma.
Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano
2006.
•VOLANTE R, RONCO G. National Survey of the quality of 2nd level in screening for cervical cancer. Epidemiol Prev 2006;
30 suppl 3: 49-55.
•CONFORTINI M, BONDI A, CARIAGGI MP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, MINUCCI D, MONTANARI
G, PARISIO F, PRANDI S, SCHIBONI ML, RONCO G. Interlaboratory reproducibility of liquid-based equivocal cervical
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•VOLANTE P , GIUBILATO P, RONCO G. Quality of colposcopy and treatment: data from the national survey of Italian
organised cervical screening programmes. Epidemiol Prev 2007; 31 Suppl 2: 61-8.
•VOLANTE R, GIUBILATO P, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il
cervicocarcinoma. Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto
rapporto. Milano 2007.
•RONCO G, SIDERI MG AND CIATTO S. Cervical intraepithelial neoplasia and higher long term risk of cancer (Editorial).
BMJ 2007; 335: 1053-4.
•DALLA PALMA P, GIORGI ROSSI P, COLLINA G , BUCCOLIERO AM, GHIRINGHELLO B, LESTANI, M, ONNIS GL,
ALDOVINI D, GALANTI, G, CASADEI GP, ALDI M, GOMES V, GIUBILATO V, RONCO, G AND THE NTCC PATHOLOGY
GROUP. The risk of false-positive histology according to the reason for colposcopy referral in cervical cancer screening: a
blind revision of all histological lesions found in the NTCC trial. Am J Clin Pathol 2008; 129: 75-80.
•VOLANTE R, GIUBILATO P, RONCO G. Quality of colposcopy and treatment: data from the national survey of Italian
organised cervical screening programmes. Epidemiol Prev 2008 (suppl. 1) 69-76.
•Volante R, Giubilato P, Ronco G. Quality of colposcopy and treatment--data from the national survey of Italian organised
cervical screening programmes: 2006 activity. Epidemiol Prev. 2009;33 Suppl 2:75-82.
•Dalla Palma P, Giorgi Rossi P, Collina G, Buccoliero AM, Ghiringhello B, Lestani M, Onnis G, Aldovini D, Galanti G,
Casadei GP, Aldi M , Gomes V, Giubilato P, Ronco G, and the NTCC Pathology Group. The reproducibility of CIN diagnoses
among different pathologists: data from histology reviews from a multicentre randomized study. Am J Clin Pathol.
2009;132:125-132.
90
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.008
Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale
(CCR) – progetto dimostrativo a Torino e studio multicentrico italiano
Comparing risk-benefit ratio and costs of different screening strategies
for colorectal cancer. Turin pilot project and Italian multicentre study
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening;
A1) Valutare l’impatto di diverse modalità di invito per il programma basato sul FOBT:
A2) Studiare i determinanti delle preferenze dei soggetti per le diverse strategie di screening;
A3) Valutare l’accettabilità del processo associato alle diverse strategie
B)Valutazione comparativa del tasso di identificazione diagnostica (primo passaggio e follow-up) e
stima dell’impatto su incidenza e mortalità per CCR;
B1) Calcolare il numero addizionale di lesioni prossimali diagnosticabili associando il test
Hemeselect alla sigmoidoscopia, in soggetti con endoscopia negativa;
C)Stimare i costi delle diverse alternative
C1)Misurare l'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici,
complicanze dei test endoscopici, ansia, etc.;
C2) Stimare il costo marginale per la diagnosi di un caso di cancro addizionale prevedendo di offrire
il test per la ricerca del sangue occulto fecale (periodismo biennale) ai soggetti con reperto
sigmoidoscopico negativo.
D)Definizione di indicatori di qualità del programma.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
A)Criteri di valutazione e indicatori Confronto della proporzione di soggetti che si sono sottoposti al
test nei diversi gruppi di intervento (primo passaggio e passaggi successivi per FOBT; proporzione di
soggetti esaminati dopo 2 inviti ripetuti a distanza di 12 mesi per i non aderenti al primo invito per
FS).
Raccolta dati Sono stati utilizzati questionari rivolti ai pazienti aderenti all'invito per raccogliere
informazioni su vari aspetti della procedura di screening (dolore associato all'esecuzione del test,
difficoltà a seguire le indicazioni, problemi con la preparazione, barriere logistiche, tempo richiesto
per le diverse fasi della procedura). Sono state effettuate interviste a campione ai non aderenti per
raccogliere informazioni sulle ragioni del rifiuto. Alcune caratteristiche socio-demografiche (età,
sesso, istruzione, luogo di nascita, stato civile) sono disponibili per tutti i soggetti. Altre informazioni
relative ad atteggiamento verso la salute e la prevenzione, pratiche preventive, abitudini di vita, sono
state rilevate tramite intervista.
B)Criteri di valutazione e indicatori: DR per: polipi, adenomi >= 10 mm, lesioni avanzate (distali e
prossimali), adenomi cancerizzati, CCR in stadio A (Dukes) o più avanzato. Questi indicatori sono
valutati in alcuni centri anche tra i non rispondenti (diagnosi occasionali) attraverso l'istituzione di un
registro di patologia, con follow-up attivo di tutti i soggetti randomizzati.
Raccolta dati: Si prevede di rilevare sui Servizi di Anatomia Patologica dell’area di attività di ciascun
centro le diagnosi di polipo su pazienti inseriti nello studio. Nei centri dove verrà attivato un registro di
patologia sarà possibile rilevare anche le diagnosi derivanti da esami effettuate al di fuori del
programma. Ove possibile sono anche condotte rilevazioni attraverso i registri dei Servizi di
Gastroenterologia per rilevare CT o FS negative eseguiti al di fuori del programma su soggetti in
studio.
B1) Criteri di valutazione e indicatori: DR del FOBT, suddiviso per CCR prossimali e distali
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Scheda: 3.008
Raccolta dati: Registrazione di tutti i casi di CCR nei soggetti con sigmoidoscopia negativa sottoposti
a 2 passaggi di screening con Hemeselect nei 4 anni successivi.
C) Criteri di valutazione e indicatori
Nel caso del protocollo che utilizza il test FOBT tali indicatori potranno essere stimati separatamente
per il primo passaggio e per quelli successivi.
Raccolta dati: Sono stati rilevati i costi di ciascuna procedura prevista nelle diverse fasi del protocollo
di screening (invito, esecuzione del test, approfondimenti diagnostici, rinvio dell'esito, follow-up,
valutazione). E’ avviata una collaborazione con il CRESA [9] per la pianificazione della raccolta delle
informazioni necessarie alla valutazione dei costi dei diversi protocolli di screening.
C1) Criteri di valutazione e indicatoriN di casi di complicanze maggiori (sanguinamento o
perforazione intestinale) /1000 esami endoscopici; Proporzione di casi di CCR (inclusi adenomi
cancerizzati) trattati con resezione intestinale.
Raccolta dati: Raccolta sistematica, mediante questionario sottoposto a tutti i soggetti esaminati, di
informazioni relative alle complicanze precoci e tardive associate all'esecuzione del test di screening
e/o di approfondimento. Raccolta sistematica dei dati relativi a tutti gli interventi effettuati su soggetti
con CCR diagnosticato nel programma di screening (incluse informazioni su eventuali complicanze)
Indagine campionaria per misurare l'ansia indotta dalle procedure di screening
C2) Criteri di valutazione e indicatori costo per caso di cancro diagnosticato dopo sigmoidoscopia
negativa (ogni localizzazione; solo CCR prossimali)
Raccolta dati: Sono stati calcolati i costi dei passaggi di screening con FOBT per il gruppo di soggetti
con sigmoidoscopia negativa.
D)Criteri di valutazione e indicatori Proporzione dei polipi diagnosticati per dimensione, dolore riferito
dai soggetti esaminati, proporzione di esami incompleti per ragioni diverse dalla preparazione
inadeguata.
Raccolta dati: Sono utilizzati i dati raccolti sulle schede di refertazione. In particolare, si ritiene
appropriato utilizzare i referti dei soggetti inviati in colonscopia, e quindi sottoposti ad un secondo
esame, per il controllo di qualità della retto-sigmoidoscopia. Parte degli esami di approfondimento
dovranno essere eseguiti da medico endoscopista diverso da quello che ha eseguito il test di
screening, consentendo una verifica di “riproducibilità” degli esiti per i tratti esplorati comuni sia
“intra-medico” (qualora l’esaminatore fosse lo stesso) sia “tra medici” (qualora fossero operatori
diversi).
La procedura di randomizzazione ha avvio individuale. Prevista la possibilità di “forzare” la
randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi.
Gruppi randomizzati:
Studio AIRC - Multicentrico Italiano
•FOBT ogni 2 anni (N=7000)
• 2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000)
•Scelta degli assistiti tra le due strategie (N=3000)
•Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=9000)
Progetto Dimostrativo Torino
•FOBT ogni 2 anni (N=25000)
•2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000)
•FOBT e Sigmoidoscopia al primo round, poi FOBT bienale (N=15000)
•Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=15000)
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista è 3 anni.
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Prevenzione secondaria
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Scheda: 3.008
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L’attività è cominciata il 25/10/1999. Il reclutamento è stato completato in tutti i centri. Sono state
concluse le procedure di invito per il I e il II round per il FOBT e le procedure per il II reinvito ai non
aderenti alla FS (a due anni dal primo invito). Sono stati completati gli inviti per III round del FOBT e
per il secondo round nei soggetti con FS negativa randomizzati al gruppo FS+FOBT. In tutti i centri
gli assistiti reclutati sono attualmente inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene
mantenuta la possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening
viene trasferita nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Ad
oggi sono state invitate 45.000 persone di età compresa tra 55 e 64 anni a Torino e 13.000 negli altri
centri.
STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi allegato)
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela BRUNETTI, Carlo SENORE, Marco SILVANI
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: S. Giovanni AS (A Arrigoni), Mauriziano
"Umberto I" (M Fracchia), S. Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia),
Maria Vittoria (A Ferrari).
CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo
Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferrero); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (M
Giovanardi).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento AIRC per lo studio
italiano.
NOTE:
ALLEGATO – STUDIO SATELLITE DI FOLLOW-UP DEGLI STUDI SCORE 2 E 3
PUBBLICAZIONI:
•Comunicazioni a congressi: AGA S Francisco 2003; Congresso Italiano della societa’ di malattie digestive, Genova 2005,
World congress of gastroenterology (Montreal settembre 2005), IBCSN meeting (Ottawa Aprile 2006).
•SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, ARRIGONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C,
DIPLACIDO R, FERRARI A, FERRARIS R, FERRERO F, FRACCHIA M, GASPERONI S, MALFITANA G, RECCHIA S, RISIO
M, RIZZETTO M, SARACCO G, SPANDRE M, TURCO D, TURCO P, ZAPPA M; SCORE2 WORKING GROUP-ITALY.
Randomized trial of different screening strategies for colorectal cancer: patient response and detection rates.J Natl Cancer Inst
2005; 97: 347-57.
• SENORE C, ARMAROLI P, SILVANI M, ANDREONI B, BISANTI L, MARAI L, CASTIGLIONE G, GRAZZINI G, TADDEI S,
GASPERONI S, GIULIANI O, MALFITANA G, MARUTTI A, GENTA G, SEGNAN N. Comparing Different Strategies for
Colorectal Cancer Screening in Italy: Predictors of Patients' Participation. Am J Gastroenterol 2010; 105: 188-98. Epub 2009
Oct 13. (IF 6.444)
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Prevenzione secondaria
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Scheda: 3.008 Alleg.
Valutazione di impatto di diverse strategie di screening dei tumori del
colon-retto. Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3
Evaluating the impact of different screening strategies for colorectal
cancer
RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
La valutazione della performance diagnostica dei test e della loro accettabilità costituisce uno degli
obiettivi principali dei due studi: è stata completata per il round iniziale e per il secondo round e
continuerà attraverso il link dell’archivio dello studio con gli archivi dei programmi regionali in cui
sono inseriti i soggetti allocati ai bracci in cui è offerto il FOBT biennale.
Per ottenere una stima della sensibilità delle diverse strategie occorre però raccogliere informazioni
sui tumori (cancri intervallo) insorti dopo un test negativo.
Il progetto si propone inoltre di valutare:
•impatto organizzativo (numero di test endoscopici indotti per lo screening e il follow-up clinico;
numero di test effettuati al di fuori del progetto sia per gli aderenti che per i non aderenti);
•impatto sul tipo di trattamento, confrontando i profili di trattamento dei soggetti aderenti con quello
dei soggetti non aderenti
•confronto con un campione di popolazione per valutare, in relazione ai due precedenti obiettivi,
l’impatto dello screening rispetto ad uno scenario in cui non vengano implementati interventi di
screening.
Tali obiettivi sono coerenti con le raccomandazioni contenute nelle linee guida concernenti la
prevenzione, diagnostica e assistenza in oncologia, approvate dalla conferenza stato-regioni (GU
Maggio 2001), che indicavano tra gli obiettivi di una valutazione di impatto di diversi protocolli di
screening, da acquisire attraverso studi pilota:
“la stima del carico di lavoro e dei costi, per le strutture sanitarie, derivanti dal test di screening, dai
test di accertamento diagnostico, dalla terapia, follow-up clinico e riabilitazione”
L'identificazione dei tumori di intervallo, cioè dei tumori insorti dopo un test negativo e prima del
successivo test, fornisce un'indispensabile informazione sulla sensibilità dello screening e sull'entità
della selezione prognostica operata dalla periodicità dell'attività (un programma di screening tende
ad identificare i tumori a crescita più lenta) e permette di valutare l'impatto del programma sull'intera
popolazione bersaglio.
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista è 2 anni.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Protocollo presentato e approvato nel marzo 2006. Il finanziamento è stato assegnato a Dicembre
2006. E’ stato completato il linkage con gli archivi delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri
ospedalieri per Biella (al 31712/2007), Firenze (31/12/2007), Rimini (31/12/2006) e Torino
(31/12/2007), MIlano (31/12/2007) e Verona (31/12/2006). E’ in corso il recupero della
documentazione clinica dei casi individuati.
Sono state condotte l'analisi di incidenza dei cancri di intervcallo nei diversi bracci e il confronto tra la
DR per CCR e adenomi avanzati per un singolo round di sigmoidoscopia e tre round si creening con
FOBT.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.008 Alleg.
COLLABORATORI INTERNI:
Marco CALCAGNO, Alessandra SANTARELLI
COLLABORATORI ESTERNI:
CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo
Tempia" e ASL 12, Biella: (G Malfitana); CSPO, Firenze (M Zappa, P Piccini); Ospedale Infermi,
Rimini (O Giuliani, F Falcini), ULSS 20 (A Ederle).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento legge 138
PUBBLICAZIONI:
•Comunicazione orale al congresso AGA Chicago 2009 e UEGW Londra 2009.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.010
Programma regionale di screening dei tumori colorettali
Colorectal cancer screening
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
• Estensione del programma di screening dei tumori colorettali all’intera Regione.
• Formare il personale addetto.
• Sviluppare il sistema informativo regionale e locale.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
E' stata identificata nel CPO la struttura responsabile della pianificazione del progetto, da condurre
insieme al coordinamento di rete oncologica e ai dipartimenti di screening coinvolti.
Viene offerto come test di screening una sigmoidoscopia (FS) all'età di 58 anni a tutti i residenti. A
coloro che non aderiscono all'invito per la FS viene offerta l'opportunità di eseguire il FOBT biennale.
Viene offerto ai soggetti di età compresa tra 59 e 69 anni al momento dell'inizio dell'attività, il test per
la ricerca del sangue occulto fecale (FOBT) con cadenza biennale.
SCALA DEI TEMPI:
Attivazione dei programmi entro il 2008.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Rispetto agli obiettivi iniziali il piano di attivazione è slittato di circa 9 mesi: la fase di progettazione e
realizzazione del sistema informativo e della campagna informativa hanno richiesto un tempo
superiore al previsto. Inoltre le difficoltà di gestione del programma di screening dei tumori femminili
nei diversi dipartimenti hanno rallentato la fase di progettazione del programma di screening dei
tumori colorettali.
L'attività è stata avviata nel 2003 a Torino; nel giugno 2004 nel Dipartimento di Novara per la parte
relativa alla sigmoidoscopia ed all’offerta del FOBT ai non aderenti alla FS; tra Gennaio e Novembre
2005 è stata avviata l’attività di screening nel Dipartimento 5 (ASL 11 e 12), inizialmente con FS e
poi con FOBT; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FOBT nel Dipartimento 8 (ASL 19 e 21), che
però ha interrotto l’attività nella seconda metà del 2006; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FS
nel Dipartimento 3 (ASL 5 e 10); nel Dicembre 2005 è stata avviata l’attività (sia FS che FOBT) nel
Dipartimento 9 (ASL 20 e ASL 22) e nel Dicembre 2008 è rispresa anche l’attività (sia per FOBT che
per FS) nell’ASL di Asti (ora inclusa nel dipartimento 9) e a Casale (attualmente inclusa nell’ASL di
Alessandria). L’attività di screening nel Dipartimento 4 è iniziata a fine 2008. E’ stato attivato il
laboratorio del Dipartimento di Novara per l’analisi dei campioni FOBT e anche in questo
Dipartimento è iniziata l’attività con FOBT. L'attività, limitatatamente al FIBT è stta avviata ad Aprile
2009 nel dipartimento 2 (Moncalieri), mentre sia il programma FS che quello che utilizza il FOBT
sono stati avviati a Dicembre 2009 nel dipartimento 7 /ASL CN1 e CN")
Sono stati acquistati con un finanziamento regionale sui fondi diel piano nazionale prevenzione attiva
strumenti per integrare la dotazione dei servizi di riferimento per lo screening.
In tutti i dipartimenti di niova attivazione sono stati organizzati corsi per la formazione all’uso dei
software di gestione del programma, da parte del CPO e del CSI.
E' stata completata da parte del CSI la realizzazione del sistema informativo per la gestione del
programma FS. I risultati del programma di screening regionale, presentati nel workshop del
7/10/2009 sono disponibili sul sito del CPO www.cpo.it
E’ stato attivato a Torino, presso l’aspedale SGAS, il centro unificato di screening in cui viene
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.010
concentrata dal Marzo 2009 l’attività di sigmoidoscopia del Dipartimento. Presso questo centro avrà
sede anche il centro di riferimento regionale per la formazione e la qualità assurance.
COLLABORATORI INTERNI:
Paola ARMAROLI, Daniela BRUNETTI, Fabrizio COSSO, Giorgia FIORINA, Luisa GALLESIO,
Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINO:Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano "Umberto I" (R Rocca, M Fracchia),
S. Giovanni Battista-Molinette (G Saracco), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari), S.
Giovanni AS (M Spandre).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Stanziamenti della Regione Piemonte per la formazione, di fondi del Piano Nazionale Prevenzione
Attiva per l’adeguamento della strumentazione e per l'attivazione dei programmi di screening.
Finanziamento basato su tariffa pre persona esaminata definito nella DGR 111 del 7/9/2006.
PUBBLICAZIONI:
•SEGNAN N, SENORE C, ARMAROLI P. Un nuovo programma di screening per carcinoma colorettale in Piemonte. ARESS
Dicembre 2003
Il piano di pubblicazione prevede la pubblicazione di un articolo di presentazione del razionale del programma da sottoporre al
Journal of Medical Screening.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.011
Confronto di diverse metodiche di screening dei tumori colorettali.
Valutazione della colonscopia come test di screening
Assessing the role of colonoscopy in screening for colorectal cancer
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening.
B)Valutazione dell'accettabilità delle diverse strategie in un contesto di screening e misura
dell'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici,
complicanze dei test endoscopici, ansia, etc..
C)Valutazione della performance dei test e valutazione comparativa del tasso di identificazione
diagnostica. Confronto tra i test in relazione alla DR per lesioni prossimali. In particolare, rispetto ai
gruppi allocati all’endoscopia, stima della proporzione di lesioni avanzate non individuabili adottando
il protocollo FS.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
A)L’adesione al primo invito e nei successivi round nel gruppo FOBT sarà confrontata con la
proporzione cumulativa di aderenti nei gruppi sottoposti a screening endoscopico (FS o TC)
considerando il tasso di risposta al primo invito ed al secondo invito dopo 12 mesi per i non
rispondenti. Verrà inoltre confrontata la copertura raggiungibile con la FS rispetto alla CT.
B)I dati riguardanti gli effetti collaterali immediati e le complicazioni dei test e della preparazione
saranno raccolti per tutti i soggetti esaminati dalle schede standardizzate di refertazione
endoscopica. I dati riguardanti caratteristiche socio-demografiche di base, saranno disponibili per
tutti i soggetti inclusi nel campione dall'anagrafe di popolazione.
Un campione di soggetti reclutati (aderenti e non-aderenti) verrà intervistato telefonicamente entro un
mese dalla data di effettuazione del test di screening o dell'appuntamento mancato, per i soggetti
non aderenti all'invito all'endoscopia. Il questionario raccoglierà informazioni sullo stile di vita,
l’atteggiamento verso pratiche di prevenzione, l’adozione di comportamenti che tutelino la salute, su
possibili ostacoli all’adesione, e, solo per i non aderenti, sulle ragioni del rifiuto. Ai soggetti sottoposti
a screening verrà richiesto di riferire eventuali effetti collaterali o complicazioni comparsi nei giorni
successivi allo screening.
Indicatori:
Preparazione: proporzione di pazienti che assumono la dose indicata per la preparazione
proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati alla preparazione e distribuzione dei medesimi
per tipo di disturbo
Esame: proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati all'esame: immediati e tardivi.
proporzione di pazienti che ricevono sedazione
C)Metodi Verrà monitorato il tasso di completamento dei test endoscopici, e verrà valutata la
variabilità tra i centri e tra i singoli endoscopisti entro ciascun centro.
Verranno raccolti sistematicamente i dati relativi alla procedura di esecuzione degli esami
endoscopici e verranno valutate la riproducibilità e l'incidenza di casi intervallo.
Il tasso di identificazione diagnostica per lesioni neoplastiche avanzate sarà confrontato tra i gruppi
di studio. In particolare verrà confrontata la DR per gli adenomi avanzati e CCR del colon prossimale
nel gruppo TC col tasso osservato nel gruppo FS.
Verrà misurata l’incidenza di CRC e adenomi (includendo quelli che vengono trovati durante un test
diagnostico al di fuori del programma) per tutti i soggetti reclutati nello studio (includendo i non
aderenti). I dati riguardanti l’incidenza e lo stadio alla diagnosi saranno disponibili per la popolazione
totale dall'archivio del Registro Tumori.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.011
Indicatori: % di esami con preparazione adeguata
% di esami completi (esplorazione del ceco) -> per centro, operatore, ecc.
DR adenomi avanzati e CCR (per tipo e sede).
La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la
randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi.
Gruppi previsti:
•FOBT ogni 2 anni (N=5000)
•Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=5000)
•Colonscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=500)
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista è 2 anni.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato definito il protocollo dello studio, validato da uno Steering Committee (Atkin, Bruzzi, Pacini,
Winawer). Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico della Regione Piemonte a Luglio 2002. Il
trial è stato allargato a comprendere anche il centro di Verona, che ha accettato di seguire il
protocollo concordato dagli altri centri.
Sono state completate le procedure di I invito e sollecito per tutti i bracci in tutti i centri; sono stati
completati i reinviti a 1 e 2 anni per i soggetti assegnati ai bracci FS e CT, non aderenti al primo
invito; questi soggetti sono anche stati reinvitati a 4 anni dal primo invito, per valutare l’impatto di un
richiamo a distanza più lunga. Tutti i soggetti che risultino ancora non rispondenti verranno inseriti
nel corso del 2008 nei programmi regionali e riceveranno quindi un invito ad effettuare il FOBT. Sono
stati completati gli inviti al II round di screening per i soggetti assegnati al braccio FOBT. Nei centri
dove è stato attivato un programma di screening di popolazione (Torino, Biella, Milano) gli inviti per il
II round di FOBT sono stati inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene mantenuta la
possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening viene trasferita
nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Sono state
completate le interviste a 30 giorni ai soggetti che hanno effettuato lo screening con FS o CT.
E' in corso il follow-up di incidenza dei soggetti arruolati nello studio, nell'ambito del progetto di
valutazione di impatto di queste strategie di screening (vedi scheda corrispondente)
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela BRUNETTI, Fabrizio COSSO, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINO Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia),
S.Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari).
CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo
Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferreo); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (O
Giuliani, M Giovanardi); ULSS 20- Verona (Dr. A Ederle).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento Lega Italiana per
la Lotta contro i Tumori per lo studio italiano.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.011
PUBBLICAZIONI:
Comunicazioni a congressi: AIE Bologna 2003; SIGE e AIE, Torino, 2004; AGA, New Orleans 2004.
•SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, AZZONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C, EDERLE A,
FANTIN A, FERRARI A, FRACCHIA M, FERRERO F, GASPERONI S, RECCHIA S, RISIO M, RUBECA T, SARACCO G,
ZAPPA M; SCORE3 WORKING GROUP-ITALY. Comparing attendance and detection rate of colonoscopy with
sigmoidoscopy and FIT for colorectal cancer screening. Gastroenterology 2007; 132: 2304-12.
E’ stato sottoposto per la pubblicazione un lavoro sui risultati dell’indagine relativa al gradimento dei pazienti per la FS e la
colonscopia, che verrà inviato per la pubblicazione.
100
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.012
Costruzione di un database di dati individuali per la valutazione dello
screening mammografico in Europa
European breast cancer screening evaluation database
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
•Facilitare l'applicazione delle "European Quality Assurance Guidelines in Mammography Screening
(3° edizione, 2001)" rendendo disponibile ai programmi di screening europei un tracciato di dati
individuali standard e una applicazione informatica in grado di calcolare gli indicatori europei per la
valutazione dello screening.
•Effettuare una prima analisi collaborativa degli indicatori basata su dati individuali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1)Definizione degli algoritmi e delle variabili necessari per il calcolo degli indicatori europei (e di
quelli della rete italiana - GISMa - di programmi di screening).
2)Analisi sperimentale dei dati raccolti, nel rispetto della legge sulla tutela dei dati individuali, su un
tracciato record comune da 7 programmi di screening europei.
3)Costruzione dell'applicativo informatico.
4)Feed back e discussione dei dati tra partecipanti e con esperti dell'EUREF (Gruppo europeo per la
formazione e la certificazione dei programmi di screening).
SCALA DEI TEMPI:
Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il
periodo dicembre 2001 - febbraio 2004.
Il programma Public Health della Commissione Europea ha finanziato lo studio, entro il progetto
EUNICE coordinato dallo IARC di Lione, per il 2006-2007. Il Ministero della Salute ha finanziato il
progetto per l’anno 2008.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel 2001 è stata compiuta un'analisi preliminare dei dati relativi ad un anno di screening a Torino e
Lovanio (Belgio) su una prima versione sperimentale del tracciato record comune. I Centri
partecipanti si sono riuniti nel marzo 2002 a Torino per dare inizio ai lavori. A novembre 2002 vi è
stata una seconda riunione con la presentazione dei dati raccolti sul database comune per un anno
di screening (1999). Nel febbraio 2004 vi è stata la riunione finale a Firenze con la presentazione
degli indicatori basati sui dati individuali relativi a tre anni di screening forniti da 8 Centri europei. Il
database SEED (European Screening Evaluation Database), utilizzabile su web, è stato costruito in
una versione pilota.
Nel 2004, nell’ambito del progetto, si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei
dati entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico. Inoltre è stato finanziato per il
2006-2007 lo studio europeo multicentrico EUNICE (European Network for Information on Cancer),
coordinato dallo IARC di Lione e di cui il CPO è centro collaborativo (resp. A. Ponti) che prevede per
il CPO, in collegamento con il Network Europeo dello screening (ECN), un finanziamento specifico
per la raccolta di informazioni a livello europeo su indicatori di performance dello screening
mammografico (e citologico cervicale).
E’ stato approvato nel 2008 il finanziamento pluriennale per la realizzazione di una datawarehouse
nazionale di screening (resp.: A. Ponti), dal Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale
101
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.012
Screening e nell’ambito del Programma Integrato di Oncologia. Nel 2008 si è costituito il gruppo di
lavoro ed è stata realizzata la ricognizione sui sistemi informativi regionali di screening. Nel 2009 è
stato preparato il progetto tecnico ed individuata la ditta che inserirà il flusso informativo entro il
Nuovo Sistema Informativo Sanitario del Ministero della Salute e sono state individuate le Regioni
che sperimenteranno la procedura.
COLLABORATORI INTERNI:
Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Viviana
VERGINI
COLLABORATORI ESTERNI:
STUDI MULTICENTRICI
•Belgium: LEUVEN.
Erik Vanlimbergen, Kaat Cortebeeck, LUCK
•France: STRASBOURG.
Beatrice Gairard, ADEMAS
•Germany: COLOGNE, BREMEN, WIESBADEN
Larry vonKarsa, Mammographie-Screening Planungsstelle
Siegfried Schach
Markus Borowski
•Italy: FLORENCE, RAVENNA
Eugenio Paci, ISPO
Carlo Naldoni, CPO Ravenna
•Luxembourg: LUXEMBOURG
Astrid Scharpanten, CRP-Santè-Ministry of Health
•Spain: PAMPLONA, VALENCIA
Nieves Ascunce Elizaga, Department of Health, Government of Navarra
Lola Cuevas, Lola Salas, Valencia
PUBBLICAZIONI:
•PONTI A. European Benchmarking. Invited presentation at the 4th European Breast Cancer Conference (Hamburg 16-20
March 2004). Eur J Cancer 2004, 2 (3): 56.
•PONTI A, VERGINI V, CALLEGARI T, BRANCATO B, FALINI F, FRIGERIO A, NALDONI C, PACI E, SENORE C,
SERAFINI M, VITALI B, SEGNAN N. “European Screening Evaluation Database (SEED): potenziale utilizzo di un comune
archivio di dati individuali per la valutazione dello screening mammografico a livello regionale e nazionale. In: Rosselli del
Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 132-135.
•BROEDERS M, NYSTROM L, ASCUNCE N, RIZA E, BECKER N, TORNBERG S, PONTI A. Epidemiological Guidelines for
Quality Assurance in breast cancer screening. In: Perry N, Broeders M, de Wolf C, Tornberg S. eds. European Guidelines for
Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme,
Luxembourg, 2006.
•PONTI A, SEGNAN N, ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale. In:
Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega
Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 113-114.
102
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.014
Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo
dell'utero (Pap-test) nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia)
Implementation of a cervical cancer screening pilot project in Zenica
Duboj Canton (Bosnia Erzegovina)
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
- Estensione su tutto il Cantone di Zenica-Duboj di un progetto di screening del cervico-carcinoma
potenziando la collaborazione già in atto, in ambito sanitario, con la Regione Piemonte ed a partire
dal progetto pilota già attivato nella città di Breza (progetto Breza Vedra - finanziato dalla Compagnia
di San Paolo - (vedi Scheda CPO attività 2005- n. 3014). Le destinatarie dell’intervento messo in atto
saranno circa 111.000 donne tra 25-64 anni residenti nelle 12 municipalità del Cantone.
- Creazione di competenze specifiche locali nell'ambito della pianificazione, gestione e valutazione di
interventi pubblici di prevenzione secondaria dei tumori.
- Rafforzamento degli aspetti di sensibilizzazione, comunicazione e informazione alla popolazione
femminile in merito ai benefici derivanti da un comportamento preventivo.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Le attività previste per la realizzazione dell’intervento sono:
1.Costruzione di una rete locale di servizi di prevenzione per il cervico-carcinoma (screening) in
grado di invitare attivamente tutta la popolazione femminile tra i 25-64 anni, residente nel Cantone,
ad effettuare ogni tre anni un Pap-test;
2.Formazione ed aggiornamento di tutte le categorie professionali coinvolte nel processo di
screening;
3.Uso e l'implementazione di metodiche professionali in grado di monitorare costantemente il livello
di qualità del lavoro all'interno di un processo più generale di quality assurance;
4.Costruzione di un approccio multidisciplinare alle problematiche legate alla diagnosi precoce dei
tumori;
Risultati attesi:
I risultati attesi possono essere così sintetizzati:
1.La creazione di un sistema in grado di lavorare in rete, in modo interdisciplinare ed autonomo su
un rilevante problema di salute, quale quello dei tumori del collo uterino;
2.La formazione ed aggiornamento del personale sanitario coinvolto nel progetto in conformità con
le più aggiornate ed accreditate indicazioni scientifiche internazionali;
3.La sensibilizzazione e educazione della popolazione target nei confronti di un rilevante problema
di salute e la diffusione di un comportamento preventivo;
4.Costruzione di un canale di collaborazione e scambio tra la realtà italiana e quella bosniaca in
campo oncologico con reciproco arricchimento culturale;
5.La riduzione delle forme pre-invasive ed invasive del tumore del collo dell'utero nella popolazione
target e conseguente miglioramento della qualità della vita della popolazione femminile;
6.Il conseguente abbattimento dei costi legati al trattamento di forme tumorali più avanzate e
riduzione della spesa sanitaria.
103
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.014
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Attività prevista per il 2009-2010:
•Ultimazione della costruzione della base-dati riferita alla popolazione target e di un sistema
informatizzato di gestione dei dati.
•Allestimento del programma formativo (pratico, teorico) da rivolgere a:
1.ostetriche
2.citoscreener/anatomo patologi
3.ginecologi/colposcopisti
•La formazione del personale avrà luogo sia in loco che in Italia e vedrà il coinvolgimento di esperti
italiani.
•Campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione generale e della popolazione
target
•Allestimento dei centri di primo e secondo livello e test sulle procedure.
•Invito attivo della popolazione bersaglio
1.Invito delle donne in primo livello
2.Invito delle donne in secondo livello
3.Controlli logico-formali della base dati.
COLLABORATORI INTERNI:
Gioia MONTANARI, Nereo SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
Collaboratori alla realizzazione del progetto:
Dr.ssa Silvana APPIANO
Dr. Giorgio Garelli (Affari Internazionali e Comunitari - Regione Piemonte)
Dr. Claudio Beni (Affari Internazionali e Comunitari - Regione Piemonte)
Dr. Sergio Arnaud - Torino
Dr. Indira Mundžic'- Zenica
Dr. Senad Huseinagic' - Zenica
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Questo progetto prevede una compartecipazione Italia-Bosnia - Erzegovina
I partner/finanziatori italiani sono:
Compagnia di S. Paolo - Torino
Regione Piemonte
Ministero degli Esteri
I partner/finanziatori bosniaci sono:
Cantonal Public Health Institute of Zenica (Kantonalni zavod za javno zdravstvo Zenica)
PUBBLICAZIONI:
LIVIA GIORDANO, MARGHERITA GRANERO, SILVANA APPIANO, et al. A cooperation between Italy and Bosnia
Herzegovina (BiH) to disseminate cervical cancer screening. Poster Session - Convegno UICC 2006 - Washington.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.016
Valutazione dell’impatto sulla mortalità dei programmi di screening
mammografici in Italia
Impact on mortality of breast cancer screening programmes in Italy
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CSPO-Firenze
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare l'impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Valutazione basata sia su un disegno caso controllo che di coorte.
SCALA DEI TEMPI:
Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il
periodo dicembre 2001 - febbraio 2004 ai programmi di Firenze e Torino. La Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori ha finanziato lo studio, comprendendo anche la Regione Emilia Romagna ed
alcuni altri centri italiani, per gli anni 2004 e 2005. Il Ministero della Salute ha finanziato lo studio per
gli anni 2006-2009.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ avvenuto l’aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della
mammella, costruito in collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 1988-2003. E’ stato
effettuato il follow-up al 31/07/2007. Il database è in formato SQTM (si veda scheda 3.003) e
contiene dati dettagliati sullo stadio, la diagnosi e la terapia dei casi incidenti a Torino di età 40-79
anni, raccolte in parte grazie alle informazioni fornite dallo screening mammografico e in parte
attraverso indagini ad hoc presso i Servizi di Anatomia Patologica. Il database viene utilizzato anche
per indagini di Epidemiologia Clinica (si vedano schede relative, progetto San Paolo) in particolare
sulla sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative
dell’assistenza (specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il
gruppo di Torino è responsabile del sottoprogetto sui carcinomi in situ e gli early breast cancer (tesi
di Master in Epidemiologia di Sabina Pitarella). E’ stato effettuato, entro la base dati del progetto, uno
studio multicentrico caso controllo. Nel 2009 sono state effettuati aggiornamenti e correzioni alla
base dello studio 1988-2003.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Alfonso FRIGERIO, Ettore MANCINI, Silvia PATRIARCA,
Sabina PITARELLA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.016
COLLABORATORI ESTERNI:
A. Sapino.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lega Italiana contro i Tumori, assegnato al CPO un assistente di ricerca a tempo parziale.
PUBBLICAZIONI:
•FALINI P, PACI E, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, PONTI A. Valutazione dell’impatto dello screening
mammografico: mortalità, stadiazione e uso di chirurgia conservativa. In: Rosselli del Turco M, Zappa M. eds, Osservatorio
Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004,
Pag. 128-131.
•PACI E, PONTI A, CROCETTI E, ZAPPA M, SEGNAN N. Re: Role of detection method in predicting breast cancer survival:
analysis of randomized screening trials. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1853-4.
•PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C,
CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains
better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34.
•BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG
WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence
trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50.
•PITARELLA S, PONTI A, ZANETTI R, SEGNAN N. Epidemiologia del carcinoma duttale in situ della mammella. XXVIII
Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005.
•ZORZI M, PULITI D, VETTORAZZI M, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, MOFFA IF, MANGONE L,
MANO MP, NALDONI C, PONTI A, TRAINA A, TUMINO R, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Mastectomy rates are
decreasing in the era of service screening: a population-based study in Italy (1997-2001). Br J Cancer 2006; 95: 1265-8.
•PONTI A. The role of cancer registries in the evaluation of mammography screening programmes. Invited abstract at the
29th IACR meeting, Ljubliana September 2007, pag. 69.
•PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V,
PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT
WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J
Cancer 2008; 44: 858-65.
•PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L,
NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT
WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J
Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756.
• Goldoni CA, Bonora K, Ciatto S, Giovannetti L, Patriarca S, Sapino A, Sarti S, Puliti D, Paci E; IMPACT Working Group.
Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes Control. 2009
Jul;20(5):533-8. Epub 2008 Nov 18.
106
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.018
Prevenzione Serena. Integrazione anche
prevenzione del tumore del collo dell’utero
nella
prevenzione.
La
Approaching a multicultural prevention in cervical cancer screening
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Questo progetto ha i seguenti obiettivi:
1.esaminare la letteratura scientifica relativa alle minoranze etniche e gli screening oncologici in
Italia, in Europa e nel mondo, con particolare attenzione agli aspetti e alle strategie di comunicazione
utilizzate con la popolazione coinvolta;
2.analizzare e comprendere i principali ostacoli alla partecipazione delle donne immigrate ai
programmi di screening citologico, con particolare attenzione alle difficoltà linguistiche e culturali,
percezioni della salute e della prevenzione, approccio ed aspettative nei confronti dei servizi sanitari
e sociali;
3.definire possibili strategie e strumenti informativi per migliorare la conoscenza delle donne
immigrate e la loro partecipazione ad un programma di screening;
4.creare e diffondere nuovo materiale informativo sullo screening citologico di Prevenzione Serena,
tradotto nelle lingue dei gruppi etnici maggiormente presenti a Torino e sul territorio piemontese;
5.coinvolgere nel progetto mediatori/trici dei principali centri interculturali, la Regione Piemonte e
l’Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte che possono contribuire allo sviluppo dell’indagine e
alla disseminazione del materiale informativo appositamente creato.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
- Revisione della letteratura scientifica pubblicata sull’argomento con particolare attenzione agli
aspetti e alle strategie di comunicazione utilizzate con la popolazione immigrata.
- Pianificazione di incontri con operatori dei programmi di screening, associazioni e centri
interculturali di Torino, rappresentanti della Regione Piemonte e dell’Osservatorio sull’immigrazione
in Piemonte per studiare più a fondo il fenomeno.
- Valutazione dei dati e delle informazioni raccolte e successiva definizione della strategia di
intervento.
- Stesura, traduzione e distribuzione del materiale informativo sullo screening citologico.
- Comparazione pre-post intervento dei tassi di partecipazione della popolazione femminile
immigrata al programma di screening del cervicocarcinoma.
- Valutazione del gradimento dell’iniziativa e delle principali difficoltà riscontrate dalle donne.
- Redazione di un documento finale a testimonianza del progetto svolto.
SCALA DEI TEMPI:
Attività effettuata
Nel 2009 è continuata l’azione di sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero nei
confronti delle donne straniere residenti e STP (Straniere Temporaneamente Presenti) sul territorio
regionale, al fine di favorire la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e di
screening, contribuendo a rimuovere alcune barriere alla partecipazione, come quelle linguistiche e
culturali.
In collaborazione con gli operatori sanitari e i mediatori interculturali, è proseguita la distribuzione del
materiale informativo multilingue relativo allo screening del cervicocarcinoma presso ASL, consultori,
centri ISI (Centri di Informazione Sanitaria per gli stranieri), centri interculturali ed associazioni che si
occupano di immigrazione, su tutto il territorio regionale.
E’ continuata la collaborazione tra il CPO Piemonte e l’ambulatorio IST (Infezioni Sessualmente
107
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.018
Trasmesse) dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino per integrare nel percorso di prevenzione sia
donne straniere regolari che STP. Tale collaborazione ha permesso di incrementare la quota di
donne immigrate regolari aderenti al programma di screening Prevenzione Serena e di offrire alle
donne immigrate STP la possibilità di effettuare un Pap Test, almeno una volta nel corso della loro
vita, all’interno di un sistema dotato di procedure collaudate di controllo e di valutazione della qualità.
Il centro di prelievo instaurato presso l’ambulatorio IST dell’Amedeo di Savoia è diventato un punto di
riferimento importante per le donne straniere, residenti e non, che vogliono effettuare un Pap test di
prevenzione e la presenza, nel centro, di una mediatrice culturale appositamente formata
rappresenta un ulteriore supporto ad una buona accoglienza per queste donne.
Di tutti i Pap test effettuati è stata valutata la qualità degli esiti e la tipologia della patologia cervicale
nei due gruppi sopramenzionati, confrontandola con quella presente in un gruppo di controllo di
donne partecipanti al programma di screening, ed è stata descritta la distribuzione in relazione a
fattori demografici e sociali. I risultati ottenuti verranno presentati in un articolo scientifico.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Attività prevista nel 2010
Nel corso del 2010 si prevede di:
- proseguire ed incrementare nuove azioni di sensibilizzazione allo screening per il cervicocarcinoma
per questo specifico sottogruppo della popolazione;
- instaurare nuovi rapporti e sinergie tra servizi e professionalità sociosanitarie diverse per un
proficuo e continuo interscambio di informazioni ed esperienze;
- verificare l’impatto delle strategie di comunicazione utilizzate in termini di gradimento e adesione
sulla popolazione femminile immigrata;
- considerare la possibilità di svolgere progetti di ricerca più approfonditi per valutare l'impatto dello
screening all'interno di questi sottogruppi di popolazione e promuoverne una maggiore integrazione
sociosanitaria.
COLLABORATORI INTERNI:
Roberta CASTAGNO, Nereo SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
CENTRI COINVOLTI:
Alma Mater
Centro interculturale di Torino
Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte – Regione Piemonte
Ospedale Amedeo di Savoia di Torino
Collaboratori:
Dott.ssa Valeria Stefanini
PUBBLICAZIONI:
Produzione di materiale informativo (opuscolo e poster) nelle lingue prescelte; report e documenti di aggiornamento
dell'attività durante lo svolgimento e al termine del progetto.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.019
Stima dei costi dell’attività di screening
Screening costs evaluation
RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
OBIETTIVO PRINCIPALE
Determinare il costo dell’attività di screening così come attualmente viene svolta secondo quanto
definito dai protocolli regionali.
OBIETTIVI SPECIFICI
1.Validare ed applicare una metodologia standardizzata e riproducibile nel tempo per la
quantificazione del costo per donna sottoposta a screening ad utilizzo del Gruppo di Coordinamento
Regionale.
2.Determinare il costo medio per lesione individuata e per persona sottoposta a screening.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1.Confronto con lavori analoghi precedenti (es. F. Vanara, 1995)
2.Classificazione delle tipologie di costi (diretti, indiretti etc)
3.Attribuzione delle quote corrispondenti per persona sottoposta a screening
4.Valutazione economica dell’impatto dello screening
5.Formulazione di un documento di proposta di calcolo per l’adeguamento delle quote per l’attività di
screening
6.Valutazione dei risultati ottenuti.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le procedure precedentemente avviate per l’acquisizione di un collaboratore economista con
contratto biennale non hanno dato buon esito. Il CPO (tramite S.C. Epidemiologia dei Tumori D.O.)
ha assegnato un'economista che recentemente ha iniziato l'attività con una ricognizione delle fonti
informative.
COLLABORATORI INTERNI:
Maria CALVIA, Franco MERLETTI, Eva PAGANO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi CPO assegnati all’UVOS (+ eventuali altre fonti da determinarsi) per:
Collaboratori esterni o borsisti, materiale di consumo, hardware e software.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.020
La gestione del rischio organizzativo nell’attività di screening
Risk management in screening organisation
RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Individuare nel complesso meccanismo organizzativo ed informativo dello screening i punti critici
potenziali causa di errore, valutazione delle conseguenze, studio delle possibili soluzioni.
OBIETTIVI SPECIFICI
1.Analisi organizzativa dei flussi di screening e sviluppo di strategie per il mantenimento dei volumi
di attività
2.Individuazione di scenari di possibili errori gestionali / valutativi
3.Classificazione dei rischi e avvio di un sistema di monitoraggio di eventi avversi
4.Affinamento dei meccanismi di fail safe per l’organizzazione
5.Produzione di un documento di utilità per le UVOS Piemontesi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sulla base delle revisione dei flussi organizzativi individuare scenari di eventi.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le procedure per l’acquisizione di 2 medici collaboratori con contratto biennale hanno dato buon
esito per un solo collaboratore per un anno.
Nel corso del 2009 è stato possibile realizzare una ricognizione dei flussi e degli assetti organizzativi
attuali con qualche iniziale analisi di criticità.
Il lavoro è sospeso per assenza di collaboratori.
COLLABORATORI INTERNI:
Nereo SEGNAN
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi CPO assegnati all’UVOS per:
Collaboratori esterni o borsisti, materiale di consumo, hardware e software.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.021
Valutazione dell’attività di screening di popolazione nelle province di
Novara e Verbano Cusio Ossola
Assessment of population based cancer screening in the provinces of
Novara and Verbano Cusio Ossola
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Attività corrente. Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutazione dell’adesione e dei determinanti della rispondenza all’invito. Supervisione e
coordinamento dell'attività di screening dei tumori svolta nelle province di Novara e Verbano Cusio
Ossola (Dipartimento Screening 6).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il progetto prevede l’analisi delle caratteristiche delle persone che partecipano e che non partecipano
allo screening Prevenzione Serena, sia attraverso il record linkage con banche dati (fase 1), le
analisi della distribuzione spaziale della rispondenza (fase 2) e rilevazione di informazioni con
questionari postali (fase 3). Parallelamente sono state rilevate le cartelle cliniche delle donne con
diagnosi di tumore mammario identificato su base clinica, che vengono confrontate con le medesime
osservazioni per le donne con neoplasia identificata da Prevenzione Serena.
Quest’attività di ricerca si inserisce nelle attività generali condotte per il coordinamento dello
screening Prevenzione Serena. In particolare si tratta di: Coordinamento del Comitato Tecnico,
partecipazione alle attività del comitato tecnico, coordinamento e supervisione dell’attività dell'UVOS,
promozione di attività di ricerca sullo screening di popolazione.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L'attività è iniziata nel Marzo 2006, su richiesta dell'ASL 13, capofila del dipartimento screening.
Nel 2007 è stata completata la valutazione dei casi di neoplasia mammaria diagnosticati dentro e
fuori Prevenzione Serena e si completerà la fase 1 per lo screening mammografico. Nel 2009 è stata
completata una survey con questionari postali, di cui sono in corso le analisi dati.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela FERRANTE
COLLABORATORI ESTERNI:
Giorgio Pretti.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte e finanziamento ordinario CPO.
111
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.021
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
112
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.022
Studio delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV per
stimare l’impatto della vaccinazione per alcuni tipi di HPV sullo
screening cervicale
Investigation of HPV transmission dynamics in order to estimate the
impact of vaccination for some HPV types on cervical screening
RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV.
2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese.
3.Valutare mediante questi modelli l’impatto della vaccinazione anti-HPV e la sua integrazione con il
programma di screening per il cancro alla cervice uterina.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1.La trasmissione per via sessuale dell’infezione da HPV verrà modellizzata utilizzando dei modelli
deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della
progressione tumorale. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo di gruppi di popolazione
caratterizzati da diversi livelli di attività sessuale. Verrà anche valutato separatamente il ruolo di
diversi ceppi virali ad elevato potenziale oncogeno.
2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte.
3.L’impatto dell’introduzione della vaccinazione anti-HPV nell’attuale sistema di prevenzione del
cancro alla cervice uterina verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi
sopramenzionati. Sarà possibile valutare l’impatto di diverse strategie vaccinali in funzione di diversi
livelli di efficacia del vaccino e di copertura della popolazione.
RISULTATI E RICADUTE ATTESE
1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione, primaria e
secondaria, del tumore alla cervice uterina in coordinamento con le altre attività relative
all’integrazione tra screening cervicale e vaccinazione (vedi scheda 3.001).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il modello dinamico è stato sviluppato, calibrato e testato per quanto riguarda l'infezione da HPV-16.
Le caratteristiche del modello consentono l'incorporazione di altri tipi virali. Quando saranno
disponibili le informazioni necessarie a parametrizzare le dinamiche di trasmssione e la storia
naturale degli altri tipi virali, questi verranno incorporati nelle stime.
COLLABORATORI INTERNI:
Franco MERLETTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Paolo VINEIS
COLLABORATORI ESTERNI:
Geoffrey Garnett.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.022
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondazione Italiana per la Ricerca Medica Sperimentale (FIRMS).
PUBBLICAZIONI:
Baussano, I., et al., HPV-16 infection and cervical cancer: Modeling the influence of duration of infection and precancerous
lesions, Epidemics (2010), doi:10.1016/j.epidem.2010.02.002.
114
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.024
Interazione dello screening cervicale con la vaccinazione per alcuni tipi
di papillomavirus umano nella prevenzione del cancro della cervice
uterina
Interaction between cervical screening and vaccination for some types
of human papillomavirus in preventing cervical cancer
RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
In vista della disponibilità di un vaccino profilattico per i tipi oncogeni 16 e 18 del papillomavirus
umano
1) valutare la frequenza di infezione da HPV in Italia e la distribuzione dei tipi
2) valutare la fattibilità pratica della vaccinazione in giovani donne e l’impatto sulla compliance allo
screening per il cancro del collo dell’utero.
3) Valutare costi e benefici di diverse politiche di screening e vaccinazione mediante un modello
matematico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1)Viene invitato un campione casuale di donne di età tra 18 e 24 anni tra i centri partecipanti allo
studio NTCC (vedi scheda 3006) e in centri del Sud e Isole. Le aderenti vengono testate per HPV ad
alto-medio rischio e i campioni positivi tipizzati. Questi dati verranno integrati con quelli ottenuti da
un campione stratificato per età di donne afferenti al programma di screening Torinese, dalla
tipizzazione delle donne positive per HPV al reclutamento nello studio NTCC (vedi scheda 3006
punto 2) e da uno studio sulle donne di età 25-60 anni condotto in aree del Sud e Isole. Inoltre i dati
derivati dal re-testing per HPV di un campione di donne negative al reclutamento all’interno dello
studio NTCC (vedi scheda 3006 punto 3) permetterà di valutare anche la frequenza età specifica di
nuove infezioni.
2) Un campione casuale di donne di età 18-26 anni viene sottoposto a vaccinazione con il vaccino
per i tipi 6,11, 16 e 18. Verranno valutate le problematiche di tipo logistico. Verranno rilevati gli effetti
indesiderati a breve termine. Verrà valutata la compliance allo screening organizzato in occasione
del primo invito successivo.
3) Il CPO collabora al progetto europeo PREDHICT. Il progetto prevede lo sviluppo di un modello
matematico misto dinamico e di coorte. Dall'analisi pooled dei trials randomizzati NTCC,
POBASCAM e Sweedscreen verranno definiti alcuni parametri che verranno immessi nel modello
per stimare costi e benefici. L'attività è coordinata con quella della scheda 3.022.
SCALA DEI TEMPI:
1) Nel 2010 analisi della frequenza di infezione e dei tipi nonché delle differenze tra diverse aree
geografiche sulla base dei dati provenienti dallo studio NTCC.
2) L’effetto sulla compliance allo screening verrà osservato principalmente dopo 3 anni.
3)Il progetto è triennale e deve avviarsi nel 2010. Il CPO in particolare avvierà nel 2010 le analisi
pooled per definire ii parametri da inserire nel modello.
115
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.024
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
1) Si è condotto uno studio trasversale in campione stratificato per età di donne afferenti al
programma di screening Torinese. E’ stata studiata l’associazione tra prevalenza di infezione e una
serie di variabili ottenute nel corso dell’anamnesi o mediante linkage con archivi correnti (storia di
screening e caratteristiche socio-demografiche). Lo studio è stato condotto in collaborazione con la
IARC e con la Freit Universitet, Amsterdam. I dati sono stati inseriti in analisi pooled sulla
distribuzione dei tipi virali e su determinanti dell’infezione a livello internazionale.
Nell’ambito del trial NTCC si è studiata la prevalenza pooled di infezione eta-specifica da tipi a
rischio medio-alto (inclusi in Hybid Capture 2, HC2) . Si è completata la tipizzazione dei campioni
positivi ad HC2 al reclutamento (vedi scheda 3006 punto 2). Per le donne di età 18-24 è stato
effettuato il reclutamento e le analisi molecolari.
2)Si è completato il reclutamento delle donne a Torino.
3)Si è definito il protocollo.
COLLABORATORI INTERNI:
Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
S. Salmaso e S. Donati (ISS). Per il punto (1) collaborazione con IARC Lione(S. Franceschi) e Freit
Universitet, Amsterdam (P. Snijders) nell’ambito degli studi trasversali sulla prevalenza di infezione
da HPV promossi dalla IARC nonché con i centri partecianti ad NTCC (vedi scheda 3.006). Per il
punto (3)collaborazione con Vrije Unversitet Amsterdam, Lunds University, Tampere University,
Istitut Català de Oncologia, Scientific Institute for Publc Health Brussels, London School of Hygene,
Imperial college London.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
E’ stato finanziato, nell’ambito della ricerca screening, un progetto presentato congiuntamente da
CPO Piemonte e Istituto Superiore di Sanità. Il finanziamento è assegnato all’ISS. Il CPO è
resposabile del punto (1). Il progetto PREDHICT è stato finanziato dall'Unione Europea nell'ambito
del Fremawork Project 7 (coordinamento Vrije Universitet Amsterdam). Il CPO è responsabile del
workpackage sull'analisi pooled dei risultati dei trials randomizzati.
PUBBLICAZIONI:
•CLIFFORD G, GALLUS S, SHIN HR, RONCO G, THOMAS JO, FERRECCIO C, MOLANO M, DE SANJOSE S, SUVIRACH
S, AHN PTH, HIEU NT, MATOS E, SNIJDERS P, MUNOZ N, HERRERO R, FRANCESCHI S. Distribution of HPV types in the
general popuation: pooled analysis of the IARC multi-centric HPV prevalence survey. Oral communication. Abstract 067.
Proceedings 21st International Papillomavirus conference. Mexico City February 20-26 2004.
•CLIFFORD G, HERRERO R, MUNOZ N, SNIJDERS P, VACCARELLA S, RONCO G, DE SANJOSÉ S, SHIN H, SUVIRACH
S, FRANCESCHI S. Worldwide distribution of HPV types in cytologically normal women: pooled analysis of the IARC HPV
prevalence surveys. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005.
•RONCO G, GHISETTI V, SEGNAN N, SNIJDERS PFJ, GILLIO-TOS A, MEIJER CJLM, MERLETTI F, FRANCESCHI S.
Prevalence of human papillomavirus infection in women in Turin, Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 297-305.
•CLIFFORD G, GALLUS S, HERRERO , MUÑOZ N, SNIJDERS PJ.F, VACCARELLA S, ANH P.T.H , FERRECCIO C, HIEU
N.T , MATOS E, MOLANO M, RAJKUMAR R, RONCO G, DE SANJOSE S, SHIN HR, SUKVIRACH S, THOMAS JO,
TUNSAKUL S, MEIJER CJLM, FRANCESCHI S and the IARC HPV Prevalence Surveys (IHPS) Study Group. Worldwide
distribution of HPV types in cytologically normal women: pooled analysis of the IARC HPV prevalence surveys. Lancet 2005;
366: 991-8.
•FRANCESCHI S, HERRERO R , CLIFFORD G, SNIJDERS P.J.F., ARSLAN A, ANH PTH, BOSCH FX, FERRECCIO C,
HIEU NT, LAZCANO-PONCE E, MATOS E, MOLANO M, QIAO YL, RAJKUMAR R, RONCO G, DE SANJOSÉ S, SHIN HR,
SUKVIRACH S, THOMAS JO, QUINT , MEIJER CJLM, MUÑOZ N, AND THE IARC. HPV Prevalence Surveys Study Group.
Variations in the age-specific curves of human papillomavirus prevalence in women worldwide. Int J Cancer 2006; 119:
2677-84.
•VACCARELLA S, HERRERO R, DAI M, SNIJDERS PJF, MEIJER CJL, THOMAS JO, ANH PTH, FERRECCIO C, MATOS
E, POSSO H, DE SANJOSÉ S, SHIN HR, SUKVIRACH S, LAZCANO-PONCE E, RONCO G, RAJKUMAR R, QIAO Y-L,
MUÑOZ N, FRANCESCHI S, AND THE IARC. HPV Prevalence Surveys (IHPS) Study Group. Reproductive factors, oral
contraceptive use and Human Papillomavirus infection: pooled analysis of the IARC HPV Prevalence Surveys. Cancer
Epidemiol Biomarkers Prev 2006: 2148-53.
•RONCO G, GIORGI-ROSSI P. New paradigms in cervical cancer prevention: opportunities and risks. BMC Womens Health
2008; 8: 23.
•GIORGI-ROSSI P, RONCO G, SEGNAN N, BORGIA P. Screening e vaccini: verso un programma integrato di prevenzione
del cervicocarcinoma. Epidemiol. Prev.2008;32:238-43.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.025
Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali
Assessing the role of fecal DNA testing in selecting FOBT positive
subjects with advanced colonic neoplasia
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Utilizzando il test immunologico per la ricerca del sangue occulto fecale nei programmi di screening
di popolazione si osservano valori di prevalenza di lesioni avanzate (adenomi avanzati o cancro) in
pazienti positivi al test variabili tra il 30 e il 40%. Occorre anche considerare che una quota pari al
10-15% delle persone con FOBT positivo rifiuta di sottoporsi alla colonscopia e in una analoga quota
di casi la colonscopia non viene completata per intolleranza del paziente o per difficoltà tecniche
dovute ad inadeguata preparazione o a situazioni anatomiche sfavorevoli. Ipotizzando che la
prevalenza di lesioni avanzate sia uguale in chi rifiuta l’esame e in chi accetta di effettuarlo e che in
caso di colonscopia incompleta il rischio di perdere lesioni significative sia di circa il 30%, si può
stimare che, con una proporzione del 5% di test positivi, per ogni 1.000 persone che si sottopongono
a FOBT, vi siano 3-4 persone con lesioni avanzate che non vengono riconosciute. La disponibilità di
un test più specifico del FOBT e meno invasivo della colonscopia, che permettesse di selezionare i
soggetti positivi al FOBT portatori di lesioni, potrebbe quindi favorire un uso più efficiente delle
risorse endoscopiche e permettere di concentrare l’attenzione su pazienti che hanno una probabilità
molto elevata di essere portatori di lesioni avanzate.
•Valutare il valore predittivo negativo del test per la determinazione del DNA fecale per la diagnosi di
lesioni neoplastiche del colon in pazienti con FOBT positivo.
•Valutare il rapporto costo efficacia dell’utilizzo del DNA fecale come triade nei soggetti FOBT
positivi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio prospettico sui pazienti, di età compresa tra 50 e 69 anni, arruolati in programmi di screening
di popolazione. A ciascun soggetto positivo al test FOBT verrà richiesto di effettuare il test per il DNA
fecale e, indipendentemente dall’esito, verrà comunque sottoposto a colonscopia, come da usuale
protocollo del programma. Sono eleggibili per l’analisi solo i casi in cui i pazienti con FOBT positivo
hanno effettuato la determinazione del DNA fecale e hanno eseguito una colonscopia completa.
Verranno usati kit per la determinazione di serie di marcatori (K-ras, P53, long-DNA, Bat26, Bat25,
Bat 40, vicentina SPNRF2).
E’ previsto il reclutamento di 500 pazienti positivi al FOBT, assumendo di arrivare a disporre di 350
casi con colonscopia completa ed esame dei marcatori DNA validi.
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista del reclutamento è 6 mesi a partire dall'approvazione da parte del comitato etico
Aziendale.
117
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.025
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato definito il protocollo dello studio e sono stati identificati i centri partecipanti e il laboratorio di
riferimento. IL laboratorio ha condotto una serie di valutazione sulla stabilità e modalità di
conservazione dei campioni fecali e ha steso un protocollo operativo che comprende le indicazioni
per lo stoccaggio e la conservazione dei campioni.
Sono state avviate le procedure per l'acquisizione del materiale (provette e congelatore) necessario
per lo studio. Il protocollo, approvato dal comittao etico del centro di Firenze è stato sottoposto al
comitato etico dell'AOU S Giovanni Battista.
COLLABORATORI INTERNI:
Carlo SENORE, Marco SILVANI
COLLABORATORI ESTERNI:
CENTRI PARTECIPANTI: Firenze (CSPO- Carozzi); Forlì (F Falcini); Milano (L Bisanti); Verona (A
Ederle).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi del programma PIO.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
118
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.026
Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori
colorettali. Confronto con la sigmoidoscopia
Assessing the role of virtual colonoscopy in screening for colorectal
cancer. A comparison with sigmoidoscopy
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto ircc Candiolo – im3D - CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare il costo efficacia del programma di screening utilizzante FS o CTC.
È di interesse la misura dei seguenti parametri precoci di impatto:
•Tasso di partecipazione al primo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test di
screening di primo livello (FS ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di soggetti
invitati. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione grezza e di quella corretta.
•Tasso di partecipazione al secondo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test
di screening di primo livello (FOBT ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di
soggetti che hanno rifiutato il primo invito. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione
grezza e di quella corretta.
•Tasso di approfondimento diagnostico totale, ovvero la percentuale di soggetti che effettuano un
approfondimento diagnostico tra quelli aderenti all’esame di primo livello. Questi ulteriori
approfondimenti (immediati e non, invasivi e non invasivi) vengono eseguiti per motivi medici per
chiarire la natura di un’anomalia evidenziata dal test di primo livello.
•Rapporto tra il numero di soggetti con diagnosi istologica di lesioni avanzate e/o cancri negli
individui sottoposti a procedura endoscopica e/o chirurgica
•Tasso di identificazione totale, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con lesioni avanzate e/o
cancro identificati allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening.
•Tasso di identificazione di CCR, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con cancro identificati
allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening.
•I costi del programma
OBIETTIVI SECONDARI
Accettabilità e sicurezza dei test di screening proposti
•Confronto delle performance diagnostiche di diversi paradigmi di lettura degli esami di CTC in
programmi di screening
•Presenza di eventi avversi
•Impatto del modello organizzativo di telediagnosi sui costi
•Riscontri extra-colici: frequenza, caratteristiche, impatto sui costi di implementazione programma di
prevenzione per CCR.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La popolazione bersaglio dello screening è rappresentata da persone asintomatiche, a rischio
intermedio per CCR, che compiono 58 anni nell’anno di esecuzione dello screening. I criteri di
inclusioni e le procedure di verifica dell’eleggibilità, condotte attraverso la collaborazione con i medici
di famiglia sono quelle adottate nel programma regionale di screening.
Le procedure seguite per l’invito e l’esecuzione della FS e del FOBT (per i non-aderenti alla FS o alla
CTC), così come la gestione dei pazienti invitati ad affettuare un approfondimento con colonsxcopia,
sono quelle utilizzate nel programma regionale piemontese.
Per quanto riguarda la CTC, il paziente elucidato dei possibili rischi connessi all’esecuzione
dell’esame di CTC firma il consenso informato. Le immagini tomografiche sono acquisite secondo un
protocollo standard e inviate, utilizzando la rete telematica a larga banda, all’unità centralizzata. Un
119
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.026
radiologo dedicato referta l’esame di CTC con modalità CAD assistita (CAD come “primo lettore”) e
redige il referto, che viene trasmesso al centro ove è stata originariamente eseguita l’acquisizione
tomografica. La comunicazione del referto al paziente e l’organizzazione dell’appropriato follow up
sono gestite dall’unità periferica. Le azioni successive di follow up, congrue con il referto, sono
pianificate in tal modo:
•Referto di tipo C0 - Studio inadeguato: il soggetto è invitato ad efftuare una FS o a ripetere l’esame
•Referto di tipo C1 - Colon Normale o con lesioni < 6 mm: il soggetto è invitato a sottoporsi al test
del FOBT ad una distanza temporale di due anni.
•Referto di tipo C2-C3-C4 - Colon con polipi > 6 mm Il paziente è invitato alla colonoscopia per
polipectomia o altri appropriati trattamenti terapeutici.
La preparazione all’esame prevede una dieta priva di scorie nei due giorni precedenti l’esame CTC,
con assunzione di una bustina di Movicol per 3 volte al giorno e di due litri di acqua al giorno. Due
ore prima dell’esecuzione dell’esame di CTC assume in ospedale 50 ml di Gastrografin diluito in un
litro di acqua.
La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la
randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. In
una prima fase, per stimare l’adesione all’invito, i soggetti vengono assegnati secondo una lista
casuale o al braccio della FS oppure a quello della CTC (rapporto 2:1)
•Pazienti randomizzati al braccio FS che non aderiscono al programma sono successivamente
randomizzati ad un secondo invito ad aderire al braccio FOBT o al braccio CTC (rapporto 1:1).
•Pazienti randomizzati al braccio CTC che non aderiscono al programma sono successivamente
randomizzati ad un secondo invito al braccio FOBT
In una seconda fase, per valutare la DR ottenibile con le due strategie, alle persone invitate allo
screening che contattano il centralino per fissare l’appuntamento per il test verrà proposta l’opzione
di entrare nello studio. Coloro che aderiscono verranno randomizzati (rapporto 1:1) ad effettuare una
FS o una CTC.
La numerosità prevista per la prima fase è di 800 pazienti per il braccio FS e 400 per il braccio CTC;
per la seconda fase sono necessari circa 2.300 esami in ciascun braccio.
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista del reclutamento è 2 anni a partire dall’autunno 2009.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato definito e approvato dal Comitato Etico, il protocollo dello studio; è stata stipulata
nell’autunno 2008 la convenzione tra azienda iM3d, Regione a ASO S Giovanni Battista, per la
gestione dei fondi dello studio. E’ stato complettao lo studio preliminare di valutazione
dell’accuratezza della modalità di lettura con CAD (come primo o secondo lettore) ed è sttao avviato
il secondo studio preliminare di valutazione della performance del CAD in pazienti con preparazione
intestinale ridotta e marcatura delle feci (reclutati 100 pazienti su un totale di 200 previsti). Sono in
fase di sviluppo le modifiche da apportare al programma gestionale dello screening per la gestione
delle attività previste dallo studio.
COLLABORATORI INTERNI:
Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
TORINODaniele Regge (coordinatore), Patrizia della Monica, Davide Dettori, Loredana Correale
CENTRI PARTECIPANTI: Biella , Novara-Borgomanero (dr. Magnani) ULSS 20- Verona (Dr. A
Ederle).
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.026
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi dell’assessorato all’innovazione tecnologica e della ditta i-M3d.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
121
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.027
Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening,
incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in
sottogruppi specifici
Interventions to reduce the inequalities in accessing screening and to
increase the participation in the target population, with specific focus
on disadvantaged sub-groups
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
Questo progetto è inserito nell’ambito del Programma Integrato in Oncologia (PIO), finanziato dal
Ministero della Salute nel corso del 2007, all’interno dell’area tematica Sperimentazione di modelli di
intervento di prevenzione primaria e secondaria e del sottoprogetto Prevenzione secondaria in
oncologia: sviluppo dei modelli organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della
performance.
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Questo progetto ha i seguenti obiettivi primari:
1.indagare, attraverso approcci sia di tipo epidemiologico che sociologico, le cause della variabilità
intra e interregionale nella partecipazione ai programmi di screening organizzato (mammella, cervice,
colon retto)
2.sviluppare modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità
dell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione.
Obiettivi secondari:
1. indagare le caratteristiche organizzative e procedurali dei programmi di screening italiani con
particolare riferimento a quelle per le quali è stata osservata in letteratura un’associazione positiva
con i dati di partecipazione rilevati dalle survey annuali (GISMa, GISCI e GISCoR);
2. indagare l’interazione tra screening organizzato e screening opportunistico sui livelli di copertura e
partecipazione;
3. affiancare a metodologie di tipo quantitativo approcci qualitativi nella valutazione di alcune variabili
quali le percezioni, le attitudini ed i valori della popolazione partecipante e non partecipante ai
programmi di screening;
4. valutare l’impatto di diversi modelli organizzativi e diverse modalità di comunicazione sulle
opportunità di accesso agli screening di diversi sottogruppi di popolazione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
- Indagine e valutazione delle caratteristiche organizzative dei programmi di screening nelle aree
coinvolte (tramite un questionario creato ad hoc).
- Stima dell’attività di screening non organizzato presente nelle aree coinvolte attraverso l’utilizzo di
dati correnti (schede di refertazione ambulatoriale), dati provenienti da indagini nazionali
(ISTAT-PASSI) ed interviste dirette alla popolazione.
- Valutazione, attraverso indagini di tipo qualitativo, (focus groups/interviste) delle aspettative,
attitudini e barriere percepite dalla popolazione partecipante e non ai programmi di screening.
- Elaborazione e sperimentazione di un modello organizzativo in tre realtà coinvolte.
- Valutazione finale (raccolta ed elaborazione dei dati).
- Identificazione e costituzione, all’interno delle aree coinvolte nel progetto, di un gruppo di lavoro
multidisciplinare in cui, oltre alle realtà sanitarie, sociali e dell’associazionismo siano fortemente
coinvolti mediatori/trici culturali ed esperti nel campo della comunicazione.
- Pianificazione di un’indagine quantitativa e qualitativa relativa agli specifici ambiti di intervento
(analisi dei dati di adesione allo screening per i vari sottogruppi di popolazione; revisione della
122
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.027
letteratura scientifica; analisi, valutazione e revisione dell’attuale modello organizzativo e degli
strumenti informativi attualmente in uso dai programmi).
- Definizione per ogni specifico sottogruppo di possibili modelli organizzativi e strategie informative
da testare nelle singole realtà (esempi: materiale informativo multilingue e target-specifico; focus
groups con l’utenza e gli operatori; coinvolgimento di mediatori culturali, medici di medicina generale,
associazioni culturali, e di volontariato, campagne informative, unità dedicate allo screening).
- Sperimentazione dei modelli organizzativi e delle strategie comunicative identificate (fase pilota).
- Verifica dell’impatto delle nuove modalità organizzative e di comunicazione in termini di gradimento
e adesione della popolazione allo screening.
- Valutazione finale del progetto.
SCALA DEI TEMPI:
Attività effettuata
Le attività principali svolte nel 2009 sono state le seguenti nei vari ambiti del progetto.
- Adesione/fidelizzazione allo screening:
a) sono stati confrontati i dati delle donne invitate/aderenti alle prime volte e alle volte successive ai
programmi di screening mammografico in Italia, nella fascia di età 50-69 anni, e per ogni singola
fascia di età per le regioni coinvolte nel progetto.
b) E’ stata pianificata l’analisi sul confronto dell’adesione ai tre screening (mammografico, citologico
e colorettale) nella popolazione tra i 50-54 anni.
c) Sono stati definiti in modo preciso e condiviso tutti criteri per l’effettuazione dell’indagine sulla
fidelizzazione (selezione della coorte di donne, variabili di screening da raccogliere, dati anagrafici,
dati da ricostruire sui centri e sul territorio, possibile utilizzo dell’indice di deprivazione Istat). Verrà
effettuata un’unica analisi inserendo opportuni correttivi per tenere conto delle differenze tra i centri
coinvolti, ad esempio la diversa anzianità dei vari programmi di screening.
- Sottogruppi specifici e screening:
a) Sono state preparate 2 schede, una per la raccolta dei dati qualitativi relativi alle esperienze di
progetti di screening attivati nelle regioni partner e una per la raccolta dei quantitativi sullo screening
e partecipazione della popolazione immigrata.
b) Sono state condotte delle interviste a testimoni privilegiati che operano nell’ambito sociosanitario e
dello screening e che sono coinvolti in attività con le popolazioni straniere e tematiche di salute.
c) E’ stato pianificato un corso di formazione, con la partecipazione della Dott.ssa Lai Fong Chiu
docente presso l’Institute Health Science and Public all’Università di Leeds – UK, sul tema della
promozione dell’accesso allo screening delle popolazioni immigrate.
E’ stata infine valutata la possibilità di pianificare un Convegno/seminario per la presentazione dei
risultati del progetto.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Attività prevista nel 2010
Nel corso del 2010 si prevede di:
- valutare la partecipazione delle donne invitate per la prima volta allo screening mammografico per
stimare l’impatto dello screening sulla popolazione target mai invitata;
- confrontare l’adesione ai tre screening in quel sottogruppo di popolazione che riceve l’invito ad
effettuare tutti e tre i test.
- valutare il grado di fidelizzazione da parte dell’utenza ai tre screening, correlandolo a variabili di tipo
organizzativo, socio-demografico e censuale;
- produrre un documento di sintesi dello ‘stato dell’arte’ su stranieri e screening;
- organizzare e svolgere un corso di formazione sul tema della promozione dell’accesso allo
screening per la popolazione immigrata;
- pianificare un convegno/seminario per la presentazione dei dati del progetto.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.027
COLLABORATORI INTERNI:
Nereo SEGNAN
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ministero della Salute
Possibili co-finanziamenti da parte delle Regioni coinvolte.
PARTNERS COINVOLTI:
Regione Piemonte – CPO Centro di Prevenzione Oncologica in Piemonte, Torino
Regione Toscana – ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze
Regione Lazio – Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica
Regione Veneto – Istituto Oncologico Veneto IRCSS di Padova
Regione Umbria – Azienda Sanitaria Locale 2, Perugia
Regione Emilia-Romagna – Unità complessa senologia AUSL Bologna
PUBBLICAZIONI:
Produzione di materiale informativo adattato per specifici sottogruppi di popolazione, relazione sullo “stato dell’arte relativo a
stranieri e screening”, report di attività intermedi e finali.
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Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.028
Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi
regionali di screening mammografico, cervicale e del colon retto
Implementation of a regional service for monitoring the cancers
detected by mammography, cervical and colorectal screening
programmes in Piedmont
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto: CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Scopo del progetto è di creare un servizio (Service) che operi a livello regionale e svolga una
funzione di supporto agli operatori dei dipartimenti di screening piemontesi (mammografico, cervicale
e del colon retto) nel processo di monitoraggio e raccolta dei dati indispensabili per valutare la qualità
e l’impatto del processo di screening. Il Servizio avrà inoltre lo scopo di promuovere l’interazione con
e tra le unità organizzative e valutative dello screening di ciascun dipartimento (UVOS) e fornire
supporto metodologico e organizzativo per l’ottimizzazione dell’analisi e della raccolta dei dati.
In prospettiva, il Service regionale per la valutazione di processo e d’impatto dei programmi di
screening mammografico, cervicale e del colon retto potrà estendere la propria attività anche a livello
di follow up di mortalità e di follow up clinico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il Service dovrebbe svolgere diverse funzioni tra cui la centralizzazione degli archivi utilizzati negli
screening per la ricerca dei casi screen-detected e dei casi intervallo (attività da svolgersi in
collaborazione con il Registro Tumori). All’interno di tali funzionalità un importante ruolo è svolto dal
processo di ricerca e raccolta delle cartelle cliniche le cui informazioni sono poi registrati con i sistemi
SQTM, Serena ed SQTC.
Le azioni da svolgersi sono quindi molteplici:
1.completamento dell'analisi della situazione attuale nei 3 screening;
2.messa a punto del protocollo definitivo;
3.realizzazione del sistema informativo;
4.integrazione tra il Service ed SQTM web;
5.formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale;
6.sperimentazione sul territorio regionale;
7.analisi di fattibilità dell’incrocio dei dati con i dati del Registro Tumori per la ricerca dei casi
intervallo.
SCALA DEI TEMPI:
Attività effettuata
Il gruppo tecnico ha realizzato, come da obiettivo e metodologia del progetto, le funzionalità di
routine e più precisamente il follow up dei casi identificati allo screening (indicazione
all’intervento/trattamento) per lo screening mammografico e citologico e il follow up sui casi intervallo
(probabili casi intervallo) solo per lo screening mammografico. E' in corso l'analisi di fattibilità per
quanto riguarda lo screening colorettale.
E' stato realizzato il sistema informativo di supporto al Service per uniformare parte delle procedure
interne ad ogni programma di screening per quanto riguarda la gestione delle procedure di record
linkage.
L’applicativo è stato poi sperimentato a livello regionale. La sperimentazione, effettuata al momento
125
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.028
solo per lo screening mammografico, ha permesso di:
-incrociare gli archivi CSI con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) restituendo ad ogni
dipartimento l’elenco delle cartelle da richiedere;
-raccogliere i dati necessari per la ricerca dei casi intervallo.
Il lavoro è stato coordinato dal CPO Piemonte con frequenti contatti con i vari dipartimenti piemontesi
per lo scambio delle informazioni relative alle cartelle cliniche.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Per l’anno 2010 si prevede di:
- proseguire l’attività di routine per lo screening mammografico, in particolare integrando il Service
con SQTM web;
- organizzare un corso di formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale;
- implementare l'attività sullo screening colorettale;
- sviluppare l’attività per lo screening citologico;
- effettuare un’analisi delle situazioni dei registri delle anatomie patologiche.
COLLABORATORI INTERNI:
Marco CALCAGNO, Luisa GALLESIO, Federica GALLO, Pamela GIUBILATO, Nereo SEGNAN,
Valeria STEFANINI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
CCM Ministero della Salute- Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie.
PUBBLICAZIONI:
A fine progetto.
126
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.030
Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano
come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale
Pilot project on the use of Human Papillomavirus DNA testing as
primary screening test for cervical cancer precursors
RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare l’applicabilità pratica e la sostenibilità dello screening cervicale basato sul test per il DVA di
HPV nella pratica routinaria. In particolare, valutare l’impatto organizzativo l’adesione allo screening
con HPV rispetto a quello citologico e i costi, testare in una situazione routinaria i sistemi di controllo
di qualità già sperimentati entro lo studio NTCC, definire gli indicatori di processo e i valori di
riferimento con il nuovo sistema, mettere a punto sistemi informativi adeguati alla gestione e a
produrre gli indicatori suddetti.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Verranno incluse le donne che fanno parte della popolazione-obiettivo (residenti di età 25-64 anni)
dei dipartimenti di screening di Torino e Ivrea. Verranno escluse le donne già reclutate nello studio
NTCC. Metà della popolazione femminile verrà assegnata alla citologia convenzionale e metà al test
HPV sulla base dell’anno di nascita.
I prelievi verranno effettuati negli usuali centri di prelievo. Alle donne che fanno test per il DNA virale
(Hybrid Capture 2) verranno effettuati due prelievi, uno per un vetrino citologico convenzionale e
l’altro (come secondo) per il test HPV stesso. Inizialmente verrà effettuato il solo test HPV per tutte le
donne del gruppo. Le donne negative al test HPV verranno inviate per un nuovo round di screening
alla scadenza standard per il gruppo. Per le sole donne positive verrà colorato e letto lo striscio
citologico. Quelle con citologia (che sarà classificata secondo il sistema TBS 2001) ASC-US o più
grave verranno inviate direttamente in colposcopia. Quelle con citologia normale verranno re-invitate
a un anno di distanza per ripetere il test HPV e inviate in colposcopia solo se esso permane positivo.
Le donne che fanno la citologia come test primario seguiranno i protocolli standard. Prudenzialmente
le donne negative al test HPV verranno inizialmente re invitate per un nuovo round di screening alla
scadenza dei 3 anni raccomandata attualmente in Italia.
Il sistema informativo verrà modificato in modo da provvedere alla gestione delle donne secondo il
protocollo sopra indicato e all’acquisizione automatica dei risultati dei test.
Verranno raccolti diversi parametri per la valutazione e paragonati tra le due modalità di screening.
Verrà svolta un’analisi economica per valutare i costi per donna sottoposta a screening e per lesione
trovata. Verranno applicati i sistemi di controllo di qualità precedentemente adottati per lo studio
NTCC e ne verranno registrati ed analizzati i risultati.
SCALA DEI TEMPI:
Nel 2010 avvio dell'attività. Prime analisi su adesione, richiami, invio in colposcopia e costi.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Definito disegno ed ottenuto finanziamento. Eseguite analisi modifiche sistema informativo. Definita
organizzazione. Sono stati inviati i primi inviti.
127
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.030
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Nereo SEGNAN
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento del Ministero del Welfare (CCM, fondi ex L138). Il progetto è cordinato dal CPO e
coinvolge anche la Regione Emilia-Romaga e la provincia Autonoma di Trento.
PUBBLICAZIONI:
A fine progetto.
128
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.031
Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in
Italia
Improving control of health inequalities in Italy
RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il progetto si pone l’obiettivo di censire, informare, promuovere, sostenere e coordinare le principali
iniziative di ricerca/intervento italiane, mirate ad elaborare nuova conoscenza e a preparare
competenze sulle azioni utili al controllo delle disuguaglianze sociali di salute.
Per la parte di contributo del CPO Piemonte, gli obiettivi specifici sono:
1.Costruire e diffondere un modello concettuale di riferimento per lo studio dell’equità nel percorso di
screening ed assistenziale del tumore della mammella;
2.Aggiornare le conoscenze di letteratura già esistenti per quanto riguarda l’equità nel percorso
assistenziale del tumore della mammella in Italia;
3.Utilizzare le fonti informative esistenti per colmare eventuali lacune, in particolare in relazione a
diseguaglianze nella copertura del programma, adesione all’invito, incidenza di tumore e stadio alla
diagnosi, qualità della diagnosi e del trattamento in termini di tempestività e appropriatezza, e
sopravvivenza;
4.Identificare aree critiche nell’organizzazione dei servizi di prevenzione e cura del tumore della
mammella che necessitino di specifici interventi di contrasto alle diseguaglianze di salute.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
MATERIALI E METODI
- Revisione della letteratura sul tema dell’equità nel percorso assistenziale del tumore alla mammella
in Italia;
- Indagini sulle cause di variabilità intra e interregionali nella partecipazione e delle valutazioni di
modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità nell’accesso di
particolari sottogruppi della popolazione;
- Monitoraggio delle diseguaglianze sociali tramite procedure automatiche di record-linkage per
arricchire fonti informative sanitarie con l’informazione socioeconomica e occupazionale individuale
rilevata al censimento;
- Costruzione di modelli multivariati in grado di evidenziare il peso relativo dei diversi fattori, di
screening, clinici e socioeconomici, sulla variabilità degli indicatori selezionati.
RISULTATI ATTESI
La recente Comunicazione della Commissione Europea su “Solidarity in health: reducing health
inequalities in the EU” parte dalla constatazione che sia nelle politiche Europee sia nella
programmazione delle politiche della maggior parte dei Paesi Membri non c’è ancora abbastanza
consapevolezza delle disuguaglianze di salute e delle loro conseguenze. La Comunicazione stimola
a misurarsi con queste sfide, proponendo di migliorare la capacità di monitorare le disuguaglianze, di
raccogliere ed applicare le prove di efficacia degli interventi di controllo, di stimolare l’impegno delle
amministrazioni nazionali regionali e locali e dei principali attori sociali a coordinare le proprie
politiche in questo senso, valorizzando gli incentivi e l’assistenza che le politiche europee possono
assicurare. Raccogliendo tali stimoli, il presente progetto si propone di coordinare e mettere in rete
tutte le iniziative tecnico-scientifiche in grado di accompagnare le risposte nel contesto italiano.
129
Prevenzione secondaria
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 3.031
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
ATTIVITA’
Il contributo specifico del CPO consisterà nella ricerca di punti critici per le disuguaglianze di salute
nei percorsi preventivi ed assistenziali dei tumori oggetto di screening. In particolare, stante la
ricchezza delle fonti informative disponibili, in questa fase sperimentale delle attività ci si concentrerà
sullo screening per il tumore della mammella in alcune regioni italiane (Piemonte, Toscana, Emilia
Romagna, Veneto, Lazio, Umbria), attivamente e stabilmente coinvolti e nello screening
mammografico e per le quali è possibile ottenere anche informazioni di buona qualità sullo stato
socioeconomico delle donne sottoposte a screening.
In queste regioni sono già in corso delle indagini sulle cause di variabilità intra e interregionali nella
partecipazione e delle valutazioni di modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per
migliorare l’equità nell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione.
Gli esiti di queste valutazioni consentiranno l’identificazione dei principali meccanismi di generazione
di disuguaglianze nei processi e negli esiti dello screening del tumore della mammella, suscettibili di
correzione.
COLLABORATORI ESTERNI:
PARTNERS COINVOLTI:
ASL TO3
Agenzia Regionale di Sanità (ARS) della Toscana
Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ARSS) Emilia-Romagna
Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AgeNaS)
ASL RME
Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Epidemiologia Clinica-Descrittiva
Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Biostatistica
Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS)
Università di Torino, Dipartimento di Scienze Sociali
Università di Torino, Dipartimento di Economia Cognetti De Martiis
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO)
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle
malattie della povertà.
PUBBLICAZIONI:
Gli output previsti dal programma sono:
- un rapporto finale di sintesi dei risultati
- un seminario nazionale di presentazione e discussione dei risultati
130
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.001
Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed
esposizione ambientale e lavorativa ad amianto nell'area di Casale
Monferrato
Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after
environmental and occupational exposure to asbestos in the area of
Casale Monferrato, Italy
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Studio Multicentrico
Coordinamento del CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Studiare la relazione tra esposizione non lavorativa ad amianto e mesotelioma maligno della pleura,
con approfondimento sulla distribuzione spaziale del rischio di malattia. La valutazione del rischio
legato all’esposizione ambientale ad amianto viene effettuata controllando per l’esposizione
domestica e lavorativa. I dati di base per questo studio sono stati prodotti da una serie di studi caso
controllo che sono stati condotti nella zona: uno studio caso controllo di popolazione nella ASL di
Casale Monferrato (casi incidenti 1987-94), un successivo studio a Casale Monferrato e nell’area di
Torino (studio multicentrico internazionale, casi incidenti 1995-97), un ulteriore studio in corso a
Casale Monferrato.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I dati di base per la valutazione sono forniti dalle storie abitative dei casi e dei controlli inclusi negli
studi epidemiologici caso-controllo svolti nell’area di Casale Monferrato. I dati raccolti durante le
interviste sono stati verificati chiedendo a tutti i comuni interessati di fornire un supplemento di
indicazioni sugli indirizzi a cui hanno abitato i soggetti nello studio, con indicazioni della sezione di
censimento e di altre informazioni utili per georeferenziare gli indirizzi. Le coordinate geografiche
degli indirizzi vengono rilevate utilizzando sia metodi cartografici (fino al 2003) sia il GPS. Sono state
testate anche le possibilità offerte dai sistemi cartografici di libero accesso su internet (es. Google
Maps) che hanno dato ottimi risultati nelle analisi preliminari. La stima del rischio di mesotelioma
viene condotta con metodi di regressione, in modo da controllare per l’effetto di esposizione
lavorativa e domestica ad amianto.
SCALA DEI TEMPI:
Analisi dati nel 2009 - 2010.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono in corso le analisi dei dati relativi al set di casi incidenti nel periodo 2001-2006 e dei relativi
controlli. E’ in corso la georeferenziazione in modo da verificare i risultati con un set indipendente di
dati e quindi ripeterle su un insieme di circa 25 casi e 500 controlli. In tali analisi sarà in particolare
esplorato se si verifichino cluster di casi di mesotelioma nell’area.
PRINCIPALI RISULTATI EMERSI
L'indagine ha definito con la precisione attesa l'andamento spaziale del rischio di mesotelioma, che
mostra un andamento decrescente con centro sullo stabilimento Eternit. Sono stati individuati alcuni
clusters di casi, che potranno essere approfonditi su una serie più numerosa di soggetti. Tali clusters
non sono però tali da alterare sostanzialmente l'andamento spaziale secondo un modello che
considera la distanza dallo stabilimento quale il principale fattore di variazione.
131
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.001
COLLABORATORI INTERNI:
Milena MAULE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI
COLLABORATORI ESTERNI:
P. Dalmasso, A. Biggeri.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
I precedenti studi caso-controllo hanno ricevuto finanziamenti CEE (Europa contro il Cancro), Ispesl
ed AIRC.
NOTE:
CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi)
PUBBLICAZIONI:
•MAGNANI C, LEPORATI M. Mortality from lung cancer and population risk attributable to asbestos in an asbestos cement
manufacturing town in Italy. Occup Environ Med 1998; 55: 111-4.
•MAGNANI C, MOLLO F, PAOLETTI L, BELLIS D, BERNARDI P, BETTA P, BOTTA M, FALCHI M, IVALDI C, PAVESI M.
Asbestos lung burden and asbestosis after occupational and environmental exposure in an asbestos cement manufacturing
area: a necropsy study. Occup Environ Med 1998; 55: 840-6.
•MAGNANI C, AGUDO A, GONZALEZ CA, ANDRION A, CALLEJA A, CHELLINI E, DALMASSO P, ESCOLAR P,
HERNANDEZ S, IVALDI C, MIRABELLI D, RAMIREZ J, TURUGUET D, USEL M & TERRACINI B. Multicentric study on
malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. Br J Cancer 2000; 83: 104-11.
•MAGNANI C, DALMASSO P, BIGGERI A, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Increased risk of malignant
mesothelioma of the pleura after residential or domestic exposure to asbestos: a case-control study in Casale Monferrato,
Italy. Environ Health Perspect 2001; 109: 915-9.
•MAGNANI C. Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated with asbestos cement
production. The case of Casale Monferrato, Italy. Can Mineral 2001; 5: 29-36.
•SILVESTRI S, MAGNANI C, CALISTI R, AND BRUNO C. The experience of the Balangero chrysotile asbestos mine in Italy.
Health effects among workers mining and milling asbestos and the health experience of persons living nearby. Italy. Can
Mineral 2001; 5: 177-86.
•MOLLO F, MAGNANI C, et al. The attribution of lung cancers to asbestos exposure: a pathologic study of 924 unselected
cases. Am J Clin Pathol 2002; 117: 90-95.
•MIRABELLI D, MAGNANI C. Interaction between occupational and environmental exposure to asbestos. Epidemiologic
survey. G Ital Med Lav Ergon 2003; 25: 402-4.
•MAGNANI C. SV40, genetic polymorphism and mesothelioma. Pathological and epidemiological evidence. Med Lav 2005:
96: 347-53.
•Magnani C, Ferrante D e Amendola P Frequenza di tumori ed esposizione ad amianto nell’industria del cemento amianto.
Eur.J.Oncol. 2007; 12:81-88.
•MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO C, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling Mesothelioma Risk
Associated with Environmental Asbestos Exposure. Env Hlt Persp 2007; 115:1066-1071.
•Dreassi E, Lagazio C, Maule MM, Magnani C, Biggeri A. Sensitivity analysis of the relationship between disease occurrence
and distance from a putative source of pollution. Geospat Health. 2008; 2:263-71.
•Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. Cancer mortality and Incidence in a cohort of
Wives of Asbestos Workers in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect. 2007; 115: 1401-1405.
•Mirabelli D, Stura A, Gangemi M, Bertolotti M, Maule MM, Magnani C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte,
1990-2001. Epidemiol Prev 2007; 31: 132-8.
•Adesi FB, Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. [Mortality from pleural and peritoneal
cancer in a cohort of asbestos workers, many years after start of the exposure: possible role of fibers clearance] G Ital Med
Lav Ergon. 2007; 29(3 Suppl):346-8.
•BARONE-ADESI F, FERRANTE D, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B, MAGNANI C. Long-term
mortality from pleural and peritoneal cancer after exposure to asbestos: Possible role of asbestos clearance. Int J Cancer
2008; 123: 912-6. (IF 4.555)
•BERTOLOTTI M, FERRANTE D, MIRABELLI D, BOTTA M, NONNATO M, TODESCO A, TERRACINI B, MAGNANI C.
[Mortality in the cohort of the asbestos cement workers in the Eternit plant in Casale Monferrato (Italy)] Epidemiol Prev 2008;
32: 218-28.
•MAGNANI C, FERRANTE D, BARONE-ADESI F, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B. Cancer risk
after cessation of asbestos exposure. A cohort study of Italian asbestos cement workers. Occup Environ Med 2008; 65:
164-70.
•Sono stati presentati dati preliminari a due convegni scientifici ed alla Conferenza Nazionale Amianto.
132
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.002
Approfondimenti sulla patologia da amianto a Casale Monferrato
Follow-up study on asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Studio Multicentrico.
Partecipazione a programma coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Monitorare l’andamento dell’epidemia di mesotelioma in corso a Casale Monferrato, estendere la
valutazione della frequenza di patologia da amianto tra gli ex dipendenti ETERNIT e di valutare la
frazione di casi di mesotelioma attribuibile a diverse modalità di esposizione.
Il programma si articola in tre progetti: il primo relativo alla sorveglianza dell’epidemia di mesotelioma
maligno, il secondo all’aggiornamento delle coorti degli ex-dipendenti della Eternit e delle loro mogli
ed il terzo alla sorveglianza della frequenza di ricoveri ospedalieri ed alle cause di ricovero tra le
persone comprese nelle stesse coorti e nella popolazione generale della ASL.
L’attività di rilevazione periodica dei casi di mesotelioma è trattata anche nella scheda 4.003
(Responsabile dr. Dario Mirabelli).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sono adottati i metodi già descritti nelle schede relative ad altri studi. In particolare:
-i metodi adottati per la rilevazione dei casi e per l’individuazione dei casi incidenti e per le interviste
sono descritti nella scheda 4.003;
-i metodi per gli studi di coorte corrispondono a quelli adottati routinariamente in queste indagini e si
basano sull’accertamento dello stato in vita presso le anagrafi dei comuni di residenza. L’esposizione
è definita in base ai dati sul periodo lavorativo e, se disponibili, sulle mansioni svolte e sui livelli di
esposizione.
Per la valutazione della frequenza di ricoveri, è stato effettuato un linkage nominativo con l’elenco dei
dipendenti Eternit e quindi sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione specifici per i residenti nella
ASL di Casale che hanno lavorato in tale azienda e per quelli che non vi hanno lavorato.
Le analisi dei dati degli studi di coorte sono condotte in modo da valutare l'andamento del rischio di
patologia neoplastica con la durata di esposizione, la latenza ed il tempo dalla cessazione dell'attività
in azienda.
SCALA DEI TEMPI:
Lo studio ha avuto inizio il 1° Settembre 2000, e l’attività di rilevazione ed intervista dei casi è iniziata
dal 1.1.2001.
Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste - Attività svolta in modo continuo (collaborazione con il
Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (v. scheda 4.003).
Follow-up coorti - Aggiornamento al 31-12-2008 in corso
Analisi coorti - seguirà l’aggiornamento del follow-up
Analisi studio caso controllo - In corso
Analisi tassi di ospedalizzazione - Completato il linkage con le SDO e l’analisi dei tassi di
ospedalizzazione. Attività conclusa.
133
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.002
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ in corso l’aggiornamento del follow-up degli studi di coorte. Si prevede un’analisi dei dati
aggiornati nel 2009, anche in occasione di uno studio multicentrico con altre coorti italiane, inglesi ed
australiane sulla mortalità dopo latenza superiore a 40 anni e cessazione dall’esposizione superiore
a 30 anni.
Nel 2009-2010 verrà anche affrontato il problema della presenza di cause di morte competitive e
della necessità delle opportune correzioni nelle analisi dei dati.
E’ completata la registrazione su supporto informatico dei dati raccolti con lo studio caso-controllo
per il periodo fino al 30 giugno 2006 e relativi controlli. Le analisi statistiche saranno condotte
sull’intero data set, nel 2009-2010 (cfr scheda 4-001).
Per quanto riguarda il linkage con i ricoveri ospedalieri non si sono osservate differenze, se non per
le malattie già associate all’esposizione negli studi di mortalità e non si prevede un’estensione
dell’attività a breve.
PRINCIPALI RISULTATI EMERSI
Gli studi di coorte confermano l'eccesso di mortalità tra i dipendenti dell'azienda, causato da un
aumento delle morti per patologia neoplastica del polmone, della pleura, del peritoneo e per
asbestosi. L'andamento del rischio di tumore polmonare e della pleura suggerisce una riduzione
dopo oltre 20 anni dalla cessazione dell'attività. L'andamento della mortalità per tumore del peritoneo
mostra invece un andamento in continua crescita. L'analisi dei dati di incidenza indica risultati
concordanti con quelli mostrati dall'analisi di mortalità.
Lo studio di coorte delle mogli dei dipendenti indica un aumento del rischio di mesotelioma pleurico
ma non di tumore polmonare.
Le analisi dei ricoveri mostrano un aumento dell'ospedalizzazione per patologia respiratoria ma non
per le altre cause.
COLLABORATORI INTERNI:
Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO,
Benedetto TERRACINI
COLLABORATORI ESTERNI:
P. Dalmasso.
COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI:
Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia,
Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr. Pietro Comba dell’Istituto
Superiore di Sanità.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lo studio è stato finanziato dalla ASL 21.
PUBBLICAZIONI:
Elencate in comune con la scheda 4.001
Ulteriori pubblicazioni attese al termine del progetto.
134
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.003
Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte
Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont
RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI
COORDINAMENTO:
CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Si tratta di un’attività continuativa svolta per monitorare la frequenza di mesotelioma e definire la
possibile esposizione ad amianto dei casi, prevista dal Registro Nazionale Mesoteliomi (RENAM),
costituito presso l’ISPESL ai sensi del D.Lgs. 81/2008.
Il Registro dei Mesoteliomi del Piemonte è il Centro Operativo Regionale del RENAM.
Obiettivi:
Analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte.
Raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto
per i casi delle aree ad alta incidenza.
Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La rilevazione per il Registro dei Mesoteliomi Maligni si svolge in due fasi:
1. Rilevazione dei casi con diagnosi istologica o citologica.
La rilevazione dei casi incidenti di mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo viene effettuata
principalmente con la ricerca attiva dei casi presso i reparti di chirurgia toracica, di pneumologia ed i
Servizi di Anatomia Patologica del Piemonte. La ricerca ordinariamente è settimanale e coinvolge gli
ospedali dove viene condotta l’attività di intervista (vedi oltre). Nei restanti ospedali viene effettuata
una rilevazione straordinaria con cadenza periodica meno frequente (attualmente annuale).
2. Identificazione dei casi di mesotelioma non documentati da un esame isto- o citologico, sulla base
dell’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e delle certificazioni di morte. Sono
selezionati dagli archivi SDO e dall’archivio delle cause di morte tutti i casi con diagnosi codificata
con i codici 163 e 158.8-158.9, corrispondenti rispettivamente alle neoplasie primitive della pleura e
del peritoneo. Per i casi non già noti al Registro dei Mesoteliomi viene richiesta e valutata la
documentazione clinica.
L’intervista ai casi viene effettuata se possibile durante il ricovero durante il quale è stata posta la
diagnosi, altrimenti durante successivi ricoveri o a casa.
Per effettuare le interviste ai casi durante il ricovero è stato istituito il sistema di rilevazione ordinaria
a cadenza settimanale negli ospedali di Torino e cintura e di Casale Monferrato. Questo sistema è
stato esteso ad altre aree ad incidenza elevata: attualmente sono coinvolte la ASL CN1 (Cuneo) e
l’Ospedale della Carità di Novara.
Per tutti i casi viene periodicamente aggiornato lo stato in vita presso le anagrafi comunali, in modo
da determinare la sopravvivenza dopo la diagnosi.
135
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.003
SCALA DEI TEMPI:
Attività permanente
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Rilevazione nuovi casi incidenti ed intervisteAttività svolta in modo continuo nel 2009.
Rilevazione sistematica degli esami istologici presso i servizi di anatomia patologica (fino al
31-12-2009)- In corso
Estrazione dei ricoveri 2007-8 di possibili casi dagli archivi SDO e valutazione della loro
documentazione clinica - In corso
Analisi tassi di incidenza di mesotelioma a tutto il 2006 - Completata
Studio di sopravvivenza dei casi a tutto il 2006 - Completata
COLLABORATORI INTERNI:
Carol BRENTISCI, Giulia CAMMARIERI DIGLIO, Manuela GANGEMI, Marco GILARDETTI, Milena
MAULE, Antonella STURA
COLLABORATORI ESTERNI:
R. Calisti.
L’attività afferisce al Registro Nazionale Mesoteliomi, coordinato dall’ISPESL. L’attività afferisce
inoltre al Progetto di ricerca multidisciplinare su presenza, rischio e possibile confinamento o
inattivazione degli asbesti e minerali asbestiformi in alcune valli delle Alpi Occidentali (Valli di Susa e
di Lanzo), Centro Interdipartimentale per lo Studio degli Amianti e di Altri Particolati Nocivi “Giovanni
Scansetti”, per la parte inerente la valutazione del rischio di mesotelioma da esposizioni ambientali. Il
RMM è stato la base per la conduzione degli studi caso-controllo descritti alla scheda 4.001 e per
quelli in corso, descritti alla scheda 4.023, nonché per l’identificazione dei casi incidenti per gli studi
descritti alla scheda 4.002.
Collaborano per rilevazione ed interviste a casi operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli
Ambienti di Lavoro delle ASL Torino 3, Torino 4, Novara, Verbania, Cuneo 1 e Cuneo 2. L’attività
svolta nell’ambito territoriale delle ASL 20 e 21 rientra nel quadro dei progetti di ricerca sull’area di
Casale Monferrato, oggetto di apposita convenzione con l’ASL 21 e descritta in scheda 4.002.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Risorse CPO
NOTE:
CONNESSIONI: Registro Tumori, Epidemiologia Clinica
PUBBLICAZIONI:
•BRETTI S, CASTAGNETO B, CASADIO C, BETTA PG, MAGNANI C, ZAI S. Il mesotelioma pleurico: esperienze integrate.
Argomenti di Oncologia 1998; 19: 241-52.
•IVALDI C, DALMASSO P, NESTI M, MAGNANI C. Il registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte. Incidenza nel periodo
1990-1995. Epidemiol Prev 1999; 23: 308-15.
•COMBA P, MAGNANI C, BOTTI C. Setting priorities for environmental protection from asbestos: ethical aspects. Epidemiol
Prev 2000; 24: 85-6.
•MAGNANI C, VISCOMI S, DALMASSO P, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Survival after pleural malignant
mesothelioma. A population based study in, Italy. Tumori, 2002; 88: 266-9.
•NESTI M, MARINACCIO A, GENNARO V, GORINI G, MIRABELLI D, MENSI C, MERLER E, MONTANARO F, MUSTI M,
PANNELLI F, ROMANELLI A, TUMINO R; ReNaM Working Group. Epidemiologic surveillance for primary prevention of
malignant mesothelioma: the Italian experience. Med Lav 2005; 96: 338-46.
•GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, GENNARO V, VIARENGO P, MERLER E, ROBERTI S, MAGNANI C. La
sopravvivenza per i casi di mesotelioma: review degli studi pubblicati. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II
rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 71-87.
•MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, MENSI C, MAGNANI C, MUSTI M. I casi di mesotelioma maligno ad eziologia
ambientale e familiare: considerazioni generali ed analisi dei dati ReNaM. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II
rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 91-104.
•MIRABELLI D, MAGNANI C. Regione Piemonte: Centro operativo regionale (COR) del Registro Nazionale dei Mesoteliomi.
In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL:
207-216.
136
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.003
•STURA A, GANGEMI M, MIRABELLI D. Utilità delle schede di dimissione ospedaliera per la stima dell’incidenza dei
mesoteliomi maligni. Epidemiol Prev 2007;31:127-131.
•MIRABELLI D, STURA A, GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MAULE MM, MAGNANI C. Incidenza del mesotelioma maligno in
Piemonte, 1990-2001. Epidemiol Prev 2007;31:132-139.
•MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CHELLINI E, DE ZOTTI R, GENNARO V, MENEGOZZO M, MENSI C,
MERLER E, MIRABELLI D, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TOSI S, TUMINO R, NESTI M;
GRUPPO DI LAVORO RENAM. La sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia: dati d’incidenza ed
esposizione ad amianto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM). Epidemiol Prev 2007;31(Suppl 4):23-26
•MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CAVONE D, ZOTTI RD, FERRANTE P, GENNARO V, GORINI G,
MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A,
SCARSELLI A, TUMINO R; ITALIAN MESOTHELIOMA REGISTER (RENAM) WORKING GROUP. Analysis of latency time
and its determinants in asbestos related malignant mesothelioma cases of the Italian register. Eur J Cancer 2007;43:2722-8.
•MIRABELLI D, CALISTI R, BARONE-ADESI F, FORNERO E, MERLETTI F, MAGNANI C. Excess of mesotheliomas after
exposure to chrysotile in Balangero, Italy. Occup Environ Med 2008; 65: 815-9.
•CAPPIA S, RIGHI L, MIRABELLI D, CEPPI P, BACILLO E, ARDISSONE F, MOLINARO L, SCAGLIOTTI GV, PAPOTTI M.
Prognostic role of osteopontin expression in malignant pleural mesothelioma. Am J Clin Pathol 2008; 130: 58-64.
•MIRABELLI D, MERLER E. 'Environment' in cancer causation and etiological fraction: limitations and ambiguities.
Carcinogenesis 2008; 29: 1083.
•MIRABELLI D, ROBERTI S, GANGEMI M, ROSATO R, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, MANGONE L, GORINI G,
PASCUCCI C, CAVONE D, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MONTANARO F. Survival of peritoneal
malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 194-200.
•MONTANARO F, ROSATO R, GANGEMI M, ROBERTI S, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A,
CHELLINI E, PASCUCCI C, MUSTI M, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MIRABELLI D. Survival of
pleural malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 201-7.
Altre pubblicazioni sono elencate in comune con la scheda 4.001.
137
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC
Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation
RESPONSABILE: Prof. Paolo VINEIS
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche in 400.000 volontari residenti in 9 paesi
europei. Obiettivi collaterali: studiare le interazioni geni-ambiente.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’indagine EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è un’indagine
multicentrica avviata nel 1993 con lo scopo di indagare sui rapporti tra alimentazione e tumori. Si è
concluso entro marzo 1998 il reclutamento di 400.000 soggetti volontari in Europa, di cui circa
47.000 di età 35-64 anni in Italia (reclutati nelle aree di Torino, Firenze, Napoli, Ragusa e Varese) e
10604 a Torino. I volontari hanno compilato un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari ed
uno su altri fattori di rischio (vedi strumenti). E’ stata effettuata la raccolta di un campione di sangue
di 30 cc. da ciascun partecipante, conservato in azoto liquido. I volontari, che hanno tutti firmato un
modulo di consenso informato, vengono seguiti tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i
registri dei tumori e i certificati di decesso per stimare i tassi di incidenza e mortalità per diverse
patologie.
STRUMENTI UTILIZZATI
Tutti gli strumenti utilizzati sono stati validati attraverso indagini pilota. Gli strumenti sono: (a) un
questionario dotato di fotografie dei piatti più frequentemente consumati, mirante a rilevare i consumi
abituali dei principali cibi nel corso dell’ultimo anno; (b) un questionario (differenziato per uomini e
donne) su abitudini personali e altre esposizioni (fumo, esposizioni lavorative, abitudini riproduttive,
patologie precedenti, ecc.); (c) le misure antropometriche (peso, altezza, altezza da seduti,
circonferenze bacino e vita); (d) pressione arteriosa (due rilevazioni a riposo) e polso; (e) un
campione di sangue di 30 cc., conservato in azoto liquido dopo separazione di plasma, siero, buffy
coat (globuli bianchi) e globuli rossi; (f) l’intervista “24-ore” condotta a circa il 10% dei soggetti
reclutati (1.020 a Torino, circa 4.000 in tutta Italia); si tratta di un’intervista estremamente
approfondita su tutto ciò che è stato consumato nelle 24 ore precedenti, raccolta tramite computer.
SCALA DEI TEMPI:
Annualmente sono effettuati follow up di mortalità e follow up di incidenza per tumori e per altre
patologie croniche degenerative.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
È in corso un follow-up annuale di incidenza tumorale in collaborazione con il Registro Tumori
Piemonte. Inoltre sono stati attivati dei follow up per altre malattie cronico degenerative: malattie
cerebro e cardiovascolari (EPIC HEART), diabete (INTERACT)e malattie neurologiche (NEURO
EPIC).
E' stata creata a livello nazionale la collaborazione EPICOR che prevede lo studio delle cause
genetiche e ambientali delle malattia cerebro e cardiovascolari e una collaborazione per lo studio
della Sindrome Metabolica come fattore di rischio per i tumori.
Inoltre è in corso il richiamo dei volontari della coorte di Torino che sono stati ricontattati tramite un
breve questionario postale con domande su eventuali cambiamenti nelle abitudini di vita, in
138
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
particolare riguardo al fumo, all’attività fisica e alle misure antropometriche. Ad oggi la rispondenza al
questionario di richiamo è del 60%.
COLLABORATORI INTERNI:
Marilena ABBADINI, Laura FIORINI, Carlotta SACERDOTE, Anna VIGNA SURIA
COLLABORATORI ESTERNI:
Responsabile per le indagini genetiche: Prof Giuseppe Matullo, Hugef Foundation Torino e
Dipartimento di Genetica, Università di Torino.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
L’indagine è stata finanziata dalla Comunità Europea e dall’Associazione Italiana per le Ricerche sul
Cancro. Il richiamo della coorte EPIC è stato in parte finanziato dalla Ricerca Finalizzata della
Regione Piemonte 2007.
PUBBLICAZIONI:
-Palli D, Vineis P, et al. Diet, metabolic polymorphisms and dna adducts: the EPIC-Italy cross-sectional study. Int J Cancer
2000; 87(3): 444-51.
-Hjartaker A.,. Sacerdote C, et al. Consumption of dairy products in the European Prospective Investigation into Cancer and
Nutrition (EPIC) cohort: data from 35 955 24-hour dietary recalls in 10 European countries. Public Health Nutrition 2002; 5(6B):
1259-71.
-Linseisen J., Sacerdote C, et al. Consumption of added fats and oils in the European Prospective Investigation into Cancer
and Nutrition (EPIC) centres across 10 European countries as assessed by 24-hour dietary recalls. Public Health Nutrition
2002; 5(6B): 1227-42.
-Agudo A., Vineis P, et al. Consumption of vegetables, fruit and other plant foods in the European Prospective Investigation
into Cancer and Nutrition (EPIC) cohorts from 10 European countries. Public Health Nutrition 2002; 5(6B): 1179-96.
-Riboli E, Vineis P, et al. European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC): study populations and data
collection. Public Health Nutrition 2002; 5(6B): 1113-24.
-Salvini S. Vineis P, et al. Physical activity in the EPIC cohort in Italy. IARC Scientific Publications 2002; 156: 267-9.
-Pala V, Vineis P, et al. How vegetables are eaten in Italy EPIC centres: still setting a good example?. IARC Scientific
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-Boshuizen HC Vineis P, et al. and EPIC WORKING GROUP ON LUNG CANCER. Adjustment for smoking in lung cancer
analyses in the EPIC cohort. IARC Scientific Publications 2002; 156: 59-61.
-Altenburg HP., Vineis P, et al. and EPIC WORKING GROUP ON LUNG CANCER. Using multiple imputation methods to
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non-smokers. Tumori 2003; 89(6): 665-8.
-Tumino R, Vineis P, et al. Cancer incidence in EPIC-ITALY at first follow-up. Tumori 2003; 89(6): 656-64.
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-Celentano E., Sacerdote C, et al. Correlates of age at natural menopause in the cohorts of EPIC-Italy. Tumori 2003; 89(6):
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- Pala V. Sacerdote C, et al. Diet in the Italian EPIC cohorts: presentation of data and methodological issues. Tumori 2003;
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139
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
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140
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
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141
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
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142
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.004
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143
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.006
Studio europeo sui tumori rari
Rare cancers in Europe
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo del progetto è identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare
riferimento a fattori occupazionali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio, micosi fungoide, osso, mammella
maschile, vie biliari maschili, timo) ed un gruppo di controlli sono stati identificati in uno studio
caso-controllo di popolazione che si svolge in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino
funge da coordinamento per l’Italia e fornisce il principal investigator europeo per la sede tumorale
osso.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2.000 casi e 4.000 controlli). Sono stati validati i dati
raccolti e sono stati pubblicati a tutt’oggi 16 articoli. Altri articoli sono in corso di stesura. Nel 2010 è
prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati.
Sono ancora attesi da 3 a 6 articoli.
COLLABORATORI INTERNI:
Lorenzo RICHIARDI
COLLABORATORI ESTERNI:
Lorenzo Simonato, Enzo Merler.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro,
Compagnia di San Paolo.
PUBBLICAZIONI:
•VILLENEUVE S, CYR D, LYNGE E, ORSI L, SABROE A, MERLETTI F, GORINI G, MORALES-SUAREZ-VARELA M,
AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, KAERLEV L, ERIKSSON M, HARDELL L, FEVOTTE J, GUENEL P. Occupation and
occupational exposure to endocrine disrupting chemical in male breast cancer: a case-control study in Europe. Occup Environ
Med 2010; (in press).
•FRITSCHI L, GUENEL P, AHRENS W; EUROPEAN STUDY GROUP ON OCCUPATIONAL CAUSES OF RARE CANCERS
(AUTRUP H, KOLSTAD H, KAERLEV L, SABROE S, JOHANSEN P, POULSEN S, TEGLBJAERG PS, VYBERG M, GUÉNEL
P, FÉVOTTE J, ARVEUX P, BUEMI A, CARLI PM, CHAPLAIN G, DAURÈS JP, FAIVRE J, GROSCLAUDE P, GUIZARD AV,
HENRY-AMAR M, LAUNOY G, MÉNÉGOZ F, RAVERDY N, SCHAFFER P, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C,
GOTTHARDT S, JAHN I, JÖCKEL KH, MERZENICH H, STANG A, STEGMAIER C, TIMMER A, ZIEGLER H, BALLARD T,
BERTONI F, GORINI G, GOSTINICCHI S, MASALA G, MERLER E, MERLETTI F, SIMONATO L, ZAMBON P, ROGOVSKA I,
SHARKOVA G, STENGREVICS A, GIBAVICIENE J, JAZUKEVICIUS L, KURTINAITIS J, POCIUTE P, ALFONSO N,
COSTA-PEREIRA A, DORIA S, LOPES C, LOPES JM, MIRANDA A, SANTOS C, SANZ AGUADO MA, AURREKOETXEA JJ,
BRUN C, CÓRDOBA A, MARTÍNEZ GONZÁLEZ MA, GUILLÉN GRIMA F, GUARCH R, LLOPIS GONZÁLEZ A, MARÍN B,
MARQUINA A, MORALES SUÁREZ-VARELA MM, AGUINAGA ONTOSO I, MARTÍNEZ PEÑUELA JM, PURAS A, VEGA F,
VILLANUEVA GUARDIA MA, ERIKSSON M, HARDELL L, LARSSON I, OLSON H, SANDSTRÖM M, WINGREN G, LUTZ
JM, BELL J, CREE I, FLETCHER T, FOSS AJ.). Breast cancer in priests: follow-up of an observation made 167 years ago.Eur
J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):219-21.
•AHRENS W, TIMMER A, VYBERG M, FLETCHER T, GUENEL P, MERLER E, MERLETTI F, MORALE M, OLSSON H,
144
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.006
OLSEN J, HARDELL L, KAERLEV L, RAVERDY N, LYNGE E. Risk factors for extrahepatic biliary tract carcinoma in men:
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•AHRENS W, MAMBETOVA C, BOURDON-RAVERDY N, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F,
MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, ZAMBON P. Occupational exposure to
endocrine-disrupting compounds and biliary tract cancer among men. Scand J Work Environ Health 2007; 33: 387-96.
•MERLETTI F, RICHIARDI L, BERTONI F, AHRENS W, BUEMI A, COSTA-SANTOS C, ERIKSSON M, GUENEL P,
KAERLEV L, JOCKEL KH, LLOPIS-GONZALEZ A, MERLER E, MIRANDA A, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSSON
H, FLETCHER T, OLSEN J. Occupational factors and risk of adult bone sarcomas: a multicentric case-control study in Europe.
Int J Cancer 2006; 118: 721-7.
•MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G,
HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN-GRIMA F, MASALA G. Occupational sun exposure
and mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2006; 48: 390-3.
•LYNGE E, AFONSO N, KAERLEV L, OLSEN J, SABROE S, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, MERLETTI F,
STENGREVICS A, SUAREZ-VARELA M, COSTA-PERERRA A, VYBERG M. European multi-centre case-control study on
risk factors for rare cancers of unknown aetiology. Eur J Cancer 2005; 41: 601-12.
•LUTZ JM, CREE I, SABROE S, KVIST TK, CLAUSEN LB, AFONSO N, AHRENS W, BALLARD TJ, BELL J, CYR D,
ERIKSSON M, FEVOTTE J, GUENEL P, HARDELL L, JOCKEL KH, MIRANDA A, MERLETTI F,
MORALES-SUAREZ-VARELA MM, STENGREVICS A, LYNGE E. Occupational risks for uveal melanoma results from a
case-control study in nine European countries. Cancer Causes Control 2005; 16: 437-47.
•MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G,
HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational exposures
and Mycosis Fungoides. A European multicentre case-control study (Europe). Cancer Causes Control 2005; 16: 1253-9.
•MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G,
HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational risk factors
for mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2004; 46): 205-11.
•GUENEL P, CYR D, SABROE S, LYNGE E, MERLETTI F, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, MENEGOZ F, OLSSON H,
PAULSEN S, SIMONATO L, WINGREN G. Alcohol drinking may increase risk of breast cancer in men: a European
population-based case-control study. Cancer Causes Control 2004; 15: 571-80.
•MORALES MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W,
STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, VILLANUEVA MA. Viral infection, atopy and mycosis fungoides: a European multicentre
case-control study. Eur J Cancer 2003; 39: 511-6.
•MORALES SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS
W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN F. Are alcohol intake and smoking associated with mycosis fungoides? A
European multicentre case-control study. Eur J Cancer 2001; 37: 392-7.
•KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L,
LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A. Medical risk factors for small-bowel adenocarcinoma with focus on Chron
disease: a European population-based case-control study. Scand J Gastroenterol 2001; 36: 641-6.
•KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L,
LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A, OLSEN J. Is there an association between alcohol intake or smoking and
small bowel adenocarcinoma? Results from a European multi-center case-control study. Cancer Cause Control 2000; 11:
791-7.
•KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GONZALEZ AL, GUENEL P,
HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, SUAREZ-VARELA MM, STANG A. Occupation and small bowel
adenocarcinoma: a European case-control study. Occup Environ Med 2000; 57: 760-6.
145
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.009
Studio multicentrico italiano sull'eziologia
linfoemopoietici e dei neuroblastomi (SETIL)
dei
tumori
infantili
Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia,
lymphoma and neuroblastoma (SETIL)
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Lo studio SETIL indaga in Italia sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in
particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio
ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti
infettivi. L’indagine costituisce la prima ricerca epidemiologica italiana in questo ambito e viene
incontro a precise richieste più volte avanzate dall'opinione pubblica e dalle autorità sanitarie. La
disponibilità di dati relativi alla specifica realtà italiana, potrà inoltre costituire la base per la ricerca di
un consenso su scelte fondamentali per lo sviluppo. Lo studio stimerà il rischio per l’esposizione ad
agenti fisici (campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti), chimici (solventi, fumo passivo,
inquinamento da traffico, insetticidi); esposizioni lavorative dei genitori e malattie infettive. L'analisi
dei dati sarà condotta in modo da evidenziare eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Verrà stimato,
infine, quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio caso controllo multicentrico di popolazione. Sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con
diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. I casi saranno
rilevati con la collaborazione dell’AIEOP. I controlli sono appaiati per età, sesso e regione di
residenza e saranno estratti dall’archivio degli iscritti al SSN.
SCALA DEI TEMPI:
Lo studio è iniziato grazie al contributo dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro). In
Piemonte sono state effettuate oltre 80 interviste. La raccolta dati per l’indagine epidemiologica
terminerà con i casi incidenti nel 2001 e comprenderà 1.100 casi (800 leucemie, 80 linfomi e 220
neuroblastomi) e 1.600 in 16 regioni italiane (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto,
Trentino, Friuli VG, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, e
Sardegna).
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli.
Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono in corso le analisi
statistiche. I risultati dello studio saranno disponibili nel 2009-2010.
146
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.009
COLLABORATORI INTERNI:
Tiziana CENA, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Vanda MACERATA, Dario MIRABELLI,
Alessandra RANUCCI, Assunta RASULO
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento quadriennale AIRC. Contributi CNR, MURST, ISPESL e Ministero del Lavoro.
NOTE:
Dimensione multicentrica: italiana
Coordinatore C. Magnani
Centri partecipanti: Collaborano all’indagine l’Istituto Superiore di Sanità (Laboratori di Fisica e di
Igiene Ambientale), CNR (LADSEB di Padova e IROE di Firenze), Centri oncologici afferenti
all’AIEOP, AIEOP-FONOP di Bologna, Unità di Fisica Sanitaria afferenti a PMP o ARPA regionali,
Università, ASL, Osservatori Epidemiologici Regionali, Istituti Nazionali Tumori di Genova e Milano,
Istituto Burlo Garofolo di Trieste, Registri Tumori, CSPO di Firenze ed altre unità di ricerca
epidemiologica
CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili)
PUBBLICAZIONI:
•Presentazioni a convegni (AIE, AIRP).
•SALVAN A, PONS O, ROLETTI S, ERNA M, LIGUORI F, CICCOLALLO L, GALASSI C, MILIGI L, POGGI A, CANNIZZARO
S, TUMINO R, BORTOT P, POLICHETTI A, VECCHIA P, MAGNANI C FOR THE SETIL WORKGROUP. A pilot study of
residential exposure to extremely low frequency magnetic fields for the Italian epidemiologic study of risk factors for childhood
cancer (SETIL). In Kostarakis P and Stavroulakis P, eds. Proceedings of the Millennium Workshop on Biological Effects of
Electromagnetic Fields, Heraklion, Greece, 17 - 20 October 2000, pp 424-431. Book with peer review of papers.
147
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.018
Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2:
sopravvivenza dei soggetti GEM
GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects
survival
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA,
NUOVA ZELANDA) sulla relazione tra geni, fenotipo ed esposizione alla radiazione solare nella
eziologia del melanoma cutaneo. Lo studio è coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering
Memorial Center di NY, USA.
Alcuni tipi di geni (geni regolatori del ciclo cellulare, geni implicati nella regolazione pigmentaria e
geni implicati nella riparazione del DNA) sono considerati avere un ruolo nella genesi del melanoma
cutaneo. Poiché tali geni sono a bassa penetranza, si ipotizza che le loro varianti e mutazioni ad alto
rischio si ritrovino nei soggetti ad “alta intensità” di malattia, cioè in quei soggetti che sviluppano
lesioni melanocitarie multiple. Per testare questa ipotesi è stato proposto un nuovo disegno di studio
caso controllo, dove i casi sono soggetti con melanoma primitivo multiplo ed i controlli soggetti con
un solo melanoma primitivo.
Fase 2: verrà calcolata la sopravvivenza dei soggetti reclutati durante lo studio, ed analizzata in
rapporto alle variabili genetiche disponibili.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Poiché la proporzione di melanomi che manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente
al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia. Questa è
garantita dalla collaborazione di numerosi centri, e da un loro reclutamento pluriennale. E’ previsto di
raccogliere i soggetti su base di popolazione; i casi (melanomi multipli) sono reclutati per 4 anni, ed i
controlli (melanomi primitivi singolari) per un anno. Nel caso di Torino, il gettito previsto è di 7 casi di
lesione multipla e di 150 casi di lesione singola.
Ad ogni soggetto è proposta un’intervista, ed è richiesto un campione di cellule prelevato attraverso
lo spazzolato buccale.
La fase 2 prevede un follow-up classico d’esistenza in vita avviato secondo le modalità del follow-up
attivo con richiesta di certificazione presso le anagrafi di residenza. Inoltre è previsto un follow-up
clinico per intercettare altri melanomi multipli insorgenti nella coorte osservata ed altri tumori primari
associati.
SCALA DEI TEMPI:
Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno realizzando varie analisi dei dati raccolti.
Numerosi articoli sono stati pubblicati (vedi sotto) ed altri sottoposti per pubblicazione.
148
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.018
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati inviati i dati al centro coordinatore ed è prevista una fase d'analisi in cui il RTP è coinvolto.
COLLABORATORI INTERNI:
Roberto ZANETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
M. Pippione. (Dipartimento di Dermatologia, Università di Torino).
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Si
PUBBLICAZIONI:
•KRICKER A, ARMSTRONG BK, GOUMAS C, LITCHFIELD M, BEGG CB, HUMMER AJ, MARRETT LD, THEIS B,
MILLIKAN RC, THOMAS N, CULVER HA, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM
L, MUJUMDAR U, ZANETTI R, BERWICK M; FOR THE GEM STUDY GROUP. Ambient UV, personal sun exposure and risk
of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control 2007 Jan 6; PMID: 17206532.
•ORLOW I, BEGG CB, COTIGNOLA J, ROY P, HUMMER AJ, CLAS BA, MUJUMDAR U, CANCHOLA R, ARMSTRONG BK,
KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T,
REBBECK TR, KANETSKY PA, WILCOX H, BUSAM K, FROM L, BERWICK M. CDKN2A Germline Mutations in Individuals
with Cutaneous Malignant Melanoma. J Invest Dermatol 2007 Jan 11; PMID: 17218939.
•Kricker A, Armstrong BK, Goumas C, Litchfield M, Begg CB, Hummer AJ, Marrett LD, Theis B, Millikan RC, Thomas N,
Culver HA, Gallagher RP, Dwyer T, Rebbeck TR, Kanetsky PA, Busam K, From L, Mujumdar U, Zanetti R, Berwick M; for the
GEM Study Group. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control.
2007 Jan 6
•BERWICK M, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB,
ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L,
MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB; GEM STUDY GROUP. The prevalence of CDKN2A germ-line mutations and relative
risk for cutaneous malignant melanoma: an international population-based study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006;
15: 1520-5.
•KANETSKY PA, REBBECK TR, HUMMER AJ, PANOSSIAN S, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN
RC, GRUBER SB, CULVER HA, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H,
BEGG CB, BERWICK M. Population-based study of natural variation in the melanocortin-1 receptor gene and melanoma.
Cancer Res 2006; 66: 9330-7.
•MILLIKAN RC, HUMMER A, BEGG C, PLAYER J, DE COTRET AR, WINKEL S, MOHREWEISER H, THOMAS N,
ARMSTRONG B, KRICKER A, MARRETT LD, GRUBER SB, ANTON CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T,
REBBECK T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, BERWICK M. Polymorphisms in nucleotide excision repair genes and risk
of multiple primary melanoma: the Genes Environment and Melanoma study. Carcinogenesis 2006; 3: 610-8.
•BEGG CB, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB,
ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, MITRA N, BUSAM K, FROM L, BERWICK M;
Genes Environment and Melanoma Study Group. Lifetime risk of melanoma in CDKN2A mutation carriers in a
population-based sample. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1507-15.
•BEGG CB, HUMMER A, MUJUMDAR U, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRET LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB,
ANTON-CULVER H, KLOTZ JB, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, BERWICK MR. Familial
aggergation of melanoma risks in a large sample of melanoma cases. Cancer Causes Control 2004; 15: 967-65.
149
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.021
Studio di coorte sui lavoratori di un'industria della gomma
Cohort mortality study on rubber workers
RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI
COORDINAMENTO:
CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Nonostante l’uso di diverse sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo sia stato abbandonato da
tempo nella moderna industria della gomma, non è certo se il rischio di cancro sia stato
completamente controllato. Alcuni studi recenti segnalano infatti il perdurare di eccessi di mortalità
per diverse sedi tumorali, inclusa la vescica. E’ di interesse condurre studi su popolazioni occupate in
stabilimenti insediati di recente. Uno dei principali stabilimenti italiani di produzione di pneumatici è
entrato in funzione agli inizi degli anni ’60 a Cuneo e lo SPreSAL della ASL 15 ha avanzato una
richiesta di assistenza nella conduzione di uno studio di coorte. Le finalità di sanità pubblica si
associano a quelle scientifiche nel motivare la conduzione dello studio.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
MATERIALI E METODI
La lista dei dipendenti ed ex dipendenti dello stabilimento è stata creata sulla base dei libri matricola
aziendali. Sono state raccolte, a cura dello SPreSAL ASL 15, le ultime residenze note in azienda dei
dimessi.
E' stato condotto l’usuale follow-up per accertare lo stato in vita degli ex lavoratori, e sono state
acquisite le cause di morte dei deceduti. Sono state condotte le usuali analisi della mortalità generale
e causa specifica mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna.
Sono stati identificati i casi incidenti di tumore della vescica nei membri della coorte. E' stata
analizzata l'incidenza di tali tumori mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna.
E' stato condotto uno studio caso controllo innestato sulla coorte, per l'incidenza di tumori vescicali.
E’ in realizzazione una matrice mansione esposizione specifica per lo stabilimento, per la conduzione
di uno studio caso controllo all’interno della coorte.
RISULTATI
La mortalità generale presenta un deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione
durante l'attività in azienza (effetto lavoratore sano); dopo la dimissione la mortalità generale è
sovrapponibile all'atteso. Il deficit di mortalità nella coorte è concentrato nelle malattie
cardio-vascolari e respiratorie. La mortalità tumorale è sovrapponibile all'atteso per la maggior parte
delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente significativo di tumori
maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide.
L'incidenza di tumori vescicali, diversamente dalla mortalità, è aumentata in misura statisticamente
significativa.
SCALA DEI TEMPI:
Analisi dello studio caso controllo: fine 2010.
150
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.021
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stata eseguita l’analisi della mortalità generale e causa specifica, con riferimento esterno
(popolazione di riferimento: la popolazione generale piemontese). E’ stata eseguita l’analisi
dell’incidenza di tumori vescicali con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione
generale torinese).
COLLABORATORI INTERNI:
Francesco BARONE ADESI, Marco GILARDETTI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Antonella
STURA
COLLABORATORI ESTERNI:
Plinio Amendola (Master di II Livello, Università degli Studi di Torino), Roberto Calisti (ASUR
Marche), Anna Maria Cacciatore (ASL 15), Anna Maria Fossati (ASL 15).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Nel 2002 lo studio è stato finanziato da una convenzione tra ASL 15 e ASO San Giovanni Battista.
L’acquisizione delle diagnosi istologicamente confermate di neoplasia delle vie urinarie presso gli
ospedali di Savigliano, Mondovì Bra ed Alba è stata finanziata dalla Regione Piemonte, Ricerca
Sanitaria Finalizzata 2002 e 2003 (del progetto è titolare l’ASL 15). Lo studio caso-controllo nella
coorte sulle neoplasie delle vie urinarie è stato finanziato dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria
Finalizzata 2004 (del progetto è stata titolare l’ASL 15).
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto. E’ in preparazione un rapporto scientifico sui risultati delle analisi di mortalità e di incidenza con
riferimento esterno.
151
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.022
Studio italiano sui disturbi respiratori nell'infanzia e l'ambiente, II
Italian study on childhood respiratory disorders and the environment, II
RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Disporre di informazioni standardizzate sulla prevalenza dell’asma e delle allergie in età pediatrica in
Italia, sul loro andamento temporale e sulle differenze geografiche, sui relativi fattori di rischio e sul
trattamento e ricorso ai servizi sanitari nel contesto dello studio internazionale ISAAC (International
Study on Asthma and Allergies in Childhood) III. Valutare il ruolo eziologico dei fattori ambientali e
personali. Creare le basi per un’informazione corretta e scientificamente documentata sull’asma e le
allergie.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La prima fase dello studio multicentrico SIDRIA, realizzato nel 1994-1995 in 10 aree del nord e
centro Italia, ha raccolto dati sulle condizioni di salute respiratoria e sull'esposizione a molteplici
fattori di rischio in un campione rappresentativo di bambini e ragazzi di due fasce di età (6-7 e 13-14
anni) per un totale di oltre 40.000 soggetti. Lo studio ha contribuito con un grosso campione anche
alla prima fase dell'indagine ISAAC (International Study on Asthma and Allergies on Childhood).
La seconda fase dello studio SIDRIA è stata condotta nei primi mesi del 2002 in 13 aree italiane,
inclusi 3 centri del Sud Italia, per ottenere un quadro più completo della prevalenza delle malattie
respiratorie ed allergiche in età pediatrica in Italia e per valutare le modificazioni della prevalenza a 7
anni di distanza dalla prima indagine. Il campione nazionale ha incluso 19.394 bambini (di 6-7 anni) e
13.380 ragazzi (di 13-14 anni), con una rispondenza complessiva superiore al 90%.
RISULTATI PREVISTI
Stima della prevalenza corrente dell’asma pediatrico e di altri disturbi respiratori dell’infanzia.
Valutazione delle differenze geografiche e di eventuali tendenze temporali (confronto con SIDRIA I).
Valutazione dell’associazione con fattori di rischio personali ed ambientali.
SCALA DEI TEMPI:
La raccolta dei dati è conclusa, ed i risultati principali sono stati pubblicati su riviste nazionali e
internazionali. Sono in corso ulteriori analisi dei dati su aspetti specifici, in particolare sulle
associazioni tra i disturbi respiratori e fattori di rischio personali e ambientali.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel 2009 è proseguita l’analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche. In
particolare, il centro di Torino, responsabile del coordinamento nazionale dello studio, ha coordinato
il gruppo di lavoro nazionale che ha analizzato la relazione tra esposizioni outdoor e salute
respiratoria. Nel 2010 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei
risultati.
COLLABORATORI INTERNI:
Giovannino CICCONE, Enrica MIGLIORE, Dario MIRABELLI
152
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.022
COLLABORATORI ESTERNI:
Ennio Cadum (ARPA Piemonte), Giovanna Berti (ARPA Piemonte), Mauro Maria Grosa (ARPA
Piemonte), Massimiliano Bugiani (ASL 4), Pavilio Piccioni (ASL 4).
Alla rilevazione nelle scuole ha collaborato il personale dei Dipartimenti Materno-infantili delle ASL di
Torino.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
E’ stato ottenuto un finanziamento dal Ministero della Salute, Ricerca Finalizzata ex-art.12, bando
“Programmi speciali” 2000, e dalla Regione Piemonte.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Dimensione multicentrica italiana
Coordinatore C. Galassi
Partecipanti: Gruppo Collaborativo SIDRIA II
CONNESSIONI: studio internazionale ISAAC (International Study of Asthma and Allergies in
Childhood)
PUBBLICAZIONI:
• I primi dati ufficiali di SIDRIA-2 sono stati comunicati in occasione del seminario satellite della riunione annuale AIE (20
ottobre 2003) e sono disponibili sul sito www.sidria.net.
• VIEGI G, SIMONI M, LOMBARDI E, RUSCONI F, BERTI G, GALASSI C, FORASTIERE F, AND THE SIDRIA-2
COLLABORATIVE GROUP. Indoor Exposure To Moulds And Respiratory Disorders Among Italian Children (SIDRIA-2° Phase
Study). Proceedings of the Sixteenth Conference of the International Society for Environmental Epidemiology (ISEE), New
York, 2004. Epidemiology 2004; 15: S185.
• SIMONI M, VIEGI G, LOMBARDI E, BERTI G, BISANTI L, TALASSI F, CHELLINI E, COLLABORATIVE GROUP (Pisa,
Bologna, Italy).Indoor exposure to mould/dampness and respiratory disorders in Italian adolescents (SIDRIA-2 phase study).
Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004.
• SIMONI M, VIEGI G, LOMBARDI E, RUSCONI F, GALASSI C, CICCONE G, BIGGERI A, FORASTIERE F,
COLLABORATIVE GROUP. Indoor exposure to mould/dampness and respiratory disorders among Italian children
(SIDRIA-2[deg] phase study. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004.
• E. Migliore, M. Bugiani, C. Galassi, G. Berti, A. Russo, G. Ciccone, the SIDRIA Group. Asthma and allergy among migrant
children to Italy. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004.
• C. GALASSI, M. DE SARIO, A. BIGGERI, L. BISANTI, E. CHELLINI, G. CICCONE, M. G. PETRONIO, S. PIFFER, F.
FORASTIERE. Changes in the society and in the prevalence of childhood asthma and allergic rhinitis in Italy. Congress of the
European Respiratory Society, Glasgow 2004.
• F. RUSCONI, C. GALASSI, M. BELLASIO, G. M. CORBO, F. FORASTIERE, S. PIFFER, SIDRIA GROUP. Pregnancy
complications and risk of wheezing (Wh) and atopy. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004
• GALASSI C, FORASTIERE F, BIGGERI A, GABELLINI C, DE SARIO M, CICCONE G, BIOCCA M, BISANTI L; Gruppo
Collaborativo SIDRIA-2. SIDRIA seconda fase: obiettivi, disegno dello studio e metodologia di indagine. Epidemiol Prev 2005;
29: 9-13.
• GALASSI C, DE SARIO M, FORASTIERE F. (Eds). Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell'Infanzia e l'Ambiente. SIDRIA-2
fase. Epidemiol Prev 2005; 29: 1-96.
• GALASSI C, BIGGERI A, CICCONE G, FORASTIERE F; SIDRIA Phase 1 Collaborative Group. Environment and respiratory
diseases in childhood: the Italian experience. Int J Occup Environ Health 2005; 11: 103-6.
• SIMONI M, LOMBARDI E, BERTI G, RUSCONI F, LA GRUTTA S et al. Mould/dampness exposure at home is associated
with respiratory disorders in Italian children and adolescents: the SIDRIA-2 Study. Occup Environ Med 2005; 62: 616-22.
• GALASSI C, MIGLIORE E, PEARCE N, GALLETTI G, BUGIANI M, RUSSO A, CICCONE C, and the SIDRIA-2 Collaborative
Group. Prevalence of asthma inmigrant and non-migrant children in Italy. ISEE Conference, Johannesburg, South Africa,
13-16 September 2005
• MIGLIORE E, BERTI G, GALASSI C, FORASTIERE F, PEARCE N, VIEGI G, CICCONE G and the SIDRIA-2 Collaborative
Group. Car and truck traffic and adverse effects on respiratory health in childhood. The results of a large Italian multicenter
survey (SIDRIA 2). ISEE Conference, Johannesburg, South Africa, 13-16 September 2005.
• GALASSI C, DE SARIO M, BIGGERI A, BISANTI L, CHELLINI E, CICCONE G, PETRONIO MG, PIFFER S, SESTINI P,
RUSCONI F, VIEGI G, FORASTIERE F. Changes in prevalence of asthma and allergies among children and adolescents in
Italy: 1994-2002. Pediatrics 2006; 117: 34-42.
• GEHRING U, PATTENDEN S, SLACHTOVA H, ANTOVA T, BRAUN-FAHRLANDER C, FABIANOVA E, FLETCHER T,
GALASSI C, HOEK G, KUZMIN SV, LUTTMANN-GIBSON H, MOSHAMMER H, RUDNAI P, ZLOTKOWSKA R, HEINRICH J.
Parental education and children's respiratory and allergic symptoms in the Pollution and the Young (PATY) study. Eur Respir J
2006; 27: 95-107.
• GALASSI C. Storia naturale dell'asma: risultati degli studi epidemiologici italiani nei bambini: lo studio SIDRIA. Convegno:
Recenti contributi della pneumologia italiana all’European Respiratory Society: epidemiologia, fisiopatologia, infettivologia.
Pisa, 12-13 giugno 2006.
• GALASSI C, Gruppo Collaborativo SIDRIA-2. L’asma e le allergopatie nei bambini e negli adolescenti (SIDRIA 2). Congresso
Interannuale della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica. Torino, 27 - 29 aprile 2006.GALASSI C, Gruppo
Collaborativo SIDRIA. Inquinamento da traffico e salute respiratoria dei bambini: le evidenze degli studi SIDRIA. 7° Congresso
153
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.022
Nazionale della Pneumologia – UIP, SIMeR, Firenze, 4-7 Ottobre 2006.
• RUSCONI F, GALASSI C, FORASTIERE F, BELLASIO M, DE SARIO M, CICCONE G, BRUNETTI L, CHELLINI E, CORBO
G, LA GRUTTA S, LOMBARDI E, PIFFER S, TALASSI F, BIGGERI A, PEARCE N, SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP.
Maternal Complications and Procedures in Pregnancy and at Birth and Wheezing Phenotypes in Children. Am J Respir Crit
Care Med 2007; 175: 16-21.
• MIGLIORE E, PEARCE N, BUGIANI M, GALLETTI G, BIGGERI A, BISANTI L, CARANCI N, DELL’ORCO V, DE SARIO M,
SESTINI P, PIFFER S, VIEGI G, FORASTIERE F, GALASSI C, CICCONE G and SIDRIA-2 Collaborative Group. Prevalence
of asthma and wheeze in migrants children to Italy: the results of SIDRIA 2 study. Allergy 2007; 62: 293-300.
• MIGLIORE E. L’ambiente condiziona la salute respiratoria dei bambini immigrati? [Is environmental exposure involved in the
respiratory health of migrant children?]. Pneumologia Pediatrica 2007; 27: 37-40.
• CLAUDIA GALASSI, ENRICA MIGLIORE E IL GRUPPO COLLABORATIVO SIDRIA-2*. Diseguaglianze sociali e patologia
respiratoria: un problema anche italiano? Atti del XI congresso Nazionale-SIMRI, Milano 21-23 giugno 2007.
• MIGLIORE E, , CALABRESE R, GALLETTI G, *GALASSI C, CICCONE G, FORASTIERE F, MERLETTI F et al. A validation
method for self-reported traffic data. ISEE Conference, Mexico City, 5-9 September 2007.
• MIGLIORE E, CALABRESE R, GALLETTI G, GALASSI C, CICCONE G, FORASTIERE F, MERLETTI F. Un metodo di
validazione dell’esposizione a traffico veicolare autoriferita mediante l’uso dei flussi di traffico a Torino. XXXI Congresso
annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, Ostuni, 17-19 Ottobre 2007.
• GALASSI C, FORASTIERE F, DE SARIO M, RUSCONI F, MIGLIORE E, BIGGERI A, BISANTI L, BONCI E, BRUNETTI L,
CHELLINI E, CICCONE G, CORBO G, DELL’ORCO V, LA GRUTTA S, GIANNELLA G, PETRONIO MG, PIFFER S,
PISTELLI R, SESTINI P, VIEGI G AND SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Up to date results of the Italian Studies on
Respiratory Disorders in Children and the Environment (SIDRIA). It J Allergy Clin Immunol 2007; 17:93-99.
• CORBO GM, FORASTIERE F, DE SARIO M, BRUNETTI L, BONCI E, BUGIANI M, CHELLINI E, LA GRUTTA S, MIGLIORE
E, PISTELLI R, RUSCONI F, RUSSO A, SIMONI M, TALASSI F, GALASSI C; SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Wheeze
and asthma in children: associations with body mass index, sports, television viewing, and diet. Epidemiology 2008; 19:
747-55.
• MIGLIORE E, BERTI G, GALASSI C, PEARCE N, FORASTIERE F, CALABRESE R, ARMENIO L, BIGGERI A, BISANTI L,
BUGIANI M, CADUM E, CHELLINI E, DELL'ORCO V, GIANNELLA G, SESTINI P, CORBO G, PISTELLI R, VIEGI G,
CICCONE G; SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Respiratory symptoms in children living near busy roads and their
relationship to vehicular traffic: results of an Italian multicenter study (SIDRIA 2). Environ Health 2009; 8: 27. (IF 2.48)
• ODHIAMBO JA, WILLIAMS HC, CLAYTON TO, ROBERTSON CF, ASHER MI; ISAAC PHASE THREE STUDY GROUP.
(GALASSI C, CICCONE G.) Global variations in prevalence of eczema symptoms in children from ISAAC Phase Three. J
Allergy Clin Immunol 2009; 124: 1251-8.e23. (IF 9.773)
• ELLWOOD P, WILLIAMS H, AÏT-KHALED N, BJÖRKSTÉN B, ROBERTSON C; ISAAC PHASE III STUDY GROUP.
(GALASSI C, CICCONE G.) Translation of questions: the International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC)
experience. Int J Tuberc Lung Dis 2009; 13: 1174-82. (IF 2.304)
• LOMBARDI E, SIMONI M, LA GRUTTA S, VIEGI G, BISANTI L, CHELLINI E, DELL’ORCO V, MIGLIORE E, PETRONIO
MG, PISTELLI R, RUSCONI F, SESTINI P, FORASTIERE F, GALASSI C AND THE SIDRIA-2 Collaborative Group. Effects of
pet exposure in the first year of life on respiratory and allergic symptoms in Italian children. the sidria-2 study. Pediatr Allergy
Immunol 2010; 21: 268-276.
154
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.023
Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni
Molecular biology of malignant mesothelioma
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Analisi dei fattori di rischio genetici (polimorfismi metabolici, attivazione di oncogeni) per lo sviluppo
del mesotelioma pleurico ed interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto.
Analisi dei polimorfismi del DNA repair.
Analisi GWAS.
Ricerca di DNA e di antigeni del virus SV 40 a livello cellulare e serico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Lo studio si integra con la rilevazione e con la raccolta di anamnesi professionale di casi e controlli
condotta dal Registro dei Mesoteliomi Maligni.
Per tutti i soggetti saranno raccolti campioni adeguati di materiale biologico.
Gli esami di laboratorio saranno condotti in laboratori esterni, fino alla disponibilità del laboratorio di
Epidemiologia Molecolare.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Lo studio è in corso dal gennaio 2001 tra i residenti nella ASL 21, con un disegno caso-controllo di
popolazione.
Dal gennaio 2005 lo studio è stato esteso ai residenti nella provincia di Torino, con un disegno
caso-controllo ospedaliero.
Nel 2005-6 è stata analizzata l’associazione tra polimorfismi genetici di geni del riparo del DNA,
esposizione ad amianto e rischio di mesotelioma, sulla base dei casi osservati tra il 2001 ed il
settembre 2004 nella popolazione della ASL 21 e dei relativi controlli. L’analisi, visti i risultati positivi
osservati a proposito del gene XRCC1, è stata estesa ad altri geni. Nel 2007 sono state estese le
analisi a tutti i soggetti inclusi nello studio caso controllo sul mesotelioma.
Nel 2008 sono state estese le analisi ad altri geni, alla stima degli aplotipi, con relativa valutazione
dei rischi.
Sono state pubblicate una rassegna sul ruolo dei polimorfismi genetici nel mesotelioma ed un lavoro
sul polimorfismo del gene NAT2, in collaborazione con l’IST Genova.
COLLABORATORI ESTERNI:
IMPEGNO DI PERSONALE
Il personale è quello già impegnato per la rilevazione e l’intervista dei casi, con un’unità a tempo
definito per le interviste aggiuntive ai controlli.
COLLABORATORI
Collaborazioni esterne: I. Dianzani (università di Novara), M. Musti e D. Cavone (Università di Bari),
G. P. Betta (Ospedale di Alessandria), G. Barbanti Brodano e M. Tognon (Università di Ferrara), G.
Matullo (ISI).
155
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.023
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento triennale ISPESL (gestito dall’Università di Bari). Finanziamento Regione Piemonte,
Bando Ricerca Scientifica Applicata (DD.GG.RR. 78-9416 del 19.05.2003 e 111-10277 del
01-08-2003). Altre richieste in corso.
NOTE:
connessioni: Registro Tumori, Epidemiologia clinica
PUBBLICAZIONI:
•DIANZANI I, GIBELLO L, BIAVA A, GIORDANO M, BERTOLOTTI M, BETTI M, FERRANTE D, GUARRERA S, BETTA GP,
MIRABELLI D, MATULLO G, MAGNANI C. Polymorphisms in DNA repair genes as risk factors for asbestos-related malignant
mesothelioma in a general population study. Mutat Res 2006; 599: 124-34.
•BETTI M, NERI M, FERRANTE D, LANDI S, BIAVA A, GEMIGNANI F, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, PADOAN M,
UGOLINI D, BOTTA M, BONASSI S, MAGNANI C, DIANZANI I. Pooled analysis of NAT2 genotypes as risk factors for
asbestos-related malignant mesothelioma. Int J Hyg Environ Health 2008 Sep 30.
•NERI M, UGOLINI D, DIANZANI I, GEMIGNANI F, LANDI S, CESARIO A, MAGNANI C, MUTTI L, PUNTONI R, BONASSI
S. Genetic susceptibility to malignant pleural mesothelioma and other asbestos-associated diseases Mutat Res 2008; 659:
126–36.
•UGOLINI D, NERI M, CEPPI M, CESARIO A, DIANZANI I, FILIBERTI R, GEMIGNANI F, LANDI S, MAGNANI C, MUTTI L,
PUNTONI R, BONASSI S. Genetic susceptibility to malignant mesothelioma and exposure to asbestos: The influence of the
familial factor. Mutat Res 2008; 658: 162–71.
Ulteriori pubblicazioni sono attese al termine del progetto.
156
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.025
Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni
geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA
Endometrial cancer, diet, body weight, and gene-environment
interactions: a collaborative study in Italy and the United States
RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE
COORDINAMENTO:
Studio collaborativo (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York; Divisioni dell’Ospedale S.
Anna, Torino e Cliniche Universitarie di Ginecologia e Ostetricia, Torino)
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
I tassi di incidenza dei tumori endometriali sono più bassi in Italia che negli Stati Uniti. Inoltre i tassi
italiani non mostrano differenze tra Nord e Sud, a differenza dei tumori della mammella (che
condividono molti fattori di rischio con i tumori endometriali). Così non sembrano esservi differenze
tra le donne che migrano dal Sud al Nord Italia o negli Stati Uniti. Una possibile spiegazione per
questi dati di epidemiologia descrittiva è legata a un ruolo conflittuale dell’obesità e, rispettivamente,
dell’alimentazione. Nel Sud Italia l’obesità è frequente tra le donne, ma un maggiore consumo di una
dieta mediterranea può esercitare un ruolo protettivo. Anche la storia riproduttiva tende ad essere
molto diversa al Nord e al Sud.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
E' stato condotto uno studio caso-controllo sui principali fattori di rischio per i tumori dell’endometrio,
congiuntamente a Torino, dove vi è un’ampia popolazione di donne migrate del Sud Italia, e a New
York, dove vi è una quota di donne migrate dall’Italia.
Le principali ipotesi sottoposte a indagine sono le seguenti:
se le migranti hanno diverse abitudini alimentari, indice di massa corporea (BMI) e abitudini
riproduttive rispetto alle non-migranti
se le differenze nei fattori di rischio possono spiegare i profili di rischio dei tumori dell’endometrio in
Italia e negli USA e il diverso comportamento rispetto ai tumori della mammella
indagare sul ruolo opposto svolto dall’obesità e dalle abitudini alimentari mediterranee
indagare sul ruolo di polimorfismi metabolici che interagiscono con i fattori di rischio nel condizionare
l’occorrenza di tumori dell’endometrio. (SHBG, CYP19, COMT e geni della riparazione del DNA).
Sono stati reclutati 308 casi di tumore maligno dell'endometrio, 140 controlli ospedalieri e sono stati
identificati 98 controlli dalla coorte di EPIC Torino.
SCALA DEI TEMPI:
Entro il 2009 è stato completato il reclutamento dei casi e dei controlli. Nel 2010 sono previste le
analisi dei campioni biologici in particolare i polimorfismi di SHBG, CYP19A1, MSH2, HNF1B, HHEX,
ESR1, MLH1.
Nel 2010 sono previste pubblicazioni sullo studio torinese, nel 2011 pubblicazioni in collaborazione
con il consortio internazionale E2C2.
157
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.025
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' stato completato il reclutamento di casi e controlli. I soggetti partecipanti allo studio sono stati
tipizzati per SHBG rs6259, CYP19A1 rs700518, CYP19A1 rs727479, MSH2 rs2303428, MSH2
rs2059520, HNF1B rs4430796, HHEX rs7923837,HHEX rs1111875,ESR1 rs3020314,
MLH1 rs1800734. Sono in corso le analisi dei dati e la stesura del primo articolo.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura FIORINI, Anna VIGNA SURIA
COLLABORATORI ESTERNI:
Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, Imperial College London.
Sara Olson, Marianne Berwick (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York; Giuseppe
Matullo (Fondazione ISI).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
AIRC
NOTE:
CONNESSIONI:
Lo studio partecipa ad un consorzio di studi caso controllo sul tumore dell’endometrio coordinato
dall’NCI (Epidemiology of Endometrial Cancer Consortium, E2C2).
PUBBLICAZIONI:
Protocollo dello studio.
158
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.026
Epidemiologia geografica: analisi spaziali applicate alle basi di dati
correnti
Geographical epidemiology: spatial analyses applied to health statistics
RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Utilizzare metodologie di analisi spaziale per eseguire studi geografici descrittivi ed analitici sulle basi
di dati di statistiche sanitarie correnti disponibili alla nostra unità.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Applicazione di differenti tecniche di analisi spaziale ai dati di mortalità, incidenza, ricovero
ospedaliero regionali e/o derivati da studi analitici. Utilizzo di software dedicato (ad esempio:
BayesX, WINBUGS) e sviluppo di modelli statistici e programmi ad hoc.
SCALA DEI TEMPI:
Attività corrente.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono in corso:
- Studio della distribuzione spaziale dell'incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte attraverso
l'uso dei dati del Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte. Identificazione e analisi di cluster
geografici di incidenza e/o mortalità.
- Studi ad hoc in seguito a segnalazioni di potenziali eccessi di incidenza o mortalità sul territorio
della Regione.
Completato:
- Messi a punto e testati metodi bayesiani per l'elaborazione di mappe geografiche di mortalità e
incidenza per il Piemonte.
- Atlante piemontese di mortalità per malattie del sistema nervoso centrale in collaborazione con il
Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia dell'Università di Torino (prof. Giuseppe Migliaretti,
prof. Franco Cavallo).
- Analisi geografica dei casi incidenti di tumori infantili in Piemonte. Il progetto si è svolto in
collaborazione con la dr.ssa Paola Dalmasso del Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia
dell'Università di Torino.
- Studio della distribuzione spaziale della mortalità per patologie oncologiche rare e comuni in
Piemonte (sarcomi dei tessuti molli, tumore maligno della pleura, tumore del polmone, tumore della
mammella nelle donne).
- Studio della distribuzione spaziale dell'incidenza di mesotelioma maligno della pleura al variare del
luogo di residenza attraverso uno studio di tipo caso-controllo, al fine di determinare l'effetto
dell'inquinamento ambientale da fibre di amianto nella zona di Casale Monferrato (Vedi Scheda
4.001).
159
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.026
COLLABORATORI INTERNI:
Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Dario MIRABELLI, Guido PASTORE, Benedetto
TERRACINI
COLLABORATORI ESTERNI:
P. Dalmasso, M. Chiusolo, M. Demaria, E. Cadum, G. Migliaretti, A. Biggeri (Università di Firenze),
C. La Vecchia (Università di Milano)
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Non vi sono attualmente finanziamenti ad hoc.
NOTE:
Studio non multicentrico
CONNESSIONI: RMM (Registro Mesoteliomi), RTI (Registro Tumori Infantili)
PUBBLICAZIONI:
•MIGLIARETTI G, MAULE MM, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MIRABELLI D, MERLETTI F, CAVALLO F. Mortalità per
malattie del Sistema Nervoso Centrale in Piemonte nel periodo 1992-1997. Università degli studi di Torino, Dipartimento di
Sanità Pubblica e Microbiologia. Torino 2004.
•MIGLIARETTI G, MAULE MM, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MIRABELLI D, MERLETTI F, CAVALLO F. Metodi
bayesiani nello studio della mortalità per malattie del sistema nervoso centrale in Piemonte (1992-1997). Statistica Applicata
2004;16:205-218.
•MAULE MM, MIRABELLI D. Metodi bayesiani nell’analisi spaziale dei dati geografici. L’Osservatorio 2004:3;12-15.
•MAULE MM, MIGLIARETTI G, MIRABELLI D, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MERLETTI F, CAVALLO F. Bayesian
methods in the analysis of mortality associated to central nervous system diseases in Piedmont, Italy (1992-1997). In
Correlated Data Modelling 2004; Gregori D, MacKenzie G, Friedl H, Corradetti R (eds). Milano: Franco Angeli; 2007.
•MAULE MM, MERLETTI F, MIRABELLI D, LA VECCHIA C. Spatial variation of mortality for common and rare cancers in
Piedmont, Italy (1980-2000): a bayesian approach. Eur J Cancer Prev 2006;15:108-116.
•ALESSI D, PASTORE G, BAGNATI R, BAUSSANO I, DALMASSO P, DAMA E, GREGORI D, MAULE M, MOSSO ML,
TERRACINI B, ZANETTI R, ZUCCOLO L, MERLETTI F, MAGNANI C. Frequenza e prognosi dei tumori infantili in Piemonte.
Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte 1967-2004. Quaderni CPO-Piemonte N. 12. Torino 2006.
•MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO P, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling mesothelioma risk
associated with environmental asbestos exposure. Environ Health Perspect 2007; 115: 1066-1071.
•DREASSI E, LAGAZIO C, MAULE MM, MAGNANI C, BIGGERI A. Sensitivity analysis of the relationship between disease
occurrence and distance from a putative source of pollution. Geospat Health 2008; 2: 263-71.
160
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.028
Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del
capo collo: studio epidemiologico multicentrico europeo
Environmental factors and genetic susceptibility in the aetiology of
head and neck cancers: a multicentric European epidemiological study
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Principale obiettivo:
testare l’ipotesi che le grandi differenze nell’incidenza di cancri UADT in Europa siano dovute a uno o
più dei seguenti:
- differenti pattern di consumo di alcool e di tipo di bevanda alcolica
- differente suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool
- differente suscettibilità genetica al metabolismo del tabacco o a danno del DNA
- interazione tra elevato consumo di alcool e altri fattori di stile di vita e di nutrizione, specialmente
basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco.
Obiettivi specifici sono:
1.Studiare se i pattern specifici e i fattori eziologici conosciuti sono importanti includendo tipi specifici
di consumo di alcool (es. superalcolici, birra, vino) e pattern di consumo alcolico (consumo molto
elevato una o due volte la settimana verso un consumo regolare moderato).
2.Studiare altri pattern nutrizionali incluso l’effetto protettivo di frutta e verdura fresca, rischi associati
al consumo di pesce, carne e verdure salate affumicate.
3.Studiare l’interazione tra elevato consumo di alcool ed altri fattori dietetici o stili di vita,
specialmente basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco.
4.Studiare il ruolo della suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool e del tabacco e del danno
del DNA nello spiegare le differenze internazionali, così come il rischio individuale per i tumori UADT.
5.Fornire un sufficiente numero di casi per permettere un’analisi per sottogruppi di specifici soggetti
includendo differenti categorie di età e di sesso. Questo include i fattori di rischio che hanno un
effetto più importante in soggetti sotto i 55 anni di età. Infatti i tumori UADT sono in proporzione alti in
questo gruppo e sono da molti anni in aumento in Europa.
6.Combinare le informazioni sulle esposizioni a stili di vita e fattori nutrizionali su suscettibilità
genetica e biomarkers per il riparo del DNA, valutare come queste variabili possano essere usate a
livello dell’individuo per identificare gruppi ad alto rischio per lo sviluppo dei tumori UADT.
7.Fornire tutti i risultati separatamente per i sottotipi UADT e per tipo istologico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Principali punti
1. Studio caso-controllo in 12 centri / 8 nazioni europee inclusa l’Italia (3 centri)
2. Controlli ospedalieri e di popolazione
3. Interviste strutturate su esposizioni di stile di vita e anamnestiche
4. Campioni di sangue ottenuti da casi e da controlli
5. Campioni di biopsia ottenuti dai casi quando possibile
6. Tutti i soggetti saranno studiati per geni potenzialmente coinvolti nei tumori UADT
8.Una banca biologica sarà costituita per testare nel futuro altre ipotesi.
161
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.028
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La raccolta dati è terminata nel 2005-2006, con il raggiungimento degli obbiettivi sia a livello italiano
che europeo. Le analisi genetiche ed i controlli finali sui dati sono in corso. I primi articoli sono stati
pubblicati nel 2008. Analisi in corso e nuove pubblicazioni sono attese.
COLLABORATORI INTERNI:
Lorenzo RICHIARDI
COLLABORATORI ESTERNI:
Paul Brennan, Paolo Boffetta (IARC, Lione), Lorenzo Simonato (Università di Padova), Renato
Talamini (CRO Aviano).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Unione Europea.
PUBBLICAZIONI:
•CANOVA C, HASHIBE M, SIMONATO L, NELIS M, METSPALU A, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, AHRENS W, PIGEOT
I, MERLETTI F, RICHIARDI L, TALAMINI R, BARZAN L, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, HOLCÁTOVÁ I, BENCKO V,
BENHAMOU S, BOUCHARDY C, KJAERHEIM K, LOWRY R, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, CONWAY DI, MCKINNEY PA,
ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, BRENNAN P. Genetic associations of 115 polymorphisms with
cancers of the upper aerodigestive tract across 10 European countries: the ARCAGE project. Cancer Res. 2009 Apr
1;69(7):2956-65
•SCHMEISSER N, CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, POHLABELN H, MARRON M, BENHAMOU S,
BOUCHARDY C, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, LAGIOU A, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F,
RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, TALAMINI R, POLESEL J, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, ZNAOR A,
HEALY C, MCCARTEN BE, HASHIBE M, BRENNAN P, AHRENS W. Life course social mobility and risk of upper
aerodigestive tract cancer in men. Eur J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):173-82. Epub 2010 Feb 9.
•LEE YC, MARRON M, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, AHRENS W, POHLABELN H, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D,
AGUDO A, CASTELLSAGUE X, BENCKO V, HOLCATOVA I, KJAERHEIM K,MERLETTI F, RICHIARDI L, MACFARLANE
GJ, MACFARLANE TV, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, CONWAY DI, MCKINNEY PA, LOWRY RJ,
SNEDDON L, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, BRENNAN P, HASHIBE M. Active and involuntary tobacco smoking
and upper aerodigestive tract cancer risks in a multicenter case-control study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2009
Dec;18(12):3353-61.
•CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, AHRENS W, SCHMEISSER N, BENHAMOU S, BOUCHARDY C,
MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, MINAKI P, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, RICHIARDI L,
KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, ZNAOR
A, HEALY CM, MCCARTAN BE, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Socioeconomic factors associated with risk of
upper aerodigestive tract cancer in Europe. Eur J Cancer. 2010 Feb;46(3):588-98. Epub 2009 Oct 24.
•LIPS EH, GABORIEAU V, MCKAY JD, CHABRIER A, HUNG RJ, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D,
SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT
V, FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, MCLAUGHLIN J, LIU G, SKORPEN F, ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L,
STUDY E, BENHAMOU S, LAGIOU P, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X,
MACFARLANE TV, BARZAN L, CANOVA C, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, CURADO MP, KOIFMAN S,
ELUF-NETO J, MATOS E, MENEZES A, FERNANDEZ L, METSPALU A, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. Association
between a 15q25 gene variant, smoking quantity and tobacco-related cancers among 17 000 individuals. Int J Epidemiol. 2009
Sep 23. [Epub ahead of print]
•LAGIOU P, TALAMINI R, SAMOLI E, LAGIOU A, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C,
SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X,
MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, BIGGS AM, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, CONWAY DI,
MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Diet and
upper-aerodigestive tract cancer in Europe: The ARCAGE study. Int J Cancer 2008 Dec 23.
•BALBO S, HASHIBE M, GUNDY S, BRENNAN P, CANOVA C, SIMONATO L, MERLETTI F, RICHIARDI L, AGUDO A,
CASTELLSAGUÉ X, ZNAOR A, TALAMINI R, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, WANG M, HECHT SS, BOFFETTA P.
N2-ethyldeoxyguanosine as a potential biomarker for assessing effects of alcohol consumption on DNA. Cancer Epidemiol
Biomarkers Prev 2008; 17: 3026-32.
•HASHIBE M, MCKAY JD, CURADO MP, OLIVEIRA JC, KOIFMAN S, KOIFMAN R, ZARIDZE D, SHANGINA O,
WÜNSCH-FILHO V, ELUF-NETO J, LEVI JE, MATOS E, LAGIOU P, LAGIOU A, BENHAMOU S, BOUCHARDY C,
SZESZENIA-DABROWSKA N, MENEZES A, DALL'AGNOL MM, MERLETTI F, RICHIARDI L, FERNANDEZ L, LENCE J,
TALAMINI R, BARZAN L, MATES D, MATES IN, KJAERHEIM K, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, SIMONATO L,
CANOVA C, HOLCÁTOVÁ I, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, LOWRY R, JANOUT V, KOLLAROVA H, CONWAY DI,
MCKINNEY PA, ZNAOR A, FABIANOVA E, BENCKO V, LISSOWSKA J, CHABRIER A, HUNG RJ, GABORIEAU V,
BOFFETTA P, BRENNAN P. Multiple ADH genes are associated with upper aerodigestive cancers. Nat Genet 2008; 40:
707-9.
•HUNG RJ, MCKAY JD, GABORIEAU V, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D, MUKERIA A, SZESZENIA-DABROWSKA
N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT V, CHEN C, GOODMAN G,
FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, CASSIDY A, MCLAUGHLIN J, LIU G, NAROD S, KROKAN HE, SKORPEN F,
ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L, LINSEISEN J, CLAVEL-CHAPELON F, VINEIS P, BUENO-DE-MESQUITA HB,
162
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.028
LUND E, MARTINEZ C, BINGHAM S, RASMUSON T, HAINAUT P, RIBOLI E, AHRENS W, BENHAMOU S, LAGIOU P,
TRICHOPOULOS D, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, MACFARLANE G, TALAMINI R, SIMONATO
L, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, ZELENIKA D, BOLAND A, DELEPINE M, FOGLIO M, LECHNER D,
MATSUDA F, BLANCHE H, GUT I, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. A susceptibility locus for lung cancer maps to
nicotinic acetylcholine receptor subunit genes on 15q25. Nature 2008; 452: 633-7.
•LAGIOU P, GEORGILA C, MINAKI P, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SLAMOVA A,
SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, MACFARLANE TV,
MACFARLANE GJ, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR
A, MCCARTAN BE, HEALY C, NELIS M, METSPALU A, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN PJ. Alcohol-related cancers
and genetic susceptibility in Europe: the ARCAGE project: study samples and data collection. Eur J Cancer Prev 2009; 18:
76-84.
163
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.030
Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella
popolazione femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM
Risk factors for breast cancer among women invited for mammography
screening: a population survey
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto ASL Milano
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in
primo luogo il modello di Gail.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Somministrazione di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sulla alimentazione, abitudini
di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una
mammografia di screening.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della
città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. L’invio dei questionari alle donne
invitate è stato avviato nel Settembre 2004 ed è terminato nel Gennaio 2007. Nel complesso la
rispondenza è stata di circa il 60% tra le 70.000 donne che hanno effettuato un esame di screening
nel periodo di durata dello studio. Quest’ultima si è protratta per un periodo leggermente superiore ai
due anni (che corrisponde al periodismo degli inviti) per consentire di raggiungere donne invitate o
aderenti in ritardo. E’ tuttora in corso l’analisi multicentrica dei dati.
COLLABORATORI INTERNI:
Antonio AQUECI, Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Galina GONZALEZ, Ettore MANCINI,
Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
PUBBLICAZIONI:
•BISANTI L, RUSSO A, BELLINI A, MANCINI E, PONTI A, SEGNAN N, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M.
Caratterizzazione della popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio
FRiCaM (Fattori di rischio per il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per
la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 144-149.
•BISANTI L, RUSSO A, ROSSELLI DEL TURCO M., PONTI A, SEGNAN N, M, ZAPPA M. Caratterizzazione della
popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio FRiCaM (Fattori di rischio per
il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori
femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 136-139.
164
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.031
Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per
l'individuazione di gruppi ad alto rischio
Skin cancer prevention: development of a biochemical test for
screening of high risk groups
RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO
COORDINAMENTO:
Studio italiano
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
I risultati degli studi sui fattori di rischio ambientali, genetici e fenotipici hanno portato
all’individuazione di una serie di marker di rischio di differente significato e precisione di misura.
Andiamo dalle misure anamnestiche di esposizione solare, alla misurazione soggettiva delle
caratteristiche cutanee, ed infine alla individuazione di specifici marker genetici. Tuttavia, mentre le
misure epidemiologiche soffrono di mancanza di specificità, i markers hanno prevalenze molto basse
e di fatto sono inutilizzabili in un ambito di prevenzione di popolazione. Un marker intermedio è stato
individuato in studi precedenti, nella eumelanina, che possiede buona specificità e prevalenze
elevate. Tuttavia, trattandosi di un marcatore biochimico presente in tutta la popolazione in quantità
continue, la definizione di un cut-off adeguato a minimizzare i costi ed a massimizzare i risultati è più
problematico. L’alternativa individuata è quella di studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in
congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità e di ottenere un criterio esterno
per l’individuazione di un punto di cut-off.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Determinazione biochimica di un campione di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2,
con metodi atti ad individuare marcatori feomelanici. Le determinazioni sono effettuate presso
l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) – Sezione di Biella, che ha già collaborato con le
fasi precedenti dello studio HELIOS 2.
SCALA DEI TEMPI:
1.Individuazione del campione febbraio 2004
2.Determinazioni HPLC entro l’estate 2005
3.Controllo di riproducibilità estate 2005
4.Analisi e pubblicazione dei risultati entro il 2006.
5.Estensione dell’analisi con metodo NIR all’intero campione: 2007-2008.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Dopo il completamento dell’analisi su un sotto-campione di melanomi e controlli, è stato prevista
l’estensione dell’analisi con metodo NIR a resto del campione (melanomi, BCC, SCC e restanti
controlli).
Per raggiungere questo obiettivo è stato richiesto nel corso del 2007 un finanziamento alla Ricerca
finalizzata della Regione Piemonte, erogato e reso disponibile alla fine dell’anno.
Nel corso del 2008 si è provveduto ad utilizzare il finanziamento per l’effettuazione delle
determinazioni presso l’ISMAC del CNR di Biella.
Nel corso del 2010 prosegue l'analisi dei dati.
165
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.031
COLLABORATORI INTERNI:
Roberto ZANETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
M. Zoccola, R Mossotti, R Innocenti (Istituto per lo studio delle Macromolecole del CNR di Biella)
DI Loria (Istituto Roffo, Università di Buenos Aires).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Nell’ambito dei progetti di ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte, il progetto ha ricevuto
un finanziamento nel 2007.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Si
PUBBLICAZIONI:
•ROSSO S, ZANETTI R, SANCHEZ MJ, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA D, OSTERLIND A, GREINERT R,
CHIRLAQUE MD, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, LAURIA C, BALZI D, ZOCCOLA M. Is
2,3,5-Pyrroletricarboxylic Acid in hair a better risk indicator for melanoma than tradinional epidemiologic measures for skin
phenotype?. Am J Epidemiol. 2007, 15;165: 1170-7.
•Olsen CM, Green AC, Zens MS, Stukel TA, Bataille V, Berwick M, Elwood JM, Gallagher R, Holly EA, Kirkpatrick C, Mack T,
Osterlind A, Rosso S, Swerdlow AJ, Karagas MR. Anthropometric factors and risk of melanoma in women: A pooled analysis.
Int J Cancer. 2007 Nov 7.
•ZANETTI R, ROSSO S, MARTINEZ C, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA DI, OSTERLIND A, GREINERT R,
NAVARRO C, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, GAFA L, CHIARUGI A, MOSSOTTI R. Comparison of
risk patterns in carcinoma and melanoma of the skin in men: a multi-centre case-case-control study. Br J Cancer 2006; 94:
743-51.
•ZANETTI R, ZOCCOLA M, MOSSOTTI R, INNOCENTI R, LORIA DI, ROSSO S, and the Helios Working Group. PTCA
determination in human hair: reliability and analytical aspects. Med Sci Monit 2006; 12: PI23-8.
•Zoccola M, Mossotti R, Innocenti R, Loria DI, Rosso S, Zanetti R. A new approach in the determination of eumelanin in
human hair using near infrared spectroscopy. NIR news 2005; 16: 10-12.
166
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.033
Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA
Web-based birth cohort: the NINFEA project
RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo del progetto è di reclutare via web e seguire nel tempo una coorte italiana di 10.000 NUOVI
NATI italiani.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1) Potenziali membri della coorte sono le donne in gravidanza che siano a conoscenza del progetto,
abbiano la possibilità di accedere ad internet e decidono di partecipare. Il reclutamento è cominciato
a Luglio 2005. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche sia “attive”
(come ad esempio una breve spiegazione dello studio durante i corsi di preparazione al parto, o
volantini allegati ai risultati degli esami di laboratorio), sia passive (attraverso forum e siti internet).
Per partecipare le donne devono connettersi al sito dello studio (www.progettoninfea.it) e compilare
on-line il primo questionario. Due ulteriori questionari sono compilati, sempre on-line, 6 mesi dopo il
parto e 18 mesi dopo il parto. Le donne ed i loro figli sono seguiti con follow-up attivo e passivo
(Schede di Dimissione Ospedaliera, Registro Tumori) per almeno 18 anni.
2) All’interno della coorte di nascita è innestato dal luglio 2007 uno studio sperimentale di intervento
per la cessazione del fumo in gravidanza e dopo il parto. L’intervento consiste nel dare l’informazione
dell’esistenza dei centri antitabacco e fornire i contatti di quello più vicino alla residenza della
partecipante. L’outcome è la prevalenza di fumo a 6 e 18 mesi.
3) Le informazioni raccolte nell’ambito della coorte di nuovi nati sono utilizzate anche per validare
l’utilizzo di internet come strumento per il reclutamento e la conduzione di studi di coorte. In
particolare sono in corso analisi sul possibile bias di selezione, sulla completezza del follow-up e
sull’efficacia dei diversi sistemi di pubblicizzazione dell’esistenza della coorte.
4) la coorte collabora in diversi progetti internazionali, tra cui ENRIECO (www.enrieco.org) e
CHICOS (www.chicosproject.eu) e analisi congiunte sui determinanti dell'asma e della crescita nei
primi anni di vita
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono state reclutate circa 2600 donne, 1800 hanno compilato il questionario dei 6 mesi e 1200
quello dei 18 mesi.
COLLABORATORI INTERNI:
Iacopo BAUSSANO, Franco MERLETTI, Emanuele Pivetta, Costanza Pizzi, Fabio SACCONA
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Regione Piemonte, MIUR, Compagnia di San Paolo.
PUBBLICAZIONI:
Diverse pubblicazioni attese nel corso del progetto
RICHIARDI L, BAUSSANO I, MERLETTI F. Studi longitudinali di nuovi nati: utilizzare anche il web? Epidemiol Prev 2005; 29:
56.
RICHIARDI L, BAUSSANO I, VIZZINI L, DOUWES J, PEARCE N, MERLETTI F. Feasibility of recruiting a birth cohort through
the Internet: the experience of the NINFEA cohort. Eur J Epidemiol 2007; 22: 831-7.
167
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.036
Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo
familiare
Cancer biomarkers identification for familial and hereditary prostate
cancer
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Studio Multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri
bio-umorali, gli assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario,
familiare e sporadico in fasi morfologicamente caratterizzate della progressione tumorale, controllati
per fattori di rischio individuali e ambientali.
Lo studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella
iniziazione/progressione tumorale, le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il
coinvolgimento della instabilità genetica microsatellitare (MIN) nei meccanismi di progressione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio caso-controllo sulla distribuzione di fattori di rischio e di eventi genotipici e fenotipici, in
pazienti con nuova diagnosi di CaP eredo-familiare (casi) e sporadico (controlli).
Lo studio si articolerà in 3 fasi.
FASE 1: RECLUTAMENTO E STRATIFICAZIONE DEI PAZIENTI (Unità Operative: CPO Torino,
Urologia IST- Genova, SCUP-Piemonte, Ospedale di Aosta)
FASE 2: ANALISI ISTOLOGICA, CITOGENETICA E GENOTIPICA (Unità Operativa Anatomia
Patologica IRCC Candiolo-Torino)
FASE 3: ANALISI STATISTICA (Unità Operativa CPO Piemonte, Torino)
Confronto degli indicatori in studio e stima del valore predittivo dei biomarcatori tumorali per
eredo-familiarità. Calcolo di Odds, Odds Ratio ed Intervalli di Confidenza al 95% per alterazioni dei
marcatori in studio, stimati con tecniche di analisi univariata e multivariata.
SCALA DEI TEMPI:
L'analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati è prevista per il 2009.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
A partire dal 10 giugno 2004, secondo le modalità previste dal protocollo, nei reparti di Urologia di 10
ospedali della Regione Piemonte (Ospedale S. Giovanni Bosco Torino, Ospedale Maria Vittoria
Torino, Ospedale Martini Torino, Ospedale Gradenigo Torino, Ospedale Civile di Chivasso,
Ospedale Civile di Biella, Ospedale Civile di Ivrea, Ospedale Civile di Ciriè, Ospedale Civile di
Alessandria, Ospedale Civile di Pinerolo), Ospedale di Aosta coordinati direttamente dal CPO
Piemonte, e dall'IRCC (IST Genova) sono stati contattati 717 pazienti con nuova diagnosi istologica
di carcinoma prostatico ed età inferiore o uguale a 70 anni al momento della prima diagnosi. Dopo
avere ricevuto informazioni sugli obiettivi e sui metodi 708 di questi hanno espresso consenso
informato ed hanno inizialmente aderito allo studio.
Il questionario sulla familiarità per la ricostruzione del pedigree è stato somministrato a 687 soggetti
da quattro intervistatori appositamente formati. Durante l'intervista ai pazienti sono stati consegnati i
2 questionari EPIC indaganti le abitudini alimentari e lo Stile di Vita. 649 pazienti hanno compilato e
restituito entrambi i questionari presso il CPO-Piemonte, dove è stata controllata la completezza e la
correttezza di compilazione. Laddove si sono rilevati errori, i pazienti sono stati ricontattati
168
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.036
telefonicamente dagli intervistatori. I questionari così predisposti per la lettura elettronica sono stati
inviati all'unità di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale presso il Centro per lo Studio e la
Prevenzione Oncologica di Firenze.
Presso i servizi di Urologia, al momento del reclutamento o durante l'intervista, sono stati effettuati
658 prelievi ematici, inviati presso l'IRCC Candiolo. L'estrazione del DNA e del RNA è stata
effettuata su 468 campioni ematici. I polimorfismi sono stati valutati su 374 campioni ematici ottenuti
da controlli e su 94 campioni da casi eredo-familiari.
Al fine di ottenere informazioni accurate sullo stato di patologia e su fattori prognostici (presenza dei
sintomi al momento della diagnosi, motivo della biopsia, valori PSA (totale e free), terapia effettuata,
Gleason score, istotipo, classificazione pTNM), sono state recuperate e visionate 535 cartelle
cliniche.
I pazienti per cui sono disponibili tutti i dati necessari per l'analisi (l'intervista sulla familiarità, il
prelievo ematico e i dati sull'alimentazione e lo stile di vita ottenuti dai questionari EPIC) sono 579.
Tra questi 95 pazienti presentano le caratteristiche necessarie per essere definiti casi eredo-familiari
(criteri di Carter). Per ciascun caso sono stati selezionati 4 controlli (pazienti con carcinoma della
prostata sporadico). Le analisi finali sono state dunque effettuate su un totale di 475 soggetti.
Dalle prime analisi sono emersi i seguenti risultati.
Tra i centri coinvolti nello studio l'Ospedale Giovanni Bosco di Torino ha reclutato il 21% di tutti i
soggetti in studio, il 17% è stato reclutato presso IST di Genova, il 15% presso l'ospedale di Ciriè. Gli
altri centri hanno segnalato una percentuale di pazienti inferiore (range 1%-9%).
Il 92% delle interviste sulla familiarità è stato effettuato presso l'ospedale di provenienza, il 7% dei
pazienti è stato intervistato telefonicamente. La durata media delle interviste è stata di circa 40
minuti.
Per quanto riguarda la distribuzione per età, il 42% dell'intero campione dei pazienti ha un'età
compresa tra 65-69 anni. Anche nei diversi centri questa è la classe d'età maggiormente
rappresentata, seppur con variazioni (33%-52%).
Il 57% dei pazienti erano sintomatici al momento della diagnosi, con variazioni all'interno dei centri
(24%-71%). Il disturbo riferito più frequentemente dai pazienti è quello della minzione (52%), seguito
dalle disfunzioni sessuali (24%).
L'aumento dei valori di PSA viene riportato dai pazienti come il motivo che più frequentemente ha
determinato il prelievo bioptico. Si osserva però una significativa differenza tra i centri piemontesi e
l'IST di Genova. Il 74% dei pazienti reclutati presso il centro di Genova riferisce come motivo della
biopsia un aumento dei valori del PSA, eseguito in assenza di sintomi. Il 20% dei pazienti ha riferito
di aver eseguito la biopsia in seguito ad aumento del PSA, eseguito in presenza di sintomi, mentre il
motivo per cui è stata effettuata la biopsia riportato più frequentemente dai pazienti piemontesi (55%)
è un aumento dei valori del PSA, eseguito in presenza di sintomi. Il 36% dei pazienti ha riferito di
aver eseguito la biopsia in seguito ad aumento del PSA, eseguito in assenza di I casi di carcinoma
eredo-familiare individuati complessivamente sono 92. La distribuzione dei casi eredo-familiari per
centro è disomogenea (range 3,7%-21%). La media è del 15,4%.
Più del 70% dei casi e dei controlli ha un'età maggiore di 60 anni. Il 58% dei controlli era sintomatico
al momento della diagnosi, mentre tra i casi eredo-familiari i soggetti che dichiarano di aver avuto
sintomi prima della diagnosi sono il 51%. Il 51% dei controlli riferisce come motivo della biopsia un
aumento del PSA in presenza di sintomi; tra i casi eredo-familiari il motivo riportato più
frequentemente (47%) è un aumento del PSA in assenza di sintomi . Per quanto riguarda la
presenza di patologie concomitanti, si osserva una differenza nella frequenza di diabete (9% tra i
controlli vs 5% tra i casi)
Per quanto riguarda fattori di rischio legati allo stile di vita, tra i controlli il 53% dei soggetti riferisce di
essere un ex fumatore. Tra i casi prevalgono i soggetti che riferiscono di non aver mai fumato (44%).
Per quanto riguarda il grado di istruzione, tra i casi sono più frequenti i soggetti che hanno
conseguito il diploma di scuola media superiore (26%), tra i controlli sono più numerosi i soggetti che
hanno la licenza elementare (32%).
Non si osservano tra casi e controlli differenze rilevanti per presenza di neoplasie diverse da quella
in studio.
Le analisi genetico-molecolari, effettuate presso il Laboratorio di Patologia Molecolare del Servizio di
Anatomia Patologica dell'IRCC di Candiolo-Torino, sono state condotte a due livelli.
Nella prima fase è stata allestita e completata una banca genomica da tutto il materiale che è
pervenuto dai diversi centri coinvolti nel progetto. La raccolta di questo materiale è risultata
169
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.036
fondamentale per la determinazione dell'assetto costituzionale delle varianti polimorfiche valutate
come marcatori genetico-molecolari (polimorfismi sui geni: CYP17, CYP19, VDR1, VDR2, e AR,
recettore per gli androgeni). A tale proposito è stata effettuata l'estrazione degli acidi nucleici (DNA
ed RNA) sia per la successiva analisi molecolare sia per l'allestimento di un archivio. Le estrazioni
sono state condotte utilizzando la proteinasi K e la precipitazione selettiva con isopropanolo per il
DNA, mentre un sistema basato sulla lisi dei leucociti in condizioni altamente denaturanti e' stato
usato per l'RNA. Per quanto riguarda l'archivio, sono state utilizzate anche carte specifiche per
preservare gli acidi nucleici dal danno degli UV e dalla degradazione microbica (FTA, brevettate).
Nella seconda fase dello studio genetico-molecolare è stata intrapresa e, in parte completata,
l'analisi riguardante i polimorfismi (SNPs o ripetizioni microsatellitari) di geni potenzialmente associati
con la suscettibilità al carcinoma prostatico eredo-familiare. Sono stati studiati i polimorfismi dei geni
per la 17alpha-idrossilasi steroidea e per l'aromatasi, CYP17A1, sul cromosoma 10q24, e CYP19A1
sul cromosoma 15q21 (SNP rs743572 e rs28757184, rispettivamente), due polimorfismi del recettore
per la vitamina D, VDR, sul cromosoma 12q12-14, e sono in fase di studio le ripetizioni
microsatellitari CAG e GGC del recettore per gli androgeni AR, sul cromosoma Xq12.
Lo studio dei polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) è stato condotto con l'utilizzo del metodo
Pyrosequencing (Biotageee). Questo saggio è un tipo particolare di sequenziamento che utilizza
molecole di pirofosfato generate dall'incorporazione di nucleotidi ad opera della Taq polimerasi.
I dati ottenuti indicano una significativa interazione Gene-gene tra VDR1 e VDR2.
Sono state analizzate in parte le ripetizioni microsatellitari sul gene AR. I frammenti contenenti tali
ripetizioni in numero variabile vengono esaminate tramite sequenziamento diretto da prodotto di PCR
con il sequenziatore automatico 3730 DNA Analyzer-Applied Biosystem.
L'articolo per la diffusione dei risultati principali dello studio è attualmento sottomesso per
pubblicazione presso la rivista Cancer Epidemiology, biomarkers & prevention.
COLLABORATORI INTERNI:
Paola ARMAROLI, Federica GALLO, Elena KOLOMOETS
COLLABORATORI ESTERNI:
Hanno collaborato allo studio:
dott. Robin Passerini, dott.ssa Simona Bisio
Dott. Mauro Risio, dott.ssa Tiziana Vanesio, IRCC Candiolo - Torino
Dott. Paolo Puppo, dott Angelo Naselli, dott.ssa Rossana Andreatta Istituto Nazionale per la Ricerca
sul Cancro, Genova
Ospedale di Aosta
SCUP, Studi Clinici Urologici Piemontesi: Ospedale S. Giovanni Bosco - Torino, Ospedale Maria
Vittoria - Torino, Ospedale Martini - Torino, Ospedale Gradenigo - Torino, Ospedale Civile di
Chivasso, Ospedale Civile di Ivrea, Ospedale Civile di Ciriè, Ospedale Civile di Alessandria,
Ospedale Civile di Pinerolo.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è compreso nei "Programmi Speciali del Ministero della Salute" (Art 12bis, comma 6, d.
lgs. 229/99), e per l'espletamento delle attività di ricerca relative è stato assegnato un finanziamento
dal Ministero stesso.
PUBBLICAZIONI:
Articolo attualmente sottomesso per pubblicazione
170
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.037
Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus:
rilevanza prognostica in tumori della laringe e ipofaringe
Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes and
papillomavirus infection in laryngeal and hypopharyngeal cancer
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Testare l’efficienza di estrazione di DNA da tessuti conservati in paraffina ed archiviati a lungo
termine per valutare la fattibilità di utilizzare materiale d’archivio (>20 anni) per studi molecolari su
vasta scala.
Valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori
della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di
secondi tumori primari. Verificare il ruolo dell’ipermetilazione di geni selezionati come biomarker di
malattie biologicamente aggressive.
Valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV) in tumori della laringe/ipofaringe:
analisi dell’incidenza e della prevalenza di ceppi virali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Nell’ambito di una coorte europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla
laringe-ipofaringe, sono stati selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con
disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state
eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati
p16, MGMT, DAP-K ed E-Cadherin, e dello stato di infezione da HPV. Sono state impiegate tecniche
di amplificazione specifica per la metilazione (MSP: Methylation Specific PCR) e per l’identificazione
del genoma HPV (SPF10 primers). Inoltre tecniche di ibridazione con sonde specifiche (LiPA: Line
Probe Assay) per la genotipizzazione dei ceppi HPV. Il calcolo della sopravvivenza verrà eseguito
secondo il metodo di Kaplan-Meir. L’effetto dell’ipermetilazione sulla sopravvivenza verrà valutato
con la curva di regressione di Cox.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati conclusi i seguenti processi:
1.raccolta dei blocchetti in paraffina dai vari centri di Anatomia Patologica siti in Torino e Navarra
(Spagna)
2.estrazione di DNA e analisi dell’efficienza di estrazione
3.indagine in PCR dello stato di metilazione dei 4 geni inclusi nello studio
4.analisi dello stato di infezione da HPV
5.analisi dei dati e associazione con la sopravvivenza e l’insorgenza di secondi tumori primari
Sono in corso i seguenti processi:
1.fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi
2.elaborazione dei dati
171
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.037
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS
COLLABORATORI ESTERNI:
Rajesh Dikshit (IARC, Lione e Tata Memorial Hospital, Mumbai, India), Paolo Boffetta (IARC, Lione)
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è finanziato da Compagnia S. Paolo/FIRMS, CIPE, MIUR.
PUBBLICAZIONI:
2 manoscritti pubblicati:
•Gillio Tos A. et al. Efficient DNA extraction 25 years old paraffin-embedded tissues: study of 365 samples. Pathology,
Pathology 2007; 39: 1-5.
•Dikshit R, et al. Hypermethylation, risk factors, clinical characteristics and survival in 235 cases of laryngeal and
hypopharyngeal cancers. Cancer 2007; 110: 1745-51.
1 manoscritto in fase di elaborazione.
172
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.039
Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore
della prostata
Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes in prostate
cancer
RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC, RASSF1a,
GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare
attenzione a sopravvivenza e stadio del tumore.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sono seguite nel tempo due coorti di 250 pazienti ciascuna diagnosticati presso l’Anatomia
Patologica dell’Ospedale Molinette per mortalità per tutte le cause e mortalità per tumore della
prostata. La prima coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione
del PSA), mentre la seconda coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni novanta, dopo
l’introduzione del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati sono eseguite
analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Viene
studiato anche il ruolo delle metil-transferasi (DNMT3B in particolare) e dell'ipometilazione globale
sulla soppravvivenza. Limitatamente ai pazienti che hanno avuto una prostatectomia o una TURP
studiamo anche il pattern di metilazione e l'ipometilazione globale sul tessuto prostatico
non-tumorale sia per valutarne la correlazione con il tessuto tumorale sia in associazione con la
sopravvivenza
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le coorti sono state assemblate e seguite per stato in vita e causa di morte. Le analisi di laboratorio
e le analisi statistiche sulla metilazione del tessuto tumorale sono state condotte. Le ulteriori analisi
di laboratorio sono in corso Un manoscritto è stato pubblicato e altri sono in preparazione.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), Regione Piemonte
PUBBLICAZIONI:
Richiardi L, Fiano V, Vizzini L, De Marco L, Delsedime L, Akre O, Tos AG, Merletti F. Promoter methylation in APC, RUNX3,
and GSTP1 and mortality in prostate cancer patients. J Clin Oncol 2009;27:3161-8.
173
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.040
Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti
a tumore infantile
International study on incidence of second malignancies in childhood
cancer survivors
RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare il rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica (0-14
anni).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio multicentrico internazionale coordinato dall'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro
(IARC) di Lione, che include dati di 13 registri tumori su base di popolazione (New South Wales
(Australia), British Columbia, Manitoba and Saskatchewan (Canada), Danimarca, Finlandia, Islanda,
Norvegia, Singapore, Slovenia, Saragozza (Spagna), Svezia e Scozia). La coorte è composta di
37.505 bambini con diagnosi tumorale, fra i quali si sono verificati 375 secondi tumori. Il rischio di
secondo tumore si valuta attraverso il calcolo dei rapporti standardizzati di incidenza e del rischio
cumulativo di sviluppare un secondo tumore.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La raccolta dati e la validazione dell'informazione raccolta è terminata nel 2005.
Due articoli scientifici sui secondi tumori dopo leucemia o linfoma e dopo tumore al sistema nervoso
centrale in età pediatrica sono stati pubblicati.
E' in corso l'analisi dei dati sui secondi tumori dopo tumori solidi non cerebrali in età pediatrica.
COLLABORATORI INTERNI:
Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Guido PASTORE
COLLABORATORI ESTERNI:
Paolo Boffetta (IARC), Ghislaine Scelo (IARC), Paul Brennan (IARC).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
IARC Lyon, Compagnia di San Paolo.
PUBBLICAZIONI:
- MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, TRACEY E, SANKILA R, WEIDERPASS E, OLSEN JH,
MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, KLIEWER EV, CHIA KS, TONITA JM, MARTOS C, JONASSON JG,
MERLETTI F, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood leukemia and lymphoma: an international
study. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 790-800.
- MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, PUKKALA E, WEIDERPASS E, OLSEN JH, TRACEY E,
MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, TONITA JM, KLIEWER EV, CHIA KS, JONASSON JG, MARTOS C,
MAGNANI C, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood central nervous system malignant tumors:
an international study. Eur J Cancer 2008; 44: 830-9.
174
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.042
GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno
della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche
genetiche
GENE-RAD-Risk radiation exposures at an early age: impact of
genotype on breast cancer risk. A European multicentre study
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico, coordinato dall'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro-IARC
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Lo studio mira ad indagare il rischio di tumore mammario associato alla irradiazione in età giovanile
ed alle caratteristiche genetiche. Il rischio relativo di tumore mammario per le donne esposte a
radiazione durante l'infanzia e l'adolescenza è tra i più alti osservati dopo esposizione a radiazioni
ionizzanti. La suscettibilità è aumentata in relazione a polimorfismi dei geni del riparo del DNA, in
particolare dei geni attivi nel riparo del danno indotto da radiazione.
L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha promosso un'indagine multicentrica
internazionale per valutare il ruolo congiunto della radiazione a bassa dose e della suscettibilità
genetica nell'eziologia del tumore mammario delle giovani donne (P.I. dr.ssa Elizabeth Cardis,
Radiation Research Unit della IARC).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L'indagine prevede la conduzione di studi epidemiologici di tipo caso controllo all'interno di coorti di
soggetti che hanno ricevuto radioterapia durante l'infanzia e l'adolescenza. Il disegno dello studio
consente di massimizzare la potenza statistica per misurare l'effetto dell'esposizione a radiazione
ionizzante sul rischio di tumore mammario, anche tenendo conto dell'interazione con mutazioni
genetiche relativamente rare. Un obiettivo supplementare consiste nell'indagine dei possibili
modificatori di effetto, quali fattori legati alla vita riproduttiva e terapie citostatiche.
Complessivamente ci si attende che circa 300 casi di tumore mammario ed altrettanti controlli
potranno essere inclusi nell'indagine. Partecipano registri tumori di 8 paesi europei, invitati dalla
IARC in relazione alla precedente attività ed alla qualità dei dati disponibili. Si intende partecipare a
tale progetto partendo dai dati del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte, che ha dati sui
lungosopravviventi di tumore infantile a partire dal 1967 ad ora. Il contributo atteso dal RTI Piemonte
è di circa 15 casi e 30 controlli. L'attività del RTI sarà coordinata con la sezione dello studio condotta
dal dr. R. Haupt dell'Istituto Gaslini di Genova sulla coorte dei casi Fuori Terapia dell’AIEOP.
Lo studio prevede le seguenti fasi operative:
•Identificazione dei casi e dei controlli
•Rilevazione delle informazioni individuali sull'esposizione a radiazioni per ragioni sanitarie
•Rilevazione delle informazioni individuali sugli eventuali modificatori di effetto e sui possibili
confondenti
•Stima della dose individuale di radiazione al seno, in base alle schede di radioterapia. Questa fase
sarà svolta in modo centralizzato presso l'Istituto G. Roussy di Villejuif, con la possibile
partecipazione dei centri partecipanti allo studio caso-controllo
•Raccolta di campioni biologici da cui successivamente estrarre il DNA in vista delle analisi
genetiche.
•Sviluppo di metodi statistici per l'analisi dell’interazione tra geni e radiazione, anche con modelli che
tengono conto dell'errore nella stima della dose.
•Analisi statistiche della relazione tra dose di radiazione e rischio di tumore mammario, con modelli
di regressione multivariata che tengano conto dei possibili fattori confondenti e modificanti.
175
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.042
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il protocollo è stato sottoposto alla valutazione del comitato etico. Sono stati individuati i casi incidenti
fino al 2003 e campionati i relativi controlli. E’ in corso e saranno completate nel 2009-2010 la
verifica della documentazione di archivio (cartelle cliniche ed altro), la ricerca dei dati anagrafici e le
interviste.
Lo studio richiederà circa 24 mesi. L’attività di rilevazione dati è conclusa. Le analisi sono in corso.
COLLABORATORI INTERNI:
Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE
COLLABORATORI ESTERNI:
R. Haupt. Lo studio si avvale della collaborazione delle divisioni universitarie di radioterapia
dell'Università del Piemonte Orientale (Prof. M. Krengli) e dell'Università di Torino (Prof. U. Ricardi).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Contributo CEE, 6° Framework.
PUBBLICAZIONI:
Previste nel corso del progetto.
176
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.044
Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli
Empirical bayes adjustments for multiple comparisons
RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE
COORDINAMENTO:
Studio non multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Utilizzo di metodi bayesiani empirici o semi-bayesiani per correggere stime di rischio e corrispondenti
errori standard nel caso di confronti multipli.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’idea di base è che la variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande
della variabilità della distribuzione dei veri rischi relativi (ignoti). Il metodo bayesiano empirico stima
la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il
metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma
non Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research, Massey
University, Wellington, Nuova Zelanda. I tre studi sono stati pubblicati.
I metodi bayesiani empirici per l’aggiustamento per confronti multipli sono stati oggetto dello stage e
tesi di laurea specialistica in Biostatistica di Marine Corbin (École Nationale de la Statistique e de
l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia), e sono stati pubblicati in un articolo metodologico.
Ulteriori applicazioni: studi occupazionali e genetici che comportano confronti multipli, compresa
l’analisi delle combinazioni di codici ISCO e ISIC nell’ambito di studi occupazionali multicentrici
internazionali (ARCAGE - vd. scheda 4.028, SYNERGY - vd. scheda 4.053).
COLLABORATORI INTERNI:
Francesco BARONE ADESI, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI
COLLABORATORI ESTERNI:
Neil Pearce, Andrea 't Mannetje, Marine Corbin (Massey University).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Non vi sono attualmente finanziamenti ad hoc.
PUBBLICAZIONI:
•MCLEAN D,’T MANNETJE A, DRYSON E, WALLS C, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT
H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Leukaemia and Occupation: A New Zealand cancer registry-based case-control
study. Int J Epidemiol 2009: 38; 594–606.
•'T MANNETJE AM, DRYSON E, WALLS C, MCLEAN DJ, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C,
KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. High risk occupations for Non-Hodgkin's Lymphoma in New Zealand:
case-control study. Occup Environ Med 2008; 65: 354-363.
•DRYSON E, 'T MANNETJE A, WALLS C, MCLEAN D, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C,
KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Case-control study of high risk occupations for bladder cancer in New
Zealand. Int J Cancer 2008: 122; 1340–6.
•CORBIN M, MAULE M, RICHIARDI L, SIMONATO L, MERLETTI F, PEARCE N. Semi-Bayes and empirical Bayes
adjustment methods for multiple comparisons. Epidemiol Prev 2008; 32: 108-110.
•MARINE CORBIN tesi di laurea specialistica in Biostatistica. Rapport de stage de fin d'études: Semi-Bayes and Empirical
Bayes adjustments for multiple comparisons in studies of occupational risk for cancer. (École Nationale de la Statistique e de
l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia. Annéè scolaire: 2006-2007. Maîtres de stage: Lorenzo Richiardi, Milena Maule).
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Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.045
Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave
Italian multicentric mortality study of severely obese patients
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico, coordinato da Istituto Auxologico Italiano, Milano
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità
si associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e
malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati
parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di
pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per
la Grave Obesità, ai quali si erano rivolti per il trattamento della loro condizione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La lista dei pazienti è stata creata sulla base degli elenchi forniti da sei centri (Piancavallo, Torino,
Orbassano, San Donato Milanese, Napoli, Bari). Sono state raccolte le ultime residenze note sulla
cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale. Sono state ottenute le cause di morte dei
deceduti. Il rischio, generale e per sesso, per categorie di indice di peso corporeo e per periodo di
primo trattamento è stato analizzato mediante calcolo dei rapporti standardizzati di mortalità
(mortalità generale e causa-specifica) e mediante modelli di analisi multivariata.
SCALA DEI TEMPI:
Stima del rischio in funzione di sesso, categoria di indice di peso corporeo e periodo di primo
trattamento.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il follow-up è stato completato. Le analisi con riferimento esterno e quelle basate su modelli
multivariati con riferimento interno sono state portate a termine.
E’ stato pubblicato il rapporto scientifico sulla mortalità della sezione relativa agli individui adulti della
coorte.
Un campione della coorte è stato utilizzato come gruppo di controllo per uno studio sulla mortalità a
lungotermine di pazienti gravemente obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. E’ stato pubblicato il
relativo rapporto scientifico.
L'aggiornamento del follow-up e delle analisi di mortalità è previsto non prima del 2011.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI
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Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.045
COLLABORATORI ESTERNI:
Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano), Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico
Italiano).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Nel 2002 e 2003 l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano ha usufruito di finanziamenti della Regione
Piemonte, Ricerca sanitaria finalizzata.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Studio multicentrico con il contributo di:
IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe, Piancavallo
ASO San Giovanni Battista di Torino, Unità di dietetica e nutrizione clinica
Univeristà degli Studi di Torino, sede presso ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano
Università Federico II Napoli, Istituto dietetica e nutrizione clinica.
Università di Bari
Ospedale San Donato Milanese
PUBBLICAZIONI:
•BUSETTO L, MIRABELLI D, PETRONI ML, MAZZA M, FAVRETTI F, SEGATO G, CHIUSOLO M, MERLETTI F, BALZOLA
F, ENZI G. Comparative long-term mortality after laparoscopic adjustable gastric banding versus nonsurgical controls. Surg
Obes Relat Dis. 2007; 3: 496-502.
•MIRABELLI D, CHIUSOLO M, FERRANTE D, BALZOLA F, MERLETTI F, PETRONI ML. Long-term mortality in a cohort of
severely obese persons in Italy. Obesity 2008; 16: 1920-5.
179
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.046
Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in
lesioni cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e
sequenziamento
Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic
cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Analizzare lo stato fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali
pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle
sequenze virali integrate.
Allestire uno studio preliminare per valutare l’affidabilità di tale metodo nell’identificazione di
sequenze di HPV16 integrate nel genoma della cellula ospite attraverso la conferma dei risultati con
un metodo “gold standard” rappresentato dalla DIPS-PCR (Detection of Integrated Papillomavirus
Sequences) seguita da sequenziamento.
Utilizzare il metodo in QRT-PCR per analizzare un’ampia casistica di lesioni cervicali
pre-neoplastiche raccolta nel corso dello Studio NTCC (PI G, Ronco).
Valutare il ruolo dell’identificazione precoce dello stato di integrazione virale per l’identificazione ed il
monitoraggio di soggetti a più alto rischio di progressione neoplastica.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da
donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino
tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di
carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per
HPV16 DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti
mediante QRT-PCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Lo studio preliminare è stato concluso e i risultati che dimostrano l’affidabilità del metodo di indagine
e ne validano l’impiego in studi su vasta scala sono stati raccolti in un manoscritto pubblicato su J.
Clin Virol nell’anno 2007.
E’ in corso l’analisi sulla casistica di campioni cervicali HPV 16 e HPV 18 positivi raccolti nel corso
dello Studio NTCC (PI G, Ronco).
Sono stati conclusi i seguenti processi:
1.raccolta dei campioni e allestimento di una banca biologica di campioni di cellule cervicali positivi a
ceppi di HPV ad alto rischio con diagnosi istologica definita raccolti nell’ambito dello studio NTCC (PI
G, Ronco) in seguito a screening con test molecolare Hybrid Capture 2.
2.estrazione di DNA dai campioni positivi ad HPV ad alto rischio
3.genotipizzazione dei ceppi virali
4.messa a punto della metodiche per l’analisi in QRT-PCR del carico virale e dello stato di infezione
(episomale o integrato) non solo di HPV16 ma con estensione ad altri genotipi virali : HPV18 e HPV
31
5.messa a punto di una metodica con impiego di Sybr Green come intercalante del DNA per
analizzare in QRT-PCR il carico virale di tutti gli altri ceppi ad alto rischio identificabili con i primers
GP5+/6+.
6.analisi in QRT-PCR dello stato di infezione (episomale o integrato) da HPV 16 e HPV 18 nei
campioni dello studio NTCC.
180
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.046
Sono in corso i seguenti processi:
7. analisi dei risultati dello stato di infezione da HPV 16 e HPV 18 in relazione al grado delle lesioni
cervicali istologicamnete confermate.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Guglielmo RONCO
COLLABORATORI ESTERNI:
Melissa R. Araujo,
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è co-finanziato da Compagnia S. Paolo/FIRMS, CIPE, MIUR.
PUBBLICAZIONI:
DE MARCO L, GILLIO-TOS A, BONELLO L, GHISETTI V, RONCO G, MERLETTI F. Detection of human papillomavirus type
16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing. J Clin Virol 2007; 38: 7-13.
RODRIGUEZ DE ARAUJO M, DE MARCO L, FERREIRA DOS SANTOS C, FISHER RUBIRA-BULLEN IR, RONCO G,
PENNINI I, VIZZINI L, MERLETTI F, GILLIO TOS A. Screening and quantification of Human Papillomavirus by GP5+/6+ and
SYBR Green methodology. J Clin Virol 45:90-95,2009.
181
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.048
Effetti dell’introduzione del bando nel fumo nei locali pubblici sui tassi
di ricovero per infarto miocardico in Piemonte ed in Italia
Effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for
acute myocardial infarction in Piedmont and in Italy
RESPONSABILE: Dr. Francesco BARONE ADESI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
In seguito alla completa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito
il fumo nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e
discoteche. Diversi studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei
primi mesi dopo la sospensione dell’esposizione a fumo. Queste evidenze rendono plausibile
attendersi una rapida diminuzione degli infarti miocardici acuti (IMA) dopo l’introduzione del bando. Il
progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte ed in Italia in
seguito all’introduzione della legge.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
•Utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della Regione Piemonte, vengono
analizzati gli andamenti temporali dei ricoveri per eventi coronarici acuti (ICD9: 410-411) dal 2001 al
2007. L’approccio delle serie temporali interrotte è utilizzato per discriminare tra effetti a breve e
medio termine del bando.
•Tramite una collaborazione avviata con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
vengono analizzati gli andamenti temporali dei ricoveri per eventi coronarici acuti (ICD9: 410-411) in
tutte le regioni italiane, dal 2001 al 2006.
•Sviluppo di un modello di simulazione sugli effetti del fumo passivo che includa i seguenti
parametri: a) prevalenza di fumo attivo prima e dopo il bando b) rischio relativo dovuto
all’esposizione acuta a fumo passivo c) ore di esposizione a fumo passivo nella popolazione
generale. Tale modello permette di stimare l’effetto teorico del bando in popolazioni con diversi valori
dei parametri studiati e di valutare la plausibilità dei risultati degli studi epidemiologici presenti in
letteratura o che verranno pubblicati in futuro.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
1.Le analisi dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte sono state condotte. Un manoscritto sarà
sottomesso per pubblicazione durante il 2010
2.Le analisi dei ricoveri per infarto in tutte le regioni italiane sono state condotte. Un manoscritto
sarà sottomesso per pubblicazione durante il 2010.
3.Il modello di simulazione degli effetti cardiovascolari del fumo passivo è stato sviluppato. Un
manoscritto è stato pubblicato nel 2009.
COLLABORATORI INTERNI:
Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Loredana VIZZINI
182
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.048
RISORSE E FINANZIAMENTO:
1) Regione Piemonte, Ricerca Finalizzata.
2) Università di Torino e Regione Piemonte nell’ambito dell’Azione A “contenimento del brain drain”
PUBBLICAZIONI:
•RICHIARDI L, VIZZINI L, MERLETTI F, BARONE-ADESI F. Cardiovascular benefits of smoking regulations: The effect of
decreased exposure to passive smoking. Prev Med 2009; 48: 167-72.
•BARONE-ADESI F, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of
hospital admission for acute myocardial infarction. Eur Heart J 2006; 27: 2468-72.
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Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.049
Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di
osteonecrosi mandibolare in pazienti oncologici trattati con difosfonati
Case control study on risk factors for osteonecrosis of the jaw in cancer
patients treated with bisphosphonates
RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Identificare possibili fattori predisponesti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in pazienti
trattati con difosfonati.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I casi di ONJ sono identificati all’interno della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta con
screening attivo tra i pazienti con metastasi per tumori della mammella e prostata o con mieloma
multiplo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano avuto la diagnosi di
metastasi o di mieloma nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di
rischio sono ottenute dalle cartelle cliniche.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono state condotte le analisi preliminari. Un articolo sarà reparato nel corso del 2010
COLLABORATORI INTERNI:
Giovannino CICCONE, Claudia GALASSI, Ivan MARIN FRANCH
COLLABORATORI ESTERNI:
Vittorio Fusco (ASO Alessandria).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta.
NOTE:
connessioni Rete oncologica
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
184
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.050
Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata
afferenti l’ospedale San Giuseppe, Piancavallo
Cohort study of patients with severe or compicated obesity, recruited at
San Giuseppe hospital, Piancavallo
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Studio Multicentrico, coordinamento del CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Descrivere morbosità e mortalità di una larga coorte di pazienti affetti da obesità severa o
complicata. Identificare i fattori predittivi di morbosità e mortalità. Valutare l’efficacia dei trattamenti.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in
Day-Hospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte include
i pazienti di età superiore ai 18 anni nella cui Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) fosse
presente una diagnosi di “obesità”; consisteva in partenza di 10.828 registrazioni, corrispodenti a
10037 individui, 2066 residenti in Piemonte al momento del ricovero indice, 4886 in Lombardia.
Sono stati identificati i ricoveri subiti dai membri della coorte residenti in Piemonte e Lombardia a
partire dalla data del ricovero indice.
Sono stati calcolati i tassi di ricovero generali e per causa e sono stati calcolati i costi sulla base dei
DRG associati ai ricoveri. Sono stati sviluppati modelli di analisi multivariata per identificare le
variabili al baseline associate ai ricoveri e determinanti i costi dell'assistenza ospedaliera.
SCALA DEI TEMPI:
Nel 2010: redazione del primo rapporto scientifico sulla frequenza di ricovero e sui costi
dell'assistenza ospedaliera, conduzione del tradizionale follow-up di mortalità per l’intera coorte.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le analisi sulla frequenza di ricovero e sui costi dell'assistenza ospedaliera sono state completate.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela DI CUONZO, Marco GILARDETTI, Enrica MIGLIORE, Dario MIRABELLI, Eva PAGANO
COLLABORATORI ESTERNI:
Collaboratori esterni al CPO: Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San
Giuseppe Piancavallo); Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe
Piancavallo); Carlo Zocchetti (Regione Lombardia)
185
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.050
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Progetto di ricerca sanitaria finalizzata Regione Piemonte bando 2006 “Caratteristiche e costi delle
ospedalizzazioni di pazienti gravi obesi in Piemonte”, bando 2008 “Caratteristiche dei ricoveri della
popolazione affetta da grave obesità: analisi combinata e confronto tra coorti piemontesi e
lombarde”.
NOTE:
CONNESSIONI:
STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO SULLA MORTALITA’ NELL’OBESITA’ GRAVE (scheda
4.045).
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
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Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.051
Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore
della vescica
Turin bladder cancer case control study
RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono quelli di indagare il ruolo di fattori di
rischio genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della
vescica, analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA.
In questo progetto vorremmo identificare le relazioni fra specifici geni o patways del riparo del DNA e
fattori di rischio (professionali, fumo etc) e fattori protettivi (consumo di frutta e verdura, etc) nella
eziogenesi del tumore della vescica.
Inoltre vorremmo ricercare marcatori diagnostici in PLASMA e URINE capaci di rilevare la presenza
di un tumore e monitorarlo durante la terapia e il follow-up con una metodica non invasiva.
- Nei tumori superficiali a basso rischio - per migliorare l’accuratezza diagnostica nei soggetti in cui
si sospetta, per la prima volta una neoplasia e nel monitoraggio dei soggetti che hanno già subito un
trattamento endoscopico di tumori.
- Nei tumori invasivi ad alto rischio - la caratterizzazione biologica può essere determinante per
identificare precocemente i pazienti ad alto rischio consentendo di intervenire più efficacemente in
questi e di risparmiare da interventi terapeutici quelli a basso rischio.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Lo studio caso controllo è condotto in due reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in vari
reparti medici e chirurgici del ospedale San Giovanni Battista di Torino per il reclutamento dei
controlli.
I casi sono tutti i nuovi pazienti maschi affetti da tumore della vescica diagnosticato istologicamente,
di età compresa fra i 40 e i 74 anni, residenti a Torino e provincia. I controlli sono invece reclutati in
altri reparti dello stesso ospedale fra tutti i pazienti maschi, di età compresa fra i 40 e i 74 anni,
residenti a Torino e provincia, ricoverati per patologie benigne di nuova diagnosi.
Ai pazienti viene prelevato dal personale infermieristico del reparto un campione di sangue (20 cc) e
un campione di urine. I casi e i controlli vengono intervistati nel loro reparto di ricovero da una
intervistatrice professionista sulla loro famigliarità per malattie cronico-degenerative, sull’abitudine al
fumo, sul consumo di farmaci, sulla dieta e sulla storia professionale.
Solo per i casi sono previsti delle ulteriori raccolte di urine al momento di eventuali visite di follow up,
fino ad un totale di 6 campioni in due anni.
Il materiale biologico prelevato, viene inviato, tramite un servizio di corrieri, al laboratorio di
epidemiologia molecolare dell’Institute for Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal Prof
Giuseppe Matullo per le analisi.
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Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.051
SCALA DEI TEMPI:
Annualmente viene effettuato per i casi un follow up di mortalità. Inoltre periodicamente vengono
aggiornate le informazioni riguardanti le terapie effettuate dai casi e le ricorrenze di malattia. Anche
le analisi genetiche vengono aggiornate circa ogni due anni.
Le analisi previste per il 2010 che saranno oggetto di pubblicazioni sono relative ai determinanti
genetici della sopravvivenza per tumore della vescica e alle interazioni fra predisposizione genetica e
eposizioni professionali a cancerogeni vescicali.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati reclutati ad oggi circa 585 casi e 580 controlli, di cui per circa l’80% è disponibile un
campione biologico. Sono state effettuate inoltre su la quasi totalità dei campioni le analisi sui
polimorfismi genetici.
COLLABORATORI INTERNI:
Marilena ABBADINI, Laura FIORINI, Angela MANZATO, Laura ZINI
COLLABORATORI ESTERNI:
Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, Imperial College London.
Studio collaborativo con ISI Foundation: Prof Matullo.
NOTE:
CONNESSIONI:
Lo studio partecipa ad un consorzio di studi caso controllo sul tumore della vescica coordinato
dall’NCI (International Consortium of Bladder Cancer studies).
PUBBLICAZIONI:
-Ricceri F, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Allione A, Fontana D, Destefanis P, Tizzani A, Casetta G, Cucchiarale G,
Vineis P, Matullo G. ERCC1 haplotypes modify bladder cancer risk: a case-control study. DNA Repair (Amst). 2010 Feb
4;9(2):191-200.
-Stern MC, Lin J, Figueroa JD, Kelsey KT, Kiltie AE, Yuan JM, Matullo G, Fletcher T, Benhamou S, Taylor JA, Placidi D,
Zhang ZF, Steineck G, Rothman N, Kogevinas M, Silverman D, Malats N, Chanock S, Wu X, Karagas MR, Andrew AS,
Nelson HH, Bishop DT, Sak SC, Choudhury A, Barrett JH, Elliot F, Corral R, Joshi AD, Gago-Dominguez M, Cortessis VK,
Xiang YB, Gao YT, Vineis P, Sacerdote C, Guarrera S, Polidoro S, Allione A, Gurzau E, Koppova K, Kumar R, Rudnai P,
Porru S, Carta A, Campagna M, Arici C, Park SS, Garcia-Closas M; International Consortium of Bladder Cancer.
Polymorphisms in DNA repair genes, smoking, and bladder cancer risk: findings from the international consortium of bladder
cancer. Cancer Res. 2009 Sep 1;69(17):6857-64.
-Wu X, Ye Y, Kiemeney LA, Sulem P, Rafnar T, Matullo G, Seminara D, Yoshida T, Saeki N, Andrew AS, Dinney CP, Czerniak
B, Zhang ZF, Kiltie AE, Bishop DT, Vineis P, Porru S, Buntinx F, Kellen E, Zeegers MP, Kumar R, Rudnai P, Gurzau E,
Koppova K, Mayordomo JI, Sanchez M, Saez B, Lindblom A, de Verdier P, Steineck G, Mills GB, Schned A, Guarrera S,
Polidoro S, Chang SC, Lin J, Chang DW, Hale KS, Majewski T, Grossman HB, Thorlacius S, Thorsteinsdottir U, Aben KK,
Witjes JA, Stefansson K, Amos CI, Karagas MR, Gu J. Genetic variation in the prostate stem cell antigen gene PSCA confers
susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet. 2009 Sep;41(9):991-5.
-Kiemeney La, Thorlacius S, Sulem P, Geller F, Aben Kk, Stacey Sn, Gudmundsson J, Jakobsdottir M, Bergthorsson Jt,
Sigurdsson A, Blondal T, Witjes Ja, Vermeulen Sh, Hulsbergen-Van De Kaa Ca, Swinkels Dw, Ploeg M, Cornel Eb, Vergunst
H, Thorgeirsson Te, Gudbjartsson D, Gudjonsson Sa, Thorleifsson G, Kristinsson Kt, Mouy M, Snorradottir S, Placidi D,
Campagna M, Arici C, Koppova K, Gurzau E, Rudnai P, Kellen E, Polidoro S, Guarrera S, Sacerdote C, Sanchez M, Saez B,
Valdivia G, Ryk C, De Verdier P, Lindblom A, Golka K, Bishop Dt, Knowles Ma, Nikulasson S, Petursdottir V, Jonsson E,
Geirsson G, Kristjansson B, Mayordomo Ji, Steineck G, Porru S, Buntinx F, Zeegers Mp, Fletcher T, Kumar R, Matullo G,
Vineis P, Kiltie Ae, Gulcher Jr, Thorsteinsdottir U, Kong A, Rafnar T, Stefansson K. Sequence variant on 8q24 confers
susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet 2008; 40: 1307-12.
-Andrew As, Karagas Mr, Nelson Hh, Guarrera S, Polidoro S, Gamberini S, Sacerdote C, Moore Jh, Kelsey Kt, Demidenko E,
Vineis P, Matullo G. DNA repair polymorphisms modify bladder cancer risk: a multi-factor analytic strategy. Hum Hered 2008;
65: 105-18. -Sacerdote C, Matullo G, Polidoro S, Gamberini S, Piazza A, Karagas Mr, Rolle L, De Stefanis P, Casetta G,
Morabito F, Vineis P, Guarrera S. Intake of fruits and vegetables and polymorphisms in DNA repair genes in bladder cancer.
Mutagenesis 2007; 22: 281-5.
-Matullo G, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Davico L, Gamberini S, Karagas M, Casetta G, Rolle L, Piazza A, Vineis P.
Polymorphisms/haplotypes in DNA repair genes and smoking: a bladder cancer case-control study. Cancer Epidemiol
Biomarkers Prev 2005; 14(11 Pt 1): 2569-78.
-Matullo G, Guarrera S, Carturan S, Peluso M, Malaveille C, Davico L, Piazza A, Vineis P. DNA repair gene polymorphisms,
bulky DNA adducts in white blood cells and bladder cancer in a case-control study. Int J Cancer 2001; 92: 562-7.
188
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.052
Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione
dell’ASL 15 (Cuneo)
Bladder cancer and occupational exposures among residents in the
local health authority 15 (Cuneo)
RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI
COORDINAMENTO:
CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare l’associazione tra cancro della vescica ed impiego nelle attività industriali nella popolazione
residente nella ASL 15 (oggi parte dell'ASL Cuneo 1).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
E' stato condotto uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di OCCAM. I casi
incidenti sono stati reperiti mediante le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) opportunamente
validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui sono stati poi tratti i controlli, appaiati per sesso ed
età ai casi (frequency matching). Le storie professionali sono state ottenute mediante linkage con
l'archivio INPS delle prestazioni previdenziali. Sono stati calcolati gli Odds Ratio per attività
economica.
SCALA DEI TEMPI:
Analisi dei dati completata nel 2009. Prodotto il rapporto per la ASL committente.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le analisi sono state completate ed è stato prodotto un report per l'ASL Cuneo 1.
Nessuna attività economica è risultata associata ad un incremento statisticamente significativo di
incidenza dei tumori vescicali sia negli uomini che tra le donne.
COLLABORATORI ESTERNI:
Anna Maria Cacciatore (ASL 15 Cuneo); Lorenzo Orione (ASL 15 Cuneo); Paolo Crosignani (Istituto
Nazionale Tumori, Milano)
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ricerca sanitaria finalizzata Regione Piemonte, bando 2007 “TUMORI DELLA VESCICA ED
ESPOSIZIONI PROFESSIONALI NELLA POPOLAZIONE DELL’ASL 15”.
NOTE:
CONNESSIONI: Progetto OCCAM (OCcupational CAncer Monitoring, Istituto Nazionale Tumori,
ISPESL e Ministero del Lavoro)
189
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.052
PUBBLICAZIONI:
Rapporto per la ASL Cuneo 1 (in cui è confluita la ASL 15).
190
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.053
Synergy
Synergy
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
COORDINAMENTO:
Studio Multicentrico, coordinato dalla IARC
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto,
IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in
particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del
polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa.
Valutazione
dell’esposizione
mediante
costruzione
di
una
matrice
quantitativa
esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione (quali
Colchic e Mega). Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo
studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto
Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie
respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la
collaborazione alla raccolta di database di esposizione per l’Italia.
SCALA DEI TEMPI:
Il completamento della matrice è previsto per fine 2010, e la conduzione delle analisi principali entro
il 2011.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel 2009 è stata ricevuta la prima versione del database Synergy, dopo il completamente dei
controlli di qualità in IARC e in attesa dell'inserimento nel database stesso dei dati di due tra gli studi
partecipanti. Sono state eseguite le analisi relative alla “subproposal 1: Exploratory analysis based
on combinations of ISCO and ISIC codes, within SYNERGY”, affidata alla nostra unità.
E' stata organizzata ed eseguita la raccolta di database di misure di esposizione condotte in passato
in Italia ad opera di diverse istituzioni di sanità pubblica e di ricerca. I dati sono stati trasmessi al
centro coordinatore (Institute for Risk Assessment Sciences, Università di Utrecht) nel formato
previsto dal protocollo di costruzione della matrice esposizione professione.
COLLABORATORI INTERNI:
Ivan MARIN FRANCH, Dario MIRABELLI, Lorenzo RICHIARDI, Loredana VIZZINI
191
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.053
COLLABORATORI ESTERNI:
Paolo Boffetta, Kurt Straif, Ann Olsson (IARC, Lyon), coordinatori dello studio; Hans Kromhout
(Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht), coordinatore della valutazione
dell’esposizione; Susan Peters (Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht);Per
Gustavsson (Karolinska Institutet, Stockhom), coordinatore delle analisi.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lo studio è finanziato, mediante contratto con il centro coordinatore (IARC, Lyon) dal
Berufsgenossenschaftliches Forschungsinstitut für Arbeitsmedizin (BGFA).
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
192
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.054
Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi
collaborativi
Testicular cancer: Case-control study in the Piedmont region and
collaborative studies
RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il tumore del testicolo è un tumore relativamente raro, ad eziologia in gran parte sconosciuta.
L’incidenza di questo tumore è aumentata nel tempo nella maggior parte delle popolazioni in cui
trend temporali sono stati studiati. Gli unici fattori di rischio noti, il criptorchidismo e la familiarità, non
possono spiegare tali andamenti temporali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1) Studio caso-controllo in Regione Piemonte.
Lo studio ha due obiettivi: i) Studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà ii)
studiare fattori genetici mediante due approcci: a) studio di geni candidati, associati con l’età alla
pubertà e problemi di fertilità; b) contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo.
I casi di tumore del testicolo diagnosticati nella popolazione della Provincia di Torino tra il 1997 ed il
2008 sono contattati attraverso il loro Medico di Medicina Generale (MMG) o l'oncologo che gestisce
il follow-up clinico. Per ogni caso di popolazione sono estratti due controlli dalla popolazione
generale appaiando per anno di nascita e MMG. Per i casi reclutati su base ospedaliera attraverso
l'oncologo sono selezionati due controlli ospedalieri tra i ricoverati con patologie non-tumorali e non
connesse alla fertilità. Lo studio include al momento 250 casi e 500 controlli. Ogni soggetto ha
compilato un questionario e donato un campione di saliva.
2) Collaborazione con studi coordinati dalla Clinical Epidemiology Unit del Karolinska Institutet,
Stoccolma, Svezia.
Gli obiettivi sono: a) la valutazione dell’assoziazione tra esposizione a fumo della madre durante la
gravidanza ed il rischio di tumore del testicolo in uno studio caso-controllo basato sui registri, b) la
valutazione del rischio di tumore del testicolo in una coorte di bambini trattati per criptoirchidismo, c)
la valutazione dell’incidenza di tumore nelle mamme dei bambini con criptorchidismo, d) la
valutazione dell’ipertensione e pre-eclampsia materna durante la gravidanza e rischio di tumore del
testicolo, e) la conduzione di uno studio caso-controllo basato sui registri per valutare l’associazione
del criptorchidismo e rischio di tumore nel testicolo controlaterale e l’associazione tra ipospadia e
rischio di tumore del testicolo.
3) Altri studi.
In particolare: a) la rivalutazione dell'evidenza sull'esistenza della testicular dysgenesis syndrome, b)
la conduzione di meta-analisi sui fattori prenatali e rischio di tumore del testicolo (in collaborazione
con il National Cancer Institute, americano), c) la valutazione dell'incidenza di tumore del testicolo nei
bambini e negli adulti.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
1) pubblicazioni attese al termine del progetto
2 e 3) analisi e pubblicazioni sono i corso
193
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.054
COLLABORATORI INTERNI:
Sonia Barcellari, Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI, Guido PASTORE, Olga
SASSU, Nereo SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
Olof Akre, Clinical Epidemiology Unit, Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia
RISORSE E FINANZIAMENTO:
1) Regione Piemonte
PUBBLICAZIONI:
Cook MB, Akre O, Forman D, Madigan MP, Richiardi L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis of perinatal
variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the mother. Int J Epidemiol 2009;38:1532-42.
Lacerda HM, Akre O, Merletti F, Richiardi L. Time trends in the incidence of testicular cancer in childhood and young
adulthood. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2009;18:2042-5.
Akre O, Richiardi L. Does a testicular dysgenesis syndrome exist? Hum Reprod 2009;24:2053-60.
Pettersson A, Richiardi L, Cnattingius S, Kaijser M, Akre O. Gestational hypertension, preeclampsia, and risk of testicular
cancer. Cancer Res 2008; 68: 8832-6.
Akre O, Pettersson A, Richiardi L. Risk of contralateral testicular cancer among men with unilaterally undescended testis: a
meta analysis. Int J Cancer 2009; 124: 687-9.
Richiardi L, Vizzini L, Nordenskjöld A, Pettersson A, Akre O. Rates of orchiopexies in Sweden: 1977-1991. Int J Androl 2009;
32: 473-8.
Richiardi L, Pettersson A, Akre O. Genetic and environmental risk factors for testicular cancer. Int J Androl 2007; 30: 230-40;
discussion 240-1.
Pettersson A, Richiardi L, Nordenskjold A, Kaijser M, Akre O. Age at surgery for undescended testis and risk of testicular
cancer. N Engl J Med 2007; 356: 1835-41.
Pettersson A, Akre O, Richiardi L, Ekbom A, Kaijser M. Maternal smoking and the epidemic of testicular cancer--a nested
case-control study. Int J Cancer 2007; 120: 2044-6.
Richiardi L, Akre O. Fertility among brothers of patients with testicular cancer. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14:
2557-62.
194
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.055
Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie
non correlate ad HCV
HCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes of
subjects free of HCV related pathologies
RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite
C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule
epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti
del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di
replicazione di HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero
essere potenzialmente infettivi.
Studi preliminari condotti presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare del CeRMS di Torino
hanno evidenziato su un campione di 276 soggetti italiani sani, negativi per sierologia e viremia, una
frequenza pari circa al 3% di HCV-RNA nei linfociti. Tale condizione è riconducibile al quadro
descritto come “infezione da HCV occulta”.
Al momento non esistono dati di frequenza di HCV-RNA nei linfociti della popolazione sana.
Nonostante HCV sia ormai riconosciuto come agente causale del tumore del fegato, al momento i
meccanismi della carcinogenesi virale non sono noti. Studi sulla frequenza di HCV occulta e sulla
potenziale infettività virale di linfociti positivi a HCV-RNA potranno fornire indizi rilevanti sui
meccanismi patogenetici e sull’opportunità di avviare successivi studi su più ampia scala volti a
stimare il rischio di cancerogenesi epatica.
Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi:
1.selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche
clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate;
2.condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di
HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA;
3.valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti ;
4.valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti;
5.valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
In collaborazione con la UOA Banca del Sangue dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino, è stata
effettuata la selezione tra i pazienti che afferiscono per una flebotomia (salasso) alla loro unità, di
circa 400 soggetti con patologie non correlate ad infezione da HCV (policitemia vera, emocromatosi,
emosiderosi secondaria, poliglobulia secondaria).
Sono stati inclusi nello studio i pazienti risultanti negativi alla ricerca sierologica per HCV, HBV e HIV
e negativi per la presenza di HCV-RNA nel plasma. Sono stati inoltre inseriti nello studio, in qualità di
controlli positivi, circa 50 soggetti afferenti all’UOA Banca del Sangue che si sono presentati alla
prima donazione e che sono risultati essere positivi al virus HCV.
Per la rilevazione del genoma virale, L’RNA è stato estratto da buffy coat e plasma, retrotrascritto a
cDNA utilizzando “random primers” e controllato per adeguatezza tramite amplificazione del gene
della b-actina.
Per la rilevazione di HCV-RNA nella frazione leucocitaria, è stato utilizzato un kit commerciale (Alfa
Wasserman, Milan, Italy) basato sull’impiego di una miscela di amplificazione pronta all’uso,
contenente primers altamente conservati e specifici per l’amplificazione della regione 5’UTR di HCV
attraverso nested-PCR.
La genotipizzazione è stata effettuata mediante kit commerciali Line Probe Assay (LiPA) e/o
sequenziamento diretto della regione UTR 5’terminale.
L'analisi delle varianti virali o quasispecies sarà effettuata su tutti i campioni risultati positivi a
195
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.055
HCV-RNA nei linfociti. Sarà amplificata, mediante “nested-PCR” la regione virale del frammento
relativo al punto di giunzione dei geni E1/E2, inclusa la sequenza ipervariabile (HVR-1) di 81
nucleotidi. I prodotti di PCR saranno sottoposti a purificazione, e successivamente le varianti della
regione E1/E2 di HCV saranno clonate in vettori pGEM in seguito inseriti in cellule batteriche
competenti di E. coli. Saranno poi selezionate, su base colorimetrica le colonie batteriche che
conterranno il plasmide con la sequenza variante d’interesse, destinata alla caratterizzazione
mediante sequenziamento.
Per lo studio sulla potenziale infettività virale è stata avviata una collaborazione con laboratori di
biologia cellulare utilizzando linfociti vitali archiviati e conservati in azoto liquido sino al momento
dell’uso.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Sono stati conclusi i seguenti processi:
1.selezione e reclutamento dei soggetti presso la Banca del Sangue. Sono stati 450 soggetti
consecutivi tra pazienti (policitemia vera, poliglobulia secondaria, emocromatosi, emosiderosi
secondaria) che afferiscono all’ambulatorio salassi presso la Banca del Sangue dell’Ospedale
Molinette previa richiesta di consenso informato così distribuiti: 400 con patologie non-HCV correlate
e 50 come popolazione di controllo con patologie HCV correlate (soggetti negativi alla ricerca per
HBsAg e anti-HIV1-2, ma positivi alla ricerca per anti-HCV e aspiranti donatori di sangue risultati non
idonei per positività confermata ai test anti-HCV e/o HCV-RNA).
2.E’ stato allestito un database in formato elettronico in cui sono registrati i codici identificativi dei
soggetti e le informazioni relative all’archivio dei campioni in studio e ai risultati dell'analisi
serologiche e molecolari.
3.Sono state prelevate da ogni paziente inserito nello studio 4 provette in EDTA per la ricerca di
HCV-RNA nei linfociti e nel plasma e per la ricerca di anti-HCV, HBsAg, anti-HIV1-2. Dalle provette
di sangue raccolte in EDTA sono state eseguite la separazione delle frazioni ematiche per
centrifugazione e la raccolta del buffy-coat e plasma, nonchè di linfociti “vitali” separati con gradiente
di densità Fycoll, con immediato stoccaggio a temperatura di -80°C, presso i locali del CeRMS.
4.Dal buffy/coat e dal plasma di tutti i campioni è stato estratto l’RNA poi retrotrascritto a cDNA e
sono state eseguite le indagini per la ricerca di HCV-RNA.
5.Sui tutti i casi HCV-RNA positivi nel plasma e /o nel buffy coat è stata eseguita la
genotipizzazione.
6.
Sui casi HCV-RNA positivi solo nel buffy coat è stata ripetuta l'analisi per HCV-RNA dopo
ultracentrifugazione della frazione plasmatica, a conferma della condizione di HCV occulta.
7.
Su tutti i soggetti in studio è stata effettuata il dosaggio delle transaminasi seriche.
Sono in fase di avvio i seguenti processi:
1. analisi della potenziale infettività virale in collaborazione con laboratori di biologia cellulare
utilizzando i linfociti vitali conservati in azoto liquido.
COLLABORATORI INTERNI:
Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Lorenzo RICHIARDI
COLLABORATORI ESTERNI:
Morena Trevisan, Franco Curti.
196
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.055
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Compagnia S. Paolo/FIRMS, Ricerca Sanitaria Finalizzata.
PUBBLICAZIONI:
DE MARCO L, GILLIO TOS A, FIANO V.,RONCO G, KROGH V, PALLI D, PANICO S, TUMINO R, VINEIS P, MERLETTI F,
RICHIARDI L, SACERDOTE C. Occult HCV infection: an unexpected finding in a population unselected for hepatic disease.
PLoS ONE 4:e8128,2009.
197
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.056
Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad
alto rischio
Systematic review of the transmission of tuberculosis in high risk
settings
RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO
COORDINAMENTO:
Revisione sistematica della letteratura e metanalisi
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1.Riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto
rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea).
2.Fornire stime aggregate del rischio di infezione o malattia rispetto alla corrispondente popolazione
generale.
3.Stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto
rischio.
4.Valutazione di metodi di controllo e prevenzione testati sia in studi osservazionali sia in via
sperimentale.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1.Verranno ottenuti i riferimenti bibliografici dei lavori scientifici pubblicati su questo tema e quindi
verranno selezionati in base a precisi criteri di esposizione ed out come di interesse: incidenza di
infezione latente e di malattia tubercolare.
2.I dati raccolti verranno analizzati con metodi meta-analitici e di meta-regressione. Le analisi
saranno stratificate in base all’area geografica di studio e le tipologie di esposizione e soggetti
studiati, in modo da ridurre per quanto possibile l’eterogeneità tra gli studi.
3.Una volta ottenute le stime aggregate di rischio sarà possibile stimare la frazione di rischio per la
popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. I dati di prevalenza dell’esposizione
si possono ottenere utilizzando i motori di ricerca dell’organizzazione mondiale della sanità.
Risultati e ricadute attese
1.Fornire delle stime quantitative dell’impatto della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto
rischio. Tali misure saranno particolarmente utili in un contesto demografico ed epidemiologico in
rapida evoluzione quale quello della regione Piemonte.
2.La possibilità di disegnare valide strategie di controllo della tubercolosi in una fase dell’epidemia
caratterizzata da un forte afflusso nella nostra Regione di persone provenienti da aree ad alta
prevalenza, dalla presenza nella popolazione soggetta e gruppi ad alto rischio e dal manifestarsi
della malattia con esplosioni microepidemiche.
3.Proiettare stime di impatto di possibili misure di controllo e prevenzione dell’infezione e malattia
tubercolare.
4.La possibilità di effettuare validi confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane ed
europee e pertanto la possibilità di paragonare l’efficacia delle diverse misure preventive adottate.
198
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.056
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La fase di identificazione delle pubblicazioni è in corso, il disegno preparatore dello studio è stato
condotto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Dipartimento di controllo
della tubercolosi, Ginevra). Le prime analisi dei dati dovrebbero essere disponibili tra circa un anno.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Regione Piemonte
PUBBLICAZIONI:
Arshad S, Bavan L, Gajari K, Paget SN, Baussano I. Active screening at entry for tuberculosis among new immigrants: a
systematic review and meta-analysis. Eur Respir J. 2009 Oct 19. [Epub ahead of print]
199
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.057
Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare
L’impatto dell’immigrazione e delle misure di prevenzione
Investigation of tuberculosis transmission dynamics in order to
estimate the impact of immigration and prevention measures
RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione tubercolare.
2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese.
3.Valutare mediante questi modelli l’impatto dell’immigrazione da paesi ad elevata incidenza
tubercolare e dello screening per l’infezione tubercolare latente.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1.La trasmissione per via aerea dell’infezione tubercolare verrà modellizzata utilizzando dei modelli
deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della
progressione a malattia conclamata e contagiosa. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo
di gruppi di popolazione provenienti da aree geografiche ad elevata trasmissione dell’infezione e
incidenza della malattia. Verrà anche valutato il ruolo di diverse strategie di screening dell’infezione e
della malattia.
2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte.
3.L’impatto dell’immigrazione e delle strategie di screening verrà valutato modificando
opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. I risultati dello studio potranno essere utilizzati
per stime di costo ed impatto dell’epidemia tubercolare e per la valutazione di strategie di
prevenzione e controllo.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
RISULTATI E RICADUTE ATTESE
1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione e controllo
dell’infezione e malattia tubercolare in coordinamento con le altre attività svolte dal centro regionale
per il controllo e la prevenzione della tubercolosi umana.
COLLABORATORI ESTERNI:
Dr. Massimiliano Bugiani.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Regione Piemonte.
PUBBLICAZIONI:
A fine progetto.
200
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.058
Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento
atmosferico
Cohort study on long term effects of air pollution
RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI
COORDINAMENTO:
Studio di coorte multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Avvio di uno studio di coorte di popolazioni reclutate in studi epidemiologici trasversali già condotti
per valutare gli effetti a lungo termine sulla salute in età adulta e pediatrica dell’inquinamento
atmosferico.
Messa a punto ed applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti
atmosferici.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Lo studio prevede: a) l’arruolamento delle coorti; b) l’attribuzione ai soggetti inclusi nelle coorti
dell’esposizione ad inquinamento atmosferico; c) l’esecuzione del follow-up sul breve periodo
mediante sistemi informativi correnti; d) la predisposizione di un protocollo per il follow-up attivo degli
eventi sanitari sul lungo periodo.
Le modalità di assegnazione di livelli di esposizione alle popolazioni in studio potranno comprendere:
-la frequenza di traffico autoriferita nella zona e nella strada di residenza; -informazioni di prossimità
(es. distanza da strade ad alto traffico); -stime di esposizione derivanti da modelli LUR (Land Use
Regression models), che verranno implementati in almeno cinque delle otto aree italiane partecipanti
al progetto, e includeranno i dati derivanti da campagne di monitoraggio condotte ad hoc; - stime
derivanti da modelli di dispersione ove localmente disponibili.
Risultati e ricadute attese
Lo studio fornirà sul lungo periodo stime della frazione eziologica di eventi sanitari potenzialmente
attribuibili all'inquinamento atmosferico; quali eventi sanitari verranno considerati la frequenza di
disturbi respiratori e allergici, i ricoveri ospedalieri e la mortalità sia per tutte le cause sia per cause
specifiche (patologia respiratoria, tumorale e non tumorale, patologie allergiche e patologie
cardiovascolari).
SCALA DEI TEMPI:
Lo studio è stato avviato nel 2008.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stato predisposto il protocollo per la definizione delle modalità di attribuzione dell’esposizione ad
inquinamento atmosferico e sono state avviate le campagne di monitoraggio per la costruzione dei
modelli spaziali per la stima dell’esposizione
201
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.058
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ministero per la Salute, Programma strategico “Ambiente e Salute” (capofila : ISS). Durata biennale.
NOTE:
STUDI MULTICENTRICI
Dimensione multicentrica italiana
Coordinatore C. Galassi
CONNESSIONI: studio internazionale ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects)
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
202
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.059
Tumori
professionali
Verbano-Cusio-Ossola
nella
popolazione
residente
nell'ASL
Occupational cancer in the general population of the "Verbano Cusio
Ossola" Health Authority
RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI
COORDINAMENTO:
CPO Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Valutare l’associazione tra tumori di determinate sedi ed impiego in attività industriali nella
popolazione residente nella ASL Verbano Cusio Ossola. Le sedi tumorali in studio sono in prima
istanza quelle più chiaramente in relazione ad esposizioni professionali: polmone, pleura, laringe,
naso e seni paranasali, fegato, tessuti molli, sistema linfatico ed emopoietico.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sarà condotto uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di OCCAM. I casi
incidenti saranno reperiti mediante le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) opportunamente
validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui saranno poi tratti i controlli, appaiati per sesso ed età
ai casi (frequency matching). Le storie professionali saranno ottenute mediante linkage con l'archivio
INPS delle prestazioni previdenziali. Saranno calcolati gli Odds Ratio per attività economica.
SCALA DEI TEMPI:
Nel 2010 conduzione dello studio.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Studio commissionato dalla ASL Verbano Cusio Ossola. Sono stati acquisiti tramite la ASL che li
detiene i dati necessari all'identificazione dei casi (dimissioni) e dei controlli (anagrafe sanitaria).
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela DI CUONZO, Marco GILARDETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
Dr. Francesco Lembo, ASL Verbano Cusio Ossola. Dr. Paolo Crosignani, Istituto Nazionale Tumori,
Milano.
PUBBLICAZIONI:
Rapporto scientifico atteso alla fine del progetto
203
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.060
Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker
di sviluppo e progressione del tumore della prostata
DNA methylation in non-neoplastic prostate tissue as a marker of
prostate cancer development and progression
RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il test del PSA per il tumore della prostata è associato a bassa specificità e sensibilità e spesso non
riesce a distinguere i tumori aggressivi da quelli indolenti, risultando in problemi di aumento del
numero di biopsie, sovra-diagnosi e sovra-trattamento.
In questo studio si vuole analizzare il pattern di metilazione genica nelle biopsie prostatiche negative
per tumore della prostata prelevate almeno tre mesi prima della diagnosi di tumore per capire se
questo sia un marker di sviluppo e progressione tumorale.
I geni candidati per questo studio sono GSTP1, APC, RUNX3, EDNRB, PTGS2, CD44, RAR-beta.
Come ulteriore marker viene valutato lo stato di ipometilazione globale.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Lo studio seleziona pazienti visti presso l’Anatomia Patologica dell'Ospedale San Giovanni Battista di
Torino che abbiano ricevuto due prelievi di tessuto prostatico ad una distanza di almeno 3 mesi di
tempo tra il 1992 ed i primi anni del 2000. Sono arruolati nello studio tutti i soggetti con un prelievo
negativo seguito da uno positivo per tumore (casi dello studio) e pazienti di controllo con due prelievi
negativi appaiati ai casi per anno del primo prelievo e distanza intercorsa tra i due prelievi.
L'obbiettivo è di arruolare almeno 150 casi e 150 controlli appaiati. Da ciascun referto recuperiamo
informazioni sulle caratteristiche demografiche del paziente, tipologia di prelievo (biopsia, TURP o
prostatectomia radicale) e, in caso di diagnosi di tumore, il punteggio Gleason.
Per entrambi i prelievi per i casi ed i controlli estraiamo il DNA dai blocchetto di tessuto fissato in
paraffina. Lo stato di metilazione è valutato con PCR specifica per la metilazione (MSP) dopo
modificazione con bisolfito. Il pattern di metilazione è confrontato tra i casi ed i controlli e tra la prima
e la seconda biopsia.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E' in corso l'identificazione dei pazienti.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela ALESSI, Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC)
PUBBLICAZIONI:
Pubblicazioni sono attese al termine del progetto.
204
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.061
MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle
radiofrequenze durante l’infanzia e l’adolescenza: uno studio
multicentrico internazionale
MOBI-KIDS: Brain cancer risk from exposure to radiofrequency fields in
childhood and adolescence: a multicentric international study
RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE
COORDINAMENTO:
Studio italiano: Università degli Studi di Torino.
Studio Internazionale: Fundació Centre de Recerca en Epidemiologia Ambiental (CREAL),
Barcellona (Spagna)
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Indagare le potenziali associazioni tra diversi fattori ambientali, in particolare radiofrequenze e campi
elettromagnetici a bassissima frequenza, e i tumori cerebrali.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio multicentrico nazionale, condotto in quattro regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana ed
Emilia Romagna) ed internazionale, condotto in 13 Paesi europei ed extra-europei. Lo studio, di tipo
caso-controllo, prevede di reclutare circa 2000 casi tra i 10 e i 24 anni e 4000 controlli in tre anni
(2010-2013).
SCALA DEI TEMPI:
Aprile 2010: inizio reclutamento di casi e controlli
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il protocollo dello studio è stato definito.
Il questionario è stato completato e testato in tutti i paesi partecipanti.
COLLABORATORI INTERNI:
Franco MERLETTI, Enrica MIGLIORE
COLLABORATORI ESTERNI:
Graziella Filippini (INN C. Besta, Milano); Adele Seniori Costantini (ISPO, Firenze); Stefano Mattioli
(Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Università di Bologna).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lo studio internazionale è stato parzialmente finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7
Programma Quadro (FP7/2007-2013, grant agreement number 226873). Singoli centri partecipanti
stanno richiedendo finanziamenti per la conduzione locale dello studio.
205
Epidemiologia eziologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 4.061
PUBBLICAZIONI:
http://www.mbkds.com/
206
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.001
Analisi dei dati amministrativi correnti a fini di programmazione della
Rete Oncologica Regionale e di valutazione dell’assistenza oncologica
Analysis of regional administrative data for planning the oncological
regional network and evaluating cancer care
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Attività corrente
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1.Monitoraggio della qualità dei dati clinici delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per
ospedale, con particolare riguardo alla compilazione e codifica dei casi oncologici;
2.Calcolo dei tassi di ospedalizzazione/trattamento per tipo di neoplasia, su base residenziale;
3.Valutazione dei flussi di pazienti intra- ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia;
4.Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica
prevista nella Rete Oncologica, per tipo di neoplasia;
5.Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di
trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della
malattia;
6.Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione).
7.Utilizzo di sistemi automatici di classificazione dei ricoveri orientati alla descrizione della gravità
clinica (APR-DRG, Disease Staging) per analisi di sopravvivenza e di valutazione della qualità dei
trattamenti che tengano conto dello stadio clinico alla diagnosi e delle comorbità.
8.Analisi delle Prestazioni Ambulatoriali (PA) di radioterapia erogate in Piemonte e stima dei tassi di
utilizzo da parte dei residenti in Piemonte;
9.Attribuzione della diagnosi alle PA di radioterapia erogate ai pazienti oncologici attraverso linkage
con le SDO;
10.Ricostruzione delle storie assistenziali dei pazienti residenti in Piemonte per specifiche patologie
oncologiche (tumore della mammella, tumore del polmone, tumore del colon retto, tumore della
prostata);
11.Integrazione delle prestazioni di accesso in Pronto Soccorso e di visita ambulatoriale (CAS, GIC)
nella ricostruzione del percorso assistenziale dei pazienti oncologici e nel monitoraggio della rete
oncologica;
12.Produzione, di reports periodici (quadrimestrali) sull'attività oncologica svolta a livello regionale,
in base alla organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli
oncologici, totale Regione) e pubblicazione sul sito CPO (www.cpo.it)
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto da diversi anni un livello di
completezza e di qualità dei dati che ha permesso di condurre diverse analisi relativamente agli
obiettivi prefissati.
Dal punto di vista metodologico sono stati definiti i seguenti aspetti:
-il riconoscimento di ricoveri multipli dello stesso soggetto;
-il calcolo del tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e definito secondo il tipo di ricovero
(tipo di tumore, ricovero ordinario e/o di day hospital, giornate di ospedalizzazione ecc…);
-l’utilizzo di sistemi di classificazione orientati alla valutazione della gravità clinica (in particolare All
Patients Refined DRG e Disease Staging).
L’analisi dell’archivio di Prestazioni Ambulatoriali di radioterapia (gruppo a146: Prestazioni di
radioterapia, cod. 92.2), disponibile in modo completo dall’anno 2000, ha permesso di:
207
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.001
•stimare del fabbisogno regionale;
•valutare la capacità di risposta della rete di servizi rispetto alla domanda, con riferimento alla
organizzazione dell’assistenza oncologica regionale per Poli;
•valutare la appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche (colon retto,
mammella, polmone), attraverso la valutazione della tipologia di trattamento somministrato e la
appropriatezza dello stesso rispetto a quanto previsto dalle linee guida regionali e dalle evidenze
scientifiche;
•valutare la capacità di ciascun servizio di garantire ai propri utenti il raggiungimento degli standard
di qualità previsti attraverso alcuni idonei indicatori, anche tra quanti proposti dall’Istituto Superiore di
Sanità.
Attarverso l’analisi integrata dei diversi archivi (record linkage per paziente, usando una chiave di link
criptata) è stato possibile ricostruire il percorso assistenziale per la cura della patologia oncologica
per alcuni principali tumori oggetto di linee guida regionali (mammella, colon retto, polmone,
prostata). In relazione agli indicatori di appropriatezza più consolidati e analizzabili attraverso i dati
correnti, sono state fatte valutazioni circa l’assistenza erogata nel corso del tempo e nell’ambito della
rete di servizi regionali.
Le analisi dei percorsi assistenziali sono state condotte rispetto a due livelli:
- Regionale: stimando attraverso uno specifico algoritmo i casi incidenti e valutando alcuni indicatori
di appropiatezza dell’assitenza erogata e di accessibilità alle cure;
- Torinese: utilizzando le informazioni raccolte dal Registro Tumori Piemonte relativamente ai
Residenti a Torino e valutando il legame tra percorsi assistenziali ed esiti in termini di sopravvivenza.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
A partire dal 2001 è stata attivata la produzione quadrimestrale di reports descrittivi dell'attività
oncologica svolta a livello regionale, tenendo conto della nuova organizzazione della Rete
Oncologica. I dati elaborati sono presentati con disaggregazioni diverse (istituto, ASL/ASO, polo
oncologico e totale regionale) e consultabili sul sito del CPO.
Un’ampia sintesi dei risultati di questo filone di analisi è stato incluso nella relazione sanitaria
sull’oncologia 2005-2006.
Per i tumori più frequenti, oggetto di linee guida regionali, (polmone, colon-retto, mammella, prostata)
sono state condotte analisi più approfondite, relative agli anni 2000-2008, con l'obiettivo di valutare
su scala regionale una serie di indicatori di appropriateza e di esito.
Per tre di questi tumori (colon-retto, mammella, polmone) sono già stati sviluppati e validati
attraverso il confronto con i dati del Registro Tumori Piemonte degli algoritmi per identificare coorti di
casi incidenti. Per i tumori del retto è stata condotta un'analisi approfondita sui principali determinanti
della qualità del trattamento chirurgico (articolo pubblicato su E&P).
Per il tumore del polmone è stato analizzato il percorso assistenziale dei casi residenti a Torino
identificati dal RTP e sono stati valutati i principali determinanti di accesso alle cure, la sopravvivenza
associata ai percorsi assistenziali ed i relativi costi (articolo in corso di pubblicazione su Cancer
Epidemiology).
Sono state condotte ulteriori analisi sul tumore della mammella e del colon retto, con particolare
attenzione ai trend temporali dei principali indicatori.
Per i tumori della prostata sono stati calcolati i tassi regionali di intervento di prostatectomia,
stratificati per classe di età e per periodo. Un articolo con la sintesi di questi risultati è stato
pubblicato nel 2007.
Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di
interventi ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali. Questa analisi, concordata con
l’Osservatorio Epidemiologico della regione Veneto, è attualmente in corso ed un articolo sarà
sottoposto per pubblicazione verso la metà del 2010.
208
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.001
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Claudia GALASSI, Marco GILARDETTI, Franco MERLETTI,
Eva PAGANO, Antonio PONTI, Rosalba ROSATO, Stefano ROSSO, Carlotta SACERDOTE, Nereo
SEGNAN, Carlo SENORE, Roberto ZANETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
Claudia Filippini.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Tutti i costi relativi al personale e all’acquisizione di hardware e software necessari per la gestione
dell’archivio informatizzato e per le elaborazioni statistiche sono stati coperti dai finanziamenti
previsti per il CPO. Per la sperimentazione dei sistemi automatici di classificazione era stato
utilizzato anche un finanziamento del Ministero della Salute.
PUBBLICAZIONI:
•Dossier del CPO (numeri 1-16)
•AA.VV. Progetto di valutazione degli APR-DRG su dati di attività ospedaliera italiana. 3M Italia, Milano, 1999.
•CICCONE G, LORENZONI L, IVALDI C, CICCARELLI E, PIOBBICI M, ARIONE R. Classe sociale, modalità di ricovero,
gravità clinica e mortalità ospedaliera: un'analisi con APR-DRG dei dimessi dell'ospedale Molinette di Torino. Epidemiol Prev
1999; 23: 188-96.
•CICCONE G, BERTERO D, BRUNO A, CANAVESE C, CICCARELLI E, IVALDI C, PACITTI A, ROSATO R, ARIONE R.
Qualità dei dati o qualità dell'assistenza? Confronto tra diversi metodi di standardizzazione per gravità clinica, basati sulla
scheda di dimissione ospedaliera. Epidemiol Prev 1999; 23: 286-293.
•DALMASSO M, SACERDOTE C, CICCONE G, DEMARIA M, GNAVI R. Costruzione di differenti chiavi identificative di
soggetti presenti in archivi anagrafici: valutazioni di utilizzo. Epidemiologia Piemonte (EP/GR/107), 2000.
•CICCONE G, MIGLIARETTI G, ROSATO R, MASSA A, EMANUELLI S, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri
oncologici nella Regione Piemonte, con particolare riferimento al Polo di Novara. Novara, 1999.
•CICCONE G, ROSATO R, MIGLIARETTI G, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione
Piemonte (anno 1998). Torino. Quaderno CPO n° 5.
•CICCONE G, ROSATO R, PISCOPO M, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte
(anno 1999). Torino Quaderno CPO n° 6.
•ROSATO R et al. Trend migrazione sanitaria 1997-2001. Quaderno CPO n°7.
•ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Valutazione di qualità
dell’assistenza attraverso la scheda di dimissione ospedaliera: un esempio sulla chirurgia dei tumori del retto. Epidemiol Prev
2003; 27: 207-14.
•PAGANO E, CICCONE G. E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in
Piemonte: aspetti epidemiologici. Torino, CPO-Piemonte, Regione Piemonte, Rete Oncologica, novembre 2003.
•PAGANO E, CICCONE G, GALASSI C, SEGNAN N, MERLETTI F, E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE
EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Torino, CPO-Piemonte, Regione
Piemonte, Rete Oncologica, dicembre 2004.
•ROSATO R, BALDI I, BONA C, BORDON R, DI CUONZO D, SACERDOTE C, PAGANo E, Ponti A, Segnan N, Vineis P,
Ciccone G. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la
valutazione della qualità. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004.
•DI CUONZO D, FILIPPINI C, ROSATO R, PAGANO E, BALDI I, RUFFINI E, MERLETTI F, CICCONE G. Valutazione del
trattamento del tumore del polmone attraverso l’uso degli archivi amministrativi. XXVIII Riunione annuale della Associazione
Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004.
•BALDI I, DELMASTRO G, PATRIARCA S, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, ROSSO S, CICCONE G. Sopravvivenza per
carcinoma della mammella: Integrazione di dati del registro tumori di Torino con le Schede di Dimissione Ospedaliera. XXX
Riunione annuale dei Registri Tumori dei paesi di lingua latina. Lisbona 4-6 maggio 2005.
•CPO Quaderni n.11. Radioterapia in Piemonte: strutture, attività e fabbisogno. Anni 2001-2003. Torino, maggio 2005.
•PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. Identificazione della diagnosi
oncologica di pazienti trattati presso servizi ambulatoriali di radioterapia attraverso link con le Schede di Dimissione
Ospedaliera. Epidemiol Prev 2006; 30: 132-8.
•PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S,
MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population
based study. Health Policy 2007; 80: 483-91.
•BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast
cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, ZANETTI R, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE G. “Finding incident breast, colorectal and lung cancer cases through an algorithm with high positive predictive
value based on administrative data”. XXXI Riunione annuale dei Registri tumori dei paesi di lingua latina. Palma de Mallorca,
25-26 maggio 2006.
•PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione
di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del
Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre
2006, Palermo.
•LEONE MA, GAVIANI P, CICCONE G. INTER-CODER AGREEMENT FOR ICD-9-CM CODING OF STROKE. NEUROL
SCI. 2006;27:445-8.
•FERRANDO A, PAGANO E, GALASSI C, CICCONE G, SEGNAN N, MERLETTI F E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE
209
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.001
EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici 2005-2006. Torino, CPO-Piemonte,
Regione Piemonte, Rete Oncologica, gennaio 2007.
•FEDELI U, ALBA N, CICCONE G, GALASSI C, SPOLAORE P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer
Inst. 2007; 99: 1052-3.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through
hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9.
•BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact
and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20.
•Rosato R, Sacerdote C, Pagano E, Di Cuonzo D, Baldi I, Bordon R, Ponti A, Bertetto O, Segnan N, Merletti F, Vineis P,
Ciccone G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital characteristics: a population
based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat. 2009;117:349-56.
•Mirabelli D, Roberti S, Gangemi M, Rosato R, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Mangone L, Gorini G, Pascucci C, Cavone D,
Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Montanaro F. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: a
population-based study. Int J Cancer 2009;124:194-200.
•Montanaro F, Rosato R, Gangemi M, Roberti S, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Romanelli A, Chellini E, Pascucci C, Musti
M, Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Mirabelli D. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: a
population-based study. Int J Cancer 2009;124:201-7.
•Baldi I, Ponti A, Zanetti R, Ciccone G, Merletti F, Gregori D. The impact of record-linkage bias in the Cox model. J Eval Clin
Pract. 2010;16:92-6.
•Pagano E, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Factors affecting
pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases. Cancer Epidemiology
(in stampa).
210
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.002
Centro di Evidence-Based Medicine
Centre of Evidence-Based Medicine
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Attività corrente
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1)Selezionare, valutare criticamente e sintetizzare letteratura clinica (rassegne sistematiche,
metanalisi, linee guida, ecc.) attraverso ricerche condotte su banche dati mediche (Medline, Embase,
Cochrane Library) e altre fonti su argomenti oncologici e di altre specializzazioni mediche;
2)Svolgere attività di consulenza/collaborazione, nei confronti di medici e di gruppi di progetto
dell’AOU S. Giovanni B. e della Rete Oncologica regionale per la ricerca e la valutazione di
documentazione clinica di buona qualità;
3)Coordinare o collaborare con gruppi di lavoro aziendali nella produzione di linee guida e di rapporti
di Health Technology Assessment, nella loro implementazione e nella valutazione dei risultati
attraverso studi di clinical audit.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Presso la SCDU di Epidemiologia dei Tumori dell'AOU Molinette è stata avviata dal 1998 un’attività
di epidemiologia clinica centrata sulla diffusione della Evidence-based medicine (EBM), in
collaborazione con il network Cochrane Italiano. Un gruppo di lavoro aziendale, attivo dal 1998,
coordinato da due medici della stessa SCDU, è stato formalizzato con delibera durante il 2004. Dal
2005 questa attività è gestita dalla SSCVD di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU.
Le attività principali svolte riguardano:
•la formazione dei medici e di altre figure professionali sui temi della EBM;
•la ricerca e valutazione critica di letteratura su argomenti selezionati (sia su richieste specifiche
interne all'Azienda, sia provenienti dalla Rete Oncologica regionale);
•il coordinamento di un gruppo di lavoro sull'EBM a livello aziendale che ha prodotto nel corso di
questi anni 9 linee guida cliniche ed un manuale metodologico per l’elaborazione di LG a livello
aziendale;
•la partecipazione a progetti aziendali di miglioramento della qualità dell’assistenza, con inclusa
valutazione, centrati in particolare sull’efficacia e l’appropriatezza su argomenti clinici rilevanti;
•la partecipazione, come referenti aziendali, a progetti di ricerca/intervento di tipo nazionale,
all'interno di sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute.
Particolare attenzione viene dedicata alla ricerca bibliografica e alla valutazione della qualità
metodologica di linee-guida cliniche e a rapporti di technology assessment disponibili via Internet e
alla diffusione degli aggiornamenti della Cochrane Library.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso degli ultimi anni il centro ha incrementato l'attività, affiancando ad una funzione iniziale
prevalentemente di servizio, su richiesta, una funzione di promozione attiva di iniziative.
Le principali attività svolte sono state:
a)coordinamento di un gruppo di lavoro aziendale permanente sull'EBM, confermato con delibera
aziendale nel 2004, costituito da epidemiologi, clinici di diverse specialità, medici di direzione
sanitaria, farmacisti ed infermieri;
b)organizzazione e svolgimento di seminari di introduzione all'EBM nell'ambito di iniziative di
aggiornamento per medici e di corsi di specializzazione (universitari, Master in Senologia);
c)identificazione di problemi assistenziali rilevanti (non solo oncologici) ed attivazione di gruppi di
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.002
lavoro dedicati alla definizione e promozione di linee-guida aziendali 'evidence-based';
d)predisposizione di un manuale metodologico per la produzione di linee-guida 'evidence based' a
livello aziendale;
e)partecipazione, come referenti aziendali, a due sperimentazioni finanziate dal Ministero della
Salute (TRiPSS 2, TRiPSS 3 e miglioramento dell'appropriatezza in ambito cardiologico);
f)conduzione di studi di valutazione dell'impatto dei progetti avviati, con confronti prima/dopo,
utilizzando sia informazioni da sistemi informatizzati, sia raccolte attraverso consultazione di cartelle
cliniche;
g)coordinamento del programma regionale per le linee-guida in oncologia (cfr. scheda specifica n°
5006);
h)collaborazione con l’ASSR dell’Emilia Romagna nei progetti AFO (Appropriatezza d’uso dei
farmaci oncologici), condotto con la partecipazione di epidemiologi e oncologi della rete oncologica
Piemonte e Valle d’Aosta e AFON, finanziato dal Ministero della salute (PIO-5);
i)collaborazione con l’AReSS Piemonte su diversi progetti ed attività per i quali sia stato ritenuto utile
un supporto metodologico nell’ambito dell’epidemiologia clinica e dell’EBM.
Nel corso del 2009 particolare impegno è stato rivolto ai seguenti progetti specifici:
•la ricostituzione del gruppo aziendale attraverso una maggior presenza di altre figure professionali
(infermieri in particolare) e la pianificazione di progetti di miglioramento dell’assistenza che
coinvolgano soprattutto il personale infermieristico;
•analisi finale di uno studio campionario sull’appropriatezza delle prestazioni PET erogate su
indicazioni oncologiche da tutti i centri regionali (cfr. scheda specifica n° 5.021);
•disegno e analisi di un progetto aziendale di 'clinical audit', centrato sul problema del rientro in
ospedale, attraverso il Pronto Soccorso, di pazienti oncologici precedentemente dimessi da questa
AOU;
•la collaborazione al disegno e all’analisi di studi di epidemiologia clinica condotti con ricercatori
dell’AOU.
Nel corso del 2010 il programma di attività prevede in particolare:
•l’aggiornamento delle linee guida sulla valutazione cardiologica pre-operatoria e la rettifica delle
raccomandazioni sull’impiego dei beta bloccanti;
•la preparazione di un articolo scientifico con i risultati dell’impatto delle linee guida sulla trasfusione
di plasma;
•la ripresa dell’attività del gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida per la gestione delle
iperglicemie nel postoperatorio di pazienti in nutrizione artificiale.
COLLABORATORI INTERNI:
Claudia GALASSI, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Paola PETRONI, Daniela POGNANT
VIU\', Luca SCAGLIONE
COLLABORATORI ESTERNI:
gruppo EBM.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Oltre a finanziamenti specifici di progetto, il gruppo EBM dell'ospedale ha avuto a disposizione
risorse per la stampa delle linee guida da parte dell'AOU S. Giovanni Battista di Torino.
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.002
PUBBLICAZIONI:
•Ferrando A, Pagano E, Scaglione L, Petrinco M, Gregori D, Ciccone G. A decision-tree model to estimate the impact on
cost-effectiveness of a venous thromboembolism prophylaxis guideline. Qual Saf Health Care 2009; 18:309-13.
•Sanna C, Saracco GM, Reggio D, Moro F, Ricchiuti A, Strignano P, Mirabella S, Ciccone G, Salizzoni M. Endoscopic
retrograde cholangiopancreatography in patients with biliary complications after orthotopic liver transplantation: outcomes and
complications. Transplant Proc 2009;41:1319-21.
•GIORDANINO C, BUGIANESI E, SMEDILE A, CIANCIO A, ABATE ML, OLIVERO A, PELLICANO R, CASSADER M,
GAMBINO R, BO S, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. Incidence of type 2 diabetes mellitus and glucose
abnormalities in patients with chronic hepatitis C infection by response to treatment: results of a cohort study. Am J
Gastroenterol 2008; 103: 2481-7.
•STRATTA P, MARCUCCIO C, CAMPO A, SANDRI L, MESSUEROTT A, COLLA L, ROSSO S, MAZZUCCO G, MARIANI L,
CICCONE G. Improvement in relative survival of patients with vasculitis: study of 101 cases compared to the general
population. Int J Immunopathol Pharmacol 2008; 21: 631-42.
•PELLICANO R, PUGLISI G, CIANCIO A, BALZOLA F, SARACCO G, CICCONE G, BALDI I, ABATE ML, SMEDILE A,
RIZZETTO M. Is serum uric acid a predictive factor of response to IFN-treatment in patients with chronic hepatitis C infection?
J Med Virol 2008; 80: 628-31.
•DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N,
MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH
GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE
system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008;
26: 1033-9.
•GRUPPO EBM-MOLINETTE. Prevenzione dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto. Linee Guida Aziendali, Ottobre
2008.
•BO S, VALPREDA S, SCAGLIONE L, BOSCOLO D, PIOBBICI M, BO M, CICCONE G. Implementing hospital guidelines
improves warfarin use in non-valvular atrial fibrillation: a before-after study. BMC Public Health 2007; 7: 203.
•STRATTA P, CANAVESE C, MARENGO M, MESIANO P, BESSO L, QUAGLIA M, BERGAMO D, MONGA G, MAZZUCCO
G, CICCONE G. Risk management of renal biopsy: 1387 cases over 30 years in a single centre. Eur J Clin Invest 2007; 37:
954-63.
•MUSSANO F, CICCONE G, CECCARELLI M, BALDI I, BASSI F. Bone morphogenetic proteins and bone defects: a
systematic review. Spine 2007; 32: 824-30.
•GRUPPO EBM-MOLINETTE. La trasfusione di plasma nell’individuo adulto. Linee Guida Aziendali, Dicembre 2006.
•BO S, CICCONE G, GANCIA R, ROSATO R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Mortality within the first 10 years of
the disease in type 2 diabetic patients. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006; 16: 8-12.
•BO S, CICCONE G, PEARCE N, MERLETTI F, GENTILE L, CASSADER M, PAGANO G. Prevalence of undiagnosed
metabolic syndrome in a population of adult asymptomatic subjects. Diabetes Res Clin Pract 2006 Aug 21.
•BO S, DURAZZO M, GUIDI S, CARELLO M, SACERDOTE C, SILLI B, ROSATO R, CASSADER M, GENTILE L, PAGANO
G. Dietary magnesium and fiber intakes and inflammatory and metabolic indicators in middle-aged subjects from a
population-based cohort. Am J Clin Nutr 2006; 84: 1062-9.
•CIANCIO A, PICCIOTTO A, GIORDANINO C, SMEDILE A, TABONE M, MANCA A, MARENCO G, GARBAGNOLI P,
ANDREONI M, CARITI G, CALLERI G, SARTORI M, CUSUMANO S, GRASSO A, RIZZI R, GALLO M, BASSO M, ANSELMO
M, PERCARIO G, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. A randomized trial of pegylated-interferon-alpha2a plus ribavirin
with or without amantadine in the re-treatment of patients with chronic hepatitis C not responding to standard interferon and
ribavirin. Aliment Pharmacol Ther 2006; 24: 1079-86.
•CIANCIO A, SMEDILE A, GIORDANINO C, COLLETTA C, CROCE G, POZZI M, CARITI G, MACOR A, BIGLINO A, DI
NAPOLI A, TAPPERO GF, ANDREONI M, MANCA A, PRANDI G, CALLERI G, ORSI PG, CICCONE G, RIZZETTO M,
SARACCO G; NORTH WEST ITALIAN HEPATOLOGIC GROUP. Long-term follow-up of previous hepatitis C virus positive
nonresponders to interferon monotherapy successfully retreated with combination therapy: are they really cured? Am J
Gastroenterol 2006; 101: 1811-6.
•CICCONE G, SCAGLIONE L E GRUPPO EBM MOLINETTE. Valutazione di efficacia di un programma di
elaborazione/adattamento locale di linee guida : l’esperienza del gruppo EBM dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino.
Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo.
•FERRANDO A. et al. Guidelines for preoperative assessment: impact on clinical practice and costs. Int J Qual Health Care
2005; 17: 323-9.
•FERRANDO A. et al. Valutazione preoperatoria e stima dei costi. (in stampa su Politiche Sanitarie).
•RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR.
Side-to-Side Stapled Anastomosis Strongly Reduces Anastomotic Leak Rates in Crohn's Disease Surgery. Dis Colon Rectum
2005 Feb 17; [Epub ahead of print].
•BO S, CICCONE G, ROSATO R, GANCIA R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Renal damage in patients with Type 2
diabetes: a strong predictor of mortality. Diabet Med 2005 Mar; 22(3): 258-65.
•GRUPPO EBM-MOLINETTE. Scompenso Cardiaco da disfunzione sistolica. Linee Guida Aziendali, Novembre 2005.
•SCAGLIONE L, PIOBBICI M, PAGANO E, BALLINI L, TAMPONI G, CICCONE G. Implementing guidelines for venous
thromboembolism prophylaxis in a large Italian teaching hospital: lights and shadows. Haematologica 2005; 90: 678-84.
•PENNA A, LABATE C, D’ALFONSO A, BALLINI L, NANTE N, CICCONE G. Utilità e limiti delle linee guida: il progetto
TRiPSS2 in quattro ospedali del Piemonte. QA 2004; 15: 190-201.
•Gruppo EBM-Molinette. Valutazione del rischio e prevenzione delle complicanze cardiologiche perioperatorie (chirurgia non
cardiaca).Ottobre 2004.
•Gruppo EBM-Molinette. Linee guida e miglioramento della qualità dell’assistenza: L’esperienza del gruppo EBM delle
Molinette di Torino. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004.
•CICCONE G, SCAGLIONE L. Linee guida e miglioramento della qualità: l’esperienza del gruppo EBM delle Molinette.
ARESS, 2004.
•BO S, CICCONE G, GRASSI G, GANCIA R, ROSATO R, MERLETTI F, PAGANO GF. Patients with type 2 diabetes had
higher rates of hospitalization than the general population. J Clin Epidemiol 2004; 57(11): 1196-201.
•GRUPPO EBM-MOLINETTE. La terapia antitrombotica nella fibrillazione atriale non valvolare. Giugno 2003.
•GRUPPO EBM-MOLINETTE. Manuale metodologico per l'elaborazione di Linee Guida aziendali. Maggio 2003.
•BO S, CICCONE G, SCAGLIONE L, TALIANO C, PIOBBICI M, MERLETTI F, PAGANO G. Warfarin for non-valvar atrial
fibrillation: still underused in the 21st century? Heart 2003; 89: 553-4.
213
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.003
Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco e
consulenza ad altri progetti di epidemiologia clinica in ambito
gastroenterologico
Conservative versus radical surgery for stomach cancer and clinical
epidemiology consulting in other projects in gastroenterology
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Confrontare la frequenza di complicanze e la sopravvivenza tra linfoadenectomia standard (D1) e
linfoadenectomnia radicale (D2) per il tumore dello stomaco.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
- Studio dimostrativo su D2 su una serie selezionata di pazienti;
- trial randomizzato di confronto tra le due metodiche.
SCALA DEI TEMPI:
Lo studio dimostrativo è iniziato nel 1994 ed è stato completato nel 1998 con la pubblicazione dei
dati. Il trial randomizzato è in corso dal 1998.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il protocollo del trial randomizzato è stato approvato dai competenti Comitati Etici. Il reclutamento è
iniziato nell’estate 1998 in 9 centri piemontesi. Le procedure di randomizzazione sono state curate
dal CPO ma la randomizzazione avviene presso il Servizio di Chirurgia II dell'Ospedale San Giovanni
A.S. Nel 2001 è stata effettuata una verifica sull'adesione al protocollo per quanto riguarda il
reclutamento dei pazienti, attraverso l'utilizzo dell'archivio SDO, in seguito alla quale i Centri
partecipanti sono stati invitati ad intensificare il reclutamento. E' stato effettuato il follow-up di
mortalità al 31.07.2006, in collaborazione con il Registro Tumori, ed un’analisi preliminare. Il
reclutamento è terminato il 31.12.2006 (circa 300 soggetti randomizzati). Prosegue il follow up.
Nel 2008 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria. Nel 2009 l'articolo
è stato accettato per la pubblicazione.
Sono state svolte o sono in corso consulenze su altri progetti di epidemiologia clinica:
- sviluppo del protocollo di un trial multicentrico di fase II sull'utilizzo della chemioterapia
neoadiuvante per il tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)
- trial randomizzato sull'infusione di analgesici nel campo operatorio per ilcontrollo del dolore dopo
interventi maggiori gastroenterici (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)(in attesa di
pubblicazione)
- studio del valore prognostico del ratio linfonodale nel tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De
Giuli, AOU San Giovanni Battista)(in attesa di pubblicazione)
- Studio della curva di apprendimento nelle epatectomie (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO
Mauriziano) (articolo pubblicato)
- Studio del valore prognostico dello stato dei margini negli interventi per Colangiocarcinoma
intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano)(in attesa di pubblicazione)
- Confronto sull'accuratezza prognostica della Sesta e della Settima edizione della classificazione
TNM del Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano)(in
attesa di pubblicazione).
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.003
COLLABORATORI INTERNI:
Denise CASELLA, Manuela CECCARELLI, Silvia PATRIARCA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE,
Mariano TOMATIS
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Ricerca sanitaria finalizzata regionale 2003.
PUBBLICAZIONI:
•DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, PONZETTO A, SOLDATI T, DANESE F, CALVO F. Morbidity and mortality after D2
gastrectomy for gastric cancer: results of the italian gastric cancer study group prospective multicenter surgical study. J
Clinical Onc 1998; 16: 1-6.
•DEGIULI M, SASAKO M, CALGARO M, GARINO M, REBECCHI F, MINECCIA M, SCAGLIONE D, ANDREONE D, PONTI
A, CALVO F. Morbidity and mortality after D1 and D2 gastrectomy for cancer: Interim analysis of the Italian Gastric Cancer
Study Group (IGCSG) randomised surgical trial. Eur J Surg Oncol 2004; 30: 303-8.
•DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, CALVO F. Survival results of a multicentre phase II study to evaluate D2 gastrectomy for
gastric cancer. Br J Cancer 2004; 90(9): 1727-32.
•PISANI P, PONTI A. Screening for gastric cancer. In: Degiuli M. (editor): Management of Gastric cancer. Recent advances.
Minerva Medica Ed, Turin, 2008; 15-23.
• Vigano L, Laurent A, Tayar C, Tomatis M, Ponti A, Cherqui D. The learning curve in laparoscopic liver resection: improved
feasibility and reproducibility. Ann Surg. 2009 Nov;250(5):772-82.
• Degiuli M, Sasako M, Ponti A; Italian Gastric Cancer Study Group. Morbidity and mortality in the Italian Gastric Cancer Study
Group randomized clinical trial of D1 versus D2 resection for gastric cancer. Br J Surg. 2010 May;97(5):643-9.
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.005
Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento
Social inequalities, access to health services and type of treatment
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Questo filone di ricerca, svolto negli ultimi anni in collaborazione con il Servizio Regionale di
Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco, rappresenta la collaborazione del CPO nell’ambito di
alcuni programmi di ricerca su questo tema finanziati dal Ministero della Salute.
Un progetto specificamente mirato a valutare l’impatto delle linee guida come strumento in grado di
ridurre le disuguaglianze di trattamento ha ricevuto inoltre un finanziamento nell’ambito del bando
sulla ricerca sanitaria finalizzata regionale del 2006.
Obiettivo generale è mantenere un’attenzione costante sul tema delle disuguaglianze in sanità
(equity audit), attraverso l’analisi delle differenze sociali che possono essere valutate negli studi in
corso, focalizzate sull’identificazione di possibili differenze in termini di accessibilità, processo ed
outcome sanitari per diverse condizioni, anche non oncologiche, per apprezzarne le eventuali
modificazioni nel corso del tempo e contribuire ad identificare possibili determinanti ed azioni di
contrasto.
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1.Includere nelle analisi delle dimissioni ospedaliere valutazioni sulle differenze sociali nella
tempestività dei ricoveri, nell’accesso a trattamenti di elezione (interventi chirurgici, radioterapia),
nella mortalità ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle
riospedalizzazioni evitabili, anche attraverso l’impiego di strumenti di classificazione automatica della
gravità clinica;
2.contribuire a mantenere l’interesse per questo tipo di analisi e documentare le potenzialità di
utilizzo dei dati sociodemografici previsti sulla SDO;
3.valutare il ruolo di variabili socioeconomiche sulla tempestività della diagnosi, sul tipo di
trattamento e sulla sopravvivenza per i principali tumori, aggiustando i confronti per stadio e
comorbidità;
4.analizzare gli studi di clinical audit, condotti per stimare l’impatto delle linee guida aziendali e
regionali sull’appropriatezza, in relazione ad indicatori di tipo socioeconomico;
5.analizzare l'associazione tra condizioni socio-economiche e l’origine geografica della famiglia (con
particolare interesse per gli immigrati da paesi extra comunitari) con esposizioni a fattori di rischio
(fumo di tabacco, smog, condizioni abitative, alimentazione, sport) in un campione di bambini/ragazzi
residenti a Torino (SIDRIA-2).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La messa a punto dei modelli di analisi, che hanno compreso strumenti di classificazione automatica
come il Disease Staging e gli All Patient Refined DRG, si è basata su elaborazioni condotte
inizialmente sull'archivio storico delle dimissioni ospedaliera dell'ASO Molinette per la maggior
disponibilità di dati clinici (6 diagnosi e 6 interventi/procedure dal 1995) e per la qualità generale dei
dati rilevati.
In seguito gli indicatori più validi sono stati utilizzati sul database regionale per analisi mirate su
singole neoplasie.
Le analisi più approfondite sono state condotte sui tumori della mammella, del polmone e del
colon-retto, in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte e con il programma di screening
Prevenzione Serena.
216
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.005
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il tema delle disuguaglianze è stato inserito come capitolo nella relazione sanitaria sull’oncologia del
2005-2006, affidando la stesura al Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco.
Analisi del ruolo di variabili socio-economiche sono state condotte nell’ambito dei progetti di
valutazione della qualità dell’assistenza oncologica regionale, con particolare riguardo al tumore del
polmone e della mammella e colon-retto.
Per il tumore della mammella è stata condotta un’analisi approfondita sui determinanti
socioeconomici di accesso ai centri specialistici nel trattamento di questa neoplasia ed un articolo è
stato recentemente pubblicato.
Uno studio analogo, centrato sul trattamento dei casi incidenti di tumore del polmone a Torino è stato
concluso ed accettato per pubblicazione su Cancer Epidemiology.
Nel corso del 2010 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare
eventuali differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione
ad indicatori socio-economici.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Alberto FERRANDO, Claudia GALASSI, Enrica MIGLIORE, Eva
PAGANO, Rosalba ROSATO, Carlotta SACERDOTE
COLLABORATORI ESTERNI:
Claudia Filippini.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Finanziamento CPO, Ministero della salute e Ricerca sanitaria finalizzata regionale 2006.
PUBBLICAZIONI:
•AA.VV. Progetto di valutazione degli APR-DRG su dati di attività ospedaliera italiana. 3M Italia, Milano, 1999.
•CICCONE G, LORENZONI L, IVALDI C, CICCARELLI E, PIOBBICI M, ARIONE R. Classe sociale, modalità di ricovero,
gravità clinica e mortalità ospedaliera: un'analisi con APR-DRG dei dimessi dell'ospedale Molinette di Torino. Epidemiol Prev
1999; 23: 188-96.
•CICCONE G, BERTERO D, BRUNO A, CANAVESE C, CICCARELLI E, IVALDI C, PACITTI A, ROSATO R, ARIONE R.
Qualità dei dati o qualità dell'assistenza? Confronto tra diversi metodi di standardizzazione per gravità clinica, basati sulla
scheda di dimissione ospedaliera. Epidemiol Prev 1999; 23: 286-93.
•CICCONE G, PRASTARO C, IVALDI C, GIACOMETTI R, VINEIS P. Access to hospital care, clinical stage and survival from
colorectal cancer according to socio-economic status. Ann Oncol 2000: 11: 1201-4.
•COSTA G. Un sistema informativo, un libro bianco, un modello di monitoraggio per implementare gli obiettivi di equità nella
salute e nell’assistenza in Italia. Relazione conclusiva al Ministero della Salute, ottobre 2002.
•ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Valutazione di qualità
dell’assistenza attraverso la scheda di dimissione ospedaliera: un esempio sulla chirurgia dei tumori del retto. Epidemiol Prev
2003; 27: 207-14.
•PONZETTO M, MAERO B, MAINA P, ROSATO R, CICCONE G, MERLETTI F, RUBENSTEIN LZ, FABRIS F. Risk factors
for early and late mortality in hospitalized older patients: the continuing importance of functional status. J Gerontol A Biol Sci
Med Sci 2003; 58: 1049-54.
•ROSALBA ROSATO, ILEANA BALDI, CRISTINA BONA, RITA BORDON, DANIELA DI CUONZO, CARLOTTA
SACERDOTE, EVA PAGANO, ANTONIO PONTI, NEREO SEGNAN, PAOLO VINEIS, GIOVANNINO CICCONE. L’assistenza
alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la valutazione della qualità. XXVIII
Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004.
•DANIELA DI CUONZO, CLAUDIA FILIPPINI, ROSALBA ROSATO, EVA PAGANO, ILEANA BALDI, ENRICO RUFFINI,
FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE. Valutazione del trattamento del tumore del polmone attraverso l’uso degli
archivi amministrativi. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004.
•BALDI I, DELMASTRO G, PATRIARCA S, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, ROSSO S, CICCONE G. Sopravvivenza per
carcinoma della mammella: Integrazione di dati del registro tumori di Torino con le Schede di Dimissione Ospedaliera. XXX
Riunione annuale dei Registri Tumori dei paesi di lingua latina. Lisbona 4-6 maggio 2005.
•BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast
cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88.
•PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione
di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del
Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre
2006, Palermo.
•PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S,
MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population
based study. Health Policy 2007; 80: 483-91.
•FERRANDO A, PAGANO E, GALASSI C, CICCONE G, SEGNAN N, MERLETTI F E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE
EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici 2005-2006. Torino, CPO-Piemonte,
217
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.005
Regione Piemonte, Rete Oncologica, gennaio 2007.
•Fedeli U, Alba N, Ciccone G, Galassi C, Spolaore P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst. 2007; 99:
1052-3.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through
hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9.
•BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact
and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20.
•ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N,
MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. APPROPRIATENESS OF EARLY BREAST CANCER MANAGEMENT IN RELATION
TO PATIENT AND HOSPITAL CHARACTERISTICS: A POPULATION BASED STUDY IN NORTHERN ITALY. BREAST
CANCER RES TREAT. 2009;117:349-56.
•PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G.
FACTORS AFFECTING PATTERN OF CARE AND SURVIVAL IN A POPULATION-BASED COHORT OF NON-SMALL-CELL
LUNG CANCER INCIDENT CASES. CANCER EPIDEMIOLOGY (IN STAMPA).
218
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.006
Linee Guida regionali per l’oncologia
Regional guidelines for oncology
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Mettere a disposizione del personale sanitario, amministratori e responsabili della programmazione
linee-guida clinico-organizzative finalizzate a migliorare l'appropriatezza dell'assistenza per tumori
selezionati, caratterizzate da buona qualità sul piano metodologico, stretta coerenza con lo sviluppo
organizzativo della Rete Oncologica piemontese, in collaborazione con la Commissione Oncologica
Regionale.
Sviluppare e applicare un sistema di monitoraggio basato sull’uso integrato dei sistemi informativi
correnti attraverso i principali indicatori di struttura, processo ed esito previsti nelle LG regionali.
Il progetto è stato avviato nel 2000, con carattere sperimentale, sulla base di quanto era previsto dal
PSSR 1997-1999 relativamente all'oncologia e su mandato della Commissione Oncologica
Regionale – COR.
La fase sperimentale si è conclusa con l’elaborazione e pubblicazione nel corso del 2009 della 5° LG
regionale sul tumore della prostata.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
I principali aspetti metodologici seguiti nelle diverse fasi del progetto sono stati:
•Valutazione dei documenti della COR per la parte clinica con griglia di valutazione AGREE
•Definizione di requisiti formali, di contenuto e del metodo di produzione delle LG regionali
•Ricerca di Linee-Guida metodologicamente valide ed aggiornate sui tumori selezionati
•Confronto tra le raccomandazioni prodotte localmente con altre Linee-Guida
•Revisione delle LG da parte dei sottogruppi della COR
•Revisione esterna delle LG regionali
•Ufficializzazione ed implementazione delle LG nei poli oncologici.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2005-2009 sono stati realizzati i seguenti obiettivi:
•monitoraggio della diffusione delle linee guida sui tumori del colon-retto e della mammella del
polmone e dei sarcomi dei tessuti molli all'interno dei poli oncologici regionali
•pubblicazione di un articolo metodologico sull'esperienza di elaborazione delle LG regionali;
•pubblicazione di un articolo sul grado di diffusione e utilizzo delle linee guida regionali;
•pubblicazione di un articolo sulla validità del riconoscimento dei casi incidenti basato sui sistemi
correnti vs i casi del Registro Tumori (usato come “gold standard”)
•pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di
tumore della mammella in Piemonte
•pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di
tumore del polmone identificati dal Registro Tumori Piemonte.
•pubblicazione di un articolo metodologico di valutazione del sistema GRADE (in collaborazione con
ASR dell’Emilia Romagna)
•presentazione nei diversi poli oncologici delle linee guida regionali sui sarcomi dei tessuti molli nei
poli oncologici della Regione;
•revisione del documento elaborato dalla COR sul tumore della prostata ed elaborazione di una LG
regionale secondo la metodologia usata per precedenti LG;
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.006
•pianificazione della metodologia di lavoro dei sottogruppi della COR per la produzione di documenti
contenti raccomandazioni su quesiti rilevanti nella diagnosi e trattamento di tumori non coperti da
linee guida.
•partecipazione al programma PRI E-R (Programma Ricerca e Innovazione Emilia-Romagna) per
l’elaborazione di raccomandazioni sulla terapia adiuvante ed in fase avanzata di malattia del tumore
della mammella, del colon-retto e del polmone applicando la metodologia GRADE
•analisi dell’esperienza condotta con il metodo GRADE e pubblicazione di un dossier dell’ASSR con
la descrizione degli aspetti metodologici
•conclusione dell’elaborazione della LG regionale sul carcinoma della prostata e organizzazione
delle fasi di presentazione, diffusione ed implementazione delle LG
Nel corso del 2010 sono previsti:
•Presentazione e diffusione delle LG regionali sul carcinoma della prostata
•Pianificazione della valutazione di impatto delle LG regionali sul carcinoma della prostata
•Preparazione di un articolo con i risultati della valutazione di impatto delle linee guida sul tumore del
colon-retto, attraverso l'analisi dei database disponibili (SDO, prestazioni ambulatoriali) e degli studi
di clinical audit
•Definizione di una metodologia sostenibile per l’aggiornamento di alcune LG già pubblicate,
eventualmente in collaborazione con il Sistema Nazionale Linee Guida o con altre regioni interessate
•Elaborazione del rapporto conclusivo con i risultati dell’analisi della tempestività della diagnosi e
stadiazione dei principali tumori per i quali sono state prodotte LG regionali (progetto Dì7)
•Elaborazione delle LG regionali sull’uso dei difosfonati nel paziente oncologico.
COLLABORATORI INTERNI:
Manuela CECCARELLI, Marisa FIORDALISE, Claudia GALASSI, Franco MERLETTI, Chiara
MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
•Oscar Bertetto, Libero Ciuffreda (AReSS e AOU Molinette)
•Gruppo di lavoro regionale sui tumori della prostata e sull’uso dei difosfonati.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto sperimentale ha ricevuto un iniziale finanziamento regionale.
L’elaborazione della LG sul tumore della prostata e l’analisi dei tempi di diagnosi e stadiazione sono
compresi nel progetto Dì7 (finanziato dalla Fondazione CRT).
PUBBLICAZIONI:
•AA.VV. Tumori del colon-retto. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino,
Settembre 2001.
•AA.VV. Tumore della mammella. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino,
Luglio 2002.
•AA.VV. Carcinoma del polmone. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino,
Febbraio 2004.
•AA.VV. Sarcomi dei tessuti molli nell’adulto linee guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte, Regione Piemonte,
Torino, ottobre, 2004.
•CICCONE G, LIBERATI A, FARINA EC. et al. Implementazione delle linee-guida regionali sul carcinoma colorettale in 4
ospedali del Piemonte: il progetto TRiPSS 2. Poster presentato al convegno AIE 2003.
•CICCONE G, GELORMINO E, PAGANO E, BERTETTO O, APPIANO S, PENNA A, SACERDOTE C, PONTI A, SENORE C,
SEGNAN N, VINEIS P, MERLETTI F. Programma sperimentale di linee guida per l’oncologia nella Regione Piemonte:
valutazione dei metodi e dei risultati. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia, Torino 15-17
settembre 2004.
•GELORMINO E, PAGANO E, APPIANO S, CECCARELLI M, CIUFFREDA L, COMANDONE A, FARINA E, MERLETTI F,
MUSSA A, PENNA A, PONTI A, RACITI I, SCAGLIOTTI GV, SEGNAN N, SENORE C, SISMONDI P, VINEIS P, BERTETTO
O, CICCONE G. Adattamento di linee guida clinico organizzative alla rete oncologica regionale: l’esperienza del Piemonte.
Epidemiol Prev 2007; 31: 25-33.
•SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P,
CICCONE G. L’utilità e l’impatto delle Linee Guida Oncologiche nella pratica clinica: una survey sul giudizio dei medici
Piemontesi riguardo alle Linee Guida Regionali. Epidemiol Prev 2007; 31: 34-8.
•AA.VV. Raccomandazioni sulla terapia adiuvante e nelle fasi avanzate nei tumori della mammela, colon-retto e polmone.
ASR Emilia Romagna, Progetto AFO PRI ER
220
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.006
(http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/ric_inn/prier/gr_v/pr_oncologia/stpr_farmaci_onco/raccomandazioni.htm)
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through
hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9.
•DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N,
MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH
GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE
system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008;
26: 1033-9.
•AA.VV. CARCINOMA DELLA PROSTATA - linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte, CPO e Regione
Piemonte, Torino, luglio, 2009.
•ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N,
MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. APPROPRIATENESS OF EARLY BREAST CANCER MANAGEMENT IN RELATION
TO PATIENT AND HOSPITAL CHARACTERISTICS: A POPULATION BASED STUDY IN NORTHERN ITALY. BREAST
CANCER RES TREAT. 2009;117:349-56.
•PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G.
FACTORS AFFECTING PATTERN OF CARE AND SURVIVAL IN A POPULATION-BASED COHORT OF NON-SMALL-CELL
LUNG CANCER INCIDENT CASES. CANCER EPIDEMIOLOGY (IN STAMPA).
221
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.008
Progetto di ricerca-intervento triennale: la qualità in oncologia
A project of research-intervention on quality of care in oncology
RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
La Regione Piemonte ha attuato un progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica secondo
un modello di rete. In quest’ambito, è stato realizzato un progetto di elaborazione di linee-guida
"evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle migliori linee-guida esistenti,
che attualmente riguarda le tre neoplasie epidemiologicamente più rilevanti, i tumori del colon-retto,
del polmone e della mammella. Queste linee-guida costituiscono uno degli elementi di forza del
progetto di attuazione della Rete Oncologica. Il presente progetto prevede una serie di
ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a
introdurre, entro la rete oncologica piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una
revisione sistematica delle prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di
sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture.
Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci attendiamo i seguenti risultati dal nostro
progetto:
1.una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e
dell’Evidence-based Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza;
2.l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli
screenings, del raggiungimento di obiettivi di qualità;
3.la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove
scientifiche;
4.l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su
chiare prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca);
5.l’identificazione degli ostacoli che si frappongono alla adozione delle linee-guida regionali da parte
degli oncologi della rete;
6.una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto
un tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
PRIMO SOTTOPROGETTO: Applicazione e valutazione d’impatto delle linee-guida
clinico-organizzative nell’assistenza oncologica regionale (A. Ponti, G. Ciccone, C. Senore)
Il sottoprogetto è strutturato in quattro parti, organicamente connesse tra loro:
a)Implementazione delle linee guida regionali;
b)Valutazione del miglioramento dell'appropriatezza clinica e degli esiti;
c)Valutazione del punto di vista degli operatori e degli utenti;
d)Valutazione dell'impatto economico ed organizzativo.
I metodi impiegati per la realizzazione del sottoprogetto prevedono:
•attività di formazione rivolta a gruppi locali (di polo oncologico) per favorire l'implementazione dei
cambiamenti necessari;
•integrazione ed analisi dei sistemi informativi esistenti per la produzione di indicatori;
•disegno e coordinamento di progetti di "clinical audit" a livello dei poli oncologici;
•disegno e conduzione di studi campionari di valutazione del punto di vista degli operatori e degli
utenti.
SECONDO SOTTOPROGETTO: Attività formative in Evidence-based Medicine (P. Vineis, A. Penna)
Scopo è avviare un programma di formazione continua in EBM per gli oncologi afferenti alla rete
oncologica; formare un gruppo di docenti per ciascun polo; mettere a punto un modulo didattico;
222
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.008
approfondire le peculiarità dell’oncologia nel campo dell’EBM.
TERZO SOTTOPROGETTO: Modalità innovative di produzione di linee-guida: l’esempio dei tumori
rari (M. Aglietta, P. Vineis)
Le linee-guida esprimono conoscenze consolidate e hanno principalmente il fine di rendere più diffusi
i trattamenti di buona qualità, ma possono essere affette da un ritardo nel trasferimento delle nuove
acquisizioni scientifiche. Scopo di questo sottoprogetto è avviare, dentro la Rete italiana dei Tumori
Rari, una metodologia per consentire una rapida valutazione delle nuove conoscenze diagnostiche e
terapeutiche e la loro inclusione in linee-guida. Obiettivo è anche quello di approfondire gli aspetti
metodologici del trasferimento delle conoscenze quando queste sono incomplete o frammentarie
(evento frequente nel caso dei tumori rari).
QUARTO SOTTOPROGETTO: L’appropriatezza nell’uso dei markers tumorali nella Regione
Piemonte: indagine e linee-guida (C. Plazzotta, O. Bertetto, P. Vineis)
Presso l’Ospedale Molinette è stata condotta un’ampia indagine che indica chiaramente un uso
inappropriato dei markers tumorali, cui corrispondono disagi per i pazienti e un considerevole spreco
di risorse. Scopo del sottoprogetto è quello di estendere l’indagine ad altri poli della Rete Oncologica,
individuare le cause dell’inappropriatezza e proporre modalità per una sua riduzione.
QUINTO SOTTOPROGETTO: Le modalità di effettuazione dei follow-up: revisione delle prove
scientifiche. (C. Senore, S. Comandone)
La Conferenza di Consenso di Bari (1995) per l’introduzione di linee-guida per il follow-up nel
carcinoma della mammella attrasse l’attenzione sulla necessità di passare sistematicamente in
rassegna le prove scientifiche al fine di razionalizzare le modalità di offerta di percorsi di follow-up
per diversi tipi di tumori. La notevole eterogeneità di indicazioni date ai pazienti richiede che
nell’ambito della Rete Oncologica si raggiunga un maggiore consenso sulle prove scientifiche che
sorreggono i singoli comportamenti. Si propone pertanto di passare sistematicamente in rassegna le
prove scientifiche a sostegno di diverse modalità di follow-up per i tumori più frequenti e di
identificare argomenti prioritari sui quali avviare ricerche-intervento nell’ambito della rete oncologica.
SESTO SOTTOPROGETTO: Stato di salute e inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un
tumore maligno diagnosticato in età pediatrica in Piemonte: ricadute per il servizio sanitario (G.
Pastore)
I tumori che insorgono in età pediatrica, benché siano eventi rari, rappresentano un impegno
importante per il servizio sanitario sia per quanto riguarda le cure sia per il supporto dei pazienti
guariti. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva i casi incidenti dal 1965 e costituisce
la base per fornire al servizio sanitario informazioni sulla qualità di vita e sull'accesso ai servizi
sanitari degli adulti guariti da una neoplasia pediatrica. AL 31.12.1998 sono stati registrati 3.370 casi.
Il numero di casi è destinato a crescere in virtù del miglioramento della sopravvivenza di queste
malattie e stimiamo sui dati del registro che la frequenza di adulti ‘guariti’ da un tumore in età
pediatrica nel 2005 sarà di almeno 1.000 persone nella classe di età 20-39 anni e 300 nella classe
15-19 anni. E' importante acquisire dati utili all'organizzazione delle attività sanitarie, sociali e
assistenziali che saranno richieste.
Si intende:
- valutare il grado di inserimento sociale, scolastico e lavorativo;
- valutare la frequenza di matrimoni/convivenze e la fertilità, i cui determinanti sono sia psicologici e
sociali sia biologici;
- valutare la frequenza di effetti tardivi legati al tumore e alle terapie tra gli adulti che sono guariti da
una neoplasia pediatrica;
- valutare la frequenza di accesso ai servizi sanitari.
Le modalità di conduzione dello studio comprenderanno sia l'invio di questionari ai medici di famiglia
ed ai soggetti in studio per raccogliere informazioni sulla qualità di vita, l’inserimento sociale e la
fertilità, sia l'analisi della frequenza di accesso ai servizi sanitari e di ricoveri attraverso procedure di
linkage con la base dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera e, ove disponibili con basi dati sul
consumo di farmaci.
Questo studio consentirà di definire sia il prevedibile impegno per il servizio sanitario per l’assistenza
223
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.008
ed il sostegno alle persone che sono state affette da neoplasia infantile, sia di proporre delle
procedure che integrino il contributo dell’attività ospedaliera con quella dei medici di medicina
generale.
SCALA DEI TEMPI:
I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione
con clinici e rappresentanti della rete oncologica. La relazione finale sul tumore della mammella è
stata completata nel 2007. E’ attesa nel 2010 la pubblicazione di un articolo sulla qualità
dell’assistenza in Piemonte per il tumore del colon retto misurata tramite indicatori costruiti sugli
archivi di dati correnti e una o due pubblicazioni sulla qualità dell’assistenza per il tumore della
mammella misurata sul campione di cartelle cliniche.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il progetto di durata triennale è iniziato a dicembre 2002, ed è terminato dopo un proroga di un anno
a dicembre 2006. A novembre 2007 è stato concluso il primo volume della relazione finale sulla
qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella.
Primo sottoprogetto
1) Conoscenza e valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici: sono stati inviati dei brevi
questionari postali a tutti i responsabili di servizi che hanno diagnosticato/trattato nel 2002 almeno 5
casi di tumore del colon retto o della mammella per valutare il grado di conoscenza ed il giudizio
sulle Linee Guida Regionali sui tumori del colon-retto (LG-CR) e della mammella (LG-M) da parte di
medici degli ospedali piemontesi. La rispondenza ai questionari è stata buona. Tra i rispondenti, il
6% ha dichiarato di non conoscere le LG-CR e il 9% ha dichiarato di non conoscere le LG-M. Più del
50% dei rispondenti hanno partecipato a riunioni di presentazione o distribuzione delle LG e/o a
gruppi di lavoro per la loro diffusione o implementazione in ospedale. Tutti i servizi hanno espresso
giudizi positivi sulla qualità metodologica di entrambe le LG. L’utilità delle LG è stata valutata in modo
positivo per le LG-CR, con giudizi più eterogenei per le LG-M. Il 38% e il 30% dei rispondenti per le
LG-CR e LG-M rispettivamente hanno dichiarato di aver modificato la loro pratica clinica dopo
l’introduzione delle LG, in particolare per le procedure di follow up, la stadiazione pre-operatoria e
l’utilizzo dei marcatori. I medici che hanno risposto al questionario hanno ricevuto e conoscono le LG
e hanno espresso un giudizio generalmente positivo verso questo strumento. Le LG-M sembrano un
po’ meno condivise, soprattutto da parte dei ginecologi e radioterapisti. E’ stato pubblicato un articolo
sulla valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici.
2) Valutazione della qualità dell’assistenza tramite gli archivi di dati correnti: è stato costruito un
algoritmo di identificazione di casi incidenti di tumore della mammella, del colon retto e del polmone
a partire dai dati correnti validati per i residenti a Torino con il Registro Tumori. Inoltre l’algoritmo di
identificazione dei casi e alcuni indicatori di qualità per il tumore della mammella e del colonretto
sono stati validati utilizzando un campione di cartelle cliniche. Infine sono stati costruiti degli
indicatori di qualità dell’assistenza basati sulle Linee Guida Regionali da applicare agli archivi di dati
correnti per il tumore della mammella e del colon retto. Sono stati pubblicati due articoli sui
determinanti della qualità dell’assistenza per il tumore della mammella e il tumore del polmone.
Inoltre è stato sottomesso a pubblicazione un manoscritto sulla qualità dell’assistenza nei tumori del
colon retto per caratteristiche dei pazienti e degli ospedali.
3) Valutazione della qualità dell’assistenza tramite campioni di cartelle cliniche: è stata sviluppato un
software per il monitoraggio della qualità del trattamento del carcinoma colorettale, sul modello del
programma SQTM già in uso per i tumori della mammella. Su questo applicativo sono stati registrati
tutti i dati ricavati dalle cartelle del campione di 600 casi di carcinoma colorettale estratto dall’archivio
delle SDO piemontesi.
Infine per il tumore della mammella è stato ultimato e sta per essere sottomesso per pubblicazione
un articolo sull’aderenza alle raccomandazioni delle linee guida per alcuni indicatori di qualità
dell’assistenza su due campioni di cartelle cliniche prima e dopo la loro introduzione E’ prevista
inoltre nel corso dell’anno la stesura di un altro articolo sulla qualità dell’assistenza per tumore della
mammella per tipologia di diagnosi (provenienza screening, mammografia spontanea senza sintomi,
diagnosi per sintomi).
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.008
Secondo sottoprogetto:
Sono stati effettuati due cicli di corsi di Epidemiologia clinica Evidence-based rivolti agli oncologi
afferenti alla rete oncologica ed a Novembre 2006 è stata effettuata una giornata di approfondimento
sulle Linee Guida con interventi di esperti internazionali.
Quinto sottoprogetto
E’ stata completata l’indagine sulle pratiche di follow-up per i tumori della mammella e del colon-retto
adottate dai servizi ospedalieri della rete oncologica piemontese.
COLLABORATORI INTERNI:
Daniela ALESSI, Rita BORDON, Giovannino CICCONE, Maria Piera MANO, Franco MERLETTI,
Sabina PITARELLA, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Paolo
VINEIS
COLLABORATORI ESTERNI:
G. Pastore, S. Comandone, M. Aglietta, O. Bertetto.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è interamente finanziato dalla Compagnia di San Paolo (Torino) nell’ambito del Bando di
Finanziamento Oncologia.
PUBBLICAZIONI:
•PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G.
Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases.Cancer
Epidemiol. 2010 May 3. [Epub ahead of print].
•ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N,
MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital
characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat. 2009 Sep;117(2):349-56.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE C. A high positive predictive value algorithm using hospital administrative data identified incident cancer cases. J
Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9
• SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P,
CICCONE G. [The physicians' view on the utility and impact of oncological guidelines in clinical practice. A survey of Piedmont
physicians] Epidemiol Prev 2007; 31:34-8.
• ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of
nonresponse in the assessment of health-related quality of life of childhood cancer survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16:
576-80.
• ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of
life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy.
Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52.
• ROSATO R, PAGANO E, SACERDOTE C, BALDI I, DI CUONZO D, PONTI A, VINEIS P, SEGNAN N, CICCONE G.
Utilizzo dei dati correnti per valutazioni del trattamento post-chirurgico del tumore della mammella in Piemonte. XXVII
Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia. Bologna, 15-17 Ottobre 2003. [Poster].
• ROSATO R, BALDI I, BONA C, BORDON R, DI CUONZO D, PAGANO E, PONTI A, SACERDOTE C, SEGNAN N, VINEIS
P, CICCONE G. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la
valutazione della qualità sulla base dei dati correnti. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia.
Torino, 2004. [Poster].
•PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M,
PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL
TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati
degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili.
Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97.
•SACERDOTE C, PONTI A, BORDON R, PITARELLA S, MANO MP, VIGNA SURIA A, BALDI I, DI CUONZO D, TOMATIS
M, MURA E, CICCONE G, VINEIS P, SEGNAN N. Specializzazione e adesione alle linee guida: studio di popolazione in
Piemonte. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005.
•PONTI A, SACERDOTE C, BORDON R, PITARELLA S, VIGNA SURIA A, CICCONE G, SEGNAN N, MANO MP.
Specializzazione e adesione alle linee guida cliniche sul tumore della mammella: studio di popolazione in Piemonte. Attualità
in Senologia, Firenze novembre 2005.
225
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.009
Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte
Nord Est
Descriptive and clinical epidemiology in the area of N.E. Piedmont
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Analisi di indicatori di domanda sanitaria legati alla patologia neoplastica.
Analisi di processo e dell’applicazione di linee guida.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Nel corso del 2009 continuerà l'analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle
caratteristiche della malattia, della persona ed alla residenza.
L’applicazione delle linee guida sarà monitorata con l’applicazione degli indicatori proposti dal gruppo
linee guida, basandosi in particolare sulle informazioni raccolte con i sistemi di gestione routinaria del
paziente oncologico. Anche quest’attività è stata preceduta nel 2003 da una ricognizione con gli
operatori sanitari maggiormente interessati.
SCALA DEI TEMPI:
Attività pluriennale con relazioni a fine anno.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
la fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria.
COLLABORATORI INTERNI:
Tiziana CENA, Daniela FERRANTE
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Risorse CPO e della Rete Oncologica piemontese.
In collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e con l’A.O. Maggiore della Carità di
Novara.
NOTE:
Connessioni: articolazione Rete Oncologica
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
226
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.011
Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen)
The HOT trial (Hormones Opposed by Tamoxifen)
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto IEO Milano
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di
confermare l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e tamoxifen a
basso dosaggio è in grado di:
-mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale,
del calo del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio
aumentato di osteoporosi e di invecchiamento cerebrale;
-diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il progetto è strutturato in 4 fasi, organicamente connesse tra loro:
a)Reclutamento delle donne
Il primo contatto avviene generalmente a livello dei tre centri di screening mammografico di
prevenzione Serena (S. Giovanni A.S., Molinette e S. Anna) attraverso la consegna alla donna di un
opuscolo che descrive HOT. Se la donna risulta in menopausa e se effettua terapia ormonale
sostitutiva o se ha intenzione di iniziarla è invitata a leggere l’opuscolo e a partecipare ad un
colloquio di gruppo con altre donne interessate. Il contatto può avvenire anche tramite il ginecologo o
medico curante coinvolti nello studio. E' disponibile un numero per informazioni e appuntamenti: 011
5664565 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.30 alla Dott.ssa Elvira Marti e/o Dott.ssa Galina
Gonzalez. Altre fonti di reclutamento sono i Centri Menopausa e la rete delle farmacie aderenti a
Farmacia Amica.
b)Colloquio
Gli incontri si tengono una volta a settimana presso i Centri Menopausa del S. Anna e del
Mauriziano. Durante i colloqui viene illustrato HOT alle donne, compilata la scheda di contatto e di
eleggibilità, consegnato il consenso informato e eventualmente fissato l’appuntamento per la visita
medica.
c)Visita medica
La visita clinica viene effettuata negli stessi centri in cui avviene il colloquio di gruppo a cura degli
specializzandi in Ginecologia coadiuvati dagli assistenti di ricerca. La donna viene sottoposta a
valutazione clinica completa (anamnesi ed esame obiettivo) e ecotomografia transvaginale.
L’ingresso in HOT può avvenire soltanto se è disponibile durante tale visita l’esito della mammografia
eseguita. Vengono compilate le relative schede al trials. Gli assistenti di ricerca provvederanno alla
randomizzazione e consegna del farmaco per un fabbisogno di 7 mesi fissando l’appuntamento per il
follow-up semestrale.
d) Follow-up semestrale e annuale.
Il follow-up semestrale prevede la consegna del farmaco alla donna per un fabbisogno di altri 7 mesi
e la compilazione di una scheda informativa, questo avverrà presto il CPO Piemonte a cura degli
assistenti di ricerca. Qualora si verifichino problematiche di carattere clinico le donne vengono inviate
al ginecologo di riferimento o al Centro per la Menopausa. Presso il CPO sono attivate opportune
procedure per l’allocamento del farmaco. Il follow-up annuale prevede inoltre l’effettuazione di una
mammografia (nei centri di screening) e di una visita medica/senologica dagli specializzandi di
ginecologia. Possono essere reclutate anche le donne che non fanno parte dello screening di Torino.
Fermo restando che devono sottoporsi alle visite e alle mammografie presso una delle unità di
screening di Torino, devono però essere residenti nel Piemonte.
227
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.011
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il progetto è iniziato a febbraio 2003. Il gruppo di lavoro di Torino ha definito un protocollo
organizzativo dettagliato per la gestione dello studio. Nell’autunno 2006 è stato ultimato il
reclutamento. Il centro di Torino è stato il quarto in Italia, su una ventina di centri, in termini di
numero di soggetti reclutati (100). E’ in corso l’analisi multicentrica dei dati. Prosegue il follow-up
semestrale ed annuale ed è stato concluso uno studio ancillare sul rischio di tumore della mammella
in relazione a polimorfismi genetici.
COLLABORATORI INTERNI:
Denise CASELLA, Alfonso FRIGERIO, Galina GONZALEZ, Nereo SEGNAN
COLLABORATORI ESTERNI:
-Centro di screening mammografico del S. Anna: Dott. Marra;
-IRCC di Candiolo-Mauriziano: Prof. Sismondi; Dott.ssa Biglia, Dott.ssa Campagna, Dott.ssa
Cozzarella, Dott.ssa Utcic;
-OIRM S. Anna: Prof. Massobrio, Prof. Campagnoli, Dr. Gallo, Dott.ssa Belforte, Dott.ssa Scatigna,
Dott.ssa Bruzio, Dott.ssa Arduino, Dott.ssa Ambrogio;
-Università di Torino, Facoltà di Medicina, Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia:
Prof. Massobrio, Prof. Sismondi;
-Rappresentante dei medici di Medicina Generale in Prevenzione Serena: Dott. Sampieri;
-Associazione Farmacia Amica: Dott. Guazzo.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto è finanziato da:
- Istituto Europeo di Oncologia – IEO;
- Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori;
- Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro;
- American Cancer Foundation;
- Regione Piemonte.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
228
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.016
Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia: il
progetto EPICLIN
Randomized controlled trials centre in clinical oncology: the EPICLIN
project
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte e Coordinamento Rete Oncologica regionale
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Il progetto, avviato nel 2002, prevedeva l'istituzione e l'avvio di un centro di epidemiologia clinica
specificamente orientato alla promozione di studi indipendenti nell'ambito della rete oncologica
regionale, con compiti di progettazione, conduzione ed analisi di trials clinici in oncologia, come
estensione dell'attività del Centro di riferimento regionale per l'epidemiologia e la Prevenzione
Oncologica (CPO). Dal 2005 questo progetto è diventato un filone principale di attività della SSCVD
di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU.
Il centro svolge una duplice funzione:
a) di riferimento regionale, per la consulenza metodologica sui clinical trials, per il disegno, il
coordinamento e l'analisi di studi collaborativi, in particolare nell'ambito della rete oncologica ed
onco-ematologica piemontese;
b) di centro di servizio aziendale, per gli aspetti epidemiologici e statistici a supporto dei gruppi di
ricerca aziendali, con particolare riferimento agli studi delle unità presenti nel COES (Centro
Oncologico ed Ematologico Subalpino).
Gli obiettivi specifici del centro sono:
a) obiettivi regionali:
-Promuovere la formazione sulla ricerca clinica orientata ai problemi di sanità pubblica nella rete
oncologica regionale;
-Sostenere sul piano metodologico la progettazione, la condusione, l’analisi e la pubblicazione di
studi indipendenti.
b) obiettivi aziendali:
-Collaborare nell'impostazione, conduzione ed analisi di sperimentazioni cliniche originali in campo
oncologico nelle quali siano coinvolti gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento ai progetti
sviluppati dalle unità operanti nel COES;
-Svolgere una funzione di servizio per gli aspetti epidemiologici e statistici nei confronti dei gruppi di
ricerca aziendali già partecipanti a sperimentazioni cliniche.
Inoltre il centro ha sviluppato un sito Internet, specificamente dedicato al supporto degli studi clinici,
che consente la registrazione dei pazienti, la randomizzazione e la raccolta dati on line
(www.epiclin.it).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
•L’attività formativa viene svolta attraverso l’organizzazione di corsi e seminari su argomenti specifici
riguardanti la metodologia dei RCT.
•L’attività di consulenza sui protocolli avviene preferibilmente attraverso riunioni tra il personale del
centro (epidemiologi, statistici ed informatici) e i gruppi clinici responsabili dei diversi protocolli.
•L’analisi statistica dei dati e la preparazione degli articoli vengono condotte con un elevato livello di
interazione con i clinici responsabili degli studi.
•Per la raccolta e il monitoraggio degli studi multicentrici è stato attivato il sito WEB EPICLIN,
dedicato al progetto e sviluppati databse utilizzabili via Internet (www.epiclin.it).
229
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.016
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Durante la fase di costituzione e avviamento del centro sono stati realizzati i seguenti obiettivi:
•Reclutamento e formazione del personale
•Collaborazione all’organizzazione e partecipazione a corsi di formazione sui RCT (c/o
Molinette-COES, Politecnico, Villa Gualino)
•Progettazione e manutenzione del sito Web dedicato al progetto EPICLIN, on line da maggio 2004,
(www.epiclin.it) che ospita a fine 2009 17 aree di lavoro attive
•Predisposizione di una struttura modulare utilizzabile via Internet che consente di monitorare la
partecipazione dei centri agli studi, gestire il processo di arruolamento dei pazienti, gestire la
randomizzazione in modo sicuro e facilitare i contatti tra i centri
•Disegno e revisione di protocolli di RCT su diversi argomenti
•Analisi di studi conclusi e collaborazione alla preparazione di articoli scientifici e partecipazioni a
congressi
•Pubblicazione dei risultati di alcuni studi già conclusi.
Da quando è stato avviato, il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 100
studi, prevalentemente in campo oncologico ed ematologico.
Nel corso del 2009 il centro ha contribuito alla progettazione di un network regionale per gli studi
clinici, promosso dall’AReSS e finalizzato a potenziare la produzione scientifica della rete oncologica
regionale.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Ugo CASALONE, Manuela CECCARELLI, Andrea EVANGELISTA, Alberto
FERRANDO, Dario GREGORI, Franco MERLETTI, Monica MICHELIS, Chiara MONAGHEDDU, Eva
PAGANO, Antonio PONTI, Rosalba ROSATO, Stefano ROSSO, Fabio SACCONA, Nereo SEGNAN,
Silvano STRALLA
COLLABORATORI ESTERNI:
Claudia Filippini, Alfredo Berruti, Oscar Bertetto.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
La fase sperimentale di avvio del centro ha ricevuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo
nell'ambito del Progetto Oncologia.
PUBBLICAZIONI:
•SARACCO G, CIANCIO A, OLIVERO A, SMEDILE A, ROFFI L, CROCE G, COLLETTA C, CARITI G, ANDREONI M,
BIGLINO A, CALLERI G, MAGGI G, TAPPERO GF, ORSI PG, TERRENI N, MACOR A, DI NAPOLI A, RINALDI E, CICCONE
G, RIZZETTO M. A randomized 4-arm multicenter study of interferon alfa-2b plus ribavirin in the treatment of patients with
chronic hepatitis C not responding to interferon alone. Hepatology 2001; 34: 133-8.
•SARACCO G, OLIVERO A, CIANCIO A, CARENZI S, SMEDILE A, CARITI G, ANDREONI M, ORSI PG, BIGLINO A,
TABONE M, ROFFI L, CROCE G, MANCA A, TAPPERO G, CICCONE G, RIZZETTO M. A randomized 4-arm multicenter
study of interferon alfa-2b plus ribavirin in the treatment of patients with chronic hepatitis C relapsing after inTERFERON
MONOTHERAPY. HEPATOLOGY 2002; 36: 959-66.
•BOCCADORO M, PALUMBO A, BRINGHEN S, MERLETTI F, CICCONE G, RICHIARDI L, RUS C, BERTOLA A,
GIACCONE L, OMEDE P, MUSTO P. ORAL MELPHALAN AT DIAGNOSIS HAMPERS ADEQUATE COLLECTION OF
PERIPHERAL BLOOD PROGENITOR CELLS IN MULTIPLE MYELOMA. HAEMATOLOGICA 2002; 87: 846-50.
•RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR.
Side-to-Side Stapled Anastomosis Strongly Reduces Anastomotic Leak Rates in Crohn's Disease Surgery. Dis Colon Rectum
Mar;48(3):464-8.
•MONGINI F, CICCONE G, DEREGIBUS A, FERRERO L, MONGINI T. Muscle tenderness in different headache types and
its relation to anxiety and depression. Pain 2004; 112(1-2): 59-64.
•PALUMBO A, BRINGHEN S, PETRUCCI MT, MUSTO P, ROSSINI F, NUNZI M, LAUTA VM, BERGONZI C, BARBUI A,
CARAVITA T, CAPALDI A, PREGNO P, GUGLIELMELLI T, GRASSO M, CALLEA V, BERTOLA A, CAVALLO F, FALCO P,
RUS C, MASSAIA M, MANDELLI F, CARELLA AM, POGLIANI E, LIBERATI AM, DAMMACCO F, CICCONE G,
BOCCADORO M. Intermediate-dose melphalan improves survival of myeloma patients aged 50 to 70: results of a randomized
controlled trial. Blood 2004; 104(10): 3052-7. Epub 2004 Jul 20.
•CANAVESE C, BERGAMO D, CICCONE G, BURDESE M, MADDALENA E, BARBIERI S, THEA A, FOP F. Low-dose
continuous iron therapy leads to a positive iron balance and decreased serum transferrin levels in chronic haemodialysis
patients. Nephrol Dial Transplant 2004 Jun;19(6):1564-70. Epub 2004 Mar 05.
•PALUMBO A, BERTOLA A, FALCO P, ROSATO R, CAVALLO F, GIACCONE L, BRINGHEN S, MUSTO P, PREGNO P,
CARAVITA T, CICCONE G, BOCCADORO M. Efficacy of low-dose thalidomide and dexamethasone as first salvage regimen
230
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.016
in multiple myeloma. Hematol J 2004; 5(4): 318-24.
•MANUELA CECCARELLI, FABIO SACCONA, SILVANO STRALLA, MONICA MICHELIS, ROSALBA ROSATO, EVA
PAGANO, ALBERTO FERRANDO, DARIO GREGORI, SEGNAN NEREO, FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE.
Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia del Cpo Piemonte: il progetto Epiclin. XXVIII Riunione
annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004
•VITOLO U, LIBERATI AM, CABRAS MG, FEDERICO M, ANGELUCCI E, BALDINI L, BOCCOMINI C, BRUGIATELLI M,
CALVI R, CICCONE G, GENUA A, DELILIERS GL, LEVIS A, PARVIS G, PAVONE E, SALVI F, SBORGIA M, GALLO E;
Intergruppo Italiano Linfomi. High dose sequential chemotherapy with autologous transplantation versus dose-dense
chemotherapy MegaCEOP as first line treatment in poor-prognosis diffuse large cell lymphoma: an "Intergruppo Italiano
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•MANUELA CECCARELLI, FABIO SACCONA, SILVANO STRALLA, MONICA MICHELIS, FRANCO MERLETTI,
GIOVANNINO CICCONE. Gestione di un sistema di raccolta dati attraverso internet: il progetto epiclin. XXIX Riunione
annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Pisa 7-9 settembre 2005.
•SACERDOTE C, FIORINI L, ROSATO R, AUDENINO M, VALPREDA M, VINEIS P. Randomized controlled trial: effect of
nutritional counselling in general practice. Int J Epidemiol 2005; [Epub ahead of print].
•BOTTO B, VITOLO U, CORTELAZZO S, CHIAPPELLA A, ALLIONE B, ANGELUCCI E, BOCCOMINI C, CABRAS MG,
CECCARELLI M, CICCONE G, DI VITO F, FALCHI L, GUARINI A, LIBERATI A M, PREGNO P, ROSSI A, ROSSI G, ROTA
SCALABRINI D, TUCCI A, BARBUI T, GALLO E. ON THE BEHALF OF GIMURELL. Pre-Autologous Stem Cell
Transplantation (ASCT) Treatment with Rituximab Does Not Impair Stem Cell Harvest and Engraftment in Untreated Patients
with Diffuse Large B-Cell Lymphoma (B-DLCL) at Poor Prognosis. Blood 16 Nov 2005. Volume 106, Number 11. 2738 a.
•VITOLO U, ROSSI G, CABRAS MG, LIBERATI AM, CHIAPPELLA A, LEVIS A, PAVONE E, ANGELUCCI E, BOTTO B,
CECCARELLI M, FREILONE R, GAIDANO G, NOVERO D, ORSUCCI L, PALUMBOI, POGLIANI E, ROTA SCALABRINI D,
SALVI F, TONSO A, TUCCI A, AND GALLO E. Effect Of Adding Rituximab (R) To Induction Treatment And High Dose
Chemotherapy (HDC) Prior To Autologous Stem Cell Transplantation (ASCT) As First Line Therapy In Stage III-IV Diffuse
Large B-Cell Lymphoma (B-DLCL) At Poor Prognosis. Blood 16 Nov 2005. Volume 106, Number 11; 676.
•RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR.
Side-to-side stapled anastomosis strongly reduces anastomotic leak rates in Crohn's disease surgery. Dis Colon Rectum
2005; 48: 464-8.
•BOTTO B, VITOLO U, CORTELLAZZO S, CHIAPPELLA A, ALLIONE B, ANGELUCCI E, BOCCOMINI C, CABRAS MG,
CICCONE G, DI VITO F, GUARINI A, LIBERATI AM, ORSUCCI L, PALUMBO I, ROSSI A, ROSSI G, ROTA SCALABRINI D,
TUCCI A, BARBUI T AND GALLO E. Pre-Autologous Transplantation (Asct) Treatment With Rituximab Does Not Impair Stem
Cell Harvest And Engraftment In Young Patients With De-Novo Diffuse Large B-Cell (B-DLCL) Lymphoma At Poor Prognosis.
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•VITOLO U, ROSSI G, CABRAS MG, LIBERATI AM, CHIAPPELLA A, LEVIS A, PAVONE E, ANGELUCCI E, BOTTO B,
CICCONE G, FREILONE R, NOVERO D, ORSUCCI L, PALUMBO I, POGLIANI E, PREGNO P, ROTA-SCALABRINI D,
SALVI F, TONSO A, TUCCI A AND GALLO E. Effect Of Adding Rituximab (R) To Intensified And High Dose Chemotherapy
(HDC) With Asct As First Line Treatment In Stage III-IV At Intermediate-High (IH) And High (H) Risk Diffuse Large B-Cell
Lymphoma (B-DLCL). Haematologica 2005; 90 (supplement 3); P537.
•PALUMBO A, BRINGHEN S, CARAVITA T, MERLA E, CAPPARELLA V, CALLEA V, CANGIALOSI C, GRASSO M,
ROSSINI F, GALLI M, CATALANO L, ZAMAGNI E, PETRUCCI MT, DE STEFANO V, CECCARELLI M, AMBROSINI MT,
AVONTO I, FALCO P, CICCONE G, LIBERATI AM, MUSTO P, BOCCADORO M; ITALIAN MULTIPLE MYELOMA
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prednisone alone in elderly patients with multiple myeloma: randomised controlled trial. Lancet 2006; 367: 825-31.
•AUDENINO G, GIANNELLA G, MORELLO GM, CECCARELLI M, CAROSSA S, BASSI F. Resin-bonded fixed partial
dentures: ten-year follow-up. Int J Prosthodont 2006; 19: 22-3.
•CIANCIO A, PICCIOTTO A, GIORDANINO C, SMEDILE A, TABONE M, MANCA A, MARENCO G, GARBAGNOLI P,
ANDREONI M, CARITI G, CALLERI G, SARTORI M, CUSUMANO S, GRASSO A, RIZZI R, GALLO M, BASSO M, ANSELMO
M, PERCARIO G, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. A randomized trial of pegylated-interferon-alpha2a plus ribavirin
with or without amantadine in the re-treatment of patients with chronic hepatitis C not responding to standard interferon and
ribavirin. Aliment Pharmacol Ther 2006; 24: 1079-86.
•CIANCIO A, SMEDILE A, GIORDANINO C, COLLETTA C, CROCE G, POZZI M, CARITI G, MACOR A, BIGLINO A, DI
NAPOLI A, TAPPERO GF, ANDREONI M, MANCA A, PRANDI G, CALLERI G, ORSI PG, CICCONE G, RIZZETTO M,
SARACCO G; NORTH WEST ITALIAN HEPATOLOGIC GROUP. Long-term follow-up of previous hepatitis C virus positive
nonresponders to interferon monotherapy successfully retreated with combination therapy: are they really cured? Am J
Gastroenterol 2006; 101: 1811-6.
•BRUNO B, ROTTA M, PATRIARCA F, MORDINI N, ALLIONE B, CARNEVALE-SCHIANCA F, GIACCONE L, SORASIO R,
OMEDÈ P, BALDI I, BRINGHEN S, MASSAIA M, AGLIETTA M, LEVIS A, GALLAMINI A, FANIN R, PALUMBO A, STORB R,
CICCONE G, BOCCADORO M. Nonmyeloablative Allografting or Autografting for Newly Diagnosed Myeloma. A Comparison
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•PALUMBO A, FALCO P, CORRADINI P, FALCONE A, DI RAIMONDO F, GIULIANI N, CRIPPA C, CICCONE G, OMEDÈ P,
AMBROSINI MT, GAY F, BRINGHEN S, MUSTO P, FOÀ R, KNIGHT R, ZELDIS JB, BOCCADORO M, PETRUCCI MT;
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•PALUMBO A, BRINGHEN S, LIBERATI AM, CARAVITA T, FALCONE A, CALLEA V, MONTANAROM, RIA R, CAPALDI A,
ZAMBELLO R, BENEVOLO G, DERUDAS D, DORE F, CAVALLO F, GAY F, FALCO P, CICCONE G, MUSTO P, CAVO M,
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•Bruno B, Rotta M, Patriarca F, Mattei D, Allione B, Carnevale-Schianca F, Sorasio R, Rambaldi A, Casini M, Parma M,
Bavaro P, Onida F, Busca A, Castagna L, Benedetti E, Iori AP, Giaccone L, Palumbo A, Corradini P, Fanin R, Maloney D,
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blood pressure is associated with a cluster of cardiovascular and metabolic risk factors: a population-based study. J Hypertens
232
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.016
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•Terragni PP, Antonelli M, Fumagalli R, Faggiano C, Berardino M, Pallavicini FB, Miletto A, Mangione S, Sinardi AU, Pastorelli
M, Vivaldi N, Pasetto A, Della Rocca G, Urbino R, Filippini C, Pagano E, Evangelista A, Ciccone G, Mascia L, Ranieri VM.
Early vs late tracheotomy for prevention of pneumonia in mechanically ventilated adult ICU patients: a randomized controlled
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the multiple components of the variability in the adenoma detection rate in sigmoidoscopy screening, and lessons for training.
Endoscopy 2010. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 20414864.
•Palumbo A, Bringhen S, Bruno B, Falcone AP, Liberati AM, Grasso M, Ria R, Pisani F, Cangialosi C, Caravita T, Levi A,
Meloni G, Nozza A, Pregno P, Gabbas A, Callea V, Rizzo M, Annino L, De Stefano V, Musto P, Baldi I, Cavallo F, Petrucci
MT, Massaia M, Boccadoro M. Melphalan 200 mg/m(2) versus melphalan 100 mg/m(2) in newly diagnosed myeloma patients:
a prospective, multicenter phase 3 study. Blood 2010;115:1873-9.
233
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.017
Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel
quadrante 2, analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione
Ospedaliera (SDO)
Patterns of hospitalisation in an area of Northern Piedmont – use of
hospital discharge data
RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI
COORDINAMENTO:
Attività corrente
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
-Valutazione dei flussi di pazienti intra- ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia;
-Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista
nel PSR, per tipo di neoplasia;
-Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base
residenziale;
-Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di
trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della
malattia;
-Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova
organizzazione della rete oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici,
totale regione, altre regioni).
-Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione).
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto negli ultimi anni, in
particolare dal 2000, un livello di completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano
regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di
codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che ha permesso di condurre diverse analisi
relativamente agli obiettivi prefissati. Dal 1996 sono stati anche acquisiti i dati relativi ai soggetti
residenti in Piemonte che hanno avuto ricoveri in regime ordinario o di day-hospital in altre regioni.
Inoltre, dall'anno 2000, la scheda di dimissione riporta maggiori informazioni cliniche (6 diagnosi + 6
interventi o procedure) ed utilizza per la codifica l'ICD9-CM 1997 in italiano.
Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per
descrivere i fenomeni di interesse.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La fase pilota del progetto è conclusa. L'attività verrà continuata come attività ordinaria.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Daniela FERRANTE
234
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.017
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Tutti i costi relativi al personale e all’acquisizione di hardware e software necessari per la gestione
dell’archivio informatizzato e per le elaborazioni statistiche sono stati coperti dai finanziamenti
previsti per il CPO per il 2003. Per la sperimentazione dei sistemi automatici di classificazione è stato
utilizzato anche un finanziamento del Ministero della Salute.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
235
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.019
Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica
Economic evaluation and quality assessment in clinical epidemiology
studies
RESPONSABILE: Dr.ssa Eva PAGANO
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Nell’ambito degli studi di epidemiologia clinica si è dato sviluppo teorico e applicazione empirica alle
metodologie di analisi dei costi e alla valutazione economica delle prestazioni sanitarie.
In particolare, l’attività progettuale è stata incentrata sui seguenti tre principali ambiti di studio:
1. la valutazione di qualità dell'assistenza attraverso l’utilizzo di banche dati automatizzate (quali ad
esempio, le Schede di Dimissione Ospedaliera e le prestazioni ambulatoriali), che consentono di
monitorare a livello di popolazione molteplici aspetti dell’assistenza erogata, con particolare
attenzione agli indicatori di costo dei percorsi di cura rivolti al paziente oncolgico;
2. lo sviluppo e l’applicazione di modelli avanzati per la stima e previsione dei costi assistenziali, in
relazione ai recenti sviluppi metodologici discussi a livello internazionale, anche al fine di valutare
l’impatto di scenari alternativi, attraverso l’utilizzo di opportune tecniche di modelizzazione;
3. la valutazione economica nell’ambito di studi clinici controllati, in relazione all’attività di
sperimentazione clinica condotta dal Centro di Epidemiologia Clinica per gli Studi Sperimentali in
Oncologia del CPO Piemonte, attraverso la produzione di strumenti metodologici, la realizzazione di
momenti formativi e culturali e la collaborazione a progetti specifici.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Il monitoraggio della qualità dei trattamenti assistenziali erogati nella Regione Piemonte è possibile
attraverso la definizione di una serie di indicatori di appropriatezza, qualità e costo da stimare
attraverso l’utilizzo di archivi correnti sanitari. In particolare, la disponibilità di linee guida
diagnostico-terapeutiche per alcuni tipi di tumore (mammella, colon-retto, polmone, prostata) rende
disponibili chiare indicazioni di trattamento rispetto a cui effettuare la valutazione.
Lo sviluppo delle metodologie di stima e previsione dei costi si propone di:
a) analizzare da un punto di vista teorico e quindi stimare empiricamente modelli alternativi per
l’individuazione dei principali determinanti di costo e per quantificarne il relativo impatto sui costi totali
di patologia;
b) utilizzare modelli avanzati per la stima dei costi, in particolare per gestire le criticità tipiche della
distribuzione dei dati di costi, ovvero l’asimmetria della distribuzione (modelli Gamma GLM con log
link), la presenza di osservazioni con zero cost (two-parts models), la presenza di valori estremi
(metodi robusti), l’analisi dei frequenti dati outliers (estreme regression), il “censoring”
dell’informazione;
c) utilizzare i modelli decisionali per analizzare i costi di alcune patologie e valutare l’impatto di
possibili alternative e scenari nella gestione dei pazienti nella fase diagnostica e/o terapeutica;
d) sperimentare le metodologie di stima dei costi indiretti sanitari e l’applicabilità di tecniche di
valutazione economica delle prestazioni sanitarie attraverso l’approccio della willingness-to-pay
Lo sviluppo dei metodi di analisi dei costi e della costo-efficacia delle prestazioni sanitarie sottoposte
a valutazioni di efficacia clinica affronta le problematiche relative ai seguenti aspetti:
1. Il trattamento statistico della variabilità nella stima di costo-efficacia;
2. La metodologia di analisi dei dati di costo negli studi multicentrici, onde tenere in considerazione
l’eteroschedasticità dovuta alla modelizzazione dei dati asimmetrici e all’effetto-centro;
3. La modellizzazione dei costi e dell’efficacia oltre l’orizzonte temporale di breve o medio termine
previsto dal follow-up del trial;
236
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.019
4. L’approccio bayesiano nella stima del Rapporto Incrementale di Costo-Efficacia.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il progetto, avviato nel febbraio 2006, proseguirà la sua attività per un altro anno di lavoro.
Alla luce dei risultati finora ottenuti, sono stati individuati ulteriori filoni di studio, ritenuti rilevanti sotto
il profilo sia metodologico che empirico. In particolare, sono state poste le basi per affrontare le
seguenti tematiche:
- la stima dei costi indiretti sanitari, da intendersi come l’insieme delle conseguenze a carico del
paziente e della propria famiglia derivanti dalle attività di assistenza sanitaria, con attenzione alle
numerose criticità metodologiche che sono ancora oggetto di dibattito a livello internazionale, in
particolare attraverso una applicazione empirica alla valutazione dei costi e dei benefici per i pazienti
e le famiglie della chirurgia minore in otorinolaringoiatria;
- la valutazione del fenomeno migratorio per l’accesso alle cure dei tumori pediatrici nella Regione
Piemonte, in quanto rilevante determinante di costo a carico delle famiglie dei pazienti;
- la prosecuzione del filone di studio dedicato alla metodologia di stima dei costi di patologia,
attraverso l’analisi dei percorsi assistenziali e la stima dei relativi costi per il tumore della prostata a
Torino;
- la messa a punto delle tecniche di modelizzazione dei dati di costo caratterizzati da elevata
presenza di censoring;
- lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità percepita dal paziente, in particolare
predisponendo un questionario finalizzato alla valutazione della soddisfazione rispetto al servizio
erogato dai Centri Accoglienza Servizi della Rete Oncologica.
Prosegue l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei
protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti.
Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito
dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta una occasione importante di promozione di
ricerca applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A
partire dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza
metodologica e supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Andrea EVANGELISTA, Fulvio LAZZARATO, Franco
MERLETTI, Enrica MIGLIORE
COLLABORATORI ESTERNI:
Alberto FERRANDO, Dario GREGORI, Rosalba ROSATO, Giulia BARBATI
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Compagnia di San Paolo.
PUBBLICAZIONI:
- Gregori D, Pagano E. Models for cost analysis in health care: a critical and selective review. SISMEC 2005, Abano Terme,
28 September – 1 October 2005.
Gregori D, Pagano E, Rosato R, Bo S, Zigon G, Merletti F. Evaluating hospital costs in type 2 diabetes care: does the choice
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- Pagano E, Di Cuonzo D, Filippini C, Gregori D, Ruffini E, Zanetti R, Merletti F, Ciccone G. “Valutazione di outcome e dei
costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del Registro Tumori di
Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo.
- Rosato R, Ponti A, Sacerdote C, Pagano E, Di Cuonzo D, Baldi I, Merletti F, Segnan N, Piera Vicari, Zanetti R, Ciccone G.
“Validità delle schede di dimissione ospedaliera nella capacità di identificare casi incidenti per i tumori più frequenti e nella
definizione di alcuni indicatori di qualità dell’assistenza”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre
2006, Palermo. (Poster)
- Pagano E, Petrinco M, Desideri A, Bigi R, Gregori D. “Survival Models For Cost Data: The Forgotten Additive Approach”. 6th
European Conference on Health Economics, July 6-9, 2006, Budapest. European Journal of Health Economics, vol. 7, 2006.
- Ferrando A, Pagano E. “Use of decision models for the economic evaluation in clinical epidemiological studies”. Lunch
237
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.019
seminar, CPO – May 18th 2006, Torino.
Ferrando A, Pagano E, Scaglione L, Petrinco M, Gregori D, Ciccone G. “Venous thromboembolism prophylaxis guidelines: a
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July 2006, Utrecht.
- Petrinco M, Pagano E, Ferrando A, Bigi R, Desideri A, Gregori D. “Misleading cost estimates when neglecting the centre
effect in multicentre RCTs”. 6th European Conference on Health Economics, July 6-9, 2006, Budapest. European Journal of
Health Economics, vol. 7, 2006.
- Pagano E, Di Cuonzo D, Filippini C, Ruffini E, Gregori D, Merletti F. “Patterns of care do effect prognosis and costs: the case
of lung cancer”. International Health Economic Association. 6th World Congress, Copenhagen, 11 8- July 2007. (Poster)
- Pagano E, Petrinco M, Desideri A, Bigi R, Gregori D. “Survival models for cost data: the forgotten addittive approach”. 6th
World Congress on Health Economics, July 8-11, 2007, Copenhagen. (Poster)
- Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. 71st meeting of the
Health Economists' Study Group, September 5-7, 2007, Brunel University, London.
- Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. IV Congresso
Nazionale SISMEC, 19-22 Settembre, 2007, Palermo.
- Ferrando A, Bigi R, Pagano E, Petrinco M, Gregori D. “Impact of exercise electrocardiogram test on cost of coronary artery
disease diagnosis: A new version of “The Ugly Duckling”? “ 6th World Congress on Health Economics, July 8-11, 2007,
Copenhagen. (Poster)
- Bruno A, Pagano E, Caropreso A, Petrinco M, Gregori D. “Hyperglycaemia in hospital, an important prognostic index”. IV
congresso nazionale SISMEC, Palermo, 19-22 settembre 2007. [Poster]
- Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. IV congresso
nazionale SISMEC, Palermo, 19-22 settembre 2007.
- Barbati G, Pagano E, Petrinco M, Gregori D. “Extreme regression models for characterizing high cost patients”. IV congresso
nazionale SISMEC, Palermo, 19-22 settembre 2007. [Poster]
- Petrinco M, Berchialla P, Di Cuonzo D, Pagano E, Gregori D. Indagine sull’impatto degli incidenti dei bambini sul Sistema
Sanitario Regionale Piemontese. XXXI Congresso Nazionale dell’ Associazione Italiana di Epidemiologia, 17-19 ottobre 2007
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- Pagano E, Migliore E, Mirabelli D, Petroni ML, Gregari D, Merletti. L’utilizzo dell’assistenza ospedaliera nella popolazione
obesa: una stima della dimensione del fenomeno e dei principali determinanti di costo. 14mo Convegno AIES, 29-30 Ottobre,
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238
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.019
- Pagano E, De Rota B, Ferrando A, Petrinco M, Merletti F, Gregori D. An economic evaluation of water birth: the
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- Bigi R, Ferrando A, Pagano E, Cortigiani L, Merletti F, Fiorentini C, Gregori D. Impact of advanced exercise ECG analysis on
cost of coronary artery disease management: The Ugly Duckling comes of age. Journal of Evaluation in Clinical Practice. In
press
239
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.020
Definizione di un sistema di indicatori per la Rete Regionale di Cure
Palliative
Definition of a system of indicators for the Regional Palliative care
network
RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN
COORDINAMENTO:
CPO Piemonte – in collaborazione con Rete Regionale di Cure palliative
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di
indicatori atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base
da integrarsi successivamente nel database regionale della Rete Oncologica.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Partendo dal data base delle attività svolte dall’UO di Cure Palliative di Biella, che dispone di una
casistica consolidata dal 2001 al 2004, sono valutate le variabili utili a rappresentare le attività
erogate nei diversi ambiti di competenza (ambulatorio, ospedale, Hospice, domicilio). L’analisi viene
effettuata sia considerando un primo pool di indicatori in fase di emanazione a livello nazionale,
individuando le criticità di definizione e reportistica, cui si aggiunge un panel di indicatori proposti
aggiuntivamente, nonché le informazioni disponibili presso il RT di Biella.
L’analisi tiene conto degli effetti dovuti alla riorganizzazione dell’offerta ed alle specificità locali.
Le informazioni così definite vengono integrate in un nuovo data base, in cui sono raccolte le variabili
di interesse della rete di cure palliative, organizzate in modo tale da poter facilitare eventuali
necessità di contabilizzazione e reportistica.
Dopo una fase di sperimentazione del data base in più centri già operativi in diversi Poli Oncologici
ed una prima valutazione della reportistica, si valuta la fattibilità dell’implementazione in un data base
centralizzato regionale di Cure Palliative, con produzione di indicatori.
Il tutto rimane comunque subordinato all'evoluzione legislativa nel settore, con particolare riferimento
ai debiti informativi previsti.
SCALA DEI TEMPI:
Dopo la fase di sperimentazione locale, è prevista la condivisione con le altre UO regionali di Cure
Palliative del sistema, che potrà diventare piattaforma comune alla Rete di Cure Palliative Regionale,
con possibilità di estrazione ed esame dei dati in posizione remota.
La produzione di indicatori sull’attività della rete è da effettuarsi in relazione alle diverse fasi di
implementazione del sistema, ed in correlazione all'evoluzione legislativa del settore.
L’attuale situazione operativa della rete, con in molti casi nette separazioni funzionali della gestione
dei pazienti a domicilio ( gestita come ADI, con i relativi flussi informativi) e in Hospice (gestita come
Cure Palliative o in gestione esterna ) richiede tuttavia un intervento costante di aggiornamento delle
informazioni di merito, ed un intervento regionale sui flussi informativi obbligatori a carico delle U.O.
di Cure Palliative.
In particolare si è in attesa dell'emanazione di un Decreto Ministeriale sul tracciato delle schede di
dimissione dagli Hospice, tracciato già approvato in sede tecnica. Mentre per quanto riguarda
l'Assistenza Domiciliare, Residenziale e Semoresidenziale, con due distinti DD.MM. emanati il
17.12.2008 sono stati definiti il nuovo sistema informativo per il monitoraggio dell'assistenza
domiciliare (che riguarda ogni singolo assistito ed ha cadenza mensile di trasmissione) ed il sistema
informativo relativo all'assistenza residenziale e semiresidenziale ( con cadenza di trasmissione
trimestrale); entrambi saranno completamente operativi dall'1.1.2012, con la previsione di
inserimento di alcuni flag specificatamente dedicati alla valutazione delle Cure Palliative.
Nel contempo è prevista l'istituzione di un tavolo tecnico regionale sulle Cure Palliative, in cui è
240
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.020
auspicata la presenza di un rappresentante del CPO.
Per il 2010 l' attività saranno quindi limitate, rivolgendosi soprattutto alla valutazione dei dati relativi al
2008 provenienti dagli Hospice regionali.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
La produzione di indicatori relativi all’attività dell’UOCP di Biella è stata eseguita sulla casistica fino
al 30.6.2007 con una procedura manuale strutturata su un database sperimentale in Access.
E' stato quindi realizzato un primo datawarehouse costruito con il sistema di variabili già incluse nel
programma di sperimentazione, con una possibilità di inserimento automatico delle informazioni
cliniche provenienti dalla Rete Oncologica, integrato con aspetti gestionali relativi anche a diari clinici
e terapeutici. Tale datawarehouse è attualmente in utilizzo nel centro di Biella, che ha raccolto finora
oltre 1100 casi e consente l'analisi in via automatica sul set di pazienti usciti dall’assistenza,
contemplando anche variabili cliniche ed assistenziali precedentemente non valutabili.
L’intervenuta emanazione del DM 43/2007, pubblicato nei primi mesi del 2007 e che prevede
l’adeguamento delle ASL entro il termine del Piano sanitario nazionale (2008), e l’avvio di nuove
strutture di Hospice ha reso necessario un revisione delle priorità a favore di un sistema informativo
regionale, basato almeno in parte sulle specifiche definite a livello nazionale.
In particolare per quanto concerne gli Hospice gli attuali flussi informativi si sono bloccati in attesa
del tracciato definito dal Ministero.
Per quanto riguarda i flussi informativi relativi all'ADI, è stata verificato un problema di
rendicontazione e conseguente attendibilità dei dati; e pertanto l'attenzione è stata rivolta
all'applicazione dei nuovi flussi informativi ministeriali.
COLLABORATORI ESTERNI:
Carlo PERUSELLI (U.O. Cure Palliative Biella – Rete regionale Cure Palliative)
RISORSE E FINANZIAMENTO:
L’attività di valutazione è stata condotta nell’ambito dei programmi di sviluppo della rete regionale di
Oncologia e viene svolta quindi senza finanziamenti esterni. L’integrazione del sistema informativo
richiede specifici investimenti a favore delle U.O. di Cure Palliative.
NOTE:
CONNESSIONI: Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella
241
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.021
Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad
emissione di positroni (FDG-PET) e valutazione di appropriatezza
dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese
Positron emision tomography (PET) needs, demand and supply at
regional level and evaluation of appropriateness of services currently
offered by the oncological regional network
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo principale dello studio è analizzare l’utilizzo delle prestazioni PET nella Regione Piemonte
al fine di disporre delle conoscenze necessarie per una migliore programmazione di un servizio di
estrema rilevanza nell’ambito dell’assistenza oncologica regionale. Questa attività deriva da un lato
da un mandato ricevuto dalla commissione sul Technology Assessment della rete oncologica,
dall’altro rappresenta una continuazione di un progetto avviato in collaborazione con l’ASSRS
dell’Emilia Romagna di aggiornamento delle indicazioni per l’uso appropriato della PET e per la
valutazione del reale impiego.
In particolare, gli obiettivi principali sono:
1. uno studio descrittivo che prevede di:
- effettuare un’analisi dei volumi e della tipologia di assistenza erogata dai servizi PET della Regione;
- stimare il fabbisogno di prestazioni di esami PET nella popolazione oncologica piemontese;
- valutare l’adeguatezza dell’offerta di tale servizio attraverso un confronto con il fabbisogno della
popolazione regionale, tenendo anche conto dei flussi di mobilità dei pazienti in entrata ed in uscita
dalla Regione;
- valutare l’impegno economico della Regione per l’esecuzione dell’esame.
2. la predisposizione/aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET
in oncologia, in collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna
3. la valutazione di appropriatezza dell’utilizzo della PET in oncologia in Piemonte attraverso uno
studio di audit clinico prospettico
4. Messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte
mediante sistemi informativi correnti.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La descrizione del volume di attività erogata da parte di ciascun servizio regionale è stata realizzata
attraverso l’analisi dell’archivio delle prestazioni ambulatoriali (codice 92.18.06 “Tomoscintigrafia
globale corporea”), raccolto dal CSI Piemonte in modo continuativo e attualmente disponibile in
modo completo fino all’anno 2009. Nell’analisi si tiene anche conto delle migrazioni dei pazienti tra
regioni e particolare attenzione viene dedicata alla:.
•valutazione della completezza e validità delle fonti informative utilizzate, vagliando in particolare la
bontà degli archivi amministrativi rispetto alle informazioni riportate nelle cartelle ambulatoriali e delle
procedure di attribuzione di una diagnosi oncologica (ad es. integrando il flusso C, delle prestazioni
ambulatoriali per esterni, con i flussi C4 e C5, relativi a prestazioni erogate a pazienti degenti o inviati
da altri ospedali);
•la valutazione della appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche.
Per stimare il fabbisogno di esami a livello regionale sono stati identificati e valutati i principali metodi
impiegati a livello internazionale e nazionale e prodotte stime secondo le diverse modalità.
242
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.021
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2007-2009 sono state svolte le seguenti attività:
•collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna per l’aggiornamento di linee guida
sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia;
•rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni
erogate nei quattro centri regionali dotati di servizio PET; informatizzazione dei dati su supporto
magnetico e controlli di qualità, conduzione delle prime analisi statistiche;
•analisi dei volumi di assistenza erogata dai servizi PET della Regione Piemonte per il periodo
2002-2008, anche considerando le migrazioni dei pazienti tra regioni;
•calcolo dei tassi di utilizzo di esami PET per ASL di residenza nell’anno 2008;
•calcolo delle stime del fabbisogno di esami PET e scanner basate sui dati disponibili dalla
letteratura;
•partecipazione al gruppo di lavoro regionale sulla Medicina Nucleare istituito presso L’AReSS.
Nel corso del 2010 è prevista la continuazione delle attività per la messa a punto di un metodo per il
monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti ed il
completamento delle analisi relative allo studio di Audit clinico.
COLLABORATORI INTERNI:
Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Claudia GALASSI, Eva PAGANO, Luca SCAGLIONE, Carlo
SENORE, Roberto ZANETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
•Gruppo di lavoro regionale – PET
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Il progetto ha ricevuto un finanziamento da parte della Regione Piemonte nell’ambito dei fondi per la
ricerca sanitaria finalizzata regionale; un finanziamento da parte della Compagnia di San Paolo ed
un finanziamento da parte del Ministero della Salute.
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
243
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.023
Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso
l’integrazione di dati da fonti istituzionali
Investigation of asthma and COPD epidemiology in Turin (Italy) through
the linkage of surveillance data sources
RESPONSABILE: Dr.ssa Enrica MIGLIORE
COORDINAMENTO:
Studio di prevalenza
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
1. Valutare l’applicabilità di un metodo per la stima della prevalenza di malattie polmonari
cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per fasce di età, utilizzando sistemi informativi correnti.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
1. Definizione di un algoritmo per la identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche
dati: SDO, Prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo
delle banche dati delle Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali
2. Stima della prevalenze delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi studi
(trasversali di popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane.
3. Revisione bibliografica di lavori che hanno validato stime di prevalenza e incidenza da archivi
amministrativi, nell’ambito del progetto CCM ‘Sistemi di sorveglianza epidemiologica basati
sull’utilizzo degli archivi elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune
ASL selezionate’.
SCALA DEI TEMPI:
RISULTATI E RICADUTE ATTESE
1. Applicazione di un metodo per la stima della prevalenza di patologie croniche ad elevata
frequenza nella popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e confronto dei risultati rispetto ad
altre modalità di raccolta dell’informazione (es. survey attraverso questionari).
2. Effettuazione di confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il
medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi.
3. Effettuazione di una revisione della letteratura per l’individuazione di lavori che hanno validato
stime di prevalenza e incidenza di patologia da archivi amministrativi
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
I risultati relativi all’utilizzo di archivi sanitari elettronici di popolazione per la stima della prevalenza di
alcune patologie sono stati pubblicati in articoli inclusi in una Monografia che raggruppa i risultati
ottenuti dal gruppo di lavoro AIE-SISMEC.
Sono in corso le analisi di uno studio di approfondimento per la stima della prevalenza della BPCO
nella città di Torino, attraverso analisi di sensibilità che hanno incluso gli archivi elettronici disponibili
(fonte farmaci, registro delle esenzioni, archivio SDO, registro di mortalità, dati della specialistica
ambulatoriale).
Nell’ambito del progetto CCM è stata centralmente effettuata una ricerca su MEDLINE, sono stati
definiti dei criteri di valutazione degli abstract che hanno portato a identificare i lavori utili alla
validazione di procedura di stima di prevalenza e/o incidenza di una o più delle patologie di interesse
ed è stato predisposto un database in Access con le informazioni ed ulteriori valutazioni dei lavori.
E’ in corso di elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database
amministrativi a fini epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati.
244
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.023
COLLABORATORI INTERNI:
Giovannino CICCONE, Claudia GALASSI, Franco MERLETTI
COLLABORATORI ESTERNI:
Massimiliano Bugiani, Pavilio Piccioni (CPA-ASL 4 Torino).
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Regione Piemonte, MIUR
NOTE:
CONNESSIONI:
Gruppo AIE-SISMEC “Utilizzo epidemiologico di archivi sanitari elettronici di popolazione”.
Sottogruppo: Stime patologie di popolazione.
Progetto CCM (anno 2008) “Sviluppo di sistemi di sorveglianza epidemiologica basati sull'utilizzo
degli archivi elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune Asl
selezionate”.
PUBBLICAZIONI:
• ENRICA MIGLIORE et al. La prevalenza di malattie polmonari cronico ostruttive in tre città italiane, stimata mediante gli
archivi sanitari elettronici di popolazione. Presentazione al Convegno di Primavera dell’Associazione Italiana di Epidemiologia.
Roma 17-18 maggio 2007.
• MIGLIORE E, BUGIANI M, PICCIONI P, GALASSI C, BALZI D, BARCHIELLI A, TESSARI R, CANOVA C, SIMONATO L.
[Obstructive lung disease prevalence estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of
Italy] Epidemiol Prev 2008; 32: 66-77.
• TESSARI R, MIGLIORE E, BALZI D, BARCHIELLI A, CANOVA C, FAUSTINI A, GALASSI C, SIMONATO L. [Asthma
prevalence estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of Italy] Epidemiol Prev
2008; 32: 56-65.
• FAUSTINI A, CASCINI S, ARCÀ M, BALZI D, BARCHIELLI A, CANOVA C, GALASSI C, MIGLIORE E, MINERBA S,
PROTTI MA, ROMANELLI A, TESSARI R, VIGOTTI MA, SIMONATO L. [Chronic obstructive pulmonary disease prevalence
estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of Italy] Epidemiol Prev 2008; 32: 46-55.
245
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.024
Progetto per l’attivazione di una funzione di valutazione delle tecnologie
sanitarie in Piemonte
Implementation of health technology assessment in the Piedmont
regional health service
RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte- AReSS
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Le funzioni di valutazione delle tecnologie sanitarie (TA) sono indispensabili per decidere l'adozione
o il mantenimento sia di interventi complessi che semplici, che tuttavia possono comportare costi
complessivi elevati senza essere efficaci. L’obiettivo di questo progetto è quello di sostenere, come
AReSS, le aziende sanitarie e l’assessorato alla sanità nelle istanze decisionali del sistema sanitario
in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie e di favorire il trasferimento di TA dalla ricerca
nella pratica e promuovere la ricerca applicativa finalizzata della Regione Piemonte.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Sono stati costituiti:
un ufficio di TA con sede presso l’ARESS, composto da un gruppo multidisciplinare di 6 persone
Consulta per il TA costituita da rappresentanti degli operatori della sanità, delle Aziende sanitarie e
dell’università, degli amministratori e dei pazienti per raccogliere proposte di possibili oggetti di una
valutazione. Organo consultivo, istituito dalla Regione riunito 1-2 volte l’anno.
Gruppo di programmazione, costituito da rappresentanti di Assessorato, ARESS, ufficio di TA,
università, i coordinatori dei nuclei di valutazione di area funzionale sovrazonale, rappresentanti
Aziende sanitarie, rete oncologica, con il mandato di selezionare le aree prioritarie di intervento sulla
base di proposte, istruite secondo criteri pre-definiti, dall’ufficio TA. La scelta dovrebbe anche
riguardare il tipo di approccio da adottare: redazione di un rapporto, avvio di un progetto di
ricerca-intervento di valutazione di una tecnologia emergente, documenti di indirizzo operativi, ecc.
Promozione e coordinamento/conduzione di progetti di:
•ricerca per la produzione e lo sviluppo di nuove tecnologie;
•ricerca valutativa per documentare l’impatto dell´introduzione delle innovazioni e verificarne
l’efficacia nella pratica e il rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative;
•sperimentazione e monitoraggio dell’uso nelle fasi precoci di adozione per creare le condizioni
culturali e organizzative favorevoli a un uso appropriato e tempestivo.
Questa attività, promossa e coordinata dall’ufficio di TA verrebbe condotta in collaborazione con le
Aziende Regionali e l’Università, ma anche con altre agenzie di TA italiane e internazionali
Produzione di rapporti di TA: rapporti estesi, o rapporti brevi; produzione di documentazione di
supporto alle scelte di programmazione locali.
Supporto alle attività di TA già avviate da alcune aziende e all’attivazione di nuovi nuclei di
valutazione. Il gruppo regionale di esperti con sede presso l’ARESS svolge funzioni di supporto
(fornitura di documentazione su quesiti specifici,), indirizzo e coordinamento per tutte le attività
/gruppi, a livello di quadrante/azienda o di rete di servizi (oncologia, diabetologia, fisiatria, etc).
Per arrivare a realizzare questa struttura si prevede una fase transitoria in cui si prevede:
Costituzione di un gruppo di lavoro che coordini questa fase di avvio;
Costituzione di un gruppo di esperti regionale, con formazione adeguata;
Organizzazione di focus group, al fine di identificare indicazioni su possibili priorità di lavoro per la
selezione degli oggetti di valutazione
Organizzazione di corsi di formazione regionali
246
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.024
SCALA DEI TEMPI:
La durata prevista per la fase transitoria, di avvio del progetto è di due anni.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
E’ stato prodotto il documento che individua i criteri e le modalità sia della fase transitoria che di
quella a regime ed è stato costituito il gruppo regionale che seguirà la fase di attuazione del progetto
nel periodo transitorio, con determina del direttore AReSS del giugno 2008.
Sono state condotte tre edizioni di un corso di introduzione all’HTA rivolto a referenti indicati dalle
aziende sanitarie regionali.
Sono stati selezionati i componenti del gruppo tecnico multidisciplinare di staff all’AReSS, che è stato
insediato a Dicembre 2008. Sono stati definiti e approvati i piani di formazione dei componenti di
questo gruppo: 4 di essi hanno completato il primo modulo del master internazionale ULYSSES
Sono stati presi contatti con i gruppi di TA di altre 7 Regioni Italine e con le commissioni per il
Technology Assessment della Catalogna e del Quèbec per sviluppare collaborazioni sia per la
formazione che per la conduzione di valutazioni.
E’ stato costituito un gruppo di lavoro che comprende referenti dell’Assessorato alla Sanità per la
definizone di modalità di valutazione condivise delle richieste di acquisisizone di nuove tecnologie a
livello regionale.
Il gruppo di attivazione e il nucleo tecnico hanno collaborato con l'Assessorato a definire la delibera
regionale quadro per le funzioni di HTA.
E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la
prioritizzazione delle richieste di valuatzione pervenuta all'AReSS e predispone i documenti di
valutazione HTA sulla base del piano di lavoro appprovato dal comitato di attivazione.
COLLABORATORI INTERNI:
CRISTINA BELLISARIO, Giovannino CICCONE, Eva PAGANO, Luca SCAGLIONE, Carlo SENORE
COLLABORATORI ESTERNI:
Nucleo Tecnico HTA AReSS: Alessandro Beux, Elisa Giani, Chiara Rivoiro, Valeria Romano, Fabio
Trimaglio
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Fondi AReSS
PUBBLICAZIONI:
Previste nel corso del progetto.
247
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.025
Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni
mammarie
Evaluation of cosmetic results in patients surgical treated for mammary
lesion
RESPONSABILE: Dr.ssa Maria Piera MANO
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici
relativi al tipo di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare
raccomandazioni su tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni
casi il trattamento conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica.
Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di
esito mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Gli esiti vengono definiti secondo metodi soggettivi ed oggettivi:
- Il metodo oggettivo consisterà nell’identificazione dell’eventuale asimmetria della mammella trattata
sulla base di misurazioni standardizzate (misura del pBRA superiore a 0.15 [5], si veda Appendice
IV). Verranno misurati anche altri parametri, come descritto nell’Appendice IV.
- L’asimmetria verrà valutata soggettivamente su fotografie, da parte di un panel di consenso
(pazienti operate, medici partecipanti allo studio, chirurghi plastici), che prenderà in esame la
riduzione globale del volume della mammella trattata. Il panel valuterà anche altri parametri quali le
alterazioni del profilo, la retrazione del complesso areola capezzolo e lo stato della cicatrice.
- Infine, verrà valutata la soddisfazione delle pazienti rispetto all’esito estetico tramite un questionario
(vedi appendice II).
Saranno studiati numerosi potenziali determinanti dell’esito estetico:
- relativi alle caratteristiche del trattamento chirurgico, quali localizzazione dell’incisione, tipo di
incisione, effettuazione della sutura del parenchima
- relativi al trattamento radioterapico e adiuvante
- relativi alle caratteristiche del tumore
- relativi alla donna, quali la dimensione delle mammelle e l’età
- relativi all’operatore e alla struttura , quali l’esperienza del chirurgo e il volume di casi trattato dal
reparto
Si sono identificati come principali potenziali determinanti in studio i seguenti:
- l’STVR (Specimen To Volume Ratio) [7], ovvero il rapporto tra le dimensioni del tumore e il volume
complessivo del pezzo escisso, misurato in due classi: maggiore o minore di 0.15;
- l’esperienza del chirurgo, misurata in due classi (più o meno di 30 casi trattati all’anno).
Calcolo dimensioni campione e metodi statistici
Per il calcolo delle dimensioni campionarie prendiamo in considerazione gli obiettivi principali dello
studio, che consistono nel confrontare gli esiti estetici, definiti in termini di asimmetria (variazione
delle dimensioni globali maggiore del 10% oppure misura del pBRA maggiore di 0.15), tra due classi
di STVR e due classi di esperienza del chirurgo (più o meno di 30 casi all’anno), assumendo che le
due classi siano di eguale numerosità.
Chiamiamo le due classi “classe 1” (rispetto delle linee guida) e “classe 2” (non rispetto).
Uno studio pilota ha consentito di valutare la frequenza di asimmetria a seguito di intervento
eseguito da chirurghi esperti nell’ordine del 10-20%.
Si ritiene che un rischio relativo di esito
estetico sfavorevole pari a 1.5 – 2.0 per la “classe 2” rispetto alla “classe 1” sia clinicamente
significativo.
248
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.025
Richiedendo una potenza dell’80% e una significatività del 95% e aspettandoci pertanto:
-per la classe 1 un’asimmetria nel 10% dei casi
-per la classe 2 un’asimmetria nel 20% dei casi
oppure
-per la classe 1 un’asimmetria nel 20% dei casi
-per la classe 2 un’asimmetria nel 30% dei casi
sono necessari complessivamente 440 soggetti nel primo caso e 620 soggetti nel secondo caso.
Occorre inoltre porre attenzione al fatto che l'analisi dei dati dovrà necessariamente essere
multivariata, per tenere conto dei numerosi fattori che possono concorrere tra loro nel determinare il
risultato estetico. Sarà dunque importante raccogliere tutti i dati relativi a potenziali determinanti o
confondenti e considerarli in corso di analisi. E' quindi prudente non scendere al di sotto della
dimensione proposta e, possibilmente, reclutare un numero maggiore di casi.
Criteri di inclusione
Pazienti consecutive sottoposte a trattamento conservativo per patologia maligna presso i Servizi
aderenti allo studio.
Criteri di esclusione
Verranno escluse dallo studio tutte le pazienti:
•con precedenti interventi su una delle mammelle o mammelle fortemente asimmetriche
•con età superiore a 80 anni
•con malattie autoimmuni e collagenopatie e diabete
•con lesioni multiple
•con lesioni bilaterali
•con indicazioni a mastectomia
•che hanno subito variazioni di peso nel corso dell’anno successivo all’intervento superiori al 10%
•che hanno subito chemioterapia primaria
Servizi partecipanti
Potranno partecipare allo studio Servizi chirurgici che trattano almeno 50 nuovi casi di cancro della
mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro servizi i Servizi di
radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento.
Modalità di reclutamento
Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati
verranno registrati in SQTM Web a partire dall’inizio dello studio. I casi eleggibili e quelli reclutati
verranno opportunamente identificati. In caso di mancato reclutamento di pazienti eleggibili dovrà
essere indicato un motivo. Non sarà necessario alcuno scambio di dati tra i servizi coinvolti e il
centro di coordinamento perché l’applicativo SQTM Web consentirà un’agevole condivisione
sincrona degli stessi, secondo un adeguato sistema di autrorizzazioni.
Per la registrazione dei casi occorrerà raccogliere:
- i dati identificativi e diagnostici (nel formato del database SQTM)
- il peso della paziente
- le foto con i disegni delle linee di incisione dell’intervento (facoltative per lo studio ma necessarie
per i casi inseriti in Fim / sito)
- i dati relativi alla chirurgia (compresa la descrizione avanzata dell’intervento) e all’anatomia
patologica (da registrare entro un mese al centro di reclutamento)
- i dati relativi alla radioterapia, la terapia adiuvante e il follow up
I dati utilizzati dal centro di coordinamento saranno anonimi e le pazienti saranno contrassegnate da
un codice. I centri partecipanti manterranno la chiave identificativa.
Sulla base dei criteri di eleggibilità, si può stimare che circa il 70% dei casi trattati possegga i requisiti
per entrare nello studio. Ipotizzando che al 80% delle pazienti eleggibili sia possibile, per motivi
pratici ed organizzativi del Servizio, proporre il reclutamento nello studio e che di queste il 90% dia il
proprio consenso, ne deriva che per reclutare 600 pazienti occorre prolungare il periodo di
reclutamento fini a che i Servizi aderenti abbiano operato circa 1200 casi consecutivi. Il periodo di
reclutamento (si veda la sezione Programmazione) si prolungherà dunque per due anni se
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.025
aderiranno Servizi capaci di operare complessivamente 600 nuovi casi all’anno, e per tre anni se il
volume complessivo sarà di 400 pazienti all’anno
Follow –up
Entro diciotto mesi dall’intervento dovranno essere registrati in SQTM anche i dati sulla radioterapia,
la terapia adiuvante e il follow-up su recidive e complicanze.
Dal servizio di radiologia dovranno essere inviate al centro di coordinamento su un CD le foto delle
pazienti (senza nominativi, per il rispetto delle norme sulla privacy) ed ogni caso dovrà essere
registrato anche nell’applicativo Web dbEST che integra le informazioni già raccolte in SQTM con
altre più specifiche, relative agli esiti e all’intervento eseguito.
I dati verranno raccolti dai tecnici di radiologia in corso della prima mammografia di controllo eseguita
dopo diciotto mesi dalla fine del trattamento e/o da altre persone incaricate nel corso del follow-up a
discrezione dei diversi centri. Le persone coinvolte devono essere opportunamente formate
mediante corsi che verranno istituiti ad hoc.
Dovrà inoltre essere consegnato un questionario alla paziente sul grado di soddisfazione (14).
Saranno escluse dallo studio, ma tenute in follow up, le pazienti con recidiva o con variazione di
peso superiore al 10%.
SCALA DEI TEMPI:
Il progetto triennale è stato prorogato fino al 31 marzo 2011. La tempistica è la seguente:
2006-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione
software dbEST, formazione per i tecnici di radiologia.
2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST..
2008-2009:registrazione dei casi su dbEST, inizio follow-up e registrazione esiti su dBest.
2010: proseguimento follow up e registrazione esiti su dBest
2011: termine registrazione , elaborazione e analisi dei dati
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Il reclutamento delle pazienti è iniziato ad Aprile 2007, con un progetto di reclutare consecutivamente
almeno 600 pazienti, per ottenere 440 pazienti valutabili al follow up con un potenza dello studio
dell'80% e una significatività del 95%. Il follow up è iniziato nei vari centri 12 mesi dopo come da
programma.
I centri aderenti all'inizio allo studio erano:
1.ASO San Giovanni Battista, Torino - Chirurgia Senologica
2.ASL Biella -Chirurgia Generale
3.ASl TO P.O Moncalieri - Chirurgia Generale
4.ASL TO Ospedale Maggiore Chieri-Ginecologia
5.ASl TO 3 Presidio Pinerolo-U.O.A. Ostetricia e ginecologia
6.ASO S. Croce e Carle, Cuneo - S.C. Ostetricia e ginecologia
7.IRCC Candiolo – Ginecologia Oncologica
8.A.S.O. Oirm SANT’ANNA Divisione “A”
9.A.S.O. Oirm SANT’ANNA 1^ clinica universitaria Prof. Massobrio
Non tutti i centri hanno rispettato, per problemi inerenti ai centri stessi, l'adesione o le tempistiche
dello studio.
Il centro numero 9 non ha mai iniziato lo studio, il centro numero 3 ha interrotto subito dopo il
reclutamento dei primi casi, senza follow up dei pochi casi reclutati, il centro numero 7 ha iniziato lo
studio nella seconda metà del 2008. Infine il centro numero 6 ha interrotto lo studio dopo i primi 12
mesi con la promessa di completare il follow-up entro l'anno. Il centro numero 8 non ha mai
comunicato dati.
Queste problematiche hanno comportato un leggero ritardo nel raggiungimento del numero di
pazienti da reclutare.
Alla fine del 2009 si hanno i seguenti dati:
Casi arruolati 583
Follow up 225
Al 31/12/2009 si può considerare terminata la fase di reclutamento dello studio.
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Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.025
COLLABORATORI INTERNI:
Simona FEIRA, Mariano TOMATIS
COLLABORATORI ESTERNI:
Dott. Massimiliano Bortolini incaricato del centro coordinatore per la raccolta dati e follow up e
controllo raccolti dai centri partecipanti al progetto.
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e
finanziato con fondi regionali.
NOTE:
ATTESE AL TERMINE DEL PROGETTO
Disporre di parametri che misurino, nel modo più obiettivo possibile, l’influenza del tipo di abitudini
chirurgiche (tipo di incisione, tipo di bisturi usato, tipo di sutura, ecc…) e delle caratteristiche della
radioterapia associati a fattori legati alla paziente, quali dimensioni della mammella e ptosi sugli esiti
estetici al fine di:
•elaborazione raccomandazioni per garantire migliori esiti estetici
•individuare indicatori per la valutazione degli esiti
•individuare metodi per misurare gli indicatori.
Connessione articolazione Rete Oncologica
PUBBLICAZIONI:
PUBBLICAZIONI
Pubblicazione risultati dello studio prevista al termine del progetto.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
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2.FISHER B., ANDERSON S., BRYANT J. Et Al.- Twenty year follow-up of a randomized trial comparing total mastectomy,
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3.JOHANSEN J., OVERGAARD J., ROSE C. Et Al.- Cosmetic outcome and breast morbidity in breast-conserving treatment.
Results from the Danish DBCG-82TM national randomized trial in breast cancer.- Acta Oncol 2002; 41(4): 369-80.
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outcome in the EORTC “ Boost versus no boost “ trial.
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mammographically detected malignancies.- J Am Coll Surg 2003; 196: 518-24.
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for mammary cancer. 2. A quantitative analysis of the influence of radiation dose, fractionation schedules and surgical
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simultaneous reconstruction at the European Institute of Oncology (Milan).- Tumori 2002: 88(1): 41-7.
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13.STANTON A.L., KRISHNAN L., COLLINS C.A.- Form or function? Part 1. Subjective cosmetic and functional correlates of
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for treatment of primary breast cancer.- European Journal of Sirgical Oncology 1999; 25: 344-346
251
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.026
Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze
con tamoxifen a basse dosi in donne con neoplasia intraepiteliale della
mammella
Randomized controlled trial on prevention of recurrences by low dose
tamoxifen in women with breast intra-epithelial neoplasia
RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI
COORDINAMENTO:
Studio multicentrico, coordinatore Dr. A.De Censi, Ospedale Galliera, Genova
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
L'obiettivo primario dello studio è valutare se il tamoxifen al dosaggio di 5 mg al giorno per tre anni
riduce l'incidenza di cancro mammario invasivo e di carcinoma duttale in situ della mammella in
donne precedentemente operate per neoplasia intraepiteliale lobulare (LIN2,3) e duttale (DIN,
esclusa DIN1a) con stato recettoriale ER positivo o sconosciuto.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Studio randomizzato e controllato di fase III, a bracci paralleli, a doppio cieco.
Le donne di età < 75 sottoposte a escissione per neoplasia intraepiteliale, dopo consenso informato,
vengono randomizzate al braccio con trattamento sperimentale o al braccio con placebo.
Centri partecipanti: 24
Numerosità complessiva: 1400 pazienti
Reclutamento atteso nel centro di Torino: 20-30 pazienti all'anno.
SCALA DEI TEMPI:
Durata dello studio: tre anni di arruolamento e tre anni di trattamento.
Data stimata di fine studio: 2015.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Lo studio è stato approvato dal competente Comitato Etico.
Primo caso reclutato dal Centro di Torino: dicembre 2009.
COLLABORATORI INTERNI:
Denise CASELLA, Aurora DI LEO
COLLABORATORI ESTERNI:
Dr.ssa Michela Donadio, COES AOU San Giovanni Battista
colleghi della Breast Unit, AOU San Giovanni Battista
252
Epidemiologia clinica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 5.026
RISORSE E FINANZIAMENTO:
Progetto PIO
PUBBLICAZIONI:
Attese al termine del progetto.
253
Rete Oncologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 6.001
Uso dei dati epidemiologici per la programmazione e la valutazione
dell’assistenza oncologica. Relazione sanitaria sull’oncologia: aspetti
epidemiologici
Using epidemiologic data for health care planning and evaluation in
oncology. Health care report on oncology: epidemiological aspects
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo principale di questo filone di attività è di svolgere un ruolo di interfaccia preferenziale tra le
diverse attività del CPO con maggiori implicazioni per la rete oncologica regionale e le istituzioni di
governo della rete stessa (Unità coordinamento rete, Poli della rete oncologica, Assessorato alla
sanità- settore oncologia, AReSS).
Tra le funzioni specifiche dell’unità è prevista l’elaborazione periodica, o secondo necessità, dei dati
epidemiologici su base regionale considerati più utili a fini di programmazione e valutazione.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
Rispetto ai primi rapporti pubblicati, su base annuale, nel corso del 2006 è stata elaborata una
relazione sul biennio 2005-2006, con una maggior copertura di argomenti relativi all’assistenza
oncologica.
Le principali modifiche apportate alla struttura della relazione sanitaria riguardano:
- la periodicità biennale
- l’espansione della descrizione dei progetti di ricerca/intervento nell’ambito della rete oncologica;
- la completezza dei dati epidemiologici in ciascun volume (inserendo per ciascun capitolo i dati più
aggiornati disponibili);
- l’analisi dei trend temporali e delle variazioni geografiche per i principali indicatori;
- l’estensione degli aspetti di assistenza per i quali si riportano i dati di conoscenza disponibili (nella
versione 2005-2006 sono stati incluse le attività di riabilitazione e la nutrizione clinica);
- l’aggiunta di un capitolo sui problemi di equità (sia nella prevenzione, sia nell’assistenza).
Sulla base dell’esperienza maturata e delle diverse tempistiche e necessità di aggiornamento delle
parti che compongono la relazione sanitaria è stata valutata e discussa una modalità di
aggiornamento per gli anni successivi basata sull’aggiornamento frequente e sull’arricchimento del
sito CPO, in particolare nelle sezioni DATI e DOCUMENTI E PUBBLICAZIONI. I principali svantaggi
di questa scelta sono la ridotta presenza di commenti e la maggiore eterogeneità dei contenuti, ma
questi problemi sono stati considerati inferiori agli indubbi vantaggi di questa modalità che sono
molto evidenti in termini di maggiore tempestività e facilità di accesso da parte del pubblico,
caratteristiche ormai irrinunciabili per una informazione puntuale sui molteplici aspetti affrontati.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Le prime tre relazioni sanitarie su base annuale (relative al 2003, 2004, 2005-06) sono state
pubblicate e diffuse in modo capillare nella Regione e nelle strutture della rete oncologica in
particolare. Copia delle relazioni è anche disponibile sul sito www.cpo.it.
Nel corso del 2006 è stata rivista la struttura della relazione ed è stato elaborato un rapporto relativo
al biennio 2005-2006 che è stato discusso ed utilizzato da diversi gruppi di lavoro regionali sui temi
dell’oncologia (COR, progetti di rete, riunioni di polo, ecc…).
Nel corso del 2007-2008 sono state approfondite ed ampliate le analisi dei dati correnti, integrando
nella ricostruzione dei percorsi assistenziali gli accessi in Pronto Soccorso e le prestazioni
ambulatoriali specifiche della rete oncologica (visita CAS e GIC).
254
Rete Oncologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 6.001
Nel corso del 2009 è stata rianalizzata e progettata una nuova impostazione del sito CPO,
completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico, informatico, di navigazione e di contenuti. In
particolare la sezione che contiene i dati epidemiologici e di attività assistenziale sarà riorganizzata
con parte dell’informazione reperibile in formato PDF e in parte attraverso modalità interattive.
COLLABORATORI ESTERNI:
Per la realizzazione della relazione oncologica 2005-2006 ha contribuito tutto il personale del CPO,
particolarmente i responsabili dei progetti con maggiori implicazioni a fini di programmazione e
valutazione, con la collaborazione dell’Assessorato regionale alla sanità (S. Appiano, R. Ferraris) e
dell’AReSS (O. Berretto). La redazione della relazione è stata curata dall’articolazione del CPO Rete
Oncologica (in particolare da A. Ferrando, E. Pagano e C. Galassi).
Hanno inoltre collaborato alla stesura di singole parti C. Peruselli (per le cure palliative), M.P.
Schieroni, M. Carlone, S. Vesco, C. Mariani (per la riabilitazione oncologica), A. Palmo, M. Fadda, C.
Finocchiaro (per la nutrizione clinica).
Il capito sulle disuguaglianze è stato curato dal Servizio Sovrazonale di Epidemiologia - SSEPI - ASL
5 di Grugliasco (T. Spadea, N. Zengarini, G. Costa).
Nella pubblicazione dei dati aggiornati sul sito CPO sono coinvolte tutte le articolazioni, ciascuna con
responsabilità specifiche sulle sezioni di dati prodotte e pubblicate.
Tutto il lavoro di ristrutturazione del sito CPO è svolto da un gruppo di informatici del CPO.
PUBBLICAZIONI:
(cfr. anche pubblicazioni specifiche dei progetti strettamente collegati)
•ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N,
MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital
characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat 2008 (PMID: 19051008)
•BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact
and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through
hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9.
•FEDELI U, ALBA N, CICCONE G, GALASSI C, SPOLAORE P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst
2007; 99: 1052-3.
•CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anni
2005-2006. Torino, febbraio 2007.
•PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S,
MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population
based study. Health Policy 2007; 80: 483-91.
•BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast
cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88.
•BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, ZANETTI R, SEGNAN N, MERLETTI F,
CICCONE G. “Finding incident breast, colorectal and lung cancer cases through an algorithm with high positive predictive
value based on administrative data”. XXXI Riunione annuale dei Registri tumori dei paesi di lingua latina. Palma de Mallorca,
25-26 maggio 2006.
•PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione
di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del
Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre
2006, Palermo.
•LEONE MA, GAVIANI P, CICCONE G. Inter-coder agreement for ICD-9-CM coding of stroke. Neurol Sci 2006; 27: 445-8.
•PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. Use of discharge records to define
the oncological diagnoses for outpatient radiotherapy patients. Epidemiol Prev 2006; 30: 132-8.
•CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno
2004. Torino, dicembre 2004.
•CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno
2003. Torino, dicembre 2003.
(http://www.cpo.it/dationcologici/RS2003RelazioneDocCompleto.pdf).
•ROSATO R, BALDI I, DI CUONZO D, PAGANO E, MERLETTI F, CICCONE G. La mobilità sanitaria per ricoveri oncologici
nella Regione Piemonte (anni 1997-2001). Quaderni CPO-Piemonte N. 7. Torino, 2003.
•PAGANO E, CICCONE G, IACOMUSSI S, DIRINDIN N. La mobilità per motivi sanitari in Piemonte: criticità di sistema o falso
problema? In: DIRINDIN N. ed. Cooperazione e competizione nel servizio sanitario. La sperimentazione nell’area Torinese.
Bologna, Il Mulino, 2003; 135-165.
•ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Evaluation of quality of
care through hospital discharge reports: an example of rectal cancer surgery. Epidemiol Prev 2003; 27: 207-14.
255
Rete Oncologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 6.002
Progetto collaborativo con l’AReSS per la valutazione e la promozione
della qualità dell’assistenza sanitaria
Assessment and improvement of quality in health care: a collaborative
project with the Regional Agency for Health Services
RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE
COORDINAMENTO:
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO:
Obiettivo generale di questo filone di attività è di collaborare con l’AReSS, come CPO e come rete
dei servizi di epidemiologia, nel promuovere una maggior sistematicità e rigore metodologico nelle
iniziative di valutazione di qualità dell’assistenza sanitaria su scala regionale e su specifici interventi
mirati al miglioramento della qualità, con particolare attenzione all’appropriatezza e agli esiti.
Obiettivi specifici sono:
1.Sperimentare ed implementare un sistema regionale di indicatori di qualità dell’assistenza, in
particolare in ambito oncologico, ricavabili dai dati correnti, tenendo conto degli indicatori già definiti
a livello nazionale (a livello Ministeriale o di ASSR) o internazionale (es. AHRQ) e della loro validità,
fattibilità ed interesse a livello regionale;
2.Sperimentare e realizzare iniziative di miglioramento della qualità dell’assistenza su problemi
considerati ad elevata priorità, applicando metodi di lavoro appropriati, scelti di volta in volta in
funzione della tipologia di problema da affrontare;
3.Promuovere studi ad hoc per monitorare specifiche attività assistenziali caratterizzate da elevata
complessità/livello di rischio/costi, scegliendo il disegno più adatto (sperimentale, osservazionale), le
dimensioni (regionale, su base campionaria) e la durata in funzione del quesito e delle possibilità di
fornire risposte in tempi accettabili.
Queste attività di collaborazione con l’AReSS dovranno essere condotte attraverso uno stretto
coordinamento con i progetti del CPO maggiormente coinvolti, ed in particolare con lo sviluppo del
progetto sull’Health Technology Assessment, e con l’attività di ricostruzione dei percorsi assistenziali
attraverso l’uso integrato dei dati correnti svolta dal Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL
TO3 - Grugliasco.
MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI:
La definizione dei metodi di lavoro specifici per ciascun obiettivo sarà parte del lavoro da svolgere in
fase di avvio di ciascun progetto.
In linea generale, alcuni aspetti metodologici considerati critici per queste attività sono:
- La pianificazione e conduzione dei progetti da parte di gruppi di lavoro multidisciplinari e
multiprofessionali;
- La componente di validazione delle misure più importanti ricavate dall’analisi di dati correnti;
- L’impiego di tecniche statistiche appropriate nell’analisi dei dati (metodi di risk adjustment, tecniche
multilevel, ecc…);
- L’utilizzo di approcci “evidence based” per sintetizzare lo stato delle conoscenze su efficacia,
sicurezza e costi degli interventi;
- L’attenzione alla fase di implementazione locale degli interventi che presuppongono modifiche
sostanziali dell’attività sul piano clinico ed organizzativo;
- La componente di valutazione dei progetti;
- Lo sviluppo di collaborazioni nazionali ed internazionali;
- L’eventuale pubblicazione di alcuni progetti o dei metodi sviluppati sotto forma di articoli scientifici.
256
Rete Oncologica
Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Scheda: 6.002
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
Nel corso del 2007 è stato definito un quadro generale di collaborazioni tra l’AReSS e la rete
regionale dei servizi di epidemiologia su tre temi:
a) dell’HTA (responsabilità CPO);
b) della Qualità dell’assistenza (responsabilità CPO) e
c) della Tracciabilità dei percorsi (responsabilità Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 Grugliasco).
A fine novembre 2007 è stata organizzato un incontro c/o l’AReSS di presentazione e discussione
dei tre filoni di lavoro con l’Assessorato.
In particolare, per il filone Qualità dell’assistenza, le principali attività avviate nel corso del 2007-2009
sono state:
- una ricerca bibliografica sui principali sistemi di indicatori sviluppati a livello nazionale ed
internazionale;
- la partecipazione, come AReSS, ad incontri organizzati dall’ASSR nazionale che ha coordinato
progetti di revisione dei sistemi di indicatori sviluppati a livello regionale;
- la collaborazione, come AReSS, al progetto Appropriatezza dei Farmaci in Oncologia (AFO)
condotto dall’ASR dell’Emilia Romagna e incluso nel Progetto Integrato sull’Oncologia n°5, finanziato
dal Ministero della Salute del 2006;
- la partecipazione, come AReSS, alla definizione di un Programma Strategico coordinato dall’ASSR
nazionale, assumendo la responsabilità del progetto “Le strategie di implementazione e i fattori di
contesto come determinanti della capacità di adozione di linee guida clinico-organizzative”
- la partecipazione al gruppo di lavoro della Rete Oncologica per l’organizzazione di un network
regionale per gli studi clinici;
- la definizione di una metodologia di lavoro standardizzata per l’attività di produzione di
raccomandazioni da parte dei sottogruppi della COR;
- la partecipazione ad iniziative di formazione dell’AReSS sul Governo Clinico, in particolare
sull’Evidence Based Medicine, le Linee Guida e l’HTA;
- la collaborazione al gruppo di lavoro sull’uso del Pronto Soccorso, con l’elaborazione dei dati
regionali derivanti dal tracciato C2;
- la partecipazione al gruppo che ha seguito l’attivazione dell’ufficio regionale per l’HTA.
Nel corso del 2010 proseguiranno le collaborazioni già avviate e saranno sviluppati i progetti ancora
in fase di elaborazione.
COLLABORATORI ESTERNI:
Per la realizzazione dell’attività di monitoraggio e promozione della qualità dell’assistenza, oltre al
CPO e alla rete regionale dei servizi di epidemiologia, dovranno essere coinvolti i gruppi di lavoro già
esistenti a livello regionale (promossi dall’Assessorato o dall’AReSS) e costituiti gruppi di lavoro
specifici su singoli obiettivi.
PUBBLICAZIONI:
Previste nel corso del progetto.
257
Programma di attività 2010
Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
febbraio 2010
PROGRAMMA DI ATTIVITA’ PER IL 2010
PREVENZIONE PRIMARIA E DOCUMENTAZIONE
SULLA CANCEROGENESI
INTRODUZIONE
La ricerca scientifica ha messo in evidenza diversi fattori di rischio che hanno un’importanza considerevole per
la comparsa dei tumori. Nel complesso, una quota elevata della patologia neoplastica è prevenibile
modificando gli stili di vita e riducendo l’esposizione a sostanze cancerogene. Il Piano Sanitario Nazionale
2006-2008 propone diverse azioni tese alla prevenzione delle malattie, con particolare riguardo ai tumori e – in
linea con i piani sanitari precedenti – ribadisce la necessità di individuare modelli operativi più efficaci per la
promozione degli stili di vita sani, in particolare:
• promuovere la prevenzione primaria: la salute è il bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e
personale. In questo contesto le persone assumono un ruolo fondamentale, in quanto gli individui sono la più
ovvia risorsa su cui puntare per raggiungere l’obiettivo di prevenzione;
• migliorare l’integrazione tra la salute e le politiche di prevenzione;
• incoraggiare strategie per stili di vita più salutari.
Scendendo nello specifico per quanto riguarda la prevenzione primaria dei tumori, il PSN pone l’attenzione su
interventi basati sulla sensibilizzazione ai principali fattori di rischio, delineando stili di vita adeguati:
promuovere e sviluppare programmi multisettoriali di contrasto al tabagismo che prevedano la prevenzione del
fumo tra i giovani, il sostegno alle politiche di tutela dal fumo passivo e il supporto alla disassuefazione;
diffondere il concetto di nutrizione come prevenzione, data la responsabilità di diete non corrette nell’incidenza
dei tumori in questi decenni;
promuovere attivamente abitudini non sedentarie;
controllare e promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Per quel che concerne l'attività prevista per il 2010, sono inclusi alcuni progetti in corso ormai da alcuni anni e
alcuni progetti in stadio iniziale.
 Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di
prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare
abitudini e stili di vita a rischio (Scheda 1.001).
Il progetto si pone gli obiettivi di:
stimare la quota di casi di tumore nella popolazione Piemontese potenzialmente prevenibili attraverso
interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento;
valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare
abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita);
stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il
12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici.
In specifico per quel che riguarda l'attività 2010 si prevedono le seguenti attività:
259
Programma di attività 2010
- prosecuzione della fornitura di supporto metodologico al PROGETTO PROMOZIONE SALUTE PIEMONTE
della Regione Piemonte;
- completamento della ricerca bibliografica condotta sugli interventi di modifica dei comportamenti a rischio
relativa alle abitudini alimentari (la ricerca relativa al fumo di tabacco è già stata completata);
- proseguimento delle attività di documentazione e stesura di documenti nelle commissioni oncologiche
regionali e nazionale nell’ambito della prevenzione.
 Archivio cancerogeni (Scheda 1.002).
L'archivio fornisce un servizio di documentazione qualificato con pareri e valutazioni piuttosto che semplici
raccolte bibliografiche. Le attività comprendono:
- fornitura di pareri e di documentazione dietro richieste;
- partecipazione ad iniziative pubbliche d’informazione organizzate da enti pubblici quali Regione, comuni ed
ASL;
- partecipazione a gruppi di lavoro organizzati da istituzioni pubbliche;
- partecipazione a studi internazionali su esposizioni professionali a cancerogeni.
Nel 2010 saranno mantenute in attività tutte le funzioni dell'archivio.
 Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte (Scheda
1.003).
Obiettivo principale del progetto è stato quello di istituire un Gruppo operativo a livello regionale a carattere
multidisciplinare, con compiti di pianificazione, conduzione e valutazione degli interventi di prevenzione e lotta
al tabagismo e delle strategie di applicazione ritenute più efficaci alla luce delle più recenti evidenze
scientifiche.
Nel corso del 2010 sono previste le seguenti attività:
- Contributo alla diffusione delle "linee guida clinico organizzative per la cessazione del fumo di tabacco" su
tutto il territorio regionale e loro implementazione nelle singole ASL, attraverso l'adeguamento o la creazione di
centri per il trattamento del tabagismo, secondo le indicazioni contenute nelle linee guida stesse.
- Monitoraggio delle attività di contrasto al tabagismo all'interno delle ASL, alla luce del fatto che il tabagismo è
stato inserito negli anni 2008-2009 tra gli obiettivi dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle
aziende ospedaliere del Piemonte.
- Proseguimento delle varie collaborazioni e delle attività di supporto tecnico scientifico alla pianificazione e
implementazione delle azioni di contrasto al fumo a livello regionale, di consulenza agli operatori territoriali e di
revisione della letteratura e redazione di articoli.
 DIANA (dieta e androgeni)-5: studio randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della dieta e
dell’attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri
ormonali e/o metabolici (Scheda 1.004).
DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta
alimentazione ed un’adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di
carcinoma della mammella.
Obiettivi secondari sono la valutazione dell’efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione,
attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie.
Il reclutamento iniziato a settembre 2008 si è concluso a gennaio 2010. A gennaio 2009 è iniziata la fase
operativa che ha previsto 1 incontro teorico ogni 3 mesi per il gruppo di controllo (gruppo VERDE) e 4 incontri
al mese per il gruppo di intervento (gruppo BLU). Dei 4 incontri due sono di cucina, uno teorico su argomenti
nutrizionali e, uno di attività motoria. A giugno 2010 termineranno tutti i corsi di cucina mentre proseguiranno
fino a fine 2010 i corsi teorici e di attività motoria. A partire dal 2011 e fino a tutto il 2013 si proseguirà con
260
Programma di attività 2010
almeno 2 incontri l'anno per entrambi i gruppi. Il protocollo dello studio prevede infatti una durata complessiva
di 5 anni. Ogni anno verranno effettuate le misurazioni antropometriche e aggiornamento del follow-up
oncologico; a 3 e 5 anni verranno effettuati i prelievi e le valutazioni endocrino-metaboliche.
 Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro famiglia attraverso un
programma di promozione dell’attività fisica (1.005)
Obiettivo principale del progetto è quello di sperimentare un intervento per favorire la disassuefazione dal fumo
per le donne in gravidanza attraverso un programma di promozione dell’attività fisica attraverso:
1) la valutazione dell’efficacia dell’intervento;
2) la verifica della validità di un nuovo protocollo per promuovere la disassuefazione delle donne in gravidanza
che preveda la collaborazione dei Consultori Familiari e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo.
La popolazione oggetto dello studio è rappresentata dalle donne fumatrici e gravide che accedono agli 8
Consultori Familiari dell’ASL TO1. Le ostetriche valuteranno l’abitudine al fumo delle donne che accedono per
la prima visita e proporranno la partecipazione al programma. L’intervento consiste in 8 incontri di gruppo
gestiti dal Centro per il Trattamento del Tabagismo dove sarà proposto un percorso di accompagnamento alla
disassuefazione e all’incremento dell’attività fisica.
La verifica dello stato di disassuefazione della donna dopo l’intervento verrà effettuata a 6 mesi e a un anno
dalla conclusione, in un periodo in cui la maggior parte delle donne che è riuscita a smettere durante la
gravidanza riprende a fumare. Ai soggetti che si dichiarano ex fumatori verrà proposta la verifica della
cessazione attraverso un metodo di validazione biochimica.
Per confrontare il gruppo oggetto di studio con uno in assenza di intervento saranno valutate le modificazioni
dell’abitudine al fumo delle donne afferenti agli stessi consultori in un periodo più avanzato di gestazione (oltre
il primo trimestre di gravidanza) ed in assenza di intervento.
Il progetto ha richiesto la costituzione di un gruppo di lavoro tra CPO e tra il Gruppo Antifumo aziendale, il
Centro per il Trattamento del Tabagismo, la Medicina dello Sport e i Consultori Familiari dell’ASL TO1.
 Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’attività fisica e il Tabagismo nell’ambito
dello screening dei tumori del collo dell’utero (1.006)
Obiettivo principale dello studio è predisporre e validare un modello di intervento breve per la riduzione
dell’abitudine al fumo fra le fumatrici che afferiscono ai servizi ambulatoriali di screening per la prevenzione del
tumore della cervice uterina.
L’intervento prevede l’offerta di counselling breve e la distribuzione di materiale informativo per la cessazione
del fumo e la promozione dell’attività fisica da parte di personale ostetrico a donne sottoposte a screening
citologico.
La popolazione in studio in Piemonte è rappresentata da 495 donne nella fascia compresa tra 25-64 anni,
identificate come fumatrici tra quelle afferenti ai servizi ambulatoriali di screening per il tumore del collo
dell’utero. Oltre al Piemonte gli altri centri coinvolti sono a Firenze, Sesto Fiorentino, Cesena e Mantova. I
centri coordinati dal CPO sono 3: due a Torino e uno in Provincia. Le donne partecipanti allo studio sono state
randomizzate in uno dei tre bracci dello studio (un braccio di intervento sul fumo; uno di intervento sul fumo e
l'attività fisica; ed un braccio di controllo).
A tutte le donne in studio è stato somministrato un questionario al momento dell’arruolamento e un’intervista
telefonica dopo 6 mesi per verificare eventuali cambiamenti comportamentali o motivazionali.
 STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella popolazione invitata nei
programmi di screening mammografico e colorettale. (1.007).
L’obiettivo principale è determinare la fattibilità e l’impatto su alcuni outcomes di salute di modelli di intervento
per il cambiamento degli stili di vita (dieta, attività fisica) nella popolazione torinese invitata nei programmi
regionali di screening della mammella e del colon-retto;
mettere a punto modelli di integrazioni e sinergie sempre più ampie tra prevenzione primaria e programmi
regionali di screening.
261
Programma di attività 2010
Gli obiettivi secondari sono:
1. valutare l’adesione della popolazione target e dei medici di medicina generale;
2. valutare il mantenimento dei cambiamenti dello stile di vita a breve e medio termine;
3.confrontare diversi setting di intervento:
Setting Screening: l’intervento verrà proposto al momento dell’effettuazione del test di screening
(mammografia per le donne e rettosigmoidoscopia/Fobt per donne e uomini). Saranno invitate a partecipare le
donne di età compresa tra i 50 e i 54 anni derivanti dallo screening mammografico, e gli uomini e le donne di
58 anni derivanti dallo screening colorettale.
Setting Medici di Medicina Generale (MMG): l’intervento verrà proposto dai medici di medicina generale agli
assistiti in una fascia di età antecedente la loro prima chiamata ad effettuare il test di screening perciò donne
tra i 45 e i 49 anni e gli uomini e le donne tra i 53 e i 56 anni.
Si prevede di reclutare un totale di 1600 soggetti (800 per il ramo screening e 800 per il ramo MMG). Ai
partecipanti verrà distribuito un opuscolo informativo messo a punto per questo studio e contenente
informazioni generali di prevenzione primaria, il consenso informato ed il questionario STI.VI.
Il disegno dello studio prevede la randomizzazione dei soggetti eleggibili in 4 gruppi: Gruppo Attività Fisica,
Gruppo Dieta, Gruppo Attività Fisica e Dieta, Gruppo di Controllo. Tutti i partecipanti (escluso il gruppo di
controllo) verranno avviati ad un modulo base di intervento che prevede incontri informativi condotti da esperti
della materia. Successivamente verrà loro proposto un modulo avanzato che prevede azioni più specifiche e
l’analisi più approfondita delle tematiche proprie del gruppo di studio. A tutte le persone (compreso il gruppo di
controllo) verranno effettuate misurazioni antropometriche e un prelievo venoso a digiuno al fine di valutare
alcuni parametri biochimici. Sono inoltre previsti 2 momenti di follow-up:
- a 6 mesi: i partecipanti dei tre gruppi di intervento (Attività Fisica, Dieta, Attività Fisica + Dieta) saranno
contattati telefonicamente dagli operatori STI.VI. per verificare la compliance alle raccomandazioni erogate, le
eventuali difficoltà incontrate e fornire indicazioni di supporto.
- a 12 mesi: tutti i partecipanti (anche i controlli) verranno invitati a compilare nuovamente il questionario STI.VI
e ad eseguire il prelievo e le misurazioni antropometriche.
REGISTRO
TUMORI
REGISTRO TUMORI PIEMONTE: Città di Torino e provincia di Biella
 Aggiornamento delle rilevazioni routinarie
 Incidenza: completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale nelle due popolazioni sotto osservazione
per l’anno 2007 ed avvio della rilevazione per l’anno 2008 (Scheda 2.001 e scheda 2.031).
 Sopravvivenza: aggiornamento al 31.12.08 del follow-up di esistenza in vita di tutti i casi incidenti a partire
dal 1985 per Torino e dal 1995 per Biella (Scheda 2.002).
 Mortalità regionale tumorale e generale (con alimentazione di un archivio cartaceo di mortalità generale e di
un archivio informatizzato per la mortalità tumorale): aggiornamento al 2009 (Scheda 2.003).
 Prevalenza: aggiornamento al 2008 della prevalenza misurata (18 anni: 1985-2005) e della prevalenza
totale stimata (Scheda 2.016).
Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori in Piemonte (scheda 2.032). Nel
2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel 2000 e nel 2004.
Nel 2010 si procederà al calcolo dei modelli che consentiranno le stime d'incidenza e contemporaneamente,
terminata l'analisi per il tumore del seno, si procederà al follow-up di una analogo campione di pazienti con
tumore del colon-retto.
262
Programma di attività 2010
 Sviluppo di progetti strumentali alle rilevazioni routinarie e ai bisogni informativi delle attività delle
altre articolazioni.
- Negli anni passati sono state sperimentate ed utilizzate procedure di record linkage automatico tra archivi
(incidenza, mortalità e Schede di Dimissione Ospedaliera) e di individuazione automatica dei casi negli archivi
dei servizi di anatomia patologica; nel 2009 si è applicata, con buoni risultati, una nuova procedura di append
all’archivio del registro dei casi identificati attraverso l’archivio regionale delle SDO. Il programma 2010
prevede di proseguire nell’utilizzo dei più efficaci sistemi di automatismo.
Per quanto concerne il progetto NAP Italia (Scheda 2.020), nel corso del 2010 si prevede una ripresa dei
rapporti collaborativi tra AIRTUM e SIAPEC, insieme al Centro Collaborativo OMS del Friuli.
 Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua promozione (Scheda
2.033)
Nel 2010 esce la traduzione italiana della settima edizione del TNM: l’annuncio nazionale della sua
pubblicazione verrà fatto attraverso comunicazioni a congressi e short communications a riviste scientifiche. La
promozione in sede locale avverrà attraverso iniziative che verranno proposte a clinici, patologi e direttori
sanitari, tradizionali fornitori di dati per il Registro Tumori Piemonte.
 Programmi di analisi dei dati descrittivi e relative pubblicazioni
- E’ previsto l’aggiornamento sul sito web www.cpo.it degli indicatori di incidenza, sopravvivenza, mortalità e
prevalenza.
 Assistenza all’avvio del Registro Tumori di popolazione della Regione Valle d’Aosta
Nel 2010, è previsto il completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale dell’anno 2007. (Scheda 2.027)
 Conduzione/partecipazione ad altri studi che utilizzano i dati di incidenza e sopravvivenza
Per il 2010 sono previsti i periodici aggiornamenti dei seguenti record linkage:
 aggiornamento del record linkage tra gli archivi dei Registri Tumori italiani e il Registro nazionale dei casi di
AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per l’analisi della patologia neoplastica correlata ad AIDS;
 aggiornamento del record linkage tra l’archivio del Registro Tumori e la coorte EPIC per l’analisi degli end
point di incidenza e mortalità (Scheda 2.006);
 aggiornamento del record linkage tra l’archivio del Registro Tumori e gli archivi dei programmi di screening e
partecipazione agli studi sull’Impatto dello screening (Scheda 2.029)
Nel 2010 sono previsti i seguenti contributi:
- fornitura dei dati di sopravvivenza di periodo al progetto EUNICE (Scheda 2.024)
- contribuzione alla banca dati AIRTum;
- fornitura dei dati di sopravvivenza al progetto Eurocare;
- fornitura dei dati di incidenza al database EUROCIM;
- fornitura dei dati di incidenza al database ACCIS.
Nel 2010 è prevista la prosecuzione dei seguenti studi:
- Studio sui tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e a Torino
(Scheda 2.023)
- Studio sull’uso della terapia ormonale sostitutiva, pratica di screening e tumore della mammella (Scheda
2.022)
- Studio sui tumori multipli primitivi in Piemonte (Scheda 2.017)
Nel 2010 si svolgerà il progetto Eurocourse (Scheda 2.030) che avrà durata triennale e che consisterà
principalmente nelle seguenti attività: organizzazione di riunioni internazionali con preparazione della
documentazione scientifica, gestione dei meeting e redazione della loro documentazione; partecipazione allo
sviluppo e alla sperimentazione del gateway e della banca dati comune dei registri tumori europei; ricognizione
e analisi della copertura di registrazione nei paesi europei; sperimentazione del flow-method per la valutazione
della completezza e della tempestività nella produzione dei dati di registrazione; ricognizione delle variabili di
263
Programma di attività 2010
registrazione dei tumori a base biologica: analisi della riproducibilità delle classificazioni morfologiche e dei
sistemi di stadiazione dei tumori; valutazione dell’utilizzo delle variabili biomolecolari nella registrazione dei
tumori e loro analisi.
REGISTRO TUMORI INFANTILE
 Rilevazione dei casi incidenti di tumore infantile (Scheda 2.007 e scheda 2.008): le attività di rilevazione
vengono svolte con una sequenza triennale e sono ripetute periodicamente: nel 2009 è stato svolto
l’aggiornamento dei casi incidenti fino al 31.12.2007, anche per i casi di età 15-19, e pertanto non sono previsti
aggiornamenti per il 2010.
Per quanto attiene la ristrutturazione delle procedure ne è previsto il completamento per aprile 2010. Per
maggio 2010 è programmato il completamento dell’analisi delle tendenze temporali RTP, mentre per giugno
2010 è prevista l’acquisizione dei dati AIRTUM e l’avvio delle analisi delle tendenze temporali.
Nel 2010 è prevista la prosecuzione dell’analisi dei dati dello studio: Studio della qualità di vita dei
lungosopravvissuti dopo tumore infantile: (Scheda 2.011); è prevista invece la conclusione dello studio:
Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico (Scheda 2.013).
Nel 2009 si è concluso lo studio sulla sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati presso i
centri di oncoematologia pediatrica italiani, si valuterà nel 2010 la possibilità di aggiornare il follow-up dei casi
includendo quelli diagnosticati in anni recenti. (Scheda 2.012)
PREVENZIONE
SECONDARIA
 Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella (Schede 3.001,
3.019, 3.020, 3.021 e 3.030).
Il CPO sarà componente del Comitato Regionale per gli Screening Oncologici e gestirà direttamente i
dipartimenti di Torino e Novara-Verbano-Cusio-Ossola.
Offrirà supporto al Comitato Regionale per l'attuazione omogenea degli screening nell'ambito dell’applicazione
della nuova DGR 111 del 2 agosto 2006, in particolare per istituire tutti i dipartimenti di prevenzione secondaria
dei tumori ed attuare i piani di riconversione.
Offrirà supporto al CSI per la manutenzione evolutiva del sistema gestionale e del data warehouse regionale.
Sono previsti inoltre:
- il completamento della diffusione ai laboratori della scheda di refertazione citologica informatizzata
- il monitoraggio e le analisi dei dati del progetto pilota di triage mediante test HPV delle citologie di basso
grado e borderline
- l'avvio di una stima dei costi nell’attività di screening
- supporto per la formazione dei formatori per i corsi MMG sugli screening
- L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di
diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale
- L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e
valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening
oncologici
- L’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende
Sanitarie.
 Programma regionale di screening dei tumori colorettali (Scheda 3.010).
Si prevede di consolidare l’attività di screening dopo il completamento dell’attivazione del programma, che è
arrivato a coprire l’intera regione. Attivazione del centro di riferimento regionale per lo screening colorettale,
con la realizzazione di un corso di retraining per i gastroenterologi
- L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di
diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale
264
Programma di attività 2010
- L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e
valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening
oncologici.
- L’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende
Sanitarie.
 Programma formativo sugli screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon retto
nella Regione Piemonte (Scheda 3.001 bis).
Per quel che riguarda l’attività formativa del CPO-Piemonte relativa all’anno 2010, sono in programmazione i
seguenti corsi:
Corsi comuni ai tre programmi di screening:
- corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale medico
- corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale sanitario ed amministrativo
- corso di comunicazione per gli operatori inseriti nel II livello screening
- modelli e strategie di interazione tra prevenzione primaria e secondaria
- Disuguaglianze e screening
- Gli indicatori di Qualità (nuovo DWH)
Screening mammografico:
- Workshop: “Risultati del programma regionale di screening mammografico”
- Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica
- Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (mammografia digitale)
- Corso teorico pratico per Radiologi
- Corso teorico per Infermieri e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica
- Tecnica mammografica controlli di qualità- Diagnosi e terapia della mammella
- Corso per radiologi attivi nello screening mammografico: cancri intervallo
- Giornata di approfondimento sulla mammografia digitale
Screening citologico:
- Controllo di qualità in citologia cervico-vaginale
- Workshop: “Programma regionale di screening per il cervicocarcinoma: attività, risultati e prospettive ”
- Corso teorico-pratico per Ostetriche addette al prelievo citologico
- Corso teorico-pratico per ginecologi II livello screening
- Workshop tematico screening citologico- HPV test come test primario di screening: il progetto pilota
Screening colorettale:
- Workshop: “Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali”
- Workshop tematico screening colo rettale.
 Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening
mammografico, cervicale del colonretto. (Scheda 3.028)
Per l’anno 2010 si prevede di:
proseguire l’attività di routine per lo screening mammografico, in particolare integrando il Service con SQTM
web;
- organizzare un corso di formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale;
- implementare l'attività sullo screening colorettale;
- sviluppare l’attività per lo screening citologico;
- effettuare un’analisi delle situazioni dei registri delle anatomie patologiche
 Prevenzione Serena: integrazione anche nella prevenzione. (Scheda 3.018).
Nel corso del 2010 si prevede di:
- proseguire ed incrementare nuove azioni di sensibilizzazione allo screening per il cervicocarcinoma per
questo specifico sottogruppo della popolazione;
265
Programma di attività 2010
- instaurare nuovi rapporti e sinergie tra servizi e professionalità sociosanitarie diverse per un proficuo e
continuo interscambio di informazioni ed esperienze;
- verificare l’impatto delle strategie di comunicazione utilizzate in termini di gradimento e adesione sulla
popolazione femminile immigrata;
- considerare la possibilità di svolgere progetti di ricerca più approfonditi per valutare l'impatto dello screening
all'interno di questi sottogruppi di popolazione e promuoverne una maggiore integrazione sociosanitaria.
 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione
nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. (Scheda 3.027).
Nel corso del 2010 si prevede di:
- valutare la partecipazione delle donne invitate per la prima volta allo screening mammografico per stimare
l’impatto dello screening sulla popolazione target mai invitata;
- confrontare l’adesione ai tre screening in quel sottogruppo di popolazione che riceve l’invito ad effettuare tutti
e tre i test.
- valutare il grado di fidelizzazione da parte dell’utenza ai tre screening, correlandolo a variabili di tipo
organizzativo, socio-demografico e censuale;
- produrre un documento di sintesi dello ‘stato dell’arte’ su stranieri e screening;
- organizzare e svolgere un corso di formazione sul tema della promozione dell’accesso allo screening per la
popolazione immigrata;
- pianificare un convegno/seminario per la presentazione dei dati del progetto.
 Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia (Scheda 3.031).
Il progetto si pone l’obiettivo di censire, informare, promuovere, sostenere e coordinare le principali iniziative di
ricerca/intervento italiane, mirate ad elaborare nuova conoscenza e a preparare competenze sulle azioni utili al
controllo delle disuguaglianze sociali di salute.
Per la parte di contributo del CPO Piemonte, gli obiettivi specifici sono:
1. Costruire e diffondere un modello concettuale di riferimento per lo studio dell’equità nel percorso di
screening ed assistenziale del tumore della mammella;
2. Aggiornare le conoscenze di letteratura già esistenti per quanto riguarda l’equità nel percorso assistenziale
del tumore della mammella in Italia;
3. Utilizzare le fonti informative esistenti per colmare eventuali lacune, in particolare in relazione a
diseguaglianze nella copertura del programma, adesione all’invito, incidenza di tumore e stadio alla diagnosi,
qualità della diagnosi e del trattamento in termini di tempestività, appropriatezza, e sopravvivenza;
4. Identificare aree critiche nell’organizzazione dei servizi di prevenzione e cura del tumore della mammella
che necessitino di specifici interventi di contrasto alle diseguaglianze di salute.
 Valutazione di processo e di impatto per lo screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.002).
Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori di processo riguardo alle donne invitate
nel 2009. Analisi della distribuzione dei valori tra programmi e feedback ai Dipartimenti. Utilizzo per
miglioramento della qualità.
Effettuazione, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening della rilevazione 2010 in ambito italiano.
Analisi del linkage dei dati aggiornati del Registro Tumori Piemonte con la storia di screening per un
aggiornamento riguardo all’impatto dello screening cervicale sull’incidenza. Partecipazione al progetto
nazionale per la valutazione dell’impatto dello screening cervicale.
Partecipazione alle attività di coordinamento a livello Europeo, in particolare al package su registri tumori e
screening del progetto EUROCOURSE.
 Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del
cervicocarcinoma (Scheda 3.007).
Produzione di statistiche per laboratorio a livello torinese (per l’attività 2008) ed interazione con i laboratori.
Continuazione delle riunioni di scambio e discussione dei preparati con il coinvolgimento di altri centri regionali.
266
Programma di attività 2010
Consolidamento della raccolta dati sui trattamenti e sulla correlazione colpo-istologica a livello regionale e
produzione di statistiche. Attività di peer-reviewing dell’appropriatezza dei trattamenti. Prosecuzione del
progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN.
Pubblicazione dei risultati della lettura di vetrini di citologia liquida da parte di esperti esterni nell’ambito dello
studio multicentrico sulle nuove tecnologie.
Nell’ambito della valutazione di impatto dello screening cervicale sull’incidenza di tumori invasivi (vedi scheda
3002) analisi sull’occorrenza di tumori invasivi e CIN di alto grado dopo colposcopie negative.
 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma (Scheda
3.006).
Continuazione del coordinamento nazionale dello studio “Nuove tecnologie per lo screening del
cervicocarcinoma”. Invito delle donne al terzo round di screening. Analisi preliminari sullo stesso. Avvio di
analisi pooled con i dati di altri trials randomizzati.
Tipizzazione dei casi positivi al follow-up. Analisi statistiche dell’accuratezza trasversale e del valore
prognostico di diverse strategie di triage. Analisi statistiche sulla clerance dell’infezione e sui suoi determinanti.
Conclusione dell’aggiornamento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV nello screening cervicale e
preparazione del rapporto di HTA per l’Italia
 Interazione tra screening cervicale ed introduzione della vaccinazione per alcuni tipi di
Papillomavirus umano. (Schede 3.024, 3.022).
Analisi della frequenza di infezione e dei tipi nonché delle differenze tra diverse aree geografiche sulla base
dei dati provenienti dallo studio NTCC e confronti internazionali in collaborazione con l’International Agency for
Research on Cancer.
Collaborazione al progetto europeo PREDHICT. Il progetto prevede lo sviluppo di un modello matematico
misto dinamico e di coorte. Dall'analisi pooled dei trials randomizzati NTCC, POBASCAM e Sweedscreen
verranno definiti alcuni parametri che verranno immessi nel modello per stimare costi e benefici.
 Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening
per i precursori del cancro cervicale (scheda 3.030)
Avvio del programma a Torino e Ivrea.
 Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell’utero (Pap-test) nel Cantone di
Zenica-Duboj (Bosnia) (Scheda 3.014).
 Ultimazione della costruzione di un sistema informatizzato di gestione dei dati.
 Allestimento del programma formativo (pratico, teorico) da rivolgere a ostetriche, citoscreener/anatomo
patologi e ginecologi/colposcopisti.
 Realizzazione della campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione generale e della
popolazione target.
 Allestimento dei centri di primo e secondo livello e test sulle procedure.
 Invito attivo della popolazione bersaglio
Controlli logico-formali della base-dati
 Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione
corrente e di progetti di promozione della qualità e monitoraggio di indicatori di qualità del trattamento
del carcinoma mammario (Schede 3.003 e 3.004).
Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate e sulla
valutazione dei casi di intervallo, in collegamento con il Centro di riferimento regionale per la qualità nello
screening mammografico (CRR).
Analisi della distribuzione dei valori tra programmi, feedback ai Dipartimenti, utilizzo per il miglioramento della
qualità.
267
Programma di attività 2010
Proseguimento dei progetti di monitoraggio dei dati sul trattamento SQTM in ambito GISMA e nei programmi di
screening della Regione Piemonte.
Anche in collegamento con il progetto di rete oncologica (finanziamento regionale), con il progetto San Paolo e
con il Master in senologia dell'Università di Torino: proseguimento del progetto regionale sugli esiti estetici
della chirurgia mammaria.
Elaborazione dei dati del progetto multicentrico di assicurazione di qualità a Torino, Trapani, Lecce, Udine.
 Database per la valutazione dei programmi di screening mammografico (Scheda 3.012).
Nel 2010 proseguirà l’attività entro il Network europeo di screening (ECN), sull’analisi degli indicatori di
performance dello screening in Europa raccolti attraverso dati aggregati. A livello italiano, proseguirà il progetto
di datawarehouse nazionale sugli screening oncologici, con finanziamento del Ministero della Salute (PIO e
Legge 138), coordinato dal CPO Piemonte.
 Partecipazione allo studio multicentrico sulla valutazione dell'impatto dello screening mammografico,
e studi di valutazione dell’impatto dello screening regionale piemontese (Scheda 3.016).
Aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella, costruito in
collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 2004 e 2005. Il database viene utilizzato anche per indagini
di Epidemiologia Clinica (si vedano schede relative, progetto San Paolo) in particolare sulla sopravvivenza in
relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza (specializzazione delle
Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è responsabile dell’analisi sui
carcinomi in situ.
 Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione dell’efficacia dello screening
sigmoidoscopico nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) (Scheda 3.005)
Verrà completato il follow-up e verrà preparato e sottomesso per la pubblicazione il rapporto sui risultati del
follow-uo a 10 anni di incidenza e mortalità.
 Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (studi SCORE2 e SCORE 3)
(Scheda 3.008 e 3.011).
Verrà completata l’analisi dei dati relativi all’incidenza di cancri intervallo nei diversi bracci e dell’impatto di
strategie di screening che combinano FS e FOBT. Verrà preparato e sottomesso per la pubblicazione un
lavoro relativo al confronto dell’inicdenza dei cancri intervallo
 Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali (Scheda 3.025)
Verrà completato il reclutamento e saranno effettuate le analisi dei campioni presso il centro di Firenze.
 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la
sigmoidoscopia (Scheda 3.026)
Completamento degli studi preliminari per la messa a punto delle metodiche diagnostiche con CAD. Avvio del
reclutamento per lo studio principale.
EPIDEMIOLOGIA
EZIOLOGICA
INTRODUZIONE
L’attività dell’articolazione ‘Epidemiologia Eziologica’ è mirata allo studio dei fattori di rischio cancerogeno di
maggiore rilievo per la popolazione piemontese. Gli studi riguardano sia associazioni note tra neoplasie ed
agenti cancerogeni (ad es. mesotelioma ed amianto, fumo e tumori polmonari) sia gli effetti di agenti il cui ruolo
cancerogeno è accertato ma meno ben conosciuto (come le radiazioni U.V. ed i fattori fenotipici per i tumori
cutanei) o soltanto sospettato (come elementi della dieta, gas di scarico o campi magnetici ELF). L’ambito
d’indagine è prevalentemente orientato alla misura degli effetti cancerogeni alle basse intensità d’esposizione.
268
Programma di attività 2010
Sono state inserite linee di ricerca su neoplasie la cui eziologia non è sufficientemente nota, come ad esempio
i tumori del testicolo e negli ultimi anni anche indagini sugli effetti tardivi e sulla sopravvivenza dopo diversi tipi
di neoplasia. Queste ultime indagini sono inserite in questo settore quando l’obiettivo principale non riguarda la
semplice descrizione o la valutazione degli aspetti organizzativi ma considera invece i possibili determinanti
individuali (biologici o di esposizione) della prognosi e degli effetti tardivi. In ultimo vanno considerate le linee di
ricerca che non sono relative a malattie oncologiche ma sono di interesse per aspetti metodologici o generali.
STUDI SUGLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO E STUDI
SULL’INCIDENZA DI MESOTELIOMA. Questi studi sono orientati ad approfondire le conoscenze sulla
patologia associata all’esposizione ad amianto in Piemonte ed a riconoscere i fattori di rischio ambientali e
lavorativi per il mesotelioma maligno. I sottoprogetti comprendono:
 Studi caso controllo sui Mesoteliomi Maligni ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto.
(Schede 4.001 e 4.002). Le linee di ricerca includono uno studio caso controllo sul mesotelioma maligno nei
diversi comuni della ASL 21 (Scheda 4.002), l’aggiornamento di studi di coorte sugli esposti nella produzione
di cemento amianto e le loro mogli (Scheda 4.002) e l’applicazione di metodologie di valutazione spaziale del
rischio di mesotelioma (Scheda 4.001).
Relativamente all’aggiornamento di studi di coorte, è completato l‘aggiornamento del follow-up al dicembre
2008 e sono in corso le analisi statistiche, anche in modo collaborativo con analoghi studi nazionali ed
internazionali. In questo modo sarà possibile aggiornare il profilo di rischio per questo gruppo di esposti,
particolarmente rilevante in Piemonte.
Lo studio caso controllo è nella fase di analisi dei dati. Al termine riprenderà anche l’analisi della distribuzione
spaziale dei mesoteliomi della pleura, che sarà mirata al riconoscimento di cluster di malattia.
Lo studio caso controllo (Scheda 4.002) inoltre fornisce una base di popolazione all’indagine sulla biologia
molecolare del mesotelioma maligno (Scheda 4.023) ed allo studio sull’associazione con il virus SV40.
Entrambe le indagini sono in corso. Per quanto riguarda l’indagine sulla biologia molecolare del mesotelioma
maligno, si prevede di partecipare ad un consorzio internazionale e di completare le analisi con GWAS.
 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del
Piemonte (Scheda 4.003).
Obiettivi: analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte, raccolta di informazioni anamnestiche
sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza. Misura
della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno.
L’attività afferisce al Registro nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) di cui il Registro è centro operativo per il
Piemonte. L’attività di rilevazione viene svolta in modo continuativo mentre le analisi dei dati vengono
effettuate ad intervalli di 2-3 anni. E’ stata completata la rilevazione per il periodo fino al 2007. Sono stati
preparati quattro report scientifici, anche in collaborazione con il ReNaM. Nel 2010 verrà continuata l’attività di
analisi e di rilevazione.
PROGRAMMA SULLA VALUTAZIONE DEI DATI DI EPIDEMIOLOGIA GEOGRAFICA
Il programma prevede la messa a punto e l’utilizzo di tecniche di analisi dei dati geografici per la definizione di
aree a rischio elevato per neoplasia o altre malattie.
 Epidemiologia geografica: acquisizione delle metodologie di analisi spaziale in corso di sviluppo e
applicazione a scopo descrittivo alle basi di dati correnti. (Scheda 4.026).
Con questo progetto si intende acquisire la conoscenza delle più aggiornate metodologie di analisi spaziale
impiegate correntemente in epidemiologia geografica, per applicarle alle basi di dati di statistiche sanitarie
correnti disponibili alla nostra unità, in modo da permetterne un migliore sfruttamento a scopo descrittivo. Nel
2010 l’analisi sarà limitata alla risposta a domande sulla distribuzione del rischio neoplastico in Piemonte.
STUDI SU EZIOLOGIA ED EFFETTI TARDIVI DEI TUMORI INFANTILI.
Il programma comprende i seguenti sottoprogetti:
269
Programma di attività 2010
 Studio Multicentrico Italiano sull'eziologia dei Tumori Infantili Linfoemopoietici e dei Neuroblastomi
(SETIL). (Scheda 4.009).
Lo studio è condotto in diverse regioni italiane e sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di
leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. S’intende indagare sulle cause di
leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma,
radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo,
inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi, delle eventuali sinergie tra i fattori di rischio e stimare quanti
casi sono attribuibili a ciascuna causa. La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il
31.12.2001 ed i relativi controlli. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono
in corso le analisi statistiche. I risultati dello studio saranno completati nel 2010.
 Studio internazionale sull’incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile (Scheda
4.040)
Lo studio sul rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica costituita dai
dati di 13 registri tumori raccolti presso l’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione è
concluso e nel 2010 sarà completato anche il piano di pubblicazioni, con la redazione dell’ultimo dei tre articoli
scientifici sui secondi tumori dopo diversi tipi di neoplasia, dedicato ai secondi tumori dopo un tumore solido
extracerebrale.
E’ in corso l’analisi del rischio di secondo tumore nella coorte del Registro dei Tumori infantili del Piemonte.
 GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a
radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche (Scheda 4.042).
Lo studio multicentrico coordinato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) mira ad
indagare il rischio di tumore mammario associato alla irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche
genetiche. Verranno raccolte informazioni anamnestiche e sulla terapia dei casi di tumore mammario e di
controlli in modo da misurare l'effetto dell'esposizione a radiazione ionizzante sul rischio di tumore mammario,
anche tenendo conto dell'interazione con mutazioni genetiche relativamente rare. Un obiettivo supplementare
consiste nell'indagine dei possibili modificatori di effetto, quali fattori legati alla vita riproduttiva e terapie
citostatiche. Sono in corso presso la IARC le analisi dati.
 MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l’infanzia e
l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale. (Scheda 4.061). Si intende indagare le potenziali
associazioni tra diversi fattori ambientali, in particolare radiofrequenze e campi elettromagnetici a bassissima
frequenza, e i tumori cerebrali nei giovani, con uno studio di tipo caso controllo multicentrico nazionale,
condotto in quattro regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna) ed internazionale,
condotto in 13 Paesi europei ed extra-europei. Lo studio prevede di reclutare circa 2000 casi tra i 10 e i 24
anni e 4000 controlli in tre anni (2010-2013). Il protocollo dello studio è stato definito. Il questionario è stato
completato e testato in tutti i paesi partecipanti. La raccolta dati inizierà nel 2010.
RISCHI CANCEROGENI PER IL POLMONE
Il programma prevede la valutazione del rischio di tumore polmonare da fumo passivo, occupazione ed altri
fattori. Il piano di lavoro è stato in gran parte completato e nel 2010 saranno preparate le ultime pubblicazioni
previste.
 Studi sulla salute respiratoria nell’infanzia e l’esposizione a fattori di rischio ambientali
(inquinamento atmosferico ed indoor, fumo di tabacco), individuali, sociali, (Scheda 4.022).
Si tratta di un’indagine che prosegue l’attività promossa con lo studio SIDRIA (Studi Italiani Sui Disturbi
Respiratori nell’infanzia e l’Ambiente), inserendo ulteriori quesiti scientifici. La raccolta dati è stata conclusa, e
sono stati pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali i primi risultati relativi alla valutazione
degli andamenti temporali dell’asma e delle allergie in età pediatrica in Italia e all’associazione tra la salute
respiratoria infantile e l’esposizione ad alcuni fattori di rischio indagati attraverso lo studio. Sono attualmente in
corso le analisi dei dati e le predisposizioni di articoli per la pubblicazione su riviste scientifiche nazionali ed
internazionali su ulteriori quesiti scientifici.
270
Programma di attività 2010
PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE.
Il programma comprende indagini per la quantificazione del rischio cancerogeno da attività lavorativa. Oltre
agli studi sotto elencati concorrono a questo programma gli studi sull’esposizione ad amianto e quelli
sull‘eziologia dei tumori vescicali, polmonari e di altre sedi.
 Studio di coorte sui lavoratori di un’industria della gomma. (Scheda 4.021).
Si tratta di uno studio di coorte di uno stabilimento dell’industria della gomma attivo dal 1960 circa. E’ stato
condotto il follow-up di mortalità ed è stato avviato il linkage con il registro delle diagnosi istologicamente
confermate di neoplasia delle vie urinarie, disponibile presso alcuni ospedali. Sono in corso le analisi
statistiche relative alla mortalità ed allo studio caso controllo.
 Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica (Scheda 4.051).
Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono quelli di indagare il ruolo di fattori di rischio
genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica,
analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. Lo studio caso-controllo è
condotto in tre reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in due reparti medici e chirurgici dell’ospedale
San Giovanni Battista di Torino per il reclutamento dei controlli. Il materiale biologico prelevato, viene inviato,
al laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Institute for Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal
Prof. Giuseppe Matullo per le analisi. L’attività è in corso.
 Synergy (Scheda 4.053).
L’obiettivo é studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto,
IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in particolare quelli
mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del polmone ed agenti sospetti di
cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del
polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione mediante costruzione di una matrice quantitativa
esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione (quali Colchic e
Mega). Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo studio europeo
multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto Orientale e Roma; (ii) una
matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie respiratorie messa a punto per lo studio
multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione alla raccolta di database di esposizione per
l’Italia. E’ stato raccolto il database pooled dei casi e dei controlli, presso la IARC. E’ in corso l’analisi dei dati.
 Aggiustamento Bayesiano empirico per confronti multipli (Scheda 4.044).
La variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione
dei veri (ignoti) rischi relativi. Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la
utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per
stimare l’eccesso di variabilità. I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio
di leucemia, linfoma non Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research,
Massey University, Wellington, Nuova Zelanda. Ulteriori applicazioni: studio caso-controllo di popolazione per
la stima del rischio occupazionale sul tumore del polmone in Italia; studi occupazionali e genetici che
comportano confronti multipli. Lo studio è in corso.
 Tumori professionali nella popolazione residente nell'ASL Verbano-Cusio-Ossola (Scheda 4.059). Si
intende valutare l’associazione tra tumori di determinate sedi ed impiego in attività industriali nella popolazione
residente nella ASL Verbano Cusio Ossola, secondo il modello OCCAM. Le sedi tumorali in studio sono in
prima istanza quelle più chiaramente in relazione ad esposizioni professionali: polmone, pleura, laringe, naso e
seni paranasali, fegato, tessuti molli, sistema linfatico ed emopoietico. Studio commissionato dalla ASL
Verbano Cusio Ossola. Sono stati acquisiti tramite la ASL che li detiene i dati necessari all'identificazione dei
casi (dimissioni) e dei controlli (anagrafe sanitaria).
271
Programma di attività 2010
PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO PER LA CUTE
Queste neoplasie sono in aumento in tutti i paesi occidentali, in relazione a fattori di vita e di lavoro ed è
importante definire i gruppi a maggior rischio, anche al fine d’interventi preventivi. Il programma si compone di:
 Studio GEM sulla suscettibilità genetica nella eziologia dei melanomi. (Scheda 4.018).
Lo studio intende misurare il ruolo della suscettibilità genetica indagando i casi di melanoma multiplo,
confrontati con i casi di melanoma non multiplo. Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno
realizzando varie analisi dei dati raccolti. Numerosi articoli sono stati pubblicati ed altri sottoposti per
pubblicazione. E’ in corso la seconda fase del progetto consistente nello studio di sopravvivenza dei casi in
relazione al profilo genetico.
 Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l’individuazione di gruppi ad alto
rischio (Scheda 4.031).
Si intende studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da
aumentarne la specificità. Dal punto di vista analitico si prevede la determinazione biochimica di un campione
di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2, con metodi atti ad individuare marcatori feomelanici.
Nella fase iniziale si è valutata la riproducibilità del metodo HPLC per la determinazione delle feomelanine, con
esito negativo. Si è quindi optato per la determinazione indiretta con metodo spettrofotometrico ad UV. Sono
stati pubblicati due articoli scientifici ed è in corso di preparazione un terzo articolo. In corso le analisi di
laboratorio presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole – Sezione di Biella.
STUDI SUGLI EFFETTI DELLA DIETA E DI FATTORI LEGATI ALLO STILE DI VITA
 Coorte di nascita basata su web (Scheda 4.033). Obiettivo del progetto è costruire una coorte di nascita
basata su web che recluti in Piemonte (con particolare riferimento alla città di Torino) ed in Italia. La coorte e’
reclutata su base volontaria tra le donne in gravidanza che abbaiano accesso ad Internet. E’ stato condotto
uno studio pilota nella città di Torino tra il 2005 ed il 2008 che ha visto la partecipazione di 2.000 donne. Visti i
risultati favorevoli lo studio viene ora esteso al resto del Piemonte e, tramite publicizzazione via siti internet e
forum, al resto di Italia. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche, sia attive che
passive. Per partecipare le donne devono connettersi al sito web dello studio e compilare on-line il primo
questionario. Due ulteriori questionari sono compilati, sempre on-line, 6 mesi dopo il parto e 18 mesi dopo il
parto. Le donne ed i loro figli saranno seguiti con follow-up attivo e passivo (Schede di Dimissione
Ospedaliera, Registro Tumori) per almeno 18 anni. Il reclutamento è in corso.
 Alimentazione e rischio di cancro. Studio Prospettico– EPIC. (Scheda 4.004).
Il progetto ha l’obiettivo principale di studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche e l’obiettivo
collaterale di studiare le interazioni geni-ambiente nell’eziologia dei tumori. Lo studio s’inserisce nei programmi
di indagine ed intervento sulle abitudini alimentari promossi dalla Regione Piemonte. L’indagine multicentrica
comprende 400.000 soggetti volontari residenti in 9 paesi europei, di cui circa 47.000 in Italia. In particolare
sono in corso: il follow-up in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte, uno studio finanziato dall’AIRC
sui polimorfismi metabolici e gli addotti di DNA in un campione di soggetti della coorte, l’applicazione delle
tabelle sui consumi alimentari dei piemontesi e dei residenti nelle altre aree italiane. Saranno prodotte
informazioni sui consumi di alimenti e sull’assunzione di nutrienti (grassi, zuccheri, proteine) e micronutrienti
(vitamine, selenio, calcio, ecc.). E' in corso uno studio caso-controllo interno alla coorte su eventi
cerebrovascolari e dieta. L’attività riferita a questo progetto proseguirà per i prossimi anni. Nel 2010 è previsto
l’aggiornamento dei dati con questionario postale e la continuazione dell’attività di ricerca con pubblicazione di
articoli scientifici.
 Studio Europeo Multicentrico sulle cause dei tumori rari. (Scheda 4.006).
Lo studio ha l’obiettivo di identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare
riferimento a fattori occupazionali. Sono compresi tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio,
micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo, piccolo intestino) ed un gruppo di controlli
in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per tutte le sedi in Italia e per
i tumori ossei in Europa. La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2.000 casi e 4.000 controlli), sono stati
272
Programma di attività 2010
validati i dati raccolti, condotte le analisi e pubblicati i primi 15 articoli scientifici. Altri articoli sono in corso di
stesura. Nel 2010 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati.
 Effetti a breve termine dell’introduzione del bando del fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero
per infarto miocardico in Piemonte (Scheda 4.048).
In seguito alla completa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito il fumo
nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e discoteche. Diversi
studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei primi mesi dopo la
sospensione dell’esposizione a fumo. Il progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in
Piemonte dall’introduzione della legge, utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della
Regione Piemonte dal 2001 al 2006. Lo studio è in corso, nel 2010 saranno completare analisi dei dati e
pubblicazione dei risultati.
 Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave (Scheda 4.045). Alcuni studi di coorte
condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si associa ad un aumento della
mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i
limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente
studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri
afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità. Sono state raccolte le ultime residenze note sulla cui base è
stato condotto l’usuale follow-up postale e le cause di morte dei deceduti. Due lavori sono stati pubblicati nel
2008. L’attività di analisi dati è in corso. L’aggiornamento del follow-up è previsto nel 2011.
 Studio di coorte su pazienti affetti da obesita’ severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe,
Piancavallo (Scheda 4.050). L’obiettivo è descrivere morbosità e mortalità di una larga coorte di pazienti affetti
da obesità severa o complicata. Identificare i fattori predittivi di morbosità e mortalità. Valutare l’efficacia dei
trattamenti. E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in DayHospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte include i pazienti di
età superiore ai 18 anni nella cui scheda di dimissione ospedaliera (SDO) fosse presente una diagnosi di
“obesità”; consiste in 10.828 individui, dei quali 2.490 risultavano residenti in Piemonte al momento del
ricovero indice. Nella pressoché totalità dei casi trattasi di obesità grave o comunque complicata. Attualmente
è in corso uno studio sulla frequenza e sui costi dei ricoveri ospedalieri, di cui sono in corso le analisi.
PROGRAMMA SUI TUMORI DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE E FEMMINILE
 Tumori dell’endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio
collaborativo in Italia e negli USA (Scheda 4.025).
Si tratta di uno studio caso-controllo collaborativo internazionale sui possibili fattori causali per i tumori
dell’endometrio, abitudini alimentari e storia riproduttiva, condotto a Torino ed a New York, dove vi è una quota
di donne migrate dall’Italia. Le principali ipotesi sottoposte a indagine riguardano le possibili differenze in
abitudini alimentari, indice di massa corporea (bmi) e abitudini riproduttive dalle donne migranti rispetto alle
non-migranti; indagare sul ruolo opposto svolto dall’obesità e dalle abitudini alimentari mediterranee e sul ruolo
di polimorfismi metabolici che interagiscono con i fattori di rischio nel condizionare l’occorrenza di tumori
dell’endometrio. Il reclutamento è completato, le analisi sono in corso.
 Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo
screening mammografico – FRICAM (Scheda 4.030). Lo studio si propone di validare modelli di predizione
del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il modello di Gail. Lo studio si basa su di un
questionario autosomministrato, a lettura ottica, sull'alimentazione, abitudini di vita, storia riproduttiva,
familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una mammografia di screening.
Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della città di
Firenze e il programma di screening della città di Torino. Il reclutamento è completato, le analisi sono in corso.
 Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali preneoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento (Scheda 4.046). Si intende analizzare lo stato
273
Programma di attività 2010
fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali pre-neoplastiche utilizzando un
metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze virali integrate.
Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da donne
coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino tra il 1996 ed il
2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di carcinogenesi, e sono stati
testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16 DNA è stata valutata la
presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRT-PCR. I risultati sono stati
confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. Lo studio è in corso.
 Studio caso-controllo sul tumore del testicolo in Piemonte (Scheda 4.054)
La ricerca sulle cause del tumore del testicolo si è concentrata soprattutto su esposizioni che agiscono in
utero, con risultati contrastanti. Sta però emergendo che fattori post-natali e genetici hanno un ruolo
importante. In particolare, il periodo della pubertà è stato identificato come una possibile finestra temporale di
suscettibilità. Gli obiettivi sono: 1) studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà 2)
studiare fattori genetici mediante due approcci: a) studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e
problemi di fertilità; b) contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo coordinato dal National
Cancer Institute americano. Ci attendiamo di reclutare complessivamente 700 casi e 700 controlli. Lo studio è
in corso.
 Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata (Scheda 4.039).
Lo studio intende valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC,
RASSF1a, GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare
attenzione a sopravvivenza e stadio del tumore. Saranno seguite nel tempo due coorti di 250 pazienti ciascuna
diagnosticati presso l’Anatomia Patologica dell’Ospedale Molinette per mortalità per tutte le cause e mortalità
per tumore della prostata. La prima coorte comprenderà pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima
dell’introduzione del PSA), mentre la seconda coorte comprenderà pazienti diagnosticati dopo l’introduzione
del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati saranno eseguite analisi in PCR per la
valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono stati raccolti i blocchetti di tessuto in
paraffina; le analisi di laboratorio, il follow-up della coorte e le analisi statistiche sono state condotte. E’ in corso
la preparazione dei reports scientifici.
 Identificazione di Biomarcatori tumorali del Carcinoma Prostatico eredo-familiare (Scheda 4.036).
Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri bio-tumorali, gli
assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario, familiare e sporadico. Lo
studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella iniziazione/progressione tumorale,
le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il coinvolgimento della instabilità genetica microsatellitare
(MIN) nei meccanismi di progressione. Si tratta di uno studio caso-controllo multicentrico. Lo studio si articolerà
in 3 fasi. Saranno inclusi almeno 122 casi con nuova diagnosi di CaP eredo-familiare ed almeno 244 controlli
affetti da CaP sporadico, in due anni. I campioni tissutali saranno rivalutati per la definizione di istotipo,
grading, volume tumorale, attività proliferativa ed apoptotica, espressione del recettore per gli androgeni ed
espressione genica, alterazioni strutturali e/o numeriche di cromosomi e MIN. Predefiniti polimorfismi saranno
studiati dal sangue periferico. E’ in corso l’analisi dei dati.
 Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker di sviluppo e progressione del
tumore della prostata (Scheda 4.060). Il test del PSA per il tumore della prostata è associato a bassa
specificità e sensibilità e spesso non riesce a distinguere i tumori aggressivi da quelli indolenti, risultando in
problemi di aumento del numero di biopsie, sovra-diagnosi e sovra-trattamento. In questo studio si vuole
analizzare il pattern di metilazione genica nelle biopsie prostatiche negative per tumore della prostata
prelevate almeno tre mesi prima della diagnosi di tumore per capire se questo sia un marker di sviluppo e
progressione tumorale. L'obbiettivo è di arruolare almeno 150 casi e 150 controlli appaiati. Per entrambi i
prelievi per i casi ed i controlli estraiamo il DNA dai blocchetto di tessuto fissato in paraffina. Lo stato di
metilazione è valutato con PCR specifica per la metilazione (MSP) dopo modificazione con bisolfito. Il pattern
di metilazione è confrontato tra i casi ed i controlli e tra la prima e la seconda biopsia.
274
Programma di attività 2010
PROGRAMMA SUI TUMORI DELLE VIE AERODIGESTIVE SUPERIORI
 Studio Multicentrico Europeo sulle cause dei tumori del capo collo. (Scheda 4.028).
Lo studio è iniziato nel 2003 per ritardi nella disponibilità di fondi e la rilevazione dati è stata condotta per il
periodo 2003-2005. Sono stati inclusi 2.500 casi e 2.500 controlli in 9 aree di 7 paesi europei. La componente
italiana è rappresentata dal CPO Piemonte, dal Centro di Riferimento di Aviano e dall’Università di Padova.
Obiettivi dello studio sono identificare fattori di rischio per i tumori del capo collo (laringe, faringe, cavo orale,
esofago) con particolare riferimento all’interazione tra fattori ambientali e fattori genetici. I geni potenzialmente
coinvolti nei tumori del capo collo saranno studiati in casi e controlli. L’elenco dei geni studiati include geni
coinvolti nel metabolismo dell’alcool (es. ADH2 e ADH3), i geni dell’acetaldeide deidrogenasi (es. ALDH2) ed i
geni del citocromo P450 (es. CYP2E1). I casi e i controlli saranno inoltre studiati per i geni potenzialmente
coinvolti nel metabolismo del tabacco (es. GSTM1, NAT1 e NAT2) così come i geni coinvolti nel riparo DNA
(es. XRCC1). Una banca biologica di globuli rossi, plasma, leucociti e tessuto tumorale sarà inoltre creata per
testare future ipotesi che riguardino la suscettibilità genetica dei tumori capo collo e ipotesi riguardanti
biomarkers della dieta. La raccolta dati e le analisi sono terminate, con il raggiungimento degli obiettivi sia a
livello italiano che europeo. E’ in corso la preparazione dei reports scientifici.
 Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza prognostica in
tumori della laringe e ipofaringe (Scheda 4.037).
Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori
della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di secondi
tumori primari e valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV). Nell’ambito di una coorte
europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla laringe-ipofaringe, sono stati
selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con disponibilità di tessuto tumorale alla
diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del
grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono state concluse le prime analisi di laboratorio e sono in
corso le fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi e l’elaborazione dei dati.
STUDI SU ALTRE MALATTIE MA DI RILEVANZA METODOLOGICA
 Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare in pazienti
oncologici trattati con difosfonati (Scheda 4.049).
Lo studio intende identificare possibili fattori predisponenti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in
pazienti trattati con difosfonati. I casi di ONJ sono identificati all’interno della rete oncologica Piemonte e Valle
d’Aosta con screening attivo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano cominciato il
trattamento con difosfonati nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di rischio
sono ottenute dalle cartelle cliniche. Lo studio è in corso.
 Frequenza ed infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV
(Scheda 4.055). Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus
dell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule
epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue
periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV.
Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente
infettivi.
Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi:
1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche
clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate;
2. condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV
occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA;
3. valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti ;
4. valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti;
5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi.
Lo studio è in corso.
275
Programma di attività 2010
 Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (Scheda 4.056).
Lo studio intende riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad
alto rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea), in particolare stimando la
frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. L’attività inizierà nel
2009, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Dipartimento di controllo della tubercolosi,
Ginevra).
 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare l’impatto dell’immigrazione e
delle misure di prevenzione (Scheda 4.057). Lo studio intende sviluppare un modello dinamico della
trasmissione della tubercolosi in un'area a bassa incidenza, come la Regione Piemonte, ma soggetta ad una
crescente spinta migratoria da paesi ad elevata incidenza di infezione e malattia. I risultati dello studio saranno
utilizzati per integrare strategie di prevenzione e controllo dell'infezione e malattia tubercolare. Il modello
proposto potrà essere utilizzato in aree geografiche soggette ad analoghi fenomeni demografici.
 Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico (Scheda 4.058). Il progetto
prevede l’avvio di uno studio di coorte multicentrico per valutare gli effetti a lungo termine sulla salute in età
adulta e pediatrica dell’inquinamento atmosferico, e la messa a punto ed applicazione di un modello spaziale
per la stima dell’esposizione ad inquinanti. Il progetto prevede sul breve periodo il completamento delle
campagne di monitoraggio per la costruzione dei modelli spaziali per la stima dell’esposizione ad inquinanti.
EPIDEMIOLOGIA
CLINICA
L’articolazione si propone di avviare e consolidare diverse linee di ricerca che riguardano la conduzione di
indagini di epidemiologia clinica, il trasferimento della ricerca nella pratica (linee-guida) e la valutazione della
qualità dei servizi sanitari.
ANALISI DI DATI CORRENTI
 Analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) a fini di programmazione della
Rete Oncologica regionale e di valutazione dell’attuale assistenza oncologica in regime di ricovero
(Scheda 5.001).
Obiettivi
1.1
Monitoraggio della qualità dei dati clinici delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per ospedale,
con particolare riguardo alla compilazione e codifica dei casi oncologici;
1.2
Calcolo dei tassi di ospedalizzazione/trattamento per tipo di neoplasia, su base residenziale;
1.3
Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia;
1.4
Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista
nella Rete Oncologica, per tipo di neoplasia;
1.5
Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento,
ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia;
1.6
Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione).
1.7
Utilizzo di sistemi automatici di classificazione dei ricoveri orientati alla descrizione della gravità clinica
(APR-DRG, Disease Staging) per analisi di sopravvivenza e di valutazione della qualità dei trattamenti
che tengano conto dello stadio clinico alla diagnosi e delle comorbità.
1.8
Analisi delle Prestazioni Ambulatoriali (PA) di radioterapia erogate in Piemonte e stima dei tassi di
utilizzo da parte dei residenti in Piemonte;
1.9
Attribuzione alle PA di radioterapia erogate ai pazienti oncologici della diagnosi attraverso linkage con le
SDO;
1.10 Ricostruzione delle storie assistenziali dei pazienti residenti in Piemonte per specifiche patologie
oncologiche (tumore della mammella, tumore del polmone, tumore del colon retto, tumore della
prostata);
276
Programma di attività 2010
1.11
Integrazione delle prestazioni di accesso in Pronto Soccorso e di visita ambulatoriale (CAS, GIC) nella
ricostruzione del percorso assistenziale dei pazienti oncologici e nel monitoraggio della rete oncologica;
1.12 Produzione, di reports periodici (quadrimestrali) sull'attività oncologica svolta a livello regionale, in base
alla organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici,
totale Regione) e pubblicazione sul sito CPO www.cpo.it
Metodi
Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per
descrivere i fenomeni di interesse.
L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto, in particolare dal 2000, un livello di
completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di
qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che
permette di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati.
L’analisi dell’archivio di Prestazioni Ambulatoriali di radioterapia (gruppo a146: Prestazioni di radioterapia, cod.
92.2), disponibile in modo completo dall’anno 2000, permette a sua volta di:
 stimare il fabbisogno regionale;
 valutare la capacità di risposta della rete di servizi rispetto alla domanda;
 valutare l’appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche (colon retto,
mammella, polmone), attraverso la valutazione della tipologia di trattamento somministrato e
l’appropriatezza dello stesso rispetto a quanto previsto dalle linee guida regionali e dalle evidenze
scientifiche;
 valutare la capacità di ciascun servizio di garantire ai propri utenti il raggiungimento degli standard di
qualità previsti attraverso alcuni idonei indicatori.
 Le analisi dei percorsi assistenziali vengono condotte rispetto a due livelli: regionale e torinese.
Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di interventi
ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali. Questa analisi, concordata con l’Osservatorio
Epidemiologico della regione Veneto, è attualmente in corso ed un articolo sarà sottoposto per pubblicazione
verso la metà del 2010.
 Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento (Scheda 5.005).
Questo progetto ha ricevuto un finanziamento nell’ambito del bando sulla ricerca sanitaria finalizzata regionale
del 2006.
Obiettivi
1. Includere nelle analisi delle dimissioni ospedaliere valutazioni sulle differenze sociali nella tempestività dei
ricoveri, nell’accesso a trattamenti di elezione (interventi chirurgici, radioterapia), nella mortalità
ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle riospedalizzazioni evitabili,
anche attraverso l’impiego di strumenti di classificazione automatica della gravità clinica;
2. contribuire a mantenere l’interesse per questo tipo di analisi e documentare le potenzialità di utilizzo dei
dati sociodemografici previsti sulla SDO;
3. valutare il ruolo di variabili socioeconomiche sulla tempestività della diagnosi, sul tipo di trattamento e
sulla sopravvivenza per i principali tumori, aggiustando i confronti per stadio e comorbidità;
4. analizzare gli studi di clinical audit, condotti per stimare l’impatto delle linee guida aziendali e regionali
sull’appropriatezza, in relazione ad indicatori di tipo socioeconomico;
5. analizzare l'associazione tra condizioni socio-economiche e l’origine geografica della famiglia (con
particolare interesse per gli immigrati da paesi extra comunitari) con esposizioni a fattori di rischio (fumo di
tabacco, smog, condizioni abitative, alimentazione, sport) in un campione di bambini/ragazzi residenti a
Torino (SIDRIA-2);
Metodi
La messa a punto dei modelli di analisi (definizione degli indicatori di posizione sociale definibili a partire dai
dati della SDO, gli indicatori di processo e di esito dell'assistenza) sarà basata su elaborazioni condotte
sull'archivio storico delle dimissioni ospedaliere dell'ASO Molinette per la maggior disponibilità di dati clinici (6
diagnosi e 6 interventi/procedure dal 1995) e per la qualità generale dei dati rilevati.
I sistemi di classificazione adottati per definire sia misure di esito (gravità, tempestività del ricovero), sia per
standardizzare i confronti tra categorie sociali sugli esiti sono il Disease Staging e gli All Patient Refined DRG.
277
Programma di attività 2010
Per specifiche categorie di pazienti verranno eseguiti follow-up dopo la dimissione per studiare l'occorrenza di
nuovi ricoveri e la sopravvivenza.
Nel corso del 2008 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare eventuali
differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione ad indicatori socioeconomici.
Nel corso del 2010 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare eventuali
differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione ad indicatori socioeconomici.
 Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord-Est (Scheda 5.009).
La fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria.
Metodi
Analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia, della persona
ed alla residenza. L’analisi sarà mirata in particolare allo studio della migrazione sanitaria verso altre regioni,
fenomeno che interessa circa il 20% dei ricoveri di residenti nell’area.
L’applicazione delle linee guida sarà monitorata con l’applicazione degli indicatori proposti dal gruppo linee
guida, basandosi in particolare sulle informazioni raccolte con i sistemi di gestione routinaria del paziente
oncologico.
 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante Nord-Est. Analisi dei dati
rilevati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (Scheda 5.017).
Il progetto è in corso (avviato nel 2005) e rientra nell’attività svolta periodicamente, con relazioni biennali. La
fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria.
Metodi:
Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia;
- Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel
PSR, per tipo di neoplasia;
- Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base
residenziale;
- Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento,
ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia;
- Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova
organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale
regione, altre regioni).
- Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione).
MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA
 Progetto di ricerca - intervento triennale: la qualità in oncologia (Scheda 5.008).
Obiettivi
Nella Regione Piemonte è nella fase operativa il progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica
secondo il modello della rete. In quest’ambito, è stato avviato ed è in fase avanzata di realizzazione un
progetto di elaborazione di Linee-Guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle
migliori Linee-Guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie più frequenti, i tumori del colon-retto,
del polmone e della mammella. Queste Linee-Guida costituiscono uno degli elementi di forza del progetto di
attuazione della Rete Oncologica. Nel presente progetto proponiamo una serie di ricerche-intervento,
corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la Rete Oncologica
Piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle prove scientifiche. Il
programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o
epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci
attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto:
 una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidencebased Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza;
278
Programma di attività 2010

la messa a punto di un sistema computerizzato, sperimentato entro la rete dei tumori rari, per facilitare e
rendere più rapida l’acquisizione entro le Linee-Guida dei risultati della ricerca;
 l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screening,
del raggiungimento di obiettivi di qualità;
 la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche;
 l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare
prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca);
 l’identificazione degli ostacoli che si frappongono all’adozione delle Linee-Guida regionali da parte degli
oncologi della rete;
 una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un
tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza.
Il progetto è iniziato a dicembre 2002, ed è terminato dopo una proroga di un anno a dicembre 2006. A
novembre 2007 è stato concluso il primo volume della relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti
con tumore della mammella. I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di
presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della rete oncologica. Sono attese nel 2010
pubblicazioni relative al sottoprogetto sui dati correnti e a quello sul campione di cartelle cliniche. Proseguirà
inoltre l’utilizzo dei dati campionari raccolti nell’ambito di questo progetto per la stima dell’incidenza e
sopravvivenza in macro aree del Piemonte (scheda 2032).
 Centro di documentazione sull’Evidence-Based Medicine (Scheda 5.002).
Obiettivi
 Selezionare, valutare criticamente ed archiviare letteratura clinica (rassegne sistematiche, metanalisi,
linee guida, ecc.) da Internet, banche dati mediche (Medline, Embase, Cochrane Library) e altre fonti su
argomenti oncologici e di altre specializzazioni mediche;
 Svolgere attività di consulenza/collaborazione/formazione, nei confronti di medici e di gruppi di progetto
dell’ASO S. Giovanni Battista e della Rete Oncologica Regionale per la ricerca e la valutazione di
documentazione clinica di buona qualità.
Il Centro è riconosciuto come sezione locale del Centro Cochrane italiano e come centro di documentazione
aziendale.
Particolare attenzione viene dedicata alla ricerca bibliografica e alla valutazione della qualità metodologica di
Linee-Guida cliniche e a rapporti di Technology Assessment disponibili via Internet e alla diffusione degli
aggiornamenti della Cochrane Library.
Nel corso del 2010 il programma di attività prevede in particolare:
• l’aggiornamento delle linee guida sulla valutazione cardiologica pre-operatoria e la rettifica delle
raccomandazioni sull’impiego dei beta bloccanti;
• la preparazione di un articolo scientifico con i risultati dell’impatto delle linee guida sulla trasfusione
di plasma;
• la ripresa dell’attività del gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida per la gestione delle
iperglicemie nel postoperatorio di pazienti in nutrizione artificiale.
 Sperimentazione di un modello di razionalizzazione della assistenza oncologica in Regione Piemontesottoprogetto: Linee-Guida regionali per l'oncologia (Scheda 5.006).
Obiettivi
 mettere a disposizione di clinici, amministratori e responsabili della programmazione alcuni strumenti
finalizzati a migliorare l'appropriatezza dell'assistenza per tumori ad elevata incidenza (LINEE-GUIDA
CLINICHE) e ad orientare decisioni di carattere più generale su quesiti rilevanti (rapporti di
'TECHNOLOGY ASSESSMENT');
 sviluppare un servizio di informazioni sull'assistenza oncologica disponibile in Piemonte ad uso di cittadini
e medici (LINEE-GUIDA per i pazienti, linea telefonica dedicata per i medici di famiglia)
 fornire un supporto di conoscenze cliniche, epidemiologiche e organizzative al programma di
riorganizzazione della Rete Oncologica Regionale.
L'intero progetto è stato elaborato sulla base di una valutazione di quanto previsto dal PSSR 1997-1999
relativamente all'oncologia e delle attività avviate sia in ambito regionale (Commissione Oncologica Regionale
- COR, progettazione organizzativa della Rete Oncologica Regionale - ROR) sia a livello nazionale (programmi
279
Programma di attività 2010
ministeriali 'TRiPSS 2', sui metodi di implementazione di Linee-Guida cliniche, e 'introduzione della Evidence
Based Medicine nel SSN', e dal Programma Nazionale Linee-Guida - PNLG - dell'Agenzia per i Servizi Sanitari
Regionali). Il progetto deve pertanto svolgere una funzione di 'collegamento' tra le diverse attività avviate a vari
livelli sul tema dell'assistenza oncologica, e di 'completamento' e di 'rinforzo' di progetti e attività in parte già
programmati ed in parte da definire.
Metodi
Rapporti di Technology Assessment
 predisposizione di una griglia di valutazione dei documenti elaborati dalla COR per identificare e
selezionare le priorità indicate
 revisione sistematica dei documenti e selezione di alcuni argomenti rilevanti tra quelli proposti dai
sottogruppi della COR
 per ciascun tema selezionato verranno predisposti piani di lavoro specifici da parte dei relativi responsabili
 Linee-Guida
 valutazione dei documenti della COR per la parte clinica con griglia di valutazione AGREE
 definizione di requisiti formali, di contenuto e del metodo di produzione delle LG regionali
 ricerca di Linee-Guida metodologicamente valide ed aggiornate sui tumori selezionati
 confronto tra le raccomandazioni prodotte localmente con altre Linee-Guida
 revisione delle LG da parte dei sottogruppi della COR
 revisione esterna delle LG regionali
 ufficializzazione ed implementazione delle LG nei poli oncologici
Le Linee Guida sono disponibili su www.cpo.it
Nel corso del 2010 sono previsti:
• Presentazione e diffusione delle LG regionali sul carcinoma della prostata
• Pianificazione della valutazione di impatto delle LG regionali sul carcinoma della prostata
• Preparazione di un articolo con i risultati della valutazione di impatto delle linee guida sul tumore del colonretto, attraverso l'analisi dei database disponibili (SDO, prestazioni ambulatoriali) e degli studi di clinical audit
• Definizione di una metodologia sostenibile per l’aggiornamento di alcune LG già pubblicate, eventualmente in
collaborazione con il Sistema Nazionale Linee Guida o con altre regioni interessate
• Elaborazione del rapporto conclusivo con i risultati dell’analisi della tempestività della diagnosi e stadiazione
dei principali tumori per i quali sono state prodotte LG regionali (progetto Dì7)

Elaborazione delle LG regionali sull’uso dei difosfonati nel paziente oncologico.
STUDI SPERIMENTALI
 Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco (Scheda 5.003).
Si tratta di uno studio randomizzato che si propone di confrontare la frequenza di complicanze e la
sopravvivenza tra linfoadenectomia standard (D1) e linfoadenectomia radicale (D2) per il tumore dello
stomaco. Il reclutamento è terminato nel 2006. Nel 2008 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della
mortalità operatoria, nel 2009 l’articolo è stato accettato per la pubblicazione.
 Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) (Scheda 5.011).
Obiettivi
Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare
l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e Tamoxifen a basso dosaggio è in
grado di:
 mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo
del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di
osteoporosi e di invecchiamento cerebrale;
 diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT.
Metodi
 Primo contatto a livello dei tre centri di screening mammografico di Prevenzione Serena (S. Giovanni A.S.,
Molinette e S. Anna) attraverso la consegna alla donna di un opuscolo che descrive HOT. Se la donna
risulta in menopausa e se effettua terapia ormonale sostitutiva o se ha intenzione di iniziarla è invitata a
leggere l’opuscolo e a partecipare ad un colloquio di gruppo con altre donne interessate. Il contatto può
280
Programma di attività 2010
avvenire anche tramite il ginecologo o medico curante coinvolti nello studio, oppure presso i Centri
Menopausa o le farmacie (collaborazione con Farmacia Amica).
 Colloquio presso i Centri Menopausa del S. Anna e del Mauriziano. Durante i colloqui verrà illustrato HOT
alle donne, compilata la scheda di contatto e di eleggibilità, consegnato il consenso informato e
eventualmente fissato l’appuntamento per la visita medica.
 Visita medica effettuata negli stessi centri in cui avviene il colloquio di gruppo a cura degli specializzandi in
Ginecologia coadiuvati dagli assistenti di ricerca. La donna verrà sottoposta a valutazione clinica completa
(anamnesi ed esame obiettivo) e ecotomografia transvaginale. L’ingresso in HOT può avvenire soltanto se
è disponibile durante tale visita l’esito della mammografia eseguita. Vengono compilate le relative schede
al trials. Gli assistenti di ricerca provvederanno alla randomizzazione e consegna del farmaco per un
fabbisogno di 7 mesi fissando l’appuntamento per il follow-up semestrale.
 Follow-up semestrale e annuale.
Lo studio ha avuto inizio a Torino nel 2003 ed il reclutamento è terminato nel 2006. Nel 2010 proseguiranno il
follow-up sui soggetti reclutati.
 Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia (Scheda 5.016).
Obiettivi
Il progetto prevede l'istituzione e l'avvio di un centro di epidemiologia clinica specificamente orientato alla
promozione di studi indipendenti nell'ambito della Rete Oncologica regionale, con compiti di progettazione,
conduzione ed analisi di trials clinici in oncologia, come estensione dell'attività del Centro di Riferimento
regionale per l'epidemiologia e la Prevenzione Oncologica (CPO).
Il centro ha una duplice funzione:
 di riferimento regionale, per la formazione sui clinical trials, per il disegno, il coordinamento e l'analisi di
studi collaborativi nell'ambito della Rete Oncologica;
 di centro di servizio aziendale, per gli aspetti epidemiologici e statistici a supporto dei gruppi di ricerca
aziendali, con particolare riferimento agli studi delle unità presenti nel COES (Centro Oncologico ed
Ematologico Subalpino).
Gli obiettivi specifici del centro sono:
a) obiettivi regionali:
 promuovere la formazione sulla ricerca clinica orientata ai problemi di sanità pubblica nella Rete
Oncologica Regionale;
 coordinare un progetto dimostrativo di ricerca clinica sperimentale che coinvolga le strutture della Rete
Oncologica, dalla scelta del problema all'utilizzo dei risultati.
b) obiettivi aziendali:
 collaborare nell'impostazione, conduzione ed analisi di sperimentazioni cliniche originali in campo
oncologico nelle quali siano coinvolti gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento ai progetti
sviluppati dalle unità operanti nel COES;
 svolgere una funzione di servizio per gli aspetti epidemiologici e statistici nei confronti dei gruppi di ricerca
aziendali già partecipanti a sperimentazioni cliniche.
Metodi
Per quanto riguarda l'attività formativa, saranno realizzati corsi specifici sulla metodologia dei RCT, aperti a
medici ed infermieri della Rete Oncologica Regionale.
Per l'identificazione di uno o due progetti considerati ad elevata priorità, che rappresenteranno i protocolli dei
progetti dimostrativi, saranno organizzati incontri con un gruppo di lavoro che comprenderà, oltre ai
responsabili dei poli oncologici regionali, figure ritenute importanti per dare un giudizio di rilevanza e di priorità
nell'ambito della Rete Oncologica (es. rappresentante dei Direttori Sanitari, dell'Assessorato, di gruppi di
volontariato e di associazioni di pazienti), utilizzando se necessario, tecniche strutturate per il raggiungimento
del consenso.
STUDI DI VALUTAZIONE DI QUALITA’

Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica. (Scheda 5.019).
Nell’ambito degli studi di epidemiologia clinica si è dato sviluppo teorico e applicazione empirica alle
metodologie di analisi dei costi e alla valutazione economica delle prestazioni sanitarie.
281
Programma di attività 2010
In particolare, l’attività progettuale è stata incentrata sui seguenti tre principali ambiti di studio:
1. la valutazione di qualità dell'assistenza attraverso l’utilizzo di banche dati automatizzate (quali ad esempio,
le Schede di Dimissione Ospedaliera e le prestazioni ambulatoriali), che consentono di monitorare a livello di
popolazione molteplici aspetti dell’assistenza erogata, con particolare attenzione agli indicatori di costo dei
percorsi di cura;
2. lo sviluppo e l’applicazione di modelli avanzati per la stima e previsione dei costi assistenziali, in relazione ai
recenti sviluppi metodologici discussi a livello internazionale, anche al fine di valutare l’impatto di scenari
alternativi, attraverso l’utilizzo di modelli decisionali complessi;
3. la valutazione economica nell’ambito di studi clinici controllati, in relazione all’attività di sperimentazione
clinica condotta dal Centro di Epidemiologia Clinica per gli Studi Sperimentali in Oncologia del CPO Piemonte,
attraverso la produzione di strumenti metodologici, la realizzazione di momenti formativi e culturali e la
collaborazione a progetti specifici.
Alla luce dei risultati finora ottenuti, sono stati individuati ulteriori filoni di studio, ritenuti rilevanti sotto il profilo
sia metodologico che empirico. In particolare, sono state poste le basi per affrontare le seguenti tematiche:
− la stima dei costi indiretti sanitari, da intendersi come l’insieme delle conseguenze a carico del paziente e
della propria famiglia derivanti dalle attività di assistenza sanitaria, con attenzione alle numerose criticità
metodologiche che sono ancora oggetto di dibattito a livello internazionale, in particolare attraverso una
applicazione empirica alla valutazione dei costi e dei benefici per i pazienti e le famiglie della chirurgia minore
in otorinolaringoiatria;
− la valutazione del fenomeno migratorio per l’accesso alle cure dei tumori pediatrici nella Regione Piemonte,
in quanto rilevante determinante di costo a carico delle famiglie dei pazienti;
− la prosecuzione del filone di studio dedicato alla metodologia di stima dei costi di patologia, attraverso
l’analisi dei percorsi assistenziali e la stima dei relativi costi per il tumore della prostata a Torino;
− la messa a punto delle tecniche di modelizzazione dei dati di costo caratterizzati da elevata presenza di
censoring;
− lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità percepita dal paziente, in particolare predisponendo
un questionario finalizzato alla valutazione della soddisfazione rispetto al servizio erogato dai Centri
Accoglienza Servizi della Rete Oncologica.
Proseguirà l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei protocolli
relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti.
Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito
dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta una occasione importante di promozione di ricerca
applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A partire
dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza metodologica e
supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese.

Definizione di un sistema di indicatori per la rete regionale di cure palliative (Scheda 5.020).
La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di indicatori
atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base da integrarsi
successivamente nel database regionale della Rete Oncologica.
Dopo la fase di sperimentazione locale, si procederà alla condivisione con le altre UO regionali di Cure
Palliative del sistema, che potrà diventare piattaforma comune alla Rete di Cure Palliative Regionale, con
possibilità di estrazione ed esame dei dati in posizione remota.
La produzione di indicatori sull’attività della rete verrà quindi effettuata in relazione alle diverse fasi di
implementazione del sistema.
L’attuale situazione operativa della rete, con in molti casi nette separazioni funzionali della gestione dei
pazienti a domicilio (gestita come ADI, con i relativi flussi informativi) e in Hospice (gestita come Cure Palliative
o in gestione esterna) ha richiesto tuttavia un intervento preliminare di acquisizione di informazioni di merito,
non ancora pervenute, ed un intervento regionale sui flussi informativo obbligatori a carico delle U.O. di Cure
Palliative.
282
Programma di attività 2010

Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) e
valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese (Scheda 5.021).
Obiettivo principale dello studio, avviato nel 2007 e di durata biennale, è analizzare l’utilizzo delle prestazioni
PET nella Regione Piemonte al fine di disporre delle conoscenze necessarie per una migliore programmazione
di un servizio di estrema rilevanza nell’ambito dell’assistenza oncologica regionale. Questa attività deriva da un
lato da un mandato ricevuto dalla commissione sul Technology Assessment della rete oncologica, dall’altro
rappresenta una continuazione di un progetto avviato in collaborazione con l’ARS dell’Emilia Romagna di
aggiornamento delle indicazioni per l’uso appropriato della PET e per la valutazione del reale impiego.
In particolare, gli obiettivi principali sono:
1. uno studio descrittivo che prevede di:
 effettuare un’analisi dei volumi e della tipologia di assistenza erogata dai servizi PET della Regione;
 stimare il fabbisogno di prestazioni di esami PET nella popolazione oncologica piemontese;
 valutare l’adeguatezza dell’offerta di tale servizio attraverso un confronto con il fabbisogno della
popolazione regionale, tenendo anche conto dei flussi di mobilità dei pazienti in entrata ed in uscita dalla
Regione;
 valutare l’impegno economico della Regione per l’esecuzione dell’esame.
2. la predisposizione/aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in
oncologia, in collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna
3. la valutazione di appropriatezza dell’utilizzo della PET in oncologia in Piemonte attraverso uno studio di
audit clinico prospettico
4. Messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante
sistemi informativi correnti.
Dall’insieme delle analisi realizzate verrà individuata una sintesi delle informazioni di maggiore interesse da
produrre in modo continuativo nel tempo (base annuale) e da rendere fruibile agli interessati attraverso la
pubblicazione presso il sito Internet del CPO.
Nel corso del 2010 è prevista la continuazione delle attività per la messa a punto di un metodo per il
monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti ed il
completamento delle analisi relative allo studio di Audit clinico.

Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di dati da fonti
istituzionali (Scheda 5.023).
Progetto avviato nel 2007. Studio di prevalenza.
Obiettivo
Ottenere una stima della prevalenza di malattie polmonari cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per fasce di età,
utilizzando sistemi informativi correnti.
Materiali e metodi
Definizione di un algoritmo per l’identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche dati: SDO,
prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo delle banche dati delle
Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali.
Stima della prevalenza delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi di studi (trasversali di
popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane.
Risultati e ricadute attese
1. Predisporre un metodo per la stima delle prevalenze di patologie croniche ad elevata frequenza nella
popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e verifica dei risultati rispetto ad altre modalità di raccolta
dell’informazione (es. survey attraverso questionari).
2. La possibilità di effettuare confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il
medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi.
Uno studio pilota è stato condotto nel 2004 su dati del 2002. Sono in fase di analisi i dati raccolti per gli anni
2002-2004.
E’ in fase di costituzione un gruppo di lavoro che si occuperà della validazione della casistica utilizzata a fini
epidemiologici, nell’ambito del progetto ‘Sistemi di sorveglianza epidemiologica basati sull’utilizzo degli archivi
elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune ASL selezionate’. E’ in corso di
283
Programma di attività 2010
elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database amministrativi a fini
epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati.

Progetto per la valutazione delle tecnologie nella Rete Oncologica (Scheda 5.024).
Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte e Commissione TA e Quality assurance della Rete Oncologica. Il
progetto è iniziato nel 2007.
Obiettivi
Promozione e coordinamento/conduzione di progetti di:
 ricerca per la produzione e lo sviluppo di nuove tecnologie;
 ricerca valutativa per documentare l’impatto dell´introduzione delle innovazioni e verificarne l’efficacia
nella pratica e il rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative;
 sperimentazione e monitoraggio dell’uso nelle fasi precoci di adozione per creare le condizioni culturali e
organizzative favorevoli a un uso appropriato e tempestivo.
Questa attività, promossa e coordinata dall’ufficio di TA verrebbe condotta in collaborazione con le Aziende
Regionali e l’Università, ma anche con altre agenzie di TA italiane e internazionali.
Produzione di rapporti di TA: rapporti estesi, o rapporti brevi; produzione di documentazione di supporto alle
scelte di programmazione locali.
Supporto alle attività di TA già avviate da alcune aziende e all’attivazione di nuovi nuclei di valutazione. Il
gruppo regionale di esperti con sede presso l’ARESS svolge funzioni di supporto (fornitura di documentazione
su quesiti specifici), indirizzo e coordinamento per tutte le attività/gruppi, a livello di quadrante/azienda o di rete
di servizi (oncologia, diabetologia, fisiatria, etc).
Per arrivare a realizzare questa struttura si prevede una fase transitoria in cui si prevede:
Costituzione di un gruppo di lavoro che coordini questa fase di avvio;
Costituzione di un gruppo di esperti regionale, con formazione adeguata;
Organizzazione di focus group, al fine di identificare indicazioni su possibili priorità di lavoro per la selezione
degli oggetti di valutazione.
Organizzazione di corsi di formazione regionali. E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le
istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle richieste di valuatzione pervenuta all'AReSS e predispone i
documenti di valutazione HTA sulla base del piano di lavoro approvato dal comitato di attivazione.
 Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie (Scheda 5.025).
Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo
di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su
tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento
conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica.
Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito
mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione.
Partecipano allo studio Servizi chirurgici della Rete oncologica piemontese che trattano almeno 50 nuovi casi
di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro i Servizi di
radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento.
Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno
registrati nel database di Audit clinico SQTM (si vedano scheda 3.003 e 3.004).
Il progetto è triennale e così distribuito:
2006-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software
dbEST, formazione per i tecnici di radiologia.
2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST e follow-up per
le recidive.
2008-2009: registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive.
Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con
fondi regionali.
284
Programma di attività 2010
 Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze con tamoxifen a basse dosi
in donne con neoplasia intraepiteliale della mammella (Scheda 5.026).
Studio multicentrico, coordinatore Dr. A. De Censi, Ospedale Galliera, Genova.
L'obiettivo primario dello studio è valutare se il tamoxifen al dosaggio di 5 mg al giorno per tre anni riduce
l'incidenza di cancro mammario invasivo e di carcinoma duttale in situ della mammella in donne
precedentemente operate per neoplasia intraepiteliale lobulare (LIN2,3) e duttale (DIN, esclusa DIN1a) con
stato recettoriale ER positivo o sconosciuto.
ALTRE ATTIVITÀ DI EPIDEMIOLOGIA CLINICA
Epidemiologia del diabete in Piemonte.
Epidemiologia clinica dei tumori infantili.
Epidemiologia dell’obesità in Italia.
Determinanti della mortalità negli anziani.
Valutazione della mortalità in cardiochirurgia.
Screening di popolazione (vedi articolazione “Prevenzione Secondaria”).
ARTICOLAZIONE
RETE
ONCOLOGICA
Introduzione
L’articolazione Rete Oncologica ha principalmente una funzione di collegamento tra le diverse attività che
hanno maggiore interesse per la pianificazione e valutazione dell’assistenza svolte nelle articolazioni del CPO
e le istituzioni regionali che esercitano un ruolo di governo della rete (Assessorato alla sanità, Ufficio di
coordinamento della rete, Poli oncologici, AReSS).
Inoltre l’articolazione è direttamente responsabile di diversi progetti o attività correnti inquadrate in altre
articolazioni, principalmente nell’Epidemiologia Clinica.
L’attività dell’articolazione “Rete Oncologica” prevede pertanto due filoni principali di lavoro:
a) L’aggiornamento continuo delle sezioni del sito CPO relative alla pubblicazione di dati di interesse per la
valutazione e programmazione dell’assistenza oncologica regionale;
b) L’aggiornamento o il completamento dei progetti specifici con maggiori implicazioni per la Rete Oncologica,
tra quelli presenti nell’articolazione “Epidemiologia clinica” o in altre articolazioni CPO.
a) Relazione sanitaria sull’oncologia (Scheda 6.001)
Nel corso del 2010 sarà pubblicata sul sito CPO una nuova modalità di accesso ai dati oncologici in formato
elettronico, con soluzioni informatiche aggiornate e maggiormente interattive, con l’obiettivo di ridurre i tempi di
produzione e rendere più tempestivamente disponibili i dati. La nuova modalità di pubblicazione prevede infatti
l’aggiornamento dei dati dei diversi capitoli della relazione, man mano che i nuovi dati si rendono disponibili (i
tempi di aggiornamento differiscono per tipologia di fonte e di elaborazione necessaria) e la loro tempestiva
pubblicazione su Internet (sul sito CPO e della Rete Oncologica).
b) Altre attività
Le principali altre attività che rientrano nel programma di lavoro dell’articolazione Rete Oncologica nel corso
del 2010 sono:

Elaborazione definitiva dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2009;
285
Programma di attività 2010

Aggiornamento, ogni 4 mesi, dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno
2010, incluse le elaborazioni specifiche per l’età pediatrica, che saranno resi disponibili sul sito CPO
nell’area riservata COR;

Analisi dei dati regionali sugli accessi al pronto soccorso dei pazienti in trattamento presso day hospital
oncologici;

Analisi dei dati regionali sul consumo di farmaci antineoplastici;

Completamento di un articolo con i dati relativi allo studio di “audit” per verificare l’appropriatezza
dell’utilizzo della PET in Regione e aggiornamento della stima del fabbisogno regionale di esami e di centri
PET;

Pubblicazione degli articoli scientifici con i risultati dell’impatto delle “Linee-Guida clinico organizzative per
la Regione Piemonte” sul carcinoma del colon-retto;

Diffusione, implementazione e valutazione delle “Linee-Guida clinico organizzative per la Regione
Piemonte sul tumore della prostata”;

Collaborazione nell’aggiornamento e diffusione delle raccomandazioni sull’impiego appropriato dei
trattamenti adiuvanti e degli stadi avanzati per il tumore della mammella, del colon-retto e del polmone,
elaborate nell’ambito del progetto AFO-PRI ER;

Collaborazione alla produzione di raccomandazioni sull’impiego di farmaci oncologici di recente
introduzione nel trattamento delle forme avanzate di carcinomi del colon-retto e del rene (PIO-5 in
collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-Romagna);

Gestione e sviluppo del “Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia”, (progetto
“EPICLIN”), con la collaborazione al disegno, conduzione e analisi di trials clinici;

Progettazione operativa della rete regionale per i trial clinici in oncologia;

Monitoraggio attraverso indicatori del funzionamento della Rete Oncologica in termini di copertura della
popolazione affetta da neoplasie e di efficacia nel miglioramento dell’appropriatezza della gestione e della
continuità assistenziale.

Collaborazione a progetti ed attività promosse dall’AReSS e dalla Rete Oncologica su temi di
epidemiologia clinica; (Scheda 6.002)

Contribuire alle fasi di avvio del centro regionale per l’Health Technology Assessment e la produzione di
raccomandazioni/linee guida.
286
Relazione di attività 2009
Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
febbraio 2010
RELAZIONE DI ATTIVITA’ PER IL 2009
PREVENZIONE PRIMARIA E DOCUMENTAZIONE
SULLA CANCEROGENESI
INTRODUZIONE
La ricerca scientifica ha messo in evidenza diversi fattori di rischio che hanno un’importanza considerevole per
la comparsa dei tumori. Nel complesso, una quota elevata della patologia neoplastica è prevenibile
modificando gli stili di vita e riducendo l’esposizione a sostanze cancerogene. Il Piano Sanitario Nazionale
2006-2008 propone diverse azioni tese alla prevenzione delle malattie, con particolare riguardo ai tumori e – in
linea con i piani sanitari precedenti – ribadisce la necessità di individuare modelli operativi più efficaci per la
promozione degli stili di vita sani, in particolare:
• promuovere la prevenzione primaria: la salute è il bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e
personale. In questo contesto le persone assumono un ruolo fondamentale, in quanto gli individui sono la più
ovvia risorsa su cui puntare per raggiungere l’obiettivo di prevenzione;
• migliorare l’integrazione tra la salute e le politiche di prevenzione;
• incoraggiare strategie per stili di vita più salutari.
Scendendo nello specifico per quanto riguarda la prevenzione primaria dei tumori, il PSN pone l’attenzione su
interventi basati sulla sensibilizzazione ai principali fattori di rischio, delineando stili di vita adeguati:
-
promuovere e sviluppare programmi multisettoriali di contrasto al tabagismo che prevedano la prevenzione
del fumo tra i giovani, il sostegno alle politiche di tutela dal fumo passivo e il supporto alla disassuefazione;
-
diffondere il concetto di nutrizione come prevenzione, data la responsabilità di diete non corrette
nell’incidenza dei tumori in questi decenni;
-
promuovere attivamente abitudini non sedentarie;
-
controllare e promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro.
Il principale obiettivo di questa articolazione è quello di avviare e consolidare alcune linee di ricerca nel campo
della prevenzione primaria, soprattutto legate ad alcune abitudini voluttuarie come il fumo di tabacco, e di
proseguire nella ormai consolidata attività di documentazione sulla cancerogenesi.
 Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di
prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare
abitudini e stili di vita a rischio (Scheda 1.001).
I principali obiettivi del progetto possono essere così sintetizzati:
- Stimare la quota di casi di tumore nella popolazione piemontese potenzialmente prevenibili attraverso
interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento.
- Valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare
abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita).
- Acquisire strumenti e materiali (opuscoli, filmati ecc...) già utilizzati e validati in precedenti programmi di
prevenzione primaria.
287
Relazione di attività 2009
-
Stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il
12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici.
E’ in corso la valutazione a livello italiano degli effetti della legge del bando del fumo ed è stato pubblicato un
lavoro sulla valutazione degli effetti della legge in Piemonte.
Il progetto è in progress. Al momento è in atto un'analisi, tra le altre, volta a quantificare il rischio attribuibile al
fumo e all'alcool nei tumori del capo-collo.
Una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare è stata condotta in collaborazione
con l’assessorato regionale alla sanità e un gruppo di medici di medicina generale di Torino.
Scopo della sperimentazione è stato valutare, secondo un disegno randomizzato, se un messaggio di
educazione alimentare da parte dei MMG è in grado di modificare le abitudini in modo percepibile.
 Archivio cancerogeni (Scheda 1.002).
L'archivio, che ha sede presso i locali della SCDU di Epidemiologia dei Tumori all'Ospedale S. Vito, ha i
seguenti obiettivi:
-
-
Offrire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che
semplici raccolte bibliografiche.
Pubblicare e divulgare dati sull’esposizione a cancerogeni in Italia (studio Carex, studio Woodex, mappe di
occupazioni e industrie che comportano rischi di cancerogenicità – vedi sito web www.cpo.it, alla voce
“documentazione cancerogeni” – ed altri), raccogliere informazioni utili a valutare l’evoluzione nel tempo
della esposizione a cancerogeni.
Fornire assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini
epidemiologiche.
L’archivio si trova presso la SCDU di epidemiologia dei tumori, sede del presidio ospedale S. Vito.
Nel 2009 il servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a privati
cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima dell’esposizione.
E’ stata mantenuta la raccolta di documentazione di base con la prosecuzione degli abbonamenti a banche
dati bibliografiche (RTECS, IRIS ecc).
E’ in corso la partecipazione al progetto SYNERGY (cfr. Scheda 4.053) dell’agenzia internazionale per le
ricerche sul cancro (IARC) fornendo la matrice esposizione professione dei cancerogeni respiratori e
l’esperienza necessaria al suo utilizzo nell’analisi di studi caso-controllo, nonché la raccolta di dati nazionali sui
livelli di esposizione agli agenti considerati in SYNERGY. Si è collaborato alla revisione sistematica della
letteratura sul rischio cancerogeno nella produzione di mobili ai fini dell’aggiornamento della relativa
monografia IARC, la cui pubblicazione è prevista nel volume 100 della serie di monografie.
 Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte (Scheda
1.003).
A supporto del programma di diffusione delle Linee Guida clinico-organizzative regionali per la Cessazione del
Fumo, sono state avviate nel corso del 2009 le seguenti attività:
- Progettazione ed erogazione di un Programma di Formazione a Distanza, creato in base alle
raccomandazioni contenute nelle Linee Guida regionali per la cessazione. Tale programma è indirizzato a tutti
gli operatori del primo livello sanitario quali, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, infermieri, psicologi,
ostetriche, etc...
- Progettazione e diffusione di una Campagna di Comunicazione diretta alla popolazione del Piemonte e
mirata a motivare i fumatori ad intraprendere dei percorsi per smettere di fumare, fornendogli informazioni di
orientamento tra le risorse disponibili sul territorio.
- Coordinamento dei diversi gruppi professionali coinvolti nell'ambito del tema Tabagismo a livello regionale e
nazionale e la Commissione del PRAT al fine di promuovere l'attuazione delle azioni previste dalle Linee
Guida.
288
Relazione di attività 2009
- Collaborazione con l'Assessorato della Regione, per il monitoraggio degli obiettivi dei Direttori Generali delle
ASL/ASO piemontesi al fine di valutare il grado di implementazione delle Linee Guida per la cessazione e
verificare eventuali cambiamenti negli obiettivi raggiunti dal 2008 al 2009 dalle ASL.
- Partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto "Comuni liberi dal Fumo", inserito
all'interno dei PePS (Profili e Piani per la Salute) del Distretto 3 dell'ASL To3. Si tratta di un intervento di
comunità, che coinvolge 6 Comuni del Distretto 3, per attivare a livello territoriale delle strategie volte alla
prevenzione del tabagismo tra i giovani ed alla riduzione nella popolazione generale.
- Partecipazione al Gruppo di lavoro aziendale dell'AOU Molinette che ha avuto il mandato di occuparsi del
problema tabagismo all'interno dell'ospedale, per la realizzazione di un progetto, "Molinette libero dal fumo"
che porti ad elilminare il fumo di tabacco all'interno della struttura ospedaliera, focalizzando l'attenzione sui
dipendenti prima e sui pazienti ospedalizzati in una seconda fase.
- Partecipazione al gruppo di lavoro regionale "Genitori più".
DIANA (dieta e androgeni)-5: studio randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della dieta e
dell’attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri
ormonali e/o metabolici (Scheda 1.004).
DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta
alimentazione ed un’adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di
carcinoma della mammella.
Obiettivi secondari sono la valutazione dell’efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione,
attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie.
STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009:
L'arruolamento, per il CPO, è iniziato in data 01 Settembre 2008.
Si prevede a gennaio 2010 di reclutare circa 288 donne delle quali:
11 non randomizzabili per problemi insorti prima del prelievo di baseline
83 non eleggibili
194 eleggibili delle quali 96 randomizzate nel gruppo di intervento
98 nel gruppo di controllo.
Alla data odierna si sono registrate: 10 recidive nel gruppo di controllo 3 recidive nel gruppo di intervento.
Alle donne che hanno sviluppato la recidiva è stato permesso di continuare a partecipare agli incontri fissati dal
calendario per il gruppo di appartenenza.
REGISTRO
TUMORI
REGISTRO TUMORI PIEMONTE
PREMESSA
L’attività di registrazione dei tumori si attua nel comune di Torino e nella provincia di Biella e si svolge
prevalentemente in maniera routinaria attraverso la continua raccolta di dati. La maggior parte dell’attività
svolta, di conseguenza, consiste nell’aggiornamento periodico delle rilevazioni e nella produzione, analisi,
interpretazione e pubblicazione degli indicatori.
 Aggiornamento delle rilevazione routinaria
 Incidenza: E’ stata completata la rilevazione dell’incidenza dell’anno 2006 ed avviata la rilevazione dell’anno
2007 (Scheda 2.001 e Scheda 2.031).
 Sopravvivenza: è stato completato il follow-up fino al 31.12.08 di tutti i casi incidenti dal 1985 (Scheda
2.002).
289
Relazione di attività 2009
 Mortalità (Regione) tumorale (con alimentazione di archivio cartaceo di mortalità generale): l’archivio è stato
aggiornato al 2008 (Scheda 2.003).
- Prevalenza: sono state realizzate le elaborazioni relative alla prevalenza osservata (1985-2008) e sono stati
stimati gli indici della prevalenza totale (Scheda 2.016).
 Sviluppo di progetti strumentali alle rilevazioni routinarie e ai bisogni informativi delle attività delle
altre articolazioni
Nel corso degli anni sono state completate con buoni risultati la sperimentazione delle procedure di record
linkage tra archivi che sono diventati parte integrante dell’attività di rilevazione dei dati e dello scambio di
informazioni tra il Registro Tumori e i programmi di screening (Scheda 2.029). Nel 2009 è stato concluso il
progetto Find and Code, (Scheda 2.028). Tale progetto, coordinato dal CPO e svolto in collaborazione con i
Registri Tumori di Napoli, Ferrara, del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Canton Ticino, ha portato allo
sviluppo di un software per la cattura di diagnosi istopatologiche attraverso l’analisi del testo ed alla creazione
di un grande golden standard.
 Programmi di analisi dei dati descrittivi e relative pubblicazioni
Nel 2008 sono stati pubblicati dalla IARC, per la nona edizione di ‘Cancer Incidence in Five Continents’, i dati
di incidenza di Torino e di Biella relativi al quinquennio 1998-2002.
Nel 2009 è stata realizzata la pubblicazione sul sito Web www.cpo.it dei seguenti indicatori: incidenza,
mortalità, sopravvivenza e prevalenza con aggiornamento al 2006.
 Assistenza all’avvio del Registro Tumori di popolazione della Regione Valle d’Aosta
Nel 2008 è stata avviata la registrazione dell’incidenza tumorale dell’anno 2007 da parte del nuovo Registro
Tumori della Valle d’Aosta con la supervisione del CPO (Scheda 2.027). Nel corso del 2009 si è avuta una
sospensione dell’attività in quanto la Direzione del Dipartimento di Prevenzione da cui il personale del Registro
dipende è stata rinnovata. Dalle analisi effettuate congiuntamente è emerso come fosse necessario un
avvicendamento del personale dedicato alla registrazione.
 Conduzione/partecipazione ad altri studi che utilizzano i dati di incidenza e sopravvivenza
Sono proseguiti i seguenti studi:
- Studio sui tumori multipli primitivi (scheda 2.017)
- Studio sui tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e a Torino
(scheda 2.023)
- Studio sull’uso della terapia ormonale sostitutiva, pratica di screening e tumore della mammella (scheda
2.022)
Sono stati conclusi i seguenti studi:
- Studio regionale di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico negli interventi recettivi per tumore del colon
retto (scheda 2.025).
- Studio sull’associazione tra morbo di Parkinson e melanoma (scheda 2.026)
- Studio sugli effetti a lungo termine dell’irradiazione timica in età infantile (scheda 2.021)
Nel 2009 è proseguita la partecipazione del Registro Tumori Piemonte ai seguenti studi nazionali ed
internazionali:
- Banca dati e pubblicazioni AIRTum
- EUROCARE, ITACARE, EUNICE (scheda 2.024), ACCIS, EPIC (scheda 2.006), NAP Italia (scheda 2.020).
E’ proseguita anche l’attività di record linkage tra gli archivi del Registro Tumori e il Registro nazionale dei casi
di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per lo studio dei tumori AIDS correlati.
Nel 2009 è stato concluso il progetto Haemacare con la stesura del manuale internazionale per la
registrazione delle neoplasie dell’apparato emolinfopoietico (Scheda 2.019).
 Progetto EUROCOURSE
Nell’aprile 2009 ha avuto formalmente avvio il progetto EUROCOURSE. (scheda 2.030)
290
Relazione di attività 2009
Il progetto, nato nel seno della European Network of Cancer Registres, ha per obiettivo lo sviluppo scientifico,
tecnico ed organizzativo della rete dei Registri Tumori dell’Unione Europea. Il progetto ha l’esplicito compito di
definire criteri per la copertura di registrazione e di porre le basi per un data set dei dati Europei.
Nel corso del 2009 il CPO, come affidatario del WP3, ha organizzato un meeting a Torino sul problema della
completezza della registrazione tumorale nei paesi europei ed ha organizzato un meeting congiunto con il
WP4 sulla qualità dei dati e costruzione di un database europeo comune.
. Stima dell'incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei principali tumori in Piemonte
La parziale copertura della registrazione dei tumori nel territorio Piemontese rende necessarie l'introduzione di
procedure di stima per le aree attualmente non coperte. (scheda 2.029). Il progetto prevede la stima
dell'incidenza, prevalenza e sopravvivenza tumorale nelle ASL e/o Poli oncologici e/o macro aree subregionali, con riferimento geografico dipendente dalla stabilità statistica delle stime stesse.
Nel corso del 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel
2000 e nel 2004 ed è in corso di preparazione la relazione per le stime di sopravvivenza delle pazienti con
tumore del seno.
REGISTRO TUMORI INFANTILI
Anche il Registro Tumori Infantili sviluppa un’attività routinaria, condotta dal 1967, e operante su base
regionale e partecipa agli studi nazionali ed internazionali AIRT, EUROCARE, ECLIS ed ACCIS sulla
epidemiologia descrittiva e sulla sopravvivenza dei tumori infantili. Partecipa inoltre ad un gruppo di lavoro
europeo denominato PanCare per lo studio degli effetti a lungo termine dei trattamenti del tumore pediatrico.
Le attività vengono svolte con una sequenza biennale e sono ripetute periodicamente. E’ completato
l’aggiornamento della rilevazione di incidenza al 31.12.2007. E`stato inoltre aggiornato lo stato in vita al
31/12/2009 dei casi inclusi nel registro fino al 2007. Sono state completate le analisi dei trend temporali
dell’incidenza nel periodo fino al 2001 e della sopravvivenza fino al 2004. (Schede 2.007 e 2.008)
Sono inoltre proseguiti gli studi sulla qualità di vita dei lungosopravvissuti dopo una diagnosi di tumore infantile
(Scheda 2.011) e l’attività svolta nell’ambito del programma nazionale sulle terapie antitumorali e la morbilità
tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico (Scheda 2.013); mentre si è concluso lo studio sulla sopravvivenza
a lungo termine dei casi di tumore infantile (Scheda 2.012),
REGISTRO MESOTELIOMI MALIGNI
 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del
Piemonte (Scheda 4.003).
L’attività afferisce al Registro Nazionale dei Mesoteliomi di cui questo Registro è centro operativo per il
Piemonte. Per la raccolta di informazioni anamnestiche, sono state condotte in modo routinario la rilevazione
dei nuovi casi incidenti nei principali ospedali e le relative interviste ai casi incidenti. Sono anche state
condotte le rilevazioni sistematiche dei casi presso i servizi di Anatomia Patologica e nell’Archivio delle SDO.
Sono stati aggiornati i tassi di incidenza per mesotelioma per le ASL del Piemonte.
PREVENZIONE
SECONDARIA
 Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella (Schede 3.001,
3.019, 3.020 e 3.021).
Il CPO ha proseguito il coordinamento del Gruppo Regionale per gli screening oncologici e organizzato come
tutti gli anni i relativi workshop per la presentazione dei dati. Sono attivi programmi di screening, sia cervicale
che mammario, nella Regione Piemonte in tutti i Dipartimenti. Il CPO coordina direttamente i dipartimenti di
Torino e di Novara-Verbano-Cusio-Ossola.
291
Relazione di attività 2009
Si è fornito supporto al Comitato Regionale per l'attuazione omogenea degli screening nell'ambito della
applicazione della nuova DGR 111 del 2 agosto 2006.
Si è dato supporto al CSI per la manutenzione evolutiva del sistema gestionale e del data warehouse
regionale. Da Luglio 2008 è in uso a Torino la nuova scheda di refertazione citologica informatizzata.
Inoltre:
- si sono svolte le attività preparatorie, incluse le modifiche al sistema informatico, per l’attività pilota di triage
mediante test HPV delle citologie di basso grado e borderline, e si è avviato lo stesso.
- si sono avviate le modifiche informatiche ed ottenuti i finanziamenti per l’avvio in due dipartimenti di un
progetto pilota di screening primario mediante test per il DNA di tipi oncogeni di HPV.
- Si è avviata una revisione dei flussi organizzativi dello screening in funzione di un’analisi dei rischi
organizzativi.
- Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica della Regione Piemonte per preparare l’emanazione della
circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce
spontanei in esami di screening entro il programma regionale.
- Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica ed il Settore Economico Finanziario della Regione Piemonte
per preparare l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e
valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening
oncologici.
- Su mandato regionale, si è dato luogo all’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening
oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie.
 Programma regionale di screening dei tumori colorettali (Scheda 3.010).
Il programma è in corso.
Per recuperare il ritardo negli inviti dei 58enni alla FS è stato deciso di inserire almeno due coorti di nascita (da
scegliere in base a considerazioni locali in ciascun dipartimento già attivo) nel programma FOBT.
A Torino è stato attivato il centro unificato di screening endoscopico che garantisce un volume di attività di
4000 esami/anno
E’ stata completata l’attivazione del programma che copre alla fine del 2009 tutto il territorio regionale. Oltre ai
citati ritardi per il programma con sigmoidoscopia, permangono problemi che limitano il volume di attività nei
dipartimenti della provincia di Torino.
Sono state completate le procedure per l’acquisto della strumentazione per integrare la dotazione esistente dei
centri di riferimento endoscopici (finanziamento su fondi del Piano Nazionale Prevenzione Attiva) e i
dipartimenti attivi hanno acquisito la stessa.
Inoltre:
- Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica della Regione Piemonte per l’emanazione della circolare
esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce spontanei in
esami di screening entro il programma regionale.
- Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica ed il Settore Economico Finanziario della Regione Piemonte
per l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e
valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening
oncologici.
- Su mandato regionale, si è dato luogo all’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening
oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie.
 Programma formativo sugli screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colonretto
nella Regione Piemonte. (Scheda 3.001 bis).
Nell'ambito della formazione regionale rivolta agli operatori inseriti nei programmi di screening oncologici
femminili (mammella - collo dell’utero) e del colon retto nel 2008 sono stati svolti 5 corsi teorici con la
partecipazione complessiva di 276 operatori, 4 corsi pratici con la partecipazione complessiva di 49 operatori e
4 workshop con il coinvolgimento complessivo di 483 operatori.
 Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening
mammografico, cervicale e del colonretto. (Scheda 3.028)
292
Relazione di attività 2009
Il gruppo tecnico ha realizzato, come da obiettivo e metodologia del progetto, le funzionalità di routine e più
precisamente il follow-up dei casi identificati allo screening (indicazione all’intervento/trattamento) per lo
screening mammografico e citologico e il follow-up sui casi intervallo (probabili casi intervallo) solo per lo
screening mammografico. E' in corso l'analisi di fattibilità per quanto riguarda lo screening colorettale.
E' stato realizzato il sistema informativo di supporto al Service per uniformare parte delle procedure interne ad
ogni programma di screening per quanto riguarda la gestione delle procedure di record linkage.
L’applicativo è stato poi sperimentato a livello regionale. La sperimentazione, effettuata al momento solo per lo
screening mammografico, ha permesso di:
- incrociare gli archivi CSI con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) restituendo ad ogni dipartimento
l’elenco delle cartelle da richiedere;
- raccogliere i dati necessari per la ricerca dei casi intervallo.
Il lavoro è stato coordinato dal CPO Piemonte con frequenti contatti con i vari dipartimenti piemontesi per lo
scambio delle informazioni relative alle cartelle cliniche.
 Prevenzione Serena: integrazione anche nella prevenzione (Scheda 3.018).
Nel 2009 è continuata l’azione di sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero nei confronti
delle donne straniere residenti e STP (Straniere Temporaneamente Presenti) sul territorio regionale, al fine di
favorire la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e di screening, contribuendo a
rimuovere alcune barriere alla partecipazione, come quelle linguistiche e culturali. In collaborazione con gli
operatori sanitari e i mediatori interculturali, è proseguita la distribuzione del materiale informativo multilingue
relativo allo screening del cervicocarcinoma presso ASL, consultori, centri ISI (Centri di Informazione Sanitaria
per gli stranieri), centri interculturali ed associazioni che si occupano di immigrazione, su tutto il territorio
regionale.
E’ continuata la collaborazione tra il CPO Piemonte e l’ambulatorio IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse)
dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino per integrare nel percorso di prevenzione sia donne straniere
regolari che STP.
 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione
nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. (Scheda 3.027).
Si sono messi a punto i protocolli e i materiali per valutare attraverso metodologie sia di tipo epidemiologico
che sociologico, le cause della variabilità intra e interregionale nella partecipazione ai programmi di screening
organizzato (mammella, cervice, colon retto).
 Valutazione di processo e di impatto per lo screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.002).
Si sono prodotti gli indicatori di processo per le donne invitate nel 2008 in tutti programmi regionali. Si è
analizzata la distribuzione dei valori tra programmi e in confronto alla situazione italiana ed i risultati sono stati
discussi con i Dipartimenti.
Si è effettuata, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per la Screening e in collaborazione con il GISCi, la
survey annuale sugli indicatori di processo dei programmi organizzati italiani per l’attività svolta nel 2008.
Nell’ambito del progetto EUNICE, in collaborazione con il registro tumori finlandese, si è completata l’analisi
comparativa dei dati sugli indicatori di processo in diversi paesi europei e si è curata la pubblicazione un
numero speciale di European Journal of Cancer sullo screening cervicale in Europa.
 Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del
cervicocarcinoma (Scheda 3.007).
Si è continuata la produzione di statistiche per laboratorio, dell’interazione con i laboratori e delle riunioni di
scambio e discussione dei preparati.
Si è proseguita la raccolta dati sui trattamenti a livello regionale e coordinata la raccolta sugli stessi a livello
nazionale. Si è consolidata l’attività di peer-reviewing dell’appropriatezza dei trattamenti e lo studio sulle
complicazioni degli interventi.
Nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie si è effettuata la lettura in cieco di un campione di
vetrini in citologia liquida letti nell’ambito del trial da parte di esperti riconosciuti a livello internazionale per
valutare l’effetto dell’esperienza.
293
Relazione di attività 2009
 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma (Scheda
3.006).
E’ stato tenuto il coordinamento nazionale dello studio “Nuove tecnologie per lo screening del
cervicocarcinoma”. Si è completato il recupero delle diagnosi di lesioni di alto grado eseguite al di fuori del trial
e la revisione in cieco dei preparati istologici. Sono stati analizzati e pubblicati i risultati su efficacia nella
prevenzione dei tumori cervicali invasivi e su sopradiagnosi di CIN con il test HPV rispetto alla citologia
convenzionale.
Si sono condotte analisi statistiche sulla tipizzazione delle donne positive al reclutamento e sul re-testing con
HPV di un campione di donne negative al round precedente. Sono state fatte le analisi molecolari su carico
virale e integrazione del DNA virale e avviata la tipizzazione delle positive al re-testing.
Si è svolta attività di revisione della letteratura nell’ambito dell’aggiornamento delle linee-guida europee
sull’uso del test HPV nello screening cervicale e si è partecipato alla preparazione delle stesse. Si è attivato un
gruppo di lavoro italiano per un rapporto di HTA.
 Interazione tra screening cervicale ed introduzione della vaccinazione per alcuni tipi di
Papillomavirus umano. (Schede 3.024. 3.022).
Si è conclusa la raccolta dei campioni, e svolti i test e la genotipizzazione per uno studio sulla prevalenza di
infezione da HPV nelle donne italiane 18-24 anni.
Si è proseguito lo sviluppo di modelli matematici sulla trasmissione dell’infezione per stimare l’effetto della
vaccinazione sulla circolazione virale e sullo screening, in particolare per ciò che riguarda il ruolo dell’immunità
acquisita da infezione naturale e l’impatto di differenti strategie di catch-up. I primi risultati sono in
pubblicazione.
 Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening
per i precursori del cancro cervicale (Scheda 3.030)
Si è definito il disegno, ottenuto finanziamento, definite ed eseguite le modifiche del sistema informativo,
definita l’organizzazione.
 Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell’utero (Pap-test) nel cantone di
Zenica-Duboj (Bosnia Erzegovina) (Scheda 3.014).
E’ stata fornita consulenza tecnica per:
 la costruzione di un sistema informatizzato di gestione dei dati
 la formazione degli operatori all'utilizzo del sistema informativo
 la definizione di un programma di formazione ed aggiornamento di tutte le categorie professionali
coinvolte
 la campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione femminile generale e quella target
 l’allestimento dei centri di primo e secondo livello.
 Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione
corrente e di progetti di promozione della qualità e monitoraggio di indicatori di qualità del trattamento
del carcinoma mammario (Schede 3.003 e 3.004).
Si è dato supporto ai 9 programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate nel
2008-2009. Si è analizzata la distribuzione dei valori tra programmi ed effettuato il feedback ai Dipartimenti.
E' proseguito il monitoraggio dei dati sul trattamento SQTM in ambito GISMA, europeo e nei programmi di
screening della Regione Piemonte.
E’ stata effettuata, su base regionale, la valutazione dei casi di intervallo con l’utilizzo dei file del Registro
Tumori e delle Schede di Dimissione Ospedaliera. E’ proseguita la collaborazione all’attività di certificazione
delle Breast Unit a livello europeo da parte dell’EUSOMA, attraverso la costituzione e l’aggiornamento di un
database europeo di dati clinici individuali delle Breast Unit certificate.
Sono stati pubblicati gli abituali rapporti entro il documento annuale dell’Osservatorio Nazionale per lo
screening dei tumori femminili. E’ proseguita l’attività del Centro di Riferimento Regionale per la qualità nello
screening mammografico.
294
Relazione di attività 2009
Prosegue lo studio dei carcinomi duttali in situ identificati allo screening per valutare la predittività di indicatori
biologici rispetto all’occorrenza di recidive, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università
di Torino.
Si è concluso un progetto multicentrico di assicurazione di qualità finanziato dal Ministero della Salute a
Torino, Trapani, Lecce, Udine con raccolta dei dati su SQTM e discussione multidisciplinare dei risultati degli
indicatori e dei casi critici.
 Database per la valutazione dei programmi europei di screening mammografico (Scheda 3.012).
E’ stato approvato nel 2008 il finanziamento pluriennale per la realizzazione di una datawarehouse nazionale
di screening (resp. A. Ponti), dal Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale Screening e
nell’ambito del Programma Integrato di Oncologia. Nel 2008 si è costituito il gruppo di lavoro e nel 2009 è
stata completata la ricognizione sui sistemi informativi regionali di screening.
Nel 2009 è proseguita l’analisi dei dati nell’ambito dello studio europeo multicentrico EUNICE (European
Network for Information on Cancer), coordinato dallo IARC di Lione. In questo ambito è stato realizzato un
database on-line di dati aggregati, utilizzato a livello europeo ed italiano.
 Partecipazione allo studio multicentrico sulla valutazione dell'impatto dello screening mammografico,
e studi di valutazione dell’impatto dello screening regionale piemontese (Scheda 3.016).
E’ avvenuto l’aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella,
costruito in collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 1992-2003. E’ stato effettuato il follow-up al
31/07/2007. Il database è in formato SQTM (si veda scheda 3.003) e contiene dati dettagliati sullo stadio, la
diagnosi e la terapia dei casi incidenti a Torino di età 40-79 anni, raccolte in parte grazie alle informazioni
fornite dallo screening mammografico e in parte attraverso indagini ad hoc presso i Servizi di Anatomia
Patologica. Il database viene utilizzato anche per indagini di Epidemiologia Clinica in particolare sulla
sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza
(specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è
responsabile del sottoprogetto sui carcinomi in situ e gli early breast cancer (tesi di Master in Epidemiologia di
Sabina Pitarella). E’ stato effettuato, entro la base dati del progetto, uno studio multicentrico caso controllo
sull’impatto dello screening mammografico in Italia sulla mortalità per cancro della mammella.
 Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione dell’efficacia dello screening
sigmoidoscopico nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) (Scheda 3.005).
E’ stato completato, con il coordinamento CPO, il follow-up di incidenza e mortalità al 31/12/2007 per tutti i
centri partecipanti al trial e sono state definite insieme al gruppo inglese le modalità di analisi dello studio.
 Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (studi SCORE2 e SCORE 3)
(Schede 3.008 e 3.011).
Sono continuati gli inviti ai round successivi per i soggetti randomizzati al FOBT nell’ambito dei programmi di
popolazione.
Sono state effettuate le analisi relative al follow-up dei diversi bracci per stimare l’incidenza di tumori
d’intervallo, l’uso dei servizi ambulatoriali e l’impatto dello screening sulle modalità di trattamento dei cancri.
Sono state effettuate analisi preliminari.
 Confronto delle caratteristiche degli adenomi diagnosticati con il FOBT e con la FS (studio SCORE2 e
banca biologica) (Allegato Schede 3.005 e 3.008).
E’ stato completato il confronto degli adenomi individuati dal FOBT e dalla FS ed è stato preparato un lavoro
da sottomettere alla pubblicazione.
 Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali (Scheda 3.025)
Sono state completate le procedure per l’acquisizione del parere del Comitato Etico aziendale; è in corso la
procedura di acquisto del materiale necessario per lo studio.
295
Relazione di attività 2009
 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la
sigmoidoscopia (Scheda 3.026)
E’ stato completato lo studio preliminare di riproducibilità (intra- e inter-osservatore) della lettura delle
colonscopie virtuali con e senza l’utilizzo del CAD.
E’ stato avviato il reclutamento dello studio di valutazione della performance del CAD in pazienti cui è stata
somministrata la preparazione intestinale ridotta, con marcatura fecale.
EPIDEMIOLOGIA
EZIOLOGICA
INTRODUZIONE
L’attività, come da programma del CPO, è stata orientata a monitorare il rischio cancerogeno per la
popolazione piemontese. Sono state effettuate sia indagini su fattori di rischio già noti ma che presentano
aspetti di particolare rilievo (ad es. mesotelioma ed amianto od i fattori di rischio per il tumore del polmone), sia
sugli effetti di agenti il cui ruolo cancerogeno è soltanto sospettato (come radiazione solare ed ultravioletta,
elementi della dieta, gas di scarico o campi magnetici ELF). Le indagini sono state orientate anche alla misura
degli effetti cancerogeni alle basse intensità d’esposizione. Inoltre sono stati avviati studi su patologie non
neoplastiche ma che sono utili per esplorare aspetti metodologici e di esposizione di interesse anche per
indagini in ambito oncologico. Sono state concluse alcune indagini, per alcune delle quali viene ancora
mantenuta una scheda di attività in relazione al fatto che le pubblicazioni scientifiche sono in corso.
STUDI SUGLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO E STUDI
SULL’INCIDENZA DI MESOTELIOMA. Nel 2009 sono state svolte le seguenti attività:
 Studio caso controllo sul mesotelioma maligno nella ASL di Casale Monferrato (Schede 4.001, 4.002,
4.026). Nel 2009 sono iniziate le analisi statistiche su circa 250 casi e 430 controlli. Lo studio fa parte di un
programma (ex art. 12) dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Sanità ed è condotto con la
partecipazione della ASL 21.
 Studi di coorti di lavoratori del cemento-amianto e delle loro mogli (Scheda 4.002). Lo studio ha
misurato la mortalità per causa, l’incidenza di mesotelioma e la frequenza di ricoveri ospedalieri nelle coorti
degli ex dipendenti Eternit e SACA e delle loro mogli. Nel 2009 è stato completato l’aggiornamento del followup delle coorti e le analisi dei dati sono in corso.
 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del
Piemonte (Scheda 4.003).
Obiettivi: analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte; raccolta dei dati per il ReNaM (Registro
Nazionale Mesoteliomi), di cui il registro costituisce Centro Operativo Regionale; raccolta di informazioni
anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta
incidenza; misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. Per la raccolta di
informazioni anamnestiche, sono state condotte in modo routinario la rilevazione dei nuovi casi incidenti nei
principali ospedali e le relative interviste ai casi incidenti nell’anno. Sono anche state condotte le rilevazioni
sistematiche dei casi presso i servizi di Anatomia Patologica e nell’Archivio delle SDO. Sono stati aggiornati i
tassi di incidenza per mesotelioma per le ASL del Piemonte. I risultati sono stati presentati ampiamente nel III
rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi, relativo ai risultati nazionali. Sono stati pubblicati diversi lavori
scientifici, tra cui in particolare due lavori relativi alla sopravvivenza del mesotelioma maligno in Italia.
 E’ proseguito, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale a Novara uno studio sulla biologia
molecolare dei mesoteliomi maligni (Scheda 4.023), con l’obiettivo di analizzare i fattori di rischio genetici
per lo sviluppo del mesotelioma pleurico e l’interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto. Sono
stati raccolti campioni di sangue dai casi e dai controlli inclusi al punto precedente ed intervistati da Settembre
2001. Sono anche stati inclusi casi e controlli identificati nell’area di Torino. Le analisi di laboratorio hanno
296
Relazione di attività 2009
indicato un aumento del rischio di mesotelioma per i soggetti con ridotta attività di un gene (XRCC1) coinvolto
nella riparazione del DNA. Nel 2008-2009 le analisi sono state estese a nuovi polimorfismi ed è stata iniziata
l’analisi GWAS in collaborazione con ISI (Torino) e IST (Genova). E’ stato pubblicato un articolo scientifico e si
è partecipato a due lavori di rassegna.
PROGRAMMA SULLA VALUTAZIONE DEI DATI DI EPIDEMIOLOGIA GEOGRAFICA: il programma
prevede la messa a punto e l’utilizzo di tecniche di analisi dei dati geografici per la definizione di aree a rischio
elevato per neoplasia o altre malattie. Nel 2009 l’attività di ricerca sulla distribuzione spaziale (Scheda 4.026) è
stata limitata ad approfondimenti metodologici. L’attività di analisi spaziale è stata anche utilizzata per
rispondere a domande relative all’andamento del rischio neoplastico in Piemonte.
STUDI SU EZIOLOGIA ED EFFETTI TARDIVI DEI TUMORI INFANTILI.
Il programma comprende i seguenti sottoprogetti:
 Studio Multicentrico Italiano sull'eziologia dei Tumori Infantili Linfoemopoietici e dei Neuroblastomi
(SETIL) (Scheda 4.009). Lo studio è condotto in diverse regioni italiane e sono inclusi i bambini di età 0-10
anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. L’indagine è
relativa alle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi
gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo
passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi, delle eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Si
intende anche stimare quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. La raccolta dati si è conclusa e sono
inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli. Le interviste sono state completate a Febbraio
2004. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono stati inclusi ed intervistati
2.013 tra casi e controlli. Sono in via di completamento le analisi statistiche. I primi risultati dello studio saranno
inviati per pubblicazione. Lo studio contribuisce al consorzio internazionale CLIC sulle leucemie infantili.
 Studio internazionale sull’incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile (Scheda
4.040) con l’obiettivo di valutare il rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età
pediatrica (0-14 anni). Lo studio multicentrico internazionale coordinato dall’Agenzia Internazionale per le
Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione include dati di 13 registri tumori su base di popolazione. La coorte è
composta di 37.505 bambini con diagnosi tumorale, fra i quali si sono verificati 375 secondi tumori. Due articoli
scientifici sui secondi tumori dopo leucemia o linfoma in età pediatrica e sui secondi tumori dopo tumore al
cervello o al sistema nervoso in età pediatrica sono stati pubblicati. L’attività di analisi è stata completata, è in
corso la preparazione di un lavoro scientifico sui tumori solidi. A questa linea di ricerca è associata l’indagine
sul rischio di secondo tumore maligno nella coorte del Registro dei Tumori Infantili, che è descritta in altra
parte di questa relazione.
 Studio GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella
associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche (Scheda 4.042). Lo studio mira ad
indagare il rischio di tumore mammario associato all’irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche
genetiche. Il rischio relativo di tumore mammario per le donne esposte a radiazione durante l'infanzia e
l'adolescenza è tra i più alti osservati dopo esposizione a radiazioni ionizzanti. La suscettibilità è aumentata in
relazione a polimorfismi dei geni del riparo del DNA, in particolare dei geni attivi nel riparo del danno indotto da
radiazione. L'indagine prevede la conduzione di studi epidemiologici di tipo caso controllo all'interno di coorti di
soggetti che hanno ricevuto radioterapia durante l'infanzia e l'adolescenza. La raccolta dati è completata e le
analisi statistiche sono è in corso alla IARC.
 Età e coorte di nascita materne in associazione con il rischio di leucemia linfatica acuta infantile
(Scheda 4.043). Si vuole valutare se l’età e/o la coorte di nascita materna siano fattori di rischio per leucemia
linfatica acuta nei bambini tra 0 e 4 anni. In un primo studio condotto utilizzando i dati del Registri Tumori
Infantili del Piemonte è stata trovata un’associazione tra le caratteristiche materne ed il rischio di leucemia
linfatica, ma non è stato possibile, per problemi di collinearità, discriminare tra l’effetto dell’età materna e quello
della coorte di nascita. L’ipotesi è stata testata utilizzando i dati del Registro Tumori della Svezia e del Registro
297
Relazione di attività 2009
Multigenerazionale svedese, in collaborazione con il dott. Olof Akre del Karolinska Institutet. Lo studio è stato
concluso nel 2009.
RISCHI CANCEROGENI PER IL POLMONE.
Il programma prevede la valutazione del rischio di tumore polmonare da fumo passivo, occupazione ed altri
fattori nonché l’approfondimento di aspetti metodologici. Il programma di studio ha già visto la conclusione
delle prime fasi ed attualmente si articola nei seguenti sottoprogetti:
 Studi sull’esposizione in età infantile a cancerogeni ambientali (inquinamento atmosferico ed indoor,
fumo di tabacco (Scheda 4.022). Si tratta di un’indagine che prosegue l’attività promossa inizialmente con lo
studio multicentrico SIDRIA, mirato a valutare la frequenza e l’andamento geografico e temporale dei disturbi
respiratori e allergici nell’infanzia e ad analizzarne l’associazione con numerosi fattori di rischio ambientali
(inquinamento atmosferico, inquinanti indoor), legati allo stile di vita (esposizione a fumo di tabacco, abitudini
alimentari, stili di vita) e sociali (condizioni socio-economiche della famiglia, condizione di immigrato). In
particolare, il centro di Torino, responsabile del coordinamento nazionale dello studio, coordina il gruppo di
lavoro nazionale che analizza la relazione tra esposizioni outdoor e salute respiratoria; il centro ha inoltre
collaborato con i gruppi di lavoro per lo studio delle associazioni tra disturbi respiratori e fattori di rischio indoor
(esposizione ad animali domestici) e fattori di rischio individuali (BMI e sedentarietà). Nel 2009 è proseguita
l’analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche internazionali.
PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE
Il programma comprende indagini di coorte e d’altro tipo per la quantificazione del rischio cancerogeno da
attività lavorativa. Oltre agli studi sottoelencati concorrono a questo programma gli studi sull’esposizione ad
amianto e quelli sulla eziologia dei tumori vescicali, polmonari e di altre sedi.
 Studio di coorte sui lavoratori di un’industria della gomma (Scheda 4.021).
Sono stati completati il follow-up (stato in vita noto per oltre il 95% dei componenti la coorte) e l’acquisizione
delle cause di morte dei deceduti. E’ stata condotta l’analisi di mortalità e quella di incidenza, con riferimento
alla popolazione piemontese. Le restanti analisi dei dati sono in corso. La mortalità generale presenta un
deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione durante l'attività in azienda e concentrato nelle
malattie cardio-vascolari e respiratorie (effetto lavoratore sano). La mortalità tumorale è sovrapponibile
all'atteso per la maggior parte delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente
significativo di tumori maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide. L'incidenza
di tumori vescicali, diversamente dalla mortalità, è aumentata in misura statisticamente significativa.
 Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica (Scheda 4.051).
Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono di indagare il ruolo di fattori di rischio genetici
(famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica, analizzando le
relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. Lo studio caso - controllo è condotto in
tre reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in due reparti medici e chirurgici del ospedale San Giovanni
Battista di Torino per il reclutamento dei controlli.
Il materiale biologico prelevato, viene inviato, al laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Institute for
Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal Prof Giuseppe Matullo per le analisi. Sono stati reclutati ad
oggi circa 585 casi e 580 controlli, di cui per circa l’80% è disponibile un campione biologico. Ad oggi sono
state effettuate le analisi sui polimorfismi genetici ed è stato effettuato uno studio sulla sopravvivenza dei
pazienti, con pubblicazioni. Sono in corso le analisi dell’interazione tra caratteri genetici ed esposizione
professionale nel determinare la sopravvivenza.
 Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione dell’ASL 15 Cuneo (Scheda
4.052). L’obiettivo è valutare l’associazione tra cancro della vescica ed impiego nelle attività industriali nella
popolazione residente nella ASL 15. Lo studio è limitato agli uomini, per la bassa prevalenza di esposizione
professionale nelle donne. Si tratta di uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di
OCCAM. In questo studio i casi incidenti sono reperiti mediante le schede di dimissione ospedaliera (SDO)
opportunamente validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui sono tratti inoltre i controlli, e le storie
298
Relazione di attività 2009
professionali verranno estratte mediante linkage con INPS. E’ stata effettuata la validazione delle informazioni
così acquisite mediante il confronto con i libri matricola dell’azienda. Le analisi sono state completate ed è
stato prodotto un report per l'ASL Cuneo 1. Nessuna attività economica è risultata associata ad un incremento
statisticamente significativo di incidenza dei tumori vescicali sia negli uomini che tra le donne.
 Synergy (Scheda 4.053). L’obiettivo è studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni
cancerogeni polmonari: amianto, IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli
agenti selezionati, in particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra
tumori del polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. Metodi: Analisi pooled
dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione
mediante costruzione di una matrice quantitativa esposizione-professione, costruita a partire dai database
nazionali di misure di esposizione. Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli
partecipanti allo studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino,
Veneto Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie
respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione
alla raccolta di database di esposizione per l’Italia. E’ stato raccolto il database pooled dei casi e dei controlli,
presso la IARC ed i database di esposizione presso lo Institute for Risk Assessment Sciences, University of
Utrecht. Sono completati i controlli di qualità sul database dei casi e dei controlli, è in corso la costruzione della
matrice quantitativa esposizione professione.
 Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli (Scheda 4.044). La variabilità osservata della
distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione dei veri (ignoti) rischi relativi.
Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime
dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità. I
metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma non
Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research, Massey University, Wellington,
Nuova Zelanda. Sono stati pubblicati tre studi ed un articolo metodologico.
PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO PER LA CUTE.
Queste neoplasie sono in aumento in tutti i paesi occidentali, in relazione a fattori di vita e di lavoro ed è
importante definire i gruppi a maggior rischio, anche al fine d’interventi preventivi. Il programma si compone di:
 Studio GEM sulla suscettibilità genetica nella eziologia dei melanomi (Scheda 4.018). Lo studio intende
misurare il ruolo della suscettibilità genetica indagando i casi di melanoma multiplo, confrontati con i casi di
melanoma non multiplo. Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA,
AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA) coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering Memorial Center di
NY, USA. Poiché la proporzione di melanomi che si manifestano in modo multiplo è non superiore
annualmente al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia, con
collaborazione di numerosi centri, e reclutamento pluriennale. E’ terminato il reclutamento dei casi indice,
compreso un numero di casi che erano precedentemente sfuggiti alla rilevazione. Il reclutamento di casi e
controlli è stato concluso. E’ in corso il follow-up anagrafico e clinico. Diversi articoli sono stati pubblicati o
sottoposti per pubblicazione.
 Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di gruppi ad alto
rischio (Scheda 4.031). In base a precedenti studi un marker intermedio è stato individuato nella eumelanina,
che possiede buona specificità e prevalenze elevate. Tuttavia, trattandosi di un marcatore biochimico presente
in tutta la popolazione in quantità continue, la definizione di un cut-off adeguato a minimizzare i costi ed a
massimizzare i risultati è più problematico. L’alternativa individuata è quella di studiare prima ed utilizzare poi,
altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità e di ottenere un criterio
esterno per l’individuazione di un punto di cut-off. Si intende determinare su un campione di capelli provenienti
dallo studio multicentrico HELIOS 2, marcatori feomelanici. Le determinazioni saranno effettuate presso
l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) – Sezione di Biella, che ha già collaborato con le fasi
precedenti dello studio HELIOS 2. Le analisi dei dati sono in corso.
299
Relazione di attività 2009
STUDI SUL RUOLO DELLA DIETA E DI FATTORI LEGATI ALLO STILE DI VITA
 Coorte di nascita basata su web - Progetto Ninfea (Scheda 4.033). Obiettivo del progetto è di reclutare via
web e seguire nel tempo una coorte di nascita in ospedali piemontesi e alcuni ospedali italiani. Potenziali
membri della coorte sono le donne in gravidanza residenti della città di Torino. Il reclutamento è cominciato a
Luglio 2005. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche, come ad esempio una
breve spiegazione dello studio durante i corsi di preparazione al parto, o volantini allegati ai risultati degli
esami di laboratorio. Al Gennaio 2010 sono state reclutate circa 2600 donne, 1800 hanno compilato il
questionario dei 6 mesi e 1200 quello dei 18 mesi.
 Alimentazione e rischio di cancro. Studio Prospettico– EPIC (Scheda 4.004).
Il progetto ha l’obiettivo principale di studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche in 400.000
volontari residenti in 9 paesi europei e gli obiettivi collaterali di studiare le interazioni geni-ambiente
nell’eziologia dei tumori. Lo studio si inserisce nei programmi di indagine ed intervento sulle abitudini alimentari
promossi dalla Regione Piemonte. L’indagine multicentrica comprende 400.000 soggetti volontari in Europa, di
cui circa 47.000 in Italia. Viene condotto un follow-up in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte.
Analoghi follow-up sono condotti per altre patologie. E’ in corso l’aggiornamento delle informazioni individuali
con un follow-up postale.
 Studio Europeo Multicentrico sulle cause dei tumori rari (Scheda 4.006).
Lo studio ha l’obiettivo di identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare
riferimento a fattori occupazionali. Sono compresi tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio,
micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo, piccolo intestino) ed un gruppo di controlli
in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per tutte le sedi in Italia e
per i tumori ossei in Europa. La raccolta dati è terminata (circa 2.000 casi e 4.000 controlli), sono stati validati i
dati raccolti, condotte le analisi e pubblicati i primi 16 articoli. L’attività di analisi e pubblicazione è tuttora in
corso.
Sono stati condotti due studi di coorte sugli affetti da obesità grave.
 Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave. (Scheda 4.045)
Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si
associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie
dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in
contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da
obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità. Sono state
raccolte le ultime residenze note sulla cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale e le cause di morte
dei deceduti. Le analisi con riferimento esterno e quelle basate su modelli multivariati con riferimento interno
sono state portate a termine ed i risultati pubblicati. L’aggiornamento del follow-up è previsto nel 2011.
 Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe,
Piancavallo. (Scheda 4.050)
E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in Day-Hospital
presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte consiste in 10.828 individui, dei
quali 2.490 risultavano residenti in Piemonte al momento del ricovero indice. Nella pressoché totalità dei casi
trattasi di obesità grave o comunque complicata. Sono stati indagati tassi di ricovero e costi dei ricoveri
ospedalieri (ordinari e in day-hospital), per i soggetti residenti al primo ricovero in Piemonte o in Lombardia.
 Effetti a breve termine dell’introduzione del bando del fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero
per infarto miocardico in Piemonte (Scheda 4.048).
In seguito alla competa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito il fumo
nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e discoteche. Diversi
studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei primi mesi dopo la
sospensione dell’esposizione a fumo. Il progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in
Piemonte dall’introduzione della legge, utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della
Regione Piemonte dal 2001 al 2006. Le analisi dei tassi di ricovero per infarto sono state condotte per il
300
Relazione di attività 2009
Piemonte e per tutte le regioni italiane. Un manoscritto sarà sottomesso per pubblicazione durante il 2010. Il
modello di simulazione degli effetti cardiovascolari del fumo passivo è stato sviluppato. Un manoscritto è stato
pubblicato nel 2009.
PROGRAMMA SUI TUMORI DELL’APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE E FEMMINILE
 Tumori dell’endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio
collaborativo in Italia e negli USA (Scheda 4.025). Si tratta di uno studio collaborativo con il Memorial
Sloan-Kettering Cancer Center, New York e le divisioni dell’Ospedale S. Anna, Torino e cliniche universitarie
di ginecologia e ostetricia, Torino per valutare i determinanti del rischio di tumore dell’endometrio in
popolazioni con diverso stile di vita. E’ stata completata la raccolta di casi e controlli e sono in corso le analisi
genetiche.
 Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo
screening mammografico – FriCaM ( Scheda 4.030).
Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il
modello di Gail. Lo studio si basa su di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sull'alimentazione,
abitudini di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una
mammografia di screening. Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma
di screening della città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. L’invio dei questionari a tutte
le donne invitate è stato avviato nel Settembre 2004 ed è terminato nel gennaio 2007. La rispondenza è stata
del 60%. Le analisi dati sono in corso.
 Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali preneoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento (Scheda 4.046).
Si intende analizzare lo stato fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali
pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze
virali integrate. Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali
ottenuti da donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a
Torino tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di
carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16
DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRTPCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. Sono state completate la
raccolta dei campioni e la genotipizzazione dei ceppi virali. E’ in corso l’analisi dei dati in relazione al grado
delle lesioni cervicali.
 Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata (Scheda 4.039).
Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC, RASSF1a,
GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare attenzione
a sopravvivenza e stadio del tumore. Saranno seguite due coorti di 250 pazienti ciascuna. La prima
comprende pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione del PSA), mentre la seconda
coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni novanta, dopo l’introduzione del PSA. Sui campioni di
tessuto in paraffina dei pazienti selezionati saranno eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di
ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono state completate le analisi dei dati. Un manoscritto è stato
accettato per pubblicazione ed un altro è stato sottomesso.
 Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo familiare (Scheda 4.036).
Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri bio-umorali, gli
assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario, familiare e sporadico in fasi
morfologicamente caratterizzate della progressione tumorale, controllati per fattori di rischio individuali e
ambientali. Lo studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella
iniziazione/progressione tumorale, le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il coinvolgimento della
instabilità genetica microsatellitare (MIN) nei meccanismi di progressione. Sono stati realizzati: - un
Questionario appositamente predisposto per la raccolta di informazioni sulle esposizioni ambientali e legate agli stili
301
Relazione di attività 2009
di vita, e della storia familiare per la ricostruzione del pedigree; il software per la registrazione e la gestione delle
informazioni raccolte sui pazienti; un software per l’inserimento dati relativi ai BIOMARCATORI tumorali in studio
(installato presso il servizio di Anatomia Patologica dell’IRCC- Candiolo); un software per la gestione del
reclutamento dei pazienti e l’inserimento dati relativi alle interviste (installato presso il CPO-Piemonte e l’ISTGenova); un corso di Formazione per gli intervistatori. Lo studio è concluso ed ha interessato i reparti di Urologia di
10 ospedali, con un totale di 717 pazienti, di cui 649 hanno partecipato. Un articolo scientifico è stato pubblicato ed
ulteriori analisi sono in corso.
 Studio caso-controllo sul tumore del testicolo in Piemonte. (Scheda 4.054). La ricerca sulle cause del
tumore del testicolo si è concentrata soprattutto su esposizioni che agiscono in utero, con risultati contrastanti.
Sta però emergendo che fattori post-natali e genetici hanno un ruolo importante. In particolare, il periodo della
pubertà è stato identificato come una possibile finestra temporale di suscettibilità. Gli obiettivi sono: 1) Studiare
fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà 2) Studiare fattori genetici mediante due approcci:
a) Studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e problemi di fertilità; b) Contribuire al nascente
consorzio di studi sul tumore del testicolo coordinato dal National Cancer Institute americano. Al momento
sono inclusi 250 casi e 500 controlli, con intervista e campione biologico di saliva.
 Studi epidemiologici sull'eziologia del tumore del testicolo (Scheda 4.034). Il tumore del testicolo è un
tumore relativamente raro, ad eziologia in gran parte sconosciuta, la cui incidenza è aumentata nel tempo nella
maggior parte delle popolazioni studiate. Obiettivi dello studio sono stati: Studiare gli andamenti temporali di
incidenza di tumore del testicolo in Italia ed in Europa, con analisi di età-periodo-coorte e stratificando per i due
principali tipi di tumori del testicolo, seminomi e nonseminomi. Studiare la fertilità dei fratelli e delle sorelle dei
pazienti. Analizzare i trend temporali di incidenza di tumore del testicolo separatamente per numerosità della
famiglia. Le analisi sono state condotte e sono stati pubblicati complessivamente 10 lavori scientifici nel 20079. Lo studio è concluso.
STUDI SUI TUMORI DELLE VIE AERODIGESTIVE SUPERIORI
 Studio Multicentrico Europeo sulle cause dei tumori del capo collo (Scheda 4.028). Lo studio è stato
condotto negli anni 2003-2004 raccogliendo informazioni anamnestiche e campioni biologici (2.500 casi e
2.500 controlli) in 9 aree di 7 paesi europei. La componente italiana è rappresentata dal CPO Piemonte, dal
Centro di Riferimento di Aviano e dall’Università di Padova, con circa 600 casi e 600 controlli. Obiettivi dello
studio sono identificare fattori di rischio per i tumori del capo collo (laringe, faringe, cavo orale, esofago) con
particolare riferimento alla interazione tra fattori ambientali e fattori genetici. La raccolta dati è terminata nel
2005, con il raggiungimento degli obbiettivi sia a livello italiano che europeo. Nel 2006-07 sono stati completati
i controlli di qualità e sono state avviate le analisi statistiche dei dati, che sono in corso. Nel 2008-2009 sono
stati pubblicati i primi report scientifici.
 Associazione tra stato di ipermetilazione nel tessuto tumorale e nei relativi margini di resezione
chirurgica in carcinomi della testa e del collo (Scheda 4.047).
Obiettivo: analizzare il ruolo dell’ipermetilazione di geni tumore associati nei margini di resezione chirurgica dei
tumori della testa e del collo come biomarker di neoplasie biologicamente aggressive. E’ stato condotto uno
studio pilota su 20 casi di tumore della testa e del collo afferenti ai centri Anatomia Patologica di Torino aventi i
seguenti requisiti: disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi e dei relativi margini di resezione
istologicamente indenni inclusi in paraffina; follow-up completo; recidiva; mortalità per causa specifica. Su
questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione di 3 geni
tumore-associati, p16, MGMT, e DAP-K. Sono state impiegate tecniche di amplificazione specifica per la
metilazione (MSP: Methylation Specific PCR). Lo studio è stato concluso nel 2009.
 Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza prognostica in
tumori della laringe e ipofaringe (Scheda 4.037).
Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori
della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di secondi
tumori primari e valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV). Nell’ambito di una coorte
302
Relazione di attività 2009
europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla laringe-ipofaringe, sono stati
selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con disponibilità di tessuto tumorale alla
diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del
grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono stati conclusi i seguenti processi:
1. raccolta dei blocchetti in paraffina dai vari centri di Anatomia Patologica siti in Torino e Navarra (Spagna)
2. estrazione di DNA e analisi dell’efficienza di estrazione
3. indagine in PCR dello stato di metilazione dei 4 geni inclusi nello studio
4. analisi dello stato di infezione da HPV
5. analisi dei dati e associazione con la sopravvivenza e l’insorgenza di secondi tumori primari
Sono in corso i seguenti processi:
1. fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi
2. elaborazione dei dati
STUDI SU ALTRE MALATTIE MA DI RILEVANZA METODOLOGICA
 Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare in pazienti
oncologici trattati con difosfonati (Scheda 4.049).
Lo studio intende identificare possibili fattori predisponenti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in
pazienti trattati con difosfonati. I casi di ONJ sono identificati all’interno della rete oncologica Piemonte e Valle
d’Aosta con screening attivo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano cominciato il
trattamento con difosfonati nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di rischio
sono ottenute dalle cartelle cliniche. Le analisi dati e la preparazione di un manoscritto sono in corso.
 Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV
(Scheda 4.055).
Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite C”
(HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule epatiche, e
dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue periferico
dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV. Sebbene questi
pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente infettivi.
Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi:
1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche
clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate;
2. condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV
occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA;
3. valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti;
4. valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti;
5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi.
Sono stati inclusi 400 soggetti con patologie non-HCV correlate e 50 con patologie HCV correlate. Le analisi di
laboratorio sono in corso.
 Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (Scheda 4.056).
Si intende riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto
rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea), fornire stime e il rischio di
infezione o malattia rispetto alla corrispondente popolazione generale e stimare la frazione di rischio per la
popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. Infine si intende valutare i metodi di controllo
e prevenzione testati sia in studi osservazionali sia in via sperimentale. I lavori scientifici pubblicati su questo
tema verranno selezionati in base a precisi criteri di esposizione ed out come di interesse: incidenza di
infezione latente e di malattia tubercolare. I dati raccolti verranno analizzati con metodi meta-analitici e di
meta-regressione. Le analisi saranno stratificate in base all’area geografica di studio e le tipologie di
esposizione e soggetti studiati, in modo da ridurre per quanto possibile l’eterogeneità tra gli studi. Una volta
ottenute le stime aggregate di rischio sarà possibile stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile
all’esposizione a contesti ad alto rischio. La fase di identificazione delle pubblicazioni è in corso, il disegno
303
Relazione di attività 2009
preparatore dello studio è stato condotto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità
(Dipartimento di controllo della tubercolosi, Ginevra). Le prime analisi dei dati dovrebbero essere disponibili tra
circa un anno.
 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto dell’immigrazione e
delle misure di prevenzione. (Scheda 4.057). Si intende definire modelli matematici descrittivi delle
dinamiche di trasmissione dell’infezione tubercolare, calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti
nella popolazione piemontese e valutare mediante questi modelli l’impatto dell’immigrazione da paesi ad
elevata incidenza tubercolare e dello screening per l’infezione tubercolare latente. La trasmissione per via
aerea dell’infezione tubercolare verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura
compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione a malattia conclamata e
contagiosa. I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte.
L’impatto dell’immigrazione e delle strategie di screening verrà valutato modificando opportunamente i modelli
descrittivi sopramenzionati. I risultati dello studio potranno essere utilizzati per stime di costo ed impatto
dell’epidemia tubercolare e per la valutazione di strategie di prevenzione e controllo. E’ in corso la
predisposizione del modello.
 Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico (Scheda 4.058). Avvio di
uno studio di coorte di popolazioni reclutate in studi epidemiologici trasversali già condotti per valutare gli effetti
a lungo termine sulla salute in età adulta e pediatrica dell’inquinamento atmosferico. Messa a punto ed
applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti atmosferici. Lo studio fornirà sul
lungo periodo stime della frazione eziologica di eventi sanitari potenzialmente attribuibili all'inquinamento
atmosferico; quali eventi sanitari verranno considerati la frequenza di disturbi respiratori e allergici, i ricoveri
ospedalieri e la mortalità sia per tutte le cause sia per cause specifiche (patologia respiratoria, tumorale e non
tumorale, patologie allergiche e patologie cardiovascolari). E’ stato predisposto il protocollo per la definizione
delle modalità di attribuzione dell’esposizione ad inquinamento atmosferico e sono state avviate le campagne
di monitoraggio per la costruzione dei modelli spaziali per la stima dell’esposizione.
EPIDEMIOLOGIA
CLINICA
ANALISI DI DATI CORRENTI
 Analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) a fini di programmazione della
Rete Oncologica Regionale e di valutazione dell’attuale assistenza oncologica in regime di ricovero
(Scheda 5.001).
L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto un livello di completezza (valutato ad
es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad
es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che ha permesso di condurre diverse
analisi relativamente agli obiettivi prefissati. Dal 1996 sono anche disponibili i dati relativi ai soggetti residenti in
Piemonte che hanno avuto ricoveri in regime ordinario o di day-hospital in altre regioni. Inoltre, dall'anno 2000,
la scheda di dimissione riporta maggiori informazioni cliniche (6 diagnosi + 6 interventi o procedure) ed utilizza
per la codifica l'ICD9-CM 1997 in italiano.
Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per
descrivere i fenomeni di interesse.
Dal punto di vista metodologico sono stati definiti i seguenti aspetti:
- il riconoscimento di ricoveri multipli dello stesso soggetto, attraverso il codice fiscale (ormai disponibile per
una percentuale molto elevata di record) e attraverso la definizione di chiavi di riconoscimento individuale,
quando il CF non è disponibile, univoca a partire da alcuni dati anagrafici (cognome, sesso, data di
nascita);
- Il calcolo del tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e definito secondo il tipo di ricovero (tipo di
tumore, ricovero ordinario e/o di day hospital, giornate di ospedalizzazione ecc…);
304
Relazione di attività 2009
-
l’utilizzo di sistemi di classificazione orientati alla valutazione della gravità clinica (in particolare All Patients
Refined DRG e Disease Staging).
Il trend sulla migrazione per motivi oncologici dal 1997 al 2001, usando l’aggregazione delle ASL di residenza
secondo l’attuale suddivisione in poli oncologici è stato analizzato e descritto nel quaderno CPO n° 7
(disponibile anche sul sito). Un aggiornamento di questi trend è stato incluso nella relazione sanitaria
sull’oncologia del 2005-2006.
A partire dal 2001 è stata attivata la produzione quadrimestrale di reports descrittivi dell'attività oncologica
svolta a livello regionale, tenendo conto della nuova organizzazione della Rete Oncologica. I dati elaborati
sono presentati con disaggregazioni diverse (istituto, ASL/ASO, polo oncologico e totale regionale) e
consultabili sul sito del CPO.
Un’ampia sintesi dei risultati di questo filone di analisi è stato incluso nella relazione sanitaria sull’oncologia
2005-2006.
Per i tumori più frequenti, oggetto di linee guida regionali, (polmone, colon-retto, mammella, prostata) sono
state condotte analisi più approfondite, relative agli anni 2000-2007, con l'obiettivo di valutare su scala
regionale una serie di indicatori di appropriatezza e di esito.
Per tre di questi tre tumori (colon-retto, mammella, polmone) sono stati sviluppati e validati attraverso il
confronto con i dati del Registro Tumori Piemonte degli algoritmi per identificare coorti di casi incidenti. Per i
tumori del retto è stata condotta un'analisi approfondita sui principali determinanti della qualità del trattamento
chirurgico (articolo pubblicato su E&P).
Per il tumore del polmone è stato analizzato il percorso assistenziale dei casi residenti a Torino identificati dal
RTP e sono stati valutati i principali determinanti di accesso alle cure, la sopravvivenza associata ai percorsi
assistenziali ed i relativi costi (articolo in corso di pubblicazione su Cancer Epidemiology).
Sono state condotte ulteriori analisi sul tumore della mammella e del colon retto, con particolare attenzione ai
trend temporali dei principali indicatori.
Per i tumori della prostata sono stati calcolati i tassi regionali di intervento di prostatectomia, stratificati per
classe di età e per periodo. Un articolo con la sintesi di questi risultati è stato pubblicato nel 2007.
Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di interventi
ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali.
 Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento (sottoprogetto del programma
speciale del Ministero della Sanità ex Art. 12, comma 2, lett. b del d.lgs 502/92: un sistema informativo, un libro
bianco, un modello di monitoraggio per implementare gli obiettivi di equità nella salute e nell’assistenza in
Italia) (Scheda 5.005).
Con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di sviluppare un modello di analisi delle dimissioni ospedaliere che
consenta una valutazione sistematica delle differenze sociali nella tempestività dei ricoveri, nella mortalità
ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle riospedalizzazioni evitabili.
Inoltre intendiamo sperimentare sistemi di classificazione della gravità clinica basati sui dati della SDO,
utilizzabili sia per valutare la condizione dei casi al momento del ricovero, sia per confronti standardizzati
dell'esito dei trattamenti tra soggetti caratterizzati da diversa condizione sociale.
Il tema delle disuguaglianze è stato inserito come capitolo nella relazione sanitaria sull’oncologia del 20052006, affidando la stesura al Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco.
Analisi del ruolo di variabili socio-economiche sono state condotte nell’ambito dei progetti di valutazione della
qualità dell’assistenza oncologica regionale, con particolare riguardo al tumore del polmone e della mammella
e colon-retto.
Per il tumore della mammella è stata condotta un’analisi approfondita sui determinanti socioeconomici di
accesso ai centri specialistici nel trattamento di questa neoplasia ed un articolo è stato recentemente
pubblicato.
Uno studio analogo, centrato sul trattamento dei casi incidenti di tumore del polmone a Torino è stato concluso
ed accettato per pubblicazione su Cancer Epidemiology.
 Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord-Est (Scheda 5.009).
L’unità CPO di Novara è stata istituita come unità operativa autonoma nel Febbraio 2005. Nel corso del 2009 è
proseguita l'analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia,
della persona ed alla residenza.
305
Relazione di attività 2009
 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante Nord-Est. Analisi dei dati
rilevati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (Scheda 5.017).
Nel corso del 2009 è stato portato avanti il progetto, utilizzando i file delle Schede di Dimissione Ospedaliera,
perseguendo i seguenti obiettivi:
- Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia;
- Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel
PSR, per tipo di neoplasia;
- Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base
residenziale;
- Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento,
ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia;
- Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova
organizzazione della rete oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale
regione, altre regioni).
- Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione).
MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA
 Progetto di ricerca - intervento triennale: la qualità in oncologia (Scheda 5.008).
Nella Regione Piemonte è nella fase operativa il progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica
secondo il modello della rete. In quest’ambito, è stato avviato ed è in fase avanzata di realizzazione un
progetto di elaborazione di linee-guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle
migliori linee-guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie epidemiologicamente più rilevanti, i
tumori del colon-retto, del polmone e della mammella. Queste linee-guida costituiscono uno degli elementi di
forza del progetto di attuazione della Rete Oncologica. Nel presente progetto proponiamo una serie di
ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la
Rete Oncologica piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle
prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da
clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci
attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto:
1. una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidencebased Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza;
2. la messa a punto di un sistema computerizzato, sperimentato entro la rete dei tumori rari, per facilitare e
rendere più rapida l’acquisizione entro le linee-guida dei risultati della ricerca;
3. l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screenings,
del raggiungimento di obiettivi di qualità;
4. la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche;
5. l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare
prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca);
6. l’identificazione degli ostacoli che si frappongono alla adozione delle linee-guida regionali da parte degli
oncologi della rete;
7. una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un
tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza.
Il progetto ha durata triennale ed è iniziato a dicembre 2002. I diversi gruppi di lavoro hanno definito protocolli
più dettagliati per le loro attività. Lo stato di attuazione è descritto qui di seguito:
Conoscenza e valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici: sono stati inviati dei brevi questionari postali a
tutti i responsabili di servizi che hanno diagnosticato/trattato nel 2002 almeno 5 casi di tumore del colon retto o
della mammella per valutare il grado di conoscenza ed il giudizio sulle Linee Guida Regionali sui tumori del
colon-retto (LG-CR) e della mammella (LG-M) da parte di medici degli ospedali piemontesi. La rispondenza ai
questionari è stata buona. Tra i rispondenti, il 6% ha dichiarato di non conoscere le LG-CR e il 9% ha
dichiarato di non conoscere le LG-M. Più del 50% dei rispondenti hanno partecipato a riunioni di presentazione
o distribuzione delle LG e/o a gruppi di lavoro per la loro diffusione o implementazione in ospedale. Tutti i
servizi hanno espresso giudizi positivi sulla qualità metodologica di entrambe le LG. L’utilità delle LG è stata
valutata in modo positivo per le LG-CR, con giudizi più eterogenei per le LG-M. Il 38% e il 30% dei rispondenti
306
Relazione di attività 2009
per le LG-CR e LG-M rispettivamente hanno dichiarato di aver modificato la loro pratica clinica dopo
l’introduzione delle LG, in particolare per le procedure di follow-up, la stadiazione pre-operatoria e l’utilizzo dei
marcatori. I medici che hanno risposto al questionario hanno ricevuto e conoscono le LG e hanno espresso un
giudizio generalmente positivo verso questo strumento. Le LG-M sembrano un po’ meno condivise, soprattutto
da parte dei ginecologi e radioterapisti. I risultati sono stati pubblicati su un articolo scientifico.
Valutazione della qualità dell’assistenza tramite gli archivi di dati correnti: è stato costruito un algoritmo di
identificazione di casi incidenti di tumore della mammella, del colon retto e del polmone a partire dai dati
correnti validati per i residenti a Torino con il Registro Tumori e in corso di validazione per il tumore della
mammella e del colon retto tramite due campioni di circa 600 cartelle cliniche. Sono stati inoltre costruiti degli
indicatori di qualità dell’assistenza basati sulle Linee Guida Regionali da applicare agli archivi di dati correnti
per il tumore della mammella e del colon retto. Sono in corso analisi della qualità dell’assistenza per volumi di
attività dei reparti di ricovero e determinanti.
Valutazione della qualità dell’assistenza tramite campioni di cartelle cliniche: è stata sviluppata una prima
versione di un software per il monitoraggio della qualità del trattamento del ca colorettale, sul modello del
programma SQTM già in uso per i tumori della mammella. Su questo applicativo sono stati registrati tutti i dati
ricavati dalle cartelle del campione di 600 casi di ca colorettale estratto dall’archivio delle SDO piemontesi.
Sono in corso le analisi dei dati registrati.
Inoltre sono state compiute le analisi su due campioni di 600 cartelle di pazienti ricoverate rispettivamente nel
2002 e nel 2004 per tumore della mammella.
Nel novembre 2006 è stato effettuato il terzo corso di Epidemiologia clinica Evidence-based rivolto agli
oncologi afferenti alla Rete Oncologica, seguito dalla giornata di presentazione pubblica dei risultati del
progetto.
E’ stata completata l’indagine sulle pratiche di follow-up per i tumori della mammella e del colon-retto adottate
dai servizi ospedalieri della rete oncologica piemontese. A novembre 2007 è stato concluso il primo volume
della relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella. I risultati preliminari
dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della
rete oncologica.
Nel 2009 l’attività è stata focalizzata sull’analisi dei dati correnti per il tumore del colon retto e della mammella.
Sono stati pubblicati (tumore della mammella) o sottomesso per la pubblicazione (tumore del colon retto) gli
articoli conclusivi di questo sottoprogetto, relativi ai determinanti della qualità del trattamento di questi tumori in
Piemonte. Inoltre nel 2009 si è effettuato il follow-up del campione di pazienti con tumore alla mammella
incidenti nel 2002 e nel 2004 al fine di stimare l’incidenza e la sopravvivenza in macro aree del Piemonte (vedi
scheda 2032).
 Cochrane collaboration e Centro di documentazione sull’EBM (Scheda 5.002).
Nel corso degli ultimi anni il centro ha incrementato l'attività, affiancando ad una funzione iniziale
prevalentemente di servizio, su richiesta, una funzione di promozione attiva di iniziative.
Le principali attività svolte sono state:
a. coordinamento di un gruppo di lavoro aziendale permanente sull'EBM, confermato con delibera aziendale
nel 2004, costituito da epidemiologi, clinici di diverse specialità, medici di direzione sanitaria, farmacisti ed
infermieri;
b. organizzazione e svolgimento di seminari di introduzione all'EBM nell'ambito di iniziative di aggiornamento
per medici e di corsi di specializzazione (universitari, Master in Senologia);
c. identificazione di problemi assistenziali rilevanti (non solo oncologici) ed attivazione di gruppi di lavoro
dedicati alla definizione e promozione di linee-guida aziendali 'evidence-based';
d. predisposizione di un manuale metodologico per la produzione di linee-guida 'evidence based' a livello
aziendale;
e. partecipazione, come referenti aziendali, a due sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute
(TRiPSS 2, TRiPSS 3 e miglioramento dell'appropriatezza in ambito cardiologico);
f. conduzione di studi di valutazione dell'impatto dei progetti avviati, con confronti prima/dopo, utilizzando sia
informazioni da sistemi informatizzati, sia raccolte attraverso consultazione di cartelle cliniche;
307
Relazione di attività 2009
g.
h.
coordinamento del programma regionale per le linee-guida in oncologia (cfr. scheda specifica n° 5006);
collaborazione con l’ASSR dell’Emilia Romagna nei progetti AFO (Appropriatezza d’uso dei farmaci
oncologici), condotto con la partecipazione di epidemiologi e oncologi della rete oncologica Piemonte e
Valle d’Aosta e AFON, finanziato dal Ministero della salute (PIO-5).
Nel corso del 2009 particolare impegno è stato rivolto ai seguenti progetti specifici:
• la ricostituzione del gruppo aziendale attraverso una maggior presenza di altre figure professionali (infermieri
in particolare) e la pianificazione di progetti di miglioramento dell’assistenza che coinvolgano soprattutto il
personale infermieristico;
• analisi finale di uno studio campionario sull’appropriatezza delle prestazioni PET erogate su indicazioni
oncologiche da tutti i centri regionali (cfr. scheda specifica n° 5.021);
• disegno e analisi di un progetto aziendale di 'clinical audit', centrato sul problema del rientro in ospedale,
attraverso il Pronto Soccorso, di pazienti oncologici precedentemente dimessi da questa AOU;
• la collaborazione al disegno e all’analisi di studi di epidemiologia clinica condotti con ricercatori dell’AOU.
 Sperimentazione di un modello di razionalizzazione dell’assistenza oncologica in Regione Piemonte.
Sottoprogetto: Linee-Guida regionali per l'oncologia (Scheda 5.006).
Nel corso del 2005-2008 sono stati realizzati i seguenti obiettivi:

monitoraggio della diffusione delle linee guida sui tumori del colon-retto e della mammella all'interno dei
poli oncologici regionali

pubblicazione di un articolo metodologico sull'esperienza di elaborazione delle LG regionali;

pubblicazione di un articolo sul grado di diffusione e utilizzo delle linee guida regionali;

pubblicazione di un articolo sulla validità del riconoscimento dei casi incidenti basato sui sistemi correnti
vs i casi del Registro Tumori (usato come “gold standard”)

pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di tumore
della mammella in Piemonte.

pubblicazione di un articolo metodologico di valutazione del sistema GRADE (in collaborazione con ASR
dell’Emilia Romagna)

presentazione nei diversi poli oncologici delle linee guida regionali sui sarcomi dei tessuti molli nei poli
oncologici della Regione;

revisione del documento elaborato dalla COR sul tumore della prostata ed elaborazione di una LG
regionale secondo la metodologia usata per precedenti LG;

pianificazione della metodologia di lavoro dei sottogruppi della COR per la produzione di documenti
contenenti raccomandazioni su quesiti rilevanti nella diagnosi e trattamento di tumori non coperti da linee
guida;

partecipazione al programma PRI E-R (Programma Ricerca e Innovazione Emilia-Romagna) per
l’elaborazione di raccomandazioni sulla terapia adiuvante ed in fase avanzata di malattia del tumore della
mammella, del colon-retto e del polmone applicando la metodologia GRADE;

analisi dell’esperienza condotta con il metodo GRADE e pubblicazione di un dossier dell’ASSR con la
descrizione degli aspetti metodologici;

conclusione dell’elaborazione della LG regionale sul carcinoma della prostata e organizzazione delle fasi
di presentazione, diffusione ed implementazione delle LG.
STUDI SPERIMENTALI
 Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco (Scheda 5.003).
Il reclutamento è iniziato nell’estate 1998 in 9 centri piemontesi. Le procedure di randomizzazione sono state
curate dal CPO. Il reclutamento è terminato al 31.12.2006. E' stato aggiornato il follow-up di mortalità al
31.07.2006, in collaborazione con il Registro Tumori. Sono stati pubblicati alcuni articoli scientifici. Nel 2009 è
stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria, l’articolo è stato pubblicato.
Inoltre sono state svolte o sono in corso consulenze su altri progetti di epidemiologia clinica in campo
gastroenterologico:
- sviluppo del protocollo di un trial multicentrico di fase II sull'utilizzo della chemioterapia neoadiuvante per il
tumore dello stomaco e validazione dell’utilizzo della FDG-PET per la diagnosi precoce della risposta
metabolica (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)
308
Relazione di attività 2009
- trial randomizzato sull'infusione continua preperitoneale di analgesici per il controllo del dolore dopo interventi
maggiori in chirurgia addominale (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) (in attesa di
pubblicazione)
- studio del valore prognostico del ratio linfonodale nel tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU
San Giovanni Battista) (in attesa di pubblicazione)
- Studio della curva di apprendimento nelle epatectomie (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano)
(articolo pubblicato)
- Studio del valore prognostico dello stato dei margini negli interventi per Colangiocarcinoma intraepatico
(riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (in attesa di pubblicazione)
- Confronto sull'accuratezza prognostica della Sesta e della Settima edizione della classificazione TNM del
Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (in attesa di
pubblicazione).
 Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) (Scheda 5.011).
Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare
l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e tamoxifen a basso dosaggio è in
grado di:
 mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo
del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di
osteoporosi e di invecchiamento cerebrale;
 diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT.
Il progetto è iniziato nel febbraio 2003. Il gruppo di lavoro di Torino ha definito un protocollo organizzativo
dettagliato per la gestione dello studio. Il reclutamento è terminato nell’autunno 2006 (101 soggetti). E’ in corso
l’analisi multicentrica dei dati. Prosegue il follow-up semestrale ed annuale ed è stato concluso uno studio
ancillare sul rischio di tumore della mammella in relazione a polimorfismi genetici.
 Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia (Scheda 5.016).
Durante la fase di costituzione e avviamento del centro sono stati realizzati i seguenti obiettivi:

Reclutamento e formazione del personale

Collaborazione all’organizzazione e partecipazione a corsi di formazione sui RCT (c/o Molinette-COES,
Politecnico, Villa Gualino)

Progettazione e manutenzione del sito Web dedicato al progetto EPICLIN, on line da maggio 2004,
(www.epiclin.cpo.it) che ospita a fine 2008 12 aree di lavoro attive

Predisposizione di una struttura modulare utilizzabile via Internet che consente di monitorare la
partecipazione dei centri agli studi, gestire il processo di arruolamento dei pazienti, gestire la
randomizzazione in modo sicuro e facilitare i contatti tra i centri

Disegno e revisione di protocolli di RCT su diversi argomenti

Analisi di studi conclusi e collaborazione alla preparazione di articoli scientifici e partecipazioni a congressi

Pubblicazione dei risultati di alcuni studi già conclusi.
In questo periodo il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 80 studi in campo
oncologico ed ematologico, oltre ad alcune altre collaborazioni.
Da quando è stato avviato, il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 100 studi,
prevalentemente in campo oncologico ed ematologico.
Nel corso del 2009 il centro ha contribuito alla progettazione di un network regionale per gli studi clinici,
promosso dall’AReSS e finalizzato a potenziare la produzione scientifica della rete oncologica regionale.
STUDI DI VALUTAZIONE DI QUALITA’
 Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica. (Scheda 5.019).
Il progetto è finalizzato a sviluppare un’area di attività dedicata allo sviluppo teorico e all’applicazione empirica
delle metodologie di analisi dei costi e della valutazione economica delle prestazioni sanitarie. Per realizzare il
monitoraggio della qualità dei trattamenti assistenziali erogati nella Regione Piemonte si sono stimati una serie
di indicatori di appropriatezza, qualità e costo dei trattamenti erogati ai pazienti affetti da tumore della
mammella, del colon-retto e del polmone a livello regionale.
309
Relazione di attività 2009
Lo sviluppo dei metodi di stima e previsione dei costi si propone di:
a) analizzare da un punto di vista teorico e quindi stimare empiricamente modelli alternativi per la previsione
dei costi per patologia attraverso l’applicazione dei metodi indagati alle ospedalizzazioni di una coorte di
pazienti diabetici ed alla coorte dello studio COSTAMI, uno studio multicentrico internazionale volto a
valutare i costi legati a differenti strategie di stratificazione prognostica del paziente con un infarto
miocardico non complicato.
b) utilizzare i modelli decisionali per analizzare i costi di alcune patologie e valutare l’impatto di possibili
alternative e scenari nella gestione dei pazienti nella fase diagnostica e/o terapeutica. L’applicazione
empirica è effettuata in relazione all’impatto economico atteso dalla implementazione di linee-guida
regionali per il tumore del polmone e alla adozione dei test ergometrici mediante metodologie
computerizzate e di maggior sofisticazione rispetto al solo segmento ST.
c) l’applicazione delle metodologie di stima dei costi al cruciale settore della prevenzione secondaria, in
particolare avvalendosi della modellizzazione di tipo previsionale, per descrivere l’impatto in termini di
costo-efficacia delle strategie alternative di screening e vaccinazione per l’infezione da HPV, come utile
strumento di programmazione sanitaria a livello regionale (vedi scheda 3019).
E’ proseguita l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei
protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti.
Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito
dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta un’occasione importante di promozione di ricerca
applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A partire
dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza metodologica e
supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese.
 Definizione di un sistema di indicatori per la rete regionale di cure palliative (Scheda 5.020).
CPO Piemonte – in collaborazione con Rete Regionale di Cure Palliative. Progetto avviato nel 2007.
La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di indicatori
atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base da integrarsi
successivamente nel database regionale della Rete Oncologica.
Partendo dal data base delle attività svolte dall’UO di Cure Palliative di Biella, che dispone di una casistica
consolidata dal 2001 al 2004, sono valutate le variabili utili a rappresentare le attività erogate nei diversi ambiti
di competenza (ambulatorio, ospedale, Hospice, domicilio). Dopo una fase di sperimentazione del data base in
più centri già operativi in diversi Poli Oncologici ed una prima valutazione della reportistica, si valuterà la
fattibilità dell’implementazione in un data base centralizzato regionale di Cure Palliative, con produzione di
indicatori.
L’intervenuta emanazione del DM 43/2007, pubblicato nei primi mesi del 2007 e che prevede l’adeguamento
delle ASL entro il termine del Piano sanitario nazionale (2008), e l’avvio di nuove strutture di Hospice ha reso
necessario un cambiamento di priorità a favore di un sistema informativo regionale.
Il datawarehouse costruito con il sistema di variabili già incluse nel programma Access, con una possibilità di
inserimento automatico delle informazioni cliniche provenienti dalla Rete Oncologica, integrato con aspetti
gestionali relativi anche a diari clinici e terapeutici. Tale datawarehouse è attualmente in utilizzo nel centro di
Biella, che ha raccolto 590 casi .
La produzione di indicatori sulla casistica dell’UOCP di Biella è stata eseguita sulla casistica fino al 30.6.2007.
La casistica relativa al 2008 è analizzabile in via automatica sul set di pazienti usciti dall’assistenza.
 Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) e
valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese (Scheda 5.021).
La rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni erogate
nei quattro centri regionali dotati di servizio PET è stata condotta nel 2007. Nel 2008 è stata completata
l’informatizzazione dei dati su supporto magnetico ed il controllo di qualità dei dati raccolti, sono state condotte
le prime analisi relative allo studio di Audit e sono state completate le stime del fabbisogno basate sui dati
disponibili dalla letteratura. Nel corso del 2007-2009 sono state svolte le seguenti attività:
• collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna per l’aggiornamento di linee guida sulle
indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia;
310
Relazione di attività 2009
• rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni erogate
nei quattro centri regionali dotati di servizio PET; informatizzazione dei dati su supporto magnetico e controlli di
qualità, conduzione delle prime analisi statistiche;
• analisi dei volumi di assistenza erogata dai servizi PET della Regione Piemonte per il periodo 2002-2008,
anche considerando le migrazioni dei pazienti tra regioni;
• calcolo dei tassi di utilizzo di esami PET per ASL di residenza nell’anno 2008;
• calcolo delle stime del fabbisogno di esami PET e scanner basate sui dati disponibili dalla letteratura;
• partecipazione al gruppo di lavoro regionale sulla Medicina Nucleare istituito presso L’AReSS.
 Studi epidemiologici sulla nutrizione clinica in ambito oncologico (Scheda 5.022). Nel corso del 2006,
sono state avviate una serie di progetti di collaborazione con la Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica
dell’A.S.O. San Giovanni Battista.
Un primo versante di collaborazione ha riguardato l’analisi dei dati inseriti nel Registro dei pazienti in
Nutrizione Enterale Domiciliare (NED) nel decennio 1995-2004.
Il Registro contiene attualmente i dati relativi a circa 4000 pazienti afferenti i Centri NED presenti sul territorio
piemontese (San Giovanni Battista “Molinette”, San Giovanni Antica Sede e Mauriziano a Torino e gli ospedali
di Asti, Cuneo, Ivrea e Novara). I dati raccolti riguardano le caratteristiche del paziente (età, sesso, diagnosi di
base, indice di Karnofsky, tipo di attività svolta sul lavoro o nel tempo libero), le motivazioni e le modalità di
accesso alla NED, la data di inizio e fine del trattamento NED, la causa di fine trattamento.
L’analisi preliminare ha consentito di verificare il grado di completezza e coerenza delle informazioni raccolte
nei vari Centri. Successivamente, l’analisi si è concentrata sulla descrizione delle caratteristiche dei pazienti
(età, sesso, diagnosi di base, indice di Karnofsky, tipo di attività svolta sul lavoro o nel tempo libero). Un terzo
livello di analisi ha riguardato la sopravvivenza dei pazienti, complessiva e stratificata per sottogruppi di
popolazione, mediante l'impiego sia delle curve di Kaplan-Meier che di tecniche multivariate, quali il modello di
Cox, che considerino i rischi competitivi di morte e ripresa per via orale. Infine, dai dati disponibili si sono
ottenuti i tassi standardizzati di utilizzo della NED, con particolare riferimento ai pazienti oncologici, al fine di
individuare eventuali differenze nella probabilità di accesso alla NED tra i pazienti residenti in aree in cui è
presente un centro NED ed i pazienti residenti in aree sprovviste. Il calcolo dei tassi, è stato condotto ponendo
a confronto i principali metodi di standardizzazione (diretta e indiretta).
Per l’indagine sulla Nutrizione Artificiale Enterale e Parenterale, sono stati considerati come base per il
campionamento tutti gli ospedali presenti sul territorio nazionale, aziende ospedaliere e istituti a carattere di
ricerca scientifica (n=770). Si è deciso di includere nel campione unicamente gli ospedali che presentavano il
reparto di Terapia Intensiva (n=375); da questa base è stato estratto un campione di 113 ospedali, pesato sia
sulla distribuzione per regione che sulla complessità delle strutture (in base al numero di posti letto). In tal
modo ogni regione ha partecipato al campione con un numero di ospedali proporzionale al numero totale di
ospedali della regione ed è stata garantita la presenza nel campione di strutture ospedaliere più e meno
complesse. Per ogni ospedale estratto, sono stati coinvolti i reparti di Medicina Generale, Geriatria, Chirurgia
Generale, Pediatria e Chirurgia pediatrica. Dopo aver condotto uno studio pilota su tre ospedali piemontesi, è
stata predisposta una scheda di raccolta dati finalizzata a caratterizzare l’attività e il livello di complessità
dell’Istituzione Ospedaliera, l’attività e il livello di complessità del singolo Reparto di Degenza identificato, il
consumo di prodotti per NA dell’intero Ospedale e dei singoli Reparti di Degenza (disponibili presso la
Farmacia Ospedaliera). Sono stati richiesti i dati relativi all’anno 2003.
Il terzo filone di lavoro ha riguardato l’analisi dei dati dello studio INPOT. Nel corso di questo progetto sono
stati effettuati interventi nutrizionali su oltre 500 pazienti oncologici, raccogliendo in modo standardizzato le
informazioni circa la patologia, lo stato nutrizionale del paziente e la sua evoluzione durante la terapia. L’analisi
dei dati raccolti è stata incentrata sulla descrizione degli interventi nutrizionali svolti e sulla misurazione del
beneficio occorso ai pazienti a seguito dell’intervento nutrizionale, distinguendo per sottogruppi di patologia.
 Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di dati da fonti
istituzionali (Scheda 5.023).
Progetto avviato nel 2007. Studio di prevalenza.
311
Relazione di attività 2009
L’obiettivo è ottenere una stima della prevalenza di malattie polmonari cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per
fasce di età, utilizzando sistemi informativi correnti.
Materiali e metodi:
- Definizione di un algoritmo per l’identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche dati: SDO,
prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo delle banche dati delle
Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali.
-Stima della prevalenza delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi studi (trasversali di
popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane.
-Risultati e ricadute attese:
1. Predisporre un metodo per la stima della prevalenza di patologie croniche ad elevata frequenza nella
popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e verifica dei risultati rispetto ad altre modalità di raccolta
dell’informazione (es. survey attraverso questionari).
2. La possibilità di effettuare confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il
medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi.
Uno studio pilota è stato condotto nel 2004 su dati del 2002. Sono in fase di analisi i dati raccolti per gli anni
2002-2004.
I risultati relativi all’utilizzo di archivi sanitari elettronici di popolazione per la stima della prevalenza di alcune
patologie sono stati pubblicati in articoli inclusi in una Monografia che raggruppa i risultati ottenuti dal gruppo di
lavoro AIE-SISMEC.
Sono in corso le analisi di uno studio di approfondimento per la stima della prevalenza della BPCO nella città
di Torino, attraverso analisi di sensibilità che hanno incluso gli archivi elettronici disponibili (fonte farmaci,
registro delle esenzioni, archivio SDO, registro di mortalità, dati della specialistica ambulatoriale).
Nell’ambito del progetto CCM è stata centralmente effettuata una ricerca su MEDLINE, sono stati definiti dei
criteri di valutazione degli abstract che hanno portato a identificare i lavori utili alla validazione di procedura di
stima di prevalenza e/o incidenza di una o più delle patologie di interesse ed è stato predisposto un database
in Access con le informazioni ed ulteriori valutazioni dei lavori.
E’ in corso di elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database amministrativi
a fini epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati.
 Progetto per la valutazione delle tecnologie nella Rete Oncologica (Scheda 5.024). Coordinamento del
progetto: CPO-Piemonte e Commissione TA e Quality assurance della Rete Oncologica. Il progetto è iniziato
nel 2007.
Obiettivi
Sostenere l’attività della Commissione TA e Quality assurance della rete oncologica in relazione a funzioni
a) di documentazione dell’attività di valutazione delle proposte di lavoro suggerite dai diversi clinici esperti da
area che compongono la commissione
b) di ricerca bibliografica e analisi della letteratura per la stesura dei rapporti sull’introduzione, diffusione e
utilizzazione delle tecnologie oggetto di valutazione da parte della Commissione stessa
Materiali e metodi
 L’attività formativa viene svolta attraverso la partecipazione a corsi sul tema del Technology Assessment e
attraverso la partecipazione alle attività di valutazione di tecnologie di screening in corso presso il CPO
 Utilizzo delle principali banche dati delle società di TA.
E’ stato prodotto il documento che individua i criteri e le modalità sia della fase transitoria che di quella a
regime ed è stato costituito il gruppo regionale che seguirà la fase di attuazione del progetto nel periodo
transitorio, con determina del direttore AReSS del giugno 2008.
Sono state condotte tre edizioni di un corso di introduzione all’HTA rivolto a referenti indicati dalle aziende
sanitarie regionali.
Sono stati selezionati i componenti del gruppo tecnico multidisciplinare di staff all’AReSS, che è stato insediato
a Dicembre 2008. Sono stati definiti e approvati i piani di formazione dei componenti di questo gruppo: 4 di
essi hanno completato il primo modulo del master internazionale ULYSSES. Sono stati presi contatti con i
gruppi di TA di altre 7 Regioni Italiane e con le commissioni per il Technology Assessment della Catalogna e
del Quèbec per sviluppare collaborazioni sia per la formazione che per la conduzione di valutazioni.
312
Relazione di attività 2009
E’ stato costituito un gruppo di lavoro che comprende referenti dell’Assessorato alla Sanità per la definizione di
modalità di valutazione condivise delle richieste di acquisizione di nuove tecnologie a livello regionale.
Il gruppo di attivazione e il nucleo tecnico hanno collaborato con l'Assessorato a definire la delibera regionale
quadro per le funzioni di HTA.
E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle
richieste di valutazione pervenuta all'AReSS e predispone i documenti di valutazione HTA sulla base del piano
di lavoro approvato dal comitato di attivazione.
 Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie (Scheda 5.025).
Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo
di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su
tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento
conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica.
Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito
mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione.
Partecipano allo studio Servizi chirurgici della Rete oncologica piemontese che trattano almeno 50 nuovi casi
di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro i Servizi di
radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento.
Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno
registrati nel database di Audit clinico SQTM (si vedano scheda 3003 e 3004).
Il progetto è triennale e così distribuito:
-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software dbEST,
formazione per i tecnici di radiologia.
2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST e follow-up per
le recidive.
-2008-2009: registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive.
Lo studio è partito in data 1° aprile 2007.
I centri attivi al progetto sono:
ASL 12 BIELLA - responsabile Dott.ssa Paduos Adriana - incaricato dott. Festini Mira Ivano
ASL 8 OSP. CHIERI - responsabile Dott. Castagna Bruno - incaricato Dott.ssa Cuccorese Consuelo
ASL 10 OSP. PINEROLO - responsabile Dott. Galletto Luciano - incaricato Dott. Garetto Alessio
OIRM S. ANNA divisione 8 - responsabile Dott.ssa Baù Maria Grazia - incaricato Dr.ssa Rossana Tredici
IRCC CANDIOLO - responsabile Dott.ssa Biglia Nicoletta - incaricato Dott.ssa Elisa Cassina
OSPEDALE S.G.A.S. (centro coord) responsabile Dott. Bussone Riccardo - incaricato Dott. Bortolini
Massimiliano
ASO S. Croce e Carle – CUNEO - responsabile Dott. Principe Ernesto - incaricato Dott.ssa Baglioni Elisabetta.
Attualmente sono state reclutate 485 pazienti (tra tutti i centri aderenti) e si prosegue il reclutamento per
raggiungere il numero di 600 casi, stabilito dal protocollo.
Ad Aprile 2008 è iniziato il follow-up, eseguito su 150 pazienti (dati aggiornati al 28 febbraio 2009).
Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con
fondi regionali.
Alla fine del 2009 si hanno i seguenti dati:
Casi arruolati 583 - Follow up 225.
Al 31/12/2009 si può considerare terminata la fase di reclutamento dello studio.
ARTICOLAZIONE
RETE
ONCOLOGICA
Introduzione
Il programma di lavoro dell’articolazione “Rete Oncologica” prevede attività riconducibili a due funzioni:
- di collegamento tra le diverse attività del CPO con maggiori implicazioni per la Rete Oncologica regionale e
le istituzioni di governo della rete stessa (Unità coordinamento rete, poli della rete oncologica, Assessorato
313
Relazione di attività 2009
alla Sanità-settore Oncologia, AReSS), con la redazione di un rapporto sull’oncologia regionale;
- di sviluppo e aggiornamento di progetti specifici o più strettamente collegati all’articolazione.
L’attività principale nel corso del 2009 è consistita nella conduzione di molti dei progetti CPO che possono
fornire elementi utili su scala regionale a fini di sorveglianza epidemiologica, pianificazione e valutazione dei
servizi, in particolare attraverso l’aggiornamento di specifici progetti che rientrano nell’articolazione
“Epidemiologia clinica”.
Relazione sanitaria sull’oncologia
Per gli anni dal 2003 al 2006 l’articolazione Rete Oncologica ha curato la redazione, pubblicazione a stampa e
diffusione della relazione sanitaria sull’oncologia nella regione. Sulla base dell’esperienza maturata e delle
diverse tempistiche e necessità di aggiornamento delle parti che la compongono è stata valutata e discussa
una modalità di aggiornamento per gli anni successivi basata sull’aggiornamento frequente e sull’arricchimento
del sito CPO, in particolare nelle sezioni DATI e DOCUMENTI E PUBBLICAZIONI.
Nel corso del 2007-2008 sono state approfondite ed ampliate le analisi dei dati correnti, integrando nella
ricostruzione dei percorsi assistenziali gli accessi in Pronto Soccorso e le prestazioni ambulatoriali specifiche
della rete oncologica (visita CAS e GIC).
Nel corso del 2009 è stata rianalizzata e progettata una nuova impostazione del sito CPO, completamente
rinnovata sotto l’aspetto grafico, informatico, di navigazione e di contenuti. In particolare la sezione che
contiene i dati epidemiologici e di attività assistenziale sarà riorganizzata con parte dell’informazione reperibile
in formato PDF e in parte attraverso modalità interattive.
Altre attività
Le principali attività svolte direttamente dall’articolazione Rete Oncologica nel corso del 2009 sono state:
 elaborazione definitiva dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2008
(www.cpo.it/dationcologici);
 aggiornamento, ogni 4 mesi, dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno
2008 (consultabile sul sito CPO, nell’area riservata COR);
 predisposizione di tabelle specifiche sull’attività di ricovero oncologico nell’età pediatrica;
 l’elaborazione della Linea Guida regionale sul tumore della prostata, in collaborazione con il sottogruppo di
uro-oncologia della COR (Scheda 5.006);
 il completamento dell’analisi sulla qualità dell’assistenza oncologica sui tumori del colon-retto, mammella e
polmone, attraverso l’uso dei sistemi informativi correnti e di indicatori validati utilizzando come “gold
standard” i dati del Registro Tumori ed alcune surveys regionali (Scheda 5.001 e 5.006);
 la gestione del “Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia”, e del progetto
EPICLIN, con la collaborazione al disegno, conduzione e analisi di trials clinici, soprattutto in ambito
oncoematologico ed oncologico, per un totale di 17 aree attive per la registrazione dei dati a fine 2009
(Scheda 5.016 e sito: www.epiclin.it);
 la conduzione di analisi economiche applicate a studi clinici randomizzati e a percorsi diagnosticoterapeutici in ambito oncologico (Scheda 5.019);
 la pubblicazione di alcuni studi clinici su riviste internazionali;
 la collaborazione a progetti ed attività promosse dall’AReSS e dalla Rete Oncologica su temi di
epidemiologia clinica e di valutazione di qualità dell’assistenza;
 la collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-romagna sulla produzione di raccomandazioni specifiche per
migliorare l’appropriatezza dei farmaci oncologici di più recente registrazione;
 l’approfondimento e la sistematizzazione della metodologia GRADE per la produzione di raccomandazioni
sui farmaci oncologici, in collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-Romagna nell’ambito del PIO-5 finanziato
dal Ministero della salute;
 l’aggiornamento del documento sui metodi di stima del fabbisogno di esami PET in Piemonte e l’analisi
dello studio di audit per valutare l’appropriatezza d’uso della PET nei centri regionali.
314
Elenco pubblicazioni 2009
Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
Aprile 2010
ELENCO PUBBLICAZIONI 2009
2008 JCR Science Edition
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LORBEER R, REFFELMANN T, RETTIG R, VÖLKER U, GALAN P, GUT IG, HERCBERG S, LATHROP GM, ZELENIKA
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