Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Schede e programma di attività 2010, relazione di attività 2009, elenco pubblicazioni 2009 A 2010 T T I V I T A’ INDICE Schede di attività 2010 ● Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi pag. 1 ● Registro Tumori pag. 18 ● Prevenzione secondaria pag. 64 ● Epidemiologia eziologica pag. 131 ● Epidemiologia clinica pag. 207 ● Rete Oncologica pag. 254 Pr og ra mma d i att ivit à pe r il 201 0 pag. 259 R e l az io ne d i att i vit à p er i l 200 9 pag. 287 Ele nco pub b lic az ioni 2 009 pag. 315 Indice schede di attività 2010 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi ............................................... 1 1.001 Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio 1 1.002 Archivio cancerogeni 3 1.003 Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte 5 1.004 DIANA (Dieta e Androgeni)-5 studio randomizzato e controllato per valutare l'efficacia della dieta e dell'attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici 8 1.005 Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività fisica 12 1.006 Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’Attività fisica e il Tabagismo nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero 14 1.007 STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e colorettale. 16 Registro Tumori ................................................................................................................... 18 2.001 Incidenza dei tumori nella popolazione piemontese 18 2.002 Sopravvivenza: aggiornamento del follow-up, analisi, divulgazione dei risultati e contributi a studi collaborativi 21 2.003 Registrazione della mortalità tumorale nella Regione Piemonte 24 2.006 Follow-up della coorte EPIC-Torino: end point di stato in vita, causa di morte e incidenza tumorale 26 2.007 Registro Tumori Infantili 28 2.008 Incidenza dei tumori negli adolescenti (15-19 anni) in Piemonte 33 2.010 Realizzazione e manutenzione sistema informatico dell’unità di epidemiologia 35 2.011 Qualità di vita lungosopravvissuti dopo tumore infantile 36 2.012 Sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati presso i centri di oncoematologia pediatrica italiani 38 2.013 Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico 40 2.016 Produzione d’indicatori di prevalenza dei tumori nella popolazione torinese 42 2.017 Tumori Multipli Primitivi: raccomandazioni per la registrazione e l'analisi 43 2.020 Nuovo nomenclatore nazionale di anatomia patologica – progetto NAP Italia 45 2.022 Studio sull’uso della terapia ormono sostitutiva (TOS), pratica di screening e tumore della mammella 47 2.023 I tumori nella popolazione immigrata in Piemonte dall’estero. Stima della frequenza nel prossimo decennio 48 2.024 Progetto EUNICE (sopravvivenza di periodo) 50 2.027 Assistenza all’avvio del registro tumori di popolazione della regione Valle d’Aosta 52 2.029 Indicatori di processo e di risultato dei programmi di screening 54 2.030 Progetto EUROCOURSE (UE, 7th Framework Programme. ERAnet) 56 2.031 Incidenza dei tumori nella popolazione provincia di Biella 58 2.032 Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori in Piemonte 60 2.033 Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua promozione 62 Prevenzione secondaria ....................................................................................................... 64 3.001 Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella 64 3.001 bis Programma formativo di screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon retto nella Regione Piemonte. Formazione teorica e pratica per il personale addetto ai programmi di screening per l’anno 2009-2010 67 3.002 Valutazione di processo e impatto per lo screening del cervicocarcinoma 70 3.003 Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità 73 3.004 Monitoraggio di indicatori di qualità della diagnosi e del trattamento del carcinoma 76 mammario 3.005 Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione di efficacia dello screening sigmoidoscopio nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) 79 3.005 Alleg. Banca biologica dei polipi colorettali 82 3.006 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma 85 3.007 Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del cervicocarcinoma 89 3.008 Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (CCR) – progetto dimostrativo a Torino e studio multicentrico italiano 91 3.008 Alleg. Valutazione di impatto di diverse strategie di screening dei tumori del colon-retto. Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3 94 3.010 Programma regionale di screening dei tumori colorettali 96 3.011 Confronto di diverse metodiche di screening dei tumori colorettali. Valutazione della colonscopia come test di screening 98 3.012 Costruzione di un database di dati individuali per la valutazione dello screening 101 mammografico in Europa 3.014 Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell'utero (Pap-test) 103 nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia) 3.016 Valutazione dell’impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografici in 105 Italia 3.018 Prevenzione Serena. Integrazione anche nella prevenzione. La prevenzione del 107 tumore del collo dell’utero 3.019 Stima dei costi dell’attività di screening 109 3.020 La gestione del rischio organizzativo nell’attività di screening 110 3.021 Valutazione dell’attività di screening di popolazione nelle province di Novara e 111 Verbano Cusio Ossola 3.022 Studio delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV per stimare l’impatto 113 della vaccinazione per alcuni tipi di HPV sullo screening cervicale 3.024 Interazione dello screening cervicale con la vaccinazione per alcuni tipi di 115 papillomavirus umano nella prevenzione del cancro della cervice uterina 3.025 Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali 3.026 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. 119 Confronto con la sigmoidoscopia 3.027 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la 122 partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici 3.028 Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di 125 screening mammografico, cervicale e del colon retto 3.030 Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test 127 primario di screening per i precursori del cancro cervicale 3.031 Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia 117 129 Epidemiologia eziologica ................................................................................................... 131 4.001 Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale 131 e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato 4.002 Approfondimenti sulla patologia da amianto a Casale Monferrato 133 4.003 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte 135 4.004 Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC 138 4.006 Studio europeo sui tumori rari 144 4.009 Studio multicentrico italiano sull'eziologia dei tumori infantili linfoemopoietici e dei 146 neuroblastomi (SETIL) 4.018 Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2: sopravvivenza dei 148 soggetti GEM 4.021 Studio di coorte sui lavoratori di un'industria della gomma 150 4.022 Studio italiano sui disturbi respiratori nell'infanzia e l'ambiente, II 152 4.023 Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni 155 4.025 Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: 157 uno studio collaborativo in Italia e negli USA 4.026 Epidemiologia geografica: analisi spaziali applicate alle basi di dati correnti 159 4.028 Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del capo collo: 161 studio epidemiologico multicentrico europeo 4.030 Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione 164 femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM 4.031 Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di 165 gruppi ad alto rischio 4.033 Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA 167 4.036 Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo familiare 168 4.037 Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza 171 prognostica in tumori della laringe e ipofaringe 4.039 Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata 4.040 Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore 174 infantile 4.042 GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della 175 mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche 4.044 Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli 177 4.045 Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave 178 4.046 Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni 180 cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento 4.048 Effetti dell’introduzione del bando nel fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero per 182 infarto miocardico in Piemonte ed in Italia 4.049 Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare 184 in pazienti oncologici trattati con difosfonati 4.050 Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale 185 San Giuseppe, Piancavallo 4.051 Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica 4.052 Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione dell’ASL 15 189 (Cuneo) 4.053 Synergy 191 4.054 Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi collaborativi 193 4.055 Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non 195 correlate ad HCV 4.056 Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio 4.057 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto 200 dell’immigrazione e delle misure di prevenzione 4.058 Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico 201 4.059 Tumori professionali nella popolazione residente nell'ASL Verbano-Cusio-Ossola 203 4.060 Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker di sviluppo e 204 progressione del tumore della prostata 4.061 MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante 205 l’infanzia e l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale 173 187 198 Epidemiologia clinica ......................................................................................................... 207 5.001 Analisi dei dati amministrativi correnti a fini di programmazione della Rete Oncologica 207 Regionale e di valutazione dell’assistenza oncologica 5.002 Centro di Evidence-Based Medicine 5.003 Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco e consulenza ad 214 altri progetti di epidemiologia clinica in ambito gastroenterologico 5.005 Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento 216 5.006 Linee Guida regionali per l’oncologia 219 5.008 Progetto di ricerca-intervento triennale: la qualità in oncologia 222 5.009 Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord Est 226 5.011 Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) 227 5.016 Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia: il progetto 229 EPICLIN 5.017 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante 2, analisi 234 dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) 5.019 Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica 236 5.020 Definizione di un sistema di indicatori per la Rete Regionale di Cure Palliative 240 211 5.021 Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni 242 (FDG-PET) e valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese 5.023 Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di 244 dati da fonti istituzionali 5.024 Progetto per l’attivazione di una funzione di valutazione delle tecnologie sanitarie in 246 Piemonte 5.025 Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie 5.026 Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze con 252 tamoxifen a basse dosi in donne con neoplasia intraepiteliale della mammella 248 Rete Oncologica ................................................................................................................ 254 6.001 Uso dei dati epidemiologici per la programmazione e la valutazione dell’assistenza 254 oncologica. Relazione sanitaria sull’oncologia: aspetti epidemiologici 6.002 Progetto collaborativo con l’AReSS per la valutazione e la promozione della qualità 256 dell’assistenza sanitaria Current research projects: table of contents Primary prevention and documentation on carcinogens ........................................................ 1 1.001 Primary prevention: cancer cases potentially preventable in Piedmont and review of the effectiveness of intervention 1 1.002 Database of carcinogenic agents 3 1.003 Primary prevention: planning of anti smoking interventions in Piedmont 5 1.004 DIANA (Diet and Androgens)-5 randomized controlled trial to test the efficacy of dietary change and physical activity to prevent or delay the development of recurrences in breast cancer (BC) patients estimated to be at high risk based on their hormonal or metabolic milieu 8 1.005 Exercise-based smoking cessation intervention for pregnant women and their family 12 1.006 Cervical cancer screening as a setting for the delivery of smoking cessation and physical activity promotion counseling 14 1.007 STI.VI.: pilot study evaluation of interventions for primary prevention programs in the population invited to mammography and colorectal cancer screening programs. 16 Cancer registries ................................................................................................................. 18 2.001 Cancer incidence in Piedmont 18 2.002 Survival: updating the follow-up, the analysis, and the results’ dissemination; contribution to collaborative studies 21 2.003 Cancer mortality registration in Piedmont 24 2.006 Turin EPIC cohort follow-up: causes of death and cancer incidence 26 2.007 Childhood cancer registry 28 2.008 Cancer incidence in adolescent (15-19 years) 33 2.010 Design, implementation and maintenance of the epidemiology unit computing system 35 2.011 Health related quality of life among longterm survivors after a childhood cancer 36 2.012 Long term survival after childhood malignancy in the database of Italian centres of pediatric hematology and oncology 38 2.013 Late effects (in adult life) after anti-cancer therapy in childhood 40 2.016 Cancer prevalence in Turin residents 42 2.017 Multiple Primary Tumours: reccomendations for registration and analysis 43 2.020 New national nomenclator of pathological anatomy – NAP Italia project 45 2.022 Hormone Replacement Therpy (HRT), screening practice and breast cancer 47 2.023 Cancer in migrant populations in Turin. Estimate of the frequency in the next decade 48 2.024 EUNICE project (period survival) 50 2.027 Consultancy for the start up of population based Valle d’Aosta cancer registry 52 2.029 Early and impact indicators for screening programmes 54 2.030 Optimisation of the Use of Registres for Scientific Excellence in Research 56 2.031 Cancer incidence in Biella province 58 2.032 Incidence, prevalence and survival estimates of principal cancers in Piedmont 60 2.033 TNM classification of malignant tumours, VII edition 2009: Italian edition and its promotion 62 Secondary prevention .......................................................................................................... 64 3.001 Cervical and breast cancer screening regional programme 64 3.001 bis Breast-cervical and colorectal cancer screening educational programme in Piedmont. Theoretical and practical training for the staff assigned to screening programmes for the year 2009-2010 67 3.002 Process and impact evaluation of cervical cancer screening programmes 70 3.003 Evaluation and quality assurance of breast cancer screening programmes in Piedmont 73 3.004 Monitoring diagnosis and treatment of screen-detected breast cancer 76 3.005 Multicentre randomized controlled trial of “once-only” sigmoidoscopy screening for colorectal cancer (SCORE) 79 3.005 Alleg. Colorectal polyps biological databank 82 3.006 Costs and benefits of new technologies in cervical cancer screening 85 3.007 Quality assurance for smear interpretation, histology and colposcopy in cervical cancer screening programmes 89 3.008 Comparing risk-benefit ratio and costs of different screening strategies for colorectal cancer. Turin pilot project and Italian multicentre study 91 3.008 Alleg. Evaluating the impact of different screening strategies for colorectal cancer 94 3.010 Colorectal cancer screening 96 3.011 Assessing the role of colonoscopy in screening for colorectal cancer 98 3.012 European breast cancer screening evaluation database 3.014 Implementation of a cervical cancer screening pilot project in Zenica Duboj Canton 103 (Bosnia Erzegovina) 3.016 Impact on mortality of breast cancer screening programmes in Italy 105 3.018 Approaching a multicultural prevention in cervical cancer screening 107 3.019 Screening costs evaluation 109 3.020 Risk management in screening organisation 110 3.021 Assessment of population based cancer screening in the provinces of Novara and 111 Verbano Cusio Ossola 3.022 Investigation of HPV transmission dynamics in order to estimate the impact of 113 vaccination for some HPV types on cervical screening 3.024 Interaction between cervical screening and vaccination for some types of human 115 papillomavirus in preventing cervical cancer 3.025 Assessing the role of fecal DNA testing in selecting FOBT positive subjects with 117 advanced colonic neoplasia 3.026 Assessing the role of virtual colonoscopy in screening for colorectal cancer. A 119 comparison with sigmoidoscopy 3.027 Interventions to reduce the inequalities in accessing screening and to increase the 122 participation in the target population, with specific focus on disadvantaged sub-groups 3.028 Implementation of a regional service for monitoring the cancers detected by 125 mammography, cervical and colorectal screening programmes in Piedmont 3.030 Pilot project on the use of Human Papillomavirus DNA testing as primary screening 127 test for cervical cancer precursors 3.031 Improving control of health inequalities in Italy 101 129 Aetiology ........................................................................................................................... 131 4.001 Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after environmental and 131 occupational exposure to asbestos in the area of Casale Monferrato, Italy 4.002 Follow-up study on asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato 133 4.003 Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont 135 4.004 Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation 138 4.006 Rare cancers in Europe 144 4.009 Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia, lymphoma and 146 neuroblastoma (SETIL) 4.018 GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects survival 148 4.021 Cohort mortality study on rubber workers 150 4.022 Italian study on childhood respiratory disorders and the environment, II 152 4.023 Molecular biology of malignant mesothelioma 155 4.025 Endometrial cancer, diet, body weight, and gene-environment interactions: a 157 collaborative study in Italy and the United States 4.026 Geographical epidemiology: spatial analyses applied to health statistics 4.028 Environmental factors and genetic susceptibility in the aetiology of head and neck 161 cancers: a multicentric European epidemiological study 4.030 Risk factors for breast cancer among women invited for mammography screening: a 164 population survey 4.031 Skin cancer prevention: development of a biochemical test for screening of high risk 165 groups 4.033 Web-based birth cohort: the NINFEA project 167 4.036 Cancer biomarkers identification for familial and hereditary prostate cancer 168 4.037 Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes and papillomavirus 171 infection in laryngeal and hypopharyngeal cancer 159 4.039 Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes in prostate cancer 173 4.040 International study on incidence of second malignancies in childhood cancer 174 survivors 4.042 GENE-RAD-Risk radiation exposures at an early age: impact of genotype on breast 175 cancer risk. A European multicentre study 4.044 Empirical bayes adjustments for multiple comparisons 177 4.045 Italian multicentric mortality study of severely obese patients 178 4.046 Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical 180 lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing 4.048 Effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute 182 myocardial infarction in Piedmont and in Italy 4.049 Case control study on risk factors for osteonecrosis of the jaw in cancer patients 184 treated with bisphosphonates 4.050 Cohort study of patients with severe or compicated obesity, recruited at San 185 Giuseppe hospital, Piancavallo 4.051 Turin bladder cancer case control study 4.052 Bladder cancer and occupational exposures among residents in the local health 189 authority 15 (Cuneo) 4.053 Synergy 4.054 Testicular cancer: Case-control study in the Piedmont region and collaborative 193 studies 4.055 HCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes of subjects free 195 of HCV related pathologies 4.056 Systematic review of the transmission of tuberculosis in high risk settings 4.057 Investigation of tuberculosis transmission dynamics in order to estimate the impact of 200 immigration and prevention measures 4.058 Cohort study on long term effects of air pollution 4.059 Occupational cancer in the general population of the "Verbano Cusio Ossola" Health 203 Authority 4.060 DNA methylation in non-neoplastic prostate tissue as a marker of prostate cancer 204 development and progression 4.061 MOBI-KIDS: Brain cancer risk from exposure to radiofrequency fields in childhood 205 and adolescence: a multicentric international study 187 191 198 201 Clinical epidemiology ........................................................................................................ 207 5.001 Analysis of regional administrative data for planning the oncological regional network 207 and evaluating cancer care 5.002 Centre of Evidence-Based Medicine 5.003 Conservative versus radical surgery for stomach cancer and clinical epidemiology 214 consulting in other projects in gastroenterology 5.005 Social inequalities, access to health services and type of treatment 216 5.006 Regional guidelines for oncology 219 5.008 A project of research-intervention on quality of care in oncology 222 5.009 Descriptive and clinical epidemiology in the area of N.E. Piedmont 226 5.011 The HOT trial (Hormones Opposed by Tamoxifen) 227 5.016 Randomized controlled trials centre in clinical oncology: the EPICLIN project 229 5.017 Patterns of hospitalisation in an area of Northern Piedmont – use of hospital 234 discharge data 5.019 Economic evaluation and quality assessment in clinical epidemiology studies 236 5.020 Definition of a system of indicators for the Regional Palliative care network 240 5.021 Positron emision tomography (PET) needs, demand and supply at regional level and 242 evaluation of appropriateness of services currently offered by the oncological regional network 5.023 Investigation of asthma and COPD epidemiology in Turin (Italy) through the linkage 244 of surveillance data sources 5.024 Implementation of health technology assessment in the Piedmont regional health 246 service 5.025 Evaluation of cosmetic results in patients surgical treated for mammary lesion 5.026 Randomized controlled trial on prevention of recurrences by low dose tamoxifen in 252 211 248 women with breast intra-epithelial neoplasia Oncologic network ............................................................................................................. 254 6.001 Using epidemiologic data for health care planning and evaluation in oncology. Health 254 care report on oncology: epidemiological aspects 6.002 Assessment and improvement of quality in health care: a collaborative project with 256 the Regional Agency for Health Services Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.001 Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio Primary prevention: cancer cases potentially preventable in Piedmont and review of the effectiveness of intervention RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare la quota di casi di tumore nella popolazione piemontese potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento. Valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita). Acquisire strumenti e materiali (opuscoli, filmati ecc...) già utilizzati e validati in precedenti programmi di prevenzione primaria. Stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il 12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La stima dei casi di tumore potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria si è basata su dati di incidenza e mortalità prodotti dal Registro Tumori Piemonte del CPO e sull’applicazione di rischi attribuibili stimati sia localmente, sia riportati in rassegne. E’ stato stampato in lingua inglese, italiana, francese e tedesca un libro sulle strategie di prevenzione del cancro basate sulle prove di efficacia, cui hanno contribuito ricercatori piemontesi ed italiani. E’ stata effettuata una prima ricerca bibliografica e di esperienze non pubblicate su interventi di prevenzione formalmente valutati. Sono stati pubblicati i risultati di una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare da parte dei medici di medicina generale. SCALA DEI TEMPI: Il progetto è in progress. Al momento è in atto un'analisi, tra le altre, volta a quantificare il rischio attribuibile al fumo e all'alcool nei tumori del capo-collo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ in corso la valutazione a livello italiano degli effetti della legge del bando del fumo ed è stato pubblicato un lavoro sulla valutazione degli effetti della legge in Piemonte. Una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare è stata condotta in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Sanità e un gruppo di medici di medicina generale di Torino. Scopo della sperimentazione è stato valutare, secondo un disegno randomizzato, se un messaggio di educazione alimentare da parte dei MMG è in grado di modificare le abitudini in modo percepibile. 1 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.001 COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Corrado MAGNANI, Carlo SENORE, Benedetto TERRACINI RISORSE E FINANZIAMENTO: Costi relativi al personale e alla ricerca e acquisizione di documentazione (revisioni della letteratura, Linee-Guida) sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO. PUBBLICAZIONI: •TERRACINI B. What kind of health surveillance for those exposed to carcinogens? Med Lav 2003; 94: 331. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Occupational exposures. In: AA.VV. "Evidence-based. Cancer Prevention: Strategies for NGOs". UICC, Geneva, 2004. Vol. 1, 135-147. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. In: AA.VV. "Strategie di prevenzione dei tumori e prove di efficacia". Edito dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004. Vol. 1, 97-107. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Les expositions professionnelles. In: AA.VV. "Prévention des cancers: Stratégies d’actions à l’usage des ONG européennes". UICC, Genéve, 2004. Vol. 1, 137-149. •BARONE-ADESI F, RICHIARDI L, MERLETTI F. Population attributable risk for occupational cancer in Italy. Int J Occup Environ Health 2005; 11: 23-31. •SACERDOTE C, FIORINI L, ROSATO R, AUDENINO M, VALPREDA M, VINEIS P. Randomized controlled trial: effect of nutritional counselling in general practice. Int J Epidemiol 2006; 35: 409-15. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Exposition am Arbeitsplatz. In: AA.VV. "PRÄVENTION VON KREBS Aktueller Stand und wirksame Strategien". UICC, Genf, Schweiz, 2006. Vol. 1, 135-149. •TOMATIS L, CANTONI S, CARNEVALE F, MERLER E, MOLLO F, RICCI P, SILVESTRI S, VINEIS P, TERRACINI B. [The role of asbestos fibre dimensions in the pathogenesis and prevention of mesothelioma] Epidemiol Prev 2006; 30: 289-94. •TERRACINI B. Additional features of the worldwide double standards in the prevention of asbestos-related diseases. Ann Ist Super Sanita 2006; 42: 174-7. •BARONE-ADESI F, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute myocardial infarction. Eur Heart J 2006; 27: 2468-72. •TERRACINI B. The scientific basis of a total asbestos ban. 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(IF 2.314) Altre pubblicazioni sono attese alla fine del progetto. 2 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.002 Archivio cancerogeni Database of carcinogenic agents RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Offrire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che semplici raccolte bibliografiche. Pubblicazione e divulgazione di dati italiani sulla esposizione a cancerogeni (studio CAREX, mappe di occupazioni e industrie che comportano rischi di cancerogenicità – cfr. sito web www.cpo.it, alla voce “Documentazione cancerogeni” – ed altri, tra cui WOODEX, prevalenza e livelli di esposizione a polveri di legni in Europa). Raccolta di informazioni utili a valutare l’evoluzione della esposizione a cancerogeni. Fornitura di assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini epidemiologiche. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Ricerca di documenti, anche su banche dati in linea. Stesura di relazioni di sintesi e valutazione. SCALA DEI TEMPI: Attività permanente STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L’archivio si trova presso la SCDU di Epidemiologia dei Tumori, sede del presidio Ospedale S. Vito. Nel 2009 il Servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (Regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a privati cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima dell’esposizione. E’ stata mantenuta la raccolta di documentazione di base con la prosecuzione degli abbonamenti a banche dati bibliografiche (RTECS, IRIS ecc). E’ in corso la partecipazione al progetto SYNERGY (cfr. scheda 4.053) dell’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) fornendo la matrice esposizione professione dei cancerogeni respiratori e l’esperienza necessaria al suo utilizzo nell’analisi di studi caso-controllo, nonché la raccolta di dati nazionali sui livelli di esposizione agli agenti considerati in SYNERGY. Si è collaborato alla revisione sistematica della letteratura sul rischio cancerogeno nella produzione di mobili ai fini dell’aggiornamento della relativa Monografia IARC, la cui pubblicazione è prevista nel Volume 100 della Serie di Monografie. COLLABORATORI INTERNI: Claudia GALASSI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Benedetto TERRACINI 3 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.002 COLLABORATORI ESTERNI: R. Calisti. RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO-Piemonte PUBBLICAZIONI: •MIRABELLI D. Stima del numero di lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, nel contesto dello studio europeo CAREX. Epidemiol Prev 1999; 23: 346-59. •KAUPPINEN T, TOIKKANEN J, PEDERSEN D. et al. Occupational exposure to carcinogens in the European Union. Occup Environ Med 2000; 57: 10-8. •MIRABELLI D, CHIUSOLO M, CALISTI R, MASSACESI S, RICHIARDI L, NESTI M, MERLETTI F. Database di occupazioni e attività industriali che comportano rischio di tumore del polmone. Epidemiol Prev 2002; 25: 215-21. •BERRINO F, RICHIARDI L, BOFFETTA P, ESTEVE J, BELLETTI I, RAYMOND L, TROSCHEL L, PISANI P, ZUBIRI L, ASCUNCE N, GUBERAN E, TUYNS A, TERRACINI B, MERLETTI F; MILAN JEM WORKING GROUP. Occupation and larynx and hypopharynx cancer: a job-exposure matrix approach in an international case-control study in France, Italy, Spain and Switzerland. Cancer Causes Control 2003; 14: 213-23. •AXELSON O, BALBUS JM, COHEN G, DAVIS D, DONNAY A, DOOLITTLE R, DURAN BM, EGILMAN D, EPSTEIN SS, GOLDMAN L, GRANDJEAN P, HANSEN ES, HELTNE P, HUFF J, INFANTE P, JACOBSON MF, JOSHI TK, LADOU J, LANDRIGAN PJ, LEE PR, LOCKWOOD AH, MACGREGOR G, MELNICK R, MESSING K, NEEDLEMAN H, OZONOFF D, RAVANESI B, RICHTER ED, SASS J, SCHUBERT D, SUZUKI D, TEITELBAUM D, TEMPLE NJ, TERRACINI B, THOMPSON A, TICKNER J, TOMATIS L, UPTON AC, WHYATT RM, WIGMORE D, WILSON T, WING SB, SHARPE VA. Re: Regulatory Toxicology and Pharmacology. Int J Occup Environ Health 2003; 9: 386-9; author reply 389-90. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Intervention and Implementation Strategies and Activities for Occupational Exposures. In: Sancho-Garnier H, Anderson A, Biedermanm A, Lynge E, Slama K, de Sabata MS, Rajeswaran L (eds). Evidence-based cancer prevention: strategies for NGOs. UICC, Geneva 2004, 134-147. •MERLETTI F, MIRABELLI D. Esposizioni occupazionali. 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Occupational exposure to inhalable wood dust in the member states of the European Union. Ann Occup Hyg 2006; 50: 549-61. •MILIGI L, COSTANTINI AS, BENVENUTI A, KRIEBEL D, BOLEJACK V, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S, STAGNARO E, CROSIGNANI P, AMADORI D, MORABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI G, TOZZI GA, MENDICO I, VINEIS P. Occupational exposure to solvents and the risk of lymphomas. Epidemiology 2006; 17: 552-61. •RICHIARDI L, MIRABELLI D, CALISTI R, OTTINO A, FERRANDO A, BOFFETTA P, MERLETTI F. Occupational exposure to diesel exhausts and risk for lung cancer in a population-based case-control study in Italy. Ann Oncol 2006; 17: 1842-7. •COSTANTINI AS, BENVENUTI A, VINEIS P, KRIEBEL D, TUMINO R, RAMAZZOTTI V, RODELLA S, STAGNARO E, CROSIGNANI P, AMADORI D, MIRABELLI D, SOMMANI L, BELLETTI I, TROSCHEL L, ROMEO L, MICELI G, TOZZI GA, MENDICO I, MALTONI SA, MILIGI L. Risk of leukemia and multiple myeloma associated with exposure to benzene and other organic solvents: evidence from the Italian Multicenter Case-control study. Am J Ind Med 2008;51:803-11. 4 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte Primary prevention: planning of anti smoking interventions in Piedmont RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: PREMESSA. Nel 2002 il CPO ha ottenuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando Oncologia, per la realizzazione del Progetto per la prevenzione e riduzione dell’abitudine al fumo in Piemonte. Tale progetto ha previsto l’istituzione del Gruppo Tecnico Antitabacco gruppo a carattere multidisciplinare, con compiti di pianificazione, conduzione e valutazione di interventi di controllo del tabagismo sulla base delle più recenti evidenze scientifiche. Il Gruppo Tecnico Antitabacco formato da sei componenti specializzati in medicina preventiva, biologia, psicologia e scienze della comunicazione, i quali hanno seguito un percorso formativo ad hoc attraverso la partecipazione a master, seminari e summer school riguardanti la prevenzione, la promozione della salute e le strategie di contrasto al fumo di tabacco. Il Gruppo Tecnico Antitabacco ha svolto le seguenti attività: - Rielevazione di tutte le iniziative antifumo effettuate o in corso nella regione Piemonte e tutti gli organismi e le associazioni (volontari e non) attivi in questo settore su tutto il territorio regionale, pubblicate in "Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte". - organizzazione di un seminario, tenutosi il 23 febbraio 2005, dal titolo le "Attività di contrasto al fumo di tabacco in Piemonte. Situazione attuale e prospettive". - supporto tecnico-scientifico alle attività della Commissione Regionale Anti-Tabacco, incaricata della programmazione e del coordinamento delle azioni di controllo del tabagismo sul territorio piemontese. Si vedano le schede-progetto 2004-2005 e 2005-2006 per una descrizione dettagliata delle attività relative. - nel settembre 2006 pubblicazione del report edito dalla Regione, con il titolo “Smettere di fumare in Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo”. - partecipazione alla redazione delle Linee guida clinico-organizzative per la cessazione del fumo di tabacco della Regione Piemonte, pubblicate nel maggio 2007. - elaborazione del nuovo Piano Regionale Antitabacco 2008-2012 - progettazione delle "Linee guida nazionali per il controllo del fumo negli ambienti di lavoro" - nel 2008 avvio dello uno studio di valutazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e secondaria, in collaborazione con l’ISPO di Firenze (vedi scheda progetto specifica). - parteciapazione al progetto europeo, finanziato dal bando Public Heath, denominato Guidelines for Prevention of Obesity at the Workplace (GPOW) - coordinamento delle equipes regionali impegnate nell’elaborazione di strumenti e strategie per il miglioramento dei servizi di disassuefazione, per le seguenti attività: formazione dei medici di famiglia sulla cessazione del fumo, sistema informativo per la gestione delle cartelle cliniche, creazione di una cartella clinica comune destinata ad essere utilizzata uniformemente da tutti i CTT, 5 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 progettazione di una piattaforma di e-learning per la formazione a distanza degli operatori di 1° livello all’utilizzo delle Linee Guida nella pratica. - amministrazione dell’area focus “fumo” sul sito del Centro Regionale di Documentazione sulla Promozione della Salute (DoRS), che contiene documentazione utile alla progettazione di attività di contrasto del tabagismo da parte degli operatori locali. - a partire dal 2009 pianificazione di una campagna di comunicazione a supporto dell’implementazione delle Linee Guida, per la promozione della disassuefazione e la pubblicizzazione dei servizi disponibili sul territorio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Risultati attesi: - contributo alla diffusione delle "Linee Guida clinico organizzative per la cessazione del fumo di tabacco" su tutto il territorio regionale e loro implementazione nelle singole Asl, attraverso l'adeguamento o la creazione di Centri per il Trattamento del Tabagismo, secondo le indicazioni contenute nelle Linee Guida stesse. - monitoraggio delle attività di contrasto al tabagismo all'interno delle Asl , alla luce del fatto che il tabagismo è stato inserito negli anni 2008-2009 tra gli obiettivi dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere del Piemonte. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: A supporto del programma di diffusione delle Linee Guida clinico-organizzative regionali per la Cessazione del Fumo, sono state avviate le seguenti attività: - Progettazione ed erogazione di un Programma di Formazione a Distanza, creato in base alle raccomandazioni contenute nelle Linee Guida regionali per la cessazione. Tale programma è indirizzato a tutti gli operatori del primo livello sanitario quali, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, infermieri, psicologi, ostetriche, etc... - Progettazione e diffusione di una Campagna di Comunicazione diretta alla popolazione del Piemonte e mirata a motivare i fumatori ad intraprendere dei percorsi per smettere di fumare, fornendogli informazioni di orientamento tra le risorse disponibili sul territorio. - Coordinamento dei diversi gruppi professionale coinvolti nell'ambito del tema Tabagismo a livello regionale e nazionale e la Commissione del PRAT al fine di promuovere l'attuazione delle azioni previste dalle Linee Guida - collaborazione con l'Assessorato della Regione, per il monitoraggio degli obiettivi dei Direttori Generali delle ASL/ASO piemontesi al fine di valutare il grado di implementazione delle Linee Guida per la cessazione e verificare eventuali cambiamenti negli obiettivi raggiunti dal 2008 al 2009 dalle Asl. - partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto "Comuni liberi dal Fumo", inserito all'interno dei PePS (Profili e Piani per la Salute) del Distretto 3 dell'Asl To3. Si tratta di un intervento di comunità, che coinvolge 6 Comuni del Distretto 3, per attivare a livello territoriale delle strategie volte alla prevenzione del tabagismo tra i giovani ed alla riduzione nella popolazione generale. - partecipazione al Gruppo di lavoro aziendale dell'AOU Molinette che ha avuto il mandato di occuparsi del problema tabagismo all'interno dell'ospedale, per la realizzazione di un progetto, "Molinette libero dal fumo" che porti ad elilminare il fumo di tabacco all'interno della struttura ospedaliera, focalizzando l'attenzione sui dipendenti prima e sui pazienti ospedalizzati in una seconda fase. - partecitazione al gruppo di lavoro regionale "Genitori più" 6 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.003 Prosegue l’attività di consulenza agli operatori locali per la progettazione di interventi di contrasto al tabagismo. COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Cristiano PICCINELLI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Le attività saranno finanziate attingendo ad un fondo vincolato erogato dalla Regione Piemonte. PUBBLICAZIONI: •GIORDANO L, CHARRIER L, COPPO A, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N. Le attività di contrasto al fumo di tabacco nella Regione Piemonte. Quaderni CPO-Piemonte n°8, Torino gennaio 2005. •GIORDANO L, SENORE C, COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, MOLINAR R, PICCINELLI C, SEGNAN N. Raccomandazioni per Ambienti di lavoro Liberi dal Fumo. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 1. Torino, maggio 2006. •CHARRIER L, PICCINELLI C, COPPO A, DI STEFANO F, D’ELIA P, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N. Interventi legislativi efficaci per il controllo del tabagismo: direttive dell’Unione Europea e applicazione in Italia. Epidemiol Prev 2006; 30: 366-9. •MOLINAR R, D’ELIA P, GIORDANO L, SENORE C, CHARRIER L, COPPO A, DI STEFANO F, PICCINELLI C, SEGNAN N. Scuola libera dal fumo: una strategia di intervento per la riduzione del fumo di sigarette tra gli adolescenti. Educazione sanitaria e promozione della salute, vol. 30, n. 2, aprile-giugno 2007. •FAGGIANO F, GELORMINO E, MATHIS F, VADRUCCI S, GIORDANO L, SENORE C, PICCINELLI C, MOLINAR R, CHARRIER L, LEIGHEB F, FEDELE M, BONVINI D. Cessazione del fumo di tabacco. Linee Guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 3. Torino, maggio 2007. •COPPO A, CHARRIER L, D’ELIA P, DI STEFANO F, GIORDANO L, MOLINAR R, PICCINELLI C, SENORE C, SEGNAN N. Smettere di fumare in Piemonte. Il ruolo dei Medici di Famiglia e dei Centri per il trattamento del Tabagismo. Commissione Regionale Anti-Tabacco. Quaderno n° 5. Torino, maggio 2008. •D’ELIA P, COPPO A, DI STEFANO F, CHARRIER L, PICCINELLI C, MOLINAR R, SENORE C, GIORDANO L, SEGNAN N. Definizione e valutazione degli interventi di comunità nell’ambito delle strategie di contrasto al fumo di tabacco. Epidemiol Prev 2008; 32: 156-61. 7 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 DIANA (Dieta e Androgeni)-5 studio randomizzato e controllato per valutare l'efficacia della dieta e dell'attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici DIANA (Diet and Androgens)-5 randomized controlled trial to test the efficacy of dietary change and physical activity to prevent or delay the development of recurrences in breast cancer (BC) patients estimated to be at high risk based on their hormonal or metabolic milieu RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento per il CPO: dr.ssa Maria Piera MANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta alimentazione ed un'adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di carcinoma della mammella. Trattasi di uno studio randomizzato di intervento alimentare ed attività fisica per ridurre le recidive (locali, a distanza o un secondo tumore al seno) nelle pazienti ad alto rischio ormonale e/o metabolico (con testosterone maggiore o uguale a 0.4 ng/ml, o insulina maggiore o uguale a 50 pmol/L o la presenza di sindrome metabolica). In queste pazienti il tasso stimato di recidive nei 5 anni successivi la diagnosi è del 30%. Obiettivi secondari sono: valutare l'efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione, attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie. Lo studio è coordinato dall'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (dott. Franco Berrino) e dall'Istituto Europeo di Oncologia di Milano in collaborazione con altri 5 centri sparsi in tutto il territorio nazionale tra i quali il Centro di Prevenzione Oncologica (CPO) di Torino. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studi epidemiologici hanno dimostrato che alti livelli di testosterone sia prima che dopo la menopausa aumentano il rischio di cancro al seno. Dopo la menopausa anche alti livelli di estrogeni e bassi livelli della proteina che veicola gli ormoni sessuali (SHBG) sono risultati associati con un incremento del rischio di cancro al seno. Anche alti livelli di insulina e del fattore di crescita insulino-simile di tipo I (IGF-I) sono associati ad un incremento del rischio di cancro al seno. L'Insulina ha proprietà gonadotropiche e stimola la sintesi di androgeni nelle ovaie; inoltre inibisce, nel fegato, la sintesi della SHBG e di due proteine veicolanti l'IGF-I (IGFBP1 and 2), aumentando così la biodisponibilità sia degli ormoni sessuali che dell'IGF-I. Oggi sappiamo che le pazienti che hanno già avuto un cancro al seno, che sono in sovrappeso e hanno alti livelli di insulina e testosterone sono a maggior rischio di recidive. Abbiamo anche dimostrato un incremento delle recidive in pazienti con sindrome metabolica, definita dalla presenza di tre o più dei seguenti indicatori metabolici: obesità addominale, ipertensione, glicemia alta, trigliceridi alti o HDL colesterolo basso. Gli studi DIANA hanno mostrato che una dieta volta a tenere bassa l'Insulina, basata su ricette della tradizione Macrobiotica e mediterranea riduce significativamente il peso corporeo, il testosterone, l'Insulina e la biodisponibilità degli estrogeni e dell'IGF-I sia nelle donne sane che in quelle che hanno avuto il tumore. Un trial randomizzato sull'effetto di una moderata attività fisica ha evidenziato una significativa diminuzione della resistenza insulinica e del testosterone. Inoltre, molti studi osservazionali hanno coerentemente suggerito che l'attività fisica e la riduzione del peso corporeo aiutano a prevenire sia il cancro al seno che le sue recidive. Lo studio randomizzato WINS su donne con carcinoma mammario, ha mostrato una riduzione significativa del 24% delle 8 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 recidive in 5 anni nel gruppo di intervento a basso intake di grassi rispetto al gruppo di controllo (ad alto intake). Le partecipanti allo studio DIANA 5 sono state reclutate on l'aiuto delle Strutture Sanitarie Regionali, delle Associazioni di donne operate e attraverso i media. I fattori di Inclusione sono: a.Testosterone maggiore o uguale a 0,4 ng/ml b.Insulina sierica maggiore o uguale a 50 pmol/L c.Sindrome Metabolica (3 di questi fattori): i.Glicemia maggiore o uguale a 100 mg/dl o in terapia per iperglicemia ii.Trigliceridi maggiori o uguali a 150 mg/dl o in terapia per ipertrigliceridemia iii.HDL < 50 mg/dl o in terapia per ipercolesterolemia iv.Giro vita maggiore o uguale a 85 cm v.Pressione arteriosa maggiore o uguale a 130/85 mmHg o in terapia per ipertensione. Altro fattore di inclusione al di là di altri è ER- all'intervento. Le partecipanti non devono essere state operate da più di 5 anni. Sono fattori di esclusione: età maggiore di 70 o minore di 35 diagnosi di carcinoma in situ diagnosi di recidiva o metastasi secondo tumore controlaterale non sincrono altro tumore in sede diversa dalla mammella gravi disturbi psico-fisici. Nei centri collaboranti si prevede di reclutare un minimo di 200 pazienti da randomizzare in due gruppi: 100 riceveranno le raccomandazioni standard per uno stile di vita sano senza, tuttavia, nessun supporto attivo; 100 riceveranno una combinazione di in-formazioni individuali e di gruppo in due anni di intervento, includendo corsi di cucina, corsi di ginnastica, pasti in comune e incontri di rinforzo. La dieta proposta comprenderà una diminuzione dei grassi saturi, dei carboidrati raffinati e un incremento del consumo di cereali in chicco e legumi. L'adesione alle indicazioni alimentari ed alla pratica dell'attività fisica sarà monitorata nel tempo con le rilevazioni del cambiamento del peso corporeo, della glicemia, trigliceridi, colesterolo e testosterone. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento iniziato a settembre 2008 si è concluso a gennaio 2010. A gennaio 2009 è iniziata la fase operativa che ha previsto 1 incontro teorico ogni 3 mesi per il gruppo di controllo (gruppo VERDE) e 4 incontri al mese per il gruppo di intervento (gruppo BLU). Dei 4 incontri due sono di cucina, uno teorico su argomenti nutrizionali e, uno di attività motoria. A giugno 2010 termineranno tutti i corsi di cucina mentre proseguiranno fino a fine 2010 i corsi teorici e di attività motoria. A partire dal 2011 e fino a tutto il 2013 si proseguirà con almeno 2 incontri l'anno per entrambi i gruppi. Il protocollo dello studio prevede infatti una durata complessiva di 5 anni. Ogni anno verranno effettuate le misurazioni antropometriche e aggiornamento del follow up oncologico; a 3 e 5 anni verranno effettuati i prelievi e le valutazioni endocrino-metaboliche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L'arruolamento, per il CPO, è iniziato in data 01 Settembre 2008. Si prevede a gennaio 2010 di reclutare circa 288 donne delle quali: 11 non randomizzabili per problemi insorti prima del prelievo di baseline 83 non eleggibili 194 eleggibili delle quali 96 randomizzate nel gruppo di intervento e 98 nel gruppo di controllo. Alla data odierna si sono registrate: 10 recidive nel gruppo di controllo 3 recidive nel gruppo di intervento. Alle donne che hanno sviluppato la recidiva è stato permesso di continuare a partecipare agli incontri fissati dal calendario per il gruppo di appartenenza. 9 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.004 COLLABORATORI INTERNI: Cristina BELLATI, Simona FEIRA, Maria Piera MANO COLLABORATORI ESTERNI: dr. PEZZANA Andrea - Direttore Dietetica e Nutrizione Clinica - San Giovanni Bosco - Torino dr.ssa CAZZOLI Stefania - Docente Scienze Motorie - Torino ALLEGRO Giovanni - Cuoco - Ivrea RISORSE E FINANZIAMENTO: I costi relativi ai corsi di cucina (cuoco) e al personale che si occupa del reclutamento e del counseling, sono coperti dal finanziamento PIO previsto per il CPO. I costi per l'acquisto di attrezzature necessarie al reclutamento (Impedenziometro Tanita, SenseWear, Sfigmomanometro eletronico, Contapassi) sono coperti dal coordinamento dello studio (Istituto Tumori di Milano). Lo spazio (Aula didattica Iperccop Torino) e gli alimenti utilizzati per lo svolgimento degli incontri di cucina e tutte le attività riportate in calendario sono offerte gratuitamente, per tutta la durata dello studio. E' stata ottenuta inoltre la collaborazione di alcuni centri sportivi torinesi per la realizzazione di lezioni di prova gratuite e per l'applicazione di sconti alle donne del gruppo di intervento. PUBBLICAZIONI: BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: 1. Eliassen AH et al. Endogenous steroid hormone concentrations and risk of breast cancer among premenopausal women. J.Natl.Cancer Inst. 2006;98:1406-15. 2. Kaaks R et al. Serum sex steroids in premenopausal women and breast cancer risk within the European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC). J.Natl.Cancer Inst. 2005;97:755-65. 3. Micheli A et al. Endogenous sex hormones and subsequent breast cancer in premenopausal women. Int J Cancer 2004;112:312-8. 4. Kaaks R et al. Postmenopausal serum androgens, oestrogens and breast cancer risk: the European prospective investigation into cancer and nutrition. Endocr.Relat Cancer. 2005;12:1071-82. 5. Key T et al. Endogenous sex hormones and breast cancer in postmenopausal women: reanalysis of nine prospective studies. J.Natl.Cancer Inst. 2002;94:606-16. 6. Missmer SA et al. 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Pubblicazione dei risultati dello studio prevista al termine del progetto. 11 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.005 Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività fisica Exercise-based smoking cessation intervention for pregnant women and their family RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel 2009, in seguito a un finanziamento da parte del bando regionale per la ricerca sanitaria finalizzata, il CPO insieme all’ASL TO1 ha concordato di sperimentare un intervento per favorire la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza attraverso un programma di promozione dell’attività fisica. Dalla letteratura scientifica emerge come il counselling antitabagico durante la gravidanza abbia un’efficacia 2-4 volte superiore rispetto allo stesso intervento somministrato alla popolazione generale. Nonostante in alcuni consultori questo intervento venga offerto, sono comunque ancora molte le fumatrici che non riescono a smettere. Una revisione sugli interventi brevi di counselling afferma che una moderata attività fisica, come la camminata veloce, riduce gli effetti del craving nei fumatori astinenti (Taylor, 2007). La sperimentazione di un modello di intervento che fa propri questi principi è già stato sperimentato in Inghilterra in un contesto ospedaliero (Ussher, 2008). Il presente progetto intende sperimentare l’iniziativa in un contesto sanitario territoriale. L’obiettivo dello studio è 1) valutare l’efficacia dell’intervento, e 2) verificare la validità di un nuovo protocollo per promuovere la disassuefazione delle donne in gravidanza che preveda la collaborazione dei Consultori Familiari e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione oggetto dello studio è rappresentata dalle donne fumatrici e gravide che accedono agli 8 Consultori Familiari dell’ASL TO1. Le ostetriche valuteranno l’abitudine al fumo delle donne che accedono per la prima visita e proporranno la partecipazione al programma. L’intervento consiste in 8 incontri di gruppo gestiti dal Centro per il Trattamento del Tabagismo dove sarà proposto un percorso di accompagnamento alla disassuefazione e all’incremento dell’attività fisica. La verifica dello stato di disassuefazione della donna dopo l’intervento verrà effettuata a 6 mesi e a un anno dalla conclusione, in un periodo in cui la maggior parte delle donne che è riuscita a smettere durante la gravidanza riprende a fumare. Ai soggetti che si dichiarano ex fumatori verrà proposta la verifica della cessazione attraverso un metodo di validazione biochimica. Per confrontare il gruppo oggetto di studio con uno in assenza di intervento saranno valutate le modificazioni dell’abitudine al fumo delle donne afferenti agli stessi consultori in un periodo più avanzato di gestazione (oltre il primo trimestre di gravidanza) ed in assenza di intervento. SCALA DEI TEMPI: Aprile 2010 - Marzo 2011: reclutamento Maggio 2010 - Maggio 2011: gruppi di disassuefazione Ottobre 2010 - Giugno 2012: follow up 12 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.005 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il progetto ha richiesto la costituzione di un gruppo di lavoro tra CPO e ASL TO1 che sta lavorando da ottobre 2009 alla preparazione dell’intervento. All’interno dell’ASL i soggetti coinvolti sono il Gruppo Antifumo aziendale, il Centro per il Trattamento del Tabagismo, la Medicina dello Sport e i Consultori Familiari. Ad oggi sono stati definiti il protocollo di intervento e gli strumenti per la raccolta dei dati e per supportare l’iniziativa. COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa Antonella Arras, dr.ssa Paola Conterio, dr.ssa Maria Clara Zanotto RISORSE E FINANZIAMENTO: Le attività sono finanziate dalla Regione Piemonte nell’ambito del Bando Ricerca sanitaria Finalizzata 2009. PUBBLICAZIONI: Taylor AH, Ussher MH, Faulkner G: The acute effects of exercise on cigarette cravings, withdrawal symptoms, affect and smoking behaviour: a systematic review. Addiction 2007, 102:534-543. Ussher M, Aveyard P, Coleman T, Straus L, West R, Marcus B, Lewis B, Manyonda I. Physical activity as an aid to smoking cessation during pregnancy: two feasibility studies. BMC Public Health. 2008 Sep 23;8:328. 13 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.006 Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’Attività fisica e il Tabagismo nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero Cervical cancer screening as a setting for the delivery of smoking cessation and physical activity promotion counseling RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: ISPO di Firenze OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nel 2008 il CPO ha aderito a uno studio coordinato dall’ISPO di Firenze volto a valutare l’efficacia del counselling orientato alle donne nell’ambito delle attività di prevenzione primaria del cancro della cervice uterina. Il setting dello screening per il cervico-carcinoma rappresenta una potenziale opportunità per contattare le fumatrici, specialmente tra le più giovani, che presentano le prevalenze di fumo maggiori. Obiettivo principale dello studio è predisporre e validare un modello di intervento breve per la riduzione dell’abitudine al fumo fra le fumatrici che afferiscono ai servizi ambulatoriali di screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’intervento prevede l’offerta di counselling breve e la distribuzione di materiale informativo per la cessazione del fumo e la promozione dell’attività fisica da parte di personale ostetrico a donne sottoposte a screening citologico. La popolazione in studio in Piemonte è rappresentata da 495 donne nella fascia compresa tra 25-64 anni, identificate come fumatrici tra quelle afferenti ai servizi ambulatoriali di screening per il tumore del collo dell’utero. Oltre al Piemonte gli altri centri coinvolti sono a Firenze, Sesto Fiorentino, Cesena e Mantova. I centri coordinati dal CPO sono 3: due a Torino e uno in Provincia. Le donne partecipanti allo studio sono state randomizzate in uno dei tre bracci dello studio (un braccio di intervento sul fumo; uno di intervento sul fumo e l'attività fisica; ed un braccio di controllo). A tutte le donne in studio è stato somministrato un questionario al momento dell’arruolamento e un’intervista telefonica dopo 6 mesi per verificare eventuali cambiamenti comportamentali o motivazionali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: In seguito a un evento formativo organizzato nel 2009, gli operatori dei tre centri piemontesi hanno iniziato l’attività di counselling. Il reclutamento è stato completato nei tre centri. A inizio marzo inizieranno le interviste telefoniche di follow-up che dovrebbero concludersi ad ottobre 2010. A breve inizierà il data entry. COLLABORATORI INTERNI: Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO 14 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.006 RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero del Welfare - Programma Integrato Oncologia P.I.O. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 15 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.007 STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e colorettale. STI.VI.: pilot study evaluation of interventions for primary prevention programs in the population invited to mammography and colorectal cancer screening programs. RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento per il CPO: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale dello studio è di determinare la fattibilità e l’impatto su alcuni outcomes di salute di modelli di intervento per il cambiamento degli stili di vita (dieta, attività fisica) nella popolazione torinese invitata nei programmi regionali di screening della mammella e del colon-retto. Gli obiettivi secondari sono: - la valutazione dell’adesione della popolazione target e dei medici di medicina generale; - il mantenimento dei cambiamenti dello stile di vita a breve e medio termine; - il confronto tra diversi setting di intervento: - Setting Screening: l’intervento verrà proposto al momento dell’effettuazione del test di screening (mammografia per le donne e rettosigmoidoscopia/Fobt per donne e uomini). Saranno invitate a partecipare le donne di età compresa tra i 50 e i 54 anni derivanti dallo screening mammografico, e gli uomini e le donne di 58 anni derivanti dallo screening colorettale. - Setting Medici di Medicina Generale (MMG): l’intervento verrà proposto dai medici di medicina generale agli assistiti in una fascia di età antecedente la loro prima chiamata ad effettuare il test di screening perciò donne tra i 45 e i 49 anni e gli uomini e le donne tra i 53 e i 56 anni. Lo studio intende valutare e verificare l’efficacia dei modelli di intervento per la modifica delle abitudini alimentari scorrette e dei comportamenti sedentari oltre a mettere a punto modelli di integrazioni e sinergie sempre più ampie tra prevenzione primaria e programmi regionali di screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Si prevede di reclutare un totale di 1600 soggetti (800 per il ramo screening e 800 per il ramo MMG). Ai partecipanti verrà distribuito un opuscolo informativo messo a punto per questo studio e contenente informazioni generali di prevenzione primaria, il consenso informato ed il questionario STI.VI. Il disegno prevede la randomizzazione dei soggetti eleggibili in 4 gruppi: Gruppo Attività Fisica, Gruppo Dieta, Gruppo Attività Fisica e Dieta, Gruppo di Controllo. Tutti i partecipanti (escluso il gruppo di controllo) verranno avviati ad un modulo base di intervento che prevede incontri informativi condotti da esperti della materia. Successivamente verrà loro proposto un modulo avanzato che prevede azioni più specifiche e l’analisi più approfondita delle tematiche proprie del gruppo di studio. A tutte le persone (compreso il gruppo di controllo) verranno prese delle misurazioni antropometriche e verrà effettuato anche un prelievo venoso a digiuno al fine di valutare alcuni parametri biochimici. Sono inoltre previsti 2 momenti di follow-up: - a 6 mesi: i partecipanti dei tre gruppi di intervento (Attività Fisica, Dieta, Attività Fisica + Dieta) saranno contattati telefonicamente dagli operatori STI.VI. per verificare la compliance alle raccomandazioni erogate, le eventuali difficoltà incontrate e fornire indicazioni di supporto. - a 12 mesi: tutti i partecipanti (anche i controlli) verranno invitati a compilare nuovamente il questionario STI.VI e ad eseguire il prelievo e le misurazioni antropometriche. 16 Prevenzione primaria e documentazione sulla cancerogenesi Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 1.007 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il reclutamento dei soggetti eleggibili verrà attivato a partire dal mese di aprile 2010. Il termine dello studio è previsto per ottobre 2011. COLLABORATORI INTERNI: Caterina ANATRONE, Cristina BELLATI, Alessandro COPPO, Francesca DI STEFANO, Federica GALLO, Fabrizio GILI, Livia GIORDANO, Elena KOLOMOETS, Maria Piera MANO, Franco MERLETTI, Andrea ORTALE, Cristiano PICCINELLI, Carlo SENORE, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: Prof. MATULLO Giuseppe Dr. PEZZANA Andrea Dr. RISIO Mauro RISORSE E FINANZIAMENTO: I costi relativi al progetto saranno coperti dal finanziamento del Ministero della Salute nell'ambito del progetto PIO e dalla Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 17 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.001 Incidenza dei tumori nella popolazione piemontese Cancer incidence in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione torinese per l’anno 2007. Avvio della rilevazione per il 2008. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei residenti nel comune di Torino. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene sempre effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi. La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti: A) archivi dei servizi d’anatomia patologica di tutti gli ospedali e le cliniche private della città di Torino e di quegli ospedali del circondario cui afferisce un significativo numero di pazienti torinesi: la maggior parte di questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli operatori del Registro che selezionano i casi di interesse. B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero E) archivio della fondazione FARO F) Altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche. I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile utilizzando software specifico di gestione dati. I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali dei Registri Tumori. La codifica nosografica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione. Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza. Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente anche all’atto della registrazione dell’incidenza: per queste neoplasie, infatti, vengono raccolte delle informazioni aggiuntive necessarie alla definizione dell’iter diagnostico, dello stadio ed al calcolo degli indicatori precoci di valutazione dei programmi stessi. Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia degli screenings, sono oggetto di rilevazione anche le lesioni precancerose della cervice uterina e del colon retto. Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono raccolte anche per i melanomi della cute, per i carcinomi della prostata e per i tumori della vescica urinaria. Gli archivi del Registro Tumori Piemonte vengono periodicamente incrociati, in maniera anonima, con il Registro nazionale dei casi di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per lo studio dei tumori AIDS correlati. I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer 18 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.001 Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali “EuroCIM” ed “ACCESS”, anch’essi gestiti dallo IARC; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori. SCALA DEI TEMPI: L’attività di registrazione dell’incidenza a Torino è da considerarsi routinaria. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stata conclusa la rilevazione dell’incidenza dell’anno 2006. I dati sono stati aggiornati sul sito web del CPO. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO RISORSE E FINANZIAMENTO: Queste attività utilizzano il finanziamento CPO. Gli studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Come già detto i dati d’incidenza prodotti alimentano tutti i data-base nazionali e internazionali. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori d’incidenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it. Tale presentazione raccoglie gli indicatori di incidenza, sopravvivenza, prevalenza e mortalità in un’unica pagina web per ciascuna delle principali neoplasie. I dati dei Registri Tumori Italiani sono inoltre presentati sul sito www.registri-tumori.it. •ROSSO S, TERRACINI L, RICCERI F, ZANETTI R. Multiple primary tumours: incidence estimation in the presence of competing risks. 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IARC Scientific Publications n 155, Lyon, 2002. •FERLAY J, BRAY F, SANKILA R, PARKIN DM. eds: Eurocim database, version 4.0, ENCR-IARC, Lyon, 2001. 20 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.002 Sopravvivenza: aggiornamento del follow-up, analisi, divulgazione dei risultati e contributi a studi collaborativi Survival: updating the follow-up, the analysis, and the results’ dissemination; contribution to collaborative studies RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Aggiornamento periodico delle informazioni sull'esistenza in vita per i casi incidenti a partire dai casi incidenti nel 1985. Collaborazione con studi EUROCARE, ITACARE, ITAPREVAL e IMPATTO con l’invio dei dati aggiornati, ed aggiornamento banca dati AIRT. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il follow-up si attua mediante una prima fase di linkage automatico con gli archivi anagrafici e del censimento. Gli strumenti di linkage sono stati perfezionati nel corso del 2004 ed attualmente vengono identificati automaticamente i casi deceduti ed emigrati. Per i casi deceduti si procede all’identificazione delle cause di morte presso l’archivio di mortalità regionale del Registro. Tale procedura si avvale parzialmente per le cause tumorali di software dedicato, mentre procede manualmente per le altre cause. I casi emigrati attivano una richiesta d’esistenza in vita presso i comuni di emigrazione. I dati vengono inviati alla banca dati AIRT ed EUROCARE per le analisi congiunte. La partecipazione agli studi collaborativi prevede inoltre l'impegno, come autori ed editori, dei ricercatori del RTP nelle fasi di progettazione, analisi e pubblicazione dei risultati degli studi stessi. Nel corso del 2007 si è aggiunta la collaborazione allo studio EUNICE per la stima della sopravvivenza con il metodo detto “di periodo”, descritta in dettaglio in una scheda specifica. Ciò ha implicato una maggiore frequenza degli aggiornamenti di follow-up che in questi anni sono divenuti per questa ragione annuali. SCALA DEI TEMPI: L’attività è da considerarsi routinaria per quanto attiene la rilevazione delle caratteristiche cliniche ed il record linkage con la mortalità tumorale. Il record linkage con l’anagrafe ed il follow-up postale hanno scadenza biennale (ora annuale). STATO DI AVANZAMENTO AL 31.12.2009: Aggiornamento follow-up al 31-12-08 di tutti i casi incidenti. Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento del database EUNICE Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento dello studio IMPATTO Preparazione ed invio dati per l’aggiornamento del database AIRTum 21 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.002 COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO COLLABORATORI ESTERNI: STUDI MULTICENTRICI EUROCARE: Franco Berrino, Istituto Tumori di Milano. ITACARE: Stefano Rosso in qualità di coordinatore del gruppo AIRT. ITAPREVAL: Andrea Micheli, Istituto Tumori di Milano. IMPATTO: Eugenio Paci, CSPO di Firenze EUNICE: Hermann Brenner German, Cancer Research Center di Heidelberg RISORSE E FINANZIAMENTO: Questa attività fa parte delle rilevazioni e statistiche routinarie del Registro. Gli studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale. PUBBLICAZIONI: Le analisi di sopravvivenza sono pubblicate e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it e www.registri-tumori.it. •ROSSO S, DE ANGELIS R, CICCOLALLO L, CARRANI E, SOERJOMATARAM I, GRANDE E, ZIGON G, BRENNER H; THE EUROCARE-4 WORKING GROUP. Multiple tumours in survival estimates. Eur J Cancer 2009 Jan 2. •BERRINO F, VERDECCHIA A, LUTZ JM, LOMBARDO C, MICHELI A, CAPOCACCIA R; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Comparative cancer survival information in Europe. Eur J Cancer 2009; 45: 901-8. •BRENNER H, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, MARCOS-GRAGERA R, VERDECCHIA A, GATTA G, ALLEMANI C, CICCOLALLO L, COLEMAN M, SANT M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Long-term survival expectations of cancer patients in Europe in 2000-2002. Eur J Cancer 2009; 45: 1028-41. •CICCOLALLO L, LICITRA L, CANTÚ G, GATTA G; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) Survival from salivary glands adenoid cystic carcinoma in European populations. Oral Oncol 2009; 45: 669-74. •DE ANGELIS R, FRANCISCI S, BAILI P, MARCHESI F, ROAZZI P, BELOT A, CROCETTI E, PURY P, KNIJN A, COLEMAN M, CAPOCACCIA R; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) The EUROCARE-4 database on cancer survival in Europe: data standardisation, quality control and methods of statistical analysis. Eur J Cancer 2009; 45: 909-30. •FRANCISCI S, CAPOCACCIA R, GRANDE E, SANTAQUILANI M, SIMONETTI A, ALLEMANI C, GATTA G, SANT M, ZIGON G, BRAY F, JANSSEN-HEIJNEN M; EUROCARE WORKING GROUP. (GIACOMIN A, MAGNANI C, PASTORE G, PATRIARCA S, ROSSO S, ZANETTI R.) The cure of cancer: a European perspective. 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Early diagnosis, not differential treatment, explains better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34. •BERRINO F, CAPOCACCIA R, COLEMAN RP, ESTEVE J, GATTA G, HAKULINEN T, MINCHELI A, SANT M, VERDECCHIA A. eds.: Survival of cancer patients in Europe: the EUROCARE-3 Study. Annals of Oncology: Volume 14, 2003 Supplement 5. •ROSSO S, CASELLA C, CROCETTI E, FERRETTI S, GUZZINATI S. eds. Survival of cancer patients in Italy in the nineties: figures from the cancer registries. Epidemiol Prev 2001; 25(3 suppl): 1-375. 23 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.003 Registrazione della mortalità tumorale nella Regione Piemonte Cancer mortality registration in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Acquisizione di copia della scheda ISTAT di decesso (o di sua equivalente trascrizione) per tutti i decessi avvenuti nei comuni della Regione Piemonte e in residenti piemontesi deceduti fuori Regione. Gli utilizzi sono: - Follow-up di mortalità dei casi incidenti - Epidemiologia descrittiva della mortalità tumorale nella Regione - Service di end point per la mortalità ad altri studi interni ed esterni al CPO. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’archivio è alimentato da un flusso postale in provenienza da Comuni e ASL per quanto riguarda i comuni diversi da quello di Torino. Per quest’ultimo viene codificata la mortalità generale ed è acquisito direttamente un file informatizzato dai dati codificati, nell’ambito delle funzioni vicarie al Servizio di Igiene Pubblica che il Registro Tumori ha acquisito. L’acquisizione dei dati per i residenti deceduti fuori Regione avviene per corrispondenza postale con tutti i comuni d’Italia. I dati cartacei in arrivo sono sottoposti a: - controllo di completezza degli invii; - codificazione nosografica e registrazione delle cause di decesso dei residenti in Torino e dei deceduti in Torino non residenti; - registrazione delle cause di decesso per i residenti in Piemonte; - archiviazione strutturata dei documenti cartacei per i soli residenti in Torino. Nel 2009 è stata avviata la sperimentazione di registrazione del dati con il software WSIM. SCALA DEI TEMPI: L’attività è iniziata nel 1985 ed è permanente. Nel gennaio di ogni anno viene completato il processo relativo agli invii dell’anno precedente. Entro il 1° semestre di ogni anno viene completata l’acquisizione dei casi dell’anno precedente che hanno richiesto una procedura di sollecito per il loro ottenimento; entro la fine di ogni anno vengono acquisiti i dati relativi ai decessi fuori della Regione. UTILIZZI L’archivio, da alcuni anni, è utilizzato come strumento di case finding e di follow-up da un’ampia utenza di epidemiologi anche extrapiemontesi, e da clinici piemontesi. A causa della sua non perfetta completezza, si è invece smesso di usarlo come base per le elaborazioni statistiche descrittive della mortalità tumorale. Queste sono state realizzate a partire dai file ISTAT, disponibili in passato con soddisfacente latenza, e ciò anche per evidenti ragioni di omogeneità con i dati pubblicati in sede nazionale e dalle altre regioni. Dopo l’introduzione dell’ICD 10 e di sistemi automatici di codificazione, il sistema dell’ISTAT ha però subito un grave rallentamento ed è andato incontro a difficoltà tali da portare alla decisione di non codificare i casi degli anni 2004-2005 e sostituire, per quegli anni, la misura della mortalità con una stima. La conseguenza di tali decisioni, per il Registro Tumori Piemonte, è che il suo archivio di mortalità deve poter essere utilizzabile come base per statistiche descrittive. Per questo motivo si è proceduto, nel 2008, ad una manutenzione straordinaria del flusso regionale che ha portato al recupero della maggior parte dei dati mancanti. 24 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.003 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ in corso di completamento l’acquisizione dei dati relativi al 2009. Per quanto riguarda il quadrante Nord-est, si sono acquisiti su supporto informatico i dati di mortalità di Biella ( 1995-2007), di Vercelli (2003-2007), e Novara 2006-2007, in corso per gli anni precedenti, mentre per il VCO è stata effettuata una raccolta attiva sulla fonte cartaceo presente in loco. PROGRAMMA 2010 All’attività di routine deve aggiungersi il consolidamento della manutenzione dei flussi. Al proseguimento della raccolta, dovrà affiancarsi un’analisi sui livelli di completezza dei flussi locali di mortalità. COLLABORATORI INTERNI: Adriano GIACOMIN, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO COLLABORATORI ESTERNI: C. Lefevre. RISORSE E FINANZIAMENTO: L’attività è finanziata nell’ambito delle funzioni di base e permanenti del CPO. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori di mortalità sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it •CAPOCACCIA R, MARTINA L, INGHELMANN R, CROCETTI E, DE LISI V, FALCINI F, GUZZINATI S, ROSSO S, TAGLIABUE G, TUMINO R, VERCELLI M, ZANETTI R, DE ANGELIS R. A method to estimate mortality trends when death certificates are imprecisely coded: an application to cervical cancer in Italy. Int J Cancer 2009; 124: 1200-5. (IF 4.734) 25 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.006 Follow-up della coorte EPIC-Torino: end point di stato in vita, causa di morte e incidenza tumorale Turin EPIC cohort follow-up: causes of death and cancer incidence RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare la patologia incidente (distinguendola da quella prevalente) nella coorte EPIC. Per la patologia tumorale la fonte di individuazione è l’archivio del Registro Tumori. Per la patologia non tumorale l’incidenza è approssimata dalla mortalità. I criteri sono stati definiti da un Comitato EPIC internazionale (End Points Committee). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1. "Pulizia" dei dati anagrafici dei soggetti della coorte per confronto con l’anagrafe della popolazione. 2. Verifica periodica (annuale) dell’esistenza in vita dei membri della coorte attraverso il terminale dell’anagrafe; per i soggetti trasferiti, corrispondenza postale con i comuni di destinazione. 3. Individuati i casi di decesso, acquisizione del loro certificato di morte presso l’archivio cartaceo della mortalità del Registro Tumori; per i soggetti trasferiti, procedura come sopra. 4. Individuazione dei casi incidenti di patologia tumorale nell’archivio di incidenza del Registro Tumori. 5. Individuazione dei casi prevalenti come in 4, ed attraverso l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera. 6. Predisposizione dei file per l’invio dei dati al data base centrale a Lione. SCALA DEI TEMPI: Le operazioni di linkage e controllo dei risultati sono programmate per il mese d’ottobre. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stato aggiornato il follow-up mediante linkage con l’incidenza tumorale nei residenti torinesi nell'anno disponibile 2006. COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI, Stefano ROSSO, Carlotta SACERDOTE, Paolo VINEIS RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è attualmente non coperto da finanziamenti. 26 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.006 NOTE: STUDI MULTICENTRICI. La dimensione multicentrica è quella descritta nella scheda del progetto EPIC. CONNESSIONI: Articolazione Epidemiologia Eziologica PUBBLICAZIONI: Sono indicate nella scheda ”Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC”. 27 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.007 Registro Tumori Infantili Childhood cancer registry RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta di un’attività routinaria condotta per la sorveglianza epidemiologica della frequenza dei tumori infantili e della loro prognosi. I principali obiettivi sono: 1. Sorveglianza sull’incidenza di tumore infantile in Piemonte 2. Analisi dei trend temporali e spaziali dell’incidenza 3. Studio della sopravvivenza 4. Studio della frequenza di secondi tumori Alcuni di questi obiettivi sono illustrati separatamente, come progetti di epidemiologia clinica o eziologica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I casi di tumore incidenti in bambini tra 0 e 14 anni residenti in Piemonte vengono rilevati in modo attivo ad intervalli periodici di due anni. Per ciascun caso viene periodicamente accertato lo stato in vita presso il comune di residenza. Vengono calcolati tassi di incidenza e di mortalità e probabilità cumulative di sopravvivenza. L’analisi dei trend temporali e delle variazioni spaziali dell’incidenza viene effettuata con metodi di regressione multivariata. La frequenza di secondi tumori viene misurata con surveys periodiche presso i reparti e con l’esame dei file delle dimissioni ospedaliere. Nel 2009 è stata avviata una radicale ristrutturazione delle procedure di raccolta e gestione dati, incluso l’aggiornamento di alcuni sistemi di classificazione e codifica, per adeguare il registro a nuovi standard sia nazionali che europei. Si è proceduto per esempio alla ricodifica di tutti i tumori (incluso l’archivio storico) secondo la terza revisione della Classificazione Internazione delle Malattie per l’Oncologia, che riflette nuove conoscenze e osservazioni isto-patologiche dei tumori del sistema emolinfopoietico. SCALA DEI TEMPI: aprile 2010 completamento ristrutturazione procedure routinarie. Maggio 2010 completamento analisi tendenze temporali RTP e avvio pubblicazione. Giugno 2010 acquisizione dati AIRTUM e avvio analisi tendenze temporali. Continuazione della raccolta dati routinaria, nuovo aggiornamento (incidenza 2008-2009) previsto per il 2011. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le attività vengono svolte con una sequenza biennale e sono ripetute periodicamente. E’ completato l’aggiornamento della rilevazione di incidenza al 31.12.2007. E`stato inoltre aggiornato lo stato in vita al 31/12/2009 dei casi inclusi nel registro fino al 2007. Il successivo aggiornamento avverrà nel 2011. Sono state completate le analisi dei trend temporali dell’incidenza nel periodo fino al 2001 e della sopravvivenza fino al 2004. I risultati di queste analisi sono state oggetto di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Queste analisi sono aggiornate periodicamente, non appena si concludono le corrispondenti attività di aggiornamento dati. I dati del RTIP hanno permesso di valutare (ed escludere) segnalazioni giunte al CPO di aumento della frequenza di tumori in comuni del Piemonte. L’analisi degli ultimi due anni di incidenza completati mostra che i tassi di incidenza (tutti i tipi di tumore) non sono più in aumento. Si 28 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.007 interrompe quindi il trend negativo che persisteva da due decenni. L’analisi per tipo di tumore mostra due sole variazioni significative, entrambi aumenti, dei tumori del fegato nei bambini e dei linfomi di Hodgkin nelle bambine. L’approfondimento è in corso. Il RTIP ha programmato l’aggiornamento delle tendenze temporali al 2007 anche sui dati dei registri tumori di popolazione AIRTUM che hanno 20 anni di registrazione. Sempre sui dati AIRTUM procederà al confronto della sopravvivenza per tipo di tumore in bambini (0-14 anni), adolescenti (15-19) e giovani adulti (20-29) al fine di individuare differenze significative. Il registro partecipa agli studi nazionali ed internazionali AIRT, EUROCARE, ECLIS ed ACCIS (banca dati sui tumori infantili presso la IARC) sull’epidemiologia descrittiva e sulla sopravvivenza dei Tumori Infantili. Partecipa inoltre ad un gruppo di lavoro europeo denominato PanCare per lo studio degli effetti a lungo termine dei trattamenti del tumore pediatrico. Nel 2006 è stato prodotto un aggiornamento sull’epidemiologia dei tumori infantili in Piemonte per i quaderni del CPO. Nel corso del 2007 è stata curata l’analisi dei dati dei tumori pediatrici in Italia, sulla base dei dati forniti dalla Banca Dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum). Il fascicolo monografico è stato pubblicato nel 2008. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: Dalmasso P. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO, finanziamento Ricerca Sanitaria Finalizzata Regione Piemonte NOTE: CONNESSIONI Articolazione Epidemiologia Clinica ed articolazione Epidemiologia Eziologica. PUBBLICAZIONI: • SULTAN I, RODRIGUEZ-GALINDO C, EL-TAANI H, PASTORE G, CASANOVA M, GALLINO G, FERRARI A. Distinct features of colorectal cancer in children and adolescents: a population-based study of 159 cases. Cancer. 2010 Feb 1;116(3):758-65. PubMed PMID: 19957323. • DAMA E, MAULE MM, MOSSO ML, ALESSI D, GHISLENI M, PIVETTA E, PISANI P, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Life after childhood cancer: marriage and offspring in adult long-term survivors - a population-based study in the Piedmont region, Italy. Eur J Cancer Prev. 2009 Sep 3. [Epub ahead of print] PubMed PMID:19734794. • MAULE MM, VIZZINI L, CZENE K, AKRE O, RICHIARDI L. How the effect of maternal age on the risk of childhood leukemia changed over time in Sweden, 1960-2004.Environ Health Perspect. 2009 Feb;117(2):299-302. Epub 2008 Nov 7. PubMed PMID:19270803; PubMed Central PMCID: PMC2649235. • PASTORE G, DE SALVO GL, BISOGNO G, DAMA E, INSERRA A, CECCHETTO G, FERRARI A; TREP GROUP; CSD OF EPIDEMIOLOGY BIOSTATISTICS, AIEOP. Evaluating access to pediatric cancer care centers of children and adolescents with rare tumors in Italy: the TREP project. Pediatr Blood Cancer. 2009 Aug;53(2):152-5. PubMed PMID:19353626. • AIRTUM WORKING GROUP, CROCETTI E, BUZZONI C. [New incidence and mortality data. 2003-2005]. Epidemiol Prev. 2009 Apr 23;33(1-2 Suppl 2):e1-3, e5-26. Italian. PubMed PMID: 19773603. • GATTA G, ZIGON G, CAPOCACCIA R, COEBERGH JW, DESANDES E, KAATSCH P, PASTORE G, PERIS-BONET R, STILLER CA; EUROCARE WORKING GROUP. Survival of European children and young adults with cancer diagnosed 1995-2002. Eur J Cancer. 2009 Apr;45(6):992-1005. Epub 2009 Feb 21. PubMed PMID: 19231160. • BRENNER H, FRANCISCI S, DE ANGELIS R, MARCOS-GRAGERA R, VERDECCHIA A, GATTA G, ALLEMANI C, CICCOLALLO L, COLEMAN M, SANT M; EUROCARE WORKING GROUP. Long-term survival expectations of cancer patients in Europe in 2000-2002. Eur J Cancer. 2009 Apr;45(6):1028-41. Epub 2008 Dec 16. PubMed PMID: 19091549. 29 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.007 • FERRARI A, DAMA E, PESSION A, RONDELLI R, PASCUCCI C, LOCATELLI F, FERRARI S, MASCARIN M, MERLETTI F, MASERA G, ARICÒ M, PASTORE G. Adolescents with cancer in Italy: entry into the national cooperative paediatric oncology group AIEOP trials. Eur J Cancer. 2009 Feb;45(3):328-34. Epub 2009 Jan 8. PubMed PMID:19135358. • DAMA E, RONDELLI R, DE ROSA M, ARICÒ M, CARLI M, BELLANI FF, MAGNANI C, MERLETTI F, PASTORE G, PESSION A; ITALIAN ASSOCIATION OF PEDIATRIC HEMATOLOGY AND ONCOLOGY (AIEOP). Patterns of domestic migrations and access to childhood cancer care centres in Italy: A report from the hospital based registry of the Italian Association of Pediatric Hematology and Oncology (AIEOP). Eur J Cancer. 2008 Oct;44(15):2101-5. Epub 2008 Aug 20. PubMed PMID: 18722109. • DAMA E, PASTORE G, FERRANTE D, MAGNANI C, MAULE MM, MERLETTI F. Cause of mortality in five-year survivors of childhood cancer in North-West Italy, 1967-1999. Pediatr Blood Cancer 2008; 50:937. • MAULE MM, DAMA E, MOSSO ML, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F; CHILDHOOD CANCER REGISTRY OF PIEDMONT. 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Uno studio del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte. Riv Ital Pediatr 2000, 26: 813-20. • PESSION A, RONDELLI R, HAUPT R, MAGNANI C, PASTORE G, TERRACINI B, DE ROSA M, RAGO S, PAOLUCCI G. Sistema di rilevazione dei casi di tumore maligno in età pediatrica in Italia su base ospedaliera. Rivista Italiana di Pediatria 2000; 26: 333-41. 32 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.008 Incidenza dei tumori negli adolescenti (15-19 anni) in Piemonte Cancer incidence in adolescent (15-19 years) RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: PREMESSA In questi anni si è assistito ad un progressivo spostamento del limite superiore di età dei ricoveri in strutture pediatriche, cioè dell’età per cui, in ambito ospedaliero viene effettuato un ricovero in reparti od ospedali pediatrici piuttosto che dell’adulto. Questo spostamento è più evidente per i ricoveri per cause rare o per malattie più frequenti nel bambino che nel giovane adulto. Il gruppo di lavoro per i tumori infantili della Commissione Oncologica Regionale ha chiesto di estendere l’attività del registro includendo nella rilevazione i casi incidenti fino ai 19 anni compiuti e monitorarne la sopravvivenza al fine di individuare differenze significative nella prognosi per età. Il problema è rilevante per l’allocazione delle risorse necessarie per il trattamento di tali casi. OBIETTIVO Stimare l’incidenza e la sopravvivenza dei tumori maligni negli adolescenti (15-19 anni) residenti in Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il metodo di rilevazione correntemente adottato dal Registro dei Tumori Infantili, basato sulla rilevazione attiva presso i reparti, è stato modificato per tenere conto della proporzione di casi che, malgrado quanto indicato in premessa, viene tuttora ricoverato in reparti dell’adulto. Questa difficoltà è stata peraltro compensata con la disponibilità dei file dei dimessi e, per alcuni ospedali, delle anatomie patologiche. Inoltre sono disponibili fonti di segnalazione dei casi per quanto riguarda le cure all’estero e l’archivio dei segnalati nel registro ospedaliero dell’AIEOP. LINEE OPERATIVE DELLA RILEVAZIONE 1. E’ stata estesa la rilevazione a 19 anni per quanto riguarda le strutture pediatriche; 2. è stata avviata la rilevazione fino a 19 anni per quanto riguarda le principali strutture oncologiche; 3. sono stati individuati i possibili casi dall’archivio dimissioni (Piemonte, file con i rimborsi per i ricoveri fuori Regione), dalla registrazione autorizzazioni cure all’estero, dalle anatomie patologiche, dal Registro Tumori città di Torino e dall’ archivio dell’AIEOP 4. confronto del numero (e dei singoli casi) individuati con l’uso di ciascuna fonte; 5. confronto con i file del RTP. Il RTIP ha richiesto i dati di sopravvivenza degli adolescenti ai registri tumori di popolazione certificati inclusi nella banca dati AIRTUM (www.AIRTUM.it) al fine di condurre confronti sulla sopravvivenza per età e tipo di tumore fra adolescenti e bambini. 33 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.008 SCALA DEI TEMPI: settembre 2010, acquisizione dei dati da AIRTM e della documentazione relativa (inclusione di benigni del sistema nervoso e mielodisplasie). Ottobre 2010-marzo 2010 analisi e pubblicazioni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2009 è stata completata la registrazione dei casi incidenti 2006-2007 che aggiorna l’archivio già formato dell’incidenza 2000-2005, ed è stato completato il follow-up per lo stato in vita. Sono in corso analisi e pubblicazione dei dati descrittivi inclusi i tassi di sopravvivenza a breve termine. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Vanda MACERATA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO, Progetto finanziato Ricerca Sanitaria finalizzata. PUBBLICAZIONI: • SULTAN I, RODRIGUEZ-GALINDO C, EL-TAANI H, PASTORE G, CASANOVA M, GALLINO G, FERRARI A. Distinct features of colorectal cancer in children and adolescents: a population-based study of 159 cases. Cancer. 2010 Feb 1;116(3):758-65. PubMed PMID: 19957323. • GATTA G, ZIGON G, CAPOCACCIA R, COEBERGH JW, DESANDES E, KAATSCH P, PASTORE G, PERIS-BONET R, STILLER CA; EUROCARE WORKING GROUP. Survival of European children and young adults with cancer diagnosed 1995-2002. Eur J Cancer. 2009 Apr;45(6):992-1005. Epub 2009 Feb 21. PubMed PMID: 19231160. • FERRARI A, DAMA E, PESSION A, RONDELLI R, PASCUCCI C, LOCATELLI F, FERRARI S, MASCARIN M, MERLETTI F, MASERA G, ARICÒ M, PASTORE G. Adolescents with cancer in Italy: entry into the national cooperative paediatric oncology group AIEOP trials. Eur J Cancer. 2009 Feb;45(3):328-34. Epub 2009 Jan 8. PubMed PMID:19135358. 34 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.010 Realizzazione e epidemiologia manutenzione sistema informatico dell’unità di Design, implementation and maintenance of the epidemiology unit computing system RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Coordinamento nella progettazione, realizzazione e manutenzione delle risorse informatiche hardware e software di base per il complesso delle attività della SC Epidemiologia dei Tumori 2. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Trattasi d’attività routinaria di gestione delle risorse informatiche a disposizione di tutti i componenti della Struttura Semplice. Nello specifico, oltre a coordinare la progettazione e la realizzazione delle strutture di base si tratta di valutare la compatibilità delle installazioni software e hardware proposte all'interno dei vari progetti con le risorse esistenti. In questo progetto sono comprese le attività di formazione e di manutenzione. SCALA DEI TEMPI: -Progettazione. -Direzione lavori. -Formazione. -Istruzione procedure per l’assistenza tecnica ed aggiornamento materiale. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2009 si è proceduto a: - aggiornamento di risorse hardware relative ai sistemi di rete (server e router); - aggiornamento risorse software; - predisposizione del software per l'aggiornamento delle schede di progetto; - aggiornamento della documentazione relativa alla normativa sulla privacy. COLLABORATORI INTERNI: Marta GIROTTO, Andrea ORTALE RISORSE E FINANZIAMENTO: Questa attività è finanziata direttamente all'interno dei finanziamenti CPO. 35 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.011 Qualità di vita lungosopravvissuti dopo tumore infantile Health related quality of life among longterm survivors after a childhood cancer RESPONSABILE: Dr.ssa Paola PISANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Fornire informazioni sulla qualità della vita e sull'accesso ai servizi sanitari delle persone divenute adulte guarite da una neoplasia insorta prima del compimento del 15° anno di vita. La prognosi dei bambini affetti da tumore maligno è migliorata in modo sensibile in questi ultimi 3 decenni. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva casi incidenti di tumori maligni dal 1965 e costituisce una base dati unica per questo studio. Uno studio pilota ha permesso di rilevare che i lungosopravvissuti dopo una neoplasia infantile, se non presentano sequele dovute alle terapie e alla malattia, raggiungono un grado di scolarità più elevato della popolazione generale piemontese, una maggiore probabilità di svolgere un'attività lavorativa e una minore probabilità di essere coniugati. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono stati studiati alcuni indicatori dell’inserimento sociale: in particolare la frequenza dei matrimoni/convivenze e la fertilità, il titolo di studio, l'attività lavorativa e gli effetti a distanza delle cure e della malattia per le circa 1.100 persone residenti in Piemonte vive nel 1999, dopo almeno 5 anni dalla diagnosi di un tumore maligno diagnosticato prima del compimento del 15° anni di vita. L'acquisizione delle informazioni è avvenuta sia contattando gli uffici anagrafici dei comuni di residenza, sia inviando un apposito questionario ai sopravvissuti e ai medici di medicina generale che hanno in cura queste persone. SCALA DEI TEMPI: attività continuativa STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2005 è stata completata la raccolta dei questionari con una rispondenza dei pazienti e dei medici di circa il 72%, nel 2005 si è proceduto alle analisi dei fattori legati alla rispondenza ai questionari e nel 2006 si è proceduto all’analisi dei questionari. Si è preparato un testo sottomesso nel 2007 ad una rivista internazionale. E’ stato eseguito il linkage tra i nominativi delle persone e le SDO per riconoscere eventuali ricoveri e si è proceduto all’analisi dei dati. E`stata completata l’acquisizione degli stati di famiglia presso le anagrafi dei comuni di residenza per i sopravvissuti al 2006 e si è proceduto all’analisi della probabilità di matrimonio, pubblicata nel 2009. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Tiziana CENA, Corrado MAGNANI, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Rosalba ROSATO RISORSE E FINANZIAMENTO: E’ stato utilizzato un finanziamento della Regione Piemonte (Ricerca sanitaria Finalizzata 2003) ed un finanziamento S. Paolo, progetto Oncologia. 36 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.011 PUBBLICAZIONI: • DAMA E, MAULE MM, MOSSO ML, ALESSI D, GHISLENI M, PIVETTA E, PISANI P, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Life after childhood cancer: marriage and offspring in adult long-term survivors - a population-based study in the Piedmont region, Italy. Eur J Cancer Prev. 2009 Sep 3. [Epub ahead of print] PubMed PMID:19734794. • ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of Non-response in the Assessment of Health-related Quality of Life of Childhood Cancer Survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16: 576-80. • ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy. Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52. • PASTORE G, MAGNANI C, MOSSO ML, VISCOMI S, TERRACINI B, MERLETTI F. Marriage and offspring in adult long-term survivors of childhood cancer: a study from the childhood cancer registry of the Piedmont region (Italy). Ital J Pediatr 2002; 28: 121-7. • PASTORE G, MOSSO ML, MAGNANI C, LUZZATTO L, BIANCHI M, TERRACINI B. Physical impairment and social life goals among adult long-term survivors of childhood cancer: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont - Italy. Tumori 2001; 87: 372-8. • MOSSO ML, PASTORE G., MAGNANI C, MADON E, BARISONE E, RICARDI U, TERRACINI B. Stato di salute ed inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica. Uno studio del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte. Riv Ital Pediatr 2000; 26: 813-20. 37 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.012 Sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati presso i centri di oncoematologia pediatrica italiani Long term survival after childhood malignancy in the database of Italian centres of pediatric hematology and oncology RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Dagli anni ’70 si è assistito, in Italia come negli altri paesi industrializzati ad un netto miglioramento della prognosi dei bambini affetti da neoplasia, dapprima per le Leucemie Linfatiche Acute (LLA) e successivamente anche per le Leucemie non-Linfatiche Acute e per la maggior parte degli altri tipi di neoplasia. L’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP), fondata all’inizio degli anni’70, include 53 centri di oncologia pediatrica distribuiti in quasi tutte le regioni Italiane ed ha coordinato i maggiori studi cooperativi sul trattamento delle neoplasie pediatriche in Italia. Dal 1989 è stato costituito un data base centralizzato in cui vengono registrati dati anagrafici e clinici di tutti i pazienti seguiti in uno dei centri AIEOP. E’ stato stimato che siano stati registrati oltre il 90% dei casi di leucemia e di linfoma incidenti in Italia dal 1989. Tale data-base è stato utilizzato sinora prevalentemente a scopo descrittivo ma costituisce una fonte di dati unica anche per la valutazione della sopravvivenza in diverse aree italiane, obiettivo di questo studio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il data base AIEOP usato per lo studio comprende 10.013 casi di neoplasia infantile diagnosticati dal 1989 al 1998, di cui 4.500 tra leucemie e linfomi. Il follow-up di sopravvivenza è in corso, con aggiornamento al 2001. Il follow-up è stato condotto inizialmente in base alle informazioni disponibili presso i centri che hanno trattato i casi; successivamente, per i soggetti persi di vista dai centri viene richiesta informazione sullo stato in vita al comune di residenza, secondo procedure validate in altri studi. L’analisi statistica dei dati è stata condotta con tecniche univariate, stratificate e multivariate (con il modello di Cox). Le informazioni individuali comprendono: età, sesso, residenza, tipo di neoplasia, data di diagnosi e di ultima osservazione, stato in vita, protocollo terapeutico e centro. Il follow-up va da tre anni a 13 anni, rispettivamente per i casi diagnosticati nel 1998 e nel 1989. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: RISULTATI Sono state ricevute ed archiviate le informazioni dai centri ed è stato completato il follow-up, che ha riguardato oltre 3.000 casi. E’ stata verificata la concordanza tra le informazioni sullo stato in vita fornite dai centri e quelle fornite dall’anagrafe in un campione del 10% dei soggetti (concordanza del 99,2%). Sono state condotte le analisi dei dati ed è stato prodotto un testo che è stato pubblicato. E’ stato inoltre condotto uno studio delle migrazioni dei bambini residenti nelle diverse aeree geografiche italiane affetti da tumore. I pazienti trattati secondo un protocollo terapeutico presentano una prognosi migliore. L’accesso dei pazienti ai protocolli terapeutici è diverso in base all’età: questi aspetti sono stati valuti recentemente e presentati nella letteratura internazionale. Lo studio è concluso, si valuta la possibilità di aggiornare il follow-up dei casi includendo quelli diagnosticati in anni recenti. 38 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.012 COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Franco MERLETTI, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Paola PISANI, Assunta RASULO COLLABORATORI ESTERNI: A. Pession, R. Rondelli. RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento dell’Università del Piemonte Orientale (ex Murst 60%) al Prof. Magnani. Collaborazione con AIEOP ed Università del Piemonte Orientale. NOTE: CONNESSIONI Articolazione Epidemiologia Clinica PUBBLICAZIONI: •FERRARI A, DAMA E, PESSION A, RONDELLI R, PASCUCCI C, LOCATELLI F, FERRARI S, MASCARIN M, MERLETTI F, MASERA G, ARICÒ M, PASTORE G. Adolescents with cancer in Italy: Entry into the national cooperative paediatric oncology group AIEOP trials. Eur J Cancer 2009 Jan 7. •DAMA E, RONDELLI R, DE ROSA M, ARICÒ M, CARLI M, BELLANI FF, MAGNANI C, MERLETTI F, PASTORE G, PESSION A; ITALIAN ASSOCIATION OF PEDIATRIC HEMATOLOGY AND ONCOLOGY (AIEOP). Patterns of domestic migrations and access to childhood cancer care centres in Italy: A report from the hospital based registry of the Italian Association of Pediatric Hematology and Oncology (AIEOP). Eur J Cancer 2008; 44: 2101-5. •PESSION A, DAMA E, RONDELLI R, MAGNANI C, DE ROSA M, LOCATELLI F, FAGIOLI F, HAUPT R, JANKOVIC M, TERRACINI B, MERLETTI F, PASTORE G; ITALIAN ASSOCIATION OF PAEDIATRIC HAEMATOLOGY AND ONCOLOGY. Survival of children with cancer in Italy, 1989-98. A report from the hospital based registry of the Italian Association of Paediatric Haematology and Oncology (AIEOP). Eur J Cancer 2008; 44: 1282-9. 39 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.013 Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico Late effects (in adult life) after anti-cancer therapy in childhood RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte partecipa ad un programma nazionale coordinato dal dr. Riccardo Haupt (Istituto Giannina Gaslini di Genova) e dal dr. Momcilo Jankovich (Osp. S. Gerardo di Monza). Gli obiettivi del programma sono: -Implementare nell’attuale registro nazionale riguardante oltre 10.000 soggetti fuori terapia dopo una diagnosi di tumore maligno contratta in età pediatrica, informazioni cliniche rilevanti sui trattamenti ricevuti e sulle eventuali complicazioni occorse durante le cure, per studiarne la relazione con il rischio di eventi sanitari avversi in età adulta. -Implementare l’attuale registro nazionale dei soggetti fuori terapia dopo una diagnosi di tumore maligno contratta in età pediatrica raccogliendo, per ogni paziente inserito nel registro, informazioni cliniche rilevanti sui trattamenti ricevuti e sulle eventuali complicazioni occorse durante le cure. -Correlare tali dati con il rischio di eventi sanitari avversi in età adulta. OBIETTIVO DELL’ATTIVITÀ DEL RTI-P NEL PROGRAMMA NAZIONALE 1.Valutazione dell’esaustività della base dati del Registro Off-Therapy (ROT) a fronte delle basi dati dei registri tumori di popolazione, in particolare con riferimento ai Registri dei Tumori Infantili del Piemonte e delle Marche ed ai Registri Tumori generali di popolazione. 2.Coordinamento e conduzione del linkage con le basi dati esterne al programma di ricerca, (archivi delle Schede di Dimissione Ospedaliera, Registri Tumori di Popolazione per la ricerca dei secondi tumori, INPS per l’attività lavorativa). 3.Rilevazione dati anagrafici relativi allo stato civile ed al numero di figli, in modo coordinato con il follow-up di sopravvivenza svolto dal ROT. 4.Analisi dei dati. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: METODOLOGIA 1.Confronto con le basi dati dei Registri Tumori di popolazione per 1) verificare la completezza della base dati del ROT rispetto alla frequenza dei casi di tumore infantile incidenti e lungosopravvissuti; 2) identificare i casi di secondo tumore che si verificano in pazienti inclusi nel ROT, cercandoli tra i casi rilevati dai Registri Tumori generali di popolazione. 2.Linkage con gli archivi delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), inizialmente del Piemonte e quindi esteso alle altre regioni. 3.Studio di fattibilità per un linkage con la base dati dell’INPS per identificare i soggetti che svolgono attività lavorativa. 4.Rilevazione dati anagrafici relativi allo stato civile ed al numero di figli. Quest’attività sarà svolta in modo coordinato con il follow-up di sopravvivenza svolto dal ROT, in modo da evitare eccessive richieste agli uffici anagrafici. 5.L’analisi dei dati raccolti ai punti precedenti e della frequenza di secondi tumori sarà condotta sia con metodi tradizionali (distribuzioni di frequenza semplici e cumulative, probabilità cumulative calcolate con metodi attuariali) sia con metodi multivariati. 40 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.013 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stato completato il linkage con le SDO. E’ stata valutata la completezza della base dati. Sono in corso le procedure per richiedere la disponibilità della base dati AIRT per la ricerca dei secondi tumori. L'attività di ricostruzione delle esposizioni pregresse a chemio e radio terapia è in corso, coordinata dal dr. Riccardo Haupt dell'Istituto G. Gaslini. La conclusione è prevista nel 2010. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Daniela FERRANTE, Milena MAULE, Franco MERLETTI, Marinella NONNATO, Guido PASTORE, Paola PISANI RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento Ministro della Sanità coordinato dal dr. Riccardo Haupt (Istituto Giannina Gaslini di Genova) e finanziamento S. Paolo, progetto Oncologia, coordinato dal dr. Momcilo Jankovich (Osp. S. Gerardo di Monza). Collaborazione con AIEOP ed Università del Piemonte Orientale. NOTE: CONNESSIONI Articolazione Epidemiologia Clinica PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 41 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.016 Produzione d’indicatori di prevalenza dei tumori nella popolazione torinese Cancer prevalence in Turin residents RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Disporre di indicatori di prevalenza a fini di valutazione generale di impatto e di programmazione sanitaria. All’interno dell’Europa, come si può vedere dai dati finora pubblicati da IARC-IACR e dal Progetto Europreval, la variabilità della prevalenza è maggiore di quella dell’incidenza e della sopravvivenza. Ciò è dovuto al fatto che la prevalenza è determinata dalle altre due grandezze, ma ancor più dalla struttura per età della popolazione e dalla mortalità generale. Pertanto è importante disporre di misure di prevalenza luogo e tempo specifiche. Il Registro Tumori Piemonte dispone oggi di dati con un rinculo temporale di 20 anni, il che consente di calcolare per tutte le sedi tumorali la prevalenza a 20 anni dalla diagnosi; per molte sedi tumorali ed in particolare per quelle a maggiore letalità, ciò esaurisce il totale della prevalenza. Le misure consentono inoltre un raffronto con i risultati dei metodi di stima, e quindi una validazione di questi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Da un punto di vista operativo, la misura della prevalenza richiede la completa verifica di esistenza in vita di tutta la coorte dei casi registrati presenti nell’archivio ad una determinata data. Le procedure sono quindi largamente comuni a quelle per la determinazione della sopravvivenza. Comuni ad entrambi è anche il potenziale studio dei casi lungo-sopravviventi dopo una diagnosi di tumore ad alta letalità, dietro le quali si cela una parte di errori diagnostici di falsa positività. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L’attività è da considerarsi routinaria. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è realizzato con risorse interne al CPO. PUBBLICAZIONI: Gli indicatori di prevalenza sono pubblicati e periodicamente aggiornati sul sito www.cpo.it 42 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.017 Tumori Multipli Primitivi: raccomandazioni per la registrazione e l'analisi Multiple Primary Tumours: reccomendations for registration and analysis RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: CPO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I precedenti lavori del RTP concernenti analisi d'incidenza e sopravvivenza per i tumori multipli primitivi, in particolare della mammella e melanomi, hanno evidenziato la necessità di rivedere le regole di registrazione dei tumori multipli. Questo argomento è all'ordine del giorno anche in ambito internazionale: il SEER ha recentemente rivisto, pur non risolvendo del tutto i problemi evidenziati, le regole di registrazione; il network Europeo ha inserito la revisione delle sue regole fra le proprie priorità; infine le attività di valutazione dei programmi di screening organizzato richiedono a loro volta definizione dei casi intervallo e multipli differenti MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Si intende in questo progetto rivedere le raccomandazioni per la registrazione dei tumori multipli, sia per quanto di competenza nelle collaborazioni internazionali, sia per la registrazione locale in Piemonte. Attualmente l'argomento è inserito in diversi WP delprogetto Eurocourse (WP3, WP4,e WP6) dove i ricercatori del CPO sono a vario titolo inseriti. L'obiettivo è quello di raccogliere le varie evidenze emerse nei lavori dei WP di Eurocourse in un documento condiviso da pubblicare come rapporto tecnico a cura dell'ENCR, e secondariamente, modificare le procedure del RTP in modo da poter corrispondere alle varie esigenze di ricerca. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: I WP di Eurocourse si attiveranno nel corso del 2010 e 2011, con produzione della documentazione finale per il 2012. COLLABORATORI INTERNI: Silvia PATRIARCA, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO ed Eurocourse 43 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.017 PUBBLICAZIONI: •Rosso S, Ricceri F, Terracini L, Zanetti R.Methodological issues in estimating survival in patients with multiple primary cancers: an application to women with breast cancer as a first tumour. Emerging Themes in Epidemiology 2009, 6:2doi:10.1186/1742-7622-6-2. •Rosso S, De Angelis R, Ciccolallo L, Carrani E, Soerjomataram I, Grande E, Zigon G, Brenner H; The EUROCARE-4 Working Group. Multiple tumours in survival estimates. Eur J Cancer. 2009 Jan 2. •RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R, ROSSO S. Survival of patients with multiple primary tumours: an application to patients with primary breast cancer from the Piedmont cancer Registry. Atti del XXXI Convegno GRELL, Palma de Maiorca, 2006. •ROSSO S, RICCERI F, TERRACINI L, ZANETTI R. Is patients survival affected by the occurrence of a subsequent primary cancer? An application to patients with a primary breast cancer from the Piedmont Cancer Registry. Atti del Convegno IACR, Goiania, 2006. 44 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.020 Nuovo nomenclatore nazionale di anatomia patologica – progetto NAP Italia New national nomenclator of pathological anatomy – NAP Italia project RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN COORDINAMENTO: AIRTUM Associazione Italiana Registri Tumori – in collaborazione con SIAPEC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Adozione di un nomenclatore unificato di Anatomia Patologica nel territorio Italiano. Partendo dalla necessità di pervenire ad un sistema unificato di nomenclatura per i servizi di anatomia patologica, come base necessaria per avviare programmi di costruzione di reti regionali ed interregionali, la SIAPEC si è quindi fatta promotrice del progetto NAP ITALIA, con la quale si può pervenire ad una standardizzazione accettabile a basso costo ed in tempi ragionevoli, ed alla sua implementazione nel sistemi di datawarehouse specialistici attualmente in uso in Italia, qualora non venissero assunte decisioni governative sul prodotto IHTSDO®. Il gruppo di lavoro SIAPEC ha cooptato, previ accordi con l’AIRTUM, i rappresentanti del RT Piemonte, Provincia di Biella, del RT Provincia di Ferrara e del RT Provincia di Ragusa. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’attività di competenza dei rappresentanti dei Registri Tumori è consistita nella stesura di un listato di un nomenclatore delle diagnosi morfologiche codificate sulla base della classificazione ICD-O-3, con l’integrazione di una cifra aggiuntiva che consentisse di mantenere una correlazione univoca tra diagnosi morfologica e codice ( l’ICD-O-3 mantiene infatti sono uno stesso codice termini principali, equivalenti ed affini). Tale listato è stato messo a disposizione della SIAPEC, affinchè fossero condotte operazioni di verifiche di allineamento con listati già in uso. SCALA DEI TEMPI: Nel corso del 2010 si prevede una ripresa dei rapporti collaborativi tra AIRTUM e SIAPEC, insieme al Centro Collaborativo OMS del Friuli. L'attività di progetto è per il momento sospesa. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Dopo una prima sperimentazione all’ISTGE, con presentazione dei risultati in un meeting a Genova gestito da quella struttura, la situazione non ha avuto ulteriori evoluzioni a livello nazionale, in quanto il Ministero deve ancora assumere decisioni finali sull’eventuale implementazione del IHTSDO® ; è in ogni caso necessario la stipula di accordi di programma tra SIAPEC e Ministero della Salute. 45 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.020 COLLABORATORI ESTERNI: S. Ferretti - Registro Tumori Provincia di Ferrara R. Tumino - Registro Tumori Provincia di Ragusa SIAPEC RISORSE E FINANZIAMENTO: Non previste 46 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.022 Studio sull’uso della terapia ormono sostitutiva (TOS), pratica di screening e tumore della mammella Hormone Replacement Therpy (HRT), screening practice and breast cancer RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare i pattern d’uso della TOS nelle donne in età di screening a Torino, prima e dopo la diffusione dei risultati dello studio Women’s Health Initiative. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione di riferimento è quella delle donne residenti a Torino invitate allo screening mammografico nel periodo 2000-2005. I dati sono stati linkati con i file delle prescrizioni farmaceutiche di quegli anni, identificando così le utilizzatrici di TOS ed i pattern di consumo. La coorte sarà poi caratterizzata per le pratiche di screening (aderenza agli inviti, compliance al programma, mammografie al di fuori del programma). Infine, verranno individuati i casi positivi allo screening ed i casi intervallo grazie agli archivi del locale registro tumori. SCALA DEI TEMPI: Nel corso del 2010 si sottoporrà il lavoro ad una rivista scientifica. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stata completata l'analisi e si è in corso la revisione del draft da inviare ad una rivista scientifica. COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Antonio PONTI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Non sono previsti attualmente finanziamenti. PUBBLICAZIONI: Previste alla fine dello studio nel 2010. 47 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.023 I tumori nella popolazione immigrata in Piemonte dall’estero. Stima della frequenza nel prossimo decennio Cancer in migrant populations in Turin. Estimate of the frequency in the next decade RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare i fabbisogni assistenziali oncologici della popolazione immigrata (in termini sia di prevenzione primaria, sia di diagnosi precoce, sia di trattamento e di riabilitazione). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il presente progetto mira a: 1. affinare i metodi già utilizzati e monitorare le fonti per la stima delle popolazioni immigrate, per area di origine; 2. estendere le procedure già sperimentate per trovare i casi di tumore negli immigrati: estensione a tutti i tipi di tumore e ad entrambi i sessi delle esperienze sviluppate con i tumori della mammella e del collo dell’utero; 3. acquisire elementi per il calcolo dei rischi tumorali di base a seconda delle zone di provenienza delle popolazioni immigrate (Paesi dell’Est europeo, africa del Nord e Sud America); 4. analizzare gli elementi di possibile modificazione dei profili di rischio in conseguenza della migrazione e dell’inserimento nella società ospite; 5. calcolare le frequenze attese di incidenza, mortalità e prevalenza per i diversi tumori nelle diverse componenti della popolazione immigrata. Le frequenze attese saranno calcolate secondo diversi scenari: - di evoluzione del rischio di base e del rischio legato all’ambientazione; - di tendenza dei flussi migratori; - di evoluzione delle politiche migratorie (es. ricongiungimenti familiari); - di invecchiamento della popolazione immigrata. Fonti di dati: -demografici: misure e stime per i diversi contingenti di status migratorio; - sanitari locali: Registro Tumori Piemonte, Archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera, Archivio Regionale delle Prestazioni Ambulatoriali, Archivio Regionale della Mortalità; -sanitari internazionali: la rete mondiale dei Registri Tumori e le stime sistematiche che ne vengono derivate (Globocan). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L’attività sta progredendo secondo i metodi dello studio “I tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e in Torino” , testo della relazione Finale alla Regione Piemonte COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Gioia MONTANARI, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO 48 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.023 COLLABORATORI ESTERNI: dott.ssa L. Mondo. dott. M.A. Tazi RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse correnti di personale e strumentali a carico del CPO - Registro Tumori Piemonte. 1.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2006. 2.Finanziamento regionale nell’ambito del progetto di ricerca sanitaria finalizzata bando 2008. PUBBLICAZIONI: •ZANETTI R, TAZI MA, ROSSO S. New data tell us more about cancer incidence in North Africa. Eur J Cancer 2009 Dec 21. [Epub ahead of print] •Presentazione orale alla XIII Riunione annuale dell'AIRTUM, Siracusa 6-7-8 maggio 2009. •Sobrato I., Busso P., Zanetti R:. Cosa ci dicono i nuovi dati sull’incidenza del cancro in Africa settentrionale ( Epidemiol Prev, in corso di stampa 49 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.024 Progetto EUNICE (sopravvivenza di periodo) EUNICE project (period survival) RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto. Prof. Hermann Brenner Abt. Klinische Epidemiologie Alternsforschung. Deutsches Krebsforschungszentrum Bergheimer Str. 20 D-69115 Heidelberg und OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Comparare i risultati delle analisi di sopravvivenza condotte con il metodo “di periodo” in alcuni selezionati database di registri europei. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I dati provengono dai casi incidenti nel periodo 1980-2004, con follow-up al 2004 registrati dai registri di: Cracovia, Lituania, Estonia, Slovenia, Einhdoven, Scozia, Ginevra, Finlandia, Norvegia, Saarland, Toscana e Torino. L’analisi viene condotta secondo il cosiddetto metodo “di periodo”, che, a differenza di quello tradizionale “di coorte” dovrebbe essere in grado di fornire stime più aggiornate e vicine alla realtà clinica dei nuovi casi diagnosticati, in particolare in presenza di forti trend di miglioramento della sopravvivenza. Si vuole arricchire tale tecnica, già sperimentata e validata, tramite l’introduzione di modelli per controllare l’effetto di variabili associate. Il presente progetto intende applicare tale metodo e la modellizzazione ai dati di alcuni registri scelti in modo da garantire qualità, ma anche variabilità di risultato, dai valori superiori di sopravvivenza osservati nei registri del Nord Europa a quelli più modesti dei paesi dell’Est. Il progetto è proseguito con l'inclusione dei nuovi dati d'incidenza e follow-up (anno limite 2007) SCALA DEI TEMPI: Il progetto ha fornito i primi risultati pubblicati nel corso del 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati inviati i dati di Torino che includono l’incidenza 1985-2006, con follow-up minimo al 31/12/2008. Si prevede di aggiornare per l'estate l'incidenza del 2007 con follow-up minimo sempre al 31/12/2008 COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Antonio PONTI, Rossana PRANDI, Irene SOBRATO, Roberto ZANETTI 50 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.024 COLLABORATORI ESTERNI: Tutto il personale del registro è coinvolto nell’attività routinaria di rilevazione dell’incidenza e di aggiornamento del follow-up. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il presente progetto dispone di limitati fondi destinati alla formazione ed all’organizzazione di meeting. I fondi sono gestiti dal centro coordinatore. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Studio multicentrico europeo. PUBBLICAZIONI: PUBBLICAZIONI IN DATA 31.12.2008 E’ stato definito un piano di pubblicazione, e le relative authorship, che prevede circa 8 articoli comprendenti un paio di articoli generali di risultati e metodologia ed altri specifici per tumore o gruppi di tumori. •GONDOS A, BRAY F, HAKULINEN T, BRENNER H; THE EUNICE SURVIVAL WORKING GROUP. Trends in cancer survival in 11 European populations from 1990 to 2009: a model-based analysis. Ann Oncol 2009; 20: 564-73. •Gondos A, Holleczek B, Janssen-Heijnen M, Brewster DH, Bray F, Rosso S, Hakulinen T, Brenner H.Model-based projections for deriving up-to-date cancer survival estimates: an international evaluation. Int J Cancer. 2009 Dec 1;125(11):2666-72. •Gondos A, Bray F, Brewster DH, Coebergh JW, Hakulinen T, Janssen-Heijnen ML, Kurtinaitis J, Brenner H; EUNICE Survival Working Group. Recent trends in cancer survival across Europe between 2000 and 2004: a model-based period analysis from 12 cancer registries. Eur J Cancer. 2008 Jul;44(10):1463-75 51 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.027 Assistenza all’avvio del registro tumori di popolazione della regione Valle d’Aosta Consultancy for the start up of population based Valle d’Aosta cancer registry RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La Regione Valle d’Aosta è stata finora la sola fra le regioni settentrionali e centrali del paese a non disporre di un Registro Tumori. Ciò è derivato da un’implicita e consapevole decisione di politica sanitaria: un registro di dimensioni molto piccole non avrebbe aggiunto molto alla rete nazionale di misura dell’impatto del cancro nel paese ed ai confronti internazionali, mentre la valutazione locale dell’impatto pareva soddisfatta dall’uso di tecniche di stima dell’incidenza e della prevalenza basate sui dati di mortalità. Le esigenze informative per la valutazione dei programmi di screening sono state finora soddisfatte con dati raccolti ad hoc. Recentemente gli orientamenti in materia dell’Assessorato alla Sanità sono mutati ed è stato considerato che la somma delle seguenti esigenze e potenzialità: -Completa disponibilità degli indicatori di impatto ed in particolare della sopravvivenza -Service informativo ai programmi di screening, esigenza accresciuta dal recente avvio dello screening dei tumori colorettali -Messa a disposizione di dati di epidemiologia clinica per i medici dell’ospedale Poteva giustificare la creazione di una vera e propria completa funzione di registrazione, con impegno di risorse pari o poco superiori a quelle già ora indirettamente investite per la soddisfazione dei medesimi scopi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E’ stato dato incarico al locale Dipartimento di Prevenzione di gestire il progetto (con la formazione e l’impegno a tempo parziale di due medici) ed al RTP di garantire la consulenza di Start up la supervisione. SCALA DEI TEMPI: 2008: avvio della registrazione. Anni successivi: proseguimento. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono state realizzate: -Studio di fattibilità e progettazione generale. Il testo dello studio di fattibilità è stato ufficialmente adottato dalla Amministrazione Regionale con propria deliberazione. -Formazione del personale e dotazione di biblioteca di base (libri, manuali, data base di dati, bibliografia di articoli e siti web) -Acquisizione di software di registrazione (Canreg4, nella versione italiana in uso al Registro Tumori di Napoli) -Iscrizione del registro all’IACR, e sua presentazione alla riunione annuale IACR del 2005 in Brasile -Gli operatori locali hanno iniziato la raccolta dei casi (sono stati raccolti 300 casi del 2007, a fronte di un atteso di circa 800) e sperimentato le modalità di classificazione e codifica, e di caricamento dei dati mediante il Software di registrazione Canreg4. -Nel corso del 2009 la Direzione del Dipartimento di Prevenzione da cui il personale del Registro dipende è stata rinnovata. Dalle analisi effettuate congiuntamente è emerso come fosse necessario un avvicendamento del personale dedicato alla registrazione. 52 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.027 COLLABORATORI INTERNI: Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Piera VICARI RISORSE E FINANZIAMENTO: Messe a disposizione dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta in modo diretto (consulenza CPO-RTP attraverso convenzione). PUBBLICAZIONI: Documento “Studio di fattibilità per l’avvio di un Registro Tumori in Valle d’Aosta”. 53 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.029 Indicatori di processo e di risultato dei programmi di screening Early and impact indicators for screening programmes RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il ruolo del Registro Tumori Piemonte nello screening oncologico si rivolge particolarmente alla valutazione di efficacia, a livello di popolazione, dello screening stesso. Per far ciò ha sempre collaborato con i tre programmi di screening torinese. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, che sono oggetto dei programmi di screening organizzato nella città di Torino sono esaminate più approfonditamente già nell’atto della registrazione dell’incidenza. Per queste neoplasie vengono sistematicamente raccolte delle informazioni aggiuntive necessarie a stabilire lo stadio del tumore alla diagnosi e a definire l’iter diagnostico e le terapie praticate. Si prende nota, inoltre, di numerosi fattori prognostici, diversi da tumore a tumore. Inoltre, sempre nell’ambito della valutazione di efficacia dello screening, sono oggetto di rilevazione sistematica anche le lesioni precancerose della cervice uterina, a partire alle CIN II. I casi registrati e le informazioni raccolte alimentano il database del Registro Tumori e vengono trasmesse, quando richieste, ai tre programmi di screening. Viene poi effettuato da parte dei programmi di screening un record-linkage con i loro archivi ed, ai casi incidenti, viene aggiunto lo stato di screening. In questo modo vengono identificati i casi di intervallo e viene ampliato il corredo di informazioni dei casi screen-detected. I dati così raccolti, per quanto riguarda il carcinoma mammario, partecipano allo studio collaborativo “IMPATTO”. Per quanto riguarda il carcinoma del colon-retto i dati sono stati inviati ad AIRTum per uno studio collaborativi nazionale. SCALA DEI TEMPI: PROGRAMMA DI ATTIVITA’ 2010 Trasmettere gli anni d’incidenza 2005-2007; costruire un sistema che preveda anche la restituzione del file arricchito dell’informazione sullo stato di screening; perfezionare le modalità di record-linkage. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati trasmessi ai programmi di screening ed analizzati secondo i criteri suddetti i seguenti database Colon-retto: anni di incidenza 1998-2004 Collo utero: anni di incidenza 1992-2004 Mammella: anni di incidenza 1988-2005 COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Franca GILARDI, Silvia PATRIARCA, Rossana PRANDI, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO 54 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.029 RISORSE E FINANZIAMENTO: STUDI MULTICENTRICI Studio IMPATTO (responsabile E. Paci , CSPO Firenze) PUBBLICAZIONI: •BUCCHI L, PULITI D, RAVAIOLI A, CORTESI L, DE LISI V, FALCINI F, FERRETTI S, FRIGERIO A, MANGONE L, PETRELLA M, PETRUCCI C, SASSOLI DE BIANCHI P, TRAINA A, TUMINO R, ZANETTI R, ZORZI M, PACI E. Breast screening: axillary lymph node status of interval cancers by interval year. Breast 2008; 17: 477-83. •CAROZZI F, CONFORTINI M, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, DE MARCO L, GIORGI-ROSSI P, PONTENANI G, ROSSO S, SANI C, SINTONI C, SEGNAN N, ZORZI M, CUZICK J, RIZZOLO R, RONCO G; NEW TECHNOLOGIES FOR CERVIVAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP.Use of p16-INK4A overexpression to increase the specificity of human papillomavirus testing: a nested substudy of the NTCC randomised controlled trial. Lancet Oncol 2008; 9: 937-45. •GOLDONI CA, BONORA K, CIATTO S, GIOVANNETTI L, PATRIARCA S, SAPINO A, SARTI S, PULITI D, PACI E; THE IMPACT WORKING GROUP. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes Control 2008 Nov 18. •PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V, PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J Cancer 2008; 44: 858-65. •PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L, NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756. •PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, RICCERI F, TOMATIS M, SEGNAN N. Breast cancer incidence, 1980-2006: combined roles of menopausal hormone therapy, screening mammography, and estrogen receptor status. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1817-8; •PACI E, MICCINESI G, PULITI D, BALDAZZI P, DE LISI V, FALCINI F, CIRILLI C, FERRETTI S, MANGONE L, FINARELLI AC, ROSSO S, SEGNAN N, STRACCI F, TRAINA A, TUMINO R, ZORZI M. Estimate of overdiagnosis of breast cancer due to mammography after adjustment for lead time. A service screening study in Italy. Breast Cancer Res. 2006; 8: R68. •RONCO G, PILUTTI S, PATRIARCA S, MONTANARI G, GHIRINGHELLO B, VOLANTE R, GIORDANO L, ZANETTI R, MANCINI E, SEGNAN N; Turin Cervical Screening Working Group. Impact of the introduction of organised screening for cervical cancer in Turin, Italy: cancer incidence by screening history 1992-98. Br J Cancer 2005; 93: 376-8. •PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C, CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34. •BUCCHI L, BARCHIELLI A, RAVAIOLI A, FEDERICO M, DE LISI V, FERRETTI S, PACI E, VETTORAZZI M, PATRIARCA S, FRIGERIO A, BUIATTI E; SCREENREG WORKING GROUP. Screen-detected vs clinical breast cancer: the advantage in the relative risk of lymph node metastases decreases with increasing tumour size. Br J Cancer 2005; 92: 156-61. •BUIATTI E, BARCHIELLI A, BARTOLACCI S, BUCCHI L, DE LV, FEDERICO M, FERRETTI S, PACI E, VETTORAZZI M, ZANETTI R; SCREENREG WORKING GROUP. Stage-specific incidence of breast cancer before the beginning of organized screening programs in Italy. Cancer Causes Control. 2002. 55 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.030 Progetto EUROCOURSE (UE, 7th Framework Programme. ERAnet) Optimisation of the Use of Registres for Scientific Excellence in Research RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto. JWW Coebergh, (Olanda). Working Packages Leaders: H. Storm, (Danimarca), H. Comber (Irlanda), R. Zanetti (Italia), J Dillner (Svezia), Ahti Anttila (Finlandia) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il progetto, nato nel seno della European Network of Cancer Registres, ha per obiettivo lo sviluppo scientifico, tecnico ed organizzativo della rete dei Registri Tumori dell’Unione Europea. Il progetto ha l’esplicito compito di definire criteri per la copertura di registrazione (numero, dimensione e localizzazione dei registri) e di porre le basi per un data set dei dati Europei, che assolva compiti simili a quelli del SEER statunitense. Il Progetto prende in esame anche gli aspetti legali e giuridici dell’attività di registrazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto vede la partecipazione, in qualità di Owners, di 15 Istituti nazionali o regionali, di 13 paesi Europei (oltre a quelli dei WPL citati qui sopra, anche Belgio, Romania, Estonia, Austria, Islanda, UK e Spagna). Il progetto è organizzato in 10 Working Packages: 1.Scambio di conoscenze sui programmi nazionali (di registrazione) 2.Condotta etica nella ricerca 3.Strumenti per migliorare qualità, copertura e uso dei dati 4.Sviluppo, armonizzazione, analisi e condivisione dei dati 5.Interfaccia con i programmi di screening 6.Interfaccia col sistema clinico 7.Interfaccia con le banche biologiche 8.Disseminazione delle informazioni e Formazione 9.Summit Europeo sul Controllo del Cancro (Conferenza finale) 10.Coordinamento del Progetto. Inoltre, tre Enti hanno funzioni di Sub Contractor su aspetti legati alla realizzazione di prodotti/servizi specifici definiti nel progetto. Il Working Package 3 è diretto dal CPO-Registro Tumori Piemonte, e ad esso sono affidati i seguenti obiettivi. a.Armonizzazione dei dati (in particolare negli aspetti di stadiazione dei casi, delle classificazioni morfologiche, e del processamento automatico delle informazioni) b.Miglioramento della completezza e tempestività nella produzione dei dati c.Aumento della gamma di dati (in particolare clinici) offerti d.Miglioramento delle procedure di Follow-up dei casi e.Stima dei fabbisogni di espansione della copertura continentale f.Valutazione della rappresentatività degli schemi di copertura sub-nazionali 56 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.030 SCALA DEI TEMPI: Il progetto avrà durata triennale (tra il 2009 e il 2012). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il progetto è formamelmente iniziato il 01.04.09. Nel corso del 2009 il CPO, come affidatario del WP3 ha organizzato un meeting a Torino sul problema della completezza della registrazione tumorale nei paesi europei ed ha organizzato un meeting congiunto con il WP4 sulla qualità dei dati e costruzione di un database europeo comune. COLLABORATORI INTERNI: Paola BUSSO, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Irene SOBRATO RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto dispone di un finanziamento Europeo NOTE: Studio multicentrico europeo. 57 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.031 Incidenza dei tumori nella popolazione provincia di Biella Cancer incidence in Biella province RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Rilevazione dell’incidenza tumorale nella popolazione Biellese per l’anno 2007. Partecipazione a studi collaborativi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione dell’incidenza si attua tramite una raccolta attiva dei casi di tumore maligno insorti nei residenti nella Provincia. Le procedure sono parzialmente automatizzate ma la sintesi viene sempre effettuata dagli operatori del registro sui singoli casi. La raccolta si svolge con consultazione sistematica ed esaustiva di molteplici fonti: A) archivi dei servizi d’anatomia patologica delle strutture sanitarie locali, e delle strutture di quadrante o regionali cui afferisce un significativo numero di pazienti biellesi: la maggior parte di questi servizi fornisce copia informatica dei loro archivi che vengono esaminati dagli operatori del Registro che selezionano i casi di interesse. B) archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal quale si identificano i casi privi di conferma istologica o che necessitino di approfondimento clinico C) cartelle cliniche di ricovero e di Day Hospital D) archivio regionale delle autorizzazioni per le cure all’estero E) archivio del Polo Oncologico F) altri archivi che vengono consultati episodicamente in caso di esigenze specifiche. I casi raccolti vengono registrati dagli operatori direttamente alla fonte su personal computer portatile utilizzando software specifico di gestione dati. I dati raccolti e le tecniche di registrazione sono quelle determinate dalle convenzioni internazionali dei Registri Tumori. La codifica nosografica avviene tramite l’uso congiunto della CIM-9, CIM 10 e della CIM-O, 1° 2° e 3° edizione. Informazioni aggiuntive, finalizzate ad una migliore definizione dei parametri prognostici, vengono raccolte per le neoplasie della mammella, della cervice uterina e del colon retto, i melanomi della cute, i carcinomi della prostata e per i tumori emolinfopoietici. I rilevanti problemi di mobilità verso strutture esterne all’ASL, comprese le strutture sanitarie lombarde, riscontrati in anni precedenti, hanno indotto ad una cospicua ristrutturazione dei flussi informativi, integrando nella routine i dati derivanti dal Polo Oncologico e dalla Radioterapia, come strumento utile anche al recupero di casi non presenti nei flussi SDO (paganti), rilevati soprattutto in alcune strutture lombarde. Tra gli archivi di incidenza e di mortalità viene periodicamente effettuato un record linkage necessario per il completamento dei dati di incidenza e per la valutazione della sopravvivenza. I dati vengono periodicamente inviati allo IARC per la pubblicazione internazionale “Cancer Incidence In Five Continents” ed alimentano i data base internazionali “EuroCIM ” anch’essi gestiti dallo IARC; alimentano inoltre il data base dell’Associazione Italiana Registri Tumori. 58 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.031 STUDI COLLABORATIVI Continua la partecipazione agli studi Eurocare Alta risoluzione-ACC sui tumori della mammella, del colon e del polmone, ed i melanomi. Il Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella è presente anche nell’ambito del progetto Rarecare, dedicato ai tumori rari, con uno specifico sviluppo in Italia con il progetto RITA. E' stata data la disponibilità alla partecipazione allo studio Eurocourse. Il Registro collabora anche agli studi SCORE relativi alla sperimentazione dello screening colo-rettale, coordinato dal CPO, ed allo studio ANGEM, relativo all'anemia nell'anziano, coordinato dall'Istituto Mario Negri. SCALA DEI TEMPI: L’attività di registrazione dell’incidenza a Biella è da considerarsi routinaria. Nel corso del 2009 si prevede il completamento della raccolta 2007. Nel contempo è in avanzamento l’aggiornamento del follow-up al 31.12.2008 sull’intera casistica. Nel corso del primo semestre verranno prodotti gli indicatori aggiornati di incidenza, mortalità e sopravvivenza per il periodo 1995-2006. STUDI COLLABORATIVI Nel primo quadrimestre è previsto il completamento della revisione della casistica relativa allo studio Eurocare-ACC: casi incidenti 2003-2005 di tumori della mammella (500 casi), colon-retto (500 casi), polmone (300 casi) e melanomi (90 casi) STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stata completata la raccolta dell'incidenza relativa all'anno 2006, ed è in corso di completamento la raccolta della mortalità provinciale per il 2009. La casistica 1995-2005 è stata integrata con le variabili richieste da Eurocim. E' stato aggiornato il follow-up clinico degli studi SCORE al 31.12.2008. E' stato restituito un aggiornamento del Follow-up ai servizi collaboranti con il Registro. COLLABORATORI INTERNI: Simona ANDREONE, Anna BUSATO, Pier Carlo VERCELLINO RISORSE E FINANZIAMENTO: Queste attività utilizzano il finanziamento aziendale. Per quanto riguarda i progetti Eurocare-ACC, si prevede l’erogazione di fondi per il progetto. Gli altri studi collaborativi prevedono unicamente un rimborso spese per la partecipazione alle riunioni di coordinamento e per l’invio del materiale. 59 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.032 Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori in Piemonte Incidence, prevalence and survival estimates of principal cancers in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: CPO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La parziale copertura della registrazione dei tumori nel territorio Piemontese rende necessarie l'introduzione di procedure di stima per le aree attualmente non coperte. Il progetto prevede, con tecniche statistiche differenti a seconda dell'indicatore considerato, la stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza tumorale nelle ASL e/o Poli oncologici e/o macro aree sub-regionali, con riferimento geografico dipendente dalla stabilità statistica delle stime stesse. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le stime vengono affrontate con tecniche differenti. - Incidenza. Le stime d'incidenza saranno calcolate per i principali tumori adottando modelli di trend del rapporto mortalità/incidenza. Tali modelli permettono d'intercettare l'effetto dei principali cambiamenti in incidenza e sopravvivenza e di tenerne conto nelle proiezioni. I modelli consentono inoltre di limitare l'effetto della ariabilità statistica e del rumore di fondo. - Sopravvivenza. In questo caso si è deciso di adottare un approccio diverso che possa tenere conto della effettiva variabilità della risposta dell'organizzazione dell'assistenza a livello locale. Si procederà quindi ad estrarre un campione casuale di casi presumibilmente incidenti dagli archivi delle SDO. Successivamente per questo campione si procederà al recupero delle principali informazioni sullo stadio alla presentazione tramite la consultazione manuale delle cartelle cliniche. Il follow-up per i pazienti del campione è effettuato dal personale e con le procedure usuali del RTP. Sarà così possibile procedere ad un'analisi controllata per case-mix. - Prevalenza. Con i risultati delle stime d'incidenza e sopravvivenza sarà quindi possibile stimare la prevalenza con modelli ricorsivi che tengano conto dei diversi profili di rischi delle coorti che compongono le popolazioni nelle aree oggetto di stima. SCALA DEI TEMPI: Nel corso del 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel 2002 e nel 2004 identificati nell'ambito del progetto San Paolo (vedi scheda 5.008). Nel corso del 2010 si procederà al calcolo dei modelli che consentiranno le stime d'incidenza. Contemporaneamente, terminata l'analisi per il tumore del seno si procederà al follow-up di una analogo campione di pazienti con tumore del colon-retto. 60 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.032 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' in corso di preparazione la relazione per le stime di soppravvivenza delle pazienti con tumore del seno. COLLABORATORI INTERNI: Rossana PRANDI, Nereo SEGNAN, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato con risorse interne al CPO PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 61 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.033 Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua promozione TNM classification of malignant tumours, VII edition 2009: Italian edition and its promotion RESPONSABILE: Dr. Roberto ZANETTI COORDINAMENTO: CPO-PIEMONTE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: L’Unione Internazionale contro il Cancro (UICC) ha pubblicato a fine 2009 la VII edizione della classificazione TNM dei tumori maligni. Questa nuova edizione presenta alcune sostanziali revisioni e diversi aggiornamenti delle regole di stadiazione dei tumori, con l’introduzione di criteri basati sul dettaglio patologico e la caratterizzazione biologica delle lesioni e raggruppamenti di stadio su base prognostica. Avendo collaborato all’edizione italiana, l’obiettivo attuale è promuoverne la diffusione tempestiva, sia in Italia, sia a livello locale, da parte di clinici, patologi ed epidemiologi; e di “fomentare” la produzione di edizioni complementari. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’ annuncio nazionale dell’uscita della edizione italiana verrà fatto attraverso comunicazioni a congressi e short communications a riviste scientifiche. La promozione in sede locale avverrà attraverso iniziative che verranno proposte a clinici, patologi e direttori sanitari, tradizionali fornitori di dati per il Registro Tumori Piemonte. SCALA DEI TEMPI: La pubblicazione dell’edizione inglese è del dicembre 2009, l’uscita dell’edizione italiana è prevista per maggio 2010. Per quella data si intende aver avviato la maggior parte dell’attività promozionale, in maniera tale che l’uscita del volume e la sua pubblicità avvenga con un buon sincronismo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L'edizione italiana è in corso di stampa. COLLABORATORI INTERNI: Silvia PATRIARCA COLLABORATORI ESTERNI: Dott. S.Ferretti Prof. A. Carbone 62 Registro Tumori Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 2.033 PUBBLICAZIONI: •UICC Unione Internazionale contro il cancro: TNM Classificatione dei Tumori Maligni, settima edizione 2009 Sobin L., Gospodarowicz M., Wittekind C. eds., edizione italiana a cura di A. Carbone e R. Zanetti , Raffaello cortina Editore (in corso di stampa) •Ferretti S, Patriarca S , Carbone A, Zanetti R. Classificazione TNM dei tumori maligni, VII. Novità e ricadute pratiche per l’epidemiologia dei tumori. ( Sottomesso ad Epidemiologia e Prevenzione) •Patriarca S , Ferretti S, Carbone A, Zanetti R La settima edizione del TNM e la sua traduzione italiana: quali le novità? Comunicazione orale accettata alla XIV riunione annuale dell’AIRTUM, Sabaudia 23 aprile 2010. 63 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella Cervical and breast cancer screening regional programme RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Attivare nella Regione Piemonte i programmi territoriali di screening citologico e mammografico. •Realizzare un data warehouse per la valutazione degli indicatori di qualità e di attività dei programmi di screening. •Formare il personale addetto. •Sviluppare il sistema informativo regionale e locale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I Dipartimenti Interaziendali di Screening continuano a svolgere il proprio operato su tutto il territorio regionale. Il Gruppo di Coordinamento Regionale ha collaborato alla produzione degli allegati alla DGR 111-3632 del 2 agosto 2006 recentemente pubblicata e che ridefinisce, potenziandone l’organizzazione, le modalità di erogazione della prevenzione secondaria dei tumori nella Regione Piemonte. Il sistema evolverà verso l’erogazione di test di screening SSN esclusivamente entro il programma organizzato. Proseguono le attività delle UVOS (Unità di Valutazione ed Organizzazione dello Screening) nel cercare di incrementare l’attività di invito su tutta la Regione. Prosegue la collaborazione con il CSI Piemonte per la manutenzione evolutiva del sistema informativo e informatico, gestionale e valutativo. Il Settore della Formazione, in ambito CPO si occupa di calendarizzare ed organizzare gli incontri destinati agli operatori di screening che necessitano di formazione specifica. SCALA DEI TEMPI: Il sistema informativo è in costante manutenzione evolutiva, sia dal punto di vista gestionale che valutativo (Data Warehouse) e la programmazione per il prossimo anno vedrà l’adattamento del sistema alle nuove esigenze organizzative. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: I programmi di screening sono attivi in tutta la Regione. Le attività di invito sono complessivamente ottimali per lo screening della cervice uterina (97%), mentre è necessario incrementare la copertura da invito per lo screening mammografico (70%). Metà dei dipartimenti di prevenzione secondaria dei tumori sono stati istituiti e stanno realizzando i rispettivi Piani di Riconversione ex DGR 111 del 2.8.06. A Torino è stato avviato il Centro Unificato per la lettura dei test per la cervice uterina ed è stato avviato un nuovo centro di mammografia. Sul versante della formazione sono stati condotti ed organizzati dal CPO corsi di formazione teorica e pratica (vedi relativa scheda). L’attività annuale di screening trova descrizione dettagliata, come di consueto nei workshop formativi specificatamente ad essa dedicati, che si tengono annualmente. Gli ultimi dati di attività disponibili sono reperibili sul sito http://www.cpo.it Gli interventi sul sistema informativo sono stati condotti con massima parsimonia, rinviando all'anno successivo interventi importanti ma non altrettanto urgenti. 64 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 COLLABORATORI INTERNI: Ettore MANCINI RISORSE E FINANZIAMENTO: Secondo le modalità definite nella DGR 111-3632 del 2 agosto 2006. Le ASL, cui compete la funzione di tutela, erogano le prestazioni di screening attraverso l’organizzazione dipartimentale. Per le compensazioni interaziendali è stato attivato un sistema di calcolo automatizzato delle prestazioni di screening che ne permette la quantificazione analitica per struttura erogante, per donna sottoposta a screening. Con DGR 73-15077 del 17 marzo 2005 la Regione Piemonte ha adottato il sistema di calcolo in mobilità compensatoria. La DGR 111-3632 del 2 agosto 2006 ha inoltre definito le modalità di finanziamento per l’anno 2006 e aggiornato le tariffe per donna sottoposta a screening. PUBBLICAZIONI: •APPIANO S, MANCINI E, SEGNAN N. Gli Screening oncologici nella Regione Piemonte. ARESS, Anno 1, n°4, Dicembre 2001. Pag. 10-11. •CICCONE G, GIORDANO L, MAGNANI C, MANCINI E, MERLETTI F, PASTORE G, PATRIARCA S, PONTI A, RONCO G, ROSSO S, SEGNAN N, SENORE C, ZANETTI R. Tumori. In: Morgagni S, Valpreda M, Gnavi R, Costa G. eds, La salute in Piemonte 2000. Torino, Regione Piemonte, 2001. Pag. 117-234. •SEGNAN N, APPIANO S, FRIGERIO A, GIORDANO L, MANCINI E, PONTI A, RONCO G, SENORE C, VOLANTE R. Il monitoraggio di alcuni indicatori di qualita’ dei programmi di screening nella Regione Piemonte. In: Rosselli del Turco M, Zappa M. eds, Osservatorio nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Roma, 2002. Pag. 72-79. •RONCO G, RICCIARDI V, NALDONI C, VETTORAZZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI A, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Secondo Rapporto. •MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in: Rapporto Osservasalute – Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane. Vita e Pensiero, Roma 2004. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, BREZZI S, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Terzo Rapporto. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A., ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. •GIORGI D, GIORDANO L, VENTURA D, PULITI, P. PICCINI, PACI E. Lo screening mammografico in Italia: survey 2003-2004. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. •VOLANTE R. RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quarto Rapporto. •GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ANTONIO FEDERICI, CLAUDIO ANGELONI, STEFANIA PRANDINI, ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA. LIVELLO DI ATTIVAZIONE E INDICATORI DI PROCESSO DEI PROGRAMMI ORGANIZZATI DI SCREENING DEI TUMORI DEL COLLO DELL’UTERO IN ITALIA Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto. •DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2004E DATI PRELIMINARI 2005. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Quinto Rapporto. •RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. I DATI DELLA SURVEY NAZIONALE SULLA QUALITÀ DEL 2° LIVELLO SCREENING PER IL CERVICOCARCINOMA – DONNE INVITATE NEL 2004. OSSERVATORIO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI FEMMINILI – QUINTO RAPPORTO. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A., ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R., IOSSA A., SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. •PONTI A. SEGNAN N., ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. •DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. LO SCREENING MAMMOGRAFICO IN ITALIA: SURVEY 2005 E DATI PRELIMINARI 2006. Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto •RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualità della colposcopia e del trattamento: i dati della survey nazionale sui programmi organizzato dei screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Sesto Rapporto. •GUGLIELMO RONCO, PAMELA GIUBILATO, CARLO NALDONI, MANUEL ZORZI, EMANUELA ANGHINONI, AURORA SCALISI, PAOLO DALLA PALMA, LORIS ZANIER, ALESSANDRA BARCA, CLAUDIO ANGELONI, MARIA DONATA GAIMO, ROCCO MAGLIETTA, ETTORE MANCINI, RENATO PIZZUTI, ANNA IOSSA, NEREO SEGNAN, MARCO ZAPPA Livello di attivazione e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell'utero in Italia Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. 65 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 •RENZA VOLANTE, PAMELA GIUBILATO, GUGLIELMO RONCO. Qualita' della colposcopia e del trattamento: i dati della survey nazionale sui programmi organizzati di screening cervicale Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. •DANIELA GIORGI, LIVIA GIORDANO, LEONARDO VENTURA, ALFONSO FRIGERIO, EUGENIO PACI, MARCO ZAPPA. Lo screening mammografico in Italia: survey 2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. •LIVIA GIORDANO, DANIELA GIORGI, LEONARDO VENTURA, VALERIA STEFANINI, CARLO SENORE, ROBERTA CASTAGNO, PAOLA PICCINI, EUGENIO PACI, NEREO SEGNAN Trend temporali di alcuni indicatori dei programmi di screening mammografico in Italia: 1998-2007 Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili – Settimo Rapporto. • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Federici A, Angeloni C, Prandini S, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007 Mar-Jun;31(2-3 Suppl 2):33-47.PMID: 17824361 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Angeloni C, Prandini S, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2008 Mar-Apr;32(2 Suppl 1):37-54.PMID: 18770994 [PubMed - indexed for MEDLINE]Related articles • Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2007 activity. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):41-56.PMID: 19776486 [PubMed indexed for MEDLINE]Related articles 66 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis Programma formativo di screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon retto nella Regione Piemonte. Formazione teorica e pratica per il personale addetto ai programmi di screening per l’anno 2009-2010 Breast-cervical and colorectal cancer screening educational programme in Piedmont. Theoretical and practical training for the staff assigned to screening programmes for the year 2009-2010 RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha l’obiettivo di coordinare ed organizzare il percorso formativo teorico e pratico di tutti gli operatori che sono inseriti in un programma di screening mammografico, citologico e colorettale nella Regione Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il percorso formativo, che vede la partecipazione sia di docenti esperti nella valutazione e nella conduzione dei programmi di screening che di esperti nelle varie discipline scientifiche coinvolte nello screening, prevede dei corsi di base, specialistici e pratici. La frequenza dei corsi è propedeutica a tutti per avere un inquadramento teorico sui principi e sull’organizzazione dello screening. I corsi specialistici e pratici sono mirati a fornire specifiche competenze professionali e strumenti per il controllo di qualità. La metodologia didattica prevede sessioni magistrali, tenute da esperti che illustrano i problemi, le tecniche, le valutazioni più rilevanti ed attuali e un diretto coinvolgimento dei partecipanti che hanno così la possibilità di confrontare le personali esperienze con i colleghi e discutere i diversi temi. L’articolazione di corsi pratici è determinata dall’organizzazione e dall’orario delle unità operative sedi del tirocinio. All’interno di questa attività formativa vengono allestiti anche dei workshop, incontri di aggiornamento della durata di un giorno, monotematici, che consentono un approfondimento e una discussione tra operatori degli screening oncologici. I temi sono scelti, su indicazione dei partecipanti ai corsi precedenti, per approfondire alcune problematiche di maggior interesse e fornire un aggiornamento continuo su tematiche nuove. SCALA DEI TEMPI: Il Calendario dell’attività formativa 2010 è in via di definizione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: SCREENING DELLA MAMMELLA, DEL COLLO DELL’UTERO E DEL COLON Nel corso dell’ultimo anno (2009), l’attività formativa ed il numero di operatori coinvolti è stata la seguente: CORSI AGGIORNAMENTO E/O APPROFONDIMENTO (276 partecipazioni) -Corso di aggiornamento sul controllo di qualità in citologia cervico-vaginale (154 partecipanti) -Comunicare la diagnosi all’interno dei programmi di screening del dipartimento di Torino: strategie relazionali per affrontare le criticità (36 partecipanti) -Il lavoro di èquipe nello screening citologico: confronto tra preleva tori e lettori (31 partecipanti) 67 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis -Corso teorico per tecnici sanitari di radiologia medica inseriti nello screening mammografico (43 partecipanti) -Primo incontro informativo-formativo sul counseling nell’ambito del progetto SPRINT (6 partecipanti) CORSI PRATICI E TEORICO PRATICI (49 partecipazioni) -Corso pratico per Ginecologi del II livello screening (1 partecipante) -Corso pratico per Ostetriche (7 partecipanti) -Corso pratico per Radiologi (14 partecipanti) -Corso pratico per Tecnici di Radiologia (27 partecipanti) WORKSHOP (483 partecipazioni) -Risultati del programma regionale di screening mammografico (136 partecipanti) -Risultati del programma regionale di screening citologico (181 partecipanti) -Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali (99 partecipanti) -Ginecologi, Anatomo Patologi e coordinatori nel controllo di qualità dell’attivita del II livello di screening per il cervicocarcinoma (67 partecipanti) ATTIVITA’ PREVISTA PER IL 2010 Per quel che riguarda l’attività formativa del CPO-Piemonte relativa all’anno 2010, sono in programmazione i seguenti corsi: Corsi comuni ai tre programmi di screening: -Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale medico -Corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale sanitario ed amministrativo -Corso di comunicazione per gli operatori inseriti nel II livello screening -Modelli e strategie di interazione tra prevenzione primaria e secondaria -Disuguaglianze e screening -Gli indicatori di Qualità (nuovo DWH) Screening mammografico: -Workshop: “Risultati del programma regionale di screening mammografico” -Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica -Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (mammografia digitale) -Corso teorico pratico per Radiologi -Corso teorico per Infermieri e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica -Tecnica mammografica controlli di qualità -Diagnosi e terapia della mammella -Corso per radiologi attivi nello screening mammografico: cancri intervallo -Giornata di approfondimento sulla mammografia digitale Screening citologico: -Controllo di qualità in citologia cervico-vaginale -Workshop: “Programma regionale di screening per il cervicocarcinoma: attività, risultati e prospettive ” -Corso teorico- pratico per Ostetriche addette al prelievo citologico -Corso teorico-pratico per ginecologi II livello screening -Workshop tematico screening citologico -HPV test come test primario di screening: il progetto pilota Screening colorettale: -Workshop: “Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali” -Workshop tematico screening colorettale 68 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.001 bis COLLABORATORI INTERNI: Matilde CERESA, Alfonso FRIGERIO, Francesca GARENA, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO, Gioia MONTANARI, Antonio PONTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Il finanziamento per l’attività formativa prevista per l’anno 2008 è erogato dalla Regione Piemonte. NOTE: Collaborano in qualità di direttori dei corsi teorici e responsabili dei tirocini pratici nelle specifiche discipline: Dott.ssa M.P. Mano, Dott.ssa A. Sapino, Dott.ssa R. Volante, Prof.ssa G. Montanari, Sig.ra F. Artuso, Dott. B. Ghiringhello, Dott. A. Pera, Prof. R. Navone. In qualità di docenti collaborano: V. Aguggia, M. Airoldi, M.P. Alibrandi, D. Ambrogetti, A. Andreozzi, G. Angeli, G. Antonioli, S. Arnaud, A. Arrigoni, S Arrotta, F. Artuso, M. Barbero, M. C. Bellati, E. Berardengo, L. Binaschi, L. M. Bona, R. Bordon, F. Calcedonio, M. Canni’, L. Carratta, C. Chersan, M. Ciminale, V. Costa, S. Crotta, B. Dagnes, L. De Marco, A. De Matteis, G. De Rosa, V. De Micheli, A Di Marco, G. Faragli, C. Favero, R. Ferraris, C. Fiorito, E. Volpini, M Fracchia, R. Fugaldi, L. Galletto, E. Gallo, E. Gentile, B. Ghiringhello, A. Gillio Tos, R. Giani, G. Giardina, F. Gili, L. Giordano, Istituto Change, R. Jura, C. Larato, B. Lazzari, N. Lorenzini, C. Magnani, M. Magurano, G. Maina, E. Montini, V. Marra, L. Micheletti, L. Milanesio, T. Miroglio, G. Montanari, R. Navone, M. Negro, P. Occhipinti, S. Ongari, L. Orione, L. Ostacoli, R. Panetta, F. Parisio, L. Pasero, S. Patriarca, M. Pavesi, A Peruzzo Cornetto, F. Petruzza, F. Pietribiasi, S. Polizzi, G. Pretti, S. Privitera, C. Raffaghello, E. Ramonda, S. Recchia, R. Ribaldone, C. Rinaldi, M. Risio, A. Rosati, A. Rosi, V. Rossetti, P. Rovea, C. Santoro, A. Sapino, G. Saracco, M. Sartori, F. Schiavina, V. Selvestrel, G. Sessa, M. Spandre, D. Stramignoni, N. Surico, M. Tomatis, M. Torello Viera, G.F. Trossarelli, D. Turco, F. Vanara, A. Varetto, A. Vercelloni, L. Viberti, D. Vizzotto, R. Volante. La programmazione dell'attività 2010 è stata effettuata in collaborazione con i coordinatori dei dipartimenti piemontesi di screening: M. P. Alibrandi, G. Faragli, N. Lorenzini, C. Magnani, T. Miroglio, L. Orione, S. Polizzi, M. Sartori. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 69 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 Valutazione di processo cervicocarcinoma Process and programmes impact e impatto evaluation of per cervical lo screening cancer del screening RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Produrre indicatori per la valutazione di processo dell’attività di screening, monitorarne i risultati ed utilizzarli per migliorare la qualità. Consentire confronti tra i programmi organizzati in Italia ed a livello europeo. Valutare l’impatto dell’introduzione di programmi organizzati di screening cervicale in Piemonte sull’incidenza di tumori invasivi della cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Raccolta dei dati e calcolo degli indicatori definti a livello italiano ed europeo. Monitoraggio e analisi della stabilità temporale. Raccolta di dati e confronti tra regioni italiane e tra diversi paesi europei. Ricostruzione della storia di screening dei casi di tumore invasivo della cervice uterina segnalati dal Registro Tumori. Studio dell’andamento dell’incidenza prima e dopo l’introduzione dei programmi organizzati, anche in funzione dell’andamento nelle altre aree italiane coperte da Registri Tumori. SCALA DEI TEMPI: Nel 2010: -Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate nel 2009 (autunno 2010). Analisi della distribuzione dei valori tra programmi e feedback ai Dipartimenti. Utilizzo per miglioramento della qualità. -Effettuazione, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening ed in collaborazione con il GISCi, della rilevazione 2009 in ambito italiano. -Linkage dei dati aggiornati del Registro Tumori Piemonte con la storia di screening per un aggiornamento riguardo all’impatto dello screening cervicale sull’incidenza. Interazione con altri programmi italiani. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato preparato nell’ambito del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi) un documento con l’individuazione di una serie di indicatori e, per ognuno, definizione, significato, rilevanza e problemi interpretativi, dati necessari e problemi pratici di raccolta, standard finora proposti. E' stata fatta nel 1997 una prima survey dei programmi organizzati esistenti in Italia, con rilevazione soprattutto delle caratteristiche organizzative e di alcuni primi indicatori. Nel 1998 è stata eseguita un’ulteriore survey, basata su un questionario standardizzato e con rilevazione dettagliata di un maggiore numero di indicatori. Sono state effettuate nuove survey annuali a livello italiano dal 1999 al 2009. Sono stati man mano forniti dati dai nuovi programmi organizzati attivatisi. La scheda di rilevazione è stata accettata come base per la definizione dei sistemi di valutazione da parte di tutti i programmi regionali italiani in attivazione, garantendo così la paragonabilità dei dati a livello italiano. E’ stata studiata la distribuzione empirica di una serie di indicatori ed individuate alcune fonti di variabilità. E’ stata valutata l’evoluzione temporale della media nazionale e della dispersione tra indicatori. Si è collaborato alla costituzione dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori 70 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 Femminili e poi dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ed alla preparazione dei suoi rapporti. Le surveys italiane vengono ora condotte su incarico dell’ONS che agisce per conto del Ministero della Salute (ora del Welfare). Si è partecipato alla stesura delle linee-guida italiane sullo screening cervicale e al loro aggiornamento. Si è partecipato come co-editors e coautori alla preparazione delle nuove “European guidelines on quality assurance for cervical cencer screening” in particolare par la parte legata alla valutazione di processo nonché alla preparazione del rapporto sullo stato dello screening cervicale nell’Unione Europea. Si è partecipato al Gruppo di Lavoro che ha preparato il volume “Cancer Screening” della collana “Handbooks on Cancer Prevention” dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. A livello piemontese è stata individuata una serie di indicatori ed alcuni standard. E' stato definito un protocollo operativo che permette la definizione di un modello standardizzato di sistema informativo per la Regione, che è stato messo a disposizione dei programmi in fase di avvio. Si è definito con il CSI il “data warehouse” per la valutazione dei programmi. Si sono prodotti gli indicatori per le donne invitate a partire dal 2001 in 6/8 Dipartimenti e si sono acquisiti dai rimanenti. Si è analizzata la distribuzione dei valori tra programmi ed in confronto alla situazione italiana. I risultati sono stati discussi in workshop con i Dipartimenti. E’ stato effettuato il linkage dei casi incidenti di Ca della cervice 1995-98 forniti dal Registro Tumori con la storia di screening eseguite analisi e pubblicati i risultati. I dati indicano una protezione molto elevata delle donne aderenti al programma di screening torinese. E’ stato ripetuto il linkage per il periodo 1992-2000. Si sono raccolti, nell’ambito del progetto EUNICE, in collaborazione con il registro tumori finlandese, dati sul monitoraggio dello screening cervicale in diversi paesi europei ed eseguiti confronti tra i vari programmi nazionali. E' stato pubblicato nel 2009 un numero speciale di European Journal of cancer sullo screening cervicale in Europa. COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: CPO. Per la survey nazionale contributo da CSPO Firenze/Ministero Sanità. Per studio comparativo europeo contributo da EU. Per lo studio sull’impatto contributo dal Ministero del Welfare (CCM, L138) alla Regione Friuli-Venezia Giulia. NOTE: STUDI MULTICENTRICI La survey nazionale sullo screening cervicale è svolta dal CPO Piemonte in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Screening ed il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi). Lo studio europeo è stato coordinato dal CPO Piemonte e dal Registro Tumori Finlandese nell’ambito del progetto EUNICE coordinato dalla IARC. Lo studio sull’impatto in Italia è coordinato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. PUBBLICAZIONI: •RONCO G, IOSSA A, NALDONI C, PILUTTI S, ANGHINONI E, ZAPPA M, DALLA PALMA P, CIATTO S, SEGNAN N. A first survey of organised cervical cancer screening programmes in Italy. Tumori 1998; 84: 624-30. •RONCO G, ZAPPA M, NALDONI C, IOSSA A, BERRINO F, ANGHINONI E, DALLA PALMA P, MAGGINO T, VETTORAZZI M, SEGNAN N. GISCi. Indicatori e standard per la valutazione di processo di programmi di screening del cancro del collo dell'utero - manuale operativo. Supplemento ad Epidemiol Prev 1999; 23(80): 1-32. •VAN BALLEGOOIJEN M, VAN DEN AKKER-VAV MARLE E, PATNICK J, LYNGE E, ARBYN M, ANTTILA A, RONCO G, HABBEMA DJF. Overview of important cervical cancer screening process values in European Union (EU) countries, and tentative predictions of the corresponding effectiveness and cost-effectiveness. Europ J Cancer 2000; 36: 2177-88. •SEGNAN N, RONCO G, CIATTO S. Cervical cancer screening in Italy. Europ J Cancer 2000; 36: 2235- 9. •ANTTILA A, RONCO G, CLIFFORD G, BRAY F, HAKAMA M, ARBYN M, WEIDERPASS E. Cervical cancer screening programmes and policies in 18 European countries. Br J Cancer 2004; 91: 935-41. •RONCO G, PILUTTI S, PATRIARCA S, MONTANARI G, GHIRINGHELLO B, VOLANTE R, GIORDANO L, ZANETTI R, MANCINI E, SEGNAN N and the Turin Cervical Screening Working Group. Impact of the introduction of organised screening for cervical cancer in Turin, Italy: cancer incidence by screening history 1992-98. Br J Cancer 2005; 93: 376-8. 71 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.002 •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI M, SCALISI A,DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Activity Level and process indicators for cervical cancer screening in Italy. Epidemiol Prev 2006; 30 Suppl 3:25-38. •RONCO G, GIUBILATO P, C NALDONI, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of organised cervical screening programmes in Italy and their process indicators. Epidemiol Prev. 2007; 31 Suppl 2: 33-47. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in italy and their process indicators. Epidemiol Prev 2008; (suppl. 1): 37-54. •Anttila A, Ronco G; Working Group on the Registration and Monitoring of Cervical Cancer Screening Programmes in the European Union within the European Network for Information on Cancer (EUNICE). Description of the national situation of cervical cancer screening in the member states of the European Union. Eur J Cancer. 2009;45:2685-708. •Ronco G, van Ballegooijen M, Becker N, Chil A, Fender M , Giubilato P, Kurtinaitis J, Lancucki L, Lynge E, Morais A, O'Reilly M, Sparen P, Suteu O, Rebolj M, Veerus P, Zakelj MP, Anttila A. Process performance of cervical screening programmes in Europe. Eur J Cancer. 2009;45:2659-70. •Anttila A, von Karsa L, Aasmaa A, Fender M, Patnick J, Rebolj M, Nicula F, Vass L, Valerianova Z, Voti L, Sauvaget C, Ronco G. Cervical cancer screening policies and coverage in Europe. Eur J Cancer. 2009;45:2649-58. •Ronco G, Anttila A. Cervical cancer screening in Europe - Changes over the last 9 years (Editorial). Eur J Cancer. 2009;45: 2629-31. •Volante R, Giubilato P, Ronco G. Quality of colposcopy and treatment--data from the national survey of Italian organised cervical screening programmes: 2006 activity. Epidemiol Prev. 2009;33 Suppl 2:75-82. •Ronco G, Giubilato P, Naldoni C, Zorzi M, Anghinoni E, Scalisi A, Dalla Palma P, Zanier L, Barca A, Gaimo MD, Maglietta R, Mancini E, Pizzuti R, Iossa A, Segnan N, Zappa M. Extension of organised cervical cancer screening programmes in Italy and their process indicators: 2007 activity. Epidemiol Prev. 2009;33 Suppl 2:41-56. •Arbyn M, Anttila A, Jordan J, Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, Herbert A, von Karsa L. European Guidelines for Quality Assurance in Cervical Cancer Screening. Second Edition--Summary Document. Ann Oncol. 2010; 21: 448-458. LINEE- GUIDA E RAPPORTI •RONCO G, PILUTTI S, NALDONI C, VETTORAZZI M, SCARINCI M, SCALISI A, DALLA PALMA P, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Stato dello screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto” Roma, 2002. •SEGNAN N, APPIANO S, FRIGERIO A, GIORDANO L, MANCINI E, PONTI A, RONCO G, SENORE C, VOLANTE R. Il monitoraggio dei programmi di screening nella regione Piemonte. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Primo rapporto” Roma, 2002. •RONCO G, RICCIARDI V, NALDONI C, VETTORAZZI M, ANGHINONI M, SCALISI A et al. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Secondo rapporto” Firenze, 2003. •SEGNAN N, MANCINI E, SABBIADINI L, RONCO G, FRIGERIO A. Pap-test e mammografia in Italia attraverso i risultati dell’Indagine Multiscopo dell’anno 2002. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Secondo rapporto” Firenze, 2003. •MANCINI E, SEGNAN N, RONCO G . I determinanti del ricorso allo screening dei tumori femminili. Atti del convegno “Informazione statistica e politiche per la promozione della salute. Roma 10-12 settembre 2002. ISTAT, Roma 2004 •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, BREZZI S, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto” •MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Screening dei tumori femminili in Rapporto Osservasalute - Stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane. Vita e Pensiero, Roma 2004. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di attivazione ed indicatori di processo dei programmi organizzati di screening cervicale in Italia. In “Osservatorio Nazionale screening. Quarto rapporto” . Firenze, 2005. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, FEDERICI A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano 2006. •RONCO G, GIUBILATO P, NALDONI C, ZORZI M, ANGHINONI E, SCALISI A, DALLA PALMA P, ZANIER L, BARCA A, ANGELONI C, PRANDINI S, MAGLIETTA R, MANCINI E, PIZZUTI R, IOSSA A, SEGNAN N, ZAPPA M. Livello di activiaizone e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto rapporto. Milano 2007. • ARBYN M, ANTTILA A, JORDAN J, RONCO G, SCHENCK U, SEGNAN N, WIENER H. Exective Summary. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008 •RONCO G, VONKARSA L, ANTTILA A. Chapter 7. Key performance indicators. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2 ed. Brussels: European Community; 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. •ANTTILA A, RONCO G, LYNGE E, FENDER M, ARBYN M. BALDAUF JJ, PATNICK J, MCGOOGAN E, HAKAMA M, MILLER AB. Charter 2. Epidemiological Guidelines for quality assurance in cervical cancer screening. In: Arbyn M, Anttila A, Jordan J, .Ronco G, Schenck U, Segnan N, Wiener H, eds. European guidelines for quality assurance on cervical cancer screening. 2nd edition . Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. •VON KARSA L, ANTTILA A, RONCO G, PONTI A, MALILA N, ARBYN M, SEGNAN N, CASTILLO-BELTRAN M, BONIOL M, FERLAY J, HERY C, SAUVAGET C, VOTI L, AUTIER P. Cancer screening in the European Union. Report on the implementation of the council recommendation of cancer screening. First report. European Commission. Luxembourg, 2008. 72 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità Evaluation and quality programmes in Piedmont assurance of breast cancer screening RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Attivare un sistema di valutazione corrente e la quality assurance nei programmi di screening mammografico regionali utilizzando l’esperienza pilota del programma torinese e l’esperienza dei Network italiano (Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico) ed europeo (Europe Against Cancer Breast Screening Pilot Network). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Valutazione del programma pilota di Torino - supporto allo sviluppo di un sistema di statistiche correnti per il programma regionale - valutazione dei programmi regionali. SCALA DEI TEMPI: Il programma di Torino è in corso dal 1992. I programmi regionali hanno iniziato gli inviti nel 1999. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono state condotte analisi a scadenza annuale dei dati correnti di valutazione del programma di Torino. E’ stata completata, in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte, la registrazione di tutti i casi insorti dal 1992 al 2003 nella popolazione femminile residente di età 40-79 ed è stato effettuato il linkage di questo file con quello dello screening. Ciò ha permesso di porre le basi per la valutazione di efficacia del programma di screening e di identificare i casi intervallo. E’ stato effettuato l'aggiornamento del follow-up per la mortalità dei casi screen detected al luglio 2007. Il programma di Torino ha avuto una site visit europea, con esito lusinghiero, e ha richiesto l’accreditamento Euref (Europe Against Cancer, Commissione Europea) come Centro di riferimento a carattere nazionale ed europeo. La site visit è avvenuta nell'aprile 2003 e la certificazione è subordinata all'attuazione di una serie di provvedimenti sulla qualità. A livello dell’Osservatorio Nazionale Screening vengono effettuate con regolarità pubblicazioni multicentriche dei dati ed è in corso la pubblicazione di una seconda (resp. L. Giordano con il gruppo epidemiologi GISMa). In ambito regionale, sono stati definiti e deliberati gli indicatori per la valutazione dei programmi di screening. Nel 2001 è stata completata con la collaborazione del CSI-Piemonte la versione pilota del sistema di statistiche correnti per i programmi regionali (datawarehouse) ed è stata effettuata la prima analisi dei dati regionali. Nel 2001 è stata condotta una survey tramite questionario ai Servizi chirurgici di riferimento per lo screening regionale in merito all'utilizzo della tecnica del linfonodo sentinella. Inoltre il gruppo regionale costituito ad hoc (vedi schede Epidemiologia Clinica n°……), che opera in collegamento con la Commissione Oncologica Regionale e il progetto di rete su finanziamento regionale ed è coordinato dal CPO-Piemonte, ha in programma l'effettuazione di corsi di formazione teorici e pratici sulla tecnica del linfonodo sentinella presso le Unità di Senologia afferenti ai Poli oncologici regionali e a questo scopo nel 2001-2002 ha allestito il materiale didattico multimediale. Il medesimo gruppo ha anche proseguito lo studio di fattibilità sulla realizzazione di una rete di Unità specialistiche multidisciplinari per la diagnosi e il trattamento del carcinoma della mammella in Piemonte, concentrandosi sul completamento delle Linee Guida regionali, pubblicate 73 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 nel luglio 2002 e sulla produzione di materiale audiovisivo per la conduzione di corsi sulla tecnica del linfonodo sentinella. E' stato effettuato il follow-up per il disease free survival dei carcinomi duttali in situ identificati allo screening per valutare la predittività del grado e di altri indicatori biologici rispetto all’occorrenza di recidive ed è in corso l’analisi dei dati, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Torino (Prof.ssa Anna Sapino). E’ stato attivato, su base regionale e periodicità regolare, la valutazione dei casi intervallo con l’utilizzo dei file del Registro Tumori e delle Schede di Dimissione Ospedaliera. E’ stato istituito, con finanziamento regionale, il Centro di Riferimento Regionale per la qualità nello screening mammografico (CRR), diretto dal Dott. A. Frigerio. COLLABORATORI INTERNI: Rita BORDON, Denise CASELLA, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Aurora DI LEO, Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Maria Piera MANO, Silvia PATRIARCA, Stefano ROSSO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Giosuè SESSA, Mariano TOMATIS, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento CPO. Europe Against Cancer contribuisce alla valutazione del programma pilota di Torino attraverso il parziale finanziamento della ricerca dei casi intervallo negli anni 1992-1998 e della costruzione del sistema di valutazione degli indicatori di qualità del trattamento (vedi scheda relativa). A partire dal 2004 la Regione Piemonte ha finanziato il Centro di Riferimento Regionale per lo Screening Mammografico, presso il CPO e il I Centro di screening di Torino, con funzioni di formazione ed aggiornamento in ambito di senologia diagnostica per immagini. Il Direttore del Centro è il Dott. Alfonso Frigerio. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Principali collaboratori: A. Frigerio e gli altri membri del gruppo mammella del Comitato Tecnico e del gruppo mammella del programma di screening “Prevenzione Serena” di Torino. I coordinatori dei programmi di screening regionali. Il C.S.I. Piemonte Il gruppo degli epidemiologi del GISMa e del Network Europeo. Sven Tornberg (Stoccolma) è il coordinatore dello studio europeo sui casi intervallo. PUBBLICAZIONI: •SEGNAN N, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C. Il programma torinese di screening del carcinoma della mammella e del collo dell'utero. Professione - Sanità Pubblica e Medicina Pratica 1999; 7: 8-11. •The Breast Cancer Screening Programme in the Piedmont Region, Italy. Euref News n. 8, 1999. •Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze Politiche, Diploma universitario in Statistica di Floriana De Nicola. Indicatori precoci di efficacia per la valutazione dello screening in campo oncologico: l'esempio del cancro della mammella. Anno accademico 1999-2000. •SAPINO A, BIANCHI S, ARISIO R, BERARDENGO E, PONTI A, RU G, GIORGI D, MORRONE D, MARRA V, VEZZOSI V, BONGIOANNI M, FRIGERIO A, ROSSELLI DEL TURCO M, MANO M.P, COLUCCIA C, GIANI R, DISTANTE V, SIMONCINI R, CARDONA G, SEGNAN N. Results of diagnostic examinations and pathological grade in screen-detected ductal carcinoma in situ of the breast (DCIS). European Society of Mastology Abstracts. The Breast, 1997; 6: 327-8. •Assessorato Sanità Regione Piemonte, Commissione Oncologica Regionale, CPO Piemonte. Tumore della mammella, linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. A cura di P. Sismondi, G. Bussolati, A. Frigerio, A. Ponti, R. Arisio, R. Bordon, A. De Luca, M. Donadio, S. Gribaudo, M.P. Mano, R. Ponzone, A. Sapino, 2002. •BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50. •BROEDERS M, SCHARPANTGEN A, ASCUNCE N, GAIRARD B, OLSEN AH, MANTELLINI P, CERDA MOTA T, VAN LIMBERGEN E, SERADOUR B, PONTI A, SALAS TREJO L, NYSTRÖM L, FOR THE EUROPEAN BREAST CANCER NETWORK (EBCN) (SEGNAN N, DELMASTRO G, FRIGERIO A). Comparison of early performance indicators for screening projects within the European breast cancer network: 1989-2000, Eur J Cancer Prev 2005; 14: 107-16. •TORNBERG S, CODD M, RODRIGUES V, SEGNAN N, PONTI A. Ascertainement and evaluation of interval cancers in population-based mammography screening programmes: a collaborative study in four European centres. J Med Screen 2005; 12: 43-9. 74 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.003 •PONTI A, MANO MP, ROSSELLI DEL TURCO M, WELLS CA, SEGNAN N. AND THE EBCN WORKING GROUP (SENORE C, FRIGERO A et al) Data Collection and monitoring in Breats Cancer Screening and Care. In PERRY N, BROEDERS M, DE WOLF C, TORNBERG S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •BROEDERS M, NYSTROM L, ASCUNCE N, RIZA E, BECKER N, TORNBERG S, PONTI A. Epidemiological Guidelines for Quality Assurance in breast cancer screening. In: PERRY N, BROEDERS M, DE WOLF C, TORNBERG S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •GIORDANO L, GIORGI D, FRIGERIO A, BRAVETTI P, PACI E, PETRELLA M, PONTI A, DE' BIANCHI PS; GRUPPO ITALIANO PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO. Indicatori e standard per la valutazione di processo dei programmi di screening del cancro della mammella. Epidemiol Prev 2006; 30: 5-9, 11-47. •MANCINI E, GIORDANO L, PONTI A, RONCO G, SENORE C, SEGNAN N. Gli screening per i tumori femminili e del colo retto. Rapporto Osservasalute 2006. Centro Nazionale per il Controllo delle Malattie Milano, 2006. •CIATTO S, NALDONI C, PONTI A, GIORDANO L, FRIGERIO A, VETTORAZZI M, BUCCHI L, BISANTI L, PETRELLA M, PACI E, SAGUATTI G, SANTINI D, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M, GIORGI ROSSI P, CORSETTI V, MILANESIO L, SASSOLI DE’ BIANCHI P. I carcinomi di intervallo quali indicatori di performance di un programma di screening. Modalità e standard per la valutazione. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 184-191. •PONTI A, RONCO G, SEGNAN N. Gli screening in Europa. In: Federici A (a cura di), Screening: profilo complesso di assistenza. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2007, pag. 285-294. • TÖRNBERG S, KEMETLI L, ASCUNCE N, HOFVIND S, ANTTILA A, SÈRADOUR B, PACI E, GULDENFELS C, AZAVEDO E, FRIGERIO A, RODRIGUES V, PONTI A. A pooled analysis of interval cancer rates in six European countries. Eur J Cancer Prev 2010; 19: 87-93. (IF 1.865) • CASTELLANO I, MARCHIÒ C, TOMATIS M, PONTI A, CASELLA D, BIANCHI S, VEZZOSI V, ARISIO R, PIETRIBIASI F, FRIGERIO A, MANO MP, RICARDI U, ALLIA E, ACCORTANZO V, DURANDO A, BUSSOLATI G, TOT T, SAPINO A. Micropapillary ductal carcinoma in situ of the breast: an inter-institutional study. Mod Pathol 2010; 23: 260-9. Epub 2009 Nov 13. (IF 4.678) 75 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 Monitoraggio di indicatori di qualità della diagnosi e del trattamento del carcinoma mammario Monitoring diagnosis and treatment of screen-detected breast cancer RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: -Assicurare un trattamento adeguato ai casi di cancro della mammella identificati allo screening. -Sperimentare un sistema di assicurazione di qualità basato sul monitoraggio di indicatori di processo e validare per quanto possibile i medesimi indicatori. -Valutare la qualità del trattamento rispetto a determinanti quali il volume di casi per chirurgo e istituzione, l’identificazione allo screening o clinica, ecc., ed in relazione allo stadio e agli indicatori prognostici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: -Definizione degli indicatori (circa 40) sulla base di Linee Guida ed expert opinion. -Definizione operativa di ciascun indicatore e costruzione di un’applicazione informatica (SQTM) per l’inserimento dei dati ed il calcolo automatico. -Monitoraggio su diverse casistiche; verifica della fattibilità e confronto dei risultati tra centri; selezione di un set di indicatori misurabili e rappresentativi di aspetti importanti di qualità. -Feed back, individuazione dei problemi in diversi centri, continuazione del monitoraggio e verifica dei cambiamenti. -Validazione rispetto a misure di esito (per esempio recidive, mortalità). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Gli indicatori sono stati definiti e l’applicativo SQTM è stato sviluppato, testato e aggiornato. E' stata sviluppata la versione 3.0 su Microsoft Access ed una versione su web. SQTM si è esteso oltre l’ambito dei centri che collaborano allo studio: esso ha ora oltre 200 utilizzatori. Set di dati analizzati comprendono i casi del programma di screening di Torino per il periodo 1991-99 (circa 900), un campione di casi di popolazione (donne residenti a Torino, Firenze e Dublino (IRL) 1992-95: 600), i casi di 50 programmi aderenti al Gruppo italiano di Screening Mammografico (GISMa) per gli anni 1997-2007 (oltre 15.000), i casi identificati a Dublino, Huddersfield (UK), Nottingham (UK), Ormylia (GR) ed Atene (GR) nel 1998 (350), 5.000 casi di assessment e 1.500 casi di interventi chirurgici in 11 centri europei nell'ambito dello studio finanziato dalla CE per gli anni 2002-03. La raccolta dati nel GISMa negli anni 2000-2007 ha coinvolto i centri di riferimento regionali per lo screening in numerose Regioni. Nel 2004 è iniziata la collaborazione del nostro progetto con l’attività di accreditamento delle Breast Unit a livello europeo da parte dell’EUSOMA. A. Ponti è membro del board di accreditamento dell’EUSOMA e del comitato esecutivo dell’EUSOMA ed è responsabile degli aspetti relativi all’Audit. Inoltre nel 2004 si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei dati su screening, diagnosi e terapia entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico. Nel 2003-2006 si è adottato sperimentalmente SQTM per la valutazione della qualità della diagnosi e trattamento del tumore della mammella nelle donne residenti nelle province di Ragusa e Trapani. Nel dicembre 2006 è stata sperimentata con successo la versione di SQTM su web, distribuita in Regione Piemonte dal CSI sulla rete Rupar. Al di fuori del Piemonte sqtm web viene utilizzato dall’Ospedale Careggi di Firenze. A inizio 2010 la versione 4.0 su web sarà distribuita in Piemonte. 76 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 COLLABORATORI INTERNI: Rita BORDON, Denise CASELLA, Aurora DI LEO, Maria Piera MANO, Sabina PITARELLA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS RISORSE E FINANZIAMENTO: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo febbraio 1999-febbraio 2004. Dal 2005 al 2008 esiste un cofinanziamento da parte della Commissione Europea (Public Health) entro il Network “Eunice”. Il progetto si avvale inoltre di un co-finanziamento da parte dell’Osservatorio Nazionale per la Prevenzione dei Tumori Femminili. L’EUSOMA finanzia il CPO Piemonte in quanto data centre per le attività di accreditamento delle Breast Unit. Nel febbraio 2008 è stato finanziato dal Ministero della Salute un progetto multicentrico sul monitoraggio e la formazione entro le Unità specialistiche di senologia coordinato dal CPO Piemonte che coinvolge come centri collaboratori le Regioni Sicilia, Puglia e Friuli Venezia Giulia. PUBBLICAZIONI: •PONTI A, DISTANTE V, MANO MP, BLAMEY RW, CODD M, GIORGI D, GOREY T, LINOS DA, SAINSBURY JRC, SEGNAN N AND THE EAC PROJECT WORKING GROUP. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in four European countries. Atti de "2nd European Breast Cancer Conference" Brussels 26-30 sett. 2000. European Journal of Cancer 2000; 36(5): S123 (abstract n° 395). •DISTANTE V, MANO MP, PONTI A, CATALIOTTI L, FILIPPINI L, GIORGI D, LAZZARETTI MG, MARCHESI C, PERFETTI E, SEGNAN N. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in Italy. Atti de "2nd European Breast Cancer Conference" Brussels 26-30 sett. 2000. European Journal of Cancer 2000; 36(5): S123 (abstract n° 396). •PONTI A, SEGNAN N, BLAMEY R, BORDON R, CATALIOTTI L, CODD M, DISTANTE V, GIORGI D, GOREY T, LINOS A, LINOS DA, MANO MP, SAINSBURY R. Data Collection on Treatment of Screen-Detected lesions. In Perry N., Broeders M., de Wolf C., Tornberg S., Schouten J., eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 3rd Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2001. •BLAMEY R, BLICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, COSTA A, GRECO M, HOLLAND R, KAUFMANN M, PERRY N, PONTI A, REDMOND K, SAINBURY R (EUSOMA WORKING PARTY). The requirements of a specialist breast unit. European Journal of Cancer 2000; 36: 2288-93. •RUTGERS EJT, BARTELINK H, BLAMEY R, LICHERT-TOFT M, CATALIOTTI L, FOURQUET A, GRECO M, HOLLAND R, JAKESZ R, JULIEN JP, ROUEN N, O'HIGGINS N, PETERSE JL, PETIT JY, PONTI A, SAINSBURY R, VAN DE VELDE CJH, (EUSOMA WORKING PARTY). 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Osservatorio Nazionale sugli screening, 2002. •Assessorato Sanità Regione Piemonte, Commissione Oncologica Regionale, CPO Piemonte. Tumore della mammella, linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. A cura di P. SISMONDI, G. BUSSOLATI, A. FRIGERIO, A. PONTI, R. ARISIO, R. BORDON, A. DE LUCA, M. DONADIO, S. GRIBAUDO, M.P. MANO, R. PONZONE, A. SAPINO, 2002. •KURTZ J.M. FOR THE EUSOMA CONSENSUS GROUP (A. PONTI et.al.). The curative role of radiotherapy in the treatment of operable breast cancer. European Journal of Cancer 2002; 38 :1961-74. •PAGANO E, PONTI A, GELORMINO E, MERLETTI F, MANO M. P. An economic evaluation of the optimal workload in treating surgical patients in breast unit. Eur J Cancer 2003; 39: 748-54. •DISTANTE V, MANO MP, PONTI A, CATALIOTTI L, FILIPPINI L, GIORGI D, LAZZARETTI MG, MARCHESI C, PERFETTI E, SEGNAN N AND THE GISMA GROUP. Monitoring surgical treatment of screen-detected breast lesions in Italy. Eur J Cancer 2004; 40: 1006-12. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, BORDON R, CATALIOTTI L, FEDERICI A, NALDONI C, PITARELLA S, ROSSELLI DEL TURCO M, TAFFURELLI M, TOMATIS M, VETTORAZZI, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 60-73. •PONTI A, MANO MP, TOMATIS M, BORDON R, CICCONE G, DELMASTRO G, FRIGERIO A, MANCINI E, MANTELLINI P, MONNI A, MURA E, PITARELLA S, ROSSELLI DEL TURCO M, SACERDOTE C, SENORE C, VERGINI V, ZANETTI R, SEGNAN N. Database per la valutazione della qualità dello screening e dell’assistenza per il carcinoma della mammella. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana Epidemiologia, settembre 2004. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97. •PONTI A, MANO MP, ROSSELLI DEL TURCO M, WELLS CA, SEGNAN N. and the EBCN Working Group (Senore C, Frigero A et al) Data Collection and monitoring in Breats Cancer Screening and Care. In Perry N, Broeders M, de Wolf C, Tornberg S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, 77 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.004 Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIROLAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results from the survey on screen-detected lesions in Italy, 2003-2004. Epidemiol Prev 2006; 30: 59-63. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, FRIGERIO A., SAPINO A., TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2004. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quinto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 80-89. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V. Monitoraggio della qualità della diagnosi e della terapia. In: Trattato di Senologia, Piccin Editore, 2006. •Il “progetto SQTM” sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening in Italia: risultati degli indicatori 2005. Maria Piera Mano, Vito Distante, Mariano Tomatis, Diego Baiocchi, Alessandra Barca, Rita Bordon, Giovanni Donati, Luigi Filippini, Alfonso Frigerio, Paola Mantellini, Carlo Naldoni, Giovanni Pagano, Deborah Ramera, Alessandra Ravaioli, Anna Sapino, Mario Taffurelli, Marcello Vettorazzi, Federica Zangirolami, Manuel Zorzi, Luigi Cataliotti, Marco Rosselli Del Turco, Nereo Segnan, Antonio Ponti. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 94-104. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, BAIOCCHI D, BORDON R, FEDERICI A, FRIGERIO A, MANTELLINI P, NALDONI C, PAGANO G, SAPINO A, TAFFURELLI M, TOMATIS M, VETTORAZZI M, ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Audit system on quality of breast cancer diagnosis and treatment (QT): results from the survey on screen-detected lesions in Italy, 2004. Epidemiol Prev 2007; 31: 69-75. •MANO MP, DISTANTE V, TOMATIS M, BAIOCCHI D, BARCA A, BORDON R, DONATI G, FILIPPINI L, FRIGERIO A, MANTELLINI P, NALDONI C, PAGANO G, RAMERA D, RAVAIOLI A, SAPINO A, TAFFURELLI M, VETTORAZZI M, ZANGIROLAMI F, ZORZI M, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N, PONTI A. Audit system on quality of breast cancer diagnosis and treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy in 2005 and preliminary results for 2006. Epidemiol Prev 2008; 32: 77-84. • Tomatis M, Mano MP, Baiocchi D, Barca A, Bordon R, Casella D, Donati G, Berti R, Filippini L, Frigerio A, Furini A, Mantellini P, Naldoni C, Pagano G, Ramera D, Ravaioli A, Sapino A, Taffurelli M, Vettorazzi M, Zorzi M, Cataliotti L, Rosselli Del Turco M, Segnan N, Ponti A. Audit system on Quality of breast cancer diagnosis and Treatment (QT): results of quality indicators on screen-detected lesions in Italy for 2006 and preliminary results for 2007. Epidemiol Prev. 2009 May-Jun;33(3 Suppl 2):83-90. 78 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione di efficacia dello screening sigmoidoscopio nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) Multicentre randomized controlled trial of “once-only” sigmoidoscopy screening for colorectal cancer (SCORE) RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Valutare l'efficacia di un protocollo di screening sigmoidoscopico (sigmoidoscopia 1 sola volta nella vita tra 55 e 64 anni) per la prevenzione del cancro colorettale. •Definire la durata dell'effetto protettivo e l'intervallo di età ottimale per l'offerta del test. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: •Selezione di una coorte di soggetti disponibili ad effettuare il test tramite questionario postale autocompilato che rileva anche informazioni circa l'eleggibilità dei rispondenti. - Criteri di esclusione: •1) precedente diagnosi di CRC, polipi, malattia infiammatoria cronica del colon; •2) colonscopia/sigmoidoscopia nel corso degli ultimi 2 anni; •3) malattia invalidante o terminale (attesa di vita inferiore a 5 anni); •4) sintomi psichiatrici gravi, o comunque incapacità ad esprimere un consenso informato; •5) decesso o emigrazione al momento della randomizzazione; •6) anamnesi famigliare positiva per CRC (2 parenti consanguinei di I grado). •Randomizzazione dei rispondenti eleggibili che si dichiarano interessati allo screening. Invito ad effettuare la sigmoidoscopia inviato ai soggetti nel gruppo di intervento. I controlli non vengono ulteriormente contattati •Dimensioni previste: 19.200 soggetti per ciascun gruppo; 11.760-13.440 sigmoidoscopie effettuate assumendo un’adesione variabile tra il 60 e il 70% •Invito con lettera personale a firma del medico di famiglia. Sollecito postale e reinvito a un anno per i non rispondenti. •Criteri di invio in colonscopia: 1) polipi di diametro superiore a 5 mm (centri italiani), 2) almeno un polipo di tipo villoso o tubulo-villoso o con displasia grave; 3) lesione maligna; >= 3 adenomi. Nessun ulteriore accertamento verrà indicato negli altri casi. •Follow-up per incidenza e mortalità per tutti i soggetti reclutati nello studio. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento si è concluso nel 1999. Sono in corso le procedure per il follow-up di incidenza e mortalità dei soggetti randomizzati. Si prevede di effettuare le prime analisi entro l'estate del 2008. 79 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato completato il follow-up di incidenza e mortalità al 31/12/2007, condotto autonomamente in ciascun centro, secondo procedure concordate. In particolare, per la ricerca dei casi incidenti, e’ stato sviluppato un applicativo per la selezione dagli archivi regionali delle SDO dei ricoveri con codici di diagnosi di trattamento o di anamnesi da controllare in quanto potenzialmente associati con una diagnosi di neoplasia colorettale. Questo ha permesso uno screening di questi archivi sulla base di criteri standardizzati e omogenei. A Torino, Arezzo e Biella sono stati anche registrati di tutti i casi di CCR o polipo colorettale in un archivio di patologia, che è stato poi linkato con l’archivio dello studio. E' stato raccolto l'elenco dei soggetti non più residenti nelle aree coperte dagli archivi di riferimento per ciascun centro (trasferiti) con relativa data di emigrazione. E previsto un follow-up a cura del centro di Torino. E’ stata completatta la registrazione delle informazioni derivate dalle cartelle cliniche sulla scheda di rilevazione standardizzata presentata e discussa ad una riunione del gruppo di coordinamento inglese. Per tutti i casi sono stati inseriti i dati relativi alla stadiazione ricavabili dalla documentazione clinica recuperata per i casi incidenti. Sono stati individuati tutti i casi di CCR pT1 e IS nei diversi centri e sono stati raccolti i relativi preparati istologici che sono stati inviati al dr. Risio per una revisione della classificazione e della stadiazione. Si prevede di sottomettere per la pubblicazione il report conclusivo entro il mese di Aprile 2010 STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi allegato) COLLABORATORI INTERNI: Daniela BRUNETTI, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali S Giovanni AS (M Pennazio, A Arrigoni) e Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia). CENTRI PARTECIPANTI: Il progetto italiano è collegato al trial in corso in Gran Bretagna in 14 centri, coordinato da WS Atkin, ICRF, Colorectal Cancer Unit, St Mark's Hospital, London. Centri Italiani: IST, Genova: L Bonelli; IEO, Milano: B Andreoni; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: A Penna; Centro Oncologico, Arezzo: P Ghezzi - ISPO, Firenze: M Zappa; Ospedale degli Infermi, Rimini: O Giuliani. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il follow-up e l’analisi dello studio saranno condotti con impegno di risorse CPO. NOTE: ALLEGATO: STUDIO SATELLITE 80 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 PUBBLICAZIONI: •Comunicazioni a congressi: VII Congresso della Società Italiana di Coloproctologia -Sorrento, Settembre 1998; National Meeting of Digestive Diseases - Milano, Novembre 1998; AGA - Orlando 1999; IEA Firenze, Settembre 1999; UEGW -Roma, Novembre 1999; AGA San Diego 2000. •SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, et al. Baseline Findings of the Italian Multicenter Randomized Controlled Trial of "Once-Only Sigmoidoscopy"-SCORE. J Natl Cancer Inst 2002; 94 (23): 1763-72. •FERRARIS R, SENORE C, FRACCHIA M, SCIALLERO S, BONELLI L, ATKIN WS, SEGNAN N; SCORE WORKING GROUP, ITALY. Predictive value of rectal bleeding for distal colonic neoplastic lesions in a screened population. Eur J Cancer 2004; 40(2): 245-52. •SENORE C, SEGNAN N, BONELLI L, et al. Predictive value for proximal lesions of the characteristics of distal colorectal polyps Diseases of the Colon & Rectum 2004; 47: 1331-40. •Absolute risk of rectosigmoid neoplasms at screening flexible sigmoidoscopy and history of negative colorectal endoscopy. Int J Colorectal Dis 2006; 21:105-113. 81 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. Banca biologica dei polipi colorettali Colorectal polyps biological databank RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si possono per ora formulare i seguenti obiettivi generali di ricerca: A) Studiare le frequenze di alterazioni molecolari e in particolare genetiche su lesioni che si collocano in momenti diversi della storia naturale del tumore B) Studiare il valore predittivo di tali alterazioni rispetto a: b.1.) presenza di lesioni sincrone nello stesso soggetto nel colon prossimale; b.2.) comparsa di lesioni nello stesso soggetto nel corso del follow-up. C) Studiare l'associazione tra alterazioni diverse e la loro interazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il materiale biologico, sia congelato che fissato, viene stoccato presso il servizio di Anatomia Patologica che ha effettuato la diagnosi. E' prevista la registrazione su un archivio centralizzato delle seguenti informazioni: - codice individuo (linkabile ai dati trial ed a dati di anamnesi familiare) - codice del centro - numero referto - codice pezzo entro individuo - codice lesione entro referto - eventuale numero di frammenti (se il polipo è stato frazionato) I campioni di sangue, ove disponibili verranno codificati secondo il seguente schema: - codice individuo (linkabile ai dati trial ed ai dati di anamnesi familiare) - numero provette I campioni congelati dovranno essere conservati in un unico congelatore dedicato (oppure in una sezione riservata). I campioni fissati dovranno anche essere tutti stoccati in un' unica area dedicata al materiale della banca biologica. Per ogni campione saranno disponibili le informazioni registrate sulla scheda di refertazione del programma SCORE (tipo, dimensioni, sede, grado di displasia, istologia). La disponibilità di tali dati su un archivio computerizzato centralizzato permetterà di individuare facilmente i campioni con caratteristiche di interesse. Il materiale biologico è accessibile solo sulla base di progetti di ricerca adeguatamente documentati, che indichino anche il tipo e la quantità di materiale che verrà distrutto. I progetti verranno valutati da un comitato, che si propone di costituire, formato da patologi, gastroenterologi ed epidemiologi, indicati dai centri partecipanti e da referee esterni. In ogni caso verranno privilegiati studi che implichino la rilevazione di più variabili sugli stessi pezzi, piuttosto che la distruzione di campioni per la rilevazione di un'unica variabile. Una parte di materiale dovrà essere conservata per studi futuri. Per la ricerca di mutazioni è sufficiente la conservazione di sangue eparinato a -80 °C, in azoto liquido senza separazione preventiva dei linfociti. E' possibile suddividere un campione di 10 ml di sangue eparinato in 5 provette da 2 ml senza procedure particolari (siringare direttamente da siringa eparinata). Da ogni campione è possibile estrarre il DNA ed eseguire la ricerca di più markers (in PCR circa 50 markers da un campione di sangue di 3 ml). Il DNA estratto può essere suddiviso tra più laboratori, secondo necessità (numero di geni analizzati e dimensione). Il trasporto può avvenire in provetta a +4°C o meglio a -20°C. Un campione di sangue verrà comunque prelevato per scopi clinici a tutti i soggetti sottoposti a pancolonscopia. In tale occasione un campione di sangue eparinato di 10 cc dovrebbe essere allocato per lo studio, e congelato. Si ritiene opportuno suddividere il campione in 5 provette prima del congelamento. La procedura di frazionamento del campione non richiede attrezzature particolari e sembra quindi fattibile in tutti i centri ove sia possibile conservare materiale congelato. Non è previsto attualmente prelievo di sangue in assenza di pancolonscopia e non si ritiene organizzativamente fattibile l'effettuazione sistematica di prelievi di sangue in questi soggetti. 82 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. SCALA DEI TEMPI: L'archivio viene alimentato con i dati relativi ai polipi individuati nel trial SCORE, nel progetto dimostrativo di confronto tra politiche di screening e nei successivi controlli di follow-up. Per quanto riguarda il primo studio, è stata completata l'analisi di 137 casi consecutivi di adenoma avanzato, diagnosticati presso il centro del Mauriziano, per identificare possibili caratteristiche da studiare sull'intero campione di lesioni diagnosticate nei trial SCORE, SCORE2 e SCORE3. E' stata inoltre condotta un' analisi comparativa sul data set di Torino, confrontando la frequenza relativa di diversi tipi di lesioni (adenomi tubulari <10 mm con displasia di basso grado; adenomi tubulari >= 10 mm con displasia di basso grado; adenomi con componente villosa e displasia di alto grado < 10 mm; con componente villosa e displasia di alto grado >= 10 mm) nei pazienti sottoposta a FS rispetto a quelli esaminat con il FOBT. Per quanto riguarda il secondo studio, sono stati identificati tutti i casi di polipi iperplastici >= 10 mm. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato definito un protocollo per il trattamento, l'analisi e lo stoccaggio del materiale biologico asportato nel corso dello studio. E' stato definito il tracciato record dell'archivio informatizzato per la raccolta dei dati relativi ai polipi asportati nei centri partecipanti. I centri stanno inviando i dati al gruppo di coordinamento a Torino dove sarà gestito l'archivio centralizzato. Non sono stati stoccati campioni congelati di sangue o mucosa intestinale, per cui sono solo disponibili attualmente i blocchetti fissati in paraffina dei polipi asportati. I servizi partecipanti al progetto dimostrativo dei tumori colorettali (scheda 3.011) hanno consentito a contribuire al progetto mettendo a disposizione il materiale per studi concordati a livello del Comitato tecnico che coordina il progetto. Sono stati approvati nel 2005 i seguenti progetti proposti dal dr. Risio: MECCANISMI PATO-BIOLOGICI IMPLICATI NELLA DETEZIONE FOBT ED ENDOSCOPICA DEGLI ADENOMI AVANZATI Lo studio si propone di esplorare alcuni meccanismi che si suppongono sottendere la detezione FOBT degli adenomi avanzati. In una prima valutazione si esamineranno le caratteristiche macroscopiche/endoscopiche (sessile vs peduncolato) ed istopatologiche (architettura del network microvascolare) che possano giustificare una più alta propensione al sanguinamento endoluminale degli adenomi identificati mediante FOBT rispetto a quelli primariamente identificati all'esame endoscopico. In una fase successiva, verranno comparate le incidenze di alterazioni geniche implicate nella crescita dell'adenoma (mutazioni k-ras, APC, Instabilità microsatellitare etc) con l'obiettivo di evidenziare, se esistenti, differenti potenziali di evolutività nei due gruppi. Lo studio è stato completato ed è in fase di stesura il report. CARATTERISTICHE CLINICO-PATOLOGICHE DELLA NEOPLASIA SERRATA Un recente modello di tumorigenesi colorettale prevede lo sviluppo di carcinoma nel contesto o a partire da un precursore polipoide non displastico, il polipo iperplastico e dalle sue configurazioni varianti, collettivamente comprese nel termine di "Polipo Serrato". La ricerca è attualmente focalizzata a definire caratteristiche cliniche, patologiche, molecolari che distinguano il frequente e stabile piccolo polipo iperplastico del colon distale da lesioni analoghe del colon più prossimale a cui riferire l'innesco della tumorigenesi serrata, cui conseguono procedure differenziate di sorveglianza e gestione dei pazienti. La ricerca si propone la raccolta e, in prima istanza, la caratterizzazione clinico-patologica della neoplasia serrata in un'ampia casistica italiana in follow-up o potenzialmente arruolabile in esso. 83 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.005 Alleg. COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: M Risio, Servizi di Anatomia Patologica degli ospedali partecipanti al progetto dimostrativo di screening dei tumori colorettali (vedi scheda 3.011) CENTRI PARTECIPANTI: IST, Genova; IEO, Milano: G Viale; Fondo "Edo Tempia" e Ospedale degli Infermi, Biella: M Giudici; Centro Oncologico, Arezzo: V Sforza; Ospedale Infermi, Rimini: P Rinaldi. RISORSE E FINANZIAMENTO: La gestione delle procedure e dell'archivio viene condotta nell'ambito dei finanziamenti erogati per gli studi di riferimento. Eventuali studi condotti sul materiale stoccato dovranno ottenere finanziamenti dedicati. PUBBLICAZIONI: Si prevede di pubblicare entro il 2008 un report sui risultati sull'analisi del confronto tra adenomi avanzati individuati dal FOBT e dalla FS e un report sulle differenze morfologiche e biomolecolari riscontrate tra gli adenomi asportati nei pazienti FOBT positivi e nello screening con FS. 84 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma Costs and benefits of new technologies in cervical cancer screening RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Stimare i benefici e costi di una serie di nuove tecnologie che si sono rese potenzialmente disponibili per lo screening del cervicocarcinoma, quali l’uso di preparazione in strato sottile della citologia e l’uso della ricerca molecolare dell’HPV. 1)Valutare protezione e costi dell’utilizzo della ricerca molecolare dell’HPV e della citologia in fase liquida, eseguite sole e in combinazione, con intervalli di screening prolungati, come test di screening primario. 2)Valutare il ruolo della tipizzazione virale e di diversi marker molecolari tra donne HPV positive tra donne HPV positive nell’individuare tra donne HPV positive quelle portatrici di lesioni di alto grado, e nel predire, tra le stesse donne, la persistenza dell’infezione ed il successivo sviluppo di lesioni di alto grado. 3)Stimare la frequenza di nuove infezioni da HPV in donne precedentemente negative. 4)Svolgere attività di revisione sistematica della letteratura sull’uso del test HPV per lo screening primario e preparare un rapporto di Health technology assessment per l’italia. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1)Trial controllato e randomizzato multicentrico italiano (Studio NTCC: New technologies for cervical cancer screening). Lo studio è condotto in programmi organizzati di screening. I programmi partecipanti sono Torino, Trento, Emilia-Romagna (Bologna, Imola e Ravenna), Veneto (Padova e Verona), Firenze e Viterbo. Erano eligibili le donne di età tra 25 e 60 anni che si presentano per un nuovo round di screening. La randomizzazione è stata individuale, dopo consenso ad entrare nello studio. Si prevedeva il reclutamento di circa 100.000 donne, 50.000 per ogni braccio di studio. Il braccio di controllo ha eseguito citologia convenzionale. Per il braccio sperimentale si sono seguite due fasi: nella prima si sono eseguiti citologia in fase liquida e test per il papillomavirus (Hybrid Capture II, sola sonda B per tipi ad alto-medio rischio). Le donne positive per HPV e citologicamente negative sono state inviate in colposcopia se di età >= 35 anni, hanno ripetuto il test dopo un anno se di età inferiore. Le donne HPV positive ma negative alla colposcopia eseguono un follow-up annuale fino a negativizzazione del test. Nella seconda fase si è avuta l’esecuzione del solo test HPV. Tutte le donne reclutate sono state richiamate per screening con citologia convenzionale dopo 3 anni. L’outcome di maggiore interesse è la Detection Rate di lesioni CIN2 o più gravi confermate istologicamente al test di reclutamento e dopo 3 anni. La somma delle lesioni trovate al reclutamento ed al rescreening nei due bracci permette di valutare l’entità della sopradiagnosi di lesioni regressive entro 3 anni con i metodi sperimentali; se la DR è molto bassa nel braccio HPV ciò indica che è sicuro utilizzare intervalli più lunghi; un’anticipazione complessiva della diagnosi suggerisce fortemente maggiore protezione. Vengono stimati per ogni test (e per età) indicatori utili per definire i costi ed i migliori protocolli di screening, quali referral rate, frequenza di ripetizioni, durata del follow-up e VPP. 2)Nell’ambito dello studio NTCC si è costituita una banca biologica basata sul materiale residuo dopo l’effettuazione dei test di screening ed, in alcuni centri, su ulteriori prelievi (sangue, cellule cervicali e muco) eseguiti nel corso delle colposcopie. In generale si prevede di utilizzare la banca biologica per lo studio di indicatori molecolari della presenza di lesioni di alto grado, di futuro sviluppo delle stesse e di persistenza dell’infezione utilizzando una strategia caso-controllo nested. Si prevede comunque la tipizzazione di tutti i casi HPV positivi. 85 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 3)Un campione casuale di circa 8.000 donne negative al test HPV al momento del reclutamento nello studio (2) viene ri-testato mediante HCII e successivamente tipizzato. 4)Viene eseguita attività di revsione sistematica della letteratura in modo coordinato con quella svolta a livello internazionale, in particolare Europeo. Verrà preparato un rapporto di HTA coinvolgendo sia componenti del gruppo di lavoro NTCC che altri professionisti e gli stakeholders. SCALA DEI TEMPI: Per il 2010: 1Invito delle donne al terzo round di screening. Analisi preliminari sullo stesso. Avvio di analisi pooled con i dati di altri trials randomizzati. 2Tipizzazione dei casi positivi al follow-up. Analisi statistiche dell’accuratezza trasversale e del valore prognostico di diverse strategie d triage. Analisi statistiche sulla clearance dell’infezione e sui suoi determinanti. 3Conclusione della tipizzazione dei campioni positivi. 4Conclusione dell’aggiornamento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV nello screening cervicale e preparazione del rapporto di HTA per l’Italia. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: 1)E’ stato tenuto il coordinamento dello studio. Entrambe le fasi di reclutamento si sono concluse: sono state randomizzate circa 95.000 donne. Si sono eseguite le analisi e pubblicati i risultati relativi al reclutamento. Si sono condotte e pubblicate analisi specifiche sul valore del test HPV per il triage delle donne con citologia ASCUS e LSIL e analisi pooled sull’accuratezza della citologia liquida. Le donne reclutate sono state re-invitate alla scadenza pre-definita per il nuovo round di screening. Si sono ottenute le diagnosi istologiche di lesioni di alto grado diagnosticate al di fuori del trial. Sono stati pubblicati i risultati relativi ai primi due rounds di screening. Essi indicano una maggiore protezione dello screening con test HPV rispetto alla citologia riguardo alla comparsa di tumori invasivi. Tuttavia il test HPV ha dimostrato una minore specificità rispetto alla citologia, indicando la necessità di un “triage” delle donne HPV positive prima dell’invio in colposcopia. Inoltre essi hanno suggerito una sovradagnosi di lesioni che rarebbero regredite spontaneamente tra le donne con meno di 35 anni. Di conseguenza lo screening con HPV non dovrebbe essere applicato prima dei 35 anni. 2)Si è costituita la banca biologica del materiale residuo dei test ed in alcuni centri di altri materiali. Inoltre durante la seconda fase di reclutamento, tra circa 1.000 donne del braccio sperimentale inviate in colposcopia, si sono raccolti campioni di cellule cervicali in mezzo di trasporto per citologia liquida che sono state testate per sovraespressione della proteina p16 mediante immunoistochimica. Si sono analizzati i dati per valutare il valore di tale test per lo screening delle donne HPV positive e pubblicati i dati. Sono stati tipizzati mediante reverse line blot i campioni positivi per HC2 al reclutamento ed analizzata l’accuratezza trasversale. Si è studiato il carico virale e lo stato di integrazione del virus nelle donne con infezione da HPV16. 3)Si è concluso il re-testing di un campione di donne precedentemente negative per la presenza di HPV. 4)Si è partecipato alla revisione delle linee-guida europee. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Livia GIORDANO, Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO, Ettore MANCINI, Franco MERLETTI, Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN 86 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.006 COLLABORATORI ESTERNI: A Torino: V. Ghisetti, R. Volante, B. Ghiringhello. RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento Regione Piemonte per il progetto “Nuove tecnologie nello screening del cervicarcinoma”. Finanziamento dal Ministero della Salute (ricerca finalizzata) e dall’UE (Public Health) conclusi nel 2003. Nuovo finanziamento per il follow-up dal Ministero della Salute (ricerca finalizzata) nel 2005, concluso nel 2007. Ulteriore finanziamento dal Ministero della Salute nel 2006 (ricerca screening). Per il punto 4 finanziamento del Ministero del Welfare nell’ambito dei progetti di ricerca finalizzata. PUBBLICAZIONI: ARTICOLI • CAROZZI F, DEL MISTRO A , CONFORTINI M, SANI C, PULITI D, TREVISAN R, DE MARCO L , GILLIO TOS A, GIRLANDO S, DALLA PALMA P, PELLEGRINI A, SCHIBONI ML, CRUCITTI P, PIEROTTI P, VIGNATO A, RONCO G. Reproducibility of HPV DNA testing by Hybrid Capture 2 in a screening setting: Intralaboratory and Interlaboratory quality control in seven laboratories participating in the same Clinical Trial. Am J Clin Pathol 2005; 124: 716-21. •DAVIES P, ARBYN M, DILLNER J, KITCHENER HC, MEIJER CJ, RONCO G, HAKAMA M. A Report on the Current Status of European Research on the use of Human Papillomavirus Testing for Primary Cervical Cancer Screening. Int J Cancer, 2006; 118: 791-6. •GILLIO TOS A, DE MARCO L, GHISETTI V, SNIJDERS PJF, SEGNAN N, RONCO G, MERLETTI F. Human papillomavirus typing with GP5+/6+ polymerase chain reaction reverse line blotting and with commercial type specific PCR Kits. J Clin Virol 2006; 36:126-32. •RONCO G, SEGNAN N, GIORGI-ROSSI P, ZAPPA M, CASADEI GP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO AR, FOLICALDI S, GILLIO-TOS A, NARDO G, NALDONI C, SCHINCAGLIA P, ZORZI P, CONFORTINI M, CUZICK J FOR THE NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER WORKING GROUP. Human Papillomavirus testing and liquid-based cytology: results at recruitment from the New Technologies for Cervical Cancer randomized controlled trial. J Natl Cancer Inst 2006; 98:765-74. •RONCO G, GIORGI-ROSSI P, CAROZZI F, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, DE MARCO L, DE LILLO M, NALDONI C, PIEROTTI P, RIZZOLO R, SEGNAN N, SCHINCAGLIA P, ZORZI M, CONFORTINI M, CUZICK J, AND THE NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Human papillomavirus testing and liquid-based cytology in primary screening of women younger than 35 years: results at recruitment for a randomised controlled trial. Lancet Oncol 2006; 7: 547-55. •CUZICK J, MAYRAND MH, RONCO G, SNIJDERS P, WARDLE J. Chapter 10: new dimensions in cervical cancer screening. Vaccine 2006; 24 Suppl 3 : S90.7. •DE MARCO L, GILLIO-TOS A, BONELLO L, GHISETTI V, RONCO G, MERLETTI F. Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR sequencing. J Clin Virol 2007; 38: 7-13. •RONCO G, CUZICK J, SEGNAN N, BREZZI S, CAROZZI F, FOLICALDI S, DALLA PALMA P, DEL MISTRO A, GILLIO-TOS A, GIUBILATO P, NALDONI C, POLLA E, IOSSA A, ZORZI M, CONFORTINI M, GIORGI-ROSSI P AND THE NTCC WORKING GROUP. HPV triage for Low grade (L-SIL) cytology is appropriate for women over 35 in mass cervical cancer screening using liquid based cytology. Eur J Cancer 2007; 43: 476-80. •RONCO G. Epidemiologia dell’infezione genitale da HPV e delle sue complicazioni e utilizzo della ricerca molecolare del virus per lo screening del cancro del collo dell’utero. Epidemiol Prev 2007; 31: 6-11. •RONCO G, CUZICK J, PIEROTTI P, CARIAGGI MP, DALLA PALMA P, NALDONI C, GHIRINGHELLO B, GIORGI-ROSSI P, MINUCCI D, PARISIO F, POJER A, SCHIBONI ML, SINTONI C, ZORZI M, SEGNAN N, CONFORTINI M AND THE NEW TECHNOLOGIES FOR CERVICAL CANCER SCREENING (NTCC) WORKING GROUP. Accuracy of liquid-based versus conventional cytology: overall results of the new technologies for cervical cancer screening randomised controlled trial. BMJ 2007; 335: 28-31. (e-published 21 May 2007 doi: 10.1136/bmj.39196.740995.BE) •GIORGI ROSSI P, SEGNAN N, ZAPPA M, NALDONI C, ZORZI M, CONFORTINI M, MERITO M, RONCO G AND THE NTCC WORKING GROUP. The impact of new technologies in cervical cancer screening: results of the recruitment phase of a large randomised controlled trial from a public health perspective. Int J Cancer 2007; 121: 2729-34. •RONCO G, BREZZI S, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GIORGI-ROSSI P, MINUCCI D, NALDONI C, SEGNAN N, ZAPPA M, ZORZI M, CUZICK J AND THE NTCC STUDY GROUP. 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Luxembourg: Office for Official Publications of the European Communities, 2008. COMUNCAZIONI CON ABSTRACT A CONVEGNI INTERNAZIONALI •RONCO G, SEGNAN N, DE MARCO L, RIZZOLO R, GHIRINGHELLO B, COMFORTINI M, CAROZZI F, ZAPPA M, IOSSA A, VETTORAZZI M, DEL MISTRO A, NALDONI C, SINTONI C, SCHINCAGLIA P, BONDI A, CASADEI GP, DALLA PALMA P, BREZZI S, GIORGI-ROSSI P, PELLEGRINI A, CUZICK J. A randomised trial on HPV testing for primary screening of cervical cancer: preliminary results. Oral communication. Abstract 338. Proceedings 21st International Papillomavirus conference. Mexico City February 20-26 2004. •Carozzi F, Del Mistro AR, DE MARCO L, Gillio-Tos A, Girlando S, Obrelli C, Pellegrini A, Pierotti P, Sani C, Schiboni ML, Carroccia R, Trevisan R, Vignato A, Ronco G. Intralaboratory and interlaboratory quality control of HPV DNA testing in clinical samples in seven laboratories participating at the same trial. Poster presentation. Abstract 152. Proceedings 21st International Papillomavirus conference. Mexico City February 20-26 2004. •Ronco G, Segnan N, Confortini M, Vettorazzi M, Naldoni C, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Carozzi F, Gillio-Tos A, Cuzick J. HPV testing alone for primary screening of cervical cancer: preliminary results from a randomised trial. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •Ronco G, Zappa M, Zorzi M, Dalla Palma P, Schincaglia P, Brezzi S, Giubilato P, Del Mistro AR, Casadei GP, Cuzick J. HPV testing combined with cytology for primary screening of cervical cancer in women aged 25-34 years: Preliminary results from a randomised trial. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •Carozzi F, Del Mistro AR, Confortini M, Baldini A, Gillio-Tos A, Girlando S, Sani C, Pierotti P, Vignato A, Ronco G. Quality control in Human papillomavirus diagnosis: is there an influence of sample collection medium on HC2 assay performance? The Italian experience for intra and interlaboratory quality control. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •Carozzi F, Confortini M, Del Mistro AR, De Marco L, Girlando S, Crucitti P, Folicaldi S, Schidoni ML, Sintoni C, Ronco G. p16ink4A expression as an adjunctive marker in cervical specimens of HR-HPV-positive women in a screening setting. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •Gillio-Tos A, Ghisetti V, Snijders P, Segnan N, Ronco G, Merletti F Human papillomavirus typing by PCR_EIA_RLB, LIPA and apecific pCR analysis: comparison of commercial kits with an established method. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •Ronco G, Parisio F, Ghiringhello B, Dalla Palma P, Minucci D, Lestani M, Sintoni C, Confortini M, Cariaggi MP, Pellegrini A, Schiboni ML and the NTCC working group. Randomized studies for cervical screening: HPV versus LBC cytology: Italian experience. Invited presentation. 31st European Congress of Cytology. Paris 2-5 October 2005 Abstract on Cytopathology. •Ronco G, Segnan N, Confortini M, Giorgi-Rossi P, Zorzi M, Naldoni C, Dalla Palma P, Cuzick J.A Randomised trial on HPV testing for primary cervical screening: data at recruitment. Oral Presentation. Proceedings IEA EEF European Congress of Epidemiology. Utrecht 28 June 1st July 2006. •Ronco G, Segnan N, Cuzick J, Gillio-Tos A, Carozzi F, Del Mistro A, Dalla Palma P, Zorzi M, Naldoni C, Confortini M, Giorgi-Rossi P and the NTCC Working Group. The age-dependent performance of HPV testing in triaging women with ASCUS and with LSIL cytology: data from the NTCC randomised trial. Oral presentation. Proceedings 23rd International Papillomavirus Conference, Prague, September 3-7, 2006. •Ronco G, Segnan N, Gillio-Tos A, Rizzolo R, Confortini M, Carozzi F, Zappa M, Zorzi M, Del Mistro A, Naldoni C, Schincaglia P, Casadei GP, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Cuzick J and the NTCC Working Group. HPV screening – Italian trial. Proceedings Eurogin 2007. Montecarlo 4-6 October 2007. •Ronco G, Segnan N, Gillio-Tos A, Rizzolo R, Confortini M, Carozzi F, Zappa M, Zorzi M, Del Mistro A, Naldoni C, Schincaglia P, Collina G, Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P, Cuzick J and the NTCC Working Group. Detection Rate of High Grade CIN 3 years after normal cytology and after normal HPV testing: preliminary follow up results from phase 1 of the NTCC randomised study. Proceedings 24th International Papillomavirus Conference. Beijing Nov. 3-9 2007. •Carozzi F, Confortini M, Del Mistro A, Sani C, De Marco L, Gillio-Tos A. Girlando S, Crucitti P, Folicaldi S, Schiboni M, Sintoni C, Ronco G. HPV as a primari screening test: p161nk4a expression in cervical specimens to triage HR-HPV-positive. Proceedings 24th International Papillomavirus Conference. Beijing Nov. 3-9 2007. •Ronco G. HPV as a primary screening test. Proceedings 2008 World congress of cervical pathology and colposocpy. Auckland. Oct 19-23 2008. •Ronco G. Triage strategies when cytology and when HPV are primary screening tests. Proceedings Eurogin 2008. Nice, Nov 12-15 2008. 88 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.007 Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del cervicocarcinoma Quality assurance for smear interpretation, histology and colposcopy in cervical cancer screening programmes RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Promozione della qualità dell’interpretazione della citologia ed istologia della cervice uterina, della colposcopia e del trattamento delle lesioni individuate allo screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lettura in cieco di set di preparati citologici ed istologici da parte di vari servizi di Anatomia Patologica coinvolti in programmi organizzati di screening del cervicocarcinoma a livello locale o nazionale. Discussione dei risultati. Confronto su preparati a diagnosi discordante. Produzione di statistiche per la valutazione della performance dei laboratori a livello torinese. Interazione con i laboratori stessi per migliorare situazioni problematiche. Promozione di attività di scambio e discussione dei preparati. Valutazione, sulla base dei risultati e delle discussioni, dell’eventuale necessità di modifiche di classificazioni e protocolli a livello regionale. Raccolta dati sui trattamenti effettuati sulle lesioni screen-detected e su alcuni aspetti procedurali delle colposcopie. SCALA DEI TEMPI: Nel 2010: produzione di statistiche per laboratorio a livello torinese (per l’attività 2009) ed interazione con i laboratori. Continuazione delle riunioni di scambio e discussione dei preparati con il coinvolgimento di altri centri regionali. Consolidamento della raccolta dati sui trattamenti e sulla correlazione colpo-istologica a livello regionale e produzione di statistiche. Attività di peer-reviewing della appropriatezza dei trattamenti. Nell’ambito della valutazione di impatto dello screening cervicale sull’incidenza di tumori invasivi (vedi scheda 3.002) analisi sull’occorrenza di tumori invasivi e CIN di alto grado dopo colposcopie negative. Proseguimento del progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Si sono promossi e si è collaborato all’analisi di studi sulla riproducibilità della diagnosi citologica ed istologica cervicale a livello locale e nazionale. A Torino si sono prodotte statistiche di distribuzione delle classi diagnostiche, VPP per lesioni di alto grado confermate istologicamente di detection rate di lesioni di alto grado per laboratorio e di proporzione di strisci con indicazione a ripetere. Tali dati sono stati discussi con i laboratori. Si sono promossi incontri di discussione dei preparati (iniziati nel 1999 ed ora attuati in modo sistematico anche con il coinvolgimento di centri regionali). Sono stati approvati parametri di qualità vincolanti per i laboratori del programma di Torino e si sono calcolati i valori. E’ stata concordata, in accordo con i Patologi coinvolti nel programma regionale, una nuova scheda di refertazione citologica e protocollo di gestione e si è dato supporto alla sua implementazione sul sistema informatico del programma regionale di screening, ora completata. E’ stata attivata, a livello regionale, la registrazione dei trattamenti eseguiti alle donne con neoplasia inteapiteliale cervicale o Ca cervicale invasivo individuato dallo screening e se ne sono analizzati i risultati. Si è avviata dal 2006 e consolidata nel 2007 un’attività di peer review di casi, con particolare attenzione a quelli di trattamento apparentemente inappropriato. Sono state prodotte, a livello regionale e nazionale, in collaborazione con i ginecologi, statistiche per la valutazione della colposcopia (es. correlazione grading colposcopico-istologia) e dei trattamenti. Nel 2009 si è avviato un progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN. 89 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.007 Nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie si è studiata la concordanza tra i centri partecipanti sulla diagnosi istologica e sull’interpretazione citologica con citologia in fase liquida. Si è effettuata una lettura in cieco di un campione di vetrini in citologia liquida letti nell’ambito del trial da parte di esperti riconosciuti a livello internazionale per valutare l’effetto dell’esperienza. COLLABORATORI INTERNI: Pamela GIUBILATO, Cristina LARATO, Linda LEO, Ettore MANCINI, Gioia MONTANARI, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Parisio, Ghiringhello, Berardengo, Campione, Confortini, Navone, Dalla Palma, Volante, Micheletti. PUBBLICAZIONI: •MONTANARI G, RONCO G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, CRISTINA MV, ARNAUD S, CAMPIONE D, BALDINI D, MANCINI E, SEGNAN N. The effect on agreement of discussing cervical smears that were differently classified. Cytopathology 2000; 11: 463-467. •RONCO G, MONTANARI G, CONFORTINI M, PARISIO F, BERARDENGO E, DELPIANO AM, ARNAUD S, CAMPIONE D, BALDINI D, POLL P, LYNGE E, MANCINI E, SEGNAN N. Effect of circulation and discussion of cervical smears on agreement between laboratories. Cytopathology 2003; 14: 115-20. •MONTANARI G, CONFORTINI M, BELLOMI A, COCCHI V, DALLA PALMA P, D'AMBROSIO E, GIOVAGNOLI MR, NAVONE R, RONCO G. Assessment of specimen adequacy reproducibility: an Italian experience. Diagn Cytopathol 2003; 28: 224-6. •CONFORTINI M, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, PARISIO F, PRANDI S, RONCO G, CIATTO S, MONTANARI G, and the GISCi Working Group for Cervical Cytology. Interlaboratory reproducibility of atypical squamous cells of undetermined significance: a national survey. Cytopathology 2003; 14: 263-68. •CONFORTINI M, MONTANARI G, PRANDI S. (a cura di) Raccomandazioni per il controllo di qualità in citologia cervico-vaginale. Con il contributo di Alasio R, Arisio R, Bufalmante G, Carcangiu ML, Cariaggi MP, Carozzi FM, Cocchi V, Dalla Palma P, Di Bonito L, Gentili C, Ghiringhello B, Giovagnoli MR, Migliore G, Minucci D, Navone R, Parisio F, Pellegrini A, Ronco G, Tinacci G, Viberti L. Epidemiol Prev 2004; 28 suppl 1-16. •VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In “Osservatorio per la Prevenzione dei Tumori femminili: Terzo rapporto”. •VOLANTE R, RONCO G. I dati della Survey Nazionale sulla qualità del II livello screening per il cervicocarcinoma. In “Osservatorio Nazionale screening. Quarto rapporto”. Firenze, 2004. Firenze, 2005. •VOLANTE R, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Milano 2006. •VOLANTE R, RONCO G. National Survey of the quality of 2nd level in screening for cervical cancer. Epidemiol Prev 2006; 30 suppl 3: 49-55. •CONFORTINI M, BONDI A, CARIAGGI MP, CAROZZI F, DALLA PALMA P, GHIRINGHELLO B, MINUCCI D, MONTANARI G, PARISIO F, PRANDI S, SCHIBONI ML, RONCO G. Interlaboratory reproducibility of liquid-based equivocal cervical cytology within a randomized controlled trial framework. Diagn Cytopathol 2007; 35: 541-4. •VOLANTE P , GIUBILATO P, RONCO G. Quality of colposcopy and treatment: data from the national survey of Italian organised cervical screening programmes. Epidemiol Prev 2007; 31 Suppl 2: 61-8. •VOLANTE R, GIUBILATO P, RONCO G. I dati della survey nazionale sulla qualità del secondo livello screening per il cervicocarcinoma. Donne invitate nel 2004. In Rosselli Del Turco M, Zappa M Eds. Osservatorio Nazionale Screening. Sesto rapporto. Milano 2007. •RONCO G, SIDERI MG AND CIATTO S. Cervical intraepithelial neoplasia and higher long term risk of cancer (Editorial). BMJ 2007; 335: 1053-4. •DALLA PALMA P, GIORGI ROSSI P, COLLINA G , BUCCOLIERO AM, GHIRINGHELLO B, LESTANI, M, ONNIS GL, ALDOVINI D, GALANTI, G, CASADEI GP, ALDI M, GOMES V, GIUBILATO V, RONCO, G AND THE NTCC PATHOLOGY GROUP. The risk of false-positive histology according to the reason for colposcopy referral in cervical cancer screening: a blind revision of all histological lesions found in the NTCC trial. Am J Clin Pathol 2008; 129: 75-80. •VOLANTE R, GIUBILATO P, RONCO G. Quality of colposcopy and treatment: data from the national survey of Italian organised cervical screening programmes. Epidemiol Prev 2008 (suppl. 1) 69-76. •Volante R, Giubilato P, Ronco G. Quality of colposcopy and treatment--data from the national survey of Italian organised cervical screening programmes: 2006 activity. Epidemiol Prev. 2009;33 Suppl 2:75-82. •Dalla Palma P, Giorgi Rossi P, Collina G, Buccoliero AM, Ghiringhello B, Lestani M, Onnis G, Aldovini D, Galanti G, Casadei GP, Aldi M , Gomes V, Giubilato P, Ronco G, and the NTCC Pathology Group. The reproducibility of CIN diagnoses among different pathologists: data from histology reviews from a multicentre randomized study. Am J Clin Pathol. 2009;132:125-132. 90 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (CCR) – progetto dimostrativo a Torino e studio multicentrico italiano Comparing risk-benefit ratio and costs of different screening strategies for colorectal cancer. Turin pilot project and Italian multicentre study RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening; A1) Valutare l’impatto di diverse modalità di invito per il programma basato sul FOBT: A2) Studiare i determinanti delle preferenze dei soggetti per le diverse strategie di screening; A3) Valutare l’accettabilità del processo associato alle diverse strategie B)Valutazione comparativa del tasso di identificazione diagnostica (primo passaggio e follow-up) e stima dell’impatto su incidenza e mortalità per CCR; B1) Calcolare il numero addizionale di lesioni prossimali diagnosticabili associando il test Hemeselect alla sigmoidoscopia, in soggetti con endoscopia negativa; C)Stimare i costi delle diverse alternative C1)Misurare l'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici, complicanze dei test endoscopici, ansia, etc.; C2) Stimare il costo marginale per la diagnosi di un caso di cancro addizionale prevedendo di offrire il test per la ricerca del sangue occulto fecale (periodismo biennale) ai soggetti con reperto sigmoidoscopico negativo. D)Definizione di indicatori di qualità del programma. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: A)Criteri di valutazione e indicatori Confronto della proporzione di soggetti che si sono sottoposti al test nei diversi gruppi di intervento (primo passaggio e passaggi successivi per FOBT; proporzione di soggetti esaminati dopo 2 inviti ripetuti a distanza di 12 mesi per i non aderenti al primo invito per FS). Raccolta dati Sono stati utilizzati questionari rivolti ai pazienti aderenti all'invito per raccogliere informazioni su vari aspetti della procedura di screening (dolore associato all'esecuzione del test, difficoltà a seguire le indicazioni, problemi con la preparazione, barriere logistiche, tempo richiesto per le diverse fasi della procedura). Sono state effettuate interviste a campione ai non aderenti per raccogliere informazioni sulle ragioni del rifiuto. Alcune caratteristiche socio-demografiche (età, sesso, istruzione, luogo di nascita, stato civile) sono disponibili per tutti i soggetti. Altre informazioni relative ad atteggiamento verso la salute e la prevenzione, pratiche preventive, abitudini di vita, sono state rilevate tramite intervista. B)Criteri di valutazione e indicatori: DR per: polipi, adenomi >= 10 mm, lesioni avanzate (distali e prossimali), adenomi cancerizzati, CCR in stadio A (Dukes) o più avanzato. Questi indicatori sono valutati in alcuni centri anche tra i non rispondenti (diagnosi occasionali) attraverso l'istituzione di un registro di patologia, con follow-up attivo di tutti i soggetti randomizzati. Raccolta dati: Si prevede di rilevare sui Servizi di Anatomia Patologica dell’area di attività di ciascun centro le diagnosi di polipo su pazienti inseriti nello studio. Nei centri dove verrà attivato un registro di patologia sarà possibile rilevare anche le diagnosi derivanti da esami effettuate al di fuori del programma. Ove possibile sono anche condotte rilevazioni attraverso i registri dei Servizi di Gastroenterologia per rilevare CT o FS negative eseguiti al di fuori del programma su soggetti in studio. B1) Criteri di valutazione e indicatori: DR del FOBT, suddiviso per CCR prossimali e distali 91 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Raccolta dati: Registrazione di tutti i casi di CCR nei soggetti con sigmoidoscopia negativa sottoposti a 2 passaggi di screening con Hemeselect nei 4 anni successivi. C) Criteri di valutazione e indicatori Nel caso del protocollo che utilizza il test FOBT tali indicatori potranno essere stimati separatamente per il primo passaggio e per quelli successivi. Raccolta dati: Sono stati rilevati i costi di ciascuna procedura prevista nelle diverse fasi del protocollo di screening (invito, esecuzione del test, approfondimenti diagnostici, rinvio dell'esito, follow-up, valutazione). E’ avviata una collaborazione con il CRESA [9] per la pianificazione della raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione dei costi dei diversi protocolli di screening. C1) Criteri di valutazione e indicatoriN di casi di complicanze maggiori (sanguinamento o perforazione intestinale) /1000 esami endoscopici; Proporzione di casi di CCR (inclusi adenomi cancerizzati) trattati con resezione intestinale. Raccolta dati: Raccolta sistematica, mediante questionario sottoposto a tutti i soggetti esaminati, di informazioni relative alle complicanze precoci e tardive associate all'esecuzione del test di screening e/o di approfondimento. Raccolta sistematica dei dati relativi a tutti gli interventi effettuati su soggetti con CCR diagnosticato nel programma di screening (incluse informazioni su eventuali complicanze) Indagine campionaria per misurare l'ansia indotta dalle procedure di screening C2) Criteri di valutazione e indicatori costo per caso di cancro diagnosticato dopo sigmoidoscopia negativa (ogni localizzazione; solo CCR prossimali) Raccolta dati: Sono stati calcolati i costi dei passaggi di screening con FOBT per il gruppo di soggetti con sigmoidoscopia negativa. D)Criteri di valutazione e indicatori Proporzione dei polipi diagnosticati per dimensione, dolore riferito dai soggetti esaminati, proporzione di esami incompleti per ragioni diverse dalla preparazione inadeguata. Raccolta dati: Sono utilizzati i dati raccolti sulle schede di refertazione. In particolare, si ritiene appropriato utilizzare i referti dei soggetti inviati in colonscopia, e quindi sottoposti ad un secondo esame, per il controllo di qualità della retto-sigmoidoscopia. Parte degli esami di approfondimento dovranno essere eseguiti da medico endoscopista diverso da quello che ha eseguito il test di screening, consentendo una verifica di “riproducibilità” degli esiti per i tratti esplorati comuni sia “intra-medico” (qualora l’esaminatore fosse lo stesso) sia “tra medici” (qualora fossero operatori diversi). La procedura di randomizzazione ha avvio individuale. Prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. Gruppi randomizzati: Studio AIRC - Multicentrico Italiano •FOBT ogni 2 anni (N=7000) • 2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000) •Scelta degli assistiti tra le due strategie (N=3000) •Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=9000) Progetto Dimostrativo Torino •FOBT ogni 2 anni (N=25000) •2. Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=3000) •FOBT e Sigmoidoscopia al primo round, poi FOBT bienale (N=15000) •Sigmoidoscopia + FOBT ogni due anni per i soggetti con reperto endoscopico negativo (N=15000) SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 3 anni. 92 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L’attività è cominciata il 25/10/1999. Il reclutamento è stato completato in tutti i centri. Sono state concluse le procedure di invito per il I e il II round per il FOBT e le procedure per il II reinvito ai non aderenti alla FS (a due anni dal primo invito). Sono stati completati gli inviti per III round del FOBT e per il secondo round nei soggetti con FS negativa randomizzati al gruppo FS+FOBT. In tutti i centri gli assistiti reclutati sono attualmente inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene mantenuta la possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening viene trasferita nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Ad oggi sono state invitate 45.000 persone di età compresa tra 55 e 64 anni a Torino e 13.000 negli altri centri. STUDI SATELLITI: BANCA BIOLOGICA (Vedi allegato) COLLABORATORI INTERNI: Daniela BRUNETTI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO: Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: S. Giovanni AS (A Arrigoni), Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia), S. Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari). CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferrero); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (M Giovanardi). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento AIRC per lo studio italiano. NOTE: ALLEGATO – STUDIO SATELLITE DI FOLLOW-UP DEGLI STUDI SCORE 2 E 3 PUBBLICAZIONI: •Comunicazioni a congressi: AGA S Francisco 2003; Congresso Italiano della societa’ di malattie digestive, Genova 2005, World congress of gastroenterology (Montreal settembre 2005), IBCSN meeting (Ottawa Aprile 2006). •SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, ARRIGONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C, DIPLACIDO R, FERRARI A, FERRARIS R, FERRERO F, FRACCHIA M, GASPERONI S, MALFITANA G, RECCHIA S, RISIO M, RIZZETTO M, SARACCO G, SPANDRE M, TURCO D, TURCO P, ZAPPA M; SCORE2 WORKING GROUP-ITALY. Randomized trial of different screening strategies for colorectal cancer: patient response and detection rates.J Natl Cancer Inst 2005; 97: 347-57. • SENORE C, ARMAROLI P, SILVANI M, ANDREONI B, BISANTI L, MARAI L, CASTIGLIONE G, GRAZZINI G, TADDEI S, GASPERONI S, GIULIANI O, MALFITANA G, MARUTTI A, GENTA G, SEGNAN N. Comparing Different Strategies for Colorectal Cancer Screening in Italy: Predictors of Patients' Participation. Am J Gastroenterol 2010; 105: 188-98. Epub 2009 Oct 13. (IF 6.444) 93 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Alleg. Valutazione di impatto di diverse strategie di screening dei tumori del colon-retto. Follow-up degli studi SCORE2 e SCORE3 Evaluating the impact of different screening strategies for colorectal cancer RESPONSABILE: Dr. Carlo SENORE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La valutazione della performance diagnostica dei test e della loro accettabilità costituisce uno degli obiettivi principali dei due studi: è stata completata per il round iniziale e per il secondo round e continuerà attraverso il link dell’archivio dello studio con gli archivi dei programmi regionali in cui sono inseriti i soggetti allocati ai bracci in cui è offerto il FOBT biennale. Per ottenere una stima della sensibilità delle diverse strategie occorre però raccogliere informazioni sui tumori (cancri intervallo) insorti dopo un test negativo. Il progetto si propone inoltre di valutare: •impatto organizzativo (numero di test endoscopici indotti per lo screening e il follow-up clinico; numero di test effettuati al di fuori del progetto sia per gli aderenti che per i non aderenti); •impatto sul tipo di trattamento, confrontando i profili di trattamento dei soggetti aderenti con quello dei soggetti non aderenti •confronto con un campione di popolazione per valutare, in relazione ai due precedenti obiettivi, l’impatto dello screening rispetto ad uno scenario in cui non vengano implementati interventi di screening. Tali obiettivi sono coerenti con le raccomandazioni contenute nelle linee guida concernenti la prevenzione, diagnostica e assistenza in oncologia, approvate dalla conferenza stato-regioni (GU Maggio 2001), che indicavano tra gli obiettivi di una valutazione di impatto di diversi protocolli di screening, da acquisire attraverso studi pilota: “la stima del carico di lavoro e dei costi, per le strutture sanitarie, derivanti dal test di screening, dai test di accertamento diagnostico, dalla terapia, follow-up clinico e riabilitazione” L'identificazione dei tumori di intervallo, cioè dei tumori insorti dopo un test negativo e prima del successivo test, fornisce un'indispensabile informazione sulla sensibilità dello screening e sull'entità della selezione prognostica operata dalla periodicità dell'attività (un programma di screening tende ad identificare i tumori a crescita più lenta) e permette di valutare l'impatto del programma sull'intera popolazione bersaglio. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 2 anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Protocollo presentato e approvato nel marzo 2006. Il finanziamento è stato assegnato a Dicembre 2006. E’ stato completato il linkage con gli archivi delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri per Biella (al 31712/2007), Firenze (31/12/2007), Rimini (31/12/2006) e Torino (31/12/2007), MIlano (31/12/2007) e Verona (31/12/2006). E’ in corso il recupero della documentazione clinica dei casi individuati. Sono state condotte l'analisi di incidenza dei cancri di intervcallo nei diversi bracci e il confronto tra la DR per CCR e adenomi avanzati per un singolo round di sigmoidoscopia e tre round si creening con FOBT. 94 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.008 Alleg. COLLABORATORI INTERNI: Marco CALCAGNO, Alessandra SANTARELLI COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (G Malfitana); CSPO, Firenze (M Zappa, P Piccini); Ospedale Infermi, Rimini (O Giuliani, F Falcini), ULSS 20 (A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento legge 138 PUBBLICAZIONI: •Comunicazione orale al congresso AGA Chicago 2009 e UEGW Londra 2009. 95 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.010 Programma regionale di screening dei tumori colorettali Colorectal cancer screening RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: • Estensione del programma di screening dei tumori colorettali all’intera Regione. • Formare il personale addetto. • Sviluppare il sistema informativo regionale e locale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E' stata identificata nel CPO la struttura responsabile della pianificazione del progetto, da condurre insieme al coordinamento di rete oncologica e ai dipartimenti di screening coinvolti. Viene offerto come test di screening una sigmoidoscopia (FS) all'età di 58 anni a tutti i residenti. A coloro che non aderiscono all'invito per la FS viene offerta l'opportunità di eseguire il FOBT biennale. Viene offerto ai soggetti di età compresa tra 59 e 69 anni al momento dell'inizio dell'attività, il test per la ricerca del sangue occulto fecale (FOBT) con cadenza biennale. SCALA DEI TEMPI: Attivazione dei programmi entro il 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Rispetto agli obiettivi iniziali il piano di attivazione è slittato di circa 9 mesi: la fase di progettazione e realizzazione del sistema informativo e della campagna informativa hanno richiesto un tempo superiore al previsto. Inoltre le difficoltà di gestione del programma di screening dei tumori femminili nei diversi dipartimenti hanno rallentato la fase di progettazione del programma di screening dei tumori colorettali. L'attività è stata avviata nel 2003 a Torino; nel giugno 2004 nel Dipartimento di Novara per la parte relativa alla sigmoidoscopia ed all’offerta del FOBT ai non aderenti alla FS; tra Gennaio e Novembre 2005 è stata avviata l’attività di screening nel Dipartimento 5 (ASL 11 e 12), inizialmente con FS e poi con FOBT; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FOBT nel Dipartimento 8 (ASL 19 e 21), che però ha interrotto l’attività nella seconda metà del 2006; nell’Agosto 2005 è stata avviata l’attività FS nel Dipartimento 3 (ASL 5 e 10); nel Dicembre 2005 è stata avviata l’attività (sia FS che FOBT) nel Dipartimento 9 (ASL 20 e ASL 22) e nel Dicembre 2008 è rispresa anche l’attività (sia per FOBT che per FS) nell’ASL di Asti (ora inclusa nel dipartimento 9) e a Casale (attualmente inclusa nell’ASL di Alessandria). L’attività di screening nel Dipartimento 4 è iniziata a fine 2008. E’ stato attivato il laboratorio del Dipartimento di Novara per l’analisi dei campioni FOBT e anche in questo Dipartimento è iniziata l’attività con FOBT. L'attività, limitatatamente al FIBT è stta avviata ad Aprile 2009 nel dipartimento 2 (Moncalieri), mentre sia il programma FS che quello che utilizza il FOBT sono stati avviati a Dicembre 2009 nel dipartimento 7 /ASL CN1 e CN") Sono stati acquistati con un finanziamento regionale sui fondi diel piano nazionale prevenzione attiva strumenti per integrare la dotazione dei servizi di riferimento per lo screening. In tutti i dipartimenti di niova attivazione sono stati organizzati corsi per la formazione all’uso dei software di gestione del programma, da parte del CPO e del CSI. E' stata completata da parte del CSI la realizzazione del sistema informativo per la gestione del programma FS. I risultati del programma di screening regionale, presentati nel workshop del 7/10/2009 sono disponibili sul sito del CPO www.cpo.it E’ stato attivato a Torino, presso l’aspedale SGAS, il centro unificato di screening in cui viene 96 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.010 concentrata dal Marzo 2009 l’attività di sigmoidoscopia del Dipartimento. Presso questo centro avrà sede anche il centro di riferimento regionale per la formazione e la qualità assurance. COLLABORATORI INTERNI: Paola ARMAROLI, Daniela BRUNETTI, Fabrizio COSSO, Giorgia FIORINA, Luisa GALLESIO, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO:Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano "Umberto I" (R Rocca, M Fracchia), S. Giovanni Battista-Molinette (G Saracco), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari), S. Giovanni AS (M Spandre). RISORSE E FINANZIAMENTO: Stanziamenti della Regione Piemonte per la formazione, di fondi del Piano Nazionale Prevenzione Attiva per l’adeguamento della strumentazione e per l'attivazione dei programmi di screening. Finanziamento basato su tariffa pre persona esaminata definito nella DGR 111 del 7/9/2006. PUBBLICAZIONI: •SEGNAN N, SENORE C, ARMAROLI P. Un nuovo programma di screening per carcinoma colorettale in Piemonte. ARESS Dicembre 2003 Il piano di pubblicazione prevede la pubblicazione di un articolo di presentazione del razionale del programma da sottoporre al Journal of Medical Screening. 97 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.011 Confronto di diverse metodiche di screening dei tumori colorettali. Valutazione della colonscopia come test di screening Assessing the role of colonoscopy in screening for colorectal cancer RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: A)Stima della compliance e la copertura raggiungibili con diverse modalità di screening. B)Valutazione dell'accettabilità delle diverse strategie in un contesto di screening e misura dell'impatto sui pazienti esaminati delle diverse strategie in termini di interventi chirurgici, complicanze dei test endoscopici, ansia, etc.. C)Valutazione della performance dei test e valutazione comparativa del tasso di identificazione diagnostica. Confronto tra i test in relazione alla DR per lesioni prossimali. In particolare, rispetto ai gruppi allocati all’endoscopia, stima della proporzione di lesioni avanzate non individuabili adottando il protocollo FS. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: A)L’adesione al primo invito e nei successivi round nel gruppo FOBT sarà confrontata con la proporzione cumulativa di aderenti nei gruppi sottoposti a screening endoscopico (FS o TC) considerando il tasso di risposta al primo invito ed al secondo invito dopo 12 mesi per i non rispondenti. Verrà inoltre confrontata la copertura raggiungibile con la FS rispetto alla CT. B)I dati riguardanti gli effetti collaterali immediati e le complicazioni dei test e della preparazione saranno raccolti per tutti i soggetti esaminati dalle schede standardizzate di refertazione endoscopica. I dati riguardanti caratteristiche socio-demografiche di base, saranno disponibili per tutti i soggetti inclusi nel campione dall'anagrafe di popolazione. Un campione di soggetti reclutati (aderenti e non-aderenti) verrà intervistato telefonicamente entro un mese dalla data di effettuazione del test di screening o dell'appuntamento mancato, per i soggetti non aderenti all'invito all'endoscopia. Il questionario raccoglierà informazioni sullo stile di vita, l’atteggiamento verso pratiche di prevenzione, l’adozione di comportamenti che tutelino la salute, su possibili ostacoli all’adesione, e, solo per i non aderenti, sulle ragioni del rifiuto. Ai soggetti sottoposti a screening verrà richiesto di riferire eventuali effetti collaterali o complicazioni comparsi nei giorni successivi allo screening. Indicatori: Preparazione: proporzione di pazienti che assumono la dose indicata per la preparazione proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati alla preparazione e distribuzione dei medesimi per tipo di disturbo Esame: proporzione di pazienti che riferiscono disturbi legati all'esame: immediati e tardivi. proporzione di pazienti che ricevono sedazione C)Metodi Verrà monitorato il tasso di completamento dei test endoscopici, e verrà valutata la variabilità tra i centri e tra i singoli endoscopisti entro ciascun centro. Verranno raccolti sistematicamente i dati relativi alla procedura di esecuzione degli esami endoscopici e verranno valutate la riproducibilità e l'incidenza di casi intervallo. Il tasso di identificazione diagnostica per lesioni neoplastiche avanzate sarà confrontato tra i gruppi di studio. In particolare verrà confrontata la DR per gli adenomi avanzati e CCR del colon prossimale nel gruppo TC col tasso osservato nel gruppo FS. Verrà misurata l’incidenza di CRC e adenomi (includendo quelli che vengono trovati durante un test diagnostico al di fuori del programma) per tutti i soggetti reclutati nello studio (includendo i non aderenti). I dati riguardanti l’incidenza e lo stadio alla diagnosi saranno disponibili per la popolazione totale dall'archivio del Registro Tumori. 98 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.011 Indicatori: % di esami con preparazione adeguata % di esami completi (esplorazione del ceco) -> per centro, operatore, ecc. DR adenomi avanzati e CCR (per tipo e sede). La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. Gruppi previsti: •FOBT ogni 2 anni (N=5000) •Sigmoidoscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=5000) •Colonscopia una sola volta tra 55 e 64 anni (N=500) SCALA DEI TEMPI: La durata prevista è 2 anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato definito il protocollo dello studio, validato da uno Steering Committee (Atkin, Bruzzi, Pacini, Winawer). Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico della Regione Piemonte a Luglio 2002. Il trial è stato allargato a comprendere anche il centro di Verona, che ha accettato di seguire il protocollo concordato dagli altri centri. Sono state completate le procedure di I invito e sollecito per tutti i bracci in tutti i centri; sono stati completati i reinviti a 1 e 2 anni per i soggetti assegnati ai bracci FS e CT, non aderenti al primo invito; questi soggetti sono anche stati reinvitati a 4 anni dal primo invito, per valutare l’impatto di un richiamo a distanza più lunga. Tutti i soggetti che risultino ancora non rispondenti verranno inseriti nel corso del 2008 nei programmi regionali e riceveranno quindi un invito ad effettuare il FOBT. Sono stati completati gli inviti al II round di screening per i soggetti assegnati al braccio FOBT. Nei centri dove è stato attivato un programma di screening di popolazione (Torino, Biella, Milano) gli inviti per il II round di FOBT sono stati inseriti nell’attività del programma di popolazione, ma viene mantenuta la possibilità di identificare i soggetti reclutati nello studio e la loro storia di screening viene trasferita nell’archivio dello studio per garantire la possibilità di una valutazione dei risultati. Sono state completate le interviste a 30 giorni ai soggetti che hanno effettuato lo screening con FS o CT. E' in corso il follow-up di incidenza dei soggetti arruolati nello studio, nell'ambito del progetto di valutazione di impatto di queste strategie di screening (vedi scheda corrispondente) COLLABORATORI INTERNI: Daniela BRUNETTI, Fabrizio COSSO, Alessandra SANTARELLI, Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: TORINO Servizi di Gastroenterologia degli ospedali: Mauriziano "Umberto I" (M Fracchia), S.Giovanni Battista-Molinette (M Rizzetto), Giovanni Bosco (S Recchia), Maria Vittoria (A Ferrari). CENTRI PARTECIPANTI: Asl "Citta' di Milano" (L Bisanti) e IEO (B Andreoni), Milano; Fondo "Edo Tempia" e ASL 12, Biella: (F Ferreo); ISPO, Firenze (G Castiglione); Ospedale Infermi, Rimini (O Giuliani, M Giovanardi); ULSS 20- Verona (Dr. A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi vincolati regionali assegnati al CPO per il progetto di Torino. Finanziamento Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per lo studio italiano. 99 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.011 PUBBLICAZIONI: Comunicazioni a congressi: AIE Bologna 2003; SIGE e AIE, Torino, 2004; AGA, New Orleans 2004. •SEGNAN N, SENORE C, ANDREONI B, AZZONI A, BISANTI L, CARDELLI A, CASTIGLIONE G, CROSTA C, EDERLE A, FANTIN A, FERRARI A, FRACCHIA M, FERRERO F, GASPERONI S, RECCHIA S, RISIO M, RUBECA T, SARACCO G, ZAPPA M; SCORE3 WORKING GROUP-ITALY. Comparing attendance and detection rate of colonoscopy with sigmoidoscopy and FIT for colorectal cancer screening. Gastroenterology 2007; 132: 2304-12. E’ stato sottoposto per la pubblicazione un lavoro sui risultati dell’indagine relativa al gradimento dei pazienti per la FS e la colonscopia, che verrà inviato per la pubblicazione. 100 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.012 Costruzione di un database di dati individuali per la valutazione dello screening mammografico in Europa European breast cancer screening evaluation database RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: •Facilitare l'applicazione delle "European Quality Assurance Guidelines in Mammography Screening (3° edizione, 2001)" rendendo disponibile ai programmi di screening europei un tracciato di dati individuali standard e una applicazione informatica in grado di calcolare gli indicatori europei per la valutazione dello screening. •Effettuare una prima analisi collaborativa degli indicatori basata su dati individuali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1)Definizione degli algoritmi e delle variabili necessari per il calcolo degli indicatori europei (e di quelli della rete italiana - GISMa - di programmi di screening). 2)Analisi sperimentale dei dati raccolti, nel rispetto della legge sulla tutela dei dati individuali, su un tracciato record comune da 7 programmi di screening europei. 3)Costruzione dell'applicativo informatico. 4)Feed back e discussione dei dati tra partecipanti e con esperti dell'EUREF (Gruppo europeo per la formazione e la certificazione dei programmi di screening). SCALA DEI TEMPI: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo dicembre 2001 - febbraio 2004. Il programma Public Health della Commissione Europea ha finanziato lo studio, entro il progetto EUNICE coordinato dallo IARC di Lione, per il 2006-2007. Il Ministero della Salute ha finanziato il progetto per l’anno 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel 2001 è stata compiuta un'analisi preliminare dei dati relativi ad un anno di screening a Torino e Lovanio (Belgio) su una prima versione sperimentale del tracciato record comune. I Centri partecipanti si sono riuniti nel marzo 2002 a Torino per dare inizio ai lavori. A novembre 2002 vi è stata una seconda riunione con la presentazione dei dati raccolti sul database comune per un anno di screening (1999). Nel febbraio 2004 vi è stata la riunione finale a Firenze con la presentazione degli indicatori basati sui dati individuali relativi a tre anni di screening forniti da 8 Centri europei. Il database SEED (European Screening Evaluation Database), utilizzabile su web, è stato costruito in una versione pilota. Nel 2004, nell’ambito del progetto, si è collaborato all’aggioramento del capitolo sul monitoraggio dei dati entro le Linee Guida Europee per lo screening mammografico. Inoltre è stato finanziato per il 2006-2007 lo studio europeo multicentrico EUNICE (European Network for Information on Cancer), coordinato dallo IARC di Lione e di cui il CPO è centro collaborativo (resp. A. Ponti) che prevede per il CPO, in collegamento con il Network Europeo dello screening (ECN), un finanziamento specifico per la raccolta di informazioni a livello europeo su indicatori di performance dello screening mammografico (e citologico cervicale). E’ stato approvato nel 2008 il finanziamento pluriennale per la realizzazione di una datawarehouse nazionale di screening (resp.: A. Ponti), dal Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale 101 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.012 Screening e nell’ambito del Programma Integrato di Oncologia. Nel 2008 si è costituito il gruppo di lavoro ed è stata realizzata la ricognizione sui sistemi informativi regionali di screening. Nel 2009 è stato preparato il progetto tecnico ed individuata la ditta che inserirà il flusso informativo entro il Nuovo Sistema Informativo Sanitario del Ministero della Salute e sono state individuate le Regioni che sperimenteranno la procedura. COLLABORATORI INTERNI: Livia GIORDANO, Ettore MANCINI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Viviana VERGINI COLLABORATORI ESTERNI: STUDI MULTICENTRICI •Belgium: LEUVEN. Erik Vanlimbergen, Kaat Cortebeeck, LUCK •France: STRASBOURG. Beatrice Gairard, ADEMAS •Germany: COLOGNE, BREMEN, WIESBADEN Larry vonKarsa, Mammographie-Screening Planungsstelle Siegfried Schach Markus Borowski •Italy: FLORENCE, RAVENNA Eugenio Paci, ISPO Carlo Naldoni, CPO Ravenna •Luxembourg: LUXEMBOURG Astrid Scharpanten, CRP-Santè-Ministry of Health •Spain: PAMPLONA, VALENCIA Nieves Ascunce Elizaga, Department of Health, Government of Navarra Lola Cuevas, Lola Salas, Valencia PUBBLICAZIONI: •PONTI A. European Benchmarking. Invited presentation at the 4th European Breast Cancer Conference (Hamburg 16-20 March 2004). Eur J Cancer 2004, 2 (3): 56. •PONTI A, VERGINI V, CALLEGARI T, BRANCATO B, FALINI F, FRIGERIO A, NALDONI C, PACI E, SENORE C, SERAFINI M, VITALI B, SEGNAN N. “European Screening Evaluation Database (SEED): potenziale utilizzo di un comune archivio di dati individuali per la valutazione dello screening mammografico a livello regionale e nazionale. In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 132-135. •BROEDERS M, NYSTROM L, ASCUNCE N, RIZA E, BECKER N, TORNBERG S, PONTI A. Epidemiological Guidelines for Quality Assurance in breast cancer screening. In: Perry N, Broeders M, de Wolf C, Tornberg S. eds. European Guidelines for Quality Assurance in Mammography Screening, 4th Edition. European Commission, Europe Against Cancer Programme, Luxembourg, 2006. •PONTI A, SEGNAN N, ZAPPA M. Il Data Warehouse dei programmi di screening oncologici: un progetto nazionale. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Sesto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2006, Pag. 113-114. 102 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.014 Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell'utero (Pap-test) nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia) Implementation of a cervical cancer screening pilot project in Zenica Duboj Canton (Bosnia Erzegovina) RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: - Estensione su tutto il Cantone di Zenica-Duboj di un progetto di screening del cervico-carcinoma potenziando la collaborazione già in atto, in ambito sanitario, con la Regione Piemonte ed a partire dal progetto pilota già attivato nella città di Breza (progetto Breza Vedra - finanziato dalla Compagnia di San Paolo - (vedi Scheda CPO attività 2005- n. 3014). Le destinatarie dell’intervento messo in atto saranno circa 111.000 donne tra 25-64 anni residenti nelle 12 municipalità del Cantone. - Creazione di competenze specifiche locali nell'ambito della pianificazione, gestione e valutazione di interventi pubblici di prevenzione secondaria dei tumori. - Rafforzamento degli aspetti di sensibilizzazione, comunicazione e informazione alla popolazione femminile in merito ai benefici derivanti da un comportamento preventivo. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Le attività previste per la realizzazione dell’intervento sono: 1.Costruzione di una rete locale di servizi di prevenzione per il cervico-carcinoma (screening) in grado di invitare attivamente tutta la popolazione femminile tra i 25-64 anni, residente nel Cantone, ad effettuare ogni tre anni un Pap-test; 2.Formazione ed aggiornamento di tutte le categorie professionali coinvolte nel processo di screening; 3.Uso e l'implementazione di metodiche professionali in grado di monitorare costantemente il livello di qualità del lavoro all'interno di un processo più generale di quality assurance; 4.Costruzione di un approccio multidisciplinare alle problematiche legate alla diagnosi precoce dei tumori; Risultati attesi: I risultati attesi possono essere così sintetizzati: 1.La creazione di un sistema in grado di lavorare in rete, in modo interdisciplinare ed autonomo su un rilevante problema di salute, quale quello dei tumori del collo uterino; 2.La formazione ed aggiornamento del personale sanitario coinvolto nel progetto in conformità con le più aggiornate ed accreditate indicazioni scientifiche internazionali; 3.La sensibilizzazione e educazione della popolazione target nei confronti di un rilevante problema di salute e la diffusione di un comportamento preventivo; 4.Costruzione di un canale di collaborazione e scambio tra la realtà italiana e quella bosniaca in campo oncologico con reciproco arricchimento culturale; 5.La riduzione delle forme pre-invasive ed invasive del tumore del collo dell'utero nella popolazione target e conseguente miglioramento della qualità della vita della popolazione femminile; 6.Il conseguente abbattimento dei costi legati al trattamento di forme tumorali più avanzate e riduzione della spesa sanitaria. 103 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.014 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Attività prevista per il 2009-2010: •Ultimazione della costruzione della base-dati riferita alla popolazione target e di un sistema informatizzato di gestione dei dati. •Allestimento del programma formativo (pratico, teorico) da rivolgere a: 1.ostetriche 2.citoscreener/anatomo patologi 3.ginecologi/colposcopisti •La formazione del personale avrà luogo sia in loco che in Italia e vedrà il coinvolgimento di esperti italiani. •Campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione generale e della popolazione target •Allestimento dei centri di primo e secondo livello e test sulle procedure. •Invito attivo della popolazione bersaglio 1.Invito delle donne in primo livello 2.Invito delle donne in secondo livello 3.Controlli logico-formali della base dati. COLLABORATORI INTERNI: Gioia MONTANARI, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Collaboratori alla realizzazione del progetto: Dr.ssa Silvana APPIANO Dr. Giorgio Garelli (Affari Internazionali e Comunitari - Regione Piemonte) Dr. Claudio Beni (Affari Internazionali e Comunitari - Regione Piemonte) Dr. Sergio Arnaud - Torino Dr. Indira Mundžic'- Zenica Dr. Senad Huseinagic' - Zenica RISORSE E FINANZIAMENTO: Questo progetto prevede una compartecipazione Italia-Bosnia - Erzegovina I partner/finanziatori italiani sono: Compagnia di S. Paolo - Torino Regione Piemonte Ministero degli Esteri I partner/finanziatori bosniaci sono: Cantonal Public Health Institute of Zenica (Kantonalni zavod za javno zdravstvo Zenica) PUBBLICAZIONI: LIVIA GIORDANO, MARGHERITA GRANERO, SILVANA APPIANO, et al. A cooperation between Italy and Bosnia Herzegovina (BiH) to disseminate cervical cancer screening. Poster Session - Convegno UICC 2006 - Washington. 104 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.016 Valutazione dell’impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografici in Italia Impact on mortality of breast cancer screening programmes in Italy RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CSPO-Firenze OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l'impatto sulla mortalità dei programmi di screening mammografico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Valutazione basata sia su un disegno caso controllo che di coorte. SCALA DEI TEMPI: Il programma Europa contro il cancro della Commissione Europea ha finanziato lo studio per il periodo dicembre 2001 - febbraio 2004 ai programmi di Firenze e Torino. La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha finanziato lo studio, comprendendo anche la Regione Emilia Romagna ed alcuni altri centri italiani, per gli anni 2004 e 2005. Il Ministero della Salute ha finanziato lo studio per gli anni 2006-2009. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ avvenuto l’aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella, costruito in collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 1988-2003. E’ stato effettuato il follow-up al 31/07/2007. Il database è in formato SQTM (si veda scheda 3.003) e contiene dati dettagliati sullo stadio, la diagnosi e la terapia dei casi incidenti a Torino di età 40-79 anni, raccolte in parte grazie alle informazioni fornite dallo screening mammografico e in parte attraverso indagini ad hoc presso i Servizi di Anatomia Patologica. Il database viene utilizzato anche per indagini di Epidemiologia Clinica (si vedano schede relative, progetto San Paolo) in particolare sulla sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza (specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è responsabile del sottoprogetto sui carcinomi in situ e gli early breast cancer (tesi di Master in Epidemiologia di Sabina Pitarella). E’ stato effettuato, entro la base dati del progetto, uno studio multicentrico caso controllo. Nel 2009 sono state effettuati aggiornamenti e correzioni alla base dello studio 1988-2003. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Alfonso FRIGERIO, Ettore MANCINI, Silvia PATRIARCA, Sabina PITARELLA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Viviana VERGINI, Roberto ZANETTI 105 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.016 COLLABORATORI ESTERNI: A. Sapino. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lega Italiana contro i Tumori, assegnato al CPO un assistente di ricerca a tempo parziale. PUBBLICAZIONI: •FALINI P, PACI E, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, PONTI A. Valutazione dell’impatto dello screening mammografico: mortalità, stadiazione e uso di chirurgia conservativa. In: Rosselli del Turco M, Zappa M. eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 128-131. •PACI E, PONTI A, CROCETTI E, ZAPPA M, SEGNAN N. Re: Role of detection method in predicting breast cancer survival: analysis of randomized screening trials. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1853-4. •PACI E, PONTI A, ZAPPA M, PATRIARCA S, FALINI P, DELMASTRO G, BIANCHI S, SAPINO A, VEZZOSI V, SENORE C, CROCETTI E, FRIGERIO A, ZANETTI R, DEL TURCO MR, SEGNAN N. Early diagnosis, not differential treatment, explains better survival in service screening. Eur J Cancer 2005; 41: 2728-34. •BARCHIELLI A, FEDERICO M, DE LISI V, BUCCHI L, FERRETTI S, PACI E, PONTI A, BUIATTI E FOR THE SCREENREG WORKING GROUP (Segnan N, Ronco G, Patriarca S, Rosso S, Zanetti R, Frigerio A et al). In situ breast cancer: incidence trend and organised screening programmes in Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 1045-50. •PITARELLA S, PONTI A, ZANETTI R, SEGNAN N. Epidemiologia del carcinoma duttale in situ della mammella. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005. •ZORZI M, PULITI D, VETTORAZZI M, DE LISI V, FALCINI F, FEDERICO M, FERRETTI S, MOFFA IF, MANGONE L, MANO MP, NALDONI C, PONTI A, TRAINA A, TUMINO R, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Mastectomy rates are decreasing in the era of service screening: a population-based study in Italy (1997-2001). Br J Cancer 2006; 95: 1265-8. •PONTI A. The role of cancer registries in the evaluation of mammography screening programmes. Invited abstract at the 29th IACR meeting, Ljubliana September 2007, pag. 69. •PACI E, COVIELLO E, MICCINESI G, PULITI D, CORTESI L, DE LISI V, FERRETTI S, MANGONE L, PERLANGELI V, PONTI A, RAVAIOLI A, DE' BIANCHI PS, SEGNAN N, STRACCI F, TUMINO R, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M; IMPACT WORKING GROUP. Evaluation of service mammography screening impact in Italy. The contribution of hazard analysis. Eur J Cancer 2008; 44: 858-65. •PULITI D, MICCINESI G, COLLINA N, DE LISI V, FEDERICO M, FERRETTI S, FINARELLI AC, FOCA F, MANGONE L, NALDONI C, PETRELLA M, PONTI A, SEGNAN N, SIGONA A, ZARCONE M, ZORZI M, ZAPPA M, PACI E; IMPACT WORKING GROUP. Effectiveness of service screening: a case-control study to assess breast cancer mortality reduction. Br J Cancer 2008; 99: 23-7. Erratum in: Br J Cancer 2008; 99: 1756. • Goldoni CA, Bonora K, Ciatto S, Giovannetti L, Patriarca S, Sapino A, Sarti S, Puliti D, Paci E; IMPACT Working Group. Misclassification of breast cancer as cause of death in a service screening area. Cancer Causes Control. 2009 Jul;20(5):533-8. Epub 2008 Nov 18. 106 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.018 Prevenzione Serena. Integrazione anche prevenzione del tumore del collo dell’utero nella prevenzione. La Approaching a multicultural prevention in cervical cancer screening RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha i seguenti obiettivi: 1.esaminare la letteratura scientifica relativa alle minoranze etniche e gli screening oncologici in Italia, in Europa e nel mondo, con particolare attenzione agli aspetti e alle strategie di comunicazione utilizzate con la popolazione coinvolta; 2.analizzare e comprendere i principali ostacoli alla partecipazione delle donne immigrate ai programmi di screening citologico, con particolare attenzione alle difficoltà linguistiche e culturali, percezioni della salute e della prevenzione, approccio ed aspettative nei confronti dei servizi sanitari e sociali; 3.definire possibili strategie e strumenti informativi per migliorare la conoscenza delle donne immigrate e la loro partecipazione ad un programma di screening; 4.creare e diffondere nuovo materiale informativo sullo screening citologico di Prevenzione Serena, tradotto nelle lingue dei gruppi etnici maggiormente presenti a Torino e sul territorio piemontese; 5.coinvolgere nel progetto mediatori/trici dei principali centri interculturali, la Regione Piemonte e l’Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte che possono contribuire allo sviluppo dell’indagine e alla disseminazione del materiale informativo appositamente creato. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Revisione della letteratura scientifica pubblicata sull’argomento con particolare attenzione agli aspetti e alle strategie di comunicazione utilizzate con la popolazione immigrata. - Pianificazione di incontri con operatori dei programmi di screening, associazioni e centri interculturali di Torino, rappresentanti della Regione Piemonte e dell’Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte per studiare più a fondo il fenomeno. - Valutazione dei dati e delle informazioni raccolte e successiva definizione della strategia di intervento. - Stesura, traduzione e distribuzione del materiale informativo sullo screening citologico. - Comparazione pre-post intervento dei tassi di partecipazione della popolazione femminile immigrata al programma di screening del cervicocarcinoma. - Valutazione del gradimento dell’iniziativa e delle principali difficoltà riscontrate dalle donne. - Redazione di un documento finale a testimonianza del progetto svolto. SCALA DEI TEMPI: Attività effettuata Nel 2009 è continuata l’azione di sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero nei confronti delle donne straniere residenti e STP (Straniere Temporaneamente Presenti) sul territorio regionale, al fine di favorire la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e di screening, contribuendo a rimuovere alcune barriere alla partecipazione, come quelle linguistiche e culturali. In collaborazione con gli operatori sanitari e i mediatori interculturali, è proseguita la distribuzione del materiale informativo multilingue relativo allo screening del cervicocarcinoma presso ASL, consultori, centri ISI (Centri di Informazione Sanitaria per gli stranieri), centri interculturali ed associazioni che si occupano di immigrazione, su tutto il territorio regionale. E’ continuata la collaborazione tra il CPO Piemonte e l’ambulatorio IST (Infezioni Sessualmente 107 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.018 Trasmesse) dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino per integrare nel percorso di prevenzione sia donne straniere regolari che STP. Tale collaborazione ha permesso di incrementare la quota di donne immigrate regolari aderenti al programma di screening Prevenzione Serena e di offrire alle donne immigrate STP la possibilità di effettuare un Pap Test, almeno una volta nel corso della loro vita, all’interno di un sistema dotato di procedure collaudate di controllo e di valutazione della qualità. Il centro di prelievo instaurato presso l’ambulatorio IST dell’Amedeo di Savoia è diventato un punto di riferimento importante per le donne straniere, residenti e non, che vogliono effettuare un Pap test di prevenzione e la presenza, nel centro, di una mediatrice culturale appositamente formata rappresenta un ulteriore supporto ad una buona accoglienza per queste donne. Di tutti i Pap test effettuati è stata valutata la qualità degli esiti e la tipologia della patologia cervicale nei due gruppi sopramenzionati, confrontandola con quella presente in un gruppo di controllo di donne partecipanti al programma di screening, ed è stata descritta la distribuzione in relazione a fattori demografici e sociali. I risultati ottenuti verranno presentati in un articolo scientifico. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Attività prevista nel 2010 Nel corso del 2010 si prevede di: - proseguire ed incrementare nuove azioni di sensibilizzazione allo screening per il cervicocarcinoma per questo specifico sottogruppo della popolazione; - instaurare nuovi rapporti e sinergie tra servizi e professionalità sociosanitarie diverse per un proficuo e continuo interscambio di informazioni ed esperienze; - verificare l’impatto delle strategie di comunicazione utilizzate in termini di gradimento e adesione sulla popolazione femminile immigrata; - considerare la possibilità di svolgere progetti di ricerca più approfonditi per valutare l'impatto dello screening all'interno di questi sottogruppi di popolazione e promuoverne una maggiore integrazione sociosanitaria. COLLABORATORI INTERNI: Roberta CASTAGNO, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI COINVOLTI: Alma Mater Centro interculturale di Torino Osservatorio sull’immigrazione in Piemonte – Regione Piemonte Ospedale Amedeo di Savoia di Torino Collaboratori: Dott.ssa Valeria Stefanini PUBBLICAZIONI: Produzione di materiale informativo (opuscolo e poster) nelle lingue prescelte; report e documenti di aggiornamento dell'attività durante lo svolgimento e al termine del progetto. 108 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.019 Stima dei costi dell’attività di screening Screening costs evaluation RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: OBIETTIVO PRINCIPALE Determinare il costo dell’attività di screening così come attualmente viene svolta secondo quanto definito dai protocolli regionali. OBIETTIVI SPECIFICI 1.Validare ed applicare una metodologia standardizzata e riproducibile nel tempo per la quantificazione del costo per donna sottoposta a screening ad utilizzo del Gruppo di Coordinamento Regionale. 2.Determinare il costo medio per lesione individuata e per persona sottoposta a screening. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.Confronto con lavori analoghi precedenti (es. F. Vanara, 1995) 2.Classificazione delle tipologie di costi (diretti, indiretti etc) 3.Attribuzione delle quote corrispondenti per persona sottoposta a screening 4.Valutazione economica dell’impatto dello screening 5.Formulazione di un documento di proposta di calcolo per l’adeguamento delle quote per l’attività di screening 6.Valutazione dei risultati ottenuti. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le procedure precedentemente avviate per l’acquisizione di un collaboratore economista con contratto biennale non hanno dato buon esito. Il CPO (tramite S.C. Epidemiologia dei Tumori D.O.) ha assegnato un'economista che recentemente ha iniziato l'attività con una ricognizione delle fonti informative. COLLABORATORI INTERNI: Maria CALVIA, Franco MERLETTI, Eva PAGANO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi CPO assegnati all’UVOS (+ eventuali altre fonti da determinarsi) per: Collaboratori esterni o borsisti, materiale di consumo, hardware e software. 109 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.020 La gestione del rischio organizzativo nell’attività di screening Risk management in screening organisation RESPONSABILE: Dr. Ettore MANCINI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Individuare nel complesso meccanismo organizzativo ed informativo dello screening i punti critici potenziali causa di errore, valutazione delle conseguenze, studio delle possibili soluzioni. OBIETTIVI SPECIFICI 1.Analisi organizzativa dei flussi di screening e sviluppo di strategie per il mantenimento dei volumi di attività 2.Individuazione di scenari di possibili errori gestionali / valutativi 3.Classificazione dei rischi e avvio di un sistema di monitoraggio di eventi avversi 4.Affinamento dei meccanismi di fail safe per l’organizzazione 5.Produzione di un documento di utilità per le UVOS Piemontesi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sulla base delle revisione dei flussi organizzativi individuare scenari di eventi. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le procedure per l’acquisizione di 2 medici collaboratori con contratto biennale hanno dato buon esito per un solo collaboratore per un anno. Nel corso del 2009 è stato possibile realizzare una ricognizione dei flussi e degli assetti organizzativi attuali con qualche iniziale analisi di criticità. Il lavoro è sospeso per assenza di collaboratori. COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi CPO assegnati all’UVOS per: Collaboratori esterni o borsisti, materiale di consumo, hardware e software. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 110 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.021 Valutazione dell’attività di screening di popolazione nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola Assessment of population based cancer screening in the provinces of Novara and Verbano Cusio Ossola RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Attività corrente. Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutazione dell’adesione e dei determinanti della rispondenza all’invito. Supervisione e coordinamento dell'attività di screening dei tumori svolta nelle province di Novara e Verbano Cusio Ossola (Dipartimento Screening 6). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto prevede l’analisi delle caratteristiche delle persone che partecipano e che non partecipano allo screening Prevenzione Serena, sia attraverso il record linkage con banche dati (fase 1), le analisi della distribuzione spaziale della rispondenza (fase 2) e rilevazione di informazioni con questionari postali (fase 3). Parallelamente sono state rilevate le cartelle cliniche delle donne con diagnosi di tumore mammario identificato su base clinica, che vengono confrontate con le medesime osservazioni per le donne con neoplasia identificata da Prevenzione Serena. Quest’attività di ricerca si inserisce nelle attività generali condotte per il coordinamento dello screening Prevenzione Serena. In particolare si tratta di: Coordinamento del Comitato Tecnico, partecipazione alle attività del comitato tecnico, coordinamento e supervisione dell’attività dell'UVOS, promozione di attività di ricerca sullo screening di popolazione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L'attività è iniziata nel Marzo 2006, su richiesta dell'ASL 13, capofila del dipartimento screening. Nel 2007 è stata completata la valutazione dei casi di neoplasia mammaria diagnosticati dentro e fuori Prevenzione Serena e si completerà la fase 1 per lo screening mammografico. Nel 2009 è stata completata una survey con questionari postali, di cui sono in corso le analisi dati. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE COLLABORATORI ESTERNI: Giorgio Pretti. RISORSE E FINANZIAMENTO: Ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte e finanziamento ordinario CPO. 111 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.021 PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 112 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.022 Studio delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV per stimare l’impatto della vaccinazione per alcuni tipi di HPV sullo screening cervicale Investigation of HPV transmission dynamics in order to estimate the impact of vaccination for some HPV types on cervical screening RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione da HPV. 2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese. 3.Valutare mediante questi modelli l’impatto della vaccinazione anti-HPV e la sua integrazione con il programma di screening per il cancro alla cervice uterina. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.La trasmissione per via sessuale dell’infezione da HPV verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione tumorale. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo di gruppi di popolazione caratterizzati da diversi livelli di attività sessuale. Verrà anche valutato separatamente il ruolo di diversi ceppi virali ad elevato potenziale oncogeno. 2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte. 3.L’impatto dell’introduzione della vaccinazione anti-HPV nell’attuale sistema di prevenzione del cancro alla cervice uterina verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. Sarà possibile valutare l’impatto di diverse strategie vaccinali in funzione di diversi livelli di efficacia del vaccino e di copertura della popolazione. RISULTATI E RICADUTE ATTESE 1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione, primaria e secondaria, del tumore alla cervice uterina in coordinamento con le altre attività relative all’integrazione tra screening cervicale e vaccinazione (vedi scheda 3.001). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il modello dinamico è stato sviluppato, calibrato e testato per quanto riguarda l'infezione da HPV-16. Le caratteristiche del modello consentono l'incorporazione di altri tipi virali. Quando saranno disponibili le informazioni necessarie a parametrizzare le dinamiche di trasmssione e la storia naturale degli altri tipi virali, questi verranno incorporati nelle stime. COLLABORATORI INTERNI: Franco MERLETTI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: Geoffrey Garnett. 113 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.022 RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondazione Italiana per la Ricerca Medica Sperimentale (FIRMS). PUBBLICAZIONI: Baussano, I., et al., HPV-16 infection and cervical cancer: Modeling the influence of duration of infection and precancerous lesions, Epidemics (2010), doi:10.1016/j.epidem.2010.02.002. 114 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.024 Interazione dello screening cervicale con la vaccinazione per alcuni tipi di papillomavirus umano nella prevenzione del cancro della cervice uterina Interaction between cervical screening and vaccination for some types of human papillomavirus in preventing cervical cancer RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: In vista della disponibilità di un vaccino profilattico per i tipi oncogeni 16 e 18 del papillomavirus umano 1) valutare la frequenza di infezione da HPV in Italia e la distribuzione dei tipi 2) valutare la fattibilità pratica della vaccinazione in giovani donne e l’impatto sulla compliance allo screening per il cancro del collo dell’utero. 3) Valutare costi e benefici di diverse politiche di screening e vaccinazione mediante un modello matematico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1)Viene invitato un campione casuale di donne di età tra 18 e 24 anni tra i centri partecipanti allo studio NTCC (vedi scheda 3006) e in centri del Sud e Isole. Le aderenti vengono testate per HPV ad alto-medio rischio e i campioni positivi tipizzati. Questi dati verranno integrati con quelli ottenuti da un campione stratificato per età di donne afferenti al programma di screening Torinese, dalla tipizzazione delle donne positive per HPV al reclutamento nello studio NTCC (vedi scheda 3006 punto 2) e da uno studio sulle donne di età 25-60 anni condotto in aree del Sud e Isole. Inoltre i dati derivati dal re-testing per HPV di un campione di donne negative al reclutamento all’interno dello studio NTCC (vedi scheda 3006 punto 3) permetterà di valutare anche la frequenza età specifica di nuove infezioni. 2) Un campione casuale di donne di età 18-26 anni viene sottoposto a vaccinazione con il vaccino per i tipi 6,11, 16 e 18. Verranno valutate le problematiche di tipo logistico. Verranno rilevati gli effetti indesiderati a breve termine. Verrà valutata la compliance allo screening organizzato in occasione del primo invito successivo. 3) Il CPO collabora al progetto europeo PREDHICT. Il progetto prevede lo sviluppo di un modello matematico misto dinamico e di coorte. Dall'analisi pooled dei trials randomizzati NTCC, POBASCAM e Sweedscreen verranno definiti alcuni parametri che verranno immessi nel modello per stimare costi e benefici. L'attività è coordinata con quella della scheda 3.022. SCALA DEI TEMPI: 1) Nel 2010 analisi della frequenza di infezione e dei tipi nonché delle differenze tra diverse aree geografiche sulla base dei dati provenienti dallo studio NTCC. 2) L’effetto sulla compliance allo screening verrà osservato principalmente dopo 3 anni. 3)Il progetto è triennale e deve avviarsi nel 2010. Il CPO in particolare avvierà nel 2010 le analisi pooled per definire ii parametri da inserire nel modello. 115 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.024 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: 1) Si è condotto uno studio trasversale in campione stratificato per età di donne afferenti al programma di screening Torinese. E’ stata studiata l’associazione tra prevalenza di infezione e una serie di variabili ottenute nel corso dell’anamnesi o mediante linkage con archivi correnti (storia di screening e caratteristiche socio-demografiche). Lo studio è stato condotto in collaborazione con la IARC e con la Freit Universitet, Amsterdam. I dati sono stati inseriti in analisi pooled sulla distribuzione dei tipi virali e su determinanti dell’infezione a livello internazionale. Nell’ambito del trial NTCC si è studiata la prevalenza pooled di infezione eta-specifica da tipi a rischio medio-alto (inclusi in Hybid Capture 2, HC2) . Si è completata la tipizzazione dei campioni positivi ad HC2 al reclutamento (vedi scheda 3006 punto 2). Per le donne di età 18-24 è stato effettuato il reclutamento e le analisi molecolari. 2)Si è completato il reclutamento delle donne a Torino. 3)Si è definito il protocollo. COLLABORATORI INTERNI: Raffaella RIZZOLO, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: S. Salmaso e S. Donati (ISS). Per il punto (1) collaborazione con IARC Lione(S. Franceschi) e Freit Universitet, Amsterdam (P. Snijders) nell’ambito degli studi trasversali sulla prevalenza di infezione da HPV promossi dalla IARC nonché con i centri partecianti ad NTCC (vedi scheda 3.006). Per il punto (3)collaborazione con Vrije Unversitet Amsterdam, Lunds University, Tampere University, Istitut Català de Oncologia, Scientific Institute for Publc Health Brussels, London School of Hygene, Imperial college London. RISORSE E FINANZIAMENTO: E’ stato finanziato, nell’ambito della ricerca screening, un progetto presentato congiuntamente da CPO Piemonte e Istituto Superiore di Sanità. Il finanziamento è assegnato all’ISS. Il CPO è resposabile del punto (1). Il progetto PREDHICT è stato finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Fremawork Project 7 (coordinamento Vrije Universitet Amsterdam). Il CPO è responsabile del workpackage sull'analisi pooled dei risultati dei trials randomizzati. PUBBLICAZIONI: •CLIFFORD G, GALLUS S, SHIN HR, RONCO G, THOMAS JO, FERRECCIO C, MOLANO M, DE SANJOSE S, SUVIRACH S, AHN PTH, HIEU NT, MATOS E, SNIJDERS P, MUNOZ N, HERRERO R, FRANCESCHI S. Distribution of HPV types in the general popuation: pooled analysis of the IARC multi-centric HPV prevalence survey. Oral communication. Abstract 067. Proceedings 21st International Papillomavirus conference. Mexico City February 20-26 2004. •CLIFFORD G, HERRERO R, MUNOZ N, SNIJDERS P, VACCARELLA S, RONCO G, DE SANJOSÉ S, SHIN H, SUVIRACH S, FRANCESCHI S. Worldwide distribution of HPV types in cytologically normal women: pooled analysis of the IARC HPV prevalence surveys. Proceedings 22nd International Papillomavirus Conference. Vancouver April 30-May 6 2005. •RONCO G, GHISETTI V, SEGNAN N, SNIJDERS PFJ, GILLIO-TOS A, MEIJER CJLM, MERLETTI F, FRANCESCHI S. Prevalence of human papillomavirus infection in women in Turin, Italy. Eur J Cancer 2005; 41: 297-305. •CLIFFORD G, GALLUS S, HERRERO , MUÑOZ N, SNIJDERS PJ.F, VACCARELLA S, ANH P.T.H , FERRECCIO C, HIEU N.T , MATOS E, MOLANO M, RAJKUMAR R, RONCO G, DE SANJOSE S, SHIN HR, SUKVIRACH S, THOMAS JO, TUNSAKUL S, MEIJER CJLM, FRANCESCHI S and the IARC HPV Prevalence Surveys (IHPS) Study Group. Worldwide distribution of HPV types in cytologically normal women: pooled analysis of the IARC HPV prevalence surveys. Lancet 2005; 366: 991-8. •FRANCESCHI S, HERRERO R , CLIFFORD G, SNIJDERS P.J.F., ARSLAN A, ANH PTH, BOSCH FX, FERRECCIO C, HIEU NT, LAZCANO-PONCE E, MATOS E, MOLANO M, QIAO YL, RAJKUMAR R, RONCO G, DE SANJOSÉ S, SHIN HR, SUKVIRACH S, THOMAS JO, QUINT , MEIJER CJLM, MUÑOZ N, AND THE IARC. HPV Prevalence Surveys Study Group. Variations in the age-specific curves of human papillomavirus prevalence in women worldwide. Int J Cancer 2006; 119: 2677-84. •VACCARELLA S, HERRERO R, DAI M, SNIJDERS PJF, MEIJER CJL, THOMAS JO, ANH PTH, FERRECCIO C, MATOS E, POSSO H, DE SANJOSÉ S, SHIN HR, SUKVIRACH S, LAZCANO-PONCE E, RONCO G, RAJKUMAR R, QIAO Y-L, MUÑOZ N, FRANCESCHI S, AND THE IARC. HPV Prevalence Surveys (IHPS) Study Group. Reproductive factors, oral contraceptive use and Human Papillomavirus infection: pooled analysis of the IARC HPV Prevalence Surveys. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006: 2148-53. •RONCO G, GIORGI-ROSSI P. New paradigms in cervical cancer prevention: opportunities and risks. BMC Womens Health 2008; 8: 23. •GIORGI-ROSSI P, RONCO G, SEGNAN N, BORGIA P. Screening e vaccini: verso un programma integrato di prevenzione del cervicocarcinoma. Epidemiol. Prev.2008;32:238-43. 116 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.025 Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali Assessing the role of fecal DNA testing in selecting FOBT positive subjects with advanced colonic neoplasia RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Utilizzando il test immunologico per la ricerca del sangue occulto fecale nei programmi di screening di popolazione si osservano valori di prevalenza di lesioni avanzate (adenomi avanzati o cancro) in pazienti positivi al test variabili tra il 30 e il 40%. Occorre anche considerare che una quota pari al 10-15% delle persone con FOBT positivo rifiuta di sottoporsi alla colonscopia e in una analoga quota di casi la colonscopia non viene completata per intolleranza del paziente o per difficoltà tecniche dovute ad inadeguata preparazione o a situazioni anatomiche sfavorevoli. Ipotizzando che la prevalenza di lesioni avanzate sia uguale in chi rifiuta l’esame e in chi accetta di effettuarlo e che in caso di colonscopia incompleta il rischio di perdere lesioni significative sia di circa il 30%, si può stimare che, con una proporzione del 5% di test positivi, per ogni 1.000 persone che si sottopongono a FOBT, vi siano 3-4 persone con lesioni avanzate che non vengono riconosciute. La disponibilità di un test più specifico del FOBT e meno invasivo della colonscopia, che permettesse di selezionare i soggetti positivi al FOBT portatori di lesioni, potrebbe quindi favorire un uso più efficiente delle risorse endoscopiche e permettere di concentrare l’attenzione su pazienti che hanno una probabilità molto elevata di essere portatori di lesioni avanzate. •Valutare il valore predittivo negativo del test per la determinazione del DNA fecale per la diagnosi di lesioni neoplastiche del colon in pazienti con FOBT positivo. •Valutare il rapporto costo efficacia dell’utilizzo del DNA fecale come triade nei soggetti FOBT positivi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio prospettico sui pazienti, di età compresa tra 50 e 69 anni, arruolati in programmi di screening di popolazione. A ciascun soggetto positivo al test FOBT verrà richiesto di effettuare il test per il DNA fecale e, indipendentemente dall’esito, verrà comunque sottoposto a colonscopia, come da usuale protocollo del programma. Sono eleggibili per l’analisi solo i casi in cui i pazienti con FOBT positivo hanno effettuato la determinazione del DNA fecale e hanno eseguito una colonscopia completa. Verranno usati kit per la determinazione di serie di marcatori (K-ras, P53, long-DNA, Bat26, Bat25, Bat 40, vicentina SPNRF2). E’ previsto il reclutamento di 500 pazienti positivi al FOBT, assumendo di arrivare a disporre di 350 casi con colonscopia completa ed esame dei marcatori DNA validi. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista del reclutamento è 6 mesi a partire dall'approvazione da parte del comitato etico Aziendale. 117 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.025 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato definito il protocollo dello studio e sono stati identificati i centri partecipanti e il laboratorio di riferimento. IL laboratorio ha condotto una serie di valutazione sulla stabilità e modalità di conservazione dei campioni fecali e ha steso un protocollo operativo che comprende le indicazioni per lo stoccaggio e la conservazione dei campioni. Sono state avviate le procedure per l'acquisizione del materiale (provette e congelatore) necessario per lo studio. Il protocollo, approvato dal comittao etico del centro di Firenze è stato sottoposto al comitato etico dell'AOU S Giovanni Battista. COLLABORATORI INTERNI: Carlo SENORE, Marco SILVANI COLLABORATORI ESTERNI: CENTRI PARTECIPANTI: Firenze (CSPO- Carozzi); Forlì (F Falcini); Milano (L Bisanti); Verona (A Ederle). RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi del programma PIO. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 118 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la sigmoidoscopia Assessing the role of virtual colonoscopy in screening for colorectal cancer. A comparison with sigmoidoscopy RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto ircc Candiolo – im3D - CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare il costo efficacia del programma di screening utilizzante FS o CTC. È di interesse la misura dei seguenti parametri precoci di impatto: •Tasso di partecipazione al primo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test di screening di primo livello (FS ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di soggetti invitati. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione grezza e di quella corretta. •Tasso di partecipazione al secondo invito, ovvero, il numero di soggetti che hanno effettuato un test di screening di primo livello (FOBT ovvero CTC), entro 6 mesi dalla data di invito, sul totale di soggetti che hanno rifiutato il primo invito. Nello specifico, sarà effettuata la valutazione dell’adesione grezza e di quella corretta. •Tasso di approfondimento diagnostico totale, ovvero la percentuale di soggetti che effettuano un approfondimento diagnostico tra quelli aderenti all’esame di primo livello. Questi ulteriori approfondimenti (immediati e non, invasivi e non invasivi) vengono eseguiti per motivi medici per chiarire la natura di un’anomalia evidenziata dal test di primo livello. •Rapporto tra il numero di soggetti con diagnosi istologica di lesioni avanzate e/o cancri negli individui sottoposti a procedura endoscopica e/o chirurgica •Tasso di identificazione totale, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con lesioni avanzate e/o cancro identificati allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening. •Tasso di identificazione di CCR, ossia, il rapporto tra il numero di soggetti con cancro identificati allo screening ed il numero di soggetti sottoposti allo screening. •I costi del programma OBIETTIVI SECONDARI Accettabilità e sicurezza dei test di screening proposti •Confronto delle performance diagnostiche di diversi paradigmi di lettura degli esami di CTC in programmi di screening •Presenza di eventi avversi •Impatto del modello organizzativo di telediagnosi sui costi •Riscontri extra-colici: frequenza, caratteristiche, impatto sui costi di implementazione programma di prevenzione per CCR. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La popolazione bersaglio dello screening è rappresentata da persone asintomatiche, a rischio intermedio per CCR, che compiono 58 anni nell’anno di esecuzione dello screening. I criteri di inclusioni e le procedure di verifica dell’eleggibilità, condotte attraverso la collaborazione con i medici di famiglia sono quelle adottate nel programma regionale di screening. Le procedure seguite per l’invito e l’esecuzione della FS e del FOBT (per i non-aderenti alla FS o alla CTC), così come la gestione dei pazienti invitati ad affettuare un approfondimento con colonsxcopia, sono quelle utilizzate nel programma regionale piemontese. Per quanto riguarda la CTC, il paziente elucidato dei possibili rischi connessi all’esecuzione dell’esame di CTC firma il consenso informato. Le immagini tomografiche sono acquisite secondo un protocollo standard e inviate, utilizzando la rete telematica a larga banda, all’unità centralizzata. Un 119 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 radiologo dedicato referta l’esame di CTC con modalità CAD assistita (CAD come “primo lettore”) e redige il referto, che viene trasmesso al centro ove è stata originariamente eseguita l’acquisizione tomografica. La comunicazione del referto al paziente e l’organizzazione dell’appropriato follow up sono gestite dall’unità periferica. Le azioni successive di follow up, congrue con il referto, sono pianificate in tal modo: •Referto di tipo C0 - Studio inadeguato: il soggetto è invitato ad efftuare una FS o a ripetere l’esame •Referto di tipo C1 - Colon Normale o con lesioni < 6 mm: il soggetto è invitato a sottoporsi al test del FOBT ad una distanza temporale di due anni. •Referto di tipo C2-C3-C4 - Colon con polipi > 6 mm Il paziente è invitato alla colonoscopia per polipectomia o altri appropriati trattamenti terapeutici. La preparazione all’esame prevede una dieta priva di scorie nei due giorni precedenti l’esame CTC, con assunzione di una bustina di Movicol per 3 volte al giorno e di due litri di acqua al giorno. Due ore prima dell’esecuzione dell’esame di CTC assume in ospedale 50 ml di Gastrografin diluito in un litro di acqua. La procedura di randomizzazione avrà base individuale. Sarà prevista la possibilità di “forzare” la randomizzazione solo nel caso di membri appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi. In una prima fase, per stimare l’adesione all’invito, i soggetti vengono assegnati secondo una lista casuale o al braccio della FS oppure a quello della CTC (rapporto 2:1) •Pazienti randomizzati al braccio FS che non aderiscono al programma sono successivamente randomizzati ad un secondo invito ad aderire al braccio FOBT o al braccio CTC (rapporto 1:1). •Pazienti randomizzati al braccio CTC che non aderiscono al programma sono successivamente randomizzati ad un secondo invito al braccio FOBT In una seconda fase, per valutare la DR ottenibile con le due strategie, alle persone invitate allo screening che contattano il centralino per fissare l’appuntamento per il test verrà proposta l’opzione di entrare nello studio. Coloro che aderiscono verranno randomizzati (rapporto 1:1) ad effettuare una FS o una CTC. La numerosità prevista per la prima fase è di 800 pazienti per il braccio FS e 400 per il braccio CTC; per la seconda fase sono necessari circa 2.300 esami in ciascun braccio. SCALA DEI TEMPI: La durata prevista del reclutamento è 2 anni a partire dall’autunno 2009. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato definito e approvato dal Comitato Etico, il protocollo dello studio; è stata stipulata nell’autunno 2008 la convenzione tra azienda iM3d, Regione a ASO S Giovanni Battista, per la gestione dei fondi dello studio. E’ stato complettao lo studio preliminare di valutazione dell’accuratezza della modalità di lettura con CAD (come primo o secondo lettore) ed è sttao avviato il secondo studio preliminare di valutazione della performance del CAD in pazienti con preparazione intestinale ridotta e marcatura delle feci (reclutati 100 pazienti su un totale di 200 previsti). Sono in fase di sviluppo le modifiche da apportare al programma gestionale dello screening per la gestione delle attività previste dallo studio. COLLABORATORI INTERNI: Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: TORINODaniele Regge (coordinatore), Patrizia della Monica, Davide Dettori, Loredana Correale CENTRI PARTECIPANTI: Biella , Novara-Borgomanero (dr. Magnani) ULSS 20- Verona (Dr. A Ederle). 120 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.026 RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi dell’assessorato all’innovazione tecnologica e della ditta i-M3d. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 121 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.027 Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici Interventions to reduce the inequalities in accessing screening and to increase the participation in the target population, with specific focus on disadvantaged sub-groups RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Questo progetto è inserito nell’ambito del Programma Integrato in Oncologia (PIO), finanziato dal Ministero della Salute nel corso del 2007, all’interno dell’area tematica Sperimentazione di modelli di intervento di prevenzione primaria e secondaria e del sottoprogetto Prevenzione secondaria in oncologia: sviluppo dei modelli organizzativi, innovazione tecnologica e miglioramento della performance. OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Questo progetto ha i seguenti obiettivi primari: 1.indagare, attraverso approcci sia di tipo epidemiologico che sociologico, le cause della variabilità intra e interregionale nella partecipazione ai programmi di screening organizzato (mammella, cervice, colon retto) 2.sviluppare modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità dell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione. Obiettivi secondari: 1. indagare le caratteristiche organizzative e procedurali dei programmi di screening italiani con particolare riferimento a quelle per le quali è stata osservata in letteratura un’associazione positiva con i dati di partecipazione rilevati dalle survey annuali (GISMa, GISCI e GISCoR); 2. indagare l’interazione tra screening organizzato e screening opportunistico sui livelli di copertura e partecipazione; 3. affiancare a metodologie di tipo quantitativo approcci qualitativi nella valutazione di alcune variabili quali le percezioni, le attitudini ed i valori della popolazione partecipante e non partecipante ai programmi di screening; 4. valutare l’impatto di diversi modelli organizzativi e diverse modalità di comunicazione sulle opportunità di accesso agli screening di diversi sottogruppi di popolazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Indagine e valutazione delle caratteristiche organizzative dei programmi di screening nelle aree coinvolte (tramite un questionario creato ad hoc). - Stima dell’attività di screening non organizzato presente nelle aree coinvolte attraverso l’utilizzo di dati correnti (schede di refertazione ambulatoriale), dati provenienti da indagini nazionali (ISTAT-PASSI) ed interviste dirette alla popolazione. - Valutazione, attraverso indagini di tipo qualitativo, (focus groups/interviste) delle aspettative, attitudini e barriere percepite dalla popolazione partecipante e non ai programmi di screening. - Elaborazione e sperimentazione di un modello organizzativo in tre realtà coinvolte. - Valutazione finale (raccolta ed elaborazione dei dati). - Identificazione e costituzione, all’interno delle aree coinvolte nel progetto, di un gruppo di lavoro multidisciplinare in cui, oltre alle realtà sanitarie, sociali e dell’associazionismo siano fortemente coinvolti mediatori/trici culturali ed esperti nel campo della comunicazione. - Pianificazione di un’indagine quantitativa e qualitativa relativa agli specifici ambiti di intervento (analisi dei dati di adesione allo screening per i vari sottogruppi di popolazione; revisione della 122 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.027 letteratura scientifica; analisi, valutazione e revisione dell’attuale modello organizzativo e degli strumenti informativi attualmente in uso dai programmi). - Definizione per ogni specifico sottogruppo di possibili modelli organizzativi e strategie informative da testare nelle singole realtà (esempi: materiale informativo multilingue e target-specifico; focus groups con l’utenza e gli operatori; coinvolgimento di mediatori culturali, medici di medicina generale, associazioni culturali, e di volontariato, campagne informative, unità dedicate allo screening). - Sperimentazione dei modelli organizzativi e delle strategie comunicative identificate (fase pilota). - Verifica dell’impatto delle nuove modalità organizzative e di comunicazione in termini di gradimento e adesione della popolazione allo screening. - Valutazione finale del progetto. SCALA DEI TEMPI: Attività effettuata Le attività principali svolte nel 2009 sono state le seguenti nei vari ambiti del progetto. - Adesione/fidelizzazione allo screening: a) sono stati confrontati i dati delle donne invitate/aderenti alle prime volte e alle volte successive ai programmi di screening mammografico in Italia, nella fascia di età 50-69 anni, e per ogni singola fascia di età per le regioni coinvolte nel progetto. b) E’ stata pianificata l’analisi sul confronto dell’adesione ai tre screening (mammografico, citologico e colorettale) nella popolazione tra i 50-54 anni. c) Sono stati definiti in modo preciso e condiviso tutti criteri per l’effettuazione dell’indagine sulla fidelizzazione (selezione della coorte di donne, variabili di screening da raccogliere, dati anagrafici, dati da ricostruire sui centri e sul territorio, possibile utilizzo dell’indice di deprivazione Istat). Verrà effettuata un’unica analisi inserendo opportuni correttivi per tenere conto delle differenze tra i centri coinvolti, ad esempio la diversa anzianità dei vari programmi di screening. - Sottogruppi specifici e screening: a) Sono state preparate 2 schede, una per la raccolta dei dati qualitativi relativi alle esperienze di progetti di screening attivati nelle regioni partner e una per la raccolta dei quantitativi sullo screening e partecipazione della popolazione immigrata. b) Sono state condotte delle interviste a testimoni privilegiati che operano nell’ambito sociosanitario e dello screening e che sono coinvolti in attività con le popolazioni straniere e tematiche di salute. c) E’ stato pianificato un corso di formazione, con la partecipazione della Dott.ssa Lai Fong Chiu docente presso l’Institute Health Science and Public all’Università di Leeds – UK, sul tema della promozione dell’accesso allo screening delle popolazioni immigrate. E’ stata infine valutata la possibilità di pianificare un Convegno/seminario per la presentazione dei risultati del progetto. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Attività prevista nel 2010 Nel corso del 2010 si prevede di: - valutare la partecipazione delle donne invitate per la prima volta allo screening mammografico per stimare l’impatto dello screening sulla popolazione target mai invitata; - confrontare l’adesione ai tre screening in quel sottogruppo di popolazione che riceve l’invito ad effettuare tutti e tre i test. - valutare il grado di fidelizzazione da parte dell’utenza ai tre screening, correlandolo a variabili di tipo organizzativo, socio-demografico e censuale; - produrre un documento di sintesi dello ‘stato dell’arte’ su stranieri e screening; - organizzare e svolgere un corso di formazione sul tema della promozione dell’accesso allo screening per la popolazione immigrata; - pianificare un convegno/seminario per la presentazione dei dati del progetto. 123 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.027 COLLABORATORI INTERNI: Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero della Salute Possibili co-finanziamenti da parte delle Regioni coinvolte. PARTNERS COINVOLTI: Regione Piemonte – CPO Centro di Prevenzione Oncologica in Piemonte, Torino Regione Toscana – ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze Regione Lazio – Laziosanità – Agenzia di Sanità Pubblica Regione Veneto – Istituto Oncologico Veneto IRCSS di Padova Regione Umbria – Azienda Sanitaria Locale 2, Perugia Regione Emilia-Romagna – Unità complessa senologia AUSL Bologna PUBBLICAZIONI: Produzione di materiale informativo adattato per specifici sottogruppi di popolazione, relazione sullo “stato dell’arte relativo a stranieri e screening”, report di attività intermedi e finali. 124 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.028 Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening mammografico, cervicale e del colon retto Implementation of a regional service for monitoring the cancers detected by mammography, cervical and colorectal screening programmes in Piedmont RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Scopo del progetto è di creare un servizio (Service) che operi a livello regionale e svolga una funzione di supporto agli operatori dei dipartimenti di screening piemontesi (mammografico, cervicale e del colon retto) nel processo di monitoraggio e raccolta dei dati indispensabili per valutare la qualità e l’impatto del processo di screening. Il Servizio avrà inoltre lo scopo di promuovere l’interazione con e tra le unità organizzative e valutative dello screening di ciascun dipartimento (UVOS) e fornire supporto metodologico e organizzativo per l’ottimizzazione dell’analisi e della raccolta dei dati. In prospettiva, il Service regionale per la valutazione di processo e d’impatto dei programmi di screening mammografico, cervicale e del colon retto potrà estendere la propria attività anche a livello di follow up di mortalità e di follow up clinico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il Service dovrebbe svolgere diverse funzioni tra cui la centralizzazione degli archivi utilizzati negli screening per la ricerca dei casi screen-detected e dei casi intervallo (attività da svolgersi in collaborazione con il Registro Tumori). All’interno di tali funzionalità un importante ruolo è svolto dal processo di ricerca e raccolta delle cartelle cliniche le cui informazioni sono poi registrati con i sistemi SQTM, Serena ed SQTC. Le azioni da svolgersi sono quindi molteplici: 1.completamento dell'analisi della situazione attuale nei 3 screening; 2.messa a punto del protocollo definitivo; 3.realizzazione del sistema informativo; 4.integrazione tra il Service ed SQTM web; 5.formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale; 6.sperimentazione sul territorio regionale; 7.analisi di fattibilità dell’incrocio dei dati con i dati del Registro Tumori per la ricerca dei casi intervallo. SCALA DEI TEMPI: Attività effettuata Il gruppo tecnico ha realizzato, come da obiettivo e metodologia del progetto, le funzionalità di routine e più precisamente il follow up dei casi identificati allo screening (indicazione all’intervento/trattamento) per lo screening mammografico e citologico e il follow up sui casi intervallo (probabili casi intervallo) solo per lo screening mammografico. E' in corso l'analisi di fattibilità per quanto riguarda lo screening colorettale. E' stato realizzato il sistema informativo di supporto al Service per uniformare parte delle procedure interne ad ogni programma di screening per quanto riguarda la gestione delle procedure di record linkage. L’applicativo è stato poi sperimentato a livello regionale. La sperimentazione, effettuata al momento 125 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.028 solo per lo screening mammografico, ha permesso di: -incrociare gli archivi CSI con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) restituendo ad ogni dipartimento l’elenco delle cartelle da richiedere; -raccogliere i dati necessari per la ricerca dei casi intervallo. Il lavoro è stato coordinato dal CPO Piemonte con frequenti contatti con i vari dipartimenti piemontesi per lo scambio delle informazioni relative alle cartelle cliniche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Per l’anno 2010 si prevede di: - proseguire l’attività di routine per lo screening mammografico, in particolare integrando il Service con SQTM web; - organizzare un corso di formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale; - implementare l'attività sullo screening colorettale; - sviluppare l’attività per lo screening citologico; - effettuare un’analisi delle situazioni dei registri delle anatomie patologiche. COLLABORATORI INTERNI: Marco CALCAGNO, Luisa GALLESIO, Federica GALLO, Pamela GIUBILATO, Nereo SEGNAN, Valeria STEFANINI RISORSE E FINANZIAMENTO: CCM Ministero della Salute- Centro per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie. PUBBLICAZIONI: A fine progetto. 126 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.030 Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale Pilot project on the use of Human Papillomavirus DNA testing as primary screening test for cervical cancer precursors RESPONSABILE: Dr. Guglielmo RONCO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’applicabilità pratica e la sostenibilità dello screening cervicale basato sul test per il DVA di HPV nella pratica routinaria. In particolare, valutare l’impatto organizzativo l’adesione allo screening con HPV rispetto a quello citologico e i costi, testare in una situazione routinaria i sistemi di controllo di qualità già sperimentati entro lo studio NTCC, definire gli indicatori di processo e i valori di riferimento con il nuovo sistema, mettere a punto sistemi informativi adeguati alla gestione e a produrre gli indicatori suddetti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Verranno incluse le donne che fanno parte della popolazione-obiettivo (residenti di età 25-64 anni) dei dipartimenti di screening di Torino e Ivrea. Verranno escluse le donne già reclutate nello studio NTCC. Metà della popolazione femminile verrà assegnata alla citologia convenzionale e metà al test HPV sulla base dell’anno di nascita. I prelievi verranno effettuati negli usuali centri di prelievo. Alle donne che fanno test per il DNA virale (Hybrid Capture 2) verranno effettuati due prelievi, uno per un vetrino citologico convenzionale e l’altro (come secondo) per il test HPV stesso. Inizialmente verrà effettuato il solo test HPV per tutte le donne del gruppo. Le donne negative al test HPV verranno inviate per un nuovo round di screening alla scadenza standard per il gruppo. Per le sole donne positive verrà colorato e letto lo striscio citologico. Quelle con citologia (che sarà classificata secondo il sistema TBS 2001) ASC-US o più grave verranno inviate direttamente in colposcopia. Quelle con citologia normale verranno re-invitate a un anno di distanza per ripetere il test HPV e inviate in colposcopia solo se esso permane positivo. Le donne che fanno la citologia come test primario seguiranno i protocolli standard. Prudenzialmente le donne negative al test HPV verranno inizialmente re invitate per un nuovo round di screening alla scadenza dei 3 anni raccomandata attualmente in Italia. Il sistema informativo verrà modificato in modo da provvedere alla gestione delle donne secondo il protocollo sopra indicato e all’acquisizione automatica dei risultati dei test. Verranno raccolti diversi parametri per la valutazione e paragonati tra le due modalità di screening. Verrà svolta un’analisi economica per valutare i costi per donna sottoposta a screening e per lesione trovata. Verranno applicati i sistemi di controllo di qualità precedentemente adottati per lo studio NTCC e ne verranno registrati ed analizzati i risultati. SCALA DEI TEMPI: Nel 2010 avvio dell'attività. Prime analisi su adesione, richiami, invio in colposcopia e costi. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Definito disegno ed ottenuto finanziamento. Eseguite analisi modifiche sistema informativo. Definita organizzazione. Sono stati inviati i primi inviti. 127 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.030 COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Nereo SEGNAN RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento del Ministero del Welfare (CCM, fondi ex L138). Il progetto è cordinato dal CPO e coinvolge anche la Regione Emilia-Romaga e la provincia Autonoma di Trento. PUBBLICAZIONI: A fine progetto. 128 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.031 Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia Improving control of health inequalities in Italy RESPONSABILE: Dr.ssa Livia GIORDANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il progetto si pone l’obiettivo di censire, informare, promuovere, sostenere e coordinare le principali iniziative di ricerca/intervento italiane, mirate ad elaborare nuova conoscenza e a preparare competenze sulle azioni utili al controllo delle disuguaglianze sociali di salute. Per la parte di contributo del CPO Piemonte, gli obiettivi specifici sono: 1.Costruire e diffondere un modello concettuale di riferimento per lo studio dell’equità nel percorso di screening ed assistenziale del tumore della mammella; 2.Aggiornare le conoscenze di letteratura già esistenti per quanto riguarda l’equità nel percorso assistenziale del tumore della mammella in Italia; 3.Utilizzare le fonti informative esistenti per colmare eventuali lacune, in particolare in relazione a diseguaglianze nella copertura del programma, adesione all’invito, incidenza di tumore e stadio alla diagnosi, qualità della diagnosi e del trattamento in termini di tempestività e appropriatezza, e sopravvivenza; 4.Identificare aree critiche nell’organizzazione dei servizi di prevenzione e cura del tumore della mammella che necessitino di specifici interventi di contrasto alle diseguaglianze di salute. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: MATERIALI E METODI - Revisione della letteratura sul tema dell’equità nel percorso assistenziale del tumore alla mammella in Italia; - Indagini sulle cause di variabilità intra e interregionali nella partecipazione e delle valutazioni di modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità nell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione; - Monitoraggio delle diseguaglianze sociali tramite procedure automatiche di record-linkage per arricchire fonti informative sanitarie con l’informazione socioeconomica e occupazionale individuale rilevata al censimento; - Costruzione di modelli multivariati in grado di evidenziare il peso relativo dei diversi fattori, di screening, clinici e socioeconomici, sulla variabilità degli indicatori selezionati. RISULTATI ATTESI La recente Comunicazione della Commissione Europea su “Solidarity in health: reducing health inequalities in the EU” parte dalla constatazione che sia nelle politiche Europee sia nella programmazione delle politiche della maggior parte dei Paesi Membri non c’è ancora abbastanza consapevolezza delle disuguaglianze di salute e delle loro conseguenze. La Comunicazione stimola a misurarsi con queste sfide, proponendo di migliorare la capacità di monitorare le disuguaglianze, di raccogliere ed applicare le prove di efficacia degli interventi di controllo, di stimolare l’impegno delle amministrazioni nazionali regionali e locali e dei principali attori sociali a coordinare le proprie politiche in questo senso, valorizzando gli incentivi e l’assistenza che le politiche europee possono assicurare. Raccogliendo tali stimoli, il presente progetto si propone di coordinare e mettere in rete tutte le iniziative tecnico-scientifiche in grado di accompagnare le risposte nel contesto italiano. 129 Prevenzione secondaria Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 3.031 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: ATTIVITA’ Il contributo specifico del CPO consisterà nella ricerca di punti critici per le disuguaglianze di salute nei percorsi preventivi ed assistenziali dei tumori oggetto di screening. In particolare, stante la ricchezza delle fonti informative disponibili, in questa fase sperimentale delle attività ci si concentrerà sullo screening per il tumore della mammella in alcune regioni italiane (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Umbria), attivamente e stabilmente coinvolti e nello screening mammografico e per le quali è possibile ottenere anche informazioni di buona qualità sullo stato socioeconomico delle donne sottoposte a screening. In queste regioni sono già in corso delle indagini sulle cause di variabilità intra e interregionali nella partecipazione e delle valutazioni di modelli organizzativi, di monitoraggio e di comunicazione per migliorare l’equità nell’accesso di particolari sottogruppi della popolazione. Gli esiti di queste valutazioni consentiranno l’identificazione dei principali meccanismi di generazione di disuguaglianze nei processi e negli esiti dello screening del tumore della mammella, suscettibili di correzione. COLLABORATORI ESTERNI: PARTNERS COINVOLTI: ASL TO3 Agenzia Regionale di Sanità (ARS) della Toscana Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ARSS) Emilia-Romagna Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AgeNaS) ASL RME Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Epidemiologia Clinica-Descrittiva Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO)- S.C. Biostatistica Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) Università di Torino, Dipartimento di Scienze Sociali Università di Torino, Dipartimento di Economia Cognetti De Martiis Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO) RISORSE E FINANZIAMENTO: Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti ed il contrasto delle malattie della povertà. PUBBLICAZIONI: Gli output previsti dal programma sono: - un rapporto finale di sintesi dei risultati - un seminario nazionale di presentazione e discussione dei risultati 130 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.001 Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after environmental and occupational exposure to asbestos in the area of Casale Monferrato, Italy RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico Coordinamento del CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare la relazione tra esposizione non lavorativa ad amianto e mesotelioma maligno della pleura, con approfondimento sulla distribuzione spaziale del rischio di malattia. La valutazione del rischio legato all’esposizione ambientale ad amianto viene effettuata controllando per l’esposizione domestica e lavorativa. I dati di base per questo studio sono stati prodotti da una serie di studi caso controllo che sono stati condotti nella zona: uno studio caso controllo di popolazione nella ASL di Casale Monferrato (casi incidenti 1987-94), un successivo studio a Casale Monferrato e nell’area di Torino (studio multicentrico internazionale, casi incidenti 1995-97), un ulteriore studio in corso a Casale Monferrato. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I dati di base per la valutazione sono forniti dalle storie abitative dei casi e dei controlli inclusi negli studi epidemiologici caso-controllo svolti nell’area di Casale Monferrato. I dati raccolti durante le interviste sono stati verificati chiedendo a tutti i comuni interessati di fornire un supplemento di indicazioni sugli indirizzi a cui hanno abitato i soggetti nello studio, con indicazioni della sezione di censimento e di altre informazioni utili per georeferenziare gli indirizzi. Le coordinate geografiche degli indirizzi vengono rilevate utilizzando sia metodi cartografici (fino al 2003) sia il GPS. Sono state testate anche le possibilità offerte dai sistemi cartografici di libero accesso su internet (es. Google Maps) che hanno dato ottimi risultati nelle analisi preliminari. La stima del rischio di mesotelioma viene condotta con metodi di regressione, in modo da controllare per l’effetto di esposizione lavorativa e domestica ad amianto. SCALA DEI TEMPI: Analisi dati nel 2009 - 2010. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono in corso le analisi dei dati relativi al set di casi incidenti nel periodo 2001-2006 e dei relativi controlli. E’ in corso la georeferenziazione in modo da verificare i risultati con un set indipendente di dati e quindi ripeterle su un insieme di circa 25 casi e 500 controlli. In tali analisi sarà in particolare esplorato se si verifichino cluster di casi di mesotelioma nell’area. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI L'indagine ha definito con la precisione attesa l'andamento spaziale del rischio di mesotelioma, che mostra un andamento decrescente con centro sullo stabilimento Eternit. Sono stati individuati alcuni clusters di casi, che potranno essere approfonditi su una serie più numerosa di soggetti. Tali clusters non sono però tali da alterare sostanzialmente l'andamento spaziale secondo un modello che considera la distanza dallo stabilimento quale il principale fattore di variazione. 131 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.001 COLLABORATORI INTERNI: Milena MAULE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso, A. Biggeri. RISORSE E FINANZIAMENTO: I precedenti studi caso-controllo hanno ricevuto finanziamenti CEE (Europa contro il Cancro), Ispesl ed AIRC. NOTE: CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi) PUBBLICAZIONI: •MAGNANI C, LEPORATI M. Mortality from lung cancer and population risk attributable to asbestos in an asbestos cement manufacturing town in Italy. Occup Environ Med 1998; 55: 111-4. •MAGNANI C, MOLLO F, PAOLETTI L, BELLIS D, BERNARDI P, BETTA P, BOTTA M, FALCHI M, IVALDI C, PAVESI M. Asbestos lung burden and asbestosis after occupational and environmental exposure in an asbestos cement manufacturing area: a necropsy study. Occup Environ Med 1998; 55: 840-6. •MAGNANI C, AGUDO A, GONZALEZ CA, ANDRION A, CALLEJA A, CHELLINI E, DALMASSO P, ESCOLAR P, HERNANDEZ S, IVALDI C, MIRABELLI D, RAMIREZ J, TURUGUET D, USEL M & TERRACINI B. Multicentric study on malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. Br J Cancer 2000; 83: 104-11. •MAGNANI C, DALMASSO P, BIGGERI A, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Increased risk of malignant mesothelioma of the pleura after residential or domestic exposure to asbestos: a case-control study in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect 2001; 109: 915-9. •MAGNANI C. Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated with asbestos cement production. The case of Casale Monferrato, Italy. Can Mineral 2001; 5: 29-36. •SILVESTRI S, MAGNANI C, CALISTI R, AND BRUNO C. The experience of the Balangero chrysotile asbestos mine in Italy. Health effects among workers mining and milling asbestos and the health experience of persons living nearby. Italy. Can Mineral 2001; 5: 177-86. •MOLLO F, MAGNANI C, et al. The attribution of lung cancers to asbestos exposure: a pathologic study of 924 unselected cases. Am J Clin Pathol 2002; 117: 90-95. •MIRABELLI D, MAGNANI C. Interaction between occupational and environmental exposure to asbestos. Epidemiologic survey. G Ital Med Lav Ergon 2003; 25: 402-4. •MAGNANI C. SV40, genetic polymorphism and mesothelioma. Pathological and epidemiological evidence. Med Lav 2005: 96: 347-53. •Magnani C, Ferrante D e Amendola P Frequenza di tumori ed esposizione ad amianto nell’industria del cemento amianto. Eur.J.Oncol. 2007; 12:81-88. •MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO C, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling Mesothelioma Risk Associated with Environmental Asbestos Exposure. Env Hlt Persp 2007; 115:1066-1071. •Dreassi E, Lagazio C, Maule MM, Magnani C, Biggeri A. Sensitivity analysis of the relationship between disease occurrence and distance from a putative source of pollution. Geospat Health. 2008; 2:263-71. •Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. Cancer mortality and Incidence in a cohort of Wives of Asbestos Workers in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect. 2007; 115: 1401-1405. •Mirabelli D, Stura A, Gangemi M, Bertolotti M, Maule MM, Magnani C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, 1990-2001. Epidemiol Prev 2007; 31: 132-8. •Adesi FB, Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. [Mortality from pleural and peritoneal cancer in a cohort of asbestos workers, many years after start of the exposure: possible role of fibers clearance] G Ital Med Lav Ergon. 2007; 29(3 Suppl):346-8. •BARONE-ADESI F, FERRANTE D, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B, MAGNANI C. Long-term mortality from pleural and peritoneal cancer after exposure to asbestos: Possible role of asbestos clearance. Int J Cancer 2008; 123: 912-6. (IF 4.555) •BERTOLOTTI M, FERRANTE D, MIRABELLI D, BOTTA M, NONNATO M, TODESCO A, TERRACINI B, MAGNANI C. [Mortality in the cohort of the asbestos cement workers in the Eternit plant in Casale Monferrato (Italy)] Epidemiol Prev 2008; 32: 218-28. •MAGNANI C, FERRANTE D, BARONE-ADESI F, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B. Cancer risk after cessation of asbestos exposure. A cohort study of Italian asbestos cement workers. Occup Environ Med 2008; 65: 164-70. •Sono stati presentati dati preliminari a due convegni scientifici ed alla Conferenza Nazionale Amianto. 132 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.002 Approfondimenti sulla patologia da amianto a Casale Monferrato Follow-up study on asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico. Partecipazione a programma coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Monitorare l’andamento dell’epidemia di mesotelioma in corso a Casale Monferrato, estendere la valutazione della frequenza di patologia da amianto tra gli ex dipendenti ETERNIT e di valutare la frazione di casi di mesotelioma attribuibile a diverse modalità di esposizione. Il programma si articola in tre progetti: il primo relativo alla sorveglianza dell’epidemia di mesotelioma maligno, il secondo all’aggiornamento delle coorti degli ex-dipendenti della Eternit e delle loro mogli ed il terzo alla sorveglianza della frequenza di ricoveri ospedalieri ed alle cause di ricovero tra le persone comprese nelle stesse coorti e nella popolazione generale della ASL. L’attività di rilevazione periodica dei casi di mesotelioma è trattata anche nella scheda 4.003 (Responsabile dr. Dario Mirabelli). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono adottati i metodi già descritti nelle schede relative ad altri studi. In particolare: -i metodi adottati per la rilevazione dei casi e per l’individuazione dei casi incidenti e per le interviste sono descritti nella scheda 4.003; -i metodi per gli studi di coorte corrispondono a quelli adottati routinariamente in queste indagini e si basano sull’accertamento dello stato in vita presso le anagrafi dei comuni di residenza. L’esposizione è definita in base ai dati sul periodo lavorativo e, se disponibili, sulle mansioni svolte e sui livelli di esposizione. Per la valutazione della frequenza di ricoveri, è stato effettuato un linkage nominativo con l’elenco dei dipendenti Eternit e quindi sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione specifici per i residenti nella ASL di Casale che hanno lavorato in tale azienda e per quelli che non vi hanno lavorato. Le analisi dei dati degli studi di coorte sono condotte in modo da valutare l'andamento del rischio di patologia neoplastica con la durata di esposizione, la latenza ed il tempo dalla cessazione dell'attività in azienda. SCALA DEI TEMPI: Lo studio ha avuto inizio il 1° Settembre 2000, e l’attività di rilevazione ed intervista dei casi è iniziata dal 1.1.2001. Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste - Attività svolta in modo continuo (collaborazione con il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (v. scheda 4.003). Follow-up coorti - Aggiornamento al 31-12-2008 in corso Analisi coorti - seguirà l’aggiornamento del follow-up Analisi studio caso controllo - In corso Analisi tassi di ospedalizzazione - Completato il linkage con le SDO e l’analisi dei tassi di ospedalizzazione. Attività conclusa. 133 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.002 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ in corso l’aggiornamento del follow-up degli studi di coorte. Si prevede un’analisi dei dati aggiornati nel 2009, anche in occasione di uno studio multicentrico con altre coorti italiane, inglesi ed australiane sulla mortalità dopo latenza superiore a 40 anni e cessazione dall’esposizione superiore a 30 anni. Nel 2009-2010 verrà anche affrontato il problema della presenza di cause di morte competitive e della necessità delle opportune correzioni nelle analisi dei dati. E’ completata la registrazione su supporto informatico dei dati raccolti con lo studio caso-controllo per il periodo fino al 30 giugno 2006 e relativi controlli. Le analisi statistiche saranno condotte sull’intero data set, nel 2009-2010 (cfr scheda 4-001). Per quanto riguarda il linkage con i ricoveri ospedalieri non si sono osservate differenze, se non per le malattie già associate all’esposizione negli studi di mortalità e non si prevede un’estensione dell’attività a breve. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI Gli studi di coorte confermano l'eccesso di mortalità tra i dipendenti dell'azienda, causato da un aumento delle morti per patologia neoplastica del polmone, della pleura, del peritoneo e per asbestosi. L'andamento del rischio di tumore polmonare e della pleura suggerisce una riduzione dopo oltre 20 anni dalla cessazione dell'attività. L'andamento della mortalità per tumore del peritoneo mostra invece un andamento in continua crescita. L'analisi dei dati di incidenza indica risultati concordanti con quelli mostrati dall'analisi di mortalità. Lo studio di coorte delle mogli dei dipendenti indica un aumento del rischio di mesotelioma pleurico ma non di tumore polmonare. Le analisi dei ricoveri mostrano un aumento dell'ospedalizzazione per patologia respiratoria ma non per le altre cause. COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso. COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI: Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia, Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr. Pietro Comba dell’Istituto Superiore di Sanità. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è stato finanziato dalla ASL 21. PUBBLICAZIONI: Elencate in comune con la scheda 4.001 Ulteriori pubblicazioni attese al termine del progetto. 134 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta di un’attività continuativa svolta per monitorare la frequenza di mesotelioma e definire la possibile esposizione ad amianto dei casi, prevista dal Registro Nazionale Mesoteliomi (RENAM), costituito presso l’ISPESL ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Il Registro dei Mesoteliomi del Piemonte è il Centro Operativo Regionale del RENAM. Obiettivi: Analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte. Raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza. Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La rilevazione per il Registro dei Mesoteliomi Maligni si svolge in due fasi: 1. Rilevazione dei casi con diagnosi istologica o citologica. La rilevazione dei casi incidenti di mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo viene effettuata principalmente con la ricerca attiva dei casi presso i reparti di chirurgia toracica, di pneumologia ed i Servizi di Anatomia Patologica del Piemonte. La ricerca ordinariamente è settimanale e coinvolge gli ospedali dove viene condotta l’attività di intervista (vedi oltre). Nei restanti ospedali viene effettuata una rilevazione straordinaria con cadenza periodica meno frequente (attualmente annuale). 2. Identificazione dei casi di mesotelioma non documentati da un esame isto- o citologico, sulla base dell’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e delle certificazioni di morte. Sono selezionati dagli archivi SDO e dall’archivio delle cause di morte tutti i casi con diagnosi codificata con i codici 163 e 158.8-158.9, corrispondenti rispettivamente alle neoplasie primitive della pleura e del peritoneo. Per i casi non già noti al Registro dei Mesoteliomi viene richiesta e valutata la documentazione clinica. L’intervista ai casi viene effettuata se possibile durante il ricovero durante il quale è stata posta la diagnosi, altrimenti durante successivi ricoveri o a casa. Per effettuare le interviste ai casi durante il ricovero è stato istituito il sistema di rilevazione ordinaria a cadenza settimanale negli ospedali di Torino e cintura e di Casale Monferrato. Questo sistema è stato esteso ad altre aree ad incidenza elevata: attualmente sono coinvolte la ASL CN1 (Cuneo) e l’Ospedale della Carità di Novara. Per tutti i casi viene periodicamente aggiornato lo stato in vita presso le anagrafi comunali, in modo da determinare la sopravvivenza dopo la diagnosi. 135 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 SCALA DEI TEMPI: Attività permanente STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Rilevazione nuovi casi incidenti ed intervisteAttività svolta in modo continuo nel 2009. Rilevazione sistematica degli esami istologici presso i servizi di anatomia patologica (fino al 31-12-2009)- In corso Estrazione dei ricoveri 2007-8 di possibili casi dagli archivi SDO e valutazione della loro documentazione clinica - In corso Analisi tassi di incidenza di mesotelioma a tutto il 2006 - Completata Studio di sopravvivenza dei casi a tutto il 2006 - Completata COLLABORATORI INTERNI: Carol BRENTISCI, Giulia CAMMARIERI DIGLIO, Manuela GANGEMI, Marco GILARDETTI, Milena MAULE, Antonella STURA COLLABORATORI ESTERNI: R. Calisti. L’attività afferisce al Registro Nazionale Mesoteliomi, coordinato dall’ISPESL. L’attività afferisce inoltre al Progetto di ricerca multidisciplinare su presenza, rischio e possibile confinamento o inattivazione degli asbesti e minerali asbestiformi in alcune valli delle Alpi Occidentali (Valli di Susa e di Lanzo), Centro Interdipartimentale per lo Studio degli Amianti e di Altri Particolati Nocivi “Giovanni Scansetti”, per la parte inerente la valutazione del rischio di mesotelioma da esposizioni ambientali. Il RMM è stato la base per la conduzione degli studi caso-controllo descritti alla scheda 4.001 e per quelli in corso, descritti alla scheda 4.023, nonché per l’identificazione dei casi incidenti per gli studi descritti alla scheda 4.002. Collaborano per rilevazione ed interviste a casi operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL Torino 3, Torino 4, Novara, Verbania, Cuneo 1 e Cuneo 2. L’attività svolta nell’ambito territoriale delle ASL 20 e 21 rientra nel quadro dei progetti di ricerca sull’area di Casale Monferrato, oggetto di apposita convenzione con l’ASL 21 e descritta in scheda 4.002. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO NOTE: CONNESSIONI: Registro Tumori, Epidemiologia Clinica PUBBLICAZIONI: •BRETTI S, CASTAGNETO B, CASADIO C, BETTA PG, MAGNANI C, ZAI S. Il mesotelioma pleurico: esperienze integrate. Argomenti di Oncologia 1998; 19: 241-52. •IVALDI C, DALMASSO P, NESTI M, MAGNANI C. Il registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte. Incidenza nel periodo 1990-1995. Epidemiol Prev 1999; 23: 308-15. •COMBA P, MAGNANI C, BOTTI C. Setting priorities for environmental protection from asbestos: ethical aspects. Epidemiol Prev 2000; 24: 85-6. •MAGNANI C, VISCOMI S, DALMASSO P, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Survival after pleural malignant mesothelioma. A population based study in, Italy. Tumori, 2002; 88: 266-9. •NESTI M, MARINACCIO A, GENNARO V, GORINI G, MIRABELLI D, MENSI C, MERLER E, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, TUMINO R; ReNaM Working Group. Epidemiologic surveillance for primary prevention of malignant mesothelioma: the Italian experience. Med Lav 2005; 96: 338-46. •GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, GENNARO V, VIARENGO P, MERLER E, ROBERTI S, MAGNANI C. La sopravvivenza per i casi di mesotelioma: review degli studi pubblicati. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 71-87. •MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, MENSI C, MAGNANI C, MUSTI M. I casi di mesotelioma maligno ad eziologia ambientale e familiare: considerazioni generali ed analisi dei dati ReNaM. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 91-104. •MIRABELLI D, MAGNANI C. Regione Piemonte: Centro operativo regionale (COR) del Registro Nazionale dei Mesoteliomi. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: 207-216. 136 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.003 •STURA A, GANGEMI M, MIRABELLI D. Utilità delle schede di dimissione ospedaliera per la stima dell’incidenza dei mesoteliomi maligni. Epidemiol Prev 2007;31:127-131. •MIRABELLI D, STURA A, GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MAULE MM, MAGNANI C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, 1990-2001. Epidemiol Prev 2007;31:132-139. •MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CHELLINI E, DE ZOTTI R, GENNARO V, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TOSI S, TUMINO R, NESTI M; GRUPPO DI LAVORO RENAM. La sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia: dati d’incidenza ed esposizione ad amianto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM). Epidemiol Prev 2007;31(Suppl 4):23-26 •MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CAVONE D, ZOTTI RD, FERRANTE P, GENNARO V, GORINI G, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TUMINO R; ITALIAN MESOTHELIOMA REGISTER (RENAM) WORKING GROUP. Analysis of latency time and its determinants in asbestos related malignant mesothelioma cases of the Italian register. Eur J Cancer 2007;43:2722-8. •MIRABELLI D, CALISTI R, BARONE-ADESI F, FORNERO E, MERLETTI F, MAGNANI C. Excess of mesotheliomas after exposure to chrysotile in Balangero, Italy. Occup Environ Med 2008; 65: 815-9. •CAPPIA S, RIGHI L, MIRABELLI D, CEPPI P, BACILLO E, ARDISSONE F, MOLINARO L, SCAGLIOTTI GV, PAPOTTI M. Prognostic role of osteopontin expression in malignant pleural mesothelioma. Am J Clin Pathol 2008; 130: 58-64. •MIRABELLI D, MERLER E. 'Environment' in cancer causation and etiological fraction: limitations and ambiguities. Carcinogenesis 2008; 29: 1083. •MIRABELLI D, ROBERTI S, GANGEMI M, ROSATO R, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, MANGONE L, GORINI G, PASCUCCI C, CAVONE D, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MONTANARO F. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 194-200. •MONTANARO F, ROSATO R, GANGEMI M, ROBERTI S, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A, CHELLINI E, PASCUCCI C, MUSTI M, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MIRABELLI D. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: 201-7. Altre pubblicazioni sono elencate in comune con la scheda 4.001. 137 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.004 Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation RESPONSABILE: Prof. Paolo VINEIS COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche in 400.000 volontari residenti in 9 paesi europei. Obiettivi collaterali: studiare le interazioni geni-ambiente. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’indagine EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è un’indagine multicentrica avviata nel 1993 con lo scopo di indagare sui rapporti tra alimentazione e tumori. Si è concluso entro marzo 1998 il reclutamento di 400.000 soggetti volontari in Europa, di cui circa 47.000 di età 35-64 anni in Italia (reclutati nelle aree di Torino, Firenze, Napoli, Ragusa e Varese) e 10604 a Torino. I volontari hanno compilato un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari ed uno su altri fattori di rischio (vedi strumenti). E’ stata effettuata la raccolta di un campione di sangue di 30 cc. da ciascun partecipante, conservato in azoto liquido. I volontari, che hanno tutti firmato un modulo di consenso informato, vengono seguiti tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri dei tumori e i certificati di decesso per stimare i tassi di incidenza e mortalità per diverse patologie. STRUMENTI UTILIZZATI Tutti gli strumenti utilizzati sono stati validati attraverso indagini pilota. Gli strumenti sono: (a) un questionario dotato di fotografie dei piatti più frequentemente consumati, mirante a rilevare i consumi abituali dei principali cibi nel corso dell’ultimo anno; (b) un questionario (differenziato per uomini e donne) su abitudini personali e altre esposizioni (fumo, esposizioni lavorative, abitudini riproduttive, patologie precedenti, ecc.); (c) le misure antropometriche (peso, altezza, altezza da seduti, circonferenze bacino e vita); (d) pressione arteriosa (due rilevazioni a riposo) e polso; (e) un campione di sangue di 30 cc., conservato in azoto liquido dopo separazione di plasma, siero, buffy coat (globuli bianchi) e globuli rossi; (f) l’intervista “24-ore” condotta a circa il 10% dei soggetti reclutati (1.020 a Torino, circa 4.000 in tutta Italia); si tratta di un’intervista estremamente approfondita su tutto ciò che è stato consumato nelle 24 ore precedenti, raccolta tramite computer. SCALA DEI TEMPI: Annualmente sono effettuati follow up di mortalità e follow up di incidenza per tumori e per altre patologie croniche degenerative. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: È in corso un follow-up annuale di incidenza tumorale in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte. Inoltre sono stati attivati dei follow up per altre malattie cronico degenerative: malattie cerebro e cardiovascolari (EPIC HEART), diabete (INTERACT)e malattie neurologiche (NEURO EPIC). E' stata creata a livello nazionale la collaborazione EPICOR che prevede lo studio delle cause genetiche e ambientali delle malattia cerebro e cardiovascolari e una collaborazione per lo studio della Sindrome Metabolica come fattore di rischio per i tumori. Inoltre è in corso il richiamo dei volontari della coorte di Torino che sono stati ricontattati tramite un breve questionario postale con domande su eventuali cambiamenti nelle abitudini di vita, in 138 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.004 particolare riguardo al fumo, all’attività fisica e alle misure antropometriche. Ad oggi la rispondenza al questionario di richiamo è del 60%. COLLABORATORI INTERNI: Marilena ABBADINI, Laura FIORINI, Carlotta SACERDOTE, Anna VIGNA SURIA COLLABORATORI ESTERNI: Responsabile per le indagini genetiche: Prof Giuseppe Matullo, Hugef Foundation Torino e Dipartimento di Genetica, Università di Torino. RISORSE E FINANZIAMENTO: L’indagine è stata finanziata dalla Comunità Europea e dall’Associazione Italiana per le Ricerche sul Cancro. Il richiamo della coorte EPIC è stato in parte finanziato dalla Ricerca Finalizzata della Regione Piemonte 2007. 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STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2.000 casi e 4.000 controlli). Sono stati validati i dati raccolti e sono stati pubblicati a tutt’oggi 16 articoli. Altri articoli sono in corso di stesura. Nel 2010 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati. Sono ancora attesi da 3 a 6 articoli. COLLABORATORI INTERNI: Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Lorenzo Simonato, Enzo Merler. RISORSE E FINANZIAMENTO: Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: •VILLENEUVE S, CYR D, LYNGE E, ORSI L, SABROE A, MERLETTI F, GORINI G, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, KAERLEV L, ERIKSSON M, HARDELL L, FEVOTTE J, GUENEL P. Occupation and occupational exposure to endocrine disrupting chemical in male breast cancer: a case-control study in Europe. Occup Environ Med 2010; (in press). •FRITSCHI L, GUENEL P, AHRENS W; EUROPEAN STUDY GROUP ON OCCUPATIONAL CAUSES OF RARE CANCERS (AUTRUP H, KOLSTAD H, KAERLEV L, SABROE S, JOHANSEN P, POULSEN S, TEGLBJAERG PS, VYBERG M, GUÉNEL P, FÉVOTTE J, ARVEUX P, BUEMI A, CARLI PM, CHAPLAIN G, DAURÈS JP, FAIVRE J, GROSCLAUDE P, GUIZARD AV, HENRY-AMAR M, LAUNOY G, MÉNÉGOZ F, RAVERDY N, SCHAFFER P, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, GOTTHARDT S, JAHN I, JÖCKEL KH, MERZENICH H, STANG A, STEGMAIER C, TIMMER A, ZIEGLER H, BALLARD T, BERTONI F, GORINI G, GOSTINICCHI S, MASALA G, MERLER E, MERLETTI F, SIMONATO L, ZAMBON P, ROGOVSKA I, SHARKOVA G, STENGREVICS A, GIBAVICIENE J, JAZUKEVICIUS L, KURTINAITIS J, POCIUTE P, ALFONSO N, COSTA-PEREIRA A, DORIA S, LOPES C, LOPES JM, MIRANDA A, SANTOS C, SANZ AGUADO MA, AURREKOETXEA JJ, BRUN C, CÓRDOBA A, MARTÍNEZ GONZÁLEZ MA, GUILLÉN GRIMA F, GUARCH R, LLOPIS GONZÁLEZ A, MARÍN B, MARQUINA A, MORALES SUÁREZ-VARELA MM, AGUINAGA ONTOSO I, MARTÍNEZ PEÑUELA JM, PURAS A, VEGA F, VILLANUEVA GUARDIA MA, ERIKSSON M, HARDELL L, LARSSON I, OLSON H, SANDSTRÖM M, WINGREN G, LUTZ JM, BELL J, CREE I, FLETCHER T, FOSS AJ.). Breast cancer in priests: follow-up of an observation made 167 years ago.Eur J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):219-21. •AHRENS W, TIMMER A, VYBERG M, FLETCHER T, GUENEL P, MERLER E, MERLETTI F, MORALE M, OLSSON H, 144 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.006 OLSEN J, HARDELL L, KAERLEV L, RAVERDY N, LYNGE E. Risk factors for extrahepatic biliary tract carcinoma in men: medical conditions and lifestyle. Eur J Gastroenterol Hepatol 2007; 19: 623-30. •AHRENS W, MAMBETOVA C, BOURDON-RAVERDY N, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F, MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, ZAMBON P. Occupational exposure to endocrine-disrupting compounds and biliary tract cancer among men. 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Eur J Cancer 2005; 41: 601-12. •LUTZ JM, CREE I, SABROE S, KVIST TK, CLAUSEN LB, AFONSO N, AHRENS W, BALLARD TJ, BELL J, CYR D, ERIKSSON M, FEVOTTE J, GUENEL P, HARDELL L, JOCKEL KH, MIRANDA A, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, STENGREVICS A, LYNGE E. Occupational risks for uveal melanoma results from a case-control study in nine European countries. Cancer Causes Control 2005; 16: 437-47. •MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational exposures and Mycosis Fungoides. A European multicentre case-control study (Europe). Cancer Causes Control 2005; 16: 1253-9. •MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational risk factors for mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. 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Medical risk factors for small-bowel adenocarcinoma with focus on Chron disease: a European population-based case-control study. Scand J Gastroenterol 2001; 36: 641-6. •KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A, OLSEN J. Is there an association between alcohol intake or smoking and small bowel adenocarcinoma? Results from a European multi-center case-control study. Cancer Cause Control 2000; 11: 791-7. •KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GONZALEZ AL, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, SUAREZ-VARELA MM, STANG A. Occupation and small bowel adenocarcinoma: a European case-control study. Occup Environ Med 2000; 57: 760-6. 145 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.009 Studio multicentrico italiano sull'eziologia linfoemopoietici e dei neuroblastomi (SETIL) dei tumori infantili Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia, lymphoma and neuroblastoma (SETIL) RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio SETIL indaga in Italia sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi. L’indagine costituisce la prima ricerca epidemiologica italiana in questo ambito e viene incontro a precise richieste più volte avanzate dall'opinione pubblica e dalle autorità sanitarie. La disponibilità di dati relativi alla specifica realtà italiana, potrà inoltre costituire la base per la ricerca di un consenso su scelte fondamentali per lo sviluppo. Lo studio stimerà il rischio per l’esposizione ad agenti fisici (campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti), chimici (solventi, fumo passivo, inquinamento da traffico, insetticidi); esposizioni lavorative dei genitori e malattie infettive. L'analisi dei dati sarà condotta in modo da evidenziare eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Verrà stimato, infine, quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio caso controllo multicentrico di popolazione. Sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. I casi saranno rilevati con la collaborazione dell’AIEOP. I controlli sono appaiati per età, sesso e regione di residenza e saranno estratti dall’archivio degli iscritti al SSN. SCALA DEI TEMPI: Lo studio è iniziato grazie al contributo dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro). In Piemonte sono state effettuate oltre 80 interviste. La raccolta dati per l’indagine epidemiologica terminerà con i casi incidenti nel 2001 e comprenderà 1.100 casi (800 leucemie, 80 linfomi e 220 neuroblastomi) e 1.600 in 16 regioni italiane (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino, Friuli VG, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, e Sardegna). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono in corso le analisi statistiche. I risultati dello studio saranno disponibili nel 2009-2010. 146 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.009 COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Vanda MACERATA, Dario MIRABELLI, Alessandra RANUCCI, Assunta RASULO RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento quadriennale AIRC. Contributi CNR, MURST, ISPESL e Ministero del Lavoro. NOTE: Dimensione multicentrica: italiana Coordinatore C. Magnani Centri partecipanti: Collaborano all’indagine l’Istituto Superiore di Sanità (Laboratori di Fisica e di Igiene Ambientale), CNR (LADSEB di Padova e IROE di Firenze), Centri oncologici afferenti all’AIEOP, AIEOP-FONOP di Bologna, Unità di Fisica Sanitaria afferenti a PMP o ARPA regionali, Università, ASL, Osservatori Epidemiologici Regionali, Istituti Nazionali Tumori di Genova e Milano, Istituto Burlo Garofolo di Trieste, Registri Tumori, CSPO di Firenze ed altre unità di ricerca epidemiologica CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili) PUBBLICAZIONI: •Presentazioni a convegni (AIE, AIRP). •SALVAN A, PONS O, ROLETTI S, ERNA M, LIGUORI F, CICCOLALLO L, GALASSI C, MILIGI L, POGGI A, CANNIZZARO S, TUMINO R, BORTOT P, POLICHETTI A, VECCHIA P, MAGNANI C FOR THE SETIL WORKGROUP. A pilot study of residential exposure to extremely low frequency magnetic fields for the Italian epidemiologic study of risk factors for childhood cancer (SETIL). In Kostarakis P and Stavroulakis P, eds. Proceedings of the Millennium Workshop on Biological Effects of Electromagnetic Fields, Heraklion, Greece, 17 - 20 October 2000, pp 424-431. Book with peer review of papers. 147 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.018 Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2: sopravvivenza dei soggetti GEM GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects survival RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA) sulla relazione tra geni, fenotipo ed esposizione alla radiazione solare nella eziologia del melanoma cutaneo. Lo studio è coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering Memorial Center di NY, USA. Alcuni tipi di geni (geni regolatori del ciclo cellulare, geni implicati nella regolazione pigmentaria e geni implicati nella riparazione del DNA) sono considerati avere un ruolo nella genesi del melanoma cutaneo. Poiché tali geni sono a bassa penetranza, si ipotizza che le loro varianti e mutazioni ad alto rischio si ritrovino nei soggetti ad “alta intensità” di malattia, cioè in quei soggetti che sviluppano lesioni melanocitarie multiple. Per testare questa ipotesi è stato proposto un nuovo disegno di studio caso controllo, dove i casi sono soggetti con melanoma primitivo multiplo ed i controlli soggetti con un solo melanoma primitivo. Fase 2: verrà calcolata la sopravvivenza dei soggetti reclutati durante lo studio, ed analizzata in rapporto alle variabili genetiche disponibili. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Poiché la proporzione di melanomi che manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia. Questa è garantita dalla collaborazione di numerosi centri, e da un loro reclutamento pluriennale. E’ previsto di raccogliere i soggetti su base di popolazione; i casi (melanomi multipli) sono reclutati per 4 anni, ed i controlli (melanomi primitivi singolari) per un anno. Nel caso di Torino, il gettito previsto è di 7 casi di lesione multipla e di 150 casi di lesione singola. Ad ogni soggetto è proposta un’intervista, ed è richiesto un campione di cellule prelevato attraverso lo spazzolato buccale. La fase 2 prevede un follow-up classico d’esistenza in vita avviato secondo le modalità del follow-up attivo con richiesta di certificazione presso le anagrafi di residenza. Inoltre è previsto un follow-up clinico per intercettare altri melanomi multipli insorgenti nella coorte osservata ed altri tumori primari associati. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno realizzando varie analisi dei dati raccolti. Numerosi articoli sono stati pubblicati (vedi sotto) ed altri sottoposti per pubblicazione. 148 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.018 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati inviati i dati al centro coordinatore ed è prevista una fase d'analisi in cui il RTP è coinvolto. COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: M. Pippione. (Dipartimento di Dermatologia, Università di Torino). NOTE: STUDI MULTICENTRICI Si PUBBLICAZIONI: •KRICKER A, ARMSTRONG BK, GOUMAS C, LITCHFIELD M, BEGG CB, HUMMER AJ, MARRETT LD, THEIS B, MILLIKAN RC, THOMAS N, CULVER HA, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, ZANETTI R, BERWICK M; FOR THE GEM STUDY GROUP. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control 2007 Jan 6; PMID: 17206532. •ORLOW I, BEGG CB, COTIGNOLA J, ROY P, HUMMER AJ, CLAS BA, MUJUMDAR U, CANCHOLA R, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, WILCOX H, BUSAM K, FROM L, BERWICK M. CDKN2A Germline Mutations in Individuals with Cutaneous Malignant Melanoma. J Invest Dermatol 2007 Jan 11; PMID: 17218939. •Kricker A, Armstrong BK, Goumas C, Litchfield M, Begg CB, Hummer AJ, Marrett LD, Theis B, Millikan RC, Thomas N, Culver HA, Gallagher RP, Dwyer T, Rebbeck TR, Kanetsky PA, Busam K, From L, Mujumdar U, Zanetti R, Berwick M; for the GEM Study Group. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control. 2007 Jan 6 •BERWICK M, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB; GEM STUDY GROUP. The prevalence of CDKN2A germ-line mutations and relative risk for cutaneous malignant melanoma: an international population-based study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006; 15: 1520-5. •KANETSKY PA, REBBECK TR, HUMMER AJ, PANOSSIAN S, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, CULVER HA, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB, BERWICK M. Population-based study of natural variation in the melanocortin-1 receptor gene and melanoma. Cancer Res 2006; 66: 9330-7. •MILLIKAN RC, HUMMER A, BEGG C, PLAYER J, DE COTRET AR, WINKEL S, MOHREWEISER H, THOMAS N, ARMSTRONG B, KRICKER A, MARRETT LD, GRUBER SB, ANTON CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, BERWICK M. Polymorphisms in nucleotide excision repair genes and risk of multiple primary melanoma: the Genes Environment and Melanoma study. Carcinogenesis 2006; 3: 610-8. •BEGG CB, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, MITRA N, BUSAM K, FROM L, BERWICK M; Genes Environment and Melanoma Study Group. Lifetime risk of melanoma in CDKN2A mutation carriers in a population-based sample. J Natl Cancer Inst 2005; 97: 1507-15. •BEGG CB, HUMMER A, MUJUMDAR U, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRET LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, KLOTZ JB, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, BERWICK MR. Familial aggergation of melanoma risks in a large sample of melanoma cases. Cancer Causes Control 2004; 15: 967-65. 149 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.021 Studio di coorte sui lavoratori di un'industria della gomma Cohort mortality study on rubber workers RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nonostante l’uso di diverse sostanze sicuramente cancerogene per l’uomo sia stato abbandonato da tempo nella moderna industria della gomma, non è certo se il rischio di cancro sia stato completamente controllato. Alcuni studi recenti segnalano infatti il perdurare di eccessi di mortalità per diverse sedi tumorali, inclusa la vescica. E’ di interesse condurre studi su popolazioni occupate in stabilimenti insediati di recente. Uno dei principali stabilimenti italiani di produzione di pneumatici è entrato in funzione agli inizi degli anni ’60 a Cuneo e lo SPreSAL della ASL 15 ha avanzato una richiesta di assistenza nella conduzione di uno studio di coorte. Le finalità di sanità pubblica si associano a quelle scientifiche nel motivare la conduzione dello studio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: MATERIALI E METODI La lista dei dipendenti ed ex dipendenti dello stabilimento è stata creata sulla base dei libri matricola aziendali. Sono state raccolte, a cura dello SPreSAL ASL 15, le ultime residenze note in azienda dei dimessi. E' stato condotto l’usuale follow-up per accertare lo stato in vita degli ex lavoratori, e sono state acquisite le cause di morte dei deceduti. Sono state condotte le usuali analisi della mortalità generale e causa specifica mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. Sono stati identificati i casi incidenti di tumore della vescica nei membri della coorte. E' stata analizzata l'incidenza di tali tumori mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. E' stato condotto uno studio caso controllo innestato sulla coorte, per l'incidenza di tumori vescicali. E’ in realizzazione una matrice mansione esposizione specifica per lo stabilimento, per la conduzione di uno studio caso controllo all’interno della coorte. RISULTATI La mortalità generale presenta un deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione durante l'attività in azienza (effetto lavoratore sano); dopo la dimissione la mortalità generale è sovrapponibile all'atteso. Il deficit di mortalità nella coorte è concentrato nelle malattie cardio-vascolari e respiratorie. La mortalità tumorale è sovrapponibile all'atteso per la maggior parte delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente significativo di tumori maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide. L'incidenza di tumori vescicali, diversamente dalla mortalità, è aumentata in misura statisticamente significativa. SCALA DEI TEMPI: Analisi dello studio caso controllo: fine 2010. 150 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.021 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stata eseguita l’analisi della mortalità generale e causa specifica, con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale piemontese). E’ stata eseguita l’analisi dell’incidenza di tumori vescicali con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale torinese). COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Marco GILARDETTI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Antonella STURA COLLABORATORI ESTERNI: Plinio Amendola (Master di II Livello, Università degli Studi di Torino), Roberto Calisti (ASUR Marche), Anna Maria Cacciatore (ASL 15), Anna Maria Fossati (ASL 15). RISORSE E FINANZIAMENTO: Nel 2002 lo studio è stato finanziato da una convenzione tra ASL 15 e ASO San Giovanni Battista. L’acquisizione delle diagnosi istologicamente confermate di neoplasia delle vie urinarie presso gli ospedali di Savigliano, Mondovì Bra ed Alba è stata finanziata dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2002 e 2003 (del progetto è titolare l’ASL 15). Lo studio caso-controllo nella coorte sulle neoplasie delle vie urinarie è stato finanziato dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2004 (del progetto è stata titolare l’ASL 15). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. E’ in preparazione un rapporto scientifico sui risultati delle analisi di mortalità e di incidenza con riferimento esterno. 151 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.022 Studio italiano sui disturbi respiratori nell'infanzia e l'ambiente, II Italian study on childhood respiratory disorders and the environment, II RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Disporre di informazioni standardizzate sulla prevalenza dell’asma e delle allergie in età pediatrica in Italia, sul loro andamento temporale e sulle differenze geografiche, sui relativi fattori di rischio e sul trattamento e ricorso ai servizi sanitari nel contesto dello studio internazionale ISAAC (International Study on Asthma and Allergies in Childhood) III. Valutare il ruolo eziologico dei fattori ambientali e personali. Creare le basi per un’informazione corretta e scientificamente documentata sull’asma e le allergie. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La prima fase dello studio multicentrico SIDRIA, realizzato nel 1994-1995 in 10 aree del nord e centro Italia, ha raccolto dati sulle condizioni di salute respiratoria e sull'esposizione a molteplici fattori di rischio in un campione rappresentativo di bambini e ragazzi di due fasce di età (6-7 e 13-14 anni) per un totale di oltre 40.000 soggetti. Lo studio ha contribuito con un grosso campione anche alla prima fase dell'indagine ISAAC (International Study on Asthma and Allergies on Childhood). La seconda fase dello studio SIDRIA è stata condotta nei primi mesi del 2002 in 13 aree italiane, inclusi 3 centri del Sud Italia, per ottenere un quadro più completo della prevalenza delle malattie respiratorie ed allergiche in età pediatrica in Italia e per valutare le modificazioni della prevalenza a 7 anni di distanza dalla prima indagine. Il campione nazionale ha incluso 19.394 bambini (di 6-7 anni) e 13.380 ragazzi (di 13-14 anni), con una rispondenza complessiva superiore al 90%. RISULTATI PREVISTI Stima della prevalenza corrente dell’asma pediatrico e di altri disturbi respiratori dell’infanzia. Valutazione delle differenze geografiche e di eventuali tendenze temporali (confronto con SIDRIA I). Valutazione dell’associazione con fattori di rischio personali ed ambientali. SCALA DEI TEMPI: La raccolta dei dati è conclusa, ed i risultati principali sono stati pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Sono in corso ulteriori analisi dei dati su aspetti specifici, in particolare sulle associazioni tra i disturbi respiratori e fattori di rischio personali e ambientali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel 2009 è proseguita l’analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche. In particolare, il centro di Torino, responsabile del coordinamento nazionale dello studio, ha coordinato il gruppo di lavoro nazionale che ha analizzato la relazione tra esposizioni outdoor e salute respiratoria. Nel 2010 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati. COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Enrica MIGLIORE, Dario MIRABELLI 152 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.022 COLLABORATORI ESTERNI: Ennio Cadum (ARPA Piemonte), Giovanna Berti (ARPA Piemonte), Mauro Maria Grosa (ARPA Piemonte), Massimiliano Bugiani (ASL 4), Pavilio Piccioni (ASL 4). Alla rilevazione nelle scuole ha collaborato il personale dei Dipartimenti Materno-infantili delle ASL di Torino. RISORSE E FINANZIAMENTO: E’ stato ottenuto un finanziamento dal Ministero della Salute, Ricerca Finalizzata ex-art.12, bando “Programmi speciali” 2000, e dalla Regione Piemonte. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Dimensione multicentrica italiana Coordinatore C. Galassi Partecipanti: Gruppo Collaborativo SIDRIA II CONNESSIONI: studio internazionale ISAAC (International Study of Asthma and Allergies in Childhood) PUBBLICAZIONI: • I primi dati ufficiali di SIDRIA-2 sono stati comunicati in occasione del seminario satellite della riunione annuale AIE (20 ottobre 2003) e sono disponibili sul sito www.sidria.net. • VIEGI G, SIMONI M, LOMBARDI E, RUSCONI F, BERTI G, GALASSI C, FORASTIERE F, AND THE SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Indoor Exposure To Moulds And Respiratory Disorders Among Italian Children (SIDRIA-2° Phase Study). Proceedings of the Sixteenth Conference of the International Society for Environmental Epidemiology (ISEE), New York, 2004. Epidemiology 2004; 15: S185. • SIMONI M, VIEGI G, LOMBARDI E, BERTI G, BISANTI L, TALASSI F, CHELLINI E, COLLABORATIVE GROUP (Pisa, Bologna, Italy).Indoor exposure to mould/dampness and respiratory disorders in Italian adolescents (SIDRIA-2 phase study). Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004. • SIMONI M, VIEGI G, LOMBARDI E, RUSCONI F, GALASSI C, CICCONE G, BIGGERI A, FORASTIERE F, COLLABORATIVE GROUP. Indoor exposure to mould/dampness and respiratory disorders among Italian children (SIDRIA-2[deg] phase study. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004. • E. Migliore, M. Bugiani, C. Galassi, G. Berti, A. Russo, G. Ciccone, the SIDRIA Group. Asthma and allergy among migrant children to Italy. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004. • C. GALASSI, M. DE SARIO, A. BIGGERI, L. BISANTI, E. CHELLINI, G. CICCONE, M. G. PETRONIO, S. PIFFER, F. FORASTIERE. Changes in the society and in the prevalence of childhood asthma and allergic rhinitis in Italy. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004. • F. RUSCONI, C. GALASSI, M. BELLASIO, G. M. CORBO, F. FORASTIERE, S. PIFFER, SIDRIA GROUP. Pregnancy complications and risk of wheezing (Wh) and atopy. Congress of the European Respiratory Society, Glasgow 2004 • GALASSI C, FORASTIERE F, BIGGERI A, GABELLINI C, DE SARIO M, CICCONE G, BIOCCA M, BISANTI L; Gruppo Collaborativo SIDRIA-2. SIDRIA seconda fase: obiettivi, disegno dello studio e metodologia di indagine. Epidemiol Prev 2005; 29: 9-13. • GALASSI C, DE SARIO M, FORASTIERE F. (Eds). Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell'Infanzia e l'Ambiente. SIDRIA-2 fase. Epidemiol Prev 2005; 29: 1-96. • GALASSI C, BIGGERI A, CICCONE G, FORASTIERE F; SIDRIA Phase 1 Collaborative Group. Environment and respiratory diseases in childhood: the Italian experience. Int J Occup Environ Health 2005; 11: 103-6. • SIMONI M, LOMBARDI E, BERTI G, RUSCONI F, LA GRUTTA S et al. Mould/dampness exposure at home is associated with respiratory disorders in Italian children and adolescents: the SIDRIA-2 Study. Occup Environ Med 2005; 62: 616-22. • GALASSI C, MIGLIORE E, PEARCE N, GALLETTI G, BUGIANI M, RUSSO A, CICCONE C, and the SIDRIA-2 Collaborative Group. Prevalence of asthma inmigrant and non-migrant children in Italy. ISEE Conference, Johannesburg, South Africa, 13-16 September 2005 • MIGLIORE E, BERTI G, GALASSI C, FORASTIERE F, PEARCE N, VIEGI G, CICCONE G and the SIDRIA-2 Collaborative Group. Car and truck traffic and adverse effects on respiratory health in childhood. The results of a large Italian multicenter survey (SIDRIA 2). ISEE Conference, Johannesburg, South Africa, 13-16 September 2005. • GALASSI C, DE SARIO M, BIGGERI A, BISANTI L, CHELLINI E, CICCONE G, PETRONIO MG, PIFFER S, SESTINI P, RUSCONI F, VIEGI G, FORASTIERE F. Changes in prevalence of asthma and allergies among children and adolescents in Italy: 1994-2002. Pediatrics 2006; 117: 34-42. • GEHRING U, PATTENDEN S, SLACHTOVA H, ANTOVA T, BRAUN-FAHRLANDER C, FABIANOVA E, FLETCHER T, GALASSI C, HOEK G, KUZMIN SV, LUTTMANN-GIBSON H, MOSHAMMER H, RUDNAI P, ZLOTKOWSKA R, HEINRICH J. Parental education and children's respiratory and allergic symptoms in the Pollution and the Young (PATY) study. Eur Respir J 2006; 27: 95-107. • GALASSI C. Storia naturale dell'asma: risultati degli studi epidemiologici italiani nei bambini: lo studio SIDRIA. Convegno: Recenti contributi della pneumologia italiana all’European Respiratory Society: epidemiologia, fisiopatologia, infettivologia. Pisa, 12-13 giugno 2006. • GALASSI C, Gruppo Collaborativo SIDRIA-2. L’asma e le allergopatie nei bambini e negli adolescenti (SIDRIA 2). Congresso Interannuale della Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica. Torino, 27 - 29 aprile 2006.GALASSI C, Gruppo Collaborativo SIDRIA. Inquinamento da traffico e salute respiratoria dei bambini: le evidenze degli studi SIDRIA. 7° Congresso 153 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.022 Nazionale della Pneumologia – UIP, SIMeR, Firenze, 4-7 Ottobre 2006. • RUSCONI F, GALASSI C, FORASTIERE F, BELLASIO M, DE SARIO M, CICCONE G, BRUNETTI L, CHELLINI E, CORBO G, LA GRUTTA S, LOMBARDI E, PIFFER S, TALASSI F, BIGGERI A, PEARCE N, SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Maternal Complications and Procedures in Pregnancy and at Birth and Wheezing Phenotypes in Children. Am J Respir Crit Care Med 2007; 175: 16-21. • MIGLIORE E, PEARCE N, BUGIANI M, GALLETTI G, BIGGERI A, BISANTI L, CARANCI N, DELL’ORCO V, DE SARIO M, SESTINI P, PIFFER S, VIEGI G, FORASTIERE F, GALASSI C, CICCONE G and SIDRIA-2 Collaborative Group. Prevalence of asthma and wheeze in migrants children to Italy: the results of SIDRIA 2 study. Allergy 2007; 62: 293-300. • MIGLIORE E. L’ambiente condiziona la salute respiratoria dei bambini immigrati? [Is environmental exposure involved in the respiratory health of migrant children?]. Pneumologia Pediatrica 2007; 27: 37-40. • CLAUDIA GALASSI, ENRICA MIGLIORE E IL GRUPPO COLLABORATIVO SIDRIA-2*. Diseguaglianze sociali e patologia respiratoria: un problema anche italiano? Atti del XI congresso Nazionale-SIMRI, Milano 21-23 giugno 2007. • MIGLIORE E, , CALABRESE R, GALLETTI G, *GALASSI C, CICCONE G, FORASTIERE F, MERLETTI F et al. A validation method for self-reported traffic data. ISEE Conference, Mexico City, 5-9 September 2007. • MIGLIORE E, CALABRESE R, GALLETTI G, GALASSI C, CICCONE G, FORASTIERE F, MERLETTI F. Un metodo di validazione dell’esposizione a traffico veicolare autoriferita mediante l’uso dei flussi di traffico a Torino. XXXI Congresso annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia, Ostuni, 17-19 Ottobre 2007. • GALASSI C, FORASTIERE F, DE SARIO M, RUSCONI F, MIGLIORE E, BIGGERI A, BISANTI L, BONCI E, BRUNETTI L, CHELLINI E, CICCONE G, CORBO G, DELL’ORCO V, LA GRUTTA S, GIANNELLA G, PETRONIO MG, PIFFER S, PISTELLI R, SESTINI P, VIEGI G AND SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Up to date results of the Italian Studies on Respiratory Disorders in Children and the Environment (SIDRIA). It J Allergy Clin Immunol 2007; 17:93-99. • CORBO GM, FORASTIERE F, DE SARIO M, BRUNETTI L, BONCI E, BUGIANI M, CHELLINI E, LA GRUTTA S, MIGLIORE E, PISTELLI R, RUSCONI F, RUSSO A, SIMONI M, TALASSI F, GALASSI C; SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Wheeze and asthma in children: associations with body mass index, sports, television viewing, and diet. Epidemiology 2008; 19: 747-55. • MIGLIORE E, BERTI G, GALASSI C, PEARCE N, FORASTIERE F, CALABRESE R, ARMENIO L, BIGGERI A, BISANTI L, BUGIANI M, CADUM E, CHELLINI E, DELL'ORCO V, GIANNELLA G, SESTINI P, CORBO G, PISTELLI R, VIEGI G, CICCONE G; SIDRIA-2 COLLABORATIVE GROUP. Respiratory symptoms in children living near busy roads and their relationship to vehicular traffic: results of an Italian multicenter study (SIDRIA 2). Environ Health 2009; 8: 27. (IF 2.48) • ODHIAMBO JA, WILLIAMS HC, CLAYTON TO, ROBERTSON CF, ASHER MI; ISAAC PHASE THREE STUDY GROUP. (GALASSI C, CICCONE G.) Global variations in prevalence of eczema symptoms in children from ISAAC Phase Three. J Allergy Clin Immunol 2009; 124: 1251-8.e23. (IF 9.773) • ELLWOOD P, WILLIAMS H, AÏT-KHALED N, BJÖRKSTÉN B, ROBERTSON C; ISAAC PHASE III STUDY GROUP. (GALASSI C, CICCONE G.) Translation of questions: the International Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC) experience. Int J Tuberc Lung Dis 2009; 13: 1174-82. (IF 2.304) • LOMBARDI E, SIMONI M, LA GRUTTA S, VIEGI G, BISANTI L, CHELLINI E, DELL’ORCO V, MIGLIORE E, PETRONIO MG, PISTELLI R, RUSCONI F, SESTINI P, FORASTIERE F, GALASSI C AND THE SIDRIA-2 Collaborative Group. Effects of pet exposure in the first year of life on respiratory and allergic symptoms in Italian children. the sidria-2 study. Pediatr Allergy Immunol 2010; 21: 268-276. 154 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.023 Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni Molecular biology of malignant mesothelioma RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Analisi dei fattori di rischio genetici (polimorfismi metabolici, attivazione di oncogeni) per lo sviluppo del mesotelioma pleurico ed interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto. Analisi dei polimorfismi del DNA repair. Analisi GWAS. Ricerca di DNA e di antigeni del virus SV 40 a livello cellulare e serico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio si integra con la rilevazione e con la raccolta di anamnesi professionale di casi e controlli condotta dal Registro dei Mesoteliomi Maligni. Per tutti i soggetti saranno raccolti campioni adeguati di materiale biologico. Gli esami di laboratorio saranno condotti in laboratori esterni, fino alla disponibilità del laboratorio di Epidemiologia Molecolare. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Lo studio è in corso dal gennaio 2001 tra i residenti nella ASL 21, con un disegno caso-controllo di popolazione. Dal gennaio 2005 lo studio è stato esteso ai residenti nella provincia di Torino, con un disegno caso-controllo ospedaliero. Nel 2005-6 è stata analizzata l’associazione tra polimorfismi genetici di geni del riparo del DNA, esposizione ad amianto e rischio di mesotelioma, sulla base dei casi osservati tra il 2001 ed il settembre 2004 nella popolazione della ASL 21 e dei relativi controlli. L’analisi, visti i risultati positivi osservati a proposito del gene XRCC1, è stata estesa ad altri geni. Nel 2007 sono state estese le analisi a tutti i soggetti inclusi nello studio caso controllo sul mesotelioma. Nel 2008 sono state estese le analisi ad altri geni, alla stima degli aplotipi, con relativa valutazione dei rischi. Sono state pubblicate una rassegna sul ruolo dei polimorfismi genetici nel mesotelioma ed un lavoro sul polimorfismo del gene NAT2, in collaborazione con l’IST Genova. COLLABORATORI ESTERNI: IMPEGNO DI PERSONALE Il personale è quello già impegnato per la rilevazione e l’intervista dei casi, con un’unità a tempo definito per le interviste aggiuntive ai controlli. COLLABORATORI Collaborazioni esterne: I. Dianzani (università di Novara), M. Musti e D. Cavone (Università di Bari), G. P. Betta (Ospedale di Alessandria), G. Barbanti Brodano e M. Tognon (Università di Ferrara), G. Matullo (ISI). 155 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.023 RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento triennale ISPESL (gestito dall’Università di Bari). Finanziamento Regione Piemonte, Bando Ricerca Scientifica Applicata (DD.GG.RR. 78-9416 del 19.05.2003 e 111-10277 del 01-08-2003). Altre richieste in corso. NOTE: connessioni: Registro Tumori, Epidemiologia clinica PUBBLICAZIONI: •DIANZANI I, GIBELLO L, BIAVA A, GIORDANO M, BERTOLOTTI M, BETTI M, FERRANTE D, GUARRERA S, BETTA GP, MIRABELLI D, MATULLO G, MAGNANI C. Polymorphisms in DNA repair genes as risk factors for asbestos-related malignant mesothelioma in a general population study. Mutat Res 2006; 599: 124-34. •BETTI M, NERI M, FERRANTE D, LANDI S, BIAVA A, GEMIGNANI F, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, PADOAN M, UGOLINI D, BOTTA M, BONASSI S, MAGNANI C, DIANZANI I. Pooled analysis of NAT2 genotypes as risk factors for asbestos-related malignant mesothelioma. Int J Hyg Environ Health 2008 Sep 30. •NERI M, UGOLINI D, DIANZANI I, GEMIGNANI F, LANDI S, CESARIO A, MAGNANI C, MUTTI L, PUNTONI R, BONASSI S. Genetic susceptibility to malignant pleural mesothelioma and other asbestos-associated diseases Mutat Res 2008; 659: 126–36. •UGOLINI D, NERI M, CEPPI M, CESARIO A, DIANZANI I, FILIBERTI R, GEMIGNANI F, LANDI S, MAGNANI C, MUTTI L, PUNTONI R, BONASSI S. Genetic susceptibility to malignant mesothelioma and exposure to asbestos: The influence of the familial factor. Mutat Res 2008; 658: 162–71. Ulteriori pubblicazioni sono attese al termine del progetto. 156 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.025 Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA Endometrial cancer, diet, body weight, and gene-environment interactions: a collaborative study in Italy and the United States RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Studio collaborativo (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York; Divisioni dell’Ospedale S. Anna, Torino e Cliniche Universitarie di Ginecologia e Ostetricia, Torino) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I tassi di incidenza dei tumori endometriali sono più bassi in Italia che negli Stati Uniti. Inoltre i tassi italiani non mostrano differenze tra Nord e Sud, a differenza dei tumori della mammella (che condividono molti fattori di rischio con i tumori endometriali). Così non sembrano esservi differenze tra le donne che migrano dal Sud al Nord Italia o negli Stati Uniti. Una possibile spiegazione per questi dati di epidemiologia descrittiva è legata a un ruolo conflittuale dell’obesità e, rispettivamente, dell’alimentazione. Nel Sud Italia l’obesità è frequente tra le donne, ma un maggiore consumo di una dieta mediterranea può esercitare un ruolo protettivo. Anche la storia riproduttiva tende ad essere molto diversa al Nord e al Sud. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E' stato condotto uno studio caso-controllo sui principali fattori di rischio per i tumori dell’endometrio, congiuntamente a Torino, dove vi è un’ampia popolazione di donne migrate del Sud Italia, e a New York, dove vi è una quota di donne migrate dall’Italia. Le principali ipotesi sottoposte a indagine sono le seguenti: se le migranti hanno diverse abitudini alimentari, indice di massa corporea (BMI) e abitudini riproduttive rispetto alle non-migranti se le differenze nei fattori di rischio possono spiegare i profili di rischio dei tumori dell’endometrio in Italia e negli USA e il diverso comportamento rispetto ai tumori della mammella indagare sul ruolo opposto svolto dall’obesità e dalle abitudini alimentari mediterranee indagare sul ruolo di polimorfismi metabolici che interagiscono con i fattori di rischio nel condizionare l’occorrenza di tumori dell’endometrio. (SHBG, CYP19, COMT e geni della riparazione del DNA). Sono stati reclutati 308 casi di tumore maligno dell'endometrio, 140 controlli ospedalieri e sono stati identificati 98 controlli dalla coorte di EPIC Torino. SCALA DEI TEMPI: Entro il 2009 è stato completato il reclutamento dei casi e dei controlli. Nel 2010 sono previste le analisi dei campioni biologici in particolare i polimorfismi di SHBG, CYP19A1, MSH2, HNF1B, HHEX, ESR1, MLH1. Nel 2010 sono previste pubblicazioni sullo studio torinese, nel 2011 pubblicazioni in collaborazione con il consortio internazionale E2C2. 157 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.025 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' stato completato il reclutamento di casi e controlli. I soggetti partecipanti allo studio sono stati tipizzati per SHBG rs6259, CYP19A1 rs700518, CYP19A1 rs727479, MSH2 rs2303428, MSH2 rs2059520, HNF1B rs4430796, HHEX rs7923837,HHEX rs1111875,ESR1 rs3020314, MLH1 rs1800734. Sono in corso le analisi dei dati e la stesura del primo articolo. COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI, Anna VIGNA SURIA COLLABORATORI ESTERNI: Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, Imperial College London. Sara Olson, Marianne Berwick (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York; Giuseppe Matullo (Fondazione ISI). RISORSE E FINANZIAMENTO: AIRC NOTE: CONNESSIONI: Lo studio partecipa ad un consorzio di studi caso controllo sul tumore dell’endometrio coordinato dall’NCI (Epidemiology of Endometrial Cancer Consortium, E2C2). PUBBLICAZIONI: Protocollo dello studio. 158 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.026 Epidemiologia geografica: analisi spaziali applicate alle basi di dati correnti Geographical epidemiology: spatial analyses applied to health statistics RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Utilizzare metodologie di analisi spaziale per eseguire studi geografici descrittivi ed analitici sulle basi di dati di statistiche sanitarie correnti disponibili alla nostra unità. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Applicazione di differenti tecniche di analisi spaziale ai dati di mortalità, incidenza, ricovero ospedaliero regionali e/o derivati da studi analitici. Utilizzo di software dedicato (ad esempio: BayesX, WINBUGS) e sviluppo di modelli statistici e programmi ad hoc. SCALA DEI TEMPI: Attività corrente. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono in corso: - Studio della distribuzione spaziale dell'incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte attraverso l'uso dei dati del Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte. Identificazione e analisi di cluster geografici di incidenza e/o mortalità. - Studi ad hoc in seguito a segnalazioni di potenziali eccessi di incidenza o mortalità sul territorio della Regione. Completato: - Messi a punto e testati metodi bayesiani per l'elaborazione di mappe geografiche di mortalità e incidenza per il Piemonte. - Atlante piemontese di mortalità per malattie del sistema nervoso centrale in collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia dell'Università di Torino (prof. Giuseppe Migliaretti, prof. Franco Cavallo). - Analisi geografica dei casi incidenti di tumori infantili in Piemonte. Il progetto si è svolto in collaborazione con la dr.ssa Paola Dalmasso del Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia dell'Università di Torino. - Studio della distribuzione spaziale della mortalità per patologie oncologiche rare e comuni in Piemonte (sarcomi dei tessuti molli, tumore maligno della pleura, tumore del polmone, tumore della mammella nelle donne). - Studio della distribuzione spaziale dell'incidenza di mesotelioma maligno della pleura al variare del luogo di residenza attraverso uno studio di tipo caso-controllo, al fine di determinare l'effetto dell'inquinamento ambientale da fibre di amianto nella zona di Casale Monferrato (Vedi Scheda 4.001). 159 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.026 COLLABORATORI INTERNI: Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Dario MIRABELLI, Guido PASTORE, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso, M. Chiusolo, M. Demaria, E. Cadum, G. Migliaretti, A. Biggeri (Università di Firenze), C. La Vecchia (Università di Milano) RISORSE E FINANZIAMENTO: Non vi sono attualmente finanziamenti ad hoc. NOTE: Studio non multicentrico CONNESSIONI: RMM (Registro Mesoteliomi), RTI (Registro Tumori Infantili) PUBBLICAZIONI: •MIGLIARETTI G, MAULE MM, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MIRABELLI D, MERLETTI F, CAVALLO F. Mortalità per malattie del Sistema Nervoso Centrale in Piemonte nel periodo 1992-1997. Università degli studi di Torino, Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia. Torino 2004. •MIGLIARETTI G, MAULE MM, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MIRABELLI D, MERLETTI F, CAVALLO F. Metodi bayesiani nello studio della mortalità per malattie del sistema nervoso centrale in Piemonte (1992-1997). Statistica Applicata 2004;16:205-218. •MAULE MM, MIRABELLI D. Metodi bayesiani nell’analisi spaziale dei dati geografici. L’Osservatorio 2004:3;12-15. •MAULE MM, MIGLIARETTI G, MIRABELLI D, BELLINI S, CASTELLA A, CHIÒ A, MERLETTI F, CAVALLO F. Bayesian methods in the analysis of mortality associated to central nervous system diseases in Piedmont, Italy (1992-1997). In Correlated Data Modelling 2004; Gregori D, MacKenzie G, Friedl H, Corradetti R (eds). Milano: Franco Angeli; 2007. •MAULE MM, MERLETTI F, MIRABELLI D, LA VECCHIA C. Spatial variation of mortality for common and rare cancers in Piedmont, Italy (1980-2000): a bayesian approach. Eur J Cancer Prev 2006;15:108-116. •ALESSI D, PASTORE G, BAGNATI R, BAUSSANO I, DALMASSO P, DAMA E, GREGORI D, MAULE M, MOSSO ML, TERRACINI B, ZANETTI R, ZUCCOLO L, MERLETTI F, MAGNANI C. Frequenza e prognosi dei tumori infantili in Piemonte. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte 1967-2004. Quaderni CPO-Piemonte N. 12. Torino 2006. •MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO P, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling mesothelioma risk associated with environmental asbestos exposure. Environ Health Perspect 2007; 115: 1066-1071. •DREASSI E, LAGAZIO C, MAULE MM, MAGNANI C, BIGGERI A. Sensitivity analysis of the relationship between disease occurrence and distance from a putative source of pollution. Geospat Health 2008; 2: 263-71. 160 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del capo collo: studio epidemiologico multicentrico europeo Environmental factors and genetic susceptibility in the aetiology of head and neck cancers: a multicentric European epidemiological study RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Principale obiettivo: testare l’ipotesi che le grandi differenze nell’incidenza di cancri UADT in Europa siano dovute a uno o più dei seguenti: - differenti pattern di consumo di alcool e di tipo di bevanda alcolica - differente suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool - differente suscettibilità genetica al metabolismo del tabacco o a danno del DNA - interazione tra elevato consumo di alcool e altri fattori di stile di vita e di nutrizione, specialmente basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco. Obiettivi specifici sono: 1.Studiare se i pattern specifici e i fattori eziologici conosciuti sono importanti includendo tipi specifici di consumo di alcool (es. superalcolici, birra, vino) e pattern di consumo alcolico (consumo molto elevato una o due volte la settimana verso un consumo regolare moderato). 2.Studiare altri pattern nutrizionali incluso l’effetto protettivo di frutta e verdura fresca, rischi associati al consumo di pesce, carne e verdure salate affumicate. 3.Studiare l’interazione tra elevato consumo di alcool ed altri fattori dietetici o stili di vita, specialmente basso consumo di frutta e verdura e consumo di tabacco. 4.Studiare il ruolo della suscettibilità genetica al metabolismo dell’alcool e del tabacco e del danno del DNA nello spiegare le differenze internazionali, così come il rischio individuale per i tumori UADT. 5.Fornire un sufficiente numero di casi per permettere un’analisi per sottogruppi di specifici soggetti includendo differenti categorie di età e di sesso. Questo include i fattori di rischio che hanno un effetto più importante in soggetti sotto i 55 anni di età. Infatti i tumori UADT sono in proporzione alti in questo gruppo e sono da molti anni in aumento in Europa. 6.Combinare le informazioni sulle esposizioni a stili di vita e fattori nutrizionali su suscettibilità genetica e biomarkers per il riparo del DNA, valutare come queste variabili possano essere usate a livello dell’individuo per identificare gruppi ad alto rischio per lo sviluppo dei tumori UADT. 7.Fornire tutti i risultati separatamente per i sottotipi UADT e per tipo istologico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Principali punti 1. Studio caso-controllo in 12 centri / 8 nazioni europee inclusa l’Italia (3 centri) 2. Controlli ospedalieri e di popolazione 3. Interviste strutturate su esposizioni di stile di vita e anamnestiche 4. Campioni di sangue ottenuti da casi e da controlli 5. Campioni di biopsia ottenuti dai casi quando possibile 6. Tutti i soggetti saranno studiati per geni potenzialmente coinvolti nei tumori UADT 8.Una banca biologica sarà costituita per testare nel futuro altre ipotesi. 161 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La raccolta dati è terminata nel 2005-2006, con il raggiungimento degli obbiettivi sia a livello italiano che europeo. Le analisi genetiche ed i controlli finali sui dati sono in corso. I primi articoli sono stati pubblicati nel 2008. Analisi in corso e nuove pubblicazioni sono attese. COLLABORATORI INTERNI: Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Paul Brennan, Paolo Boffetta (IARC, Lione), Lorenzo Simonato (Università di Padova), Renato Talamini (CRO Aviano). RISORSE E FINANZIAMENTO: Unione Europea. PUBBLICAZIONI: •CANOVA C, HASHIBE M, SIMONATO L, NELIS M, METSPALU A, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, AHRENS W, PIGEOT I, MERLETTI F, RICHIARDI L, TALAMINI R, BARZAN L, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, HOLCÁTOVÁ I, BENCKO V, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, KJAERHEIM K, LOWRY R, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, BRENNAN P. Genetic associations of 115 polymorphisms with cancers of the upper aerodigestive tract across 10 European countries: the ARCAGE project. Cancer Res. 2009 Apr 1;69(7):2956-65 •SCHMEISSER N, CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, POHLABELN H, MARRON M, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, LAGIOU A, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, TALAMINI R, POLESEL J, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, ZNAOR A, HEALY C, MCCARTEN BE, HASHIBE M, BRENNAN P, AHRENS W. Life course social mobility and risk of upper aerodigestive tract cancer in men. Eur J Epidemiol. 2010 Mar;25(3):173-82. Epub 2010 Feb 9. •LEE YC, MARRON M, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, AHRENS W, POHLABELN H, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, BENCKO V, HOLCATOVA I, KJAERHEIM K,MERLETTI F, RICHIARDI L, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, CONWAY DI, MCKINNEY PA, LOWRY RJ, SNEDDON L, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, BRENNAN P, HASHIBE M. Active and involuntary tobacco smoking and upper aerodigestive tract cancer risks in a multicenter case-control study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2009 Dec;18(12):3353-61. •CONWAY DI, MCKINNEY PA, MCMAHON AD, AHRENS W, SCHMEISSER N, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, LAGIOU P, MINAKI P, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, ZNAOR A, HEALY CM, MCCARTAN BE, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Socioeconomic factors associated with risk of upper aerodigestive tract cancer in Europe. Eur J Cancer. 2010 Feb;46(3):588-98. Epub 2009 Oct 24. •LIPS EH, GABORIEAU V, MCKAY JD, CHABRIER A, HUNG RJ, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D, SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT V, FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, MCLAUGHLIN J, LIU G, SKORPEN F, ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L, STUDY E, BENHAMOU S, LAGIOU P, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, MACFARLANE TV, BARZAN L, CANOVA C, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, CURADO MP, KOIFMAN S, ELUF-NETO J, MATOS E, MENEZES A, FERNANDEZ L, METSPALU A, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. Association between a 15q25 gene variant, smoking quantity and tobacco-related cancers among 17 000 individuals. Int J Epidemiol. 2009 Sep 23. [Epub ahead of print] •LAGIOU P, TALAMINI R, SAMOLI E, LAGIOU A, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, BIGGS AM, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY RJ, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY CM, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN P. Diet and upper-aerodigestive tract cancer in Europe: The ARCAGE study. Int J Cancer 2008 Dec 23. •BALBO S, HASHIBE M, GUNDY S, BRENNAN P, CANOVA C, SIMONATO L, MERLETTI F, RICHIARDI L, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, ZNAOR A, TALAMINI R, BENCKO V, HOLCÁTOVÁ I, WANG M, HECHT SS, BOFFETTA P. N2-ethyldeoxyguanosine as a potential biomarker for assessing effects of alcohol consumption on DNA. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2008; 17: 3026-32. •HASHIBE M, MCKAY JD, CURADO MP, OLIVEIRA JC, KOIFMAN S, KOIFMAN R, ZARIDZE D, SHANGINA O, WÜNSCH-FILHO V, ELUF-NETO J, LEVI JE, MATOS E, LAGIOU P, LAGIOU A, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SZESZENIA-DABROWSKA N, MENEZES A, DALL'AGNOL MM, MERLETTI F, RICHIARDI L, FERNANDEZ L, LENCE J, TALAMINI R, BARZAN L, MATES D, MATES IN, KJAERHEIM K, MACFARLANE GJ, MACFARLANE TV, SIMONATO L, CANOVA C, HOLCÁTOVÁ I, AGUDO A, CASTELLSAGUÉ X, LOWRY R, JANOUT V, KOLLAROVA H, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, FABIANOVA E, BENCKO V, LISSOWSKA J, CHABRIER A, HUNG RJ, GABORIEAU V, BOFFETTA P, BRENNAN P. Multiple ADH genes are associated with upper aerodigestive cancers. Nat Genet 2008; 40: 707-9. •HUNG RJ, MCKAY JD, GABORIEAU V, BOFFETTA P, HASHIBE M, ZARIDZE D, MUKERIA A, SZESZENIA-DABROWSKA N, LISSOWSKA J, RUDNAI P, FABIANOVA E, MATES D, BENCKO V, FORETOVA L, JANOUT V, CHEN C, GOODMAN G, FIELD JK, LILOGLOU T, XINARIANOS G, CASSIDY A, MCLAUGHLIN J, LIU G, NAROD S, KROKAN HE, SKORPEN F, ELVESTAD MB, HVEEM K, VATTEN L, LINSEISEN J, CLAVEL-CHAPELON F, VINEIS P, BUENO-DE-MESQUITA HB, 162 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.028 LUND E, MARTINEZ C, BINGHAM S, RASMUSON T, HAINAUT P, RIBOLI E, AHRENS W, BENHAMOU S, LAGIOU P, TRICHOPOULOS D, HOLCÁTOVÁ I, MERLETTI F, KJAERHEIM K, AGUDO A, MACFARLANE G, TALAMINI R, SIMONATO L, LOWRY R, CONWAY DI, ZNAOR A, HEALY C, ZELENIKA D, BOLAND A, DELEPINE M, FOGLIO M, LECHNER D, MATSUDA F, BLANCHE H, GUT I, HEATH S, LATHROP M, BRENNAN P. A susceptibility locus for lung cancer maps to nicotinic acetylcholine receptor subunit genes on 15q25. Nature 2008; 452: 633-7. •LAGIOU P, GEORGILA C, MINAKI P, AHRENS W, POHLABELN H, BENHAMOU S, BOUCHARDY C, SLAMOVA A, SCHEJBALOVA M, MERLETTI F, RICHIARDI L, KJAERHEIM K, AGUDO A, CASTELLSAGUE X, MACFARLANE TV, MACFARLANE GJ, TALAMINI R, BARZAN L, CANOVA C, SIMONATO L, LOWRY R, CONWAY DI, MCKINNEY PA, ZNAOR A, MCCARTAN BE, HEALY C, NELIS M, METSPALU A, MARRON M, HASHIBE M, BRENNAN PJ. Alcohol-related cancers and genetic susceptibility in Europe: the ARCAGE project: study samples and data collection. Eur J Cancer Prev 2009; 18: 76-84. 163 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.030 Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM Risk factors for breast cancer among women invited for mammography screening: a population survey RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto ASL Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il modello di Gail. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Somministrazione di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sulla alimentazione, abitudini di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una mammografia di screening. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. L’invio dei questionari alle donne invitate è stato avviato nel Settembre 2004 ed è terminato nel Gennaio 2007. Nel complesso la rispondenza è stata di circa il 60% tra le 70.000 donne che hanno effettuato un esame di screening nel periodo di durata dello studio. Quest’ultima si è protratta per un periodo leggermente superiore ai due anni (che corrisponde al periodismo degli inviti) per consentire di raggiungere donne invitate o aderenti in ritardo. E’ tuttora in corso l’analisi multicentrica dei dati. COLLABORATORI INTERNI: Antonio AQUECI, Alfonso FRIGERIO, Livia GIORDANO, Galina GONZALEZ, Ettore MANCINI, Guglielmo RONCO, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. PUBBLICAZIONI: •BISANTI L, RUSSO A, BELLINI A, MANCINI E, PONTI A, SEGNAN N, ROSSELLI DEL TURCO M, ZAPPA M. Caratterizzazione della popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio FRiCaM (Fattori di rischio per il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Terzo rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2004, Pag. 144-149. •BISANTI L, RUSSO A, ROSSELLI DEL TURCO M., PONTI A, SEGNAN N, M, ZAPPA M. Caratterizzazione della popolazione afferente ai programmi di screening mammografico: risultati preliminari dello studio FRiCaM (Fattori di rischio per il Cancro della Mammella). In: Rosselli del Turco M., Zappa M., eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 136-139. 164 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.031 Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di gruppi ad alto rischio Skin cancer prevention: development of a biochemical test for screening of high risk groups RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Studio italiano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: I risultati degli studi sui fattori di rischio ambientali, genetici e fenotipici hanno portato all’individuazione di una serie di marker di rischio di differente significato e precisione di misura. Andiamo dalle misure anamnestiche di esposizione solare, alla misurazione soggettiva delle caratteristiche cutanee, ed infine alla individuazione di specifici marker genetici. Tuttavia, mentre le misure epidemiologiche soffrono di mancanza di specificità, i markers hanno prevalenze molto basse e di fatto sono inutilizzabili in un ambito di prevenzione di popolazione. Un marker intermedio è stato individuato in studi precedenti, nella eumelanina, che possiede buona specificità e prevalenze elevate. Tuttavia, trattandosi di un marcatore biochimico presente in tutta la popolazione in quantità continue, la definizione di un cut-off adeguato a minimizzare i costi ed a massimizzare i risultati è più problematico. L’alternativa individuata è quella di studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità e di ottenere un criterio esterno per l’individuazione di un punto di cut-off. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Determinazione biochimica di un campione di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2, con metodi atti ad individuare marcatori feomelanici. Le determinazioni sono effettuate presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) – Sezione di Biella, che ha già collaborato con le fasi precedenti dello studio HELIOS 2. SCALA DEI TEMPI: 1.Individuazione del campione febbraio 2004 2.Determinazioni HPLC entro l’estate 2005 3.Controllo di riproducibilità estate 2005 4.Analisi e pubblicazione dei risultati entro il 2006. 5.Estensione dell’analisi con metodo NIR all’intero campione: 2007-2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Dopo il completamento dell’analisi su un sotto-campione di melanomi e controlli, è stato prevista l’estensione dell’analisi con metodo NIR a resto del campione (melanomi, BCC, SCC e restanti controlli). Per raggiungere questo obiettivo è stato richiesto nel corso del 2007 un finanziamento alla Ricerca finalizzata della Regione Piemonte, erogato e reso disponibile alla fine dell’anno. Nel corso del 2008 si è provveduto ad utilizzare il finanziamento per l’effettuazione delle determinazioni presso l’ISMAC del CNR di Biella. Nel corso del 2010 prosegue l'analisi dei dati. 165 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.031 COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: M. Zoccola, R Mossotti, R Innocenti (Istituto per lo studio delle Macromolecole del CNR di Biella) DI Loria (Istituto Roffo, Università di Buenos Aires). RISORSE E FINANZIAMENTO: Nell’ambito dei progetti di ricerca sanitaria finalizzata della Regione Piemonte, il progetto ha ricevuto un finanziamento nel 2007. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Si PUBBLICAZIONI: •ROSSO S, ZANETTI R, SANCHEZ MJ, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA D, OSTERLIND A, GREINERT R, CHIRLAQUE MD, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, LAURIA C, BALZI D, ZOCCOLA M. Is 2,3,5-Pyrroletricarboxylic Acid in hair a better risk indicator for melanoma than tradinional epidemiologic measures for skin phenotype?. Am J Epidemiol. 2007, 15;165: 1170-7. •Olsen CM, Green AC, Zens MS, Stukel TA, Bataille V, Berwick M, Elwood JM, Gallagher R, Holly EA, Kirkpatrick C, Mack T, Osterlind A, Rosso S, Swerdlow AJ, Karagas MR. Anthropometric factors and risk of melanoma in women: A pooled analysis. Int J Cancer. 2007 Nov 7. •ZANETTI R, ROSSO S, MARTINEZ C, NIETO A, MIRANDA A, MERCIER M, LORIA DI, OSTERLIND A, GREINERT R, NAVARRO C, FABBROCINI G, BARBERA C, SANCHO-GARNIER H, GAFA L, CHIARUGI A, MOSSOTTI R. Comparison of risk patterns in carcinoma and melanoma of the skin in men: a multi-centre case-case-control study. Br J Cancer 2006; 94: 743-51. •ZANETTI R, ZOCCOLA M, MOSSOTTI R, INNOCENTI R, LORIA DI, ROSSO S, and the Helios Working Group. PTCA determination in human hair: reliability and analytical aspects. Med Sci Monit 2006; 12: PI23-8. •Zoccola M, Mossotti R, Innocenti R, Loria DI, Rosso S, Zanetti R. A new approach in the determination of eumelanin in human hair using near infrared spectroscopy. NIR news 2005; 16: 10-12. 166 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.033 Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA Web-based birth cohort: the NINFEA project RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo del progetto è di reclutare via web e seguire nel tempo una coorte italiana di 10.000 NUOVI NATI italiani. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1) Potenziali membri della coorte sono le donne in gravidanza che siano a conoscenza del progetto, abbiano la possibilità di accedere ad internet e decidono di partecipare. Il reclutamento è cominciato a Luglio 2005. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche sia “attive” (come ad esempio una breve spiegazione dello studio durante i corsi di preparazione al parto, o volantini allegati ai risultati degli esami di laboratorio), sia passive (attraverso forum e siti internet). Per partecipare le donne devono connettersi al sito dello studio (www.progettoninfea.it) e compilare on-line il primo questionario. Due ulteriori questionari sono compilati, sempre on-line, 6 mesi dopo il parto e 18 mesi dopo il parto. Le donne ed i loro figli sono seguiti con follow-up attivo e passivo (Schede di Dimissione Ospedaliera, Registro Tumori) per almeno 18 anni. 2) All’interno della coorte di nascita è innestato dal luglio 2007 uno studio sperimentale di intervento per la cessazione del fumo in gravidanza e dopo il parto. L’intervento consiste nel dare l’informazione dell’esistenza dei centri antitabacco e fornire i contatti di quello più vicino alla residenza della partecipante. L’outcome è la prevalenza di fumo a 6 e 18 mesi. 3) Le informazioni raccolte nell’ambito della coorte di nuovi nati sono utilizzate anche per validare l’utilizzo di internet come strumento per il reclutamento e la conduzione di studi di coorte. In particolare sono in corso analisi sul possibile bias di selezione, sulla completezza del follow-up e sull’efficacia dei diversi sistemi di pubblicizzazione dell’esistenza della coorte. 4) la coorte collabora in diversi progetti internazionali, tra cui ENRIECO (www.enrieco.org) e CHICOS (www.chicosproject.eu) e analisi congiunte sui determinanti dell'asma e della crescita nei primi anni di vita STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono state reclutate circa 2600 donne, 1800 hanno compilato il questionario dei 6 mesi e 1200 quello dei 18 mesi. COLLABORATORI INTERNI: Iacopo BAUSSANO, Franco MERLETTI, Emanuele Pivetta, Costanza Pizzi, Fabio SACCONA RISORSE E FINANZIAMENTO: Regione Piemonte, MIUR, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: Diverse pubblicazioni attese nel corso del progetto RICHIARDI L, BAUSSANO I, MERLETTI F. Studi longitudinali di nuovi nati: utilizzare anche il web? Epidemiol Prev 2005; 29: 56. RICHIARDI L, BAUSSANO I, VIZZINI L, DOUWES J, PEARCE N, MERLETTI F. Feasibility of recruiting a birth cohort through the Internet: the experience of the NINFEA cohort. Eur J Epidemiol 2007; 22: 831-7. 167 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.036 Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo familiare Cancer biomarkers identification for familial and hereditary prostate cancer RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Studio Multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri bio-umorali, gli assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario, familiare e sporadico in fasi morfologicamente caratterizzate della progressione tumorale, controllati per fattori di rischio individuali e ambientali. Lo studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella iniziazione/progressione tumorale, le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il coinvolgimento della instabilità genetica microsatellitare (MIN) nei meccanismi di progressione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio caso-controllo sulla distribuzione di fattori di rischio e di eventi genotipici e fenotipici, in pazienti con nuova diagnosi di CaP eredo-familiare (casi) e sporadico (controlli). Lo studio si articolerà in 3 fasi. FASE 1: RECLUTAMENTO E STRATIFICAZIONE DEI PAZIENTI (Unità Operative: CPO Torino, Urologia IST- Genova, SCUP-Piemonte, Ospedale di Aosta) FASE 2: ANALISI ISTOLOGICA, CITOGENETICA E GENOTIPICA (Unità Operativa Anatomia Patologica IRCC Candiolo-Torino) FASE 3: ANALISI STATISTICA (Unità Operativa CPO Piemonte, Torino) Confronto degli indicatori in studio e stima del valore predittivo dei biomarcatori tumorali per eredo-familiarità. Calcolo di Odds, Odds Ratio ed Intervalli di Confidenza al 95% per alterazioni dei marcatori in studio, stimati con tecniche di analisi univariata e multivariata. SCALA DEI TEMPI: L'analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati è prevista per il 2009. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: A partire dal 10 giugno 2004, secondo le modalità previste dal protocollo, nei reparti di Urologia di 10 ospedali della Regione Piemonte (Ospedale S. Giovanni Bosco Torino, Ospedale Maria Vittoria Torino, Ospedale Martini Torino, Ospedale Gradenigo Torino, Ospedale Civile di Chivasso, Ospedale Civile di Biella, Ospedale Civile di Ivrea, Ospedale Civile di Ciriè, Ospedale Civile di Alessandria, Ospedale Civile di Pinerolo), Ospedale di Aosta coordinati direttamente dal CPO Piemonte, e dall'IRCC (IST Genova) sono stati contattati 717 pazienti con nuova diagnosi istologica di carcinoma prostatico ed età inferiore o uguale a 70 anni al momento della prima diagnosi. Dopo avere ricevuto informazioni sugli obiettivi e sui metodi 708 di questi hanno espresso consenso informato ed hanno inizialmente aderito allo studio. Il questionario sulla familiarità per la ricostruzione del pedigree è stato somministrato a 687 soggetti da quattro intervistatori appositamente formati. Durante l'intervista ai pazienti sono stati consegnati i 2 questionari EPIC indaganti le abitudini alimentari e lo Stile di Vita. 649 pazienti hanno compilato e restituito entrambi i questionari presso il CPO-Piemonte, dove è stata controllata la completezza e la correttezza di compilazione. Laddove si sono rilevati errori, i pazienti sono stati ricontattati 168 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.036 telefonicamente dagli intervistatori. I questionari così predisposti per la lettura elettronica sono stati inviati all'unità di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale presso il Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze. Presso i servizi di Urologia, al momento del reclutamento o durante l'intervista, sono stati effettuati 658 prelievi ematici, inviati presso l'IRCC Candiolo. L'estrazione del DNA e del RNA è stata effettuata su 468 campioni ematici. I polimorfismi sono stati valutati su 374 campioni ematici ottenuti da controlli e su 94 campioni da casi eredo-familiari. Al fine di ottenere informazioni accurate sullo stato di patologia e su fattori prognostici (presenza dei sintomi al momento della diagnosi, motivo della biopsia, valori PSA (totale e free), terapia effettuata, Gleason score, istotipo, classificazione pTNM), sono state recuperate e visionate 535 cartelle cliniche. I pazienti per cui sono disponibili tutti i dati necessari per l'analisi (l'intervista sulla familiarità, il prelievo ematico e i dati sull'alimentazione e lo stile di vita ottenuti dai questionari EPIC) sono 579. Tra questi 95 pazienti presentano le caratteristiche necessarie per essere definiti casi eredo-familiari (criteri di Carter). Per ciascun caso sono stati selezionati 4 controlli (pazienti con carcinoma della prostata sporadico). Le analisi finali sono state dunque effettuate su un totale di 475 soggetti. Dalle prime analisi sono emersi i seguenti risultati. Tra i centri coinvolti nello studio l'Ospedale Giovanni Bosco di Torino ha reclutato il 21% di tutti i soggetti in studio, il 17% è stato reclutato presso IST di Genova, il 15% presso l'ospedale di Ciriè. Gli altri centri hanno segnalato una percentuale di pazienti inferiore (range 1%-9%). Il 92% delle interviste sulla familiarità è stato effettuato presso l'ospedale di provenienza, il 7% dei pazienti è stato intervistato telefonicamente. La durata media delle interviste è stata di circa 40 minuti. Per quanto riguarda la distribuzione per età, il 42% dell'intero campione dei pazienti ha un'età compresa tra 65-69 anni. Anche nei diversi centri questa è la classe d'età maggiormente rappresentata, seppur con variazioni (33%-52%). Il 57% dei pazienti erano sintomatici al momento della diagnosi, con variazioni all'interno dei centri (24%-71%). Il disturbo riferito più frequentemente dai pazienti è quello della minzione (52%), seguito dalle disfunzioni sessuali (24%). L'aumento dei valori di PSA viene riportato dai pazienti come il motivo che più frequentemente ha determinato il prelievo bioptico. Si osserva però una significativa differenza tra i centri piemontesi e l'IST di Genova. Il 74% dei pazienti reclutati presso il centro di Genova riferisce come motivo della biopsia un aumento dei valori del PSA, eseguito in assenza di sintomi. Il 20% dei pazienti ha riferito di aver eseguito la biopsia in seguito ad aumento del PSA, eseguito in presenza di sintomi, mentre il motivo per cui è stata effettuata la biopsia riportato più frequentemente dai pazienti piemontesi (55%) è un aumento dei valori del PSA, eseguito in presenza di sintomi. Il 36% dei pazienti ha riferito di aver eseguito la biopsia in seguito ad aumento del PSA, eseguito in assenza di I casi di carcinoma eredo-familiare individuati complessivamente sono 92. La distribuzione dei casi eredo-familiari per centro è disomogenea (range 3,7%-21%). La media è del 15,4%. Più del 70% dei casi e dei controlli ha un'età maggiore di 60 anni. Il 58% dei controlli era sintomatico al momento della diagnosi, mentre tra i casi eredo-familiari i soggetti che dichiarano di aver avuto sintomi prima della diagnosi sono il 51%. Il 51% dei controlli riferisce come motivo della biopsia un aumento del PSA in presenza di sintomi; tra i casi eredo-familiari il motivo riportato più frequentemente (47%) è un aumento del PSA in assenza di sintomi . Per quanto riguarda la presenza di patologie concomitanti, si osserva una differenza nella frequenza di diabete (9% tra i controlli vs 5% tra i casi) Per quanto riguarda fattori di rischio legati allo stile di vita, tra i controlli il 53% dei soggetti riferisce di essere un ex fumatore. Tra i casi prevalgono i soggetti che riferiscono di non aver mai fumato (44%). Per quanto riguarda il grado di istruzione, tra i casi sono più frequenti i soggetti che hanno conseguito il diploma di scuola media superiore (26%), tra i controlli sono più numerosi i soggetti che hanno la licenza elementare (32%). Non si osservano tra casi e controlli differenze rilevanti per presenza di neoplasie diverse da quella in studio. Le analisi genetico-molecolari, effettuate presso il Laboratorio di Patologia Molecolare del Servizio di Anatomia Patologica dell'IRCC di Candiolo-Torino, sono state condotte a due livelli. Nella prima fase è stata allestita e completata una banca genomica da tutto il materiale che è pervenuto dai diversi centri coinvolti nel progetto. La raccolta di questo materiale è risultata 169 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.036 fondamentale per la determinazione dell'assetto costituzionale delle varianti polimorfiche valutate come marcatori genetico-molecolari (polimorfismi sui geni: CYP17, CYP19, VDR1, VDR2, e AR, recettore per gli androgeni). A tale proposito è stata effettuata l'estrazione degli acidi nucleici (DNA ed RNA) sia per la successiva analisi molecolare sia per l'allestimento di un archivio. Le estrazioni sono state condotte utilizzando la proteinasi K e la precipitazione selettiva con isopropanolo per il DNA, mentre un sistema basato sulla lisi dei leucociti in condizioni altamente denaturanti e' stato usato per l'RNA. Per quanto riguarda l'archivio, sono state utilizzate anche carte specifiche per preservare gli acidi nucleici dal danno degli UV e dalla degradazione microbica (FTA, brevettate). Nella seconda fase dello studio genetico-molecolare è stata intrapresa e, in parte completata, l'analisi riguardante i polimorfismi (SNPs o ripetizioni microsatellitari) di geni potenzialmente associati con la suscettibilità al carcinoma prostatico eredo-familiare. Sono stati studiati i polimorfismi dei geni per la 17alpha-idrossilasi steroidea e per l'aromatasi, CYP17A1, sul cromosoma 10q24, e CYP19A1 sul cromosoma 15q21 (SNP rs743572 e rs28757184, rispettivamente), due polimorfismi del recettore per la vitamina D, VDR, sul cromosoma 12q12-14, e sono in fase di studio le ripetizioni microsatellitari CAG e GGC del recettore per gli androgeni AR, sul cromosoma Xq12. Lo studio dei polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) è stato condotto con l'utilizzo del metodo Pyrosequencing (Biotageee). Questo saggio è un tipo particolare di sequenziamento che utilizza molecole di pirofosfato generate dall'incorporazione di nucleotidi ad opera della Taq polimerasi. I dati ottenuti indicano una significativa interazione Gene-gene tra VDR1 e VDR2. Sono state analizzate in parte le ripetizioni microsatellitari sul gene AR. I frammenti contenenti tali ripetizioni in numero variabile vengono esaminate tramite sequenziamento diretto da prodotto di PCR con il sequenziatore automatico 3730 DNA Analyzer-Applied Biosystem. L'articolo per la diffusione dei risultati principali dello studio è attualmento sottomesso per pubblicazione presso la rivista Cancer Epidemiology, biomarkers & prevention. COLLABORATORI INTERNI: Paola ARMAROLI, Federica GALLO, Elena KOLOMOETS COLLABORATORI ESTERNI: Hanno collaborato allo studio: dott. Robin Passerini, dott.ssa Simona Bisio Dott. Mauro Risio, dott.ssa Tiziana Vanesio, IRCC Candiolo - Torino Dott. Paolo Puppo, dott Angelo Naselli, dott.ssa Rossana Andreatta Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, Genova Ospedale di Aosta SCUP, Studi Clinici Urologici Piemontesi: Ospedale S. Giovanni Bosco - Torino, Ospedale Maria Vittoria - Torino, Ospedale Martini - Torino, Ospedale Gradenigo - Torino, Ospedale Civile di Chivasso, Ospedale Civile di Ivrea, Ospedale Civile di Ciriè, Ospedale Civile di Alessandria, Ospedale Civile di Pinerolo. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è compreso nei "Programmi Speciali del Ministero della Salute" (Art 12bis, comma 6, d. lgs. 229/99), e per l'espletamento delle attività di ricerca relative è stato assegnato un finanziamento dal Ministero stesso. PUBBLICAZIONI: Articolo attualmente sottomesso per pubblicazione 170 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.037 Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza prognostica in tumori della laringe e ipofaringe Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes and papillomavirus infection in laryngeal and hypopharyngeal cancer RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Testare l’efficienza di estrazione di DNA da tessuti conservati in paraffina ed archiviati a lungo termine per valutare la fattibilità di utilizzare materiale d’archivio (>20 anni) per studi molecolari su vasta scala. Valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di secondi tumori primari. Verificare il ruolo dell’ipermetilazione di geni selezionati come biomarker di malattie biologicamente aggressive. Valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV) in tumori della laringe/ipofaringe: analisi dell’incidenza e della prevalenza di ceppi virali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Nell’ambito di una coorte europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla laringe-ipofaringe, sono stati selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati p16, MGMT, DAP-K ed E-Cadherin, e dello stato di infezione da HPV. Sono state impiegate tecniche di amplificazione specifica per la metilazione (MSP: Methylation Specific PCR) e per l’identificazione del genoma HPV (SPF10 primers). Inoltre tecniche di ibridazione con sonde specifiche (LiPA: Line Probe Assay) per la genotipizzazione dei ceppi HPV. Il calcolo della sopravvivenza verrà eseguito secondo il metodo di Kaplan-Meir. L’effetto dell’ipermetilazione sulla sopravvivenza verrà valutato con la curva di regressione di Cox. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati conclusi i seguenti processi: 1.raccolta dei blocchetti in paraffina dai vari centri di Anatomia Patologica siti in Torino e Navarra (Spagna) 2.estrazione di DNA e analisi dell’efficienza di estrazione 3.indagine in PCR dello stato di metilazione dei 4 geni inclusi nello studio 4.analisi dello stato di infezione da HPV 5.analisi dei dati e associazione con la sopravvivenza e l’insorgenza di secondi tumori primari Sono in corso i seguenti processi: 1.fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi 2.elaborazione dei dati 171 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.037 COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS COLLABORATORI ESTERNI: Rajesh Dikshit (IARC, Lione e Tata Memorial Hospital, Mumbai, India), Paolo Boffetta (IARC, Lione) RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato da Compagnia S. Paolo/FIRMS, CIPE, MIUR. PUBBLICAZIONI: 2 manoscritti pubblicati: •Gillio Tos A. et al. Efficient DNA extraction 25 years old paraffin-embedded tissues: study of 365 samples. Pathology, Pathology 2007; 39: 1-5. •Dikshit R, et al. Hypermethylation, risk factors, clinical characteristics and survival in 235 cases of laryngeal and hypopharyngeal cancers. Cancer 2007; 110: 1745-51. 1 manoscritto in fase di elaborazione. 172 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.039 Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata Prognostic relevance of hypermethylation of multiple genes in prostate cancer RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC, RASSF1a, GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare attenzione a sopravvivenza e stadio del tumore. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono seguite nel tempo due coorti di 250 pazienti ciascuna diagnosticati presso l’Anatomia Patologica dell’Ospedale Molinette per mortalità per tutte le cause e mortalità per tumore della prostata. La prima coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione del PSA), mentre la seconda coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni novanta, dopo l’introduzione del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati sono eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Viene studiato anche il ruolo delle metil-transferasi (DNMT3B in particolare) e dell'ipometilazione globale sulla soppravvivenza. Limitatamente ai pazienti che hanno avuto una prostatectomia o una TURP studiamo anche il pattern di metilazione e l'ipometilazione globale sul tessuto prostatico non-tumorale sia per valutarne la correlazione con il tessuto tumorale sia in associazione con la sopravvivenza STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le coorti sono state assemblate e seguite per stato in vita e causa di morte. Le analisi di laboratorio e le analisi statistiche sulla metilazione del tessuto tumorale sono state condotte. Le ulteriori analisi di laboratorio sono in corso Un manoscritto è stato pubblicato e altri sono in preparazione. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Richiardi L, Fiano V, Vizzini L, De Marco L, Delsedime L, Akre O, Tos AG, Merletti F. Promoter methylation in APC, RUNX3, and GSTP1 and mortality in prostate cancer patients. J Clin Oncol 2009;27:3161-8. 173 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.040 Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile International study on incidence of second malignancies in childhood cancer survivors RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare il rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica (0-14 anni). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio multicentrico internazionale coordinato dall'Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione, che include dati di 13 registri tumori su base di popolazione (New South Wales (Australia), British Columbia, Manitoba and Saskatchewan (Canada), Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Singapore, Slovenia, Saragozza (Spagna), Svezia e Scozia). La coorte è composta di 37.505 bambini con diagnosi tumorale, fra i quali si sono verificati 375 secondi tumori. Il rischio di secondo tumore si valuta attraverso il calcolo dei rapporti standardizzati di incidenza e del rischio cumulativo di sviluppare un secondo tumore. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La raccolta dati e la validazione dell'informazione raccolta è terminata nel 2005. Due articoli scientifici sui secondi tumori dopo leucemia o linfoma e dopo tumore al sistema nervoso centrale in età pediatrica sono stati pubblicati. E' in corso l'analisi dei dati sui secondi tumori dopo tumori solidi non cerebrali in età pediatrica. COLLABORATORI INTERNI: Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Guido PASTORE COLLABORATORI ESTERNI: Paolo Boffetta (IARC), Ghislaine Scelo (IARC), Paul Brennan (IARC). RISORSE E FINANZIAMENTO: IARC Lyon, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: - MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, TRACEY E, SANKILA R, WEIDERPASS E, OLSEN JH, MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, KLIEWER EV, CHIA KS, TONITA JM, MARTOS C, JONASSON JG, MERLETTI F, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood leukemia and lymphoma: an international study. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 790-800. - MAULE M, SCELO G, PASTORE G, BRENNAN P, HEMMINKI K, PUKKALA E, WEIDERPASS E, OLSEN JH, TRACEY E, MCBRIDE ML, BREWSTER DH, POMPE-KIRN V, TONITA JM, KLIEWER EV, CHIA KS, JONASSON JG, MARTOS C, MAGNANI C, BOFFETTA P. Risk of second malignant neoplasms after childhood central nervous system malignant tumors: an international study. Eur J Cancer 2008; 44: 830-9. 174 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.042 GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche GENE-RAD-Risk radiation exposures at an early age: impact of genotype on breast cancer risk. A European multicentre study RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico, coordinato dall'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro-IARC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio mira ad indagare il rischio di tumore mammario associato alla irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche genetiche. Il rischio relativo di tumore mammario per le donne esposte a radiazione durante l'infanzia e l'adolescenza è tra i più alti osservati dopo esposizione a radiazioni ionizzanti. La suscettibilità è aumentata in relazione a polimorfismi dei geni del riparo del DNA, in particolare dei geni attivi nel riparo del danno indotto da radiazione. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha promosso un'indagine multicentrica internazionale per valutare il ruolo congiunto della radiazione a bassa dose e della suscettibilità genetica nell'eziologia del tumore mammario delle giovani donne (P.I. dr.ssa Elizabeth Cardis, Radiation Research Unit della IARC). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L'indagine prevede la conduzione di studi epidemiologici di tipo caso controllo all'interno di coorti di soggetti che hanno ricevuto radioterapia durante l'infanzia e l'adolescenza. Il disegno dello studio consente di massimizzare la potenza statistica per misurare l'effetto dell'esposizione a radiazione ionizzante sul rischio di tumore mammario, anche tenendo conto dell'interazione con mutazioni genetiche relativamente rare. Un obiettivo supplementare consiste nell'indagine dei possibili modificatori di effetto, quali fattori legati alla vita riproduttiva e terapie citostatiche. Complessivamente ci si attende che circa 300 casi di tumore mammario ed altrettanti controlli potranno essere inclusi nell'indagine. Partecipano registri tumori di 8 paesi europei, invitati dalla IARC in relazione alla precedente attività ed alla qualità dei dati disponibili. Si intende partecipare a tale progetto partendo dai dati del Registro dei Tumori Infantili del Piemonte, che ha dati sui lungosopravviventi di tumore infantile a partire dal 1967 ad ora. Il contributo atteso dal RTI Piemonte è di circa 15 casi e 30 controlli. L'attività del RTI sarà coordinata con la sezione dello studio condotta dal dr. R. Haupt dell'Istituto Gaslini di Genova sulla coorte dei casi Fuori Terapia dell’AIEOP. Lo studio prevede le seguenti fasi operative: •Identificazione dei casi e dei controlli •Rilevazione delle informazioni individuali sull'esposizione a radiazioni per ragioni sanitarie •Rilevazione delle informazioni individuali sugli eventuali modificatori di effetto e sui possibili confondenti •Stima della dose individuale di radiazione al seno, in base alle schede di radioterapia. Questa fase sarà svolta in modo centralizzato presso l'Istituto G. Roussy di Villejuif, con la possibile partecipazione dei centri partecipanti allo studio caso-controllo •Raccolta di campioni biologici da cui successivamente estrarre il DNA in vista delle analisi genetiche. •Sviluppo di metodi statistici per l'analisi dell’interazione tra geni e radiazione, anche con modelli che tengono conto dell'errore nella stima della dose. •Analisi statistiche della relazione tra dose di radiazione e rischio di tumore mammario, con modelli di regressione multivariata che tengano conto dei possibili fattori confondenti e modificanti. 175 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.042 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il protocollo è stato sottoposto alla valutazione del comitato etico. Sono stati individuati i casi incidenti fino al 2003 e campionati i relativi controlli. E’ in corso e saranno completate nel 2009-2010 la verifica della documentazione di archivio (cartelle cliniche ed altro), la ricerca dei dati anagrafici e le interviste. Lo studio richiederà circa 24 mesi. L’attività di rilevazione dati è conclusa. Le analisi sono in corso. COLLABORATORI INTERNI: Maria Luisa MOSSO, Marinella NONNATO, Guido PASTORE COLLABORATORI ESTERNI: R. Haupt. Lo studio si avvale della collaborazione delle divisioni universitarie di radioterapia dell'Università del Piemonte Orientale (Prof. M. Krengli) e dell'Università di Torino (Prof. U. Ricardi). RISORSE E FINANZIAMENTO: Contributo CEE, 6° Framework. PUBBLICAZIONI: Previste nel corso del progetto. 176 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.044 Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli Empirical bayes adjustments for multiple comparisons RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio non multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Utilizzo di metodi bayesiani empirici o semi-bayesiani per correggere stime di rischio e corrispondenti errori standard nel caso di confronti multipli. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’idea di base è che la variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione dei veri rischi relativi (ignoti). Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma non Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research, Massey University, Wellington, Nuova Zelanda. I tre studi sono stati pubblicati. I metodi bayesiani empirici per l’aggiustamento per confronti multipli sono stati oggetto dello stage e tesi di laurea specialistica in Biostatistica di Marine Corbin (École Nationale de la Statistique e de l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia), e sono stati pubblicati in un articolo metodologico. Ulteriori applicazioni: studi occupazionali e genetici che comportano confronti multipli, compresa l’analisi delle combinazioni di codici ISCO e ISIC nell’ambito di studi occupazionali multicentrici internazionali (ARCAGE - vd. scheda 4.028, SYNERGY - vd. scheda 4.053). COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Neil Pearce, Andrea 't Mannetje, Marine Corbin (Massey University). RISORSE E FINANZIAMENTO: Non vi sono attualmente finanziamenti ad hoc. PUBBLICAZIONI: •MCLEAN D,’T MANNETJE A, DRYSON E, WALLS C, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Leukaemia and Occupation: A New Zealand cancer registry-based case-control study. Int J Epidemiol 2009: 38; 594–606. •'T MANNETJE AM, DRYSON E, WALLS C, MCLEAN DJ, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. High risk occupations for Non-Hodgkin's Lymphoma in New Zealand: case-control study. Occup Environ Med 2008; 65: 354-363. •DRYSON E, 'T MANNETJE A, WALLS C, MCLEAN D, MCKENZIE F, MAULE M, CHENG S, CUNNINGHAM C, KROMHOUT H, BOFFETTA P, BLAIR A, PEARCE N. Case-control study of high risk occupations for bladder cancer in New Zealand. Int J Cancer 2008: 122; 1340–6. •CORBIN M, MAULE M, RICHIARDI L, SIMONATO L, MERLETTI F, PEARCE N. Semi-Bayes and empirical Bayes adjustment methods for multiple comparisons. Epidemiol Prev 2008; 32: 108-110. •MARINE CORBIN tesi di laurea specialistica in Biostatistica. Rapport de stage de fin d'études: Semi-Bayes and Empirical Bayes adjustments for multiple comparisons in studies of occupational risk for cancer. (École Nationale de la Statistique e de l’Analyse de l’Information, Bruz, Francia. Annéè scolaire: 2006-2007. Maîtres de stage: Lorenzo Richiardi, Milena Maule). 177 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.045 Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave Italian multicentric mortality study of severely obese patients RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico, coordinato da Istituto Auxologico Italiano, Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità, ai quali si erano rivolti per il trattamento della loro condizione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La lista dei pazienti è stata creata sulla base degli elenchi forniti da sei centri (Piancavallo, Torino, Orbassano, San Donato Milanese, Napoli, Bari). Sono state raccolte le ultime residenze note sulla cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale. Sono state ottenute le cause di morte dei deceduti. Il rischio, generale e per sesso, per categorie di indice di peso corporeo e per periodo di primo trattamento è stato analizzato mediante calcolo dei rapporti standardizzati di mortalità (mortalità generale e causa-specifica) e mediante modelli di analisi multivariata. SCALA DEI TEMPI: Stima del rischio in funzione di sesso, categoria di indice di peso corporeo e periodo di primo trattamento. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il follow-up è stato completato. Le analisi con riferimento esterno e quelle basate su modelli multivariati con riferimento interno sono state portate a termine. E’ stato pubblicato il rapporto scientifico sulla mortalità della sezione relativa agli individui adulti della coorte. Un campione della coorte è stato utilizzato come gruppo di controllo per uno studio sulla mortalità a lungotermine di pazienti gravemente obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. E’ stato pubblicato il relativo rapporto scientifico. L'aggiornamento del follow-up e delle analisi di mortalità è previsto non prima del 2011. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI 178 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.045 COLLABORATORI ESTERNI: Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano), Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico Italiano). RISORSE E FINANZIAMENTO: Nel 2002 e 2003 l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano ha usufruito di finanziamenti della Regione Piemonte, Ricerca sanitaria finalizzata. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Studio multicentrico con il contributo di: IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe, Piancavallo ASO San Giovanni Battista di Torino, Unità di dietetica e nutrizione clinica Univeristà degli Studi di Torino, sede presso ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano Università Federico II Napoli, Istituto dietetica e nutrizione clinica. Università di Bari Ospedale San Donato Milanese PUBBLICAZIONI: •BUSETTO L, MIRABELLI D, PETRONI ML, MAZZA M, FAVRETTI F, SEGATO G, CHIUSOLO M, MERLETTI F, BALZOLA F, ENZI G. Comparative long-term mortality after laparoscopic adjustable gastric banding versus nonsurgical controls. Surg Obes Relat Dis. 2007; 3: 496-502. •MIRABELLI D, CHIUSOLO M, FERRANTE D, BALZOLA F, MERLETTI F, PETRONI ML. Long-term mortality in a cohort of severely obese persons in Italy. Obesity 2008; 16: 1920-5. 179 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.046 Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Analizzare lo stato fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze virali integrate. Allestire uno studio preliminare per valutare l’affidabilità di tale metodo nell’identificazione di sequenze di HPV16 integrate nel genoma della cellula ospite attraverso la conferma dei risultati con un metodo “gold standard” rappresentato dalla DIPS-PCR (Detection of Integrated Papillomavirus Sequences) seguita da sequenziamento. Utilizzare il metodo in QRT-PCR per analizzare un’ampia casistica di lesioni cervicali pre-neoplastiche raccolta nel corso dello Studio NTCC (PI G, Ronco). Valutare il ruolo dell’identificazione precoce dello stato di integrazione virale per l’identificazione ed il monitoraggio di soggetti a più alto rischio di progressione neoplastica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16 DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRT-PCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Lo studio preliminare è stato concluso e i risultati che dimostrano l’affidabilità del metodo di indagine e ne validano l’impiego in studi su vasta scala sono stati raccolti in un manoscritto pubblicato su J. Clin Virol nell’anno 2007. E’ in corso l’analisi sulla casistica di campioni cervicali HPV 16 e HPV 18 positivi raccolti nel corso dello Studio NTCC (PI G, Ronco). Sono stati conclusi i seguenti processi: 1.raccolta dei campioni e allestimento di una banca biologica di campioni di cellule cervicali positivi a ceppi di HPV ad alto rischio con diagnosi istologica definita raccolti nell’ambito dello studio NTCC (PI G, Ronco) in seguito a screening con test molecolare Hybrid Capture 2. 2.estrazione di DNA dai campioni positivi ad HPV ad alto rischio 3.genotipizzazione dei ceppi virali 4.messa a punto della metodiche per l’analisi in QRT-PCR del carico virale e dello stato di infezione (episomale o integrato) non solo di HPV16 ma con estensione ad altri genotipi virali : HPV18 e HPV 31 5.messa a punto di una metodica con impiego di Sybr Green come intercalante del DNA per analizzare in QRT-PCR il carico virale di tutti gli altri ceppi ad alto rischio identificabili con i primers GP5+/6+. 6.analisi in QRT-PCR dello stato di infezione (episomale o integrato) da HPV 16 e HPV 18 nei campioni dello studio NTCC. 180 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.046 Sono in corso i seguenti processi: 7. analisi dei risultati dello stato di infezione da HPV 16 e HPV 18 in relazione al grado delle lesioni cervicali istologicamnete confermate. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Guglielmo RONCO COLLABORATORI ESTERNI: Melissa R. Araujo, RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è co-finanziato da Compagnia S. Paolo/FIRMS, CIPE, MIUR. PUBBLICAZIONI: DE MARCO L, GILLIO-TOS A, BONELLO L, GHISETTI V, RONCO G, MERLETTI F. Detection of human papillomavirus type 16 integration in pre-neoplastic cervical lesions and confirmation by DIPS-PCR and sequencing. J Clin Virol 2007; 38: 7-13. RODRIGUEZ DE ARAUJO M, DE MARCO L, FERREIRA DOS SANTOS C, FISHER RUBIRA-BULLEN IR, RONCO G, PENNINI I, VIZZINI L, MERLETTI F, GILLIO TOS A. Screening and quantification of Human Papillomavirus by GP5+/6+ and SYBR Green methodology. J Clin Virol 45:90-95,2009. 181 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.048 Effetti dell’introduzione del bando nel fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero per infarto miocardico in Piemonte ed in Italia Effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute myocardial infarction in Piedmont and in Italy RESPONSABILE: Dr. Francesco BARONE ADESI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: In seguito alla completa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito il fumo nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e discoteche. Diversi studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei primi mesi dopo la sospensione dell’esposizione a fumo. Queste evidenze rendono plausibile attendersi una rapida diminuzione degli infarti miocardici acuti (IMA) dopo l’introduzione del bando. Il progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte ed in Italia in seguito all’introduzione della legge. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: •Utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della Regione Piemonte, vengono analizzati gli andamenti temporali dei ricoveri per eventi coronarici acuti (ICD9: 410-411) dal 2001 al 2007. L’approccio delle serie temporali interrotte è utilizzato per discriminare tra effetti a breve e medio termine del bando. •Tramite una collaborazione avviata con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali vengono analizzati gli andamenti temporali dei ricoveri per eventi coronarici acuti (ICD9: 410-411) in tutte le regioni italiane, dal 2001 al 2006. •Sviluppo di un modello di simulazione sugli effetti del fumo passivo che includa i seguenti parametri: a) prevalenza di fumo attivo prima e dopo il bando b) rischio relativo dovuto all’esposizione acuta a fumo passivo c) ore di esposizione a fumo passivo nella popolazione generale. Tale modello permette di stimare l’effetto teorico del bando in popolazioni con diversi valori dei parametri studiati e di valutare la plausibilità dei risultati degli studi epidemiologici presenti in letteratura o che verranno pubblicati in futuro. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: 1.Le analisi dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte sono state condotte. Un manoscritto sarà sottomesso per pubblicazione durante il 2010 2.Le analisi dei ricoveri per infarto in tutte le regioni italiane sono state condotte. Un manoscritto sarà sottomesso per pubblicazione durante il 2010. 3.Il modello di simulazione degli effetti cardiovascolari del fumo passivo è stato sviluppato. Un manoscritto è stato pubblicato nel 2009. COLLABORATORI INTERNI: Franco MERLETTI, Lorenzo RICHIARDI, Loredana VIZZINI 182 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.048 RISORSE E FINANZIAMENTO: 1) Regione Piemonte, Ricerca Finalizzata. 2) Università di Torino e Regione Piemonte nell’ambito dell’Azione A “contenimento del brain drain” PUBBLICAZIONI: •RICHIARDI L, VIZZINI L, MERLETTI F, BARONE-ADESI F. Cardiovascular benefits of smoking regulations: The effect of decreased exposure to passive smoking. Prev Med 2009; 48: 167-72. •BARONE-ADESI F, VIZZINI L, MERLETTI F, RICHIARDI L. Short-term effects of Italian smoking regulation on rates of hospital admission for acute myocardial infarction. Eur Heart J 2006; 27: 2468-72. 183 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.049 Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare in pazienti oncologici trattati con difosfonati Case control study on risk factors for osteonecrosis of the jaw in cancer patients treated with bisphosphonates RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Identificare possibili fattori predisponesti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in pazienti trattati con difosfonati. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I casi di ONJ sono identificati all’interno della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta con screening attivo tra i pazienti con metastasi per tumori della mammella e prostata o con mieloma multiplo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano avuto la diagnosi di metastasi o di mieloma nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di rischio sono ottenute dalle cartelle cliniche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono state condotte le analisi preliminari. Un articolo sarà reparato nel corso del 2010 COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Claudia GALASSI, Ivan MARIN FRANCH COLLABORATORI ESTERNI: Vittorio Fusco (ASO Alessandria). RISORSE E FINANZIAMENTO: Rete Oncologica Piemonte Valle d’Aosta. NOTE: connessioni Rete oncologica PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 184 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.050 Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe, Piancavallo Cohort study of patients with severe or compicated obesity, recruited at San Giuseppe hospital, Piancavallo RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico, coordinamento del CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Descrivere morbosità e mortalità di una larga coorte di pazienti affetti da obesità severa o complicata. Identificare i fattori predittivi di morbosità e mortalità. Valutare l’efficacia dei trattamenti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in Day-Hospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte include i pazienti di età superiore ai 18 anni nella cui Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) fosse presente una diagnosi di “obesità”; consisteva in partenza di 10.828 registrazioni, corrispodenti a 10037 individui, 2066 residenti in Piemonte al momento del ricovero indice, 4886 in Lombardia. Sono stati identificati i ricoveri subiti dai membri della coorte residenti in Piemonte e Lombardia a partire dalla data del ricovero indice. Sono stati calcolati i tassi di ricovero generali e per causa e sono stati calcolati i costi sulla base dei DRG associati ai ricoveri. Sono stati sviluppati modelli di analisi multivariata per identificare le variabili al baseline associate ai ricoveri e determinanti i costi dell'assistenza ospedaliera. SCALA DEI TEMPI: Nel 2010: redazione del primo rapporto scientifico sulla frequenza di ricovero e sui costi dell'assistenza ospedaliera, conduzione del tradizionale follow-up di mortalità per l’intera coorte. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le analisi sulla frequenza di ricovero e sui costi dell'assistenza ospedaliera sono state completate. COLLABORATORI INTERNI: Daniela DI CUONZO, Marco GILARDETTI, Enrica MIGLIORE, Dario MIRABELLI, Eva PAGANO COLLABORATORI ESTERNI: Collaboratori esterni al CPO: Maria Letizia Petroni (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe Piancavallo); Franco Balzola (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Ospedale San Giuseppe Piancavallo); Carlo Zocchetti (Regione Lombardia) 185 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.050 RISORSE E FINANZIAMENTO: Progetto di ricerca sanitaria finalizzata Regione Piemonte bando 2006 “Caratteristiche e costi delle ospedalizzazioni di pazienti gravi obesi in Piemonte”, bando 2008 “Caratteristiche dei ricoveri della popolazione affetta da grave obesità: analisi combinata e confronto tra coorti piemontesi e lombarde”. NOTE: CONNESSIONI: STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO SULLA MORTALITA’ NELL’OBESITA’ GRAVE (scheda 4.045). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 186 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.051 Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica Turin bladder cancer case control study RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono quelli di indagare il ruolo di fattori di rischio genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica, analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. In questo progetto vorremmo identificare le relazioni fra specifici geni o patways del riparo del DNA e fattori di rischio (professionali, fumo etc) e fattori protettivi (consumo di frutta e verdura, etc) nella eziogenesi del tumore della vescica. Inoltre vorremmo ricercare marcatori diagnostici in PLASMA e URINE capaci di rilevare la presenza di un tumore e monitorarlo durante la terapia e il follow-up con una metodica non invasiva. - Nei tumori superficiali a basso rischio - per migliorare l’accuratezza diagnostica nei soggetti in cui si sospetta, per la prima volta una neoplasia e nel monitoraggio dei soggetti che hanno già subito un trattamento endoscopico di tumori. - Nei tumori invasivi ad alto rischio - la caratterizzazione biologica può essere determinante per identificare precocemente i pazienti ad alto rischio consentendo di intervenire più efficacemente in questi e di risparmiare da interventi terapeutici quelli a basso rischio. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio caso controllo è condotto in due reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in vari reparti medici e chirurgici del ospedale San Giovanni Battista di Torino per il reclutamento dei controlli. I casi sono tutti i nuovi pazienti maschi affetti da tumore della vescica diagnosticato istologicamente, di età compresa fra i 40 e i 74 anni, residenti a Torino e provincia. I controlli sono invece reclutati in altri reparti dello stesso ospedale fra tutti i pazienti maschi, di età compresa fra i 40 e i 74 anni, residenti a Torino e provincia, ricoverati per patologie benigne di nuova diagnosi. Ai pazienti viene prelevato dal personale infermieristico del reparto un campione di sangue (20 cc) e un campione di urine. I casi e i controlli vengono intervistati nel loro reparto di ricovero da una intervistatrice professionista sulla loro famigliarità per malattie cronico-degenerative, sull’abitudine al fumo, sul consumo di farmaci, sulla dieta e sulla storia professionale. Solo per i casi sono previsti delle ulteriori raccolte di urine al momento di eventuali visite di follow up, fino ad un totale di 6 campioni in due anni. Il materiale biologico prelevato, viene inviato, tramite un servizio di corrieri, al laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Institute for Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal Prof Giuseppe Matullo per le analisi. 187 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.051 SCALA DEI TEMPI: Annualmente viene effettuato per i casi un follow up di mortalità. Inoltre periodicamente vengono aggiornate le informazioni riguardanti le terapie effettuate dai casi e le ricorrenze di malattia. Anche le analisi genetiche vengono aggiornate circa ogni due anni. Le analisi previste per il 2010 che saranno oggetto di pubblicazioni sono relative ai determinanti genetici della sopravvivenza per tumore della vescica e alle interazioni fra predisposizione genetica e eposizioni professionali a cancerogeni vescicali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati reclutati ad oggi circa 585 casi e 580 controlli, di cui per circa l’80% è disponibile un campione biologico. Sono state effettuate inoltre su la quasi totalità dei campioni le analisi sui polimorfismi genetici. COLLABORATORI INTERNI: Marilena ABBADINI, Laura FIORINI, Angela MANZATO, Laura ZINI COLLABORATORI ESTERNI: Co-responsabile dello studio è Paolo Vineis, Imperial College London. Studio collaborativo con ISI Foundation: Prof Matullo. NOTE: CONNESSIONI: Lo studio partecipa ad un consorzio di studi caso controllo sul tumore della vescica coordinato dall’NCI (International Consortium of Bladder Cancer studies). PUBBLICAZIONI: -Ricceri F, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Allione A, Fontana D, Destefanis P, Tizzani A, Casetta G, Cucchiarale G, Vineis P, Matullo G. ERCC1 haplotypes modify bladder cancer risk: a case-control study. DNA Repair (Amst). 2010 Feb 4;9(2):191-200. -Stern MC, Lin J, Figueroa JD, Kelsey KT, Kiltie AE, Yuan JM, Matullo G, Fletcher T, Benhamou S, Taylor JA, Placidi D, Zhang ZF, Steineck G, Rothman N, Kogevinas M, Silverman D, Malats N, Chanock S, Wu X, Karagas MR, Andrew AS, Nelson HH, Bishop DT, Sak SC, Choudhury A, Barrett JH, Elliot F, Corral R, Joshi AD, Gago-Dominguez M, Cortessis VK, Xiang YB, Gao YT, Vineis P, Sacerdote C, Guarrera S, Polidoro S, Allione A, Gurzau E, Koppova K, Kumar R, Rudnai P, Porru S, Carta A, Campagna M, Arici C, Park SS, Garcia-Closas M; International Consortium of Bladder Cancer. Polymorphisms in DNA repair genes, smoking, and bladder cancer risk: findings from the international consortium of bladder cancer. Cancer Res. 2009 Sep 1;69(17):6857-64. -Wu X, Ye Y, Kiemeney LA, Sulem P, Rafnar T, Matullo G, Seminara D, Yoshida T, Saeki N, Andrew AS, Dinney CP, Czerniak B, Zhang ZF, Kiltie AE, Bishop DT, Vineis P, Porru S, Buntinx F, Kellen E, Zeegers MP, Kumar R, Rudnai P, Gurzau E, Koppova K, Mayordomo JI, Sanchez M, Saez B, Lindblom A, de Verdier P, Steineck G, Mills GB, Schned A, Guarrera S, Polidoro S, Chang SC, Lin J, Chang DW, Hale KS, Majewski T, Grossman HB, Thorlacius S, Thorsteinsdottir U, Aben KK, Witjes JA, Stefansson K, Amos CI, Karagas MR, Gu J. Genetic variation in the prostate stem cell antigen gene PSCA confers susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet. 2009 Sep;41(9):991-5. -Kiemeney La, Thorlacius S, Sulem P, Geller F, Aben Kk, Stacey Sn, Gudmundsson J, Jakobsdottir M, Bergthorsson Jt, Sigurdsson A, Blondal T, Witjes Ja, Vermeulen Sh, Hulsbergen-Van De Kaa Ca, Swinkels Dw, Ploeg M, Cornel Eb, Vergunst H, Thorgeirsson Te, Gudbjartsson D, Gudjonsson Sa, Thorleifsson G, Kristinsson Kt, Mouy M, Snorradottir S, Placidi D, Campagna M, Arici C, Koppova K, Gurzau E, Rudnai P, Kellen E, Polidoro S, Guarrera S, Sacerdote C, Sanchez M, Saez B, Valdivia G, Ryk C, De Verdier P, Lindblom A, Golka K, Bishop Dt, Knowles Ma, Nikulasson S, Petursdottir V, Jonsson E, Geirsson G, Kristjansson B, Mayordomo Ji, Steineck G, Porru S, Buntinx F, Zeegers Mp, Fletcher T, Kumar R, Matullo G, Vineis P, Kiltie Ae, Gulcher Jr, Thorsteinsdottir U, Kong A, Rafnar T, Stefansson K. Sequence variant on 8q24 confers susceptibility to urinary bladder cancer. Nat Genet 2008; 40: 1307-12. -Andrew As, Karagas Mr, Nelson Hh, Guarrera S, Polidoro S, Gamberini S, Sacerdote C, Moore Jh, Kelsey Kt, Demidenko E, Vineis P, Matullo G. DNA repair polymorphisms modify bladder cancer risk: a multi-factor analytic strategy. Hum Hered 2008; 65: 105-18. -Sacerdote C, Matullo G, Polidoro S, Gamberini S, Piazza A, Karagas Mr, Rolle L, De Stefanis P, Casetta G, Morabito F, Vineis P, Guarrera S. Intake of fruits and vegetables and polymorphisms in DNA repair genes in bladder cancer. Mutagenesis 2007; 22: 281-5. -Matullo G, Guarrera S, Sacerdote C, Polidoro S, Davico L, Gamberini S, Karagas M, Casetta G, Rolle L, Piazza A, Vineis P. Polymorphisms/haplotypes in DNA repair genes and smoking: a bladder cancer case-control study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14(11 Pt 1): 2569-78. -Matullo G, Guarrera S, Carturan S, Peluso M, Malaveille C, Davico L, Piazza A, Vineis P. DNA repair gene polymorphisms, bulky DNA adducts in white blood cells and bladder cancer in a case-control study. Int J Cancer 2001; 92: 562-7. 188 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.052 Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione dell’ASL 15 (Cuneo) Bladder cancer and occupational exposures among residents in the local health authority 15 (Cuneo) RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’associazione tra cancro della vescica ed impiego nelle attività industriali nella popolazione residente nella ASL 15 (oggi parte dell'ASL Cuneo 1). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: E' stato condotto uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di OCCAM. I casi incidenti sono stati reperiti mediante le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) opportunamente validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui sono stati poi tratti i controlli, appaiati per sesso ed età ai casi (frequency matching). Le storie professionali sono state ottenute mediante linkage con l'archivio INPS delle prestazioni previdenziali. Sono stati calcolati gli Odds Ratio per attività economica. SCALA DEI TEMPI: Analisi dei dati completata nel 2009. Prodotto il rapporto per la ASL committente. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le analisi sono state completate ed è stato prodotto un report per l'ASL Cuneo 1. Nessuna attività economica è risultata associata ad un incremento statisticamente significativo di incidenza dei tumori vescicali sia negli uomini che tra le donne. COLLABORATORI ESTERNI: Anna Maria Cacciatore (ASL 15 Cuneo); Lorenzo Orione (ASL 15 Cuneo); Paolo Crosignani (Istituto Nazionale Tumori, Milano) RISORSE E FINANZIAMENTO: Ricerca sanitaria finalizzata Regione Piemonte, bando 2007 “TUMORI DELLA VESCICA ED ESPOSIZIONI PROFESSIONALI NELLA POPOLAZIONE DELL’ASL 15”. NOTE: CONNESSIONI: Progetto OCCAM (OCcupational CAncer Monitoring, Istituto Nazionale Tumori, ISPESL e Ministero del Lavoro) 189 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.052 PUBBLICAZIONI: Rapporto per la ASL Cuneo 1 (in cui è confluita la ASL 15). 190 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.053 Synergy Synergy RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico, coordinato dalla IARC OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto, IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione mediante costruzione di una matrice quantitativa esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione (quali Colchic e Mega). Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione alla raccolta di database di esposizione per l’Italia. SCALA DEI TEMPI: Il completamento della matrice è previsto per fine 2010, e la conduzione delle analisi principali entro il 2011. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel 2009 è stata ricevuta la prima versione del database Synergy, dopo il completamente dei controlli di qualità in IARC e in attesa dell'inserimento nel database stesso dei dati di due tra gli studi partecipanti. Sono state eseguite le analisi relative alla “subproposal 1: Exploratory analysis based on combinations of ISCO and ISIC codes, within SYNERGY”, affidata alla nostra unità. E' stata organizzata ed eseguita la raccolta di database di misure di esposizione condotte in passato in Italia ad opera di diverse istituzioni di sanità pubblica e di ricerca. I dati sono stati trasmessi al centro coordinatore (Institute for Risk Assessment Sciences, Università di Utrecht) nel formato previsto dal protocollo di costruzione della matrice esposizione professione. COLLABORATORI INTERNI: Ivan MARIN FRANCH, Dario MIRABELLI, Lorenzo RICHIARDI, Loredana VIZZINI 191 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.053 COLLABORATORI ESTERNI: Paolo Boffetta, Kurt Straif, Ann Olsson (IARC, Lyon), coordinatori dello studio; Hans Kromhout (Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht), coordinatore della valutazione dell’esposizione; Susan Peters (Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht);Per Gustavsson (Karolinska Institutet, Stockhom), coordinatore delle analisi. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è finanziato, mediante contratto con il centro coordinatore (IARC, Lyon) dal Berufsgenossenschaftliches Forschungsinstitut für Arbeitsmedizin (BGFA). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 192 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.054 Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi collaborativi Testicular cancer: Case-control study in the Piedmont region and collaborative studies RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il tumore del testicolo è un tumore relativamente raro, ad eziologia in gran parte sconosciuta. L’incidenza di questo tumore è aumentata nel tempo nella maggior parte delle popolazioni in cui trend temporali sono stati studiati. Gli unici fattori di rischio noti, il criptorchidismo e la familiarità, non possono spiegare tali andamenti temporali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1) Studio caso-controllo in Regione Piemonte. Lo studio ha due obiettivi: i) Studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà ii) studiare fattori genetici mediante due approcci: a) studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e problemi di fertilità; b) contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo. I casi di tumore del testicolo diagnosticati nella popolazione della Provincia di Torino tra il 1997 ed il 2008 sono contattati attraverso il loro Medico di Medicina Generale (MMG) o l'oncologo che gestisce il follow-up clinico. Per ogni caso di popolazione sono estratti due controlli dalla popolazione generale appaiando per anno di nascita e MMG. Per i casi reclutati su base ospedaliera attraverso l'oncologo sono selezionati due controlli ospedalieri tra i ricoverati con patologie non-tumorali e non connesse alla fertilità. Lo studio include al momento 250 casi e 500 controlli. Ogni soggetto ha compilato un questionario e donato un campione di saliva. 2) Collaborazione con studi coordinati dalla Clinical Epidemiology Unit del Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia. Gli obiettivi sono: a) la valutazione dell’assoziazione tra esposizione a fumo della madre durante la gravidanza ed il rischio di tumore del testicolo in uno studio caso-controllo basato sui registri, b) la valutazione del rischio di tumore del testicolo in una coorte di bambini trattati per criptoirchidismo, c) la valutazione dell’incidenza di tumore nelle mamme dei bambini con criptorchidismo, d) la valutazione dell’ipertensione e pre-eclampsia materna durante la gravidanza e rischio di tumore del testicolo, e) la conduzione di uno studio caso-controllo basato sui registri per valutare l’associazione del criptorchidismo e rischio di tumore nel testicolo controlaterale e l’associazione tra ipospadia e rischio di tumore del testicolo. 3) Altri studi. In particolare: a) la rivalutazione dell'evidenza sull'esistenza della testicular dysgenesis syndrome, b) la conduzione di meta-analisi sui fattori prenatali e rischio di tumore del testicolo (in collaborazione con il National Cancer Institute, americano), c) la valutazione dell'incidenza di tumore del testicolo nei bambini e negli adulti. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: 1) pubblicazioni attese al termine del progetto 2 e 3) analisi e pubblicazioni sono i corso 193 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.054 COLLABORATORI INTERNI: Sonia Barcellari, Laura DE MARCO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI, Guido PASTORE, Olga SASSU, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: Olof Akre, Clinical Epidemiology Unit, Karolinska Institutet, Stoccolma, Svezia RISORSE E FINANZIAMENTO: 1) Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Cook MB, Akre O, Forman D, Madigan MP, Richiardi L, McGlynn KA. A systematic review and meta-analysis of perinatal variables in relation to the risk of testicular cancer--experiences of the mother. Int J Epidemiol 2009;38:1532-42. Lacerda HM, Akre O, Merletti F, Richiardi L. Time trends in the incidence of testicular cancer in childhood and young adulthood. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2009;18:2042-5. Akre O, Richiardi L. Does a testicular dysgenesis syndrome exist? Hum Reprod 2009;24:2053-60. Pettersson A, Richiardi L, Cnattingius S, Kaijser M, Akre O. Gestational hypertension, preeclampsia, and risk of testicular cancer. Cancer Res 2008; 68: 8832-6. Akre O, Pettersson A, Richiardi L. Risk of contralateral testicular cancer among men with unilaterally undescended testis: a meta analysis. Int J Cancer 2009; 124: 687-9. Richiardi L, Vizzini L, Nordenskjöld A, Pettersson A, Akre O. Rates of orchiopexies in Sweden: 1977-1991. Int J Androl 2009; 32: 473-8. Richiardi L, Pettersson A, Akre O. Genetic and environmental risk factors for testicular cancer. Int J Androl 2007; 30: 230-40; discussion 240-1. Pettersson A, Richiardi L, Nordenskjold A, Kaijser M, Akre O. Age at surgery for undescended testis and risk of testicular cancer. N Engl J Med 2007; 356: 1835-41. Pettersson A, Akre O, Richiardi L, Ekbom A, Kaijser M. Maternal smoking and the epidemic of testicular cancer--a nested case-control study. Int J Cancer 2007; 120: 2044-6. Richiardi L, Akre O. Fertility among brothers of patients with testicular cancer. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2005; 14: 2557-62. 194 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.055 Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV HCV-RNA frequency and infectivity in perypheral blood lymphocytes of subjects free of HCV related pathologies RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente infettivi. Studi preliminari condotti presso il Laboratorio di Epidemiologia Molecolare del CeRMS di Torino hanno evidenziato su un campione di 276 soggetti italiani sani, negativi per sierologia e viremia, una frequenza pari circa al 3% di HCV-RNA nei linfociti. Tale condizione è riconducibile al quadro descritto come “infezione da HCV occulta”. Al momento non esistono dati di frequenza di HCV-RNA nei linfociti della popolazione sana. Nonostante HCV sia ormai riconosciuto come agente causale del tumore del fegato, al momento i meccanismi della carcinogenesi virale non sono noti. Studi sulla frequenza di HCV occulta e sulla potenziale infettività virale di linfociti positivi a HCV-RNA potranno fornire indizi rilevanti sui meccanismi patogenetici e sull’opportunità di avviare successivi studi su più ampia scala volti a stimare il rischio di cancerogenesi epatica. Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi: 1.selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate; 2.condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA; 3.valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti ; 4.valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti; 5.valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: In collaborazione con la UOA Banca del Sangue dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino, è stata effettuata la selezione tra i pazienti che afferiscono per una flebotomia (salasso) alla loro unità, di circa 400 soggetti con patologie non correlate ad infezione da HCV (policitemia vera, emocromatosi, emosiderosi secondaria, poliglobulia secondaria). Sono stati inclusi nello studio i pazienti risultanti negativi alla ricerca sierologica per HCV, HBV e HIV e negativi per la presenza di HCV-RNA nel plasma. Sono stati inoltre inseriti nello studio, in qualità di controlli positivi, circa 50 soggetti afferenti all’UOA Banca del Sangue che si sono presentati alla prima donazione e che sono risultati essere positivi al virus HCV. Per la rilevazione del genoma virale, L’RNA è stato estratto da buffy coat e plasma, retrotrascritto a cDNA utilizzando “random primers” e controllato per adeguatezza tramite amplificazione del gene della b-actina. Per la rilevazione di HCV-RNA nella frazione leucocitaria, è stato utilizzato un kit commerciale (Alfa Wasserman, Milan, Italy) basato sull’impiego di una miscela di amplificazione pronta all’uso, contenente primers altamente conservati e specifici per l’amplificazione della regione 5’UTR di HCV attraverso nested-PCR. La genotipizzazione è stata effettuata mediante kit commerciali Line Probe Assay (LiPA) e/o sequenziamento diretto della regione UTR 5’terminale. L'analisi delle varianti virali o quasispecies sarà effettuata su tutti i campioni risultati positivi a 195 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.055 HCV-RNA nei linfociti. Sarà amplificata, mediante “nested-PCR” la regione virale del frammento relativo al punto di giunzione dei geni E1/E2, inclusa la sequenza ipervariabile (HVR-1) di 81 nucleotidi. I prodotti di PCR saranno sottoposti a purificazione, e successivamente le varianti della regione E1/E2 di HCV saranno clonate in vettori pGEM in seguito inseriti in cellule batteriche competenti di E. coli. Saranno poi selezionate, su base colorimetrica le colonie batteriche che conterranno il plasmide con la sequenza variante d’interesse, destinata alla caratterizzazione mediante sequenziamento. Per lo studio sulla potenziale infettività virale è stata avviata una collaborazione con laboratori di biologia cellulare utilizzando linfociti vitali archiviati e conservati in azoto liquido sino al momento dell’uso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Sono stati conclusi i seguenti processi: 1.selezione e reclutamento dei soggetti presso la Banca del Sangue. Sono stati 450 soggetti consecutivi tra pazienti (policitemia vera, poliglobulia secondaria, emocromatosi, emosiderosi secondaria) che afferiscono all’ambulatorio salassi presso la Banca del Sangue dell’Ospedale Molinette previa richiesta di consenso informato così distribuiti: 400 con patologie non-HCV correlate e 50 come popolazione di controllo con patologie HCV correlate (soggetti negativi alla ricerca per HBsAg e anti-HIV1-2, ma positivi alla ricerca per anti-HCV e aspiranti donatori di sangue risultati non idonei per positività confermata ai test anti-HCV e/o HCV-RNA). 2.E’ stato allestito un database in formato elettronico in cui sono registrati i codici identificativi dei soggetti e le informazioni relative all’archivio dei campioni in studio e ai risultati dell'analisi serologiche e molecolari. 3.Sono state prelevate da ogni paziente inserito nello studio 4 provette in EDTA per la ricerca di HCV-RNA nei linfociti e nel plasma e per la ricerca di anti-HCV, HBsAg, anti-HIV1-2. Dalle provette di sangue raccolte in EDTA sono state eseguite la separazione delle frazioni ematiche per centrifugazione e la raccolta del buffy-coat e plasma, nonchè di linfociti “vitali” separati con gradiente di densità Fycoll, con immediato stoccaggio a temperatura di -80°C, presso i locali del CeRMS. 4.Dal buffy/coat e dal plasma di tutti i campioni è stato estratto l’RNA poi retrotrascritto a cDNA e sono state eseguite le indagini per la ricerca di HCV-RNA. 5.Sui tutti i casi HCV-RNA positivi nel plasma e /o nel buffy coat è stata eseguita la genotipizzazione. 6. Sui casi HCV-RNA positivi solo nel buffy coat è stata ripetuta l'analisi per HCV-RNA dopo ultracentrifugazione della frazione plasmatica, a conferma della condizione di HCV occulta. 7. Su tutti i soggetti in studio è stata effettuata il dosaggio delle transaminasi seriche. Sono in fase di avvio i seguenti processi: 1. analisi della potenziale infettività virale in collaborazione con laboratori di biologia cellulare utilizzando i linfociti vitali conservati in azoto liquido. COLLABORATORI INTERNI: Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Morena Trevisan, Franco Curti. 196 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.055 RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia S. Paolo/FIRMS, Ricerca Sanitaria Finalizzata. PUBBLICAZIONI: DE MARCO L, GILLIO TOS A, FIANO V.,RONCO G, KROGH V, PALLI D, PANICO S, TUMINO R, VINEIS P, MERLETTI F, RICHIARDI L, SACERDOTE C. Occult HCV infection: an unexpected finding in a population unselected for hepatic disease. PLoS ONE 4:e8128,2009. 197 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.056 Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio Systematic review of the transmission of tuberculosis in high risk settings RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO COORDINAMENTO: Revisione sistematica della letteratura e metanalisi OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea). 2.Fornire stime aggregate del rischio di infezione o malattia rispetto alla corrispondente popolazione generale. 3.Stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. 4.Valutazione di metodi di controllo e prevenzione testati sia in studi osservazionali sia in via sperimentale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.Verranno ottenuti i riferimenti bibliografici dei lavori scientifici pubblicati su questo tema e quindi verranno selezionati in base a precisi criteri di esposizione ed out come di interesse: incidenza di infezione latente e di malattia tubercolare. 2.I dati raccolti verranno analizzati con metodi meta-analitici e di meta-regressione. Le analisi saranno stratificate in base all’area geografica di studio e le tipologie di esposizione e soggetti studiati, in modo da ridurre per quanto possibile l’eterogeneità tra gli studi. 3.Una volta ottenute le stime aggregate di rischio sarà possibile stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. I dati di prevalenza dell’esposizione si possono ottenere utilizzando i motori di ricerca dell’organizzazione mondiale della sanità. Risultati e ricadute attese 1.Fornire delle stime quantitative dell’impatto della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio. Tali misure saranno particolarmente utili in un contesto demografico ed epidemiologico in rapida evoluzione quale quello della regione Piemonte. 2.La possibilità di disegnare valide strategie di controllo della tubercolosi in una fase dell’epidemia caratterizzata da un forte afflusso nella nostra Regione di persone provenienti da aree ad alta prevalenza, dalla presenza nella popolazione soggetta e gruppi ad alto rischio e dal manifestarsi della malattia con esplosioni microepidemiche. 3.Proiettare stime di impatto di possibili misure di controllo e prevenzione dell’infezione e malattia tubercolare. 4.La possibilità di effettuare validi confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane ed europee e pertanto la possibilità di paragonare l’efficacia delle diverse misure preventive adottate. 198 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.056 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La fase di identificazione delle pubblicazioni è in corso, il disegno preparatore dello studio è stato condotto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Dipartimento di controllo della tubercolosi, Ginevra). Le prime analisi dei dati dovrebbero essere disponibili tra circa un anno. RISORSE E FINANZIAMENTO: Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Arshad S, Bavan L, Gajari K, Paget SN, Baussano I. Active screening at entry for tuberculosis among new immigrants: a systematic review and meta-analysis. Eur Respir J. 2009 Oct 19. [Epub ahead of print] 199 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.057 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto dell’immigrazione e delle misure di prevenzione Investigation of tuberculosis transmission dynamics in order to estimate the impact of immigration and prevention measures RESPONSABILE: Dr. Iacopo BAUSSANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione tubercolare. 2.Calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese. 3.Valutare mediante questi modelli l’impatto dell’immigrazione da paesi ad elevata incidenza tubercolare e dello screening per l’infezione tubercolare latente. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1.La trasmissione per via aerea dell’infezione tubercolare verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione a malattia conclamata e contagiosa. Sarà possibile prendere in considerazione il ruolo di gruppi di popolazione provenienti da aree geografiche ad elevata trasmissione dell’infezione e incidenza della malattia. Verrà anche valutato il ruolo di diverse strategie di screening dell’infezione e della malattia. 2.I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte. 3.L’impatto dell’immigrazione e delle strategie di screening verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. I risultati dello studio potranno essere utilizzati per stime di costo ed impatto dell’epidemia tubercolare e per la valutazione di strategie di prevenzione e controllo. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: RISULTATI E RICADUTE ATTESE 1.I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione e controllo dell’infezione e malattia tubercolare in coordinamento con le altre attività svolte dal centro regionale per il controllo e la prevenzione della tubercolosi umana. COLLABORATORI ESTERNI: Dr. Massimiliano Bugiani. RISORSE E FINANZIAMENTO: Regione Piemonte. PUBBLICAZIONI: A fine progetto. 200 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.058 Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico Cohort study on long term effects of air pollution RESPONSABILE: Dr.ssa Claudia GALASSI COORDINAMENTO: Studio di coorte multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Avvio di uno studio di coorte di popolazioni reclutate in studi epidemiologici trasversali già condotti per valutare gli effetti a lungo termine sulla salute in età adulta e pediatrica dell’inquinamento atmosferico. Messa a punto ed applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti atmosferici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio prevede: a) l’arruolamento delle coorti; b) l’attribuzione ai soggetti inclusi nelle coorti dell’esposizione ad inquinamento atmosferico; c) l’esecuzione del follow-up sul breve periodo mediante sistemi informativi correnti; d) la predisposizione di un protocollo per il follow-up attivo degli eventi sanitari sul lungo periodo. Le modalità di assegnazione di livelli di esposizione alle popolazioni in studio potranno comprendere: -la frequenza di traffico autoriferita nella zona e nella strada di residenza; -informazioni di prossimità (es. distanza da strade ad alto traffico); -stime di esposizione derivanti da modelli LUR (Land Use Regression models), che verranno implementati in almeno cinque delle otto aree italiane partecipanti al progetto, e includeranno i dati derivanti da campagne di monitoraggio condotte ad hoc; - stime derivanti da modelli di dispersione ove localmente disponibili. Risultati e ricadute attese Lo studio fornirà sul lungo periodo stime della frazione eziologica di eventi sanitari potenzialmente attribuibili all'inquinamento atmosferico; quali eventi sanitari verranno considerati la frequenza di disturbi respiratori e allergici, i ricoveri ospedalieri e la mortalità sia per tutte le cause sia per cause specifiche (patologia respiratoria, tumorale e non tumorale, patologie allergiche e patologie cardiovascolari). SCALA DEI TEMPI: Lo studio è stato avviato nel 2008. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stato predisposto il protocollo per la definizione delle modalità di attribuzione dell’esposizione ad inquinamento atmosferico e sono state avviate le campagne di monitoraggio per la costruzione dei modelli spaziali per la stima dell’esposizione 201 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.058 RISORSE E FINANZIAMENTO: Ministero per la Salute, Programma strategico “Ambiente e Salute” (capofila : ISS). Durata biennale. NOTE: STUDI MULTICENTRICI Dimensione multicentrica italiana Coordinatore C. Galassi CONNESSIONI: studio internazionale ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 202 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.059 Tumori professionali Verbano-Cusio-Ossola nella popolazione residente nell'ASL Occupational cancer in the general population of the "Verbano Cusio Ossola" Health Authority RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Valutare l’associazione tra tumori di determinate sedi ed impiego in attività industriali nella popolazione residente nella ASL Verbano Cusio Ossola. Le sedi tumorali in studio sono in prima istanza quelle più chiaramente in relazione ad esposizioni professionali: polmone, pleura, laringe, naso e seni paranasali, fegato, tessuti molli, sistema linfatico ed emopoietico. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sarà condotto uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di OCCAM. I casi incidenti saranno reperiti mediante le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) opportunamente validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui saranno poi tratti i controlli, appaiati per sesso ed età ai casi (frequency matching). Le storie professionali saranno ottenute mediante linkage con l'archivio INPS delle prestazioni previdenziali. Saranno calcolati gli Odds Ratio per attività economica. SCALA DEI TEMPI: Nel 2010 conduzione dello studio. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Studio commissionato dalla ASL Verbano Cusio Ossola. Sono stati acquisiti tramite la ASL che li detiene i dati necessari all'identificazione dei casi (dimissioni) e dei controlli (anagrafe sanitaria). COLLABORATORI INTERNI: Daniela DI CUONZO, Marco GILARDETTI COLLABORATORI ESTERNI: Dr. Francesco Lembo, ASL Verbano Cusio Ossola. Dr. Paolo Crosignani, Istituto Nazionale Tumori, Milano. PUBBLICAZIONI: Rapporto scientifico atteso alla fine del progetto 203 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.060 Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker di sviluppo e progressione del tumore della prostata DNA methylation in non-neoplastic prostate tissue as a marker of prostate cancer development and progression RESPONSABILE: Dr. Lorenzo RICHIARDI OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il test del PSA per il tumore della prostata è associato a bassa specificità e sensibilità e spesso non riesce a distinguere i tumori aggressivi da quelli indolenti, risultando in problemi di aumento del numero di biopsie, sovra-diagnosi e sovra-trattamento. In questo studio si vuole analizzare il pattern di metilazione genica nelle biopsie prostatiche negative per tumore della prostata prelevate almeno tre mesi prima della diagnosi di tumore per capire se questo sia un marker di sviluppo e progressione tumorale. I geni candidati per questo studio sono GSTP1, APC, RUNX3, EDNRB, PTGS2, CD44, RAR-beta. Come ulteriore marker viene valutato lo stato di ipometilazione globale. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Lo studio seleziona pazienti visti presso l’Anatomia Patologica dell'Ospedale San Giovanni Battista di Torino che abbiano ricevuto due prelievi di tessuto prostatico ad una distanza di almeno 3 mesi di tempo tra il 1992 ed i primi anni del 2000. Sono arruolati nello studio tutti i soggetti con un prelievo negativo seguito da uno positivo per tumore (casi dello studio) e pazienti di controllo con due prelievi negativi appaiati ai casi per anno del primo prelievo e distanza intercorsa tra i due prelievi. L'obbiettivo è di arruolare almeno 150 casi e 150 controlli appaiati. Da ciascun referto recuperiamo informazioni sulle caratteristiche demografiche del paziente, tipologia di prelievo (biopsia, TURP o prostatectomia radicale) e, in caso di diagnosi di tumore, il punteggio Gleason. Per entrambi i prelievi per i casi ed i controlli estraiamo il DNA dai blocchetto di tessuto fissato in paraffina. Lo stato di metilazione è valutato con PCR specifica per la metilazione (MSP) dopo modificazione con bisolfito. Il pattern di metilazione è confrontato tra i casi ed i controlli e tra la prima e la seconda biopsia. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E' in corso l'identificazione dei pazienti. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Laura DE MARCO, Valentina FIANO, Anna GILLIO-TOS, Franco MERLETTI RISORSE E FINANZIAMENTO: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) PUBBLICAZIONI: Pubblicazioni sono attese al termine del progetto. 204 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.061 MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l’infanzia e l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale MOBI-KIDS: Brain cancer risk from exposure to radiofrequency fields in childhood and adolescence: a multicentric international study RESPONSABILE: Dr.ssa Milena MAULE COORDINAMENTO: Studio italiano: Università degli Studi di Torino. Studio Internazionale: Fundació Centre de Recerca en Epidemiologia Ambiental (CREAL), Barcellona (Spagna) OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Indagare le potenziali associazioni tra diversi fattori ambientali, in particolare radiofrequenze e campi elettromagnetici a bassissima frequenza, e i tumori cerebrali. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio multicentrico nazionale, condotto in quattro regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna) ed internazionale, condotto in 13 Paesi europei ed extra-europei. Lo studio, di tipo caso-controllo, prevede di reclutare circa 2000 casi tra i 10 e i 24 anni e 4000 controlli in tre anni (2010-2013). SCALA DEI TEMPI: Aprile 2010: inizio reclutamento di casi e controlli STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il protocollo dello studio è stato definito. Il questionario è stato completato e testato in tutti i paesi partecipanti. COLLABORATORI INTERNI: Franco MERLETTI, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Graziella Filippini (INN C. Besta, Milano); Adele Seniori Costantini (ISPO, Firenze); Stefano Mattioli (Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, Università di Bologna). RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio internazionale è stato parzialmente finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del 7 Programma Quadro (FP7/2007-2013, grant agreement number 226873). Singoli centri partecipanti stanno richiedendo finanziamenti per la conduzione locale dello studio. 205 Epidemiologia eziologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 4.061 PUBBLICAZIONI: http://www.mbkds.com/ 206 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.001 Analisi dei dati amministrativi correnti a fini di programmazione della Rete Oncologica Regionale e di valutazione dell’assistenza oncologica Analysis of regional administrative data for planning the oncological regional network and evaluating cancer care RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Attività corrente Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Monitoraggio della qualità dei dati clinici delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per ospedale, con particolare riguardo alla compilazione e codifica dei casi oncologici; 2.Calcolo dei tassi di ospedalizzazione/trattamento per tipo di neoplasia, su base residenziale; 3.Valutazione dei flussi di pazienti intra- ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; 4.Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nella Rete Oncologica, per tipo di neoplasia; 5.Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; 6.Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). 7.Utilizzo di sistemi automatici di classificazione dei ricoveri orientati alla descrizione della gravità clinica (APR-DRG, Disease Staging) per analisi di sopravvivenza e di valutazione della qualità dei trattamenti che tengano conto dello stadio clinico alla diagnosi e delle comorbità. 8.Analisi delle Prestazioni Ambulatoriali (PA) di radioterapia erogate in Piemonte e stima dei tassi di utilizzo da parte dei residenti in Piemonte; 9.Attribuzione della diagnosi alle PA di radioterapia erogate ai pazienti oncologici attraverso linkage con le SDO; 10.Ricostruzione delle storie assistenziali dei pazienti residenti in Piemonte per specifiche patologie oncologiche (tumore della mammella, tumore del polmone, tumore del colon retto, tumore della prostata); 11.Integrazione delle prestazioni di accesso in Pronto Soccorso e di visita ambulatoriale (CAS, GIC) nella ricostruzione del percorso assistenziale dei pazienti oncologici e nel monitoraggio della rete oncologica; 12.Produzione, di reports periodici (quadrimestrali) sull'attività oncologica svolta a livello regionale, in base alla organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale Regione) e pubblicazione sul sito CPO (www.cpo.it) MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto da diversi anni un livello di completezza e di qualità dei dati che ha permesso di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati. Dal punto di vista metodologico sono stati definiti i seguenti aspetti: -il riconoscimento di ricoveri multipli dello stesso soggetto; -il calcolo del tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e definito secondo il tipo di ricovero (tipo di tumore, ricovero ordinario e/o di day hospital, giornate di ospedalizzazione ecc…); -l’utilizzo di sistemi di classificazione orientati alla valutazione della gravità clinica (in particolare All Patients Refined DRG e Disease Staging). L’analisi dell’archivio di Prestazioni Ambulatoriali di radioterapia (gruppo a146: Prestazioni di radioterapia, cod. 92.2), disponibile in modo completo dall’anno 2000, ha permesso di: 207 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.001 •stimare del fabbisogno regionale; •valutare la capacità di risposta della rete di servizi rispetto alla domanda, con riferimento alla organizzazione dell’assistenza oncologica regionale per Poli; •valutare la appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche (colon retto, mammella, polmone), attraverso la valutazione della tipologia di trattamento somministrato e la appropriatezza dello stesso rispetto a quanto previsto dalle linee guida regionali e dalle evidenze scientifiche; •valutare la capacità di ciascun servizio di garantire ai propri utenti il raggiungimento degli standard di qualità previsti attraverso alcuni idonei indicatori, anche tra quanti proposti dall’Istituto Superiore di Sanità. Attarverso l’analisi integrata dei diversi archivi (record linkage per paziente, usando una chiave di link criptata) è stato possibile ricostruire il percorso assistenziale per la cura della patologia oncologica per alcuni principali tumori oggetto di linee guida regionali (mammella, colon retto, polmone, prostata). In relazione agli indicatori di appropriatezza più consolidati e analizzabili attraverso i dati correnti, sono state fatte valutazioni circa l’assistenza erogata nel corso del tempo e nell’ambito della rete di servizi regionali. Le analisi dei percorsi assistenziali sono state condotte rispetto a due livelli: - Regionale: stimando attraverso uno specifico algoritmo i casi incidenti e valutando alcuni indicatori di appropiatezza dell’assitenza erogata e di accessibilità alle cure; - Torinese: utilizzando le informazioni raccolte dal Registro Tumori Piemonte relativamente ai Residenti a Torino e valutando il legame tra percorsi assistenziali ed esiti in termini di sopravvivenza. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: A partire dal 2001 è stata attivata la produzione quadrimestrale di reports descrittivi dell'attività oncologica svolta a livello regionale, tenendo conto della nuova organizzazione della Rete Oncologica. I dati elaborati sono presentati con disaggregazioni diverse (istituto, ASL/ASO, polo oncologico e totale regionale) e consultabili sul sito del CPO. Un’ampia sintesi dei risultati di questo filone di analisi è stato incluso nella relazione sanitaria sull’oncologia 2005-2006. Per i tumori più frequenti, oggetto di linee guida regionali, (polmone, colon-retto, mammella, prostata) sono state condotte analisi più approfondite, relative agli anni 2000-2008, con l'obiettivo di valutare su scala regionale una serie di indicatori di appropriateza e di esito. Per tre di questi tumori (colon-retto, mammella, polmone) sono già stati sviluppati e validati attraverso il confronto con i dati del Registro Tumori Piemonte degli algoritmi per identificare coorti di casi incidenti. Per i tumori del retto è stata condotta un'analisi approfondita sui principali determinanti della qualità del trattamento chirurgico (articolo pubblicato su E&P). Per il tumore del polmone è stato analizzato il percorso assistenziale dei casi residenti a Torino identificati dal RTP e sono stati valutati i principali determinanti di accesso alle cure, la sopravvivenza associata ai percorsi assistenziali ed i relativi costi (articolo in corso di pubblicazione su Cancer Epidemiology). Sono state condotte ulteriori analisi sul tumore della mammella e del colon retto, con particolare attenzione ai trend temporali dei principali indicatori. Per i tumori della prostata sono stati calcolati i tassi regionali di intervento di prostatectomia, stratificati per classe di età e per periodo. Un articolo con la sintesi di questi risultati è stato pubblicato nel 2007. Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di interventi ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali. Questa analisi, concordata con l’Osservatorio Epidemiologico della regione Veneto, è attualmente in corso ed un articolo sarà sottoposto per pubblicazione verso la metà del 2010. 208 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.001 COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Claudia GALASSI, Marco GILARDETTI, Franco MERLETTI, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Rosalba ROSATO, Stefano ROSSO, Carlotta SACERDOTE, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: Claudia Filippini. RISORSE E FINANZIAMENTO: Tutti i costi relativi al personale e all’acquisizione di hardware e software necessari per la gestione dell’archivio informatizzato e per le elaborazioni statistiche sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO. Per la sperimentazione dei sistemi automatici di classificazione era stato utilizzato anche un finanziamento del Ministero della Salute. PUBBLICAZIONI: •Dossier del CPO (numeri 1-16) •AA.VV. Progetto di valutazione degli APR-DRG su dati di attività ospedaliera italiana. 3M Italia, Milano, 1999. •CICCONE G, LORENZONI L, IVALDI C, CICCARELLI E, PIOBBICI M, ARIONE R. Classe sociale, modalità di ricovero, gravità clinica e mortalità ospedaliera: un'analisi con APR-DRG dei dimessi dell'ospedale Molinette di Torino. Epidemiol Prev 1999; 23: 188-96. •CICCONE G, BERTERO D, BRUNO A, CANAVESE C, CICCARELLI E, IVALDI C, PACITTI A, ROSATO R, ARIONE R. Qualità dei dati o qualità dell'assistenza? Confronto tra diversi metodi di standardizzazione per gravità clinica, basati sulla scheda di dimissione ospedaliera. Epidemiol Prev 1999; 23: 286-293. •DALMASSO M, SACERDOTE C, CICCONE G, DEMARIA M, GNAVI R. Costruzione di differenti chiavi identificative di soggetti presenti in archivi anagrafici: valutazioni di utilizzo. Epidemiologia Piemonte (EP/GR/107), 2000. •CICCONE G, MIGLIARETTI G, ROSATO R, MASSA A, EMANUELLI S, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte, con particolare riferimento al Polo di Novara. Novara, 1999. •CICCONE G, ROSATO R, MIGLIARETTI G, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte (anno 1998). Torino. Quaderno CPO n° 5. •CICCONE G, ROSATO R, PISCOPO M, MERLETTI F. La mobilita' sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte (anno 1999). Torino Quaderno CPO n° 6. •ROSATO R et al. Trend migrazione sanitaria 1997-2001. Quaderno CPO n°7. •ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Valutazione di qualità dell’assistenza attraverso la scheda di dimissione ospedaliera: un esempio sulla chirurgia dei tumori del retto. Epidemiol Prev 2003; 27: 207-14. •PAGANO E, CICCONE G. E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Torino, CPO-Piemonte, Regione Piemonte, Rete Oncologica, novembre 2003. •PAGANO E, CICCONE G, GALASSI C, SEGNAN N, MERLETTI F, E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Torino, CPO-Piemonte, Regione Piemonte, Rete Oncologica, dicembre 2004. •ROSATO R, BALDI I, BONA C, BORDON R, DI CUONZO D, SACERDOTE C, PAGANo E, Ponti A, Segnan N, Vineis P, Ciccone G. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la valutazione della qualità. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •DI CUONZO D, FILIPPINI C, ROSATO R, PAGANO E, BALDI I, RUFFINI E, MERLETTI F, CICCONE G. Valutazione del trattamento del tumore del polmone attraverso l’uso degli archivi amministrativi. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •BALDI I, DELMASTRO G, PATRIARCA S, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, ROSSO S, CICCONE G. Sopravvivenza per carcinoma della mammella: Integrazione di dati del registro tumori di Torino con le Schede di Dimissione Ospedaliera. XXX Riunione annuale dei Registri Tumori dei paesi di lingua latina. Lisbona 4-6 maggio 2005. •CPO Quaderni n.11. Radioterapia in Piemonte: strutture, attività e fabbisogno. Anni 2001-2003. Torino, maggio 2005. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. Identificazione della diagnosi oncologica di pazienti trattati presso servizi ambulatoriali di radioterapia attraverso link con le Schede di Dimissione Ospedaliera. Epidemiol Prev 2006; 30: 132-8. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S, MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population based study. Health Policy 2007; 80: 483-91. •BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, ZANETTI R, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. “Finding incident breast, colorectal and lung cancer cases through an algorithm with high positive predictive value based on administrative data”. XXXI Riunione annuale dei Registri tumori dei paesi di lingua latina. Palma de Mallorca, 25-26 maggio 2006. •PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •LEONE MA, GAVIANI P, CICCONE G. INTER-CODER AGREEMENT FOR ICD-9-CM CODING OF STROKE. NEUROL SCI. 2006;27:445-8. •FERRANDO A, PAGANO E, GALASSI C, CICCONE G, SEGNAN N, MERLETTI F E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE 209 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.001 EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici 2005-2006. Torino, CPO-Piemonte, Regione Piemonte, Rete Oncologica, gennaio 2007. •FEDELI U, ALBA N, CICCONE G, GALASSI C, SPOLAORE P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst. 2007; 99: 1052-3. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. •BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20. •Rosato R, Sacerdote C, Pagano E, Di Cuonzo D, Baldi I, Bordon R, Ponti A, Bertetto O, Segnan N, Merletti F, Vineis P, Ciccone G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat. 2009;117:349-56. •Mirabelli D, Roberti S, Gangemi M, Rosato R, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Mangone L, Gorini G, Pascucci C, Cavone D, Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Montanaro F. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009;124:194-200. •Montanaro F, Rosato R, Gangemi M, Roberti S, Ricceri F, Merler E, Gennaro V, Romanelli A, Chellini E, Pascucci C, Musti M, Nicita C, Barbieri PG, Marinaccio A, Magnani C, Mirabelli D. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009;124:201-7. •Baldi I, Ponti A, Zanetti R, Ciccone G, Merletti F, Gregori D. The impact of record-linkage bias in the Cox model. J Eval Clin Pract. 2010;16:92-6. •Pagano E, Filippini C, Di Cuonzo D, Ruffini E, Zanetti R, Rosso S, Bertetto O, Merletti F, Ciccone G. Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases. Cancer Epidemiology (in stampa). 210 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 Centro di Evidence-Based Medicine Centre of Evidence-Based Medicine RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Attività corrente Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1)Selezionare, valutare criticamente e sintetizzare letteratura clinica (rassegne sistematiche, metanalisi, linee guida, ecc.) attraverso ricerche condotte su banche dati mediche (Medline, Embase, Cochrane Library) e altre fonti su argomenti oncologici e di altre specializzazioni mediche; 2)Svolgere attività di consulenza/collaborazione, nei confronti di medici e di gruppi di progetto dell’AOU S. Giovanni B. e della Rete Oncologica regionale per la ricerca e la valutazione di documentazione clinica di buona qualità; 3)Coordinare o collaborare con gruppi di lavoro aziendali nella produzione di linee guida e di rapporti di Health Technology Assessment, nella loro implementazione e nella valutazione dei risultati attraverso studi di clinical audit. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Presso la SCDU di Epidemiologia dei Tumori dell'AOU Molinette è stata avviata dal 1998 un’attività di epidemiologia clinica centrata sulla diffusione della Evidence-based medicine (EBM), in collaborazione con il network Cochrane Italiano. Un gruppo di lavoro aziendale, attivo dal 1998, coordinato da due medici della stessa SCDU, è stato formalizzato con delibera durante il 2004. Dal 2005 questa attività è gestita dalla SSCVD di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU. Le attività principali svolte riguardano: •la formazione dei medici e di altre figure professionali sui temi della EBM; •la ricerca e valutazione critica di letteratura su argomenti selezionati (sia su richieste specifiche interne all'Azienda, sia provenienti dalla Rete Oncologica regionale); •il coordinamento di un gruppo di lavoro sull'EBM a livello aziendale che ha prodotto nel corso di questi anni 9 linee guida cliniche ed un manuale metodologico per l’elaborazione di LG a livello aziendale; •la partecipazione a progetti aziendali di miglioramento della qualità dell’assistenza, con inclusa valutazione, centrati in particolare sull’efficacia e l’appropriatezza su argomenti clinici rilevanti; •la partecipazione, come referenti aziendali, a progetti di ricerca/intervento di tipo nazionale, all'interno di sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute. Particolare attenzione viene dedicata alla ricerca bibliografica e alla valutazione della qualità metodologica di linee-guida cliniche e a rapporti di technology assessment disponibili via Internet e alla diffusione degli aggiornamenti della Cochrane Library. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso degli ultimi anni il centro ha incrementato l'attività, affiancando ad una funzione iniziale prevalentemente di servizio, su richiesta, una funzione di promozione attiva di iniziative. Le principali attività svolte sono state: a)coordinamento di un gruppo di lavoro aziendale permanente sull'EBM, confermato con delibera aziendale nel 2004, costituito da epidemiologi, clinici di diverse specialità, medici di direzione sanitaria, farmacisti ed infermieri; b)organizzazione e svolgimento di seminari di introduzione all'EBM nell'ambito di iniziative di aggiornamento per medici e di corsi di specializzazione (universitari, Master in Senologia); c)identificazione di problemi assistenziali rilevanti (non solo oncologici) ed attivazione di gruppi di 211 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 lavoro dedicati alla definizione e promozione di linee-guida aziendali 'evidence-based'; d)predisposizione di un manuale metodologico per la produzione di linee-guida 'evidence based' a livello aziendale; e)partecipazione, come referenti aziendali, a due sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute (TRiPSS 2, TRiPSS 3 e miglioramento dell'appropriatezza in ambito cardiologico); f)conduzione di studi di valutazione dell'impatto dei progetti avviati, con confronti prima/dopo, utilizzando sia informazioni da sistemi informatizzati, sia raccolte attraverso consultazione di cartelle cliniche; g)coordinamento del programma regionale per le linee-guida in oncologia (cfr. scheda specifica n° 5006); h)collaborazione con l’ASSR dell’Emilia Romagna nei progetti AFO (Appropriatezza d’uso dei farmaci oncologici), condotto con la partecipazione di epidemiologi e oncologi della rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e AFON, finanziato dal Ministero della salute (PIO-5); i)collaborazione con l’AReSS Piemonte su diversi progetti ed attività per i quali sia stato ritenuto utile un supporto metodologico nell’ambito dell’epidemiologia clinica e dell’EBM. Nel corso del 2009 particolare impegno è stato rivolto ai seguenti progetti specifici: •la ricostituzione del gruppo aziendale attraverso una maggior presenza di altre figure professionali (infermieri in particolare) e la pianificazione di progetti di miglioramento dell’assistenza che coinvolgano soprattutto il personale infermieristico; •analisi finale di uno studio campionario sull’appropriatezza delle prestazioni PET erogate su indicazioni oncologiche da tutti i centri regionali (cfr. scheda specifica n° 5.021); •disegno e analisi di un progetto aziendale di 'clinical audit', centrato sul problema del rientro in ospedale, attraverso il Pronto Soccorso, di pazienti oncologici precedentemente dimessi da questa AOU; •la collaborazione al disegno e all’analisi di studi di epidemiologia clinica condotti con ricercatori dell’AOU. Nel corso del 2010 il programma di attività prevede in particolare: •l’aggiornamento delle linee guida sulla valutazione cardiologica pre-operatoria e la rettifica delle raccomandazioni sull’impiego dei beta bloccanti; •la preparazione di un articolo scientifico con i risultati dell’impatto delle linee guida sulla trasfusione di plasma; •la ripresa dell’attività del gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida per la gestione delle iperglicemie nel postoperatorio di pazienti in nutrizione artificiale. COLLABORATORI INTERNI: Claudia GALASSI, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Paola PETRONI, Daniela POGNANT VIU\', Luca SCAGLIONE COLLABORATORI ESTERNI: gruppo EBM. RISORSE E FINANZIAMENTO: Oltre a finanziamenti specifici di progetto, il gruppo EBM dell'ospedale ha avuto a disposizione risorse per la stampa delle linee guida da parte dell'AOU S. Giovanni Battista di Torino. 212 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.002 PUBBLICAZIONI: •Ferrando A, Pagano E, Scaglione L, Petrinco M, Gregori D, Ciccone G. A decision-tree model to estimate the impact on cost-effectiveness of a venous thromboembolism prophylaxis guideline. Qual Saf Health Care 2009; 18:309-13. •Sanna C, Saracco GM, Reggio D, Moro F, Ricchiuti A, Strignano P, Mirabella S, Ciccone G, Salizzoni M. Endoscopic retrograde cholangiopancreatography in patients with biliary complications after orthotopic liver transplantation: outcomes and complications. Transplant Proc 2009;41:1319-21. •GIORDANINO C, BUGIANESI E, SMEDILE A, CIANCIO A, ABATE ML, OLIVERO A, PELLICANO R, CASSADER M, GAMBINO R, BO S, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. Incidence of type 2 diabetes mellitus and glucose abnormalities in patients with chronic hepatitis C infection by response to treatment: results of a cohort study. Am J Gastroenterol 2008; 103: 2481-7. •STRATTA P, MARCUCCIO C, CAMPO A, SANDRI L, MESSUEROTT A, COLLA L, ROSSO S, MAZZUCCO G, MARIANI L, CICCONE G. Improvement in relative survival of patients with vasculitis: study of 101 cases compared to the general population. Int J Immunopathol Pharmacol 2008; 21: 631-42. •PELLICANO R, PUGLISI G, CIANCIO A, BALZOLA F, SARACCO G, CICCONE G, BALDI I, ABATE ML, SMEDILE A, RIZZETTO M. Is serum uric acid a predictive factor of response to IFN-treatment in patients with chronic hepatitis C infection? J Med Virol 2008; 80: 628-31. •DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N, MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008; 26: 1033-9. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Prevenzione dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto. Linee Guida Aziendali, Ottobre 2008. •BO S, VALPREDA S, SCAGLIONE L, BOSCOLO D, PIOBBICI M, BO M, CICCONE G. Implementing hospital guidelines improves warfarin use in non-valvular atrial fibrillation: a before-after study. BMC Public Health 2007; 7: 203. •STRATTA P, CANAVESE C, MARENGO M, MESIANO P, BESSO L, QUAGLIA M, BERGAMO D, MONGA G, MAZZUCCO G, CICCONE G. Risk management of renal biopsy: 1387 cases over 30 years in a single centre. Eur J Clin Invest 2007; 37: 954-63. •MUSSANO F, CICCONE G, CECCARELLI M, BALDI I, BASSI F. Bone morphogenetic proteins and bone defects: a systematic review. Spine 2007; 32: 824-30. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. La trasfusione di plasma nell’individuo adulto. Linee Guida Aziendali, Dicembre 2006. •BO S, CICCONE G, GANCIA R, ROSATO R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Mortality within the first 10 years of the disease in type 2 diabetic patients. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006; 16: 8-12. •BO S, CICCONE G, PEARCE N, MERLETTI F, GENTILE L, CASSADER M, PAGANO G. Prevalence of undiagnosed metabolic syndrome in a population of adult asymptomatic subjects. Diabetes Res Clin Pract 2006 Aug 21. •BO S, DURAZZO M, GUIDI S, CARELLO M, SACERDOTE C, SILLI B, ROSATO R, CASSADER M, GENTILE L, PAGANO G. Dietary magnesium and fiber intakes and inflammatory and metabolic indicators in middle-aged subjects from a population-based cohort. Am J Clin Nutr 2006; 84: 1062-9. •CIANCIO A, PICCIOTTO A, GIORDANINO C, SMEDILE A, TABONE M, MANCA A, MARENCO G, GARBAGNOLI P, ANDREONI M, CARITI G, CALLERI G, SARTORI M, CUSUMANO S, GRASSO A, RIZZI R, GALLO M, BASSO M, ANSELMO M, PERCARIO G, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G. A randomized trial of pegylated-interferon-alpha2a plus ribavirin with or without amantadine in the re-treatment of patients with chronic hepatitis C not responding to standard interferon and ribavirin. Aliment Pharmacol Ther 2006; 24: 1079-86. •CIANCIO A, SMEDILE A, GIORDANINO C, COLLETTA C, CROCE G, POZZI M, CARITI G, MACOR A, BIGLINO A, DI NAPOLI A, TAPPERO GF, ANDREONI M, MANCA A, PRANDI G, CALLERI G, ORSI PG, CICCONE G, RIZZETTO M, SARACCO G; NORTH WEST ITALIAN HEPATOLOGIC GROUP. Long-term follow-up of previous hepatitis C virus positive nonresponders to interferon monotherapy successfully retreated with combination therapy: are they really cured? Am J Gastroenterol 2006; 101: 1811-6. •CICCONE G, SCAGLIONE L E GRUPPO EBM MOLINETTE. Valutazione di efficacia di un programma di elaborazione/adattamento locale di linee guida : l’esperienza del gruppo EBM dell’ASO S. Giovanni Battista di Torino. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •FERRANDO A. et al. Guidelines for preoperative assessment: impact on clinical practice and costs. Int J Qual Health Care 2005; 17: 323-9. •FERRANDO A. et al. Valutazione preoperatoria e stima dei costi. (in stampa su Politiche Sanitarie). •RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR. Side-to-Side Stapled Anastomosis Strongly Reduces Anastomotic Leak Rates in Crohn's Disease Surgery. Dis Colon Rectum 2005 Feb 17; [Epub ahead of print]. •BO S, CICCONE G, ROSATO R, GANCIA R, GRASSI G, MERLETTI F, PAGANO GF. Renal damage in patients with Type 2 diabetes: a strong predictor of mortality. Diabet Med 2005 Mar; 22(3): 258-65. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Scompenso Cardiaco da disfunzione sistolica. Linee Guida Aziendali, Novembre 2005. •SCAGLIONE L, PIOBBICI M, PAGANO E, BALLINI L, TAMPONI G, CICCONE G. Implementing guidelines for venous thromboembolism prophylaxis in a large Italian teaching hospital: lights and shadows. Haematologica 2005; 90: 678-84. •PENNA A, LABATE C, D’ALFONSO A, BALLINI L, NANTE N, CICCONE G. Utilità e limiti delle linee guida: il progetto TRiPSS2 in quattro ospedali del Piemonte. QA 2004; 15: 190-201. •Gruppo EBM-Molinette. Valutazione del rischio e prevenzione delle complicanze cardiologiche perioperatorie (chirurgia non cardiaca).Ottobre 2004. •Gruppo EBM-Molinette. Linee guida e miglioramento della qualità dell’assistenza: L’esperienza del gruppo EBM delle Molinette di Torino. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •CICCONE G, SCAGLIONE L. Linee guida e miglioramento della qualità: l’esperienza del gruppo EBM delle Molinette. ARESS, 2004. •BO S, CICCONE G, GRASSI G, GANCIA R, ROSATO R, MERLETTI F, PAGANO GF. Patients with type 2 diabetes had higher rates of hospitalization than the general population. J Clin Epidemiol 2004; 57(11): 1196-201. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. La terapia antitrombotica nella fibrillazione atriale non valvolare. Giugno 2003. •GRUPPO EBM-MOLINETTE. Manuale metodologico per l'elaborazione di Linee Guida aziendali. Maggio 2003. •BO S, CICCONE G, SCAGLIONE L, TALIANO C, PIOBBICI M, MERLETTI F, PAGANO G. Warfarin for non-valvar atrial fibrillation: still underused in the 21st century? Heart 2003; 89: 553-4. 213 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.003 Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco e consulenza ad altri progetti di epidemiologia clinica in ambito gastroenterologico Conservative versus radical surgery for stomach cancer and clinical epidemiology consulting in other projects in gastroenterology RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Confrontare la frequenza di complicanze e la sopravvivenza tra linfoadenectomia standard (D1) e linfoadenectomnia radicale (D2) per il tumore dello stomaco. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: - Studio dimostrativo su D2 su una serie selezionata di pazienti; - trial randomizzato di confronto tra le due metodiche. SCALA DEI TEMPI: Lo studio dimostrativo è iniziato nel 1994 ed è stato completato nel 1998 con la pubblicazione dei dati. Il trial randomizzato è in corso dal 1998. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il protocollo del trial randomizzato è stato approvato dai competenti Comitati Etici. Il reclutamento è iniziato nell’estate 1998 in 9 centri piemontesi. Le procedure di randomizzazione sono state curate dal CPO ma la randomizzazione avviene presso il Servizio di Chirurgia II dell'Ospedale San Giovanni A.S. Nel 2001 è stata effettuata una verifica sull'adesione al protocollo per quanto riguarda il reclutamento dei pazienti, attraverso l'utilizzo dell'archivio SDO, in seguito alla quale i Centri partecipanti sono stati invitati ad intensificare il reclutamento. E' stato effettuato il follow-up di mortalità al 31.07.2006, in collaborazione con il Registro Tumori, ed un’analisi preliminare. Il reclutamento è terminato il 31.12.2006 (circa 300 soggetti randomizzati). Prosegue il follow up. Nel 2008 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria. Nel 2009 l'articolo è stato accettato per la pubblicazione. Sono state svolte o sono in corso consulenze su altri progetti di epidemiologia clinica: - sviluppo del protocollo di un trial multicentrico di fase II sull'utilizzo della chemioterapia neoadiuvante per il tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) - trial randomizzato sull'infusione di analgesici nel campo operatorio per ilcontrollo del dolore dopo interventi maggiori gastroenterici (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)(in attesa di pubblicazione) - studio del valore prognostico del ratio linfonodale nel tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista)(in attesa di pubblicazione) - Studio della curva di apprendimento nelle epatectomie (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (articolo pubblicato) - Studio del valore prognostico dello stato dei margini negli interventi per Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano)(in attesa di pubblicazione) - Confronto sull'accuratezza prognostica della Sesta e della Settima edizione della classificazione TNM del Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano)(in attesa di pubblicazione). 214 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.003 COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Manuela CECCARELLI, Silvia PATRIARCA, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS RISORSE E FINANZIAMENTO: Ricerca sanitaria finalizzata regionale 2003. PUBBLICAZIONI: •DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, PONZETTO A, SOLDATI T, DANESE F, CALVO F. Morbidity and mortality after D2 gastrectomy for gastric cancer: results of the italian gastric cancer study group prospective multicenter surgical study. J Clinical Onc 1998; 16: 1-6. •DEGIULI M, SASAKO M, CALGARO M, GARINO M, REBECCHI F, MINECCIA M, SCAGLIONE D, ANDREONE D, PONTI A, CALVO F. Morbidity and mortality after D1 and D2 gastrectomy for cancer: Interim analysis of the Italian Gastric Cancer Study Group (IGCSG) randomised surgical trial. Eur J Surg Oncol 2004; 30: 303-8. •DEGIULI M, SASAKO M, PONTI A, CALVO F. Survival results of a multicentre phase II study to evaluate D2 gastrectomy for gastric cancer. Br J Cancer 2004; 90(9): 1727-32. •PISANI P, PONTI A. Screening for gastric cancer. In: Degiuli M. (editor): Management of Gastric cancer. Recent advances. Minerva Medica Ed, Turin, 2008; 15-23. • Vigano L, Laurent A, Tayar C, Tomatis M, Ponti A, Cherqui D. The learning curve in laparoscopic liver resection: improved feasibility and reproducibility. Ann Surg. 2009 Nov;250(5):772-82. • Degiuli M, Sasako M, Ponti A; Italian Gastric Cancer Study Group. Morbidity and mortality in the Italian Gastric Cancer Study Group randomized clinical trial of D1 versus D2 resection for gastric cancer. Br J Surg. 2010 May;97(5):643-9. 215 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.005 Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento Social inequalities, access to health services and type of treatment RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Questo filone di ricerca, svolto negli ultimi anni in collaborazione con il Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco, rappresenta la collaborazione del CPO nell’ambito di alcuni programmi di ricerca su questo tema finanziati dal Ministero della Salute. Un progetto specificamente mirato a valutare l’impatto delle linee guida come strumento in grado di ridurre le disuguaglianze di trattamento ha ricevuto inoltre un finanziamento nell’ambito del bando sulla ricerca sanitaria finalizzata regionale del 2006. Obiettivo generale è mantenere un’attenzione costante sul tema delle disuguaglianze in sanità (equity audit), attraverso l’analisi delle differenze sociali che possono essere valutate negli studi in corso, focalizzate sull’identificazione di possibili differenze in termini di accessibilità, processo ed outcome sanitari per diverse condizioni, anche non oncologiche, per apprezzarne le eventuali modificazioni nel corso del tempo e contribuire ad identificare possibili determinanti ed azioni di contrasto. OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1.Includere nelle analisi delle dimissioni ospedaliere valutazioni sulle differenze sociali nella tempestività dei ricoveri, nell’accesso a trattamenti di elezione (interventi chirurgici, radioterapia), nella mortalità ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle riospedalizzazioni evitabili, anche attraverso l’impiego di strumenti di classificazione automatica della gravità clinica; 2.contribuire a mantenere l’interesse per questo tipo di analisi e documentare le potenzialità di utilizzo dei dati sociodemografici previsti sulla SDO; 3.valutare il ruolo di variabili socioeconomiche sulla tempestività della diagnosi, sul tipo di trattamento e sulla sopravvivenza per i principali tumori, aggiustando i confronti per stadio e comorbidità; 4.analizzare gli studi di clinical audit, condotti per stimare l’impatto delle linee guida aziendali e regionali sull’appropriatezza, in relazione ad indicatori di tipo socioeconomico; 5.analizzare l'associazione tra condizioni socio-economiche e l’origine geografica della famiglia (con particolare interesse per gli immigrati da paesi extra comunitari) con esposizioni a fattori di rischio (fumo di tabacco, smog, condizioni abitative, alimentazione, sport) in un campione di bambini/ragazzi residenti a Torino (SIDRIA-2). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La messa a punto dei modelli di analisi, che hanno compreso strumenti di classificazione automatica come il Disease Staging e gli All Patient Refined DRG, si è basata su elaborazioni condotte inizialmente sull'archivio storico delle dimissioni ospedaliera dell'ASO Molinette per la maggior disponibilità di dati clinici (6 diagnosi e 6 interventi/procedure dal 1995) e per la qualità generale dei dati rilevati. In seguito gli indicatori più validi sono stati utilizzati sul database regionale per analisi mirate su singole neoplasie. Le analisi più approfondite sono state condotte sui tumori della mammella, del polmone e del colon-retto, in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte e con il programma di screening Prevenzione Serena. 216 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.005 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il tema delle disuguaglianze è stato inserito come capitolo nella relazione sanitaria sull’oncologia del 2005-2006, affidando la stesura al Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco. Analisi del ruolo di variabili socio-economiche sono state condotte nell’ambito dei progetti di valutazione della qualità dell’assistenza oncologica regionale, con particolare riguardo al tumore del polmone e della mammella e colon-retto. Per il tumore della mammella è stata condotta un’analisi approfondita sui determinanti socioeconomici di accesso ai centri specialistici nel trattamento di questa neoplasia ed un articolo è stato recentemente pubblicato. Uno studio analogo, centrato sul trattamento dei casi incidenti di tumore del polmone a Torino è stato concluso ed accettato per pubblicazione su Cancer Epidemiology. Nel corso del 2010 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare eventuali differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione ad indicatori socio-economici. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Alberto FERRANDO, Claudia GALASSI, Enrica MIGLIORE, Eva PAGANO, Rosalba ROSATO, Carlotta SACERDOTE COLLABORATORI ESTERNI: Claudia Filippini. RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento CPO, Ministero della salute e Ricerca sanitaria finalizzata regionale 2006. PUBBLICAZIONI: •AA.VV. Progetto di valutazione degli APR-DRG su dati di attività ospedaliera italiana. 3M Italia, Milano, 1999. •CICCONE G, LORENZONI L, IVALDI C, CICCARELLI E, PIOBBICI M, ARIONE R. Classe sociale, modalità di ricovero, gravità clinica e mortalità ospedaliera: un'analisi con APR-DRG dei dimessi dell'ospedale Molinette di Torino. Epidemiol Prev 1999; 23: 188-96. •CICCONE G, BERTERO D, BRUNO A, CANAVESE C, CICCARELLI E, IVALDI C, PACITTI A, ROSATO R, ARIONE R. Qualità dei dati o qualità dell'assistenza? Confronto tra diversi metodi di standardizzazione per gravità clinica, basati sulla scheda di dimissione ospedaliera. Epidemiol Prev 1999; 23: 286-93. •CICCONE G, PRASTARO C, IVALDI C, GIACOMETTI R, VINEIS P. Access to hospital care, clinical stage and survival from colorectal cancer according to socio-economic status. Ann Oncol 2000: 11: 1201-4. •COSTA G. Un sistema informativo, un libro bianco, un modello di monitoraggio per implementare gli obiettivi di equità nella salute e nell’assistenza in Italia. Relazione conclusiva al Ministero della Salute, ottobre 2002. •ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Valutazione di qualità dell’assistenza attraverso la scheda di dimissione ospedaliera: un esempio sulla chirurgia dei tumori del retto. Epidemiol Prev 2003; 27: 207-14. •PONZETTO M, MAERO B, MAINA P, ROSATO R, CICCONE G, MERLETTI F, RUBENSTEIN LZ, FABRIS F. Risk factors for early and late mortality in hospitalized older patients: the continuing importance of functional status. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2003; 58: 1049-54. •ROSALBA ROSATO, ILEANA BALDI, CRISTINA BONA, RITA BORDON, DANIELA DI CUONZO, CARLOTTA SACERDOTE, EVA PAGANO, ANTONIO PONTI, NEREO SEGNAN, PAOLO VINEIS, GIOVANNINO CICCONE. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la valutazione della qualità. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •DANIELA DI CUONZO, CLAUDIA FILIPPINI, ROSALBA ROSATO, EVA PAGANO, ILEANA BALDI, ENRICO RUFFINI, FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE. Valutazione del trattamento del tumore del polmone attraverso l’uso degli archivi amministrativi. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004. •BALDI I, DELMASTRO G, PATRIARCA S, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, ROSSO S, CICCONE G. Sopravvivenza per carcinoma della mammella: Integrazione di dati del registro tumori di Torino con le Schede di Dimissione Ospedaliera. XXX Riunione annuale dei Registri Tumori dei paesi di lingua latina. Lisbona 4-6 maggio 2005. •BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88. •PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S, MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population based study. Health Policy 2007; 80: 483-91. •FERRANDO A, PAGANO E, GALASSI C, CICCONE G, SEGNAN N, MERLETTI F E GRUPPO DI LAVORO RELAZIONE EPIDEMIOLOGICA. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici 2005-2006. Torino, CPO-Piemonte, 217 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.005 Regione Piemonte, Rete Oncologica, gennaio 2007. •Fedeli U, Alba N, Ciccone G, Galassi C, Spolaore P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst. 2007; 99: 1052-3. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. •BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20. •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. APPROPRIATENESS OF EARLY BREAST CANCER MANAGEMENT IN RELATION TO PATIENT AND HOSPITAL CHARACTERISTICS: A POPULATION BASED STUDY IN NORTHERN ITALY. BREAST CANCER RES TREAT. 2009;117:349-56. •PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G. FACTORS AFFECTING PATTERN OF CARE AND SURVIVAL IN A POPULATION-BASED COHORT OF NON-SMALL-CELL LUNG CANCER INCIDENT CASES. CANCER EPIDEMIOLOGY (IN STAMPA). 218 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 Linee Guida regionali per l’oncologia Regional guidelines for oncology RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Mettere a disposizione del personale sanitario, amministratori e responsabili della programmazione linee-guida clinico-organizzative finalizzate a migliorare l'appropriatezza dell'assistenza per tumori selezionati, caratterizzate da buona qualità sul piano metodologico, stretta coerenza con lo sviluppo organizzativo della Rete Oncologica piemontese, in collaborazione con la Commissione Oncologica Regionale. Sviluppare e applicare un sistema di monitoraggio basato sull’uso integrato dei sistemi informativi correnti attraverso i principali indicatori di struttura, processo ed esito previsti nelle LG regionali. Il progetto è stato avviato nel 2000, con carattere sperimentale, sulla base di quanto era previsto dal PSSR 1997-1999 relativamente all'oncologia e su mandato della Commissione Oncologica Regionale – COR. La fase sperimentale si è conclusa con l’elaborazione e pubblicazione nel corso del 2009 della 5° LG regionale sul tumore della prostata. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: I principali aspetti metodologici seguiti nelle diverse fasi del progetto sono stati: •Valutazione dei documenti della COR per la parte clinica con griglia di valutazione AGREE •Definizione di requisiti formali, di contenuto e del metodo di produzione delle LG regionali •Ricerca di Linee-Guida metodologicamente valide ed aggiornate sui tumori selezionati •Confronto tra le raccomandazioni prodotte localmente con altre Linee-Guida •Revisione delle LG da parte dei sottogruppi della COR •Revisione esterna delle LG regionali •Ufficializzazione ed implementazione delle LG nei poli oncologici. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2005-2009 sono stati realizzati i seguenti obiettivi: •monitoraggio della diffusione delle linee guida sui tumori del colon-retto e della mammella del polmone e dei sarcomi dei tessuti molli all'interno dei poli oncologici regionali •pubblicazione di un articolo metodologico sull'esperienza di elaborazione delle LG regionali; •pubblicazione di un articolo sul grado di diffusione e utilizzo delle linee guida regionali; •pubblicazione di un articolo sulla validità del riconoscimento dei casi incidenti basato sui sistemi correnti vs i casi del Registro Tumori (usato come “gold standard”) •pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di tumore della mammella in Piemonte •pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di tumore del polmone identificati dal Registro Tumori Piemonte. •pubblicazione di un articolo metodologico di valutazione del sistema GRADE (in collaborazione con ASR dell’Emilia Romagna) •presentazione nei diversi poli oncologici delle linee guida regionali sui sarcomi dei tessuti molli nei poli oncologici della Regione; •revisione del documento elaborato dalla COR sul tumore della prostata ed elaborazione di una LG regionale secondo la metodologia usata per precedenti LG; 219 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 •pianificazione della metodologia di lavoro dei sottogruppi della COR per la produzione di documenti contenti raccomandazioni su quesiti rilevanti nella diagnosi e trattamento di tumori non coperti da linee guida. •partecipazione al programma PRI E-R (Programma Ricerca e Innovazione Emilia-Romagna) per l’elaborazione di raccomandazioni sulla terapia adiuvante ed in fase avanzata di malattia del tumore della mammella, del colon-retto e del polmone applicando la metodologia GRADE •analisi dell’esperienza condotta con il metodo GRADE e pubblicazione di un dossier dell’ASSR con la descrizione degli aspetti metodologici •conclusione dell’elaborazione della LG regionale sul carcinoma della prostata e organizzazione delle fasi di presentazione, diffusione ed implementazione delle LG Nel corso del 2010 sono previsti: •Presentazione e diffusione delle LG regionali sul carcinoma della prostata •Pianificazione della valutazione di impatto delle LG regionali sul carcinoma della prostata •Preparazione di un articolo con i risultati della valutazione di impatto delle linee guida sul tumore del colon-retto, attraverso l'analisi dei database disponibili (SDO, prestazioni ambulatoriali) e degli studi di clinical audit •Definizione di una metodologia sostenibile per l’aggiornamento di alcune LG già pubblicate, eventualmente in collaborazione con il Sistema Nazionale Linee Guida o con altre regioni interessate •Elaborazione del rapporto conclusivo con i risultati dell’analisi della tempestività della diagnosi e stadiazione dei principali tumori per i quali sono state prodotte LG regionali (progetto Dì7) •Elaborazione delle LG regionali sull’uso dei difosfonati nel paziente oncologico. COLLABORATORI INTERNI: Manuela CECCARELLI, Marisa FIORDALISE, Claudia GALASSI, Franco MERLETTI, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: •Oscar Bertetto, Libero Ciuffreda (AReSS e AOU Molinette) •Gruppo di lavoro regionale sui tumori della prostata e sull’uso dei difosfonati. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto sperimentale ha ricevuto un iniziale finanziamento regionale. L’elaborazione della LG sul tumore della prostata e l’analisi dei tempi di diagnosi e stadiazione sono compresi nel progetto Dì7 (finanziato dalla Fondazione CRT). PUBBLICAZIONI: •AA.VV. Tumori del colon-retto. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Settembre 2001. •AA.VV. Tumore della mammella. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Luglio 2002. •AA.VV. Carcinoma del polmone. Linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte. Regione Piemonte, Torino, Febbraio 2004. •AA.VV. Sarcomi dei tessuti molli nell’adulto linee guida clinico-organizzative per la Regione Piemonte, Regione Piemonte, Torino, ottobre, 2004. •CICCONE G, LIBERATI A, FARINA EC. et al. Implementazione delle linee-guida regionali sul carcinoma colorettale in 4 ospedali del Piemonte: il progetto TRiPSS 2. Poster presentato al convegno AIE 2003. •CICCONE G, GELORMINO E, PAGANO E, BERTETTO O, APPIANO S, PENNA A, SACERDOTE C, PONTI A, SENORE C, SEGNAN N, VINEIS P, MERLETTI F. Programma sperimentale di linee guida per l’oncologia nella Regione Piemonte: valutazione dei metodi e dei risultati. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia, Torino 15-17 settembre 2004. •GELORMINO E, PAGANO E, APPIANO S, CECCARELLI M, CIUFFREDA L, COMANDONE A, FARINA E, MERLETTI F, MUSSA A, PENNA A, PONTI A, RACITI I, SCAGLIOTTI GV, SEGNAN N, SENORE C, SISMONDI P, VINEIS P, BERTETTO O, CICCONE G. Adattamento di linee guida clinico organizzative alla rete oncologica regionale: l’esperienza del Piemonte. Epidemiol Prev 2007; 31: 25-33. •SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P, CICCONE G. L’utilità e l’impatto delle Linee Guida Oncologiche nella pratica clinica: una survey sul giudizio dei medici Piemontesi riguardo alle Linee Guida Regionali. Epidemiol Prev 2007; 31: 34-8. •AA.VV. Raccomandazioni sulla terapia adiuvante e nelle fasi avanzate nei tumori della mammela, colon-retto e polmone. ASR Emilia Romagna, Progetto AFO PRI ER 220 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.006 (http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/ric_inn/prier/gr_v/pr_oncologia/stpr_farmaci_onco/raccomandazioni.htm) •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. •DE PALMA R, LIBERATI A, CICCONE G, BANDIERI E, BELFIGLIO M, CECCARELLI M, LEONI M, LONGO G, MAGRINI N, MARANGOLO M, ROILA F; PROGRAMMA RICERCA E INNOVAZIONE EMILIA ROMAGNA ONCOLOGY RESEARCH GROUP. Developing clinical recommendations for breast, colorectal, and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE system: a study from the Programma Ricerca e Innovazione Emilia Romagna Oncology Research Group. J Clin Oncol 2008; 26: 1033-9. •AA.VV. CARCINOMA DELLA PROSTATA - linee guida clinico organizzative per la Regione Piemonte, CPO e Regione Piemonte, Torino, luglio, 2009. •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. APPROPRIATENESS OF EARLY BREAST CANCER MANAGEMENT IN RELATION TO PATIENT AND HOSPITAL CHARACTERISTICS: A POPULATION BASED STUDY IN NORTHERN ITALY. BREAST CANCER RES TREAT. 2009;117:349-56. •PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G. FACTORS AFFECTING PATTERN OF CARE AND SURVIVAL IN A POPULATION-BASED COHORT OF NON-SMALL-CELL LUNG CANCER INCIDENT CASES. CANCER EPIDEMIOLOGY (IN STAMPA). 221 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 Progetto di ricerca-intervento triennale: la qualità in oncologia A project of research-intervention on quality of care in oncology RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La Regione Piemonte ha attuato un progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica secondo un modello di rete. In quest’ambito, è stato realizzato un progetto di elaborazione di linee-guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle migliori linee-guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie epidemiologicamente più rilevanti, i tumori del colon-retto, del polmone e della mammella. Queste linee-guida costituiscono uno degli elementi di forza del progetto di attuazione della Rete Oncologica. Il presente progetto prevede una serie di ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la rete oncologica piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto: 1.una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidence-based Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza; 2.l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screenings, del raggiungimento di obiettivi di qualità; 3.la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche; 4.l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca); 5.l’identificazione degli ostacoli che si frappongono alla adozione delle linee-guida regionali da parte degli oncologi della rete; 6.una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: PRIMO SOTTOPROGETTO: Applicazione e valutazione d’impatto delle linee-guida clinico-organizzative nell’assistenza oncologica regionale (A. Ponti, G. Ciccone, C. Senore) Il sottoprogetto è strutturato in quattro parti, organicamente connesse tra loro: a)Implementazione delle linee guida regionali; b)Valutazione del miglioramento dell'appropriatezza clinica e degli esiti; c)Valutazione del punto di vista degli operatori e degli utenti; d)Valutazione dell'impatto economico ed organizzativo. I metodi impiegati per la realizzazione del sottoprogetto prevedono: •attività di formazione rivolta a gruppi locali (di polo oncologico) per favorire l'implementazione dei cambiamenti necessari; •integrazione ed analisi dei sistemi informativi esistenti per la produzione di indicatori; •disegno e coordinamento di progetti di "clinical audit" a livello dei poli oncologici; •disegno e conduzione di studi campionari di valutazione del punto di vista degli operatori e degli utenti. SECONDO SOTTOPROGETTO: Attività formative in Evidence-based Medicine (P. Vineis, A. Penna) Scopo è avviare un programma di formazione continua in EBM per gli oncologi afferenti alla rete oncologica; formare un gruppo di docenti per ciascun polo; mettere a punto un modulo didattico; 222 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 approfondire le peculiarità dell’oncologia nel campo dell’EBM. TERZO SOTTOPROGETTO: Modalità innovative di produzione di linee-guida: l’esempio dei tumori rari (M. Aglietta, P. Vineis) Le linee-guida esprimono conoscenze consolidate e hanno principalmente il fine di rendere più diffusi i trattamenti di buona qualità, ma possono essere affette da un ritardo nel trasferimento delle nuove acquisizioni scientifiche. Scopo di questo sottoprogetto è avviare, dentro la Rete italiana dei Tumori Rari, una metodologia per consentire una rapida valutazione delle nuove conoscenze diagnostiche e terapeutiche e la loro inclusione in linee-guida. Obiettivo è anche quello di approfondire gli aspetti metodologici del trasferimento delle conoscenze quando queste sono incomplete o frammentarie (evento frequente nel caso dei tumori rari). QUARTO SOTTOPROGETTO: L’appropriatezza nell’uso dei markers tumorali nella Regione Piemonte: indagine e linee-guida (C. Plazzotta, O. Bertetto, P. Vineis) Presso l’Ospedale Molinette è stata condotta un’ampia indagine che indica chiaramente un uso inappropriato dei markers tumorali, cui corrispondono disagi per i pazienti e un considerevole spreco di risorse. Scopo del sottoprogetto è quello di estendere l’indagine ad altri poli della Rete Oncologica, individuare le cause dell’inappropriatezza e proporre modalità per una sua riduzione. QUINTO SOTTOPROGETTO: Le modalità di effettuazione dei follow-up: revisione delle prove scientifiche. (C. Senore, S. Comandone) La Conferenza di Consenso di Bari (1995) per l’introduzione di linee-guida per il follow-up nel carcinoma della mammella attrasse l’attenzione sulla necessità di passare sistematicamente in rassegna le prove scientifiche al fine di razionalizzare le modalità di offerta di percorsi di follow-up per diversi tipi di tumori. La notevole eterogeneità di indicazioni date ai pazienti richiede che nell’ambito della Rete Oncologica si raggiunga un maggiore consenso sulle prove scientifiche che sorreggono i singoli comportamenti. Si propone pertanto di passare sistematicamente in rassegna le prove scientifiche a sostegno di diverse modalità di follow-up per i tumori più frequenti e di identificare argomenti prioritari sui quali avviare ricerche-intervento nell’ambito della rete oncologica. SESTO SOTTOPROGETTO: Stato di salute e inserimento sociale delle persone sopravvissute ad un tumore maligno diagnosticato in età pediatrica in Piemonte: ricadute per il servizio sanitario (G. Pastore) I tumori che insorgono in età pediatrica, benché siano eventi rari, rappresentano un impegno importante per il servizio sanitario sia per quanto riguarda le cure sia per il supporto dei pazienti guariti. Il Registro dei Tumori Infantili del Piemonte (RTIP) rileva i casi incidenti dal 1965 e costituisce la base per fornire al servizio sanitario informazioni sulla qualità di vita e sull'accesso ai servizi sanitari degli adulti guariti da una neoplasia pediatrica. AL 31.12.1998 sono stati registrati 3.370 casi. Il numero di casi è destinato a crescere in virtù del miglioramento della sopravvivenza di queste malattie e stimiamo sui dati del registro che la frequenza di adulti ‘guariti’ da un tumore in età pediatrica nel 2005 sarà di almeno 1.000 persone nella classe di età 20-39 anni e 300 nella classe 15-19 anni. E' importante acquisire dati utili all'organizzazione delle attività sanitarie, sociali e assistenziali che saranno richieste. Si intende: - valutare il grado di inserimento sociale, scolastico e lavorativo; - valutare la frequenza di matrimoni/convivenze e la fertilità, i cui determinanti sono sia psicologici e sociali sia biologici; - valutare la frequenza di effetti tardivi legati al tumore e alle terapie tra gli adulti che sono guariti da una neoplasia pediatrica; - valutare la frequenza di accesso ai servizi sanitari. Le modalità di conduzione dello studio comprenderanno sia l'invio di questionari ai medici di famiglia ed ai soggetti in studio per raccogliere informazioni sulla qualità di vita, l’inserimento sociale e la fertilità, sia l'analisi della frequenza di accesso ai servizi sanitari e di ricoveri attraverso procedure di linkage con la base dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera e, ove disponibili con basi dati sul consumo di farmaci. Questo studio consentirà di definire sia il prevedibile impegno per il servizio sanitario per l’assistenza 223 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 ed il sostegno alle persone che sono state affette da neoplasia infantile, sia di proporre delle procedure che integrino il contributo dell’attività ospedaliera con quella dei medici di medicina generale. SCALA DEI TEMPI: I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della rete oncologica. La relazione finale sul tumore della mammella è stata completata nel 2007. E’ attesa nel 2010 la pubblicazione di un articolo sulla qualità dell’assistenza in Piemonte per il tumore del colon retto misurata tramite indicatori costruiti sugli archivi di dati correnti e una o due pubblicazioni sulla qualità dell’assistenza per il tumore della mammella misurata sul campione di cartelle cliniche. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il progetto di durata triennale è iniziato a dicembre 2002, ed è terminato dopo un proroga di un anno a dicembre 2006. A novembre 2007 è stato concluso il primo volume della relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella. Primo sottoprogetto 1) Conoscenza e valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici: sono stati inviati dei brevi questionari postali a tutti i responsabili di servizi che hanno diagnosticato/trattato nel 2002 almeno 5 casi di tumore del colon retto o della mammella per valutare il grado di conoscenza ed il giudizio sulle Linee Guida Regionali sui tumori del colon-retto (LG-CR) e della mammella (LG-M) da parte di medici degli ospedali piemontesi. La rispondenza ai questionari è stata buona. Tra i rispondenti, il 6% ha dichiarato di non conoscere le LG-CR e il 9% ha dichiarato di non conoscere le LG-M. Più del 50% dei rispondenti hanno partecipato a riunioni di presentazione o distribuzione delle LG e/o a gruppi di lavoro per la loro diffusione o implementazione in ospedale. Tutti i servizi hanno espresso giudizi positivi sulla qualità metodologica di entrambe le LG. L’utilità delle LG è stata valutata in modo positivo per le LG-CR, con giudizi più eterogenei per le LG-M. Il 38% e il 30% dei rispondenti per le LG-CR e LG-M rispettivamente hanno dichiarato di aver modificato la loro pratica clinica dopo l’introduzione delle LG, in particolare per le procedure di follow up, la stadiazione pre-operatoria e l’utilizzo dei marcatori. I medici che hanno risposto al questionario hanno ricevuto e conoscono le LG e hanno espresso un giudizio generalmente positivo verso questo strumento. Le LG-M sembrano un po’ meno condivise, soprattutto da parte dei ginecologi e radioterapisti. E’ stato pubblicato un articolo sulla valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici. 2) Valutazione della qualità dell’assistenza tramite gli archivi di dati correnti: è stato costruito un algoritmo di identificazione di casi incidenti di tumore della mammella, del colon retto e del polmone a partire dai dati correnti validati per i residenti a Torino con il Registro Tumori. Inoltre l’algoritmo di identificazione dei casi e alcuni indicatori di qualità per il tumore della mammella e del colonretto sono stati validati utilizzando un campione di cartelle cliniche. Infine sono stati costruiti degli indicatori di qualità dell’assistenza basati sulle Linee Guida Regionali da applicare agli archivi di dati correnti per il tumore della mammella e del colon retto. Sono stati pubblicati due articoli sui determinanti della qualità dell’assistenza per il tumore della mammella e il tumore del polmone. Inoltre è stato sottomesso a pubblicazione un manoscritto sulla qualità dell’assistenza nei tumori del colon retto per caratteristiche dei pazienti e degli ospedali. 3) Valutazione della qualità dell’assistenza tramite campioni di cartelle cliniche: è stata sviluppato un software per il monitoraggio della qualità del trattamento del carcinoma colorettale, sul modello del programma SQTM già in uso per i tumori della mammella. Su questo applicativo sono stati registrati tutti i dati ricavati dalle cartelle del campione di 600 casi di carcinoma colorettale estratto dall’archivio delle SDO piemontesi. Infine per il tumore della mammella è stato ultimato e sta per essere sottomesso per pubblicazione un articolo sull’aderenza alle raccomandazioni delle linee guida per alcuni indicatori di qualità dell’assistenza su due campioni di cartelle cliniche prima e dopo la loro introduzione E’ prevista inoltre nel corso dell’anno la stesura di un altro articolo sulla qualità dell’assistenza per tumore della mammella per tipologia di diagnosi (provenienza screening, mammografia spontanea senza sintomi, diagnosi per sintomi). 224 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.008 Secondo sottoprogetto: Sono stati effettuati due cicli di corsi di Epidemiologia clinica Evidence-based rivolti agli oncologi afferenti alla rete oncologica ed a Novembre 2006 è stata effettuata una giornata di approfondimento sulle Linee Guida con interventi di esperti internazionali. Quinto sottoprogetto E’ stata completata l’indagine sulle pratiche di follow-up per i tumori della mammella e del colon-retto adottate dai servizi ospedalieri della rete oncologica piemontese. COLLABORATORI INTERNI: Daniela ALESSI, Rita BORDON, Giovannino CICCONE, Maria Piera MANO, Franco MERLETTI, Sabina PITARELLA, Antonio PONTI, Nereo SEGNAN, Carlo SENORE, Mariano TOMATIS, Paolo VINEIS COLLABORATORI ESTERNI: G. Pastore, S. Comandone, M. Aglietta, O. Bertetto. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è interamente finanziato dalla Compagnia di San Paolo (Torino) nell’ambito del Bando di Finanziamento Oncologia. PUBBLICAZIONI: •PAGANO E, FILIPPINI C, DI CUONZO D, RUFFINI E, ZANETTI R, ROSSO S, BERTETTO O, MERLETTI F, CICCONE G. Factors affecting pattern of care and survival in a population-based cohort of non-small-cell lung cancer incident cases.Cancer Epidemiol. 2010 May 3. [Epub ahead of print]. •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat. 2009 Sep;117(2):349-56. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. A high positive predictive value algorithm using hospital administrative data identified incident cancer cases. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9 • SACERDOTE C, PAGANO E, PONTI A, ROSATO R, SENORE C, BECATTINI M, TOMATIS M, MANO MP, VINEIS P, CICCONE G. [The physicians' view on the utility and impact of oncological guidelines in clinical practice. A survey of Piedmont physicians] Epidemiol Prev 2007; 31:34-8. • ALESSI D, PASTORE G, ZUCCOLO L, MOSSO ML, RICHIARDI L, PEARCE N, MAGNANI C, MERLETTI F. Analysis of nonresponse in the assessment of health-related quality of life of childhood cancer survivors. Eur J Cancer Prev 2007; 16: 576-80. • ALESSI D, DAMA E, BARR R, MOSSO ML, MAULE M, MAGNANI C, PASTORE G, MERLETTI F. Health-related quality of life of long-term childhood cancer survivors: a population-based study from the Childhood Cancer Registry of Piedmont, Italy. Eur J Cancer 2007; 43: 2545-52. • ROSATO R, PAGANO E, SACERDOTE C, BALDI I, DI CUONZO D, PONTI A, VINEIS P, SEGNAN N, CICCONE G. Utilizzo dei dati correnti per valutazioni del trattamento post-chirurgico del tumore della mammella in Piemonte. XXVII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia. Bologna, 15-17 Ottobre 2003. [Poster]. • ROSATO R, BALDI I, BONA C, BORDON R, DI CUONZO D, PAGANO E, PONTI A, SACERDOTE C, SEGNAN N, VINEIS P, CICCONE G. L’assistenza alle pazienti affette dal carcinoma della mammella in Piemonte: un sistema di indicatori per la valutazione della qualità sulla base dei dati correnti. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Torino, 2004. [Poster]. •PONTI A, MANO MP, DISTANTE V, TAFFURELLI M, NALDONI C, ZANGIRO LAMI F, VETTORAZZI M, ZORZI M, PAGANO G, FEDERICI A, BAIOCCHI D, BORDON R, TOMATIS M, MANTELLINI P, CATALIOTTI L, ROSSELLI DEL TURCO M, SEGNAN N. Il progetto SQTM sulla qualità della diagnosi e della terapia entro i programmi di screening: risultati degli indicatori 2003. In: Rosselli del Turco M, Zappa M, eds, Osservatorio Nazionale per la prevenzione dei tumori femminili. Quarto rapporto. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Roma, 2005, Pag. 84-97. •SACERDOTE C, PONTI A, BORDON R, PITARELLA S, MANO MP, VIGNA SURIA A, BALDI I, DI CUONZO D, TOMATIS M, MURA E, CICCONE G, VINEIS P, SEGNAN N. Specializzazione e adesione alle linee guida: studio di popolazione in Piemonte. XXVIII Riunione annuale dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Pisa 2005. •PONTI A, SACERDOTE C, BORDON R, PITARELLA S, VIGNA SURIA A, CICCONE G, SEGNAN N, MANO MP. Specializzazione e adesione alle linee guida cliniche sul tumore della mammella: studio di popolazione in Piemonte. Attualità in Senologia, Firenze novembre 2005. 225 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.009 Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord Est Descriptive and clinical epidemiology in the area of N.E. Piedmont RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Analisi di indicatori di domanda sanitaria legati alla patologia neoplastica. Analisi di processo e dell’applicazione di linee guida. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Nel corso del 2009 continuerà l'analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia, della persona ed alla residenza. L’applicazione delle linee guida sarà monitorata con l’applicazione degli indicatori proposti dal gruppo linee guida, basandosi in particolare sulle informazioni raccolte con i sistemi di gestione routinaria del paziente oncologico. Anche quest’attività è stata preceduta nel 2003 da una ricognizione con gli operatori sanitari maggiormente interessati. SCALA DEI TEMPI: Attività pluriennale con relazioni a fine anno. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: la fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Daniela FERRANTE RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO e della Rete Oncologica piemontese. In collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale e con l’A.O. Maggiore della Carità di Novara. NOTE: Connessioni: articolazione Rete Oncologica PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 226 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.011 Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) The HOT trial (Hormones Opposed by Tamoxifen) RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto IEO Milano OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e tamoxifen a basso dosaggio è in grado di: -mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di osteoporosi e di invecchiamento cerebrale; -diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il progetto è strutturato in 4 fasi, organicamente connesse tra loro: a)Reclutamento delle donne Il primo contatto avviene generalmente a livello dei tre centri di screening mammografico di prevenzione Serena (S. Giovanni A.S., Molinette e S. Anna) attraverso la consegna alla donna di un opuscolo che descrive HOT. Se la donna risulta in menopausa e se effettua terapia ormonale sostitutiva o se ha intenzione di iniziarla è invitata a leggere l’opuscolo e a partecipare ad un colloquio di gruppo con altre donne interessate. Il contatto può avvenire anche tramite il ginecologo o medico curante coinvolti nello studio. E' disponibile un numero per informazioni e appuntamenti: 011 5664565 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.30 alla Dott.ssa Elvira Marti e/o Dott.ssa Galina Gonzalez. Altre fonti di reclutamento sono i Centri Menopausa e la rete delle farmacie aderenti a Farmacia Amica. b)Colloquio Gli incontri si tengono una volta a settimana presso i Centri Menopausa del S. Anna e del Mauriziano. Durante i colloqui viene illustrato HOT alle donne, compilata la scheda di contatto e di eleggibilità, consegnato il consenso informato e eventualmente fissato l’appuntamento per la visita medica. c)Visita medica La visita clinica viene effettuata negli stessi centri in cui avviene il colloquio di gruppo a cura degli specializzandi in Ginecologia coadiuvati dagli assistenti di ricerca. La donna viene sottoposta a valutazione clinica completa (anamnesi ed esame obiettivo) e ecotomografia transvaginale. L’ingresso in HOT può avvenire soltanto se è disponibile durante tale visita l’esito della mammografia eseguita. Vengono compilate le relative schede al trials. Gli assistenti di ricerca provvederanno alla randomizzazione e consegna del farmaco per un fabbisogno di 7 mesi fissando l’appuntamento per il follow-up semestrale. d) Follow-up semestrale e annuale. Il follow-up semestrale prevede la consegna del farmaco alla donna per un fabbisogno di altri 7 mesi e la compilazione di una scheda informativa, questo avverrà presto il CPO Piemonte a cura degli assistenti di ricerca. Qualora si verifichino problematiche di carattere clinico le donne vengono inviate al ginecologo di riferimento o al Centro per la Menopausa. Presso il CPO sono attivate opportune procedure per l’allocamento del farmaco. Il follow-up annuale prevede inoltre l’effettuazione di una mammografia (nei centri di screening) e di una visita medica/senologica dagli specializzandi di ginecologia. Possono essere reclutate anche le donne che non fanno parte dello screening di Torino. Fermo restando che devono sottoporsi alle visite e alle mammografie presso una delle unità di screening di Torino, devono però essere residenti nel Piemonte. 227 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.011 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il progetto è iniziato a febbraio 2003. Il gruppo di lavoro di Torino ha definito un protocollo organizzativo dettagliato per la gestione dello studio. Nell’autunno 2006 è stato ultimato il reclutamento. Il centro di Torino è stato il quarto in Italia, su una ventina di centri, in termini di numero di soggetti reclutati (100). E’ in corso l’analisi multicentrica dei dati. Prosegue il follow-up semestrale ed annuale ed è stato concluso uno studio ancillare sul rischio di tumore della mammella in relazione a polimorfismi genetici. COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Alfonso FRIGERIO, Galina GONZALEZ, Nereo SEGNAN COLLABORATORI ESTERNI: -Centro di screening mammografico del S. Anna: Dott. Marra; -IRCC di Candiolo-Mauriziano: Prof. Sismondi; Dott.ssa Biglia, Dott.ssa Campagna, Dott.ssa Cozzarella, Dott.ssa Utcic; -OIRM S. Anna: Prof. Massobrio, Prof. Campagnoli, Dr. Gallo, Dott.ssa Belforte, Dott.ssa Scatigna, Dott.ssa Bruzio, Dott.ssa Arduino, Dott.ssa Ambrogio; -Università di Torino, Facoltà di Medicina, Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia: Prof. Massobrio, Prof. Sismondi; -Rappresentante dei medici di Medicina Generale in Prevenzione Serena: Dott. Sampieri; -Associazione Farmacia Amica: Dott. Guazzo. RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto è finanziato da: - Istituto Europeo di Oncologia – IEO; - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori; - Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro; - American Cancer Foundation; - Regione Piemonte. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 228 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.016 Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia: il progetto EPICLIN Randomized controlled trials centre in clinical oncology: the EPICLIN project RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte e Coordinamento Rete Oncologica regionale OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Il progetto, avviato nel 2002, prevedeva l'istituzione e l'avvio di un centro di epidemiologia clinica specificamente orientato alla promozione di studi indipendenti nell'ambito della rete oncologica regionale, con compiti di progettazione, conduzione ed analisi di trials clinici in oncologia, come estensione dell'attività del Centro di riferimento regionale per l'epidemiologia e la Prevenzione Oncologica (CPO). Dal 2005 questo progetto è diventato un filone principale di attività della SSCVD di Epidemiologia Clinica e Valutativa dell’AOU. Il centro svolge una duplice funzione: a) di riferimento regionale, per la consulenza metodologica sui clinical trials, per il disegno, il coordinamento e l'analisi di studi collaborativi, in particolare nell'ambito della rete oncologica ed onco-ematologica piemontese; b) di centro di servizio aziendale, per gli aspetti epidemiologici e statistici a supporto dei gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento agli studi delle unità presenti nel COES (Centro Oncologico ed Ematologico Subalpino). Gli obiettivi specifici del centro sono: a) obiettivi regionali: -Promuovere la formazione sulla ricerca clinica orientata ai problemi di sanità pubblica nella rete oncologica regionale; -Sostenere sul piano metodologico la progettazione, la condusione, l’analisi e la pubblicazione di studi indipendenti. b) obiettivi aziendali: -Collaborare nell'impostazione, conduzione ed analisi di sperimentazioni cliniche originali in campo oncologico nelle quali siano coinvolti gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento ai progetti sviluppati dalle unità operanti nel COES; -Svolgere una funzione di servizio per gli aspetti epidemiologici e statistici nei confronti dei gruppi di ricerca aziendali già partecipanti a sperimentazioni cliniche. Inoltre il centro ha sviluppato un sito Internet, specificamente dedicato al supporto degli studi clinici, che consente la registrazione dei pazienti, la randomizzazione e la raccolta dati on line (www.epiclin.it). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: •L’attività formativa viene svolta attraverso l’organizzazione di corsi e seminari su argomenti specifici riguardanti la metodologia dei RCT. •L’attività di consulenza sui protocolli avviene preferibilmente attraverso riunioni tra il personale del centro (epidemiologi, statistici ed informatici) e i gruppi clinici responsabili dei diversi protocolli. •L’analisi statistica dei dati e la preparazione degli articoli vengono condotte con un elevato livello di interazione con i clinici responsabili degli studi. •Per la raccolta e il monitoraggio degli studi multicentrici è stato attivato il sito WEB EPICLIN, dedicato al progetto e sviluppati databse utilizzabili via Internet (www.epiclin.it). 229 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.016 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Durante la fase di costituzione e avviamento del centro sono stati realizzati i seguenti obiettivi: •Reclutamento e formazione del personale •Collaborazione all’organizzazione e partecipazione a corsi di formazione sui RCT (c/o Molinette-COES, Politecnico, Villa Gualino) •Progettazione e manutenzione del sito Web dedicato al progetto EPICLIN, on line da maggio 2004, (www.epiclin.it) che ospita a fine 2009 17 aree di lavoro attive •Predisposizione di una struttura modulare utilizzabile via Internet che consente di monitorare la partecipazione dei centri agli studi, gestire il processo di arruolamento dei pazienti, gestire la randomizzazione in modo sicuro e facilitare i contatti tra i centri •Disegno e revisione di protocolli di RCT su diversi argomenti •Analisi di studi conclusi e collaborazione alla preparazione di articoli scientifici e partecipazioni a congressi •Pubblicazione dei risultati di alcuni studi già conclusi. Da quando è stato avviato, il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 100 studi, prevalentemente in campo oncologico ed ematologico. Nel corso del 2009 il centro ha contribuito alla progettazione di un network regionale per gli studi clinici, promosso dall’AReSS e finalizzato a potenziare la produzione scientifica della rete oncologica regionale. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Ugo CASALONE, Manuela CECCARELLI, Andrea EVANGELISTA, Alberto FERRANDO, Dario GREGORI, Franco MERLETTI, Monica MICHELIS, Chiara MONAGHEDDU, Eva PAGANO, Antonio PONTI, Rosalba ROSATO, Stefano ROSSO, Fabio SACCONA, Nereo SEGNAN, Silvano STRALLA COLLABORATORI ESTERNI: Claudia Filippini, Alfredo Berruti, Oscar Bertetto. RISORSE E FINANZIAMENTO: La fase sperimentale di avvio del centro ha ricevuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo nell'ambito del Progetto Oncologia. PUBBLICAZIONI: •SARACCO G, CIANCIO A, OLIVERO A, SMEDILE A, ROFFI L, CROCE G, COLLETTA C, CARITI G, ANDREONI M, BIGLINO A, CALLERI G, MAGGI G, TAPPERO GF, ORSI PG, TERRENI N, MACOR A, DI NAPOLI A, RINALDI E, CICCONE G, RIZZETTO M. A randomized 4-arm multicenter study of interferon alfa-2b plus ribavirin in the treatment of patients with chronic hepatitis C not responding to interferon alone. Hepatology 2001; 34: 133-8. •SARACCO G, OLIVERO A, CIANCIO A, CARENZI S, SMEDILE A, CARITI G, ANDREONI M, ORSI PG, BIGLINO A, TABONE M, ROFFI L, CROCE G, MANCA A, TAPPERO G, CICCONE G, RIZZETTO M. A randomized 4-arm multicenter study of interferon alfa-2b plus ribavirin in the treatment of patients with chronic hepatitis C relapsing after inTERFERON MONOTHERAPY. HEPATOLOGY 2002; 36: 959-66. •BOCCADORO M, PALUMBO A, BRINGHEN S, MERLETTI F, CICCONE G, RICHIARDI L, RUS C, BERTOLA A, GIACCONE L, OMEDE P, MUSTO P. ORAL MELPHALAN AT DIAGNOSIS HAMPERS ADEQUATE COLLECTION OF PERIPHERAL BLOOD PROGENITOR CELLS IN MULTIPLE MYELOMA. HAEMATOLOGICA 2002; 87: 846-50. •RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR. Side-to-Side Stapled Anastomosis Strongly Reduces Anastomotic Leak Rates in Crohn's Disease Surgery. Dis Colon Rectum Mar;48(3):464-8. •MONGINI F, CICCONE G, DEREGIBUS A, FERRERO L, MONGINI T. Muscle tenderness in different headache types and its relation to anxiety and depression. Pain 2004; 112(1-2): 59-64. •PALUMBO A, BRINGHEN S, PETRUCCI MT, MUSTO P, ROSSINI F, NUNZI M, LAUTA VM, BERGONZI C, BARBUI A, CARAVITA T, CAPALDI A, PREGNO P, GUGLIELMELLI T, GRASSO M, CALLEA V, BERTOLA A, CAVALLO F, FALCO P, RUS C, MASSAIA M, MANDELLI F, CARELLA AM, POGLIANI E, LIBERATI AM, DAMMACCO F, CICCONE G, BOCCADORO M. Intermediate-dose melphalan improves survival of myeloma patients aged 50 to 70: results of a randomized controlled trial. Blood 2004; 104(10): 3052-7. Epub 2004 Jul 20. •CANAVESE C, BERGAMO D, CICCONE G, BURDESE M, MADDALENA E, BARBIERI S, THEA A, FOP F. Low-dose continuous iron therapy leads to a positive iron balance and decreased serum transferrin levels in chronic haemodialysis patients. Nephrol Dial Transplant 2004 Jun;19(6):1564-70. Epub 2004 Mar 05. •PALUMBO A, BERTOLA A, FALCO P, ROSATO R, CAVALLO F, GIACCONE L, BRINGHEN S, MUSTO P, PREGNO P, CARAVITA T, CICCONE G, BOCCADORO M. Efficacy of low-dose thalidomide and dexamethasone as first salvage regimen 230 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.016 in multiple myeloma. Hematol J 2004; 5(4): 318-24. •MANUELA CECCARELLI, FABIO SACCONA, SILVANO STRALLA, MONICA MICHELIS, ROSALBA ROSATO, EVA PAGANO, ALBERTO FERRANDO, DARIO GREGORI, SEGNAN NEREO, FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE. Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia del Cpo Piemonte: il progetto Epiclin. XXVIII Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Torino 15-17 settembre 2004 •VITOLO U, LIBERATI AM, CABRAS MG, FEDERICO M, ANGELUCCI E, BALDINI L, BOCCOMINI C, BRUGIATELLI M, CALVI R, CICCONE G, GENUA A, DELILIERS GL, LEVIS A, PARVIS G, PAVONE E, SALVI F, SBORGIA M, GALLO E; Intergruppo Italiano Linfomi. High dose sequential chemotherapy with autologous transplantation versus dose-dense chemotherapy MegaCEOP as first line treatment in poor-prognosis diffuse large cell lymphoma: an "Intergruppo Italiano Linfomi" randomized trial. Haematologica 2005; 90: 793-801. •MANUELA CECCARELLI, FABIO SACCONA, SILVANO STRALLA, MONICA MICHELIS, FRANCO MERLETTI, GIOVANNINO CICCONE. Gestione di un sistema di raccolta dati attraverso internet: il progetto epiclin. XXIX Riunione annuale della Associazione Italiana di Epidemiologia Pisa 7-9 settembre 2005. •SACERDOTE C, FIORINI L, ROSATO R, AUDENINO M, VALPREDA M, VINEIS P. Randomized controlled trial: effect of nutritional counselling in general practice. Int J Epidemiol 2005; [Epub ahead of print]. •BOTTO B, VITOLO U, CORTELAZZO S, CHIAPPELLA A, ALLIONE B, ANGELUCCI E, BOCCOMINI C, CABRAS MG, CECCARELLI M, CICCONE G, DI VITO F, FALCHI L, GUARINI A, LIBERATI A M, PREGNO P, ROSSI A, ROSSI G, ROTA SCALABRINI D, TUCCI A, BARBUI T, GALLO E. ON THE BEHALF OF GIMURELL. Pre-Autologous Stem Cell Transplantation (ASCT) Treatment with Rituximab Does Not Impair Stem Cell Harvest and Engraftment in Untreated Patients with Diffuse Large B-Cell Lymphoma (B-DLCL) at Poor Prognosis. Blood 16 Nov 2005. Volume 106, Number 11. 2738 a. •VITOLO U, ROSSI G, CABRAS MG, LIBERATI AM, CHIAPPELLA A, LEVIS A, PAVONE E, ANGELUCCI E, BOTTO B, CECCARELLI M, FREILONE R, GAIDANO G, NOVERO D, ORSUCCI L, PALUMBOI, POGLIANI E, ROTA SCALABRINI D, SALVI F, TONSO A, TUCCI A, AND GALLO E. Effect Of Adding Rituximab (R) To Induction Treatment And High Dose Chemotherapy (HDC) Prior To Autologous Stem Cell Transplantation (ASCT) As First Line Therapy In Stage III-IV Diffuse Large B-Cell Lymphoma (B-DLCL) At Poor Prognosis. Blood 16 Nov 2005. Volume 106, Number 11; 676. •RESEGOTTI A, ASTEGIANO M, FARINA EC, CICCONE G, AVAGNINA G, GIUSTETTO A, CAMPRA D, FRONDA GR. Side-to-side stapled anastomosis strongly reduces anastomotic leak rates in Crohn's disease surgery. 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Blood 2010;115:1873-9. 233 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.017 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante 2, analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) Patterns of hospitalisation in an area of Northern Piedmont – use of hospital discharge data RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Attività corrente Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: -Valutazione dei flussi di pazienti intra- ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; -Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel PSR, per tipo di neoplasia; -Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base residenziale; -Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; -Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova organizzazione della rete oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale regione, altre regioni). -Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto negli ultimi anni, in particolare dal 2000, un livello di completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che ha permesso di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati. Dal 1996 sono stati anche acquisiti i dati relativi ai soggetti residenti in Piemonte che hanno avuto ricoveri in regime ordinario o di day-hospital in altre regioni. Inoltre, dall'anno 2000, la scheda di dimissione riporta maggiori informazioni cliniche (6 diagnosi + 6 interventi o procedure) ed utilizza per la codifica l'ICD9-CM 1997 in italiano. Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per descrivere i fenomeni di interesse. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La fase pilota del progetto è conclusa. L'attività verrà continuata come attività ordinaria. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Daniela DI CUONZO, Daniela FERRANTE 234 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.017 RISORSE E FINANZIAMENTO: Tutti i costi relativi al personale e all’acquisizione di hardware e software necessari per la gestione dell’archivio informatizzato e per le elaborazioni statistiche sono stati coperti dai finanziamenti previsti per il CPO per il 2003. Per la sperimentazione dei sistemi automatici di classificazione è stato utilizzato anche un finanziamento del Ministero della Salute. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 235 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica Economic evaluation and quality assessment in clinical epidemiology studies RESPONSABILE: Dr.ssa Eva PAGANO COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Nell’ambito degli studi di epidemiologia clinica si è dato sviluppo teorico e applicazione empirica alle metodologie di analisi dei costi e alla valutazione economica delle prestazioni sanitarie. In particolare, l’attività progettuale è stata incentrata sui seguenti tre principali ambiti di studio: 1. la valutazione di qualità dell'assistenza attraverso l’utilizzo di banche dati automatizzate (quali ad esempio, le Schede di Dimissione Ospedaliera e le prestazioni ambulatoriali), che consentono di monitorare a livello di popolazione molteplici aspetti dell’assistenza erogata, con particolare attenzione agli indicatori di costo dei percorsi di cura rivolti al paziente oncolgico; 2. lo sviluppo e l’applicazione di modelli avanzati per la stima e previsione dei costi assistenziali, in relazione ai recenti sviluppi metodologici discussi a livello internazionale, anche al fine di valutare l’impatto di scenari alternativi, attraverso l’utilizzo di opportune tecniche di modelizzazione; 3. la valutazione economica nell’ambito di studi clinici controllati, in relazione all’attività di sperimentazione clinica condotta dal Centro di Epidemiologia Clinica per gli Studi Sperimentali in Oncologia del CPO Piemonte, attraverso la produzione di strumenti metodologici, la realizzazione di momenti formativi e culturali e la collaborazione a progetti specifici. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Il monitoraggio della qualità dei trattamenti assistenziali erogati nella Regione Piemonte è possibile attraverso la definizione di una serie di indicatori di appropriatezza, qualità e costo da stimare attraverso l’utilizzo di archivi correnti sanitari. In particolare, la disponibilità di linee guida diagnostico-terapeutiche per alcuni tipi di tumore (mammella, colon-retto, polmone, prostata) rende disponibili chiare indicazioni di trattamento rispetto a cui effettuare la valutazione. Lo sviluppo delle metodologie di stima e previsione dei costi si propone di: a) analizzare da un punto di vista teorico e quindi stimare empiricamente modelli alternativi per l’individuazione dei principali determinanti di costo e per quantificarne il relativo impatto sui costi totali di patologia; b) utilizzare modelli avanzati per la stima dei costi, in particolare per gestire le criticità tipiche della distribuzione dei dati di costi, ovvero l’asimmetria della distribuzione (modelli Gamma GLM con log link), la presenza di osservazioni con zero cost (two-parts models), la presenza di valori estremi (metodi robusti), l’analisi dei frequenti dati outliers (estreme regression), il “censoring” dell’informazione; c) utilizzare i modelli decisionali per analizzare i costi di alcune patologie e valutare l’impatto di possibili alternative e scenari nella gestione dei pazienti nella fase diagnostica e/o terapeutica; d) sperimentare le metodologie di stima dei costi indiretti sanitari e l’applicabilità di tecniche di valutazione economica delle prestazioni sanitarie attraverso l’approccio della willingness-to-pay Lo sviluppo dei metodi di analisi dei costi e della costo-efficacia delle prestazioni sanitarie sottoposte a valutazioni di efficacia clinica affronta le problematiche relative ai seguenti aspetti: 1. Il trattamento statistico della variabilità nella stima di costo-efficacia; 2. La metodologia di analisi dei dati di costo negli studi multicentrici, onde tenere in considerazione l’eteroschedasticità dovuta alla modelizzazione dei dati asimmetrici e all’effetto-centro; 3. La modellizzazione dei costi e dell’efficacia oltre l’orizzonte temporale di breve o medio termine previsto dal follow-up del trial; 236 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 4. L’approccio bayesiano nella stima del Rapporto Incrementale di Costo-Efficacia. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il progetto, avviato nel febbraio 2006, proseguirà la sua attività per un altro anno di lavoro. Alla luce dei risultati finora ottenuti, sono stati individuati ulteriori filoni di studio, ritenuti rilevanti sotto il profilo sia metodologico che empirico. In particolare, sono state poste le basi per affrontare le seguenti tematiche: - la stima dei costi indiretti sanitari, da intendersi come l’insieme delle conseguenze a carico del paziente e della propria famiglia derivanti dalle attività di assistenza sanitaria, con attenzione alle numerose criticità metodologiche che sono ancora oggetto di dibattito a livello internazionale, in particolare attraverso una applicazione empirica alla valutazione dei costi e dei benefici per i pazienti e le famiglie della chirurgia minore in otorinolaringoiatria; - la valutazione del fenomeno migratorio per l’accesso alle cure dei tumori pediatrici nella Regione Piemonte, in quanto rilevante determinante di costo a carico delle famiglie dei pazienti; - la prosecuzione del filone di studio dedicato alla metodologia di stima dei costi di patologia, attraverso l’analisi dei percorsi assistenziali e la stima dei relativi costi per il tumore della prostata a Torino; - la messa a punto delle tecniche di modelizzazione dei dati di costo caratterizzati da elevata presenza di censoring; - lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità percepita dal paziente, in particolare predisponendo un questionario finalizzato alla valutazione della soddisfazione rispetto al servizio erogato dai Centri Accoglienza Servizi della Rete Oncologica. Prosegue l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti. Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta una occasione importante di promozione di ricerca applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A partire dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza metodologica e supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Giovannino CICCONE, Andrea EVANGELISTA, Fulvio LAZZARATO, Franco MERLETTI, Enrica MIGLIORE COLLABORATORI ESTERNI: Alberto FERRANDO, Dario GREGORI, Rosalba ROSATO, Giulia BARBATI RISORSE E FINANZIAMENTO: Compagnia di San Paolo. 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XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. - Rosato R, Ponti A, Sacerdote C, Pagano E, Di Cuonzo D, Baldi I, Merletti F, Segnan N, Piera Vicari, Zanetti R, Ciccone G. “Validità delle schede di dimissione ospedaliera nella capacità di identificare casi incidenti per i tumori più frequenti e nella definizione di alcuni indicatori di qualità dell’assistenza”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. (Poster) - Pagano E, Petrinco M, Desideri A, Bigi R, Gregori D. “Survival Models For Cost Data: The Forgotten Additive Approach”. 6th European Conference on Health Economics, July 6-9, 2006, Budapest. European Journal of Health Economics, vol. 7, 2006. - Ferrando A, Pagano E. “Use of decision models for the economic evaluation in clinical epidemiological studies”. Lunch 237 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 seminar, CPO – May 18th 2006, Torino. Ferrando A, Pagano E, Scaglione L, Petrinco M, Gregori D, Ciccone G. “Venous thromboembolism prophylaxis guidelines: a decision tree model to estimate the impact on cost-effectiveness”. IEA-EEF European Congress of Epidemiology, 28 Jun – 1 July 2006, Utrecht. - Petrinco M, Pagano E, Ferrando A, Bigi R, Desideri A, Gregori D. “Misleading cost estimates when neglecting the centre effect in multicentre RCTs”. 6th European Conference on Health Economics, July 6-9, 2006, Budapest. European Journal of Health Economics, vol. 7, 2006. - Pagano E, Di Cuonzo D, Filippini C, Ruffini E, Gregori D, Merletti F. “Patterns of care do effect prognosis and costs: the case of lung cancer”. International Health Economic Association. 6th World Congress, Copenhagen, 11 8- July 2007. (Poster) - Pagano E, Petrinco M, Desideri A, Bigi R, Gregori D. “Survival models for cost data: the forgotten addittive approach”. 6th World Congress on Health Economics, July 8-11, 2007, Copenhagen. (Poster) - Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. 71st meeting of the Health Economists' Study Group, September 5-7, 2007, Brunel University, London. - Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. IV Congresso Nazionale SISMEC, 19-22 Settembre, 2007, Palermo. - Ferrando A, Bigi R, Pagano E, Petrinco M, Gregori D. “Impact of exercise electrocardiogram test on cost of coronary artery disease diagnosis: A new version of “The Ugly Duckling”? “ 6th World Congress on Health Economics, July 8-11, 2007, Copenhagen. (Poster) - Bruno A, Pagano E, Caropreso A, Petrinco M, Gregori D. “Hyperglycaemia in hospital, an important prognostic index”. IV congresso nazionale SISMEC, Palermo, 19-22 settembre 2007. [Poster] - Petrinco M, Barbati G, Pagano E, Gregori D. “Robust regression approach to the analysis of cost data”. 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[Poster] 238 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.019 - Pagano E, De Rota B, Ferrando A, Petrinco M, Merletti F, Gregori D. An economic evaluation of water birth: the cost-effectiveness of mother well-being. Journal of Evaluation in Clinical Practice. In press - Bigi R, Ferrando A, Pagano E, Cortigiani L, Merletti F, Fiorentini C, Gregori D. Impact of advanced exercise ECG analysis on cost of coronary artery disease management: The Ugly Duckling comes of age. Journal of Evaluation in Clinical Practice. In press 239 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.020 Definizione di un sistema di indicatori per la Rete Regionale di Cure Palliative Definition of a system of indicators for the Regional Palliative care network RESPONSABILE: Dr. Adriano GIACOMIN COORDINAMENTO: CPO Piemonte – in collaborazione con Rete Regionale di Cure palliative OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di indicatori atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base da integrarsi successivamente nel database regionale della Rete Oncologica. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Partendo dal data base delle attività svolte dall’UO di Cure Palliative di Biella, che dispone di una casistica consolidata dal 2001 al 2004, sono valutate le variabili utili a rappresentare le attività erogate nei diversi ambiti di competenza (ambulatorio, ospedale, Hospice, domicilio). L’analisi viene effettuata sia considerando un primo pool di indicatori in fase di emanazione a livello nazionale, individuando le criticità di definizione e reportistica, cui si aggiunge un panel di indicatori proposti aggiuntivamente, nonché le informazioni disponibili presso il RT di Biella. L’analisi tiene conto degli effetti dovuti alla riorganizzazione dell’offerta ed alle specificità locali. Le informazioni così definite vengono integrate in un nuovo data base, in cui sono raccolte le variabili di interesse della rete di cure palliative, organizzate in modo tale da poter facilitare eventuali necessità di contabilizzazione e reportistica. Dopo una fase di sperimentazione del data base in più centri già operativi in diversi Poli Oncologici ed una prima valutazione della reportistica, si valuta la fattibilità dell’implementazione in un data base centralizzato regionale di Cure Palliative, con produzione di indicatori. Il tutto rimane comunque subordinato all'evoluzione legislativa nel settore, con particolare riferimento ai debiti informativi previsti. SCALA DEI TEMPI: Dopo la fase di sperimentazione locale, è prevista la condivisione con le altre UO regionali di Cure Palliative del sistema, che potrà diventare piattaforma comune alla Rete di Cure Palliative Regionale, con possibilità di estrazione ed esame dei dati in posizione remota. La produzione di indicatori sull’attività della rete è da effettuarsi in relazione alle diverse fasi di implementazione del sistema, ed in correlazione all'evoluzione legislativa del settore. L’attuale situazione operativa della rete, con in molti casi nette separazioni funzionali della gestione dei pazienti a domicilio ( gestita come ADI, con i relativi flussi informativi) e in Hospice (gestita come Cure Palliative o in gestione esterna ) richiede tuttavia un intervento costante di aggiornamento delle informazioni di merito, ed un intervento regionale sui flussi informativi obbligatori a carico delle U.O. di Cure Palliative. In particolare si è in attesa dell'emanazione di un Decreto Ministeriale sul tracciato delle schede di dimissione dagli Hospice, tracciato già approvato in sede tecnica. Mentre per quanto riguarda l'Assistenza Domiciliare, Residenziale e Semoresidenziale, con due distinti DD.MM. emanati il 17.12.2008 sono stati definiti il nuovo sistema informativo per il monitoraggio dell'assistenza domiciliare (che riguarda ogni singolo assistito ed ha cadenza mensile di trasmissione) ed il sistema informativo relativo all'assistenza residenziale e semiresidenziale ( con cadenza di trasmissione trimestrale); entrambi saranno completamente operativi dall'1.1.2012, con la previsione di inserimento di alcuni flag specificatamente dedicati alla valutazione delle Cure Palliative. Nel contempo è prevista l'istituzione di un tavolo tecnico regionale sulle Cure Palliative, in cui è 240 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.020 auspicata la presenza di un rappresentante del CPO. Per il 2010 l' attività saranno quindi limitate, rivolgendosi soprattutto alla valutazione dei dati relativi al 2008 provenienti dagli Hospice regionali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: La produzione di indicatori relativi all’attività dell’UOCP di Biella è stata eseguita sulla casistica fino al 30.6.2007 con una procedura manuale strutturata su un database sperimentale in Access. E' stato quindi realizzato un primo datawarehouse costruito con il sistema di variabili già incluse nel programma di sperimentazione, con una possibilità di inserimento automatico delle informazioni cliniche provenienti dalla Rete Oncologica, integrato con aspetti gestionali relativi anche a diari clinici e terapeutici. Tale datawarehouse è attualmente in utilizzo nel centro di Biella, che ha raccolto finora oltre 1100 casi e consente l'analisi in via automatica sul set di pazienti usciti dall’assistenza, contemplando anche variabili cliniche ed assistenziali precedentemente non valutabili. L’intervenuta emanazione del DM 43/2007, pubblicato nei primi mesi del 2007 e che prevede l’adeguamento delle ASL entro il termine del Piano sanitario nazionale (2008), e l’avvio di nuove strutture di Hospice ha reso necessario un revisione delle priorità a favore di un sistema informativo regionale, basato almeno in parte sulle specifiche definite a livello nazionale. In particolare per quanto concerne gli Hospice gli attuali flussi informativi si sono bloccati in attesa del tracciato definito dal Ministero. Per quanto riguarda i flussi informativi relativi all'ADI, è stata verificato un problema di rendicontazione e conseguente attendibilità dei dati; e pertanto l'attenzione è stata rivolta all'applicazione dei nuovi flussi informativi ministeriali. COLLABORATORI ESTERNI: Carlo PERUSELLI (U.O. Cure Palliative Biella – Rete regionale Cure Palliative) RISORSE E FINANZIAMENTO: L’attività di valutazione è stata condotta nell’ambito dei programmi di sviluppo della rete regionale di Oncologia e viene svolta quindi senza finanziamenti esterni. L’integrazione del sistema informativo richiede specifici investimenti a favore delle U.O. di Cure Palliative. NOTE: CONNESSIONI: Registro Tumori Piemonte, Provincia di Biella 241 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.021 Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) e valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese Positron emision tomography (PET) needs, demand and supply at regional level and evaluation of appropriateness of services currently offered by the oncological regional network RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale dello studio è analizzare l’utilizzo delle prestazioni PET nella Regione Piemonte al fine di disporre delle conoscenze necessarie per una migliore programmazione di un servizio di estrema rilevanza nell’ambito dell’assistenza oncologica regionale. Questa attività deriva da un lato da un mandato ricevuto dalla commissione sul Technology Assessment della rete oncologica, dall’altro rappresenta una continuazione di un progetto avviato in collaborazione con l’ASSRS dell’Emilia Romagna di aggiornamento delle indicazioni per l’uso appropriato della PET e per la valutazione del reale impiego. In particolare, gli obiettivi principali sono: 1. uno studio descrittivo che prevede di: - effettuare un’analisi dei volumi e della tipologia di assistenza erogata dai servizi PET della Regione; - stimare il fabbisogno di prestazioni di esami PET nella popolazione oncologica piemontese; - valutare l’adeguatezza dell’offerta di tale servizio attraverso un confronto con il fabbisogno della popolazione regionale, tenendo anche conto dei flussi di mobilità dei pazienti in entrata ed in uscita dalla Regione; - valutare l’impegno economico della Regione per l’esecuzione dell’esame. 2. la predisposizione/aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia, in collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna 3. la valutazione di appropriatezza dell’utilizzo della PET in oncologia in Piemonte attraverso uno studio di audit clinico prospettico 4. Messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La descrizione del volume di attività erogata da parte di ciascun servizio regionale è stata realizzata attraverso l’analisi dell’archivio delle prestazioni ambulatoriali (codice 92.18.06 “Tomoscintigrafia globale corporea”), raccolto dal CSI Piemonte in modo continuativo e attualmente disponibile in modo completo fino all’anno 2009. Nell’analisi si tiene anche conto delle migrazioni dei pazienti tra regioni e particolare attenzione viene dedicata alla:. •valutazione della completezza e validità delle fonti informative utilizzate, vagliando in particolare la bontà degli archivi amministrativi rispetto alle informazioni riportate nelle cartelle ambulatoriali e delle procedure di attribuzione di una diagnosi oncologica (ad es. integrando il flusso C, delle prestazioni ambulatoriali per esterni, con i flussi C4 e C5, relativi a prestazioni erogate a pazienti degenti o inviati da altri ospedali); •la valutazione della appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche. Per stimare il fabbisogno di esami a livello regionale sono stati identificati e valutati i principali metodi impiegati a livello internazionale e nazionale e prodotte stime secondo le diverse modalità. 242 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.021 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2007-2009 sono state svolte le seguenti attività: •collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna per l’aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia; •rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni erogate nei quattro centri regionali dotati di servizio PET; informatizzazione dei dati su supporto magnetico e controlli di qualità, conduzione delle prime analisi statistiche; •analisi dei volumi di assistenza erogata dai servizi PET della Regione Piemonte per il periodo 2002-2008, anche considerando le migrazioni dei pazienti tra regioni; •calcolo dei tassi di utilizzo di esami PET per ASL di residenza nell’anno 2008; •calcolo delle stime del fabbisogno di esami PET e scanner basate sui dati disponibili dalla letteratura; •partecipazione al gruppo di lavoro regionale sulla Medicina Nucleare istituito presso L’AReSS. Nel corso del 2010 è prevista la continuazione delle attività per la messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti ed il completamento delle analisi relative allo studio di Audit clinico. COLLABORATORI INTERNI: Ileana BALDI, Daniela DI CUONZO, Claudia GALASSI, Eva PAGANO, Luca SCAGLIONE, Carlo SENORE, Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: •Gruppo di lavoro regionale – PET RISORSE E FINANZIAMENTO: Il progetto ha ricevuto un finanziamento da parte della Regione Piemonte nell’ambito dei fondi per la ricerca sanitaria finalizzata regionale; un finanziamento da parte della Compagnia di San Paolo ed un finanziamento da parte del Ministero della Salute. PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 243 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.023 Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di dati da fonti istituzionali Investigation of asthma and COPD epidemiology in Turin (Italy) through the linkage of surveillance data sources RESPONSABILE: Dr.ssa Enrica MIGLIORE COORDINAMENTO: Studio di prevalenza OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: 1. Valutare l’applicabilità di un metodo per la stima della prevalenza di malattie polmonari cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per fasce di età, utilizzando sistemi informativi correnti. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: 1. Definizione di un algoritmo per la identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche dati: SDO, Prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo delle banche dati delle Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali 2. Stima della prevalenze delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi studi (trasversali di popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane. 3. Revisione bibliografica di lavori che hanno validato stime di prevalenza e incidenza da archivi amministrativi, nell’ambito del progetto CCM ‘Sistemi di sorveglianza epidemiologica basati sull’utilizzo degli archivi elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune ASL selezionate’. SCALA DEI TEMPI: RISULTATI E RICADUTE ATTESE 1. Applicazione di un metodo per la stima della prevalenza di patologie croniche ad elevata frequenza nella popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e confronto dei risultati rispetto ad altre modalità di raccolta dell’informazione (es. survey attraverso questionari). 2. Effettuazione di confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi. 3. Effettuazione di una revisione della letteratura per l’individuazione di lavori che hanno validato stime di prevalenza e incidenza di patologia da archivi amministrativi STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: I risultati relativi all’utilizzo di archivi sanitari elettronici di popolazione per la stima della prevalenza di alcune patologie sono stati pubblicati in articoli inclusi in una Monografia che raggruppa i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro AIE-SISMEC. Sono in corso le analisi di uno studio di approfondimento per la stima della prevalenza della BPCO nella città di Torino, attraverso analisi di sensibilità che hanno incluso gli archivi elettronici disponibili (fonte farmaci, registro delle esenzioni, archivio SDO, registro di mortalità, dati della specialistica ambulatoriale). Nell’ambito del progetto CCM è stata centralmente effettuata una ricerca su MEDLINE, sono stati definiti dei criteri di valutazione degli abstract che hanno portato a identificare i lavori utili alla validazione di procedura di stima di prevalenza e/o incidenza di una o più delle patologie di interesse ed è stato predisposto un database in Access con le informazioni ed ulteriori valutazioni dei lavori. E’ in corso di elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database amministrativi a fini epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati. 244 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.023 COLLABORATORI INTERNI: Giovannino CICCONE, Claudia GALASSI, Franco MERLETTI COLLABORATORI ESTERNI: Massimiliano Bugiani, Pavilio Piccioni (CPA-ASL 4 Torino). RISORSE E FINANZIAMENTO: Regione Piemonte, MIUR NOTE: CONNESSIONI: Gruppo AIE-SISMEC “Utilizzo epidemiologico di archivi sanitari elettronici di popolazione”. Sottogruppo: Stime patologie di popolazione. Progetto CCM (anno 2008) “Sviluppo di sistemi di sorveglianza epidemiologica basati sull'utilizzo degli archivi elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune Asl selezionate”. PUBBLICAZIONI: • ENRICA MIGLIORE et al. La prevalenza di malattie polmonari cronico ostruttive in tre città italiane, stimata mediante gli archivi sanitari elettronici di popolazione. Presentazione al Convegno di Primavera dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. Roma 17-18 maggio 2007. • MIGLIORE E, BUGIANI M, PICCIONI P, GALASSI C, BALZI D, BARCHIELLI A, TESSARI R, CANOVA C, SIMONATO L. [Obstructive lung disease prevalence estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of Italy] Epidemiol Prev 2008; 32: 66-77. • TESSARI R, MIGLIORE E, BALZI D, BARCHIELLI A, CANOVA C, FAUSTINI A, GALASSI C, SIMONATO L. [Asthma prevalence estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of Italy] Epidemiol Prev 2008; 32: 56-65. • FAUSTINI A, CASCINI S, ARCÀ M, BALZI D, BARCHIELLI A, CANOVA C, GALASSI C, MIGLIORE E, MINERBA S, PROTTI MA, ROMANELLI A, TESSARI R, VIGOTTI MA, SIMONATO L. [Chronic obstructive pulmonary disease prevalence estimated using a standard algorithm based on electronic health data in various areas of Italy] Epidemiol Prev 2008; 32: 46-55. 245 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.024 Progetto per l’attivazione di una funzione di valutazione delle tecnologie sanitarie in Piemonte Implementation of health technology assessment in the Piedmont regional health service RESPONSABILE: Dr. Nereo SEGNAN COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte- AReSS OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Le funzioni di valutazione delle tecnologie sanitarie (TA) sono indispensabili per decidere l'adozione o il mantenimento sia di interventi complessi che semplici, che tuttavia possono comportare costi complessivi elevati senza essere efficaci. L’obiettivo di questo progetto è quello di sostenere, come AReSS, le aziende sanitarie e l’assessorato alla sanità nelle istanze decisionali del sistema sanitario in materia di valutazione delle tecnologie sanitarie e di favorire il trasferimento di TA dalla ricerca nella pratica e promuovere la ricerca applicativa finalizzata della Regione Piemonte. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Sono stati costituiti: un ufficio di TA con sede presso l’ARESS, composto da un gruppo multidisciplinare di 6 persone Consulta per il TA costituita da rappresentanti degli operatori della sanità, delle Aziende sanitarie e dell’università, degli amministratori e dei pazienti per raccogliere proposte di possibili oggetti di una valutazione. Organo consultivo, istituito dalla Regione riunito 1-2 volte l’anno. Gruppo di programmazione, costituito da rappresentanti di Assessorato, ARESS, ufficio di TA, università, i coordinatori dei nuclei di valutazione di area funzionale sovrazonale, rappresentanti Aziende sanitarie, rete oncologica, con il mandato di selezionare le aree prioritarie di intervento sulla base di proposte, istruite secondo criteri pre-definiti, dall’ufficio TA. La scelta dovrebbe anche riguardare il tipo di approccio da adottare: redazione di un rapporto, avvio di un progetto di ricerca-intervento di valutazione di una tecnologia emergente, documenti di indirizzo operativi, ecc. Promozione e coordinamento/conduzione di progetti di: •ricerca per la produzione e lo sviluppo di nuove tecnologie; •ricerca valutativa per documentare l’impatto dell´introduzione delle innovazioni e verificarne l’efficacia nella pratica e il rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative; •sperimentazione e monitoraggio dell’uso nelle fasi precoci di adozione per creare le condizioni culturali e organizzative favorevoli a un uso appropriato e tempestivo. Questa attività, promossa e coordinata dall’ufficio di TA verrebbe condotta in collaborazione con le Aziende Regionali e l’Università, ma anche con altre agenzie di TA italiane e internazionali Produzione di rapporti di TA: rapporti estesi, o rapporti brevi; produzione di documentazione di supporto alle scelte di programmazione locali. Supporto alle attività di TA già avviate da alcune aziende e all’attivazione di nuovi nuclei di valutazione. Il gruppo regionale di esperti con sede presso l’ARESS svolge funzioni di supporto (fornitura di documentazione su quesiti specifici,), indirizzo e coordinamento per tutte le attività /gruppi, a livello di quadrante/azienda o di rete di servizi (oncologia, diabetologia, fisiatria, etc). Per arrivare a realizzare questa struttura si prevede una fase transitoria in cui si prevede: Costituzione di un gruppo di lavoro che coordini questa fase di avvio; Costituzione di un gruppo di esperti regionale, con formazione adeguata; Organizzazione di focus group, al fine di identificare indicazioni su possibili priorità di lavoro per la selezione degli oggetti di valutazione Organizzazione di corsi di formazione regionali 246 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.024 SCALA DEI TEMPI: La durata prevista per la fase transitoria, di avvio del progetto è di due anni. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: E’ stato prodotto il documento che individua i criteri e le modalità sia della fase transitoria che di quella a regime ed è stato costituito il gruppo regionale che seguirà la fase di attuazione del progetto nel periodo transitorio, con determina del direttore AReSS del giugno 2008. Sono state condotte tre edizioni di un corso di introduzione all’HTA rivolto a referenti indicati dalle aziende sanitarie regionali. Sono stati selezionati i componenti del gruppo tecnico multidisciplinare di staff all’AReSS, che è stato insediato a Dicembre 2008. Sono stati definiti e approvati i piani di formazione dei componenti di questo gruppo: 4 di essi hanno completato il primo modulo del master internazionale ULYSSES Sono stati presi contatti con i gruppi di TA di altre 7 Regioni Italine e con le commissioni per il Technology Assessment della Catalogna e del Quèbec per sviluppare collaborazioni sia per la formazione che per la conduzione di valutazioni. E’ stato costituito un gruppo di lavoro che comprende referenti dell’Assessorato alla Sanità per la definizone di modalità di valutazione condivise delle richieste di acquisisizone di nuove tecnologie a livello regionale. Il gruppo di attivazione e il nucleo tecnico hanno collaborato con l'Assessorato a definire la delibera regionale quadro per le funzioni di HTA. E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle richieste di valuatzione pervenuta all'AReSS e predispone i documenti di valutazione HTA sulla base del piano di lavoro appprovato dal comitato di attivazione. COLLABORATORI INTERNI: CRISTINA BELLISARIO, Giovannino CICCONE, Eva PAGANO, Luca SCAGLIONE, Carlo SENORE COLLABORATORI ESTERNI: Nucleo Tecnico HTA AReSS: Alessandro Beux, Elisa Giani, Chiara Rivoiro, Valeria Romano, Fabio Trimaglio RISORSE E FINANZIAMENTO: Fondi AReSS PUBBLICAZIONI: Previste nel corso del progetto. 247 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie Evaluation of cosmetic results in patients surgical treated for mammary lesion RESPONSABILE: Dr.ssa Maria Piera MANO OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica. Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Gli esiti vengono definiti secondo metodi soggettivi ed oggettivi: - Il metodo oggettivo consisterà nell’identificazione dell’eventuale asimmetria della mammella trattata sulla base di misurazioni standardizzate (misura del pBRA superiore a 0.15 [5], si veda Appendice IV). Verranno misurati anche altri parametri, come descritto nell’Appendice IV. - L’asimmetria verrà valutata soggettivamente su fotografie, da parte di un panel di consenso (pazienti operate, medici partecipanti allo studio, chirurghi plastici), che prenderà in esame la riduzione globale del volume della mammella trattata. Il panel valuterà anche altri parametri quali le alterazioni del profilo, la retrazione del complesso areola capezzolo e lo stato della cicatrice. - Infine, verrà valutata la soddisfazione delle pazienti rispetto all’esito estetico tramite un questionario (vedi appendice II). Saranno studiati numerosi potenziali determinanti dell’esito estetico: - relativi alle caratteristiche del trattamento chirurgico, quali localizzazione dell’incisione, tipo di incisione, effettuazione della sutura del parenchima - relativi al trattamento radioterapico e adiuvante - relativi alle caratteristiche del tumore - relativi alla donna, quali la dimensione delle mammelle e l’età - relativi all’operatore e alla struttura , quali l’esperienza del chirurgo e il volume di casi trattato dal reparto Si sono identificati come principali potenziali determinanti in studio i seguenti: - l’STVR (Specimen To Volume Ratio) [7], ovvero il rapporto tra le dimensioni del tumore e il volume complessivo del pezzo escisso, misurato in due classi: maggiore o minore di 0.15; - l’esperienza del chirurgo, misurata in due classi (più o meno di 30 casi trattati all’anno). Calcolo dimensioni campione e metodi statistici Per il calcolo delle dimensioni campionarie prendiamo in considerazione gli obiettivi principali dello studio, che consistono nel confrontare gli esiti estetici, definiti in termini di asimmetria (variazione delle dimensioni globali maggiore del 10% oppure misura del pBRA maggiore di 0.15), tra due classi di STVR e due classi di esperienza del chirurgo (più o meno di 30 casi all’anno), assumendo che le due classi siano di eguale numerosità. Chiamiamo le due classi “classe 1” (rispetto delle linee guida) e “classe 2” (non rispetto). Uno studio pilota ha consentito di valutare la frequenza di asimmetria a seguito di intervento eseguito da chirurghi esperti nell’ordine del 10-20%. Si ritiene che un rischio relativo di esito estetico sfavorevole pari a 1.5 – 2.0 per la “classe 2” rispetto alla “classe 1” sia clinicamente significativo. 248 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 Richiedendo una potenza dell’80% e una significatività del 95% e aspettandoci pertanto: -per la classe 1 un’asimmetria nel 10% dei casi -per la classe 2 un’asimmetria nel 20% dei casi oppure -per la classe 1 un’asimmetria nel 20% dei casi -per la classe 2 un’asimmetria nel 30% dei casi sono necessari complessivamente 440 soggetti nel primo caso e 620 soggetti nel secondo caso. Occorre inoltre porre attenzione al fatto che l'analisi dei dati dovrà necessariamente essere multivariata, per tenere conto dei numerosi fattori che possono concorrere tra loro nel determinare il risultato estetico. Sarà dunque importante raccogliere tutti i dati relativi a potenziali determinanti o confondenti e considerarli in corso di analisi. E' quindi prudente non scendere al di sotto della dimensione proposta e, possibilmente, reclutare un numero maggiore di casi. Criteri di inclusione Pazienti consecutive sottoposte a trattamento conservativo per patologia maligna presso i Servizi aderenti allo studio. Criteri di esclusione Verranno escluse dallo studio tutte le pazienti: •con precedenti interventi su una delle mammelle o mammelle fortemente asimmetriche •con età superiore a 80 anni •con malattie autoimmuni e collagenopatie e diabete •con lesioni multiple •con lesioni bilaterali •con indicazioni a mastectomia •che hanno subito variazioni di peso nel corso dell’anno successivo all’intervento superiori al 10% •che hanno subito chemioterapia primaria Servizi partecipanti Potranno partecipare allo studio Servizi chirurgici che trattano almeno 50 nuovi casi di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro servizi i Servizi di radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento. Modalità di reclutamento Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno registrati in SQTM Web a partire dall’inizio dello studio. I casi eleggibili e quelli reclutati verranno opportunamente identificati. In caso di mancato reclutamento di pazienti eleggibili dovrà essere indicato un motivo. Non sarà necessario alcuno scambio di dati tra i servizi coinvolti e il centro di coordinamento perché l’applicativo SQTM Web consentirà un’agevole condivisione sincrona degli stessi, secondo un adeguato sistema di autrorizzazioni. Per la registrazione dei casi occorrerà raccogliere: - i dati identificativi e diagnostici (nel formato del database SQTM) - il peso della paziente - le foto con i disegni delle linee di incisione dell’intervento (facoltative per lo studio ma necessarie per i casi inseriti in Fim / sito) - i dati relativi alla chirurgia (compresa la descrizione avanzata dell’intervento) e all’anatomia patologica (da registrare entro un mese al centro di reclutamento) - i dati relativi alla radioterapia, la terapia adiuvante e il follow up I dati utilizzati dal centro di coordinamento saranno anonimi e le pazienti saranno contrassegnate da un codice. I centri partecipanti manterranno la chiave identificativa. Sulla base dei criteri di eleggibilità, si può stimare che circa il 70% dei casi trattati possegga i requisiti per entrare nello studio. Ipotizzando che al 80% delle pazienti eleggibili sia possibile, per motivi pratici ed organizzativi del Servizio, proporre il reclutamento nello studio e che di queste il 90% dia il proprio consenso, ne deriva che per reclutare 600 pazienti occorre prolungare il periodo di reclutamento fini a che i Servizi aderenti abbiano operato circa 1200 casi consecutivi. Il periodo di reclutamento (si veda la sezione Programmazione) si prolungherà dunque per due anni se 249 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 aderiranno Servizi capaci di operare complessivamente 600 nuovi casi all’anno, e per tre anni se il volume complessivo sarà di 400 pazienti all’anno Follow –up Entro diciotto mesi dall’intervento dovranno essere registrati in SQTM anche i dati sulla radioterapia, la terapia adiuvante e il follow-up su recidive e complicanze. Dal servizio di radiologia dovranno essere inviate al centro di coordinamento su un CD le foto delle pazienti (senza nominativi, per il rispetto delle norme sulla privacy) ed ogni caso dovrà essere registrato anche nell’applicativo Web dbEST che integra le informazioni già raccolte in SQTM con altre più specifiche, relative agli esiti e all’intervento eseguito. I dati verranno raccolti dai tecnici di radiologia in corso della prima mammografia di controllo eseguita dopo diciotto mesi dalla fine del trattamento e/o da altre persone incaricate nel corso del follow-up a discrezione dei diversi centri. Le persone coinvolte devono essere opportunamente formate mediante corsi che verranno istituiti ad hoc. Dovrà inoltre essere consegnato un questionario alla paziente sul grado di soddisfazione (14). Saranno escluse dallo studio, ma tenute in follow up, le pazienti con recidiva o con variazione di peso superiore al 10%. SCALA DEI TEMPI: Il progetto triennale è stato prorogato fino al 31 marzo 2011. La tempistica è la seguente: 2006-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software dbEST, formazione per i tecnici di radiologia. 2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST.. 2008-2009:registrazione dei casi su dbEST, inizio follow-up e registrazione esiti su dBest. 2010: proseguimento follow up e registrazione esiti su dBest 2011: termine registrazione , elaborazione e analisi dei dati STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Il reclutamento delle pazienti è iniziato ad Aprile 2007, con un progetto di reclutare consecutivamente almeno 600 pazienti, per ottenere 440 pazienti valutabili al follow up con un potenza dello studio dell'80% e una significatività del 95%. Il follow up è iniziato nei vari centri 12 mesi dopo come da programma. I centri aderenti all'inizio allo studio erano: 1.ASO San Giovanni Battista, Torino - Chirurgia Senologica 2.ASL Biella -Chirurgia Generale 3.ASl TO P.O Moncalieri - Chirurgia Generale 4.ASL TO Ospedale Maggiore Chieri-Ginecologia 5.ASl TO 3 Presidio Pinerolo-U.O.A. Ostetricia e ginecologia 6.ASO S. Croce e Carle, Cuneo - S.C. Ostetricia e ginecologia 7.IRCC Candiolo – Ginecologia Oncologica 8.A.S.O. Oirm SANT’ANNA Divisione “A” 9.A.S.O. Oirm SANT’ANNA 1^ clinica universitaria Prof. Massobrio Non tutti i centri hanno rispettato, per problemi inerenti ai centri stessi, l'adesione o le tempistiche dello studio. Il centro numero 9 non ha mai iniziato lo studio, il centro numero 3 ha interrotto subito dopo il reclutamento dei primi casi, senza follow up dei pochi casi reclutati, il centro numero 7 ha iniziato lo studio nella seconda metà del 2008. Infine il centro numero 6 ha interrotto lo studio dopo i primi 12 mesi con la promessa di completare il follow-up entro l'anno. Il centro numero 8 non ha mai comunicato dati. Queste problematiche hanno comportato un leggero ritardo nel raggiungimento del numero di pazienti da reclutare. Alla fine del 2009 si hanno i seguenti dati: Casi arruolati 583 Follow up 225 Al 31/12/2009 si può considerare terminata la fase di reclutamento dello studio. 250 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.025 COLLABORATORI INTERNI: Simona FEIRA, Mariano TOMATIS COLLABORATORI ESTERNI: Dott. Massimiliano Bortolini incaricato del centro coordinatore per la raccolta dati e follow up e controllo raccolti dai centri partecipanti al progetto. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con fondi regionali. NOTE: ATTESE AL TERMINE DEL PROGETTO Disporre di parametri che misurino, nel modo più obiettivo possibile, l’influenza del tipo di abitudini chirurgiche (tipo di incisione, tipo di bisturi usato, tipo di sutura, ecc…) e delle caratteristiche della radioterapia associati a fattori legati alla paziente, quali dimensioni della mammella e ptosi sugli esiti estetici al fine di: •elaborazione raccomandazioni per garantire migliori esiti estetici •individuare indicatori per la valutazione degli esiti •individuare metodi per misurare gli indicatori. Connessione articolazione Rete Oncologica PUBBLICAZIONI: PUBBLICAZIONI Pubblicazione risultati dello studio prevista al termine del progetto. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 1.DONEGAN W.L., SPRATT J.S.- Cancer of the breast.- Fifth Edition, Elsevier Science, USA 2002. 2.FISHER B., ANDERSON S., BRYANT J. Et Al.- Twenty year follow-up of a randomized trial comparing total mastectomy, lumpectomy, and lumpectomy plus irradiation for the treatment of invasive breast cancer.- N Engl J Med 2002, 347(16): 1233-41. 3.JOHANSEN J., OVERGAARD J., ROSE C. Et Al.- Cosmetic outcome and breast morbidity in breast-conserving treatment. Results from the Danish DBCG-82TM national randomized trial in breast cancer.- Acta Oncol 2002; 41(4): 369-80. 4.NATIONAL INSTITUTE OF HEALTH CONSENSUS CONFERENCE: Treatment of early stage breast cancer.- JAMA 1991; 265(3): 391-5. 5.VRIELING C., COLLETTE L., BARTELINK E., et Al.- Validation of the methods of cosmetic assessment after breast-conserving therapy in the EORTC « Boost versus no boost” trial.- Int J Radiation Oncology Biol Phys 1999; 45: 667-76. 6.VRIELING C., COLLETTE L., FOURQUET A. Et Al.- The influence of the boost in breast-conserving therapy on cosmetic outcome in the EORTC “ Boost versus no boost “ trial. 7.STARADUB V.L., RADEMAKER A.W., MORROW M.- Factors influencing outcomes for breast conservation therapy of mammographically detected malignancies.- J Am Coll Surg 2003; 196: 518-24. 8.VAN LIMBERGEN E., RIJNDERS A., VAN DER SCHUEREN E. Et Al.- Cosmetic evaluation of breast conserving treatment for mammary cancer. 2. A quantitative analysis of the influence of radiation dose, fractionation schedules and surgical treatment techniques on cosmetic results.- Radiotherapy and oncology 1989; 16: 253-67. 9.HOLMBERG L., ZAREN E., ADAMI H.O. et Al.- The patient’appraisal of the cosmetic result of segmental mastectomy in benign and malignant disease.- Ann Surg 1988; 207: 189-204. 10.KRISHNAN L., STANTON A.L, COLLINS C.A., LISTON V.E., JEWELL W.R.- Form or function? Part 2. Objective cosmetic and functional correlates of quality of life in women treated with breast conserving surgical procedures and radiotherapy.Cancer 2001; 91(12): 2282-7. 11.PETIT J.Y., GARUSI C., GREUSE M. Et Al.- One hundred and eleven cases of breast conservation treatment with simultaneous reconstruction at the European Institute of Oncology (Milan).- Tumori 2002: 88(1): 41-7. 12.MANO M.P., DISTANTE V., PONTI A. et Al.- Monitoraggio e promozione della qualità del trattamento del carcinoma mammario nei programmi di screening e nelle Unità di Senologia in Italia.- Attualità in Senologia – Suppl n°1, 2001: 3-16. 13.STANTON A.L., KRISHNAN L., COLLINS C.A.- Form or function? Part 1. Subjective cosmetic and functional correlates of quality of life in women treated with breast-conserving surgical procedures and radiotherapy.- Cancer 2001; 91: 2278-81. 14.AL-GHAZAL S.K., FALLOWFIELD L., BLAMEY R.W. – Patient evaluation of cosmetic outcome after conserving surgery for treatment of primary breast cancer.- European Journal of Sirgical Oncology 1999; 25: 344-346 251 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.026 Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze con tamoxifen a basse dosi in donne con neoplasia intraepiteliale della mammella Randomized controlled trial on prevention of recurrences by low dose tamoxifen in women with breast intra-epithelial neoplasia RESPONSABILE: Dr. Antonio PONTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico, coordinatore Dr. A.De Censi, Ospedale Galliera, Genova OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: L'obiettivo primario dello studio è valutare se il tamoxifen al dosaggio di 5 mg al giorno per tre anni riduce l'incidenza di cancro mammario invasivo e di carcinoma duttale in situ della mammella in donne precedentemente operate per neoplasia intraepiteliale lobulare (LIN2,3) e duttale (DIN, esclusa DIN1a) con stato recettoriale ER positivo o sconosciuto. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Studio randomizzato e controllato di fase III, a bracci paralleli, a doppio cieco. Le donne di età < 75 sottoposte a escissione per neoplasia intraepiteliale, dopo consenso informato, vengono randomizzate al braccio con trattamento sperimentale o al braccio con placebo. Centri partecipanti: 24 Numerosità complessiva: 1400 pazienti Reclutamento atteso nel centro di Torino: 20-30 pazienti all'anno. SCALA DEI TEMPI: Durata dello studio: tre anni di arruolamento e tre anni di trattamento. Data stimata di fine studio: 2015. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Lo studio è stato approvato dal competente Comitato Etico. Primo caso reclutato dal Centro di Torino: dicembre 2009. COLLABORATORI INTERNI: Denise CASELLA, Aurora DI LEO COLLABORATORI ESTERNI: Dr.ssa Michela Donadio, COES AOU San Giovanni Battista colleghi della Breast Unit, AOU San Giovanni Battista 252 Epidemiologia clinica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 5.026 RISORSE E FINANZIAMENTO: Progetto PIO PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. 253 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.001 Uso dei dati epidemiologici per la programmazione e la valutazione dell’assistenza oncologica. Relazione sanitaria sull’oncologia: aspetti epidemiologici Using epidemiologic data for health care planning and evaluation in oncology. Health care report on oncology: epidemiological aspects RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo principale di questo filone di attività è di svolgere un ruolo di interfaccia preferenziale tra le diverse attività del CPO con maggiori implicazioni per la rete oncologica regionale e le istituzioni di governo della rete stessa (Unità coordinamento rete, Poli della rete oncologica, Assessorato alla sanità- settore oncologia, AReSS). Tra le funzioni specifiche dell’unità è prevista l’elaborazione periodica, o secondo necessità, dei dati epidemiologici su base regionale considerati più utili a fini di programmazione e valutazione. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: Rispetto ai primi rapporti pubblicati, su base annuale, nel corso del 2006 è stata elaborata una relazione sul biennio 2005-2006, con una maggior copertura di argomenti relativi all’assistenza oncologica. Le principali modifiche apportate alla struttura della relazione sanitaria riguardano: - la periodicità biennale - l’espansione della descrizione dei progetti di ricerca/intervento nell’ambito della rete oncologica; - la completezza dei dati epidemiologici in ciascun volume (inserendo per ciascun capitolo i dati più aggiornati disponibili); - l’analisi dei trend temporali e delle variazioni geografiche per i principali indicatori; - l’estensione degli aspetti di assistenza per i quali si riportano i dati di conoscenza disponibili (nella versione 2005-2006 sono stati incluse le attività di riabilitazione e la nutrizione clinica); - l’aggiunta di un capitolo sui problemi di equità (sia nella prevenzione, sia nell’assistenza). Sulla base dell’esperienza maturata e delle diverse tempistiche e necessità di aggiornamento delle parti che compongono la relazione sanitaria è stata valutata e discussa una modalità di aggiornamento per gli anni successivi basata sull’aggiornamento frequente e sull’arricchimento del sito CPO, in particolare nelle sezioni DATI e DOCUMENTI E PUBBLICAZIONI. I principali svantaggi di questa scelta sono la ridotta presenza di commenti e la maggiore eterogeneità dei contenuti, ma questi problemi sono stati considerati inferiori agli indubbi vantaggi di questa modalità che sono molto evidenti in termini di maggiore tempestività e facilità di accesso da parte del pubblico, caratteristiche ormai irrinunciabili per una informazione puntuale sui molteplici aspetti affrontati. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Le prime tre relazioni sanitarie su base annuale (relative al 2003, 2004, 2005-06) sono state pubblicate e diffuse in modo capillare nella Regione e nelle strutture della rete oncologica in particolare. Copia delle relazioni è anche disponibile sul sito www.cpo.it. Nel corso del 2006 è stata rivista la struttura della relazione ed è stato elaborato un rapporto relativo al biennio 2005-2006 che è stato discusso ed utilizzato da diversi gruppi di lavoro regionali sui temi dell’oncologia (COR, progetti di rete, riunioni di polo, ecc…). Nel corso del 2007-2008 sono state approfondite ed ampliate le analisi dei dati correnti, integrando nella ricostruzione dei percorsi assistenziali gli accessi in Pronto Soccorso e le prestazioni ambulatoriali specifiche della rete oncologica (visita CAS e GIC). 254 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.001 Nel corso del 2009 è stata rianalizzata e progettata una nuova impostazione del sito CPO, completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico, informatico, di navigazione e di contenuti. In particolare la sezione che contiene i dati epidemiologici e di attività assistenziale sarà riorganizzata con parte dell’informazione reperibile in formato PDF e in parte attraverso modalità interattive. COLLABORATORI ESTERNI: Per la realizzazione della relazione oncologica 2005-2006 ha contribuito tutto il personale del CPO, particolarmente i responsabili dei progetti con maggiori implicazioni a fini di programmazione e valutazione, con la collaborazione dell’Assessorato regionale alla sanità (S. Appiano, R. Ferraris) e dell’AReSS (O. Berretto). La redazione della relazione è stata curata dall’articolazione del CPO Rete Oncologica (in particolare da A. Ferrando, E. Pagano e C. Galassi). Hanno inoltre collaborato alla stesura di singole parti C. Peruselli (per le cure palliative), M.P. Schieroni, M. Carlone, S. Vesco, C. Mariani (per la riabilitazione oncologica), A. Palmo, M. Fadda, C. Finocchiaro (per la nutrizione clinica). Il capito sulle disuguaglianze è stato curato dal Servizio Sovrazonale di Epidemiologia - SSEPI - ASL 5 di Grugliasco (T. Spadea, N. Zengarini, G. Costa). Nella pubblicazione dei dati aggiornati sul sito CPO sono coinvolte tutte le articolazioni, ciascuna con responsabilità specifiche sulle sezioni di dati prodotte e pubblicate. Tutto il lavoro di ristrutturazione del sito CPO è svolto da un gruppo di informatici del CPO. PUBBLICAZIONI: (cfr. anche pubblicazioni specifiche dei progetti strettamente collegati) •ROSATO R, SACERDOTE C, PAGANO E, DI CUONZO D, BALDI I, BORDON R, PONTI A, BERTETTO O, SEGNAN N, MERLETTI F, VINEIS P, CICCONE G. Appropriateness of early breast cancer management in relation to patient and hospital characteristics: a population based study in Northern Italy. Breast Cancer Res Treat 2008 (PMID: 19051008) •BALDI I, CICCONE G, MERLETTI F, GREGORI D. Computing hospitalization rates in presence of repeated events: impact and countermeasures to avoid misinterpretation. J Eval Clin Pract 2008; 14: 316-20. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, ZANETTI R, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE C. “A high positive predictive value algorithm to find incident cases of breast, colorectal and lung cancer through hospital administrative data”. J Clin Epidemiol 2008; 61: 373-9. •FEDELI U, ALBA N, CICCONE G, GALASSI C, SPOLAORE P. Re: Trends in radical prostatectomy rates. J Natl Cancer Inst 2007; 99: 1052-3. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anni 2005-2006. Torino, febbraio 2007. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, GABRIELE P, RICARDI U, ROTTA P, BERTETTO O, APPIANO S, MERLETTI F, SEGNAN N, CICCONE G. Accessibility as a major determinant of radiotherapy underutilization: A population based study. Health Policy 2007; 80: 483-91. •BALDI I, CICCONE G, PONTI A, ROSSO S, ZANETTI R, GREGORI D. “An application of the Cox-Aalen model for breast cancer survival”. Austrian Journal of Statistics 2006; 35: 77-88. •BALDI I, VICARI P, DI CUONZO D, PAGANO E, ROSATO R, SACERDOTE C, ZANETTI R, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. “Finding incident breast, colorectal and lung cancer cases through an algorithm with high positive predictive value based on administrative data”. XXXI Riunione annuale dei Registri tumori dei paesi di lingua latina. Palma de Mallorca, 25-26 maggio 2006. •PAGANO E, DI CUONZO D, FILIPPINI C, GREGORI D, RUFFINI E, ZANETTI R, MERLETTI F, CICCONE G. “Valutazione di outcome e dei costi dell’assistenza nel carcinoma del polmone: uno studio di popolazione attraverso l’uso dei dati del Registro Tumori di Torino e degli archivi amministrativi”. Convegno Nazionale di Epidemiologia. XXXALE AIE, 4-6 Ottobre 2006, Palermo. •LEONE MA, GAVIANI P, CICCONE G. Inter-coder agreement for ICD-9-CM coding of stroke. Neurol Sci 2006; 27: 445-8. •PAGANO E, DI CUONZO D, BONA C, BALDI I, SEGNAN N, MERLETTI F, CICCONE G. Use of discharge records to define the oncological diagnoses for outpatient radiotherapy patients. Epidemiol Prev 2006; 30: 132-8. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno 2004. Torino, dicembre 2004. •CPO, Rete oncologica, Regione Piemonte. Relazione sanitaria sull’oncologia in Piemonte: aspetti epidemiologici. Anno 2003. Torino, dicembre 2003. (http://www.cpo.it/dationcologici/RS2003RelazioneDocCompleto.pdf). •ROSATO R, BALDI I, DI CUONZO D, PAGANO E, MERLETTI F, CICCONE G. La mobilità sanitaria per ricoveri oncologici nella Regione Piemonte (anni 1997-2001). Quaderni CPO-Piemonte N. 7. Torino, 2003. •PAGANO E, CICCONE G, IACOMUSSI S, DIRINDIN N. La mobilità per motivi sanitari in Piemonte: criticità di sistema o falso problema? In: DIRINDIN N. ed. Cooperazione e competizione nel servizio sanitario. La sperimentazione nell’area Torinese. Bologna, Il Mulino, 2003; 135-165. •ROSATO R, CICCONE G, FARINA EC, GELORMINO E, PAGANO E, SENORE C, MERLETTI F. Evaluation of quality of care through hospital discharge reports: an example of rectal cancer surgery. Epidemiol Prev 2003; 27: 207-14. 255 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.002 Progetto collaborativo con l’AReSS per la valutazione e la promozione della qualità dell’assistenza sanitaria Assessment and improvement of quality in health care: a collaborative project with the Regional Agency for Health Services RESPONSABILE: Dr. Giovannino CICCONE COORDINAMENTO: Coordinamento del progetto CPO-Piemonte OBIETTIVI GENERALI E SINTESI PROGETTO: Obiettivo generale di questo filone di attività è di collaborare con l’AReSS, come CPO e come rete dei servizi di epidemiologia, nel promuovere una maggior sistematicità e rigore metodologico nelle iniziative di valutazione di qualità dell’assistenza sanitaria su scala regionale e su specifici interventi mirati al miglioramento della qualità, con particolare attenzione all’appropriatezza e agli esiti. Obiettivi specifici sono: 1.Sperimentare ed implementare un sistema regionale di indicatori di qualità dell’assistenza, in particolare in ambito oncologico, ricavabili dai dati correnti, tenendo conto degli indicatori già definiti a livello nazionale (a livello Ministeriale o di ASSR) o internazionale (es. AHRQ) e della loro validità, fattibilità ed interesse a livello regionale; 2.Sperimentare e realizzare iniziative di miglioramento della qualità dell’assistenza su problemi considerati ad elevata priorità, applicando metodi di lavoro appropriati, scelti di volta in volta in funzione della tipologia di problema da affrontare; 3.Promuovere studi ad hoc per monitorare specifiche attività assistenziali caratterizzate da elevata complessità/livello di rischio/costi, scegliendo il disegno più adatto (sperimentale, osservazionale), le dimensioni (regionale, su base campionaria) e la durata in funzione del quesito e delle possibilità di fornire risposte in tempi accettabili. Queste attività di collaborazione con l’AReSS dovranno essere condotte attraverso uno stretto coordinamento con i progetti del CPO maggiormente coinvolti, ed in particolare con lo sviluppo del progetto sull’Health Technology Assessment, e con l’attività di ricostruzione dei percorsi assistenziali attraverso l’uso integrato dei dati correnti svolta dal Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco. MATERIALI, METODI E RISULTATI ATTESI: La definizione dei metodi di lavoro specifici per ciascun obiettivo sarà parte del lavoro da svolgere in fase di avvio di ciascun progetto. In linea generale, alcuni aspetti metodologici considerati critici per queste attività sono: - La pianificazione e conduzione dei progetti da parte di gruppi di lavoro multidisciplinari e multiprofessionali; - La componente di validazione delle misure più importanti ricavate dall’analisi di dati correnti; - L’impiego di tecniche statistiche appropriate nell’analisi dei dati (metodi di risk adjustment, tecniche multilevel, ecc…); - L’utilizzo di approcci “evidence based” per sintetizzare lo stato delle conoscenze su efficacia, sicurezza e costi degli interventi; - L’attenzione alla fase di implementazione locale degli interventi che presuppongono modifiche sostanziali dell’attività sul piano clinico ed organizzativo; - La componente di valutazione dei progetti; - Lo sviluppo di collaborazioni nazionali ed internazionali; - L’eventuale pubblicazione di alcuni progetti o dei metodi sviluppati sotto forma di articoli scientifici. 256 Rete Oncologica Centro di Riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Scheda: 6.002 STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: Nel corso del 2007 è stato definito un quadro generale di collaborazioni tra l’AReSS e la rete regionale dei servizi di epidemiologia su tre temi: a) dell’HTA (responsabilità CPO); b) della Qualità dell’assistenza (responsabilità CPO) e c) della Tracciabilità dei percorsi (responsabilità Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 Grugliasco). A fine novembre 2007 è stata organizzato un incontro c/o l’AReSS di presentazione e discussione dei tre filoni di lavoro con l’Assessorato. In particolare, per il filone Qualità dell’assistenza, le principali attività avviate nel corso del 2007-2009 sono state: - una ricerca bibliografica sui principali sistemi di indicatori sviluppati a livello nazionale ed internazionale; - la partecipazione, come AReSS, ad incontri organizzati dall’ASSR nazionale che ha coordinato progetti di revisione dei sistemi di indicatori sviluppati a livello regionale; - la collaborazione, come AReSS, al progetto Appropriatezza dei Farmaci in Oncologia (AFO) condotto dall’ASR dell’Emilia Romagna e incluso nel Progetto Integrato sull’Oncologia n°5, finanziato dal Ministero della Salute del 2006; - la partecipazione, come AReSS, alla definizione di un Programma Strategico coordinato dall’ASSR nazionale, assumendo la responsabilità del progetto “Le strategie di implementazione e i fattori di contesto come determinanti della capacità di adozione di linee guida clinico-organizzative” - la partecipazione al gruppo di lavoro della Rete Oncologica per l’organizzazione di un network regionale per gli studi clinici; - la definizione di una metodologia di lavoro standardizzata per l’attività di produzione di raccomandazioni da parte dei sottogruppi della COR; - la partecipazione ad iniziative di formazione dell’AReSS sul Governo Clinico, in particolare sull’Evidence Based Medicine, le Linee Guida e l’HTA; - la collaborazione al gruppo di lavoro sull’uso del Pronto Soccorso, con l’elaborazione dei dati regionali derivanti dal tracciato C2; - la partecipazione al gruppo che ha seguito l’attivazione dell’ufficio regionale per l’HTA. Nel corso del 2010 proseguiranno le collaborazioni già avviate e saranno sviluppati i progetti ancora in fase di elaborazione. COLLABORATORI ESTERNI: Per la realizzazione dell’attività di monitoraggio e promozione della qualità dell’assistenza, oltre al CPO e alla rete regionale dei servizi di epidemiologia, dovranno essere coinvolti i gruppi di lavoro già esistenti a livello regionale (promossi dall’Assessorato o dall’AReSS) e costituiti gruppi di lavoro specifici su singoli obiettivi. PUBBLICAZIONI: Previste nel corso del progetto. 257 Programma di attività 2010 Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte febbraio 2010 PROGRAMMA DI ATTIVITA’ PER IL 2010 PREVENZIONE PRIMARIA E DOCUMENTAZIONE SULLA CANCEROGENESI INTRODUZIONE La ricerca scientifica ha messo in evidenza diversi fattori di rischio che hanno un’importanza considerevole per la comparsa dei tumori. Nel complesso, una quota elevata della patologia neoplastica è prevenibile modificando gli stili di vita e riducendo l’esposizione a sostanze cancerogene. Il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 propone diverse azioni tese alla prevenzione delle malattie, con particolare riguardo ai tumori e – in linea con i piani sanitari precedenti – ribadisce la necessità di individuare modelli operativi più efficaci per la promozione degli stili di vita sani, in particolare: • promuovere la prevenzione primaria: la salute è il bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale. In questo contesto le persone assumono un ruolo fondamentale, in quanto gli individui sono la più ovvia risorsa su cui puntare per raggiungere l’obiettivo di prevenzione; • migliorare l’integrazione tra la salute e le politiche di prevenzione; • incoraggiare strategie per stili di vita più salutari. Scendendo nello specifico per quanto riguarda la prevenzione primaria dei tumori, il PSN pone l’attenzione su interventi basati sulla sensibilizzazione ai principali fattori di rischio, delineando stili di vita adeguati: promuovere e sviluppare programmi multisettoriali di contrasto al tabagismo che prevedano la prevenzione del fumo tra i giovani, il sostegno alle politiche di tutela dal fumo passivo e il supporto alla disassuefazione; diffondere il concetto di nutrizione come prevenzione, data la responsabilità di diete non corrette nell’incidenza dei tumori in questi decenni; promuovere attivamente abitudini non sedentarie; controllare e promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro. Per quel che concerne l'attività prevista per il 2010, sono inclusi alcuni progetti in corso ormai da alcuni anni e alcuni progetti in stadio iniziale. Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio (Scheda 1.001). Il progetto si pone gli obiettivi di: stimare la quota di casi di tumore nella popolazione Piemontese potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento; valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita); stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il 12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici. In specifico per quel che riguarda l'attività 2010 si prevedono le seguenti attività: 259 Programma di attività 2010 - prosecuzione della fornitura di supporto metodologico al PROGETTO PROMOZIONE SALUTE PIEMONTE della Regione Piemonte; - completamento della ricerca bibliografica condotta sugli interventi di modifica dei comportamenti a rischio relativa alle abitudini alimentari (la ricerca relativa al fumo di tabacco è già stata completata); - proseguimento delle attività di documentazione e stesura di documenti nelle commissioni oncologiche regionali e nazionale nell’ambito della prevenzione. Archivio cancerogeni (Scheda 1.002). L'archivio fornisce un servizio di documentazione qualificato con pareri e valutazioni piuttosto che semplici raccolte bibliografiche. Le attività comprendono: - fornitura di pareri e di documentazione dietro richieste; - partecipazione ad iniziative pubbliche d’informazione organizzate da enti pubblici quali Regione, comuni ed ASL; - partecipazione a gruppi di lavoro organizzati da istituzioni pubbliche; - partecipazione a studi internazionali su esposizioni professionali a cancerogeni. Nel 2010 saranno mantenute in attività tutte le funzioni dell'archivio. Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte (Scheda 1.003). Obiettivo principale del progetto è stato quello di istituire un Gruppo operativo a livello regionale a carattere multidisciplinare, con compiti di pianificazione, conduzione e valutazione degli interventi di prevenzione e lotta al tabagismo e delle strategie di applicazione ritenute più efficaci alla luce delle più recenti evidenze scientifiche. Nel corso del 2010 sono previste le seguenti attività: - Contributo alla diffusione delle "linee guida clinico organizzative per la cessazione del fumo di tabacco" su tutto il territorio regionale e loro implementazione nelle singole ASL, attraverso l'adeguamento o la creazione di centri per il trattamento del tabagismo, secondo le indicazioni contenute nelle linee guida stesse. - Monitoraggio delle attività di contrasto al tabagismo all'interno delle ASL, alla luce del fatto che il tabagismo è stato inserito negli anni 2008-2009 tra gli obiettivi dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere del Piemonte. - Proseguimento delle varie collaborazioni e delle attività di supporto tecnico scientifico alla pianificazione e implementazione delle azioni di contrasto al fumo a livello regionale, di consulenza agli operatori territoriali e di revisione della letteratura e redazione di articoli. DIANA (dieta e androgeni)-5: studio randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della dieta e dell’attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici (Scheda 1.004). DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta alimentazione ed un’adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di carcinoma della mammella. Obiettivi secondari sono la valutazione dell’efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione, attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie. Il reclutamento iniziato a settembre 2008 si è concluso a gennaio 2010. A gennaio 2009 è iniziata la fase operativa che ha previsto 1 incontro teorico ogni 3 mesi per il gruppo di controllo (gruppo VERDE) e 4 incontri al mese per il gruppo di intervento (gruppo BLU). Dei 4 incontri due sono di cucina, uno teorico su argomenti nutrizionali e, uno di attività motoria. A giugno 2010 termineranno tutti i corsi di cucina mentre proseguiranno fino a fine 2010 i corsi teorici e di attività motoria. A partire dal 2011 e fino a tutto il 2013 si proseguirà con 260 Programma di attività 2010 almeno 2 incontri l'anno per entrambi i gruppi. Il protocollo dello studio prevede infatti una durata complessiva di 5 anni. Ogni anno verranno effettuate le misurazioni antropometriche e aggiornamento del follow-up oncologico; a 3 e 5 anni verranno effettuati i prelievi e le valutazioni endocrino-metaboliche. Intervento per la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza e la loro famiglia attraverso un programma di promozione dell’attività fisica (1.005) Obiettivo principale del progetto è quello di sperimentare un intervento per favorire la disassuefazione dal fumo per le donne in gravidanza attraverso un programma di promozione dell’attività fisica attraverso: 1) la valutazione dell’efficacia dell’intervento; 2) la verifica della validità di un nuovo protocollo per promuovere la disassuefazione delle donne in gravidanza che preveda la collaborazione dei Consultori Familiari e dei Centri per il Trattamento del Tabagismo. La popolazione oggetto dello studio è rappresentata dalle donne fumatrici e gravide che accedono agli 8 Consultori Familiari dell’ASL TO1. Le ostetriche valuteranno l’abitudine al fumo delle donne che accedono per la prima visita e proporranno la partecipazione al programma. L’intervento consiste in 8 incontri di gruppo gestiti dal Centro per il Trattamento del Tabagismo dove sarà proposto un percorso di accompagnamento alla disassuefazione e all’incremento dell’attività fisica. La verifica dello stato di disassuefazione della donna dopo l’intervento verrà effettuata a 6 mesi e a un anno dalla conclusione, in un periodo in cui la maggior parte delle donne che è riuscita a smettere durante la gravidanza riprende a fumare. Ai soggetti che si dichiarano ex fumatori verrà proposta la verifica della cessazione attraverso un metodo di validazione biochimica. Per confrontare il gruppo oggetto di studio con uno in assenza di intervento saranno valutate le modificazioni dell’abitudine al fumo delle donne afferenti agli stessi consultori in un periodo più avanzato di gestazione (oltre il primo trimestre di gravidanza) ed in assenza di intervento. Il progetto ha richiesto la costituzione di un gruppo di lavoro tra CPO e tra il Gruppo Antifumo aziendale, il Centro per il Trattamento del Tabagismo, la Medicina dello Sport e i Consultori Familiari dell’ASL TO1. Intervento di prevenzione primaria rivolto alle donne sull’attività fisica e il Tabagismo nell’ambito dello screening dei tumori del collo dell’utero (1.006) Obiettivo principale dello studio è predisporre e validare un modello di intervento breve per la riduzione dell’abitudine al fumo fra le fumatrici che afferiscono ai servizi ambulatoriali di screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina. L’intervento prevede l’offerta di counselling breve e la distribuzione di materiale informativo per la cessazione del fumo e la promozione dell’attività fisica da parte di personale ostetrico a donne sottoposte a screening citologico. La popolazione in studio in Piemonte è rappresentata da 495 donne nella fascia compresa tra 25-64 anni, identificate come fumatrici tra quelle afferenti ai servizi ambulatoriali di screening per il tumore del collo dell’utero. Oltre al Piemonte gli altri centri coinvolti sono a Firenze, Sesto Fiorentino, Cesena e Mantova. I centri coordinati dal CPO sono 3: due a Torino e uno in Provincia. Le donne partecipanti allo studio sono state randomizzate in uno dei tre bracci dello studio (un braccio di intervento sul fumo; uno di intervento sul fumo e l'attività fisica; ed un braccio di controllo). A tutte le donne in studio è stato somministrato un questionario al momento dell’arruolamento e un’intervista telefonica dopo 6 mesi per verificare eventuali cambiamenti comportamentali o motivazionali. STI.VI.: studio pilota di valutazione di interventi di prevenzione primaria nella popolazione invitata nei programmi di screening mammografico e colorettale. (1.007). L’obiettivo principale è determinare la fattibilità e l’impatto su alcuni outcomes di salute di modelli di intervento per il cambiamento degli stili di vita (dieta, attività fisica) nella popolazione torinese invitata nei programmi regionali di screening della mammella e del colon-retto; mettere a punto modelli di integrazioni e sinergie sempre più ampie tra prevenzione primaria e programmi regionali di screening. 261 Programma di attività 2010 Gli obiettivi secondari sono: 1. valutare l’adesione della popolazione target e dei medici di medicina generale; 2. valutare il mantenimento dei cambiamenti dello stile di vita a breve e medio termine; 3.confrontare diversi setting di intervento: Setting Screening: l’intervento verrà proposto al momento dell’effettuazione del test di screening (mammografia per le donne e rettosigmoidoscopia/Fobt per donne e uomini). Saranno invitate a partecipare le donne di età compresa tra i 50 e i 54 anni derivanti dallo screening mammografico, e gli uomini e le donne di 58 anni derivanti dallo screening colorettale. Setting Medici di Medicina Generale (MMG): l’intervento verrà proposto dai medici di medicina generale agli assistiti in una fascia di età antecedente la loro prima chiamata ad effettuare il test di screening perciò donne tra i 45 e i 49 anni e gli uomini e le donne tra i 53 e i 56 anni. Si prevede di reclutare un totale di 1600 soggetti (800 per il ramo screening e 800 per il ramo MMG). Ai partecipanti verrà distribuito un opuscolo informativo messo a punto per questo studio e contenente informazioni generali di prevenzione primaria, il consenso informato ed il questionario STI.VI. Il disegno dello studio prevede la randomizzazione dei soggetti eleggibili in 4 gruppi: Gruppo Attività Fisica, Gruppo Dieta, Gruppo Attività Fisica e Dieta, Gruppo di Controllo. Tutti i partecipanti (escluso il gruppo di controllo) verranno avviati ad un modulo base di intervento che prevede incontri informativi condotti da esperti della materia. Successivamente verrà loro proposto un modulo avanzato che prevede azioni più specifiche e l’analisi più approfondita delle tematiche proprie del gruppo di studio. A tutte le persone (compreso il gruppo di controllo) verranno effettuate misurazioni antropometriche e un prelievo venoso a digiuno al fine di valutare alcuni parametri biochimici. Sono inoltre previsti 2 momenti di follow-up: - a 6 mesi: i partecipanti dei tre gruppi di intervento (Attività Fisica, Dieta, Attività Fisica + Dieta) saranno contattati telefonicamente dagli operatori STI.VI. per verificare la compliance alle raccomandazioni erogate, le eventuali difficoltà incontrate e fornire indicazioni di supporto. - a 12 mesi: tutti i partecipanti (anche i controlli) verranno invitati a compilare nuovamente il questionario STI.VI e ad eseguire il prelievo e le misurazioni antropometriche. REGISTRO TUMORI REGISTRO TUMORI PIEMONTE: Città di Torino e provincia di Biella Aggiornamento delle rilevazioni routinarie Incidenza: completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale nelle due popolazioni sotto osservazione per l’anno 2007 ed avvio della rilevazione per l’anno 2008 (Scheda 2.001 e scheda 2.031). Sopravvivenza: aggiornamento al 31.12.08 del follow-up di esistenza in vita di tutti i casi incidenti a partire dal 1985 per Torino e dal 1995 per Biella (Scheda 2.002). Mortalità regionale tumorale e generale (con alimentazione di un archivio cartaceo di mortalità generale e di un archivio informatizzato per la mortalità tumorale): aggiornamento al 2009 (Scheda 2.003). Prevalenza: aggiornamento al 2008 della prevalenza misurata (18 anni: 1985-2005) e della prevalenza totale stimata (Scheda 2.016). Stima dell'incidenza, prevalenza e soppravvivenza dei principali tumori in Piemonte (scheda 2.032). Nel 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel 2000 e nel 2004. Nel 2010 si procederà al calcolo dei modelli che consentiranno le stime d'incidenza e contemporaneamente, terminata l'analisi per il tumore del seno, si procederà al follow-up di una analogo campione di pazienti con tumore del colon-retto. 262 Programma di attività 2010 Sviluppo di progetti strumentali alle rilevazioni routinarie e ai bisogni informativi delle attività delle altre articolazioni. - Negli anni passati sono state sperimentate ed utilizzate procedure di record linkage automatico tra archivi (incidenza, mortalità e Schede di Dimissione Ospedaliera) e di individuazione automatica dei casi negli archivi dei servizi di anatomia patologica; nel 2009 si è applicata, con buoni risultati, una nuova procedura di append all’archivio del registro dei casi identificati attraverso l’archivio regionale delle SDO. Il programma 2010 prevede di proseguire nell’utilizzo dei più efficaci sistemi di automatismo. Per quanto concerne il progetto NAP Italia (Scheda 2.020), nel corso del 2010 si prevede una ripresa dei rapporti collaborativi tra AIRTUM e SIAPEC, insieme al Centro Collaborativo OMS del Friuli. Classificazione TNM dei tumori maligni, VII edizione 2009: edizione italiana e sua promozione (Scheda 2.033) Nel 2010 esce la traduzione italiana della settima edizione del TNM: l’annuncio nazionale della sua pubblicazione verrà fatto attraverso comunicazioni a congressi e short communications a riviste scientifiche. La promozione in sede locale avverrà attraverso iniziative che verranno proposte a clinici, patologi e direttori sanitari, tradizionali fornitori di dati per il Registro Tumori Piemonte. Programmi di analisi dei dati descrittivi e relative pubblicazioni - E’ previsto l’aggiornamento sul sito web www.cpo.it degli indicatori di incidenza, sopravvivenza, mortalità e prevalenza. Assistenza all’avvio del Registro Tumori di popolazione della Regione Valle d’Aosta Nel 2010, è previsto il completamento della rilevazione dell’incidenza tumorale dell’anno 2007. (Scheda 2.027) Conduzione/partecipazione ad altri studi che utilizzano i dati di incidenza e sopravvivenza Per il 2010 sono previsti i periodici aggiornamenti dei seguenti record linkage: aggiornamento del record linkage tra gli archivi dei Registri Tumori italiani e il Registro nazionale dei casi di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per l’analisi della patologia neoplastica correlata ad AIDS; aggiornamento del record linkage tra l’archivio del Registro Tumori e la coorte EPIC per l’analisi degli end point di incidenza e mortalità (Scheda 2.006); aggiornamento del record linkage tra l’archivio del Registro Tumori e gli archivi dei programmi di screening e partecipazione agli studi sull’Impatto dello screening (Scheda 2.029) Nel 2010 sono previsti i seguenti contributi: - fornitura dei dati di sopravvivenza di periodo al progetto EUNICE (Scheda 2.024) - contribuzione alla banca dati AIRTum; - fornitura dei dati di sopravvivenza al progetto Eurocare; - fornitura dei dati di incidenza al database EUROCIM; - fornitura dei dati di incidenza al database ACCIS. Nel 2010 è prevista la prosecuzione dei seguenti studi: - Studio sui tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e a Torino (Scheda 2.023) - Studio sull’uso della terapia ormonale sostitutiva, pratica di screening e tumore della mammella (Scheda 2.022) - Studio sui tumori multipli primitivi in Piemonte (Scheda 2.017) Nel 2010 si svolgerà il progetto Eurocourse (Scheda 2.030) che avrà durata triennale e che consisterà principalmente nelle seguenti attività: organizzazione di riunioni internazionali con preparazione della documentazione scientifica, gestione dei meeting e redazione della loro documentazione; partecipazione allo sviluppo e alla sperimentazione del gateway e della banca dati comune dei registri tumori europei; ricognizione e analisi della copertura di registrazione nei paesi europei; sperimentazione del flow-method per la valutazione della completezza e della tempestività nella produzione dei dati di registrazione; ricognizione delle variabili di 263 Programma di attività 2010 registrazione dei tumori a base biologica: analisi della riproducibilità delle classificazioni morfologiche e dei sistemi di stadiazione dei tumori; valutazione dell’utilizzo delle variabili biomolecolari nella registrazione dei tumori e loro analisi. REGISTRO TUMORI INFANTILE Rilevazione dei casi incidenti di tumore infantile (Scheda 2.007 e scheda 2.008): le attività di rilevazione vengono svolte con una sequenza triennale e sono ripetute periodicamente: nel 2009 è stato svolto l’aggiornamento dei casi incidenti fino al 31.12.2007, anche per i casi di età 15-19, e pertanto non sono previsti aggiornamenti per il 2010. Per quanto attiene la ristrutturazione delle procedure ne è previsto il completamento per aprile 2010. Per maggio 2010 è programmato il completamento dell’analisi delle tendenze temporali RTP, mentre per giugno 2010 è prevista l’acquisizione dei dati AIRTUM e l’avvio delle analisi delle tendenze temporali. Nel 2010 è prevista la prosecuzione dell’analisi dei dati dello studio: Studio della qualità di vita dei lungosopravvissuti dopo tumore infantile: (Scheda 2.011); è prevista invece la conclusione dello studio: Terapie antitumorali e morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico (Scheda 2.013). Nel 2009 si è concluso lo studio sulla sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile trattati presso i centri di oncoematologia pediatrica italiani, si valuterà nel 2010 la possibilità di aggiornare il follow-up dei casi includendo quelli diagnosticati in anni recenti. (Scheda 2.012) PREVENZIONE SECONDARIA Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella (Schede 3.001, 3.019, 3.020, 3.021 e 3.030). Il CPO sarà componente del Comitato Regionale per gli Screening Oncologici e gestirà direttamente i dipartimenti di Torino e Novara-Verbano-Cusio-Ossola. Offrirà supporto al Comitato Regionale per l'attuazione omogenea degli screening nell'ambito dell’applicazione della nuova DGR 111 del 2 agosto 2006, in particolare per istituire tutti i dipartimenti di prevenzione secondaria dei tumori ed attuare i piani di riconversione. Offrirà supporto al CSI per la manutenzione evolutiva del sistema gestionale e del data warehouse regionale. Sono previsti inoltre: - il completamento della diffusione ai laboratori della scheda di refertazione citologica informatizzata - il monitoraggio e le analisi dei dati del progetto pilota di triage mediante test HPV delle citologie di basso grado e borderline - l'avvio di una stima dei costi nell’attività di screening - supporto per la formazione dei formatori per i corsi MMG sugli screening - L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale - L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening oncologici - L’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie. Programma regionale di screening dei tumori colorettali (Scheda 3.010). Si prevede di consolidare l’attività di screening dopo il completamento dell’attivazione del programma, che è arrivato a coprire l’intera regione. Attivazione del centro di riferimento regionale per lo screening colorettale, con la realizzazione di un corso di retraining per i gastroenterologi - L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale 264 Programma di attività 2010 - L’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening oncologici. - L’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie. Programma formativo sugli screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colon retto nella Regione Piemonte (Scheda 3.001 bis). Per quel che riguarda l’attività formativa del CPO-Piemonte relativa all’anno 2010, sono in programmazione i seguenti corsi: Corsi comuni ai tre programmi di screening: - corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale medico - corso aggiornamento su metodologia e pratica degli screening per personale sanitario ed amministrativo - corso di comunicazione per gli operatori inseriti nel II livello screening - modelli e strategie di interazione tra prevenzione primaria e secondaria - Disuguaglianze e screening - Gli indicatori di Qualità (nuovo DWH) Screening mammografico: - Workshop: “Risultati del programma regionale di screening mammografico” - Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica - Corso teorico pratico per Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (mammografia digitale) - Corso teorico pratico per Radiologi - Corso teorico per Infermieri e Tecnici Sanitari di Radiologia Medica - Tecnica mammografica controlli di qualità- Diagnosi e terapia della mammella - Corso per radiologi attivi nello screening mammografico: cancri intervallo - Giornata di approfondimento sulla mammografia digitale Screening citologico: - Controllo di qualità in citologia cervico-vaginale - Workshop: “Programma regionale di screening per il cervicocarcinoma: attività, risultati e prospettive ” - Corso teorico-pratico per Ostetriche addette al prelievo citologico - Corso teorico-pratico per ginecologi II livello screening - Workshop tematico screening citologico- HPV test come test primario di screening: il progetto pilota Screening colorettale: - Workshop: “Risultati del programma regionale di screening dei tumori colorettali” - Workshop tematico screening colo rettale. Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening mammografico, cervicale del colonretto. (Scheda 3.028) Per l’anno 2010 si prevede di: proseguire l’attività di routine per lo screening mammografico, in particolare integrando il Service con SQTM web; - organizzare un corso di formazione per tutti gli utilizzatori sul territorio regionale; - implementare l'attività sullo screening colorettale; - sviluppare l’attività per lo screening citologico; - effettuare un’analisi delle situazioni dei registri delle anatomie patologiche Prevenzione Serena: integrazione anche nella prevenzione. (Scheda 3.018). Nel corso del 2010 si prevede di: - proseguire ed incrementare nuove azioni di sensibilizzazione allo screening per il cervicocarcinoma per questo specifico sottogruppo della popolazione; 265 Programma di attività 2010 - instaurare nuovi rapporti e sinergie tra servizi e professionalità sociosanitarie diverse per un proficuo e continuo interscambio di informazioni ed esperienze; - verificare l’impatto delle strategie di comunicazione utilizzate in termini di gradimento e adesione sulla popolazione femminile immigrata; - considerare la possibilità di svolgere progetti di ricerca più approfonditi per valutare l'impatto dello screening all'interno di questi sottogruppi di popolazione e promuoverne una maggiore integrazione sociosanitaria. Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. (Scheda 3.027). Nel corso del 2010 si prevede di: - valutare la partecipazione delle donne invitate per la prima volta allo screening mammografico per stimare l’impatto dello screening sulla popolazione target mai invitata; - confrontare l’adesione ai tre screening in quel sottogruppo di popolazione che riceve l’invito ad effettuare tutti e tre i test. - valutare il grado di fidelizzazione da parte dell’utenza ai tre screening, correlandolo a variabili di tipo organizzativo, socio-demografico e censuale; - produrre un documento di sintesi dello ‘stato dell’arte’ su stranieri e screening; - organizzare e svolgere un corso di formazione sul tema della promozione dell’accesso allo screening per la popolazione immigrata; - pianificare un convegno/seminario per la presentazione dei dati del progetto. Costruzione di capacità di controllo delle disuguaglianze di salute in Italia (Scheda 3.031). Il progetto si pone l’obiettivo di censire, informare, promuovere, sostenere e coordinare le principali iniziative di ricerca/intervento italiane, mirate ad elaborare nuova conoscenza e a preparare competenze sulle azioni utili al controllo delle disuguaglianze sociali di salute. Per la parte di contributo del CPO Piemonte, gli obiettivi specifici sono: 1. Costruire e diffondere un modello concettuale di riferimento per lo studio dell’equità nel percorso di screening ed assistenziale del tumore della mammella; 2. Aggiornare le conoscenze di letteratura già esistenti per quanto riguarda l’equità nel percorso assistenziale del tumore della mammella in Italia; 3. Utilizzare le fonti informative esistenti per colmare eventuali lacune, in particolare in relazione a diseguaglianze nella copertura del programma, adesione all’invito, incidenza di tumore e stadio alla diagnosi, qualità della diagnosi e del trattamento in termini di tempestività, appropriatezza, e sopravvivenza; 4. Identificare aree critiche nell’organizzazione dei servizi di prevenzione e cura del tumore della mammella che necessitino di specifici interventi di contrasto alle diseguaglianze di salute. Valutazione di processo e di impatto per lo screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.002). Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori di processo riguardo alle donne invitate nel 2009. Analisi della distribuzione dei valori tra programmi e feedback ai Dipartimenti. Utilizzo per miglioramento della qualità. Effettuazione, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale Screening della rilevazione 2010 in ambito italiano. Analisi del linkage dei dati aggiornati del Registro Tumori Piemonte con la storia di screening per un aggiornamento riguardo all’impatto dello screening cervicale sull’incidenza. Partecipazione al progetto nazionale per la valutazione dell’impatto dello screening cervicale. Partecipazione alle attività di coordinamento a livello Europeo, in particolare al package su registri tumori e screening del progetto EUROCOURSE. Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.007). Produzione di statistiche per laboratorio a livello torinese (per l’attività 2008) ed interazione con i laboratori. Continuazione delle riunioni di scambio e discussione dei preparati con il coinvolgimento di altri centri regionali. 266 Programma di attività 2010 Consolidamento della raccolta dati sui trattamenti e sulla correlazione colpo-istologica a livello regionale e produzione di statistiche. Attività di peer-reviewing dell’appropriatezza dei trattamenti. Prosecuzione del progetto di rilevazione delle complicanze dopo trattamenti di CIN. Pubblicazione dei risultati della lettura di vetrini di citologia liquida da parte di esperti esterni nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie. Nell’ambito della valutazione di impatto dello screening cervicale sull’incidenza di tumori invasivi (vedi scheda 3002) analisi sull’occorrenza di tumori invasivi e CIN di alto grado dopo colposcopie negative. Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.006). Continuazione del coordinamento nazionale dello studio “Nuove tecnologie per lo screening del cervicocarcinoma”. Invito delle donne al terzo round di screening. Analisi preliminari sullo stesso. Avvio di analisi pooled con i dati di altri trials randomizzati. Tipizzazione dei casi positivi al follow-up. Analisi statistiche dell’accuratezza trasversale e del valore prognostico di diverse strategie di triage. Analisi statistiche sulla clerance dell’infezione e sui suoi determinanti. Conclusione dell’aggiornamento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV nello screening cervicale e preparazione del rapporto di HTA per l’Italia Interazione tra screening cervicale ed introduzione della vaccinazione per alcuni tipi di Papillomavirus umano. (Schede 3.024, 3.022). Analisi della frequenza di infezione e dei tipi nonché delle differenze tra diverse aree geografiche sulla base dei dati provenienti dallo studio NTCC e confronti internazionali in collaborazione con l’International Agency for Research on Cancer. Collaborazione al progetto europeo PREDHICT. Il progetto prevede lo sviluppo di un modello matematico misto dinamico e di coorte. Dall'analisi pooled dei trials randomizzati NTCC, POBASCAM e Sweedscreen verranno definiti alcuni parametri che verranno immessi nel modello per stimare costi e benefici. Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale (scheda 3.030) Avvio del programma a Torino e Ivrea. Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell’utero (Pap-test) nel Cantone di Zenica-Duboj (Bosnia) (Scheda 3.014). Ultimazione della costruzione di un sistema informatizzato di gestione dei dati. Allestimento del programma formativo (pratico, teorico) da rivolgere a ostetriche, citoscreener/anatomo patologi e ginecologi/colposcopisti. Realizzazione della campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione generale e della popolazione target. Allestimento dei centri di primo e secondo livello e test sulle procedure. Invito attivo della popolazione bersaglio Controlli logico-formali della base-dati Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità e monitoraggio di indicatori di qualità del trattamento del carcinoma mammario (Schede 3.003 e 3.004). Supporto ai programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate e sulla valutazione dei casi di intervallo, in collegamento con il Centro di riferimento regionale per la qualità nello screening mammografico (CRR). Analisi della distribuzione dei valori tra programmi, feedback ai Dipartimenti, utilizzo per il miglioramento della qualità. 267 Programma di attività 2010 Proseguimento dei progetti di monitoraggio dei dati sul trattamento SQTM in ambito GISMA e nei programmi di screening della Regione Piemonte. Anche in collegamento con il progetto di rete oncologica (finanziamento regionale), con il progetto San Paolo e con il Master in senologia dell'Università di Torino: proseguimento del progetto regionale sugli esiti estetici della chirurgia mammaria. Elaborazione dei dati del progetto multicentrico di assicurazione di qualità a Torino, Trapani, Lecce, Udine. Database per la valutazione dei programmi di screening mammografico (Scheda 3.012). Nel 2010 proseguirà l’attività entro il Network europeo di screening (ECN), sull’analisi degli indicatori di performance dello screening in Europa raccolti attraverso dati aggregati. A livello italiano, proseguirà il progetto di datawarehouse nazionale sugli screening oncologici, con finanziamento del Ministero della Salute (PIO e Legge 138), coordinato dal CPO Piemonte. Partecipazione allo studio multicentrico sulla valutazione dell'impatto dello screening mammografico, e studi di valutazione dell’impatto dello screening regionale piemontese (Scheda 3.016). Aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella, costruito in collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 2004 e 2005. Il database viene utilizzato anche per indagini di Epidemiologia Clinica (si vedano schede relative, progetto San Paolo) in particolare sulla sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza (specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è responsabile dell’analisi sui carcinomi in situ. Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione dell’efficacia dello screening sigmoidoscopico nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) (Scheda 3.005) Verrà completato il follow-up e verrà preparato e sottomesso per la pubblicazione il rapporto sui risultati del follow-uo a 10 anni di incidenza e mortalità. Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (studi SCORE2 e SCORE 3) (Scheda 3.008 e 3.011). Verrà completata l’analisi dei dati relativi all’incidenza di cancri intervallo nei diversi bracci e dell’impatto di strategie di screening che combinano FS e FOBT. Verrà preparato e sottomesso per la pubblicazione un lavoro relativo al confronto dell’inicdenza dei cancri intervallo Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali (Scheda 3.025) Verrà completato il reclutamento e saranno effettuate le analisi dei campioni presso il centro di Firenze. Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la sigmoidoscopia (Scheda 3.026) Completamento degli studi preliminari per la messa a punto delle metodiche diagnostiche con CAD. Avvio del reclutamento per lo studio principale. EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA INTRODUZIONE L’attività dell’articolazione ‘Epidemiologia Eziologica’ è mirata allo studio dei fattori di rischio cancerogeno di maggiore rilievo per la popolazione piemontese. Gli studi riguardano sia associazioni note tra neoplasie ed agenti cancerogeni (ad es. mesotelioma ed amianto, fumo e tumori polmonari) sia gli effetti di agenti il cui ruolo cancerogeno è accertato ma meno ben conosciuto (come le radiazioni U.V. ed i fattori fenotipici per i tumori cutanei) o soltanto sospettato (come elementi della dieta, gas di scarico o campi magnetici ELF). L’ambito d’indagine è prevalentemente orientato alla misura degli effetti cancerogeni alle basse intensità d’esposizione. 268 Programma di attività 2010 Sono state inserite linee di ricerca su neoplasie la cui eziologia non è sufficientemente nota, come ad esempio i tumori del testicolo e negli ultimi anni anche indagini sugli effetti tardivi e sulla sopravvivenza dopo diversi tipi di neoplasia. Queste ultime indagini sono inserite in questo settore quando l’obiettivo principale non riguarda la semplice descrizione o la valutazione degli aspetti organizzativi ma considera invece i possibili determinanti individuali (biologici o di esposizione) della prognosi e degli effetti tardivi. In ultimo vanno considerate le linee di ricerca che non sono relative a malattie oncologiche ma sono di interesse per aspetti metodologici o generali. STUDI SUGLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO E STUDI SULL’INCIDENZA DI MESOTELIOMA. Questi studi sono orientati ad approfondire le conoscenze sulla patologia associata all’esposizione ad amianto in Piemonte ed a riconoscere i fattori di rischio ambientali e lavorativi per il mesotelioma maligno. I sottoprogetti comprendono: Studi caso controllo sui Mesoteliomi Maligni ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto. (Schede 4.001 e 4.002). Le linee di ricerca includono uno studio caso controllo sul mesotelioma maligno nei diversi comuni della ASL 21 (Scheda 4.002), l’aggiornamento di studi di coorte sugli esposti nella produzione di cemento amianto e le loro mogli (Scheda 4.002) e l’applicazione di metodologie di valutazione spaziale del rischio di mesotelioma (Scheda 4.001). Relativamente all’aggiornamento di studi di coorte, è completato l‘aggiornamento del follow-up al dicembre 2008 e sono in corso le analisi statistiche, anche in modo collaborativo con analoghi studi nazionali ed internazionali. In questo modo sarà possibile aggiornare il profilo di rischio per questo gruppo di esposti, particolarmente rilevante in Piemonte. Lo studio caso controllo è nella fase di analisi dei dati. Al termine riprenderà anche l’analisi della distribuzione spaziale dei mesoteliomi della pleura, che sarà mirata al riconoscimento di cluster di malattia. Lo studio caso controllo (Scheda 4.002) inoltre fornisce una base di popolazione all’indagine sulla biologia molecolare del mesotelioma maligno (Scheda 4.023) ed allo studio sull’associazione con il virus SV40. Entrambe le indagini sono in corso. Per quanto riguarda l’indagine sulla biologia molecolare del mesotelioma maligno, si prevede di partecipare ad un consorzio internazionale e di completare le analisi con GWAS. Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (Scheda 4.003). Obiettivi: analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte, raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza. Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. L’attività afferisce al Registro nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) di cui il Registro è centro operativo per il Piemonte. L’attività di rilevazione viene svolta in modo continuativo mentre le analisi dei dati vengono effettuate ad intervalli di 2-3 anni. E’ stata completata la rilevazione per il periodo fino al 2007. Sono stati preparati quattro report scientifici, anche in collaborazione con il ReNaM. Nel 2010 verrà continuata l’attività di analisi e di rilevazione. PROGRAMMA SULLA VALUTAZIONE DEI DATI DI EPIDEMIOLOGIA GEOGRAFICA Il programma prevede la messa a punto e l’utilizzo di tecniche di analisi dei dati geografici per la definizione di aree a rischio elevato per neoplasia o altre malattie. Epidemiologia geografica: acquisizione delle metodologie di analisi spaziale in corso di sviluppo e applicazione a scopo descrittivo alle basi di dati correnti. (Scheda 4.026). Con questo progetto si intende acquisire la conoscenza delle più aggiornate metodologie di analisi spaziale impiegate correntemente in epidemiologia geografica, per applicarle alle basi di dati di statistiche sanitarie correnti disponibili alla nostra unità, in modo da permetterne un migliore sfruttamento a scopo descrittivo. Nel 2010 l’analisi sarà limitata alla risposta a domande sulla distribuzione del rischio neoplastico in Piemonte. STUDI SU EZIOLOGIA ED EFFETTI TARDIVI DEI TUMORI INFANTILI. Il programma comprende i seguenti sottoprogetti: 269 Programma di attività 2010 Studio Multicentrico Italiano sull'eziologia dei Tumori Infantili Linfoemopoietici e dei Neuroblastomi (SETIL). (Scheda 4.009). Lo studio è condotto in diverse regioni italiane e sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. S’intende indagare sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi, delle eventuali sinergie tra i fattori di rischio e stimare quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono in corso le analisi statistiche. I risultati dello studio saranno completati nel 2010. Studio internazionale sull’incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile (Scheda 4.040) Lo studio sul rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica costituita dai dati di 13 registri tumori raccolti presso l’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione è concluso e nel 2010 sarà completato anche il piano di pubblicazioni, con la redazione dell’ultimo dei tre articoli scientifici sui secondi tumori dopo diversi tipi di neoplasia, dedicato ai secondi tumori dopo un tumore solido extracerebrale. E’ in corso l’analisi del rischio di secondo tumore nella coorte del Registro dei Tumori infantili del Piemonte. GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche (Scheda 4.042). Lo studio multicentrico coordinato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) mira ad indagare il rischio di tumore mammario associato alla irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche genetiche. Verranno raccolte informazioni anamnestiche e sulla terapia dei casi di tumore mammario e di controlli in modo da misurare l'effetto dell'esposizione a radiazione ionizzante sul rischio di tumore mammario, anche tenendo conto dell'interazione con mutazioni genetiche relativamente rare. Un obiettivo supplementare consiste nell'indagine dei possibili modificatori di effetto, quali fattori legati alla vita riproduttiva e terapie citostatiche. Sono in corso presso la IARC le analisi dati. MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l’infanzia e l’adolescenza: uno studio multicentrico internazionale. (Scheda 4.061). Si intende indagare le potenziali associazioni tra diversi fattori ambientali, in particolare radiofrequenze e campi elettromagnetici a bassissima frequenza, e i tumori cerebrali nei giovani, con uno studio di tipo caso controllo multicentrico nazionale, condotto in quattro regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna) ed internazionale, condotto in 13 Paesi europei ed extra-europei. Lo studio prevede di reclutare circa 2000 casi tra i 10 e i 24 anni e 4000 controlli in tre anni (2010-2013). Il protocollo dello studio è stato definito. Il questionario è stato completato e testato in tutti i paesi partecipanti. La raccolta dati inizierà nel 2010. RISCHI CANCEROGENI PER IL POLMONE Il programma prevede la valutazione del rischio di tumore polmonare da fumo passivo, occupazione ed altri fattori. Il piano di lavoro è stato in gran parte completato e nel 2010 saranno preparate le ultime pubblicazioni previste. Studi sulla salute respiratoria nell’infanzia e l’esposizione a fattori di rischio ambientali (inquinamento atmosferico ed indoor, fumo di tabacco), individuali, sociali, (Scheda 4.022). Si tratta di un’indagine che prosegue l’attività promossa con lo studio SIDRIA (Studi Italiani Sui Disturbi Respiratori nell’infanzia e l’Ambiente), inserendo ulteriori quesiti scientifici. La raccolta dati è stata conclusa, e sono stati pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali i primi risultati relativi alla valutazione degli andamenti temporali dell’asma e delle allergie in età pediatrica in Italia e all’associazione tra la salute respiratoria infantile e l’esposizione ad alcuni fattori di rischio indagati attraverso lo studio. Sono attualmente in corso le analisi dei dati e le predisposizioni di articoli per la pubblicazione su riviste scientifiche nazionali ed internazionali su ulteriori quesiti scientifici. 270 Programma di attività 2010 PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE. Il programma comprende indagini per la quantificazione del rischio cancerogeno da attività lavorativa. Oltre agli studi sotto elencati concorrono a questo programma gli studi sull’esposizione ad amianto e quelli sull‘eziologia dei tumori vescicali, polmonari e di altre sedi. Studio di coorte sui lavoratori di un’industria della gomma. (Scheda 4.021). Si tratta di uno studio di coorte di uno stabilimento dell’industria della gomma attivo dal 1960 circa. E’ stato condotto il follow-up di mortalità ed è stato avviato il linkage con il registro delle diagnosi istologicamente confermate di neoplasia delle vie urinarie, disponibile presso alcuni ospedali. Sono in corso le analisi statistiche relative alla mortalità ed allo studio caso controllo. Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica (Scheda 4.051). Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono quelli di indagare il ruolo di fattori di rischio genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica, analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. Lo studio caso-controllo è condotto in tre reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in due reparti medici e chirurgici dell’ospedale San Giovanni Battista di Torino per il reclutamento dei controlli. Il materiale biologico prelevato, viene inviato, al laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Institute for Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal Prof. Giuseppe Matullo per le analisi. L’attività è in corso. Synergy (Scheda 4.053). L’obiettivo é studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto, IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione mediante costruzione di una matrice quantitativa esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione (quali Colchic e Mega). Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione alla raccolta di database di esposizione per l’Italia. E’ stato raccolto il database pooled dei casi e dei controlli, presso la IARC. E’ in corso l’analisi dei dati. Aggiustamento Bayesiano empirico per confronti multipli (Scheda 4.044). La variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione dei veri (ignoti) rischi relativi. Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità. I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma non Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research, Massey University, Wellington, Nuova Zelanda. Ulteriori applicazioni: studio caso-controllo di popolazione per la stima del rischio occupazionale sul tumore del polmone in Italia; studi occupazionali e genetici che comportano confronti multipli. Lo studio è in corso. Tumori professionali nella popolazione residente nell'ASL Verbano-Cusio-Ossola (Scheda 4.059). Si intende valutare l’associazione tra tumori di determinate sedi ed impiego in attività industriali nella popolazione residente nella ASL Verbano Cusio Ossola, secondo il modello OCCAM. Le sedi tumorali in studio sono in prima istanza quelle più chiaramente in relazione ad esposizioni professionali: polmone, pleura, laringe, naso e seni paranasali, fegato, tessuti molli, sistema linfatico ed emopoietico. Studio commissionato dalla ASL Verbano Cusio Ossola. Sono stati acquisiti tramite la ASL che li detiene i dati necessari all'identificazione dei casi (dimissioni) e dei controlli (anagrafe sanitaria). 271 Programma di attività 2010 PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO PER LA CUTE Queste neoplasie sono in aumento in tutti i paesi occidentali, in relazione a fattori di vita e di lavoro ed è importante definire i gruppi a maggior rischio, anche al fine d’interventi preventivi. Il programma si compone di: Studio GEM sulla suscettibilità genetica nella eziologia dei melanomi. (Scheda 4.018). Lo studio intende misurare il ruolo della suscettibilità genetica indagando i casi di melanoma multiplo, confrontati con i casi di melanoma non multiplo. Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno realizzando varie analisi dei dati raccolti. Numerosi articoli sono stati pubblicati ed altri sottoposti per pubblicazione. E’ in corso la seconda fase del progetto consistente nello studio di sopravvivenza dei casi in relazione al profilo genetico. Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l’individuazione di gruppi ad alto rischio (Scheda 4.031). Si intende studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità. Dal punto di vista analitico si prevede la determinazione biochimica di un campione di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2, con metodi atti ad individuare marcatori feomelanici. Nella fase iniziale si è valutata la riproducibilità del metodo HPLC per la determinazione delle feomelanine, con esito negativo. Si è quindi optato per la determinazione indiretta con metodo spettrofotometrico ad UV. Sono stati pubblicati due articoli scientifici ed è in corso di preparazione un terzo articolo. In corso le analisi di laboratorio presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole – Sezione di Biella. STUDI SUGLI EFFETTI DELLA DIETA E DI FATTORI LEGATI ALLO STILE DI VITA Coorte di nascita basata su web (Scheda 4.033). Obiettivo del progetto è costruire una coorte di nascita basata su web che recluti in Piemonte (con particolare riferimento alla città di Torino) ed in Italia. La coorte e’ reclutata su base volontaria tra le donne in gravidanza che abbaiano accesso ad Internet. E’ stato condotto uno studio pilota nella città di Torino tra il 2005 ed il 2008 che ha visto la partecipazione di 2.000 donne. Visti i risultati favorevoli lo studio viene ora esteso al resto del Piemonte e, tramite publicizzazione via siti internet e forum, al resto di Italia. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche, sia attive che passive. Per partecipare le donne devono connettersi al sito web dello studio e compilare on-line il primo questionario. Due ulteriori questionari sono compilati, sempre on-line, 6 mesi dopo il parto e 18 mesi dopo il parto. Le donne ed i loro figli saranno seguiti con follow-up attivo e passivo (Schede di Dimissione Ospedaliera, Registro Tumori) per almeno 18 anni. Il reclutamento è in corso. Alimentazione e rischio di cancro. Studio Prospettico– EPIC. (Scheda 4.004). Il progetto ha l’obiettivo principale di studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche e l’obiettivo collaterale di studiare le interazioni geni-ambiente nell’eziologia dei tumori. Lo studio s’inserisce nei programmi di indagine ed intervento sulle abitudini alimentari promossi dalla Regione Piemonte. L’indagine multicentrica comprende 400.000 soggetti volontari residenti in 9 paesi europei, di cui circa 47.000 in Italia. In particolare sono in corso: il follow-up in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte, uno studio finanziato dall’AIRC sui polimorfismi metabolici e gli addotti di DNA in un campione di soggetti della coorte, l’applicazione delle tabelle sui consumi alimentari dei piemontesi e dei residenti nelle altre aree italiane. Saranno prodotte informazioni sui consumi di alimenti e sull’assunzione di nutrienti (grassi, zuccheri, proteine) e micronutrienti (vitamine, selenio, calcio, ecc.). E' in corso uno studio caso-controllo interno alla coorte su eventi cerebrovascolari e dieta. L’attività riferita a questo progetto proseguirà per i prossimi anni. Nel 2010 è previsto l’aggiornamento dei dati con questionario postale e la continuazione dell’attività di ricerca con pubblicazione di articoli scientifici. Studio Europeo Multicentrico sulle cause dei tumori rari. (Scheda 4.006). Lo studio ha l’obiettivo di identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare riferimento a fattori occupazionali. Sono compresi tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio, micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo, piccolo intestino) ed un gruppo di controlli in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per tutte le sedi in Italia e per i tumori ossei in Europa. La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2.000 casi e 4.000 controlli), sono stati 272 Programma di attività 2010 validati i dati raccolti, condotte le analisi e pubblicati i primi 15 articoli scientifici. Altri articoli sono in corso di stesura. Nel 2010 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati. Effetti a breve termine dell’introduzione del bando del fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero per infarto miocardico in Piemonte (Scheda 4.048). In seguito alla completa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito il fumo nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e discoteche. Diversi studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei primi mesi dopo la sospensione dell’esposizione a fumo. Il progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte dall’introduzione della legge, utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della Regione Piemonte dal 2001 al 2006. Lo studio è in corso, nel 2010 saranno completare analisi dei dati e pubblicazione dei risultati. Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave (Scheda 4.045). Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità. Sono state raccolte le ultime residenze note sulla cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale e le cause di morte dei deceduti. Due lavori sono stati pubblicati nel 2008. L’attività di analisi dati è in corso. L’aggiornamento del follow-up è previsto nel 2011. Studio di coorte su pazienti affetti da obesita’ severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe, Piancavallo (Scheda 4.050). L’obiettivo è descrivere morbosità e mortalità di una larga coorte di pazienti affetti da obesità severa o complicata. Identificare i fattori predittivi di morbosità e mortalità. Valutare l’efficacia dei trattamenti. E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in DayHospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte include i pazienti di età superiore ai 18 anni nella cui scheda di dimissione ospedaliera (SDO) fosse presente una diagnosi di “obesità”; consiste in 10.828 individui, dei quali 2.490 risultavano residenti in Piemonte al momento del ricovero indice. Nella pressoché totalità dei casi trattasi di obesità grave o comunque complicata. Attualmente è in corso uno studio sulla frequenza e sui costi dei ricoveri ospedalieri, di cui sono in corso le analisi. PROGRAMMA SUI TUMORI DELL'APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE E FEMMINILE Tumori dell’endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA (Scheda 4.025). Si tratta di uno studio caso-controllo collaborativo internazionale sui possibili fattori causali per i tumori dell’endometrio, abitudini alimentari e storia riproduttiva, condotto a Torino ed a New York, dove vi è una quota di donne migrate dall’Italia. Le principali ipotesi sottoposte a indagine riguardano le possibili differenze in abitudini alimentari, indice di massa corporea (bmi) e abitudini riproduttive dalle donne migranti rispetto alle non-migranti; indagare sul ruolo opposto svolto dall’obesità e dalle abitudini alimentari mediterranee e sul ruolo di polimorfismi metabolici che interagiscono con i fattori di rischio nel condizionare l’occorrenza di tumori dell’endometrio. Il reclutamento è completato, le analisi sono in corso. Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo screening mammografico – FRICAM (Scheda 4.030). Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il modello di Gail. Lo studio si basa su di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sull'alimentazione, abitudini di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una mammografia di screening. Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. Il reclutamento è completato, le analisi sono in corso. Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali preneoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento (Scheda 4.046). Si intende analizzare lo stato 273 Programma di attività 2010 fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze virali integrate. Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16 DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRT-PCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. Lo studio è in corso. Studio caso-controllo sul tumore del testicolo in Piemonte (Scheda 4.054) La ricerca sulle cause del tumore del testicolo si è concentrata soprattutto su esposizioni che agiscono in utero, con risultati contrastanti. Sta però emergendo che fattori post-natali e genetici hanno un ruolo importante. In particolare, il periodo della pubertà è stato identificato come una possibile finestra temporale di suscettibilità. Gli obiettivi sono: 1) studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà 2) studiare fattori genetici mediante due approcci: a) studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e problemi di fertilità; b) contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo coordinato dal National Cancer Institute americano. Ci attendiamo di reclutare complessivamente 700 casi e 700 controlli. Lo studio è in corso. Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata (Scheda 4.039). Lo studio intende valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC, RASSF1a, GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare attenzione a sopravvivenza e stadio del tumore. Saranno seguite nel tempo due coorti di 250 pazienti ciascuna diagnosticati presso l’Anatomia Patologica dell’Ospedale Molinette per mortalità per tutte le cause e mortalità per tumore della prostata. La prima coorte comprenderà pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione del PSA), mentre la seconda coorte comprenderà pazienti diagnosticati dopo l’introduzione del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati saranno eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono stati raccolti i blocchetti di tessuto in paraffina; le analisi di laboratorio, il follow-up della coorte e le analisi statistiche sono state condotte. E’ in corso la preparazione dei reports scientifici. Identificazione di Biomarcatori tumorali del Carcinoma Prostatico eredo-familiare (Scheda 4.036). Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri bio-tumorali, gli assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario, familiare e sporadico. Lo studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella iniziazione/progressione tumorale, le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il coinvolgimento della instabilità genetica microsatellitare (MIN) nei meccanismi di progressione. Si tratta di uno studio caso-controllo multicentrico. Lo studio si articolerà in 3 fasi. Saranno inclusi almeno 122 casi con nuova diagnosi di CaP eredo-familiare ed almeno 244 controlli affetti da CaP sporadico, in due anni. I campioni tissutali saranno rivalutati per la definizione di istotipo, grading, volume tumorale, attività proliferativa ed apoptotica, espressione del recettore per gli androgeni ed espressione genica, alterazioni strutturali e/o numeriche di cromosomi e MIN. Predefiniti polimorfismi saranno studiati dal sangue periferico. E’ in corso l’analisi dei dati. Metilazione del DNA nel tessuto prostatico non tumorale come marker di sviluppo e progressione del tumore della prostata (Scheda 4.060). Il test del PSA per il tumore della prostata è associato a bassa specificità e sensibilità e spesso non riesce a distinguere i tumori aggressivi da quelli indolenti, risultando in problemi di aumento del numero di biopsie, sovra-diagnosi e sovra-trattamento. In questo studio si vuole analizzare il pattern di metilazione genica nelle biopsie prostatiche negative per tumore della prostata prelevate almeno tre mesi prima della diagnosi di tumore per capire se questo sia un marker di sviluppo e progressione tumorale. L'obbiettivo è di arruolare almeno 150 casi e 150 controlli appaiati. Per entrambi i prelievi per i casi ed i controlli estraiamo il DNA dai blocchetto di tessuto fissato in paraffina. Lo stato di metilazione è valutato con PCR specifica per la metilazione (MSP) dopo modificazione con bisolfito. Il pattern di metilazione è confrontato tra i casi ed i controlli e tra la prima e la seconda biopsia. 274 Programma di attività 2010 PROGRAMMA SUI TUMORI DELLE VIE AERODIGESTIVE SUPERIORI Studio Multicentrico Europeo sulle cause dei tumori del capo collo. (Scheda 4.028). Lo studio è iniziato nel 2003 per ritardi nella disponibilità di fondi e la rilevazione dati è stata condotta per il periodo 2003-2005. Sono stati inclusi 2.500 casi e 2.500 controlli in 9 aree di 7 paesi europei. La componente italiana è rappresentata dal CPO Piemonte, dal Centro di Riferimento di Aviano e dall’Università di Padova. Obiettivi dello studio sono identificare fattori di rischio per i tumori del capo collo (laringe, faringe, cavo orale, esofago) con particolare riferimento all’interazione tra fattori ambientali e fattori genetici. I geni potenzialmente coinvolti nei tumori del capo collo saranno studiati in casi e controlli. L’elenco dei geni studiati include geni coinvolti nel metabolismo dell’alcool (es. ADH2 e ADH3), i geni dell’acetaldeide deidrogenasi (es. ALDH2) ed i geni del citocromo P450 (es. CYP2E1). I casi e i controlli saranno inoltre studiati per i geni potenzialmente coinvolti nel metabolismo del tabacco (es. GSTM1, NAT1 e NAT2) così come i geni coinvolti nel riparo DNA (es. XRCC1). Una banca biologica di globuli rossi, plasma, leucociti e tessuto tumorale sarà inoltre creata per testare future ipotesi che riguardino la suscettibilità genetica dei tumori capo collo e ipotesi riguardanti biomarkers della dieta. La raccolta dati e le analisi sono terminate, con il raggiungimento degli obiettivi sia a livello italiano che europeo. E’ in corso la preparazione dei reports scientifici. Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza prognostica in tumori della laringe e ipofaringe (Scheda 4.037). Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di secondi tumori primari e valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV). Nell’ambito di una coorte europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla laringe-ipofaringe, sono stati selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono state concluse le prime analisi di laboratorio e sono in corso le fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi e l’elaborazione dei dati. STUDI SU ALTRE MALATTIE MA DI RILEVANZA METODOLOGICA Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare in pazienti oncologici trattati con difosfonati (Scheda 4.049). Lo studio intende identificare possibili fattori predisponenti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in pazienti trattati con difosfonati. I casi di ONJ sono identificati all’interno della rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta con screening attivo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano cominciato il trattamento con difosfonati nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di rischio sono ottenute dalle cartelle cliniche. Lo studio è in corso. Frequenza ed infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV (Scheda 4.055). Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente infettivi. Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi: 1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate; 2. condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA; 3. valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti ; 4. valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti; 5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi. Lo studio è in corso. 275 Programma di attività 2010 Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (Scheda 4.056). Lo studio intende riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea), in particolare stimando la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. L’attività inizierà nel 2009, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Dipartimento di controllo della tubercolosi, Ginevra). Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare l’impatto dell’immigrazione e delle misure di prevenzione (Scheda 4.057). Lo studio intende sviluppare un modello dinamico della trasmissione della tubercolosi in un'area a bassa incidenza, come la Regione Piemonte, ma soggetta ad una crescente spinta migratoria da paesi ad elevata incidenza di infezione e malattia. I risultati dello studio saranno utilizzati per integrare strategie di prevenzione e controllo dell'infezione e malattia tubercolare. Il modello proposto potrà essere utilizzato in aree geografiche soggette ad analoghi fenomeni demografici. Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico (Scheda 4.058). Il progetto prevede l’avvio di uno studio di coorte multicentrico per valutare gli effetti a lungo termine sulla salute in età adulta e pediatrica dell’inquinamento atmosferico, e la messa a punto ed applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti. Il progetto prevede sul breve periodo il completamento delle campagne di monitoraggio per la costruzione dei modelli spaziali per la stima dell’esposizione ad inquinanti. EPIDEMIOLOGIA CLINICA L’articolazione si propone di avviare e consolidare diverse linee di ricerca che riguardano la conduzione di indagini di epidemiologia clinica, il trasferimento della ricerca nella pratica (linee-guida) e la valutazione della qualità dei servizi sanitari. ANALISI DI DATI CORRENTI Analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) a fini di programmazione della Rete Oncologica regionale e di valutazione dell’attuale assistenza oncologica in regime di ricovero (Scheda 5.001). Obiettivi 1.1 Monitoraggio della qualità dei dati clinici delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per ospedale, con particolare riguardo alla compilazione e codifica dei casi oncologici; 1.2 Calcolo dei tassi di ospedalizzazione/trattamento per tipo di neoplasia, su base residenziale; 1.3 Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; 1.4 Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nella Rete Oncologica, per tipo di neoplasia; 1.5 Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; 1.6 Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). 1.7 Utilizzo di sistemi automatici di classificazione dei ricoveri orientati alla descrizione della gravità clinica (APR-DRG, Disease Staging) per analisi di sopravvivenza e di valutazione della qualità dei trattamenti che tengano conto dello stadio clinico alla diagnosi e delle comorbità. 1.8 Analisi delle Prestazioni Ambulatoriali (PA) di radioterapia erogate in Piemonte e stima dei tassi di utilizzo da parte dei residenti in Piemonte; 1.9 Attribuzione alle PA di radioterapia erogate ai pazienti oncologici della diagnosi attraverso linkage con le SDO; 1.10 Ricostruzione delle storie assistenziali dei pazienti residenti in Piemonte per specifiche patologie oncologiche (tumore della mammella, tumore del polmone, tumore del colon retto, tumore della prostata); 276 Programma di attività 2010 1.11 Integrazione delle prestazioni di accesso in Pronto Soccorso e di visita ambulatoriale (CAS, GIC) nella ricostruzione del percorso assistenziale dei pazienti oncologici e nel monitoraggio della rete oncologica; 1.12 Produzione, di reports periodici (quadrimestrali) sull'attività oncologica svolta a livello regionale, in base alla organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale Regione) e pubblicazione sul sito CPO www.cpo.it Metodi Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per descrivere i fenomeni di interesse. L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto, in particolare dal 2000, un livello di completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che permette di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati. L’analisi dell’archivio di Prestazioni Ambulatoriali di radioterapia (gruppo a146: Prestazioni di radioterapia, cod. 92.2), disponibile in modo completo dall’anno 2000, permette a sua volta di: stimare il fabbisogno regionale; valutare la capacità di risposta della rete di servizi rispetto alla domanda; valutare l’appropriatezza del servizio erogato rispetto ad alcune patologie oncologiche (colon retto, mammella, polmone), attraverso la valutazione della tipologia di trattamento somministrato e l’appropriatezza dello stesso rispetto a quanto previsto dalle linee guida regionali e dalle evidenze scientifiche; valutare la capacità di ciascun servizio di garantire ai propri utenti il raggiungimento degli standard di qualità previsti attraverso alcuni idonei indicatori. Le analisi dei percorsi assistenziali vengono condotte rispetto a due livelli: regionale e torinese. Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di interventi ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali. Questa analisi, concordata con l’Osservatorio Epidemiologico della regione Veneto, è attualmente in corso ed un articolo sarà sottoposto per pubblicazione verso la metà del 2010. Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento (Scheda 5.005). Questo progetto ha ricevuto un finanziamento nell’ambito del bando sulla ricerca sanitaria finalizzata regionale del 2006. Obiettivi 1. Includere nelle analisi delle dimissioni ospedaliere valutazioni sulle differenze sociali nella tempestività dei ricoveri, nell’accesso a trattamenti di elezione (interventi chirurgici, radioterapia), nella mortalità ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle riospedalizzazioni evitabili, anche attraverso l’impiego di strumenti di classificazione automatica della gravità clinica; 2. contribuire a mantenere l’interesse per questo tipo di analisi e documentare le potenzialità di utilizzo dei dati sociodemografici previsti sulla SDO; 3. valutare il ruolo di variabili socioeconomiche sulla tempestività della diagnosi, sul tipo di trattamento e sulla sopravvivenza per i principali tumori, aggiustando i confronti per stadio e comorbidità; 4. analizzare gli studi di clinical audit, condotti per stimare l’impatto delle linee guida aziendali e regionali sull’appropriatezza, in relazione ad indicatori di tipo socioeconomico; 5. analizzare l'associazione tra condizioni socio-economiche e l’origine geografica della famiglia (con particolare interesse per gli immigrati da paesi extra comunitari) con esposizioni a fattori di rischio (fumo di tabacco, smog, condizioni abitative, alimentazione, sport) in un campione di bambini/ragazzi residenti a Torino (SIDRIA-2); Metodi La messa a punto dei modelli di analisi (definizione degli indicatori di posizione sociale definibili a partire dai dati della SDO, gli indicatori di processo e di esito dell'assistenza) sarà basata su elaborazioni condotte sull'archivio storico delle dimissioni ospedaliere dell'ASO Molinette per la maggior disponibilità di dati clinici (6 diagnosi e 6 interventi/procedure dal 1995) e per la qualità generale dei dati rilevati. I sistemi di classificazione adottati per definire sia misure di esito (gravità, tempestività del ricovero), sia per standardizzare i confronti tra categorie sociali sugli esiti sono il Disease Staging e gli All Patient Refined DRG. 277 Programma di attività 2010 Per specifiche categorie di pazienti verranno eseguiti follow-up dopo la dimissione per studiare l'occorrenza di nuovi ricoveri e la sopravvivenza. Nel corso del 2008 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare eventuali differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione ad indicatori socioeconomici. Nel corso del 2010 sarà completata l’analisi sugli studi di clinical audit disponibili, mirata a valutare eventuali differenze di modalità di accesso e di appropriatezza dell’assistenza ricevuta in relazione ad indicatori socioeconomici. Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord-Est (Scheda 5.009). La fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria. Metodi Analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia, della persona ed alla residenza. L’analisi sarà mirata in particolare allo studio della migrazione sanitaria verso altre regioni, fenomeno che interessa circa il 20% dei ricoveri di residenti nell’area. L’applicazione delle linee guida sarà monitorata con l’applicazione degli indicatori proposti dal gruppo linee guida, basandosi in particolare sulle informazioni raccolte con i sistemi di gestione routinaria del paziente oncologico. Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante Nord-Est. Analisi dei dati rilevati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (Scheda 5.017). Il progetto è in corso (avviato nel 2005) e rientra nell’attività svolta periodicamente, con relazioni biennali. La fase pilota del progetto è conclusa e l'attività continuerà come attività ordinaria. Metodi: Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; - Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel PSR, per tipo di neoplasia; - Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base residenziale; - Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; - Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova organizzazione della Rete Oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale regione, altre regioni). - Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA Progetto di ricerca - intervento triennale: la qualità in oncologia (Scheda 5.008). Obiettivi Nella Regione Piemonte è nella fase operativa il progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica secondo il modello della rete. In quest’ambito, è stato avviato ed è in fase avanzata di realizzazione un progetto di elaborazione di Linee-Guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle migliori Linee-Guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie più frequenti, i tumori del colon-retto, del polmone e della mammella. Queste Linee-Guida costituiscono uno degli elementi di forza del progetto di attuazione della Rete Oncologica. Nel presente progetto proponiamo una serie di ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la Rete Oncologica Piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto: una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidencebased Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza; 278 Programma di attività 2010 la messa a punto di un sistema computerizzato, sperimentato entro la rete dei tumori rari, per facilitare e rendere più rapida l’acquisizione entro le Linee-Guida dei risultati della ricerca; l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screening, del raggiungimento di obiettivi di qualità; la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche; l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca); l’identificazione degli ostacoli che si frappongono all’adozione delle Linee-Guida regionali da parte degli oncologi della rete; una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza. Il progetto è iniziato a dicembre 2002, ed è terminato dopo una proroga di un anno a dicembre 2006. A novembre 2007 è stato concluso il primo volume della relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella. I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della rete oncologica. Sono attese nel 2010 pubblicazioni relative al sottoprogetto sui dati correnti e a quello sul campione di cartelle cliniche. Proseguirà inoltre l’utilizzo dei dati campionari raccolti nell’ambito di questo progetto per la stima dell’incidenza e sopravvivenza in macro aree del Piemonte (scheda 2032). Centro di documentazione sull’Evidence-Based Medicine (Scheda 5.002). Obiettivi Selezionare, valutare criticamente ed archiviare letteratura clinica (rassegne sistematiche, metanalisi, linee guida, ecc.) da Internet, banche dati mediche (Medline, Embase, Cochrane Library) e altre fonti su argomenti oncologici e di altre specializzazioni mediche; Svolgere attività di consulenza/collaborazione/formazione, nei confronti di medici e di gruppi di progetto dell’ASO S. Giovanni Battista e della Rete Oncologica Regionale per la ricerca e la valutazione di documentazione clinica di buona qualità. Il Centro è riconosciuto come sezione locale del Centro Cochrane italiano e come centro di documentazione aziendale. Particolare attenzione viene dedicata alla ricerca bibliografica e alla valutazione della qualità metodologica di Linee-Guida cliniche e a rapporti di Technology Assessment disponibili via Internet e alla diffusione degli aggiornamenti della Cochrane Library. Nel corso del 2010 il programma di attività prevede in particolare: • l’aggiornamento delle linee guida sulla valutazione cardiologica pre-operatoria e la rettifica delle raccomandazioni sull’impiego dei beta bloccanti; • la preparazione di un articolo scientifico con i risultati dell’impatto delle linee guida sulla trasfusione di plasma; • la ripresa dell’attività del gruppo di lavoro per l’elaborazione di linee guida per la gestione delle iperglicemie nel postoperatorio di pazienti in nutrizione artificiale. Sperimentazione di un modello di razionalizzazione della assistenza oncologica in Regione Piemontesottoprogetto: Linee-Guida regionali per l'oncologia (Scheda 5.006). Obiettivi mettere a disposizione di clinici, amministratori e responsabili della programmazione alcuni strumenti finalizzati a migliorare l'appropriatezza dell'assistenza per tumori ad elevata incidenza (LINEE-GUIDA CLINICHE) e ad orientare decisioni di carattere più generale su quesiti rilevanti (rapporti di 'TECHNOLOGY ASSESSMENT'); sviluppare un servizio di informazioni sull'assistenza oncologica disponibile in Piemonte ad uso di cittadini e medici (LINEE-GUIDA per i pazienti, linea telefonica dedicata per i medici di famiglia) fornire un supporto di conoscenze cliniche, epidemiologiche e organizzative al programma di riorganizzazione della Rete Oncologica Regionale. L'intero progetto è stato elaborato sulla base di una valutazione di quanto previsto dal PSSR 1997-1999 relativamente all'oncologia e delle attività avviate sia in ambito regionale (Commissione Oncologica Regionale - COR, progettazione organizzativa della Rete Oncologica Regionale - ROR) sia a livello nazionale (programmi 279 Programma di attività 2010 ministeriali 'TRiPSS 2', sui metodi di implementazione di Linee-Guida cliniche, e 'introduzione della Evidence Based Medicine nel SSN', e dal Programma Nazionale Linee-Guida - PNLG - dell'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali). Il progetto deve pertanto svolgere una funzione di 'collegamento' tra le diverse attività avviate a vari livelli sul tema dell'assistenza oncologica, e di 'completamento' e di 'rinforzo' di progetti e attività in parte già programmati ed in parte da definire. Metodi Rapporti di Technology Assessment predisposizione di una griglia di valutazione dei documenti elaborati dalla COR per identificare e selezionare le priorità indicate revisione sistematica dei documenti e selezione di alcuni argomenti rilevanti tra quelli proposti dai sottogruppi della COR per ciascun tema selezionato verranno predisposti piani di lavoro specifici da parte dei relativi responsabili Linee-Guida valutazione dei documenti della COR per la parte clinica con griglia di valutazione AGREE definizione di requisiti formali, di contenuto e del metodo di produzione delle LG regionali ricerca di Linee-Guida metodologicamente valide ed aggiornate sui tumori selezionati confronto tra le raccomandazioni prodotte localmente con altre Linee-Guida revisione delle LG da parte dei sottogruppi della COR revisione esterna delle LG regionali ufficializzazione ed implementazione delle LG nei poli oncologici Le Linee Guida sono disponibili su www.cpo.it Nel corso del 2010 sono previsti: • Presentazione e diffusione delle LG regionali sul carcinoma della prostata • Pianificazione della valutazione di impatto delle LG regionali sul carcinoma della prostata • Preparazione di un articolo con i risultati della valutazione di impatto delle linee guida sul tumore del colonretto, attraverso l'analisi dei database disponibili (SDO, prestazioni ambulatoriali) e degli studi di clinical audit • Definizione di una metodologia sostenibile per l’aggiornamento di alcune LG già pubblicate, eventualmente in collaborazione con il Sistema Nazionale Linee Guida o con altre regioni interessate • Elaborazione del rapporto conclusivo con i risultati dell’analisi della tempestività della diagnosi e stadiazione dei principali tumori per i quali sono state prodotte LG regionali (progetto Dì7) Elaborazione delle LG regionali sull’uso dei difosfonati nel paziente oncologico. STUDI SPERIMENTALI Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco (Scheda 5.003). Si tratta di uno studio randomizzato che si propone di confrontare la frequenza di complicanze e la sopravvivenza tra linfoadenectomia standard (D1) e linfoadenectomia radicale (D2) per il tumore dello stomaco. Il reclutamento è terminato nel 2006. Nel 2008 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria, nel 2009 l’articolo è stato accettato per la pubblicazione. Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) (Scheda 5.011). Obiettivi Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e Tamoxifen a basso dosaggio è in grado di: mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di osteoporosi e di invecchiamento cerebrale; diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT. Metodi Primo contatto a livello dei tre centri di screening mammografico di Prevenzione Serena (S. Giovanni A.S., Molinette e S. Anna) attraverso la consegna alla donna di un opuscolo che descrive HOT. Se la donna risulta in menopausa e se effettua terapia ormonale sostitutiva o se ha intenzione di iniziarla è invitata a leggere l’opuscolo e a partecipare ad un colloquio di gruppo con altre donne interessate. Il contatto può 280 Programma di attività 2010 avvenire anche tramite il ginecologo o medico curante coinvolti nello studio, oppure presso i Centri Menopausa o le farmacie (collaborazione con Farmacia Amica). Colloquio presso i Centri Menopausa del S. Anna e del Mauriziano. Durante i colloqui verrà illustrato HOT alle donne, compilata la scheda di contatto e di eleggibilità, consegnato il consenso informato e eventualmente fissato l’appuntamento per la visita medica. Visita medica effettuata negli stessi centri in cui avviene il colloquio di gruppo a cura degli specializzandi in Ginecologia coadiuvati dagli assistenti di ricerca. La donna verrà sottoposta a valutazione clinica completa (anamnesi ed esame obiettivo) e ecotomografia transvaginale. L’ingresso in HOT può avvenire soltanto se è disponibile durante tale visita l’esito della mammografia eseguita. Vengono compilate le relative schede al trials. Gli assistenti di ricerca provvederanno alla randomizzazione e consegna del farmaco per un fabbisogno di 7 mesi fissando l’appuntamento per il follow-up semestrale. Follow-up semestrale e annuale. Lo studio ha avuto inizio a Torino nel 2003 ed il reclutamento è terminato nel 2006. Nel 2010 proseguiranno il follow-up sui soggetti reclutati. Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia (Scheda 5.016). Obiettivi Il progetto prevede l'istituzione e l'avvio di un centro di epidemiologia clinica specificamente orientato alla promozione di studi indipendenti nell'ambito della Rete Oncologica regionale, con compiti di progettazione, conduzione ed analisi di trials clinici in oncologia, come estensione dell'attività del Centro di Riferimento regionale per l'epidemiologia e la Prevenzione Oncologica (CPO). Il centro ha una duplice funzione: di riferimento regionale, per la formazione sui clinical trials, per il disegno, il coordinamento e l'analisi di studi collaborativi nell'ambito della Rete Oncologica; di centro di servizio aziendale, per gli aspetti epidemiologici e statistici a supporto dei gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento agli studi delle unità presenti nel COES (Centro Oncologico ed Ematologico Subalpino). Gli obiettivi specifici del centro sono: a) obiettivi regionali: promuovere la formazione sulla ricerca clinica orientata ai problemi di sanità pubblica nella Rete Oncologica Regionale; coordinare un progetto dimostrativo di ricerca clinica sperimentale che coinvolga le strutture della Rete Oncologica, dalla scelta del problema all'utilizzo dei risultati. b) obiettivi aziendali: collaborare nell'impostazione, conduzione ed analisi di sperimentazioni cliniche originali in campo oncologico nelle quali siano coinvolti gruppi di ricerca aziendali, con particolare riferimento ai progetti sviluppati dalle unità operanti nel COES; svolgere una funzione di servizio per gli aspetti epidemiologici e statistici nei confronti dei gruppi di ricerca aziendali già partecipanti a sperimentazioni cliniche. Metodi Per quanto riguarda l'attività formativa, saranno realizzati corsi specifici sulla metodologia dei RCT, aperti a medici ed infermieri della Rete Oncologica Regionale. Per l'identificazione di uno o due progetti considerati ad elevata priorità, che rappresenteranno i protocolli dei progetti dimostrativi, saranno organizzati incontri con un gruppo di lavoro che comprenderà, oltre ai responsabili dei poli oncologici regionali, figure ritenute importanti per dare un giudizio di rilevanza e di priorità nell'ambito della Rete Oncologica (es. rappresentante dei Direttori Sanitari, dell'Assessorato, di gruppi di volontariato e di associazioni di pazienti), utilizzando se necessario, tecniche strutturate per il raggiungimento del consenso. STUDI DI VALUTAZIONE DI QUALITA’ Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica. (Scheda 5.019). Nell’ambito degli studi di epidemiologia clinica si è dato sviluppo teorico e applicazione empirica alle metodologie di analisi dei costi e alla valutazione economica delle prestazioni sanitarie. 281 Programma di attività 2010 In particolare, l’attività progettuale è stata incentrata sui seguenti tre principali ambiti di studio: 1. la valutazione di qualità dell'assistenza attraverso l’utilizzo di banche dati automatizzate (quali ad esempio, le Schede di Dimissione Ospedaliera e le prestazioni ambulatoriali), che consentono di monitorare a livello di popolazione molteplici aspetti dell’assistenza erogata, con particolare attenzione agli indicatori di costo dei percorsi di cura; 2. lo sviluppo e l’applicazione di modelli avanzati per la stima e previsione dei costi assistenziali, in relazione ai recenti sviluppi metodologici discussi a livello internazionale, anche al fine di valutare l’impatto di scenari alternativi, attraverso l’utilizzo di modelli decisionali complessi; 3. la valutazione economica nell’ambito di studi clinici controllati, in relazione all’attività di sperimentazione clinica condotta dal Centro di Epidemiologia Clinica per gli Studi Sperimentali in Oncologia del CPO Piemonte, attraverso la produzione di strumenti metodologici, la realizzazione di momenti formativi e culturali e la collaborazione a progetti specifici. Alla luce dei risultati finora ottenuti, sono stati individuati ulteriori filoni di studio, ritenuti rilevanti sotto il profilo sia metodologico che empirico. In particolare, sono state poste le basi per affrontare le seguenti tematiche: − la stima dei costi indiretti sanitari, da intendersi come l’insieme delle conseguenze a carico del paziente e della propria famiglia derivanti dalle attività di assistenza sanitaria, con attenzione alle numerose criticità metodologiche che sono ancora oggetto di dibattito a livello internazionale, in particolare attraverso una applicazione empirica alla valutazione dei costi e dei benefici per i pazienti e le famiglie della chirurgia minore in otorinolaringoiatria; − la valutazione del fenomeno migratorio per l’accesso alle cure dei tumori pediatrici nella Regione Piemonte, in quanto rilevante determinante di costo a carico delle famiglie dei pazienti; − la prosecuzione del filone di studio dedicato alla metodologia di stima dei costi di patologia, attraverso l’analisi dei percorsi assistenziali e la stima dei relativi costi per il tumore della prostata a Torino; − la messa a punto delle tecniche di modelizzazione dei dati di costo caratterizzati da elevata presenza di censoring; − lo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità percepita dal paziente, in particolare predisponendo un questionario finalizzato alla valutazione della soddisfazione rispetto al servizio erogato dai Centri Accoglienza Servizi della Rete Oncologica. Proseguirà l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti. Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta una occasione importante di promozione di ricerca applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A partire dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza metodologica e supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese. Definizione di un sistema di indicatori per la rete regionale di cure palliative (Scheda 5.020). La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di indicatori atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base da integrarsi successivamente nel database regionale della Rete Oncologica. Dopo la fase di sperimentazione locale, si procederà alla condivisione con le altre UO regionali di Cure Palliative del sistema, che potrà diventare piattaforma comune alla Rete di Cure Palliative Regionale, con possibilità di estrazione ed esame dei dati in posizione remota. La produzione di indicatori sull’attività della rete verrà quindi effettuata in relazione alle diverse fasi di implementazione del sistema. L’attuale situazione operativa della rete, con in molti casi nette separazioni funzionali della gestione dei pazienti a domicilio (gestita come ADI, con i relativi flussi informativi) e in Hospice (gestita come Cure Palliative o in gestione esterna) ha richiesto tuttavia un intervento preliminare di acquisizione di informazioni di merito, non ancora pervenute, ed un intervento regionale sui flussi informativo obbligatori a carico delle U.O. di Cure Palliative. 282 Programma di attività 2010 Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) e valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese (Scheda 5.021). Obiettivo principale dello studio, avviato nel 2007 e di durata biennale, è analizzare l’utilizzo delle prestazioni PET nella Regione Piemonte al fine di disporre delle conoscenze necessarie per una migliore programmazione di un servizio di estrema rilevanza nell’ambito dell’assistenza oncologica regionale. Questa attività deriva da un lato da un mandato ricevuto dalla commissione sul Technology Assessment della rete oncologica, dall’altro rappresenta una continuazione di un progetto avviato in collaborazione con l’ARS dell’Emilia Romagna di aggiornamento delle indicazioni per l’uso appropriato della PET e per la valutazione del reale impiego. In particolare, gli obiettivi principali sono: 1. uno studio descrittivo che prevede di: effettuare un’analisi dei volumi e della tipologia di assistenza erogata dai servizi PET della Regione; stimare il fabbisogno di prestazioni di esami PET nella popolazione oncologica piemontese; valutare l’adeguatezza dell’offerta di tale servizio attraverso un confronto con il fabbisogno della popolazione regionale, tenendo anche conto dei flussi di mobilità dei pazienti in entrata ed in uscita dalla Regione; valutare l’impegno economico della Regione per l’esecuzione dell’esame. 2. la predisposizione/aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia, in collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna 3. la valutazione di appropriatezza dell’utilizzo della PET in oncologia in Piemonte attraverso uno studio di audit clinico prospettico 4. Messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti. Dall’insieme delle analisi realizzate verrà individuata una sintesi delle informazioni di maggiore interesse da produrre in modo continuativo nel tempo (base annuale) e da rendere fruibile agli interessati attraverso la pubblicazione presso il sito Internet del CPO. Nel corso del 2010 è prevista la continuazione delle attività per la messa a punto di un metodo per il monitoraggio dell’uso della PET nella Regione Piemonte mediante sistemi informativi correnti ed il completamento delle analisi relative allo studio di Audit clinico. Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di dati da fonti istituzionali (Scheda 5.023). Progetto avviato nel 2007. Studio di prevalenza. Obiettivo Ottenere una stima della prevalenza di malattie polmonari cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per fasce di età, utilizzando sistemi informativi correnti. Materiali e metodi Definizione di un algoritmo per l’identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche dati: SDO, prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo delle banche dati delle Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali. Stima della prevalenza delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi di studi (trasversali di popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane. Risultati e ricadute attese 1. Predisporre un metodo per la stima delle prevalenze di patologie croniche ad elevata frequenza nella popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e verifica dei risultati rispetto ad altre modalità di raccolta dell’informazione (es. survey attraverso questionari). 2. La possibilità di effettuare confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi. Uno studio pilota è stato condotto nel 2004 su dati del 2002. Sono in fase di analisi i dati raccolti per gli anni 2002-2004. E’ in fase di costituzione un gruppo di lavoro che si occuperà della validazione della casistica utilizzata a fini epidemiologici, nell’ambito del progetto ‘Sistemi di sorveglianza epidemiologica basati sull’utilizzo degli archivi elettronici sanitari in ambito di sanità pubblica: uno studio pilota in alcune ASL selezionate’. E’ in corso di 283 Programma di attività 2010 elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database amministrativi a fini epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati. Progetto per la valutazione delle tecnologie nella Rete Oncologica (Scheda 5.024). Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte e Commissione TA e Quality assurance della Rete Oncologica. Il progetto è iniziato nel 2007. Obiettivi Promozione e coordinamento/conduzione di progetti di: ricerca per la produzione e lo sviluppo di nuove tecnologie; ricerca valutativa per documentare l’impatto dell´introduzione delle innovazioni e verificarne l’efficacia nella pratica e il rapporto costo-efficacia rispetto alle alternative; sperimentazione e monitoraggio dell’uso nelle fasi precoci di adozione per creare le condizioni culturali e organizzative favorevoli a un uso appropriato e tempestivo. Questa attività, promossa e coordinata dall’ufficio di TA verrebbe condotta in collaborazione con le Aziende Regionali e l’Università, ma anche con altre agenzie di TA italiane e internazionali. Produzione di rapporti di TA: rapporti estesi, o rapporti brevi; produzione di documentazione di supporto alle scelte di programmazione locali. Supporto alle attività di TA già avviate da alcune aziende e all’attivazione di nuovi nuclei di valutazione. Il gruppo regionale di esperti con sede presso l’ARESS svolge funzioni di supporto (fornitura di documentazione su quesiti specifici), indirizzo e coordinamento per tutte le attività/gruppi, a livello di quadrante/azienda o di rete di servizi (oncologia, diabetologia, fisiatria, etc). Per arrivare a realizzare questa struttura si prevede una fase transitoria in cui si prevede: Costituzione di un gruppo di lavoro che coordini questa fase di avvio; Costituzione di un gruppo di esperti regionale, con formazione adeguata; Organizzazione di focus group, al fine di identificare indicazioni su possibili priorità di lavoro per la selezione degli oggetti di valutazione. Organizzazione di corsi di formazione regionali. E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle richieste di valuatzione pervenuta all'AReSS e predispone i documenti di valutazione HTA sulla base del piano di lavoro approvato dal comitato di attivazione. Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie (Scheda 5.025). Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica. Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione. Partecipano allo studio Servizi chirurgici della Rete oncologica piemontese che trattano almeno 50 nuovi casi di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro i Servizi di radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento. Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno registrati nel database di Audit clinico SQTM (si vedano scheda 3.003 e 3.004). Il progetto è triennale e così distribuito: 2006-2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software dbEST, formazione per i tecnici di radiologia. 2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive. 2008-2009: registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive. Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con fondi regionali. 284 Programma di attività 2010 Studio randomizzato placebo controllato sulla prevenzione di ricorrenze con tamoxifen a basse dosi in donne con neoplasia intraepiteliale della mammella (Scheda 5.026). Studio multicentrico, coordinatore Dr. A. De Censi, Ospedale Galliera, Genova. L'obiettivo primario dello studio è valutare se il tamoxifen al dosaggio di 5 mg al giorno per tre anni riduce l'incidenza di cancro mammario invasivo e di carcinoma duttale in situ della mammella in donne precedentemente operate per neoplasia intraepiteliale lobulare (LIN2,3) e duttale (DIN, esclusa DIN1a) con stato recettoriale ER positivo o sconosciuto. ALTRE ATTIVITÀ DI EPIDEMIOLOGIA CLINICA Epidemiologia del diabete in Piemonte. Epidemiologia clinica dei tumori infantili. Epidemiologia dell’obesità in Italia. Determinanti della mortalità negli anziani. Valutazione della mortalità in cardiochirurgia. Screening di popolazione (vedi articolazione “Prevenzione Secondaria”). ARTICOLAZIONE RETE ONCOLOGICA Introduzione L’articolazione Rete Oncologica ha principalmente una funzione di collegamento tra le diverse attività che hanno maggiore interesse per la pianificazione e valutazione dell’assistenza svolte nelle articolazioni del CPO e le istituzioni regionali che esercitano un ruolo di governo della rete (Assessorato alla sanità, Ufficio di coordinamento della rete, Poli oncologici, AReSS). Inoltre l’articolazione è direttamente responsabile di diversi progetti o attività correnti inquadrate in altre articolazioni, principalmente nell’Epidemiologia Clinica. L’attività dell’articolazione “Rete Oncologica” prevede pertanto due filoni principali di lavoro: a) L’aggiornamento continuo delle sezioni del sito CPO relative alla pubblicazione di dati di interesse per la valutazione e programmazione dell’assistenza oncologica regionale; b) L’aggiornamento o il completamento dei progetti specifici con maggiori implicazioni per la Rete Oncologica, tra quelli presenti nell’articolazione “Epidemiologia clinica” o in altre articolazioni CPO. a) Relazione sanitaria sull’oncologia (Scheda 6.001) Nel corso del 2010 sarà pubblicata sul sito CPO una nuova modalità di accesso ai dati oncologici in formato elettronico, con soluzioni informatiche aggiornate e maggiormente interattive, con l’obiettivo di ridurre i tempi di produzione e rendere più tempestivamente disponibili i dati. La nuova modalità di pubblicazione prevede infatti l’aggiornamento dei dati dei diversi capitoli della relazione, man mano che i nuovi dati si rendono disponibili (i tempi di aggiornamento differiscono per tipologia di fonte e di elaborazione necessaria) e la loro tempestiva pubblicazione su Internet (sul sito CPO e della Rete Oncologica). b) Altre attività Le principali altre attività che rientrano nel programma di lavoro dell’articolazione Rete Oncologica nel corso del 2010 sono: Elaborazione definitiva dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2009; 285 Programma di attività 2010 Aggiornamento, ogni 4 mesi, dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2010, incluse le elaborazioni specifiche per l’età pediatrica, che saranno resi disponibili sul sito CPO nell’area riservata COR; Analisi dei dati regionali sugli accessi al pronto soccorso dei pazienti in trattamento presso day hospital oncologici; Analisi dei dati regionali sul consumo di farmaci antineoplastici; Completamento di un articolo con i dati relativi allo studio di “audit” per verificare l’appropriatezza dell’utilizzo della PET in Regione e aggiornamento della stima del fabbisogno regionale di esami e di centri PET; Pubblicazione degli articoli scientifici con i risultati dell’impatto delle “Linee-Guida clinico organizzative per la Regione Piemonte” sul carcinoma del colon-retto; Diffusione, implementazione e valutazione delle “Linee-Guida clinico organizzative per la Regione Piemonte sul tumore della prostata”; Collaborazione nell’aggiornamento e diffusione delle raccomandazioni sull’impiego appropriato dei trattamenti adiuvanti e degli stadi avanzati per il tumore della mammella, del colon-retto e del polmone, elaborate nell’ambito del progetto AFO-PRI ER; Collaborazione alla produzione di raccomandazioni sull’impiego di farmaci oncologici di recente introduzione nel trattamento delle forme avanzate di carcinomi del colon-retto e del rene (PIO-5 in collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-Romagna); Gestione e sviluppo del “Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia”, (progetto “EPICLIN”), con la collaborazione al disegno, conduzione e analisi di trials clinici; Progettazione operativa della rete regionale per i trial clinici in oncologia; Monitoraggio attraverso indicatori del funzionamento della Rete Oncologica in termini di copertura della popolazione affetta da neoplasie e di efficacia nel miglioramento dell’appropriatezza della gestione e della continuità assistenziale. Collaborazione a progetti ed attività promosse dall’AReSS e dalla Rete Oncologica su temi di epidemiologia clinica; (Scheda 6.002) Contribuire alle fasi di avvio del centro regionale per l’Health Technology Assessment e la produzione di raccomandazioni/linee guida. 286 Relazione di attività 2009 Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte febbraio 2010 RELAZIONE DI ATTIVITA’ PER IL 2009 PREVENZIONE PRIMARIA E DOCUMENTAZIONE SULLA CANCEROGENESI INTRODUZIONE La ricerca scientifica ha messo in evidenza diversi fattori di rischio che hanno un’importanza considerevole per la comparsa dei tumori. Nel complesso, una quota elevata della patologia neoplastica è prevenibile modificando gli stili di vita e riducendo l’esposizione a sostanze cancerogene. Il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 propone diverse azioni tese alla prevenzione delle malattie, con particolare riguardo ai tumori e – in linea con i piani sanitari precedenti – ribadisce la necessità di individuare modelli operativi più efficaci per la promozione degli stili di vita sani, in particolare: • promuovere la prevenzione primaria: la salute è il bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale. In questo contesto le persone assumono un ruolo fondamentale, in quanto gli individui sono la più ovvia risorsa su cui puntare per raggiungere l’obiettivo di prevenzione; • migliorare l’integrazione tra la salute e le politiche di prevenzione; • incoraggiare strategie per stili di vita più salutari. Scendendo nello specifico per quanto riguarda la prevenzione primaria dei tumori, il PSN pone l’attenzione su interventi basati sulla sensibilizzazione ai principali fattori di rischio, delineando stili di vita adeguati: - promuovere e sviluppare programmi multisettoriali di contrasto al tabagismo che prevedano la prevenzione del fumo tra i giovani, il sostegno alle politiche di tutela dal fumo passivo e il supporto alla disassuefazione; - diffondere il concetto di nutrizione come prevenzione, data la responsabilità di diete non corrette nell’incidenza dei tumori in questi decenni; - promuovere attivamente abitudini non sedentarie; - controllare e promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro. Il principale obiettivo di questa articolazione è quello di avviare e consolidare alcune linee di ricerca nel campo della prevenzione primaria, soprattutto legate ad alcune abitudini voluttuarie come il fumo di tabacco, e di proseguire nella ormai consolidata attività di documentazione sulla cancerogenesi. Prevenzione primaria: stima dei casi potenzialmente prevenibili in Piemonte mediante attività di prevenzione primaria. Revisione dell’efficacia di interventi di prevenzione primaria per modificare abitudini e stili di vita a rischio (Scheda 1.001). I principali obiettivi del progetto possono essere così sintetizzati: - Stimare la quota di casi di tumore nella popolazione piemontese potenzialmente prevenibili attraverso interventi di prevenzione primaria a fini di identificazione di priorità di intervento. - Valutare l’evidenza scientifica disponibile sull’efficacia di diversi tipi di intervento finalizzati a modificare abitudini a rischio (in particolare fumo, alimentazione, stili di vita). - Acquisire strumenti e materiali (opuscoli, filmati ecc...) già utilizzati e validati in precedenti programmi di prevenzione primaria. 287 Relazione di attività 2009 - Stimare la riduzione dell’incidenza di infarto del miocardio in Piemonte e in Italia, dopo l’introduzione il 12/01/2005 del bando del fumo nei locali pubblici. E’ in corso la valutazione a livello italiano degli effetti della legge del bando del fumo ed è stato pubblicato un lavoro sulla valutazione degli effetti della legge in Piemonte. Il progetto è in progress. Al momento è in atto un'analisi, tra le altre, volta a quantificare il rischio attribuibile al fumo e all'alcool nei tumori del capo-collo. Una sperimentazione randomizzata sull’efficacia dell’educazione alimentare è stata condotta in collaborazione con l’assessorato regionale alla sanità e un gruppo di medici di medicina generale di Torino. Scopo della sperimentazione è stato valutare, secondo un disegno randomizzato, se un messaggio di educazione alimentare da parte dei MMG è in grado di modificare le abitudini in modo percepibile. Archivio cancerogeni (Scheda 1.002). L'archivio, che ha sede presso i locali della SCDU di Epidemiologia dei Tumori all'Ospedale S. Vito, ha i seguenti obiettivi: - - Offrire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che semplici raccolte bibliografiche. Pubblicare e divulgare dati sull’esposizione a cancerogeni in Italia (studio Carex, studio Woodex, mappe di occupazioni e industrie che comportano rischi di cancerogenicità – vedi sito web www.cpo.it, alla voce “documentazione cancerogeni” – ed altri), raccogliere informazioni utili a valutare l’evoluzione nel tempo della esposizione a cancerogeni. Fornire assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini epidemiologiche. L’archivio si trova presso la SCDU di epidemiologia dei tumori, sede del presidio ospedale S. Vito. Nel 2009 il servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a privati cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima dell’esposizione. E’ stata mantenuta la raccolta di documentazione di base con la prosecuzione degli abbonamenti a banche dati bibliografiche (RTECS, IRIS ecc). E’ in corso la partecipazione al progetto SYNERGY (cfr. Scheda 4.053) dell’agenzia internazionale per le ricerche sul cancro (IARC) fornendo la matrice esposizione professione dei cancerogeni respiratori e l’esperienza necessaria al suo utilizzo nell’analisi di studi caso-controllo, nonché la raccolta di dati nazionali sui livelli di esposizione agli agenti considerati in SYNERGY. Si è collaborato alla revisione sistematica della letteratura sul rischio cancerogeno nella produzione di mobili ai fini dell’aggiornamento della relativa monografia IARC, la cui pubblicazione è prevista nel volume 100 della serie di monografie. Prevenzione primaria: progetto per la prevenzione e riduzione del tabagismo in Piemonte (Scheda 1.003). A supporto del programma di diffusione delle Linee Guida clinico-organizzative regionali per la Cessazione del Fumo, sono state avviate nel corso del 2009 le seguenti attività: - Progettazione ed erogazione di un Programma di Formazione a Distanza, creato in base alle raccomandazioni contenute nelle Linee Guida regionali per la cessazione. Tale programma è indirizzato a tutti gli operatori del primo livello sanitario quali, medici di famiglia, pediatri di libera scelta, infermieri, psicologi, ostetriche, etc... - Progettazione e diffusione di una Campagna di Comunicazione diretta alla popolazione del Piemonte e mirata a motivare i fumatori ad intraprendere dei percorsi per smettere di fumare, fornendogli informazioni di orientamento tra le risorse disponibili sul territorio. - Coordinamento dei diversi gruppi professionali coinvolti nell'ambito del tema Tabagismo a livello regionale e nazionale e la Commissione del PRAT al fine di promuovere l'attuazione delle azioni previste dalle Linee Guida. 288 Relazione di attività 2009 - Collaborazione con l'Assessorato della Regione, per il monitoraggio degli obiettivi dei Direttori Generali delle ASL/ASO piemontesi al fine di valutare il grado di implementazione delle Linee Guida per la cessazione e verificare eventuali cambiamenti negli obiettivi raggiunti dal 2008 al 2009 dalle ASL. - Partecipazione al gruppo di lavoro per la realizzazione del progetto "Comuni liberi dal Fumo", inserito all'interno dei PePS (Profili e Piani per la Salute) del Distretto 3 dell'ASL To3. Si tratta di un intervento di comunità, che coinvolge 6 Comuni del Distretto 3, per attivare a livello territoriale delle strategie volte alla prevenzione del tabagismo tra i giovani ed alla riduzione nella popolazione generale. - Partecipazione al Gruppo di lavoro aziendale dell'AOU Molinette che ha avuto il mandato di occuparsi del problema tabagismo all'interno dell'ospedale, per la realizzazione di un progetto, "Molinette libero dal fumo" che porti ad elilminare il fumo di tabacco all'interno della struttura ospedaliera, focalizzando l'attenzione sui dipendenti prima e sui pazienti ospedalizzati in una seconda fase. - Partecipazione al gruppo di lavoro regionale "Genitori più". DIANA (dieta e androgeni)-5: studio randomizzato e controllato per valutare l’efficacia della dieta e dell’attività fisica nella riduzione del rischio di recidiva di carcinoma mammario sulla base di parametri ormonali e/o metabolici (Scheda 1.004). DIANA 5 è uno studio multicentrico che ha, come obiettivo principale, quello di verificare come una corretta alimentazione ed un’adeguata attività fisica possano agire in favore della riduzione del rischio di recidive di carcinoma della mammella. Obiettivi secondari sono la valutazione dell’efficacia della modificazione dello stile di vita (alimentazione, attività fisica) sulla sindrome metabolica e quindi su diabete, ipertensione e dislipidemie. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2009: L'arruolamento, per il CPO, è iniziato in data 01 Settembre 2008. Si prevede a gennaio 2010 di reclutare circa 288 donne delle quali: 11 non randomizzabili per problemi insorti prima del prelievo di baseline 83 non eleggibili 194 eleggibili delle quali 96 randomizzate nel gruppo di intervento 98 nel gruppo di controllo. Alla data odierna si sono registrate: 10 recidive nel gruppo di controllo 3 recidive nel gruppo di intervento. Alle donne che hanno sviluppato la recidiva è stato permesso di continuare a partecipare agli incontri fissati dal calendario per il gruppo di appartenenza. REGISTRO TUMORI REGISTRO TUMORI PIEMONTE PREMESSA L’attività di registrazione dei tumori si attua nel comune di Torino e nella provincia di Biella e si svolge prevalentemente in maniera routinaria attraverso la continua raccolta di dati. La maggior parte dell’attività svolta, di conseguenza, consiste nell’aggiornamento periodico delle rilevazioni e nella produzione, analisi, interpretazione e pubblicazione degli indicatori. Aggiornamento delle rilevazione routinaria Incidenza: E’ stata completata la rilevazione dell’incidenza dell’anno 2006 ed avviata la rilevazione dell’anno 2007 (Scheda 2.001 e Scheda 2.031). Sopravvivenza: è stato completato il follow-up fino al 31.12.08 di tutti i casi incidenti dal 1985 (Scheda 2.002). 289 Relazione di attività 2009 Mortalità (Regione) tumorale (con alimentazione di archivio cartaceo di mortalità generale): l’archivio è stato aggiornato al 2008 (Scheda 2.003). - Prevalenza: sono state realizzate le elaborazioni relative alla prevalenza osservata (1985-2008) e sono stati stimati gli indici della prevalenza totale (Scheda 2.016). Sviluppo di progetti strumentali alle rilevazioni routinarie e ai bisogni informativi delle attività delle altre articolazioni Nel corso degli anni sono state completate con buoni risultati la sperimentazione delle procedure di record linkage tra archivi che sono diventati parte integrante dell’attività di rilevazione dei dati e dello scambio di informazioni tra il Registro Tumori e i programmi di screening (Scheda 2.029). Nel 2009 è stato concluso il progetto Find and Code, (Scheda 2.028). Tale progetto, coordinato dal CPO e svolto in collaborazione con i Registri Tumori di Napoli, Ferrara, del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Canton Ticino, ha portato allo sviluppo di un software per la cattura di diagnosi istopatologiche attraverso l’analisi del testo ed alla creazione di un grande golden standard. Programmi di analisi dei dati descrittivi e relative pubblicazioni Nel 2008 sono stati pubblicati dalla IARC, per la nona edizione di ‘Cancer Incidence in Five Continents’, i dati di incidenza di Torino e di Biella relativi al quinquennio 1998-2002. Nel 2009 è stata realizzata la pubblicazione sul sito Web www.cpo.it dei seguenti indicatori: incidenza, mortalità, sopravvivenza e prevalenza con aggiornamento al 2006. Assistenza all’avvio del Registro Tumori di popolazione della Regione Valle d’Aosta Nel 2008 è stata avviata la registrazione dell’incidenza tumorale dell’anno 2007 da parte del nuovo Registro Tumori della Valle d’Aosta con la supervisione del CPO (Scheda 2.027). Nel corso del 2009 si è avuta una sospensione dell’attività in quanto la Direzione del Dipartimento di Prevenzione da cui il personale del Registro dipende è stata rinnovata. Dalle analisi effettuate congiuntamente è emerso come fosse necessario un avvicendamento del personale dedicato alla registrazione. Conduzione/partecipazione ad altri studi che utilizzano i dati di incidenza e sopravvivenza Sono proseguiti i seguenti studi: - Studio sui tumori multipli primitivi (scheda 2.017) - Studio sui tumori del collo dell’utero e della mammella nella popolazione immigrata in Italia e a Torino (scheda 2.023) - Studio sull’uso della terapia ormonale sostitutiva, pratica di screening e tumore della mammella (scheda 2.022) Sono stati conclusi i seguenti studi: - Studio regionale di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico negli interventi recettivi per tumore del colon retto (scheda 2.025). - Studio sull’associazione tra morbo di Parkinson e melanoma (scheda 2.026) - Studio sugli effetti a lungo termine dell’irradiazione timica in età infantile (scheda 2.021) Nel 2009 è proseguita la partecipazione del Registro Tumori Piemonte ai seguenti studi nazionali ed internazionali: - Banca dati e pubblicazioni AIRTum - EUROCARE, ITACARE, EUNICE (scheda 2.024), ACCIS, EPIC (scheda 2.006), NAP Italia (scheda 2.020). E’ proseguita anche l’attività di record linkage tra gli archivi del Registro Tumori e il Registro nazionale dei casi di AIDS presso l'Istituto Superiore di Sanità per lo studio dei tumori AIDS correlati. Nel 2009 è stato concluso il progetto Haemacare con la stesura del manuale internazionale per la registrazione delle neoplasie dell’apparato emolinfopoietico (Scheda 2.019). Progetto EUROCOURSE Nell’aprile 2009 ha avuto formalmente avvio il progetto EUROCOURSE. (scheda 2.030) 290 Relazione di attività 2009 Il progetto, nato nel seno della European Network of Cancer Registres, ha per obiettivo lo sviluppo scientifico, tecnico ed organizzativo della rete dei Registri Tumori dell’Unione Europea. Il progetto ha l’esplicito compito di definire criteri per la copertura di registrazione e di porre le basi per un data set dei dati Europei. Nel corso del 2009 il CPO, come affidatario del WP3, ha organizzato un meeting a Torino sul problema della completezza della registrazione tumorale nei paesi europei ed ha organizzato un meeting congiunto con il WP4 sulla qualità dei dati e costruzione di un database europeo comune. . Stima dell'incidenza, prevalenza e sopravvivenza dei principali tumori in Piemonte La parziale copertura della registrazione dei tumori nel territorio Piemontese rende necessarie l'introduzione di procedure di stima per le aree attualmente non coperte. (scheda 2.029). Il progetto prevede la stima dell'incidenza, prevalenza e sopravvivenza tumorale nelle ASL e/o Poli oncologici e/o macro aree subregionali, con riferimento geografico dipendente dalla stabilità statistica delle stime stesse. Nel corso del 2009 si è proceduto al follow-up di un campione di pazienti con tumore del seno incidenti nel 2000 e nel 2004 ed è in corso di preparazione la relazione per le stime di sopravvivenza delle pazienti con tumore del seno. REGISTRO TUMORI INFANTILI Anche il Registro Tumori Infantili sviluppa un’attività routinaria, condotta dal 1967, e operante su base regionale e partecipa agli studi nazionali ed internazionali AIRT, EUROCARE, ECLIS ed ACCIS sulla epidemiologia descrittiva e sulla sopravvivenza dei tumori infantili. Partecipa inoltre ad un gruppo di lavoro europeo denominato PanCare per lo studio degli effetti a lungo termine dei trattamenti del tumore pediatrico. Le attività vengono svolte con una sequenza biennale e sono ripetute periodicamente. E’ completato l’aggiornamento della rilevazione di incidenza al 31.12.2007. E`stato inoltre aggiornato lo stato in vita al 31/12/2009 dei casi inclusi nel registro fino al 2007. Sono state completate le analisi dei trend temporali dell’incidenza nel periodo fino al 2001 e della sopravvivenza fino al 2004. (Schede 2.007 e 2.008) Sono inoltre proseguiti gli studi sulla qualità di vita dei lungosopravvissuti dopo una diagnosi di tumore infantile (Scheda 2.011) e l’attività svolta nell’ambito del programma nazionale sulle terapie antitumorali e la morbilità tardiva in adulti guariti da tumore pediatrico (Scheda 2.013); mentre si è concluso lo studio sulla sopravvivenza a lungo termine dei casi di tumore infantile (Scheda 2.012), REGISTRO MESOTELIOMI MALIGNI Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (Scheda 4.003). L’attività afferisce al Registro Nazionale dei Mesoteliomi di cui questo Registro è centro operativo per il Piemonte. Per la raccolta di informazioni anamnestiche, sono state condotte in modo routinario la rilevazione dei nuovi casi incidenti nei principali ospedali e le relative interviste ai casi incidenti. Sono anche state condotte le rilevazioni sistematiche dei casi presso i servizi di Anatomia Patologica e nell’Archivio delle SDO. Sono stati aggiornati i tassi di incidenza per mesotelioma per le ASL del Piemonte. PREVENZIONE SECONDARIA Programma regionale di screening dei tumori della cervice uterina e della mammella (Schede 3.001, 3.019, 3.020 e 3.021). Il CPO ha proseguito il coordinamento del Gruppo Regionale per gli screening oncologici e organizzato come tutti gli anni i relativi workshop per la presentazione dei dati. Sono attivi programmi di screening, sia cervicale che mammario, nella Regione Piemonte in tutti i Dipartimenti. Il CPO coordina direttamente i dipartimenti di Torino e di Novara-Verbano-Cusio-Ossola. 291 Relazione di attività 2009 Si è fornito supporto al Comitato Regionale per l'attuazione omogenea degli screening nell'ambito della applicazione della nuova DGR 111 del 2 agosto 2006. Si è dato supporto al CSI per la manutenzione evolutiva del sistema gestionale e del data warehouse regionale. Da Luglio 2008 è in uso a Torino la nuova scheda di refertazione citologica informatizzata. Inoltre: - si sono svolte le attività preparatorie, incluse le modifiche al sistema informatico, per l’attività pilota di triage mediante test HPV delle citologie di basso grado e borderline, e si è avviato lo stesso. - si sono avviate le modifiche informatiche ed ottenuti i finanziamenti per l’avvio in due dipartimenti di un progetto pilota di screening primario mediante test per il DNA di tipi oncogeni di HPV. - Si è avviata una revisione dei flussi organizzativi dello screening in funzione di un’analisi dei rischi organizzativi. - Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica della Regione Piemonte per preparare l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale. - Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica ed il Settore Economico Finanziario della Regione Piemonte per preparare l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening oncologici. - Su mandato regionale, si è dato luogo all’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie. Programma regionale di screening dei tumori colorettali (Scheda 3.010). Il programma è in corso. Per recuperare il ritardo negli inviti dei 58enni alla FS è stato deciso di inserire almeno due coorti di nascita (da scegliere in base a considerazioni locali in ciascun dipartimento già attivo) nel programma FOBT. A Torino è stato attivato il centro unificato di screening endoscopico che garantisce un volume di attività di 4000 esami/anno E’ stata completata l’attivazione del programma che copre alla fine del 2009 tutto il territorio regionale. Oltre ai citati ritardi per il programma con sigmoidoscopia, permangono problemi che limitano il volume di attività nei dipartimenti della provincia di Torino. Sono state completate le procedure per l’acquisto della strumentazione per integrare la dotazione esistente dei centri di riferimento endoscopici (finanziamento su fondi del Piano Nazionale Prevenzione Attiva) e i dipartimenti attivi hanno acquisito la stessa. Inoltre: - Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica della Regione Piemonte per l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di riconversione degli esami di diagnosi precoce spontanei in esami di screening entro il programma regionale. - Si è collaborato con il Settore di Sanità Pubblica ed il Settore Economico Finanziario della Regione Piemonte per l’emanazione della circolare esplicativa della DGR 111/2006 sulle modalità di rendicontazione e valorizzazione economica delle attività svolte dalle Aziende Sanitarie Regionali nell’ambito degli screening oncologici. - Su mandato regionale, si è dato luogo all’analisi dei dati per la valorizzazione degli obiettivi sugli screening oncologici dei Direttori delle Aziende Sanitarie. Programma formativo sugli screening dei tumori del collo dell’utero, della mammella e del colonretto nella Regione Piemonte. (Scheda 3.001 bis). Nell'ambito della formazione regionale rivolta agli operatori inseriti nei programmi di screening oncologici femminili (mammella - collo dell’utero) e del colon retto nel 2008 sono stati svolti 5 corsi teorici con la partecipazione complessiva di 276 operatori, 4 corsi pratici con la partecipazione complessiva di 49 operatori e 4 workshop con il coinvolgimento complessivo di 483 operatori. Service per la valutazione di processo e di impatto dei programmi regionali di screening mammografico, cervicale e del colonretto. (Scheda 3.028) 292 Relazione di attività 2009 Il gruppo tecnico ha realizzato, come da obiettivo e metodologia del progetto, le funzionalità di routine e più precisamente il follow-up dei casi identificati allo screening (indicazione all’intervento/trattamento) per lo screening mammografico e citologico e il follow-up sui casi intervallo (probabili casi intervallo) solo per lo screening mammografico. E' in corso l'analisi di fattibilità per quanto riguarda lo screening colorettale. E' stato realizzato il sistema informativo di supporto al Service per uniformare parte delle procedure interne ad ogni programma di screening per quanto riguarda la gestione delle procedure di record linkage. L’applicativo è stato poi sperimentato a livello regionale. La sperimentazione, effettuata al momento solo per lo screening mammografico, ha permesso di: - incrociare gli archivi CSI con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) restituendo ad ogni dipartimento l’elenco delle cartelle da richiedere; - raccogliere i dati necessari per la ricerca dei casi intervallo. Il lavoro è stato coordinato dal CPO Piemonte con frequenti contatti con i vari dipartimenti piemontesi per lo scambio delle informazioni relative alle cartelle cliniche. Prevenzione Serena: integrazione anche nella prevenzione (Scheda 3.018). Nel 2009 è continuata l’azione di sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero nei confronti delle donne straniere residenti e STP (Straniere Temporaneamente Presenti) sul territorio regionale, al fine di favorire la riduzione delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari e di screening, contribuendo a rimuovere alcune barriere alla partecipazione, come quelle linguistiche e culturali. In collaborazione con gli operatori sanitari e i mediatori interculturali, è proseguita la distribuzione del materiale informativo multilingue relativo allo screening del cervicocarcinoma presso ASL, consultori, centri ISI (Centri di Informazione Sanitaria per gli stranieri), centri interculturali ed associazioni che si occupano di immigrazione, su tutto il territorio regionale. E’ continuata la collaborazione tra il CPO Piemonte e l’ambulatorio IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse) dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino per integrare nel percorso di prevenzione sia donne straniere regolari che STP. Interventi per ridurre le disuguaglianze nell’accesso allo screening, incrementare la partecipazione nella popolazione generale ed in sottogruppi specifici. (Scheda 3.027). Si sono messi a punto i protocolli e i materiali per valutare attraverso metodologie sia di tipo epidemiologico che sociologico, le cause della variabilità intra e interregionale nella partecipazione ai programmi di screening organizzato (mammella, cervice, colon retto). Valutazione di processo e di impatto per lo screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.002). Si sono prodotti gli indicatori di processo per le donne invitate nel 2008 in tutti programmi regionali. Si è analizzata la distribuzione dei valori tra programmi e in confronto alla situazione italiana ed i risultati sono stati discussi con i Dipartimenti. Si è effettuata, nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale per la Screening e in collaborazione con il GISCi, la survey annuale sugli indicatori di processo dei programmi organizzati italiani per l’attività svolta nel 2008. Nell’ambito del progetto EUNICE, in collaborazione con il registro tumori finlandese, si è completata l’analisi comparativa dei dati sugli indicatori di processo in diversi paesi europei e si è curata la pubblicazione un numero speciale di European Journal of Cancer sullo screening cervicale in Europa. Promozione della qualità della lettura citologica e del secondo livello nei programmi di screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.007). Si è continuata la produzione di statistiche per laboratorio, dell’interazione con i laboratori e delle riunioni di scambio e discussione dei preparati. Si è proseguita la raccolta dati sui trattamenti a livello regionale e coordinata la raccolta sugli stessi a livello nazionale. Si è consolidata l’attività di peer-reviewing dell’appropriatezza dei trattamenti e lo studio sulle complicazioni degli interventi. Nell’ambito dello studio multicentrico sulle nuove tecnologie si è effettuata la lettura in cieco di un campione di vetrini in citologia liquida letti nell’ambito del trial da parte di esperti riconosciuti a livello internazionale per valutare l’effetto dell’esperienza. 293 Relazione di attività 2009 Costi e benefici dell’introduzione di nuove tecnologie nello screening del cervicocarcinoma (Scheda 3.006). E’ stato tenuto il coordinamento nazionale dello studio “Nuove tecnologie per lo screening del cervicocarcinoma”. Si è completato il recupero delle diagnosi di lesioni di alto grado eseguite al di fuori del trial e la revisione in cieco dei preparati istologici. Sono stati analizzati e pubblicati i risultati su efficacia nella prevenzione dei tumori cervicali invasivi e su sopradiagnosi di CIN con il test HPV rispetto alla citologia convenzionale. Si sono condotte analisi statistiche sulla tipizzazione delle donne positive al reclutamento e sul re-testing con HPV di un campione di donne negative al round precedente. Sono state fatte le analisi molecolari su carico virale e integrazione del DNA virale e avviata la tipizzazione delle positive al re-testing. Si è svolta attività di revisione della letteratura nell’ambito dell’aggiornamento delle linee-guida europee sull’uso del test HPV nello screening cervicale e si è partecipato alla preparazione delle stesse. Si è attivato un gruppo di lavoro italiano per un rapporto di HTA. Interazione tra screening cervicale ed introduzione della vaccinazione per alcuni tipi di Papillomavirus umano. (Schede 3.024. 3.022). Si è conclusa la raccolta dei campioni, e svolti i test e la genotipizzazione per uno studio sulla prevalenza di infezione da HPV nelle donne italiane 18-24 anni. Si è proseguito lo sviluppo di modelli matematici sulla trasmissione dell’infezione per stimare l’effetto della vaccinazione sulla circolazione virale e sullo screening, in particolare per ciò che riguarda il ruolo dell’immunità acquisita da infezione naturale e l’impatto di differenti strategie di catch-up. I primi risultati sono in pubblicazione. Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale (Scheda 3.030) Si è definito il disegno, ottenuto finanziamento, definite ed eseguite le modifiche del sistema informativo, definita l’organizzazione. Realizzazione di una campagna di screening dei tumori del collo dell’utero (Pap-test) nel cantone di Zenica-Duboj (Bosnia Erzegovina) (Scheda 3.014). E’ stata fornita consulenza tecnica per: la costruzione di un sistema informatizzato di gestione dei dati la formazione degli operatori all'utilizzo del sistema informativo la definizione di un programma di formazione ed aggiornamento di tutte le categorie professionali coinvolte la campagna di comunicazione e di sensibilizzazione della popolazione femminile generale e quella target l’allestimento dei centri di primo e secondo livello. Attivazione nei programmi di screening mammografico regionali di un sistema di valutazione corrente e di progetti di promozione della qualità e monitoraggio di indicatori di qualità del trattamento del carcinoma mammario (Schede 3.003 e 3.004). Si è dato supporto ai 9 programmi piemontesi per la produzione degli indicatori riguardo alle donne invitate nel 2008-2009. Si è analizzata la distribuzione dei valori tra programmi ed effettuato il feedback ai Dipartimenti. E' proseguito il monitoraggio dei dati sul trattamento SQTM in ambito GISMA, europeo e nei programmi di screening della Regione Piemonte. E’ stata effettuata, su base regionale, la valutazione dei casi di intervallo con l’utilizzo dei file del Registro Tumori e delle Schede di Dimissione Ospedaliera. E’ proseguita la collaborazione all’attività di certificazione delle Breast Unit a livello europeo da parte dell’EUSOMA, attraverso la costituzione e l’aggiornamento di un database europeo di dati clinici individuali delle Breast Unit certificate. Sono stati pubblicati gli abituali rapporti entro il documento annuale dell’Osservatorio Nazionale per lo screening dei tumori femminili. E’ proseguita l’attività del Centro di Riferimento Regionale per la qualità nello screening mammografico. 294 Relazione di attività 2009 Prosegue lo studio dei carcinomi duttali in situ identificati allo screening per valutare la predittività di indicatori biologici rispetto all’occorrenza di recidive, in collaborazione con l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Torino. Si è concluso un progetto multicentrico di assicurazione di qualità finanziato dal Ministero della Salute a Torino, Trapani, Lecce, Udine con raccolta dei dati su SQTM e discussione multidisciplinare dei risultati degli indicatori e dei casi critici. Database per la valutazione dei programmi europei di screening mammografico (Scheda 3.012). E’ stato approvato nel 2008 il finanziamento pluriennale per la realizzazione di una datawarehouse nazionale di screening (resp. A. Ponti), dal Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale Screening e nell’ambito del Programma Integrato di Oncologia. Nel 2008 si è costituito il gruppo di lavoro e nel 2009 è stata completata la ricognizione sui sistemi informativi regionali di screening. Nel 2009 è proseguita l’analisi dei dati nell’ambito dello studio europeo multicentrico EUNICE (European Network for Information on Cancer), coordinato dallo IARC di Lione. In questo ambito è stato realizzato un database on-line di dati aggregati, utilizzato a livello europeo ed italiano. Partecipazione allo studio multicentrico sulla valutazione dell'impatto dello screening mammografico, e studi di valutazione dell’impatto dello screening regionale piemontese (Scheda 3.016). E’ avvenuto l’aggiornamento del database ad alta risoluzione di popolazione sul carcinoma della mammella, costruito in collaborazione con il Registro Tumori, per gli anni 1992-2003. E’ stato effettuato il follow-up al 31/07/2007. Il database è in formato SQTM (si veda scheda 3.003) e contiene dati dettagliati sullo stadio, la diagnosi e la terapia dei casi incidenti a Torino di età 40-79 anni, raccolte in parte grazie alle informazioni fornite dallo screening mammografico e in parte attraverso indagini ad hoc presso i Servizi di Anatomia Patologica. Il database viene utilizzato anche per indagini di Epidemiologia Clinica in particolare sulla sopravvivenza in relazione a fattori prognostici, alla terapia e a modalità organizzative dell’assistenza (specializzazione delle Unità di ricovero). Nell’ambito dello studio multicentrico, il gruppo di Torino è responsabile del sottoprogetto sui carcinomi in situ e gli early breast cancer (tesi di Master in Epidemiologia di Sabina Pitarella). E’ stato effettuato, entro la base dati del progetto, uno studio multicentrico caso controllo sull’impatto dello screening mammografico in Italia sulla mortalità per cancro della mammella. Studio multicentrico controllato e randomizzato di valutazione dell’efficacia dello screening sigmoidoscopico nella prevenzione del carcinoma colorettale (SCORE) (Scheda 3.005). E’ stato completato, con il coordinamento CPO, il follow-up di incidenza e mortalità al 31/12/2007 per tutti i centri partecipanti al trial e sono state definite insieme al gruppo inglese le modalità di analisi dello studio. Confronto tra diverse politiche di screening per il cancro colorettale (studi SCORE2 e SCORE 3) (Schede 3.008 e 3.011). Sono continuati gli inviti ai round successivi per i soggetti randomizzati al FOBT nell’ambito dei programmi di popolazione. Sono state effettuate le analisi relative al follow-up dei diversi bracci per stimare l’incidenza di tumori d’intervallo, l’uso dei servizi ambulatoriali e l’impatto dello screening sulle modalità di trattamento dei cancri. Sono state effettuate analisi preliminari. Confronto delle caratteristiche degli adenomi diagnosticati con il FOBT e con la FS (studio SCORE2 e banca biologica) (Allegato Schede 3.005 e 3.008). E’ stato completato il confronto degli adenomi individuati dal FOBT e dalla FS ed è stato preparato un lavoro da sottomettere alla pubblicazione. Triage con DNA fecale nello screening dei tumori colorettali (Scheda 3.025) Sono state completate le procedure per l’acquisizione del parere del Comitato Etico aziendale; è in corso la procedura di acquisto del materiale necessario per lo studio. 295 Relazione di attività 2009 Utilizzo della colonscopia virtuale come test di screening dei tumori colorettali. Confronto con la sigmoidoscopia (Scheda 3.026) E’ stato completato lo studio preliminare di riproducibilità (intra- e inter-osservatore) della lettura delle colonscopie virtuali con e senza l’utilizzo del CAD. E’ stato avviato il reclutamento dello studio di valutazione della performance del CAD in pazienti cui è stata somministrata la preparazione intestinale ridotta, con marcatura fecale. EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA INTRODUZIONE L’attività, come da programma del CPO, è stata orientata a monitorare il rischio cancerogeno per la popolazione piemontese. Sono state effettuate sia indagini su fattori di rischio già noti ma che presentano aspetti di particolare rilievo (ad es. mesotelioma ed amianto od i fattori di rischio per il tumore del polmone), sia sugli effetti di agenti il cui ruolo cancerogeno è soltanto sospettato (come radiazione solare ed ultravioletta, elementi della dieta, gas di scarico o campi magnetici ELF). Le indagini sono state orientate anche alla misura degli effetti cancerogeni alle basse intensità d’esposizione. Inoltre sono stati avviati studi su patologie non neoplastiche ma che sono utili per esplorare aspetti metodologici e di esposizione di interesse anche per indagini in ambito oncologico. Sono state concluse alcune indagini, per alcune delle quali viene ancora mantenuta una scheda di attività in relazione al fatto che le pubblicazioni scientifiche sono in corso. STUDI SUGLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO E STUDI SULL’INCIDENZA DI MESOTELIOMA. Nel 2009 sono state svolte le seguenti attività: Studio caso controllo sul mesotelioma maligno nella ASL di Casale Monferrato (Schede 4.001, 4.002, 4.026). Nel 2009 sono iniziate le analisi statistiche su circa 250 casi e 430 controlli. Lo studio fa parte di un programma (ex art. 12) dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Sanità ed è condotto con la partecipazione della ASL 21. Studi di coorti di lavoratori del cemento-amianto e delle loro mogli (Scheda 4.002). Lo studio ha misurato la mortalità per causa, l’incidenza di mesotelioma e la frequenza di ricoveri ospedalieri nelle coorti degli ex dipendenti Eternit e SACA e delle loro mogli. Nel 2009 è stato completato l’aggiornamento del followup delle coorti e le analisi dei dati sono in corso. Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte, Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (Scheda 4.003). Obiettivi: analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte; raccolta dei dati per il ReNaM (Registro Nazionale Mesoteliomi), di cui il registro costituisce Centro Operativo Regionale; raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza; misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. Per la raccolta di informazioni anamnestiche, sono state condotte in modo routinario la rilevazione dei nuovi casi incidenti nei principali ospedali e le relative interviste ai casi incidenti nell’anno. Sono anche state condotte le rilevazioni sistematiche dei casi presso i servizi di Anatomia Patologica e nell’Archivio delle SDO. Sono stati aggiornati i tassi di incidenza per mesotelioma per le ASL del Piemonte. I risultati sono stati presentati ampiamente nel III rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi, relativo ai risultati nazionali. Sono stati pubblicati diversi lavori scientifici, tra cui in particolare due lavori relativi alla sopravvivenza del mesotelioma maligno in Italia. E’ proseguito, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale a Novara uno studio sulla biologia molecolare dei mesoteliomi maligni (Scheda 4.023), con l’obiettivo di analizzare i fattori di rischio genetici per lo sviluppo del mesotelioma pleurico e l’interazione tra fattori genetici ed esposizione all’amianto. Sono stati raccolti campioni di sangue dai casi e dai controlli inclusi al punto precedente ed intervistati da Settembre 2001. Sono anche stati inclusi casi e controlli identificati nell’area di Torino. Le analisi di laboratorio hanno 296 Relazione di attività 2009 indicato un aumento del rischio di mesotelioma per i soggetti con ridotta attività di un gene (XRCC1) coinvolto nella riparazione del DNA. Nel 2008-2009 le analisi sono state estese a nuovi polimorfismi ed è stata iniziata l’analisi GWAS in collaborazione con ISI (Torino) e IST (Genova). E’ stato pubblicato un articolo scientifico e si è partecipato a due lavori di rassegna. PROGRAMMA SULLA VALUTAZIONE DEI DATI DI EPIDEMIOLOGIA GEOGRAFICA: il programma prevede la messa a punto e l’utilizzo di tecniche di analisi dei dati geografici per la definizione di aree a rischio elevato per neoplasia o altre malattie. Nel 2009 l’attività di ricerca sulla distribuzione spaziale (Scheda 4.026) è stata limitata ad approfondimenti metodologici. L’attività di analisi spaziale è stata anche utilizzata per rispondere a domande relative all’andamento del rischio neoplastico in Piemonte. STUDI SU EZIOLOGIA ED EFFETTI TARDIVI DEI TUMORI INFANTILI. Il programma comprende i seguenti sottoprogetti: Studio Multicentrico Italiano sull'eziologia dei Tumori Infantili Linfoemopoietici e dei Neuroblastomi (SETIL) (Scheda 4.009). Lo studio è condotto in diverse regioni italiane e sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. L’indagine è relativa alle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi, delle eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Si intende anche stimare quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il 31.12.2001 ed i relativi controlli. Le interviste sono state completate a Febbraio 2004. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono stati inclusi ed intervistati 2.013 tra casi e controlli. Sono in via di completamento le analisi statistiche. I primi risultati dello studio saranno inviati per pubblicazione. Lo studio contribuisce al consorzio internazionale CLIC sulle leucemie infantili. Studio internazionale sull’incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile (Scheda 4.040) con l’obiettivo di valutare il rischio di secondo tumore in una coorte di sopravvissuti a tumore in età pediatrica (0-14 anni). Lo studio multicentrico internazionale coordinato dall’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) di Lione include dati di 13 registri tumori su base di popolazione. La coorte è composta di 37.505 bambini con diagnosi tumorale, fra i quali si sono verificati 375 secondi tumori. Due articoli scientifici sui secondi tumori dopo leucemia o linfoma in età pediatrica e sui secondi tumori dopo tumore al cervello o al sistema nervoso in età pediatrica sono stati pubblicati. L’attività di analisi è stata completata, è in corso la preparazione di un lavoro scientifico sui tumori solidi. A questa linea di ricerca è associata l’indagine sul rischio di secondo tumore maligno nella coorte del Registro dei Tumori Infantili, che è descritta in altra parte di questa relazione. Studio GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche (Scheda 4.042). Lo studio mira ad indagare il rischio di tumore mammario associato all’irradiazione in età giovanile ed alle caratteristiche genetiche. Il rischio relativo di tumore mammario per le donne esposte a radiazione durante l'infanzia e l'adolescenza è tra i più alti osservati dopo esposizione a radiazioni ionizzanti. La suscettibilità è aumentata in relazione a polimorfismi dei geni del riparo del DNA, in particolare dei geni attivi nel riparo del danno indotto da radiazione. L'indagine prevede la conduzione di studi epidemiologici di tipo caso controllo all'interno di coorti di soggetti che hanno ricevuto radioterapia durante l'infanzia e l'adolescenza. La raccolta dati è completata e le analisi statistiche sono è in corso alla IARC. Età e coorte di nascita materne in associazione con il rischio di leucemia linfatica acuta infantile (Scheda 4.043). Si vuole valutare se l’età e/o la coorte di nascita materna siano fattori di rischio per leucemia linfatica acuta nei bambini tra 0 e 4 anni. In un primo studio condotto utilizzando i dati del Registri Tumori Infantili del Piemonte è stata trovata un’associazione tra le caratteristiche materne ed il rischio di leucemia linfatica, ma non è stato possibile, per problemi di collinearità, discriminare tra l’effetto dell’età materna e quello della coorte di nascita. L’ipotesi è stata testata utilizzando i dati del Registro Tumori della Svezia e del Registro 297 Relazione di attività 2009 Multigenerazionale svedese, in collaborazione con il dott. Olof Akre del Karolinska Institutet. Lo studio è stato concluso nel 2009. RISCHI CANCEROGENI PER IL POLMONE. Il programma prevede la valutazione del rischio di tumore polmonare da fumo passivo, occupazione ed altri fattori nonché l’approfondimento di aspetti metodologici. Il programma di studio ha già visto la conclusione delle prime fasi ed attualmente si articola nei seguenti sottoprogetti: Studi sull’esposizione in età infantile a cancerogeni ambientali (inquinamento atmosferico ed indoor, fumo di tabacco (Scheda 4.022). Si tratta di un’indagine che prosegue l’attività promossa inizialmente con lo studio multicentrico SIDRIA, mirato a valutare la frequenza e l’andamento geografico e temporale dei disturbi respiratori e allergici nell’infanzia e ad analizzarne l’associazione con numerosi fattori di rischio ambientali (inquinamento atmosferico, inquinanti indoor), legati allo stile di vita (esposizione a fumo di tabacco, abitudini alimentari, stili di vita) e sociali (condizioni socio-economiche della famiglia, condizione di immigrato). In particolare, il centro di Torino, responsabile del coordinamento nazionale dello studio, coordina il gruppo di lavoro nazionale che analizza la relazione tra esposizioni outdoor e salute respiratoria; il centro ha inoltre collaborato con i gruppi di lavoro per lo studio delle associazioni tra disturbi respiratori e fattori di rischio indoor (esposizione ad animali domestici) e fattori di rischio individuali (BMI e sedentarietà). Nel 2009 è proseguita l’analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati su riviste scientifiche internazionali. PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE Il programma comprende indagini di coorte e d’altro tipo per la quantificazione del rischio cancerogeno da attività lavorativa. Oltre agli studi sottoelencati concorrono a questo programma gli studi sull’esposizione ad amianto e quelli sulla eziologia dei tumori vescicali, polmonari e di altre sedi. Studio di coorte sui lavoratori di un’industria della gomma (Scheda 4.021). Sono stati completati il follow-up (stato in vita noto per oltre il 95% dei componenti la coorte) e l’acquisizione delle cause di morte dei deceduti. E’ stata condotta l’analisi di mortalità e quella di incidenza, con riferimento alla popolazione piemontese. Le restanti analisi dei dati sono in corso. La mortalità generale presenta un deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione durante l'attività in azienda e concentrato nelle malattie cardio-vascolari e respiratorie (effetto lavoratore sano). La mortalità tumorale è sovrapponibile all'atteso per la maggior parte delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente significativo di tumori maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide. L'incidenza di tumori vescicali, diversamente dalla mortalità, è aumentata in misura statisticamente significativa. Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica (Scheda 4.051). Gli obiettivi del Turin Bladder Cancer Case Control Study sono di indagare il ruolo di fattori di rischio genetici (famigliarità) e ambientali (dieta, fumo passivo etc), nella eziogenesi del tumore della vescica, analizzando le relazioni gene ambiente, in particolare con i geni del riparo del DNA. Lo studio caso - controllo è condotto in tre reparti di urologia per il reclutamento dei casi e in due reparti medici e chirurgici del ospedale San Giovanni Battista di Torino per il reclutamento dei controlli. Il materiale biologico prelevato, viene inviato, al laboratorio di epidemiologia molecolare dell’Institute for Scientific Intechange Foundation (ISI) diretto dal Prof Giuseppe Matullo per le analisi. Sono stati reclutati ad oggi circa 585 casi e 580 controlli, di cui per circa l’80% è disponibile un campione biologico. Ad oggi sono state effettuate le analisi sui polimorfismi genetici ed è stato effettuato uno studio sulla sopravvivenza dei pazienti, con pubblicazioni. Sono in corso le analisi dell’interazione tra caratteri genetici ed esposizione professionale nel determinare la sopravvivenza. Tumori della vescica ed esposizioni professionali nella popolazione dell’ASL 15 Cuneo (Scheda 4.052). L’obiettivo è valutare l’associazione tra cancro della vescica ed impiego nelle attività industriali nella popolazione residente nella ASL 15. Lo studio è limitato agli uomini, per la bassa prevalenza di esposizione professionale nelle donne. Si tratta di uno studio caso-controllo di popolazione, fondato sull’approccio di OCCAM. In questo studio i casi incidenti sono reperiti mediante le schede di dimissione ospedaliera (SDO) opportunamente validate tramite l’Anagrafe degli Assistiti, da cui sono tratti inoltre i controlli, e le storie 298 Relazione di attività 2009 professionali verranno estratte mediante linkage con INPS. E’ stata effettuata la validazione delle informazioni così acquisite mediante il confronto con i libri matricola dell’azienda. Le analisi sono state completate ed è stato prodotto un report per l'ASL Cuneo 1. Nessuna attività economica è risultata associata ad un incremento statisticamente significativo di incidenza dei tumori vescicali sia negli uomini che tra le donne. Synergy (Scheda 4.053). L’obiettivo è studiare: (1) l’interazione tra esposizioni professionali ad alcuni cancerogeni polmonari: amianto, IPA, cromo, nichel, emissioni diesel, (2) la relazione dose-risposta per gli agenti selezionati, in particolare quelli mai studiati quantitativamente in precedenza, (3) l’associazione tra tumori del polmone ed agenti sospetti di cancerogenicità, quali le fibre minerali artificiali. Metodi: Analisi pooled dei principali studi caso-controllo sul tumore del polmone condotti in Europa. Valutazione dell’esposizione mediante costruzione di una matrice quantitativa esposizione-professione, costruita a partire dai database nazionali di misure di esposizione. Il nostro contributo è costituito da: (i) il database dei casi e controlli partecipanti allo studio europeo multicentrico su cancro del polmone e fumo passivo presso i centri di Torino, Veneto Orientale e Roma; (ii) una matrice esposizione professione riguardante i cancerogeni delle vie respiratorie messa a punto per lo studio multicentrico europeo sui tumori della laringe; (iii) la collaborazione alla raccolta di database di esposizione per l’Italia. E’ stato raccolto il database pooled dei casi e dei controlli, presso la IARC ed i database di esposizione presso lo Institute for Risk Assessment Sciences, University of Utrecht. Sono completati i controlli di qualità sul database dei casi e dei controlli, è in corso la costruzione della matrice quantitativa esposizione professione. Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli (Scheda 4.044). La variabilità osservata della distribuzione delle stime di rischio è più grande della variabilità della distribuzione dei veri (ignoti) rischi relativi. Il metodo bayesiano empirico stima la variabilità in eccesso dai dati stessi e la utilizza per correggere le stime dei rischi osservati. Il metodo semi-bayesiano utilizza informazioni a priori per stimare l’eccesso di variabilità. I metodi sono stati applicati su ampi studi occupazionali per analizzare il rischio di leucemia, linfoma non Hodgkin e tumore alla vescica condotti dal Centre for Public Health Research, Massey University, Wellington, Nuova Zelanda. Sono stati pubblicati tre studi ed un articolo metodologico. PROGRAMMA SUL RISCHIO CANCEROGENO PER LA CUTE. Queste neoplasie sono in aumento in tutti i paesi occidentali, in relazione a fattori di vita e di lavoro ed è importante definire i gruppi a maggior rischio, anche al fine d’interventi preventivi. Il programma si compone di: Studio GEM sulla suscettibilità genetica nella eziologia dei melanomi (Scheda 4.018). Lo studio intende misurare il ruolo della suscettibilità genetica indagando i casi di melanoma multiplo, confrontati con i casi di melanoma non multiplo. Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA) coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering Memorial Center di NY, USA. Poiché la proporzione di melanomi che si manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia, con collaborazione di numerosi centri, e reclutamento pluriennale. E’ terminato il reclutamento dei casi indice, compreso un numero di casi che erano precedentemente sfuggiti alla rilevazione. Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. E’ in corso il follow-up anagrafico e clinico. Diversi articoli sono stati pubblicati o sottoposti per pubblicazione. Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di gruppi ad alto rischio (Scheda 4.031). In base a precedenti studi un marker intermedio è stato individuato nella eumelanina, che possiede buona specificità e prevalenze elevate. Tuttavia, trattandosi di un marcatore biochimico presente in tutta la popolazione in quantità continue, la definizione di un cut-off adeguato a minimizzare i costi ed a massimizzare i risultati è più problematico. L’alternativa individuata è quella di studiare prima ed utilizzare poi, altri marker in congiunzione alle eumelanine, in modo da aumentarne la specificità e di ottenere un criterio esterno per l’individuazione di un punto di cut-off. Si intende determinare su un campione di capelli provenienti dallo studio multicentrico HELIOS 2, marcatori feomelanici. Le determinazioni saranno effettuate presso l’Istituto per lo Studio delle Macromolecole (ISMAC) – Sezione di Biella, che ha già collaborato con le fasi precedenti dello studio HELIOS 2. Le analisi dei dati sono in corso. 299 Relazione di attività 2009 STUDI SUL RUOLO DELLA DIETA E DI FATTORI LEGATI ALLO STILE DI VITA Coorte di nascita basata su web - Progetto Ninfea (Scheda 4.033). Obiettivo del progetto è di reclutare via web e seguire nel tempo una coorte di nascita in ospedali piemontesi e alcuni ospedali italiani. Potenziali membri della coorte sono le donne in gravidanza residenti della città di Torino. Il reclutamento è cominciato a Luglio 2005. L’esistenza dello studio è pubblicizzato utilizzando diverse metodiche, come ad esempio una breve spiegazione dello studio durante i corsi di preparazione al parto, o volantini allegati ai risultati degli esami di laboratorio. Al Gennaio 2010 sono state reclutate circa 2600 donne, 1800 hanno compilato il questionario dei 6 mesi e 1200 quello dei 18 mesi. Alimentazione e rischio di cancro. Studio Prospettico– EPIC (Scheda 4.004). Il progetto ha l’obiettivo principale di studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche in 400.000 volontari residenti in 9 paesi europei e gli obiettivi collaterali di studiare le interazioni geni-ambiente nell’eziologia dei tumori. Lo studio si inserisce nei programmi di indagine ed intervento sulle abitudini alimentari promossi dalla Regione Piemonte. L’indagine multicentrica comprende 400.000 soggetti volontari in Europa, di cui circa 47.000 in Italia. Viene condotto un follow-up in collaborazione con il Registro Tumori Piemonte. Analoghi follow-up sono condotti per altre patologie. E’ in corso l’aggiornamento delle informazioni individuali con un follow-up postale. Studio Europeo Multicentrico sulle cause dei tumori rari (Scheda 4.006). Lo studio ha l’obiettivo di identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare riferimento a fattori occupazionali. Sono compresi tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio, micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo, piccolo intestino) ed un gruppo di controlli in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per tutte le sedi in Italia e per i tumori ossei in Europa. La raccolta dati è terminata (circa 2.000 casi e 4.000 controlli), sono stati validati i dati raccolti, condotte le analisi e pubblicati i primi 16 articoli. L’attività di analisi e pubblicazione è tuttora in corso. Sono stati condotti due studi di coorte sugli affetti da obesità grave. Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell’obesità grave. (Scheda 4.045) Alcuni studi di coorte condotti negli Stati Uniti e in Paesi Nord-europei hanno dimostrato che l’obesità si associa ad un aumento della mortalità generale, per cause cardiovascolari e per alcuni tumori e malattie dismetaboliche. In Italia, tuttavia, i limitati studi finora eseguiti hanno dati risultati parzialmente in contraddizione con questo quadro. Il presente studio coinvolge un’ampia coorte di pazienti italiani, affetti da obesità grave, arruolati in una serie di centri afferenti il Gruppo di Studio per la Grave Obesità. Sono state raccolte le ultime residenze note sulla cui base è stato condotto l’usuale follow-up postale e le cause di morte dei deceduti. Le analisi con riferimento esterno e quelle basate su modelli multivariati con riferimento interno sono state portate a termine ed i risultati pubblicati. L’aggiornamento del follow-up è previsto nel 2011. Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l’ospedale San Giuseppe, Piancavallo. (Scheda 4.050) E’ stata raccolta una coorte di pazienti affetti da obesità, ricoverati in degenza ordinaria o in Day-Hospital presso l’Ospedale San Giuseppe (Piancavallo, VB) dal 1996 al 2002. La coorte consiste in 10.828 individui, dei quali 2.490 risultavano residenti in Piemonte al momento del ricovero indice. Nella pressoché totalità dei casi trattasi di obesità grave o comunque complicata. Sono stati indagati tassi di ricovero e costi dei ricoveri ospedalieri (ordinari e in day-hospital), per i soggetti residenti al primo ricovero in Piemonte o in Lombardia. Effetti a breve termine dell’introduzione del bando del fumo nei locali pubblici sui tassi di ricovero per infarto miocardico in Piemonte (Scheda 4.048). In seguito alla competa entrata in vigore della legge 3/2003, avvenuta il 10-1-2005, in Italia è proibito il fumo nei locali chiusi pubblici e privati aperti ad utenti o pubblico, come caffè, bar, ristoranti e discoteche. Diversi studi suggeriscono che il rischio cardiovascolare inizierebbe a diminuire già nei primi mesi dopo la sospensione dell’esposizione a fumo. Il progetto mira a valutare l’andamento dei tassi di ricovero per infarto in Piemonte dall’introduzione della legge, utilizzando l’archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera della Regione Piemonte dal 2001 al 2006. Le analisi dei tassi di ricovero per infarto sono state condotte per il 300 Relazione di attività 2009 Piemonte e per tutte le regioni italiane. Un manoscritto sarà sottomesso per pubblicazione durante il 2010. Il modello di simulazione degli effetti cardiovascolari del fumo passivo è stato sviluppato. Un manoscritto è stato pubblicato nel 2009. PROGRAMMA SUI TUMORI DELL’APPARATO RIPRODUTTIVO MASCHILE E FEMMINILE Tumori dell’endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA (Scheda 4.025). Si tratta di uno studio collaborativo con il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York e le divisioni dell’Ospedale S. Anna, Torino e cliniche universitarie di ginecologia e ostetricia, Torino per valutare i determinanti del rischio di tumore dell’endometrio in popolazioni con diverso stile di vita. E’ stata completata la raccolta di casi e controlli e sono in corso le analisi genetiche. Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo screening mammografico – FriCaM ( Scheda 4.030). Lo studio si propone di validare modelli di predizione del rischio per il tumore della mammella, in primo luogo il modello di Gail. Lo studio si basa su di un questionario autosomministrato, a lettura ottica, sull'alimentazione, abitudini di vita, storia riproduttiva, familiarità a circa 400.000 donne di 50-69 anni invitate ad effettuare una mammografia di screening. Partecipano allo studio il programma di screening dell'ASL di Milano, il programma di screening della città di Firenze e il programma di screening della città di Torino. L’invio dei questionari a tutte le donne invitate è stato avviato nel Settembre 2004 ed è terminato nel gennaio 2007. La rispondenza è stata del 60%. Le analisi dati sono in corso. Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali preneoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento (Scheda 4.046). Si intende analizzare lo stato fisico dell’infezione da papillomavirus di ceppo 16 (HPV16) in lesioni cervicali pre-neoplastiche utilizzando un metodo di analisi quantitativa in real time-PCR (QRT-PCR) delle sequenze virali integrate. Per lo studio preliminare sono stati selezionati 170 campioni d’archivio di cellule cervicali ottenuti da donne coinvolte in programmi di screening per il carcinoma della cervice uterina organizzati a Torino tra il 1996 ed il 2002. Tutti i 170 campioni risultavano positivi a ceppi di HPV ad alto rischio di carcinogenesi, e sono stati testati per la presenza di HPV16 DNA. Nei campioni risultati positivi per HPV16 DNA è stata valutata la presenza di sequenze virali integrate nel genoma delle cellule ospiti mediante QRTPCR. I risultati sono stati confermati con DIPS-PCR e successivo sequenziamento. Sono state completate la raccolta dei campioni e la genotipizzazione dei ceppi virali. E’ in corso l’analisi dei dati in relazione al grado delle lesioni cervicali. Ipermetilazione di geni tumore associati e sopravvivenza per tumore della prostata (Scheda 4.039). Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati (PTGS2, APC, RASSF1a, GSTP1, RUNX3, EDNRB and E-cadherin) sull’andamento dei tumori della prostata, con particolare attenzione a sopravvivenza e stadio del tumore. Saranno seguite due coorti di 250 pazienti ciascuna. La prima comprende pazienti diagnosticati negli anni ottanta (prima dell’introduzione del PSA), mentre la seconda coorte comprende pazienti diagnosticati negli anni novanta, dopo l’introduzione del PSA. Sui campioni di tessuto in paraffina dei pazienti selezionati saranno eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono state completate le analisi dei dati. Un manoscritto è stato accettato per pubblicazione ed un altro è stato sottomesso. Identificazione di biomarcatori tumorali del carcinoma prostatico eredo familiare (Scheda 4.036). Obiettivo dello studio è identificare e validare le caratteristiche clinico-patologiche, i parametri bio-umorali, gli assetti fenotipici e genomici discriminanti il carcinoma prostatico (CaP) ereditario, familiare e sporadico in fasi morfologicamente caratterizzate della progressione tumorale, controllati per fattori di rischio individuali e ambientali. Lo studio si propone ulteriormente di investigare settori genomici coinvolti nella iniziazione/progressione tumorale, le associazioni di rischio con polimorfismi intragenici, il coinvolgimento della instabilità genetica microsatellitare (MIN) nei meccanismi di progressione. Sono stati realizzati: - un Questionario appositamente predisposto per la raccolta di informazioni sulle esposizioni ambientali e legate agli stili 301 Relazione di attività 2009 di vita, e della storia familiare per la ricostruzione del pedigree; il software per la registrazione e la gestione delle informazioni raccolte sui pazienti; un software per l’inserimento dati relativi ai BIOMARCATORI tumorali in studio (installato presso il servizio di Anatomia Patologica dell’IRCC- Candiolo); un software per la gestione del reclutamento dei pazienti e l’inserimento dati relativi alle interviste (installato presso il CPO-Piemonte e l’ISTGenova); un corso di Formazione per gli intervistatori. Lo studio è concluso ed ha interessato i reparti di Urologia di 10 ospedali, con un totale di 717 pazienti, di cui 649 hanno partecipato. Un articolo scientifico è stato pubblicato ed ulteriori analisi sono in corso. Studio caso-controllo sul tumore del testicolo in Piemonte. (Scheda 4.054). La ricerca sulle cause del tumore del testicolo si è concentrata soprattutto su esposizioni che agiscono in utero, con risultati contrastanti. Sta però emergendo che fattori post-natali e genetici hanno un ruolo importante. In particolare, il periodo della pubertà è stato identificato come una possibile finestra temporale di suscettibilità. Gli obiettivi sono: 1) Studiare fattori di rischio post-natali che agiscono durante la pubertà 2) Studiare fattori genetici mediante due approcci: a) Studio di geni candidati, associati con l’età alla pubertà e problemi di fertilità; b) Contribuire al nascente consorzio di studi sul tumore del testicolo coordinato dal National Cancer Institute americano. Al momento sono inclusi 250 casi e 500 controlli, con intervista e campione biologico di saliva. Studi epidemiologici sull'eziologia del tumore del testicolo (Scheda 4.034). Il tumore del testicolo è un tumore relativamente raro, ad eziologia in gran parte sconosciuta, la cui incidenza è aumentata nel tempo nella maggior parte delle popolazioni studiate. Obiettivi dello studio sono stati: Studiare gli andamenti temporali di incidenza di tumore del testicolo in Italia ed in Europa, con analisi di età-periodo-coorte e stratificando per i due principali tipi di tumori del testicolo, seminomi e nonseminomi. Studiare la fertilità dei fratelli e delle sorelle dei pazienti. Analizzare i trend temporali di incidenza di tumore del testicolo separatamente per numerosità della famiglia. Le analisi sono state condotte e sono stati pubblicati complessivamente 10 lavori scientifici nel 20079. Lo studio è concluso. STUDI SUI TUMORI DELLE VIE AERODIGESTIVE SUPERIORI Studio Multicentrico Europeo sulle cause dei tumori del capo collo (Scheda 4.028). Lo studio è stato condotto negli anni 2003-2004 raccogliendo informazioni anamnestiche e campioni biologici (2.500 casi e 2.500 controlli) in 9 aree di 7 paesi europei. La componente italiana è rappresentata dal CPO Piemonte, dal Centro di Riferimento di Aviano e dall’Università di Padova, con circa 600 casi e 600 controlli. Obiettivi dello studio sono identificare fattori di rischio per i tumori del capo collo (laringe, faringe, cavo orale, esofago) con particolare riferimento alla interazione tra fattori ambientali e fattori genetici. La raccolta dati è terminata nel 2005, con il raggiungimento degli obbiettivi sia a livello italiano che europeo. Nel 2006-07 sono stati completati i controlli di qualità e sono state avviate le analisi statistiche dei dati, che sono in corso. Nel 2008-2009 sono stati pubblicati i primi report scientifici. Associazione tra stato di ipermetilazione nel tessuto tumorale e nei relativi margini di resezione chirurgica in carcinomi della testa e del collo (Scheda 4.047). Obiettivo: analizzare il ruolo dell’ipermetilazione di geni tumore associati nei margini di resezione chirurgica dei tumori della testa e del collo come biomarker di neoplasie biologicamente aggressive. E’ stato condotto uno studio pilota su 20 casi di tumore della testa e del collo afferenti ai centri Anatomia Patologica di Torino aventi i seguenti requisiti: disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi e dei relativi margini di resezione istologicamente indenni inclusi in paraffina; follow-up completo; recidiva; mortalità per causa specifica. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione di 3 geni tumore-associati, p16, MGMT, e DAP-K. Sono state impiegate tecniche di amplificazione specifica per la metilazione (MSP: Methylation Specific PCR). Lo studio è stato concluso nel 2009. Ipermetilazione di geni tumore associati e infezione da papillomavirus: rilevanza prognostica in tumori della laringe e ipofaringe (Scheda 4.037). Obiettivo è valutare l’influenza dello stato di ipermetilazione di geni tumore-associati sull’andamento dei tumori della regione laringo-faringea, con particolare attenzione a sopravvivenza, prognosi, e sviluppo di secondi tumori primari e valutare il ruolo eziologico dell’infezione da papillomavirus (HPV). Nell’ambito di una coorte 302 Relazione di attività 2009 europea, raccolta e studiata negli anni 1980 per l’insorgenza di tumore alla laringe-ipofaringe, sono stati selezionati 440 casi afferenti ai centri di Torino e Navarra (Spagna) con disponibilità di tessuto tumorale alla diagnosi incluso in paraffina. Su questi campioni sono state eseguite analisi in PCR per la valutazione del grado di ipermetilazione dei geni tumore-associati. Sono stati conclusi i seguenti processi: 1. raccolta dei blocchetti in paraffina dai vari centri di Anatomia Patologica siti in Torino e Navarra (Spagna) 2. estrazione di DNA e analisi dell’efficienza di estrazione 3. indagine in PCR dello stato di metilazione dei 4 geni inclusi nello studio 4. analisi dello stato di infezione da HPV 5. analisi dei dati e associazione con la sopravvivenza e l’insorgenza di secondi tumori primari Sono in corso i seguenti processi: 1. fasi finali della genotipizzazione dei campioni HPV positivi 2. elaborazione dei dati STUDI SU ALTRE MALATTIE MA DI RILEVANZA METODOLOGICA Studio caso-controllo sui fattori di rischio nell’insorgenza di osteonecrosi mandibolare in pazienti oncologici trattati con difosfonati (Scheda 4.049). Lo studio intende identificare possibili fattori predisponenti e scatenanti l’osteonecrosi mandibolare (ONJ) in pazienti trattati con difosfonati. I casi di ONJ sono identificati all’interno della rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta con screening attivo. Per ogni caso sono selezionati tre controlli tumorali che abbiano cominciato il trattamento con difosfonati nello stesso momento del caso corrispondente. Le informazioni su fattori di rischio sono ottenute dalle cartelle cliniche. Le analisi dati e la preparazione di un manoscritto sono in corso. Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV (Scheda 4.055). Recentemente, è stata descritta una nuova patologia definita “infezione occulta da virus dell’epatite C” (HCV occulta), caratterizzata dalla presenza di HCV-RNA nei linfociti periferici e nelle cellule epatiche, e dall’assenza sia di anticorpi diretti contro il virus sia di RNA virale nel siero. Nei linfociti del sangue periferico dei pazienti con infezione occulta da HCV è stata descritta la capacità di replicazione di HCV. Sebbene questi pazienti non siano sierologicamente positivi al virus, potrebbero essere potenzialmente infettivi. Lo studio attuale si propone i seguenti obiettivi: 1. selezionare soggetti con HCV occulta all’interno di una popolazione priva di patologie epatiche clinicamente evidenziabili o di patologie HCV correlate; 2. condurre uno studio di infettività virale di HCV in pazienti in cui sia stata ritrovata la condizione di HCV occulta: ovvero valutare il potere infettivo di linfociti positivi ad HCV-RNA; 3. valutare se nei linfociti di questi soggetti sia presente uno o più genotipi prevalenti; 4. valutare l’eventuale presenza di varianti virali (quasi-species) nei linfociti; 5. valutare l’eventuale presenza, tra le varianti, di virus difettivi. Sono stati inclusi 400 soggetti con patologie non-HCV correlate e 50 con patologie HCV correlate. Le analisi di laboratorio sono in corso. Revisione sistematica della trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (Scheda 4.056). Si intende riassumere le “evidenze” scientifiche relative alla trasmissione della tubercolosi in contesti ad alto rischio (ad es. Strutture sanitarie, prigioni, centri di permanenza temporanea), fornire stime e il rischio di infezione o malattia rispetto alla corrispondente popolazione generale e stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. Infine si intende valutare i metodi di controllo e prevenzione testati sia in studi osservazionali sia in via sperimentale. I lavori scientifici pubblicati su questo tema verranno selezionati in base a precisi criteri di esposizione ed out come di interesse: incidenza di infezione latente e di malattia tubercolare. I dati raccolti verranno analizzati con metodi meta-analitici e di meta-regressione. Le analisi saranno stratificate in base all’area geografica di studio e le tipologie di esposizione e soggetti studiati, in modo da ridurre per quanto possibile l’eterogeneità tra gli studi. Una volta ottenute le stime aggregate di rischio sarà possibile stimare la frazione di rischio per la popolazione attribuibile all’esposizione a contesti ad alto rischio. La fase di identificazione delle pubblicazioni è in corso, il disegno 303 Relazione di attività 2009 preparatore dello studio è stato condotto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Dipartimento di controllo della tubercolosi, Ginevra). Le prime analisi dei dati dovrebbero essere disponibili tra circa un anno. Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L’impatto dell’immigrazione e delle misure di prevenzione. (Scheda 4.057). Si intende definire modelli matematici descrittivi delle dinamiche di trasmissione dell’infezione tubercolare, calibrare i modelli teorici su dati epidemiologici ottenuti nella popolazione piemontese e valutare mediante questi modelli l’impatto dell’immigrazione da paesi ad elevata incidenza tubercolare e dello screening per l’infezione tubercolare latente. La trasmissione per via aerea dell’infezione tubercolare verrà modellizzata utilizzando dei modelli deterministici di natura compartimentale. Verrà simulata la storia naturale dell’infezione e della progressione a malattia conclamata e contagiosa. I parametri utilizzati nei modelli teorici verranno ricavati da studi condotti in Italia ed in Piemonte. L’impatto dell’immigrazione e delle strategie di screening verrà valutato modificando opportunamente i modelli descrittivi sopramenzionati. I risultati dello studio potranno essere utilizzati per stime di costo ed impatto dell’epidemia tubercolare e per la valutazione di strategie di prevenzione e controllo. E’ in corso la predisposizione del modello. Studio di coorte sugli effetti di lungo termine dell’inquinamento atmosferico (Scheda 4.058). Avvio di uno studio di coorte di popolazioni reclutate in studi epidemiologici trasversali già condotti per valutare gli effetti a lungo termine sulla salute in età adulta e pediatrica dell’inquinamento atmosferico. Messa a punto ed applicazione di un modello spaziale per la stima dell’esposizione ad inquinanti atmosferici. Lo studio fornirà sul lungo periodo stime della frazione eziologica di eventi sanitari potenzialmente attribuibili all'inquinamento atmosferico; quali eventi sanitari verranno considerati la frequenza di disturbi respiratori e allergici, i ricoveri ospedalieri e la mortalità sia per tutte le cause sia per cause specifiche (patologia respiratoria, tumorale e non tumorale, patologie allergiche e patologie cardiovascolari). E’ stato predisposto il protocollo per la definizione delle modalità di attribuzione dell’esposizione ad inquinamento atmosferico e sono state avviate le campagne di monitoraggio per la costruzione dei modelli spaziali per la stima dell’esposizione. EPIDEMIOLOGIA CLINICA ANALISI DI DATI CORRENTI Analisi dei dati rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) a fini di programmazione della Rete Oncologica Regionale e di valutazione dell’attuale assistenza oncologica in regime di ricovero (Scheda 5.001). L’archivio regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera ha raggiunto un livello di completezza (valutato ad es. sul n° di istituti che inviano regolarmente le SDO e sul n° totale di ricoveri) e di qualità dei dati (valutato ad es. sul n° medio di codici di diagnosi e di interventi/procedure per SDO) che ha permesso di condurre diverse analisi relativamente agli obiettivi prefissati. Dal 1996 sono anche disponibili i dati relativi ai soggetti residenti in Piemonte che hanno avuto ricoveri in regime ordinario o di day-hospital in altre regioni. Inoltre, dall'anno 2000, la scheda di dimissione riporta maggiori informazioni cliniche (6 diagnosi + 6 interventi o procedure) ed utilizza per la codifica l'ICD9-CM 1997 in italiano. Nella maggior parte delle elaborazioni prodotte sono stati impiegati metodi ed indicatori standard per descrivere i fenomeni di interesse. Dal punto di vista metodologico sono stati definiti i seguenti aspetti: - il riconoscimento di ricoveri multipli dello stesso soggetto, attraverso il codice fiscale (ormai disponibile per una percentuale molto elevata di record) e attraverso la definizione di chiavi di riconoscimento individuale, quando il CF non è disponibile, univoca a partire da alcuni dati anagrafici (cognome, sesso, data di nascita); - Il calcolo del tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e definito secondo il tipo di ricovero (tipo di tumore, ricovero ordinario e/o di day hospital, giornate di ospedalizzazione ecc…); 304 Relazione di attività 2009 - l’utilizzo di sistemi di classificazione orientati alla valutazione della gravità clinica (in particolare All Patients Refined DRG e Disease Staging). Il trend sulla migrazione per motivi oncologici dal 1997 al 2001, usando l’aggregazione delle ASL di residenza secondo l’attuale suddivisione in poli oncologici è stato analizzato e descritto nel quaderno CPO n° 7 (disponibile anche sul sito). Un aggiornamento di questi trend è stato incluso nella relazione sanitaria sull’oncologia del 2005-2006. A partire dal 2001 è stata attivata la produzione quadrimestrale di reports descrittivi dell'attività oncologica svolta a livello regionale, tenendo conto della nuova organizzazione della Rete Oncologica. I dati elaborati sono presentati con disaggregazioni diverse (istituto, ASL/ASO, polo oncologico e totale regionale) e consultabili sul sito del CPO. Un’ampia sintesi dei risultati di questo filone di analisi è stato incluso nella relazione sanitaria sull’oncologia 2005-2006. Per i tumori più frequenti, oggetto di linee guida regionali, (polmone, colon-retto, mammella, prostata) sono state condotte analisi più approfondite, relative agli anni 2000-2007, con l'obiettivo di valutare su scala regionale una serie di indicatori di appropriatezza e di esito. Per tre di questi tre tumori (colon-retto, mammella, polmone) sono stati sviluppati e validati attraverso il confronto con i dati del Registro Tumori Piemonte degli algoritmi per identificare coorti di casi incidenti. Per i tumori del retto è stata condotta un'analisi approfondita sui principali determinanti della qualità del trattamento chirurgico (articolo pubblicato su E&P). Per il tumore del polmone è stato analizzato il percorso assistenziale dei casi residenti a Torino identificati dal RTP e sono stati valutati i principali determinanti di accesso alle cure, la sopravvivenza associata ai percorsi assistenziali ed i relativi costi (articolo in corso di pubblicazione su Cancer Epidemiology). Sono state condotte ulteriori analisi sul tumore della mammella e del colon retto, con particolare attenzione ai trend temporali dei principali indicatori. Per i tumori della prostata sono stati calcolati i tassi regionali di intervento di prostatectomia, stratificati per classe di età e per periodo. Un articolo con la sintesi di questi risultati è stato pubblicato nel 2007. Infine è stata analizzata l’attività chirurgica regionale da parte delle urologie per descrivere i tipi di interventi ricostruttivi eseguiti a seguito di cistectomie radicali. Disuguaglianze sociali, accesso ai servizi e modalità di trattamento (sottoprogetto del programma speciale del Ministero della Sanità ex Art. 12, comma 2, lett. b del d.lgs 502/92: un sistema informativo, un libro bianco, un modello di monitoraggio per implementare gli obiettivi di equità nella salute e nell’assistenza in Italia) (Scheda 5.005). Con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di sviluppare un modello di analisi delle dimissioni ospedaliere che consenta una valutazione sistematica delle differenze sociali nella tempestività dei ricoveri, nella mortalità ospedaliera, nella durata della degenza, nell'incidenza di complicanze e nelle riospedalizzazioni evitabili. Inoltre intendiamo sperimentare sistemi di classificazione della gravità clinica basati sui dati della SDO, utilizzabili sia per valutare la condizione dei casi al momento del ricovero, sia per confronti standardizzati dell'esito dei trattamenti tra soggetti caratterizzati da diversa condizione sociale. Il tema delle disuguaglianze è stato inserito come capitolo nella relazione sanitaria sull’oncologia del 20052006, affidando la stesura al Servizio Regionale di Epidemiologia della ASL TO3 - Grugliasco. Analisi del ruolo di variabili socio-economiche sono state condotte nell’ambito dei progetti di valutazione della qualità dell’assistenza oncologica regionale, con particolare riguardo al tumore del polmone e della mammella e colon-retto. Per il tumore della mammella è stata condotta un’analisi approfondita sui determinanti socioeconomici di accesso ai centri specialistici nel trattamento di questa neoplasia ed un articolo è stato recentemente pubblicato. Uno studio analogo, centrato sul trattamento dei casi incidenti di tumore del polmone a Torino è stato concluso ed accettato per pubblicazione su Cancer Epidemiology. Epidemiologia clinica descrittiva e valutativa nel quadrante Piemonte Nord-Est (Scheda 5.009). L’unità CPO di Novara è stata istituita come unità operativa autonoma nel Febbraio 2005. Nel corso del 2009 è proseguita l'analisi dell’andamento dei ricoveri per neoplasia in relazione alle caratteristiche della malattia, della persona ed alla residenza. 305 Relazione di attività 2009 Descrizione dell’attività di ricovero e della mobilità sanitaria nel quadrante Nord-Est. Analisi dei dati rilevati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (Scheda 5.017). Nel corso del 2009 è stato portato avanti il progetto, utilizzando i file delle Schede di Dimissione Ospedaliera, perseguendo i seguenti obiettivi: - Valutazione dei flussi di pazienti intra-ed extra-regione per residenza e tipo di neoplasia; - Descrizione della frequenza dei ricoveri negli ospedali, secondo la competenza oncologica prevista nel PSR, per tipo di neoplasia; - Stima dei tassi di prima ospedalizzazione e della prevalenza di malati per tipo di neoplasia, su base residenziale; - Descrizione delle modalità assistenziali (regime di ricovero, durata dei ricoveri, tipologie di trattamento, ricoveri multipli) da parte degli ospedali di ricovero, per tipo di neoplasia e fase della malattia; - Produzione, di reports annuali sull'attività oncologica svolta a livello di quadrante, in base alla nuova organizzazione della rete oncologica (con disaggregazioni per istituto, ASL/ASO, Poli oncologici, totale regione, altre regioni). - Analisi del trend temporale dei principali fenomeni di ricovero (ospedalizzazione, migrazione). MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA Progetto di ricerca - intervento triennale: la qualità in oncologia (Scheda 5.008). Nella Regione Piemonte è nella fase operativa il progetto di riorganizzazione dell’assistenza oncologica secondo il modello della rete. In quest’ambito, è stato avviato ed è in fase avanzata di realizzazione un progetto di elaborazione di linee-guida "evidence-based" per l'oncologia, basate su una revisione attenta delle migliori linee-guida esistenti, che attualmente riguarda le tre neoplasie epidemiologicamente più rilevanti, i tumori del colon-retto, del polmone e della mammella. Queste linee-guida costituiscono uno degli elementi di forza del progetto di attuazione della Rete Oncologica. Nel presente progetto proponiamo una serie di ricerche-intervento, corrispondenti ad altrettanti gruppi di lavoro, che intendono contribuire a introdurre, entro la Rete Oncologica piemontese, attività di valutazione della qualità basate su una revisione sistematica delle prove scientifiche. Il programma è concepito come un insieme di sottoprogetti ciascuno dei quali coordinato da clinici o epidemiologi appartenenti a diverse strutture. Esso si caratterizza come un programma cooperativo. Ci attendiamo i seguenti risultati dal nostro progetto: 1. una maggiore familiarità degli oncologi piemontesi con i concetti dell’epidemiologia clinica e dell’Evidencebased Medicine, presupposto per qualunque forma di miglioramento dell’assistenza; 2. la messa a punto di un sistema computerizzato, sperimentato entro la rete dei tumori rari, per facilitare e rendere più rapida l’acquisizione entro le linee-guida dei risultati della ricerca; 3. l’introduzione nella rete di un sistema di autovalutazione – già sperimentato nell’ambito degli screenings, del raggiungimento di obiettivi di qualità; 4. la limitazione dell’uso dei markers tumorali ai casi in cui esso è appropriato in base alle prove scientifiche; 5. l’introduzione di modalità di follow-up dei pazienti – almeno per alcuni tipi di tumori – basate su chiare prove scientifiche (e, in assenza di queste, la formulazione di ipotesi di ricerca); 6. l’identificazione degli ostacoli che si frappongono alla adozione delle linee-guida regionali da parte degli oncologi della rete; 7. una migliore comprensione dei problemi di qualità della vita incontrati dai pazienti che hanno avuto un tumore infantile, e delle conseguenti ricadute per la pianificazione dell’assistenza. Il progetto ha durata triennale ed è iniziato a dicembre 2002. I diversi gruppi di lavoro hanno definito protocolli più dettagliati per le loro attività. Lo stato di attuazione è descritto qui di seguito: Conoscenza e valutazione delle Linee Guida da parte dei clinici: sono stati inviati dei brevi questionari postali a tutti i responsabili di servizi che hanno diagnosticato/trattato nel 2002 almeno 5 casi di tumore del colon retto o della mammella per valutare il grado di conoscenza ed il giudizio sulle Linee Guida Regionali sui tumori del colon-retto (LG-CR) e della mammella (LG-M) da parte di medici degli ospedali piemontesi. La rispondenza ai questionari è stata buona. Tra i rispondenti, il 6% ha dichiarato di non conoscere le LG-CR e il 9% ha dichiarato di non conoscere le LG-M. Più del 50% dei rispondenti hanno partecipato a riunioni di presentazione o distribuzione delle LG e/o a gruppi di lavoro per la loro diffusione o implementazione in ospedale. Tutti i servizi hanno espresso giudizi positivi sulla qualità metodologica di entrambe le LG. L’utilità delle LG è stata valutata in modo positivo per le LG-CR, con giudizi più eterogenei per le LG-M. Il 38% e il 30% dei rispondenti 306 Relazione di attività 2009 per le LG-CR e LG-M rispettivamente hanno dichiarato di aver modificato la loro pratica clinica dopo l’introduzione delle LG, in particolare per le procedure di follow-up, la stadiazione pre-operatoria e l’utilizzo dei marcatori. I medici che hanno risposto al questionario hanno ricevuto e conoscono le LG e hanno espresso un giudizio generalmente positivo verso questo strumento. Le LG-M sembrano un po’ meno condivise, soprattutto da parte dei ginecologi e radioterapisti. I risultati sono stati pubblicati su un articolo scientifico. Valutazione della qualità dell’assistenza tramite gli archivi di dati correnti: è stato costruito un algoritmo di identificazione di casi incidenti di tumore della mammella, del colon retto e del polmone a partire dai dati correnti validati per i residenti a Torino con il Registro Tumori e in corso di validazione per il tumore della mammella e del colon retto tramite due campioni di circa 600 cartelle cliniche. Sono stati inoltre costruiti degli indicatori di qualità dell’assistenza basati sulle Linee Guida Regionali da applicare agli archivi di dati correnti per il tumore della mammella e del colon retto. Sono in corso analisi della qualità dell’assistenza per volumi di attività dei reparti di ricovero e determinanti. Valutazione della qualità dell’assistenza tramite campioni di cartelle cliniche: è stata sviluppata una prima versione di un software per il monitoraggio della qualità del trattamento del ca colorettale, sul modello del programma SQTM già in uso per i tumori della mammella. Su questo applicativo sono stati registrati tutti i dati ricavati dalle cartelle del campione di 600 casi di ca colorettale estratto dall’archivio delle SDO piemontesi. Sono in corso le analisi dei dati registrati. Inoltre sono state compiute le analisi su due campioni di 600 cartelle di pazienti ricoverate rispettivamente nel 2002 e nel 2004 per tumore della mammella. Nel novembre 2006 è stato effettuato il terzo corso di Epidemiologia clinica Evidence-based rivolto agli oncologi afferenti alla Rete Oncologica, seguito dalla giornata di presentazione pubblica dei risultati del progetto. E’ stata completata l’indagine sulle pratiche di follow-up per i tumori della mammella e del colon-retto adottate dai servizi ospedalieri della rete oncologica piemontese. A novembre 2007 è stato concluso il primo volume della relazione finale sulla qualità dell’assistenza alle pazienti con tumore della mammella. I risultati preliminari dello studio sono stati descritti in una giornata di presentazione e discussione con clinici e rappresentanti della rete oncologica. Nel 2009 l’attività è stata focalizzata sull’analisi dei dati correnti per il tumore del colon retto e della mammella. Sono stati pubblicati (tumore della mammella) o sottomesso per la pubblicazione (tumore del colon retto) gli articoli conclusivi di questo sottoprogetto, relativi ai determinanti della qualità del trattamento di questi tumori in Piemonte. Inoltre nel 2009 si è effettuato il follow-up del campione di pazienti con tumore alla mammella incidenti nel 2002 e nel 2004 al fine di stimare l’incidenza e la sopravvivenza in macro aree del Piemonte (vedi scheda 2032). Cochrane collaboration e Centro di documentazione sull’EBM (Scheda 5.002). Nel corso degli ultimi anni il centro ha incrementato l'attività, affiancando ad una funzione iniziale prevalentemente di servizio, su richiesta, una funzione di promozione attiva di iniziative. Le principali attività svolte sono state: a. coordinamento di un gruppo di lavoro aziendale permanente sull'EBM, confermato con delibera aziendale nel 2004, costituito da epidemiologi, clinici di diverse specialità, medici di direzione sanitaria, farmacisti ed infermieri; b. organizzazione e svolgimento di seminari di introduzione all'EBM nell'ambito di iniziative di aggiornamento per medici e di corsi di specializzazione (universitari, Master in Senologia); c. identificazione di problemi assistenziali rilevanti (non solo oncologici) ed attivazione di gruppi di lavoro dedicati alla definizione e promozione di linee-guida aziendali 'evidence-based'; d. predisposizione di un manuale metodologico per la produzione di linee-guida 'evidence based' a livello aziendale; e. partecipazione, come referenti aziendali, a due sperimentazioni finanziate dal Ministero della Salute (TRiPSS 2, TRiPSS 3 e miglioramento dell'appropriatezza in ambito cardiologico); f. conduzione di studi di valutazione dell'impatto dei progetti avviati, con confronti prima/dopo, utilizzando sia informazioni da sistemi informatizzati, sia raccolte attraverso consultazione di cartelle cliniche; 307 Relazione di attività 2009 g. h. coordinamento del programma regionale per le linee-guida in oncologia (cfr. scheda specifica n° 5006); collaborazione con l’ASSR dell’Emilia Romagna nei progetti AFO (Appropriatezza d’uso dei farmaci oncologici), condotto con la partecipazione di epidemiologi e oncologi della rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e AFON, finanziato dal Ministero della salute (PIO-5). Nel corso del 2009 particolare impegno è stato rivolto ai seguenti progetti specifici: • la ricostituzione del gruppo aziendale attraverso una maggior presenza di altre figure professionali (infermieri in particolare) e la pianificazione di progetti di miglioramento dell’assistenza che coinvolgano soprattutto il personale infermieristico; • analisi finale di uno studio campionario sull’appropriatezza delle prestazioni PET erogate su indicazioni oncologiche da tutti i centri regionali (cfr. scheda specifica n° 5.021); • disegno e analisi di un progetto aziendale di 'clinical audit', centrato sul problema del rientro in ospedale, attraverso il Pronto Soccorso, di pazienti oncologici precedentemente dimessi da questa AOU; • la collaborazione al disegno e all’analisi di studi di epidemiologia clinica condotti con ricercatori dell’AOU. Sperimentazione di un modello di razionalizzazione dell’assistenza oncologica in Regione Piemonte. Sottoprogetto: Linee-Guida regionali per l'oncologia (Scheda 5.006). Nel corso del 2005-2008 sono stati realizzati i seguenti obiettivi: monitoraggio della diffusione delle linee guida sui tumori del colon-retto e della mammella all'interno dei poli oncologici regionali pubblicazione di un articolo metodologico sull'esperienza di elaborazione delle LG regionali; pubblicazione di un articolo sul grado di diffusione e utilizzo delle linee guida regionali; pubblicazione di un articolo sulla validità del riconoscimento dei casi incidenti basato sui sistemi correnti vs i casi del Registro Tumori (usato come “gold standard”) pubblicazione di un articolo che ha ricostruito il percorso assistenziale iniziale dei casi incidenti di tumore della mammella in Piemonte. pubblicazione di un articolo metodologico di valutazione del sistema GRADE (in collaborazione con ASR dell’Emilia Romagna) presentazione nei diversi poli oncologici delle linee guida regionali sui sarcomi dei tessuti molli nei poli oncologici della Regione; revisione del documento elaborato dalla COR sul tumore della prostata ed elaborazione di una LG regionale secondo la metodologia usata per precedenti LG; pianificazione della metodologia di lavoro dei sottogruppi della COR per la produzione di documenti contenenti raccomandazioni su quesiti rilevanti nella diagnosi e trattamento di tumori non coperti da linee guida; partecipazione al programma PRI E-R (Programma Ricerca e Innovazione Emilia-Romagna) per l’elaborazione di raccomandazioni sulla terapia adiuvante ed in fase avanzata di malattia del tumore della mammella, del colon-retto e del polmone applicando la metodologia GRADE; analisi dell’esperienza condotta con il metodo GRADE e pubblicazione di un dossier dell’ASSR con la descrizione degli aspetti metodologici; conclusione dell’elaborazione della LG regionale sul carcinoma della prostata e organizzazione delle fasi di presentazione, diffusione ed implementazione delle LG. STUDI SPERIMENTALI Chirurgia radicale verso conservativa per il tumore dello stomaco (Scheda 5.003). Il reclutamento è iniziato nell’estate 1998 in 9 centri piemontesi. Le procedure di randomizzazione sono state curate dal CPO. Il reclutamento è terminato al 31.12.2006. E' stato aggiornato il follow-up di mortalità al 31.07.2006, in collaborazione con il Registro Tumori. Sono stati pubblicati alcuni articoli scientifici. Nel 2009 è stata effettuata l’analisi delle complicanze e della mortalità operatoria, l’articolo è stato pubblicato. Inoltre sono state svolte o sono in corso consulenze su altri progetti di epidemiologia clinica in campo gastroenterologico: - sviluppo del protocollo di un trial multicentrico di fase II sull'utilizzo della chemioterapia neoadiuvante per il tumore dello stomaco e validazione dell’utilizzo della FDG-PET per la diagnosi precoce della risposta metabolica (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) 308 Relazione di attività 2009 - trial randomizzato sull'infusione continua preperitoneale di analgesici per il controllo del dolore dopo interventi maggiori in chirurgia addominale (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) (in attesa di pubblicazione) - studio del valore prognostico del ratio linfonodale nel tumore dello stomaco (riferimento: Dr. De Giuli, AOU San Giovanni Battista) (in attesa di pubblicazione) - Studio della curva di apprendimento nelle epatectomie (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (articolo pubblicato) - Studio del valore prognostico dello stato dei margini negli interventi per Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (in attesa di pubblicazione) - Confronto sull'accuratezza prognostica della Sesta e della Settima edizione della classificazione TNM del Colangiocarcinoma intraepatico (riferimento: equipe Prof. Capussotti, AO Mauriziano) (in attesa di pubblicazione). Studio HOT (Hormones Opposed by Tamoxifen) (Scheda 5.011). Lo studio HOT è uno studio clinico multicentrico controllato e randomizzato che si propone di confermare l’osservazione che l’associazione di terapia ormonale sostitutiva (HRT) e tamoxifen a basso dosaggio è in grado di: mantenere i benefici della HRT sulla riduzione delle vampate di calore, della secchezza vaginale, del calo del desiderio sessuale, dell’affaticamento e dell’insonnia, dei disturbi dell’umore, del rischio aumentato di osteoporosi e di invecchiamento cerebrale; diminuire il rischio di carcinoma alla mammella che può essere associato all’uso prolungato di HRT. Il progetto è iniziato nel febbraio 2003. Il gruppo di lavoro di Torino ha definito un protocollo organizzativo dettagliato per la gestione dello studio. Il reclutamento è terminato nell’autunno 2006 (101 soggetti). E’ in corso l’analisi multicentrica dei dati. Prosegue il follow-up semestrale ed annuale ed è stato concluso uno studio ancillare sul rischio di tumore della mammella in relazione a polimorfismi genetici. Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia (Scheda 5.016). Durante la fase di costituzione e avviamento del centro sono stati realizzati i seguenti obiettivi: Reclutamento e formazione del personale Collaborazione all’organizzazione e partecipazione a corsi di formazione sui RCT (c/o Molinette-COES, Politecnico, Villa Gualino) Progettazione e manutenzione del sito Web dedicato al progetto EPICLIN, on line da maggio 2004, (www.epiclin.cpo.it) che ospita a fine 2008 12 aree di lavoro attive Predisposizione di una struttura modulare utilizzabile via Internet che consente di monitorare la partecipazione dei centri agli studi, gestire il processo di arruolamento dei pazienti, gestire la randomizzazione in modo sicuro e facilitare i contatti tra i centri Disegno e revisione di protocolli di RCT su diversi argomenti Analisi di studi conclusi e collaborazione alla preparazione di articoli scientifici e partecipazioni a congressi Pubblicazione dei risultati di alcuni studi già conclusi. In questo periodo il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 80 studi in campo oncologico ed ematologico, oltre ad alcune altre collaborazioni. Da quando è stato avviato, il centro ha collaborato alla progettazione o realizzazione di circa 100 studi, prevalentemente in campo oncologico ed ematologico. Nel corso del 2009 il centro ha contribuito alla progettazione di un network regionale per gli studi clinici, promosso dall’AReSS e finalizzato a potenziare la produzione scientifica della rete oncologica regionale. STUDI DI VALUTAZIONE DI QUALITA’ Valutazione economica e di qualità negli studi di epidemiologia clinica. (Scheda 5.019). Il progetto è finalizzato a sviluppare un’area di attività dedicata allo sviluppo teorico e all’applicazione empirica delle metodologie di analisi dei costi e della valutazione economica delle prestazioni sanitarie. Per realizzare il monitoraggio della qualità dei trattamenti assistenziali erogati nella Regione Piemonte si sono stimati una serie di indicatori di appropriatezza, qualità e costo dei trattamenti erogati ai pazienti affetti da tumore della mammella, del colon-retto e del polmone a livello regionale. 309 Relazione di attività 2009 Lo sviluppo dei metodi di stima e previsione dei costi si propone di: a) analizzare da un punto di vista teorico e quindi stimare empiricamente modelli alternativi per la previsione dei costi per patologia attraverso l’applicazione dei metodi indagati alle ospedalizzazioni di una coorte di pazienti diabetici ed alla coorte dello studio COSTAMI, uno studio multicentrico internazionale volto a valutare i costi legati a differenti strategie di stratificazione prognostica del paziente con un infarto miocardico non complicato. b) utilizzare i modelli decisionali per analizzare i costi di alcune patologie e valutare l’impatto di possibili alternative e scenari nella gestione dei pazienti nella fase diagnostica e/o terapeutica. L’applicazione empirica è effettuata in relazione all’impatto economico atteso dalla implementazione di linee-guida regionali per il tumore del polmone e alla adozione dei test ergometrici mediante metodologie computerizzate e di maggior sofisticazione rispetto al solo segmento ST. c) l’applicazione delle metodologie di stima dei costi al cruciale settore della prevenzione secondaria, in particolare avvalendosi della modellizzazione di tipo previsionale, per descrivere l’impatto in termini di costo-efficacia delle strategie alternative di screening e vaccinazione per l’infezione da HPV, come utile strumento di programmazione sanitaria a livello regionale (vedi scheda 3019). E’ proseguita l’attività di consulenza e supporto per il disegno di valutazioni economiche all’interno dei protocolli relativi a studi clinici controllati e la relativa analisi di costo e costo-efficacia dei dati raccolti. Inoltre, il previsto sviluppo di attività di Technology Assessment (T.A.) a livello regionale, nell’ambito dell’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, rappresenta un’occasione importante di promozione di ricerca applicativa nel settore della valutazione di costo-efficacia delle alternative tecnologiche. A partire dall’esperienza maturata dal gruppo di studio, è prevista pertanto attività di consulenza metodologica e supporto scientifico alle attività valutative di T.A. intraprese. Definizione di un sistema di indicatori per la rete regionale di cure palliative (Scheda 5.020). CPO Piemonte – in collaborazione con Rete Regionale di Cure Palliative. Progetto avviato nel 2007. La creazione di una rete regionale di Cure Palliative determina la necessità di definire un sistema di indicatori atto a standardizzare i report di attività dei singoli centri, e quindi un sistema di data base da integrarsi successivamente nel database regionale della Rete Oncologica. Partendo dal data base delle attività svolte dall’UO di Cure Palliative di Biella, che dispone di una casistica consolidata dal 2001 al 2004, sono valutate le variabili utili a rappresentare le attività erogate nei diversi ambiti di competenza (ambulatorio, ospedale, Hospice, domicilio). Dopo una fase di sperimentazione del data base in più centri già operativi in diversi Poli Oncologici ed una prima valutazione della reportistica, si valuterà la fattibilità dell’implementazione in un data base centralizzato regionale di Cure Palliative, con produzione di indicatori. L’intervenuta emanazione del DM 43/2007, pubblicato nei primi mesi del 2007 e che prevede l’adeguamento delle ASL entro il termine del Piano sanitario nazionale (2008), e l’avvio di nuove strutture di Hospice ha reso necessario un cambiamento di priorità a favore di un sistema informativo regionale. Il datawarehouse costruito con il sistema di variabili già incluse nel programma Access, con una possibilità di inserimento automatico delle informazioni cliniche provenienti dalla Rete Oncologica, integrato con aspetti gestionali relativi anche a diari clinici e terapeutici. Tale datawarehouse è attualmente in utilizzo nel centro di Biella, che ha raccolto 590 casi . La produzione di indicatori sulla casistica dell’UOCP di Biella è stata eseguita sulla casistica fino al 30.6.2007. La casistica relativa al 2008 è analizzabile in via automatica sul set di pazienti usciti dall’assistenza. Stima del fabbisogno regionale di prestazioni di tomografia ad emissione di positroni (FDG-PET) e valutazione di appropriatezza dell’assistenza erogata dalla Rete Oncologica piemontese (Scheda 5.021). La rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni erogate nei quattro centri regionali dotati di servizio PET è stata condotta nel 2007. Nel 2008 è stata completata l’informatizzazione dei dati su supporto magnetico ed il controllo di qualità dei dati raccolti, sono state condotte le prime analisi relative allo studio di Audit e sono state completate le stime del fabbisogno basate sui dati disponibili dalla letteratura. Nel corso del 2007-2009 sono state svolte le seguenti attività: • collaborazione con l’attività svolta dalla regione Emilia Romagna per l’aggiornamento di linee guida sulle indicazioni per un uso appropriato della PET in oncologia; 310 Relazione di attività 2009 • rilevazione dei dati dello studio di Audit clinico prospettico, su un campione di circa 400 prestazioni erogate nei quattro centri regionali dotati di servizio PET; informatizzazione dei dati su supporto magnetico e controlli di qualità, conduzione delle prime analisi statistiche; • analisi dei volumi di assistenza erogata dai servizi PET della Regione Piemonte per il periodo 2002-2008, anche considerando le migrazioni dei pazienti tra regioni; • calcolo dei tassi di utilizzo di esami PET per ASL di residenza nell’anno 2008; • calcolo delle stime del fabbisogno di esami PET e scanner basate sui dati disponibili dalla letteratura; • partecipazione al gruppo di lavoro regionale sulla Medicina Nucleare istituito presso L’AReSS. Studi epidemiologici sulla nutrizione clinica in ambito oncologico (Scheda 5.022). Nel corso del 2006, sono state avviate una serie di progetti di collaborazione con la Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’A.S.O. San Giovanni Battista. Un primo versante di collaborazione ha riguardato l’analisi dei dati inseriti nel Registro dei pazienti in Nutrizione Enterale Domiciliare (NED) nel decennio 1995-2004. Il Registro contiene attualmente i dati relativi a circa 4000 pazienti afferenti i Centri NED presenti sul territorio piemontese (San Giovanni Battista “Molinette”, San Giovanni Antica Sede e Mauriziano a Torino e gli ospedali di Asti, Cuneo, Ivrea e Novara). I dati raccolti riguardano le caratteristiche del paziente (età, sesso, diagnosi di base, indice di Karnofsky, tipo di attività svolta sul lavoro o nel tempo libero), le motivazioni e le modalità di accesso alla NED, la data di inizio e fine del trattamento NED, la causa di fine trattamento. L’analisi preliminare ha consentito di verificare il grado di completezza e coerenza delle informazioni raccolte nei vari Centri. Successivamente, l’analisi si è concentrata sulla descrizione delle caratteristiche dei pazienti (età, sesso, diagnosi di base, indice di Karnofsky, tipo di attività svolta sul lavoro o nel tempo libero). Un terzo livello di analisi ha riguardato la sopravvivenza dei pazienti, complessiva e stratificata per sottogruppi di popolazione, mediante l'impiego sia delle curve di Kaplan-Meier che di tecniche multivariate, quali il modello di Cox, che considerino i rischi competitivi di morte e ripresa per via orale. Infine, dai dati disponibili si sono ottenuti i tassi standardizzati di utilizzo della NED, con particolare riferimento ai pazienti oncologici, al fine di individuare eventuali differenze nella probabilità di accesso alla NED tra i pazienti residenti in aree in cui è presente un centro NED ed i pazienti residenti in aree sprovviste. Il calcolo dei tassi, è stato condotto ponendo a confronto i principali metodi di standardizzazione (diretta e indiretta). Per l’indagine sulla Nutrizione Artificiale Enterale e Parenterale, sono stati considerati come base per il campionamento tutti gli ospedali presenti sul territorio nazionale, aziende ospedaliere e istituti a carattere di ricerca scientifica (n=770). Si è deciso di includere nel campione unicamente gli ospedali che presentavano il reparto di Terapia Intensiva (n=375); da questa base è stato estratto un campione di 113 ospedali, pesato sia sulla distribuzione per regione che sulla complessità delle strutture (in base al numero di posti letto). In tal modo ogni regione ha partecipato al campione con un numero di ospedali proporzionale al numero totale di ospedali della regione ed è stata garantita la presenza nel campione di strutture ospedaliere più e meno complesse. Per ogni ospedale estratto, sono stati coinvolti i reparti di Medicina Generale, Geriatria, Chirurgia Generale, Pediatria e Chirurgia pediatrica. Dopo aver condotto uno studio pilota su tre ospedali piemontesi, è stata predisposta una scheda di raccolta dati finalizzata a caratterizzare l’attività e il livello di complessità dell’Istituzione Ospedaliera, l’attività e il livello di complessità del singolo Reparto di Degenza identificato, il consumo di prodotti per NA dell’intero Ospedale e dei singoli Reparti di Degenza (disponibili presso la Farmacia Ospedaliera). Sono stati richiesti i dati relativi all’anno 2003. Il terzo filone di lavoro ha riguardato l’analisi dei dati dello studio INPOT. Nel corso di questo progetto sono stati effettuati interventi nutrizionali su oltre 500 pazienti oncologici, raccogliendo in modo standardizzato le informazioni circa la patologia, lo stato nutrizionale del paziente e la sua evoluzione durante la terapia. L’analisi dei dati raccolti è stata incentrata sulla descrizione degli interventi nutrizionali svolti e sulla misurazione del beneficio occorso ai pazienti a seguito dell’intervento nutrizionale, distinguendo per sottogruppi di patologia. Studio dell’epidemiologia dell’asma e della BPCO a Torino attraverso l’integrazione di dati da fonti istituzionali (Scheda 5.023). Progetto avviato nel 2007. Studio di prevalenza. 311 Relazione di attività 2009 L’obiettivo è ottenere una stima della prevalenza di malattie polmonari cronico-ostruttive (Asma o BPCO) per fasce di età, utilizzando sistemi informativi correnti. Materiali e metodi: - Definizione di un algoritmo per l’identificazione dei casi che verranno rilevati attraverso le banche dati: SDO, prescrizioni farmaceutiche, mortalità. Verranno inoltre esplorate le possibilità di utilizzo delle banche dati delle Esenzioni Ticket e delle Prestazioni ambulatoriali. -Stima della prevalenza delle patologie e confronto con i dati rilevati attraverso altri tipi studi (trasversali di popolazione), dove disponibili, e in altre aree italiane. -Risultati e ricadute attese: 1. Predisporre un metodo per la stima della prevalenza di patologie croniche ad elevata frequenza nella popolazione mediante l’utilizzo di fonti istituzionali, e verifica dei risultati rispetto ad altre modalità di raccolta dell’informazione (es. survey attraverso questionari). 2. La possibilità di effettuare confronti dei dati con quelli di altre aree geografiche italiane che utilizzano il medesimo algoritmo per l’identificazione dei casi. Uno studio pilota è stato condotto nel 2004 su dati del 2002. Sono in fase di analisi i dati raccolti per gli anni 2002-2004. I risultati relativi all’utilizzo di archivi sanitari elettronici di popolazione per la stima della prevalenza di alcune patologie sono stati pubblicati in articoli inclusi in una Monografia che raggruppa i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro AIE-SISMEC. Sono in corso le analisi di uno studio di approfondimento per la stima della prevalenza della BPCO nella città di Torino, attraverso analisi di sensibilità che hanno incluso gli archivi elettronici disponibili (fonte farmaci, registro delle esenzioni, archivio SDO, registro di mortalità, dati della specialistica ambulatoriale). Nell’ambito del progetto CCM è stata centralmente effettuata una ricerca su MEDLINE, sono stati definiti dei criteri di valutazione degli abstract che hanno portato a identificare i lavori utili alla validazione di procedura di stima di prevalenza e/o incidenza di una o più delle patologie di interesse ed è stato predisposto un database in Access con le informazioni ed ulteriori valutazioni dei lavori. E’ in corso di elaborazione un documento che raccoglie studi cha valutano l’utilizzo di database amministrativi a fini epidemiologici, organizzato per tipo di lavoro, patologie e metodi utilizzati. Progetto per la valutazione delle tecnologie nella Rete Oncologica (Scheda 5.024). Coordinamento del progetto: CPO-Piemonte e Commissione TA e Quality assurance della Rete Oncologica. Il progetto è iniziato nel 2007. Obiettivi Sostenere l’attività della Commissione TA e Quality assurance della rete oncologica in relazione a funzioni a) di documentazione dell’attività di valutazione delle proposte di lavoro suggerite dai diversi clinici esperti da area che compongono la commissione b) di ricerca bibliografica e analisi della letteratura per la stesura dei rapporti sull’introduzione, diffusione e utilizzazione delle tecnologie oggetto di valutazione da parte della Commissione stessa Materiali e metodi L’attività formativa viene svolta attraverso la partecipazione a corsi sul tema del Technology Assessment e attraverso la partecipazione alle attività di valutazione di tecnologie di screening in corso presso il CPO Utilizzo delle principali banche dati delle società di TA. E’ stato prodotto il documento che individua i criteri e le modalità sia della fase transitoria che di quella a regime ed è stato costituito il gruppo regionale che seguirà la fase di attuazione del progetto nel periodo transitorio, con determina del direttore AReSS del giugno 2008. Sono state condotte tre edizioni di un corso di introduzione all’HTA rivolto a referenti indicati dalle aziende sanitarie regionali. Sono stati selezionati i componenti del gruppo tecnico multidisciplinare di staff all’AReSS, che è stato insediato a Dicembre 2008. Sono stati definiti e approvati i piani di formazione dei componenti di questo gruppo: 4 di essi hanno completato il primo modulo del master internazionale ULYSSES. Sono stati presi contatti con i gruppi di TA di altre 7 Regioni Italiane e con le commissioni per il Technology Assessment della Catalogna e del Quèbec per sviluppare collaborazioni sia per la formazione che per la conduzione di valutazioni. 312 Relazione di attività 2009 E’ stato costituito un gruppo di lavoro che comprende referenti dell’Assessorato alla Sanità per la definizione di modalità di valutazione condivise delle richieste di acquisizione di nuove tecnologie a livello regionale. Il gruppo di attivazione e il nucleo tecnico hanno collaborato con l'Assessorato a definire la delibera regionale quadro per le funzioni di HTA. E' stata avviata l'attività del gruppo tecnico che predispone le istruttorie preliminari per la prioritizzazione delle richieste di valutazione pervenuta all'AReSS e predispone i documenti di valutazione HTA sulla base del piano di lavoro approvato dal comitato di attivazione. Valutazione degli esiti estetici nelle pazienti operate per lesioni mammarie (Scheda 5.025). Obiettivo principale dello studio è quello di identificare una serie di determinanti degli esiti estetici relativi al tipo di trattamento e alle caratteristiche della lesione e della paziente al fine di elaborare raccomandazioni su tecniche chirurgiche e radioterapiche che permettano di controindicare in alcuni casi il trattamento conservativo o di suggerire tecniche di oncoplastica. Tra gli scopi secondari del progetto ci sarà quello di studiare la correlazione tra i diversi indicatori di esito mediante un confronto tra i metodi oggettivi e soggettivi di valutazione. Partecipano allo studio Servizi chirurgici della Rete oncologica piemontese che trattano almeno 50 nuovi casi di cancro della mammella all’anno. I Servizi chirurgici coinvolgeranno nel gruppo di lavoro i Servizi di radiologia, anatomia patologica e radioterapia di riferimento. Il reclutamento delle pazienti per i centri aderenti allo studio sarà consecutivo. Tutti i casi operati verranno registrati nel database di Audit clinico SQTM (si vedano scheda 3003 e 3004). Il progetto è triennale e così distribuito: -2007: registrazione dei casi su SQTM, organizzazione della raccolta dati ed elaborazione software dbEST, formazione per i tecnici di radiologia. 2007-2008: registrazione dei casi su SQTM ed inizio follow-up, registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive. -2008-2009: registrazione dei casi su dbEST e follow-up per le recidive. Lo studio è partito in data 1° aprile 2007. I centri attivi al progetto sono: ASL 12 BIELLA - responsabile Dott.ssa Paduos Adriana - incaricato dott. Festini Mira Ivano ASL 8 OSP. CHIERI - responsabile Dott. Castagna Bruno - incaricato Dott.ssa Cuccorese Consuelo ASL 10 OSP. PINEROLO - responsabile Dott. Galletto Luciano - incaricato Dott. Garetto Alessio OIRM S. ANNA divisione 8 - responsabile Dott.ssa Baù Maria Grazia - incaricato Dr.ssa Rossana Tredici IRCC CANDIOLO - responsabile Dott.ssa Biglia Nicoletta - incaricato Dott.ssa Elisa Cassina OSPEDALE S.G.A.S. (centro coord) responsabile Dott. Bussone Riccardo - incaricato Dott. Bortolini Massimiliano ASO S. Croce e Carle – CUNEO - responsabile Dott. Principe Ernesto - incaricato Dott.ssa Baglioni Elisabetta. Attualmente sono state reclutate 485 pazienti (tra tutti i centri aderenti) e si prosegue il reclutamento per raggiungere il numero di 600 casi, stabilito dal protocollo. Ad Aprile 2008 è iniziato il follow-up, eseguito su 150 pazienti (dati aggiornati al 28 febbraio 2009). Lo studio rientra tra i progetti trasversali della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed e finanziato con fondi regionali. Alla fine del 2009 si hanno i seguenti dati: Casi arruolati 583 - Follow up 225. Al 31/12/2009 si può considerare terminata la fase di reclutamento dello studio. ARTICOLAZIONE RETE ONCOLOGICA Introduzione Il programma di lavoro dell’articolazione “Rete Oncologica” prevede attività riconducibili a due funzioni: - di collegamento tra le diverse attività del CPO con maggiori implicazioni per la Rete Oncologica regionale e le istituzioni di governo della rete stessa (Unità coordinamento rete, poli della rete oncologica, Assessorato 313 Relazione di attività 2009 alla Sanità-settore Oncologia, AReSS), con la redazione di un rapporto sull’oncologia regionale; - di sviluppo e aggiornamento di progetti specifici o più strettamente collegati all’articolazione. L’attività principale nel corso del 2009 è consistita nella conduzione di molti dei progetti CPO che possono fornire elementi utili su scala regionale a fini di sorveglianza epidemiologica, pianificazione e valutazione dei servizi, in particolare attraverso l’aggiornamento di specifici progetti che rientrano nell’articolazione “Epidemiologia clinica”. Relazione sanitaria sull’oncologia Per gli anni dal 2003 al 2006 l’articolazione Rete Oncologica ha curato la redazione, pubblicazione a stampa e diffusione della relazione sanitaria sull’oncologia nella regione. Sulla base dell’esperienza maturata e delle diverse tempistiche e necessità di aggiornamento delle parti che la compongono è stata valutata e discussa una modalità di aggiornamento per gli anni successivi basata sull’aggiornamento frequente e sull’arricchimento del sito CPO, in particolare nelle sezioni DATI e DOCUMENTI E PUBBLICAZIONI. Nel corso del 2007-2008 sono state approfondite ed ampliate le analisi dei dati correnti, integrando nella ricostruzione dei percorsi assistenziali gli accessi in Pronto Soccorso e le prestazioni ambulatoriali specifiche della rete oncologica (visita CAS e GIC). Nel corso del 2009 è stata rianalizzata e progettata una nuova impostazione del sito CPO, completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico, informatico, di navigazione e di contenuti. In particolare la sezione che contiene i dati epidemiologici e di attività assistenziale sarà riorganizzata con parte dell’informazione reperibile in formato PDF e in parte attraverso modalità interattive. Altre attività Le principali attività svolte direttamente dall’articolazione Rete Oncologica nel corso del 2009 sono state: elaborazione definitiva dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2008 (www.cpo.it/dationcologici); aggiornamento, ogni 4 mesi, dei dati sull’attività di ricovero per motivi oncologici in Piemonte nell’anno 2008 (consultabile sul sito CPO, nell’area riservata COR); predisposizione di tabelle specifiche sull’attività di ricovero oncologico nell’età pediatrica; l’elaborazione della Linea Guida regionale sul tumore della prostata, in collaborazione con il sottogruppo di uro-oncologia della COR (Scheda 5.006); il completamento dell’analisi sulla qualità dell’assistenza oncologica sui tumori del colon-retto, mammella e polmone, attraverso l’uso dei sistemi informativi correnti e di indicatori validati utilizzando come “gold standard” i dati del Registro Tumori ed alcune surveys regionali (Scheda 5.001 e 5.006); la gestione del “Centro di epidemiologia clinica per gli studi sperimentali in oncologia”, e del progetto EPICLIN, con la collaborazione al disegno, conduzione e analisi di trials clinici, soprattutto in ambito oncoematologico ed oncologico, per un totale di 17 aree attive per la registrazione dei dati a fine 2009 (Scheda 5.016 e sito: www.epiclin.it); la conduzione di analisi economiche applicate a studi clinici randomizzati e a percorsi diagnosticoterapeutici in ambito oncologico (Scheda 5.019); la pubblicazione di alcuni studi clinici su riviste internazionali; la collaborazione a progetti ed attività promosse dall’AReSS e dalla Rete Oncologica su temi di epidemiologia clinica e di valutazione di qualità dell’assistenza; la collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-romagna sulla produzione di raccomandazioni specifiche per migliorare l’appropriatezza dei farmaci oncologici di più recente registrazione; l’approfondimento e la sistematizzazione della metodologia GRADE per la produzione di raccomandazioni sui farmaci oncologici, in collaborazione con l’ASSR dell’Emilia-Romagna nell’ambito del PIO-5 finanziato dal Ministero della salute; l’aggiornamento del documento sui metodi di stima del fabbisogno di esami PET in Piemonte e l’analisi dello studio di audit per valutare l’appropriatezza d’uso della PET nei centri regionali. 314 Elenco pubblicazioni 2009 Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte Aprile 2010 ELENCO PUBBLICAZIONI 2009 2008 JCR Science Edition 1. 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