NUMERO 197 - 3 N NOVEMBRE 2015 2 3 4 5 8 9 Tema caldo Non solo TER, screening dei costi nascosti dei replicanti News dal mondo ETF Lyxor prepara passaggio a replica fisica dei principali ETF azionari Europa, Us e Global Costi nascosti Nuove emissioni Cina e materie prime sotto il segno della volatilità, nuovi leva 3 su azioni cinesi e commodity Focus Banca IMI Azionario, movimenti sempre più veloci ETF in cifre ETF Plus: migliori, peggiori e più scambiati a uno e sei mesi Commento agli ETF Balzo degli ETF a leva sul Dax e quelli legati alla Turchia È disponibile la nuova app di ETF news per il tuo Ipad, è gratis! a cura di Titta Ferraro TEMA CALDO 2 Non solo TER, screening dei costi nascosti dei replicanti Tra i molti vantaggi ben noti degli Exchange Traded Funds (ETF) - tra cui la diversificazione, bassi costi, flessibilità ed efficienza fiscale - da sempre la componente costi risulta tra gli elementi chiave che gli investitori apprezzano maggiormente. Grazie alla loro strategia passiva d’investimento gli ETF si caratterizzano per costi di gestione molto bassi, che Il TER rappresenta arrivano ad essere inferiori ansolo la componente che di 10 volte rispetto a quelfissa di costo di un le dei classici fondi comuni di ETF. A determinare investimento. Inoltre non sono il costo complessivo previste commissioni di entrata, della detenzione di di uscita o di performance. un replicante incide Il Total Expense Ratio (TER), fortemente lo spread l’indicatore utilizzato nell’ambito bid-ask e in seconda del risparmio gestito per valuil costo complessivo anbattuta il tracking tare di un investimento in fondi error nuo comuni, permette di includere i costi di gestione e una serie di altri costi tra cui figurano costi amministrativi, di custodia, di revisione e spese legali, di registrazione eventualmente dovute agli organi di vigilanza. Il TER viene determinato ex-ante dalla società emittente del fondo e rappresenta la componente di costo esplicita dell’investimento. Tuttavia esistono altre voci implicite, non determinabili a priori, che vanno a incidere sul costo finale dell’investimento concorrendo ad aumentare, ma anche a ridurre (come nel caso dell’attività di prestito titoli) il costo effettivo di un ETF. “Mentre gli ETF continuano a crescere in popolarità, è importante per i consulenti essere informati il più possibile sui fattori sottostanti che influenzano il costo della detenzione di un ETF”, rimarca Justin Fay, vice presidente per investi- menti alternativi e gli ETF di Pershing (gruppo BNY Mellon). Prendere in considerazione tutti i fattori in gioco nella determinazione dei costi della detenzione di un ETF aiuterà a un confronto reale sui costi dei differenti ETF. Pershing LLC ha pubblicato uno studio intitolato “Le verità nascoste: comprendere la struttura e i costi degli ETF” in cui descrive tutti i componenti che impattano sui prezzi degli ETF e identifica le aree che i consulenti dovrebbero tenere a mente quando si valuta il vero costo della detenzione di un ETF. Tra i costi interni si segnalano quelli di ribilanciamento per gli ETF a replica fisica e le commissioni legate allo swap per gli ETF a replica sintetica. Tra i costi esterni figurano invece le commissioni di negoziazione, le commissioni di intermediazione e gli oneri fiscali. Ruolo chiave dello spread bid-ask Tra i costi esterni sono di primaria importanza sicuramente i costi di negoziazione. Il cosiddetto spread bid-ask (denarolettera) rappresenta la differenza tra prezzi denaro (in acquisto) e prezzi lettera (in vendita). “Investitori e consulenti dovrebbero esaminare le componenti che possono influenzare in modo significativo il valore dello spread bid-ask e comprendere le implicazioni che può avere sul costo degli ETF”, si legge lo studio di Pershing che sottolinea come può accadere che ETF a commissioni zero (diffusi soprattutto negli Usa, ndr) possono avere spread denaro-lettera così ampi che si annulla il beneficio di non pagare alcuna commissione. Gli ETF più liquidi sono caratterizzati da spread più contenuti. ETF apparentemente simili possono vantare liquidità differenti a seconda della liquidità dei titoli sottostanti, del volume di negoziazione del fondo e dal numero di market maker presenti. In particolare un’elevata liquidità del sottostante è sinonimo di minori costi di negoziazione. Di contro mercati meno liquidi e più volatili comportano di norma un allargamento dello spread. Per informarsi circa i livelli medi dello spread denaro-lettera su Borsa Italiana vengono pubblicati i dati sulla media mensile dello spread per categoria di prodotti. Attenzione anche al tracking error Da monitorare poi il tracking error di un fondo per valutare quanto strettamente il prezzo di un ETF rispecchia il suo indice di riferimento. Qualsiasi deviazione dal ritorno dell’indice deve essere considerata un costo per il titolare dell’ETF e un tracking error più elevato indica un rischio più elevato che questo può accadere. NEWS DAL MONDO ETF News Lyxor prepara passaggio a replica fisica dei principali ETF azionari Europa, Us e global Lyxor ha reso noto che nell’arco dei prossimi 12 mesi intende completare il passaggio alla replica fisica dei suoi principali ETF azionari Europa, Us e global. A fine processo più della metà degli asset degli ETF di Lyxor (25 miliardi di euro) saranno a replica fisica, facendo di Lyxor il terzo più grande provider di ETF a replica fisica in Europa (Dati al 22 ottobre 2015, fonte Lyxor). Il primo ETF a essere convertito sarà il fondo flagship sull’Euro Stoxx 50 (MSE), che è il più grande di questo tipo al mondo con più di 7,6 miliardi di euro di AuM. “La nostra priorità è creare fondi efficienti che replichino l’indice sottostante con la massima precisione e che siano negoziati al minor costo possibile per gli investitori - ha commentato Arnaud Llinas, Head of ETF and Indexing - e raggiungere tale scopo attraverso una gamma così variegata di strumenti come la nostra richiede flessibilità. Non c’è un unico metodo di replica che funzioni al meglio in tutti i casi. Il nostro obiettivo è cogliere il meglio da entrambe le modalità di replica e usare ciascun metodo nei casi in cui esso funzioni meglio per gli investitori, non solo oggi ma per il futuro”. Boost quota due nuovi ETP S&L sul Brent Due nuovi ETP sul Brent a leva tripla long e leva tripla short in Borsa Italiana. I nuovi prodotti sul Brent proposti da Boost replicheranno il NASDAQ Commodity Brent Crude Oil ER index, fornendo esposizione a rendimenti che riflettono un investimento in future front-month sul Brent crude, più il reddito da interessi maturato sull’importo collateralizzato. Il NASDAQ Commodity Brent Crude Oil ER Index è concepito per riflettere un investimento in contratti future front month su Brent Crude Oil, con un rolling mensile che esce dal contratto front- month in scadenza ed entra in quello successivo. L’ETFplus raggiunge i 43,77 mld di AuM (+28% a/a), +76% i contratti conclusi L’ETFplus, il mercato di Borsa Italiana dedicato alla negoziazione in tempo reale di ETF ed ETC, si conferma in crescita anche nel terzo trimestre dell’anno. A fine settembre l’AUM degli ETP ha toccato quota 43,77 miliardi di euro (+28,08% rispetto a settembre 2014), mentre i flussi netti su ETF nei primi 9 mesi del 2015 sono stati pari a 6,74 miliardi di euro (+23,18% rispetto allo stesso periodo del 2014). Nei primi 9 mesi del 2015 il numero di contratti conclusi è stato di 3.827.635 (+75,97% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), per un controvalore scambiato di 80,68 miliardi di euro. 3 a cura di Titta Ferraro NUOVE EMISSIONI Cina e materie prime sotto il segno della volatilità, nuovi leva 3 su azioni cinesi e commodity I segnali in arrivo dalla Cina sono ancora contrastanti con la tenuta economica che è stata lievemente migliore del previsto nel terzo trimestre (+6,9% annuo) e Pmi manifatturiero sotto la soglia dei 50 punti a ottobre anche se in lieve miglioramento. Il Plenum del 18° Congresso del Partito Comunista ha varato il nuovo piano quinquennale che ambisce al raddoppio del reddito pro capite dei L’azionario cinese cinesi rispetto ai livelli del rimane volatile e in 2010 e anche acceleraItalia arrivano i primi re l’apertura ai mercati di ETP a leva tre sulla settori a controllo statale Cina. ETF Securities quota quali quello del petrolio, anche altri 18 ETC S&L su dell’elettricità, del gas commodity naturale e delle telecomunicazioni. 4 Nuovo target di crescita per Pechino Il premier cinese Li Keqiang ha indicato nella soglia del 6,5% il livello minimo di crescita per il prossimo quinquennio, sotto il 7% indicato per quest’anno. Già il prossimo anno la crescita dovrebbe essere nel range 6,5-7% sotto la spinta degli stimoli monetari e fiscali implementati nell’ultimo anno da Pechino. “Gli investitori devono tenere a mente che il tasso di crescita del PIL della Cina rimane uno dei più forti a livello mondiale anche in questo nuova normalità di crescita – sottolinea Helen Zhu, responsabile dell’azionario Cina di BlackRock – e aldilà del target di crescita ciò che conta di più sono le misure adottate per garantire la stabilità economica e atte a fornire una ragionevole base su cui spingere ulteriormente le riforme strutturali”. Dopo i temporali estivi, l’azionario cinese ha ritrovato par- zialmente stabilità con un ottobre decisamente positivo (oltre +10% per lo Shanghai Composite), mentre rimangono deboli le quotazioni delle commodity più sensibili alla domanda cinese continuano a pagare le deboli prospettive nel breve termine per Pechino. Cavalcare la volatilità delle azioni cinesi Una nuova finestra sui mercati cinesi, altamente volatili nel corso di questo 2015, è offerta dai nuovi ETP sull’azionario Cina proposti da ETF Securities, i primi a permettere di andare a leva tre long e short su un indice cinese. L’ETFS 3x Daily Short FTSE China 50 e l’ETFS 3x Daily Long FTSE China 50 offrono esposizione alle più grandi società blue chip quotate sulla Borsa di Hong Kong. Questi nuovi ETP permettono di posizionarsi su un Paese ancora sottopesato nella maggior parte dei portafogli degli investitori con la presenza cinese nei benchmark azionari globali che è ancora bassa in rapporto alla dimensione e all’importanza della sua economia. “Stiamo quotando i nostri ETP a leva 3 sulle azioni cinesi in Borsa Italiana per rispondere alla forte domanda dei nostri clienti italiani – ha commentato Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities (UK) Limited – con l’appetito degli investitori per l’esposizione alle azioni cinesi che continua a crescere in conseguenza dell’aumentata volatilità e noi riteniamo che questi prodotti offrano l’opportunità di approfittare di scambi nel breve termine a fronte di costi molto competitivi”. Anche 18 ETC su materie prime ETF Securities ha quotato oggi complessivamente 20 nuovi ETP short e a leva 3x in Borsa Italiana e che offrono acceso alle azioni cinesi e alle materie prime. Gli investitori hanno dimostrato un crescente interesse negli ETP short e a leva con la piattaforma di ETF Securities ha registrato in Italia af- flussi per 123 milioni di dollari statunitensi dall’inizio dell’anno. I 18 nuovi ETP short e a leva 3x sulle commodity proposti da ETF Securities, che così amplia la sua gamma di prodotti sulle materie prime disponibile in Borsa Italiana (pari al 70% di tutti gli ETC quotati), permettono di posizionarsi su alcune materie prime (caffè, rame, oro, gas naturale, nickel, argento, zucchero, grano e petrolio Wti) che permettano agli investitori di esprimere view tattiche a leva 3 long e short. 18 nuovi ETC short e long a leva 3x NOME ETFS 3x Daily Long Coffee ETFS 3x Daily Short Coffee ETFS 3x Daily Long Copper ETFS 3x Daily Short Copper ETFS 3x Daily Long Gold ETFS 3x Daily Short Gold ETFS 3x Daily Long Natural Gas ETFS 3x Daily Short Natural Gas ETFS 3x Daily Long Nickel ETFS 3x Daily Short Nickel ETFS 3x Daily Long Silver ETFS 3x Daily Short Silver ETFS 3x Daily Long Sugar ETFS 3x Daily Short Sugar ETFS 3x Daily Long Wheat ETFS 3x Daily Short Wheat ETFS 3x Daily Long WTI Crude Oil ETFS 3x Daily Short WTI Crude Oil ISIN JE00BYQY3Z98 JE00BYQY3K46 JE00BYQY4F67 JE00BYQY4341 JE00BYQY4X40 JE00BYQY4L28 JE00BYQY5H56 JE00BYQY5082 JE00BYQY5X15 JE00BYQY5Q48 JE00BYQY6F08 JE00BYQY6502 JE00BYQY7H96 JE00BYQY7799 JE00BYQY8102 JE00BYQY7P70 JE00BYQY8G54 JE00BYQY8219 TICKER MER (%) 3CFL 0,98 3CFS 0,98 3CUL 0,98 3CUS 0,98 3AUL 0,98 3AUS 0,98 NG3L 0,98 NG3S 0,98 3NIL 0,98 3NIS 0,98 SI3L 0,98 SI3S 0,98 3SUL 0,98 3SUS 0,98 3WHL 0,98 3WHS 0,98 3CRL 0,98 3CRS 0,98 ...e due ETP short e a leva sulle azioni cinesi NOME ETFS 3x Daily Long Coffee ETFS 3x Daily Short Coffee ISIN TICKER MER (%) JE00BYQY3Z98 3CFL 0,98 JE00BYQY3K46 3CFS 0,98 Fonte: ETF Securities FOCUS BANCA IMI Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast L’APPROFONDIMENTO DI BANCA IMI Azionario, movimenti sempre più veloci 5 Gli indici europei recuperano forza sulla scia del rimbalzo dei settori ciclici, rafforzato dall’apertura della BCE a un nuovo QE a dicembre. La liquidità in circolazione rimane il driver principale dei listini, che restano comunque condizionati da una forte volatilità, L’apertura della Bce a sui rinnovati timori un potenziamento del relativi alla crescita QE già da dicembre ha internazionale dopo dato fiato al rally delle una nuova serie di dati Borse europee nella negativi in Cina. Negli parte finale di ottobre Stati Uniti, l’avvio delle con in evidenza trimestrali ha confermato soprattutto i settori il rallentamento degli ciclici utili, anche se i primi mostrano una Prova di forza del DAX risultati percentuale di sorprese che ha reagito bene positive elevata. alle forti pressioni L’elevata liquidità in al ribasso dovute al circolazione e gli algoritmi rallentamento della matematici di trading, Cina e allo scandalo di che caratterizzano i Volkswagen movimenti in questo periodo, provocano su indici e titoli movimenti sempre più veloci e ripidi, che conducono successivamente a cambi di trend violenti e repentini. La volatilità degli indici trova fondamento nei rinnovati timori di un rallentamento della crescita, che continua a essere il principale rischio per gli investitori del mercato azionario; a tal proposito, il FMI ha lanciato un allarme sulla crescita globale e ha tagliato le stime sul PIL mondiale (3,1% nel 2015), dato il calo dei Paesi Emergenti. In tale contesto, migliora però la crescita delle economie avanzate, fra cui l’Italia (per cui il FMI rivede al rialzo le stime sulla crescita per il 2015 a +0,8%), ma non tanto da compensare il calo degli Emergenti. Secondo il FMI, la crescita in Cina dovrebbe essere pari al 6,8% per l’anno in corso e al 6,3% per il 2016. Nel frattempo, anche il Presidente della BCE ha confermato preoccupazione per il rallentamento dei Paesi Emergenti, che definisce il principale rischio per la crescita e ha sorpreso i mercati dichiarando di essere pronto nel rafforzare lo stimolo monetario a dicembre, qualora le condizioni di crescita e inflazione dell’Eurozona dovessero peggiorare in seguito alle prospettive dei mercati emergenti e, in particolare, della Cina. Il rallentamento cinese potrebbe infatti avere un duplice effetto sulle esportazioni dell’Eurozona e sui prezzi delle materie prime. Una minore crescita dei Paesi Emergenti dell’1% implica un calo del PIL delle economie avanzate dello 0,25%. I recenti dati macro cinesi confermano il rallentamento, causato anche da minori investimenti; in tale contesto, aumentano le pressioni su Pechino per ulteriori piani di stimolo. La Banca centrale cinese ha appena risposto all’appello con un taglio dei tassi di interesse dello 0,25%, portando quello sui prestiti al 4,35% e sui depositi all’1,5%. Inoltre, ha abbassato di 0,5% il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche, al 6 17,5%, al fine di ampliarne la liquidità. Il PIL del 3° trimestre è cresciuto del 6,9%, il peggiore dal 2009, ma migliore delle attese degli analisti e in contrasto con il valore della produzione industriale, salita del 5,7% a settembre su base annua, rispetto al 6,1%. L’inflazione in settembre ha deluso le attese, calando (-1,6%) insieme ai prezzi alla produzione (-5,9%) per il 43° mese consecutivo e alimentando i timori deflazionistici sul Paese. Il focus resta legato ai timori che la domanda non riparta e che stia modificandosi il modello di sviluppo cinese, più orientato ai consumi interni che alla commercializzazione con l’estero. Il contesto generale è anche caratterizzato dalle difficoltà degli altri Paesi Emergenti, con il Brasile in recessione e la Russia che chiuderà il 2015 con un PIL in calo del 3,5%, anche se per l’anno prossimo è atteso un recupero dello 0,5%. Inoltre, tra i principali rischi annoveriamo anche quelli geopolitici ed economicofinanziari dovuti alla situazione in Siria e Libia, a cui si aggiungono le tensioni tra Israele e la Palestina. Inoltre, il tema Grecia resta un elemento di disturbo per il mercato azionario, che a fasi alterne si acutizza. La situazione si conferma critica poiché, secondo il FMI, con le sole riforme il debito pubblico resta insostenibile e necessita di una significativa estensione delle scadenze da parte dei creditori europei. Prende forma l’ipotesi di fissare un limite sulle esigenze lorde di finanziamento. Secondo fonti di stampa, il Presidente dell’Eurogruppo avrebbe dichiarato che appare ampio il sostegno alla possibilità di fissare un tetto alle esigenze finanziarie annue della Grecia al 15% del PIL. In merito ai fondamentali, calano i multipli dell’Euro Stoxx, che si riportano su valori più contenuti, anche se il P/E 2015 si conferma più elevato della media storica 2008-2014, mentre quello del 2016 si riallinea con tale media. Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari VALORE Euro Stoxx Euro Stoxx 50 Stoxx 600 DAX CAC 40 FTSE 100 Ibex 35 FTSE MIB FTSE All Share SMI S&P500 NASDAQ Composite Dow Jones Industrial Nikkei 225 Hang Seng Sensex 30 Bovespa RTS Interfax 356,28 3.425,81 377,36 10.794,54 4.923,64 6.444,08 10.476,26 22.736,86 24.365,70 2014 14,47 13,51 14,68 13,25 13,88 13,47 16,23 14,59 14,77 2015E 15,82 14,87 16,32 13,72 15,74 15,97 16,82 18,54 18,48 8.910,52 2.075,15 5.031,86 16,29 15,53 20,57 17.646,70 18.825,30 23.151,94 27.470,81 47.596,00 872,86 P/E (X) VAR. EPS % 2016E 14,42 13,94 15,10 12,56 14,58 15,15 14,87 15,46 15,56 2017E 12,95 12,57 13,53 11,46 13,11 13,18 13,11 13,13 13,32 2014 18,99 10,63 11,96 11,46 20,38 10,41 22,13 37,80 38,57 2015E 18,50 9,85 5,09 10,57 10,13 -15,07 20,09 24,19 30,35 2016E 9,69 6,70 8,05 9,17 8,00 5,40 13,14 20,27 20,08 2017E 11,37 10,86 11,58 9,61 11,23 14,69 13,41 18,66 17,93 17,61 17,73 24,20 16,52 16,26 19,96 15,01 14,62 17,43 5,89 9,31 15,26 2,33 0,46 13,65 6,59 9,08 16,44 10,05 11,84 15,93 14,57 16,36 15,22 13,89 6,60 -11,97 7,50 9,62 17,31 8,73 14,21 9,38 5,21 18,56 10,26 19,22 13,22 6,81 16,72 9,68 16,21 10,37 5,88 15,42 8,72 13,70 8,33 4,94 21,67 6,96 15,39 21,56 2,70 16,98 -5,32 11,03 -11,28 7,15 11,02 5,97 18,54 27,47 15,92 8,37 11,01 18,33 24,52 18,88 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet. Dati aggiornati al 23/10/2015 In tale contesto, migliora la forza relativa del CAC, che quota in linea con i multipli europei in termini di utile a fronte di prospettive di crescita vicine alla doppia cifra per il biennio 2016-2017. Leggermente a sconto rispetto al benchmark i multipli di EBITDA, a fronte di una crescita pressoché in linea per il prossimo biennio. In merito alla congiuntura giungono segnali positivi in termini di produzione industriale, che ad agosto è salita dell’1,6% su base mensile superando le attese, e la crescita del PIL nel 3° trimestre si è attestata allo 0,2%. L’attività manifatturiera in settembre recupera bene dopo due mesi di calo, così come la fiducia dei consumatori (a 97), che ha superato le stime segnando il nuovo massimo da ottobre 2007. Inoltre, le immatricolazioni di auto aumentano del 9,1%. Riportiamo pertanto il giudizio sul CAC a Moderatamente Positivo. Confermiamo il giudizio Neutrale sul FTSE100, che presenta un rapporto multipli/crescite non favorevole; l’indice è leggermente a premio come multipli e, secondo le stime di consenso, il 2015 dovrebbe chiudersi con utili in flessione a doppia cifra, soprattutto a causa delle Risorse di Base. La ripresa degli utili 7 attesa per il 2016 è comunque a singola cifra. L’indice sottoperforma da inizio anno (con i titoli minerari che hanno registrato flessioni tra il 50 e il 60%) insieme a quello svizzero, e questa sottoperformance potrebbe proseguire ancora per alcuni mesi. Il listino risente della perdita di competitività dovuta all’apprezzamento della sterlina nei confronti della moneta unica. Il DAX reagisce con forza dopo le forti pressioni al ribasso dovute al rallentamento della Cina e allo scandalo di Volkswagen. Nonostante questi fattori, la crescita dovrebbe rimanere solida grazie alla forza della domanda interna, sostenuta in particolare dai servizi privati e dal commercio al dettaglio, a cui si aggiungono la ripresa degli investimenti fissi, attesi in aumento del 2,7% nel 2016, e gli ampi margini di intervento della politica fiscale, grazie all’avanzo primario della Germania. Il Paese resta però più esposto al rallentamento cinese a causa di un export mensile che supera i 100 mld di euro verso il Paese asiatico e una riduzione della produzione di auto Volkswagen andrebbe ad incidere sull’attività manifatturiera. Le nostre stime di PIL vertono per una crescita pari all’1,7% per l’anno in corso e all’1,9% per il 2016, anche se il Governo tedesco ha rivisto le stime al ribasso per l’anno in corso, portandole all’1,7% dal precedente 1,8%. Segnali incoraggianti giungono comunque dal tasso di disoccupazione al 6,4%, il più basso dal 1990. In tale contesto, il DAX presenta attualmente multipli di margini e P/E ancora più contenuti sia rispetto al benchmark europeo che alla media storica; pertanto, confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo per l’indice. Confermiamo Moderata Positività per gli indici domestici, che mantengono forza relativa sulla scia della liquidità e della ripresa della fiducia di consumatori e imprese. Il mix euro e petrolio deboli continua a sostenere il nostro mercato, anche se è doveroso considerare il rallentamento della crescita a livello globale. Oltre al timore Cina, un eventuale rallentamento dell’economia tedesca non gioverebbe al nostro Paese, dato che la Germania si conferma il nostro primo interlocutore commerciale. Il Governo ha comunque optato per favorire la domanda interna riducendo l’imposizione sulle proprietà immobiliari a scapito di una riduzione del deficit strutturale. Sui fondamentali, i P/E del FTSE MIB si confermano a moderato premio rispetto alla media storica e ai benchmark europei, ma le attese di crescita restano decisamente al rialzo. A livello settoriale europeo restiamo Moderatamente Positivi sui Tecnologici, sostenuti in particolar modo da nuove operazioni di M&A, dopo l’acquisizione di EMC Corporation da parte di Dell (terzo operatore al mondo di PC) per un controvalore di 67 mld di dollari, l’operazione più grande di sempre nel settore Tecnologico. In tal modo, Dell si trasforma sempre di più in un operatore in grado di offrire soluzioni e servizi per tutta la struttura IT. Il settore conferma stime di crescita elevate, supportate dalla parte legata ai servizi IT, anche se sulla divisione dei semiconduttori la SIA (Semiconductor Industry Association) ha rivisto al ribasso le stime di crescita delle vendite a livello mondiale al 2,3% per l’anno in corso e al 3,1% per il 2016, rispetto al precedente 3,4% per entrambi. Confermiamo Moderata Positività per le Utility; il settore conferma forza relativa di breve, favorito anche dall’approvazione degli stress test effettuati dal Governo tedesco sulla somma accantonata per lo spegnimento degli impianti nucleari entro il 2022 da parte di E.ON e RWE. I fondamentali risentono infatti dei costi per la trasformazione dal nucleare ad altre fonti di energia e della difficile situazione attuale in Brasile. Riteniamo che a questi prezzi il comparto incorpori il rallentamento degli utili atteso per il biennio in corso. Reiteriamo Moderata Positività per l’Energia sulla prospettiva che il petrolio possa beneficiare di un futuro calo dell’offerta, con i paesi produttori pronti a discuterne. Dopo aver fornito segnali di forza superando l’area 48-49, il greggio ritraccia tornando sui supporti posti in area 43-42,5. Continuiamo a preferire i gruppi che si occupano di raffinazione, che con il petrolio a basso prezzo beneficiano di un miglioramento dei margini. Cala la volatilità sugli indici statunitensi, che rimbalzano con decisione dai minimi di fine settembre, fornendo decisi segnali di forza nel breve. La Fed rinvia il primo rialzo dei tassi probabilmente a dicembre e intanto il focus si sposta sulle trimestrali. In merito agli utili dell’S&P500, le stime di consenso per il 2016 vertono su un ritorno della crescita vicina alla doppia cifra, con un recupero anche dell’Energia, settore che quest’anno si appresta a chiudere con utili in flessione del 60%. I P/E continuano a essere moderatamente a premio rispetto alla media 2008-2014. Pertanto, sui fondamentali, confermiamo il giudizio Neutrale per l’S&P500. Relativamente alla stagione delle trimestrali il quadro si presenta meno deteriorato delle attese, con una flessione media degli utili pari all’1,9% e con una percentuale di sorprese positive al 71%. Nel 3° trimestre il consenso si attende una riduzione media degli utili pari al 6,1% imputabile soprattutto al calo dell’Energia, che anche in questo trimestre dovrebbe registrare una flessione degli utili su base annua pari al 65,5%; escludendo tale settore, si avrebbe un risultato in aumento dell’1,2% Il Nasdaq mantiene forza relativa sostenuto da risultati societari superiori alle attese riportati da importanti gruppi tecnologici e dalle operazioni straordinarie di M&A. OSSERVATORIO ETF La pagina dei numeri di ETF News Europa - Indice EuroStoxx 50 CHIUSURA Eurostoxx50 Ftse Mib Dax30 Ftse100 3435 22482 10951 6362 3 MESI -5,71 -5,09 -4,50 -4,87 Usa - Indice S&P 500 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -5,20 -2,33 -4,59 -8,92 11,20 16,20 18,13 -1,93 Giappone Cina Russia Brasile 19083 1147 854 45628 Dow Jones S&P 500 Nasdaq Russell 2000 17664 2079 4649 1162 3 MESI 1,31 0,29 2,70 -3,71 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -1,08 -0,20 5,02 -3,42 2,66 4,27 12,82 1,36 Commodity - Indice CRB Far East - Indice Nikkei CHIUSURA CHIUSURA 3 MESI -9,08 -5,05 2,93 -9,82 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -4,34 -19,61 -16,51 -18,43 13,83 16,49 -20,31 -16,04 CHIUSURA Crb Petrolio Wti Oro Cacao 196 46 1136 377 3 MESI -2,20 2,35 4,23 2,59 VARIAZIONE% 6 MESI 12 MESI -14,49 -21,84 -3,32 4,52 -27,94 -41,32 -2,93 0,67 Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni. 8 I MIGLIORI A 1 MESE Dbx Lev Dax Daily Lyxor Daily Levdax Ucits Etf Etfx Dax 2X Long Fund Amundi Etf Leveraged Msci Us Amundi Etf Leveraged Euro St I MIGLIORI A 6 MESI Dbx Hsi Short Daily Dbx Msci Em Short Ishares Uk Property Ishares Nasdaq 100 Dbx Ftse 100 Short I PEGGIORI A 1 MESE Dbx Short Dax 2X Daily Etfx Dax 2X Short Fund Lyxor Etf Daily Shortdax X2 Lyxor Ucits Etf Euro Stoxx 5 Dbx S&P 500 2X Inverse I PEGGIORI A 6 MESI Ishares Msci Brazil Ucits Et Ishares Msci Brazil Acc Amundi Etf Msci Brazil Ucits Db X-Trackers Msci Brazil In Lyxor Etf Brazil Ibovespa I PIÙ SCAMBIATI / QUANTITÀ Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev Lyxor Etf Ftsemib Daily 2Xsh Lyxor Etf Ftse Mib Ishares Ftse Mib Ucits Etf D Lyxor Etf Msci Emer Mkts-A I PIÙ SCAMBIATI / VALORE Lyxor Etf Ftse Mib Lyxor Etf Ftsemib Daily Lev Ishares Ftse Mib Ucits Etf D Lyxor Etf Msci Emer Mkts-A Ubs Etf Msci Emu PREZZO € VOLUMI PER % 1 MESE PER % 6 MESI TREND BT TREND MT 99,65 92,2 257,01 1003,8201 256,1001 1072 27986 405 138 735 31,55 31,10 31,03 24,99 24,10 -12,71 -13,04 -13,23 -0,07 -10,82 7,95 16,93 9,89 233,08 7,65 2863 8287 13378 3329 10864 -2,87 -4,43 8,45 15,60 -0,65 18,85 18,52 9,25 7,56 7,30 6,47 8,03 6,79 6,99 3,64 13008 10769 127215 378716 230833 -25,17 -24,96 -24,74 -20,75 -16,18 -1,90 -1,59 -0,95 -4,70 -5,39 17,03 36,865 23,005 22,385 10 11311 175 984 14974 45358 7,12 5,74 5,79 6,12 7,41 -33,98 -33,89 -33,70 -33,62 -33,33 10,29 6,85 22,31 13,75 8,20 1999646 1976393 1091048 826703 547043 10,18 -10,35 5,36 5,20 9,63 -11,11 -12,47 -3,15 -0,47 -15,73 22,31 10,29 13,75 8,20 114,83 17822950 15659960 14487600 14363370 11236250 5,36 10,18 5,20 9,63 10,81 -3,15 -11,11 -0,47 -15,73 -4,72 Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 03/11/2015 OSSERVATORIO ETF 4 ETF su Obbligazioni Il Commento agli ETF il 25% che hanno caratterizzato gli Short a Replicanti a leva long in evidenza nell’ultimo leva 2 sul DAX. A sei mesi i peggiore sono mese complice il balzo delle principa,i Borse tutti strumenti legati all’azionario brasiliano mondiali nel corso del mese di ottobre con con flessioni che superano il 33%. progressi vicini alla doppia cifra sia per gli Tra i prodotti più scambiati indici di Wall Street che per numero di pezzi per quelli europei. Le figurano i prodotti legati posizioni di testa della a Piazza Affari. Il Lyxor classifica mensile sul Il rally delle Borse UCITS Etf Ftse Mib Daily mercato italiano degli ETF ha sospinto i 2X Leverage primeggia con vedono primeggiare tutti replicanti a leva una media giornaliera di i replicanti a leva 2 long sul Dax. Molto bene 1,99 milioni di pezzi. Segue sul Dax di Francoforte con anche gli ETF sulla il Lyxor UCITS Etf Ftse Mib rialzi di oltre il 31% per i Turchia Daily Short con transazioni primi tre performer. La medie per 1,974 milioni di graduatoria mensile mette pezzi. Terzo posto per il in evidenza anche i rialzi Lyxor UCITS Etf Ftse Mib sostenuti dei replicanti con 1,09 mln di pezzi. Tra i più scambiati per legati all’azionario turco sostenuto dal rally controvalore primeggia il Lyxor UCITS ETF post-elezioni. A sei mesi tra i migliori Ftse Mib con transazioni per 17,82 milioni dell’ETFPlus si segnalano i prodotti short di euro. Seconda piazza per il Lyxor ETF sulla Cina (DB x-trackers HSI short Daily con Ftse Mib Daily Lev con 15,65 milioni di euro; +18,85%) e short sugli emergenti in generale ultimo gradino del podio per il Lyxor UCITS (DB x-trackers MSCI EM short Daily con Etf Ftse Mib Daily 2x Short con transazioni +18,52%). per 14,44 milioni di euro. Guardando invece ai peggiori dell’ultimo mese su Borsa Italiana, ribassi tra il 24% e Alla ricerca del rendimento (TRES) 1 LYXOR UCITS ETF iBoxx $ Liquid Emerging Markets Sovereigns 4,73% LYXOR UCITS ETF iBoxx € Liquid High Yield 30 3,13% LYXOR UCITS ETF € Corporate Bond 0,64% LYXOR UCITS ETF € Corporate Bond Ex-Financials 0,56% I tassi sono oggi ai minimi. Per ricercare maggiori rendimenti potenziali, proporzionali ai maggiori rischi assunti, si possono valutare 4 Lyxor ETF* che espongono ad obbligazioni “Emerging Market” (di paesi in via di sviluppo), ad obbligazioni “High Yield” (di emittenti a basso rating) e ad obbligazioni “Corporate” (di società). I 4 Lyxor ETF offrono alcuni vantaggi rispetto all’investimento diretto in tali obbligazioni: liquidità, diversificazione su un paniere di obbligazioni, lotto minimo di 100 Euro, acquisto immediato come un’azione, reinvestimento automatico di cedole e titoli in scadenza, duration costante, ecc... Negoziazione su Borsa Italiana oppure con 48 intermediari (tra cui Société Générale, Banca IMI, Unicredit e Intermonte). *) La presente newsletter ETF News ha carattere puramente informativo e non rappresenta né un’offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione di acquisto o vendita di strumenti finanziari. Il Documento è stato preparato da Brown Editore S.p.A (l’editore) in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore stesso. Il presente Documento è distribuito per posta elettronica a chi è iscritto ai servizi di newsletter di Finanza.com ed a chi ne ha fatto richiesta, è destinato al pubblico indistinto e non può essere riprodotto o pubblicato, nemmeno in una sua parte, senza la preventiva autorizzazione scritta di Brown Editore S.p.a. 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La Modified Duration media (cioè la sensitività ai tassi di interesse) è: per EMKTB 8,77; per HY 3,52; per CRPE 4,66; per CBEF 4,71. Non sussiste garanzia che il rendimento venga effettivamente conseguito al termine dell’investimento. Il valore degli ETF citati può aumentare o diminuire nel corso del tempo e l'investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l'intero importo originariamente investito. Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento. Prima dell'investimento negli ETF sopra menzionati leggere attentamente i Prospetti, i "KIID" e i Documenti di Quotazione, disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano, dove sono illustrati in dettaglio i relativi meccanismi di funzionamento, i fattori di rischio ed i costi.