Centro Territoriale per
l’Integrazione
degli alunni con disabilità
“Treviso Centro”
Claudio Vio – psicologo- psicoterapeuta
UO di NPI San Donà di Piave,
Direttivo AIRIPA
Attention Deficit Hyperactivity Disorders
E’ uno dei più comuni disturbi dell’età evolutiva, anche se
mancano dati certi sulla prevalenza.
Le stime propongono 1% per Disturbo severo, fino al 3-6 %
se richiesto con strumenti non diagnostici
Prevalenza maggiore nei maschi rispetto alle femmine (3:1)
Quanti potrebbero essere gli alunni
adhd
Autori
Età
soggetti
N
Prevalenza
del
problema
Gallucci e al., 1995
8-10
232
3,9 %
Camerini e al., 1996
6-12
2557
5%
Calzolari e Dell’Anna, 2000
6-11
478
5%
Marzocchi e Cornoldi, 2000
7-10
973
8,2 %
Marzocchi e al., 2001
6-11
1085
2,3 %
Reffieuna e Bosco, 2005
6-10
566
6,2 %
Indice di prevalenza del Disturbo 1-2%
Sintomi cardine
•Iperattività
•Deficit di Attenzione
•Impulsività
Tali Sintomi devono essere:
-più gravi rispetto ai comportamenti rilevabili nei pari
-inadeguati al livello di sviluppo raggiunto
-presenti in quasi tutti i contesti di vita
- Interferenti in modo significativo nel funzionamento
Eterogeneità clinica
Diversi sottotipi : inattenzione o
iperattività/impulsività
Comorbidità con disturbi esternalizzanti (DOP,
Disturbo della Condotta)
Comorbidità con disturbi internalizzanti (ansia,
disturbi dell’umore)
Equivoci frequenti verso l’ADHD
Il bambino ADHD non riesce a prestare
attenzione a nulla.
Il bambino ADHD è sempre distratto e
iperattivo.
Un bambino ADHD è dispettoso e si oppone
sempre a quanto gli viene proposto.
I bambini ADHD sono maleducati.
L’ ADHD scompare con l’età.
Moda o Disturbo dello sviluppo?
Storia familiare
Presenza di segni importanti fin dal primo anno di vita
Elevata comorbidità con altri Disturbi dello Sviluppo
Indipendente da condizioni socio familiari sfavorevoli
…..
E’ un disturbo della regolazione
del comportamento e delle
emozioni
Un disturbo evolutivo
dell’autoregolazione del comportamento
che si manifesta soprattutto con difficoltà di
mantenimento dell’attenzione, (gestione
dello sforzo cognitivo in genere), controllo
motorio e delle risposte impulsive.
Autoregolazione dal punto di vista
emotivo?
L’abilità a inibire un comportamento inappropriato in
relazione a una forte emozione positiva o negativa
(soppressione della risposta)
2. Calmarsi in modo autonomo
3. Distogliere l’attenzione dagli eventi emotivamente
negativi
4. Organizzare le emozioni per un'azione coordinata per
raggiungere un obiettivo
1.
Se nell’ADHD c’è carenza di autocontrollo
emotivo, cosa ci aspettiamo?
Impulsività emotiva
- Scarsa inibizione del comportamento inappropriato in relazione a
forti emozioni
- Bassa tolleranza alla frustrazione, impazienza
- manifestazioni di rabbia e di ostilità
- Grande eccitabilità emotiva
Difficoltà nell’autoregolarsi può determinare
- Carenza nel dosaggio dello sforzo, difficoltà della regolazione
cognitiva "top-down" delle emozioni
- Difficoltà nell’indurre stati d'animo positivi e più accettabili
Alterata motivazione quando è necessario sostenere azioni dirette
all’obiettivo
E’ un Disturbo
del sistema esecutivo
L’autoregolazione e l’organizzazione del
comportamento nel tempo, per anticipare e
preparare e perseguire gli obiettivi (interesse
personale)
Il sistema di funzionamento esecutivo si è
presumibilmente evoluto per adempiere alle
funzioni sociali (reciprocità , cooperazione,
competizioni sociali)
Funzioni del sistema esecutivo
Controllo dell’inibizione e dell’interferenza
Autoconsapevolezza e automonitoraggio
Memoria di lavoro non verbale
Pianificazione e soluzione di problemi
Anticipazione e preparazione all’agire
Autoregolazione nel tempo
Autocontrollo emotivo
Colpisce
negativamente la
capacità di organizzare
gerarchicamente il
comportamento nel
tempo, come
l’anticipare il futuro e il
perseguire obiettivi a
lungo termine e
interessi personali
(benessere e felicità)
Si configura come un
deficit dell’intenzione
(disattenzione agli eventi
mentali e al futuro)
È un disordine:
di esecuzione, non di
abilità
del quando e del dove,
non del come e del che
cosa
Evoluzione del Disturbo di
Attenzione/Iperatttività
Spesso i primi problemi si manifestano a tre anni
di età, con una evidente iperattività
Le difficoltà aumentano con l’ingresso nella scuola
elementare in cui al bambino si richiede il rispetto
di regole e prestazioni cognitive
Verso gli ultimi anni della scuola elementare
l’iperattività motoria si attenua mentre può
persistere l’impulsività e la disattenzione
DISATTENZIONE
IMPULSIVITA’
.70
IPERATTIVITA’
….COMPROMISSIONE
… PERVASIVITA’
disturbo per chi?...per il bambino.
DECORSO DEL DISTURBO
Deficit psicosociali
Deficit funzionali
ADHD
Inattenzione
Iperattività
Impulsività
+
Sé
Portano a
Comorbidità psicopatologiche
Disturbi dirompenti del
comportamento (disturbo della
condotta e disturbo oppositivoprovocatorio)
Disturbi di ansia e dell’umore
Bassa autostima
Incidenti e danni fisici
Fumo / abuso di sostanze
Delinquenza
Scuola/ lavoro
Difficoltà accademiche/
risultati insoddisfacenti
Difficoltà lavorative
Casa
Stress familiare
Difficoltà come genitori
Società
Scarse relazioni interpersonali
Deficit di socializzazione
Difficoltà relazionali
ADHD in età prescolare
- Massimo grado di iperattività
- Comportamenti aggressivi
- Crisi di rabbia
- Litigiosità, provocatorietà
- Assenza di paura, condotte pericolose,
incidenti
- Disturbo del sonno
ADHD in età scolare
- Comparsa di sintomi cognitivi
(disattenzione, impulsività)
- Difficoltà scolastiche
- Possibile riduzione della iperattività
- Evitamento di compiti prolungati
- Comportamento oppositorio-provocatorio
ADHD in adolescenza
- Disturbo dell’attenzione: difficoltà
scolastiche, di organizzazione della vita
quotidiana (programmazione)
- Riduzione del comportamento
iperattivo (sensazione soggettiva di instabilità)
- Instabilità scolastica, lavorativa,
relazionale
- Condotte pericolose
- Disturbi depressivo-ansiosi
ADHD in età adulta
- Difficoltà di organizzazione nel lavoro
(strategie per il disturbo attentivo)
- Intolleranza di vita sedentaria
- Condotte rischiose
- Rischio di marginalità sociale
Bassa autostima, tendenza all’isolamento
sociale, vulnerabilità psicopatologica
IMPLICAZIONI
L‘ADHD è
Frequente
Interferisce con la vita quotidiana
Ha una eziologia multifattoriale
E’ un peso per l’individuo, la famiglia e
la società
E’ spesso complicato da ulteriori
problemi
È importante riconoscere e trattare precocemente
l’ADHD
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Claudio Vio – psicologo- psicoterapeuta UO di NPI San Donà di