Lo sviluppo del capitalismo Berrettini Silvia ([email protected]) Formentini Valeria ([email protected]) Ghattas Francesca ([email protected]) 19.04.2012 Dal capitalismo industriale al capitalismo finanziario Capitalismo industriale Capitalismo finanziario (900) Il capitale viene investito Con l ‘avvento delle banche il capitale viene investito in altro capitale. Il motore: sistema finanziario Formula: D1 - D2 nelle fabbriche creando occupazione. Il motore: industria. Formula: D1 - M - D2 ● investimento di denaro ● beni e servizi ● profitto ● denaro in circolo su mercati finanziari per moltiplicare il denaro Il capitalismo industriale L'affermarsi dell'industria ha generato la possibilità di produrre una considerevole eccedenza di merci, creando così un sistema economico caratterizzato dalla continua espansione della produzione e da una crescente accumulazione della ricchezza, molto diverso dai sistemi produttivi tradizionali, i cui livelli di produzione erano statici. Il capitalismo, reso possibile dagli sviluppi tecnologici che avevano consentito la produzione industriale delle merci, a sua volta incentiva gli ulteriori sviluppi della tecnologia produttiva. L'incremento del progresso scientifico e delle sue applicazioni in chiave tecnologica genera un sistema produttivo la cui portata innovativa è infinitamente superiore a quella dei sistemi tradizionali. Un esempio particolarmente chiaro è fornito dallo sviluppo dei sistemi informatici, di giorno in giorno più maneggevoli, e potenti. Gli elaboratori, che negli anni '60 erano patrimonio unicamente di grossi centri di ricerca o importanti multinazionali e occupavano intere stanze, sono oggi sostituiti da normali personal computer. Il capitalismo finanziario La crescita delle grandi banche (fine del XIX secolo) ha segnato l’inizio di una nuova fase del capitalismo, in cui il potere economico è concentrato nelle mani di grandi istituzioni finanziarie. In tempi più recenti questa definizione è stata ripresa da più parti per indicare il tipo di capitalismo che caratterizza le società contemporanee: legato al mondo della finanza e della speculazione, spesso considerato una delle cause principali della crisi economica internazionale iniziata tra il 2007 e il 2008. Quando si parla di capitalismo finanziario ci si riferisce in particolare alla concentrazione di potere e risorse nelle mani di pochi imprenditori, che possiedono le imprese industriali più importanti, nonché al capitale bancario controllato da un numero esiguo di grandi istituti di credito. In un contesto in cui i settori del capitale industriale, commerciale e bancario (un tempo divisi) sono posti sotto il controllo dell’alta finanza, le principali industrie e banche nazionali e internazionali sviluppano un carattere monopolistico che genera una graduale riduzione della libera concorrenza. Uno dei fenomeni più rilevanti generato dal capitalismo finanziario è quello delle holding, vale a dire le compagnie finanziarie che possiedono le azioni di un elevato numero di banche e di imprese industriali e commerciali e in tal modo ne controllano le attività e i profitti. Il ruolo delle banche Durante i “trenta gloriosi” anni seguenti la Seconda guerra mondiale, le banche hanno svolto un ruolo cruciale per lo sviluppo economico del sistema capitalista, incentrato a quell’epoca sulla relazione virtuosa tra il settore bancario e le imprese. La finanziarizzazione delle economie capitaliste, iniziata negli anni 80 del secolo scorso, ha trasformato i nostri sistemi economici radicalmente, marginalizzando poco alla volta il ruolo delle banche commerciali, inducendo queste ultime a diventare delle società finanziarie attive su scala globale e operanti a 360 gradi sui mercati finanziari (una sorta di “supermercati finanziari” alla ricerca del massimo profitto nel minor tempo possibile). La crescente quota dei profitti nella distribuzione del reddito che avviene sul mercato dei prodotti ha ridotto la necessità per le imprese di far capo al credito bancario per finanziare la produzione. Il ruolo delle banche In questo regime economico, le imprese non hanno alcun interesse a investire per aumentare la loro capacità di produzione in quanto i consumatori hanno una minore capacità di acquisto, data la maggiore quota dei profitti nella ripartizione del reddito nazionale. Queste imprese sono quindi indotte a spendere i loro profitti a oltranza sui mercati finanziari, i quali permettono alle banche, fra molti altri attori finanziari, di riciclare tale enorme liquidità concedendo lucrativi prestiti al consumo alle famiglie di lavoratori il cui salario o stipendio non basta per mantenere un certo tenore di vita. Alla relazione che associava il credito dei lavoratori al debito delle aziende nell’epoca precedente la “finanziarizzazione” dei sistemi economici capitalistici è andata sostituendosi la relazione opposta, caratterizzata dall’aumento dell’indebitamento personale, da un lato, e dall’altro lato dalla crescita dei profitti aziendali non reinvestiti nella produzione ma spesi per aumentare le rendite sui mercati finanziari. Confronto tra i due film ● Wall street 1987: Il film è uno spaccato del mondo della finanza negli anni ottanta, intriso di avidità e immoralità. Il personaggio incarnato abilmente da Michael Douglas rappresenta l'archetipo del rampantismo degli anni 1980, che idolatra il libero mercato e ne sfrutta le più evidenti incongruenze. È un tipico "self-made man", che si è fatto largo da una scadente università in modo duro e spietato, il tipico squalo dell'alta finanza a New York. A Wall Street l’unica cosa che conta è il potere del denaro. ● Wall street 2010: Nel giugno 2001, dopo quasi otto anni di reclusione per i fatti accaduti nel primo film Gordon Gekko viene rimesso in libertà. Nel 2008 pubblica un libro in cui tenta di avvisare il mondo finanziario dell'imminente crack che colpirà a breve la disastrata economia americana e mondiale, tuttavia l'intero mondo finanziario non gli crede ritenendolo un vecchio rudere di un sistema economico ormai superato. La figlia di Gordon, si è fidanzata con un broker di nome Jacob "Jake" Moore. Questo lavora per la prestigiosa banca d'affari Keller Zabel di Louis Zabel occupandosi principalmente di investimenti; la Zabel non se la passa molto bene e Jake farà di tutto per evitare la bancarotta. Nel frattempo tutto il mondo finanziario crolla e tutte le banche (comprese quelle che avevano rifiutato il salvataggio di Zabel, tra cui James) chiedono al governo il denaro per sopravvivere. Gekko sostiene che in realtà dietro tutto questo vi sia un piano organizzato, infatti con il salvataggio effettuato dal governo le banche hanno potuto guadagnare per anni sui sub prime scaricandone ora tutto il costo sui contribuenti. Karl Marx (1818-1883) Nella maturità Marx si applica allo studio dell’economia politica, analizzando la merce e il denaro e teorizzando la creazione del valore di scambio della merce mediante la quantità di lavoro sociale immesso in essa. L'economia politica, per Marx, aveva trascurato il rapporto tra l'operaio, il suo lavoro e la produzione per celare l'alienazione, caratteristica del lavoro nella società industriale moderna. L'alienazione, termine che Marx recupera da Hegel, è il «diventare altro», il «cedere ad altri ciò che è proprio». Nella produzione capitalistica può assumere vari aspetti tra essi legati: “L'operaio diviene tanto più povero quanto maggiore è la ricchezza che egli produce l'operaio viene a trovarsi rispetto all'oggetto del suo lavoro come a un oggetto “estraneo” che esiste “fuori” di lui, indipendente da lui [...].” Nella società capitalista la conversione di merce in denaro e di denaro in merce non è finalizzata al consumo della merce stessa, ma all'aumento di denaro, ossia al “profitto” o “plusvalore “. Per Marx la merce dotata della capacità produttiva e dalla quale possa estrarsi profitto, cioè un guadagno rispetto a quanto speso per acquistarlo, è la “forza-lavoro”. La forza-lavoro è venduta, per sopravvivere, dagli individui che non possiedono altro che loro stessi sul libero mercato, ed è acquistata dal capitalista, il quale detiene come sua proprietà i “mezzi di produzione”, corrispondendo un “salario”. Max Weber (1864-1920) La religione, per Weber, ha ricadute diverse in molteplici altri ambiti, tra cui i processi sociali, persino quelli che hanno a che fare con la produzione, la distribuzione e il consumo nel mondo economico. Secondo Weber, all’interno di una serie di pre-condizioni economiche, tecnologiche, storiche e sociali, il capitalismo occidentale nasce e si sviluppa anche perché un tipo di borghesia imprenditoriale si ispira a nuovi valori nel suo operare quotidiano. La grande innovazione religiosa è nell’ideal-tipo della riforma protestante e nello specifico tipo di valori promosso dalla corrente calvinista che promuove la predestinazione e indirettamente l’ascetismo mondano. Il disegno divino determina una volta per tutte e per ciascun individuo la sua salvezza o dannazione. La posta in gioco dell’attività dell’imprenditore diventa la dimostrazione della propria qualità come persona: la ricerca del profitto e del benessere economica diventa un dovere; la dedizione personale ad un comportamento razionale, sistematico, istancabile divengono caratteristiche mortali predominanti. L’etica protestante spiega la genesi del capitalismo in una determinata area sociale e culturale dell’Europa. Per Weber, l’etica religiosa è una delle concause e aveva svolto un ruolo indispensabile per la nascita del capitalismo moderno. Le religioni europee si distinguono dalle altre religioni perché avrebbero sistematicamente promosso l’adozione di modalità razionali dell’agire individuale e collettivo. Georg Simmel (1858-1918) La "Filosofia del denaro" (1900) è stata spesso considerata l'opera migliore di Simmel: essa pone il denaro come simbolo dell'epoca moderna , epoca caratterizzata dall'impersonalità dei rapporti umani, sempre più freddi e distaccati, per analizzare poi, nell'ultima parte dell'opera, le conseguenze negative derivanti dalla sempre maggiore diffusione di questa organizzazione monetaria della società, e riconosce nella più grave, la riduzione dei valori qualitativi a valori quantitativi (tutte tematiche già in qualche misura toccate da Marx stesso), dato che la vita diventa un continuo calcolo matematico, che porta alla prevaricazione da parte dell'attività intellettuale delle attività spirituali, in particolar modo di quelle affettive ed emotive. L'ambiente perfetto per questa società è la grande città : gli effetti che suscita nell'individuo vengono studiati ne "La metropoli e la vita mentale". L'uomo diventa un piccolo ingranaggio rispetto all'enormità di tutto il sistema, ed è costretto ad aumentare la sua attività nervosa per adattarsi ai veloci cambiamenti tra sensazioni esterne ed interne. Il tema principale della "Filosofia del denaro", è però il predominio dello spirito oggettivo su quello soggettivo , che porta sino all'alienazione totale dell'individuo: causa principale di questa situazione è la divisione del lavoro dopo l'invenzione delle macchine; l'uomo diventa parte di un processo di produzione, non si riconosce più come autore del lavoro. Riflessioni sul capitalismo Nel 2008 è iniziata una gravissima crisi economica che, si dilungherà, a detta di esperti, per almeno un decennio. Le crisi di sovrapproduzione sono dovute ad uno squilibrio tra domanda e offerta. Per il sistema capitalistico moderno, è essenziale che si spendi e questo consumismo pazzo e disperato, non fa altro che dissanguare le famiglie, poiché esse, per consumare beni, ricorrono a prestiti bancari, senza che ci sia un minimo di aumento salariale. La globalizzazione è vista come un fenomeno del capitalismo e consiste nell’avere un unico mercato mondiale dove investire. La FIAT, per esempio, ha numerose fabbriche in tutto il mondo, specialmente dove il costo del lavoro e i diritti a cui si deve far fronte è inferiore rispetto a quello italiano. Le conseguenze per la società sono persone disoccupate e quindi che non hanno reddito, nemmeno per la propria sussistenza. Si assisterà dunque ad una “selezione naturale”, in cui vigerà la legge del più forte. Si allargherà il divario tra ricchi e poveri e in questo scenario, la cosa più ovvia da fare è abbassare il costo del proprio lavoro e la rinuncia ai propri diritti (caso Mirafiori e Pomigliano). Questo fenomeno genererà parallelamente scarsità di forza lavoro e restringimento del mercato, quindi riprenderà la selezione naturale e altre persone, la forza lavoro rimasta soccomberà quindi possiamo definire il capitalismo un circolo vizioso dove la fine sembra lontana. Bibliografia e filmografia di riferimento. - Libro di testo: Incontri con il pensiero sociologico (Poggi, Sciortino) Appunti presi in classe durante le lezioni Siti internet vari I due film di Oliver Stone: Wall Street, 1987 e Wall Street - Il Denaro non dorme mai, 2010.