ANALISI MATEMATICA II (22ACI) (studenti immatricolati nell’A.A. 2010/11 e successivi) 6 CFU Prova di esame del 3 Febbraio 2014 ore 8,30 Versione A Cognome e Nome (in stampatello): Matricola: Corso di Laurea: Docente: Bacciotti Esercizio 1. Calcolare R A (1 − 2y)dxdy, dove A = {(x, y) : −1 ≤ x ≤ 1, |x| ≤ y ≤ 2 − x2 } Esercizio 2. Sia V il solido generato dalla rotazione completa attorno all’asse z del triangolo S di vertici (1, 0), (1, 2), (2, 0) contenuto nel piano yz. Calcolare il volume di V , e calcolare inoltre il flusso del campo vettoriale F (x, y, z) = (3x2 − 4x2 z, 16xyz, −4xz 2 ) uscente dalla superficie che delimita V . Esercizio 3. Si consideri la successione di funzioni 2nx − 5x2 n3 per n = 1, 2, 3, . . ., x ≥ 0. Determinare l’insieme C dei punti in cui la successione converge puntualmente e determinare la funzione limite. Indicare, se esistono, dei sottoinsiemi di C sui quali la convergenza è uniforme. fn (x) = Esercizio 4. Determinare l’insieme di convergenza della serie n+1 ∞ X 2 √ (sin(4x))n 3 n=0 Determinare inoltre la somma della serie. 1 ANALISI MATEMATICA II (19ACI) (studenti immatricolati prima dell’A.A. 2010/11) 7,5 CFU Prova di esame del 3 Febbraio 2014 ore 8,30 Versione A Cognome e Nome (in stampatello): Matricola: Corso di Laurea: Docente: Bacciotti Avvertenza: svolgere gli Esercizi 1, 2 e uno solo a scelta tra gli esercizi 3 e 4. R Esercizio 1. Calcolare A (1 − 2y)dxdy, dove A = {(x, y) : −1 ≤ x ≤ 1, |x| ≤ y ≤ 2 − x2 } Esercizio 2. Determinare l’insieme di convergenza della serie n+1 ∞ X 2 √ (sin(4x))n 3 n=0 Determinare inoltre la somma della serie. Esercizio 3. Sia V il solido generato dalla rotazione completa attorno all’asse z del triangolo S di vertici (1, 0), (1, 2), (2, 0) contenuto nel piano yz. Calcolare il flusso del campo vettoriale F (x, y, z) = (6x − 4x2 z, 16xyz, −z − 4xz 2 ) uscente dalla superficie che delimita V . Esercizio 4. È dato il sistema differenziale ẋ = 2x + 4y ẏ = 2x − 5y 1. Determinare l’integrale generale 2. Determinare la soluzione particolare tale che x(0) = 0, y(0) = −2 2 SVOLGIMENTO (nuovo ordinamento, 6 cfu) Esercizio 1. Il dominio di integrazione A è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate (si veda la Figura 1). Quindi possiamo scrivere l’integrale come Z Z (1 − 2y) dxdy = 2 (1 − 2y) dxdy A A0 dove A0 = {(x, y) : 0 ≤ x ≤ 1 , x ≤ y ≤ 2 − x2 }. Poiché su A0 si ha x ≥ 0, abbiamo potuto sostituire |x| con x. Pensando A0 come verticalmente convesso, si effettua la riduzione Z A (1 − 2y) dxdy = 2 Z 1 0 Z ( 2−x2 x (1 − 2y) dy) dx . Quindi: 2 Z 1 0 Z ( 2−x2 x (1 − 2y) dy) dx = = 2 Z 2 Z 1 x 0 1 0 2−x2 (y − y 2 ) dx = (2 − x2 − (2 − x2 )2 − x + x2 ) dx = − 41 15 L’integrale può essere calcolato anche pensando A0 come orizzontalmente convesso, ma in tal caso bisogna ulteriormente suddividere l’integrale come due integrali, uno per 0 ≤ y ≤ 1 e l’altro per 1 ≤ y ≤ 2 − x2 . Esercizio 2. Il triangolo S è disegnato nella Figura 2. In particolare, i punti di coordinate (1, 2) e (2, 0) sono uniti dalla retta di equazione z = −2y p + 4. Nella rotazione, si ottiene il solido formato dalla parte interna di un cono (di equazione z = −2 x2 + y 2 + 4) intersecata con la parte esterna di un cilindro (di equazione x2 + y 2 = 1), ancora intersecata col semispazio delle z positive (vedi Figura 3). Per il Teorema sul volume dei solidi di rotazione, m(V ) = 2π Z y dydz = 2 2π Z 2 2π Z S 1 = 1 = Z ( −2y+4 y dz) dy = 0 y(4 − 2y) dy = 2π Z 1 2 4y − 2y 2 ) dy = 8π 2 2 2π(2y 2 − y 3 ) = 3 3 1 avendo interpretato S come verticalmente convesso. S avrebbe potuto essere interpretato anche come orizzontalmente convesso. Il volume di V avrebbe potuto essere calcolato anche direttamente come integrale triplo della funzione 1: in tal caso, sarebbe stato conveniente procedere per strati. Il flusso di F si può calcolare applicando il Teorema di Gauss. A tal fine, è necessario calcolare la divergenza di F . Si trova facilmente div F = 6x. La funzione f (x, y, z) = 6x è dispari rispetto al piano di equazione x = 0; ma l’insieme V , che è un solido di rotazione, è simmetrico rispetto a tale piano. Dunque l’integrale di f su V è zero, cosı̀ come il flusso di F attraverso la superficie che delimita VR . Alla stessa conclusione si sarebbe potuto arrivare calcolando, per esempio per strati, l’integrale triplo V 6x dxdydz. Esercizio 3. 2 Si verifica facilmente che limn→+∞ 2nx−5x = 0 per ogni x fissata nell’intervallo [0, +∞). La succesn3 sione converge quindi puntualmente su [0, +∞) e ha per limite la funzione f (x) = 0. Per studiare la convergenza uniforme, è necessario studiare il comportamento della funzione fn (x) (per n fissato) sul dominio [0, +∞). Il grafico è tracciato nella Figura 4. Si nota in particolare che la funzione 3 n-esima ha uno zero per x = 2n/5 e un massimo nel punto di ascissa x = n/5; inoltre fn (n/5) = 1/(5n). Si nota anche che limx→+∞ fn (x) = −∞ per ogni n. Ne segue che sup0≤x |fn (x) − f (x)| = sup0≤x |fn (x)| = +∞ (il punto x = n/5 è di massimo assoluto per fn (x), ma non per |fn (x)|). La convergenza pertanto non è uniforme su [0, +∞). Invece, la convergenza è uniforme su ogni intervallo limitato [a, b] ⊂ [0, +∞). Per dimostrarlo, è sufficiente limitarsi a intervalli del tipo [0, k]. Sia N tale che N > 5k. Per ogni n > N , fn (x) è crescente nell’intervallo [0, k]: infatti fn (0) = 0 e il massimo di fn (x) si trova alla destra di k ed è positivo. Quindi, lim sup |fn (x)| = lim |fn (k)| = 0 . n→∞ 0≤x≤k n→∞ Esercizio 4. La serie si può scrivere come ∞ 2 X 2 √ ( √ sin(4x))n 3 n=0 3 e quindi interpretare (a meno di un fattore moltiplicativo) come una serie geometrica di ragione t = √2 sin(4x). Essa converge se −1 < t < 1, cioè se 3 √ √ 3 3 − < sin(4x) < 2 2 ovvero π π π π +k <x< +k 12 4 12 4 Agli estremi dell’intervallo non vi è convergenza. Ove la serie converge, la somma è data da − 2 √ · 3 1− 1 . sin(4x) √2 3 SVOLGIMENTO (vecchio ordinamento 7,5 cfu) L’Esercizio 1 è uguale a quello del compito da 6 cfu. L’Esercizio 2 è uguale all’Esercizio 4 del compito da 6 cfu. L’Esercizio 3 si differenzia dall’Esercizio 2 del compito da 6 cfu in quanto la divergenza adesso è uguale a 5 (costante). Pertanto il flusso è uguale a 5 volte il volume, cioè 40π/3. Esercizio 4. La matrice che definisce il sistema omogeneo è 2 A= 2 4 −5 . I suoi autovalori (radici del polinomio caratteristico det (A − λI) = λ2 + 3λ − 18) sono λ = −6 e λ = 3. La presenza di un autovalore positivo segnala che l’origine è instabile. Un autovettore relativo a λ = −6 è: −1 ; u= 2 un autovettore relativo a λ = 3 è: 4 . v= 1 L’integrale generale si può scrivere nella forma: x(t) = c1 e−2t u + c2 e3t v . y(t) 4 2.5 2 1.5 A0 1 0.5 0 −0.5 −1 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 Figure 1: 2.5 2 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −2.5 −2 −1.5 −1 −0.5 0 Figure 2: 5 0.5 1 1.5 2 2.5 2 1.5 1 0.5 0 2 1 2 1 0 0 −1 −1 −2 −2 Figure 3: 0.5 0 −0.5 −1 −0.5 n=1 0 0.5 1 n=2 1.5 2 n=3 2.5 Figure 4: 6 3 n=4 3.5 4 4.5 5