Prolungamento a Monza della metropolitana
I cantieri e gli studi di fattibilità avanzano
Ma c’è il rischio che tali progetti siano troppo impattanti per il territorio a nord di Milano,
per la piccola distribuzione commerciale e per la produzione artigianale.
Michele Cazzaniga
l 18 dicembre è stata approvata dal ConsiIPiano
glio comunale di Cinisello la modifica al
dei Servizi propedeutica alla variante
del Piano di Intervento Integrato Bettola relativa all’area del centro commerciale Auchan, anche in previsione del passaggio della
M5. È infatti prevista la realizzazione di un
parcheggio di interscambio a servizio del capolinea M1 e in prospettiva del passaggio
della M5 per un totale di circa 1.500 posti, a
totale carico dell’operatore. L’area dell’intervento ha una superficie territoriale di circa
276 mila mq nei quali sono insediabili circa
151 mila mq di funzioni commerciali, terziarie, culturale e ricreative. All’interno di queste quantità sono previsti 48 mila mq per il
parcheggio specificamente dedicato alla metropolitana e circa 3000 mq tra bici stazione
e ciclofficina, stazione degli autobus e un sistema di piazze pubbliche esterne.
Il tema dei trasporti è stato centrale anche
durante il dibattito in Consiglio Comunale:
durante i lavori è stato infatti votato un ordine del giorno che chiede con forza il prolungamento della linea 5 della metropolitana fino a Monza passando dal territorio di Cinisello e dalla stazione Bettola incrociando il
futuro capolinea della M1. È la realizzazione
di questo intervento, e in particolare lo sviluppo dell’hub intermodale, che offre le condizioni ottimali per giustificare il passaggio
della M5 un collegamento che altrimenti non
avrebbe servizi.
Non sono mancate le polemiche durante e
dopo l’approvazione del progetto, oggettivamente molto impattante per il territorio del
nord Milano e non solo. Il Movimento 5 Stelle
e Legambiente parlano apertamente di cementificazione inutile mentre l’associazione
dei commercianti di Sesto e Cinisello suona
il de profundis per i piccoli negozi dell'intera
area a nord di Milano.
Fortissima preoccupazione è stata espressa
da parte del presidente dell’Associazione territoriale Confcommercio di Sesto San Giovanni Zeffirino Melzi e di Rodolfo Meda, presidente della Delegazione Confcommercio di
Cinisello Balsamo. “A regime - ha dichiarato
Melzi - si creerà una situazione pressoché insostenibile per le migliaia di imprese commerciali dei centri urbani: non soltanto a
Cinisello o Sesto, ma in tutta la fascia nord di
Milano arrivando fino alla Brianza. E un im-
patto vi sarà sicuramente anche sulle attività commerciali dei quartieri nord della stessa Milano. Senza contare lo ‘tsunami’ altrettanto devastante per il traffico e
l’ambiente”.
Che però si utilizzasse il tema delle metropolitane, della viabilità e mobilità sostenibile, tre argomenti strettamente collegati
fra loro, soprattutto dopo l’emergenza
smog, era chiaro da tempo: già in aprile
2015 il Comune di Cinisello s’interrogava
sul futuro per l’area del capolinea della M1
Cinisello-Monza. Nelle osservazioni presentate dal Comune di Cinisello Balsamo
al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
del Comune di Milano si segnalava la necessità di realizzare l’Hub metropolitano
del Nord Milano, un nodo di interscambio
con soluzioni innovative, che prevedesse
un parcheggio, una moderna stazione
(Cinisello-Monza) su modello europeo per
l'interscambio della metro e del trasporto
pubblico locale, con la bicistazione, la ciclofficina e un sistema integrato di servizi
per i ciclisti urbani. Nella richiesta, sviluppata in coordinamento con i Comuni di
Bresso, Cormano, Monza e Sesto San Giovanni, si sottolinea anche che il prolungamento della M5 da Bignami a Monza, attraverso il nodo di Bettola, potrà essere
realizzato in superficie per il tratto del
Viale Fulvio Testi, con rilevante risparmio
di risorse, e che il deposito dei treni potrà
essere inserito sul territorio monzese.
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Vasche di laminazione: il progetto va avanti
ma i problemi non mancano
Michele Cazzaniga
13 dicembre arriva la notizia che Milano
Idilstanzia
altri 9 milioni di euro per interventi
manutenzione dei corsi d’acqua a valle del
Seveso. Con due delibere approvate dalla
Giunta, sono stati approvati importanti interventi che andranno a contenere il rischio idrogeologico rappresentato dal fiume.
Il primo riguarda il consolidamento di Cavo
Redefossi, nel tratto tra piazza Cinque
Giornate e corso Lodi. I lavori, per un importo
pari a 7 milioni e 200mila euro, sono finanziati dal programma statale #italiasicura e saranno realizzati successivamente a quelli per
il consolidamento del primo tratto del canale
sotterraneo, tra Piazza Oberdan e Piazza Cinque Giornate (già finanziati dal Comune per
un importo di 7.650.000 euro). Il secondo stanziamento - oltre 1 milione e mezzo di euro -, riguarda il risanamento del canale sotterraneo
del Naviglio Martesana che scorre sotto via
Melchiorre Gioia, fra via Pirelli e viale della
Liberazione, nel quale confluiscono le acque
del Seveso. Entrambe le manutenzioni si pongono l’obiettivo di migliorare il flusso delle acque nel tratto tombinato sotto Milano.
Il Comune prevede entro il 2016 di avviare
tutti i cantieri delle vasche di laminazione.
Aipo (Agenzia interregionale per il Po), ha appena affidato i lavori per quella di Senago e,
non appena saranno concluse le verifiche
amministrative imposte dal regolamento,
l’appaltatore procederà con la progettazione
esecutiva in modo da iniziare i lavori in primavera. Per quanto riguarda la vasca prevista al parco Nord, Mm ha consegnato il progetto definitivo che verrà ora sottoposto alla
Valutazione di Impatto Ambientale (Via) da
parte della Regione, prima di essere messo a
gara per il progetto esecutivo. Entro marzo,
infine, verranno presentati il progetti definitivi della vasca di Lentate sul Seveso e di
Paderno Dugnano-Varedo.
I lavori su Cavo Redefossi e sul Naviglio della
Martesana si aggiungono ad altri interventi
mirati al recupero della funzionalità statica e
idraulica dei canali sotterranei dei corsi d’acqua “coperti” per i quali la Giunta ha stanziato recentemente 5 milioni di euro. Lo sviluppo
complessivo delle tombinature presenti nel
sottosuolo milanese è di circa 202 km, 54 dei
quali sono relativi all’Olona, al Seveso, al
Redefossi e al Naviglio Martesana, mentre i
restanti chilometri sono costituiti da condotti
minori nei quali scorrono corsi d’acqua di più
modeste portate, quali rogge e fontanili.
L’ottimismo di Milano in parte si scontra con
le notizie provenienti da Senago, da sempre
ostile al progetto della “vasca mostro” da un
milione di m3 e che sta ancora battagliando,
con tutti i mezzi che ha a disposizione, per
scongiurarne la realizzazione. Infatti la tanto
attesa udienza del Tribunale delle Acque che
avrebbe dovuto esprimersi in merito al ricorso
di Senago contro la vasca di laminazione è stata rinviata al 3 febbraio ovvero non è stata
cancellata e non è stato rigettato il ricorso. Per
il momento Aipo sta per affidare i lavori all’associazione temporanea di imprese Geometra
Milesi Sergio srl ed Edile Stradale Artifoni
spa che hanno presentato un ribasso di 3,45%
sulla base d’asta di 30 milioni (ovvero uno
sconto di circa 1 milione di euro). Il tutto con
la spada di Damocle del Tribunale delle Acque
che potrebbe accogliere il ricorso di Senago o
decidere il rinvio per acquisire ulteriore documentazione. Anche se fra i cittadini serpeggia
un po’ di rassegnazione il Comune va avanti e
ora punta sull’innalzamento della falda.
Secondo dati in possesso di Senago, che dovranno essere confermati, in ottobre, nonostante l’assenza di precipitazioni significative,
l’altezza della falda era fra gli 8 e i 13 metri ovvero un dato altissimo che rischia di interferire con la vasca. Il timore che la vasca possa, se
non nel breve ma nel lungo periodo, contaminare la falda ovvero l’acqua che beviamo è
sempre più concreto.
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