Il moto uniforme Se la velocità di un punto mobile in moto rettilineo è la stessa in qualunque istante il moto si definisce uniforme. Tale definizione implica che: 1. il grafico (t, x) è una retta; 2. la velocità istantanea coincide con la velocità media calcolata per qualunque intervallo ∆t e sarà data dalla pendenza della retta che rappresenta il grafico orario; si può scrivere, cioè: da cui x - xo = v t e, quindi, x = v t + xo Questa relazione rappresenta la legge oraria del moto uniforme. Le leggi che governano il moto uniforme sono a = 0 (legge dell’accelerazione) v = costante (legge della velocità) x = v t + xo (legge oraria) Il moto vario Un moto non uniforme è detto vario. In tal caso: il diagramma (t, x) non è rappresentato da una linea retta, la velocità non è costante. Definizione di accelerazione La legge oraria, in forma grafica, non è rappresentata da un diagramma rettilineo: le rette tangenti, punto per punto, a quel diagramma hanno pendenze diverse, quindi le velocità del mobile cambiano istante per istante. Dal diagramma (t, x), calcolando le pendenze delle tangenti in istanti successivi, si ricava il diagramma (t, v). Dal diagramma delle velocità di un moto vario si deduce che è possibile mettere in relazione la variazione di v, ∆v, con la sua durata, ∆t. Il rapporto misura la rapidità con cui varia la velocità v, ovvero l’accelerazione media. Il modulo dell’accelerazione istantanea è il valore a cui tende quello dell’accelerazione media am, quando ∆t tende a zero. In un diagramma velocità-tempo l’accelerazione istantanea è data dalla pendenza della retta tangente ad esso nel punto di coordinate (t, v). Per esempio, nella figura, l’accelerazione all’istante t è: a = (v-vt)/(t-to) dove vt è il valore dell’ordinata del punto intersezione fra la retta tangente e l’asse delle ordinate. L’unità di misura dell’accelerazione è il rapporto tra l’unità di misura della velocità (metro/secondo) e l’unità di misura dell’intervallo di tempo (secondo): ovvero, è il rapporto tra l’unità di misura del percorso (metro) ed il quadrato dell’unità di misura della durata (secondo). Il moto uniformemente accelerato Da entrambi i diagrammi sottostanti si deduce che il moto a cui essi si riferiscono è vario: la velocità cambia istante dopo istante. Nel primo varia la pendenza della retta tangente in ogni suo punto. Ovvero l’accelerazione cambia istante per istante. Nel secondo la pendenza è costante, quindi l’accelerazione è costante. Il secondo diagramma descrive il comportamento di un mobile dotato di moto uniformemente vario. Le leggi del moto uniformemente vario. I. Legge dell’accelerazione: Poiché, per definizione, il rapporto a = ∆v/∆t è costante, si ha: a = costante. II. Legge della velocità: Poiché la legge delle velocità è rappresentata dalla retta r, possiamo scrivere: da cui deduciamo v - vo = at e, quindi v = a* t + vo Quest’espressione è la legge della velocità del moto uniformemente vario. III. Legge oraria: Premessa: se una grandezza varia in modo uniforme, il valore medio, tra due dati, è espresso dalla loro media aritmetica. Esempio. Dalla figura a lato, si ricava: Applicando questo concetto al diagramma delle velocità del moto uniformemente accelerato, deduciamo che tra la velocità iniziale vo e quella finale v, la media sarà vm = (v + vo)/2 Questa relazione ci consentirà di calcolare il percorso complessivo, da O a t, del mobile. Infatti, poiché, per definizione, è vm = ∆x/∆t, risulta ∆x = vm* ∆t quindi Poiché to = 0, si ha ∆t = t - to = t - 0 = t e poiché v = at + vo risulta: ovvero che si può scrivere anche nella forma Questa è la legge oraria del moto uniformemente accelerato. In sintesi: Le leggi che governano il moto uniformemente accelerato sono: a = costante (legge dell’accelerazione) v = a t + vo (legge della velocità) (legge oraria)