Laboratorio di Igiene Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane Attività Professionalizzante A. A. 2011-12 AGENDA 1. Gli indicatori, proporzioni, tassi e rapporti 2. Dove reperire informazioni attendibili, alcuni esempi: la speranza di vita alla nascita la piramide dell’età gli stili di vita: obesità, fumo, alcol parto cesareo 3. Esercizi e prove pratiche 4. COMPILAZIONE SCHEDE DESCRIZIONE INDICATORI 5. ICD-SDO-DRG In pericolo la salute degli italiani. Aumentano i fattori di rischio, diminuisce la risposta dei servizi pubblici e le Regioni risparmiano sulla prevenzione. In più la crisi erode rapidamente la “rendita” del nostro Paese sia in termini di salute dei cittadini, sia sul versante sanitario. La situazione si avvia alla insostenibilità, soprattutto nelle Regioni sottoposte a piano di rientro www.osservasalute.it Per “conoscere” bisogna prima definire: gli Indicatori Natura un parametro che ha una relazione stretta, razionale o empirica, con un fenomeno o una caratteristica ambientale Proprietà è in grado di riassumere le caratteristiche generali del fenomeno o del comparto ambientale anche se ne descrive fisicamente solo una parte malati MORBOSITA’ Popolazione generale MORTALITA’ Morti Popolazione generale Per “conoscere” bisogna prima definire: gli Indicatori PROPORZIONI TASSI RAPPORTI PROPORZIONE • Esprime il numero di soggetti che presentano una particolare caratteristica come percentuale di tutti i soggetti che compongono la popolazione. • gli eventi al numeratore fanno parte di quelli al denominatore, e dunque sono compresi in esso (rapporto di derivazione) Esempio: Mortalità = N° morti N° abitanti TASSO È una derivazione della proporzione che tiene conto delle variazioni nel tempo è utilizzato nella letteratura medica per misurare la frequenza di accadimento di morte o malattia durante uno specificato intervallo di tempo - INCIDENZA: nuovi casi di malattia/pop suscettibile - PREVALENZA: casi presenti di malattia/popolazione media a rischio durante l’intervallo considerato TASSI GREZZI E TASSI SPECIFICI TASSO GREZZO un singolo numero calcolato come misura sintetica per una intera popolazione non considera le differenze dovute all’ età, al sesso, alla etnia, e ad altre caratteristiche E P E P TASSI SPECIFICI E1 E2 P2 E1 P1 P3 E3 P3 P1 E3 = Tasso grezzo tassi calcolati per gruppi di popolazione relativamente piccoli, ben definiti E2 P2 = Tassi specifici Popolazione standard: Comune di ROMA Età 0-4 5-9 10-13 14-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >85 Morti 33 10 7 49 208 489 589 1467 1284 2000 2695 2413 3497 4527 Popolazione 116793 115018 96189 172273 438007 453713 394990 379346 172031 152574 128386 73711 64477 48958 Tasso specifico (x1'000) 0.283 0.087 0.073 0.284 0.475 1.078 1.491 3.867 7.464 13.108 20.991 32.736 54.236 92.467 Tasso Grezzo di Mortalità (1995) = 6,866 / 1000 ab/anno Mortalità generale, Roma 1995 Tasso specifico (x1'000) per età 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0.000 19268 2806466 6.866 0 20 40 60 80 100 Popolazione in studio n.1: 17 ° Municipio Età 0-4 5-9 10-13 14-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >85 Morti Popolazione Tasso specifico 1 0 0 0 5 12 23 59 33 80 94 128 166 300 2396 2179 1926 3814 10241 10508 10333 11052 5122 4892 4843 3163 3241 2892 (x1'000) 0.417 0.000 0.000 0.000 0.488 1.142 2.226 5.338 6.443 16.353 19.409 40.468 51.219 103.734 901 76602 11.762 Tasso Grezzo di Mortalità (1995) = 11,762 / 1000 ab/anno Mortalità generale, 17a circoscrizione 1995 Tasso specifico (x1'000) per età 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0.000 0 20 40 60 80 100 Popolazione in studio n. 2: 20° Municipio Età 0-4 5-9 10-13 14-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >85 Morti Popolazione Tasso specifico 6 1 2 4 9 28 41 72 67 93 134 100 157 180 6640 6236 4949 8571 22383 24297 20587 19598 8438 7065 5702 2973 2478 2041 (x1'000) 0.904 0.160 0.404 0.467 0.402 1.152 1.992 3.674 7.940 13.163 23.501 33.636 63.358 88.192 894 141958 6.298 Tasso Grezzo di Mortalità (1995)= 6,298 / 1000 ab/anno Mortalità generale, 20a circoscrizione 1995 Tasso specifico (x1'000) per età 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0.000 0 20 40 60 80 100 STANDARDIZZAZIONE OBIETTIVO Calcolare un solo tasso che riassuma l’intera situazione di un gruppo della popolazione, e sia “Adjusted”, ovvero “corretto per” (cioè non sia influenzato da) le differenze nella composizione Il tasso standardizzato non ha significato di per sé, ma solo nel confronto tra due o più gruppi i risultati dipendono dallo standard scelto, e vanno interpretati in riferimento a questo Popolazione mondiale, Europa, Italia, Lazio, Roma, ASL ? Metodologie utilizzabili Metodo diretto Metodo indiretto STANDARDIZZAZIONE METODO DIRETTO Si calcolano i tassi complessivi che risulterebbero se, invece di avere composizioni diverse tutti i gruppi avessero una composizione standard relativamente alla variabile considerata -età, sesso, fumo, fattori di confondimentoquella della popolazione generale di riferimento ma tassi specifici diversi classi Standardizzazione Diretta numpopol i 1 ROMAi Classe età 0-4 5-9 10-13 14-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >85 * tassospecificoCIRCi ROMA Popolazione 17a Circoscrizione Tasso Morti 20a Circoscrizione Tasso Morti attese Standard 116793 115018 96189 172273 438007 453713 394990 379346 172031 152574 128386 73711 64477 48958 specifico 0.417 0.000 0.000 0.000 0.488 1.142 2.226 5.338 6.443 16.353 19.409 40.468 51.219 103.734 attese 48.745 0.000 0.000 0.000 213.850 518.134 879.200 2025.101 1108.361 2495.078 2491.903 2982.930 3302.432 5078.631 specifico 0.904 0.160 0.404 0.467 0.402 1.152 1.992 3.674 7.940 13.163 23.501 33.636 63.358 88.192 105.536 18.444 38.872 80.398 176.119 522.861 786.642 1393.658 1365.973 2008.405 3017.139 2479.347 4085.105 4317.707 2806466 7.534 21144.363 7.268 20396.205 STANDARDIZZAZIONE METODO INDIRETTO Si calcolano i tassi complessivi che risulterebbero se, invece di avere tassi specifici diversi tutti i gruppi avessero tassi standard quelli della popolazione generale di riferimento ma composizioni diverse relativamente alla variabile rispetto alla quale si realizza la standardizzazione (es. eta’) Standardizzazione indiretta Classe età 0-4 5-9 10-13 14-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 >85 Tasso grezzo Morti attese Morti osservate ROMA Tasso 17a Circoscrizione Popolazione Morti Standard 0.283 0.087 0.073 0.284 0.475 1.078 1.491 3.867 7.464 13.108 20.991 32.736 54.236 92.467 6.866 2396 2179 1926 3814 10241 10508 10333 11052 5122 4892 4843 3163 3241 2892 attese 0.677 0.189 0.140 1.085 4.863 11.325 15.408 42.740 38.229 64.126 101.661 103.544 175.780 267.415 20a Circoscrizione Popolazione Morti attese 6640 6236 4949 8571 22383 24297 20587 19598 8438 7065 5702 2973 2478 2041 1.876 0.542 0.360 2.438 10.629 26.187 30.699 75.789 62.979 92.611 119.693 97.324 134.398 188.725 827.184 901 844.250 894 RSM (Osservati/Attesi) 1.089 1.059 Tasso standardizzato (RSM*Tasso grezzo) 7.478 7.270 Mortalità per tutte le cause (1995-1996) - Sesso M (SMR per zona urbanistica con 95% C.I.) Distretto Circoscrizione SMR tu tte le cause - M 0.1 97 - 0.849 0.85 - 1 1.001 - 1.149 1.1 5 - 3.1 48 Cluster Dati Ufficio di Statistica., Comune di Roma, anni 1995/96 RAPPORTO esprime la frequenza di accadimento di uno specifico evento in relazione alla frequenza di accadimento di un secondo evento Rapporto di abortività = aborti nati vivi Indice di vecchiaia = n° soggetti età >65 anni n° soggetti età <14 anni AGENDA 1. Gli indicatori, proporzioni, tassi e rapporti 2. Dove reperire informazioni attendibili, alcuni esempi: la speranza di vita alla nascita la piramide dell’età gli stili di vita: obesità, fumo, alcol parto cesareo 3. Esercizi e prove pratiche 4. COMPILAZIONE SCHEDE DESCRIZIONE INDICATORI 5. ICD-SDO-DRG CONOSCERE LE PROBLEMATICHE: DOVE REPERIRE INFORMAZIONI ATTENDIBILI? • • • • • www.ministerodellasalute.it www.istat.it www.osservasalute.it www.agenas.it www.scuolaesalute.it • www.who.org • www.oecd.org • www.nice.org.uk Dati nazionali Confronti Internazionali Life expectancy at birth, in years, 1990-2009 (last available) 85 81,9 Denmark France Germany Italy Netherlands Norway Spain Sweden United Kingdom EU members before May 2004 80 75 1990 1995 2000 2005 Source: European Health for all databases WHO Europe, 2011 2010 Demografia La Piramide dell’Età Source: Rapporto Osservasalute 2009 and ISTAT 2009 Stili di vita Sovrappeso, Obesità e pratica di Sport Prevalenza di persone in Sovrappeso ≥ 18 anni (per 100) per regione anno 2007 Italia: 35,6% Prevalenza di persone obese ≥ 18 anni (per 100) per regione anno 2007 Italia: 9,9% Prevalenza di persone ≥ 3 anni (per 100) che non praticano nessuno sport, per regione - anno 2007 Source: Rapporto Osservasalute 2009 Stili di vita – Fumo di sigaretta Prevalenza di fumatori > 14 anni (per 100) per regione - anno 2008 Italia: 22,4% (M: 28,2% , F: 16,5%) n° medio di Sigarette fumate: 13,3 Source: Rapporto Osservasalute 2009 % di fumatori > 14 anni nell’Unione Europea Anno Italia EU members before May 2004 1995 25,6 30,35 2000 24,4 29,32 2005 22,3 26,72 2008 22,4 25,97 European Health for all 2010 Stili di vita – Alcol Prevalenza (per 100) di consumatori a rischio per regione. Maschi - anno 2007 Prevalenza (per 100) di consumatori a rischio per regione. Femmine – anno 2007 % Totale di consumatori Italy: 68,2% -Giovani a rischio: 22,4% maschi 13,0% femmine -Adulti a rischio: 21,1% maschi 5,7% femmine; -Anziani a rischio: 48,2% maschi 11,7% femmine Source: Rapporto Osservasalute 2009 - Indagine Multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana” 2008 Parti Cesarei Caesarean sections per 1000 live births è un indicatore di appropriatezza clinica OMS : raccomanda un valore di 15% (150-200 x 1000) <= 400 <= 320 <= 240 <= 160 Last available <= 80 European Region 214.59 No data Min = 0 Caesarean sections per 1000 live births, 2008 Italy Germany Spain United Kingdom EU members since 2004 or 2007 Denmark Norway Sweden 0 100 200 300 400 AGENDA 1. Gli indicatori, proporzioni, tassi e rapporti 2. Dove reperire informazioni attendibili, alcuni esempi: la speranza di vita alla nascita la piramide dell’età gli stili di vita: obesità, fumo, alcol parto cesareo 3. Esercizi e prove pratiche 4. COMPILAZIONE SCHEDE DESCRIZIONE INDICATORI 5. ICD-SDO-DRG Cosa rappresentano i grafici sotto riportati? Quali sono le differenze? Cosa se ne deduce? Natalità Natalità = numero dei nati nell'anno t (x 1.000) popolazione media nell'anno 40 35 Che misura di frequenza è? 25 20 Cosa se ne deduce e a cosa può servire? 15 10 5 Anni 2009 2001 1991 1981 1971 1961 1951 1936 1931 1921 1911 1901 1881 0 1871 Tasso di natalità 30 Cosa non tiene in considerazione? La fecondità totale (Tft) Numero medio di figli per donna Scheda da compilare… TASSO DI MORTALITA’ STANDARDIZZATO PER CAUSA E FASCIA DI ETA’ Qual è la popolazione target? Cosa se ne deduce? Cosa non tiene in considerazione? Caesarean sections per 1000 live births, 2008 Italy Germany Spain United Kingdom EU members since 2004 or 2007 Denmark Norway Sweden 0 100 Che misura di frequenza è? 200 300 400 Caesarean sections per 1000 live births Cosa se ne deduce? <= 400 <= 320 <= 240 <= 160 Cosa non tiene in considerazione? Last available European Region 214.59 <= 80 No data Min = 0 AGENDA 1. Gli indicatori, proporzioni, tassi e rapporti 2. Dove reperire informazioni attendibili, alcuni esempi: la speranza di vita alla nascita la piramide dell’età gli stili di vita: obesità, fumo, alcol parto cesareo 3. Esercizi e prove pratiche 4. COMPILAZIONE SCHEDE DESCRIZIONE INDICATORI 5. ICD-SDO-DRG SCHEDA DESCRIZIONE INDICATORE DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili REFERENZE RAPPORTO ISTISAN Attesa pre-operatoria per frattura di femore DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili REFERENZE Proporzione di interventi per frattura di femore eseguiti entro le 48 ore Indicatore proposto dall’OECD: Num Den Numero di pazienti di età ≥65 anni che ha effettuato l’intervento entro 48 ore Numero di pazienti di età ≥65 anni dimesso con una diagnosi di frattura del collo del femore (ICD-9 820) 42 Pi em V . on te d L o 'A o m s ta ba r B o d ia lza n Tr o en V e to ne to FV L E . ig G R o ur m ia a T o g na sc a Um n a b M ri a ar ch La e A b z io ru zz M o C a ol m is e pa n P u ia Ba gl s i ia li C a c ata la br S i ia S a c il rd ia eg na I ta l ia Proporzione di interventi per frattura di femore eseguiti entro le 48 ore, pz > 65 aa (Anni 2001 – 2009) 100 82,8 80 Variazioni minime Poche eccezioni 40 15,8 2001 2009 60 33,6 20 0 43 % fratture di femore operate entro 48 ore http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1239_ulterioriallegati_ulterioreallegato_15_alleg.pdf http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1239_ulterioriallegati_ulterioreallegato_15_alleg.pdf Attesa pre-operatoria per frattura di femore DEFINIZIONE: Proporzione di ricoveri per frattura del collo del femore con intervento entro 48h dall’ingresso in ospedale (negli anziani, F) NUMERATORE: Numero di ricoveri ordinari per acuti di pazienti di età ≥ 65 anni, con diagnosi principale di frattura del collo del femore (codici ICD-9-CM: 820) e intervento chirurgico eseguito entro 48h dalla data di ricovero. DENOMINATORE: tot dei Ricoveri ordinari per acuti in urgenza di pazienti di età ≥ 65 anni, con diagnosi principale di frattura del collo del femore (codici ICD-9-CM: 820). RAZIONALE: a lunghe attese per l’intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, perciò l’indicatore rende conto dell’appropriatezza e dell’efficacia del processo di assistenza e di gestione del soggetto anziano con frattura di femore. Va aggiustato per età e genere per poter effettuare confronti tra strutture, realtà territoriali diverse o periodi diversi FONTI DATI: SIO: SDO, Censimento ISTAT 2001. INTERPRETAZIONE: Dalle tabelle emerge che - il valore medio Italiano è molto basso; cfr altri paesi Europei, - è presente un netto divario fra Nord e Sud del paese L’indicatore va monitorato nel tempo per poter cosi valutare eventuali miglioramenti/peggioramenti della performance e dell’organizzazione sanitaria oltre che per evidenziare regioni in cui l’assistenza non viene fornita in maniera tempestiva. DEFINIZIONE METODO DI CALCOLO RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI UTILI GRAFICI DA UTILIZZARE 2 Dati quantitativi Dati quantitativi Dati quantitativi DEFINIZIONE METODO DI CALCOLO RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI UTILI GRAFICI DA UTILIZZARE Dati quantitativi Dati quantitativi Dati quantitativi DEFINIZIONE METODO DI CALCOLO RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI UTILI GRAFICI DA UTILIZZARE 4 D1. Ospedalizzazione per influenza DEFINIZIONE METODO DI CALCOLO RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI UTILI GRAFICI DA UTILIZZARE Dati quantitativi Dati quantitativi Dati quantitativi 5 1.Ospedalizzazione per diabete non controllato (con complicanze) / (senza complicanze) DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili Grafici da usare Tasso stand donne Italia 31.96 Tasso stand uomini Italia: 28.15 Tasso stand donne Italia 21.53 Tasso stand uomini Italia: 21.83 6 Mortalità a trenta giorni dopo ricovero per Infarto Miocardico Acuto (IMA) DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili Grafici da utilizzare Mortalità a trenta giorni dopo ricovero per Infarto Miocardico Acuto (IMA) DEFINIZIONE: numero di morti entro trenta giorni dalla data di ammissione di un episodio di IMA ospedalizzato per 100 episodi di IMA ospedalizzato. NUMERATORE: Numero di episodi di IMA ospedalizzato in cui il paziente risulta deceduto entro trenta giorni dalla data di inizio dell’episodio. DENOMINATORE: Numero di episodi di IMA ospedalizzato: un ricovero ospedaliero ordinario con diagnosi principale di IMA (cod. ICD-9-CM: 410.xx) o con IMA in diagnosi secondaria e diagnosi principale di una condizione compatibile con la diagnosi di infarto (Angina, aritmie, emopericardio, scompenso cardiaco, rottura corde tendinee etc) Criteri di esclusione − ricoveri di pazienti di età inferiore ai 18 e superiore ai 100 anni; − ricoveri di pazienti non residenti in Italia; − ricoveri per trasferimento da altro istituto; − ricoveri in day hospital; − ricoveri preceduti da un ricovero con la stessa diagnosi di IMA iniziato entro 8 settimane dalla data di ammissione del ricovero successivo; − ricovero indice con degenza inferiore a 48 ore e dimissione a domicilio o volontaria, se non seguito entro 8 settimane da nuovo ricovero con diagnosi principale o secondaria di infarto (falsi infarti). RAZIONALE: Le riduzioni nel tasso di mortalità per IMA a livello di paziente e di provider sono state correlate a migliori processi assistenziali: l’esito a breve termine del trattamento dell’IMA in assistenza ospedaliera può rappresentare un indicatore valido e riproducibile dell’appropriatezza ed efficacia del processo diagnostico terapeutico che inizia con il ricovero. La valutazione si riferisce all’intero processo assistenziale ospedaliero e non ad una specifica unità organizzativa. FONTI DATI: SIO, i Registri Nominativi delle Cause di Morte (ReNCaM) e gli Archivi Anagrafici Comunali. AHRQ INTERPRETAZIONE: per una valutazione comparativa delle performance specifiche di ciascuna struttura; Il confronto tra gruppi di popolazione esposti a diversi trattamenti può inoltre fornire prove osservazionali sull’efficacia operativa (effectiveness) di trattamenti ad efficacia sperimentale nota o di trattamenti privi di evidenze sperimentali di efficacia. Tale indicatore dovrebbe essere considerato insieme alla durata della degenza e ai tassi di trasferimenti, andrebbe corretto per case mix, andrebbe considerato un risk adjustment per fattori clinici 7 Ospedalizzazione per complicanze a breve termine del diabete DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili grafici Ricoveri Evitabili: Ospedalizzazione per complicanze a breve termine del diabete Definizione Tasso di ricovero per diabete con complicanze a breve termine. Razionale Le complicanze a breve termine del diabete sono legate all’equilibrio tra somministrazione di insulina e livello di glicemia. Le cause possono essere le cure non adeguate, l’errato dosaggio dell’insulina, o la dieta non seguita. La buona qualità delle cure ha dimostrato una riduzione dei ricoveri per complicanze a breve termine. Le complicanze a breve termine sono legate all’insieme della rete di cura del paziente costituita dai MMG e dai centri antidiabetici. Le complicanze misurano anche l’efficacia della rete nel promuovere l’autocontrollo della malattia da parte dei pazienti stessi. Ricoveri Evitabili: Ospedalizzazione per complicanze a breve termine del diabete Numeratore Numero di ricoveri ordinari di cittadini di età uguale o superiore a 18 anni residenti in una specifica regione, dimessi con diagnosi principale per diabete con chetoacidosi (250.1_), diabete con iperosmolarità (250.2_), diabete con altri tipo di coma (250.3_). * *Criteri di esclusione Pazienti trasferiti da altra struttura o trasferito nello stesso istituto da altro tipo di attività di ricovero o da altro regime di ricovero, pazienti non residenti in Italia, MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) MDC 15 (nuovi nati o altri neonati peraltro già esclusi nei criteri dell’età). Denominatore È costituito dalla popolazione residente di età maggiore o uguale a 18 anni. Fonti informative - Le fonti dei dati sono: - SIO: SDO 2001-2004 - Censimento ISTAT 2001. Ricoveri Evitabili: Ospedalizzazione per complicanze a breve termine del diabete Fattori esplicativi, di stratificazione e confondenti L’indicatore nella sua versione grezza non è adatto ad effettuare confronti tra realtà territoriali diverse o tra periodi diversi, essendo fortemente influenzato dalla differente distribuzione di caratteristiche demografiche come l’età o il genere. Per ovviare a questo problema si è proceduto con l’aggiustamento per età (classi di età: 1824, 25-34, 35-44, 45-54, 55-64, 65-74, 75-84, >84) mediante il metodo diretto e la stratificazione per genere. 8 Ospedalizzazione per complicanze a LUNGO termine del diabete DEFINIZIONE Numeratore: METODO DI CALCOLO Denominatore: RAZIONALE ed INTERPRETAZIONE FLUSSI INFORMATIVI e fonti dei dati NOTE IMPLICAZIONI utili grafici Ricoveri Evitabili: Ospedalizzazione per complicanze a lungo termine del diabete Definizione Tasso di ricovero per diabete con complicanze a lungo termine. Razionale Le complicanze a lungo termine costituiscono un carico rilevante del peso della disabilità dovuto al diabete. È stato dimostrato che un trattamento intensivo del diabete è in grado di ridurre l’incidenza e la gravità delle complicanze. Fonti informative Le fonti dei dati sono: SIO: SDO 2001-2004 Censimento ISTAT 2001 Ricoveri Evitabili: Ospedalizzazione per complicanze a lungo termine del diabete Numeratore Numero di ricoveri ordinari di cittadini di età uguale o superiore a 18 anni residenti in una specifica regione, dimessi con diagnosi principale per diabete con complicanze renali (250.4_), oculari (250.5_), neurologiche (250.6_) e circolatorie (250.7_). *Criteri di esclusione Pazienti trasferiti da altra struttura o trasferito nello stesso istituto da altro tipo di attività di ricovero o da altro regime di ricovero, pazienti non residenti in Italia, MDC 14 (gravidanza, parto e puerperio) MDC 15 (nuovi nati o altri neonati peraltro già esclusi nei criteri dell’età). Denominatore È costituito dalla popolazione residente di età maggiore o uguale a 18 anni. AGENDA 1. Gli indicatori, proporzioni, tassi e rapporti 2. Dove reperire informazioni attendibili, alcuni esempi: la speranza di vita alla nascita la piramide dell’età gli stili di vita: obesità, fumo, alcol parto cesareo 3. Esercizi e prove pratiche 4. COMPILAZIONE SCHEDE DESCRIZIONE INDICATORI 5. ICD-SDO-DRG L’evoluzione del SSN e le nuove logiche organizzativo–gestionali • • Il sistema sanitario nazionale (SSN), istituito con la legge n. 833 del 1978, sta ultimando quella fase di profondo cambiamento istituzionale, organizzativo e gestionale, avviato con il D.lgs 502/92 e la legge n. 421 del 23 ottobre 1992: “Riordino della disciplina in materia sanitaria”, proseguito con il D.lgs 517/93, riguardante il “processo di aziendalizzazione” e conclusosi con la “riforma della riforma” del D.lgs 229/99, “Norme per la razionalizzazione del SSN”. L’obbiettivo di tali riforme era quello di restituire efficienza, efficacia, economicità, competitività e affidabilità ad un sistema sanitario non in grado di rispondere al crescente fabbisogno della popolazione. La necessità di conseguire l’equilibrio gestionale di bilancio e la maggiore responsabilizzazione economica sui risultati e sull’impiego delle risorse, hanno progressivamente portato alla revisione delle logiche organizzativo-gestionali storicamente presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e all’introduzione di strumenti di gestione più evoluti. Sono state apportate una serie di innovazioni sia per quanto riguarda i meccanismi di finanziamento, passati da un “sistema a piè di lista” ad un “sistema di finanziamento correlato alle prestazioni”, sia per quanto concerne le Usl e gli ospedali, che sono stati “trasformati” in vere e proprie aziende autonome, sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista amministrativo, gestionale ed economico. Alcune sigle..SDO-DRG- MDC-ICD Fondamentale per la gestione finanziaria degli ospedali è stata l’istituzione della scheda di dimissione ospedaliera (SDO) e l’introduzione del sistema isorisorse DRG/ROD (Raggruppamenti Omogenei di Diagnosi, dall’inglese Diagnosis Related Groups): un sistema di classificazione dei pazienti dimessi dagli ospedali per acuti, che, basandosi su alcune informazioni contenute nella scheda di dimissione ospedaliera, individua circa 500 classi finali di ricovero, omogenee per quanto riguarda le risorse assorbite, la durata della degenza e il profilo clinico. Queste 500 classi diagnostiche sono state a loro volta ripartite all’interno di 25 categorie diagnostiche principali dette MDC (dall’inglese Major Diagnostic Category) che rispondono a criteri anatomici, eziologici e di specialità clinica, simili a quelli che caratterizzano i settori diagnostici della classificazione internazionale ICD (International classification of diseases); l'assegnazione di un caso ad una specifica MDC avviene mediante un apposito software: il Grouper, il quale individua la diagnosi principale dalla scheda di dimissione ed in base a questa sceglie la MDC appropriata. Il Grouper verifica poi la presenza o meno di interventi chirurgici e, successivamente, dopo aver preso in considerazione le altre informazioni relative a sesso, età, stato alla dimissione e diagnosi secondarie, attribuisce il DRG. ICD SDO grouper (25 MDC) DRG ICD: International classification of diseases La ICD è un sistema di classificazione nel quale le malattie e i traumatismi sono ordinati, per finalità statistiche, in gruppi tra loro correlati ed è finalizzata a tradurre in codici alfa-numerici i termini medici in cui sono espressi le diagnosi di malattia, gli altri problemi di salute e le procedure diagnostiche e terapeutiche. La Classificazione ICD9 nella traduzione italiana predisposta e pubblicata a cura dell'Istat ("Classificazioni delle malattie, traumatismi e cause di morte", 9° revisione, 1975, Coll. Metodi e Norme, serie C, n.10, Voll.1-2), è stata utilizzata, ai sensi del Decreto del Ministero della sanità 26 luglio 1993, per la codifica delle informazioni cliniche rilevate attraverso la scheda di dimissione ospedaliera (SDO). Essa è utilizzata a partire dal 1 gennaio 2001 per la codifica delle informazioni contenute nella scheda di dimissione ospedaliera (SDO), ai sensi del Decreto del Ministero della sanità 27 ottobre 2000, n. 380. Contiene oltre undicimila codici finali di diagnosi e oltre tremila codici finali di procedure La codifica Codificare una diagnosi rappresenta una operazione difficile quando la terminologia medica utilizzata è diversa da quella contenuta nella classificazione adoperata. La codifica delle informazioni cliniche riportate nella SDO deve essere effettuata da personale sanitario (medico o infermieristico) adeguatamente formato e deve, comunque, rispettare fedelmente sia l’ordine sia il contenuto delle formulazioni riportate dal compilatore nella stessa scheda di dimissione, fatta salva la possibilità di effettuare una revisione concordata con il medico compilatore della SDO. Una formulazione diagnostica è abitualmente composta da due parti: un termine principale ed uno o più modificatori. I termini principali e i modificatori forniscono al codificatore informazioni specifiche sulle diagnosi, le condizioni, i sintomi ed altre circostanze attinenti il ricovero. SDO scheda di dimissione ospedaliera La scheda di dimissione ospedaliera (SDO) è lo strumento di raccolta delle informazioni relative ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. Attraverso la SDO vengono raccolte, nel rispetto della normativa che tutela la privacy, informazioni essenziali alla conoscenza delle attività ospedaliere utili sia agli addetti ai lavori sia ai cittadini. Le schede di dimissione sono compilate dai medici che hanno avuto in cura il paziente ricoverato; le informazioni raccolte e codificate sono trasmesse dalle aziende alle Regioni e da queste al Ministero della salute. SDO/2 La scheda di dimissione è raccolta obbligatoriamente sia in caso di ricovero ordinario sia in caso di day hospital. Essa non si applica, invece, all’attività ambulatoriale né alle strutture socio-assistenziali (salvo diverse disposizioni delle Regioni). Le informazioni raccolte descrivono sia aspetti clinici del ricovero (diagnosi e sintomi rilevanti, interventi chirurgici, procedure diagnostico-terapeutiche, impianto di protesi, modalità di dimissione) sia organizzativi (ad esempio: unità operativa di ammissione e di dimissione, trasferimenti interni, soggetto che sostiene i costi del ricovero). Di tali informazioni, un numero più ristretto, indispensabile alle attività di indirizzo e monitoraggio nazionale, viene trasmesso dalle Regioni al Ministero della salute. MDC e DRG MAJOR DIAGNOSTIC CATEGORY (MDC) Ciascuno dei gruppi di diagnosi (25 nella decima revisione) che costituiscono l'architettura di base del sistema di classificazione DRG; ciascun gruppo comprende tutte le diagnosi correlate ad un determinato criterio di rilevanza clinica (anatomico o eziologico) DIAGNOSIS RELATED GROUP (DRG) Categoria di pazienti ospedalieri definita in modo che essi presentino caratteristiche cliniche analoghe e richiedano per il loro trattamento volumi omogenei di risorse ospedaliere. Per assegnare ciascun paziente ad uno specifico DRG sono necessarie le seguenti informazioni presenti nella SDO: • la diagnosi principale di dimissione; • tutte le diagnosi secondarie; • tutti gli interventi chirurgici e le principali procedure diagnostiche e terapeutiche; • l'età; • il sesso; • la modalità di dimissione. La versione attualmente utilizzata è la decima. DIAGNOSI ED INTERVENTI CHIRURGICI/PROCEDURE Diagnosi principale Costituisce la condizione morbosa principale trattata o presa in esame durante il ricovero in ospedale, ovvero la condizione morbosa che nel corso del ricovero in ospedale ha comportato i più importanti problemi assistenziali e quindi ha assorbito la maggiore quantità di risorse in termini diagnostici e/o terapeutici. Diagnosi concomitanti Oltre a quella principale, il medico del reparto dimettente, deve indicare le diagnosi secondarie di dimissione da ospedale (al massimo 5), selezionando tra le diagnosi quelle che possono aver esercitato il maggior peso in relazione alle necessità assistenziali ed alla complessità del trattamento ricevuto dal paziente durante l’intero episodio di ricovero. Intervento chirurgico principale (o procedura) L’intervento chirurgico principale rappresenta l'intervento maggiormente correlato alla diagnosi principale di dimissione da ospedale e, comunque, quello che ha comportato il maggior peso assistenziale ed il maggior consumo di risorse (uso di sala operatoria, medico anestesista, équipe operatoria, ecc.) nel corso del ricovero nell’ospedale. Altri interventi chirurgici/procedure Oltre all'intervento chirurgico principale di dimissione da ospedale, devono essere indicati gli altri eventuali interventi chirurgici effettuati e/o le procedure diagnostico-terapeutiche più importanti fra quelle cui è stato sottoposto il paziente nel corso dello stesso ricovero nell'ospedale. DRG e Grouper: il metodo di attribuzione Mediante un GROUPER - software – si assegna ogni caso al corrispondente DRG che, utilizzando come input i dati clinici rilevati dalla scheda di dimissione (SDO) produce come output un numero a tre caratteri che identifica il DRG corrispondente. Metodo ICD SDO grouper (25 MDC) DRG DRG e Grouper: il metodo di attribuzione/2 • I pazienti sono attribuiti a una delle 25 MDC a seconda se hanno o meno ricevuto un intervento chirurgico e verranno assegnati rispettivamente ai DRG chirurgici ed ai DRG medici • All’interno della MDC viene individuato il DRG che dipenderà da Diagnosi principale Età Patologie secondarie Stato di dimissione (vivo, deceduto, trasferito in altro reparto) • A ciascun DRG è attribuito un peso che sta a significare la costosità della classe di appartenenza del paziente rispetto al costo medio di ricovero • Al punteggio assegnato viene poi attribuito un valore economico espresso in termini monetari Caratteristiche dei DRG I DRG consentono di mettere in relazione tra loro, sia gli input, cioè le risorse impiegate (personale, materiali, attrezzature), sia gli output, cioè i servizi diagnostici, terapeutici ed alberghieri offerti ai pazienti. Il sistema dei ROD è definito iso-risorse: esso infatti parte dal presupposto che malattie simili, trattate in reparti ospedalieri simili, comportano approssimativamente lo stesso consumo di risorse umane e materiali. A livello regionale ad ogni DRG viene attribuita una tariffa calcolata in base al costo standard di produzione, e qualora le singole Regioni non abbiano emanato propri provvedimenti di definizione delle tariffe, valgono in via transitoria quelle stabilite mediante Decreto del Ministero della Sanità ed aggiornate periodicamente, nel quale sono determinati anche i criteri generali per la fissazione delle tariffe. Le tariffe fissate per ogni DRG si riferiscono al costo medio dell'assistenza per tutti i pazienti attribuiti allo stesso DRG, in questo modo si tiene conto del fatto che vi possono essere alcuni ricoveri con costi inferiori alla media e altri con costi superiori; è da ricordare inoltre che ciascun caso può essere attribuito ad uno ed un solo DRG. Con l'applicazione di tale sistema, viene introdotta nel SSN una nuova modalità di finanziamento delle attività ospedaliere basata sulla remunerazione delle prestazioni mediante tariffe predeterminate. NOMENCLATORE TARIFFARIO Potenzialità dei DRG • DRG come strumento di analisi dell’attività ospedaliera per soddisfare conoscenze di tipo tecnico-sanitario e amministrativo-direzionale (degenza media drg specifica, degenza media standardizzata per il casemix,indice comparativo di performance) • Strumento di razionalizzazione dell’attività ospedaliera con riferimento al calcolo dei costi • Costruzione di indicatori che svolgano la funzione di parametro/obiettivo nella stesura del budget